N° del 05/06/2011 - Diocesi di San Miniato

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N° del 05/06/2011 - Diocesi di San Miniato
Diocesi di San Miniato
da La Domenica del 5/6/2011
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Giornata di studio
Modalità relazionali ed insegnamento di Alberto Giani
di Beatrice Zingoni
Lo scorso 27 maggio, nell’aula magna del Seminario,
si è tenuto un incontro formativo dal titolo «Modalità
relazionali ed insegnamento di Alberto Giani»,
promosso dalla cooperativa «La Pietra d’angolo» in
stretta collaborazione con il dott. Moreno Cerrai,
direttore della Casa Verde. Era da molto tempo che si
pensava di organizzare un momento di riflessione per
evidenziare il metodo di operare di Alberto nei vari
settori dove aveva lavorato e aveva lasciato una
traccia del suo modus operandi. Non è stata una
giornata commemorativa, anche se in certi momenti
la commozione era evidente sulla maggior parte dei
volti, ma è stato l’inizio di un cammino, proprio per
non dimenticare Alberto, ma soprattutto per non
dimenticare il suo modo di rapportarsi con «l’altro»,
chiunque esso fosse.
Ha aperto la giornata il presidente della cooperativa Michela De Vita presentando gli obiettivi della
giornata; è poi intervenuto il Vicario generale mons. Idilio Lazzeri (in sostituzione del Vescovo Fausto
Tardelli impegnato a Roma alla Cei), il direttore della Caritas don Romano Maltinti e il presidente della
Provincia di Pisa, dott. Andrea Pieroni: tutti quanti hanno ricordato e condiviso alcuni stralci del loro
cammino fatto insieme ad Alberto: momenti belli e meno belli, decisioni sofferte, momenti di alto
confronto, di sfide fondamentali per un futuro migliore… e tutti sottolineando sempre la massima
disponibilità e umiltà di Alberto in qualsiasi circostanza lui si trovasse. In particolare Don Idilio, che ha più
volte rimarcato proprio l’umiltà di Alberto che, insieme ad una fede profonda, lo facevano un uomo di Dio
al servizio del diverso, dell’ultimo, della comunità e della società stessa. È intervenuto l’assessore alle
politiche Socio-Sanitarie Davide Spalletti, per il Comune di San Miniato e il Sindaco di Montopoli,
Alessandra Vivaldi. Per l’Associazione «Famiglie H» era presente Giancarlo Pertici che ci ha parlato di
Alberto quale promotore e ideatore di iniziative per gli ultimi. Ha poi portato la sua esperienza personale
don Marco Pupeschi, che ha tratteggiato la figura di Alberto nel suo percorso spirituale e di fede. Nel suo
intervento don Marco ha evidenziato come fin da piccolo fosse importante per Alberto la preghiera;
preghiera quotidiana come pane per alimentare la propria anima e per farsi carne nel proprio operato.
Don Marco ha ringraziato pubblicamente i genitori di Alberto per averlo cresciuto in una famiglia con
grandi valori cristiani e per aver dato la possibilità di far gustare a molti la bella persona che Alberto era.
Erano presenti all’incontro anche la sorella e il fratello di Alberto, la moglie Rita e il figlio maggiore,
Francesco.
I lavori sono iniziati, come da programma, con la relazione di don Renzo Nencioni, il quale ha ricordato di
quando era direttore della Caritas e Alberto era obiettore di coscienza, tra i primi nella nostra diocesi, e di
tutto il percorso fatto da Alberto proprio nella Caritas fino diventarne direttore lui stesso, anni dopo. Don
Renzo ci ha confidato della fatica fatta insieme a lui e ad altri nella progettazione e nascita della Casa
Famiglia Caritas e non ha potuto non ricordare i tanti momenti di confronto avuti con Alberto, la sua
capacità di trovare sempre, anche nelle circostanze più critiche, aspetti positivi dove poter convogliare
forze per risolvere i problemi. Alberto trovava sempre il lato positivo in ogni situazione problematica,
riusciva sempre a tranquillizzare gli animi più preoccupati o turbolenti, trovava o creava piani di relazione
nuovi su cui poter instaurare un dialogo. Alberto, all’occasione, era capace anche di ammettere
serenamente gli errori fatti, senza farne dei drammi. Riusciva a trovare soluzioni e vie d’uscita anche in
circostanze difficili e tutti, dopo una riunione, magari a notte fonda, tornavano a casa più tranquilli, sereni
e sicuri che dove non arriva l’impegno di noi uomini, può arrivare la mano di Dio.
