Thermae 01 - Liceo Pacinotti
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Thermae 01 - Liceo Pacinotti
STORIA DELLE TERME Le origini Nonostante gli esempi più grandiosi e monumentali di terme siano stati realizzati dai Romani, l’origine della consuetudine di un bagno caldo quotidiano risale al mondo greco e si data intorno al V sec. a.C., grazie a scavi archeologici effettuati ad Olimpia e a Delo, che hanno identificato i resti di edifici termali con annessa palestra. L'abitudine al bagno si introduce a Roma verso la metà del III sec. a.C., l'età decisiva nella penetrazione della civiltà greca nell'Urbe. Prima di allora sappiamo che gli antichi romani curavano il proprio corpo nei limiti della pulizia personale e dell'igiene e “si lavavano tutti i giorni le braccia e le gambe, che avevano sporcato con il lavoro, ma solo ogni nove giorni facevano un bagno completo” Brachia et crura cotidie abluebant....ceterum toti nundinis lavabantur (Seneca, Epistulae ad Lucilium, 86, 12) I Romani apprendono dunque dai Greci l'uso di dotare la propria casa, sia la domus sia la villa, di una stanza da bagno. Inizialmente si chiama latrina o lavatrina (Varrone, De Lingua Latina IX, 68), un locale buio ed angusto collocato vicino alla cucina per portarvi acqua calda agevolmente. Non utilzzano sapone, ma la soda, cioè il carbonato di calcio. Il luogo destinato al bagno si ingrandisce, passando a due o tre vani ed acquisisce maggior dignità; la domus si dota così di un balneum, un privilegio tuttavia ancora riservato ai più abbienti. Possiamo farci un'idea di questi piccoli apparati balneari da alcune delle più antiche case pompeiane risalenti all'epoca sannitica, tra cui la Casa de Fauno. Il riscaldamento dell'acqua si ottiene talora con il focolare della cucina, talora con un hypocauston o praefurnium. Balnea è il sostantivo con cui si indicano le terme più antiche, costruite a Roma a partire dal II sec. Sta.C., formate da pochi ambienti, non molto spaziosi e male illuminati. Si tratta di edifici costruiti e gestiti da ricchi appaltatori che ricavano un guadagno dal prezzo d'ingresso (balnea meritoria). La quasi gratuità ha come conseguenza che i cittadini romani possono accedere e godere di quello che sta diventando un piacevole appuntamento quotidiano, uno dei momenti di otium prediletto. Accanto ai balnea privati abbiamo anche bagni pubblici che appartengono allo stato, ma vengono dati in appalto dietro una determinata somma ad un conductor, il quale ha il diritto di esigere un piccolo tributo corrispondente ad un quadrans: ...quadrante lavari (Giovenale, Satirae, V, 446) “fare un bagno con un soldo” ...dum tu quadrante lavatum rex ibis (Orazio, Satira I, 3, 137) “mentre tu andrai da re a prendere bagni da un soldo”. ...quadrantaria illa permutazione... (Cicerone, Pro Caelio, 62) “alla solita tariffa di un quadrante”. Sembra che la tassa sia introdotta al tempo di Silla, quando è triumviro monetale o questore urbano Tiberio Veturio Burro e vengono coniate monete con impressi strigilis e vasetto per olio sul verso. L'ingresso è gratuito quando un magistrato o un cittadino abbiente paga per un certo periodo di tempo l'accesso per tutti, in modo da acquistare popolarità, nella speranza di futuri successi politici. A Sergio Orata, definito in un frammento di Cicerone “ditissimus, amoenissimus, deliciosissimus” (ricchissimo, divertentissimo, deliziosissimo) è attribuita l'invenzione del riscaldamento ad ipocausto delle terme “Sergio Orata stabilì di costruire i primi bagni sospesi”: Sergius Orata pensilia balnea primus facere instituit. (Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, IX, LXXIX, 168) Poiché tuttavia il riscaldamento a ipocausto era noto già