18giu15 fibra ottica - Comune di Scanzorosciate
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18giu15 fibra ottica - Comune di Scanzorosciate
26 Città L’ECO DI BERGAMO GIOVEDÌ 18 GIUGNO 2015 Viaggio nei cunicoli dove corrono tutti i nostri segreti La centrale Telecom. In via De Saussure partono migliaia di fili che trasmettono voce e dati della città Il 95% di Bergamo ha la fibra. Presto anche San Vigilio EMANUELE BRIGNOLI Una città dentro la città. Un complesso organismo di apparati e server, di permutatori e cavi: decine di migliaia di cavi. Ecco come si presenta una centrale telefonica Telecom, il cuore pulsante della rete di telecomunicazioni italiana. Su Bergamo ne sono attualmente attive quattro, ciascuna con la propria area di copertura: Loreto, Redona, Bergamo centro e Campagnola, la sede principale, attiva dal 1988 in Via De Saussure. Le centrali telefoniche italiane sono di proprietà di Telecom Italia, la quale a sua volta subaffitta agli altri gestori parte delle proprie infrastrutture, nel rispetto della legislazione per il libero mercato. Le connessioni telefoniche e internet di tutti gli utenti passano attraverso questi snodi di lettura e smistamento dati, a cui giungono mediante un intricato dedalo di tubature sotterranee. Ogni singolo doppino telefonico in rame, su cui transitano sia il traffico telefonico sia le connessioni Adsl, si 1 Il futuro dello sviluppo tecnologico delle reti prevede il passaggio dal rame al vetro allontana infatti da casa dell’utente, viene convogliato in grossi cavi neri della portata di 2.400 coppie - ovvero 2.400 utenti - e raggiunge la centrale per via sotterranea, transitando in cunicoli sufficientemente grandi da permettere il passaggio di una persona per le necessarie attività di manutenzione. Giunto in centrale il rame sale in superficie, dove il segnale viene convogliato all’interno delle varie apparecchiature di competenza, distribuite su più piani. Nate originalmente per gestire il traffico di dati su una rete esclusivamente in rame, le centrali hanno ormai modificato la loro struttura, aggiornando la tecnologia dei propri apparati. Accanto al rame si è infatti insediata la fibra ottica: il futuro della telecomunicazione. La fibra è infatti una realtà in tutte le principali città italiane, Bergamo compresa. La tecnologia presente su Bergamo è definita FTTCab -Fiber To The Cabinet-; questa tipologia di connessione consiste in un collegamento in fibra che dalla centrale raggiunge vari armadi di distribuzione, detti appunto Cabinet. L’ultimo miglio, dal Cabinet all’utente, transita però ancora sul vecchio doppino di rame. Attualmente il 95% di città bassa è cablato con questa tecnologia, mentre il servizio su Città Alta garantisce una copertura solo parziale. La fibra dentro le mura sarà però una realtà entro la fine del 2015, San Vigilio compresa. Le centrali Telecom di Bergamo, come quelle di tutta Italia, gestiscono pertanto entrambe le reti, sia in fibra che in rame. La differenza tra le due tecnologie è sostanziale non solo in termini di prestazioni, realtà ben nota, ma anche a livello strutturale. Lo spazio fisicamente utilizzato dagli apparati e dai permutatori fibra, e la complessità degli stessi, sono infatti nettamente inferiori rispetto alle apparecchiature tradizionali. Interi ambienti di apparati e cavi vengono così concentrati nello spazio di pochi metri, con decisive conseguenze in termini di ottimizzazione delle strutture e dei loro costi di manutenzione. La conversione a una rete completamente in fibra, conseguenza logica e necessaria dello sviluppo tecnologico e delle esigenze degli utenti, è un processo attualmente in corso; le tempistiche imprecisate di questa operazione, tuttavia, proietta l’auspicato switch-off del rame in un futuro non meglio precisato. Quello che appare certo è che le sezioni