francesca gollini boss video
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lunedì 26 gennaio 2015 ANNO LXXI N. 25 TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE CONTRIBUTI PUBBLICI COME PREVEDE LA LEGGE N° 250/90 771720 SPED. IN ABB. POST. COMMA 20B ART.2 LEGGE 662/96 FIL.CT 9 808405 5 0 1 2 6 del lunedì E 1,30 www.lasicilia.it Catania Arresto «in diretta» tra carrelli e scaffali Catania Pioggia e grandine A18 come trappola S. Giovanni la Punta Negate le sonde a malata di Sla Borseggiatore preso all’Ikea: tra i clienti la psicosi di un nuovo allarme elettrico Incidenti in prossimità dei caselli «Maltempo non segnalato» Denuncia del marito di una 52enne «Ne servono 10 al giorno, troppe per l’Asl» PAGINA 13 PAGINA 13 SIMONE RUSSO PAGINA 13 GRECIA. No all’austerità, Syriza (stando a dati parziali) sfiora la maggioranza assoluta. «Abbiamo fatto la storia». Samaras secondo, terzi i neo-nazi il caso Tsipras stravince e scuote l’Europa TEATRI SICILIA MATRIMONIO CHE NON S’HA DA FARE «Rinegoziamo gli accordi». Ma la Bundesbank: rispettateli. Oggi vertice Draghi-Eurogruppo unedì iciliano LS IL PERSONAGGIO L’arcivescovo di Aleppo «Chi vuol cacciare i cristiani» GIORGIO PETTA PAGINA 9 LA STORIA È una vittoria che sa di storia: Tsipras e il suo partito di sinistra anti-austerità Syriza hanno trionfato nelle elezioni in Grecia, un voto che potrebbe avere un effetto sismico sulle politiche economiche dell’Ue. «Oggi abbiamo fatto la storia», dice Tsipras ai sostenitori in festa. «La Troika è finita. Rinegozieremo gli accordi». Il voto respinge le politiche di austerità, e rigetta il Memorandum tra Grecia e Troika (Ue, Bce, Fmi), ma la Bundesbank si fa sentire, invitando Atene a rispettare gli impegni, e oggi saranno a consulto Draghi e l’Eurogruppo. Seconda, nelle elezioni greche, è risultata Nea Dimokratia del premier uscente Samaras, e terza Alba Dorata, il partito neo-nazista che attualmente ha i leader in carcere. SI RIAPRE LO SCONTRO SULLE FERIE. E L’ANM RICORDA IL SALVA-BERLUSCONI Renzi alle toghe: accuse ridicole basta con lo strapotere delle correnti Duro scontro Renzi-Anm, dopo le critiche al governo all’inaugurazione dell’anno giudiziario. «Basta allo strapotere delle correnti», tuona il premier, definendo «ridicole» le contestazioni di chi, come il magistrato Maddalena, accusa il governo di «far crepare di fatica » le toghe col taglio delle ferie. L’Anm replica rimproverando al governo «la timidezza in materia di prescrizione e corruzione» nonché «la proposta di depenalizzare l’evasione fiscale fino al 3%», col cosiddetto salva-Berlusconi. MATTIA BERNARDO BAGNOLI PAGINA 3 CHIARA DE FELICE, PATRIZIO NISSIRIO PAGINA 2 In arrivo un portiere e altre due punte Ici 2009, nulli Il Catania lavora per ingaggiare gli accertamenti notificati nel 2015 altri tre rinforzi Sono nulli gli accertamenti per l’anno 2009, in rettifica dell’Ici, che alcuni Comuni hanno notificato nel mese di gennaio 2015. In questi casi, i Comuni non hanno più diritto di chiedere il tributo comunale in quanto avrebbero dovuto consegnare gli accertamenti all’agente postale entro il 31 dicembre 2014. I cittadini che hanno ricevuto fuori tempo massimo queste richieste di pagamento possono chiedere di annullare in autotutela l’accertamento per decadenza dei termini. L’isolamento di Stromboli e i “miracoli” del telefonino S. MARINA, T. MORINA PAGINA 12 FABIO TRACUZZI PAGINA 10 GIALLO NEL PALERMITANO Nudi nel letto, lui morto l’amante in fin di vita IL CASO Terremoti pillole in radio di prevenzione civile COMUNI FUORI TEMPO MASSIMO Dopo i sette acquisti che hanno rivoluzionato la squadra e segnato una prima svolta con il 40 inflitto venerdì scorso alla Pro Vercelli, il Catania cerca ancora un portiere e due punte per completare il mercato di riparazione e cercare il rilancio decisivo in campionato. Palermo, a Marassi gol di Morganella negato dall’arbitro A. LODATO E FINOCCHIARO PAGINE 30/34 Giacomo La Cova, benzinaio ventiduenne di Gratteri, piccolo comune montano delle Madonie, in provincia di Palermo, e Maria Grazia Falliti, parrucchiera di Cefalù che di anni ne ha 46 e con la quale da qualche tempo intratteneva una relazione, sono stati trovati ieri nudi nel letto di un casolare di campagna: lui morto, lei in fin di vita. Entrambi sono stati trovati con la bava alla bocca, come se fossero stati vittime di una tossicosi. Sulle prime si è pensato alle esalazioni di monossido di carbonio provenienti da una stufa, che però era spenta. ORNELLA SGROI PAGINA 11 sicilian comedi di OTTAVIO CAPPELLANI I l sito che dovrebbe promuovere la cultura italiana e gli eventi culturali italiani durante il periodo di Expo Italia 2015, si chiama “Verybello”, e a molti è esploso il cervello. Sarebbe come (ragioniamo per assurdo) se il popolo di sinistra, dopo avere indicato per un paio di decenni Silvio Berlusconi come il male assoluto, votasse poi alle primarie come segretario del partito uno che in gioventù, al posto di frequentare la cosiddetta “base”, non avesse trovato di meglio da fare che partecipare alla “ruota della fortuna”. In tanti, sulla rete e non, si sono ci- LEONE ZINGALES PAGINA 8 «VERYBELLO» DI FRANCESCHINI È «MOLTO PICCIORESCO» mentati per scovare da dove potesse essere saltato fuori questo delirio di nonsenso. Da Pietrangelo Buttafuoco, che lo individua nell’ “Awanagana”, a Francesco Borgonovo che risale a “Prisencolinensinainciusol” di Adriano Celentano. Chi scrive, inorridito e imbarazzato come tanti altri scrittori che ancora si affannano con una lingua oramai evidentemente rottamata da questo governo, crede di trovare l’origine di questo obbrobrio nella romantica signora inglese interpretata da Enrico Montesano, innamorata del siculo Salvatore, anzi “Salvaciore, che mi piace a tutte l’ore”, e che di fronte a qualsiasi manifestazione della cultura italiana non sapeva fare altro che esclamare “Molto piccioresco” (e la mente non può che andare alla foto di Angela Merkel e Matteo Renzi sotto il pisellino del David di Donatello). Questa è l’immagine che Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, vuole dare della cultura italiana: “very bello”. Di fronte all’ironia e all’indignazione Franceschini ha snocciolato i dati: “Abbiamo avuto cinquecentomila click”. Questo dimostra l’approccio da bimbominkia di questo governo: identico agli adolescenti che si aprono un blog, pubblicano l’ultima sparata della pornostar Valentina Nappi, e data l’impennata dei “click” si credono giornalisti, allo stesso modo Franceschini si sta credendo un ministro. Scenderanno di nuovo a frotte babbione bionde alla ricerca dei giuovini pescatori nudi come quelli fotografati da Von Gloeden, ci riapproprieremo nuovamente del turismo sessuale riaffemando il nostro essere terzo mondo, passeggeranno sulle nostre rovine indossando kaftani e Birkenstock, elargendoci sveglia da collo e anelli da naso. La rinuncia alla sovranità economica è una sciocchezza, di fronte alla cessione della dignità della propria lingua e cultura. OMBRETTA GRASSO S ull’altra sponda dell’Isola il matrimonio sembra già cosa fatta: una dichiarazione d’intenti comune tra il Biondo di Palermo e lo Stabile di Catania per affrontare uniti il decreto Franceschini che prevede per gli enti che ne posseggono i requisiti la trasformazione in Teatri nazionali. E chissà, forse costretti dai numeri, alla fine si farà, così come chiede la politica. Ma su questa sponda della Sicilia, in questa città che è teatro, si guarda la “dote” e vengono dubbi su queste precipitose nozze. Si scorre l’elenco dei fatidici parametri come fossero le misure di una reginetta di bellezza a un concorso e le crocette vanno tutte a posto. Balza davanti agli occhi Turi Ferro che “gira” la corda pazza e il teatro viene giù. A Mosca, a Bonn, all’Odeon di Parigi, in tutti i palcoscenici un silenzio denso e un ciclone di applausi lo seguivano nel “Berretto a sonagli”. La storia è gloriosa, come il presente. La stessa attesa carica di emozione la provano gli spettatori in questi giorni al Piccolo di Milano per “Otello” con Luigi Lo Cascio e Vincenzo Pirrotta. Perché il Teatro Stabile di Catania è già di rilevanza nazionale. Non è un’ambizione, un desiderio, un progetto: lo è già. Ed è la sua storia a raccontarlo. Fitta di titoli, di successi, di tournée, anche internazionali. Passa da “La lunga vita di Marianna Ucria” della Maraini a “La concessione del telefono” di Camilleri, incontra la triade Sciascia-BufalinoConsolo e l’ironia di Brancati, dà spazio al teatro civile di Fava e a quello di tradizione, l’anima colta e popolare di questa città, un patrimonio da Martoglio a Pirandello che continua a riempire le sale. Senza dimenticare gli autori contemporanei, i viventi (almeno due) come richiesto dal ministero, ad esempio i siculi Savatteri, Seminara, Castelli, Arriva, in ordine di apparizione nel cartellone di questa stagione. Fondi più risicati, qualche polemica, tanti attacchi personali, la crisi che scoraggia pure il pubblico non intaccano il passato né il presente di un Teatro simbolo di una città che sembra aver smarrito l’identità e che certo ne può ritrovare un pezzo importante attorno a un Teatro nazionale. “L’intesa” allora sembra fantascienza, pardon, fantapolitica. I due enti, infatti, per ora restano single e avanzeranno la candidatura separatamente. Per il matrimonio è ancora tutto da vedere. LA SICILIA 2. LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 la POLITICA La Grecia è di Tsipras trionfa il no al rigore terremoto in Europa Dati parziali: Syriza sfiora la maggioranza assoluta Il leader: «La Troika è finita, rinegoziamo gli accordi» VOTO DI RABBIA Terzo partito sono i neo-nazi di Alba Dorata coi capi in cella ATENE. Il peggior incubo dei democratici greci è diventato ieri realtà: ripetendo il successo delle Politiche del 17 giugno 2012 (in cui ottenne il 6,92% e 18 seggi in Parlamento), il partito di estrema destra Chrysi Avghì (Alba Dorata, formazione con forti connotazioni filo-naziste e razziste) secondo gli exit poll avrebbe ricevuto il 6,3% dei voti, diventando il terzo partito del Paese dopo Syriza e Nea Dimokratia. Le urne sembrano quindi aver confermato quanto andavano predicendo da mesi le solite Cassandre mai ascoltate: devastato da oltre cinque anni di crisi economica e profonda recessione, il Paese è sempre più spaccato e ciò è dimostrato dalla polarizzazione dell’elettorato ai danni dei partiti centristi e socialdemocratici. Coloro che speravano che le raffiche di arresti effettuati l’anno scorso tra le fila del partito fondato e guidato da Nikos Michaloliakos potessero stroncare il rigurgito dei neonazi in Grecia si sono sbagliati. La disperazione della gente e il voto «per rabbia» contro i partiti tradizionali hanno avuto la meglio sulla ponderazione e anche stavolta i greci hanno votato per ripicca a favore delle formazioni politiche più estremiste. Alba Dorata era finita in Parlamento per la prima volta nella sua storia il 6 maggio 2012 ottenendo il 6,97% delle preferenze e 21 seggi (su 300) in Parlamento. Il 17 giugno successivo il partito di Michaloliakos fece il bis con il 6,92% e 18 seggi, scavalcando ampiamente a destra lo stesso partito Laos - un bastione della destra greca più retriva - che non superò (né il 6 maggio né il 17 giugno) la soglia di sbarramento del 3% per entrare in Parlamento. Fra i temi di Alba Dorata che hanno fatto più presa sui greci vi sono stati senz’altro la linea durissima contro il crimine, contro l’immigrazione illegale (tanto da arrivare a proporre di minare le frontiere) e l’espulsione forzata dei clandestini. Proposte che senza dubbio hanno contribuito ad attirare sulle liste di Chrysi Avghì i voti di un elettorato sempre più stanco e confuso ma, soprattutto, arrabbiato con i soliti partiti percepiti come i responsabili dello sfascio del Paese. Ieri tutti i parlamentari di Alba Dorata, detenuti da mesi con l’accusa di aver costituito un’organizzazione criminale, hanno votato nei seggi installati appositamente nelle carceri del Paese. Fra loro, hanno votato in prigione Michaloliakos ed il portavoce del partito Ilias Kassidiaris oltre a Nikos Michos, Yannis Lagos, Giorgos Germenis e Efstathios Mpoukouras. Per loro e per gli altri parlamentari del partito, lo scorso 16 ottobre il giudice istruttore Isidoros Dogiakos ha chiesto il rinvio a giudizio. La magistratura greca avviò un’inchiesta sulle asserite attività criminali del partito filo-nazista dopo l’uccisione del rapper antifascista Pavlos Fyssas avvenuta ad Atene il 18 settembre 2013 per mano di Georgios Roupakias, militante di Alba Dorata e reo confesso. ATENE. È una vittoria che sa di storia: Alexis Tsipras e il suo partito di sinistra anti-austerità Syriza hanno trionfato nelle decisive elezioni politiche in Grecia, un voto che potrebbe avere un effetto sismico sulle politiche economiche dell’Ue e persino sull’intero percorso europeo nei prossimi anni. «La Speranza ha vinto», ha scritto Syriza sul suo profilo Twitter, cambiando il vincente slogan pre-elettorale «La Speranza arriva». «Oggi il popolo greco ha fatto storia», ha detto Tsipras alla folla in festa ad Atene. Oggi «chiudiamo il circolo vizioso dell’austerità», ha proseguito: «I greci hanno mostrato la strada del cambiamento all’Europa», verso «nuova Europa basata sulla solidarietà», mentre la Troika diventa «una cosa del passato». «Oggi torna il sorriso sul viso dei greci», ha detto ancora: torna «il sole della giustizia, della dignità, della democrazia», e il nuovo governo greco negozierà «una soluzione finanziaria giusta e vantaggiosa per tutte le parti». Il voto in effetti respinge seccamente le politiche del rigore, che dall’inizio della crisi e soprattutto dalla firma del Memorandum tra Grecia e Troika (Ue, Bce, Fmi) hanno fallito nel loro obiettivo di creare sviluppo ed occupazione, volute dal governo del premier uscente Antonis Samaras, con il sostegno del Pasok di Evangelos Venizelos. Che ora vedono ombre nere sul proprio futuro politico. Le proiezioni della Singular Logic per le tv greche mettono Tsipras a un soffio dalla maggioranza assoluta in Parlamento con 150 seggi (ne servono 151 su 300 per governare da soli) e il 36,5% dei Movimento dei socialisti democratici (Kinima) dell’ex premier Giorgos Papandreou (che a caldo dice che «nessun partito, anche se ha la maggioranza assoluta, può affrontare questa crisi da solo»), emerge come possibile partner di Syriza il partito Potami, che con il suo leader Stavros Theodorakis condivide il rigetto del Memorandum, ma poco altro. Prima del voto anche il Pasok aveva segnalato disponibilità «condizionata» ad entrare in una coalizione. La Grecia dunque cambia pagina. E lo «Oggi abbiamo fatto la storia», dice il vincitore. Samaras secondo ALEXIS TSIPRAS E I SUOI SOSTENITORI ESULTANO PER IL TRIONFO voti (c’è un margine dello 0,5% di errore, dicono gli statistici, e a metà scrutinio la proiezioni davano 148 seggi per Syriza, col 35,9% dei voti), Nea Dimokratia al 27,7% e 75 seggi; Alba Dorata 6,3% (17 seggi); Potami (centrosinistra) 5,1% (16); KKe (comunisti) (15); Pasok 4,8% (13); Greci Indipendenti (centrodestra) al 4,7% (13). E da questi risultati emerge un altro dato forte quanto inquietante: Alba Dorata, il partito xenofobo di aperte simpatie naziste, nonostante abbia tutta la sua leadership in carcere (dove ha votato) e sia stato sconquassato da inchieste penali per aver costituito un’organizzazione criminale, conquista abbastanza voti da diventare la terza forza del Paese. Se si dovesse arrivare alla necessità di creare una coalizione, e fallissero i tentativi di Syriza e Nea Demokratia, la palla passerebbe a Nikos Michaloliakos (tuttora detenuto). Il presidente Karolos Papoulias, fanno sapere fonti informate, in quel caso gli darebbe l’incarico per telefono. Ma queste ore appartengono comunque a Syriza e al suo messaggio dirompente di cambiamento. Alla notizia dei primi exit poll, che davano il partito a una percentuale fino al 39.5%, la folla pro-Syriza assiepata in piazza Klathmonos, al centro di Atene, è esplosa in un boato, e poi in canti, slogan e balli. Tra loro anche gli italiani della Brigata Kalimera, con bandiere de «L’Altra Europa per Tsipras», di Rifondazione e anche un tricolore. Ad Arta, villaggio da dove viene la famiglia del giovane leader, la folla è scesa in strada a ballare. Mentre resta fuori dal Parlamento il si capisce anche dal primo commento a caldo del capo economista di Syriza, Giannis Milios, che alla domanda su cosa farà all’Eurogruppo il ministro delle Finanze Gikas Hardouvelis ha risposto: «Immagino che Hardouvelis chiuderà i casi pendenti, cose di natura tecnica. Il programma che è stato concordato con l’Eurogruppo da Hardouvelis come rappresentante del signor Samaras è ormai morto». Nonostante l’avvertimento arrivato dalla Bundesbank prima ancora che arrivassero i primi dati reali («La Grecia rispetti gli impegni, fare le riforme è nel suo interesse», ha ammonito il presidente della Bundesbank Jens Weidmann), Tsipras sembra voler tirare dritto per la sua strada. PATRIZIO NISSIRIO L’UOMO E IL PROGRAMMA. Tsipras viene da una famiglia agiata. Vuole rinegoziare gli impegni di Atene I quattro pilastri dell’ingegnere Alexis su sacrifici, sviluppo, lavoro, politica ATENE. «Mi metterò la cravatta solo quando ci sarà l’haircut sul debito greco». Noto per la sua allergia a quel capo d’abbigliamento «borghese», Alexis Tsipras lo ha promesso alla vigilia del voto. Ora che la sua Syriza ha sbancato le urne in Grecia e lui sta per diventare premier, dovrà pensarci seriamente. Informale ed affabile con la stampa, viene definito da chi lo conosce bene l«un perfezionista», capace anche di portare i suoi collaboratori sull’orlo di una crisi di nervi. Oltre che per la Grecia, anche per Tsipras, 41 anni, ingegnere civile, quella di ieri è stata «una giornata storica», come egli stesso l’ha definita ieri mattina davanti ad una selva di giornalisti e fotoreporter dopo aver votato nel seggio del quartiere ateniese di Kypseli, dove abita. Nonostante anche in questa campagna elettorale, come nelle precedenti, Tsipras si sia presentato come uomo del popolo e rappresentante della classe operaia, in effetti Alexis conosce meglio una vita fatta di agi e molto meno il duro lavoro in fabbrica. Nato ad Atene il 28 luglio 1974, quattro giorni dopo la caduta del regime dei colonnelli, proviene da una famiglia della media borghesia e, mentre studia, comincia a fare politica nel movimento dei giovani comunisti. La sua carriera inizia a decollare nel 2006, quando si fa notare arrivando terzo nella corsa per la poltrona di sindaco di Atene. L’ingresso in Parlamen- ITALIA TERZO CREDITORE Il nostro Paese esposto per 40 mld SOSTENITRICI DI SYRIZA ALL’ANNUNCIO DEI PRIMI EXIT POLL to invece risale al 2009, con Syriza. Che negli anni successivi cresce impetuosamente. Il leit-motiv di Tsipras nelle ultime settimane è stato uno solo: ottenere dagli elettori la maggioranza per far sì che Syriza potesse formare un governo monocolore ed attuare senza intralci il suo programma, soprattutto eliminando l’austerità imposta dalla Troika «che ha messo in ginocchio la Grecia». Tsipras ha presentato il suo programma economico lo scorso settembre, inter- venendo alla Fiera Internazionale di Salonicco. Il suo Piano per la ricostruzione nazionale si basa su quattro pilastri generali: la fine della crisi umanitaria in Grecia, la rivitalizzazione dell’economia, il rilancio dell’occupazione e la riforma del sistema politico. Il suo principale impegno è il taglio del debito greco, non solo sulla parte degli interessi, così che diventi sostenibile. Ciò prevede ovviamente un negoziato (non con la Troika, se davvero il Memorandum MILANO. L’Italia è esposta verso la Grecia per circa 40 miliardi di euro, se si considerano i prestiti bilaterali e le quote di partecipazione nel fondo salva-Stati Esm, nella Bce e nell’Fmi. Lo calcola Bloomberg secondo cui, davanti al nostro Paese ci sono solo Germania (60 miliardi) e Francia (46 miliardi). I 322 miliardi di debiti della Grecia, secondo dati del ministero delle Finanze greco, sono solo per il 17% in capo a soggetti privati. Il 62% è in capo ai governi dell’Eurozona, il 10% all’Fmi e l’8% alla Bce mentre il restante 3% è custodito nella Banca centrale greca. I governi dell’Eurozona sono esposti complessivamente per 195 miliardi di euro. Inoltre hanno sostenuto la Grecia anche attraverso la Bce, di cui l’Italia detiene il 12,3% del capitale, e l’Fmi, di cui il nostro Paese è socio con il 3,2%. verrebbe stracciato): la sede, è stato detto, potrebbe essere una conferenza internazionale dei creditori sul modello di quella che si tenne nel 1953 quando fu abbattuto il debito della Germania post-bellica. Alla crisi umanitaria, ovvero la povertà che attanaglia molti greci, è legato innanzitutto un intervento sul fisco, divenuto un peso insostenibile per molte famiglie elleniche. Il governo di Syriza intende cancellare l’odiata tassa sulla casa (Enfia) e innalzare a 12.000 euro la soglia di esenzione fiscale. Lo Stato greco denuncia un’evasione fiscale per 68 miliardi: 20 di questi verranno ripresi in un arco di 7 anni con la lotta agli evasori, soprattutto appartenenti alle classi più abbienti. La misura porterebbe 3 miliardi nelle casse statali già nel primo anno, secondo le previsioni. Gli strati sociali più deboli beneficeranno di elettricità in parte gratuita e sostegno all’alimentazione con i buoni pasto. Ci sarà il ripristino della tredicesima, assistenza medica gratuita per chi è disoccupato e non ha polizza assicurativa, pass gratuito per i trasporti per i disoccupati a lungo termine. Occupazione: è previsto un piano biennale da 5 miliardi di euro, finanziato da fondi Ue, per creare occupazione, stimolando soprattutto piccole e medie industrie con una visione «etica» dell’economia e create da giovani. Verranno cancellate le leggi che oggi consentono licenziamenti facili e di massa da parte delle aziende. Syriza promette che uno dei primissimi provvedimenti sarà innalzare il salario minimo a 751 euro, dai 450 attuali. FURIO MORRONI OGGI DRAGHI ED EUROZONA A CONSULTO. ORA RENZI, SECONDO I SUOI, AVRÀ PIÙ MARGINI DI MANOVRA La Bundesbank subito in campo: Atene rispetti gli impegni ANGELA MERKEL E MARIO DRAGHI BRUXELLES. La vittoria di Syriza in Grecia scuote l’Europa e la costringe a fare i conti con uno scenario ostile, che mette in discussione tutte le decisioni prese finora dalla Ue e che potrebbe portare alla fine della logica «aiuti in cambio di austerità» applicata fino ad oggi. È per questo che Berlino, preoccupata dalla «rivoluzione» che vede all’orizzonte, non perde tempo e ancora prima dei risultati affida al presidente della Buba Jens Weidmann il suo avvertimento a Tsipras: «La Grecia rispetti gli impegni, fare le riforme è nel suo interesse». Anche i vertici dell’Eurozona cioè i presidenti Draghi, Juncker, Tusk e Dijsselbloem, responsabili del programma di aiuti e di tutte le sue scelte più o meno felici, hanno bisogno di rivedere la loro linea sulla Grecia e fissano una riunione per oggi prima dell’Eurogruppo. I ministri dell’Economia della zona euro avevano già da tempo deciso di tenere oggi la loro riunione mensile proprio per parlare della Grecia il giorno dopo le elezioni che si prevedeva avrebbero cambiato le carte in tavola. Il passaggio da un governo che ha sempre assecondato le richieste della Troika UeBce-Fmi, ad uno che mette in discussione l’esistenza stessa del Memorandum con la Ue, è un evento che costringe l’Eurozona ad immaginare un altro futuro per la Grecia. Che tipo di futuro sarà, è ora soprattutto nelle mani di Tsipras, che dovrà fare la prima mossa con Bruxelles. Richiamata a casa la Troika infatti, l’Europa aspetta le decisioni di Atene: a fine febbraio scade il programma di aiuti e dal primo marzo la Grecia sarà lasciata da sola con tutte le scadenze del suo debito. È per questo che l’Eurozona si aspetta che chieda una nuova proroga del programma, che la metterebbe al riparo dai suoi creditori. Ma in cambio, dovrebbe proseguire con le riforme e le misure stabilite dalla Troika con un calendario che in questi anni ha di fatto commissariato il governo. Ipotesi che Tsipras ha totalmente escluso e perciò la Germania ieri ha inviato un messaggio chiaro al nuovo leader: «È nell’interesse del governo greco fare le riforme necessarie per risolvere i suoi problemi strutturali, la Grecia deve aderire alle condizioni del salvataggio», ha ammonito Weidmann alla tv tedesca Ard dopo gli exit poll. Continuare ad onorare gli impegni del piano è anche una condizione necessaria per entrare nel Qe lanciato da Draghi giovedì scorso: «La Bce comprerà i bond della Grecia solo con il piano della Troika», aveva detto il presidente dell’Eurotower Per valutare gli scenari futuri, Draghi, Juncker, Dijsselbloem e Tusk hanno deciso di tenere una riunione ad hoc prima dell’Eurogruppo. L’incontro serve anche a fissare una linea comune da tenere soprattutto di fronte ai mercati, che potrebbero trovarsi disorientati per la vittoria del partito che si oppone ai piani europei i quali finora hanno dato certezze ai creditori della Grecia evitando il peggio. Da parte sua Matteo Renzi non commenta direttamente la vittoria di Tsipras, ma, secondo l’entourage renziano, ora in Europa per l’Italia ci sono margini di manovra più ampi per sostenere la flessibilità. CHIARA DE FELICE LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 la POLITICA .3 AI FERRI CORTI. Il premier replica duramente all’accusa di far «crepare di lavoro» i magistrati Renzi alle toghe: ridicolaggini L’Anm: governo timido su prescrizione e corruzione. Bordata sul salva-Berlusconi ROMA. Duro scontro - con qualche colpo sotto la cintura - tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e l’Associazione nazionale magistrati. Per il premier, infatti, l’inaugurazione dell’anno giudiziario ha dato il destro ad alcuni giudici di criticare il governo. «Basta allo strapotere delle correnti», ha tuonato Renzi. Che poi è tornato sull’annosa polemica sulla sforbiciata alle ferie dei magistrati. «L’Italia per prima cosa è la patria del diritto, merita un sistema migliore». Ma l’Anm non ci sta e attacca: «Il problema non sono i magistrati ma le promesse mancate». Per capirci qualcosa bisogna riavvolgere il nastro. Sabato, a Torino, il procuratore generale presso la corte d’Appello, Marcello Maddalena, ha accusato il premier di volersi ispirare «al personaggio di Napoleone della Fattoria degli animali di orwelliana memoria» e «far lavorare gli altri fino a farli crepare dalla fatica, come il cavallo Gondrano». Insomma, a Maddalena non è andato giù il fatto che come prima cosa il governo abbia non solo «brutalmente e malamente ridotto le ferie dei magistrati», ma che la misura sia stata accompagnata «alla gogna del decreto legge sotto l’accusa, anzi l’implicita condanna, di scansafatiche». Quando invece i magistrati italiani sarebbero fra «i più produttivi d’Europa». L’intervento del procuratore generale non è però piaciuto al premier, che ha definito «ridicole» le «contestazioni». «Non vogliamo far “crepare di lavoro” nessuno, ma vogliamo un sistema della giustizia più veloce e più semplice. E, polemiche o non polemiche, passo dopo passo, ci arriveremo», scrive Renzi su Facebook, sottolineando di non aver paura «di vendette» da parte delle toghe per le sue sferzanti parole. L’Anm a questo punto ribatte a tono, rimproverando al governo «la timidezza in materia di prescrizione e corruzione» nonché «la proposta, alla vigilia di Natale, di depenalizzare l’evasione fiscale fino al 3%», ovvero il cosiddetto salva-Berlusconi. «Se Renzi vuole un sistema più veloce e più semplice - prosegue l’Anm - blocchi la prescrizione almeno dopo la sentenza di primo grado, introduca sconti di pena ai corrotti che collaborano con la giustizia, estenda alla corruzione gli strumenti della lotta alla mafia e trovi le risorse per coprire le oltre 8.000 scoperture nell’organico del personale amministrativo». L’Anm chiude riaffermando «il valore delle diverse sensibilità dell’associazionismo». Cioè delle correnti. Critiche «ingenerose» per il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. A intervenire - via Twitter - nel botta e risposta è anche Anna Canepa, segretario generale di Magistratura Democratica: «Pg Maddalena su ferie... assist facile e goal! ». Poi però al premier chiede «a che punto siamo con riforma della prescrizione? », allegando il tweet con cui, lo scorso 20 novembre, il presidente del Consiglio annunciava misure imminenti in materia. I magistrati, dunque, tengono il punto e respingono al mittente le critiche. Ma la diatriba solletica la penna di di- MATTEO RENZI versi esponenti del centrodestra (in particolare Forza Italia), che al terzo potere dello Stato rimproverano l’eccessivo protagonismo. «Il nostro Paese non merita lo scontro ideologico che l’Anm sta mettendo in campo», nota Manuela Repetti di Fi. «Prendiamo atto - gli fa eco Fabrizio Cicchitto di Ncd - che l’Anm ancora una volta interviene come se fosse un partito politico». La replica del governo arriva attraverso il responsabile di via Arenula, Orlando, che dopo aver bollato come «ingenerose» le critiche, aggiunge: «Dispiace che l’Anm non colga il passaggio solenne dell’inaugurazione dell’anno giudiziario per recuperare obiettività». Mentre per il Pd, parla il responsabile giustizia, Davide Ermini: «Dalla Anm si fa polemica politica gratuita che poco ha a che vedere con l’impegno reciproco tra istituzioni per risolvere i problemi della giustizia. Rimane quindi un fondo di amarezza per l’ennesima occasione perduta per confrontarsi sui problemi reali evitando scivolate corporative». MATTIA BERNARDO BAGNOLI LA QUESTIONE RISOLLEVATA DAL PROCURATORE GENERALE DI TORINO MADDALENA Il pomo della discordia è il taglio di due settimane di ferie MARCELLO MADDALENA ROMA . Il taglio di due settimane dal pacchetto ferie dei magistrati - che ora hanno a disposizione un mese - è il pomo della discordia su cui si sono concentrate le polemiche, che l’altroieri sono riesplose soprattutto con la relazione del Procuratore generale di Torino Marcello Maddalena, tra i magistrati e il premier Matteo Renzi. La fine di quello che molti hanno considerato un privilegio non più tollerabile, è stato attuato dalla riforma varata per snellire la mole dell’arretrato civile, convertita in legge il 6 novembre scorso. La riduzione delle ferie è stata molto osteggiata da Magistratura Indipendente, la corrente più «conservatrice» delle toghe, della quale Maddalena è un esponente di spicco. Le nuove norme hanno prodotto una sensibile contrazione dei termini di sospensione feriale dei procedimenti giudiziari: il periodo di «chiusura» per ferie dei tribunali, che comunque rimanevano aperti e funzionanti per i casi urgenti con scadenza dei termini di custodia cautelare, è stato ora fissato dal primo al 31 agosto. Prima rimanevano chiusi fino al 15 settembre. Il provvedimento è stato osteggiato dall’Anm che, in maniera più problematica e meno corporativa, ha sostenuto che i problemi della giustizia non si risolvono così dal momento che nei giorni di ferie i magistrati scrivono le sentenze e spesso lavorano la domenica. Per il sindacato delle toghe occorre invece assumere cancellieri e fare i concorsi per i magistrati, riformare la prescrizione, e fare in modo che il processo civile non convenga più per la sua lungaggine solo alle banche e alle assicurazioni. Il Guardasigilli Andrea Orlando subito dopo l’approvazione della riforma dichiarò che c’era stata troppa «enfasi» e che nessuno aveva voluto attribuire al taglio «un valore decisivo ai fini dell’efficienza della giustizia». Comunque, sulla querelle, non è detta ancora l’ultima parola: c’è il rischio di un ricorso al Tar. Il 22 gennaio, infatti, il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, ha sottolineato che «è una questione che stiamo esaminando, sussistono ancora problemi tecnici di interpretazione della norma». Il punto ruota attorno all’art. 8 bis che è stato aggiunto all’ordinamento giudiziario e il dilemma è se il taglio delle ferie valga solo per chi non esercita funzioni giudiziarie, come i magistrati fuori ruolo, mentre per tutti gli altri le ferie potrebbe essere paradossalmente aumentate fino a 75 giorni perché non è stato soppresso l’art. 8. La tesi è stata sostenuta da Piercamillo Davigo, ex membro del pool di «Mani pulite», ora consigliere in Cassazione. Anche lui sulle posizioni di Maddalena. SOLO IL 17% DEL DEBITO ELLENICO È COI PRIVATI Mercati alla finestra per i risultati in Grecia ma senza troppi timori MILANO. L’esito del voto greco tiene in apprensione i mercati, preoccupati per il destino del debito di Atene - circa 320 miliardi di euro - nel caso in cui Syriza, il partito della sinistra radicale favorito nei sondaggi, dopo aver fatto il pieno nelle elezioni per il Parlamento ellenico, dovesse mantenere mantenere la sfida lanciata in campagna elettorale, cioè non mantenere gli impegni sottoscritti dal governo uscente, invece che più realisticamente rinegoziare gli accordi. Gli analisti sembrano in realtà escludere reazioni isteriche, un po’ per l’effetto paracadute rappresentato dal quantitative easing lanciato giovedì scorso dalla Bce e un po’ per il fatto che - dopo il piano di aiuti condizionato alle misure di austerity imposte dalla Troika (Fmi, Ue, Bce) - l’esposizione verso i privati, secondo i dati elaborati da Ig Markets, è scesa dal 59% al 17% del totale, a fronte di un 62% in mano ai governi dell’Eurozona, un 11% della Bce e un 10% dell’Fmi. Insomma qualora dovesse aprirsi un tema di taglio del debito greco - punto qualificante del programma del partito guidato da Alexis Tsipras - questa volta, a differenza che nella crisi del 2010, il problema sarà in primo luogo dei governi e della istituzioni europee e non di banche e fondi. «Il tema del contagio non è del tutto superato me si è ridotto» afferma Lucy O’Carroll, economista di Aberdeen Asset Management. Gli analisti di Axa Investment www.lasicilia.it Direttore responsabile Mario Ciancio Sanfilippo Editrice Domenico Sanfilippo Editore SpA Seguite lasicilia.it anche su Facebook e Twitter Management ammettono che «le incertezze sulle trattative tra la Grecia e i creditori internazionali faranno le loro vittime tra gli asset rischiosi» ma si aspettano un effetto «marginale» sul complesso dell’Eurozona. Lo stesso Tsipras ha detto di non avere come obiettivo l’uscita dall’euro e dunque dovrà cercare un compromesso con i suoi creditori, anche per non vedere i bond di Atene esclusi dagli acquisti della Bce. La conferma di una vigilia tranquilla arriva anche dall’andamento dei rendimenti e degli spread dei titoli sovrani nell’Eurozona, scesi a livelli bassissimi grazie all’ombrello della Bce. Unica eccezione i bond greci, che nelle ultime sedute hanno registrato un’inversione della curva dei rendimenti, con i titoli triennali che rendono di più dei decennali (il 9,7% contro l’8,1%), segno che il mercato teme una ristrutturazione che andrà a colpire maggiormente le scadenza più vicine. Oggi alla riapertura delle borse si conosceranno con esattezza le dimensioni del successo di Syriza, che secondo i primi exit polls potrebbe ambire alla maggioranza assoluta. E si capirà se il movimento «anti-austerity» avrà da solo i 151 voti necessari per controllare l’assemblea legislativa ellenica (ipotesi meno gradita al mercato) o dovrà trovare alleati più moderati, come il partito socialista Pasok o il To Potami guidato dal giornalista televisivo Stauros Theodorakis. Direzione e redazione: v.le Odorico da Pordenone, 50 95126 Catania tel. 095 330544 fax redazione 095 336466 [email protected] sms 340-4352032 © L’utilizzazione o la riproduzione, anche parziale - con qualunque mezzo e a qualsivoglia titolo - degli articoli e di quant’altro pubblicato in questo giornale sono assolutamente riservate, e quindi vietate se non espressamente autorizzate dall’editore. Per qualunque controversia il Foro competente è quello di Catania. Amministrazione: fax 095 253435 [email protected] LA SICILIA è una testata indipendente e come tale non percepisce contributi pubblici come previsti dalla Legge n° 250/90 Il primo francobollo del mondo Nel 2015 il francobollo compie 175 anni. Nato a Londra nel 1840, il Penny Black ha cambiato la storia della comunicazione. Oggi il primo francobollo del mondo può essere suo, originale e corredato da certificato fotografico di autenticità, a condizioni estremamente vantaggiose. 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Renzi è ancora davanti allo stesso bivio: scegliere un candidato forte, che non sia un “signor nessuno” all’estero e che conosca nel profondo i meccanismi della politica italiana; oppre, optare per una figura che, come si è ripetuto in questi giorni, non gli faccia ombra. In entrambi i casi è indiscutibile per il premier che debba trattarsi di un esponente del Pd, «arbitro sopra le parti», garante della Costituzione e dell’unità degli italiani. Veltroni, Amato, Prodi sono ancora oggi i nomi in campo nella prima delle due ipotesi. In una fase di fragilità della politica interna e internazionale, con una crisi ancora in atto e riforme appena avviate, esperienza politica a caratura internazionale sono ciò che rassicura i cittadini: ed è questo il motivo per cui Prodi e Veltroni restano in testa a diversi sondaggi. E anche il Rottamatore, allergico a condividere la ribalta e non troppo disponibile ad affiancare il suo volto “nuovo” a quello di chi da tempo è in scena, può convincersi che sia utile avere al fianco un politico puro per reggere il timone della barca fra eventuali marosi. Prodi non è una scelta possibile per il premier. Per il quale sarebbe, però, impossibile ignorare il nome del fondatore dell’Ulivo, se questo uscisse dal segreto delle urne come espressione forte di tutti gli “antiNazareno. Per la stessa ragione, essendo la prima scelta di Berlusconi e Alfano, gradita anche a “bersaniani” e “dalemiani”, Amato potrebbe risultare simbolo di un suggello del patto del Nazareno e scatenare di nuovo i cecchini nel Pd. Per questo, il premier punta in primo luogo sull’orgoglio dei grandi elettori Pd (460) e sonda discretamente se su Veltroni l’unità sia raggiungibile, per poi costruire intorno a quella una maggioranza più ampia che includa Fi, Ncd-Udc. «Non siamo autosufficienti», continua a ricordare il vicesegretario, Guerini. Ma una cosa sarebbe sommare i voti di Berlusconi e Alfano ai numeri già alti del Pd; altra cosa cedere la “golden share” a causa di un Pd lacerato. Ma rimane ancora possibile, e per questo stanno in piedi altri candidati (nelle ultime ore guadagna posizioni Fassino) che consegnino a Renzi il ruolo di premier sempre più forte. Del resto, il capo del governo sta predisponendo le cose perché la sua figura assuma sempre più la forza di quella di un Cancelliere tedesco. La nuova legge elettorale, con il 55% al primo partito, la riforma del Senato e molti degli altri cambiamenti che il premier va attuando vanno nella direzione di un premier fortissimo, con al Quirinale un mero custode della Costituzione, dell’unità nazionale e dei simboli della Repubblica. MILENA DI MAURO ROMA. Oggi il Pd, martedì gli altri. Renzi è pronto ad avviare le consultazioni per il Quirinale nella convinzione che, per eleggere il nuovo presidente, sia necessario partire dal confronto interno ai “dem”, ma che poi sarà inevitabile dialogare con gli altri partiti perché il Pd non è autosufficiente. A tre giorni dall’inizio delle votazioni sono ancora molti i nomi che girano e ogni giorno le quotazioni del borsino subiscono variazioni: oggi viene dato in ascesa un ex-segretario “dem” come Fassino, ma resiste anche il trio Prodi-Veltroni-Amato. E nel giorno in cui Tsipras stravince in Grecia, rendendo centrale la partita europea, torna a farsi largo anche l’ipotesi di un “tecnico”: il governatore di Bankitalia, Visco, o il ministro dell’Economia, Padoan. I contatti fra i protagonisti sono conti- nui, ma sia la minoranza “dem” sia Berlusconi sono ancora in attesa di conoscere il candidato del premier. E ognuno rivendica la necessità che siano un nome condiviso. Dopo le prove di forza dei giorni scorsi, consumate durante l’esame della legge elettorale in Senato, sono in corso trattative con tutte le aree dei dissidenti del Pd, “bersaniani” in testa. Ragion per cui in molti attendono un incontro fra il premier e l’ex-segretario: «Non penso - osserva Guerini - che tutto dipenda da un incontro tra i due». Poi, aggiunge: «Si sta ricercando l’unità dentro il Pd sapendo che abbiamo una grande responsabilità: esprimiamo 460 grandi elettori». Un numero alto, ma non sufficiente a eleggere da soli il nuovo inquilino del Colle: tralasciando le prime tre votazioni, dove serve la maggioranza CRISI FINANZIARIA. agguati hanno l’unico effetto di togliere dalla mischia candidati pur autorevoli, ma imposti senza partire dal Pd e da lui che, per ammissione di tutti, deve fare la prima mossa. Sono tre, tutti al momento plausibili, i profili immaginati dal capo del governo per il prossimo capo dello Stato: il politico, opzione che vuole Berlusconi e il Pd, il “tecnico”, e la carta di riserva da calare se il cerchio non quadrasse. Tra i politici la parte del leone la fanno gli ex-se- Gli altri. Civati insiste su Prodi ed evoca lo spettro della scissione PIER LUIGI BERSANI qualificata dei due terzi, dal quarto scrutinio sono infatti necessari 505 voti. «Immaginare di eleggere da soli il presidente - sottolinea Guerini - è immaginare qualcosa che non si può realizzare». Ecco, quindi, che gli altri partiti diventano necessari. Domani, quando Renzi sentirà tutti i partiti, sarà la volta anche di Forza Italia, anche se non è escluso che Renzi e Berlusconi tornino a vedersi in un incontro separato. Il capogruppo degli “azzurri” al Senato, Romani, si dice convinto che il premier non potrà non tener conto del «blocco dei moderati» e che, dunque, sarà difficile che, in caso d’intesa con la minoranza Pd, possa nascere una candidatura sgradita a Forza Italia. Dove, intanto, continuano a registrarsi fibrillazioni con Fitto che intravede il rischio di una «obbedienza cieca» al premier: «Io vorrei una personalità autonoma e di rilievo internazionale». Ma a fare da controcanto c’è l’area più irriducibile della minoranza “dem”: «Vorrei - dice Civati che su Prodi e arriva a evocare la scissione che il nome non fosse deciso da un veto di Berlusconi». Chi non andrà al Nazareno, come il M5S, insiste poi nel voler sapere in anticipo i papabili, in modo da poterli sottoporre al gradimento della Rete con in cambio la promessa di votare il prescelto già al primo scrutinio. Niente veti, né Diktat, però. Renzi alza il sipario sul Quirinale con tre identikit possibili, ma un’unico metodo: cercare la massima condivisione «possibile» a partire dal Pd. Per questo, alla vigilia delle consultazioni, manda a dire che fronde interne, assi trasversali e, men che meno, CRISTINA FERRULLI CHIARA SCALISE In attesa che Crocetta rientri, l’assessore all’Economia fa il punto della situazione Baccei: «Ci servono 3,6 miliardi» e la Regione non sa dove trovarli LILLO MICELI PALERMO. Quale strategia intende adottare la giunta Crocetta per uscire dalla grave situazione finanziaria in cui versa la Regione, si potrà comprendere quando sarà convocato il tavolo di confronto nazionale, a palazzo Chigi, con il sottosegretario alla Presidenza, Delrio. Finora, a spizzichi e bocconi, sono trapelate indiscrezioni che non lasciano intravedere quale direzione si intenda seguire. Al tavolo di confronto tra i governi nazionale e regionale chiede con forza di partecipare anche il sindaco di Palermo, Orlando, nella qualità di presidente dell’Anci-Sicilia. I sindaci isolani, infatti, non si fidano della giunta Crocetta. Non a caso, il prossimo 9 febbraio, in segno di protesta esporranno a mezz’asta le bandiere dei municipi e spegneranno le luci. Sarà ammesso Orlando al tavolo nazionale? Intanto, l’assessore all’Economia, Baccei, in vista del tavolo nazionale, ha chiesto al presidente della Regione, che tornerà alla politica attiva nelle prossime ore dopo avere subito un intervento chirurgico al naso, di convocare, in separata sede, i deputati della maggioranza, quelli dell’opposizione e le forze sociali per illustrare le misure economiche che intende adot- gretari, poiché uno dei papabili, Amato, è visto dai “renziani” come frutto di un’intesa tra Berlusconi e gli ex-ds e dà l’impressione di uscire da una operazione di Palazzo. Con uno schema da rifinire, Renzi domani entrerà nel vivo della partita. Che dovrebbe prevedere due incontri clou: con Berlusconi e con Bersani. Questi nega di pensare, né tanto meno di lavorare, ad accordi con Fi su Amato. «Se non lo vogliono loro, lo dicano», spiegano amici di Bersani che manda messaggi di lealtà, ma chiede che il nome non sia calato un minuto prima della prima chiama: «Altrimenti, invece del premier nominato dal capo dello Stato avremmo il capo dello Stato nominato dal premier». ROSARIO CROCETTA tare, ma anche quali riforme strutturali mettere sul piatto della contrattazione romana. Per potere redigere il bilancio definitivo per il 2015, il fabbisogno calcolato dalla Ragioneria generale è di 3,6 miliardi di euro. Una cifra che la Regione, con le sole proprie risorse, non è in grado di mettere insieme. Anche perché il governo nazionale trattiene direttamente il contributo per il risanamento della finanza nazionale chie- sto alla Sicilia: per il 2015 è di circa 1,5 miliardi di euro. Inoltre, il clima politico non è così idilliaco come poteva lasciare supporre la formazione del Crocetta-ter. Non a caso, il segretario regionale del Pd, Raciti, nei giorni scorsi ha messo in guardia dal rischio di «ricadere nella palude». Sintomo evidente del malessere, la conferenza stampa di Cracolici nel corso della quale lo stesso ha annunciato di avere saputo di essere sta- to denunciato dal direttore generale dell’Asp di Palermo, Antonio Candela, al quale aveva sollecitato l’indizione della gara di appalto per gli infusori d’insulina per i malati di diabete. Insomma, il fuoco cova sotto la cenere. Preoccupazione si coglie qua e là nell’ambito della maggioranza, ma al momento i malumori vengono sopiti. «È Il momento di varare riforme e provvedimenti - ha sottolineato il presidente della direzione regionale del Pd, Lupo - per il risanamento, la riqualificazione delle spesa e l’attrazione degli investimenti per la crescita. Abbiamo straordinarie opportunità da valorizzare, come l’Expo di Milano e la nuova programmazione dei fondi europei. È urgente riunire la maggioranza per condividere le scelte - in particolare, per la prossima finanziaria - e aprire il confronto con le parti sociali». Per ottenere consistenti risparmi si punta alla riduzione del 20% della platea di dipendenti, di ruolo e precari, a libro paga della Regione. Ma un taglio lineare non avrebbe senso. Infatti, sarebbe opportuno individuare le centinaia di dipendenti degli uffici periferici che spesso hanno carichi di lavoro piuttosto evanescenti. Non tutti, comunque. C’è poi il buco che producono le società partecipare strategiche e non strategiche. Sul mercato dovrebbero essere messe anche le Terme di Acireale e Sciacca. Per il presidente della commissione regionale Antimafia, Musumeci, però, «sulla gravissima crisi delle Terme di Acireale e Sciacca vanno individuate responsabilità amministrative e coperture politiche del passato, ma occorre anche neutralizzare possibili tentativi di speculazione messi in atto per favorire interessi privati». Secondo Musumeci, «almeno negli ultimi quindici anni la gestione delle strutture termali non appare finalizzata a obiettivi di efficienza e di efficacia, ed è stata contrassegnata da irregolarità contabili, sprechi e atti clientelari. Una gestione irresponsabile, resa possibile dall’assenza pressocché costante di controllo da parte delle Regione, preoccupata più di effettuare nomine improntate a criteri di fiducia, invece che di competenza». I buchi neri che costellano la storia dell’Autonomia siciliana sono parecchi. Quello delle Terme di Acireale e Sciacca è, certamente, uno dei più vistosi. Avrebbero dovuto e potuto essere il traino del turismo siciliano, anche invernale: invece, sono state trasformate in carrozzoni clientelari. È incomprensibile come stazioni invernali del Centro o del Nord-Europa siano attivi dodici mesi l’anno, mentre Acireale e Sciacca rimangono chiuse nei medi più «freddi». Gli impianti termali gestiti con criteri manageriali producono ovunque ricchezza; in Sicilia solo debiti. DALLA CONVENTION DI SEL L’IDEA DI RIUNIRE LA SINISTRA CONTRO IL PD RENZIANO: TIEPIDI CIVATI E CUPERLO Vendola modello Tsipras: «Doppia tessera ai dissidenti dem» NICHI VENDOLA IERI A MILANO MILANO. «Renzi è peggio di Berlusconi». Dal palco di Human Factor, la “tre giorni” organizzata a Milano, Vendola lancia la sua sfida al premier e prova a porre le basi per la nascita di un fronte, ormai non più soltanto “anti-Nazareno, ma esplicitamente antirenziano, in vista del voto per il Quirinale. Il segretario di Sel, forte del successo di Syriza in Grecia, chiama a raccolta tutte le forze di sinistra italiane a fare da argine al «renzismo» che - assicura - trova la sua massima espressione proprio nel patto del Nazareno e, in futuro, nella nascita di quello che definisce il «partito della nazione» composto da Pd e Fi. Parole che destano maggiormente interesse dopo l’intervento, proprio dal palco di Human Factor, di Civati. Il deputato Pd, pur affermando che per ora non lascia il partito, evoca l’ipotesi di una scissione fra i dem: «In tanti se ne sono già andati. Non c’è bisogno di dividere il Pd, ma io non posso garantire che questo non succeda. Non c’è alcun disegno per rompere». Civati elenca i punti di contrasto con la direzione del partito: conflitto d’interessi, legge elettorale, riforme, lavoro e Quirinale. In particolare, insiste sulla candidatura di Prodi sulla quale - dice - «non ho capito perché il segretario non esprima una parola». Civati punta a far convergere sull’ex- premier i voti della sinistra, dei dissidenti Pd e quelli del M5S con i quali i contatti si sarebbero intensificati negli ultimi giorni, dopo la chiusura di Grillo alla trattativa con Renzi. «Se queste cose interessano il Pd, io ne sarò felice. Se non interessano, come dice Renzi, ce ne faremo una ragione». D’accordo Vendola, per il quale il presidente non deve essere «il garante di un patto scellerato, ma il garante della Costituzione». Nel Pd, però, l’area “bersaniana” punta a una candidatura che unisca il partito: «Mi auguro che ci sia una proposta unitaria, seria, autonoma - dice Cuperlo -. Sarebbe un elemento che darebbe maggiore equilibrio e garanzia al percorso che stiamo per fare». A Milano Cuperlo è stato più tiepido anche in merito all’idea di aderire d’impeto a un “coordinamento delle sinistre” affermando che non ha alcuna intenzione di mollare il partito, in modo da poter «fa- re battaglia da dentro»: ha tutto l’interesse a proseguire un cammino di sinistra assieme a Sel e ad altre forze che si riconoscano nel progetto, ma non a spaccare il Pd. Non prenderà la doppia tessera che Vendola ha lanciato per il coordinamento. Netto Fassina: «Bisogna lasciare da parte la discussione sui contenitori e lavorare sui contenuti. Non serve prendere scorciatoie sui contenitori». È lo scenario all’interno del quale Vendola lancia la proposta del “coordinamento delle sinistre” che, tra l’altro, incassa la convinta adesione dei vecchi amici-rivali di Rifondazione (il segretario, Ferrero, è uno degli ospiti più applauditi a Human Factor). «Possiamo immaginare la nascita di un coordinamento dei popoli di sinistra che dovrebbe lavorare tutto il mese di febbraio per organizzare campagne nazionali. In questo coordinamento, e nella sua proiezione, a questi compagni deve essere consentita la doppia tessera o la doppia militanza. Poi, ci ritroveremo in primavera per fare il punto». TEODORO FULGIONE LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA i FATTI Ebola, mea culpa Oms «Il mondo, compresi noi, troppo lento nel vedere cosa stava succedendo» GINEVRA. La direttrice generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Margaret Chan ha riconosciuto ieri che l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite ha reagito in ritardo allo scoppio dell’epidemia di Ebola in Africa occidentale. «Il mondo, l’Oms inclusa, è stato troppo lento nel vedere cosa stava succedendo» ed «Ebola è una tragedia che ha insegnato al mondo, e all’Oms, molte lezioni, anche su come prevenire simili eventi in futuro», ha detto Chan nel suo intervento davanti al Consiglio esecutivo dell’Oms, riunito in sessione speciale a Ginevra per fare il punto sull’epidemia che ha causato circa 9mila morti in Sierra Leone, Guinea e Liberia. La direttrice generale ha detto che servono cambiamenti urgenti per, tra l’altro, rafforzare il modo in cui l’Oms lavora durante le emergenze ed ha proposto la creazione di un fondo di emergenza. Sul fronte dell’attuale epidemia di Ebola, la più grave in 40 anni di storia del virus, la direttrice generale dell’Oms ha detto che i dati indicano che è stato «evitato lo scenario peggiore. Ora dobbiamo concentrarci sulle misure di sanità pubblica». LONDRA Beffata la sicurezza di Cameron LONDRA. Downing Street starebbe rivedendo le procedure di sicurezza dopo che un uomo che ha affermato di essere Robert Hannigan - il capo dell’agenzia di sorveglianza britannica Gchq - si è fatto passare al telefono il primo ministro David Cameron. Lo scrive la Bbc online. Il premier ha chiuso la chiamata quando si è capito che si trattava di uno scherzo. Nessuna informazione sensibile è stata diffusa nella chiamata, precisa Downing Street. La Gchq era finita al centro dello scandalo Datagate con l’americana Nsa. LA SCHEDA L’anfiteatro romano di Catania è situato al centro della piazza di Via Stesicoro. Con una circonferenza esterna di 309 metri e un’arena di 192 metri, può considerarsi uno dei più grandi anfiteatri di età romana in Italia, risultando inferiore solo al Colosseo e a quello di Verona. Secondo i calcoli degli archeologi poteva contenere ben 15.000 spettatori tra seduti e in piedi. Costruito con pietra lavica, marmo e mattoni venne arricchito da una serie di decorazioni e di stucchi che dovevano conferirgli un tocco d’eleganza. Dalla tecnica costruttiva, utilizzata soprattutto nel periodo compreso fra l’età di Adriano e quella degli Antonini, si ipotizza che fu Luci hi-tech e app, la nuova vita del “Colosseo” sotto il Vulcano Dal Cnr un progetto per valorizzare l’Anfiteatro romano di Catania ISABELLA DI BARTOLO OCCASIONE MANCATA na meraviglia soffocata dalla città moderna. L’Anfiteatro romano è un tesoro ancora nelle viscere di piazza Stesicoro che, da secoli, cela alla vista il monumento che magnificò la Catania di età imperiale e che, grazie agli studi eseguiti nel 2006 dall’Istituto archeologico germanico di Roma, rivela alcuni suoi misteri. Il monumento etneo è un sito archeologico sui generis: nascosto eppure prepotentemente visibile. Della sua grandezza fanno capolino solo piccole porzioni che alimentano il fascino e la voglia di riscoprirlo nella sua integra bellezza. Per questa ragione, il 2 febbraio del 2006 venne istituita dal governo regionale una “Commissione tecnico-scientifica per lo studio Nel 2006 il governo regionale istituì la “Commission e tecnicoscientifica per lo studio e la valorizzazione del complesso archeologico dell’Anfiteatr o di Catania” di cui si sono perse le tracce. U sì l’Anfiteatro è stato protagonista di una serie di studi curati anche da Umberto Spigo, grande conoscitore del sito, che avviò un saggio archeologico e rilievi per restituire il monumento nelle sue fasi costruttive. Quel che è certo, è che l’Anfiteatro romano non ha la cura che merita per la sua stessa ubicazione, proprio nel cuore del centro di Catania, e per le peculiarità della sua costruzione: ciò lo distingue molto dagli altri anfiteatri dell’antichità. La vita della città etnea è legata all’Etna, alle grandi eruzioni che hanno imposto l’aspetto urbano di Catania. E così l’Anfiteatro si trova in un’area caratterizzata da una depressione dovuta a una colata lavica. Ed è proprio dentro la lava che venne costruita dai Romani l’arena, mentre il livello vero di camminamento si trova 8 metri più su; questa conformazione molto strana con l’arena interrata e il livello di accesso al primo rango contraddistingue l’Anfiteatro che è dunque diverso dal Colosseo di Roma e, in Sicilia, da quello di Siracusa. La sua forma particolare e lo stesso fatto di essere così nascosto, dopo essere stato ricoperto da altre colate di lava, danneggiato da terremoti e poi protagonista della crescita urbana della città lo rendono un unicum». A differenza di altre realtà urbane, Catania si è estesa tutt’intorno al monumento senza tenerne conto. «Non è stato così, per esempio, a Lucca dove i quartieri sono stati condizionati dalla presenza del monumento – dice Mertens- o a Roma. A Catania no, tutto è stato coperto e poi riutilizzato. .5 Poi distrutto dal terremoto e ricostruito e, ancora, rinato in età barocca. La città attorno all’Anfiteatro è sorta senza rispettare il grandioso monumento che, allo stesso tempo, è sempre stata parte della città nelle sue varie fasi di vita». La decisione della Regione, 8 anni fa, mirava a colmare la vacatio della conoscenza del sito e dunque a promuovere una sua valorizzare vera. Ma nulla è stato fatto dopo una prima riunione della Commissione degli esperti. «Avevamo dato disponibilità con entusiasmo – dice Giuseppe Voza, archeologo e soprintendente emerito di Siracusa – proprio per la straordinaria valenza di questo sito. Ognuno di noi avrebbe dato il proprio contributo per far sì che l’Anfiteatro fosse studiato, scavato e messo in sicurezza per riconsegnarlo a Catania e al mondo in una ritrovata bellezza. Il monumento è uno dei baluardi dell’antichità che merita di essere meglio conosciuto e, quindi, valorizzato ed è un vero peccato che nulla sia stato più fatto». Dopo alcuni tentativi della Regione di ridar vita alla Commissione senza tuttavia alcun risultato concreto, le ultime notizie relative all’Anfiteatro sono quelle del Centro nazionale di ricerche che, nell’ambito delle iniziative volte promuovere alcuni simboli delle città siciliane, ha scelto il monumento etneo per un esperimento di innovazione archeologica: il sito sarà illuminato con un sistema sofisticato di led su esempio di quanto già realizzato per le Terme Achilliane che si estendono sotto piazza Duomo. «Stiamo valutando il progetto – dice il direttore dell’Ibam del Cnr, l’archeologo Daniele Malfitana – per poter contribuire alla rinascita del monumento come è stato fatto per le Terme Achilliane. Un’idea ancora in fieri che rappresenta un significativo, ulteriore, impegno nei confronti della città etnea e dei suoi monumenti antichi non adeguatamente valorizzati». E di valorizzazione e futuro parla anche l’archeologo tedesco che in Sicilia ha curato campagne di scavi e di rilievi che hanno restituito pezzi dell’Isola più antica. «Si potrebbe almeno pensare di dare lustro a piazza Stesicoro – dice Dieter Mertens – dando nuovo lustro così al monumento almeno nella sua parte oggi visibile. L’Anfiteatro romano, insieme con il Teatro, rese la città di Catania tra le più monumentali di età romana. E la corretta conoscenza e dunque valorizzazione di questo sito, contribuirebbe a una vera rivalutazione dell’antica Catania greca che in epoca romana ha avuto la sua grande importanza, la sua più bella prosperità». MASSACRATO. “Arancia meccanica” a Mentana Ucciso per 1.800 euro e un tablet ma anche per una donna contesa arrestati tre giovani romeni edificato intorno al II secolo a. C. In seguito fu parzialmente coperto dalla lava del 251 d. C., durante un’eruzione dell’Etna. Conobbe il suo massimo splendore solo in epoca romana. Gli scavi che lo riportarono alla luce risalgono al 1904. e la valorizzazione del complesso archeologico dell’Anfiteatro di Catania” di cui, oggi, si sono perse le tracce. Nello stesso anno di nascita della commissione di esperti vennero avviate alcune importanti indagini i cui risultati sono in fase di ultima revisione scientifica. La commissione, voluta dall’allora soprintendente Maria Grazia Branciforti e sostenuta dall’ex assessore regionale ai Beni culturali, Lino Leanza, mise insieme i più grandi studiosi ed esperti di archeologia romana e tecniche edilizie antiche che, a titolo gratuito, avrebbero dovuto dettare le linee della rinascita del monumento. Tra loro il docente Dieter Mertens, già direttore dell’Istituto germanico archeologico di Roma e archeologo di fama internazionale, e l’architetto Heinz Junger Beinz (che ha curato tra gli altri anche il progetto di restauro della Domus aurea di Roma) e che ha firmato l’ultimo studio sul monumento con i colleghi Frank Becker e Umberto Spigo. Saggio che sarà a breve pubblicato e svelerà i segreti del monumento a partire dalla sue precedenti fasi costruttive. Gli studiosi hanno infatti individuato un primo anfiteatro, molto più piccolo di quello in parte visibile oggi, grazie all’esattezza del rilievo e alla registrazione di tutti i reperti rinvenuti ma anche grazie alla mappatura delle differenti tecniche murarie. «Il nostro lavoro era iniziato con grande passione - dice il professor Mertens - e co- ROMA. Massacrato di botte per un bottino di 1.800 euro in contanti, un tablet e un iphone. È stato risolto in poche ore dai carabinieri del Comando provinciale di Roma l’omicidio di Lucio Giacomoni, il medico di famiglia in pensione ucciso venerdì sera nella sua villa di Mentana, alle porte di Roma. I tre presunti responsabili, giovani romeni di 24, 25 e 26 anni, sono stati fermati nella notte tra sabato e ieri e hanno confessato. Per gli investigatori, il professionista 71enne, è stato ucciso durante una violenta rapina. L’uomo sarebbe rimasto in balìa dei malviventi per circa un’ora. Dietro il colpo finito nel sangue, secondo chi indaga, ci sarebbe anche un movente passionale: uno dei rapinatori, quello nella cui abitazione è stato trovato il tablet della vittima, contendeva all’anziano medico una giovane donna romena. Sarebbe stata lei a fornire al connazionale l’informazione, poi rivelatasi errata, che il medico avesse in casa la disponibilità di una grossa somma di denaro. La banda, composta da due incensurati e un terzo con un piccolo precedente per detenzione di arnesi da scasso, era infatti convinta che in casa ci fossero circa 20mila euro, e ha picchiato brutalmente il 71enne per costringerlo a parlare. Immobilizzata e sequestrata anche un’amica del medico, una moldava di 23 anni, che venerdì sera era in casa con L’“errore” I tre romeni erano convinti che in casa ci fossero 20mila euro perché Giacomoni (nella foto), abituato a pagare in contanti anche cifre alte, il giorno prima aveva effettuato un prelievo lui. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, i tre fermati hanno prima staccato la corrente nell’abitazione e poi, quando il professionista è uscito all’esterno per capire l’entità del guasto, si sono scagliati contro di lui. Lo hanno pestato selvaggiamente, sbattendogli anche la testa per terra sul cemento, per convincerlo a parlare: «Devi dirci dove hai messo i soldi» gli avrebbero ripetuto. Poi lo avrebbero trascinato all’interno dove c’era la ragazza. A scatenare la furia dei rapinatori, probabilmente la resistenza dell’uomo a parlare o un tentativo di reazione. LA SICILIA 6. LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 i FATTI Egitto. Finisce nel sangue il quarto anniversario della rivoluzione contro l’allora presidente Mubarak. Mano pesante della polizia, ma anche violenze dei «terroristi» Fratelli musulmani i fronti caldi Riesplode piazza Tahrir scontri e morti al Cairo Il video dell’uccisione di un leader di sinistra icona della negazione dei diritti all’Angelus Appello del Papa per l’Ucraina «Basta ostilità Sì al dialogo» FAUSTO GASPARRONI CITTÀ DEL VATICANO. Papa Francesco ha rinunciato ieri al tradizionale lancio delle due colombe della pace insieme ai ragazzi dell’Acr, memore del fatto che l’anno scorso i due volatili, appena spiccato il volo dalla finestra dello studio papale, furono attaccati da un gabbiano e da una cornacchia (sui giornali ci fu addirittura chi lo interpretò come un presagio nefasto): ieri all’Angelus si è quindi ripiegato, all’ultimo momento, su un più asettico lancio di palloncini dai tremila bambini dell’Azione Cattolica Ragazzi, presenti in piazza per la “Carovana della pace”. Ma Bergoglio non ha rinunciato a elevare un forte appello di pace, dedicandolo agli ultimi tragici fatti accaduti in Ucraina. «Seguo con viva preoccupazione - ha detto il Pontefice scandendo lentamente le parole - l’inasprirsi degli scontri nell’Ucraina orientale, che continuano a provocare numerose vittime tra la popolazione civile». «Mentre assicuro la mia preghiera per quanti soffrono ha aggiunto -, rinnovo un accorato appello perché si riprendano i tentativi di dialogo e si ponga fine ad ogni ostilità». Dopo la strage compiuta a colpi di missili dai separatisti proRussia nella città di Mariupol, con 30 morti e 93 feriti tra la popolazione civile - tra le vittime anche un bimbo di cinque anno e sette minori - il Papa è tornato immediatamente a far sentire la sua voce per la fine degli scontri, che proprio in questi giorni conoscono un drammatico inasprimento. Al conflitto in Ucraina, tra l’altro, Bergoglio ha dedicato numerosi appelli, l’ultimo il 12 gennaio scorso, subito prima di partire per l’Asia, nel discorso di inizio d’anno al Corpo diplomatico, quando ha detto che la «vicina Ucraina» è «divenuta drammatico teatro di scontro e per la quale auspico che, attraverso il dialogo, si consolidino gli sforzi in atto per fare cessare le ostilità, e le parti coinvolte intraprendano quanto prima, in un rinnovato spirito di rispetto della legalità internazionale, un sincero cammino di fiducia reciproca e di riconciliazione fraterna che permetta di superare l’attuale crisi». All’Angelus il Papa ha anche ascoltato il messaggio letto «per testimoniare il nostro desiderio di pace» da due ragazzi dell’Acr di Roma Sara e Matteo - affacciatisi con lui dalla finestra su Piazza San Pietro. Il tema della giornata, per il Pontefice, era comunque anche l’esortazione alla preghiera e a rafforzare l’impegno per la piena unità di tutti i cristiani, a conclusione della Settimana a questo dedicata. «È una cosa brutta che i cristiani siano divisi! - ha esclamato all’Angelus - Gesù ci vuole uniti: un solo corpo. I nostri peccati, la storia, ci hanno divisi e per questo dobbiamo pregare tanto perché sia lo stesso Spirito Santo ad unirci di nuovo». «Il diavolo - lo sappiamo - è il padre delle divisioni, è uno che sempre divide, che sempre fa guerre, fa tanto male», ha aggiunto. Poi nel pomeriggio, nella celebrazione dei Vespri nella basilica di San Paolo fuori le Mura, davanti ai rappresentanti delle altre Chiese, Francesco ha detto che «tante controversie tra cristiani, ereditate dal passato, si possono superare mettendo da parte ogni atteggiamento polemico o apologetico e cercando insieme di cogliere in profondità ciò che ci unisce». RODOLFO CALÒ IL CAIRO. Sanguinosi scontri tra sostenitori dei Fratelli Musulmani e le forze dell’ordine hanno segnato il quarto anniversario della Rivoluzione egiziana che durante la Primavera araba depose l’allora presidente Hosni Mubarak. Bilanci ufficiali provvisori citati dai media in serata riferiscono di almeno 18 morti e una cinquantina di feriti. Circa 150 gli arresti. Le avvisaglie Già alla vigilia c’erano state manifestazioni disperse dalla polizia che avevano causato la morte di una ragazzina di 17 anni ad Alessandria venerdì e, il giorno dopo, di Shaimaa Al-Sabbagh, attivista di un piccolo partito di sinistra secondo le più recenti ricostruzioni raggiunta alla schiena da proiettili di gomma sparati a distanza ravvicinata. I loro volti, freschi e graziosi accostati nelle foto rilanciate su siti d’informazione e social network, e l’immagine della militante di 33 anni fra le braccia di un uomo che la soccorre le hanno rese in poche ore icone della negazione del diritto di manifestare che colpisce i Fratelli Musulmani ma anche altre formazioni non illegali. L’anniversario Mentre nel 2011 milioni di persone colmarono l’enorme piazza Tahrir al centro del Cairo, quest’anno l’immensa rotatoria era chiusa da una ventina di blindati, filo spinato e barriere di metallo con i colori della bandiera egiziana. In una capitale relativamente deserta per paura degli scontri, anche altre parti del centro sono state bloccate o presidiate in maniera massiccia da forze dell’ordine ed esercito anche con armi pesanti. Gli incidenti Da particolari del bilancio di morti e feriti emerge che la polizia ha usato la mano pesante in tre quarti dei casi ma anche che i Fratelli Musulmani sono tornati a sparare come ai tempi delle proteste contro la rimozione da parte dei militari del presidente e loro leader Mohamed Morsi. Fra le vittime, in gran parte (12) segnalate ad Al Matariyyah, un turbolento quartiere filo-Confraternita nella periferia nord-est del Cairo, c’è almeno anche un giovane poliziotto, riferisce il ministero dell’Interno. Il dicastero ha sostenuto inoltre che un manifestante ucciso ad Alessandria stava sparando con un mitra. Altre due vittime della giornata erano «terroristi», secondo la definizione ufficiale che indica in genere i Fratelli musulmani messi al bando un anno fa, morti per l’esplosione dell’ordigno che stavano piazzando sotto un pilone. In serata circolavano informazioni su altri due agenti uccisi «da sconosciuti» a Giza, nell’ovest del Cairo. Come nel 2014 Il bilancio è ancora inferiore ma si av- vicina ai 29 morti dell’anno scorso (in cui c’erano state però 14 vittime alla vigilia). Nei 18 giorni di rivolta iniziati il 25 gennaio contro il regime di Mubarak, morirono più di 800 persone e uno slogan della manifestazione di ieri inneggiava contro «gli assassini dei martiri». Il caos è stato accresciuto fra l’altro da un ufficio circoscrizionale dato alla fiamme con bottiglie molotov sempre a Giza e da un ordigno che ha feri- CALCIO, SHOCK ALLO STADIO IN BELGIO Defour, l’ex centrocampista dello Standard Liegi viene “decapitato” su uno striscione degli ultrà ROMA. Duemila metri quadri di cattiveria e volgarità: «Un inno all’odio e alla violenza», titolano i giornali online belgi, mentre fanno il giro del mondo le immagini dell’enorme striscione - un personaggio da film dell’orrore che impugna una scimitarra e mostra la testa mozzata del “traditore”, affiancato dalla scritta «Rosso o morto» - esposto dagli tifosi dello Standard Liegi per accogliere l’odiato ex Steven Defour, centrocampista passato la scorsa stagione agli arcirivali dell’Anderlecht dopo aver militato cinque anni in biancorosso fino al trasferimento al Porto nel 2012. La vicenda avrà un seguito perché le autorità di Liegi hanno convocato il capo degli ultrà dello Standard, ma loro saranno soddisfatti sia per l’impatto sui media, sia perché Defour si è fatto espellere per un gesto di reazione, contribuendo alla sconfitta per 2-0 dell’Anderlecht. Il “Clasico” del Belgio è una partita calda per la forte rivalità che c’è tra i due club e tra le rispettive tifoserie, spesso segnata da scontri, che non sono mancati anche ieri. Quel che si è visto ieri allo stadio di Liegi ha però raggiunto vette insolite di cattivo gusto anche nel mondo poco edificante degli ultrà. Defour sapeva che il suo ritorno a Liegi non sarebbe stato facile ma probabilmente non prevedeva tale accoglienza e, dopo aver subìto anche insulti e fischi continui, ha reagito male ad una decisione dell’arbitro, calciando il pallone in tribuna contro i suoi ex tifosi, facendosi espellere. Il giocatore non ha commentato lo striscione, ma si è scusato con i propri tifosi per l’espulsione, sostenendo però di non averla capita. Non solo lui è finito però nel mirino dei tifosi del Liegi: un grosso petardo è esploso a pochi metri dal portiere ospite Proto, senza causargli danni. to due poliziotti nell’est della capitale. Alla vigilia il presidente Abdel Fattah al Sisi, in un discorso televisivo, aveva esaltato la rivoluzione antiMubarak ma anche la «correzione» che la sollevazione di fine giugno 2013 aveva apportato dando l’occasione ai militari di cacciare gli integralisti islamici rivelatisi troppo invadenti istituzionalmente ed inefficienti. Ieri è stato prolungato di altri tre mesi il coprifuoco imposto sul Sinai settentrionale in ottobre dopo un sanguinoso attentato dinamitardo. Lo annunciano media ufficiali come l’agenzia Mena e la tv di Stato. Un coprifuoco serale-notturno di 14 ore era stato dichiarato nel nord della penisola dopo l’attentato terroristico con almeno 33 uomini della sicurezza uccisi il 24 ottobre a Sheikh Zuweid: era stato il peggior attacco in Egitto dell’ultimo anno. L’attentato era stato rivendicato da Ansar Bait al-Maqdis, i “Partigiani di Gerusalemme”, il principale gruppo jihadista egiziano da poco ribattezzatisi “Stato del Sinai” nel quadro di un’alleanza con l’Isis. In dicembre il divieto di circolare era stato ridotto a 11 ore, dalle sette di sera alle sei del mattino. Misura cautelare per l’albanese arrestato a Fontanarossa CATANIA. Si sgonfia la pista legata al terrorismo, mentre sono stati contestati reati da delinquente comune CONCETTO MANNISI CATANIA. Fabbricazione e possesso di documenti falsi nonché utilizzo indebito di carta di credito. Sono esclusivamente questi i reati contestati a Ziadin Gjorgji, l’albanese di trent’anni arrestato lo scorso 21 gennaio da personale della polizia aeroportuale mentre cercava di imbarcarsi su un volo per Londra utilizzando una carta di’imbarco stampata on line e un documento falso, ma dopo avere passato i consueti controlli con il suo documento e un’altra carta d’imbarco, valida anch’essa, per il volo diretto a Bucarest che sarebbe partito da lì a poco. Una circostanza che ha allarmato in tanti e che ha fatto pensare a possibili strategie terroristiche. Ciò anche in consi- Controlli all’interno dell’aeroporto di Fontanarossa derazione del fatto che in una pen drive sequestrata all’uomo è stata trovata una foto dello stesso albanese in compagnia di un altro soggetto, armato, come il Gjorgji, di kalashnikov. La domanda che ci siamo posti a quel punto, però, è stata semplice: è lecito ritenere che un terrorista, per altro già fermato a Malpensa appena qualche giorno prima mentre cercava di imbarcarsi su un altro volo con documento contraffatto, sia stato così stupido da farsi sorprendere in fallo in tal modo? Apparentemente la risposta è no, anche se i magistrati della Procura della Repubblica si stanno riservando giustamente qualche margine di dubbio, affermando che indagini sono in corso per “valutare la sussistenza di più gravi ipotesi di reato”. Di che genere di indagini si sta parlando? Di quelle affidate alla squadra mobile, alla Digos, ma soprattutto al compartimento Sicilia orientale della polizia postale e delle comunicazioni, che dopo avere estratto dalla pen drive sequestra- LA PROCURA IN STAND BY Si resta in attesa di «valutare più gravi ipotesi di reato». Lo si legge in una nota relativa all’arresto dell’albanese emessa dalla Procura etnea: l’attesa è per i dati presenti nel computer dell’uomo, estratti dalla polizia postale ta al Gjorgji una serie di file propedeutici alla realizzazione di documenti falsi, hanno analizzato il telefonino dell’uomo e hanno eseguito accertamenti irripetibili sul computer portatile dell’albanese, per altro ancora in corso. Dal telefonino non sono emersi contatti sconvolgenti, mentre ci vorrà qualche giorno per avere i risultati degli accertamenti irripetibili (nel senso che possono essere eseguiti soltanto una volta, perché poi i dati del computer non saranno più utilizzabili) che chiariranno una volta per tutte se il Gjorgji - per il quale il Gip ha applicato la custodia cautelare in carcere, così come richiesto dalla Procura - ha contatti di natura terroristica, con la criminalità organizzata o se sia soltanto un comunissimo malfattore. LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA i FATTI il ricatto Barbaramente uccisi NOVEMBRE OTTOBRE SETTEMBRE AGOSTO Salgono a 7 i non mediorientali decapitati dai jihadisti, 6 dall'Isis in Siria, 1 da un gruppo affiliato algerino 19 agosto 2 settembre DICEMBRE GENNAIO JAMES FOOLEY 40 anni freelance Usa STEVEN SOTLOFF 31 anni reporter Usa DAVID HAINES 14 settembre 44 anni esperto Ong (Gb) HERVÉ GOURDEL 24 settembre 55 anni (Algeria) guida alpina (Fra) 3 ottobre ALAN HENNING 47 anni cooperante inglese PETER KASSIG 16 novembre 26 anni cooperante Usa 24 gennaio HARUNA YUKAWA 42 anni contractor nipponico AGENTI DELL’UNITÀ TIRATORI SCELTI DELLA POLIZIA DI FRONTIERA PRESIDIANO L’ALL’AEROPORTO DI FIUMICINO ANSA Cercansi cento 007 contro il terrorismo in Italia Verso un “reclutamento” straordinario nell’intelligence Permesso di soggiorno a chi denuncerà il jihadista MASSIMO NESTICÒ ROMA. In attesa che il Consiglio dei ministri, mercoledì prossimo 28 gennaio, dopo due rinvii, approvi le misure antiterrorismo, è ancora in corso e tra non poche difficoltà, il lavoro di limatura e coordinamento dei tanti ministeri - soprattutto il Viminale di Angelino Alfano - che collaborano al pacchetto di provvedimenti. Mentre si rifinisce la messa a punto e si calibrano le nuove strategie di contrasto, è continuato l’intensificarsi della sorveglianza delle forze dell’ordine negli scali aeroportuali e nelle stazioni dove l’allerta è sempre alta dopo le stragi di Parigi. Alla stazione di Torino Porta Nuova, la Polfer ha identificato 56 persone, 22 delle quali straniere. Tra loro un marocchino che si era allontanato dagli arresti domiciliari. A Catania, invece, è stato convalidato l’arresto dell’albanese sospetto che tre giorni fa aveva tentato di prendere un volo per Londra con un passaporto falso. Tra le misure allo studio contro la minaccia del fondamentalismo islamico armato - il condizionale è d’obbligo per la delicatezza della materia già saltata all’ultimo momento dall’ordine del giorno di due Cdm - ci sarebbe anche la concessione del permesso di soggiorno a chi collabora con l’intelligence, come incentivo. Gli uffici legislativi sono al lavoro sulle bozze: coinvolti Interno, Giustizia, Difesa, Esteri, Economia ed anche la presidenza del Consiglio dei ministri per la parte che riguarda i servizi segreti. Il responsabile degli 007, il sottosegretario I LE MISURE W introduzione di un nuovo reato per punire i foreign fighters W ritiro del passaporto ai sospetti jihadisti W oscuramento dei siti islamisti W stretta sui precursori di esplosivi che servono a confezionare bombe Marco Minniti, ha preparato le proposte per «elevare, in maniera mirata, la capacità degli organismi di sicurezza». Sul piano legislativo si punta ad ampliare le garanzie degli agenti che operano in scenari ad alto rischio, dandogli la possibilità di testimoniare sotto falso nome per non bruciare la vera identità degli infiltrati. Si prevede anche di fornire «nuovi strumenti di acquisizione informativa», consentendo agli 007 di avere colloqui con i detenuti (ora vietati dalla legge). L’obiettivo è quello di mettere sotto stretto monitoraggio un ambiente, quello carcerario, particolarmente fertile al proselitismo jihadista. Nel “pacchetto”, dovrebbe esserci anche un piano di “reclutamento” straordinario nell’intelligence di professionalità specialilizzate: si tratterebbe di circa 100 uomini in più nel triennio 20152017 da impiegare nei campi del terrorismo di matrice religiosa, della conoscenza di lingue rare e della sicurezza cibernetica. Cinque milioni di euro la spesa aggiuntiva prevista. Naturalmente il piano di contrasto punta anche sul miglioramento tecnologico con il potenziamento dei database, della capacità di ricerca e di condivisione delle informazioni, degli strumenti informatici e dei collegamenti. Nato inizialmente come snello disegno di legge (5 articoli) predisposto da Alfano, in collaborazione con il Guardasigilli Andrea Orlando, negli ultimi giorni il “pacchetto” si è appesantito e a quel punto si è deciso di trasformarlo in un decreto accorpandovi anche il rifinanziamento delle missioni internazionali. CONTROLLI. S’intensifica in Italia la sorveglianza delle forze dell’ordine negli scali aeroportuali e nelle stazioni Il piano Nel decreto le proposte di Alfano e del responsabile dei servizi segreti Nella discussione generale è finita anche l’ipotesi di inserirvi l’istituzione della Procura nazionale antiterrorismo, da incardinare nella Direzione nazionale antimafia. Ma questo nodo non è sciolto. Tanta carne al fuoco, dunque, e non tutta da introdurre con decreto legge. Per questo sembrerebbe che parte delle misure - quelle sulle quali c’è unanimità - verranno incanalate per decreto, ed il resto in un disegno di legge che seguirà l’iter parlamentare, compresa la Procura antiterrorismo che in molti preferirebbero incardinare presso la Procura nazionale antimafia. Nel decreto dovrebbero andarci alcune delle misure proposte da Alfano: l’introduzione di un nuovo reato per punire i foreign fighters, il ritiro del passaporto ai sospetti jihadisti, l’oscuramento dei siti islamisti e la stretta sui precursori di esplosivi che servono a confezionare bombe. Dovrebbero entrarci anche le proposte di Minniti. Ancora nel decreto, infine, dovrebbe esserci il rifinanziamento delle missioni internazionali, che coinvolgono il ministero degli Esteri e quello della Difesa, con circa 800 milioni di euro. In questo ambito sarà inserito il nuovo stanziamento per l’operazione “Strade Sicure”, che prevede l’impiego di un contingente di militari a disposizione dei prefetti per la sicurezza nelle città. Tagliato da 4.250 a 3.000 uomini dall’inizio di quest’anno, si stanno cercando le risorse per ripristinare il numero precedente e, se possibile, arrivare anche a 5.000 divise in campo. .7 Sotto più stretto controllo anche gli stranieri reclusi in carcere Per le nuove spie 5 milioni, e 800 milioni per missioni estere Nuovi fondi e più uomini per “Strade sicure” Video Isis vero ora Tokyo teme per l’altro ostaggio CLAUDIO ACCOGLI ROMA. Il Giappone è sotto shock, «senza parole», dopo l’annuncio dell’uccisione da parte dell’Isis di uno dei due ostaggi nelle mani dello Stato islamico, Haruna Yukawa. Le immagini dell’esecuzione pubblicate in rete dai jihadisti sono «verosimilmente autentiche», stima il governo giapponese, ora alle prese con il tentativo di salvare l’altro ostaggio, il reporter Kenji Goto. Tokyo ha deciso di non commentare la nuova richiesta dei seguaci di Abu Bakr al Baghdadi, che vogliono la liberazione di una terrorista qaedista, Sajida al-Rishawi, detenuta in Giordania, per rilasciare l’uomo. Il Giappone «darà una risposta in stretta collaborazione con la Giordania, avendo per priorità il salvataggio della vita umana», ha sottolineato il premier Shinzo Abe. Anche Amman ha un ostaggio catturato dall’Isis: è il pilota Muadh al Kassasbe, sulla cui sorte si rincorrono voci discordanti. È toccato proprio a Goto annunciare la morte dell’amico Yukawa, con un fermo immagine in cui tiene in mano la foto della decapitazione e un audio in inglese. «È semplice, consegnate loro Sajida e io sarò liberato», recita l’audio che accompagna il fermo immagine, attribuito a Goto: «I nostri responsabili sono ironicamente in Giordania, dove la loro sorella Sajida è tenuta prigioniera». E ancora: «Stanno diventando giusti, non chiedono più denaro, così non dovrete preoccuparvi di finanziare i terroristi». Rita Katz, la “cacciatrice” di jihadisti che ha fondato il Site, sottolinea che «non è la prima volta che lo Stato islamico cambia le proprie richieste. Prima di uccidere James Foley, l’organizzazione aggiunse un’opzione per la liberazione di prigionieri musulmani all’iniziale richiesta di un riscatto». Il Site conferma che il video è stato pubblicato dall’Isis, ma non riesce a spiegare perché sia tanto diverso da quelli precedenti. Senza loghi “ufficiali”, senza una regia articolata, con una qualità scadente. Nulla a che vedere con i precedenti filmati. Forse è il segno che i jihadisti sono alle strette, incapaci di utilizzare la propria filiera propagandistica digitale. Barack Obama intanto assicura che gli Usa lavoreranno col Giappone e con tutti gli alleati per portare davanti alla giustizia i responsabili dell’assassinio dell’ostaggio giapponese e di tutte le altre vittime dei jihadisti: «Continueremo ad agire con lo scopo di sconfiggere l’Isis», ha detto il presidente americano. Sono già oltre 6.000 i miliziani dell’Isis uccisi dall’inizio dei raid della Coalizione. Villaggi rasi al suolo, «donne e bimbi sgozzati come agnelli» Nella loro offensiva i Boko Haram compiono nuovi massacri di massa in Nigeria. Liberati però 192 ostaggi ALLARME PER MAIDUGURI Amnesty International: «Temiamo che la vita di centinaia di migliaia di civili sia in pericolo». Maiduguri ha più di un milione di abitanti. Se la conquistassero i Boko Haram otterrebbero un nodo di enorme importanza per il “Califfato” ROMA. Villaggi rasi al suolo, donne e bambini sgozzati, omicidi di massa. A tre settimane dalle elezioni presidenziali in Nigeria, i fondamentalisti islamici Boko Haram hanno ulteriormente intensificato l’offensiva contro città e villaggi nel Nord-est, peraltro abitati a grandissima maggioranza da musulmani. A partire dalla notte tra sabato e ieri hanno sferrato attacchi coordinati di inaudita violenza contro la capitale dello Stato di Borno, Maiduguri, e contro la vicina località di Monguno. Hanno però trovato l’accanita resistenza dell’esercito regolare che sembra essere riuscito a impedire la caduta della città. Ieri pomeriggio i militari hanno esteso a 24 ore il coprifuoco, già in vigore da un anno per 12 ore al giorno. Attualmente nessun ci- vile può entrare o uscire dalla metropoli e Amnesty International ha lanciato un drammatico grido d’allarme. «Temiamo - ha comunicato l’organizzazione umanitaria - che la vita di centinaia di migliaia di civili sia in pericolo». Maiduguri ha più di un milione di abitanti e se i Boko Haram la conquistassero si impadronirebbero di un nodo di enorme importanza strategica e commerciale per il “Califfato” che, in stretto coordinamento con l’Isis di Abubakr alBaghdadi, gli integralisti stanno cercando di imporre come Stato indipendente nel Nord-est della Nigeria. Bloccati a Maiduguri con un bilancio di almeno 200 combattenti morti, ieri i Boko Haram si sono però spostati più a Sud, nello Stato di Adamawa, al confine con il Camerun. Qui hanno avuto campo libero: le milizie di autodifesa degli abitanti non sono riusciti a fermarli e alcuni superstiti riferiscono di un’ennesima carneficina. Sopravvissuti fuggiti nella foresta hanno raccontato che i fanatici sono arrivati all’alba mitragliando e lan- SCENE DI GUERRA IN NIGERIA ciando bombe a mano, hanno incendiato e raso al suolo interi villaggi, «sgozzando come agnelli donne e bambini». I testimoni hanno citato Garta, Mbororo, Shadu, Liddle, Kamala e Ghumci, località che sarebbero state letteralmente cancellate dalla carta geografica. E Michika, una cittadina di circa 10.000 abitanti dove «non si riescono a contare i morti». In questa situazione ieri a Lagos, capitale commerciale del più popoloso Paese d’Africa, è arrivato il segretario di stato Usa, John Kerry. Una visita lampo per incontrare il presidente uscente Goodluck Jonathan, cristiano del Sud che si è ricandidato, e il suo principale avversario Muhammadu Buhari, ex dittatore militare negli anni Ottanta, musulmano del Nord che della lotta ai Boko Haram Visita di Kerry in vista delle elezioni: «Questo voto sia pacifico» ha fatto il suo vessillo elettorale. «Quelle del 14 febbraio saranno le più imponenti elezioni democratiche del continente - ha detto Kerry -. È assolutamente necessario che questo voto si svolga in modo pacifico e che la consultazione sia credibile, trasparente», senza brogli né violenze. Nella tragedia causata dai Boko Haram ieri è comunque spuntata anche una buona notizia: sono stati liberati 192 donne e bambini rapiti dai miliziani lo scorso 6 gennaio nello Stato di Yobe. Sono stati liberati ma nella maggior parte dei casi non potranno tornare alle loro case, ai loro mariti e padri. Il 6 gennaio le case erano state date alle fiamme e quasi tutti gli uomini erano stati ammazzati. ROSSELLA BENEVENIA LA SICILIA 8. LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 i FATTI «Screening per tutti» Esperti: fare alla totalità dei neonati quello neonatale allargato ROMA. Estendere lo screening neonatale allargato a tutti i neonati, possibilmente con linee guida emanate dal ministero della Salute. È questa la richiesta che arriva da molti specialisti italiani, che sottolineano come questo programma di test effettuati entro 72 ore dalla nascita del bambino sia fondamentale per la cura di molte patologie. Attualmente, lo screening neonatale in Italia è utilizzato con forti differenza regionali e solo una decina di centri - su un totale di 32 centri specializzati sul tutto il territorio - è attrezzato per lo screening allargato, che permette di identificare alla nascita l’eventuale presenza di circa 20-40 malattie, in aggiunta alle 3 (fenilchetonuria, fibrosi cistica ed ipotiroidismo congenito) che da tempo vengono cercate in ogni neonato. Si tratta dei centri di Toscana, Umbria, Sardegna, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia, Campania e, da quest’anno, Marche. «Lo screening neonatale allargato per circa 40 malattie metaboliche - sottolinea Giancarlo La Marca, dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze - è un fiore all’occhiello della Sanità della Regione Toscana che per prima in Italia già a fine 2001 aveva iniziato un progetto pilota. Da allora al Meyer sono stati sottoposti a screening neonatale circa 500.000 neonati, identificando un nuovo caso ogni 1.500 nati circa. Abbiamo sviluppato test come quello per la tirosinemia di tipo I e quello per la diagnosi precoce di una delle più frequenti immunodeficienze severe combinate, il deficit di Ada Scid». L’auspicio, afferma, «è che i programmi di screening allargato, che sono servizi fondamentali di medicina preventiva, diventino presto uniformi in tutta Italia». Il dato nuovo, inoltre, è che l’applicazione dello screening neonatale allargato «ci sta insegnando che certe malattie sono meno rare di quanto si pensasse - avverte Alberto Burlina, direttore dell’Unità operativa di malattie metaboliche ereditarie all’Azienda ospedaliera universitaria di Padova -. I disturbi metabolici ereditari possono essere rari se presi singolarmente, ma riguardano un neonato ogni 3.000». Eterologa a carico della Regione ma ancora non decise le tariffe Al via il 2 febbraio, numero verde al “Cannizzaro”, capofila nell’Isola IL PROTOCOLLO DONAZIONI La donazione è consentita ai soggetti di sesso maschile di età non inferiore ai 18 anni e non superiore ai 40 anni e ai soggetti di sesso femminile di età non inferiore ai 20 anni e non superiore ai 35 anni. La selezione di un donatore, inoltre, dovrebbe essere effettuata da un team composto da un endocrinologourologo con competenze andrologiche e biologo, con possibilità di consulenza da parte di un genetista ed uno psicologo, sotto naturalmente la consulenza del responsabile sanitario di ogni centro autorizzato. ANTONIO FIASCONARO PALERMO. Ci siamo. Tra una settimana, così come previsto, dopo la Toscana, il Lazio e l’Emilia Romagna, anche la Sicilia si adegua alle esigenze delle coppie infertili che chiedono di accedere alla fecondazione eterologa, offrendo a queste coppie la possibilità di accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (Pma) anche di tipo eterologo usufruendo del rimborso del Servizio sanitario. Da lunedì prossimo, 2 febbraio, infatti, anche le coppie siciliane già circa mille quelle in liste di attesa da mesi - che hanno problemi di infertilità e che desiderano accedere alla fecondazione eterologa in Sicilia potranno farlo a carico del Servizio sanotario. Queste coppie dovranno attendere, quindi, ancora 8 giorni, data in cui è prevista l’apertura alle procedure di fecondazione eterologa assistita nei centri pubblici e privati. I centri a cui le coppie potranno giallo sulle Madonie 5.000 LE COPPIE che ogni anno in Sicilia ricorrono alla Pma 2.000 LE COPPIE che vanno in altre regioni 36 CENTRI operanti in Sicilia rivolgersi per effettuare la fecondazione sono 12, di cui 4 pubblici e 8 privati. Capitolo tariffe: ancora l’assessorato alla Salute non le ha predisposte. Sembra che entro questa settimana dovrebbero essere divulgate per evitare che l’attività di fecondazione eterologa parta con un handicap: sarebbe una beffa. Le coppie che si rivolgeranno ai centri pubblici potranno fare riferimento al Servizio sanitario nazionale. Per ulteriori informazioni sui costi della fecondazione eterologa in Sicilia, però, come sottolineato, bisognerà attendere ancora una settimana, quando verranno rese note le tariffe e le modalità attraverso cui le prestazioni sanitarie verranno erogate. L’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, ha commentato la vicenda come un passo in avanti, una opportunità di crescita per il sistema sanitario siciliano, che potrà finalmente offrire alle coppie colpite da infertilità un aiuto concreto, «nella più ampia accezione del concetto di benessere individuale e collettivo». Ci sono novità sostanziali che le coppie siciliane potranno prendere in considerazione. A cominciare dalla scelta, da parte dell’assessorato alla Salute, dell’azienda ospedaliera “Cannizzaro” di Catania come centro capofila. Nel nosocomio etneo sarà istituito un numero verde sia a scopo solidaristico (offerta di donazione di gameti maschili e femminili) sia per permettere la realizzazione di un centro unico di prenotazione re- Un migliaio di coppie in attesa. In Sicilia 12 centri autorizzati (4 pubblici, 8 privati). A Palermo polo pubblico unico gionale per le coppie che necessitano della fecondazione eterologa. Altra novità rimbalza da Palermo ed è la creazione di un unico centro per la procreazione medicalmente assistita per le aziende ospedaliere “Villa SofiaCervello”, azienda ospedaliera universitaria Policlinico ed Asp (ospedale Ingrassia Palermo). Finalmente, quindi, le coppie siciliane potranno rimanere nell’Isola e non saranno costrette a “emigrare”. Sono circa 5mila le coppie siciliane che ogni anno, infatti, ricorrono ai trattamenti di fecondazione assistita, dei quali circa 2mila vengono effettuati in altre regioni. In Sicilia operano 36 centri di cui 7 pubblici e 29 privati. Quelli autorizzati, come detto prima, sono dodici in tutta l’Isola - 4 pubblici e 8 privati - e sono quelli che in atto già effettuano l’omologa. Nel frattempo l’assessorato ha emanato anche i criteri di regolamentazione dell’attività dei Centri di procreazione medicalmente assistita, in particolare di tipo eterologa. Il provvedimento recepisce gli indirizzi operativi contenuti nel “Documento sulle problematiche relative alla fecondazione eterologa” approvati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e definisce le modalità con le quali i centri siciliani pubblici e privati accreditati come centri di Pma opereranno all’interno di un network regionale coordinato da una “cabina di regia” istituita all’assessorato alla Salute con funzioni di monitoraggio e verifica degli standard qualitativi e quantitativi dei Centri e delle prestazioni erogate. In particolare, la “cabina di regia” dovrà fissare i criteri di autorizzazione preventiva al trattamento Pma fuori regione a carico del Servizio sanitario regionale; fissare i criteri perché si possa svolgere un monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva dei farmaci oggetto di nota Aifa 74 (Agenzia italiana del farmaco) anche ai fini di controllo dei costi sostenuti; effettuare il monitoraggio, la verifica ed il controllo delle attività in tema di procreazione assistita, valutando altresì le performance dei centri pubblici e privati accreditati con valutazione della qualità del servizio e delle prestazioni erogate e con definizione di un’apposita griglia, com’è stato spiegato in assessorato, per la valutazione della “customer satisfaction”. Per quanto riguarda la selezione dei donatori, la donazione è consentita ai soggetti di sesso maschile di età non inferiore ai 18 anni e non superiore ai 40 anni e ai soggetti di sesso femminile di età non inferiore ai 20 anni e non superiore ai 35 anni. La selezione di un donatore dovrebbe essere effettuata da un team composto da un endocrinologourologo con competenze andrologiche e biologo, con possibilità di consulenza da parte di un genetista ed uno psicologo, sotto naturalmente la consulenza del responsabile sanitario di ogni centro autorizzato. Nudi a letto e con la bava: lui morto, lei è grave Dopo una notte assieme. Benzinaio di 22 anni e parrucchiera 46enne (sposata) le vittime di un avvelenamento LEONE ZINGALES LE VITTIME GIACOMO LA COVA 22 anni, benzinaio di Gratteri, originario di Termini Imerese MARIA GRAZIA FALLITI 46 anni, parrucchiera di Cefalù, sposata, originaria di Messina PALERMO. Giallo in una casa di campagna. Un ragazzo di 22 anni è stato trovato cadavere mentre la donna che era con lui respirava ancora quando è stata soccorsa. È accaduto a Gratteri, minuscolo centro agricolo a una cinquantina di chilometri da Palermo. Giacomo La Cova (originario di Termini Imerese e residente a Gratteri) e Maria Grazia Falliti (46 anni, originaria di Messina ma residente a Cefalù) si erano dati appuntamento al bivio che da Gratteri conduce alle alte Madonie e con le rispettive automobili, sabato sera, hanno raggiun- A Gratteri. I due ritrovati nella casa di campagna del nonno del giovane. La donna salvata dal 118. Escluse le esalazioni di monossido di carbonio. Sequestrati cibo, bevande e vestiti to la casa di campagna dei nonni del ragazzo. L’allarme è scattato ieri mattina in contrada Sillitta. Quando il personale del 118 è arrivato sul posto ha constato il decesso del ragazzo, ed è riuscito a salvare Maria Grazia Falliti, parrucchiera. La donna è stata rianimata. I due so- no stati trovati nudi ed era evidente la schiuma alla bocca di origine ignota. Inoltre non è stata riscontrato alcun segno di violenza. Come hanno accertato i carabinieri della compagnia di Cefalù, La Cova e la parrucchiera avevano una relazione. La donna anche se viveva con il marito era di fatto separata. Ieri mattina l’allarme è scattato intorno alle 9 in contrada Sillitta, quando un nipote, dopo aver bussato ripetutamente alla porta e non avendo ricevuto risposta, ha deciso di sfondarla perché pensava che fosse accaduto qualcosa al nonno. I sospetti erano fondati. Ma si sbagliava sul contesto. In casa del nonno c’era il cadavere di un altro nipote, Giacomo La Cova. La donna in fin di vita è stata sottoposta a massaggio cardiaco e stabilizzata in attesa di un immediato trasporto con l’elisoccorso presso l’Ospedale “Civico e Benfratelli” di Palermo. Sul luogo della tragedia sono intervenuti i carabinieri di Gratteri assieme ai colleghi della compagnia di Cefalù. La Procura di Termini ha disposto l’autopsia sul corpo di Giacomo La Cova che è stato trasferito all’istituto di Medicina legale del Policlinico. Al momento i carabinieri non escludono nessuna ipotesi. Le cause della morte saranno stabilite dagli esami medici disposti sul corpo del giovane. In casa i militari hanno trovato i resti di alcuni panini e di alcune bibite che i due si erano portati nel monolocale di Gratteri. I carabinieri escludono che la causa della morte del ventiduenne di Gratteri sia dovuta a esalazioni di monossido di carbonio proveniente dalla stufa: in casa non c’erano riscaldamenti accesi. Il ragazzo e la donna trovata in fin di vita, avevano la bava alla bocca e questo lascia pensare a una tossicosi non alimentare, visto che i due avevano mangiato separatamente. Da qui l’ipotesi che si trattasse di un avvelenamento causato dai gas della stufa, che però non ha trovato riscontro. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, ieri dopo cena la donna si era messa in macchina e da Cefalù, dove vive, ha raggiunto Gratteri, a circa 20 chilometri di distanza, sulle Madonie. Ieri mattina la nonna del giovane, proprietaria dell’immobile in cui è avvenuta la tragedia, ha notato davanti casa le automobili dei due e ha chiesto a un nipote di verificare che tutto fosse a posto. Il giovane ha sfondato la porta e ha visto i due sul letto, il cugino morto e la donna agonizzante. Gli inquirenti hanno sequestrato i resti della cena trovati nel monolocale. Sono stati ascoltati dai militari i parenti del giovane e il marito della donna. Ascoltati anche i i nonni che vivono nel casolare di Gratteri dove c’era il monolocale che veniva utilizzato spesso dalla coppia per trascorrere le serate. La donna, madre di due figli, sabato sera avrebbe incontrato il giovane con il quale avrebbe fissato un incontro. Ma avrebbe cenato con il marito, prima di uscire senza fare più ritorno, così come ha spiegato il coniuge ai carabinieri. Ciò potrebbe escludere la tossicosi alimentare, anche se non è detto che i due non abbiano comunque consumato del cibo o bevuto qualcosa assieme. Una prima ispezione cadaverica effettuata dal medico legale Su Facebook il ricordo degli amici di Giacomo La Cava (nella foto): un ragazzo «con un sorriso e un modo di fare speciali» accrediterebbe l’ipotesi di un avvelenamento. Ma non è ancora chiaro cosa possa aver provocato la bava alla bocca. Le indagini sono soltanto alle prime battute e gli investigatori sono molto cauti. Su Facebook sono stati numerosi i commenti di amici e parenti di Giacomo, figlio dell’unico benzinaio di Gratteri. «Amici da una vita, ancora non ci credo scrive Michele -. Avrò sempre un ricordo profondo di te, del tuo sorriso e del tuo modo di fare, sei speciale! ». Foto e canzoni sono dedicate sul social network al giovane. «Non dovrebbe accadere, non così, non quando ancora si conosce così poco del mondo. Ti porterò nei miei ricordi, quando da piccoli ci bastava così poco per divertirci, e le mele non ancora mature sembravano dolci. Buon viaggio amico mio». In tanti ricordano aneddoti e momenti di vita vissuti insieme. «In questi casi non ci sono parole non c’è modo di trovare una spiegazione a ciò che e successo - scrive Salvo - Un cugino e un amico anche se ogni tanto mi facevi arrabbiare con la tua presa in giro scherzosa. Ricordi quante risate insieme? Ricordi quella giornata io e tu a Capaci che sembravano due ricconi? ». «Caro amico mio. Non so da dove iniziare scrive Maura -. Forse dalla tua immensa disponibilità, dalla tua meravigliosa risata, dalla tua generosità, bravura, allegria. E stavi sempre li a chiedermi: «Mauretta, non vuoi niente? Che ti posso offrire? ». LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA .9 unedì iciliano LS iL personaggio la storia Stromboli, vita da “isolati” il caso Terremoti la radio t’aiuta Il bimbo salvato via WhatsApp e i potenti mezzi della tecnologia Su un’emittente universitaria etnea 6 puntate di informazione corretta FABIO TRACUZZI 10 Ospite a Monreale. «In Siria prima della Primavera araba ci si accettava reciprocamente. Ora i fondamentalisti vogliono mandarci via per eliminare il dissenso» «Pace per la terra dove è nata la Chiesa di Cristo» L’arcivescovo di Aleppo, mons. Jeanbart «C’è un complotto per cacciare i cristiani» GIORGIO PETTA «Pace. Sono già quattro anni che noi cristiani e islamici moderati la invochiamo. Quattro anni di lutti, dolore e distruzioni senza fine. Pace per fermare la guerra che ha sconvolto la Siria. Pace per fare ripartire il dialogo e la convivenza. Pace per fare rinascere la speranza. Pace per ricostruire e restare. Pace per la terra dove è nata la prima Chiesa di Cristo». Monsignor Jean-Clement Jeanbart è l’arcivescovo della Chiesa cattolica greco-melchita di Aleppo, la città più grande, con il suo 1.700.000 abitanti, della Siria, il Paese mediorientale martoriato da una guerra che ha già provocato circa 200mila morti, metà dei quali civili, 4 milioni di sfollati all’interno dei confini nazionali e 2 milioni e mezzo di profughi in Turchia, Giordania, Libano e Kurdistan iracheno. E anche in Italia, dove sono già migliaia i siriani arrivati con le “carrette del mare” dei trafficanti di disperati. Monsignore da qualche giorno è in Sicilia, ospite dell’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, per concludere la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Ieri ha concelebrato, in Duomo, la Divina liturgia in rito ortodosso slavo; poi, nel pomeriggio ha partecipato ad una tavola interreligiosa con Stefano Di Mauro Itzaak Ben Avraham, rabbino capo del Centro Sefardico Siciliano, e Sami Salem, l’imam della Grande Moschea di Roma. Un’avventura arrivare in Sicilia. «Ho dovuto viaggiare in auto sette ore - racconta - per raggiungere Beirut partendo da Aleppo, che si trova nel nordovest della Siria. Cercando di evitare cecchini e problemi. Quindi mi sono imbarcato sull’aereo in partenza per Roma, dove nel 1972 ho studiato teologia, infine ho raggiunto Palermo e Monreale. La Sicilia è bellissima e la sua storia assomiglia molto a quella della Siria, come tutti i luoghi di passaggio del mondo. Il Duomo di Monreale, che ho visitato, è straordinario. Con i suoi mosaici è quasi l’anticipo del Paradiso. Per questo vorrei fare un gemellaggio con la mia città, in modo da inviare a Monreale i miei chierici e studenti del seminario». «La Chiesa - spiega Mons. Jeanbart - è nata ai piedi del Golgota e si è sviluppata ed cresciuta, dopo la Pentecoste, in Siria. Per questo noi vescovi siamo così particolarmente attaccati al nostro Paese, alla Chiesa siriana. Aleppo è una città millenaria e la sua storia è legata al Cristianesimo. Ma oggi essere cristiani in Siria è molto pericoloso con la guerra civile in corso. I cristiani rischiano di sparire dal Medio Oriente. Fuggono dalla Siria, dal Libano, dall’Iraq, dalla Terra Santa. Ha ragione Papa Francesco quando dice che c’è un complotto per farli sparire da quell’area. I cristiani perseguitanti non sono presenti sulla scena internazionale. Non si parla mai di loro. Ma bisogna fare sentire la loro voce. Il mio attaccamento alla Siria, al mio Paese e alla Chiesa siriana è fortissimo. Due mesi fa, in una conferenza in Svizzera, ho detto che non lascerò mai Aleppo, né i miei fratelli cristiani. La mia missione è di perpetuare, con l’aiuto di Dio, la presenza dei cristiani in questa parte del mondo dove è nata la Chiesta di Cristo. Il Signore mi chiederà conto del mio il dibattito Aleppo ha vissuto a fine 2014 il suo terzo Natale di guerra. La città contava 3 milioni di abitanti prima dell’inizio del conflitto, ne conta oggi la metà e risulta divisa in due cerchi concentrici: quello esterno in mano ai ribelli e quello interno controllato dall’esercito di Damasco. I cristiani sono 300mila e sono presenti in Siria fin dalle origini della Chiesa degli apostoli. Stretti fra due fuochi, essi sono stati costretti a lasciare le loro case e vivere in alloggi di fortuna. Fra la diocesi di Aleppo e quella di Monreale s’è stretto in questi giorni un gemellaggio. Il primo segno di questa solidarietà sarà la raccolta di fondi per la Chiesa di Aleppo che si terrà nella diocesi di Monreale durante la Quaresima. «Vogliamo testimoniare - ha detto l’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi - che siamo chiamati come Chiesa a vivere una solidarietà che passa attraverso il volto familiare del fratello, in quanto figli dell’unico Padre». atteggiamento, della mia vittoria o della mia disfatta. Due anni fa mi sentivo vecchio, ero sfiduciato di fronte a tanta violenza e odio. Aveno 69 anni e pensavo di ritirarmi e di dedicarmi ad altro. Poi d’improvviso mi sono sentito forte e giovane. Il Signore fa di questi scherzi. E allora mi sono sentito obbligato ad andare avanti per dare consolazione, coraggio e speranza ai miei fratelli della Chiesa di Aleppo. Mi sono alzato e mi sono messo a lavorare. Adesso mi sento giovane, come se avessi 55 anni e non 71. Il Signore ci dà forza, gioventù ed entusiasmo». Il 10% della popolazione siriana, su 18 milioni di abitanti, è cristiana, concentrata soprattutto nel Nord del Paese. Il resto è musulmano. Il 64% sunnita, il 26 druso, una piccola percentuale alawita, un ramo islamico sciita a cui appartiene il presidente siriano Bashar al Assad. I cristiani sono di varie confessioni: greci ortodossi di Antiochia, melchiti, maroniti, siri, armeno-cattolici, caldei, Chiesa ortodossa siriaca, Chiesa apostolica armena, Chiesa Assira d’oriente, protestanti. «Il mio dovere - spiega - è che i cristiani continuino a vivere in Siria. I fondamentalisti islamici vo- 11 gliono cacciarci via perché senza di noi non c’è più alcuna voce di dissenso al loro operato, non c’è più alcuna opposizione». Quando parla di Aleppo e della Siria e di com’erano prima del marzo 2011, quando si cominciò a sparare e distruggere, la voce di monsignor Jeanbart si incrina per la commozione. «Sono stato molto maltrattato - ricorda con un filo di voce - ma non dal governo che era pluralista e faceva in modo che tutti vivessero in comunità, anzi promuovera la cultura perché tutti vivessero insieme e si accettassero reciprocamente, ognuno nella sua diversità. La Siria era un mosaico di religioni e di riti. Abbiamo vissuto così per 50-60 anni. In pace. Poi un giorno è arrivata quella che è stata chiamata la “Primavera araba”. Non è stata una primavera, ma un grave danno per tutti, anche per quelli che si sono lasciati manipolare da predicatori venuti da fuori. Ha distrutto un Paese dove tutti convivevano e la gente viveva tranquilla, anche se mancava un po’ di democrazia che comunque andava avanti, lentamente ma sicuramente. In Siria c’erano poveri ma non miserabili, non c’era una persona affamata, non c’era chi non poteva studiare ed arrivare ad occupare posti di rilevo. L’insegnamento era gratuito dall’asilo alla laurea universitaria, la Sanità era gratuita, le case erano facili da acquistare con piccoli mutui statali, il pane costava meno che in tutti gli altri Paesi arabi: appena 15 centesimi al chilo. Tutti vivevano bene. L’università statale di Aleppo aveva 150mila studenti, le scuole erano frequentate da un altro mezzo milione di ragazzi. Con questo tipo di istruzione, anche se non del livello delle università di Roma o di Parigi, in poco tempo avremmo avuto persone che avrebbero capito che il mondo non è Aleppo o la Siria, che il dialogo, la comprensione reciproca, l’accettazione dell’altro e la convivenza sono le cose più importanti. Non solo per Aleppo, la Siria, i Paesi arabi, ma per il mondo intero. Il tasso di alfabetizzazione per i maschi era dell’86%, per le femmine del 74%. Questa era la speranza. Quindicimila studenti dell’università venivano dalla periferia e dalle campagne di Aleppo. Pagavano un euro al mese di pigione. Sono quelli che si sono ribellati. Oggi non c’è più niente. Quale democrazia sarà ancora possibile? Quale altro Paese del Golfo Persico può vantare una situazione come quella che c’era in Siria? ». Un complotto - e non solo per eliminare la presenza dei cristiani in Medio Oriente - ha distrutto la Siria. «Un complotto internazionale - aggiunge monsignor Jeanbart - in cui l’odio si è mescolato con interessi geopolitici, economici e finanziari. La Siria si è ritrovata al centro di tutto ciò. Con la Turchia che ha recitato un ruolo ben preciso con le sue mire imperialistiche ottomane nel Medio Oriente; con l’Arabia Saudita e il Qatar che hanno alimentato, finanziato ed armato il fondamentalismo islamico in odio allo sciismo e ora rischiano di esserne travolti; con Israele che ha soffiato sul fuoco delle divisioni religiose tra sunniti e sciiti per spezzare il fronte gli avversari e fare passare in secondo piano il problema palestinese; con i Paesi occidentali che, tranne l’Italia, non hanno capito nulla di quanto stava accadendo in Siria ed hanno sostenuto i ribelli. Adesso, dopo le stragi di Parigi, scoprono, Stati Uniti e Francia in testa, di essere nel mirino dei fondamentalisti, si ricredono e cambiano strategia. E con loro i Paesi arabi che hanno sostenuto i salafiti perché con il califfato proclamato dallo Stato islamico dell’Iraq e del Levante anche la sopravvivenza delle loro dinastie al potere è messa in discussione, compresa la gestione dei luoghi santi della Mecca e della Medina. Vent’anni fa, a parte i Fratelli musulmani, il fondamentalismo islamico non esisteva e c’era convivenza. Adesso c’è la guerra. Solo la pace può salvarci e per la pace, ricordo a tutti, non è mai troppo tardi». Satira sì, ma nel rispetto della dignità della persona e dei valori di tutti L a libertà di religione costituisce uno dei diritti più antichi, anzi si può dire il primo diritto umano formalmente riconosciuto. Se è antico, è altrettanto vero che è delicato, così delicato che la nostra Corte costituzionale, in una delle sue prime sentenze nel lontano 1957, non ha esitato ad affermare che nessun controllo preventivo può essere effettuato dallo Stato sulla libertà di culto, ma che l’autorità di pubblica sicurezza può intervenire solamente in via repressiva qualora l’esercizio della religione nasconda in realtà un reato. Ancora oltre, in tempi più recenti, la Corte europea dei diritti umani ha evidenziato che l’esprimersi secondo la propria fede o credenza, o contro una fede o una credenza, comporta naturalmente un talora necessario bilanciamento con altri diritti altrettanto fondamentali, in particolare con la libertà di parola e di espressione garantite dall’art. 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. La Corte ha così evidenziato che anche la libertà di espressione non è assoluta, ma ha dei limiti intrinseci ed altri estrinseci. Tra questi ultimi vi è il rispetto degli altri diritti, come quello di libertà di religione, che, in un bilanciamento di interessi ugualmente garantiti, può prevalere su quello di espressione. Coerentemente, nel caso Otto Preminger Institut contro Austria, la Corte ha stabilito che la confisca di un film lesivo del sentimento religioso della mag- I CRISTIANI DI ALEPPO ORNELLA SGROI IL SIMBOLO DELLA MARCIA DI PARIGI Responsabilità sociale. Per sradicare il fanatismo religioso occorre un giornalismo più consapevole gioranza della popolazione rientra legittimamente nel margine di apprezzamento da parte dello Stato. E, non diversamente, la Corte nel caso Wingrove contro Regno Unito ha statuito che il rifiuto dell’autorizzazione necessaria per la proiezione di un film blasfemo non costituisce una violazione della libertà di espressione: la blasfemia grave e offensiva non è cioè coperta dalla libertà di parola e di espressione. La satira subisce pertanto (e necessariamente) i limiti stabiliti dal codice penale e dal suo bilanciamento con i diritti protetti a pari titolo costituzionale, in sintesi, con il valore della dignità della persona. La satira, infatti, ha sì bisogno di un limite, ma (altrimenti non sarebbe satira) per provare ad infrangerlo. Se non fosse irriverente, se non giocasse sempre la sua partita border line tra lecito e illecito e non provasse costantemente a superare quest’ultimo, quale significato rivestirebbe, quale valore eversivo avrebbe mai? Insomma, non si potrebbe parlare di libertà di espressione in maniera propria senza che vi sia la possibilità di fare un cattivo uso di tale libertà. Ma, appunto, vi è un limite, la dignità della persona, il rispetto che si deve sempre all’avversario. Quanto sin qui detto ci permette di incanalare nel giusto alveo alcune riflessioni sui recenti terribili fatti francesi che hanno scosso l’opinione pubblica non meno delle nostre coscienze. Passato il momento emozionale di compattezza nella condanna di un comunque ingiustificabile atto terroristico, si stanno ora razionalizzando i fatti e le idee, e forse ognuno di noi si è anche solo dubitativamente (o implicitamente) chiesto, come ha fatto uno dei fondatori di Charlie Hebdo, se non ha qualche fondamento l’accusa a Charb, il direttore del settimanale satirico tra le vittime della strage, di aver “trascinato la sua squadra verso la morte” pubblicando vignette dal contenuto provocativo sul profeta Maometto. La «tragica strage avvenuta a Parigi alcuni giorni fa», ha detto il Papa al Corpo diplomatico, nasce da «una cultura che rigetta l’altro, recide i legami più intimi e veri, finendo per sciogliere e disgregare tutta quanta la società e per generare violenza e morte». E di lì a poco il Pontefice avrebbe aggiunto che «è una aberrazione uccidere in nome di Dio» ma «non si può insultare la fede degli altri». Insomma, «non si può prendere in giro la fede», avverte il Papa. «C’è un limite, quello della dignità di ogni religione». Per Bergoglio, sia quello di libertà di espressione sia quello di una fede a non essere ridicolizzata, «sono due diritti umani fondamentali». Esaltare sino quasi alla beatificazione giornalisti la cui attività pare più un lucroso affare fondato sullo scandalo che una lotta per la libertà costituisce con molta probabilità un errore di prospettiva che impedisce di cogliere il nocciolo della questione. Se vogliamo sradicare il fanatismo religioso la strada non passa dalla glorificazione dell’insulto rivolto a chi la pensa diversamente da noi, ma da un giornalismo maggiormente consapevole della sua responsabilità sociale e più sensibile ai diritti e ai valori delle minoranze. ANDREA BETTETINI LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 10. INVERNO. In questo periodo Stromboli sembra un’isola deserta. Ma il grigio di cielo e mare non riesce a offuscare il senso di libertà che sa regalare questa isola magica [fotoservizio di Antonio Parrinello] La storia FABIO TRACUZZI STROMBOLI. Tommaso ha sette mesi. Ed è già un bimbo famoso. Tommaso vive a Stromboli insieme al suo papà, alla sua mamma Carolina Barnao e a due fratellini, Maddalena di 7 anni e Salvatore di cinque. Tommaso ora respira bene e regala sorrisi “strappa baci” alle facce nuove che sono arrivate a casa sua. La macchina fotografica di Antonio Parrinello lo incuriosisce e nemmeno il seno della mamma pronto alla poppata riesce a distrarlo. Ha due guanciotte paffutelle e morbide. E sorride. Sempre. Tommaso ora respira bene. Il pericolo è passato, anche mamma Carolina è tornata a sorridere, i fratellini giocano con il preciso intento di farsi notare dai due ospiti inattesi, papà Domenico Cusolito è andato a lavoro. Gioca anche col telefono della mamma il piccolo Tommaso. Non sa di cosa si tratta ovviamente. E’ un oggetto come tanti altri che lo circondano e che trova a portata della sua manina. Ma proprio quell’oggetto, quel telefono gli ha forse salvato la vita o, comunque, evitato complicazioni più gravi. La bronchite La storia è conosciuta. Tommaso ha una bronchite che peggiora di giorno in giorno, sull’isola non è prevista la presenza di un pediatra e mamma Carolina può solo affidarsi al medico di base. E, come succede spesso in questi casi, la cura suggerita è sempre la stessa. Antibiotico. Ma il piccolo non migliora. Anzi peggiora. Il suo respiro si fa sempre più pesante e difficile. E la mamma comincia a preoccuparsi. Non sa che fare. E a Stromboli non è possibile uscire di casa, mettersi in strada, o in mare, e raggiungere l’ospedale più vicino. «E, ora dopo ora - racconta la mamma rivivendo quei momenti di angoscia il suo respiro peggiora. Tommaso ha difficoltà respiratorie, questo solo capisco. Non so cosa fare. E allora penso alla mia amica palermitana, la pediatra Delia Russo, specialista in tumori per bambini». E che fa mamma Carolina? Prende il telefono, anzi lo smarphone, apre l’appalicazione WhatsApp e registra il respiro affannoso e affannato del bambino. Un click su “invia” e lo manda a Delia che vive e lavora a Palermo. La registrazione Ce la fa ascoltare la registrazione di quel respiro e anche noi, ora che tutto è finito, ci impressioniamo e capiamo quello che la mamma ha passato sentendo il respiro del suo piccolo. E ci racconta tutto. Paure, angosce, rabbia, sollievo finale. Prepara il caffè e racconta. Fuori, intanto, il cielo si fa sempre più nero e il vento, non saremmo alle Eolie, continua ad aumentare senza alcun preavviso. Sull’isola siamo arrivati con l’unico aliscafo partito da Milazzo. «Parte ma con riserva», ci dicono alla biglietteria. Che vuol dire con riserva? Vuol dire che parte, va fino a Stromboli ma non si sa se riuscirà ad attraccare causa forte risacca. Rischiamo. Ma una volta arrivati il tempo peggiora e in fretta. Sembra un’isola deserta Stromboli in questo periodo. Ma cielo e mare dello stesso colore nero inchiostro non riescono a offuscare i colori, i mille colori, che l’isola sa offrire sempre. Colori e profumi che sprigionano, comunque, un senso di libertà. Gli ibiscus rossi, gialli, bianchi sono aperti e vivranno, anche senza sole, il loro unico giorno di vita, gli alberi sono talmente carichi di limoni che i rami quasi toccano terra. E, come ci dicono quelle poche persone che incontriamo mentre andiamo a casa di Carolina, dobbiamo rassegnarci a restare sull’isola, il tempo peggiora e ci si prepara all’ennesimo isolamento. Quanti giorni? Chi può dirlo. Il maltempo Ecco Stromboli d’inverno. Arrivi e non sai se riparti. Un bambino, Tommaso nel nostro caso, sta male? Non ci sono rimedi. Devi inventarti qual- Isolani e isolati. Il bambino assistito grazie al telefonino per l’assenza di un pediatra e le difficoltà di vivere su un’isola dove puoi rimanere “ostaggio” del cattivo tempo. L’aiuto della tecnologia e le polemiche sulle “diagnosi telefoniche” Stromboli, la vita appesa a un’onda Tommaso “salvato” dallo smartphone ma non tutti possono essere “curati” via WhatsApp cosa. E il cattivo tempo che abbiamo trovato con la reale prospettiva di non poter ripartire ci fa capire ancora di più l’angoscia vissuta in quei giorni a casa di Tommaso. Il caffè è pronto. E mamma Carolina continua il suo racconto. «Il bambino ha dei broncospasmi diffusi e la mia preoccupazione aumenta di minuto in minuto». «Ma questa – vuole precisare – non vuole essere un atto di accusa contro quei medici che operano a Stromboli. Adesso qui c’è anche un medico di base, che sta sull’isola tutta la settimana. Hanno visitato Tommaso con cura e attenzione ma non sono pediatri e per le malattie dei bambini ci vogliono i pediatri. Tanto che le visite e le cure non bastano e la respirazione peggiora. Sempre». E quindi mi rivolgo alla mia amica Delia. Riceve il messaggio della tosse, lo ascolta e mi dice che devo subito dar- La mamma: «Il bimbo peggiorava e la mia ansia aumentava di ora in ora. Il mio non è un atto d’accusa ai medici che operano qui, anzi. Ma a me serviva un pediatra. Così ho pensato alla mia amica Delia. E’ bastato un messaggio e poi... » PROTAGONISTI Ecco i protagonisti di questa storia a lieto fine che viene dall’isola di Stromboli. A destra, Carolina Barnao con i suoi figli: Maddalena di 7 anni, Salvatore di 5 e Tommaso di sette mesi. In basso la pediatra palermitana Delia Russo nel suo studio. In alto Carolina con la conversazione su Whatsapp (a sinistra il dettaglio) che ha permessodi prestare le cure al piccolo Tommaso gli il Bentelan. E che se non dovesse bastare bisognerà portare Tommaso nel più vicino centro di rianimazione. La pediatra E nel racconto a questo punto si inserisce proprio lei, Delia, la pediatra che al telefono ci dice. «Carolina è una mamma attenta, mi fido di lei. Certo non sono poi così favorevole alle diagnosi telefoniche anche se la telemedicina è il futuro. Di bambini ne visito e ne sento tantissimi quindi ho l’orecchio allenato anche se il monitoraggio è un’altra cosa, vedere il bambino in faccia, mettergli una mano sul petto. Ma non c’era da perdere tempo e avevo già deciso che se Tommaso, che ho visto nascere, non dava segni di miglioramento avrei fatto intervenire il 118». Ammesso che il tempo avesse consentito l’atterraggio dell’elisoccorso. Alla pediatra palermitana sono arrivate non poche critiche per la sua diagnosi telefonica. «Le critiche non mi preoccupano, mi fido di quello che mi dicono le mamme e ci vuole anche un po’ di buon senso. Certo con un‘amica, come Carolina c’è più complicità». Stesse critiche sono arrivate anche alla mamma, ma anche lei non se ne preoccupa. E di Delia si fida ciecamente: «Non mi avrebbe mai detto una cosa, qualsiasi cosa, tanto per dire. Se non avesse capito me lo avrebbe confessato». Ed è anche vero che il caso di Carolina apre interrogativi sul ruolo che i recenti mezzi di comunicazione potrebbero giocare nella relazione tra medici e assistiti. I bambini Adesso il suo bambino, grazie a WhatsApp è tornato a sorridere e, soprattutto, a respirare normalmente. A Stromboli, oltre i neonati, ci sono una ventina di bambini, dai tre ai cinque anni, che vanno all’asilo, 22 frequentano le scuole elementari e una decina le scuole medie. Eppure non è prevista la presenza di un pediatra. Specialmente in inverno dove è più facile restare bloccati dal maltempo che partire. In caso di emergenza ci si affida all’elicottero. Ma non sempre - come detto - può atterrare. Quel giorno non avrebbe potuto farlo per il forte vento. Noi riusciamo a partire grazie a una nave merci che sfida le onde sempre più forti. Ma è un caso e la salute di un bambino non può essere affidata al caso o ai social network. E’ andata bene questa volta. Ma un gesto istintivo di disperazione e di speranza non può essere la soluzione. I bambini di Stromboli meritano le stesso trattamento di tutti gli altri bambini. Così difficile da capire? LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA .11 I temi. Genesi dei terremoti, iL caso tecnologie antisismiche, pianificazione urbanistica, Protezione civile, accorgimenti domestici per rendere sicure le case e testimonianze Terremoto, pillole di prevenzione civile da Radio Zammù Sull’emittente universitaria etnea 6 puntate di informazione corretta sul rischio sismico ORNELLA SGROI ono giovani, pieni di entusiasmo e vengono dalle facoltà più disparate: Lettere moderne, Lingue o Comunicazione, Scienze politiche o Giurisprudenza, ma anche Archeologia e Farmacia. Ad unirli è l’amore per la radio, passione già collaudata o nata da semplice curiosità, di cui oggi comunque non possono più fare a meno. Ce lo raccontano, seduti intorno al tavolo delle riunioni di redazione assieme al nuovo direttore responsabile Mariano Campo, i ragazzi di Radio Zammù, la radio universitaria catanese che da quasi 10 anni colleziona riconoscimenti e premi a livello nazionale. Alcuni hanno iniziato attratti proprio dal mondo radiofonico, altri spinti più dall’interesse per il giornalismo, ma tutti stanno scoprendo le potenzialità che cuffie e microfono hanno nel campo dell’informazione. Prova ne è la nuova iniziativa di Radio Zammù volta a diffondere la cultura della prevenzione antisismica, ovvero il programma “Terremoto. Il giorno prima” in onda per sei puntate a partire da oggi alle 15 sulla frequenza dei 101 in Fm e sul sito www. radiozammu. it. Sei “pillole di prevenzione civile”, realizzate in collaborazione con il Centro di iniziative e studi per la prevenzione antisismica Giovanni Campo, per fare informazione corretta in materia di terremoti, partendo proprio da Catania, una delle città italiane più studiate sotto il profilo della pericolosità sismica, e con l’obiettivo di raggiungere anche gli studenti delle altre radio universitarie S d’Italia, tramite il network Raduni che favorisce gli scambi di format tra le radio d’ateneo. «Si tratta di un’operazione culturale coraggiosa commenta Mariano Campo - che non punta ai facili ascolti ma alla divulgazione di un messaggio importante. In un Paese come il nostro che, fatta eccezione per la Sardegna, ha il più alto rischio sismico d’Europa e in una regione come la Sicilia, la più a rischio d’Italia, è stupido lasciarsi andare alla scaramanzia. Bisogna invece puntare con lungimiranza alla mitigazione del rischio e dei danni provocati dai terremoti, che non si possono prevedere né tanto meno evitare». Nel corso delle prime cinque puntate (oggi, 28, 30 gennaio, 2 e 4 febbraio) i professori Stefano Gresta, Ivo Caliò e Paolo La Greca e i due esperti di protezione civile Paolino Maniscalco e Vito Baturi - intervistati da Mariano Campo - spiegheranno agli ascoltatori la genesi dei terremoti, le tecnologie impiegate per rendere più sicuri gli edifici, la nuova frontiera della pianificazione urbanistica antisismica, il ruolo della Protezione civile e alcuni accorgimenti domestici per mettere in sicurezza la propria abitazione. «La nostra proposta culturale si rivolge a 60.000 studenti - spiega Campo - vale a dire altrettanti giovani cittadini. Vorremmo contribuire ad una forma di educazione preventiva alla convivenza con il rischio, come in Giappone o in California, per fare maturare il buon senso nella popolazione e un cambio di mentalità». La sesta ed ultima puntata (6 febbraio) avrà inve- In alto, i protagonisti di Radio Zammù. Qui sopra, un’immagine del terremoto del Belice del 1968 ce un protagonista speciale, Sergio Bianchi, padre di Nicola, uno dei tanti studenti morti sotto le macerie dell’Aquila, e presidente dell’Avus, l’associazione dei familiari delle vittime universitarie del sisma del 6 aprile 2009. «È la puntata più emozionante», osserva una delle studentesse che ha collaborato al programma, e dimostra con la testimonianza diretta di un padre che ha mandato il proprio figlio a studiare in un’altra città che «non è un problema solo delle zone sismiche da bollino rosso, ma un problema che riguarda tutti gli italiani», osserva Campo. Elemento prezioso del format sono le schede introduttive, una per puntata, dedicate ai 5 terremoti più devastanti della storia sismica italiana (Belìce, Irpinia, Friuli L’Aquila, Emilia), di cui si sono occupati gli studenti Barbara Oliveri, Debora Borgese, Leonardo Di Stefano, Vittoria Marletta e Benedetta Intelisano. Per non dimenticare il dolore degli abitanti e la devastazione dei territori già colpiti dai terremoti, la disattenzione e le speculazioni della politica, magari raccontandoli a chi è troppo giovane per conoscerli. «Sono nato nel 1986, dieci anni dopo il terremoto del Friuli - ci racconta Leonardo Di Stefano - e non ne avevo mai sentito parlare. Durante le ricerche che ho fatto su internet mi ha colpito il senso civico e l’amore che le popolazioni colpite hanno mostrato verso la propria terra. Riuscirono a risollevarsi con grande lavoro e coraggio, anche grazie alla pronta risposta del governo italiano. È un esempio di ricostruzione virtuosa e di cooperazione tra gli italiani che accor- sero da varie regioni per dare una mano». «Io ho scoperto un errore di accento fatto dai media che seguirono la tragedia del Belìce, non del Bèlice - ci racconta Barbara Oliveri - un errore di pronuncia tramandato per decenni, che rappresenta lo sguardo distratto dell’Italia su una tragedia di cui si piangono ancora le conseguenze dopo più di quarant’anni». La scheda sul sisma che colpì la Sicilia nel 1968 si apre con la notizia data al Telegiornale Nazionale da Piero Angela con l’accento sbagliato e ripropone la voce di Danilo Dolci che denuncia le infiltrazioni mafiose e la non curanza di Stato verso un vero e proprio dramma umano. Materiali di repertorio preziosi ed efficaci, come le registrazioni ambientali fatte in Emilia al momento della scossa successiva a quella più grave. «Per me è stato più facile trovare testimonianze dirette - racconta Benedetta Intelisano - dato che il terremoto in Emilia è il più recente e mi ha colpito scoprire che, dopo i numerosi suicidi verificatesi tra i superstiti del precedente terremoto a L’Aquila, furono mandati molti psicologi in Emilia per dare supporto ai terremotati ed evitare così che la tragedia si ripetesse». Il lavoro di questi ragazzi, i loro racconti, sono l’essenza formativa di Radio Zammù. Fucina radiofonica di speaker, autori e giornalisti, pronta ad accogliere chiunque, tra gli studenti, sia interessato a fare parte della squadra. Basta solo inviare una mail motivazionale e di presentazione a info@radiozammu. it. LA SICILIA 12. LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 Economia finanza OLD&NEW ECONOMY La “cura Draghi” farà bene all’Europa Chi la critica è fazioso (oppure ignorante) ENRICO CISNETTO icono sia servo dei poteri occulti, amico delle banche, filotedesco, dicono che ha aspettato troppo o che non ha fatto abbastanza. Ne dicono veramente tante, ma non ne azzeccano nemmeno una. Eppure è sufficiente ripercorrere la storia di Mario Draghi alla guida della Bce, analizzare le oggettive condizioni politiche ed economiche di partenza, e ogni accusa evapora, lasciando ai critici scegliere se iscriversi alla categoria dei faziosi o a quella degli ignoranti. A cominciare da chi, in Italia più che altrove, avanza critiche sul Quantitative Easing appena varato. Sostenere che la condivisione dei rischi al 20% sia un risultato minimale significa ignorare che per la prima volta si è incrinato il muro dei nein tedeschi ad ogni forma di mutualizzazione del debito, che si è fatto il primo passo verso la creazione di un debito federale. È stato tardivo rispetto alle altre banche centrali? Provateci voi senza avere un governo centrale come interlocutore, e con un perimetro di azione disegnato dallo statuto della banca centrale che non ti consente di fare niente. Sì, il QE è (anche) uno strumento anti-deflattivo e fare la sentinella della stabilità dei prezzi significa raffreddarli sia quando vanno troppo su (inflazione) che troppo giù (deflazione): ma pensate che sia solo quello? L’operazione va ben al di là, e dentro la Bce sono in molti ad averlo ricordato (rinfacciato?) a Draghi. Certo, c’è voluto del tempo per convincere tutti i 19 membri dell’eurozona, ma alla fine è stato raggiunto un “consensus” tale che il Consiglio della Bce non ha neppure avuto bisogno di votare. Gli allarmi lanciati dalla Merkel perché il QE non fermi il rinnovamento in molti Paesi europei, poi, rientrano nel gioco politico interno dei tedeschi. Sanno anche loro, infatti, che le riforme – che hanno effetti benefici nel lungo periodo ma altissimi costi politici e sociali nel breve – si fanno meglio in un ciclo economico positivo, non con deflazione e recessione alle caviglie. D’altra parte, mentre nel panico estivo del 2012 Draghi “comprò tempo” con l’Omt ma il “bazooka” rimase con le polveri bagnate per un ricorso tedesco alla Corte Federale, dopo che quello della Germania fu l’unico voto negativo, questa volta, invece, i tedeschi hanno fatto buon viso a cattivo gioco. Già, ma saranno sufficienti 60 miliardi al mese per allontanare lo spettro della deflazione che minaccia l’eurozona? Da soli, certamente no, perché il calo dei prezzi ha radici psicologiche (mancanza di fiducia) che frenano consumi e investimenti. Ma lo stesso Draghi lo ha ripetuto fino alla noia: se i governi non coglieranno l’occasione, ogni azione della Bce non potrà che restare un palliativo. E oltre alle riforme nazionali, serve una maggiore integrazione politico-istituzionale europea perché è palese che la Bce non potrà mai essere l’eterno supplente del contumace governo federale. È evidente, dunque, che chi accusa Draghi non si rende conto della partita che deve giocare e dei risultati che ha già ottenuto. Basta metterli in fila: l’Smp, 218 miliardi di euro (103 per l’Italia) per comprare titoli di stato sul mercato secondario e frenare gli spread; Ltro e Tltro, circa 1500 miliardi per favorirne il consolidamento patrimoniale delle banche; l’Omt, il bazooka di cui speriamo non ci sia mai bisogno; adesso il QE. Provateci voi a fare lo stesso in meno di quattro anni, se ne siete capaci. twitter: @ecisnetto D FISCO. Le verifiche sull’imposta del 2009, notificate nel 2015, devono essere annullate per decadenza dei termini Ici, Comuni fuori tempo massimo Accertamenti ricevuti dopo il 31 dicembre 2014: ecco cosa fare Ogni fine anno si assiste a una valanga di accertamenti che spesso vengono notificati dalle pubbliche amministrazioni a caccia disperata di soldi. In particolare, i cittadini sono presi di mira da accertamenti degli uffici dell’Agenzia delle Entrate e dei Comuni. Purtroppo, alcune pubbliche amministrazioni notificano anche accertamenti dopo la scadenza, con il rischio di perdere i soldi per decadenza dei termini. È quello che è capitato ad alcuni Comuni che hanno notificato nel mese di gennaio 2015 accertamenti per l’anno 2009, in rettifica dell’Ici, la vecchia imposta comunale sugli immobili. In questi casi, i Comuni non hanno più diritto di chiedere il tributo comunale in quanto avrebbero dovuto consegnare gli accertamenti all’agente postale entro il 31 dicembre 2014. I cittadini che hanno ricevuto queste richieste di pagamento, anziché perdere tempo a cercare l’eventuale pagamento o capire se la richiesta del Comune è più o meno legittima, possono chiedere al Comune e al responsabile dell’Ici di annullare in autotu- tela l’accertamento per decadenza dei termini. Peraltro, capita che, per “salvarsi” dalla decadenza dei termini, alcuni Comuni abbiano segnalato nella «relazione di notifica a mezzo posta» che l’avviso di accertamento «è stato spedito in data (...) dicembre 2014 mediante piego raccomandato con avviso di ricevimento (articolo 3 legge 890/82) dall’ufficio postale di (…) e notificato alla data e con le modalità risultati dall’allegata notifica». I cittadini possono però controllare facilmente se è giusta la data di spedizione, controllando sul sito delle Poste italiane, alla voce “cerca spedizioni”, la data di consegna della raccomandata all’agente postale. In molti casi, è risultato che l’avviso di accertamento non «è stato spedito in data (...) dicembre 2014», ma è stato spedito nel mese di gennaio 2015, per come risulta dalla stessa raccomandata accettata dal centro postale nel mese di gennaio 2015. È evidente che, magari a causa delle festività di Natale 2014 e Capodanno 2015, gli accertamenti Ici rela- tivi al 2009 saranno rimasti in qualche cassetto, per poi essere consegnati all’agente postale nei primi giorni del 2015. La “dimenticanza” del diligente compilatore degli accertamenti Ici comporta in ogni caso la decadenza dei termini per l’accertamento, in quanto è esclusa l’emissione di un accertamento Ici in rettifica per l’anno 2009 consegnato all’agente postale dopo il 31 dicembre 2014. È evidente che, a seguito di presentazione dell’istanza in autotutela, il Comune deve annullare l’accertamento notificato dopo la scadenza dei termini, anche perché l’eventuale ricorso del contribuente comporterebbe l’inevitabile annullamento dell’atto e la condanna del Comune al pagamento delle spese di giudizio. In tema di versamenti di tributi locali, quali l’Imu, cioè l’imposta municipale sugli immobili, a causa della complessità delle regole introdotte negli ultimi anni, considerato anche il caos di questi giorni dell’Imu sui terreni montani ed i contribuenti a sfo- SALVINA MORINA TONINO MORINA LA COMPAGNIA INGLESE HA AVANZATO UN’OFFERTA PER 1,3 MILIARDI DI EURO British Airways punta su Aer Lingus ROMA. British Airways ci riprova con Aer Lingus. E questa potrebbe essere la volta buona. Iag, la holding che controlla la compagnia inglese (oltre a Iberia e Vueling), ha avanzato per la terza volta un’offerta sull’aviolinea irlandese: un’offerta cash che valuta la compagnia di Dublino oltre 1,3 miliardi di euro e che, secondo fonti finanziarie, potrebbe essere sufficientemente alta perché partano a breve trattative formali. Qualcosa di più si capirà oggi, quando è previsto che le due società diffondano comunicati ufficiali alla Borsa di Londra. L’offerta di Iag è di 2,50 euro per azione e alza il tiro rispetto ai due precedenti tentativi entrambi rifiutati dal board di Aer Lingus, uno all’inizio del mese per 2,40 euro per azione e l’altro prima di Natale a 2,30 euro: dietro questo ‘corteggiamento’ c’è anche il fatto che il ceo di Iag Willie Walsh conosce bene Aer Lingus, avendola guidata dal 2001 al 2005. Le precedenti offerte erano state bocciate perché avevano allegate condi- zioni non rese note e «sottovalutavano» la compagnia. Il fatto che Aer Lingus non abbia risposto subito con un ‘no’ formale a questa terza offerta - scrive la stampa irlandese - fa pensare che questa volta potrebbe essere stata accettata. Se l’offerta riceverà il disco verde, servirà comunque il via libera del Governo di Dublino, che detiene il 25,1% della compagnia irlandese. E anche l’approvazione di Ryanair, che possiede il 29,9% e che già in passato ha provato senza successo a prendere il controllo di Aer Lingus: la low cost irlandese ha comunque già manifestato l’intenzione di prendere in considerazione un’offerta tra 2,502,70 euro per azione. Contro questa operazione si è però scagliata la politica, con il partito repubblicano Fianna Fail che chiede al ministro dei trasporti Paschal Donohoe di impedire la vendita della quota del Governo in Aer Lingus: il Fianna Fail sostiene che con la vendita si rischia che ad Aer Lingus venga- no sottratti alcuni degli slot di Heathrow (British - sostiene - non ne avrebbe abbastanza per far fronte alla domanda), con conseguenze per i posti di lavoro e i collegamenti. Ma il ministro dei trasporti Donohoe, interpellato oggi dalla radio-televisione ‘Rte’, ha assicurato che il Governo valuterà qualunque proposta, con l’obiettivo di mantenere gli slot a Heathrow e garantire la sicurezza dei posti di lavoro. La compagnia irlandese è il quarto operatore nel principale scalo londinese dopo British Airways, Lufthansa e Virgin Atlantic. E le sue attività sono migliorate negli ultimi mesi, sotto la guida del ceo Christoph Mueller: la compagnia ha messo a segno il miglior risultato estivo dall’inizio della crisi, chiudendo il terzo trimestre 2014 con un utile operativo in crescita del 19% a 112,9 milioni di euro e nelle ultimi previsioni ha stimato un utile 2014 superiore alle attese. Nuovo catasto, si parte da aste e rogiti 62 milioni gli immobili da classificare le calcolare il valore tassabile del singolo immobile. Questo dipenderà non solo dalla categoria, ma anche dalle zone o dagli ambiti territoriali in cui l’Italia verrà suddivisa. Un problema questo ancora da sciogliere: dalle micro-zone catastali si potrebbe infatti passare ad ambiti più vasti o direttamente alle zone OMI, quelle cioè già utilizzate dalle Entrate nell’Osservatorio del mercato immobiliare e che in alcuni casi equivalgono alle province. Anche sulla definizione del valore in base ai rogiti 2012-2014 restano però delle perplessità. L’intenzione ultima della delega è quella di aggiornare i valori catastali a quelli di mercato, sostituendo ad esempio al conteggio dei vani quello dei metri quadri. Ma negli anni neri della crisi immobiliare le compravendite sono diminuite anche di un quarto in alcune aree del Paese, rendendo i dati dei rogiti scarsi e poco attendibili rispetto al potenziale andamento del mercato. Il ricorso anche alle aste giudiziarie dovrebbe inoltre abbassare di molto i valori medi. L’operazione di riordino catastale sarà imponente e richiederà, per essere attuata, almeno 5 anni. Riguarderà infatti circa 62 milioni di immobili (ma c’è chi ne conta anche oltre 63 milioni), che dovrebbero essere suddivisi in destinazione «ordinaria» e destinazione «speciale», ognuna con delle sottocategorie. Nella seconda rientreranno sicuramente i castelli (già in categoria A9), mentre è ancora incerta la classificazione degli immobili storico-artistici (anch’essi attualmente in A9). L’intenzione sarebbe quella di valutarli singolarmente decidendone l’appartenenza al gruppo ordinario o speciale, a seconda della prevalenza dell’aspetto abitativo o monumentale. A. A. «UN ERRORE DECRETO SU POPOLARI» Furlan (Cisl): «Sulle pensioni ripristinare flessibilità in uscita» ROMA. «Il decreto sulle banche popolari è un errore clamoroso. Il governo farebbe meglio a occuparsi della crescita e delle pensioni. Questo sì è urgente». Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una intervista ad «Avvenire», critica la riforma del credito e coglie al volo l’apertura del ministro Poletti sulla previdenza, sottolineando che il sistema previdenziale oggi è troppo rigido. «Occorre invece ripristinare una certa flessibilità in uscita e tenere conto che non tutti i lavori e non tutti i lavoratori, sono uguali: le persone hanno esigenze differenti e a 67 anni è diverso stare seduti ad una scrivania o salire su un’impalcatura. Bisogna far sì, perciò, che sia possibile andare in pensione dopo un certo numero di anni di contribuzione, in combinazione a una certa età». Per Furlan la strada giusta sarebbe ripristinare il sistema delle quote ed incentivare con contributi figurativi o sgravi fiscali - le «staffette» tra un lavoratore anziano che passa a part-time ed un giovane che entra in azienda ed impara un mestiere. A. A. RE/MAX ESTATES Regalbuto indipendente + giardino + garage € 110.000 095.321879 AL CDM DEL 20 FEBBRAIO ALGORITMO PER STABILIRE VALORE DI MERCATO ROMA. Si partirà dai rogiti del triennio 2012-2014 per definire i nuovi valori catastali, ma per avere un quadro completo della situazione di oltre 60 milioni di immobili di tutto il territorio nazionale si prenderanno in considerazione anche le aste giudiziarie. È uno dei primi punti che dovrebbero essere inseriti nel decreto attuativo della delega fiscale in arrivo al consiglio dei ministri del 20 febbraio. Il provvedimento è ancora all’esame di Ministero dell’Economia e dell’Agenzia delle Entrate, in particolare da parte dei responsabili del ramo territorio, che in questi giorni hanno incontrato il Coordinamento nazionale interassociativo Catasto (costituito da Abi, Ance, Ania, Casartigiani, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confindustria e Fiaip) per illustrare il lavoro in corso d’opera. Si tratta del secondo decreto legislativo sul catasto, dopo quello sulle commissioni censuarie approvato in via definitiva il 10 novembre scorso e pubblicato pochi giorni fa in Gazzetta ufficiale. Ad essere messe a punto nel testo saranno le cosiddette funzioni statistiche, ovvero l’algoritmo sul qua- gliare la margherita “pago/non pago”, è capitato che diversi cittadini hanno pagato più di quanto avrebbero dovuto. Al riguardo, con la risoluzione 2/DF del 13 dicembre 2012, il dipartimento delle finanze ricorda che per i rimborsi dell’Imu si applica l’articolo 1, comma 164, della legge 296/2006, che individua nel Comune il soggetto che deve effettuare la restituzione dei tributi, entro 180 giorni dalla data di presentazione dell’istanza. Il riferimento normativo è corretto, la legge citata esiste, ma, purtroppo, nel momento in cui il cittadino ha diritto a un rimborso da parte del Comune, deve solo sperare che venga fatto, magari nell’arco di qualche anno, per la ragione che per gli enti locali fare rimborsi sono atti contro natura. Esistono infatti casi di cittadini che aspettano il rimborso della vecchia Ici da più di sei anni, ricevendo risposte del tipo: «Nelle casse comunali non c’è una lira, anzi, un centesimo». 3 COMPRAVENDITA APPARTAMENTI E LOCALI Euro 1,50 a parola RE/MAX ESTATES Acitrezza Collina mansarda panoramica € 89.000 APE:G 095.321879 RE/MAX ESTATES Affitto San Nullo 3 vani € 450/ Garibaldi 4V. € 530 095.321879 RE/MAX ESTATES San Gregorio circonvallazione 3 vani € 90.000 095.321879 RE/MAX ESTATES Troina centro storico B&B ( in attività) 200mq € 225.000 095.321879 RE/MAX ESTATES Valverde centro e Ficarazzi 3 vani 110.000/78.000 095.321879 RE/MAX ESTATES Bordighera 2V (mq 60) nuda proprietà € 55.000 095.321879 RE/MAX ESTATES Via Acquedotto Greco alta appartamento 3 vani ACE/G: € 95.000 095.321879 RE/MAX ESTATES bottega 1 luce 100mq Via Umberto/Crispi € 119.000 095.321879 RE/MAX ESTATES Via Garibaldi appartamento 150mq ristrutturato + terrazzo € 160.000 095.321879 RE/MAX ESTATES bottega 5 luci a reddito € 17.500 annui € 184.000 095.321879 RE/MAX ESTATES Via Santa Sofia 90mq + garage + posto auto € 128.000 095.321879 RE/MAX ESTATES Canalicchio Planet 4 vani rif. lusso poss. garage € 200.000 APE:F 095.321879 RE/MAX ESTATES Via Vittorio Emanuele Alta 3 VANI + servizi € 45.000 095.321879 RE/MAX ESTATES Canfora appartamento 8 vani € 300.000 095.321879 27 CLUB, ASSOCIAZIONI RE/MAX ESTATES Catania Oberdan/ Pacini/Teocrito 3/4/6 vani € 150.000 095.321879 Euro 3,00 a parola RE/MAX ESTATES Catania Roma 180mq + terrazzo € 320.000 APE:G 095.321879 AMERICANPAKIDU’ Superevento Topstar: Brigitte B., esclusiva Sicilia venerdì 13 febbraio!!! 3477704312 RE/MAX ESTATES Catania Vetere 4V appartamento + giardino € 180.000 095.321879 RE/MAX ESTATES Catania Via Etnea 130mq palazzo storico € 360.000 095.321879 RE/MAX ESTATES Catania V.le Rapisardi/Menza 3 vani € 108.000 095.321879 28 INCONTRI TELEFONICI E PRIVATI CALTANISSETTA, novità! 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Oggi in visita causa scontro auto-scooter i «titolari» della pompa abusiva il commissario all’Ap Romano Un ragazzo di 19 anni è ricoverato all’ospedale Cannizzaro per le ferite (per fortuna non gravi) riportate in un incidente 19 Sono emersi nuovi particolari sull’operazione dei Cc che ha portato alla scoperta di una maxitruffa all’erario 19 L’incontro con la Giunta e le forze politiche della città una occasione per fare il punto su due «incompiute» CANALE DI GRONDA INSERITO NEL PIANO DI INTERVENTI DEL GOVERNO la storia Piogge, opere urgenti per ridurre i rischi La città continua ad essere troppo esposta al rischio idraulico, in caso di nubifragi, con “epicentro” proprio nel suo asse centrale, via Etnea, dove da nord scorre a velocità un fiume che arriva con violenza fino a piazza Duomo. Le opere necessarie per aumentare la protezione del canale di gronda, a cui diversi Comuni a nord della citta non sono “agganciati”, sono state inserite nella piattaforma “Rendis” che comprende gli interventi urgenti in ambito nazionale per la protezione dal rischio idrogeologico. Per Catania, sono compresi anche il completamento del tratto ovest del canale di gronda, al confine con Misterbianco, il risanamento della costa del lungomare, dal Caito a Ognina, e la messa in sicurezza dei torrenti della zona sud. Effetto maltempo: incidenti in serie sulla «A18» Giornata terribile, causa maltempo, per gli utenti della strada che si sono trovati a percorrere le grandi arterie. In particolar modo una lunga serie di incidenti si è registrata lungo la «A18», dove pioggia e grandine hanno reso particolarmente insidioso l’asfalto, specialmente nei confronti di coloro i quali sono soliti schiacciare più del dovuto sul pedale dell’acceleratore: auto contro le barriere di protezione, altre capotate, altre in collisioni fra loro. per fortuna non si sono avuti feriti gravi. CESARE LA MARCA PAG. 14 ZONA INDUSTRIALE. Carabinieri arrestano “manolesta” che aveva tentato la fuga correndo all’impazzata fra gli scaffali Ladro di borse inseguito e preso all’Ikea CONCETTO MANNISI Sabato l’allarme con sgombero per un guasto elettrico, ieri mattina la grande tensione in seguito ad un arresto eseguito, proprio fra gli scaffali del centro commerciale, dai carabinieri della compagnia di Fontanarossa. Sono stati giorni particolari - quelli di questo weekend - per i clienti dell’Ikea, il colosso svedese che a Catania ha realizzato una grande (e molto spesso affollata...) struttura in un’area della Zona industriale cittadina. Purtroppo pare che da alcune settimane il grande negozio fosse frequentato non soltanto dai clienti, ma pure da un “manolesta” che, specialmente in occasione dei saldi, quindi di grande affluenza di persone, sarebbe stato solito aggirarsi per l’area espositiva dove più di una volta avrebbe approfittato della distrazione delle acquirenti. In pratica il malfattore avrebbe seguito le donne che procedevano agli acquisti lasciando la borsa nel carrello: non appena una di questa si allontanava per visionare un oggetto, l’uomo afferrava la borsa e si dileguava con passo veloce fra gli scaffali. Ruba oggi, ruba domani, i responsabili dell’Ikea hanno segnalato ogni cosa ai militari dell’Arma di Fontanarossa che hanno avviato una serie di servizi in borghese proprio all’interno della struttura. Facendo subito centro. Nella tarda mattinata di ieri, infatti, un uomo di 44 anni - Rosario Foti, abitante nella vicina Librino, in viale Bummacaro - ha cominciato ad aggirarsi nell’area espositiva, aspettando di poter colpire la prima preda. Cosa che è puntualmente accaduta. E’ stato a quel punto che i carabinieri sono entrati in azione, intimando al ladro di fermarsi. La reazione di Foti è stata scomposta: scatto immediato e fuga fra gli scaffali, con i militari dell’Arma all’inseguimento e i clienti sorpresi e spaventati. Ciò un po’ perché avevano appreso del guasto elettrico del giorno precedente e temevano un poco gradito bis, un po’ perché hanno avuto la sensazione che stesse accadendo qualcosa di ancora più grave (numerose le segnalazioni di sparatoria arrivate ai numeri di pronto intervento delle forze dell’ordine). Alla fine, grazie anche alla bravura degli stessi carabinieri, tutto è comunque andato per il verso giusto. Il Foti è stato tratto in arresto per furto e resistenza a pubblico ufficiale, mentre l’attività dell’Ikea ha potuto riprendere a pieno regime come accade puntualmente ogni domenica. San Giovanni la Punta I NODI POLITICI Il Pd ribadisce l’appoggio alla Giunta Bianco Berretta polemico GIUSEPPE BONACCORSI PAGINA 15 IL CASO «A Goliarda Sapienza una piazza in centro» PINELLA LEOCATA PAGINA 16 VIA PLEBISCITO Centro Experia Trappeto: prima rubano escavatore grande festa di riapertura: poi sfondano di nuovo l’ufficio Pt #noauditorium# SIMONE RUSSO A PAGINA 19 PINELLA LEOCATA PAGINA 18 «L’Asl di Gravina nega le sonde a mia moglie malata di Sla» on riuscire più a muoversi e a parlare, dipendere da una macchina per respirare o da un sondino nello stomaco per alimentarsi è difficile da far capire a chi non ha vissuto sulla propria pelle il dolore di vedere un familiare affetto da Sla (sclerosi laterale amiotrofica). Un dolore con cui, purtroppo, giorno dopo giorno si deve combattere per dare forza a chi ti sta accanto. Se, però, al dolore si somma l’ingiustizia della burocrazia italiana il tutto diventa veramente inaccettabile. A lanciare un forte grido di aiuto è Alfio Caccamo, 58enne di San Giovanni la Punta. Sua moglie, 52enne, oggi si ritrova a convivere con la Sla, una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria. La Sla ha una caratteristica che la rende particolarmente drammatica. Pur bloccando progressivamente tutti i muscoli, non toglie la capacità di pensare e la volontà di rapportarsi con gli altri. La mente resta vigile, ma prigioniera in un corpo che diventa via via immobile. Caccamo chiede giustizia per sua moglie, tracheo«Ne servono tomizzata, che respira tramite respiratore inva- 10 al giorno sivo ed è nutrita artifiper farla cialmente tramite “Peg”. Il 16 di dicembre Caccarespirare, mo ha richiesto all’Asl di ma per Gravina la fornitura di circa 2mila sonde di aspil’Azienda razione endotracheale, almeno 10 sonde al gior- sono troppe» no, per un tempo stimato di 6 mesi. «Dopo oltre un mese d’attesa - spiega Caccamo - ieri pomeriggio la specialista che segue mia moglie mi ha detto di essere stata richiamata da parte dell’Asl perché ha richiesto troppe sonde per mia moglie. Secondo loro la fornitura è di 2 o al massimo 3 sonde al giorno. Le sonde sono monouso e da utilizzare immediatamente appena viene aperta la confezione - continua Caccamo - ed è una esigenza vitale per mia moglie e per tutti i malati. Queste sonde vengono usate per permettere la corretta respirazione di mia moglie. Senza queste sonde sarò costretto a correre d’urgenza al Pronto Soccorso per salvare la vita di mia moglie. È assurdo e inaccettabile. Tra l’altro è da oltre un mese che aspetto queste sonde e oggi me ne sono rimaste solo 30. Mi bastano appena per tre giorni. E poi? Vorrei fare capire - continua Caccamo - che nessuno si deve permettere di decidere quanti sondini dare ai malati perché state tranquilli che noi non li mangiamo e non ci giochiamo. E si parla tanto di rispetto della vita umana. Ho già scritto al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e al premier Matteo Renzi. Ho avvisato anche i carabinieri della stazione di San Giovanni la Punta, il prefetto e il presidente della Repubblica. Ogni ora che passa è un’ora che qualcuno vuole giocare con la vita di mia moglie. Aiutatemi». N SIMONE RUSSO LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 14. CATANIA Allarme nubifragi e difesa del suolo Pericoli oltre il limite per il “fiume” che da nord scende sulla via Etnea Città inserita nel programma di interventi previsti a livello nazionale Piogge, territorio a rischio Catania nel piano “Rendis” Il governo ha chiesto relazioni integrative sui progetti CESARE LA MARCA Un rischio troppo alto, che non è possibile correre all’infinito con la frequenza ormai ravvicinata di ogni nubifragio con eventuale grandinata. Un pericolo annunciato e innescato regolarmente soprattutto dal “fiume” che prende origine dai centri a nord della città e scende a velocità sulla via Etnea, alimentando impetuosi corsi d’acqua in tutte le strade e zone adiacenti, e contribuendo al puntuale allagamento di piazza Duomo; questa rappresenta ormai una sorta di “capolinea” di questo fiume di pioggia che parte dalle pendici dell’Etna, che non a caso continua a scorrere sulla sua pendenza anche al cessare delle precipitazioni, e su cui è meglio non trovarsi nel momento peggiore. Quanto durerà ancora questo rischio idraulico ormai risaputo a cui l’intera città è esposta in maniera così grave, con epicentro proprio nel suo asse viario centrale? Se è vero che significativi passi avanti sono stati fatti - costituendo una “cabina di regia” coordinata da Catania con i Comuni a nord dell’area urbana, in gran parte non ancora “agganciati” al collettore principale - e che un iter è stato avviato per affrontare con una visione metropolitana le criticità di un canale di gronda che non riesce a proteggere la città da piogge tropicali e sempre più frequenti, non vi sono certezze sui tempi per realizzare queste opere idrauliche. Urgenti a nord della città, che da parte sua su questo fronte sarebbe adeguatamente protetta, se non fosse appunto per i “pettini” dei diversi comuni da collegare al collettore, che provocano il fiume che scorre in superficie senza essere intercettato; e urgenti a ovest, al confine con Misterbianco, per completare anche su questo versante il canale di gronda che dovrebbe proteggere il Vallone Cubba e l’area commerciale che viene messa in ginocchio da ogni nubifragio. Le opere in questione, unitamente ad altri rilevanti interventi per proteggere Catania e il suo territorio dal rischio idrogeologico, (ovvero la messa in sicurezza del tratto costiero del lun- gomare dal Caito a Ognina, e il risanamento dei torrenti della zona sud) sono state inserite nella cosiddetta piattaforma “Rendis”, che prevede in ambito nazionale una serie di interventi urgenti per la mitigazione del rischio idrogeologico finanziati dal ministero dell’Ambiente con fondi europei. «Ab- lo dico a La Sicilia Sono stato anch’io una vittima di giovedì scorso, il giorno dell’acquazzone e della grandine alta 30 centimetri. Certo, vittima parziale, dopo le 13, quando la grandine era finita ma la pioggia continuava persistente anche se a tratti. Dovendo fare il tragitto da Corso Italia fino a Piazza Dante, per motivi che non sto qui a spiegare, ho potuto verificare come a Catania manchi tutto: tombini? Spesso otturati e pieni di foglie, qualcuno avrebbe dovuto pensarci; circolazione auto? File lunghissime fin dal viale Libertà, qualcuno avrebbe dovuto pensarci, magari mandando biamo avuto conferma che tutti i progetti necessari per la tutela del nostro territorio, e che avevamo trasmesso all’assessorato regionale al Territorio e «La città in tilt e i vigili finiti chissà dove» qualche vigile; semafori regolarmente saltati dagli indisciplinati di turno con conseguente ingorgo: chi ci doveva pensare? Corsie degli autobus regolarmente percorse in senso contrario (e dire che non si potrebbero percorrerle nemmeno nel senso giusto): chi c’era a controllare? Nessuno. Senza dilungarmi oltre, a Piazza Dante ci sono arrivato, da via Plebiscito, ma non ho più potuto arrivare a casa, in periferia: alle 15,30 stavo ancora imbottigliato nel traffico e alle 16 dovevo tornare in ufficio, quindi... Ma intorno a me, come a migliaia di automobilisti, non è stato possibile vedere alcun vigile che regolasse il traffico, che sanzionasse le scorrettezze degli automobilisti, che aprisse magari un varco verso Piazza Duomo, beatamente priva di auto perché è vietato percorrerla, e così continuando fra un clacson e l’altro. Ah dimenticavo: un’auto dei vigili urbani l’ho vista materializzarsi in via Vittorio Emanuele, ma mi ha colpito più per la mano con le unghie laccate che sporgeva dal finestrino perché voleva strada, e non per altro. Nemmeno degnarsi di dare assistenza. TULLIO CAMILLERI Ambiente, sono stati inseriti nel piano nazionale degli interventi. Ora il governo ha chiesto ulteriori approfondimenti, relazioni integrative sui proget- COLTURE, VISITA DI CALECA «L’eccezionale grandinata di giovedì e gli improvvisi sbalzi climatici stanno danneggiando in maniera inaccettabile le coltivazioni della Sicilia orientale. Occorre intervenire in maniera immediata per sostenere gli enti locali e le attività colpite dall’ondata di gelo». Lo dice Lino Leanza di Sicilia democratica. «Per questo aggiunge - ho chiesto la presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Nino Caleca che oggi sarà nel Catanese per incontrare gli operatori e comprendere come la Regione può intervenire». ti - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco - che dovranno essere prodotte nei tempi più rapidi. Ormai è chiaro che dobbiamo prepararci anche alle eventuali grandinate che rappresentano un fenomeno diverso dal rischio idraulico, non meno pericoloso anche perché causa l’ostruzione dei tombini e delle caditoie». Il principale obiettivo della piattaforma Rendis è la formazione di un quadro unitario, a livello nazionale, delle opere e delle risorse impegnate per la difesa del territorio dal rischio idrogeologico, condiviso tra tutte le Amministrazioni che operano nella pianificazione e attuazione degli interventi. Il fatto che Catania vi sia rientrata è un fatto positivo perché certifica il lavoro svolto e le emergenze del territorio in cui le amministrazioni locali devono essere sostenute. A patto di non arrivare dopo la tragedia annunciata, nemmeno la prima, che ogni nubifragio rischia di causare in piena città. LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA CATANIA .15 I nodi politici e la polemica aperta Bagarre alla riunione provinciale. Soddisfatto Bianco: «Risultato schiacciante. Ringrazio il partito per l’appoggio». La relazione però non è stata votata dai delegati vicini a Berretta Il Pd: «Netto sostegno a Bianco» Berretta abbandona la riunione «Si è tenuta la segreteria per lanciare una fatwa contro di me» GIUSEPPE BONACCORSI E’ stata un’autentica baraonda alla presenza del segretario regionale Fausto Raciti, impassibile sulla poltrona. Era comunque prevedibile che dopo sette mesi dall’ultima convocazione sarebbe stato questo il clima della riunione della segreteria provinciale del Pd. Ed è stata una riunione che ha fatto riemergere nel partito etneo il dualismo tra Bianco e il deputato Berretta, vero nodo dello scontro in atto. Anche il risultato del voto sulla relazione del segretario Enzo Napoli dà l’esatta dinamica di questa spaccatura. A votarla sono stati 65 delegati sui 100 aventi diritto (ma in sala ce n’erano un’ottantina circa) e un astenuto. Ma la vera questione è che al voto non ha partecipato tutta la componente che fa capo a Berretta e questo è il punto vero, al di là della dialettica e del pluralismo che sono il sale della democrazia. Alla vigilia i temi da trattare per la segreteria erano tanti. Ci sono da qui a pochi mesi le elezioni in numerosi centri della provincia, ma la questione più dibattuta è stata quella dei rapporti tra il Pd (e soprattutto una parte di questo) e l’amministrazione Bianco. E su questo punto sono riemerse le vere divergenze che danno l’immagine di un partito ancora separato in due tronconi, dove non si intendono trovare punti d’intesa. A nulla sono anche valsi gli inviti alla moderazione come quello lanciato dal deputato Giovanni Burtone, che ha esortato «cerchiamo di volere bene a questa ditta». La bufera era già nell’aria da qualche giorno. Alcune componenti del partito avevano già chiaro il concetto che il segretario Napoli avrebbe posto sul tavolo del- In alti i relatori: da sx il segretario Napoli, il segretario reg. Raciti e l’ex sindaco Mirone. In basso la platea con in primo piano il sindaco Bianco (Foto Scardino) Il segretario Napoli: «Il dibattito sulle amministrazioni Pd deve avvenire nelle sedi opportune non farsi strumentalmente sui media» Ma i dissidenti: un bavaglio la riunione, cioè quello di proporre la compattezza del partito a sostegno delle amministrazioni in carica, soprattutto quella di Bianco. Ora questo giudizio è apparso a taluni come una sorta di bavaglio per la dialettica del partito e soprattutto per l’azione da pungolo verso l’amministrazione che non può essere accettata da componenti della stessa maggioranza che sostengono Bianco. Il riferimento chiaro va anche al consigliere Pd Niccolò Notarbartolo che più volte ha avuto con la Giunta Bianco diverse polemiche sull’azione amministrativa. Il segretario Enzo Napoli, facendo riferimento a Catania, d’altronde ha espresso chiamanente la sua idea: «Continuano a riprodursi all’interno del partito e delle rappresentanze consiliari spinte centrifughe disgreganti che più che aiutare l’azione in positivo delle amministrazioni assumono il profilo proprio dell’opposizione, alimentando disagi e offuscando ruolo e immagine del Pd. Ancora più preoccupante per l’importanza che riveste è la situazione a Catania. Occorre sottolineare gli sforzi profusi dal sindaco Bianco per rimettere in equilibrio i conti... E Ciò, nonostante il dibattito, alimentato strumentalmente sui mezzi di informazione, che registra quasi quotidianamen- te una polemica inaccettabile sulla capacità di governo dell’amministrazione e di conseguenza dello stesso Pd. Rispetto a tale situazione - ha puntualizzato Napoli - la direzione provinciale esprime un giudizio di netto sostegno al sindaco Bianco e alla sua Giunta... e in relazione anche alle altre realtà governate dal Pd esprime l’indicazione che il dibattito attorno all’operato di ciascuna amministrazione avvenga nelle sedi opportune». Le parole di Napoli sono apparse ad alcuni delegati come un bavaglio anche per l’operato che si svolge in Consiglio comunale. La replica del deputato Berretta è stata altrettanto chiara: «Il documento è molto grave. In questa sede ci saremmo aspettati un dibattito sulle difficoltà del partito a livello locale e sulla gestione provinciale. Ci saremmo attesi questo e non un documento preconfezionato nel quale si fa la “fatwa” nei confronti miei, di Notarbartolo e dim altri... E’stato detto che siamo noi che screditiamo una amministrazione che invece gode di un ampio consenso nella città... Vi invito a registrare che l’unico momento nel quale i capigruppo della maggioranza Bianco sono apparsi compatti è stato per andare contro di me. E si tratta di capigruppo tutti puntualmente provenienti da formazioni di centrodestra: Coppolino, Bottino, Nuccio Lombardo, Nicotra, Alessandro Porto.., tutti del centrodestra che pensano, invece, che io abbia il rimpianto del centrodestra.... Ora si tenta di derubricare questa questione a un conflitto personale con Bianco, ma io non ce l’ho col sindaco. Noi non facciamo azioni strumentali, vorremmo ragionare su come rilanciare l’azione del governo di questa città e ci saremmo aspettati che il partito proponesse un luogo nel quale ragionare di Catania. Comunque questi tentativi di intimidazione non funzionano. Sia chiaro che noi continueremo a fare una azione politica puntuale nel merito delle azioni, per affrontare davvero i problemi di Catania». In sala ad ascoltare gli interventi (e anche gli insulti) numerosi esponenti del partito: i deputati naz. Burtone, Albanella, quelli regionali Barbagallo, Raya, Vullo. E poi ancora gli assessori catanesi D’Agata, Villari, numerosi sindaci ed esponenti anche della Cgil. Presente per la prima parte dei lavori il sindaco Bianco che poi, appresa l’approvazione del documento, ha dichiarato: «Sono molto soddisfatto del risultato finale, schiacciante. Ringrazio il mio partito per il pieno sostegno all’azione dell’amministrazione». Anche Francesco Marano membro dell’assemblea reg. Pd e molto vicino a Bianco ha dichiarato: «Il voto ci consegna una fotografia abbastanza chiara, anche grazie alla significativa presenza del segretario Raciti. Il Pd di Catania sostiene pianamente Bianco». Alla fine ha preso la parola il segretario Raciti che ha parlato principalmente dei temi forti dell’azione regionale: gestione rifiuti, logistica e programmazione europea. RAIA (PD) «Bene la rete ospedaliera serve Neurologia» «Finalmente la nuova rete ospedaliera ha visto la luce con l’uscita in Gazzetta Ufficiale, ciò comporterà, nell’immediato, lo sblocco delle piante organiche con i relativi concorsi. Ma oggi più che mai c’è l’urgenza che nella provincia di Catania si completino le nomine dei manager, affinché si programmi un lavoro chedia una visione d’insieme al nuovo assetto che si intende dare all’offerta sanitaria nel suo complesso. Un vero e proprio “sistema”: in questo senso, risulterebbe prezioso un osservatorio sulla Sanità di cui auspico al più presto l’istituzione, per la sua funzione pratica e per il suo valore emblematico”. Lo dichiara la parlamentare regionale del partito democratico, Concetta Raia. «In particolare – sottolinea – all’Asp di Catania degli 818 posti letto, sono previste 51 unità operative (Uoc) a fronte delle 46 precedenti, ma alla sanità catenese continua a mancare la neuro-riabilitazione, cosi come manca nel centro storico della citta il dipartimento emergenza-urgenza di primo livello, mentre la rete della terapie intensive va integrata con la rete del dolore». «Il distretto di Caltagirone presenta complessivamente un rafforzamento dei servizi – spiega – ma bisogna lavorare per ripristinare il servizio di odontoiatria affinché l’integrazione tra ospedale e territorio sia più efficace e il servizio di interruzione di gravidanza sospeso da un anno, nel rispetto della legge 194, mentre va istituita la riabilitazione cardiologica, servizio molto importante per chi subisce un trapianto. L’ospedale di Caltagirone deve diventare di primo livello». A proposito di sanità catanese il deputato regionale Marco Forzese ha detto la sua sulla vicenda dei due manager di Policlinico e Cannizzaro: «Si faccia chiarezza - ha detto - alla luce della circolare Madia e dell’applicazione di tale norma e si decide in maniera univoca. Con i manager Cantaro e Pellicanò convivono due commissari straordinari nominati dallo stesso governo. Oltre all’aggravio di costi per le loro retribuzioni, non mi spiego come possa giustificarsi una realtà del genere». LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 16. CATANIA FEMMINISTE E LETTERATE PROTESTANO CONTRO LA SCELTA DI RELEGARLA LONTANO DAI SUOI LUOGHI «Goliarda Sapienza merita una strada in centro storico» PINELLA LEOCATA Scoppia la guerra della toponomastica. La commissione competente ha intitolato otto nuove strade dedicandone solo una ad una donna, ed è bagarre. Per il mancato rispetto della rappresentatività di genere alla quale, nelle città più evolute, viene prestata grande attenzione. E di certo non mancano scrittrici, letterate, scienziate e artiste in Italia e in Sicilia, a partire da Rosa Balistreri e da Maria Messina. Ma a far saltare i nervi alle femministe e alle letterate catanesi, e non solo, è stata la scelta di intitolare a Goliarda Sapienza una strada di San Nullo, zona lontana dal cuore antico della Catania che la grande scrittrice catanese ha raccontato nei sui magnifici libri. A protestare è la Società delle Letterate che, nel settembre del 2012, ha organizzato a Catania una tre giorni di incontri culturali dedicati a Goliarda Sapienza e ai suoi luoghi. Appuntamento al quale hanno partecipato studiose e appassionate provenienti da tutta Italia e dalla Francia, catturate, tutte, dalla Catania vista con gli occhi di Goliarda: la Civita, San Berillo, il cinema Mirone, il teatro Massimo Bellini, la Plaia... «Da dieci anni noi della Società delle Letterate - dice Pina Mandolfo, che di quell’incontro è stata l’anima e l’organizzatrice - siamo impegnate nel fare conoscere Goliarda Sapienza, una delle più illustri scrittrici della letteratura europea del Novecento. I suoi sono libri di culto, amati sia dagli studiosi sia dalle persone comuni. E Catania, la Catania di Goliarda, quella del centro storico, è conosciuta in tutto il mondo proprio attraverso le sue pagine. Per questo è inconcepibile che le sia intitolata una strada in una zona che nulla ha a che vedere con la sua storia. Dedicarle una strada nei suoi luoghi, viceversa, significa onorarla e riportarla nella città che Verso la festa di Sant’Agata ha nutrito la sua fantasia e che lei ha amato, come recita la targa che la Società delle letterate ha posto sulla sua casa natale, in via Pistone. E sarebbe tanto più doveroso alla luce del tentativo che sto facendo di riportare a Catania, nella sua città, il suo immenso e prezioso archivio». Più dura Emma Baeri, storica e femminista, che si dice «colpita dall’insensibilità culturale di un’amministrazione che si accredita come colta». «E’ una disattenzione, un’arroganza che nasce dal disprezzo», commenta. E la rabbia e la delusione sono tanto più grandi in quanto, nell’ottobre scorso, le femministe di «Le Voltapagina» e «Se non ora quando» scrissero, e protocollarono, una lettera indirizzata al sindaco e all’assessora alle Pari Opportunità per chiedere di intitolare a Goliarda Sapienza piazza Delle Belle, nel cuore di San Berillo. «La nostra lettera aperta, pubblicata anche su La Sicilia il 16 novembre scorso, è rima- Ieri sera il sindaco ha rinnovato il simbolico rito della consegna del prezioso cameo a mons. Gristina, che lo porterà al dito sino al 12 febbraio sta senza risposta - ricorda la giornalista Ada Mollica, tra le firmatarie della richiesta -. Per questo il 25 novembre scorso, giornata contro la violenza sulle donne, abbiamo messo noi, in quella piazza, una targa intitolata a Goliarda Sapienza, un gesto simbolico che è rimasto, ancora una volta, inascolato». Ma perché l’amministrazione ha fatto una scelta tanto inappropriata? Il prof. Antonio Di Grado, italianista e membro della commissione toponomastica, si stupisce di tanta polemica, anche perché non era a conoscenza della richiesta e delle iniziative delle femministe catanesi. «Perché non hanno protestato prima, quando a Goliarda Sapienza non era intitolata alcuna strada? In commissione toponomastica ho fatto io questa proposta: nella documentazione a nostra disposizione non risulta alcuna richiesta in questo senso. A scegliere il luo- L’INTITOLAZIONE SIMBOLICA DEL 25 - 11- 2014 go non siamo noi: la commissione propone e i funzionari poi indicano quali sono le strade nuove da intitolare e tra quelle abbiamo scelto. Avrei preferito anche io una strada in centro». Per questo s’impegna a porre il problema nella prossima riunione della commissione toponomastica sperando che la sollecitazione sia accolta. «Intanto attendo una richiesta ufficiale». La gemma incisa a rilievo, di color avorio, reca impressa l’immagine del busto reliquiario della Patrona ed è custodito a Palazzo degli Elefanti L’arcivescovo indossa l’“anello agatino” GLI APPUNTAMENTI DI OGGI DONNE OPERATE AL SENO Stasera alle 20,30, nella basilica Cattedrale, a cura dell’Andos onlus (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) comitato di Catania, presieduto dalla dott. ssa Francesca Catalano, concerto in onore di Sant’Agata e delle donne operate al seno “Le sorgenti della vita” della New Orchestra “Riviera dei Ciclopi” diretta dal maestro William D’Arrigo. RELIQUIA MAMMELLA Oggi, dalle 16 alle 20, la reliquia della Mammella di Sant’Agata sarà esposta alla venerazione dei fedeli e dei devoti nella chiesa confraternale Santa Caterina al Rinazzo, via Umberto angolo via Santa Filomena. TAVOLA ROTONDA DELL’UCSI “Comunicare il sacro - La festa di Sant’Agata a Catania”, è il tema della tavola rotonda organizzata dall’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) che avrà luogo oggi alle 18 nella chiesa della Badia di Sant’Agata. Dopo il saluto dell’arcivescovo, mons. Salvatore Gristina, del sindaco Enzo Bianco e del presidente regionale dell’Ucsi, Giuseppe Vecchio, interverranno nel dibattito, moderato da Giuseppe Adernò, presidente provinciale Ucsi, don Paolo Buttiglieri, consulente regionale Ucsi; il presidente del Comitato organizzativo Festa di Sant’Agata, Luigi Maina; mons. Gaetano Zito, vicario per la Pastorale della Cultura; i giornalisti Salvo La Rosa e Rossella Jannello; il dott. Giuseppe Carbonaro, fondatore e presidente “Amici del Rosario”. Il giovane Giovanni Finocchiaro, studente di Ingegneria, presenterà la sua testimonianza di devoto di Sant’Agata. S. AGATA AL CARCERE Oggi alle 18 pellegrinaggio al santuario diocesano S. Agata al Carcere della comunità parrocchiale basilica Collegiata Santa Maria dell’Elemosina e S. Messa presieduta dal parroco della basilica Cattedrale e amministratore parrocchiale della Collegiata, mons. Barbaro Scionti. CANDELORA PANETTIERI Oggi alle 9 uscita ufficiale del cereo votivo agatino dei panettieri dalla chiesa di S. Caterina in via Umberto; festeggiamenti in piazza Vittorio Emanuele III; trasferimento in via De Felice e in via Caronda; alle 18 S. Messa in onore di S. Agata a S. Caterina al Rinazzo; in serata festeggiamenti in via Etnea, di fronte all’ingresso del Giardino Bellini. CANDELORA ORTOFRUTTICOLI Oggi alle 17 la candelora dei fruttivendoli si recherà in via S. Maria della Concordia; in serata il cereo raggiungerà i mercati agroalimentari all’ingrosso Maas. CEREO VILLAGGIO SANT’AGATA Oggi alle 9 il cereo votivo del Villaggio Sant’Agata sosterà davanti all’istituto comprensivo scolastico “Pestalozzi”; alle 15,30 la candelora, partendo dal capolinea Amt, farà il giro della zona A, da via Giovanni da Verazzano. Ieri sera, nella suggestiva cornice del santuario diocesano Sant’Agata al Carcere, affollato di devoti, alla presenza della sacra reliquia del Velo di Sant’Agata, si è rinnovato il simbolico e commovente rito - originale esclusiva catanese, dal carattere sacro e profano, ecclesiale e civile, religioso e civico nello stesso tempo - della solenne consegna ufficiale dell’“anello agatino” all’arcivescovo, mons. Salvatore Gristina, a conclusione della concelebrazione eucaristica da lui stesso presieduta, a coronamento delle domeniche agatine di gennaio e all’inizio dei festeggiamenti in onore della Santa Patrona, nello stesso sacro luogo in cui la protomartire patì la restrizione, conclusasi con il processo, le torture e la condanna a morte nel carcere del pretorio del proconsole di Sicilia, Quinziano. Il metropolita ha concelebrato il solenne pontificale con i sacerdoti del I vicariato foraneo della città - tra cui il rettore, padre Carmelo Asero, il vicario foraneo, mons. Carmelo Smedila, il delegato arcivescovile per la Cattedrale, mons. Barbaro Scionti, il rettore della chiesa Sant’Agata alla Fornace, mons. Leone Calambrogio, il segretario arcivescovile, padre Massimiliano Parisi - con la partecipazione del Sovrano Militare Ordine di Malta, dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e dell’Ordine Pontificio di San Gregorio Magno, del prefetto Maria Guia Federico, del commissario straordinario del Libero Consorzio comunale di Catania, Giuseppe Romano, del sindaco Enzo Bianco con gli assessori della Giunta Municipale, del presidente del Consiglio comunale, Francesca Raciti, con i consiglieri, le massime autorità militari, il maestro del fercolo, Claudio Consoli, i presi- VIA DEL VELO Si fingono clienti per eludere videosorveglianza carabinieri arrestano tre spacciatori di cocaina I carabinieri della squadra “Lupi” del Reparto operativo del comando provinciale li tenevano d’occhio da qualche giorno, ovvero da quando avevano appreso che in quell’abitazione al civico 6 di via del Velo era stata attivata una piccola centrale dello spaccio. I militari sapevano pure che i “gestori dell’attività” erano molto attenti alla clientela e che avevano predisposto un sistema di videosorveglianza abbastanza valido, cosicché hanno deciso di “aggirare l’ostacolo” grazie all’opera di un collega poco conosciuto nel settore, che ha rappresentato il grimaldello per spalancare la porta di quella casa e fare arrestare i tre pusher: il quarantatreenne Salvatore Barone, il venticinquenne Salvatore Fraschilla e il trentatreenne Luca Sorrenti. Tutti dovranno rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso e detenzione illegale di munizionamento. Il militare si è presentato al citofono di SALVATORE BARONE SALVATORE FRASCHILLA quell’abitazione da solo e, una volta inquadrato dalla telecamera, è stato autorizzato ad accedere nel cortile, dove avrebbe dovuto realizzarsi la compravendita: «Cosa hai di buono? », chiede il “lupo”; «Cocaina», risponde l’altro. E’ un lampo. In un attimo, ricevuto il segnale dal collega, i militari sono già dentro la casa, dove all’opera vengono sorpresi altri due soggetti intenti a confezionare la droga. LUCA SORRENTI Perquisito l’appartamento, i militari dell’Arma hanno rinvenuto e sequestrato 20 grammi di cocaina, già in parte suddivisa in dosi, un bilancino di precisione, materiale adatto al confezionamento della droga, 165 euro in contanti (considerati provento dell’attività illecita), nonché 4 proiettili calibro 38 special marca Fiocchi. Gli arrestati sono stati condotti e rinchiusi nella casa circondariale di piazza Lanza. in breve POLIZIA Si insedia oggi il nuovo questore Passaggio di testimone, questa mattina, al vertice della questura di Catania. Il dirigente superiore Marcello Cardona, dopo aver diretto la questura di Livorno dal giugno 2012, assumerà ufficialmente l’incarico di questore. Cardona, che già in mattinata incontrerà i giornalisti, sostituirà Salvatore Longo, destinato alla guida della questura di Torino. SEL Conferenza ed esposto sul Pua Oggi alle 11, in piazza Verga, lato tribunale, Sinistra Ecologia Libertà terrà una conferenza stampa sul tema: “Pua: perché il consiglio comunale ha rigettato il parere del Cru? ” Nel corso della conferenza stampa sarà reso pubblico l’esposto presentato dal Sinistra Ecologia Libertà per chiedere l’avvio di una indagine giudiziaria sugli effetti della delibera del Consiglio comunale n. 132 del 10 dicembre 2014. 2ª CIRCOSCRIZIONE Seduta itinerante a Barriera denti e i commissari delle Associazioni Agatine Rosario Rizza, Mariella Aurite Baturi, Claudio Baturi, Francesco Fabiano, Fabio Stefano Sanfilippo, del gruppo diocesano di preghiera “Amici del Rosario”, Giuseppe Carbonaro, della confederazione diocesana delle confraternite, Giuseppina Fazzio. Come vuole la tradizione, reintrodotta tempo fa dal presidente del comitato organizzativo della festa di Sant’Agata e cerimoniere onorario del Comune, comm. Luigi Maina, con riferimento all’antico rito risalente a don Alvaro Paternò, che disciplinò il cerimoniale cinquecentesco della festa, è stato il sindaco a consegnare al metropolita il prezioso “anello della festa”, che indosserà fino a giovedì 12 febbraio, giorno dell’ottava, come segno del simbolico “sposalizio con la Città di Catania, attraverso la persona del primo cittadino”. L’anello è ricavato da un cameo, gemma incisa a rilievo di color avorio, appartenuto alla mamma del comm. Maina: reca impressa l’immagine del busto reliquiario di S. Agata ed è conservato nella “vetrina dei tesori” della Galleria dei sindaci di Palazzo degli Elefanti. Il Coro Lirico Siciliano, diretto dal maestro Francesco Costa, ha eseguito la “Missa et proprium in festo Sanctae Agathae”, musiche di Bartolucci, Banchieri e Licciardello. Al termine della liturgia, il Coro ha eseguito in concerto la “Messa dell’Incoronazione” in do maggiore KV 317 di W. A. Mozart, uno dei più celebri capolavori di musica sacra liturgica e inni agatini della tradizione religiosa musicale catanese dal Settecento al Novecento; soprano Gonca Dogan, contralto Antonella Leotta, tenore Dave Monaco, bass-baritone Riccardo Bosco. ANTONINO BLANDINI Oggi alle 9,30, presenti il presidente Vincenzo Li Causi e i Consiglieri della 2ª Circoscrizione, si svolgerà una seduta itinerante in piazza S. Maria del Carmelo di Barriera per evidenziare le problematiche esistenti. Saranno presenti l’assessore alle Manutenzioni, Luigi Bosco, e l’assessore all’Ecologia, Rosario D’Agata. LIBRINO Violò affidamento in prova: preso I carabinieri della stazione di Librino hanno arrestato il 23enne Luca D’Ambra in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Catania. Il giovane, nel dicembre scorso, ha violato gli obblighi derivanti dall’ affidamento in prova ai servizi sociali cui era sottoposto. L’arrestato è stato rinchiuso nel carcere di Bicocca. LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA CATANIA .17 Pubblica Amministrazione Entro il 31 marzo di ogni anno si dovranno comunicare nomi, dettagli, numero di permessi e contingente di giorni e ore Un modello di civiltà a favore di situazioni di disagio e svantaggio familiare ma bisogna evitare eventuali abusi Legge 104, giro di vite sui controlli il ministero detta le regole alle scuole Non si è ancora spenta l’eco che ha riguardato una scuola della provincia di Agrigento con oltre il 40 % di personale docente ed Ata che fruisce della Legge 104 (quella che consente ad un parente disabile o anziano di assentarsi dal lavoro ndr) che il ministero dell’Istruzione cerca di correre ai ripari, attraverso la puntuale osservanza dell’art. 24 della legge n. 183/2010 che ha introdotto l’obbligo della comunicazione al Dipartimento della Funzione Pubblica, entro il 31 marzo di ogni anno, dei dati relativi ai permessi fruiti, in base alla legge 5 febbraio 1992, n. 104 (l’assistenza alle persone disabili), dai dipendenti pubblici, ivi compreso il personale scolastico. Il ministero ha infatti inviato la nota 943 del 13 gennaio 2015 ai direttori degli Uffici scolastici regionali, al fine di rilevare i seguenti dati: i nominativi dei dipendenti cui sono accordati i permessi di cui all’articolo 33, commi 2 e 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni, ivi compresi i nominativi dei lavoratori padri e delle lavoratrici madri, specificando se i permessi sono fruiti dal lavoratore con handicap in situazione di gravità, dal lavoratore o dalla lavoratrice per assistenza al proprio figlio, per assistenza al coniuge o per assistenza a parenti o affini; in relazione ai permessi fruiti dai dipendenti per assistenza a persona con handicap in situazione di gravità, il nominativo di quest’ultima, l’eventuale rapporto di dipendenza da un’amministrazione pubblica e la denominazione della stessa, il comune di residenza dell’assistito; il rapporto di coniugio, il rapporto di maternità o paternità o il grado di parentela o affinità intercorrente tra ciascun dipendente che ha fruito dei permessi e la persona assistita; per i permessi fruiti dal lavoratore padre o dalla lavoratrice madre, la specificazione dell’età maggiore o minore di tre anni del figlio; il contingente complessivo di giorni e ore di permesso fruiti da ciascun lavoratore nel corso dell’anno precedente per ciascun mese, specificando, in particolare, le ore o frazioni di ore fruite per ciascuna giornata nel corso del mese di riferimento. La nota, inoltre, detta precise disposizioni per i dirigenti scolastici, di volersi adoperare per agevolare il tempestivo ed esatto adempimento da parte delle istituzioni scolastiche, che dovranno come di consueto comunicare anche quest’anno i dati di cui sopra, per il tramite della piattaforma per la Pubblica amministrazione, ministero per la Pubblica Amministrazione). Per quanto riguarda Catania e la Sicilia si è assistito negli ultimi anni ad una vera e «Il campus soluzione per il caro-affitti agli studenti» Una soluzione efficace e duratura per gli alloggi agli studenti universitari fuori sede? Può arrivare dalla realizzazione del progetto del Campus che dovrebbe sorgere su un terreno di proprietà dell’Iacp. Il Sicet e la Cisl Giovani chiedono un incontro all’istituto assieme alle altre forze sociali, per far sì che finalmente si possa trovare una soluzione per il fabbisogno degli studenti universitari. La richiesta è stata fatta in occasione della riunione che i responsabili della Cisl Giovani etnea, Adina Celona e Rosario Grasso, hanno avuto con Carlo D’Alessandro, segretario generale del Sicet di Catania. All’ordine del giorno, la questione degli affitti per gli studenti universitari fuori sede. «Siamo un’organizzazione sindacale dell’inquilinato – ricorda D’Alessandro – e tutti i giorni siamo impegnati a dare consulenza e supporto anche a tutti gli studenti universitari fuori sede che si rivolgono a noi, per gli affitti e i propria impennata dei fruitori della 104, come d’altra parte nel meridione in genere. Tra l’altro questo fenomeno fa aumentare a dismisura il numero delle assenze nel corso dell’anno scolastico, per non dire che la 104 spesso si trasforma in vero e proprio “lasciapassare” ai fini della mobilità, basti pensare che in materia di trasferimenti di contratti di locazione. Purtroppo, quello che emerge è che non ci sono abbattimenti del costo dei fitti nella misura sperata. L’abbattimento fino al 30 per cento si verifica solo in alcuni casi davvero sporadici». Ecco perché la soluzione che potrebbe sollevare tantissimi studenti può arrivare dalla realizzazione del progetto del Campus universitario, più volte sollevato dal Sicet. «Il campus dovrebbe sorgere su un terreno di proprietà dell’Iacp – sottolinea D’Alessandro – e darebbe la possibilità di soddisfare gran parte del fabbisogno di posti letto, per tutti quegli studenti fuori sede che non possono permettersi di andare in affitto di libero mercato. Infatti, ogni anno purtroppo, l’Ersu mette a disposizione sempre meno posti letto riservati agli studenti fuori sede». «Per questi motivi – conclude D’Alessandro – è necessario un incontro tra il Sicet, l’Iacp, la Ust Cisl, la Cisl Giovani e altre forze sociali per trovare una soluzione». insegnanti capita che 2 su tre lo ottengano grazie al possesso di questa certificazione. L’applicazione di questa normativa costa centinaia di milioni di euro a carico del bilancio dell’istruzione statale e forse è il caso di prevedere modalità di controllo adeguato e condizioni un po’ più stringenti, al fine di evitare abusi, è infatti indiscutibile che la Legge 104 rappresenta un modello di civiltà a favore di situazioni di disagio e svantaggio familiare e sociale, è pertanto opportuno trovare il modo di evitare che eventuali abusi ne compromettano l’utilizzazione per coloro che ne hanno veramente bisogno e diritto. MARIO CASTRO SCONGELATI I TRATTAMENTI DI FAMIGLIA INPS «Rimborso in arrivo per 3.500 pensionati» Sono circa 4300 i pensionati in provincia di Catania che, a gennaio, si sono visti sospendere dall’Inps i trattamenti di famiglia. Sospensione dovuta alla mancata memorizzazione dei dati relativi al reddito successivi al 2011. La Fnp Cisl e il patronato Inas Cisl sono intervenuti presso direzione provinciale dell’ente per sollecitare una soluzione. Che arriverà per almeno 3500 di loro. «La direzione ha confermato di aver istituito un ufficio “ad hoc” per accelerare l’esame delle pratiche – affermano Marco Lombardo (nella foto), segretario generale dei Pensionati della Cisl etnea, e Vincenzo Salanitri, responsabile dell’Inas Cisl di Catania - Per almeno 3500 pensionati ci sarà un esito positivo della vicenda, riprenderà il trattamento di famiglia e saranno rimborsati. Vigileremo con le nostre strutture per monitorare il buon andamento delle procedure». «A tal proposito – aggiungono - per la maggior tutela degli assistiti, è fondamentale rivolgersi all’Inas per presentare immediatamente domanda di ricostituzione della pensione in favore dei soggetti ai quali, dal mese di gennaio, è stato sospeso il pagamento del trattamento di famiglia». Nessuna informazione dall’Inps né ai Patronati né agli interessati allarmati dalla mancata corresponsione del trattamento. «Nei giorni scorsi – spiegano Lombardo e Salanitri – tanto dai pensionati quanto da più strutture sul territorio, ci era segnalato quanto stava accadendo. La stessa notizia era stata pubblicata dal Sole 24 Ore, con dettagli precisi sulla opportunità di rivolgersi ai patronati per presentare le domande di ricostituzione». «Dopo diverse vicissitudini – rivela Salanitri – solo oggi siamo venuti a conoscenza che l’Area Procedure dell’Inps, il 31 dicembre scorso, ha inviato ai direttori regionali e territoriali dell’Istituto una comunicazione che da gennaio 2015 sarebbero stati sospesi i trattamenti di famiglia sulle pensioni, riguardo alle quali non risultavano i redditi successivi al 2011». «Il problema – sottolinea Lombardo – pare sia stato causato da un forte ritardo nell’acquisire i dati dei redditi da parte dell’Inps, presumibilmente regolarmente comunicati dai soggetti interessati. Abbiamo avuto notizia che comunque l’istituto sta già provvedendo, ad aggiornare gli archivi». «Macigno burocratico sui dirigenti scolastici» Scade il 31 gennaio il termine per la trasmissione all’Anac (Autorità Nazionale Anti Corruzione) di tutti i dati riferiti agli appalti conferiti dalle Pubbliche Amministrazioni nell’anno 2014. Disposizione di legge che vige anche per le istituzioni scolastiche, come ricorda la nota del 22 gennaio della Direzione Generale del personale del Ministero dell’Istruzione alle direzioni regionali: «In mancanza di un’espressa deroga per le istituzioni scolastiche, le stesse devono considerarsi destinatarie dei citati obblighi di pubblicità e comunicazione». Esattamente un anno fa lo stesso Ministero aveva rilevato invece la necessità di adattare la normativa alla specificità della scuola, e conseguentemente, «nelle more della definitiva adozione del suddetto atto aggiuntivo da parte degli organismi competenti, di astenersi dall’adottare qualsiasi indicazione alle istituzioni scolastiche relativamente alle tematiche della trasparenza e dell’anticorruzione». Appare quindi evidente che nella scuola si applicano i codici e le norme di comportamento sul pubblico impiego, pertanto i dipendenti si attengono a «conformare la propria condotta ai principi di buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa; svolgendo i propri compiti perseguendo l’interesse pubblico senza abusare della posizione o dei poteri di cui è titolare; rispettando altresì i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e agendo in posizione di indipendenza e imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di interessi; non usando a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio, evitando situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all’immagine della pubblica amministrazione; esercitando i propri compiti orientando l’azione amministrativa alla massima economicità, efficienza ed efficacia». Fermo restando queste linee di condotta, negli ambienti scolastici ci si chiede come le oltre 8mila scuole italiane potranno contribuire alle finalità della Legge, attraverso la trasmissione di tutti gli atti relativi ai contratti di un anno, considerato tra l’altro che gli importi riguardano prevalentemente somme irrisorie per non dire che tutti gli atti di conferimento di nomine o di acquisto sono soggetti al rispetto di procedure tassative e rigorose, pubblicate all’albo e sui siti delle scuole. Non si comprende inoltre come, a distanza di un anno lo stesso Ministero prima evidenzia la necessità di apposite indicazioni per le scuole e adesso invece mette in guardia dalla mancata ottemperanza, evidenziando le sanzioni a cui si va incontro in caso di mancato adempimento. «Purtroppo siamo alle solite - commenta il presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici, Santo Molino - da un lato si registra lo sforzo della politica per il cambiamento e per dare alle scuole più autonomia, dall’altro lato si assiste alla riproposizione del modello burocratico-verticistico, che ciecamente richiede adempimenti a prescindere dalla loro effettiva utilità e non tenendo conto dei sovraccarichi di lavoro richiesti ai Dirigenti Scolastici e al personale delle segreterie (sempre più insufficiente). Non si vuole comprendere che i tempi dedicati agli adempimenti burocratici si traducono in tempi tolti alla missione educativa». Per questo da più parti si sollecita una modifica della legge o l’emanazione di disposizioni amministrative che rendano più semplice ed efficace la realizzazione, in ambito scolastico, di quanto stabilito dalla Legge 190. In questo senso vanno le posizioni dei sindacati, a partire dalla Flc Cgil che in una nota chiede al Miur «di farsi carico degli adempimenti previsti dalla norma». M. C. LE VISITE DEGLI STUDENTI ALLO STABILIMENTO TIPOGRAFICO ETIS 2000 DOMANI IL GIORNO DELLA MEMORIA I. I. S. S. CARLO GEMMELLARO INDIRIZZI TURISMO, MARKETING ED I NFORMATICA Quarte classi Nelle scuole si parla di Shoah con il pensiero al prof. Salanitro Domani il «Giorno della Memoria», lo prevede anche il testo dell’articolo 1 della legge 211 del 20 luglio del 2000 che così definisce le finalità del Giorno della Memoria: «La Repubblica Italiana riconosce il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio e, a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati». Tra gli internati nei campi nazisti, durante la seconda guerra mondiale vi furono anche molti siciliani e catanesi, in buona parte militari che al momento dell’armistizio non vollero sottomettersi al nazismo continuando a combattere dalla parte delle truppe germaniche. E’ una buona occasione affinché gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado recuperino memoria storica delle tragiche vicende derivanti dal secondo conflitto mondiale, dai lager e dalla condotta razzista perseguita da ideologie disumane e violente. Purtroppo i recenti fatti accaduti in Francia, con l’attentato ai giornalisti di Charlie Hebdo e OBBLIGO DI COMUNICAZIONE ALL’ANAC la conseguente uccisione di vittime innocenti, per non parlare della pulizia razziale e religiosa da parte dell’Isis praticata in diverse aree del Medio Oriente, ci consegnano un dato di reale attualità sull’argomento. Il ministero dell’Istruzione invita le scuole e gli studenti ad affrontare in ambito educativo e didattico il tema della Shoah. La discriminazione razziale, religiosa, politica esplicitamente condannata, dalla Convenzione dei Diritti dell’Uomo e convintamente esplicitata nella nostra Costituzione, trova purtroppo ancora oggi in molte aree del nostro pianeta una sua assurda ragion d’essere. Anche a Catania è auspicabile che da parte delle scuole si rinnovi l’impegno civile a dare priorità alla trattazione del Giorno della Memoria al fine di sensibilizzare la formazione etica dei giovani verso i valori della nostra Costituzione. Tra l’altro a Catania vi è l’opportunità di ricordare una grande testimonianza, di resistenza contro il fascismo e quegli aspetti di violenza che lo caratterizzavano, parliamo di un uomo di scuola quale è stato il prof. Carmelo Salanitro, docente del Liceo Cutelli che pagò con la vita nel campo di concentramento di Mauthausen la sua coerente opposizione al regime fascista. M. C. Alunni: Valeria Toscano, Chiara Rizzo, Anthony Sanfilippo, Sebastiano Carnazza, Federica Iozzia, Manuel Orlando, Antonino Grasso, Denise Bongiovanni, Federica Cantella, Erika Corso, Grazia Di Franco, Anna Rosa D’Ignoti Parenti, Mariaclara Di Stefano, Marika Stramondo, Maria Francesca Tucci, Soraya Bajeli, Thallia Buonerba, Viviana Cantavenera, Alessandra Consoli, Jessica Consoli, Agata Christy D’Amico, Laura De Fiori, Noemi Di Fede, Giulia Leotta, Chiara Lupica, Mariarachele Maricchiolo, Noemi Murabito, Giada Schillaci, Francesca Sirni, Giorgia Strano, Emanuela Vitale, Agata Bonaccorsi, Cristian Caruso, Chiara Di Costa, Sharon Marchese, Morena Scardaci, Federica Coco, Dalila Fazzeni, Rosa Marchese, Flavia Nicolosi, Valentina Parisi, Federica Petralia. Insegnanti: Cettina Basso e Vincenza Pulvirenti. I. T. I. S “S. CANNIZZARO” INFORMATICA Classe III A Alunni: Alexia Cantale, Igor Di Mauro, Alessandro Fonti, Vincenzo Martino, Carmelo Micalizzi, Erica Solarino, Rosario Vinciguerra. Insegnante: Giusy Ferlito I. T. I. S “S. CANNIZZARO” TRIENNIO ELETTROTECNICA Classe III B Alunni: Federico Calogero, Davide Cristaldi, Andrea Cuccurullo, Kevin La Mela, Santo Marletta, Francesco Ragusa, Samuele Stagno, Kevin Verderame, Marco Zappalà. Insegnante: Maurizio Ronzivalle LA SICILIA 18. CATANIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 QUARTIERI (“Le città nella città”) Al quartiere Antico Corso NOMI & LUOGHI La prima battaglia: costituire un comitato contro la realizzazione dell’auditorium nell’ex sede da cui sono stati sloggiati con la forza I VIA MALETTO Riapre il centro Experia Il quartiere in grande festa PINELLA LEOCATA Riapre l’Experia. E riapre sempre in via Plebiscito, al civico 903, quasi di fronte allo storico portone rosso, simbolo del centro popolare chiuso a manganellate all’alba del 30 ottobre 2009. Un’aggressione contro un luogo d’incontro e di confronto aperto a tutto il quartiere, un posto dove i ragazzi andavano a fare doposcuola, a imparare le arti marziali, a riparare le biciclette e a fare musica. Allora, quando i militanti furono allontanati con la forza, come se fossero criminali, le prime a scendere in piazza per protestare contro questa decisione furono le mamme del quartiere che, per esprimere solidarietà e rabbia, continuarono a portare i figli al doposcuola che si teneva all’aperto, in strada, su tavoli approntati alla buona che, di sera, per giorni, si trasformavano in tavolate e in occasione di festa e di protesta. Fu tutto inutile, l’amministrazione si guardò dal cercare un’altra sede per un gruppo di persone che si spendevano per attività gratuite utili al quartiere. Così ieri sera, quando il nuovo Experia ha riaperto i battenti, sono accorsi in tanti, tantissimi, ed è stata una grande festa, una festa di nuovo in strada, ché lo spazio preso in affitto - due stanze, una piccola cucina e un magazzino - non sono abbastanza grandi da accogliere tutti. La nuova sede è stata attrezzata con il passa parola: c’è chi ha regalato un frigorifero, chi ha promesso un divano, i militanti hanno riportato da casa, dove li custodivano, i vecchi manifesti... L’Experia torna a vivere con tanti progetti tra i quali la realizzazione, al suo interno, di una piccola libreria, con libri di saggistica e di politica presi in conto vendita da piccole case editrici. Il In alto, il portone d’ingresso del nuovo Comitato popolare Experia, e poi le stanze all’interno, prima della grande festa di ieri sera, con le tavolate e i cibi preparati dai volontari e dalle persone del quartiere, felici per il ritorno di un’esperienza molto amata (foto Anastasi) centro sarà aperto, intanto, ogni lunedì sera e presto sarà pronto il calendario degli incontri e delle iniziative per la settimana. La domenica mattina, invece, questo spazio diventerà il luogo in cui i giovani di Terre Forti, i ragazzi di Paternò oggetto di pensanti intimidazioni, metteranno in vendita i prodotti da loro coltivati, anche attraverso la costituzione di un Gas (gruppo di acquisto solidale). Questo spa- zio, infatti, è preso in comune e sarà gestito insieme. Non solo. Se i volontari dell’Experia hanno voluto riaprire il centro proprio qui, di fronte alla loro vecchia sede, è perché - come spiega Valeria Castorina - vogliono costituire un comitato popolare contro la realizzazione dell’auditorium nelle sede da cui suo stati allontanati. «Spenderanno 1.600.000 euro per costruire un auditorium per l’Ersu, che non l’ha mai chiesto, in una zona in cui, a pochi metri, nella chiesa della Purità, ne è stato realizzato un altro, per Giurisprudenza, ultimato nel 2008 e mai utilizzato. Fare un doppione è assurdo, inutile e dannoso. Non si sprecano così i soldi pubblici. Per questo lotteremo contro questo progetto chiedendo che sia utilizzato per altri fini, come casa del popolo, come spazio di aggregazione per le persone del quartiere. E torneremo a chiedere che l’area libera retrostante, l’arena della scuola Manzoni, sia utilizzata come giardino aperto al pubblico, con piccoli impianti sportivi per ragazzi e strutture per giochi da tavolo per gli anziani. Chiediamo che vengano valorizzati anche i resti archeologici trovati nella zona, che siano messi in rete con il circuito dei Benedettini e collegati alla visita del Bastione degli Infetti e che a gestire questi beni siano cooperative di giovani. Un modo per creare occupazione e per fare sentire e vivere questi luoghi come beni comuni, da tutelare. Un altro auditorium sarebbe estraneo alla vita del quartiere». Una scelta che esprime anche la determinazione a discutere delle decisioni urbanistiche su questa parte di città e non solo, per contestare - come dice il Comitato popolare Experia - «una politica trasversale che da vent’anni evita di confrontarsi sul piano regolatore preferendo fare un uso indiscriminato delle varianti per soddisfare interessi di lobby che scambiano favori e voti con la classe politica, leggi Corso dei Martiri, Centro storico, Pua, San Berillo, centro storico». V MUNICIPALITÀ. Corso Indipendenza e viale Rapisardi: allarme per i rami caduti. D’Agata: «Obiettivo: salvaguardia» Tra via Calatabiano e via Milo, in zona Borgo, sorge via Maletto. Comune della provincia di Catania, Maletto ebbe il primo nucleo nel 1263, anno in cui il Conte Manfredi Maletta degli Svevi, fece edificare su uno sperone roccioso una torre di avvistamento, poi ampliata e fortificata e chiamata “castello”, attorno a cui si raccolse la prima comunità con precarie costruzioni di legno e argilla. Dopo un breve periodo di possesso della famiglia Omodei di Randazzo, nel 1358 il Castello fu concesso a Ruggero Spadafora e quindi al fratello Rinaldo che nel 1386 acquistò anche il feudo divenendo signore di Maletto. La famiglia Spadafora rimase feudataria di Maletto fino al 1812, anni in cui venne costruito l’antico centro urbano e i suoi monumenti, tra cui: il Palazzo Baronale; la Chiesa di S. Michele, i magazzini del feudo, il loggiato. Abitato e poi spopolato numerose volte, il borgo fiorì quando, in seguito all’investitura nel 1619 di Michele Spadafora Bologna del titolo di Principe di Maletto, fu avviata un’intensa opera di colonizzazione del feudo dando forte impulso all’agricoltura, concedendo terreni, prestiti, agevolazioni ed esenzioni, così che la popolazione di Maletto subì un rapido incremento. Maletto fu dichiarato comune autonomo nel 1818, negli ultimi decenni l’antico borgo feudale è diventato una moderna cittadina. I VIA NICOTRA Nel quartiere San Cristoforo, lungo via Belfiore, è sita via Nicotra. La denominazione è derivata dai proprietari frontisti, il cui cognome, molto diffuso a Catania, trae origine dalla città calabra di Nicotera. Tra i Nicotra più importanti ricordiamo Rosario Nicotra, che nel XVIII secolo fu professore di matematica e logica all’Università di Catania e, durante la prima guerra mondiale, il sottotenente di fanteria Alberto Nicotra, il capitano di fanteria Marco Nicotra e il soldato di fanteria Rodolfo Nicotra, tutti distintisi per gli atti eroici che valsero loro la medaglia d’argento al valor militare. I VIA ERASMO MAROTTA «Alberi, se necessario saranno rimossi» NOTIZIE IN BREVE DALLE CIRCOSCRIZIONI «DISCARICA ABUSIVA IN VIA TOLEDO» Il consigliere Dario Bussolari della 1ª Municipalità, unitamente ai consiglieri dI Forza Italia al Comune in una nota esprimono solidarietà ai residenti di via Toledo e zone limitrofe per la presenza di una discarica a abusiva. «Via Toledo - si legge nel documento - è attualmente un immensa distesa di rifiuti a cielo aperto, con eternit, amianto e materiale edile dove manca pulizia e igiene. Il plesso dell’ex scuola materna “Livio Tempesta” è totalmente abbandonato e vandalizzato, la zona è degradata e privata di tutti i più elementari servizi civili. Tra via Toledo, via Stella Polare e via Moncada c’è uno spazio aperto e abbandonato, di proprietà privata, utilizzato come campetto da gioco dai bambini del quartiere che si trova in pessimo stato. In più la grandine caduta in città nei giorni scorsi è stata trasportata dagli operai del Comune nella discarica abusiva». Il consigliere Riccardo Pellegrino dichiara che «invece di ripulire questi spazi si incrementa la discarica, l’inciviltà e l’indecenza, discriminando ancora una volta questi quartieri periferici e popolari». Quindi lancia un appello all’Amministrazione perché ponga attenzione alle reali problematiche dei residenti. CAMPISI ADERISCE AL MEGAFONO Il coordinatore provinciale del Megafono, Antonio Di Giovanni, e il capogruppo nella 2ª Circoscrizione, Adriana Patella, in una nota esprimono soddisfazione per l’adesione al Megafono del vicepresidente della 2ª Circoscrizione, Alessandro Campisi, e chiariscono la propria posizione sulla vicepresidenza. «All’inizio della consiliatura - ricordano - Articolo 4 chiese al Megafono di collaborare attraverso l’indicazione del vicepresidente. Ai tempi l’accordo venne disatteso e solo oggi si presenta per Articolo 4 l’occasione di ricostruire col Megafono un percorso politico condiviso, mantenendo Campisi in qualità di vicepresidente. Sta ora al presidente Enzo Li Causi rispettare la nostra scelta». Abbatterli, continuare a curarli oppure spostarli? Nel territorio di “Nesima-Monte PoSan Leone-Rapisardi”, sul destino dei pini e delle altre piante disseminate lungo il corso Indipendenza e il viale Mario Rapisardi, il dibattito è aperto. A quasi un mese dalla più recente caduta di un ramo, nei pressi di via della Bainsizza, la situazione del verde nelle principali arterie della quinta municipalità divide commercianti e abitanti. Tra chi è “pro” e chi è “contro”, tra chi vuole magari trasformarli in legna da ardere e chi, invece, li considera un patrimonio da salvaguardare. Meglio avere due strade più verdi o più sicure? «Non si può tagliare indiscriminatamente tutte le piante ma, allo stesso tempo, non si più fare finta di nulla - afferma il presidente di quartiere Orazio Serrano lungo queste due strade si vive un’emergenza continua e i fatti di questi ultimi anni ne sono l’esempio più evidente. La II commissione consiliare ha svolto un grande lavoro di studio e valutazione del problema - prosegue Serrano dati e valutazioni che presto consegneremo a Palazzo degli Elefanti». Intanto le segnalazioni dei residenti agli uffici municipali continuano. Negli ultimi anni i rami che si sono staccati e sono finiti in strada sono oltre una decina. Il Comune è sempre intervenuto eliminando gli alberi pericolosi e effettuato gli interventi di potatura del verde. «Il nostro obiettivo è quello di preservare la flora cittadina - sottolinea l’assessore all’Ambiente Rosario D’Agata - ma in caso di necessità siamo pronti a rimuovere completamente il problema per questioni di sicurezza e pubblica incolumità». Temporali e forti folate di vento causano sempre più di una preoccupazione in corso Indipendenza e nel viale Mario Rapisardi. In passato alcuni rami sono finiti in mezzo alla strada, bloccando la carreggiata per alcune ore. Altri, invece, sono caduti sulle abitazioni circostanti. Nei pressi di via XXXI Maggio a dicembre del 2012 un ramo ha colpito una donna nei pressi della fermata dell’autobus. «Così non può andare - spiega il componente della commissione alla Viabilità Giuseppe Catalano - ad ogni ondata di maltempo il problema peggiora. Va bene la salvaguardia delle piante ma qui c’è in gioco l’incolumità di migliaia di persone». Nel viale Rapisardi gli alberi sono soprattutto robinie e di fichi piantati oltre 30 anni fa. Più vecchi, invece, i pini del corso Indipendenza che hanno oltre mezzo secolo di vita. Alcuni sporgono pericolosamente verso la strada, altri sono troppo vicini alle case. Qualcuno è stato trasformato persino in una bacheca per attaccarci cartelli pubblicitari. E ancora, molti tronchi, mica tanto piccoli, in mezzo al marciapiede rappresentano un problema per i pedoni. «Il quartiere ci chiede certezze - prosegue Catalano - gli occasionali lavori di potatura fin qui effettuati non possono bastare. Si tratta di una questione dettata dall’emergenza. Occorrono interventi definitivi soprattutto per quelle piante - e sono molte - che non sono più stabili e rischiano di cadere da un momento all’altro. Da dove cominciare? Dalla parte sud di corso Indipendenza che, per i festeggiamenti agatini, sarà invasa da migliaia di persone». DAMIANO SCALA ANTENNA A SAN GIOVANNI GALERMO Scoppiano le proteste dei residenti di San Giovanni Galermo per un’antenna che sta per essere installata a poche decine di metri dalle proprie case, nei pressi di piazza Chiesa Madre. «I residenti chiedono l’eliminazione dell’impianto perché si tratta dell’ennesimo traliccio in questa parte della città - afferma il consigliere comunale Sebastiano Anastasi - I controlli, da parte degli enti competenti, sulle onde elettromagnetiche ci sono ma ciò non toglie che la gente è infuriata. Ecco perché a breve presenterò una richiesta a Palazzo degli Elefanti per ottenere la documentazione necessaria e verificare le conseguenze che questo tipo di impianti possano avere sui residenti delle case circostanti. Non solo, chiederò una mappatura sulla presenza di questo tipo di strutture in tutta la città e l’intervento dell’Arpa, e di tutti gli altri organi competenti». «Ci attiveremo subito sottolinea il consigliere comunale Giuseppe Catalano - per verificare che il traliccio rispetti i parametri previsti dalla legge oltre ad essere in regola con permessi e certificazioni». “LIBRINO CHE VORREI” Duecento alunni di quattro istituti disegnano murales “Librino che vorrei” è il tema dei murales che verranno realizzati a partire da oggi al Polo Educativo Librino. Il progetto “ColoriAMO Villa Fazio... Insieme”, indirizzato agli istituti comprensivi della VI Circoscrizione, mira a stimolare la fantasia e la creatività dei giovani alunni, che realizzeranno dei murales sulle mura perimetrali interne del centro di aggregazione giovanile, sito in viale Sisinna 1. L’evento coinvolge duecento ragazzi di quattro diversi Istituti scolastici, che potranno lasciare il proprio segno in cinquanta metri di mura di cinta grazie a una tavolozza di colori ricca e variopinta. Villa Fazio conferma la volontà di voler coinvolgere gli adolescenti e gli abitanti del quartiere di Librino e renderli protagonisti attivi del loro territorio attraverso la realizzazione di attività ludico-ricreative e socio-educative. Quattro le mattine interessate, nelle quali, a partire dalle ore 9, verrà approfondito un tema specifico: oggi inizierà il percorso artistico l’istituto “Campanella Sturzo”, che si occuperà di approfondire il tema della danza, mercoledì 28 sarà presente a Villa Fazio l’istituto “Brancati”, che svilupperà il tema della natura, giovedì 29 l’istituto “Dusmet”, invece, approfondirà il tema del teatro e, infine, venerdì 30 gennaio l’istituto “Angelo Musco” si dedicherà al tema della musica. In zona Picanello, lungo viale Ulisse è situata via Erasmo Marotta. Nato a Randazzo, in provincia di Catania, nel 1565, Erasmo Marotta si dedicò fin da bambino allo studio della musica, a cui si dedicò per tutta la vita con profonda passione. Divenuto gesuita nel 1610 ottenne la carica di Rettore del Collegio dei Gesuiti di Messina nel 1612, nello stesso periodo musicò “L’Aminta” di Torquato Tasso, sua opera più importante, e successivamente, trasferitosi a Palermo, su richiesta del Viceré di Sicilia Don Francesco Castro duca di Tauresana e con i versi di Padre Fabrizio Spuches, compose la tragedia “San Belagio Martire”, e un’altra opera fondamentale: “Il pianto della Maddalena. Considerato l’inventore del dramma musicale pastorale, Marotta fu autore di numerosi madrigali e opere andate purtroppo disperse, e non smise di comporre fino alla morte, avvenuta a Palermo nel 1641. I VIA DELLA ZAPPETTA Lungo lo stradale San Giorgio, nel quartiere Cardinale, incontriamo via della Zappetta. Omaggio alla vita dei campi, il toponimo fa riferimento al noto attrezzo manuale largamente usato per i lavori agricoli. Diffusa in tutto il mondo, la zappa è costituita da una robusta lama in ferro quadrata, trapezoidale o triangolare, infissa ad un manico generalmente di legno o metallo leggero – e modernamente plastica dura – della lunghezza tra i 35 ed i 70 cm, che insieme alla lama forma un angolo retto. Utilizzato per tagliare e spianare le zolle, livellare il terreno, e fare solchi e fossetti, l’attrezzo ha numerose varianti: esistono infatti zappe a bidente o a tridente, per terreni sassosi o per piccoli lavori attorno a piante coltivate, mentre per lavori più duri si ricorre a zapponi o picconi particolarmente robusti; la zappetta è invece utilizzata principalmente per i lavori da giardinaggio e per estirpare l’erba nociva. Progressivamente l’impiego di questo antico attrezzo viene limitato alle piccole superfici e al giardinaggio; i lavori più impegnativi vengono svolti infatti con l’ausilio di zappatrici meccaniche (o motozappe), più veloci e potenti. CLAUDIA PACE LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA CATANIA PROVINCIA .19 ADRANO SAN GIOVANNI LA PUNTA. «Colpo» nella notte in breve Poste di Trappeto di nuovo «bucate» Una scena di un film già visto quella accaduta la notte scorsa alla posta di via Duca degli Abruzzi a Trappeto, frazione di San Giovanni La Punta. Ancora una volta ai danni dello sportello “Atm”. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, ancora in fase di verifica da parte delle autorità competenti, intorno alle 2 della notte tra sabato e domenica sembrerebbe che i ladri abbiano forzato un cantiere in prossimità dell’ufficio postale e abbiano messo in funzione un escavatore. A un centinaio di metri dal cantiere sono arrivati davanti all’ufficio postale, hanno agganciato il muro con il relativo “Atm” e lo hanno sbalzato in strada. Distrutto il distributore automatico e presi i soldi al suo interno. Al momento, però, non è stato ancora possibile quantificare la somma. Sicuramente, però, è entrato in funzione il sistema di sicurezza che ha spruzzato l’inchiostro blu sulle banconote. Questo inchiostro, infatti, era sparso anche sul pavimento della posta. Con questa azione, i ladri hanno distrutto anche i pali e il marciapiede che erano davanti l’ingresso dell’ufficio postale. Nessuno dei residenti della zona, sembrerebbe che abbia visto o sentito nulla. Una scena, però, già vissuta da questo ufficio postale e di conseguenza da chi ci abita di sopra. Nel gennaio di due anni fa, i ladri hanno demolito l’intera parete del palazzo (facendo più danni) senza riuscire a portar via i soldi del Postamat poiché per il forte impatto è sbalzato sugli sportelli impedendo di poter prendere i soldi. Allora venne usato un EuroCargo Iveco in retromarcia. Anche questo, come l’escavatore, abbandonato davanti l’ufficio postale. Stranamente, sembrerebbe che i malviventi scelgano sempre il mese di gennaio per tentare il “colpo grosso” alla Posta di Trappeto. Nel gennaio di un anno fa, in pieno giorno, i ladri hanno fatto irruzione all’interno dei locali forzando e danneggiando la porta di ingresso e la cassaforte. In quella occasione il direttore dell’ufficio postale è stato mandato in ospedale con le costole rotte. Adesso però, come è stato in passato, la chiusura di questo ufficio creerà molti disagi agli utenti della zona. SAN GIOVANNI LA PUNTA Oggi incontro sulla psoriasi al liceo artistico Oggi dalle 12 si parlerà di psoriasi al Liceo Artistico statale “Emilio Greco” (Auditorium - Sede San Giovanni La Punta in via Motta, 87). La dermatologa dott. Maria Letizia Musumeci dell’Uoc di Dermatologia (diretta dal prof. Giuseppe Micali) del Pog Rodolico afferente all’Azienda ospedaliera Policlinico-Vittorio Emanuele, incontrerà gli studenti. ACIREALE Oggi «Religione tra pace e violenza» Diciannovenne perde il controllo dello scooter e va a sbattere violentemente contro un’auto Momenti di paura per un incidente stradale avvenuto poco prima delle 13 di ieri in piazza Alcide De Gasperi, ad Adrano. In un violento impatto tra una Lancia Y e uno scooter, ha avuto la peggio il centauro, un adranita di 19 anni che ha riportato ferite piuttosto serie ma la sue condizioni non sono gravi. Mentre percorreva piazza De Gasperi a bordo del suo Honda SH, il ragazzo ha perso il controllo del mezzo, forse a causa dell’asfalto scivoloso, ed è andato a schiantarsi contro l’auto che proveniva dalla direzione opposta. Il centauro, che viaggiava senza casco, ha sbattuto il capo sul parabrezza della Lancia ed ha riportato la frattura del femore e contusioni ad un ginocchio. Sul posto un’ambulanza del 118 di Adrano che ha trasportato il ferito all’ospedale di Biancavilla ma dopo è stato disposto il trasferimento al Cannizzaro di Catania con l’elisoccorso. Il ragazzo è stato sempre cosciente e alla prima Tac sono state escluse conseguenze per il trauma al capo. Illeso il conducente dell’auto, un 21enne di Adrano che si è subito adoperato per soccorrere il ferito. SALVO SIDOTI g. r.) “Religione tra pace e violenza” è il tema di una conferenza che si terrà oggi alle 10,30, nell’aula magna del liceo scientifico “Archimede”. Interverranno mons. Antonino Raspanti, vescovo della diocesi di Acireale, Kheit Abdelhafid, imam di Catania, Paolo Gionfriddo, direttore regionale dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, Salvatore Rapisarda, pastore emerito della Chiesa valdesebattista di Catania, e padre Mikhail Ichim, parroco della chiesa ortodossa rumena di Catania. ACIREALE Piano d’azione per l’energia sostenibile Oggi, alle 16, al Palazzo del Turismo di Acireale, in presenza del sindaco Roberto Barbagallo, e dell’assessore all’Ambiente, Francesco Fichera, i responsabili della Spes Consulting e il coordinatore Fabio Stella illustreranno il Piano d’azione per l’energia sostenibile di Acireale. ACICATENA «La famiglia in cammino verso il Padre» m. g.) Oggi alle 17,15 nella chiesa Maria Ss. della Catena, per la ‘Giornata del Padre Nostro’, incontro con il biblista Carmelo Raspa su “La famiglia in cammino verso il Padre”. SIMONE RUSSO GIARRE Attività ispettiva oggi in Consiglio comunale La donna si discolpa: «Ero solo incaricata» Aci S. Antonio. Diffusi particolari dell’operazione che ha portato alla scoperta di un distributore abusivo CATERINA MOSCHETTO MARIO RUSSO Sono stati resi noti ieri dai carabinieri della Stazione di Aci Sant’Antonio e del Nucleo operativo di Acireale, i nomi dei tre arrestati ritenuti responsabili di aver allestito un deposito con annesso un rifornimento abusivo di carburante per autoveicoli in via Lanza. Si tratta di tre pregiudicati della zona: Caterina Moschetto, 52 anni; Giovanni Aleo, 50 anni (di cui non è stata diffusa la fotografia) e Mario Russo, di 48 anni. La donna ha dichiarato ai militari intervenuti di essere solo un’incaricata dai proprietari, i due imprenditori che identificati e posti di fronte all’evidenza dei fatti hanno ammesso le proprie responsabilità. I tre dovranno ora rispondere di sottrazione aggravata al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici. I militari dell’Arma hanno inoltre sequestrato nell’area sottoposta a controllo due serbatoi da 7 mila litri ciascuno contenenti gasolio per autotrazione, cisterne su cui erano state installate due pompe con contatori/erogatori ed una cisterna vuota, oltre a quattro serbatoi da mille litri ciascuno trovati all’interno di un furgone utilizzato per rifornire il distributore e delle agende attestanti il traffico dell’attività illegale. Ad insospettire i carabinieri è stato l’anomalo via vai di veicoli diretti verso il deposito; clienti attirati dal prezzo particolarmente contenuto del carburante applicato dai gestori dell’attività illegale. L’operazione è scattata venerdì scorso a conclusione di una serie di servizi di appostamento ed ha consentito di cogliere i tre arrestati, e i loro clienti, in flagranza intenti a travasare il carburante dalle cisterne agli autoveicoli. Per i carabinieri tale fenomeno criminoso sarebbe in continua espansione e proprio per tale motivo l’attenzione rimane molto alta. ANTONIO CARRECA m. g. l.) Il Consiglio comunale è convocato, in adunanza ordinaria per oggi alle ore 20. Tra i punti l’attività ispettiva. GIARRE Presentazione del libro di Frudà su Garibaldi a. f.) Oggi alle 17 al palazzo delle culture di piazza Macherione, la Società Giarrese di Storia Patria e Cultura in collaborazione con il Comune di Giarre -assessorato alla Cultura - e con l’Agorà presenta il volume di Luigi Gabriele Frudà “Garibaldi in Sicilia”. Interventi dei professori: Nicolò Mineo, Girolamo Barletta, Luigi Gabriele Frudà. SCORDIA Oggi riapre il centro comunale di raccolta rifiuti lo. gu.) Sarà riaperto oggi il centro di raccolta comunale dei rifiuti ingombranti sito nella zona industriale. Il conferimento sarà possibile dal lunedi al sabato dalle 9.15 alle 12.15 e il martedi e venerdi anche dalle 14 alle 17. Sarà possibile richiedere il ritiro a domicilio. GRAVINA. Due studentesse di Nicolosi CALTAGIRONE. Oggi in visita istituzionale il commissario all’Ap prefetto Romano sorprese dopo aver rubato capi al «Katanè» Obiettivo Via di fuga e Metropol I carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato, in flagranza, due giovani studentesse di Nicolosi, appena ventenni, per furto aggravato in concorso. Nello spirito di collaborazione tra il personale di sicurezza, in servizio continuativo nei vari centri commerciali della provincia etnea, e i carabinieri, sabato sera all’interno del centro commerciale “Katanè’”, di via Quasimodo a Gravina, sono state sorprese le giovani taccheggiatrici mentre si allontanavano dal negozio “H&M”, con le borse zeppe di capi d’abbigliamento ed accessori. La merce, del valore di circa 200 euro, era stata sottratta abilmente dall’interno del negozio dopo averne rimosso il dispositivo antitaccheggio. La refurtiva è stata restituita al responsabile dell’esercizio commerciale. Il magistrato dopo averne convalidato l’arresto ha disposto la liberazione delle due ragazze. CALTAGIRONE. Inizio esercizi spirituali per i sacerdoti Si apre oggi, all’Hotel Villa Sturzo, la settimana di esercizi spirituali per il clero della Diocesi di Caltagirone. Fino al 30 gennaio, i sacerdoti condivideranno un’esperienza di crescita e di comunione presbiterale. Predicherà gli esercizi p. Ildebrando Scicolone, monaco benedettino, professore emerito al Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo di Roma, istituto del quale è stato anche preside, e oggi assistente degli Oblati benedettini. FARMACIE DI TURNO ACI BONACCORSI: Eredi Portale – via Garibaldi, 21; ACICASTELLO (Cannizzaro): Fonte – via Musco, 11/A; GRAVINA: La Falce – via Fasano, 112; MASCALUCIA: Caragliano – via del Bosco, 50; MISTERBIANCO: Greco – via Zinirco, sn; MISTERBIANCO (Lineri): Condorelli – via Lenin, 93/F; MOTTA: Bellassai snc – via Regina Elena, 2; PEDARA: Martinico – corso Ara di Giove, 70; S. AGATA LI BATTIATI: De Geronimo – via Umberto, 13; S. GIOVANNI LA PUNTA (Trappeto): Cardillo – piazza R. Elena, 13/A; TRECASTAGNI: Leonardi snc – piazza Marconi, 4; TREMESTIERI ETNEO: D’Urso – via Tremestieri, 459/O; ACI CATENA (Vampolieri): Vampolieri – via Vampolieri, 9/F; ACIREALE: Avitabile – piazza L. Vigo, 11; ACI S. ANTONIO: Caruso – via Martoglio, 11; S. VENERINA: Patanè – via Stabilimenti, 24; CALATABIANO (Pasteria): Gerola - piazza Sac. Dominici; CARRUBA: Savoca – via E. Toti, 36; FIUMEFREDDO: Patti – via Roma, 13/A; GIARRE: Rapisarda – via Callipoli, 240; NUNZIATA: Montalto – via Etnea, 203; RIPOSTO: Antica Farmacia Elma – corso Italia, 65; ADRANO: Mandragona – via Spampinato, 35; BELPASSO: Grasso – via Mongibello, 77; BELPASSO: Lombardo – via Roma, 260; BIANCAVILLA: Di Stefano – via F. Crispi, 35; BRONTE: Rapisarda – piazza Rosario, 5; LINGUAGLOSSA: Nicolosi – via Umberto, 22; PATERNO’ (Diurno): Palermo snc – piazza Indipendenza, 30; RANDAZZO: Giardina snc – via C. A. dalla Chiesa, 11, S. ALFIO: Di Silvestri – via V. Emanuele, 5; ZAFFERANA ETNEA: Raciti – via Roma, 327; CALTAGIRONE: Felice - via Ten. Cataldo, 16 (25/1); CALTAGIRONE: Ingala – via V. Emanuele, 14 (26/1); CALTAGIRONE: Traversa – via G. Arcoleo, 87 (27/1); CALTAGIRONE: Alì – via P. Amedeo, 7 (28/1); CALTAGIRONE: Rodomonte – via Roma, 115 (29/1); CALTAGIRONE: Scalia – viale M. Milazzo, 28 (30/1); CASTEL DI IUDICA: Impelluso – via Trieste, 1; GRAMMICHELE: Vanella – via V. Emanuele, 146; MILITELLO: Ragusa – via Umberto, 41; MINEO: Cuscunà – piazza Buglio, 32; MIRABELLA I.: Polizzi – via Profeta, 2 (fino al 25/1); MIRABELLA I.: Cosentino – via Garibaldi, 11 (dal 26/1); PALAGONIA: Scichilone – via Umberto, 22 (fino al 25/1); PALAGONIA: Iraci – via Palermo, 192 (dal 26/1); RAMACCA: Gulizia – piazza Umberto, 7; SCORDIA: Bentivegna – via Garibaldi, 151; VIZZINI: Scalia – via V. Emanuele, 87. FARMACIE NOTTURNE ACIREALE: Impellizzeri – via Verga, 47; PATERNO’: Lavore – via V. Emanuele, 234. Alle 15 di oggi il commissario straordinario alla Provincia di Catania, il prefetto Giuseppe Romano, giungerà in visita istituzionale a Caltagirone, per incontrare il sindaco, Nicola Bonanno e compiere alcuni sopralluoghi in alcune strutture di competenza dell’ente di Palazzo Minoriti. Prioritarie saranno le visite da compiere al Palasport di località Divisa e nell’ex sede dell’Istituto tecnico Agrario «Cucuzza» del rione Cappuccini. Nel primo caso, l’impianto sportivo, già ultimato, è rimasto chiuso da qualche anno, poiché non sono giunti in porto i relativi bandi di affidamento, emanati a suo tempo dalla Provincia. Quanto all’ex sede dell’istituto Agrario, il prefetto Romano dovrà invece prendere atto delle attuali condizioni di degrado in cui versa l’imponente immobile. Gli intendimenti, a ogni modo, sarebbero quelli di individuare, in entrambi i casi, soluzioni che potessero risolvere le problematiche. Va dato atto al commissario Romano che, grazie al suo intervento, l’istituto musicale «Pietro Vinci», che era a rischio chiusura per mancanza di fondi, la Provincia ha di recente erogato un contributo economico pari a 100 mila euro, per garantire la continuità didattica di una scuola che garantisce la formazione musicale a oltre un centinaio di allievi; il direttore musicale del «Vinci» è Maurizio Ciampi. Nel corso della sua visita saranno esposte al prefetto altre situazioni di competenza dell’ente. Si tratta, più precisamente, del completamento dello svincolo in entrata della Sp 180, Via di fuga e del futuro progettuale dell’ex cinema Metropol. A segnalarle il neo coordinatore cittadino di Forza italia, Sergio Gruttadauria, già consigliere provinciale nelle scorse consiliature. Relativamente al completamento della Sp 180 Via di fuga, l’opera già finanziata con un milione e 200 mila euro, è indicata al primo punto come priorità nel Piano annuale delle opere pubbliche della Provincia, ma è rimasta impantanata nei meandri della burocrazia. Situazione diversa, invece, per l’ex cinema Metropol, al momento interessato da lavori di messa in sicurezza, peraltro sbloccati dallo stesso prefetto Romano, che è intervenuto a seguito di svariate sollecitazioni. Conclude il sindaco, Nicola Bonanno. «Ringrazio il prefetto Romano - dice Bonanno - per avere sinora risolto, grazie al suo intervento, le situazioni connesse all’istituto musicale Pietro Vinci e dei lavori in corso di messa in sicurezza dell’ex cine Metropol. La visita che compirà il prefetto segue, fra l’altro, un recente sopralluogo preventivo già effettuato da alcuni dirigenti della Provincia, all’ex Agrario e al Palasport». GIANFRANCO POLIZZI RIPOSTO: «COLAJANNI» E «PIRANDELLO» CALATABIANO: DI 750MILA EURO «Giorno della Memoria» Negli ultimi tre anni le scuole si mobilitano ridotti i debiti comunali Sono due gli appuntamenti del “Giorno della Memoria” organizzati dall’assessorato alla Cultura e Pubblica istruzione, guidato da Gianfranco Pappalardo Fiumara, con il coordinamento del sindaco Enzo Caragliano, per commemorare le vittime dell’Olocausto e coloro che, a rischio della propria vita, hanno protetto durante l’ultimo conflitto mondiale migliaia di perseguitati. Le due manifestazioni commemorative – promosse con il contributo delle scuole ripostesi – si terranno domani e venerdì. Domani, dalle 9 alle 11, l’Aula magna dell’Itg “Colajanni” ospiterà un incontro con il magistrato catanese Marisa Acagnino, preceduto dalla rappresentazio- ne teatrale «La Costituzione secondo Gesù», tratto dall’opera «Mistero buffo» di Dario Fò, con gli attori Maria Leotta e Francesco Russo. Gli studenti delle scuole in rete del progetto «Una città per la Costituzione» leggeranno subito dopole «Lettere dei condannati a morte della Resistenza europea». L’altro appuntamento si terrà venerdì, alle 11, nell’Aula magna della scuola media “Pirandello”, dove interverranno, dopo il saluto del sindaco Caragliano e dell’assessore Pappalardo, il presidente della sezione catanese dell’Anpi, Santina Sconza, e il capo dei rabbini di Siracusa, Stefano Di Mauro. SALVO SESSA Buone notizie per le casse del Comune. Negli ultimi tre anni ridotta di circa 750 mila euro l’esposizione debitoria dell’ente. Ad annunciarlo il sindaco Giuseppe Intelisano, che illustra la diminuzione dei fattori di criticità rilevati dalla Corte dei Conti“. A fronte di un esposizione debitoria nel 2011 pari a 940 mila euro - dichiara soddisfatto il primo cittadino - tre anni dopo la cifra si è ridotta a 180 mila euro”. Un risultato reso possibile grazie ad un’azione finalizzata alla riscossione dei tributi e al contenimento di alcuni costi operativi. L’Amministrazione comunale ha avviato un progetto interarea per il recupero tributario in materia di Imu, relativi agli anni 2009, 2010 e 2011. “Un tributo quello del 2009 - continua il sindaco Intelisano - che poteva già essere riscosso nel 2011, con gli atti depositati presso l’area economico-finanziaria”. Sono state ridotte le spese per manutenzioni varie e pulizia degli edifici comunali, grazie anche alle borse lavoro trimestrali, che vede impegnate a fronte di attività socialmente utili persone con disagi economici. Dimezzati anche i costi per la manutenzione dei depuratori comunali, e per i canoni di locazione per il ricovero dei mezzi comunali, con l’utilizzo di un bene confiscato alla mafia. Ma anche gli investimenti nelle energie rinnovabili, con pannelli fotovoltaici in quasi tutti gli edifici comunali, hanno consentito un risparmio di 140 mila euro. LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 20. CATANIA CALENDARIO IL SOLE: sorge alle 7:07 e tramonta alle 17:17. LA LUNA: sorge alle 10:11 e tramonta alle 23:14. IL SANTO: Santi Timoteo e Tito. PREVISIONI DEL TEMPO: Cielo nuvoloso con probabili precipitazioni. Massime in diminuzione venti moderati o forti da nord est. FARMACIE APERTE ANCHE DALLE 13 ALLE 16. Via Garibaldi 376, Via S. G. Battista 8, Via G. Vagliasindi 25, V. le Libertà 57, V. le Bummacaro 6, Via A. Diaz 17. FARMACIE NOTTURNE Via del Bosco, 282, Via G. D’Annunzio 43, Via Vitt. Emanuele 54, Corso Italia 111, Via S. Giovanni Battista 8 (S. G. Galermo), Via L. Nobili 3, Vill. S. Agata – Zona A, 26. Città flash INCONTRO CULTURALE Oggi alle 18, alla Feltrinelli di via Etnea 285, Graziella Priulla presenta “Parole tossiche”. Intervengono Marina Cosentino e Alessandro Motta, presidente di Arcigay Catania. PREVENZIONE ANTISISMICA Oggi alle 15, sulle frequenze di Radio Zammù (101 FM e in streaming su www. radiozammu. it), andrà in onda la prima puntata del programma “Terremoto. Il giorno prima”, un ciclo di sei trasmissioni dedicate alla cultura della prevenzione antisismica, realizzato dallo staff della radio dell’Università di Catania in collaborazione con il Centro di iniziative e studi per la prevenzione antisismica “Giovanni Campo”. Ospite della puntata inaugurale sarà il sismologo catanese Stefano Gresta, presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. ROTARY CATANIA EST Stasera alle 20,30, nella segreteria del Club, in via Bicocca 8, Caminetto di Club. SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI Domani, martedì 27, alle ore 17, nella Sala Rettangolare del Coro di Notte nell’ex Monastero dei Benedettini, avrà luogo il primo appuntamento del ciclo di incontri “Concordando; Seminario permanente su testi e parole della poesia contemporanea”, organizzato dal Dipartimento di Scienze Umanistiche, in collaborazione con la Società Dante Alighieri e il Centro di poesia contemporanea di Catania. Il titolo di questo primo incontro è “Poesia, lessicografia e metodo concordanziale” e il relatore sarà il presidente della Dante Alighieri, il professor Giuseppe Savoca. EX ALUNNE S. BENEDETTO Domani, martedì 27, alle 16,30, nel salone dell’istituito S. Benedetto, conferenza del prof. Luigi Scrofani sul tema “Globalizzazione e sviluppo locale. Opportunità e minacce per la Sicilia”. KIWANIS CATANIA ETNA Domani, martedì 27, alle 20,15, al Cafè de Flore di via Caronda 290, caminetto sul tema “Universalità del metodo educativo di Don Bosco: i sogni missionari e i salesiani nel mondo” a cura del prof. Alfredo Petralia socio del club. - Introdurrà il presidente Roberto Suma. IST. LEONARDO DA VINCI «Scuola aperta» al Leonardo da Vinci. Il direttore, Fratel Stefano Agostini, e i docenti sono a disposizione per illustrare il progetto educativo di istituto e i corsi interni (scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado), mercoledì 28 gennaio (ore 9-18), quando si svolge anche l’attività didattica, e anche sabato 31 gennaio (ore 9-13). Le famiglie potranno anche visitare gli ampi spazi interni e le dotazioni per la didattica. EX ALLIEVI SALESIANI Mercoledì 28, nel teatro di viale Mario Rapisardi 56, inizio del triduo per la festa di San Giovanni Bosco, promosso dalla Consulta cittadina della famiglia salesiana con un momento di festa che vedrà riuniti tutti i rami della famiglia Salesiana di Catania. Alle ore 18,30, dopo un momento di festa, l’ispettore dei Salesiani di Sicilia, don Giuseppe Ruta, commenterà la strenna del rettor maggiore per il 2015 “Come don Bosco con i giovani e per i giovani”. Lo dico a La Sicilia «Vita da guardia medica» Faccio guardia medica da vent’anni e pur essendo considerato il lavoro dei “poveri” medici principianti, la considero invece una scuola di formazione che oggi manca a tanti medici che avendo svolto dei “validi corsi di formazione “ hanno avuto dei bonus di anzianità e quindi saltato la gavetta. E’ un servizio capillare economico e soprattutto gratuito, ma, proprio per quest’ ultimo motivo, molti utenti considerano i medici di guardia allo stesso livello di semplici infermieri (senza offesa per la categoria ovviamente). Se un bimbo ha 39 di febbre il pediatra di base non si scomoda quasi mai dallo studio e pretende la visita in ambulatorio, mentre spesso per episodi di febbricola durante le ore di guardia la visita a domicilio viene non solo pretesa, ma addirittura si giunge a minacce del tipo “lei non fa il suo dovere” se si chiede di portare il bimbo in guardia. Questo vale per le richieste più disparate: dalle “disintossicanti” da fare dopo il rientro dalle cene o dalla misurazione della pressione a domicilio, alla pillola del giorno dopo. il medico di guardia spesso viene considerato un servo e non un professionista. Riceve minacce e insulti, spesso per cattiva informazione data dai medici di base sul suo reale ruolo e cioè l’urgenza che deve fungere da filtro ad inutili visite agli intasati pronto soccorsi. Invito quindi i colleghi pediatri e medici generici ad essere reperibili più spesso fino alle 20 (anche solo per telefono) e ad istruire i propri assistiti al corretto uso della guardia medica per evitare che si abusi di un servizio che, se ben utilizzato, spesso rende vane inutili attese ai pronto soccorso. CARLO TORRISI «Sos per il turismo in coma» Ancora una volta la Sicilia è stata additata come lo zimbello d’Italia da un servizio televisivo realizzato da Rai tre nazionale del 23 gennaio, in cui si è parlato di Pantalica in termini vomitevoli e vergognosi. Il servizio ha messo in evidenza il sito di Pantalica, riconosciuto dieci anni fa come patrimonio dell’Umanità, in uno stato di abbandono deplorevole, con un centro accoglienza ormai diruto, cadente e privo di qualsiasi personale. Il giornalista che ha realizzato il servizio, ha rimarcato la mancanza di qualsiasi struttura, servizi igienici, un patrimonio in uno stato di degrado assurdo. Eppure Pantalica, testimonianza archeologica risalente al quarto millennio a. c., con le sue cinquemila tombe e i numerosi ruderi dell’antico sito, rappresenta la testimonianza viva di un patrimonio che tutto il mondo ci invidia. Purtroppo per i turisti che vogliono visitare Pantalica non vi è nessun servizio. Il sistema viario è antidiluviano e nemmeno le moderne tecniche di rilevamento stradale riescono a far localizzare il sito. Manca un centro di accoglienza, mancano i servizi igienici, mancano strutture di accoglienza (alberghi, bar, ristoranti ecc.). La desolazione si è impadronita dell’intero territorio da anni sottoposto a vincoli assurdi e deleteri, prodotti da parassiti imbecilli e cretini che hanno distrutto ogni possibilità di sviluppo, con buona pace degli ambientalisti e dei politici che hanno permesso questo scempio. Io sono stato qualche mese fa in Giordania, a Petra, città del secondo millennio a. c. anch’essa patrimonio dell’Umanità. Attorno all’antico sito, a cui si accede con un biglietto salatissimo, vi sono centinaia di alberghi, ristoranti, strutture turistico-ricettive dove ogni anno arrivano milioni e milioni di visitatori. Lo stesso servizio televisivo ha evidenziato lo scarso numero di visitatori e turisti in Sicilia, quattro milioni all’anno contro i dieci o quindici milioni di altre regioni del nord. Oggi la Sicilia è impossibilitata a fare anche il bilancio di previsione 2015 per l’enorme debito pubblico ammontante a otto miliardi di euro. Negli ultimi mesi vi sono stati in Sicilia 300.000 licenziamenti. Cinquecentomila siciliani sono a rischio sopravvivenza: un bollettino di guerra! Cosa aspettano i nostri governanti a procurarsi una katana per fare harakiri? La Sicilia ha bisogno di un grande rinnovamento innanzitutto morale e poi politico. I siciliani sono stufi di questi politici incapaci, inetti e presuntuosi che sanno solo mantenere a denti stretti la loro poltrona. Negli ultimi anni nessun investitore straniero è venuto ad investire in Sicilia con questa burocrazia fatiscente e perversa, con una giustizia civile ed amministrativa da far rabbrividire, con una delinquenza che imperversa da ogni parte e con un sistema di corruttele che non risparmia nessun ganglo vitale segnalazioni al numero fax 095 253495, e-mail [email protected] - Le lettere devono recare nome e cognome del mittente (che a richiesta non viene pubblicato) e un suo recapito telefonico «Che vergogna le sedie dell’aeroporto, non le vede nessuno?» Le condizioni in cui si trovano le sedie dell’aeroporto nella zona partenze sono veramente pietose. Ma nessun responsabile si accorge che le sedie sono distrutte, consumate dalle migliaia di passeggeri che transitano. Provo vergogna come catanese nel pensare cosa possano pensare i turisti che partono da Catania e sono costretti e vedere tutto ciò. Se la mentalità radicata da millenni di noi siciliani non cambia rimarremmo sempre il fanalino di coda dell’Italia. Eppure il siciliano è una persona orgogliosa ma, spesso, vedo che siamo rassegnati nel vedere un lassismo generale che non fa altro che farci indietreggiare sempre di più. Che tristezza! GIUSEPPE PAVONE dell’economia! La Corte Costituzionale nei mesi scorsi ha chiaramente sancito che la Regione Siciliana deve rispettare la legge quadro nazionale sulle aree protette e non può inglobare nei parchi e nelle riserve o oasi, i terreni dei privati! Sono trascorsi sei mesi e a Palermo non si è mosso proprio niente, nonostante centinaia di denunzie, centinaia di articoli sui giornali e centinaia di istanze: I nostri amministratori regionali, governatore in testa, stanno facendo finta che non sia successo niente: presso la quarta commissione regionale Territorio e Ambiente, dove erano in discussione numerosi disegni di legge per riformare i Parchi in Sicilia, si è bloccato tutto. Questi signori si sono paralizzati senza alcun uso di anestetici! Aspettano forse che il popolo appronti le forche nella piazza antistante il Palazzo dei Normanni? CARLO CINCOTTI «Lucio Dalla, Alan Turing e le vie cittadine» Leggo dalle pagine del vostro giornale che il nostro sindaco ha annunciato l’intitolazione di alcune strade cittadine ad alcuni personaggi illustri che a Catania hanno avuto i natali o hanno esercitato la loro professione contribuendo a rendere noto fuori dai nostri confini insulari il nome della nostra città. Leggo anche però, con mia grande sorpresa, che nell’ultima “trovata” pensata da questa amministrazione (e applaudita anche dalla commissione toponomastica) nella lista dei nomi prescelti ci sono un cantante italiano contemporaneo, da poco passato ad altra vita, e un famoso matematico inglese, padre di una della più grandi scoperte della storia, ma venuto fuori agli onori della cronaca solo dopo il successo di un film, tutt’ora in programmazione nelle sale cinematografiche, che ne racconta la storia. Ora, senza nulla voler togliere a ciò che Lucio Dalla e Alan Turing hanno rappresentato e continuino a rappresentare per la memoria storica dell’umanità intera, vorrei sommessamente chiedere ai nostri amministratori: cosa c’entrano queste persone con la città di Catania? Qual è il fil-rouge che li lega alla storia di una città che paga ancora oggi la grave mancanza di memoria verso quelli che davvero hanno contribuito al suo sviluppo, alla sua credibilità in campo nazionale e alla sua storia? Vorrei ricordare al nostro sindaco che la memoria storica ha costituito in passato un alto obiettivo per una società di uomini imprigionati e attanagliati da un paradosso: il desiderio di poter dimenticare ciò che è stato, l’ambizione di ricordare e trovare una continuità con ciò che è avvenuto, cercando così di trasporre nella prassi la definizione degli antichi di “storia maestra di vita”. La storia, in quanto mutamento implica anche il tramonto di ciò che è stato bello, la rovina di ciò che è stato potente, ma dalla morte rinasce la vita, lo spirito che agisce nella storia ringiovanisce. Ricorda Enzo Bianco che Catania è stata conosciuta e apprezzata nei circoli culturali e economici del mondo grazie a personaggi davvero impegnati sul territorio come Salvatore Conservo, Giuseppe Auletta, Quintino Cataudella, BELCOSTUME Lettera “a me stesso” di ENZO TRANTINO Il capitale umano Gaetano Zingali, Giovanni Grasso, Carlo Muscetta o Pietro Barcellona? La memoria storica costituisce quindi “un” sapere, oggetto di analisi rispetto alle trasformazioni sociali, culturali, economiche e politiche. Ne tengano conto i nostri amministratori, i catanesi ne saranno felici. PROF. GIOVANNI GRASSO «S. Agata, evitiamo i fuochi» Sarebbe oggi un crimine contro l’umanità sperperare denaro, pubblico e privato, per la festa in onore della patrona e martire cristiana, S. Agata. Sarebbe un atto di reale blasfemia utilizzare fondi pubblici e dell’Arcivescovado per dei fuochi d’artificio che peraltro nulla hanno da spartire con la religiosità e con i principi cristiani, oltre che con la laicità dello Stato come dichiara la Costituzione. Che il denaro disponibile per tali fuochi, e per ogni ulteriore costosa futilità, venga devoluto alle associazioni di volontariato che si occupano, sostituendosi a quelli che dovrebbero essere compiti istituzionali e della stessa Chiesa, ma che spesso ignorano la realtà, di quei cittadini e famiglie catanesi e non che, abbandonati a se stessi cercano giornalmente rifugio, magari sotto i portici della città o in rifugi di fortuna, non avendo più una degna casa, diritto questo inalienabile ma ignorato, e sostegno alimentare nelle poche mense sociali che stentano a dare risposte ai tanti che chiedono un pasto caldo e nutriente. Ecco perché sarebbe un vero atto “criminale” e anti-cristiano sperperare anche un solo euro, in un periodo di grave crisi economica che dura da anni e che ha comportato un aumento esponenziale di povertà ed emarginazione sociale, per essere utilizzati per superflui e pagani fuochi d’artificio. Per tali aspetti che nessuno delle istituzioni pubbliche e religiose può negare, chiediamo al sindaco e all’arcivescovo che i finanziamenti comunali ed ecclesiastici previsti per i fuochi d’artificio (ma anche i fondi raccolti dalle offerte dei devoti di cui da sempre si sconosce l’utilizzo) vengano in gran parte devoluti a quelle associazioni di volontariato che si occupano da tempo dei senza fissa dimora e delle famiglie indigenti inserendoli nei fondi previsti per finalità sociali e umanitarie, affinché le strade della città non assomiglino sempre più ai paesi poveri del terzo mondo. ALFIO LISI Free Green Sicilia «Rotonda di via Nuovalucello ripulita dal Leo Club Gioeni» La rotonda di via Nuovalucello, abbellita con piante su iniziativa dei soci del Lions Club Catania Gioeni e inaugurata dal sindaco appena tre anni fa, versava in una condizione di degrado; un particolare ringraziamento va ai ragazzi del Leo Club Catania Gioeni che si sono adoperati affinché la rotonda fosse ripulita dalle erbacce e dai rifiuti, ridando così alla nostra comunità un piccolo spazio verde. LETTERA FIRMATA «Mascalucia, pericoloso tombino senza grata in via Rapisarda» Vorrei segnalare come, ormai da circa 10 giorni, in via Rapisarda a Mascalucia vi è un tombino aperto al centro della carreggiata. La situazione è estremamente pericolasa per il traffico veicolare, soprattutto nelle ore notturne, in quanto il tombino si trova subito a ridosso di una ripida salita. Il tombino è stato subito delimitato in maniera alquanto “improvvisata” con due transenne e senza l’applicazione di una segnaletica regolamentare. I residenti si augurano soltanto che non debba verificarsi un incidente prima dell’intervento degli addetti del Comune di Mascalucia. FABRIZIO ROCCAFORTE Enzo, il professore Z aveva nausea di tutto. “Ciò che non assicura conforto è polizza di disperazione” diceva ai rari amici a cui destinava rare telefonate. Non usciva più, se non per cause eccezionali (il dentista, la spesa al supermercato, l’acquisto di medicinali). Per il resto viveva nell’ovatta chiodata di giorni tutti eguali: la donna che lo aveva accudito da anni gli preparava il caffè, il pasto, la zuppa di latte, la sera. Poi andava via e ritornava l’indomani alle otto. Alla TV solo un telegiornale, qualche raro interesse per “FOCUS”. E poi libri, libri e libri. Così viveva, quando un pensiero ruppe quel grigiore: doveva quantificare meglio la propria vita, dare un valore monetario al proprio “capitale umano”. Non era uno schizzo di follia, ma un ragionamento lucido e determinato: “tutti siamo convinti che il mondo non si alza senza di noi. Sopravvalutarci è forse alimento di pietà, che elargiamo al fine di prenderci in giro. Ma ora ho deciso di fare un viaggio senza percorso prestabilito (l’infinita New York, sarebbe il mio sogno). Non vendo nulla, perché così avrò il gusto futuro di deludere nipoti ingrati. Troveranno roba vecchia e libri in prevalenza. Le cose valutabili andranno a Mara, l’antica cameriera. La casa (modesta) con i relativi mobili (ordinari): il corrispettivo adeguato di una vita di fedele rispetto. Merita riconoscenza per tanta sopportazione. E poi è l’unica ombra umana, oltre la mia che, da tempo, mi è venuta a noia. Non vi sono ori e gioielli (non c’è stata mai presenza femminile). Un orologio di marca è pensato per Attilio, un giovane dal braccio offeso, che, quando c’è cattivo tempo, si offre per acquistare le provviste necessarie, tornando sempre munito di scontrini. Arrossisce anche davanti al grazie. Come bene di valore resta un crocifisso d’avorio, dono impostomi per la preparazione estiva di due gemelli, nipoti di un teologo. Ho già detto a Mara: “quando sarà, mettimelo sul petto: lui conosce i miei pensieri, per averlo disturbato spesso”. Quindi, la decisione. “Quanto valgo? Alla vicina banca viene inoltrata la mia pensione di professore di belle lettere. Serve per vivere oltre a qualcosa per le inevitabili future spese funerarie. In banca io chiederò quanto vale il mio “capitale umano”. Prima che il triste impiegato, stanco di badare ai soldi degli altri e sempre in debito con se stesso, potrà riaversi dalla sorpresa, gli metterò sotto gli occhi questa nota matematica dei miei elementi vitali e funzionanti. Sarà lui, dopo averne parlato col direttore, a sorprendermi con la risposta. Il mio ragionamento è: “io, come tutti gli esseri viventi, sono un possibile negozio umano di pezzi di ricambio. Non sono giovane, ma sono sano, a parte qualche insolente reumatismo. Offro, a chi lo richiederà alla banca (ospedali, cliniche, congressi) un repertorio vitale. Potrebbero pensarlo in tanti. Non l’hanno fatto, sinora. Anche le scoperte risultano alla portata di altri, diversi dal brevettatore. Ma vince chi pensa. E’ la vita”. Correva maggio, tepore insinuante, cielo azzurrissimo; tutto cantava: dai bimbi a frotte verso le ultime lezioni, ai fiori, agli uccelli. Alle 14, nello stanzone del pubblico, in banca, poche persone. Venne il turno e presentò un foglietto azzurro, al frastornato impiegato (così appariva, dopo la lettura). C’era scritto: “in un adulto vi sono 208 ossa (alla nascita circa 270); 31 in testa, 51 nel tronco, 64 negli arti superiori, 62 negli arti inferiori (52 solo nel piede); 29 le arterie e 26 le vene principali, circa 750 i muscoli”. “Io assicuro il diritto ad ogni prelievo; vi chiedo conteggio delle offerte, e via libera dopo opportuno controllo. Aspetto vostra telefonata, se arrivano richieste. Sono sempre in casa; c’è comunque la donna, che, in caso di precaria assenza, mi riferirà ed io tornerò subito”. Fu l’argomento del giorno e dei giorni seguenti in banca: “il capitale umano del professore Z”. Il direttore fu saggio nel trovare una risposta ruffiana: “Ci siamo informati. Ma, data l’età, l’usura non consente il riutilizzo”. Si fece coraggio e chiamò. Non rispose nessuno. Ne fu sorpreso: almeno la donna doveva esserci. Ritentò, e finalmente una voce flebile, alla richiesta di parlare col professore, disse e chiuse: “Ma come, non lo sa? …”. ENZO enzo. trantino@virgilio. it LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 GIORNO & NOTTE IERI IL TERZO APPUNTAMENTO MUSICALE A PALAZZO DEGLI ELEFANTI Visite e concerti formula vincente: “Municipio aperto” riprende ad aprile L’elegante e aristocratico salone “Bellini” del piano nobile dello storico palazzo degli Elefanti ha ospitato il terzo concerto in onore della santa Patrona della città, con l’ottima esibizione al numerosissimo pubblico catanese, che ha visitato le sale di rappresentanza del Municipio, del “Trio Chamaelèon”. Il Trio - fondato a Catania e costituito da Maria Luisa Sacco all’arpa, Damiana Vinci al flauto traverso e dal tenore Marco Ravalli, ex allievi e compagni di classe dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini” di Catania - ha regalato brani di un articolato repertorio che va dall’inizio del secolo XIX alla seconda metà del secolo XX. Sono risuonate le note melodiose di brani poco noti di Bellini, di Rossini, Mascagni, Bononcini, Leoncavallo, Morricone, Bacalov e Gaetano Emanuel Calì. Una novità molto apprezzata dal pubblico è stata la stessa composizione del Trio, per l’inserimento sperimentale del tenore al posto del soprano, nonché l’inedita versione cantata di brani da film. Il sindaco Enzo Bianco e il maestro delle cerimonie Luigi Maina hanno fatto gli onori di casa ai musicisti e ai concittadini ospiti graditissimi e si sono congratulati col Trio per la straordinaria performance offerta nel terzo concerto in onore di Sant’Agata, in vista della grande festa patronale cittadina. I numerosi visitatori, come ha ammesso soddisfatto il sindaco - mentre in piazza Duomo venivano ammirati da una folla di catanesi la piccola candelora Mons. Ventimiglia, carretti siciliani e saltellanti cavalli - sono stati «felici di scoprire questo scrigno colmo di opere d’arte di cui andare orgogliosi, custodito come un autentico gioiello dal cerimoniere Luigi Maina». Turisti e catanesi si sono soffermati in modo particolare nella galleria dei sindaci e davanti alla vetrina delle “meraviglie dei tesori del palazzo” e ad ammirare, nell’ampia corte dell’ingresso principale dell’edificio, le carrozze del Senato catanese: una sontuosa berlina in legno dorato e dipinto della fine del Settecento e, un’altra più piccola, usate durante i festeggiamenti agatini. Al termine dell’esibizione il sindaco Enzo Bianco ha annunciato che, visto l’apprezzamento del pubblico, a partire dal mese di aprile il Municipio sarà nuovamente tenuto aperto la domenica e, sempre nel Salone Bellini, saranno offerti nuovi concerti alla cittadinanza. ANTONINO BLANDINI Teatro Stabile A Trecastagni in scena l’opera di Sciascia con una magnifica Laura Marinoni, parabola impietosa di un prof. che viene eletto deputato Com’è attuale questo onorevole CARMELITA CELI oggi dove Cineteatro Odeon. Alle 21.15, i Lautari in «Canzoni corsare». Centro Zo. Alle 21, «Una crudele invenzione», di Elena Rosa che cura anche la regia. Teatro Massimo Bellini. Alle 21, «Bach networks», recital con Mario Brunello e Uri Caine. Sala Museion. Alle 18, in via Verona 25/a, «Il Giorno della memoria: ricordi e testimonianze», a cura dell’Associazione artistica «Amici dell’Arte». Castello Ursino. Mostra «Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Iudice». Fino al 16 marzo. Aperto da lunedì a domenica dalle 9 alle 19 (ultimo biglietto ore 18,30). Per prenotazioni gruppi e visite guidate, tel. 095.345830. Palazzo della Cultura. Orari feriali: 9-13 e 15,30-19; festivi 9-13. L’area permanente di libero scambio di libri per bambini e adulti è aperta da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13 e sabato dalle 9 alle 12. Ingresso libero. Museo Emilio Greco. Aperto da lunedì a sabato dalle 9 alle 19 e domenica dalle 9 alle 13 in piazza S. Francesco d’Assisi. Segnalazioni al fax 095253495 o cronaca@lasicilia. it. Che L’onorevole di Sciascia - al Teatro Comunale di Trecastagni per la stagione “extra moenia” dello Stabile di Catania, nella messinscena austera e inquietante di Enzo Vetrano e Stefano Randisi che ne firmano adattamento, regìa e ne sono inchiodanti protagonisti con Laura Marinoni, magnifica prima inter pares d’intensa presenza scenica – sia diventato un “classico”, atemporale e universale, avrebbe probabilmente gratificato il Leonardo Sciascia scrittore. Ma chissà quanto avrebbe fatto piacere allo Sciascia palpitante di coscienza civile vedere come la sua pièce, 90 minuti riarsi e fulminanti, sia ancora di bruciante, pesante, ineluttabile attualità. Vero è che la storia d’ordinaria corruzione e straordinaria corruttibilità di Frangipane, un professore tutto latinorum e lezioni private, integerrimo e perciò appetibile alla politica occhiuta che lo vuole e lo “fa” onorevole senz’anima - vero è, dunque, che una storia così assurda e verosimile provoca raccapriccio muto e rassegnato (lo stesso che avvolgeva gli spettatori in sala), tanto è riconoscibile. Ma il punto è un altro ed è “altro”. Al di là dell’immediato contingente storico (la Prima Repubblica dell’onnivora, proteiforme Dc tra dorotei della prima ora e “pluriministri” come Emilio Colombo con cui si trova in corsa lo stesso Frangipane), la domanda, spietata ed eterna, è: si può governare senza sporcarsi? Si può senza compromessi, transazioni, cedimenti? E’ possibile uscirne nudi come auspica Sancho Panza di Don Chisciotte, un tempo livre de chevet di Frangipane che l’ha poi messo cauta- mente da parte? Risposta non c’è, né per Bob Dylan né per Sciascia. Per lui e con lui, però, Vetrano e Randisi disegnano la “resistibile ascesa” del prof che nelle lezioni private, per lui necessarie per sbarcare il lunario, vedeva addirittura “ragione di cocente rimorso”. Ma la stanza-cubicolo della casa popolare (scene e costumi di Mela Dell’Erba) si allarga a vista, s’allungano i tavoli delle trattative, aumenta lo spazio e aumentano gli agi, mentre telefoni e campanelli squillano l’urgenza dei ricatti e degli “aggiustamenti”. Frangipane – che Vetrano fregia di reviviscenza stanislavskiana: prima la deambulazione timidamente domestica che odora di libri e tavoli di formica, poi una postura pericolosamente eretta, abiti impeccabili e occhiali di rango – subisce una metamorfosi più che kafkiana. Le “zampette” dell’onorevole già professore sono ormai lunghe e prensili. E, complice il suo doppio in abito talare che dapprima era stato pigmalione e mentore politico, Monsignor Barbarino (Stefano Randisi gli restituisce l’untuosità “piaciona” di cui tutti noi abbiamo almeno un esemplare di riferimento, sorrisi eloquenti ed eloquenza altamente criminale così di casa nelle “segrete stanze” che Papa Francesco vorrebbe murare), il prof si permette “parallelismi” concettuali da fariseo: “Come professore non ho mai fatto particolarità ma da onorevole devo farle”. E nel letamaio di parenti e amici (a cui bene danno voce Aurelio D’Amore, Aurora Falcone, Angelo Campolo, Giovanni Moschella, Antonio lo Presti, Alessio Barone), un fiore, Assunta, moglie di Frangipane: unica paladina di un’etica che lui ha dato alle ortiche, lei è come Atlante, si carica sulle spalle un mondo in disfacimento e Don Chisciotte diventa la sua bibbia. La Marinoni ne traccia la parabola esistenziale con debordante senso della misura, disperatamente lungimirante nelle “agnizioni”, tragicamente “lobotomizzata” quando diventa capo dell’Associazione “Pro aeterna pauperitate”. In latino la beffa suona meglio. Ma in latino suona la campana, quell’ode di Orazio tanto cara al prof: Cras ingens iterabimus aequor, domani torneremo a navigare l’immenso mare. Che, direbbe Pirandello di cui Vetrano e Randisi sono ottimi officianti, “ha la potenza di far crollare dalle fondamenta un’intera città”. Il “Diario dalla prigionia” di Filippo Carbonaro In occasione della “Giornata della Memoria” il Rotary Club di Catania Est, su iniziativa del presidente Salvino Belfiore, ha organizzato una serata in cui il presidente del Rotary di Acireale, dott. Vincenzo Carbonaro, a 10 anni dalla scomparsa del padre ne ha commentato il “Diario dalla prigionia”, illustrando le condizioni di vita degli ufficiali del Regio Esercito italiano nei campi di concentramento nazisti. In due anni di prigionia, tra Germania, Polonia e Cecoslovacchia, sempre con gli stessi abiti poi fortunatamente riportati a casa e conservati come cimelio, l’ufficiale Filippo Carbonaro racconta nel suo diario, realizzato con foglietti di fortuna, il tormento della vita nelle baracche, soprattutto la grande fame, la mancanza totale di igiene, le fetide latrine, la costrizione del far nulla che trascina all’inedia, contro la quale occorre lottare per difendersi, per non morire, dando vita alla speranza inventandosi dei piccoli diversivi, dei semplici lavori manuali, delle conversazioni stimolanti per non impazzire. Nato nel 1920 a Catania, coinvolto dalla propaganda fascista, nel pieno degli studi universitari Filippo Carbonaro era partito volontario assieme ai colleghi Arcangelo Santuccio e Piero Corigliano, come sottotenente del Battaglione San Marco, truppe di sbarco. Dopo la cattura a Pola, da parte dei tedeschi, dopo l’11 settembre del 1943, iniziò il suo calvario di prigionia. A centinaia i prigionieri italiani, chiusi nei vagoni, con la piastrina al collo, furono condotti a destinazione da un campo all’altro d’Europa nazista. Il disagio, la fame, la mancanza degli affetti familiari e di contro la voglia di riscatto e di libertà gli diedero la forza di resistere. La rara posta veniva censurata. Venivano assegnate ai prigionieri, come paga, alcune banconote spendibili esclusivamente allo spaccio del campo dove non c’era nulla da acquistare ed era in uso il baratto degli oggetti personali per qualche pagnotta. Quando qualche raro pacco di viveri giungeva al campo per un prigioniero, questi ne divideva in parti uguali il contenuto con i compagni perché a tutti andasse qualcosa. A 24 anni il sottotenente Carbonaro, prigioniero, pesava 41 Kg e soffriva i morsi della fame, le giornate non passavano mai e l’unica salvezza per distrarsi erano le conferenze di intrattenimento su argomenti vari. Nell’aprile del 1945 finalmente la liberazione e la possibilità di mangiare a sazietà, tanto che molti disabituati al cibo finirono per intossicarsi. Il dott. Vincenzo Carbonaro ha poi mostrato una serie di antiche fotografie e soprattutto i pantaloni e il copricapo della divisa del padre, indossati per due anni nei campi di concentramento. Quindi ha ricordato con commozione i momenti dell’atteso ritorno a casa, accolto con trepidazione dai vecchi genitori. MILLY BRACCIANTE Alla Fidapa l’Etna com’è e come la vorremmo L’Etna? E’ come una bella donna: ricca, sì, di fascino e di attrattive ma, al tempo stesso, bizzarra, imprevedibile e pericolosa. E’ da sempre oggetto di ammirazione in tutto il mondo per il suo aspetto solenne e maestoso, per la sua irrefrenabile attività, per quella bocca eternamente infuocata e per quei suoi fianchi solcati da tutto un intercalare di lava raffreddata e definitivamente consolidata, da oltre trecento coni e innumerevoli fratture, da ampie e ubertose distese di boschi e di colture oltre che tutta una corona di crateri che fanno da splendida corona alla bocca sommitale. Tra le molteplici attestazioni d’amore per questo vulcano particolarmente colorita quella di Dominique VivandDenon nel suo “Voyage in Sicily”, che risale al 1788. «Tutto ciò che la natura ha di grande, di piacevole e di terribile si può paragonare all’Etna ma l’Etna non si può paragonare a nulla». E non a caso un anno addietro il comprensorio del vulcano è stato inserito da parte dell’Unesco nel patrimonio mondiale dell’umanità, consegnando in tal modo a tutta la Sicilia una grande responsabilità di tutela e di valorizzazione. Ed è proprio su tale ultimo messaggio che è stata in gran parte ispirata la presentazione alle socie di un docu-film su “L’Etna: com’era, com’è e come vorremmo che fosse” da parte dello stesso regista Alessandro Viani con larga e circostanziata appendice storica da parte dell’avv. Andrea Giuffrida, socio fondatore e past presidente dell’associazione culturale “Etna viva”. L’incontro - come sottolineato dalla presidente della Fidapa, Silvana Papa Bognanni - è stato inserito nella prima parte di un programma stilato dalla commissione “Ambiente e Turismo” (referente la socia Francesca Giunta Giuffrida) e avrà un seguito entro l’anno. Il documentario, attraverso le sue splendide immagini, ha offerto l’occasione di ammirare gli aspetti più spettacolari del vulcano cui fanno riscontro i pregi paesaggistici, tra i quali l’immensa Valle del bove, Val Calanna, i Monti Silvestri, i Monti Rossi e i vari crateri, tra cui si erge quello, particolarmente attivo, di Nord-Est. Nella sua relazione l’avv. Andrea Giuffrida ha parlato del substrato storico del vulcano, snodatosi attraverso scritti che risalgono a oltre duemila anni addietro, mentre nel suo intervento il sommelier Raffaele Zappalà ha descritto tutto l’indotto ergostronomico che si sviluppa alle pendici dell’Etna e che ha nel vino il punto di forza. Per la presidente distrettuale della Fidapa, dott. ssa Dora Caserta, infine, l’attenzione nei confronti dell’Etna sta a testimoniare l’interesse e l’impegno del sodalizio nei confronti della cultura in generale, ivi compresa quella del turismo. A. T. “Sposami”, trionfale passerella finale prime tre coppie classificate, Martina Polizzi e Andrea Livoti, Eleonora Saraniti e Igor Stracuzzi, Lucilla Toscano e Giovanni Meli, è stata una giuria tecnica all’altezza del compito formata da Antonio Cristaldi (Modhair), Roberto Termine (SposiMagazine), Filippo Mannino (Le Nozze Magazine), Simone Mazzone (FreeTime Magazine), Salvo Filetti (hair designer Compagnia della Bellezza), Roberta Puglisi (blogger “Your Fashion outfit”). Con la brillante conduzione di Emanuele Bettino, le coppie di “Modelli Sposi” sono state rese dei perfetti fashion “modelli” grazie alla “magia” dello stylist siciliano Salvo Presti e ovviamente grazie al “trucco e parrucco” di Modhair, agli abiti di Bridal Uomo e degli Atelier: Bridal, Choc, Kea Atelier, La Coccarda, Lady Grazia, Le Spose di Lucia Nicotra, Marco Strano, Momenti Sposa, Polisano Spose, Smeralda, Sposamata e infine ai bouquet di Flavia Finocchiaro, Fiorelli, Michelangelo Finocchiaro, Davide e Francesca Giardinaro, PantaRhei, Salemi, Angela Giarratana, Wedding House. La prima coppia classificata ha vinto un abito da uomo dell’azienda Cleofe Finati by Archetipo offerto da Trend Adrano, la seconda un velo da sposa in pizzo di La Coccarda Più, la terza un allestimento floreale per la chiesa di Davide e Francesca Giardinaro. Grandi consensi ha riscosso anche l’evento “Wedding Cake Show” vinto, secondo il giudizio di “qualità, da La Torre Catering. A C&G per W. E. Concept, invece, è andato il “Wedding Cake Party”, mentre i voti della giuria popolare hanno scelto la torta di Ikebana Ricevimenti. Il giudizio “tecnico” è stato affidato all’Associazione Ducezio. ElabPhotographers di Emanuele Carpenzano si è aggiudicato il concorso “Wedding Photo Gallery” secondo la giuria tecnica, mentre i visitatori hanno scelto Magmatika. Fittissima, anche ieri, l’agenda di eventi, tutti molto partecipati. L’ambito “Wedding Design Awards”, per la CATANIA .21 omnibus GRANDE SUCCESSO DEL SALONE CONCLUSOSI ALLE CIMINIERE, ASSEGNATI TUTTI PREMI DEI CONCORSI UFFICIALI Si è conclusa, con un boom generale di consensi, l’11ª edizione di “Sposami”, il Salone della Sposa e della Casa organizzato dalla Expo di Barbara Mirabella nel centro fieristico “Le Ciminiere”. «Grandi marchi di settore, concorsi a premi, eventi, ospiti d’onore del mondo dell’alta pasticceria, dell’arte fotografica, del settore wedding, dello spettacolo - ha dichiarato Mirabella - Nella “nove giorni” dedicata ai futuri sposi, abbiamo cercato di offrire una Fiera di qualità, sia dal punto di vista dell’intrattenimento che da quello delle proposte aziendali che abbracciano il mondo del matrimonio. Desidero ringraziare tutti i nostri numerosissimi visitatori, i partners che ci hanno sostenuto e dare l’appuntamento alla 12ª edizione». La sala eventi stracolma era per la finale del concorso simbolo di “Sposami”, i “Modelli Sposi”. A decretare le LA SICILIA categoria “Set Design”, è stato vinto da Carlotta Patti, per “D-Gusto” da Castello Xirumi-Serravalle, per “Bridal Collection” da Trend Adrano, per “Honey Moon” da Destinazione Sogni, per “Note” da Sikula Retrò, per “Gift” da Sonia Partecipazioni Nozze”, per “T’immagini” da Magmatika. LA SICILIA 22. ggi LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 Cultura SCAFFALE/1 SCAFFALE/2 Il segreto che protegge Catania La vita di strada di un giornalista Una Catania misteriosa e inedita fa da sfondo a una casuale scoperta archeologica in piazza Stesicoro. Il messaggio criptato inciso sullo scrigno ritrovato, tramanda un segreto d’ordine sacro che miete vittime tra chi tenti di carpirlo. Nell’immaginario del catanese Paolo Sidoti, esordiente con il thriller “Pietra lavica” (Algra Editore, pp. 198), la città etnea sette volte distrutta e ricostruita a seguito di eruzioni, terremoti e maremoti, oltre che luogo tra mare e fuoco, è sito tra forze di luce e forze dell’oscurità. “Pietra lavica” è al contempo materia di distruzione ed elemento di ricostruzione. Dal manto stradale di copertura della via principale, dalla coltre di stratificazioni edificatorie risalenti alla dominazione greca, uno sprofondamento lascia affiorare una reliquia sacra. Segue l’omicidio di un giornalista catanese, che investe la vita dell’amico e collega Carlo Nicotra (l’uomo puro protagonista), milanese d’adozione, rientrato per scrivere un pezzo d’arte. Con la sovraintendente Lucia Consoli egli si muoverà tra i monumenti più noti di Catania dribblando killer e poteri occulti sulla città. Nasce una storia d’amore tumultuosa e incalzante con cui l’autore tiene al guinzaglio il lettore trovando la giusta miscela tra parti descrittive del luogo d’ambientazione e l’intricata trama del romanzo. Tra storia e immaginazione, il lettore resta sospeso nel discernere le due, scrutando la città “lavica” con occhi nuovi. “Una vita per strada” è la giusta introduzione al talento narrativo di Joseph Mitchell, leggendario cronista newyorchese, antesignano del New Journalism e cantore della città in modo così pregnante da rappresentare quasi il contraltare giornalistico della poesia musicata da Bob Dylan. Edito da Adelphi, “Una vita per strada” è un asciutto romanzo, testimonianza diretta di un giornalista eccentrico totalmente immerso nei meandri multietnici e multiformi della città. Come col successivo collega Truman Capote, con Joseph Mitchell è lapalissiano accorgersi di come sia possibile fare giornalismo con eleganza narrativa o scrivere romanzi dal retrogusto descrittivo così spiccato da farne cronaca, seppur bizzarra. Qui - infatti - siamo dalle parti della letteratura evocativa dall’afflato giornalistico, laddove la città descritta da Mitchell non è certo quella dei lustrini di Broadway o della magnificenza di Times Square, quanto quella grigia, come l’animo dei barboni con cui il cronista spesso s’intratteneva, o plumbea, come i ruderi nascosti che andava scovando lungo le sue passeggiate. Joseph Mitchell entrò nella redazione del giornale New Yorker nel 1938 e vi rimase fino al 1996. Si dice che lui fosse il giornalista che non scriveva affatto, meno di una parola al giorno, però furono parole magnifiche. Narra la leggenda che si chiuse in ascetico silenzio, un giorno all’improvviso, senza più parlare. Aveva già scritto tutto. LUCIA RUSSO GIUSEPPE CIOTTA Intervista a Carmine Abate, autore de “La festa del ritorno” romanzo “autobiografico” intessuto di valori etici e di sentimenti profondi SALVO FALLICA «Q uesta storia è il tentativo di riconciliazione tra un padre e un figlio, che l’emigrazione tiene separati per undici mesi all’anno. Una riconciliazione possibile, perché i due riescono a stabilire un dialogo profondo, svelandosi i loro segreti e recuperando la memoria che li accomuna: lo strumento più potente per orientarsi meglio nel nostro presente così complicato». In questo incipit del dialogo con Carmine Abate (già vincitore del premio Campiello) vi è il senso de “La festa del ritorno” ed ancor di più vi è la cifra del suo mondo narrativo. Un libro pieno di vita, un romanzo intessuto di valori etici e di sentimenti autentici. Un romanzo ripubblicato da Mondadori dieci anni dopo, ancora profondamente attuale. Segno di una dimensione letteraria vera, non legata alle mode. Una dimensione nella quale la memoria ha un ruolo fondamentale, come luogo del soggetto individuale e come spazio della vita di una comunità. Questo romanzo parte da un tema che è un filo rosso della sua intera produzione narrativa: l’emigrazione. Vi è un pezzo della sua esistenza in questo tema? «Sì, il pezzo forse più importante, la mia infanzia libera e gioiosa, malgrado tutto. Sono cresciuto in un paese della Calabria, Carfizzi, dove ancora si parla l’albanese antico e dove c’era un forte senso comunitario. Le scorribande avventurose che facevo ogni giorno da bambino con il mio cane Spertina sono alla base del forte rapporto con la mia terra, con i suoi paesaggi vividi e profumati, con le sue ferite». L’altro punto fondamentale del romanzo, intimamente connesso con quello dell’emigrare, è il lavoro. Se alcuni esponenti politici leggessero il suo libro, potrebbero trarne ispirazione per migliorare il discusso “Jobs Act”? «Il tema del lavoro dovrebbe figurare al primo posto nell’agenda di ogni schieramento politico, come ci ricorda il primo articolo della Costituzione italiana. Purtroppo, nella realtà non è così. Lo dimostra la ripresa massiccia dell’emigrazione dal Sud al Nord. Questa storia può ML E T T E R AT U R A M La deliziosa allucinazione del fiabesco in Capuana Qui a fianco la copertina del romanzo “La festa del ritorno” e, a destra, Carmine Abate MARIA NIVEA ZAGARELLA C Un padre emigrato e un figlio riconciliati tramite il dialogo essere letta come un caso esemplare dell’assenza del lavoro, con tutte le conseguenze negative che ciò comporta a livello individuale, familiare e collettivo. Non a caso il mio romanzo è stato scelto per i 100 anni della Cgil tra gli otto romanzi italiani che meglio raccontano il mondo del lavoro». Nel romanzo è centrale la figura di Marco, il protagonista che racconta. Può delinearne i tratti essenziali? «Marco è un bambino sensibile e curioso, che riesce a cogliere il lato magico delle cose grazie al suo sguardo puro sul mondo. Un bambino felice, malgrado l’assenza del padre. E ha una grande dote: sa ascoltare. In questo modo cresce in una famiglia comunque unita, introiettando valori fondamentali, come la dignità». Dunque è un romanzo di formazione. Quanto vi è di autobiografico? «È autobiografica soprattutto la parte relativa al rapporto padre-figlio. Il padre che parte per dare un futuro dignitoso ai figli, dando loro un’istruzione, è mio padre, a cui sarò sempre grato per la lungimiranza che ha avuto; il figlio che studia, che racconta la sua vita e i suoi segreti, che cerca e ottiene l’abbraccio del padre, sono io». In questo libro vi sono dei temi e dei luoghi che lei ha ripreso in romanzi successivi. Sembra quasi una premessa allo splendido “Il bacio del pane”, ripubblicato da poco nell’edizione Oscar Bestsellers della Mondadori. «È vero: è come se nel “Bacio del pane” raccontassi l’adolescenza di Marco, alle prese con un altro problema drammati- co dell’Italia di oggi, la mafia. Grazie ai valori trasmessigli dalla sua famiglia, il ragazzo diventa il testimone del rifiuto della prepotenza e della solidarietà e soprattutto della legalità». Recenti e drammatici fatti di cronaca, in Italia ed all’estero, sembrano il risultato della perdita della pratica quotidiana dei valori di unità familiare. Lei lancia un messaggio di ritorno ad una dimensione etica ed al contempo semplice. Emerge un messaggio legato ai valori del cristianesimo e dell’umanesimo... «Io cerco di scrivere storie autentiche e impegnate. Se ci sono dei messaggi, sono insiti nella forza della storia, e il lettore li coglie e li apprezza non per il risvolto didascalico, che irriterebbe me per primo, ma per condivisione etica ed emotiva». “SALTO MORTALE” I versi sospesi su altro di Candelaria Romero La felicità di chi legge sta nel trovare in pagine sconosciute ciò che rende più ricco il momento della lettura. Come una piacevole e inaspettata scoperta lo scrittore ci porta altrove. Eccoci dinnanzi a una finestra aperta, su cortili periferici, sentieri nascosti o deserti sconfinati. Così, “Salto mortale” (LietoColle, pp. 78). In 60 liriche l’autrice, Candelaria Romero, esprime ora un arco di tempo sospeso in attesa di un finale, ora una simmetrica dimensione circoscritta e dolorosa, tutto all’insegna di un impegno civile. “Avrei bisogno di una distanza / tra i vuoti e pieni della mia infanzia / scindere e separare / dall’antica ferita / il tuo sangue frizzante. / Avrei bisogno di una distanza / tra i miei boschi fitti e la tua pianura / tra i miei fossati e i tuoi campi aperti. / Questi miei rovi non ti appartengono / (nemmeno l’esilio, le bombe o l’oscurità). Avrei bisogno di una distanza / per lasciar nascere il tuo urlo afono / che punge in fondo al corpo / il sudore acre / e liberarti da me. / Avrei bisogno di una distanza / per lasciarti sfuggire nello sterrato / tra i campi gialli e il cielo blu svedese / dove in fondo al molo / si arriva sempre al mare”. RITA CARAMMA IL RECENTE VOLUME DELLO STUDIOSO CATANESE BILANCIO DELLA SUA PRODUZIONE FILOSOFICA La ricerca di Piscione da Platone a Kant SALVATORE DE MAURO I LA COPERTINA DEL LIBRO DI ENRICO PISCIONE l recente volume di Enrico Piscione “Dalla scepsi greca alla certezza cristiana. Da Platone a Kant” (Editrice Istina, 2014) costituisce una sorta di bilancio della produzione filosofica dello studioso catanese e si spera anche un punto di partenza per ulteriori ricerche. Il termine “scepis” assume l’accezione di una “ricerca perenne” la quale, superando un malinteso scetticismo, approda, dopo un lungo cammino, alla verità secondo la magistrale interpretazione di Luigi Stefanini. Il termine poi così solenne di “certezza” va a coincidere con quanto Newman ha acutamente scritto nella sua “Grammatica dell’assenso” dove il pensatore inglese ha sottolineato che il mistero cattivo del reale si risolve nella «gioia complessa della sorpresa, dell’impazienza, della speranza, del nostro faticoso, ma sicuro progresso verso un ignoto». Il testo si apre con tre studi su Platone che, in fondo, intendono sottolineare la validità dell’affermazione di Emerson secondo cui il pensatore ateniese «è la filosofia». Il saggio sul IV libro della Metafisica di Aristotele approda all’interessante tesi che la difesa di un principio trascendente coincide «con lo stesso svolgimento della metafisica». Le pagine dedicate ad Agostino trattano i complessi temi della giustizia e della memoria, così come sono stati affrontati dal grande pensatore africano. Facendo ora un accenno agli studi dedicati ad un pensatore come Alredo di Rievaulx, bisogna notare che essi pescano in una frequentazione assidua di Piscione nei confronti del monaco cistercense di cui egli esamina “Gesù a dodici anni”, “La regola delle Recluse” e il “De anima”, opera della quale lo studioso catanese è stato il primo traduttore in italiano. Della filosofia medievale appaiono di rilievo tre studi: uno dedicato al “De ente et essentia” di Tommaso d’A- quino, un altro all’Amore mistico in Raimondo Lullo ed un terzo che è un serrato confronto tra Bernardo di Chiaravalle e il Doctor Angelicus sul problema dell’amore, confronto teso a ridimensionare la distanza fra i due pensatori dell’età di mezzo. Della speculazione moderna, infine, l’autore analizza il contributo filosofico di Cusano e Campanella le cui tematizzazioni della presenza, seppure allo stato germinale, in ogni uomo e in ogni popolo, del Logos divino, esprime la possibilità di un autentico ecumenismo non solo all’interno delle confessioni cristiane, ma più estesamente fra le religioni monoteistiche del ceppo di Abramo. Il volume si chiude con uno studio sul problema della teodicea in Leibniz e Kant, volto a chiarire la fondazione di questa branca della filosofia che, prendendo le mosse dalla constatazione di un mondo che porta i segni della bontà del Creatore, non ne nega, però, l’imperfezione e l’incompiutezza. ento anni fa moriva Luigi Capuana (1839/1915) figura versatile di narratore e critico militante, poeta e drammaturgo, uomo politico e docente universitario. Anche se più noto come teorico e scrittore verista, le sue raccolte di fiabe edite dal 1882 al 1908 (“C’era una volta”, “Il regno delle Fate”, “Il Raccontafiabe”, “Chi vuole fiabe, chi vuole”) mostrano caratteri tutt’altro che da opere minori o prodotti improvvisati per il mercato librario per ragazzi allora assai remunerativo. Capuana ha chiari i termini dell’operazione letteraria e di qualità che sta realizzando col muoversi tra motivi della tradizione fiabesca scritta e orale (Perrault, Collodi, i racconti popolari siciliani) e reinvenzione personale («un mondo mio sbocciatomi non so come sotto una esaltazione nervosa che aveva dell’allucinazione»). La felice riuscita dei suoi testi nasce dalla sua “cognizione della forma artistica delle fiabe”, di