Web2.0 e didattica: fare scuola di qualità nella società

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Web2.0 e didattica: fare scuola di qualità nella società
Web2.0 e didattica: fare scuola di qualità
nella società tecnologica
Paola Ferrera
IIS Majorana/sezione commerciale Marro
Strada Torino, 32, 10124 Moncalieri (Torino)
[email protected]
Se l’elearning ha introdotto a scuola un nuovo modo di
apprendere e di conoscere attraverso le potenzialità di
Internet, il web2 ha portato in scena un nuovo utente che
non si limita a fruire passivamente i contenuti della rete, ma
vuole crearne lui stesso dando sfogo più liberamente alla
propria voglia di trasmettere qualcosa. La scuola ha il
compito
di
introdurre
nelle
attività
di
insegnamento/apprendimento nuovi orizzonti di esperienza
e nuove finalità per favorire lo sviluppo delle potenzialità
intellettuali di ogni individuo. Migliorare la qualità e l’efficacia
dei sistemi di istruzione è infatti obiettivo comune di tutti gli
stati dell’U. E ,ma in che modo le tecnologie digitali e di rete
devono essere usate a scuola perché possano generare
esperienze di apprendimento di qualità?Il web2.0 apre un
ventaglio larghissimo di possibilità e di strumenti ai docenti
disposti a mettersi in discussione ed a praticare
l’apprendimento per tutta la vita.
1.Introduzione
Il Consiglio Europeo di Lisbona ha lanciato nel 2000 l'iniziativa “eEurope –
una società dell’informazione per tutti” destinata a diffondere nel modo più
ampio possibile le tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle
scuole europee tramite l’inserimento di Internet e delle risorse multimediali. Un
anno più tardi il programma elearning 2001 collega per la prima volta l’utilizzo
delle tecnologie multimediali alla qualità dell’apprendimento. Questo tema è
stato nuovamente ripreso dal programma elearning per gli anni 2004-2006
durante i quali si è ulteriormente insistito sull'uso efficace delle TIC nei sistemi
europei di istruzione e formazione come contributo ad un'istruzione di qualità
dando vita, tra l’altro, al portale elearningeuropa.info.
Non vi è stato in seguito un rinnovamento del programma eLearning sotto
forma di programma settoriale. Sia il programma elearning sia il preesistente
programma Socrates di supporto finanziario ai partenariati transazionali tra
scuole sono stati integrati nell'ambito del programma d'azione per
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l’apprendimento permanente (2007-2013) o Lifelong Learning Programme.
Obiettivo primario del LLP è ” promuovere all’interno della Comunità scambi,
cooperazione e mobilità tra i sistemi di istruzione e formazione in modo che essi
diventino punti di riferimento di qualità a livello mondiale” e “sviluppare nel
campo dell'apprendimento permanente contenuti, servizi e soluzioni
pedagogiche e prassi a carattere innovativo basati sulle TIC”.Il LLP collega
dunque di nuovo il raggiungimento della qualità all’effettiva integrazione delle
TIC nei sistemi di istruzione e formazione in quanto strumenti utili ai processi di
apprendimento continui che connotano un’economia fondata sulla conoscenza.
Se analizziamo la cronologia di questi eventi notiamo che le varie azioni
europee rincorrono la qualità dell’istruzione dal 2001 spostando sempre più
avanti nel tempo il suo effettivo raggiungimento. La causa non è di natura
tecnologica per lo meno non a casa nostra. L’indagine sulle risorse
tecnologiche per la didattica nelle scuole italiane effettuata dal MIUR rileva,
infatti, come nel corso del triennio 2001-2004 l’Italia abbia colmato il divario
nelle dotazioni informatiche delle scuole che la separava dagli altri paesi
europei e si posizioni oggi ai primi posti, in tale settore, in un contesto europeo.
