Il Progettare sistemi automatizzati: arte, scienza, o
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Il Progettare sistemi automatizzati: arte, scienza, o
PROGETTARE SISTEMI AUTOMATIZZATI: ARTE, SCIENZA, O FANTASCIENZA? La scelta di Alpha Progetti S.r.l: un approccio rigoroso alla progettazione meccanica di Sara Baroni (MST S.r.l.) Le imprese del settore automazione, oggi, si trovano a dover affrontare un mercato ad alta competitività ed in rapida crescita, e, come sistemi aperti in interazione con l’ambiente esterno, diventa per loro fondamentale riuscire a rispondere in modo sistematico per adattarsi ai cambiamenti provenienti dal mercato. Qual è il ruolo della progettazione nella catena di produzione dei sistemi automatizzati, e come si traduce nella realtà degli studi tecnici esterni? Venerdì 26 gennaio 2001 il Giornale di Brescia ha dedicato sei pagine allo speciale Automazione- oleopneumatica con l’obiettivo di fornire una panoramica della situazione attuale del settore nel mondo, in Italia, ed in particolare nell’area bresciana. Da tutti gli articoli emergeva che nei prossimi anni tutti i riflettori saranno puntati sulla piccola impresa. La storia dell’automazione in Italia, ed in particolare nella nostra città, dimostra come l’intero sforzo per lo sviluppo del settore sia attribuibile quasi esclusivamente ai privati, agli imprenditori ed alle loro organizzazioni. La robotica industriale in Italia è nata negli anni settanta, i primi risultati furono forniti dalla FIAT nel 1977 con l’introduzione dei robot nelle linee di produzione automobilistiche, mentre le imprese più attente iniziavano ad usare robot primitivi, spesso producendo in casa la struttura meccanica e il controllo. La crescita annuale a partire dal 1980 è stata del 10% finché in anni re- BRESCIA ICERCHE centi è passata al 20% con una produzione di 5000 robot all’anno, il 25% dei quali è stato esportato. A trent’anni dall’inizio della loro diffusione, con quasi un milione di robot prodotti nel mondo, e alle soglie dell’era dei servizi (ci si aspetta di vedere robot impiegati nella vita domestica, nei servizi, nel tempo libero), le esigenze del mercato sono in continuo aumento. Le imprese del settore automazione, oggi, si trovano a dover affrontare un mercato ad alta competitività ed in rapida crescita, e, come sistemi aperti in interazione con l’ambiente esterno, diventa per loro fondamentale riuscire a rispondere in modo sistematico per adattarsi ai cambiamenti provenienti dal mercato. Il soddisfacimento di questa necessità richiede una forte integrazione dei processi costitutivi del sistema, sulla focalizzazione dei quali dipende la capacità dell’organizzazione di soddisfare le esigenze del cliente. In particolare per le aziende ad A, tipiche di questo settore, che si oc- cupano di progettazione e assemblaggio di macchine i cui componenti sono fabbricati all’esterno, la sincronizzazione delle attività è la chiave per la gestione controllata della crescita in ottica di miglioramento continuo delle prestazioni. Ciò che rende difficile la gestione del flusso produttivo, infatti, è il numero elevato di componenti necessari per la costruzione della macchina e di fornitori degli stessi.Tali difficoltà implicano il ritardo sistematico sulle date di consegna promesse al cliente, elemento che ogni giorno determina il comportamento di chi gestisce un’organizzazione e ne guida le decisioni. Il risultato, diretta conseguenza di questo, è un tipo di gestione per emergenze, che genera una serie infinita di effetti negativi sintetizzabili in una sola parola: CAOS. Che cosa fare dunque per gestire operazioni così complesse, per far fronte a questo caos e non sprecare le occasioni di business che il mercato sta offrendo? E’ necessario che tutti gli attori del mercato capiscano di essere parte di un’unica catena il cui ultimo anello, nonché il più importante, è il cliente finale. Solo quando questo è soddisfatto e paga, tutti gli anelli realizzano un guadagno vero. L’obiettivo dell’intera catena è la soddisfazione delle esigenze del mercato, e questo richiede l’integrazione di tutti gli anelli. Una gestione integrata per processi parte da una visione dell’azienda come sistema, ovvero come un insieme di processi che lavorano in- 17 BRESCIA RICERCHE 