SCUOLA DELL`INFANZIA COMUNALE FLERO

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SCUOLA DELL`INFANZIA COMUNALE FLERO
SCUOLA DELL’INFANZIA COMUNALE
FLERO-BRESCIA
Scuola “Nascimbeni” Via Paine e Scuola “I Ciliegi” Via Bulgherini
ANNO SCOLASTICO 2016–17
COMUNE DI FLERO
E
Protocollo N.0014415/2016 del 08/11/2016
Fasc. 7.2 N.1/2016
Documento Principale
UN PO’ DI STORIA….
L’asilo, da anni divenuto scuola materna, è ora Scuola dell’Infanzia. E’
fondamentale capire non solo perché è cambiato il nome, ma soprattutto quali
sono gli obiettivi diversi e nuovi. In passato, l’asilo ha ricoperto un ruolo
prevalentemente di tipo assistenziale: era il luogo sicuro dove i genitori potevano
lasciare i propri figli in custodia, durante le ore di lavoro. Con la legge 444/68
nasce la scuola materna statale, e gli Orientamenti scolastici del 1969 parlano di
“programmazione educativa e didattica “ da attuarsi attraverso “aree di
sviluppo”. Dagli Orientamenti del 1991 fino alle attuali “Indicazioni Nazionali per
il curricolo” del 2012, la scuola materna è denominata Scuola dell’Infanzia, primo
grado del sistema scolastico di base.
Il bambino, considerato nella sua unità fisica, intellettiva e affettiva, è
impegnato in un processo di continua interazione con i coetanei, gli adulti,
l’ambiente, la cultura.
La scuola dell’infanzia di Flero nasce nel 1909 con il contributo delle Suore della
Sacra Famiglia. Grazie alla loro presenza e alla loro generosa disponibilità la
Scuola Materna si arricchisce d’importanti iniziative che rispondono alle esigenze
delle famiglie del tempo. Oggi, come allora, la Scuola vuole essere un punto
d’incontro, di condivisione e di sostegno per le famiglie e per l’educazione dei loro
bambini.
Nel 2002 ha conseguito da parte del Ministero la Parità Scolastica con il
Decreto Collettivo n° 1 del 2 agosto.
Attualmente la Scuola dell’Infanzia di Flero è suddivisa in due plessi: plesso “ I
Ciliegi” di Via Bulgherini nato nel 2015 e plesso “Beato G. Nascimbeni” inaugurato
nel 2016. La Scuola è inserita in un territorio ampio e in evoluzione. Flero, infatti,
è un paese che sorge ai confini della città e, pertanto, territorio interessante
per le famiglie che sono alla ricerca di tranquillità, senza doversi allontanare
troppo dalla realtà cittadina.
I flussi migratori e l’offerta lavorativa flerese, inoltre, hanno visto
l’insediamento di nuove famiglie di origine straniera e il conseguente aumento di
bambini che chiedono l’iscrizione presso la scuola dell’infanzia comunale.
STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE
Il plesso “Beato G. Nascimbeni” di Via Paine ospita 5 sezioni con bagno (rossa,
gialla, verde, azzurra, arancione) e ampi spazi con angoli-gioco, eterogenee per
età con bambini di 3, 4 e 5 anni; 3 stanze adibite per attività di psicomotricità,
pittura e attività di manipolazione, riposo dei piccoli; una cucina; un giardino.
Il personale educativo è composto da 10 insegnanti di sezione (5 a tempo pieno e
5 a 20,5 ore settimanali) in compresenza per 3 ore al giorno, 3 insegnanti di
sostegno, 5 ausiliari a part-time, un’assistente all’infanzia per il riposo
pomeridiano dei piccoli e per il servizio del posticipo, 2 addette alla cucina.
Il plesso “I Ciliegi” di via Bulgherini ospita 4 sezioni con bagno (arancione,
verde, blu, rossa) eterogenee per età con bambini di 3, 4 e 5 anni. Oltre a
queste nella struttura sono presenti: la cucina, una stanza per la psicomotricità,
2 stanze per il riposo dei piccoli, un salone organizzato con angoli-gioco, un
giardino.
Il personale educativo è composto da 8 insegnanti di sezione (4 a tempo pieno e 4
a 20,5 ore settimanali) in compresenza per 3 ore al giorno, 1 assistente
all’autonomia, 4 ausiliari a part-time, un’assistente all’infanzia per il riposo
pomeridiano dei piccoli e per il servizio del posticipo, 1 addetta alla cucina.
