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Le cifre chiave sull’istruzione superiore in Europa – Edizione 2007
L’istruzione superiore in Europa sta vivendo un profondo cambiamento attraverso il processo
di costruzione, entro il 2010, di uno spazio europeo dell’istruzione superiore, obiettivo ultimo
del processo di Bologna. Il ruolo di questo livello di istruzione è particolarmente importante
anche in relazione alla strategia di Lisbona che si propone di far diventare l’Unione Europea
l’economia più competitiva e dinamica del mondo basata sulla conoscenza.
Oltre a informazioni dettagliate sull’evoluzione dei finanziamenti e della partecipazione
nell’istruzione superiore nel suo insieme, questa nuova pubblicazione, prodotta da Eurydice
ed Eurostat, si concentra in particolare sulla dimensione sociale di questo livello di
istruzione e sulla mobilità degli studenti. I dati mostrano quanto ci sia ancora da fare per
promuovere la mobilità internazionale e rivelano la grande diversità di politiche attuate, a
seconda del contesto economico e sociale, per rispondere alla sfida che la dimensione
sociale rappresenta.
Questa pubblicazione è stata prodotta con il sostegno della Commissione europea.
Chi paga per l’istruzione superiore? Qual è il livello del finanziamento pubblico?
L’istruzione superiore è ampiamente organizzata e finanziata dal settore pubblico e accoglie
più del 70% degli studenti dell’Unione Europea. Il settore privato non sovvenzionato è quasi
assente a Cipro, in Polonia, Portogallo e Romania.
Predomina il finanziamento diretto agli istituti, la maggior parte del quale è destinato
all’insegnamento.
Fanno eccezione Grecia, Slovacchia e Svezia. In Grecia la maggior parte della spesa è destinata agli immobili e alle
infrastrutture (40,8%). In Slovacchia le spese operative costituiscono una quota più alta (46,8%) di quelle per il
personale. In Svezia, l’ammontare destinato alla ricerca è pari quasi a quello destinato all’insegnamento.
Le risorse del personale accademico variano fino a tre volte tanto a seconda del paese.
In alcuni paesi sono presenti, in media, dieci studenti per insegnante (Slovacchia, Finlandia, Svezia e Islanda),
numero che supera i 25 in Grecia e Slovenia.
La spesa per studente è in genere più bassa nei paesi in cui il loro numero per insegnante è
fra i più alti e viceversa. Ciò nonostante, il legame fra questi due elementi dipende fortemente
dagli stipendi del personale accademico; con ciò si spiega come alcuni paesi abbiano una
spesa più alta per studente rispetto ad altri, anche quando il rapporto studenti/insegnanti è lo
stesso.
Tre paesi (Bulgaria, Lituania e Slovacchia) si differenziano nettamente da questo modello con un basso rapporto
studenti/insegnanti (meno di 15 studenti per insegnante), sebbene la spesa per l’insegnamento si sia attestata, nel
2004, fra i livelli più bassi in Europa. Al contrario, nel Regno Unito, in cui la spesa è stata fra le più alte d’Europa, il
rapporto studenti/insegnanti era di 18:1.
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Gli studenti contribuiscono ai costi dell’istruzione in tutti i paesi?
L’accesso agli studi dell’istruzione superiore di primo livello è da considerarsi gratuita in una
dozzina di paesi.
In tre paesi (Finlandia, Svezia e nel settore pubblico della Norvegia), sono richieste solo le sottoscrizioni per le
organizzazioni studentesche; in Danimarca non è richiesto alcun contributo. In questi paesi nordici, quindi, l’accesso
può essere considerato gratuito. La situazione è analoga nel caso di tutti i programmi in Estonia, Irlanda, Cipro,
Grecia, Slovenia e Scozia. Lo stesso dicasi per la Repubblica ceca nei programmi lunghi teorici e in Spagna nei
programmi brevi professionali.
In quattordici paesi viene richiesto agli studenti di pagare le tasse. Nella maggior parte di essi,
le somme annuali variano dai 200 e i 1 000 euro SPA. 1
In Italia e in Norvegia (nel settore privato sovvenzionato), gli istituti sono completamente liberi di ridefinire
l’ammontare. Laddove è stabilito un limite massimo, esso può raggiungere più di 6 000 euro SPA nel settore
pubblico in Lettonia per gli studenti che non beneficiano di sovvenzioni e in alcuni programmi in Portogallo. Dal
2006/2007, in Inghilterra e in Irlanda del Nord, gli istituti sono liberi di fissare l’ammontare delle spese di istruzione,
senza oltrepassare l’importo massimo imposto di 4 301 euro SPA.
