Rapporto sui Servizi Per l`Impiego in Sardegna
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Rapporto sui Servizi Per l`Impiego in Sardegna
Rapporto sui Servizi Per l’Impiego in Sardegna A cura di Gianfranco Massa, Alessia Pitzalis e Giovanni Poggiu INDICE PREMESSA MATERIALI INFORMATIVI LE ATTIVITÀ DEI CPI E I SERVIZI ALLE PERSONE ORGANIZZAZIONE SERVIZIO CPI TIPO A ORGANIZZAZIONE SERVIZIO CPI TIPO B Adempimenti amministrativi Servizi alle persone Accoglienza e Informazione Orientamento e Consulenza Promozione all’inserimento lavorativo Servizi alle imprese Raccolta delle domande delle imprese Modalità di diffusione delle domande alle imprese Modalità di raccolta delle offerte di lavoro e di segnalazione dei candidati alle imprese Servizi informativi alle imprese 4 5 7 8 9 10 10 11 11 12 13 13 13 13 14 ANALISI DELLO STATO DEI CPI DELLA PROVINCIA DI CAGLIARI 1. L’assetto dei Centri per l’Impiego 1.1 Ubicazione delle sedi e degli sportelli decentrati 1.2 Bacino di utenza e numero operatori 1.3 Spazi e strutture 1.4 Dotazioni tecnologiche 2. L’assetto organizzativo 2.1 Personale 2.2 Le professionalità presenti nei CPI 3. La rete territoriale 14 14 15 18 19 21 21 22 33 ANALISI DELLO STATO DEI CPI DELLA PROVINCIA DI NUORO 1. L’assetto dei Centri per l’Impiego 1.1 Ubicazione delle sedi e degli sportelli decentrati 1.2 Bacino di utenza e numero operatori 1.3 Spazi e strutture 1.4 Dotazioni tecnologiche 2. L’assetto organizzativo 2.1 Personale 2.2 Le professionalità presenti nei CPI 3. La rete territoriale 35 35 36 39 40 41 41 42 46 ANALISI DELLO STATO DEI CPI DELLA PROVINCIA DI ORISTANO 1. L’assetto dei Centri per l’Impiego 1.1 Ubicazione delle sedi e degli sportelli decentrati 1.2 Bacino di utenza e numero operatori 1.3 Spazi e strutture 1.4 Dotazioni tecnologiche 2. L’assetto organizzativo 2.1 Personale 2.2 Le professionalità presenti nei CPI 3. La rete territoriale 48 48 49 52 52 54 54 56 62 ANALISI DELLO STATO DEI CPI DELLA PROVINCIA DI SASSARI 1. L’assetto dei Centri per l’Impiego 1.1 Ubicazione delle sedi e degli sportelli decentrati 64 64 1.2 Bacino di utenza e numero operatori 1.3 Spazi e strutture 1.4 Dotazioni tecnologiche 2. L’assetto organizzativo 2.1 Personale 2.2 Le professionalità presenti nei CPI 3. La rete territoriale 65 68 68 69 70 71 75 CONCLUSIONI Struttura Organizzazione Servizi Servizi alle persone Accoglienza e informazione Orientamento e consulenza Promozione all’inserimento lavorativo Servizi alle imprese Raccolta domande Modalità di diffusione delle domande alle imprese Modalità di raccolta delle disponibilità e segnalazione delle domande alle imprese Lavorare su target 77 78 78 79 79 79 79 79 80 80 80 80 ALLEGATI - Allegato A Legge Regionale 14 luglio 2003 n. 9 - Allegato B D.Lgs. Regione Sardegna 10 aprile 2001 n. 180 - Allegato C D.Lgs. del Presidente della Repubblica 19 dicembre 2002 n. 297 - Allegato D D.Lgs. del Presidente della Repubblica 21 Aprile 2000 n. 181 - Allegato E Analisi sul sistema degli SPI in Irlanda 81 83 90 96 100 Il mercato del lavoro sta vivendo una fase di grandi trasformazioni, un’evoluzione continua che sollecita il rapido adeguamento della stessa cultura del Lavoro, ma anche delle strutture chiamate a favorire l’incontro tra la domanda di lavoro e un’offerta alla costante ricerca di figure dotate di particolari specializzazioni. Anche in Sardegna, seppur con forte ritardo, si è dato avvio al processo di riorganizzazione dei servizi per l’impiego attraverso la legge regionale 14 Luglio 2003 n° 9 che recepisce le disposizioni contenute nel Decreto legislativo della regione Sardegna 10 aprile 2001 n°181 in materia di lavoro. La Legge 9/03, composta da due articoli, per la verità rimanda ad un provvedimento più organico di riordino generale delle politiche del lavoro in coerenza con le disposizioni contenute nei D Lgs nazionali 180/00 e 297/02, da realizzare entro 180 giorni dalla pubblicazione della Legge ma che ancora , alla data della stesura del presente rapporto , non è stato ancora emanato. Tuttavia la regione Sardegna ha messo a bando tutta una serie di attività che, seppur di carattere sperimentale, concorrono alla sperimentazione a livello locale di azioni inerenti la riorganizzazione dei servizi per l’impiego. Da qui sono stati finanziati una serie di progetti a valere sul Programma Operativo regionale di cui enunciamo i più significativi: • Progettazione e sperimentazione del Sistema Informativo Lavoro SIL Sardegna POR misura 3.1 assegnato al raggruppamento temporaneo di imprese composto da Accenture spa, Hewlett Packard Italia srl, Metso srl e Tiscali spa ; • Progetti di avvio sperimentale dei servizi per l’impiego nelle quattro province POR misura 3.1 assegnati alle Amministrazioni provinciali di Cagliari , Nuoro, Oristano e Sassari; • Progetti di affidamento ad Enti locali dell’incarico per l’istituzione di 55 centri di servizi per l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati POR misura 3.4; • Attività di assistenza tecnica e consulenza alle province nell’attuazione dei servizi innovativi della rete dei Centri Pubblici per l’Impiego POR misura 3.1 assegnato al raggruppamento temporaneo di imprese composto da Consorzio Tecnofor, Consorzio CGM, Butera & Partners srl. (non ancora attuato). Da questi presupposti normativi e operativi nasce il nostro rapporto che si propone di fare una fotografia ad altissima risoluzione dello stato dell’arte dei servizi per l’impiego in Sardegna, senza alcuna interpretazione soggettiva o di parte ma limitandoci alla fredda analisi della situazione attuale. Infine, al termine del rapporto (come allegato), proponiamo (tra gli altri) una breve analisi sull’organizzazione dei servizi per l’impiego in Irlanda. Ben sapendo che la situazione sociale , economica e soprattutto del mercato del lavoro in quel paese non è confrontabile con quella italiana, riteniamo importante, però, partire da un’esperienza positiva come quella irlandese che rappresenta un modello di efficacia e di efficienza in termini di sviluppo locale soprattutto per ciò che concerne le politiche del lavoro e l’organizzazione dei servizi per l’impiego. Riteniamo perciò importante , come stimolo di ragionamento e confronto rappresentare un modello di successo che ha prodotto nell’ultimo decennio una crescita che non ha eguali tra i paesi dell’Unione Europea. PREMESSA Oggetto Il presente rapporto fotografa e analizza le strutture, la dotazione, gli assetti organizzativi e le attività dei CPI delle quattro province sarde basandosi sui risultati dell’analisi di campo della situazione dei Servizi per l’impiego in Sardegna effettuata, per la RAS, da Tecnofor, Bufera & Partners e l’Emporio dei lavori (Dicembre 2002). Ulteriori informazioni sono state tratte dai Progetti, approvati dalla RAS, relativi all’avvio sperimentale dei servizi per l’impiego nelle Province di Cagliari, Nuoro, Sassari e Oristano (POR Sardegna 2000-2006 – Misura 3.1 Organizzazione Servizi per l’impiego). Finalità Scopo dell’analisi è quello di fornire un quadro il più possibile oggettivo delle condizioni operative dei futuri CPI. Tale analisi risulta propedeutica all’effettuazione di interventi migliorativi ed è prerequisito indispensabile per la fase programmatoria. Metodo di lavoro L’attività di rilevazione e monitoraggio è stata effettuata attraverso le seguenti attività: Analisi desk delle fonti ufficiali quali il Rapporto Tecnofor Butera e Partners e l’Emporio dei lavori (Masterplan Dicembre 2002)e i piani sperimentali provinciali. Gli ambiti di osservazione sono stati: aspetti strutturali aspetti organizzativi dotazione di risorse umane/fabbisogni espressi servizi erogati reti e relazioni attivate elaborazione dei risultati confronto degli stessi con gli indicatori e i criteri indicati dal Rapporto di Monitoraggio ISFOL – 2002 stesura del rapporto Data di rilevazione Giugno – Luglio 2004 GLI ASPETTI COMUNI In questa prima parte introduttiva, vengono presi in esame gli aspetti comuni ai CPI delle quattro Province. MATERIALI INFORMATIVI Aspetti da analizzare: Sussidi informativi Catalogo opportunità di lavoro Legislazione relativa al MdL Testi in materia di orientamento Quotidiani specializzati Valori/standard di riferimento: non disponibili In questo paragrafo si rileva l’utilizzo di materiali informativi necessari per gli utenti, indice di un’attenzione verso questi ultimi, come richiesto dalla riforma. Dai progetti per l’avvio sperimentale dei servizi per l’impiego emerge che i CPI della Sardegna, ritengono strategica la costituzione al livello provinciale di una struttura funzionale alla promozione e alla cura dell’immagine e dell’informazione di tutto il progetto. Il tutto al fine di curare adeguatamente l’immagine coordinata, le singole attività e i servizi programmati. E’ evidente che tale struttura avrà le competenze necessarie per svolgere e curare una corretta comunicazione, informazione e sviluppo di attività di MKT mirato, campagne stampa e collegamenti con tutti i mass-media. Lavorerà in stretta relazione con i CPI i quali peraltro dovranno curare in particolare la comunicazione e l’informazione locale. Le azioni di informazione e sensibilizzazione hanno l’obiettivo di informare i soggetti utilizzatori circa le opportunità previste nel progetto e di coinvolgere le forze sociali, le imprese e gli enti locali nelle azioni previste: o o o o o o o Conferenze stampa – di avvio, di step; Produzione di brochure di presentazione rivolti al target domanda e offerta; produzione materiale informativo dei diversi servizi – target domanda e offerta; campagna stampa media locali – radio locali – house organ delle associazioni imprenditoriali; sito dedicato in portale locale “web” con link ai siti delle parti sociali; rivista mensile dove sono pubblicate anche le richieste di lavoro che le aziende vogliono pubblicizzare; annunci su appositi spazi tv locali o tg regionali per promuovere i servizi e le occasioni di lavoro che le aziende vogliono pubblicizzare. Tale attività non sarà limitata all’avvio del progetto, ma farà parte integrante dello stesso attraverso campagne mirate in relazione delle diverse esigenze territoriali e soprattutto in relazione alle esigenze dei servizi attivati per rafforzare e sviluppare la rete. Oltre al front-office, l'unità di accoglienza, informazione, promozione vi sarà il Centro di Documentazione. Esso sarà un servizio di informazione rapida e riguarda i principali servizi offerti dal centro e le modalità per accedervi. Le informazioni non riguardano tanto il mercato del lavoro quanto piuttosto l'organizzazione del Centro. Poiché il Centro si configura come un nodo di un apparato più ampio di soggetti che, sul territorio, compongono il "sistema lavoro e formazione", le informazioni che sono fornite riguardano la rete nel suo complesso. A puro titolo esemplificativo l'utente che si rivolge allo sportello potrà trovare risposta circa: o le modalità di accesso alla struttura del Centro (orari dei diversi uffici, sistema di prenotazione…); o le caratteristiche fondamentali dei servizi offerti (finalità, requisiti per usufruire di alcune classi servizio etc.); o i servizi erogati dal sistema regionale nel suo complesso (Centri, Agenzia Provinciale ….); o i servizi e le modalità di accesso ad altre strutture di supporto per chi cerca impiego presenti sul territorio. L'operatore incaricato di questo servizio dovrà essere aggiornato sui diversi servizi del Centro ma anche su ciò che avviene nelle altre realtà esterne con cui il centro intrattiene rapporti. Il servizio può essere erogato, salva disponibilità di adeguate infrastrutture, anche tramite telefono (numero dedicato) o posta elettronica. Il Centro Documentazione permette di effettuare la consultazione di pubblicazioni e fonti di informazione sul mercato del lavoro e della formazione. E' un servizio aperto al pubblico che ne usufruisce autonomamente, senza il coinvolgimento diretto di operatori. Costituisce uno strumento a disposizione anche degli operatori del Centro per l'impiego. Le basi informative presenti sono di diversa natura: o o o o o o o o o Documentazione organizzata di materiale bibliografico di supporto al contatto col mondo del lavoro. Testi su professioni, manuali sulle attività di placement (scrivere CV, sostenere colloqui di selezione etc.); Pubblicazioni e brochure delle principali aziende del territorio e di quelle nazionali che operano con unità dislocate sul territorio; Testi di contrattualistica del lavoro; Raccolta delle gazzette ufficiali; Quotidiani locali e nazionali che settimanalmente pubblicano annunci di ricerca del personale; Pubblicazioni e brochure delle principali strutture di formazione del territorio; Pubblicazioni specializzate con data base aziendali (es. Kompass, Monaci..); Indirizzari di: Aziende che operano sul territorio strutture di formazione società di selezione del personale società di lavoro interinale enti pubblici Accesso tramite PC a una lista organizzata di fonti informative on line, siti che prestano servizi all'impiego, banche dati etc. Il Servizio è aperto al pubblico con orari compatibili con le esigenze della clientela (si tenga presente che il target a cui si rivolge non è costituito solo da disoccupati ma anche da chi ha già un lavoro - e quindi un orario vincolante); saranno previsti periodi tempo in cui il Servizio sarà a disposizione esclusiva degli operatori del Centro per l'impiego. Una regolamentazione all'accesso (es. prenotazione, numero predefinito di accessi per giorno o fascia oraria..) sarà prevista nel caso in cui l'afflusso eccessivo di persone deteriori il livello di servizio. Tale servizio è previsto in ogni CPI in quanto le distanze tra i vari CPI determinerebbero disagi per il cliente che intende usufruire del servizio. LE ATTIVITA’ DEI CPI E I SERVIZI ALLE PERSONE In questa parte del rapporto vengono analizzati i servizi erogati dai CPI con particolare riguardo al loro tasso di innovatività. Si esaminano cioè, oltre ai dati relativi agli adempimenti amministrativi, quelli inerenti ai servizi previsti dal Masterplan ministeriale, definiti da questo innovativi, come i servizi di accoglienza/informazione, orientamento e consulenza, promozione all’inserimento lavorativo, mediazione e incontro domanda/offerta di lavoro, consulenza alle imprese. Aspetti da analizzare: Servizi previsti quali standard minimi europei (Masterplan) Valori/standard di riferimento: servizi innovativi – punteggio da moltiplicare per il numero di servizi (7) fonte ISFOL - servizi non attivati punteggio 0 - servizi a livello elementare punteggio 1 - servizi a livello intermedio punteggio 2 - servizi a livello avanzato punteggio 3 media nazionale 10,4 In seno alle diverse Province si attiveranno sul territorio CPI diversificati: CAGLIARI: 9 CPI Cagliari, Assemini, Carbonia, Iglesias, San Gavino Monreale, Sanluri, Senorbì, Muravera, Quartu Sant’Elena NUORO: 3 CPI di tipo A (Nuoro, Sorgono e Lanusei) e 3 CPI di tipo B (Isili, Siniscola e Macomer). ORISTANO: 3 CPI di Tipo A (Oristano, Ghilarza e Ales ) e 3 CPI di tipo B ( Cuglieri, Mogoro, Terralba). SASSARI: 2 CPI di Tipo A (Sassari e Olbia) e 5 CPI di tipo B (Castelsardo, Alghero, Ozieri, Bonorva, Tempio Pausania). Il CPI di Tipo A dovrà essere atto a garantire l’erogazione dei servizi sia di base (amministrativi, accoglienza, informazione, incontro domanda/offerta) che specialistici (orientamento, accompagnamento, consulenza e sostegno ai disoccupati). Il CPI di Tipo B dovrà erogare tutti i servizi di base (amministrativi, accoglienza, informazione, incontro domanda/offerta) e garantire, invece, i servizi specialistici solo in orari prestabiliti, su appuntamento, utilizzando le professionalità presenti nei CPI di Tipo A. Il servizio di collocamento mirato in applicazione della legge 68 verrà centralizzato nella Provincia e allocato nella struttura del CPI che si prevede debba essere il capoluogo di Provincia, pertanto ad Oristano. Infatti, per comodità e per ottimizzare maggiormente i costi, si è previsto di erogare centralmente tutti i servizi specialistici, mentre tutti i CPI erogheranno sia l’informazione che i servizi di base (dall’anagrafica alla scheda professionale). Tale servizio sarà poi strettamente collegato, tramite i CPI, anche con i centri di servizio Comunali per l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, finanziati dall’Assessorato al lavoro con i Fondi FSE misura 3.4 del POR Sardegna. ORGANIZZAZIONE SERVIZIO CPI TIPO A RESPONSABILE CENTRO IMPIEGO CENTRALINO (1)* AMMINISTRAZIONE (1)* SEGRETERIA (1)* UFFICIO INFORMATICO (1)* RESPONSABILE UNITA’ RESPONSABILE UNITA’ Accoglienza Informazione Incontro domanda/offerta Promozione RESPONSABILE UNITA’ SERVIZI SPECIALISTICI Orientamento / Consulenza / Accomp / animaz. economica Front office Banca dati (domanda) Banca dati (offerta) Servizio orient/consulenza N°2 amministrativi C. di documentazione Team di 2/3 operatori - Responsabile Servizio sostegno - operatori di acc/inf - Progett. e org. Processi formativi (4)* (*) N° di persone incaricate al servizio - Responsabile - Operatori incontro D/O (3)* disoccupati N°2 amministrativi Team di 2/3 operatori ORGANIZZAZIONE SERVIZIO CPI TIPO B RESPONSABILE CENTRO IMPIEGO CENTRALINO (1) AMMINISTRAZIONE (1)* SEGRETERIA (1)* UFFICIO INFORMATICO (1)* RESPONSABILE UNITA’ RESPONSABILE UNITA’ Accoglienza Informazione Incontro domanda/offerta Promozione RESPONSABILE UNITA’ SERVIZI SPECIALISTICI Orientamento / Consulenza / Accomp / animaz. economica Front office Banca dati (domanda) Banca dati (offerta) C. di documentazione -Responsabile -operatori di acc/inf - Progett. e org. processi formativi (4)* (*) N° di persone incaricate al servizio - Responsabile - Operatori incontro D/O (3)* I SERVIZI SPECIALISTICI Sono erogati solo in orari prestabiliti utilizzando risorse messe a disposizione del CPI di tipo A Adempimenti Amministrativi Aspetti da analizzare: - tempo dedicato alle varie tipologie di servizi - tempo dedicato alle tipologie di servizi amministrativi sul totale del tempo dedicato agli adempimenti amministrativi - addetti agli adempimenti amministrativi Valori/standard di riferimento: non disponibili I servizi amministrativi saranno realizzati attraverso il personale attualmente dipendente dalle ex SCICA. Si compongono di attività quali l’iscrizione nell’elenco anagrafico informatico: di disoccupati, inoccupati ed occupati part-time, lavoratori aspiranti ad altra occupazione, pensionati e lavoratori stranieri in possesso del permesso di soggiorno. Ai centri sarà data la gestione di una banca dati informatizzata concernente la posizioni dei lavoratori iscritti e quelle dei datori del lavoro. Tale apparato si serve di un apposito programma applicativo (Net Labor), di cui permane titolare il Ministero del Lavoro e che si prevede compatibile con il nuovo Sistema Informativo Lavoro (SIL). Il SIL consentirà ai diversi centri dell’impiego e agli assessorati una vera gestione delle informazioni e dell’anagrafe del lavoro, utenti e aziende, consentendo un’attività “in rete” che porterà ad una effettiva integrazione ed una fruibilità immediata, dei dati, su tutto il territorio regionale. Tale sistema permetterà una elaborazione dei dati mirata, oltre che a fini certificativi e/o amministrativi, anche a fini statistici e di verifica di possibili agevolazioni contrattuali, contributive ed incentivanti collegate alla situazione anagrafico-professionale, occupativi e/o di anzianità di iscrizione. Al momento della stesura del rapporto tale servizio viene avviato in modo sperimentale in 5 centri per l’impiego pilota: Cagliari, Oristano, Nuoro, Sassari e Ozieri Per le aziende i servizi amministrativi forniti si compongono essenzialmente in ricezione delle comunicazioni di assunzione, cessazione e variazione del rapporto di lavoro. Inoltre al fine di favorire la conoscenza diretta del mondo del lavoro saranno promossi tirocini formativi e di orientamento. Servizi alle persone Aspetti da analizzare: attività svolte, strumenti e addetti per - accoglienza e informazione - orientamento e consulenza - promozione all’inserimento lavorativo Valori/standard di riferimento: servizi innovativi – fonte ISFOL - servizi non attivati - servizi a livello elementare - servizi a livello intermedio - servizi a livello avanzato punteggio 0 punteggio 1 punteggio 2 punteggio 3 L’analisi effettuata mette in rilievo che nei futuri CPI della Regione Sardegna si è cominciato a rivedere la stessa organizzazione interna in funzione di una gestione maggiormente innovativa dei servizi nell’ottica indicata dal Masterplan. I servizi che dovranno essere erogati sono descritti di seguito sulla base di quanto previsto nei progetti provinciali approvati per l’avvio sperimentale dei servizi per l’impiego. Accoglienza e Informazione Questi servizi hanno l'obiettivo di facilitare il collegamento diretto tra persone in cerca di occupazione e mondo del lavoro. L'unità organizzativa presenta un front-office, punto di accesso del pubblico all'intera struttura, presso cui operano persone provenienti dagli SCICA e collaboratori esterni in grado di fornire le prime indicazioni all'utenza circa i servizi e le modalità di erogazione da parte CPI e in grado di smistare i richiedenti verso le altre unità organizzative. Il front office non costituisce il punto di accesso esclusivo ai servizi del centro ma piuttosto quello preferenziale per gli utenti "inesperti" che per la prima volta si rivolgono alla struttura. Orientamento e Consulenza Il servizio di Orientamento è, tra i servizi innovativi, certamente quello più complesso e delicato. Questo infatti presuppone un rapporto diretto con l’utenza e un servizio quanto più è possibile personalizzato. Rispetto a questa funzione i CPI sul territorio nazionale si comportano in maniera diversificata: si va dalla mancata attivazione, ad un livello elementare (costituito da una attività orientativa veloce presso lo sportello), ad un livello intermedio (sulla base di colloqui e incontri su specifici temi), ad infine un livello avanzato (con percorsi personalizzati sulla base del bilancio di competenze). Di seguito vengono descritte brevemente le funzionalità realizzate nel sistema IRIS che rappresentano una prima analisi del sistema che il DPL(Dipartimento politiche del lavoro si propone di realizzare al fine di avere un sistema proprietario per la gestione dell’incontro domanda-offerta. Il prototipo si inserisce nel sistema informativo del DPL e da questo acquisisce alcune informazioni anagrafiche su soggetti già presenti nel database generale dei soggetti del DPL. Funzionalità del prototipo Il sistema, consente una gestione completa di tutte le informazioni utili agli operatori che devono operare nell’ambito del servizio Incontro domanda-offerta. Il sistema prevede la gestione di due moduli fondamentali: SOGGETTI per la gestione delle informazioni dei soggetti che si presentano al servizio IMPRESE per la raccolta delle richieste fatte dalle aziende. Soggetti In particolare, per ogni raggruppamento di dati omogenei sono presenti più viste la cui selezione attiva la visualizzazione del relativo elenco: o o o o o o o o o Dati anagrafici elenco alfabetico elenco per età elenco per comunità montana elenco per comune elenco per data di rinnovo questionario elenco per numero progressivo di registrazione elenco per data di registrazione del questionario elenco per sesso o o o o Dati su esperienze lavorative Raggruppamento per titolo di studio Informazioni sulle conoscenze in ambito informatico Raggruppamento in base data iscrizione. Sulla base della vista selezionata viene presentato l’elenco dei nominativi con alcuni dati identificativi del soggetto. La selezione di un soggetto consente l’accesso alla scheda anagrafica di dettaglio che descrive i dati per tipologia. Imprese Il modulo imprese consente la registrazione e gestione delle offerte di lavoro presentate dalle aziende. Anche in questo caso l’accesso al database delle aziende è reso possibile da alcune viste predefinite che consentono una rapida consultazione dell’archivio. Le viste attualmente implementate sono rappresentate da: o o o o Elenco per anno di richiesta Elenco alfabetico elenco per tipologia elenco per profilo professionale richiesto La selezione di un record dall’elenco consente l’apertura dei documenti relativi a: o o o scheda identificativa dell’azienda (dati anagrafici dell’azienda) scheda modulo offerta (dati soggetti richiesti) scheda modulo esito. Promozione all’inserimento lavorativo Il servizio di “Promozione all’inserimento lavorativo” costituisce un servizio essenziale per la realizzazione delle politiche attive del lavoro sul territorio. Il compito assegnato ai CPI è quello di fornire il massimo dell’assistenza e delle informazioni rispetto agli strumenti esistenti e di promuoverli, sul territorio, soprattutto rispetto alle fasce più deboli favorendo, in tal modo, l’inserimento lavorativo delle fasce più svantaggiate. Anche rispetto a tale funzione possiamo identificare (ISFOL) 4 livelli di attivazione del servizio: non attivato, elementare (in cui il CPI certifica semplicemente l’utilizzo di tali strumenti negoziati altrove), intermedio (esistenza di uno sportello ad hoc e colloqui di gruppo e individuali) ed avanzato in cui lo stesso CPI gioca in ruolo attivo e si fa promotore sia verso le persone in cerca di occupazione che nei confronti delle imprese in modo consulenziale e personalizzato. Servizi alle imprese Aspetti da analizzare: modalità di: - raccolta domanda imprese - diffusione della domanda - raccolta delle disponibilità - segnalazione dei candidati alle imprese feed back sulla mediazione ed incontro D/O addetti alla mediazione e incontro D/O servizi informativi alle imprese Valori/standard di riferimento: servizi innovativi – fonte ISFOL - servizi non attivati - servizi a livello elementare - servizi a livello intermedio - servizi a livello avanzato punteggio 0 punteggio 1 punteggio 2 punteggio 3 In questa sezione del rapporto viene presentato il servizio di Mediazione D/O di lavoro nella sua bidirezionalità: azioni verso le imprese, azioni nei confronti della offerta di lavoro. Tale servizio, in base alla riforma attuale, dovrebbe costituire il “core business” dell’attività dei Centri per l’Impiego: liberati dalla mole di adempimenti amministrativi che sino ad oggi hanno dovuto gestire, i servizi per l’impiego dovrebbero dedicarsi principalmente a realizzare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Raccolta delle domande delle imprese La raccolta avviene prevalentemente tramite “sportello” su richiesta dell’impresa, o per via