Cari cugini realizziamo una grande Area Vasta

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Cari cugini realizziamo una grande Area Vasta
APPUNTAMENTO
Una mostra
tra arte e moda
Arte e moda unite in un connubio
indissolubile, nel corso di un
evento che riunisce le
professionalità di due esperti di
settore. Questo e tanto altro sarà
la mostra che aprirà i battenti
sabato prossimo alle 16 presso
una sede espositiva d’eccezione:
l’azienda Hydra di viale Manzoni.
Protagonisti dell’appuntamento,
dal titolo “Abito in un’opera
d’arte” l’artista Adolfo Lugli e la
stilista Lola Darling. La ricerca di
Lugli è sempre stata incentrata
sul collegamento tra arte e
impresa e questo evento ne è
l’ulteriore dimostrazione.
L’installazione durerà fino al 24
dicembre ed è visitabile ai
seguenti orari: dalle 10 alle 12.30
e dalle 16 alle 19.30.
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Pronti
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Il municipio: il sindaco Belleli e i colleghi Solomita, Guerzoni e Turci auspicano una integrazione con i Comuni reggiani
Il negozio ex Anceschi
«Cari cugini realizziamo
una grande Area Vasta»
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Comune veniamo
all’Ausl e viceversa
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co del problema».
Lettera di Bellelli e degli altri sindaci ai colleghi di sei Comuni confinanti
per dare vita a una maggiore integrazione e ragionare su progetti condivisi
di Serena Arbizzi
Una lettera aperta ai vertici
dell’Unione dei Comuni Tresinaro Secchia, dell’Unione dei
Comuni Bassa e Pianura reggiana, a sindaci di Rubiera, San
Martino in Rio, Correggio, Fabbrico, Rio Saliceto e Rolo con la
richiesta di un incontro. La
mandano i sindaci dell’Unione delle Terre d’Argine per
chiedere esplicitamente che si
possa impostare un ragionamento di area vasta, condividendo i tanti temi che possono
sviluppare insieme. “La cosiddetta Legge Del Rio che ridisegna i confini e competenze
dell’amministrazione locale, e
la Legge regionale 13 del 30 luglio scorso hanno fatto nascere
un dibattito nel quale sono an-
cora presenti diverse incognite; - scrivono i sindaci delle Terre d’Argine, Bellelli, Guerzoni,
Solomita e Turci - tra queste vi
è la definizione di area vasta.
Siamo convinti che quest’area
vasta debba essere identificata
nei criteri di un agire politico
più che strettamente amministrativo e crediamo che questa
occasione di riordino istituzionale possa permettere ai territori limitrofi di trovarsi nelle
condizioni di programmare il
futuro assieme. La logica di
area vasta ci deve far pensare
sempre più ad investimenti su
infrastrutture aventi un interesse sovracomunale. La Cispadana, ad esempio, avrà una ricaduta non solo sui comuni
delle Terre d’Argine, ma anche
su quelli di oltre Tresinaro che
confinano con Carpi e Novi.
Non si tratta solo di azionare,
con singole convenzioni ad
hoc, la leva gestionale dei servizi, ma di avere la capacità di
leggere assieme le esigenze di
comunità simili e da sempre vicine. Con tutto il rispetto per i
comuni attualmente presenti
nella provincia di Modena ci
pare limitativo che il dibattito
sulle aree vaste abbia dato per
assodato il criterio di partire
sempre e comunque dall’unità
amministrativa preesistente,
la Provincia appunto, e non da
queste situazioni oggettive.
Troveremmo poco produttivo
che, alla fine di questo dibattito, ci si trovasse di nuovo al tavolo con comuni dell’Appennino modenese, che poco hanno
da condividere con realtà co-
me i comuni dell’Unione delle
Terre d’Argine, rispetto alla più
naturale delle dimensioni,
quella di un dialogo con Rubiera, Fabbrico, Rio Saliceto, Correggio, San Martino in Rio...
Dobbiamo giocare un ruolo da
Comuni cerniera, al di là dei
confini amministrativi, portando questi fattori che ci uniscono al centro del dibattito in un
ambito d’area vasta che non è
a prescindere reggiano o modenese; che non è quello delle
vecchie Province come le abbiamo conosciute fino ad ora,
ma che possa, grazie alle sue
peculiarità, diventare riconoscibile e garantire una capacità
di attrazione. Chiediamo a tutti gli attori in campo di valutare
l’opportunità di incontrarci
per discutere di questo”.
Una medaglia a chi ha lottato per la liber
Ex partigiani, internati o i loro familiari hanno ricevuto (tardivamente) un diploma d’onore dallo
La cerimonia in teatro per la consegna dei diplomi d’onore
Erano più di tremila all'indomani della Liberazione, il 25 aprile
di settanta anni or sono. Sono rimasti in 96 e l’altra mattina i reduci della guerra partigiana, i
protagonisti ancora in vita della
restistenza nella media pianura
modenese, i partigiani carpigiani hanno ricevuto dalle mani del
sindaco Alberto Bellelli, del vice-prefetto di Modena Carmen
Castaldo e da quelle di Aude Pacchioni, una di loro, presidente
dell'Anpi provinciale, la medaglia e il diploma d'onore istituito
dal Ministero della Difesa per
onorare, seppur tardivamente,
ex partigiani, ex internati ed ex
combattenti della guerra di liberazione nazionale. Non tutti i novantasei aventi diritto, partigiani, staffette partigiane e resistenti, hanno avuto la possibilità e la
forza di andare a Teatro Comunale dove ha avuto luogo la cerimonia ufficiale alla presenza delle autorità civili e militari (tra gli
altri era presente l'ex sindaco,
ora congiliere regionale, Enrico
Campedelli e l'onorevole Manuela Ghizzoni che si è fatta promotrice in Parlamento di questo
riconoscimento postumo ai partigiani) perché l'età avanzata e la
salute, comprensibilmente, non
ha aiutato tutti allo stesso modo.
Ma assieme a parecc
nisti della guerra di
c'erano anche i figli
coloro che non hann
tirare personalmen
cenza. «Non solo un
celebrativo, questo to il sindaco Alberto
bilmente emozionat
che una occasione p
sui valori di allora ch
cora in gran parte v
per l'oggi difficile ch
traversando». Appla
de Pacchioni quand
del suo discorso, ha v
dare due carpigiani
stenza che purtropp