Il cuore della giornata, da un punto di vista tecnico, è stato l’intervento del relatore principale, il dott.
Moreno Cerrai, neuropsichiatra infantile e direttore della Casa Verde della Fondazione Stella Maris, che ci
ha parlato del controtransfert.
Anche il dott. Cerrai naturalmente, prima di entrare nel vivo del suo argomento, avendo lavorato con
Alberto a Casa Verde, ha voluto dare la sua personale testimonianza su Alberto semplicemente
elencandone i tratti essenziali: disponibilità, relazionalità, umanità, professionalità, creatività e umiltà. E lo
ha fatto motivando così bene ognuno di questi aspetti che i presenti hanno potuto rivivere circostanze e
momenti particolari, storie, riunioni, equipe, sorrisi, pianti, smorfie; hanno potuto, direi, quasi
riassaporare il profumo del tabacco della sua pipa o del suo sigaro …
Il dott. Cerrai ha proseguito proponendoci alcune frasi tratte dagli scritti lasciati da Alberto sulla relazione
e sul modo di relazionarsi, del tipo: «ogni ospite è una persona con uguale dignità»; «mi impegno ad
essere flessibile e creativo, rinunciando ad atteggiamenti di eccessiva rigidità», oppure: «parto sempre da
una impostazione di accoglienza anche quando devo dare dei limiti e delle regole». Queste frasi relative al
contesto lavorativo di Alberto (colleghi e ospiti presenti nei vari centri) hanno naturalmente una valenza
più ampia e possono essere applicate in generale anche al mondo della scuola, della sanità e, volendo,
della famiglia.
La relazione fatta dal dott. Cerrai sul controtransfert è stata poi molto interessante soprattutto per gli
operatori presenti che lavorano nei vari centri di assistenza (Casa Verde, Montalto di Faglia, Casa Famiglia
Caritas, RSA Meacci …), che al termine hanno potuto verificare, attraverso un questionario di
autovalutazione, le proprie caratteristiche, i propri punti di forza, ma anche i punti di criticità dove magari
ognuno di noi deve lavorare per migliorarsi. Il relatore ha invitato tutti noi ad approfondire, nel proprio
ambiente lavorativo, gli argomenti trattati in modo da non vanificare questo incontro e tentare così di far
fruttificare l’esperienza e la metodologia di lavoro di Alberto, dandoci appuntamento tra un anno e per
condividere magari insieme i risultati.
Tante persone hanno partecipato a questo incontro formativo; tanta gente andava e veniva, amici
conoscenti o colleghi di Alberto, ma anche persone che avevano solo sentito parlare di lui. Ognuno di noi
voleva “proprio” esserci, quasi a testimoniare che Alberto è realmente presente in mezzo a noi e che noi
possiamo ancora ricevere tanto da lui.
Spigolature mariane
“Sono la Vergine dei poveri”
di Francesco Fisoni
La scorsa settimana avevamo chiuso il nostro pezzo sul misterioso
sorriso della Vergine di Pompei. Pochi giorni dopo aver scritto quelle
righe, una notizia, rimbalzata da tutti i canali d’informazione, informava
che gli operai della Fincantieri di Castellammare in Campania, per
scongiurare la chiusura del loro plesso produttivo, si sono mobilitati
recandosi, tra l’altro, al santuario di Pompei per invocare l’aiuto della
Vergine. E’ forse un segno di questi nostri tempi crepuscolari, dove non
si capisce se la lama di luce all’orizzonte è l’anticipo della notte o il segno
di una nuova aurora, e dove operai e padri di famiglia, alla prospettiva di
perdere il lavoro (e con esso il mezzo per sostenere economicamente i
loro congiunti), si aggrappano all’intercessione della Vergine perché gli
venga garantito almeno il legittimo “pane quotidiano”.
