Libia, un Paese in costruzione - Notiziario Economico Farnesina
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Libia, un Paese in costruzione - Notiziario Economico Farnesina
n. 14 Anno 4° - 4 ottobre 2010 E C O N O M I A , N O R M AT I V E , O P P O R T U N I T À E O B I E T T I V I A L L’ E S T E R O P E R L E I M P R E S E I TA L I A N E Libia, un Paese in costruzione Sommario LIBIA Tripoli investe nel cambiamento e l’Italia è il partner in prima linea Sulle potenzialità del mercato libico e sui rapporti tra Italia e Libia, Diplomazia Economica Italiana ha intervistato il nuovo Ambasciatore italiano a Tripoli, Vincenzo Schioppa a pagina 2 pag 6 Il Piano di infrastrutture di Tripoli pag 12 MALAYSIA Kuala Lumpur seguirà il modello Ue per energie rinnovabili e acque pag 15 EGITTO Ue finanza una centrale pilota solare termodinamica con Enea pag 17 SETTORI E AZIENDE Agroalimentare Energia Infrastrutture e trasporti Turismo pag 18 PAESI E MERCATI Tripoli, una strada del suk Corea del Sud Turchia pag 22 AMBIENTE Kuala Lumpur seguirà il modello Ue per energie rinnovabili e acque Il Governo sta preparando una legislazione che ricalca le normative comunitarie. E la Camera di Commercio europea in Malesia apre un tavolo di collaborazione e confronto con autorità e imprese locali a pagina 15 Realizzata dal Sole 24Ore in collaborazione con l’Ufficio sostegno imprese della Farnesina (DGCE) - [email protected] Il piano è in effetti molto vasto, e copre un ampio arco di iniziative. Le infrastrutture sono un aspetto strategico, e molte delle grandi opere annunciate stanno procedendo. Così ad esempio l'aeroporto della capitale, e la nuova rete ferroviaria: quest'ultima vede le aziende italiane impegnate nella fornitura dell'intero sistema di segnaletica e comunicazioni. È in corso la gara d'appalto per la costruzione di una prima linea della Metropolitana di Tripoli, alla quale partecipano diverse aziende italiane. Si tratta di un'opera di grande impegno con stanziamenti previsti di qualche miliardo di dollari; occorrerà in questo caso attendere ulteriori decisioni del Governo libico, ma è stato subito evidente che le aziende italiane hanno presentato le migliori offerte sia sul piano finanziario sia sotto il profilo tecnologico. Si aggiungono poi gli investimenti per i servizi a rete, come l'elettricità, il ciclo delle acque, le telecomunicazioni, destinati sia alle nuove aree di sviluppo urbano sia all'ammodernamento delle infrastrutture di base degli insediamenti più antichi. Le nostre imprese si sono aggiudicate importanti commesse in questo settore, a Tripoli, ma anche a Misurata e in altre località del Paese. Nel campo delle telecomunicazioni, in particolare, una nota e storica azienda italiana sta realizzando una consistente parte della rete a fibre ottiche della Libia. Un capitolo fondamentale è la costruzione dell'autostrada che congiungerà l'est all'ovest della Libia, e quindi l'Egitto alla Tunisia: si tratta di un tracciato di oltre 1600 chilometri. L'autostrada è come tutti sanno il simbolo stesso dell'Amicizia italo-libica e del nuovo partenariato speciale tra i due Paesi, sanciti dal Trattato di Bengasi del 2008, che è stato frutto di una grande lungimiranza e coraggio politico da entrambe le parti. È un'opera imponente, che vale cinque miliardi di dollari. Sarà finanziata dall'Italia, e sarà costruita da imprese italiane. Con benefici non solo per le grandi aziende che si aggiudicheranno i tre lotti nei quali è stata divisa, ma anche per molte piccole e medie imprese specializzate nell'indotto delle grandi opere stradali. Infine ci sono numerosi edifici pubblici tra cui tre campus universitari la cui costruzione è stata recentemente affidata a una società italiana, così come l'edificazione del nuovo grande centro congressi della Capitale. LIBIA La Libia ha annunciato due anni fa un piano di investimenti per oltre 100 miliardi di dollari con lo scopo di modernizzare il Paese e le sue infrastrutture. Qual è lo stato di avanzamento di questo programma? Il leader libico Muhammar Gheddafi Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 2 Esistono opportunità anche per attività industriali? La dirigenza di questo Paese, come traspare chiaramente dalle dichiarazioni del Leader Gheddafi in numerose occasioni, è ben cosciente della necessità di dare al Paese un futuro economico che non sia esclusivamente fondato sullo sfruttamento del gas e del petrolio. È stato quindi avviato un grande sforzo di diversificazione e di sviluppo verso una vera economia di mercato, con ambiziosi programmi di liberalizzazioni e di industrializzazione. Vengono così proposti alle imprese anche alcuni vantaggi competitivi importanti. Tra questi, la disponibilità di energia a costi molto bassi e la possibilità di avviare joint-venture nelle quali il partner libico agisce da finanziatore, a fronte di un know-how particolarmente attraente ed alla disponibilità delle aziende ad impiantarsi in Libia. Vi sono poi incentivi e benefici fiscali, e la possibilità di operare in zone franche. L'Italia avrà la sua, ci auguriamo molto presto. E' un progetto che interessa molto la nostra Confindustria, con la quale stiamo collaborando strettamente. Sono in corso negoziati per finalizzare un accordo tra i due Paesi per una zona franca a Mi- LIBIA Le imprese italiane però sono meno inserite nei programmi di edilizia abitativa? In questo settore occorre distinguere: è evidente che le nostre aziende hanno difficoltà e probabilmente anche scarso interesse a competere in iniziative immobiliari dove la variabile determinante è il basso costo. In questo segmento predominano imprese di Paesi come la Cina o anche la Turchia. Ma esiste una fascia consistente di iniziative immobiliari di qualità, a iniziare dagli alberghi a cinque stelle e oltre che stanno sorgendo nella capitale. Uno di questi, Al Ghazala, è realizzato da un'impresa di costruzioni italiana che sta lavorando anche alla creazione di due centri commerciali. Infine non vanno sottovalutate le opportunità aperte nell'indotto dell'attività edilizia che include la filiera dei materiali e componenti, l'impiantistica, l'arredo, incluso arredo urbano e sistemi di illuminazione. In tutti questi settori esiste ampio spazio per la qualità del made in Italy. E infatti ci sono numerose imprese italiane che si stanno affacciando o che sono già presenti sul mercato, senza contare quelle i cui prodotti sono tradizionalmente presenti nell'edilizia residenziale libica da decenni. Libia - L’oasi di Gabrun (foto Stefano Torrione/AFOP) Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 3 La Libia però non è un grande mercato e inoltre non dispone di grandi riserve di manodopera. La Libia sta facendo un notevole sforzo per far crescere le capacità delle proprie risorse umane. Ed anche in questo conta molto sull'Italia. Che ha risposto con un notevole impegno politico e finanziario. E' importante ricordare ad esempio che il Trattato di Amicizia prevede la concessione ogni anno di ben cento borse di studio annuali per i giovani libici, per seguire corsi universitari. Vede bene come il nostro Paese si propone come accompagnatore costante della crescita non solo economica dell'amica Libia. In ogni caso, le risorse lavorative eventualmente neces- sarie alle nostre aziende che volessero operare in Libia sono disponibili anche in provenienza dei Paesi confinanti, come Egitto e Tunisia. Quanto alla dimensione del mercato, è opportuno fare alcune distinzioni. Certo, la Libia è un mercato con numeri di consumatori ridotto, ma non vanno sottovalutate, come abbiamo visto, da un lato l'entità degli investimenti pubblici, dall'altra la forte disponibilità di redditi privati. E poi vi sono attività che richiedono una decisiva componente di localizzazione produttiva e di servizio per le quali è importante disporre di una presenza diretta. Ma soprattutto, credo che la Libia sia attraente anche come 'hub' per esportare verso altri Paesi del Nordafrica e del Medio Oriente. In questo senso, ritengo che esistano ampie potenzialità per gli operatori italiani in vari settori, come ad esempio il packaging, le catene del freddo, la componentistica, i materiali e le componenti per l'edilizia. Da non sottovalutare, poi, il potenziale agricolo del Paese, e tutto l'agro alimentare, con la pesca. Settori nei quali c'è moltissimo da fare: vaste estensioni di terreno, ben collegate, disponibilità di acqua, e grandissima attenzione delle Autorità