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Mano – Piede –Testa - Cuore
Imparare e crescere in movimento
MANO-PIEDE-TESTA-CUORE
di
Simona Di Clemente
Codice ISBN: 978-88- 97272-09-0
Dicembre 2010
Pag.2
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Note dell’Editore
L’obiettivo della Sysform Editore e del nostro team è scrivere e-book efficaci
per creare prodotti specifici e di qualità che permettano a te lettore di
utilizzare –copiare – reinventare - prendere spunto da quello che abbiamo
fatto o stiamo realizzando a scuola (o intorno alla scuola) “concretamente”,
svelando i segreti, gli ostacoli, i dubbi, le soluzioni trovate, affinché tu possa
giovarti di una esperienza che ha dato/sta dando buoni frutti.
Lo spirito con cui ognuno di noi si muove è quello di scrivere a un amicolettore qualcosa che conosco, di cui sono esperto: la mia conoscenza e la
mia esperienza messa a tua disposizione.
Perché partire sempre da zero quando il grande Troisi ci suggerisce di
RICOMINCIARE (almeno) DA TRE !
Lo spirito di Sysform Editore nasce dalla convinzione che la comunità della
scuolapossibile può condividere analisi, strategie
e soluzioni già
sperimentate da colleghi e sentirsi, quindi, accompagnati, oltre che confortati,
dalla collaborazione di chi – come noi- crede in ciò che fa e cerca di farlo
ricercando le soluzioni migliori. Ecco che la formazione personale e
professionale diventa lo spazio da coltivare, cui attingere per trovare forza
ed energia per affrontare le difficoltà, non per sentirsi succube di ciò che non
va ma per sentirsi co-attore di un processo troppo importante perché sia
lasciato alle buone intenzioni del singolo. Come persone di scuola abbiamo
pensato da persone di scuola e riteniamo importante che:
Pag.3
ciò che leggo deve essere frutto “autentico” di chi conosce la scuola
e ciò che può servire a me che lavoro a scuola
ciò che leggo deve rispondere ai miei bisogni di crescita, di
approfondimento
ciò che leggo deve rispondere al bisogno di gestire le situazioni
difficili ma deve essere anche uno stimolo a vederle in maniera
diversa
ciò che leggo deve essere comprensibile, deve scivolare via, e non
obbligarmi a “traduzioni” letterarie
ciò che leggo mi deve far sentire vicino chi ha scritto, l’esperto:
voglio essere condotto per mano e capire come si può fare ciò che mi
proponi di fare
ciò che leggo non si deve trasformare in un ricettario da applicare e
mi aspetto di poter “ragionare” su ciò che leggo
…
ciò che leggo mi deve far venire la voglia di sperimentare, di
mettere in pratica quello che mi stai suggerendo e consigliando di
fare … perché sento che si può fare, mi può essere utile, mi solletica
un PERCHE’ NO!
L’e-book ha il vantaggio di essere un vero strumento di lavoro: permette di
inserire link a siti o video, permette di aprire note di spiegazione o
approfondimenti, e hai tutto lì a disposizione … solo con un click!!
Buon proseguimento
Pag.4
Nei nostri e-book il lettore potrà trovare link a degli approfondimenti
di diversa natura. Le icone suggeriscono il tipo di contenuto. Per
accedere a tali contenuti è necessario che il PC sia connesso a Internet.
