L`Alto Adige, terra di vini

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L`Alto Adige, terra di vini
L’Alto Adige, terra di vini
Pur coltivando una superficie circoscritta di appena 5.400 ettari, i vignaioli
altoatesini fanno crescere una varietà di vini incredibilmente ampia. E tutto ciò che
s’imbottiglia nel “triangolo” vinicolo compreso fra Silandro, Bressanone e Salorno,
non spicca solo per varietà, ma anche per qualità, come testimoniano le guide
internazionali che danno ai vini altoatesini valutazioni d’eccellenza.
UN PICCOLO TERRITORIO DAI GRANDI VINI
L’Alto Adige è una delle zone vinicole più piccole d’Italia,
ma grazie alla sua ubicazione geografica, a cavallo tra la
zona alpina e quella mediterranea, fra la cultura italiana e
quella tedesca, è una delle zone di produzione più ricche
di sfaccettature. In questa provincia, infatti, la viticoltura
spazia dai vigneti a clima fresco collocati ai piedi delle
catene alpine imbiancate di neve a Nord, fino agli
appezzamenti inondati dal sole e circondati da ulivi e
cipressi al Sud.
5.000 viticoltori si dividono 5.400 ettari di superficie
vitata, distribuita nelle zone climatiche più disparate, su
terreni diversi e a quote che variano dai 200 ai 1.000 metri
d’altitudine. E da questa molteplicità nascono vini
eccellenti, come testimoniano le guide enologiche più
prestigiose. Il Gambero Rosso, ad esempio, da parecchi
anni dà ai vini altoatesini, fra tutti quelli italiani, il numero
più alto di “Tre Bicchieri” in rapporto alla superficie
coltivata.
LA STORIA E LA CULTURA ENOICA
Diversi reperti archeologici di cesoie da vite e mestoli da
botte del V secolo a.C., dimostrano che l’Alto Adige è una
delle zone vinicole più antiche d’Europa. Grazie alla via
“Claudia Augusta” aperta già dagli antichi Romani,
generazioni di pellegrini e mercanti portarono in Alto
Adige nuove conoscenze e nuove barbatelle di vite, e a
partire dall’VIII secolo d.C., vari monasteri bavaresi
acquistarono tenute vinicole in questo territorio,
climaticamente assai più idoneo a coltivare la vite. Anche
la monarchia austroungarica favorì in questa terra la
diffusione della viticoltura, e introdusse nuovi vitigni
come il Riesling o il Pinot. Dal 1980, la produzione vinicola
dell’Alto Adige ha imboccato decisamente la strada della
qualità, tanto che oggi quasi tutta la superficie vitata è
protetta dal disciplinare DOC.
L’IDEA DEL TERROIR
Il concetto di terroir abbraccia non solo tutti i fattori
geografici, geologici e climatici di un territorio, ma anche
il modo in cui l’uomo ne ha plasmato nei secoli le
caratteristiche. I terroir dell’Alto Adige sono variegati e
molteplici come i suoi paesaggi: brulli pendii nella Val
Venosta, colline soleggiate nella Bassa Atesina, e vigneti
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immersi nel paesaggio alpino in Val d’Isarco. In un raggio
di poco più di 90 chilometri, ci s’imbatte in caratteristiche
climatiche diverse che danno vita a vini altrettanto
diversi. I vignaioli altoatesini hanno fatto tesoro di questa
varietà, e sanno come valorizzare al meglio l’unicità di
ogni appezzamento, esaltandola col vino più adatto. È
così che nascono vini inimitabili, di grande spessore e
carattere, che portano scolpita la propria provenienza
nella loro peculiarità organolettica.
LA TOPOGRAFIA E IL CLIMA
300 giornate di sole all’anno e un clima continentale
temperato, fanno dell’Alto Adige non solo una delle mete
di villeggiatura più amate d’Europa, ma anche un
territorio ideale per la viticoltura. La catena alpina che si
staglia a Nord scherma efficacemente questa terra dai
venti freddi settentrionali, mentre verso Sud l’orografia
del territorio si apre, accogliendo gli influssi benefici del
Benaco e del Mediterraneo. Le forti escursioni termiche
fra il giorno e la notte, una temperatura media di 18 gradi
durante il periodo vegetativo, e le precipitazioni
piuttosto frequenti, sono gli ingredienti ideali per
vendemmiare uve di qualità.
