Scuola in Lunigiana - Starnet
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Sommario PREMESSA____________________________________________________________________________ 2 SINTESI DEI RISULTATI ________________________________________________________________ 4 IL SISTEMA SCOLASTICO PROVINCIALE: UN SINTETICO SGUARDO D’INSIEME ___________________ 11 INTERVISTE AI DIRIGENTI SCOLASTICI DELLA LUNIGIANA ___________________________________ 16 DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. ANGELO COLTELLI __________________________________________________________ 16 DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. GIULIO ARMANINI___________________________________________________________ 19 DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. PAOLO BATTAGLINI _________________________________________________________ 22 DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. LUCIANO BERTOCCHI ________________________________________________________ 24 DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. ANGELO FERDANI __________________________________________________________ 30 DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. GAI CESARE________________________________________________________________ 33 DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. SSA MARIA RATTI ___________________________________________________________ 37 DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. PIETRO QUARTIERI__________________________________________________________ 40 DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. SANDRO SCIANDRI __________________________________________________________ 42 DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. FABRIZIO ROSI _____________________________________________________________ 45 FORMAZIONE SCOLASTICA E STRUTTURA ECONOMICA IN LUNIGIANA _________________________ 49 APPENDICE STATISTICA _______________________________________________________________ 69 1 PREMESSA Nel marzo del 2000 si è svolto a Lisbona una seduta del Consiglio Europeo dedicata, tra l’altro alla necessità di elaborare nuove strategie per l’istruzione e la formazione per vivere e lavorare nella società dei saperi. Nei documenti della Presidenza, si affermava che i sistemi europei d’istruzione e formazione devono essere adeguati alle esigenze della società dei saperi e alla necessità di migliorare il livello e la qualità dell'occupazione. Dovranno offrire possibilità d’apprendimento e formazione adeguate ai gruppi bersaglio nelle diverse fasi della vita: giovani, adulti disoccupati e persone occupate soggette al rischio che le loro competenze siano rese obsolete dai rapidi cambiamenti. Questo nuovo approccio dovrebbe avere tre componenti principali: lo sviluppo di centri locali d’apprendimento, la promozione di nuove competenze di base, in particolare nelle tecnologie dell'informazione, e qualifiche più trasparenti. Il Consiglio europeo invitava pertanto gli Stati membri, conformemente alle rispettive norme costituzionali, il Consiglio e la Commissione ad avviare le iniziative necessarie nell'ambito delle proprie competenze, per conseguire gli obiettivi seguenti: - un sostanziale aumento annuale degli investimenti pro capite in risorse umane; - il numero dei giovani tra i 18 e i 24 anni, che hanno assolto solo il livello più basso di studi secondari e che non continuano gli studi né intraprendono altro tipo di formazione dovrebbe essere dimezzato entro il 2010; - le scuole e i centri di formazione, tutti collegati ad Internet, dovrebbero essere trasformati in centri locali d’apprendimento plurifunzionali accessibili a tutti, ricorrendo ai mezzi più idonei per raggiungere un'ampia gamma di gruppi bersaglio; tra scuole, centri di formazione, imprese e strutture di ricerca dovrebbero essere istituiti partenariati d’apprendimento a vantaggio di tutti i partecipanti; - un quadro europeo dovrebbe definire le nuove competenze di base da fornire lungo tutto l'arco della vita: competenze in materia di tecnologie dell'informazione, lingue straniere, cultura tecnologica, imprenditorialità e competenze sociali; dovrebbe essere istituito un diploma europeo per le competenze di base in materia di tecnologia dell'informazione, con procedure di certificazione decentrate, al fine di promuovere l'alfabetizzazione "digitale" in tutta l'Unione; - in tempi brevi devono essere individuati i mezzi atti a promuovere la mobilità di studenti, docenti e personale preposto alla formazione e alla ricerca, sia utilizzando al meglio i programmi comunitari esistenti (Socrates, Leonardo, Gioventù) eliminando gli ostacoli, sia mediante una maggiore trasparenza nel riconoscimento delle qualifiche e dei periodi di studio e formazione; dovrebbero altresì essere adottati provvedimenti per rimuovere entro il 2002 gli ostacoli alla mobilità dei docenti e attirare docenti d’alto livello; - deve essere inoltre elaborato un modello comune europeo per i curriculum vitae, da utilizzare su base volontaria, per favorire la mobilità contribuendo alla valutazione delle conoscenze acquisite, sia negli istituti d’insegnamento e formazione che presso i datori di lavoro. 2 In questi anni e su queste linee, si è articolata la politica della Regione Toscana che ha puntato a due obiettivi di fondo: - allargare l’offerta formativa al fine di renderla coerente con le diverse necessità presenti in ogni momento della vita dei cittadini; - accrescere la possibilità di ricorso alla formazione come strumento per favorire l’ingresso e la mobilità nel mercato del lavoro e nella vita sociale. Per l’attuazione di queste scelte strategiche sono state messe in atto politiche volte a: - potenziare il decentramento e l’autonomia; - estendere il diritto individuale alla formazione attraverso politiche d’inclusione nei sistemi esistenti, d’estensione del diritto verso nuovi soggetti, di personalizzazione dei percorsi, di facilitazione all’accesso di nuove tecnologie, di difesa dei diritti dei soggetti in formazione attraverso l’introduzione di dispositivi di controllo della qualità; - sviluppare il coordinamento e l’integrazione dei sistemi coinvolti nei processi di riforma e, in particolare, nei sistemi della formazione, dell’istruzione e dei servizi per l’impiego. Questi orientamenti di fondo sono stati assunti, in questi anni, dalle Istituzioni locali (Amministrazione Provinciale, Comunità Montana, Comuni) e devono essere presenti anche nelle riflessioni attorno al modello scolastico lunigianese e la ricerca che presentiamo è solo un primo e parziale contributo in queste direzioni ed è soprattutto la conferma che solo riuscendo a “fare sistema” tra attori pubblici, privati e famiglie si potranno risolvere i problemi dell’istruzione in Lunigiana. 3 SINTESI DEI RISULTATI L’indagine che ha preso in esame esclusivamente il sistema scolastico lunigianese ed in particolare le secondarie superiori, ha alcuni limiti di fondo: - I tempi stretti nei quali è stata programmata e realizzata; - L’assoluta mancanza di dati disaggregati a livello sub-provinciale. Anche quando questi esistono, le diverse fonti non sono omogenee e comparabili. Emerge dalla nostra esperienza, con forza, la necessità, per altro già avvertita ed in corso di realizzazione di dotarsi di un Osservatorio a carattere provinciale. Abbiamo supplito a queste lacune utilizzando, per una visione d’insieme, i dati provinciali (fonte M.I.U.R.), un’indagine qualitativa diretta condotta attraverso interviste ai dirigenti scolastici lunigianesi, l’utilizzo della banca dati I.S.R. costituita con la nostra recente ricerca “Giovani e Lunigiana” integrandola con i dati economici sul sistema locale lunigianese. L’OCSE ha recentemente svolto una ricerca per rilevare le competenze dei ragazzi di quindici anni che ancora frequentano la scuola in tre settori: la capacità di comprensione della lettura come aspetto principale, con alcune domande relative alla matematica e alle scienze. Alla ricerca hanno aderito 32 Paesi distribuiti in quattro continenti. Per quanto concerne la capacità di comprensione della lettura i ragazzi italiani si sono collocati al 20° posto, al 23° per quanto riguarda il livello d’apprendimento della matematica ed ancora al 23° per quello delle scienze. Ancora più recentemente, un’indagine condotta dall’ISTAT e pubblicata nel 2002, afferma che il 36,7% della popolazione italiana di sei anni e più non ha mai letto un libro nell’anno in corso e la maggior parte di questi dichiara di non leggere libri per mancanza d’interesse. Sempre avendo come riferimento l’anno solare, le persone di 11 anni e più che sono state almeno una volta in biblioteca sono il 13%, ma il 6,8% vi si è recato esclusivamente per studio e/o lavoro, il 5,7% unicamente nel tempo libero e pochissimi (0,2%) per entrambi i motivi. Sono quasi 20 milioni le persone che non hanno mai letto un quotidiano, pari al 38,9% della popolazione di 11 anni e più. Il 57,1% della popolazione dichiara di conoscere almeno una lingua straniera moderna diversa dall’italiano, ma solo l’11,3% dichiara di avere una conoscenza buona (9,2%) od ottima (2,1%) dell’inglese e il 31,3% una conoscenza scarsa (14,8%) o sufficiente (16,5%). Se questi dati dimostrano il grande lavoro che resta da fare, come sta rispondendo il sistema scolastico di Massa-Carrara? - La scuola elementare per quanto riguarda tre indicatori riferiti agli alunni, alunni in ritardo, alunni ripetenti ed alunni respinti, presenta in tutti i casi, valori inferiori sia alla media regionale sia nazionale. Invece la percentuale di alunni che studiano una lingua straniera (71,55%) è inferiore sia alla Toscana sia all’Italia. Scarso è il numero di scuole elementari a tempo pieno, praticamente la metà del dato regionale. Alto inoltre è il numero di docenti non di ruolo. - La scuola media presenta invece in quasi tutti gli indicatori elaborati dal M.I.U.R. valori migliori rispetto al contesto regionale e nazionale: un numero più elevato di alunni che studiano due lingue straniere, un tasso di alunni ripetenti ed in ritardo inferiore, una 4 percentuale notevole di scuole con il tempo prolungato, un numero minore di insegnanti non di ruolo, ecc. - Più difficile, nel complesso, appare la situazione nelle secondarie di secondo grado: un più elevato grado di insuccesso scolastico sia in relazione alla regione che al resto del Paese; un tasso più basso di passaggio al secondo anno del corso; una più alta percentuale di diplomati con la minima votazione alla quale fa riscontro una minor percentuale di diplomati con la massima votazione ed un’elevata presenza di insegnanti non di ruolo. Comune a quasi tutti gli ordini di scuola è la scarsa presenza di immigrati (anche se esistono situazioni particolari in singoli istituti ed in alcune realtà), ed un numero di alunni per classi più basso sia rispetto alla Toscana che all’Italia. Per quanto riguarda i dati quantitativi della scuola secondaria di II grado, notiamo: - una variabilità del rapporto alunni per classi tra le tipologie di istituto (più basso negli Istituti d’Arte, più elevato nei Licei scientifici); - un peso maggiore, in termini di iscritti, sia rispetto alla Toscana sia all’Italia degli Istituti Professionali, degli Istituti e Scuole Magistrali e dei Licei Artistici; - un peso inferiore degli Istituti Tecnici, dei Licei Scientifici e dei Licei Classici. La recente dinamica delle iscrizioni nelle secondarie (ultimi quattro anni), segnala: - Una diminuzione complessiva nelle iscrizioni pari al 5,64%, il calo più consistente della regione esclusa la provincia di Pisa; - Il calo più vistoso di iscritti si è avuto a Massa-Carrara, nell’Istruzione Tecnica che, pur inserendosi in un quadro regionale e nazionale di calo di iscrizioni per questo tipo di istituti, registra valori in perdita superiori di tre volte a quelli della regione e di circa sei volte a quelli dell’Italia; - Anche il blocco “Istruzione classica, scientifica e magistrale” perde iscrizioni (la crescita dei licei scientifici non compensa le perdite nelle altre tipologie di istituti), seppur in misura ridotta rispetto all’Istruzione Tecnica, ma in controtendenza rispetto all’andamento nazionale e regionale che segnala invece incrementi; - L’Istruzione Professionale mantiene sostanzialmente il numero totale dell’utenza, ma in un quadro regionale e nazionale che, anche in questo caso segnala incrementi. La perdita di iscrizioni nella secondaria superiore non può essere unicamente riconducibile a fattori demografici (negli ordini inferiori il calo è assai più contenuto ed il numero degli iscritti è sostanzialmente stabile), ma deriva, come vedremo, dalla mobilità della popolazione studentesca: a fronte di una capacità di attrazione, in parte anche extraprovinciale degli Istituti della zona di Costa della provincia di Massa-Carrara, fa riscontro una “dispersione” degli studenti lunigianesi non solo verso l’area di Costa, ma in province limitrofe che, essendo considerata quasi “strutturale” od endemica, è difficile cogliere anno dopo anno. Le attuali difficoltà della scuola lunigianese nella percezione dei Dirigenti d’Istituto viste attraverso le interviste effettuate ai Dirigenti scolastici lunigianesi, appaiono le seguenti. Per quanto concerne gli Istituti di Istruzione Superiore nel complesso l’andamento delle iscrizioni per l’anno scolastico 2003- 2004 sono sostanzialmente stabili, con un’eccezione: vi è 5 stato, infatti, un considerevole incremento delle iscrizioni al corso Elettricisti dell’Istituto Pacinotti con sede a Pontremoli (21 iscrizioni per il 2033-2004 a fronte di sole due iscrizioni per il precedente anno scolastico). Anche rispetto la scuola dell’infanzia, elementare e media, i dati non presentano variazioni di rilievo: a fronte di un calo demografico in questi ultimi anni si è, infatti, registrato un aumento nella presenza di alunni extracomunitari che ha compensato il fenomeno. Per quanto riguarda la scuola dell’obbligo, il tasso di abbandono è nullo e anche quello di ripetizione è assai scarso. Negli Istituti di Istruzione Superiore il tasso di abbandono è molto basso ed oscilla tra l’uno ed il 2% mentre quello di ripetenza, va dal 2% circa dell’Istituto “Belmesseri” al 10% dell’Istituto “Da Vinci”. Rispetto la spendibilità del titolo di studio conseguito non esistono monitoraggi specifici. In generale si può però riscontrare che la gran parte degli alunni proveniente dai licei prosegue gli studi iscrivendosi a corsi universitari e laureandosi nell’80% dei casi. Buone prospettive per i diplomati negli Istituti Professionali e nei Licei Linguistici. Per quel che concerne la scelta degli Istituti Superiori dopo la licenza media, una parte degli studenti preferisce in genere iscriversi in Istituti della Provincia di La Spezia (Alberghiero o Nautico), un dato che si spiega alla luce dei migliori collegamenti (bus, treno) attivi sul territorio. Quanti restano in Lunigiana, privilegiano l’iscrizione ai Licei o agli Istituti Professionali; penalizzati i Tecnici. Premesso che il Piano dell’Offerta Formativa è elaborato dal Collegio dei Docenti dei singoli Istituti, c’è da ricordare che esiste comunque un certo rapporto con il territorio e gli EE.LL. che nel complesso può dirsi soddisfacente, anche se potrebbe essere migliorato. Rispetto ai contenuti dei P.O.F. essi appaiono nell’esposizione e nella rappresentazione formale adeguati e con elementi innovativi assai interessanti (alcuni di questi sono sintetizzati nelle interviste ai Dirigenti), ma il limite maggiore sembra rappresentato dal fatto che sono elaborati in una logica quasi sempre del tutto “interna” all’Istituzione scolastica e gli Enti Locali, come il resto del tessuto economico e sociale, hanno prevalentemente una funzione di referenza e non di coinvolgimento diretto fin dalla fase della progettazione dell’offerta formativa. Relativamente alle strutture di supporto e ai laboratori la situazione è soddisfacente, con una discreta presenza degli stessi (tra cui un GPS satellitare al corso per Geometri del “Belmesseri” e un Laboratorio per l’Handicap alla elementare “Tifoni”). Solo per quel che concerne gli Istituti Superiori sono da segnalarsi problemi circa le aule, spesso di dimensioni troppo piccole. Comune a tutti i plessi, e particolarmente sentito, invece il problema degli arredi, spesso insufficienti, inadeguati o vecchi. Non tutti i plessi dispongono di una palestra interna. In particolare alcune Scuole, specie quelle Superiori, si appoggiano alle strutture comunali esistenti sul territorio, spesso raggiunte a piedi dagli alunni. I servizi igienici sono in genere in buone condizioni: si segnalano però alcuni problemi in alcune sedi del “Pacinotti” e all’Istituto “Alighieri” di Aulla. 6 Le mense, negli Istituti Comprensivi, in genere ci sono e sono efficienti. Diverso il caso degli Istituti Superiori, dove spesso non ci sono mense ma il problema non è comunque particolarmente sentito. Articolato invece il problema della messa a norma degli edifici: tutti i plessi hanno attivato le procedure legislative previste, ma le carenze strutturali di alcuni edifici creano non poche difficoltà (spesso mancano le scale antincendio, gli edifici non sono stati costruiti seguendo i criteri antisismici, ecc.). Tutti i Dirigenti Scolastici lamentano che, nonostante i ripetuti solleciti, non hanno ancora ottenuto le certificazioni attestanti la sicurezza degli edifici. L’altre nota dolente è rappresentata dal settore dei trasporti; salvo nel caso della scuola dell’obbligo, infatti, dove il servizio è garantito dalle Amministrazioni, in generale il settore è lacunoso e scadente. Proprio la difficoltà nei collegamenti è spesso alla base delle scelte scolastiche degli alunni. Il rapporto con gli EE.LL. nel suo complesso appare soddisfacente, pur con alcune eccezioni. In questo contesto si deve rilevare, come testimoniato anche dall’indagine I.S.R. “Giovani & Lunigiana” (2002), che il livello generale di istruzione dei giovani lunigianesi è medio alto: il 66% vanta un diploma di scuola media superiore, il 26% ha la licenza media, il 6,6% la laurea e poco più dell’1% la laurea breve. Si tratta di un dato coerente con quanto rilevato dall’ISTAT, ma a livello provinciale, dove sul totale della popolazione, le persone con diploma di scuola superiore o universitario, sono il 32,73%, una percentuale superiore a quella che si riscontra in Toscana ed in Italia. Elevati titoli di studio dove predominano i diplomi a carattere amministrativo/commerciale e per geometri, ma dove soprattutto emerge la forte mobilità scolastica su circa 9.500 giovani residenti in Lunigiana, 6.200 sono diplomati ed in 5.000 hanno ottenuto questo titolo proprio in Lunigiana; l’altro 20%, corrispondente a 1.200 giovani, si è diplomato altrove e più precisamente il 5% (circa 300 unità) nei comuni della nostra costa, il 12% (800) a La Spezia, lo 0,3% nel resto della Toscana, identica cifra a Parma, l’1,5% (quasi 100 individui) nel resto d’Italia, ed un modesto 0,1% all’estero. Si tratta di scelte non del tutto coerenti sia con i progetti sia con le prospettive occupazionali dell’area e fortemente dipendenti da carenze strutturali determinate soprattutto da difficoltà nei trasporti e dall’assenza di specifici indirizzi di studio all’interno della Lunigiana. Infatti, il sistema economico lunigianese che nelle sue grandi linee appare statico, ha subito e conosciuto negli ultimi anni, interessanti inserimenti ed alcuni tendenziali mutamenti e novità: - un più accentuato ruolo del turismo nella formazione del reddito dell’area che va ben oltre i dati ufficiali; - una crescita sinergica con l’agricoltura testimoniata dall’aumento notevole del numero degli agriturismi (che restano comunque ampiamente al di sotto delle potenzialità della Lunigiana); - una crescente valorizzazione e politiche di marketing per i prodotti tipici dell’area che iniziano ad essere conosciuti in ambiti di consumo più vasti, ponendo l’agricoltura lunigianese nel segmento a più elevata qualità; 7 - uno sviluppo delle attività enogastronomiche che rappresentano una risorsa importante di reddito, di occupazione e di visibilità della Lunigiana; - una crescita dell’attività imprenditoriale in diversi settori economici favorita anche dalla disponibilità di aree per insediamenti. Un sistema economico dove la qualità della vita diventa una risorsa fondamentale con grande capacità di attrazione. Si è insomma consolidato in questi anni il modello di sviluppo “originale” della Lunigiana, che può essere in parte colto attraverso l’indicatore costituito dal reddito disponibile. Se per quanto riguarda il valore aggiunto pro capite, il reddito prodotto, nella graduatoria nazionale, la provincia di Massa-Carrara occupa il 64° posto ed ha recuperato sette posizioni rispetto al 1995, con uno scarto di –11,8% rispetto al valore medio nazionale, per quanto riguarda il reddito disponibile, l’82% della popolazione apuana vive con un reddito disponibile superiore alla media nazionale e, all’interno della Lunigiana, vive con un reddito disponibile superiore alla media nazionale oltre il 55% della popolazione residente. Infatti, come è noto, nel reddito disponibile entrano a far parte, contrariamente al reddito prodotto, i trasferimenti pubblici (pensioni) e finanziari (interessi) ed inoltre il reddito disponibile risente, a livello territorialmente disaggregato, della ricchezza percepita dai residenti di una località che operano economicamente in località diverse dalla residenza (fenomeno particolarmente rilevante per il conosciuto fenomeno del pendolarismo lunigianese verso Sarzana, la provincia di La Spezia e Parma). Inoltre il pendolarismo, la demografia “matura” ed alcuni mutamenti strutturali, determinano nei Sistemi Locali della Lunigiana un tasso di disoccupazione che è la metà di quello riscontrato nell’area di Costa. Le Istituzioni Locali hanno accompagnato e favorito queste innovazioni che, tuttavia non appaiono ancora sufficienti a determinare una svolta decisiva nella percezione della realtà da parte dei giovani, che ancora non sembrano credere fino in fondo nelle potenzialità di sviluppo della Lunigiana ed altrove ricercano altre prospettive. Si tratta allora di rendere più stabili e più sicuri questi processi in atto, di offrire, da parte di tutti gli attori sociali più certezze, più prospettive inserendo anche nuove opportunità legate, ad esempio, allo sviluppo dei processi di informatica, di terziarizzazione, di servizi qualificati per le imprese che, proprio le nuove tecnologie permettono di ubicare in realtà anche geograficamente decentrate. Si tratta di favorire ancor di più l’autoimprenditorialità giovanile, i forti legami con la cultura, la tradizione di cui è ricca la nostra terra che possono essere ad un tempo fattore di identità ritrovate e riscoperte, ed occasione di lavoro per i giovani. In conclusione, sullo sfondo di questa ricerca è possibile ricavare le seguenti considerazioni: Un’offerta scolastica e formativa non soddisfacente sul piano quantitativo, che manca di una sufficiente integrazione con il paradigma di crescita della Lunigiana prospettato per il futuro. Occorre l’implementazione di indirizzi di studio che siano più specialistici, come quello agrario/ambientale e turistico/alberghiero, per incontrare nuove domande del sistema, laddove oramai l’offerta di ragionieri o di geometri sta raggiungendo un limite di saturazione che deve 8 fare riflettere. Bisogna in altre parole stimolare una nuova “cultura” del sapere tra le nuove generazioni, agendo sia sulla leva di una minore dispersione scolastica, in certi casi ancora troppo elevata dopo la licenza media, sia soprattutto ampliando il patrimonio delle conoscenze, combattendo l’eccessivo sovraffollamento verso alcune qualifiche, e promovendo corsi scolastici più aderenti alle nuove intenzioni di sviluppo, se necessario, mediante anche una riqualificazione delle infrastrutture. Se si devono potenziare le infrastrutture scolastiche a presidio di un impoverimento culturale e come freno alla crescente mobilità dei giovani anche sotto il profilo dello studi, occorre al contempo che gli istituti si aprano a nuove prospettive e ad una migliore organizzazione, facendo leva sulle diverse autonomie che prevede l’attuale legge: da quella organizzativa, a quella finanziaria, da quella della ricerca a quella soprattutto didattica. Oggi, parlare di autonomia scolastica significa fare riferimento ad un’autonomia non solo finanziaria, ma soprattutto didattica e organizzativa che dà alle singole scuole la possibilità di progettare e realizzare i percorsi formativi adeguandoli al contesto territoriale, economico e sociale, sulla base delle finalità e degli obiettivi posti sia a livello centrale dal Governo nazionale, sia dalle Regione Toscana, sia dalle Amministrazioni locali. Significa in altre parole programmare, creare una sorta di “carta d’identità” della scuola tramite lo strumento del Piano di offerta formativa. Puntare sull’autonomia nell’epoca attuale in cui viviamo significa cercare una soluzione all’annoso problema delle scuole del nostro Paese, ossia avvicinare l’insegnamento scolastico al mondo del lavoro. L’autonomia scolastica può rinnovare il "mestiere" della scuola, perché risposta culturale adeguata per una società a complessità crescente. E’ una risposta alla lettura dei bisogni formativi di una comunità pressata da innovazioni incalzanti, è capace di costruire un rapporto virtuoso tra locale e globale, stimola la crescita di una cultura della valorizzazione del proprio territorio. Perché non spenga le proprie potenzialità innovative, non rimanga in sostanza un contenitore vuoto, va accompagnata da un progetto culturale forte che si integri con i reali fabbisogni del contesto locale. Il rapporto tra la Lunigiana e la zona di costa è ancora debole, rispetto ai legami storicogeografici che presenta con La Spezia e Parma: perciò è inevitabile che la mobilità scolastica e lavorativa avvantaggi tutt’ora queste due aree. E’ ancora viva la sofferenza, soprattutto fra quei giovani con un livello culturale medio-alto, di dover abbandonare le proprie terre e cercare fortuna altrove. In questo contesto è da sottolineare come l’agricoltura contribuisca a determinare il 7,6% del PIL della Lunigiana ed il turismo (compreso quello stanziale ed escursionistico composto cioè dalle strutture ricettive, seconde case, case in affitto ed i loro riflessi sul settore edile ed enogastronomico, ristoranti e pubblici esercizi) un altro 8,6% facendo di questi due comparti le attività economiche principali dell’area, esclusi i servizi pubblici e privati. L’auspicio è dunque che la Lunigiana, nel suo sviluppo futuro, non si privi di una parte così importante delle proprie risorse umane, quale è il mondo giovanile. L’evaporazione intellettuale non è purtroppo un fenomeno separato da questa terra. Va fermato e per far ciò occorre un nuovo sviluppo, sono indispensabili nuove iniziative, nuovi investimenti, 9 anche nelle infrastrutture scolastiche e nel campo della formazione in generale. Ma va anche coniugato con una nuova consapevolezza delle ricchezze del proprio territorio ed una più diffusa responsabilità, a partire dal singolo individuo, dalla famiglia e, naturalmente, dalle Istituzioni. 