I BAMBINI
Nella Scuola dell’Infanzia di Flero, al centro di ogni esperienza educativa, c’è
l’idea di un bambino:
 portatore di un proprio bagaglio esperienziale e di conoscenze;
 soggetto di diritti e di bisogni di ordine materiale, cognitivo, affettivo –
emotivo, relazionale e spirituale
 essere unico ed irripetibile che riflette la diversità degli ambienti di
provenienza;
 soggetto in crescita che va sostenuto nel proprio percorso affinché possa:
 riconoscersi uguale ed unico nelle propria identità;
 apprendere nell’interazione sociale, riconoscendo la ricchezza del diverso
da sé, la condivisione e la negoziazione di significati;
 essere ascoltato ed ascoltare;
 comunicare utilizzando tutte le funzioni linguistiche;
 agire in situazioni concrete, esplorare ed apprendere attraverso processi
di scoperta;
 sperimentare le proprie capacità, imparando a riconoscerle, ad usarle ed
ad accettarne anche i limiti per intraprendere gradualmente un percorso
di formazione della propria identità;
 acquisire gli apprendimenti e le competenze relazionali necessarie per
essere a pieno titolo cittadino del mondo.
La Scuola dell’Infanzia di Flero accoglie tutti i bambini e le bambine dai 3 ai 6
anni residenti nel Comune, assumendo e valorizzando il patrimonio di esperienze
individuali e familiari di ciascuno.
Riconosce e salvaguarda le diversità individuali e sociali quali opportunità di
maturazione personale e collettiva. Promuove l’attenzione all’interculturalità
come occasione di crescita attraverso il confronto, qualificando il servizio in
funzione dell’integrazione.
Anche il bambino diversamente abile nella Scuola dell’Infanzia di Flero è
considerato come una preziosa occasione di crescita e maturazione per tutti, ed
è posto al centro dell’attenzione e dell’intervento delle realtà coinvolte a diverso
titolo nelle sua integrazione scolastica: genitori, insegnanti di sezione,
insegnante di sostegno, ausiliari, servizi socio-sanitari, realtà istituzionali ed
associative che operano in funzione della qualità della vita delle persone
diversamente abili.
A tale scopo la Scuola si raccorda con i servizi socio-sanitari del territorio, con
cui coopera al progetto complessivo di piena integrazione scolastica e sociale del
bambino; elabora progetti educativi individualizzati, volti alla valorizzazione e
allo sviluppo delle sue potenzialità e all’individuazione di metodologie educative e
didattiche idonee, garantendo nel contempo la sua partecipazione alle attività
della sezione; assicura un’organizzazione educativo-didattica flessibile e
funzionale alle sue esigenze.
FINALITA’ DELLA SCUOLA
La Scuola dell’Infanzia di Flero, rifacendosi a quanto espresso nelle “Indicazioni
Nazionali per il curricolo” emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione nel
2012 si pone come finalità di promuovere nei bambini che la frequentano lo
sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e della cittadinanza.
Maturare l’identità significa:
 acquisire atteggiamenti di sicurezza, di stima di sé, di fiducia nelle proprie
capacità;
 vivere in modo equilibrato e positivo i propri stati affettivi, esprimendo e
controllando emozioni e sentimenti e rendendosi sensibili a quelle degli
altri;
 riconoscere gradualmente le proprie attitudini e le proprie debolezze
 imparare a sperimentarsi in diversi ruoli e diverse forme d’identità: figlio,
alunno, compagno, maschio, femmina, abitante un territorio appartenente
ad una comunità
Sviluppare l’ autonomia significa
acquisire la capacità di interpretare e governare il proprio corpo
essere capace di orientarsi in maniera personale e di compiere scelte
anche innovative
esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana,
assumendo sempre più atteggiamenti responsabili
partecipare alle negoziazioni e alle decisioni, motivando le proprie opinioni,
le proprie scelte e i propri comportamenti
Acquisire la competenza vuol dire:
 manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza
attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto
 descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise,
rievocando, narrando e rappresentando fatti significativi
 riflettere, ascoltare, raccontare
Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa:
 scoprire gli altri ed i loro bisogni.
 riconoscere ed apprezzare l’identità nelle connessioni con le differenze di
sesso, di cultura e di valori esistenti nelle rispettive famiglie, comunità e
tradizioni di appartenenza;
 esprimere
il proprio pensiero, ma contemporaneamente ponendo
attenzione al punto di vista dell’altro;
 gestire gli eventuali contrasti con coetanei attraverso il rispetto di regole
condivise.
I TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA
I traguardi per lo sviluppo della competenza, suddivisi nei diversi campi di
esperienza, “suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità
nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a
promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario”.
La Scuola dell’Infanzia di Flero, quindi, nella programmazione annuale pone come
punti di riferimento i traguardi per lo sviluppo enunciati nel testo ministeriale,
quali indicatori per favorire l’apprendimento e la maturazione del bambino e
della bambina a conclusione dei tre anni di frequenza, declinandoli nei seguenti
campi di esperienza.
Il sé e l’altro
Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie
esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato.
Sa di avere una storia personale e familiare. Sviluppa un senso di appartenenza.
Pone domande su temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è
bene o male, ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti
degli altri.
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini, si rende conto
che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto.
E’ consapevole delle differenze e sa averne rispetto.
Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio punto di vista. Dialoga, discute e
progetta, confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo
con gli altri bambini. Sa seguire regole di comportamento e assumersi
responsabilità.
Il corpo e il movimento
Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell’alimentarsi e nel
vestirsi, conosce il proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e consegue
pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.
Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali
correre, stare in equilibrio, coordinarsi in giochi individuali e di gruppo che
richiedono l’uso di attrezzi e il rispetto di regole. Controlla la forza del corpo,
valuta il rischio, si coordina con gli altri.
Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive
del corpo. Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo fermo e in
movimento.
Immagini, suoni, colori
Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli di vario tipo (teatrali,
musicali, visivi, di animazione), sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per
la fruizione di opere d’arte.
Comunica, esprime emozioni, racconta. Inventa storie e si esprime attraverso
diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione. Si esprime attraverso il
disegno, la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diverse tecniche
espressive.
Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività.
Formula piani d’azione, individualmente e in gruppo, sceglie con cura materiali e
strumenti in relazione al progetto da realizzare.
E’ preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il
proprio lavoro.
Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze
sonoro-musicali.
I discorsi e le parole
Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e
precisa il proprio lessico.
Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie
emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso
il linguaggio verbale, utilizzandolo in modo differenziato e appropriato nelle
diverse attività.
Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie,
dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le
attività e per definirne le regole.
Riflette sulla lingua ed è consapevole della propria lingua materna.
Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione
attraverso la scrittura.
La conoscenza del mondo
Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta
quantità; utilizza semplici simboli per registrare; compie misurazioni mediante
semplici strumenti.
Colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue
correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.
Si orienta nel tempo della vita quotidiana.
Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro
collocazione temporale; formula correttamente riflessioni e considerazioni
relative al futuro immediato e prossimo.
Osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi,
con attenzione e sistematicità.
E’ curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni,
soluzioni e azioni.
L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
“Il curricolo della scuola dell’infanzia non coincide con la sola organizzazione
delle attività didattiche ma si esplica in un’equilibrata integrazione di momenti di
cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine (l’ingresso, il pasto, la
cura del corpo, il riposo, ecc.) svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della
giornata e si offrono come ‘base sicura’ per nuove esperienze e nuove
sollecitazioni” (Indicazioni Nazionali per il curricolo)
La giornata a scuola è organizzata e scandita da varie attività di routine e
attività didattiche. I tempi della giornata sono articolati in modo flessibile; sono
presenti momenti spontanei o non strutturati di esperienze-gioco e specifiche
attività di apprendimento, che si sviluppano attraverso appropriati percorsi
metodologici e didattici.
La scuola è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle ore 17.00 (18.00 nel
plesso “I Ciliegi”).
TEMPI
7.30 – 8.30
8.30 – 9.00
ATTIVITA’
Servizio di anticipo
Accoglienza
SPAZI
Salone
Sezione
9.00 – 9.40
Attività di routine (appello,
calendario, incarichi…)
Attività educativo-didattiche
Sezione
11.15 – 12.45
Preparazione
pranzo.
