Libia, un Paese in costruzione - Notiziario Economico Farnesina

Transcript

Libia, un Paese in costruzione - Notiziario Economico Farnesina
n.
14
Anno 4° - 4 ottobre 2010
E C O N O M I A , N O R M AT I V E , O P P O R T U N I T À E O B I E T T I V I A L L’ E S T E R O P E R L E I M P R E S E I TA L I A N E
Libia, un Paese in costruzione
Sommario
LIBIA
Tripoli investe
nel cambiamento
e l’Italia è il partner
in prima linea
Sulle potenzialità del mercato libico e sui rapporti tra Italia e Libia, Diplomazia Economica
Italiana ha intervistato il nuovo Ambasciatore italiano a Tripoli, Vincenzo Schioppa
a pagina 2
pag 6
Il Piano di infrastrutture
di Tripoli
pag 12
MALAYSIA
Kuala Lumpur seguirà
il modello Ue
per energie rinnovabili
e acque
pag 15
EGITTO
Ue finanza
una centrale pilota
solare termodinamica
con Enea
pag 17
SETTORI E AZIENDE
Agroalimentare
Energia
Infrastrutture e trasporti
Turismo
pag 18
PAESI E MERCATI
Tripoli, una strada del suk
Corea del Sud
Turchia
pag 22
AMBIENTE
Kuala Lumpur seguirà il modello Ue
per energie rinnovabili e acque
Il Governo sta preparando una legislazione che ricalca le normative comunitarie.
E la Camera di Commercio europea in Malesia apre un tavolo di collaborazione e confronto
con autorità e imprese locali
a pagina 15
Realizzata dal Sole 24Ore in collaborazione con l’Ufficio sostegno imprese
della Farnesina (DGCE) - [email protected]
Il piano è in effetti molto vasto, e copre
un ampio arco di iniziative. Le infrastrutture sono un aspetto strategico, e
molte delle grandi opere annunciate
stanno procedendo. Così ad esempio
l'aeroporto della capitale, e la nuova
rete ferroviaria: quest'ultima vede le
aziende italiane impegnate nella fornitura dell'intero sistema di segnaletica e
comunicazioni. È in corso la gara d'appalto per la costruzione di una prima linea della Metropolitana di Tripoli, alla
quale partecipano diverse aziende italiane. Si tratta di un'opera di grande
impegno con stanziamenti previsti di
qualche miliardo di dollari; occorrerà in
questo caso attendere ulteriori decisioni del Governo libico, ma è stato subito evidente che le aziende italiane
hanno presentato le migliori offerte sia
sul piano finanziario sia sotto il profilo
tecnologico. Si aggiungono poi gli investimenti per i servizi a rete, come
l'elettricità, il ciclo delle acque, le telecomunicazioni, destinati sia alle nuove
aree di sviluppo urbano sia all'ammodernamento delle infrastrutture di base
degli insediamenti più antichi.
Le nostre imprese si sono aggiudicate
importanti commesse in questo settore, a Tripoli, ma anche a Misurata e in
altre località del Paese. Nel campo
delle telecomunicazioni, in particolare,
una nota e storica azienda italiana sta
realizzando una consistente parte della rete a fibre ottiche della Libia.
Un capitolo fondamentale è la costruzione dell'autostrada che congiungerà
l'est all'ovest della Libia, e quindi
l'Egitto alla Tunisia: si tratta di un tracciato di oltre 1600 chilometri. L'autostrada è come tutti sanno il simbolo
stesso dell'Amicizia italo-libica e del
nuovo partenariato speciale tra i due
Paesi, sanciti dal Trattato di Bengasi
del 2008, che è stato frutto di una
grande lungimiranza e coraggio politico da entrambe le parti. È un'opera imponente, che vale cinque miliardi di
dollari. Sarà finanziata dall'Italia, e sarà costruita da imprese italiane. Con
benefici non solo per le grandi aziende
che si aggiudicheranno i tre lotti nei
quali è stata divisa, ma anche per molte piccole e medie imprese specializzate nell'indotto delle grandi opere
stradali.
Infine ci sono numerosi edifici pubblici
tra cui tre campus universitari la cui
costruzione è stata recentemente affidata a una società italiana, così come
l'edificazione del nuovo grande centro
congressi della Capitale.
LIBIA
La Libia ha annunciato due anni fa
un piano di investimenti per oltre
100 miliardi di dollari con lo scopo
di modernizzare il Paese e le sue infrastrutture. Qual è lo stato di avanzamento di questo programma?
Il leader libico Muhammar Gheddafi
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
2
Esistono opportunità anche per attività industriali?
La dirigenza di questo Paese, come
traspare chiaramente dalle dichiarazioni del Leader Gheddafi in numerose occasioni, è ben cosciente della necessità di dare al Paese un futuro economico che non sia esclusivamente fondato
sullo sfruttamento del gas e del petrolio. È stato quindi avviato un grande
sforzo di diversificazione e di sviluppo
verso una vera economia di mercato,
con ambiziosi programmi di liberalizzazioni e di industrializzazione. Vengono
così proposti alle imprese anche alcuni
vantaggi competitivi importanti. Tra
questi, la disponibilità di energia a costi
molto bassi e la possibilità di avviare
joint-venture nelle quali il partner libico
agisce da finanziatore, a fronte di un
know-how particolarmente attraente ed
alla disponibilità delle aziende ad impiantarsi in Libia. Vi sono poi incentivi e
benefici fiscali, e la possibilità di operare in zone franche. L'Italia avrà la sua,
ci auguriamo molto presto. E' un progetto che interessa molto la nostra
Confindustria, con la quale stiamo collaborando strettamente. Sono in corso
negoziati per finalizzare un accordo tra
i due Paesi per una zona franca a Mi- LIBIA
Le imprese italiane però sono meno
inserite nei programmi di edilizia
abitativa?
In questo settore occorre distinguere:
è evidente che le nostre aziende hanno difficoltà e probabilmente anche
scarso interesse a competere in iniziative immobiliari dove la variabile determinante è il basso costo. In questo
segmento predominano imprese di
Paesi come la Cina o anche la Turchia.
Ma esiste una fascia consistente di iniziative immobiliari di qualità, a iniziare
dagli alberghi a cinque stelle e oltre
che stanno sorgendo nella capitale.
Uno di questi, Al Ghazala, è realizzato
da un'impresa di costruzioni italiana
che sta lavorando anche alla creazione di due centri commerciali. Infine
non vanno sottovalutate le opportunità
aperte nell'indotto dell'attività edilizia
che include la filiera dei materiali e
componenti, l'impiantistica, l'arredo,
incluso arredo urbano e sistemi di illuminazione. In tutti questi settori esiste
ampio spazio per la qualità del made in
Italy. E infatti ci sono numerose imprese italiane che si stanno affacciando o
che sono già presenti sul mercato,
senza contare quelle i cui prodotti sono tradizionalmente presenti nell'edilizia residenziale libica da decenni.
Libia - L’oasi di Gabrun (foto Stefano Torrione/AFOP)
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
3
La Libia però non è un grande mercato e inoltre non dispone di grandi
riserve di manodopera.
La Libia sta facendo un notevole sforzo
per far crescere le capacità delle proprie risorse umane. Ed anche in questo
conta molto sull'Italia. Che ha risposto
con un notevole impegno politico e finanziario. E' importante ricordare ad
esempio che il Trattato di Amicizia prevede la concessione ogni anno di ben
cento borse di studio annuali per i giovani libici, per seguire corsi universitari. Vede bene come il nostro Paese si
propone come accompagnatore costante della crescita non solo economica dell'amica Libia. In ogni caso, le risorse lavorative eventualmente neces-
sarie alle nostre aziende che volessero
operare in Libia sono disponibili anche
in provenienza dei Paesi confinanti, come Egitto e Tunisia. Quanto alla dimensione del mercato, è opportuno fare alcune distinzioni. Certo, la Libia è un
mercato con numeri di consumatori ridotto, ma non vanno sottovalutate, come abbiamo visto, da un lato l'entità
degli investimenti pubblici, dall'altra la
forte disponibilità di redditi privati. E poi
vi sono attività che richiedono una decisiva componente di localizzazione
produttiva e di servizio per le quali è
importante disporre di una presenza diretta. Ma soprattutto, credo che la Libia
sia attraente anche come 'hub' per
esportare verso altri Paesi del Nordafrica e del Medio Oriente. In questo senso, ritengo che esistano ampie potenzialità per gli operatori italiani in vari
settori, come ad esempio il packaging,
le catene del freddo, la componentistica, i materiali e le componenti per l'edilizia. Da non sottovalutare, poi, il potenziale agricolo del Paese, e tutto
l'agro alimentare, con la pesca. Settori
nei quali c'è moltissimo da fare: vaste
estensioni di terreno, ben collegate, disponibilità di acqua, e grandissima attenzione delle Autorità libiche, che mi
ripetono costantemente di voler attrarre
i nostri industriali. Sono occasioni che
non vanno sottovalutate, e che vorrei
fossero portate all'attenzione dei nostri
imprenditori del ramo agricolo e delle
filiere dell'alimentazione. Vi è poi la pesca, con tutte le attività correlate, dalla
catena del freddo al confezionamento
alla distribuzione. Questo è un grande anche se sinora solo potenziale- capitolo della collaborazione industriale tra
i due Paesi. Ci auguriamo davvero che
vi siano nostri capaci imprenditori interessati ad investire. Saranno i benvenuti in Libia. Le autorità libiche hanno
da ultimo prospettato delle aperture
molto interessanti in questo settore.
