Il 20% delle coste? Cancellato

Transcript

Il 20% delle coste? Cancellato
10 A T T U A L I T À
Giovedì
7 Maggio 2015
La collegialità del Csm e la partecipazione della cittadinanza
pane
e giustizia
di Renato Balduzzi
alla cura concreta di pubblici interessi provvedono organi collegiali, come ad esempio succedeva
nella sanità con i Comitati di gestione prima delle riforme di fine
anni Ottanta.
Rispetto a questa tendenza l’eccezione più significativa è l’amministrazione della magistratura ordinaria: i Costituenti coraggiosamente la sottrassero, al fine di assicurarne l’indipendenza, al Mini-
tendenza diffusa nell’organizzazione della vita pubblica contemporanea, anche italiana, quella di affidare i compiti amministrativi alla responsabilità di una persona sola mentre per
i compiti di indirizzo politico il
modello monocratico si combina
con quello collegiale.
Marginali sono i campi nei quali
È
stero della Giustizia per affidarla a
un organo di rilievo costituzionale, il Csm, composto in modo tale
da bilanciare l’esigenza di autonomia con quella di evitare la separatezza della magistratura.
La collegialità del Csm assicura, allora, sia il rispetto delle diverse
sensibilità all’interno della magistratura, sia il soffio esterno dei cittadini, la loro "partecipazione" alla funzione di amministrare la ma-
gistratura ordinaria assicurata in
particolare dalla pubblicità delle
sedute. Ecco perché è giusto insistere sulla collegialità del Csm.
Alcune recenti vicende hanno
messo in luce che, nella delicata
materia del conferimento degli uffici direttivi, il combinato disposto
di una norma di legge con un’altra
del regolamento interno provoca
una significativa attenuazione del
principio di collegialità, asse-
gnando (per ragioni peraltro non
banali, in quanto legate alla necessità di far partecipare a tali scelte, per le conseguenze organizzative che ne derivano, anche il ministro della Giustizia) un ruolo preminente a una commissione ed escludendo un potere di emendamento al collegio, che si trova di
fatto nella condizione di prendere
o lasciare.
In occasione della riforma del pro-
Manuale contro i cyberbulli
Sul sito della Giustizia consigli su come difendersi e denunciare
ALESSIA GUERRIERI
ROMA
come auction fraud, b come bannare, c come candy girl. E poi ancora
p come phishing, s come spamming
e v come violazione dell’account. Ogni tanto hanno persino nomi che fanno sorridere, ma il più delle volte provocano sofferenze nelle vittime e addirittura in molti casi conseguenze penali. Sono parole (purtroppo quasi tutte in inglese) spesso sconosciute agli adulti, entrate invece a far parte del vocabolario dei nativi digitali costantemente connessi. A loro – genitori, insegnanti, operatori del sociale e della giustizia - ma anche ai ragazzi che inconsapevolmente “aggrediscono” sulle rete un nickname (soprannome) dimenticandosi che
dietro c’è una persona in carne ed ossa, è
dedicato iGloss@ 1.0. È il primo vocabolario dei comportamenti devianti e dei reati
online per combattere il cyberbullismo,
promosso dal dipartimento per la Giustizia
minorile di via Arenula in collaborazione
con l’Istituto di formazione Sardo e il patrocinio dell’Associazione italiana magistrati per i minori e la famiglia, l’Ordine degli assistenti sociali e Google Italia.
Da oggi perciò sul sito del ministero del-
A
Fenomeno in crescita: almeno
un giovane su quattro è stato
vittima di soprusi via Internet
e il 23% si definirebbe un
“carnefice” del cyberspazio
la Giustizia, entrando nel glossario si potrà avere in italiano e in inglese la spiegazione dei termini più comuni della Rete,
il riferimento giuridico se si tratta di un
crimine e una sezione “Parla con noi” che
consente non solo di fare domande e soddisfare la propria curiosità cibernetica, ma
anche di segnalare casi di violenza digitale di cui si è vittime o testimoni. Per ora
sono 55 voci, ma è uno strumento aperto
che andrà aggiornato nel tempo per stare al passo con il mondo del web.
Anche le azioni virtuali hanno conseguenze reali. È questo infatti il primo impatto con
la cruda realtà che fa cadere dalla nuvole i
giovani, spesso minorenni, quando finiscono davanti a un giudice accusati di reati
informatici. Il glossario così «colma una lacuna» ed «educa alla consapevolezza», dice
guardasigilli Andrea Orlando presentando
il progetto ieri a Roma, perché consente di
riconoscere che cosa in internet può nuocere o costituire reato, e «tutelare i minori
che possono esserne autori o vittime». Accanto alla conoscenza dei pericoli della Rete però, per «combattere il cyberbullismo
c’è bisogno di un nuovo impianto normativo», per questo il ministro auspica che il ddl
esaminato in commissione Affari costituzionali del Senato e pronto per l’Aula «venga approvato al più presto».
