Chi sono… e perché sono cosi? Risposta
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Chi sono… e perché sono cosi? Risposta
Chi sono… e perché sono cosi? Risposta: Sono nato a Caselle. Discarica ”Canova” Potrei sintetizzare la mia presentazione con due mezze righe, ma visto che mi è stato chiesto di presentarmi e, mi si chiede di dare delle risposta a… delle domande: A quanto pare lei pianifica delle idee? Ma è mai riuscito a realizzarle? Magari anche di entità (ma soprattutto costo) più piccola, colgo l’occasione di scrivere qualcosa per rispondere poi a: Perchè altrimenti come può perdere tempo in progetti che sono puramente delle idee campate per aria”. E, che delle idee, non siano sogni, proverò a spiegarlo con degli esempi. Beniamino Sandrini nasce a Caselle, il 22.5.53, da una casalinga e da uno “stradino comunale” (niente figlio di papà, quindi). Nasce in una casa, [A] in campagna, ma dopo 4/5 anni, a causa degli espropri per allargare l’Aeroporto Militare detta abitazione divenne inagibile, perchè ricompresa dentro il perimetro aeroporto e poi, negli anni seguenti fu anche demolita. Sono un “nativo” di Caselle. C D B A E A seguito dell’esproprio, mio padre, deve sicuramente aver preso dei soldi dall’Aeroporto, cosi ebbe a costruirsi, assieme agli altri suoi fratelli, quattro normalissimi appartamenti, su Via Verona [B]. Allora la Via Verona… era Strada Provinciale e, quando nel comune di Verona, aprirono la Dogana, per 10 anni, circa 8/900 camion al giorno… passavano davanti a casa mia e questo accadde, finche non fu realizzata la Tangenziale Ovest di Verona. Per quasi 20 anni poi, come cittadini di Caselle, oltre ai camion abbiamo avuto l’onere di convivere con la Discarica di Rifiuti Urbani della “Canova”, che il comune di Verona ebbe a realizzare proprio sul confine tra i due comuni. A 25 anni mi sono sposato e mi sono trasferito, in affitto, in Via Scuole [C] e poi, da 23 anni vivo in una casa di proprietà ubicata in Via del Fante [D]. Come vede, sono cittadino di Caselle dalla nascita e questo… ha condizionato le mie scelte. Tutti i miei comportamenti sono conseguenti e quelli di un cittadino “nativo” che… crede di aver a cuore il proprio paese. Ero ancora piccolo quando iniziò la trasformazione del territorio di Caselle. Mi ricordo l’inizio dei lavori dell’Autostrada Serenissima, che tagliarono in due il territorio. Sempre da ragazzino… quando cadevano gli aerei militari (che accadeva spesso), andavamo a raccogliere i rottami… come trofei. Avevamo dei luoghi, dei boschetti, dove andare a giocare, in particolare quello vicino alla Corte Palazzina [E] ma che fu distrutto a seguito di un incidente sull’Autostrada, quando una cisterna di benzina prese fuoco e ci furono 13 morti… alcuni di questi bruciati sugli alberi ,dove avevano cercato scampo. Fino a 14 anni, vita normale, Scuola Materna ed Elementare a Caselle e Scuola Media nel Capoluogo. Casa e chiesa e pure chierichetto. Finite le Scuole Madie decisi di iscrivermi all’Istituto d’Arte. Per accedere a quella Scuola bisognava sostenere un esame di ammissione; mi iscrissi alla sezione Disegnatori di Architettura. Data la professione di mio padre, ”stradino comunale”, che non poteva pagarmi la scuola, fui messo “a bottega” da un geometra del paese. Mattino a scuola e… al pomeriggio a lavorare. Terminai i tre anni dell’Istituto d’Arte con il diploma di Mastro d’Arte e la mia vita sarebbe diventata quella di un “impiegato”, di un disegnatore presso lo studio di un geometra. Ma l’anno successivo al mio Diploma, l’Istituto d’Arte, veniva prolungato di altri due anni. Con i due anni in più di studio, avrei potuto ottenere il Diploma di Maturità in Arte Applicata, che mi avrebbe potuto permettere di accedere a tutte le Facoltà Universitarie. Il primo “disegno” che realizzai “a bottega”, furono le nuove scuole medie di Caselle, poi “disegnai” l’Asilo Nido, poi altri “disegni” per la Casa degli Anziani. Quasi tutte le opere pubbliche di Caselle, le ho disegnate io. Poi i primi condomini. Le prime villette. Ma da subito, le mie idee spesso con coincidevano con coloro che mi stavano attorno. Quando demolirono le vecchie Scuole Elementari, allora in Via Scuole, ebbi l’idea di non far allontanare il materiale di demolizione dell’edificio e di ricoprire il tutto di terra. La collinetta artificiale cosi creata… è ancora nel Parco Giochi della Polisportiva. Conseguita la Maturità all’Istituto d’Arte, mi fu proposto di diventare