Stirner Brantsch incontra il direttore della Caritas

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Stirner Brantsch incontra il direttore della Caritas
Consiglio Provinciale
Stirner Brantsch incontra
il direttore della Caritas
Il sostegno del volontariato,
la collaborazione tra la sezione
tedesca e ladina e la sezione italiana
della Caritas, il lavoro all’estero della
Caritas sono stati i temi principali
dell’incontro tra la presidente del
Consiglio provinciale Veronika Stirner
Brantsch e il direttore della Caritas
tedesca Heiner Schweigkofler.
D
urante l’incontro è stato sottolineato che la
Caritas può contare su 500 collaboratori e
collaboratrici volontari impegnati nei
diversi settori del sociale e su ulteriori 2000
volontari impegnati in 280 parrocchie. Egli ha
voluto anche evidenziare che il volontariato
occupa un ruolo di grande rilevanza nella
nostra società ed ha ricordato che l’obiettivo
del Gala della Caritas, svoltosi il 13 novembre,
era proprio quello di far risaltare questo ruolo e
di “raccogliere” tra gli ospiti “ore di disponibilità” per il servizio al prossimo in difficoltà.
Tutti gli spettatori del Gala si sono infatti dovuti impegnare a garantire due ore di volontariato
a favore del prossimo. Sono state “raccolte” più
di 600 ore. Veronika Stirner Brantsch onorerà la
sua promessa il giorno 11 dicembre 2004 presso la Casa Archè a Merano, dove servirà il pranzo ai senzatetto.
Il direttore della Caritas tedesca Schweigkofler
ha inoltre illustrato brevemente i diversi servizi
che la Caritas offre al prossimo in difficoltà. Un
servizio particolarmente apprezzato è la consulenza debitori, alla quale si rivolgono singole persone e famiglie indebitate. La presidente Stirner Brantsch
ha espresso il suo apprezzamento
per questo servizio che secondo lei
rappresenta “un'iniziativa di sicuro
successo per combattere la povertà”. Schweigkofler ha poi illustrato
l’attività all’estero della Caritas a
favore delle popolazioni colpite da
catastrofi e alle popolazioni povere
nei paesi in via di sviluppo. “Da
anni” ha affermato Schweigkofler
”lavoriamo sempre con gli stessi
partner ai nostri progetti e voglio
sottolineare che il 100% del denaro raccolto
raggiunge i diretti interessati”. La presidente
Stirner Brantsch si è informata sulla collaborazione tra la sezione tedesca e ladina e la sezione
italiana della Caritas e ha voluto sottolineare
che entro breve si incontrerà anche con il direttore della sezione italiana Mauro Randi.
Il direttore della Caritas tedesca
Heiner Schweigkofler con la presidente
del Consiglio provinciale di Bolzano
Veronika Stirner-Brantsch
Consiglio provinciale di Bolzano al Compa di Bologna
I
l Consiglio provinciale di Bolzano, assieme a tutte le altre regioni italiane, ha partecipato a Bologna al Compa, il salone
europeo della comunicazione pubblica dei
servizi al cittadino e alle imprese.
“Abbiamo partecipato a questa grande fiera
europea della comunicazione istituzionale
– ha commentato la Presidente del
Consiglio provinciale di Bolzano Veronika
Stirner Brantsch – per presentare i prodotti,
i programmi e le iniziative della nostra
comunicazione istituzionale”.
Numerosi e importanti sono stati gli incontri sul tema della comunicazione a vari
livelli ai quali hanno partecipato, oltre a
rappresentanti istituzionali e responsabili
della comunicazione, studiosi ed esperti
del settore attraverso 100 convegni, 8
incontri nazionali, 8 incontri speciali e
tavole rotonde. Tra questi di rilevante
importanza quello sul tema “I Consigli per
la scuola” che ha visto confrontarsi le
assemblee regionali e quelle delle province
autonome di Bolzano e Trento con l’obiettivo comune di far conoscere le istituzioni
alle nuove generazioni e favorire la loro
partecipazione alla vita democratica. Altro
tema di rilievo è stato quello dedicato ai
scenari del federalismo con particolare riferimento ai nuovi statuti e alla legislazione
regionale e quello relativo al ruolo dei
Consigli regionali e delle Province autonome nella comunicazione valoriale
sull’Unione Europea.