Secondo il rapporto Eurydice l’Italia si trova anche ai massimi livelli per quanto
riguarda la formazione degli insegnanti. Non possiamo quindi sostenere che il
LLP sia troppo utopistico e che si scontri con realtà scolastiche inadeguate dal
punto di vista tecnologico a conseguire un obiettivo così ambizioso come la
qualità dell’istruzione. Nei vari atti e documenti istituzionali europei, tuttavia,
questo concetto resta astratto e genericamente definito sebbene in qualche
misura riconducibile a “pratiche innovative” basate sulle TIC.Sono state
effettivamente introdotte in questi anni tali prassi nelle scuole?Ed in caso
affermativo in che cosa consistono?Con quali strumenti si possono realizzare?Il
loro impatto ha davvero migliorato la qualità dell’insegnamento/apprendimento?
Le prossime pagine cercheranno di dare delle risposte a queste domande sulla
base di alcune esperienze concrete.
2. La qualità come procedura
2.1 Etwinning: il partenariato elettronico tra scuole europee
Il progetto Etwinning, nato nel 2005 all’interno del programma Elearning, è
entrato recentemente a far parte del nuovo Programma di apprendimento
permanente. Etwinning è un’iniziativa europea volta ad integrare le tecnologie
dell’informazione della comunicazione nei sistemi d’istruzione e formazione
attraverso gemellaggi elettronici tra scuole europee primarie e secondarie. Le
attività realizzabili con un gemellaggio elettronico sono molteplici, adattabili alle
competenze di studenti e docenti. Si può iniziare con un progetto semplice,
comunicando via posta elettronica o costruendo un sito web comune, per poi
passare a progetti che utilizzino in modo sempre più articolato tecnologie
diverse per comunicare oltre che per pubblicare, fino alla condivisione di una
classe virtuale per l’insegnamento di materie diverse, prevedendo l’utilizzo
intensivo del laboratorio informatico.
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2.2 Il Quality Label
Al fine di premiare la qualità di un progetto Etwinning ha dato vita al Quality
Label per l’ottenimento del quale un progetto deve raggiungere gli standard di
eccellenza nelle seguenti aree: (1) Sostenibilità, (2) Uso delle TIC nell’ambito
del progetto, (3) Risultati e benefici, (4) Integrazione curriculare, (5) Dimensione
europea, (6) Innovazione/creatività, e (7) Qualità complessiva. Ognuna di
queste aree rappresenta un aspetto fondamentale del progetto considerato
nella sua totalità: non solo quindi gli aspetti contenutistici e tematici, né
semplicemente i prodotti realizzati. Sono prese in forte considerazione la
modalità di lavoro adottata, le scelte operate verso un progressivo
coinvolgimento multidisciplinare o verso una focalizzazione tematica sulla
propria materia, ma soprattutto la qualità della collaborazione con il partner
straniero. L’Unità Nazionale Etwinning (NSS) di ogni paese valuta quindi le
candidature delle scuole per il Certificato di Qualità Nazionale mentre il
Certificato di Qualità Europeo è un secondo riconoscimento di successo che
viene automaticamente conferito dall’Unità Europea Etwinning per progetti nei
quali almeno due partner hanno già ricevuto il Certificato di Qualità Nazionale.
2.3 Twinspace: la piattaforma di partenza
Il portale Etwinning mette a disposizione degli utenti registrati un’apposita
piattaforma di lavoro: il TwinSpace.Per ogni gemellaggio attivato esiste un
TwinSpace specifico, visibile a tutti i suoi membri, siano essi i referenti delle
scuole gemellatesi o gli utenti esterni che siano stati invitati a partecipare al
lavoro condiviso.
Questo spazio si presenta come un vero e proprio ambiente di lavoro
autonomo, simile a quello delle Web Communities, dedicato a tutti i membri del
singolo TwinSpace e i cui strumenti sono stati progettati per:
•
•
•
comunicare con la propria scuola partner o con gli altri membri,
attraverso un Forum, una Chat e una Mailbox;
per costruire pagine web e cartelle di lavoro per la condivisione di
documenti;
per creare un proprio gruppo di lavoro;
Un punto di criticità del TwinSpace è rappresentato dal limite di grandezza
massima per l’inserimento dei file (5 Mb). Gli alunni amano, infatti, abbellire le
presentazioni di PowerPoint con molte immagini rendendole in questo modo
subito troppo “pesanti” per l’upload. Spesso non sono in grado di comprimere le
fotografie scattate con la macchina fotografica digitale e spesso, purtroppo,
manca nelle scuole il personale tecnico di supporto alle attività di laboratorio.