10 IL SISTEMA D’INSIEME SCOLASTICO PROVINCIALE: UN SINTETICO SGUARDO La necessità di fornire un quadro, seppur breve e sintetico del sistema scolastico provinciale, ci ha indotto ad utilizzare una serie di indicatori statistici elaborati dal Sistema Informativo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel 2002. Si tratta di dati che non scendono al di sotto della disaggregazione provinciale, ma consentono un confronto omogeneo, per tipologia scolastica, tra Massa-Carrara, la realtà della Toscana e l’Italia. Gli indicatori utilizzati si riferiscono esclusivamente alle scuole statali e, per questa ragione, non abbiamo esaminato la scuola materna dove la presenza delle scuole private è assai rilevante e, di conseguenza, i dati disponibili sono assolutamente parziali. La scuola elementare. Il rapporto alunni/classi in provincia di Massa-Carrara è pari a 15,90. Si tratta della percentuale più bassa dell’intera regione ed inferiore di 2,31 punti alla media nazionale. La percentuale di alunni di cittadinanza non italiana, pari al 3,26%, è tra le meno elevate a livello regionale, più o meno in linea con quella di Lucca e Grosseto, ed esattamente identica alla media nazionale, a conferma di come il fenomeno immigratorio ha nella terra apuana una rilevanza assai contenuta se paragonata con altre realtà regionali. Gli alunni stranieri sono, infatti, l’8,75% a Prato, il 7,41% a Firenze ed il 6,74% ad Arezzo. La percentuale di studenti sulla popolazione di età compresa tra i 6 ed i 10 anni, è pari a Massa-Carrara al 91,09%. Un valore di poco inferiore alla media italiana (91,88%), più basso della media toscana (93,39%) ed assai distante da quello registrato in altre province toscane: Siena 97,36%, Pistoia 96,45%, Grosseto 95,82%. Più che segnalare un tasso di evasione dall’obbligo scolastico, il dato è probabilmente influenzato da iscrizioni in plessi fuori provincia di ragazzi residenti in “aree di confine” o dove la pendolarità lavorativa dei genitori consiglia, per comodità, iscrizioni dei figli in scuole vicine al posto di lavoro. I docenti non di ruolo nella scuola elementare, sul totale del personale di ruolo, è pari al 14,29%, una percentuale assai più elevata sia della media toscana (9,54%) che di quella nazionale (9,19%). I docenti con anzianità di servizio inferiore a cinque anni, sono il 5,97%, un tasso solo lievemente inferiore alla media nazionale (6,03%) ed a quella toscana (6,12%). Al contrario i docenti con anzianità di servizio compresa tra i 35 ed i 40 anni, sono il 3,39% un indice tra i più elevati in regione, ben superiore alla media (2,28%) ed anche maggiore della media nazionale (2,38%). Si tratta quindi di un corpo docente con maggiore esperienza rispetto ai contesti di riferimento. Il tasso di mobilità interprovinciale del personale docente è pari allo 0,13%. Il tasso di mobilità è il rapporto percentuale tra il saldo delle domande di mobilità interprovinciale (domande di entrata nella provincia – domande di uscita dalla provincia) e il totale del personale docente di ruolo. Pertanto, il valore con segno negativo assunto da alcune province (ad esempio in Toscana, Firenze –0,06, Pistoia –0,10 e Siena –0,21), è dovuto al maggior numero di domande in uscita dalla provincia rispetto a quelle in entrata. Al contrario, come abbiamo visto, questo tasso per Massa-Carrara è positivo anche se inferiore alla media regionale (0,18). La percentuale di scuole elementari che hanno il tempo 11 pieno sul totale delle scuole elementari, è pari al 20,51%. Si tratta di un valore assai distante rispetto alla media della regione (40,84%), praticamente dimezzato ed inferiore e non di poco, anche alla media nazionale (25,77%). La percentuale di domande di passaggio di ruolo sul totale docenti di ruolo, si attesta su valori superiori a quelli regionali e nazionale. Invece per quanto riguarda tre indicatori riferiti agli alunni, alunni in ritardo, alunni ripetenti ed alunni respinti, la scuola elementare di Massa-Carrara, presenta in tutti i casi, valori inferiori sia alla media regionale che nazionale. Maggiori problemi presenta invece l’indicatore sulla percentuale di alunni della scuola elementare che studiano una lingua straniera. A Massa-Carrara è pari al 71,55%, contro l’80,11% della Toscana ed il 79,17% dell’Italia. Le maggiori carenze, sul piano qualitativo e rispetto agli indicatori utilizzati, sono quindi date da questi elementi: una più elevata presenza di docenti non di ruolo, una minor diffusione di scuole elementari con tempo pieno, una percentuale inferiore di alunni che studiano una lingua straniera. La scuola secondaria di primo grado. Anche nelle scuole medie inferiori, la percentuale di alunni con cittadinanza non italiana è assai meno elevata della media della regione ed in linea con le tendenze nazionali. Il numero di alunni per classi (20,23) è il più basso della regione toscana esclusa la provincia di Siena ed inferiore al dato nazionale. Per quanto riguarda l’insuccesso scolastico, gli alunni ripetenti per 100 alunni iscritti, sono 2,41 con un’incidenza inferiore agli aggregati geografici di riferimento; anche gli alunni in ritardo per 100 iscritti (8,62), presentano valori inferiori sia alla regione sia all’Italia. Invece, a Massa-Carrara, nelle scuole medie, si “boccia” di più: 4,30% contro il 3,28% della Toscana ed il 4,10% dell’Italia. In compenso gli studenti che studiano due lingue straniere, sono il 27,11%, un valore superiore sia alla media della regione (26,33%) che dell’Italia (22,74%). La percentuale di scuole medie che hanno un tempo prolungato (76,00%) è notevolmente superiore sia al dato italiano (67,10%) che a quello regionale (61,05%). Gli indicatori relativi ai docenti, presentano i seguenti andamenti: un’elevata percentuale di domande di passaggio di ruolo (4,81%), un maggior indice di docenti con anzianità di servizio compresa tra i 35 ed i 40 anni (2,31%), un tasso di mobilità interprovinciale (1,33) più elevato della media regionale e nazionale, una minor percentuale di docenti non di ruolo (12,55%) sul totale del personale insegnante. La scuola secondaria di primo grado di Massa-Carrara, presenta quindi in quasi tutti gli indicatori elaborati dal M.I.U.R., valori migliori rispetto al contesto regionale e nazionale. La scuola secondaria di secondo grado. In questo caso, gli stessi indicatori esaminati precedentemente, scontano la varietà delle varie tipologie scolastiche (licei, istituti tecnici, professionali, ecc.) insieme considerati, ma permettono comunque un raffronto con le altre realtà. Emerge, nella secondaria di Massa-Carrara, in generale, un tasso più elevato di insuccesso scolastico sia in relazione alla regione sia al resto del Paese. In un quadro dove il numero di alunni per classe è relativamente basso, la percentuale di alunni ripetenti (8,99), di 12 alunni respinti (17,38) e di alunni in ritardo (27,78) è più elevata in tutti i casi, dei valori riscontrati in Toscana ed in Italia. Inoltre il tasso di passaggio al secondo anno di corso (0,78) ed i diplomati con la massima votazione (6,20) hanno valori più bassi rispetto ai contesti di riferimento. Quest’ultimo dato fa da pendant con una più alta percentuale di diplomati con la minima votazione (13,00) Solo la percentuale di diplomati rispetto al numero dei candidati (98,38%), ha indici superiori. Si potrebbe ipotizzare che a Massa-Carrara, continuare gli studi oltre il termine dell’obbligo scolastico, è una scelta senza alternative considerate le note difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro per la popolazione giovanile, determinando un permanere all’interno delle istituzioni scolastiche di fasce di studenti non eccessivamente motivate negli studi. La scuola come “parcheggio”, per usare un termine più brutale, potrebbe essere testimoniata anche dalla percentuale di persone con diploma di scuola superiore o universitario, sul totale della popolazione che a Massa-Carrara (dati ISTAT elaborati da M.I.U.R.), raggiunge il 32,73% contro il 30,53% della Toscana ed il 31,06% dell’Italia. Assai elevata è la percentuale di scuole serali superiori (20,00), con valori quasi doppi rispetto alla regione ed al Paese. Da notare inoltre che la percentuale di alunni stranieri (1,37%), pur rimanendo al di sotto del dato regionale è superiore a quello nazionale (1,15%), a testimonianza della capacità di attrazione di alcuni tipi di indirizzi scolastici. Per quanto riguarda i docenti è da sottolineare la più elevata presenza di docenti non di ruolo ed un numero minore di docenti con anzianità di servizio inferiore ai cinque anni. I dati quantitativi della scuola secondaria di secondo grado. Nell’anno scolastico 2002/2003, secondo fonti del Ministero, risultavano iscritti alla scuola secondaria di secondo grado di Massa-Carrara 9.031 alunni, suddivisi in 453 classi, con una dotazione organica di 918 unità, per un rapporto alunni/classi pari a 19,94 ed un rapporto alunni/dotazione organica di 9,84. Si tratta, in entrambi i casi di valori inferiori alle medie regionali e nazionali (Toscana alunni/classi 21,71; Italia 22,04; Toscana alunni/dotazione organica 10,36, Italia 10,60). Naturalmente il rapporto alunni/classi varia notevolmente per tipo di Istituto. Infatti, è assai più basso negli Istituti d’Arte (16,21) e più elevato nei Licei scientifici (23,55). A proposito di questo indicatore si rileva come il rapporto alunni/classi nei licei scientifici di Massa-Carrara è maggiore sia rispetto alla Toscana sia al resto d’Italia, mentre per tutti gli altri indirizzi il rapporto è inferiore. L’incidenza degli alunni delle secondarie di Massa-Carrara sul totale della popolazione studentesca regionale delle secondarie toscane è pari allo 6,82%, con un peso maggiore rispetto alle province di Prato e Grosseto. Sono gli Istituti Professionali che raccolgono la maggioranza relativa dell’utenza (29,72%), seguiti dagli Istituti Tecnici (26,95%), dai Licei Scientifici (16,95%), dagli Istituti e Scuole Magistrali (13,03%), dai Licei Classici (6,34%), dai Licei Artistici (4,48%) e dagli Istituti d’Arte (2,51%). Nei confronti con la realtà regionale e nazionale, rispetto alla distribuzione dell’utenza, si colgono le seguenti differenze: 13 - un peso maggiore degli Istituti Professionali (MS 29,72%, Toscana 22,26%, Italia 22,50%), degli Istituti e Scuole Magistrali (MS 13,03%, Toscana 7,88%, Italia 7,21%) e dei Licei Artistici (MS 4,48%, Toscana 1,54%, Italia 1,48%), ma in quest’ultimo caso, all’interno della regione, sono presenti Licei Artistici solo nelle province di Firenze, Grosseto e Lucca dove comunque raccolgono una percentuale di iscritti inferiore a quella di Massa-Carrara; - un peso inferiore degli Istituti Tecnici (MS 26,95%, Toscana 35,46%, Italia 37,57%), dei Licei Scientifici (MS 16,95%, Toscana 21,92%, Italia 19,56%), dei Licei Classici (MS 6,40%, Toscana 7,18%, Italia 9,03%), mentre per quanto riguarda gli Istituti d’Arte la percentuale di iscritti a Massa-Carrara è inferiore al dato regionale (3,74%), ma lievemente superiore a quella nazionale (2,43%), ma anche in questo caso è da notare che non sono presenti Istituti d’Arte nelle province di Grosseto e Livorno. La recente dinamica degli iscritti nella scuola secondaria di secondo grado, anni scolastici 2002-03/ 1998-99. Gli alunni della scuola secondaria di secondo grado sono diminuiti, a MassaCarrara, negli ultimi quattro anni, complessivamente, di 540 unità, -5,64%, il calo più consistente della regione esclusa la provincia di Pisa. A livello regionale infatti, nel periodo considerato si è invece registrato un incremento del 1,61% ed a livello nazionale del 2,84%. Sempre in Toscana abbiamo province con incremento di iscritti (Firenze +13,40%, Pistoia +4,44%, Arezzo +3,67% e Prato +0,88%) e province con decrementi inferiori a quello di Massa-Carrara (Siena –0,05%, Lucca –2,40%, Grosseto –2,67%, Livorno –3,68%) mentre la sola provincia di Pisa (-6,05%) ha avuto un risultato peggiore di Massa-Carrara. Il calo più vistoso di iscritti si è avuto a Massa-Carrara, nell’Istruzione Tecnica –17,24%, che pur inserendosi in un quadro regionale e nazionale di calo di iscrizioni per questo tipo di istituti, registra valori in perdita superiori di tre volte a quelli della regione e di circa sei volte a quelli dell’Italia. Anche il blocco Istruzione classica scientifica e magistrale perde iscrizioni a Massa-Carrara (2,35%) in controtendenza sia rispetto all’andamento regionale (+2,60%) che nazionale (+3,08%). Solo altre due province in tutta la regione hanno in questo settore dell’istruzione, andamenti negativi: Pisa –3,69% e Siena –1,38%. Nell’Istruzione professionale abbiamo invece, a Massa-Carrara un sostanziale mantenimento del numero totale dell’utenza (+0,52%), ma all’interno di un quadro regionale che mostra un incremento del 4,50% che diventa ancora più vistoso a livello nazionale +12,54%. In crescita gli iscritti agli Istituti d’Arte e Licei artistici (+5,33%), inferiori alla media regionale (+44,03%), trascinata dalla performance di Prato (+154,84%), di Arezzo (+14,27%) e di Siena (+13,46%), mentre altre quattro province toscane (Pisa, Pistoia, Lucca e Grosseto) hanno avuto cali di iscritti anche considerevoli come nel caso di Pisa (-31,35%) e Pistoia (-23,62%). La perdita di iscrizioni nella secondaria superiore non può essere riconducibile solo ai noti fattori demografici (calo della popolazione provinciale, tendenza all’invecchiamento, ecc.), infatti, sempre nel periodo considerato, gli alunni della scuola secondaria di primo grado sono passati dai 4.946 dell’anno scolastico 1998/99 ai 4.980 dell’anno scolastico 2002/03, con un incremento 14 modesto dello 0,69% (il più basso della regione, che ha invece incrementato gli iscritti alle scuole medie del 4,83% che si riduce 0,57% in ambito nazionale). Per le tabelle di riferimento di questo capitolo vedi Appendice Statistica 15 INTERVISTE AI DIRIGENTI SCOLASTICI DELLA LUNIGIANA ISTITUTO AGRARIO – FIVIZZANO IST. PROF. INDUSTRIA E ARTIGIANATO Sedi di BAGNONE- PONTREMOLI-FIVIZZANO DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. ANGELO COLTELLI Per quanto concerne il POF d’Istituto, si tratta di uno strumento elaborato nel settembre 2002 che risente dell’incertezza circa la possibilità che con il prossimo anno scolastico l’Istituto Agrario “Fantoni” di Soliera possa ottenere l’autonomia scolastica. Pertanto il piano risulta essere poco organico, e dovrà essere comunque rivisto, sia nel caso in cui il Ministero optasse per l’autonomia del “Fantoni”, sia nell’altro caso per fondere meglio insieme le diverse identità . Alla data del 10 febbraio 2003 gli alunni iscritti alle prime classi per le singole specializzazioni per l’anno scolastico 2003/04 sono: • Istituto Pacinotti, sede di Pontremoli Spec. Elettricisti n° 21 (a fronte di 8 iscrizioni nell’anno scolastico 2000-2001 e di sole 2 nell’anno scolastico 2001-2002, che non consentirono la costituzione della classe). • Istituto Pacinotti, sede di Bagnone Spec. Odontotecnici n° 15 (a fronte di 8 iscrizioni nell’anno scolastico 20002001 e di 14 nell’anno scolastico 2001-2002); Spec. Meccanici n° 13 (a fronte di 13 iscrizioni nell’anno scolastico 2000-2001 e di 11 nell’anno scolastico 2001-2002). • Istituto Agrario, sede di Soliera Spec. Agrotecnico n° 26 (a fronte di 40 iscrizioni nell’anno scolastico 2000-2001 e di 21 nell’anno scolastico 2001-2002). • Istituto Pacinotti, sede di Fivizzano Spec. Tecnico dei Servizi Sociali n° 9 ( a fronte di 9 iscrizioni nell’anno scolastico 2000-2001 e di 4 nell’anno scolastico 2001-2002); Spec. Elettricisti n° 8 ( a fronte di 12 iscrizioni nell’anno scolastico 2000-2001 e di 12 nell’anno scolastico 2001-2002). Totale alunni nell’anno scolastico 2000-2001 n°90. Totale alunni nell’anno scolastico 2001-2002 n° 64. Totale alunni nell’anno scolastico 2002-2003 n° 92. Rispetto il tasso di ripetizione complessivamente, nelle 5 classi corrispondenti alle 5 specializzazioni si sono avute: 16 Anno Scolastico 2002-2003 Totale alunni Classe 1° Classe 2° Classe 3° Classe 4° Classe 5° Totali % 8 5 6 8 0 27 10,5 6,0 7,7 10,7 0 7,0 Ripetenti % 8 10 3 7 2 30 8,6 12,2 4,1 8,3 2,6 7,3 76 84 78 75 70 383 Anno Scolastico 2001-2002 Totale alunni Classe 1° Classe 2° Classe 3° Classe 4° Classe 5° Totali Ripetenti 93 82 74 84 78 411 Il tasso di abbandono è molto basso con n° 4 alunni ritirati nell’anno scolastico 2000 –2001 e n° 4 alunni ritirati nell’anno scolastico 2001-2002. Non ci sono ancora dati relativi all’anno scolastico 2002- 2003, sono ancora in corso i primi scrutini. In genere quindi, come si evince dai dati, quello dei ritiri e del tasso di abbandono non è sentito come un problema rilevante (anche nei numeri). Tra le cause il fatto che si tratta di alunni che non hanno una grande predisposizione allo studio e all’organizzazione oraria. Si tratta poi di ragazzi soggetti a pendolarismo e questo può incidere negativamente (il bacino d’utenza degli Istituti comprende Garfagnana e Liguria). Comunque, per contrastare il fenomeno, sono stati attivati i progetti ASPO, di educazione alla salute , con l’individuazione di percorsi didattici alternativi che prevedono approfondimenti. Rispetto gli sbocchi professionali e la spendibilità del titolo non è stato fatto un monitoraggio sull’occupazione degli studenti. Non ci sono quindi, al riguardo, dei dati. Comunque si è riscontrata una certa attenzione in particolare da parte di aziende artigiane rispetto i diplomati con specializzazione, elettricisti e meccanici (ci sono state richieste rispetto i nominativi dei diplomati), ed anche da parte di case di cura e asili, sia pubblici sia privati, per la specializzazione di tecnici dei Servizi Sociali. Rispetto agli odontotecnici, dopo il diploma, possono accedere all’esame abilitante. Circa i rapporti con il territorio per le attività di formazione dei POF e/o attività di ricerca e di stage (attività didattica curricolare, pratica e sperimentale), il POF è stato elaborato dal Collegio dei Docenti. Comunque è in atto una collaborazione con la Comunità Montana, per predisporre alcune iniziative rispetto il problema del disagio giovanile, le aree verdi e gli impianti sportivi e con l’Assessorato provinciale alla Formazione Professionale e Orientamento. 17 Sono poi attivi stage aziendali anche con cooperative, per detti stage di 3° area rispetto la presenza o meno di strutture di supporto (es. laboratori) la situazione è la seguente: LABORATORI/OFFICINE • BAGNONE n° 1 Laboratorio Linguistico Multimediale n° 3 Laboratori Informatici n° 2 Laboratori Odontoiatrici n° 1 Officina Meccanica n° 1 Laboratorio Controllo Numerico n° 1 Laboratorio Chimica, Elettrochimica, Biologia n° 1 Laboratorio di Fisica • PONTREMOLI n° 1 Laboratorio di Informatica n° 1 Laboratorio di Fisica n° 1 Laboratorio Officina Elettrica n° 1 Laboratorio Elettronica • FIVIZZANO n° 2 Laboratori di Informatica n° 1 Laboratorio di Fisica n° 1 Laboratorio di Misure Elettriche n° 1 Laboratorio di Pneumatica n° 1 Laboratorio Officina Elettrica per la 1° classe n° 1 Laboratorio Officina Elettrica per la 2° classe n° 1 Laboratorio Officina Elettrica per la 3° classe n° 1 Aula Multimediale (TV; Videoregistratore; Proiettore; ecc.) • SOLIERA n° 1 Laboratorio di Informatica n° 1 Laboratorio Erboristico/Opificio Liquori n° 1 Aula Video Azienda Agraria/ Serre didattiche/ Vigneto n° 1 Laboratorio Cere e Composizioni Floreali. Per quanto concerne le caratteristiche delle Aule, quelle a disposizione sono in numero adeguato rispetto le esigenze didattiche. Rispetto gli arredi in generale servirebbe una dotazione maggiormente adeguata e un rinnovo degli stessi. Inoltre servirebbero nuove apparecchiature informatiche. Rispetto le Palestre: BAGNONE: palestra esterna comunale ( i ragazzi devono uscire all’aperto e raggiungerla a piedi). SOLIERA: palestra interna. 18 FIVIZZANO: palestra esterna comunale ( posta nelle immediate vicinanze). PONTREMOLI: la palestra interna è in fase di ristrutturazione (attualmente si utilizzano le palestre comunali con un servizio di bus). I servizi igienici in alcune strutture sono lacunosi e necessiterebbero di interventi. A Pontremoli li stanno ristrutturando. Per quel che concerne le condizioni relative alla messa a norma: stato acustico, isolamento termico, umidità, norme di sicurezza, antisismiche si rileva quanto segue. Nessun problema di acustica. Rispetto il riscaldamento ci sono problemi per la sede di Bagnone e, parzialmente, per la sede di Pontremoli. Non ci sono significativi problemi di umidità. Rispetto le norme antisismiche sono allo studio verifiche con gli EE.LL. e la Provincia riguardo le competenze in merito all’adeguamento antisismico. Rispetto il problema della sicurezza sono invece state attivate tutte le disposizioni di legge. Solo nell’Istituto di Soliera sono presenti le scale antincendio. Decisamente carente il settore dei trasporti, che è causa determinante della ‘fuga’ di studenti fuori provincia. Per le mense negli Istituti di Fivizzano e Bagnone ci si appoggia alle mense comunali. L’Istituto di Soliera dispone di una propria mensa (convitto). A Pontremoli esiste la mensa comunale ma gli studenti non avanzano richieste per questo servizio. I rapporti con gli EE.LL. sono in genere buoni e improntati alla collaborazione. Per migliorare ulteriormente sarebbe necessaria una maggiore comunicazione e una maggiore coordinazione e coinvolgimento rispetto le scelte effettuate. ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE LEONARDO DA VINCI VILLAFRANCA DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. GIULIO ARMANINI Il liceo scientifico Leonardo da Vinci è dislocato su tre sedi (Villafranca, Aulla e Pontremoli) ed è la risultanza del processo di dimensionamento che ha prodotto la fusione dei preesistenti tre istituti appartenenti all’ordine classico, scientifico e magistrale. Un Istituto, dunque, che può costituire una risposta adeguata ai bisogni di una società cognitiva, che necessita non solo di tecniche, ma anche di una formazione complessiva della persona. In osservanza al principio dello “star bene a scuola con se stessi e con gli altri”, sono state individuate le linee programmatiche sulle quali orientare le attività di informazione, prevenzione e aiuto ai giovani nell’affrontare le diverse situazioni problematiche che possono insorgere nell’età in cui essi frequentano la scuola media superiore, nonché le iniziative cui dare vita per favorire una maggiore integrazione ed una 19 più completa fruizione delle opportunità offerte dalla scuola. Fra le iniziative comuni a tutto l’Istituto, da menzionare quelle relative al teatro, alla musica, al giornale d’Istituto, al progetto di prevenzione del disagio giovanile, tornei e manifestazioni sportive, corsi di alfabetizzazione informatica, di educazione stradale e di prevenzione all’uso di sostanze tossiche, corsi di educazione alimentare, sessuale e iniziative per la promozione della scuola aperta al territorio. Iniziative alle quali si vanno ad aggiungere quelle proprie di ogni singola sede. Per quel che riguarda l’attività di orientamento c’è da dire che il progetto si articola in tre fasi: informativo, consulenziale e formativo. Da tenere presente che l’orientamento in entrata, come appare ovvio, è destinato ai ragazzi delle classi terze della scuola media inferiore, mentre quello in uscita, naturalmente, riguarda gli studenti delle classi quarte che si accingono a definire le scelte per l’accesso all’Università o al mondo del lavoro. A questo proposito nel Piano per l’Offerta Formativa (POF) elaborato dall’Istituto, è stato inserito il Progetto Flavio Gioia grazie al quale si prevedono incontri con ex allievi frequentanti facoltà universitarie o già laureati, e si utilizzeranno le disponibilità degli insegnanti tutt’ora operanti nel mondo universitario in qualità di ricercatori, al fine di offrire il più vasto panorama possibile su come inserirsi nell’Università e sul come affrontare positivamente l’impatto con la nuova realtà. Per gli studenti interessati ad entrare nel mondo del lavoro, saranno invece promossi incontri informativi con i dirigenti degli Istituti di Credito e di aziende operanti sul territorio. Tali incontri saranno destinati ad esplicitare le strategie che informano le attività di reclutamento del personale e ad informare i giovani sulle abilità richieste dal mondo del lavoro in relazione ai profili professionali ai quali potrebbe aspirare un candidato in possesso di diploma di scuola media superiore. Insomma, l’obiettivo del dirigente scolastico, dottor Giulio Armanini è quello di abituare i ragazzi che frequentano il suo istituto a “giocare in trasferta”, visto che i lunigianesi sono destinati in qualche modo a dover emigrare. Da qui arriva anche l’imput verso la lingua straniera e verso l’informatica. Per ciò che concerne l’andamento delle iscrizioni per l’anno scolastico 2003/2004 c’è da dire che si presenta analogo a quello dello scorso anno, forse con un 1-2% in meno legato al calo demografico: comunque le classi si sono sostanzialmente mantenute. Anche il tasso di abbandono è molto basso e si attesta sull’1-2%, mentre il tasso di ripetizione si aggira sull’8-10%. Le cause di tale abbandono sono da imputare principalmente alla scelta errata del tipo d’istituto. Al riguardo, comunque, la scuola intraprende iniziative di riorientamento scolastico. Tra coloro che terminano gli studi superiori del “Leonardo da Vinci” vi è un’alta percentuale di ragazzi che si iscrive all’università: il 95% proviene dal liceo classico e dallo scientifico (l’80% si laurea), il 70% dal linguistico. E proprio chi proviene dal linguistico, in molti casi trova lavoro. La collaborazione con gli enti locali c’è, ma si tratta di una collaborazione di attuazione e non di progettazione. La disponibilità degli enti locali, secondo il capo d’Istituto, è comunque sempre minore con il passare degli anni, forse per la minore consistenza di risorse economiche a loro disposizione. In altre realtà, a detta del dottor Armanini, si profilano situazioni di tipo diverso e sicuramente più proficue. 20 L’Istituto è ben dotato di laboratori linguistici, di informatica e di scienze, ma lascia molto a desiderare sugli arredi che sono definiti “penosi”. Anche a proposito delle aule la situazione non è delle più felici. Le palestre rappresentano un’altra nota dolente. Villafranca ne è sprovvista, ma in compenso ha a disposizione una tensostruttura destinata al gioco del calcio: una tensostruttura che, però, manca di ripostiglio per le attrezzature e dunque soggetta ad atti di vandalismo. In definitiva le stesse attrezzature che sono utilizzate devono essere portate avanti e indietro con tutti i disagi che questo comporta. Nell’istituto di Pontremoli la palestra c’era, di fatto c’è ancora, ma è gestita dal Comune che a sua volta l’ha data in gestione ad una società sportiva. Ciò penalizza gli alunni, perché la struttura può essere utilizzata dagli studenti soltanto al mattino e non al pomeriggio. Ad Aulla, infine, non esistono palestre: per tre classi è utilizzata quella della scuola media inferiore, mentre gli studenti delle altre due classi devono spostarsi a Quercia, una località a 5 chilometri di distanza. Per quanto riguarda i servizi igienici è stato sottolineato che nelle scuole di Pontremoli ed Aulla sono sufficientemente adeguati, a Villafranca meno (per 270 alunni ci sono soltanto quattro servizi). Le mense non esistono in nessuna scuola anche se è stata fatta notare l’esigenza di averle: esigenza che, comunque, non è primaria. Veniamo ora alle condizioni relative alla messa a norma degli edifici. La dichiarazioni rilasciateci dal dottor Giulio Armanini mettono in evidenza una situazione che lascia molto a desiderare. Intanto, è stato fatto presente che non esiste nessuna certificazione in tutte e tre le sedi. A Pontremoli le scale di sicurezza ci sono, ma finiscono in un cortile chiuso e dunque la loro efficienza è nulla. Ad Aulla la scala di sicurezza manca. Villafranca risulta la situazione peggiore perché, oltre al fatto che l’edificio è storico e difficilmente può essere oggetto di ristrutturazioni mirate, esiste una sola scala di emergenza della larghezza di un metro per 270 ragazzi. L’ampiezza delle aule dello stabile di Villafranca, poi, è esigua: aule che dovrebbero ospitare un massimo di 14 alunni e che invece ne ospitano 21. Manca inoltre l’aula di disegno e quella multimediale. Dalle strutture ai trasporti, la sostanza cambia di poco. Quello dei trasporti pubblici, infatti, sembra essere un problema notevole. Se il Cat, comunque, si è reso disponibile in più d’un’occasione per superare le difficoltà incontrate dai ragazzi, Trenitalia è quello che crea maggiori problemi riguardo alle coincidenze. E allora il capo d’Istituto si chiede che fine abbia fatto il Piano dei Trasporti della Provincia. I ragazzi della Lunigiana, infatti, si iscrivono spesso nelle scuole di fuori provincia perché, o non esiste il tipo di scuola che interessa loro, o quando la scuola esiste ma è in condizioni disastrate o quando, come nel caso dei trasporti, le relazioni commerciali non sono funzionanti. E allora, in questo contesto, cosa occorrerebbe fare? Un suggerimento arriva dal dottor Giulio Armanini che punta il dito sul bisogno di una maggior programmazione. Gli enti locali - ha dichiarato il dirigente - devono capire che abbiamo bisogno di progettare in tempi più lunghi. La scuola, a sua volta, deve comprendere che l’ente locale è un partner importante per la crescita del 21 territorio. Sarebbe fondamentale che, comunque, gli enti locali, nessuno escluso, nonostante questo periodo infelice e povero di risorse, facciano quello che devono fare. ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE PAOLO BELMESSERI PONTREMOLI DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. PAOLO BATTAGLINI Il processo di razionalizzazione della rete scolastica e la normativa sul dimensionamento delle istituzioni ha interessato anche l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Belmesseri di Pontremoli al quale, dall’anno scolastico ‘95/’96, è stato aggregato l’Itc Sambuchi di Fivizzano, dall’anno scolastico ‘99/2000 l’Ipc Einaudi di Villafranca e dall’anno scolastico 2000/2001 l’Iti Meucci di Aulla. La nuova complessità dell’Istituto ha posto problemi di varia natura anche relativi alla definizione di un Piano dell’Offerta Formativa unitario (POF). La presentazione di un POF unico non ha comportato, comunque, l’annullamento delle differenze strutturali esistenti nei due ordini di scuola (tecnico e professionale), in quanto ne ha valorizzato le specificità e ha rappresentato la necessaria conseguenza di un’impostazione omogenea, di progetti comuni per la formazione e un reciproco scambio di esperienze, tese ad arricchire il potenziale formativo del nuovo Belmesseri. La progettazione curricolare comprende piani di studio per il corso dei ragionieri (Igea: indirizzo giuridico economico aziendale, prepara esperti in problemi di economia aziendale; Mercurio: specifico nel triennio, offre conoscenze sistematiche dei processi che caratterizzano la gestione aziendale sotto il profilo economico, giuridico, contabile ed informatico), dei geometri, dei periti meccanici, dell’operatore e del tecnico della gestione aziendale, nonché dell’operatore e del tecnico dell’impresa turistica. Sono previsti, inoltre, interventi di recupero e sostegno che mirano a ridurre l’insuccesso scolastico e l’eventuale conseguente dispersione, interventi di approfondimento volti a potenziare le conoscenze, le competenze e le capacità degli alunni. Attraverso queste attività si agisce sia sul piano metodologico, sia su quello strettamente disciplinare, privilegiando nel biennio le materie di tipo formativo con forte valore trasversale e di base, nel triennio quelle di tipo tecnico-professionale. Il POF elaborato dall’Istituto Belmesseri prevede anche interventi didattici in autonomia come i Percorsi Scientifici Modulari: un intervento, questo, volto a completare lo studio di determinate materie all’interno di un quadrimestre allo scopo di facilitarne il percorso formativo riducendo il numero delle materie curricolari e favorire l’apprendimento delle discipline interessate attraverso un loro studio intensivo. Fra i progetti speciali vi sono le attività di Educazione alla Salute (da ricordare che l’Istituto fa parte della Rete provinciale delle Scuole che promuovono la Salute in collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado del territorio apuano, con enti e istituzioni) che hanno lo scopo di aiutare i ragazzi a star bene a scuola, con se stessi e gli altri, rendendoli consapevoli delle problematiche legate alla loro età evolutiva ed indicando loro i servizi e le modalità per risolverle, onde prevenire situazioni di disagio e atteggiamenti e comportamenti 22 devianti o comunque a rischio. All’interno delle scuole del Belmesseri è attivo da diversi anni il Cic (Centro di Informazione e Consulenza) che si pone come obiettivo quello di offrire, in collaborazione con psicologi del Sert della Lunigiana, consulenze professionali ai giovani sia a livello individuale che collettivo, attraverso un centro di ascolto, anche al fine di prevenire la dispersione. Contestualmente promuove la progettualità dei ragazzi attraverso la realizzazione del giornalino d’Istituto e di attività ricreative (spettacoli, gare sportive, visione di film, ecc.). Le problematiche che riguardano i trasporti, la salute e l’ambiente, gli integratori alimentari, il volontariato, la prevenzione del doping, la bioetica interculturale, l’educazione stradale e ambientale, sono oggetto di altrettanti progetti scolastici: progetti che vanno ad aggiungersi a quelli extra-curricolari come i viaggi di istruzione, gli stage in aziende, in enti pubblici o privati (il progetto è elaborato per gli alunni delle classi quarte) e l’analisi di bilancio (progetto che ha lo scopo di fornire un supporto didattico integrativo agli alunni delle classi quinte dei ragionieri che, assimilate le principali problematiche teoriche connesse con lo studio del bilancio, si avviano ad applicarle rendendole operative). Accanto ai progetti di lingue straniere, sport e la patente europea dell’uso del computer, è da menzionare il progetto Rita (Recupero Integrazione Tutoraggio Alunni) all’interno del quale vi sono, oltre al tutoraggio, al pacchetto applicativo Autocad (acquisizione da parte dei ragazzi delle competenze necessarie per sviluppare autonomamente un progetto assistito al computer), al linguaggio audiovisivo e cineforum, anche iniziative rivolte all’azienda agrituristica e turistica della Lunigiana. La scelta dell’agriturismo, come è stato sottolineato nel POF, è stata determinata dall’esigenza di coniugare l’attenzione al territorio e quindi il radicamento nella realtà esistenziale con specifici orientamenti pedagogici e didattici che vogliono far avvicinare ai giovani la concretezza dell’impresa. La particolare vocazione turistica della Lunigiana e il fatto che negli ultimi anni siano sorte nel nostro territorio molte aziende agrituristiche, hanno confortato la scelta operata dall’Istituto Belmesseri: scelta accolta, peraltro, con entusiasmo dalla scolaresca. La presenza nell’Istituto professionale di Villafranca, del corso di operatori e tecnici dell’impresa turistica, ha spinto la scuola a prestare un’attenzione particolare al tema del turismo in Lunigiana e delle potenzialità che offre per un forte progresso economico-occupazionale nel settore turistico. Si procederà, a questo punto, con l’analisi e l’approfondimento delle risorse e se ne elaboreranno piani di utilizzo, di sviluppo e di informazione. Insomma, una progettualità intensa, quella del Belmesseri, completamente al servizio degli alunni e del loro territorio. La stabilità nell’andamento delle iscrizioni sembra essere una costante nelle scuole lunigianesi. Una costante che, dai dati illustrati dal dirigente scolastico, dottor Paolo Battaglini, si rispecchia anche all’Istituto Superiore Belmesseri. Nella sede di Pontremoli, che da il nome a tutta la scuola, per l’anno scolastico 2003/2004 vi sono 13 iscrizioni al corso per ragionieri e 15 a quello per geometri. 15 sono al professionale di Villafranca, 7 al tecnico industriale di Aulla e 12 al corso per ragionieri di Fivizzano: dati, questi, in linea con quelli degli anni precedenti. Sia il tasso di abbandono che quello di ripetizione si aggirano, più o meno, intorno al 2,5% anche se, sette-otto ragazzi sono già stati recuperati. 23 Per quanto riguarda la spendibilità del titolo di studio nel mercato del lavoro, c’è da dire che, forse, hanno maggiori chance i diplomati ragionieri con indirizzo amministrativo e informatico. Anche gli alunni che frequentano gli altri corsi, comunque, possono avere opportunità lavorative all’interno e all’esterno del comprensorio lunigianese. Positivi, a giudizio del dirigente scolastico, i rapporti con gli enti locali: un esempio per tutti, oltre naturalmente agli altri soggetti presenti sul territorio, è rappresentato dal Comune di Fivizzano che ha stanziato una somma di circa 3.500 euro per un progetto sullo studio delle realtà passate dei paesi lunigianesi. Eccellenti le strutture di supporto dell’Istituto: all’avanguardia il laboratorio linguistico al Belmesseri di Pontremoli, buoni i laboratori di informatica presenti nelle varie scuole e, per finire, un vero e proprio fiore all’occhiello è rappresentato dal GPS per i rilevamenti satellitari sul territorio, in dotazione al corso per geometri. Per quanto riguarda le caratteristiche di aule e arredi possiamo dire che in alcuni casi si può attribuire loro la sufficienza, in altri un po’ meno. Esistono le palestre internamente alle varie scuole tranne ad Aulla che, a causa di problemi tecnici, gli alunni devono recarsi in locali posti a circa 3 chilometri di distanza per poter fare educazione fisica. I servizi igienici sono sufficientemente adeguati e, sul versante refettori, c’è da sottolineare che uno è presente nella scuola di Fivizzano, ma inutilizzato dai ragazzi che non ne fanno richiesta. Dal punto di vista strutturale l’Istituto Belmesseri è giudicato su livelli medi: diversi interventi per la messa a norma degli edifici sono stati realizzati dall’amministrazione provinciale e altri ne rimangono da effettuare. I problemi strutturali maggiori, attualmente, sono quelli che interessano l’istituto di Aulla. Una problematica di non poco conto, invece, quella relativa al trasporto locale sia su strada sia su rotaia. Non c’è verso, secondo il dirigente scolastico, dottor Battaglini, di ottenere una modifica, anche minima, degli orari delle corse degli autobus del Cat e dei treni: per una manciata di minuti molti ragazzi, per entrare a scuola regolarmente alle 8 si alzano alle 6 del mattino. L’orario di uscita, come se non bastasse, viene in molti casi anticipato per consentire agli alunni di tornare a casa in tempi adeguati con la conseguente penalizzazione della didattica. ISTITUTO COMPRENSIVO PONTREMOLI PIETRO FERRARI Sedi di FILATTIERA-PONTREMOLI-SCORCETOLI-ZERI DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. LUCIANO BERTOCCHI Istituto Comprensivo di Scuola Materna, Elementare e Media "Gen. Pietro Ferrari" di Pontremoli, con Sedi di Scuola Materna a Filattiera, Scorcetoli e Zeri, di Scuola Elementare a Filattiera e Zeri e di Scuola Media a Pontremoli, Filattiera e Zeri. Il POF si articola su due progetti generali, il progetto “Biblioteca in rete”, finalizzato alla realizzazione di un servizio bibliotecario in rete con gli Istituti comprensivi e di scuola 24 secondaria superiore della Lunigiana ed il progetto "Rondinella" finalizzato all'innalzamento del livello di scolarità e del tasso di successo scolastico. Vi sono poi progetti specifici : SCUOLA MATERNA ED ELEMENTARE • Progetti che prevedono finanziamenti interni: Progetto “Educazione Stradale” – Sezioni delle Scuole Materne di Scorcetoli, Filattiera e Zeri; Progetto “Il Laboratorio delle parole” – Sezioni delle Scuole Materne di Scorcetoli, Filattiera e Zeri; Progetto “Suono e Musica”, in collaborazione con l’Associazione Musicale Lunigianese – Sezioni delle Scuole Materne di Scorcetoli, Filattiera e Zeri e per le Scuole Elementari di Filattiera e Zeri; Progetto “Il Giornalino” – Plesso scolastico di Zeri • Progetti che prevedono collaborazione con Enti esterni: Progetto “Donazione del sangue e degli organi” in collaborazione con i Gruppi Donatori di sangue “Fratres” di Filattiera e Zeri per il 2° ciclo delle scuole elementari e per le scuole medie; Progetto Motorio-sportivo e Ludico-motorio in collaborazione con la Comunità Montana della Lunigiana; Progetto "A Scuola con l'Archeologia" con il Comune di Filattiera, per il 2° ciclo della Scuola Elementare di Filattiera. SCUOLA MEDIA • Progetti che prevedono finanziamenti interni: Sperimentazione ex art. 3 "A scuola d'Europa", impostato in base a specifico progetto didattico, con modifiche al curricolo ed inserimento curricolare della seconda lingua straniera, per il Corso B della Scuola Media di Pontremoli (Allegato N); Progetto “L’acqua è un bene prezioso ….” per la classe 1^ A della Scuola Media di Filattiera; Progetto “Cineforum” per la Scuola Media di Filattiera; Progetto “impariamo a dipingere …”, per la Scuola Media di Pontremoli; Progetto “Fare teatro” per le classi 2^ C e 3^ B della Scuola Media di Pontremoli; Progetto “linguaggi verbali e non verbali” per la Classe 2^ B della Scuola Media di Pontremoli; Progetto “Editore in Classe” per la Classe 2^ A della Scuola Media di Pontremoli; Progetto “Multimedialità – Il Giornalino di istituto” per la Classe 2^ B della Scuola Media di Pontremoli; 25 - Progetto “Laboratorio didattica dell’Arte” per le Classi 3^ della Scuola Media di Pontremoli; Progetto “A scuola di Archeologia” per la Classe 1^ B della Scuola Media di Pontremoli; Progetto “Lingua Inglese” per le tre classi della Scuola Media di Zeri . • Progetti che prevedono collaborazione con Enti esterni: Scuola Sicura, in collaborazione con la Prefettura di Massa Carrara ed Enti collegati - Pontremoli, Filattiera, Zeri; Progetto Orientamento: Classi 3^A, 3^ B e 3^C di Pontremoli, 3^A di Filattiera e 3^ A di Zeri, in collaborazione con l’Agenzia formativa IAL Toscana di Firenze; Educazione Stradale, in collaborazione con l'ACI di Massa - Pontremoli; Progetto Ambiente in collaborazione con la Provincia di Massa Carrara Pontremoli; Progetto Lettura in collaborazione con L'Unione Librai Pontremolesi e Fondazione Premio Bancarella - Pontremoli, Filattiera e Zeri; Educazione alla Salute, in collaborazione con l'ASL di Massa Carrara Pontremoli, Filattiera e Zeri; Progetto “Donazione” .- Classe di Filattiera e Zeri in collaborazione con i Gruppi “Fratres” di Filattiera e Zeri. Particolarmente importante è il Progetto Lingua 2000. Vi è poi una flessibilità dell'orario scolastico e una diversa articolazione della durata delle lezioni nel rispetto del monte annuale orario; un’articolazione flessibile dei gruppi classe, sia in senso orizzontale sia verticale, per specifiche esperienze e progetti, ivi compreso quello dell'inserimento della prima e della seconda Lingua straniera. Sono attive iniziative di recupero e sostegno sia nell'ottica dell'innalzamento del livello di scolarità e del tasso di successo scolastico, sia per un migliore inserimento degli alunni in situazione di handicap e degli alunni extracomunitari. Ci sono attività organizzate in collaborazione con altre scuole e con soggetti esterni per l'integrazione scuola-territorio, di cui ai progetti formulati per la piena attuazione dell'autonomia e iniziative di orientamento scolastico e di continuità didattica di cui si tratta in appositi punti. Alla data del 4 febbraio 2003 gli alunni iscritti alle prime classi dei tre gradi di competenza di questo istituto per l’anno scol. 2003/04 sono i seguenti: Scuola Materna • Filattiera n° 7 (totale momentaneo iscritti sulla sezione n° 15 • Scorcetoli n° 11 (totale momentaneo iscritti su due sezioni n° 34) • Zeri n° 8 (totale momentaneo iscritti su una sezione n° 18) Totale 67 26 Scuola Elementare • Filattiera n° 20 (totale momentaneo iscritti su cinque classi n° 90) • Zeri n° 1 (totale momentaneo iscritti su due pluriclassi n° 1) Totale 106 Scuola Media • Pontremoli n° 61 (totale momentaneo iscritti su nove classi n° 194) • Filattiera n° 17 (totale momentaneo iscritti si 3 classi n° 51) • Zeri n° 2 (totale momentaneo iscritti su due classi n° 18) Totale 263 Il riferimento al totale momentaneo deriva dal fatto che di norma, nella fase estiva o in corso d’anno scolastico confluiscono sull’Istituto un numero di alunni variabile sui tre gradi da 5 a 10. Nell’anno scol. 2002/03 gli alunni in ingresso sono stati globalmente i seguenti, comprendendo i due e tre comuni di riferimento: Materna: n° 22 Elementare: n° 18 Medie: n° 96 Nell’anno scol. 2001/02 gli alunni in ingresso sono stati globalmente i seguenti, comprendendo i due e tre comuni di riferimento: Materna: n° 21 Elementari: n° 25 Medie: n° 87 Il problema dell’abbandono non si pone in nessuno dei tre gradi. Diverso il problema delle ripetenze che ha un discreto riscontro sulla scuola media in genere, con punte significative sulla sede di Pontremoli. Nell’anno 2001/02 non sono stati ammessi alla classe superiore di scuola media complessivamente 12 alunni che, sul totale di 245 alunni, rappresenta il 4,89%. Le causa principali sono riferibili sostanzialmente ad un disagio scolastico di natura sociale, rinviabile alla precaria situazione di molte famiglie, o ad una scolarizzazione poco attenta alla progressione del disagio in itinere. Questo Istituto ha promosso, già dall’anno scol. 1999/2000 un Progetto mirato, denominato “Rondinella” che intende appunto aggredire il disagio scolastico nelle sue diverse manifestazioni nel contesto dei tre gradi e con particolare incidenza operativa nel contesto della scuola media, con azioni di recupero e sostegno didattico e psicologico. I riscontri verificati sono stati ampiamente positivi al punto che il Progetto è in atto anche nel presente anno scolastico, nonostante reiterate difficoltà economiche per la sua gestione. Rispetto agli sbocchi professionali (spendibilità del titolo) – monitoraggi sull’occupazione degli studenti si fa riferimento, ovviamente, ai dati richiesti per la scuola media. Nell’anno scol. 2002/03, gli alunni che hanno prodotto iscrizione per gli istituti superiori per l’anno scol. 2003/04, si sono indirizzati nel modo seguente: • Liceo Scientifico “Da Vinci” di Villafranca Lunigiana: n° 16 27 • Liceo Pedagogico Linguistico “Malaspina” di Pontremoli: n° 19 (rispettivamente n. 11 all’indirizzo psicopedagogico e n. 7 all’indirizzo linguistico); • Liceo Classico Vescovile di Pontremoli: n° 11; • I.T.C.G. “Belmesseri” di Pontremoli: n° 13 (rispettivamente n. 7 all’indirizzo Ragionieri e n° 6 all’indirizzo Geometri); • I.T.I. di Aulla: n° 1; • I.P.C. “Eiunadi” di Villafranca Lunigiana: n 3; • IPSIA “Pacinotti” di Bagnone: n° 5 (rispettivamente n° 3 all’indirizzo meccanici e n. 2 all’indirizzo odontotecnici); • IPSIA “Pacinotti” di Pontremoli (elettrici): n° 11; • I.P.S.S.A.R. “Minuto” di Marina di Massa: n. 4. La scelta di indirizzo verso i diversi istituti secondari del territorio è legata a motivazioni decisamente eterogenee, dettate dalla localizzazione degli Istituti e dalla discreta varietà di proposte. Si evidenzia comunque che tutti gli alunni di questo Istituto si sono iscritti in scuole secondarie della Provincia. La domanda sui rapporti con il territorio per le attività di formazione dei POF e/o attività di ricerca e di stage (attività didattica curricolare, pratica e sperimentale) si propone come molto complessa e meriterebbe un’analisi decisamente approfondita. In sintesi, però, riferiamo quanto segue: il POF è elaborato dal Collegio dei Docenti, in primis, nella sua sostanza organizzativa generale e fa riferimento agli Enti locali soprattutto per le materie di competenza: risorse, gestione risorse, gestione servizi a domanda, problematiche relative alla sicurezza, manutenzione degli edifici. Importante anche il rapporto per la definizione della progettazione didattica e educativa, laddove il supporto dell’Ente Locale (diversamente inteso) si faccia fondamentale sia in sede di individuazione di risorse che come supporto di natura tecnica. Le collaborazioni più significative si riferiscono agli Enti Locali in materie di conoscenza del territorio di riferimento, educazione stradale, ecc., all’ASL in materia di educazione sanitaria, alla Comunità Montana e alla Provincia, come riferimenti naturali per il