Vorremmo partire proprio da questo fatto di cronaca, per tessere la
meditazione che chiude il ciclo delle nostre spigolature mariane, e
vorremo congedarci da Maria ragionando attorno al Magnificat e al
cosiddetto “mistero di Banneux”, luogo in Europa dove è avvenuta
l’ultima apparizione mariana ufficialmente riconosciuta dalle autorità
ecclesiastiche. Siamo sull’altipiano delle foreste dell’Ardenne, al confine
tra Belgio e Francia, in una delle terre più infeconde d’Europa. Non è un
caso che la regione sia ancora oggi a bassissima densità abitativa,
proprio in quel Belgio che è tra i paesi più congestionati al mondo. Luogo
poverissimo dunque, dove il terreno torboso impedisce qualsiasi
coltivazione. La diocesi è quella di Liegi. Se misero è il luogo dell’evento,
di “misera” condizione è pure la protagonista dell’apparizione, l’undicenne Mariette Béco, figlia di un
povero operaio agnostico e anticlericale, di accese simpatie socialiste. La casa dei Béco è piccola, rozza,
senza stile, non ci sono immagini sacre, né croci. Indifferenza religiosa e ostilità verso la Chiesa sono il
pane quotidiano della famiglia. La ragazzina non frequenta neppure il catechismo, tanto che il parroco del
luogo l’ha avvertita che non potrà ammetterla alla prima comunione con gli altri bambini. Ma la cosa non
ha fatto alcuna impressione ai suoi. E’ in luoghi e contesti simili che la strategia di Dio, la sua creatività,
va in scena. Dove meno te lo aspetti, ecco che il Mistero irrompe.
15 gennaio del 1933 (anno e mese fatale per l’Europa: in quello stesso giro di giorni Hitler salirà al
cancellierato in Germania), nella insignificante Banneux è una domenica di neve, di ghiaccio e di vento.
Alle sette di sera la piccola casa dei Bèco, ai margini della grande foresta, è già inghiottita nel buio pesto.
Mariette sta dietro la finestra della cucina, guardando fuori nel buio. A un tratto vede a qualche metro da
lei, nel giardinetto fuori, una “Signora” luminosa in piedi. Impaurita, corre dalla mamma, che sta
preparando la povera cena in un angolo della stanza. La madre si affretta alla finestra e, spaventata,
esclama: “E’ una strega!”. La piccola Mariette allora guarda meglio: “No, mamma! Deve essere la Santa
Vergine. Mi sorride! E’ così bella!”. Da quella prima apparizione ne seguiranno in tutto otto. Il 19 gennaio,
a una Mariette inginocchiata nella neve che chiedeva “Chi siete bella Signora?”, la figura risponde “Je suis
la Vierge des pauvres”, sono la Vergine dei poveri. Appellativo del tutto inedito nella storia della pietà
mariana, dove alla Madre di Dio non sono stati certo risparmiati titoli. Un attributo che spiega la presenza
della Vergine in quel clima di solitudine, di modestia, di piccolezza, che è poi la matrice autentica dei fatti
evangelici e che a noi fa pensare immediatamente al canto fiero e robusto del Magnificat. Scrive un
raffinato autore: “per quanti sforzi siano stati fatti nel tentativo di edulcorare, sterilizzare la figura della
Madonna e farla rientrare in un quadro di docile pietà, di pia rassegnazione, nessuno è mai riuscito ad
addomesticare le parole del Magnificat. Perché il Magnificat è di una inurbana violenza. Sono i versi di un
canto tessuto nel potente lirismo di un’ispirazione battagliera”, dove si rovesciano i potenti dai troni, si
ricolmano di beni gli affamati, si rimandano i ricchi con le mani vuote. Nascere povero in una stalla,
scegliersi come madre una povera ragazza di Israele, non è stata una trovata buonista da parte del Dio di
Gesù Cristo, ma la scelta netta e inequivocabile per uno dei due schieramenti della storia: la parte dei
poveri, dei vinti, di quelli che non contano. Maria apparendo alla piccola Mariette nel gelido inverno del
’33, e dichiarandosi “Vergine dei poveri”, ripete la strategia della Salvezza. Attraverso la sua creatura più
bella, Dio conferma la sua scelta per i dimenticati della storia.
Il vescovo di Campobasso, Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i
problemi sociali e il lavoro, riferendosi proprio ai fatti di Pompei che riportavamo in apertura, si è espresso
come segue: “quanto sta avvenendo è come la mano di Dio che ci avverte. Prepariamoci alla collera dei
poveri".
