Guida alla stesura di una tesi di laurea breve 1 Guida alla stesura di

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Guida alla stesura di una tesi di laurea breve 1 Guida alla stesura di
Guida alla stesura di una tesi di laurea breve
Opleiding Italiaanse Taal en Cultuur
Universiteit van Amsterdam
© Linda Pennings & Ronald de Rooy
Fare una tesi significa divertirsi. […] L’importante è
fare le cose con gusto. E se avrete scelto un
argomento che vi interessa, se avrete deciso di
dedicare veramente alla tesi il periodo anche breve
che vi siete prefissato […] vi accorgerete allora che la
tesi può essere vissuta come un gioco, come una
scommessa, come una caccia al tesoro.
Umberto Eco, Come si fa una tesi di laurea
Parte I: procedura e calendario
1. L’ammissione
Per essere ammesso alla tesi di laurea breve lo studente deve aver conseguito almeno 108 EC,
corrispondenti alle materie obbligatorie del curriculum di Lingua e Cultura Italiana. Inoltre
deve aver conseguito i 6 EC del Seminar Italianistiek.
2. La proposta
Durante il Seminar Italianistiek nel primo blocco del secondo semestre lo studente sceglie un
argomento nell’ambito della cultura, lingua e letteratura italiana, attinente ad uno dei quadri
tematici presentati dai docenti. L’argomento sarà scelto dallo studente in base ai suoi interessi
personali e stabilito di comune accordo con i docenti. Entro e non oltre la quarta settimana
del Seminar Italianistiek lo studente consegna una proposta per la tesi formulata secondo i
criteri riportati nel paragrafo II.1.
3. La guida
In base alla proposta consegnata dallo studente i docenti decidono chi saranno il relatore e il
correlatore della tesi. Durante il secondo e terzo blocco del secondo semestre il lavoro sarà
discusso con il relatore in 7 colloqui di mezz’ora, secondo il seguente calendario:
- primo blocco: 1 colloquio, nella settimana 4
- secondo blocco: 4 colloqui, nelle settimane 10, 12, 14 e 16
- terzo blocco: 2 colloqui, nelle settimane 19 e 21
L’ultimo colloquio del terzo blocco serve per discutere la penultima versione della tesi. Dopo
questo colloquio resta una settimana per apportare le ultime correzioni.
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4. La consegna
La versione definitiva della tesi deve essere consegnata una settimana dopo l’ultimo
colloquio, cioè nella settimana 22. Al relatore si consegnano:
- due esemplari stampati e rilegati
- un esemplare digitale in formato pdf (obbligatorio per motivi amministrativi e per il
controllo anti-plagio)
Il lavoro consegnato dallo studente potrà essere sottoposto a software di controllo anti-plagio.
Il regolamento dell’Universiteit van Amsterdam si trova qui:
http://studentenserviceplein.uva.nl/serviceplein/content/fraude-plagiaat-enbronvermelding/fraude-en-plagiaatregeling.html
Calendario con le varie scadenze nel secondo semestre
Febbraiomarzo:
preparazione
alla tesi.
Seminar
Italianistiek
Aprilemaggio:
ricerca e
stesura.
BA-scriptie
Italiaanse
Taal en
Cultuur
Giugno:
stesura e
consegna.
BA-scriptie
Italiaanse
Taal en
Cultuur
1
2
3
Consegna
proposta
4
Colloquio
con il
relatore
5
6
7
8
Consegna
proposta
definitiva
9
10
Colloquio
con il
relatore
11
12
Colloquio
con il
relatore
13
14
Colloquio
con il
relatore
15
16
Colloquio
con il
relatore.
17
Valutazione
intermedia
18
19
Colloquio
con il
relatore
20
21
Colloquio
con il
relatore.
22
Consegna
tesi
definitiva
Ultime
correzioni
Problemi e ritardi
Il relatore controlla il progresso della tesi avvertendo lo studente subito di eventuali problemi.