35/01 sieme per il raggiungimento di un obiettivo comune e condiviso. Uno schema a tutti noto che traduce questa visione è quello che Deming mostrò per la prima volta in Giappone nel 1950 e a seguire a centinaia di migliaia di manager in tutto il mondo (Fig. 1). Lo sviluppo di una soluzione ad un problema di integrazione sistemica prevede la comprensione dei legami causa effetto che legano le attività di un’organizzazione ai risultati che produce. Gli strumenti logici della TOC, Theory of Constraints di Eliyahu Goldratt, forniscono il supporto per l’implementazione di un modello di gestione sistemica d’impresa, guidando il percorso di miglioramento con un metodo rigoroso. Ma entriamo più in dettaglio: quali sono le principali cause del CAOS nel settore dei sistemi automatizzati? Trattandosi di prodotti tecnologici ad elevato contenuto di innovazione, la fase di progettazione è il cuore dell’intero processo. E se su questo punto tutti gli imprenditori del settore si trovano d’accordo, è altrettanto attuale e condiviso il problema del reclutamento di risorse da dedicare alla progettazione. Questo ha portato negli anni a spostare completamente o parzialmente all’esterno la fase di progettazione. Sono ormai moltissimi gli studi tecnici che alimentano le imprese bresciane, e hanno raggiunto dimensioni e volumi di lavoro tali da diventare anch’essi piccole organizzazioni con grandi problemi di gestione. Nella maggior parte dei Fig. 1 18 BRESCIA RICERCHE 35/01 casi questi studi sono nati come società di due o tre progettisti che hanno deciso di mettere la propria esperienza a disposizione di tutto il settore. Molti di questi studi si sono ingranditi assumendo progettisti al ritmo di acquisizione di nuovi clienti. In anni recenti il ritmo di crescita del mercato è stato così sostenuto, da risultare oggi in un numero elevato di studi tecnici che contano 20 o più progettisti. Uno di questi è ALPHA PROGETTI, che opera nel campo della progettazione e l’engineering degli impianti industriali. Il punto di partenza delle riflessioni di Mauro Verzeletti, il fondatore, a seguito della crescita esponenziale per numero di progettisti e competenze tecniche, è stato il valore non elevato con cui il mercato percepiva il suo servizio. Il passo seguente è stato intraprendere un percorso di miglioramento dell’organizzazione che passa attraverso una conoscenza più approfondita da parte di tutti i suoi ingegneri dei legami causa effetto a governo delle loro attività. Che cosa significa progettare? Con progettazione si intende l’insieme delle attività atte a fornire tutti gli elaborati necessari a definire in termini oggettivi ciò che si intende realizzare. In una realtà di produzione a commessa, come quella del settore automazione, è il cliente a fornire le specifiche della macchina/linea che si deve realizzare e il ruolo del progettista è di sviluppare un’idea e fornire alla produzione tutti gli elementi necessari alla sua realizzazione. Senza dubbio la componente artistica in fase di sviluppo dell’idea è molto forte, ma è possibile parlare di arte nella progettazione meccanica? La creatività di Leonardo da Vinci, l’acutezza del suo intelletto e lo splendore dei suoi disegni sono di un’evidenza immediata. Nel settore dell’ingegneria gli si può dar credito di quelle idee, invenzioni, e osservazioni, che hanno fissato i criteri di eccellenza della scienza tradizionale.Tuttavia, tutti gli storici sono concordi nel rilevare che la ricerca di Leonardo, sebbene piena di intuizioni e di geniali vedute, non oltrepassò mai il piano degli esperimenti, per arrivare a quella sistematicità che caratterizza la scienza e la tecnica moderne. Non si dimentichi che la progettazione è uno dei processi che costituiscono l’organizzazione, il cui successo si misura sulla capacità di generare risultati in modo sistematico. Solo quando la macchina è stata installata presso il cliente e quest’ultimo l’ha pagata, infatti, il flusso di lavoro è concluso e l’intera catena guadagna. L’attenzione quindi va focalizzata sulla sincronizzazione tra i diversi anelli della catena al fine di minimizzare il tempo di raggiungimento del mercato. In altre parole, soltanto attraverso una più stretta interconnessione dei diversi processi, è possibile gestire la