telefonica. Non vengono mai svolti, per nessuno dei CPI, incontri presso le imprese, mentre in alcune occasioni si svolgono incontri con le associazioni di categoria. Modalità di diffusione della domanda alle imprese Il passo successivo, necessario per realizzare il matching D/O è senz’altro quello di diffondere le posizioni scoperte presso le imprese e da queste segnalate al CPI. Il servizio si basa sulla presenza di una banca dati, che raccolga informazioni circa le posizioni ricercate dalle aziende. Per questo servizio il Centro può avvalersi di differenti database che contengono offerte di lavoro. Modalità di raccolta delle offerte di lavoro e di segnalazione dei candidati alle imprese Gli ulteriori passi per la realizzazione del matching – la raccolta delle disponibilità da parte dei lavoratori e la conseguente segnalazione alle imprese interessate – vengono realizzati ad un livello più avanzato: si attiveranno i servizi di raccolta dei curricula, della redazione della Borsa delle Professionalità e la costituzione della banca dati, così come l’invio dei curricula alle aziende e dei profili alle associazioni di categoria. Inoltre verranno predisposti gli elenchi degli iscritti rispondenti alle richieste delle imprese, verificate le disponibilità ed effettuati colloqui di preselezione. Servizi informativi alle imprese I principali servizi che verranno offerti alle imprese sono quelli di tipo informativo, in particolare sulle legislazione relativa alle assunzioni, sulle forme contrattuali, sull’andamento del mercato del lavoro, sul collocamento obbligatorio e così via. Si tratta dunque di attività per così dire di sportello, che vengono, a quanto pare, svolte su richiesta delle aziende e non prevedono l’autopromozione dei CPI. ANALISI DELLO STATO DEI CPI DELLA PROVINCIA DI CAGLIARI 1. L’assetto dei Centri per l’Impiego La prima sezione del Rapporto esamina i seguenti aspetti attinenti l’assetto dei CPI: dislocazione nell’ambito del territorio della provincia bacino di utenza verso il quale vengono offerti i servizi n° operatori in rapporto agli utenti Sono state fatte alcune prime osservazioni, cercando di valutare il grado di efficienza “potenzialmente” raggiungibile in base all’assetto attuale dei singoli CPI. 1.1 Ubicazione delle sedi e degli sportelli decentrati Aspetti da analizzare: N° di centri per l’impiego della provincia (ex SCICA) = 9 N° di sedi centrali e sportelli per CPI Dislocazione sul territorio Comuni serviti dai singoli CPI Valori/standard di riferimento: non disponibili I servizi per l’impiego della Provincia di Cagliari sono costituiti da n. 9 Centri per l’Impiego: Cagliari, Assemini, Carbonia, Iglesias, San Gavino Monreale, Sanluri, Senorbì, Muravera, Quartu Sant’Elena. I 9 Centri sono distribuiti sulla base di un’articolazione piuttosto netta: o o o vi è innanzitutto tre realtà di grande entità e dimensioni, corrispondente alle SCICA di Cagliari, Quartu S.Elena e Assemini alle quale fanno capo 29 Comuni, nei quali si concentra la maggioranza (60%) della popolazione provinciale; vi sono poi quattro realtà di medie dimensioni , se riferite alla situazione provinciale, avendo ognuna fra 60.000-100.000 abitanti come bacino di riferimento, suddivisi nel complesso in 57 Comuni: si tratta di Carbonia, Iglesias, S.Gavino Monreale, Sanluri; infine sono presenti due realtà minori, le SCICA di Senorbì e di Muravera, con bacini di popolazione di riferimento rispettivamente di circa 30.000 e 15.000 abitanti, suddivisi in 18 Comuni nel primo caso e in 5 nel secondo. Tab.1 – Comuni serviti Nome CPI N° Comuni serviti Cagliari 2 Assemini 15 Carbonia 17 Iglesias 8 S. Gavino Monreale 8 Sanluri 24 Senorbì 18 Muravera 5 Quartu S.Elena 12 Totale 109 1.2 Bacino di Utenza e Numero operatori Aspetti da analizzare: Popolazione residente dei Bacini di utenza – fonte ISTAT Popolazione attiva dei Bacini di utenza – dati CPI Numero disoccupati per CPI Numero assoluto di operatori per CPI Figure direttive Numero medio di operatori per CPI Rapporto popolazione residente/popolazione attiva Rapporto popolazione attiva/n. operatori [carico di lavoro potenziale per operatore] Valori/standard di riferimento: Numero medio di operatori per CPI: 13,8 – Fonte ISFOL Rapporto ottimale popolazione attiva/n. operatori: 4000/1 – Fonte ISFOL Rapporto ottimale numero di disoccupati e operatori: 150/1 – Fonte ISFOL La distribuzione territoriale dei n. 6 CPI non appare equilibrata dal punto di vista del bacino di utenza come appare dalla tabella seguente: Tab.2 – Bacino di utenza (Comuni, popolazione e iscritti) per ex SCICA Ex SCICA di 1 2 N. comuni Popolazione residente al 01/01/20011 Popolazione attiva (Iscritti al collocamento al settembre 20022) Cagliari 2 183.732 34.900 Assemini 15 117.336 22.667 Carbonia 17 87.028 18.610 Iglesias 8 54.481 11.934 S. Gavino Monreale 8 60.646 15.203 Sanluri 24 59.639 14.650 Senorbì 18 28.806 6.527 Muravera 5 15.525 3.593 Quartu S.Elena TOTALE 12 109 154.792 31.455 761.985 159.539 Dati ISTAT al 01.01.2001. Dati Ex SCICA al settembre 2002. Si passa dal CPI di Cagliari che ha un bacino di utenza di 34.900 utenti (costituiti dalla popolazione attiva) e una popolazione di 183.702 residenti, a quello di Quartu S.Elena con 31.455 utenti su una popolazione residente 154.792 a quello medi della CPI di Carbonia con 18.610 utenti su una popolazione residente pari a 87.098 e, infine al bacino più ridotto di Muravera con 3.593 utenti su una popolazione di 15.525. Il bacino di utenti potenziali, costituito dalla popolazione in età lavorativa, dunque, varia dai 3.593 di Muravera ai 34.900 di Cagliari. Tab. 3 – Numero operatori Ex SCICA di N. operatori Popolazione attiva (iscritti al collocamento al settembre 20023) Cagliari 22 34.900 Assemini 19 22.667 Carbonia 16 18.610 Iglesias 12 11.934 S. Gavino Monreale 17 15.203 Sanluri 20 14.650 Senorbì 12 6.527 Muravera 5 3.593 Quartu Sant’Elena 24 31.455 147 159.539 Totale Provincia Il numero degli operatori medio per CPI è pari a 16,33 numero superiore dunque alla media nazionale di 13,8 addetti per centro (ISFOL - Rapp. di monitoraggio 2002). In complesso gli operatori sono infatti 147 in tutta la provincia con un valore inferiore alla media solo per i CPI di Iglesias (12), Senorbì (12) e Muravera (5). Complessivamente il personale delle ex SCICA e della DPL di Cagliari (33 unità) ammonta a 180 unità (situazione a inizio settembre 2002). Il personale della DPL è occupato presso il Settore Politiche de Lavoro. Prevalentemente è personale in possesso di titolo di studio superiore (27 persone) e due sono in possesso di laurea. Tutto il personale della DPL – Settore Politiche del Lavoro ha una lunga carriera maturata presso le strutture del Ministero. Presso la DPL si cura, come è noto, il Servizio specifico per le fasce deboli di Inserimento lavorativo. Ogni centro ha il suo responsabile. Questi dati consentono di avanzare delle prime osservazioni. In primo luogo è interessante notare il rapporto tra popolazione residente e popolazione attiva per i 3 CPI. Si osservi infatti la tabella seguente: 3 Dati Ex SCICA al settembre 2002. Tab. 4 – Rapporto popolazione attiva/popolazione residente Popolazione residente (A)* CPI Rapporto B/A. Cagliari 183.732 34.900 0,19 Assemini 117.336 22.667 0,19 Carbonia 87.028 18.610 0,21 Iglesias 54.481 11.934 0,22 S. Gavino Monreale 60.646 15.203 0,25 Sanluri 59.639 14.650 0,27 Senorbì 28.806 6.527 0,23 Muravera 15.525 3.593 0,23 Quartu Sant’Elena 154.792 31.455 0,20 Totale provincia Fonti: Popolazione attiva (B)** 761.985 159.539 0,21 *dati Istat 2001 ** dati CPI È evidente che i CPI più esposti nei confronti degli utenti potenziali sono quelli di Cagliari e Quartu S.Elena nei quali vi è ben il 42% della popolazione attiva della intera provincia essendo i maggiori poli attrattivi economico e commerciali della provincia. Tab. 5 – Rapporto popolazione attiva/operatori A. Popolazione attiva residente Cagliari B. Numero operatori A/B Utenti attivi per operatori CPI 22 19 1.586,36 Assemini 34.900 22.667 Carbonia 18.610 16 1.163,13 Iglesias 11.934 12 994,50 S. Gavino Monreale 15.203 17 894,29 Sanluri 14.650 20 732,5 Senorbì 6.527 12 543,92 Muravera 3.593 5 718,6 Quartu Sant’Elena 31.455 24 1.310,63 147 1.085,3 TOTALE 159.539 1.193 Incrociando i dati sulla popolazione attiva con quelli del numero di addetti per CPI, è possibile valutare l’effettivo carico di lavoro potenziale per ciascun operatore dei Servizi per l’impiego della Provincia. Il rapporto medio provinciale tra addetti e popolazione attiva è pari a 1 addetto ogni 1.085,3 utenti. Considerando che in base ad alcuni studi effettuati dall’ISFOL, il rapporto ottimale sarebbe quello di 1 addetto ogni 4000 abitanti attivi, la situazione dei Servizi della provincia di Oristano appare, sotto questo aspetto, molto positiva con vette di eccellenza a Muravera dove vi è un addetto ogni 718,6 utenti. La situazione appare ancor più positiva in tutta la provincia se andiamo ad utilizzare un ulteriore indicatore fornito da alcuni studi di livello internazionale e ripresi dall’ ISFOL (ISFOL 2002) i quali prendono in esame il rapporto tra numero di disoccupati e operatori e indicano come situazione ottimale quella in cui vi è un operatore SPI ogni 150 disoccupati. Cagliari è la provincia con il più alto tasso di disoccupazione in Sardegna, 22,94, si è stimato in circa 36.534,4 il numero di disoccupati attualmente presenti sul territorio. Ciò significa che il rapporto medio provinciale tra n° di disoccupati per addetto è di 248,55 unità, molto al di sopra del rapporto ottimale (150/1). Il numero degli addetti SPI - letto in questi termini – risulta sottostimato rispetto alle effettive necessità: sarebbero infatti 243,56 gli operatori necessari se si volesse raggiungere il massimo grado di efficienza. LA STRUTTURA In questa sezione viene data sintetica lettura dei dati relativi al titolo d’uso dei locali delle sedi dei CPI di Oristano, verificandone l’adeguatezza soprattutto rispetto ai dettami della normativa sulla sicurezza, sulle barriere archittettoniche e in merito alla normativa igienico-sanitaria. 1.3 Spazi e strutture Aspetti da analizzare: disponibilità degli spazi – N.D. accessibilità – N.D. adeguatezza delle strutture – N.D. condizioni di fruibilità delle sedi – N.D. Valori/standard di riferimento: non disponibili Titolo d’uso Edificio a norma Cagliari SEDE Non disponibile N.D. Assemini Proprietà dell’Amministrazione comunale Si Carbonia Non disponibile N.D. Iglesias Non disponibile N.D. S. Gavino Monreale Non disponibile N.D. Sanluri Non disponibile N.D. Senorbì Non disponibile N.D. Muravera Non disponibile N.D. Quartu Sant’Elena Non disponibile N.D. La struttura dei n. 9 CPI della Provincia di Cagliari non può essere definita per totale carenza di dati. 4 Rapporto Istat 2001. 1.4 Dotazioni tecnologiche Aspetti da analizzare: dotazioni tecnologiche/softwarw utilizzato/N. Postazioni internet/banca dati accesso alle linee telefoniche collegamento internet Valori/standard di riferimento: aspetti quantitativi rapporto postazioni/n°addetti: 1/1 rapporto postazioni/n°addetti – media nazionale: 1/2,9 – dati ISFOL aspetti qualitativi grado di obsolescenza Le schede relative al patrimonio tecnologico esistente sono sintetizzate nella tabella che segue: Tab. 6– Patrimonio tecnologico Cagliari N° postazioni PC 9 Server Fotocopiatrici 1 7 4 Assemini Carbonia Iglesias S. Gavino Monreale Sanluri Senorbì Muravera Quartu S.Elena 12 205 115 13 127 6 7 12 1 1 1 8 3 1 3 7 1 1 4 4 7 1 2 7 6 1 1 2 38 Software gestione Net attività Labor istituzionali Net Labor No No No No No No Net Labor N° postazioni software gestionale 9 1 No No No No No No 1 Banche dati Si N.D. N.D. N.D. No No No No No Lavagne luminose N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. Scanner No No No No No No No No No TV N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. Linee telefoniche N.D 2 N.D. N.D. N.D. N.D. Si Si Si Linee ISDN 1 No 1 1 1 1 1 1 1 Accesso internet 1 No 1 1 1 1 1 1 1 E-mail 1 No 1 1 1 1 1 1 1 Rete locale (LAN) 1 No 1 1 1 1 1 1 1 Gruppo di continuità 115 25 126 75 56 79 3 3 810 Stampante 165 9 1411 912 4 87 613 5 1411 Masterizzatore 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Fax 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Sistemi di videoconferenza N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. Webcam N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. Proiettore N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. Come si può notare, praticamente tutti i CPI hanno un numero di postazioni funzionanti inferiori al numero degli addetti. Da segnalare i casi di Cagliari e Quartu dove rispettivamente 9/22 e 12/24 operatori hanno la postazione informatica. Muravera risulta avere 7 postazioni funzionanti per 5 addetti. Se si tiene conto che il 42% della popolazione attiva provinciale insiste su Cagliari e Quartu ci rendiamo meglio conto della portata del gap. Inoltre, quasi la totalità dei CPI risulta sprovvista di postazioni dedicate al 5 Di cui 2 fuori servizio 6 Non operativo 7 Di cui 3 fuori servizio 8 Di cui 1 fuori servizio 9 Di cui 4 fuori servizio 10 Di cui 5 fuori servizio 11 Di cui 13 laser, 1 ad aghi 12 Di cui 7 laser, 1 ad aghi, 1 fuori servizio 13 Laser software gestionale Net Labor fatta eccezione per Cagliari, mentre gli Assemini e Quartu risultano esserne dotati in percentuale minima rispetto agli addetti e agli utenti. Tutti i centri risultano dotati di un server e solo a Muravera non è operativo. Gli hardware e i software utilizzati sono di buon livello. Non risulta disponibile il dato relativo all’utilizzo, da parte dei 9 centri, di banche dati. Il software utilizzato per la gestione delle attività istituzionali è Net Labor usato, dove presente, in tutte le sue funzionalità. Infine, per quanto riguarda le altre attrezzature, si rileva l’impossibilità di analizzare il dato, perché non disponibile, relativo alle dotazioni più sofisticate, quali proiettori, il sistema di videoconferenza. Tale mancanza, ovviamente pregiudica la possibilità di svolgere funzioni avanzate, soprattutto su gruppi di persone. 2. L’ASSETTO ORGANIZZATIVO In questa parte del rapporto analizzeremo la struttura organizzativa dei n. 9 centri, al fine di evidenziare l’organigramma adottato. 2.1 Personale Aspetti da analizzare: provenienza degli operatori presenza di collaboratori/consulenti Valori di riferimento: provenienza Ex SCICA – media nazionale 68,6% distribuzione per categorie professionali: media nazionale categoria C 61,5% Come si rilevava all’inizio di questo rapporto il personale dipendente dei n. 9 CPI della Provincia di Cagliari ammonta a 147 persone. Non è possibile analizzare la provenienza del personale. Tab. 7 – Provenienza del personale/Titolo studio/Anzianità di servizio Cagliari Assemini Carbonia Iglesias S. Gavino Monreale Sanluri Senorbì Muravera Quartu S.Elena Ex LSU/LPU Ex dipendenti SCICA 22 19 16 12 17 20 12 5 24 22 19 16 12 17 20 12 5 24 Consulenti Contratti formazione Altra provenienza Totale CPI La totalità dei dipendenti proviene dalle vecchie SCICA, in un rapporto ben superiore alla media nazionale che è del 68,6%, si arriva difatti al 100%. A conferma del fatto che il personale non è sufficiente né per numero né per competenze rispetto alla quantità di lavoro che i centri si troveranno a svolgere, si osserva che in tutti i CPI il personale dipendente sarà affiancato da consulenti esterni specializzati. Titolo di studio Cagliari Assemini Carbonia Iglesias S. Gavino Monreale Sanluri Senorbì Muravera Quartu S.Elena Diploma inferiore 4 5 2 3 3 2 1 1 5 Diploma superiore 18 14 13 8 13 17 9 4 18 Laurea 0 0 1 1 1 1 0 0 1 Totale CPI 22 19 16 12 17 20 10 5 24 Relativamente al titolo di studio sono presenti in tutta la provincia 5 addetti laureati (Oristano e Cuglieri), 114 dipendenti con il diploma di scuola secondaria superiore e 26 in possesso della licenza media inferiore. Anzianità di servizio Cagliari Assemini Carbonia Iglesias S. Gavino Monreale Sanluri Senorbì Muravera Quartu S.Elena Da 0 a 3 anni 1 0 0 0 0 0 0 0 1 Da 4 a 7 anni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Da 8 a 11 anni 4 1 0 3 3 1 0 0 1 Da 12 a 15 anni 9 11 4 4 6 3 3 2 7 Da 15 a 18 anni 1 0 0 0 0 0 0 0 0 Oltre 18 anni 7 7 12 5 8 16 7 3 15 Totale CPI 22 19 16 12 17 20 10 5 24 Emerge prepotentemente il dato che sui 147 dipendenti presenti in provincia, 80 sono in servizio da oltre 18 anni e che i due operatori di assunzione più recente hanno un’anzianità compresa tra 0 e 3 anni; sono invece 50 quelli con un’anzianità tra i 12 e i 15 anni. 2.2 Le professionalità presenti nei CPI Aspetti da analizzare: profili professionali in relazione ai servizi da attivare Valori di riferimento: non disponibili Ai responsabili dei 6 Centri abbiamo anche chiesto di indicarci quali sono i profili professionali presenti, in relazione ai nuovi servizi da attivare. Tab. 8 – Fabbisogno dei profili professionali da bandire nei CPI Cagliari Assemini Carbonia Iglesias S. Gavino Monreale Sanluri Senorbì Muravera Quartu S.Elena Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperto di creazione d’impresa Esperto del mercato del lavoro locale Operatori per inserimento lavorativo soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 1 2 1 1 1 1 1 1 6 6 6 6 5 6 Cagliari Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperto del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali Dati non disponibili. Dipendenti Impiego (unità di misura: h) Consulenti esterni Impiego (unità di misura: h) Assemini Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperto del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali Dati non disponibili. Dipendenti Impiego (unità di misura: h) Consulenti esterni Impiego (unità di misura: h) Carbonia Dipendenti Impiego (unità di misura: h) Consulenti esterni Impiego (unità di misura: h) 2 25 settim. 1 25 settim. 2 25 settim. 1 15 settim. Centralinisti/Informazioni Segreteria Esperti amministrativi 1 Operatori di accoglienza 2 Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperto di creazione d’impresa Esperti di strumenti per il lavoro Esperto del mercato del lavoro locale Operatori per inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali 1 4 CCNL 6 Iglesias Dipendenti Impiego (unità di misura: h) Consulenti esterni Impiego (unità di misura: h) 2 25 settim. 1 25 settim. 2 25 settim. 1 15 settim. Centralinisti/Informazioni Segreteria Esperti amministrativi 1 Operatori di accoglienza 2 Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperto di creazione d’impresa Esperti di strumenti per il lavoro Esperto del mercato del lavoro locale Operatori per inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali 1 4 CCNL 6 S. Gavino Monreale Dipendenti Impiego (unità di misura: h) Consulenti esterni Impiego (unità di misura: h) 2 25 settim. 1 25 settim. 2 25 settim. 1 15 settim. Centralinisti/Informazioni Segreteria Esperti amministrativi 1 Operatori di accoglienza 2 Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperto di creazione d’impresa Esperti di strumenti per il lavoro Esperto del mercato del lavoro locale Operatori per inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali 1 4 CCNL 6 Sanluri Dipendenti Impiego (unità di misura: h) Consulenti esterni Impiego (unità di misura: h) 2 25 settim. 1 25 settim. 2 25 settim. 1 15 settim. Centralinisti/Informazioni Segreteria Esperti amministrativi 1 Operatori di accoglienza 2 Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperto di creazione d’impresa Esperti di strumenti per il lavoro Esperto del mercato del lavoro locale Operatori per inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali 1 4 CCNL 6 Senorbì Centralinisti/Informazioni Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperto del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali Dati non disponibili. Dipendenti Impiego (unità di misura: h) Consulenti esterni Impiego (unità di misura: h) Muravera Dipendenti Impiego (unità di misura: h) Consulenti esterni Impiego (unità di misura: h) 2 20 settim. 1 20 settim. 1 20 settim. 1 10 settim. Centralinisti/Informazioni Segreteria Esperti amministrativi 1 Operatori di accoglienza 1 Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperto di creazione d’impresa Esperti di strumenti per il lavoro Esperto del mercato del lavoro locale Operatori per inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali 1 3 CCNL 5 Quartu S. Elena Dipendenti Impiego (unità di misura: h) Consulenti esterni Impiego (unità di misura: h) 2 36 settim. 1 36 settim. 2 36 settim. 1 20 settim. Centralinisti/Informazioni Segreteria Esperti amministrativi 1 Operatori di accoglienza 3 Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperto di creazione d’impresa Esperti di strumenti per il lavoro Esperto del mercato del lavoro locale Operatori per inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali 1 5 CCNL 6 Le tabelle mettono in luce che gli operatori provenienti dall’ex SCICA sono utilizzati per le attività amministrative, per cui si può dire che sono “addetti amministrativi”. Non sono attualmente presenti, in alcun centro, operatori di accoglienza, orientatori, operatori di autoimpiego, operatori per l’incontro D/O, tutte figure che dovranno essere reclutate all’esterno in numero differente a seconda del CPI di riferimento. Sono previste integrazioni di personale anche per la figura professionale che dovrà svolgere le attività di segreteria (tempo pieno o part-time) così come per i centralinisti e gli operatori informatici (part-time). Il fatto che le professionalità assenti nei CPI debbano essere reclutate dall’esterno significherebbe che il personale attuale oltre a non avere le competenze adeguate in partenza, sia impegnato in attività amministrative dalle quali non può essere distolto, altrimenti sarebbe stato sufficiente riqualificare una parte del personale. Il fatto che si debba procedere a nuove assunzioni conferma il lieve sottodimensionamento dei CPI rispetto ai valori ottimali. 3. LA RETE TERRITORIALE Aspetti da analizzare: Esistenza di relazioni con attori del territorio (es.: Università, scuole, Enti di Formazione, ecc.) Modalità di relazione (incontri periodici, convenzioni, tavoli tecnici, ecc.) Valori/standard di riferimento: non disponibili L’attivazione della rete territoriale intorno all’ex SCICA è un importante indicatore del grado di integrazione della stessa con il territorio. Il passaggio dall’ottica di soggetto passivo a soggetto attivo implica infatti che il soggetto accenda una serie di contatti sul territorio, che possano virtualmente aumentare il proprio braccio di azione nel bacino di sua competenza e facilitargli alcuni compiti. Le collaborazioni dell’ex SCICA di Cagliari con gli altri servizi del territorio sono numerose, anche se l’unico progetto strutturato è quello relativo ai tirocini formativi che ha coinvolto gli ordini professionali, la Legacoop e le associazioni degli artigiani. Sono frequenti anche le collaborazioni con i Sert e i servizi sociali, spesso sono finalizzati ad individuare percorsi alternativi per ex detenuti e/o ex tossicodipendenti. Altre collaborazioni sono maggiormente finalizzate allo scambio di informazioni, e vedono coinvolti: i Comuni della circoscrizione, ai quali vengono comunicate le ricerche di personale, le agenzie di lavoro interinale, che inviano alla SCICA le loro ricerche di personale, gli enti di formazione che, solo se sollecitati, inviano materiale informativo sui corsi gli Informagiovani dei Comuni della circoscrizione, che richiedono le ricerche di personale per poterle inserire nella loro bacheca con alcune scuole superiori vengono organizzati seminari informativi sul mercato del lavoro con gli studenti delle quinte classi. Per quanto riguarda il centro di Assemini le relazioni maggiormente strutturate sono con: gli enti di formazione, sia per la promozione dei corsi, sia per l’accertamento delle qualifiche, sia per le commissioni d’esame; con gli Informagiovani, pur con alcune difficoltà (capita che vengano date informazioni discordanti che creano confusione nell’utenza); con le cooperative presenti sul territorio, che spesso richiedono consulenza e informazioni. Non si è comunque mai riusciti a progettare e attuare un servizio in partnership con altri enti/servizi del territorio. Le maggior parte delle relazioni strutturate tra l’ex SCICA di Carbonia e altri enti pubblici e privati hanno come obiettivo lo scambio di informazioni. Non si è invece mai riusciti a progettare e attuare un servizio con la collaborazione di soggetti esterni. Più precisamente lo scambio di informazioni avviene con: tutti i comuni della circoscrizione, ai quali vengono comunicate le ricerche di personale gli enti di formazione che inviano materiale informativo sui corsi, oltre che collaborare per gli esami di qualifica e il riconoscimento delle stesse. Con gli Informagiovani e le Agenzie di lavoro Interinale le collaborazioni sono finalizzate soprattutto allo scambio degli annunci di ricerca di personale, anche se manca un reale orientamento alla collaborazione. Ciò è probabilmente dovuto al timore di perdere il proprio ruolo nell’area del collocamento e/o il contatto con gli utenti. In questi ultimi anni è iniziata anche una collaborazione con le scuole, finalizzata soprattutto all’espletamento degli adempimenti previsti dalla normativa sull’obbligo formativo. Ad Iglesias le relazioni maggiormente strutturate sono con: gli enti di formazione, sia per la promozione dei corsi, sia per l’accertamento delle qualifiche, sia per le commissioni d’esame. Si tratta di relazioni istituzionalizzate caratterizzate da un alto livello di collaborazione; con gli Informagiovani e i sindacati la collaborazione è soprattutto finalizzata allo scambio di informazioni; con le agenzie di lavoro interinale la collaborazione è finalizzata soprattutto all’esposizione dentro la SCICA delle loro ricerche di personale. Non si è comunque mai riusciti a progettare e attuare un servizio in partnership con altri enti/servizi del territorio. Le maggior parte delle relazioni strutturate tra la SCICA di S.Gavino Monreale e altri soggetti (sia pubblici che privati) hanno come obiettivo lo scambio di informazioni. Più precisamente lo scambio di informazioni avviene con: tutti i comuni della circoscrizione e in particolare con gli Informagiovani, ai quali vengono comunicate le ricerche di personale; gli enti di formazione che inviano materiale informativo sui corsi, oltre che collaborare per gli esami di qualifica e il riconoscimento delle stesse; numerose associazioni (organizzazioni sindacali, cooperative, etc) che