LA GEOLOGIA E I TERRENI
Le caratteristiche geologiche delle aree viticole
altoatesine cambiano spesso da una tenuta all’altra,
anche a distanze minime. Si va dal porfido vulcanico
(Valle dell’Adige, Bolzano, Caldaro) alla roccia
metamorfica di quarzo, scisto e mica (Val d’Isarco e Val
Venosta), dal terreno calcareo o dolomitico (Bassa
Atesina) alle marne (Cortaccia). È in questa varietà di
terreni che i vini altoatesini trovano condizioni ideali di
crescita. Una parte dei vigneti si estende su conoidi
detritici e alluvionali, altri su pendii e terrazzamenti,
ciascuno con caratteristiche diverse. Oggi, grazie alle
ricerche sistematiche condotte sulle varie tipologie
pedologiche, i vignaioli altoatesini sanno molto bene
quali vitigni crescono meglio su quali terreni.
I VITIGNI COLTIVATI
Grazie ai terroir così eterogenei, in Alto Adige si
coltivano circa 20 vitigni diversi, che danno origine a una
pluralità di vini davvero unica per un territorio così
circoscritto.
Più del 60% dei vigneti sono coltivati a uve bianche, e la
percentuale è in continuo aumento. Fra le varietà più
diffuse spiccano il Pinot grigio, il Gewürztraminer, lo
Chardonnay e il Pinot bianco, che da sole rappresentano
il 70% di tutti i vini bianchi prodotti. Ma un ruolo
rilevante è svolto anche da vitigni come Sauvignon,
Müller-Thurgau, Sylvaner, Kerner, Riesling e Veltliner.
Fra i rossi, oltre alle due varietà autoctone Schiava e
Lagrein, anche gli altri vitigni classici – come il Pinot
nero, il Merlot, il Cabernet Sauvignon e Franc – si sono
ambientati ormai da più di un secolo in Alto Adige, dove
hanno trovato condizioni ambientali ottimali. Le uve
rosse ricoprono poco meno del 40% della superficie
vitata della provincia di Bolzano.
LA VITICOLTURA
È nel vigneto che nasce la qualità del vino, e lo sanno
bene i vignaioli altoatesini, che da anni puntano su una
riduzione severa delle rese per migliorare la qualità delle
uve, scegliendo meticolosamente quale vitigno piantare
in quale vigneto, poiché ogni varietà ha il suo “habitat”
preferito dove esprime il meglio di sé in fatto di aroma,
gusto e personalità. Ecco perché in Alto Adige si
preferiscono metodi di coltivazione a basso impatto
ambientale. La viticoltura naturale, ad esempio, rafforza
le difese fisiologiche del vigneto, proteggendo
l’entomofauna e favorendone la diffusione.
LA VINIFICAZIONE
Una volta vendemmiate le uve, il compito del cantiniere
è di preservarne intatta la qualità, migliorandola
ulteriormente. Le cantine altoatesine puntano da tempo
sul connubio vincente fra le tecnologie innovative da un
lato, e l’esperienza e l’intuizione umana dall’altro. Una
delle peculiarità più note e apprezzate dei vini
altoatesini è il loro gusto decisamente fruttato, con note
di sambuco nel Sauvignon, aromi di rosa nel
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Gewürztraminer, o sentori di frutti di bosco nel Lagrein.
Oltre a questi vini varietali, caratterizzati da uno spiccato
carattere fruttato, in Alto Adige si producono vini di
grande pregio, più corposi e concentrati, idonei anche
all’invecchiamento. Oggigiorno, i vini altoatesini
d’eccellenza sono quasi tutti affinati in piccoli fusti di
rovere francese (barrique), ma si sta riscoprendo anche
l’invecchiamento in grandi botti di legno. E le quotazioni
di prim’ordine che i vini di questa terra riportano da anni
nelle guide più rinomate, dimostrano che anche questa
scelta è pienamente azzeccata.
L’ORGANIZZAZIONE E LA DISTRIBUZIONE
La produzione vitivinicola dell’Alto Adige è una realtà
microstrutturata e variegata, con quasi 5.000 aziende
che occupano circa 10.000 addetti. Nella vinificazione e
distribuzione operano sostanzialmente tre tipi
d’aziende: le cantine sociali dei produttori, le tenute
vinicole e i vignaioli indipendenti. Le tre associazioni che
le rappresentano si sono riunite nel Consorzio Vini Alto
Adige, e collaborano a stretto contatto fra loro.