Per lo stesso motivo è quasi impossibile caricare file video o audio i quali,
anche se ridotti a 5 mb, restano comunque “nascosti” nelle cartelle. A causa di
questi problemi molti progetti sono gradualmente emigrati dal Twinspace verso
hosting che offrono maggiore flessibilità e visibilità, anche se minore sicurezza.
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3. Il salto di qualità: rinnovare i ” ferri del mestiere”
3.1 C’è blog e Vblog
Se il Twinspace costituisce uno spazio di lavoro per progetti, una piattaforma
chiusa e protetta, il web 2 è il mare aperto ed il blog costituisce in genere il
primo approdo.
Sono note le applicazioni del blog nella didattica specie delle lingue straniere
che si basano soprattutto sull’interazione rappresentata dallo scrivere post e
lasciare commenti o sulla navigazione tramite link esterni che producono un
immediato scambio di informazioni. Il blog consente dunque un apprendimento
interattivo e permette la condivisione delle conoscenze, favorendo le
motivazioni e gli interessi dei ragazzi. Non a caso la rete pullula non solo di
milioni di blogger casuali, ma anche di un’infinità di blog didattici (basti pensare
a Edidanet o a Edublog).Tuttavia non sempre sono sfruttate a fondo le
potenzialità di questo strumento facile e semplice da usare. I servizi che offrono
gratuitamente le possibilità di aprire un blog sono numerosi, uno dei più noti è
sicuramente Blogger nato nel 1999 ed acquistato da Google tre anni dopo.
Il video blog o Vblog è un po’ l’ultima tendenza nella blogosfera: si tratta di
un blog che usa video per rappresentare contenuti supportati anche da testi e
immagini. Se il blog di solo testo è l'esempio più chiaro di come chiunque possa
comunicare i propri pensieri, idee ed esperienze ed è il trionfo dei contenuti
"user generated" il video riesce a donare un'ulteriore forza a questa già potente
forma di espressione e di condivisione. Non è certo semplice realizzare un vero
e proprio Vblog, ma anche un semplice post di un blog di Blogger può
contenere un video:
•
•
tramite importazione di un filmato sul post da un hosting esterno
tramite upload di un filmato dal proprio computer
3.2 La lezione con i video di YouTube
Il layout di un blog di Blogger è formato da due colonne. Nella prima colonna
è possibile scrivere post e lasciare commenti. La struttura del post presenta due
linguette: scrivi/modifica html; l’opzione “scrivi” serve appunto a digitare il testo
del post. L’opzione “modifica html” serve invece ad inserire nel post stringhe di
codice Html proveniente da terzi.[Castro, 2005] Supponiamo di voler inserire un
filmato proveniente da YouTube o da un altro hosting: è sufficiente incollarvi il
codice html fornito sotto l’url del video alla voce embed ed il gioco è fatto!Il
video prescelto comparirà nel post con annesso player. YouTube è stato a
lungo criminalizzato in quanto residenza privilegiata di filmati osceni o lesivi
della dignità umana al punto da suscitare la nascita di antagonisti virtuosi quali
Teachertube negli USA o YouSchool in Italia che si sono a ragione opposti agli
episodi di Internetbullying o cyber mobbing ivi serpeggianti . Il servizio è stato
ultimamente riabilitato dalla cronaca ed utilizzato perfino da importanti
personaggi del mondo della politica e dello spettacolo per pubblicizzare urbi et
orbe i propri messaggi(dalla Regina Elisabetta al Ministro Gelmini).In realtà
YouTube è soprattutto un’enorme enciclopedia cinematografica seppure in
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parte amatoriale in cui è possibile trovare filmati anche di buon livello su tutti gli
argomenti ed in tutte le lingue. Da questa “enciclopedia” è possibile estrarre i
video preferiti su un determinato soggetto per creare una playlist di 5 filmati.