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Delegazione indonesiana in
Consiglio provinciale
Abraham F.I. Lebelauw, la presidente
del Consiglio Veronika Stirner Brantsch
e il console dell’Ambasciata Indonesiana
in Olanda, Mulya Wirana
Una delegazione dell’Ambasciata
Indonesiana in Olanda, composta
dal console Mulya Wirana
e dal responsabile economico
Abraham F.I. Lebelaun, è stata
ricevuta l’8 novembre dalla Presidente
del Consiglio provinciale
di Bolzano Veronika Stirner Brantsch.
S
copo dell’incontro – hanno spiegato i due ospiti,
che erano accompagnati dai rappresentanti
dell’Associazione per i popoli
minacciati Mauro di
Vieste,
Sabrina
Bussani e Claudia
Falcomatà – consiste
nel desiderio di analizzare le vostre
disposizioni in materia di politica delle
minoranze e le possibilità di sviluppo
delle regioni nelle
quali vivono le minoranze etniche e linguistiche”. Il tutto per sapere se il modello dell’autonomia altoatesina potrebbe rappresentare
un passo importante e decisivo per risolvere
la situazione conflittuale etnico-religiosa dei
molucchesi in Indonesia, molti dei quali
hanno già lasciato questo paese nel 1945 per
fuggire in Olanda, Paese ex colonizzatore
dell’Indonesia. Il console Wirana si è detto
convinto di riuscire a riportare in Indonesia i
molucchesi esiliati in Olanda attraverso una
soluzione pacifica ( anche se l’Indonesia in
questo momento sta popolando l’arcipelago
delle Molucche con abitanti della Malaysia)
ed evitando così le stragi che ultimamente
stanno interessando il Timor e l’isola di
Papua.
La Presidente del Consiglio Stirner Brantsch
ha brevemente illustrato le tappe salienti del
processo autonomistico altoatesino, ha sottolineato che “le realtà non sono confrontabili”,
si è tuttavia dichiarata soddisfatta “che si cerchi una soluzione pacifica per la minoranza
dei molucchesi in Indonesia” e ha concluso
affermando che “il Consiglio provinciale di
Bolzano mette sempre volentieri a disposizione la sua positiva esperienza in termini di
gestione delle questioni etniche a tutte le
minoranze”.
Comitato per le comunicazioni: no alla giungla delle frequenze
I
l Comitato provinciale per le comunicazioni è d’accordo, in
linea di massima, con il progetto della Giunta provinciale di
limitare l’attuale giungla di impianti di trasmissione. Il piano
prevede di coordinare le frequenze radioelettriche di gestori di
impianti radiofonici, televisivi e di telefonia radiomobile, in
modo da garantire da una parte la tutela della salute, dell’ambiente e del paesaggio, e dall’altra un servizio ampio e senza
interferenze.
La Giunta provinciale ha recentemente approvato la bozza del
relativo “Piano provinciale di settore delle infrastrutture delle
comunicazioni” e il Comitato provinciale per le comunicazioni
- presieduto da Hansjörg Kucera – su invito della RAS ha visitato il 15 novembre l’impianto di alta frequenza sulla Muta sopra
Tirolo constatando la sua grande efficienza.
Nella successiva discussione con i rappresentanti dell’assessorato provinciale all’urbanistica e dell’Agenzia Provinciale per
l’ambiente, il Comitato ha chiesto che nelle consultazioni, e
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prima di una decisione finale, devono essere coinvolti tutti gli
interessati (compresi i gestori di radio e Tv privati) e che la commissione delle infrastrutture venga integrata con un rappresentante del comitato provinciale per le comunicazioni.
In un altro incontro con i rappresentanti dell’ASTAT sono stati
illustrati i dettagli della prossima indagine dell’ascolto radiotelevisivo e, come tre anni fa, anche questa volta l’indagine individuerà la frequenza di ascolto e l’utenza giornaliera media
delle singole stazioni radio e televisive dell’Alto Adige, mentre la
richiesta da parte di radio e Tv private di effettuare l’indagine
ogni anno non è, secondo l’ASTAT, realizzabile per la mancanza di personale e altri impegni onerosi.
Il Comitato provinciale per le comunicazioni ha preso atto di
questa dichiarazione ma ritiene che un’indagine annuale sia
comunque utile e a tale scopo la Giunta provinciale potrebbe
incaricare un’agenzia privata specializzata in ricerche demoscopiche.
