Amarcord degli anni Cinquanta e Sessanta

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Amarcord degli anni Cinquanta e Sessanta
Amarcord degli anni '50 e '60
... Quando andare al cinema la domenica
non era soltanto un momento
di evasione e di divertimento, ma anche
una occasione di socializzazione...
di Giuseppe Silvestri
L’articolo pubblicato sul La Rassegna d’Ischia nell’ottobre 2012, che fa
riferimento all’impianto di una targa
nel Comune di Lacco Ameno in memoria dell’attore Eduardo Ciannelli,
costituì l’occasione per ripercorrere la
storia del cinema, soprattutto nei comuni di Lacco e Casamicciola.
Il primo cinematografo a Casamicciola sorse negli anni 1920, ad opera
di Francesco Sirabella, in un grande
fabbricato di fronte alla spiaggia di
Suor Angela, prima adibito al commercio del vino. La struttura si può
dire che sia rimasta intatta nella sua
forma rettangolare, nella sua notevole altezza e copertura a volta. È naturalmente cambiata l’attività che vi
si svolge. Sulle pareti laterali furono
realizzati addirittura dei piccoli palchi
per le persone importanti; in fondo il
palco e lo schermo per le proiezioni.
Si esibivano anche compagnie teatrali provenienti da Napoli. L’iniziativa
ebbe successo e molte persone di Casamicciola ed anche di Lacco presero
a frequentare gli spettacoli.
Nel 1928 il sig. Nicola De Luise costruì l’Eldorado, una struttura a mare,
su palafitte a levante della banchina
di Casamicciola di fronte alla piazza
Marina. Essa comprendeva oltre al bar
ed alle cabine anche due grandi sale:
una per il ballo e l’altra per il cinema
ed il teatro. Anche qui si proiettavano
ancora film muti con l’intervento del
pianista che suonava accompagnando
lo svolgimento dello spettacolo in sintonia con le scene che potevano essere
tristi, allegre, veloci, lente. C’era un
pianoforte tedesco: “Eufonos”. I pianisti che si alternavano furono Francesco Mazzella e Giuseppe Monti (Peppino il sergente).
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Pagina da L'Isola d'Ischia - Nuova guida
compilata da Wladimiro Frenkel, seconda
edizione.
In quel periodo ci fu anche un altro locale presso Piazza Marina che fu adibito a cinema e realizzato da Vincenzo
Sirabella con il nome di “Cinema Tripoli” e funzionava anche d’inverno.
Poi il “Cinema Italia”, costruito
da Giuseppe Fraticelli, una struttura
moderna e funzionale, divenne dagli
anni quaranta e per oltre un trentennio
una’autentica istituzione, soprattutto
per le popolazioni di Lacco e Casamicciola.
Andare al cinema a Casamicciola,
ogni domenica, era nei programmi e
desideri di centinaia di lacchesi. E durante la settimana, mentre si era intenti
a intrecciare cestini o borse di paglia,
si parlava spesso del film già visto con
riferimenti a quello della domenica
successiva di cui si conosceva il tito-
lo, gli attori e l’argomento per averne
visto la locandina affissa alla porta del
barbiere Filippo. E si lavorava anche
per mettere insieme i soldi per il biglietto.
La domenica di primo pomeriggio
sulla Litoranea Lacco - Casamicciola
era una sorta di processione: gruppi di
ragazzi, famiglie intere, fidanzati: tutti
al Cinema Italia, e capitava che durante il percorso si intrecciavano amicizie
ed amori parlando del film, degli attori
e spesso di Eduardo Cannelli, l’attore
lacchese che lavorava in America e a
Cinecittà e ci si sentiva orgogliosi di
questo concittadino.
Alle 15.00 già un folto gruppo di
persone era in attesa davanti alle transenne che separavano l’atrio dal marciapiede. Poi la corsa alla biglietteria
per avere più possibilità di scegliere il
posto. In platea il prezzo era inferiore
rispetto al piano superiore. In mezzora le sale si riempivano ed alle 15.30
iniziava il primo spettacolo; se ne succedevano quattro dello stesso film fino
alla mezzanotte. All’uscita si faceva il
percorso inverso sulla litoranea per
Lacco, parlando del film e tessendo
gli opportuni commenti. Nelle calde
serate primaverili ed estive luccicavano sul mare in lontananza decine di
lampare e sotto costa le centilee illuminavano i fondali. D’inverno invece,
spesso per la pioggia o per il vento di
tramontana, era particolarmente sofferto il ritorno a casa. Fermarsi al “Calise” per il biscotto o per una pasta era
un desiderio che si poteva realizzare
tanto raramente per molti. Soltanto
qualche famiglia facoltosa prendeva
la carrozza per il ritorno.
Casamicciola - Facciata anteriore, in gran
parte eguale, dell'ex Cinema Italia
In Ischia nelle sue Cartoline 1900 - 1950 di Leopoldo Reverberi
Riva, Valentino Editore 2006.