libiche, che mi ripetono costantemente di voler attrarre i nostri industriali. Sono occasioni che non vanno sottovalutate, e che vorrei fossero portate all'attenzione dei nostri imprenditori del ramo agricolo e delle filiere dell'alimentazione. Vi è poi la pesca, con tutte le attività correlate, dalla catena del freddo al confezionamento alla distribuzione. Questo è un grande anche se sinora solo potenziale- capitolo della collaborazione industriale tra i due Paesi. Ci auguriamo davvero che vi siano nostri capaci imprenditori interessati ad investire. Saranno i benvenuti in Libia. Le autorità libiche hanno da ultimo prospettato delle aperture molto interessanti in questo settore. LIBIA surata. Sarà una eccellente opportunità per molte nostre aziende. Per produrre, o coprodurre, non solo per il mercato libico, ma anche per i mercati vicini. Va poi notato che di recente il Governo di Tripoli ha varato un nuovo fondo d'investimento dedicato allo sviluppo dell'imprenditoria che offre finanziamenti a joint venture produttive con aziende straniere; una soluzione particolarmente attraente per molte piccole e medie imprese italiane interessate ad espandersi su questi mercati, ma che hanno difficoltà, in questo momento, a reperire i capitali necessari. Credo quindi che i concetti fondamentali da tenere ben presenti, e che vanno di pari passo, sono quelli di complementarietà e partenariato. Il partenariato, lo abbiamo visto, è uno dei principi fondanti del Trattato di Bengasi. Nel caso industriale, sottintende che le nostre aziende operino in sinergia con gli operatori libici, e su un piano di parità. La complementarietà presuppone poi che le aziende italiane contribuiscano allo sviluppo dei comparti produttivi necessari all'economia libica, ma di cui la Libia per il momento non è fornita. Per iscriversi a questa newsletter compilate il modulo all’indirizzo www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Imprese/ DiplomaziaEconomica/Newsletter/ Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 4 Per operare in Libia però servono partner locali affidabili e un approccio favorevole da parte delle Autorità? Come ho detto, uno dei concetti chiave dell'attuale fase del mercato libico è quello di partenariato: per operare in Libia è ormai pressoché obbligatorio associarsi con un operatore locale, pubblico o privato. È ovvio che il partner deve essere affidabile, ma questo ritengo che valga per qualsiasi attività economica, ovunque essa si sviluppi. L'Ufficio Ice di Tripoli e la dinamica Camera di Commercio italo-libica sono a disposizione delle imprese italiane per supportarle nella ricerca degli interlocutori adatti. L'Ambasciata poi è naturalmente al servizio dei nostri imprenditori per fornire gli orientamenti generali ed il supporto necessario. Per quanto riguarda il rapporto con le Autorità locali ritengo che vada ancora una volta sottolineato un aspetto determinante. Il Trattato di Amicizia, Partenariato e Cooperazione del 2008 ha prodotto un mutamento epocale nei rapporti tra Italia e Libia. È stata un'operazione di altissimo significato politico, che ha consentito di superare le conseguenze di un passato doloroso. L'Italia, oggi, è vissuta dalla Libia, a tutti i livelli, come un partner privilegiato. È un rapporto che copre tutti i settori: politica, economia, scambi culturali e universitari, sistema di difesa. Nessun altro Paese europeo ha instaurato con la Libia una relazione paragonabile a quella dell'Italia. E questo si traduce anche in un vantaggio per le imprese italiane, alle quali il Trattato stesso riserva una posizione di speciale riguardo. In definitiva, oggi la Libia è non solo un mercato promettente per molte nostre aziende, ma anche e soprattutto un'eccellente prospettiva di medio e lungo termine per imprenditori consapevoli di potenzialità di alto profilo. Certo, è una realtà che richiede una robusta capacità imprenditoriale, ma non fa mancare soddisfazioni a chi vi investe. Sapendo che le strutture pubbliche italiane, con l'Ambasciata in testa, sono pronte a sostenere questi sforzi. LIBIA Ma per quanto riguarda l'agricoltura, la Libia non è un Paese arido? Sono stati fatti dei massicci investimenti per estrarre e trasportare attraverso migliaia di chilometri di tubazioni, l'acqua fossile dello strato acquifero di arenaria del Nubian fino alla fascia costiera. È il cosiddetto "Grande Fiume fatto dall'Uomo", il cui flusso è in grado di alimentare d'acqua vastissimi territori ed irrigare grandi tenute agricole, ora in buona parte abbandonate o coltivate in modo rudimentale. Il Governo punta a valorizzare questo patrimonio, sviluppando un'agricoltura intensiva e le relative strutture per la conservazione e la trasformazione dei prodotti. Ed è disposto a fornire supporto anche finanziario a chi investe. Libia - Il sito archeologico romano di Leptis Magna (foto Stefano Torrione/AFOP) Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 5 Tripoli investe nel cambiamento e l’Italia è il partner in prima linea Il nostro Paese è al primo posto tra i fornitori e i clienti esteri ma c’è spazio per una presenza più capillare delle nostre imprese Con oltre 43 miliardi di barili la Libia detiene oggi le maggiori riserve petrolifere di tutto il continente africano davanti alla Nigeria (36 miliardi) e all'Algeria (12 miliardi). Nel mondo si colloca al nono posto, subito dopo la Russia. Con una particolarità però: ha una popolazione molto più contenuta (6,2 milioni di abitanti). La ricchezza del petrolio è quindi destinata a durare a lungo nel tempo. Con l'Italia, la Libia ha avuto una relazione sofferta soprattutto per le ferite rimaste aperte dall'epoca coloniale. La firma, il 30 agosto 2008, del Trattato di Amicizia, Partenariato e Cooperazione di Bengasi, ha chiuso definitivamente il "capitolo del passato" ed ha aperto nuove e molto ampie prospettive nei rapporti tra i due Paesi anche nei campi economici e commerciali, con interessanti opportunità d'affari per le aziende italiane. I rapporti italo-libici negli ultimi due anni sono così progrediti in modo spettacolare in tutti i settori, a partire LIBIA ECONOMIA dalle relazioni intergovernative. Ultimo evento in ordine di tempo è stata la visita in Italia del Leader libico Gheddafi il 30 agosto, in occasione del secondo anniversario della giornata di amicizia italo libica, ricorrenza della firma del Trattato di Amicizia. Sotto il profilo economico, la Libia sta cercando di attuare una svolta strategica. Seguendo l'esempio di altri Paesi produttori, intende porre le premesse per costruire un'economia meno dipendente dal petrolio e dal gas naturale. Vi è quindi moltissimo da fare iniziando con le infrastrutture. Ad esempio le strade, ma anche i servizi a rete nelle maggiori città che vanno adeguati. Assente anche una rete ferroviaria, ora in fase di costruzione con anche un contributo tecnologico di Ansaldo STS e Selex Communications. Il Paese resta - è vero - in gran parte desertico, ma ha una fascia costiera ormai urbanizzata, che misura quasi duemila chilometri e che deve esse- Un cantiere a Tripoli Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 6 I capitali certo non mancano e può anche stupire che la svolta avvenga soltanto ora. Ma il relativo ritardo del Paese deriva anche dalle vicende del recente passato tra cui: - la ricerca di un modello politico e sociale originale (definito da taluni come "islamico-socialista") che ha attribuito ampi poteri allo Stato senza potersi appoggiare su una classe dirigente già esperta; - il lungo isolamento politico a livello internazionale, con la messa al bando da molte istituzioni economiche multilaterali, ed il solo recente ritorno della Libia sulla scena internazionale come partner accettato (con una positiva evoluzione molto favorita proprio dal nostro Paese). Le recenti normalizzazioni delle relazioni diplomatiche della Libia con gli Stati Uniti (con cui nel maggio 2010 è stato firmato un importante accordo di cooperazione commerciale, il "Trade and Investment Framework Agreement" che istituzionalizza i rapporti tra i due Paesi in campo economico e commerciale) e con l'Unione Europea (con cui è in corso il negoziato per un Accordo Quadro di cooperazione che dedica particolare attenzione agli aspetti economico-commerciali) hanno suscitato, e stanno continuando a suscitare un crescente interesse negli investitori stranieri, interesse ulteriormente sostenuto dall'incoraggiante performance economica. Ora, diverse