Sezione
12.45 – 14.00
Attività di gioco libero
Sezione o salone o giardino
13.15 – 15.00
Sezione o stanza del riposo
14.00 – 15.15
Momento del riposo per i
piccoli
Attività educativo-didattiche
15.15 – 15.45
Merenda
Sezione
15.45 – 16.00
Uscita
Sezione
16.00 – 17.00 (18.00 nel plesso
“I Ciliegi”)
Servizio di posticipo
Salone
9.45 – 11.15
al
pranzo,
Sezione o in spazi organizzati
Sezione
Durante la settimana si avvicendano, inoltre, tempi di sezione e tempi
d’intersezione.
I tempi di sezione sono momenti della giornata che permettono ad ogni bambino
di vivere l’esperienza scolastica all’interno della sezione d’appartenenza, con un
gruppo di compagni di diverse età e con due insegnanti. All’interno della sezione
sono presenti angoli strutturati, mezzi e materiali per svolgere attività educative
spontanee o attività guidate in piccolo gruppo.
L'attività in sezione dura per l'intero anno scolastico ed è svolta da tutti i
bambini della sezione. Tocca tutti i campi di esperienza e riguarda aspetti legati
alle stagioni, alle feste, a quanto i bambini portano a scuola e a quanto
manifestano di aver bisogno.
I tempi di intersezione sono momenti della giornata che consentono di vivere
l’esperienza scolastica in spazi diversi dalla sezione, con altre educatrici del
plesso e con un gruppo di bambini di età omogenea, con i quali condividere attività
ed esperienze, nelle quali mettere in atto le competenze proprie dell’età.
PROGETTO ACCOGLIENZA
L’inserimento del bambino nella Scuola dell’Infanzia richiede l’adattamento ad
una realtà nuova, sconosciuta, all’interno della quale operano figure diverse da
quelle appartenenti all’ambiente socio-familiare.
Un buon inserimento ha bisogno di una buona accoglienza. L’accoglienza
rappresenta un obiettivo da concretizzare quotidianamente, un modo di
intendere il bambino e la scuola che si traduce in comportamenti di ascolto e di
disponibilità dell’insegnante , in strategie mirate, in progettazione di spazi, di
tempi e di attività didattiche, in modalità di recupero costante di interessi,
esperienze, attese e relazioni affettive.
Il nostro Progetto Accoglienza si articola in due parti; la prima parte è composta
da una serie di opportunità:
 un incontro di presentazione della scuola e una prima conoscenza tra i
genitori e le insegnanti
 una mattinata dedicata all’accoglienza nella scuola dei nuovi bambini e di un
genitore nel mese di giugno, per rendere meno sconosciuta la realtà
scolastica ai bimbi
 colloquio individuale prima dell’inserimento tra le insegnanti e i genitori per
meglio conoscere il bambino, le sue abitudini, le sue relazioni
 un ingresso graduale nelle prime due settimana d’inserimento a settembre,
per favorire l’adattamento del bambino
La seconda parte del progetto accoglienza si sviluppa dopo l’inserimento dei
bambini, concretizzandosi in diverse attività didattiche, finalizzate a favorire il
senso di appartenenza ad un gruppo-sezione e una graduale integrazione, nel
rispetto dei ritmi individuali.
Il progetto si conclude con la “Festa dell’accoglienza”, momento di condivisione e
di gioia tra tutti i bambini.
INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
L'I.R.C. è svolto dai bambini che hanno scelto di avvalersene, suddivisi in
intersezione in base alle diverse fasce d’età L'I.R.C. non è catechismo ma
cultura religiosa, pertanto si inserisce
all'interno della scuola come
un'esperienza ricca di significati, di relazioni, di occasioni finalizzate alla
conoscenza del mondo, dando spazio a quanto di religioso e spirituale è insito
nell'animo del bambino.
I nuclei tematici propri dell'I.R.C. (Dio, Cristo, la Chiesa) si collocano, infatti, in
una prospettiva educativa, cioè nel loro contributo alla crescita personale del
bambino in termini di identità, autonomia e competenza e le attività proposte si
aprono alla dimensione religiosa come risposte ai bisogni, per una maturazione
personale e globale, toccando tutti i cinque campi di esperienza.
ATTIVITA' ALTERNATIVA ALL’I.R.C.