L’opzione CustomPlayer presente su YouTube permette quindi di creare un
proprio player scopo pubblicazione su un sito o un blog: al termine
dell’operazione viene generata automaticamente la stringa di codice da copiare
e incollare supponiamo in un post grazie alla modalità sopradescritta.Un
esempio concreto: nell’ambito del gemellaggio elettronico tra l’IIS Majorana di
Moncalieri ed una scuola tedesca di Düsseldorf gli studenti hanno pubblicato,
tra l’altro, in due post del loro blog esterno a Twinspace, una playlist
“geografica” su Torino ed una “storica” sul muro di Berlino facendo un rapido
search su YouTube in varie lingue.Su Berlino i ragazzi hanno trovato un filmato
americano d’epoca sul primo anniversario della costruzione del muro di
Berlino, un video amatoriale realizzato dal vivo il giorno della caduta del muro di
Berlino, il notiziario originale del Tg 1 del 9.11.1989 comunicante la notizia della
caduta del muro in lingua italiana, il trailer in lingua inglese del film “La vita degli
altri” scritto e diretto da Florian Henckel von Donnersmarck sulla storia della
DDR (la durata complessiva dei video di circa 10 minuti aprirebbe anche una
riflessione sulla didattica breve...).Questo approccio offre due vantaggi subito
evidenti: l’affiancamento sincrono di diversi piani temporali e la pluralità di punti
di vista offerti allo studente. Si pensi al materiale reperito su Berlino: troviamo il
taglio americano, quello cioè di una potenza vincitrice della II guerra mondiale,
le impressioni provate dal semplice cittadino che ha vissuto in diretta la caduta
del muro, l’emozione di chi annunciava ai telespettatori italiani un evento di
portata mondiale, uno spaccato sulla vita nella Germania orientale proposto da
un regista tedesco. Ciò che aggiunge qualità a questa presentazione, tuttavia, è
l’uso del linguaggio audiovisivo proveniente da un canale atipico, di matrice
giovanile, temuto e demonizzato dagli adulti.
Gli studenti vivono in un mondo nel quale ormai la comunicazione
audiovisiva ha un ruolo fondamentale. E ‘ bene che i docenti ne abbiano
coscienza ed imparino non solo ad utilizzare materiali audiovisivi in ambito
didattico, a pieno titolo e non solo in maniera occasionale, ma anzi a produrre
materiali di questo tipo con la collaborazione e la partecipazione degli studenti.
Come sottolinea Roberto Maragliano nel suo “Nuovo manuale di didattica
multimediale” una scuola refrattaria ai codici comunicativi musicali e visivi
sarebbe una scuola estranea all’ambiente esperienziale dei suoi fruitori e non
saprebbe rispondere a uno dei suoi compiti fondamentali, quello di addestrare
alla valutazione critica dell’informazione che gli studenti ricevono all’interno
della società in cui vivono. [Ciotti e Roncaglia, 2008]
E’ ancora possibile perfezionare il nostro Vblog,con dei gadget o dei widget.
I web widgets sono piccole applicazioni web che permettono ai publisher online
di distribuire i loro contenuti integrandoli in blog ed altri siti semplicemente
copiando e incollando un codice come per i video di YouTube I widget si
adattano particolarmente alla seconda colonna del layout di un blog ,la barra
laterale. Per gestirla occorre andare alla voce “Elementi pagina” del Layout e
scegliere l’opzione “Aggiungi Html/Javascript.” I widget stanno diventando la
valuta di un blog sostituendosi agli ormai obsoleti link: un widget è un blog
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dentro al blog, una slide show, un podcast o un radio player e tanto altro ancora
La ricerca di widget stimola la creatività dello studente e ne potenzia le capacità
di selezionare le informazioni che nell’era del web 2 non si presentano più sotto
forma di pagine di testo, ma di contenuti multimediali. Nel
documento "Improving competences for the 21st century: an Agenda for
European Cooperation on Schools" si legge tra l’altro"In un mondo sempre più
complesso, la creatività e l'abilità di continuare ad imparare e innovare conterà
come, se non di più, di aree specifiche di apprendimento, destinate a
diventare obsolete.” L’istruzione è considerata come incentivo per rafforzare
una forma mentis più innovativa e creativa, focalizzata su un approccio multicomprensivo, incoraggiando il “learning by doing” al fine di creare competenze
utili per tutto l’arco della vita.