iniziative di investimento in campo residenziale, nei trasporti e nell'energia sono state effettivamente avviate, così come le prime privatizzazioni nel settore del credito. A breve dovrebbero seguirne altre anche in altri settori, incluso quello telefonico. Il Governo punta anche ad un maggiore sviluppo di attività industriali, che finora sono state limitate a poche imprese generalmente pubbliche, offrendo generosi incentivi fiscali e finanziari. E soprattutto intende accelerare lo sviluppo del turismo e delle attività agricole e agroalimentari. Non sono cambiamenti che possono essere attuati in un giorno e la crisi finanzia- LIBIA re servita. E soprattutto esiste un forte fabbisogno di nuovi alloggi e di strutture pubbliche (scuole, ospedali), per una popolazione in forte crescita. A partire dal 2007, in concomitanza con il 38esimo anniversario della Rivoluzione del Fatah, è stato quindi annunciato un massiccio piano di investimenti, per un valore di oltre 100 miliardi di dollari, che coinvolge tutti questi settori. Operai davanti alla centrale elettrica a gas da 600 MW di Nalut, a ovest di Tripoli. La maggior parte degli impianti per la produzione di energia libici utilizza il petrolio, anche se recentemente il Paese sta cercando di utilizzare le sue riserve di gas naturale per generare energia da immettere sul mercato domestico (Foto Mahmud Turkia/AFP) Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 7 Nei rapporti con la Libia, l'Italia ha investito con costanza e lungimiranza, e oggi è di gran lunga il primo partner commerciale sia sul fronte delle esportazioni - con una quota del 21 per cento degli acquisti libici dall'estero - sia sul fronte delle importazioni: la Libia è uno dei maggiori fornitori di gas e petrolio del nostro Paese (è il primo fornitore di petrolio dell'Italia con una quota di mercato del 29% e fornisce il 10% del gas) e il gruppo Eni è uno dei maggiori operatori in questo settore, con un programma di investimenti per 15 miliardi di euro nei prossimi anni, incluso il potenziamento dagli attuali 8 miliardi di m3 annui a 11 miliardi della capacità del gasdotto Greenstream che trasporta il gas libico in Sicilia, attraversando il Mediterraneo. Opera in joint venture con la compagnia petrolifera di Stato libica (NOC) e ha anche rinnovato fino al 2042 le concessioni acquisite nel settore del petrolio e fino al 2047 quelle del gas naturale. Nel settore energia è presente, sia pure su scala più ridotta, anche Edison. Nell'impiantistica, legata all'estrazione, lavorazione e trasporto del gas e del petrolio, sono attive accanto alle società del gruppo Eni anche Techint, Tecnimont, Technip. Rilevante poi la presenza italiana nel settore delle costruzioni (Impregi- LIBIA ria ha probabilmente contribuito a rallentare la svolta, ma la direzione sembra imboccata con decisione. Nel 2009 c'è stata una leggera flessione del prodotto interno lordo (- 0,9%) rispetto a un tasso di crescita reale attorno al 5% negli ultimi anni pre-crisi. Ma occorre tenere conto delle caratteristiche particolari dell'economia libica. L'attività estrattiva (petrolio e gas) copre oltre due terzi del PIL, l'85% delle entrate dello Stato e il 90% degli introiti derivanti dall'export. Il Paese però dispone di sufficienti riserve valutarie per poter assorbire variazioni di trend senza conseguenze maggiori. Peraltro, anche le attività "non oil" della Libia sono cresciute nel 2008-2009 a un tasso sostenuto, attorno al 6% (che stando a recenti dichiarazioni del Governatore della Banca Centrale di Libia potrebbe raggiungere il 7% nel 2010). Occorre aggiungere che il Governo è impegnato in un'attività di sostegno ai redditi dei cittadini, che favorisce la crescita dei consumi. Attualmente, la ripresa in atto nel prezzo e nella domanda di energia e anche i massicci investimenti programmati nel settore dell'estrazione, lavorazione e trasporto del petrolio e del gas, fanno presagire il mantenimento di un sostenuto ritmo di crescita nei prossimi anni. Nel 2010 l'aumento del PIL dovrebbe assestarsi attorno al 4,2 per cento. La Libia è da sempre partner dell’Eni nella produzione di petrolio e fondi libici sono entrati nel 2008 nel capitale della società di San Donato Milanese. (foto Ernesto Arbitraggio/Fotogramma) Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 8 eventualmente, da strutture di servizio. Lo scenario comunque è in movimento. Il Governo negli ultimi anni ha varato una serie di leggi volte a regolamentare l'afflusso di investimenti e capitali esteri, a rendere più trasparenti le procedure di appalto ecc. Tutto questo dovrebbero favorire una maggiore crescita del Paese, anche se i tempi dipenderanno dalla effettiva implementazione delle innovazioni introdotte. Nel 2010, in particolare, è stato approvato un ampio pacchetto di riforme legislative di particolare interesse finalizzate alla creazione di un ambiente economico "business friendly" per incentivare lo sviluppo dell'imprenditoria privata e l'afflusso di investimenti esteri, e accompagnare quindi una ormai ineludibile diversificazione dell'economia. Meritevoli di attenzione sono la legge n. 7 di quest'anno sulle imposte sul reddito, la n. 9 sulla promozione degli investimenti (che accorpa le precedenti normative in materia e su cui ci si sofferma in maggior dettaglio sub 3.d), la n. 10 sul regime doganale, la n. 11 sul mercato finanziario ed azionario (che istituisce il quadro giuridico di riferimento per il funzionamento del Libyan Stock Exchange ed istituisce la Stock Market Authority), la n. 15 sul finanziamento delle attività economiche (che consentirà a cittadini libici e stranie- LIBIA lo, Bonatti, Maltauro, Trevi) e in quello delle telecomunicazioni (Sirti, Telecom Italia, Prysmian). Recentemente l'attenzione italiana si è andata estendendo anche al settore turistico. Nel campo della finanza, è imminente l'ingresso sul mercato del gruppo bancario Unicredit, che nell'agosto 2010 si è aggiudicato una licenza per la creazione in joint venture di un nuovo istituto bancario. Iveco ha un'importante quota del mercato dei veicoli pesanti ed è presente con una società mista ed un impianto di assemblaggio di veicoli industriali. Altre aziende di dimensioni minori sono presenti nel ciclo alimentare (refrigerazione, mangimi, molini). Ma quello che manca è una presenza più diffusa e diversificata di piccole e medie imprese. Il dato si spiega in parte con il fatto che sebbene il Paese offra notevoli opportunità - come mercato locale, pur con numeri limitati, ma anche e soprattutto come hub per gli attraenti mercati degli altri Paesi dell'Africa settentrionale- industria e servizi sono ancora poco sviluppati e il contesto amministrativo e legale resta poco trasparente per chi investe. Nelle attività manifatturiere quindi, la via più agevole per presidiare il mercato è stata sinora quella di una presenza puramente commerciale affiancata, Sahara libico - Le dune giganti di Ubari, vicino al lago salato di Gabraoun (Franck Guiziou/hemis.fr) Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 9 Industria ittica Il Paese dispone di oltre 1.800 chilometri di coste e le potenzialità nel settore della pesca e delle attività ad essa correlate sono molto rilevanti. Nei prossimi anni è prevista la realizzazione di 24 nuovi porti attrezzati anche per la lavorazione e la conservazione del pesce. Attualmente i pochi impianti attivi in questo settore riguardano la lavorazione del tonno e delle sardine. Investimenti sono previsti anche per rinnovare la flotta peschereccia. Turismo Il turismo è uno dei settori su cui la Libia ha affermato di voler puntare per lo sviluppo e la diversificazione della sua economia. Le risorse su cui può contare sono la fascia costiera, la presenza di siti archeologici di rilevante importanza storica e l'escursionismo nel deserto. Gli operatori italiani sono stati tra i primi ad avviare iniziative in questo settore e la Dar Sahara in particolare gestisce una piccola catena di alberghi; ora stanno entrando sul mercato operatori di diversi Paesi, dall'Europa ma anche da Usa, Asia e Medio Oriente per progetti turistici di alto livello, con hotel a 5 stelle, campi da golf, porti turistici per barche da diporto, ecc. Tra i progetti più rilevanti il "Bardiyyah Development", che prevede lo sviluppo turistico residenziale di una fascia costiera lunga 200 km da Tobruk fino al confine con l'Egitto. LIBIA ri di accedere a finanziamenti ad hoc per l'avvio di attività