LA CLASSIFICAZIONE DOC
Com’è noto, DOC è l’acronimo che in Italia indica la
Denominazione d’Origine Controllata. Tutti i vini
provenienti da una zona tutelata dal marchio DOC sono
soggetti a controlli severi di qualità, e devono soddisfare
requisiti precisi di resa massima per ettaro, gradazione
alcolica minima, acidità, grado zuccherino, residuo secco
e altri parametri. In Alto Adige è tutelato dal disciplinare
DOC più del 98% di tutta la superficie vitata, una
percentuale di gran lunga superiore a ogni altra regione
italiana.
Il marchio di riconoscimento di tutti i vini DOC altoatesini
è il contrassegno Südtirol impresso sulla capsula, un
segno distintivo che oltre a sottolineare un senso
d’appartenenza al territorio condiviso da tutti i
produttori, dà al consumatore la garanzia di un vino di
qualità e provenienza affidabile, prodotto in vigneti
controllati e in cantine certificate.
Le sette zone vinicole dell’Alto Adige
I vigneti dell’Alto Adige tappezzano i pendii che costeggiano i due fiumi Adige e
Isarco, lungo il percorso che li porta dai ghiacciai alpini alla flora mediterranea della
Bassa Atesina. In un breve tragitto di una novantina di chilometri, si alternano
paesaggi e zone climatiche estremamente varie da cui scaturiscono vini altrettanto
eterogenei.
La Bassa Atesina
Superficie di produzione:
Oltre ad essere la zona vinicola più estesa dell’Alto
Adige, la Bassa Atesina è anche la più calda. Qui, pure i
vitigni a maturazione più tardiva, come il Cabernet
Sauvignon, danno origine a vini assai equilibrati. Ma è
anche la zona in cui sorgono i vigneti più alti. Nel
comune di Magrè, ad esempio, prosperano viti di
Müller-Thurgau a più di 1.000 metri di quota. I paesi di
Mazzon e Montagna sono considerate roccaforti del
Pinot nero, mentre Termeno è la patria del
Gewürztraminer, che attualmente sta vivendo una
vera rinascita.
Altitudine dei vigneti:
1.682 ha (32,00 % della superficie vitata in Alto Adige)
300 - 700 m s.l.m.
Terreni:
roccia calcarea e porfirica, fino a Cornaiano depositi
morenici acidi
Produzione:
56% vini bianchi, 44% fini rossi
Vitigni più diffusi:
Schiava, Pinot bianco, Chardonnay, Sauvignon,
Gewürztraminer
Superficie di produzione:
1.869 ha (35,56 % della superficie vitata in Alto Adige)
Altitudine dei vigneti:
200 - 1.000 m s.l.m.
Terreni:
roccia calcarea e dolomitica, da Termeno a Cortaccia
miscelata a depositi detritici argillosi; nelle lingue più
meridionali marne sabbiose
Produzione:
67% vini bianchi, 33% vini rossi
Vitigni più diffusi:
Pinot grigio, Chardonnay, Schiava, Gewürztraminer,
Pinot nero
Bolzano
Oltre ad essere il capoluogo dell’Alto Adige, Bolzano è
il terzo comune della provincia per produzione
vinicola, ed è nella sua conca che maturano due dei
vini più pregiati: da un lato il Santa Maddalena
“classico” - versione più nobile e corposa della Schiava
- che cresce sulle colline omonime e sui pendii limitrofi
di Santa Giustina, Rencio, Costa e San Pietro, e
dall’altro il Lagrein, varietà autoctona di cui Bolzano è
da sempre la roccaforte.
Superficie di produzione:
686 ha (13,06 % della superficie vitata in Alto Adige)
L’Oltradige
Coi suoi dolci declivi ricoperti di vigne e punteggiati da
manieri e palazzi signorili, il Lago di Caldaro è il cuore
dell’Alto Adige enoico, e i due comuni di Appiano e
Caldaro guidano la classifica della produzione vinicola
provinciale. Oggigiorno, l’area vinicola del Lago di
Caldaro non è più il simbolo della Schiava, ma anche di
Merlot, Cabernet e Pinot neri ottimamente strutturati.
Alle quote più elevate maturano rigogliosi il Pinot
bianco e grigio, lo Chardonnay e il Sauvignon.