Un giorno il Figlio della piccola, umile donna di Nazareth ebbe a dire, alle folle stanche che lo ascoltavano:
“Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati”.
Signore, il nostro appetito è grande. A quando il banchetto che hai promesso?
Vergine dei poveri prega per noi. AM+
dalla diocesi
Fucecchio
Prima di tutto la salute
Il Presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale degli
operatori sanitari, l’arcivescovo Zigmut Zimowski, è
intervenuto domenica scorsa a Fucecchio ad un incontro sui
temi della salute. Il prelato è giunto in mattinata nella
Collegiata salutato dal sindaco Claudio Toni e dall’arciprete
monsignor Andrea Cristiani, consultore dello stesso Pontificio
Consiglio, insieme alle altre autorità civili e militari.
Monsignor Zimowski ha presieduto la Santa Messa alla quale
hanno partecipato tra gli altri numerosi operatori sanitari.
Dopo la celebrazione gli invitati sono stati ospitati dalla
contrada Sant’Andrea dove hanno consumato il pranzo,
presente il vescovo di San Miniato monsignor Tardelli,
precedentemente impegnato altrove. Successivamente si è
tenuto un convegno nei locali della fondazione «Bassi-Montanelli» dal titolo «Prima di tutto la salute», a
cui ha partecipato anche l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia. Interessanti i contributi del
sindaco Toni, del direttore generale della Ausl 11, dott. Eugenio Porfido, del coordinatore tecnicoscentifico del centro di artroprotesi di Fucecchio, professor Massimiliano Marcucci, del responsabile
sanitario del movimento Shalom, dott. Paolo Corsi e del direttore sanitario dell’azienda Ausl 11 dott.
Renato Colombai. Tutti hanno sottolineato il valore inestimabile della salute e la necessità di garantirla
anche alle fasce più deboli della popolazione. Ha concluso Monsignor Zimowski ripercorrendo i tratti
salienti della pastorale sanitaria nel magistero di Giovanni Paolo II.
Shalom cerca medici volontari per il Senegal
I medici volontari di Shalom-Salam-Senegal stanno organizzando una «carovana della salute» nelle
località di Thiel e Gassane in Senegal. A questo scopo hanno bisogno della partecipazione di medici
volontari, di diverse specializzazioni. Le date scelte sono: 13,14 e 15 Agosto.
Il gruppo di medici volontari fa sapere che hanno già registrato 6 volontari senegalesi (2 biologi; 2
infermieri, 1 ostetrica, 1 oculista). La carovana della salute dovrebbe essere composta anche da due
specialisti in oftalmologia, due biologi, due pediatri, due ginecologi, due farmacisti e due specialisti in
odontologia.
Il gruppo lancia un appello a tutti i medici che volessero partecipare a questa breve missione sanitaria,
ritenendo che sarebbe importante avere anche la partecipazione di volontari italiani, per aiutare e
rafforzare le capacità dei medici locali.
Chi fosse interessato può contattare via e-mail il coordinatore Adama Gueye: [email protected].
Dalle parrocchie di San Miniato e La Scala
In visita a mons. Ciattini, vescovo di Massa Marittima
di Leonardo Stampa
Sabato scorso 28 maggio i bambini
di Prima Comunione delle parrocchie
di La Scala e San Miniato,
accompagnati dai loro genitori e dai
catechisti, si sono recati in visita al
Vescovo di Massa Marittima, mons.
Carlo Ciattini.
Partito di buon’ora, sotto la guida di
don Francesco Zucchelli, il gruppo
formato da circa cento persone, è
arrivato nel capoluogo di Diocesi
verso le dieci del mattino.
Subito accolti da mons. Carlo sulla
porta del Palazzo Vescovile, dopo
aver posato tutti insieme per una
prima foto ricordo, i bambini ed i
familiari hanno partecipato alla
Santa
Messa,
presieduta
dal
vescovo,
nella
chiesa
di
Sant’Agostino, dove sono custodite importanti reliquie di San Bernardino da Siena.
Nell’omelia il Vescovo Carlo ha evidenziato l’importanza per i fanciulli e le loro famiglie della
partecipazione alla Messa: momento d’incontro intimo con Gesù, che fortifica ed alimenta la nostra fede.