economiche) ed infine la legge n. 23/2010 sul commercio, un vero e proprio "codice dell'economia e del commercio" che accorpa il preesistente codice commerciale del 1953 ed altre 19 leggi in materia, e razionalizza in 1356 articoli un corpus normativo che nel corso degli anni si era andato stratificando, accumulando contraddizioni e duplicazioni. Una volta completato dalle necessarie decisioni esecutive, costituirà il quadro di riferimento per tutte le attività economiche in Libia. Banche La Libia ha avviato un processo di parziale privatizzazione del settore creditizio. Ha aperto i giochi BNP Parisbas che è entrata con una quota del 19% e un investimento di 146 milioni di euro nella Sahara Bank segui- Sahara libico - Il massiccio dell’Akakus (Franck Guiziou/hemis.fr) Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 10 Industria Il settore manifatturiero in Libia ha un peso molto ridotto, si limita sostanzialmente ad alcune grandi imprese di stato in settori come la siderurgia (per Libyan Iron and Steel è stato recentemente annunciato un collocamento in Borsa) e il cementiero. Esistono ampie possibilità di iniziativa nei settori a valle dell'estrazione di idrocarburi (fertilizzanti, petrolchimica ecc), nella lavorazione/trasformazione dei prodotti agroalimentari e della pesca, nelle nuove tecnologie collegate ai servizi (informatica, tlc). Difesa In questo settore Finmeccanica, Agusta Westland e i fondi sovrani libici Libyan Investment Authority e Libya Africa Investment Portfolio, hanno costituito nel 2007 una Joint Venture, la LIATEC (Libyan Italian Advanced Technology Company) per attività di manutenzione ed assemblaggio di elicotteri destinati anche al mercato dell'Africa e del Medio Oriente. Nell'aprile 2010 la LIATEC ha inaugurato un moderno stabilimento di assemblaggio e manutenzione realizzato dalla società italiana Delma. Interscambio L'Italia è il primo fornitore estero della Libia. Nel 2009 le esportazioni italiane sul mercato locale ammontavano a 2.451 milioni di euro (-7% sul dato del 2008). Va però considerato che sul totale, 806 milioni erano prodotti della raffinazione di idrocarburi in calo del 37%. Al netto di questa voce, in realtà, anche nel 2009 l'export italiano è cresciuto, e non di poco: l'aumento è stato superiore del 21%. Positivo l'andamento per beni strumentali. L'export di macchinari è stato di oltre 437 milioni (+ 13% annuo). In crescita anche prodotti chimici (+ 22%), camion e autoveicoli (+ 83%) e anche molti prodotti di consumo: abbigliamento e articoli in pelle (+ 27%), mobili (+ 4,5%), prodotti elettronici (+ 145%) e così via. In calo invece (- 2,9%) le apparecchiature elettriche per la casa e i prodotti della filiera legno-carta. Va considerato che anche in Libia sta crescendo la concorrenza di prodotti di consumo ma anche di macchinari e attrezzature provenienti dall'Asia. Da due anni ormai la Cina (con una quota di mercato intorno al 9%) ha superato la Germania nella classifica dei fornitori e si colloca subito dopo l'Italia che mantiene una quota di mercato intorno al 20%. Sui segmenti 'low cost' crescono anche le vendite di altri Paesi come la Turchia, l'Indonesia, l'India. Presenti, su fasce più alte di prodotto, anche i produttori coreani. Tutti i prodotti importati sono soggetti ad una generalizzata "imposta di servizio portuale" del 10% mentre 123 prodotti sono soggetti ad imposte di consumo che oscillano dal 5 al 50%. Esiste un numero limitato di prodotti fabbricati localmente che non possono essere importati. L'ostacolo maggiore comunque resta la distribuzione all'interno del Paese per la quale occorre, ed è una condizione indispensabile, individuare partner locali affidabili. L'Italia è anche il primo cliente estero della Libia da cui importa soprattutto gas e petrolio. Nel 2009 il valore di queste importazioni ammontava a 10,5 miliardi di euro, dopo aver toccato una pun ta di 17,4 miliardi nel 2008. LIBIA ta da Arab Bank plc che si è aggiudicata il 19% del capitale della banca libica Al-Wahda per la cifra di 210 milioni di euro, con un'ulteriore opzione da 1,7 miliardi di euro per arrivare al 51%. Successivamente Banco de Espiritu Santo ha acquisito il 40% di Aman Bank e Ahli United una quota analoga di Al Motahad. In programma ci sono anche la parziale privatizzazione e/o il collocamento in Borsa di quote di capitale di Gumhouria Bank, Umma Bank e National Commercial Bank of Libya. Unicredit, in cui i capitali libici detengono una partecipazione significativa attraverso la Banca Centrale (5%) e la Libyan Investment Authority (2%), e già presente in Libia con un Ufficio di Rappresentanza, ha ottenuto una licenza preliminare per costituire un nuovo istituto di credito in Joint Venture con un partner locale ancora da identificare. Annunciata anche l'apertura di una nuova banca in partnership tra un fondo del Qatar e Libyan Foreign Bank. Leggi gli aggiornamenti su www.notiziariofarnesina.ilsole24ore.com Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 11 Di seguito sono indicate alcune delle iniziative più rilevanti per i prossimi anni predisposte dal Governo di Tripoli nel settore dell'edilizia e delle infrastrutture Strade e autostrade La Libia ha circa 30.000 Km. di strade "asfaltate". In realtà l'80% sono dissestate. Il Programma libico prevede interventi di manutenzione/miglioramento sul 50% delle attuali strade, il rifacimento dell'arteria che collega Tripoli a Sebha, nel sud del paese e la costruzione di 10mila chilometri di nuove strade per un investimento di 38 miliardi di euro. Si aggiunge un'autostrada a sei corsie (incluse due di emergenza) di 1.700 chilometri che, attraversando la Libia, collegherà la Tunisia con l'Egitto passando per Tripoli e Bengasi. L'opera sarà finanziata dallo Stato italiano a seguito del già menzionato Trattato di Amicizia di Bengasi che prevede, tra l'altro, che l'Italia realizzi in Libia progetti infrastrutturali nei limiti di spesa Leptis Magna - Il teatro romano di 250 milioni di dollari l'anno per 20 anni come risarcimento per danni di guerra. Tra i consorzi che hanno avviato la fase di prequalifica figurano Impregilo insieme a Cmc Ravenna e Astaldi con Bonatti, Ghella, Grandi Lavori e Toto. La gara è gestita congiuntamente da Italia e Libia attraverso una Commissione Mista istituita dal Trattato di Bengasi. LIBIA Il Piano di infrastrutture di Tripoli Porti e aeroporti Il progetto di maggior impatto, attualmente, è l'ampliamento del nuovo aeroporto di Tripoli, affidato ad un consorzio formato da Aéroports de Paris affiancata da aziende tedesche, brasiliane, turche, giapponesi e libiche. Avrà una capacità di ricezione di 20 milioni di passeggeri l'an- (foto: Bertrand Rigier/AFP) Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 12 ta di 850 km di ferrovia che collega Ras Ejder al confine tunisino con Sirte passando per Tripoli e che e si inserisce nel progetto di una linea che seguendo la costa a Ovest raggiunge il confine Egiziano. Un secondo troncone da Sirte a Bengasi di 554 km è in corso di realizzazione da parte delle ferrovie russe. Una terza linea (in corso di progettazione) collegherà Surt con Bengasi. Alla rete costiera si aggiunge una linea nord-sud di 800 km che dovrebbe collegare i giacimenti di minerale di ferro di Wadi Shati con porto e acciaierie di Misurata. L'Italia è direttamente coinvolta in questi progetti con Ansaldo STS che sta lavorando alla realizzazione della rete tecnologica (comunicazioni, segnalamento e elettrificazione). La rete costruita durante l'epoca coloniale italiana, a scartamento ridotto (950 mm) misurava circa 400 chilometri ma è stata interamente dimessa. Era composta di tre linee locali che collegavano Tripoli con Zuara a Ovest, Garian a Sud e Vertice a est e da altre due linee che collegavano Bendasi con Soluch e Al Mari. Durante la guerra una linea, ora dimessa collegava Tubruk, con Matruh, in Egitto. Ferrovia È stato avviato il progetto di una rete ferroviaria nazionale che prevede la costruzione di nuove linee per 3.170 km con 75 stazioni, 168 ponti, 15 gallerie. Il piano prevede l'acquisto di 244 locomotive, 8642 vagoni, la produzione di 13.600.000 traversine, 54 milioni di giunture. Si aggiunge un piano per la costruzione di una metropolitana a Tripoli con 97 km di linee su 89 fermate con 236 vagoni per il trasporto medio all'ora di circa 30 mila persone. La Libia ha già iniziato ad affidare alla Cina la realizzazione della prima trat- LIBIA no. L'investimento sarà di oltre 