Docente, iniziando a da subito a fare supplenze… nella Scuola presso la quale mi ero appena diplomato. Lavoravo già presso una Società di Progettazione, di cui ne ero diventato socio, ma nel frattempo mi ero scritto alla Facoltà di Architettura di Firenze, perché volevo studiare Architettura. ( Se mi fossi iscritto a Venezia… ora forse sarei un Architetto. Ma anche qui… ho fatto di testa mia. Lavoro più studio. ) Uno dei soci, era Consigliere Comunale, poi nell’Amministrazione Comunale successiva, anche l’altro socio divenne consigleire, e cosi cominciai ad interessarmi anche del Comune. Ricordo il mio primo viaggio, quando andammo a Torino a conoscere l’allora Direttore dell’Aeroporto di Torino-Caselle, che poi ricevette un incarico, da parte del Comune di Sommacampagna, di predisporre una soluzione alternativa alla ubicazione dell’attuale sede dell’Aeroporto Civile Catullo. Dal 1980 al 1985 anch’io ho avuto modo di fare l’esperienza di Consigliere Comunale. Carica che ebbi a ricoprire anche nel mandato successivo, ma non per tutti i 5 anni, in quanto un anno prima della scadenza naturale, ebbi a dimettermi. Da allora, dal 1989, non mi sono più occupato di politica attiva e/o di amministrazione comunale. Ma anche in quel periodo, come sempre, mi sono occupato di “cose nuove”. Ad esempio delegato del Sindaco, quando nacque il Consorzio di Depurazione Sommacampagna-Sona. E altre deleghe relative all’Ambiente e/o all’Urbanistica, ma sempre come Consigliere, mai come Assessore. Un bel periodo e una bella esperienza quell’azione amministrativa. Ho cercato di sintetizzare un quadro generale, in cui inserire la mia azione che è quella di un Cittadino “nativo” di Caselle. Credo che sia chiaro ormai che io non sono nè un Geometra, nè un Architetto e tanto meno un Ingegnere. Ma Lei voleva degli esempi che dimostrassero come certe mie idee sono poi diventate cose reali e concrete. Quindi nel seguito proviamo, con degli esempi a dimostrare… qualcosa che ho fatto e come delle volte… delle idee che sembravano irrealizzabili e/o da sognatore, sono poi diventate delle cose ben concrete, anche se in alcune di queste, la componente progettuale e/o di “disegno” è stata minore della parte di coordinamento, di consulenza e/o di organizzazione. Cooperativa Caselle ‘79 Ho contribuito a lavorare a quella idea, quella di costituire una cooperativa “solo per residenti di Caselle”, che poi, per circa 40 famiglie, quella idea si è concretizzata in una casa di proprietà. Ovviamente non ho lavorato solo per la costituzione della Cooperativa, ma anche lavorato in comune per i regolamenti, poi, per ultimo ho anche progettato (o meglio scrivere… “disegnato”) tutti i progetti di quelle case. Progetti, ovviamente, poi firmati dai soci della società. Consorzio Artigiani di Via Pacinotti L’esperienza organizzativa acquisita per la Cooperativa Caselle ’79, l’ho ovviamente utilizzata anche in ambito artigianale e qui, la mia partecipazione e attività lavorativa è stata quella di contribuire alla nascita del Consorzio che poi ha realizzato tutti gli edifici industriali per i soci… Ovviamente poi, anche qui, ho “disegnato” tutti i progetti necessari. Giardini del Fante Ma spesso le mie idee non coincidevano con quelle dei clienti, ne nelle piccole cose, ne in quelle grandi. Un esempio. Un giorno, mi viene in ufficio, il Presidente della locale Sezione del Fante. Aveva in mano una “statuetta di un… Alpino”, con il fucile in mano. Mi espone un problema. Volevano realizzare il Monumento al Fante e mi chiedevano di progettare il giardino, dove collocare una statua del solito “omino con il fucile in mano”. Al che, io mi rifiutai e gli... proposi di realizzare un Giardino intitolato: “I Fanti per la Pace” dove inserire una statua diversa, una statua che… nulla avesse a che fare con la guerra, ma che fosse un segno di pace. E cosi, alla fine accolsero la mia idea e progettai-disegnai l’area. Parco del Centro Sociale Credo… 20 anni fa ormai. C’era la Cassa Rurale di Cadidavid che voleva costruire una nuova sede a Caselle tra la Chiesa e la Corte Maccaccara. Ma io sostenevo che quel posto era sbagliato e che erano migliori le aree, allora incolte, dietro Via Scuole. Demolendo una casa esistente e poi, costruendo li, la nuova sede della Banca si sarebbe dato accesso a delle aree collegandole cosi alla Via Scuole da un nuovo passaggio pedonale e carraio. Spesso, ho difficoltà a spiegare le cose a voce, anche perché spesso mi torna