saluto alle bandiere - Rotary Club Arezzo Est

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saluto alle bandiere - Rotary Club Arezzo Est
Dario Deni*
Rondine è sempre più vicina!
Nella giornata flagellata dal forte
vento, il 5 Marzo 2015, ci siamo trovati a Rondine, in una significativa
serata di vero Rotary, con Autorità
Rotariane e con alcuni Presidenti dei
RC delle vallate Aretine, per proseguire quello che abbiamo avviato
molto tempo fa.
Rondine è una realtà unica della nostra città, che molti credono di conoscere ma pochi hanno la consapevolezza di ciò che realmente promuove.
Lo scorso anno abbiamo sostenuto
con Rondine un proficuo rapporto di
collaborazione e di conoscenza, visitando il borgo e parlando con i ragazzi che provengono da numerosi paesi
in guerra; poi, in Luglio il nostro Club
è stato il padrino del Progetto presentato durante il Forum “Mediterraneo
Unito”, a Marsala, con la consegna a
Raz B. (ragazzo Israeliano) e Rana A.
(ragazza Palestinese) di borse di studio, per consentire il conseguimento
del loro piano formativo, nella Cittadella della Pace. Oggi abbiamo avuto
significativa testimonianza, da Raz e
Rana, di come Rondine infonda loro
fiducia e pace e che il mondo può
cambiare partendo dalla volontà delle
singole persone.
Arrigo Rispoli Governatore del distretto.
I presidenti Filippo Signorini RC Valdarno e
Liletta Fornasari RC Arezzo Est presentano il
relatore Giuseppe Cassini.
La serata è stata suggellata dalla presenza del Governatore del Distretto
Arrigo Rispoli, dal Governatore eletto
Alessandro Vignani e dal nostro Assistente del Governatore Mauro, che
molto ha fatto per avvicinare Rondine
al Rotary. Franco Vaccari, Presidente
e fondatore della Associazione, non
ha dimenticato di ricordare un aneddoto: il cartello di segnalamento pre-
sente nella rotonda dell’Europlex, indica Rondine 9.9 km. Il progettista
(chi lo conosce si faccia vanti), forse
scellerato all’epoca, aveva chiaramente l’idea di avvicinare, con tutti gli
stratagemmi del caso, il piccolo borgo
non solo alla città, ma a tutta la comunità di Arezzo. Lo Studentato Internazionale è una presenza preziosa
ed unica, di cui dovremmo andare tutti fieri, soprattutto noi Rotariani. Ha
molti punti in comune con la nostra
Associazione, che dovrebbero renderla un nostro strumento operativo.
Molti RC internazionali e italiani da
tempo lo hanno capito; noi più letargici, adesso ci stiamo muovendo e
stiamo mettendo in pratica la quarta
via d’azione del Rotary, quella dell’azione internazionale e della pace.
La storia di Rondine comincia 18 anni
fa, con un’idea sorprendente: permettere alle popolazioni in guerra di conoscersi e di coabitare, attraverso un
percorso di formazione al dialogo e,
con il ritorno nel loro paese natale,
cambiando lentamente ma progressivamente la cultura degli uomini. Gli
studenti, con la loro testimonianza,
saranno il seme per promuovere la
pace. Forse è una pazzia! Ma è
un’idea rivoluzionaria, a cui noi Rotariani, non dobbiamo rinunciare e Raz
e Rana ne sono l’esempio.
Giuseppe Cassini, Ambasciatore in Libano.
Franco Vaccari, Presidente di Rondine.
Il momento centrale della serata è stata la breve ma intensa relazione di
Giuseppe Cassini, già ambasciatore
italiano in Libano, che ci ha parlato
dell’attuale tema “LA NUOVA GALASSIA ISLAMISTA: QUALE RISPOSTA?”. Ha trattato l’argomento
da un punto di vista insolito, cercando
di sottolineare le cause che sono alla
base del moltiplicarsi di cellule islamiche impazzite, all’origine del tanto
disprezzato e temuto ISIS e interrogandosi su quali azioni possono intraprendere gli altri stati Occidentali per
tamponare e combattere la reale minaccia. Sicuramente l’offesa è l’immediata e naturale reazione a simili
atrocità, documentate ed enfatizzate
in modo cinico e spettacolare, ma non
certo ripagherebbe nell’equilibrio
precario tra le nazioni e le religioni.
Secondo Giuseppe Cassini in questo
modo si esaudirebbe il volere degli
arabi fondamentalisti. La causa di
queste cellule “tumorali” sta nel fatto
che la religione musulmana è in profonda crisi e non possiede una guida
spirituale univoca, come il Papa per
noi Cristiani, che indichi la strada da
seguire e per uscirne, l'Islam ha bisogno di un rinnovamento profondo interno. Invece si chiude in se stesso e
l'assenza di una autorità riconosciuta
e l'ignoranza nel quale il mondo religioso islamico è caduto è tra i fattori
principali di una situazione che si va
*
Past President 2013-14
facendo drammatica. Occorre una lucida reinterpretazione del Corano, un
libro sacro meno “violento” di quanto
siamo soliti credere.
Insomma, l’integrazione è un miraggio od è ancora perseguibile? Occorre
avere gli strumenti socio-politici che
la permettano! Giuseppe Cassini ha
riportato un esempio audace, ma simbolico, di come lo stato Svizzero, incentivi la coabitazione dei ceti sociali
diversi, con una stretta coabitazione
tra ricchi e poveri, bianchi e neri, cristiani e musulmani. Vero è che in
Svizzera la situazione non è critica
come in altre realtà, ma esiste una
commistione obbligata di persone di
provenienza diversa, con una conoscenza, che poi diventerà amicizia, tra
i bambini degli uni e degli atri. Solo
così potremmo convivere e integrarci,
in un mondo moderno multietnico.
Utopia?
Riunione tenuta il 5_3_2015