precisi meccanismi narrativi e moduli espressivi con il loro “ristretto” materiale di reucci, reginotte, maghi, re, orchi, fate, nani, lupi mannari e mondo “estraneo a ogni legge di verosimiglianza e logica comune”, nella consapevolezza tuttavia che in letteratura nulla - scriveva - è “più difficile del facile e nulla più complicato, nell’esecuzione, della apparente semplicità”. Perciò di silloge in silloge l’atteso giudizio dei piccoli lettori ai quali, con l’ingenua disposizione ludica di un bambino e col sempre rinnovato supporto di fata Fantasia (dal grembiule pieno di strani oggetti ispiratori al sacchettino di polvere magico/portentosa al borbottio a occhi chiusi dello stesso invecchiato novellatore), il raccontafiabe/Capuana si affanna a fornire “fiabe nuove”, simili a un tempo e diverse da quelle ormai logore per l’uso della Bella Addormentata, Cappuccetto rosso, Cenerentola…o da quelle “imbalsamate” e conservate in cassetti numerati dal mago TrePi (alias il Pitrè) immerso nei suoi boschi di aranci. E fioriscono storie deliziose in cui la mano di Capuana deposita, su quello che Calvino chiamerà lo “scheletro invariante” della fiaba, le tracce peculiari della sua “gioia” narrativa (Comare Formica), estro poetico (Cingallegra, La figlia del giardiniere), divertimento parodico (Re Tuono, Topolino, L’uovo nero, L’asino del gessaio), movimentazione rustico/paesana di oggetti (padellina, trottola, gattino di gesso), mestieri, situazioni, inflessioni della lingua, e soprattutto il sonno/sogno in cui vivono personaggi (e autore) nel continuo sbrigliato slargarsi di spazi fisici reali e favolistici (Grillino, Saltacavalla, Primpellino, Piuma d’oro). Se una feroce cultura di morte oggi continua a violare l’infanzia fino al cinico “uso” di bimbe kamikaze, la cechina che chiede al padre “il fiore che rende la vista” e “il frutto che raddrizza le gambe” o le varie Serpentina, Trottolina, Carbonella che proprio dal fuoco “nascono” in carne ed ossa o più belle paiono affermare più forte il diritto di ogni infanzia al gioco, al sogno, alla fantasia, a un giusto e pieno vivere. LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA .23 SPETTACOLI JAZZ Il trio Giammarco venerdì a Valverde CATANIA. il 30 gennaio, alle ore 21, il Maurizio Giammarco Trio sarà protagonista di “Casale in Jazz”, rassegna che si svolge al Casale Borghese di Valverde. Giammarco è uno dei sassofonisti italiani con maggior esperienza internazionale. Attivo sin dai primi anni Settanta, ha infatti collezionato un gran numero di collaborazioni con colleghi d’oltre confine: bastino per tutti i nomi di Chet Baker, Lester Bowie, Dave Liebman, Billy Cobham, Peter Erskine, Toots Thielemans. Il sassofonista ha esplorato a fondo i territori del jazz elettrico, tornando successivamente alla dimensione acustica, al centro tra l’altro dello stesso trio con il bassista Dario Deidda e il batterista John Arnold. «Dopo le fatiche con Carmen ci siamo presi 2 anni di pausa» Oggi il ritorno dei Lautari, tra Pasolini e un “Paese da tre soldi” lettore dare un ordine ai racconti, trovare un ragionamento unico. È un po’ quello che abbiamo fatto noi: tante canzoni e storie diverse che, tuttavia, hanno un minimo comune denominatore. Racconti inverosimili che hanno un legame con la realtà. Ci sono personaggi di fantasia creati da Gionni (Allegra, ndr), come Ciccio Patata o il lupo, che poi abbiamo ritrovato davvero dopo aver scritto la canzone». GIUSEPPE ATTARDI “ Un tour de force al quale non eravamo abituati perché siamo pigri C’è un nuovo chitarrista, con Fuzio un addio traumatico per tutti Oggi all’Odeon “Canzoni corsare”, un “best” più due o tre inediti CATANIA. «No, non abbiamo fatto figli ride Puccio Castrogiovanni - ci siamo semplicemente riposati, è notorio che noi siamo pigri». Nessun mistero, dunque, sui due anni “sabbatici” che i Lautari si sono presi dopo l’album C’era cu c’era con il quale sono arrivati a un passo dal premio Tenco. «Eravamo giunti a un punto importante della nostra carriera - riprende più seriamente Castrogiovanni - C’era stata l’esperienza meravigliosa con Carmen Consoli, che per noi è stata davvero stancante: un tour de force, pieno di soddisfazioni certo, ma al quale non eravamo abituati. Così dopo 25 anni di carriera, che sono tanti, abbiamo deciso di prenderci una pausa. Ormai siamo vecchietti..., abbiamo toccato i cinquant’anni... », torna a scherzare il virtuoso del marranzano. Il nuovo spettacolo Traumatico addio Dopo due anni di sosta, tuttavia, una sorpresa c’è. Ed è nella formazione con la quale i Lautari tornano stasera sulla scena: Gionni Allegra al contrabbasso, plettri, chitarra e voce; Puccio Castrogiovanni alla fisarmonica, plettri, chitarra e voce; Salvo Farruggio alla batteria e percussioni; Salvatore Assenza al sax e flauto; Marco Corbino alle chitarre. All’appello manca Roberto Fuzio, uno dei componenti storici della formazione catanese. «Sì, c’è un nuovo chitarrista, più giovane. È stato un addio traumatico per tutti» si limita a commentare amareggiato Castrogiovanni. Lo spettacolo con il quale si ripresentano stasera alle ore 21.15 al Teatro Odeon di Catania, ospiti della stagione dell’Associazione musicale etnea, s’intitola Canzoni corsare. «È mutuato dal libro di Pier Paolo Pasolini - spiega Castrogiovanni - Nella prefazione di Scritti corsari, l’autore avvisa che spetta al verso Sanremo I LAUTARI Gionni Allegra, Puccio Castrogiovanni, Salvo Farruggio, Salvatore Assenza, Marco Corbino O LO SHOW DI OGGI ALLE ORE 21.15 AL TEATRO ODEON DI CATANIA «“Canzoni corsare” mutuato dal libro di Pasolini» S periamo di non aver commesso peccato di presunzione riferendoci per questo nostro concerto ad uno dei maggiori intellettuali del secolo scorso: Pier Paolo Pasolini. Ma ora, che risaliamo su un palco dopo un paio di anni sabbatici, abbiamo cercato di produrre qualcosa che assomiglia a quello che erano in fondo gli “scritti corsari”, semplicemente una raccolta, un riassunto delle puntate precedenti, un punto a cui riferirsi e dal quale ripartire. D’altronde ognuno, nel proprio lavoro deve cercare dei riferimenti alti, degli obiettivi, e a noi, che facciamo musica popolare, piace credere di avere qualche lontana parentela con l’opera dell’artista. LAUTARI Una summa e un nuovo punto di partenza Canzoni corsare. «Sì è una sorta di “best of... ” più qualcosa di nuovo. Abbiamo scritto due-tre canzoni nuove, ma solo prima di salire sul palco decideremo se eseguirle tutte. Una è dedicata proprio a Pasolini, lo immaginiamo mentre canta il requiem prima di morire. Gionni invece ha fatto un ritratto del Paese di tre soldi, che potete immaginare quale sia. Si parla di quelle “signore in Parlamento” che una volta Battiato definì in un certo modo (”troie”, ndr) e perse il posto di assessore, non manca il Cavaliere “imbroglione” e poi tanti altri politici che riconoscerete. Il terzo inedito è una introduzione, recitata (nell’originale la voce è di Angelo Tosto) e suonata, in cui vengono citati tutti i titoli delle nostre canzoni». Un po’ sullo stile di C’era cu c’era, la canzone-titolo del loro ultimo album, insieme di citazioni, una sorta di gioco, in cui l’antico si mescola con il moderno, “c’era na figghia da maritari” con una canzone dei Kunsertu. I Lautari restano i “musicanti cu lu cori di briganti” che recuperano l’“anima antica” dell’Isola adattandola ai nostri tempi. «Sì, lo stile rimane lo stesso - assicura Castrogiovanni - Abbiamo fatto tesoro delle meravigliose esperienze che abbiamo fatto». E presto arriverà anche il disco. «Ma senza fretta, siamo pigri» sorride Castrogiovanni. Caccamo: «Io “stalker” di Battiato e di Fiorello» Il cantante di Modica è fra le otto “nuove proposte” in gara all’Ariston. Una web serie sul Festival I LE QUOTE Il Volo è proposto dai bookmaker a quota 5. Lorenzo Fragola, a 6. Terzi favoriti dai pronostici, i Dear Jack quotati a 8. Matchpoint a 10 per Malika Ayane, Alex Britti, Chiara e Annalisa CLAUDIA FASCIA ROMA. Sul palco dell’Ariston, prima di sedersi al piano, dovrà toccarsi la guancia. È il saluto in codice che Giovanni Caccamo, ventiquattrenne di Modica scelto tra le otto Nuove Proposte del prossimo Festival di Sanremo con il brano Ritornerò da te, da lui scritto e composto, ha promesso di fare all’Edicola di Fiorello, dove è già stato ospite, facendo “le poste” all’alba al mattatore radiofonico. Ma il ruolo di stalker - come scherza lui - è venuto fuori anche altre volte. Con Dolcenera, ad esempio, e con Franco Bat- È anche autore del brano di Malika Ayane. «Ho fatto la promessa di lanciare un segnale all’Edicola del mattatore radiofonico durante la mia esibizione mentre suono il piano» tiato, tampinato sulle spiagge siciliane per la consegna di un cd. «Dopo tante porte sbattute in faccia, mi sono trasferito a Milano in cerca di fortuna - racconta - Proprio quando avevo deciso di smettere con la musica, sono tornato in Sicilia e ho saputo che Battiato era in va- canza a Donnalucata, a pochi chilometri da casa mia. L’occasione era irripetibile. Mi sono accostato davanti alla casa in cui trascorreva la vacanza e, appena uscito, gli ho consegnato il cd con le mie canzoni. Con mio immenso stupore, dopo qualche ora mi ha lasciato un messaggio sul cellulare chiedendomi un incontro il giorno dopo. È nato tutto così e la nostra collaborazione non è ancora finita». Un’ostinazione che però ha portato bene: il maestro, dopo aver ascoltato il suo lavoro, lo ha voluto con sé ad aprire i live del tour del 2013, in una collaborazione che riserverà in un prossimo futuro sorprese ancora da svelare. Il Festival dunque - già provato altre tre volte - è la ciliegina sulla torta, considerando anche che oltre alla partecipazione tra i “giovani”, Caccamo è anche uno degli autori del brano di Malika Ayane, in gara tra i “big”. E si candida già per scrivere testi per Elisa, Bocelli, Giorgia, Francesca Michielin. «C’è grande emozione per Sanremo ed ho la stessa paura di quando Battiato mi chiese di aprire i suoi live. In più in questo mese di pre-festival c’è stata anche la chiusura del mio album, Qui per te - e lo dice mostrandoci soddisfatto la copertina già pronta -, e questo mi dà grande gioia ed entusiasmo». Undici brani, uno diverso dall’altro, più una bonus track che avranno suoni inaspettati, promette, e il cui filo conduttore è l’introspezione e il rapporto con se stessi. Colpiscono i suoi occhi accesi, il suo bel viso in cui si incontrano in un mix perfetto dolcezza e sfrontatezza. E si capisce come in passato abbia già lavorato per la tv con le trasmissioni di Rai Gulp, per Uno Mattina Estate, per Lo Zecchino d’Oro. E grazie al Coro dell’Antoniano, dove aveva debuttato a 11 anni, qualche anno fa arriva come inviato all’Ariston. «Intervistavo i grandi artisti e quanto avrei voluto essere al loro posto! - ricorda - Oggi ci sono e mi sento euforico. Avevo provato altre volte, ma senza la stessa serenità e soprattutto senza la Sugar e Caterina Caselli. Giovanni Caccamo, 24 anni, modicano. Arriva la Festival di Sanremo dopo tre tentativi andati a vuoto Adesso è il momento giusto». Per esorcizzare la settimana «alienante» del Festival come la definisce lui stesso, si sta dedicando a una divertente web serie un po’ alla Nanni Loy, visibile sul suo canale youtube, in cui va alla ricerca porta a porta di un pianoforte per esercitarsi. «È la versione demente del Live at home, un concept live che per il mio bisogno di tour, mi ha portato a fare 54 date in giro per l’Europa nei salotti di chi metteva a disposizione, sul mio sito, il proprio pianoforte - spiega . Un modo di avvicinarmi molto al pubblico, perché io credo che la musica sia uno scambio tra le storie che racconto e quelle che ho la possibilità di conoscere e il contatto umano è linfa vitale. Nella web serie vado in giro a suonare ai citofoni di sconosciuti chiedendo di poter utilizzare il loro piano perché il mio si è rotto e devo prepararmi per il Festival. Un modo per capire anche come l’Italia reagisce a un sorriso». Il risultato non sembra incoraggiante: «L’80% mi manda a quel paese, il 10% non mi apre, un ultimo 10% ha il piano e mi apre. W quel 10%». Ma Battiato come ha commentato Sanremo? E imitando la voce del maestro, Caccamo risponde: «Mi ha detto: “È il tuo momento”. È persona splendida. È una persona presente nella sua vita, in quello che fa: un esempio». LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 24. lo SPETTACOLO «Cinema in crisi» Mikhalkov: «Quello europeo è asservito agli Usa, anche in Italia ha perso spessore» CATANIA. ospite del Festival internazionale per i giovani cineasti organizzato ogni anno da Emir Kusturica a Drvengrad, il villaggio interamente in legno realizzato dal regista serbo sulle montagne nell’ovest della Serbia. «Ora l’Europa è caduta sotto il controllo americano, è divenuta superficiale e frivola. E il cinema di conseguenza ha perso il suo spessore e significato sociale. Difficilmente vedrei oggi in Italia registi del calibro di Visconti, Pasolini, Fellini». «Certo - ha concluso - da voi c’è la scuola italiana, ma il vostro cinema non è più come quello di una volta». DRVENGRAD. Il cinema europeo, compreso quello italiano, vive una crisi generale, legata alla perdita di valori autentici del vecchio continente, asservito ormai alla cultura dominante imposta dagli Usa. La pensa così Nikita Mikhalkov, uno dei maggiori registi russi, per il quale anche il cinema italiano ha perso vigore e spessore. «Il grande cinema del neorealismo italiano o della Nouvelle Vague francese è lontano anni luce. Quello era un cinema che affondava le radici nella società reale con tutti i suoi problemi e tutte le sue sfaccettature», ha detto Mikhalov. Il regista è IL BOX OFFICE USA Eastwood inarrestabile: 64 milioni ROMA. Inarrestabile “American Sniper”: il film di Clint Eastwood con Bradley Cooper (Warner Bros), mette a segno ancora un ottimo risultato al box office Usa, con 64,4 milioni di dollari nel week end (200,1 milioni in totale). Buon debutto per il thriller “The Boy Next Door”, con Jennifer Lopez (Universal), in seconda posizione con 15 milioni di dollari. Tiene l’orsetto britannico “Paddington”, che porta a casa 12,3 milioni di dollari (40 in due settimane) ed è terzo. Esordio deludente, invece, per “Strange Magic”, al 7° posto con 5,5 milioni di dollari, e per “Mortdecai” con Johnny Depp, solo 9°. Uri Caine e Mario Brunello al Teatro Bellini Piano jazz e violoncello per il “Bach Network” CATANIA. Stasera alle ore 21 a Catania di scena uno dei massimi pianisti jazz del nostro tempo, Uri Caine, ospite della stagione concertistica del Teatro Bellini insieme con il violoncellista Mario Brunello. Due musicisti di forte personalità che hanno lavorato per la prima volta insieme intorno alla costruzione di un programma intitolato Bach Network, che alterna Suite per violoncello solo e Sonate a composizione ed improvvisazioni del compositore e pianista jazz statunitense. Non a caso Bach, come molti celebri autori del passato, era un grande improvvisatore ed è stato un modello per molti musicisti jazz. Pianista e compositore, direttore di Festival (Biennale di Venezia, Bergamo Jazz Festival) e, perché no, pianista d’eccezione per Giuni Russo nel progetto postumo A casa di Ida Rubinstein. Solista e partner appassionato (con Rea e Trovesi), americano di Philadelphia e allievo di un francese (Bernard Pfeiffer), di casa nell’ebraismo ma spirito indipendente che nel jazz abbraccia la più felice forma di «meticciato» culturale. Perciò la sua parola in musica è inarrestabile. Assai più misu- rata, invece, è la parola parlata. Conversatore “impressive” e autorevole ma non una congiunzione di troppo nel suo “speech”. Tutto questo è Uri Caine. «Mi sono interessato alla musica classica ed alla composizione come al piano jazz sin da quando cominciai a studiare musica, da bambino - racconta - Ho avuto la fortuna d’essere in- IL PIANISTA URI CAINE L’artista americano «La musica barocca contempla l’improvvisazione» ALFIERI MULTISALA mm677|A|R|X|M|DTS|DBS Via Duca degli Abruzzi, 8 t095.373760 OGGI LOCALE RISERVATO. DOMANI RIPRENDONO I FILM: LA TEORIA DEL Tutto. La storia di Stephen Hawking, il più grande e celebrato fisico della nostra epoca. Vincitore 2 Golden Globes, Miglior Attore Eddie Redmayne, Miglior Colonna Sonora. Candidato a 6 premi Oscar, tra cui Miglior Film. THE IMITATION GAME. Appassionante thriller con Keira Knightley e Benedict Cumberbatch. La storia vera del matematico Alan Turing. Candidato a 8 premi Oscar, tra cui Miglior Film, Attori, Regia. Visitate il sito ufficiale www.alfierimultisala.it Intero feriali euro 6,00 - sab, dom e festivi euro 6,50. Per 3D euro 7,00. Ridotto feriali euro 4,00 sab, dom e festivi euro 4,50. Per 3D euro 5,00. Martedi non festivi prezzo unico euro 3,50. Per 3D euro 5,00. Mercoledi non festivi ingresso euro 3,00 per donne e universitari muniti di libretto. No 3D. Domenica spettacolo ore 22,30 prezzo unico euro 3,50. No 3D. Famiglie ven, sab e dom sconto per 2 adulti e 1 o 2 bambini + 1 pop corn omaggio. No 3D. LO PO’ MULTISALA mm700|A|DS|R|X|M|DTS Via Etnea, 256 t095.316798 EXODUS Avventura-Drammatico 17,00 - 20,00 22,30 JOHN WICK Azione, Thriller 16,30 - 18,30 - 20,30 - 22,30 AMERICAN SNIPER Azione 17,00 - 20,00 - 22,30 Dolby Digital Sr D.E.X. Cinema digitale 3D in sala 1 Antonioni. 3 sale climatizzate, servizio di tele prenotazione gratuito dalle 17.00 alle 22.00 allo : 095/316798. Ci trovate su facebook, aggiungete ai vostri amici “multisala Lo pò Catania”. Il Martedì,Il cinema per tutti a soli 3,50euro (escluso festivi e periodo Natalizio). Biglietti: Intero feriali 5,00 euro Ridotto feriali 4,00 euro. Intero Sabato e festivi : 6,50 euro - Ridotto Sabato e festivi: 5,00 euro. Da Lun. Al Ven. (escluso primo giorno di programmazione e proiezioni 3D) universitari 4,00euro. Listino 3D (valevole tutti i giorni) Intero 8,00 euro - Ridotto 6,50 (valido solo per bambini fino a 10 anni, militari e senior). Per ogni aggiornamento consulta sempre il sito : www .lopomultisala.it. Giorno 31/12 il cinema rimarrà chiuso. www.lopomultisala.it ODEON mm600|A|DS|R|X|M|DTS|DBS Via F. Corridoni, 19 t095.326324 I LAUTARI - CANZONI CORSARE. Concerto per Associazione Musicale Etnea. Ore - 21,15. IL NOME DEL FIGLIO. Riprende Domani. Una commedia di Francesca Archibugi con Valeria Golino, Luigi Lo Cascio, Alessandro Gassman, Micaela Ramazzotti e Rocco Papaleo. Cinquanta Sfumature DI Grigio. DA Giov 12 Febbraio, il film tratto dal best seller più scandaloso e discusso degli ultimi tempi. Prevendita Attiva. Acquista Subito IL TUO Biglietto! Visitate il sito ufficiale www.cineteatrodeon.it Intero feriali euro 6,00 - sab, dom e festivi euro 6,50. Ridotto feriali euro 4,00 sab, dom e festivi euro 4,50. Martedi non festivi biglietto ridotto per tutti euro 3,50. Mercoledi non festivi ingresso a soli euro 3,00 per donne e universitari muniti di libretto. Domenica spettacolo ore 22,30 ingresso unico euro 3,50. Famiglie ven, sab e dom sconto per 2 adulti e 1 o 2 bambini. 26 gen Annalisa Minetti, Sasà Salvaggio, I Petrolini 27 gen Antonello Costa, Stefania Cento, Mario Incudine 28 gen Toti e Totino, Salvo Sottile, Sandro Giacobbe, Marina Peroni R. SP. al cinema CATANIA coraggiato da insegnanti eccellenti e da musicisti più anziani di me, a Philadelphia, e non ho mai visto contraddizione tra composizione e improvvisazione». E a proposito degli autori classici aggiunge: «Bach, Mahler, Wagner non hanno bisogno di me ma la loro musica può essere la base per creare strutture adatte a improvvisazioni di gruppo». E ricordano che la musica barocca contempla l’improvvisazione, realizzata proprio in modo molto simile a quanto riproposto dalla musica jazz due secoli più tardi. Sono in programma le tre Sonate per viola da gamba e cembalo e la terza delle sei Suites per violoncello solo: composte nello stesso anno (1720), le prime concludono idealmente il ciclo storico della viola da gamba, caduta in disuso proprio a favore del violoncello, mentre le Suites costituiscono la base della letteratura dedicata al violoncello. È lungo, quindi, quasi tre secoli, il suggestivo ponte tra le interpretazioni bachiane dei due musicisti e le loro improvvisazioni e invenzioni ispirate a Bach. numero posti | M megaschermo | fparcheggio | iparcheggio custodito | Asala climatizzata Rservizio bar | X accesso disabili | DD dolby digital | DS dolby digital sound | DBS dolby surround | DTS dolby DTS PLANET MULTISALA mm1048|A|h|f|R|X|M|DTS|DD V.le della Costituzione, 47 t095.334866 EXODUS: DEI E RE. H. 2,30. Un film di Ridley Scott con Christian Bale, Sigourney Weaver. Ore - 17,10 - 20,00 - 22,45. LA TEORIA DEL TUTTO. H. 2,05. Vincitore 2 Golden Globes, Miglior Attore Eddie Redmayne, Miglior Colonna Sonora. Ore 17,45 - 20,15 - 22,40. SEI MAI STATA SULLA LUNA? H. 1,59. Commedia con Raoul Bova, Sergio Rubini, Neri Marcorè. Ore: 18,10 - 20,30 - 22,45. Sab - e - dom anche - spett. - ore - 16,00. AMERICAN SNIPER. H. 2,15. Un film di Clint Eastwood, con Bradley Cooper e Sienna Miller. Ore - 17,25 - 20,00 - 22,35. THE IMITATION GAME. H. 1,55. La vera storia del matematico Alan Turing, con Keira Knightley e Benedict Cumberbatch. Ore - 18,00 - 20,15 22,35. ITALO H. 1,43. La vera storia del cane cittadino onorario a Scicli. In progr. solo sab - e dom - ore - 16,00. Intero da lun a merc non festivi euro 6,00 da giov a dom e festivi euro 7,00. Ridotto da lun a merc non festivi euro 4,50 da giov a dom e festivi euro 5,50. Film IN 3D: Intero euro 8,50 Ridotto euro 7,50 (sospesi tessere sconto e biglietti omaggio). Exclusive Card, Universitari E Studenti tariffe a partire da euro 3,50 (info su www.multisalaplanet.it). Martedi non festivi biglietto ridotto per tutti euro 4,50 e film in 3D a euro 7,00. Movie Card: 10 Ingressi euro 40,00 validi tutti i giorni, e ricevi subito 1 biglietto omaggio. Raccolta Punti: vinci biglietti omaggio! Cinema E Pizza Party: la tua festa di compleanno è al Planet! Info 095/222685, prenotazioni alle casse. Consulta sempre www.multisalaplanet.it. PER ADULTI |A|X|DD t095.533017 RAGAZZE DI CITTA’ LICENZIOSE E SCOSTUMATE. IN Prima Visione. Nuova Produzione Hard Italiana. apertura - ore - 09,00 - 22,00 proiezione nonstop - sempre buio in sala locale climatizzato - ingresso vietato ai minori di 18 anni FIAMMA Via Fischetti, 2 MESSINA Via N. Giannotta, 15 t3209648109 con Sophia Lynn, Renna Ryann. Proiezioni no stop V.M. 18 anni SEDUCENTE E VOGLIOSA . SOPHIA SARAH Via A. di Sangiuliano, 128 SECRET RELATION con Vittoria Risi e Dona Bell. V.M. 18 anni Nuova Gestione. Apertura ore 9:00 proiezione non stop. Locale climatizzato, sempre buio in sala ACIREALE MARGHERITA MULTISALA mm512|A|X|A|h|P|X|M|DBS|DD Via Cavour, 26 t095.601265 SEI MAI STATA SULLA LUNA Divertentissimo PER Tutti , CON R. Bova L. Solari E. Solfrizzi ORE 17.15 - 19.30 - 21.45 LA TEORIA DEL TUTTO UN Capolavoro DI Struggente Perfezione Candidato A 5 Premi Oscar ORE - 18.15 - 21.00 Lunedi Chiuso Martedi Prezzo Ridotto Mercoledi Special Price Euro 3.00 cinquanta sfumature di grigio dal 12 febbraio è attiva la prevendita www.margheritamultisala.it mm360|A|P|DS|R|M|DBS|DD t095.601447 SOLO OGGI DOTTOR ZIVAGO ore - 16,30 - 20,30 SPADARO Via Galatea, 118 DOMANI EXODUS 4K) Dal regista : DEI E RE (145 MINUTI IN 2D de Il gladiatore : Ridley Scott. Con Christian Bale (mosè), Joel Egerton (ramses), Sigourney Weaver, Ben Kingsley, John Turturro. Spettacolare. Per tutti. Spettacoli - ore - 18,15 - 21,00 Locale climatizzato. Ingresso euro 5, ridotto euro 4. Martedi euro 3. Mercoledi donne euro 3,50. Studenti dal lunedi al venerdi euro 3. Scopri altre promozioni visitando www.cinemaspadaro.it BELPASSO THE SPACE CINEMA mm2500|A|h|f|R|X|M|DTS|DDEX|DD JOHN WICK 1h40 - Azione - Ore 17.15 - 19.40 22.00 OUIJA 1h30 - Horror - Ore 20.00 - 22.15 ITALO 1h45 - Commedia - Ore 17.30 - 20.00 BIG HERO 6 1h42 - Animazione - Ore 17.20 AMERICAN SNIPER 2h14 - Azione - Ore 15.55 18.45 - 22.20 LO HOBBIT - LA BATTAGLIA DELLE 5 ARMATE Solo oggi in Happy Monday a 3.50euro - Ore 18.40 - 21.50 CORRI RAGAZZO CORRI In esclusiva The Space Extra - Prezzo 10.00 euro - Ore 17.00 - 19.30 ASTERIX E IL REGNO DEGLI DEI 1h25 - Animazione - Ore 16.15 - 18.25 SI ACCETTANO MIRACOLI 1h50 - Commedia Ore 16.10 - 22.05 EXODUS 2h30 - Azione - Ore 15.55 - 18.15 - 19.00 - 20.30 - 21.30 EXODUS 3D 2h30 - Azione - Ore 22.05 THE IMITATION GAME - L’ENIGMA DI UN GENIO 1h53 - Biografico - Ore 22.25 LA TEORIA DEL TUTTO 2h03 - Biografico - Ore 16.40 - 19.30 - 22.20 IL NOME DEL FIGLIO 1h34 - Commedia - Ore 17.40 - 19.55 - 22.10 SEI MAI STATA SULLA LUNA? 1h30 - Commedia Ore 16.35 - 19.15 - 21.55 Per informazioni e prenotazioni: 892.111(senza prefisso) servizio con sovrapprezzo e sul sito www.thespacecinema.it Apertura Cinema: Sabato e Domenica 14,20 Tutti gli altri giorni ore 15,50. Promozione Happy Monday e Happy Tuesday : Ogni lunedì e martedì un film a euro 3.50. Biglietti per tutti gli altri periodi: intero da lunedì a venerdì (esclusi martedì, festivi e prefestivi) euro 7.00, festivi e prefestivi 8.00 euro, ridotto per tutti martedì euro5,70 e martedì rosa per le donne a euro 4,90; ragazzi fino a 10 anni e over 65 euro 5,90, ridotto spettacoli dopo le 23:00 solo sabato euro4,50 no 3D e euro 7,50 3D escluse anteprime ed eventi speciali (sospeso per il periodo estivo), Studenti da lunedì a venerdì euro 4,50; intero 3D da lunedì a venerdì (esclusi festivi e prefestivi)euro9.00, festivi e prefestivi euro9,20;ridotto 3D tutti i giorni euro8,00,ridotto festivi e prefestivi euro8,20,(la tariffa non comprende il costo degli occhialini 3D di euro 1). Biglietto Famiglia 2D (due adulti + due bambini fino a 10 anni=quattro biglietti ridotto bambini) da lunedì a venerdì euro 5,90 escluso martedì, Biglietti Famiglia 3D (due adulti + due bambini fino a 10 anni=quattro biglietti ridotto bambini) da lunedì a venerdì euro 8,00 escluso martedì. Il film inizierà circa 20 minuti dopo l’orario indicato www.thespacecinema.it CALTAGIRONE MULTISALA POLITEAMA mm500|A|P|R|X|M|DTS Via Giardini Pubblici, 4 t0933.21508 EXODUS DEI E RE ore - 18,00 - 21,00 - (3D) SEI MAI STATA SULLA LUNA? ore - 18,30 - 20,30 22,30 Costo biglietto film normale intero euro 6,00, ridotto euro 5,00. Film 3D intero euro 8,00, ridotto euro 7,00. Martedì 4euro x tutti. www.cineteatropoliteam.com FIUMEFREDDO MULTISALA MACHERIONE mm600|A|h|DS|R|X Via Princ. di Piemonte, 90 t095.7762103 OGGI : “ SEI MAI STATA SULLA LUNA ? “ Commedia CON Raul Bova ORE - 17,45 20,10 - 22,30. “ MOSE - EXODUS DEI E RE “ SOLO IN 3D ORE 21,30 “ LA TEORIA DEL TUTTO “ Vincitore DI 2 Golden Globe. Candidato A Otto Premi Oscar. ORE 17,30 - 19,45 - 22,00. “ ITALO “ Film DA NON Perdere. ORE - 17,00 19,00. Lunedi E Martedi NON Festivi Prezzo Ridotto euro.3,00 PER Tutti I Film. Mercoledi Chiuso PER Riposo. www.multisalamacherione.com GIARRE CINE TEATRO GARIBALDI mm500|A|h|P|DS|R|X|M Via Garibaldi, 30/A t095.932957 EXODUS - DEI E RE Il kolossal biblico diretto da Ridley Scott con protagonisti Christian Bale e Joel Edgerton rispettivamente nei panni del profeta Mosè e del faraone Ramses. ORE 17,30 - 20,30 - mercoledì chiuso EDEN mm200|A|h|R|X|M|DTS|DD Via A. De Gasperi, 45 t095.932690 OGGI: “ THE IMITATION GAME “ Candidato a 8 premi Oscar the Imitation Game racconta la vita del matematico inglese Alan Turing,Genio indiscusso del XX secolo. ORE 17,30 - 19,45 - 22,00. Lunedi E Martedi NON Festivi Prezzo Ridotto euro.3,00 PER Tutti I Film. Ingresso: Interi euro.5,00 Ridotto Over 65,militari E Bambini euro.4,00. Mercoledi Chiuso PER Riposo Settimanale. MASCALUCIA mm392|A|h|P|DS|R|X|M|DBS MODERNO Via Li Pani, 38 t095.5878785 THE IMITATION GAME un film di Morten Tyldum con Benedict Cumberbacth, Kleira Knightley. Proiezione in digitale 4K. MISTERBIANCO mm300|A|R|X|M|DTS TRINACRIA Via Roma, 209 t095.463366 SEI MAI STATA SULLA LUNA? In contemporanea nazionale. Regia di Paolo Genovese, con: R. Bova - L. Solari - N. Frassica - N. Marcorè. Proiezione in digitale 4K. ore - 16,45 - 19,00 21,00 Consulta su internet Cinema Trinacria Misterbianco. UCI CINEMAS mm1677|A|f|DS|R|X|M|DTS|DBS Presso Centro Commerciale Centro Sicilia PRIDE - 3D Sala 1 - ore 18,00 21,00 - Grande Cinema Essai 5euro IL NOME DEL FIGLIO Sala 2 Essai/Qual - ore 17,40 20,00 - 22,20 CORRI RAGAZZO CORRI - 3D Sala 3 - ore 17,00 20,00 Evento (tariffa 10euro) SI ACCETTANO MIRACOLI - 3D Sala 3 - ore 22,30 SEI MAI STATA SULLA LUNA? Sala 4 - ore 17,00 19,50 22,30 ITALO - 3D Sala 5 - ore 17,20 JOHN WICK - 3D Sala 5 - ore 20,00 - 22,30 JOHN WICK - 3D Sala 6 - ore 17,10 - 3D Sala 6 - ore 19,40 - 3D Sala 6 - ore 22,25 LA TEORIA DEL TUTTO AMERICAN SNIPER EXODUS - 3D Sala 7 - Atmos - ore 18,20 - 21,35 Variazioni rispetto alla progr. 22-25 Gen: NO 17,00 / 20,00 SI Accettano Miracoli - NO 22,30 Teoria DEL Tutto - NO 17,00 / 19,30 American Sniper - Eventi-Rassegne: Pride 26 gen (tariffa Film Essai 5euro) 18.00 21.00 Corri Ragazzo Corri 26 e 27 gen (tariffa Evento 10euro) 17.00 - 20.00 LUomo per Bene 27 gen 28 gen (tariffa Evento 10euro) 17.00 20.00 www.ucicinemas.it RIPOSTO mm330|A|R|X|M|DD t095.930178.329.4742107 EXODUS DEI E RE dopo Il Gladiatore un’altra epica sfida per Ridley Scott: un kolossal sull’evento biblico dell’esodo del popolo ebraico guidato da Mosè. Uno spettacolo travolgente, un duello tra umano e divino, eccellenti scenografia e costumi, una festa per gli occhi. Con C. Bale, J. Edgerton, S. Weaver, J. Turturro e B. Kingsley. ore - 18,00 - 21,00 vai al sito costi e promozioni www.cinemamusmeci.com MUSMECI Via Gramsci, 164 SAN GIOVANNI LA PUNTA CENTRALE Via S. Ten. Scalia, 37 t095.7411637 ANDIAMO A QUEL PAESE commedia con Ficarra e Picone e del Puntese Angelo Scuto. ore 16,00 - 18,00 - 20,00 - 22,00 La grande sala cinematografica più ricercata dalle famiglie - costo del biglietto d’ingresso sempre irrisorio. Da lunedi a giovedi euro 2,00. Da lunedi a giovedi per tutti i bambini dai 3 anni e per gli studenti compresi gli universitari euro 1,50. Vi aspettiamo. Per la programmazione dei film prossimamente in uscita visita la nostra pagina Facebook “cine Centrale”. Proiezione con la nuova Macchina Digitale Sony 4K DCI CINESTAR MULTIPLEX (I PORTALI) mm2500|A|h|f|DS|R|X|M|DTS|DDEX|DBS|DD Via Montello, 62 t095.7515163 JOHN WICK ORE - 18.00 - 22.20 ASTERIX E IL REGNO DEGLI DEI ORE - 17.20 EXODUS: DEI E RE ORE - 17.00 - 19.55 - 22.50 SI ACCETTANO MIRACOLI ORE - 17.40 - 22.30 SEI MAI STATA SULLA LUNA? CON Raul Bova ORE - 17.55 - 20.20 - 22.45 THE IMITATION GAME ORE - 19.35 IL NOME DEL FIGLIO CON Rocco Papaleo E Valeria Golino ORE - 17.50 - 20.10 - 22.30 AMERICAN SNIPER ORE - 17.10 - 19.50 - 22.35 LA TEORIA DEL TUTTO ORE - 17.40 - 20.15 - 22.50 ITALO ORE - 18.00 - 20.15 OUIJA ORE - 20.10 - 22.30 CORRI RAGAZZO CORRI ORE - 20.05 UNA NOTTE AL MUSEO 3 DA Mercoledi’ ORE 17.40 - 19.35 - 22.30 COME AMMAZZARE IL CAPO 2 ORE - 22.05 Il massimo della tecnologia e del comfort con lo schermo più grande del sud Italia. Apertura cinema tutti i giorni ore 16.45, sabato e domenica anche 14.55. Vendita on line attiva 24 ore su 24. Lunedì, mercoledì e giovedì (esclusi festivi, prefestivi e anteprime) ingresso unico euro 6.50, per studenti euro 5.00; martedì (esclusi festivi, prefestivi e anteprime) ingresso unico euro 5.50; proiezioni 3D tutti i giorni intero euro 9.50, ridotto euro 8.00; lunedì e mercoledì possessore di Ikea Family euro 4.00 per film 2D, euro 7.50 per film 3d(esclusi festivi, prefestivi e anteprime). Scopri la convenienza dell’abbonamento, 10 ingressi a soli 45 euro, validi tutti i giorni, festi- vi e prefestivi compresi (escluse proiezioni 3d). E’ arrivata la student card sottoscrivila subito alle casse! Attenzione i film iniziano dopo circa 15 minuti dell’orario di inizio spettacolo indicato. www.cinestaronline.it TRECASTAGNI METROPOLITAN mm700|A|P|R|X|DTS C.so Europa, 60 t095.7806615 SEI MAI STATA SULLA LUNA? In contemporanea Nazionale. Con Raoul Bova, Giulia Michelini, Neri Marcorè, Sabrina Impacciatore, Sergio Rubini e Nino Frassica. Brillante commedia di Paolo Genovese. Proiezione Sony digital 4k. Audio dolby digital 7.1. Orario - spettacoli 18,00 - 20,30 - 22,30 Siamo anche su Facebook. Cerca Cine Trecastagni. www.metropolitantrecastagni.biogspot.it CABARET GATTO BLU “COSE NOSTRE.IT” ven.-sab.-dom. - tel. 095 312918 - 095 7225340 TEATRI BRANCATI “IL RATTO DELLE SABINE” con Pippo Pattavina. Dal 29 Gennaio. Continua la campagna abbon. Il bott. è aperto dal lunedì al sabato dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,30 alle 20,00. info www.teatrobrancati.it - via Sabotino, 4 Tel. 095.530153 TEATRO STABILE CATANIA - TEATRO MUSCO ALLA META di T. Bernhard. Regia di W. Pagliaro con M. Esdra, R. Abela dal 30 gennaio al 6 febbraio. Bott. T.Verga chiuso. Acquisto online su www.teatrostabilecatania.it TEATRO STABILE CATANIA - TEATRO VERGA ENRICO IV di L. Pirandello con F. Branciaroli domani ore 20.45 T.Prime. Bott. chiuso. Acquisto online su www.teatrostabilecatania.it TRECASTAGNI TEATRO COMUNALE ERANO TUTTI MIEI FIGLI di A. Miller. Regia di G.Di Pasquale con M.Rigillo, A.T.Rossini 29 e 30 gennaio Info T.Verga Via G.Fava 35 tel.095 7310888-7310856 www.teatrostabilecatania.it LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA in tv .25 TORNA OGGI ALLE ORE 21.10 IL REALITY OSPITE DI CANALE5 All’insegna del trash “L’isola dei famosi” R iparte stasera da Canale 5 (ore 21.10), la rete che l’ha accolta dopo l’addio di Rai2, l’Isola dei famosi. I dodici naufraghi (non esattamente famosissimi), tra i quali spiccano Catherine Spaak, il pornostar Rocco Siffredi che “denuncia” la sua paura per «fame e astinenza sessuale», e Melissa P. autrice catanese del romanzo erotico autobiografico “Cento colpi di spazzola”, saranno in diretta dalla spiaggia di Cayo Cochinos. Con loro la ex di Balotelli Fanny Neguesha pronta, parole sue, «a riprendersi la sua vita»; la ex concorrente piagnucolosa di Masterchef, Rachida Karrati; Le Donatella, non indimenticabili ex concorrenti di X Factor e Charlotte, sexy figlia del calciatore argentino Clau- RaiUno 06.55 RAI PARLAMENTO TELEGIORNALE Informazione 07.00 TG 1 Informazione 07.30 TG 1 L.I.S. Informazione 08.00 TG 1 Informazione 09.00 TG 1 Informazione 09.30 TG 1 FLASH Informazione 10.00 STORIE VERE Attualità 11.00 TG 1 Informazione 11.05 CHE TEMPO FA Informazione 11.10 A CONTI FATTI Attualità 12.00 LA PROVA DEL CUOCO Varietà 13.30 TG 1 Informazione 14.00 TG1 ECONOMIA Informazione 14.05 DOLCI DOPO IL TIGGÌ Varietà 14.40 TORTO O RAGIONE? IL VERDETTO FINALE Attualità 16.00 LA VITA IN DIRETTA Attualità 16.30 TG 1 Informazione 18.50 L'EREDITÀ Varietà 20.00 TG 1 Informazione 20.30 AFFARI TUOI Varietà ASCOLTI DE FILIPPI REGINA DEL SABATO Maria De Filippi si conferma regina del sabato sera: C’è posta per te è stato seguito su Canale 5 da 5.725.000 spettatori (26.48% share) RaiDue 08.00 PROTESTANTESIMO Attualità 08.30 IL TOCCO DI UN ANGELO Telefilm 10.00 TG2 INSIEME Informazione 11.00 I FATTI VOSTRI Attualità 13.00 TG 2 GIORNO Informazione 13.30 TG 2 COSTUME E SOCIETÀ Informazione 13.50 TG2 MEDICINA 33 Informazione 14.00 DETTO FATTO Attualità 16.15 GHOST WHISPERER Telefilm 17.00 COLD CASE Telefilm 17.45 RAI PARLAMENTO Informazione 17.55 TG 2 FLASH L.I.S. Informazione 18.00 RAI TG SPORT Sport 18.20 TG 2 Informazione 18.50 BLUE BLOODS Telefilm 19.40 N.C.I.S. Telefilm 20.30 TG 2 Informazione 21.00 ZIO GIANNI Sitcom dio Caniggia. Sul fronte maschile il pugile Patrizio Oliva; il vincitore della 60° edizione del Festival di Sanremo Valerio Scanu; gli attori Alex Belli e Andrea Montovoli e il giornalista Pierluigi Diaco. Le novità, dice la conduttrice Alessia Marcuzzi, saranno tante. Quelle fin qui svelate sono una tredicesima concorrente che il pubblico da casa avrà la possibilità di scegliere col televoto tra Cristina Buccino, ex professoressa dell’Eredità, e la modella Margot Ovani; l’esistenza di Playa Goduria, spiaggia con benefit, e una spiccata interattività col pubblico per mezzo di app e social network. L’inviato sull’Isola è Alvin, gli opinionisti in studio Alfonso Signorini e Mara Venier. MARIELLA CARUSO RaiTre Rete4 08.00 AGORÀ Attualità 10.05 RAI PARLAMENTO SPAZIOLIBERO Informazione 10.15 MI MANDA RAITRE Attualità 11.00 ELISIR Attualità 11.10 TG 3 MINUTI Informazione 12.00 TG 3 Informazione 12.25 TG3 FUORI TG Informazione 12.45 PANE QUOTIDIANO Attualità 13.10 IL TEMPO E LA STORIA Documenti 14.00 TG REGIONE Informazione 14.20 TG 3 Informazione 14.50 TGR LEONARDO Informazione 15.05 TGR PIAZZA AFFARI Informazione 15.10 TERRA NOSTRA 2 Soap 15.55 ASPETTANDO GEO Documenti 16.40 GEO Documenti 19.00 TG 3 Informazione 19.30 TG REGIONE Informazione 20.00 BLOB Varietà 20.15 SCONOSCIUTI - LA NOSTRA PERSONALE RICERCA DELLA FELICITÀ Attualità 20.35 UN POSTO AL SOLE Soap 06.00 TG 4 NIGHT NEWS Informazione 06.50 ZORRO Telefilm 07.10 HUNTER Telefilm 08.05 CUORE RIBELLE Soap 09.30 CARABINIERI Telefilm 10.35 SAI COSA MANGI? Attualità 10.45 RICETTE ALL'ITALIANA Attualità 11.30 TG 4 Informazione 11.55 METEO.IT Informazione 12.00 DETECTIVE IN CORSIA Telefilm 13.00 LA SIGNORA IN GIALLO Telefilm 14.00 LO SPORTELLO DI FORUM Attualità 15.30 HAMBURG DISTRETTO 21 Telefilm 16.35 IERI E OGGI IN TV Varietà 16.50 COLOMBO Telefilm 18.55 TG 4 Informazione 19.30 METEO.IT Informazione 19.35 TEMPESTA D'AMORE Soap 20.10 CENTOVETRINE Soap 20.45 TEMPESTA D'AMORE Soap Canale5 06.00 PRIMA PAGINA Informazione 07.55 TRAFFICO Informazione 08.45 MATTINO CINQUE Attualità 10.00 TG 5 Informazione 11.00 FORUM Attualità 13.00 TG 5 Informazione 13.35 METEO.IT Informazione 13.40 BEAUTIFUL Soap 14.45 AMICI Reality 16.20 IL SEGRETO Soap 17.00 POMERIGGIO CINQUE Attualità 18.30 TG 5 MINUTI Informazione 18.45 AVANTI UN ALTRO! Quiz 19.55 TG 5 PRIMA PAGINA Informazione 20.00 TG 5 Informazione 20.35 METEO.IT Informazione 20.40 STRISCIA LA NOTIZIA Varietà Italia1 08.00 SAILOR MOON Cartone 08.30 UNA MAMMA PER AMICA Telefilm 10.30 EVERWOOD Telefilm 12.25 STUDIO APERTO Informazione 12.55 METEO.IT Informazione 13.00 SPORT MEDIASET Sport 13.25 SPORT MEDIASET EXTRA Sport 14.05 I SIMPSON Cartone 14.35 I GRIFFIN Cartone 15.00 ARROW Telefilm 15.50 THE VAMPIRE DIARIES Telefilm 16.40 DR HOUSE MEDICAL DIVISION Telefilm 17.30 SPECIALE CHICAGO FIRE Varietà 18.30 STUDIO APERTO Informazione 19.15 METEO.IT Informazione 19.20 C.S.I. NEW YORK Telefilm La7 06.00 TG LA7 MORNING NEWS Informazione 07.00 OMNIBUS RASSEGNA STAMPA Informazione 07.30 TG LA7 Informazione 07.50 OMNIBUS METEO Informazione 07.55 OMNIBUS DIBATTITO Informazione 09.45 COFFEE BREAK Attualità 11.00 L'ARIA CHE TIRA Attualità 13.30 TG LA7 Informazione 14.00 TG LA7 CRONACHE Informazione 14.40 IL COMMISSARIO MAIGRET Telefilm 16.25 L’ISPETTORE TIBBS Telefilm 18.05 CROSSING JORDAN Telefilm 19.45 METEO Informazione 20.00 TG LA7 Informazione 20.30 OTTO E MEZZO Attualità tv locali AntennaSicilia sul telecomando al n. 10 6.30 7 DÌ INTENNA 7.45 IL SEGRETO DELLA NOSTRA VITA Telenovela 8.30 BLACK STALLION Telefilm 9.00 TELEVENDITE 10.30 PERLE DI NAPOLI 11.25 TELEVENDITE 13.05 IL SEGRETO DELLA NOSTRA VITA Telenovela 14.00 TG LA SICILIA 14.30 BLACK STALLION Telefilm 15.05 TELEVENDITE 18.30 BLACK STALLION Telefilm 19.00 IL SEGRETO DELLA NOSTRA VITA Telenovela 20.00 TG LA SICILIA 20.45 INSIEME - In diretta dal Cine-Teatro ABC di Catania. Presenta Salvo La Rosa. Regia di Natale Zennaro. 23.35 TG LA SICILIA 0.00 INSIEME (replica) Telecolor sul telecomando al n. 12 21.15 MAX E HÉLÈNE Nel 1944 l’ebreo Max Sereni, uno studente ebreo che vive a Venezia, sceglie di non fuggire nonostante rischi la deportazione 21.10 BOSS IN INCOGNITO Costantino della Gherardesca presenta le storie di alcuni capi di aziende che si fingono dipendenti per capire come migliorare gli ambienti di lavoro 21.05 ULISSE: IL PIACERE DELLA SCOPERTA Nemici invisibili: Alberto Angela spiega l'importanza di virus, microbi e microrganismi nella nostra esistenza 21.15 QUINTA COLONNA Nuova serata con il programma di attualità condotto da Paolo Del Debbio che approfondisce i temi di attualità politica 21.10 L'ISOLA DEI FAMOSI Nuova edizione del programma cult passato dalla Rai a Mediaset. Conduce Alessia Marcuzzi, affiancata da Mara Venier e Alfonso Signorini 21.10 FERITE MORTALI Un poliziotto troppo violento viene punito e trasferito nel peggiore distretto di Detroit, dove si troverà a fronteggiare un grosso traffico di droga 21.10 PIAZZAPULITA Il programma condotto da Corrado Formigli propone un confronto serrato tra i rappresentanti del mondo politico su temi d'attualità 23.20 00.55 01.25 01.30 02.00 02.45 22.40 BLUE BLOODS Telefilm 23.30 TG 2 Informazione 23.45 ARPAD WEISZ, DALLO SCUDETTO AD AUSCHWITZ Documenti 00.40 SORGENTE DI VITA Attualità 01.05 HAWAI FIVE-0 Telefilm 01.55 METEO 2 Informazione 23.15 GAZEBO Attualità 00.00 TG 3 LINEA NOTTE Informazione 00.10 TG REGIONE Informazione 01.00 METEO 3 Informazione 01.05 RAI PARLAMENTO TELEGIORNALE Informazione 23.55 TERRA! Attualità 00.55 DONNAVVENTURA Attualità 01.40 TG 4 NIGHT NEWS Informazione 02.00 FIVE ALBUM 1983 Varietà 03.20 DEDICATO A SENTACRUZ 1979 Varietà 03.50 POLIZIOTTI Drammatico (Ita, 1994) 00.00 X STYLE Varietà 00.55 TG 5 NOTTE Informazione 01.40 METEO.IT Informazione 02.15 AMICI Reality 03.45 MA IL PORTIERE NON C’È MAI? Telefilm 05.15 TG 5 Informazione 05.40 METEO.IT Informazione 22.10 METEO.IT Informazione 23.15 TIKI TAKA IL CALCIO È IL NOSTRO GIOCO Sport 02.00 SPORT MEDIASET Sport 02.25 STUDIO APERTO LA GIORNATA Informazione 02.40 TRASFORMAT Quiz 04.30 LA PIÙ BELLA DEL REAME Commedia (Ita, 1989) 00.00 TG LA7 Informazione 00.15 OTTO E MEZZO Attualità 00.55 COFFEE BREAK Attualità 02.10 PAPILLON Drammatico (Usa, 1973) 04.55 OMNIBUS DIBATTITO Attualità PORTA A PORTA Attualità TG 1 NOTTE Informazione CHE TEMPO FA Informazione SOTTOVOCE Attualità TERZA PAGINA Documenti MILLE E UNA NOTTE FICTION Documenti 03.25 PROCACCIATORI D'AFFARI Varietà 06.05 SERIAL WEBBERS 06.30 SABRINA VITA DA STREGA Telefilm 07.20 BEING ERICA Telefilm 08.05 STARGATE ATLANTIS Telefilm 08.50 XENA Telefilm 09.35 RUSH Telefilm 10.20 MEDIUM Telefilm 11.50 LA VITA SEGRETA DI UNA TEENAGER AMERICANA Telefilm 12.35 XENA Telefilm 13.20 ANDROMEDA Telefilm 14.05 STAR TREK ENTERPRISE Telefilm 14.55 GREEK Telefilm 15.40 LA VITA SEGRETA DI UNA TEENAGER AMERICANA Telefilm 16.25 THE LOST WORLD Telefilm 17.15 RAI NEWS Informazione 17.20 STREGHE Telefilm 18.05 XENA Telefilm 18.50 ANDROMEDA Telefilm 19.35 STARGATE ATLANTIS Telefilm 20.20 STAR TREK ENTERPRISE Telefilm 21.10 END OF WATCH Film 23.10 THE WHITE QUEEN Telefilm 00.00 IL TRONO DI SPADE Telefilm sul telecomando al n. 18 Rai5 06.30 VIAGGIO AL CENTRO DEL PIANETA 07.35 MILLENIUM NASCITA DI UN BESTSELLER 08.30 I GIARDINI PIÙ BELLI DEL MONDO Doc. 09.35 MEMO L'AGENDA CULTURALE 10.15 FANTASMA D’AMORE Film 11.55 SCARAMOUCHE SCARAMOUCHE 12.15 CONCERTO DIRETTO DA JOHN AXELROD 13.40 CULT BOOK 14.15 1.000 GIORNI PER IL PIANETA TERRA 15.05 CAPOLAVORI DELLA NATURA 16.05 MEMO L'AGENDA CULTURALE 16.40 DISCENDENTI DEI NAZISTI 17.45 RAI NEWS Informazione 17.50 MEMO TEATRO L'AGENDA CULTURALE 18.25 STORIA E SPLENDORE DEI PALAZZI REALI 19.30 GLI IMPRESSIONISTI 20.35 PASSEPARTOUT: QUANDO SI GUARDAVANO LE STELLE 21.15 TUTTO CIÒ CHE MI RESTA 23.15 SE QUESTO E UN UOMO 00.10 RAI NEWS Informazione RealTime IRIS 06.00 DIRE, FARE, BACIARE Documenti 06.30 SEX ER: TUTTA COLPA DEL SESSO Documenti 07.20 24 ORE IN SALA PARTO Documenti 08.10 MALATTIE MISTERIOSE Documenti 09.05 IO E LA MIA OSSESSIONE Documenti 10.00 GIPSY SISTERS 10.55 LITTLE MISS AMERICA Documenti 11.50 IL NOSTRO PICCOLO GRANDE AMORE Documenti 12.50 CUCINE DA INCUBO Doc. 13.50 AMICI DI MARIA DE FILIPPI 14.50 IL NOSTRO PICCOLO GRANDE AMORE Documenti 15.45 DUE ABITI PER UNA SPOSA Documenti 17.15 QUATTRO MATRIMONI USA Documenti 18.10 AMICI DI MARIA DE FILIPPI Documenti 19.10 UNDERCOVER BOSS Documenti 20.10 CUCINE DA INCUBO Reality 21.10 MALATTIE MISTERIOSE Documenti 23.05 ERO MORTO Documenti 00.05 MALATTIE MISTERIOSE 06.35 07.40 07.45 08.35 09.30 11.45 13.35 15.30 17.25 17.30 19.15 20.05 21.00 23.25 02.05 03.45 03.50 UGO Sitcom CIAKNEWS Informazione SUPERCAR Telefilm A-TEAM Telefilm VENTO DI TEMPESTA Film LA DOTTORESSA DEL DISTRETTO MILITARE Film ARRIVEDERCI E GRAZIE Film POLIZIA ACCUSA: IL SERVIZIO SEGRETO UCCIDE Film NOTE DI CINEMA Show COME RUBARE LA CORONA D'INGHILTERRA Film SUPERCAR Telefilm A-TEAM Telefilm LA GIUSTA CAUSA Film IL MOMENTO DI UCCIDERE Film SEI SOLO, AGENTE VINCENT Film CIAKNEWS Informazione DELITTO A POSILLIPO (LONDRA CHIAMA NAPOLI) Film CIELO RaiMovie 06.00 SKY TG24 MATTINA 07.00 FRATELLI IN AFFARI Documenti 08.45 LA BOSS DELLA CUCINA Documenti 09.15 IL BOSS DEL FAI DA TE Documenti 09.45 VENDITE IMPOSSIBILI 10.15 BUYING & SELLING Documenti 12.00 MASTERCHEF USA Documenti 14.00 MASTERCHEF AUSTRALIA ALL STARS Documenti 14.45 SKYTG24 MEZZOGIORNO 15.00 MASTERCHEF AUSTRALIA ALL STARS Documenti 16.00 FRATELLI IN AFFARI Documenti 16.45 BROTHER VS. BROTHER Documenti 17.45 BUYING & SELLING Documenti 18.45 CUCINE DA INCUBO Documenti 19.45 AFFARI DI FAMIGLIA Documenti 21.10 THE BELIEVER Film 23.00 I COMUNISTI LO FACEVANO MEGLIO? Documenti 00.00 METROPOLSEX: INSIDE BERLINO Documenti 06.30 L'ORO DI PICANO VALLEY 07.25 DUELLO A BERLINO 09.10 APPUNTAMENTO AL CINEMA 09.15 PRONTO... LUCIA Film 10.40 IL SUO NOME È DONNA ROSA Film 12.20 OPERAZIONE SAN GENNARO Film 14.05 SHAFT Film 15.50 LA MIA PISTOLA PER BILLY Film 17.35 RAI NEWS Informazione 17.40 RUBA AL PROSSIMO TUO Film 19.35 ARAGOSTA A COLAZIONE Film 21.15 A VISO APERTO Film 22.55 BELLA IN ROSA Film 00.30 RAI NEWS Informazione 00.35 MOVIEXTRA 60 01.10 DIARIO NAPOLETANO Film 02.45 DUELLO A BERLINO Film 04.30 GANG Film DMax 06.25 I MAGHI DELLE AUTO 07.15 COME È FATTO Documenti 08.10 COME È FATTO IL CIBO Documenti 09.00 WILD FRANK: AMAZZONIA Documenti 10.00 AFFARI A QUATTRO RUOTE Documenti 10.50 BAD DOG Documenti 11.40 I SIGNORI DEL BARBECUE Documenti 12.35 LIQUIDATOR Documenti 13.25 CONTAINER WARS Documenti 14.15 BANCO DEI PUGNI Documenti 15.10 CHI TI HA DATO LA PATENTE? Documenti 16.00 TOP GEAR USA Documenti 16.50 AFFARI A QUATTRO RUOTE Documenti 17.45 AIRPORT SECURITY Documenti 18.35 BAD DOG Documenti 19.30 BANCO DEI PUGNI Documenti 20.20 RIMOZIONE FORZATA Documenti 21.10 I RE MAGHI Documenti 22.00 MAGIC CAMERA Documenti 22.55 ED STAFFORD: DURO A MORIRE Documenti Dal satellite Sport&News 19.00 SERIE B REMIX Sky Sport 1 19.00 NBA Sky Sport 2 19.30 I SIGNORI DEL CALCIO Sky Sport 1 20.00 HISTORY REMIX ROMA SCUDETTO 1982-83 Sky Sport 1 20.30 SKY CALCIO PREPARTITA Sky Sport 1 21.00 GAME, SET AND MATS Eurosport 21.00 SERIE A Sky Sport 1 21.00 WWE EXPERIENCE Sky Sport 2 21.30 AUSTRALIAN OPEN Eurosport 22.00 WIMBLEDON OFFICIAL FILMS 2014 Sky Sport 2 23.00 SKY CALCIO POSTPARTITA Sky Sport 1 23.00 947 UOMO DI FERRO ALESSANDRO ZANARDI Sky Sport 2 22.25 22.50 23.15 0.10 0.30 JOYCE MEYER PRIMALINEA TG TELEVENDITE SCOOP Telefilm TELEVENDITE BLACK STALLION Telefilm PRIMALINEA TG BLACK STALLION Telefilm TELEVENDITE JOYCE MEYER BLACK STALLION Telefilm PRIMALINEA TG SCOOP Telefilm SICILIA SPORT GAME OVER - In studio Angelo Micale PRIMALINEA TG BLACK STALLION Telefilm SCOOP Telefilm PRIMALINEA TG SICILIA SPORT GAME OVER (replica) TSC Rete8 Zapping Rai4 7.00 7.25 8.30 10.00 10.50 12.25 13.30 13.55 14.25 18.30 18.55 19.30 20.00 21.00 Intrattenimento PRIMA SERATA 21.00 UNA PROMESSA È UNA PROMESSA SKY CINEMA FAMILY Il giorno di Natale si avvicina per tutte le famiglie alla ricerca de l dono e contagia anche l'indaffarato uomo d'affari Howard Langston. Rendendosi conto che è stato ben poco vicino alla famiglia e al figlio, decide che gli farà avere il regalo più ambito:Turbo Man, il giocattolo dell'anno. 21.00 THE EXPATRIATE - IN FUGA DAL NEMICO SKY CINEMA MAX Rimasto da poco vedovo, Ben Logan ha rassegnato le dimissioni da agente della Cia e si è trasferito a Bruxelles per crescere la figlia adolescente, che ha visto raramente negli ultimi 14 anni. Mentre è impegnato a costruire le basi del rapporto con lei, Ben accetta di lavorare nella filiale di una multinazionale specializzata in sistemi di sicurezza. 21.10 STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI SKY CINEMA 1 Adottata a nove anni, Lieselvive con i genitori in un quartiere tedesco di operai. Testimone degli orrori del nazismo, Liesel trova conforto nei libri da quando, dopo averne rubato uno, comincia a collezionare volumi e impara a leggere mentre i suoi genitori nascondono sotto le scale della loro abitazione un rifugiato ebreo. 22.35 UN'ESTATE AL RANCH SKY CINEMA FAMILY Due sorelle di Beverly Hills vivono l'avventura della loro vita quando vengono mandate a lavorare per l'estate in un ranch di cavalli con il loro estraniato padre. Nonostante le iniziali difficoltà, le due otterranno più di quanto si aspettassero quando rimangono coinvolte in una caccia al tesoro al cardiopalma tra le montagne circostanti. 22.50 THE UNSAID - SOTTO SILENZIO SKY CINEMA MAX Uno psicologo è annichilito dal suicidio del figlio affidato alle cure di un collega. La famiglia, dopo la morte del ragazzo, non esiste più. La moglie vive in un'altra casa e l'altra figlia si allontana dal padre, ma frequenta i suoi pazienti. Una ex allieva del colpevolizzato protagonista, diventata terapista, chiede aiuto per risolvere il caso di un altro adolescente dal passato tragico. 23.25 SOLE A CATINELLE SKY CINEMA 1 Checco, un padre di famiglia che vende aspirapolveri, promette al figlio Nicolò di portarlo in vacanza qualora venga promosso a scuola con una pagella perfetta. Poiché Nicolò si impegna con tutto se stesso per essere promosso a pieni voti ma i soldi in fa- miglia sono pochi, Checco decide di mantenere a modo suo la promessa fatta. Partendo con la speranza di vendere qualche aspirapolvere ai parenti in Molise, padre e figlio si ritrovano a casa di Zoe, una ragazza ricca e madre di un bambino della stessa età di Nicolò. 00.10 SISTER ACT 2 - PIÙ SVITATA CHE MAI SKY CINEMA FAMILY La suore del convento di Santa Caterina si sono trasferite nel centro di San Francisco, ma qui la loro scuola è fatiscente, sull'orlo della chiusura, e i ragazzi sono delle pesti. Non resta che affidarsi di nuovo a Deloris, che è tornata al suo vero mestiere di cantante di night, a Las Vegas. Ci penserà lei a risolvere tutti i problemi e a entusiasmare gli studenti, amalgamandoli in un ottimo coro. La Goldberg è una forza della natura e riesce da sola a dare spessore, forza e vitalità a questo sequel del ben più noto film uscito nel 1992. 01.00 GIOVANE E BELLA SKY CINEMA 1 Il racconto della formazione di una diciassettenne francese - dalla comparsa del desiderio sessuale alla sua prima volta, dall'esplorazione dell'amore alla ricerca di un'identità propria - si sviluppa attraverso il corso di quattro stagioni e quattro canzoni. 15.45 16.10 16.35 16.40 17.30 17.35 18.20 18.30 19.15 19.20 20.05 20.10 21.00 21.00 22.45 22.50 23.35 23.45 CSI Fox Crime I SIMPSON Fox CSI Fox Crime LA VITA SECONDO JIM Fox CSI Fox Crime CASTLE Fox NCIS LOS ANGELES Fox Crime CASTLE Fox NCIS LOS ANGELES Fox Crime I SIMPSON Fox NCIS LOS ANGELES Fox Crime HOW I MET YOUR MOTHER Fox THE WALKING DEAD Fox NCIS Fox Crime SONS OF ANARCHY Fox THE BLACKLIST Fox Crime HOW I MET YOUR MOTHER Fox NCIS LOS ANGELES Fox Crime TG8 Informazione TG8 SALUTE Rubrica medica TG8 Informazione PUNTO D’INCONTRO VIAGGIO NEI QUARTIERI Intrattenimento 23.00 TG8 Informazione 14.35 15.30 19.55 22.30 22.45 Video3 sul telecomando al n. 97 7.25 9.20 11.15 12.05 14.00 15.00 15.30 17.10 19.10 21.00 21.25 23.30 23.55 RICORDAMI DI SOGNARE Film AMOR GITANO Telenovela SCOOP Telefilm AMOR GITANO Telenovela SCOOP Telefilm PRIMALINEA TG AMOR GITANO Telenovela UNA CANAGLIA DA ABBATTERE Film SCOOP Telefilm PRIMALINEA TG SCOOP Telefilm PRIMALINEA TG MATALO Film TeleJonica sul telecomando al n. 285 14.10 19.00 20.30 21.00 22.30 0.05 TG8 Informazione TG8 Informazione VIAGGIO NEI QUARTIERI TG8 SALUTE Rubrica medica TG8 Informazione SEVEN SHOW Varietà Sicilia Channel sul telecomando al n. 290 7.30 8.05 9.45 11.10 11.55 14.05 15.00 15.25 16.55 19.05 19.50 21.30 22.10 23.50 0.35 7 DI ANTENNA LA REGINA D’AFRICA Film GRANDI VIAGGI Documentario VIDEO NATURA Documentario FFSS - CHE MI HAI PORTATO A FA SOPRA POSILLIPO Film IL SEGRET0 DELLA NOSTRA VITA Telenovela TG LA SICILIA IL FORESTIERO Film GRANDI VIAGGI Documentario LE LEGGENDE DEL JAZZ Documenti PERLE DI NAPOLI TG LA SICILIA GOOD LUCK - BUONA FORTUNA Film LE LEGGENDE DEL JAZZ Documenti PERLE DI NAPOLI LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 26. La Sicilia Lavoro Opportunità, Annunci e non solo LAVORO@LASICILIA. IT Questa pagina è aperta anche alle segnalazioni che possono essere inviate per posta elettronica a lavoro@lasicilia. it Per il materiale tratto da comunicati o da internet, la redazione non assume responsabilità sulla pertinenza e veridicità delle informazioni riportate INNOVAZIONE. Quattro catanesi creano un sito per favorire domanda e offerta Per studenti e lavoratori fuorisede da oggi “trovocamera” con un click Idee in movimento e giovani in fermento, alla ricerca di nicchie di mercato dove posizionare nuovi progetti, tutti orientati al mondo digitale. Società hi tech che mai come adesso devono pensare non solo allo “start”, ma anche all’”up”, ovvero a quella fase di crescita e di effettivo impatto economico e occupazionale che trasforma la creatività in business. Noi continuiamo la nostra carrellata di cervelli in azione, raccontando modelli, piattaforme, strategie di una popolazione under 35 che sotto il Vulcano trova vocazione&ispirazione. Oggi è tempo di “Student Flat”, il gioiellino tecnologico che porta la firma di Giuseppe Malatino (ingegnere di 33 anni) e Carmelo Lorena (34 anni dottore in Comunicazione), e che dopo tre anni di incubazione, presto sbarcherà online per rivoluzionare il mondo dei fuorisede in cerca di un tetto da condividere. Il cercacamere degli studenti 2.0 rappresenterà – come si legge nel “pitch”, la presentazione del progetto - «il primo vero sito di annunci immobiliari dedicato a studenti e professionisti fuori sede in cerca di casa e coinquilini». Sotto la formula dell’house-sharing, nasce infatti uno strumento che consentirà di trovare alloggio e coinquilini, nel minor tempo possibile e con il miglior rapporto qualità/prezzo. In che modo e con quali benefici? «Il sistema, che è in una fase di testing per la messa a punto degli ultimi ritocchi web – spiega Giuseppe - punta a favorire il matching diretto e ideale tra domanda e offerta attraverso un’innovativa gestione del database; la semplificazione dei processi di ricerca dei coinquilini mediante strumenti social integrati e l’utilizzo di sistemi di online booking per affitti a breve termine». La differenza con quanto attualmente esiste sul mercato «è principalmente la presenza di alcuni criteri di ricerca avanzata – continua il giovane - specifici rispetto alle esigenze degli utenti. Per esempio la prossimità a punti d’interesse (Poi) del target attraverso un database multilingua con gli indirizzi georeferenziati di tutte le sedi delle facoltà italiane; l’inserimento delle caratteristiche dei coinquilini ideali o l’indice di completezza dell’arredamento, che consente di conoscere dotazioni e comfort degli immobili». Ma non è finita, perché Student Flat, così com’è stato concepito offre la possibilità di inserire specifiche date per conoscere/richiedere la disponibilità dell’immobile, puntando a incoraggiare affitti a breve-medio termine per studenti italiani e stranieri. E per non stare 24 h su 24 a cercare sma- Il sistema punta a Si possono inserire Un giovane fra i 25 e favorire il matching specifiche date per i 35 anni, che ha diretto e ideale tra conoscere e richiedere vissuto lontano da domanda e offerta la disponibilità dell’immobile, casa per gli studi, preferisce attraverso la per incoraggiare affitti a abitare un alloggio in semplificazione dei processi breve e medio termine per condivisione piuttosto che di ricerca dei coinquilini studenti italiani e stranieri tornare in famiglia “ “ niosamente un alloggio, questa piattaforma (totalmente autofinanziata e su cui, ad oggi, sono stati investiti oltre 40mila euro e impiegati 10 professionisti) consentirà di iscriversi al sistema di newsletter personalizzabile, per ricevere email e sms sugli annunci che rispondono alle proprie preferenze, utilizzando un algoritmo unico per la verifica della disponibilità degli appartamenti e delle stanze, che risolve il problema dell’obsolescenza degli annunci. «Analizzando i dati del Miur - sottolinea ancora l’ingegnere - su un totale di oltre 2 milioni di studenti iscritti, circa il 50% è fuori sede; così come continuano ad aumentare i flussi Erasmus, che alimentano la permanenza di italiani all’estero e, viceversa, di stranieri nelle nostre città. Si trat- “ ta di dati in crescita, che tuttavia non considerano la vastissima mole di spostamenti intraprovinciali, oltre al crescente numero di professionisti che si spostano dalla città di residenza: un giovane fra i 25 e i 35 anni, che ha vissuto lontano da casa per il periodo universitario, infatti, preferisce abitare un alloggio in condivisione piuttosto che affrontare la spesa per l’affitto di un intero appartamento o tornare a vivere in famiglia. Contestualmente la Banca d’Italia denuncia un trend negativo nella concessione di mutui per l’acquisto di abitazioni, che ha ridotto le transazioni di vendita di circa l’8,5%. A questo dato negativo corrisponde una domanda di affitto crescente e un aumento dell’offerta di alloggi in locazione, come confermato dai dati dell’Ufficio Studi della Federazione italiana agenti immobiliari professionali». Un’analisi che ha spinto i due ragazzi a investire tempo e risorse su un progetto innovativo, che rispondesse alle esigenze della modernità: «Il piano di lancio spazierà dal posizionamento strategico di video sui 19 domini di nostra proprietà, per concentrarsi, lato locatori, sull’allestimento di un database di annunci in partnership con uno dei maggiori call-center italiani, e raggiungere parallelamente il potenziale pubblico attraverso campagne di digital marketing mirate, che mantenendo bassi i costi, garantiscono alta penetrazione nel mercato di riferimento» (nella foto, da sinistra a destra: Vittorio Urzì, Adriano Pappalardo, Luca Sciacca, Giuseppe Malatino, Carmelo Lorena). ASSIA LA ROSA CONCORSI I N. 1 POSTO RICERCATORE PRESSO INAF ISTITUTO NAZIONALE DI ASTROFISICA DI CATANIA (scade il 26 febbraio 2015) – È indetta una selezione pubblica, per titoli ed eventuale colloquio per il conferimento di n. 1 assegno di collaborazione ad attività di ricerca (tipologia A, Post-Doc) nell’ambito del progetto “iALMA” (Miur). L’attività di ricerca della durata di 1 anno verte sul seguente programma: Molecole complesse nelle regioni di formazione stellare. Il bando è rivolto a tutti gli studenti e richiede una laurea in Chimica, Astronomia o in Fisica, con cittadinanza sia europea che extracomunitaria. L’attività di ricerca offre contratto di dottorato di ricerca e assegno per l’attività da svolgere. L’assegnista svolgerà la propria attività di ricerca, curando in particolare i seguenti aspetti: analisi di dati di laboratorio al fine di individuare le specie molecolari formate in seguito a processamento con ioni veloci o fotoni UV di ghiacci di interesse per l’astrofisica; analisi di spettri osservativi e confronto fra i dati osservativi e quelli sperimentali; analisi dei risultati e preparazione di articoli che verranno sottomessi su riviste ‘peer reviewed’; divulgazione dei risultati ottenuti mediante partecipazione a congressi scientifici e a eventi aperti ad un pubblico generico. La domanda deve essere spedita al seguente indirizzo: Direttore dell’INAF; Osservatorio Astrofisico di Catania, via S. Sofia n. 78, 5123 Catania. La prova d’esame si baserà sulla valutazione dei titoli e un colloquio. Gli interessati potranno rivolgersi per ulteriori informazioni di carattere scientifico alla Dott. ssa Maria Elisabetta Palumbo (tel. 095-7332242 elisabetta. palumbo@oact. inaf. it) e per chiarimenti di carattere amministrativo al responsabile del procedimento, Dott. ssa Marina Messineo (tel. 095-7332226 mmes@oact. inaf. it). Fonte: www. concorsipubblici. com I N. 1 RICERCATORE 06/D3 PRESSO L’UNIVERSITÀ DI PALERMO (scade l’8 febbraio 2015) - Il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, con D. R. n. 4704 del 23-12-2014 indice una procedura selettiva, per titoli e colloquio, finalizzata all’assunzione con contratto a tempo determinato, presso il Dipartimento Biomedico di Medicina Interna e Specialistica (Di. Bi. M. I. S.), di n. 1 ricercatore a tempo determinato della tipologia contrattuale A, con regime di impegno a tempo pieno, nel seguente settore concorsuale: S. C. 06/D3- «Malattie del Sangue, Oncologia e Reumatologia» S. S. D. MED/16- «Reumatologia». I candidati dovranno compilare la domanda di ammissione alla selezione utilizzando l’applicativo online disponibile all’indirizzo https: //concorsi. unipa. it. La domanda prodotta dovrà essere stampata, firmata, scansionata e trasmessa, pena l’esclusione, entro le ore 24 della data di scadenza del bando, tramite posta certificata (PEC), inviando, da un indirizzo di PEC personale, un’email all’indirizzo pec@cert. unipa. it avente come oggetto: n. 1 posto Ricercatore T. D. - S. C. 06/D3- S. S. D. MED/16codice concorso 201406D3- e citando il numero progressivo prodotto dall’applicativo. Ove non sia possibile sottoscrivere la domanda con firma digitale, il candidato straniero dovrà validare la domanda stessa e le dichiarazioni mediante sottoscrizione autografa prima del colloquio. Il bando di indizione della procedura sarà pubblicizzato all’Albo Ufficiale di Ateneo http: //portale. unipa. it/albo. html sul sito di Ateneo http: //portale. unipa. it/amministrazione/area4/set27/Docenti/Ricercato riTD/ su sito dell’Unione Europea: http: //www. ec. europa. eu/euraxess/index. cfm/jobs/index sul sito della CRUI: http: //www. crui. it/HomePage. aspx? ref=1824. Fonte: www. concorsipubblici. com ANNUNCI J AGENTI PUBBLICITARI - Agenzia pubblicitaria con sede a Messina ricerca agenti pubblicitari per: vendita, acquisizione e gestione di enti e clienti privati in tutto il territorio siciliano e partecipazione come rappresentante dell’azienda a fiere regionali e nazionali. Offerta: formazione, possibilità di crescita professionale, contratto a tempo indeterminato. Requisiti: disponibilità full time, esperienza nel settore pubblicitario e studi tecnici. Per candidature: inviare curriculum al seguente indirizzo mail, specificando nell’oggetto venditore Sicilia: areasicilia@osmanagement. it. Sede di lavoro: Messina. Fonte: www. careejet. it J DIRETTORE DI SALA - Azienda con sede di Catania propone lavoro in strutture ludiche presso centri commerciali. Per avere maggiori informazioni o per candidature, inviare curriculum al seguente indirizzo mail: curriculumgll@dedem. it. Sede di lavoro: Catania. Fonte: www. jolavoro. it J ANIMATORI O ANIMATRICI - Azienda cerca animatori o animatrici di feste per bambini da inserire nel proprio staff. Requisiti: età compresa tra i 18 e 35 anni, automuniti, creatività, alta motivazione, buone capacità di espressione e condivisione in realtà fortemente dinamiche e forte entusiasmo, massima serietà. Offerta aperta anche a prime esperienze nel settore e formazione gratuita. Per candidarsi inviare curriculum corredato di foto all’indirizzo mail: info@mammamiaanimazione. it. Sede di lavoro: Palermo e provincia. Fonte: www. dbannunci. it J IMPIEGATA NEL SETTORE ESTETICO E CURA DELLA PERSONA Parrucchiera con sede a Messina cerca fonista con esperienza in negozio. Requisiti: esperienza nel settore, spirito costruttivo, ottima presenza, massima serietà e grande volontà, non è necessario il diploma di maturità. Per maggiori informazioni contattare il numero: 090 2928174. Se interessati alla candidatura consegnare il proprio curriculum corredato di foto direttamente in loco. Sede di lavoro: Messina. Fonte: www. indeed. com J OPERATORE TECNICO – Cercasi operatore tecnico a Catania nel settore ingegneria e medicina. Requisiti: diploma di maturità perito elettronico, preferibile esperienza 2 anni nel settore sanitario pubblico e privato, disponibilità full time. Per candidature inviare curriculum all’indirizzo info@microtechsrl. it. Sede di lavoro: Catania. Fonte: www. subito. it J FOTOGRAFO - Agenzia informatica e turistica con sede a Siracusa cerca 50 fotografi da inserire all’interno di villaggi turistici. Requisiti: diploma di maturità, disponibilità full time, predisposizione al lavoro in team, ottime capacità relazionali, conoscenza di lingua francese, disponibilità a viaggiare. Preferibilmente automuniti. Contratto a tempo determinato. Per candidarsi contattare il 3891449641. Sede di lavoro: Siracusa. Fonte: www. subito. it J OPERATORI CALL CENTER Agenzia call center cerca operatore da assumere per la vendita telefonica. Requisiti: diploma di maturità, esperienza nella vendita telefonica di prodotti energetici, massima serietà e disponibilità part time. Offerta: quota fissa mensile con provvigioni, formazione gratuita. Le selezioni si tengono settimanalmente nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì alle ore 10,30 e martedì e giovedì alle ore 15,30. Per informazioni o candidature inviare una mail al seguente indirizzo ecseni@etnacs. it o chiamare al 095 9516274 / 392 8629023. Sede di lavoro: Acireale (CT). Fonte: www. subito. it J PERSONALE - Azienda operante nel settore marketing con sede Enna, cerca per il nuovo ufficio personale da inserire nella gestione dei servizi beni primari per assistenza su appuntamenti prefissati dall’ufficio. Requisiti: disponibilità full time, spiccate capacità relazionali, attitudini all’attività commerciale e spirito d’orientamento agli obiettivi. Offerta: inquadramento a norma di legge, corso formativo, bonus al raggiungimento degli obiettivi. Per un colloquio inviare cv tramite mail al seguente indirizzo: iwalksrlenna@virgilio. it. Sede di lavoro: Enna. Fonte: www. careejet. it J RECEPTIONIST - Azienda con sede a Palermo seleziona receptionist. Requisiti: età minima 30 anni, disponibilità full time, preferibile esperienza in contabilità societaria, in possesso di diploma commerciale/ragioneria, ottima conoscenza del pacchetto office in particolare Excel. Si richiedono inoltre ottima dizione, capacità relazionali e di comunicazione elevate. Per candidarsi inviare curriculum corredato di foto e diploma al seguente indirizzo mail: ufficiodelpersonale@damicopiu. it. Sede di lavoro: Palermo. Fonte: www. jolavoro. it J TECNICO SVILUPPATORE - Società Software House con sede a Palermo seleziona giovane sviluppatore. Requisiti: ottima conoscenza di php, Mysql, xhtml, css e jquery. Per candidarsi e avere maggiori informazioni scrivere al seguente indirizzo mail: risorseumane@edicomsrl. it. Sede di Palermo. Fonte: www. jolavoro. it J WEB MASTER – Agenzia di comunicazione ricerca per possibile inserimento nella propria struttura dopo periodo di stage, la figura di web master. Requisiti: disponibilità immediata, esperienza nella progettazione di siti web, con relativo portfolio correlato, conoscenza dei meccanismi di seo e sem. Sono inoltre gradite le seguenti competenze aggiuntive: uso di photoshop/illustrator e creatività in ambito grafico, uso medio-avanzato della piattaforma cms wordpress e ottimo utilizzo dei principali social network. Per candidature contattare il numero: 095 2270547. Fonte: www. linkedin. com LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA le DOMANI OGGI ME ME PA PA TP TP RG CL SR Minima Massima 8 2 10 -1 8 9 4 8 8 11 8 12 6 13 13 8 11 11 AG AG CL CT EN ME PA RG SR TP CT EN RG SR Minima Massima 6 1 9 0 9 10 2 6 9 12 8 13 5 12 12 11 14 11 NORD: Prevalenti condizioni di tempo soleggiato su tutte le regioni. Nubi diffuse su Nord Piemonte e Val d'Aosta, qui con neve. Più freddo con estese gelate notturne in pianura. CENTRO: Bel tempo sulle regioni tirreniche. Più nubi con piovaschi e neve dai 200 metri tra Marche, Abruzzo e Molise. Sole prevalente anche sulla Sardegna. Freddo,specie di notte e al mattino. SUD: Tempo perturbato sulle aree ioniche e su Nord ed Est Sicilia con piogge e neve a 600/700 m. Nubi con piovaschi e fiocchi irregolari a bassa quota altrove, meglio su Ovest Campania. stabile e soleggiato, ma più nubi sparse interesseranno i settori prealpini, ma senza precludere il sole. Temperature massime tra 7 e 9˚. Gelate notturne. CENTRO: In gran parte stabile e soleggiato salvo nubi diffuse su Abruzzo e Molise. Nel pomeriggio/sera peggiora in Sardegna con più nubi sui settori costieri sudoccidentali. Freddo notturno. SUD: Ancora qualche nube associata a deboli piogge sulla Sicilia settentrionale, Reggino tirrenico e gran parte della Puglia. Sole prevalente sul resto delle regioni. Fresco. N Min Max TEMPERATURE ITALIA IERI TEMPERATURE OGGI AG AG CL CT EN ME PA RG SR TP CT EN TEMPERATURE DOMANI CL DOMANI NORD: Condizioni di tempo stabile e Alghero Ancona Aosta Bari Palese Bologna Bolzano Cagliari Campobasso Cuneo 5 5 -5 8 2 -5 6 0 -3 12 7 5 10 7 6 12 2 5 Min Max 3 4 2 -3 -3 -4 4 1 5 Firenze Genova Imperia L'Aquila Milano Mondovì Napoli Perugia Pescara 9 8 11 2 6 4 10 5 7 Min Max Pisa Potenza R.Calabria Roma Ciamp. Roma Fiumic. S.M. di Leuca Torino Trieste Venezia Previdenza 3 0 8 3 2 8 -3 3 -1 9 2 12 11 9 11 6 8 7 TEMPERATURE MONDIALI IERI OGGI Ariete 21 marzo - 20 aprile E’un eccellente momento per superare le difficoltà d’ogni ordine e grado perché vedete chiaro dove sono e avete l’energia per farlo. Siate concreti in amore. Toro 21 aprile - 20 maggio Abbiate un comportamento pacato, ricordate che la saggezza è a favore, perciò non lanciate sfide, attenzione a venere disarmoN nica. Min Max Min Max -5 -2 Madrid 10 11 Chicago Algeri 4 3 Monaco 7 Copenaghen 0 Amsterdam 1 7 16 Francoforte 2 Mosca Atene 5 22 32 Ginevra 9 New York Bangkok -2 -1 Oslo 1 2 Helsinki Belgrado 15 22 Parigi 1 3 Hong Kong Berlino 12 23 Stoccolma 3 7 Il Cairo Bruxelles 5 16 Vienna 1 3 Lisbona Bucarest 4 8 Zurigo Buenos Aires 23 33 Londra Min Max -3 10 -2 1 -12 -8 -11 -3 -1 3 3 7 -7 0 -1 1 -2 0 La misura L’importo della pensione è dato da una percentuale di quella che sarebbe spettata all’assicurato o di quella già liquidata al pensionato. E precisamente: 60% al coniuge solo; 80% al coniuge e un figlio ovvero due figli senza coniuge; 100% al coniuge e due o più figli oppure tre o più figli; 60% a un figlio solo (minore, studente o inabile) per le pensioni liquidate fino al 31 agosto 1995 e 70% per quelle con decorren- Limiti di reddito 2015 L’importo della pensione ai superstiti è tuttavia cumulabile con i redditi del beneficiario entro certi limiti annualmente rivalutabili, con esclusione dei soggetti facenti parte di un nucleo familiare con figli minori, studenti o inabili. In pratica, l’importo della pensione spettante viene ridotto del 25%, 40% o 50% a seconda che il reddito del beneficiario, per il 2015, sia rispettivamente oltre 19.593,21 e fino a 26.124,28; oltre 26.124,28 e fino a 32.655,35; oltre 32.655,35. Una particolare riduzione del 10% dell’aliquota percentuale della pensione spettante al coniuge superstite viene effettuata, in ragione di ogni anno di matrimonio mancante rispetto al numero 10 (tranne che vi siano figli minori, studenti o inabili) quando il matrimonio sia avvenuto ad una età del coniuge