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Altitudine dei vigneti:
250 - 900 m s.l.m.
Terreni:
sui versanti prevalentemente depositi detritici porfirici
ben ventilati, a fondovalle terreni alluvionali
Produzione:
30% vini bianchi, 70% vini rossi
Vitigni più diffusi:
Schiava, Lagrein, Gewürztraminer, Pinot bianco
La Valle dell’Adige
L’arenaria porfirica rossa che domina in questa valle
conferisce ai vini una nota minerale molto
caratteristica. Tutti i vini che recano la denominazione
DOC “Alto Adige Terlano” sono bianchi e una specialità
di quest’area è l’uvaggio bianco “Terlaner”, ottenuto
prevalentemente da uve Pinot bianco, Pinot grigio e
Chardonnay.
La Valle Isarco
In questa valle dominano i terreni sedimentari ricchi di
quarzo, mica e scisti, assai apprezzati da Sylvaner e
Müller-Thurgau che qui spiccano per freschezza, gusto
minerale e un’acidità molto gradevole. Da alcuni anni
poi vi si producono vini di grande prestigio
internazionale ottenuti da uve Kerner e Riesling.
Superficie di produzione:
Superficie di produzione:
Altitudine dei vigneti:
Altitudine dei vigneti:
Terreni:
Terreni:
Produzione:
Produzione:
Vitigni più diffusi:
Vitigni più diffusi:
258 ha (4,92 % della superficie vitata in Alto Adige)
348 ha (6,63 % della superficie vitata in Alto Adige)
250 - 900 m s.l.m.
400 - 800 m s.l.m.
sottofondo di porfido rosso, a Nalles e Andriano roccia
calcarea permeabile
micascisti (fillite quarzifera) da depositi pluviali e terreni
detritici sabbiosi
63% vini bianchi, 37% vini rossi
95% vini bianchi, 5% vini rossi
Sauvignon, Pinot bianco, Schiava, Lagrein
Müller-Thurgau, Sylvaner, Kerner, Gewürztraminer
Merano
La Val Venosta
La zona vinicola del Burgraviato comprende Merano e
i paesi limitrofi. Vi regna un clima molto mite e
temperato, che insieme ai terreni sabbiosi crea delle
condizioni ideali per la viticoltura. La denominazione
DOC “Alto Adige Merano” vale per tutti i vini a base di
Schiava prodotti nei dintorni della città. Ma in questa
zona si sono ambientati a meraviglia anche il Pinot
nero e il Merlot, che vi sviluppano un’ottima acidità.
Con precipitazioni che non superano i 400 millimetri al
metro quadro l’anno, la Val Venosta registra solo la
metà delle piogge che bagnano la Bassa Atesina, ma
su questi terreni magri e sabbiosi si pratica una
viticoltura da clima fresco da cui traggono origine vini
assai raffinati ed eleganti. Oltre al Pinot bianco e al
Müller-Thurgau, anche il Pinot nero si sta rivelando
una carta vincente per la viticoltura venostana.
Superficie di produzione:
Superficie di produzione:
368 ha (7,01 % della superficie vitata in Alto Adige)
43 ha (0,82 % della superficie vitata in Alto Adige)
300 - 800 m s.l.m.
500 - 800 m s.l.m.
terreni porosi da depositi pluviali, molto ghiaiosi sui
versanti, sabbiosi a fondovalle
magri e sabbiosi, con depositi pluviali di scisti e gneiss
37% vini bianchi, 63% vini rossi
Vitigni più diffusi:
Altitudine dei vigneti:
Altitudine dei vigneti:
Terreni:
Terreni:
Produzione:
Vitigni più diffusi:
Schiava, Pinot nero, Pinot bianco, Sauvignon
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Produzione:
51% vini bianchi, 49% vini rossi
Riesling, Pinot bianco, Pinot nero, Schiava
I vitigni più diffusi dell’Alto Adige
I vignaioli altoatesini si cimentano sia coi vitigni autoctoni, sia con le varietà
internazionali. Ciò permette loro da un lato di misurarsi con la concorrenza di altre
zone di produzione, proponendo rossi di Borgogna e Sauvignon blanc di grande
pregio, dall’altra di produrre ai massimi livelli di qualità varietà autoctone come il
Gewürztraminer, la Schiava o il Lagrein.
