HERA Joint Research Programme
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HERA Joint Research Programme
HERA Joint Research Programme Application Template for a Project Idea to attend the Matchmaking Event on 29th January 2015 in Tallinn, Estonia Name and Organisation of the Applicant: Patrizia Spinato Bruschi, Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea - Consiglio Nazionale delle Ricerche - Sede di Milano. Title of the Project Idea: Il mosaico iberico del ‘500 come modello di sincretismo culturale: lo scambio permanente tra Europa e mondi altri The Project Idea should include the following elements: 1.a Part 1: Project Idea description, structured as outlined below and not exceeding a maximum of 800 words in total. Part 2: a one-page CV of the proposer with up to 5 main publications and major project experience. A short description of your Project Idea and its objectives 1) Il luogo e le premesse geopolitiche La peculiare posizione geografica della Penisola iberica all’estremità sud-occidentale del continente europeo, adiacente a quello africano, ha indubbiamente qualificato la regione quale ponte ideale verso il nord per tutte le espressioni culturali e politiche site sulle sponde meridionali del Mediterraneo, a partire dalla seconda guerra punica e dalla conquista cartaginese dell’Andalusia sino all’insediamento degli arabo-berberi nell’VIII secolo. Il nuovo aggregato politico, Al-Andalus, è noto soprattutto per l’attitudine tollerante e sincretica, che trovò espressione tanto nelle condizioni dei non musulmani quanto nella tendenza a superare un modello di integrazione delle alterità su base musulmana, per dare luogo ad una cultura condivisa meticcia, dove elementi berberi, arabi, ebrei e visigoti si fusero armonicamente in un’opera di architettura sociale unica, in Età medievale così come nella Prima età moderna. Per contro, i Regni cristiani sopravvissuti al collasso del potere visigoto mostrarono nei confronti dei loro vicini atteggiamenti ambivalenti: il fatto che l’obiettivo conclamato dei vertici monarchici fosse la cacciata degli ‘infedeli’ dalla penisola non poté impedire che potenti e autorevoli signori feudali cristiani si ponessero al servizio dei potentati mori del sud, né che gli stessi sovrani ricercassero con essi alleanze tattiche. D’altra parte la guerra permanente contro l’Islam in Spagna veniva equiparata dal papato alle crociate e attirava nobili provenienti da tutta la Cristianità, che si insediavano stabilmente in loco, a mano a mano che Castiglia, León, Asturie e Portogallo spingevano i propri ‘confini’ sempre più a sud e distribuivano le terre acquisite tra i vassalli più fedeli affinché le presidiassero e le difendessero. 2) Il tempo, i tempi La società iberica che si affacciò sul Nuovo Mondo nel 1492, malgrado la conclamata unità, nel nome della comune fede cattolica, rappresentava il portato di una miriade di microprocessi di fusione spontanea di una moltitudine di identità, che schematicamente potremmo ricondurre ai macro-gruppi cristiano, musulmano ed ebraico. Questa qualità peculiare, inconsapevole per lo più a quanto ci è dato di sapere allo stato degli studi sulla storia culturale e delle idee, è stata ricollegata da diversi studiosi alla straordinaria capacità di adattamento ed integrazione dell’élite spagnola alle più diverse condizioni sociologiche ed ambientali (Borgogna, Italia, Germania) ed al ruolo di tramite rivestito dal mondo iberico tra la cultura europea ed il mosaico di identità con le quali la Cristianità entrò in contatto nel Nuovo Mondo e che ricevettero dagli spagnoli una prima sistemazione epistemologica, a partire dal nome indios. 