Alla fine del secondo blocco (settimana 16) il relatore valuta e discute apertamente con lo
studente le probabilità di buona riuscita del progetto dando, se necessario, dei consigli
concreti per recuperare ritardi e/o per risolvere problemi. È anche possibile che in questa
settimana il relatore proponga allo studente di rimandare i rimanenti colloqui a settembre (per
dare allo studente la possibilità di migliorare il suo lavoro durante l’estate e di concluderlo
nei primi mesi del semestre successivo).
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Per poter diplomarsi entro il 31 agosto lo studente deve concludere la tesi entro la fine
del secondo semestre (dunque prima della pausa estiva), altrimenti sarà rimandato al primo
semestre del nuovo anno accademico. Spetta al relatore e al correlatore di decidere se lo
studente rimandato – che a questo punto riceverà dunque un’insufficienza – può continuare a
lavorare sullo stesso argomento o se deve scegliere un argomento diverso e ricominciare
daccapo nel semestre successivo.
Nel caso di eventuali conflitti tra studente e relatore lo studente si rivolge anzitutto al
correlatore e poi, in caso di necessità, alla Examencommissie Taal- en Letterkunde.
5. La valutazione
Il correlatore legge la tesi nella sua forma definitiva e stabilisce, insieme al relatore, il voto.
Per il loro giudizio complessivo relatore e correlatore si basano sulle seguenti categorie ed
esplicitano brevemente le considerazioni che hanno portato al voto assegnato alle singole
categorie:
1
5
6
7
Rigore scientifico: chiarezza della (formulazione della) domanda di
ricerca, metodo di ricerca, qualità dell’argomentazione, rapporto
descrizione/analisi
Lingua e stile
Impostazione e struttura del discorso
Trattamento delle fonti e del materiale usato: selezione della
letteratura primaria e secondaria; quantità e qualità delle fonti usate;
citazioni e riferimenti bibliografici
Creatività, originalità, profondità/difficoltà del discorso
Autonomia, indipendenza nella ricerca e nella stesura del testo
Lay-out
8
Lunghezza, numero di parole
2
3
4
30 %
30 %
10 %
10 %
10 %
10 %
V. le norme in
questo
documento
10000-12000
parole
6. La presentazione
Prima di ricevere il diploma lo studente presenta la propria tesi durante una cerimonia
pubblica all’inizio dell’anno accademico (in genere tra la fine di settembre e la seconda metà
di ottobre). La presentazione si fa in olandese e dura circa dieci minuti.
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Parte II: ricerca e stesura
1. La proposta
Nella terza settimana del Seminar Italianistiek lo studente consegna una proposta per la tesi di
circa due pagine, scritta in italiano, contenente:
- Titolo provvisorio
- Argomento e precisazione del problema
- Domanda di ricerca
- Ipotesi di lavoro
o interesse della ricerca
o angolazione da cui sarà affrontato l’argomento
- Impostazione (divisione della materia in 3 o 4 capitoli) sotto forma di scaletta o indice
- Bibliografia (le fonti primarie e circa 10 fonti secondarie, cioè saggi, articoli, monografie
ecc. che riguardano l’argomento)
2. La bibliografia
Nella fase iniziale si cerca materiale rilevante nelle varie opere di consultazione
(enciclopedie, dizionari biografici, enciclopedie della letteratura italiana, ecc.), nei cataloghi
di varie biblioteche, in storie letterarie e antologie, in monografie, in repertori bibliografici,
in riviste dedicate allo studio della letteratura e cultura italiana e su internet.
I più importanti strumenti bibliografici sono i cataloghi digitali dell’Universiteit van
Amsterdam (Catalogus: http://opc.uva.nl ma soprattutto CatalogusPlus: http://lib.uva.nl ) e i
data base bibliografici consultabili direttamente da CatalogusPlus. Qui ci limitiamo ad
elencare i più importanti data base che contengono spesso degli articoli full text: Torrossa
(http://www.torrossa.it ), JSTOR, MLA International Bibliography, Periodicals Archive
Online, Picarta, Project MUSE. Per questa raccolta di materiale bibliografico è consigliabile
l’uso di RefWorks (più informazione su http://uba.uva.nl/diensten/schrijvenpubliceren/refworks/faq-refworks.html ).