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Addio alla sigaretta
Nella seduta del 17 novembre
il Consiglio provinciale di Bolzano ha
approvato il disegno di legge recante
“Tutela della salute dei non fumatori”.
L
’assessore provinciale alla Sanità Richard
Theiner, presentatore del provvedimento da
parte della Giunta, ha preso posizione sull’argomento ribadendo che il disegno di legge provinciale “rafforza quanto previsto a livello nazionale per la tutela della salute dei non fumatori”.
“Abbiamo licenziato - sempre Theiner - una
norma a misura della situazione altoatesina.
Prevediamo ad esempio una maggiore tutela dei
bambini e dei giovani, in quanto da noi il problema del fumo in questa fascia di età è particolarmente acuto”.
Dal primo gennaio 2005 in Alto Adige sarà vietato
fumare in tutti i locali chiusi aperti al pubblico.
Eccezioni sono previste solo nelle aree appositamente riservate ai fumatori e come tali contrassegnate. In tutti i luoghi riservati alle scuole di ogni
ordine e grado e in tutti i locali riservati ai giovani, sia chiusi che all’aperto, sarà in vigore un
divieto di fumare totale; qui non sono previste
eccezioni.
La fascia oraria durante la quale i distributori
automatici di sigarette dovranno essere disattivati verrà estesa fino alle ore 22 mediante un apposito temporizzatore. Tale provvedimento mira a
ridurre la possibilità di accesso dei minori di 16
anni alle sigarette. Il divieto di fumo sarà previsto
in tutti locali chiusi, aperti al pubblico, nei quali
vengono somministrati pasti. Il divieto assoluto di
fumare sarà valido anche per le sedi di associazioni, club e centri giovanili.
Si stima che il 20% circa degli altoatesini fuma,
circa 90 mila persone (nel 1999: 26,6% uomini e
16,1% donne; nel 2002: 24,5% uomini e 19,8%
donne). Altro dato interessante è il confronto tra
le generazioni: persone oltre i 64 anni (15,2%
uomini e 4,6% donne) mentre tra i 15 e i 24 anni
(52,4% uomini e 55,1% donne). Secondo stime
internazionali il 49% dei decessi provocati da
tumore sono da ricondurre al consumo di tabacco e ciò corrisponde in Alto Adige a circa 500
decessi l’anno.
A favore del provvedimento si è dichiarato il vicepresidente del Consiglio provinciale di Bolzano
Giorgio Holzmann (Alleanza Nazionale), “anche
se – ha precisato – è una normativa un po’ sospinta dalla legge nazionale”. Pius Leitner dei
Freiheitlichen ha lamentato il fatto che “la legge si
affida troppo ai regolamenti di esecuzione e che
lascia quindi mano libera alla Giunta provinciale.Donato Seppi di Unitalia ha affermato di “salutare con soddisfazione questo disegno di legge, ma
– ha anche aggiunto – che esso rappresenta una
esasperazione come nel caso dell’aumento della
fascia oraria per i distributori automatici e nella
penalizzazione dei ristoratori che non possono
crearsi una sala apposita per i fumatori”. Andreas
Pöder dell’Union für Südtirol si è detto d’accordo
sui contenuti della legge ma non sulla sua concretizzazione e”si sarebbe potuto applicare una decisione più liberalista anche se non ho incontrato
alcun fumatore che sia contro questo provvedimento, in quanto ciascun fumatore è alquanto
sensibile”. Hans Heiss dei Verdi ha parlato di “una
buona opportunità anche perché il consumo di
tabacco e alcol ha assunto misure preoccupanti
soprattutto presso i giovani, l’importante è tuttavia che non divenga una legge di proibizionismo”.
Anche Ulli Mair si è detta concorde sulle finalità
della legge anche se tuttavia “formulata in maniera troppo vaga e poco precisa soprattutto per
quanto riguarda il campo di applicazione e in particolare le misure per i diversi locali”, Albert
Pürgstaller (SVP) ha definito il provvedimento “un
passo da lungo dovuto nella politica sanitaria della
Provincia ed è anche importante l’opera d’informazione a sostegno
per informare sulla
nuova normativa cittadini e pubblici esercenti”. Cristina Kury
dei Verdi, pur dichiarandosi favorevole, si
è detta preoccupata
del fatto che “non sia
una legge di prevenzione, ma piuttosto
discriminatoria”.