deceduto superiore a 70 anni e la differenza di età tra i coniugi sia superiore a 20 anni. La vignetta GIOVANNI PAVONE SOLUZIONI P E D I U N O S O D A F I B L U R E I M A N D A A T D O U D R A M A L O E 1 2 3 10 14 15 18 4 N O I A 11 20 23 26 29 32 36 40 33 34 37 5 E V A S A 21 24 S T E L E 38 6 12 E T I C O O S T R O 41 S N O E C O U L M B E I N A E A T I 13 16 19 25 27 7 28 30 I R I S 39 8 9 O B D A E L B E O R A A I E S T E C O 17 22 31 35 Ci sono periodi dell’anno scolastico, come il rientro dalle vacanze natalizie, in cui le classi si arricchiscono numericamente di nuovi alunni trasferitisi per vari motivi da altre scuole. Più passano gli anni, più è difficile lasciare un ambiente familiare, tranne che non sia, al contrario, una liberazione o una fuga. In ogni caso, non deve essere facile ricominciare tutto daccapo, soprattutto dal punto di vista delle relazioni e delle amicizie. Molto dipende dall’età, ma non si può dire a quale davvero questi trasferimenti siano più semplici, poiché diversi fattori incidono: chi ha deciso questo cambio, il carattere aperto o chiuso della persona, il modo in cui è stato preparato il passaggio prima in famiglia e poi a scuola, la capacità di accoglienza della classe. Due primi giorni di scuola nello stesso anno, in effetti, non sono proprio il massimo! Però, giunti in classe, tocca a tutti, studenti e docenti, costruire il miglior clima possibile perché sia un vero e caldo benvenuto. Nella nostra scuola ci sono delle buone prassi: ai più piccoli si fa svolgere qualche giorno di prova prima della decisione finale e dell’inserimento; si prepara per tempo il resto degli studenti all’arrivo della “novità” e, tra gli adolescenti, c’è la classica domanda: «È femmina o maschio? »; il dirigente-preside fa conoscere anticipatamente qualche insegnante e magari qualche compagno Gemelli 21 maggio - 21 giugno Non siate troppo intransigenti nei giudizi. Oggi, relax senza malumori, lasciate stare instabilità e giudizio, perché, parte della colpa è anche vostra Cancro 22 giugno - 22 luglio Risolverete problemi più o meno spinosi e superare difficoltà che si trascinavano. L’energia non vi manca e siete in grado di dirigerla verso buoni obiettivi. Leone 23 luglio - 22 agosto PENSIONE AI SUPERSTITI 2015, I CASI DI RIDUZIONE BENVENUTO A NUOVI COMPAGNI za successiva; 80% a due figli soli e 100% a tre o più figli; 15% per ciascun genitore, fratello o sorella. OROSCOPO di Anna Maria Neri Fonte iLMeteo.it Diario di prof In applicazione dell’indice Istat di rivalutazione delle pensioni per il 2015 (0,3%), l’Inps ha aggiornato, con la circolare n. 1/2015, anche i limiti di reddito oltre i quali viene percentualmente ridotto il trattamento pensionistico ai superstiti. Il trattamento pensionistico a superstiti è costituito dalla “pensione di reversibilità” (con esclusione dell’assegno di invalidità), qualora il defunto fosse già pensionato, e dalla “pensione indiretta”, in caso di decesso di un lavoratore non ancora pensionato, ma in possesso di almeno 15 anni di contribuzione oppure di 5 anni di assicurazione e 5 di contribuzione, di cui almeno 3 nei 5 anni precedenti il decesso. RUBRICHE .27 di classe. Così chiunque e a qualunque età troverà un clima accogliente sin dal primo impatto, sarà coinvolto a livello del cuore, luogo nel quale avviene il vero processo educativo della persona; in questo caso la temuta nuova avventura scolastica si presenterà subito affascinante. Nel frattempo, dall’altro lato ci sono i genitori trepidanti (e pure molti nonni), a casa o a lavoro, in attesa della fine della giornata, del ritorno, per il fatidico «com’è andata? ». E magari potesse risuonare sempre un «io lì ci sto bene» da ascoltare felicemente oppure un «io oggi a scuola mi sono sentito a casa». Tutti abbiamo un ruolo in simili piacevoli situazioni, certi che i protagonisti restano sempre gli studenti che riescono spesso ad avere interpretazioni da Oscar dell’accoglienza. Infatti, mentre da educatori cerchiamo le strategie con cui agire per il meglio, essi hanno già giocato di sorpresa, anzi di meraviglia. Nei cinque minuti in cui parliamo con il nuovo alunno per dargli il benvenuto, la classe ha già imbandito un paio di banchi con tovaglia colorata arricchita da torte e ciambelle; ci giriamo per il profumo e chiediamo chi ha compiuto gli anni, ma scopriamo con piacere che si fa festa perché in classe c’è una nuova amica o un nuovo amico. Non c’è altro da fare: partecipare con gioia e complimentarsi per l’idea da dieci e lode! Attenzione alle decisioni che prendete, lasciate perdere le intuizioni, perché potrebbero essere dispersive. Stasera, potete distrarvi, oziando quel po’ che vi serve. Vergine 23 agosto - 22 settembre Vedete fatti e persone come sono: è un ottimo giorno per capire se tra le novità che arrivano e tra le idee in aria, c’è qualcosa che vale la pena di seguire. Bilancia 23 settembre - 22 ottobre Lucidi, estremamente abili nel dare e cercare certezze, è un aggancio da non perdere se avete progetti da lanciare, idee da proporre. Scorpione 23 ottobre - 22 novembre Dovete cercare di non perdere fiducia nelle vostre possibilità. Se c’è qualche ostacolo, potete affrontarlo serenamente, basta che non vi lasciate prendere da paure Sagittario 23 novembre - 21dicembre Ricordate che non è il momento di farsi prendere dalla tentazione di fare qualcosa di speciale. La voglia di decisione che potete prendere e l’eccesso di azione è sottilissimo. Capricorno 22 dicembre - 20 gennaio Impulso ad azionare i progetti più importanti. Fare il punto delle situazioni, significa organizzare meglio la vita e sfruttare al meglio il transiti. Acquario 21 gennaio - 19 febbraio Usate una certa cautela perché certi atteggiamenti possono suscitare critiche e nel settore familiare, non è il caso di far cambiare opinione a chi vi ama. Pesci 20 febbraio - 20 marzo Umore giusto: traetene il massimo beneficio: Attenzione solo alle novità, quelle vanno sempre guardate anche oltre le apparenze e mai fidandovi di ciò che appare allettante. MARCO PAPPALARDO Opinioni III ANNIVERSARIO LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA IN ITALIA PERDE IL TRENO La complessa vicenda dell’amministrazione della giustizia è stata soltanto evocata dal governo in carica, ma di fatto non se ne sta parlando più. Sulla ribalta vi sono altri argomenti, quali l’elezione del capo dello Stato, la legge elettorale e il compendio delle riforme istituzionali. Magari saranno impegnati tempi lunghi, il governo entrerà in crisi, si faranno nuove elezioni e ogni cosa sarà come prima. Forse non è abbastanza noto come, sin dai primi anni della Repubblica, ogni forza politica al potere abbia annunziato di volere affrontare, in modo radicale, il problema dell’amministrazione giudiziale. Fatto l’annuncio, poi, tutto è rimasto sostanzialmente come prima. Così, negli anni ’50, alla fine del lungo governo di De Gasperi, mentre venivano varate riforme di cospicuo rilievo - si pensi al “piano casa” redatto da Fanfani - la sia pure annunciata riforma della giustizia penale si concluse, nel 1955, con la cosiddetta “riforma novellistica” di alcune parti, non molte, del codice di procedura penale, a cura di un gruppo di deputati iscritti alla Dc, tra cui gli onorevoli Amatucci e Riccio, che vantavano una certa esperienza professionale e dottrinaria. Peraltro, il “nuovo” codice di procedura penale vide la luce nel 1988, ma era durata tanto la sua preparazione che entrò in vigore già vecchio: ancora vige, è stato in parte modificato e, comunque, non soddisfa le esigenze degli amministrati. Sono alcuni esempi e non si può tacere della legge fallimentare del 1942 ancora applicata, a più riprese in parte modificata, soprattutto a mezzo il farraginoso Decreto Legislativo n. 169 del 12 settembre 2007. In realtà una procedura fallimentare ha durata ultradecennale, fa perdere capacità lavorativa all’imprenditore, aggrava l’erario di spese irripetibili, soddisfa tardi e solo in minima parte i riconosciuti diritti dei creditori. Va tenuto presente che, nei vari settori giudiziari, le leggi sostanziali non vanno separate da quelle processuali, in caso di riforma. Infatti, diventa difficile tenere il passo con carichi sempre più pletorici di processi quale che sia l’efficienza dei magistrati e il loro numero. Per inciso va detto che la magistratura italiana è la più produttiva in Europa. Però bisogna fare i conti con sconnesse norme processuali, fondate sulla ripetitività, quindi contagiate dalla lentezza. Il vero è che molti governi, e l’attuale in particolare, a parte la declinazione di principi di riforma, si trovano meglio a dar luogo a riforme di maggiore impatto sociale e più semplici nel loro allestimento. Non si ha la forza di capire però che inefficienza giudiziaria significa di per sé incrementare la paralisi del corpo sociale ed alimentare, in corrispondenza, elementi di crisi, quali atti di corruzione, insolvenze, ricorso a vie alternative nella definizione della pretesa. È male quando, tenendo pre- sente la situazione del singolo, tutto si faccia per agevolarlo a colpi di legge o, con lo stesso sistema, lo si voglia placcare. Questo costituisce il più grave vizio dell’attività legislativa e l’altra faccia della medaglia, paradossalmente, viene rappresentata dall’opera di supplenza esercitata dai giudici. Nella constatata inadeguatezza della politica-amministrazione, purtroppo, la storia unitaria dell’Italia dimostra che disordinato dibattito ideologico, o contrasto rissose di vedute all’interno della classe politica, impediscono il sorgere di un codice riformatore. Non va dimenticato, anche questo è un solo esempio, che lo stesso Codice penale ha ottantacinque anni e venne creato quando il governo, purtroppo, era forte. In tal senso è stato superato il primato dell’Unione Sovietica, il cui Codice penale durò soltanto dal 1921 alla caduta del Comunismo. “Appena” settanta anni. NELLO POGLIESE Start up su cui investe Google E’ tornata alla Casa del Signore IOLANDA COCO in GUGLIELMINO ne danno il triste annuncio il marito Rosario, i figli Bernadette, Antonio, il genero Lorenzo, la nuora Giusy, i nipoti Flavia, Rosario,Antonio, la cugina Antonietta Corsale. I funerali si svolgeranno Lunedì 26 gennaio alle ore 16.00 nella Parrocchia San Marco - zona Tivoli. Catania, 25 gennaio 2015 FRANCESCO GERACI Avvocato La moglie Adele, i figli Mariaconcetta con Roberto, Sebastiano con Laura e la piccola Sofia, il fratello Corrado, lo ricordano con amore. Nella ricorrenza del III anniversario una messa in memoria il 27 gennaio ore 18,30 Chiesa Crocifisso dei Miracoli. Catania, 26 gennaio 2015 XV ANNIVERSARIO Dopo una lunga malattia è venuto a mancare il nostro amatissimo padre FRANCESCO DI GUARDO Titolare della Radiator Service la moglie, i figli, le nuore e i nipoti ne danno il triste annuncio. I funerali si svolgeranno lunedì 26 gennaio alle ore 15.00 nella chiesa San Luigi Gonzaga - viale Mario Rapisardi. Catania, 25 gennaio 2015 CON GUANTI E OCCHIALI MAGIC, LA FANTASIA DIVENTERÀ TANGIBILE Un mondo popolato da draghi volanti e panorami che si aprono nel chiuso di una stanza. Tastiere immateriali con cui scrivere su schermi immateriali, supermercati che diventano set di un videogioco per bambini, pareti che si arredano con quadri e poster in base a ciò che trasmette la tv. Sembra fantascienza, sarà invece realtà, virtuale e aumentata, grazie ad un guanto e ad un paio d’occhiali, così come la immaginano i visionari di Magic Leap, la start-up su cui ha puntato anche Google con un investimento di oltre mezzo miliardo di dollari. Il tema della realtà aumentata è di grande attualità come dimostra HoloLens appena presentato da Microsoft, un visore che proietta ologrammi. Del lavoro di Magic Leap si sa ancora poco, se non che è convinta sia «ora di riportare la magia nel mondo», come è scritto a caratteri cubitali sul suo sito. Un brevetto registrato in Usa, tuttavia, consente di farsi un’idea di ciò che bolle in pentola. Le immagini depositate mostrano un paio di occhiali con sistema di proiezione a fibre ottiche, insieme ad un guanto tattile che rileva i movimenti e consente di interagire con quanto visualizzato. Fin qui la dotazione tecnologica, non nuova né sorprendente. Non mancano guanti, fasce da polso e anelli che consentono di controllare dispositivi hi-tech senza toccarli fisicamente. E non mancano occhiali e visori per la realtà aumentata o virtuale. La visione di Magic Leap, però, si spinge ancora oltre, con una nuova forma di realtà virtuale, la “realtà cinematica”. Le illustrazioni dei brevetti mostrano schermi che “si aprono” su pareti e pavimenti, o in una sorta di anello che avvolge il corpo a mò di hula hoop. Social network a cui accedere muovendo l’indice o toccando un braccialetto, persone che appaiono per fare yoga insieme a noi e medici che mostrano in 3D un intervento al paziente. E poi un mondo parallelo che trasforma la realtà in un videogame: con il tosaerba si sconfiggono i roditori, sulla cyclette si partecipa al Tour de France, e al supermercato la mamma legge in aria le recensioni dei vini in vendita mentre il bimbo è immerso in una caccia al tesoro tra gli scaffali da cui spuntano mostri e indizi. Quel che viene prefigurato è in sostanza una realtà che può essere arricchita sovrapponendole l’immaginazione, per facilitare il lavoro o intrattenere. E con un business che le si può costruire tutt’attorno, dalle applicazioni per la produttività a nuove forme di pubblicità nei negozi. Per avere una simile tecnologia tra le mani, forse bisognerà attendere ancora un po’. LAURA GIANNONI RITA SPADARO Ciao, finalmente sei riuscita a battermi ! L’ultimo e il più geniale scherzo è stato il Tuo e la cosa buffa è che ancora una volta ci hanno pure creduto! Poveri ingenui, non sanno che Tu vivrai per sempre ! Vittorio. Catania, 25 gennaio 2015 FRANCESCA ABBATE Angelo sorridente, Sei sempre con noi... Papà, mamma, Giusy e Giovanni Pregheremo per Te, martedì 27 gennaio durante la S. Messa delle ore 19,00 nella chiesa S. Maria della Guardia. Catania, 26 gennaio 2015 Cura insieme a noi i bambini leucemici inviando il tuo contributo a XII ANNIVERSARIO IBISCUS DOTT. Lega per la ricerca e il trattamento del bambino leucemico presso la Divisione di Ematologia e Oncologia pediatrica Università di Catania C/C postale n. 13676952 ANTONINO GIARDINELLA Un ricordo. Catania, 26 gennaio 2015 www.legaibiscus.it 28. LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 sport lunedì IL NUOVO CORSO. PRIMA CATEGORIA PRIMA CATEGORIA SECONDA CATEGORIA La corsa del Megara L’Adrano viola Milo Catenanuova, tonfo bloccata dal Dagata ed è il nuovo leader col Real Picanello L’Adrano «corsaro» Calatabiano secondo Cara Mineo: rimonta Cometa Biancavilla spenta è stoppata dal Calatabiano mentre il Florenzia «zittisce» la temibile New Pozzallo 26 I 1 I 2015 pagg. 44-45 New Team infinita diciottesima vittoria Il Marina di Ragusa affossa l’Atl. Scicli pag. 45 Il Città di Pedara ultimo segna ben cinque reti in casa del Tremestieri Germanà fa una tripletta pag. 46 La coppia Calaiò-Maniero con dietro il fantasista Rosina sono il valore aggiunto per i rossazzurri CATANIA tre uomini e una squadra Costruito un attacco che è già protagonista e che può essere decisivo ora per il rilancio di un gruppo più forte e anche più equilibrato ANDREA LODATO, GIOVANNI FINOCCHIARO, GIANNI DI MARZIO, GINO ASTORINA PAGINE 30/32 SERIE D ECCELLENZA PROMOZIONE L’Akragas dilaga Siracusa exploit Sicula Leonzio e torna a vincere passa ad Acireale vittoria faticosa Noto, un tornado Granata infuriati L’Atl. Gela risale Pioggia di gol. La squadra di Feola ne fa Decide Mascara. Segna su punizione quattro alla Leonfortese. Sette gol della rinata squadra di Romano all’Orlandina l’attaccante, ma i padroni di casa contestano duramente l’arbitraggio per una espulsione Il Città di Catania impatta col Gela e nel girone C lo Sporting Taormina vola anche contro il Randazzo in vista del big match col Trecastagni ANASTASI E CATALDO PAGINA 37 SERVIZI PAGINE 11-13 LENTINI E GINTOLI PAGINA 35 SERIE A I giallorossi di Garcia, col terzo pareggio consecutivo (1-1 a Firenze), rallentano ancora La Juve batte il Chievo e allunga: Roma a -7 LA CRISI DELLE MILANESI. Inter battuta in casa dal Toro al 94’. Inzaghi a un passo dall’esonero SERVIZI ALLE PAGINE 33 E 34 VOLLEY RUGBY Amatori Catania sconfitto in casa Il Cus Catania segna 110 punti SERVIZI PAGINA 47 B2/F, Pedara che impresa Battuta (3-2) la Pall. Sicilia SERVIZI PAGINE 48 E 49 BASKET PALLANUOTO Passalacqua primo ko della stagione Agrigento vola Il Cus Unime vola in vetta L’Acicastello cede di misura SERVIZI PAGINE 50 E 51 SERVIZI PAGINA 52 I BIANCONERI FESTEGGIANO LA VITTORIA SUL CHIEVO LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 30. lo SPORT IL “NUOVO” CATANIA Attacco esplosivo. Con i nuovi equilibri a centrocampo, il varo della coppia Calaiò-Maniero e Rosina dietro di loro, la prima linea rossazzurra è oggi davvero un valore aggiunto 13 + 13 + 7 IL TRIO “MARAVIGLIA” GIOVANNI FINOCCHIARO Obiettivamente: ma un attacco da 33 gol come fai a limitarlo? Rosina 7 marcature, Calaiò e Maniero 13 a testa. Con le due punte in cima alla classifica cannonieri, il Catania può sognare, ma non distrarsi. Può continuare a migliorare l’intesa di gruppo e non beccarle di santa ragione com’è spesso accaduto. Il potenziale offensivo è il migliore della categoria nonostante il mercato degli altri, specie quello del Bologna. Calaiò, al di là del bottino di gol, è un attaccante che corre, arretra per dare una mano agli altri reparti, difesa compresa. Apre il gioco, smarca chi si inserisce. E vede la porta come pochi. In B è sprecato, ma lui nel Catania ha creduto fin dal primo istante. Non ha ceduto di un solo millimetro quando la squadra incappava in giornate tremende (Vercelli fuori, Bari in casa, le trasferte di Cittadella e Spezia, il confronto del Massimino col Carpi...) anche a costo di girare a vuoto e subire le umiliazioni che forse mai aveva vissuto durante la sua «dorata» carriera. Oggi raccoglie il frutto del lavoro costante in allenamento e quelli di una personalità che lo hanno fatto diventare leader indiscusso di que- Una corsa al vertice. I due capocannonieri della Serie B duellano, fianco a fianco, per vincere la speciale classifica del gol sto gruppo. Adesso che si parla italiano, anche all’interno dello spogliatoio, Calaiò viene compreso meglio, probabilmente. Lui, Emanuele, è uno che mette in riga chiunque se nota cose che non vanno. Lo ha fatto e continuerà a farlo se fosse necessario. In campo fa di tutto: ha segnato su punizione, in acrobazia, dal dischetto, di testa. Serve altro? Riccardo Maniero era andavo via da Pescara lasciandosi alle spalle un periodo d’oro sul piano personale e polemiche altrettanto vibranti perché società, tifosi, tecnico non avevano gradito questo cambio repentino di casacca. E, poi, a Lanciano cioè a due passi da casa, la prima non è che fosse andata alla perfezione. Tutt’altro. Contro la Pro Vercelli, Riccardo non solo ha firmato il primo gol rossazzurro per di più firmato di fronte al suo nuovo pubblico. Ha dato, soprattutto, prova di muoversi per la squadra: tiene palla, la protegge, fa i movimenti giusti in entrata e al momento di tornare indietro. Gioca e lotta. Sgomita e tira. Ha tirato poco, ma un gol importante l’ha anche realizzato. Adesso, lassù, in cima all’olimpo dei goleador, il Catania ha due amici che lottano per il primato. Non ci saranno liti per chi dovrà tirare i rigori. Il primo designato è Calaiò. I due non si pesteranno i piedi, in area. CIFRE E CURIOSITÀ Mascara-Lulù Oliveira che coppia d’attacco in Serie B nel 2004 E Delvecchio ne firmò 8 Tuonano i tre tenori Emanuele Calajò (due gol), Alessandro Rosina (uno) e Riccardo Maniero (uno); il più roboante messaggio è rivolto a tutto il campionato, al Perugia che arriverà sabato al “Massimino”, ai delusissimi tifosi che già sentivano i pesanti suoni delle campane a martello. Se il “nuovo” Catania è davvero grande dovranno comunque dirlo i prossimi incontri; ma che sia la bellissima copia di quello dell’andata non c’è alcun dubbio. Prima della Pro Vercelli, i più recenti successi per 4-0 che avevano infiammato di entusiasmo il Massimino erano stati quelli inflitti alla Lazio nel 2012-13, al Genoa nel 2011-12 ed al Palermo nel 2010-11; in Coppa c’era anche un bel 5-1 appioppato al Brescia nel 2010-11. I QUELLI CHE… Ma vi si chiesti chi sono stati gli stormi di bombardieri nel Catania? Oggi sul set salgono per il momento Calaiò (13), Rosina (7) e l’ultimo arrivato Maniero (13, ma dodici nelle file del Pescara). Il potenziale di 33 realizzazioni è dunque eterogeneo. I mastini più famelici della storia sono stati i quattro goleador Bodini, Pignatelli, Nicolosi e Casanova nella lontana stagione 1933-34 in Prima Divisione (oggi Lega Pro): come si può evincere dalla tabella allegata, toccarono quota 63 in trenta partite! In Serie B comunque tengono banco i 41 gol messi insieme da Klein, Randon e Gavazzi nel ’50-51. I POKER D’ASSI. Ma torniamo al campionato in corso. Le vittorie interne per 4-0 salgono a quota cinque, la prima di tutte – vedi caso – ad opera della Pro Vercelli sul Varese alla quarta giornata. Seguono nell’ordine Pescara-Virtus Entella, Virtus Lanciano-Vicenza e Carpi-Perugia. Due invece gli 0-4: Ternana-Livorno e Pro Vercelli (la solita) -Pescara. I CINQUINA. Ma sul tabellone del campionato sono anche due 5-1: il primo in questo caso è del Catania sulla Virtus Entella, l’altro in occasione di Frosinone-Livorno. I CAPPOTTI. E già, i cappotti; sono due, confezionati dal Livorno per il Trapani e dal Carpi in trasferta al Pescara. Gaetano Sconzo I ANNATE PROLIFICHE. PRIMA DIVISIONE (1932-33): Cini 15 reti, Bianzino 12, Pagliano 11- Totale 38 gol in ventotto partite. PRIMA DIVISIONE (1933-34): Bodini 21 reti, Pignatelli 18, Nicolosi 14, Casanova 10. Totale: 63 gol in 30 partite. SERIE B (1950-51): Klein 15, Randon 14, Gavazzi 12. Totale: 41 gol in 40 partite. SERIE C (1974-75): Spagnolo 20, Ciceri 18, Malaman 8. Totale: 46 gol in 38 partite. ECCELLENZA (1993-94): Belnome e Mariano 15, Vacca 9. Totale 39 gol in 32 partite. SERIE B (2003-04): Mascara e Oliveira 13, Delvecchio 8. Totale 34 gol in 42 partite. LE ALTRE. Non vanno dimenticati comunque i picchi di 20 reti di Mosca nel Campionato nazionale Dilettanti 1994-95, quindi di 23 di Spinesi (più 14 di Mascara) nella Serie B 2005-06. GAETANO SCONZO La fuga di Emanuele per il 4-0, con l’apertura per Rick è la conferma dell’altruismo innato che ha il primo e dell’efficacia del secondo. Marcolin ha cercato di perfezionare movimenti e copertura del campo, imponendo ai due, spesso, di agire più larghi, ma anche di accentrarsi quando c’era da aggredire lo spazio non più sulle fasce, ma a pochi metri dalla lunetta. Giorno dopo giorno i movimenti delle punte saranno più fluidi e meno improvvisati. Ma c’è già una buona base dettata dall’esperienza e dalla voglia di arrivare più lontano possibile. Forse la posizione attuale di classifica, impone al Catania un ritmo molto alto. Potrebbe trasformarsi in pressione positiva, vedremo se le prossime partite confermeranno questa impressione generale dettata, però, da un solo confronto. Rosina, adesso. Ultimo ma non ultimo. Perché il fantasista rossazzurro, quando non soffre di guai muscolari, diventa il valore aggiunto della squadra. Ha Sciaudone pronto a coprirgli le spalle (e non solo, visto il passo che ha l’ex del Bari anche nella fase di possesso), ha due punte che si muovono in mo- Martinho recupera. Quando Rapha rientrerà, potrà agire sia a centrocampo che sul fronte d’attacco do da ricevere suggerimenti. Ha, anche, la possibilità di segnare ancora, Alex: non solo rigori, non solo azioni. Pure calci piazzati da urlo. E se prima la corsa a tutto campo di Rosina sembrava fine a sé stessa, con un centrocampo che accompagna, spezza e riparte con i tempi giusti, ecco che le accelerazioni e i tagli dell’ex senese, diventano un elemento imprevedibile, proprio per questo motivi davvero efficace. Tra qualche giorno il Catania completerà il mercato e, cedendo Castro e Cani, potrebbe anche aggiungere alla lista due attaccanti. Non dimentichiamo che, con il rientro di Martinho, anche il centrocampo, non solo il settore avanzato guadagneranno una firma di non poco conto. Al di là dei tre gol segnati in 15 incontri, Martinho potrà essere utile in ogni caso: in progressione se parte da dietro, in fase finalizzativa se dovesse agire nel tridente d’attacco. E’ più facile che il tecnico Dario Marcolin decida di schierarlo nel terzetto in mediana, per dare modo al brasiliano di non dare punti di riferimento quando parte da dietro, creando superiorità numerica e mettendo in crisi le difese avversarie che fanno fatica a tamponare su Rapha quando è in forma ideale. VISTO DA... BRAVO MARCOLIN SQUADRA RIVOLTATA CON NUOVI EQUILIBRI E I GEMELLI DEL GOL imbarazzante per le sue performances negative precedenti. I nuovi difensori sono apparsi già ben l’anno del Carpi. affiatati, aggressivi senza essere Prontamente archiviato il brutto incidente di percorso inutilmente fallosi, attenti sulle diagonali, pronti a chiudere gli spazi della settimana scorsa, gli emiliani, con i due centrali, gli esperti ed grazie anche al portiere Gabriel affidabili Schiavi e Ceccarelli; quanto hanno capitalizzato al massimo le agli esterni bassi, Belmonte è più poche occasioni da rete create incline alla interdizione, dunque, battendo di misura un Varese che perfettamente complementare ad avrebbe ampiamente meritato il uno straripante Mazzotta, grande pareggio. Ha sofferto molto anche il gamba e buon piede, che, spesso e Bologna a Chiavari ma è riuscito a volentieri, andava a sovrapporsi ma portare in porto la quarta vittoria era ben coperto da un efficace consecutiva; a dimostrazione di Coppola. Nuovo look pure per il come la squadra di Lopez abbia acquisito una grande consapevolezza centrocampo, con un unico dei propri mezzi, non solo tecnici ma sopravvissuto all’epurazione, Rinaudo, schierato playmaker. Ha anche… economici. A Catania la rivoluzione “marcoliniana” ha pagato ben impressionato anche Sciaudone, fortemente voluto da Marcolin, che subito e in contanti. Il percorso ha caldeggiato l’acquisto proprio di tracciato da Dario è stato un giocatore abile tra le linee e bravo inequivocabile: rivoltare la squadra come un calzino, in particolare ad inserirsi. Il successo del Catania è anche merito della strategia tattica retroguardia e centrocampo, quasi dell’allenatore che imponeva all’ex azzerando il gruppo argentino, che Bari di interscambiarsi con Rosina, a mal si era adattato alla serie B tanto da sprofondare nel baratro della zona sua volta pronto a svariare ma anche a rientrare e a sacrificarsi. Quanto alla retrocessione, ed affidandosi a “strana” coppia in attacco, non so giocatori italiani e di categoria sulle qualità dei quali il tecnico e il DS Delli quanti avrebbero scommesso sulla Carri si sono assunti ogni loro pacifica e proficuacoesistenza ed invece ecco che i due bomber responsabilità. Bisogna, comunque, attaccavano la profondità, si venivano dare atto a Pulvirenti che l’implicita incontro e si cercavano. Bisogna, ammissione di aver commesso gravi errori nella costruzione della squadra quindi, dare atto all’intelligenza a giugno sia un intelligente atto di tattica di entrambi e merito alle loro eccellenti prestazioni suggellate da umiltà. Sbagliare è umano ma perseverare sarebbe stato diabolico e splendidi gol. Si respira un’aria nuova in casa Catania; anche sul tre a zero, molto pericoloso. Anche la torcida per esempio, la squadra non si è mai rosso azzurra ha dimostrato di adagiata e ha continuato a proporsi e apprezzare lo sforzo societario e si è a pressare con convinzione e ricompattata attorno all’undici etneo; dovrà essere il valore aggiunto decisione. E’ presto per dire se la serie nel prosieguo del campionato. Contro cadetta abbia ritrovato un protagonista perduto. Sarebbe, la Pro Vercelli si è vista subito la mano di un tecnico giovane ma molto invece, un errore imperdonabile pensare che la crisi sia già preparato che aveva il difficile compito di assemblare tanti giocatori definitivamente alle spalle; la strada intrapresa è quella giusta ma non c’è nuovi, dare equilibrio tattico, spazio per i voli pindarici, soprattutto organizzazione di gioco e in considerazione della vittoria del motivazione a lottare. E, soprattutto, Cittadella ad Avellino. … solidità ad una retroguardia spesso GIANNI DI MARZIO E’ LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA .31 TUTTI I NUMERI DEI ROSSAZZURRI lo SPORT IL NUOVO SCENARIO. La netta affermazione contro la Pro Vercelli è soltanto un inizio e un buon segnale di ripartenza CATANIA, adesso però #staisereno Per invertire davvero la rotta serve tranquillità, sospensione delle polemiche e confronti rinviati alla fine il supertifoso Presidente col Ds Nino Pulvirenti in panchina al Massimino accanto al direttore sportivo, Daniele Delli Carri. La società rossazzurra ha fatto una autentica rivoluzione in questo mercato di gennaio e i movimenti non sono ancora finiti. Ma serve ora andare avanti con un ambiente ricompattato (foto Filippo Galtieri) ANDREA LODATO Guardare da due prospettive diverse, per essere seri, concreti, pragmatici e per potere, volendo, anche lasciarsi andare liberamente a qualunque sogno possibile. Prospettiva 1: non è successo nulla. Prospettiva 2: è cambiato tutto. Hanno entrambe un senso e, pur sembrando così distanti tra loro, in effetti convergono. Prospettiva 1. Non è cambiato nulla nel senso che una partita, per quanto vinta benissimo, oltre il rotondo punteggio, può non significare tutto quel che ognuno di noi vorrebbe significasse. In fondo il Catania in casa, sino ad un certo punto, anche nel periodo più nero della stagione, cioè per quasi tutto il girone d’andata, al Massimino ha costruito quel minimo di resistenza che ha consentito di non sprofondare più di quanto non si sia fatto. Insomma siamo a sei vittorie con questa trionfale con la Pro Vercelli, con le altre cinque tutte timbrate in casa e con soli due punticini in trasferta. Insomma, su 21 punti 19 venivano dalla dotazione casalinga e anche in fatto di reti segnate, in fondo, non era esattamente quello il deficit più grave. Tutt’altro. Ecco perché una prova non dice tutto. E’ solo una prova, appunto, e non esattamente una controprova rispetto a quel che è accaduto prima. Tra l’altro la squadra ha finito anche con l’incassare un tifo incessante, rabbioso, intenso da parte di una tifoseria che ha scelto questa strada, pur contestando la società, ed ha scelto la strada più utile anche alla causa. Insomma, se vogliamo considerare quel che il Massimino è stato anche in questi mesi tormentati e difficili, cioè il fortino che ha resistito con le unghia e con i denti al disastro collettivo, è chiaro che questo 4-0 con la Pro Vercelli va interpretata con prudenza, con misura, con equilibrio. E la valutazione del “non è cambiato” nulla va letta in questa direzione: dopo una prova, attesa la controprova. Ancora in casa, ma contro il Perugia. E poi, per avere il terzo riscontro oggettivo, anche una partita fuori casa, perché il carattere di questa squadra adesso va verificato sì sul campo, ma su quello degli avversari, dove si è sempre e troppo sofferto, maledettamente. Prospettiva 2. E’ cambiato tutto, nel senso che già il sol fatto di vedere una squadra con sette uomini nuovi di zecca è un fattore di rivoluzione reale. E vedere accanto a questi sette un portiere che, di fatto, si era soltanto intravisto giusto alla prima di campionato, finendo fuori per un grave infortunio e, dunque, lasciando in sospeso il giudizio sulla sua personalità, sulla sua maturazione, sulla sua affidabilità. Ma c’è di più per cui si è portati a credere che sia cambiato tutto, e non è un aspetto marginale. La società ha fatto piazza pulita dei giocatori che non avevano più nulla da dare a Catania e al Catania. E’ del tutto evidente che parliamo della colonia argentina, non foss’altro perché il grosso della rosa era composta da loro. Quasi tutti via, rimasto solo chi è certa- GINO ASTORINA SE ’NTA RANNULIATA DI GIOVEDÌ C’ENTRA... A “MACHINA DO FRIDDU” DI VENTRONE! ncora prima che la partita cominciasse, ad essere sinceri, l’argomento principe sugli spalti, non era l’epurazione dei gauchos dalla compagine etnea, ma a “rannula” che copiosa, il giorno prima, aveva ammantato Catania. Teneva banco, come detto, la grandinata fuori ordinanza che aveva trasformato in pochi minuti via Etnea in una discesa di slalom e piazza Carlo Alberto molto più vicino a Madonna di Campiglio che non a Maronna o Camminu. C’era una gara a chi l’avesse vista più grossa, a dare inizio ai vari guiness ha dato il via un tifoso do Canalicchio: «ogni cocciu di rannula era quantu a un uovo», immediatamente bloccato da un collega che a Barriera aveva visto piovere dal cielo pezzi di ghiaccio quantu a na nuci di coccu, a zittire tutti ci ha pensato chi all’Angilu Custode ha raccolto dei reperti della dimensione di ‘nmuluni di ciauru. Ma il vero vincitore è stato quel signore che divertito ha dato la spiegazione di questo eccezionale evento meteorologico addossando la colpa al dottor Ventrone, responsabile, secondo lui, di aver dimenticato accesa la fantomatica “machina do friddu”. Per fortuna la partita ha inizio e i nuovi rossazzurri (per niente spaesati) hanno immediatamente dichiarato le loro intenzioni e cioè curriri! A tal proposito molti di noi abbiamo avuto non poca difficoltà nel seguire la partita, abituati a seguire le azioni a velocità do “vaccareddu”, ci siamo persi alcune ripartenze per via di alcune verticalizzazioni repentine che hanno messo a dura prova la nostra cervicale. Cosa dire? È andato in scena un Catania tutto cuore, che non ha mai smesso di mordere le caviglie agli avversari, affamati, generosi, pratici, senza leziosismi, con la voglia di portare al più presto la barca ad un approdo sicuro. Si perché ora fussi ’mpiccatu se cominciassimo a pinsari: «Su vincemu tutti i pattiti, su ci levunu vinti punti di penalizzazioni e primi sei squatri in classifica, se, se, se, se…. ». Primo obiettivo conservare la categoria, poi tuttu chiddu ca veni è di guadagnato. Il calendario sembra sorridere, con un altro appuntamento interno, che vede gli etnei affrontare il Perugia, ed un’altra prova come quella contro il Pro Vercelli non sarebbe per niente male, per il morale e per la gioia dei tifosi. Non so se augurare alla squadra una A mente integrato nel progetto di riscatto. Adesso, però, sia chi guarda ancora dalla prospettiva 1 e chi sbircia il futuro dalla prospettiva 2, diciamo che al Catania serve serenità. Bilaterale, con una forma di reciprocità che deve investire società e squadra da una parte e il resto dell’ambiente dall’altra. Quando diciamo e scriviamo Catania #staisereno, è un invito che rigaurda tutti, indistintamente. Sarebbe un peccato oggi, di fronte alla possibilità di disputare un girone di ritorno entusiasmante e da protagonisti, per fare poi i conti alla fine, restare fermi a ripicche, risentimenti, capricci, pregiudizi, suscettibilità, bizze e risentimenti. Se si può remare tutti insieme in piena serenità, senza rinunciare a quel ognuno pensa in piena libertà degli altri, lo si faccia. Se al centro del progetto c’è il Catania. I TIFOSI ROSSAZZURRI SUGLI SPALTI DEL “MASSIMINO” [FOTO GALTIERI] settimana di sereno “allenamento” o non viririsi pi nenti e darsi appuntamento direttamente sabbutu pomeriggiu o Cibali per evitare ca macari qualcuno c’accumencia a mettiri manu! Godiamoci questa rinascita, senza pressare e senza creare aspettative, porre rimedio ad un inizio disastroso è già qualcosa di positivo. Questa è una squadra concreta e cazzuta. Bella, ci manca sulu… a parola! IL POSTICIPO DI SERIE B Modena-Lanciano finisce in parità MODENA LANCIANO 1 1 MODENA: Pinsoglio 7; Gozzi 5.5, Cionek 6.5, Zoboli 5.5; Manfrin 5, Schiavone 6, Signori 5 (18’ st Martinelli 6), Nizzetto 6.5 (1’ st Ferrari 5); Fedato 7; Granoche 6.5, Garritano 6.5 (26’ st Luppi 6). Allenatore: Novellino 6. VIRTUS LANCIANO: Nicolas 6; Aquilanti 5.5 (44’ st Conti sv), Troest 6.5, Ferrario 5, Mammarella 6; Di Cecco 6.5, Agazzi 6, Grossi 5.5; Thiam 6 (40’ st De Silvestro sv), Monachello 7.5, Gatto 6 (30’ st Pinato 5.5). Allenatore: D’Aversa 6. ARBITRO: Abbattista di Molfetta 5. RETI: 11’ st Monachello, 40’ st Fedato. NOTE: Ammoniti: Agazzi, Nizzetto, Fedato, Manfrin. Angoli: 9-5 per la Virtus Lanciano. Recupero: 2’; 4’. LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 32. lo SPORT IL MERCATO ROSSAZZURRO. La società è ancora attiva per completare la rosa Oggi arriva il nuovo portiere e si cercano altre due punte Si dovrebbe chiudere per l’estremo difensore. Via Cani e Castro, Spolli resta GIOVANNI FINOCCHIARO NOSTRO INVIATO TORRE DEL GRIFO. Un portiere, forse due attaccanti per completare l’organico. Il Catania ha quasi completato il mercato alla voce rinforzi e la prova offerta con la Pro Vercelli ha dato conferma al presidente Pulvirenti della bontà delle idee nate nei giorni in cui si è avuta la consapevolezza che quel che era stato messo su in estate non stava funzionando. Toccato il fondo, la società rossazzurra sta cercando di riorganizzarsi. Manca un’alternativa a Terracciano e arriverà nelle prossime ore. Poi si cercherà soltanto di cedere o di congedare coloro che non interessano. La questione portiere non è legata soltanto a Gillet, che per giorni e giorni è stata l’unica idea, quella più forte almeno. C’è la possibilità di avere Bardi e di cedere al Chievo Castro. In questo modo, il Catania darebbe via un calciatore che non interessa più, accogliendo a Torre del Grifo un portiere relativamente giovane. Ma visto che Terracciano, classe ‘90, non è un veterano, l’idea che prevale in queste ore è di dotarsi in un dodicesimo di provata esperienza. Ecco perché era tornato attuale il nome di Polito, che in estate era già circolato, e quello di Walter Bressan (’81), del Cesena. E le cessioni saranno decisive, visto che in queste ore, il Catania sta lavorando non solo per cedere Castro, ma anche per liberare Cani che vuole andare via da qui e che sembra destinato al Leeds, a meno che la società inglese non ci ripensi. C’è stato un filo diretto Catania-Leeds, visto che lì sono stati girati sia Antenucci, Bellusci e Doukara. Per quel che si intuisce, i sette nuovi acquisti, hanno preso il posto di chi è stato ceduto e di chi verrà dato via. Sono andati altrove Frison, Peruzzi, SPOLLI IN AZIONE A LANCIANO CONTRO MONACHELLO Difesa. Nicolas destinato a restare per dare un contributo importante di esperienza ai nuovi compagni di reparto [FOTO FILIPPO GALTIERI] Monzon, Rolin, Marcelinho, mentre aspettano una collocazione lo stesso Castro, Leto, Cani e Almiron. Quest’ultimo che riesca a trovare o meno una destinazione, a questo punto non dovrebbe essere comunque più utilizzato. Stesso discorso per Leto per il quale s’erano mossi i tifosi del Panathinaikos e che, però, fino a oggi non ha trovato accordi con nessuno, rifiutando a quanto pare il ritorno in Argentina. Cedendo Cani e Leto, il Catania potrebbe anche aggiungere due calciatori in più alla rosa bloccata dei 18 nomi necessari per completare la lista. E sarebbero due attaccanti, viste le possibili partenze. Il nome di Valerio Rossetti (Atalanta, classe 1994) resta attuale: l’ex Siena (ha esordito in B con i toscani sostituendo un ex del Catania, la punta Michele Paolucci) fa gola ad altri club di B, per esempio il Vicenza di Marino, ma il ragazzo ha preso tempo perché sta valutando la soluzione Catania. Questione under: potrebbero essere ceduti anche il centrocampista Garufi e la punta Aveni che, a questo punto, cercano spazio altrove e che sembrano non interessare più di tanto per quelli che sono i progetti di Marcolin per la prima squadra. Abbiamo lasciato per ultimo il discorso che riguarda Nicolas Spolli, che per giorni è stato in bilico tra una possibile partenza e una conferma a denti stretti. In realtà, il Catania mai ha pensato di cedere il capitano attuale, nonostante non stesse giocando al massimo delle potenzialità e nonostante abbia cambiato per intero la difesa. Spolli è tra i confermati, adesso dovrà lottare come un leone, tornando il Nicolas che in Serie A faceva la differenza e guidava il gruppo dall’alto della sua esperienza e con la grinta che ha caratterizzato il suo periodo di permanenza in maglia rossazzurra. Da parte del giocatore mai c’è stato il minimo dubbio. Spolli è voluto restare a Catania per contribuire a portare i rossazzurri di nuovo nel posto in cui anche la città merita di stare: in Serie A. Occorrerà del tempo, ma se la scelta del presidente Pulvirenti è stata chiara, tenere Spolli alla base, un motivo ci sarà. IL MERCATO DELLE ALTRE DI SERIE B ROSARIO SORTINO I Livorno (ALL. EZIO GELAIN). Dopo Pires Scopriamo le ultimissime delle formazioni di Serie B dopo la terza settimana di calciomercato. Dopo un inizio a ritmi blandi ecco sbucare colpi coi fiocchi che infiammano il torneo. I Avellino (ALL. MASSIMO RASTELLI). Per i lupi calciomercato in standby. Sfumato il passaggio di Ruber Oliveira dal Brescia, adesso cercano un nome nuovo per il centrocampo. I Bari (ALL. DAVIDE NICOLA). Dopo aver preso Leandro Rinaudo dall’Entella, i pugliesi insistono per avere Nicola Bellomo dal Chievo. Dal Torino arriva Nicholas Lentini figlio del mitico Gigi, ex Torino e Milan. I Bologna (ALL. DIEGO LOPEZ). Dopo aver preso Mbaye dall’Inter il colpo del giorno si chiama Matteo Mancosu. Manca l’ufficialità ma ormai è fatta per l’attaccante del Trapani. I Brescia: (ALL. GIUNTA- JAVORCIC) La permanenza di Valerio Di Cesare è già un colpo. Sondaggi del Fulham per il centrocampista talento delle rondinelle Ismail H’Maidat. Sestu in uscita. I Carpi (ALL. FABRIZIO CASTORI). Arriva in prestito dal Torino il giovane Francesco Tahiraj. Vicino l’accordo con Molina. Il diesse Giuntoli annuncia due arrivi importanti nei prossimi giorni. I Cittadella: (ALL. CLAUDIO FOSCARINI). Ufficializzato Agostino Camigliano difensore proveniente dall’Udinese, i veneti adesso sondano per Daniele Paponi dell’Ancona ma di proprietà del Bologna. I Crotone: (ALL. MASSIMO DRAGO). Ufficializzati Stojanovic, portiere proveniente dal Bologna e l’attaccante Stoian dal Chievo. Aperta la pista Gianmario Comi dell’Avellino I Frosinone (ALL. ROBERTO STELLONE). Preso Matteo Sammarco, tassello importante per il centrocampo dei ciociari. Daniele Altobelli, potrebbe andare al Pisa. Interesse per il difensore Terlizzi. I Lanciano (ALL. ROBERTO D’AVERSA). Come anticipato arriva Elio De Silvestro dalla Juventus. In uscita Laurentiu Branescu ad un passo dagli ungheresi dell’Haladas. I Latina (ALL. MARK IULIANO). I nerazzurri hanno preso Oduamadi dal Crotone. Molti in uscita, tra questi Ferdinando Sforzini in direzione Varese e Cottafava verso la Spal. i labronici annunciano il portiere Bastianoni dal Varese. A breve l’annuncio del giovane Ribeiro in prestito dalla Fiorentina. I Modena (ALL. WALTER NOVELLINO). I canarini inseguono “bomber” Matteo Ardemagni ormai in rottura con il club di La Spezia. Alessandro Gatto invece è andato al Pordenone. Arriva l’algerino Bidaoui. I Perugia (ALL. ANDREA CAMPLONE). Sondaggi dei grifoni per l’attaccante Ardemagni. Idea Alessio Sestu, in partenza da Brescia per il centrocampo. I Pescara (ALL. MARCO BARONI). Gli abruzzesi dopo Andrea Rossi e Michele Fornasier hanno preso l’attaccante brasiliano Pablo Moreira. Intanto piace il giovane Armando Anastasio del Napoli. I Pro Vercelli (ALL. CRISTIANO SCAZZOLA). Arriva Edgaras Dubickas, giocatore lituano dell’F. K Svyturs. In forse invece la permanenza di Francesco Ardizzone che potrebbe tornare alla Reggiana. I Spezia: (ALL. NENAD BJELICA). Perso Ebagua ed in rottura con Ardemagni a quanto pare i liguri hanno pensato a Nenè, brasiliano del Verona. Angelozzi ha chiesto De Feudis al Cesena. Piace Andrea Lazzari della Fiorentina. I Ternana: (ALL. ATTILIO TESSER). Colpo a sorpresa per gli abruzzesi. Preso il serbo David Milinkovic, classe ‘94, ex Stella Rossa e Cannes. Sfuma Pablo Cavani, centrocampista del Portuguesa. I Trapani (ALL. ROBERTO BOSCAGLIA). Perso Mancosu, il Trapani sembra aver subito nelle ultime ore il no del Bari per l’attaccante Caputo. Siciliani che hanno preso Milanovic dal Palermo. I Varese (ALL. STEFANO BETTINELLI). I lombardi nelle ultime ore stanno cercando di battere la concorrenza del Cittadella per assicurarsi le prestazioni di Daniele Paponi promettente attaccante dell’Ancona. In uscita Bruno Petkovic che torna a Catania. I Vicenza (ALL. PASQUALE MARINO). Oggi sarà il giorno di Jan Koprivec, portiere in arrivo dal Perugia. I biancorossi tentato di insistere per Improta del Bologna. I Virtus Entella (ALLENATORE LUCA PRINA). I liguri puntano al serbo Cosic del Pescara. Ceduto Rinaudo arrivano da Bari Ligi e Rozzi. Quasi fatta per l’attaccante Ferrari del Modena. LA PRIMAVERA ROSSAZZURRA. La squadra di Pulvirenti ha due settimane di tempo per preparare il confronto più importante Il Catania sente profumo di play off Con il Latina in campo il 14 febbraio NUNZIO CURRENTI La Primavera del Catania tornerà in campo tra due settimane. E’ stata rinviata al prossimo 14 febbraio la sfida play off, prevista per sabato mattina da calendario, in casa del Latina. La squadra allenata da Giovanni Pulvirenti avrà insomma altre due settimane per rifinire la preparazione, continuare il percorso di crescita e cercare di migliorare alcuni aspetti - come l’approccio alla partita e l’incisività sotto porta - che hanno condizionato anche quest’anno l’efficacia in alcune partite, in particolare a Torre del Grifo. Tutto in funzione della qualificazione ai play off. Ad oggi, la Primavera in campionato ha vinto tra le mura amiche solo tre volte, l’ultima con la Ternana ha permesso ai colori rossazzurri di cominciare il nuovo anno nel migliore dei modi, ma occorre continuità anche perché in trasferta la squadra porta quasi sempre risultati. L’attacco, insomma, deve cercare di sbloccarsi (anche la Primavera dei record nell’andata ebbe difficoltà sotto porta per poi scatenarsi nel ritorno), specialmente in casa. La vittoria contro gli umbri ha permesso di cominciare l’anno nel migliore dei modi con Mattia Rossetti, a segno per la quarta volta in questa stagione dopo le due partite giocate in B. Un buon inizio, ma bisogna insistere. Andrea Di Grazia - che ha mezzi tecnici importanti - ha segnato sei reti ed è il rigorista della squadra, può ancora migliorare tanto. Compagno e Bortolussi, sinora sono andati a segno due volte e una, sono state le punte centrali. Andrea Di Grazia, spesso convocato in prima squadra, è una colonna della Primavera. A destra Mattia Rossetti, due presenze in B [Foto Galtieri] Complessivamente con 18 reti il Catania vanta uno degli attacchi meno prolifici (a zero la differenza reti), dato sensibile se si pensa che quattro reti sono state segnate solo nella partita con l’Avellino. Ed è un peccato perché le prestazioni sono state all’altezza della situazione, specie contro il Napoli e Crotone (1-1) e il derby con il Palermo perso 1-0, dove si sono persi punti preziosi. Il Catania può tornare ai play off quest’anno, dopo un anno di assenza, ma deve continuare a esprimere gioco (in trasferta è molto efficace con 11 punti), lavorare sulla crescita dei singoli (quanti esordi in B) e magari poter contare sulla continuità di impiego di alcuni elementi più importanti (visti anche i recenti innesti in prima squadra) come Odjer, Parisi, Ramos e magari lo stesso Piermateri. Saranno dodici finali tutte da vivere. C’è una tradizione e una storia da difendere. E i piccoli rossazzurri daranno il massimo. IL PUNTO SULLE ALTRE SICILIANE Il Trapani risale battendo il Bologna La Roma capolista affonda il Palermo Il Catania a riposo, Trapani e Palermo regolarmente in campo nel campionato Primavera. Il Trapani, che per scelta partecipa nel girone A con le big del calcio italiano, conquista la terza vittoria nelle ultime cinque partite, superando per 2-0 il Bologna (decisiva la doppietta di Costa) e riprende quota in classifica dopo un inizio incerto. Nel girone C, quello dei rossazzurri, il Palermo cade in casa (seconda sconfitta consecutiva nel 2015, dopo il ko di Frosinone) al cospetto della capolista Roma che chiude la pratica, segnando un gol per tempo. Per i rosanero di Bosi comincia uno degli appuntamenti più attesi della stagione, quello con il Torneo di Viareggio. Terza sconfitta consecutiva per gli Allievi Nazionali del Trapani (girone A) che al campo Sorrentino hanno perso 3-0 dall’Empoli, dopo i ko subiti da Torino e Sampdoria. Nel girone C, il Palermo, terzo in classifica, frena pareggiando in casa del Lanciano 0-0. Nel girone H Giovanissimi, il Palermo vince il derby di Sicilia contro il Catania (all’andata era finita 2-2). Bella rimonta del Trapani contro il Cosenza. Il Messina impatta a Salerno. Nei campionati regionali bottino pieno del Catania. Nei Giovanissimi, l’undici di La Causa s’impone per 2-0 sulla Leonfortese, mentre negli Allievi arriva il rotondo 9-0 inferto all’Erg Priolo: poker di Asero, doppietta di Fulvi, Napolitano, Papaserio, e Gallo. NUN. CUR. IL PUNTO SULLE ALTRE GIOVANILI ROSSAZZURRE W ALLIEVI I RISULTATI (3ª giornata): Lazio-Avellino 2-1, Frosinone- I I Bari nd, Catania-Latina 7-3, Pescara-Napoli 0-2, Virtus Lanciano-Palermo 0-0, Crotone-Roma 0-3, PerugiaTernana 2-0. CLASSIFICA: Roma 44, Lazio e Palermo 34, Napoli e Perugia 28; Avellino e Catania 19; Virtus Lanciano 18; Pescara 17; Frosinone 16; Bari 15; Crotone 14; Latina 12; Ternana 5. PROSSIMO TURNO (8 febbraio): Roma-Catania, TernanaCrotone, Palermo-Frosinone, Bari-Lazio, Napoli-Perugia, Avellino-Pescara, Latina-Virtus Lanciano. W GIOVANISSIMI I RISULTATI (3ª giornata): Palermo-Catania 3-0, TrapaniI I Cosenza 4-3, Salernitana-Messina 0-0, Crotone-Napoli 23, Catanzaro-Reggina 1-1, Paganese-V. Lamezia 0-4. CLASSIFICA: Napoli 39; Palermo 37; Catania 24; Trapani 20; Paganese 19; Catanzaro, Reggina e Salernitana 18; Crotone 15; Cosenza 12; Messina 11; Vigor Lamezia 6. PROSSIMO TURNO (8 febbraio): Catania-Catanzaro, Cosenza-Crotone, Reggina-Paganese, Messina-Palermo, Napoli-Salernitana, Vigor Lamezia-Trapani. Gli Allievi in trionfo con una goleada Giovanissimi, derby amaro col Palermo CATANIA-LATINA 7-3 PALERMO-CATANIA CATANIA: Biondi (68’ Spataro), Migliaccio, Dadone, Schisciano (72’ Spampinato), Rescigno, Longo, Garofalo (44’ Rizzo), Biondi K., Tupta, Maccioni (65’ Papaserio), Graziano (68’ Napolitano). All. Suriano. LATINA: Sottoriva, Zorresi, Zimbrardi (52’ De Renzi), Tancredi (22’ Beccaceci), Malfettone (60’ Menichelli), Brahushaj, Pisano (72’ Santovito), Gennari, Di Nardo, Moretta (65’ Dal Monte), Stefanoni (62’ Rufo). All. Selvaggio. ARBITRO: Francesco Raciti di Acireale (assistenti Ronsivalle e Polignano di Acireale) RETI: 12’, 67’ Graziano, 28’ Beccaceci, 48’ Rizzo, 49’ Biondi K, 55’, 61’ Maccioni, 64’ Tupta, 75’ Dal Monte, 81’ De Renzi 3-0 PALERMO: Guarnieri, Romano, Gallo A. (57’ Daniello), Lombino (57’ Di Marco), Gallo M., Gambino, Retucci (57’ Trapani), Ruggiero (61’ Alagna), Mazzara (63’ Mendola), D’Amico (61’ Angileri), Sicuro (52’ Danna). All. Zammitti. CATANIA: Grasso, La Spina (61’ Nania), Rosano, Bulla (45’ Barbaro), Di Stefano, Berti, Rausi (52’ Pennavaria), Lombardo (68’ Zappalà), Santoro (39’ Finocchiaro), Bellanca, Arena (39’ Zannini). All. Ardita. ARBITRO: Emanuele Pulejo di Palermo. RETI: 17’ Lombino, 36’ Mazzara 56’ Ruggiero. PALERMO. Il Palermo si aggiudica il derby di Sicilia, valevole per il campionato nazionale Giovanissimi. L’undici di Zammitti supera il Catania di PepTORRE DEL GRIFO. Goleada degli Allievi Nazionali pe Ardita per 3-0. Decisive le reti di Lombino, Mazzara e Ruggiero. del Catania, allenati da Andrea Suriano. LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA lo SPORT .33 Serie A FUGA PER LO SCUDETTO. I bianconeri allungano in testa alla classifica: adesso hanno sette punti di vantaggio sulla Roma Juve, basta un super Pogba Il Chievo resiste solo un’ora Primo tempo mediocre, poi il fuoriclasse francese fa la differenza segnato il raddoppio bianconero. Logico quindi che nella hit parade della curva bianconera, il motivetto «Non si vende Pogba» abbia JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon 6, Caceres 6, Bonucci 6, Chiellini 6, Evra 6 (7’ st Pa- surclassato ogni altro, dallo sberdoin 6), Vidal 6 (18’ st Lichtsteiner 6.5), leffo alla Roma «E la Juve se ne va» Marchisio 6, Pogba 7.5, Pereyra 6 (37’ all’omaggio all’Avvocato Giovanni st Pepe sv), Morata 6, Tevez 6. A disp: Agnelli, a 12 anni dalla morte. Il tormentone-Pogba è appena 30 Storari 34 Rubinho 5 Ogbonna 11 Coman 12 Giovinco 14 Llorente 15 Bar- cominciato, anche se nei sondaggi cresce la quota di chi vede l’asso zagli 39 Marrone. All.: Allegri 6.5. francese in partenza. E da qualche CHIEVO (4-4-1-1): Bizzarri 6.5, Frey 6 (43’ pt Biraghi 6), Dainelli 5.5, Gambe- frase di Allegri traspare la rasserini 6, Zukanovic 6, Birsa 6, Cofie 5, He- gnazione a perderlo, con la contemaj 6, Schelotto 6, Botta 5.5 (18’ st vinzione però che in cambio si poMeggiorini 5.5), Paloschi 5 (31’ st Pellis- trà fare una Juve ancora più forte. Il Chievo dunque si è arreso, ma sier sv). A disp: 25 Bardi 90 Seculin 7 Lazarevic 10 Christiansen 63 Bellomo. All.: è uscito a testa alta dallo «Juventus Stadium». Non voleva fare le figuMaran 6. racce dei «cugini» dell’Hellas, torARBITRO: Massa 6. nati a Verona con 10 reti sul gropRETI: nel st 15’ Pogba, 29’ Lichsteiner. pone in due partite, tra Coppa ItaNOTE: angoli: 9 a 1 per la Juventus. Recupero: 5’ e 3’. Ammoniti: Vidal per lia e campionato. E ci è riuscito benissimo per un tempo, chiudendosi ma sempre pronto a ripartire. Ha pagato il conto con quattro ammoniti (tre difensori e Schelotto) ed un infortunio grave: Frey è uscito dal campo in barella e con il collo immobilizzato dopo una tremenda zuccata con Evra in un contrasto areo. Con il suo capitano ko trauma cranico e ampia ferita alla fronte, è rimasto qualche ora in osservazione all’ospedale Cto di Torino - Maran ha ritoccato la difesa: Gamberini sulla destra, Zukanovic fatto scalare al centro, il neo entrato Biraghi sulla sinistra, nella fascia presidiata da Vidal e Caceres, FREY FERITO ALLA TESTA: È STATO RICOVERATO AL CTO quindi più pericolosa. Ha avuto ancomportamento non regolamentare che una palla-gol, un tocco volante (simulazione), Marchisio per proteste, di Gamberini (23’ pt), complice Dainelli, Frey, Schelotto e Zukanovic per una Juve meno ‘cattivà del solito. Birsa ed Hetemaj sono riusciti a gioco scorretto. Spettatori 39.045 (abbonati 25.466), incasso 1.383.326 eu- chiudere abbastanza bene, ma è stato bravissimo Bizzarri: il porro. TORINO. Quando ci sono i fuoriclas- tiere del Chievo ha respinto una se è facile sbrogliare le matasse più bordata di Vidal ed un colpo di teintricate. Forse questa volta non sta piazzato all’angolino da Chielliera ancora così ingarbugliata, ma lo ni, autore di tre tiri pericolosi. Vidal ha girato alto su cross di stava diventando per la Juventus dopo «un primo tempo mediocre» Evra (5’ st), poi Allegri è passato dal per ammissione dello stesso Alle- 4-3-1-2 al 3-5-2. Ma i veri colpi di gri, contro un Chievo capace di te- genio sono stati quelli del «Polpo» nere per un’ora lo 0-0. Poi si è pre- Pogba. E (anche) al Chievo non è riso la scena Pogba ed è stato l’enne- masto che applaudire, anche se simo show: un gol spettacolare, si- avrebbe ancora potuto segnare a nistro angolato e carico d’effetto sua volta. Ma nel finale il tiro di dopo un dribbling secco, e qual- Schelotto è finito sul palo ed un che minuto dopo aggancio in area invitante contropiede si è dissolto in volo e destro potente. Non è sta- per un passaggio sbagliato di Megto gol solo per la parata di Bizzarri, giorini. ma sulla ribattuta Lichtsteiner ha RENATO BOTTO JUVENTUS CHIEVO 2 0 Grave incidente a Frey (trauma cranico e ferita alla testa) ricoverato in ospedale LEGA PRO. Otto LE ALTRE PARTITE Il Cesena affonda il Parma all’89’ Il Verona si ritrova: Atalanta ko PARMA CESENA 1 2 PARMA (4-3-3): Mirante 5.5, Cassani 5 (29’ st Rispoli 6), Paletta 5, Costa 5.5, Gobbi 5, Mauri 6, Lodi 5.5 (1’ st Cassano 5.5), Nocerino 5.5, Varela 5.5, Palladino 5 (17’ st Galloppa 5), C. Rodriguez 6. All. Donadoni 5. CESENA (3-4-1-2): Leali 5.5, Perico 6.5, Lucchini 6 (6’ st Volta 5.5), Krajnc 5.5, Renzetti 6, Giorgi 6 (36’ st Cazzola sv), Cascione 5, Pulzetti 6.5, Brienza 6, Djuric 5.5, Defrel 6 (17’ st A. Rodriguez 6.5). All. Di Carlo 6. ARBITRO: Tagliavento di Terni 5. RETI: nel pt 21’ Pulzetti. Nel st 30’ Cascione (autorete), 44’ A. Rodriguez. NOTE: angoli: 5 a 3 per il Parma. Recupero: 1’ e 4’. Ammoniti: Cascione, Palladino, Renzetti, Mauri, Varela, Krajnc e Paletta per gioco scorretto, Leali per comportamento non regolamentare. VERONA ATALANTA 1 0 VERONA (3-5-2): Benussi 6, Sorensen 5.5, Mar- quez 5.5 (1’ st Marques 6.5), Moras 6, Sala 7 (25’ st Martic sv), Tachtsidis 6.5, Lazaros 6.5 (29’ st Ionita sv), Hallfredsson 6, Brivio 6, Saviola 6.5, Toni 6.5. A disp: 1 Rafael, 95 Gollini, 33 Agostini, 27 Valoti, 30 Campanharo, 21 Gomez, 93 Fares, 17 Lopez, 99 Nenè. All: Mandorlini 6. ATALANTA (4-4-2): Sportiello 6, Bellini 6, Stendardo 6, Biava 5.5, Del Grosso 6 (23’ st D’Alessandro sv), Zappacosta 6, Cigarini 5.5 (15’ st Baselli 6), Cardona 5.5, Moralez 6, Denis 6 (33’ st Gomez sv), Pinilla 6. A disp: 1 Avramov, 5 Scaloni, 8 Migliaccio, 9 Bianchi, 27 Rossetti, 29 Benalouane, 31 Molina, 95 Grassi, 99 Boakye. All: Colantuono 5.5. ARBITRO: Doveri di Roma 5.5. RETI: nel st 7’ Saviola. NOTE: angoli 2-0 Atalanta. Recupero: 0’ e 4’. L’esultanza dei bianconeri dopo il gol del raddoppio di Lichsteiner: In precedenza aveva segnato Pogba che è poi stato determinante anche nell’azione della seconda marcatura IL POSTICIPO. I giallorossi rallentano ancora e vedono allontanarsi i rivali diretti La Roma si è ammalata di «pareggite» Terzo pari di fila. Viola avanti con Gomez. A Firenze l’ex Ljajic salva gli uomini di Garcia dalla sconfitta FIORENTINA ROMA 1 1 FIORENTINA (3-5-2): Tatarusanu 6.5, Tomovic 6, Gonzalo Rodríguez 6, Basanta 5, Joaquin 6.5, Mati Fernandez 5.5 (18’ st Kurtic 5), Pizarro 7, Borja Valero 6, Pasqual 5.5 (25’ st Alonso 5), Cuadrado 6, Gomez 7 (33’ st Babacar sv). A disp: 31 Rosati, 24 Lezzerini, 4 Richards, 55 Hegazi, 6 Vargas, 18 Diamanti, 72 Ilicic. All. Montella 6 ROMA (4-3-3): De Sanctis 6.5, Florenzi 6, Manolas 5.5, Yanga Mbiwa 5.5, Holebas 5, Nainggolan 6.5, De Rossi 6, Strootman 5.5 (34’ pt Pjanic 6), Iturbe 7, Totti 6 (33’ st Destro sv), Ljajic 7 (42’ st Maicon sv). A disp: 1 Lobont, 28 Skorupski, 50 Somma, 3 Cole, 32 Paredes, 48 Ucan, 53 Verde, 91 Calabresi, 9 Borriello. All.: Garcia 6. ARBITRO: Banti di Livorno 5 Reti: nel pt, 19’ Gomez; nel st, 4’ Ljajic NOTE: angoli: 5-4 Fiorentina. Recupero: 2’e3’ FIRENZE. Il settimo gol in campionato di di Adem Ljajic, ex di turno, non è servito alla Roma per espugnare Firenze e restare in scia alla Juve. Anzi i punti di distacco dai bianconeri sono diventati ben sette e parlare di fuga da parte della squadra di Allegri non è campato in aria. Anche perché i giallorossi sembrano ormai malati di pareggite: con l’1-1 ottenu- IL GOL DELL’1-1 SIGLATO DALL’EX LJAJIC to questa sera al Franchi, peraltro in rimonta visto che la Fiorentina ha chiuso il primo tempo in vantaggio grazie al gol del ritrovato Mario Gomez, sono ben quattro i pareggi (tre di fila) nelle ultime cinque partite. Un ruolino che classifica alla mano rischia fortemente di compromettere il sogno-scudetto. Non bastasse, nel corso della gara si è fatto male Strootman al ginoc- chio operato l’anno scorso e nei minuti di recupero si è infortunato anche De Rossi. Quanto a Montella, ha cullato il sogno dell’impresa dopo un bel primo tempo della sua squadra e può consolarsi con il primo punto conquistato sui giallorossi dopo 6 ko di fila, la conferma di Gomez e quel terzo posto che in attesa di Napoli-Genoa resta a tre punti. La Fiorentina è passata al 19’ del primo tempo con uno dei suoi giocatori più attesi, Mario Gomez: rivitalizzato dalla doppietta segnata all’Atalanta in Coppa Italia, spezzando un digiuno che durava da mesi, l’attaccante tedesco ben appostato davanti a De Sanctis, tenuto in gioco da un difensore giallorosso, ha messo il piede giusto nel momento giusto. I viola avevano già sfiorato il gol poco prima con un’inzuccata di Gonzalo Rodríguez respinta sulla linea da De Rossi. Mentre la Roma agiva solo a fiammate, senza grande ordine e lucidità, lasciando spesso l’iniziativa agli avversari. Il vantaggio dava ulteriore carica ad una buona Fiorentina che andava vicina al raddoppio con Basanta. I giallorossi apparivano in difficoltà, nervosi e incapaci di reagire fino al colpo di testa al 31’ di Nainggolan (rientrato dopo la squalifica, così come De Rossi) su cui Tatarusanu faceva una super parata, prima e unica nei primi 45’. L’infortunio Strootman costringeva la Roma a giocare in 10 per qualche minuto, fino all’ingresso di Pjanic, La Fiorentina chiudeva il tempo in attacco ma Tomovic e Mati Fernandez sprecavano il bis. Errori costati caro visto che la squadra di Garcia affrontava la ripresa con ben altro piglio riuscendo a pareggiare subito con Ljajic (assist di Iturbe) che da buon ex non esultava. Era il momento migliore dei giallorossi, la Fiorentina appariva in affanno e lo scatenato Iturbe andava vicino al raddoppio. Ma come la Roma rifiatava tornavano a farsi sotto i viola e i continui capovolgimenti rendevano la sfida, non ben diretta da Banti, intensa e in bilico fino alla fine. Iturbe teneva in costante ansia gli avversari, Pasqual sprecava malamente un ghiotto contropiede. Intorno alla mezz’ora Montella inseriva Babacar per un Gomez ancora in partita, Garcia rispondeva richiamando Totti (così così il capitano nel primo tempo) e schierando Destro. Finale col brivido: Ljajic lambiva la traversa, De Sanctis deviava in angolo su Tomovic. Finiva 1-1, giusto così ma quanti rimpianti. anni addietro la sconfitta subita al Granillo aveva condannato i messinesi alla retrocessione La vendetta del Messina: 4 gol alla Reggina fanalino di coda MESSINA REGGINA 4 1 MESSINA (4-3-3): Iuliano 6.5; Cane 7, Altobello 6.5, Stefa- A sinistra, nella foto di Fabrizio Pernice, l’esultanza di Orlando con dedica. Sopra, il selfie dei giocatori del Messina per celebrare la rotonda vittoria nel derby con la Reggina ni 6.5, Benvenga 6.5; Damonte 6.5, Izzillo 7, Bortoli 6.5; Ciciretti 7.5 (40’ st Donnarumma ng), Corona 7 (46’ st Sciliberto ng), Orlando 7 (34’ st Bonanno 6). A disp.: Berardi, Sciotto, Bellamacina, Giove. All. Grassadonia 7. REGGINA (4-3-3): Belardi 5.5; Di Lorenzo 5.5, Camilleri 5.5, Aronica 5.5, Karagounis 5; Condemi 5 (16’ st Gallozzi ng), Mazzone 5 (34’ st Maimone ng), Armellino 6; Insigne 6, Louzada 5 (13’ st Viola 5.5), Masini 5. A disp.: Kovacsik, Cirillo, Lancia, Ungaro. All. Alberti 5.5. ARBITRO: Cifelli di Campobasso 6.5. RETI: Pt 41’ Bortoli; St 3’ Orlando, 19’ Corona, 32’ Ciciretti, 41’ Insigne. NOTE: Spettatori 5.515 (l’incasso non è stato comunicato). Ammoniti: Altobello, Aronica e Ciciretti. Angoli: 4-2 in favore della Reggina. Recupero: 2’ nel primo tempo e 2’ nella ripresa. SERGIO MAGAZZÚ MESSINA. La vendetta è un piatto da servire freddo. E i tifosi giallorossi non avevano certo dimenticato quella sconfitta al Granillo, che aveva sancito la retrocessione in Serie B della loro squadra del cuore. Otto anni dopo il Messina ha presentato il conto ai cugini d’oltre Stretto, battendoli con un 4-1 che non ammette discussioni e lasciandoli desolatamente sul fondo della classifica di Lega Pro (se il campionato fosse finito ieri la Reggina sarebbe in Serie D). Il derby finisce in delirio per i tifosi di casa. Il Messina, che si era già imposto nella gara d’andata, se lo è aggiudicato anche stavolta. Eppure, i primi 40’ erano stati di sofferenza per la squadra di casa. Poi, a 4’ dall’intervallo, ecco l’invenzione di Ciciretti, bravo a fare filtrare nell’area reggina un pallone sul quale si avventava Bortoli che da pochi passi non dava scampo a Belardi. A inizio ripresa il colpo del ko. Angolo battuto da Ciciretti e Orlando - l’eroe dell’andata - tutto solo a centro area a battere ancora l’estremo difensore ospite. La Reggina sbandava e incassava anche il terzo gol, quello di «re Giorgio» Corona, che controllava un pallone servitogli da Damonte e di sinistro batteva ancora Belardi in uscita. Entusiasmo alle stelle nella curva sud, sotto la quale poco dopo la mezz’ora Amato Ciciretti confezionava la perla della giornata: il fantasista di scuola Roma - alla seconda rete consecutiva - superava un paio di difensori della Reggina, accentrandosi e battendo Belardi con un sinistro a fil di palo. Era l’apoteosi fissata nel selfie con tutta la squadra con il contorno della tifoseria giallorossa festante. Sul finire il gol della bandiera, siglato su punizione da Roberto Insigne, che non mitigava la delusione dei 600 sostenitori ospiti. «Ha vinto Messina, non il Messina», il commento finale di Giorgio Corona, che a quasi 41 anni ha segnato il suo primo gol nel derby dello Stretto. Un’altra pietra miliare della sua straordinaria carriera. LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA 34. lo SPORT Serie A CONTRO LA SAMPDORIA. Le due squadre si sono equivalse ma i rosanero recriminano per un episodio decisivo zare dal limite un tiro imparabile per Viviano. Il gol gela la Sampdoria e carica ancor di più gli ospiti che all’ottavo colpiscono la traversa con Dybala da posizione defilata a sinistra. Al 10’ st episodio che farà discutere a lungo: Morganella da fuori area lascia partire un vero e proprio missile che colpisce la parte inferiore della traversa e rimbalza a prima vista all’interno della porta ma né Cervellera né l’arbitro addizionale Chiffi assegnano la rete alla squadra ospite. Vane ma sentite le proteste degli uomini di Iachini, l’arbitro espelle il terzo portiere rosanero e altri tre ospiti della panchina rosanera. Poco dopo Vazquez prova a sorprendere da fuori area Viviano che con un colpo di reni evita il gol deviando in angolo. La Samp si sveglia al 25’ con Soriano che fa tutto da solo ma trova Sorrentino pronto alla deviazione. È solo una fiammata però perché il Palermo torna padrone del campo rendendosi pericoloso ancora con Dybala di testa ma Viviano blocca a terra. La Sampdoria si affida così solo al contropiede senza però riuscire a pungere in maniera adeguata. I due tecnici provano così con alcuni cambi ma il risultato rimane invariato sino al termine. Rabbia del Palermo a Genova per un gol regolare non visto La rete negata. Il tiro del rosanero Morganella aveva superato la linea bianca Proteste ed espulsioni. Rosso diretto al terzo portiere e a tre panchinari siciliani SAMPDORIA PALERMO 1 1 SAMPDORIA (4-3–1–2): Viviano 6,5, De Silve- stri 5,5, Romagnoli 6, Silvestre 6,5, Regini 5,5, Obiang 6, Palombo 5 (24’ st Rizzo 6), Duncan 6 (44’st Krsticic sv), Soriano 6, Bergessio 6 (15’ st Okaka 6), Eder 6,5. A disp: 33 Romero, 88 Frison, 8 Correa, 27 Djordjevic, 25 Coda, 28 Gastaldello, 32 Marchionni, 77 Wszolek, 95 Ivan. All. Mihajlovic 6 PALERMO (3–5-2): Sorrentino 6,5, Vitiello 6, Gonzalez 6, Andelkovic 6, Morganella 6,5, Bolzoni 6 (45’ st Belotti sv), Rigoni 6, Barreto 6,5, Lazaar 6,5 (36’ st Daprelà 6), Vazquez 6,5, Dybala 6,5. A disp: 1 Ujkani, 68 Fulignati, 3 Pisano, 10 Silva, 13 Emerson, 14 Della Rocca, 18 Chichev, 19 Terzi, 21 Quaison, 23 Feddal. All. Iachini 6 ARBITRO: Cervellera di Taranto 5 RETI: 6’ pt Eder. 3’ st Vazquez NOTE: angoli: 11 a 9 per la Sampdoria Recupero: 0’ e 4’ Ammoniti: Gonzalez, Obiang, Bolzoni, Andelkovic, Soriano, De Silvestri per gioco scorretto GENOVA. Non basta la suggestione di Samuel Etòo in tribuna per regalare il successo alla Sampdoria che si fa raggiungere dal Palermo in un pareggio per 1-1 tutto sommato giusto. A viziare il risultato finale però è un gol fantasma di Morganella con il pallone che sembrerebbe aver varcato la linea di porta. Nessuna sorpresa dai due tecnici che confermano le formazioni annunciate in una sfida che si fa subito subito interessante. Dopo appena 3’ infatti Barreto conquista un pallone a centrocampo e al limite serve Bolzoni il cui tiro appena entrato in area dal vertice di destra viene deviato in angolo da Viviano. La risposta di Eder è invece molto più precisa e al 6’ i blucerchiati passano in vantaggio. L’attaccante brasiliano raccoglie al limite un taglio di Soriano, entra in area e batte Sorrentino. Al 15’ ancora Eder pericoloso sugli sviluppi di un angolo ma Morganella salva a portiere battuto. Al 22’ pt Sorrentino salva la propria porta con un intervento miracoloso su Silvestre, che aveva sorpreso la difesa rosanero sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti, trovandosi solo davanti al portiere ospite. Il Palermo fatica a concretizzare le azioni create sbattendo spesso contro il muro blucerchiato ma al 30’ trova un varco dal limite che Barreto non sfrutta al meglio mettendo alto. Ma è la Sampdoria ad impegnare ancora una volta l’estremo difensore rosanero ed è sempre Silvestre il protagonista. Perfetto il colpo di testa del difensore blucerchiato, altrettanto la risposta di Sorrentino che in tuffo salva in angolo. Al rientro dagli spogliatoi gli ospiti appaiono letteralmente trasformati e al 3’ st pareggiano grazie a Vazquez. L’attaccante rosanero, non perfettamente controllato dalla difesa di casa, può piaz- Il pallone calciato dal rosanero Morganello, dopo avere colpito la parte inferiore della traversa, cade oltre la linea bianca e torna in campo ma nè l’arbitro Cervellera nè l’addizionale Chiffi assegnano il gol I GRANATA SI IMPONGONO AL «MEAZZA» DOPO VENTISETTE ANNI Inter, la beffa del Toro arriva al 94’ Champions lontana. Nonostante i nuovi innesti i nerazzurri arrancano. Mancini però pensa al futuro INTER TORINO 0 1 INTER (4-2-3-1): Handanovic 6; D’Ambrosio 6 (11’ st Shaqiri 6), Andreolli 6 (44’ pt Ranocchia 6), Vidic 5, Obi 5; Guarin 6, Kuzmanovic 6; Podolski 5.5 (21’ st Donkor 5.5), Kovacic 5.5, Palacio 5; Icardi 5. All.: Roberto Mancini 5. TORINO (3-5-2): Padelli 6; Maksimovic 6 (36’ st Bovo 6), Glik 6, Moretti 7; Darmian 6, Benassi 6.5, Gazzi 5.5, Farnerud 6 (21’ st El Kaddouri6), Molinaro 6; Martinez 5.5 (12’ st Lopez 6.5), Quagliarella 5.5. All.: Giampiero Ventura 6.5. ARBITRO: Irrati di Firenze 6 RETE: nel st 49’ Moretti. NOTE: angoli: 8-5 per l’Inter. Recupero: 3’ e 4’. Ammoniti: D’Ambrosio, Gazzi, Icardi e Darmian per gioco antiregolamentare. Spettatori: 34.209. MANCINI, LA SUA INTER NON DECOLLA MILANO. Sorriso amaro per Thohir in tribuna, al suo fianco resta impietrito Massimo Moratti: Emiliano Moretti, a dieci secondi dalla fine, al termine del quarto minuto di recupero, compie l’impresa e segna il gol che regala la vittoria al Torino, ridimensionando i sogni di gloria dell’Inter. Si allontana il traguardo della Champions per i nerazzurri che non riescono a giocare un calcio brioso, poca fantasia, tanta prevedibilità, quasi nessun pericolo in avanti. L’Inter di oggi è da dimenticare ma forse la sconfitta è una punizione troppo severa e in parte sa di