Un altro sito molto utile gestito dalla Facoltà di Scienze Umane dell’Universiteit van
Amsterdam è HumOz, Gereedschap voor onderzoek in de humaniora. Qui si trova tra l’altro
una selezione dei siti più utili per chi studia la lingua, la letteratura e la linguistica italiana:
http://humoz.hum.uva.nl/vakgebied/italiaanse-taal-en-cultuur
In questo modo si raccoglie una cosiddetta bibliografia di partenza (orientativa, non
definitiva) delle fonti secondarie; questa bibliografia di partenza è un’esplorazione globale
del materiale disponibile sull’argomento. Man mano che il lavoro procede la bibliografia
deve essere raffinata e perfezionata.
3. La ricerca
Nel materiale di studio (fonti primarie e secondarie) vanno segnati tutti i passi e gli altri
riferimenti che sono rilevanti per la ricerca. È consigliabile usare un sistema personalizzato
(sottolineature singole, doppie, colori, segni). Su cosiddette schede di lettura (v. Eco 1977,
128-158) – cartacee o digitali con RefWorks – si devono annotare:
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I dati bibliografici della fonte
Riassunti di articoli, saggi, monografie e altro materiale rilevante
Citazioni che ti sembrano rilevanti
o Più tardi, nella tesi, si usano le citazioni più importanti per:
§ Illustrare o chiarire il proprio discorso
§ Presentare un’opinione autorevole
§ Rafforzare le proprie idee/ipotesi
§ Confutare idee/ipotesi di altri
- Commenti
- Idee, ecc.
Dopo aver studiato bene il materiale più rilevante, si fa un indice provvisorio o scaletta, una
sorta di schema logico del testo che si sta per scrivere (v. Eco 1977, 120-128; Corno 2002,
53-61; Cerruti e Cini 2007, 37-48). La scaletta può prendere per esempio la forma seguente:
-
Introduzione
[Esposizione dell’argomento; formulazione della domanda di ricerca;
esposizione del metodo di lavoro; impostazione della tesi (ordine e
contenuto dei vari capitoli)]
1. Titolo capitolo
1.1. Titolo paragrafo
1.1.1. Titolo sottoparagrafo
1.1.1.1. Titolo sottoparagrafo inferiore
1.1.1.2. Titolo sottoparagrafo inferiore
1.1.1.3. Titolo sottoparagrafo inferiore
1.1.2. Titolo sottoparagrafo
1.2.3. Titolo sottoparagrafo
1.2. Titolo paragrafo
1.2.1. Titolo sottoparagrafo
1.2.2. Titolo sottoparagrafo
1.2.3. Titolo sottoparagrafo
1.3. Titolo paragrafo
1.3.1. Titolo sottoparagrafo
1.3.2. Titolo sottoparagrafo
1.3.3. Titolo sottoparagrafo
2. Titolo capitolo
2.1. Titolo paragrafo
2.1.1. Titolo sottoparagrafo
2.1.2. Titolo sottoparagrafo
2.2. Titolo paragrafo
2.3. Titolo paragrafo
3. Titolo capitolo
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3.1. Titolo paragrafo
3.1.1. Titolo sottoparagrafo
3.1.2. Titolo sottoparagrafo
3.2. Titolo paragrafo
3.3. Titolo paragrafo
Conclusione
Bibliografia
Fonti primarie
Fonti secondarie
(Eventuali) appendici
Solo a questo punto si comincia una prima stesura di uno dei capitoli progettati; bisogna stare
molto attenti alla correttezza grammaticale e stilistica del testo (occorre farlo leggere a
colleghi studenti ed usare sempre il controllo ortografico automatico). È sempre consigliabile
la consultazione di qualche manuale di scrittura accademica (ottimo quello di Serafini 2001,
in particolare le pp. 175-300). La prima (e spesso anche la seconda) versione dei singoli
capitoli vengono discusse con il relatore che darà feedback orale e scritto.