la balbuzie che avevo fino a 18 anni, mi trovo meglio a scrivere e/o a disegnare. E cosi ho proposto che fosse realizzato qui, sia la nuova Banca che il nuovo centro Sociale. Poi le forme degli edifici sono state realizzate diversamente ma la sostanza del Parco del Centro Sociale è ancora riconoscibile dalla foto. A sinistra si intravede il Campo per il Tamburello, si intravede l’edificio per la Banca (il primo sulla destra) e fianco l’edificio per il Centro Sociale. Ogni volta ho dovuto combattere contro le idee di altri, ma prima o poi realizzano le mie idee, magari copiandole e poi se ne attribuiscono anche i meriti. Ma non mi interessa di ciò. Il Nuovo Campo di calcio di Caselle Credo che… una tra le “personali battaglie” che, con più vigore ho combattuto… sia stata quella per il “nuovo” Campo di Calcio di Caselle. L’allora Amministrazione Comunale, aveva già approvato il progetto “definitivo” per il nuovo campo di calcio, da realizzarsi lungo il viale alberato del Cimitero. Con un muro alto 10 metri dal quale poi scendevano le tribune verso il campo. Io sostenevo che era sbagliato farlo in quel modo, ma nessuno mi ascoltava, finche non decisi di realizzare una proposta grafica, il solito disegnetto… Proposta che presentai alla Polisportiva Caselle che la ritenne una idea migliorativa di quella già elaborata (e già pagata ad altri) dal Comune. Di questo progetto-disegno, come di altri, non ho preso una lira, in quanto allora era mio dovere, come cittadino di Caselle impedire l’esecuzione di opere e di interventi, sbagliati nella forma e nella sostanza. Io disegno le mie idee… e parlo molto poco. Fu una battaglia durissima. Il Comune voleva realizzare il suo progetto, la Polisportiva voleva il mio. Alla fine, poi, fu realizzato: [A] il nuovo campo di calcio, [B] gli spogliatoi e [C] il campo per gli allenamenti. Da qualche mese è stata anche inaugurata la nuova Pista Ciclabile [D] che io avevo proposto attorno al Cimitero [E]. Quando non vengo pagato, sono più libero di pensare e mi vengono le idee migliori, quelle che poi... vengono realizzate (da altri). D E A C B Secondo i detrattori della mia idea, era impensabile realizzare il campo da calcio in una buca, scavando, in modo che le tribune, invece, di essere “fuori terra”, fossero “invisibili” perchè realizzate contro le scarpate dello scavo che si sarebbe realizzato. Dicevano che era una cava di ghiaia. Ma poi il comune vendette la ghiaia incassando quasi un miliardo di lire. Questa è stata una battaglia dura, anche perché il Comune aveva tutto pronto per iniziare i lavori. All’inaugurazione poi, tutti quelli che erano stati contrari… ovviamente erano sul palco. Il sottoscritto, non fu nemmeno invitato. Ma fa niente!! Le Tribune volevano realizzarle a fianco del viale alberato che conduce al cimitero, un enorme muro altro 10 metri che per fortuna non è mai stato realizzato. La mia idea ha permesso di avere 2 campi (per le gare e per allenamenti) La lottizzazione Caselle Sud Ma come è mai stato possibile che il Comune potesse arrivare ad avere la proprietà di tutta quell’area per realizzare il nuovo Campo di calcio? Anche qui c’è il mio “zampino”. Deriva da una mia idea. In quel periodo io stavo progettando (meglio scrivere disegnando) una lottizzazione: la “Caselle Sud”. Ed è stato per mezzo di quella lottizzazione che, in cambio di oneri di urbanizzazione, il comune ha potuto… ricevere delle aree per realizzare il Campo da Calcio. E anche qui, l’intera operazione… non è stata indolore ed è stata una dura battaglia, dove alla fine vinsero le mie idee anche se non arrivai ad ottenere tutti i risultati che mi ero prefisso di ottenere. Un conto è realizzare una lottizzazione. Ben diverso è… realizzare un progetto architettonico “complesso”. Non si può avere tutto. C’erano diversi proprietari da mettere d’accordo e delle strade e degli edifici esistenti. Poi volevo far si che, in cambio di altri Oneri di Urbanizzazione, al Comune fossero anche assegnati dei lotto edificabili per l’Edilizia Economica e Popolare… e infine, arrivare ad ottenere tutte le aree per il nuovo campo di Calcio, che allora erano di proprietà di chi deteneva quasi il 90% dell’area. Alla fine ci riuscii quasi in tutto, eccetto le aree da destinare all’Edilizia Economica Popolare, perché il comune invece di utilizzarle per quel motivo, le mise all’asta “a prezzo di mercato”, per fare cassa. Se quest’area oggi è cosi è merito (o colpa) mia… nell’aver tentato