conferimento di risorse aggiuntive per la realizzazione di Progetti importanti come il “Progetto Rondinella”, iniziative di Educazione Ambientale, ecc.. La collaborazione, in genere, negli ultimi anni è stata importante ed attenta. Da non trascurare inoltre, per ulteriori iniziative di natura didattica l’apporto di Associazioni ed istituzioni private: Gruppi di Donatori di Sangue, Centri Giovanili, Associazioni di Volontariato, Istituti Bancari, ecc.. Rispetto la presenza o meno di strutture di supporto (es. laboratori), questo istituto può fare riferimento ad una buona organizzazione informatica, disponendo un laboratorio in rete con 12 PC nella sede di Pontremoli, oltre ad altre macchine singole ad uso didattico, per i docenti e per il servizio bibliotecario; un laboratorio informatico nel plesso di Filattiera con 5 PC e un altro nel plesso di Zeri con 4 PC. Sono inoltre disponibili laboratori didattici adeguatamente attrezzati, alcuni forse bisognosi di integrazioni ed ammodernamenti, ma al momento idonei alla domanda. E’ in atto, grazie ad un finanziamento ministeriale un progetto “Biblioteche in rete”, in fase di organizzazione e che al 28 momento sta operando per la catalogazione del patrimonio libraio delle diverse sedi di riferimento. Sostanzialmente gli unici problemi relativi alla dotazione di locali scolastici, riguarda il plesso di Zeri che ha sede in Patigno che al momento è collocato in edificio appena sufficiente per ospitare gli alunni dei tre ordini, con grosse difficoltà nella gestione degli spazi didattici integrativi. Si tratta però di situazione momentaneo legata ad un intervento di adeguamento sismico dell’edificio sito in località Coloretta che, una volta pronto, dovrebbe soddisfare integralmente la domanda. Diversa la situazione degli arredi, sempre problematica per il costante degrado delle disponibilità e difficilmente sostituibile per interventi sempre parziali sia degli Enti locali sia del Ministero. Comunque la situazione è certamente sufficiente. Per le palestre, buona la situazione per Pontremoli e Filattiera, anche se per quest’ultima avanza il problema della distanza dalla sede scolastica, comunque risolta con la collaborazione del Comune. Non esiste invece la palestra a Zeri, dove, in stagione idonea, sono utilizzati spazi attrezzati esterni. Per i servizi igienici non esistono problemi sulle diverse sedi. Quello delle condizioni relative alla messa a norma: stato acustico, isolamento termico, umidità, norme di sicurezza, antisismiche è un altro problema imponente, difficilmente inquadrabile in poche parole. Il quadro sostanziale è positivo in quanto tutte e tre le Amministrazioni di riferimento hanno operato o stanno operando per rispondere nel modo migliore alle diverse problematiche emergenti. Gli edifici scolastico di Pontremoli sono sostanzialmente a norma sia per lo stato acustico sia per l’isolamento termico, l’umidità, la sicurezza e l’antisismicità. Avanzano questioni marginali, regolarmente segnalate per i necessari interventi, anche in forza della disponibilità di una relazione sulla sicurezza, approntata da personale tecnico consorziato con l’Istituto, che ha provveduto a mettere in evidenza le carenze più significative. Discreta la situazione della scuola materna di Scorcetoli, dove sono stati effettuati interventi importanti sulla sicurezza ed altri sono in programma. Avanza la situazione di Zeri della quale però si è già detto. Il settore dei trasporti è gestito in maniera decisamente adeguata dalle rispettive Amministrazioni Comunali. Anche per le mense, il settore è gestito in maniera decisamente adeguata dalle rispettive Amministrazioni Comunali. Circa il rapporto con gli EE. LL. quanto riferito in precedenza riteniamo abbia dato un quadro abbastanza positivo della situazione, anche se occorrerebbe fare dei distinguo, tutte collegati però alle singole sensibilità nei confronti del problema scuola, sulle quali però riteniamo opportuno non entrare nel dettaglio per motivi discrezionali. Il quadro proposto definisce una situazione sostanzialmente positiva, ma non mancano certo momenti di difficoltà, frizione o attrito che derivano concretamente da una non sempre elevata attenzione per la scuola. 29 Il problema più concreto resta quello delle risorse, la mancanza delle quali troppo spesso impedisce di dare concretezza ad azioni di natura didattica e educativa che devono essere gestite con le disponibilità correnti ed in costante affanno. Una più concreta considerazione da parte degli Enti locali e comprensoriali, fatta spesso di interventi minimi, addirittura insignificanti in termini di bilancio, potrebbero permettere alla scuola di fare qualche salto di qualità, che purtroppo, di solito resta negli auspici, anche se l’obiettivo restano sempre i bambini ed i ragazzi ed il nostro sforzo resta quello di dare loro sempre e comunque il massimo, magari facendo riferimento a mezzi non sempre adeguati. ISTITUTO COMPRENSIVO PONTREMOLI “TIFONI” Sedi di PONTREMOLI DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. ANGELO FERDANI L’Istituto Comprensivo ‘Tifoni’ di Pontremoli ha avviato la sua attività il 1° settembre 1999, essendo stato istituito con Decreto Provveditoriale del 09.04.’99. Esso comprende le Scuole dell’Infanzia di Via Roma e Casa Corvi e le Scuole Elementari ‘Tifoni’ e ‘Mazzini’ di Pontremoli, e le Scuole d’Infanzia, Elementare e Media di Mulazzo. Sono state identificate cinque aree di contenuto: • Area dei valori, della solidarietà e del volontariato; • Area dell’educazione ambientale e della conoscenza e salvaguardia del patrimonio culturale locale; • Area dell’educazione alla salute, alla sicurezza e alla protezione e prevenzione dei rischi; • Area dell’intercultura e dell’educazione alla mondialità; • Area dei nuovi alfabeti: multimedialità, lingue comunitarie, linguaggi non verbali. Sono stati attivati 16 progetti a carattere trasversale: tra i principali, merita segnalare il progetto “Archivio della memoria” , un percorso relativo alla storia locale, il progetto “Musica” e il progetto di “Educazione stradale”. Sono attive anche 4 iniziative umanitarie (UNICEF, Africa Chiama, Adozioni a distanza e Uova della Speranza) ed iniziative extracurricolari (corsi di nuoto, di lingua inglese, di computer, di musicoterapia), un progetto di Accoglienza per la scuola dell’Infanzia ed il Laboratorio “Un tempo per noi, un tempo per le famiglie”. Nella stesura del POF, particolare attenzione è stata riservata agli alunni portatori di handicap, che sono in numero considerevole (16) ed agli alunni non di madrelingua (39). Circa l’andamento prescrizioni anno scol. 2003/04, alla data del 12 febbraio 2003, gli alunni iscritti alle prime classi per le singole specializzazioni per l’anno scol. 2003/04 sono i seguenti: • PONTREMOLI N° 48 • MULAZZO N° 14 Vi sono poi proiezioni per gli anni futuri: 30 • • • • • 2004/05 PONTREMOLI N°48 – MULAZZO N°19 2005/06 PONTREMOLI N°35 – MULAZZO N° 15 2006/07 PONTREMOLI N°45 – MULAZZO N° 16 2007/08 PONTREMOLI N°49 – MULAZZO N° 14 2008/09 PONTREMOLI N°47 – MULAZZO N° 15 Totale alunni nell’anno scolastico 2002-2003: SCUOLA INFANZIA Classe A Classe B Classe C Classe D TOTALE con handicap Pontremoli via Roma 20 23 19 Pontremoli via Corvi 21 23 24 Arpiola Mulazzo 22 19 22 84 2 68 1 41 1 SCUOLA ELEMENTARE 1° A 1° B T. P. 2° A Tifoni Pontremoli 23 2°B 3°A 3°B 16 4°A 4°B 5°A 5°B TOT. 20 20 18 19 185 16 25 135 12 72 18 18 17 16 Mazzini Pontremoli 24 16 17 21 16 Galanti Mulazzo 12 15 17 16 Gli alunni portatori di Handicap sono N°10 al ‘TIF ONI’, N° 7 al ‘MAZZINI’ e N°5 al ‘GALANTI’ , per un TOTALE di 22 alunni. SCUOLA MEDIA SCUOLA MEDIA 1° 2° 3° 15 21 17 TOTALE 53 Gli alunni portatori di Handicap sono n°3. Totale complessivo degli alunni n° 638. Il tasso di abbandono della scuola e di ripetizione è quasi irrilevante. Lo scorso anno solo 3 sono stati i ripetenti (circa il 2%). Rispetto gli sbocchi professionali (spendibilità del titolo), monitoraggi sull’occupazione degli studenti, vi è solo una classe di terza media per la quale le scelte sono state: N° ALUNNI 2 1 1 2 SCUOLA RAGIONERIA L. CLASSICO VESCOVILE CENTRO FORM. PROF. L. LINGUISTICO 31 1 4 2 1 1 2 PROF. MECCANICO L. SOCIO PED. L. SCIENT. SPER. GEOMETRA PROF. ELETTRICO CLASSICO Nella scelta incidono di certo i collegamenti. Circa i rapporti con il territorio per le attività di formazione dei POF e/o attività di ricerca e di stage (attività didattica curricolare, pratica e sperimentale), va detto che il POF è stato elaborato dal Collegio dei Docenti. Si tiene comunque conto nella stesura non tanto degli EE.LL, quanto delle Associazioni di volontariato locali (specialmente AVIS e ADMO), con le quali è attivato il progetto donazione cui partecipano anche alcune classi del “Ferrari” e del “Belmesseri”. Rispetto agli EE.LL. si aderisce alle iniziative che promuovono sul territorio. Circa la presenza o meno di strutture di supporto ed i laboratori: • PONTREMOLI ELEMENTARE TIFONI 1 Laboratorio di Scienze (ben attrezzato) 1 Laboratorio di Informatica 1 Laboratorio per l’Handicap (ben attrezzato) • PONTREMOLI ELEMENTARE MAZZINI 1 Laboratorio di Informatico 1 Ludobiblioteca in fase di allestimento • ARPIOLA ELEMENTARE GALANTI 1 Laboratorio di Informatica • ARPIOLA SCUOLA MEDIA 1 Laboratorio di Informatica Le Aule a disposizione sono in numero adeguato rispetto alle esigenze didattiche. Rispetto gli arredi invece vi sono grossi problemi. Sono stati fatti svariati solleciti per l’acquisto di nuovi arredi e dotazioni. Al plesso della Elementare Mazzini esistono grosse barriere architettoniche. Le palestre sono così distribuite: Pontremoli elementari Tifoni: palestra interna. Pontremoli asilo via Roma: palestra interna. Pontremoli asilo casa corvi: aula adattata. Gli altri plessi accedono a palestre comunali o di altri istituti, raggiungibili a piedi. Per i servizi igienici non ci sono problemi di rilievo. Rispetto la messa a norma in generale tutti i plessi sono carenti. Non sono fornite, nonostante siano state più volte richieste, le certificazioni rispetto l’agibilità, il rischio sismico, l’antincendio ecc.. Rispetto il problema della sicurezza sono invece state attivate tutte le disposizioni di legge. 32 E’ stato fatto un apposito progetto per insegnanti e alunni sulla sicurezza in collaborazione con l’Associazione Alfa Victor. I trasporti, trattandosi di scuola dell’obbligo, sono adeguatamente garantiti. Di mensa ve ne è solo una centralizzata a Pontremoli presso l’elementare Tifoni che confeziona tra i 350 e i 400 pasti al giorno e serve tutte le scuole del comune. Arpiola ha la mensa interna. Riguardo i rapporti con gli EE. LL., questi rappresentano una grossa nota dolente: i rapporti sono carenti, specie con l’Amministrazione Comunale che non fa fronte ai suoi obblighi (arredi, manutenzione ecc.) e che anche economicamente non informa rispetto le disponibilità. Il Dirigente Scolastico, per tentare di risolvere il problema ha anche proposto un protocollo di intesa che ad oggi non è però stato sottoscritto. Per migliorarli occorrerebbe una maggiore sensibilizzazione. C’è poi da segnalare l’attività editoriale svolta dall’Istituto Tifoni che dall’anno scolastico ‘97‘98 realizzano alla fine dell’attività scolastica (fine maggio) una o più pubblicazioni che raccolgono il materiale ritenuto significativo prodotto dagli alunni rispetto ai progetti e la pubblicazione di tre numeri all’anno del Giornalino della scuola. Questo richiede un grosso impegno didattico ma anche economico. ISTITUTO COMPRENSIVO “ALIGHIERI” AULLA SCUOLA MATERNA, ELEMENTARE E MEDIA Sedi di AULLA- BARBARASCO-TRESANA DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. GAI CESARE L’Istituto che comprende la scuola dell’infanzia, la scuola elementare e la scuola media del comune di Tresana e la scuola media del comune di Aulla è istituito nell’anno scolastico 1999/2000. La scuola dell’infanzia, nata nei primi anni del 1970, oggi si trova in un edificio funzionale e confortevole a margine della “selva” di Barbarasco. La scuola elementare “Pietro Lazzerini,” che ha una storia molto antica, risalente alla fine dell’Ottocento, oggi è ubicata nello stesso edificio della scuola media che fu aperta negli anni ’60 in seguito all’istituzione della scuola media unica. La scuola media di Aulla nasce con l’anno scolastico 1945/46 come sezione staccata della scuola media di Carrara. Il 20 gennaio 1946 la giunta comunale richiede l’autonomia. L’attuale edificio, costruito alla fine degli anni 50 in piazza Garibaldi, è intitolato al poeta “D. Alighieri”. L’Istituto comprensivo “D.Alighieri” si diversifica in due poli: • Aulla con 12 classi di scuola media; • Tresana con due sezioni di scuola materna, 5 classi di scuola elementare, 3 classi di scuola media. 33 In particolare il bacino d’utenza della scuola media di Aulla comprende anche l’ambito territoriale del contiguo comune di Podenzana. Nell’elaborazione del Piano sono state individuate quattro aree di intervento: • Area linguistico espressiva; • Area antropologica; Area tecnico-scientifica e musicale; • Area artistico motoria. Le varie attività sono favorite dall’organizzazione flessibile dell’orario e della didattica in quanto permette di utilizzare in modo più funzionale le risorse messe a disposizione dagli insegnanti dell’istituto (l’orario di lezione è stato portato da 60’ a 51’ utilizzando le unità didattiche in più per lo studio della 2° Lingua Straniera per tutti e per l’Informatica. La metodologia privilegia l’insegnamento individualizzato o per piccolo gruppi omogenei, attività integrative, extracurricolari e di laboratorio. Particolare attenzione è stata riservata a progetti di integrazione riservati ad alunni portatori di handicap e alunni stranieri e nomadi (sono circa 21). L’integrazione dell’offerta formativa prevede attività di arricchimento offerte dalla scuola agli alunni che chiedono di parteciparvi e dalle attività proposte da enti e Associazioni. I Progetti “Teatro” e “Il giornalino dei ragazzi per i ragazzi” fanno parte per alcuni aspetti del curricolo della scuola, mentre per altri aspetti sono da considerarsi come facenti parte del curricolo integrato. Per una continuità verticale tra i tre ordini di scuola sono state previste attività e progetti comuni, scambi e visite. Per aiutare l’alunno nella scelta dell’Istituto Superiore la scuola ha elaborato un progetto di Orientamento e Continuità per favorire nell’alunno la conoscenza della propria identità personale di fronte al contesto sociale e per sviluppare la capacità di operare scelte realistiche nell’immediato futuro. Progetti attivati ritenuti particolarmente significativi: • Nella scuola dell’infanzia di Barbarasco dall’anno scolastico 2001/02 si attua, in collaborazione con l’ASL, il Progetto “Galileo” che permette la conoscenza delle risorse e dei bisogni degli alunni; • Nella scuola elementare di Barbarasco dall’anno scolastico 2000/01 si attua il Progetto “Comenius” che permette scambi culturali con la scuola Mickley First in Inghilterra ,con le scuole Salokyla e Vaivio in Finlandia, con la scuola Kazinczy Ferenc Altalanos di Miskolc in Ungheria; • Nella scuola media di Aulla e Barbarasco dall’anno scolastico 2001/02 si effettua la flessibilità organizzativa e didattica che permette, con la riduzione dell’unità di lavoro a 51’, l’insegnamento della seconda lingua straniera, l’insegnamento dell’informatica, l’attivazione di laboratori che permettono lo svolgimento di nuove attività (ceramica, teatro, ecc.); • Per tutto l’Istituto comprensivo è stato elaborato un Progetto di integrazione degli alunni stranieri e nomadi, esso mira alla creazione di un clima favorevole 34 al corretto sviluppo di saperi nella prospettiva della crescita e della maturazione dell’allievo, indipendentemente dalla cultura di appartenenza . A tal fine sono utilizzati gli insegnanti che hanno ore a disposizione. L’attività didattica finalizzata all’integrazione linguistica si svolge al di fuori del gruppo classe durante alcune ore del mattino e in alcuni giorni della settimana al pomeriggio in orario extracurricolare (Quest’anno gli alunni di nazionalità straniera sono 21); • Nell’Istituto comprensivo si attua anche il Progetto il cinema a scuola per avvicinare il ragazzo al linguaggio cinematografico e per rendere gli alunni capaci di cogliere i valori umani ed artistici dei film. Rispetto l’andamento delle pre-iscrizioni 2003/04 questa è la situazione: Anno scolastico Scuola dell’infanzia Scuola elementare Scuola media 2001/2002 2002/2003 12 8 101 13 11 79 2003/2004 17 11 86 Non si registrano abbandoni. Nell’anno scolastico 2001/02 gli alunni respinti sono stati 11 nella scuola media su un totale di 255 iscritti (circa il 5%). Per gli alunni in difficoltà si effettuano corsi di recupero durante le ore curricolari utilizzando anche gli insegnanti con le ore a disposizione. L’utenza, dopo la scuola media, quest’anno si è iscritta prevalentemente all’Istituto professionale alberghiero “Casini” di La Spezia (alunni n. 17 ) per l’offerta scuola e la comodità dei mezzi di trasporto, seguono: • Liceo Scientifico “L. Da Vinci” – Villafranca n. 11 alunni • Liceo Classico “G. Leopardi” - Aulla n. 6 • Liceo socio-psico-pedagogico - Pontremoli n. 9 • Liceo Linguistico - Pontremoli n. 2 • Istituto tecnico commerciale “Belmesseri e Sambuchi” n. 5 • “ “ geometri “ “ n. 5 • Istituto professionale “L. Einaudi” - Villafranca L. n. 3 • Istituto tecnico industriale statale - Aulla n. 1 • Istituto Professionale “E. Pacinotti” -Bagnone n. 1 • “ “ Elettricista - Pontremoli n. 3 • “ “ Elettricista - Fivizzano n. 1 • Operatore servizi sociali - Fivizzano n. 2 • Liceo Artistico – Carrara n. 3 • Istituto professionale alberghiero M. di Massa n. 2 • Liceo classico “L. Costa” - La Spezia n. 2 35 • ITC “Fossati” - La Spezia n. 9 • ITIS “Capellini” - La Spezia n. 5 • Liceo socio-psico-pedagogico “G. Mazzini” – La Spezia n. 1 • Istituto superiore “Cardarelli” - La Spezia n. 4 • Istituto Nautico “N. Sauro” - La Spezia n. 2 • Istituti superiori “Da Passano” - La Spezia n. 2 • Istituto professionale “Chiodo”- La Spezia n. 1 • Liceo Scientifico “Parentucelli” – Sarzana n. 1 Le numerose iscrizioni degli alunni presso le scuole superiori di La Spezia sono senz’altro dovute all’ubicazione della città di Aulla e delle sue frazioni. Circa i rapporti con il territorio il progetto di Educazione sanitaria “Orientare alla cittadinanza e alla solidarietà” è svolto in collaborazione con esperti dell’ASL e del SERT della Lunigiana, esperti di associazioni di consumatori ( CONAD…), esperti delle associazioni di volontariato (Pubblica Assistenza di Aulla, AVIS), genitori. Il progetto di teatro “ Il nome della rosa” è svolto in collaborazione con il Comune di Aulla. Il progetto “Orientamento” si avvale di un consulente esterno messo a disposizione dal Comune di Aulla. Il progetto “Tecniche elementari di nuoto” è svolto in collaborazione con il comune di Aulla. Il progetto di Educazione ambientale “Laboratorio ambientale a scuola sul territorio” è svolto in collaborazione con il Comune di Aulla, la Comunità Montana della Lunigiana, il Museo di Storia Naturale di Aulla, l’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Massa Carrara, CERMEC, IRAS (Istituto Spezzino ricerche Astronomiche). Il progetto “Educazione stradale” si avvale della consulenza dei funzionari dell’ACI e dei vigili urbani di Tresana. Il progetto “Il giardino delle farfalle” è svolto in collaborazione col PIA Il progetto “Galileo” si avvale della collaborazione dell’ASL, del Comune di Aulla, della Comunità Montana della Lunigiana. Progetto “Il fisco a scuola” si avvale del contributo dell’Ufficio delle Entrate della Toscana con sede ad Aulla. Il progetto “Premio Pro Nobis” si avvale della Sovrana Sociazione Pro Nobis di Aulla. All’interno della scuola funzionano i seguenti laboratori: • Laboratorio di informatica • Laboratorio di seconda lingua straniera • Laboratorio tecnico-artistico • Laboratorio teatrale Rispetto le aule, non si segnalano particolari problemi, invece gli arredi lasciano a desiderare. Mancano carte geografiche, armadi, sedie, banchi e nella sede di Barbaresco poltroncine per cattedre. Esistono due palestre: una interna presso la Scuola media di Aulla, l’altra esterna presso la Scuola media di Tresana. 36 Ad Aulla esiste un ben attrezzato centro sportivo in località Quercia ( dista circa 1 Km dalla scuola media), dotato di palestra per pallavolo e basket, piscina, campo sportivo con pista atletica, un campo da calcetto e un piccolo campo da tennis. I servizi igienici sono insufficienti e poco efficienti. Relativamente alla messa a norma la situazione è normale, ma mancano i certificati dell’Ufficio tecnico relativi all’abitabilità, all’idoneità statica, alla prevenzione incendi ed alla conformità dell’impianto elettrico. Per quanto riguarda la prevenzione incendi, nonostante i ripetuti solleciti, da parte del Comune non si è ancora provveduto ad allacciare le manichette esistenti all’impianto idrico. Per quanto concerne il problema dei trasporti, gli alunni della scuola media di Aulla raggiungono la scuola con i servizi pubblici o i mezzi propri. Gli alunni del Comune di Tresana usano mezzi pubblici gestiti da una convenzione tra il Comune e il CAT, tali servizi sono poco rispondenti alle esigenze della scuola Ad Aulla esiste una mensa con sede nell’attiguo edificio delle scuole elementari. A Barbarasco la mensa per gli alunni della scuola dell’infanzia, della scuola elementare e della scuola media ha sede nell’edificio della scuola dell’infanzia. In ambedue le mense non è rilevabile alcun disservizio. In generale i rapporti con gli enti locali sono discreti. Senz’altro dovrebbero collaborare di più con la scuola. ISTITUTO COMPRENSIVO “IGINO COCCHI” LICCIANA NARDI DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. SSA MARIA RATTI L’Istituto Comprensivo nasce nell’anno scolastico 1999/2000 ed è formato da 9 plessi scolastici dislocati nei comuni di Comano e Licciana Nardi, scuole materne ed elementari di Comano, Licciana Nardi, Monti e Terrarossa e scuola media di Licciana Nardi. L’istituto, organizzato come scuola comprensiva, rappresenta un nuovo modello scolastico che si delinea come un eccellente laboratorio culturale e pedagogico che può contribuire a ridefinire la scuola di base per realizzare meglio il percorso formativo, allineare i livelli di qualità del servizio e valorizzare al massimo le potenzialità. Da qui la condivisione di un Piano dell’Offerta Formativa (POF) che obbliga i tre ordini di scuola a discutere e a condividere problemi organizzativi e didattici. Accomunati dal dover trasmettere ‘saperi di base’, il POF impone all’istituto la necessità di progettare curricoli verticali che, offrendo un processo di crescita possono ‘costruire’ apprendimenti più creativi e meno ripetitivi, stabilendo contatti veri e continui tra i tre gruppi di scuola, superando gli individualismi e favorendo la cooperazione e la collaborazione. Il Collegio Docenti ha elaborato per l’anno scolastico 2002/2003 due curricoli verticali riferiti rispettivamente all’area linguistica ed a quella tecnico-scientifica e ha individuato nella comunicazione e nell’operatività i nuclei portanti del sapere. La comunicazione è assunta come 37 concetto di riferimento che fa da sfondo alle scelte metodologiche e di contenuto che caratterizzano tutte le attività didattiche. Essa è, infatti, acquisizione ed uso di linguaggi e strumenti diversi, valorizzazione ed espressione del linguaggio corporeo (attraverso attività sportive e di drammatizzazione), apertura al linguaggio multimediale, informatico, espressione del linguaggio grafico e nelle arti plastiche, valorizzazione del linguaggio musicale. L’operatività trova la sua massima espressione nell’utilizzo dei laboratori e coinvolge trasversalmente tutte le discipline e, visto che il ragazzo riesce a comprendere pienamente i fenomeni e i processi che gli consentono di avanzare nel mondo del sapere attraverso l’azione, il Collegio Docenti imposta l’insegnamento privilegiando la metodologia dell’esperienza e della ricerca. Il POF dell’Istituto Comprensivo Cocchi prevede progetti di continuità educativa verticale, orizzontale e di insegnamento individualizzato. Per attuare la continuità verticale tra i tre ordini di scuole è istituita una commissione di insegnanti che annualmente programma, tra le altre cose, un piano di interventi per valutare le esperienze precedenti, definire i nuovi progetti di continuità, verificare la regolarità dei progetti, favorire la familiarizzazione con l’ambiente attraverso visite guidate alle scuole, nonché incontri informativi per stabilire i criteri di formazione delle classi prime e la presentazione dei casi problematici e degli alunni che usufruiranno del sostegno. Per ciò che riguarda la continuità educativa orizzontale, è del tutto evidente l’importanza dell’integrazione tra la scuola e le associazioni presenti sul territorio: un’integrazione che può essere attuata con i servizi sociali del Comune e dell’Asl per gli alunni portatori di handicap e per i casi più problematici, una collaborazione con gli enti locali e in particolare con gli assessorati alla Cultura, alla Pubblica Istruzione e alle Attività Sportive per una progettazione integrata dell’offerta