3) Possibili dilatazioni del discorso principale Si tratta dell’effetto culturale di un utilizzo, ‘inconsapevole’, del passato. Il tema del progetto costituirebbe un modello particolarmente fruttuoso per esaminare un’esperienza secolare, capace di riprodursi nel tempo e nei più diversi ambiti. Nel caso delle Americhe, attraverso la mediazione culturale di un complesso establishment – soldati, comandanti con responsabilità di governo, mercanti, imprenditori titolari di concessioni, franchigie e monopoli commerciali e minerari, burocrati regi, ma soprattutto religiosi – le stesse necessità di governo locale, e di ricomposizione di una realtà sfaccettata in termini comprensibili e fruibili per una progettazione politica di respiro imperiale, crearono le premesse per la decodificazione, la reinterpretazione e la trasmissione di una vasta mole di dati, conoscenze, tradizioni, espressioni letterarie e meta letterarie. Un assioma, questo, che consentirebbe di interpretare una lunga teoria di autori e di prodotti culturali americani, frutto dell’integrazione degli indigeni in un substrato eminentemente castigliano, a sua volta costantemente ripensato attraverso il confronto permanente con l’Occidente in mutamento. Dalle cronache del ‘500 fino a quelle dell’Inca Garcilaso dalla finestra aperta sulla cultura indigena nelle opere di Alegría, Arguedas e Asturias alle elaborazioni delle scritture che inglobano in maniera diversa gli apporti africani, la letteratura americana può essere interpretata come la trasmissione e rielaborazione di un mondo “altro” attraverso forme espressive europee che vanno mutando proprio nel momento del contatto. La letteratura delinea il processo attraverso il quale le singole parti di un tutto composito ripensano il contributo dell’‘altro’: un processo che ricorda da vicino l’ingresso del pensiero averroistico nella cultura cristiana, nelle forme ‘socialmente’ utili della sociabilità cortese e filosoficamente credibili dell’amore cortese. Un discorso molto simile potrebbe valere per l’acquisizione spagnola del vasto pelago di schemi mentali, moduli espressivi, comportamenti riconducibili al pensiero rinascimentale ed all’organizzazione ‘cortigiana’, tipicamente italiana, dei vertici del potere politico e della rappresentanza dei gruppi di interesse che segnò il contatto tra Italia e Spagna sotto i regni di Carlo I e Filippo II. Uno scambio nei due sensi che portò l’Italia in Spagna e in America e viceversa. Ancora una volta si tratta di un uso del passato più o meno consapevole e dell’attitudine a costruire modelli di convivenza attraverso la fusione di elementi peculiari. Sarà poi da prendere in considerazione la vasta e contraddittoria operazione del riuso del passato in ambito ispanoamericano, laddove l’alterità preispanica viene riletta, riscritta e riproposta con modalità quanto mai variegate, dalla riscrittura del mito a quella della storia, dalla leggenda urbana alla parodia dissacrante. 1.b Describe how the Project Idea: Fits with the HERA Joint Research Programme theme “Uses of the Past” Is novel and original Has European added-value for trans-national collaboration: describe why it is essential to carry out the proposed research as a European collaboration Un ricerca incentrata sull’utilizzo, quantunque inconsapevole, di un portato culturale secolare -per costruire nuove progettualità politiche e introdurre nelle letterature nazionali europee ed americane nuovi stilemi e contenuti- consentirebbe di sottolineare la necessaria, reciproca integrazione di culture ed etnie a lungo considerate rigidamente separate, quando non irriducibili antagoniste, e porrebbe l’accento sulla ricchezza di scambi e contatti tra il mondo atlantico e quello mediterraneo. La cooperazione interdisciplinare tra studiosi appartenenti ad entrambi gli spazi culturali risulterebbe pertanto un passaggio obbligato. 