In Vecchia Ischia 1898-1958 di Nunzio Albanelli, Imagaenaria Edizioni Ischia, 2006
Ebbene, il “Cinema Italia” di Casamicciola penso che
si possa considerare come un punto di riferimento per
comprendere quanto il cinema abbia contribuito all’evoluzione culturale della società, in particolare nei piccoli
paesi e nelle isole, dove le occasioni culturali erano molto
limitate, come anche le scuole, e dove l’economia si basava soprattutto sull’agricoltura e sulla pesca, come nel
caso dell’isola d’Ischia. Andare a cinema la domenica
non era soltanto un momento di evasione e di divertimento, ma anche l’occasione per conoscere altre persone, per
trovare la fidanzata, per poter avvicinare la ragazza che
da tempo si seguiva con lo sguardo. E bisognava vestirsi
bene, ed ecco il vestito della domenica che spesso era il
vestito della vita o quasi, con camicia e cravatta; ed anche
le ragazze e le donne si adoperavano per seguire la moda.
Ma al di là di questo il cinema diede contenuti culturali
che tanti non avrebbero mai potuto acquisire. Già il cinema muto con i suoi film storici, religiosi, mitologici, di
costume… con Charly Chaplin poi con Stanly and Ollio,
ormai nel sonoro e poi nel secondo dopoguerra con i film
del neorealismo come Sciuscià, Roma città aperta, Ladri
di bicicletta, Campane a martello, girato ad Ischia, svelarono a tanti una realtà che era ignorata; ed alla storia
avvicinarono i film in costume degli anni cinquanta: Quo
vadis, I Dieci Comandamenti, Ben Hur…; i film di Tarzan
ci fecero scoprire l’Africa, come i tanti film sui pellerossi
ci avvicinarono alla realtà del continente americano.
Un periodo che così viene descritto anche da Giovanni
Castagna1: «Quasi tutti si ingolfavano nel Cinema Italia
e vi trascorrevano la serata, a pianterreno o al primo piano a seconda dei gusti e del portafoglio. Chi saprà mai
dire l’influenza del Cinema Italia su tutta una generazione
di lacchesi? Ore ed ore a stordirci con le avventure “western”, con i film di guerra ove un solo “marine” faceva
prigioniero tutto un reggimento di giapponesi. Commedie
musicali hollywoodiane, tutta la serie dei “Tarzan”, poi
quella dei “Maciste” e quella dei polpettoni biblici. Il più
grande successo di quegli anni fu “Giovanna d’Arco” ed
anche i preti invogliarono i fedeli ad assistere alla proiezione.
Per fortunata c’era Totò, il quale, ammiccando, ci faceva capire ch’erano tutte “quisquilie” e con occhi maliziosi
carichi di sottintesi ci insegnava che “la serva serve”».
Con l’avvento di Rizzoli che realizzò a Lacco Ameno
il grande complesso turistico alberghiero e termale, negli anni cinquanta del 1900 sorse anche il Cinema Teatro
“Reginella”, un locale d’élite per i clienti degli alberghi;
vi si proiettavano soprattutto i films della Cineriz: spesso si ripeteva “Vacanze a Ischia” con Vittorio De Sica,
Peppino De Filippo, Antonio Cifariello etc; nel 1957 l’attore e regista Charles Chaplin vi presentò la prima del
suo film: Un re a New York; vi si poté vedere anche in
anteprima La Dolce Vita di Federico Fellini.
Nello stesso periodo sorsero a Casamicciola, a Lacco
(l’Isola Verde di Giuseppe Murabito che organizzava anche spettacoli con cantanti e ballerine) e a Forio i cinema
all’aperto che ovviamente erano in attività d’estate.
A Ischia negli anni cinquanta c’erano due sale cinematografiche, una a Ischia Ponte, di fronte alla chiesa dello
Spirito Santo, e l’altra al Corso Vittoria Colonna, che poi
ristrutturato diventerà il Cinema Lucia.
A Forio c’era il cinema detto “Pella-Pella” ed a Panza
il cinema Del Deo. Anche Barano aveva il suo cinema.
Questi locali a partire dalla fine del secolo scorso hanno
subito le conseguenze della crisi del cinema ed anche dei
mutamenti culturali e dei costumi di cui furono protagonisti i giovani e non solo. La preferenza delle discoteche
alle sale cinematografiche, la possibilità di scegliersi i
film a proprio piacimento tramite cassette o dvd, senza
dimenticare il ruolo della televisione, determinarono la
crisi di un fenomeno che aveva caratterizzato oltre un cinquantennio. E così molte sale cinematografiche sono state
trasformate per ospitare attività commerciali. Lo stesso
fenomeno si è verificato nelle città.
Rimangono oggi attive due belle sale cinematografiche che rispondono bene alle esigenze della popolazione
ischitana e sono l'Excelsior a Ischia Porto ed il Cinema
delle Vittorie a Forio.
Giuseppe Silvestri
1 G. Castagna, Ischia isola di contadini, pescatori, artigiani,
in “Lacco Ameno e l’isola d’Ischia, gli anni ’50 e ’60 – Angelo
Rizzoli e lo sviluppo turistico”, La Rassegna d’Ischia, Edizione
2010.
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