crescita in modo controllato e sistematico, indipendentemente dal fatto che tali processi siano interni o esterni all’azienda. In tale contesto il contributo della fase di progettazione al risultato globale dell’organizzazione sta nell’ottimizzazione della produzione. Nella catena dei sistemi automatizzati l’obiettivo della progettazione dev’essere di fornire soluzioni di ingegneria in grado di ottimizzare la fase di assemblaggio. Questo concetto si traduce nella realtà degli uffici tecnici esterni in un approccio al lavoro diverso, con l’obiettivo di massimizzare le prestazioni della produzione a valle, in assoluto spirito di partnership col suo cliente. Questo è il salto culturale che ha permesso ad Alpha Progetti di intraprendere un percorso di cambiamento destinato a garantire alla struttura un miglioramento drastico delle prestazioni e della qualità del lavoro all’interno. A supporto dell’intero percorso sono venuti gli strumenti di pensiero della Theory of Constraints (TOC), sviluppati da Eli Goldratt con l’obiettivo di consentire alle persone di apprendere in modo più facile e più rapido. Essi trasformano l’intuizione delle persone in una metodologia di lavoro. Inoltre, sono di notevole aiuto per il miglioramento della comprensione del sistema in cui le persone agiscono, poiché evidenziano tutte le connessioni causa – effetto presenti nella realtà in analisi che spesso vengono trascurate. Il primo passo nella direzione dell’obiettivo definito è consistito nel- l’analisi della realtà corrente e nell’identificazione del problema di fondo dello studio. Con un processo logico di analisi causa –effetto della realtà si è messa a fuoco l’origine di tutti gli effetti indesiderati presenti, che, sintomi di un male sconosciuto, rendevano il lavoro di ogni giorno più difficile di quanto avrebbe potuto essere, minacciando sistematicamente i risultati. Alcuni di questi erano: 1. Spesso si lavora con scarse informazioni scoprendo le cose in corso d’opera o peggio alla fine del lavoro; 2. Si lavora in fretta; 3. Spesso non si sa dove cercare le informazioni; 4. Il cliente non ci comunica le modifiche fatte; 5. Non riusciamo a rispettare la pianificazione delle ore; 6. Il trasferimento di istruzioni è problematico; 7. Speso arriviamo in ritardo sulle consegne; 8. Accettiamo anche preventivi non realistici. L’elemento comune a questo e agli altri effetti indesiderati elencati dai progettisti era: non abbiamo un metodo di lavoro chiaro, comune e condiviso. La necessità che spingeva Alpha a sopportare questa situa- zione era di riuscire sempre a soddisfare tutte le richieste provenienti dal mercato. Come detto la crescita è stata tanto repentina da imporre la rincorsa al mercato senza lasciare tempo a qualsiasi forma di organizzazione. D’altra parte, però, esisteva un’altra necessità da soddisfare: massimizzare la percezione di valore da parte del mercato, che portava direttamente a desiderare di avere un metodo di lavoro chiaro, comune e strutturato. Possiamo rappresentare il problema in cui si trovava immersa Alpha Progetti all’inizio del percorso utilizzando la “nuvola di conflitto”, uno degli strumenti logici sviluppati da Eli Goldratt. Tale diagramma cattura l’essenza della situazione di partenza (Fig. 2). Proviamo a leggerla: per migliorare la nostra posizione di mercato (A), poiché solo se soddisfiamo tutte le richieste restiamo nel nostro mercato, dobbiamo soddisfare tutte le richieste che ci arrivano (B). Se dobbiamo soddisfare tutte le richieste, allora sopportiamo di lavorare senza un metodo chiaro, comune e strutturato (D), perché siamo cresciuti in fretta, il tempo è limitato, e dobbiamo comunque generare dei risultati. Dall’altra parte, però, per raggiungere il nostro obiettivo (A), dob- Fig. 2 19 BRESCIA RICERCHE 35/01 biamo anche massimizzare la percezione di valore del nostro lavoro (C), poiché operiamo in un mercato competitivo, e quindi vorremmo avere un metodo di lavoro chiaro, comune e strutturato (D’), perché solo così possiamo migliorare la qualità di quello che facciamo. Che cosa spingeva Alpha a rimanere in tale conflitto? L’insieme degli assunti che reggono il conflitto rappresenta il vincolo alla crescita dell’organizzazione, nel caso di Alpha erano: • Pensiamo che un metodo strutturato ci