2. A one-page CV of the proposer including up to 5 main publications and major project experience ABBREVIATED CV: PATRIZIA SPINATO BRUSCHI CURRENT POSITION Researcher at the Institute of History of Mediterranean Europe (I.S.E.M.), of the Italian National Research Council (C.N.R.), since 1996. Head of the Milan branch. Member of the Institute Board. ADDRESS C.N.R. – I.S.E.M. – Università degli Studi di Milano, via Mercalli n. 23, 20122 Milan, Italy, ph. +39-02-50321571, fax +39-02-50321574, e-mails: [email protected] / [email protected] / [email protected] EDUCATION (HISPANIC LITERATURE) Master Degree 1992 (Catholic University, Milan). PhD 1997 (University of Bologna). CURRENT RESPONSIBILITIES Member of the editorial board of Rassegna Iberistica (Venice), Studi di Letteratura IspanoAmericana (Milan) and of the on line journals Dal Mediterraneo agli Oceani (Milan) and RiMe (Turin). Participant in the Latin American section of the Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes, by the University of Alicante (Spain); scientific coordinator of the Giuseppe Bellini website (2008). 5 MOST RECENT BOOKS Alessandro Litta Modignani, Da Buenos Aires a Valparaiso, Introduzione, trascrizione e note a cura di P. Spinato Bruschi, Roma, C.N.R. – Bulzoni Editore, 2008. Incontri e dialogo tra Italia e Messico: la doppia prospettiva storica e culturale, a cura di Patrizia Spinato Bruschi e Ana María González Luna C., «RiMe», 7, 2011, ISSN 2035-794X. Cuando quiero hallar las voces, encuentro con los afectos. Studi di Iberistica offerti a Giuseppe Bellini, a cura di Patrizia Spinato Bruschi e Jaime José Martínez, Roma, C.N.R., 2013, pp. 672 (ISBN 978-88-8980-116-0). «El que del amistad mostró el camino». Omaggio a Giuseppe Bellini, a cura di Patrizia Spinato Bruschi, Cagliari, CNR – ISEM, 2013, pp. 372 (ISSN 20139-7461; ISBN 978-8897317-13La experiencia italiana de Miguel Ángel Asturias (1959-1973). Cartas del Premio Nobel y de doña Blanca a Giuseppe Bellini, Roma, Bulzoni Editore, 2013, 191 pp. 5 MOST RECENT ARTICLES La mujer en El Señor Presidente de Miguel Ángel Asturias: entre juego erótico y crítica social, in Cristóbal Macías Villalobos & Guadalupe Fernández Ariza (eds.), Erotismo y poder en la literatura hispanoamericana del Siglo XX, Zaragoza, Libros Pórtico, 2012, pp. 59-92, ISBN: 978-84-7956-101-7. (Dialnet) Retablo de Nuestra Señora de Guadalupe (1931), in Cristina Fiallega (coordinadora), Historia del teatro guadalupano a través de sus textos, Xalapa, Universidad Veracruzana, 2012, pp. 813-843, ISBN: 978-607-502-150-8. Guatemala en Italia. Un epistolario del Nobel Asturias, «Centroamericana», 22.1/22.2, 2012, pp. 285-295, ISBN: 978-88-8311-986-6 http://www.educatt.it/libri/centroamericana/ Un recuerdo de Pablo Neruda. Entrevista a Giuseppe Bellini, «Nerudiana», 13-14, 2012, pp. 63-66. Bellini vs. Asturias: note intorno ad un epistolario inedito, in «El que del amistad mostró el camino». Omaggio a Giuseppe Bellini, a cura di Patrizia Spinato Bruschi, Cagliari, CNR – ISEM, 2013, pp. 259-274, DOI 10.7410/1104; ISSN 20139-7461; ISBN 978-88-97317-135. Abiti e abitudini dell’emigrante italiano nella narrativa guatemalteca contemporanea: La pequeña historia de viajes, amores e italianos di Dante Liano, «Oltreoceano», 8, 2014, pp. 133-145. http://oltreoceano.uniud.it/it/pubblicazioni PROJECT EXPERIENCE Progetto C.N.R. «Strutture e culture indigene» CT92.04794 (1996). Domanda di Ricerca 40% (1994). Partecipazione al progetto di ricerca Dizionario biografico degli italiani in Centroamerica, diretto da Dante Liano, CNR- Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano-Università degli Studi di Milano-IILA, 2001-2003. Partecipazione al Bando MIUR 2004-2006-2008, Coordinatore Scientifico del Programma di Ricerca: Silvana Serafin, Unità di ricerca di Milano, Responsabile Emilia Perassi: L’iniziazione femminile nelle letterature dell’Ispano-America del Nord (Messico) e del Sud (Perú, Bolivia, Ecuador) (Anno 2004 – Prot. 2004107855_002) Membro del Comité Scientifique ODYSSEA, nell’ambito del progetto «ODYSSEA – Itinéraire culturel des Ports & Cultures de la Méditerranée» (ODYSSEA Cultures Euro-Med) dal 26 giugno 2012. Membro del Comitato scientifico del Centro de Estudios Iberoamericanos Mario Benedetti dell’Università di Alicante, dal 2013: http://web.ua.es/es/centrobenedetti/centro-deestudios-iberoamericanos-mario-benedetti.html Save this file in PDF format and upload it as part of your application to participate in the HERA JRP Uses of the Past Match Making Event.