richiedono spesso consulenze specifiche sulla normativa, su procedure amministrative, su innovazioni legislative e così via, alle quali risponde direttamente il responsabile della sede. Non si è invece mai riusciti a progettare e attuare un servizio con la collaborazione di soggetti esterni. Esiste inoltre un solido rapporto di collaborazione con le scuole, con le quali si organizzano seminari informativi per gli studenti degli ultimi anni sia delle scuole medie che delle scuole superiori. Le maggior parte delle relazioni strutturate tra la SCICA di Quartu e altri enti pubblici e privati hanno come obiettivo lo scambio di informazioni; non si è invece mai riusciti a progettare e attuare un servizio con la collaborazione di soggetti esterni. Più precisamente lo scambio di informazioni avviene con: tutti i comuni della circoscrizione, ai quali vengono comunicate le ricerche di personale; le agenzie di lavoro interinale, che inviano alla SCICA le loro ricerche di personale gli enti di formazione che, solo se sollecitati, inviano materiale informativo sui corsi gli Informagiovani dei comuni della circoscrizione, che richiedono le ricerche di personale per poterle inserire nella loro bacheca. Relativamente alle altre 3 SCICA e alle rispettive reti territoriali non sono disponibili dati o notizie in merito. Non siamo tuttavia in grado di verificare il grado di “operatività” delle reti territoriali, ossia quanto esse constino di soli rapporti istituzionali e quale sia invece l’effettivo grado di collaborazione sulle azioni (in particolare quelle relative ai servizi per l’impiego). In generale può comunque affermarsi che l’attivazione della rete territoriale intorno al CPI è un importante indicatore del grado di integrazione del Centro con il territorio. Il passaggio dall’ottica di soggetto passivo a soggetto attivo implica infatti che il “soggetto” CPI accenda una serie di contatti sul territorio che possano virtualmente aumentare il proprio braccio di azione nel bacino di sua competenza e facilitargli alcuni compiti. L’optimum sarebbe rappresentato dall’esistenza di una rete territoriale sufficientemente radicata. I responsabili dei CPI dovrebbero curare relazioni e scambi di informazioni con molti dei soggetti con funzioni economiche e sociali, rapporti con tutti i soggetti istituzionali (Comunità Montane, Comuni, Regione, ASL, Scuole, Università, Enti di Formazione, Rete EURES, Organizzazioni Sindacali e Associazioni di Categoria). Dovrebbe esservi un collegamento con i CPI delle altre province della Regione, con particolari Enti attivi sul versante della formazione come i Centri Territoriali di Educazione Permanente, i Centri di Orientamento della Regione e i Centri Servizi Amministrativi (ex Provveditorato agli studi). Un ulteriore dato utile a valutare l’integrazione del CPI rispetto al territorio e in generale l’esistenza o meno di una rete territoriale è quello relativo alla presenza dei diversi centri negli Organismi o Comitati permanenti attivati. Qui il dato non è però disponibile. ANALISI DELLO STATO DEI CPI DELLA PROVINCIA DI NUORO 1. L’assetto dei Centri per l’Impiego La prima sezione del Rapporto esamina i seguenti aspetti attinenti l’assetto dei CPI: dislocazione nell’ambito del territorio della provincia bacino di utenza verso il quale vengono offerti i servizi n° operatori in rapporto agli utenti Sono state fatte alcune prime osservazioni, cercando di valutare il grado di efficienza “potenzialmente” raggiungibile in base all’assetto attuale dei singoli CPI. 1.1 Ubicazione delle sedi e degli sportelli decentrati Aspetti da analizzare: N° di centri per l’impiego della provincia (ex SCICA) = 6 N° di sedi centrali e sportelli per CPI Dislocazione sul territorio Comuni serviti dai singoli CPI Valori/standard di riferimento: non disponibili I servizi per l’impiego della Provincia di Nuoro sono costituiti da n. 6 Centri per l’Impiego: il Centro per l’Impiego di Nuoro, quello di Isili, di Siniscola, di Macomer, di Lanusei e di Sorgono. I n. 6 Centri si distribuiscono su un territorio pari a 7.044 kmq, con una articolazione abbastanza netta. vi è innanzitutto la realtà di Nuoro che essendo anche il capoluogo di provincia, costituisce per dimensioni la realtà maggiore, sia in termini di popolazione (85.113) che di iscritti al collocamento (16.963); vi sono poi tre realtà di medie dimensioni, se riferite alla situazione provinciale, la cui popolazione si aggira sui 40.000 abitanti come bacino di riferimento, e sono: Siniscola, Macomer e Lanusei; infine sono presenti due realtà minori, le ex SCICA di Isili e di Sorgono, con bacini di riferimento rispettivamente di circa 23.000 e 19.000 abitanti; suddivisi in 15 comuni nel primo caso e in 13 nel secondo. Tab.1 – Comuni serviti CPI Nuoro Isili Siniscola Macomer Lanusei Sorgono Comuni serviti 16 15 15 18 23 13 Con questa tabella abbiamo mostrato qual è il numero esatto dei comuni amministrati da ciascuna ex SCICA. L’intera provincia nuorese è composta da 100 abitati, all’ex SCICA di Nuoro ne sono affidati 16, per l’ex SCICA di Isili sono 15, per Siniscola sino 15, per Macomer sono 18, per Lanusei sono 23 ed infine per l’ex SCICA di Sorgono sono 13. 1.2 Bacino di Utenza e Numero operatori Aspetti da analizzare: Popolazione residente dei Bacini di utenza – fonte ISTAT Popolazione attiva dei Bacini di utenza – dati CPI Numero disoccupati per CPI Numero assoluto di operatori per CPI Figure direttive Numero medio di operatori per CPI Rapporto popolazione residente/popolazione attiva Rapporto popolazione attiva/n. operatori [carico di lavoro potenziale per operatore] Valori/standard di riferimento: Numero medio di operatori per CPI: 13,8 – Fonte ISFOL Rapporto ottimale popolazione attiva/n. operatori: 4000/1 – Fonte ISFOL Rapporto ottimale numero di disoccupati e operatori: 150/1 – Fonte ISFOL La distribuzione territoriale dei n. 6 CPI non appare equilibrata dal punto di vista del bacino di utenza. Tab. 2 – Bacino d’utenza (comuni, popolazione e iscritti) per ex SCICA Ex SCICA Nuoro Isili Siniscola Macomer Lanusei Sorgono Totale N. Comuni Popolazione residente al 01/01/2001 Popolazione attiva (iscritti al coll. al sett. 2002*) 16 15 15 18 23 13 100 85.113 23.719 43.722 37.019 40.665 19.468 249.706 16.963 6.487 8.690 8.335 15.464 4.341 60.280 *dati ex SCICA al settembre 2002 Si evince dalla tabella che l’ex SCICA di Nuoro, con una popolazione di residenti di 85.113 unità è decisamente la più popolosa e si occupa di un bacino di utenza pari a 16.963 unità (costituiti dalla popolazione attiva), in percentuale il 19.9%. Da questo dato si passa poi a centri che servono un numero di popolazione nettamente inferiore come Isili e Sorgono, dove il peso degli iscritti sulla popolazione, per il primo è pari al 23% e per il secondo al 22.3%. Il bacino di utenti potenziali – costituito dalla popolazione in età lavorativa – dunque varia dai 16.963 di Nuoro ai 4.341 di Sorgono. Tab. 3 – Numero operatori Nuoro Isili Siniscola Macomer Lanusei Sorgono Tot. Provincia 18 14 14 14 17 13 90 16.963 6.487 8.690 8.335 15.464 4.341 60.280 *Dati ex SCICA settembre 2002 Da questa tabella abbiamo che il numero totale degli operatori che lavorano nei servizi per l’impiego per la provincia nuorese ammonta a 90 unità. Il numero degli operatori medio per CPI è pari a 15, numero leggermente superiore se paragonato alla media nazionale di 13,8 addetti per centro (ISFOL – Rapp. di monitoraggio 2002). Dal punto di vista dimensionale sono presenti due fasce di ex SCICA: le più consistenti, ovvero Nuoro con 18 operatori e Lanusei con altrettanti 17; tutte le altre, hanno una dimensione che si attesta su un numero simile di unità personale, pari a 13 14 addetti. Complessivamente il personale delle ex SCICA e della DPL di Nuoro ammonta a 105 unità (situazione a inizio settembre 2002). Dal mese di Giugno 2002 esiste un coordinamento che coinvolge le ex SCICA della provincia di Nuoro e che vede impegnato anche l’Assessore al Lavoro dell’Amministrazione Provinciale. L’obbiettivo è quello di iniziare a collaborare con la Provincia in vista dell’attuazione della legge 196/97. Questi dati ci consentono di avanzare delle prime osservazioni. In primo luogo è interessante notare il rapporto tra popolazione residente e popolazione attiva per i 3 CPI. Si osservi infatti la tabella seguente: Tab. 4 – Rapporto popolazione attiva/popolazione residente CPI Popolazione residente Popolazione attiva Rapporto A/B (A)* (B)** Nuoro Isili Siniscola Macomer Lanusei Sorgono Tot. Provincia Fonti: 85.113 23.719 43.722 37.019 40.665 19.468 249.706 16.963 6.487 8.690 8.335 15.464 4.341 60.280 0,19 0,27 0,19 0,22 0,38 0,22 0 *dati Istat 2001 ** dati CPI È evidente che i CPI più esposti nei confronti degli utenti potenziali sono quelli di Nuoro e di Lanusei, che raccolgono insieme quasi il 60% della popolazione attiva. Questo è facilmente interpretabile, infatti, Nuoro essendo il capoluogo provinciale diventa il maggior polo attrattivo economico e commerciale. Mentre Lanusei con Tortolì, i centri abitati più importanti di questa zona della Sardegna nota come Ogliastra, sono divenuti ormai i centri più attivi e di grande attrattiva economica, offrendo di conseguenza maggiori possibilità lavorative, in conseguenza dello sviluppo turistico estivo, esploso ormai da una decina d’anni. Tab. 5 – Rapporto popolazione attiva/operatori CPI Nuoro Isili Siniscola Macomer Lanusei Sorgono Totale A. Popolazione attiva B. Numero operatori A/B utenti attivi per operatori CPI 16.963 6.487 8.690 8.335 15.464 4.341 60.280 18 14 14 14 17 13 90 942,38 463,35 620,71 595,35 909,64 333,92 669,77 Incrociando i dati sulla popolazione attiva con quelli del numero di addetti per CPI, è possibile valutare l’effettivo carico di lavoro potenziale per ciascun operatore dei Servizi per l’impiego della Provincia. Il rapporto medio tra addetti e popolazione attiva è pari a 1 addetto ogni 5.155 utenti. Considerando che in base ad alcuni studi effettuati dall’ISFOL, il rapporto ottimale sarebbe quello di 1 addetto ogni 4000 abitanti attivi, la situazione dei Servizi della provincia di Nuoro non appare assolutamente critica. Andiamo in realtà da una situazione quasi ottimale, sia per il CPI di Nuoro sia per il CPI di Lanusei, dove vi è una media per il primo di 942,38 e per il secondo pari a 909,64 utenti attivi per operatori, a una situazione che possiamo cominciare a definire ideale, del CPI di Sorgono con 1 operatore ogni 345,14. La situazione appare ancor più in tutta la provincia se andiamo ad utilizzare un ulteriore indicatore fornito da alcuni studi di livello internazionale e ripresi dall’ ISFOL (ISFOL 2002) che prendono in esame il rapporto tra numero di disoccupati e operatori e indicano come situazione ottimale quella in cui vi è un operatore SPI ogni 150 disoccupati. In base al tasso medio di disoccupazione della Provincia fornito dal rapporto Istat 2001 pari al 15,3, si è stimato in circa 9222,8 il numero di disoccupati attualmente presenti sul territorio. Ciò significa che il rapporto medio provinciale tra n. di disoccupati per addetto è di 102,48 unità, molto al di sopra del rapporto ottimale (150/1). Il numero degli addetti SPI – letto in questi termini – risulta più che ottimale rispetto alle effettive necessità. La struttura In questa sezione viene data sintetica lettura dei dati relativi alla struttura delle sedi dei CPI di Nuoro, verificandone l’adeguatezza soprattutto rispetto ai nuovi servizi da erogare. 1.3 Spazi e strutture Aspetti da analizzare: disponibilità degli spazi accessibilità adeguatezza delle strutture condizioni di fruibilità delle sedi Valori/standard di riferimento: non disponibili Sede Nuoro Isili Siniscola Macomer Lanusei Sorgono Titolo d'uso Edificio a norma non disponibile non disponibile non disponibile non disponibile non disponibile non disponibile N.D N.D N.D N.D N.D N.D Non sono stati reperiti dati sufficienti per analizzare la situazione delle strutture dei 6 CPI della provincia di Nuoro. 1.4 Dotazioni tecnologiche Aspetti da analizzare: dotazioni tecnologiche/software utilizzato/n. postazioni internet/banca dati accesso alle linee telefoniche collegamento internet Valori/standard di riferimento: aspetti quantitativi rapporto postazioni/n. addetti: 1/1 rapporto postazioni/n. addetti – media nazionale: 1/2,9 – dati ISFOL aspetti qualitativi grado di obsolescenza Le schede relative al patrimonio tecnologico esistente sono sintetizzate nella tabella che segue: Tab. 6 – Patrimonio tecnologico Nuoro N°postazioni Pc server Software gestione attiv. istituzionali N°postazioni software gestionali banche dati lavagne luminose scanner TV fotocopiatrci linee telefoniche linee isdn accesso internet e-mail rete locale(LAN) gruppo continuità stampante masterizzatore fax sistemi di video conferenza webcam proiettore Isili Siniscola 8 5 9 1 1 1 Net Labor Net Labor Net Labor 6 4 4 N.D N.D N.D N.D N.D N.D 1 No no N.D N.D N.D 1 no 1 2 no 2 1 no no 1 1 no 1 1 no 1 1 no 1 no 2 8 4 9 no no 1 1 no 1 N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D Macomer Lanusei Sorgono 7(1n.f.) 1 Net Labor 1 N.D N.D 1(n.f.) N.D 1 1 1 1 1 no no 7 no 1 N.D N.D N.D 17 1 no no N.D N.D 12 (3 n.f.) N.D si si si si si no 12 (3 n.f.) si no 1 N.D N.D N.D 7 1 Net Labor 7 N.D N.D 1 N.D 1 1 1 1 1 no 1 1 1 no N.D N.D N.D n.f.=non funzionante Come si evince dalla tabella, tutte le ex SCICA della provincia di Nuoro hanno postazioni PC inferiori al numero degli addetti. Infatti, abbiamo già evidenziato come il numero medio degli incaricati per centro sia di 15 addetti e le postazioni siano, sempre in media, solo 7, così il rapporto postazioni/n. addetti è 7/15, decisamente lontano dal valore della media nazionale che è di 1/2,9. Ovvero più della metà del personale non può svolgere attività col supporto informatico, andando ad incidere ovviamente sulla quantità e qualità delle operazioni di lavoro. Sicuramente si può dire che le attrezzature informatiche presenti nel centro di Nuoro sono da un punto di vista qualitativo e quantitativo le più soddisfacenti, soprattutto se paragonate ad altri centri, come quello di Siniscola. Infatti, qui non si dispone di nessuna connessione ad internet, né esiste la rete di collegamento, come testimonia la mancanza di una LAN. Dati, questi, che ci fanno capire come siano seriamente compromesse tutta una serie di attività, così come previste dalla riforma, che vengono rallentate o annullate come le comunicazione, reperimento di informazioni via internet. Per quel che riguarda i casi delle ex SCICA di Macomer, Sorgono e Lanusei, le dotazioni sono presenti con un profilo che pare essenziale. Mentre l’ex SCICA di Isili è decisamente la meno dotata tra tutte. In linea di massima tutti i centri sono dotati di un server, e di un fax ed almeno di una e-mail, ma non abbiamo notizie su l’uso di banche dati. Il software utilizzato per la gestione delle attività istituzionali è net labor usato in tutte le sue funzionalità. Dai dati a nostra disposizione, inoltre, sembrerebbero assenti altri tipi di dotazioni, quali proiettori, lavagne luminose e sistemi di video conferenze, il che implica la impossibilità di svolgere attività avanzate su gruppi di persone. 2. L’assetto organizzativo In questa parte del rapporto analizzeremo la struttura organizzativa dei n. 6 centri, al fine di evidenziare l’organigramma adottato. 2.1 Personale Aspetti da analizzare: provenienza degli operatori presenza di collaboratori/consulenti Valori di riferimento: provenienza Ex SCICA – media nazionale 68,6% distribuzione per categorie professionali: media nazionale categoria C 61,5% Come si rilevava all’inizio di questo rapporto il personale dipendente dei n. 6 CPI della Provincia di Nuoro ammonta a 90 persone. Abbiamo analizzato in primo luogo la provenienza del personale. Tab. 7 – Provenienza del personale/titolo di studio/anzianità di servizio Ex LSU/LPU Ex dipendenti SCICA Consulenti Contratti formazione Altra provenienza Totale CPI Nuoro Isili Siniscola Macomer Lanusei Sorgono 18 14 14 14 17 13 18 14 14 14 17 13 La totalità dei dipendenti proviene dalle vecchie SCICA, in un rapporto ben superiore alla media nazionale che è del 68,6%. A conferma del fatto che il personale non è sufficiente, né per numero né per competenze rispetto alla quantità di lavoro che i centri si troveranno a svolgere, si osserva che in tutti CPI il personale dipendente sarà affiancato da consulenti (Co.Co.Co.). Titolo di studio Dipoma inferiore diploma superiore Laurea Totale Cpi Anzianità di servizio Da 0 a 3 anni da 4 a 7 anni Da 8 a 11 anni Da 12 a 15 anni Dai 15 ai 18 anni oltre i 18 anni Totale CPI Nuoro Isili Siniscola Macomer Lanusei Sorgono 5 12 1 18 4 9 1 14 5 9 4 13 14 6 5 3 14 17 5 7 1 13 Nuoro Isili Siniscola Macomer Lanusei Sorgono 2 1 2 1 4 1 1 2 16 18 13 14 12 14 9 14 15 17 11 13 Per quel che riguarda il titolo di studio posseduto, la maggior parte dei dipendenti può vantare il diploma di scuola media superiore, il personale laureato è presente in misura nettamente inferiore. L’unico caso da citare, riguarda l’ex SCICA di Macomer, dove sono ben tre i dipendenti che possiedono una laurea. Altra caratteristica da prendere in considerazione per analizzare l’assetto organizzativo attualmente presente è l’anzianità del personale. Per la maggior parte si aggira oltre i 18 anni di anzianità. Solo in piccola percentuale è presente qualche unità che è impiegata presso le ex SCICA da circa 15 anni. 2.2 Le professionalità presenti nei CPI Aspetti da analizzare: profili professionali in relazione ai servizi da attivare Valori di riferimento: non disponibili Ai responsabili dei 6 Centri abbiamo anche chiesto di indicarci quali sono i profili professionali presenti, in relazione ai nuovi servizi da attivare. Tab. 8 – Fabbisogno dei profili professionali da bandire nei CPI Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatore di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperti del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attiv. amm. Esperti in promozione di nuove attiv. econom. Altro ( incarichi drigenziali, formatori ex CFP) TOTALI Nuoro Isili Siniscola Macomer Lanusei Sorgono / / 1,5 2,5 part time / 1 1 / / 1,5 / part time / / 1 / / 1,5 / part time / / 1 / / 1,5 / part time / / 1 / / 1,5 2,5 part time / 1 1 / / 1,5 2,5 part time / 1 1 / / / / / / / / / / / / / part time Nuoro / part time / part time / part time / part time / / / / / / / 6 / 2,5 / 2,5 / 2,5 / 6 / 6 Dipendenti Impiego unità di misura: H Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatore di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperti del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attiv. amm. Esperti in promozione di nuove attiv. econom. Altro ( incarichi drigenziali, formatori ex CFP) TOTALI / part time Consulenti esterni Impiego unità di misura: H / / 1,5 2,5 part time / 1 1 / / 5.400 9.000 1.800 / 3.600 3.600 / / / / / part time 18 ccnl / 1.800 / / / 6 / Isili Dipendenti Impiego unità di misura: H Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatore di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperti del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attiv. amm. Esperti in promozione di nuove attiv. econom. Altro ( incarichi drigenziali, formatri ex CFP) TOTALI Siniscola Impiego unità di misura: H / / 1,5 / part time / / 1 / / 5.400 / 1.800 / / 3.600 / / / / / part time / 1.800 / / ccnl / 2,5 / 14 Dipendenti Impiego unità di misura: H Consulenti esterni Impiego unità di misura: H / / 1,5 / part time / / 1 / / 5.400 / 1.800 / / 3.600 / / / / / part time / 1.800 / / / 2,5 / Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatore di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperti del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attiv. amm. Esperti in promozione di nuove attiv. econom. Altro ( incarichi drigenziali, formatori ex CFP) TOTALI Consulenti esterni 14 ccnl Macomer Dipendenti Impiego unità di misura: H Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatore di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperti del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attiv. amm. Esperti in promozione di nuove attiv. econom. Altro ( incarichi drigenziali, formatori ex CFP) TOTALI Lanusei Impiego unità di misura: H / / 1,5 / part time / / 1 / / 5.400 / 1.800 / / 3.600 / / / / / part time / 1.800 / / ccnl / 2,5 / 14 Dipendenti Impiego unità di misura: H Consulenti esterni Impiego unità di misura: H Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatore di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperti del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attiv. amm. Esperti in promozione di nuove attiv. econom. Altro ( incarichi drigenziali, formatori ex CFP) TOTALI Consulenti esterni / / 1,5 2,5 part time / / 1 / / / part time 13 ccnl / / 5.400 9.000 1.800 / 3.600 3.600 / / / 1.800 / / / 5 / Sorgono Dipendenti Impiego unità di misura: H Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatore di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperti del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attiv. amm. Esperti in promozione di nuove attiv. econom. Altro ( incarichi drigenziali, formatori ex CFP) TOTALI Consulenti esterni / / 1,5 2,5 part time / / 1 / / / part time 13 ccnl Impiego unità di misura: H / / 5.400 9.000 1.800 / 3.600 3.600 / / / 1.800 / / / 5 / Le tabelle ci hanno mostrato, come si presenteranno i nuovi centri in attuazione alla riforma. In tutti i sei CPI è prevista l’integrazione del personale con 1,5 addetto alla funzione dell’accoglienza, probabilmente con competenze specifiche. Sempre in tutti centri è prevista la presenza di un operatore che si dedicherà all’incontro domanda offerta. Infine ci saranno in aggiunta 1 impiegato che si dedicherà alle attività amministrative ed un altro che si dedicherà del servizio informatico impiegati con un contratto part-time. Mentre gli operatori che si dedicheranno alla funzione dell’orientamento saranno presenti in almeno tre centri (Nuoro, Lanusei e Sorgono), mentre per i restanti CPI (Siniscola, Macomer e Isili) i servizi dell’orientamento saranno erogati in forma consulenziale dagli altri centri che ne prevedono la presenza in pianta stabile. Le professionalità dell’operatore per l’incontro D/O saranno ricoperte con il reclutamento di personale esterno. Il fatto che le professionalità assenti nei CPI debbano essere reclutate dall’esterno significherebbe che il personale attuale oltre a non avere le competenze adeguate in partenza, sia impegnato in attività amministrative dalle quali non può essere distolto, altrimenti sarebbe stato sufficiente riqualificare una parte del personale. Il fatto che si debba procedere a nuove assunzioni conferma il lieve sottodimensionamento dei CPI ai valori ottimali. 