beffa. La partita sembrava infatti ormai destinata a un pari a reti inviolate. Il primo tempo è soporifero, il secondo è più vivace con un Torino che inizia a credere nel colpaccio. L’Inter svetta nel possesso palla ma mostra un grave impaccio negli ultimi venti metri. Così la squadra di Ventura porta via da San Siro i tre punti. Una vittoria che non arrivava dal 14 febbraio 1988, ben ventisette anni fa. L’Inter resta indietro nella classifica, otto punti la separano da Sampdoria e Napoli. I nerazzurri affidano a Mancini la loro riscossa e il loro restyling. Tuttavia, non è un processo immediato: ci vorrà tempo per avere continuità di gioco e di risultati. Un’operazione tutt’altro che semplice, nonostante il mercato sia stato positivo e probabilmente non è ancora concluso. Serve pazienza e lasciare che i nuovi, Shaqiri e Podolski, trovino condizione e si inseriscano nei meccanismi della squadra. La Champions rischia di essere una chimera e tuttavia resta la promessa di Mancini: l’Inter ci proverà fino alla fine. Il girone di ritorno è appena iniziato, non è detta l’ultima parola. La partita non è stata nè brillante, nè divertente: l’Inter è apparsa timida e molle ma ha tenuto il pallino del gioco: Fino alla beffa finale. LA CRISI DEL MILAN. Il passaggio alla semifinale di Coppa Italia è determinante per sperare ancora di tornare in Europa Inzaghi, con la Lazio l’ultima chance I possibili successori. In caso di esonero sarà promosso Tassotti in attesa di Spalletti o di Cesare Prandelli PIPPO INZAGHI AD UN PASSO DALL’ESONERO MILANO . Sopravvivere in coppa Italia per resistere sulla panchina del Milan. Non può fare altro Filippo Inzaghi, perché la crisi profonda della sua squadra lo ha portato a un passo dall’esonero, che potrebbe aprire una transizione con Mauro Tassotti come traghettatore verso il prossimo allenatore. Una corsa che vede Luciano Spalletti in pole. Tutto è congelato fino a martedì e nel frattempo, dopo un pomeriggio di libertà, a Milanello sono tutti in ritiro con un giorno di anticipo per provare a compattare l’ambiente in vista della seconda sfida in quattro giorni con la Lazio. La prima, sabato, ha messo in ginocchio i rossoneri, facendo emergere tutti i limiti di una squadra in crisi di nervi. Come dimostra- to dalla scellerata aggressione a Mauri di Mexes, che rischia una pesante squalifica in campionato (oltre a una sicura multa dal club). Il prossimo incrocio con la Lazio (senza Bonaventura, ko per un trauma all’articolazione della clavicola sinistra e con El Shaarawy in dubbio per una contusione al piede destro) vale un posto in semifinale di coppa Italia, l’ultima strada percorribile per tornare a giocare fuori dai confini nazionali, in Europa League. E fallire anche questo traguardo può costare il posto a Inzaghi. Rientrata nella notte da Roma, la squadra si è allenata in mattinata e dallo spogliatoio filtra la sensazione che un’altra sconfitta avrebbe effetti traumatici. La situazione assomi- glia molto a quelle vissute negli ultimi dodici mesi quando si avvicinava il capolinea di Allegri e Seedorf, che è a libro paga fino al 2016. Già sconfortato dalla sconfitta di una settimana fa con l’Atalanta, è facile immaginare che Silvio Berlusconi sia di umore nero. Ma nulla è ancora deciso. Intanto sono venuti fuori i limiti di una rosa che, al di là degli elogi presidenziali, ha profondi limiti tecnici e atletici. Fra le insicurezze dell’allenatore (troppe formazioni cambiate, sostituzioni non sempre convincenti, come la gestione di Pazzini e altri giocatori), il deludente rendimento dei giocatori più rappresentativi (De Sciglio, El Shaarawy, Montolivo) e problemi cronici (in difesa sui calci I politicamente scorretti del calcio europeo Anche i campioni picchiano. Mexes e Ronaldo gli ultimi esempi. Poi calci, pugni e sputi da Cantona a Ibrahimovic ROMA. Calcioni, sputi, colpi proibiti: sui campi di calcio s’è sempre visto di tutto. Ma certi giocatori portano indosso il marchio di «politically uncorrect»: sono intimamente propensi a superare il limite della legge non scritta del calcio. Il tentativo di Mexes di strozzare Mauri, 20 anni dopo il clamoroso colpo di kung fu assestato da Cantona a uno spettatore, fa rima con gli schiaffoni in campo di Ibrahimovic, gli insulti di Cassano all’arbitro, il calcione di Totti a Balotelli. Gesti inconsulti, che neanche le scuse quando presentate - possono cancellare dalla lista delle follie al di là del bene e del male. La trance agonistica a volte sconfina nell’impensabile, se perfino un esempio di professionalità e fair play come Cristiano Ronaldo cade come sabato - nell’errore: prima un pugno, poi un calcio all’avversario in Cordoba-Real ed è rosso. Ai mondiali del Brasile l’attaccante uru- guayano Suarez prese a morsi l’azzurro Chiellini, guadagnandosi 4 mesi di stop forzato: era recidivo, già in Premier League aveva tirato fuori il pezzo dal suo repertorio, causando uno scandalo. Senza parlare poi della storica «testata» di Zidane a Materazzi nella finale del Mondiale 2006. Nel campionato italiano tre grandi cattivi sono i recordman della squalifica (11 turni a testa): Paolo Di Canio, Roberto Boninsegna e Andrea Gimona. Quest’ultimo negli anni ‘50 colpì il tecnico Bruno Pesaola in Roma-Palermo. L’ex centravanti della nazionale, e futuro eroe del mundial messicano, Boninsegna, aggredì l’arbitro Bernardis in un Varese-Cagliari del ‘67. L’ex laziale Di Canio, trent’anni dopo, scaraventò l’arbitro per terra, durante una partita dello Sheffield in Premier League. In tempi più recenti si ricorda il calcione nel sedere rifilato da Totti a Balotelli durante Roma-Inter, finale di Coppa Italia 2010. Lo stesso attaccante romanista si prese 3 turni di squalifica nell’Europeo 2004 per uno sputo in faccia al danese Poulsen che l’aveva insultato. Frequenti le intemperanze di Ibrahimovic: quando giocava con il Milan una volta schiaffeggiò Aronica del Napoli, un’altra diede un calcio in testa all’allora romanista Cassano. Nel 1991 l’ex del Torino Pasquale Bruno aggredì l’arbitro che l’aveva appena espulso, e si beccò 8 giornate di stop. Lunga squalifica (7 turni) pure per Mauro Tassotti, ex milanista dai modi rudi, per una gomitata in faccia a Luis Enrique, a Usa ‘94. Nel 2001, 3 anni di squalifica furono inflitti a Massimiliano Ferrigno per aver ferito gravemente a pugni Francesco Bertolotti, in occasione di Como-Modena. Sopra lo storico sputo di Totti a Poulsen. A destra, sopra il tentativo di... strangolamento di Mexes a Mauri sabato sera in Lazio-Milan; in basso Eric Cantona e Cristiano Ronaldo piazzati) la situazione è quasi a un punto di non ritorno. Il terzo esonero in un anno sarebbe un evento epocale per il Milan, nonché grave per le casse del club. Non abbondano le alternative. L’idea che più tenta Berlusconi è Spalletti (non trova conferme la voce secondo cui il presidente avrebbe assistito con lui davanti alla tv alla disfatta di Roma), svincolato dallo Zenit San Pietroburgo dopo l’esonero di dieci mesi fa. Oppure Cesare Prandelli, reduce dai flop con la Nazionale e il Galatasaray. Ma al momento, in caso di svolta, per vari motivi la soluzione più quotata pare quella interna, con la promozione di Tassotti fino a giugno, quando le alternative potrebbero aumentare. LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA lo SPORT .35 Serie D INTERROTTA LA «PAREGGITE». La squadra di Feola travolge i cugini ennesi. Amaro debutto in panchina per Infantino Poker dell’Akragas e crisi superata Per la Leonfortese giornata storta Meloni, Savanarola, Arena e Longoni fanno esplodere l’«Esseneto» AKRAGAS LEONFORTESE LE PAGELLE 4 0 AKRAGAS AKRAGAS: D’ Alessandro, De Rossi, Dentice (80’Pellegrino), Baiocco, Vindigni, Maraucci, Tiscione (57’ Arena), Trofo, Meloni (62’ Longoni), Savanarola, Catania. A disposizione: Lo Monaco, Terminiello, Pellegrino, Bonaffini, Arena, Napoli, Longoni, Risolo, Perrone. All. Feola. LEONFORTESE: Pentimone, Bonaventura, Maria (60’ Montalbano), Calabrese, Monforte, Fecarotta, Floridia (65’ Russo), Guerreri (85’ Liuzzo Scorpa), Franzese, Candiano, Castro. A Disposizione: Astolfo, Russo, Pasqua, Furnò, Montalbano, Di Pasqua D, Liuzzo Scorpo, Costanzo, Geraci. All. Infantino. ARBITRO: Ramy Ibrahim Kamal Jouness di Torino. Assistenti: Emanuele Antonino Amato di Catania e Michele Gerbino di Acireale. RETI: 6’ Meloni, 52’ Savanarola, 83’ Arena, 85’ Longoni. NOTE: Oltre 2.500 spettatori sugli spalti. La gara è stata giocata senza sostenitori ospiti per il divieto imposto dalla Questura di Agrigento. Ammoniti: Floridia, Candiano, Franzese (L), Tiscione (A). AGRIGENTO. L’Akragas ritorna alla vittoria dopo quasi un mese, e cioè, dalla trasferta di Marcianise. Una netta affermazione, molto salutare, che spazza un po’ di polemiche sorte a causa degli ultimi tre pari consecutivi, di cui due interni con le dirette rivali, Rende ed Agropoli. Il punteggio uscito fuori dall’Esseneto con la Leonfortese, indurrebbe a pensare che si è trattata di una semplice passeggiata, ma non è così. I ragazzi, del neo tecnico Piero Infantino, hanno lottato con grinta e determinazione, cedendo alla distanza, sotto i colpi implacabili dei calciatori biancazzurri, che oggi hanno mostrato di avere una marcia in più, rispetto alle precedenti esibizioni. Le reti che hanno completato l’opera dei biancazzurri. Quella di Nicola Arera su calcio di punizione e quella di Longoni dopo una bella azione Sin dai primi minuti, si è vista una Leonforte pimpante, che ha cercato di sorprendere la retroguardia di casa con lo sgusciante Guerrieri. Quest’ultimo, non appena si è trovato a tiro, ha subito messo in allarme il portiere D’Alessandro. L’Akragas cerca di rispondere per le rime, ma è la Leonfortese a recriminare al 4’, per un contrasto in piena area akragantina, che ha visto cadere un calciatore biancorosso. Si grida al penalty, ma l’arbitro fa continuare tra le proteste dei TUTTO TROPPO FACILE. D’ALESSANDRO DE ROSSI DENTICE BAIOCCO VINDIGNI MARAUCCI TISCIONE TROFO MELONI SAVANAROLA CATANIA PELLEGRINO 6,5 6,5 6 7,5 6,5 7 5 6,5 5,5 7 6,5 SV LEONFORTESE PENTIMONE BONAVENTURA MARIA CALABRESE MONFORTE FECAROTTA FLORIDIA GUERRERI FRANZESE CANDIANO CASTRO RUSSO MONTALBANO LIUZZO SCORPO 6,5 6,5 5,5 5,5 5,5 5 5 5,5 5 6 5,5 5,5 5,5 5,5 giocatori ospiti. Ed è proprio in conseguenza a questo episodio che arriva, invece, il vantaggio biancazzurro. Baiocco recupera un importantissimo pallone a ridosso della propria area e serve Catania, il quale «pesca» Tiscione libero sulla destra. Lo sgusciante folletto biancazzurro fa alcuni passi, ed effettua un assist al centro area avversaria per l’accorrente Meloni, che di testa non ha difficoltà a insaccare. Un vantaggio improvviso che mette maggiore adrenalina ai giovani di mister Infantino, che rispondono al 7’ con un tiro forte, ma alto, di Candiano, e al 16’ con un’incursione di Franzese, che il portiere D’Alessandro anticipa in uscita. Al 25’, viene annullata una rete a Meloni per fuorigioco. Il primo tempo si conclude con un tiro di Savanarola, che il bravo portiere Pentimone respinge d’intuito, di piede. L’inizio della ripresa, fa subito intuire che sarebbe stata ancora più veloce. Al 48’, un colpo di testa Catania, viene deviato ancora dal guardiapali biancoverde. Al 50’, Franzese, da ottima posizione cerca di sorprendere D’Alessandro con un pallonetto, ma il tiro risulta alto. Al 52’, c’è il raddoppio dell’Akragas. Savanarola prende palla sulla trequarti, punta veloce verso l’area avversaria, e trafigge in uscita, il portiere Pentimone. Adesso la squadra di Feola gioca in scioltezza e al 54’, con Meloni cerca il tris. Bravo l’estremo ospite a respingere in angolo. Arriva il momento di Nicola Arena, che entra al posto di Tiscione. Il calore dei tifosi si fa sentire e, il fantasista biancazzurro, inizia a farsi notare, per volontà, e grande voglia di ben figurare. La Leonfortese si sbilancia in avanti, e con Candiano cerca di sorprendere D’Alessandro. Arena è in giornata e all’83’su un calcio di punizione battuto, egregiamente, porta a tre le reti dei locali. A 5 minuti dalla fine del match, ecco la perla della giornata: Savanarola, appostato in area avversaria, riceve un pallone, quasi si ferma, poi con la punta del piede, lo alza per l’accorrente Longoni, che con rabbia gonfia la rete del quarto gol. Esplode lo stadio Esseneto. L’Akragas ritorna al successo, ma giù il cappello a questa Leonfortese, che ha avuto il pregio di avere giocato la partita senza troppi timori reverenziali. CARMELO LENTINI Alessi: «Passo avanti verso il grande sogno» Un Akragas superbo, compatto nei reparti, ha piegato una irriducibile e giovane Leonfortese. Finalmente è tornata la vittoria, e questo ha reso il dopopartita più sereno. Dentro gli spogliatoi, il presidente Silvio Alessi elogia tutta la squadra, che ha saputo recepire le raccomandazioni fatte in settimana: «Oggi ho assistito a un gran bel gioco di squadra, che mi ha, finalmente, reso felice. Sulla bontà e sulla qualità dei nocalciatori, non Feola: «Tre stri avevo assolutapunti molto mente dubbi, ed si è visto cosa importanti oggi si può ottenere, giocando con la che ci rabbia in consentono giusta corpo, la grinta e la determinazione. adesso di Adesso bisogna respirare» continuare su questa strada, guardare meno gli avversari che, in questo momento, stanno lottando per la promozione, e fare la nostra strada. Tutto dipende da noi stessi, ma se giochiamo con la stessa intensità di oggi tutte le restanti partite, riusciremo a realizzare il nostro sogno». Visibilmente soddisfatto il tecnico Vincenzo Feola che esordisce: «Ho avuto le conferme che mi attendevo. L’Akragas è una squadra che si giocherà la promozione in Lega Pro, si- no all’ultimo. Purtroppo il calcio è fatto di episodi, e rispetto all’ultima esibizione interna con l’Agropoli, non è cambiato nulla sotto l’aspetto tecnico e dell’impegno dei calciatori. Oggi, almeno, il nostro avversario ha tirato in porta e ci ha impegnato, ma l’Agropoli ha pareggiato senza mai tirare in porta e questo mi ha fatto rabbia - poi con un pizzico di polemica tiene a sottolineare - Purtroppo, quando non si riesce a vincere, piovono inopportune le critiche, ma si avanti con le mie idee, perché sono abituato a fare sempre così. Ho tanti giocatori a disposizione, e li predispongo secondo i miei piani tattici, l’importante che si facciano trovare pronti». – Adesso c’è la sosta di campionato: opportuna oppure no? «Per certi versi è opportuna, perché mi consente di recuperare alcuni calciatori, come Bonaffini, Dentice e Chiavaro che sono infortunati. Per questo motivo, concederò un giorno in più di riposo. Si riprenderà mercoledì prossimo, e poi domenica a riposo». Peppe Savanarola: «Quando c’è la serenità e la tranquillità interiore, si può fare di tutto, ed il passaggio per Longoni è stato dettato da tutto questo. Siamo sulla buona strada, e dobbiamo continuare a lottare per tutta la stagione»”. La squadra di Pippetto Romano chiude il match con i tirrenici dopo appena trenta minuti Il Noto bussa 7 volte alla porta dell’Orlandina Salvezza vicina. Terza vittoria consecutiva, non accadeva da due anni. Montalto distanziato di sei punti NOTO ORLANDINA LA RETE REALIZZATA DA COCUZZA DOPO NOVE MINUTI DI GIOCO LA SECONDA PERLA DELLA GIORNATA DELL’ATTACCANTE NETINO 7 0 NOTO (3-5-2): Ferla sv (5’ st Paladino 6); Cassandro 6, Cucinotta 6, Peluso 6; Marino 6 (1’ st Lentini 6), Primo 6, Saluto 7,5 (1’ st Leone 6,5), Butera 7, Cordeddu 6,5; Cocuzza 8, Kabangu 7. All. Romano. (A disp.: Novello, Rizza, Caci) ORLANDINA (4-4-2): Taranto 6,5; Giampietruzzi 5, Zingales 5 (5’ st Rocchetta 5,5), Masiello 5, Frontino 5; Paolino 5,5 (1’ st Loghin 5,5), Caruso 5,5 (1’ st Sgrò 5,5), Vitanza 6, Avella 5,5; Placido 5, Di Giglia 5,5. All. Mazzullo. (A disp.: Santaromita, Ferro, Falcone, Reale). ARBITRO: Nicoletti di Catanzaro 6. Assistenti: Barbagallo di Acireale 6, Musumeci di Catania 6. RETI: 9’ e 19’ Cocuzza, 23’ Butera, 28’ e 38’ Saluto, 40’ Kabangu; 25’ st rig. Leone. NOTE: spettatori presenti circa duecento. Nessun ammonito. Calci d’angolo 7 a 0 in favore della squadra di casa. PALAZZOLO. Vince in scioltezza il Noto, che infila la terza vittoria consecutiva, cosa che non succedeva dal campionato 2012/2013, e accorcia le distanza dalla zona salvezza. Adesso sono solo quattro i punti di differenza con la Battipagliese, che attualmente occupa l’ultima posizione utile per non disputare nemmeno i play out. Di contro, grazie alla vittoria di ieri, i granata hanno distanziato il Comprensorio Montalto di altri tre punti, portando a sei punti la distanza dalla penultima posizione in classifica, che vorrebbe dire retrocessione diretta. Si fanno un po’ di conti in casa granata, anche perchè parlare della sfida contro il fanalino di coda Orlandina da un punto di vista tecnico non avrebbe tanto senso. Un risultato rotondo, un 7 a 0 rifilato ai ragazzi di mister Santo Mazzullo che sono usciti tra gli applausi dei pochi spettatori presenti sugli spalti dello stadio palazzole- se. Una partita che non c’è stata, e questo lo si sapeva già in partenza. Nonostante in settimana si era cercato di far finta di niente. L’Orlandina imbottita di giovani, si è presentata a Palazzolo onorando lo sport e il calcio, onorando l’impegno, recitando purtroppo per loro un copione già scritto. Il Noto ha sbloccato la partita, dilagando già nel primo tempo, per poi fermarsi. Come è giusto che sia. Vincere 7 a 0, o con qualche gol di più, non cambia la vita e nemmeno la classifica. Cambia però le statistiche: quella di ieri rappresenta la vittoria più larga del Noto della sua recente storia. La situazione di equilibrio è durata solo nove minuti. Tanto ci ha impiegato Cocuzza per trovare la via del gol. Ieri capitano per l’assenza di Rizza - ne avrà almeno per un mese - il numero dieci del Noto si è involato solo verso la porta dei messinesi, sfruttando un filtrante dello spagnolo Primo, e depositando in rete. Dopo dieci minuti, al 19’, Cocuzza raddoppia, saltando direttamente l’estremo difensore e appoggiando alle sue spalle a porta sguarnita, su assist del giovane Saluto. Tenue la risposta degli ospiti, con il tecnico Mazzullo che fino all’ultimo minuto della partita ha dispensato parole e indicazioni a suoi. Al 23’ il Noto cala il tris con Butera, il più lesto a risolvere una mischia sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il Noto, prima dell’intervallo, riesce addirittura a trovare il gol per altre tre volte, chiudendo il primo tempo con un tennistico 6 a 0. Al 28’ e al 38’ doppietta per il giovane Saluto, il primo su assist di Butera, e il secondo dopo una bella azione personale di Kabangu, sull’out di destra dell’attacco netino. Giovane Kabangu al 40’ chiude i conti. Per lui secondo gol consecutivo. OTTAVIO GINTOLI LE ALTRE PARTITE DUE TORRI COMPR. MONTALTO 1 0 DUE TORRI: Ingrassia, Cassaro, Pitarresi, Calafiore, Fantino (74’ Cardaci), Tricamo, Cicirello, Provenzano, Puntoriere, Scolaro, Compagno (46’ Scaffidi Argentina). All. Antonio Venuto. MONTALTO: Ramunno, Maglione, Musacco, Mazzoleni Dos Santos, Itri (5’ Gifuni), Buono, Bilello (73’ Canale), Nanci, Le Piane (60’ Sorrentino), Manfrè, Quintoni. All. Marco Nappi. ARBITRO: Enrico Leo di Roma. Assistenti: Filippo Luca Scannella di Caltanissetta e Federico Principato di Agrigento. RETE: 84’ Cassaro. TORRECUSO HINTERREGGIO 2 1 TORRECUSO: Minichiello 6; Di Maio 6, Monti 6,5, Astarita 6, Fabozzi 6,5; Aracri 7, Wade 6 (10’ st Iadaresta 7), Pecora 6; Zerillo D. 6,5 (29’ st Furno 6), Perna 7 (37’ st Pagano ng), Galizia 7. All. Dellisanti. HINTERREGGIO: Parisi 6; Scoppetta 6, Cianci 5,5 (28’ st Filidoro 5,5), Papasidero 5,5, Morabito 4,5; De Marco 5, Forgione 6, Corso 5,5, Lavrendi 5; Crisalli 6 (28’ st Manganaro 5), Gallon 5 (22’ Spanò 5,5). All. Ferraro. ARBITRO: Paterna di Teramo 6. RETI: pt 26’ Crisalli (H), 45’ Perna (T); st 13’ Iadaresta (T). SORRENTO AGROPOLI 1 1 SORRENTO: Lombardo 7; Gabbiano 6, Ferrara 6,5, Noto 6,5, Raimondo 7; Ferraro 6, Lalli 6,5, Schiavone 7, Polichetti 6 (42’ st Elefante ng); Viscido 5,5 (29’ st Avagliano 5,5), Esposito R. 5.5 (48’ st Caldore ng). All. Chiancone. AGROPOLI: Maiellaro 6; Viscardi 6, Panini 7, Cuomo 7, Russo 6; Alleruzzo 6 (17’ st Arena 6), Esposito G. 5,5, Berretti 5,5; Canotto 6 (21’ st Capozzoli 6), Tarallo 5,5, Ragosta 7 (39’ st Clara ng). All. Rigoli. ARBITRO: Palermo di Bari 6. RETI: pt 5’ Ragosta (A); st 3’ Schiavone (S). ROCCELLA RENDE 1 3 ROCCELLA: Belcastro 6; Pastore 6, Coluccio 6, Pizzoleo 6; Odwige 6, Laaribi 6, Franco 6 (27’ st Minici ng), Criniti 6 (2’ st Calabrese 6), Maiese 6; Carbone 6, Khoris 6. All. Galati. RENDE: De Brasi 7,5; Ruffo 6,5, Musca 7, Ginobili 7, Crispino 6,5; Fiore 7, Benincasa 6,5; Gigliotti 6,5, Caruso S. 6,5, Piromallo 6; Caruso F. 6,5 (22’ st Zangaro 7). All. Trocini. ARBITRO: Meraviglia di Pistoia 6. RETI: pt 22’ Caruso F. (Re), rig., 26’ Khoris (Ro), 34’ Musco (Re), rig.; st 28’ Caruso S. (Re). NOTE: pomeriggio freddo. NEAPOLIS MARCIANISE 0 2 NEAPOLIS: Liccardo 6; Accardo 5,5, Nocerino 6, Allocca 5,5, Della Guardia 5,5; Perna 5, (1’ st D’Auria 5,5), Liccardo 5,5, Sekkoum 5,5, Manzo 5,5; Prisco 6, Moxedano 6,5. All. Mandragora. MARCIANISE: Barone 7; Ciano 7, Giordani 7,5, Lagnena 7, Ciocia 7; Partipilo 7, Temponi 7; Conte 6,5 (20’ st Tenneriello 6), D’Anna 7, D’Ursi 8; El Ouazni 6,5 (46’ st Sparaco ng). All. Sanchez. ARBITRO: Fichera di Catania 6 (assistenti: Sifonetti e Catalano). RETI: st 18’ Giordani, 23’ D’Anna. FRATTESE TIGER BROLO 2 1 FRATTESE: Vitale 6; Costanzo G. 6, Petrarca 6,5, Spinelli 6,5, Mora 6; Buondonno 6, Costanzo C. 7, Bonavolontà 6; Corace 6 (39' st Damiano ng), Marotta 6, Celiento 7. All. Grimaldi. TIGER: Mannino 6; Perricone 5, Kouadio 5, Patti 5, Falanca 4,5; Lupo 5,5, De Cristofaro ng (17' pt Addamo 5,5; 18' st Librizzi 4), Bica Badan 5,5; Saani 6, Di Senso 5,5, Sparacello 5,5. All. Bellinvia. ARBITRO: Politi di Lecce 6 (assistenti: Cortese e Paglianiti). RETI: pt 32’ Costanzo C. (NF), rig.; st 5’ Saani (TB), 9’ Celiento (NF), rig. NOTE: pomeriggio freddo e ventoso. BATTIPAGLIESE GIOIESE 0 3 BATTIPAGLIESE: De Marino 6; Aprile 6, Garofalo 6, Corbo 6,5, Giordano 6; Aufiero 6, Compierchio 6, Scuotto 6, Signorelli 6; Leone 7, Minnucci 6. All. Condemi. GIOIESE: Panuccio 6; Cosoleto 6, Gambi 6, Somma 6, D’Angelo 6; Taverniti 6,5, Crucitti 6, Vitale 6, Manfrellotti 6; Zampaglione 6, De Angelis 6. All. Viola. ARBITRO: Zufferli di Udine 6,5. RETI: pt 10’ D’Angelo; st 14’ Manfrellotti; 44’ Capria. NOTE: giornata fredda, terreno di gioco in buone condizioni. Ammonito Aprile. Espulsi Garofalo e Signorelli. LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 36. lo SPORT Eccellenza - girone B DECIDONO GLI EPISODI. Molti dubbi su un gol annullato a Panatteri per un presunto fallo di mano dello stesso giocatore Il Modica vende cara la pelle ma deve arrendersi allo Scordia MILAZZO FERMATO IN CASA Cristiano Parisi. Suo il gol su assisit di Mangano che ha permesso all’Igea Virtus di riacciuffare il Milazzo Gol in apertura poi il raddoppio su un contestatissimo rigore MODICA SCORDIA LE PAGELLE 0 2 MODICA GIANNÌ NASSI IABICHELLA ROSI PIANESE RAVALLI ORLANDO CONTI GUGLIOTTA PANATTERI FILICETTI OKOLIE OSTENTA MODICA: Giannì, Nassi, Iabichella, Rosi, Pianese, Ravalli, Orlando Conti (57’ Ostenta), Gugliotta, Panatteri, Filicetti, Okolie. A disp. Di Pasquale, Adamo, Gozzo, Sabellini, C. Paolino. All. Gianluca Filicetti. SCORDIA: Fagone, Russo, Tarantino, Privitera, Diop, Bertolo, Crisafulli, Zumbo, Ousmane (88’ Serafino), Cocimano (83’ Marziale), Rametta (73’ Bellino). A disp. Cultrera, Cannatella, Gallipoli, Castiglia. All. Natale Serafino. ARBITRO: Francesco Carrione di Castellammare di Stabia RETI: 12’ Ousmane, 86’ Bertolo N OTE: pomeriggio soleggiato; spettatori 350 circa (una cinquantina al seguito dello Scordia); angoli 6-1 per gli ospiti; ammoniti: Pianese (Modica); Rametta, Privitera e Ousmane (Scordia). 7 6,5 6,5 7 7 6,5 6 6,5 7 7 6,5 6 SCORDIA 6,5 6,5 7 7,5 7,5 7,5 6,5 7 8 6,5 6,5 6,5 6 FAGONE RUSSO TARANTINO PRIVITERA DIOP BERTOLO CRISAFULLI ZUMBO OUSMANE COCIMANO RAMETTA MARZIALE BELLINO MODICA. Umori opposti al triplice fischio del direttore di gara. Alla felicità dei calciatori dello Scordia si contrappone la delusione ed una certa amarezza –anche per il doppio svantaggio subito- dei rossoblù locali; pur nella consapevolezza che gli ospiti hanno dato qualcosa in più nel corso dei 90’ e la loro vittoria può essere accettata. Nell’entourage rossoblù il più deluso è il vice presidente Sebastiano Failla che –pur ammettendo che gli ospiti avrebbero vinto in ogni caso- non ha condiviso alcune decisioni del direttore di gara e lo dice apertamente. Quanto alla gara, la formazione allenata da Natale Serafino ha messo sul piatto della bilancia –o per meglio dire sul terreno di gioco- le proprie potenzialità tecnico/tattiche che alla fine hanno fatto la differenza con la squadra di Gianluca Filicetti; che nel corso del primo tempo ha sofferto oltre quanto Nella foto in alto il calcio di rigore trasformato da Bertelo. In basso una fase di gioco a centrocampo lecito attendersi le giocate della vice capolista. Ed infatti già al 9’ gli scordiensi sono vicinissimi al vantaggio con Ousmane, ma Ravalli allontana il pallone quando stava per varcare la fatidica linea di porta. Il vantaggio è, comunque, rinviato di qualche minuto ed al 12’ è lo scatenato centravanti ospite a depositare in rete il pallone dopo un errore di Ravalli. 3’ dopo ancora Ousmane impegna Giannì in una parata a terra. Subito dopo gol annullato al Modica COLPACCIO ESTERNO. GI. CA. –lo aveva segnato Panatteri- per un presunto fallo di mano dello stesso realizzatore. Poi, lo Scordia rallenta il ritmo ma mantiene sempre la superiorità nei confronti del Modica che tenta di superare i difensori ospiti con lunghi lanci che, erano però, facile preda dei centrali difensivi ospiti e con Diop in particolare. I primi 45’ si concludono senza latri sussulti e azioni degni di particolare notazioni. Nel secondo tempo si attende l’11’ prima di vedere un pallone indirizzato nello specchio della porta ed è Rametta a farsene interprete. Sulla ripartenza sono i rossoblù locali a farsi pericolosi con un’azione in velocità da Filicetti per Rosi e cross al centro per Panatteri o Okolie che, però, non arrivano in tempo sul pallone. Rispondono gli ospiti al 17’ con un’azione simile; il pallone viaggia da Crisafulli per Rametta che apre sulla sinistra per Zumbo che entra in area di rigore del Modica ed effettua un tiro in diagonale che attraversa tutto lo specchio della porta di Giannì e termina sul fondo. Ci prova Filicetti (19’) dalla distanza, pallone alto sulla traversa. Al 25’ è Rosi a crossare al centro per Panatteri, libera di testa Diop. Punizione per il Modica (28’) sulla tre quarti e il pallone da Filicetti è indirizzato su Panatteri che con un tiro al volo sfiora l’incrocio dei pali. Scordia vicino al raddoppio su azione di calcio d’angolo al 36’, il colpo di testa di Bertolo sfiora il palo alla destra di Giannì. Al 40’ l’episodio contestato -dai calciatori in campo e dai dirigenti negli spogliatoi- per un pallone che scende “a campanile” ed incoccia un braccio di Pianese. Per l’arbitro è calcio di rigore (ma non ammonisce il difensore) che Bertolo trasforma con freddezza alla sinistra dello spiazzato Giannì. C’è il tempo per un calcio di punizione dal limite dell’area di rigore ospite (pallone respinto di pugni dal portiere fuori dalla propria area), ma il pallone calciato da Filicetti termina di poco alto sulla traversa. Poi, in contropiede gli ospiti creano le condizioni per realizzare il terzo gol. Marziale crossa per Crisafulli che tira debole e Giannì para, mentre lo stesso Marziale (ex calciatore del Modica) colpisce il palo alla destra di Giannì. GIOVANNI CALABRESE Pari che sa di beffa nel derby con l’Igea MILAZZO IGEA VIRTUS 1 1 MILAZZO: Di Dio (59’ Sanfilippo), Calderone, Laquidara, Ciccone (59’ Mangano), Dall’Oglio, Parisi, Costa (71’ Isgrò), Alosi, Vitale, Camarda, Mento. A disposizione: Russo, Gualdi, Impalà Rotuletti. All. Perdicucci. IGEA VIRTUS: Galipò, Ravidà (81’ Pino), Di Stefano, Benenati, Cardia, Lanza, Genovese A., Serraino, Di Salvo (85’ Accordino), Biondo, Isgrò. A disposizione: Scibilia, Paratore, Pandolfo, Genovese P., Mamone. All. Raffaele. RETI: 45’ Isgrò, 76’ Parisi Le troppe assenze per squalifica hanno penalizzato la squadra di Perdicucci MILAZZO. Era ormai un ricordo il sapore del derby, così due storiche formazioni siciliane, in rappresentanza di Milazzo e Barcellona, dopo tanti anni si sono ritrovate a duellare in campo e ordinatamente anche sugli spalti. Purtroppo, è stato un derby non esaltante dal punto di vista del gioco e dello spettacolo, quindi, l’1-1 finale ha accontentato le due squadre ed i relativi supporter. Tante le assenze lamentate, soprattutto tra i padroni di casa che dovevano fare a meno degli squalificati Ancione, Venuti, Messineo, D’Anna e Salmeri, mentre tra i barcellonesi, se mancava lo squalificato Carrello e gli infortunati Crinò e Frassica, si poteva contare sui rientri di Biondo, Di Stefano, e Lanza. Insomma un Milazzo un po’ rabberciato, specialmente nel reparto avanzato. Questo ha condizionato i padroni di casa che hanno finito per concedere campo agli igeani. Impennata nel gioco solo sul finale di tempo con una progressione di Serraino e tiro bloccato da Di Dio e sul ribaltamento di fronte con il tiro di Costa, servito da Mento, che si schianta sul palo e poi viene abbrancato dal portiere Galipò. Quando mancano pochi secondi ala fine del primo parziale, l’insistenza di Serraino su un pallone proveniente dalla destra ed una serie di rimpalli favorevoli, fanno si che Isgrò, a due passi dalla porta, abbia la possibilità di infilare in rete all’altezza del primo palo. Il Milazzo viene penalizzato oltre i propri demeriti e a inizio ripresa, con un campo resosi ancor più pesante dalla pioggia che ricomincia a cadere, è costretto a rincorrere il risultato. Il pari giunge al 76’ e trae origine da una punizione di Alosi, colpo di testa di Mangano e zampata vincente di Parisi. Nel giro di 2’ il Milazzo si trova in 9 per le espulsioni di Mangano e Calderone, ma il risultato rimane bloccato sul pareggio. GIOACCHINO LO PRESTI La squadra di Pannitteri risponde nel migliore dei modi alle polemiche di inizio settimana Paternò, vittoria che vale il doppio Punti pesanti. Preziosissimo il successo contro una diretta rivale nella corsa per la salvezza CITTÀ DI ROSOLINI PATERNÒ 0 3 CITTÀ DI ROSOLINI: Fornoni, Guarrasi, Brancato, Monaco (46’ Lorefice), Cosenza, Ulma, Di Dio (85’ Stracquadanio), Pizzo, Carbonaro (81’Zarouali), Implatini, Ricca. All. Orazio Trombatore. PATERNÒ: Polessi, Genovese, Isaia, Lo Verde (63’ Ricciari), Cannavò, Tornatore, Olivieri (74’ Corallo), Santangelo, Scariolo, Fayè, Rinaldi (80’ Furnari). All. Franco Pannitteri. ARBITRO: Alessandro Cutrufo di Catania. RETI: 5’ e 47’ Scariolo, 73’ Rinaldi Christian Scariolo autore di una doppietta. Nella foto sotto l’allenatore Franco Pannitteri BATTUTA LA CASTELBUONESE. ROSOLINI. Colpaccio del Paternò che rifila tre reti al Rosolini e torna alla vittoria che mancava oramai da quattro turni. La formazione etnea di Ciccio Pannitteri, capitalizza al meglio le occasioni create a discapito di un Rosolini volenteroso ma poco incisivo in avanti, spazzando in un sol colpo le polemiche di inizio settimana contro la propria tifoseria che ha portato alla clamorosa decisione della presidentessa Amato di negare agli ultras l’accesso in curva da qui a fine stagione. Vittoria questa, che vale doppio perché permette al Paternò di andare avan- ti negli scontri diretti proprio contro una diretta concorrente alla salvezza. Per il Rosolini invece, è crisi nera. Pronti via e ospiti subito in vantaggio dopo appena cinque minuti. Cross di Olivieri, l’ex di turno Scariolo colpisce di testa e, complice uno scivolone di Fornoni, porta avanti i suoi. Il Paternò, al secondo dei quattro minuti di recupero, colpisce per la seconda vola e ancora con Christian Scariolo. Lancio in profondità dalle retrovie, la difesa granata si fa sorprendere e per l’attaccante etneo è un gioco da ragazzi battere Fornoni in uscita disperata. Nella ripresa, il Rosolini cerca di intensificare gli attacchi alla ricerca di un’insperata rimonta, ma le idee sono confuse e la frenesia la fa da padrone. Al 51’ Implatini supera in velocità due uomini, assist in area per il neo entrato Lorefice ma Polessi blocca. Al 62’ il solito Implatini addomestica palla a limite e scarica una gran tiro che lambisce la traversa. Al 73’. Scattato sul filo del fuorigioco, l’attaccante rossoblù si invola verso la porta ed entrato in area, batte per la terza volta l’incolpevole Fornoni. LUCA NIGRO Incrementato il vantaggio in una partita forse decisiva ai fini della qualificazione ai play off Prodezza di Carbonaro spinge il Viagrande Pallonetto millimetrico. Intuito e tecnica del giocatore etneo che beffa il portiere ospite Ilardi VIAGRANDE CASTELBUONESE 1 0 VIAGRANDE: Colonna, Abate, Mauro (41’ Mazzarino), Platania, Cristaldi, D’Arrigo, Buda (46’ Giulio), Strano (90’ D. Grasso), G. Grasso, Carbonaro, Scapellato. A disp: Ravasco, Iacobello, Laudani, Grazioso. All. Sanginisi (Buttò, squalificato). CASTELBUONESE: Ilardi, Balistreri, Giglio, Inguglia, (75’ Comparato), Lipari, Speciale (87’ Sorrentino), Megna, Cardinale, Totaro, Elamrauoi, Li Castri (37’ Mercanti). A dispos: Cicero, Montesanto, Schillaci, Di Scala. All. Mutolo. ARBITRO: Selmi di Acireale RETE: al 65’ Carbonaro VIAGRANDE. C’è voluta una prodezza di Antonino Carbonaro (che fortifica il bottino di reti sin qui realizzate), per mandare al tappeto la forte Castelbuonese e consolidare la posizione nei play off, portando a 6 lunghezze il vantaggio proprio sulla squadra di Mutolo. E’ stata una gran bella partita, davvero, giocata a viso aperto fra due squadre che godono ottima salute e possono contare su una rosa di giocatori generosi che non lresinano le energie per l’intera durata della contesa. Gara maschia, vibrante, con trame di gioco avvincenti, di quelle, per intenderci, che riconciliano il pubblico con il gioco del calcio. Peccato che i veri tifosi del Viagrande sono una decina: la squadra del presidente D’Agata, infatti, meriterebbe maggiore attenzione. I locali presentano subito le loro creden- ziali con un gran tiro di Grasso dalla traiettoria diabolica che finisce d’un soffio a lato e con una perfetta triangolazione StranoScapellato-Carbonaro e girata di testa di G. Grasso che incoccia il braccio di un difensore (l’arbitro fa continuare). Gli ospiti non son da meno: sulla fasce Giglio e Speciale vengono serviti a pennello e smistano su Totaro e Elmraoui; questi si frappone involontariamente ad un potente tiro di Totaro a porta vuota. Svarione di Ilardi, palla in angolo sui cui sviluppi (al 21’) G. Grasso, di testa, gira in rete, ma l’arbitro annulla su segnalazione del sig. Messina. Lo scatenato Scapellato costringe Ilardi a salvarsi in angolo e, sull’altro fronte è Li Castri, su invito di Megna, a scaricare un bolide a volo, con ottima respinta di Colonna. Li Castri si infortuna ed è costretto ad abbandonare il campo. Al 43’ Cardinale, direttamente dal corner cerca di infilzare Colonna che interviene, respingendo sul palo il pallone che schizza fuori. Giglio urla contro l’arbitro, questi però allontana l’incolpevole tecnico locale Sanginisi. Nella ripresa Giulio sostituisce Buda, il centrocampo del Viagrande si fortifica e in difesa Gianluca Cristaldi e Ciccio D’Arrigo svettano come ai bei tempi, con Platania che placca lo sgusciante Elamraoui: tre tentaivi di andare in porta co Scapelliti, Mazzarino e G. Grassso e poi la “perla”della giornata con Carbonaro che raccoglie dalle retrovie, ospiti sbilanciati all’attacco, pallonetto millimetrico con Ilardi fuori dai pali e palla nel sacco. PAOLO LICCIARDELLO Antonio Carbonaro, autore della rete che ha deciso la partita. Nella foto in basso l’abbraccio tra i giocatori del Viagrande dopo il gol LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 lo SPORT .37 Eccellenza - girone B UN DERBY APPASSIONANTE. Si spezza la serie utile dei granata che si sono opposti con coraggio agli aretusei LA SVOLTA Nelle due foto a sinistra la punizione calciata da Mascara che dà la vittoria al Siracusa. A destra il fallo di Cocuzza su Contino, punito dall’arbitro con l’espulsione del giocatore granata. Una decisione che ha fatto infuriare l’Acireale [FOTOSERVIZIO F. BARBAGALLO] Siracusa, ad Acireale un colpaccio firmato Mascara Decisiva alla fine del primo tempo una delle solite e diaboliche punizioni dell’ex rossazzurro FRANCO ANASTASI ACIREALE. Vince il Siracusa al termine di un confronto tutt’altro che spettacolare e rimane saldamente al comando. La squadra acese, dopo una serie di risultati utili che l’hanno portata in zona play off, era attesa dalla prova della verità in cui fra l’altro doveva riscattare la pesante sconfitta subita all’andata. Purtroppo, per i granata di Salvo Ricca (squalificato), le cose sono andate diversamente; a vincere è stata la formazione aretusea tutt’ora imbattuta in trasferta. Probabilmente, nell’economia di gioco granata, l’espulsione di Cocuzza, al 41’ del primo tempo, ritenuto (forse a torto) ultimo uomo quando ha commesso il fallo su Contino, ha pesato più del dovuto quando ha cercato di recuperare il risultato. I giocatori dell’Acireale, sorretti anche da un tifo infernale, tornato quello dei vecchi tempi, forse hanno risentito in maniera eccessiva il peso della responsabilità di fare risultato a tutti i costi tanto è vero che sono apparsi nervosi, una tensione che non li ha fatti ben ragionare. La squadra di Peppe Anastasi, da parte sua, ha fatto la sua onesta partita, badando soprattutto a non scoprirsi, colpendo con Mascara che, dopo il fallo con relativa espulsione di Cocuzza, ha sfruttato in pieno l’occasione segnando imparabilmente il gol-partita scavalcando la barriera. Ha avuto ragione il difensore centrale aretuseo Davide Pettinato quando, in fase di pronostico, ha sostenuto che questa non era partita da giocare, ma da vincere. Sì, perchè il Siracusa ha badato soltanto a controllare il match e, una volta passato in vantaggio, a difendere il risultato, aspettando di colpire in contropiede. ACIREALE -SIRACUSA 0-1 ACIREALE: Arcoria; Raneri, Sardo, Truglio (86’ Parachì), Cocuzza, Ricca; Godino (67’ Barberi), Messina, Frittitta, Sciré, Maimone. A disp: Romano, Lopez, Gatto, Bonnici e Sinatra. All: Salvo Ricca (in panchina Tommaso Zanghì). SIRACUSA: Vitale; Liistro, Santamaria, Arena, Orefice, Pettinato; Mascara (53’ Fichera, 94’ Zappalà), Palermo, Contino, D’Agosta (67’ Grasso), Santanna. A disp: Pandolfo, Carpinteri, Scarano e Strano. All: Giuseppe Anastasi. ARBITRO: Biffi di Bergamo (Di Paola e Picciolo di Catania). RETE: 43’ Mascara. NOTE: 2500 spettatori, terreno di gioco disastroso. Espulsi 41’ Cocuzza per fallo da ultimo uomo e 92’ Contino Leader. La squadra di Anastasi, oltre a conservare l’imbattibilità in trasferta, resta sempre al comando Nel secondo tempo con la sua squadra in 10, l’allenatore acese ha ridisegnato lo schieramento difensivo spostando Raneri al centro, Sardo a destra e Maimone arretrato esterno di sinistra, lasciando in avanti soltanto Frittitta, che in precedenza era stato assistito dallo stesso Maimone, migliore giocatore granata. E passiamo a qualche cenno di cronaca. Erano passati appena 30 secondi e Maimone ha avuto la palla buona per segnare ma l’azione è sfumata. Lo stesso Maimone al 2’ con un gran tiro, ha impegnato Vitale a una respinta; la sfera è pervenuta a Frittitta, che ha insaccato, ma era in fuori gioco. Il primo tentativo ospite, si fa per dire, al 17’ con un tiraccio di Santamaria, che era più che altro un rinvio. Finisce fuori al 25’ una punizione in diagonale di Maimone, mentre al 28’, su tiro da fermo di Mascara, Ricca sfiora l’autogol. Al 31’ Arcoria si rifugia in angolo per deviare una punizione di Mascara mentre al 43’, dopo il presunto fallo da ultimo uomo di Cocuzza, nulla può sulla diabolica punizione dello stesso Mascara. La reazione granata produce un tiro fuori da buona posizione di Godino, su corner dell’ex Paolo Messina. Nella ripresa l’Acireale gioca quasi sempre nella metà campo avversaria. Al 6’ finisce a lato una punizione di Maimone. Al 79’ assist di Grasso per Fichera che calcia a colpo sicuro, ma Ricca salva in angolo. All’87’ Vitale sventa in angolo una punizione di Messina, mentre nel recupero lo stesso portiere ospite si esalta per ribattere l’unica vera conclusione che l’altro ex, Frittitta, è riuscito a scagliare. Prima del triplice fischio a Maimone non riesce la deviazione vincente su traversone di Parachì. Era destino. LE PAGELLE ACIREALE 6 SIRACUSA ARCORIA Quando è stato chiamato se l’è cavata bene. Nulla da fare sul gol incassato. 7 VITALE Forse un po’ teatrale ma, con la solita sicurezza, in chiusura, salva la vittoria. 5,5 6 LIISTRO Ha avuto la consegna di non 6,5 6 5,5 6 ARENA Il disastroso terreno di gioco non 6 7 OREFICE Dalle sue parti non si “acchiappa” RANERI Sia a destra che poi al centro della difesa ha giocato una buona partita. SARDO Sugli esterni bassi ha mostrato grinta e determinazione. TRUGLIO Avrebbe voluto spaccare il mondo ma non era la giornata giusta. COCUZZA Aveva cominciato bene su Contino, ma il “rosso”, che forse non c’era, è costato caro alla squadra. 5,5 RICCA Da capitano dovrebbe dare l’esempio e invece è stato nervoso e falloso. 5,5 6 GODINO Soltanto qualche spunto, ma sinceramente troppo poco. MESSINA Ha retto quasi da solo la zona nevralgica del campo con diligenza tattica. 5,5 SANTAMARIA Dalle sue parti non hanno trovato sbocchi i giocatori granata. l’ha aiutato nello smistamento del pallone. nulla, figuriamoci contro un solo attaccante. 7 PETTINATO Ha presidiato la zona con grande sicurezza, quasi mai s’è spinto in avanti. 7 MASCARA Fischiato sonoramente, ma è sempre un giocatore super; uomo del match, ha lasciato il campo con la testa fasciata. 6 PALERMO Non ha badato alle finezze, non era la giornata per i preziosismi. FRITTITTA Una sola conclusione, a tempo scaduto, degna di menzione; per il resto troppo teso e assai spesso in fuori gioco. 6 CONTINO Ha lottato come un leone, ha SCIRÉ Sinceramente si è visto in poche occasioni, ma in pratica non ha mai brillato. 6 D’AGOSTA Sono mancati i suoi guizzi e i 5,5 7 lasciare la difesa e l’ha fatto badando al sodo. MAIMONE Il migliore dei granata, sia in fase di propulsione che difensiva. 5,5 BARBERI Non è entrato in partita. sv PARACHÌ Troppo poco in campo. incassato tanti falli senza mai reagire, ma all’ultimo non ce l’ha fatta. suoi dribbling ma su quel terreno non era possibile. 6 SANTANNA Uno degli ex in campo, ma si è visto troppo poco. sv FICHERA, ZAPPALÀ E GRASSO. FR. AN. FR. AN. SPOGLIATOI AZZURRI. Grande entusiasmo per il colpaccio, ma Mascara predica calma e attenzione «Siamo forti, ma restiamo concentrati» ACIREALE. Gerlando Contino espulso anzitempo aggiunto: “Nessun dubbio, era rosso”. L’Amministratore Delegato del Siracusa, Gaedal direttore di gara Biffi, ha seguito gli ultimi minuti di gara da bordo campo, prima di gioire al tano Albergamo ha parlato di presente e di futu94’. “Era un campo molto difficile ma siamo riu- ro. “Abbiamo incassato tre punti contro una sisciti a uscire con i tre punti, che era quello che gnora squadra, la strada è ancora lunga però, dovolevamo. E’ un passo in avanti verso la vittoria vremo andare ancora a giocare a Castelbuono, a di questo torneo che meritiamo di conquistare”. Giarre e in altri campi ostici, siamo solo a metà dell’opera, ancora tutto è aperto”. Virgilio Vitale, E sul rosso a Cocuzza. “Era fallo netto”. Il tecnico del Siracusa, Giuseppe Anastasi, mo- è stato uno dei migliori in campo per i suoi e negli ultimi minuti è stato fondastra un sorriso sempre cordiamentale. “Sono contento per le, e sembra particolarmente la prestazione della squadra, sereno dopo la vittoria. “E’ stache ha dimostrato di avere gli ta una gara maschia, combatattributi. Su Frittitta e Messina tuta da entrambe le squadre. me la sono cavata – dice sorriEra molto difficile vincere al dendo – qui non era facile, ma Tupparello, ma aver conquiabbiamo vinto”. Vinceremo il stato l’intera posta in palio ci torneo?. “Spero di sì – dice – da morale e consapevolezza abbiamo i mezzi per farlo”. dei nostri mezzi. Eravamo vePeppe Mascara ha deciso nuti per vincere e ci siamo riul’incontro con una prodezza sciti, non sempre accade, e per L’ESULTANZA DI PEPPE MASCARA sensazionale, ed è segnato dal questo dobbiamo essere soddisfatti di noi stessi. Era un grosso ostacolo ma combattimento. Porta infatti un cerotto sullo ziancora c’è il Milazzo, e poi saranno tutte dure da gomo sinistro e lo spiega così. “Sono cose che cavincere. Non dobbiamo mai finire di dimostrare pitano in campo, può succedere”. Poi aggiunge: il nostro valore, altrimenti se abbassiamo la “Il campo era duro, dispiace vedere che una città guardia siamo spacciati. Questa vittoria la dedi- come Acireale che ha fatto grande calcio debba co ai nostri tifosi della Curva Anna, che in setti- giocare su un campo ridotto così male. Adesso mana hanno dimostrato, con un gesto meravi- dobbiamo solo stare attenti a noi, perché solo da glioso, di essere di altre categorie. Sono venuti noi possono arrivare le insidie. Già dai prossimi venerdì al campo di allenamento e hanno tifato, giorni dobbiamo pensare al Milazzo, perché è un cantato acceso fumogeni come fossero allo Sta- campionato equilibrato e non possiamo rallendio per seguire una partita di campionato. Sono tare. ” stati eccezionali”. Sull’azione tanto discussa ha ANDREA CATALDO I GRANATA «Un arbitraggio scandaloso letale l’espulsione inventata» MISTER ZANGHÌ [FOTO BARBAGALLO] ACIREALE. Al triplice fischio, è l’azione da cui è scaturito il gol del Siracusa a tenere banco. Proprio Giuseppe Cocuzza, espulso al 40’ per fallo su Gerlando Contino, dice la sua. “L’arbitro direi che è stato cieco in quell’occasione, io neanche lo tocco l’attaccante loro, che cade solo, e poi comunque non era fallo da ultimo uomo perché Carmelo Ricca che aveva seguito l’azione era più avanti di me. La decisione è stata pesante perché ha condizionato la gara e deciso l’incontro a nostro sfavore”. Anche il segretario della società, Alessandro Ragonese, espulso dalla panchina a partita in corso ritorna sul caso tanto discusso. “L’espulsione è stata inventata, la decisione arriva su un non intervento e il cartellino rosso è stato pesantissimo. L’arbitro in quella decisione è stato poco lucido e ha preso un abbaglio. Ma è stata la direzione di gara che è stata scadente, L’ESPULSIONE DI COCUZZA tutte le decisioni che erano dubbie la terna le girava a favore del Siracusa”. Tutti visibilmente arrabbiati sulla decisione che ha inciso sull’incontro e che il direttore sportivo, Pasquale Leonardo ha commentato così: “La gara è stata subdolamente pilotata, meritavamo noi di fare punti, ma c’è andata male. Loro hanno avuto il calcio di punizione e nient’altro e hanno vinto la partita. Fino a che è così, c’è poco da fare per noi, ma anche per tutti gli altri avversari che il Siracusa incontrerà nelle prossime gare. Meritavamo sul campo di vincere la gara, e anche in 10 contro 11 li abbiamo messi sotto con il nostro gioco. A noi piacerebbe vincere le gare sul campo per questo cerchiamo di dettare il nostro gioco, ma non è per tutti così. L’arbitro ha visto solo lui questo fallo da ultimo uomo, pazienza è andata così. Comunque per noi non cambia nulla, siamo for- [FOTO BARBAGALLO] ti e non abbiamo paura di nessuno. Continueremo per la nostra strada, consapevoli dei nostri mezzi”. Il tecnico Salvo Ricca, ieri squalificato, ha voluto sfogare tutta la sua amarezza. “Ho smesso di giocare a 28 anni perché mi era passata la voglia per quello che avevo visto e adesso a 31 anni sarei intenzionato ad abbandonare tutto. Se hanno già deciso di mandare il Siracusa in D, lo dicano. Non era fallo da ultimo uomo, aveva ragione mister Serafino dello Scordia quando ha detto che contro il Siracusa non si può giocare. Io sono molto orgoglioso della prova dei miei ragazzi ma non sono felice di questo mondo-calcio. Questo non è calcio è un campionato già segnato”. E poi aggiunge: “Ringrazio i tifosi, perché noi forse abbiamo qualche lacuna in campo, ma loro sono tifosi che meritano il professionismo”. A. C. LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 38. lo SPORT Eccellenza - girone B ALL’ULTIMO RESPIRO. Sprecata dal Città di Messina una grandissima opportunità per ritrovare morale e fiducia Giarre in 10, ma arriva il pareggio Punto d’oro. Ci pensa Patti a tempo scaduto a raddrizzare una partita che sembrava ormai perduta GIARRE 1 C. DI MESSINA 1 GIARRE: Nicotra, Di Mauro, Villani, Napoli, Mastronardi (20’ s. t. Mirenna), Cordima, Monteforte (11’ s. t. Aleo), Patanè (34’ s. t. Cartellone), Patti, Nirelli, Leotta. All. Romeo. CITTÀ DI MESSINA: Trovato, Iovine, Fleri, Ballarò (37’ s. t. Giordano), Munafò, Fragapane, Calogero (1’s. t. D’Angelo), D’Arrigo, Matera, Mazzullo (13’ s. t. Ghartey), La Rocca. All. Luigi D’Alessandro. ARBITRO: Augello di Catania R ETI: 72’ D’Angelo, 91’ Patti GIARRE. All’ultimo respiro. Un guizzo in pieno recupero di Rosario Patti regala al Giarre, a lungo in inferiorità numerica, un pareggio strameritato. “Un punto d’oro” lo battezza a fine gara mister Romeo che consente ai gialloblù di archiviare lo scontro salvezza senza danni. Tanta amarezza, invece, per Città di Messina: la vittoria sfumata in extremis, avrebbe dato una scossa alla pesante situazione dei giallorossi. Il primo tempo vola via senza troppo emozioni sino al 40’, quando a conclusione di un’azione offensiva, Nirellisi becca il cartellino rosso per un fallo a gioco fermo (questa la lettura del direttore di gara) su Fragapane. Nella ripresa D’Alessandro prova ad accelerare inserendo Ghartey e D’Angelo il Giarre non si scompone e con l’ingresso in campo del bomber Aleo, non al meglio per una caviglia gonfia, crea tre buone occasioni: Patti calcio alto da buona posizione (11’); Cordima inzucca fuori d’un soffio (19’); Aleo, dal limite, spara so- BATTUTO IL CITTÀ DI VITTORIA Travaglia tiene accese le speranze del Taormina TAORMINA CITTÀ DI VITTORIA 1 0 TAORMINA: Scalia, Mammone, Cannone, Gatto, Ignazzitto, Filistad, Di Bella, Corsaro, Vaccaro (87’ Fichera), Maggioloti (92’ Sturiale), Tropea (54’ Travaglia). A disp. Scardaci, Mirabella, Merlino, Cannizzo, Fichera. All. Raciti. VITTORIA: Bibba, Vittoria (78’ Imbino), Guglielmino, De Guido, Sgambato, Savoia, Guastella, Crisafulli, Santamaria, Commentatore, Esposito (46’ Aliano). A disp. Scalogna, Aquila, Fiorilla, Campoccia. All. Catania. ARBITRO: Leotta di Acireale RETE: 77’ Travaglia DUE FASI DEL MATCH. A SINISTRA OFFENSIVA DEL GIARRE, A DESTRA L’ESPULSIONE DI NIRELLI pra la traversa (23’). Nel momento migliore dei padroni di casa sfonda, paradossalmente, il Città di Messina. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo D’Angelo incorna sul primo palo beffandoNicotra e l’intera difesa etnea (27’). Romeo butta dentro Cartellone e sfrutta la grinta di Villani avanzandolo al fianco del trio offensivo. Il Giarre spinge sul- l’acceleratore e crea due pericoli Cordima e Patti entrambi sventati dall’estremo ospite. Trovato, però, nulla può sulla gran conclusione dal limite scagliata da Patti (su lancio di Cordima) che pareggia i conti; gli ospiti, tuttavia, reclamano per unintervento scorretto di Cartellone su Fragapane, ad inizio dell’azione. TAORMINA. E’ un Taormina che... Travaglia per evitare la retrocessione diretta quello che ieri al “Bacigalupo” ha battuto, 1-0, con un gol del jolly biancazzurro, il Città di Vittoria. I padroni di casa erano obbligati a vincere se volevano tenere acceso un lumicino di speranza per la salvezza e ci sono riusciti, attaccando sin dal primo minuto. Gli ospiti, invece, sono scesi in campo senza pretese, con l’obiettivo di portare il punticino a casa. Certamente tre punti meritati per un Taormina “imbottito” di giovani, allenato da Ezio Raciti, al primo successo da quando siede sulla panchina biancazzurra. Al 77’ arriva il gol-vittoria: Travaglia riceve palla in area e con un bolide trafigge il portiere ospite. La formazione iblea accusa il colpo, mentre il Taormina, nel quarto d’ora finale, si difende bene e incamera tre punti preziosi per la classifica. SARO LAGANÀ LUDOVICO LICCIARDELLO Eccellenza- girone A Vittoria pesante della Sancataldese ad Alcamo LE ALTRE PARTITE Battuto il Gemini senza sforzi il Marsala consolida il primato MARSALA–S. GIOVANNI GEMINI 1-0 MARSALA: Lo Verde, Lombardo, Sammartano, Arnone, Maltese S., Giardina, Genesio, Fina, Testa (88’ Gancitano), Riccobono (77’ Cortese), Convitto (66’ De Vita). All. Rosario Pergolizzi. S. GIOVANNI GEMINI: Chimenti, Lo Giudice (46’ Di Franco), Russo, Cricchio, Priola, Armenio, Di Miceli, Noto, Bruscia, Rappa, Vitello (63’ Consiglio). All. Riccardo Chico. ARBITRO: Fantaccione di Palermo. RETE: 18’ Riccobono. MARSALA. Un gran tiro da circa 25 metri di Vincenzo Riccobono ha dato al Marsala una vittoria per consolidare il primato. In verità non ha offerto molto questa partita che il S. Giovanni Gemini aveva iniziato bene. Infatti al 4’, con una buona azione di rimessa, Rappa aveva tirato da buona posizione ma a lato. Poi, al 7’, si era reso ancora più insidioso con Vitello che, servito in area da Noto, aveva tirato su Lo Verde in uscita; la palla era andata a Di Miceli la cui conclusione era stato respinto sulla linea di porta da Fina di testa. Scampato il pericolo, il Marsala aveva cercato di portarsi dalle parti di Chimenti senza, però, essere preciso nelle conclusioni, almeno fino al 18’ allorché Riccobono ha infilato l’incrocio dei pali della porta avversaria con la predetta conclusione da lunga distanza. A quel punto la partita è un po’ scaduta di tono, perché la squadra di Pergolizzi ha gestito l’incontro senza sprecare energie. Scilluffo è il match winner con una rete per tempo ALCAMO SANCATALDESE 1 2 ALCAMO: Ilario, Di Giovanni (91’ Meo), Falletta, Marino, Di Donato, Licata, Emmolo, Levantino, Gambino, Jimoh, Palazzolo (74’ Di Bartolo). All. Capodicasa. SANCATALDESE: Dolenti, Bello, Di Marco Y., Chiazzese, Di Marco s., Di Marco D., Bruno, Maniscalco, Scilluffo, Balistreri (49’ Lo Grasso) Mulè (91’ Guerra). All. Marcenò. ARBITRO: Ramondino di Palermo RETI: al 27’ Gambino, al 43’ e al 47’ Scilluffo ALCAMO. Seconda sconfitta consecutiva dell’Alcamo, questa volta interna, contro una caparbia Sancataldese che nel secondo tempo ha legittimato la vittoria arginando con molto mestiere e con ordine la scomposta reazione dei bianconeri. Eppure le cose non erano iniziate male per i padroni di casa che al 27’ sbloccavano il risultato con Gambino che al limite dell’area di rigore scambiava con Levantino e lasciava partire in rasoterra che batteva il portiere. Ma la cronaca della ga- SCILLUFFO, AUTORE DI DUE GOL, IN UNA FOTO D’ARCHIVIO ra iniziava al 14’ con la prima vera azione da gol che capitava agli ospiti con Di Marco Y. che dal limite dell’area con un gran tiro impegnava il portiere locale ad una deviazione in angolo. L’Alcamo rispondeva subito al 17’ con Emmolo che con un diagonale impegnava il portiere ospite che si salvava in angolo con l’ausi- lio del palo. Al 24’ un tiro cross di Marino non sorprendeva Dolenti che bloccava la palla. Quindi la rete dei locali descritta sopra e la reazione degli ospiti al 29’ con una punizione di Maniscalco con la palla che subiva una leggere deviazione della barriere e sfiorava il gol. Nel finale del primo tempo al 43’ arrivava il pareggio ospite lo realizzava Scilluffo che ben servito in area con un passaggio filtrante di Balistreri infilava il portiere in uscita. In avvio di ripresa grazie alla doppietta personale di Scilluffo e alla clamorosa papera del portiere locale, che si lascia passare tra le gambe un irresistibile tiro centrale dell’attaccante, la Sancataldese passa in vantaggio. Al 68’ gli ospiti avevano l’occasione di triplicare il vantaggio ma Scilluffo arrivava leggermente in ritardo sul cross dalla destra di Di Marco Y. Un minuto dopo Marino approfitta di un errore difenivo e si presenta tutto solo davanti al portiere che era bravo a neutralizzare la sua conclusione centrale. L’ultima occasione per pareggiare capita a Emmolo al 71’ ma il suo diagonale viene respinto con i pugni da Dolenti. MARIO FERRARA MICHELE PIZZO PACECO-PRO FAVARA 3-0 PACECO: Mistretta, Russo, Grimaldi, Agate, Baiata, Bognanni, Terranova (82’ D’Aguanno), Lamia, Albeggiano (70’ Perricone), Iovino, Marino (75’ Parisi). All. Mazzara PRO FAVARA: Virzì, Costanza, Riccobono, Ballacchino, Romeo, Raimondi, Leone, Cusumano, Cordaro, Lo Coco, Fanara. All. Longo ARBITRO: Giovanni Figuccia di Marsala RETI: Iovino (r) 30’, Lamia 41’, Lamia 69’ PACECO. Netto successo interno del Paceco che supera per 3-0 il Pro Favara e conquista così la terza vittoria consecutiva, centrando anche il nono risultato utile di fila. Una cura firmata Massimiliano Mazzara che sta dando i suoi frutti e che ha portato i pacecoti del presidente Marino dal penultimo posto al dodicesimo posto, a ridosso della salvezza. Padroni di casa avanti al 30’ con un penalty trasformato da Iovino. Il raddoppio giunge 11’ più tardi grazie alla rete messa a segno dal centrocampista Lamia che nella ripresa centra la doppietta andando in gol anche al 69’. Tre minuti più tardi il Pro Favara potrebbe accorciare le distanze con Lo Coco che però dal dischetto si fa ipnotizzare dal portierone di casa Mistretta. GIUSEPPE FAVARA RIBERA-RIVIERA MARMI 2-1 RIBERA: Cascione, Grippi, Margarini, Licata, Lepre, Ciancimino, Lala, Coco (55’ Li Greci), Giaretti (90’ Indelicato), Martorana, Cardovino (70’ Bonocore). All. Talluto RIVIERA MARMI: Longo, Pampalone, Paladino, Calaiò (73’ Liga), Russello (55’ Pirrotta), Gennaro, Messina, Genna, Romeo, Prestia, Salone (80’ Giuffrè). All. Firicano. ARBITRO: Piazza di Palermo. RETI: 2’ Lepre, 30’ Lala, 60’ Paladino RIBERA. Con un arbitro impreciso che rischia di far degenerare la partita, il Ribera riesce a guadagnare i 3 punti e il sesto risultato utile consecutivo, battendo il Riviera Marmi che non è mai pericoloso. I goal. Al 2’ punizione di Licata e testa di Lepre che va in rete. Al 30’ azione personale di Lala che infila il portiere a fil di palo. Al 60’ netta carica di Paladino sul portiere Cascione che segna e l’arbitro Piazza convalida. ENZO MINIO SERRADIFALCO-DATTILO NOIR 2-0 SERRADIFALCO: Buscemi (88’ Ammendola), D’Amico, Ricotta, Firingeli, Di Bella, Ferraro (70’ De Mare), Geraci, Agnello (46’ Haba), Faraci, Alessi, Pastorello. All. Caramanna. DATTILO NOIR: Bevilacqua, Ouertani, Emmolo, Manuguerra, Palma, Lo Piccolo, Licata (75’Messina), Pisciotta (46’ Marrone), Parisi (55’ Benenati), Castiglione, Porto. All. Formisano. ARBITRO: Ganci di Enna. RETI: 65’ Firingeli, 86’ Faraci. CANICATTÌ. Vince meritatamente il Serradifalco 2-0 contro il Dattilo Noir. Al 65’ Firingeli, con un gran tiro dal limite ha portato in vantaggio il Serradifalco che nel finale ha poi raddoppiato con una bella conclusione di Faraci in diagonale. CARMELO LOCURTO In pieno recupero il gol-partita del Mussomeli KAMARAT MUSSOMELI 0 1 KAMARAT: Pellitteri, Reina, Fragapane, Tinnirello, Scrudato, Canzoneri (73’ Petruzzella), Lando Borges (65’ Li Castri), Lo Guasto, Greco, Hader, Giacalone (76’ Di Liberto). All. Renato Maggio. MUSSOMELI: Randazzo, Corso, Scrò, Costantino, Licari, Casisa, Morello (85’ Spoto), Giannola (76’ Calì), Messina, Guastella, Mercurio. All. Lucio Sapia. ARBITRO: Berti di Pavia RETE: 91’ Guastella CAMMARATA. Una rete di Peppe Guastella, l’uomo in più del Mussomeli di questa stagione, realizzata in pieno recupero fa pendere l’ago della bilancia a favore della formazione di Lucio Sapia. Al Kamarat non rimane altro che mordersi le mani per le diverse occasioni non sfruttate a dovere, ed incassare la terza sconfitta di fila. Il match è equilibrato e con diverse occasioni da reti. Al 3’ ci provava il Mussomeli con Messina il suo tiro era sbilenco. Al 10’ Giacalone, si vestiva di egoismo, e invece che servire i compa- gni pronti a mettere in rete calciava alto sulla traversa. Al 35’ Randazzo metteva in angolo un tiro di Giacalone. Al 38’ Guastella serviva Giannola, il tiro del giovane di Sapia usciva di un niente. Nella ripresa erano i due portieri a mettersi in mostra. Al 56’ Pellitteri parava su Giannola. Poi era super Randazzo al 62’ su Greco da due passi. Al 72’ ancora il portiere ospite protagonista sulla conclusione di Mattia Lo Guasto. Al 75’ ci provava Tinnirello, Randazzo si opponeva con decisione. Al 91’ quando il risultato ad occhia- li sembrava cosa fatta ecco arrivare la zampata vincente di Guastella, che sfruttava al meglio un traversone dell’ex Scrò e con un preciso tiro dal limite superava Pellitteri. Finiva così 1-0 per il Mussomeli, che raggiunge il secondo posto con una partita da recuperare. Per il Kamarat la sconfitta suona come un campanello di allarme, anche se i ragazzi di Renato Maggio hanno giocato una buona partita e non meritavano la sconfitta, domenica a Custonaci sarà vietato perdere. TONINO BUTERA Sfuma in chiusura di match la vittoria del Campofranco CAMPOFRANCO MAZARA 2 2 CAMPOFRANCO: Cusimano, Morreale, Immesi, Lo Nigro, Provenzano, Giovenco, Panepinto, Di Leo, Serio, Polito, Minnone (66’ Bellante). All. Restivo MAZARA: Iacono, Alagna, Cammareri, Fontana, Esposito, Pirrone, De Benedictis (55’ Erbini), Lunetto (63’ Accetta), Cimino, Bono (89’ Armato), Impeduglia. All. Terranova ARBITRO: Cumbo di Agrigento RETI: 13’ Polito; 20’ Impeduglia; 75’ Serio; 85’ Accetta CASTELTERMINI. Una bella gara tra due squadre che non si sono risparmiate per un pareggio finale che lascia l’amaro in bocca ai padroni di casa. Una partita tutto sommato ben diretta dal giovane arbitro Cumbo (forse affrettata l’es-pulsione di Polito). Il Campofranco co- POLITO APRE LE MARCATURE SU COLCIO DI RIGORE mincia in avanti con Polito che da due passi non aggancia, risponde Impeduglia che davanti a Cusimano tira debole. Il Mazara costruisce azioni pericolose con Morreale che salva sulla linea e con Cusimano strepitoso due volte su Impeduglia. Passa il Campofranco su rigore di Polito per fallo di mani, ma viene raggiunto da Impeduglia lasciato solo di colpire. Il primo tempo vede le due squadre giocare in velocità e diverse occasioni da rete non vengono con- cretizzate da entrambe le formazioni. Nella ripresa comincia meglio il Campofranco, ma il Mazara regge bene: Alagna salva su Polito davanti la porta, Iacono su Panepinto e ancora il portiere ospite si supera su Minnone mentre Polito sfiora la traversa. Per il Mazara è Bono a sfiorare l’incrocio dei pali prima che il Cam-pofranco passi in vantaggio con un eurogol di Serio dalla distanza che finisce all’incrocio. L’espulsione di Polito fa innervosire il Campofranco che viene raggiunto nel finale in mi- schia con il gol di Accetta. Nei minuti di recupero ci prova il Campofranco con Bellante e Panepinto ma Iacono salva il risultato per il Mazara. RINO PITANZA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA lo SPORT .39 Promozione - girone C UN DERBY INEDITO ED EMOZIONANTE. La squadra allenata da Damiano Proto ha messo in seria difficoltà i lentinesi A sinistra il gol di Signorelli che decide la sfida con l’Atletico Catania; a destra, la gioia del match-winner bianconero. In basso la grande parata di D’Antone su sventola di Randis che salva il risultato [FOTOSERVIZIO SANTI ZAPPALÀ E GIANNI D’AGATA] Leonzio, una faticaccia battere l’Atletico Catania Provvidenziale e implacabile Lino Signorelli che realizza dopo una respinta del portiere etneo ROSARIO SORTINO LENTINI. Torna alla vittoria la Leonzio che mantiene anche la vetta. A decidere il match Lino Signorelli. Un successo dal sapore particolare per la storia che accomuna Sicula Leonzio e Atletico Catania, con la presidenza Proto, sin dai campionati professionistici dei primi anni Novanta, che fa vivere queste gare con quella tensione e quella rivalità da derby. Se da un lato la Sicula Leonzio s’è mostrata ancora una volta la squadra da battere, al di la degli ultimi due mezzi passi falsi, l’Atletico Catania con un tecnico, Damiano Proto, che migliora di domenica in domenica, ha giocato una grande partita. Tra gli assenti il portiere dei bianconeri Peppe D’Antone, infortunato, e capitan Dario Bonelli squalificato; per l’Atletico da forfait in fase di preparazione, Rosario La Marca, che lascia il posto a Spartà al centro della difesa. Buona la partenza degli ospiti con Concialdi che al 5’ tenta di impensierire Dario D’Antone che in tuffo devia in corner. All’11 arriva invece la prima azione della Sicula Leonzio con Signorelli che serve Carbonaro chiuso dal portiere ospite. Su capovolgimento di fronte è Tumiolo per i rossoblù a cercare il gol con una gran botta dalla distanza che sfiora la traversa. Al 21’ Leonzio ancora avanti con Palazzolo autore di una buona azione nonostante il suo tiro non da gli effetti sperati. Al 28’ pericolosi ancora gli avanti bianconeri. Pregevole il colpo d’esterno di Signorelli per Carbonaro che spara sopra la traversa. Al 35’ bianconeri ancora vicini al vantaggio con Carbonaro che si fa ipnotizzare da Farò. LEONZIO-ATLETICO CATANIA 1-0 SICULA LEONZIO: D’Antone D, Lauria, Cerra, Cordova, Costanzo, Fascetto, Palazzolo (82’ Regalino), Platania, Ardizzone, Signorelli (86’ Bonaccorsi), Carbonaro (71’ Sangiorgio). All: Alderisi ATL . CATANIA: Farò, Sanfilippo, Marguglio, Tumiolo, Spartà, Semprevivo, Di Venuto, Minutola (69’ D’Urso), Randis (71’ Ventura), Concialdi, Censabella (69’ Ardizzone). All: Proto ARBITRO: Bonaccorso di Catania; assistenti Palla e Anastasi di Catania. RETI: 56’ Signorelli NOTE: Spettatori 500 circa. Giornata fredda. 90’ espulso Di Venuto per la formazione ospite. Corner: 1-4. D’Antone a un minuto dalla fine salva il risultato parando una punizione dalla distanza battuta da Tumiolo Leonzio che fa fatica sottoporta mentre è ben messa in campo la squadra di Proto. Al 38’ ci prova Cordova su punizione, ma Farò para senza problemi. Dopo qualche minuto, è ghiotta l’occasione di Concialdi che gioca un gran pallone sulla destra, entra in area, calcia di potenza sfiorando il palo. Quasi allo scadere buon traversone di Lauria per Palazzolo che viene chiuso da Spartà. La ripresa comincia con l’Atletico che recrimina per un fallo da ultimo uomo di Fascetto non visto dall’arbitro. Al 48’ è straordinaria l’azione degli ospiti con Di Venuto che dalla sinistra serve Concialdi che da pochi metri imbatte contro un super D’Antone che spizzica quanto basta deviando in corner. Al 56’ il gol della Sicula Leonzio con Signorelli, dopo un’azione di Ardizzone con il pallone respinto da Farò, che a tu per tu con il portiere non sbaglia. L’Atletico non ci sta e al 58’ cerca il pari con Randis autore di un tiro da fuori area che D’Antone para. Al 63’ ci prova Marguglio con una bordata da fuori area che il portiere bianconero respinge. Al 67’ Leonzio vicina al raddoppio. Carbonaro dalla sinistra mette al centro per Ardizzone ma il portiere respinge trovando fortuitamente Signorelli che di prima intenzione calcia con palla salvata sulla linea da Semprevivo. Padroni di casa pericolosi all’84 con Signorelli che serve Ardizzone chiuso da Spartà. Nei minuti finali a seminare il panico ci pensa Sangiorgio che prima serve Ardizzone che sfiora ancora il gol e poi lo stesso centrocampista tenta il tiro dalla distanza che termina sul fondo. All’89’ l’Atletico cerca il pari su punizione dalla distanza di Tumiolo ma D’Antone salva il risultato. LE PAGELLE SICULA LEONZIO ATLETICO CATANIA 6,5 D’ANTONE Buona la prestazione per Dario. 6,5 FARÒ Buona partita dell’estremo difensore Buone parate, grande slancio e qualche parata da applausi. Un vero erede? 6,5 LAURIA Mancano le sue discese ma in difesa è sempre attento e ordinato. Mai una sbavatura. 6 CERRA Rispetta il ruolo e i compiti da uomo di esperienza. Avversari difficili oggi ma prova superata. 7 CORDOVA Prende le chiavi del centrocampo e concede poco a chiunque gli capiti vicino. Palle giocate? Infinite. 6,5 COSTANZO Al centro della difesa fa paura. Non passa nessuno. Che coppia con Ciccio Fascetto. 6,5 FASCETTO Tanto lavoro fatto con maestria concedendo poco agli attaccanti dell’Atletico che cercavano gli spazi giusti 6 PALAZZOLO Ha giocato al di sotto delle sue enormi qualità. Ha messo la firma su qualche azione importante della partita. 6 REGALINO Il poco tempo a disposizione lo sfrutta a dovere per dare il massimo per la propria squadra. 6 PLATANIA Lavora tanti palloni a centrocampo guastando a dovere le giocate degli avversari. 6 ARDIZZONE Non segna ma lotta come un leone. Allo scadere sfiora il gol che avrebbe meritato. Grande cuore. 7 SIGNORELLI Ha sfornato assist, lottato e finalmente ha messo la palla dentro. Un gol da tre punti. Signorelli è tornato? S. V BONACCORSI Gioca solo i minuti finali. 5,5 CARBONARO Non era in partita. Qualche occasione gol che avrebbe potuto chiudere con facilità 6 SANGIORGIO Entra portando scompiglio in campo. Si è fatto trovare pronto ed ha giocato con grande intensità. atletista che si arrende solo a Signorelli. Ottimo su Carbonaro. 6 SANFILIPPO Bravo in fase di copertura e concede poco agli avversari che tentano di passare dalle sue parti con difficoltà. 7 MARGUGLIO Gran bella partita la sua. Uno dei migliori in campo sia in difesa che in attacco sfiorando il gol. 6 TUMIOLO Ordinaria amministrazione in mezzo al campo. Sfiora il gol e tanti palloni giocati contro un avversario ostico. 6,5 SPARTÀ Si fa trovare pronto. Gioca bene e concede poco agli attaccanti bianconeri. Elegante negli anticipi. 6,5 SEMPREVIVO Arcigno in difesa anche se gli avanti bianconeri sono clienti assai difficili. Grande salvataggio sulla linea. 5,5 DI VENUTO Peccato per l’espulsione a fine gara. Prestazione opaca per il calciatore. 6 MINUTOLA Lotta a centrocampo come pochi. Tanti i palloni che passano dai suoi piedi. 6 D’URSO l’ex entra, corre e lotta, ma non è mai pericoloso. Forse, però, doveva essere servito di più. 5,5 RANDIS Un solo tiro in porta. Sempre chiuso da Fascetto e Costanzo che gli hanno reso la domenica difficile. 6 VENTURA Non gioca molto ma cerca di dare il suo contributo alla squadra alla ricerca del pareggio. 7 CONCIALDI Con la palla tra i piedi è sempre una minaccia per la difesa bianconera. Più volte vicino al gol. 6 CENSABELLA Non punge come dovrebbe. Oggi grande lotta contro i difensori bianconeri. 