Nel corso della
discussione generale
è stato respinto un
ordine del giorno di
Pius Leitner dei
Freiheitlichen con il
quale si invitava la
Giunta provinciale a
inserire nel regolamento di esecuzione una disposizione, per cui ai gestori dei cosiddetti monolocali viene lasciata la libertà di contrassegnare il loro
locale come pubblico esercizio per fumatori, se
dotato di impianto di ventilazione e ricambio dell’aria regolarmente funzionante. Al termine del
dibattito il provvedimento è stato approvato con
25 voti favorevoli, 3 contrari e 2 astensioni.
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Diritto allo studio, è legge
Ampliare e potenziare la possibilità di
studiare in Alto Adige attraverso
una maggiore offerta di opportunità
per gli iscritti alla Libera Università
di Bolzano. Questo l’obiettivo principale
del disegno di legge presentato
dall’assessore competente Otto Saurer e
approvato dal Consiglio provinciale nel
corso della terza e ultima seduta della
sessione di novembre.
L
e novità principali del provvedimento riguardano le borse di studio e i prestiti per gli studenti. Per le prime, la Provincia le assegnerà a
tutti i cittadini dell’Unione Europea frequentanti università in Provincia di Bolzano, cittadini
extracomunitari frequentanti università in
Provincia di Bolzano purché residenti in Alto
Adige da almeno un anno e a cittadini frequentanti università fuori provincia, purché residenti
da almeno due anni in Provincia di Bolzano.
Un’altra novità è rappresentata dall’abbassamento dell’età
massima per la
presentazione
delle domande
di borsa di studio che passa
da 40 a 35 anni,
tranne che in
caso di specializzazioni
di
particolare interesse (l’età
massima rimane a 40 anni).
Introdotta per
gli studenti anche la possibilità di richiedere un prestito alla Provincia per
finanziare gli studi che può essere restituito a
partire dal primo anno successivo alla fine degli
studi in un arco di tempo di cinque anni. Previste
anche agevolazioni per studenti economicamente disagiati, rimborso dei contributi universitari,
borse di studio per tesi di diploma e tesi di laurea,
rimborsi per le spese di viaggio,gli alloggi, il servizio mensa, le provvidenze a favore di studenti
portatori di handicap, le borse di studio per l’interscambio e la formazione post-universitaria.
Eva Klotz (Union für Südtirol) ha detto di condividere in via di principio l’esercizio di queste
nuove competenze da parte della Provincia ma
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ha ricordato che “nella concessione delle borse
di studio per meriti particolari, dovrebbero
essere presi in considerazione anche la situazione sociale dei richiedenti e – in merito alle
borse di studio straordinarie – l’assistenza prestata a favore di persone disabili o non autosufficienti” e ha sottolineato la necessità che “per
quanto riguarda la consulenza a favore degli
studenti si debba dedicare particolare attenzione alla motivazione e alla formazione del personale provinciale addetto a questa funzione
onde evitare gli errori del passato riguardo alla
presentazione delle domande”.
Hans Heiss (Verdi) ha parlato di “un buon disegno di legge, di grande importanza per il futuro
delle nuove generazioni altoatesine e consente
alla Provincia di Bolzano di recuperare per
quanto riguarda la situazione dei laureati,
garantendo così un progresso sociale, ma
garantendo anche borse di studio per lavori di
ricerca e abilitazione e non solo con interventi
destinati a studenti iscritti alle istituzioni nazionali o in paesi dell’area culturale tedesca, ma
anche ad altre istituzioni europee”.
Albert Pürgstaller (SVP) ha espresso un giudizio positivo sull’introduzione dei prestiti a
favore degli studenti chiedendo tuttavia un
ampliamento delle agevolazioni anche a studenti che studiano in altri paesi europei fuori
dall’area tedesca (“L’Alto Adige deve farsi
conoscere”) e prevedere rimborsi anche per
gli studenti della terza età nonché una armonizzazione dei criteri per l’accesso alla formazione universitaria soprattutto per ciò che
concerne i limiti di reddito.