Quindici paesi hanno dimostrato la volontà di limitare la durata degli studi aumentando i
contributi a carico degli studenti fuori corso. L’importo dei contributi è, in questo caso, a
discrezione degli istituti.
Le tasse sono maggiorate in Spagna, Italia, Portogallo e Turchia. In sei paesi, e cioè nella Repubblica ceca
(programmi lunghi teorici ), Irlanda, Ungheria, Romania, Slovenia e Scozia, come pure in sei Länder della
Germania, gli studenti cittadini di questi paesi devono pagare un contributo solo se restano indietro negli studi.
Tuttavia, restano gratuiti gli studi in Danimarca, Grecia, Spagna (nei programmi professionali brevi), a Cipro, Malta,
in Svezia, Finlandia e nel settore pubblico in Norvegia).
Quali principali tipi di aiuti finanziari vengono messi in atto per gli studenti?
In molti paesi nei quali sono previsti i contributi privati, esistono anche forme di esenzione o
riduzioni. Tale tipo di sostegno è generalmente assegnato sulla base del reddito dei genitori
degli studenti. In alcuni paesi, il sostengo viene offerto attraverso borse di studio, e/o prestiti.
Le borse di studio, o le combinazioni di borse di studio e prestiti, sono le forme più diffuse di
aiuto agli studenti. Il prolungamento del sostengo è generalmente legato a un rendimento
soddisfacente negli studi.
I prestiti non sono previsti in Belgio (Comunità tedesca e fiamminga), Bulgaria, Repubblica ceca, Irlanda, Grecia,
Italia, Malta, Austria, Portogallo e Slovenia. L’Islanda è l’unico paese in cui vengono concessi solo prestiti.
L’ammontare dei prestiti è generalmente più alto di quello delle borse di studio e, nella
maggior parte dei casi, varia da 1 500 a 4 500 euro SPA all’anno.
Gli importi annuali più alti per le borse di studio concesse agli studenti si riscontrano in Danimarca (una cifra fissa
per tutti di 5 759 euro SPA), in Lussemburgo (una cifra fissa per tutti di 7 383) e in Austria (7 013 euro al massimo).
I prestiti sono vantaggiosi dal punto di vista dei tassi di interesse e la restituzione spesso
inizia quando gli studenti hanno finito gli studi ma la somma da restituire mensilmente è
legata al reddito del laureato in solo quattro paesi (Polonia, Islanda, Regno Unito e Ungheria).
1 Standard di potere d’acquisto (SPA): unità di riferimento monetaria artificiale comune, usata nell’Unione europea per
esprimere volumi di serie economiche in una prospettiva di comparazione, eliminando le differenze di livello dei prezzi
tra paesi. Le serie di volume economico espresse in SPA sono ottenute dividendo i valori iniziali espressi in unità
monetarie nazionali per il loro rispettivo PPA (parità di potere d’acquisto). Un SPA permette quindi di comprare uno stesso volume di
beni e servizi in tutti i paesi, mentre, se sono espressi in unità monetaria nazionale, cifre diverse diventano necessarie per comprare lo
stesso volume di beni e servizi in ogni paese, in funzione del livello dei prezzi.
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Tuttavia, nella maggior parte dei paesi esistono condizioni di annullamento o di riduzione del
debito.
Solo la Romania accorda i prestiti con i tassi di interesse del mercato, richiede la restituzione della somma durante il
corso degli studi e non collega la restituzione al reddito.
Il completamento degli studi nei tempi regolari è un criterio decisivo per cancellare il debito (Paesi Bassi) o per
ridurlo (Germania e Lussemburgo). In sei paesi (Spagna, Francia, Lettonia, Romania, Slovacchia e Finlandia), non
esistono criteri per la cancellazione o la riduzione del debito e la restituzione del prestito non è proporzionale al
reddito.