LIBIA
surata. Sarà una eccellente opportunità
per molte nostre aziende. Per produrre,
o coprodurre, non solo per il mercato libico, ma anche per i mercati vicini. Va
poi notato che di recente il Governo di
Tripoli ha varato un nuovo fondo d'investimento dedicato allo sviluppo dell'imprenditoria che offre finanziamenti a
joint venture produttive con aziende
straniere; una soluzione particolarmente attraente per molte piccole e medie
imprese italiane interessate ad espandersi su questi mercati, ma che hanno
difficoltà, in questo momento, a reperire i capitali necessari.
Credo quindi che i concetti fondamentali
da tenere ben presenti, e che vanno di
pari passo, sono quelli di complementarietà e partenariato. Il partenariato, lo abbiamo visto, è uno dei principi fondanti
del Trattato di Bengasi. Nel caso industriale, sottintende che le nostre aziende
operino in sinergia con gli operatori libici,
e su un piano di parità. La complementarietà presuppone poi che le aziende italiane contribuiscano allo sviluppo dei
comparti produttivi necessari all'economia libica, ma di cui la Libia per il momento non è fornita.
Per iscriversi a questa newsletter
compilate il modulo all’indirizzo
www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Imprese/
DiplomaziaEconomica/Newsletter/
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
4
Per operare in Libia però servono
partner locali affidabili e un approccio
favorevole da parte delle Autorità?
Come ho detto, uno dei concetti chiave
dell'attuale fase del mercato libico è quello di partenariato: per operare in Libia è ormai pressoché obbligatorio associarsi con
un operatore locale, pubblico o privato. È
ovvio che il partner deve essere affidabile,
ma questo ritengo che valga per qualsiasi
attività economica, ovunque essa si sviluppi. L'Ufficio Ice di Tripoli e la dinamica
Camera di Commercio italo-libica sono a
disposizione delle imprese italiane per
supportarle nella ricerca degli interlocutori
adatti. L'Ambasciata poi è naturalmente al
servizio dei nostri imprenditori per fornire
gli orientamenti generali ed il supporto necessario. Per quanto riguarda il rapporto
con le Autorità locali ritengo che vada ancora una volta sottolineato un aspetto determinante. Il Trattato di Amicizia, Partenariato e Cooperazione del 2008 ha prodotto un mutamento epocale nei rapporti tra
Italia e Libia. È stata un'operazione di altissimo significato politico, che ha consentito
di superare le conseguenze di un passato
doloroso. L'Italia, oggi, è vissuta dalla Libia, a tutti i livelli, come un partner privilegiato. È un rapporto che copre tutti i settori: politica, economia, scambi culturali e
universitari, sistema di difesa. Nessun altro Paese europeo ha instaurato con la Libia una relazione paragonabile a quella
dell'Italia. E questo si traduce anche in un
vantaggio per le imprese italiane, alle quali il Trattato stesso riserva una posizione di
speciale riguardo. In definitiva, oggi la Libia è non solo un mercato promettente per
molte nostre aziende, ma anche e soprattutto un'eccellente prospettiva di medio e
lungo termine per imprenditori consapevoli di potenzialità di alto profilo. Certo, è una
realtà che richiede una robusta capacità
imprenditoriale, ma non fa mancare soddisfazioni a chi vi investe. Sapendo che le
strutture pubbliche italiane, con l'Ambasciata in testa, sono pronte a sostenere
questi sforzi.
LIBIA
Ma per quanto riguarda l'agricoltura, la Libia non è un Paese arido?
Sono stati fatti dei massicci investimenti
per estrarre e trasportare attraverso migliaia di chilometri di tubazioni, l'acqua
fossile dello strato acquifero di arenaria
del Nubian fino alla fascia costiera. È il
cosiddetto "Grande Fiume fatto dall'Uomo", il cui flusso è in grado di alimentare
d'acqua vastissimi territori ed irrigare
grandi tenute agricole, ora in buona parte abbandonate o coltivate in modo rudimentale. Il Governo punta a valorizzare
questo patrimonio, sviluppando un'agricoltura intensiva e le relative strutture per
la conservazione e la trasformazione dei
prodotti. Ed è disposto a fornire supporto
anche finanziario a chi investe.
Libia - Il sito archeologico romano di Leptis Magna (foto Stefano Torrione/AFOP)
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
5
Tripoli investe nel cambiamento
e l’Italia è il partner in prima linea
Il nostro Paese è al primo posto tra i fornitori e i clienti esteri
ma c’è spazio per una presenza più capillare delle nostre imprese
Con oltre 43 miliardi di barili la Libia detiene oggi le maggiori riserve petrolifere
di tutto il continente africano davanti alla Nigeria (36 miliardi) e all'Algeria (12
miliardi). Nel mondo si colloca al nono
posto, subito dopo la Russia. Con una
particolarità però: ha una popolazione
molto più contenuta (6,2 milioni di abitanti). La ricchezza del petrolio è quindi
destinata a durare a lungo nel tempo.
Con l'Italia, la Libia ha avuto una relazione sofferta soprattutto per le ferite rimaste aperte dall'epoca coloniale. La
firma, il 30 agosto 2008, del Trattato di
Amicizia, Partenariato e Cooperazione
di Bengasi, ha chiuso definitivamente il
"capitolo del passato" ed ha aperto nuove e molto ampie prospettive nei rapporti tra i due Paesi anche nei campi
economici e commerciali, con interessanti opportunità d'affari per le aziende
italiane. I rapporti italo-libici negli ultimi
due anni sono così progrediti in modo
spettacolare in tutti i settori, a partire
LIBIA
ECONOMIA
dalle relazioni intergovernative. Ultimo
evento in ordine di tempo è stata la visita in Italia del Leader libico Gheddafi il
30 agosto, in occasione del secondo anniversario della giornata di amicizia italo
libica, ricorrenza della firma del Trattato
di Amicizia.
Sotto il profilo economico, la Libia sta
cercando di attuare una svolta strategica. Seguendo l'esempio di altri Paesi
produttori, intende porre le premesse
per costruire un'economia meno dipendente dal petrolio e dal gas naturale.
Vi è quindi moltissimo da fare iniziando
con le infrastrutture. Ad esempio le strade, ma anche i servizi a rete nelle maggiori città che vanno adeguati. Assente
anche una rete ferroviaria, ora in fase di
costruzione con anche un contributo tecnologico di Ansaldo STS e Selex Communications. Il Paese resta - è vero - in
gran parte desertico, ma ha una fascia
costiera ormai urbanizzata, che misura
quasi duemila chilometri e che deve esse- Un cantiere a Tripoli
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
6
I capitali certo non mancano e può anche stupire che la svolta avvenga soltanto ora. Ma il relativo ritardo del Paese deriva anche dalle vicende del recente passato tra cui:
- la ricerca di un modello politico e sociale originale (definito da taluni come "islamico-socialista") che ha attribuito ampi
poteri allo Stato senza potersi appoggiare su una classe dirigente già esperta;
- il lungo isolamento politico a livello internazionale, con la messa al bando da
molte istituzioni economiche multilaterali, ed il solo recente ritorno della Libia
sulla scena internazionale come partner
accettato (con una positiva evoluzione
molto favorita proprio dal nostro Paese).
Le recenti normalizzazioni delle relazioni diplomatiche della Libia con gli Stati
Uniti (con cui nel maggio 2010 è stato
firmato un importante accordo di cooperazione commerciale, il "Trade and Investment Framework Agreement" che
istituzionalizza i rapporti tra i due Paesi
in campo economico e commerciale) e
con l'Unione Europea (con cui è in corso il negoziato per un Accordo Quadro
di cooperazione che dedica particolare
attenzione agli aspetti economico-commerciali) hanno suscitato, e stanno continuando a suscitare un crescente interesse negli investitori stranieri, interesse ulteriormente sostenuto dall'incoraggiante performance economica.
Ora, diverse iniziative di investimento in
campo residenziale, nei trasporti e nell'energia sono state effettivamente avviate, così come le prime privatizzazioni nel settore del credito. A breve dovrebbero seguirne altre anche in altri
settori, incluso quello telefonico.
Il Governo punta anche ad un maggiore
sviluppo di attività industriali, che finora
sono state limitate a poche imprese generalmente pubbliche, offrendo generosi incentivi fiscali e finanziari. E soprattutto intende accelerare lo sviluppo del
turismo e delle attività agricole e agroalimentari.
Non sono cambiamenti che possono essere attuati in un giorno e la crisi finanzia- LIBIA
re servita. E soprattutto esiste un forte
fabbisogno di nuovi alloggi e di strutture
pubbliche (scuole, ospedali), per una popolazione in forte crescita.