3. LA RETE TERRITORIALE Aspetti da analizzare: Esistenza di relazioni con attori del territorio (es.: Università, scuole, Enti di Formazione, ecc.) Modalità di relazione (incontri periodici, convenzioni, tavoli tecnici, ecc.) Valori/standard di riferimento: non disponibili L’attivazione della rete territoriale intorno all’ex SCICA è un importante indicatore del grado di integrazione della stessa con il territorio. Il passaggio dall’ottica di soggetto passivo a soggetto attivo implica infatti che il soggetto accenda una serie di contatti sul territorio, che possano virtualmente aumentare il proprio braccio di azione nel bacino di sua competenza e facilitargli alcuni compiti. Dagli studi fatti e messi a nostra disposizione è possibile raccontare come sono i rapporti delle diverse ex scica con il territorio. Analizziamoli in modo specifico per vedere se esistono relazioni comuni o se sono molto diversificati tra loro. Per quel riguarda l’ex SCICA di NUORO i suoi contatti sono numerosi, consentendo uno scambio continuo con i vari attori presenti sul territorio. Con le associazioni datoriali si sta realizzando un lavoro che ha come obbiettivo monitorare il fabbisogno formativo delle aziende locali, in tema di apprendistato. È già stato predisposto un questionario, trasmesso alle associazioni affinché si occupino della distribuzione e raccolta presso le aziende associate. Inoltre con le scuole locali ci sono buoni rapporti, si svolgono, infatti, varie attività finalizzate ad una sempre maggiore conoscenza del mercato. Per quel riguarda l’ex SCICA di ISILI sembrerebbe aver un buon rapporto con il sistema delle imprese, infatti, queste prima di procedere alle assunzioni si informano presso la stessa per sapere quali incentivi previsti dalla legge è possibile ottenere. Queste relazioni di tipo informativo si tengono direttamente con le aziende stesse ed i loro consulenti, molto difficilmente con le associazioni datoriali. Esistono inoltre alcune convenzioni con i Comuni facenti parte della circoscrizione per sviluppare progetti finalizzati alla realizzazione di cantieri comunali. L’ex SCICA di SINISCOLA mantiene rapporti ottimi con le aziende, infatti, queste si rivolgono spesso a queste per richiedere informazioni su agevolazioni previste dalla legge per le assunzioni. In passato c’è stato anche un fitto scambio di dati tra scuole comuni e SCICA, in relazione ai giovani per i quali era previsto l’assolvimento dell’obbligo formativo. Si sta anche cercando, d’intesa con il Provveditorato e la direzione provinciale del lavoro, di creare una banca dati, ma sono diverse le difficoltà che si sono incontrate essendosi interrotto il flusso di comunicazione con le scuole. L’ex SCICA di MACOMER mantiene buoni rapporti con il territorio da questa controllata, soprattutto con le Pubbliche Amministrazioni. Attualmente sono in corso dei contatti per l’attivazione di un partenariato con la Comunità Montana locale. Anche con le scuole si lavora soprattutto per un attività di orientamento. Esistono anche rapporti con le commissioni di categoria tramite i quali si cerca di attivare i tirocini di tipo formativo. Ottimi i rapporti con ASCOM, con i Comuni e con i Sindacati. Il comune di LANUSEI ha stretti rapporti con gli attori del mercato del lavoro, si attivano, infatti, delle convenzioni fra Comune ed ente Foreste per lo svolgimento dei cantieri. Nel 2002 sono stati avviati oltre 1.100 operai turnisti presso 15 cantieri dell’ente Foreste e talvolta spetta alla SCICA gestire situazioni legate ai trasferimenti. Anche i rapporti con le aziende privati sono buone, infatti queste si rivolgono periodicamente all’ex SCICA per richiedere l’elenco degli iscritti da avviare al lavoro. Principalmente sono aziende operanti nel settore turistico. Di rilievo è la collaborazione attivata dalla SCICA di Lanusei con i centri per l’impiego nati laddove la riforma è gia stata attuata. Infatti questi inviano periodicamente le offerte di lavoro disponibile, stagionali e non, e favoriscono l’attivazione di nuovi contatti con le aziende locali che si rivolgono direttamente alla SCICA per richiedere i nominativi di giovani in possesso di particolari requisiti. Infine nel comune di SORGONO siamo a conoscenza che esistono dei rapporti tra Comuni ed Ente Foreste, e che vengono attivati tramite convenzioni soprattutto per lo svolgimento dei cantieri. Abbiamo visto come effettivamente dei rapporti per l’integrazione delle ex SCICA rispetto al territorio esistano, anche se non si fa cenno per nessuna delle sei dell’esistenza di alcun contatto con la camera di commercio. Attore, comunque importante nel mercato del lavoro locale. Non siamo in ogni modo in grado di verificare il grado di operatività della rete territoriale, ossia di quanto consti effettivamente di soli rapporti istituzionali e quale sia invece l’effettivo grado di collaborazione sulle azioni. Rimane tra l’altro come problema principale il fatto che le aziende spesso ricercano personale qualificato, e non sempre si riesce a soddisfare le richieste. ANALISI DELLO STATO DEI CPI DELLA PROVINCIA DI ORISTANO 1. L’assetto dei Centri per l’Impiego La prima sezione del Rapporto esamina i seguenti aspetti attinenti l’assetto dei CPI: dislocazione nell’ambito del territorio della provincia bacino di utenza verso il quale vengono offerti i servizi n. operatori in rapporto agli utenti Sono state fatte alcune prime osservazioni, cercando di valutare il grado di efficienza “potenzialmente” raggiungibile in base all’assetto attuale dei singoli CPI. 1.1 Ubicazione delle sedi e degli sportelli decentrati Aspetti da analizzare: N. di centri per l’impiego della provincia (ex SCICA) = 6 N. di sedi centrali e sportelli per CPI Dislocazione sul territorio Comuni serviti dai singoli CPI Valori/standard di riferimento: non disponibili I servizi per l’impiego della Provincia di Oristano sono costituiti da n. 6 Centri per l’Impiego: Oristano, Cuglieri, Ghilarza, Ales, Mogoro, Terralba. I n. Centri sono distribuiti sulla base di un’articolazione piuttosto netta: o o o vi è innanzitutto la realtà di Oristano che per dimensioni costituisce la realtà maggiore, sia in termini di popolazione (76.651) che di iscritti al collocamento (15.171); vi sono poi due realtà di medie dimensioni , se riferite alla situazione provinciale, avendo ognuna una popolazione che si aggira sui 20.000 abitanti come bacino di riferimento, si tratta di Terralba (25.600 abitanti) e Ghilarza (21.700 abitanti); infine sono presenti tre realtà di minori dimensioni: le ex SCICA di Cuglieri, di Mogoro e di Ales con bacini di popolazione di riferimento rispettivamente di circa 13.000, 10.000 e 9.000 abitanti, suddivisi in 7 Comuni nel primo caso, 10 nel secondo e in 15 nel terzo. Tab.1 – Comuni serviti Nome CPI N. Comuni serviti Oristano 23 Cuglieri 7 Ghilarza 17 Ales 15 Mogoro 10 Terralba 5 1.2 Bacino di Utenza e numero operatori Aspetti da analizzare: Popolazione residente dei Bacini di utenza – fonte ISTAT Popolazione attiva dei Bacini di utenza – dati CPI Numero disoccupati per CPI Numero assoluto di operatori per CPI Figure direttive Numero medio di operatori per CPI Rapporto popolazione residente/popolazione attiva Rapporto popolazione attiva/n. operatori [carico di lavoro potenziale per operatore] Valori/standard di riferimento: Numero medio di operatori per CPI: 13,8 – Fonte ISFOL Rapporto ottimale popolazione attiva/n. operatori: 4000/1 – Fonte ISFOL Rapporto ottimale numero di disoccupati e operatori: 150/1 – Fonte ISFOL La distribuzione territoriale dei n. 6 CPI non appare equilibrata dal punto di vista del bacino di utenza come appare dalla tabella seguente: Tab.2 – Bacino di utenza (Comuni, popolazione e iscritti) per ex SCICA Ex SCICA di N° comuni Popolazione residente al 01/01/200114 Popolazione attiva (Iscritti al coll. al settembre 200215) Oristano 23 76.651 15.171 Cuglieri Ghilarza Ales Mogoro Terralba Totale 7 17 15 10 5 77 12.797 21.730 9.088 10.481 25.605 156.352 2.334 4.391 2.225 2.416 6.157 32.694 Si passa dal CPI di Oristano che ha un bacino di utenza di 15.171 utenti (costituiti dalla popolazione attiva) e una popolazione di 76.651 residenti, a quello di Ghilarza con 4.391 utenti su una popolazione residente 21.730 a quello della città di Ales con 2.225 utenti su una popolazione residente pari a 9.088. Il bacino di utenti potenziali, costituito dalla popolazione in età lavorativa, dunque varia dai 15.171 di Oristano ai 2.225 di Ales. 14 15 Dati ISTAT al 01.01.2001. Dati ex SCICA al settembre 2002. Tab. 3 – Numero operatori Ex SCICA di N. operatori Popolazione attiva (Iscritti al coll. al settembre 200216) Oristano 20 15.171 Cuglieri 4 2.334 Ghilarza 8 4.391 Ales 6 2.225 Mogoro 7 2.416 Terralba 8 6.157 Totale Provincia 53 32.694 Il numero degli operatori medio per CPI è pari a 8,83, numero inferiore dunque alla media nazionale di 13,8 addetti per centro (ISFOL - Rapp. di monitoraggio 2002). In complesso gli operatori sono infatti 53 in tutta la provincia con un valore superiore alla media solo per il CPI di Oristano che consta di 20 addetti. Complessivamente il personale delle ex SCICA e della DPL di Oristano (14 unità) ammonta a 67 unità (situazione a inizio settembre 2002). Il personale della DPL è occupato presso il Settore Politiche de Lavoro. Prevalentemente è personale in possesso di titolo di studio superiore (9 persone) e tre sono in possesso di laurea. Tutto il personale della DPL – Settore Politiche del Lavoro ha una lunga carriera maturata presso le strutture del Ministero. Presso la DPL si cura, come è noto, il Servizio specifico per le fasce deboli di Inserimento lavorativo. Ogni centro ha il suo responsabile. Questi dati consentono di avanzare delle prime osservazioni. In primo luogo è interessante notare il rapporto tra popolazione residente e popolazione attiva per i 3 CPI. Si osservi infatti la tabella seguente: Tab. 4 – Rapporto popolazione attiva/popolazione residente Popolazione residente (A)* Popolazione attiva (B)** Rapporto B/A Oristano 76.651 15.171 0,19 Cuglieri 12.797 2.334 0,18 Ghilarza 21.730 4.391 0,20 Ales 9.088 2.225 0,24 Mogoro 10.481 2.416 0,23 Terralba 25.605 6.157 0,24 Totale provincia 156.352 32.694 0,20 CPI Fonti: 16 *dati Istat 2001 ** dati CPI Dati Ex SCICA al settembre 2002. È evidente che il CPI più esposto nei confronti degli utenti potenziali è quello di Oristano nel quale vi è ben il 46,4% della popolazione attiva della intera provincia; essendo il capoluogo provinciale è anche il maggior polo attrattivo economico e commerciale. Tab. 5 – Rapporto popolazione attiva/operatori A. Popolazione attiva residente B. Numero operatori A/B Utenti attivi per operatori CPI Oristano 15.171 20 758,55 Cuglieri 2.334 4 583,50 Ghilarza 4.391 8 548,88 Ales 2.225 6 370,83 Mogoro 2.416 7 345,14 Terralba 6.157 8 769,63 TOTALE 32.694 53 616,87 Incrociando i dati sulla popolazione attiva con quelli del numero di addetti per CPI, è possibile valutare l’effettivo carico di lavoro potenziale per ciascun operatore dei Servizi per l’impiego della Provincia. Il rapporto medio tra addetti e popolazione attiva è pari a 1 addetto ogni 5.155 utenti. Considerando che in base ad alcuni studi effettuati dall’ISFOL, il rapporto ottimale sarebbe quello di 1 addetto ogni 4000 abitanti attivi, la situazione dei Servizi della provincia di Oristano appare, sotto questo aspetto, molto positiva. Andiamo in realtà da una situazione più che ottimale per il CPI di Oristano dove vi è una media di 758,55 utenti attivi per operatore a una situazione che possiamo cominciare a definire ideale, del CPI di Mogoro con 1 operatore ogni 345,14 utenti. La situazione appare ancor più positiva in tutta la provincia se andiamo ad utilizzare un ulteriore indicatore fornito da alcuni studi di livello internazionale e ripresi dall’ ISFOL (ISFOL 2002) i quali prendono in esame il rapporto tra numero di disoccupati e operatori e indicano come situazione ottimale quella in cui vi è un operatore SPI ogni 150 disoccupati. La provincia con il più alto tasso di disoccupazione in Sardegna è Cagliari (22,9), seguita da Oristano (17%)17; si è stimato in circa 5.546,08 il numero di disoccupati attualmente presenti sul territorio. Ciò significa che il rapporto medio provinciale tra n. di disoccupati per addetto è di 104,64 unità, al di sopra del rapporto ottimale (150/1). Il numero degli addetti SPI - letto in questi termini – risulta ottimale. 17 Rapporto Istat 2001. 2. La struttura In questa sezione viene data sintetica lettura dei dati relativi al titolo d’uso dei locali delle sedi dei CPI di Oristano, verificandone l’adeguatezza soprattutto rispetto ai dettami della normativa sulla sicurezza, sulle barriere archittettoniche e in merito alla normativa igienico-sanitaria. 1.3 Spazi e strutture Aspetti da analizzare: disponibilità degli spazi – N.D. accessibilità – N.D. adeguatezza delle strutture – N.D. condizioni di fruibilità delle sedi – N.D. Valori/standard di riferimento: non disponibili SEDE Titolo d’uso Edificio a norma Oristano Proprietà privata in locazione al Comune Si Cuglieri Proprietà dell’Amministrazione comunale Si Ghilarza Proprietà privata in locazione al Comune No Ales Non disponibile N.D. Mogoro Proprietà dell’Amministrazione comunale No Terralba Non disponibile N.D. La struttura dei n. 6 CPI della Provincia di Oristano si può definire sufficiente, ma sicuramente migliorabile negli aspetti legati al rispetto della normativa sulla sicurezza (D. Lgs. 626/94) e a quella in materia igienico-sanitaria. 1.4 Dotazioni tecnologiche Aspetti da analizzare: dotazioni tecnologiche/software utilizzato/n. postazioni internet/banca dati accesso alle linee telefoniche collegamento internet Valori/standard di riferimento: aspetti quantitativi rapporto postazioni/n°addetti: 1/1 rapporto postazioni/n°addetti – media nazionale: 1/2,9 – dati ISFOL aspetti qualitativi grado di obsolescenza Le schede relative al patrimonio tecnologico esistente sono sintetizzate nella tabella che segue: Tab. 6– Patrimonio tecnologico Oristano N. postazioni PC Cuglieri 18 9 7 Ghilarza 19 Ales 11 7 1 1 Mogoro 20 8 Terralba 1121 222 Server No Software gestione attività istituzionali No N. postazioni software gestionale No 4 4 7 4 5 N.D.23 N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. Lavagne luminose N.D N.D N.D. N.D. N.D. N.D. Scanner No No No No No No TV N.D N.D N.D. N.D. N.D. N.D. Fotocopiatrici 2 2 1 1 1 1 Linee telefoniche 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Accesso internet No No No No 1 No E-mail No No No No No No Rete locale (LAN) 1 1 1 1 1 1 Gruppo di continuità 1 1 1 1 2 1 25 Banche dati 24 Linee ISDN Stampante 1 Net Labor Net Labor Net Labor Net Labor 1026 No No No 1 1 1 1 N.D N.D. N.D. N.D. N.D. N.D N.D N.D. N.D. N.D. N.D. N.D N.D N.D. N.D. N.D. N.D. 6 4 6 No No No 1 1 Sistemi di videoconferenza N.D Webcam Proiettore 27 Fax Net Labor 9 8 Masterizzatore 1 18 Di cui 4 operativi, 1 non operativo, 2 non funzionanti. 19 Di cui 6 operativi, 2 non operativi, 3 non funzionanti. 20 Di cui 1 non operativo, 2 non funzionanti. 21 Di cui 2 non operativi, 3 non funzionanti. 22 Non operativi. 23 N.D. = Non disponibile 24 Tranne la ISDN di Ales le restanti non risultano operative. 25 Di cui 2 non funzionanti. 26 Di cui 1 non operativa, 1 non funzionante. 27 Tranne quello di Ales, gli altri funzionano via fax. Come si può notare, praticamente tutti i CPI hanno un numero di postazioni funzionanti inferiori al numero degli addetti. Da segnalare il caso di Oristano dove 9 operatori su 20 hanno la postazione informatica e Terralba dove solo 3 su 8 hanno un PC. Se si tiene conto che il 46% della popolazione attiva provinciale insiste su Oristano ci rendiamo meglio conto della portata del gap. Inoltre, Oristano risulta sprovvista di postazioni dedicate al software gestionale Net Labor mentre gli altri 5 CPI, ne risultano esserne dotati in percentuale più che buona (oltre l’80%) rispetto al numero di postazioni operative. Una menzione particolare merita il CPI di Ales, l’unico con ISDN funzionante, con un numero di postazioni informatiche superiore al numero degli addetti e tutte dotate del software gestionale. Solo il centro di Oristano non risulta dotato di un server. Gli hardware e i software utilizzati sono di buon livello. Non risulta disponibile il dato relativo all’utilizzo, da parte dei 6 centri, di banche dati. Il software utilizzato per la gestione delle attività istituzionali è Net Labor usato in tutte le sue funzionalità. Infine, per quanto riguarda le altre attrezzature, si rileva l’impossibilità di analizzare il dato, perché non disponibile, relativo alle dotazioni più sofisticate, quali proiettori, il sistema di videoconferenza. Tale mancanza, ovviamente pregiudica la possibilità di svolgere funzioni avanzate, soprattutto su gruppi di persone. 2. L’ASSETTO ORGANIZZATIVO In questa parte del rapporto analizzeremo la struttura organizzativa dei n. 6 centri, al fine di evidenziare l’organigramma adottato. 2.1 Personale Aspetti da analizzare: provenienza degli operatori presenza di collaboratori/consulenti Valori di riferimento: provenienza Ex SCICA – media nazionale 68,6% distribuzione per categorie professionali: media nazionale categoria C 61,5% Come si rilevava all’inizio di questo rapporto il personale dipendente dei N° 6 CPI della Provincia di Oristano ammonta a 53 persone. Non è possibile analizzare la provenienza del personale. Tab. 7 – Provenienza del personale/Titolo studio/Anzianità di servizio Oristano Cuglieri Ghilarza Ales Mogoro Terralba 20 4 8 6 7 8 20 4 8 6 7 8 Ex LSU/LPU Ex dipendenti SCICA Consulenti Contratti formazione Altra provenienza Totale CPI La totalità dei dipendenti proviene dalle vecchie SCICA, in un rapporto ben superiore alla media nazionale che è del 68,6%. A conferma del fatto che il personale non è sufficiente né per numero né per competenze rispetto alla quantità di lavoro che i centri si troveranno a svolgere, si osserva che in tutti i CPI il personale dipendente sarà affiancato da consulenti (Co.Co.Co). Titolo di studio Oristano Cuglieri Ghilarza Ales Mogoro Terralba Diploma inferiore 5 0 5 2 3 2 Diploma superiore 13 2 3 4 4 6 Laurea 2 2 0 0 0 0 Totale CPI 20 4 8 6 7 8 Relativamente al titolo di studio sono presenti in tutta la provincia 4 laureati (Oristano e Cuglieri), 32 dipendenti con il diploma di scuola secondaria superiore e 17 in possesso della licenza media inferiore. Anzianità di servizio Oristano Cuglieri Ghilarza Ales Mogoro Terralba 1 1 1 1 1 Da 0 a 3 anni Da 4 a 7 anni Da 8 a 11 anni Da 12 a 15 anni 1 1 Oltre 18 anni 19 3 8 5 5 6 Totale CPI 20 4 8 6 7 8 Da 15 a 18 anni Emerge prepotentemente il dato che sui 53 dipendenti presenti in provincia, 46 sono in servizio da oltre 18 anni e che i due operatori di assunzione più recente hanno un’anzianità compresa tra gli 8 e gli 11 anni. 2.2 Le professionalità presenti nei CPI Aspetti da analizzare: profili professionali in relazione ai servizi da attivare Valori di riferimento: non disponibili Ai responsabili dei 6 Centri abbiamo anche chiesto di indicarci quali sono i profili professionali presenti, in relazione ai nuovi servizi da attivare. Tab. 8 – Fabbisogno dei profili professionali da bandire nei CPI Oristano Ales Ghilarza Cuglieri Mogoro Terralba Centralinisti 1 1 1 1 1 1 Segreteria 1 Part time Part time Part time Part time Part time Operatori di accoglienza 1 1 1 1 1 1 1,5 1,5 1,5 / / / Part time / 1 1 / / / Part time / 1 1 / / / Part time / / 1 / / / Part time / / 1 / / / Part time / / 1 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 6.5 6,5 4 4 4 Orientatori Operatori informatici Part time Assistenti sociali / Operatore autoimpiego 1 Operatori di incontro D/O 1 Esperti di strumenti per il lavoro / Esperto del mercato del lavoro / Operatori per soggetti / svantaggiati Addetti alla attività ammin. / Esperti in promozione di nuove / attività economiche Progettista di interventi / formativi Altro (incarichi dirigenziali, / formatori ex CFP) Totali 7,5 Consulenti esterni Impiego (unità di misura: h) Centralinisti 1 3600 Segreteria 1 3600 Operatori di accoglienza 1 3600 1,5 5400 Part time / 1 1 / 1800 / 3600 3600 / / / / / / / / / / / / / Oristano Dipendenti Impiego (unità di misura: h) Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperto del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali 20 CCNL 7,5 Ales Dipendenti Impiego (unità di misura: h) Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperto del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali 6 CCNL Consulenti esterni Impiego (unità di misura: h) 1 3600 Part time 1800 1 3600 1,5 5400 Part time / 1 1 / 1800 / 3600 3600 / / / / / / / / / / / / / 6.5 Ghilarza Dipendenti Impiego (unità di misura: h) Centralinisti/Informazioni Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperto del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali 8 CCNL Consulenti esterni Impiego (unità di misura: h) 1 3600 Part time 1800 1 3600 1,5 5400 Part time / 1 1 / 1800 / 3600 3600 / / / / / / / / / / / / / 6,5 Consulenti esterni Impiego (unità di misura: h) 1 3600 Part time 1800 Operatori di accoglienza 1 3600 Orientatori / / Part time / / 1 / 1800 / / 3600 / / / / / / / / / / / / / Cuglieri Dipendenti Impiego (unità di misura: h) Centralinisti/Informazioni Segreteria Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperto del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali 4 CCNL 4 Consulenti esterni Impiego (unità di misura: h) 1 3600 Part time 1800 Operatori di accoglienza 1 3600 Orientatori / / Part time / / 1 / 1800 / / 3600 / / / / / / / / / / / / / Mogoro Dipendenti Impiego (unità di misura: h) Centralinisti/Informazioni Segreteria Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperto del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali 7 CCNL 4 Consulenti esterni Impiego (unità di misura: h) 1 3600 Part time 1800 Operatori di accoglienza 1 3600 Orientatori / / Part time / / 1 / / / 1800 / / 3600 / / / / / / / / / / / Terralba Dipendenti Impiego (unità di misura: h) Centralinisti/Informazioni Segreteria Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatori di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperto del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attività ammin. Esperti in promozione di nuove attività economiche Progettista di interventi formativi Altro (incarichi dirigenziali, formatori ex CFP) Totali 8 CCNL 4 Le tabelle mettono in luce che gli operatori provenienti dall’ex SCICA sono utilizzati per le attività amministrative, per cui si può dire che sono “addetti amministrativi”. Non sono attualmente presenti, in alcun centro, operatori di accoglienza, orientatori, operatori di autoimpiego, operatori per l’incontro D/O, tutte figure che dovranno essere reclutate all’esterno in numero differente a seconda del CPI di riferimento. Sono previste integrazioni di personale anche per la figura professionale che dovrà svolgere le attività di segreteria (tempo pieno o part-time) così come per i centralinisti e gli operatori informatici (part-time). Il fatto che le professionalità assenti nei CPI debbano essere reclutate dall’esterno significherebbe che il personale attuale oltre a non avere le competenze adeguate in partenza, sia impegnato in attività amministrative dalle quali non può essere distolto, altrimenti sarebbe stato sufficiente riqualificare una parte del personale. Il fatto che si debba procedere a nuove assunzioni conferma il lieve sottodimensionamento dei CPI rispetto ai valori ottimali. 3. LA RETE TERRITORIALE Aspetti da analizzare: Esistenza di relazioni con attori del territorio (es.: Università, scuole, Enti di Formazione, ecc.) Modalità di relazione (incontri periodici, convenzioni, tavoli tecnici, ecc.) Valori/standard di riferimento: non disponibili L’attivazione della rete territoriale intorno all’ex SCICA è un importante indicatore del grado di integrazione della stessa con il territorio. Il passaggio dall’ottica di soggetto passivo a soggetto attivo implica infatti che il soggetto accenda una serie di contatti sul territorio, che possano virtualmente aumentare il proprio braccio di azione nel bacino di sua competenza e facilitargli alcuni compiti. Le relazioni tra la SCICA di Oristano e gli enti pubblici e privati insistenti sul territorio hanno quale oggetto e obiettivo prevalente lo scambio di informazioni relativo al disbrigo delle pratiche d’ufficio (INPS, Comuni della Circoscrizione; …). I rapporti con gli Informagiovani sono molto formali e diretti all’erogazione di informazioni richieste dagli utenti agli Operatori IG. Difficile appare la collaborazione con le scuole, con le quali la Responsabile SCICA ritiene sarebbe ampiamente auspicabile collaborare ai fini di ottenere una certificazione capace ad esempio di accertare la posizione dei minori che intendano iscriversi al collocamento in relazione all’assolvimento o meno dell’obbligo scolastico. Le relazioni tra la SCICA di Cuglieri e gli enti pubblici e privati insistenti sul territorio hanno quale obiettivo prevalente lo scambio di informazioni relativo al disbrigo delle pratiche d’ufficio. Più precisamente lo scambio di informazioni avviene con: o la sede INPS di Ghilarza, con cui si segnala una proficua e costante collaborazione in particolare con riferimento alle pratiche di competenza di entrambi gli Enti; o tutti i comuni della circoscrizione, ai quali vengono comunicate le ricerche di personale e coi quali si collabora, sulla base della stipula di apposite convenzioni, anche nella redazione delle Graduatorie del Piano Occupazione; o alcuni enti di formazione che inviano materiale informativo sui corsi attivati; o gli Informagiovani dei comuni della circoscrizione che richiedono le domande di lavoro al fine di darne ampia diffusione alla loro utenza ma che, lamenta la Referente, non pensano all’utilità di uno scambio di informazioni o materiali con la stessa SCICA. Relativamente alle altre 4 SCICA e alle rispettive reti territoriali non sono disponibili dati o notizie in merito. Non siamo tuttavia in grado di verificare il grado di “operatività” delle reti territoriali, ossia quanto esse constino di soli rapporti istituzionali e quale sia invece l’effettivo grado di collaborazione sulle azioni (in particolare quelle relative ai servizi per l’impiego). In generale può comunque affermarsi che l’attivazione della rete territoriale intorno al CPI è un importante indicatore del grado di integrazione del Centro con il territorio. Il passaggio dall’ottica di soggetto passivo a soggetto attivo implica infatti che il “soggetto” CPI accenda una serie di contatti sul territorio che possano virtualmente aumentare il proprio braccio di azione nel bacino di sua competenza e facilitargli alcuni compiti. L’optimum sarebbe rappresentato dall’esistenza di una rete territoriale sufficientemente radicata. I responsabili dei CPI dovrebbero curare relazioni e scambi di informazioni con molti dei soggetti con funzioni economiche e sociali, rapporti con tutti i soggetti istituzionali (Comunità Montane, Comuni, Regione, ASL, Scuole, Università, Enti di Formazione, Rete EURES, Organizzazioni Sindacali e Associazioni di Categoria). Dovrebbe esservi un collegamento con i CPI delle altre province della Regione, con particolari Enti attivi sul versante della formazione come i Centri Territoriali di Educazione Permanente, i Centri di Orientamento della Regione e i Centri Servizi Amministrativi (ex Provveditorato agli studi). Un ulteriore dato utile a valutare l’integrazione del CPI rispetto al territorio e in generale l’esistenza o meno di una rete territoriale è quello relativo alla presenza dei diversi centri negli Organismi o Comitati permanenti attivati. Qui il dato non è però disponibile. ANALISI DELLO STATO DEI CPI DELLA PROVINCIA DI SASSARI 1. L’assetto dei Centri per l’Impiego La prima sezione del Rapporto esamina i seguenti aspetti attinenti l’assetto dei CPI: dislocazione nell’ambito del territorio della provincia=7 bacino di utenza verso il quale vengono offerti i servizi n. operatori in rapporto agli utenti Sono state fatte alcune prime osservazioni, cercando di valutare il grado di efficienza “potenzialmente” raggiungibile in base all’assetto attuale dei singoli CPI. 1.1 Ubicazione delle sedi e degli sportelli decentrati Aspetti da analizzare: N. di centri per l’impiego della provincia N. di sedi centrali e sportelli per CPI Dislocazione sul territorio Comuni serviti dai singoli CPI Valori/standard di riferimento: non disponibili I servizi per l’impiego della Provincia di Sassari sono costituiti da n. 7 Centri per l’Impiego: Sassari, Alghero, Castelsardo, Tempio Pausania, Bonorva, Ozieri e Olbia. I 7 Centri sono distribuiti sul territorio sulla base di una articolazione abbastanza netta: vi sono innanzitutto le realtà di Sassari e di Olbia che per dimensioni, rappresentano le realtà maggiori, sia in termini di popolazione che di iscritti al collocamento; vi sono poi due realtà intermedie, se riferite alla situazione provinciale, avendo ognuna una popolazione consistente, che si aggira per Alghero su 60.000 abitanti come bacino di riferimento e per Ozieri sui 40.000 abitanti; infine sono presenti tre realtà minori all’interno della realtà provinciali:le ex SCICA di Tempio Pausania, di Castelsardo e di Bonorva con bacini di riferimento rispettivamente di circa 30.000 e 19.000 abitanti, suddivisi in 9 comuni nel primo caso, 13nel secondo e in 15 nel terzo. Tab.1 – Comuni serviti Nome CPI N. Comuni serviti Sassari Alghero Castelsardo Tempio Pausania Bonorva Ozieri Olbia 14 8 13 9 15 18 13 Con questa tabella abbiamo mostrato qual è il numero esatto dei comuni amministrati da ciascuna ex SCICA. L’intera provincia sassarese è composta da 90 abitati, all’ex SCICA di Sassari ne sono affidati 14, per l’ex SCICA di Bonorva sono 15, per Castelsardo e Olbia sono 13, per Ozieri sono 18, per Tempio Pausania sono 9 ed infine per l’ex SCICA di Alghero sono 8. 