Infezione da HIV e AIDS in Piemonte

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Infezione da HIV e AIDS in Piemonte
Infezione da HIV e AIDS in Piemonte
anno 2012
a cura di
Chiara Pasqualini, Vittorio Demicheli
si ringraziano i medici referenti del Sistema di Sorveglianza HIV/AIDS del Piemonte:
O. Bargiacchi, S. Bonora, P. Bigliano, C. Bramato, G. Cristina, M. De Saraca, M. Farena, M. Gobber,
G. Leo, E. Mantia, G.C. Orofino, F. Poletti, B. Salassa, A. Salatino, G. Schettino, C. Tettoni, L. Trentini,
M. Valle, D. Vitullo, M. Zoppi.
IN SINTESI
•
In Piemonte, dal 1999 a oggi, circa 4.000 persone hanno avuto una diagnosi di HIV/AIDS,
nell’ultimo anno le diagnosi di infezione HIV sono state 262, 68 le diagnosi di malattia
(AIDS).
•
Le nuove diagnosi di infezione da HIV avvengono prevalentemente in uomini adulti, nei
2/3 dei casi italiani, le donne sono più presenti degli uomini nelle classi di età più giovani.
•
L’infezione da HIV si trasmette in Piemonte prevalentemente per via sessuale. Dal 2008,
tra gli uomini, i rapporti sessuali non protetti con uomini sono la modalità più frequente,
pari al 48% dei casi totali nel 2011.
•
E’ ancora molto alto il numero di persone che nella nostra regione arrivano troppo tardi
alla diagnosi (il 36% nel 2011).
•
E’ in costante aumento il numero delle persone che vivono in Piemonte con l’infezione
da HIV/AIDS, che ha raggiunto all’inizio del 2012 circa le 7.600 unità, pari a 1,7 casi ogni
1.000 abitanti.
L’infezione da HIV/AIDS rappresenta ancora uno dei principali problemi di sanità pubblica
nella nostra regione sia per numerosità che per gravità. I suoi determinanti sono
prevalentemente legati a comportamenti sessuali (rapporti sessuali non protetti) che non
vengono adeguatamente percepiti come rischiosi.
La prevenzione resta la principale arma a disposizione, gli interventi devono però essere
modulati in base alle caratteristiche delle persone a rischio a cui si rivolgono (donne, giovani,
maschi che hanno rapporti sessuali con maschi).
L’infezione da HIV/AIDS
L’HIV è il virus che causa l’AIDS, una malattia infettiva che compromette gravemente le
difese dell’organismo. L’HIV si trasmette prevalentemente attraverso i rapporti sessuali non
protetti, tramite sangue, oppure da madre a figlio durante la gravidanza, al momento del
parto o attraverso l’allattamento.
Il quadro clinico delle persone che sviluppano la malattia è di solito molto grave, tanto da
rendere necessarie terapie e trattamenti in centri specialistici ospedalieri di malattie
infettive.
Solo da metà degli anni Novanta, con l’introduzione della terapia antiretrovirale, si è
osservato un impatto significativo sulla storia naturale dell’infezione: dove è stato
introdotto l’uso di questi farmaci si è osservata una rapida e improvvisa diminuzione
dell’incidenza dei casi di AIDS e della mortalità.
Attualmente questa malattia ha assunto caratteri di cronicità, ma i trattamenti efficaci nel
curare la malattia non permettono però ancora di arrivare alla guarigione.
Il sistema di sorveglianza dell’infezione da HIV/AIDS in Piemonte
Nel 1984 la raccolta sistematica dei dati relativi ai casi di Sindrome da Immunodeficienza
Acquisita (AIDS) è stata formalizzata in un sistema di sorveglianza nazionale, nell’1986 l'AIDS
è divenuta una malattia infettiva a notifica obbligatoria.
