Scuola in Lunigiana - Starnet

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Sommario
PREMESSA____________________________________________________________________________ 2
SINTESI DEI RISULTATI ________________________________________________________________ 4
IL SISTEMA SCOLASTICO PROVINCIALE: UN SINTETICO SGUARDO D’INSIEME ___________________ 11
INTERVISTE AI DIRIGENTI SCOLASTICI DELLA LUNIGIANA ___________________________________ 16
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. ANGELO COLTELLI __________________________________________________________ 16
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. GIULIO ARMANINI___________________________________________________________ 19
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. PAOLO BATTAGLINI _________________________________________________________ 22
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. LUCIANO BERTOCCHI ________________________________________________________ 24
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. ANGELO FERDANI __________________________________________________________ 30
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. GAI CESARE________________________________________________________________ 33
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. SSA MARIA RATTI ___________________________________________________________ 37
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. PIETRO QUARTIERI__________________________________________________________ 40
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. SANDRO SCIANDRI __________________________________________________________ 42
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. FABRIZIO ROSI _____________________________________________________________ 45
FORMAZIONE SCOLASTICA E STRUTTURA ECONOMICA IN LUNIGIANA _________________________ 49
APPENDICE STATISTICA _______________________________________________________________ 69
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PREMESSA
Nel marzo del 2000 si è svolto a Lisbona una seduta del Consiglio Europeo dedicata, tra l’altro
alla necessità di elaborare nuove strategie per l’istruzione e la formazione per vivere e lavorare
nella società dei saperi. Nei documenti della Presidenza, si affermava che i sistemi europei
d’istruzione e formazione devono essere adeguati alle esigenze della società dei saperi e alla
necessità di migliorare il livello e la qualità dell'occupazione. Dovranno offrire possibilità
d’apprendimento e formazione adeguate ai gruppi bersaglio nelle diverse fasi della vita:
giovani, adulti disoccupati e persone occupate soggette al rischio che le loro competenze siano
rese obsolete dai rapidi cambiamenti. Questo nuovo approccio dovrebbe avere tre componenti
principali: lo sviluppo di centri locali d’apprendimento, la promozione di nuove competenze di
base, in particolare nelle tecnologie dell'informazione, e qualifiche più trasparenti.
Il Consiglio europeo invitava pertanto gli Stati membri, conformemente alle rispettive norme
costituzionali, il Consiglio e la Commissione ad avviare le iniziative necessarie nell'ambito delle
proprie competenze, per conseguire gli obiettivi seguenti:
- un sostanziale aumento annuale degli investimenti pro capite in risorse umane;
- il numero dei giovani tra i 18 e i 24 anni, che hanno assolto solo il livello più basso di
studi secondari e che non continuano gli studi né intraprendono altro tipo di formazione
dovrebbe essere dimezzato entro il 2010;
- le scuole e i centri di formazione, tutti collegati ad Internet, dovrebbero essere
trasformati in centri locali d’apprendimento plurifunzionali accessibili a tutti, ricorrendo
ai mezzi più idonei per raggiungere un'ampia gamma di gruppi bersaglio; tra scuole,
centri di formazione, imprese e strutture di ricerca dovrebbero essere istituiti
partenariati d’apprendimento a vantaggio di tutti i partecipanti;
- un quadro europeo dovrebbe definire le nuove competenze di base da fornire lungo tutto
l'arco della vita: competenze in materia di tecnologie dell'informazione, lingue straniere,
cultura tecnologica, imprenditorialità e competenze sociali; dovrebbe essere istituito un
diploma europeo per le competenze di base in materia di tecnologia dell'informazione,
con procedure di certificazione decentrate, al fine di promuovere l'alfabetizzazione
"digitale" in tutta l'Unione;
- in tempi brevi devono essere individuati i mezzi atti a promuovere la mobilità di studenti,
docenti e personale preposto alla formazione e alla ricerca, sia utilizzando al meglio i
programmi comunitari esistenti (Socrates, Leonardo, Gioventù) eliminando gli ostacoli,
sia mediante una maggiore trasparenza nel riconoscimento delle qualifiche e dei periodi
di studio e formazione; dovrebbero altresì essere adottati provvedimenti per rimuovere
entro il 2002 gli ostacoli alla mobilità dei docenti e attirare docenti d’alto livello;
- deve essere inoltre elaborato un modello comune europeo per i curriculum vitae, da
utilizzare su base volontaria, per favorire la mobilità contribuendo alla valutazione delle
conoscenze acquisite, sia negli istituti d’insegnamento e formazione che presso i datori di
lavoro.
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In questi anni e su queste linee, si è articolata la politica della Regione Toscana che ha puntato
a due obiettivi di fondo:
- allargare l’offerta formativa al fine di renderla coerente con le diverse necessità presenti
in ogni momento della vita dei cittadini;
- accrescere la possibilità di ricorso alla formazione come strumento per favorire
l’ingresso e la mobilità nel mercato del lavoro e nella vita sociale.
Per l’attuazione di queste scelte strategiche sono state messe in atto politiche volte a:
- potenziare il decentramento e l’autonomia;
- estendere il diritto individuale alla formazione attraverso politiche d’inclusione nei
sistemi esistenti, d’estensione del diritto verso nuovi soggetti, di personalizzazione dei
percorsi, di facilitazione all’accesso di nuove tecnologie, di difesa dei diritti dei soggetti
in formazione attraverso l’introduzione di dispositivi di controllo della qualità;
- sviluppare il coordinamento e l’integrazione dei sistemi coinvolti nei processi di riforma
e, in particolare, nei sistemi della formazione, dell’istruzione e dei servizi per l’impiego.
Questi orientamenti di fondo sono stati assunti, in questi anni, dalle Istituzioni locali
(Amministrazione Provinciale, Comunità Montana, Comuni) e devono essere presenti anche
nelle riflessioni attorno al modello scolastico lunigianese e la ricerca che presentiamo è solo un
primo e parziale contributo in queste direzioni ed è soprattutto la conferma che solo riuscendo a
“fare sistema” tra attori pubblici, privati e famiglie si potranno risolvere i problemi
dell’istruzione in Lunigiana.
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SINTESI DEI RISULTATI
L’indagine che ha preso in esame esclusivamente il sistema scolastico lunigianese ed in
particolare le secondarie superiori, ha alcuni limiti di fondo:
- I tempi stretti nei quali è stata programmata e realizzata;
- L’assoluta mancanza di dati disaggregati a livello sub-provinciale. Anche quando questi
esistono, le diverse fonti non sono omogenee e comparabili. Emerge dalla nostra
esperienza, con forza, la necessità, per altro già avvertita ed in corso di realizzazione di
dotarsi di un Osservatorio a carattere provinciale.
Abbiamo supplito a queste lacune utilizzando, per una visione d’insieme, i dati provinciali (fonte
M.I.U.R.), un’indagine qualitativa diretta condotta attraverso interviste ai dirigenti scolastici
lunigianesi, l’utilizzo della banca dati I.S.R. costituita con la nostra recente ricerca “Giovani e
Lunigiana” integrandola con i dati economici sul sistema locale lunigianese.
L’OCSE ha recentemente svolto una ricerca per rilevare le competenze dei ragazzi di quindici
anni che ancora frequentano la scuola in tre settori: la capacità di comprensione della lettura
come aspetto principale, con alcune domande relative alla matematica e alle scienze. Alla ricerca
hanno aderito 32 Paesi distribuiti in quattro continenti. Per quanto concerne la capacità di
comprensione della lettura i ragazzi italiani si sono collocati al 20° posto, al 23° per quanto
riguarda il livello d’apprendimento della matematica ed ancora al 23° per quello delle scienze.
Ancora più recentemente, un’indagine condotta dall’ISTAT e pubblicata nel 2002, afferma che il
36,7% della popolazione italiana di sei anni e più non ha mai letto un libro nell’anno in corso e la
maggior parte di questi dichiara di non leggere libri per mancanza d’interesse. Sempre avendo
come riferimento l’anno solare, le persone di 11 anni e più che sono state almeno una volta in
biblioteca sono il 13%, ma il 6,8% vi si è recato esclusivamente per studio e/o lavoro, il 5,7%
unicamente nel tempo libero e pochissimi (0,2%) per entrambi i motivi. Sono quasi 20 milioni le
persone che non hanno mai letto un quotidiano, pari al 38,9% della popolazione di 11 anni e più.
Il 57,1% della popolazione dichiara di conoscere almeno una lingua straniera moderna diversa
dall’italiano, ma solo l’11,3% dichiara di avere una conoscenza buona (9,2%) od ottima (2,1%)
dell’inglese e il 31,3% una conoscenza scarsa (14,8%) o sufficiente (16,5%).
Se questi dati dimostrano il grande lavoro che resta da fare, come sta rispondendo il sistema
scolastico di Massa-Carrara?
- La scuola elementare per quanto riguarda tre indicatori riferiti agli alunni, alunni in
ritardo, alunni ripetenti ed alunni respinti, presenta in tutti i casi, valori inferiori sia alla
media regionale sia nazionale. Invece la percentuale di alunni che studiano una lingua
straniera (71,55%) è inferiore sia alla Toscana sia all’Italia. Scarso è il numero di scuole
elementari a tempo pieno, praticamente la metà del dato regionale. Alto inoltre è il
numero di docenti non di ruolo.
- La scuola media presenta invece in quasi tutti gli indicatori elaborati dal M.I.U.R. valori
migliori rispetto al contesto regionale e nazionale: un numero più elevato di alunni che
studiano due lingue straniere, un tasso di alunni ripetenti ed in ritardo inferiore, una
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percentuale notevole di scuole con il tempo prolungato, un numero minore di insegnanti
non di ruolo, ecc.
- Più difficile, nel complesso, appare la situazione nelle secondarie di secondo grado: un
più elevato grado di insuccesso scolastico sia in relazione alla regione che al resto del
Paese; un tasso più basso di passaggio al secondo anno del corso; una più alta percentuale
di diplomati con la minima votazione alla quale fa riscontro una minor percentuale di
diplomati con la massima votazione ed un’elevata presenza di insegnanti non di ruolo.
Comune a quasi tutti gli ordini di scuola è la scarsa presenza di immigrati (anche se esistono
situazioni particolari in singoli istituti ed in alcune realtà), ed un numero di alunni per classi
più basso sia rispetto alla Toscana che all’Italia.
Per quanto riguarda i dati quantitativi della scuola secondaria di II grado, notiamo:
- una variabilità del rapporto alunni per classi tra le tipologie di istituto (più basso negli
Istituti d’Arte, più elevato nei Licei scientifici);
- un peso maggiore, in termini di iscritti, sia rispetto alla Toscana sia all’Italia degli Istituti
Professionali, degli Istituti e Scuole Magistrali e dei Licei Artistici;
- un peso inferiore degli Istituti Tecnici, dei Licei Scientifici e dei Licei Classici.
La recente dinamica delle iscrizioni nelle secondarie (ultimi quattro anni), segnala:
- Una diminuzione complessiva nelle iscrizioni pari al 5,64%, il calo più consistente della
regione esclusa la provincia di Pisa;
- Il calo più vistoso di iscritti si è avuto a Massa-Carrara, nell’Istruzione Tecnica che, pur
inserendosi in un quadro regionale e nazionale di calo di iscrizioni per questo tipo di
istituti, registra valori in perdita superiori di tre volte a quelli della regione e di circa sei
volte a quelli dell’Italia;
- Anche il blocco “Istruzione classica, scientifica e magistrale” perde iscrizioni (la crescita
dei licei scientifici non compensa le perdite nelle altre tipologie di istituti), seppur in
misura ridotta rispetto all’Istruzione Tecnica, ma in controtendenza rispetto
all’andamento nazionale e regionale che segnala invece incrementi;
- L’Istruzione Professionale mantiene sostanzialmente il numero totale dell’utenza, ma in
un quadro regionale e nazionale che, anche in questo caso segnala incrementi.
La perdita di iscrizioni nella secondaria superiore non può essere unicamente riconducibile a
fattori demografici (negli ordini inferiori il calo è assai più contenuto ed il numero degli iscritti è
sostanzialmente stabile), ma deriva, come vedremo, dalla mobilità della popolazione studentesca:
a fronte di una capacità di attrazione, in parte anche extraprovinciale degli Istituti della zona di
Costa della provincia di Massa-Carrara, fa riscontro una “dispersione” degli studenti lunigianesi
non solo verso l’area di Costa, ma in province limitrofe che, essendo considerata quasi
“strutturale” od endemica, è difficile cogliere anno dopo anno.
Le attuali difficoltà della scuola lunigianese nella percezione dei Dirigenti d’Istituto viste
attraverso le interviste effettuate ai Dirigenti scolastici lunigianesi, appaiono le seguenti.
Per quanto concerne gli Istituti di Istruzione Superiore nel complesso l’andamento delle
iscrizioni per l’anno scolastico 2003- 2004 sono sostanzialmente stabili, con un’eccezione: vi è
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stato, infatti, un considerevole incremento delle iscrizioni al corso Elettricisti dell’Istituto
Pacinotti con sede a Pontremoli (21 iscrizioni per il 2033-2004 a fronte di sole due iscrizioni per
il precedente anno scolastico).
Anche rispetto la scuola dell’infanzia, elementare e media, i dati non presentano variazioni di
rilievo: a fronte di un calo demografico in questi ultimi anni si è, infatti, registrato un aumento
nella presenza di alunni extracomunitari che ha compensato il fenomeno.
Per quanto riguarda la scuola dell’obbligo, il tasso di abbandono è nullo e anche quello di
ripetizione è assai scarso.
Negli Istituti di Istruzione Superiore il tasso di abbandono è molto basso ed oscilla tra l’uno ed il
2% mentre quello di ripetenza, va dal 2% circa dell’Istituto “Belmesseri” al 10% dell’Istituto
“Da Vinci”.
Rispetto la spendibilità del titolo di studio conseguito non esistono monitoraggi specifici. In
generale si può però riscontrare che la gran parte degli alunni proveniente dai licei prosegue gli
studi iscrivendosi a corsi universitari e laureandosi nell’80% dei casi. Buone prospettive per i
diplomati negli Istituti Professionali e nei Licei Linguistici.
Per quel che concerne la scelta degli Istituti Superiori dopo la licenza media, una parte degli
studenti preferisce in genere iscriversi in Istituti della Provincia di La Spezia (Alberghiero o
Nautico), un dato che si spiega alla luce dei migliori collegamenti (bus, treno) attivi sul territorio.
Quanti restano in Lunigiana, privilegiano l’iscrizione ai Licei o agli Istituti Professionali;
penalizzati i Tecnici.
Premesso che il Piano dell’Offerta Formativa è elaborato dal Collegio dei Docenti dei singoli
Istituti, c’è da ricordare che esiste comunque un certo rapporto con il territorio e gli EE.LL. che
nel complesso può dirsi soddisfacente, anche se potrebbe essere migliorato.
Rispetto ai contenuti dei P.O.F. essi appaiono nell’esposizione e nella rappresentazione formale
adeguati e con elementi innovativi assai interessanti (alcuni di questi sono sintetizzati nelle
interviste ai Dirigenti), ma il limite maggiore sembra rappresentato dal fatto che sono elaborati in
una logica quasi sempre del tutto “interna” all’Istituzione scolastica e gli Enti Locali, come il
resto del tessuto economico e sociale, hanno prevalentemente una funzione di referenza e non di
coinvolgimento diretto fin dalla fase della progettazione dell’offerta formativa.
Relativamente alle strutture di supporto e ai laboratori la situazione è soddisfacente, con una
discreta presenza degli stessi (tra cui un GPS satellitare al corso per Geometri del “Belmesseri” e
un Laboratorio per l’Handicap alla elementare “Tifoni”).
Solo per quel che concerne gli Istituti Superiori sono da segnalarsi problemi circa le aule, spesso
di dimensioni troppo piccole. Comune a tutti i plessi, e particolarmente sentito, invece il
problema degli arredi, spesso insufficienti, inadeguati o vecchi.
Non tutti i plessi dispongono di una palestra interna. In particolare alcune Scuole, specie quelle
Superiori, si appoggiano alle strutture comunali esistenti sul territorio, spesso raggiunte a piedi
dagli alunni.
I servizi igienici sono in genere in buone condizioni: si segnalano però alcuni problemi in alcune
sedi del “Pacinotti” e all’Istituto “Alighieri” di Aulla.
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Le mense, negli Istituti Comprensivi, in genere ci sono e sono efficienti. Diverso il caso degli
Istituti Superiori, dove spesso non ci sono mense ma il problema non è comunque
particolarmente sentito.
Articolato invece il problema della messa a norma degli edifici: tutti i plessi hanno attivato le
procedure legislative previste, ma le carenze strutturali di alcuni edifici creano non poche
difficoltà (spesso mancano le scale antincendio, gli edifici non sono stati costruiti seguendo i
criteri antisismici, ecc.). Tutti i Dirigenti Scolastici lamentano che, nonostante i ripetuti solleciti,
non hanno ancora ottenuto le certificazioni attestanti la sicurezza degli edifici.
L’altre nota dolente è rappresentata dal settore dei trasporti; salvo nel caso della scuola
dell’obbligo, infatti, dove il servizio è garantito dalle Amministrazioni, in generale il settore è
lacunoso e scadente. Proprio la difficoltà nei collegamenti è spesso alla base delle scelte
scolastiche degli alunni.
Il rapporto con gli EE.LL. nel suo complesso appare soddisfacente, pur con alcune eccezioni.
In questo contesto si deve rilevare, come testimoniato anche dall’indagine I.S.R. “Giovani &
Lunigiana” (2002), che il livello generale di istruzione dei giovani lunigianesi è medio alto: il
66% vanta un diploma di scuola media superiore, il 26% ha la licenza media, il 6,6% la laurea e
poco più dell’1% la laurea breve. Si tratta di un dato coerente con quanto rilevato dall’ISTAT,
ma a livello provinciale, dove sul totale della popolazione, le persone con diploma di scuola
superiore o universitario, sono il 32,73%, una percentuale superiore a quella che si riscontra in
Toscana ed in Italia.
Elevati titoli di studio dove predominano i diplomi a carattere amministrativo/commerciale e per
geometri, ma dove soprattutto emerge la forte mobilità scolastica su circa 9.500 giovani residenti
in Lunigiana, 6.200 sono diplomati ed in 5.000 hanno ottenuto questo titolo proprio in
Lunigiana; l’altro 20%, corrispondente a 1.200 giovani, si è diplomato altrove e più precisamente
il 5% (circa 300 unità) nei comuni della nostra costa, il 12% (800) a La Spezia, lo 0,3% nel resto
della Toscana, identica cifra a Parma, l’1,5% (quasi 100 individui) nel resto d’Italia, ed un
modesto 0,1% all’estero.
Si tratta di scelte non del tutto coerenti sia con i progetti sia con le prospettive occupazionali
dell’area e fortemente dipendenti da carenze strutturali determinate soprattutto da difficoltà nei
trasporti e dall’assenza di specifici indirizzi di studio all’interno della Lunigiana.
Infatti, il sistema economico lunigianese che nelle sue grandi linee appare statico, ha subito e
conosciuto negli ultimi anni, interessanti inserimenti ed alcuni tendenziali mutamenti e novità:
- un più accentuato ruolo del turismo nella formazione del reddito dell’area che va ben oltre i
dati ufficiali;
- una crescita sinergica con l’agricoltura testimoniata dall’aumento notevole del numero degli
agriturismi (che restano comunque ampiamente al di sotto delle potenzialità della Lunigiana);
- una crescente valorizzazione e politiche di marketing per i prodotti tipici dell’area che iniziano
ad essere conosciuti in ambiti di consumo più vasti, ponendo l’agricoltura lunigianese nel
segmento a più elevata qualità;
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- uno sviluppo delle attività enogastronomiche che rappresentano una risorsa importante di
reddito, di occupazione e di visibilità della Lunigiana;
- una crescita dell’attività imprenditoriale in diversi settori economici favorita anche dalla
disponibilità di aree per insediamenti.
Un sistema economico dove la qualità della vita diventa una risorsa fondamentale con grande
capacità di attrazione.
Si è insomma consolidato in questi anni il modello di sviluppo “originale” della Lunigiana, che
può essere in parte colto attraverso l’indicatore costituito dal reddito disponibile. Se per quanto
riguarda il valore aggiunto pro capite, il reddito prodotto, nella graduatoria nazionale, la
provincia di Massa-Carrara occupa il 64° posto ed ha recuperato sette posizioni rispetto al 1995,
con uno scarto di –11,8% rispetto al valore medio nazionale, per quanto riguarda il reddito
disponibile, l’82% della popolazione apuana vive con un reddito disponibile superiore alla media
nazionale e, all’interno della Lunigiana, vive con un reddito disponibile superiore alla media
nazionale oltre il 55% della popolazione residente. Infatti, come è noto, nel reddito disponibile
entrano a far parte, contrariamente al reddito prodotto, i trasferimenti pubblici (pensioni) e
finanziari (interessi) ed inoltre il reddito disponibile risente, a livello territorialmente
disaggregato, della ricchezza percepita dai residenti di una località che operano economicamente
in località diverse dalla residenza (fenomeno particolarmente rilevante per il conosciuto
fenomeno del pendolarismo lunigianese verso Sarzana, la provincia di La Spezia e Parma).
Inoltre il pendolarismo, la demografia “matura” ed alcuni mutamenti strutturali, determinano nei
Sistemi Locali della Lunigiana un tasso di disoccupazione che è la metà di quello riscontrato
nell’area di Costa.
Le Istituzioni Locali hanno accompagnato e favorito queste innovazioni che, tuttavia non
appaiono ancora sufficienti a determinare una svolta decisiva nella percezione della realtà da
parte dei giovani, che ancora non sembrano credere fino in fondo nelle potenzialità di sviluppo
della Lunigiana ed altrove ricercano altre prospettive.
Si tratta allora di rendere più stabili e più sicuri questi processi in atto, di offrire, da parte di tutti
gli attori sociali più certezze, più prospettive inserendo anche nuove opportunità legate, ad
esempio, allo sviluppo dei processi di informatica, di terziarizzazione, di servizi qualificati per le
imprese che, proprio le nuove tecnologie permettono di ubicare in realtà anche geograficamente
decentrate.
Si tratta di favorire ancor di più l’autoimprenditorialità giovanile, i forti legami con la cultura, la
tradizione di cui è ricca la nostra terra che possono essere ad un tempo fattore di identità ritrovate
e riscoperte, ed occasione di lavoro per i giovani.
In conclusione, sullo sfondo di questa ricerca è possibile ricavare le seguenti considerazioni:
Un’offerta scolastica e formativa non soddisfacente sul piano quantitativo, che manca di una
sufficiente integrazione con il paradigma di crescita della Lunigiana prospettato per il futuro.
Occorre l’implementazione di indirizzi di studio che siano più specialistici, come quello
agrario/ambientale e turistico/alberghiero, per incontrare nuove domande del sistema, laddove
oramai l’offerta di ragionieri o di geometri sta raggiungendo un limite di saturazione che deve
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fare riflettere. Bisogna in altre parole stimolare una nuova “cultura” del sapere tra le nuove
generazioni, agendo sia sulla leva di una minore dispersione scolastica, in certi casi ancora
troppo elevata dopo la licenza media, sia soprattutto ampliando il patrimonio delle conoscenze,
combattendo l’eccessivo sovraffollamento verso alcune qualifiche, e promovendo corsi scolastici
più aderenti alle nuove intenzioni di sviluppo, se necessario, mediante anche una riqualificazione
delle infrastrutture.
Se si devono potenziare le infrastrutture scolastiche a presidio di un impoverimento culturale e
come freno alla crescente mobilità dei giovani anche sotto il profilo dello studi, occorre al
contempo che gli istituti si aprano a nuove prospettive e ad una migliore organizzazione, facendo
leva sulle diverse autonomie che prevede l’attuale legge: da quella organizzativa, a quella
finanziaria, da quella della ricerca a quella soprattutto didattica. Oggi, parlare di autonomia
scolastica significa fare riferimento ad un’autonomia non solo finanziaria, ma soprattutto
didattica e organizzativa che dà alle singole scuole la possibilità di progettare e realizzare i
percorsi formativi adeguandoli al contesto territoriale, economico e sociale, sulla base delle
finalità e degli obiettivi posti sia a livello centrale dal Governo nazionale, sia dalle Regione
Toscana, sia dalle Amministrazioni locali. Significa in altre parole programmare, creare una
sorta di “carta d’identità” della scuola tramite lo strumento del Piano di offerta formativa.
Puntare sull’autonomia nell’epoca attuale in cui viviamo significa cercare una soluzione
all’annoso problema delle scuole del nostro Paese, ossia avvicinare l’insegnamento scolastico al
mondo del lavoro. L’autonomia scolastica può rinnovare il "mestiere" della scuola, perché
risposta culturale adeguata per una società a complessità crescente. E’ una risposta alla lettura
dei bisogni formativi di una comunità pressata da innovazioni incalzanti, è capace di costruire un
rapporto virtuoso tra locale e globale, stimola la crescita di una cultura della valorizzazione del
proprio territorio. Perché non spenga le proprie potenzialità innovative, non rimanga in sostanza
un contenitore vuoto, va accompagnata da un progetto culturale forte che si integri con i reali
fabbisogni del contesto locale.
Il rapporto tra la Lunigiana e la zona di costa è ancora debole, rispetto ai legami storicogeografici che presenta con La Spezia e Parma: perciò è inevitabile che la mobilità scolastica e
lavorativa avvantaggi tutt’ora queste due aree.
E’ ancora viva la sofferenza, soprattutto fra quei giovani con un livello culturale medio-alto, di
dover abbandonare le proprie terre e cercare fortuna altrove.
In questo contesto è da sottolineare come l’agricoltura contribuisca a determinare il 7,6% del PIL
della Lunigiana ed il turismo (compreso quello stanziale ed escursionistico composto cioè dalle
strutture ricettive, seconde case, case in affitto ed i loro riflessi sul settore edile ed
enogastronomico, ristoranti e pubblici esercizi) un altro 8,6% facendo di questi due comparti le
attività economiche principali dell’area, esclusi i servizi pubblici e privati.
L’auspicio è dunque che la Lunigiana, nel suo sviluppo futuro, non si privi di una parte così
importante
delle
proprie
risorse
umane,
quale
è
il
mondo
giovanile.
L’evaporazione intellettuale non è purtroppo un fenomeno separato da questa terra. Va fermato e
per far ciò occorre un nuovo sviluppo, sono indispensabili nuove iniziative, nuovi investimenti,
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anche nelle infrastrutture scolastiche e nel campo della formazione in generale. Ma va anche
coniugato con una nuova consapevolezza delle ricchezze del proprio territorio ed una più diffusa
responsabilità, a partire dal singolo individuo, dalla famiglia e, naturalmente, dalle Istituzioni.
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IL SISTEMA
D’INSIEME
SCOLASTICO
PROVINCIALE:
UN
SINTETICO
SGUARDO
La necessità di fornire un quadro, seppur breve e sintetico del sistema scolastico provinciale, ci
ha indotto ad utilizzare una serie di indicatori statistici elaborati dal Sistema Informativo del
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel 2002. Si tratta di dati che non
scendono al di sotto della disaggregazione provinciale, ma consentono un confronto omogeneo,
per tipologia scolastica, tra Massa-Carrara, la realtà della Toscana e l’Italia. Gli indicatori
utilizzati si riferiscono esclusivamente alle scuole statali e, per questa ragione, non abbiamo
esaminato la scuola materna dove la presenza delle scuole private è assai rilevante e, di
conseguenza, i dati disponibili sono assolutamente parziali.
La scuola elementare. Il rapporto alunni/classi in provincia di Massa-Carrara è pari a 15,90.
