anniversario dEnzo
Transcript
anniversario dEnzo
don enzo, come ogni fondatore, ha ricevuto un carisma che È forma di una spiritualità e lo ha trasmesso alla comunità: il vangelo vissuto accanto agli ultimi V iviamo oggi un cambiamento di epoca che ha assunto una velocità mai vista prima nella storia umana: i cambiamenti degli ultimi 20 anni nella cultura e nella società sono stati maggiori di quelli avvenuti nei 100 e più anni precedenti. Questa velocità ci coinvolge e costringe tutti a un discernimento ormai quotidiano tra ciò che conta, è vero, buono ed essenziale e ciò che invece è relativo, non più valido, o RILEGGERE IL CARISMA DI DON ENZO: UN’ESIGENZA E UN DONO addirittura divenuto sbagliato e deve essere tralasciato. Se ciò accade per ciascuno immaginiamoci cosa significhi per una comunità come la Casa del Giovane che negli anni è cresciuta, si è trasformata per rispondere alle necessità delle persone che ha quotidianamente ha accolto e mantenendo un riferimento sincero al Vangelo e al vero bene dell’uomo. A 24 anni dalla scomparsa del suo fondatore e a 45 anni di esistenza appena ‘compiuti’ lo scorso anno, la Fraternità vocazionale CdG ha iniziato un cammino di rilettura e aggiornamento del carisma che don Enzo ha ricevuto e trasmesso, nell’intento di essere fedeli al dono ricevuto per continuare ad essere attuali e profetici. Ma don Enzo era un ‘carismatico’? Vediamo alcuni aspetti di questo importante tema. Quando una persona esprime in modo creativo e geniale un’arte, una scienza, un lavoro, una missione, la si definisce come ‘carismatica’: affascina e attrae per la passione che vive, per la libertà che lo anima, per l’entusiasmo, la serietà e la gioia che incarna, contagiando chi la incontra. Lo spendersi incondizionato, l’amore e la dedizione fa diventare il carismatico completamente sbilanciato – in modo autentico e sano - verso ciò che gli ha ‘rubato’ il cuore, verso ciò che lo ha afferrato nel suo profondo essere e che lo ha attirato in modo totale. In tal modo egli attrae, coinvolge, illumina, trasmette un messaggio credibile. Don Enzo era una persona carismatica, un leader, un riferimento per molti, ma egli non era un leader di tipo sociale, che amava essere sotto i riflettori, magari ben in evidenza e attorniato da fan, tifosi e adulatori magari attratti più dalla popolarità che dal suo messaggio… Non era neppure un leader psicologico, che ti plagia, ti seduce e ti imbonisce o usa pressione con la propria personalità e potere, che fa pesare la sua presenza e il suo ruolo. Nella Positio sulle virtù di santità di don Enzo si evidenzia quella qualificante la spiritualità del Servo di Dio: l’umiltà. Il carisma di don Enzo non trovava la sua origine principalmente dalle qualità umane e dalla capacità e risorse del servo di Dio ma dall’esperienza e dalla comunione con il Dio di Gesù di Nazareth. L’umiltà di don Enzo era l’inevitabile effetto dello stare alla presenza di di Colui che è veramente ‘grande’, di Colui che è la Verità e l’Amore infiniti. Questa umiltà lo rendeva un leader sapiente, saggio, intelligente e lungimirante in chiave evangelica e spirituale: accoglieva e faceva crescere opere e persone, più ‘scompa- “ La speranza porta inesorabilmente alla felicità; ma la felicità vera e duratura, quella che non rende infelice nessuno ” don Enzo Boschetti rendo’ che proponendosi o imponendosi, pur essendo esigente e fermo, fuggendo riconoscimenti e ambizioni, in una maniera che oggi – nell’epoca del culto e del potere dell’immagine e della notorietà – sembrerebbe anomala. Tale umiltà lo rendeva ‘raggiungibile’ da tutti e capace di cogliere il cuore dell’uomo aldilà dei ruoli o delle categorie sociali di appartenenza: per il Processo di Beatificazione hanno testimoniato vescovi, politici, persone benestanti, giovani ex-tossicodipendenti, persone co- muni, sacerdoti e religiose, mamme e papà, operai, persone povere poveri, giovani volontari, psicologi, parrocchiani,... Questo carisma di relazione e di amicizia diventava il luogo attraverso il quale far scorrere l’amore di Dio e la speranza nel cuore di chi aveva perso ogni fiducia in sé e nel domani e assieme era possibile ripartire. Possiamo dire che il carisma di don Enzo fu quello di creare relazioni di comunione autenticamente evangeliche, in cui esprimere la fraternità con tutti a partire dall’unica Paternità di Dio. Queste intuizioni sono quelle proposte dal concilio Vaticano II, di cui don Enzo era ‘figlio’, e lo stile di vita da lui realizzato è quello che papa Francesco, grande interprete del nostro tempo, indica ai cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà: amare e lasciarsi amare da Dio che è Padre di tutti per costruire il Suo Regno attraverso relazioni di bene, di giustizia, di pace, di accoglienza e di misericordia perché consapevoli di essere tutti al centro dell’attenzione dell’amore infinito di Dio. La sfida che questo anniversario ci propone allora è molto bella e significativa: la ‘perla preziosa’ dell’amore di Dio per gli uomini, ricevuta da don Enzo e trasmessa a tutti noi occorre oggi riscoprirla e lasciarla brillare nella nostra vita come comunità, perché possa continuare ad illuminare la vita di chi la incontrerà… Don Arturo Cristani