excrucior - La mia band suona il rock

La mia band suona il rock – schede band – di Daniele Scarazzati
EXCRUCIOR
Risposte di: Ricky Dal Pane
1. Periodo di attività della band?
Dal 1992 al 1998 circa.
2. Chi ne fa o ne ha fatto parte?
La prima formazione con cui nel 1993 registrammo il demotape Bliss Through Calvarium
comprendeva Ivan Goggioli/voce, Ricky Dal Pane/chitarra, Alessandro Drei/chitarra, Massimo
Ghetti/flauto e tastiere, Andrea Marchi/batteria, Andrea Spada/basso. Successivamente alla batteria
subentrò Paolo Leardini con cui incidemmo nel 1995 l’album Pyramus et Thisbe che uscì
ufficialmente nel 1996 e che venne distribuito dalla Nosferatu Records. Un pezzo dell’album,
“Glare of Sun”, venne scelto dalla Dawn Of Sadness Records per essere inserito in apertura alla
loro compilation Screams from Italy part2. Vari bassisti poi transitarono nella band ma ormai di
molti non ricordo più il nome. Continuammo poi a scrivere pezzi per un altro disco che però,
purtroppo, non vide mai la luce.
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3. Principali influenze musicali?
Suonavamo death metal atmosferico e lento, con molte parti doom. Ci rifacevamo alla scuola
svedese e nordica tipo Entombed e Amorphis e a quella inglese di gruppi come Anathema e My
Dying Bride.
4. Eseguivate principalmente brani vostri o cover?
Brani nostri ma anche qualche cover di Black Sabbath, Gathering, Amorphis, Edge of Sanity,
Orphaned Land ecc.
5. Secondo te, in che modo vi distinguevate dal resto della scena?
Presto detto: eravamo gli unici in tutta Faenza e dintorni a far uso del growling nelle vocals, cosa
che poi è diventata di moda ma allora ci prendevano per il culo tutti anche se a noi non fregava
niente. Poi usare il flauto in un genere così estremo era stato sicuramente azzardato ma, per i tempi,
anche un bel colpo di genio… A parte Massimo Ghetti che si stava diplomando al conservatorio
non eravamo musicisti molto esperti (io quando formammo il gruppo suonavo la chitarra da 6 mesi)
ma avevamo sicuramente delle grandi idee a parer mio anche in anticipo sui tempi. E poi i testi in
latino e lingua d’Albione che raccontavano vicende tratte dalla letteratura epica, biblica e classica…
Un modo per rivendicare il nostro essere italiani.
6. Quali sono i titoli di tre brani musicali del vostro repertorio di cui vai particolarmente
fiero?
“Through the Desert”, “Glare of Sun”, “Pyramus et Thisbe”, e ci metto anche la strumentale
“Aevum”.
7. Hai qualche ricordo particolarmente vivido della vostra attività musicale dell’epoca? Ne
riusciresti a accennare brevemente tre?
Il periodo in studio per registrare l’album, ci sembrava tutto magico. E poi tutte le lettere di
apprezzamento che ricevemmo da tutta Italia e che conservo ancora, lo scambio di demo per posta
con altre band… Tutte cose che ormai sembrano provenire da un’epoca lontanissima… ma
parliamo solo di 20 anni fa.
8. Come ritieni fosse la scena musicale di Faenza e dintorni negli anni ’90?
Personalmente a me non è mai piaciuta, troppa rivalità tra i gruppi e un atteggiamento generale
poco costruttivo.
9. Che tipo di rapporto c'era secondo te far i vari gruppi dell'epoca? Indifferenza,
competizione, rispetto, amicizia?
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Mi ricollego alla risposta di prima… Tutti erano intenti a portare avanti la loro guerra tra poveri…
Chi era più bravo tecnicamente, chi suonava di più, chi vendeva più demo… Tanta invidia e gran
leccate di culo a chi poteva spingerti… A me personalmente non ne è mai fregato nulla di queste
cose e me ne sono sempre lasciato fuori. Scusa la franchezza ma è quello che penso.
10. Tu personalmente ti consideri ancora legato in qualche modo alla musica? E se sì, come?
Certo che sì… Ho inciso vari dischi con altre band e da poco è uscito il nuovo album del mio
gruppo attuale, i Witchwood, per la Jolly Roger Records che sta andando alla grande sia come
vendite che come recensioni. Abbiamo suonato recentemente anche con alcuni miei idoli di sempre
in vari concerti in giro per l’Italia, l’ultimo di questi a Genova con Ken Hensley degli Uriah Heep
quindi cosa chiedere di più.
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