formativa, una collaborazione con le associazioni locali e la Parrocchia per una conoscenza reciproca e per la realizzazione di iniziative comuni. Purtroppo, nel territorio lunigianese il fenomeno del disagio si manifesta prevalentemente oltre che nell’ambito dell’handicap, anche in situazioni di scolarizzazione difficoltosa abbastanza diffuse che danno luogo, nei casi più conclamati, ad abbandono o ripetenza, oppure ad una qualità scadente degli esiti e ad un assolvimento solo formale dell’obbligo scolastico. Queste situazioni presentano in genere caratteristiche ben precise: difficoltà di relazione con adulti e coetanei, disagio affettivo, carenza di autostima, carenza di regole di comportamento, ritardo nello sviluppo delle competenze di base e dei prerequisiti, carenza di metodo di studio, di motivazione e disaffezione verso la scuola. Consapevole di ciò, l’Istituto Comprensivo si propone di riconoscere e valorizzare le diversità, promuovere le potenzialità e adeguare l’insegnamento ai ritmi e agli stili di apprendimento. Per realizzare questi obiettivi pone attenzione ai bisogni prioritari dei più deboli, elabora programmazioni disciplinari individualizzate esplicitando gli obiettivi minimi, le modalità d’intervento e le verifiche, utilizza parte delle ore disponibili dei docenti per attivare iniziative di recupero e di studio assistito. L’andamento delle iscrizioni per l’anno scolastico 2003/2004 nei plessi delle scuole che compongono l’Istituto Comprensivo Cocchi sono sostanzialmente stabili e riflettono il trend demografico della Lunigiana. Un eventuale calo è compensato con l’immigrazione soprattutto extracomunitaria (in prevalenza Marocco) e del sud. 125 è il numero totale dei bambini iscritti 38 alle scuole materne, 207 alle elementari e 103 alla scuola media. Nello specifico non esiste né abbandono né ripetizione. Dopo la scuola media dell’obbligo, gli studenti sono indirizzati verso gli istituti professionali, i licei e, in terza istanza, verso gli istituti tecnici. In prevalenza, attualmente, la scelta di molti ragazzi cade nel bacino di La Spezia dove diverse iscrizioni sono effettuate al nautico. Il rapporto con gli esponenti politici locali, a detta del dirigente scolastico dottoressa Maria Mariella Ratti, sono positivi perché sensibili al “pianeta” scuola, mentre le strutture tecniche degli enti locali sentono come un peso le problematiche che ruotano attorno a questo mondo. Le difficoltà, secondo la dirigente, sono soprattutto con i funzionari. Se sui grossi interventi si sono avute risposte, questo sembra invece non avvenire nella quotidianità. Esistono, comunque, collaborazioni in atto sia con i Comuni per quanto concerne i progetti di lingue, sia con la Comunità Montana sui progetti di attività motoria che risultano essere, soprattutto, interventi di tipo didattico. Fra i progetti dell’Istituto sono da menzionare anche l’educazione alla salute (obiettivo: affrontare e approfondire tematiche legate all’età evolutiva), educazione alimentare (conoscere le regole per una sana alimentazione ed assumere atteggiamenti corretti a tavola), progetto della solidarietà (educare alla solidarietà e sviluppare lo spirito del volontariato), progetto intervento su handicap (integrare con personale interno le insufficienti dotazioni organiche fornite dal Ministero della Pubblica Istruzione). L’Istituto è dotato di laboratori di informatica e di ceramica. Quest’ultimo rientra in un progetto il cui obiettivo è quello di offrire agli studenti la possibilità di usare una tecnica espressiva alternativa per sviluppare la fantasia e la creatività. Vediamo adesso come si presenta la situazione dal punto di vista più specificatamente strutturale. La scuola di Licciana Nardi è oggetto di ristrutturazione e, dunque, la scuola elementare deve essere ripristinata. Le aule delle varie scuole sono di dimensioni pressoché normali, mentre gli arredi sono obsoleti. Le palestre non esistono né a Monti né a Terrarossa; esistono e sono pienamente funzionanti a Licciana e Comano. I servizi igienici risentono un po’ dei tempi: sono abbastanza datati, anche se in molti casi è stata fatta la manutenzione del caso. Per quanto riguarda, invece, le condizioni relative alla messa a norma degli edifici c’è da dire che la scuola di Comano si presenta a norma dal punto di vista antisismico, in quella di Licciana sono quasi completati gli interventi, mentre il plesso di Monti è ancora oggetto di lavori. La scuola di Terrarossa e la materna di Licciana Nardi sono due edifici storici e pertanto presentano problemi riguardo agli adeguamenti del caso. Le mense esistono in tutti i plessi anche se, ad onor del vero, ci sono stati alcuni problemi risolti, poi, con incontri tra Comuni, scuola e genitori. Problemi che, a detta del dirigente scolastico, sono sfociati in polemiche fini a se stesse proprio da parte dei genitori. La nota dolente, invece, è rappresentata dal sistema dei trasporti: trasporti che arrecano non pochi disagi agli studenti. La dottoressa Ratti, a questo proposito evidenzia il fatto che gli orari dei trasporti pubblici dovrebbero essere adeguati alle esigenze della scuola e non viceversa: a 39 farne le spese sono proprio loro, i bambini, che perdono così minuti preziosi di attività didattica (a Comano, ad esempio, escono tutti i giorni un quarto d’ora prima dell’orario stabilito). Dalla stessa dirigente, comunque, arriva un suggerimento: fare una sorta di patto tra scuola, enti locali e associazioni per migliorare l’offerta formativa. ISTITUTO COMPRENSIVO “F. T. BARACCHINI” VILLAFRANCA DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. PIETRO QUARTIERI “Star bene con sé e con gli altri”. E’ questa la finalità prioritaria che l’Istituto Baracchini di Villafranca si prefigge di raggiungere. In altre parole il suo Piano dell’Offerta Formativa (POF) mira a sviluppare una buona conoscenza dell’io fisico, psichico e multiculturale del bambino favorendo un buon clima di relazione sia all’interno che tra i vari ordini di scuola, non solo tra alunni ma anche fra docenti, un clima di relazione positivo e costruttivo tra scuola, famiglia e territorio, nonché ogni occasione volta a promuovere interventi di continuità tra i tre ordini di scuola. Fondamentale l’armonizzazione dei curricoli di scuola materna, elementare e media: curricoli volti alla definizione di un curricolo unitario tale da corrispondere ai diversificati bisogni degli alunni nell’ottica, soprattutto, della continuità educativo-didattica. Il progetto di continuità educativa è uno degli aspetti specifici dell’Istituto Comprensivo che riguarda l’area pedagogico-curricolare, nella quale trova collocazione l’ampia documentazione normativa, che ha sottolineato l’importanza di acquisire una visione unitaria e coordinata del curricolo formativo, relativo alla scuola di base, in risposta ad una visione unitaria del percorso scolastico di ogni alunno. L’organizzazione del processo formativo organico, completo ed unitario, nel rispetto delle specificità degli ordini e gradi di scuola, la prevenzione della dispersione scolastica, la promozione dell’assunzione di responsabilità formative specifiche di ciascun grado di scuola, sono gli obiettivi della continuità educativa dell’Istituto: Istituto che, lo ricordiamo, è inserito nella rete provinciale delle scuole di Massa Carrara per la promozione della salute. La finalità, come appare ovvio, è quella di migliorare la qualità della vita scolastica, le relazioni tra gli alunni, i docenti, il personale non docente, i genitori, la comunità e di incoraggiare stili di vita sani. L’Istituto Baracchini, infatti, fa parte integrante delle rete delle scuole che, insieme all’Asl di Massa Carrara e al Cedes Toscana, sono impegnate nella promozione della cultura della salute. Ha partecipato attivamente, tra le altre cose, a diverse iniziative realizzate negli ultimi anni ed ha aderito e contribuito alla diffusione delle tematiche bioetiche tra alunni e famiglie, stipulando un protocollo d’intesa con il Comitato Etico locale che consente l’ulteriore approfondimento di tali tematiche nel territorio. Ha partecipato, inoltre, nel corso dell’anno scolastico, alle iniziative di sensibilizzazione e formazione iniziale sul tema emergente della bioetica interculturale, intesa come sfondo integratore di iniziative finalizzate alla promozione dei valori della solidarietà e dell’equità tra i soggetti, a partire dalle loro diversità proprio ai fini del benessere e della salute. Il tema della bioetica ha rappresentato e rappresenta una vera e 40 propria sfida per la scuola. L’insegnamento della bioetica è trasversale al curricolo e coinvolge le agenzie formative del territorio e tutti i docenti che, partendo dall’analisi del contesto, affrontano con le loro competenze, le problematiche emergenti. La salute intesa come diritto-dovere di ognuno, la solidarietà e il volontariato, l’agire concorde, l’interculturalità, il sottosviluppo, l’emarginazione, il razzismo e la pace, sono stati i concetti maggiormente approfonditi nei tre ordini di scuola dell’Istituto Comprensivo Baracchini insieme ad altre tematiche che riguardano la prevenzione del disagio giovanile, la salute personale, le problematiche adolescenziali, la cultura della sicurezza, l’ecologia ambientale, l’animazione teatrale e musicale. Ma gli insegnanti stanno lavorando intensamente anche per fornire agli alunni le abilità per leggere criticamente la realtà sociale contemporanea. La scuola sente inoltre l’esigenza di dare risposte puntuali ed efficaci al bisogno degli alunni, di esplicitare interventi educativo-didattici individualizzati di recupero, di sostegno e potenziamento. Non saranno tralasciati interventi mirati a recuperare la fiducia dei ragazzi in se stessi anche attraverso la consulenza specifica degli operatori psicologici e socio-sanitari presenti sul territorio. Non è persa di vista l’integrazione degli alunni “diversamente abili”: integrazione che ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità del fanciullo portatore di handicap nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione. Pertanto gli educatori si adopereranno per offrire agli alunni le condizioni favorevoli al fine di sviluppare l’autonomia personale e riacquisire apprendimenti in un contesto di relazione. Sostanzialmente stabili con un leggero incremento risultano le prescrizioni per l’anno scolastico 2003/2004: 133 sono gli alunni iscritti alla scuola materna, 242 alla scuola elementare e 150 alla media (nell’anno scolastico 2001/2002 erano 128 alla materna, 235 alla elementare e 130 alla media; nell’anno scolastico 2002/2003, 133 alla materna, 242 alla elementare e 138 alla media). Assente il tasso di abbandono (per ovvie ragioni che si riconducono alla obbligatorietà della scuola) e quasi nullo quello di ripetizione (2 bocciati nella scuola elementare e 2 nella media nell’anno scolastico 2001/2002). Per ciò che riguarda il processo di orientamento dopo la scuola media, viene tenuto conto sia dell’aspetto pedagogico che di quello socio-professionale, nonché di un iter in cui sono individuate tre fasi: conoscenza della famiglia e del territorio, osservazione e analisi dell’ambiente locale dal punto di vista delle professioni e delle attività economiche, presa di coscienza delle possibilità lavorative e presa di coscienza da parte dell’alunno dei propri interessi e preferenze personali, nonché delle proprie capacità, attitudini, aspirazioni e motivazioni. La scelta della scuola secondaria, insomma, varia a seconda dei casi. Allo scopo sono effettuate iniziative volte a far conoscere agli alunni le realtà scolastiche presenti sul territorio attraverso visite guidate. Buoni i rapporti scuola e territorio. Sono presenti ed attive nel comprensorio, infatti, varie agenzie educative che offrono alle scuole di questo Istituto forme di collaborazione quali forniture di esperti, materiali, sussidi economici (amministrazione provinciale, comunale di Villafranca e Bagnone, Comunità Montana della Lunigiana, Asl, Csa). A questo proposito arriva però, più che un vero e proprio suggerimento, un semplice auspicio da parte del dirigente 41 scolastico, dottor Pietro Quartieri: gli enti locali dovrebbero collaborare di più tra loro per assicurare una migliore riuscita e una migliore qualità del lavoro che viene svolto collegialmente proprio all’interno della scuola che, nel futuro, avrà ripercussioni inevitabili anche sul territorio. L’Istituto Comprensivo Baracchini comprende una scuola media con due corsi, uno a tempo normale e uno a tempo prolungato con sede a Villafranca, una scuola media con un corso a tempo prolungato con sede a Bagnone, una scuola elementare con due corsi, organizzata a moduli con sede a Villafranca, una scuola elementare con sede a Bagnone, una scuola materna con 4 sezioni a Villafranca e una materna con due sezioni a Bagnone. Per quanto riguarda la caratteristica delle aule c’è da dire che sono sostanzialmente adeguate a Bagnone, mentre sono in parte inadeguate a Villafranca dove gli studenti, in alcuni casi, svolgono le loro lezioni in spazi molto ridotti. Le palestre non esistono: l’unica esistente, alla media di Villafranca, è attualmente inagibile per la chiusura della scuola dovuta a problemi legati al rischio sismico. I servizi igienici sono stati definiti dal dirigente scolastico nel complesso sufficienti. La problematica relativa al trasporto degli studenti ai plessi scolastici dell’Istituto Comprensivo Baracchini sembra essere del tutto irrilevante in quanto gli spostamenti sono autogestiti a Bagnone e gestiti dal Cat senza troppe difficoltà a Villafranca. Ma più che di caratteristiche delle aule, delle palestre, delle mense e dei servizi igienici, c’è da parlare delle strutture degli edifici. Tutte le risorse che si trovano all’interno della scuola media di Villafranca non sono più utilizzabili, almeno nell’immediato, a seguito delle verifiche effettuate nell’edificio della scuola sui rischi sismici. La Regione Toscana e l’Università di Firenze, infatti, come già accennato, hanno ritenuto che tali rischi fossero realmente effettivi pertanto, con un’ordinanza, il sindaco ha provveduto al trasferimento della scuola media al piano terra dell’edificio della scuola elementare in via Dante Alighieri. Di conseguenza, per motivi di spazio, le classi terze della scuola elementare sono state sistemate presso la scuola materna di Villafranca. Trasferiti anche gli uffici della segreteria e la presidenza dell’Istituto Comprensivo in via Malaspina per i motivi sopra citati. ISTITUTO COMPRENSIVO SCUOLA MATERNA, ELEMENTARE E MEDIA FIVIZZANO DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. SANDRO SCIANDRI L’Istituto Comprensivo di Fivizzano-Casola, di cui fanno parte tutte le scuole materne, elementari e medie dei due Comuni (in totale sono 15 plessi) è stato costituito in base ai piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche. Piani che sono stati definiti tenendo conto della consistenza della popolazione scolastica delle varie aree di pertinenza e delle caratteristiche demografiche, orografiche, economiche e socio-culturali del bacino d’utenza. Il Piano dell’Offerta Formativa (POF), un documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e 42 progettuale delle istituzioni scolastiche ed elaborato dai docenti dei tre ordini di scuola, è strettamente collegato alle esigenze culturali, sociali ed economiche della realtà locale. Le azioni, che sono state sviluppate per tradurre il POF in un disegno formativo efficace, sono state individuate nell’analisi del contesto, nella diagnosi dei bisogni formativi dei ragazzi, nella puntualizzazione e verifica degli obiettivi formativi della scuola, nell’elaborazione dei percorsi didattici adeguati, mirati all’acquisizione di competenze con riferimento ai saperi fondamentali, nell’adozione di scelte organizzative e metodologiche coerenti e attraverso l’attivazione di momenti di oggettiva verifica e valutazione. Il tutto in un quadro di regole interne e nelle relazioni con l’esterno e in un modello amministrativo e organizzativo chiaro, trasparente, il più possibile vicino ai bisogni degli studenti, delle famiglie, degli insegnanti e del territorio. Da qui l’esigenza di mettere in campo progetti curricolari che vanno ad inserirsi nella programmazione didattica che offrirà, dunque, opportunità formative sia con l’inserimento di nuove attività, sia con la valorizzazione degli insegnamenti tradizionali. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia la programmazione prevede, accanto all’enunciazione degli obiettivi, la definizione dei materiali, sia strutturati che occasionali, necessari e indispensabili perché la scuola materna possa essere ambiente educativo ricco e stimolante, luogo del fare e dell’operare. Riveste importanza fondamentale l’allestimento di spazi-laboratorio, di atelier, di angoli di attività in cui i bambini possano toccare, manipolare, costruire ed inventare. A tal fine è opportuno dotare le scuole di strumenti e materiali mass-mediali, per offrire agli alunni maggiori possibilità di ricevere e trasmettere messaggi ed informazioni e per avviarli ad un uso più generalizzato e più formativo delle nuove tecnologie. Per quanto concerne la scuola elementare, la programmazione didattica viene concordata e stesa collegialmente dagli insegnanti delle classi parallele di tutto l’Istituto. A partire dalle indicazioni dei programmi vigenti sono stati individuati gli obiettivi, i contenuti comuni condivisi, la metodologia, i criteri e le modalità di valutazione essenziali, ferma restando la libertà d’insegnamento di ogni singolo docente. Sono stati inoltre definiti gli obiettivi trasversali relativi all’educazione alla convivenza democratica e quelli riferiti all’educazione stradale. Per quanto riguarda, infine, la scuola media, il Consiglio di classe ha concordato ed elaborato una programmazione educativa e didattica tenendo presente il più possibile l’unitarietà del processo di insegnamento. Il Piano è sostenuto anche da progetti specifici che, da una parte costituiscono un ampliamento dell’offerta educativa, dall’altra servono a sperimentare soluzioni metodologiche nuove ed innovative, sia in senso orizzontale che verticale. Alcuni sono imperniati sulla cultura del territorio ed hanno come obiettivo la riscoperta delle sue risorse materiali ed umane: in particolare in riferimento all’ambiente e alla memoria delle persone. Accanto ad essi sono state poste anche alcune iniziative di sperimentazione dell’autonomia. Per alcune classi delle scuole elementari e medie sono stati attuati progetti di lavorazione della pietra, del legno, della ceramica e di altri materiali tradizionali. I laboratori sono stati collocati presso le scuole medie ed elementari di Fivizzano e Monzone dove vengono trasportati gli alunni degli altri plessi. Il progetto, elaborato dalla scuola e finanziato dal Comune, prevede la ricerca sulla storia del territorio e dei mestieri scomparsi, l’elaborazione di un progetto sulla Resistenza in collaborazione con il gruppo Eliogabalo con la produzione di materiale scritto, fotografico e 43 cinematografico (già realizzato), corsi di lingua inglese per le scuole materne e per le classi delle medie di Monzone, nonché la creazione di un laboratorio musicale. Sostanzialmente stabili sono le iscrizioni alla scuola materna, elementare e media dell’Istituto Comprensivo di Fivizzano per l’anno scolastico 2003/2004: 197 sono i piccoli della materna, 281 i bambini che sederanno sui banchi della scuola elementare e 224 gli studenti che frequenteranno la media. L’abbandono scolastico non esiste e quello di ripetizione è bassissimo. Ma vediamo adesso verso quali scuole superiori vengono indirizzati i ragazzi che escono dalla scuola media dopo un opportuno orientamento che rientra, lo ricordiamo, nelle competenze dell’Istituto. I ragazzi sembrano privilegiare, come si evince anche dai dati delle iscrizioni alle superiori, il liceo scientifico di Villafranca (12 alunni), il classico di Aulla (6) e gli istituti professionali (18). Penalizzati gli istituti tecnici. Alcuni ragazzi, inoltre, scelgono qualche altro istituto fuori dal bacino lunigianese come l’alberghiero di Massa, l’artistico di Carrara e il nautico di La Spezia. Il rapporto con gli enti locali è positivo: il POF è stato elaborato dopo aver ascoltato i Comuni e la Comunità Montana. Il Comune di Fivizzano, in collaborazione con il Csa (ex Provveditorato agli Studi di Massa Carrara), finanzia il corso di lingua inglese per la scuola media di Monzone e mette a disposizione pulmini per gite e viaggi di istruzione. Altre forme di collaborazione esistono anche con la Comunità Montana della Lungiana, soprattutto per ciò che riguarda il sostegno nella scuola elementare volto ad integrare i tagli apportati al sostegno stesso: sono stati messi a disposizione 6.500 euro per un intervento che serve a pagare un insegnante di sostegno per un periodo di quattro mesi. Collaborazione, inoltre, anche con la Provincia di Massa Carrara che riguarda soprattutto l’educazione ambientale. L’Istituto non è dotato di laboratori linguistici, ma dispone di quattro laboratori di informatica (tre alla media e uno alla elementare). Le aule osservano le caratteristiche stabilite dalla legge anche se alcune di esse sono molto piccole. Ogni scuola media è dotata di una palestra efficiente e attrezzata, mentre le scuole elementari ne sono carenti (3 su 5 ha una palestra). Per quanto concerne i servizi igienici, invece, non c’è nulla da segnalare. Soddisfacente il servizio mensa presente in tutte le scuole materne, elementari e medie di Fivizzano e Monzone. Riguardo la qualità delle strutture (da premettere che le 6 scuole materne sono ospitate in edifici costruiti, per lo più, negli anni 50-60 e ristrutturati nel tempo, le elementari ospitate in edifici interessati da adeguamenti vari e le medie in edifici di recente costruzione che, però, necessitano di interventi di adeguamento di vario tipo) c’è da dire che diverse scuole sono sostanzialmente a norma, anche se per molte di esse mancano documenti ufficiali che ne attestino la messa a norma dal punto di vista antisismico: documenti che, peraltro, sono già stati richiesti ma non ancora pervenuti. I problemi più seri, attualmente, si pongono per le scuole medie di Monzone e di Fivizzano che sono state chiuse per motivi di sicurezza dopo il recente sopralluogo effettuato dalla Regione Toscana: la media di Monzone è stata trasferita provvisoriamente nel plesso delle elementari, mentre quella di Fivizzano presso l’istituto tecnico dello stesso Comune. 