Vini Bianchi
Il Pinot bianco
Il Gewürztraminer
Col suo elegante profumo di mela e la sua spiccata
acidità, il Pinot bianco è perfetto come vino da tutti i
giorni. Per non falsare la raffinatezza del suo gusto
fruttato, gli enologi preferiscono usare con molta
cautela l’affinamento nei fusti di rovere.
Grazie al suo bouquet molto variegato e alla sua
struttura vigorosa, questo vino è il vino da
meditazione per eccellenza. Ma la sua acidità, sempre
presente e stimolante, lo rende anche un vino facile e
gradevole da bere, anche perché questo vitigno è
coltivato spesso a quote piuttosto elevate.
Superficie di produzione:
529 ha (9,80 % della superficie vitata in Alto Adige)
Area di coltivazione:
in tutte le zone vinicole, ad eccezione della Valle Isarco
Posizione preferita:
Superficie di produzione:
573 ha (10,60 % della superficie vitata in Alto Adige)
Area di coltivazione:
vigneti di media altitudine, fra i 400 e i 600 m s.l.m.
Bassa Atesina, ma anche in altre zone vinicole dell’Alto
Adige
primi piatti leggeri, canederli, pesce
terreni argillosi e calcarei
Il Sauvignon blanc
aperitivi, piatti asiatici, crostacei (con vinificazione
secca), fegato d’oca e paté vari (vinificato con residuo
zuccherino), dolci e formaggi (vinificato come vino
dolce).
Abbinamenti consigliati:
Il Sauvignon altoatesino sviluppa un suo profumo
tipico impreziosito da aromi verdi di ortica, uva spina,
sambuco, ribes nero e agrumi, dando vita sia a vini
freschi e di pronta beva, sia a vini più strutturati e dal
gusto più intenso.
Superficie di produzione:
385 ha (7,10 % della superficie vitata in Alto Adige)
Area di coltivazione:
dalla Bassa Atesina alla Val Venosta
Posizione preferita:
versanti con terreni detritici
Abbinamenti consigliati:
asparagi, verdure grigliate, pesce, formaggi di capra
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Posizione preferita:
Abbinamenti consigliati:
Lo Chardonnay
Quello prodotto in Alto Adige è uno Chardonnay che
esprime in pieno la sua tipicità. Si va dalle versioni
maturate in botti d’acciaio, fresche e lineari, fino alle
selezioni più complesse e da invecchiamento,
fermentate in barrique e affinate sui lieviti fini.
Superficie di produzione:
Il Sylvaner
Area di coltivazione:
Il Sylvaner è la specialità vinicola della Val d’Isarco,
dove questa varietà sviluppa un corpo di tutto
rispetto, ma anche una buona acidità. Un suo pregio
particolare è il profumo terrigno e minerale, arricchito
da aromi di erbe fresche o fieno.
532 ha (9,90 % della superficie vitata in Alto Adige)
Bassa Atesina, Oltradige, conca di Bolzano e Valle
dell’Adige
Posizione preferita:
terreni calcarei e detritici
Abbinamenti consigliati:
pesce e frutti di mare, carni bianche, risotto, canederli al
formaggio
Superficie di produzione:
74 ha (1,40 % della superficie vitata in Alto Adige)
Area di coltivazione:
quasi esclusivamente in Val d’Isarco
Posizione preferita:
Il Pinot grigio
versanti con terreni detritici
Il Pinot grigio prodotto in Alto Adige presenta versione
molto eterogenee: si va da quelle più raffinate e
fresche della Val Venosta, ai vini dal gusto più minerale
della Valle dell’Adige, fino a quelli più intensi e
strutturati della conca di Bolzano e dell’Oltradige. Se
affinato in barrique, questo vino acquista ancora più
vigore ed espressività.
primi piatti, speck, asparagi, pesce
Abbinamenti consigliati:
Il Veltliner
Area di coltivazione:
Anche questo vitigno è coltivato prevalentemente in
Val d’Isarco. Considerato un tempo un vino da tavola,
oggi, grazie alla limitazione delle rese e alle nuove
tecniche di vinificazione, si sta rivelando un vino
delicato e speziato di grande pregio.
in tutte le zone vinicole, soprattutto nella Bassa Atesina
e nell’Oltradige
Superficie di produzione:
terreni detritici a quote elevate
Area di coltivazione:
piatti di pesce dal gusto intenso, specialità altoatesine
Posizione preferita:
Superficie di produzione:
627 ha (11,60 % della superficie vitata in Alto Adige)
Posizione preferita:
26 ha (0,50 % della superficie vitata in Alto Adige)
Abbinamenti consigliati:
Val d’Isarco
terreni detritici
Abbinamenti consigliati:
formaggi, speck, primi piatti leggeri, pesci arrostiti
Il Riesling
Diversamente dai suoi parenti coltivati in Germania, il
Riesling prodotto in Alto Adige è vinificato quasi
sempre privo (o quasi) di zuccheri residui. Quello
coltivato nelle zone più fresche della Val d’Isarco e
della Val Venosta si distingue per gli aromi di pesca e
agrumi, e per un’acidità dinamica e stimolante.