Il fenomeno difatti è in crescita. Almeno un
ragazzo su quattro è stato oggetto di soprusi in rete e il 23% dei giovani si definirebbe
un “carnefice” del cyberspazio. Difficile per
loro, tuttavia, capire che cosa sia sbagliato
moralmente e che cosa è anche punito dalla legge. Diffondere foto private sui social
network ad esempio è reato, così come prendere di mira nuovi utenti nei forum insultandoli per gli errori commessi (baiting), o
ancora è sanzionato dal codice penale alterare la propria identità virtuale (fake). «Almeno la metà di chi le compie però - spiega il direttore della Polizia postale Antonio
Apruzzese - è inconsapevole della gravità
delle proprie azioni» o del rischio di finire nel
circuito del riciclaggio di denaro sporco.
ROMA
uasi il 20% delle coste italiane è stato cancellato dal
cemento, perso per sempre.
È il dato più drammatico del consumo di suolo denunciato nell’annuale rapporto dell’Ispra, l’Istituto
superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Un consumo che
si porta via 55 ettari di Penisola al
giorno, compresi 34mila ettari di aree protette, insieme al 9% delle zone a pericolosità idraulica e al 5%
delle rive di fiumi e laghi. E perfino
il 2% delle zone considerate non
consumabili, come montagne, aree
a pendenza elevata e zone umide.
Con prevedibili e gravi conseguenze sul dissesto idrogeologico.
Secondo il rapporto solo nel 2014
l’Italia ha perso 21mila kmq di terreno per colpa dell’urbanizzazione.
Q
Il rapporto Ispra
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Persi 21mila kmq per
colpa dell’urbanizzazione
Colpite le aree agricole
Il ritmo è leggermente calato, pur
viaggiando a 6-7 mq al secondo, e
ormai siamo al 7% dell’intero territorio nazionale con un incremento
del 158% rispetto agli anni ’50, mentre addirittura il 50%, si legge nel documento, «anche se non direttamente coinvolto, ne subisce gli impatti devastanti».
Ad essere colpite sono soprattutto
le aree agricole coltivate (60%) seguite da quelle urbane (22%) e quelle naturali (18%). A rubare la terra,
soprattutto all’agricoltura, sono in
primis le strade, che rappresentano
il 40% della superficie consumata,
seguite dagli edifici con circa il 30%.
Il resto va in piazzali, parcheggi, cortili e campi sportivi, discariche, cantieri, porti e aeroporti. Le conseguenze, evidenzia l’Ispra, sono anche sulle emissioni: in 5 anni, a causa della cementificazione, sono state emesse 5 milioni di tonnellate di
carbonio, un rilascio pari allo 0,22%
dell’intero stock immagazzinato nel
suolo e nella biomassa vegetale.
Nella classifica delle regioni «più
consumate», si confermano al primo posto Lombardia e Veneto (circa il 10%), mentre alla Liguria vanno le "maglie nere" della copertura
del territorio entro i 300 metri dalla
costa, entro 150 metri dai corsi d’acqua e nelle aree a pericolosità idrogeologica, ormai impermeabilizzate per il 30%. E le ripetute alluvioni
Generici, risparmio mancato
CATERINA DALL’OLIO
on solo risparmio per i clienti e crescita degli investimenti, ma anche valore aggiunto
e occupazione. Sarebbero questi gli
effetti di un potenziamento del settore dei farmaci generici "made in Italy" secondo uno studio Nomisma
per Assogenerici. Il mercato dei farmaci generici, i medicinali che contengono la stessa quantità di principio attivo di un altro di marca con
brevetto scaduto, oltre ad avere le
stesse caratteristiche, rappresenta a
tutt’oggi poco più del 13% della spesa farmaceutica di classe A, medicinali essenziali forniti dal servizio sanitario, ma se accelerasse il passo potrebbe ingenerare un risparmio di oltre 1,1 miliardi tra il 2015 e il 2020.
Non solo: con l’incremento dei generici si potrebbero avere importanti risparmi sul fronte pubblico e privato e un impatto positivo sul tessuto produttivo e occupazionale.