Si tratta della percentuale più bassa dell’intera regione ed inferiore di 2,31 punti alla media
nazionale. La percentuale di alunni di cittadinanza non italiana, pari al 3,26%, è tra le meno
elevate a livello regionale, più o meno in linea con quella di Lucca e Grosseto, ed esattamente
identica alla media nazionale, a conferma di come il fenomeno immigratorio ha nella terra
apuana una rilevanza assai contenuta se paragonata con altre realtà regionali. Gli alunni stranieri
sono, infatti, l’8,75% a Prato, il 7,41% a Firenze ed il 6,74% ad Arezzo. La percentuale di
studenti sulla popolazione di età compresa tra i 6 ed i 10 anni, è pari a Massa-Carrara al
91,09%. Un valore di poco inferiore alla media italiana (91,88%), più basso della media toscana
(93,39%) ed assai distante da quello registrato in altre province toscane: Siena 97,36%, Pistoia
96,45%, Grosseto 95,82%. Più che segnalare un tasso di evasione dall’obbligo scolastico, il dato
è probabilmente influenzato da iscrizioni in plessi fuori provincia di ragazzi residenti in “aree di
confine” o dove la pendolarità lavorativa dei genitori consiglia, per comodità, iscrizioni dei figli
in scuole vicine al posto di lavoro. I docenti non di ruolo nella scuola elementare, sul totale
del personale di ruolo, è pari al 14,29%, una percentuale assai più elevata sia della media
toscana (9,54%) che di quella nazionale (9,19%). I docenti con anzianità di servizio inferiore a
cinque anni, sono il 5,97%, un tasso solo lievemente inferiore alla media nazionale (6,03%) ed a
quella toscana (6,12%). Al contrario i docenti con anzianità di servizio compresa tra i 35 ed i
40 anni, sono il 3,39% un indice tra i più elevati in regione, ben superiore alla media (2,28%) ed
anche maggiore della media nazionale (2,38%). Si tratta quindi di un corpo docente con
maggiore esperienza rispetto ai contesti di riferimento. Il tasso di mobilità interprovinciale del
personale docente è pari allo 0,13%. Il tasso di mobilità è il rapporto percentuale tra il saldo
delle domande di mobilità interprovinciale (domande di entrata nella provincia – domande di
uscita dalla provincia) e il totale del personale docente di ruolo. Pertanto, il valore con segno
negativo assunto da alcune province (ad esempio in Toscana, Firenze –0,06, Pistoia –0,10 e
Siena –0,21), è dovuto al maggior numero di domande in uscita dalla provincia rispetto a quelle
in entrata. Al contrario, come abbiamo visto, questo tasso per Massa-Carrara è positivo anche se
inferiore alla media regionale (0,18). La percentuale di scuole elementari che hanno il tempo
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pieno sul totale delle scuole elementari, è pari al 20,51%. Si tratta di un valore assai distante
rispetto alla media della regione (40,84%), praticamente dimezzato ed inferiore e non di poco,
anche alla media nazionale (25,77%). La percentuale di domande di passaggio di ruolo sul
totale docenti di ruolo, si attesta su valori superiori a quelli regionali e nazionale. Invece per
quanto riguarda tre indicatori riferiti agli alunni, alunni in ritardo, alunni ripetenti ed alunni
respinti, la scuola elementare di Massa-Carrara, presenta in tutti i casi, valori inferiori sia alla
media regionale che nazionale. Maggiori problemi presenta invece l’indicatore sulla percentuale
di alunni della scuola elementare che studiano una lingua straniera. A Massa-Carrara è pari
al 71,55%, contro l’80,11% della Toscana ed il 79,17% dell’Italia.
Le maggiori carenze, sul piano qualitativo e rispetto agli indicatori utilizzati, sono quindi date da
questi elementi: una più elevata presenza di docenti non di ruolo, una minor diffusione di scuole
elementari con tempo pieno, una percentuale inferiore di alunni che studiano una lingua
straniera.
La scuola secondaria di primo grado. Anche nelle scuole medie inferiori, la percentuale di
alunni con cittadinanza non italiana è assai meno elevata della media della regione ed in linea
con le tendenze nazionali. Il numero di alunni per classi (20,23) è il più basso della regione
toscana esclusa la provincia di Siena ed inferiore al dato nazionale. Per quanto riguarda
l’insuccesso scolastico, gli alunni ripetenti per 100 alunni iscritti, sono 2,41 con un’incidenza
inferiore agli aggregati geografici di riferimento; anche gli alunni in ritardo per 100 iscritti
(8,62), presentano valori inferiori sia alla regione sia all’Italia. Invece, a Massa-Carrara, nelle
scuole medie, si “boccia” di più: 4,30% contro il 3,28% della Toscana ed il 4,10% dell’Italia. In
compenso gli studenti che studiano due lingue straniere, sono il 27,11%, un valore superiore sia
alla media della regione (26,33%) che dell’Italia (22,74%). La percentuale di scuole medie che
hanno un tempo prolungato (76,00%) è notevolmente superiore sia al dato italiano (67,10%)
che a quello regionale (61,05%).
Gli indicatori relativi ai docenti, presentano i seguenti andamenti: un’elevata percentuale di
domande di passaggio di ruolo (4,81%), un maggior indice di docenti con anzianità di
servizio compresa tra i 35 ed i 40 anni (2,31%), un tasso di mobilità interprovinciale (1,33)
più elevato della media regionale e nazionale, una minor percentuale di docenti non di ruolo
(12,55%) sul totale del personale insegnante.
La scuola secondaria di primo grado di Massa-Carrara, presenta quindi in quasi tutti gli
indicatori elaborati dal M.I.U.R., valori migliori rispetto al contesto regionale e nazionale.
La scuola secondaria di secondo grado. In questo caso, gli stessi indicatori esaminati
precedentemente, scontano la varietà delle varie tipologie scolastiche (licei, istituti tecnici,
professionali, ecc.) insieme considerati, ma permettono comunque un raffronto con le altre
realtà. Emerge, nella secondaria di Massa-Carrara, in generale, un tasso più elevato di
insuccesso scolastico sia in relazione alla regione sia al resto del Paese. In un quadro dove il
numero di alunni per classe è relativamente basso, la percentuale di alunni ripetenti (8,99), di
12
alunni respinti (17,38) e di alunni in ritardo (27,78) è più elevata in tutti i casi, dei valori
riscontrati in Toscana ed in Italia. Inoltre il tasso di passaggio al secondo anno di corso (0,78)
ed i diplomati con la massima votazione (6,20) hanno valori più bassi rispetto ai contesti di
riferimento. Quest’ultimo dato fa da pendant con una più alta percentuale di diplomati con la
minima votazione (13,00) Solo la percentuale di diplomati rispetto al numero dei candidati
(98,38%), ha indici superiori. Si potrebbe ipotizzare che a Massa-Carrara, continuare gli studi
oltre il termine dell’obbligo scolastico, è una scelta senza alternative considerate le note
difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro per la popolazione giovanile, determinando un
permanere all’interno delle istituzioni scolastiche di fasce di studenti non eccessivamente
motivate negli studi. La scuola come “parcheggio”, per usare un termine più brutale, potrebbe
essere testimoniata anche dalla percentuale di persone con diploma di scuola superiore o
universitario, sul totale della popolazione che a Massa-Carrara (dati ISTAT elaborati da
M.I.U.R.), raggiunge il 32,73% contro il 30,53% della Toscana ed il 31,06% dell’Italia. Assai
elevata è la percentuale di scuole serali superiori (20,00), con valori quasi doppi rispetto alla
regione ed al Paese. Da notare inoltre che la percentuale di alunni stranieri (1,37%), pur
rimanendo al di sotto del dato regionale è superiore a quello nazionale (1,15%), a testimonianza
della capacità di attrazione di alcuni tipi di indirizzi scolastici. Per quanto riguarda i docenti è da
sottolineare la più elevata presenza di docenti non di ruolo ed un numero minore di docenti
con anzianità di servizio inferiore ai cinque anni.
I dati quantitativi della scuola secondaria di secondo grado. Nell’anno scolastico 2002/2003,
secondo fonti del Ministero, risultavano iscritti alla scuola secondaria di secondo grado di
Massa-Carrara 9.031 alunni, suddivisi in 453 classi, con una dotazione organica di 918 unità, per
un rapporto alunni/classi pari a 19,94 ed un rapporto alunni/dotazione organica di 9,84. Si tratta,
in entrambi i casi di valori inferiori alle medie regionali e nazionali (Toscana alunni/classi 21,71;
Italia 22,04; Toscana alunni/dotazione organica 10,36, Italia 10,60).
Naturalmente il rapporto alunni/classi varia notevolmente per tipo di Istituto. Infatti, è assai più
basso negli Istituti d’Arte (16,21) e più elevato nei Licei scientifici (23,55). A proposito di
questo indicatore si rileva come il rapporto alunni/classi nei licei scientifici di Massa-Carrara è
maggiore sia rispetto alla Toscana sia al resto d’Italia, mentre per tutti gli altri indirizzi il
rapporto è inferiore.
L’incidenza degli alunni delle secondarie di Massa-Carrara sul totale della popolazione
studentesca regionale delle secondarie toscane è pari allo 6,82%, con un peso maggiore rispetto
alle province di Prato e Grosseto.
Sono gli Istituti Professionali che raccolgono la maggioranza relativa dell’utenza (29,72%),
seguiti dagli Istituti Tecnici (26,95%), dai Licei Scientifici (16,95%), dagli Istituti e Scuole
Magistrali (13,03%), dai Licei Classici (6,34%), dai Licei Artistici (4,48%) e dagli Istituti d’Arte
(2,51%).
Nei confronti con la realtà regionale e nazionale, rispetto alla distribuzione dell’utenza, si
colgono le seguenti differenze:
13
- un peso maggiore degli Istituti Professionali (MS 29,72%, Toscana 22,26%, Italia 22,50%),
degli Istituti e Scuole Magistrali (MS 13,03%, Toscana 7,88%, Italia 7,21%) e dei Licei Artistici
(MS 4,48%, Toscana 1,54%, Italia 1,48%), ma in quest’ultimo caso, all’interno della regione,
sono presenti Licei Artistici solo nelle province di Firenze, Grosseto e Lucca dove comunque
raccolgono una percentuale di iscritti inferiore a quella di Massa-Carrara;
- un peso inferiore degli Istituti Tecnici (MS 26,95%, Toscana 35,46%, Italia 37,57%), dei Licei
Scientifici (MS 16,95%, Toscana 21,92%, Italia 19,56%), dei Licei Classici (MS 6,40%,
Toscana 7,18%, Italia 9,03%), mentre per quanto riguarda gli Istituti d’Arte la percentuale di
iscritti a Massa-Carrara è inferiore al dato regionale (3,74%), ma lievemente superiore a quella
nazionale (2,43%), ma anche in questo caso è da notare che non sono presenti Istituti d’Arte
nelle province di Grosseto e Livorno.
La recente dinamica degli iscritti nella scuola secondaria di secondo grado, anni scolastici
2002-03/ 1998-99. Gli alunni della scuola secondaria di secondo grado sono diminuiti, a MassaCarrara, negli ultimi quattro anni, complessivamente, di 540 unità, -5,64%, il calo più consistente
della regione esclusa la provincia di Pisa. A livello regionale infatti, nel periodo considerato si è
invece registrato un incremento del 1,61% ed a livello nazionale del 2,84%. Sempre in Toscana
abbiamo province con incremento di iscritti (Firenze +13,40%, Pistoia +4,44%, Arezzo +3,67%
e Prato +0,88%) e province con decrementi inferiori a quello di Massa-Carrara (Siena –0,05%,
Lucca –2,40%, Grosseto –2,67%, Livorno –3,68%) mentre la sola provincia di Pisa (-6,05%) ha
avuto un risultato peggiore di Massa-Carrara.
Il calo più vistoso di iscritti si è avuto a Massa-Carrara, nell’Istruzione Tecnica –17,24%, che pur
inserendosi in un quadro regionale e nazionale di calo di iscrizioni per questo tipo di istituti,
registra valori in perdita superiori di tre volte a quelli della regione e di circa sei volte a quelli
dell’Italia.
Anche il blocco Istruzione classica scientifica e magistrale perde iscrizioni a Massa-Carrara (2,35%) in controtendenza sia rispetto all’andamento regionale (+2,60%) che nazionale (+3,08%).
Solo altre due province in tutta la regione hanno in questo settore dell’istruzione, andamenti
negativi: Pisa –3,69% e Siena –1,38%.
Nell’Istruzione professionale abbiamo invece, a Massa-Carrara un sostanziale mantenimento del
numero totale dell’utenza (+0,52%), ma all’interno di un quadro regionale che mostra un
incremento del 4,50% che diventa ancora più vistoso a livello nazionale +12,54%.
In crescita gli iscritti agli Istituti d’Arte e Licei artistici (+5,33%), inferiori alla media regionale
(+44,03%), trascinata dalla performance di Prato (+154,84%), di Arezzo (+14,27%) e di Siena
(+13,46%), mentre altre quattro province toscane (Pisa, Pistoia, Lucca e Grosseto) hanno avuto
cali di iscritti anche considerevoli come nel caso di Pisa (-31,35%) e Pistoia (-23,62%).
La perdita di iscrizioni nella secondaria superiore non può essere riconducibile solo ai noti fattori
demografici (calo della popolazione provinciale, tendenza all’invecchiamento, ecc.), infatti,
sempre nel periodo considerato, gli alunni della scuola secondaria di primo grado sono passati
dai 4.946 dell’anno scolastico 1998/99 ai 4.980 dell’anno scolastico 2002/03, con un incremento
14
modesto dello 0,69% (il più basso della regione, che ha invece incrementato gli iscritti alle
scuole medie del 4,83% che si riduce 0,57% in ambito nazionale).
Per le tabelle di riferimento di questo capitolo vedi Appendice Statistica
15
INTERVISTE AI DIRIGENTI SCOLASTICI DELLA LUNIGIANA
ISTITUTO AGRARIO – FIVIZZANO
IST. PROF. INDUSTRIA E ARTIGIANATO
Sedi di BAGNONE- PONTREMOLI-FIVIZZANO
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. ANGELO COLTELLI
Per quanto concerne il POF d’Istituto, si tratta di uno strumento elaborato nel settembre 2002 che
risente dell’incertezza circa la possibilità che con il prossimo anno scolastico l’Istituto Agrario
“Fantoni” di Soliera possa ottenere l’autonomia scolastica. Pertanto il piano risulta essere poco
organico, e dovrà essere comunque rivisto, sia nel caso in cui il Ministero optasse per
l’autonomia del “Fantoni”, sia nell’altro caso per fondere meglio insieme le diverse identità .
Alla data del 10 febbraio 2003 gli alunni iscritti alle prime classi per le singole specializzazioni
per l’anno scolastico 2003/04 sono:
•
Istituto Pacinotti, sede di Pontremoli
Spec. Elettricisti n° 21 (a fronte di 8 iscrizioni nell’anno scolastico 2000-2001
e di sole 2 nell’anno scolastico 2001-2002, che non consentirono la costituzione
della classe).
•
Istituto Pacinotti, sede di Bagnone
Spec. Odontotecnici n° 15 (a fronte di 8 iscrizioni nell’anno scolastico 20002001 e di 14 nell’anno scolastico 2001-2002);
Spec. Meccanici n° 13 (a fronte di 13 iscrizioni nell’anno scolastico 2000-2001 e
di 11 nell’anno scolastico 2001-2002).
•
Istituto Agrario, sede di Soliera
Spec. Agrotecnico n° 26 (a fronte di 40 iscrizioni nell’anno scolastico 2000-2001
e di 21 nell’anno scolastico 2001-2002).
•
Istituto Pacinotti, sede di Fivizzano
Spec. Tecnico dei Servizi Sociali n° 9 ( a fronte di 9 iscrizioni nell’anno
scolastico 2000-2001 e di 4 nell’anno scolastico 2001-2002);
Spec. Elettricisti n° 8 ( a fronte di 12 iscrizioni nell’anno scolastico 2000-2001 e
di 12 nell’anno scolastico 2001-2002).
Totale alunni nell’anno scolastico 2000-2001 n°90.
Totale alunni nell’anno scolastico 2001-2002 n° 64.
Totale alunni nell’anno scolastico 2002-2003 n° 92.
Rispetto il tasso di ripetizione complessivamente, nelle 5 classi corrispondenti alle 5
specializzazioni si sono avute:
16
Anno Scolastico 2002-2003 Totale alunni
Classe 1°
Classe 2°
Classe 3°
Classe 4°
Classe 5°
Totali
%
8
5
6
8
0
27
10,5
6,0
7,7
10,7
0
7,0
Ripetenti
%
8
10
3
7
2
30
8,6
12,2
4,1
8,3
2,6
7,3
76
84
78
75
70
383
Anno Scolastico 2001-2002 Totale alunni
Classe 1°
Classe 2°
Classe 3°
Classe 4°
Classe 5°
Totali
Ripetenti
93
82
74
84
78
411
Il tasso di abbandono è molto basso con n° 4 alunni ritirati nell’anno scolastico 2000 –2001 e n°
4 alunni ritirati nell’anno scolastico 2001-2002. Non ci sono ancora dati relativi all’anno
scolastico 2002- 2003, sono ancora in corso i primi scrutini.
In genere quindi, come si evince dai dati, quello dei ritiri e del tasso di abbandono non è sentito
come un problema rilevante (anche nei numeri). Tra le cause il fatto che si tratta di alunni che
non hanno una grande predisposizione allo studio e all’organizzazione oraria. Si tratta poi di
ragazzi soggetti a pendolarismo e questo può incidere negativamente (il bacino d’utenza degli
Istituti comprende Garfagnana e Liguria).
Comunque, per contrastare il fenomeno, sono stati attivati i progetti ASPO, di educazione alla
salute , con l’individuazione di percorsi didattici alternativi che prevedono approfondimenti.
Rispetto gli sbocchi professionali e la spendibilità del titolo non è stato fatto un monitoraggio
sull’occupazione degli studenti.
Non ci sono quindi, al riguardo, dei dati. Comunque si è riscontrata una certa attenzione in
particolare da parte di aziende artigiane rispetto i diplomati con specializzazione, elettricisti e
meccanici (ci sono state richieste rispetto i nominativi dei diplomati), ed anche da parte di case di
cura e asili, sia pubblici sia privati, per la specializzazione di tecnici dei Servizi Sociali. Rispetto
agli odontotecnici, dopo il diploma, possono accedere all’esame abilitante.
Circa i rapporti con il territorio per le attività di formazione dei POF e/o attività di ricerca e di
stage (attività didattica curricolare, pratica e sperimentale), il POF è stato elaborato dal Collegio
dei Docenti. Comunque è in atto una collaborazione con la Comunità Montana, per predisporre
alcune iniziative rispetto il problema del disagio giovanile, le aree verdi e gli impianti sportivi e
con l’Assessorato provinciale alla Formazione Professionale e Orientamento.
17
Sono poi attivi stage aziendali anche con cooperative, per detti stage di 3° area rispetto la
presenza o meno di strutture di supporto (es. laboratori) la situazione è la seguente:
LABORATORI/OFFICINE
•
BAGNONE
n° 1 Laboratorio Linguistico Multimediale
n° 3 Laboratori Informatici
n° 2 Laboratori Odontoiatrici
n° 1 Officina Meccanica
n° 1 Laboratorio Controllo Numerico
n° 1 Laboratorio Chimica, Elettrochimica, Biologia
n° 1 Laboratorio di Fisica
•
PONTREMOLI
n° 1 Laboratorio di Informatica
n° 1 Laboratorio di Fisica
n° 1 Laboratorio Officina Elettrica
n° 1 Laboratorio Elettronica
•
FIVIZZANO
n° 2 Laboratori di Informatica
n° 1 Laboratorio di Fisica
n° 1 Laboratorio di Misure Elettriche
n° 1 Laboratorio di Pneumatica
n° 1 Laboratorio Officina Elettrica per la 1° classe
n° 1 Laboratorio Officina Elettrica per la 2° classe
n° 1 Laboratorio Officina Elettrica per la 3° classe
n° 1 Aula Multimediale (TV; Videoregistratore; Proiettore; ecc.)
•
SOLIERA
n° 1 Laboratorio di Informatica
n° 1 Laboratorio Erboristico/Opificio Liquori
n° 1 Aula Video
Azienda Agraria/ Serre didattiche/ Vigneto
n° 1 Laboratorio Cere e Composizioni Floreali.
Per quanto concerne le caratteristiche delle Aule, quelle a disposizione sono in numero adeguato
rispetto le esigenze didattiche. Rispetto gli arredi in generale servirebbe una dotazione
maggiormente adeguata e un rinnovo degli stessi. Inoltre servirebbero nuove apparecchiature
informatiche.
Rispetto le Palestre:
BAGNONE: palestra esterna comunale ( i ragazzi devono uscire all’aperto e raggiungerla a
piedi).
SOLIERA: palestra interna.
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FIVIZZANO: palestra esterna comunale ( posta nelle immediate vicinanze).
PONTREMOLI: la palestra interna è in fase di ristrutturazione (attualmente si utilizzano le
palestre comunali con un servizio di bus).
I servizi igienici in alcune strutture sono lacunosi e necessiterebbero di interventi. A Pontremoli
li stanno ristrutturando.
Per quel che concerne le condizioni relative alla messa a norma: stato acustico, isolamento
termico, umidità, norme di sicurezza, antisismiche si rileva quanto segue.
Nessun problema di acustica.
Rispetto il riscaldamento ci sono problemi per la sede di Bagnone e, parzialmente, per la sede di
Pontremoli.
Non ci sono significativi problemi di umidità.
Rispetto le norme antisismiche sono allo studio verifiche con gli EE.LL. e la Provincia riguardo
le competenze in merito all’adeguamento antisismico.
Rispetto il problema della sicurezza sono invece state attivate tutte le disposizioni di legge.
Solo nell’Istituto di Soliera sono presenti le scale antincendio.
Decisamente carente il settore dei trasporti, che è causa determinante della ‘fuga’ di studenti
fuori provincia.
Per le mense negli Istituti di Fivizzano e Bagnone ci si appoggia alle mense comunali.
L’Istituto di Soliera dispone di una propria mensa (convitto). A Pontremoli esiste la mensa
comunale ma gli studenti non avanzano richieste per questo servizio.
I rapporti con gli EE.LL. sono in genere buoni e improntati alla collaborazione. Per migliorare
ulteriormente sarebbe necessaria una maggiore comunicazione e una maggiore coordinazione e
coinvolgimento rispetto le scelte effettuate.
ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE
LEONARDO DA VINCI
VILLAFRANCA
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. GIULIO ARMANINI
Il liceo scientifico Leonardo da Vinci è dislocato su tre sedi (Villafranca, Aulla e Pontremoli) ed
è la risultanza del processo di dimensionamento che ha prodotto la fusione dei preesistenti tre
istituti appartenenti all’ordine classico, scientifico e magistrale. Un Istituto, dunque, che può
costituire una risposta adeguata ai bisogni di una società cognitiva, che necessita non solo di
tecniche, ma anche di una formazione complessiva della persona. In osservanza al principio dello
“star bene a scuola con se stessi e con gli altri”, sono state individuate le linee programmatiche
sulle quali orientare le attività di informazione, prevenzione e aiuto ai giovani nell’affrontare le
diverse situazioni problematiche che possono insorgere nell’età in cui essi frequentano la scuola
media superiore, nonché le iniziative cui dare vita per favorire una maggiore integrazione ed una
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più completa fruizione delle opportunità offerte dalla scuola. Fra le iniziative comuni a tutto
l’Istituto, da menzionare quelle relative al teatro, alla musica, al giornale d’Istituto, al progetto di
prevenzione del disagio giovanile, tornei e manifestazioni sportive, corsi di alfabetizzazione
informatica, di educazione stradale e di prevenzione all’uso di sostanze tossiche, corsi di
educazione alimentare, sessuale e iniziative per la promozione della scuola aperta al territorio.
Iniziative alle quali si vanno ad aggiungere quelle proprie di ogni singola sede. Per quel che
riguarda l’attività di orientamento c’è da dire che il progetto si articola in tre fasi: informativo,
consulenziale e formativo. Da tenere presente che l’orientamento in entrata, come appare ovvio,
è destinato ai ragazzi delle classi terze della scuola media inferiore, mentre quello in uscita,
naturalmente, riguarda gli studenti delle classi quarte che si accingono a definire le scelte per
l’accesso all’Università o al mondo del lavoro. A questo proposito nel Piano per l’Offerta
Formativa (POF) elaborato dall’Istituto, è stato inserito il Progetto Flavio Gioia grazie al quale si
prevedono incontri con ex allievi frequentanti facoltà universitarie o già laureati, e si
utilizzeranno le disponibilità degli insegnanti tutt’ora operanti nel mondo universitario in qualità
di ricercatori, al fine di offrire il più vasto panorama possibile su come inserirsi nell’Università e
sul come affrontare positivamente l’impatto con la nuova realtà. Per gli studenti interessati ad
entrare nel mondo del lavoro, saranno invece promossi incontri informativi con i dirigenti degli
Istituti di Credito e di aziende operanti sul territorio. Tali incontri saranno destinati ad esplicitare
le strategie che informano le attività di reclutamento del personale e ad informare i giovani sulle
abilità richieste dal mondo del lavoro in relazione ai profili professionali ai quali potrebbe
aspirare un candidato in possesso di diploma di scuola media superiore. Insomma, l’obiettivo del
dirigente scolastico, dottor Giulio Armanini è quello di abituare i ragazzi che frequentano il suo
istituto a “giocare in trasferta”, visto che i lunigianesi sono destinati in qualche modo a dover
emigrare. Da qui arriva anche l’imput verso la lingua straniera e verso l’informatica.
Per ciò che concerne l’andamento delle iscrizioni per l’anno scolastico 2003/2004 c’è da dire che
si presenta analogo a quello dello scorso anno, forse con un 1-2% in meno legato al calo
demografico: comunque le classi si sono sostanzialmente mantenute.
Anche il tasso di abbandono è molto basso e si attesta sull’1-2%, mentre il tasso di ripetizione si
aggira sull’8-10%. Le cause di tale abbandono sono da imputare principalmente alla scelta errata
del tipo d’istituto. Al riguardo, comunque, la scuola intraprende iniziative di riorientamento
scolastico.
Tra coloro che terminano gli studi superiori del “Leonardo da Vinci” vi è un’alta percentuale di
ragazzi che si iscrive all’università: il 95% proviene dal liceo classico e dallo scientifico (l’80%
si laurea), il 70% dal linguistico. E proprio chi proviene dal linguistico, in molti casi trova
lavoro.
La collaborazione con gli enti locali c’è, ma si tratta di una collaborazione di attuazione e non di
progettazione. La disponibilità degli enti locali, secondo il capo d’Istituto, è comunque sempre
minore con il passare degli anni, forse per la minore consistenza di risorse economiche a loro
disposizione. In altre realtà, a detta del dottor Armanini, si profilano situazioni di tipo diverso e
sicuramente più proficue.
20
L’Istituto è ben dotato di laboratori linguistici, di informatica e di scienze, ma lascia molto a
desiderare sugli arredi che sono definiti “penosi”. Anche a proposito delle aule la situazione non
è delle più felici.
Le palestre rappresentano un’altra nota dolente. Villafranca ne è sprovvista, ma in compenso ha
a disposizione una tensostruttura destinata al gioco del calcio: una tensostruttura che, però,
manca di ripostiglio per le attrezzature e dunque soggetta ad atti di vandalismo. In definitiva le
stesse attrezzature che sono utilizzate devono essere portate avanti e indietro con tutti i disagi che
questo comporta. Nell’istituto di Pontremoli la palestra c’era, di fatto c’è ancora, ma è gestita dal
Comune che a sua volta l’ha data in gestione ad una società sportiva. Ciò penalizza gli alunni,
perché la struttura può essere utilizzata dagli studenti soltanto al mattino e non al pomeriggio. Ad
Aulla, infine, non esistono palestre: per tre classi è utilizzata quella della scuola media inferiore,
mentre gli studenti delle altre due classi devono spostarsi a Quercia, una località a 5 chilometri di
distanza.
Per quanto riguarda i servizi igienici è stato sottolineato che nelle scuole di Pontremoli ed Aulla
sono sufficientemente adeguati, a Villafranca meno (per 270 alunni ci sono soltanto quattro
servizi). Le mense non esistono in nessuna scuola anche se è stata fatta notare l’esigenza di
averle: esigenza che, comunque, non è primaria.
Veniamo ora alle condizioni relative alla messa a norma degli edifici. La dichiarazioni
rilasciateci dal dottor Giulio Armanini mettono in evidenza una situazione che lascia molto a
desiderare. Intanto, è stato fatto presente che non esiste nessuna certificazione in tutte e tre le
sedi. A Pontremoli le scale di sicurezza ci sono, ma finiscono in un cortile chiuso e dunque la
loro efficienza è nulla. Ad Aulla la scala di sicurezza manca. Villafranca risulta la situazione
peggiore perché, oltre al fatto che l’edificio è storico e difficilmente può essere oggetto di
ristrutturazioni mirate, esiste una sola scala di emergenza della larghezza di un metro per 270
ragazzi. L’ampiezza delle aule dello stabile di Villafranca, poi, è esigua: aule che dovrebbero
ospitare un massimo di 14 alunni e che invece ne ospitano 21. Manca inoltre l’aula di disegno e
quella multimediale.