A partire dal 2007, in concomitanza con
il 38esimo anniversario della Rivoluzione del Fatah, è stato quindi annunciato
un massiccio piano di investimenti, per
un valore di oltre 100 miliardi di dollari,
che coinvolge tutti questi settori.
Operai davanti alla centrale elettrica a gas da 600 MW di Nalut, a ovest di Tripoli. La maggior parte degli impianti per la
produzione di energia libici utilizza il petrolio, anche se recentemente il Paese sta cercando di utilizzare le sue riserve
di gas naturale per generare energia da immettere sul mercato domestico (Foto Mahmud Turkia/AFP)
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
7
Nei rapporti con la Libia, l'Italia ha investito con costanza e lungimiranza, e oggi è di gran lunga il primo partner
commerciale sia sul fronte delle
esportazioni - con una quota del 21
per cento degli acquisti libici dall'estero
- sia sul fronte delle importazioni: la
Libia è uno dei maggiori fornitori di gas
e petrolio del nostro Paese (è il primo
fornitore di petrolio dell'Italia con una
quota di mercato del 29% e fornisce il
10% del gas) e il gruppo Eni è uno dei
maggiori operatori in questo settore,
con un programma di investimenti per
15 miliardi di euro nei prossimi anni, incluso il potenziamento dagli attuali 8
miliardi di m3 annui a 11 miliardi della
capacità del gasdotto Greenstream che
trasporta il gas libico in Sicilia, attraversando il Mediterraneo. Opera in joint
venture con la compagnia petrolifera di
Stato libica (NOC) e ha anche rinnovato fino al 2042 le concessioni acquisite
nel settore del petrolio e fino al 2047
quelle del gas naturale. Nel settore
energia è presente, sia pure su scala
più ridotta, anche Edison.
Nell'impiantistica, legata all'estrazione,
lavorazione e trasporto del gas e del petrolio, sono attive accanto alle società del
gruppo Eni anche Techint, Tecnimont,
Technip. Rilevante poi la presenza italiana nel settore delle costruzioni (Impregi- LIBIA
ria ha probabilmente contribuito a rallentare la svolta, ma la direzione sembra imboccata con decisione. Nel 2009 c'è stata una leggera flessione del prodotto interno lordo (- 0,9%) rispetto a un tasso di
crescita reale attorno al 5% negli ultimi
anni pre-crisi. Ma occorre tenere conto
delle caratteristiche particolari dell'economia libica. L'attività estrattiva (petrolio
e gas) copre oltre due terzi del PIL, l'85%
delle entrate dello Stato e il 90% degli introiti derivanti dall'export. Il Paese però
dispone di sufficienti riserve valutarie per
poter assorbire variazioni di trend senza
conseguenze maggiori. Peraltro, anche
le attività "non oil" della Libia sono cresciute nel 2008-2009 a un tasso sostenuto, attorno al 6% (che stando a recenti dichiarazioni del Governatore della Banca
Centrale di Libia potrebbe raggiungere il
7% nel 2010). Occorre aggiungere che il
Governo è impegnato in un'attività di sostegno ai redditi dei cittadini, che favorisce la crescita dei consumi.
Attualmente, la ripresa in atto nel prezzo e nella domanda di energia e anche
i massicci investimenti programmati nel
settore dell'estrazione, lavorazione e
trasporto del petrolio e del gas, fanno
presagire il mantenimento di un sostenuto ritmo di crescita nei prossimi anni.
Nel 2010 l'aumento del PIL dovrebbe
assestarsi attorno al 4,2 per cento.
La Libia è da sempre partner dell’Eni nella produzione di petrolio
e fondi libici sono entrati nel
2008 nel capitale della società di
San Donato Milanese. (foto Ernesto Arbitraggio/Fotogramma)
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
8
eventualmente, da strutture di servizio.
Lo scenario comunque è in movimento. Il
Governo negli ultimi anni ha varato una
serie di leggi volte a regolamentare l'afflusso di investimenti e capitali esteri, a
rendere più trasparenti le procedure di
appalto ecc. Tutto questo dovrebbero favorire una maggiore crescita del Paese,
anche se i tempi dipenderanno dalla effettiva implementazione delle innovazioni
introdotte. Nel 2010, in particolare, è stato approvato un ampio pacchetto di riforme legislative di particolare interesse finalizzate alla creazione di un ambiente
economico "business friendly" per incentivare lo sviluppo dell'imprenditoria privata e l'afflusso di investimenti esteri, e accompagnare quindi una ormai ineludibile
diversificazione dell'economia. Meritevoli
di attenzione sono la legge n. 7 di quest'anno sulle imposte sul reddito, la n. 9
sulla promozione degli investimenti (che
accorpa le precedenti normative in materia e su cui ci si sofferma in maggior dettaglio sub 3.d), la n. 10 sul regime doganale, la n. 11 sul mercato finanziario ed
azionario (che istituisce il quadro giuridico di riferimento per il funzionamento del
Libyan Stock Exchange ed istituisce la
Stock Market Authority), la n. 15 sul finanziamento delle attività economiche
(che consentirà a cittadini libici e stranie- LIBIA
lo, Bonatti, Maltauro, Trevi) e in quello
delle telecomunicazioni (Sirti, Telecom
Italia, Prysmian). Recentemente l'attenzione italiana si è andata estendendo anche al settore turistico. Nel campo della
finanza, è imminente l'ingresso sul mercato del gruppo bancario Unicredit,
che nell'agosto 2010 si è aggiudicato una
licenza per la creazione in joint venture di
un nuovo istituto bancario.
Iveco ha un'importante quota del mercato dei veicoli pesanti ed è presente
con una società mista ed un impianto di
assemblaggio di veicoli industriali.
Altre aziende di dimensioni minori sono
presenti nel ciclo alimentare (refrigerazione, mangimi, molini). Ma quello che
manca è una presenza più diffusa e diversificata di piccole e medie imprese. Il
dato si spiega in parte con il fatto che
sebbene il Paese offra notevoli opportunità - come mercato locale, pur con numeri limitati, ma anche e soprattutto come hub per gli attraenti mercati degli altri Paesi dell'Africa settentrionale- industria e servizi sono ancora poco sviluppati e il contesto amministrativo e legale resta poco trasparente per chi investe. Nelle attività manifatturiere quindi,
la via più agevole per presidiare il mercato è stata sinora quella di una presenza puramente commerciale affiancata,
Sahara libico - Le dune giganti di Ubari, vicino al lago salato di Gabraoun (Franck Guiziou/hemis.fr)
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
9
Industria ittica
Il Paese dispone di oltre 1.800 chilometri
di coste e le potenzialità nel settore della
pesca e delle attività ad essa correlate
sono molto rilevanti. Nei prossimi anni è
prevista la realizzazione di 24 nuovi porti
attrezzati anche per la lavorazione e la
conservazione del pesce. Attualmente i
pochi impianti attivi in questo settore riguardano la lavorazione del tonno e delle sardine. Investimenti sono previsti anche per rinnovare la flotta peschereccia.
Turismo
Il turismo è uno dei settori su cui la Libia ha
affermato di voler puntare per lo sviluppo e
la diversificazione della sua economia. Le risorse su cui può contare sono la fascia costiera, la presenza di siti archeologici di rilevante importanza storica e l'escursionismo
nel deserto. Gli operatori italiani sono stati
tra i primi ad avviare iniziative in questo settore e la Dar Sahara in particolare gestisce
una piccola catena di alberghi; ora stanno
entrando sul mercato operatori di diversi
Paesi, dall'Europa ma anche da Usa, Asia e
Medio Oriente per progetti turistici di alto livello, con hotel a 5 stelle, campi da golf, porti turistici per barche da diporto, ecc. Tra i progetti più rilevanti il "Bardiyyah Development",
che prevede lo sviluppo turistico residenziale di una fascia costiera lunga 200 km da Tobruk fino al confine con l'Egitto.
LIBIA
ri di accedere a finanziamenti ad hoc per
l'avvio di attività economiche) ed infine la
legge n. 23/2010 sul commercio, un vero
e proprio "codice dell'economia e del
commercio" che accorpa il preesistente
codice commerciale del 1953 ed altre 19
leggi in materia, e razionalizza in 1356
articoli un corpus normativo che nel corso degli anni si era andato stratificando,
accumulando contraddizioni e duplicazioni. Una volta completato dalle necessarie decisioni esecutive, costituirà il
quadro di riferimento per tutte le attività
economiche in Libia.
Banche
La Libia ha avviato un processo di parziale
privatizzazione del settore creditizio. Ha
aperto i giochi BNP Parisbas che è entrata
con una quota del 19% e un investimento di
146 milioni di euro nella Sahara Bank segui- Sahara libico - Il massiccio dell’Akakus (Franck Guiziou/hemis.fr)
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
10
Industria
Il settore manifatturiero in Libia ha un peso molto ridotto, si limita sostanzialmente
ad alcune grandi imprese di stato in settori come la siderurgia (per Libyan Iron and
Steel è stato recentemente annunciato un
collocamento in Borsa) e il cementiero.