Nel caso in cui i genitori scelgano di non avvalersi dell’insegnamento della
religione cattolica, i bambini di tutta la scuola seguono percorsi alternativi con
un’insegnante della scuola.
PROGETTO “LE PAROLE CHE AIUTANO A CRESCERE….”
Il progetto di quest’anno scolastico, partendo dai bisogni dei bambini osservati
dalle insegnanti durante il primo periodo dell’inserimento e poi nel corso dei
mesi, intende utilizzare diverse favole. Raccontate ai bambini, saranno il punto
di partenza delle attività didattiche sviluppate nei 5 campi di esperienza e
svolte in piccolo gruppo in sezione.
Le favole svolgono un ruolo importante nello sviluppo del bambino, perché
contengono a livello simbolico i problemi della vita reale. Questa forma di
narrazione trasmette, infatti, profondi valori umani, messaggi sulle regole e le
norme del vivere, che, vissuti dai personaggi buoni e cattivi favoriscono il
superamento dei bisogni affettivi, emotivi, relazionali e comportamentali di
ciascuno.
PROGETTO DI PROMOZIONE ALLA LETTURA
Il progetto di promozione alla lettura intende avvicinare il bambino al piacere di
apprendere attraverso il libro e far nascere in lui la curiosità e la gioia di
leggere.
A tale scopo è presente in ciascuna scuola uno spazio- lettura, per la
consultazione dei libri da parte dei bambini e delle insegnanti durante la
realizzazione della programmazione didattica.
Verranno effettuate, inoltre, uscite didattiche presso la biblioteca comunale,
per aiutare il bambino a conoscerne gli spazi e la modalità di fruizione dei libri,
nonché come luogo dove poter acquisire maggiori informazioni su quanto visto e
conosciuto durante le esperienze sul territorio.
Per i bambini di 5 anni presso la scuola viene attivato settimanalmente il prestito
dei libri da portare a casa e da leggere con i genitori.
Si organizzeranno per tutti i bambini, in collaborazione con la bibliotecaria,
letture animate, finalizzate a
stimolare la fantasia, la creatività e
l’immaginazione, attraverso l’ascolto e la comprensione di un testo.
All’interno di questo progetto si intende inserire:
 la partecipazione ad uno spettacolo teatrale come forma artistica, che,
partendo dal libro, accompagni il bambino a conoscere nuove forme di
narrazione.
 la visita alla Torre delle Favole di Lumezzane (per i bambini di 4 e 5 anni)
per sperimentare una modalità diversa di approccio al testo scritto,
attraverso la narrazione e l’animazione di una fiaba.
PROGETTO DI PSICOMOTRICITA’ (per i bambini di 3 anni)
La proposta di un percorso di psicomotricità nasce dall’osservare che sempre di
più i bambini manifestano il bisogno di essere aiutati e accompagnati nel percorso
di crescita, sia per quanto riguarda le relazioni con gli altri, sia per uno sviluppo
sereno dell’identità e della fiducia nelle proprie capacità.
Il progetto rivolto ai bambini di 3 anni, divisi in 3 gruppi per ogni plesso, prevede
10 incontri, con un massimo di 12 bambini per gruppo.
PROGETTO “EMOZIOBAU” (per i bambini di 4 anni)
Il percorso attraverso la relazione con il cane, che diventa mediatore emozionale,
crea nel bambino l’occasione per vivere le emozioni primarie (gioia, tristezza,
paura, stupore).
Attraverso il gioco il bambino divertendosi ha la possibilità di vivere esperienze
sensoriali ed acquisire capacità prosociali.
Il progetto rivolto ai bambini di 4 anni, divisi in 3 gruppi per ogni plesso, prevede
5 incontri, con un massimo di 10 bambini per gruppo.
PROGETTO DI CIRCOMOTRICITA’ (per i bambini di 5 anni)
Il progetto prevede la proposta di divertenti forme di gioco, che stimolino il
bambino non solo dal punto di vista motorio, ma anche della creatività e della
relazione con gli altri.
Cimentarsi nell’uso degli attrezzi dell’ arte circense favorisce nel bambino lo
sviluppo della concentrazione, dell’equilibrio e della collaborazione, acquisendo
fiducia in se stesso e negli altri, migliorando l’autostima, la conoscenza del
proprio corpo, la pazienza e la costanza.