delle centrali legate al rame andranno via via riducendosi, portando, alla fine del processo, ad una loro totale trasformazione: il cuore di rame della nostra comunicazione è destinato a diventare un cuore di vetro. Migliaia di fili del telefono nella centrale Telecom di via Saussure ancora attivi per l’analogico FOTO ZANCHI Il centro di commutazione dati in fibra: 13 file di armadi sostituiti da un unico commutatore in fibra Lo schema della tecnologia FiberTo The Cabinet In provincia fibra solo in 176 paesi Arriva a Scanzo, Seriate e Treviglio Investimenti L'Italia è al 25° posto su 28 in Europa per il digitale. Bene Bergamo, un po’ meno il resto del territorio La fibra è il futuro, ma è un futuro verso cui l’Italia guarda con un considerevole ritardo. Lo sottolinea l’Indice Ue dell’economia e delle società digitali (Desi, Digital Economy and Society Index), pubblicato il 24 febbraio 2015: l’Italia, su 28 paesi, occupa infatti il 25° posto. Media europea entro il 2020 Lo sviluppo tecnologico italiano si è però recentemente dato una scadenza per tornare in linea con la media europea: il 2020. L’Agenda programmatica approvata dal governo nel mese di marzo prevede infatti per quella data servizi di accesso a 30 Mbps (banda larga) per tutta la popolazione, con connessioni superiori ai 100 Mbps (banda ultralarga) per il 50% della popolazione. Dei sei miliardi di finanziamento pubblico stanziati, al momento ne sono stati però sbloccati solamente due, mentre per i restanti quattro bisognerà attendere fino al 2017. ennio biennio 2015-2017 è stato infatti presentato un piano industriale da 10 miliardi di euro di investimenti, di cui 5 destinati all’innovazione e indirizzati sulle per le reti ultra veloci fisse e mobili, 5 dei quali sono destinati all’innovazione. Servono però regole certe e una pianificazione oculata degli investimenti». Quattro aree in Italia Il territorio nazionale è stato suddiviso in quattro aree, in relazione al loro indice di risposta commerciale agli eventuali investimenti. «Gli operatori investono spontaneamente nei cluster di fascia A, quelli delle grandi città e in parte sulle città del Cluster B – spiega Moretto –. Mentre nelle altre zone è necessario intervenire anche con il finanziamento pubblico, evitando così il rischio di un nuovo Digital Divide». La sfida: addio al rame Gianni Moretto, responsabile della rete Nord-Ovest di Telecom Italia, cerca di fare il punto sulla situazione. «È indubbiamente vero che ci si dirige verso uno switch-off del rame, ma è una prospettiva ancora molto lontana – commenta Moretto –. Telecom è comunque pronta a raccogliere la sfida. Per il tri- Il centro commutazione dati dell’analogico Bergamo in fascia B Gianni Moretto, responsabile rete Nord-Ovest di Telecom La città di Bergamo rientra nel cluster di fascia B, dove il 95% del suo territorio è già cablato con l’ultrabroad band, complici anche gli investimenti fatti nel ’95 con il progetto Socrate. Ben diverso appare invece il discorso per il territorio della provincia, dove su circa 300 Comuni solo 176 possiedono la fibra ottica. Richiesta di digitalizzazione «Riscontriamo una forte richiesta di digitalizzazione da parte delle imprese e delle aree produttive – spiega Gianni Moretto –, ma serve un cambio di passo anche sul mercato dei privati. La rete in fibra attualmente disponibile è sufficiente a soddisfare un pubblico di gran lunga superiore a quello attuale. Non è la fibra che manca, ma i clienti. Bisogna creare consapevolezza, insistere sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione, della scuola, ecc». I lavori nei paesi Nuovi lavori di cablatura sono al momento in programma per le zone attorno all’area di Scanzo (Villa di Serio, Gorle e Pedrengo), di Treviglio e di Seriate, dove la rete dovrebbe essere ultimata entro la fine del 2015. Em. Bri.