Dalle strutture ai trasporti, la sostanza cambia di poco. Quello dei trasporti pubblici, infatti,
sembra essere un problema notevole. Se il Cat, comunque, si è reso disponibile in più
d’un’occasione per superare le difficoltà incontrate dai ragazzi, Trenitalia è quello che crea
maggiori problemi riguardo alle coincidenze. E allora il capo d’Istituto si chiede che fine abbia
fatto il Piano dei Trasporti della Provincia. I ragazzi della Lunigiana, infatti, si iscrivono spesso
nelle scuole di fuori provincia perché, o non esiste il tipo di scuola che interessa loro, o quando
la scuola esiste ma è in condizioni disastrate o quando, come nel caso dei trasporti, le relazioni
commerciali non sono funzionanti.
E allora, in questo contesto, cosa occorrerebbe fare? Un suggerimento arriva dal dottor Giulio
Armanini che punta il dito sul bisogno di una maggior programmazione. Gli enti locali - ha
dichiarato il dirigente - devono capire che abbiamo bisogno di progettare in tempi più lunghi. La
scuola, a sua volta, deve comprendere che l’ente locale è un partner importante per la crescita del
21
territorio. Sarebbe fondamentale che, comunque, gli enti locali, nessuno escluso, nonostante
questo periodo infelice e povero di risorse, facciano quello che devono fare.
ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE
PAOLO BELMESSERI
PONTREMOLI
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. PAOLO BATTAGLINI
Il processo di razionalizzazione della rete scolastica e la normativa sul dimensionamento delle
istituzioni ha interessato anche l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Belmesseri di
Pontremoli al quale, dall’anno scolastico ‘95/’96, è stato aggregato l’Itc Sambuchi di Fivizzano,
dall’anno scolastico ‘99/2000 l’Ipc Einaudi di Villafranca e dall’anno scolastico 2000/2001 l’Iti
Meucci di Aulla. La nuova complessità dell’Istituto ha posto problemi di varia natura anche
relativi alla definizione di un Piano dell’Offerta Formativa unitario (POF). La presentazione di
un POF unico non ha comportato, comunque, l’annullamento delle differenze strutturali esistenti
nei due ordini di scuola (tecnico e professionale), in quanto ne ha valorizzato le specificità e ha
rappresentato la necessaria conseguenza di un’impostazione omogenea, di progetti comuni per la
formazione e un reciproco scambio di esperienze, tese ad arricchire il potenziale formativo del
nuovo Belmesseri. La progettazione curricolare comprende piani di studio per il corso dei
ragionieri (Igea: indirizzo giuridico economico aziendale, prepara esperti in problemi di
economia aziendale; Mercurio: specifico nel triennio, offre conoscenze sistematiche dei processi
che caratterizzano la gestione aziendale sotto il profilo economico, giuridico, contabile ed
informatico), dei geometri, dei periti meccanici, dell’operatore e del tecnico della gestione
aziendale, nonché dell’operatore e del tecnico dell’impresa turistica. Sono previsti, inoltre,
interventi di recupero e sostegno che mirano a ridurre l’insuccesso scolastico e l’eventuale
conseguente dispersione, interventi di approfondimento volti a potenziare le conoscenze, le
competenze e le capacità degli alunni. Attraverso queste attività si agisce sia sul piano
metodologico, sia su quello strettamente disciplinare, privilegiando nel biennio le materie di tipo
formativo con forte valore trasversale e di base, nel triennio quelle di tipo tecnico-professionale.
Il POF elaborato dall’Istituto Belmesseri prevede anche interventi didattici in autonomia come i
Percorsi Scientifici Modulari: un intervento, questo, volto a completare lo studio di determinate
materie all’interno di un quadrimestre allo scopo di facilitarne il percorso formativo riducendo il
numero delle materie curricolari e favorire l’apprendimento delle discipline interessate attraverso
un loro studio intensivo. Fra i progetti speciali vi sono le attività di Educazione alla Salute (da
ricordare che l’Istituto fa parte della Rete provinciale delle Scuole che promuovono la Salute in
collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado del territorio apuano, con enti e istituzioni)
che hanno lo scopo di aiutare i ragazzi a star bene a scuola, con se stessi e gli altri, rendendoli
consapevoli delle problematiche legate alla loro età evolutiva ed indicando loro i servizi e le
modalità per risolverle, onde prevenire situazioni di disagio e atteggiamenti e comportamenti
22
devianti o comunque a rischio. All’interno delle scuole del Belmesseri è attivo da diversi anni il
Cic (Centro di Informazione e Consulenza) che si pone come obiettivo quello di offrire, in
collaborazione con psicologi del Sert della Lunigiana, consulenze professionali ai giovani sia a
livello individuale che collettivo, attraverso un centro di ascolto, anche al fine di prevenire la
dispersione. Contestualmente promuove la progettualità dei ragazzi attraverso la realizzazione
del giornalino d’Istituto e di attività ricreative (spettacoli, gare sportive, visione di film, ecc.). Le
problematiche che riguardano i trasporti, la salute e l’ambiente, gli integratori alimentari, il
volontariato, la prevenzione del doping, la bioetica interculturale, l’educazione stradale e
ambientale, sono oggetto di altrettanti progetti scolastici: progetti che vanno ad aggiungersi a
quelli extra-curricolari come i viaggi di istruzione, gli stage in aziende, in enti pubblici o privati
(il progetto è elaborato per gli alunni delle classi quarte) e l’analisi di bilancio (progetto che ha lo
scopo di fornire un supporto didattico integrativo agli alunni delle classi quinte dei ragionieri
che, assimilate le principali problematiche teoriche connesse con lo studio del bilancio, si
avviano ad applicarle rendendole operative). Accanto ai progetti di lingue straniere, sport e la
patente europea dell’uso del computer, è da menzionare il progetto Rita (Recupero Integrazione
Tutoraggio Alunni) all’interno del quale vi sono, oltre al tutoraggio, al pacchetto applicativo
Autocad (acquisizione da parte dei ragazzi delle competenze necessarie per sviluppare
autonomamente un progetto assistito al computer), al linguaggio audiovisivo e cineforum, anche
iniziative rivolte all’azienda agrituristica e turistica della Lunigiana. La scelta dell’agriturismo,
come è stato sottolineato nel POF, è stata determinata dall’esigenza di coniugare l’attenzione al
territorio e quindi il radicamento nella realtà esistenziale con specifici orientamenti pedagogici e
didattici che vogliono far avvicinare ai giovani la concretezza dell’impresa. La particolare
vocazione turistica della Lunigiana e il fatto che negli ultimi anni siano sorte nel nostro territorio
molte aziende agrituristiche, hanno confortato la scelta operata dall’Istituto Belmesseri: scelta
accolta, peraltro, con entusiasmo dalla scolaresca. La presenza nell’Istituto professionale di
Villafranca, del corso di operatori e tecnici dell’impresa turistica, ha spinto la scuola a prestare
un’attenzione particolare al tema del turismo in Lunigiana e delle potenzialità che offre per un
forte progresso economico-occupazionale nel settore turistico. Si procederà, a questo punto, con
l’analisi e l’approfondimento delle risorse e se ne elaboreranno piani di utilizzo, di sviluppo e di
informazione. Insomma, una progettualità intensa, quella del Belmesseri, completamente al
servizio degli alunni e del loro territorio.
La stabilità nell’andamento delle iscrizioni sembra essere una costante nelle scuole lunigianesi.
Una costante che, dai dati illustrati dal dirigente scolastico, dottor Paolo Battaglini, si rispecchia
anche all’Istituto Superiore Belmesseri. Nella sede di Pontremoli, che da il nome a tutta la
scuola, per l’anno scolastico 2003/2004 vi sono 13 iscrizioni al corso per ragionieri e 15 a quello
per geometri. 15 sono al professionale di Villafranca, 7 al tecnico industriale di Aulla e 12 al
corso per ragionieri di Fivizzano: dati, questi, in linea con quelli degli anni precedenti. Sia il
tasso di abbandono che quello di ripetizione si aggirano, più o meno, intorno al 2,5% anche se,
sette-otto ragazzi sono già stati recuperati.
23
Per quanto riguarda la spendibilità del titolo di studio nel mercato del lavoro, c’è da dire che,
forse, hanno maggiori chance i diplomati ragionieri con indirizzo amministrativo e informatico.
Anche gli alunni che frequentano gli altri corsi, comunque, possono avere opportunità lavorative
all’interno e all’esterno del comprensorio lunigianese.
Positivi, a giudizio del dirigente scolastico, i rapporti con gli enti locali: un esempio per tutti,
oltre naturalmente agli altri soggetti presenti sul territorio, è rappresentato dal Comune di
Fivizzano che ha stanziato una somma di circa 3.500 euro per un progetto sullo studio delle
realtà passate dei paesi lunigianesi.
Eccellenti le strutture di supporto dell’Istituto: all’avanguardia il laboratorio linguistico al
Belmesseri di Pontremoli, buoni i laboratori di informatica presenti nelle varie scuole e, per
finire, un vero e proprio fiore all’occhiello è rappresentato dal GPS per i rilevamenti satellitari
sul territorio, in dotazione al corso per geometri.
Per quanto riguarda le caratteristiche di aule e arredi possiamo dire che in alcuni casi si può
attribuire loro la sufficienza, in altri un po’ meno. Esistono le palestre internamente alle varie
scuole tranne ad Aulla che, a causa di problemi tecnici, gli alunni devono recarsi in locali posti a
circa 3 chilometri di distanza per poter fare educazione fisica. I servizi igienici sono
sufficientemente adeguati e, sul versante refettori, c’è da sottolineare che uno è presente nella
scuola di Fivizzano, ma inutilizzato dai ragazzi che non ne fanno richiesta. Dal punto di vista
strutturale l’Istituto Belmesseri è giudicato su livelli medi: diversi interventi per la messa a
norma degli edifici sono stati realizzati dall’amministrazione provinciale e altri ne rimangono da
effettuare. I problemi strutturali maggiori, attualmente, sono quelli che interessano l’istituto di
Aulla.
Una problematica di non poco conto, invece, quella relativa al trasporto locale sia su strada sia su
rotaia. Non c’è verso, secondo il dirigente scolastico, dottor Battaglini, di ottenere una modifica,
anche minima, degli orari delle corse degli autobus del Cat e dei treni: per una manciata di
minuti molti ragazzi, per entrare a scuola regolarmente alle 8 si alzano alle 6 del mattino.
L’orario di uscita, come se non bastasse, viene in molti casi anticipato per consentire agli alunni
di tornare a casa in tempi adeguati con la conseguente penalizzazione della didattica.
ISTITUTO COMPRENSIVO PONTREMOLI
PIETRO FERRARI
Sedi di FILATTIERA-PONTREMOLI-SCORCETOLI-ZERI
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. LUCIANO BERTOCCHI
Istituto Comprensivo di Scuola Materna, Elementare e Media "Gen. Pietro Ferrari" di
Pontremoli, con Sedi di Scuola Materna a Filattiera, Scorcetoli e Zeri, di Scuola Elementare a
Filattiera e Zeri e di Scuola Media a Pontremoli, Filattiera e Zeri.
Il POF si articola su due progetti generali, il progetto “Biblioteca in rete”, finalizzato alla
realizzazione di un servizio bibliotecario in rete con gli Istituti comprensivi e di scuola
24
secondaria superiore della Lunigiana ed il progetto "Rondinella" finalizzato all'innalzamento del
livello di scolarità e del tasso di successo scolastico.
Vi sono poi progetti specifici :
SCUOLA MATERNA ED ELEMENTARE
•
Progetti che prevedono finanziamenti interni:
Progetto “Educazione Stradale” – Sezioni delle Scuole Materne di Scorcetoli,
Filattiera e Zeri;
Progetto “Il Laboratorio delle parole” – Sezioni delle Scuole Materne di
Scorcetoli, Filattiera e Zeri;
Progetto “Suono e Musica”, in collaborazione con l’Associazione Musicale
Lunigianese – Sezioni delle Scuole Materne di Scorcetoli, Filattiera e Zeri e
per le Scuole Elementari di Filattiera e Zeri;
Progetto “Il Giornalino” – Plesso scolastico di Zeri
•
Progetti che prevedono collaborazione con Enti esterni:
Progetto “Donazione del sangue e degli organi” in collaborazione con i Gruppi
Donatori di sangue “Fratres” di Filattiera e Zeri per il 2° ciclo delle scuole
elementari e per le scuole medie;
Progetto Motorio-sportivo e Ludico-motorio in collaborazione con la
Comunità Montana della Lunigiana;
Progetto "A Scuola con l'Archeologia" con il Comune di Filattiera, per il 2°
ciclo della Scuola Elementare di Filattiera.
SCUOLA MEDIA
•
Progetti che prevedono finanziamenti interni:
Sperimentazione ex art. 3 "A scuola d'Europa", impostato in base a specifico
progetto didattico, con modifiche al curricolo ed inserimento curricolare della
seconda lingua straniera, per il Corso B della Scuola Media di Pontremoli
(Allegato N);
Progetto “L’acqua è un bene prezioso ….” per la classe 1^ A della Scuola
Media di Filattiera;
Progetto “Cineforum” per la Scuola Media di Filattiera;
Progetto “impariamo a dipingere …”, per la Scuola Media di Pontremoli;
Progetto “Fare teatro” per le classi 2^ C e 3^ B della Scuola Media di
Pontremoli;
Progetto “linguaggi verbali e non verbali” per la Classe 2^ B della Scuola
Media di Pontremoli;
Progetto “Editore in Classe” per la Classe 2^ A della Scuola Media di
Pontremoli;
Progetto “Multimedialità – Il Giornalino di istituto” per la Classe 2^ B della
Scuola Media di Pontremoli;
25
-
Progetto “Laboratorio didattica dell’Arte” per le Classi 3^ della Scuola Media
di Pontremoli;
Progetto “A scuola di Archeologia” per la Classe 1^ B della Scuola Media di
Pontremoli;
Progetto “Lingua Inglese” per le tre classi della Scuola Media di Zeri .
•
Progetti che prevedono collaborazione con Enti esterni:
Scuola Sicura, in collaborazione con la Prefettura di Massa Carrara ed Enti
collegati - Pontremoli, Filattiera, Zeri;
Progetto Orientamento: Classi 3^A, 3^ B e 3^C di Pontremoli, 3^A di Filattiera
e 3^ A di Zeri, in collaborazione con l’Agenzia formativa IAL Toscana di
Firenze;
Educazione Stradale, in collaborazione con l'ACI di Massa - Pontremoli;
Progetto Ambiente in collaborazione con la Provincia di Massa Carrara Pontremoli;
Progetto Lettura in collaborazione con L'Unione Librai Pontremolesi e
Fondazione Premio Bancarella - Pontremoli, Filattiera e Zeri;
Educazione alla Salute, in collaborazione con l'ASL di Massa Carrara Pontremoli, Filattiera e Zeri;
Progetto “Donazione” .- Classe di Filattiera e Zeri in collaborazione con i
Gruppi “Fratres” di Filattiera e Zeri.
Particolarmente importante è il Progetto Lingua 2000.
Vi è poi una flessibilità dell'orario scolastico e una diversa articolazione della durata delle lezioni
nel rispetto del monte annuale orario; un’articolazione flessibile dei gruppi classe, sia in senso
orizzontale sia verticale, per specifiche esperienze e progetti, ivi compreso quello
dell'inserimento della prima e della seconda Lingua straniera.
Sono attive iniziative di recupero e sostegno sia nell'ottica dell'innalzamento del livello di
scolarità e del tasso di successo scolastico, sia per un migliore inserimento degli alunni in
situazione di handicap e degli alunni extracomunitari.
Ci sono attività organizzate in collaborazione con altre scuole e con soggetti esterni per
l'integrazione scuola-territorio, di cui ai progetti formulati per la piena attuazione dell'autonomia
e iniziative di orientamento scolastico e di continuità didattica di cui si tratta in appositi punti.
Alla data del 4 febbraio 2003 gli alunni iscritti alle prime classi dei tre gradi di competenza di
questo istituto per l’anno scol. 2003/04 sono i seguenti:
Scuola Materna
•
Filattiera
n° 7 (totale momentaneo iscritti sulla sezione n° 15
•
Scorcetoli
n° 11 (totale momentaneo iscritti su due sezioni n° 34)
•
Zeri
n° 8 (totale momentaneo iscritti su una sezione n° 18)
Totale 67
26
Scuola Elementare
•
Filattiera
n° 20 (totale momentaneo iscritti su cinque classi n° 90)
•
Zeri
n° 1 (totale momentaneo iscritti su due pluriclassi n° 1)
Totale 106
Scuola Media
•
Pontremoli
n° 61 (totale momentaneo iscritti su nove classi n° 194)
•
Filattiera
n° 17 (totale momentaneo iscritti si 3 classi n° 51)
•
Zeri
n° 2 (totale momentaneo iscritti su due classi n° 18)
Totale 263
Il riferimento al totale momentaneo deriva dal fatto che di norma, nella fase estiva o in corso
d’anno scolastico confluiscono sull’Istituto un numero di alunni variabile sui tre gradi da 5 a 10.
Nell’anno scol. 2002/03 gli alunni in ingresso sono stati globalmente i seguenti, comprendendo i
due e tre comuni di riferimento:
Materna: n° 22
Elementare: n° 18
Medie: n° 96
Nell’anno scol. 2001/02 gli alunni in ingresso sono stati globalmente i seguenti, comprendendo i
due e tre comuni di riferimento:
Materna: n° 21
Elementari: n° 25
Medie: n° 87
Il problema dell’abbandono non si pone in nessuno dei tre gradi.
Diverso il problema delle ripetenze che ha un discreto riscontro sulla scuola media in genere, con
punte significative sulla sede di Pontremoli.
Nell’anno 2001/02 non sono stati ammessi alla classe superiore di scuola media
complessivamente 12 alunni che, sul totale di 245 alunni, rappresenta il 4,89%. Le causa
principali sono riferibili sostanzialmente ad un disagio scolastico di natura sociale, rinviabile alla
precaria situazione di molte famiglie, o ad una scolarizzazione poco attenta alla progressione del
disagio in itinere.
Questo Istituto ha promosso, già dall’anno scol. 1999/2000 un Progetto mirato, denominato
“Rondinella” che intende appunto aggredire il disagio scolastico nelle sue diverse manifestazioni
nel contesto dei tre gradi e con particolare incidenza operativa nel contesto della scuola media,
con azioni di recupero e sostegno didattico e psicologico. I riscontri verificati sono stati
ampiamente positivi al punto che il Progetto è in atto anche nel presente anno scolastico,
nonostante reiterate difficoltà economiche per la sua gestione.
Rispetto agli sbocchi professionali (spendibilità del titolo) – monitoraggi sull’occupazione degli
studenti si fa riferimento, ovviamente, ai dati richiesti per la scuola media.
Nell’anno scol. 2002/03, gli alunni che hanno prodotto iscrizione per gli istituti superiori per
l’anno scol. 2003/04, si sono indirizzati nel modo seguente:
•
Liceo Scientifico “Da Vinci” di Villafranca Lunigiana: n° 16
27
•
Liceo Pedagogico Linguistico “Malaspina” di Pontremoli: n° 19 (rispettivamente
n. 11 all’indirizzo psicopedagogico e n. 7 all’indirizzo linguistico);
•
Liceo Classico Vescovile di Pontremoli: n° 11;
•
I.T.C.G. “Belmesseri” di Pontremoli: n° 13 (rispettivamente n. 7 all’indirizzo
Ragionieri e n° 6 all’indirizzo Geometri);
•
I.T.I. di Aulla: n° 1;
•
I.P.C. “Eiunadi” di Villafranca Lunigiana: n 3;
•
IPSIA “Pacinotti” di Bagnone: n° 5 (rispettivamente n° 3 all’indirizzo meccanici e
n. 2 all’indirizzo odontotecnici);
•
IPSIA “Pacinotti” di Pontremoli (elettrici): n° 11;
•
I.P.S.S.A.R. “Minuto” di Marina di Massa: n. 4.
La scelta di indirizzo verso i diversi istituti secondari del territorio è legata a motivazioni
decisamente eterogenee, dettate dalla localizzazione degli Istituti e dalla discreta varietà di
proposte. Si evidenzia comunque che tutti gli alunni di questo Istituto si sono iscritti in scuole
secondarie della Provincia.
La domanda sui rapporti con il territorio per le attività di formazione dei POF e/o attività di
ricerca e di stage (attività didattica curricolare, pratica e sperimentale) si propone come molto
complessa e meriterebbe un’analisi decisamente approfondita. In sintesi, però, riferiamo quanto
segue: il POF è elaborato dal Collegio dei Docenti, in primis, nella sua sostanza organizzativa
generale e fa riferimento agli Enti locali soprattutto per le materie di competenza: risorse,
gestione risorse, gestione servizi a domanda, problematiche relative alla sicurezza, manutenzione
degli edifici. Importante anche il rapporto per la definizione della progettazione didattica e
educativa, laddove il supporto dell’Ente Locale (diversamente inteso) si faccia fondamentale sia
in sede di individuazione di risorse che come supporto di natura tecnica.
Le collaborazioni più significative si riferiscono agli Enti Locali in materie di conoscenza del
territorio di riferimento, educazione stradale, ecc., all’ASL in materia di educazione sanitaria,
alla Comunità Montana e alla Provincia, come riferimenti naturali per il conferimento di risorse
aggiuntive per la realizzazione di Progetti importanti come il “Progetto Rondinella”, iniziative di
Educazione Ambientale, ecc.. La collaborazione, in genere, negli ultimi anni è stata importante
ed attenta. Da non trascurare inoltre, per ulteriori iniziative di natura didattica l’apporto di
Associazioni ed istituzioni private: Gruppi di Donatori di Sangue, Centri Giovanili, Associazioni
di Volontariato, Istituti Bancari, ecc..
Rispetto la presenza o meno di strutture di supporto (es. laboratori), questo istituto può fare
riferimento ad una buona organizzazione informatica, disponendo un laboratorio in rete con 12
PC nella sede di Pontremoli, oltre ad altre macchine singole ad uso didattico, per i docenti e per
il servizio bibliotecario; un laboratorio informatico nel plesso di Filattiera con 5 PC e un altro nel
plesso di Zeri con 4 PC.
Sono inoltre disponibili laboratori didattici adeguatamente attrezzati, alcuni forse bisognosi di
integrazioni ed ammodernamenti, ma al momento idonei alla domanda. E’ in atto, grazie ad un
finanziamento ministeriale un progetto “Biblioteche in rete”, in fase di organizzazione e che al
28
momento sta operando per la catalogazione del patrimonio libraio delle diverse sedi di
riferimento.
Sostanzialmente gli unici problemi relativi alla dotazione di locali scolastici, riguarda il plesso di
Zeri che ha sede in Patigno che al momento è collocato in edificio appena sufficiente per ospitare
gli alunni dei tre ordini, con grosse difficoltà nella gestione degli spazi didattici integrativi. Si
tratta però di situazione momentaneo legata ad un intervento di adeguamento sismico
dell’edificio sito in località Coloretta che, una volta pronto, dovrebbe soddisfare integralmente la
domanda.
Diversa la situazione degli arredi, sempre problematica per il costante degrado delle disponibilità
e difficilmente sostituibile per interventi sempre parziali sia degli Enti locali sia del Ministero.
Comunque la situazione è certamente sufficiente.
Per le palestre, buona la situazione per Pontremoli e Filattiera, anche se per quest’ultima avanza
il problema della distanza dalla sede scolastica, comunque risolta con la collaborazione del
Comune. Non esiste invece la palestra a Zeri, dove, in stagione idonea, sono utilizzati spazi
attrezzati esterni.
Per i servizi igienici non esistono problemi sulle diverse sedi.
Quello delle condizioni relative alla messa a norma: stato acustico, isolamento termico, umidità,
norme di sicurezza, antisismiche è un altro problema imponente, difficilmente inquadrabile in
poche parole.
Il quadro sostanziale è positivo in quanto tutte e tre le Amministrazioni di riferimento hanno
operato o stanno operando per rispondere nel modo migliore alle diverse problematiche
emergenti.
Gli edifici scolastico di Pontremoli sono sostanzialmente a norma sia per lo stato acustico sia per
l’isolamento termico, l’umidità, la sicurezza e l’antisismicità. Avanzano questioni marginali,
regolarmente segnalate per i necessari interventi, anche in forza della disponibilità di una
relazione sulla sicurezza, approntata da personale tecnico consorziato con l’Istituto, che ha
provveduto a mettere in evidenza le carenze più significative. Discreta la situazione della scuola
materna di Scorcetoli, dove sono stati effettuati interventi importanti sulla sicurezza ed altri sono
in programma. Avanza la situazione di Zeri della quale però si è già detto.
Il settore dei trasporti è gestito in maniera decisamente adeguata dalle rispettive Amministrazioni
Comunali.
Anche per le mense, il settore è gestito in maniera decisamente adeguata dalle rispettive
Amministrazioni Comunali.
Circa il rapporto con gli EE. LL. quanto riferito in precedenza riteniamo abbia dato un quadro
abbastanza positivo della situazione, anche se occorrerebbe fare dei distinguo, tutte collegati
però alle singole sensibilità nei confronti del problema scuola, sulle quali però riteniamo
opportuno non entrare nel dettaglio per motivi discrezionali.
Il quadro proposto definisce una situazione sostanzialmente positiva, ma non mancano certo
momenti di difficoltà, frizione o attrito che derivano concretamente da una non sempre elevata
attenzione per la scuola.
29
Il problema più concreto resta quello delle risorse, la mancanza delle quali troppo spesso
impedisce di dare concretezza ad azioni di natura didattica e educativa che devono essere gestite
con le disponibilità correnti ed in costante affanno.
Una più concreta considerazione da parte degli Enti locali e comprensoriali, fatta spesso di
interventi minimi, addirittura insignificanti in termini di bilancio, potrebbero permettere alla
scuola di fare qualche salto di qualità, che purtroppo, di solito resta negli auspici, anche se
l’obiettivo restano sempre i bambini ed i ragazzi ed il nostro sforzo resta quello di dare loro
sempre e comunque il massimo, magari facendo riferimento a mezzi non sempre adeguati.
ISTITUTO COMPRENSIVO PONTREMOLI
“TIFONI”
Sedi di PONTREMOLI
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. ANGELO FERDANI
L’Istituto Comprensivo ‘Tifoni’ di Pontremoli ha avviato la sua attività il 1° settembre 1999,
essendo stato istituito con Decreto Provveditoriale del 09.04.’99.
Esso comprende le Scuole dell’Infanzia di Via Roma e Casa Corvi e le Scuole Elementari
‘Tifoni’ e ‘Mazzini’ di Pontremoli, e le Scuole d’Infanzia, Elementare e Media di Mulazzo.
Sono state identificate cinque aree di contenuto:
•
Area dei valori, della solidarietà e del volontariato;
•
Area dell’educazione ambientale e della conoscenza e salvaguardia del patrimonio
culturale locale;
•
Area dell’educazione alla salute, alla sicurezza e alla protezione e prevenzione dei
rischi;
•
Area dell’intercultura e dell’educazione alla mondialità;
•
Area dei nuovi alfabeti: multimedialità, lingue comunitarie, linguaggi non verbali.
Sono stati attivati 16 progetti a carattere trasversale: tra i principali, merita segnalare il progetto
“Archivio della memoria” , un percorso relativo alla storia locale, il progetto “Musica” e il
progetto di “Educazione stradale”. Sono attive anche 4 iniziative umanitarie (UNICEF, Africa
Chiama, Adozioni a distanza e Uova della Speranza) ed iniziative extracurricolari (corsi di
nuoto, di lingua inglese, di computer, di musicoterapia), un progetto di Accoglienza per la scuola
dell’Infanzia ed il Laboratorio “Un tempo per noi, un tempo per le famiglie”.
Nella stesura del POF, particolare attenzione è stata riservata agli alunni portatori di handicap,
che sono in numero considerevole (16) ed agli alunni non di madrelingua (39).