Pius Leitner dei Freiheitlichen ha sottolineato la
sua posizione critica rispetto ai mutui per gli studenti invitando nel contempo l’assessore competente a non consentire eventuali riduzioni
delle agevolazioni per gli studenti universitari.
Nel corso della discussione generale è stato
approvato all’unanimità un ordine del giorno a
firma di Martha Stocker (SVP) con il quale si
incarica la Giunta provinciale di prevedere nei
bandi relativi alla concessione di borse di studio
che per le famiglie con quattro o più figli di cui
almeno la metà frequenta un corso universitario
i criteri relativi alla condizione economica siano
tali da consentire la compensazione dei maggiori costi da esse sostenuti. Nelle dichiarazioni di
voto ha espresso voto favorevole Baumgartner
della SVP, mentre hanno dichiarato la propria
astensione Urzì di Alleanza Nazionale, Kury dei
Verdi e Leitner dei Freiheitlichen.
Il provvedimento è stato approvato con 18 voti
favorevoli e 6 astensioni.
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No a nuovi profili professionali
Visitare
il Consiglio
provinciale
L’assemblea legislativa altoatesina
ha respinto a maggioranza con 7 voti
favorevoli il passaggio alla discussione
articolata di un disegno di legge di Alleanza
Nazionale, primo firmatario Giorgio
Holzmann, recante “Istituzione della figura
professionale dell’operatore di discipline
bionaturali per il benessere fisico”.
vicepresidente del Consiglio – garantire la possibilità che gli interessati possano rivolgersi a personale qualificato e riconosciuto e attualmente
non esiste alcuna regolamentazione di queste
professioni che pertanto possono essere esercitate senza qualifica e senza titolo di studio”.
L’assessore alla sanità Richard Theiner, nella
sua replica si è detto “concorde che è necessaria
una regolamentazione”, ma ha anche affermato
che “il disegno di legge è troppo vago anche
perché qualora le attività fossero di natura terapeutica non rientrerebbero nelle competenze
della Provincia poiché la creazione di nuovi profili professionali nei settori della diagnosi e della
terapia è una prerogativa dello Stato”.
S
Rimangono i ticket sanitari
copo del provvedimento era quello di regolamentare molte terapie e discipline alternative, terapie che incontrano il favore della
popolazione. “Occorre quindi – ha spiegato il
In chiusura della seduta del 16 novembre,
il Consiglio provinciale ha respinto una
mozione di Unitalia in cui si affermava che
l’applicazione dei ticket sanitari è un fallimento economico oltre che sociale.
N
ella sua mozione, Donato Seppi ha fatto
presente che l’applicazione dei ticket sanitari costituisce una fonte di entrate del tutto
irrisorie (poco più di 5 milioni di euro) per l’amministrazione provinciale, pari a circa l’uno per
mille del bilancio provinciale. Da qui la proposta di prendere definitivamente atto che l’applicazione dei ticket sanitari a due anni di distanza
dalla loro applicazione pratica hanno rappresentato un vero e proprio fallimento del sistema
sociale ed assistenziale e quindi di decidere
l’immediata abrogazione dei ticket specialmen-
te sui ricoveri ospedalieri e sul pronto soccorso
quando giustificato. A favore del documento si
sono espressi i consiglieri Eva Klotz, Mauro
Minniti, Pius Leitner e Hans Heiss. L’assessore
alla sanità Richard Theiner, nella sua replica ha
ricordato “che questa discussione si trascina
ormai da anni non solo da noi ma anche in
Germania e in Austria e che l’applicazione della
forma di partecipazione introdotta nel 2002
aveva l’obiettivo principale di diminuire il
numero delle prestazioni e infatti vi sono stati
degli effetti estremamente positivi soprattutto
per i medicinali e per il pronto soccorso”. Ha poi
ricordato che “nel 2003 le entrate complessive
grazie ai ticket sono state di 19,3 milioni di euro
e rispettivamente: 11, 4 milioni per le visite specialistiche, 3,9 per i medicinali, 4 milioni per i
ricoveri ospedalieri e altri 4 milioni per il pronto
soccorso”. La mozione è stata respinta con 14
voti contrari e 11 favorevoli.