3.3. Video fai da te: telefon(in)o amico
Abbiamo precedentemente affermato che è possibile anche caricare su un
post un filmato residente sul nostro hard disk. L’operazione di upload è
semplicissima poiché la toolbar del post presenta il pulsante”inserisci video”: è
sufficiente sfogliare tra i file del nostro computer così come per l’inserimento
delle immagini. Il problema piuttosto è rappresentato da come realizzare un
video adatto alle nostre esigenze. Supponiamo che una nostra classe che abbia
già presentato a dei partner europei la propria regione o la propria città tramite
dei filmati trovati su youTube voglia ora presentare la propria scuola per mezzo
di un breve filmato. Lo strumento più facile da usare e alla portata di tutti è il
telefonino(ovviamente del docente perché agli studenti è vietato usare il
cellulare a scuola…).
I telefonini di ultima generazione permettono infatti , come è tristemente
noto, di girare filmati che vengono per lo più salvati nel formato Mp4 o 3GPP.E’
quindi possibile trasferirli su computer o tramite un apposito cavo o tramite
Blutooth o inviandoli al proprio indirizzo di posta elettronica. Dopo avere aperto
il filmato sul proprio computer con Quick Time Player occorre andare su “File” e
scegliere l’opzione esporta come avi. Un file di formato AVI è perfettamente
gestibile con Windows Movie maker l’applicazione gratuita fornita con Windows
XP: si possono aggiungere titoli, audio di sottofondo oppure altre immagini
facendo un collage che sarà quindi preferibilmente salvato con il formato WMW
che permette di comprimere il file riducendone la grandezza. A questo punto
possiamo caricare il nostro video sul post aggiungendo se vogliamo un testo di
commento senza provare complessi di colpa per avere fatto ricorso al cellulare.
Infatti il rapporto Horizon sulle tecnologie emergenti nel campo della formazione
universitaria (americana) già nel 2006 (!) citava il telefono cellulare tra le sei
soluzioni tecnologiche che avrebbero apportato un significativo impatto in
questo settore nell’arco di due o tre anni.E’ pertanto inderogabile cercare
l’alleanza e non la demonizzazione di questi nuovi modi di apprendere
facendone una risorsa educativa e non un danno.
4. La qualità come ben…essere dello studente
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4.1 Un po’…di podcast
La rete è ricca non solo di blog didattici, ma ormai anche di podcast didattici.
Un podcast può contenere qualsiasi cosa si possa trasferire per mezzo di un
documento audio: una conferenza registrata, una lezione in lingua straniera, la
dimostrazione di un principio di biologia. Gli insegnanti possono creare
facilmente un podcast che includa i compiti del giorno e le lezioni tenute in aula,
quindi pubblicarlo per tutti gli studenti. Allo stesso modo gli studenti hanno la
possibilità di creare e pubblicare contenuti per inviarli ai propri insegnanti o ad
altri compagni. (si veda a questo proposito il sito www.didanext.com del Prof.
Aberto Pian pioniere del podcasting didattico.)