N
Farmaci
Secondo Nomisma se
l’Italia si allineasse agli
altri partner Ue, 15 mila
posti di lavoro in più
Se l’Italia si allineasse agli altri grandi mercati europei, ad esempio producendo tre tipi diversi di paracetamolo, il volume d’affari potrebbe arrivare a oltre 319 milioni di euro
creando 15mila posti di lavoro in aggiunta a quelli attuali.
Dall’indagine emerge che il 90% dei
pazienti che ha assunto farmaci negli ultimi 12 mesi conosce i generici,
e il 72% li ha utilizzati almeno una
volta, ma indica anche che i medici,
a causa dell’elevato numero di autorizzazioni all’immissione, continuano a seguire prescrittivi consuetudi-
nari. Insomma, secondo Nomisma,
sembrerebbe esistere un vuoto informativo tra medico e produttori di farmaci generici che incide negativamente sulla capacità di penetrazione dei generici stessi, tanto che il
mercato dei farmaci fuori brevetto è
dominato dai farmaci «di marca». I
dati raccolti hanno messo in luce la
necessità di guardare e programmare lo sviluppo del comparto nei prossimi anni attraverso un’ottica di politica industriale ancor prima che di
spesa pubblica: «Attraverso una politica industriale mirata sarebbe infatti possibile favorire una maggiore
crescita della produzione industriale farmaceutica in Italia ed in Europa, con conseguente attivazione di
investimenti e occupazione, miglioramento della percezione dei generici e maggiori risparmi privati, incremento della competitività delle
nostre imprese nel contesto produttivo italiano».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CAGLIARI
I carabinieri arrestano sacerdote
È accusato di abusi sessuali
Il parroco di Villamar (Medio Campidano),
don Pascal Manca, è stato arrestato dai
carabinieri con l’accusa di abusi sessuali su ragazzini tra i 12 e i 17 anni che sarebbero avvenuti a Mandas e a Villasor. In
alcuni casi agli adolescenti il prete avrebbe fatto ingerire bevande sedative.
L’arresto è avvenuto a Selargius (Cagliari), dove il sacerdote si era trasferito dopo la notizia dell’indagine aperta a suo
carico dalla Procura di Cagliari. Decine di
testimoni sono stati sentiti dai carabinieri. L’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio
ha già nominato un amministratore parrocchiale straordinario e provvisorio della parrocchia di Villamar, «al fine di favorire – è spiegato in una nota – un clima sereno» in attesa «che si definiscano eventuali responsabilità, e in ragione delle norme previste dalla Santa Sede e dalla Cei.
Come richiesto, don Manca ha accolto
l’invito di astenersi per ora dall’esercizio
del ministero parrocchiale» mentre «si rinnova l’invito ad essere vicini a coloro che
soffrono per questa situazione, sacerdote e comunità, uniti nella preghiera».
ROMA
Unipol, la Cassazione conferma
l’assoluzione per Fazio e altri 12
Il 20% delle coste? Cancellato
ANTONIO MARIA MIRA
prio regolamento interno, il Csm
potrà utilmente dedicare attenzione a tali profili, dando alla legge un’interpretazione costituzionalmente orientata e permettendo così una piena collegialità anche per tali importanti scelte: un
modo per rispettare lo spirito della Costituzione e per facilitare, come si è detto, la partecipazione e
il coinvolgimento dei cittadini.
ne sono le dirette conseguenze. Il
Sud recupera a livello comunale: nove dei 10 paesi più "consumati" sono in provincia di Napoli, il peggiore è Casavatore dove il consumo di
suolo arriva alla percentuale drammatica dell’85%. Dati preoccupanti, così il ministro dell’Ambiente
Gian Luca Galletti lancia un appello: «Il disegno di legge in discussione in Parlamento è una risposta forte e innovativa: va approvato subito». Dello stesso avviso Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, ed Erasmo D’Angelis, coordinatore della
struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura, secondo cui «è impensabile da un lato investire 9 miliardi di euro in 6 anni per ridurre il
rischio idrogeologico, e dall’altro assistere a cementificazioni in zone a
pericolosità idraulica o di frana».
SENATO
Ecoreati, si accelera
Confindustria attacca
Parte subito, anticipando i tempi, l’iter
del ddl sugli ecoreati per la quarta
lettura al Senato. Oggi l’importante
provvedimento sarà incardinato nelle
commissioni Giustizia e Ambiente.