La gioia della partecipazione alla Mensa del Signore, è proseguita poi dopo la celebrazione, perché tutti i
partecipanti hanno voluto salutare ed abbracciare personalmente mons. Carlo prima della sua partenza
verso l’Isola d’Elba per amministrare la Cresima nella Parrocchia di Rio Marina.
Dopo il pranzo, condiviso tutti insieme come una grande e vera famiglia, il folto gruppo ha proseguito il
viaggio a Piombino, per una visita della città che, considerato il clima praticamente estivo, ha favorito una
bella passeggiata sulla terrazza lungomare da dove si potevano ammirare alcune isole dell’arcipelago
toscano ed i traghetti che facevano da spola con l’Elba.
Nel viaggio di ritorno, insieme al giocoso parlare dei bambini, anche i genitori hanno potuto scambiare
momenti di confronto, di amicizia e di preghiera: cose alquanto rare in un ritmo di vita ordinario che lascia
sempre meno spazio alla condivisione ed alla riflessione.
L’arrivo a San Miniato è stato puntuale e nel salutarsi tutti hanno espresso a don Francesco ed ai
catechisti i ringraziamenti per l’organizzazione della giornata, proponendosi di ripetere esperienze simili
che hanno il carattere delle cose semplici e danno modo di far crescere l’amicizia e la condivisione.
Don Marrucci a New York per presentare le sue «Chiavi di logica»
Da San Miniato a Manhattan
di Francesco Ricciarelli
Una città affascinante New York, la Grande Mela, negli aneddoti che don Luciano Marrucci racconta, con
vivacità e ironia, agli amici riuniti a festeggiare il suo ritorno. Un viaggio transoceanico affrontato in
solitaria a 82 anni suonati non è impresa da poco. Ad ascoltare con maggior meraviglia e ammirazione i
resoconti di don Luciano sono proprio coloro che avevano cercato di dissuaderlo dal partire per gli States.
Ora incuriositi – e finalmente rassicurati – pendono dalle sue labbra mentre scorrono le foto-ricordo
proiettate sulla parete.
Lo scopo del viaggio di don Luciano era quello di presentare le «Chiavi di logica» al prof. Achille Varzi,
chiarissimo docente della Columbia University, in vista della loro pubblicazione in inglese.
È nata così un’amicizia tra don Marrucci e il prof. Varzi, «una reciproca
seduzione dal punto di vista intellettuale» l’ha definita lo stesso don
Luciano, che è sfociata nella promessa di proseguire la collaborazione e
il dialogo ben al di là dell’originario progetto di pubblicazione.
Per alcuni giorni la permanenza newyorkese ha mantenuto il carattere
di una missione di studio, con gli incontri al dipartimento di Logica, le
visite alla biblioteca universitaria, aperta e frequentata giorno e notte, i
contatti con la Casa Italiana della Cultura alla Columbia University e
con l’Ufficio Culturale dell’Ambasciata Italiana. In molti hanno espresso
interesse per il progetto dei plichi di logica. In molti sono rimasti
impressionati quando don Luciano ha rivelato loro che lo sponsor del
suo viaggio era nientemeno che una banca, la Cassa di Risparmio di
San Miniato.
Poi, finalmente, sono arrivati i giorni dedicati all’attività turistica.
«These vagabond shoes are longing to stray», recita la canzone più
famosa dedicata a New York. Le scarpe vagabonde di don Luciano, che
hanno percorso tante città d’Europa e d’Africa non potevano fermarsi
alle soglie di Manhattan.
«Un grandioso insieme di dettagli che attivano curiosità e interesse», ha scritto in proposito don Luciano
nel suo blog: «Conosco una persona a San Miniato, ma il nome non lo dico, capace di guardare attraverso
l’obiettivo come fosse una lente aggiunta alla sua facoltà visiva. E così camminando, camminando,
raccoglie i particolari più curiosi. Ne viene fuori un réportage in cui le cose stesse arrivano a parlare. Ecco
a Manhattan, questo ho pensato stasera, ci vorrebbe quella persona lì per riportare a San Miniato la vera
immagine di Manhattan».