Circa l’andamento prescrizioni anno scol. 2003/04, alla data del 12 febbraio 2003, gli alunni
iscritti alle prime classi per le singole specializzazioni per l’anno scol. 2003/04 sono i seguenti:
•
PONTREMOLI N° 48
•
MULAZZO N° 14
Vi sono poi proiezioni per gli anni futuri:
30
•
•
•
•
•
2004/05 PONTREMOLI N°48 – MULAZZO N°19
2005/06 PONTREMOLI N°35 – MULAZZO N° 15
2006/07 PONTREMOLI N°45 – MULAZZO N° 16
2007/08 PONTREMOLI N°49 – MULAZZO N° 14
2008/09 PONTREMOLI N°47 – MULAZZO N° 15
Totale alunni nell’anno scolastico 2002-2003:
SCUOLA INFANZIA
Classe A Classe B Classe C Classe D TOTALE con handicap
Pontremoli via Roma
20
23
19
Pontremoli via Corvi
21
23
24
Arpiola Mulazzo
22
19
22
84
2
68
1
41
1
SCUOLA
ELEMENTARE
1° A 1° B T. P. 2° A
Tifoni Pontremoli
23
2°B
3°A
3°B
16
4°A
4°B
5°A
5°B
TOT.
20
20
18
19
185
16
25
135
12
72
18
18
17
16
Mazzini Pontremoli
24
16
17
21
16
Galanti Mulazzo
12
15
17
16
Gli alunni portatori di Handicap sono N°10 al ‘TIF ONI’, N° 7 al ‘MAZZINI’ e N°5 al ‘GALANTI’ , per
un TOTALE di 22 alunni.
SCUOLA MEDIA
SCUOLA MEDIA
1°
2°
3°
15
21
17
TOTALE
53
Gli alunni portatori di Handicap sono n°3.
Totale complessivo degli alunni n° 638.
Il tasso di abbandono della scuola e di ripetizione è quasi irrilevante. Lo scorso anno solo 3 sono
stati i ripetenti (circa il 2%).
Rispetto gli sbocchi professionali (spendibilità del titolo), monitoraggi sull’occupazione degli
studenti, vi è solo una classe di terza media per la quale le scelte sono state:
N° ALUNNI
2
1
1
2
SCUOLA
RAGIONERIA
L. CLASSICO VESCOVILE
CENTRO FORM. PROF.
L. LINGUISTICO
31
1
4
2
1
1
2
PROF. MECCANICO
L. SOCIO PED.
L. SCIENT. SPER.
GEOMETRA
PROF. ELETTRICO
CLASSICO
Nella scelta incidono di certo i collegamenti.
Circa i rapporti con il territorio per le attività di formazione dei POF e/o attività di ricerca e di
stage (attività didattica curricolare, pratica e sperimentale), va detto che il POF è stato elaborato
dal Collegio dei Docenti. Si tiene comunque conto nella stesura non tanto degli EE.LL, quanto
delle Associazioni di volontariato locali (specialmente AVIS e ADMO), con le quali è attivato il
progetto donazione cui partecipano anche alcune classi del “Ferrari” e del “Belmesseri”.
Rispetto agli EE.LL. si aderisce alle iniziative che promuovono sul territorio.
Circa la presenza o meno di strutture di supporto ed i laboratori:
•
PONTREMOLI ELEMENTARE TIFONI
1 Laboratorio di Scienze (ben attrezzato)
1 Laboratorio di Informatica
1 Laboratorio per l’Handicap (ben attrezzato)
•
PONTREMOLI ELEMENTARE MAZZINI
1 Laboratorio di Informatico
1 Ludobiblioteca in fase di allestimento
•
ARPIOLA ELEMENTARE GALANTI
1 Laboratorio di Informatica
•
ARPIOLA SCUOLA MEDIA
1 Laboratorio di Informatica
Le Aule a disposizione sono in numero adeguato rispetto alle esigenze didattiche. Rispetto gli
arredi invece vi sono grossi problemi. Sono stati fatti svariati solleciti per l’acquisto di nuovi
arredi e dotazioni.
Al plesso della Elementare Mazzini esistono grosse barriere architettoniche.
Le palestre sono così distribuite:
Pontremoli elementari Tifoni: palestra interna.
Pontremoli asilo via Roma: palestra interna.
Pontremoli asilo casa corvi: aula adattata.
Gli altri plessi accedono a palestre comunali o di altri istituti, raggiungibili a piedi.
Per i servizi igienici non ci sono problemi di rilievo.
Rispetto la messa a norma in generale tutti i plessi sono carenti. Non sono fornite, nonostante
siano state più volte richieste, le certificazioni rispetto l’agibilità, il rischio sismico, l’antincendio
ecc..
Rispetto il problema della sicurezza sono invece state attivate tutte le disposizioni di legge.
32
E’ stato fatto un apposito progetto per insegnanti e alunni sulla sicurezza in collaborazione con
l’Associazione Alfa Victor.
I trasporti, trattandosi di scuola dell’obbligo, sono adeguatamente garantiti.
Di mensa ve ne è solo una centralizzata a Pontremoli presso l’elementare Tifoni che confeziona
tra i 350 e i 400 pasti al giorno e serve tutte le scuole del comune.
Arpiola ha la mensa interna.
Riguardo i rapporti con gli EE. LL., questi rappresentano una grossa nota dolente: i rapporti sono
carenti, specie con l’Amministrazione Comunale che non fa fronte ai suoi obblighi (arredi,
manutenzione ecc.) e che anche economicamente non informa rispetto le disponibilità.
Il Dirigente Scolastico, per tentare di risolvere il problema ha anche proposto un protocollo di
intesa che ad oggi non è però stato sottoscritto.
Per migliorarli occorrerebbe una maggiore sensibilizzazione.
C’è poi da segnalare l’attività editoriale svolta dall’Istituto Tifoni che dall’anno scolastico ‘97‘98 realizzano alla fine dell’attività scolastica (fine maggio) una o più pubblicazioni che
raccolgono il materiale ritenuto significativo prodotto dagli alunni rispetto ai progetti e la
pubblicazione di tre numeri all’anno del Giornalino della scuola.
Questo richiede un grosso impegno didattico ma anche economico.
ISTITUTO COMPRENSIVO “ALIGHIERI” AULLA
SCUOLA MATERNA, ELEMENTARE E MEDIA
Sedi di AULLA- BARBARASCO-TRESANA
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. GAI CESARE
L’Istituto che comprende la scuola dell’infanzia, la scuola elementare e la scuola media del
comune di Tresana e la scuola media del comune di Aulla è istituito nell’anno scolastico
1999/2000.
La scuola dell’infanzia, nata nei primi anni del 1970, oggi si trova in un edificio funzionale e
confortevole a margine della “selva” di Barbarasco.
La scuola elementare “Pietro Lazzerini,” che ha una storia molto antica, risalente alla fine
dell’Ottocento, oggi è ubicata nello stesso edificio della scuola media che fu aperta negli anni
’60 in seguito all’istituzione della scuola media unica.
La scuola media di Aulla nasce con l’anno scolastico 1945/46 come sezione staccata della scuola
media di Carrara. Il 20 gennaio 1946 la giunta comunale richiede l’autonomia. L’attuale edificio,
costruito alla fine degli anni 50 in piazza Garibaldi, è intitolato al poeta “D. Alighieri”.
L’Istituto comprensivo “D.Alighieri” si diversifica in due poli:
•
Aulla con 12 classi di scuola media;
•
Tresana con due sezioni di scuola materna, 5 classi di scuola elementare, 3 classi
di scuola media.
33
In particolare il bacino d’utenza della scuola media di Aulla comprende anche l’ambito
territoriale del contiguo comune di Podenzana.
Nell’elaborazione del Piano sono state individuate quattro aree di intervento:
•
Area linguistico espressiva;
•
Area antropologica; Area tecnico-scientifica e musicale;
•
Area artistico motoria.
Le varie attività sono favorite dall’organizzazione flessibile dell’orario e della didattica in quanto
permette di utilizzare in modo più funzionale le risorse messe a disposizione dagli insegnanti
dell’istituto (l’orario di lezione è stato portato da 60’ a 51’ utilizzando le unità didattiche in più
per lo studio della 2° Lingua Straniera per tutti e per l’Informatica.
La metodologia privilegia l’insegnamento individualizzato o per piccolo gruppi omogenei,
attività integrative, extracurricolari e di laboratorio.
Particolare attenzione è stata riservata a progetti di integrazione riservati ad alunni portatori di
handicap e alunni stranieri e nomadi (sono circa 21).
L’integrazione dell’offerta formativa prevede attività di arricchimento offerte dalla scuola agli
alunni che chiedono di parteciparvi e dalle attività proposte da enti e Associazioni.
I Progetti “Teatro” e “Il giornalino dei ragazzi per i ragazzi” fanno parte per alcuni aspetti del
curricolo della scuola, mentre per altri aspetti sono da considerarsi come facenti parte del
curricolo integrato.
Per una continuità verticale tra i tre ordini di scuola sono state previste attività e progetti comuni,
scambi e visite.
Per aiutare l’alunno nella scelta dell’Istituto Superiore la scuola ha elaborato un progetto di
Orientamento e Continuità per favorire nell’alunno la conoscenza della propria identità personale
di fronte al contesto sociale e per sviluppare la capacità di operare scelte realistiche
nell’immediato futuro.
Progetti attivati ritenuti particolarmente significativi:
•
Nella scuola dell’infanzia di Barbarasco dall’anno scolastico 2001/02 si attua, in
collaborazione con l’ASL, il Progetto “Galileo” che permette la conoscenza delle
risorse e dei bisogni degli alunni;
•
Nella scuola elementare di Barbarasco dall’anno scolastico 2000/01 si attua il
Progetto “Comenius” che permette scambi culturali con la scuola Mickley First
in Inghilterra ,con le scuole Salokyla e Vaivio in Finlandia, con la scuola
Kazinczy Ferenc Altalanos di Miskolc in Ungheria;
•
Nella scuola media di Aulla e Barbarasco dall’anno scolastico 2001/02 si effettua
la flessibilità organizzativa e didattica che permette, con la riduzione dell’unità di
lavoro a 51’, l’insegnamento della seconda lingua straniera, l’insegnamento
dell’informatica, l’attivazione di laboratori che permettono lo svolgimento di
nuove attività (ceramica, teatro, ecc.);
•
Per tutto l’Istituto comprensivo è stato elaborato un Progetto di integrazione
degli alunni stranieri e nomadi, esso mira alla creazione di un clima favorevole
34
al corretto sviluppo di saperi nella prospettiva della crescita e della maturazione
dell’allievo, indipendentemente dalla cultura di appartenenza . A tal fine sono
utilizzati gli insegnanti che hanno ore a disposizione. L’attività didattica
finalizzata all’integrazione linguistica si svolge al di fuori del gruppo classe
durante alcune ore del mattino e in alcuni giorni della settimana al pomeriggio in
orario extracurricolare (Quest’anno gli alunni di nazionalità straniera sono 21);
•
Nell’Istituto comprensivo si attua anche il Progetto il cinema a scuola per
avvicinare il ragazzo al linguaggio cinematografico e per rendere gli alunni capaci
di cogliere i valori umani ed artistici dei film.
Rispetto l’andamento delle pre-iscrizioni 2003/04 questa è la situazione:
Anno scolastico
Scuola dell’infanzia
Scuola elementare
Scuola media
2001/2002
2002/2003
12
8
101
13
11
79
2003/2004
17
11
86
Non si registrano abbandoni.
Nell’anno scolastico 2001/02 gli alunni respinti sono stati 11 nella scuola media su un totale di
255 iscritti (circa il 5%).
Per gli alunni in difficoltà si effettuano corsi di recupero durante le ore curricolari utilizzando
anche gli insegnanti con le ore a disposizione.
L’utenza, dopo la scuola media, quest’anno si è iscritta prevalentemente all’Istituto professionale
alberghiero “Casini” di La Spezia (alunni n. 17 ) per l’offerta scuola e la comodità dei mezzi di
trasporto, seguono:
•
Liceo Scientifico “L. Da Vinci” – Villafranca
n. 11 alunni
•
Liceo Classico “G. Leopardi” - Aulla
n. 6
•
Liceo socio-psico-pedagogico - Pontremoli
n. 9
•
Liceo Linguistico
- Pontremoli
n. 2
•
Istituto tecnico commerciale “Belmesseri e Sambuchi”
n. 5
•
“
“
geometri
“
“
n. 5
•
Istituto professionale “L. Einaudi” - Villafranca L.
n. 3
•
Istituto tecnico industriale statale - Aulla
n. 1
•
Istituto Professionale “E. Pacinotti” -Bagnone
n. 1
•
“
“
Elettricista
- Pontremoli
n. 3
•
“
“
Elettricista
- Fivizzano
n. 1
•
Operatore servizi sociali
- Fivizzano
n. 2
•
Liceo Artistico – Carrara
n. 3
•
Istituto professionale alberghiero M. di Massa
n. 2
•
Liceo classico “L. Costa” - La Spezia
n. 2
35
•
ITC “Fossati”
- La Spezia
n. 9
•
ITIS “Capellini”
- La Spezia
n. 5
•
Liceo socio-psico-pedagogico “G. Mazzini” – La Spezia n. 1
•
Istituto superiore “Cardarelli” - La Spezia
n. 4
•
Istituto Nautico “N. Sauro” - La Spezia
n. 2
•
Istituti superiori “Da Passano” - La Spezia
n. 2
•
Istituto professionale “Chiodo”- La Spezia
n. 1
•
Liceo Scientifico “Parentucelli” – Sarzana
n. 1
Le numerose iscrizioni degli alunni presso le scuole superiori di La Spezia sono senz’altro
dovute all’ubicazione della città di Aulla e delle sue frazioni.
Circa i rapporti con il territorio il progetto di Educazione sanitaria “Orientare alla cittadinanza
e alla solidarietà” è svolto in collaborazione con esperti dell’ASL e del SERT della Lunigiana,
esperti di associazioni di consumatori ( CONAD…), esperti delle associazioni di volontariato
(Pubblica Assistenza di Aulla, AVIS), genitori.
Il progetto di teatro “ Il nome della rosa” è svolto in collaborazione con il Comune di Aulla.
Il progetto “Orientamento” si avvale di un consulente esterno messo a disposizione dal
Comune di Aulla. Il progetto “Tecniche elementari di nuoto” è svolto in collaborazione con il
comune di Aulla.
Il progetto di Educazione ambientale “Laboratorio ambientale a scuola sul territorio” è
svolto in collaborazione con il Comune di Aulla, la Comunità Montana della Lunigiana, il
Museo di Storia Naturale di Aulla, l’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Massa Carrara,
CERMEC, IRAS (Istituto Spezzino ricerche Astronomiche).
Il progetto “Educazione stradale” si avvale della consulenza dei funzionari dell’ACI e dei
vigili urbani di Tresana.
Il progetto “Il giardino delle farfalle” è svolto in collaborazione col PIA
Il progetto “Galileo” si avvale della collaborazione dell’ASL, del Comune di Aulla, della
Comunità Montana della Lunigiana.
Progetto “Il fisco a scuola” si avvale del contributo dell’Ufficio delle Entrate della Toscana con
sede ad Aulla.
Il progetto “Premio Pro Nobis” si avvale della Sovrana Sociazione Pro Nobis di Aulla.
All’interno della scuola funzionano i seguenti laboratori:
•
Laboratorio di informatica
•
Laboratorio di seconda lingua straniera
•
Laboratorio tecnico-artistico
•
Laboratorio teatrale
Rispetto le aule, non si segnalano particolari problemi, invece gli arredi lasciano a desiderare.
Mancano carte geografiche, armadi, sedie, banchi e nella sede di Barbaresco poltroncine per
cattedre.
Esistono due palestre: una interna presso la Scuola media di Aulla, l’altra esterna presso la
Scuola media di Tresana.
36
Ad Aulla esiste un ben attrezzato centro sportivo in località Quercia ( dista circa 1 Km dalla
scuola media), dotato di palestra per pallavolo e basket, piscina, campo sportivo con pista
atletica, un campo da calcetto e un piccolo campo da tennis.
I servizi igienici sono insufficienti e poco efficienti.
Relativamente alla messa a norma la situazione è normale, ma mancano i certificati dell’Ufficio
tecnico relativi all’abitabilità, all’idoneità statica, alla prevenzione incendi ed alla conformità
dell’impianto elettrico. Per quanto riguarda la prevenzione incendi, nonostante i ripetuti solleciti,
da parte del Comune non si è ancora provveduto ad allacciare le manichette esistenti
all’impianto idrico.
Per quanto concerne il problema dei trasporti, gli alunni della scuola media di Aulla raggiungono
la scuola con i servizi pubblici o i mezzi propri.
Gli alunni del Comune di Tresana usano mezzi pubblici gestiti da una convenzione tra il Comune
e il CAT, tali servizi sono poco rispondenti alle esigenze della scuola
Ad Aulla esiste una mensa con sede nell’attiguo edificio delle scuole elementari.
A Barbarasco la mensa per gli alunni della scuola dell’infanzia, della scuola elementare e della
scuola media ha sede nell’edificio della scuola dell’infanzia.
In ambedue le mense non è rilevabile alcun disservizio.
In generale i rapporti con gli enti locali sono discreti. Senz’altro dovrebbero collaborare di più
con la scuola.
ISTITUTO COMPRENSIVO “IGINO COCCHI”
LICCIANA NARDI
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. SSA MARIA RATTI
L’Istituto Comprensivo nasce nell’anno scolastico 1999/2000 ed è formato da 9 plessi scolastici
dislocati nei comuni di Comano e Licciana Nardi, scuole materne ed elementari di Comano,
Licciana Nardi, Monti e Terrarossa e scuola media di Licciana Nardi. L’istituto, organizzato
come scuola comprensiva, rappresenta un nuovo modello scolastico che si delinea come un
eccellente laboratorio culturale e pedagogico che può contribuire a ridefinire la scuola di base
per realizzare meglio il percorso formativo, allineare i livelli di qualità del servizio e valorizzare
al massimo le potenzialità. Da qui la condivisione di un Piano dell’Offerta Formativa (POF) che
obbliga i tre ordini di scuola a discutere e a condividere problemi organizzativi e didattici.
Accomunati dal dover trasmettere ‘saperi di base’, il POF impone all’istituto la necessità di
progettare curricoli verticali che, offrendo un processo di crescita possono ‘costruire’
apprendimenti più creativi e meno ripetitivi, stabilendo contatti veri e continui tra i tre gruppi di
scuola, superando gli individualismi e favorendo la cooperazione e la collaborazione. Il Collegio
Docenti ha elaborato per l’anno scolastico 2002/2003 due curricoli verticali riferiti
rispettivamente all’area linguistica ed a quella tecnico-scientifica e ha individuato nella
comunicazione e nell’operatività i nuclei portanti del sapere. La comunicazione è assunta come
37
concetto di riferimento che fa da sfondo alle scelte metodologiche e di contenuto che
caratterizzano tutte le attività didattiche. Essa è, infatti, acquisizione ed uso di linguaggi e
strumenti diversi, valorizzazione ed espressione del linguaggio corporeo (attraverso attività
sportive e di drammatizzazione), apertura al linguaggio multimediale, informatico, espressione
del linguaggio grafico e nelle arti plastiche, valorizzazione del linguaggio musicale. L’operatività
trova la sua massima espressione nell’utilizzo dei laboratori e coinvolge trasversalmente tutte le
discipline e, visto che il ragazzo riesce a comprendere pienamente i fenomeni e i processi che gli
consentono di avanzare nel mondo del sapere attraverso l’azione, il Collegio Docenti imposta
l’insegnamento privilegiando la metodologia dell’esperienza e della ricerca. Il POF dell’Istituto
Comprensivo Cocchi prevede progetti di continuità educativa verticale, orizzontale e di
insegnamento individualizzato. Per attuare la continuità verticale tra i tre ordini di scuole è
istituita una commissione di insegnanti che annualmente programma, tra le altre cose, un piano
di interventi per valutare le esperienze precedenti, definire i nuovi progetti di continuità,
verificare la regolarità dei progetti, favorire la familiarizzazione con l’ambiente attraverso visite
guidate alle scuole, nonché incontri informativi per stabilire i criteri di formazione delle classi
prime e la presentazione dei casi problematici e degli alunni che usufruiranno del sostegno. Per
ciò che riguarda la continuità educativa orizzontale, è del tutto evidente l’importanza
dell’integrazione tra la scuola e le associazioni presenti sul territorio: un’integrazione che può
essere attuata con i servizi sociali del Comune e dell’Asl per gli alunni portatori di handicap e
per i casi più problematici, una collaborazione con gli enti locali e in particolare con gli
assessorati alla Cultura, alla Pubblica Istruzione e alle Attività Sportive per una progettazione
integrata dell’offerta formativa, una collaborazione con le associazioni locali e la Parrocchia per
una conoscenza reciproca e per la realizzazione di iniziative comuni. Purtroppo, nel territorio
lunigianese il fenomeno del disagio si manifesta prevalentemente oltre che nell’ambito
dell’handicap, anche in situazioni di scolarizzazione difficoltosa abbastanza diffuse che danno
luogo, nei casi più conclamati, ad abbandono o ripetenza, oppure ad una qualità scadente degli
esiti e ad un assolvimento solo formale dell’obbligo scolastico. Queste situazioni presentano in
genere caratteristiche ben precise: difficoltà di relazione con adulti e coetanei, disagio affettivo,
carenza di autostima, carenza di regole di comportamento, ritardo nello sviluppo delle
competenze di base e dei prerequisiti, carenza di metodo di studio, di motivazione e disaffezione
verso la scuola. Consapevole di ciò, l’Istituto Comprensivo si propone di riconoscere e
valorizzare le diversità, promuovere le potenzialità e adeguare l’insegnamento ai ritmi e agli stili
di apprendimento. Per realizzare questi obiettivi pone attenzione ai bisogni prioritari dei più
deboli, elabora programmazioni disciplinari individualizzate esplicitando gli obiettivi minimi, le
modalità d’intervento e le verifiche, utilizza parte delle ore disponibili dei docenti per attivare
iniziative di recupero e di studio assistito.
L’andamento delle iscrizioni per l’anno scolastico 2003/2004 nei plessi delle scuole che
compongono l’Istituto Comprensivo Cocchi sono sostanzialmente stabili e riflettono il trend
demografico della Lunigiana. Un eventuale calo è compensato con l’immigrazione soprattutto
extracomunitaria (in prevalenza Marocco) e del sud. 125 è il numero totale dei bambini iscritti
38
alle scuole materne, 207 alle elementari e 103 alla scuola media. Nello specifico non esiste né
abbandono né ripetizione.
Dopo la scuola media dell’obbligo, gli studenti sono indirizzati verso gli istituti professionali, i
licei e, in terza istanza, verso gli istituti tecnici. In prevalenza, attualmente, la scelta di molti
ragazzi cade nel bacino di La Spezia dove diverse iscrizioni sono effettuate al nautico.
Il rapporto con gli esponenti politici locali, a detta del dirigente scolastico dottoressa Maria
Mariella Ratti, sono positivi perché sensibili al “pianeta” scuola, mentre le strutture tecniche
degli enti locali sentono come un peso le problematiche che ruotano attorno a questo mondo. Le
difficoltà, secondo la dirigente, sono soprattutto con i funzionari. Se sui grossi interventi si sono
avute risposte, questo sembra invece non avvenire nella quotidianità.
Esistono, comunque, collaborazioni in atto sia con i Comuni per quanto concerne i progetti di
lingue, sia con la Comunità Montana sui progetti di attività motoria che risultano essere,
soprattutto, interventi di tipo didattico. Fra i progetti dell’Istituto sono da menzionare anche
l’educazione alla salute (obiettivo: affrontare e approfondire tematiche legate all’età evolutiva),
educazione alimentare (conoscere le regole per una sana alimentazione ed assumere
atteggiamenti corretti a tavola), progetto della solidarietà (educare alla solidarietà e sviluppare lo
spirito del volontariato), progetto intervento su handicap (integrare con personale interno le
insufficienti dotazioni organiche fornite dal Ministero della Pubblica Istruzione).
L’Istituto è dotato di laboratori di informatica e di ceramica. Quest’ultimo rientra in un progetto
il cui obiettivo è quello di offrire agli studenti la possibilità di usare una tecnica espressiva
alternativa per sviluppare la fantasia e la creatività.
Vediamo adesso come si presenta la situazione dal punto di vista più specificatamente
strutturale.
La scuola di Licciana Nardi è oggetto di ristrutturazione e, dunque, la scuola elementare deve
essere ripristinata. Le aule delle varie scuole sono di dimensioni pressoché normali, mentre gli
arredi sono obsoleti. Le palestre non esistono né a Monti né a Terrarossa; esistono e sono
pienamente funzionanti a Licciana e Comano. I servizi igienici risentono un po’ dei tempi: sono
abbastanza datati, anche se in molti casi è stata fatta la manutenzione del caso. Per quanto
riguarda, invece, le condizioni relative alla messa a norma degli edifici c’è da dire che la scuola
di Comano si presenta a norma dal punto di vista antisismico, in quella di Licciana sono quasi
completati gli interventi, mentre il plesso di Monti è ancora oggetto di lavori. La scuola di
Terrarossa e la materna di Licciana Nardi sono due edifici storici e pertanto presentano problemi
riguardo agli adeguamenti del caso. Le mense esistono in tutti i plessi anche se, ad onor del vero,
ci sono stati alcuni problemi risolti, poi, con incontri tra Comuni, scuola e genitori. Problemi che,
a detta del dirigente scolastico, sono sfociati in polemiche fini a se stesse proprio da parte dei
genitori.
La nota dolente, invece, è rappresentata dal sistema dei trasporti: trasporti che arrecano non
pochi disagi agli studenti. La dottoressa Ratti, a questo proposito evidenzia il fatto che gli orari
dei trasporti pubblici dovrebbero essere adeguati alle esigenze della scuola e non viceversa: a
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farne le spese sono proprio loro, i bambini, che perdono così minuti preziosi di attività didattica
(a Comano, ad esempio, escono tutti i giorni un quarto d’ora prima dell’orario stabilito).
Dalla stessa dirigente, comunque, arriva un suggerimento: fare una sorta di patto tra scuola, enti
locali e associazioni per migliorare l’offerta formativa.