Sui 22 paesi che prevedono alloggi ad affitto ridotto per gli studenti, solo sette – Bulgaria,
Germania, Francia, Cipro, Lituania, Romania e Turchia – hanno fissato un affitto massimo (fra
i 61 e i 338 euro SPA a seconda del paese). Il numero di posti è spesso molto limitato: meno
del 15% degli studenti può essere accolto attraverso questa sistemazione, fatta eccezione
per la Bulgaria (24%) e l’Ungheria (22%).
Nessuna regolamentazione degli aiuti per gli alloggi è prevista in Belgio, Svezia, Regno Unito e Norvegia.
Diciotto paesi europei prolungano il sostegno finanziario ai genitori degli studenti
dell’istruzione superiore sotto forma di indennità e/o agevolazioni fiscali.
Bulgaria, Spagna, Malta, Romania, Regno Unito e paesi nordici non offrono nessuno di questi tipi di sostegno né ai
genitori né agli studenti. Paesi Bassi e Irlanda li offrono a in determinate circostanze.
Come va la mobilità degli studenti? Quali si muovono di più e dove vanno in Europa?
Al di fuori dei programmi comunitari, gli studenti che effettuano tutti o parte dei loro studi in un
altro paese europeo sono ancora pochi (meno del 2%). Si tratta per la maggior parte di
uomini e di dottorandi. Non si distribuiscono in maniera omogenea in Europa. Alcuni paesi
(Belgio, Austria e Regno unito) ospitano molti più studenti degli altri. Quasi tutti i paesi offrono
sostegno per la mobilità che è, però, di solito, soggetto a certe condizioni, la più diffusa delle
quali è che gli studenti continuino il programma iniziato nel proprio paese.
A Cipro (55%), in Islanda (15,5%) e nel Liechtenstein (34%) gli studenti usufruiscono ampiamente della mobilità
perché i loro paesi offrono poche opportunità formative. Al contrario, gli studenti spagnoli (1,2%), polacchi (1,2%) e
britannici (0,6%) ne usufruiscono meno di tutti.
Quali sono le tendenze della partecipazione a livello di dottorato?
Mentre coloro che hanno conseguito il dottorato costituiscono una minima parte della
popolazione (generalmente al di sotto dell’1% di coloro che hanno fra i 25 e i 64 anni), i
numeri degli studenti che seguono programmi di ricerca avanzati aumentano più rapidamente
del numero totale di iscrizioni dell’istruzione superiore in molti paesi. Questi programmi sono
generalmente caratterizzati da una predominanza di scienze e tecnologie (39% dei
dottorandi) e da una forte predominanza maschile. Questo profilo dei dottorati contrasta
fortemente con quello della partecipazione ai programmi di bachelor e master in cui la
presenza femminile è globalmente in maggioranza, e in cui il settore di ‘scienze sociali,
commercio e diritto’ conta il più alto numero di iscritti.
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Scheda tecnica
Le Cifre chiave dell’istruzione superiore in Europa – Edizione 2007
Titolo della
pubblicazione:
Key Data on Higher Education in Europe – 2007 Edition
Editore:
Eurydice
Data di pubblicazione:
Settembre 2007
Versioni linguistiche:
Inglese e francese (disponibile in tedesco da dicembre 2007)
Indirizzo internet:
http://www.eurydice.org/portal/page/portal/Eurydice/showPresentation?pu
bid=088EN
Questo rapporto è stato elaborato dall’Unità Europea di Eurydice con dati EURYDICE, raccolti
dalla rete EURYDICE, e con dati EUROSTAT.
Le informazioni di fonte EURYDICE si riferiscono all’anno 2005/06.
Gli anni di riferimento dei dati EUROSTAT (dati UOE e Indagine sulle Forze Lavoro – IFL) sono
2003 e 2003/04.
Questa pubblicazione è stata realizzata con il supporto finanziario della Direzione generale
Istruzione e Cultura della Commissione Europea.
Altre pubblicazione di Eurydice sull’istruzione superiore
(consultabili e scaricabili da: http://www.eurydice.org):
o
Focus on the Structure of Higher Education in Europe 2006/07: National Trends in the
Bologna Process – Edizione 2007
o
Decision-making, advisory, operational and regulatory bodies in higher education /
Volume 5, European Glossary on Education (2007)
o
Governance in Higher Education (previsto per la fine del 2007)
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