Esistono ampie possibilità di iniziativa nei
settori a valle dell'estrazione di idrocarburi
(fertilizzanti, petrolchimica ecc), nella lavorazione/trasformazione dei prodotti agroalimentari e della pesca, nelle nuove tecnologie collegate ai servizi (informatica, tlc).
Difesa
In questo settore Finmeccanica, Agusta
Westland e i fondi sovrani libici Libyan Investment Authority e Libya Africa Investment Portfolio, hanno costituito nel 2007
una Joint Venture, la LIATEC (Libyan Italian
Advanced Technology Company) per attività di manutenzione ed assemblaggio di elicotteri destinati anche al mercato dell'Africa e del Medio Oriente. Nell'aprile 2010 la
LIATEC ha inaugurato un moderno stabilimento di assemblaggio e manutenzione
realizzato dalla società italiana Delma.
Interscambio
L'Italia è il primo fornitore estero della
Libia. Nel 2009 le esportazioni italiane sul
mercato locale ammontavano a 2.451 milioni di euro (-7% sul dato del 2008). Va
però considerato che sul totale, 806 milioni erano prodotti della raffinazione di
idrocarburi in calo del 37%. Al netto di
questa voce, in realtà, anche nel 2009
l'export italiano è cresciuto, e non di poco: l'aumento è stato superiore del 21%.
Positivo l'andamento per beni strumentali. L'export di macchinari è stato di
oltre 437 milioni (+ 13% annuo). In crescita anche prodotti chimici (+ 22%), camion
e autoveicoli (+ 83%) e anche molti prodotti di consumo: abbigliamento e articoli in pelle (+ 27%), mobili (+ 4,5%), prodotti elettronici (+ 145%) e così via.
In calo invece (- 2,9%) le apparecchiature elettriche per la casa e i prodotti della
filiera legno-carta. Va considerato che anche in Libia sta crescendo la concorrenza di prodotti di consumo ma anche di
macchinari e attrezzature provenienti dall'Asia. Da due anni ormai la Cina (con una
quota di mercato intorno al 9%) ha superato la Germania nella classifica dei fornitori e si colloca subito dopo l'Italia che
mantiene una quota di mercato intorno al
20%. Sui segmenti 'low cost' crescono anche le vendite di altri Paesi come la Turchia, l'Indonesia, l'India. Presenti, su fasce più alte di prodotto, anche i produttori coreani. Tutti i prodotti importati sono
soggetti ad una generalizzata "imposta
di servizio portuale" del 10% mentre 123
prodotti sono soggetti ad imposte di consumo che oscillano dal 5 al 50%. Esiste
un numero limitato di prodotti fabbricati
localmente che non possono essere importati. L'ostacolo maggiore comunque
resta la distribuzione all'interno del Paese per la quale occorre, ed è una condizione indispensabile, individuare partner
locali affidabili.
L'Italia è anche il primo cliente estero
della Libia da cui importa soprattutto
gas e petrolio. Nel 2009 il valore di queste importazioni ammontava a 10,5 miliardi di euro, dopo aver toccato una pun
ta di 17,4 miliardi nel 2008.
LIBIA
ta da Arab Bank plc che si è aggiudicata il
19% del capitale della banca libica Al-Wahda per la cifra di 210 milioni di euro, con un'ulteriore opzione da 1,7 miliardi di euro per arrivare al 51%. Successivamente Banco de
Espiritu Santo ha acquisito il 40% di Aman
Bank e Ahli United una quota analoga di Al
Motahad. In programma ci sono anche la
parziale privatizzazione e/o il collocamento
in Borsa di quote di capitale di Gumhouria
Bank, Umma Bank e National Commercial
Bank of Libya. Unicredit, in cui i capitali libici detengono una partecipazione significativa attraverso la Banca Centrale (5%) e la
Libyan Investment Authority (2%), e già
presente in Libia con un Ufficio di Rappresentanza, ha ottenuto una licenza preliminare
per costituire un nuovo istituto di credito in
Joint Venture con un partner locale ancora
da identificare. Annunciata anche l'apertura
di una nuova banca in partnership tra un fondo del Qatar e Libyan Foreign Bank.
Leggi gli aggiornamenti su
www.notiziariofarnesina.ilsole24ore.com
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
11
Di seguito sono indicate alcune delle iniziative più rilevanti
per i prossimi anni predisposte dal Governo di Tripoli nel
settore dell'edilizia e delle infrastrutture
Strade e autostrade
La Libia ha circa 30.000 Km. di strade
"asfaltate". In realtà l'80% sono dissestate. Il Programma libico prevede interventi di manutenzione/miglioramento sul
50% delle attuali strade, il rifacimento
dell'arteria che collega Tripoli a Sebha,
nel sud del paese e la costruzione di
10mila chilometri di nuove strade per un
investimento di 38 miliardi di euro. Si aggiunge un'autostrada a sei corsie (incluse due di emergenza) di 1.700 chilometri
che, attraversando la Libia, collegherà la
Tunisia con l'Egitto passando per Tripoli
e Bengasi. L'opera sarà finanziata dallo
Stato italiano a seguito del già menzionato Trattato di Amicizia di Bengasi che prevede, tra l'altro, che l'Italia realizzi in Libia
progetti infrastrutturali nei limiti di spesa
Leptis Magna - Il teatro romano
di 250 milioni di dollari l'anno per 20 anni
come risarcimento per danni di guerra.
Tra i consorzi che hanno avviato la fase
di prequalifica figurano Impregilo insieme a Cmc Ravenna e Astaldi con Bonatti, Ghella, Grandi Lavori e Toto. La
gara è gestita congiuntamente da Italia e
Libia attraverso una Commissione Mista
istituita dal Trattato di Bengasi.
LIBIA
Il Piano di infrastrutture di Tripoli
Porti e aeroporti
Il progetto di maggior impatto, attualmente, è l'ampliamento del nuovo aeroporto
di Tripoli, affidato ad un consorzio formato da Aéroports de Paris affiancata da
aziende tedesche, brasiliane, turche,
giapponesi e libiche. Avrà una capacità di
ricezione di 20 milioni di passeggeri l'an- (foto: Bertrand Rigier/AFP)
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
12
ta di 850 km di ferrovia che collega Ras
Ejder al confine tunisino con Sirte passando per Tripoli e che e si inserisce nel
progetto di una linea che seguendo la costa a Ovest raggiunge il confine Egiziano.
Un secondo troncone da Sirte a Bengasi
di 554 km è in corso di realizzazione da
parte delle ferrovie russe. Una terza linea
(in corso di progettazione) collegherà
Surt con Bengasi. Alla rete costiera si aggiunge una linea nord-sud di 800 km che
dovrebbe collegare i giacimenti di minerale di ferro di Wadi Shati con porto e acciaierie di Misurata. L'Italia è direttamente coinvolta in questi progetti con Ansaldo STS che sta lavorando alla realizzazione della rete tecnologica (comunicazioni, segnalamento e elettrificazione).
La rete costruita durante l'epoca coloniale italiana, a scartamento ridotto (950
mm) misurava circa 400 chilometri ma è
stata interamente dimessa. Era composta di tre linee locali che collegavano Tripoli con Zuara a Ovest, Garian a Sud e
Vertice a est e da altre due linee che collegavano Bendasi con Soluch e Al Mari.
Durante la guerra una linea, ora dimessa
collegava Tubruk, con Matruh, in Egitto. Ferrovia
È stato avviato il progetto di una rete ferroviaria nazionale che prevede la costruzione di nuove linee per 3.170 km con 75
stazioni, 168 ponti, 15 gallerie. Il piano
prevede l'acquisto di 244 locomotive,
8642 vagoni, la produzione di 13.600.000
traversine, 54 milioni di giunture. Si aggiunge un piano per la costruzione di una
metropolitana a Tripoli con 97 km di linee
su 89 fermate con 236 vagoni per il trasporto medio all'ora di circa 30 mila persone. La Libia ha già iniziato ad affidare
alla Cina la realizzazione della prima trat-
LIBIA
no. L'investimento sarà di oltre 1 miliardo
di euro. Stanziamenti di oltre due miliardi
di euro sono previsti anche per la modernizzazione di altri aeroscali del Paese tra
cui quello di Bengasi (i lavori, per 400 milioni di euro, sono affidati alla canadese
SNC-Lavalin), Sebha, Sirte, Al Brega Tobruq, Al Kufra, Ghat e Ghadames. Previsti anche interventi di modernizzazione di
tutti i porti già esistenti e la costruzione di
altri 20 nuovi porti per un investimento di
14,5 miliardi di euro.
Fiera Italo Libica in ottobre a Tripoli
La Camera di Commercio Italo - Libica e Italianlink organizzano a Tripoli, dal 25 al 29 ottobre 2010 , presso la Tripoli International
Fair, la Fiera Italo-Libica per le Infrastrutture, la Meccanica e le Tecnologie. Saranno
coinvolte le principali istituzioni libiche e i rappresentanti dell'imprenditoria nei tre settori
di riferimento: Infrastrutture, Meccanica e
Tecnologie. L'iniziativa mira a sostenere le
aziende italiane nella ricerca di nuove opportunità commerciali e di business in Libia.