4. La lunghezza
Le norme per la lunghezza della tesi:
- minimo = 25 pagine (ca 400 parole per pagina = 10000 parole)
- massimo = 30 pagine (= 12000 parole)
5. Le norme redazionali
- Font: Times New Roman
- Caratteri corpo 12
- Interlinea 1,5
- Margini 2,5 cm
- Pagine numerate
- Prima riga di ogni capoverso rientrata (TAB), ma non il primo capoverso di un nuovo
capitolo o paragrafo
- Riga bianca prima di ogni nuovo capitolo e paragrafo
- Corsivo (italic) per le parole straniere
- Note a piè di pagina e citazioni più lunghe (v. sotto)
o Corpo 10
o Interlinea 1
- Copertina, frontespizio contiene le seguenti informazioni:
o Titolo ed eventuale sottotitolo
o Eventualmente una foto o illustrazione
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o
o
o
o
o
o
Nome e cognome dell’autore (numero di matricola)
Nome e cognome del relatore e del correlatore
Universiteit van Amsterdam
Facoltà di Scienze Umane
Tesi di laurea breve in Lingua e Cultura Italiana
Data della laurea: mese (agosto), anno
Bisogna sempre indicare la provenienza di idee altrui (riassumendo o parafrasando) o di
parole altrui (citando):
- Citazioni brevi inserite nel testo, fra virgolette singole (‘…’), citazioni dentro la citazione
fra virgolette doppie (“…”).
- Citazioni più lunghe (più di tre frasi) staccate dal testo tramite una riga bianca sopra e una
sotto il brano citato, senza virgolette, in corpo 10 e con interlinea 1
- Citazioni nelle note fra virgolette singole (‘…’), citazioni dentro la citazione fra virgolette
doppie (“…”), corpo 10, interlinea 1
- Tagli nella citazione marcati da […]
Per non incorrere nel plagio è essenziale che le fonti usate siano citate in modo corretto. Il
relatore e il correlatore possono sottoporre il lavoro consegnato dallo studente in qualsiasi
momento a un controllo anti-plagio.
6. I riferimenti bibliografici
Per i riferimenti bibliografici si possono usare le note a piè di pagina secondo il sistema
autore-opera (‘all’italiana’) o si possono inserire i riferimenti bibliografici direttamente nel
testo secondo il sistema autore-anno (‘all’americana’). A parte il sistema autore-anno
illustrato qui sotto, sono permessi anche i sistemi MLA o APA.
Il sistema autore-opera
- Titoli di libri e articoli in corsivo, titoli di riviste fra “virgolette doppie”.
- Nelle note a piè di pagina il primo riferimento a un libro contiene:
o autore/i o curatore/i, titolo completo, luogo, editore, anno, pagina/e dove si trova
la citazione
§ Pier Vincenzo Mengaldo, Giudizi di valore, Einaudi, Torino, 1999, pp.
144-51
- Nelle note a piè di pagina il primo riferimento a un articolo contiene:
o autore/i o, titolo completo, in “Rivista”, numero (anno), pp. ##-##, pagina/e dove
si trova la citazione
§ Luciano Anceschi, A Debate on “Literary Types”, in “Journal of
Aesthetics and Art Criticism”, 14 (1956), pp. 324-332, p. 3312
1
Pier Vincenzo Mengaldo, Giudizi di valore, Einaudi, Torino, 1999, pp. 144-5.