1.2 Bacino di Utenza e Numero operatori Aspetti da analizzare: Popolazione residente dei Bacini di utenza – fonte ISTAT Popolazione attiva dei Bacini di utenza – dati CPI Numero disoccupati per CPI Numero assoluto di operatori per CPI Figure direttive Numero medio di operatori per CPI Rapporto popolazione residente/popolazione attiva Rapporto popolazione attiva/n. operatori [carico di lavoro potenziale per operatore] Valori/standard di riferimento: Numero medio di operatori per CPI: 13,8 – Fonte ISFOL Rapporto ottimale popolazione attiva/n° operatori: 4000/1 – Fonte ISFOL Rapporto ottimale numero di disoccupati e operatori: 150/1 – Fonte ISFOL La distribuzione territoriale dei N. 7 CPI appare equilibrata dal punto di vista del bacino di utenza. Tab. 2 – Bacino d’utenza EX SCICA Sassari Alghero Castelsardo Tempio Pausania Bonorva Ozieri Olbia Totale N° Comuni Popolazione residente al 01/01/2001* Popolazione attiva (iscritti al coll. al sett. 2002** ) 14 8 13 9 15 18 13 90 189.324 59.726 25.012 30.654 19.275 40.730 94.428 459.149 37.132 13.589 5.613 5.951 3.543 8.248 13.646 87.722 *dati Istat al 01.01.2001. **dati ex SCICA al settembre 2002. Si vede chiaramente dalla tabella che Sassari ha una popolazione di residenti decisamente più numerosa, 189.324 unità e si occupa di un bacino di utenza pari a 37.132 (costituiti dalla popolazione attiva), in percentuale il 19.6%. Da questo dato si passa poi a centri che decisamente servono un numero di popolazione nettamente inferiore, come Bonorva e Castelsardo, dove il peso degli iscritti sulla popolazione, per il primo è pari al 18% e per il secondo al 22.4%. Il bacino di utenti potenziali – costituito dalla popolazione in età lavorativa – dunque, varia dai 37.132 di Sassari ai 3.543 di Bonorva. Tab. 3 – Numero operatori Ex SCICA di N° operatori Popolazione attiva (iscritti al coll. al sett. 2002*) Sassari Alghero Castelsardo Tempio Pausania 28 12 7 37.132 13.589 5.613 8 Bonorva 10 Ozieri 7 Olbia 12 Tot. Provincia 84 *dati ex SCICA al settembre 2002 5.951 3.543 8.248 13.646 87.722 Il numero degli operatori medio per CPI è pari a 12, numero leggermente inferiore dunque alla media nazionale di 13,8 addetti per centro (ISFOL - Rapp. di monitoraggio 2002). In complesso gli operatori sono infatti 84 in tutta la provincia sassarese, con un valore superiore alla media solo per il CPI di Sassari, che consta di 28 addetti. Complessivamente il personale delle ex SCICA e della DPL ammonta 98 unità. Dal punto di vista dimensionale sono presenti tre fasce di ex SCICA: · la più consistente è quella di Sassari che vede impiegate 28 persone; · tre centri hanno una dimensione inferiore che si attesta sulle 10-12 persone e sono Alghero, Olbia e Bonorva; · le rimanenti sono sotto i 10 addetti: Castelsardo e Ozieri con 7, Tempio Pausania con 8. Questi dati ci consentono di avanzare delle prime osservazioni. In primo luogo è interessante notare il rapporto tra popolazione residente e popolazione attiva per i 7 CPI. Si osservi infatti la tabella seguente: Tab. 4 – Rapporto popolazione attiva/popolazione residente CPI Popolazione residente(A)* Sassari 189.324 Alghero 59.726 Castelsardo 25.012 Tempio Pausania 30.654 Bonorva 19.275 Ozieri 40.730 Olbia 94.428 Tot. provincia 459.149 Fonti: * dati Istat 2001 ** dati CPI Popolazione attiva(B)** Rapporto B/A 37.132 13.589 5.613 5.951 3.543 8.248 13.646 87.722 0,19 0,22 0,22 0,19 0,18 0,2 0,14 0 È evidente che i CPI più esposti nei confronti degli utenti potenziali sono quelli di Alghero, Castelsardo e Sassari, che raccolgono insieme quasi il 60% della popolazione attiva. Questo è facilmente interpretabile, infatti, Sassari essendo il capoluogo provinciale diventa il maggior polo attrattivo economico e commerciale. Mentre Alghero e Castelsardo, sono i centri turistici più importanti della Sardegna del nord. Sono divenuti ormai i centri più attivi e di grande attrattiva economica, offrendo di conseguenza maggiori possibilità lavorative, in conseguenza dello sviluppo turistico estivo, esploso ormai da una decina d’anni. Tab. 5 – Rapporto popolazione attiva/operatori CPI Sassari Alghero Castelsardo Tempio Pausania Bonorva Ozieri Olbia Tot. provincia Popolazione residente(A)* Numero operatori(B)** A/B utenti attivi per oper. cpi 189.324 59.726 25.012 30.654 19.275 40.730 94.428 459.149 28 12 7 8 10 7 12 84 6.761,57 4977,16 3573,14 3831,75 1927,5 5818,57 7.869 34.758,69 Incrociando i dati sulla popolazione attiva con quelli del numero di addetti per CPI, è possibile valutare l’effettivo carico di lavoro potenziale per ciascun operatore dei Servizi per l’impiego della Provincia di Sassari. Il rapporto medio tra addetti e popolazione attiva è pari a 1 addetto ogni 5.155 utenti. Considerando che in base ad alcuni studi effettuati dall’ISFOL, il rapporto ottimale sarebbe quello di 1 addetto ogni 4.000 abitanti attivi, la situazione dei Servizi della provincia di Sassari non appare particolarmente critica. Andiamo in realtà da una situazione quasi ottimale per il CPI di Bonorva, dove vi è una media di 1.927 utenti attivi per operatori a una situazione che possiamo cominciare a definire critica, del CPI di Alghero e di Ozieri, rispettivamente con 1 operatore ogni 4.977 utenti, ed 5.818 utenti sempre per un solo operatore. La situazione più critica la si rileva nel centro di Sassari ma soprattutto nel centro di Olbia dove il numero di utenti attivi arriva sino a 7.869. In base al tasso medio di disoccupazione della Provincia fornito dal rapporto Istat 2001 pari al 14,3, si è stimato in circa 12.544,25 il numero di disoccupati attualmente presenti sul territorio. Ciò significa che il rapporto medio provinciale tra n. di disoccupati per addetto è di 149,84 unità, al limite del rapporto ottimale (150/1). Il numero degli addetti SPI – letto in questi termini – risulta essere coincidente rispetto alle effettive necessità. La struttura In questa sezione viene data sintetica lettura dei dati relativi alla struttura delle sedi dei CPI di Sassari, verificandone l’adeguatezza soprattutto rispetto ai nuovi servizi da erogare. 1.3 Spazi e strutture Aspetti da analizzare: disponibilità degli spazi – N.D accessibilità – N.D. adeguatezza delle strutture – N.D. condizioni di fruibilità delle sedi – N.D. Valori/standard di riferimento: non disponibili Sede Titolo d'uso Sassari proprietà comunale Alghero N.D. Castelsardo proprietà privata Tempio Pausania N.D. Bonorva proprietà comunale Ozieri proprietà comunale Olbia N.D. Edificio a norma N.D. N.D. si N.D. N.D. N.D. N.D. La struttura dei 7 CPI della provincia di Sassari si può definire sufficiente, sicuramente migliorabile negli aspetti legati al rispetto della normativa sulla sicurezza (D. Lgs 626/94) e a quella in materia igienicosanitaria. 1.4 Dotazioni tecnologiche Aspetti da analizzare: dotazioni tecnologiche/softwarw utilizzato/N. Postazioni internet/banca dati accesso alle linee telefoniche collegamento internet Valori/standard di riferimento: aspetti quantitativi rapporto postazioni/n°addetti: 1/1 rapporto postazioni/n°addetti – media nazionale: 1/2,9 – dati ISFOL aspetti qualitativi grado di obsolescenza Le schede relative al patrimonio tecnologico esistente sono sintetizzate nella tabella che segue: Tab. 6 – Patrimonio tecnologico N. postazioni pc N°postazioni Pc server Software gestione attiv. istituzionali N°postazioni software gestionali banche dati lavagne luminose scanner TV fotocopiatrci linee telefoniche linee isdn accesso internet e-mail rete locale(LAN) gruppo continuità stampante masterizzatore fax sistemi di video conferenza webcam proiettore Sassari Alghero Castelsardo Tempio Pausania Bonorva Ozieri Olbia 13 1 10 1 6 1 8 1 5 2 5 2 10 1 no Net Labor Net Labor Net Labor Net Labor Net Labor Net Labor N.D N.D no N.D 1 1 1 1 no 1 1 13 1 1 N.D N.D no N.D 1 2 2 1 no 1 2 11 no 1 no N.D N.D no N.D no 1 1 no no 1 1 7 no 1 1 N.D N.D no N.D 1(n.f) 1 2 no no 1 4(2n.f) 9(1n.f) no 1 4 N.D N.D no N.D 2 1 1 no no 1 2 7 no 1 4 N.D N.D no N.D 2 1 1 1 no 1 1 6 no 1 6 N.D N.D no N.D 1 1 1 no no 1 9(3 n.f) no 1 N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D N.D n .f.=non funzionante Come si può notare dalla tabella soprastante tutte le ex SCICA della provincia di Sassari, hanno postazioni PC inferiori al numero di addetti. Infatti, sappiamo che il numero medio degli addetti per centro è pari a 12 e le postazioni presenti sono, sempre in media, solo 8, così il rapporto postazioni/n° addetti è 8/12. Decisamente lontano dal valore della media nazionale che è di 1/2,9. Ovvero più della metà del personale non può svolgere attività col supporto informatico, andando ad incidere ovviamente sulla quantità e qualità delle operazioni di lavoro. In linea di massima tutti i centri sono dotati di un server e di un fax ed almeno di una e-mail, ma non abbiamo notizie su l’uso di banche dati. Il software utilizzato per la gestione delle attività istituzionali è Net Labor, usato in tutte le sue funzionalità ed è presente in tutte le ex SCICA tranne che per quella di Castelsardo. Colpisce che nessuno dei 7 centri utilizzi banche dati. Infine, per quanto riguarda le altre attrezzature, si rileva l’assenza di dotazioni più sofisticate, quali proiettori o il sistema di videoconferenza. Tale mancanza, ovviamente pregiudica la possibilità di svolgere funzioni avanzate, soprattutto su gruppi di persone. 2. L’ASSETTO ORGANIZZATIVO In questa parte del rapporto analizzeremo la struttura organizzativa dei centri, al fine di evidenziare l’organigramma adottato. 2.1 Personale Aspetti da analizzare: provenienza degli operatori presenza di collaboratori/consulenti Valori di riferimento: provenienza Ex SCICA – media nazionale 68,6% distribuzione per categorie professionali: media nazionale categoria C 61,5% Come si rilevava all’inizio di questo rapporto, il personale dipendente dei n. 7 CPI della Provincia di Sassari. ammonta a 48 persone. Abbiamo analizzato in primo luogo la provenienza del personale. Tab. 7 – Provenienza del personale Sassari Alghero Castelsardo Tempio Pausania Bonorva Ozieri Olbia 28 12 7 8 10 7 12 28 12 7 8 10 7 12 Ex LSU/LPU Ex dipendenti SCICA Consulenti Contratti formazione Altra provenienza Totale CPI La quasi totalità dei dipendenti proviene dalle vecchie SCICA, in un rapporto ben superiore alla media nazionale che è del 68,6%. A conferma del fatto che il personale non è sufficiente rispetto alla quantità di lavoro che i centri si trovano a svolgere, si osserva che in tutti i CPI il personale dipendente è stato affiancato da consulenti (Co.Co.Co). Titolo di studio Sassari Alghero Castelsardo Tempio Pausania Bonorva Ozieri Olbia Diploma inferiore 3 2 1 2 4 4 2 Diploma superiore 19 7 5 5 5 2 7 Laurea 6 3 1 1 1 1 3 Totale CPI 28 12 7 8 10 7 12 Anzianità di servizio Sassari Alghero Castelsardo Tempio Pausania Bonorva Ozieri Olbia 1 1 3 Da 0 a 3 anni Da 4 a7 anni Da 8 a 11 anni 1 Da 12 a 15 anni 8 Da 15 a 18anni 2 2 1 Oltre i 18 anni 17 10 7 8 8 6 9 Totale CPI 28 12 7 8 10 7 12 Si evince dalle tabelle che il personale presente attualmente nei centri, per la maggior parte possiede il diploma di scuola superiore o altro titolo inferiore. La presenza dei laureati è piuttosto bassa, solo nel centro di Sassari rappresentano il 20% dei dipendenti. Questo è decisamente l’unico caso, poiché negli altri centri sono solo poche unità lavorative ad essere laureate. Altra caratteristica da prendere in considerazione, per analizzare l’assetto organizzativo attualmente presente è l’anzianità del personale. Per la maggior parte si aggira oltre i 18 anni di anzianità. Solo in piccola percentuale è presente qualche unità che è impiegata presso le ex scica circa 15 anni. 2.2 Le professionalità presenti nei CPI Aspetti da analizzare: profili professionali in relazione ai servizi da attivare Valori di riferimento: non disponibili Ai responsabili dei 7 Centri abbiamo anche chiesto di indicarci quali sono i profili professionali presenti, in relazione ai nuovi servizi da attivare. Tab. 8 – Fabbisogno dei profili professionali da bandre nei CPI Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatore di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperti del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attiv. amm. Esperti in promozione di nuove attiv. econom. Altro ( incarichi drigenziali, formatori ex CFP) TOTALI Sassari Alghero Castelsardo Tempio Pausania Bonorva Ozieri Olbia 1 part time 1 part time 1 part time 1 part time 1 part time 1 part time 1 part time 1 3,5 1 1 1 1 1 1 3,5 1 / 1 / 1 / 1 / 1 / 1 / 1 3,5 / / / 1 1 3,5 1 1 1 1 1 1 1 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 11 / 4 / 4 / 4 / 5 / 5 11 / Sassari Dipendenti Impiego unità di misura:H Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatore di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperti del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attiv. amm. Esperti in promozione di nuove attiv. econom. Altro ( incarichi drigenziali, formatori ex CFP) TOTALI Alghero 28 Dipendenti ccnl Impiego unità di misura:H Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatore di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperti del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attiv. amm. Esperti in promozione di nuove attiv. econom. Altro ( incarichi drigenziali, formatori ex CFP) TOTALI 12 ccnl Consulenti esterni Impiego unità di misura:H 1 part time 1 3,5 1 3.600 1.800 3.600 126.000 3.600 3,5 1 126.000 3.600 / 10 / Consulenti esterni Impiego unità di misura:H 1 part time 1 3.600 1.800 3.600 1 3.600 1 3.600 / 4 / Castelsardo Dipendenti Impiego unità di misura:H Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatore di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperti del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attiv. amm. Esperti in promozione di nuove attiv. econom. Altro ( incarichi drigenziali, formatori ex CFP) TOTALI Tempio Pausania Impiego unità di misura:H 1 part time 1 3.600 1.800 3.600 1 3.600 1 3.600 ccnl / 4 / 7 Dipendenti Impiego unità di misura:H Consulenti esterni Impiego unità di misura:H 1 part time 1 3.600 1.800 3.600 1 3.600 1 3.600 / 4 / Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatore di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperti del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attiv. amm. Esperti in promozione di nuove attiv. econom. Altro ( incarichi drigenziali, formatori ex CFP) TOTALI Consulenti esterni 8 ccnl Bonorva Dipendenti Impiego unità di misura:H Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatore di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperti del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attiv. amm. Esperti in promozione di nuove attiv. econom. Altro ( incarichi drigenziali, formatori ex CFP) TOTALI Ozieri Impiego unità di misura:H 1 part time 1 3.600 1.800 3.600 1 3.600 1 3.600 ccnl / 4 / 10 Dipendenti Impiego unità di misura:H Consulenti esterni Impiego unità di misura:H 1 part time 1 3.600 1.800 3.600 1 3.600 1 3.600 / 4 / Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatore di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperti del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attiv. amm. Esperti in promozione di nuove attiv. econom. Altro ( incarichi drigenziali, formatori ex CFP) TOTALI Consulenti esterni 7 ccnl Olbia Dipendenti Impiego unità di misura:H Centralinisti Segreteria Operatori di accoglienza Orientatori Operatori informatici Assistenti sociali Operatore autoimpiego Operatore di incontro D/O Esperti di strumenti per il lavoro Esperti del mercato del lavoro Operatori per soggetti svantaggiati Addetti alla attiv. amm. Esperti in promozione di nuove attiv. econom. Altro ( incarichi drigenziali, formatori ex CFP) TOTALI 12 ccnl Consulenti esterni Impiego unità di misura:H 1 part time 1 3,5 1 3.600 1.800 3.600 126.000 3.600 3,5 1 126.000 3.600 / 11 / Le tabelle ci hanno mostrato, come si presenteranno i nuovi centri in attuazione alla riforma. In tutti è prevista l’integrazione del personale con figure specializzate. Saranno infatti presenti in tutti i 7 CPI dei centralinisti, nella quantità di uno per ciascun centro e per un ammontare di ore pari a 3.600. Si prevede anche di aggiungere le unità dei segretari con la modalità del part-time, per un totale di 1.800 ore. Si è previsto di attivare in tutti i sette centri un servizio di accoglienza, con l’aggiunta di una unità lavorativa specializzata in questa attività. È presente anche la figura dell’orientatore. Sempre in tutti centri è prevista la presenza di un operatore che si dedicherà all’incontro domanda offerta. Stessa situazione è prevista anche per un operatore informatico da integrare all’organico. Gli operatori che si dedicheranno alla funzione dell’orientamento saranno presenti in soli due centri (Sassari e Olbia), si prevede che saranno 3,5 per centro, per un ammontare di ore pari 126.000. Mentre per i restanti CPI (Alghero, Castelsardo, Tempio Pausania, Bonorva e Ozieri) i servizi dell’orientamento saranno erogati in forma consulenziale dagli altri centri che ne prevedono la presenza in pianta stabile. Il fatto che le professionalità assenti nei CPI debbano essere reclutate dall’esterno significherebbe che il personale attuale oltre a non avere le competenze adeguate in partenza, sia impegnato in attività amministrative dalle quali non può essere distolto, altrimenti sarebbe stato sufficiente riqualificare una parte del personale. Il fatto che si debba procedere a nuove assunzioni conferma il lieve sottodimensionamento dei CPI ai valori ottimali. 3. La rete territoriale Aspetti da analizzare: Esistenza di relazioni con attori del territorio (es.: Università, scuole, Enti di Formazione, ecc.) Modalità di relazione (incontri periodici, convenzioni, tavoli tecnici, ecc.) Valori/standard di riferimento: non disponibili L’attivazione della rete territoriale intorno al CPI è un importante indicatore del grado di integrazione del Centro con il territorio. Il passaggio dall’ottica di soggetto passivo a soggetto attivo implica infatti che il “soggetto” CPI accenda una serie di contatti sul territorio che possano virtualmente aumentare il proprio braccio di azione nel bacino di sua competenza e facilitargli alcuni compiti. Dagli studi fatti e messi a nostra disposizione è possibile raccontare come sono i rapporti delle diverse ex SCICA con il territorio. Analizziamoli in modo specifico per vedere se esistono relazioni comuni o se sono molto diversificati tra loro. Dai dati a nostra disposizione siamo riusciti a ricostruire la situazione in alcune zone. Per quel che riguarda l’ex SCICA di Bonorva sappiamo che i rapporti con il territorio sono numerosi. Coi comuni della circoscrizione si stipulano delle convenzioni per la realizzazione dei Progetti Finalizzati (cantieri Comunali: la collaborazione e lo scambio di informazioni cono continui. Le Agenzie Interinali talvolta contattano la SCICA per richiedere la promozione delle offerte di lavoro. In particolare i contatti più frequenti riguardano le agenzie del Nord Italia. L’ex SCICA di Castelsardo mantiene ottimi rapporti coi comuni della circoscrizione, si stipulano, infatti, delle convenzioni per la realizzazione di Cantieri comunali. In progetto per la provincia di Sassari c’è ovviamente l’intenzione dir rafforzare i rapporti di scambio nella rete territoriale, con i soggetti attivi del mercato del lavoro. Infatti, ci si garantisce, in questo modo, nel loro insieme, il successo della totalità dei servizi Già il contesto provinciale ha dato vita a valide esperienze di azioni mirate a favorire lo sviluppo di processi di integrazione tra soggetti diversificati che – a vario titolo – sono coinvolti in interventi finalizzati allo sviluppo occupazionale. Si prevede un’azione di ricognizione relativa alla rete di servizi e supporti all'impiego già esistenti, poiché risulta evidente una diversificazione sia fra i vari livelli istituzionali che fra istituzioni e privati. Si vuole superare lo scollamento operativo e funzionale tra i Centri per l’Impiego e le strutture comunali o sovracomunali, come gli Informagiovani. Si proporrà quindi l’attivazione di specifiche convenzioni tra i Centri per l’Impiego e gli Informagiovani per la gestione di determinati servizi, in una logica di sistema misto pubblico - privato, valorizzando le esperienze di tipo privato ed integrative della rete pubblica, cioè accordi di reciproca utilità e convenienza. CONCLUSIONI L’obiettivo di questa parte conclusiva del rapporto è quello di sintetizzare gli elementi di analisi e di riflessione che sono emersi dalla rilevazione effettuata e offrire qualche indicazione sulle azioni da mettere in campo per il miglioramento dei servizi offerti nella provincia. Gli obiettivi dell’amministrazione provinciale sono quelli di proseguire nella riforma dei servizi per l’impiego appena partita sul territorio. Struttura Cagliari L’analisi dello stato delle strutture dei Centri per l’Impiego della Provincia di Cagliari evidenzia una situazione non molto positiva. Da un lato non vi sono le attrezzature, soprattutto informatiche, che in gran parte dei casi consentirebbero una migliore efficienza del lavoro degli operatori, dall’altro è proprio la scarsa dimestichezza degli operatori a rappresentare un ostacolo per un adeguato utilizzo degli strumenti e una migliore efficienza sia interna sia esterna. Nuoro L’analisi dello stato delle strutture dei 6 Centri per l’Impiego della Provincia di Nuoro evidenzia una situazione che – come abbiamo già sottolineato – può definirsi senz’altro migliorabile. Sicuramente si può dire che le attrezzature informatiche presenti nel centro di Nuoro sono da un punto di vista qualitativo e quantitativo le più soddisfacenti, soprattutto se paragonate ad altri centri, come quello di Siniscola. Infatti, qui non si dispone di nessuna connessione ad internet, né esiste la rete di collegamento, come testimonia la mancanza di una LAN Per quel che riguarda i casi delle ex SCICA di Macomer, Sorgono e Lanusei, le dotazioni sono presenti con un profilo che pare essenziale. L’ex SCICA di Isili è decisamente la meno dotata tra tutte. In linea di massima tutti i centri sono dotati di un server e di un fax ed almeno di una e-mail, ma non abbiamo notizie su l’uso di banche dati. Il software utilizzato per la gestione delle attività istituzionali è Net Labor usato in tutte le sue funzionalità. Oristano L’analisi dello stato delle strutture dei centri per l’impiego della Provincia di Oristano evidenzia una situazione che, può definirsi senz’altro migliorabile, ma che nel complesso è abbastanza positiva. In merito alla sicurezza sui luoghi di lavoro, si deve rilevare che dei 6 centri 2 solamente risultano a norma. Se da un lato vi sono le attrezzature, soprattutto informatiche, che in gran parte dei casi appaiono adeguate e consentirebbero una migliore efficienza del lavoro degli operatori, dall’altro è proprio la scarsa dimestichezza degli operatori a rappresentare un ostacolo per un adeguato utilizzo degli strumenti e una migliore efficienza sia interna sia esterna. È fondamentale che in ogni struttura vi sia una rete comunicante con quelle degli altri CpI; è altresì auspicabile la dotazione di software, e la formazione degli operatori per la gestione di servizi avanzati, anch’essi in rete. Uno sforzo in tal senso ridurrebbe senz’altro alcune criticità che rendono complesso il lavoro degli operatori, facendo perdere in tempestività ed efficacia l’azione. Sassari L’analisi dello stato delle strutture dei centri per l’impiego della Provincia di Sassari. evidenzia una situazione che - come abbiamo già sottolineato – può definirsi senz’altro migliorabile. L’esistenza di attrezzature informatiche al momento attuale può dirsi appena sufficiente, infatti le postazioni pc sono in misura inferiore al valore standard previsto. In linea di massima sono tutti dotati di un server, di fax ed almeno di una connessione internet. Non si utilizzano per il momento banche dati. Si rileva l’assenza di dotazioni più sofisticate, quali proiettori o il sistema di videoconferenza. Tale mancanza, ovviamente pregiudica la possibilità di svolgere funzioni avanzate, soprattutto su gruppi di persone. Quello che si ritiene più urgente da questo punto di vista è senz’altro la messa in rete dei 7 centri e la dotazione di software per la gestione di servizi avanzati, anch’essi in rete. Uno sforzo in tal senso ridurrebbe senz’altro alcune criticità che rendono complesso il lavoro degli operatori, facendo perdere in tempestività ed efficacia l’azione. Organizzazione Dal punto di vista organizzativo le criticità rilevate sono ben identificabili: Carenza di personale qualificato Carenza di dotazioni strumentali adeguate Carico di lavoro leggermente superiore ai valori stimati dall’ISFOL Soffocamento per adempimenti amministrativi Mancanza di figure specialistiche dedicate ai servizi innovativi. Molte di tali questioni sono state già in qualche modo affrontate dalle amministrazioni provinciali. Risulta infatti che la carenza di personale e il relativo carico di lavoro stiano per essere in parte colmati con l’affiancamento ai dipendenti dei centri con tipologie di lavori diversamente contrattualizzati: Co.Co.Co e un gruppo di lavoratori interinali. Questo chiaramente ridurrebbe il carico di lavoro “potenziale” ed effettivo degli operatori. Altra soluzione sulla quale sarebbe auspicabile continuare a lavorare è quella di una revisione dell’assetto organizzativo della struttura, con l’adozione di una organizzazione per funzioni. Una delle maggiori criticità che si rileva è la mancanza di una specializzazione dei ruoli, a partire dall’accoglienza sino al matching, cui sono comunque saranno dedicate figure a tempo parziale e dunque non specializzate su quella specifica funzione. L’esigenza di figure specialistiche è evidente. Rispetto a questa l’amministrazione ha diverse strade: reclutare figure all’esterno almeno sino a quando non sono chiari i flussi di lavoro rispetto ai target specifici, aumentare le competenze degli operatori, oppure seguire entrambe le strade. Per ora sembra che l’amministrazione provinciale abbia seguito per lo più la prima strada. La volontà di seguire con più efficacia la seconda via imporrebbe un maggiore approfondimento delle competenze degli operatori ed una approfondita analisi degli eventuali gap formativi di questi ultimi sui quali lavorare con moduli formativi ad hoc. Infine si è rilevato un collo di bottiglia nella gestione degli adempimenti organizzativi. Il problema tuttavia andrà risolvendosi con la piena attuazione della riforma del collocamento pubblico operato dalla L. 297 della quale si attende il regolamento. Servizi La rilevazione evidenzia una minima attuazione della riforma. L’amministrazione infatti ha dato il via alla revisione del ruolo dei SPI da soggetto burocratico/passivo a soggetto “attore” nel mercato del lavoro. I SPI delle quattro province non hanno attivato tutti i servizi previsti dal Masterplan ministeriale e vanno a rilento i lavori di ammodernamento dei servizi. L’obiettivo, poiché i risultati sono al di sotto della media nazionale (cfr. Rapporto ISFOL 2002) non può dirsi realizzato. Servizi alle Persone Accoglienza e informazione Non esiste in realtà un vero e proprio servizio di accoglienza mirato. Un servizio che funga da centro di smistamento e in qualche maniera instradi il lavoratore in un percorso adeguato alle sue esigenze facilitando la soddisfazione dei propri bisogni. Il servizio andrebbe potenziato e in qualche modo ripensato, dal punto di vista organizzativo, rendendolo il punto centrale, di snodo, dei servizi. Le soluzioni più adottate in altre realtà e che in questa sede si suggeriscono sono: l’attivazione di un call-center che dal lato esterno fornisca le informazioni minime e generali sui servizi e che, sotto l’aspetto interno, contribuisca ad una migliore gestione dei flussi lavorativi guidando le prenotazioni sui servizi. la predisposizione di materiale informativo cartaceo specifico sui servizi offerti con il maggior numero di informazioni generali sull’offerta dei centri. Orientamento e consulenza Si suggerisce la valorizzazione e il rafforzamento di tale servizio con l’utilizzo di personale sia interno sia esterno e di strumenti omogenei di lavoro. Si rileva inoltre la mancanza di servizi specifici di orientamento su target/gruppi, dovuta con molta probabilità alla mancata conoscenza approfondita dei target sul territorio e alla scarsa abitudine a lavorare su gruppi di persone. Promozione all’inserimento lavorativo Su questo aspetto si ritiene essenziale: rafforzare le competenze degli operatori sui temi specifici rafforzare il ruolo dei CPI nel sistema/rete territoriale. Sotto il secondo aspetto si ritiene fondamentale un approfondimento della conoscenza del territorio, anche attraverso l’utilizzo di banche dati disponibili su specifici temi e/o target ed una maggiore promozione dei servizi sul territorio. Servizi alle imprese I servizi alle imprese costituiscono senza dubbio l’anello debole dei servizi offerti nella provincia. In questo ambito i SPI svolgono ancora un ruolo passivo e di scarsa relazione, come vedremo più in dettaglio di seguito. Nell’ottica di un rafforzamento del servizio, le attività da implementare e che in questa sede suggeriamo, sono le seguenti: attività di promozione dei servizi alle imprese del territorio rafforzamento della rete territoriale e attivazione di accordi e partnership costituzione di una “Carta dei Servizi” rispetto alla quale misurare la qualità del servizio offerto. Raccolta domande La strada da percorrere è quella di un rafforzamento del ruolo attivo dei CPI nei confronti delle imprese, sia promuovendo il servizio presso le imprese e soprattutto guidando le imprese nella rilevazione dei proprio bisogni. I CPI potrebbero sperimentalmente, su alcuni settori specifici e di maggiore interesse sul territorio, promuovere la rilevazione dei profili professionali richiesti dalle aziende avviando un servizio consulenziale da portare progressivamente a regime. Modalità di diffusione delle domande delle imprese La modalità di diffusione delle domande delle imprese dovrebbero esser rese più immediate ed efficaci. In primo luogo risulta essenziale la “messa in condivisione” delle domande delle imprese tra i 6 centri. La possibilità di scambiare questo genere di informazioni, non risulta ancora possibile ed è fondamentale per l’efficacia dell’azione di incrocio D/O. Sarebbe inoltre auspicabile l’utilizzo di canali informativi più avanzati: internet, spedizione di newsletter ad un una mailing list, utilizzo di canali informativi adeguati a specifici target, etc. Modalità di raccolta delle disponibilità e segnalazione delle domande alle imprese Il servizio dovrebbe essere organizzato in modalità avanzata: l’utilizzo di internet per la pubblicazione delle disponibilità e delle vacanze, per esempio, faciliterebbe la possibilità di incrocio. È evidente inoltre che l’efficacia del servizio, in particolare in relazione all’incrocio, dipende essenzialmente dalla qualità della rilevazione della domanda dalle imprese che dalla qualità dell’indicazione e individuazione sull’offerta di lavoro. Infine è utile segnalare che lavorare sul feedback, sul monitoraggio degli esiti dell’incontro tra persona e azienda permetterebbe sia di migliorare la qualità dei servizi sia di “fidelizzare” l’azienda in un rapporto di reciproco scambio. In questo senso la presenza di una “carta dei servizi” consentirebbe di regolare e poi monitorare la qualità dei servizi offerti rispetto agli obiettivi programmati dall’Amministrazione provinciale. Lavorare su target Si è rilevato che l’attitudine e la capacità di lavorare su target non è ancora ad un livello sufficiente. Si è riscontrata la impossibilità di reperire dati sui target, di valutare il tempo di lavoro dedicato a gruppi di persone e la mancanza di attività specifiche rilevanti su particolari gruppi svantaggiati. Sarebbe auspicabile aumentare l’efficacia dell’azione su tali gruppi e in particolare è emerso l’interesse a lavorare su alcune aree di svantaggio quali quella dei disabili, le donne retravailler, i disoccupati di lunga durata. Tale lavoro ha chiaramente bisogno di una programmazione adeguata che coinvolga l’intera filiera dei servizi offerti dai CPI. Il lavoro da fare, cioè, sarà quello di ripensare alla organizzazione dei servizi sia nell’ottica di un servizio individuale, sia nell’ottica dell’offerta avanzata nei confronti dei gruppi omogenei di utenza. Allegato A LEGGE REGIONALE 14 LUGLIO 2003, N. 9 Recepimento delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 10 aprile 2001, n. 180, in materia di lavoro e servizi all'impiego. Il Consiglio Regionale ha approvato Il Presidente della Regione promulga la seguente legge: Art. 1 Finalità. 1. Con la presente legge la Regione autonoma della Sardegna, al fine di promuovere le condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro, attua, in coerenza con i principi generali dell'ordinamento nazionale e dell'Unione Europea, le funzioni amministrative e le competenze conferite dallo Stato con decreto legislativo 10 aprile 2001, n. 180, in materia di lavoro e servizi all'impiego. 2. In sede di prima applicazione le Province provvedono a istituire e organizzare i Centri per l'impiego coincidenti con le attuali sezioni circoscrizionali per l'impiego. 3. E' istituito, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del decreto legislativo n. 180 del 2001, il ruolo provvisorio del personale per l'esercizio delle funzioni in materia di lavoro e servizi all'impiego delegate alla Regione. 4. La dotazione organica del personale di cui al comma 3 è determinata in misura pari al 75 per cento del contingente di personale definito per le sedi della Regione Sardegna dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 aprile 2001 concernente la "Rimodulazione delle dotazioni organiche del personale appartenente alla aree funzionali, alle posizioni economiche e ai profili professionali del Ministero del lavoro e della previdenza sociale". 5. Fino all'entrata in vigore della legge regionale di riforma, al personale del ruolo provvisorio di cui al comma 3 si applica il trattamento giuridico ed economico vigente presso l'amministrazione di provenienza. 6. Il Consiglio regionale, entro il termine di centottanta giorni dall'approvazione della presente legge, emana una legge organica di riordino generale delle politiche del lavoro in attuazione delle disposizioni contenute nei commi precedenti. 7. Nelle more dell'approvazione della legge di riforma in materia di servizi all'impiego, l'Agenzia regionale del lavoro di cui alla legge regionale 28 ottobre 1988, n. 33 (Politica attiva del lavoro) conserva le funzioni e i compiti ad essa attribuiti, ivi compresi quelli di sperimentazione e di orientamento, che esercita anche in accordo con gli enti locali territoriali, le Università e le parti sociali, ai sensi e per gli effetti della legge regionale 22 agosto 1990, n. 40 (Norme sul rapporti tra i cittadini e l'Amministrazione della Regione Sardegna nello svolgimento dell'attività amministrativa). Art. 2 Norma finanziaria 1. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge si fa fronte con le risorse annualmente trasferite dallo Stato al sensi dell'articolo 11 del decreto legislativo n. 180 del 2001, nonché con le risorse già destinate agli interventi di cui alla legge regionale n. 33 del 1988 ed iscritte in conto della UPB S10.074. 2. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio provvede ad iscrivere nei competenti capitoli di bilancio delle corrispondenti unità previsionali di base istituite o da istituire, le risorse di cui al comma 1, a' termini dell'articolo 9, della legge regionale 29 aprile 2003, n. 4 (Bilancio di previsione per l'anno 2003 e bilancio pluriennale per gli anni 2003-2004-2005). La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione. Data a Cagliari, addì 14 luglio 2003 Pili Allegato B DECRETO LEGISLATIVO 10 APRILE 2001, N. 180 NORMA DI ATTUAZIONE DELLO STATUTO SPECIALE DELLA REGIONE SARDEGNA RECANTE DELEGA DI FUNZIONI AMMINISTRATIVE ALLA REGIONE IN MATERIA DI LAVORO E SERVIZI ALL'IMPIEGO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto l'articolo 87, comma quinto, della Costituzione; Vista la legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, che ha approvato lo statuto speciale della regione autonoma della Sardegna; Vista la proposta della Commissione paritetica prevista dall'articolo 56, primo comma, della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, nonché il parere del consiglio regionale della Sardegna; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione dell'8 marzo 2001; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro per gli affari regionali, di concerto con i Ministri del lavoro e della previdenza sociale, del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e del Ministro per la funzione pubblica; Emana il seguente decreto legislativo: Art. 1 Delega delle funzioni amministrative in materia di lavoro e servizi all'impiego 1. In attuazione degli articoli 5 e 6 dello Statuto speciale della regione Sardegna, al fine di realizzare nella regione un organico sistema di politiche attive del lavoro e di servizi per l'impiego, sono delegate a detta regione, nell'ambito dell'attività di indirizzo e coordinamento dello Stato, le funzioni e i compiti in materia di: a) politiche attive del lavoro; b) collocamento. 2. Sono altresì delegati alla regione le funzioni ed i compiti connessi e strumentali alle materie di cui alle lettere a) e b) del comma 1. Avvertenza: Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto dall'amministrazione competente per materia, ai sensi dell'art. 10, comma 3, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge alle quali è operato il rinvio. Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti. Note alle premesse: - L'art. 87, comma quinto, della Costituzione conferisce al Presidente della Repubblica il potere di promulgare leggi e di emanare i decreti aventi valore di leggi e i regolamenti. - L'art. 56, primo comma, della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, è il seguente: "Una commissione paritetica di quattro membri, nominati dal Governo della Repubblica e dall'Alto commissario per la Sardegna sentita la consulta regionale, proporrà le norme relative al passaggio degli uffici e del personale dallo Stato alla regione, nonché le norme di attuazione del presente statuto." Nota all'art. 1: - Si riporta il testo degli articoli 5 e 6 dello statuto speciale della regione Sardegna: "Art. 5. - Salva la competenza prevista nei due precedenti articoli, la regione ha facoltà di adattare alle sue particolari esigenze le disposizioni delle leggi della Repubblica, emanando norme di integrazione ed attuazione, sulle seguenti materie: a) istruzione di ogni ordine e grado, ordinamento degli studi; b) lavoro; previdenza ed assistenza sociale; c) antichità e belle arti; d) nelle altre materie previste da leggi dello Stato." "Art. 6. - La regione esercita le funzioni amministrative nelle materie nelle quali ha potestà legislativa a norma degli articoli 3 e 4, salvo quelle attribuite agli enti locali dalle leggi della Repubblica. Essa esercita altresì le funzioni amministrative che le siano delegate dallo Stato." Art. 2 Competenze dello Stato 1. Costituiscono compiti e funzioni riservati allo Stato: a) la vigilanza in materia di lavoro e dei flussi di entrata dei lavoratori non appartenenti all'Unione europea; b) l'autorizzazione all'espletamento di attività lavorative all'estero; c) la conciliazione delle controversie individuali e plurime di lavoro e la risoluzione delle controversie collettive di rilevanza pluriregionale; d) la progettazione ed il coordinamento del sistema informativo di lavoro; e) la vigilanza in materia di cooperazione; f) il raccordo con gli organismi internazionali ed il coordinamento dei rapporti con l'Unione europea. Art. 3 Attribuzione delle competenze 1. Alla regione competono le funzioni in materia di politica attiva del lavoro che comprendono, tra l'altro: a) programmazione e coordinamento di iniziative volte a incrementare l'occupazione e ad incentivare l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro anche con riferimento all'occupazione femminile; b) collaborazione all'elaborazione di progetti relativi all'occupazione di tossicodipendenti ed ex detenuti; c) programmazione e coordinamento di iniziative volte a favorire l'occupazione degli iscritti alle liste di collocamento con particolare riferimento ai soggetti destinatari di riserva di cui all'articolo 25 della legge 23 luglio 1991, n. 223; d) programmazione e coordinamento delle iniziative finalizzate al reimpiego dei lavoratori posti in mobilità e all'inserimento lavorativo di categorie svantaggiate; e) indirizzo, programmazione e verifica dei tirocini formativi e di orientamento e borse di lavoro; f) indirizzo, programmazione e verifica dei lavori socialmente utili ai sensi della normativa in materia; g) compilazione e tenuta della lista di mobilità dei lavoratori previa analisi tecnica; h) conflitti di lavoro collettivi di interesse regionale, con l'attribuzione della potestà di fungere da soggetto istituzionale di mediazione attiva per la sigla di accordi e protocolli, con l'esclusione delle funzioni relative a eccedenze di personale temporanee e strutturali. 2. Nell'ambito di un ruolo di programmazione e coordinamento la regione con propria legge attribuisce alle province le funzioni ed i compiti in materia di collocamento e, in particolare: a) collocamento ordinario; b) collocamento agricolo; c) collocamento obbligatorio; d) collocamento dello spettacolo sulla base di un'unica lista nazionale; e) collocamento dei lavoratori non appartenenti all'Unione europea; f) collocamento dei lavoratori a domicilio; g) collocamento dei lavoratori domestici; h) avviamento a selezione negli enti pubblici e nella pubblica amministrazione, ad eccezione di quello riguardante le amministrazioni centrali dello Stato e gli uffici centrali degli enti pubblici; i) preselezione ed incontro tra domanda ed offerta di lavoro; l) iniziative volte ad incrementare l'occupazione e ad incentivare l'incontro tra domande ed offerte di lavoro anche con riferimento all'occupazione femminile. Nota all'art. 3: - Il testo dell'art. 25 della legge 23 luglio 1991, n. 223 (Norme in materia di cassa integrazione, mobilita, trattamenti di disoccupazione, attuazione di direttive della Comunità europea, avviamento al lavoro ed altre disposizioni in materia di mercato del lavoro), è il seguente: "Art. 25 (Riforma delle procedure di avviamento al lavoro). - 1. A decorrere dal 1o gennaio 1989, i datori di lavoro privati, che, ai sensi della legge 29 aprile 1949, n. 264, e successive modificazioni ed integrazioni, sono tenuti ad assumere i lavoratori facendone richiesta ai competenti organi di collocamento, hanno facoltà di assumere tutti i lavoratori mediante richiesta nominativa. Tali datori di lavoro sono tenuti, quando occupino più di dieci dipendenti e qualora effettuino assunzioni, ad eccezione di quelle di cui alla disciplina del collocamento obbligatorio, a riservare il dodici per cento di tali assunzioni ai lavoratori appartenenti alle categorie di cui al comma 5, anche quando siano assunzioni a termine ai sensi dell'art. 17 della legge 28 febbraio 1987, n. 56, purché rapportate al tempo annuale di lavoro. 2. Tra le suddette assunzioni non rientrano quelle del personale appartenente alle qualifiche appositamente individuate nei contratti collettivi di categoria, quelle relative alle categorie dei dirigenti, dei lavoratori destinati a svolgere mansioni di guardia giurata, quando questi siano in possesso di attestazione di idoneità rilasciata dalle competenti autorità di pubblica sicurezza, quelle relative al personale da destinare ad attività di pubblica sicurezza, nonché quelle relative al personale da destinare ad attività di produzione ovvero a servizi essenziali ai fini dell'integrità e dell'affidabilità di strutture rilevanti per la sicurezza dello Stato, determinate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, sentiti il Comitato interministeriale per le informazioni e la sicurezza, istituito ai sensi dell'art. 2 della legge 24 ottobre 1977, n. 801, e le associazioni sindacali di categoria dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale. 3. Ai fini del calcolo della percentuale di cui al comma 1 non si tiene conto delle assunzioni di lavoratori di cui al comma 2. Il datore di lavoro può differire l'adempimento dell'obbligo previsto nel comma 1 nel caso in cui, nell'ambito della regione e delle circoscrizioni contermini rispetto a quella nella quale va effettuata l'assunzione, i lavoratori appartenenti alle categorie di cui al comma 5 in possesso della professionalità richiesta siano meno di tre. Con decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, sentita la Commissione centrale per l'impiego, vengono determinate le modalità di applicazione delle disposizioni contenute nel presente articolo. 4. Il lavoratore non può essere adibito a mansioni non equivalenti a quelle risultanti dalla richiesta di avviamento. 5. I lavoratori di cui al secondo periodo del comma 1 sono: a) i lavoratori iscritti da più di due anni nella prima classe delle liste di collocamento e che risultino non iscritti da almeno tre anni negli elenchi ed albi degli esercenti attività commerciali, degli artigiani e dei coltivatori diretti e agli albi dei liberi professionisti; b) i lavoratori iscritti nella lista di cui all'art. 6; c) le categorie di lavoratori determinate, anche per specifiche aree territoriali, mediante delibera della commissione regionale per l'impiego, approvata dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale ai sensi del comma 7. 6. Per le circoscrizioni in cui sussiste un rapporto, tra iscritti alla prima classe della lista di collocamento e popolazione residente in età di lavoro, superiore alla media nazionale, le commissioni regionali per l'impiego possono, con delibera motivata da assumere a maggioranza dei loro componenti, proporre di riservare una quota delle assunzioni di cui al comma 1 a beneficio esclusivo dei lavoratori delle categorie previste alla lettera b) del comma 5. Nella medesima deliberazione possono proporre una elevazione della percentuale di assunzioni di cui al comma 1 ad una misura non superiore al venti per cento. 7. Le delibere di cui al comma 5, lettera c), ed al comma 6, possono essere assunte anche limitatamente a territori subregionali; esse vengono sottoposte dal direttore dell'ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione all'approvazione del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, il quale adotta le sue determinazioni entro trenta giorni dal ricevimento della delibera. 8. Le commissioni regionali per l'impiego emanano disposizioni alle commissioni circoscrizionali dirette ad agevolare gli avviamenti delle lavoratrici in rapporto all'iscrizione alle liste di mobilità e agli indici di disoccupazione nel territorio. 9. Per ciascun lavoratore iscritto nella lista di mobilità assunto a tempo indeterminato, la quota di contribuzione a carico del datore di lavoro e, per i primi diciotto mesi, quella prevista per gli apprendisti dalla legge 19 gennaio 1955, n. 25, e successive modificazioni. 10. Con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro del tesoro, è determinata annualmente la quota del Fondo di rotazione, di cui all'art. 25 della legge 21 dicembre 1978, n. 845, da finalizzare al finanziamento di azioni formative riservate ai lavoratori appartenenti alle categorie di cui al comma 5. Tale quota e' ripartita tra le regioni in proporzione al numero dei lavoratori appartenenti alle predette categorie, presenti in ciascuna regione. 11. Il lavoratore che abbia rifiutato una proposta formativa offertagli dalle sezioni circoscrizionali secondo le modalità determinate dalla Commissione regionale per l'impiego, perde, per un periodo di dodici mesi, l'iscrizione nelle liste di mobilita, di cui all'art. 6, comma 1. 12. L'iscrizione nelle liste ordinarie di collocamento produce effetti solo ai fini dell'avviamento al lavoro o della corresponsione di prestazioni previdenziali. È abrogata ogni disposizione contraria." Art. 4 Attività in materia di eccedenze di personale temporanee e strutturali 1. Allo scopo di armonizzare la gestione delle eccedenze di personale temporanee e strutturali con gli obiettivi della regione in materia di politica attiva del lavoro, sono previsti strumenti di raccordo tra lo Stato e la regione. 2. In particolare presso la regione è svolto l'esame congiunto previsto nelle procedure relative agli interventi di integrazione salariale straordinaria, nonché quello previsto nelle procedure per la dichiarazione di mobilità del personale. 3. Nell'ambito delle procedure di competenza del Ministero del lavoro e della previdenza sociale di cui al comma 2, la regione esprime un motivato parere. Art. 5 Criteri per l'organizzazione del sistema regionale per l'impiego 1. L'organizzazione amministrativa e le modalità di esercizio delle funzioni e dei compiti conferiti ai sensi del presente decreto sono disciplinati con legge regionale da emanarsi entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, nell'osservanza dei principi di efficienza, economicità e trasparenza dell'azione amministrativa e ispirandosi alla partecipazione dei lavoratori e dei datori di lavoro per quel che concerne la proposta, valutazione e verifica delle linee programmatiche e delle politiche del lavoro di competenza regionale. 2. La regione adotta la sua normativa con l'osservanza del principio di rendere effettiva sul territorio l'integrazione tra i servizi all'impiego, le politiche attive del lavoro e le politiche formative. Art. 6 Soppressione di organi collegiali 1. A decorre dalla data di costituzione delle strutture previste dalla normativa regionale di cui al comma 1 dell'articolo 5 sono soppressi tutti gli organi collegiali e periferici del mercato del lavoro ed in particolare: la Commissione regionale per l'impiego, le Commissioni provinciali e circoscrizionali per l'impiego e per la mano d'opera agricola, le Commissioni provinciali per il lavoro domestico, le Commissioni regionali, provinciali e comunali per il lavoro a domicilio e le Commissioni provinciali per il collocamento obbligatorio. Art. 7 Personale 1. Entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sentita la regione e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, si provvede alla individuazione in via generale dei beni e delle risorse finanziarie, umane e strumentali da trasferire, ivi compresa la cessione di contratti ancora in corso. 2. Il personale appartenente ai ruoli del Ministero del lavoro e della previdenza sociale in servizio, alla data di entrata in vigore del presente decreto, presso la direzione regionale e le direzioni provinciali del lavoro - Settore e servizio politiche del lavoro – e presso le sezioni circoscrizionali per l'impiego e per il collocamento in agricoltura, e' trasferito alla regione nella misura del settanta per cento ed inquadrato in un ruolo provvisorio in conformità alle previsioni di cui al successivo comma 5. 3. La percentuale di personale che rimane nei ruoli del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e' stabilita nella misura del trenta per cento con una possibile oscillazione fino ad un massimo del cinque per cento. A tale contingente si accede mediante richiesta degli interessati da avanzare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento di cui al comma 1, contenente le tabelle di equiparazione tra il personale statale trasferito e quello in servizio presso la regione e gli enti locali. 4. Nel caso che le richieste di cui al comma 3 non corrispondano alla percentuale prevista, il Ministero del lavoro e della previdenza sociale provvede a predisporre, entro i trenta giorni successivi alla scadenza del termine di cui al medesimo comma 3, una graduatoria regionale rispettando i criteri stabiliti nel decreto di cui al comma 1, d'intesa con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. 5. Al personale trasferito e inquadrato nel ruolo provvisorio di cui al comma 2 si applicano le norme di stato giuridico e di trattamento economico vigenti presso l'Amministrazione di provenienza, fino all'emanazione della legge regionale di inquadramento. Il mantenimento della posizione retributiva già maturata è assicurata dalla regione sulla base del finanziamento statale di cui al successivo articolo 11. 6. Il personale di cui al comma 2 sarà definitivamente inquadrato nei ruoli delle amministrazioni competenti ad esercitare le funzioni ed i compiti attribuiti, sulla base della legge regionale di organizzazione di cui all'articolo 8, comma 3. 7. Il personale che esercita l'opzione nei limiti della percentuale di cui al comma 3, rimane nei ruoli del Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed è di norma assegnato alle strutture dell'amministrazione per lo svolgimento dell'attività' di ispezione, delle funzioni riservate allo Stato, e per l'esercizio di nuovi compiti in materia di controversie di lavoro. Il personale eventualmente in eccedenza, nei limiti delle vacanze di organico, è prioritariamente trasferito ad altre amministrazioni statali operanti nel territorio della regione. Art. 8. Soppressione uffici periferici 1. A decorrere dalla data di costituzione delle strutture previste dalla normativa regionale di cui al comma 1 dell'articolo 5, sono soppressi le strutture e gli uffici periferici del Ministero del lavoro e della previdenza sociale i cui compiti e funzioni siano stati conferiti ai sensi del presente decreto; in particolare sono soppressi i recapiti e le sezioni circoscrizionali per l'impiego e per il collocamento in agricoltura. 