Il Kerner
Superficie di produzione:
È un vitigno ottenuto incrociando Schiava e Riesling
che grazie alla sua resistenza al gelo cresce molto bene
nei vigneti più alti in Val d’Isarco e Val Venosta. Da
questa varietà si ottengono vini vigorosi e speziati con
degli aromi di noce moscata.
Area di coltivazione:
Superficie di produzione:
Posizione preferita:
Area di coltivazione:
Abbinamenti consigliati:
Posizione preferita:
72 ha (1,30 % della superficie vitata in Alto Adige)
prevalentemente in Val d’Isarco e Val Venosta
97 ha (1,80 % della superficie vitata in Alto Adige)
terreni detritici a quote elevate
Val d’Isarco e Val Venosta
primi piatti, frutti di mare, ostriche, ricette asiatiche
terreni detritici a quote elevate
Abbinamenti consigliati:
primi piatti, pesce alla griglia, paté di verdure
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Il Müller-Thurgau
Da questo vitigno si ottengono vini aromatici e
stimolanti, ma sempre espressione dei loro terroir
specifici. In Alto Adige si coltiva alle quote più alte
(oltre i mille metri d’altitudine), e i vini che ne
scaturiscono sono apprezzati per la loro struttura
cristallina e la loro freschezza corroborante.
Vini rossi
La Schiava
tutto l’Alto Adige
Dalla Schiava si producono vini leggeri, a basso tenore
di tannini e gradazione alcolica. La coltivano in quasi
tutte le zone vinicole, ottenendone delle versioni che,
a seconda del vignaiolo e della posizione, presentano
caratteristiche molto individuali.
vigneti di alta quota con terreni detritici
Superficie di produzione:
primi piatti leggeri, pesci d’acqua dolce arrostiti,
formaggi freschi
Area di coltivazione:
Superficie di produzione:
215 ha (4,00 % della superficie vitata in Alto Adige)
Area di coltivazione:
Posizione preferita:
Abbinamenti consigliati:
837 ha (15,50 % della superficie vitata in Alto Adige)
tutto l’Alto Adige
Posizione preferita:
terreni sia alluvionali che detritici
Abbinamenti consigliati:
Il Moscato giallo
Il vino prodotto con questo vitigno, coltivato nei
vigneti più caldi della Valle dell’Adige tra Salorno e
Merano, spicca per il suo elegante gusto amabile. Se
prodotto con affinamento secco, avvince per il suo
bouquet di noce moscata e la sua stimolante
freschezza.
Superficie di produzione:
90 ha (1,70 % della superficie vitata in Alto Adige)
Area di coltivazione:
in generale tutti i primi piatti, e soprattutto speck,
salumi, formaggi, piatti tradizionali altoatesini, vitello
Il Pinot nero
I Pinot neri più tipici dell’Alto Adige si distinguono per
il loro profumo intenso di bacche rosse e scure, spezie
e violetta. A giudizio delle guide enologiche italiane
più quotate, in Alto Adige si vinificano i Pinot neri
migliori fra quelli prodotti a sud delle Alpi.
Oltradige, Bassa Atesina, Valle dell’Adige, conca di
Bolzano
Superficie di produzione:
vigneti caldi e soleggiati a fondovalle
Area di coltivazione:
Posizione preferita:
428 ha (7,90 % della superficie vitata in Alto Adige)
Abbinamenti consigliati:
soprattutto Bassa Atesina (Egna e Montagna), ma
anche Oltradige, conca di Bolzano, Valle dell’Adige e Val
Venosta
dolci, formaggi maturi a muffa blu o come aperitivo
Posizione preferita:
terreni detritici calcarei
Abbinamenti consigliati:
selvaggina ungulata e da penna, agnello da latte,
coniglio, arrosti, formaggi stagionati
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Il Lagrein
Il Moscato rosa
Si distingue per i suoi aromi di frutti di bosco, ciliegia
fresca e violetta, e al palato esprime una pienezza
vellutata, impreziosita da una morbida acidità. Col
Lagrein i vignaioli altoatesini hanno modo di cimentarsi
con un vino autoctono di alto pregio, sempre più
apprezzato dagli esperti e dai consumatori.