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Pag.5
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tutti i collegamenti agli approfondimenti)
il collegamento su questa icona vi riporta all’indice
Pag.6
Indice
Introduzione
Il corpo … a scuola
La proposta … a scuola
Il corpo nel panorama scolastico–educativo
Ri–pensare il corpo
Corpo docente, corpo al docente
L’educatore corpo esistente
Corpo come sede dell’esperienza
Il gioco come apprendimento
•
I giochi di movimento
•
Le funzioni del gioco
Il laboratorio come metodo educativo
Identità corporea, identità del sé
I tre cardini dell’agire didattico
La trasversalità didattica
•
Le dimensioni della trasversalità
•
Le competenze psicosociali
•
Proposte già sperimentate
Il percorso formativo
•
Le preconoscenze e i requisiti necessari
•
Gli obiettivi del percorso
Pag.7
Le attività del percorso laboratoriale
Tappa I
Tappa II
Tappa III
Tappa IV
Tappa V
Tappa VI
Tappa VII
Tappa VIII
Tappa IX
Possibili raccordi interdisciplinari
Valutazione
Conclusione
Bibliografia
Pag.8
ATTENZIONE: Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta con alcun
mezzo senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Tutti i diritti sono riservati
a norma di legge. Abbiamo scelto di non “ingabbiare” con password il
materiale contenuto e confidiamo nella correttezza del lettore di non
trasmettere ad altri il presente e-book né in formato cartaceo né elettronico,
né per denaro né a titolo gratuito. Il contenuto del presente libro è frutto del
lavoro dell’Autore e di altre persone che hanno investito tempo e
professionalità per realizzarlo.
Aiutaci a difendere i diritti d’Autore.
Pag.9
Introduzione
Il discorso sulla sensorialità e sull’esperienza attiva, che vede il suo
fiorire
nell’Attivismo pedagogico, sembra solo di recente aver
trovato un posto di rilievo nella scuola italiana, ancora lontana da una
pratica scolastica volta a spaziare dall’approccio tradizionale
prevalentemente verbalistico (lezione frontale) a un modello più
dinamico, calato sull’allievo e sulle sue necessità di ‘imparare
facendo’ (il cosiddetto
learning by doing).
È l’idea di una scuola che diviene laboratorio di
esperienze attraverso il corpo che diviene protagonista
del fare nell’azione.
Per una scuola che non si faccia solo veicolo di fredde teorie rimaste
disgiunte dai problemi del reale, ma abbracci una scientificità capace
di calarsi nel calore corporeo della pratica, per una «didattica del
fare».
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L’ipotesi è quindi quella di una formazione corporea (al di là del senso
stretto del termine) che amplifichi l’attività formativa accogliendo
tutte le sfere della personalità umana, stimolando in particolare la
disponibilità emotiva, l’apertura e la flessibilità cognitiva ed affettiva,
l’accettazione dell’altro nella sua diversità vista come valore, la
consapevolezza dei fenomeni nel loro essere vissuti, la disponibilità ad
una propria revisione continua e costante che ci permette di imparare
dall’errore; disponibilità che è condizione fondamentale di ogni
relazione educativa efficace.
Questi presupposti ci portano a pensare a un’educazione che abbia
come fine la promozione di uno sviluppo globale ed integrale, una
formazione unitaria, in coerenza con l’unità della persona e della
cultura. Tale concezione deve guidare il lavoro dell’insegnante al fine
di promuovere percorsi unitari, ovvero dall’incontro di più discipline
che si mobilitano ed organizzano in virtù di assi portanti comuni.
In tal modo si definiscono obiettivi orientati alla promozione di
un’apertura inter e trans-disciplinare, nonché al conferimento di
spessore alla collegialità.
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Nel rispetto dell’unità della persona, ogni intervento formativo (anche
il più mirato alle conoscenze razionali) deve essere strutturato sul
“fare attivo”, accogliendo il corpo come “mezzo del fruire”,
condizione garante di importanti effetti educativi personali.
Basta pensare quanto qualsiasi conoscenza astratta è allo stesso tempo
anche concreta, così come qualsiasi conoscenza particolare è allo
stesso tempo anche generale; è per questo che
Edgar Morin
propone una riforma del pensiero capace di vincere la separazione
delle discipline, la quale “rende incapaci di cogliere ciò che è tessuto
insieme ovvero il complesso”. Per questo la sfida alla globalità è
dunque allo stesso tempo una sfida alla complessità che sappia
riportare a nuova unità frammenti dispersi di sapere. Dovere che i
docenti sono chiamati immancabilmente ad assolvere all’interno della
“società complessa”.