1 miliardo di euro. Stanziamenti di oltre due miliardi di euro sono previsti anche per la modernizzazione di altri aeroscali del Paese tra cui quello di Bengasi (i lavori, per 400 milioni di euro, sono affidati alla canadese SNC-Lavalin), Sebha, Sirte, Al Brega Tobruq, Al Kufra, Ghat e Ghadames. Previsti anche interventi di modernizzazione di tutti i porti già esistenti e la costruzione di altri 20 nuovi porti per un investimento di 14,5 miliardi di euro. Fiera Italo Libica in ottobre a Tripoli La Camera di Commercio Italo - Libica e Italianlink organizzano a Tripoli, dal 25 al 29 ottobre 2010 , presso la Tripoli International Fair, la Fiera Italo-Libica per le Infrastrutture, la Meccanica e le Tecnologie. Saranno coinvolte le principali istituzioni libiche e i rappresentanti dell'imprenditoria nei tre settori di riferimento: Infrastrutture, Meccanica e Tecnologie. L'iniziativa mira a sostenere le aziende italiane nella ricerca di nuove opportunità commerciali e di business in Libia. Il consolidamento dei rapporti istituzionali fra Italia e Libia, la fine degli embarghi, la costruzione di nuove infrastrutture e le sempre crescenti potenzialità di questo Paese rappre- sentano i principali tratti distintivi e di attrazione del mercato obiettivo. La Manifestazione si rivolge alle imprese italiane che intendono presentare, introdurre e commercializzare i propri prodotti sul mercato libico. L'evento sarà affiancato da diverse attività organizzate dalla Camera di Commercio Italo libica e dall'opporuntità di incontri B2B e per la ricerca di partner. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere a Italianlink, telefono 02 45470962 (signor Antonio Albarelli - [email protected]) oppure alla Camera di Commercio Italo-libica, telefono 06 8541450 www.ambtripoli.esteri.it Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 13 Nel Paese è in corso di realizzazione un piano pluriennale che prevede la costruzione di 500 nuove scuole. In programma anche l'espansione del Campus Universitario di Al Fatah di Tripoli, l'ampliamento delle Università esistenti e la creazione di nuovi Campus Universitari nelle principali città (Impregilo sta lavorando alla realizzazione dei campus universitari nelle città di Misuratah, Tarhunah e Zliten). Per le sole università gli stanziamenti previsti ammontano ad oltre due miliardi di euro. Edilizia residenziale Per fare fronte alle necessità abitative della popolazione è stato deliberato un programma di costruzione di 250.000 nuove abitazioni. I principali enti di riferimento sono il Housing Infrastructure Board che stima una spesa di circa 40 miliardi di dollari e il Housing & Utilities Projects Execution Body. Lavori per la costruzione dei nuovi quartieri per 20mila unità complessive sono previsti o già avviati a Tripoli, Bengasi, Al Marji Benga- Leptis Magna - Rovine della città romana si, Ghat, Wadi-Al Ayat-al Mari, Nalut e Jabal-al-Gharbi. Tre contratti per 12.000 abitazioni sono stati assegnati a imprese cinesi. Altri contratti sono andati a imprese libiche e marocchine. La Ranhill di Singapore ha ottenuto un contratto per un blocco di 10.000 abitazioni a Tajura, 15 km ad est di Tripoli, che ha un valore totale di 2,4 miliardi di dollari. Il gruppo EMAAR prevede invece di sviluppare a Zwara - Abu Khamash, vicino a Tripoli, un'area di 38mila ettari con complessi residenziali, commerciali, scuole, ospedali, centri commerciali e ricreativi, aree industriali. Tre contratti per un valore totale di oltre 650 milioni di euro per la costruzione di migliaia di abitazioni a Tripoli (5mila unità), Murzuk (3.800 unità) e Wadi AlShati (1.600 unità) sono andati rispettivamente ad operatori coreani, indonesiani e libici. In parallelo procede il progetto di rilancio urbanistico della capitale, Tripoli, con la costruzione di diversi grattacieli, alberghi, un nuovo museo, la ristrutturazione di vecchie facciate e palazzi, la costruzione di un lungomare panoramico, il risanamento di vecchi cantieri, la modernizzazione e l'ampliamento del porto. LIBIA Università ed edilizia scolastica (foto: Stefano Torrione/AFP) Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 14 Kuala Lumpur seguirà il modello Ue per energie rinnovabili e acque Il Governo sta preparando una legislazione che ricalca le normative comunitarie. E la Camera di Commercio europea in Malesia apre un tavolo di collaborazione e confronto con autorità e imprese locali Il Governo della Malaysia ha deciso di premere l'acceleratore sulle energie rinnovabili e l'ambiente. In particolare il Ministro per le Energie rinnovabili e i sistemi idrici, Peter Chin Fah Kui, ha annunciato per l'inizio del prossimo anno una nuova legge che regolamenterà l'intera materia e introdurrà anche tariffe incentivanti per i produttori. In questo contesto il Ministro ha avuto anche un incontro con la Camera di Commercio della UE in Malaysia (EUMCCI) per mettere a punto un programma di collaborazione. I temi individuati in questa fase riguardano soprattut- Kuala Lumpur - Le Petronas Towers M A L AY S I A AMBIENTE to la messa a punto di strumenti giuridici e regolamentari per lo sviluppo di energie rinnovabili, ma saranno successivamente estesi ad altri argomenti. Obiettivo della collaborazione con istituzioni e imprese comunitarie, secondo il Ministro Chin, dovrebbe essere infatti anche il trasferimento di know how e tecnologie a favore di enti e società malesi. È da rilevare che nel giugno di quest'anno si era già tenuta una prima conferenza a Kuala Lumpur sugli aspetti legali delle politiche verdi a cui hanno partecipato esperti provenienti da Paesi Bassi, Danimarca e Spagna. Obiettivo dei seminari era di: (Foto Lucia Carenini) Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 15 Malesia - La magnifica spiaggia di Mabul più in generale alla gestione dei rifiuti e ai sistemi di trattamento delle acque reflue. Un evento di particolare rilevanza sarà la prima edizione della Fiera IGEM (International Green Energy Malaysia) che si terrà a Kuala Lumpur dal 14 al 17 ottobre di quest'anno. L'Unione Europea ha annunciato che parteciperà con tre padiglioni ufficiali che comprenderanno complessivamente 40 stands. Nel corso della Fiera, la Camera di Commercio Europea (EUMCCI) organizzerà incontri business-to-business tra operatori europei e controparti malesi e un seminario tecnico durante il quale esperti europei del settore privato presenteranno proprie relazioni sulle tecnologie verdi. È inoltre prevista la realizzazione e la distribuzione di una pubblicazione sulla tecnologia verde europea, contenente i profili delle aziende del settore ed altre informazioni utili per gli operatori malesi. A sua volta la UE, in Malaysia, intende organizzare con cadenza annuale delle Tavole Rotonde sulle opportunità di business nel campo delle tecnologie verdi, con la partecipazione di rappresentanti sia del settore privato che del settore pubblico. M A L AY S I A - consentire uno scambio di informazioni e di analisi con i ministeri malesi; - porre le premesse eventuali per programmi congiunti di ricerca e sviluppo; - tracciare un quadro generale delle politiche e della legislazione riguardanti l'ambiente e l'efficienza energetica nell'Unione Europea. EUMCCI, intanto, ha istituito al suo interno un Comitato sulle Energie Rinnovabili che partecipa ai lavori del "Green Council" e del "Working Committee on Green Technology" istituiti dal Ministero del Commercio Internazionale e dell'Industria di Kuala Lumpur (MITI). Ha creato inoltre due Sottocomitati, uno per l'edilizia eco-sostenibile e uno per il trattamento dei rifiuti e delle acque reflue, con l'obiettivo di analizzare le tematiche e promuovere i rapporti tra operatori europei e malesi negli stessi settori. La Malaysia, che è il secondo produttore mondiale di olio di palma sta guardando con particolare interesse alla filiera dei biocarburanti, alle tecnologie di miglioramento dell'efficienza energetica, all'edilizia sostenibile, alla termovalorizzazione e (Foto Lucia Carenini) Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 16 Il progetto Archimede, realizzato con Enel in Sicilia, potrà essere esportato e diffuso sull'altra sponda del Mediterraneo L'Unione Europea ha deliberato uno stanziamento di circa 10 milioni di euro, nell'ambito del VII Programma Quadro, per la costruzione in Egitto di una centrale pilota per lo sfruttamento dell'energia solare che utilizzerà la tecnologia CSP (Concentrated Solar Power) sviluppata dall'ENEA