4.2 Da Blogger a Splinder
Purtroppo Blogger non è ancora al momento pronto per ospitare i file audio, i
noti Mp3. Tecnicamente sarebbe possibile tramite un collegamento ipertestuale
giungere ad un Url esterno dove avessimo in precedenza archiviato un file
audio, ma il procedimento sarebbe in questo caso piuttosto complesso,
sebbene siano molti i servizi disponibili per l’archiviazione online. E’ meglio in
questo caso servirsi di un concorrente di Blogger, vale a dire Splinder. Questo
servizio offre ulteriori funzionalità rispetto a Blogger: l’instant messenger (Chat)
ed una porzione di banda gratuita pari a 10 mb mensili per l’inserimento di file
multimediali (immagini, audio e video ed inoltre documenti in formato PDF) dal
proprio PC. Splinder è interessante nella misura in cui ci permette di passare
dal Blog al Podcast, che in poche parole altro non è che la pubblicazione di file
audio su un sito. Infatti, se inseriamo un file mp3 in un post di Splinder si apre
automaticamente un player da cui ascoltare il file. Ci sono piattaforme ancora
migliori come WordPress o PodPress per esempio il cui utilizzo tuttavia è meno
immediato di Splinder e potrebbe creare al neofita qualche problema.
4.3 La lezione con gli mp3 di Audacity
Realizzare un file audio è semplice come realizzare un filmato: in questo
caso non ci serve il cellulare, ma un microfono da pochi Euro da collegare al
computer ed al posto di WindowsMovieMaker un editor di file audio. In teoria è
possibile registrare al computer tramite il registratore di suoni di Windows, ma la
Rete ci viene in aiuto mettendoci a disposizione un programma con potenzialità
migliori. Audacity è un software libero opensource e quindi gratuito.
[Traferri,2006]. Si può registrare la propria voce e quindi inserire un sottofondo
musicale facendo molta attenzione in questo caso a non infrangere i diritti
d’autore. Insegnare agli studenti come realizzare dei file mp3 ha una duplice
valenza educativa: da un lato è importante l’utilità didattica del prodotto finale,
come sopra descritto, dall’altro la diversità dell’approccio. I ragazzi sono infatti
generalmente abituati a sfruttare la Rete scaricando non proprio legalmente gli
mp3 di terzi, per lo più band musicali, e non a pubblicare dei propri file
caricandoli sul web. Occorre invece invitarli alla riflessione critica, esortarli a
mettersi in gioco per dimostrare che è possibile fare un uso intelligente delle
nuove tecnologie, incentivarli a proporre contenuti costruttivi e positivi.
Promuovere l’uso critico e consapevole della Rete ed educare all’utilizzo
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corretto e sicuro degli strumenti di comunicazione nella società della
conoscenza rientra inoltre tra gli obiettivi dell’azione "Tecnologie amiche"
nell’ambito del Piano Nazionale per il Ben..essere dello studente. Il piano, che
si richiama da vicino al sopracitato rapporto Horizon , mira a combattere le
forme di dipendenza e di devianza giovanile in ambito tecnologico al fine di
creare a scuola un ambiente sano e di qualità. Nel sopracitato progetto
etwinning tra una scuola italiana ed una tedesca gli studenti hanno prodotti con
Splinder una serie di puntate radiofoniche incentrate sui tematiche di attualità
quali droga, alcol, bullismo realizzando un glossario bilingue con i termini tipici
del linguaggio giovanile.
5. La qualità dell’ambiente di apprendimento
5.1 Le piattaforme di Social Networking
Se il blog costituisce il primo approdo il social networking rappresenta
l’ultima boa. Le reti sociali e digitali, come Facebook e MySpace tanto per fare
un esempio, rappresentano infatti l’ultima frontiera di Internet. Qualsiasi gruppo
di persone connesse tra loro da legami di qualche tipo, rapporti scolastici o di
lavoro, interessi in comune etc., costituisce una rete sociale. Nell’era di Internet
questo concetto si è esteso per comprendere tutti quei servizi usufruibili via web
e quasi sempre gratuiti che consentono agli individui con qualcosa in comune di
incontrarsi, comunicare ,scambiare informazioni e creare gruppi.[Viscardi,2008]
Le reti sociali sfruttano al meglio tutte le potenzialità della grande Rete che
abbiamo precedentemente incontrato: dalla posta elettronica al blog, dalle chat
ai video, dalle playlist musicali agli album fotografici multimediali e possono
essere utilizzate anche da chi non ha una grande intesa con il PC: occorre
infatti solo registrarsi.