In Piemonte dal 2001, oltre al sistema di sorveglianza dei casi di AIDS, è attivo un sistema
capace di monitorare le nuove diagnosi di infezioni da HIV e che, a partire dai dati della rete
regionale dei Centri di Malattie Infettive, descrive l’andamento della diffusione dell’infezione
da HIV/AIDS in Piemonte a partire dal 1999.
Dal 2008, il sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da HIV è stato istituito a
livello nazionale.
La sorveglianza dell’AIDS e dell’HIV, a livello regionale e nazionale, permette di poter
disporre a livello regionale di elementi di conoscenza fondamentali per definire e orientare
le scelte di sanità pubblica.
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Andamento dell’infezione da HIV/AIDS in Piemonte
In Piemonte, dal 1999 a oggi, circa 4.000
persone hanno avuto una diagnosi di
HIV/AIDS.
CASI E TASSI DI INCIDENZA DELLE NUOVE
DIAGNOSI DI HIV E AIDS IN PIEMONTE
Nell’ultimo anno le diagnosi di infezione HIV
sono state 262, 68 le diagnosi di malattia
(AIDS).
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
320
240
160
80
3,6%
7,9%
15-24 anni
26,3%
25-34 anni
27,6%
35-44 anni
45-64 anni
>=65 anni
34,6%
2011
2010
2009
2007
2008
2005
2006
2003
2004
2001
2002
1999
TASSO DI INCIDENZA PER PROVINCIA DI
RESIDENZA ANNO 2011
CLASSI DI ETÀ DEI CASI DI NUOVA
DIAGNOSI DI INFEZIONE DA HIV/AIDS
PER CLASSI DI ETÀ (2007-2011)
2000
0
Tassi di incidenza x 100.000 ab.
400
casi
Nel 2011, il TASSO DI INCIDENZA DI NUOVE DIAGNOSI
DI INFEZIONE DA HIV è stato pari circa 6 casi ogni
100.000 abitanti. Questo valore è in linea con
quanto stimato a livello nazionale. A livello
provinciale si riscontrano differenze, con
valori superiori alla media regionale a Novara
e Torino.
nuove diagnosi HIV
diagnosi AIDS
tasso di incidenza HIV
L’andamento dei casi e dei tassi di incidenza dal
1999 appare stabile, mentre nel 2011 si registra un
calo di 37 casi rispetto all’anno precedente.
Tra le nuove diagnosi di infezione quelle relative agli
uomini sono la maggioranza, pari al 74% dei casi del
2011. Le donne risultano invece più numerose nella
classe di età 15-24 anni e tra gli stranieri.
Il RAPPORTO TRA DONNE E UOMINI tra le nuove diagnosi
di HIV si mantiene costantemente inferiore a 1/3 per
tutto l’ultimo decennio.
Negli ultimi cinque anni (2007-2011), la fascia di ETÀ
PIÙ FREQUENTE tra le nuove diagnosi di infezione da
HIV è quella che va dai 34 ai 44 anni.
Le donne sono più giovani degli uomini: più della
metà (51%) ha meno di 34 anni. Tra gli uomini i
giovani (15-34 anni) sono circa il 30%.
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PAESE DI ORIGINE DEI CASI DI NUOVA DIAGNOSI
DI INFEZIONE DA HIV/AIDS
italiani
stranieri
Nel 2011, il numero di nuovi casi di DIAGNOSI DI
INFEZIONE DA HIV IN STRANIERI è stato pari al 34%
del totale.
Dal 1999 circa un terzo delle nuove diagnosi ha
riguardato persone nate all’estero, in
maggioranza provenienti da paesi ad alta
endemia di HIV (Africa sub-sahariana) e da paesi
ad alta incidenza (Europa dell’Est). Negli anni i
tassi di incidenza in stranieri, senza distinzione
per paese di origine, sono in costante calo.
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 20082009 2010 2011
In Piemonte, così come a livello nazionale, negli
anni si sono modificate le MODALITÀ DI
TRASMISSIONE DELL’INFEZIONE DA HIV. Dal 1999 si è
registrato un continuo calo di diagnosi in
persone che hanno riferito come modalità di
trasmissione lo scambio di siringhe non sterili
mentre l’aver avuto rapporti sessuali non
protetti resta per tutto il periodo in
osservazione la causa più frequente.