per il progetto Archimede in Sicilia. Obiettivo dell'operazione è di sperimentare l'applicazione di questa tecnologia in Paesi e località particolarmente vantaggiose dal punto di vista dell'esposizione all'irraggiamento solare, nell'area mediterranea. La tecnologia CSP si basa sull'utilizzo di sali fusi come fluido per lo stoccaggio del calore raccolto dai pannelli solari, ed è facilmente integrabile con impianti alimentati da altri combustibili sia rinnovabili (biomasse, biogas, rifiuti organici) sia tradizionali. L'energia termica prodotta dalla centrale sperimentale in Egitto sarà utilizzata per la dissalazione, da realizzarsi attraverso un'unità apposita integrata all'impianto. La realizzazione dell'intero progetto sarà coordinata dal Laboratorio Solare Termodinamico dell'Enea. Parteciperanno alla costruzione dei diversi sottosistemi e componenti Technip KTI S.p.A (gruppo Maire Tecnimont), RONDA High-Tech S.r.l che fornirà i pannelli solari e Archimede Solar Energy S.p.A (gruppo Angelantoini) che fornirà i tubi in cui fluiranno i sali fusi a temperature fino a 550 gradi centigradi. Dal lato egiziano, partecipano al progetto l'Accademia per la ricerca scientifica e tecnologica, (ASRT), il Dipartimento per le Energie Rinnovabili (NREA) del Ministero dell' Energia, l'azienda Orascom e l'azienda Delft Environment. Altri partner europei del progetto sono anche il Fraunhofer Institut tedesco (attraverso Fraunhofer-Gesellschaft), il Commissariato francese per l'energia atomica (CEA) e l'Università di Cranfield, nel Regno Unito. Il settore delle energie rinnovabili, e specificatamente lo sviluppo in Egitto di laboratori e impianti pilota per lo sfruttamento dell'energia solare e delle biomasse, è uno dei settori prioritari d'intervento della Cooperazione scientifica tra Italia ed Egitto. EGITTO Egitto: Ue finanza una centrale pilota solare termodinamica con Enea Siracusa - Gli specchi solari del progetto Archimede www.ambilcairo.esteri.it Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 17 ENERGIA Turchia: emana nuove regole per import/export/vendita OGM Guatemala: indette gare per nuove centrali elettriche ll Governo di Ankara ha introdotto una nuova regolamentazione sull'uso dei prodotti contenenti organismi geneticamente modificati (OGM). Riguarda la commercializzazione sul mercato interno, le importazioni e le esportazioni, il monitoraggio, l'esame delle domande di registrazione, la protezione delle persone. Le nuove norme impongono il rispetto della legislazione alimentare turca (Turkish Food Codex) e richiedono di indicare chiaramente nell'etichetta del prodotto la presenza di OGM. Chi importa in Turchia prodotti contenenti OGM dovrà inoltre richiedere un'autorizzazione preventiva ed esibire un documento delle autorità competenti del Paese esportatore che faccia stato della presenza degli OGM oppure un'analisi da parte di un laboratorio accreditato a livello internazionale. Il ministero dell'Agricoltura si riserva comunque la possibilità di condurre analisi autonome e solamente i prodotti che avranno ottenuto il via libera all'importazione potranno entrare nel Paese. Il Ministero elaborerà una lista di prodotti e di imprese produttrici e il passaggio di questi prodotti in dogana verrà regolato da procedure specifiche. Per le esportazioni invece la procedura dovrà essere in accordo con quella in vigore nel Paese importatore e il Ministero manterrà aggiornata una lista di prodotti e di imprese esportatrici. Il presidio tecnico delle regole farà capo ad un apposito Comitato Scientifico che avrà il compito di valutare i rischi inerenti ai prodotti. Nel caso dovesse emergere, su base scientifica, che un determinato prodotto potrebbe rivelarsi dannoso per la salute umana il Comitato potrebbe proibirne la commercializzazione e ordinare il ritiro dal mercato. www.ambankara.esteri.it La Commissione Nazionale per l'Energia Elettrica (CNEE) del Guatemala ha annunciato l'avvio delle prime gare d'appalto per la realizzazione di una serie di nuove centrali sulla base delle direttive del nuovo Piano energetico del Paese. Attualmente i costi di fornitura dell'elettricità nel Paese, sono tra i più elevati dell'America e circa il 17% della popolazione non ha accesso alla rete elettrica. La presentazione delle offerte dovrà avvenire entro il 25 marzo 2011 e l'aggiudicazione è annunciata per il 29 aprile del medesimo anno. Il Piano prevede la realizzazione di impianti di generazione elettrica pari a 800 MW, di cui 320 MW da fonti rinnovabili. Le condizioni stabilite per la partecipazione alle licitazioni, prevedono la possibilità di stipulare con lo Stato contratti di fornitura per 15 anni. A F G H A NE IAZIENDE S TA N SETTORI AGROALIMENTARE www.ambguatemala.esteri.it I numerosi vulcani guatemaltechi costituiscono un importante serbatoio di energia geotermica. Nella foto il Volcano Fuego Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 18 Il Governo di Beirut ha varato un nuovo piano energetico in più fasi che comporterà un esborso complessivo pari a 4,87 miliardi di dollari. Prevede un massiccio aumento della capacità produttiva, che passerà dai 1.500 megawatt attuali a 4.000 entro il 2014. Lo Stato contribuirà con 1,55 miliardi, mentre 2,32 miliardi dovranno provenire dal settore privato e/o da operazioni di partenariato pubblico-privato. Un ulteriore contributo, pari a un miliardo, sarà fornito da istituzioni governative e internazionali tra cui la Banca Mondiale. Il primo intervento previsto è un incremento della capacità installata per 600-700 MW attraverso l'utilizzo di turbine a gas a ciclo combinato (CCGT) e altri interventi. È in programma, inoltre, la riqualificazione delle centrali elettriche esistenti per aumentarne la potenza di circa 245 MW. Saranno anche avviate le procedure per la costruzione di nuove centrali termoelettriche, per una potenza totale di 1.500 MW. È già previsto che, dopo il 2015, saranno aggiunti ulteriori impianti per 1.000 MW. Sarà dato spazio anche alle energie alternative. In particolare 120 MW addizionali saranno prodotti da una quarantina di piccoli impianti idroelettrici, altri 60 - 100 MW dovrebbero essere ottenuti con l'installazione di impianti eolici ed è atteso anche un contributo, non quantificato, da impianti di incenerimento dei rifiuti. www.ambbeirut.esteri.it Turchia: 200 milioni da Bers per rinnovabili ed efficienza La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) assieme a quattro istituti di credito turchi (Akbank, Denizbank, Garanti e Vakifbank), ha annunciato nei giorni scorsi una nuova linea di credito alla Turchia (Turkey's Sustainable Energy Financing Facility - TurSEFF), destinata a finanziare nuove iniziative nel settore delle energie rinnovabili (progetti di piccole e medie dimensioni) e dell'efficienza energetica con un apporto unitario massimo di 5 milioni. Lo stanziamento complessivo deliberato ammonta a 200 milioni di dollari Usa. SETTORI E AZIENDE Libano: nuovo piano energetico da 2.500 MW Turchia: accordo vicino con Kepco per centrale nucleare Yanier Yildiz, Ministro dell'Energia del Governo di Ankara, ha dichiarato che entro breve dovrebbe concludersi l'accordo con la Corea del Sud per la costruzione della prima centrale nucleare turca. I capitoli più importanti riguardano la garanzia di acquisto da parte del Governo turco dell'energia prodotta dalla centrale, l'affidabilità della centrale, gli accordi di project financing, la governance della partnership tra la Turchia e la Corea del Sud e il ruolo del Tesoro turco. www.ambankara.esteri.it Libano - Una panoramica di Beirut Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 19 Brasile: gara per alta velocità tra Rio de Janeiro e Campinas Il Governo brasiliano ha fissato al 29 novembre il termine per la presentazione delle candidature alla gara relativa alla costruzione e gestione in concessione del collegamento ferroviario ad alta velocità tra Rio de Janeiro, San Paolo e Campinas. L'assegnazione sarà appannaggio del concorrente che proporrà la tariffa più bassa per km di percorrenza, in ogni caso non superiore a 0,49 reais per la classe economica. L'apertura delle buste avverrà il 16 dicembre a San Paolo. Al vincitore sarà assegnata una concessione trentennale per lo sfruttamento della tratta, prorogabile di ulteriori dieci anni. Il costo stimato per la realizzazione dell'opera è di 33,4 miliardi di reais, finanziabili fino al 60% tramite il Bndes (Banco Nacional de Desenvolvimento). Lo Stato