Il consolidamento dei rapporti istituzionali fra
Italia e Libia, la fine degli embarghi, la costruzione di nuove infrastrutture e le sempre crescenti potenzialità di questo Paese rappre-
sentano i principali tratti distintivi e di attrazione del mercato obiettivo. La Manifestazione si rivolge alle imprese italiane che intendono presentare, introdurre e commercializzare i propri prodotti sul mercato libico.
L'evento sarà affiancato da diverse attività
organizzate dalla Camera di Commercio Italo libica e dall'opporuntità di incontri B2B e
per la ricerca di partner.
Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere a Italianlink, telefono 02 45470962 (signor Antonio Albarelli - [email protected]) oppure alla Camera di Commercio
Italo-libica, telefono 06 8541450
www.ambtripoli.esteri.it
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
13
Nel Paese è in corso di realizzazione un
piano pluriennale che prevede la costruzione di 500 nuove scuole. In programma
anche l'espansione del Campus Universitario di Al Fatah di Tripoli, l'ampliamento
delle Università esistenti e la creazione di
nuovi Campus Universitari nelle principali
città (Impregilo sta lavorando alla realizzazione dei campus universitari nelle città
di Misuratah, Tarhunah e Zliten). Per le sole università gli stanziamenti previsti ammontano ad oltre due miliardi di euro.
Edilizia residenziale
Per fare fronte alle necessità abitative
della popolazione è stato deliberato un
programma di costruzione di 250.000
nuove abitazioni. I principali enti di riferimento sono il Housing Infrastructure
Board che stima una spesa di circa 40
miliardi di dollari e il Housing & Utilities
Projects Execution Body. Lavori per la
costruzione dei nuovi quartieri per 20mila unità complessive sono previsti o già
avviati a Tripoli, Bengasi, Al Marji Benga-
Leptis Magna - Rovine della città romana
si, Ghat, Wadi-Al Ayat-al Mari, Nalut e Jabal-al-Gharbi. Tre contratti per 12.000
abitazioni sono stati assegnati a imprese
cinesi. Altri contratti sono andati a imprese libiche e marocchine. La Ranhill di
Singapore ha ottenuto un contratto per
un blocco di 10.000 abitazioni a Tajura,
15 km ad est di Tripoli, che ha un valore
totale di 2,4 miliardi di dollari. Il gruppo
EMAAR prevede invece di sviluppare a
Zwara - Abu Khamash, vicino a Tripoli,
un'area di 38mila ettari con complessi residenziali, commerciali, scuole, ospedali,
centri commerciali e ricreativi, aree industriali. Tre contratti per un valore totale di
oltre 650 milioni di euro per la costruzione di migliaia di abitazioni a Tripoli (5mila
unità), Murzuk (3.800 unità) e Wadi AlShati (1.600 unità) sono andati rispettivamente ad operatori coreani, indonesiani
e libici. In parallelo procede il progetto di
rilancio urbanistico della capitale, Tripoli,
con la costruzione di diversi grattacieli,
alberghi, un nuovo museo, la ristrutturazione di vecchie facciate e palazzi, la costruzione di un lungomare panoramico, il
risanamento di vecchi cantieri, la modernizzazione e l'ampliamento del porto.
LIBIA
Università ed edilizia scolastica
(foto: Stefano Torrione/AFP)
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
14
Kuala Lumpur seguirà il modello Ue
per energie rinnovabili e acque
Il Governo sta preparando una legislazione che ricalca le normative comunitarie. E la Camera di Commercio europea in Malesia
apre un tavolo di collaborazione e confronto con autorità e imprese locali
Il Governo della Malaysia ha deciso di
premere l'acceleratore sulle energie rinnovabili e l'ambiente. In particolare il Ministro per le Energie rinnovabili e i sistemi idrici, Peter Chin Fah Kui, ha annunciato per l'inizio del prossimo anno una
nuova legge che regolamenterà l'intera
materia e introdurrà anche tariffe incentivanti per i produttori.
In questo contesto il Ministro ha avuto
anche un incontro con la Camera di
Commercio della UE in Malaysia
(EUMCCI) per mettere a punto un programma di collaborazione. I temi individuati in questa fase riguardano soprattut-
Kuala Lumpur - Le Petronas Towers
M A L AY S I A
AMBIENTE
to la messa a punto di strumenti giuridici
e regolamentari per lo sviluppo di energie
rinnovabili, ma saranno successivamente estesi ad altri argomenti. Obiettivo della collaborazione con istituzioni e imprese comunitarie, secondo il Ministro Chin,
dovrebbe essere infatti anche il trasferimento di know how e tecnologie a favore
di enti e società malesi.
È da rilevare che nel giugno di quest'anno
si era già tenuta una prima conferenza a
Kuala Lumpur sugli aspetti legali delle politiche verdi a cui hanno partecipato esperti provenienti da Paesi Bassi, Danimarca e
Spagna. Obiettivo dei seminari era di:
(Foto Lucia Carenini)
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
15
Malesia - La magnifica spiaggia di Mabul
più in generale alla gestione dei rifiuti e ai
sistemi di trattamento delle acque reflue.
Un evento di particolare rilevanza sarà la
prima edizione della Fiera IGEM (International Green Energy Malaysia) che si terrà a Kuala Lumpur dal 14 al 17 ottobre di
quest'anno. L'Unione Europea ha annunciato che parteciperà con tre padiglioni ufficiali che comprenderanno complessivamente 40 stands. Nel corso della Fiera, la
Camera di Commercio Europea (EUMCCI) organizzerà incontri business-to-business tra operatori europei e controparti
malesi e un seminario tecnico durante il
quale esperti europei del settore privato
presenteranno proprie relazioni sulle tecnologie verdi. È inoltre prevista la realizzazione e la distribuzione di una pubblicazione sulla tecnologia verde europea, contenente i profili delle aziende del settore ed
altre informazioni utili per gli operatori malesi. A sua volta la UE, in Malaysia, intende
organizzare con cadenza annuale delle
Tavole Rotonde sulle opportunità di business nel campo delle tecnologie verdi, con
la partecipazione di rappresentanti sia del
settore privato che del settore pubblico.
M A L AY S I A
- consentire uno scambio di informazioni
e di analisi con i ministeri malesi;
- porre le premesse eventuali per programmi congiunti di ricerca e sviluppo;
- tracciare un quadro generale delle politiche e della legislazione riguardanti l'ambiente e l'efficienza energetica nell'Unione Europea.
EUMCCI, intanto, ha istituito al suo interno un Comitato sulle Energie Rinnovabili
che partecipa ai lavori del "Green Council" e del "Working Committee on Green
Technology" istituiti dal Ministero del
Commercio Internazionale e dell'Industria di Kuala Lumpur (MITI). Ha creato
inoltre due Sottocomitati, uno per l'edilizia eco-sostenibile e uno per il trattamento dei rifiuti e delle acque reflue, con
l'obiettivo di analizzare le tematiche e
promuovere i rapporti tra operatori europei e malesi negli stessi settori.
La Malaysia, che è il secondo produttore
mondiale di olio di palma sta guardando
con particolare interesse alla filiera dei
biocarburanti, alle tecnologie di miglioramento dell'efficienza energetica, all'edilizia sostenibile, alla termovalorizzazione e
(Foto Lucia Carenini)
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
16
Il progetto Archimede, realizzato con Enel in Sicilia, potrà essere
esportato e diffuso sull'altra sponda del Mediterraneo
L'Unione Europea ha deliberato uno stanziamento di circa 10 milioni di euro, nell'ambito del VII Programma Quadro, per la
costruzione in Egitto di una centrale pilota
per lo sfruttamento dell'energia solare che
utilizzerà la tecnologia CSP (Concentrated
Solar Power) sviluppata dall'ENEA per il
progetto Archimede in Sicilia.
Obiettivo dell'operazione è di sperimentare
l'applicazione di questa tecnologia in Paesi e località particolarmente vantaggiose
dal punto di vista dell'esposizione all'irraggiamento solare, nell'area mediterranea.
La tecnologia CSP si basa sull'utilizzo di
sali fusi come fluido per lo stoccaggio del
calore raccolto dai pannelli solari, ed è facilmente integrabile con impianti alimentati
da altri combustibili sia rinnovabili (biomasse, biogas, rifiuti organici) sia tradizionali.
L'energia termica prodotta dalla centrale
sperimentale in Egitto sarà utilizzata per la
dissalazione, da realizzarsi attraverso
un'unità apposita integrata all'impianto.
La realizzazione dell'intero progetto sarà
coordinata dal Laboratorio Solare Termodinamico dell'Enea. Parteciperanno alla costruzione dei diversi sottosistemi e componenti Technip KTI S.p.A (gruppo
Maire Tecnimont), RONDA High-Tech S.r.l che
fornirà i pannelli solari e Archimede Solar Energy S.p.A
(gruppo Angelantoini) che fornirà i
tubi in cui fluiranno
i sali fusi a temperature fino a 550
gradi centigradi.