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-
-
-
-
I riferimenti successivi contengono:
o Autore/i e titolo (preferibilmente abbreviato), cit., pagina/e dove si trova la
citazione
§ Pier Vincenzo Mengaldo, Giudizi, cit., p. 1883
§ Luciano Anceschi, A Debate, cit., p. 3254
o Ivi, pagina/e dove si trova la citazione (per autore e titolo citati nella nota
precedente)
§ Ivi, p. 3265
• Questo è dunque un riferimento alla pagina 326 dell’articolo
appena citato di Luciano Anceschi
o Ibidem (per autore, titolo e pagina/e citati subito prima)
§ Ibidem6
• Questo è dunque un riferimento alla pagina 326 dell’articolo di
Luciano Anceschi
o Idem (per l’ultimo autore nominato), poi come per un primo riferimento
§ Idem, Barocco e Novecento, Rusconi & Paolazzi, Milano, 19607
• Questo è dunque un libro scritto da Luciano Anceschi
Abbreviazioni utili che si usano nei riferimenti bibliografici: AA.VV. (autori vari), a.c.d.
(a cura di), cfr. (confronta; usato per i rimandi), et al. (et alii), p. (pagina), pp. (pagine),
sg. (seguente), sgg. (seguenti), ed. (edizione), s.d. (senza data), s.l. (senza luogo di
edizione) , v. (vedi), vol. (volume), voll. (volumi).
Le fonti si citano nella lingua della versione consultata, per esempio:
o Peter Brand and Lino Pertile (eds.), The Cambridge History of Italian Literature,
Cambridge University Press, Cambridge, 1996
Nella bibliografia i tre titoli menzionati sono elencati nel modo seguente:
Anceschi, Luciano, A Debate on “Literary Types”, in “Journal of Aesthetics and Art
Criticism”, 14 (1956), pp. 324-332
Anceschi, Luciano, Barocco e Novecento, Rusconi & Paolazzi, Milano, 1960
Mengaldo, Pier Vincenzo, Giudizi di valore, Einaudi, Torino, 1999, pp. 144-5
Il sistema autore-anno
- Primo esempio riportato qui sopra:
2
Luciano Anceschi, A Debate on “Literary Types”, in “Journal of Aesthetics and Art Criticism”, 14 (1956), pp.
324-332, p. 331.
3
Pier Vincenzo Mengaldo, Giudizi, cit., p. 188.
4
Luciano Anceschi, A Debate, cit., p. 325.
5
Ivi, p. 326.
6
Ibidem.
7
Idem, Barocco e Novecento, Rusconi & Paolazzi, Milano, 1960.
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o Nel testo: (Mengaldo 1999, 144-5)
o Oppure: “[…] Mengaldo esprime un’opinione nettamente contraria (1999, 1445).”
o In bibliografia: Mengaldo, Pier Vincenzo (1999), Giudizi di valore, Einaudi,
Torino
-
Secondo esempio:
o Nel testo: (Anceschi 1956, 331)
o In bibliografia: Anceschi, Luciano (1956), A Debate on “Literary Types”, in
“Journal of Aesthetics and Art Criticism”, 14 (1956), pp. 324-332
N.B. invece di riportare per intero i nomi degli autori nelle note e nella bibliografia (come
abbiamo fatto negli esempi qui sopra), è anche possibile limitarsi alle loro iniziali. Quindi:
Mengaldo, P.V. (1999), Giudizi di valore, Einaudi, Torino
Per concludere due casi particolari di riferimenti bibliografici, cioè fonti digitali e testi in
rete:
- Fonti digitali:
o Stoppelli, Pasquale (2001), LIZ 4.0. Letteratura Italiana Zanichelli (CD-ROM),
Zanichelli, Bologna.
- Testi in rete
o Hollander, Robert, Allegory in Dante, http://etcweb.princeton.edu/dante/pdp
(consultato il 30 marzo 2012)
Per maggiori informazioni su casi specifici v. Cerruti e Cini 2007, 97-136.
Riferimenti bibliografici
Cerruti, Massimo e Cini, Monica (2007), Introduzione elementare alla scrittura accademica,
Laterza, Roma.
Corno, Dario (2002), Scrivere e comunicare teoria e pratica della scrittura in lingua italiana,
Mondadori, Milano.
Eco, Umberto (1977), Come si fa una tesi di laurea, Bompiani, Milano.
Serafini, Maria Teresa (2001), Come si scrive (6a ed.), Bompiani, Milano.
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