ISTITUTO COMPRENSIVO “F. T. BARACCHINI”
VILLAFRANCA
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. PIETRO QUARTIERI
“Star bene con sé e con gli altri”. E’ questa la finalità prioritaria che l’Istituto Baracchini di
Villafranca si prefigge di raggiungere. In altre parole il suo Piano dell’Offerta Formativa (POF)
mira a sviluppare una buona conoscenza dell’io fisico, psichico e multiculturale del bambino
favorendo un buon clima di relazione sia all’interno che tra i vari ordini di scuola, non solo tra
alunni ma anche fra docenti, un clima di relazione positivo e costruttivo tra scuola, famiglia e
territorio, nonché ogni occasione volta a promuovere interventi di continuità tra i tre ordini di
scuola. Fondamentale l’armonizzazione dei curricoli di scuola materna, elementare e media:
curricoli volti alla definizione di un curricolo unitario tale da corrispondere ai diversificati
bisogni degli alunni nell’ottica, soprattutto, della continuità educativo-didattica. Il progetto di
continuità educativa è uno degli aspetti specifici dell’Istituto Comprensivo che riguarda l’area
pedagogico-curricolare, nella quale trova collocazione l’ampia documentazione normativa, che
ha sottolineato l’importanza di acquisire una visione unitaria e coordinata del curricolo
formativo, relativo alla scuola di base, in risposta ad una visione unitaria del percorso scolastico
di ogni alunno. L’organizzazione del processo formativo organico, completo ed unitario, nel
rispetto delle specificità degli ordini e gradi di scuola, la prevenzione della dispersione
scolastica, la promozione dell’assunzione di responsabilità formative specifiche di ciascun grado
di scuola, sono gli obiettivi della continuità educativa dell’Istituto: Istituto che, lo ricordiamo, è
inserito nella rete provinciale delle scuole di Massa Carrara per la promozione della salute. La
finalità, come appare ovvio, è quella di migliorare la qualità della vita scolastica, le relazioni tra
gli alunni, i docenti, il personale non docente, i genitori, la comunità e di incoraggiare stili di vita
sani. L’Istituto Baracchini, infatti, fa parte integrante delle rete delle scuole che, insieme all’Asl
di Massa Carrara e al Cedes Toscana, sono impegnate nella promozione della cultura della
salute. Ha partecipato attivamente, tra le altre cose, a diverse iniziative realizzate negli ultimi
anni ed ha aderito e contribuito alla diffusione delle tematiche bioetiche tra alunni e famiglie,
stipulando un protocollo d’intesa con il Comitato Etico locale che consente l’ulteriore
approfondimento di tali tematiche nel territorio. Ha partecipato, inoltre, nel corso dell’anno
scolastico, alle iniziative di sensibilizzazione e formazione iniziale sul tema emergente della
bioetica interculturale, intesa come sfondo integratore di iniziative finalizzate alla promozione
dei valori della solidarietà e dell’equità tra i soggetti, a partire dalle loro diversità proprio ai fini
del benessere e della salute. Il tema della bioetica ha rappresentato e rappresenta una vera e
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propria sfida per la scuola. L’insegnamento della bioetica è trasversale al curricolo e coinvolge le
agenzie formative del territorio e tutti i docenti che, partendo dall’analisi del contesto, affrontano
con le loro competenze, le problematiche emergenti. La salute intesa come diritto-dovere di
ognuno, la solidarietà e il volontariato, l’agire concorde, l’interculturalità, il sottosviluppo,
l’emarginazione, il razzismo e la pace, sono stati i concetti maggiormente approfonditi nei tre
ordini di scuola dell’Istituto Comprensivo Baracchini insieme ad altre tematiche che riguardano
la prevenzione del disagio giovanile, la salute personale, le problematiche adolescenziali, la
cultura della sicurezza, l’ecologia ambientale, l’animazione teatrale e musicale. Ma gli
insegnanti stanno lavorando intensamente anche per fornire agli alunni le abilità per leggere
criticamente la realtà sociale contemporanea. La scuola sente inoltre l’esigenza di dare risposte
puntuali ed efficaci al bisogno degli alunni, di esplicitare interventi educativo-didattici
individualizzati di recupero, di sostegno e potenziamento. Non saranno tralasciati interventi
mirati a recuperare la fiducia dei ragazzi in se stessi anche attraverso la consulenza specifica
degli operatori psicologici e socio-sanitari presenti sul territorio. Non è persa di vista
l’integrazione degli alunni “diversamente abili”: integrazione che ha come obiettivo lo sviluppo
delle potenzialità del fanciullo portatore di handicap nell’apprendimento, nella comunicazione,
nelle relazioni e nella socializzazione. Pertanto gli educatori si adopereranno per offrire agli
alunni le condizioni favorevoli al fine di sviluppare l’autonomia personale e riacquisire
apprendimenti in un contesto di relazione.
Sostanzialmente stabili con un leggero incremento risultano le prescrizioni per l’anno scolastico
2003/2004: 133 sono gli alunni iscritti alla scuola materna, 242 alla scuola elementare e 150 alla
media (nell’anno scolastico 2001/2002 erano 128 alla materna, 235 alla elementare e 130 alla
media; nell’anno scolastico 2002/2003, 133 alla materna, 242 alla elementare e 138 alla media).
Assente il tasso di abbandono (per ovvie ragioni che si riconducono alla obbligatorietà della
scuola) e quasi nullo quello di ripetizione (2 bocciati nella scuola elementare e 2 nella media
nell’anno scolastico 2001/2002).
Per ciò che riguarda il processo di orientamento dopo la scuola media, viene tenuto conto sia
dell’aspetto pedagogico che di quello socio-professionale, nonché di un iter in cui sono
individuate tre fasi: conoscenza della famiglia e del territorio, osservazione e analisi
dell’ambiente locale dal punto di vista delle professioni e delle attività economiche, presa di
coscienza delle possibilità lavorative e presa di coscienza da parte dell’alunno dei propri interessi
e preferenze personali, nonché delle proprie capacità, attitudini, aspirazioni e motivazioni. La
scelta della scuola secondaria, insomma, varia a seconda dei casi. Allo scopo sono effettuate
iniziative volte a far conoscere agli alunni le realtà scolastiche presenti sul territorio attraverso
visite guidate.
Buoni i rapporti scuola e territorio. Sono presenti ed attive nel comprensorio, infatti, varie
agenzie educative che offrono alle scuole di questo Istituto forme di collaborazione quali
forniture di esperti, materiali, sussidi economici (amministrazione provinciale, comunale di
Villafranca e Bagnone, Comunità Montana della Lunigiana, Asl, Csa). A questo proposito arriva
però, più che un vero e proprio suggerimento, un semplice auspicio da parte del dirigente
41
scolastico, dottor Pietro Quartieri: gli enti locali dovrebbero collaborare di più tra loro per
assicurare una migliore riuscita e una migliore qualità del lavoro che viene svolto collegialmente
proprio all’interno della scuola che, nel futuro, avrà ripercussioni inevitabili anche sul territorio.
L’Istituto Comprensivo Baracchini comprende una scuola media con due corsi, uno a tempo
normale e uno a tempo prolungato con sede a Villafranca, una scuola media con un corso a
tempo prolungato con sede a Bagnone, una scuola elementare con due corsi, organizzata a
moduli con sede a Villafranca, una scuola elementare con sede a Bagnone, una scuola materna
con 4 sezioni a Villafranca e una materna con due sezioni a Bagnone.
Per quanto riguarda la caratteristica delle aule c’è da dire che sono sostanzialmente adeguate a
Bagnone, mentre sono in parte inadeguate a Villafranca dove gli studenti, in alcuni casi,
svolgono le loro lezioni in spazi molto ridotti.
Le palestre non esistono: l’unica esistente, alla media di Villafranca, è attualmente inagibile per
la chiusura della scuola dovuta a problemi legati al rischio sismico. I servizi igienici sono stati
definiti dal dirigente scolastico nel complesso sufficienti.
La problematica relativa al trasporto degli studenti ai plessi scolastici dell’Istituto Comprensivo
Baracchini sembra essere del tutto irrilevante in quanto gli spostamenti sono autogestiti a
Bagnone e gestiti dal Cat senza troppe difficoltà a Villafranca. Ma più che di caratteristiche delle
aule, delle palestre, delle mense e dei servizi igienici, c’è da parlare delle strutture degli edifici.
Tutte le risorse che si trovano all’interno della scuola media di Villafranca non sono più
utilizzabili, almeno nell’immediato, a seguito delle verifiche effettuate nell’edificio della scuola
sui rischi sismici. La Regione Toscana e l’Università di Firenze, infatti, come già accennato,
hanno ritenuto che tali rischi fossero realmente effettivi pertanto, con un’ordinanza, il sindaco ha
provveduto al trasferimento della scuola media al piano terra dell’edificio della scuola
elementare in via Dante Alighieri. Di conseguenza, per motivi di spazio, le classi terze della
scuola elementare sono state sistemate presso la scuola materna di Villafranca. Trasferiti anche
gli uffici della segreteria e la presidenza dell’Istituto Comprensivo in via Malaspina per i motivi
sopra citati.
ISTITUTO COMPRENSIVO
SCUOLA MATERNA, ELEMENTARE E MEDIA
FIVIZZANO
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. SANDRO SCIANDRI
L’Istituto Comprensivo di Fivizzano-Casola, di cui fanno parte tutte le scuole materne,
elementari e medie dei due Comuni (in totale sono 15 plessi) è stato costituito in base ai piani di
dimensionamento delle istituzioni scolastiche. Piani che sono stati definiti tenendo conto della
consistenza della popolazione scolastica delle varie aree di pertinenza e delle caratteristiche
demografiche, orografiche, economiche e socio-culturali del bacino d’utenza. Il Piano
dell’Offerta Formativa (POF), un documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e
42
progettuale delle istituzioni scolastiche ed elaborato dai docenti dei tre ordini di scuola, è
strettamente collegato alle esigenze culturali, sociali ed economiche della realtà locale. Le azioni,
che sono state sviluppate per tradurre il POF in un disegno formativo efficace, sono state
individuate nell’analisi del contesto, nella diagnosi dei bisogni formativi dei ragazzi, nella
puntualizzazione e verifica degli obiettivi formativi della scuola, nell’elaborazione dei percorsi
didattici adeguati, mirati all’acquisizione di competenze con riferimento ai saperi fondamentali,
nell’adozione di scelte organizzative e metodologiche coerenti e attraverso l’attivazione di
momenti di oggettiva verifica e valutazione. Il tutto in un quadro di regole interne e nelle
relazioni con l’esterno e in un modello amministrativo e organizzativo chiaro, trasparente, il più
possibile vicino ai bisogni degli studenti, delle famiglie, degli insegnanti e del territorio. Da qui
l’esigenza di mettere in campo progetti curricolari che vanno ad inserirsi nella programmazione
didattica che offrirà, dunque, opportunità formative sia con l’inserimento di nuove attività, sia
con la valorizzazione degli insegnamenti tradizionali. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia
la programmazione prevede, accanto all’enunciazione degli obiettivi, la definizione dei materiali,
sia strutturati che occasionali, necessari e indispensabili perché la scuola materna possa essere
ambiente educativo ricco e stimolante, luogo del fare e dell’operare. Riveste importanza
fondamentale l’allestimento di spazi-laboratorio, di atelier, di angoli di attività in cui i bambini
possano toccare, manipolare, costruire ed inventare. A tal fine è opportuno dotare le scuole di
strumenti e materiali mass-mediali, per offrire agli alunni maggiori possibilità di ricevere e
trasmettere messaggi ed informazioni e per avviarli ad un uso più generalizzato e più formativo
delle nuove tecnologie. Per quanto concerne la scuola elementare, la programmazione didattica
viene concordata e stesa collegialmente dagli insegnanti delle classi parallele di tutto l’Istituto. A
partire dalle indicazioni dei programmi vigenti sono stati individuati gli obiettivi, i contenuti
comuni condivisi, la metodologia, i criteri e le modalità di valutazione essenziali, ferma restando
la libertà d’insegnamento di ogni singolo docente. Sono stati inoltre definiti gli obiettivi
trasversali relativi all’educazione alla convivenza democratica e quelli riferiti all’educazione
stradale. Per quanto riguarda, infine, la scuola media, il Consiglio di classe ha concordato ed
elaborato una programmazione educativa e didattica tenendo presente il più possibile l’unitarietà
del processo di insegnamento. Il Piano è sostenuto anche da progetti specifici che, da una parte
costituiscono un ampliamento dell’offerta educativa, dall’altra servono a sperimentare soluzioni
metodologiche nuove ed innovative, sia in senso orizzontale che verticale. Alcuni sono
imperniati sulla cultura del territorio ed hanno come obiettivo la riscoperta delle sue risorse
materiali ed umane: in particolare in riferimento all’ambiente e alla memoria delle persone.
Accanto ad essi sono state poste anche alcune iniziative di sperimentazione dell’autonomia. Per
alcune classi delle scuole elementari e medie sono stati attuati progetti di lavorazione della
pietra, del legno, della ceramica e di altri materiali tradizionali. I laboratori sono stati collocati
presso le scuole medie ed elementari di Fivizzano e Monzone dove vengono trasportati gli alunni
degli altri plessi. Il progetto, elaborato dalla scuola e finanziato dal Comune, prevede la ricerca
sulla storia del territorio e dei mestieri scomparsi, l’elaborazione di un progetto sulla Resistenza
in collaborazione con il gruppo Eliogabalo con la produzione di materiale scritto, fotografico e
43
cinematografico (già realizzato), corsi di lingua inglese per le scuole materne e per le classi delle
medie di Monzone, nonché la creazione di un laboratorio musicale.
Sostanzialmente stabili sono le iscrizioni alla scuola materna, elementare e media dell’Istituto
Comprensivo di Fivizzano per l’anno scolastico 2003/2004: 197 sono i piccoli della materna,
281 i bambini che sederanno sui banchi della scuola elementare e 224 gli studenti che
frequenteranno la media.
L’abbandono scolastico non esiste e quello di ripetizione è bassissimo. Ma vediamo adesso verso
quali scuole superiori vengono indirizzati i ragazzi che escono dalla scuola media dopo un
opportuno orientamento che rientra, lo ricordiamo, nelle competenze dell’Istituto. I ragazzi
sembrano privilegiare, come si evince anche dai dati delle iscrizioni alle superiori, il liceo
scientifico di Villafranca (12 alunni), il classico di Aulla (6) e gli istituti professionali (18).
Penalizzati gli istituti tecnici. Alcuni ragazzi, inoltre, scelgono qualche altro istituto fuori dal
bacino lunigianese come l’alberghiero di Massa, l’artistico di Carrara e il nautico di La Spezia.
Il rapporto con gli enti locali è positivo: il POF è stato elaborato dopo aver ascoltato i Comuni e
la Comunità Montana. Il Comune di Fivizzano, in collaborazione con il Csa (ex Provveditorato
agli Studi di Massa Carrara), finanzia il corso di lingua inglese per la scuola media di Monzone e
mette a disposizione pulmini per gite e viaggi di istruzione. Altre forme di collaborazione
esistono anche con la Comunità Montana della Lungiana, soprattutto per ciò che riguarda il
sostegno nella scuola elementare volto ad integrare i tagli apportati al sostegno stesso: sono stati
messi a disposizione 6.500 euro per un intervento che serve a pagare un insegnante di sostegno
per un periodo di quattro mesi. Collaborazione, inoltre, anche con la Provincia di Massa Carrara
che riguarda soprattutto l’educazione ambientale.
L’Istituto non è dotato di laboratori linguistici, ma dispone di quattro laboratori di informatica
(tre alla media e uno alla elementare).
Le aule osservano le caratteristiche stabilite dalla legge anche se alcune di esse sono molto
piccole. Ogni scuola media è dotata di una palestra efficiente e attrezzata, mentre le scuole
elementari ne sono carenti (3 su 5 ha una palestra). Per quanto concerne i servizi igienici, invece,
non c’è nulla da segnalare. Soddisfacente il servizio mensa presente in tutte le scuole materne,
elementari e medie di Fivizzano e Monzone.
Riguardo la qualità delle strutture (da premettere che le 6 scuole materne sono ospitate in edifici
costruiti, per lo più, negli anni 50-60 e ristrutturati nel tempo, le elementari ospitate in edifici
interessati da adeguamenti vari e le medie in edifici di recente costruzione che, però, necessitano
di interventi di adeguamento di vario tipo) c’è da dire che diverse scuole sono sostanzialmente a
norma, anche se per molte di esse mancano documenti ufficiali che ne attestino la messa a norma
dal punto di vista antisismico: documenti che, peraltro, sono già stati richiesti ma non ancora
pervenuti. I problemi più seri, attualmente, si pongono per le scuole medie di Monzone e di
Fivizzano che sono state chiuse per motivi di sicurezza dopo il recente sopralluogo effettuato
dalla Regione Toscana: la media di Monzone è stata trasferita provvisoriamente nel plesso delle
elementari, mentre quella di Fivizzano presso l’istituto tecnico dello stesso Comune.
44
Secondo il dirigente scolastico, dottor Sandro Sciandri, il sistema dei trasporti locali assolve
adeguatamente il suo compito. Nonostante le difficoltà rappresentate dal gran numero di frazioni
e dei plessi scolastici, le amministrazioni garantiscono un buon servizio di trasporto degli alunni.
DIREZIONE DIDATTICA
AULLA
DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. FABRIZIO ROSI
Il Circolo Didattico di Aulla raggruppa 13 plessi :
•
Scuola Elementare “Micheloni” di Aulla;
•
Scuola Elementare Ghandi di Albiano Magra;
•
Scuola Elementare “Collodi” in Loc. Ragnaia Aulla;
•
Scuola Elementale di Serricciolo; Scuola Elementare “Mazzoni” di Montedivalli;
•
Scuola Elementare “Ricci” di Podenzana; Scuola dell’Infanzia di Aulla; Scuola
dell’Infanzia “Gobetti” di Aulla; Scuola dell’Infanzia Loc. Ragnaia Aulla;
•
Scuola dell’Infanzia di Albiano Magra;
•
Scuola dell’Infanzia di Pallerone;
•
Scuola dell’Infanzia “Ricci” di Podenzana;
•
Scuola dell’Infanzia “Mazzoni” di Montedivalli.
Gli alunni in totale sono 700 di cui 238 della scuola dell’infanzia e 461 della scuola elementare.
E’ un POF innovativo, incentrato su quattro progetti condivisi che caratterizzano le scuole
elementari e materne del Circolo Didattico di Aulla:
•
Progetto lettura "Librissimamente" che, giunto alla sua VI° Edizione quest’anno è
dedicato ai classici per l’infanzia e il prossimo anno sarà invece dedicato a leggere
l’arte;
•
Progetto solidarietà, interculturalità e pace anche alla luce dell’esigenza di
maggiore integrazione di alunni provenienti da altri paesi, che prevede, tra l’altro,
percorsi individualizzati di apprendimento per gli alunni stranieri, aiuti ad una
scuola di Wantiguera (Repubblica Centroafricana e partecipazione alla
costruzione di un villaggio in Bangladesh e una giornata dedicata alla solidarietà;
•
Progetto verso l’Europa (Comenius, Lingue 2000) per lo studio della Lingua
straniera;
•
Progetto La per le diverse forme di espressione artistica: musica, pittura, cinema,
fotografia, teatro, scultura e architettura.
Ai progetti condivisi si affiancano i progetti di plesso o di interplesso, che riguardano o una sola
scuola o un numero limitato di queste che ampliano l’offerta formativa caratterizzando i diversi
plessi. I progetti di plesso possono essere subordinati ai progetti condivisi o svilupparsi in modo
autonomo. Si attuano attraverso le più diverse attività, la manipolazione di materiali vari, si
45
sviluppano con l’ausilio di nuovi strumenti tecnologici e abbracciano più tematiche: educazione
all’ambiente, alla salute, alla legalità e alla sicurezza, sia all’interno degli edifici che nella strada.
Significativa l’offerta alle famiglie e agli alunni di siglare un Contratto Formativo "I Care" con
gli insegnanti in cui sono riepilogati reciproci diritti e doveri.
Rispetto l’andamento delle preiscrizioni nella scuola elementare, si rileva un calo rispetto lo
scorso anno con un totale di 433 preiscrizioni per l’anno scolastico 2003-2004 a fronte di 46
alunni nell’anno scolastico 2002-2003. Così anche nella scuola materna, dove le preiscrizioni per
l’anno scolastico 2003-2004 sono 225 contro le 236 dell’anno scolastico 2002-2003. In totale si
hanno 658 preiscrizioni contro i 697 alunni del 2002-2003. Il POF è stato elaborato sulla base
dei criteri identificati dal Consiglio di Circolo in collaborazione con i genitori. Il punto di
riferimento per quanto concerne i rapporti con il territorio è l’Amministrazione Comunale, ma ci
sono rapporti anche con la Pro Loco e la Biblioteca (specie per il progetto Librissimamente), con
la Comunità Montane e la Provincia ( la scuola infatti non è solo una risorsa culturale per il
territorio ma anche economica). Nell’elaborazione degli orari si è tenuto conto degli orari dei
servizi.
Per quel che concerne le strutture di supporto la situazione è la seguente:
•
Scuola Elementare “Micheloni” di Aulla :
1 Laboratorio di informatica
1 Aula Multimediale
1 biblioteca per gli alunni
1 biblioteca per gli insegnanti (comune a tutti i plessi)
1 biblioteca per i genitori (comune a tutti i plessi)
1 palestra
1 Laboratorio Musicale (comune a tutti i plessi)
•
Scuola Elementare “Gandhi”
1 Aula Multimediale
1 Laboratorio di Fotografia
•
Scuola Elementare “Collodi”
1 Aula Multimediale
1 Laboratorio d’arte
•
Scuola Elementare di Serricciolo
1 Aula Multimediale
1 Laboratorio di Fotografia
1 Palestra
•
Scuola Elementare “Mazzoni”
1 Aula Multimediale
•
Scuola Elementare “Ricci”
1 Aula Multimediale
•
Scuola d’Infanzia Aulla
1 Aula Multimediale
46
-
1 Ludoteca
•
Scuola d’Infanzia “Gobetti”
1 Aula Multimediale
1 Ludoteca
•
Scuola d’Infanzia Loc. Ragnaia
1 Aula Multimediale
•
Scuola d’Infanzia di Albiano Magra
1 Aula Multimediale
•
Scuola d’Infanzia di Pallerone
1 Aula Multimediale
•
Scuola d’Infanzia “Ricci”
1 Aula Multimediale
•
Scuola d’Infanzia “Mazzoni”
1 Aula Multimediale
Non si registrano problemi di rilievo rispetto le aule, mentre servirebbe modernizzare e integrare
gli arredi e gli strumenti didattici (banchi regolabili, registratori ecc.).
Dove non ci sono le Palestre nel plesso, si utilizzano le strutture comunali, gli spazi all’aperto o
gli atri delle scuole stesse.
Ci sono grossi problemi rispetto i servizi igienici, in particolare ad Aulla sono in numero
insufficiente.
Per quel che riguarda la messa a norma, alcuni interventi sono già stati fatti ed altri sono previsti
(rifacimento delle finestre, dei pavimenti ecc.). Particolarmente grave il problema acustico per le
mense. Non ci sono invece problemi di rilievo né per l’isolamento termico, né di umidità.
Rispetto le norme di sicurezza è stato attivato quanto previsto dalla normativa in materia (anche
grazie ad una convenzione con la ASL).
Trattandosi di scuola dell’obbligo, i trasporti sono garantiti con efficienza dall’Amministrazione
Comunale.
Le Mense sono così distribuite:
•
1 ad Aulla
•
1 ad Albiano Magra
•
1 in Loc. Ragnaia
che servono sia la scuola materna che le elementari
•
1 a Montedivalli
•
1 a Podenzana
che sono più piccole e utilizzano pasti preconfezionati
•
1 a Pallerone che serve anche l’elementare di Serricciolo
•
1 ad Aulla che serve la scuola d’infanzia e l’elementare “Gobetti”.
In generale i rapporti con gli Enti Locali sono soddisfacenti. Sarebbe conveniente attivare
incontri periodici di progettazione e verifica specialmente per quanto concerne lo stato degli
edifici e la manutenzione, stabilendo un piano di interventi preciso anche nelle scadenze
47
temporali per la realizzazione degli stessi (sarebbe anche utile conoscere le disponibilità
economiche). Magari sottoscrivendo una sorta di Carta di Impegni reciproci.
48
FORMAZIONE SCOLASTICA E STRUTTURA ECONOMICA IN LUNIGIANA
L’Istituto di Studi e Ricerche ha realizzato nel corso dell’anno 2002 un progetto di ricerca dal
titolo “Giovani e Lunigiana”, con lo scopo di tracciare un quadro delle condizioni di studio e di
vita delle nuove generazioni che abitano la Lunigiana.
La finalità principale della ricerca è quella di fornire adeguate risposte ad una domanda di
conoscenza del territorio sempre più pressante ed articolata, da utilizzare in seno alle azioni di
intervento pubblico locale da parte delle Istituzioni, per calibrare più efficacemente gli strumenti
operativi di supporto alle diverse istanze dell’area. Il tutto, alla luce di una nuova prospettiva del
sistema “provincia”, più destrutturata e funzionale alla valorizzazione delle diverse entità di un
unicum territoriale.
L’oggetto della ricerca tende, in particolare a studiare una specifica fascia di giovani, quella con
un’età compresa tra i 18 e i 32 anni. La scelta della classe non è stata casuale, anzi si è resa
necessaria dopo che un’accurata disamina sullo stato della popolazione locale evidenziava come
i principali indicatori socio-demografici concordassero nel rilevare una tendenza lunigianese
”all’invecchiamento”. Una “questione” demografica che in breve è possibile qui riassumere in
poche cifre: 22% di ultra64enni sul totale della popolazione, quando a livello Paese non si supera
il 18%; età media di 47,5 anni, più elevata di ben quattro anni rispetto a quella della costa e
addirittura di circa 7 anni rispetto a quella nazionale; un combinato dei tassi di mortalità e tassi di
natalità e fecondità che non sono in grado di favorire un adeguato processo di ricambio
generazionale.
Di fronte a questo scenario le nuove leve diventano dunque ancora più preziose, così come
diventa indispensabile adeguare e potenziare la loro formazione, in funzione di un
riposizionamento più competitivo del territorio che è appena iniziato ed è teso a rivalorizzare il
patrimonio qualitativo ambientale e paesaggistico, storico e culturale, biologico e agroalimentare, a disposizione. Oggi purtroppo, come vedremo, vi è ancora un’insufficiente
specializzazione formativa a livello giovanile rispetto ai nuovi indirizzi di sviluppo ed in
relazione ai progetti ed ai programmi elaborati dall’Amministrazione Provinciale, dalla
Comunità Montana e dalle singole Amministrazioni locali.
Ecco dunque il motivo di fondo che ci ha spinti a studiare la generazione dal 1970 al 1984,
consapevoli dell’importanza di non disperdere queste forze che andranno a costituire le
potenzialità del futuro e che tuttavia attualmente non sono ancora così scarse, anzi costituiscono
circa il 17% della popolazione totale ed il 27% della forza attiva (15-64 anni).
Lo studio è stato ampio ed articolato ed ha interessato circa il 20% dell’universo dei lunigianesi
di età compresa tra i 18 e i 32 anni di età. Nella fattispecie, sono stati contattati 1.827 giovani sui
9.340 totali. Non è dunque un errore scommettere sulla significatività dei risultati raggiunti, i
quali hanno toccato vari aspetti, ma che, per l’obiettivo di questo documento, qui
circoscriveremo alla sola sfera scolastica, con una puntualizzazione successiva alla figura del
giovane con un diploma in agraria.
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Quadro generale dell’istruzione. In prima battuta, è utile fare una breve panoramica sul livello
generale di istruzione dei giovani tra i 18 e i 32 anni di età raggiunto dal sistema lunigianese.
La generazione presa in esame nel suo complesso mostra, in primo luogo, un grado di istruzione
medio-alto, così articolato: il 66% dei giovani vanta un diploma di scuola media superiore, il
26% ha la licenza media, il 6,6% la laurea, poco più dell’1% la laurea breve, e solo un giovane
su mille può vantare una specializzazione post-lauream.
A livello di sesso, emergono tuttavia alcune differenze, con una propensione allo studio che si
presenta mediamente più elevata nelle femmine rispetto ai maschi: all’interno della prima
categoria si contano, infatti, oltre il 70% di diplomi e un 8% di lauree, mentre la licenza media
riguarda soltanto il 20% delle donne. Sull’altro fronte, invece, vi è un 31% di uomini che non ha
superato la scuola dell’obbligo, un 62% che ha il diploma di scuola media superiore ed un 6% e
poco più che ha un diploma universitario o la laurea. Diversità che, se dovessimo spiegare,
giustificheremo con le maggiori difficoltà che attanagliano il mondo delle donne giovani a
trovare un inserimento sul mercato del lavoro come dimostrano i relativi tassi di disoccupazione
provinciale; difficoltà tuttavia, che è giusto ricordare, non toccano unicamente la Lunigiana.
Tab. 1 – Distribuzione titoli di studio tra i giovani della Lunigiana
MASCHI
FEMMINE
TOTALI
LICENZA MEDIA/SCUOLA OBBLIGO
31,40%
19,20%
25,90%
DIPLOMA SCUOLA SUPERIORE
62,30%
70,30%
66,20%
LAUREA BREVE
0,70%
2,30%
1,20%
LAUREA
5,50%
8,10%
6,60%
FORMAZIONE E POST-LAUREA
0,10%
0,10%
0,10%
100,00%
100,00%
100,00%
TOTALE
Fonte: Dati I.S.R
La classifica dei titoli di studio preferiti non lascia adito a molte sorprese: il titolo più ricorrente è
il diploma di ragioneria o la qualifica di geometra, presente nel 33% dei casi; segue la licenza
media con il 25,9%, la maturità classica/scientifica o artistica con il 12,9% ed il diploma di
tecnico industriale che interessa l’11,6% dei giovani. Il primo diploma di laurea è quello relativo
al raggruppamento delle discipline economiche, giuridiche e politico-sociali che raggiunge circa
il 3,5% dei giovani. A livello di sessi non trapelano grossissime differenze di scelta, se non
riguardo alle prime due tipologie di studio (diploma amministrativo/commerciale e per geometri
e licenza media) che tendono ad alternarsi come prima preferenza, a seconda che si tratti di
maschio (il secondo) o femmine (il primo titolo), ed in merito ad alcuni titoli, come quello di
perito tecnico-industriale, più preferito dagli uomini e quello magistrale/linguistico, legato alla
scelta delle donne.