ingessi; • Non abbiamo un metodo di riferimento; • Non sappiamo come fare; • Non sappiamo quali implicazioni avrà su di noi e sul nostro modo di lavorare; • Non abbiamo tempo; • Non tutti sono coinvolti nello stesso modo; • Non siamo sicuri dei risultati. La direzione della soluzione al problema passava attraverso l’invalidazione di questi assunti e la comprensione profonda dei criteri di progettazione. Doveva prevedere la creazione di uno schema di progettazione standard di riferimento per tutti, su cui costruire le interdipendenze tra le persone, ovvero il sistema Alpha Progetti, e definire in modo chiaro i ruoli. Lo strumento a supporto di questa fase di creazione dello “schema di progettazione Alpha Progetti” è stato l’albero della transizione, che ha consentito di definire la sequenza di attività per lo sviluppo del progetto secondo una logica di sufficienza. Il processo logico seguito, scientifico e rigoroso, di sequenziazione delle fasi di progettazione, ha richiesto l’esplicitazione per ognuna di esse dei seguenti elementi: • La necessità che l’azione deve soddisfare; • L’azione intrapresa; • Il motivo per cui l’azione soddisfa la necessità; • Il risultato dell’azione; • Il motivo per cui si rende necessario un passo successivo. La scelta di adottare un approccio rigoroso alla progettazione meccanica, porta il vantaggio della condivisione di esperienza e know how, presupposto per la creazione delle interdipendenze tra i progettisti, l’intercambiabilità, e la crescita professionale dell’intero sistema. Il risultato ottenuto ha un fortissimo impatto anche sul meccanismo di schedulazione delle attività di produzione. La standardizzazione delle attività gioca infatti un ruolo essenziale nel processo di pianificazione: innanzitutto la riduzione della variabilità con cui i compiti vengono svolti, facilita la stima di durata delle singole attività, ed in secondo luogo il fatto che lo svolgimento del lavoro non dipenda direttamente dalla singola persona, riduce drasticamente il problema della contesa di risorse tanto sentito nella produzione a commessa. La vera sfida che Alpha ha accettato è stata di cambiare il paradigma corrente della progettazione e provare a guardare la realtà in modo diverso. Con l’identificazione di un metodo di progettazione scientifico, rigoroso, e per nulla ingessante (grande timore dei progettisti all’inizio del percorso) Alpha Progetti ha dato una svolta decisiva all’idea diffusa di progettazione meccanica, dimostrando che nella realtà di oggi l’enfasi dev’essere posta sul processo di concretizzazione dell’intuizione, e che, data la complessità delle interazioni nella realtà industriale di oggi, soltanto un approccio scientifico consente di gestire il caos che la contraddistingue. REFERENZE Domenico Lepore, Oded Cohen, Deming and Goldratt, North River Press, Great Barrington, Mass. (1999) (disponibile anche in italiano). Eliyahu M. Goldratt, Necessary but not sufficient, North River Press, Great Barrington, Mass. (2000). http://www.mst-toc.it INN.TEC. informa che è in programma un corso di formazione relativo a : “L’IMPRESA COME SISTEMA” Una impresa può essere pensata come un sistema, un insieme di processi interdipendenti che lavorano insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune. Se l’obiettivo è chiaro e condiviso, e se i processi esibiscono un buon grado di predicibilità il sistema avrà un numero di fattori molto ridotto che ne limitano le prestazioni. Tali fattori sono detti constraints - vincoli. Il miglioramento continuo delle performances aziendali può essere grandemente facilitato da una attenta gestione di questi vincoli. La Teoria dei Constraints- TOC- sviluppata dallo scienziato israeliano Eli Goldratt, fornisce principi, metodi e tecniche per la gestione del sistema attraverso i suoi constraints. OBIETTIVI: • Presentare metodi e tecniche di gestione sistemica d’impresa • Sviluppare un progetto di implementazione personalizzato MODALITÀ DI ISCRIZIONE: Gli interessati potranno richiedere alla Segreteria del Consorzio la scheda di iscrizione nella quale sono indicate tutte le informazioni necessarie: INN.TEC. Srl Via Branze n. 38 25123 BRESCIA Tel. 030/3384030 r.a. - Fax. 030/396999 E-mail: [email protected] - Web: www.inntec.it 20 BRESCIA RICERCHE 35/01