Dal lato egiziano,
partecipano al progetto l'Accademia
per la ricerca
scientifica e tecnologica, (ASRT), il Dipartimento per le Energie Rinnovabili
(NREA) del Ministero dell' Energia,
l'azienda Orascom e l'azienda Delft Environment. Altri partner europei del progetto
sono anche il Fraunhofer Institut tedesco
(attraverso Fraunhofer-Gesellschaft), il
Commissariato francese per l'energia
atomica (CEA) e l'Università di Cranfield, nel Regno Unito. Il settore delle energie rinnovabili, e specificatamente lo sviluppo in
Egitto di laboratori e impianti pilota per lo
sfruttamento dell'energia solare e
delle biomasse, è
uno dei settori
prioritari d'intervento della
Cooperazione scientifica tra Italia
ed Egitto.
EGITTO
Egitto: Ue finanza una centrale pilota
solare termodinamica con Enea
Siracusa - Gli specchi solari
del progetto Archimede
www.ambilcairo.esteri.it
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
17
ENERGIA
Turchia: emana nuove regole
per import/export/vendita OGM
Guatemala: indette gare
per nuove centrali elettriche
ll Governo di Ankara ha introdotto una
nuova regolamentazione sull'uso dei prodotti contenenti organismi geneticamente
modificati (OGM). Riguarda la commercializzazione sul mercato interno, le importazioni e le esportazioni, il monitoraggio, l'esame delle domande di registrazione, la protezione delle persone. Le
nuove norme impongono il rispetto della
legislazione alimentare turca (Turkish
Food Codex) e richiedono di indicare
chiaramente nell'etichetta del prodotto la
presenza di OGM. Chi importa in Turchia
prodotti contenenti OGM dovrà inoltre richiedere un'autorizzazione preventiva ed
esibire un documento delle autorità competenti del Paese esportatore che faccia
stato della presenza degli OGM oppure
un'analisi da parte di un laboratorio accreditato a livello internazionale. Il ministero dell'Agricoltura si riserva comunque
la possibilità di condurre analisi autonome e solamente i prodotti che avranno
ottenuto il via libera all'importazione potranno entrare nel Paese.
Il Ministero elaborerà una lista di prodotti
e di imprese produttrici e il passaggio di
questi prodotti in dogana verrà regolato
da procedure specifiche. Per le esportazioni invece la procedura dovrà essere in
accordo con quella in vigore nel Paese
importatore e il Ministero manterrà aggiornata una lista di prodotti e di imprese
esportatrici.
Il presidio tecnico delle regole farà capo
ad un apposito Comitato Scientifico che
avrà il compito di valutare i rischi inerenti
ai prodotti. Nel caso dovesse emergere,
su base scientifica, che un determinato
prodotto potrebbe rivelarsi dannoso per
la salute umana il Comitato potrebbe
proibirne la commercializzazione e ordinare il ritiro dal mercato.
www.ambankara.esteri.it
La Commissione Nazionale per l'Energia Elettrica (CNEE) del Guatemala ha
annunciato l'avvio delle prime gare d'appalto per la realizzazione di una serie di
nuove centrali sulla base delle direttive
del nuovo Piano energetico del Paese.
Attualmente i costi di fornitura dell'elettricità nel Paese, sono tra i più elevati dell'America e circa il 17% della popolazione non ha accesso alla rete elettrica.
La presentazione delle offerte dovrà avvenire entro il 25 marzo 2011 e l'aggiudicazione è annunciata per il 29 aprile del
medesimo anno. Il Piano prevede la realizzazione di impianti di generazione elettrica pari a 800 MW, di cui 320 MW da
fonti rinnovabili. Le condizioni stabilite
per la partecipazione alle licitazioni, prevedono la possibilità di stipulare con lo
Stato contratti di fornitura per 15 anni.
A
F G H A NE IAZIENDE
S TA N
SETTORI
AGROALIMENTARE
www.ambguatemala.esteri.it
I numerosi vulcani guatemaltechi costituiscono un importante
serbatoio di energia geotermica. Nella foto il Volcano Fuego
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
18
Il Governo di Beirut ha varato un nuovo
piano energetico in più fasi che comporterà un esborso complessivo pari a 4,87 miliardi di dollari. Prevede un massiccio aumento della capacità produttiva, che passerà dai 1.500 megawatt attuali a 4.000
entro il 2014. Lo Stato contribuirà con 1,55
miliardi, mentre 2,32 miliardi dovranno
provenire dal settore privato e/o da operazioni di partenariato pubblico-privato. Un
ulteriore contributo, pari a un miliardo, sarà fornito da istituzioni governative e internazionali tra cui la Banca Mondiale. Il primo intervento previsto è un incremento
della capacità installata per 600-700 MW
attraverso l'utilizzo di turbine a gas a ciclo
combinato (CCGT) e altri interventi. È in
programma, inoltre, la riqualificazione delle centrali elettriche esistenti per aumentarne la potenza di circa 245 MW. Saranno anche avviate le procedure per la costruzione di nuove centrali termoelettriche, per una potenza totale di 1.500 MW.
È già previsto che, dopo il 2015, saranno
aggiunti ulteriori impianti per 1.000 MW.
Sarà dato spazio anche alle energie alternative. In particolare 120 MW addizionali
saranno prodotti da una quarantina di piccoli impianti idroelettrici, altri 60 - 100 MW
dovrebbero essere ottenuti con l'installazione di impianti eolici ed è atteso anche
un contributo, non quantificato, da impianti di incenerimento dei rifiuti.
www.ambbeirut.esteri.it
Turchia: 200 milioni da Bers
per rinnovabili ed efficienza
La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) assieme a
quattro istituti di credito turchi (Akbank, Denizbank, Garanti e Vakifbank), ha annunciato nei giorni scorsi
una nuova linea di credito alla Turchia
(Turkey's Sustainable Energy Financing Facility - TurSEFF), destinata a
finanziare nuove iniziative nel settore
delle energie rinnovabili (progetti di piccole e medie dimensioni) e dell'efficienza energetica con un apporto unitario
massimo di 5 milioni. Lo stanziamento
complessivo deliberato ammonta a 200
milioni di dollari Usa.
SETTORI E AZIENDE
Libano: nuovo piano
energetico da 2.500 MW
Turchia: accordo vicino con
Kepco per centrale nucleare
Yanier Yildiz, Ministro dell'Energia del
Governo di Ankara, ha dichiarato che
entro breve dovrebbe concludersi l'accordo con la Corea del Sud per la costruzione della prima centrale nucleare
turca. I capitoli più importanti riguardano la garanzia di acquisto da parte del
Governo turco dell'energia prodotta
dalla centrale, l'affidabilità della centrale, gli accordi di project financing, la
governance della partnership tra la
Turchia e la Corea del Sud e il ruolo
del Tesoro turco.
www.ambankara.esteri.it
Libano - Una panoramica di Beirut
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
19
Brasile: gara per alta velocità
tra Rio de Janeiro e Campinas
Il Governo brasiliano ha fissato al 29 novembre il termine per la presentazione
delle candidature alla gara relativa alla costruzione e gestione in concessione del
collegamento ferroviario ad alta velocità
tra Rio de Janeiro, San Paolo e Campinas. L'assegnazione sarà appannaggio
del concorrente che proporrà la tariffa più
bassa per km di percorrenza, in ogni caso
non superiore a 0,49 reais per la classe
economica. L'apertura delle buste avverrà
il 16 dicembre a San Paolo. Al vincitore sarà assegnata una concessione trentennale
per lo sfruttamento della tratta, prorogabile
di ulteriori dieci anni. Il costo stimato per la
realizzazione dell'opera è di 33,4 miliardi di
reais, finanziabili fino al 60% tramite il
Bndes (Banco Nacional de Desenvolvimento). Lo Stato parteciperà con 3,4 miliardi di reais. Dopo l'annuncio, il vincitore
avrà a disposizione quattro mesi per definire il tracciato esatto della linea, che dovrà
comunque comprendere almeno 9 stazioni lungo il percorso, della lunghezza complessiva di 511 km. I lavori dovrebbero iniziare entro il 2011 e terminare 6 anni dopo.
Cile: gare per strade,
terminal ed edilizia civile
Il Ministro cileno delle Infrastrutture,
Hernan De Solminihac, ha annunciato che nel 2011 sarà avviata la gara
per la realizzazione dell'arteria Vespucio Oriente, che modificherà la viabilità
della capitale cilena Santiago. L'investimento previsto è di 1,17 miliardi di
dollari. Per l'avvio dei lavori della Costanera Central, si dovrà attendere, invece, il 2013.
Tra le altre opere annunciate figura il
nuovo terminal passeggeri dell'aeroporto della capitale, per il quale le procedure di gara saranno avviate nel
2012. Sempre nello stesso anno, verrà
dato in concessione lo scalo di La Florida, nella città di La Serena, un importante polo turistico.
I piani infrastrutturali prevedono anche le
gare per la riqualificazione di sei ospedali pubblici e la costruzione di quattro nuovi complessi carcerari.