44 Secondo il dirigente scolastico, dottor Sandro Sciandri, il sistema dei trasporti locali assolve adeguatamente il suo compito. Nonostante le difficoltà rappresentate dal gran numero di frazioni e dei plessi scolastici, le amministrazioni garantiscono un buon servizio di trasporto degli alunni. DIREZIONE DIDATTICA AULLA DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. FABRIZIO ROSI Il Circolo Didattico di Aulla raggruppa 13 plessi : • Scuola Elementare “Micheloni” di Aulla; • Scuola Elementare Ghandi di Albiano Magra; • Scuola Elementare “Collodi” in Loc. Ragnaia Aulla; • Scuola Elementale di Serricciolo; Scuola Elementare “Mazzoni” di Montedivalli; • Scuola Elementare “Ricci” di Podenzana; Scuola dell’Infanzia di Aulla; Scuola dell’Infanzia “Gobetti” di Aulla; Scuola dell’Infanzia Loc. Ragnaia Aulla; • Scuola dell’Infanzia di Albiano Magra; • Scuola dell’Infanzia di Pallerone; • Scuola dell’Infanzia “Ricci” di Podenzana; • Scuola dell’Infanzia “Mazzoni” di Montedivalli. Gli alunni in totale sono 700 di cui 238 della scuola dell’infanzia e 461 della scuola elementare. E’ un POF innovativo, incentrato su quattro progetti condivisi che caratterizzano le scuole elementari e materne del Circolo Didattico di Aulla: • Progetto lettura "Librissimamente" che, giunto alla sua VI° Edizione quest’anno è dedicato ai classici per l’infanzia e il prossimo anno sarà invece dedicato a leggere l’arte; • Progetto solidarietà, interculturalità e pace anche alla luce dell’esigenza di maggiore integrazione di alunni provenienti da altri paesi, che prevede, tra l’altro, percorsi individualizzati di apprendimento per gli alunni stranieri, aiuti ad una scuola di Wantiguera (Repubblica Centroafricana e partecipazione alla costruzione di un villaggio in Bangladesh e una giornata dedicata alla solidarietà; • Progetto verso l’Europa (Comenius, Lingue 2000) per lo studio della Lingua straniera; • Progetto La per le diverse forme di espressione artistica: musica, pittura, cinema, fotografia, teatro, scultura e architettura. Ai progetti condivisi si affiancano i progetti di plesso o di interplesso, che riguardano o una sola scuola o un numero limitato di queste che ampliano l’offerta formativa caratterizzando i diversi plessi. I progetti di plesso possono essere subordinati ai progetti condivisi o svilupparsi in modo autonomo. Si attuano attraverso le più diverse attività, la manipolazione di materiali vari, si 45 sviluppano con l’ausilio di nuovi strumenti tecnologici e abbracciano più tematiche: educazione all’ambiente, alla salute, alla legalità e alla sicurezza, sia all’interno degli edifici che nella strada. Significativa l’offerta alle famiglie e agli alunni di siglare un Contratto Formativo "I Care" con gli insegnanti in cui sono riepilogati reciproci diritti e doveri. Rispetto l’andamento delle preiscrizioni nella scuola elementare, si rileva un calo rispetto lo scorso anno con un totale di 433 preiscrizioni per l’anno scolastico 2003-2004 a fronte di 46 alunni nell’anno scolastico 2002-2003. Così anche nella scuola materna, dove le preiscrizioni per l’anno scolastico 2003-2004 sono 225 contro le 236 dell’anno scolastico 2002-2003. In totale si hanno 658 preiscrizioni contro i 697 alunni del 2002-2003. Il POF è stato elaborato sulla base dei criteri identificati dal Consiglio di Circolo in collaborazione con i genitori. Il punto di riferimento per quanto concerne i rapporti con il territorio è l’Amministrazione Comunale, ma ci sono rapporti anche con la Pro Loco e la Biblioteca (specie per il progetto Librissimamente), con la Comunità Montane e la Provincia ( la scuola infatti non è solo una risorsa culturale per il territorio ma anche economica). Nell’elaborazione degli orari si è tenuto conto degli orari dei servizi. Per quel che concerne le strutture di supporto la situazione è la seguente: • Scuola Elementare “Micheloni” di Aulla : 1 Laboratorio di informatica 1 Aula Multimediale 1 biblioteca per gli alunni 1 biblioteca per gli insegnanti (comune a tutti i plessi) 1 biblioteca per i genitori (comune a tutti i plessi) 1 palestra 1 Laboratorio Musicale (comune a tutti i plessi) • Scuola Elementare “Gandhi” 1 Aula Multimediale 1 Laboratorio di Fotografia • Scuola Elementare “Collodi” 1 Aula Multimediale 1 Laboratorio d’arte • Scuola Elementare di Serricciolo 1 Aula Multimediale 1 Laboratorio di Fotografia 1 Palestra • Scuola Elementare “Mazzoni” 1 Aula Multimediale • Scuola Elementare “Ricci” 1 Aula Multimediale • Scuola d’Infanzia Aulla 1 Aula Multimediale 46 - 1 Ludoteca • Scuola d’Infanzia “Gobetti” 1 Aula Multimediale 1 Ludoteca • Scuola d’Infanzia Loc. Ragnaia 1 Aula Multimediale • Scuola d’Infanzia di Albiano Magra 1 Aula Multimediale • Scuola d’Infanzia di Pallerone 1 Aula Multimediale • Scuola d’Infanzia “Ricci” 1 Aula Multimediale • Scuola d’Infanzia “Mazzoni” 1 Aula Multimediale Non si registrano problemi di rilievo rispetto le aule, mentre servirebbe modernizzare e integrare gli arredi e gli strumenti didattici (banchi regolabili, registratori ecc.). Dove non ci sono le Palestre nel plesso, si utilizzano le strutture comunali, gli spazi all’aperto o gli atri delle scuole stesse. Ci sono grossi problemi rispetto i servizi igienici, in particolare ad Aulla sono in numero insufficiente. Per quel che riguarda la messa a norma, alcuni interventi sono già stati fatti ed altri sono previsti (rifacimento delle finestre, dei pavimenti ecc.). Particolarmente grave il problema acustico per le mense. Non ci sono invece problemi di rilievo né per l’isolamento termico, né di umidità. Rispetto le norme di sicurezza è stato attivato quanto previsto dalla normativa in materia (anche grazie ad una convenzione con la ASL). Trattandosi di scuola dell’obbligo, i trasporti sono garantiti con efficienza dall’Amministrazione Comunale. Le Mense sono così distribuite: • 1 ad Aulla • 1 ad Albiano Magra • 1 in Loc. Ragnaia che servono sia la scuola materna che le elementari • 1 a Montedivalli • 1 a Podenzana che sono più piccole e utilizzano pasti preconfezionati • 1 a Pallerone che serve anche l’elementare di Serricciolo • 1 ad Aulla che serve la scuola d’infanzia e l’elementare “Gobetti”. In generale i rapporti con gli Enti Locali sono soddisfacenti. Sarebbe conveniente attivare incontri periodici di progettazione e verifica specialmente per quanto concerne lo stato degli edifici e la manutenzione, stabilendo un piano di interventi preciso anche nelle scadenze 47 temporali per la realizzazione degli stessi (sarebbe anche utile conoscere le disponibilità economiche). Magari sottoscrivendo una sorta di Carta di Impegni reciproci. 48 FORMAZIONE SCOLASTICA E STRUTTURA ECONOMICA IN LUNIGIANA L’Istituto di Studi e Ricerche ha realizzato nel corso dell’anno 2002 un progetto di ricerca dal titolo “Giovani e Lunigiana”, con lo scopo di tracciare un quadro delle condizioni di studio e di vita delle nuove generazioni che abitano la Lunigiana. La finalità principale della ricerca è quella di fornire adeguate risposte ad una domanda di conoscenza del territorio sempre più pressante ed articolata, da utilizzare in seno alle azioni di intervento pubblico locale da parte delle Istituzioni, per calibrare più efficacemente gli strumenti operativi di supporto alle diverse istanze dell’area. Il tutto, alla luce di una nuova prospettiva del sistema “provincia”, più destrutturata e funzionale alla valorizzazione delle diverse entità di un unicum territoriale. L’oggetto della ricerca tende, in particolare a studiare una specifica fascia di giovani, quella con un’età compresa tra i 18 e i 32 anni. La scelta della classe non è stata casuale, anzi si è resa necessaria dopo che un’accurata disamina sullo stato della popolazione locale evidenziava come i principali indicatori socio-demografici concordassero nel rilevare una tendenza lunigianese ”all’invecchiamento”. Una “questione” demografica che in breve è possibile qui riassumere in poche cifre: 22% di ultra64enni sul totale della popolazione, quando a livello Paese non si supera il 18%; età media di 47,5 anni, più elevata di ben quattro anni rispetto a quella della costa e addirittura di circa 7 anni rispetto a quella nazionale; un combinato dei tassi di mortalità e tassi di natalità e fecondità che non sono in grado di favorire un adeguato processo di ricambio generazionale. Di fronte a questo scenario le nuove leve diventano dunque ancora più preziose, così come diventa indispensabile adeguare e potenziare la loro formazione, in funzione di un riposizionamento più competitivo del territorio che è appena iniziato ed è teso a rivalorizzare il patrimonio qualitativo ambientale e paesaggistico, storico e culturale, biologico e agroalimentare, a disposizione. Oggi purtroppo, come vedremo, vi è ancora un’insufficiente specializzazione formativa a livello giovanile rispetto ai nuovi indirizzi di sviluppo ed in relazione ai progetti ed ai programmi elaborati dall’Amministrazione Provinciale, dalla Comunità Montana e dalle singole Amministrazioni locali. Ecco dunque il motivo di fondo che ci ha spinti a studiare la generazione dal 1970 al 1984, consapevoli dell’importanza di non disperdere queste forze che andranno a costituire le potenzialità del futuro e che tuttavia attualmente non sono ancora così scarse, anzi costituiscono circa il 17% della popolazione totale ed il 27% della forza attiva (15-64 anni). Lo studio è stato ampio ed articolato ed ha interessato circa il 20% dell’universo dei lunigianesi di età compresa tra i 18 e i 32 anni di età. Nella fattispecie, sono stati contattati 1.827 giovani sui 9.340 totali. Non è dunque un errore scommettere sulla significatività dei risultati raggiunti, i quali hanno toccato vari aspetti, ma che, per l’obiettivo di questo documento, qui circoscriveremo alla sola sfera scolastica, con una puntualizzazione successiva alla figura del giovane con un diploma in agraria. 49 Quadro generale dell’istruzione. In prima battuta, è utile fare una breve panoramica sul livello generale di istruzione dei giovani tra i 18 e i 32 anni di età raggiunto dal sistema lunigianese. La generazione presa in esame nel suo complesso mostra, in primo luogo, un grado di istruzione medio-alto, così articolato: il 66% dei giovani vanta un diploma di scuola media superiore, il 26% ha la licenza media, il 6,6% la laurea, poco più dell’1% la laurea breve, e solo un giovane su mille può vantare una specializzazione post-lauream. A livello di sesso, emergono tuttavia alcune differenze, con una propensione allo studio che si presenta mediamente più elevata nelle femmine rispetto ai maschi: all’interno della prima categoria si contano, infatti, oltre il 70% di diplomi e un 8% di lauree, mentre la licenza media riguarda soltanto il 20% delle donne. Sull’altro fronte, invece, vi è un 31% di uomini che non ha superato la scuola dell’obbligo, un 62% che ha il diploma di scuola media superiore ed un 6% e poco più che ha un diploma universitario o la laurea. Diversità che, se dovessimo spiegare, giustificheremo con le maggiori difficoltà che attanagliano il mondo delle donne giovani a trovare un inserimento sul mercato del lavoro come dimostrano i relativi tassi di disoccupazione provinciale; difficoltà tuttavia, che è giusto ricordare, non toccano unicamente la Lunigiana. Tab. 1 – Distribuzione titoli di studio tra i giovani della Lunigiana MASCHI FEMMINE TOTALI LICENZA MEDIA/SCUOLA OBBLIGO 31,40% 19,20% 25,90% DIPLOMA SCUOLA SUPERIORE 62,30% 70,30% 66,20% LAUREA BREVE 0,70% 2,30% 1,20% LAUREA 5,50% 8,10% 6,60% FORMAZIONE E POST-LAUREA 0,10% 0,10% 0,10% 100,00% 100,00% 100,00% TOTALE Fonte: Dati I.S.R La classifica dei titoli di studio preferiti non lascia adito a molte sorprese: il titolo più ricorrente è il diploma di ragioneria o la qualifica di geometra, presente nel 33% dei casi; segue la licenza media con il 25,9%, la maturità classica/scientifica o artistica con il 12,9% ed il diploma di tecnico industriale che interessa l’11,6% dei giovani. Il primo diploma di laurea è quello relativo al raggruppamento delle discipline economiche, giuridiche e politico-sociali che raggiunge circa il 3,5% dei giovani. A livello di sessi non trapelano grossissime differenze di scelta, se non riguardo alle prime due tipologie di studio (diploma amministrativo/commerciale e per geometri e licenza media) che tendono ad alternarsi come prima preferenza, a seconda che si tratti di maschio (il secondo) o femmine (il primo titolo), ed in merito ad alcuni titoli, come quello di perito tecnico-industriale, più preferito dagli uomini e quello magistrale/linguistico, legato alla scelta delle donne. 50 Le specializzazioni peculiari al nuovo modo di pensare lo sviluppo dell’area, quelle in operatore turistico e in agraria/ambiente, interessano purtroppo ed in egual misura una fetta marginale della popolazione giovanile, oscillante tra l’1,2 e l’1,3%. Tab. 2 – Classifica dei primi 10 titoli di studio preferiti dai giovani lunigianesi MASCHI licenza media/ scuola obbligo FEMMINE 31,40% TOTALI diploma amm/comm. e per diploma amm/comm. e per 36,00% 33,00% geometri geometri diploma amm/comm. e per 30,00% geometri licenza media/ scuola obbligo 19,20% licenza media/ scuola obbligo 25,90% diploma tecn/industriale 17,50% maturità class/scient/artistica 16,70% maturità class/scient/artistica 12,90% maturità class/scient/artistica 9,50% maturità magistr/linguistica 8,70% laurea in gruppi 3,70% economico/sociali/giuridici diploma agrario/alimentare 2,10% diploma turist/alberghiero 1,40% altri diplomi diploma tecn/industriale diploma tecn/industriale 11,60% 4,10% maturità magistr/linguistica 4,30% laurea in gruppi laurea in gruppi 3,20% 3,40% economico/sociali/giuridici economico/sociali/giuridici altri diplomi 2,10% diploma turist/alberghiero 1,20% 0,70% altre lauree non scientifiche 1,80% altri diplomi 1,30% altre lauree non scientifiche 0,60% laurea gruppo 1,70% diploma agrario/alimentare 1,30% letterario/storico/linguistico maturità magistr/linguistica 0,50% diploma turist/alberghiero 1,20% altre lauree non scientifiche 1,20% Totale prime dieci 97,40% Totale prime dieci 94,70% Totale prime dieci 96,10% Fonte: Dati I.S.R La mobilità scolastica. Un elemento interessante della ricerca riguarda il grado di spostamento dei giovani nelle scelte di studio. Soffermandosi in particolare sul solo diploma di scuola media superiore, che ricordiamo essere il titolo principale, si nota come nell’80% dei casi questo venga ottenuto all’interno dello stessa area di residenza. In termini numerici, ciò significa che, su circa 51 9.500 giovani residenti, 6.200 sono diplomati ed in 5.000 hanno ottenuto questo titolo proprio in Lunigiana; l’altro 20%, corrispondente a 1.200 giovani, si è diplomato altrove e più precisamente il 5% (circa 300 unità) nei comuni della nostra costa, il 12% (800) a La Spezia, lo 0,3% nel resto della Toscana, identica cifra a Parma, l’1,5% (quasi 100 individui) nel resto d’Italia, ed un modesto 0,1% all’estero. Tab. 3 – Ripartizione dei vari titoli di studio raggiunti dai giovani lunigianesi rispetto alla località di conseguimento del titolo La Spezia Parma Resto Italia Estero Totale Incid % di ciascun titolo di studio Lunigiana Costa Resto Toscana LICENZA MEDIA 94,00% 0,60% 0,20% 4,10% 0,00% 1,10% 0,00% 100,00% 25,90% DIPLOMA SCUOLA SUP 80,80% 4,80% 0,30% 12,20% 0,30% 1,50% 0,10% 100,00% 66,20% d.non assegnato 85,70% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 14,30% 0,00% 100,00% 0,40% d.agrario/aliment 100,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 100,00% 1,30% d.tecn/industr 86,60% 3,80% 0,00% 9,60% 0,00% 0,00% 0,00% 100,00% 11,60% d.ammin/comm 86,60% 1,50% 0,20% 10,70% 0,00% 0,80% 0,20% 100,00% 33,00% d.turist/albergh 0,00% 45,50% 0,00% 50,00% 0,00% 4,50% 0,00% 100,00% 1,20% d.inform/graf pubbl 40,00% 0,00% 0,00% 60,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,30% mat.class/scient/art 76,40% 8,20% 0,40% 12,40% 0,40% 2,10% 0,00% 0,00% 12,90% mat.magistr/lingui 62,30% 13,00% 0,00% 19,50% 3,90% 1,30% 0,00% 0,00% 4,30% altri indirizzi 62,50% 0,00% 4,20% 12,50% 0,00% 20,80% 0,00% 0,00% 1,30% DIPLOMA UNIVERSITARIO 0,00% 4,50% 27,30% 9,10% 40,90% 18,20% 0,00% 100,00% 1,20% d.u.tecn/ingegn 0,00% 0,00% 0,00% 33,30% 66,70% 0,00% 0,00% 100,00% 0,20% d.u.econom/giurid/pol soc 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 100,00% 0,00% 100,00% 100,00% 0,20% d.u.medicina/veterinaria 0,00% 0,00% 55,60% 0,00% 33,30% 11,10% 100,00% 100,00% 0,50% altro indirizzo non scientifico 0,00% 14,30% 14,30% 14,30% 14,30% 42,90% 0,00% 100,00% 0,40% LAUREA 0,00% 0,00% 25,80% 0,00% 42,50% 31,70% 0,00% 100,00% 6,60% l.tecn/ingegn 0,00% 0,00% 20,00% 0,00% 60,00% 20,00% 0,00% 100,00% 0,30% l.econ/giur/pol soc 0,00% 0,00% 19,70% 0,00% 55,70% 24,60% 0,00% 100,00% 3,40% l.lettere-filosofia-storia e lingue 0,00% 0,00% 41,20% 0,00% 23,50% 35,30% 0,00% 100,00% 0,90% l.architettura 0,00% 0,00% 50,00% 0,00% 0,00% 50,00% 0,00% 100,00% 0,10% l.matematica-statistica-informatica 0,00% 0,00% 20,00% 0,00% 40,00% 40,00% 0,00% 100,00% 0,30% l.medicina-veterinaria 0,00% 0,00% 11,10% 0,00% 44,40% 44,40% 0,00% 100,00% 0,50% altro indirizzo non scientifico 0,00% 0,00% 38,10% 0,00% 19,00% 42,90% 0,00% 100,00% 1,20% CORSO FORMAZ PROFESS 50,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 50,00% 0,00% 100,00% 0,10% c.f.p.turistico-alberghiero 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 100,00% 0,00% 100,00% 0,10% altro c.f.p 100,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 100,00% 0,10% TOTALE COMPLESSIVO 78,00% 3,30% 2,30% 9,20% 3,50% 3,70% 0,10% 100,00% 100,00% Fonte: Dati I.S.R 52 Se è vero dunque che vi è ancora una consistente quota di giovani che resta in Lunigiana per studiare, è pur vero che esiste anche nello studio, come più notoriamente nella scelta del lavoro un fenomeno di alta mobilità: fenomeno che, osservato sotto la lente dei valori assoluti e dell’impatto economico e sociale che genera sul sistema, non va certamente sottovalutato o licenziato come fisiologico. E’ indubbio come un’importante gruppo, che abbiamo misurato in circa 1.200, e composto soprattutto dai più giovani, abbia trovato possibilità di studio solo nelle zone limitrofe, considerate mete più vicine ai propri desideri formativi, nonostante implicassero molto spesso non facili spostamenti, anche di decine di chilometri, dal proprio luogo di residenza. Del resto anche la scelta di restare in Lunigiana a compiere il proprio percorso formativo può implicare, considerate le note difficoltà nei trasporti, una rinuncia alle proprie ambizioni ed una sottovalutazione dei reali trend del mercato del lavoro e dello sviluppo economico dell’area. Sarebbe interessante verificare l’esistenza di un identico fenomeno anche sulla parte costiera, ma, pur non aiutati da corollari statistici, non è fuori luogo pensare che in quell’area esista semmai una manifestazione contraria, ossia una mobilità scolastica favorevole più all’entrata che all’uscita, cui porta contributo anche lo stesso flusso lunigianese. I diplomati in agraria. Naturalmente è anche giusto far osservare come su certe specifiche discipline, vuoi per vocazione storica, vuoi per un’attrattività riconosciuta a livello nazionale, vuoi anche per una scarsa diffusione nazionale di certe professionalità scolastiche, la Lunigiana esprima ancora una propria autorevolezza. Un caso emblematico si ha per il corso di agraria, percorso che non può che identificarsi con l’Istituto tecnico per l’agricoltura e l’ambiente “Fantoni” di Soliera. E’ la stessa ricerca peraltro a confermarlo: il lunigianese, ma anche il giovane di un’altra provincia italiana (soprattutto se gravita nell’orbita della Lunigiana), che, conseguita la licenza media, sceglie un orientamento di questo tipo, non può che indirizzarsi, vistone anche il lustre passato e le professionalità riconosciute a livello nazionale, sull’Istituto di Fivizzano. E’ vero che il numero di diplomati sfornati ogni anno dall’Istituto non è alto rispetto a quello, per esempio, che fuoriesce dagli Istituti tecnici industriali, e ciò deve fare riflettere, alla luce anche del modello di sviluppo che si vuole percorrere. Il titolo che vale un lavoro. A dimostrazione che l’Istituto è saldamente radicato alle istanze della comunità (Istituzioni, Imprese, Cittadini), è la stessa ricerca a segnalarci come il diplomato in agraria trovi più facilità nella ricerca del lavoro del normale giovane con un qualunque titolo di studio (licenza media, diploma di scuola superiore, diploma universitario e laurea, master): mediamente un 10% in più; ci fa pure osservare che, pur vivendo il disagio della disoccupazione, chi ha un diploma del genere può vantare un livello di esperienze lavorative percentualmente superiore alla normalità dei giovani, e nel caso poi, scelga di continuare gli studi, è più motivato di altri nel proseguire lungo il solco della specializzazione. 53 Tab. 4 – Incidenza del diploma in agraria nella figura del disoccupato, occupato o studente SITUAZIONE ATTUALE SITUAZ ATTUALE DISOCCUPATO OCCUPATO STUDENTE diploma in agraria 17,40% 69,60% 13,00% totale titoli di studio 13,90% 60,40% 25,70% DISOCCUPATO LAVORI PRECEDENTI NO SI diploma in agraria 25,00% 75,00% totale titoli di studio 53,50% 46,50% STUDENTI STUDIO ATTUALE LAUREA IN AGRARIA ALTRO INDIRIZZO NON SCIENTIFICO diploma in agraria 66,70% 33,30% totale titoli di studio 0,90% 7,20% Fonte: Dati I.S.R Il lavoro che ti aspetta. La ricerca traccia inoltre il profilo tipico del giovane occupato munito questo diploma: svolge in generale ruoli lavorativi di natura specializzata e si trova ad operare ormai in pianta stabile all’interno dell’azienda; trova percentualmente più sbocchi occupazionali nel settore dell’agricoltura rispetto alla generalità dei giovani della sua terra, molti anche nella manifattura alimentare, elettrica e meccanica, nella Pubblica Amministrazione, meno invece nel commercio rispetto alla normalità. Si dedica anche ai servizi sociali e i suoi luoghi principali di lavoro sono la Lunigiana e Parma. Svolge in sostanza lavori che sono perfettamente aderenti al percorso di studio intrapreso che, ricordiamo, alla fine del quinquennio dà accesso alle seguenti qualifiche: agrotecnico, tecnico delle industrie elettriche, operatore dei servizi sociali, odontotecnico, tecnico per l’industria meccanica. Tab. 5 – Status dell’occupato per tipo di lavoro, tipo di contratto, settore lavorativo e luogo di lavoro OCCUPATO RUOLI DIRIGENZIALI E/O PROFESSIONI IMPIEGATI TIPO LAVORO LAVORATORE OPERAI TOTALE ALTAMENTE SPECIALIZZATI INTERMEDIE ESECUTIVI diploma in agraria 0,00% 0,00% 12,50% 75,00% 12,50% 100,00% totale titoli di studio 1,20% 2,90% 22,00% 50,70% 23,20% 100,00% 54 INDIPENDENTE OCCUPATO A TEMPO A TEMPO PART- FORMAZIONE APPRENDI- COLLABO- LAVORO TIPO CONTRATTO TOTALE INDETERMINATO DETERMINATO TIME LAVORO STATO RAZIONE INTERINALE diploma in agraria 78,60% 21,40% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 100,00% totale titoli di studio 69,90% 13,10% 3,90% 3,40% 4,30% 5,20% 0,10% 100,00% OCCUPATO SETTORE LAVORATIVO diploma in agraria totale titoli di studio ATTIVITA AGRICOLE 12,50% 1,70% ATTIVITA TURISTICHE 0,00% 0,60% ATTIVITA COMMERCIALI 12,50% 34,20% ATTIVITA MANIFATTURIERE 37,50% 20,60% EDILIZIA 12,50% 10,70% NEW ECONOMY E TERZIARIO AVANZATO 0,00% 2,10% PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 18,80% 8,60% SANITA 0,00% 4,80% SCUOLA UNIVERSITA RICERCA 0,00% 2,30% SERVIZI SOCIALI 6,30% 3,70% CREDITO E ASSICURAZIONI 0,00% 3,70% LIBERA PROFESSIONE E CONSULENZE 0,00% 6,90% 100,00% 100,00% TOTALE OCCUPATO LUOGO LAVORO RESTO ALTRE RESTO PROVINCIA PROVINCIA LUNIGIANA PROVINCIA PROVINCE ESTERO TOTALE TOSCANA LA SPEZIA PARMA MS D'ITALIA diploma in agraria 56,30% 12,50% 0,00% 0,00% 18,80% 12,50% 0,00% 100,00% totale titoli di studio 65,10% 6,50% 1,20% 13,10% 5,70% 7,90% 0,50% 100,00% Fonte: Dati I.S.R Quadro socio-economico di riferimento. L’Istituto Nazionale di Statistica, dalla seconda metà del 1999, è attivamente impegnato nella produzione di informazioni statistiche con dettaglio territoriale e settoriale, un progetto finalizzato alla realizzazione di indicatori statistici di livello sub-provinciale. La dimensione territoriale scelta, più fine delle consuete unità amministrative provinciali e regionali, è quella del Sistema Locale del Lavoro (SLL) costruito dall’Istat sulla 55 base dei flussi di pendolarismo per motivi di lavoro. I sistemi locali del lavoro, che rappresentano aree funzionali costruite con criteri omogenei su tutto il territorio nazionale, rilevati in occasione del Censimento del 1991, sono revisionati sulla base delle informazioni acquisiti con i nuovi censimenti.1 E’ possibile affermare che i sistemi locali di lavoro concentrano la maggiore quantità possibile delle relazioni individuali che intervengono tra luoghi dove si svolgono attività di produzione di beni e servizi e luoghi dove si esercitano le attività legate al contesto individuale, familiare e sociale. L’attrattiva e la funzionalità degli SLL per lo studio dei processi di sviluppo locale nasce, quindi, dalla possibilità di disporre di una griglia territoriale i cui confini non sono il risultato di eventi storici passati, di decisioni politico-amministrative o della morfologia del territorio, ma sono invece definiti dall’organizzazione dei rapporti sociali ed economici dell’area. Quindi un SLL può essere formato da comuni appartenenti a province o regioni diverse. Ad esempio il SLL che ha il suo centro a Carrara, troverà posto all’interno dell’elenco degli SLL della regione Toscana pur comprendendo al suo interno un comune appartenente alla provincia ligure di La Spezia (Ortonovo), mentre il comune di Fosdinovo sarà inserito nel SLL di La Spezia della regione Liguria. Un’ultima avvertenza riguarda i dati presentati che si riferiscono, principalmente, ai due sistemi locali del lavoro presenti in Lunigiana (SLL di Aulla e di Pontremoli), con riferimenti sia alla media provinciale sia alla media nazionale.2 Popolazione. I risultati del Censimento della Popolazione e delle Abitazioni realizzato dall'Istat nell'ottobre 2001 evidenziano, a livello microterritoriale, le caratteristiche e le trasformazioni principali avvenute in Lunigiana negli ultimi anni. I dati che emergono dall’indagine sono gli stessi utilizzati dall’Istat nell’analisi per sistemi locali di lavoro, pertanto le indicazioni in entrambi gli ambiti risultano sostanzialmente omogenee. Per quanto riguarda la provincia di Massa-Carrara, il decennio intercensuario ha fatto riscontrare una diminuzione di quasi 3.000 abitanti, pari a circa un punto e mezzo percentuale. La flessione più marcata si è verificata nell’entroterra lunigianese che, incidendo per poco più di un terzo sul totale della popolazione, ha registrato un saldo negativo di 1.494 unità a fronte delle 1.407 1 I sistemi locali di lavoro sono aggregazioni di comuni che derivano da una ricerca condotta da Istat ed Irpet in collaborazione con l’Università di Newcastle Upon Tyne a partire dai dati relativi al pendolarismo dei componenti delle famiglie per motivi di lavoro ricavati dagli appositi quesiti posti nel Censimento Generale della Popolazione del 1991. Cfr. ISTAT, I sistemi locali del lavoro 1991, Collana Argomenti n. 10, Roma 1997. 2 I SLL della provincia di Massa- Carrara sono i seguenti quattro: il SLL di Aulla (comuni di Aulla, Casola in Lunigiana, Comano, Fivizzano, Licciana Nardi, Podenzana e Tresana), il SLL di Carrara (comuni di Carrara e Ortonovo), il SLL di Massa (comuni di Massa e Montignoso), e il SLL di Pontremoli (comuni di Pontremoli, Bagnone, Filattiera, Mulazzo, Villafranca in Lunigiana e Zeri). 