di realizzare i nuovi Campi di Calcio in quel modo e in quel luogo. Ovviamente per il lavoro di “progettazione - disegnazione” della lottizzazione... sono stato ampiamente… compensato. Il Mangimificio dell’Ovomattino Dove però ho incassato un bel po’ di soldi, è stato per il progetto del Mangimificio della Coop. Avicola Veronese. Azienda della quale ho progettato (disegnato) quasi tutti gli ampliamenti dal 1977 al 1994, pur avendo lavorato con 2 società di progettazione diverse. Io sono rimasto, mentre i miei soci cambiavano. Ma Loro volevano me e volevano le mie idee e per questo… pagato bene. Un giorno fui chiamano e mi presentano la ditta che aveva predisposto il progetto del nuovo mangimificio, che volevano realizzare in fianco agli edifici già esistenti. Il classico mangimificio… alto. Io sollevo da subito un problema. Io abito a 400 metri da qui e non voglio polveri e/o sentire odori e rumori. Poi gli faccio comprendere che un Mangimificio “alto 27 metri” vicino all’Aeroporto, non si può fare. Massimo 15 metri, non di più. Mi rispondono che cosi basso è impossibile da realizzare. Ma io propongo una soluzione diversa: facciamolo sotto terra, 15 metri fuori terra, 12 entro terra. Loro insistono che è impossibile. Sostengono che nessun mangimificio è mai stato cosi realizzato. Al che gli chiedo di poter avere tutti i disegni che hanno già realizzato, studio come funziona l’impianto di un mangimificio (mai visto uno prima) e poi propongo la mia idea della quale ho anche poi realizzato un modello in scala. Secondo Lei quanto sono gli abitanti di Caselle che si sono accorti di avere un mangimificio a poche centinaia di metri da casa. Sicuramente quelli che abitano a meno di 100 metri se ne saranno accorti. Gli altri non so. Mai avuto alcun sentore. Architettura e/o Edilizia A tutti piacerebbe realizzare “importanti” interventi di Architettura, tipo questa a lato… a cui ha lavorato uno dei miei Professori d’Università, con il quale, pur dopo anni… c’è ancora una bella amicizia. Io non credo di essere ancora riuscito a realizzare degli interventi di Architettura, anche perché Architetto non lo sono, in ogni caso credo di avere avuto delle idee, di aver combattuto per quello e di aver anche ottenuto dei risultati. Ovviamente non tutti i miei sogni si sono realizzati e per alcuni… ci sto ancora lavorando… per arrivare a concretizzare... l’idea. Mirabilia - Art. 19 Piano d’Area del Quadrante Europa Termino con l’idea di “Mirabila”. Ma non vorrei farle perdere altro tempo, dato che poi sul messaggio nel blog, le indicherò il “sito web” dove poter acquisire delle altre informazioni su questa mia idea. Una idea proposta all’Amministrazione comunale di Sommacampagna, poi inserita in una Legge Regionale del Veneto (quella che ha approvato il P.A.Q.E. il Piano d’Area del Quadrante Europa) ed infine utilizzata da Sommacampagna Popolare… come pubblicità elettorale… inserita nel programma elettorale, per le elezioni amministrative dell’anno 2004, che hanno eletto questa Amministrazione Pubblica. Dal sito web: www.sommacampagnapopolare.it le ricopio, dal loro Programma Elettorale, questo che doveva essere un loro impegno: Mirabilia: progetto per un parco tematico musicale condiviso con il Piano Strategico della città di Verona, con strutture per spettacoli musicali, spazi museali, sale di registrazione, sale di proiezione, sale per conferenze e convegni, videoteche, uffici e servizi in generale, negozi, alberghi, uffici viaggio e turismo, ed altre strutture connesse. Queste foto del modello illustrano quella idea. Il resto lo può trovare su questo sito: www.sommacampagna2004.it e più precisamente, trovarlo a questa pagina: http://xoomer.alice.it/sommacampagna2004/b1_intervento.htm L’idea di Mirabilia, che credo sia una di quelle più importanti che ho ideato, se ad oggi non si è concretizzata in un vero progetto, non credo sia per colpa mia. Questo lo deve chiedere al Sindaco il perché, pur essendo nel loro programma elettorale, ad un anno dalla fine dell’Amministrazione, quel progetto è ancora fermo. Io, l’idea l’ho ideata, a loro usarla? Di altre idee che ho… “pensato”, alcune sono andate in porto altre no, di una in particolare vorrei scrivere, ma dato che è ancora in corso, non posso scrivere qui. E quanto scritto fino adesso è solo una piccola dimostrazione che se si vuole, delle volte le idee possono diventare progetti concreti. Ma prima bisogna “avere le idee”… poi bisogna farle accettare.