SETTORI E AZIENDE
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
www.ambsantiago.esteri.it
www.ambbrasilia.esteri.it
Brasile - Il treno che collega Rio a San Paolo
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
20
Un consorzio guidato da Impregilo si è
aggiudicato la gara per la realizzazione
del terzo tratto della Ruta del Sol nel
Nord del Paese. Collegherà San Roque
a Ye de Cienaga e Carmen de Bolivar a
Valledupar, per complessivi 464 chilometri. I lavori richiederanno 6 anni e la gestione sarà affidata al consorzio vincitore
per 19 anni. Le altre imprese che fanno
parte del consorzio sono le colombiane
Infracon, Fondo de Capital Privado
Ruta del Sol, CL Grodco, Tecnica Vial.
www.ambbogota.esteri.it
Turchia: entro settembre gare
per alta velocità Bursa-Ankara
Le ferrovie statali turche (TCDD) aprono
una gara d'appalto per la costruzione di
una linea ad alta velocità che collegherà
Ankara con Bursa. Lo ha reso noto l'amministratore delegato, Süleyman Karaman. Secondo Karaman, la linea sarà
operativa entro 4 anni e permetterà di
collegare le due città in 2 ore e 30 minuti, invece delle 6 ore normalmente necessarie in auto. Procede intanto la costruzione della linea Ankara-Konya per la
quale saranno aperte a breve le gare riguardanti la costruzione delle stazioni.
TURISMO
Turchia: più visitatori
ma la spesa unitaria rallenta
Nel corso del primo semestre del 2010 sono entrati in Turchia 11,5 milioni di turisti
stranieri, con un aumento su base annua
del 9,26%. In termini di giro d'affari del settore turistico la crescita però sarebbe ridotta, secondo le prime valutazioni, al
3,6%. Gli arrivi sono guidati dalla Germania e dalla Russia. In particolare il numero
dei turisti russi affluiti nel primo semestre
ammonta a 1,2 milioni con una crescita
del 25% su base annua. Se venisse confermata questa dinamica la Russia potrebbe, a breve, sorpassare la Germania in testa alla classifica. Gli arrivi dall'Italia ammontano a 255 mila unità, su livelli sostanzialmente invariati rispetto al 2009.
SETTORI E AZIENDE
Colombia: consorzio guidato
da Impregilo per la 'Ruta del sol'
Turchia: True Star avvierà
un servizio sicurezza bagagli
True Star S.p.A., che opera a livello internazionale nel settore della sicurezza dei
bagagli aerei, (imballaggio, assicurazione
e tracking) inizierà ad operare in Turchia
presso gli aeroporti di Istanbul Atatürk (30
milioni di passeggeri nel 2009), Izmir (6,2
milioni) ed Ankara (6 milioni). True Star servizi opera ormai in 33 aeroporti di 13 Paesi situati in 3 continenti.
www.ambankara.esteri.it
Il primo treno turco ad alta velocità
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
21
Il Pil del primo semestre
cresce del +7,6 per cento
Dai dati pubblicati dalla Banca centrale
coreana (Bok) emerge una crescita economica del Paese (PIL) pari al 7,6% nel
primo semestre 2010. È un aumento senza uguali tra i Paesi dell'Ocse, su livelli
che in Corea non si vedevano da dieci anni. Già nel 2009 la Corea era balzata al
nono posto tra gli esportatori mondiali con
un avanzamento di tre posizioni rispetto
al 2008 e superando anche il Regno Unito. Più in dettaglio, il valore coreano delle esportazioni ha totalizzato 364 miliardi
di dollari pari al 2,9% del totale mondiale.
www.ambseoul.esteri.it
TURCHIA
Il Governo rinvia al 2012
la riduzione debito Stat
Il Governo turco ha deciso di rimandare al 2012 l'introduzione della cosiddetta "nuova disciplina fiscale", cioè dei
provvedimenti mirati a contenere, nel
medio termine, l'incidenza della spesa
pubblica sull'economia. In particolare, la
"nuova disciplina fiscale" prevedeva di
contenere il deficit di bilancio all'1% del
Prodotto Interno Lordo (PIL) e di porta-
re il livello del debito pubblico al 60% del
PIL entro i prossimi 10 anni. Il tema, però, non rientrerà nella legge di Bilancio
2011. La nuova disciplina fiscale aveva
anche l'obiettivo di fornire ai mercati un
segnale di rassicurazione dopo il mancato accordo tra la Turchia e il Fondo
Monetario Internazionale. Il Ministro
delle Finanze, Mehmet Simsek, ha sottolineato comunque che il Governo sta
già perseguendo un obiettivo di disciplina fiscale, che peraltro emerge anche
dai dati del Bilancio dello Stato.
Ugualmente, la maggiore associazione
degli Industriali turchi (Tusiad) attraverso una lettera ufficiale della sua presidentessa, Umit Boyner, ha rilevato che
la mancata approvazione della nuova legislazione suscita non poche perplessità. Secondo Tusiad lo stile eccessivamente elastico della politica fiscale in vigore contribuisce ad allargare il deficit
delle partite correnti e rende l'economia
eccessivamente dipendente dai flussi di
capitale dall'estero. In particolare l'associazione degli industriali rileva che il deficit delle partite correnti è cresciuto del
180% su base annua nell'arco degli ultimi 6 mesi del 2010. Anche nell'opinione
del vicepresidente del maggiore partito
di opposizione, Umut Oran, il tasso di
crescita registrato finora nel 2010 sarebbe imputabile soprattutto alla crescita dei
consumi interni (con conseguente impatto sulla dinamica della importazioni)
mentre il valore aggiunto delle esportazioni sarebbe calato.
PAESI E MERCATI
COREA DEL SUD
www.ambankara.esteri.it
Newsletter quindicinale realizzata da Il Sole 24 Ore Radiocor in collaborazione con l’Ufficio Sostegno Imprese della Direzione Generale per la Cooperazione Economica della Farnesina:
[email protected]
www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Imprese
Direttore Responsabile:
Fabio Tamburini
Proprietario ed Editore:
Il Sole 24 ORE S.p.A.
Radiocor Agenzia d’informazione
Redazione:
Via Monte Rosa, 91
20149 Milano
Tel: 02.30221 - Fax: 02.3022.481
Pubblicazione quindicinale
in formato elettronico
Registrazione Tribunale di Milano
n. 266 del 2 Maggio 2007
Sede Legale:
Via Monte Rosa, 91
20149 Milano
Progetto editoriale e grafico:
Il Sole 24 ORE S.p.A. - Radiocor
Agenzia d’informazione
Copyright 2010 - Il Sole 24 ORE S.p.A
Radiocor Agenzia d’informazione
È vietata la riproduzione, anche parziale
o ad uso interno con qualsiasi mezzo,
non autorizzata.
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
22
Il Sole 24 ORE S.p.A.
Sede legale e Amministrazione: Via Monte Rosa 91 - 20149 Milano - Tel. 02 3022.1 - www.ilsole24ore.com
Capitale Sociale Euro 35.123.787,40 i.v. - n. 00777910159 di Cod. Fisc., P.IVA e iscrizione nel Registro Imprese di Milano R.E.A. n. 694938 pubblicato ai sensi dell'articolo 9, della delibera 129/02/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni,
denominata Informativa Economica di Settore.
BILANCIO CONSOLIDATO AL 31.12.2009
STATO PATRIMONIALE
Gruppo 24 ORE
ATTIVITÀ
PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ
31.12.2009
31.12.2008
Attività non correnti
Immobili, impianti e macchinari
90.523
Avviamento
72.867
Attività immateriali
100.511
Partecipazioni in società collegate e joint venture
3.098
Attività finanziarie disponibili per la vendita
2.903
Altre attività finanziarie non correnti
19.227
Altre attività non correnti
773
Attività per imposte anticipate
29.617
Totale
319.519
96.363
80.021
111.899
4.652
3.386
18.650
994
15.087
331.052
Attività correnti
Rimanenze
Crediti commerciali
Altri crediti
Altre attività correnti
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti
Totale
19.988
215.590
4.646
6.774
150.129
397.127
Attività destinate alla vendita
TOTALE ATTIVITÀ
Gruppo IL SOLE 24 ORE
Valori in migliaia di euro
15.433
193.537
12.517
6.847
95.277
323.611
2.992
646.122
728.179
31.12.2009
31.12.2008
A) Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ad azionisti della controllante
Capitale sociale
35.124
35.124
Riserve di capitale
180.316
180.316
Riserve di rivalutazione
20.561
20.561
Riserve di copertura e di traduzione
(333)
(104)
Riserve - Altre
34.961
32.278
Utili/(Perdite) portati a nuovo
78.799
72.817
Utile (Perdita) attribuibile ad azionisti
della controllante
(52.564)
16.111
Totale
296.864
357.103
Capitale e riserve attribuibili
1.497
1.487
a partecipazioni di minoranza
Utile (perdita) attribuibile a partecipazioni di minoranza
(779)
(97)
Totale
718
1.390
Totale Patrimonio netto
297.581
358.493
B) Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti
Benefici ai dipendenti
Passività per imposte differite
Fondi rischi e oneri
Altre passività non correnti
Totale
C) Passività correnti
Scoperti e finanziamenti bancari scadenti entro l’anno
Passività finanziarie detenute per la negoziazione
Debiti commerciali
Altre passività correnti
Altri debiti
Totale
Passività destinate alla vendita
Totale passività
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ
CONTO ECONOMICO
10.886
38.786
20.997
19.209
34
89.912
14.140
42.270
26.674
23.696
1.398
108.178
3.633
459
161.077
8.792
84.195
258.156
472
348.540
646.122
4.830
143
174.944
9.404
72.187
261.508
369.686
728.179
Valori in migliaia di euro
2009
2008
2009
2008
Ricavi quotidiani, libri e periodici
155.443
Ricavi pubblicitari
187.559
Altri ricavi
159.700
Totale ricavi
502.702
Altri proventi operativi
14.359
Costi del personale
(203.207)
Variazione delle rimanenze
(2.966)
Acquisti materie prime e di consumo
(34.299)
Costi per servizi
(243.605)
Costi per godimento di beni di terzi
(33.443)
Oneri diversi di gestione
(14.290)
Accantonamenti
(2.286)
Svalutazione crediti
(7.650)
Margine operativo lordo
(24.685)
Ammortamenti attività immateriali
(19.776)
Ammortamenti attività materiali
(11.565)
Perdite di valore di attività materiali e immateriali (11.716)
Plus/minusvalenze da cessione att. non corr.
