riscopriamo il carnevale

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riscopriamo il carnevale
RISCOPRIAMO IL CARNEVALE
Cosa significa “Carnevale”? la parola deriva dall’espressione latina “carnem levare”, cioè “togliere
la carne”, perché anticamente durante la vicina Quaresima non si poteva mangiare carne di qualsiasi
specie.
Le origini delle tradizioni carnevalesche si perdono nella notte dei tempi. Già gli Egizi durante le
feste in onore della dea Iside ed i Greci in quelle in onore di Bacco erano soliti danzare, far chiasso,
ornarsi di foglie e scherzare fra loro. Usanze, queste, riprese dai Romani nelle feste dette Saturnali,
in omaggio a Saturno. In quel periodo la miseria era bandita, i padroni cambiavano i loro abiti con
quelli degli schiavi e li servivano perfino a tavola. Le scuole e le botteghe erano chiuse: vacanze e
libertà per tutti. Da questa festa romana ebbe origine il Carnevale dell’età cristiana, periodo di
allegria e di divertimenti prima della serietà della Quaresima.
La sola parola Carnevale fa andare il nostro pensiero a tanti abiti stravaganti e
colorati e ad una pioggia di coriandoli. Tutti i bambini in questo periodo si
mascherano con gli abiti dei loro personaggi preferiti. Alle maschere
tradizionali si sono aggiunti Spider Man, Power Rangers, Robin Hood, dolci
damine con vaporosi vestiti di merletto… ma non è stato sempre così,
soprattutto perché una volta a mascherarsi erano gli adulti! Già dia tempi
primitivi gli uomini usavano delle maschere per il viso che riproducevano
smorfie ed espressioni terribili per spaventare i nemici.
L’uso invece di cambiarsi gli abiti ed impersonare stravaganti figure risale alla fine del 1300: una
novità della moda francese. Lo stesso re di Francia, Carlo VI, volle inaugurare l’usanza con uno
splendido costume fatto di piume variopinte tenute insieme dalla pece, ma… per poco non gli costò
la vita, perché una torcia appiccò fuoco al vestito.
Da allora comunque si diffuse la tradizione di mascherarsi, ed i costumi più famosi in tutto il mondo
furono quelli italiani di Arlecchino, Brighella, Pantalone, Colombina, ecc. che erano portati in tutta
l’Europa da compagnie di attori girovaghi che recitavano “a soggetto”: quella che fu chiamata “la
Commedia dell’Arte”.
Le maschere diventarono a Napoli il simbolo delle tante corporazioni di mestieri, dai “setaioli” ai
“tarallari” fino ai “pescivendoli”.
A Venezia, invece, portare la maschera sul volto divenne il modo di vestire tipico di alcune ore del
giorno e per particolari avvenimenti mondani. Poteva essere indossata durante i sei mesi
dall’autunno alla primavera, ed era un simbolo di eguaglianza perché potevano portarla sia nobili
sia plebei.
Un ragazzo inventa i coriandoli
Le cronache degli ultimi due secoli sono piene di notizie curiose riguardanti le maschere. Ai
primi dell’800, ad esempio, Napoleone ordinò che l’unico abbigliamento delle maschere
fossero collane di fiori, sciarpe e cappelli colorati da indossare su vestiti di raso bianco o color
pastello. Volle così eliminare i costumi troppo elaborati sotto i quali potevano facilmente
essere nascoste delle armi. Nel 1810 la corte di Francia spese ben un milione di franchi solo
per gli addobbi ed il buffet per la festa di Carnevale, e nel 1812 molti invitati si presentarono
al ballo mascherato con abiti letteralmente ricoperti di pietre preziose. Ma mancava ancora
l’allegria dei coriandoli!
L’abitudine di tirarsi addosso qualcosa fu molto diffusa. A Firenze i monelli si lanciavano dei
sassolini, in Liguria petali di fiori, in Perù, Bolivia e Venezuela addirittura dei palloncini di
gomma pieni d’acqua! I coriandoli, invece, sono un’invenzione molto recente. L’ ideò, a 14
anni, il triestino Ettore Fenderl. Sotto il balcone di casa sua sfilava un corteo di maschere ed
egli, desideroso di partecipare alla gioia comune, stracciò in minutissimi pezzi dei fogli di
carta colorata e li lanciò sul corteo.
Carnevale in cucina
Il Carnevale si fa notare anche in cucina. Nelle diverse regioni italiane vi sono piatti tipici del
periodo. Nel Lazio e nell’Umbria si mangiano le frappe, nelle Marche le castagnole, in
Abruzzo i ravioli, in Lombardia le chiacchiere.
E nella tua regione quale piatto si prepara per il Carnevale?
Quali sono le tradizioni legate a questa festa?
Buon Carnevale a tutti… e buon inizio di Quaresima dopo la festa!