2. A decorrere dalla data di cui al comma 1, la regione e le amministrazioni provinciali competenti per territorio succedono nella proprietà delle attrezzature e dei beni strumentali individuati dal decreto di cui al comma 1 dell'articolo 7, nonché nella titolarità dei contratti di locazione degli stessi oltre che nella titolarità di tutti gli altri rapporti, attivi e passivi facenti capo all'amministrazione statale a tale data. 3. La regione disciplina le funzioni delegate con norme legislative di organizzazione, di spesa di attuazione, applicandosi, nelle materie di cui al presente decreto, le disposizioni di cui all'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 19 giugno 1979, n. 348. Nota all'art. 8: - Si riporta il testo dell'art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 19 giugno 1979, n. 348 (Norme di attuazione dello statuto speciale per la Sardegna in riferimento alla legge 22 luglio 1975, n. 382, e al decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio1977, n. 616): "Art. 3. - La regione in tutte le materie delegate dallo Stato può emanare norme legislative di organizzazione o di spesa, nonché norme di attuazione ai sensi dell'art. 5 del proprio statuto. Nell'esercizio delle funzioni amministrative delegate alla regione trova applicazione l'art. 33 del decreto del Presidente della Repubblica 22 maggio 1975, n. 480. La regione può altresì emanare norme di legge con le quali è sub-delegato alle province, ai comuni, alle comunità montane, ad altri enti locali l'esercizio delegato di funzioni amministrative dello Stato, disciplinando i poteri di indirizzo ed i rapporti finanziari relativi." Art. 9. Sistema informativo 1. Il sistema informativo regionale di osservazione e monitoraggio permanente sul mercato del lavoro svolto dalla regione dovrà essere in connessione interattiva e scambio con i dati del sistema informativo del lavoro, unitario e integrato. 2. La regione e gli enti locali possono stipulare convenzione con i soggetti autorizzati dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale alla mediazione tra domande e offerte di lavoro, per l'accesso anche a titolo oneroso alla banche dati dei sistemi informativi regionali e locali. 3. La regione svolge l'attività di gestione degli impianti tecnologici delle unità operative regionali e locali. Art. 10. Partecipazione della regione 1. La regione ha titolo a partecipare con un proprio rappresentante al Comitato tecnico, istituito presso la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, ai sensi del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281. 2. La regione è sentita per la predisposizione di organici interventi in materia di lavoro e occupazione. 3. Lo Stato e la regione si informano reciprocamente sullo svolgimento delle funzioni amministrative nella materia di cui al presente decreto. Nota all'art. 10: - Il decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, reca: "Definizione ed ampliamento delle attribuzioni della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano ed unificazione, per le materie ed i compiti di interesse comune delle regioni, delle province e dei comuni, con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali." Art. 11. Attribuzione delle risorse finanziarie per l'esercizio delle funzioni delegate 1. Il Ministero del lavoro e della previdenza sociale provvede a rimborsare annualmente alla regione la spesa necessaria per l'esercizio delle funzioni e dei compiti di cui all'articolo 1. 2. In sede di prima applicazione le risorse da attribuire alla regione sono determinate in misura pari alle spese effettivamente sostenute dall'Amministrazione dello Stato per l'esercizio delle funzioni e dei compiti di cui al comma 1 nell'ultimo esercizio finanziario nel quale tali funzioni e compiti sono stati integralmente svolti. 3. Successivamente la determinazione dei rimborsi spettanti alla regione è effettuata con cadenza triennale mediante intesa tra il Governo e il Presidente della giunta regionale tenendo conto delle disposizioni di cui al comma 56 dell'articolo 2 della legge 28 dicembre 1995, n. 549, e del comma 3o dell'articolo 4 della legge 13 aprile 1983, n. 122. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 10 aprile 2001 CIAMPI Amato, Presidente del Consiglio dei Ministri Loiero, Ministro per gli affari regionali Salvi, Ministro del lavoro e della previdenza sociale Visco, Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica Bassanini, Ministro per la funzione pubblica Visto, il Guardasigilli: Fassino Note all'art. 11: - Il testo del comma 56 dell'art. 2 della legge 28 dicembre 1995, n. 549 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica), è il seguente: "56. - Alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e di Bolzano, con norme di attuazione, previo parere delle relative commissioni paritetiche, sono trasferite ulteriori funzioni per completare le competenze previste dai rispettivi statuti speciali; al fine di rendere possibile l'esercizio organico delle funzioni trasferite con le medesime norme di attuazione viene altresì delegato alle regioni e province autonome stesse, per il rispettivo territorio, l'esercizio di funzioni legislative nonché di quelle amministrative che, esercitate dagli uffici statali soppressi, residuano alle competenze dello Stato; al finanziamento degli oneri necessari per l'esercizio delle funzioni trasferite delegate provvedono gli enti interessati, avvalendosi a tal fine delle risorse che sono determinate d'intesa con il Governo in modo da assicurare risparmi di spesa per il bilancio dello Stato e a condizione che il trasferimento effettivo venga completato entro il 30 giugno del rispettivo anno." - Il testo del comma terzo dell'art. 4 della legge 13 aprile 1983, n. 122 (Norme per il coordinamento della finanza della regione Sardegna con la riforma tributaria e finanziamento del decreto del Presidente della Repubblica 7 giugno 1979, n. 259, e del decreto del Presidente della Repubblica 19 giugno 1979, n. 348; e disposizioni in materia finanziaria per la regione Friuli-Venezia Giulia) è il seguente: "Per lo svolgimento da parte della regione Sardegna delle funzioni amministrative ad essa delegate è attribuita alla medesima, per le spese di funzionamento, una somma pari al 10 per cento dell'ammontare delle spese operative connesse all'esercizio della delega stessa.". Allegato C DECRETO LEGISLATIVO 19 dicembre 2002 n.297 (G.U. 15 gennaio 2003 n.11) Disposizioni modificative e correttive del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, recante norme per agevolare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, in attuazione dell'articolo 45, comma 1, lettera a) della legge 17 maggio 1999, n. 144. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione; Visto l'articolo 117 della Costituzione, così come sostituito dall'articolo 3 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3; Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, ed in particolare l'articolo 45, comma 1, lettera a), numeri 1 e 2, così come modificato dall'articolo 78, comma 26, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, che prescrive di procedere alla revisione dei criteri per l'accertamento dei requisiti individuali di appartenenza dei soggetti alle diverse categorie, allo scopo di renderli più adeguati alla valutazione ed al controllo della effettiva situazione di disagio, con revisione e razionalizzazione del collocamento ordinario, nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469, in funzione del miglioramento dell'incontro tra domanda ed offerta di lavoro e con la valorizzazione degli strumenti di informatizzazione; Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, ed in particolare l'articolo 45, comma 5; Visto il decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469; Visto il decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 7 luglio 2000, n. 442; Visti i decreti ministeriali in data 30 maggio 2001 in materia di elenco anagrafico e di scheda professionale; Visto il confronto con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale dei datori di lavoro e dei lavoratori, in data 13 e 20 febbraio 2002; Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione dell'11 aprile 2002; Visto il parere della Conferenza Unificata, istituita ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281; Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni permanenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 24 ottobre 2002; Sulla proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la funzione pubblica; Emana il seguente decreto legislativo: Art. 1 1. L'articolo 1 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, è sostituito dal seguente: "Art. 1 (Finalità e definizioni). - 1. Le disposizioni contenute nel presente decreto stabiliscono: a) i principi fondamentali per l'esercizio della potestà legislativa delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano in materia di revisione e razionalizzazione delle procedure di collocamento, nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469, in funzione del miglioramento dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro e con la valorizzazione degli strumenti di informatizzazione; b) i principi per l'individuazione dei soggetti potenziali destinatari di misure di promozione all'inserimento nel mercato del lavoro, definendone le condizioni di disoccupazione secondo gli indirizzi comunitari intesi a promuovere strategie preventive della disoccupazione giovanile e della disoccupazione di lunga durata. 2. Ad ogni effetto si intendono per: a) "adolescenti , i minori di età compresa fra i quindici e diciotto anni, che non siano più soggetti all'obbligo scolastico; b) "giovani , i soggetti di età superiore a diciotto anni e fino a venticinque anni compiuti o, se in possesso di un diploma universitario di laurea, fino a ventinove anni compiuti, ovvero la diversa superiore età definita in conformità agli indirizzi dell'Unione europea; c) "stato di disoccupazione , la condizione del soggetto privo di lavoro, che sia immediatamente disponibile allo svolgimento ed alla ricerca di una attività lavorativa secondo modalità definite con i servizi competenti; d) "disoccupati di lunga durata , coloro che, dopo aver perso un posto di lavoro o cessato un'attività di lavoro autonomo, siano alla ricerca di una nuova occupazione da più di dodici mesi o da più di sei mesi se giovani; e) "inoccupati di lunga durata , coloro che, senza aver precedentemente svolto un'attività lavorativa, siano alla ricerca di un'occupazione da più di dodici mesi o da più di sei mesi se giovani; f) "donne in reinserimento lavorativo , quelle che, già precedentemente occupate, intendano rientrare nel mercato del lavoro dopo almeno due anni di inattività g) "servizi competenti , i centri per l'impiego di cui all'articolo 4, comma 1, lettera e) del decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469, e gli altri organismi autorizzati o accreditati a svolgere le previste funzioni, in conformità delle norme regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano.". Art. 2 1. Dopo l'articolo 1 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, è inserito il seguente: "Art. 1-bis (Modelli dei dati contenuti nella scheda anagrafica e nella scheda professionale dei lavoratori e soppressione di liste di collocamento). - 1. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro per l'innovazione e le tecnologie, d'intesa con la Conferenza Unificata, vengono definiti il modello di comunicazione, il formato di trasmissione ed il sistema di classificazione dei dati contenuti nella scheda anagrafica e nella scheda professionale dei lavoratori, che costituiscono la base dei dati del sistema informativo lavoro. 2. Fino alla adozione del decreto di cui al comma 1 si utilizzano i modelli dei dati ed i dizionari terminologici approvati con decreti ministeriali in data 30 maggio 2001, pubblicati, rispettivamente, nel supplemento ordinario n. 196 alla Gazzetta Ufficiale n. 168 del 21 luglio 2001, e nella Gazzetta Ufficiale n. 151 del 2 luglio 2001. 3. Sono soppresse le liste di collocamento ordinarie e speciali, ad eccezione di quelle previste dall'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 24 settembre 1963, n. 2053, dall'articolo 6 della legge 23 luglio 1991, n. 223, dall'articolo 8 della legge 12 marzo 1999, n. 68. 4. Con regolamento emanato su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è disciplinato il collocamento della gente di mare, prevedendo, in applicazione dei principi stabiliti in materia dal presente decreto, il superamento dell'attuale sistema di collocamento obbligatorio.". Art. 3. 1. All'articolo 2 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, sono apportate le seguenti modificazioni: a) i commi 1, 3 e 4 sono sostituiti dai seguenti: "1. La condizione di cui all'articolo 1, comma 2, lettera c), dev'essere comprovata dalla presentazione dell'interessato presso il servizio competente nel cui ambito territoriale si trovi il domicilio del medesimo, accompagnata da una dichiarazione, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, che attesti l'eventuale attività lavorativa precedentemente svolta, nonchè l'immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa. 3. Le Regioni definiscono gli indirizzi operativi per l'accertamento e la verifica dello stato di disoccupazione da parte dei servizi competenti. 4. La verifica dell'effettiva permanenza nello stato di disoccupazione è effettuata dai servizi competenti con le seguenti modalità: a) sulla base delle comunicazioni di cui all'articolo 4-bis o di altre informazioni fornite dagli organi di vigilanza; b) in relazione al rispetto delle misure concordate con il disoccupato."; c) al comma 5, le parole: "20 ottobre 1998, n. 403." sono sostituite dalle seguenti: "decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445."; d) al comma 6, la parola: "inferiori" è sostituita dalla seguente: "fino"; e) il comma 7 è soppresso. 2. Gli interessati all'accertamento della condizione di cui all'articolo 1, comma 2, lettera c), sono tenuti a presentarsi presso il servizio competente per territorio entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto ed a rendere la dichiarazione di cui al comma 1. Restano valide le dichiarazioni di disponibilità allo svolgimento dell'attività lavorativa prestate ai sensi della precedente normativa e gli obblighi che ne derivano per i servizi competenti. Art. 4. 1. L'articolo 3 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, è sostituito dal seguente: "Art. 3 (Indirizzi generali ai servizi competenti ai fini della prevenzione della disoccupazione di lunga durata). - 1. Le Regioni definiscono gli obiettivi e gli indirizzi operativi delle azioni che i servizi competenti, di cui all'articolo 1, comma 2, lettera g), effettuano al fine di favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro e contrastare la disoccupazione di lunga durata, sottoponendo i soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, ad interviste periodiche e ad altre misure di politica attiva secondo le modalità definite ed offrendo almeno i seguenti interventi: a) colloquio di orientamento entro tre mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione; b) proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo o di formazione o di riqualificazione professionale od altra misura che favorisca l'integrazione professionale: 1) nei confronti degli adolescenti, dei giovani e delle donne in cerca di reinserimento lavorativo, non oltre quattro mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione; 2) nei confronti degli altri soggetti a rischio di disoccupazione di lunga durata, non oltre sei mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione.". Art. 5. 1. L'articolo 4 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, è sostituito dal seguente: "Art. 4 (Perdita dello stato di disoccupazione). - 1. Le Regioni stabiliscono i criteri per l'adozione da parte dei servizi competenti di procedure uniformi in materia di accertamento dello stato di disoccupazione sulla base dei seguenti principi: a) conservazione dello stato di disoccupazione a seguito di svolgimento di attività lavorativa tale da assicurare un reddito annuale non superiore al reddito minimo personale escluso da imposizione. Tale soglia di reddito non si applica ai soggetti di cui all'articolo 8, commi 2 e 3, del decreto legislativo 1 dicembre 1997, n. 468; b) perdita dello stato di disoccupazione in caso di mancata presentazione senza giustificato motivo alla convocazione del servizio competente nell'ambito delle misure di prevenzione di cui all'articolo 3; c) perdita dello stato di disoccupazione in caso di rifiuto senza giustificato motivo di una congrua offerta di lavoro a tempo pieno ed indeterminato o determinato o di lavoro temporaneo ai sensi della legge 24 giugno 1997, n. 196, con durata del contratto a termine o, rispettivamente, della missione, in entrambi i casi superiore almeno a otto mesi, ovvero a quattro mesi se si tratta di giovani, nell'ambito dei bacini, distanza dal domicilio e tempi di trasporto con mezzi pubblici, stabiliti dalle Regioni; d) sospensione dello stato di disoccupazione in caso di accettazione di un'offerta di lavoro a tempo determinato o di lavoro temporaneo di durata inferiore a otto mesi, ovvero di quattro mesi se si tratta di giovani.". Art. 6. 1. Dopo l'articolo 4 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, è inserito il seguente: "Art. 4-bis (Modalità di assunzione e adempimenti successivi). - 1. I datori di lavoro privati e gli enti pubblici economici, procedono all'assunzione diretta di tutti i lavoratori per qualsiasi tipologia di rapporto di lavoro, salvo l'obbligo di assunzione mediante concorso eventualmente previsto dagli statuti degli enti pubblici economici. Restano ferme le disposizioni speciali previste per l'assunzione di lavoratori non comunitari di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, quelle previste per l'assunzione di lavoratori italiani da impiegare o trasferire all'estero di cui al decreto-legge 31 luglio 1987, n. 317, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 ottobre 1987, n. 398, nonchè quelle previste dalla legge 12 marzo 1999, n. 68. 2. All'atto dell'assunzione i datori di lavoro privati e gli enti pubblici economici sono tenuti a consegnare ai lavoratori una dichiarazione sottoscritta contenente i dati di registrazione effettuata nel libro matricola, nonchè la comunicazione di cui al decreto legislativo 26 maggio 1997, n. 152. 3. Fermo restando quanto previsto dai commi 1 e 2, le Regioni possono prevedere che una quota delle assunzioni effettuate dai datori di lavoro privati e dagli enti pubblici economici sia riservata a particolari categorie di lavoratori a rischio di esclusione sociale. 4. Le imprese fornitrici di lavoro temporaneo sono tenute a comunicare, entro il giorno venti del mese successivo alla data di assunzione, al servizio competente nel cui ambito territoriale è ubicata la loro sede operativa, l'assunzione, la proroga e la cessazione dei lavoratori temporanei assunti nel corso del mese precedente. 5. I datori di lavoro privati, gli enti pubblici economici e le pubbliche amministrazioni, per quanto di competenza, sono tenuti, anche in caso di trasformazione da rapporto di tirocinio e di altra esperienza professionale a rapporto di lavoro subordinato, a comunicare, entro cinque giorni, al servizio competente nel cui ambito territoriale è ubicata la sede di lavoro le seguenti variazioni del rapporto di lavoro: a) proroga del termine inizialmente fissato; b) trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato; c) trasformazione da tempo parziale a tempo pieno; d) trasformazione da contratto di apprendistato a contratto a tempo indeterminato; e) trasformazione da contratto di formazione e lavoro a contratto a tempo indeterminato. 6. Le comunicazioni di cui al presente articolo sono valide ai fini dell'assolvimento degli obblighi di comunicazione nei confronti delle Direzioni regionali e provinciali del lavoro, dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) e dell'Istituto nazionale per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), o di altre forme previdenziali sostitutive o esclusive. 7. Al fine di assicurare l'unitarietà e l'omogeneità del sistema informativo lavoro, i moduli per le comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro e delle imprese fornitrici di lavoro temporaneo, nonchè le modalità di trasferimento dei dati ai soggetti di cui al comma 6 da parte dei servizi competenti sono definiti con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per l'innovazione e le tecnologie, d'intesa con la Conferenza Unificata. 8. I datori di lavoro privati e gli enti pubblici economici possono adempiere agli obblighi di cui ai commi 4 e 5 del presente articolo e di cui al comma 2 dell'articolo 9-bis del decreto-legge 1?? ottobre 1996, n. 510, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 novembre 1996, n. 608, e del comma 1 dell'articolo 21 della legge 29 aprile 1949, n. 264, per il tramite dei soggetti di cui all'articolo 1 della legge 11 gennaio 1979, n. 12, e degli altri soggetti abilitati dalle vigenti disposizioni alla gestione ed alla amministrazione del personale dipendente del settore agricolo, ovvero delle associazioni sindacali dei datori di lavoro alle quali essi aderiscono o conferiscono mandato. I datori di lavoro privati e gli enti pubblici economici, con riferimento all'assolvimento dei predetti obblighi, possono avvalersi della facoltà di cui all'articolo 5, primo comma, della legge 11 gennaio 1979, n. 12, anche nei confronti delle medesime associazioni sindacali che provvedono alla tenuta dei documenti con personale in possesso dei requisiti di cui all'articolo 1, primo comma, della citata legge n. 12 del 1979.". 2. All'articolo 9-bis del decreto-legge 1?? ottobre 1996, n. 510, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 novembre 1996, n. 608, il comma 2 è sostituito dal seguente: "2. In caso di instaurazione del rapporto di lavoro subordinato e di lavoro autonomo in forma coordinata e continuativa, anche di socio lavoratore di cooperativa, i datori di lavoro privati, gli enti pubblici economici e le pubbliche Amministrazioni sono tenuti a dare comunicazione contestuale al servizio competente nel cui ambito territoriale è ubicata la sede di lavoro, dei dati anagrafici del lavoratore, della data di assunzione, della data di cessazione qualora il rapporto non sia a tempo indeterminato, della tipologia contrattuale, della qualifica professionale e del trattamento economico e normativo. Le comunicazioni possono essere effettuate ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445. La medesima procedura si applica ai tirocini di formazione e orientamento ed ad ogni altro tipo esperienza lavorativa ad essi assimilata. Nel caso in cui l'instaurazione del rapporto avvenga in giorno festivo, nelle ore serali o notturne, ovvero in caso di emergenza, la comunicazione di cui al presente comma deve essere effettuata entro il primo giorno utile successivo.". 3. All'articolo 21 della legge 29 aprile 1949, n. 264, il primo comma è sostituito dal seguente: "I datori di lavoro sono tenuti altresì a comunicare la cessazione dei rapporti di lavoro, entro i cinque giorni successivi, quando trattasi di rapporti a tempo indeterminato ovvero nei casi in cui la cessazione sia avvenuta in data diversa da quella comunicata all'atto dell'assunzione.". 4. All'articolo 15, sesto comma, della legge 29 aprile 1949, n. 264, le parole: "un anno" sono sostituite dalle seguenti: "sei mesi". Art. 7. 1. All'articolo 5 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1 le parole: "attuazione della delega di cui all'articolo 45, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144, concernente la" sono soppresse; b) dopo il comma 2 è aggiunto il seguente: "2-bis. Le disposizioni di cui all'articolo 4-bis, commi 4, 5, 6, si applicano a decorrere dalla data stabilita dal decreto di cui al comma 7 del medesimo articolo 4-bis. A decorrere dalla medesima data il comma 2 dell'articolo 14 del decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38, è soppresso.". 2. Le disposizioni di cui all'articolo 6, commi 2 e 3, si applicano a decorrere dalla data stabilita dal decreto di cui al comma 7 dell'articolo 4-bis, del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, introdotto dall'articolo 6, comma 1. Art. 8. 1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto sono abrogate, in particolare, le seguenti disposizioni: a) la legge 10 gennaio 1935, n. 112; b) il titolo I ed il titolo II, ad eccezione degli articoli 11, primo comma, 15, sesto comma, 21, primo comma, 27, commi 1 e 3, della legge 29 aprile 1949, n. 264, e successive integrazioni e modificazioni; c) gli articoli 23, primo comma, lettera a), 27 e 29, primo comma, lettera a) della legge 19 gennaio 1955, n. 25; d) gli articoli 33 e 34 della legge 20 maggio 1970, n. 300; e) gli articoli 2, 3, 4, 5, 6, 7, 9, 10, 11, 12, 13 e 14 del decreto-legge 3 febbraio 1970, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 marzo 1970, n. 83; f) la legge 28 febbraio 1987, n. 56, e successive modificazioni ed integrazioni, ad eccezione degli articoli 3, 16, 19, commi 2, 3, 4, 5, 6 e 7, e degli articoli 21 e 22; g) l'articolo 25, commi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 12, della legge 23 luglio 1991, n. 223; h) gli articoli 9-bis, commi 1, 4, 5, 7 e 8, e 9-ter, comma 1, del decreto-legge 1 ottobre 1996, n. 510, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 novembre 1996, n. 608; i) articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 24 settembre 1963, n. 2053. Art. 9. 