DALLA LETTERATURA
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228 bollettino d’informazione sui farmaci DALLA LETTERATURA La rubrica “Dalla letteratura” ha lo scopo di proporre ed offrire al lettore alcuni spunti, da intendersi come veri e propri spot dalla letteratura, per eventuali approfondimenti sui temi generali trattati nel Bollettino d’informazione sui Farmaci (BIF) corrente. In questo numero abbiamo voluto selezionare contributi riguardanti: l’influenza, con particolare riferimento al vaccino e al suo impiego nella popolazione pediatrica; la terapia del dolore; il ricorso sempre più frequente ai prodotti fitoterapici. Tramite una ricerca bibliografica su MEDLINE e EMBASE, è stata selezionata una serie di articoli pubblicati di recente sulle riviste scientifiche principali. ◗ INFLUENZA. Alle pagine 187198 sono già state affrontate problematiche relative alla sindrome influenzale ed in particolare all’attuale dibattito sulla vaccinazione in età pediatrica. Di seguito riportiamo la sintesi di alcuni articoli tratti dalla letteratura internazionale in merito al dibattito. nistrazione di vaccino antinfluenzale trivalente nei bambini di 6-24 mesi non riduce il carico dell’otite media o il ricorso a strutture sanitarie. vaccinazione a tutti i bambini potrebbe ridurre l’impatto dell’influenza sulla salute di questi ultimi. Gli autori concludono che è comunque necessario approfondire il problema. 2) QUACH C, PICHÈ-WALKER L, PLATT R, MOORE D. RISK FACTORS ASSOCIATED WITH SEVERE INFLUENZA INFECTIONS IN CHILDHOOD: IMPLICATION FOR VACCINE STRAGEGY. 1) HOBERMAN ET AL. EFFECTIVENESS OF INACTIVATED INFLUENZA VACCINE IN PREVENTING ACUTE OTITIS MEDIA IN YOUNG CHILDREN. JAMA 2003; 290: 1608-16. S i tratta di un trial randomizzato, in doppio cieco, contro placebo, con il quale viene valutata l’efficacia del vaccino antinfluenzale trivalente nel ridurre l’insorgenza di otite media acuta, frequente complicazione dell’influenza, in bambini di età compresa tra 6 e 24 mesi. Nei gruppi in trattamento e controllo è stato determinato il numero di bambini che hanno sviluppato otite media acuta, il tasso di insorgenza mensile di otite, la presenza di essudato nell’orecchio medio ed il ricorso a strutture sanitarie. I risultati mostrano che, nel periodo d’osservazione, non vi sono differenze, a livello degli end point fissati, tra il gruppo di bambini vaccinati ed i controlli. I vaccini somministrati sono stati ben tollerati. Gli autori concludono affermando che la sommi- PEDIATRICS 2003; 112: E197-201. 3) PAI VA, PAI BV. INFLUENZA VACCINE. ARCH DIS CHILD 2003; 88: 665. L e infezioni da virus dell’influenza comportano un tasso di ospedalizzazione particolarmente alto nei bambini durante i mesi invernali. Le raccomandazioni correnti per la vaccinazione antinfluenzale in Canada contemplano soltanto bambini con più di 6 mesi appartenenti a specifici gruppi a rischio. È stata creata una coorte di bambini, utilizzando in maniera retrospettica i dati relativi a bambini ricoverati al Montreal Children’s Hospital, in un periodo di 3 anni, per un’infezione attribuibile al virus dell’influenza. L’obiettivo dello studio è stato quello di identificare i benefici potenziali di una vaccinazione universale, determinando le caratteristiche dei bambini considerati, e di individuare i fattori di rischio per il ricovero. I risultati mostrano che la maggioranza dei bambini ricoverati non appartiene a gruppi a rischio contemplati dalle raccomandazioni correnti e che un terzo ha meno di 6 mesi di età. Secondo gli autori, l’estensione della Ministero della Salute L e classi di popolazione pediatrica per le quali consigliare la vaccinazione antinfluenzale sono di controversa definizione. In questo dibattito gli autori prendono in rassegna le categorie a rischio di bambini per le quali viene raccomandato il vaccino antinfluenzale secondo le direttive ufficiali. Mettono in relazione, infatti, in maniera critica, ciò che viene indicato nel Green Book (Immunisation against infectious diseases. London: HMSO,1996), il testo di riferimento inglese per ciò che concerne le patologie infettive, con le evidenze disponibili (linee guida, revisioni Cochrane, studi pubblicati), mettendo in luce le differenze tra i due indirizzi. 