Considerare l’importanza della promozione di un intervento educativo
globale ed integrale significa correre ai ripari da questo generale
anonimato delle singolarità nonché vincere la frammentazione e
l’incertezza dell’identità personale. Importante compito che viene
affidato alla scuola, che ha il dovere di compiere una revisione dei
Pag.12
concetti di individualità e collettività, fornendo punti di riferimento
chiari, utili alla formazione dei suoi alunni.
A tutt’oggi nelle nostre scuole permane -in molti casi- l’idea di
incompatibilità tra pensiero e movimento, ritenendo che il pensiero e
la concentrazione implichino quasi una rinuncia dell’essere in quanto
presenza.
Pag.13
Il corpo … a scuola
Il percorso suggerito in questo e-book scaturisce dalla necessità di
recuperare la corporeità in senso integrale, come fattore di sviluppo
dell'individuo in un'ottica formativa e in una visione prospettica. Si
tratta di una progettualità che intende diffondere, attraverso la
disciplina delle Scienze Motorie, una coscienza diffusa e condivisa
dell’importanza della formazione integrale dell’alunno.
Tutto ciò tenendo conto del fatto che, nel periodo evolutivo, un
importante fattore motivazionale nasce dal bisogno del bambino di
attivare quelle competenze che gli permettono oggi, e gli
consentiranno un domani, di agire sull'ambiente e di stabilire una
relazione positiva con il contesto sociale.
Condizione indispensabile perché il bambino diventi cosciente delle
proprie capacità razionali e logiche è che sia “in azione”.
Solo nell’agire nasce una scoperta personale, si formano
convinzioni motivate della coscienza dei passi compiuti,
si accresce una criticità che permette di compiere scelte
adeguate e opportune.
Pag.14
Come sostiene
Edgar Morin “l’essere umano è al contempo
fisico, biologico, psichico, culturale, sociale, storico. Questa unità
complessa della natura umana è completamente disintegrata
nell’insegnamento, attraverso le discipline. Oggi è impossibile
apprendere ciò che significa essere umano, mentre ciascuno, ovunque
sia, dovrebbe prendere conoscenza e coscienza sia del carattere
complesso della propria identità sia dell’ identità
comune
con
tutti
gli
altri
che
ha
in
umani. La condizione umana
dovrebbe, così, essere oggetto essenziale di ogni insegnamento”.
Il progetto che illustro intende sostenere e garantire
l’identità
formativa dell’educazione corporea e motoria attraverso un
coinvolgimento partecipato di più discipline curriculari.
Nella consapevolezza che la scuola costituisce la miglior possibilità
per diffondere una pratica educativa orientata al movimento, come
energico punto di riferimento; e per far assumere all’educazione
motoria un ruolo definito, contemplando le sue molteplici possibilità e
potenzialità
all’interno
della
dinamica
di
insegnamento
-apprendimento.
Pag.15
Da queste premesse nasce l’idea e la volontà di dar forza ad attività
che stimolino l’alunno ad una maggiore e migliore consapevolezza del
proprio sé corporeo e dell’identità personale, per porre le basi di un
futuro stile di vita positivo.
Chiunque si occupi di educazione e prevenzione in ambito scolastico
non può ignorare che proprio a questo deve essere diretto ogni
intervento. Un punto d’arrivo comune e costante che necessita di
un’attenzione sinergicamente puntata al riconoscimento dei bisogni
evolutivi dei bambini. La scuola deve promuovere sostenere e
diffondere quei decisivi fattori socio-ambientali che includono e
condizionano la maturazione della personalità e delle strutture
cognitive. Sopratutto in un’età che rappresenta la porta di ingresso alla
relazione col mondo.
In una logica di prevenzione primaria, le scelte in campo educativo
devono caratterizzarsi secondo criteri di previsionalità e lungimiranza,
capaci di rendere probabilisticamente effettiva la promozione della
crescita individuale, secondo modelli di armonia e nel rispetto delle
reali esigenze, aspettative e caratteristiche di ciascuno. Con questo
intento si devono affermare nella scuola i nuovi scenari proposti e
orientati alla preparazione di abilità per la vita, insite in ogni sapere.