272
191.380
244.631
137.011
573.022
15.521
(175.858)
(1.414)
(40.337)
(267.405)
(33.116)
(10.518)
(3.939)
(6.673)
49.283
(15.226)
(11.067)
(5.197)
8
Risultato operativo
(67.470)
Proventi (Oneri) finanziari
Proventi finanziari
3.046
Oneri finanziari
(596)
Totale Proventi (Oneri) finanziari
2.450
Altri proventi (oneri) da attività e passività di investimento (555)
Utili (perdite) da valutazione partecipazioni
(1.168)
Risultato prima delle imposte
(66.743)
Imposte sul reddito
13.400
Risultato delle attività in funzionamento
(53.343)
Risultato delle attività cessate
Risultato netto
(53.343)
Risultato attribuibile a partecipazioni di minoranza
(779)
Risultato attribuibile ad azionisti della controllante (52.564)
Utile per azione-base in euro
(0,16)
Utile per azione-diluito in euro
(0,15)
17.801
11.557
(1.349)
10.208
(2.480)
(186)
25.343
(9.329)
16.014
16.014
(97)
16.111
0,12
0,12
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
23
Il Sole 24 ORE S.p.A.
Sede legale e Amministrazione: Via Monte Rosa 91 - 20149 Milano - Tel. 02 3022.1 - www.ilsole24ore.com
Capitale Sociale Euro 35.123.787,40 i.v. - n. 00777910159 di Cod. Fisc., P.IVA e iscrizione nel Registro Imprese di Milano R.E.A. n. 694938 pubblicato ai sensi dell'articolo 9, della delibera 129/02/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni,
denominata Informativa Economica di Settore.
BILANCIO AL 31.12.2009
IL SOLE 24 ORE SPA
STATO PATRIMONIALE
ATTIVITÀ
PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ
31.12.2009
Attività non correnti
Immobili, impianti e macchinari
86.125
Avviamento
513
Attività immateriali
18.915
Partecipazioni in società collegate e joint venture
1.320
Attività finanziarie disponibili per la vendita
2.875
Altre attività finanziarie non correnti
19.168
Altre attività non correnti
150.668
Attività per imposte anticipate
18.092
Totale
297.676
Attività correnti
Rimanenze
10.770
Crediti commerciali
149.408
Altri crediti
8.291
Altre attività finanziarie correnti
21.420
Altre attività correnti
5.459
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti
87.383
Totale
282.731
Attività non correnti destinate alla vendita
TOTALE ATTIVITÀ
Valori in migliaia di euro
1.591
581.998
31.12.2008
91.508
513
16.407
2.091
3.375
18.577
167.431
9.935
309.837
12.612
159.252
1.670
16.258
5.611
143.205
338.608
648.445
A) Patrimonio netto
31.12.2009
Totale Patrimonio netto
Capitale sociale
35.124
Riserve di capitale
180.316
Riserve di rivalutazione
20.561
Riserve di copertura e di traduzione
(333)
Riserve - Altre
35.385
Utili (perdite) portati a nuovo
99.252
Utile (perdita) dell'esercizio
(46.436)
Totale Patrimonio netto
323.869
B) Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti
10.144
Benefici ai dipendenti
32.041
Passività per imposte differite
740
Fondi rischi e oneri
13.717
Altre passività non correnti
34
Totale
56.676
C) Passività correnti
Scoperti e finanziamenti bancari scadenti entro l’anno
3.143
Altre passività finanziarie correnti
4.162
Passività finanziarie detenute per la negoziazione
459
Debiti commerciali
140.244
Altre passività correnti
4.398
Altri debiti
49.047
Totale
201.453
Passività destinate alla vendita
Totale passività
258.129
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ
581.998
31.12.2008
35.124
180.316
20.561
(104)
32.860
88.460
20.922
378.139
13.287
34.522
1.547
16.475
34
65.865
3.085
5.151
143
149.285
4.852
41.925
204.441
270.306
648.445
CONTO ECONOMICO
IL SOLE 24 ORE SPA
PROSPETTO DI DETTAGLIO DELLE VOCI DI BILANCIO
PUBBLICATO AI SENSI DELL'ART. 9
DELLA DELIBERA 129/02/CONS DELL'AUTORITÀ
PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI,
DENOMINATA INFORMATIVA ECONOMICA DI SISTEMA
Valori in migliaia di euro
2009
Ricavi quotidiani, libri e periodici
146.642
Ricavi pubblicitari
161.554
Altri ricavi
99.007
Totale ricavi
407.203
Altri proventi operativi
13.604
Costi del personale
(153.756)
Variazione delle rimanenze
(1.842)
Acquisti materie prime e di consumo
(28.596)
Costi per servizi
(213.046)
Costi per godimento di beni di terzi
(25.680)
Oneri diversi di gestione
(9.561)
Accantonamenti
(2.396)
Svalutazione crediti
(5.623)
Margine operativo lordo
(19.693)
Ammortamenti attività immateriali
(3.369)
Ammortamenti attività materiali
(10.005)
Perdita di valore attività materiale e immateriale
Minusvalenze/Plusvalenze
225
da cessione attività non correnti
Risultato operativo
(32.842)
Proventi (Oneri) finanziari
Proventi finanziari
3.199
Oneri finanziari
(472)
Totale Proventi (Oneri) finanziari
2.727
Altri proventi (oneri) da attività e passività di investimento (20.642)
Utile (perdite) da valutazione partecipazioni
Risultato prima delle imposte
(50.757)
Imposte sul reddito
4.321
Risultato netto
(46.436)
2008
180.232
208.968
96.996
486.196
15.051
(141.315)
(1.268)
(36.802)
(237.087)
(27.448)
(7.632)
(2.572)
(5.358)
41.765
(2.253)
(9.652)
(1.197)
2
28.665
12.034
(1.394)
10.640
(7.123)
(104)
32.078
(11.156)
20.922
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
Vendita di copie
Pubblicità
- Diretta
- Tramite concessionaria
Ricavi da editoria online
- Abbonamenti
- Pubblicità
Ricavi da vendita e di informazioni
Ricavi da altra attività editoriale
Totale voci 01+02+05+08+09
137.106.700,99
124.189.030,73
120.069.110,26
4.119.920,47
78.230,82
78.230,82
41.075.007,79
302.448.970,33
ELENCO DELLE TESTATE
IN ESCLUSIVA PUBBLICITARIA
PER L'ANNO 2009
Editore
Testata
S.I.P.I. S.r.l.
L'imprenditore
S.I.P.I. S.r.l.
Quale Impresa
E.BisMedia S.p.A.
ON!
T .& P. Editori srl
Il Domani
Guido Talarico Editore S.p.A.
Aste Infoappalti
Guido Talarico Editore S.p.A.
Aste Infoappalti Calabria
Cooperativa Millenaria scarl
Quieconomia
Guido Talarico Editore S.p.A.
Insideart
Radio Margherita S.a.s.
Radio Margherita
Blogosfere S.r.l.
www.blogosfere.it
Cocopelli S.r.l. (Ex Sergio Chiesa) www.datasport.it
Italia News S.r.l.
www.italianews.it
TicketOne S.p.A.
DownLovers S.p.A.
T Cube S.r.l.
Guida Monaci S.p.A.
Publiedi S.r.l.
Nexta Media S.r.l.
Rockol.com S.r.l.
Nexta Media S.r.l.
Nexta Media S.r.l.
FastWeb S.p.A.
Il Foglio Quotidiano soc. coop.
Dagospia S.r.l.
Donne sul web S.r.l.
www.ticketone.it
www.downlovers.it
www.meteo.it
www.guidamonaci.it
www.gazzettadiparma.it
www.film.it
www.rockol.it
www.stile.it
www.sport.it
www.fastweb.it
www.ilfoglio.it
www.dagospia.com
www.donnesulweb.it
Diplomazia Economica Italiana - n. 14 - 4 ottobre 2010
24