50
Le specializzazioni peculiari al nuovo modo di pensare lo sviluppo dell’area, quelle in operatore
turistico e in agraria/ambiente, interessano purtroppo ed in egual misura una fetta marginale della
popolazione giovanile, oscillante tra l’1,2 e l’1,3%.
Tab. 2 – Classifica dei primi 10 titoli di studio preferiti dai giovani lunigianesi
MASCHI
licenza media/ scuola
obbligo
FEMMINE
31,40%
TOTALI
diploma amm/comm. e per
diploma amm/comm. e per
36,00%
33,00%
geometri
geometri
diploma amm/comm. e per
30,00%
geometri
licenza media/ scuola
obbligo
19,20%
licenza media/ scuola
obbligo
25,90%
diploma tecn/industriale 17,50%
maturità
class/scient/artistica
16,70%
maturità
class/scient/artistica
12,90%
maturità
class/scient/artistica
9,50% maturità magistr/linguistica 8,70%
laurea in gruppi
3,70%
economico/sociali/giuridici
diploma agrario/alimentare 2,10%
diploma turist/alberghiero 1,40%
altri diplomi
diploma tecn/industriale
diploma tecn/industriale 11,60%
4,10% maturità magistr/linguistica 4,30%
laurea in gruppi
laurea in gruppi
3,20%
3,40%
economico/sociali/giuridici
economico/sociali/giuridici
altri diplomi
2,10% diploma turist/alberghiero 1,20%
0,70% altre lauree non scientifiche 1,80%
altri diplomi
1,30%
altre lauree non scientifiche 0,60%
laurea gruppo
1,70% diploma agrario/alimentare 1,30%
letterario/storico/linguistico
maturità magistr/linguistica 0,50%
diploma turist/alberghiero 1,20% altre lauree non scientifiche 1,20%
Totale prime dieci
97,40%
Totale prime dieci
94,70%
Totale prime dieci
96,10%
Fonte: Dati I.S.R
La mobilità scolastica. Un elemento interessante della ricerca riguarda il grado di spostamento
dei giovani nelle scelte di studio. Soffermandosi in particolare sul solo diploma di scuola media
superiore, che ricordiamo essere il titolo principale, si nota come nell’80% dei casi questo venga
ottenuto all’interno dello stessa area di residenza. In termini numerici, ciò significa che, su circa
51
9.500 giovani residenti, 6.200 sono diplomati ed in 5.000 hanno ottenuto questo titolo proprio in
Lunigiana; l’altro 20%, corrispondente a 1.200 giovani, si è diplomato altrove e più precisamente
il 5% (circa 300 unità) nei comuni della nostra costa, il 12% (800) a La Spezia, lo 0,3% nel resto
della Toscana, identica cifra a Parma, l’1,5% (quasi 100 individui) nel resto d’Italia, ed un
modesto 0,1% all’estero.
Tab. 3 – Ripartizione dei vari titoli di studio raggiunti dai giovani lunigianesi rispetto alla località di
conseguimento del titolo
La Spezia
Parma
Resto Italia
Estero
Totale
Incid %
di ciascun
titolo
di studio
Lunigiana
Costa
Resto
Toscana
LICENZA MEDIA
94,00%
0,60%
0,20%
4,10%
0,00%
1,10%
0,00%
100,00%
25,90%
DIPLOMA SCUOLA SUP
80,80%
4,80%
0,30%
12,20%
0,30%
1,50%
0,10%
100,00%
66,20%
d.non assegnato
85,70%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
14,30%
0,00%
100,00%
0,40%
d.agrario/aliment
100,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
100,00%
1,30%
d.tecn/industr
86,60%
3,80%
0,00%
9,60%
0,00%
0,00%
0,00%
100,00%
11,60%
d.ammin/comm
86,60%
1,50%
0,20%
10,70%
0,00%
0,80%
0,20%
100,00%
33,00%
d.turist/albergh
0,00%
45,50%
0,00%
50,00%
0,00%
4,50%
0,00%
100,00%
1,20%
d.inform/graf pubbl
40,00%
0,00%
0,00%
60,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,30%
mat.class/scient/art
76,40%
8,20%
0,40%
12,40%
0,40%
2,10%
0,00%
0,00%
12,90%
mat.magistr/lingui
62,30%
13,00%
0,00%
19,50%
3,90%
1,30%
0,00%
0,00%
4,30%
altri indirizzi
62,50%
0,00%
4,20%
12,50%
0,00%
20,80%
0,00%
0,00%
1,30%
DIPLOMA UNIVERSITARIO
0,00%
4,50%
27,30%
9,10%
40,90%
18,20%
0,00%
100,00%
1,20%
d.u.tecn/ingegn
0,00%
0,00%
0,00%
33,30%
66,70%
0,00%
0,00%
100,00%
0,20%
d.u.econom/giurid/pol soc
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
100,00%
0,00%
100,00%
100,00%
0,20%
d.u.medicina/veterinaria
0,00%
0,00%
55,60%
0,00%
33,30%
11,10%
100,00%
100,00%
0,50%
altro indirizzo non scientifico
0,00%
14,30%
14,30%
14,30%
14,30%
42,90%
0,00%
100,00%
0,40%
LAUREA
0,00%
0,00%
25,80%
0,00%
42,50%
31,70%
0,00%
100,00%
6,60%
l.tecn/ingegn
0,00%
0,00%
20,00%
0,00%
60,00%
20,00%
0,00%
100,00%
0,30%
l.econ/giur/pol soc
0,00%
0,00%
19,70%
0,00%
55,70%
24,60%
0,00%
100,00%
3,40%
l.lettere-filosofia-storia e lingue
0,00%
0,00%
41,20%
0,00%
23,50%
35,30%
0,00%
100,00%
0,90%
l.architettura
0,00%
0,00%
50,00%
0,00%
0,00%
50,00%
0,00%
100,00%
0,10%
l.matematica-statistica-informatica
0,00%
0,00%
20,00%
0,00%
40,00%
40,00%
0,00%
100,00%
0,30%
l.medicina-veterinaria
0,00%
0,00%
11,10%
0,00%
44,40%
44,40%
0,00%
100,00%
0,50%
altro indirizzo non scientifico
0,00%
0,00%
38,10%
0,00%
19,00%
42,90%
0,00%
100,00%
1,20%
CORSO FORMAZ PROFESS
50,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
50,00%
0,00%
100,00%
0,10%
c.f.p.turistico-alberghiero
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
100,00%
0,00%
100,00%
0,10%
altro c.f.p
100,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
100,00%
0,10%
TOTALE COMPLESSIVO
78,00%
3,30%
2,30%
9,20%
3,50%
3,70%
0,10%
100,00%
100,00%
Fonte: Dati I.S.R
52
Se è vero dunque che vi è ancora una consistente quota di giovani che resta in Lunigiana per
studiare, è pur vero che esiste anche nello studio, come più notoriamente nella scelta del lavoro
un fenomeno di alta mobilità: fenomeno che, osservato sotto la lente dei valori assoluti e
dell’impatto economico e sociale che genera sul sistema, non va certamente sottovalutato o
licenziato come fisiologico. E’ indubbio come un’importante gruppo, che abbiamo misurato in
circa 1.200, e composto soprattutto dai più giovani, abbia trovato possibilità di studio solo nelle
zone limitrofe, considerate mete più vicine ai propri desideri formativi, nonostante implicassero
molto spesso non facili spostamenti, anche di decine di chilometri, dal proprio luogo di
residenza. Del resto anche la scelta di restare in Lunigiana a compiere il proprio percorso
formativo può implicare, considerate le note difficoltà nei trasporti, una rinuncia alle proprie
ambizioni ed una sottovalutazione dei reali trend del mercato del lavoro e dello sviluppo
economico dell’area. Sarebbe interessante verificare l’esistenza di un identico fenomeno anche
sulla parte costiera, ma, pur non aiutati da corollari statistici, non è fuori luogo pensare che in
quell’area esista semmai una manifestazione contraria, ossia una mobilità scolastica favorevole
più all’entrata che all’uscita, cui porta contributo anche lo stesso flusso lunigianese.
I diplomati in agraria. Naturalmente è anche giusto far osservare come su certe specifiche
discipline, vuoi per vocazione storica, vuoi per un’attrattività riconosciuta a livello nazionale,
vuoi anche per una scarsa diffusione nazionale di certe professionalità scolastiche, la Lunigiana
esprima ancora una propria autorevolezza. Un caso emblematico si ha per il corso di agraria,
percorso che non può che identificarsi con l’Istituto tecnico per l’agricoltura e l’ambiente
“Fantoni” di Soliera. E’ la stessa ricerca peraltro a confermarlo: il lunigianese, ma anche il
giovane di un’altra provincia italiana (soprattutto se gravita nell’orbita della Lunigiana), che,
conseguita la licenza media, sceglie un orientamento di questo tipo, non può che indirizzarsi,
vistone anche il lustre passato e le professionalità riconosciute a livello nazionale, sull’Istituto di
Fivizzano.
E’ vero che il numero di diplomati sfornati ogni anno dall’Istituto non è alto rispetto a quello, per
esempio, che fuoriesce dagli Istituti tecnici industriali, e ciò deve fare riflettere, alla luce anche
del modello di sviluppo che si vuole percorrere.
Il titolo che vale un lavoro. A dimostrazione che l’Istituto è saldamente radicato alle istanze
della comunità (Istituzioni, Imprese, Cittadini), è la stessa ricerca a segnalarci come il diplomato
in agraria trovi più facilità nella ricerca del lavoro del normale giovane con un qualunque titolo
di studio (licenza media, diploma di scuola superiore, diploma universitario e laurea, master):
mediamente un 10% in più; ci fa pure osservare che, pur vivendo il disagio della disoccupazione,
chi ha un diploma del genere può vantare un livello di esperienze lavorative percentualmente
superiore alla normalità dei giovani, e nel caso poi, scelga di continuare gli studi, è più motivato
di altri nel proseguire lungo il solco della specializzazione.
53
Tab. 4 – Incidenza del diploma in agraria nella figura del disoccupato, occupato o studente
SITUAZIONE ATTUALE
SITUAZ ATTUALE
DISOCCUPATO
OCCUPATO
STUDENTE
diploma in agraria
17,40%
69,60%
13,00%
totale titoli di studio
13,90%
60,40%
25,70%
DISOCCUPATO
LAVORI PRECEDENTI
NO
SI
diploma in agraria
25,00%
75,00%
totale titoli di studio
53,50%
46,50%
STUDENTI
STUDIO ATTUALE
LAUREA IN AGRARIA
ALTRO INDIRIZZO NON
SCIENTIFICO
diploma in agraria
66,70%
33,30%
totale titoli di studio
0,90%
7,20%
Fonte: Dati I.S.R
Il lavoro che ti aspetta. La ricerca traccia inoltre il profilo tipico del giovane occupato munito
questo diploma: svolge in generale ruoli lavorativi di natura specializzata e si trova ad operare
ormai in pianta stabile all’interno dell’azienda; trova percentualmente più sbocchi occupazionali
nel settore dell’agricoltura rispetto alla generalità dei giovani della sua terra, molti anche nella
manifattura alimentare, elettrica e meccanica, nella Pubblica Amministrazione, meno invece nel
commercio rispetto alla normalità. Si dedica anche ai servizi sociali e i suoi luoghi principali di
lavoro sono la Lunigiana e Parma.
Svolge in sostanza lavori che sono perfettamente aderenti al percorso di studio intrapreso che,
ricordiamo, alla fine del quinquennio dà accesso alle seguenti qualifiche: agrotecnico, tecnico
delle industrie elettriche, operatore dei servizi sociali, odontotecnico, tecnico per l’industria
meccanica.
Tab. 5 – Status dell’occupato per tipo di lavoro, tipo di contratto, settore lavorativo e luogo di
lavoro
OCCUPATO
RUOLI DIRIGENZIALI E/O
PROFESSIONI
IMPIEGATI
TIPO LAVORO
LAVORATORE
OPERAI
TOTALE
ALTAMENTE SPECIALIZZATI
INTERMEDIE
ESECUTIVI
diploma in agraria
0,00%
0,00%
12,50%
75,00%
12,50%
100,00%
totale titoli di studio
1,20%
2,90%
22,00%
50,70%
23,20%
100,00%
54
INDIPENDENTE
OCCUPATO
A TEMPO
A TEMPO
PART- FORMAZIONE APPRENDI- COLLABO-
LAVORO
TIPO CONTRATTO
TOTALE
INDETERMINATO DETERMINATO TIME
LAVORO
STATO
RAZIONE INTERINALE
diploma in agraria
78,60%
21,40%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
100,00%
totale titoli di studio
69,90%
13,10%
3,90%
3,40%
4,30%
5,20%
0,10%
100,00%
OCCUPATO
SETTORE LAVORATIVO
diploma in agraria
totale titoli di studio
ATTIVITA AGRICOLE
12,50%
1,70%
ATTIVITA TURISTICHE
0,00%
0,60%
ATTIVITA COMMERCIALI
12,50%
34,20%
ATTIVITA MANIFATTURIERE
37,50%
20,60%
EDILIZIA
12,50%
10,70%
NEW ECONOMY E TERZIARIO AVANZATO
0,00%
2,10%
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
18,80%
8,60%
SANITA
0,00%
4,80%
SCUOLA UNIVERSITA RICERCA
0,00%
2,30%
SERVIZI SOCIALI
6,30%
3,70%
CREDITO E ASSICURAZIONI
0,00%
3,70%
LIBERA PROFESSIONE E CONSULENZE
0,00%
6,90%
100,00%
100,00%
TOTALE
OCCUPATO
LUOGO LAVORO
RESTO
ALTRE
RESTO PROVINCIA PROVINCIA
LUNIGIANA PROVINCIA
PROVINCE ESTERO TOTALE
TOSCANA LA SPEZIA
PARMA
MS
D'ITALIA
diploma in agraria
56,30%
12,50%
0,00%
0,00%
18,80%
12,50%
0,00% 100,00%
totale titoli di studio
65,10%
6,50%
1,20%
13,10%
5,70%
7,90%
0,50% 100,00%
Fonte: Dati I.S.R
Quadro socio-economico di riferimento. L’Istituto Nazionale di Statistica, dalla seconda metà
del 1999, è attivamente impegnato nella produzione di informazioni statistiche con dettaglio
territoriale e settoriale, un progetto finalizzato alla realizzazione di indicatori statistici di livello
sub-provinciale. La dimensione territoriale scelta, più fine delle consuete unità amministrative
provinciali e regionali, è quella del Sistema Locale del Lavoro (SLL) costruito dall’Istat sulla
55
base dei flussi di pendolarismo per motivi di lavoro. I sistemi locali del lavoro, che
rappresentano aree funzionali costruite con criteri omogenei su tutto il territorio nazionale,
rilevati in occasione del Censimento del 1991, sono revisionati sulla base delle informazioni
acquisiti con i nuovi censimenti.1
E’ possibile affermare che i sistemi locali di lavoro concentrano la maggiore quantità possibile
delle relazioni individuali che intervengono tra luoghi dove si svolgono attività di produzione di
beni e servizi e luoghi dove si esercitano le attività legate al contesto individuale, familiare e
sociale.
L’attrattiva e la funzionalità degli SLL per lo studio dei processi di sviluppo locale nasce, quindi,
dalla possibilità di disporre di una griglia territoriale i cui confini non sono il risultato di eventi
storici passati, di decisioni politico-amministrative o della morfologia del territorio, ma sono
invece definiti dall’organizzazione dei rapporti sociali ed economici dell’area. Quindi un SLL
può essere formato da comuni appartenenti a province o regioni diverse. Ad esempio il SLL che
ha il suo centro a Carrara, troverà posto all’interno dell’elenco degli SLL della regione Toscana
pur comprendendo al suo interno un comune appartenente alla provincia ligure di La Spezia
(Ortonovo), mentre il comune di Fosdinovo sarà inserito nel SLL di La Spezia della regione
Liguria.
Un’ultima avvertenza riguarda i dati presentati che si riferiscono, principalmente, ai due sistemi
locali del lavoro presenti in Lunigiana (SLL di Aulla e di Pontremoli), con riferimenti sia alla
media provinciale sia alla media nazionale.2
Popolazione. I risultati del Censimento della Popolazione e delle Abitazioni realizzato dall'Istat
nell'ottobre 2001 evidenziano, a livello microterritoriale, le caratteristiche e le trasformazioni
principali avvenute in Lunigiana negli ultimi anni. I dati che emergono dall’indagine sono gli
stessi utilizzati dall’Istat nell’analisi per sistemi locali di lavoro, pertanto le indicazioni in
entrambi gli ambiti risultano sostanzialmente omogenee.
Per quanto riguarda la provincia di Massa-Carrara, il decennio intercensuario ha fatto riscontrare
una diminuzione di quasi 3.000 abitanti, pari a circa un punto e mezzo percentuale. La flessione
più marcata si è verificata nell’entroterra lunigianese che, incidendo per poco più di un terzo sul
totale della popolazione, ha registrato un saldo negativo di 1.494 unità a fronte delle 1.407
1
I sistemi locali di lavoro sono aggregazioni di comuni che derivano da una ricerca condotta da Istat ed Irpet in
collaborazione con l’Università di Newcastle Upon Tyne a partire dai dati relativi al pendolarismo dei componenti
delle famiglie per motivi di lavoro ricavati dagli appositi quesiti posti nel Censimento Generale della Popolazione
del 1991.
Cfr. ISTAT, I sistemi locali del lavoro 1991, Collana Argomenti n. 10, Roma 1997.
2
I SLL della provincia di Massa- Carrara sono i seguenti quattro: il SLL di Aulla (comuni di Aulla, Casola in
Lunigiana, Comano, Fivizzano, Licciana Nardi, Podenzana e Tresana), il SLL di Carrara (comuni di Carrara e
Ortonovo), il SLL di Massa (comuni di Massa e Montignoso), e il SLL di Pontremoli (comuni di Pontremoli,
Bagnone, Filattiera, Mulazzo, Villafranca in Lunigiana e Zeri).
56
dell’area costiera. Nella Lunigana il trend demografico negativo ha interessato in modo
particolare il comune di Fivizzano (-1.114 unità), mentre si è manifestato un incremento di
residenti nei comuni di Fosdinovo (+390), Licciana Nardi (+466) e Podenzana (+157).3
L’analisi per sistemi locali di lavoro, tramite l’utilizzo di una serie d’utili indicatori, permette
ulteriori precisazioni per quanto attiene la tendenza generale all’invecchiamento, più volte
rimarcata anche in studi precedenti, della popolazione della Lunigiana.4
L’indice di dipendenza strutturale nel caso dei SLL lunigianesi (Aulla 59% e Pontremoli
67,7%) si manifesta superiore sia alla media provinciale (55%) sia a quella nazionale (47,4%).
Distanze che si attenuano nel riferimento alla dipendenza strutturale giovanile, uniforme in
tutta la provincia di MS (16,9%) anche se inferiore rispetto al dato medio nazionale (21,3%),
mentre si accentuano le differenze con attinenza alla dipendenza strutturale degli anziani, pari
al 42,6% nel SLL di Aulla, 51,8% nel SLL di Pontremoli e 38% nella media dei SLL provinciali,
a fronte di una media nazionale attestata al 26,1%.
Un altro indicatore interessante è l’indice di vecchiaia che nei sistemi locali di lavoro della
Lunigiana registra quote molto elevate, nel caso di Pontremoli (326,33) all’incirca tre volte la
media nazionale (122,75).
L’auspicabile inversione di tendenza nella popolazione lunigianese, per colmare il divario
esistente tra la Lunigiana e le medie nazionali, sembrerebbe quanto meno improbabile nel breve
periodo come può essere, infine, sintetizzato con riferimento all’indice di ricambio, rapporto fra
la popolazione nella fascia di età compresa fra i 60 ed i 64 anni e quella compresa fra i 15 ed i 19
anni, che segnala come il SLL di Aulla (158,10) ed il SLL di Pontremoli (198,12) siano
notevolmente distanti dalla media dei SLL nazionali (106,78).
3
Per ulteriori e più analitiche considerazioni si rimanda al Rapporto Economia di Massa-Carrara, anno 2002, I.S.R,
pagine 17-24.
4
INDICE DI DIPENDENZA STRUTTURALE E’ il rapporto fra la somma della popolazione nella fascia di età
compresa fra 0 e 14 anni e maggiore di 64 anni e la popolazione in età compresa fra i 15 ed i 64 anni.
INDICE DI DIPENDENZA STRUTTURALE GIOVANILE E’ il rapporto fra la somma della popolazione
nella fascia di età compresa fra 0 e 14 anni e la popolazione in età compresa fra i 15 ed i 64 anni.
INDICE DI DIPENDENZA STRUTTURALE DEGLI ANZIANI E’ dato dal rapporto fra la popolazione con
più di 64 anni e la popolazione in età compresa fra i 15 ed i 64 anni.
INDICE DI VECCHIAIA E’ il rapporto fra la popolazione con più di 64 anni e la popolazione appartenente alla
classe di età 0-14 anni.
INDICE DI RICAMBIO E’ il rapporto fra la popolazione nella fascia di età compresa fra i 60 anni ed i 64 anni e la
popolazione in età compresa fra i 15 ed i 39 anni.
INDICE DI STRUTTURA E’ il rapporto fra la popolazione nella fascia di età compresa fra i 40 anni ed i 64 anni e
la popolazione in età compresa fra i 15 ed i 39 anni.
57
Tab. 6 – Analisi della popolazione con relativi indici nei Sistemi Locali di Lavoro
AULLA PONTREMOLI MASSA CARRARA TOTALE MS
POPOLAZIONE
Numero di comuni
TOTALE
ITALIA
7
6
2
2
17
8.101
Superficie territoriale (in kmq)
454,92
470,87
110,64
85,1
1121,53
301.281,09
Popolazione Totale
30.099
21.288
76.125
73.748
201260
56.305.568
-di cui Maschi
14.488
10.141
36.975
35.243
96847
27.260.953
-di cui Femmine
15.611
11.147
39.150
38.505
104413
29.044.615
Densità abitativa
66,2
45,2
688,0
866,6
179,5
186,89
13.194
9.620
28.568
29.301
80.683
21.503.088
Numero medio di componenti per famiglia
2,28
2,21
2,66
2,52
2,49
2,62
Indice di dipendenza strutturale
59,04
67,7
46,05
47,32
55,03
47,46
Indice di dipendenza strutturale giovanile
16,36
15,88
18,77
16,84
16,96
21,31
Indice di dipendenza strutturale degli anziani
42,68
51,82
27,27
30,48
38,06
26,15
Indice di vecchiaia
260,85
326,33
145,3
181
228,37
122,75
Indice di struttura
106,26
111,72
95,02
95,82
102,21
88,48
Indice di ricambio
158,1
198,12
115,82
125,68
149,43
106,78
Numero di famiglie
Fonte: Istituto G. Tagliacarne
Tessuto imprenditoriale. Al 31 dicembre 2001 il tessuto imprenditoriale dei sistemi locali di
lavoro della Lungiana ammontava ad un numero di unità locali registrate pari a 5.659, il 24% del
totale dei SLL di Massa-Carrara.
La disaggregazione interna al territorio lunigianese pone in evidenza come la maggior parte delle
imprese siano localizzate nel SLL di Aulla (57%), mentre a Pontremoli rimarrebbero il 43%
delle aziende pari a 2.390 unità.
La componente economica di maggior peso, per entrambi i SLL della Lunigiana, è quella
rappresentata dal “Commercio” che incide per il 30% circa sul totale delle attività (la media
nazionale è leggermente inferiore), con valori assoluti che si attestano a 971 unità per il SLL
Aulla ed a 714 per quello di Pontremoli.
Il settore “Agricoltura, caccia e silvicoltura” segnala in maniera marcata le differenze esistenti
fra il tessuto imprenditoriale della Lunigiana e quello del resto della provincia; il numero di
aziende agricole presenti nel SLL di Aulla è pari a 606 unità ed incide per quasi il 20% sul totale,
leggermente inferiore il peso di Pontremoli, ma sostanzialmente molto distanti ambedue dal dato
medio del SSL di Massa-Carrara pari al 5,6% del totale delle imprese.
Superiore alla media nazionale (10,9%) ed anche a quella provinciale (12,4%) è il risultato che
ottiene la sezione economica delle “Costruzioni”; tale attività economica si presenta abbastanza
radicata nel sistema locale di lavoro della Lunigiana attestandosi ad un incidenza percentuale di
circa 13,5 punti, per un totale di unità imprenditoriali pari a 764.
58
Il comparto delle “Attività manifatturiere” rileva un’ulteriore differenza fra SLL di costa e della
Lunigiana mostrando come il settore rappresenti il 10,2% a Pontremoli ed il 10,8% ad Aulla,
mentre la media provinciale è del 14,2% e quella nazionale del 13,2%. Le distanze che si
presentano nell’ambito industriale parrebbero compensate oltre che dal settore commerciale,
come abbiamo già visto, anche dagli “Alberghi e ristoranti” che nel SLL di Aulla rappresentano
il 6,8%, in quello di Pontremoli il 7,2%, rispetto ad una media della provincia del 6,6% ed una
media nazionale inferiore al 5%.
Una struttura economica, pertanto, quella desumibile dai sistemi locali di lavoro della Lunigiana
che tramite il settore commerciale e dei servizi sembrerebbe compensare i ritardi dei comparti
più strettamente legati all’industria, lasciando alle attività agricole, se specializzate e di qualità,
un ruolo importante per gli scenari economici futuri.
Tab. 7 – Struttura economica in valori assoluti, distinta per settori di appartenenza al 31-12-2001,
dei Sistemi Locali di Lavoro
AULLA PONTREMOLI MASSA CARRARA TOTALE MS
TESSUTO ECONOMICO
A Agricoltura, caccia e silvicoltura
TOTALE
ITALIA
606
395
213
124
1.338
1.045.029
B Pesca, piscicoltura e servizi connessi
2
0
22
10
34
12.305
C Estrazione di minerali
21
4
74
251
350
9.778
D Attivita' manifatturiere
355
245
1.316
1.490
3.406
875.112
1
8
7
5
21
6.078
F Costruzioni
443
321
1.256
944
2.964
724.103
G Comm.ingr.e dett.-rip.beni pers.e per la
casa
971
714
3.130
3.117
7.932
1.797.360
H Alberghi e ristoranti
223
173
754
432
1.582
312.120
I Trasporti,magazzinaggio e comunicaz.
106
88
296
428
918
240.861
J Intermediaz.monetaria e finanziaria
83
59
222
198
562
147.689
K Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca
138
118
864
687
1.807
600.810
L Pubbl.amm.e difesa;assic.sociale
obbligatoria
0
0
2
3
5
949
M Istruzione
9
4
27
27
67
22.133
N Sanita' e altri servizi sociali
14
11
37
34
96
27.841
O Altri servizi pubblici,sociali e personali
132
81
541
393
1.147
252.462
P Serv.domestici presso famiglie e conv.
0
0
0
0
0
149
165
169
609
685
1.628
540.617
3.269
2.390
9.370
8.828
23.857
6.615.396
E Prod.e distrib.energ.elettr.,gas e acqua
X Imprese non classificate
Totale
Fonte: Istituto G. Tagliacarne
59
Tab. 8 – Struttura economica in valori percentuali, distinta per settori di appartenenza al 31-122001, dei Sistemi Locali di Lavoro
AULLA
PONTREMOLI
MASSA
A Agricoltura, caccia e silvicoltura
18,54
16,53
2,27
1,40
5,61
15,80
B Pesca,piscicoltura e servizi connessi
0,06
0,00
0,23
0,11
0,14
0,19
C Estrazione di minerali
0,64
0,17
0,79
2,84
1,47
0,15
D Attivita' manifatturiere
10,86
10,25
14,04
16,88
14,28
13,23
E Prod.e distrib.energ.elettr.,gas e acqua
0,03
0,33
0,07
0,06
0,09
0,09
F Costruzioni
13,55
13,43
13,40
10,69
12,42
10,95
G Comm.ingr.e dett.-rip.beni pers.e per la casa
29,70
29,87
33,40
35,31
33,25
27,17
H Alberghi e ristoranti
6,82
7,24
8,05
4,89
6,63
4,72
I Trasporti,magazzinaggio e comunicaz.