Porre
attenzione
al
raggiungimento
degli
obiettivi
previsti,
Pag.16
considerandoli inerenti e trasversali ai diversi contenuti della proposta
didattica disciplinare.
Tale
impegno
comporta
un’integrazione
delle
competenze
professionali diversificate, in grado di lavorare sinergicamente su
obiettivi condivisi. Per mezzo e tutela del prezioso apporto garantito
dall’ autonomia didattica, è possibile aprirsi alla flessibilità e
prefiggersi il raggiungimento di importanti finalità.
Per lo sviluppo del soggetto in ordine alla sua identità, autonomia e
competenza, la scuola deve farsi garante dell’elaborazione e della
realizzazione di piani educativi e didattici che tengano in conto il
bisogno fondamentale di:
• rafforzare l’identità personale del bambino sotto il profilo
corporeo, intellettuale e psicodinamico;
• sviluppare la libertà di pensiero, con rispetto delle divergenze
personali, consentendogli di cogliere il senso delle sue azioni
nello spazio e nel tempo.
Tali traguardi comportano, comunque, che gli educatori si focalizzino
verso scelte finalizzate e rispondenti agli effettivi bisogni degli alunni
in crescita. Nella consapevolezza del loro valore insito quale oggetto
di conoscenza approfondita, al fine di predisporre gli interventi
Pag.17
didattici
opportuni
e
debiti
che
in
un
secondo
momento
rappresenteranno gli indicatori di successo dell’intervento medesimo.
Più specificamente il progetto intende accogliere, in un’ottica sentita e
condivisa, l’educazione all’affettività per una educazione al sé, che
attivi una consapevolezza del proprio sé corporeo e della propria
identità, attraverso un approccio che:
-
favorisca le inibizioni “tradizionali” verso la scoperta di sé;
-
valorizzi l’autostima;
-
incoraggi l’autoriflessività, un atteggiamento di apertura e
condivisione delle esperienze;
-
promuova il riconoscimento e l’espressione di emozioni e
sentimenti attraverso i segnali del corpo;
-
sviluppi l’identità corporea;
In questo quadro si articolano le proposte legate al vissuto corporeo,
all’incontro diretto con gli elementi della realtà e alla dimensione
espressiva nella consapevolezza che, nell’esperienza del conoscere,
l’aspetto sensibile, percettivo per il bambino è prioritario in quanto
anticipa la forma concettuale ed è condizione del passaggio dal
concreto all’astratto.
Pag.18
Dal punto di vista metodologico, è necessario l’incontro diretto con
la realtà da conoscere, l’unitarietà del contenuto, il coinvolgimento di
tutta la persona nell’esperienza proposta e la consapevolezza
personale del percorso fatto.
L’interesse, l’azione, l’intelligenza e il desiderio di riuscita che
rendono personale questa esperienza, permetteranno al bambino di
mettersi “in gioco”, cioè di attivare tutte le possibili connessioni tra sé
e la realtà.
Pag.19
La proposta … a scuola
La finalità fondamentale del
percorso proposto è lo sviluppo
dell’identità personale e sociale per:
-
accrescere consapevolezza del proprio sé corporeo;
-
conoscersi nelle idee, nei sentimenti, nelle emozioni;
-
educare le qualità umane che concorrono alla costruzione delle
qualità
alla
base
della
convivenza
sociale
(amicizia,
consapevolezza e rispetto della diversità, capacità di ascolto).
La competenza attesa
è la conquista graduale delle proprie
potenzialità, motorie, linguistiche, cognitive e sociali da trasferire nei
diversi ambiti della vita quotidiana.
I bisogni formativi individuati
fanno riferimento:
-
alla costruzione dell’identità corporea, affettiva ed intellettiva;
-
alla costruzione di un atteggiamento positivo con l’altro
nell’esaltazione delle diversità (rilevate come valore).