56 dell’area costiera. Nella Lunigana il trend demografico negativo ha interessato in modo particolare il comune di Fivizzano (-1.114 unità), mentre si è manifestato un incremento di residenti nei comuni di Fosdinovo (+390), Licciana Nardi (+466) e Podenzana (+157).3 L’analisi per sistemi locali di lavoro, tramite l’utilizzo di una serie d’utili indicatori, permette ulteriori precisazioni per quanto attiene la tendenza generale all’invecchiamento, più volte rimarcata anche in studi precedenti, della popolazione della Lunigiana.4 L’indice di dipendenza strutturale nel caso dei SLL lunigianesi (Aulla 59% e Pontremoli 67,7%) si manifesta superiore sia alla media provinciale (55%) sia a quella nazionale (47,4%). Distanze che si attenuano nel riferimento alla dipendenza strutturale giovanile, uniforme in tutta la provincia di MS (16,9%) anche se inferiore rispetto al dato medio nazionale (21,3%), mentre si accentuano le differenze con attinenza alla dipendenza strutturale degli anziani, pari al 42,6% nel SLL di Aulla, 51,8% nel SLL di Pontremoli e 38% nella media dei SLL provinciali, a fronte di una media nazionale attestata al 26,1%. Un altro indicatore interessante è l’indice di vecchiaia che nei sistemi locali di lavoro della Lunigiana registra quote molto elevate, nel caso di Pontremoli (326,33) all’incirca tre volte la media nazionale (122,75). L’auspicabile inversione di tendenza nella popolazione lunigianese, per colmare il divario esistente tra la Lunigiana e le medie nazionali, sembrerebbe quanto meno improbabile nel breve periodo come può essere, infine, sintetizzato con riferimento all’indice di ricambio, rapporto fra la popolazione nella fascia di età compresa fra i 60 ed i 64 anni e quella compresa fra i 15 ed i 19 anni, che segnala come il SLL di Aulla (158,10) ed il SLL di Pontremoli (198,12) siano notevolmente distanti dalla media dei SLL nazionali (106,78). 3 Per ulteriori e più analitiche considerazioni si rimanda al Rapporto Economia di Massa-Carrara, anno 2002, I.S.R, pagine 17-24. 4 INDICE DI DIPENDENZA STRUTTURALE E’ il rapporto fra la somma della popolazione nella fascia di età compresa fra 0 e 14 anni e maggiore di 64 anni e la popolazione in età compresa fra i 15 ed i 64 anni. INDICE DI DIPENDENZA STRUTTURALE GIOVANILE E’ il rapporto fra la somma della popolazione nella fascia di età compresa fra 0 e 14 anni e la popolazione in età compresa fra i 15 ed i 64 anni. INDICE DI DIPENDENZA STRUTTURALE DEGLI ANZIANI E’ dato dal rapporto fra la popolazione con più di 64 anni e la popolazione in età compresa fra i 15 ed i 64 anni. INDICE DI VECCHIAIA E’ il rapporto fra la popolazione con più di 64 anni e la popolazione appartenente alla classe di età 0-14 anni. INDICE DI RICAMBIO E’ il rapporto fra la popolazione nella fascia di età compresa fra i 60 anni ed i 64 anni e la popolazione in età compresa fra i 15 ed i 39 anni. INDICE DI STRUTTURA E’ il rapporto fra la popolazione nella fascia di età compresa fra i 40 anni ed i 64 anni e la popolazione in età compresa fra i 15 ed i 39 anni. 57 Tab. 6 – Analisi della popolazione con relativi indici nei Sistemi Locali di Lavoro AULLA PONTREMOLI MASSA CARRARA TOTALE MS POPOLAZIONE Numero di comuni TOTALE ITALIA 7 6 2 2 17 8.101 Superficie territoriale (in kmq) 454,92 470,87 110,64 85,1 1121,53 301.281,09 Popolazione Totale 30.099 21.288 76.125 73.748 201260 56.305.568 -di cui Maschi 14.488 10.141 36.975 35.243 96847 27.260.953 -di cui Femmine 15.611 11.147 39.150 38.505 104413 29.044.615 Densità abitativa 66,2 45,2 688,0 866,6 179,5 186,89 13.194 9.620 28.568 29.301 80.683 21.503.088 Numero medio di componenti per famiglia 2,28 2,21 2,66 2,52 2,49 2,62 Indice di dipendenza strutturale 59,04 67,7 46,05 47,32 55,03 47,46 Indice di dipendenza strutturale giovanile 16,36 15,88 18,77 16,84 16,96 21,31 Indice di dipendenza strutturale degli anziani 42,68 51,82 27,27 30,48 38,06 26,15 Indice di vecchiaia 260,85 326,33 145,3 181 228,37 122,75 Indice di struttura 106,26 111,72 95,02 95,82 102,21 88,48 Indice di ricambio 158,1 198,12 115,82 125,68 149,43 106,78 Numero di famiglie Fonte: Istituto G. Tagliacarne Tessuto imprenditoriale. Al 31 dicembre 2001 il tessuto imprenditoriale dei sistemi locali di lavoro della Lungiana ammontava ad un numero di unità locali registrate pari a 5.659, il 24% del totale dei SLL di Massa-Carrara. La disaggregazione interna al territorio lunigianese pone in evidenza come la maggior parte delle imprese siano localizzate nel SLL di Aulla (57%), mentre a Pontremoli rimarrebbero il 43% delle aziende pari a 2.390 unità. La componente economica di maggior peso, per entrambi i SLL della Lunigiana, è quella rappresentata dal “Commercio” che incide per il 30% circa sul totale delle attività (la media nazionale è leggermente inferiore), con valori assoluti che si attestano a 971 unità per il SLL Aulla ed a 714 per quello di Pontremoli. Il settore “Agricoltura, caccia e silvicoltura” segnala in maniera marcata le differenze esistenti fra il tessuto imprenditoriale della Lunigiana e quello del resto della provincia; il numero di aziende agricole presenti nel SLL di Aulla è pari a 606 unità ed incide per quasi il 20% sul totale, leggermente inferiore il peso di Pontremoli, ma sostanzialmente molto distanti ambedue dal dato medio del SSL di Massa-Carrara pari al 5,6% del totale delle imprese. Superiore alla media nazionale (10,9%) ed anche a quella provinciale (12,4%) è il risultato che ottiene la sezione economica delle “Costruzioni”; tale attività economica si presenta abbastanza radicata nel sistema locale di lavoro della Lunigiana attestandosi ad un incidenza percentuale di circa 13,5 punti, per un totale di unità imprenditoriali pari a 764. 58 Il comparto delle “Attività manifatturiere” rileva un’ulteriore differenza fra SLL di costa e della Lunigiana mostrando come il settore rappresenti il 10,2% a Pontremoli ed il 10,8% ad Aulla, mentre la media provinciale è del 14,2% e quella nazionale del 13,2%. Le distanze che si presentano nell’ambito industriale parrebbero compensate oltre che dal settore commerciale, come abbiamo già visto, anche dagli “Alberghi e ristoranti” che nel SLL di Aulla rappresentano il 6,8%, in quello di Pontremoli il 7,2%, rispetto ad una media della provincia del 6,6% ed una media nazionale inferiore al 5%. Una struttura economica, pertanto, quella desumibile dai sistemi locali di lavoro della Lunigiana che tramite il settore commerciale e dei servizi sembrerebbe compensare i ritardi dei comparti più strettamente legati all’industria, lasciando alle attività agricole, se specializzate e di qualità, un ruolo importante per gli scenari economici futuri. Tab. 7 – Struttura economica in valori assoluti, distinta per settori di appartenenza al 31-12-2001, dei Sistemi Locali di Lavoro AULLA PONTREMOLI MASSA CARRARA TOTALE MS TESSUTO ECONOMICO A Agricoltura, caccia e silvicoltura TOTALE ITALIA 606 395 213 124 1.338 1.045.029 B Pesca, piscicoltura e servizi connessi 2 0 22 10 34 12.305 C Estrazione di minerali 21 4 74 251 350 9.778 D Attivita' manifatturiere 355 245 1.316 1.490 3.406 875.112 1 8 7 5 21 6.078 F Costruzioni 443 321 1.256 944 2.964 724.103 G Comm.ingr.e dett.-rip.beni pers.e per la casa 971 714 3.130 3.117 7.932 1.797.360 H Alberghi e ristoranti 223 173 754 432 1.582 312.120 I Trasporti,magazzinaggio e comunicaz. 106 88 296 428 918 240.861 J Intermediaz.monetaria e finanziaria 83 59 222 198 562 147.689 K Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca 138 118 864 687 1.807 600.810 L Pubbl.amm.e difesa;assic.sociale obbligatoria 0 0 2 3 5 949 M Istruzione 9 4 27 27 67 22.133 N Sanita' e altri servizi sociali 14 11 37 34 96 27.841 O Altri servizi pubblici,sociali e personali 132 81 541 393 1.147 252.462 P Serv.domestici presso famiglie e conv. 0 0 0 0 0 149 165 169 609 685 1.628 540.617 3.269 2.390 9.370 8.828 23.857 6.615.396 E Prod.e distrib.energ.elettr.,gas e acqua X Imprese non classificate Totale Fonte: Istituto G. Tagliacarne 59 Tab. 8 – Struttura economica in valori percentuali, distinta per settori di appartenenza al 31-122001, dei Sistemi Locali di Lavoro AULLA PONTREMOLI MASSA A Agricoltura, caccia e silvicoltura 18,54 16,53 2,27 1,40 5,61 15,80 B Pesca,piscicoltura e servizi connessi 0,06 0,00 0,23 0,11 0,14 0,19 C Estrazione di minerali 0,64 0,17 0,79 2,84 1,47 0,15 D Attivita' manifatturiere 10,86 10,25 14,04 16,88 14,28 13,23 E Prod.e distrib.energ.elettr.,gas e acqua 0,03 0,33 0,07 0,06 0,09 0,09 F Costruzioni 13,55 13,43 13,40 10,69 12,42 10,95 G Comm.ingr.e dett.-rip.beni pers.e per la casa 29,70 29,87 33,40 35,31 33,25 27,17 H Alberghi e ristoranti 6,82 7,24 8,05 4,89 6,63 4,72 I Trasporti,magazzinaggio e comunicaz. 3,24 3,68 3,16 4,85 3,85 3,64 J Intermediaz.monetaria e finanziaria 2,54 2,47 2,37 2,24 2,36 2,23 K Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca 4,22 4,94 9,22 7,78 7,57 9,08 L Pubbl.amm.e difesa;assic.sociale obbligatoria 0,00 0,00 0,02 0,03 0,02 0,01 M Istruzione 0,28 0,17 0,29 0,31 0,28 0,33 N Sanita' e altri servizi sociali 0,43 0,46 0,39 0,39 0,40 0,42 O Altri servizi pubblici,sociali e personali 4,04 3,39 5,77 4,45 4,81 3,82 P Serv.domestici presso famiglie e conv. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 X Imprese non classificate 5,05 7,07 6,50 7,76 6,82 8,17 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 TESSUTO IMPRENDITORIALE Totale CARRARA TOTALE MS TOTALE ITALIA Fonte: Istituto G. Tagliacarne Occupazione. I principali risultati sull’andamento del mercato del lavoro in Lunigiana, nei tre anni considerati (1998-2000), possono essere sintetizzati sia da una progressiva riduzione della disoccupazione sia da un aumento del tasso di occupazione. Va comunque osservato, preliminarmente, che l’elemento demografico, come è già stato rilevato, ed in particolare il declino della natalità e l’accresciuta incidenza della componente “anziana” trovano un riscontro significativo nella quota di popolazione in età lavorativa, e pertanto nei mutamenti che hanno interessato i principali indicatori del mercato del lavoro. In tale ottica l’analisi per sistemi locali di lavoro ci permette di evidenziare come il tasso di attività, rapporto fra le forze di lavoro e la popolazione con età maggiore di 15, sia passato nel SLL di Aulla dal 43,0% del 1998 al 44,6% registrato a fine 2000, con un incremento di quasi due punti percentuali a fronte del più 0,6% della media nazionale. Tale positiva dinamica, in maniera minore, ha interessato anche il SLL di Pontremoli (+0,3%), mentre la media provinciale (45,4%) 60 è imputabile alle ottime performance del SLL di Massa, il cui incrementato nel periodo di riferimento è stato di circa 10 punti. Un altro indicatore degno di attenzione è il tasso di occupazione, dato dal rapporto fra il numero di occupati e la popolazione con un'età maggiore di 15 anni. In linea con quanto visto per il tasso di attività anche in questo caso il SLL di Aulla ha ottenuto aumenti superiori al 2% nell’arco del triennio considerato, invece risultano più contenuti gli incrementi nel SLL di Pontremoli (+0,9%). Alle non positive tendenze del SLL di Carrara corrisponde l’eccellente trend di Massa che passa dal 33,6% del 1998 al 43,3% del 2000, diventando l’unico SLL provinciale con tendenze superiori alle medie nazionali (43,1%). Ulteriori indicazioni provengono dal tasso di disoccupazione, indicatore basilare per rilevare lo stato di salute del mercato del lavoro locale. La propensione alla diminuzione della disoccupazione che ha interessato negli ultimi anni gran parte del panorama nazionale può in sintesi, senza dimenticare elementi territoriali di distinzione, essere riscontrata anche a livello locale. Il rapporto fra persone in cerca di occupazione e totale delle forze lavoro a livello dei SLL nazionali ha visto un decremento del 1,2%, attestandosi a fine 2000 al 10,6%. In ambito locale tutti i SLL della provincia registrano un tasso di disoccupazione medio, pari al 8,4%, inferiore a quello nazionale. I sistemi locali di lavoro della Lunigiana manifestano tendenze triennali più che positive che si concretizzano per il SLL di Aulla con il passaggio da un tasso di disoccupazione del 7,5% del 1998 al 5,9% del 2000, mentre il SLL di Pontremoli scende dal 7,1% al 5,7% di fine 2000: in entrambi i casi la diminuzione si attesta a circa un punto e mezzo percentuale. Diminuzioni consistenti hanno interessato, come per gli indicatori precedenti, il SLL di Massa, il cui tasso di disoccupazione è diminuito di quasi quattro punti percentuali ammontando a fine 2000 al 8,7%, rispetto al 9,7% del SLL di Carrara che è rimasto sostanzialmente stabile. In conclusione si può rilevare che dalla situazione occupazionale descritta nei SLL della Lunigiana provengono segnali confortanti sia per le nuove entrate nel mondo del lavoro sia per la consistente diminuzione delle persone in cerca di occupazione. I lunigianesi che risultano ufficialmente senza lavoro sono poco più di mille, con un’incidenza sul totale delle forze lavoro inferiore di quasi 2,5 punti percentuali rispetto al dato medio dei sistemi locali della provincia, e addirittura di cinque punti nel confronto con il dato medio nazionale. Questi positivi valori non devono comunque portare a facili entusiasmi data l’influenza esercitata su tali movimenti dal già menzionato elemento demografico, sembrerebbe, pertanto, auspicabile aspettare le future rilevazioni per eventuali nuove riflessioni. 61 Tab. 9 – Struttura occupazionale con relativi indicatori nei Sistemi Locali di Lavoro AULLA PONTREMOLI MASSA CARRARA TOTALE MS TOTALE ITALIA OCCUPAZIONE Occupati 11.344 7.479 29.310 26.366 74.499 21.079.777 710 451 2.800 2.830 6.791 2.494.927 Totale forze di lavoro 12.054 7.930 32.110 29.196 81.290 23.574.704 Non Forze di lavoro 14.969 11.057 35.531 36.020 97.577 25.342.722 Tasso di attività 44,6 41,8 47,5 44,8 45,4 48,2 Tasso di occupazione 42,0 39,4 43,3 40,4 41,7 43,1 Tasso di disoccupazione 5,9 5,7 8,7 9,7 8,4 10,6 Persone in cerca di occupazione Fonte: Istituto G. Tagliacarne Tab. 10 – Stima degli occupati residenti e delle persone in cerca di occupazione per Sistema Locale del Lavoro (Media 1998,1999,2000; dati in migliaia) Forze di lavoro Denominazione Sistema Locale di Lavoro Popolazione con meno di 15 anni Occupati Persone in cerca di occupazione Totale Tasso di Popolazione Non Forze Popolazione attività con più di 15 di lavoro totale anni Tasso di Tasso di occupazione disoccupazione Anno 1998 AULLA 3 11 1 12 15 27 30 43,0 39,7 7,5 CARRARA 8 27 3 29 36 66 74 45,0 40,6 9,8 MASSA 10 23 3 26 41 67 77 38,5 33,6 12,5 PONTREMOLI 2 7 1 8 11 19 21 41,5 38,5 7,1 8.387 20.435 2.745 23.180 25.473 48.653 57.040 47,6 42 11,8 ITALIA Anno 1999 AULLA 3 11 1 12 15 27 30 43,4 40,4 7,0 CARRARA 8 27 3 30 36 66 74 45,5 41,3 9,3 MASSA 10 27 3 30 37 67 77 44,4 39,7 10,6 PONTREMOLI 2 7 1 8 11 19 21 41,4 38,7 6,5 8.319 20.692 2.669 23.361 25.398 48.759 57.078 47,9 42,4 11,4 ITALIA Anno 2000 AULLA 3 11 1 12 15 27 30 44,6 42,0 5,9 CARRARA 8 26 3 29 36 65 73 44,8 40,4 9,7 MASSA 10 29 3 32 36 68 77 47,5 43,3 8,7 PONTREMOLI 2 7 0 8 11 19 21 41,8 39,4 5,7 8.271 21.080 2.495 23.575 25.343 48.917 57.189 48,2 43,1 10,6 ITALIA Fonte: Istituto G. Tagliacarte 62 Tab. 11 – Errori relativi percentuali delle stime per anno 1998 1999 2000 Persone in cerca di occupazione Persone in cerca Occupati di occupazione Occupati Persone in cerca di occupazione Occupati AULLA 4,11 8,05 4,05 8,09 6,76 7,82 CARRARA 6,35 11,39 6,30 11,41 4,78 9,95 MASSA 6,32 18,87 6,24 18,95 4,87 15,37 PONTREMOLI 2,67 4,03 2,64 4,17 6,53 3,43 Denominazione SLL Fonte: Istituto G. Tagliacarte Ruolo dell’agricoltura all’interno della Lunigiana. Per far comprendere come il settore dell’agricoltura abbia ancora rilevanza all’interno del sistema lunigianese si vuole offrire un breve quadro riassuntivo, di fonte IRPET, dello scenario economico di riferimento: - la filiera agricola-alimentare, all’interno del sistema lunigianese, produce un PIL pari a circa il 10% di quello prodotto complessivamente dall’area, contro un 3,7% a livello provinciale. Il 7,6% deriva dal settore primario e il 2,1% dall’industria alimentare; - ancora più elevato risulta l’apporto della filiera all’occupazione, che è misurato in circa il 13% delle unità di lavoro totali impiegate nella zona, quando, anche in questo caso, a livello di provincia non si va oltre il 5%. Tab. 12 – Composizione del valore aggiunto e delle unità di lavoro per branche produttive all’interno dei due SEL nell’anno 2001 VALORE AGGIUNTO UNITA' DI LAVORO LUNIGIANA COSTA PROVINCIA LUNIGIANA COSTA PROVINCIA Agricoltura 7,6 0,6 2,2 11,1 1 3,6 Alimentare 2,1 1,4 1,5 1,7 1,3 1,4 Minerali non metalliferi 1,7 6,5 5,4 1,4 6,3 5,1 Moda 1,7 1,6 1,6 1,8 2 1,9 Meccanica 3,9 7,4 6,6 3,6 7,4 6,4 Altra industria 6,6 5,7 5,9 4,9 4,1 4,3 Costruzioni 6,9 4,9 5,4 8,4 6,8 7,2 Commercio alberghi e pubblici esercizi 23 19,6 20,4 24,5 23,6 23,8 Altri servizi 46,5 52,4 51 42,6 47,5 46,3 TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Dati Irpet 63 Le recenti considerazioni in sede di consuntivo 2001 hanno confermato che l’agricoltura, da alcuni anni ormai, ha recuperato alcuni spazi ed invertito le tendenze di progressiva dissociazione ed allontanamento dal mondo agricolo avvenute negli anni 80 e 90. In tal senso la conferma avviene dalla riscoperta di aree interne, dal recupero di superfici abbandonate, dalla ristrutturazione del patrimonio urbanistico e rurale, oltre che dall’affermazione di strutture ricettive-turistiche quali gli agriturismi. Alla stato attuale possono comunque essere effettuate alcune valutazioni di ordine strutturale osservando la dinamica del Registro delle Imprese nella parte dedicata alle aziende agricole con riferimento allo stock del 2002. Il totale delle imprese agricole in provincia di Massa Carrara risulta pari a 1.375 unità, di cui il 77% ubicate nella Lunigiana. Il comune più rappresentativo è Fivizzano con 257 imprese (18,7%), seguito da Massa con 188 aziende (14%) e Aulla con 124 unità (9%). L’evoluzione strutturale dell’ultimo periodo pone in evidenza un ridimensionamento imprenditoriale più marcato a livello provinciale (-2,9%), rispetto al dato medio regionale (1,8%) e nazionale (-2%), risultato determinato sul fronte territoriale locale dall’andamento negativo della Lunigiana (-3,6%), l’area a maggiore vocazione agricola. Il trend negativo è da riferirsi prevalentemente alle imprese che svolgono un’attività di coltivazione agricola associata all’allevamento di animali (attività mista). Tali aziende, che rappresentano il 60% dell’universo delle attività agricole locali, hanno ottenuto risultati alquanto svantaggiosi: a livello provinciale si è registrata una perdita del -5,9% (-5,8% in Lunigiana e – 6,4% nell’Area di Costa), che si è aggravata sensibilmente nel dato medio regionale (-12,6%), mentre più contenute sono risultate le diminuzioni del resto d’Italia (-4,2%). Se in termini generali si registrano dinamiche locali più negative rispetto alla media regionale e italiana, talvolta, in analisi circoscritte ai singoli settori osserviamo tendenze più favorevoli per la nostra provincia. E’ il caso delle coltivazioni agricole (orticoltura, floricoltura, cerali, ortaggi, floricole, frutticole, viticole, olivicole e agrumicole) per le quali la provincia di Massa-Carrara segnala un incremento dello 0,7% che diviene del 2% nel territorio della Lunigiana, rispetto alle controtendenze degli ambiti territoriali superiori (Toscana –1,1%, Italia –2,4%). In sostanziale tenuta (+0,8%) a livello provinciale il settore della zootecnia, mentre la Toscana registra un meno 0,1% e l’Italia tiene con un +0,2%. L’attività di servizi connessi all’agricoltura, pur incidendo solamente per il 5% sul totale del mondo agricolo locale, è il comparto che mostra, nel breve periodo, i segnali più positivi con una crescita media provinciale (6,3%) superiore ai trend regionali (+5,2%) e nazionali (+5,2%). La silvicoltura, utilizzazioni di aree forestali e servizi connessi, registrano perdite del 13% circa nella zona costiera, mentre il buon andamento all’interno del territorio lunigianese, dove è ubicato l’80% delle imprese del settore, ottiene un più 6,2% e contribuisce ad un risultato medio provinciale del +1,6%, superiore alle perdite della regione Toscana (-0,3%) e vicino al dato del resto d’Italia (+1,8%). Inoltre segnaliamo le imprese che hanno come oggetto l’attività di pesca, piscicoltura e servizi connessi, che sono aumentate, rispetto l’anno precedente, di due unità. 64 Dal punto di vista congiunturale, pur non disponendo di indicatori statistici specificatamente collegati al sistema produttivo locale, talune considerazioni riferite ai risultati salienti dell’anno in corso sono state ottenute grazie al parere di alcuni operatori del settore. Nel settore zootecnico è continuato il processo di miglioramento qualitativo del prodotto, in particolare ricordiamo i bovini da carne e l’agnello di Zeri, che rappresenta la migliore risposta alle crisi del passato. Da ricordare altresì che nel comparto apistico è stata ottenuta la certificazione U.E. per la ormai attesissima D.O.P “Miele Della Lunigiana”. Un settore agricolo, in sintesi, il cui andamento nel 2002 può ritenersi sufficientemente appagante nonostante le avverse situazioni climatiche che in taluni casi ne hanno condizionato la produzione. In sostanza quindi un’agricoltura che sta puntando carte decisive sulla qualità e la tipicità delle produzioni (miele, olio d’oliva, fagiolo di Bigliolo, agnello di Zeri, ecc.), sul biologico che si integrano con la grande offerta enogastronomia dell’area formando un sistema integrato con il settore turistico. 65 Tab. 13 – Imprese agricole nella provincia di Massa-Carrara, per comune e attività economica nell’anno 2002 Aulla Bagnone Casola Comano Filattiera Fivizzano Fosdinovo Licciana Mulazzo Podenzana Pontremoli Tresana Villafranca Zeri Lunigiana Carrara Massa Montignoso Inc. % Area Provincia di per MS Costa settore AGRICOLTURA 28 5 2 2 7 16 32 12 5 4 23 2 6 4 148 27 80 8 115 263 19,13 Coltivazioni agricole 10 1 0 1 1 4 16 5 1 0 7 2 1 1 50 11 19 4 34 84 6,11 Coltivazioni cerali 1 1 1 0 2 1 0 1 1 0 5 0 0 3 16 3 1 1 5 21 1,53 Coltivazione ortaggi 8 0 0 1 1 3 2 1 0 1 0 0 2 0 19 3 32 1 36 55 4 Coltivazioni frutticole 9 3 1 0 3 8 14 5 3 3 11 0 3 0 63 10 28 2 40 103 7,49 ZOOTECNIA 11 5 1 4 14 12 1 9 4 4 9 13 4 4 95 6 14 0 20 115 8,36 All. generico animali 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 2 0 0 0 0 2 0,15 All. bovini-bufalini 8 4 0 0 10 6 0 3 1 2 6 8 3 2 53 1 2 0 3 56 4,07 All. ovini-caprini-equini 0 1 0 4 2 0 0 4 2 0 0 3 0 2 18 1 8 0 9 27 1,96 All. suini 0 0 1 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 3 0,22 All. pollame-volatili 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 1 1 0 5 1 1 0 2 7 0,51 All. altri animali 2 0 0 0 1 4 1 1 1 2 1 1 0 0 14 3 3 0 6 20 1,45 ATTIVITA' MISTA 73 23 35 17 36 215 57 50 42 6 70 18 25 74 741 30 42 16 88 829 60,29 SERVIZI CONNESSI 3 0 2 0 0 3 2 1 0 0 6 1 0 0 18 16 23 10 49 67 4,87 CACCIA 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 2 0 0 0 0 2 0,15 SILVICOLTURA 9 0 2 2 0 9 6 4 6 0 3 6 0 4 51 2 9 2 13 64 4,65 Silvicoltura-aree forestali 9 0 2 2 0 9 4 3 6 0 3 6 0 4 48 2 6 0 8 56 4,07 Servizi connessi 0 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 0 0 3 0 3 2 5 8 0,58 PESCA 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 2 9 20 4 33 35 2,55 TOTALE 124 33 42 25 57 257 98 76 57 14 112 41 35 86 1057 90 188 40 318 1.375 100 Fonte: Dati Infocamere 66 Impatto economico e occupazionale del turismo nell’economia lunigianese. E’ stata fatta nell’ambito del Rapporto sull’Economia della provincia di Massa-Carrara stilato dall’ISR un’analisi sul sistema turismo e sul suo impatto economico e occupazionale nei primi otto mesi del 2002. Qui di seguito ne riportiamo una breve sintesi, con l’accortezza che i valori percentuali del PIL e delle unità di lavoro generati dal settore sono una specificazione della voce più generale “Altri servizi” che abbiamo incontrato nella tabella relativa al quadro economico di riferimento di fonte IRPET. La spesa complessiva dei turisti della provincia di Massa-Carrara, al lordo del turismo di passaggio, ammonta nei primi otto mesi del 2002 a circa 1.000 miliardi di vecchie lire, dando attivazione ad un valore aggiunto complessivo pari a 672 miliardi. La parte di PIL che ricade direttamente sulla nostra provincia è di 322,6 miliardi, cui corrisponde una quantità di lavoro stimabile, per l’intero anno, di circa 6.220 unità di lavoro. In altre parole il “fenomeno” turismo contribuisce a Massa-Carrara per il 6,2% del PIL provinciale. Tab. 14 – Valore aggiunto, unità di lavoro, incidenza del turismo a Massa-Carrara primi 8 mesi 2002 Lunigiana 2001 Costa Lunigiana 2002 Costa Totale Totale Spesa turistica 269 686 954 276 703 979 Valore Aggiunto attivato in Toscana 184,5 470,9 655,3 189,3 482,7 672,1 Valore Aggiunto attivato in Provincia 88,6 226,1 314,6 90,9 231,7 322,6 Incidenza % Turismo su economia 8,50% 5,50% 6,10% 8,60% 5,50% 6,20% Occupazione attivata in Toscana 3.649 8.986 12.635 3.746 9.212 12.958 Occupazione attivata in Provincia 1.752 4.314 6.066 1.798 4.423 6.221 Fonte: Dati I.S.R A livello di aree l’impatto turistico si presenta però leggermente diverso. In Lunigiana, l’occupazione nel settore è pari a 1.800 unità ed il valore aggiunto, che è salito nell’ultimo anno di 5 miliardi di Lire, contribuisce all’8,6% della produzione totale dell’area, ossia con una quota ben più alta rispetto alla stessa relativa alla Costa, ove invece il turismo incide per il 5,5%. In termini di presenze, il fenomeno turistico della Lunigiana, ed in generale dell’intera provincia, è definibile come di “casa”. A fronte infatti di 100.000 presenze ufficiali che soggiornano nelle strutture alberghiere ed extra-alberghiere, vi è un turismo delle seconde case che vive su circa 2.400.000 presenze e che determina, nei soli primi otto mesi del 2002, un turismo stanziale di oltre 2.600.000 presenze. 