3,24
3,68
3,16
4,85
3,85
3,64
J Intermediaz.monetaria e finanziaria
2,54
2,47
2,37
2,24
2,36
2,23
K Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca
4,22
4,94
9,22
7,78
7,57
9,08
L Pubbl.amm.e difesa;assic.sociale obbligatoria
0,00
0,00
0,02
0,03
0,02
0,01
M Istruzione
0,28
0,17
0,29
0,31
0,28
0,33
N Sanita' e altri servizi sociali
0,43
0,46
0,39
0,39
0,40
0,42
O Altri servizi pubblici,sociali e personali
4,04
3,39
5,77
4,45
4,81
3,82
P Serv.domestici presso famiglie e conv.
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
X Imprese non classificate
5,05
7,07
6,50
7,76
6,82
8,17
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
TESSUTO IMPRENDITORIALE
Totale
CARRARA TOTALE MS TOTALE
ITALIA
Fonte: Istituto G. Tagliacarne
Occupazione. I principali risultati sull’andamento del mercato del lavoro in Lunigiana, nei tre
anni considerati (1998-2000), possono essere sintetizzati sia da una progressiva riduzione della
disoccupazione sia da un aumento del tasso di occupazione. Va comunque osservato,
preliminarmente, che l’elemento demografico, come è già stato rilevato, ed in particolare il
declino della natalità e l’accresciuta incidenza della componente “anziana” trovano un riscontro
significativo nella quota di popolazione in età lavorativa, e pertanto nei mutamenti che hanno
interessato i principali indicatori del mercato del lavoro.
In tale ottica l’analisi per sistemi locali di lavoro ci permette di evidenziare come il tasso di
attività, rapporto fra le forze di lavoro e la popolazione con età maggiore di 15, sia passato nel
SLL di Aulla dal 43,0% del 1998 al 44,6% registrato a fine 2000, con un incremento di quasi due
punti percentuali a fronte del più 0,6% della media nazionale. Tale positiva dinamica, in maniera
minore, ha interessato anche il SLL di Pontremoli (+0,3%), mentre la media provinciale (45,4%)
60
è imputabile alle ottime performance del SLL di Massa, il cui incrementato nel periodo di
riferimento è stato di circa 10 punti.
Un altro indicatore degno di attenzione è il tasso di occupazione, dato dal rapporto fra il numero
di occupati e la popolazione con un'età maggiore di 15 anni. In linea con quanto visto per il tasso
di attività anche in questo caso il SLL di Aulla ha ottenuto aumenti superiori al 2% nell’arco del
triennio considerato, invece risultano più contenuti gli incrementi nel SLL di Pontremoli
(+0,9%). Alle non positive tendenze del SLL di Carrara corrisponde l’eccellente trend di Massa
che passa dal 33,6% del 1998 al 43,3% del 2000, diventando l’unico SLL provinciale con
tendenze superiori alle medie nazionali (43,1%).
Ulteriori indicazioni provengono dal tasso di disoccupazione, indicatore basilare per rilevare lo
stato di salute del mercato del lavoro locale. La propensione alla diminuzione della
disoccupazione che ha interessato negli ultimi anni gran parte del panorama nazionale può in
sintesi, senza dimenticare elementi territoriali di distinzione, essere riscontrata anche a livello
locale.
Il rapporto fra persone in cerca di occupazione e totale delle forze lavoro a livello dei SLL
nazionali ha visto un decremento del 1,2%, attestandosi a fine 2000 al 10,6%. In ambito locale
tutti i SLL della provincia registrano un tasso di disoccupazione medio, pari al 8,4%, inferiore a
quello nazionale.
I sistemi locali di lavoro della Lunigiana manifestano tendenze triennali più che positive che si
concretizzano per il SLL di Aulla con il passaggio da un tasso di disoccupazione del 7,5% del
1998 al 5,9% del 2000, mentre il SLL di Pontremoli scende dal 7,1% al 5,7% di fine 2000: in
entrambi i casi la diminuzione si attesta a circa un punto e mezzo percentuale.
Diminuzioni consistenti hanno interessato, come per gli indicatori precedenti, il SLL di Massa, il
cui tasso di disoccupazione è diminuito di quasi quattro punti percentuali ammontando a fine
2000 al 8,7%, rispetto al 9,7% del SLL di Carrara che è rimasto sostanzialmente stabile.
In conclusione si può rilevare che dalla situazione occupazionale descritta nei SLL della
Lunigiana provengono segnali confortanti sia per le nuove entrate nel mondo del lavoro sia per la
consistente diminuzione delle persone in cerca di occupazione. I lunigianesi che risultano
ufficialmente senza lavoro sono poco più di mille, con un’incidenza sul totale delle forze lavoro
inferiore di quasi 2,5 punti percentuali rispetto al dato medio dei sistemi locali della provincia, e
addirittura di cinque punti nel confronto con il dato medio nazionale. Questi positivi valori non
devono comunque portare a facili entusiasmi data l’influenza esercitata su tali movimenti dal già
menzionato elemento demografico, sembrerebbe, pertanto, auspicabile aspettare le future
rilevazioni per eventuali nuove riflessioni.
61
Tab. 9 – Struttura occupazionale con relativi indicatori nei Sistemi Locali di Lavoro
AULLA PONTREMOLI MASSA CARRARA TOTALE MS
TOTALE
ITALIA
OCCUPAZIONE
Occupati
11.344
7.479
29.310
26.366
74.499
21.079.777
710
451
2.800
2.830
6.791
2.494.927
Totale forze di lavoro
12.054
7.930
32.110
29.196
81.290
23.574.704
Non Forze di lavoro
14.969
11.057
35.531
36.020
97.577
25.342.722
Tasso di attività
44,6
41,8
47,5
44,8
45,4
48,2
Tasso di occupazione
42,0
39,4
43,3
40,4
41,7
43,1
Tasso di disoccupazione
5,9
5,7
8,7
9,7
8,4
10,6
Persone in cerca di occupazione
Fonte: Istituto G. Tagliacarne
Tab. 10 – Stima degli occupati residenti e delle persone in cerca di occupazione per Sistema
Locale del Lavoro (Media 1998,1999,2000; dati in migliaia)
Forze di lavoro
Denominazione
Sistema Locale di
Lavoro
Popolazione
con meno di
15 anni
Occupati
Persone in
cerca di
occupazione
Totale
Tasso di
Popolazione
Non Forze
Popolazione attività
con più di 15
di lavoro
totale
anni
Tasso di
Tasso di
occupazione disoccupazione
Anno 1998
AULLA
3
11
1
12
15
27
30
43,0
39,7
7,5
CARRARA
8
27
3
29
36
66
74
45,0
40,6
9,8
MASSA
10
23
3
26
41
67
77
38,5
33,6
12,5
PONTREMOLI
2
7
1
8
11
19
21
41,5
38,5
7,1
8.387
20.435
2.745
23.180
25.473
48.653
57.040
47,6
42
11,8
ITALIA
Anno 1999
AULLA
3
11
1
12
15
27
30
43,4
40,4
7,0
CARRARA
8
27
3
30
36
66
74
45,5
41,3
9,3
MASSA
10
27
3
30
37
67
77
44,4
39,7
10,6
PONTREMOLI
2
7
1
8
11
19
21
41,4
38,7
6,5
8.319
20.692
2.669
23.361
25.398
48.759
57.078
47,9
42,4
11,4
ITALIA
Anno 2000
AULLA
3
11
1
12
15
27
30
44,6
42,0
5,9
CARRARA
8
26
3
29
36
65
73
44,8
40,4
9,7
MASSA
10
29
3
32
36
68
77
47,5
43,3
8,7
PONTREMOLI
2
7
0
8
11
19
21
41,8
39,4
5,7
8.271
21.080
2.495
23.575
25.343
48.917
57.189
48,2
43,1
10,6
ITALIA
Fonte: Istituto G. Tagliacarte
62
Tab. 11 – Errori relativi percentuali delle stime per anno
1998
1999
2000
Persone in
cerca di
occupazione
Persone in cerca
Occupati
di occupazione
Occupati
Persone in cerca
di occupazione
Occupati
AULLA
4,11
8,05
4,05
8,09
6,76
7,82
CARRARA
6,35
11,39
6,30
11,41
4,78
9,95
MASSA
6,32
18,87
6,24
18,95
4,87
15,37
PONTREMOLI
2,67
4,03
2,64
4,17
6,53
3,43
Denominazione SLL
Fonte: Istituto G. Tagliacarte
Ruolo dell’agricoltura all’interno della Lunigiana. Per far comprendere come il settore
dell’agricoltura abbia ancora rilevanza all’interno del sistema lunigianese si vuole offrire un
breve quadro riassuntivo, di fonte IRPET, dello scenario economico di riferimento:
- la filiera agricola-alimentare, all’interno del sistema lunigianese, produce un PIL pari a
circa il 10% di quello prodotto complessivamente dall’area, contro un 3,7% a livello
provinciale. Il 7,6% deriva dal settore primario e il 2,1% dall’industria alimentare;
- ancora più elevato risulta l’apporto della filiera all’occupazione, che è misurato in circa il
13% delle unità di lavoro totali impiegate nella zona, quando, anche in questo caso, a
livello di provincia non si va oltre il 5%.
Tab. 12 – Composizione del valore aggiunto e delle unità di lavoro per branche produttive
all’interno dei due SEL nell’anno 2001
VALORE AGGIUNTO
UNITA' DI LAVORO
LUNIGIANA
COSTA
PROVINCIA LUNIGIANA
COSTA
PROVINCIA
Agricoltura
7,6
0,6
2,2
11,1
1
3,6
Alimentare
2,1
1,4
1,5
1,7
1,3
1,4
Minerali non
metalliferi
1,7
6,5
5,4
1,4
6,3
5,1
Moda
1,7
1,6
1,6
1,8
2
1,9
Meccanica
3,9
7,4
6,6
3,6
7,4
6,4
Altra industria
6,6
5,7
5,9
4,9
4,1
4,3
Costruzioni
6,9
4,9
5,4
8,4
6,8
7,2
Commercio alberghi
e pubblici esercizi
23
19,6
20,4
24,5
23,6
23,8
Altri servizi
46,5
52,4
51
42,6
47,5
46,3
TOTALE
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: Dati Irpet
63
Le recenti considerazioni in sede di consuntivo 2001 hanno confermato che l’agricoltura, da
alcuni anni ormai, ha recuperato alcuni spazi ed invertito le tendenze di progressiva
dissociazione ed allontanamento dal mondo agricolo avvenute negli anni 80 e 90. In tal senso la
conferma avviene dalla riscoperta di aree interne, dal recupero di superfici abbandonate, dalla
ristrutturazione del patrimonio urbanistico e rurale, oltre che dall’affermazione di strutture
ricettive-turistiche quali gli agriturismi. Alla stato attuale possono comunque essere effettuate
alcune valutazioni di ordine strutturale osservando la dinamica del Registro delle Imprese nella
parte dedicata alle aziende agricole con riferimento allo stock del 2002.
Il totale delle imprese agricole in provincia di Massa Carrara risulta pari a 1.375 unità, di cui il
77% ubicate nella Lunigiana. Il comune più rappresentativo è Fivizzano con 257 imprese
(18,7%), seguito da Massa con 188 aziende (14%) e Aulla con 124 unità (9%).
L’evoluzione strutturale dell’ultimo periodo pone in evidenza un ridimensionamento
imprenditoriale più marcato a livello provinciale (-2,9%), rispetto al dato medio regionale (1,8%) e nazionale (-2%), risultato determinato sul fronte territoriale locale dall’andamento
negativo della Lunigiana (-3,6%), l’area a maggiore vocazione agricola.
Il trend negativo è da riferirsi prevalentemente alle imprese che svolgono un’attività di
coltivazione agricola associata all’allevamento di animali (attività mista). Tali aziende, che
rappresentano il 60% dell’universo delle attività agricole locali, hanno ottenuto risultati alquanto
svantaggiosi: a livello provinciale si è registrata una perdita del -5,9% (-5,8% in Lunigiana e –
6,4% nell’Area di Costa), che si è aggravata sensibilmente nel dato medio regionale (-12,6%),
mentre più contenute sono risultate le diminuzioni del resto d’Italia (-4,2%).
Se in termini generali si registrano dinamiche locali più negative rispetto alla media regionale e
italiana, talvolta, in analisi circoscritte ai singoli settori osserviamo tendenze più favorevoli per
la nostra provincia. E’ il caso delle coltivazioni agricole (orticoltura, floricoltura, cerali, ortaggi,
floricole, frutticole, viticole, olivicole e agrumicole) per le quali la provincia di Massa-Carrara
segnala un incremento dello 0,7% che diviene del 2% nel territorio della Lunigiana, rispetto alle
controtendenze degli ambiti territoriali superiori (Toscana –1,1%, Italia –2,4%). In sostanziale
tenuta (+0,8%) a livello provinciale il settore della zootecnia, mentre la Toscana registra un
meno 0,1% e l’Italia tiene con un +0,2%. L’attività di servizi connessi all’agricoltura, pur
incidendo solamente per il 5% sul totale del mondo agricolo locale, è il comparto che mostra, nel
breve periodo, i segnali più positivi con una crescita media provinciale (6,3%) superiore ai trend
regionali (+5,2%) e nazionali (+5,2%). La silvicoltura, utilizzazioni di aree forestali e servizi
connessi, registrano perdite del 13% circa nella zona costiera, mentre il buon andamento
all’interno del territorio lunigianese, dove è ubicato l’80% delle imprese del settore, ottiene un
più 6,2% e contribuisce ad un risultato medio provinciale del +1,6%, superiore alle perdite della
regione Toscana (-0,3%) e vicino al dato del resto d’Italia (+1,8%). Inoltre segnaliamo le
imprese che hanno come oggetto l’attività di pesca, piscicoltura e servizi connessi, che sono
aumentate, rispetto l’anno precedente, di due unità.
64
Dal punto di vista congiunturale, pur non disponendo di indicatori statistici specificatamente
collegati al sistema produttivo locale, talune considerazioni riferite ai risultati salienti dell’anno
in corso sono state ottenute grazie al parere di alcuni operatori del settore.
Nel settore zootecnico è continuato il processo di miglioramento qualitativo del prodotto, in
particolare ricordiamo i bovini da carne e l’agnello di Zeri, che rappresenta la migliore risposta
alle crisi del passato.
Da ricordare altresì che nel comparto apistico è stata ottenuta la certificazione U.E. per la ormai
attesissima D.O.P “Miele Della Lunigiana”.
Un settore agricolo, in sintesi, il cui andamento nel 2002 può ritenersi sufficientemente
appagante nonostante le avverse situazioni climatiche che in taluni casi ne hanno condizionato la
produzione. In sostanza quindi un’agricoltura che sta puntando carte decisive sulla qualità e la
tipicità delle produzioni (miele, olio d’oliva, fagiolo di Bigliolo, agnello di Zeri, ecc.), sul
biologico che si integrano con la grande offerta enogastronomia dell’area formando un sistema
integrato con il settore turistico.
65
Tab. 13 – Imprese agricole nella provincia di Massa-Carrara, per comune e attività economica nell’anno 2002
Aulla Bagnone Casola Comano Filattiera Fivizzano Fosdinovo Licciana Mulazzo Podenzana Pontremoli Tresana Villafranca Zeri Lunigiana Carrara Massa Montignoso
Inc. %
Area
Provincia
di
per
MS
Costa
settore
AGRICOLTURA
28
5
2
2
7
16
32
12
5
4
23
2
6
4
148
27
80
8
115
263
19,13
Coltivazioni agricole
10
1
0
1
1
4
16
5
1
0
7
2
1
1
50
11
19
4
34
84
6,11
Coltivazioni cerali
1
1
1
0
2
1
0
1
1
0
5
0
0
3
16
3
1
1
5
21
1,53
Coltivazione ortaggi
8
0
0
1
1
3
2
1
0
1
0
0
2
0
19
3
32
1
36
55
4
Coltivazioni frutticole
9
3
1
0
3
8
14
5
3
3
11
0
3
0
63
10
28
2
40
103
7,49
ZOOTECNIA
11
5
1
4
14
12
1
9
4
4
9
13
4
4
95
6
14
0
20
115
8,36
All. generico animali
0
0
0
1
0
0
0
0
0
1
0
0
0
2
0
0
0
0
2
0,15
All. bovini-bufalini
8
4
0
0
10
6
0
3
1
2
6
8
3
2
53
1
2
0
3
56
4,07
All. ovini-caprini-equini
0
1
0
4
2
0
0
4
2
0
0
3
0
2
18
1
8
0
9
27
1,96
All. suini
0
0
1
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
0
3
0
0
0
0
3
0,22
All. pollame-volatili
1
0
0
0
0
0
0
1
0
0
1
1
1
0
5
1
1
0
2
7
0,51
All. altri animali
2
0
0
0
1
4
1
1
1
2
1
1
0
0
14
3
3
0
6
20
1,45
ATTIVITA' MISTA
73
23
35
17
36
215
57
50
42
6
70
18
25
74
741
30
42
16
88
829
60,29
SERVIZI CONNESSI
3
0
2
0
0
3
2
1
0
0
6
1
0
0
18
16
23
10
49
67
4,87
CACCIA
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
1
0
0
0
2
0
0
0
0
2
0,15
SILVICOLTURA
9
0
2
2
0
9
6
4
6
0
3
6
0
4
51
2
9
2
13
64
4,65
Silvicoltura-aree forestali
9
0
2
2
0
9
4
3
6
0
3
6
0
4
48
2
6
0
8
56
4,07
Servizi connessi
0
0
0
0
0
0
2
1
0
0
0
0
0
0
3
0
3
2
5
8
0,58
PESCA
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
1
0
0
2
9
20
4
33
35
2,55
TOTALE
124
33
42
25
57
257
98
76
57
14
112
41
35
86
1057
90
188
40
318
1.375
100
Fonte: Dati Infocamere
66
Impatto economico e occupazionale del turismo nell’economia lunigianese. E’ stata fatta
nell’ambito del Rapporto sull’Economia della provincia di Massa-Carrara stilato dall’ISR
un’analisi sul sistema turismo e sul suo impatto economico e occupazionale nei primi otto mesi
del 2002. Qui di seguito ne riportiamo una breve sintesi, con l’accortezza che i valori percentuali
del PIL e delle unità di lavoro generati dal settore sono una specificazione della voce più
generale “Altri servizi” che abbiamo incontrato nella tabella relativa al quadro economico di
riferimento di fonte IRPET.
La spesa complessiva dei turisti della provincia di Massa-Carrara, al lordo del turismo di
passaggio, ammonta nei primi otto mesi del 2002 a circa 1.000 miliardi di vecchie lire, dando
attivazione ad un valore aggiunto complessivo pari a 672 miliardi. La parte di PIL che ricade
direttamente sulla nostra provincia è di 322,6 miliardi, cui corrisponde una quantità di lavoro
stimabile, per l’intero anno, di circa 6.220 unità di lavoro. In altre parole il “fenomeno” turismo
contribuisce a Massa-Carrara per il 6,2% del PIL provinciale.
Tab. 14 – Valore aggiunto, unità di lavoro, incidenza del turismo a Massa-Carrara primi 8 mesi
2002
Lunigiana
2001
Costa
Lunigiana
2002
Costa
Totale
Totale
Spesa turistica
269
686
954
276
703
979
Valore Aggiunto
attivato in
Toscana
184,5
470,9
655,3
189,3
482,7
672,1
Valore Aggiunto
attivato in
Provincia
88,6
226,1
314,6
90,9
231,7
322,6
Incidenza %
Turismo su
economia
8,50%
5,50%
6,10%
8,60%
5,50%
6,20%
Occupazione
attivata in
Toscana
3.649
8.986
12.635
3.746
9.212
12.958
Occupazione
attivata in
Provincia
1.752
4.314
6.066
1.798
4.423
6.221
Fonte: Dati I.S.R
A livello di aree l’impatto turistico si presenta però leggermente diverso. In Lunigiana,
l’occupazione nel settore è pari a 1.800 unità ed il valore aggiunto, che è salito nell’ultimo anno
di 5 miliardi di Lire, contribuisce all’8,6% della produzione totale dell’area, ossia con una quota
ben più alta rispetto alla stessa relativa alla Costa, ove invece il turismo incide per il 5,5%.
In termini di presenze, il fenomeno turistico della Lunigiana, ed in generale dell’intera provincia,
è definibile come di “casa”. A fronte infatti di 100.000 presenze ufficiali che soggiornano nelle
strutture alberghiere ed extra-alberghiere, vi è un turismo delle seconde case che vive su circa
2.400.000 presenze e che determina, nei soli primi otto mesi del 2002, un turismo stanziale di
oltre 2.600.000 presenze.
67
Di fronte a queste importanti cifre per il sistema lunigianese, lo studio mette però in luce una
debolezza: la capacità di reazione del settore nell’attivare nuova ricchezza e nuova occupazione è
ancora scarsa rispetto alla dinamica dei flussi reali che si fermano nel territorio. La motivazione
si può leggere dalla composizione dello stesso flusso stanziale, che come già fatto osservare, è
descritto perlopiù dal turismo delle seconde case, ossia da quella componente che notoriamente
ha una propensione di spesa più bassa di quella che soggiorna nelle strutture tradizionali.
Contemporaneamente, le cifre in gioco, le prospettive del settore all’interno dell’area, le unità di
lavoro attivate e la necessità di puntare maggiormente sulla qualità dell’offerta, non possono
prescindere da una maggior qualificazione degli addetti attuali evitando di disperdere in altri
canali formativi, non coerenti con le linee di sviluppo le potenzialità del turismo lunigianese. E’
quindi avvertita come pressante, la presenza nell’area di una sezione dell’Istituto Alberghiero di
Marina di Massa, non solo per evitare lunghi spostamenti ai giovani lunigianesi che già oggi lo
frequentano (altri si rivolgono ad analoghe offerte formative presenti in provincia di La Spezia),
ma soprattutto per indirizzare con maggior forza le scelte future dei giovani in questa direzione.
Tab. 15 – Riepilogo annuale dell’impatto turistico complessivo in termini di presenze
Presenze
ufficiali
Sommerso
Totali
stimate
Case per
vacanza
Totale
turismo
stanziale
Passaggi
TOTALE
TURISMO
MASSA
1999
2000
2001
2002
1.213.397
1.218.674
1.171.936
1.182.985
135.675
223.368
409.515
438.841
1.349.072
1.442.042
1.581.451
1.621.826
1.232.921
1.236.093
1.274.973
1.304.433
2.581.993
2.678.135
2.856.424
2.926.259
8.235.623
6.563.912
6.271.171
6.485.428
10.817.616
9.242.047
9.127.595
9.411.687
CARRARA
1999
2000
2001
2002
88.078
84.519
76.706
63.031
41.795
47.717
59.705
77.272
129.873
132.236
136.411
140.303
1.077.385
1.080.821
1.089.159
1.153.493
1.207.258
1.213.057
1.225.570
1.293.796
4.281.106
4.444.476
4.728.767
4.760.416
5.488.364
5.657.533
5.954.337
6.054.212
MONTIGNOSO
1999
2000
2001
2002
63.447
62.480
72.028
59.430
16.922
23.335
12.011
23.785
80.369
85.815
84.039
83.215
470.393
471.334
506.200
518.857
550.762
557.149
590.239
602.072
616.291
525.739
543.882
615.755
1.167.053
1.082.888
1.134.121
1.217.827
LUNIGIANA
1999
2000
2001
2002
61.357
68.257
81.224
100.074
143.238
107.761
112.866
114.549
204.595
176.018
194.090
214.623
2.268.342
2.291.234
2.356.746
2.396.854
2.472.937
2.467.252
2.550.836
2.611.477
2.739.675
2.510.964
3.473.573
3.406.283
5.212.612
4.978.216
6.024.409
6.017.760
337.630
402.181
594.097
1.763.909
1.836.111
1.995.991
5.049.041
5.079.481
5.227.079
6.812.950
6.915.592
7.223.070
15.872.694
14.045.092
15.017.394
22.685.644
20.960.684
22.240.464
654.447
2.059.967
5.373.638
7.433.605
15.267.883
22.701.488
TOTALE PROVINCIA
1.426.279
1999
1.433.930
2000
1.401.894
2001
2002
1.405.520
Fonte: Dati I.S.R
68
APPENDICE STATISTICA
Tab. 1 – Semplici indicatori della scuola elementare anno scolastico 2001-2002
Tempo pieno
elementari
% domande di
passaggio
Alunni in ritardo Alunni / posti
docenti di ruolo
Alunni
ripetenti
Alunni respinti
% alunni che studiano
lingua straniera
Arezzo
28,44
1,45
2,92
9,47
0,12
0,09
83,57
Firenze
65,96
1,42
3,07
9,13
0,10
0,37
74,40
Grosseto
36,00
1,18
2,24
8,76
0,26
0,26
92,49
Livorno
58,73
0,86
1,70
9,81
0,12
0,10
75,10
Lucca
32,17
1,43
2,75
9,11
0,28
0,27
78,41
Massa
20,51
1,36
1,92
8,68
0,24
0,17
71,55
Pisa
24,60
1,09
2,79
9,80
0,19
0,18
85,76
Pistoia
26,92
1,10
3,73
9,26
0,42
0,36
86,94
Prato
71,11
0,24
3,00
9,67
0,15
0,17
69,97
Siena
47,76
0,74
3,17
9,20
0,19
0,92
89,54
Toscana
40,84
1,17
2,78
9,30
0,19
0,33
80,11
Italia
25,77
0,83
2,56
9,66
0,32
0,36
79,17
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
Tab. 2 – Semplici indicatori della scuola elementare anno scolastico 2001-2002
Tasso di
Docenti non di
Docenti con
Docenti con
interruzione di
Studenti /
ruolo sul totale
anzianità servizio
anzianità servizio
frequenza al pop. 6-10 anni personale di
compresa tra i 35-40
inferiore a 5 anni
anni
primo anno
ruolo
Tasso di
mobilità
interprov.le
pers. doc.