1. Dal presente decreto legislativo non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Allegato D Decreto legislativo 21 aprile 2000, n.181 Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale - Direzione Generale per l'Impiego (Gazzetta Ufficiale 4 luglio 2000 n. 154 ) DISPOSIZIONI PER AGEVOLARE L'INCONTRO TRA LA DOMANDA E L'OFFERTA DI LAVORO, IN ATTUAZIONE DELL'ART. 45, COMMA 1, LEGGE 17 MAGGIO 1999, N. 144. Il Presidente della Repubblica Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione; Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, ed in particolare l'articolo 45, comma 1, lettera a), numeri 1) e 2), che, al fine di realizzare il riordino del sistema degli incentivi all'occupazione e degli ammortizzatori sociali, prescrive di procedere alla revisione dei criteri per l'accertamento dei requisiti individuali di appartenenza dei soggetti alle diverse categorie, allo scopo di renderli più adeguati alla valutazione ed al controllo dell'effettiva situazione di disagio; Visto il decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469, ed in particolare l'articolo 1, comma 1, che riserva allo Stato l'esercizio di un ruolo generale di indirizzo, promozione e coordinamento in materia di collocamento e politiche attive del lavoro; Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 25 febbraio 2000; Visto il parere della Conferenza unificata istituita ai sensi del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281; Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni permanenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 20 aprile 2000; Sulla proposta del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica; Emana il seguente decreto legislativo: Art. 1 Finalità e definizioni 1. Le disposizioni contenute nel presente decreto individuano i soggetti potenziali destinatari delle misure di promozione all'inserimento nel mercato del lavoro di cui all'articolo 3 e definiscono a tal fine le condizioni di disoccupazione, dettando criteri di indirizzo in materia anche per adeguare il sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro agli indirizzi comunitari intesi a promuovere strategie preventive della disoccupazione giovanile e della disoccupazione di lunga durata. 2. Ai fini del presente decreto si intendono per: a) "adolescenti", i minori di età compresa fra quindici e diciotto anni, che non siano più soggetti all'obbligo scolastico; b) "giovani", i soggetti di età superiore a diciotto anni e fino a venticinque anni compiuti, ovvero la diversa superiore età eventualmente definita con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale in conformità agli indirizzi dell'Unione europea; c) "disoccupati di lunga durata", coloro che, dopo aver perso un posto di lavoro o cessato un'attività di lavoro autonomo, siano alla ricerca di nuova occupazione da più di dodici mesi; d) "inoccupati di lunga durata", coloro che, senza aver precedentemente svolto un'attività lavorativa, siano alla ricerca di un'occupazione da più di dodici mesi; e) "donne in reinserimento lavorativo", quelle che, già precedentemente occupate, intendano rientrare nel mercato del lavoro dopo almeno due anni di inattività f) "stato di disoccupazione", la condizione del disoccupato o dell'inoccupato che sia immediatamente disponibile allo svolgimento di un'attività lavorativa; g) "servizi competenti", i centri per l'impiego di cui all'articolo 4 del decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469. 3. Con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale da emanarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sentite le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale sono individuati, in riferimento ai periodi previsti dalle lettere c), d) ed e) del comma 2, limiti massimi temporali di espletamento di eventuale attività lavorativa compatibili con le condizioni definite dalle predette lettere e possono altresì, al medesimo fine, essere individuati limiti reddituali. Art. 2 Stato di disoccupazione 1. La condizione di cui all'articolo 1, comma 2, lettera f), dev'essere comprovata dalla presentazione dell'interessato presso il servizio competente nel cui ambito territoriale si trova il domicilio del medesimo, accompagnata da una dichiarazione, ai sensi della legge 4 gennaio 1968, n. 15, e successive modificazioni, che attesti l'eventuale attività lavorativa precedentemente svolta, nonchè l'immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa. 2. In sede di prima applicazione del presente decreto gli interessati all'accertamento della condizione di cui all'articolo 1, comma 2, lettera f), sono tenuti a presentarsi presso il servizio competente per territorio entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del medesimo e a rendere la dichiarazione di cui al comma 1. 3. A far data dalla prima presentazione presso il servizio competente decorrono i termini da prendere in considerazione ai fini dell'assolvimento dei successivi obblighi di presentazione dal servizio medesimo eventualmente disposti, nonchè dell'accertamento della condizione di cui all'articolo 1, comma 2, lettere c) e d). 4. I servizi competenti sono comunque tenuti a verificare l'effettiva persistenza della condizione di disoccupazione, provvedendo all'identificazione dei disoccupati e degli inoccupati di lunga durata. Nel caso di disoccupazione conseguente a cessazione di attività diversa da quella di lavoro subordinato, essi sono altresì tenuti a verificare la veridicità della dichiarazione dell'interessato circa l'effettivo svolgimento dell'attività in questione e la sua cessazione. Ai fini dell'applicazione del presente comma i servizi competenti dispongono indagini a campione sulla veridicità delle dichiarazioni rese dai soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, lettere c) e d), anche richiedendo la collaborazione del personale delle direzioni provinciali del lavoro - servizio ispezione del lavoro. 5. Nei rapporti con la pubblica amministrazione e con i concessionari e i gestori di pubblici servizi, lo stato di disoccupazione è comprovato con dichiarazioni, anche contestuali all'istanza, sottoscritte dall'interessato. In tali casi, nonchè in quelli di cui al comma 1, si applica il decreto del Presidente della Repubblica 20 ottobre 1998, n. 403. 6. La durata dello stato di disoccupazione si calcola in mesi commerciali. I periodi inferiori a giorni quindici, all'interno di un unico mese, non si computano, mentre i periodi superiori a giorni quindici si computano come un mese intero. 7. Le disposizioni di cui ai commi 1, 3 e 4 trovano applicazione fino all'emanazione, con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, sentita la Conferenza unificata, di norme che prevedono modalità e termini diversi degli adempimenti previsti dalle citate disposizioni; tali norme sono emanate in coerenza con le procedure per il collocamento ordinario dei lavoratori previste nel regolamento di semplificazione di cui all'articolo 20 della legge 15 marzo 1997, n. 59, allegato 1, n. 112-bis, e successive modificazioni. Art. 3 Indirizzi generali ai servizi per l'impiego ai fini della prevenzione della disoccupazione di lunga durata 1. I servizi competenti, nel quadro della programmazione regionale, al fine di favorire l'incontro fra domanda e offerta di lavoro e contrastare la disoccupazione e l'inoccupazione di lunga durata, sottopongono i soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, ad interviste periodiche, offrendo almeno i seguenti interventi: a) colloquio di orientamento entro sei mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione, così come accertato ai sensi dell'articolo 2, con riguardo ai giovani ed agli adolescenti; b) proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo o di formazione e/o riqualificazione professionale: 1) nei confronti delle donne in cerca di reinserimento lavorativo, non oltre sei mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione; 2) nei confronti dei disoccupati e degli inoccupati di lunga durata, non oltre dodici mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione, o in caso di disoccupati che godano di trattamenti previdenziali previsti dalla legislazione vigente e successive modificazioni, non oltre i sei mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione. Art. 4 Perdita dello stato di disoccupazione 1. La condizione di cui all'articolo 1, comma 2, lettera f), viene meno in caso di mancato adempimento da parte dell'interessato degli obblighi di cui all'articolo 2, comma 3, nonchè di mancata presentazione al colloquio di orientamento di cui all'articolo 3. Qualora la mancata presentazione al servizio competente, in entrambe le ipotesi, dipenda da comprovati impedimenti oggettivi, è ammesso un ritardo non superiore a quindici giorni. è fatta salva la possibilità di un ritardo ulteriore qualora la mancata presentazione dipenda da ragioni di salute certificate dalla struttura pubblica competente. La condizione di cui all'articolo 1, comma 2, lettera f), viene altresì meno nel caso di mancata adesione, senza giustificato motivo valutabile dal servizio competente, ad una proposta formulata ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettere b) e c). 2. Comporta la perdita dell'anzianità dello stato di disoccupazione il rifiuto di un'offerta di lavoro a tempo pieno ed indeterminato, o determinato o di lavoro temporaneo ai sensi della legge 24 giugno 1997, n. 196, con durata del contratto a termine o, rispettivamente, della missione, in entrambi i casi superiore almeno a quattro mesi, formulata dal servizio competente ed ubicata nel raggio di cinquanta chilometri dal domicilio del lavoratore; il predetto rifiuto non comporta, tuttavia, la perdita dell'anzianità qualora la proposta di lavoro non sia congrua, secondo criteri determinati dalle commissioni regionali permanenti tripartite di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469, alla professionalità posseduta dall'interessato. 3. L'accettazione di un'offerta di lavoro a tempo determinato o di lavoro temporaneo formulata dal servizio competente comporta una sospensione dell'anzianità nello stato di disoccupazione. Detta anzianità riprende a decorrere una volta cessato il contratto di lavoro a termine o di lavoro temporaneo. Qualora il rapporto di lavoro sia stato di durata superiore a dodici mesi, l'anzianità nello stato di disoccupazione riprende a decorrere con un abbattimento pari alla durata eccedente i dodici mesi. Art. 5 Disposizioni transitorie e finali 1. In attesa della attuazione della delega di cui all'articolo 45, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144, concernente la riforma degli ammortizzatori sociali e degli incentivi all'occupazione continuano a trovare applicazione le disposizioni vigenti in tema di trattamenti previdenziali in caso di disoccupazione, ivi compresa la disciplina dell'indennità di mobilità, di cui all'articolo 7 della legge 23 luglio 1991, n. 223. 2. In sede di attuazione della delega di cui al comma 1 sono individuati criteri e modalità di raccordo tra l'attività svolta dai servizi competenti ai sensi del presente decreto e quella delle strutture private autorizzate all'attività di mediazione tra domanda e offerta di lavoro ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. è fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Allegato E IL SISTEMA DEI SERVIZI PER L’IMPIEGO IN IRLANDA ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA In Irlanda le funzioni e le strutture governative sono centralizzate: non esistono strutture di governo regionali. Le più rilevanti autorità di governo decentralizzato, sono quelle locali relative alle contee (County Council) che non hanno però competenza, in materia di servizi pubblici all’occupazione. Dal 2000, il Governo ha iniziato una riforma degli Enti Locali istituendo i County/City Council Development Boards (CDBs) formati dagli Enti Locali, dalle Area based Partnerships (Partnerships per lo Sviluppo Locale), dalle agenzie statali attive a livello locale e da altre parti sociali. Le funzioni dei CDBs (attive dal 2002) sono quelle di programmazione attiva, a livello locale, delle strategie di azione economica, sociale e culturale. Al momento, i Ministeri direttamente coinvolti nella programmazione delle Public Employment Services, sono: il Ministero Department of Enterprise, Trade and Employment, il DETE e il Ministero Department of Social, Community and Family Affairs, il DSCFA. All’interno del Department of Enterprise, Trade & Employment, sono le quattro Sezioni della Divisione Labour Force Development, il LFD, ad occuparsi delle politiche relative a occupazione e formazione. Ad una di queste, la Labour Market Unit, fa riferimento FAS, la struttura di supporto e di coordinamento delle Public Employment Services nazionali. Competenze decentrate Non esiste un decentramento amministrativo in quanto non esistono strutture di governo regionali e provinciali. Esiste un livello territoriale intermedio, le Area Based Partnership Companies, organismi senza scopo di lucro il cui obiettivo è quello di contrastare lo svantaggio e l’esclusione sociale. Al loro interno viene istituita dal 1996 il Local Employment Services Network, la rete dei servizi locali all’impiego. Ogni Esecutivo Locale, il Local Board of Managment), delle Area Based Partnership Companies, agisce localmente autonomamente anche rispetto alla gestione dei Local Employment Services Network, la rete di servizi locali all’impiego, di competenza territoriale. POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO A livello nazionale i programmi delle PAL fanno riferimento al NEAP, il quale a sua volta rientra nel più generale PPF ”Programme for Prosperity and Fairness” 2000-2003 che rappresenta il più recente accordo di Partnership Interministeriale. A livello regionale, invece, i programmi delle PAL fanno riferimento al “National Development Plan”, il NDP, 2000-2006, in base al quale l’Irlanda, rispetto ai diversi obiettivi e relative tipologie di investimento, è stata suddivisa in 2 macroregioni: BMW (Border Midlands and West) e S&E (South and East). Nello specifico, i programmi in relazione alle attività di orientamento e di formazione sono: • Training Networks Programme, che ha l’obiettivo di formare, aggiornare i lavoratori occupati; • National Training Fund, istituito con il National Training Fund Act del 2000 che finanzia vari programmi di formazione, training schemes, con gli obiettivi di: aumentare le competenze della forza lavoro occupata, offrire opportunità di formazione per particolari impieghi, offrire informazioni in relazione alle competenze professionali attuali e future richieste dal mercato del lavoro; • Lifelong Learning Programme, il programma di educazione permanente in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. In relazione alle attività di supporto alla creazione di nuove imprese, i programmi sono: • Social Economy Programme, mirato al supporto della qualità della vita nelle aree più svantaggiate, attraverso l’offerta di servizi sociali erogati da imprese sociali che occupano disoccupati di lunga durata; • Cooperative Development Programme; • Back to Work Enterprise Allowance per disoccupati che vogliano avviare un’attività in proprio. Rivolto alle fasce giovanili, il programma: • The Youth Progression Programme, rivolto ai giovani tra i 18 e i 19 anni, mirato alla prevenzione della disoccupazione giovanile di lunga durata. Rivolti al reinserimento e alla formazione dei disoccupati di lunga durata, i programmi sono: • Community Employment e Job-Initiative Programme; • Back to Work Allowance Programme forma mista di welfare e di reddito da lavoro. I programmi di incentivo alle assunzioni sono: • Job -Start Programme; • Workplace Programme; • Apprenticeship (con particolari incentivi per le donne inserite); • Workway Programme per l’inserimento di disabili. MODALITÀ DI RACCORDO TRA LE POLITICHE A livello nazionale, centrale, il raccordo tra i vari ministeri, in generale e rispetto alle politiche governative, sociali produttive e del lavoro, è stato fatto attraverso: 1 La Strategic Management Initiative finalizzata ad un maggior coordinamento ed integrazione tra le stesse agenzie di governo e tra i livelli centrali e locali di amministrazione; 2 Il Program for Prosperity and Fairness, il PPF, una tra le più importanti Partnership Agreement tra i vari ministeri; 3 Il National Anti Poverty Strategy, il NAPS, del 1997 con l’obiettivo di ridurre le sacche di povertà ancora oggi persistenti in certe aree del paese. A livello locale il raccordo tra servizi sociali, alla formazione e servizi all’occupazione avviene nell’ istituzione negli anni ’90 delle Area Based Partnership Companies e nel 1996 dei Local Employment Services. I principali attori istituzionali coinvolti nel raccordo tra politiche sociali e quelle del lavoro sono il Ministero Department of Social Community and Family Affairs e FAS la struttura nazionale di supporto e di coordinamento dei servizi pubblici all’impiego che fa direttamente capo al Ministero Department for Enterprise, Trade and Employment. Insieme e in misura differente per ogni iniziativa, hanno gestito le seguenti categorie di programmi: • Progetti di impiego diretto (Direct Employment Schemes) quali: a) Community Employment nella duplice opzione di part-time Integration Option e part-time Job Option. b) Whole-time Job Initiative. c) Workplace. • Forme miste di welfare e di impiego (Tax and Welfare Measures) tra i più importanti dei quali ricordiamo: a) Back to Work Allowance. b) Family Income Supplement. c) Revenue Job Assist, JobStart, Part-time Job Incentive. • Addestramento professionale come il Specific Skills Training, il Job Training Scheme e il Traineeship. Dal 1998 il Department of Social, Community and Family Affairs e FAS, nell’ambito dell’implementazione dei pilastri 1 e 2 del National Employment Action Plan, nella lotta contro la disoccupazione giovanile e quella di lunga durata, raccordano le rispettive attività come segue: 1 Ai giovani di età inferiore ai 25 anni, FAS deve fare, dopo il raggiungimento di sei mesi di disoccupazione, un’offerta di addestramento o di formazione professionale, di esperienza lavorativa o di altro progetto mirato all’occupazione. 2 Agli adulti di età superiore a 25 anni, FAS deve fare, dopo il raggiungimento di dodici mesi di disoccupazione, un’offerta simile a quella sopra. Nel caso l’utente non utilizzi il servizio, non presentandosi agli sportelli o rifiutando tutte le offerte che le vangano fatte, FAS deve darne comunicazione al Ministero che valuterà se continuare ad erogare il sussidio di disoccupazione. Programmi specifici per target group I programmi specifici seguono genericamente le direttive europee in tema di sostegno all’inserimento sociale/occupazionale delle fasce deboli e vengono definite dall’ annuale National Employment Action Plan, anche detto EAP,elaborato dalla Sezione Labour Market Policy del Department of Enterprise, Trade & Employment e sviluppata con FAS, l’agenzia di supporto nazionale. Nell’ambito del NEAP,I pilastro-Occupabilità, sono stati definiti i seguenti ALMP’s (Active Labour Market Programmes): • FAS Training per coloro iscritti al Live Register; • Community Employment/Job Initiative; • Back to Work Allowance-Back to Work Enterprise Allowance; • Vocational Training Opportunities Scheme; • Tourism training for Unemployed. Sono inoltre stati definiti i seguenti target group e relativi programmi: • Active Ageing: si tratta della fascia di popolazione tra i 55 e i 64 anni; • Skills and Lifelong Learning Programmes per i quali è stata istituita una Task Force on Lifelong Learning e programmi di Basic Skills,Adult Literacy, Back to Education Initiative, Early School Leavers, E-Learning; • Programmi contro la discriminazione per l’integrazione sociale rivolti a disabili, travellers etc. SISTEMA DEI SERVIZI PER L’IMPIEGO Il Ministero Department of Enterprise, Trade and Employment è il maggior responsabile e referente della strutturazione dei servizi pubblici all’impiego, in quanto da esso dipende la struttura di supporto nazionale FAS che eroga i propri servizi nei 57 Employment Centres e 20 Training Centres sul territorio nazionale. Fino al 2000, dal Ministero dipendeva direttamente anche il Local Employment Services Network, la rete di servizi pubblici all’impiego locale, che, a partire dal 2000 è stata integrata a FAS. Su tutto il territorio nazionale operano attualmente 26 LES insediatisi ufficialmente dal 1995 nelle aree economicamente più svantaggiate del paese, come strutture di erogazione di servizi all’impiego per fasce di utenza particolarmente deboli. Normativa di riferimento − “Labour Services Act” del 1987; − “Local Development Programme” del 1990 che istituisce le Area Based Partnerships, all’interno delle quali si sviluppa il Local Employment Services Network; − Istituzione dell’ Employment Services Advisory Committee nel 2000 con atto del Ministero per la supervisione del nuovo sistema dei servizi all’impiego. I principali attori coinvolti nell’erogazione dei servizi pubblici all’impiego sono: 1. FAS (Foras Aiseanna Saothair) e il LESN (Local Employment Services Network) la Struttura di Supporto Nazionale e la rete dei Servizi Locali all’Impiego. Struttura, ruoli e competenze dei servizi pubblici all’impiego si sono evoluti, in forma duplice e parallela. A partire dal 2000 FAS ha assorbito i Local Employment Services. Contemporaneamente è stato istituito, a livello nazionale, l’Employment Services Advisory Committee a cui l’esecutivo di FAS deve relazionare e fare riferimento per la nuova gestione. Il Governo Centrale ha deciso che, per rendere più coerenti ed interagenti in termini di efficacia-efficienza i due i livelli di servizi, questi fossero gestiti da un’unica struttura. Per salvaguardarne la natura diversa, continueranno a sussistere due bilanci separati e per garantire i legami con il territorio a livello locale, saranno garantiti i rapporti tra i Local Employment Services e le Partnerships Companies dell’Area. FAS nasce nel 1988 dal Labour Act del 1987 al fine di sovrintendere l’erogazione dei sevizi pubblici all’impiego. FAS è organizzativamente suddivisa in 10 Regioni e comprende, complessivamente 57 Employment Offices (Centri per l’Impiego) e 20 Training Centres (Centri di formazione) che erogano i servizi all’impiego e che, sono localizzati in coppia: ad un Centro per l’Impiego corrisponde, quando c’è, anche un Centro di addestramento/formazione. FAS è retta da un Consiglio di Amministrazione rappresentante alcuni Ministeri e le parti sociali e opera secondo i parametri di politica nazionale del Governo attraverso il Ministero Department of Enterprise, Trade & Employment. I LES (Local Employment Services), insediatisi ufficialmente dal 1996, dipendevano direttamente, dal Ministero Department of Enterprise, Trade & Employment. Operano quasi tutti, al momento 24 su 26, all’interno delle Local Area Partnership Companies istituite nel 1990. I Local Employment Services erano stati concepiti come strutture in grado di fornire ed integrare servizi “taylor made” su misura, a target di cittadini disoccupati svantaggiati in aree del paese particolarmente depresse e svantaggiate. A livello locale operano, infatti, in collaborazione con e ad integrazione dei servizi dell’associazionismo e del volontariato (community based organisations) territoriale di base rispetto alle problematiche sociali, educative, sanitarie dei vari target groups. 2. Area Based Partnetrships Finanziano anch’esse in parte alcune iniziative per l’impiego locale svolte nei Local Employment Services. 3. Department of Social, Community and Family Affairs Impiega circa 50 Job Facilitors (JF) negli Uffici del Social Welfare presenti su tutto il territorio nazionale. Il ruolo dei Job Facilitors è informativo sul sistema del Social Welfare e le diverse tipologie di sussidio economico, di orientamento ai diversi progetti di reinserimento lavorativo e occupazionali. Rispetto alla consulenza e orientamento al lavoro e alla formazione, l’utenza viene inviata ai servizi di FAS o LES. 4. ICTU (The Irish Congress of Trade Unions) È il Congresso delle Organizzazioni dei Lavoratori. In tutta la nazione operano 39 Centri che fanno riferimento ad ICTU: la maggior parte dello staff è composta da lavoratori inseriti in progetti di Community Employment finanziati da FAS mentre le attività sono finanziate dall’ Operational Programme for Local Urban and Rural Development 1994/1996. L’attività centrale è quella informativa sul sistema del Social Welfare e le diverse tipologie di sussidio economico, sui diversi progetti di reinserimento lavorativo e occupazionali. Rispetto alla consulenza e orientamento al lavoro e alla formazione, l’utenza viene inviata ai servizi di FAS o ai Local Employment Services. Alcuni uffici dei Local Employment Services sono dislocati presso i Centri di ICTU. Alcuni Centri organizzano ed offrono corsi di addestramento e formazione. Al momento 11 Centri ospitano un servizio di job-club tra quelli sponsorizzati da FAS. La rete e gli strumenti il raccordo tra pubblico e privato Tre sono le reti principali esistenti tra i soggetti che intervengono nel sistema dei servizi per l’impiego. 1. FAS e i Local Employment Services Particolarmente forti sono i legami tra i due livelli di servizio pubblico all’impiego, al fine di assicurare e mantenere la reciproca integrazione e servizi adeguati a livello locali. I Local Employment Services indirizzano l’utenza agli Uffici per l’impiego di FAS per l’inserimento in eventuali programmi di addestramento/formazione o di in/reinserimento lavorativo. Gli uffici per l’impiego di FAS indirizzano l’utenza particolarmente svantaggiata e socialmente problematica ai Local Employment Services e ai suoi servizi di mediazione territoriale. I Local Employment Services utilizzano la stessa banca data delle vacancies di FAS. Ogni Partnership Locale (Area Based Partnership), coordina le attività e il budget dei Local Employment Services relativi e opera in collaborazione con il Manager Regionale dei Servizi all’Impiego di FAS (Regional FAS Employment Services Manager) che eroga la quasi totalità dei finanziamenti alle attività. Gli strumenti di raccordo sono informatici (utilizzo delle stesse banche dati), partecipazione di FAS ai sub-committees dei Local Employment Services. 2. Local Employment Services e la rete dell’ associazionismo e del volontariato locale di base A livello locale, i Local Employment Services operano in rete con numerose organizzazioni ed associazioni di volontariato e di comunità (community based). Lo scopo è quello di permettere a cittadini particolarmente svantaggiati di avvicinarsi, con meno reticenza, ai servizi all’impiego offerti a livello locale e, per intermediazione, a quelli centrali (FAS) 3. FAS e il Department of Social, Community and Family Affairs Dal 1998 il Ministero e FAS, nell’ambito dell’implementazione dei pilastri 1 e 2 del National Employment Action Plan, raccordano le rispettive attività nella prevenzione della disoccupazione giovanile e di quella di lunga durata. Lo strumento di raccordo è informatico (tracking computerised system).