L’impegno, preso dal governo e dallo
stesso premier Renzi, è di giungere al
voto finale entro maggio, a costo di
mettere la fiducia. Ma le pressioni di
Confidustria. E ieri si è fatto
nuovamente sentire il presidente
Giorgio Squinzi che ha espresso forte
preoccupazione «per le conseguenze
che un’impostazione antistorica e
antindustriale del provvedimento
potrebbe avere sul nostro sistema
produttivo. Con questo non sono ad
assolvere chi scientemente commette
un atto criminale. Chiedo solo che il
legislatore distingua, come in ogni
legislazione che si rispetti, l’atto
doloso dall’atto accidentale».
(A.M.M.)
Confermata dalla Cassazione l’assoluzione dell’ex governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, e di altri 12 coimputati "eccellenti", tra i quali gli ex vertici di
Unipol Giovanni Consorte, Ivano Sacchetti
e Carlo Cimbri, accusati di aggiotaggio
nell’inchiesta sulla tentata scalata alla Bnl
da parte del gruppo assicurativo. A respingere il ricorso del pg di Milano, contrario ai proscioglimenti, è stata la prima
sezione penale. Il reato è prescritto dal
2012. Con questo verdetto – presidente
del collegio Renato Cortese, relatore Enrico Giuseppe Sandrini – la Suprema Corte ha reso definitiva la sentenza di proscioglimento emessa nel processo d’appello bis dalla Corte di Appello di Milano,
il 6 dicembre del 2013, che aveva assolto
tutti con la formula «perché il fatto non
sussiste». Respinto anche il ricorso della
parte civile, la banca spagnola Banco di
Bilbao – ora Bnp Paribas – che in primo
grado aveva avuto una provvisionale di
15 milioni di euro. Confermate anche le assoluzioni di altri coimputati, tra cui Stefano Ricucci, Emilio Gnutti, Francesco
Gaetano Caltagirone, Danilo Coppola, Vito Bonsignore, Bruno Leoni e i fratelli Lonati. Si conclude così – nel nulla – una delle principali inchieste nate nella cosiddetta estate dei "furbetti del quartierino",
tra il 22 maggio e il 18 luglio del 2005.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Venezia. Violenze e razzismo:
la polizia blocca una baby gang
L
a Squadra mobile di Venezia ha
sgominato una baby gang, notificando un provvedimento di custodia cautelare a sei minori, tra i 14
e i 17 anni, tutti italiani, che si sono
resi responsabili negli ultimi mesi
di rapine, danneggiamenti e violenze. Oltre ai provvedimenti restrittivi, sono state fatte perquisizioni nelle abitazioni di altri sette
minori coinvolti nelle azioni teppistiche che avevano creato una sorta di terrore soprattutto tra gli extracomunitari. Numerosi gli episodi tra Mestre e Marghera passati a
setaccio dalla "mobile" lagunare
coordinata dalla Procura dei Minori del capoluogo. Cinque dei sei ragazzi colpiti dal provvedimento restrittivo, sono finiti in carcere, mentre il sesto è stato accolto in una comunità. Sono accusati, a vario titolo e in concorso, di reati contro il patrimonio, contro la persona e di
danneggiamenti. Alcuni dei reati, è
stato sottolineato in una conferen-
za stampa alla questura di Venezia,
prevedono la contestazione anche
dell’aggravante di «aver commesso
il fatto con la finalità di odio e discriminazione correlati all’etniarazza della persona offesa».
Al centro delle indagini le numerose aggressioni, rapine, ingiurie e lesioni, prevalentemente, contro bengalesi. Nove gli episodi messi sotto
la lente d’ingrandimento dalla polizia dopo le denunce delle vittime,
tra cui due italiani. Veneziani sono
i baby indagati, tra i 14 anni e i 17anni, tra cui due ragazzine, che agivano con efferatezza e, in alcune circostanze, con l’uso di oggetti atti ad
offendere, avvalendosi della forza
del "branco", costituito anche da
coetanei con il ruolo di spettatori.
L’operazione di ieri segue gli arresti, il 30 gennaio scorso, di altri 5 minori e le 9 perquisizioni di appartenenti sempre ad una baby gang al
centro di fatti simili di cui sono accusati gli attuali indagati.
I preti 2001 sono vicini nella preghiera
e con l’affetto all’amico don Damiano
per la morte della
mamma
VINCENZA BRESSAN
VED. SELLE
Dal Signore risorto invocano per lei la grazia
del Paradiso e per quanti l’hanno amata il
dono della consolazione.
MILANO, 07 maggio 2015
Dopo una lunga vita spesa a servizio della
Chiesa, il Signore ha chiamato a sé
don
GIUSEPPE TRIBAN
ANNI 85
Le esequie avranno luogo sabato 9 maggio
alle ore 9.30 nella chiesa parrocchiale di
Cornedo Vicentino.
VICENZA, 7 maggio 2015