Il decalogo di “Vestiti trasparente”

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Il decalogo di “Vestiti trasparente”
Il decalogo di “Vestiti trasparente”
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Leggere sempre l’etichetta: essere a conoscenza dei materiali di cui è composto
il capo o il prodotto tessile che si acquista, è un fattore determinante per operare
scelte consapevoli, nel pieno rispetto della propria salute e dei propri diritti di
consumatore.
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Nel caso di dubbi o perplessità sulle indicazioni di composizione riportate in
etichetta, è bene rivolgersi agli Enti di controllo preposti (Ministero dello Sviluppo
Economico, con l’ausilio delle Camere di Commercio, della Polizia Locale e della
Guardia di Finanza).
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Anche l’etichetta di manutenzione fornisce indicazioni utili sulle caratteristiche
del capo: raccomandazioni sul lavaggio contrastanti o indicazioni di dimensioni
troppo piccole, denunciano una scarsa attenzione al consumatore mentre, l’obbligo
di lavaggio a secco deve far riflettere sull’effettivo costo “totale” del capo che, dopo
l’uso, deve essere necessariamente portato in tintoria!
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Imparare a riconoscere i marchi di certificazione: sono volontari e vengono
utilizzati per evidenziare come un prodotto presenti una serie di standards,
caratteristiche o elementi distintivi.
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I dermatologi denunciano che le dermatiti allergiche da contatto da prodotto
tessile in Italia sono in aumento. Nel caso di insorgenza di disturbi come
insofferenza, prurito, rossori, orticaria o altro, è bene rivolgersi al proprio medico di
fiducia e segnalare il caso ai NAS e all’Associazione Tessile e Salute, che
monitora con attenzione il fenomeno.
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I bambini, con la loro pelle delicata, sono i più esposti ai fenomeni di reazioni
cutanee determinate dal contatto con gli indumenti: se possibile è bene scegliere,
soprattutto per la biancheria intima, tessuti morbidi e traspiranti. Inoltre è utile
ricordare che i colori scuri e molto carichi e applicazioni plastificate, rilasciano più
facilmente residui sensibilizzanti.
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E’ buona norma lavare sempre i nuovi indumenti prima di indossarli (in
particolare i capi destinati ai più piccoli), come pure lasciare gli indumenti lavati a
secco esposti all’aria prima di riporli nell’armadio: consentirà di allontanare eventuali
residui chimici che restano sugli abiti.
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I prodotti per il bucato possono contenere tracce di nichel, cromo e cobalto,
responsabili di irritazioni e problemi respiratori: è bene non eccedere nel loro uso e
assicurarsi che la lavatrice garantisca un risciacquo adeguato.
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Rispettare l’ambiente: ogni anno, in Italia, vengono gettati in modo
indifferenziato, 3,5-5 kg di abiti pro-capite. Conferiti negli appositi contenitori
della raccolta differenziata, sarebbero in gran parte destinati al riutilizzo e al
riciclo e solo in minima parte allo smaltimento.
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Sobrietà nei consumi: acquistare consapevolmente e in quantità adeguata alle
proprie esigenze (magari orientandosi verso meno capi, ma di qualità) può
contribuire a salvaguardare la salute, l’ambiente, le aziende più serie
e…naturalmente il bilancio familiare!