Tra gli stranieri la quota di donne sul totale dei
casi diagnosticati nel quinquennio supera la
metà (55,5%) .
ANDAMENTO DELLA MODALITÀ DI
TRASMISSIONE DELL’INFEZIONE DA HIV PIÙ
FREQUENTI
rapporti sessuali non protetti
scambio di siringhe non sterili
300
250
200
150
100
50
Nel 2011, l’HIV resta, nella nostra regione, una
infezione sessualmente trasmessa in 3 casi su 4.
0
1999 2000 2001 2002 20032004 20052006 200720082009 2010 2011
ANDAMENTO DELLA MODALITÀ DI TRASMISSIONE
DELL’INFEZIONE DA HIV PIÙ FREQUENTI TRA GLI UOMINI
120
100
rapporti sessuali non
protetti con donne
80
60
40
20
0
scambio di siringhe
non sterili
rapporti sessuali non
protetti con uomini
Per gli
UOMINI LA MODALITÀ DI
TRASMISSIONE PREVALENTE risulta
quella sessuale, in particolare,
dal 2008, sono i rapporti sessuali
non protetti con uomini la
modalità più frequente.
Nel 2011, circa il 48% delle
diagnosi negli uomini riportava
questa modalità di trasmissione.
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Il sistema di sorveglianza dell’ infezione da
HIV/AIDS del Piemonte rileva il numero di
persone che hanno avuto una diagnosi di
infezione da HIV nell’anno e quindi non
necessariamente tutti i casi di infezione
avvenuti in quell’anno.
Le persone, una volta contratta l’infezione
possono
effettuare
la
diagnosi
tardivamente, quando già il sistema
immunitario è compromesso o addirittura
quando si sviluppa la malattia (AIDS).
Dai dati della sorveglianza è possibile
ricostruire la quota di PERSONE CHE
GIUNGONO ALLA DIAGNOSI IN RITARDO.
Nel 2011, il 36% delle persone con nuova
diagnosi di HIV ha effettuato la diagnosi in
ritardo. Negli ultimi due anni si registra la
quota più elevata del quinquennio 20072011.
Tra gli stranieri è più alta la quota di
ritardo (38%) rispetto agli italiani (32%).
Inoltre, arrivano maggiormente in ritardo
(35%) le persone che hanno acquisito
l’infezione tramite i rapporti sessuali non
protetti rispetto a chi ha fatto scambio di
siringhe non sterili (26%).
RITARDO DI DIAGNOSI IN PERSONE CON NUOVA
DIAGNOSI DI INFEZIONE DA HIV/AIDS
manca dato
diagnosi non in ritardo
diagnosi in ritardo
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
PERSONE CON INFEZIONE DA HIV/AIDS PRESENTI IN
PIEMONTE
8000
7000
6000
5000
4000
3000
2000
1000
0
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
In Piemonte sono circa 7.600 le PERSONE CHE ALL’INIZIO DEL 2012 VIVEVANO CON L’INFEZIONE DA HIV/AIDS, pari
a circa 1,7 casi ogni 1.000 abitanti.
Il 22,5% delle persone che vivono oggi in Piemonte con l’HIV/AIDS ha meno di 40 anni, le donne
corrispondono al 30% circa del totale mentre gli stranieri sono il 18%.
LA PREVALENZA DELL’INFEZIONE, IN PIEMONTE, A SEGUITO DI UN NUMERO PRESSOCHÉ DI NUOVI CASI E A UNA RIDUZIONE
PERSISTENTE DELLA LETALITÀ È IN CONTINUA CRESCITA DAL 1999.
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SEREMI - ASL AL ALESSANDRIA
TEL: 0131.307821 FAX:0131.307847 MAIL: www.aslal.it