4) NICHOLSON KG, WOOD JM, ZAMBON M. INFLUENZA. LANCET 2003; 362: 1733-45. Q uesto articolo fa il punto sulle attuali conoscenze a proposito di influenza. Gli autori si sono basa- 229 bollettino d’informazione sui farmaci ANNO X N. 5-6 2003 ti su una rewiew internazionale non-sistematica degli articoli pubblicati in lingua inglese fino a dicembre 2002, integrata ed ampliata da articoli citati nelle referenze della rewiew stessa o raccolti in precedenza, da riferimenti presi dal Textbook of influenza e da dati più recenti presentati a vari meeting internazionali. Sono state prese in considerazione le problematiche di maggiore rilevanza clinica, quali il peso della malattia, l’emergenza di nuovi sottotipi antigenici e la messa a punto di nuovi vaccini, farmaci antivirali e procedure diagnostiche, dando la priorità agli studi clinici randomizzati, di maggiore numerosità o pubblicati su riviste di maggiore impatto, ed alla revisione sistematica commissionata dall’Health Technology Assessment Program per conto del National Institute of Clinical Excellence. ◗ TERAPIA DEL DOLORE. Sono state affrontate, riprendendo anche quanto pubblicato sul numero precedente del BIF (3-4 2003), alcune tematiche inerenti la terapia del dolore, ovvero l’utilizzo dei farmaci oppiacei nel dolore oncologico. fase di remissione che necessitano di una terapia a lungo termine. Questa review è indirizzata a rispondere a domande specifiche, prevalentemente intorno alla dose e alla tossicità della terapia con farmaci oppioidi per dolore cronico, alla luce dei più recenti studi, suggerendo alcune modifiche alla pratica clinica vigente. 2) BRUERA E, KIM HK. CANCER PAIN. JAMA 2003; 290: 2476-9. U no dei principali problemi legati all’incidenza delle patologie maligne nei paesi in via di sviluppo è rappresentato dal dolore cronico. Negli ultimi anni molti sono stati i tentativi di miglioramento nella gestione del dolore cronico, cercando di valutare l’entità del dolore, la neurotossicità indotta da farmaci oppioidi, la necessità di ruotare la terapia. L’aggiornamento proposto dagli autori prende in esame trattamenti farmacologici e non. 3) HOLDCROFT A, POWER I. MANAGEMENT OF PAIN. BMJ 2003; 362: 635-9. 4) WIFFEN PJ, EDWARDS JE, BARDEN J, MCQUAY HJM. ORAL MORPHINE FOR CANCER PAIN. COCHRANE DATABASE SYST REV 2003; 4: CD003868. L a morfina per via orale, a lento o immediato rilascio, è, da molti anni, il farmaco cardine della terapia del dolore. In questa revisione sistematica si indaga l’efficacia della morfina nel trattamento del dolore cronico, oltre che l’incidenza e la gravità degli effetti collaterali, sia negli adulti sia nei bambini. Gli studi clinici selezionati per la review, secondo gli autori, sottolineano la poca importanza che viene data al farmaco in letteratura, indicando i limiti dei trial clinici disponibili: l’arruolamento di pochi pazienti, la scelta dei farmaci di confronto, il disegno dello studio non sempre adeguato. Gli autori concludono infatti che gli studi selezionati per la revisione sistematica non risultano sufficientemente potenti per poter evidenziare alcun tipo di differenza tra la morfina e i farmaci di confronto utilizzati o le diverse formulazioni. 5) TANNE JH. CHILDREN 1) BALLANTYNE JC, MAO J. OPIOID THERAPY FOR CRHONIC PAIN. N ENGL J MED 2003; 349: 1943-53. L a terapia con i farmaci oppioidi è indirizzata al trattamento del dolore acuto, provocato da tumore, o dolore causato da una malattia a prognosi infausta. Uno dei principali problemi, che i medici devono oggi fronteggiare nel trattare pazienti con dolore cronico, è probabilmente se e come prescrivere farmaci oppioidi per dolore cronico non associato a malattie degenerative terminali, inclusi quei pazienti con tumore in I n questa review gli autori trattano il tema della gestione del dolore, derivante non solo da alterazioni fisiche, ma anche dalla combinazione di fattori fisiologici, patologici, emozionali, psicologici, cognitivi, ambientali e sociali. I principali temi trattati nell’articolo sono: la tendenza a passare da terapie empiriche ad approcci basati sul meccanismo d’azione per quanto riguarda la gestione del dolore; lo sviluppo dei nuovi farmaci; l’identificazione quantitativa e qualitativa del dolore per sottogruppi; la necessità di avere terapie mirate all’individuo, con approccio multidisciplinare. Ministero della Salute ARE OFTEN UNDERTREATED FOR PAIN. BMJ 2003; 327: 1185. S ul tema della terapia del dolore, l’autore raccoglie una serie di pareri e commenti di opinion leader, oltre che di richiami e riferimenti a recenti studi pubblicati, dopo il numero che JAMA (vol. 290, n. 18, 2003) ha quasi interamente dedicato alla terapia del dolore. Nello specifico affronta il problema del trattamento del dolore cronico nei bambini, una sottopopolazione troppo spesso poco trattata, in quanto area carente di informazioni.