nell'antica Grecia, si ritiene che l'invenzione di Orata consistesse in realtà nell'introduzione a Roma della balnearum vaporatio, bagno a vapore. A tal proposito sappiamo che “si considera molto salutare cospargere la testa con acqua calda prima del vapore dei bagni e poi con quella fredda”: perfundere caput calida aqua ante balnearun vaporationem et postea frigida saluberrimum intelligitur (Plinio il Vecchio, N. H., XXVIII, 14) Ossevazioni sul lessico Hypocauston: (-um) - i, n., camera calorifera sotterranea a volta alimentata da un calorifero sotterraneo (hypocausis) e trasmettente il calore al pavimento sovrastante Praefurnium -ii, n., bocca del forno ed anche stanza calda Balneum, -i, n. bagno, stanza da bano, dal greco “balaneion” Balnea meritoria: bagni a pagamento (aggettivo in -us, a, um) Pensilia Balnea, bagni sospesi, non poggiano su di un terreno pieno Balnearum vaporatio -onis, f., traspirazione provocata da un bagno caldo Conductor -oris, m., locatario, appaltatore Quadrans -antis, m, come moneta è la quarta parte dell'asse, (1 libbra), cioè 3 once Strigilis -is, f, spazzola ricurva di metallo o in corno, simile ad una mezzaluna, per strofinare la pelle dopo il bagno o gli esercizi fisici. Otium-ii, n, tempo libero L'età repubblicana Dal I sec. a.C. le terme diventano una vera e propria istituzione sociale al punto che Agrippa, cui è affidata la cura dei bagni in qualità di edile, ne ordina il censimento, contandone in città ben 170. Offrendo poi prova di grande generosità verso il popolo romano, sancisce la gratuità dei bagni pubblici di Roma facendosi egli stesso carico di ogni onere e, tra il 25 e il 19 a.C., dona alla città un nuovo grandioso impianto termale realizzato nel Campo Marzio, . E' da questo momento in poi che gli antichi balnea vengono designati con il nome di thermae. Il nuovo edificio, frutto della liberalità di Agrippa, oltre ad essere un impianto termale è un luogo di cultura ed arte: la gente vi si intrattiene nei vari ambienti conversando, leggendo e godendo della presenza di magnifiche opere d’arte, quale la celebre statua dell’atleta che si deterge, noto come Apoxyomenos, copia dell’originale di Lisippo, qui rinvenuta e facente parte dell’arredo originale. L’incuria del tempo e i vari cambiamenti urbanistici incorsi nei secoli obliterarono del tutto l’impresa architettonica di Agrippa, grandiosa all'epoca per la perfezione degli impianti, le proporzioni enormi, la ricchezza degli ornamenti. I complessi termali del I sec. a.C. sono ancora privi della simmetria planimetrica che caratterizzerà gli impianti successivi e risultano composti da vari ambienti liberamente accostati senza particolari criteri o percorsi. In un primo tempo vi sono ammessi solo gli uomini, in seguitosono aperte anche alle donne, con diversi regolamenti su orari ed uso degli spazi. Nella penisola italica le terme pubbliche più antiche risalgono al II sec. a.C., come testimoniano gli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano e suggestiva testimonianza ne sono le Terme Stabiane a Pompei, risalenti all'epoca preromana e già dotate di annessa palestra. 1Ingresso 2Sphaeristerium 3Porticus 4Piccolo Apodyterium 5e7Piccolo bacino 6Natatio 9e10 Luoghi di riunione per giocatori 13-15Bagni separati 16Apodyterium 19e21Caldariumfem.-masch. 18e23Tepidariumfem.-masch. 22Frigidarium 23Hypocausis Gli impianti termali di Pompei ed Ercolano testimoniano la struttura tipica della prima fase di costruzione con accostamento di celle con vasche. Nella foto la palestra delle terme Stabiane L'architettura degli edifici termali cambia con il trascorrere del tempo e con il passaggio dall'età repubblicana a quella imperiale, diventando sempre più complessa e monumentale.