Per le strade della Grande Mela, fatte per essere percorse a piedi – ma a quanto pare inospitali per gli
automobilisti indisciplinati – non sono mancati gli incontri simpatici e le situazioni tipiche dello stile di don
Luciano (parlo per esperienza, avendo fatto con lui un viaggio in Albania). Ha raccontato, ad esempio, di
essersi avvicinato a un policeman che stava scrivendo un verbale, di avergli chiesto per curiosità a quanto
ammontasse la multa e di avergli spiegato che 215 dollari gli sembravano un po’ troppi...
Un esempio dell’immediatezza di don Luciano, a volte spiazzante ma così profondamente umana.
Con gli amici abbiamo brindato al progetto della pubblicazione americana delle «Chiavi di logica» e ad un
altro progetto scaturito da questo viaggio di studio, ma non ancora reso noto. Al termine del brindisi di
bentornato, però, don Luciano ci ha rivelato un suo desiderio: quello di visitare, prossimamente, la Russia.
Orentano
Avvio dei lavori per la Casa di riposo
Venerdì 27 Maggio alle ore 21. 30 si è tenuta in Orentano una pubblica riunione presieduta da mons.
Fausto Tardelli insieme al parroco don Sergio Occhipinti, il sindaco ed il vicesindaco di Castelfranco, dott.
Umberto Marvogli e dott. Gabriele Toti, l’architetto Fabio Poggetti e il presidente della Fondazione
«Madonna del soccorso» Onlus, avv. Riccardo Novi. La serata è stata moderata dal rag. Stefano Di
Giambattista, vicepresidente della stessa Fondazione. Durante la serata sono stati presentati l’avvio dei
lavori per il completamento della Rsa di Orentano e la sua gestione. La popolazione è intervenuta
numerosa ed al termine della presentazione ponendo interessanti domande ai relatori. Comune il
ringraziamento per quanti hanno contribuito a sostenere l’opera sin dal suo inizio e la soddisfazione per
l’avvio dei lavori per portare a termine la struttura che era rimasta ferma per alcuni anni. L’opera andrà
ad arricchire la comunità cristiana e l’intera realtà sociale orentanese. A questo deve aggiungersi
l’ulteriore grazia dell’arrivo di una comunità religiosa – le Suore Figlie di S. Anna – a Orentano con la
funzione, tra l’altro, di collaborare nell’assistenza agli anziani nella Casa di riposo. Al termine è stata
sciolta all’unanimità l’associazione «S. Lorenzo» che aveva sino ad allora gestito i lavori e le relative
disponibilità economiche sono state passate alla Parrocchia. La serata si è conclusa con un canto alla
Madonna ed un buffet offerto a tutti gli intervenuti.
III trofeo di tennis «Nel sorriso di Valeria»
di Lucio Tramentozzi
Si è concluso nel migliore dei modi, con la numerosa partecipazione di atlete
e di spettatori, il 3° Torneo Nazionale di Tennis femminile 4° Categoria «Nel
sorriso di Valeria», che ha visto per la terza volta la vittoria di Ilenia Giunti. È
stata una finale combattuta e avvincente conclusasi al terzo set e vinta con
determinazione da Ilenia sulla promettente Silvia Paoletti con il risultato di
6/2 - 4/6 - 6/3.
I soldi delle iscrizioni, con altre offerte, sono stati donati all'Associazione e serviranno ad aiutare i bambini
della Costa d’Avorio in questo momento particolarmente difficile per loro.
Nella finale maschile «Memorial Arsede Spinosi» si è imposto Alvaro Spinosi su Alessandro
Favilli, onorando la memoria del padre Arsede, grande appassionato e mecenate sportivo, che negli anni
settanta creò e rese poi famoso il Tennis Club di San Miniato.
Nel frattempo vanno avanti i tornei sociali e comunicheremo in seguito la data delle premiazioni con la
cena solidale.
Un luminometro per Stella Maris
Si chiama «luminometro» lo strumento diagnostico e terapeutico che sarà donato al laboratorio di
medicina molecolare della Fondazione Stella Maris. Nell’ospedale di di Calambrone (Pi), punto di
riferimento per la neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, servirà per misurare l'energia prodotta
dalle cellule di bambini con malattie del muscolo che comportano ridotta produzione di ATP, la «benzina»
delle cellule. Sarà donato dai fondi raccolti durante lo spettacolo di Beppe Dati «Sogni» al Teatro Era di
Pontedera che ha registrato il tutto esaurito.