Pag.20
per sostenere la formazione di una personalità positiva ed un’identità
personale e sociale equilibrata, in virtù di un futuro progetto di vita.
I bisogni culturali
entro cui si inscrive l’intervento, intendono
permettere agli alunni di:
-
conoscere se stessi e il proprio corpo nei suoi meccanismi e
trasformazioni;
-
essere accolti all’interno del luogo formativo scolastico come
«persona umana», partendo dalla concezione che il bambino è una
unità bio-psichica complessa.
La realizzazione pratica prevede attività che si articoleranno in forma
laboratoriale, e la mobilitazione di più discipline:
• Scienze motorie e sportive,
• Italiano,
• Geografia,
• Musica e comunicazione sonora,
• Arte e percezione visiva.
Il progetto si sviluppa quindi in attività di educazione motoria e fisica
congrue con un campo d’azione che riguarda la crescita, lo sviluppo e
Pag.21
il mantenimento di funzioni motorie, in un rapporto interattivo con lo
sviluppo delle capacità cognitive ed emotive.
Mediante l’apporto ludico ci si apre alla possibilità di rendere
motivanti e fruibili le discipline fondamentali del curricolo e di
metterle in relazione.
Un laboratorio di crescita che intesse attività per lo
sviluppo della capacità di ascolto, per l’accettazione
reciproca e la scoperta delle potenzialità individuali.
I laboratori si rivolgono al gruppo-classe inteso come unità di base
delle relazioni a scuola, ma saranno in grado di attivare diverse
modalità di lavoro: sia in piccoli gruppi, sia a coppie, nonché
coinvolgere altre classi, per facilitare e rafforzare le capacità
relazionali e comunicative.
Le attività laboratoriali saranno realizzate seguendo una modalità di
apprendimento che si qualifica di quattro fasi fondamentali:
Pag.22
•
fase prima: comunicazione del programma alla classe per
sollecitare l’attenzione, l’entusiasmo e la motivazione verso la
proposta;
•
fase
seconda:
dell’ascolto
e
focalizzazione
dell’attenzione,
dell’osservazione.
Obiettivi
sviluppo
facilmente
raggiungibili usando un approccio che si avvale dell’ingresso di
parole chiave. Definizioni raccolte dall’ascolto diretto di ogni
singolo alunno sulle preconoscenze che possiede in merito ad un
dato argomento. La focalizzazione su “cosa già si conosce” è in
grado di favorire e strutturare la conoscenza, trasformandola in
sapere; nonché motivare e orientare l’allievo all’ascolto.
•
fase terza: ingresso dell’esperienza centrale, apprendimento
mediato e arricchito dal
•
problem-solving;
fase quarta: riflessione, elaborazione, condivisione, feed-back
dell’insegnante, ascolto del vissuto di tutti (come mi sono
sentito, come ho vissuto l’esperienza..).
I momenti di riflessione saranno usati:
per imparare a considerare le conseguenze dei propri comportamenti,
Pag.23
per capire come migliorarsi per stare meglio con gli altri,
per un continuo self-government.
Il ruolo dell’insegnante disciplinare, sarà quello di facilitatore
del processo d’apprendimento, che sostiene, incoraggia e fornisce
ascolto, anche individuale, per guidare i bambini ad autonome
scoperte. Come un regista coinvolto che consente agli attori della
scena educativa di nutrire e coltivare i propri diversi talenti.
La
creazione di un clima comunicativo positivo e rilassato è alla base
della proposta e può fortemente contribuire alla prevenzione e al
recupero di situazioni a rischio.
Le attività sperimentate saranno oggetto di riflessione comune tra i
partecipanti (alunni, insegnanti) per favorire il trasferimento delle
pratiche ritenute significative nella vita quotidiana.
I prossimi capitoli sono dedicati ad approfondire alcune tematiche che
sostengono il percorso. Il lettore può scegliere di continuare oppure
saltare alle fasi operative per attuare il progetto a scuola.
Pag.24

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