Alunni /
classi
% alunni
cittadinanza
non italiana
Arezzo
17,00
6,74
0,00
94,78
7,94
5,46
3,45
0,00
Firenze
18,77
7,41
0,00
90,09
10,66
7,43
2,40
-0,06
Grosseto
16,34
3,23
0,00
95,82
4,90
3,07
2,83
0,93
Livorno
19,30
2,58
0,00
95,11
5,12
3,63
2,16
0,77
Lucca
16,82
3,21
0,00
93,74
7,40
6,04
1,36
0,20
Massa
15,90
3,26
0,00
91,09
14,29
5,97
3,39
0,13
Pisa
17,93
3,90
0,00
94,77
8,96
7,37
2,12
0,54
Pistoia
18,05
5,37
0,00
96,45
14,50
4,12
1,20
-0,10
Prato
19,98
8,75
0,00
91,45
15,34
7,20
1,22
0,00
Siena
17,87
5,76
0,00
97,36
7,51
7,59
2,85
-0,21
Toscana
17,93
5,23
0,00
93,39
9,54
6,12
2,28
0,18
Italia
18,21
3,26
0,00
91,88
9,19
6,03
2,38
0,00
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
69
Tab. 3 – Semplici indicatori della scuola secondaria di I grado anno scolastico 2001-2002
% alunni
Alunni / posti cittadinanza non
italiana
Alunni
ripetenti
Alunni
respinti
Tasso di
% alunni che
% domande di
interruzione di % alunni in
studiano 2 passaggio docenti
frequenza al
ritardo
lingue straniere
di ruolo
primo anno
Arezzo
9,66
5,13
1,64
2,74
0,00
7,28
18,91
5,44
Firenze
10,63
7,97
2,47
2,95
0,00
11,49
30,31
3,41
Grosseto
9,09
3,28
3,26
3,53
0,00
9,42
22,35
2,18
Livorno
9,71
2,12
3,17
3,36
0,00
8,84
22,47
3,26
Lucca
9,90
2,45
3,68
3,46
0,00
10,62
32,62
1,96
Massa
9,09
2,60
2,41
4,30
0,00
8,62
27,11
4,81
Pisa
10,64
3,97
1,92
2,34
0,00
7,96
30,26
3,81
Pistoia
9,85
3,82
4,33
5,75
0,00
12,35
18,14
3,04
Prato
10,20
11,32
2,75
3,02
0,00
12,82
28,05
1,32
Siena
9,70
5,03
2,75
3,10
0,00
10,27
21,92
2,15
Toscana
10,01
4,94
2,75
3,28
0,00
9,96
26,33
3,24
Italia
9,52
2,71
3,14
4,10
0,01
10,01
22,74
2,76
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
Tab. 4 – Semplici indicatori della scuola secondaria di I grado anno scolastico 2001-2002
Docenti con anzianità Tasso di mobilità Docenti non di
Tempo
servizio compresa tra interprov.le pers. ruolo sul totale
prolungato I
i 35-40 anni
doc.
personale di ruolo
grado
Alunni /
classi
Studenti /
pop. 11-13
anni
Docenti con
anzianità servizio
inferiore a 5 anni
Arezzo
1,93
-1,20
18,80
56,86
20,41
102,97
4,47
Firenze
2,52
2,93
12,50
64,41
22,02
99,09
2,97
Grosseto
0,91
3,07
13,36
70,27
20,35
104,86
4,36
Livorno
0,82
2,18
9,66
91,67
21,57
105,03
3,15
Lucca
1,42
0,65
14,95
69,44
21,36
105,72
4,14
Massa
2,31
1,33
12,55
76,00
20,23
103,65
2,50
Pisa
1,90
1,15
11,69
50,00
21,33
107,87
3,91
Pistoia
1,45
-1,29
12,09
58,33
21,88
106,95
3,18
Prato
0,75
-10,06
20,86
46,67
21,77
97,01
6,03
Siena
1,82
0,66
17,43
39,02
19,97
105,35
5,13
Toscana
1,74
0,60
13,90
61,05
21,27
103,17
3,79
Italia
1,29
0,01
14,50
67,10
20,87
101,50
4,14
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
70
Tab. 5 – Semplici indicatori della scuola secondaria di II grado anno scolastico 2001-2002
Docenti con
Docenti
Docenti con
%
anzianità
non di ruolo
anzianità domande di
servizio
sul totale
servizio passaggio
compresa
personale
inferiore a 5 insegnanti
tra i 35-40
di ruolo
anni
di ruolo
anni
Tasso di
% persone
%
mobilità
% alunni Studenti / diplomati con diploma
interprov.le % scuole
cittadinanza pop. 14con
di scuola
serali
pers. doc.
non italiana 18 anni
minima superiore o
(rispetto al
votazione universitario
personale)
Arezzo
17,53
1,59
5,03
9,83
-1,92
5,26
1,82
99,15
11,10
29,07
Firenze
18,66
2,25
2,74
13,00
3,74
12,50
2,11
77,97
8,90
31,64
Grosseto
19,64
0,48
2,38
9,94
-0,36
13,33
1,46
97,77
10,50
29,00
Livorno
13,30
1,05
2,91
6,84
1,49
19,23
1,18
96,23
10,30
36,01
Lucca
12,77
1,22
3,16
8,99
-0,43
12,12
0,86
85,15
14,50
25,74
Massa Carrara
21,03
1,36
2,73
10,67
0,00
20,00
1,37
100,17
13,00
32,73
Pisa
12,69
1,33
2,67
9,37
3,92
7,41
1,54
90,14
10,60
32,56
Pistoia
18,22
1,36
4,09
13,86
-2,81
14,29
1,38
89,95
8,10
27,76
Prato
19,25
0,88
2,64
8,38
-10,63
15,38
2,77
78,94
11,10
26,46
Siena
24,20
2,11
3,78
8,91
-0,44
0,00
2,27
93,12
9,50
31,43
Toscana
17,29
1,50
3,20
10,30
0,24
11,71
1,62
88,38
10,51
30,53
Italia
16,99
1,27
3,81
13,73
0,00
11,27
1,15
82,80
11,94
31,06
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
Tab. 6 – Semplici indicatori della scuola secondaria di II grado anno scolastico 2001-2002
Tasso di
Alunni in passaggio
ritardo dalla scuola
di I grado
Tasso di
passaggio al 2°
anno di corso
% diplomati
% diplomati con massima
votazione
Alunni /
posti
Alunni /
classi
Alunni
ripetenti
Alunni
respinti
Arezzo
9,88
21,16
6,29
12,89
21,05
108,28
0,83
97,10
7,70
Firenze
10,45
20,99
6,09
16,64
18,49
97,41
0,82
97,01
6,30
Grosseto
9,72
20,28
7,19
12,45
21,39
116,56
0,83
94,08
7,00
Livorno
10,24
20,62
8,36
19,79
29,08
114,12
0,79
96,20
7,10
Lucca
10,17
21,08
7,99
16,29
28,61
103,52
0,76
92,01
4,00
Massa Carrara
8,64
18,66
8,99
17,38
27,78
124,70
0,78
98,38
6,20
Pisa
10,21
21,38
6,69
11,63
25,54
97,66
0,86
96,70
6,90
Pistoia
9,94
20,95
7,84
14,05
24,68
113,63
0,76
97,39
7,00
Prato
9,92
21,50
7,98
24,12
21,08
98,53
0,74
98,17
6,00
Siena
10,18
20,35
6,02
12,14
24,88
108,01
0,86
97,10
6,40
Toscana
10,02
20,78
7,13
15,37
24,17
105,41
0,81
96,41
6,44
Italia
10,14
21,65
7,04
15,33
23,67
103,29
0,80
96,84
6,56
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
71
Tab. 7 – Alunni, classi e rapporto alunni/classi per ordine di istruzione nella scuola secondaria di II grado nell’anno scolastico 2002-2003
Licei classici
Licei scientifici
Istituti e scuole
magistrali
Istituti tecnici
Istituti professionali
Classi
A/C
Alunni
Classi
A/C
Alunni
Classi
A/C
Alunni
Classi
A/C
Alunni
Classi
Arezzo
719
31
23,19
3.578
152
23,54
1.280
58
22,07
5.374
248
21,67
2.550
127
20,08 1.033
51
20,25
Firenze
2.763
120
23,03
8.007
335
23,90
1.568
68
23,06
9.992
457
21,86
5.775
266
21,71 1.347
61
22,08 1.064
Grosseto
551
29
19,00
1.519
67
22,67
783
33
23,73
2.564
126
20,35
2.719
124
21,93
0
0
0
Livorno
980
46
21,30
3.397
151
22,50
589
28
21,04
4.449
209
21,29
3.304
153
21,59
0
0
Lucca
836
37
22,59
2.555
110
23,23
1.117
51
21,90
5.286
245
21,58
2.941
140
21,01
574
MS
573
29
19,76
1.531
65
23,55
1.177
60
19,62
2.434
129
18,87
2.684
135
19,88
Pisa
1.034
50
20,68
3.457
149
23,20
1.408
61
23,08
5.570
266
20,94
2.512
112
Pistoia
777
35
22,20
1.237
53
23,34
842
37
22,76
3.880
181
21,44
3.460
Prato
398
19
20,95
2.320
99
23,43
582
27
21,56
3.058
142
21,54
Siena
895
42
21,31
1.436
60
23,93
1.089
53
20,55
4.359
212
9.526
438
21,75
29.037
1.241
23,40 10.435
476
21,92
46.966
2.215
Italia
Alunni Classi
Licei artistici
Alunni
Toscana
A/C
Istituti d'arte
A/C
Alunni
Classi
A/C
0
0
14.534
667
21,79
49
21,71
30.516
1.356
22,50
200
10
20,00
8.336
389
21,43
0
0
0
0
12.719
587
21,67
29
19,79
373
17
21,94
13.682
629
21,75
227
14
16,21
405
21
19,29
9.031
453
19,94
22,43
760
41
18,54
0
0
0
14.741
679
21,71
161
21,49
485
26
18,65
0
0
0
10.681
493
21,67
1.965
93
21,13
237
12
19,75
0
0
0
8.560
392
21,84
20,56
1.578
75
21,04
295
14
21,07
0
0
0
9.652
456
21,17
21,20
29.488
1.386
248
19,99 2042
97
21,05
132.452
6.101
21,71
21,28 4.958
A/C
Alunni Classi
Totale
0
230.389 10.195 22,60 486.897 20.765 23,45 179.354 7.937 22,60 935.075 42.896 21,80 560.050 26.393 21,22 60.461 2.998 20,17 36818 1752 21,01 2.489.044 112.936 22,04
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
73
Tab. 8 – Totale alunni, classi, dotazione organica, rapporto alunni/classi e rapporto alunni/dotazione organica nella scuola secondaria di II grado
nell’anno scolastico 2002-2003
Alunni
Classi
Dot. Org.
Rapp. A/C
Rapp. A/Dot.org.
Inc. % alunni
Inc. % classi
Arezzo
14.534
667
1.431
21,79
10,16
10,97
10,93
Firenze
30.516
1.356
2.785
22,50
10,96
23,04
22,23
Grosseto
8.336
389
806
21,43
10,34
6,29
6,38
Livorno
12.719
587
1.262
21,67
10,08
9,60
9,62
Lucca
13.682
629
1.363
21,75
10,04
10,33
10,31
MS
9.031
453
918
19,94
9,84
6,82
7,43
Pisa
14.741
679
1.470
21,71
10,03
11,13
11,13
Pistoia
10.681
493
1.002
21,67
10,66
8,06
8,08
Prato
8.560
392
817
21,84
10,48
6,46
6,43
Siena
9.652
456
931
21,17
10,37
7,29
7,47
Toscana
132.452
6.101
12.785
21,71
10,36
100,00
100,00
Italia
2.489.044
112.936
234.905
22,04
10,60
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
74
Tab. 9 – Alunni e classi per ordine di istruzione in termini percentuali sul totale nella scuola secondaria di II grado nell’anno scolastico 2002-2003
Licei classici
Licei scientifici
Istituti e scuole
magistrali
Istituti tecnici
Istituti professionali
Istituti d'arte
Licei artistici
Totale
Alunni
Classi
Alunni
Classi
Alunni
Classi
Alunni
Classi
Alunni
Classi
Alunni
Classi
Alunni
Classi
Alunni
Classi
Arezzo
4,95
4,65
24,62
22,79
8,81
8,70
36,98
37,18
17,55
19,04
7,11
7,65
0,00
0,00
100,00
100,00
Firenze
9,05
8,85
26,24
24,71
5,14
5,01
32,74
33,70
18,92
19,62
4,41
4,50
3,49
3,61
100,00
100,00
Grosseto
6,61
7,46
18,22
17,22
9,39
8,48
30,76
32,39
32,62
31,88
0,00
0,00
2,40
2,57
100,00
100,00
Livorno
7,71
7,84
26,71
25,72
4,63
4,77
34,98
35,60
25,98
26,06
0,00
0,00
0,00
0,00
100,00
100,00
Lucca
6,11
5,88
18,67
17,49
8,16
8,11
38,63
38,95
21,50
22,26
4,20
4,61
2,73
2,70
100,00
100,00
MS
6,34
6,40
16,95
14,35
13,03
13,25
26,95
28,48
29,72
29,80
2,51
3,09
4,48
4,64
100,00
100,00
Pisa
7,01
7,36
23,45
21,94
9,55
8,98
37,79
39,18
17,04
16,49
5,16
6,04
0,00
0,00
100,00
100,00
Pistoia
7,27
7,10
11,58
10,75
7,88
7,51
36,33
36,71
32,39
32,66
4,54
5,27
0,00
0,00
100,00
100,00
Prato
4,65
4,85
27,10
25,26
6,80
6,89
35,72
36,22
22,96
23,72
2,77
3,06
0,00
0,00
100,00
100,00
Siena
9,27
9,21
14,88
13,16
11,28
11,62
45,16
46,49
16,35
16,45
3,06
3,07
0,00
0,00
100,00
100,00
Toscana
7,19
7,18
21,92
20,34
7,88
7,80
35,46
36,31
22,26
22,72
3,74
4,06
1,54
1,59
100,00
100,00
Italia
9,26
9,03
19,56
18,39
7,21
7,03
37,57
37,98
22,50
23,37
2,43
2,65
1,48
1,55
100,00
100,00
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
75
Tab. 10 – Alunni e classi per ordine di istruzione in termini percentuali sul totale regionale nella scuola secondaria di II grado nell’anno scolastico
2002-2003
Licei classici
Licei scientifici
Istituti e scuole
magistrali
Istituti tecnici
Istituti
professionali
Istituti d'arte
Licei artistici
Totale
Alunni
Classi
Alunni
Classi
Alunni
Classi
Alunni
Classi
Alunni
Classi
Alunni
Classi
Alunni
Classi
Alunni
Classi
Arezzo
7,55
7,08
12,32
12,25
12,27
12,18
11,44
11,20
8,65
9,16
20,84
20,56
0,00
0,00
10,97
10,93
Firenze
29,00
27,40
27,58
26,99
15,03
14,29
21,27
20,63
19,58
19,19
27,17
24,60
52,11
50,52
23,04
22,23
Grosseto
5,78
6,62
5,23
5,40
7,50
6,93
5,46
5,69
9,22
8,95
0,00
0,00
9,79
10,31
6,29
6,38
Livorno
10,29
10,50
11,70
12,17
5,64
5,88
9,47
9,44
11,20
11,04
0,00
0,00
0,00
0,00
9,60
9,62
Lucca
8,78
8,45
8,80
8,86
10,70
10,71
11,25
11,06
9,97
10,10
11,58
11,69
18,27
17,53
10,33
10,31
MS
6,02
6,62
5,27
5,24
11,28
12,61
5,18
5,82
9,10
9,74
4,58
5,65
19,83
21,65
6,82
7,43
Pisa
10,85
11,42
11,91
12,01
13,49
12,82
11,86
12,01
8,52
8,08
15,33
16,53
0,00
0,00
11,13
11,13
Pistoia
8,16
7,99
4,26
4,27
8,07
7,77
8,26
8,17
11,73
11,62
9,78
10,48
0,00
0,00
8,06
8,08
Prato
4,18
4,34
7,99
7,98
5,58
5,67
6,51
6,41
6,66
6,71
4,78
4,84
0,00
0,00
6,46
6,43
Siena
9,40
9,59
4,95
4,83
10,44
11,13
9,28
9,57
5,35
5,41
5,95
5,65
0,00
0,00
7,29
7,47
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
4,13
4,30
5,96
5,98
5,82
6,00
5,02
5,16
5,27
5,25
8,20
8,27
5,55
5,54
5,32
5,40
Toscana
Toscana su
Italia
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
76
Tab. 11 – Variazioni alunni anni scolastici 2002-03/1998-99 per ordine di istruzione nella scuola secondaria di II grado
Istruzione Classica,
Scientifica e Magistrale
Istruzione tecnica
Istruzione professionale
Istituti d'arte e Licei artistici
Totale
Alunni
Alunni
Alunni
Alunni
Alunni
2002-03
1998-99
Arezzo
5.577
5.141
8,48
5.374
5.515
-2,56
2.550
2.460
3,66
1.033
Firenze
12.338
11.892
3,75
9.992
9.830
1,65
5.775
5.188
11,31
Grosseto
2.853
2.748
3,82
2.564
3.001
-14,56
2.719
2.604
Livorno
4.966
4.920
0,93
4.449
4.727
-5,88
3.304
Lucca
4.508
4.433
1,69
5.286
5.418
-2,44
MS
3.281
3.360
-2,35
2.434
2.941
Pisa
5.899
6.125
-3,69
5.570
Pistoia
2.856
2.754
3,70
Prato
3.300
2.917
Siena
3.420
Toscana
Italia
Var. % 2002-03 1998-99 Var. % 2002-03 1998-99 Var. % 2002-03 1998-99
Var. %
2002-03
1998-99
Var. %
904
14,27
14.534
14.020
3,67
2.411
0
0
30.516
26.910
13,40
4,42
200
212
-5,66
8.336
8.565
-2,67
3.558
-7,14
0
0
0
12.719
13.205
-3,68
2.941
3.118
-5,68
947
1.049
-9,72
13.682
14.018
-2,40
-17,24
2.684
2.670
0,52
632
600
5,33
9.031
9.571
-5,64
6.167
-9,68
2.512
2.292
9,60
760
1.107
-31,35
14.741
15.691
-6,05
3.880
3.930
-1,27
3.460
2.908
18,98
485
635
-23,62
10.681
10.227
4,44
13,13
3.058
3.513
-12,95
1.965
1.962
0,15
237
93
154,84
8.560
8.485
0,88
3.468
-1,38
4.359
4.470
-2,48
1.578
1.459
8,16
295
260
13,46
9.652
9.657
-0,05
48.998
47.758
2,60
46.966
49.512
-5,14
29.488
28.219
4,50
7.000
4.860
44,03
132.452
130.349
1,61
896.640
869.861
3,08
935.075 963.510
-2,95
560.050 497.635
12,54
97.279
89.396
8,82
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
77
2.489.044 2.420.402
2,84
Tab. 12 – Variazioni classi anni scolastici 2002-03/1998-99 per ordine di istruzione nella scuola secondaria di II grado
Istruzione Classica,
Scientifica e Magistrale
Istruzione tecnica
Istruzione professionale
Istituti d'arte e Licei artistici
Totale
Classi
Classi
Classi
Classi
Classi
2002-03
1998-99
Var. % 2002-03 1998-99 Var. % 2002-03 1998-99 Var. % 2002-03 1998-99
Arezzo
241
227
6,17
248
258
-3,88
127
118
7,63
51
42
21,43
667
645
3,41
Firenze
523
499
4,81
457
455
0,44
266
257
3,50
110
0
0
1356
1211
11,97
Grosseto
129
124
4,03
126
144
-12,50
124
125
-0,80
10
11
-9,09
389
404
-3,71
Livorno
225
219
2,74
209
225
-7,11
153
184
-16,85
0
0
0
587
628
-6,53
Lucca
198
192
3,13
245
247
-0,81
140
150
-6,67
46
51
-9,80
629
640
-1,72
MS
154
145
6,21
129
147
-12,24
135
143
-5,59
35
34
2,94
453
469
-3,41
Pisa
260
260
0,00
266
274
-2,92
112
105
6,67
41
49
-16,33
679
688
-1,31
Pistoia
125
123
1,63
181
180
0,56
161
143
12,59
26
28
-7,14
493
474
4,01
Prato
145
123
17,89
142
147
-3,40
93
80
16,25
12
4
200,00
392
354
10,73
Siena
155
149
4,03
212
212
0,00
75
77
-2,60
14
13
7,69
456
451
1,11
Toscana
2.155
2.061
4,56
2.215
2.289
-3,23
1.386
1.382
0,29
345
232
48,71
6.101
5.964
2,30
Italia
38.897
37.128
4,76
42.896
43.610
-1,64
26.393
23.710
11,32
4.750
4.339
9,47
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
78
Var. %
2002-03 1998-99 Var. %
112.936 108.787
3,81
Tab. 13 – Alunni, classi e rapporto alunni/classi per ordine di istruzione nella scuola secondaria di II grado nell’anno scolastico 1998/1999
Istruzione Classica,
Scientifica e Magistrale
Istruzione tecnica
Istruzione professionale
Istituti d'arte e Licei
artistici
Totale
Alunni
Classi
A/C
Alunni
Classi
A/C
Alunni
Classi
A/C
Alunni
Classi
A/C
Alunni
Classi
A/C
Arezzo
5.141
227
22,65
5.515
258
21,38
2.460
118
20,85
904
42
21,52
14.020
645
21,74
10,76
10,81
Firenze
11.892
499
23,83
9.830
455
21,60
5.188
257
20,19
0
0
0
26.910
1211
22,22
20,64
20,31
Grosseto
2.748
124
22,16
3.001
144
20,84
2.604
125
20,83
212
11
19,27
8.565
404
21,20
6,57
6,77
Livorno
4.920
219
22,47
4.727
225
21,01
3.558
184
19,34
0
0
0
13.205
628
21,03
10,13
10,53
Lucca
4.433
192
23,09
5.418
247
21,94
3.118
150
20,79
1.049
51
20,57
14.018
640
21,90
10,75
10,73
MS
3.360
145
23,17
2.941
147
20,01
2.670
143
18,67
600
34
17,65
9.571
469
20,41
7,34
7,86
Pisa
6.125
260
23,56
6.167
274
22,51
2.292
105
21,83
1.107
49
22,59
15.691
688
22,81
12,04
11,54
Pistoia
2.754
123
22,39
3.930
180
21,83
2.908
143
20,34
635
28
22,68
10.227
474
21,58
7,85
7,95
Prato
2.917
123
23,72
3.513
147
23,90
1.962
80
24,53
93
4
23,25
8.485
354
23,97
6,51
5,94
Siena
3.468
149
23,28
4.470
212
21,08
1.459
77
18,95
260
13
20,00
9.657
451
21,41
7,41
7,56
Toscana
47.758
2.061
23,17
49.512
2.289
21,63
28.219
1.382
20,42
4.860
232
20,95
130.349
5.964
21,86
100,00
100,00
Italia
869.861
37.128
23,43
963.510
43.610
22,09 497.635
5,39
5,48
23.710 20,99 89.396 4.339 20,60 2.420.402 108.787 22,25
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
79
Inc. % alunni Inc. % classi
Tab. 14 – Alunni, classi, dotazione organica, rapporto alunni/classi e rapporto alunni/dotazione organica nella scuola secondaria di I grado nell’anno
scolastico 2002-2003
Alunni
Classi
Dotazione organica
Rapporto
alunni/classi
Rapporto
alunni/dotazione
organica
Val. ass.
Inc.%
Val. ass.
Inc.%
Val. ass.
Inc.%
Arezzo
8.454
9,74
406
10,06
839
9,92
20,82
10,08
Firenze
21.884
25,21
976
24,19
2.030
24,00
22,42
10,78
Grosseto
5.102
5,88
246
6,10
554
6,55
20,74
9,21
Livorno
7.990
9,21
364
9,02
825
9,76
21,95
9,68
Lucca
9.503
10,95
443
10,98
928
10,97
21,45
10,24
MS
4.980
5,74
242
6,00
513
6,07
20,58
9,71
Pisa
9.783
11,27
468
11,60
931
11,01
20,9
10,51
Pistoia
6.965
8,02
319
7,91
681
8,05
21,83
10,23
Prato
6.093
7,02
265
6,57
532
6,29
22,99
11,45
Siena
6.044
6,96
306
7,58
624
7,38
19,75
9,69
Toscana
86.798
100,00
4.035
100,00
8.457
100,00
21,51
10,26
1.700.461
5,10
80.855
4,99
176.358
4,80
21,03
9,64
Italia
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
80
Tab. 15 – Variazione alunni, classi, dotazione organica, rapporto alunni/classi e rapporto alunni/dotazione organica nella scuola secondaria di I grado
nell’anno scolastico 2002-03/1998-99
Alunni
Classi
anno scolastico
anno scolastico
Dotazione organica
Rapporto alunni/classi
anno scolastico
anno scolastico
Rapporto alunni/dotazione
organica
anno scolastico
2002/03
1998/99
Arezzo
8.454
8.379
0,90
406
415
-2,17
839
847
-0,94
20,82
20,19
0,63
10,08
9,89
0,19
Firenze
21.884
20.360
7,49
976
940
3,83
2.030
1.994
1,81
22,42
21,66
0,76
10,78
10,21
0,57
Grosseto
5.102
4.853
5,13
246
251
-1,99
554
547
1,28
20,74
19,33
1,41
9,21
8,87
0,34
Livorno
7.990
7.605
5,06
364
356
2,25
825
820
0,61
21,95
21,36
0,59
9,68
9,27
0,41
Lucca
9.503
9.100
4,43
443
426
3,99
928
916
1,31
21,45
21,36
0,09
10,24
9,93
0,31
MS
4.980
4.946
0,69
242
243
-0,41
513
516
-0,58
20,58
20,35
0,23
9,71
9,59
0,12
Pisa
9.783
9.257
5,68
468
442
5,88
931
953
-2,31
20,9
20,94
-0,04
10,51
9,71
0,80
Pistoia
6.965
6.663
4,53
319
313
1,92
681
672
1,34
21,83
21,29
0,54
10,23
9,92
0,31
Prato
6.093
5.900
3,27
265
263
0,76
532
527
0,95
22,99
22,43
0,56
11,45
11,2
0,25
Siena
6.044
5.738
5,33
306
290
5,52
624
606
2,97
19,75
19,79
-0,04
9,69
9,47
0,22
Toscana
86.798
82.801
4,83
4.035
3.939
2,44
8.457
8.398
0,70
21,51
21,02
0,49
10,26
9,86
0,40
0,57
80.855
81.967
-1,36
-0,73
21,03
20,63
0,40
9,64
9,52
0,12
Italia
1.700.461 1.690.839
Var. % 2002/03 1998/99 Var. % 2002/03 1998/99 Var. % 2002/03 1998/99 Var. % 2002/03 1998/99
176.358 177.649
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
81
Var. %
Tab. 16 – Alunni, classi, dotazione organica, rapporto alunni/classi e rapporto alunni/dotazione organica nella scuola elementare nell’anno scolastico
2002-2003
Alunni
Classi
Dotazione organica
Rapporto
alunni/classi
Rapporto
alunni/dotazione
organica
Val. ass.
Inc.%
Val. ass.
Inc.%
Val. ass.
Inc.%
Arezzo
12.728
9,87
740
10,29
1.268
9,52
17,2
10,04
Firenze
33.261
25,80
1.762
24,51
3.441
25,84
18,88
9,67
Grosseto
7.474
5,80
464
6,45
851
6,39
16,11
8,78
Livorno
11.444
8,88
596
8,29
1.173
8,81
19,2
9,76
Lucca
14.243
11,05
850
11,82
1.507
11,32
16,76
9,45
MS
6.900
5,35
431
6,00
748
5,62
16,01
9,22
Pisa
14.776
11,46
836
11,63
1.478
11,10
17,67
10,00
Pistoia
10.334
8,02
573
7,97
1.029
7,73
18,03
10,04
Prato
8.321
6,45
411
5,72
844
6,34
20,25
9,86
Siena
9.451
7,33
526
7,32
978
7,34
17,97
9,66
128.932
100,00
7.189
100,00
13.317
100,00
17,93
9,68
2.508.219
5,14
137.947
5,21
252.266
5,28
18,18
9,94
Toscana
Italia
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
82
Tab. 17 – Variazione alunni, classi, dotazione organica, rapporto alunni/classi e rapporto alunni/dotazione organica nella scuola elementare nell’anno
scolastico 2002-03/1998-99
Alunni
Classi
anno scolastico
anno scolastico
Dotazione organica
Rapporto alunni/classi
anno scolastico
anno scolastico
2002/03
1998/99
Arezzo
12.728
12.643
0,67
740
761
-2,76
1.268
1.276
-0,63
17,2
Firenze
33.261
31.797
4,60
1.762
1.724
2,20
3.441
3.283
4,81
Grosseto
7.474
7.805
-4,24
464
492
-5,69
851
897
Livorno
11.444
11.556
-0,97
596
598
-0,33
1.173
Lucca
14.243
13.852
2,82
850
845
0,59
MS
6.900
7.112
-2,98
431
452
Pisa
14.776
15.022
-1,64
836
Pistoia
10.334
10.054
2,78
Prato
8.321
8.070
Siena
9.451
128.932
Toscana
Italia
Var. % 2002/03 1998/99 Var. % 2002/03 1998/99 Var. % 2002/03 1998/99
Rapporto alunni/dotazione
organica
anno scolastico
Var. 2002/03
1998/99
Var.
16,61
0,59 10,04
9,91
0,13
18,88
18,44
0,44
9,67
9,69
-0,02
-5,13
16,11
15,86
0,25
8,78
8,7
0,08
1.164
0,77
19,2
19,32
-0,12
9,76
9,93
-0,17
1.507
1.463
3,01
16,76
16,39
0,37
9,45
9,47
-0,02
-4,65
748
770
-2,86
16,01
15,73
0,28
9,22
9,24
-0,02
863
-3,13
1.478
1.485
-0,47
17,67
17,41
0,26 10,00
10,12
-0,12
573
555
3,24
1.029
1.012
1,68
18,03
18,12
-0,09 10,04
9,93
0,11
3,11
411
420
-2,14
844
826
2,18
20,25
19,21
1,04
9,86
9,77
0,09
9.141
3,39
526
531
-0,94
978
941
3,93
17,97
17,21
0,76
9,66
9,71
-0,05
127.052
1,48
7.189
7.241
-0,72
13.317
13.117
1,52
17,93
17,55
0,38
9,68
9,69
-0,01
252.266 254.050 -0,70
18,18
18,07
0,11
9,94
10,17
-0,23
2.508.219 2.583.553 -2,92
137.947 142.995 -3,53
Fonte: Elaborazioni I.S.R. su dati M.I.U.R.
83