Ma gli eventi culturali per sostenere Stella Maris non si fermano qui. Presto ci sarà un concerto di Paolo
Vallesi: sarà lui il primo testimonial dell’ospedale di Calambrone. E poi ancora eventi, incontri, mostre per
aiutare i ragazzi di Stella Maris.
Un concerto «americano» a Marti
Si è tenuto lunedì 23 maggio alle ore 21.30, nella splendida cornice della Pieve di Santa Maria Novella del
1332 a Marti, il concerto del Coro da Camera della West Texas A&M University.
L’evento, organizzato dal Coro «Monsignor Cosimo Balducci» di San Miniato, che da anni coltiva importanti
rapporti con prestigiose realtà musicali internazionali, in collaborazione con la Parrocchia di Santa Maria
Novella di Marti, è stata l’occasione sia per festeggiare il tredicesimo anniversario dell’Ordinazione
Sacerdotale del parroco don Fabrizio Orsini che per meditare, nell’ambito del Mese Mariano, sui Misteri del
Santo Rosario.
Il programma del concerto è stato aperto da un intervento musicale di benvenuto del coro sanminiatese,
diretto da Simone Faraoni ed accompagnato all’organo da Matteo Venturini, che ha eseguito «O salutaris
Hostia» di monsignor Cosimo Balducci e il I movimento del Regina Coeli KV 108 di Wolfgang Amadeus
Mozart.
Il coro americano ha invece proposto un avvincente viaggio musicale polifonico, iniziando con una
magistrale esecuzione del gregoriano «Veni creator Spiritus», toccando alcuni fra i maggiori capolavori
della polifonia classica di Viadana, Palestrina, Di Lasso per arrivare alla polifonia contemporanea, nella
quale sono spiccati in particolar modo le toccanti interpretazioni di «Ubi cartitas» del compositore francese
Maurice Duruflé e di «Totus tuus» del compositore polacco Henryk Mikolaj Górecki, scritto nel 1987 in
occasione del terzo pellegrinaggio del Beato Giovanni Paolo II nella sua terra nativa.
Ha poi terminato il concerto una brillante e trascinante esecuzione di quattro spirituals che hanno
ampiamente coinvolto l’entusiasta pubblico che gremiva la Pieve martigiana.
Fra i prossimi impegni internazionali organizzati dal Coro «Monsignor Cosimo Balducci» spicca il concerto
che si terrà il prossimo 29 giugno nell’Oratorio di Sant’Urbano in San Miniato e che vedrà protagonista il
coro tedesco Sängerrunde Hochberg di Emmendingen.
Prime Comunioni a Forcoli
Dopo tanta attesa, finalmente domenica 29 Maggio è arrivato
il grande giorno della Prima Comunione per 25 bambini: il
giorno più importante e indimenticabile. I fanciulli, con la
loro veste bianca, sono entrati in chiesa tenendo in mano
una rosa da offrire alla Madonna. Circondati dall’affetto dei
loro cari e di tutta la comunità, hanno vissuto con emozione
il giorno del loro primo incontro con Gesù Eucaristia, che dà
forza
e
senso
alla
nostra
vita.
Il parroco don Antony ha concelebrato con don Stefano,
tornato dal Congo a trovarci proprio in questi giorni. Don
Antony, parlando ai bambini, ha ricordato la figura di San Domenico Savio e i suoi insegnamenti che
invitano ad amare e seguire sempre il Signore. I bambini hanno espresso il loro ringraziamento con un
bellissimo canto, eseguito con sorprendente bravura, facendo emozionare tutti i presenti.
Appuntamenti e segnalazioni ...
Musiche d’organo
Doppio appuntamento a San Miniato
Quarto e quinto concerto per la I Rassegna Organistica Internazionale «Musiche
d’Organo a San Miniato» 2011, ricca e articolata stagione promossa dalle
parrocchie di San Miniato con la collaborazione dell’Associazione EtruriaMusica
di Prato, con il patrocinio della Diocesi di San Miniato e sotto la direzione
artistica degli organisti Antonio Galanti e Matteo Venturini.