P
er chi è interessato, le
porte del Consiglio provinciale sono sempre
aperte in particolar modo
durante le sedute che, di
norma, si svolgono la prima
settimana di ogni mese dalle
ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle
ore 15.00 alle ore 19.00 e i
lavori possono essere seguiti
dalla tribuna riservata al pubblico. Sedute sono previste
anche per i mesi di dicembre
e gennaio. L’unica pausa è
quella estiva e precisamente
nell’intero mese di agosto.
Scolaresche o gruppi di visitatori devono prenotare la visita
telefonicamente, via fax oppure on-line.
Il programma prevede: una
breve panoramica dei compiti
e dell’attività del Consiglio
provinciale con una proiezione del filmato “Il Consiglio
della Provincia autonoma di
Bolzano”; partecipazione a
una seduta consiliare dalla tribuna riservata al pubblico
(nei giorni in cui il Consiglio
non si riunisce, dibattito nell’aula consiliare e possibilità
per gli studenti o per i gruppi
di calarsi nel ruolo dei politici); colloquio con un con
componente dell’ufficio di
presidenza.
Per le visite rivolgersi al signor
Karl Wolf,
Tel. 0039 0471 946207
Fax 0039 0471 973 468
e-mail: relazioni
[email protected]
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I consiglieri interrogano/Gli assessori rispondono
L’aeroporto ABD
L’incidente elettrico a Bressanone
Cristina Kury dei Verdi si è occupata del finanziamento
all’aeroporto di Bolzano e conseguentemente della compagnia Air Alps, direttamente controllata per il 91% dalla STA
(Strutture Trasporto Alto Adige) e indirettamente dalla
Provincia, che ha accumulato dall’aprile 1999 un deficit di
8,5 milioni di euro che corrisponde a 40 euro per passeggero. L’assessore ai trasporti Thomas Widmann ha confermato tali cifre e ha aggiunto che la stessa STA parteciperà con
un finanziamento alla Air Alps di tre milioni di euro se
verrà confermato il piano di risanamento.
Hans Heiss, altro esponente dei Verdi, ha voluto chiarimenti sul nuovo incidente elettrico a Bressanone avvenuto il 22 ottobre (uno analogo era accaduto in luglio) chiedendo che anche la Provincia, e non solo il Comune,
debba attivarsi per riparare ai danni.
L’assessora competente Luisa Gnecchi ha precisato
che “la Provincia è intervenuta condannando la ditta
interessata ad una sanzione pecuniaria in quanto
non aveva rispettato le distanze regolari dalle abitazioni
vicine”.
Tempi di attesa all’ospedale di Merano
Dichiarazione di appartenenza
Ulli Mair, sempre dei Freiheitlichen, ha posto l’accento sui
lunghi tempi di attesa presso il reparto pediatrico di riabilitazione all’Ospedale di Merano. L’assessore alla sanità
Richard Theiner ha spiegato che “il problema sta nella mancanza di medici specialisti: nel 2003 erano due, mentre quest’anno ne è rimasto solo uno e certamente una sola persona non può affrontare la situazione anche perché le richieste sono aumentate del 20 per cento. La soluzione – ha
aggiunto – non è immediata anche perché è difficile, l’azienda sanitaria di Merano si è rivolta anche all’estero, trovare specialisti in questo settore”.
Eva Klotz dell’Union für Südtirol ha chiesto delucidazioni
sui recenti accordi in merito alla dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico preoccupata dell’introduzione di “una dichiarazione ad hoc”.
Il Presidente della Giunta Durnwalder ha sottolineato
che “la Commissione dei Sei ha già deciso che
non ci può essere una dichiarazione ad hoc immediato
ma sta semplicemente discutendo il tempo o il
periodo congruo che può modificare la dichiarazione
linguistica e passare tra la dichiarazione stessa e la sua
efficacia”.
Ancora un restauro del Monumento alla Vittoria
Pius Leitner (Freiheitlichen) ha criticato il fatto che si parli nuovamente di un restauro del Monumento alla Vittoria “cosa – ha
detto – che ha fatto arrabbiare molti cittadini altoatesini”. Il
Presidente della Giunta Durnwalder ha precisato che “le competenze per la ristrutturazione del Monumento alla Vittoria, così
come quello dell’Alpino a Brunico, spettano allo Stato e pertanto
noi non ci assumiamo alcuna responsabilità per la tutela di questi due monumenti ai quali siamo contrari anche se non abbiamo nulla contro l’esercito e siamo comunque anche contrari al
loro smantellamento”.
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