PROGETTO DI ATTIVITA' MUSICALE (per i bambini di 5 anni)
Si tratta di un percorso musicale, in collaborazione con l’Accademia Musicale
“Ligasacchi” che prevede 10 incontri durante i quali vengono proposte ai bambini
attività di ascolto (voci, rumori, suoni), esplorazione , imitazione, interpretazione
attraverso il proprio corpo e le proprie capacità espressive. Vengono realizzate
anche esperienze di produzione tramite la voce, i movimenti corporei e semplici
strumenti.
PROGETTO DI CONTINUITA’ TRA SCUOLA DELL’ INFANZIA E SCUOLA
PRIMARIA
La scuola dell’infanzia accompagna il bambino nelle sue “transizioni”, orizzontali
(dalla famiglia alla scuola e nelle esperienze con l’ambiente extrascolastico) e
verticali (tra ordini di scuola diversi: nido e scuola primaria). In queste
transizioni la scuola sostiene il bambino, riconducendo a unità e senso le
esperienze da lui vissute e favorendone una costruzione di nessi.
Durante i mesi di febbraio/marzo i bambini di 5 anni possono ritrovare i bambini
del I anno della scuola primaria, per creare occasioni di scambio e di confronto,
attraverso proposte didattiche finalizzate a dare continuità tra i due ordini di
scuola.
A maggio è in calendario la visita alla scuola primaria con le future insegnanti e i
compagni più grandi. In questa occasione realizzano attività in preparazione
dell’inserimento a settembre.
PROGETTO CONTINUITA' SCUOLA-FAMIGLIA
La scuola , per favorire e mantenere i rapporti con le famiglie propone:
 colloqui individuali
 incontri di presentazione dei Progetti
 incontri in Assemblea
 incontri ricreativi: Festa di Natale, Festa di fine anno
 incontri formativi serali e uno “Sportello d'Ascolto” per i genitori con la
Psicopedagogista dott.ssa Claudia Profeta
ORGANI COLLEGIALI
In analogia a quelli esistenti nelle scuole statali, anche nella scuola dell’infanzia
paritaria di Flero sono presenti gli organi collegiali con l’elezione dei
rappresentanti eletti tra genitori.
Gli organi collegiali nella scuola sono:
ASSEMBLEA DEI GENITORI
E’ costituita da tutti i genitori dei bambini che frequentano la scuola.
I genitori possono riunirsi in assemblea nei locali della scuola per trattare
problemi relativi alla scuola stessa, per affrontare questioni educative, essere
informati sulla programmazione educativa della scuola, per momenti formativi.
CONSIGLIO DI INTERSEZIONE
E’ costituito da nove genitori (uno per ogni sezione) regolarmente eletti sulla
base della lista completa dei genitori. Ha compiti di collegamento fra i genitori e
la scuola, di consultazione e organizzazione dei momenti formativi e di festa della
scuola. Opera con la coordinatrice responsabile della scuola dell’infanzia.
Il consiglio di intersezione ha i seguenti scopi:
- proporre i criteri di attuazione delle attività educative;
- animare e stimolare i genitori cercando di coinvolgerli nelle varie
attività che la scuola propone;
- sostenere l’educatrice nel suo compito educativo con i bambini e con
le famiglie dando, quando è necessaria, la propria disponibilità e il
proprio aiuto;
- verificare il progetto educativo, gli impegni richiesti delle famiglie e
il bilancio economico.
CONSIGLIO DI PLESSO
Il consiglio di plesso è composto dalle insegnanti del plesso, dai rappresentanti di
ogni sezione e dalla coordinatrice a cui spetta il funzionamento.
Il compito del consiglio di plesso è di condividere obiettivi e programmi della
scuola; partecipare all’organizzazione e realizzazione degli obiettivi individuati
dalla programmazione didattica.
CONSIGLIO D’ISTITUTO
Il consiglio d’istituto è l’organismo più alto di gestione della Scuola Comunale
dell’Infanzia. Esso è cosi composto: 4 rappresentanti dei genitori ( due per ogni
plesso), 4 rappresentanti del personale docente (due per ogni plesso), 2
rappresentanti delle altre figure professionali (una per ciascun plesso), la
coordinatrice, il rappresentante legale dell’amministrazione comunale. Il consiglio
dura in carica tre anni. Tutto il funzionamento del consiglio d’istituto è illustrato
nel Regolamento della scuola.