5.2 A lezione d’Europa con Netlog
Netlog è un sito belga di social networking che si rivolge in particolare alla
gioventù europea .E’ infatti usato soprattutto dai giovani per fare amicizia ed
incontrarsi: dal settembre 2006 si sono registrate oltre 35 milioni di persone.
Netlog è più sicura di altre reti : infatti ogni utente, all'atto della registrazione al
sito, deve acconsentire a seguire determinate norme contro il razzismo, i
comportamenti offensivi e/o indisciplinati e la pornografia, affinché sia garantita
a tutti gli utenti (anche minorenni) una piacevole e sicura navigazione.
Studenti di diverse scuole europee, unite per esempio da un gemellaggio
elettronico, avrebbero la possibilità di creare un gruppo e di utilizzare Netlog
come spazio di lavoro supponiamo anche solo allo scopo di organizzare la
reciproca conoscenza utilizzando blog , foto e video. L’inserimento dei video è
semplicissimo rispetto alle modalità analizzate all’inizio. Ci sono tre opzioni: da
You Tube inserendo semplicemente l’URL, da Webcam e dal proprio PC fino a
100 Mega!. I filmati sono sottoposti ad un severo controllo prima di essere resi
disponibili sul sito e sono rifiutati al minimo sospetto. Le foto possono essere
raccolte in una slideshow eventualmente da collocare nella pagina principale il
cui layout consta di diversi moduli gestibili dall’utente. Netlog non consente di
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caricare direttamente dei file audio come per esempio Splinder, ma con un
comodo widget di Last.fm esportabile su Netlog si può realizzare la playlist
corrispondente al proprio profilo musicale e quindi ascoltarne i brani (solo per
circa 10 secondi per non infrangere i diritti d’autore).In questo modo la
conoscenza “dell’altro” è completa sotto tutti i punti di vista: con la funzione blog
gli studenti scrivono i loro pensieri e si scambiano commenti, tramite le
immagini, i filmati e le playlist musicali si vedono, si parlano esprimendo i propri
gusti e le proprie preferenze. La conoscenza anche se “a distanza” crea le basi
per realizzare un lavoro di gruppo, una ricerca di interesse comune, una
discussione su un argomento di attualità.
5.3 Il transfer dell’apprendimento dalla vita reale al contesto
scolastico
Anche le reti sociali, come il telefono cellulare, fanno parte delle tecnologie
emergenti citate nel rapporto Horizon 2007.In un momento in cui, come
purtroppo si legge quotidianamente sui giornali, gli studenti si annoiano a
scuola e trovano poco interessanti le lezioni, diventa in effetti importante
capire quali sono i meccanismi che attirano e trattengono la loro attenzione
per poi trasferirli nell’attività didattica, come sostiene il rapporto. Il transfer
dell’apprendimento sviluppato in contesti scolastici a contesti della vita reale
funzionerebbe meglio se i due contesti fossero più simili. Nella scuola
l’apprendimento è invece basato più sulla trasmissione di contenuti che non su
attività e soluzioni di problemi come nel mondo esterno. Diventa quindi molto
importante creare ambienti di apprendimento che rappresentino il più possibile
le caratteristiche tipiche dei contesti reali giovanili. In pratica non è più la scuola
a rappresentare il mondo, ma è il mondo che deve entrare a scuola. L’intesa
migliora quando due interlocutori utilizzano lo stesso codice di comunicazione.
