Il termine Umma radice e significato

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Il termine Umma radice e significato
Il termine Umma radice e significato
Di Renata Bedendo
Come apprendono ben presto tutti coloro che iniziano lo studio della lingua
araba,1 essendo questa una lingua di origine semitica, ha una struttura molto diversa da
quella delle lingue moderne. Le vocali sono dei semplici segni diacritici che, come diceva
il nostro primo insegnante di lingua araba, si imparano per poi dimenticarle.2 Anche l’uso
dei dizionari che, fedeli alla tradizione araba, dispongono le parole per vocaboli della
medesima radice, normalmente indicano la prima forma del verbo e vengono seguite dai
sostantivi, aggettivi, infiniti, participi.3
Se cerchiamo le radicali di cui è composta la parola umma troviamo una serie di
significati tra cui umm – madre con i significati di mamma, genitrice, ma anche di origine,
fondamento, parte principale; umm al-Kitāb – l’archetipo celeste del Corano ovvero tutto
il Corano dal principio alla fine (Cor III, 7);4 umm al-Qur‘ān – il primo capitolo del
Corano; umm al-mu‘minīn – la madre dei credenti appellativo usato per indicare la vedova
del Profeta; umma (plurale umam)- nazione, popolo, razza, comunità (Cor V,48),
collettività, famiglia; ummat Muhammad – la comunità di Muhammad5 ovvero i
Musulmani ma poi troviamo anche ummiyya – ignoranza, analfabetismo, paganesimo; è in
questo senso che nel Corano (Cor VII, 156) anche il Profeta viene definito an-nabī ‘lummī ovvero il Profeta illetterato ma non nel senso di analfabeta bensì di pagano ovvero
di colui che non aveva ancora ricevuto la Rivelazione (Cor XXIX, 47). Secondo un’altra
interpretazione è possibile che gli arabi usassero questo termine anche come un aggettivo
con il significato di “appartenente alla umma o comunità” oppure “appartenente alla
umma araba” o “di nazionalità araba”,6 ma non è certo che al tempo di Muhammad umma
M.Vallaro, Parliamo arabo? Profilo (dal vero) d’uno spauracchio linguistico, Promolibri Manganelli, Torino 1997
M.Vallaro, Parliamo arabo? … cit., 15-16
3 Vocabolario arabo-italiano vol. I, IPO, Roma 1989 IX
4 Il Corano, Introduzione traduzione e commento di A.Bausani, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, ottobre 1988, Il Corano,
Introduzione traduzione e commento di F. Peirone, Mondatori, Milano, III ristampa Oscar Uomini e Religioni, marzo 1989,
Saggio di Traduzione Interpretativa del Santo Corano inimitabile, Traduzione dei significati, commento e revisione a cura U.C.O.I.I.,
edizioni AL-Hikma, Imperia 1994
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5 Popolarmente italianizzato in Maometto ma che per i musulmani ha una connotazione negativa. Per questo, come ormai
abitudine degli studiosi di Islām, utilizzerò la traslitterazione del nome del Profeta dell’Islām.
6 C.A. Nallino, Raccolta di scritti II, Roma 1940
avesse un significato così preciso. E’ probabile che con l’espressione an-nabī-‘l-ummī fosse
inteso il profeta pagano (in quanto non ebreo) inviato da Dio agli arabi e proveniente
dalle loro stesse fila il che non implica analfabetismo totale, probabilmente, anche se non
si può dimostrarlo in modo assoluto, possono essere attribuite a Muhammad le nozioni
di scrittura e di lettura di cui disponeva il mercante medio di Mecca.7
Proseguendo troviamo poi imām – chi dirige la preghiera musulmana, ma anche autorità,
maestro, modello.8 Anche con i significati di autorità suprema, funzione di guida. Mi
sembra che nel Corano, la parola imām non sia stata utilizzata con il significato che le
viene normalmente attribuito: colui che dirige la preghiera nella moschea, ma piuttosto
nel senso più ampio di direzione nella quale dobbiamo cercare le coordinate per agire in
questa o in quella circostanza.
E’ interessante notare che se accettiamo questa
interpretazione9 anche la parola Umma di cui ci stiamo occupando e che, come già detto,
viene dalla stessa radice, significa non solo comunità, ma probabilmente anche coloro
che si dirigono, coloro che seguono una certa direzione, in quanto il senso della radice
rimane in tutte queste parole.
Come si può notare da quanto abbiamo espresso è abbastanza difficile, data la
ricchezza della lingua araba, dare della parola Umma una traduzione10 “unica e precisa”
poiché, come ci dice Gardet:
“Il termine umma, comunità, con cui il Corano designa il popolo dell’Islām, si
riferisce nella sua etimologia a umm, “madre”. Bisogna notare qui che la stessa
parola è stata scelta, nell’epoca contemporanea, per tradurre l’idea occidentale di
“nazione”. Ad al-umma, al singolare, alla Comunità del Profeta, corrispondono
dunque adesso al-umam al plurale, le nazioni marocchina, irachena, pakistana, …
”.11
Sempre secondo Gardet, nel suo articolo L’idée-force de communauté musulmane son évolution
actuelle,12 l’Islām è religione e comunità.
W.Montgomery Watt e A.T. Welch L’islam. Maometto e il Corano , Jaca Book, Milano 1981
J. Penrice, A Dictionary and Glossary of the Koran,Dover Publications, Inc., Mineola, New York 2004
9 M.Hamidullah, “L’imam”, in Comprendre, 87 (24 febbraio 1968)
10 Sul significato di traduzione e tradurre segnaliamo: D. Marani, L’interprete,Bompiani, Milano 2004, L. Bocci, Di seconda
mano, Rizzoli, Milano 2004
11 L.Gardet, Conoscere l’islam, Paoline, Catania, aprile 1961
12 L.Gardet, “L’idée-force de communauté musulmane”, in Islam Civilitation et Religion,cahier n.°51, Fayard Paris, juin 1965,
129-143
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L’affermazione io sono musulmano è un’adesione di fede al Dio Uno, al Corano
e alla missione
profetica di Muhammad, ma anche al profondo sentimento di
appartenere alla ummat al-nabī, la Nazione del Profeta. Nella psicologia musulmana umma
assumerà quasi sempre la connotazione di un’origine assicurata non solamente dal luogo
di nascita o dal legame di sangue, ma per il radicamento spirituale di una fede comune.13
Gardet prosegue affermando che, secondo lui l’ummat al-nabī, è la comunità di
coloro che vogliono vivere insieme, che insieme professano l’islām, che pregano rivolti
verso la direzione di Mecca, che leggono e meditano il Corano ed intendono osservarne
le leggi.14
13
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Encyclopédie de l’islam, Brill, Leiden 2002, tome X pag. 930
L. Gardet, L’idée-force... cit., 129