Si terrà infatti questa domenica, 5 giugno alle ore 21.15, nella Cattedrale di
Santa Maria Assunta il concerto d’organo tenuto da Matteo Venturini, organista
nella Chiesa dei SS. Jacopo e Lucia e nella stessa Cattedrale sanminiatese,
docente di Organo e Solfeggio alla Scuola di Musica «Giuseppe Bonamici» di
Pisa, diplomato con lode, oltre che al Conservatorio «Luigi Cherubini» di Firenze
in Organo e Composizione Organistica ed in Composizione, alla prestigiosa
Musikhochschule tedesca di Friburgo in Organo (Künstlerische Ausbildung
Diplom) sotto la guida di Klemens Schnorr. Vincitore di otto concorsi nazionali
ed internazionali di esecuzione organistica, svolge regolarmente attività
concertistica in quasi tutta Europa e dal prossimo autunno anche in Stati Uniti e
Messico ed ha all’attivo la pubblicazione di nove cd, proprie composizioni e revisioni di musica corale ed
organistica. Il programma del concerto prevede un omaggio al grande Marco Enrico Bossi nel 150°
anniversario della sua nascita con l’esecuzione di due fra le sue più significative composizioni, ed un
omaggio a Ferenc Liszt nel 200° anniversario della sua nascita con l’esecuzione della monumentale
Fantasia e Fuga sul corale «Ad nos, ad salutarem undam», una delle composizioni più impegnative di tutta
la letteratura organistica.
Venerdì 10 giugno, sempre alle ore 21.15, nella Chiesa dei SS. Jacopo e Lucia, detta di S. Domenico, si
terrà il quinto concerto tenuto dall’organista Gabriele Giacomelli. Il noto organista e musicologo toscano
ha studiato al Conservatorio e all’Università di Firenze, diplomandosi in Pianoforte e Organo e laureandosi
in Storia della Musica. Si è inoltre perfezionato nel repertorio organistico all’Accademia di Musica Italiana
per Organo di Pistoia. Giacomelli ha tenuto concerti in tutta Europa. Fra l’altro, ha pubblicato saggi e libri
di fondamentale importanza per la storia dell’organaria fiorentina. È direttore artistico di «O flos colende.
Musica sacra a Firenze» (Opera del Duomo di Firenze) e del Festival Zipoli (Comune e Provincia di Prato).
È inoltre titolare di Storia della Musica per la Didattica al Conservatorio di La Spezia. Il programma del
concerto, come di consueto in San Domenico, sarà articolato in due parti: una prima sul nuovo organo
Puccini (2010) e una seconda sull’antico strumento Galganetti-Paoli (1602-1840). Gli autori spaziano dal
XVII al XIX secolo: Pasquini, Sweelinck, Muffat, D. Scarlatti. Händel, Puccini e Verdi.
L’ingresso è libero e gratuito per tutti i concerti.
L’agenda del Vescovo
Sabato 4 giugno - ore 8: Pellegrinaggio a Cigoli nel primo sabato del mese e S. Messa nel Santuario.
Ore 18: Cresime a Montecalvoli.
Domenica 5 giugno - ore 11: Cresime a Capanne. Ore 17,15: Vestizione di nuovi membri della
Compagnia dei Cavalieri del Tau nel Santuario del SS. Crocifisso. Ore18: S. Messa in Cattedrale nella
solennità dell’Ascensione del Signore.
Lunedì 6 giugno - ore 18,30: Consiglio Pastorale Diocesano presso il Centro Diocesano Vocazioni di S.
Pietro alle Fonti a La Scala.
Martedì 7 giugno - ore 9,30: Udienze. Ore 20: Presidenza Shalom.
Mercoledì 8 giugno - ore 10: Consiglio diocesano per gli affari economici.
Giovedì 9 giugno - ore 19: A Orentano, incontro con le Comunità Neocatecumenali della diocesi e S.
Messa.
Venerdì 10 giugno - ore 9,30: Udienze. Ore 20,30: Intervento al Rotary Club.
Sabato 11 giugno - ore 10: In S. Francesco, ritiro per la Sezione Toscana dei Cavalieri del S. Sepolcro.
Ore 11: S. Messa in Cattedrale. Ore 17: Cresime a S. Maria delle Vedute in Fucecchio. Ore 21,30: In
Cattedrale, veglia di Pentecoste con i giovani, cresime degli adulti e ricordo del Vescovo diocesano mons.
Paolo Ghizzoni, nel 25° della morte.