Se il docente riesce a traghettare la conoscenza dentro il codice digitale che gli
alunni conoscono e spesso utilizzano non potrà che migliorare la qualità
dell’apprendimento. Occorre che ai ragazzi siano proposti, almeno talvolta,
contenuti e attività che li coinvolgano, che essi percepiscano, o possano
imparare a percepire, come rilevanti per la loro esperienza personale. Infatti
una situazione di apprendimento scolastico ottimale è quella in cui lo studente è
incoraggiato ad adottare obiettivi di padronanza piuttosto che di prestazione e
che gli propone attività che non sono al di sopra delle sue possibilità, ma
presentano un grado di difficoltà giusto per una sfida.[Boscolo, 2002]
Conclusioni
Come abbiamo rilevato nell’introduzione, da circa 10 anni i Paesi avanzati si
impegnano ad inserire l’uso delle TIC a scuola con notevoli sforzi organizzativi
ed economici. Tuttavia non risultano allo stato attuale chiare evidenze della
loro efficacia. L’OCSE in particolare ha osservato che gli studi empirici
sull’efficacia dell’uso delle TIC a scuola conducono al momento a risultati
inconcludenti :Il loro impiego non porterebbe infatti ad un miglioramento delle
performance dei discenti, alla quantità delle applicazioni non corrisponderebbe
dunque la qualità dell’apprendimento.[Marconato,2009]
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Il ruolo che l’U.E. attribuisce al sistema istruzione non è però la selezione dei
migliori, bensì la garanzia del successo formativo di tutti gli alunni, pertanto tutti
gli strumenti e le risorse di cui la scuola dispone devono essere utilizzati per
creare le condizioni che consentano a tutti gli alunni di comprendere, di
apprendere e di formarsi. Come afferma il Consiglio Istruzione, Gioventù e
cultura la qualità non è solo una questione di risultati dell'apprendimento o
dell'insegnamento impartito, ma dipende anche dalla capacità dei sistemi
d'istruzione e formazione di venire incontro a esigenze individuali, rafforzando
l'equità e migliorando il benessere degli utenti. La didattica, che rappresenta il
principale processo della scuola, si deve quindi incontrare con i bisogni, gli
interessi e le curiosità degli studenti e accrescerne la soddisfazione e la
motivazione. Una scuola di qualità deve, infatti, educare i giovani a divenire
cittadini di un nuovo ambiente culturale e sociale in cui le tecnologie digitali
hanno un ruolo centrale e a divenirne cittadini consapevoli, capaci di operare
razionalmente scelte e valutazioni e di percepire questo ambiente come
risultato anche delle nostre scelte e delle nostre opzioni. La qualità di un
sistema è inoltre fortemente dipendente dalla qualità del personale docente I
docenti hanno a che fare con la conoscenza: non devono diventare tecnologi,
ma non possono non considerare gli strumenti che già gli alunni conoscono e
spesso utilizzano. Oltre a seguire i tradizionali corsi di formazione il docente
dovrebbe agire anche individualmente. Le tecnologie moderne non mordono:
l’apprendimento per tentativi ed errori non è sempre il più veloce, ma in genere
produce risultati duraturi ed efficaci. Le librerie sono piene di manuali di tutti i
tipi atti ad introdurre in maniera per quanto possibile piana ed agevole
tematiche anche complesse. Senza la spinta rappresentata dalla curiosità e
dall’iniziativa individuale la sfida in questo campo sarebbe persa in partenza
rendendo vano ogni tentativo di fare scuola di qualità nella società tecnologica.
Bibliografia
[Boscolo, 2002] Boscolo P., La qualità dell’apprendimento, in AA.VV., La
dimensione curricolare. La scuola italiana dal programma al curricolo, Bruno Mondadori,
Milano, 2002, 54-77.
[Castro, 2005] Castro E., Pubblica un blog con Blogger, Arnoldo Mondadori, Milano,
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[Ciotti e Roncaglia, 2008] Ciotti F., Roncaglia G., Il mondo digitale, Laterza, Bari,
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[Marconato, 2009] Marconato G. (a cura di), Le tecnologie nella didattica, Erikson,
Trento, 2009.
[Traferri, 2006] Traferri M., Podcasting che funziona, Apogeo, Milano, 2006.
[Viscardi, 2008] Viscardi R., Facebook, MySpace&Co., Jackson Libri, Milano, 2008.
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