parteciperà con 3,4 miliardi di reais. Dopo l'annuncio, il vincitore avrà a disposizione quattro mesi per definire il tracciato esatto della linea, che dovrà comunque comprendere almeno 9 stazioni lungo il percorso, della lunghezza complessiva di 511 km. I lavori dovrebbero iniziare entro il 2011 e terminare 6 anni dopo. Cile: gare per strade, terminal ed edilizia civile Il Ministro cileno delle Infrastrutture, Hernan De Solminihac, ha annunciato che nel 2011 sarà avviata la gara per la realizzazione dell'arteria Vespucio Oriente, che modificherà la viabilità della capitale cilena Santiago. L'investimento previsto è di 1,17 miliardi di dollari. Per l'avvio dei lavori della Costanera Central, si dovrà attendere, invece, il 2013. Tra le altre opere annunciate figura il nuovo terminal passeggeri dell'aeroporto della capitale, per il quale le procedure di gara saranno avviate nel 2012. Sempre nello stesso anno, verrà dato in concessione lo scalo di La Florida, nella città di La Serena, un importante polo turistico. I piani infrastrutturali prevedono anche le gare per la riqualificazione di sei ospedali pubblici e la costruzione di quattro nuovi complessi carcerari. SETTORI E AZIENDE INFRASTRUTTURE E TRASPORTI www.ambsantiago.esteri.it www.ambbrasilia.esteri.it Brasile - Il treno che collega Rio a San Paolo Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 20 Un consorzio guidato da Impregilo si è aggiudicato la gara per la realizzazione del terzo tratto della Ruta del Sol nel Nord del Paese. Collegherà San Roque a Ye de Cienaga e Carmen de Bolivar a Valledupar, per complessivi 464 chilometri. I lavori richiederanno 6 anni e la gestione sarà affidata al consorzio vincitore per 19 anni. Le altre imprese che fanno parte del consorzio sono le colombiane Infracon, Fondo de Capital Privado Ruta del Sol, CL Grodco, Tecnica Vial. www.ambbogota.esteri.it Turchia: entro settembre gare per alta velocità Bursa-Ankara Le ferrovie statali turche (TCDD) aprono una gara d'appalto per la costruzione di una linea ad alta velocità che collegherà Ankara con Bursa. Lo ha reso noto l'amministratore delegato, Süleyman Karaman. Secondo Karaman, la linea sarà operativa entro 4 anni e permetterà di collegare le due città in 2 ore e 30 minuti, invece delle 6 ore normalmente necessarie in auto. Procede intanto la costruzione della linea Ankara-Konya per la quale saranno aperte a breve le gare riguardanti la costruzione delle stazioni. TURISMO Turchia: più visitatori ma la spesa unitaria rallenta Nel corso del primo semestre del 2010 sono entrati in Turchia 11,5 milioni di turisti stranieri, con un aumento su base annua del 9,26%. In termini di giro d'affari del settore turistico la crescita però sarebbe ridotta, secondo le prime valutazioni, al 3,6%. Gli arrivi sono guidati dalla Germania e dalla Russia. In particolare il numero dei turisti russi affluiti nel primo semestre ammonta a 1,2 milioni con una crescita del 25% su base annua. Se venisse confermata questa dinamica la Russia potrebbe, a breve, sorpassare la Germania in testa alla classifica. Gli arrivi dall'Italia ammontano a 255 mila unità, su livelli sostanzialmente invariati rispetto al 2009. SETTORI E AZIENDE Colombia: consorzio guidato da Impregilo per la 'Ruta del sol' Turchia: True Star avvierà un servizio sicurezza bagagli True Star S.p.A., che opera a livello internazionale nel settore della sicurezza dei bagagli aerei, (imballaggio, assicurazione e tracking) inizierà ad operare in Turchia presso gli aeroporti di Istanbul Atatürk (30 milioni di passeggeri nel 2009), Izmir (6,2 milioni) ed Ankara (6 milioni). True Star servizi opera ormai in 33 aeroporti di 13 Paesi situati in 3 continenti. www.ambankara.esteri.it Il primo treno turco ad alta velocità Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 21 Il Pil del primo semestre cresce del +7,6 per cento Dai dati pubblicati dalla Banca centrale coreana (Bok) emerge una crescita economica del Paese (PIL) pari al 7,6% nel primo semestre 2010. È un aumento senza uguali tra i Paesi dell'Ocse, su livelli che in Corea non si vedevano da dieci anni. Già nel 2009 la Corea era balzata al nono posto tra gli esportatori mondiali con un avanzamento di tre posizioni rispetto al 2008 e superando anche il Regno Unito. Più in dettaglio, il valore coreano delle esportazioni ha totalizzato 364 miliardi di dollari pari al 2,9% del totale mondiale. www.ambseoul.esteri.it TURCHIA Il Governo rinvia al 2012 la riduzione debito Stat Il Governo turco ha deciso di rimandare al 2012 l'introduzione della cosiddetta "nuova disciplina fiscale", cioè dei provvedimenti mirati a contenere, nel medio termine, l'incidenza della spesa pubblica sull'economia. In particolare, la "nuova disciplina fiscale" prevedeva di contenere il deficit di bilancio all'1% del Prodotto Interno Lordo (PIL) e di porta- re il livello del debito pubblico al 60% del PIL entro i prossimi 10 anni. Il tema, però, non rientrerà nella legge di Bilancio 2011. La nuova disciplina fiscale aveva anche l'obiettivo di fornire ai mercati un segnale di rassicurazione dopo il mancato accordo tra la Turchia e il Fondo Monetario Internazionale. Il Ministro delle Finanze, Mehmet Simsek, ha sottolineato comunque che il Governo sta già perseguendo un obiettivo di disciplina fiscale, che peraltro emerge anche dai dati del Bilancio dello Stato. Ugualmente, la maggiore associazione degli Industriali turchi (Tusiad) attraverso una lettera ufficiale della sua presidentessa, Umit Boyner, ha rilevato che la mancata approvazione della nuova legislazione suscita non poche perplessità. Secondo Tusiad lo stile eccessivamente elastico della politica fiscale in vigore contribuisce ad allargare il deficit delle partite correnti e rende l'economia eccessivamente dipendente dai flussi di capitale dall'estero. In particolare l'associazione degli industriali rileva che il deficit delle partite correnti è cresciuto del 180% su base annua nell'arco degli ultimi 6 mesi del 2010. Anche nell'opinione del vicepresidente del maggiore partito di opposizione, Umut Oran, il tasso di crescita registrato finora nel 2010 sarebbe imputabile soprattutto alla crescita dei consumi interni (con conseguente impatto sulla dinamica della importazioni) mentre il valore aggiunto delle esportazioni sarebbe calato. PAESI E MERCATI COREA DEL SUD www.ambankara.esteri.it Newsletter quindicinale realizzata da Il Sole 24 Ore Radiocor in collaborazione con l’Ufficio Sostegno Imprese della Direzione Generale per la Cooperazione Economica della Farnesina: [email protected] www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Imprese Direttore Responsabile: Fabio Tamburini Proprietario ed Editore: Il Sole 24 ORE S.p.A. Radiocor Agenzia d’informazione Redazione: Via Monte Rosa, 91 20149 Milano Tel: 02.30221 - Fax: 02.3022.481 Pubblicazione quindicinale in formato elettronico Registrazione Tribunale di Milano n. 266 del 2 Maggio 2007 Sede Legale: Via Monte Rosa, 91 20149 Milano Progetto editoriale e grafico: Il Sole 24 ORE S.p.A. - Radiocor Agenzia d’informazione Copyright 2010 - Il Sole 24 ORE S.p.A Radiocor Agenzia d’informazione È vietata la riproduzione, anche parziale o ad uso interno con qualsiasi mezzo, non autorizzata. Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 22 Il Sole 24 ORE S.p.A. Sede legale e Amministrazione: Via Monte Rosa 91 - 20149 Milano - Tel. 02 3022.1 - www.ilsole24ore.com Capitale Sociale Euro 35.123.787,40 i.v. - n. 00777910159 di Cod. Fisc., P.IVA e iscrizione nel Registro Imprese di Milano R.E.A. n. 694938 pubblicato ai sensi dell'articolo 9, della delibera 129/02/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, denominata Informativa Economica di Settore. BILANCIO CONSOLIDATO AL 31.12.2009 STATO PATRIMONIALE Gruppo 24 ORE ATTIVITÀ PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ 31.12.2009 31.12.2008 Attività non correnti Immobili, impianti e macchinari 90.523 Avviamento 72.867 Attività immateriali 100.511 Partecipazioni in società collegate e joint venture 3.098 Attività finanziarie disponibili per la vendita 2.903 Altre attività finanziarie non correnti 19.227 Altre attività non correnti 773 Attività per imposte anticipate 29.617 Totale 319.519 96.363 80.021 111.899 4.652 3.386 18.650 994 15.087 331.052 Attività correnti Rimanenze Crediti commerciali Altri crediti Altre attività correnti Disponibilità liquide e mezzi equivalenti Totale 19.988 215.590 4.646 6.774 150.129 397.127 Attività destinate alla vendita TOTALE ATTIVITÀ Gruppo IL SOLE 24 ORE Valori in migliaia di euro 15.433 193.537 12.517 6.847 95.277 323.611 2.992 646.122 728.179 31.12.2009 31.12.2008 A) Patrimonio netto Patrimonio netto attribuibile ad azionisti della controllante Capitale sociale 35.124 35.124 Riserve di capitale 180.316 180.316 Riserve di rivalutazione 20.561 20.561 Riserve di copertura e di traduzione (333) (104) Riserve - Altre 34.961 32.278 Utili/(Perdite) portati a nuovo 78.799 72.817 Utile (Perdita) attribuibile ad azionisti della controllante (52.564) 16.111 Totale 296.864 357.103 Capitale e riserve attribuibili 1.497 1.487 a partecipazioni di minoranza Utile (perdita) attribuibile a partecipazioni di minoranza (779) (97) Totale 718 1.390 Totale Patrimonio netto 297.581 358.493 B) Passività non correnti Passività finanziarie non correnti Benefici ai dipendenti Passività per imposte differite Fondi rischi e oneri Altre passività non correnti Totale C) Passività correnti Scoperti e finanziamenti bancari scadenti entro l’anno Passività finanziarie detenute per la negoziazione Debiti commerciali Altre passività correnti Altri debiti Totale Passività destinate alla vendita Totale passività TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ CONTO ECONOMICO 10.886 38.786 20.997 19.209 34 89.912 14.140 42.270 26.674 23.696 1.398 108.178 3.633 459 161.077 8.792 84.195 258.156 472 348.540 646.122 4.830 143 174.944 9.404 72.187 261.508 369.686 728.179 Valori in migliaia di euro 2009 2008 2009 2008 Ricavi quotidiani, libri e periodici 155.443 Ricavi pubblicitari 187.559 Altri ricavi 159.700 Totale ricavi 502.702 Altri proventi operativi 14.359 Costi del personale (203.207) Variazione delle rimanenze (2.966) Acquisti materie prime e di consumo (34.299) Costi per servizi (243.605) Costi per godimento di beni di terzi (33.443) Oneri diversi di gestione (14.290) Accantonamenti (2.286) Svalutazione crediti (7.650) Margine operativo lordo (24.685) Ammortamenti attività immateriali (19.776) Ammortamenti attività materiali (11.565) Perdite di valore di attività materiali e immateriali (11.716) Plus/minusvalenze da cessione att. non corr. 272 191.380 244.631 137.011 573.022 15.521 (175.858) (1.414) (40.337) (267.405) (33.116) (10.518) (3.939) (6.673) 49.283 (15.226) (11.067) (5.197) 8 Risultato operativo (67.470) Proventi (Oneri) finanziari Proventi finanziari 3.046 Oneri finanziari (596) Totale Proventi (Oneri) finanziari 2.450 Altri proventi (oneri) da attività e passività di investimento (555) Utili (perdite) da valutazione partecipazioni (1.168) Risultato prima delle imposte (66.743) Imposte sul reddito 13.400 Risultato delle attività in funzionamento (53.343) Risultato delle attività cessate Risultato netto (53.343) Risultato attribuibile a partecipazioni di minoranza (779) Risultato attribuibile ad azionisti della controllante (52.564) Utile per azione-base in euro (0,16) Utile per azione-diluito in euro (0,15) 17.801 11.557 (1.349) 10.208 (2.480) (186) 25.343 (9.329) 16.014 16.014 (97) 16.111 0,12 0,12 Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 23 Il Sole 24 ORE S.p.A. Sede legale e Amministrazione: Via Monte Rosa 91 - 20149 Milano - Tel. 02 3022.1 - www.ilsole24ore.com Capitale Sociale Euro 35.123.787,40 i.v. - n. 00777910159 di Cod. Fisc., P.IVA e iscrizione nel Registro Imprese di Milano R.E.A. n. 694938 pubblicato ai sensi dell'articolo 9, della delibera 129/02/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, denominata Informativa Economica di Settore. BILANCIO AL 31.12.2009 IL SOLE 24 ORE SPA STATO PATRIMONIALE ATTIVITÀ PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ 31.12.2009 Attività non correnti Immobili, impianti e macchinari 86.125 Avviamento 513 Attività immateriali 18.915 Partecipazioni in società collegate e joint venture 1.320 Attività finanziarie disponibili per la vendita 2.875 Altre attività finanziarie non correnti 19.168 Altre attività non correnti 150.668 Attività per imposte anticipate 18.092 Totale 297.676 Attività correnti Rimanenze 10.770 Crediti commerciali 149.408 Altri crediti 8.291 Altre attività finanziarie correnti 21.420 Altre attività correnti 5.459 Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 87.383 Totale 282.731 Attività non correnti destinate alla vendita TOTALE ATTIVITÀ Valori in migliaia di euro 1.591 581.998 31.12.2008 91.508 513 16.407 2.091 3.375 18.577 167.431 9.935 309.837 12.612 159.252 1.670 16.258 5.611 143.205 338.608 648.445 A) Patrimonio netto 31.12.2009 Totale Patrimonio netto Capitale sociale 35.124 Riserve di capitale 180.316 Riserve di rivalutazione 20.561 Riserve di copertura e di traduzione (333) Riserve - Altre 35.385 Utili (perdite) portati a nuovo 99.252 Utile (perdita) dell'esercizio (46.436) Totale Patrimonio netto 323.869 B) Passività non correnti Passività finanziarie non correnti 10.144 Benefici ai dipendenti 32.041 Passività per imposte differite 740 Fondi rischi e oneri 13.717 Altre passività non correnti 34 Totale 56.676 C) Passività correnti Scoperti e finanziamenti bancari scadenti entro l’anno 3.143 Altre passività finanziarie correnti 4.162 Passività finanziarie detenute per la negoziazione 459 Debiti commerciali 140.244 Altre passività correnti 4.398 Altri debiti 49.047 Totale 201.453 Passività destinate alla vendita Totale passività 258.129 TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ 581.998 31.12.2008 35.124 180.316 20.561 (104) 32.860 88.460 20.922 378.139 13.287 34.522 1.547 16.475 34 65.865 3.085 5.151 143 149.285 4.852 41.925 204.441 270.306 648.445 CONTO ECONOMICO IL SOLE 24 ORE SPA PROSPETTO DI DETTAGLIO DELLE VOCI DI BILANCIO PUBBLICATO AI SENSI DELL'ART. 9 DELLA DELIBERA 129/02/CONS DELL'AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI, DENOMINATA INFORMATIVA ECONOMICA DI SISTEMA Valori in migliaia di euro 2009 Ricavi quotidiani, libri e periodici 146.642 Ricavi pubblicitari 161.554 Altri ricavi 99.007 Totale ricavi 407.203 Altri proventi operativi 13.604 Costi del personale (153.756) Variazione delle rimanenze (1.842) Acquisti materie prime e di consumo (28.596) Costi per servizi (213.046) Costi per godimento di beni di terzi (25.680) Oneri diversi di gestione (9.561) Accantonamenti (2.396) Svalutazione crediti (5.623) Margine operativo lordo (19.693) Ammortamenti attività immateriali (3.369) Ammortamenti attività materiali (10.005) Perdita di valore attività materiale e immateriale Minusvalenze/Plusvalenze 225 da cessione attività non correnti Risultato operativo (32.842) Proventi (Oneri) finanziari Proventi finanziari 3.199 Oneri finanziari (472) Totale Proventi (Oneri) finanziari 2.727 Altri proventi (oneri) da attività e passività di investimento (20.642) Utile (perdite) da valutazione partecipazioni Risultato prima delle imposte (50.757) Imposte sul reddito 4.321 Risultato netto (46.436) 2008 180.232 208.968 96.996 486.196 15.051 (141.315) (1.268) (36.802) (237.087) (27.448) (7.632) (2.572) (5.358) 41.765 (2.253) (9.652) (1.197) 2 28.665 12.034 (1.394) 10.640 (7.123) (104) 32.078 (11.156) 20.922 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 Vendita di copie Pubblicità - Diretta - Tramite concessionaria Ricavi da editoria online - Abbonamenti - Pubblicità Ricavi da vendita e di informazioni Ricavi da altra attività editoriale Totale voci 01+02+05+08+09 137.106.700,99 124.189.030,73 120.069.110,26 4.119.920,47 78.230,82 78.230,82 41.075.007,79 302.448.970,33 ELENCO DELLE TESTATE IN ESCLUSIVA PUBBLICITARIA PER L'ANNO 2009 Editore Testata S.I.P.I. S.r.l. L'imprenditore S.I.P.I. S.r.l. Quale Impresa E.BisMedia S.p.A. ON! T .& P. Editori srl Il Domani Guido Talarico Editore S.p.A. Aste Infoappalti Guido Talarico Editore S.p.A. Aste Infoappalti Calabria Cooperativa Millenaria scarl Quieconomia Guido Talarico Editore S.p.A. Insideart Radio Margherita S.a.s. Radio Margherita Blogosfere S.r.l. www.blogosfere.it Cocopelli S.r.l. (Ex Sergio Chiesa) www.datasport.it Italia News S.r.l. www.italianews.it TicketOne S.p.A. DownLovers S.p.A. T Cube S.r.l. Guida Monaci S.p.A. Publiedi S.r.l. Nexta Media S.r.l. Rockol.com S.r.l. Nexta Media S.r.l. Nexta Media S.r.l. FastWeb S.p.A. Il Foglio Quotidiano soc. coop. Dagospia S.r.l. Donne sul web S.r.l. www.ticketone.it www.downlovers.it www.meteo.it www.guidamonaci.it www.gazzettadiparma.it www.film.it www.rockol.it www.stile.it www.sport.it www.fastweb.it www.ilfoglio.it www.dagospia.com www.donnesulweb.it Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010 24