67 Di fronte a queste importanti cifre per il sistema lunigianese, lo studio mette però in luce una debolezza: la capacità di reazione del settore nell’attivare nuova ricchezza e nuova occupazione è ancora scarsa rispetto alla dinamica dei flussi reali che si fermano nel territorio. La motivazione si può leggere dalla composizione dello stesso flusso stanziale, che come già fatto osservare, è descritto perlopiù dal turismo delle seconde case, ossia da quella componente che notoriamente ha una propensione di spesa più bassa di quella che soggiorna nelle strutture tradizionali. Contemporaneamente, le cifre in gioco, le prospettive del settore all’interno dell’area, le unità di lavoro attivate e la necessità di puntare maggiormente sulla qualità dell’offerta, non possono prescindere da una maggior qualificazione degli addetti attuali evitando di disperdere in altri canali formativi, non coerenti con le linee di sviluppo le potenzialità del turismo lunigianese. E’ quindi avvertita come pressante, la presenza nell’area di una sezione dell’Istituto Alberghiero di Marina di Massa, non solo per evitare lunghi spostamenti ai giovani lunigianesi che già oggi lo frequentano (altri si rivolgono ad analoghe offerte formative presenti in provincia di La Spezia), ma soprattutto per indirizzare con maggior forza le scelte future dei giovani in questa direzione. Tab. 15 – Riepilogo annuale dell’impatto turistico complessivo in termini di presenze Presenze ufficiali Sommerso Totali stimate Case per vacanza Totale turismo stanziale Passaggi TOTALE TURISMO MASSA 1999 2000 2001 2002 1.213.397 1.218.674 1.171.936 1.182.985 135.675 223.368 409.515 438.841 1.349.072 1.442.042 1.581.451 1.621.826 1.232.921 1.236.093 1.274.973 1.304.433 2.581.993 2.678.135 2.856.424 2.926.259 8.235.623 6.563.912 6.271.171 6.485.428 10.817.616 9.242.047 9.127.595 9.411.687 CARRARA 1999 2000 2001 2002 88.078 84.519 76.706 63.031 41.795 47.717 59.705 77.272 129.873 132.236 136.411 140.303 1.077.385 1.080.821 1.089.159 1.153.493 1.207.258 1.213.057 1.225.570 1.293.796 4.281.106 4.444.476 4.728.767 4.760.416 5.488.364 5.657.533 5.954.337 6.054.212 MONTIGNOSO 1999 2000 2001 2002 63.447 62.480 72.028 59.430 16.922 23.335 12.011 23.785 80.369 85.815 84.039 83.215 470.393 471.334 506.200 518.857 550.762 557.149 590.239 602.072 616.291 525.739 543.882 615.755 1.167.053 1.082.888 1.134.121 1.217.827 LUNIGIANA 1999 2000 2001 2002 61.357 68.257 81.224 100.074 143.238 107.761 112.866 114.549 204.595 176.018 194.090 214.623 2.268.342 2.291.234 2.356.746 2.396.854 2.472.937 2.467.252 2.550.836 2.611.477 2.739.675 2.510.964 3.473.573 3.406.283 5.212.612 4.978.216 6.024.409 6.017.760 337.630 402.181 594.097 1.763.909 1.836.111 1.995.991 5.049.041 5.079.481 5.227.079 6.812.950 6.915.592 7.223.070 15.872.694 14.045.092 15.017.394 22.685.644 20.960.684 22.240.464 654.447 2.059.967 5.373.638 7.433.605 15.267.883 22.701.488 TOTALE PROVINCIA 1.426.279 1999 1.433.930 2000 1.401.894 2001 2002 1.405.520 Fonte: Dati I.S.R 68 APPENDICE STATISTICA Tab. 1 – Semplici indicatori della scuola elementare anno scolastico 2001-2002 Tempo pieno elementari % domande di passaggio Alunni in ritardo Alunni / posti docenti di ruolo Alunni ripetenti Alunni respinti % alunni che studiano lingua straniera Arezzo 28,44 1,45 2,92 9,47 0,12 0,09 83,57 Firenze 65,96 1,42 3,07 9,13 0,10 0,37 74,40 Grosseto 36,00 1,18 2,24 8,76 0,26 0,26 92,49 Livorno 58,73 0,86 1,70 9,81 0,12 0,10 75,10 Lucca 32,17 1,43 2,75 9,11 0,28 0,27 78,41 Massa 20,51 1,36 1,92 8,68 0,24 0,17 71,55 Pisa 24,60 1,09 2,79 9,80 0,19 0,18 85,76 Pistoia 26,92 1,10 3,73 9,26 0,42 0,36 86,94 Prato 71,11 0,24 3,00 9,67 0,15 0,17 69,97 Siena 47,76 0,74 3,17 9,20 0,19 0,92 89,54 Toscana 40,84 1,17 2,78 9,30 0,19 0,33 80,11 Italia 25,77 0,83 2,56 9,66 0,32 0,36 79,17 Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. Tab. 2 – Semplici indicatori della scuola elementare anno scolastico 2001-2002 Tasso di Docenti non di Docenti con Docenti con interruzione di Studenti / ruolo sul totale anzianità servizio anzianità servizio frequenza al pop. 6-10 anni personale di compresa tra i 35-40 inferiore a 5 anni anni primo anno ruolo Tasso di mobilità interprov.le pers. doc. Alunni / classi % alunni cittadinanza non italiana Arezzo 17,00 6,74 0,00 94,78 7,94 5,46 3,45 0,00 Firenze 18,77 7,41 0,00 90,09 10,66 7,43 2,40 -0,06 Grosseto 16,34 3,23 0,00 95,82 4,90 3,07 2,83 0,93 Livorno 19,30 2,58 0,00 95,11 5,12 3,63 2,16 0,77 Lucca 16,82 3,21 0,00 93,74 7,40 6,04 1,36 0,20 Massa 15,90 3,26 0,00 91,09 14,29 5,97 3,39 0,13 Pisa 17,93 3,90 0,00 94,77 8,96 7,37 2,12 0,54 Pistoia 18,05 5,37 0,00 96,45 14,50 4,12 1,20 -0,10 Prato 19,98 8,75 0,00 91,45 15,34 7,20 1,22 0,00 Siena 17,87 5,76 0,00 97,36 7,51 7,59 2,85 -0,21 Toscana 17,93 5,23 0,00 93,39 9,54 6,12 2,28 0,18 Italia 18,21 3,26 0,00 91,88 9,19 6,03 2,38 0,00 Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. 69 Tab. 3 – Semplici indicatori della scuola secondaria di I grado anno scolastico 2001-2002 % alunni Alunni / posti cittadinanza non italiana Alunni ripetenti Alunni respinti Tasso di % alunni che % domande di interruzione di % alunni in studiano 2 passaggio docenti frequenza al ritardo lingue straniere di ruolo primo anno Arezzo 9,66 5,13 1,64 2,74 0,00 7,28 18,91 5,44 Firenze 10,63 7,97 2,47 2,95 0,00 11,49 30,31 3,41 Grosseto 9,09 3,28 3,26 3,53 0,00 9,42 22,35 2,18 Livorno 9,71 2,12 3,17 3,36 0,00 8,84 22,47 3,26 Lucca 9,90 2,45 3,68 3,46 0,00 10,62 32,62 1,96 Massa 9,09 2,60 2,41 4,30 0,00 8,62 27,11 4,81 Pisa 10,64 3,97 1,92 2,34 0,00 7,96 30,26 3,81 Pistoia 9,85 3,82 4,33 5,75 0,00 12,35 18,14 3,04 Prato 10,20 11,32 2,75 3,02 0,00 12,82 28,05 1,32 Siena 9,70 5,03 2,75 3,10 0,00 10,27 21,92 2,15 Toscana 10,01 4,94 2,75 3,28 0,00 9,96 26,33 3,24 Italia 9,52 2,71 3,14 4,10 0,01 10,01 22,74 2,76 Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. Tab. 4 – Semplici indicatori della scuola secondaria di I grado anno scolastico 2001-2002 Docenti con anzianità Tasso di mobilità Docenti non di Tempo servizio compresa tra interprov.le pers. ruolo sul totale prolungato I i 35-40 anni doc. personale di ruolo grado Alunni / classi Studenti / pop. 11-13 anni Docenti con anzianità servizio inferiore a 5 anni Arezzo 1,93 -1,20 18,80 56,86 20,41 102,97 4,47 Firenze 2,52 2,93 12,50 64,41 22,02 99,09 2,97 Grosseto 0,91 3,07 13,36 70,27 20,35 104,86 4,36 Livorno 0,82 2,18 9,66 91,67 21,57 105,03 3,15 Lucca 1,42 0,65 14,95 69,44 21,36 105,72 4,14 Massa 2,31 1,33 12,55 76,00 20,23 103,65 2,50 Pisa 1,90 1,15 11,69 50,00 21,33 107,87 3,91 Pistoia 1,45 -1,29 12,09 58,33 21,88 106,95 3,18 Prato 0,75 -10,06 20,86 46,67 21,77 97,01 6,03 Siena 1,82 0,66 17,43 39,02 19,97 105,35 5,13 Toscana 1,74 0,60 13,90 61,05 21,27 103,17 3,79 Italia 1,29 0,01 14,50 67,10 20,87 101,50 4,14 Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. 70 Tab. 5 – Semplici indicatori della scuola secondaria di II grado anno scolastico 2001-2002 Docenti con Docenti Docenti con % anzianità non di ruolo anzianità domande di servizio sul totale servizio passaggio compresa personale inferiore a 5 insegnanti tra i 35-40 di ruolo anni di ruolo anni Tasso di % persone % mobilità % alunni Studenti / diplomati con diploma interprov.le % scuole cittadinanza pop. 14con di scuola serali pers. doc. non italiana 18 anni minima superiore o (rispetto al votazione universitario personale) Arezzo 17,53 1,59 5,03 9,83 -1,92 5,26 1,82 99,15 11,10 29,07 Firenze 18,66 2,25 2,74 13,00 3,74 12,50 2,11 77,97 8,90 31,64 Grosseto 19,64 0,48 2,38 9,94 -0,36 13,33 1,46 97,77 10,50 29,00 Livorno 13,30 1,05 2,91 6,84 1,49 19,23 1,18 96,23 10,30 36,01 Lucca 12,77 1,22 3,16 8,99 -0,43 12,12 0,86 85,15 14,50 25,74 Massa Carrara 21,03 1,36 2,73 10,67 0,00 20,00 1,37 100,17 13,00 32,73 Pisa 12,69 1,33 2,67 9,37 3,92 7,41 1,54 90,14 10,60 32,56 Pistoia 18,22 1,36 4,09 13,86 -2,81 14,29 1,38 89,95 8,10 27,76 Prato 19,25 0,88 2,64 8,38 -10,63 15,38 2,77 78,94 11,10 26,46 Siena 24,20 2,11 3,78 8,91 -0,44 0,00 2,27 93,12 9,50 31,43 Toscana 17,29 1,50 3,20 10,30 0,24 11,71 1,62 88,38 10,51 30,53 Italia 16,99 1,27 3,81 13,73 0,00 11,27 1,15 82,80 11,94 31,06 Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. Tab. 6 – Semplici indicatori della scuola secondaria di II grado anno scolastico 2001-2002 Tasso di Alunni in passaggio ritardo dalla scuola di I grado Tasso di passaggio al 2° anno di corso % diplomati % diplomati con massima votazione Alunni / posti Alunni / classi Alunni ripetenti Alunni respinti Arezzo 9,88 21,16 6,29 12,89 21,05 108,28 0,83 97,10 7,70 Firenze 10,45 20,99 6,09 16,64 18,49 97,41 0,82 97,01 6,30 Grosseto 9,72 20,28 7,19 12,45 21,39 116,56 0,83 94,08 7,00 Livorno 10,24 20,62 8,36 19,79 29,08 114,12 0,79 96,20 7,10 Lucca 10,17 21,08 7,99 16,29 28,61 103,52 0,76 92,01 4,00 Massa Carrara 8,64 18,66 8,99 17,38 27,78 124,70 0,78 98,38 6,20 Pisa 10,21 21,38 6,69 11,63 25,54 97,66 0,86 96,70 6,90 Pistoia 9,94 20,95 7,84 14,05 24,68 113,63 0,76 97,39 7,00 Prato 9,92 21,50 7,98 24,12 21,08 98,53 0,74 98,17 6,00 Siena 10,18 20,35 6,02 12,14 24,88 108,01 0,86 97,10 6,40 Toscana 10,02 20,78 7,13 15,37 24,17 105,41 0,81 96,41 6,44 Italia 10,14 21,65 7,04 15,33 23,67 103,29 0,80 96,84 6,56 Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. 71 Tab. 7 – Alunni, classi e rapporto alunni/classi per ordine di istruzione nella scuola secondaria di II grado nell’anno scolastico 2002-2003 Licei classici Licei scientifici Istituti e scuole magistrali Istituti tecnici Istituti professionali Classi A/C Alunni Classi A/C Alunni Classi A/C Alunni Classi A/C Alunni Classi Arezzo 719 31 23,19 3.578 152 23,54 1.280 58 22,07 5.374 248 21,67 2.550 127 20,08 1.033 51 20,25 Firenze 2.763 120 23,03 8.007 335 23,90 1.568 68 23,06 9.992 457 21,86 5.775 266 21,71 1.347 61 22,08 1.064 Grosseto 551 29 19,00 1.519 67 22,67 783 33 23,73 2.564 126 20,35 2.719 124 21,93 0 0 0 Livorno 980 46 21,30 3.397 151 22,50 589 28 21,04 4.449 209 21,29 3.304 153 21,59 0 0 Lucca 836 37 22,59 2.555 110 23,23 1.117 51 21,90 5.286 245 21,58 2.941 140 21,01 574 MS 573 29 19,76 1.531 65 23,55 1.177 60 19,62 2.434 129 18,87 2.684 135 19,88 Pisa 1.034 50 20,68 3.457 149 23,20 1.408 61 23,08 5.570 266 20,94 2.512 112 Pistoia 777 35 22,20 1.237 53 23,34 842 37 22,76 3.880 181 21,44 3.460 Prato 398 19 20,95 2.320 99 23,43 582 27 21,56 3.058 142 21,54 Siena 895 42 21,31 1.436 60 23,93 1.089 53 20,55 4.359 212 9.526 438 21,75 29.037 1.241 23,40 10.435 476 21,92 46.966 2.215 Italia Alunni Classi Licei artistici Alunni Toscana A/C Istituti d'arte A/C Alunni Classi A/C 0 0 14.534 667 21,79 49 21,71 30.516 1.356 22,50 200 10 20,00 8.336 389 21,43 0 0 0 0 12.719 587 21,67 29 19,79 373 17 21,94 13.682 629 21,75 227 14 16,21 405 21 19,29 9.031 453 19,94 22,43 760 41 18,54 0 0 0 14.741 679 21,71 161 21,49 485 26 18,65 0 0 0 10.681 493 21,67 1.965 93 21,13 237 12 19,75 0 0 0 8.560 392 21,84 20,56 1.578 75 21,04 295 14 21,07 0 0 0 9.652 456 21,17 21,20 29.488 1.386 248 19,99 2042 97 21,05 132.452 6.101 21,71 21,28 4.958 A/C Alunni Classi Totale 0 230.389 10.195 22,60 486.897 20.765 23,45 179.354 7.937 22,60 935.075 42.896 21,80 560.050 26.393 21,22 60.461 2.998 20,17 36818 1752 21,01 2.489.044 112.936 22,04 Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. 73 Tab. 8 – Totale alunni, classi, dotazione organica, rapporto alunni/classi e rapporto alunni/dotazione organica nella scuola secondaria di II grado nell’anno scolastico 2002-2003 Alunni Classi Dot. Org. Rapp. A/C Rapp. A/Dot.org. Inc. % alunni Inc. % classi Arezzo 14.534 667 1.431 21,79 10,16 10,97 10,93 Firenze 30.516 1.356 2.785 22,50 10,96 23,04 22,23 Grosseto 8.336 389 806 21,43 10,34 6,29 6,38 Livorno 12.719 587 1.262 21,67 10,08 9,60 9,62 Lucca 13.682 629 1.363 21,75 10,04 10,33 10,31 MS 9.031 453 918 19,94 9,84 6,82 7,43 Pisa 14.741 679 1.470 21,71 10,03 11,13 11,13 Pistoia 10.681 493 1.002 21,67 10,66 8,06 8,08 Prato 8.560 392 817 21,84 10,48 6,46 6,43 Siena 9.652 456 931 21,17 10,37 7,29 7,47 Toscana 132.452 6.101 12.785 21,71 10,36 100,00 100,00 Italia 2.489.044 112.936 234.905 22,04 10,60 Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. 74 Tab. 9 – Alunni e classi per ordine di istruzione in termini percentuali sul totale nella scuola secondaria di II grado nell’anno scolastico 2002-2003 Licei classici Licei scientifici Istituti e scuole magistrali Istituti tecnici Istituti professionali Istituti d'arte Licei artistici Totale Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi Arezzo 4,95 4,65 24,62 22,79 8,81 8,70 36,98 37,18 17,55 19,04 7,11 7,65 0,00 0,00 100,00 100,00 Firenze 9,05 8,85 26,24 24,71 5,14 5,01 32,74 33,70 18,92 19,62 4,41 4,50 3,49 3,61 100,00 100,00 Grosseto 6,61 7,46 18,22 17,22 9,39 8,48 30,76 32,39 32,62 31,88 0,00 0,00 2,40 2,57 100,00 100,00 Livorno 7,71 7,84 26,71 25,72 4,63 4,77 34,98 35,60 25,98 26,06 0,00 0,00 0,00 0,00 100,00 100,00 Lucca 6,11 5,88 18,67 17,49 8,16 8,11 38,63 38,95 21,50 22,26 4,20 4,61 2,73 2,70 100,00 100,00 MS 6,34 6,40 16,95 14,35 13,03 13,25 26,95 28,48 29,72 29,80 2,51 3,09 4,48 4,64 100,00 100,00 Pisa 7,01 7,36 23,45 21,94 9,55 8,98 37,79 39,18 17,04 16,49 5,16 6,04 0,00 0,00 100,00 100,00 Pistoia 7,27 7,10 11,58 10,75 7,88 7,51 36,33 36,71 32,39 32,66 4,54 5,27 0,00 0,00 100,00 100,00 Prato 4,65 4,85 27,10 25,26 6,80 6,89 35,72 36,22 22,96 23,72 2,77 3,06 0,00 0,00 100,00 100,00 Siena 9,27 9,21 14,88 13,16 11,28 11,62 45,16 46,49 16,35 16,45 3,06 3,07 0,00 0,00 100,00 100,00 Toscana 7,19 7,18 21,92 20,34 7,88 7,80 35,46 36,31 22,26 22,72 3,74 4,06 1,54 1,59 100,00 100,00 Italia 9,26 9,03 19,56 18,39 7,21 7,03 37,57 37,98 22,50 23,37 2,43 2,65 1,48 1,55 100,00 100,00 Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. 75 Tab. 10 – Alunni e classi per ordine di istruzione in termini percentuali sul totale regionale nella scuola secondaria di II grado nell’anno scolastico 2002-2003 Licei classici Licei scientifici Istituti e scuole magistrali Istituti tecnici Istituti professionali Istituti d'arte Licei artistici Totale Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi Arezzo 7,55 7,08 12,32 12,25 12,27 12,18 11,44 11,20 8,65 9,16 20,84 20,56 0,00 0,00 10,97 10,93 Firenze 29,00 27,40 27,58 26,99 15,03 14,29 21,27 20,63 19,58 19,19 27,17 24,60 52,11 50,52 23,04 22,23 Grosseto 5,78 6,62 5,23 5,40 7,50 6,93 5,46 5,69 9,22 8,95 0,00 0,00 9,79 10,31 6,29 6,38 Livorno 10,29 10,50 11,70 12,17 5,64 5,88 9,47 9,44 11,20 11,04 0,00 0,00 0,00 0,00 9,60 9,62 Lucca 8,78 8,45 8,80 8,86 10,70 10,71 11,25 11,06 9,97 10,10 11,58 11,69 18,27 17,53 10,33 10,31 MS 6,02 6,62 5,27 5,24 11,28 12,61 5,18 5,82 9,10 9,74 4,58 5,65 19,83 21,65 6,82 7,43 Pisa 10,85 11,42 11,91 12,01 13,49 12,82 11,86 12,01 8,52 8,08 15,33 16,53 0,00 0,00 11,13 11,13 Pistoia 8,16 7,99 4,26 4,27 8,07 7,77 8,26 8,17 11,73 11,62 9,78 10,48 0,00 0,00 8,06 8,08 Prato 4,18 4,34 7,99 7,98 5,58 5,67 6,51 6,41 6,66 6,71 4,78 4,84 0,00 0,00 6,46 6,43 Siena 9,40 9,59 4,95 4,83 10,44 11,13 9,28 9,57 5,35 5,41 5,95 5,65 0,00 0,00 7,29 7,47 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 4,13 4,30 5,96 5,98 5,82 6,00 5,02 5,16 5,27 5,25 8,20 8,27 5,55 5,54 5,32 5,40 Toscana Toscana su Italia Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. 76 Tab. 11 – Variazioni alunni anni scolastici 2002-03/1998-99 per ordine di istruzione nella scuola secondaria di II grado Istruzione Classica, Scientifica e Magistrale Istruzione tecnica Istruzione professionale Istituti d'arte e Licei artistici Totale Alunni Alunni Alunni Alunni Alunni 2002-03 1998-99 Arezzo 5.577 5.141 8,48 5.374 5.515 -2,56 2.550 2.460 3,66 1.033 Firenze 12.338 11.892 3,75 9.992 9.830 1,65 5.775 5.188 11,31 Grosseto 2.853 2.748 3,82 2.564 3.001 -14,56 2.719 2.604 Livorno 4.966 4.920 0,93 4.449 4.727 -5,88 3.304 Lucca 4.508 4.433 1,69 5.286 5.418 -2,44 MS 3.281 3.360 -2,35 2.434 2.941 Pisa 5.899 6.125 -3,69 5.570 Pistoia 2.856 2.754 3,70 Prato 3.300 2.917 Siena 3.420 Toscana Italia Var. % 2002-03 1998-99 Var. % 2002-03 1998-99 Var. % 2002-03 1998-99 Var. % 2002-03 1998-99 Var. % 904 14,27 14.534 14.020 3,67 2.411 0 0 30.516 26.910 13,40 4,42 200 212 -5,66 8.336 8.565 -2,67 3.558 -7,14 0 0 0 12.719 13.205 -3,68 2.941 3.118 -5,68 947 1.049 -9,72 13.682 14.018 -2,40 -17,24 2.684 2.670 0,52 632 600 5,33 9.031 9.571 -5,64 6.167 -9,68 2.512 2.292 9,60 760 1.107 -31,35 14.741 15.691 -6,05 3.880 3.930 -1,27 3.460 2.908 18,98 485 635 -23,62 10.681 10.227 4,44 13,13 3.058 3.513 -12,95 1.965 1.962 0,15 237 93 154,84 8.560 8.485 0,88 3.468 -1,38 4.359 4.470 -2,48 1.578 1.459 8,16 295 260 13,46 9.652 9.657 -0,05 48.998 47.758 2,60 46.966 49.512 -5,14 29.488 28.219 4,50 7.000 4.860 44,03 132.452 130.349 1,61 896.640 869.861 3,08 935.075 963.510 -2,95 560.050 497.635 12,54 97.279 89.396 8,82 Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. 77 2.489.044 2.420.402 2,84 Tab. 12 – Variazioni classi anni scolastici 2002-03/1998-99 per ordine di istruzione nella scuola secondaria di II grado Istruzione Classica, Scientifica e Magistrale Istruzione tecnica Istruzione professionale Istituti d'arte e Licei artistici Totale Classi Classi Classi Classi Classi 2002-03 1998-99 Var. % 2002-03 1998-99 Var. % 2002-03 1998-99 Var. % 2002-03 1998-99 Arezzo 241 227 6,17 248 258 -3,88 127 118 7,63 51 42 21,43 667 645 3,41 Firenze 523 499 4,81 457 455 0,44 266 257 3,50 110 0 0 1356 1211 11,97 Grosseto 129 124 4,03 126 144 -12,50 124 125 -0,80 10 11 -9,09 389 404 -3,71 Livorno 225 219 2,74 209 225 -7,11 153 184 -16,85 0 0 0 587 628 -6,53 Lucca 198 192 3,13 245 247 -0,81 140 150 -6,67 46 51 -9,80 629 640 -1,72 MS 154 145 6,21 129 147 -12,24 135 143 -5,59 35 34 2,94 453 469 -3,41 Pisa 260 260 0,00 266 274 -2,92 112 105 6,67 41 49 -16,33 679 688 -1,31 Pistoia 125 123 1,63 181 180 0,56 161 143 12,59 26 28 -7,14 493 474 4,01 Prato 145 123 17,89 142 147 -3,40 93 80 16,25 12 4 200,00 392 354 10,73 Siena 155 149 4,03 212 212 0,00 75 77 -2,60 14 13 7,69 456 451 1,11 Toscana 2.155 2.061 4,56 2.215 2.289 -3,23 1.386 1.382 0,29 345 232 48,71 6.101 5.964 2,30 Italia 38.897 37.128 4,76 42.896 43.610 -1,64 26.393 23.710 11,32 4.750 4.339 9,47 Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. 78 Var. % 2002-03 1998-99 Var. % 112.936 108.787 3,81 Tab. 13 – Alunni, classi e rapporto alunni/classi per ordine di istruzione nella scuola secondaria di II grado nell’anno scolastico 1998/1999 Istruzione Classica, Scientifica e Magistrale Istruzione tecnica Istruzione professionale Istituti d'arte e Licei artistici Totale Alunni Classi A/C Alunni Classi A/C Alunni Classi A/C Alunni Classi A/C Alunni Classi A/C Arezzo 5.141 227 22,65 5.515 258 21,38 2.460 118 20,85 904 42 21,52 14.020 645 21,74 10,76 10,81 Firenze 11.892 499 23,83 9.830 455 21,60 5.188 257 20,19 0 0 0 26.910 1211 22,22 20,64 20,31 Grosseto 2.748 124 22,16 3.001 144 20,84 2.604 125 20,83 212 11 19,27 8.565 404 21,20 6,57 6,77 Livorno 4.920 219 22,47 4.727 225 21,01 3.558 184 19,34 0 0 0 13.205 628 21,03 10,13 10,53 Lucca 4.433 192 23,09 5.418 247 21,94 3.118 150 20,79 1.049 51 20,57 14.018 640 21,90 10,75 10,73 MS 3.360 145 23,17 2.941 147 20,01 2.670 143 18,67 600 34 17,65 9.571 469 20,41 7,34 7,86 Pisa 6.125 260 23,56 6.167 274 22,51 2.292 105 21,83 1.107 49 22,59 15.691 688 22,81 12,04 11,54 Pistoia 2.754 123 22,39 3.930 180 21,83 2.908 143 20,34 635 28 22,68 10.227 474 21,58 7,85 7,95 Prato 2.917 123 23,72 3.513 147 23,90 1.962 80 24,53 93 4 23,25 8.485 354 23,97 6,51 5,94 Siena 3.468 149 23,28 4.470 212 21,08 1.459 77 18,95 260 13 20,00 9.657 451 21,41 7,41 7,56 Toscana 47.758 2.061 23,17 49.512 2.289 21,63 28.219 1.382 20,42 4.860 232 20,95 130.349 5.964 21,86 100,00 100,00 Italia 869.861 37.128 23,43 963.510 43.610 22,09 497.635 5,39 5,48 23.710 20,99 89.396 4.339 20,60 2.420.402 108.787 22,25 Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. 79 Inc. % alunni Inc. % classi Tab. 14 – Alunni, classi, dotazione organica, rapporto alunni/classi e rapporto alunni/dotazione organica nella scuola secondaria di I grado nell’anno scolastico 2002-2003 Alunni Classi Dotazione organica Rapporto alunni/classi Rapporto alunni/dotazione organica Val. ass. Inc.% Val. ass. Inc.% Val. ass. Inc.% Arezzo 8.454 9,74 406 10,06 839 9,92 20,82 10,08 Firenze 21.884 25,21 976 24,19 2.030 24,00 22,42 10,78 Grosseto 5.102 5,88 246 6,10 554 6,55 20,74 9,21 Livorno 7.990 9,21 364 9,02 825 9,76 21,95 9,68 Lucca 9.503 10,95 443 10,98 928 10,97 21,45 10,24 MS 4.980 5,74 242 6,00 513 6,07 20,58 9,71 Pisa 9.783 11,27 468 11,60 931 11,01 20,9 10,51 Pistoia 6.965 8,02 319 7,91 681 8,05 21,83 10,23 Prato 6.093 7,02 265 6,57 532 6,29 22,99 11,45 Siena 6.044 6,96 306 7,58 624 7,38 19,75 9,69 Toscana 86.798 100,00 4.035 100,00 8.457 100,00 21,51 10,26 1.700.461 5,10 80.855 4,99 176.358 4,80 21,03 9,64 Italia Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. 80 Tab. 15 – Variazione alunni, classi, dotazione organica, rapporto alunni/classi e rapporto alunni/dotazione organica nella scuola secondaria di I grado nell’anno scolastico 2002-03/1998-99 Alunni Classi anno scolastico anno scolastico Dotazione organica Rapporto alunni/classi anno scolastico anno scolastico Rapporto alunni/dotazione organica anno scolastico 2002/03 1998/99 Arezzo 8.454 8.379 0,90 406 415 -2,17 839 847 -0,94 20,82 20,19 0,63 10,08 9,89 0,19 Firenze 21.884 20.360 7,49 976 940 3,83 2.030 1.994 1,81 22,42 21,66 0,76 10,78 10,21 0,57 Grosseto 5.102 4.853 5,13 246 251 -1,99 554 547 1,28 20,74 19,33 1,41 9,21 8,87 0,34 Livorno 7.990 7.605 5,06 364 356 2,25 825 820 0,61 21,95 21,36 0,59 9,68 9,27 0,41 Lucca 9.503 9.100 4,43 443 426 3,99 928 916 1,31 21,45 21,36 0,09 10,24 9,93 0,31 MS 4.980 4.946 0,69 242 243 -0,41 513 516 -0,58 20,58 20,35 0,23 9,71 9,59 0,12 Pisa 9.783 9.257 5,68 468 442 5,88 931 953 -2,31 20,9 20,94 -0,04 10,51 9,71 0,80 Pistoia 6.965 6.663 4,53 319 313 1,92 681 672 1,34 21,83 21,29 0,54 10,23 9,92 0,31 Prato 6.093 5.900 3,27 265 263 0,76 532 527 0,95 22,99 22,43 0,56 11,45 11,2 0,25 Siena 6.044 5.738 5,33 306 290 5,52 624 606 2,97 19,75 19,79 -0,04 9,69 9,47 0,22 Toscana 86.798 82.801 4,83 4.035 3.939 2,44 8.457 8.398 0,70 21,51 21,02 0,49 10,26 9,86 0,40 0,57 80.855 81.967 -1,36 -0,73 21,03 20,63 0,40 9,64 9,52 0,12 Italia 1.700.461 1.690.839 Var. % 2002/03 1998/99 Var. % 2002/03 1998/99 Var. % 2002/03 1998/99 Var. % 2002/03 1998/99 176.358 177.649 Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. 81 Var. % Tab. 16 – Alunni, classi, dotazione organica, rapporto alunni/classi e rapporto alunni/dotazione organica nella scuola elementare nell’anno scolastico 2002-2003 Alunni Classi Dotazione organica Rapporto alunni/classi Rapporto alunni/dotazione organica Val. ass. Inc.% Val. ass. Inc.% Val. ass. Inc.% Arezzo 12.728 9,87 740 10,29 1.268 9,52 17,2 10,04 Firenze 33.261 25,80 1.762 24,51 3.441 25,84 18,88 9,67 Grosseto 7.474 5,80 464 6,45 851 6,39 16,11 8,78 Livorno 11.444 8,88 596 8,29 1.173 8,81 19,2 9,76 Lucca 14.243 11,05 850 11,82 1.507 11,32 16,76 9,45 MS 6.900 5,35 431 6,00 748 5,62 16,01 9,22 Pisa 14.776 11,46 836 11,63 1.478 11,10 17,67 10,00 Pistoia 10.334 8,02 573 7,97 1.029 7,73 18,03 10,04 Prato 8.321 6,45 411 5,72 844 6,34 20,25 9,86 Siena 9.451 7,33 526 7,32 978 7,34 17,97 9,66 128.932 100,00 7.189 100,00 13.317 100,00 17,93 9,68 2.508.219 5,14 137.947 5,21 252.266 5,28 18,18 9,94 Toscana Italia Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. 82 Tab. 17 – Variazione alunni, classi, dotazione organica, rapporto alunni/classi e rapporto alunni/dotazione organica nella scuola elementare nell’anno scolastico 2002-03/1998-99 Alunni Classi anno scolastico anno scolastico Dotazione organica Rapporto alunni/classi anno scolastico anno scolastico 2002/03 1998/99 Arezzo 12.728 12.643 0,67 740 761 -2,76 1.268 1.276 -0,63 17,2 Firenze 33.261 31.797 4,60 1.762 1.724 2,20 3.441 3.283 4,81 Grosseto 7.474 7.805 -4,24 464 492 -5,69 851 897 Livorno 11.444 11.556 -0,97 596 598 -0,33 1.173 Lucca 14.243 13.852 2,82 850 845 0,59 MS 6.900 7.112 -2,98 431 452 Pisa 14.776 15.022 -1,64 836 Pistoia 10.334 10.054 2,78 Prato 8.321 8.070 Siena 9.451 128.932 Toscana Italia Var. % 2002/03 1998/99 Var. % 2002/03 1998/99 Var. % 2002/03 1998/99 Rapporto alunni/dotazione organica anno scolastico Var. 2002/03 1998/99 Var. 16,61 0,59 10,04 9,91 0,13 18,88 18,44 0,44 9,67 9,69 -0,02 -5,13 16,11 15,86 0,25 8,78 8,7 0,08 1.164 0,77 19,2 19,32 -0,12 9,76 9,93 -0,17 1.507 1.463 3,01 16,76 16,39 0,37 9,45 9,47 -0,02 -4,65 748 770 -2,86 16,01 15,73 0,28 9,22 9,24 -0,02 863 -3,13 1.478 1.485 -0,47 17,67 17,41 0,26 10,00 10,12 -0,12 573 555 3,24 1.029 1.012 1,68 18,03 18,12 -0,09 10,04 9,93 0,11 3,11 411 420 -2,14 844 826 2,18 20,25 19,21 1,04 9,86 9,77 0,09 9.141 3,39 526 531 -0,94 978 941 3,93 17,97 17,21 0,76 9,66 9,71 -0,05 127.052 1,48 7.189 7.241 -0,72 13.317 13.117 1,52 17,93 17,55 0,38 9,68 9,69 -0,01 252.266 254.050 -0,70 18,18 18,07 0,11 9,94 10,17 -0,23 2.508.219 2.583.553 -2,92 137.947 142.995 -3,53 Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R. 83