Questo vino dolce, aromatico e complesso, è una
specialità assai ricercata. È un vitigno piuttosto delicato
da coltivare, ha delle rese molto limitate, e produce acini
molto zuccherini che poi vengono vinificati in rosso.
Superficie di produzione:
461 ha (8,50 % della superficie vitata in Alto Adige)
Superficie di produzione:
14 ha (0,30 % della superficie vitata in Alto Adige)
Area di coltivazione:
Area di coltivazione:
Oltradige, Bassa Atesina, conca di Bolzano, Valle
dell’Adige
conca di Bolzano, Bassa Atesina, Oltradige, Valle
dell’Adige
Posizione preferita:
terreni ben ventilati di tipo alluvionale o detritico
terreni caldi alle quote più basse (sabbia, ghiaia o porfido
di Bolzano)
dolci a base di fragola e cioccolato, crêpe, strudel di
papavero
Posizione preferita:
Abbinamenti consigliati:
Abbinamenti consigliati:
cacciagione, carni rosse, formaggi stagionati
I Vitigni di nicchia
Il Merlot
Si coltiva soprattutto nei vigneti caldi di fondovalle e su
terreni argillosi. Maturando prima del Cabernet, il
Merlot dà vita a vini dal fascino mediterraneo, ricchi di
tannini morbidi e maturi. Dal 1995 la superficie di
produzione di questa varietà è più che triplicata.
Superficie di produzione:
188 ha (3,50 % della superficie vitata in Alto Adige)
Area di coltivazione:
Bassa Atesina, Oltradige e conca di Bolzano, ma anche
Valle dell’Adige
Posizione preferita:
terreni caldi e argillosi a fondovalle
Abbinamenti consigliati:
selvaggina ungulata e da penna, piatti di carne classici,
formaggi stagionati
Il Cabernet
Fino agli anni Settanta, al Cabernet altoatesino si
attribuiva una nota “verdastra”, ma grazie a una
riduzione severa delle rese, oggi i vini ottenuti da questo
vitigno spiccano per i loro aromi maturi di frutti di
bosco. Con la sua struttura piena e corposa, il Cabernet
è uno dei migliori vini da invecchiamento fra quelli
prodotti in Alto Adige.
Superficie di produzione:
160 ha (3,00 % della superficie vitata in Alto Adige)
Area di coltivazione:
Bassa Atesina, Oltradige, conca di Bolzano, Valle
dell’Adige
Posizione preferita:
vigneti caldi in fondovalle, su terreni argillosi o pietrosi
Abbinamenti consigliati:
selvaggina da penna, agnello, piatti di carne classici,
formaggi stagionati
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In Alto Adige si coltivano anche i vitigni Malvasia e
Riesling italico, da entrambi si ottengono vini DOC. Non
mancano poi alcune varietà autoctone antiche, come il
Fraueler, il Blatterle o il Versoaln. In Italia, l’Alto Adige è
l’unica zona in cui si produce lo Zweigelt.
Superficie di produzione complessiva:
90 ha (1,60 % della superficie vitata in Alto Adige)
L’Alto Adige in pillole
> 5.398 ettari di superficie vitata (di cui 5.307 classificate DOC)
> 740.000 ettari (7.400 km2) di superficie totale
> Solo il 14 percento della superficie dell’Alto Adige è al di sotto dei
1.000 metri di quota
> Il 98 percento della superficie vitata è soggetto al
disciplinare DOC
> 350.000 ettolitri di produzione vinicola media in un anno
> La produzione si compone per il 60 percento di vini bianchi, per il
40 percento di vini rossi
> L’Alto Adige incide per meno dell’uno percento sulla
produzione vinicola nazionale
> Un terzo di tutti i vini prodotti è destinato all’esportazione
> L’Alto Adige ha circa 500.000 abitanti (due terzi di lingua
tedesca, un quarto di lingua italiana, e nelle valli dolomitiche
quasi tutti di lingua ladina)
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