6 ARDIZZONE Poche palle a disposizione per poter dare il suo contributo. R. S. R. S. QUI LEONZIO. Il presidente della società lentinese, Giuseppe Leonardi, non nasconde la sua soddisfazione «La corsa verso la promozione continua» LENTINI. Gara sofferta ma l’obiettivo è stato somma, penso che abbiamo legittimato i tre raggiunto. Continua la corsa in vetta alla punti». Un gol importantissimo, quello siglato da classifica della Leonzio. « Vittoria meritata spiega soddisfatto il patron della società len- Lino Signorelli, un ex della partita. «Gol a parte sono felice per la vittoria, ne tinese - Giuseppe Leonardi - gara sofferta ma alla fine abbiamo ottenuto una vittoria im- avevamo bisogno, abbiamo meritato, dobportantissima contro una buona squadra biamo continuare su questa strada, nulla ci quale l’Atletico Catania, forse la formazione viene regalato, abbiamo anche a tratti sofferpiù in forma del campionato in questo mo- to, ma alla fine abbiamo vinto con grande merito». Arturo Barbagalmento. La Leonzio è vilo, digì lentinese, prova, la corsa verso l’Ecprio con Franco Proto, cellenza continua». oggi patron dell’Atletico Felice anche il diesse Catania, cominciò a dei bianconeri Davide Lentini la sua carriera di Mignemi il quale afferdirigente calcistico nei ma: «Dobbiamo contiprofessionisti negli anni nuare a lottare, sono fe80. «Prova di carattere lice per questi tre punti, da parte della Leonzio nelle restanti giornate che ha vinto con meridobbiamo rimanere seto»ci dice. reni, lavorare tanto e Pierpaolo Alderisi ha dare il massimo in ogni gara, la lotta al vertice è IL TECNICO DELLA LEONZIO PIERPAOLO ALDERISI vissuto la gara agistandosi in panchina e dandiventata agguerrita, Atletico Gela, Gela, Santa Croce, lo stesso do durante tutto l’arco della gara indicazioni Atletico Catania sono squadre che ci daranno ai suoi ragazzi. Il tecnico bianconero ancora una volta ha fatto i giusti cambi e ha guidato filo da torcere fino alla fine della stagione». Nella prima frazione avete sofferto un po’. i suoi al successo. «Tre punti conquistati con «Nella prima frazione i nostri avversari merito, non possiamo permetterci cali di tenhanno giocato bene, ma nella seconda metà sione, nelle prossime nove gare, dabbiamo di gara penso che sia stata la Leonzio a fare la dare il massimo, siamo un ottimo gruppo, lapartita, abbiamo fatto gol con Lino Signorel- vorando possiamo toglierci tutti insieme delli, un salvataggio di un loro difensore sullali- le soddisfazioni». nea sempre su conclusione di Signorelli, inANDREA RAPISARDA QUI ATLETICO CT La rabbia del tecnico Proto «Troppe occasioni sciupate» LA DELUSIONE DI PROTO LENTINI. Un match vibrante, una gara dai tanti significati per il tecnico dell’Atletico Catania, Damiano Proto, figlio del patron della società catanese Franco Proto, che per tanti anni a cavallo tra gli anni 80 e 90 è stato presidente dell’allora Atletico Leonzio con tante buone stagioni tra i professionisti. Il tecnico rossoblù si è innamorato del calcio proprio ammirando i bianconeri trionfare all’Angelino Nobile anni addietro. Il suo ritono allo stadio lentinese è stato amaro, il suo Atletico Catania perde di misura dopo aver disputato una buona gara contro la capolista. «Abbiamo giocato una buona partita - spiega il tecnico Proto - nella prima frazione di gioco abbiamo avuto noi le migliori occasioni da rete con Concialdi ma non le abbiamo sfruttate a dovere e nella ripresa siamo stati puniti». CARBONARO FALLISCE IL 2-0 A TU PER TU COL PORTIERE Atletico Catania che mira sempre a raggoungere i play off. «E’ un nostro obiettivo e lotteremo sino alla fine per raggiungerlo e giocarci le nostre carte in chiave promozione, mancano ancora nove partite alla fine della regular season e ci sono tanti punti in palio. In più siamo anche ai quarti di finale di Coppa Italia e proveremo a vincere questa manifestazione per essere promossi in Eccellenza. Abbiamo comunque dimostrato, anche contro la Leonzio, di essere una squadra forte e compatta». Amareggiato l’esperto centrocampista rossoblù Rosario La Marca, rimasto in panchina il quale spiega: «Ingiusta l’espulsione di Di Venuto nel finale, arbitraggio approssimativo, il loro gol siglato con Signorelli, a mio avviso, in netta posizione di fuorigioco, insomma, sono molto amareggiato per l’esito di questa gara, ma non molliamo, vogliamo far più punti possibili in questa seconda fase di stagione». Antonio Marletta, il digì dell’Atletico Catania è un fiume in piena, se la prende con l’arbitro e con la Lega, rea di aver mandato a dirigere un match importante, un arbitro con poca esperienza: « Così si falsano i campionati - chiosa Marletta - si danneggiano le società, Fascetto nel primo tempo ha commesso un netto fallo da rigore e non è stato sanzionato». Amarezza anche nelle parole di Mario Noto, il preparatore dei portieri atletista: «Gol bianconero in netta posizione irregolare, la Leonzio è stata comunque brava e fortunata, noi continuiamo la nostra corsa verso i play off e in Coppa Italia, vogliamo a fine stagione trionfare anche noi e conquistare l’Eccellenza». AN. RAP. LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA 40. lo SPORT Promozione - girone D RIPRESA TRAVOLGENTE. Tripletta della squadra di Pardo ETNEI SFORTUNATI. A reti inviolate la sfida con il Gela L’Atl. Gela riprende quota Un palo in «zona Cesarini» e il Santa Croce si arrende vieta al Città di Catania dopo 6 vittorie consecutive di superare un’altra big Una squadra rinata. Il portiere ospite Annese sullo 0-0 è Sfida nervosa. Messina, ben lanciato da Garozzo e solo soletto stato bravo a parare il calcio di rigore battuto da Leone davanti al portiere del Gela Pandolfo, ha sciupato l’occasione ATLETICO GELA S. CROCE CAMERINA 3 0 ATLETICO G ELA : Di Martino, Marchese, Brancacci, Pira, Alma, Famà, Mallia (13’st Ascia), Satorini (45’st Falcone), Fiore, Leone (35’st Fraglica), Scerra. A disp: Cacici, Biundo, Cauchi, Turco. All: Pardo. S. CROCE CAMERINA: Annese, Piluso, Nei (38’st Scribano), Ruscica, Basile, Ragusa, Iurato, Buscema, Puma (18’st Scacco), Bonarrigo, Incardona (21’st La Vaccara). A disp.: Barbera, Sheu, Tumino, Buoncompagni. All: Buoncompagni-La Vaccara. ARBITRO: Cusumano di Caltanissetta (Guardalinee: Daquino e Scrofani di Siracusa). RETI: 30’st Brancacci, 43’st Fiore, 47’st Scerra. NOTE: Espulsi Iurato (7’st) e Basile (14’st). Ammoniti: Alma, Famà, Satorini, Fiore, Annese, Ruscica ed Incardona. GELA. L’Atletico Gela torna in quota e ferma la splendida serie utile di sei vittorie consecutive del Santa Croce Camerina. La squadra di Simone Pardo, che usciva da una settimana alquanto complicata (dopo la sconfitta di Palazzolo Acreide c’erano state le dimissioni del direttore-sportivo, Marco Cammarata), è riuscita a ricompattarsi e nonostante l’assenza contemporanea dei suoi due attaccanti titolari (Venniro squalificato e Carfì fuori per motivi di lavoro) ha avuto la forza di aspettare il momento propizio per avere ragione di un ostico avversario. Primo tempo equilibrato con occa- FIORE CONTRASTATO DA BASILE PUMA INSEGUITO DAL GELESE ALMA sioni dall’una come dall’altra parte. Inizia meglio la compagine iblea che dopo 3’ va già in rete, ma l’arbitro annulla. Su azione d’angolo Puma impegna di testa Di Martino, sulla ribattuta Ruscica deposita in rete ma l’arbitro ravvisa una carica sul portiere gelese ed invalida la rete, ammonendo il calciatore ragusano. Al 7’ la replica dei padroni di casa è nella saetta che Pira scaglia direttamente su punizione: Annese deve inarcarsi per deviare in corner. La gara si accende, però, nella ripresa. Al 7’ Iurato lascia in 10 i suoi (espulsione per due ammonizioni rimediate nel breve volgere di tre minuti). Al 14’ l’Atletico Gela ha l’opportunità per portarsi in vantaggio. Basile intercetta con un braccio un pallone proveniente da corner ed è rigore. Il calciatore ospite viene prima ammonito, continua a protestare e si fa espellere, riducendo in 9 uomini i suoi compagni. Dagli undici metri, però, è bravissimo Annese a respingere per ben due volte le conclusioni ravvicinate di Leone (al suo secondo penalty consecutivo sbagliato). In 11 contro 9 è un autentico assedio a Forte Apache. Al 22’ Alma incorna di forza su corner, ma Annese ci arriva. Lo stoico tentativo di resistere, da parte iblea, si infrange sul destro velenoso di Brancacci (il migliore in campo) che alla mezz’ora esatta della ripresa fa saltare lo 0-0. Il gol dei gelesi spezza in due la partita e le altre reti dei padroni di casa (al 43’ Fiore su assist di Ascia ed al 47’ Scerra su veloce contropiede) servono solo per la statistica. CITTA’ DI CATANIA GELA 0 0 CITTÀ DI CATANIA Calderone, Falletta, Cammarata, Mirabito, Bruno, Coniglio, Famà R., Cannizzaro (92’ Vittorio), Messina (86’ Tamburella), Maesano, Garozzo (89’ Romano). All: Di Maria. GELA Pandolfo, Calvaruso, Runza, Messana, Italiano, Cutaia, Bessio (68’ D’Amico), Vella (59’ Guglielmino), Genova, Ascia, Deoma (46’ Mezzasalma). All. Bruccoleri. ARBITRO: Battiato di Acireale, assistenti di Acireale e Napoli di Catania. NOTE: 80’ Espulsi Bruno e Cutaia per comportamento non regolamentare. Città di Catania grande con le grandi. Dopo il pareggio contro la Leonzio a Lentini, arriva un altro pari contro una delle big del campionato: il Gela. La squadra allenata da di Di Maria ha accarezzato il sogno di vincere la partita a pochi minuti dal triplice fischio, ma è stato il palo a dire di no a Messina, sfortunato nell’occasione. Una partita molto combattuta, giocata senza timore reverenziale da parte del Città di Catania, ma a livello di gioco si è visto ben poco. Gara che si è giocata molto sull’agonismo, trasformatosi fin troppo presto in nervosismo. Nel primo tempo ci prova il Gela all’8’ con Deoma, ma in uscita bassa è bravo a chiudere Calderone, sulla ribattuta ancora Deoma si defila ma il suo tiro termina sull’esterno della rete. Al 17’ Genova elude l’intervento di Falletta, va via sulla sinistra e con un FRANCO GALLO LA SFIDA TRA CATANESI E GELESI UN’ALTRA FASE DELLA CONCITATA GARA cross basso libera al tiro Bessio che non arriva ad impattare con la sfera per un soffio. Il Città di Catania ci prova in due circostanze con Messina, al 22’ è bravo Pandolfo in uscita e al 39’, quando il diagonale dalla destra dell’attaccante locale è troppo strozzato. Nel finale di prima frazione di gioco un’azione per parte. Nella ripresa Bruccoleri, non soddi- sfatto della prova dei suoi, prova a cambiare volto alla squadra inserendo Mezzasalma, Guglielmino e D’Amico. I neo entrati danno un po’ più di vivacità al Gela ma gli ospiti non riescono a creare azioni degne di nota. Il Città di Catania lotta con caparbietà e dimostra molta compattezza soprattutto in fase difensiva. Al 71’ Bruno si coordina bene in area, stop di petto e rovesciata al volo che termina a lato. Mezzasalma ci prova direttamente su calcio piazzato al 78’, con palla che termina di poco fuori alla sinistra del portiere. Il nervosismo continua a crescere e ne fanno le spese Bruno e Cutaia, gettati fuori dal direttore di gara per comportamento non regolamentare. Ultimi minuti concitati, il Gela desideroso di punti non riesce ad essere pericoloso nella metà campo avversaria, il Città di Catania vuole mantenere a tutti costi la porta inviolata. L’occasione più clamorosa della partita però capita sui piedi di Messina. A cinque minuti dal termine Garozzo dalla sinistra lancia con un bel filtrante il numero 9 del Città di Catania, che solo davanti al portiere calcia a botta sicura ma è il palo a dire di no. DAVIDE CALTABIANO O SPOGLIATOI O SPOGLIATOI Giallorossi costretti a festeggiare sotto la doccia con acqua fredda Di Maria: «E’ un punto-salvezza» Tuccio: «Arbitraggio inadeguato» GELA. La scena che si presenta ai cronisti, nei corridoio degli spogliatoi, è la solita con i calciatori alla disperata ricerca di una doccia con acqua calda che non c’è. Per l’ennesima settimana, infatti, gli uffici comunali dell’assessorato che gestisce il “Vincenzo Presti” non si sono attivati per fare sistemare la caldaia rotta e, di conseguenza, docce ghiacciate per tutti. Tranne per chi, come i calciatori gelesi, ha deciso di andarla a fare a casa la doccia. Per gli ospiti, invece, le urla dell’acqua gelata addosso si sentivano anche fuori dallo stadio. Semplicemente una indecenza che denunciamo, invano, da diverse settimane anche da queste colonne. Sulla partita, invece, ci affidiamo ai tecnici: «Era importante tornare a vincere dopo i problemi che abbiamo accusato in settimana - dice Simone Pardo, trainer dei gelesi - dedico quest’importante vittoria a Marco Cammarata. Amico e direttore sportivo prezioso, assieme al quale abbiamo costruito questo fantastico gruppo». Sul fronte ibleo parla Samuele Buoncompagni, uno dei due allenatori del Santa Croce: «Abbiamo perso contro l’Atletico Gela, è vero, ma anche e soprattutto contro un arbitro che nella ripresa ha condizionato l’esito della partita. Solo a Lentini, contro la Sicula Leonzio, quest’anno avevamo avuto un arbitraggio così ostile. Nel primo tempo, quando cioè si è vista la partita vera, le due squadre si sono equivalse. A conferma che Atletico Gela e Santa Croce sono sullo stesso livello. Poi, però, l’arbitro ha sparigliato tutto e la sconfitta, per noi, è stata inevitabile». F, G. Il Città di Catania recrimina contro la sfortuna mentre il Gela contro la terna arbitrale. La squadra del presidente Pinazzo può appellarsi alla sfortuna per il palo colpito a pochi minuti dal termine, che ha respinto il possibile colpaccio del Città di Catania. I gelesi, non contenti del risultato, esprimono il loro disappunto. Città di Catania che guadagna un punto importante che muove la classifica in chiave salvezza, ne è consapevole mister Alessandro Di Maria che commenta così il buon momento dei suoi: «Abbiamo giocato una gran partita al cospetto di una delle squadre più forti del campionato. Possiamo recriminare per quel palo colpito, non siamo stati fortunati in quell’occasione. I ragazzi stanno lavorando bene – afferma con fierezza Di Maria – nonostante alcuni gioca- SCERRA AUTORE DEL 3° GOL Protesta il tecnico camarinense, Buoncompagni: «Arbitraggio contro di noi» tori siano andati via la squadra ha mantenuto l’ossatura e il collettivo è molto affiatato. Proseguiamo per il nostro obiettivo che rimane la salvezza, domenica ci aspetta una partita importante contro l’Atletico Catania per chiudere un trittico di partite difficili». Molto amareggiato il presidente del Gela Angelo Tuccio, che se la prende con gli arbitri: «Arbitraggio inadeguato per una partita di promozione, non hanno permesso di far giocare la partita, davvero fuori luogo. Non hanno fatto si che le regole venissero rispettate, le perdite di tempo durante la partita non sono state recuperate. Non è ammissibile – afferma Tuccio – che una terna formata da arbitri e assistenti di Acireale e Catania venga mandata a Catania per arbitrare una partita». D. C. IL TECNICO DI MARIA Per il presidente del Gela il direttore di gara avrebbe influito sul risultato finale SCONFITTA-BEFFA PER IL PACHINO IN VANTAGGIO DI UN GOL Il Palazzolo capovolge il risultato nei 5’ di recupero PACHINO PALAZZOLO 1 2 PACHINO: Lucifora, Curcio (77’ Alagna), Glietti, Pitino, Dipasquale, Parisi, Didida, Salerno (64’ Santuccio), Adamo, Livia, Malandrino (82’ Cultrera). All: Attardi-Cervillera. PALAZZOLO: Navanteri, Saraceno, Accardo, Quarto (63’ Gennarini), Gallo, Ricca, Lenares (70’ Lentini), Calabrese, Germano, Miraglia, Sollano (78’ Garacci). All: Attardo. ARBITRO: Gurrieri di Ragusa RETI: 60’ Livia, 91’ Ricca, 95’ Gennarini. CAPITAN SALVO SALERNO ESULTA MA IL FINALE SARÀ AMARO PER IL PACHINO PACHINO. Partita stregata per il Pachino che nei minuti finali passa dalla gioia del successo alla delusione cocente di una sconfitta che rallenta la marcia di risalita avviata dalla squadra guidata da Attardi e Cervillera. Il Palazzolo, infatti, fino al 90’, si è trovato sotto di un gol, ribaltando il risultato con un clamoroso uno-due nei minuti di recupero. Una mazzata pesante per i pachinesi, soprattutto da un punto di vista psicologico. Incontro piacevole anche se caratterizzato da parecchi errori in fase offensiva, soprattutto da parte del Pachino. Già nella prima frazione, la squadra padrone di casa avrebbe potuto sbloccare la partita, perdendo l’attimo giusto al momento della finalizzazione. C’è anche un gol fantasma (la palla aveva varcato la linea) non concesso ai locali, mentre il Palazzolo, ben disposto da Attardo, ha collezionato un palo e una traversa. Le emozioni salienti del match si sono tutte concentrate nella seconda frazione di gioco. Dopo un quarto d’ora, infatti, il Pachino sbloccava le marcature con Livia che, sugli sviluppi di un corner, impattava il pallone che, complice probabilmente una deviazione di un difensore del Palazzolo, si insaccava alle spalle dell’incolpevole Navanteri. Il gol metteva le ali alla squadra di casa. In almeno tre circostanze, il Pachino avrebbe potuto raddoppiare. Ospiti in dieci uomini al 75’ per l’espulsione di Saraceno. Sembra la svolta della partita a favore del Pachino. Adamo si divora una colossale palla gol, decentrandosi troppo ed ignorando Livia che tutto solo era pronto alla stoccata vincente. Come spesso avviene nel calcio, quando non si castiga l’avversario, la squadra sciupona viene punita. Al 90’, quando l’arbitro aveva indicato il recupero, piuttosto corposo per via di un paio di infortuni, arriva il pareggio ospite. Ricca ci prova di testa, Lucifora compie una prodezza ma è lo stesso giocatore del Palazzolo a ribadire in rete nella porta ormai sguarnita, tra la disperazione dei giocatori di casa. Pochi istanti prima, il pachinese Cultrera era rimasto a terra dopo aver subito un colpo al viso. Circostanza non rilevata dal direttore di gara. Ma le emozioni non sono finite. Quattro minuti dopo, traversone in area pachinese, tocco quasi di tacco di Gennarini che s’insacca nel primo palo, con Lucifora. L’ultima emozione è nell’area del Palazzolo: Adamo, pronto a battere in rete, viene atterrato ma per l’arbitro è tutto regolare. Ottimo Calabrese tra gli ospiti. Sconfitta immeritata per il Pachino. SERGIO TACCONE LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA lo SPORT .41 Promozione - girone C TESTACODA SPETTACOLARE. Due gol a testa di Varrica e Amato per preparare tranquillamente il big match con il Trecastagni Sporting Taormina schiacciasassi Randazzo battuto nettamente, ma la reazione dei suoi giovani consente di sperare RANDAZZO 1 SP. TAORMINA 4 RANDAZZO: Calà, Carmeni, Franco, Caggegi (81’ Marzullo), Spataro, Conti, Fornitto (46’ Trazzera), Bonaccorso, Milazzo, Modica, Mavica (67’ Andrei), All. Bruno. SPORTING TAORMINA: Gulisano, Pino, Urso, Puleo, Stracuzzi, Trovato, Emanuele, Mento (63’ Catania), Amante, Varrica (80’ Bevacqua), Sparacino (61’ Rapisarda), All. Coppa. ARBITRO: Iapichino di Siracusa, assistenti Pernicone e Testa di Catania. RETI: 17’ su rigore e 39’ Varrica, 55’ e 70’ su rigore Amante, 73’ Milazzo su rigore. CASTIGLIONE. Risultato bugiardo, in una sfida che vedeva in campo la prima contro la terz’ultima con oltre 30 punti di differenza in classifica. Differenza che non si è vista più di tanto, specie nel primo tempo quando gli ospiti per andare in vantaggio hanno dovuto approfittare degli errori avversari. Un Randazzo imbottito di giovani e con assenze pesanti tra cui Corrente e Scandurra infortunati, ma che ha giocato alla pari contro i più blasonati avversari. A rompere gli equilibri ci ha pensato Amante, che in un contrasto in area con Caggegi al 17’ è andato giù. E l’arbitro ha assegnato il rigore che Varrica ha trasformato spiazzando Calà. Randazzo in avanti a cercare il pari, ma al 39’ una ripartenza del Taormina porta gli ospiti al raddoppio. Lancio lungo, su cui Calà esce dalla porta anticipando tutti, ma invece di rinviare passa la palla a Varrica, che la accompagna in porta. Nella ripresa il copione non cambia, il Randazzo cerca il gol, ma gli attacchi si infrangono contro la linea difensiva dello Sporting, che ribatte colpo su colpo. Al 55’ cross da destra dello Sporting, Amante, tutto solo in area, insacca di testa. Sembra finita, ma non è così, al 70’ ancora Amante sfugge alla difesa del Ran- LE ALTRE PARTITE Atletico Pedara, pareggio d’oro Il Troina corsaro con il Pistunina JONICA ATLETICO PEDARA 0 0 JONICA: Potenza, Casale, Lombardo (65’ Cambria), Todaro, Sanfilippo, Smiroldo, Romeo (18’ Bagnato dall’80’ Frazzica), Monaco, La Speme, Herasymenko, Sterrantino. All. Filoramo PEDARA: Gambino, Salemi, Ponzo, (85’ Cartella), Borzì, Bisicchia, Percipalle, Lizio (90’ Navarria), De Carlo, Toba, Manca, Mirabello. All: Moschetto ARBITRO: Raso di Messina 4 (Carpinato e Sirna) NOTE: 75’ espulso La Speme per doppio giallo S. TERESA RIVA. L’Altetico Pedara esce indenne dal comunale di Bucalo, nel finale l’unica nota positiva per la Jonica è il ritorno in campo del bomber Frazzica dopo un lungo infortunio. PIPPO TRIMARCHI IL RIGORE REALIZZATO DA AMANTE dazzo, entra in area ma viene atterrato da Carmeni, altro rigore che lo stesso Amante realizza. Il Randazzo prova ancora nonostante il grave passivo, a al 73’ trova il gol della bandiera. Incursione in area di Conti che viene atterrato, rigore che Milazzo realizza. Poi nulla più, con il Taormina che rifiata in attesa della sfida cruciale di domenica prossima contro il Trecastagni. A fine partita Coppa, allenatore dello Sporting Taormina commenta: «Partita difficile, perché il Randazzo ha giocato bene e ha venduto cara la pelle, abbiamo sofferto, e faccio i miei complimenti ad una squadra che non merita l’attuale po- sizione in classifica. Domenica prossima, ci giocheremo una bella fetta di campionato nello scontro diretto contro il Trecastagni». Scontento mister Bruno del Randazzo: «Devo dire che la situazione non è bella, anche se quando ho preso la squadra era ultima con due soli punti e ora siamo terz’ultimi. Ci giocheremo la salvezza fino alla fine e nonostante la sfortuna e gli episodi contrari, lotteremo per dare seguito al nostro progetto, che vede in campo tanti giovani». In tribuna presente Gaetano Mirto, ex allenatore della Leonfortese e randazzese. PISTUNINA TROINA 0 1 PISTUNINA: Di Pietro, Munafò, Campo (85’ Romeo), Angerame (46’ Giacopello), Foresta, De Salvo, D’Angelo, Calarco, Minissale, Ingemi, Fugazzotto (46’ Savoca). All. Miano. TROINA: Ventura, Pappalardo, Cantagallo, Di Marco, Russo, Scalia, Garrasi (84’ Romano), Messina, Lu Vito (55’ Piyuka), Marletta, Meta (69’ Souare). All. Pagana. ARBITRO: Severino di Catania (Regolo di Acireale e Alizzi di Barcellona P. G.). RETE: 80’ Marletta (rigore) Note: la partita è iniziata con 20’ di ritardo. Espulsi Foresta, Cantagallo e Munafò. Recuperi: 2’ e 5’. MESSINA. Preziosa vittoria esterna del Troina nella sfida d’alta quota con il Pistunina. Il match si decide al 78’, quando Garrasi, lanciato tutto solo in area, viene toccato da dietro da Munafò; l’arbitro assegna il contestato rigore, che Marletta trasforma con freddezza. OMAR MENOLASCINA LUIGI SAITTA Promozione - girone A A Cozma basta un minuto per portare il sereno Grazie a una sua magia la Libertas 2010 tiene il passo delle prime della classe LIBERTAS 2010 BORGATA TERRENOVE 2 1 LIBERTAS 2010: Priolo C., La Mendola (68’ Di Salvo), Capraro, Arnone, Nicastro, Salemi (79’ Cozma), Ferlisi, Priolo G., Bennardo (85’ Restivo), Russo, Piazza. All. Alessio Sferrazza. BORGATA TERRENOVE: Rustico, Castiglione, Pinto, Annatelli, De Vita, Anselmi, Galfano, De Marco, Omolade (74’ Cupani), Sorrentino, Accardi. All. Nino Barraco. ARBITRO: Bennici di Caltanissetta. RETI: 7’ Bennardo, 62’ De Marco, 80’ Cozma. GROTTE. Grazie a un’autentica magia di Oliver Cozma, in campo da soli 60’’, la Libertas supera il coriaceo e manovriero Borgata Terrenove. Pronti via e al 7’ La Mendola serviva in corridoio Bennardo, che proteggeva palla e con un bel diagonale superava Rustico. Al 10’ Sorrentino calciava una punizione dai 20 metri, un uomo in barriera si opponeva con un braccio, l’arbitro lasciava correre tra le proteste degli ospiti. Al 17’ grande discesa di Calò Salemi, palla per Russo, che non inquadrava la porta. Al 24’ rispondeva Galfano, il suo tiro COZMA UOMO DELLA PROVVIDENZA era addomesticato dall’attento Calogero Priolo mentre al 29’ Piazza con un gran fendente impegnava alla respinta in corner Rustico. Al 39’ Piazza lasciava sul posto Castiglione e metteva in mezzo, Russo arrivava per primo sul pallone, ma alzava la mira. Il primo tempo si chiudeva con un tiro di Galfano ben parato da Priolo, poi gli spogliatoi pe riordinare le idee e mettere a punto la mossa vincente. All’inizio della ripresa la Libertas aveva due opportunità per chiudere la contesa. Al 54’ Bennardo, tutto solo, provava il pallonetto, Rustico si trovava la sfera tra le mani. Al 55’ Peppe Priolo su punizione timbrava la traversa. Al 60’ l’arbitro, su segnalazione dell’assistente Lo Presti, mostrava il cartellino rosso a Nino Barraco, reo di avere accesso una sigaretta. Il Borgata sembrava alle corde, invece al 62’ riusciva a realizzare il pareggio con un tocco di De Marco, che sfruttava al meglio un taglio centrale di Sorrentino. Da quel momento era un continuo assalto dei padroni di casa. Al 65’ Priolo impegnava Rustico alla parata. Al 66’ Russo, di testa, su cross di Piazza mandava a lato da pochi passi. Al 75’ Rustico, con i piedi, respingeva un tiro a botta sicura di Russo. Per la Libertas sembrava una partita stregata, invece ecco in campo Cozma, l’uomo della provvidenza che, in pratica, risolve la sfida e fa impazzire i tifosi di casa. Al 80’, infatti, il romeno, non nuovo a questo tipo di prodezze, tirava fuori dal suo cilindro magico un gran tiro dal limite dell’area la cui corsa terminava sotto l’incrocio dei pali gonfiando la rete della porta difesa da Rustico. LE ALTRE PARTITE LIGNY TRAPANI-DELFINI VERGINE MARIA 3-1 LIGNY TRAPANI: Costa, Mighali, Giurlanda, Caltagirone (24’st Ferrante), Montemaggiore, Campaniolo, La Commare (1’st Tripodi), Culcasi, Nolfo, Baiata (20’st Spezia), Demma. All. Cavataio. DELFINI VERGINE MARIA: Tarantino, Buccioli, Ignoffo, Beninati (5’st Calivà), Di Grazia, Calderone, Basile, Arlotta, Butera, Di Vincenzo (20’st Camorano), Urso. All. Perricone. ARBITRO: Pantaleo di Marsala RETI: Demma 41’, Caltagirone 45’, Ignoffo 67’, Nolfo 87’. NOTE: espulsi Butera (D) al 55’ e Costa (L) al 70’ AUDACE PARTINICO-ARAGONA 1-2 AUDACE PARTINICO BORGETTO: Dragotto, Tumminello, Giuliano, Castellini (70’ Fayssal), Alfano, Amiri, Barranca, Volpe, Spataro (11’ Giuseppe Rinaudo), Claudio Rinaudo (75’ Said), D’Oca. All. Vassallo. ARAGONA: Palumbo, Graziano, Rapisarda, Kouiyo, Lo Bianco, Patti, Di Vincenzo, Privitera, Gagliano, Di Piazza, Spina. All. La Bianca. ARBITRO: Griffo di Palermo RETI: 10’ D’Oca, 13’ Privitera, 51’ Patti. CARINI-CASTELTERMINI 1-1 CITTÀ DI CARINI: Militello; Giammona, Caputo; Cavaliere, Sposito Ant., Cinolauro; Gallina A. (dal 62’ Cacciatore), Cataldo A. (dal 75’ Cipolla A.), Virga, Milano, Cataldo V. (dal 46’ Cucuzza). All. Prestigiacomo CASTELTERMINI: Amelia; Sanfilippo C., Saieva; Raimondi, Lo Presti, Curto; Contino, Sanfilippo M., Agozzino (dall’ 86’ Sferrazza), Giardina, Musumeci (dal 92’ Carta). All. Micciché ARBITRO: D’ Angelo (Trapani) RETI: 72’ Giardina (rigore); 81’ Cacciatore TONINO BUTERA Il Siculiana senza problemi A giocare c’è solo l’Accademia Licata contro uno Sciacca spento dopo due minuti il Salemi è già Ko SICULIANA SCIACCA 2 0 SICULIANA: Pullara, Piazza V., Montana Lampo, Chiara, Portera, Piazza I., Caruso (78’ Zeus), Indelicato V., Santangelo (88’ Lo Bue), Ferrera, Argento (73’ Indelicato I.). All. Filippazzo. SCIACCA: Catalano, Avona (64’ La Bella), Rallo, Cacciatore, Bontempo, Barbera, Rocchi (64’ Roberto), Siracusa, Venezia A., Venezia D., Buchashivili. All. Milanese. ARBITRO: Bongiorno di Marsala. RETI: 30’ Santangelo, 47’ Argento. SICULIANA. Con il classico punteggio di 2-0, il Siculiana, dopo la battuta di arresto subìta ad Aragona, torna al successo contro lo Sciacca e si avvicina a grandi passi verso quella salvezza diretta, che è l’obiettivo primario della società. Il primo tempo, specie nei primi minuti era di studio. A rompere l’equilibrio al 30’ ci pensava Peppe Santangelo, che ben appostato in area finalizzava in rete una bella azione di Caruso. Nella ripresa i ragazzi di Filippazzo hanno aumentato la pressione sugli avversari, tanto che Argento al 47’ coglieva il raddoppio con un preciso tiro, che non lasciava scampo al pur bravo Catalano. Il portiere ospite evitava un passivo ancora più pesante parando al 71’ un calcio di rigore allo stesso Argento. Per il Siculiana un successo ampiamente meritato. Per lo Sciacca, fanalino di coda della classifica, l’ultima chiamata potrebbe essere sabato in casa contro l’Audace Partinico: non vincere significherebbe dire addio ai sogni di salvezza. TONINO BUTERA ACCADEMIA LICATA SALEMI 4 1 ACCADEMIA LICATA: Savaia, Prestino, Morgana (23’ st S. Cannizzaro), Joel, Ortugno, Puccio, D. Cannizzaro, Curella (26’ st Scalisi), Bonvissuto, Iannello, Zarbo (16’ st Raia). All. Angelo Vecchio SALEMI: Sciarrino, Gandolfo (1’ st Benenati), Galuffo, Gulotta (15’st Cangemi), Giglio (10’ st Abbene), Calandrino, Santangelo, Costa, Rustico, Galluzzo, Fatallah. All. Filippo Foscari ARBITRO: Claudio Scarantino di Caltanissetta RETI: 2’ Bonvissuto, 43’ e 47’ Zarbo, 76’ Iannello (rigore), 82’ Galluzzo NOTE: ammoniti Raia, Gandolfo, Cangemi, Giglio, Costa e Fatallah. LICATA. L’Accademia centra la prima vittoria del 2015 rifilando un poker al malcapitato Salemi. La resistenza ospite salta già dopo due minuti, quando Bonvissuto imbeccato da un perfetto lancio trafigge imparabilmente Sciarrino. Il monologo gialloblù continua per tutta la prima frazione di gioco con il Licata alla costante ricerca del rad- doppio che si materializza a due minuti dallo scadere quando Zarbo di testa capitalizza un cross di Bonvissuto e chiude virtualmente la contesa. A inizio ripresa il Licata serve il tris ancora con Zarbo che al termine di una pregevole serpentina di Iannello deve solo spingere in rete il pallone della sua personale doppietta. Non c’è traccia del Salemi, mai in partita e a cui non giovano nemmeno i cambi di mister Foscari. L’Accademia non è paga e trova anche la quarta marcatura con Iannello che si procura e trasforma con freddezza un rigore che suggella una prestazione maiuscola dell’ala gialloblu. L’unica traccia del Salemi sulla gara arriva quando il Licata, messo ampiamente al sicuro il risultato, abbassa l’intensità. E’ il minuto 82 quando Galluzzo trova la rete della bandiera che rende un po’ meno amaro il pomeriggio di un Salemi che rimane impelagato nella lotta per evitare la retrocessione. Boccata d’ossigeno importante per il Licata. GIUSEPPE CELLURA FOLGORE IN VETTA Caruana sigla la rete che aggancia il Raffadali FOLGORE SELINUNTE CASTELLAMMARE 1 0 FOLGORE: Montagna, Campione, Morici. Montepiano, Pizzitola, Bonino, Scappini, Lanza (46’ Siracusa), Carovana, Di Giuseppe (79’Licata), Biundo (86’ Di Carlo). All. Bonomo CASTELLAMMARE: Costantino, Como, D’Angelo, Pizzolato, Ferrino, Turano (86’ Mione), Amedeo, Di Giuseppe, Norfo (71’Miceli), Agueci, Vitale. All Mione ARBITRO: Gasparri di Palermo. RETI: 85’ Caruana CASTELVETRANO. Solita Folgore che regala un tempo agli avversari per poi provare le coronarie di tifosi e dirigenti e vincere in zona cesarini. Assente quasi tutto l’attacco titolare tra le fila dei locali, Mr Bellomo blinda la difesa e si affida ai giovanissimi Scappini, Lanza e Biundo che hanno ripagato la fiducia con una positiva prestazione. La gara viene giocata a centrocampo e la fase di studio dura forse un poco più del necessario. La formazione ospite è molto attenta a non offrire facili opportunità a Carovana e compagni e non disdegna di farsi vedere con una certa pericolosità dalle parti di Montagna. Intorno alla mezzora è Vitale a sprecare una occasione estremamente favorevole ma il suo tiro è impreciso e sfuma la possibilità del gol per gli ospiti. Nella ripresa si vede la solita Folgore che macina gioco e crea occasioni senza riuscire a concretizzare. Al 72’ bellissima azione personale di Campione che si fa circa 50 metri palla al piede e entrato in area, trova pronto alla deviazione sul suo diagonale il portiere Costantino. Quando il pareggio sembra dovere chiudere la gara, arriva il gol del solito Caruana che si avventa su un cross di Licata deviato da un difensore e insacca la palla della vittoria. GIUSEPPE MONTEROSSO LA SICILIA 42. lo SPORT LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA lo SPORT .43 LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA 44. lo SPORT Prima Categoria - girone G Il Dagata frena la corsa del Megara Un Palagonia deciso manda al tappeto il Castel di Iudica Un attacco sprecone, contro la capolista un pareggio che sta stretto ai padroni di casa DAGATA MEGARA 1 1 DAGATA: Famà, Campisi, Indelicato S, Benigno, Fallica, Questorino, Giuffrida, Sicali, Bonfiglio, Indelicato A, Marchese. All: Indelicato. MEGARA: Passanisi, Conti, Rapisarda (al 53’ Lischi), Scatà, Marziano, Mazza (al 75’ Giliberto), Di Grande (al 53’ Di Mauro), Pasqua, Tringali, Migneco, Castiglia. All: Riccobbello. ARBITRO: Coco di Caltanissetta. RETI: al 5’ Indelicato A, al 55’ Migneco su rigore. NOTE: espulsi al 70’ Giuffrida, al 79’ Conti. CATANIA . Si ferma sul più bello la corsa della capolista Megara che si trova davanti un muro invalicabile chiamato Dagata. La squadra di Indelicato meritava decisamente la vittoria contro la prima della classe, ma l’imprecisione dei propri attaccanti ha fatto sì che la gara finisse in parità. L’occasione più clamorosa in piena zona Cesarini con Bonfiglio che si conquista abilmente un calcio di rigo- re, ma lo spreca clamorosamente e di fatto non regala i tre punti alla propria squadra. A sbloccare l’incontro ci pensa al 5’ il bomber di casa Indelicato A. che, a tu per tu con Passanisi, lo fredda con un potento destro. Gli ospiti reagiscono e sfiorano il pareggio allo scoccare della mezz’ora con Tringali, ma Famà si esalta e devia in calcio d’angolo. A inizio ripresa, però, i ragazzi di Ric- negli spogliatoi ci va Conti, che viene allontanato dal direttore di gara per un brutto falla da dietro. Al 90’, come detto in precedenza, Bonfiglio spreca la più ghiotta occasione per regalare l’intera posta in palio al Dagata. Al triplice fischio amaro in bocca in casa Dagata per aver buttato alle ortiche una ghiotta occasione. ANTONIO D’AGATA PALAGONIA CASTEL DI IUDICA UN’AZIONE DELLA PARTITA Il Real Paternò «regola» un Carlentini orgoglioso REAL PATERNO’ CARLENTINI NICASTRO E COPPOLA [FOTO ANICITO] Lineri Misterbianco di misura Privitera «impallina» l’Aquila LINERI MISTERBIANCO AQUILA SAMMICHELESE cobello usufruiscono di un sacrosanto calcio di rigore conquistato da Migneco che lo trasforma abilmente. A quel punto è un monologo del Dagata che mette seriamente alle corde il Megara che non riesce più a uscire dal guscio. Al 70’ i padroni di casa restano in inferiorità numerica per l’allontanamento dal campo di Giuffrida per doppia ammonizione. Nove minuto dopo a fargli compagnia 4 3 REAL PATERNO’: Rosiglione, Peci, D’Alì, Buemi (24’ Rutella), Rizzuto, Cunsolo, Fazio, Sciacca, Coppola (52’ Giambra), Castelli, Borzì (58’ Nigito). All.: Franco Marino. CARLENTINI: Siciliano, Modica S. (84’ Modica C.), Fazio, Nicastro, Scaparra, Vizzi, Cammarata, Lentini, Corso (50’ Martines), Sparagnini, Sicura. All.: Carlo Scalisi. ARBITRO: Riccardo Del Popolo (CT). RETI: 5’ Coppola, 16’ Buemi, 20’ Castelli, 43’ Corso, 45’ Borzì, 46’ e 90’ Sparagnini. PATERNÒ. Grande prestazione dei padroni di casa che battono il Carlentini con facilità, per poi calare il ritmo ed amministrare. Real Paternò in vantaggio al 5’: gran punizione al limite d’area di Coppola, palla che finisce in fondo al sacco. I paternesi insistono e al 16’ 3 0 PALAGONIA: Tringali, Caniglia, Politino (46’ G. Calcagno), La Terra (60’ Ricordi), Senia, Sicilia, Megna, A. Calcagno (73’ Motta), Gulizia, Nicotra, Cucuzza. All. Monteleone. CASTEL DI IUDICA: Cianciolo, Scuderi, M. Nicolosi, Pappalardo, Cutrona, Abbate, S. Nicolosi, Giannone, Recupero, Spina, Oliveri. All. Incardona. ARBITRO: Tumminelli di Enna. RETI: 55’ Nicotra, 76’ Megna, 82’ G. Calcagno. raddoppiano. Corner di Castelli e Buemi anticipa tutti. Al 20’ eurogol di Castelli, che si esibisce in una pregevole e spettacolare sforbiciata. Il Carlentini accorcia al 43’ con Corso, ma il 4-1 è dietro l’angolo. Borzì dribbla in area e per Siciliano non c’è nulla da fare. Al 46’ Sparagnini da calcio d’angolo beffa Rosiglione. Nella ripresa il Carlentini non demorde e al 90’ Sparagnini trova il 4-3. PALAGONIA. Il Palagonia si aggiudica il derby con il Castel di Iudica, calando un secco tris nella ripresa. Gli ospiti subiscono al 55’ con Nicotra, che trafigge Cianciolo su calcio di punizione. La reazione iudicana non arriva, nonostante alcune rapide azioni di Recupero, che non supera l’attenta retroguardia dei padroni di casa. Megna sigla al 76’ il raddoppio biancorosso. Sei minuti più tardi, al termine di un’azione laterale, Gianluca Calcagno realizza l’ultima marcatura. VINCENZO ANICITO L. G. Issara del Militello lascia la panchina Il Mirabella segna ancora il passo La Nuova Niscemi affonda in casa e condanna il Kennedy Caltagirone Nbi Misterbianco replica due volte lo Sporting Eubea cala un poker 1 0 KENNEDY CALTAGIRONE MILITELLO 1 2 MIRABELLA NBI MISTERBIANCO 2 2 0 4 LINERI MISTERBIANCO: Bonaiuto, Privitera, Musumeci (49’ Licciardello), Ragusa, Celi, Crimi, Laudani, Fisichella (75’ Cannarrozzo), Leonardi (80’ Di Bella), Finocchiaro, Missale. All. Garofalo. AQUILA SAMMICHELESE: Scacco, Amato, Oliveri, Lotauro (49’ Barresi), Cascio, Buttiglieri, F. Palermo (85’ Seminara), Minù Leo, L. Palermo, Ragusa, Alessandro. All. Ancella. ARBITRO: Reitano di Acireale. RETE: 80’ Privitera. KENNEDY CALTAGIRONE: Placenti, Secondo, Lagona, Calì, Ausilio (52’ Annaro), Biondo, Giaquinta, Sottile, Cimino, Messina (47’ Dolce), Parisi (55’ Sortino) All.: Dolce MILITELLO: Cannata, Fucile (83’ Issara), Zappalà, Albergamo, La Ganà, Cristofaro, Pillirone (70’ Di Guardo), Astorina, Di Grazia, Onorato (55’ Campilongo), Napoli All.: Serafino RETI: 51’ Di Grazia, 64’ Giaquinta, 88’ Issara ARBITRO: De Caro di Agrigento CALTAGIRONE . Ospiti avanti con un colpo di testa di Di Grazia, pareggia Giaquinta, rete decisiva del neo entrato Issara. MIRABELA IMBACCARI . Segna il passo il Mirabella: a Nobile e Scroppo, replicano Catania e un’autorete di Privitera. NISCEMI. Schiacciante poker degli ospitigrazie alle doppiette di Sammartino e Messina. NUNZIO LEONE IVANO MESSINEO LUCIO GAMBERA ALBERTO DRAGO MISTERBIANCO . Il Lineri Misterbianco batte l’Aquila Sammichelese con un tiro di Privitera su assist di Cannarrozzo. MIRABELLA: Carobene, Gentile (67’ Paratore), Tavano (75’ Amato), Gagliano, Odourojobo, Cavolina, Privitera, Alirou, Nobile, Scroppo, Abdullahi (83’ Matei), All. Gagliano. NBI MISTERBIANCO: Tosto, Anzà, Manduca (76’ Fazio), La Rosa, Grasso, Principato, Platania, Caffarelli, Schilirò (76’ Spartà), Catania, Lo Giudice (87’ Tirenni). All. Cocivera. ARBITRO: Cavallaro di Acireale. RETI: 2’ Nobile, 9’ Catania, 53’ Scroppo, 78’ (aut.) Privitera. NUOVA NISCEMI SPORTING EUBEA NUOVA NISCEMI: Russo (81’Alma), Iudicelli M. (55’ Piazza), Vaccaro (66’Messineo), Cona, Quinci, Bonaffini, Giugno, Patti, Gagliano, Militello, Giarrizzo. All. Iudicelli. SPORTING EUBEA: Gandolgo, Strano, Astorino (55’Cataudo), Pappalardo, Brullo, Fidone, Accardi (46’Vitale), Varga, Sammartino, Caruso, Messina (66’Scollo). All. Astorino e D’Aragona. ARBITRO: Martorana di Enna. RETI: 46’e 65’ Sammartino, 57’ e 64’Messina. Prima Categoria - girone C Non si ferma la rincorsa del Canicattì Tra Branciforti e Atl. Caltanissetta pareggio di rigore Troppi errori in difesa contro avversari cinici, alla Sc Nissa non basta giocare tra le mura amiche BRANC. LEONFORTE 1 ATLETICO CALTANISSETTA 1 SC NISSA CANICATTI’ BRANCIFORTI LEONFORTE: Sanfilippo, Aniceto, Giangrasso (70’ Marraffino), Mordà, L’Episcopo (80’ Algozino), Leanza, Campagna, Bruno, Licata F., Screpis, Lo Pumo (80’ Carrivale). All. Licata ATLETICO CALTANISSETTA: Baglio, Amico, Lo Piano, Mangiavillano, Brancaforte, Di Blasi, Mirisola, Bertuccio (85’ Castellana), La Marca (65’ Restivo), Nasonte, Timo. All. Greco ARBITRO: Marco Testa di Catania RETI: 70’ Timo (r), 80’ Screpis (r) S PORT CLUB N ISSA 1962 (4-4-2): Arcati; Del Popolo Carciopolo, La Mattina, Cravotta (70’ Vitellaro), Stivala (74’ Augeri); Pirrera, Rizzo (46’ Mendola), Augello, Maira; Alù, Arpidone. A disp.: Caristia, Vaccarella, Bosco, Stellino. All.: Massimo Ribellino. CANICATTÌ (4-5-1): Giardina; Cino, Munda, Ciulla, Costantino; Agozzino, Paci, Minio, Munna (80’ Facciponte), Valenti; Orlando. A disp.: Roccaro, Guarneri, Ficarra, Sardone, Colley, Celani. All.: Calogero Giardina. ARBITRO: Dario Poma di Palermo. RETI: 14’ Orlando (C), 33’ Minio (C), 45’ Alù (SN), 64’ Valenti (C). NOTE: Espulsi Valenti (C) e La Mattina (SN) al 90’ per doppia ammonizione. LEONFORTE. Pareggio di… rigore tra Branciforti Leonforte e Atletico Caltanissetta. Gara giocata finalmente a porte aperte, ma con un terreno al limite della praticabilità, difficoltà superata dall’agonismo dei giocatori. Fallite diverse pallegol, con una traversa dei nisseni e, addirittura, una in chiusura di partita, quando il leonfortese Maraffino ha buttato alle ortiche l’occasione della vittoria per i padroni di casa. CARMELO PONTORNO 1 3 CALTANISSETTA Meglio attrezzato tecnicamente e più cinico rispetto alla Nissa il Canicattì ha espugnato il «Palmintelli» proseguendo la sua rincorsa al vertice della classifica. I volenterosi padroni di casa hanno sbagliato troppo in fase difensiva: sul vantaggio ospite, arrivato al 14’, la re- troguardia biancoscudata si è fatta scavalcare dal lancio partito dalle retrovie e il guizzante Orlando ha superato Arcati con un preciso pallonetto. Infortunio difensivo anche sul raddoppio canicattinese: Cravotta e La Mattina non hanno chiuso bene su una ripartenza canicattinese, la sfera è finita a Minio, il quale ha avuto il tempo di girarsi e siglare lo 0-2. I biancoscudati le occasioni per renmdere la pariglia le hanno avute, ma per due volte Arpidone ha calciato a lato da favorevole posizione (23’ e 28’) e la punizione rasoterra di Maira al 35’ è stata deviata dall’attento Giardina. Nella ripresa l’inserimento di Mendola ha dato più verve ai nisseni, ma su una punizione calciata da destra in area locale, Valenti ha trovato la deviazione vincente per l’1-3, dopo che nessuno dei difensori era riuscito a respingere il pallone che pericolosamente danzava in area. Al 72’ su cross basso di Mendola Arpidone sembrava aver trovato la deviazione vincente, ma un difensore ha respinto a portiere battuto ed all’87’ la conclusione di Maira dalla distanza ha trovato la pronta risposta di Giardina. VINCENZO PANE UNA PARATA DI GIARDINA DEL CANICATTÌ La Pol. Palma dilaga, il Real Suttano abbandona il campo POLISPORTIVA PALMA REAL SUTTANO FABRIZIO VELLA 6 0 POLISPORTIVA: Schembri (46’ Pirrera), Gallea, Bonfatto, Sacco, Vella Francesco, Ciscardi, Vella Fabrizio, Marrella, Amato, Lo Sardo, Avarello. Allenatore Pietro Alotto REAL SUTTANO: Di Prima, Condeni, Volanti, Maccadino, Tumminaro, Macaluso, Ippolito, Salerno, Puleo, Ganci, Falsone. All. Lillo Macaluso Marcatori: Amato (29’, 43’, 55’, 56’), Lo Sardo (48’, 59’) ARBITRO: Carpenzano di Ragusa Incredibile al Comunale di Palma: al 66’, in balia dell’avversario il Real Suttano lascia il campo e l’arbitro fischia la fine della partita sul 6-0 per la Polisportiva. Mattatore dell’incontro il cannoniere Rosario Amato che fa poker in una partita a senso unico. Il primo tempo si chiude sul 2-0 grazie alla doppietta dell’attaccante palmese (43’). Nel secondo tempo il crollo degli ospiti che porta a quattro reti in 11’ per i padroni di casa, ancora con Amato (55’ e 56’) e Lo Sardo (48’ e 59’) che torna così al goal. Poi la scelta del Real Suttano, a Palma senza neppure una riserva. LUIGI ARCADIPANE Il Ravanusa «fulmina» gli avversari Il Nicosia si inchina alla Sopranese Torcivia dell’Enna fallisce due rigori Ferrigno e La Rosa della Barrese e si fa perdonare con una doppietta rimediano all’eurogol di D’Ambra con un secondo tempo irresistibile la rete di Bruno fa soltanto sperare ENNA NUCCIO 3 0 GANGI BARRESE 2 2 ENNA: Patrinicola; Vigiano, Starrantino, Murgano, Pirrera; Sgroi (76’ Vicari), Picone (89’ Zodda), Di Stefano; Occhipinti (83’ Colombo), Torcivia, Lucenti. All. Cosimano. NUCCIO: Brucato; Scarnici, Marabeti, Sabatino, Fucà; Piffanelli, Prisinzano, Pagano, A. Macaluso; Gulino (78’ L. Macaluso), Strano (47’ Nantista). All. Brucato. ARBITRO: Lombardo di Caltanissetta. RETI: 12’ Sgroi, 75’ Torcivia. NOTE: al 26’ Brucato para rigore a Torcivia, 67’ rig. Torcivia su traversa. GANGI: Franco, Nasello, Farinella, Scavuzzo, Flauto, Spena, D’Ambra, Dino, Patti, Norato, Trapani. BARRESE: Grillo, Avola, Bonaventura, Pilumeli, La Rosa, Strazzanti, Saldi, Ragusa, Avola, Ferrigno, Di Biasi. ARBITRO: José di Caltanissetta RETI: ‘25 Ferrigno, ‘40 e ‘43 D’Ambra, ‘50 La Rosa. RAVANUSA CITTA’ DI CASTELLANA 5 2 SOPRANESE NICOSIA 4 1 SOPRANESE: Danso, Scelfo, Lo Dico R., Badjie, Albanese (’67 Sabatino), Vinci, Sabatino, Lo Dico G., Li Sacchi, Farinella, Scelfo (’75 Librizzi). All. Giaconia NICOSIA: Ridolfo, Rizzo, D’Amico (’55 Lombardo), Pidone, Emanuele, Catania, Cacciato M., Stimolo, Scardino (’76 Raffaele), Bruno, Castrogiovanni. ARBITRO: Fichera di Enna RETI: ‘10 Li Sacchi, ‘22 e ‘86 Badjie, ‘27 Bruno, ‘63 Sabatino. ENNA. Torna a vincere dopo oltre un mese l’Enna che travolge il malcapitato Nuccio 3-0 e con due rigori falliti da Torcivia che si è fatto perdonare siglando una doppietta dopo l’iniziale gol di Sgroi. Per gli ennesi la speranza di risalire la classifica. GANCI. Il Gangi deve accontentarsi di un pareggio contro un’agguerrita Barrese. La gara non è stata entusiasmante, con poche occasioni da rete per entrambe le compagini. Da segnalare l’eurogol di D’Ambra che ha fatto la differenza assieme a Trapani in difesa. RAVANUSA: Loretta, Sireci, Ilardo, Avarello, Piccirillo, Lo Coco, Giarrana, Lo Curto, Loggia, Brunetto M., Merlo. A dip. Brunetto G, Bella, Di Liberto, D’Angelo, Intorre, Paci. All. Loggia. CITTA’ DI CASTELLANA: Fragapane, Di Gangi, Cascio, Pace, Ciarda, Mascellino, Maddione, Di Gangi, Russo, Albanese, Barberino. A disp. Cascio, Gerardi. All. Russo. ARBITRO: Luigi Scicolone di Caltanissetta. RETI: 18’ Giarrana (R), 24’ Barberino (C), 50’Giarrana (R), 67’ Lo Curto (R), 73-79’ Merlo (R), 81’ Albanese (C). RAVANUSA. Continua la scalata del Ravanusa che s’impone al Saraceno grazie alle doppiette di Giarrana e Merlo e al gol di Lo Curto. Il primo tempo finisce in parità con i gol di Giarrana e Barberino, ma i padroni di casa dilagano nella ripresa. PETRALIA SOPRANA. Gran bella vittoria della Sopranese che straccia il Nicosia. Un piccolo patema solamente quando gli ospiti hanno accorciato le distanze ma per il resto non c’è stata storia. La squadra ben messa in campo ha divertito l’infreddolito pubblico. Per la Sopranese salvezza vicina. WILLIAM SAVOCA GAETANO LA PLACA CARMELO SCIANGULA G. L. P. LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 lo SPORT .45 Prima Categoria - girone F L’Adrano espugna Milo e vola in testa Big match divertente. La formazione di Borzì si mostra più smaliziata e più cattiva MILO ADRANO 0 2 MILO: Sommese, Flori (50’ De Carlo), Parisi S., Leonardi (62’ Andrea Grasso), Spadaro, Vecchio, Cantarella, Messina, Grasso Pietro, Lo Certo, Monte (87’ Mazza). All. Fichera. ADRANO: Mazzeo, Teriaca, Inzerilli, Spitaleri, Quaceci, Daidone, Nicolosi, Malvuccio, Virgillito (91’ Leanza), Bua (95’ Diolosà), Battiato (75’ Calamato). All. Borzì. ARBITRO: Marco Mirabella di Acireale. RETI: 27’ Virgillito, 91’ Calamato. NOTE: Partita giocata a porte chiuse. Presenti fuori dallo stadio una cinquantina di sostenitori adraniti. Espulsi Spadaro (Milo, 83’, doppia ammonizione) e Spitaleri (96’, rosso diretto per scorrettezze). MILO. L’Adrano è la nuova capolista solita- ria del girone F, che si rivela più avvincente che mai. L’undici di Gioacchino Borzì si rivela efficace e più convinto nei momenti decisivi, superando un Milo che esce comunque a testa alta, ma cede il primo posto dopo 15 turni. Nel primo tempo le squadre si rispettano e si temono, la partita è vivace e ricca di spunti. L’Adrano è in agguato ed è pronto a sfruttare l’agilità dei giocatori più incisivi. Borzì scende in campo con tre attaccanti: Virgillito, Bua e Battiato. Proprio dall’azione di uno di essi, Virgillito, arriva la rete del vantaggio sigillata da un tiro angolato. Nella ripresa le emozioni più intense. Il Milo cerca il pari, incontrando un Mazzeo in grande giornata, determinante in almeno due occasioni nel secondo tempo su Grasso Pietro al volo (60’) e Lo Certo, lanciato in contropiede, con il portiere adranita che salva (73’). In mezzo il palo interno colpito dall’adranita Bua con la palla che danza sulla linea e non entra (60’). Al 75’ il cambio che decide la partita con Calamato che subentra al posto di Battiato che pochi minuti prima di uscire incontra un Sommese superlativo. All’80’ Lo Certo che tornava dal primo minuto dopo l’infortunio - scavalca con un pallonetto Mazzeo, ma incontra Quaceci che salva sulla linea. Al primo dei sei minuti di recupero Calamato, imbeccato da Bua, chiude i conti. «Non abbiamo fatto nulla - ammette Gioacchino Borzì, tecnico dell’Adrano - ci rimangono otto finali. Devo ringraziare i miei giocatori davvero superlativi». Giancarlo Fichera, tecnico del Milo: «Abbiamo giocato a testa alta, ma senza segnare». NUNZIO CURRENTI LE ALTRE PARTITE Ruggeri al 45’ regala tre punti al Belpasso La Russo vince anche ad Aci Bonaccorsi BELPASSO-REAL TREMESTIERI 1-0 BELPASSO: Cirnigliaro, Timpano, Romeo, Finocchiaro, Reale, Russo, Licciardello (46’ Scuto), Mazzola, Ruggeri (71’ Indelicato), Saraceno (80’ Ilardo), Litteri. All. Stella. REAL TREMESTIERI: Di Mauro, Trovato, Fontanarosa, La Rosa, Consoli (86’ Barbagallo), Gregorio (46’ Caniglia), D. Sciuto, Ferrara, Pandetta, Coriolano, Milazzo. ALL . Zuccarello. ARBITRO: Antonio Andre D’Aquino di Catania. RETE: 45’ Ruggeri. ACI BONACCORSI-RUSSO SEBASTIANO IL TECNICO GIOACCHINO BORZÌ 0-1 ACI BONACCORSI: Sardo, Pappalardo, Spadaro, Coriano’, Munzoni, Magri, Sonko, Cirino, Bojang (55’ Amore), Parisi, Gallo. All. Nastasi. RUSSO SEBASTIANO: Cisterna, Pappalardo, Dilettoso, Torrisi, Falco (76’ Contarino), M. Barbagallo (53’ D’Urso), Licciardello, Belfiore, Suman (64’ Re), Bonomo, Finocchiaro. All. L. Barbagallo. ARBITRO: Nania di Catania. RETE: 43’ Torrisi. NOTE: Espulso Re. CATANESE-MALETTO Cometa e Calatabiano si annullano Locali sfortunati. La squadra di Basile costruisce diverse occasioni e al primo errore viene punita COMETA BIANCAVILLA CALATABIANO 1 1 COMETA BIANCAVILLA: Verzì, Arona, Marrone, Salpietro, Platania, Ardizzone (75’ Petralia), Magrì (60’ Scavuzzo), Amato, Rubino (55’ Lasmè), Arena, Giacalone. All. Basile. CALATABIANO: Barbera, Intelisano, Giannetto A., Cerrito, Avezzo, Aiello, Mangano, Monforte, Trefiletti, Beccaria, Bonamonte. All. Lombardo. ARBITRO: Emanuele Orlandi di Siracusa. RETI: 15’ Mangano, 40’ Arena (rig.). IL TECNICO NICOLA BASILE BIANCAVILLA. Un confronto a muso duro per una sfida al vertice. Alla fine, il pareggio tra la Cometa di Nicola Basile e il Calatabiano di Pippo Lombardo, all’«Orazio Raiti» di Biancavilla, non fa fare il balzo in alto agli ospiti. Ma allo stesso tempo lascia un po’ di amarezza ai padroni di casa, che probabil- mente meritavano di avere una dosa di fortuna maggiore, rispetto all’impegno e agli sforzi dimostrati in campo, tra il fragoroso sostegno dei tifosi. Già allo scoccare del primo quarto d’ora, su contropiede, è Mangano a mettere sotto i biancavillesi, sfruttando anche un mix d’errore tra Verzì e la difesa della Cometa. La partita si fa dura, il confronto più aspro e alla formazione di Basile è richiesto uno scatto maggiore. Le distanze si annullano, quando, al 40’, l’ennesimo fallo subito da Antonio Rubino, nell’area del Calatabiano, viene segnalato dall’arbitro. Rigore calciato da Luca Arena e trasformato nel pareggio che riacciuffa i ragazzi di Lombardo e fa ricominciare tutto d’accapo. Alla ripresa, le formazioni si inseguono e il ritmo si fa più sostenuto. Ma nessuna conclusione per entrambe. Gli ultimi dieci minuti, dopo l’espulsione di Arena, i padroni di casa soffrono un po’ per l’inferiorità numerica, ma non accennano a cedimenti o distrazioni, blindando così il pareggio che consente loro di aggiungere un altro punto (portandosi a 35) che li fa stare nell’alto della classifica, ad un passo e col fiato sul collo dal vertice. «Non posso che elogiare ancora una volta i miei ragazzi, che mostrano sempre impegno e sacrificio –dice il mister Basile – abbiamo perso diverse occasioni in questa partita. I ragazzi stanno dando il massimo e spesso dominiamo sotto il profilo tecnico e atletico. Speriamo che nel proseguo la fortuna sia più dalla nostra parte, a cominciare da Aci Catena». VITTORIO FIORENZA 4-1 POLISPORTIVA CATANESE Silvestri, Maugeri, Padalina, Mannino M., Lo Cicero (55’ Marletta), Reale (68’ Sciuto), Cucè, Messina, Perez, Venticinque (62’ Vadalà), Abate. All. Giustolisi. MALETTOSaporito, Incognito, Spampinato, Gugliuzzo, Marullo (83’ Tirendi), Schilirò, Genna (60’ Liuzzo), Russo L., Serravalle, Fallico, Meli (71’ Russo E.). All. Mannino V. ARBITRO: Cucuccio di Acireale. RETI: 15’, 22’ e 70’ Abate, 28’ Venticinque, 50’ Genna (rig.). NOTE: Espulso all’82’ Russo L.. CICLOPE BRONTE-ACI CATENA 4-1 CICLOPE BRONTE: Gangi; Vacarescu, Castiglione (72° Salanitri), Scarlata, Giannattasio; Basile, Marullo, Bua (57° Conti); Ruffino, Catania (78° Grassia), Ciraldo. All. Orefice. ACI CATENA: Guzzardi; Ferlito, Riccobene, Milici, Platania; Sciacca, Pavone (62° Zuccarello), Iraci, Scirè; Castro, Leonardi (74° Mannino). All. Seminara. ARBITRO: La Rosa Giorgio (Catania). RETI: 25° Marullo (Br), 32° Catania (Br), 40° Ruffino (Br), 70° Marullo (Br), 80° Castro ((rig) (AC). AGIRA-CITTÀ DI MASCALUCIA 3-0 AGIRA: Serrafiore, Scardilli S., Scardilli F., Scardilli V., Miceli, Fiorenza, Ingarao (80’ Travagliante G.), Iurato (80’ Gagliano), Travagliante I., Cavallaro, Arena (72’ La Mela). All. Travagliante. C. DI MASCALUCIA: Spina, Musumarra, Esposito, Di Mauro, Vitale, Russo, Porto (85’ Florio), Aversa (55’ Romano), Papaserio (82’ Viola), Billa, Ricciari. All. Contarino. ARBITRO: Pirrera di Enna. RETI: 71’ Arena, 77’, 90’ Fiorenza. Prima Categoria - girone H L’ottima Florenzia stende la New Pozzallo New Team infinita In pieno recupero va due volte a rete Gara avvincente. Decide la rete di Cassia. I locali sempre più seconda forza del torneo NEW TEAM RINASCITANETINA 3 2 NEW TEAM: Taranto, Garzia, Paravizzini, Gurrieri, Madera, Conti, Curatolo, Pellegrino, Vitale Sal. (30’ st Drago), Vitale Dan. (30’ st Guastella), Occhipinti (9’ st Battaglia). All. Vacca. RINASCITANETINA: Modica, Lupo, Listo, Cavallo, Santuccio, Sessa, Wadia, Fusca, Giarratana (38’ st Docile), Salemi, Rebenciuc (26’ st Tringali). All. Tringali. ARBITRO: Scicolone di Caltanissetta. RETI: 10’ Cavallo, 20’ Vitale Sal. (rig.), 35’ Giarratana, 45’ st Conti, 47’ st Pellegrino. Anche quando la giornata avrebbe potuto essere storta, la capolista New Team ha portato a casa ancora una vittoria, grazie a due prodezze di Conti e Pellegrino nel finale. E pensare che fino al 90° minuto la formazione di Fabrizio Vacca si trovava sotto di un gol. Poi ci ha pensato Conti al 90’ ad incornare di testa per il 2-2 e Pellegrino, due minuti dopo, con un tiro da fuori area che si è infilato sotto il sette. MICHELE FARINACCIO FLORENZIA NEW POZZALLO 1 0 FLORENZIA: D’Alessio, Aparo, Mazzarella, Speranza (75’ Marino A.), Cassia, Marino G., Somma (60’ Angelica), Latina, Conti (65’ Carrabino), Cocola, Catinello. All. Melluso. NEW POZZALLO: Brafa, Aprile (46’ Occhipinti), Memoli, Macauda, Buscema, Melilli, Strabone (35’ Mallo), Agnello, Rosa, Assenza, Cannata (65ì Pellegrino). All. Tasca. ARBITRO: Naselli di Catania. RETE: 10’ Cassia. FLORIDIA. Partita avvincente e ricca di emozioni al «Santuzzo», come si conviene a un match di cartello fra squadre, seconda e terza della classe, molto toniche che lottano sino alla fine. Ha prevalso di stretta misura la Florenzia con un gol di Cassia ma il New Pozzallo ha mostrato di essere strenua avversaria irriducibile. Inizio a fasi alterne con continui capovolgimenti di fronte e marcature strette a centrocampo. Poi, dopo un tiro insidioso a fil di palo, deviato da Brafa in angolo, al 10’ i flordiani sono passati in vantaggio quando sul corner calciato corto da Apa- ro per Somma, questi ha crossato al centro dove l’accorrente Cassia ha messo dentro. Risposta immediata degli ospiti pozzallesi al 12’ con Agnello che, su assi di rosa, ha sfiorato il palo. Al 15’ punizione dal limite di Macauda respinta da D’Alessio a pugni uniti. Al 25’ altra punizione di Macauda da sinistra con Strabone che ha servito Agnello, la cui conclusione è terminata di poco sul fondo. A inizio di ripresa ospiti in avanti alla ricer- ca del pareggio: al 48’ cross da destra di Mallo al centro per Rosa, che in girata ha messo di poco a lato. A questo punto i locali hanno reagito ed hanno confezionato alcune opportunità per raddoppiare: prima un tiro saettante di Conti, fuori di poco, poi un tiro alto sulla traversa di Latina alta sopra alla traversa, indi una gran staffilata dal limite di Speranza che ha sorvolato d’un soffio la traversa. Ma dal 65’ il Pozzallo ha pressato a più non posso e la Florenzia ha arretrato il baricentro non disdegnando azioni di ripartenza. All’85’ due occasioni di Melilli in mischia, prima di piede e poi con un colpo di testa entrambe però che hanno scheggiato la parte alta della traversa. I padroni di casa hanno chiuso tutti i varchi respingendo ogni tentativo ospite sino al fischio finale dell’ottimo arbitro etneo Naselli. BEPPE JANNÌ L’ATTACCANTE COCOLA (FLORENZIA) Marina di Ragusa corsara, Atletico Scicli in caduta libera ATLETICO SCICLI MARINA DI RAGUSA IL TECNICO GIANNO GURRIERI 1 2 ATLETICO SCICLI: Lutri, Gentile, Occhipinti, Santospagnuolo (17° st Trovato), Arrabito, Garofalo, Donzella, Drago, Campailla (25° st Patanè), La China, Cannella (30° st Adamo). All. Tasca. MARINA DI RAGUSA: Fatuzzo, Grimaldi (36° st Lentini), Cilia, Occhipinti (8° st Farina), Fumia, Gulino, De Luca, La Rosa, Verdicchio, Rizzo (31° st Ferreri), Di Pasquale. All. Gurrieri. ARBITRO: Lucini di Caltanissetta. RETI: 3° pt La China, 7° st Rizzo, 40° st Di Pasquale. SCICLI. Continua la serie negativa dell’Atletico Scicli che si è fatta battere in casa da un Marina di Ragusa molto determinato. E’ stata una gara giocata senza risparmio da entrambe le squadre, che ha offerto un di- screto spettacolo agli spettatori presenti. I locali sono passati in vantaggio subito con una perfetta punizione di La China. Avrebbero potuto pareggiare al 42° con Arrabito, ma Fatuzzo ha detto di no. Nella ripresa gli ospiti hanno fatto la gara. Prima hanno pareggiato con Rizzo, poi al 40° con Di Pasquale hanno firmato il successo. OTTAVIO MODICA Arcobaleno salvo in «zona Cesarini» Bomber Sirugo trascina il Real Avola Pokerissimo del Canicattini di Ficara Apre Solarino e chiude Guglielmino Al Real Biscari solo le recriminazioni Floridia, troppe distrazioni in difesa Hellenika, non basta il super Porchia per il Frigintini una vittoria pesante ARCOBALENO ISPICA REAL BISCARI 1 1 REAL AVOLA FLORIDIA 3 1 ARCOBALENO ISPICA: Fidelio, Cappello, Ficarra, Trigilia, Accaputo, Latino, Peluso, Fonte (46’ Gianna), Presti (66’ Lauretta), Maucieri, Solarino (66’ Di Benedetto). All. Di Martino. REAL BISCARI: Mignacca, Ferraro, Cappello, R. Bennice, D’Amico, Ferrigno, Cosentino, S. Bennice (81’ Raniolo), La Terra, Bongiorno, Migliore. All. Gurrieri. ARBITRO: Vincenzo Falco di Siracusa. RETI: al 25’ Cosentino su calcio di rigore, all’86’ Peluso. REAL AVOLA: Falco, Generosi, Rametta, Costa A., Carbè, Caruso, Molisina (67’ Filpi), Spatola, Sirugo, Mangiagli, Arena (46’ Insolia). All. Rosario Monaca. FLORIDIA: Romano, De Simone, Quartarone, Correnti, Carpinteri, Tinè, Vasques, Gozzo, Greco, Alfano, Infantino (69’ Accardo). All. Luciano Buda. ARBITRO: Gabriele Giuca di Siracusa. RETI: 59’ Costa A., 72’ Accardo, 76’, 90’ Sirugo. ISPICA. L’undici di mister Franco Di Martino in «zona Cesarini» è riuscito ad acciuffare un meritato risultato di parità nel derby che lo vedeva opposto al «Peppino Moltisanti», al Real Biascari. Gli ospiti si erano portati in vantaggio su calcio di rigore contestato dai padroni di casa, concesso con generosità. AVOLA. Torna al successo il Real Avola. Padroni di casa in vantaggio al 59’ grazie ad un colpo di testa di Costa A. Al 72’ gli ospiti pareggiano con il neo entrato Acccardo ma nei minuti finali si scatena Sirugo che realizza prima in mischia al 76’, chiudendo infine i conti allo scadere. GIUSEPPE FLORIDDIA L. N. HELLENIKA CANICATTINI 3 5 HELLENIKA: Sorano, Mallo, Di Mari, Piazzese A., La Rosa, Sinatra, Santarosa, Schepis (55’ Bordonaro), Limeri (75’ Gibilisco), Porchia, Trigilio (55’ Faraci). All. Pugliares. CANICATTINI: Caruso, Gulino P., Petrolito, Caccamo O., Buccheri, Presti, Sammito, Velasco, Spadaro (80’ Cultrera), Randazzo (90’ Gulino), Caccamo G. All. Ficara. ARBITRO: Puglisi di Catania. RETI: 6’ Spadaro, 11’ Porchia, 38’ e 46’ Randazzo, 49’ Porchia rig., 69’ Porchia, 76’ Randazzo rig., 80’ Velasco. FRIGINTINI MODICANESE 2 0 FRIGINTINI: Giurdanella, Iemmolo (71’ Leone), Giannone, Sabellini, Di Rosa, Bonomo, Maltese, Solarino, Melilli (60’ Cicero), Calabrese (77’ Guglielmino), Buscema. All. Alfonso Adamo. MODICANESE: Sammito, Avola, Profetto, Caschetto (63’ Macauda), Sarta, Angelico, Terranova (44’ Fornì), Pitino, Nicastro, Iabichella, Iachininoto (52’ Ciacera). All. Giovanni Spadola. ARBITRO: Salvatore Contrafatto di Catania. RETI: 2’ Solarino, 88’ Guglielmino. Vince il Canicattini al termine di un match esaltante Pronti via e Spadaro porta in vantaggio il Canicattini trafiggendo Sorano su cross di Randazzo. L’Hellenika reagisce e pareggia con la punizione di Porchia. Poi nella ripresa il festival del gol. FRIGINTINI. I rossoblù del Frigintini si aggiudicano il derby con la Modicanese, portano a tre i successi consecutivi e «vedono» da vicino le squadre che lottano per la salvezza. In gol dopo appena 2’ con Solarino che riprendeva una corta respinta del portiere ospite, il raddoppi quasi alla fine con Guglielmino. MAURILIO ABELA GIOVANNI CALABRESE LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 46. lo SPORT Seconda Categoria GIRONE H GIRONE G La capolista Catenanuova crolla Sporting Mascalucia, sette gol Il Real Picanello firma l’impresa Germanà-tris, il Pedara dilaga CARA MINEO TUTTA CATANIA 3 1 C ARA M INEO : Camara, Jallou, Bass (75’ Sambou), Samateh, Sanyang, Abubakar, Ali Ciao, Jabè, Cham, Sanogo, Sanneh (56’ Kijera). All. Manzella - Trombino. TUTTA C ATANIA : D’Amico, Santonocito, Santagati (68’ Ensabella), Di Bella, Pulvirenti, Borzì, Mercadante, Palmeri (54’ Gentile), Anfuso, Musumeci, Scavuzzo. All. Santagati. ARBITRO: Di Guardo (Catania). RETI: 18’ Napoli, 19’Sanyang, 61’ e 69’ Cham. MINEO. Vedono la vetta quelli del Cara Mineo e questi ultimi tre punti confermano il loro trend positivo. Periodo d’oro per i padroni di casa che battono i rosso azzurri di Tutta Catania in rimonta nello scontro tra i piani alti di questo campionato. Aprono gli ospiti con Napoli, ma la gioia si spegne nel giro di un minuto con la rete di Sanyang. Nella ripresa Cham firma una doppietta e nel conto ci sono anche due legni. Gara di livello superiore, come anche la direzione di gara. Di Guardo è stato impeccabile. GIUSEPPE CENTAMORI REAL CATENANUOVA REAL PICANELLO 1 4 REAL CATENANUOVA: La Spina, Maita, Girasole (55’ Ingrassia), Roccasalva, Risiglione, Musarra, Rapisarda (32’ Privitera Rosario), Valenti, Giunta, Lo Presti Orazio, Picone. All. Davide Maita. REAL PICANELLO: Genovese, Giacalone, Caio Adornetto, D’Antoni (46’ Patanè), Di Mauro, Lupino, Fischetti, La Piana, Campanile, Belgiorno (51’ Consoli), Innocente (80’ Cannavò Alessandro). All. Alfio Barbagallo. ARBITRO: Valerio Gambacurta di Enna. RETI: 4’ e al 47’ Belgiorno, 65’ Lo Presti Orazio, 67’ Patanè, 85’ Lupino. MARIO RAPISARDI ATL. LIBRINO 0 3 MARIO RAPISARDI: Guzzetta, Malaponte, La Spina G. Pecora, Barcella, Ofria (78’ Trovato), Condorelli (70’ La Piana), Pecora D., Di Stefano Luca, Gravagna, Sambataro. All. Giuseppe Pecora. ATLETICO LIBRINO: Finocchiaro R., Finocchiaro P., Cascio, Beltempo, Vinciguerra, Giustolisi, Ternullo, Anastasi, Grasso, Longo, Fiume. All. Fichera. ARBITRO: Consoli di Acireale. RETI: 34’e 71’ Anastasi, 56’ Fiume. VALGUARNERESE F. C. MOTTA 0 2 VALGUARNERESE: Litteri, Manna (48’ Di Dio), Strazzeri, Denaro, Viavattene; Lattuca, Barbarino, Di Simone, Dragà; Accorso (69’ Lombardo), Cannella (77’ Spitaleri). All. Spampinato. M OTTA: D’Amico; Bruno (76’ Vitanza), Maenza, Santonocito, Mercadante; Gentile (88’ Puliafito), Patti, Musumeci, Rugeri; Ensabella, Messina (68’ Di Bella). All. Santagati. ARBITRO: Buzzone di Enna. RETI: 52’ Patti, 77’ Gentile. ASD GRAMMICHELE ASD SORTINO CALCIO 0 1 ASD G RAMMICHELE: La Ferla, Scacciante, Barone, Manduca, Costanzo, Modica (46’ Renda), Occhipinti (68’ D’Amanti), Grosso, La Rocca (71’ Catania), Anfuso, Murgo. All. Michele Santoro. ASD SORTINO CALCIO: Pavone, Cafra, Gennusio, Salemi, Ramondetta (61’ Pattavina), Campisi, Cannata, Cantone, Mignosa (93’ Brinzi), Benvenuto, Di Maria (65’ Rio). All. Aldo La Rosa. ARBITRO: Frazzetto di Ragusa. RETI: 36’ Benvenuto GIRONE F REAL ADRANO ZAFFERANA 1 2 REAL ADRANO: Pistorio, Cuttone, Sergi, La Mela, Malvuccio, Gemmellaro, A. Santangelo, Lo Cicero (68’ Armenia), Corvasce (60’ A. Tomaselli), Maccarrone, V. Tomaselli (64’ Serravalle). All. N. Santangelo. ZAFFERANA: Trovato, Fresta (80’ Zappalà), Tasta (84’ Cirino), Messina, Caramanna, D’Aquino, Romeo (64’ Giuffrida), Sorbello, Quattrocchi, Coco, Rando. All. Giordano. ARBITRO: La Vaccara di Acireale. RETI: 50’ e 85’ Coco, 78’ A. Tomaselli. ADRANO. Vittoria al fotofinish per i ragazzi di Giordano, che, trascinati da Coco, espugnano il «Dell’Etna» e si rilanciano dopo la sconfitta interna col Mascalucia. Il Real Adrano non riesce a mantenere il pareggio raggiunto con Tomaselli e subisce la seconda sconfitta consecutiva. Lo Zafferana con questo successo scavalca il Real Adrano e continua la corsa per la vetta; brutta battuta d’arresto per i locali, invece, che restano comunque aggrappati alle prime posizioni. Il Real Adrano, comunque, deve cambiare letteralmente registro. DANIELE SIDOTI ACIPLATANI VIOLA 2010 3 0 SPORTING MASCALUCIA 7 CESARÒ 4 ACIPLATANI: Tutino, Di Stefano, Paternò, La Rosa (al 70’ Nocilla), Samuele, Ternullo, Zuccaro, Costa, Manna (al 50’ Leotta), Raciti, Valenti (al 67’ Faasari). All. Barbagallo. VIOLA 2010: Cortese, D’Amico, Di Vincenzo (al 52’ Baudo), Sutera, La Blunda, Iannitello (al 52’ Li Volsi C), Li Volsi E, Lo Presti, Lo Guzzo, Biondo (al 63’ Carlisi), Plumari. All. Intili. ARBITRO: Vigo di Acireale. RETI: al 28’ Manna, al 45’ e al 62’ Valenti. NOTE: Espulso al 79’ Ternullo. MASCALUCIA: Tranchina, Luca, Cascio (Grasso dal 65’, Savatteri dal 78’), Garipoli, Pozza (55’Lagona), Randazzo, Magrì, Costanzo, Lupo, D’Amico (Calvagno dal 90’), Tricomi. All. Costa. CESARÒ: Fusari, Calabrò, Di Paola, Calaciura, Calabrò P., Caputo, Pino, Sirna, Fusari M., Travaglianti, Trovato. All. Di Franco. ARBITRO: Faro di Catania RETI: 1’ Tricomi, 10’ e 30’, 38’ Magrì, 40’ Lupo, 23’ Trovato, 33’ Travagliante, 61’ Trovato, 77’ Sirna, 85’ Lagona, 91’Garipoli. TREMESTIERI ETNEO CITTA’ DI PEDARA 2 5 TREMESTRIERI E TNEO: Calvagna, Gennaro, Spampinato, Muzzetta, Papotto, Frisenna (46’ F. Rapisarda), O. Rapisarda, La Rocca, Moschetto (81’ Bertini), S. Conti (63’ A. Rapisarda), Trovato. All. D. Conti. CITTÀ DI PEDARA: Nicosia, S. Longo (63’ B. Longo), T. Cordova, E. Cordova, Di Giorgio, Nicoletti, Garufi, Pagano, Squadrito (55’ Di Mauro), Raciti (76’ Nicoloso), Germnà. All. Zappalà. ARBITRO: Motta di Acireale. RETI: 24’ e 76’ Moschetto, 38’ Garufi, 41’, 62’, 70’ e 84’ Germanà. CITTÀ DI S. VENERINA S. DOMENICA VITTORIA 2 1 CITTÀ DI SANTA VENERINA: Leonardi A, Leonardi S, Calì A, Di Paola, Pavone (dal 40’ D’Urso Andrea), Grasso, Indelicato (dal 68’ Finocchiaro), Di Maria, Russo Alfio (dal 79’ Calì Adamo), Valeri, Spina. All. Valeri. SANTA DOMENICA VITTORIA: Spartà A, Manciò, Spartà V, Mollica, Camarata, Sgroi, Dell’Erba, Palermo, Zirilli, Lembo, Granata. All. Mollica. ARBITRO: Ramella di Acireale RETI: 40’ Valeri, 75’ Russo Alfio, 90’ Lembo. GIRONE I Il Piedimonte cede nel finale Scicli, una macchina da record S. Alessio, nessuno ti fermerà La Pro Ragusa domina il derby GHIBELLINA PIEDIMONTE ETNEO 2 1 F24 GHIBELLINA: Parisi, Aiello, Mazzeo, De Luca (60’ Nocera), Amato, Cucinotta (60’ Giuffrida), Gazzè, Brancati, La Valle, Quartarone, D’Amore (92’ Mancuso). All. Randazzo. PIEDIMONTE ETNEO: Vitello, Monforte (46’ Crimi), Reitano, Zappalà, D. Pagano, Ferrara, S. Pagano (75’ Miskhin), Rapisarda (58’ Pennisi), Contarino, Panebianco, Fieschi. All. Torrisi. ARBITRO: Aliquò di Messina. RETI: 37’ Zappalà, 65’ D’Amore, 88’ La Valle (rigore). NOTE: espulso all’82’ Quartarone per proteste. MESSINA. Il Ghibellina ha centrato, in rimonta, il settimo risultato utile consecutivo. Gli ospiti sbloccano il punteggio al 37’ con un colpo di testa di Zappalà su punizione di Salvatore Pagano. Nella ripresa, pareggia i conti D’Amore, che insacca di precisione. All’88’, l’arbitro assegna, un contestato rigore, per una leggera trattenuta di un difensore ai danni di Gazzè, che decide il match. OMAR MENOLASCINA LETOJANNI N. INDIPENDENTE 0 3 LETOJANNI: Alessandro, Pedale, Smiroldo, Lo Giudice, Paiano, Parlatore, D’Allura (84’ Arpa), Lo Turco W. (62’ Mercia), Lo Monaco, Calì (72’ Lo Turco G.), Trefiletti. All. Camarda. N. INDIPENDENTE: Miceli, Puglisi (52’ Andò), Russo, Giuffrida (55’ Proteggente A,), Ucchino, Muscolino G., D’Amico, Muscolino C., Proteggente D. (67’ Spadino), Cutroneo, Miano. All. Ucchino. ARBITRO: Mangiagli di Catania. RETI: 40’ e 67’ Proteggente D., 85’ Cutroneo. ANTILLESE AGOSTINIANA 0 0 ANTILLESE: Finocchio, Marinacci, cardone (46‘ G. Mastroeni), Chillemi, Santoro, Di Pietro (10’ Muscolino), S. Mastroeni, Ambruno, Moschella, Lombardo, Crupi (65’ Buongiorno). All. Mastroeni. AGOSTINIANA: Oliva, Cicero (75’ Crupi), Lombardo (63’ Luchino), Stracuzzi, Principato, Tomasello, Carnabuci, Rizzo, Di Nuzzo (88’ Orsi), Zohuir, Casablanca. All. Rigano. ARBITRO: Leone di Acireale. PIPPO TRIMARCHI S. ALESSIO SPARAGONA 2 0 S. ALESSIO: Brigulgio, Ciatto, Tappa, Bartorilla (67’ Giannetto), Di Bartolo, Zanino, Crisafulli (82’ Bondì), Cutroneo, Pistone, Toscano (82’ Leo), Mastroeni. All. Mancuso. SPARAGONA: Vittorio, Naccari (49’ Giunta), Franchetti (64’ Lama), M. Spadaro, Calafiore, P. Spadaro, D’Agostino, O. Smiroldo, A. Smiroldo (78’ Fazio), E. Santoro, A. Santoro. All. Famulari. ARBITRO: Bruno di Acireale. RETI: 3’ Mastroeni, 80’ (rig.) Pistone. PIPPO TRIMARCHI INTER GE SP. GIARDINI N. D. (PER IMPRATICABILITÀ DI CAMPO) INTER GE: Torrisi, Raneri, Canino, Palazzolo, An. Fichera, Al. Fichera, Mammino, La Spina, Cicoria, Privitera, Leotta. All. Puglisi. SPORTING GIARDINI: Venuto, Parisi, Campione, Oliveri, Colica, Savio, Mirabelli, Scavo, Trefiletti, Nassi, Curcuruto. All. Cannata. ARBITRO: Grasso di Acireale. ATLETICO RAGUSA PRO RAGUSA 0 3 ATLETICO RAGUSA: Scannavino, Provenzale, La Cognata, Canonico, Brullo, Iudice, Dinatale (15’ st Vita), Cabibbo, Cascone, Trovato (36’ st Battaglia), Amenta (25’ st Mallia). A disposizione: Dimartino, Occhipinti, Corallo, Spadola. PRO RAGUSA: Nobile, Veneziano, Migliorisi (36’ st Raniolo), Cabibbo, Milazzo, Suizzo, Distefano, Agosta, Cafiso (30’ st Baglieri), Burgio (40’ st Martorana), Massimino. A disposizione: Occhipinti, Raniolo. All. Gulino. ARBITRO: Gianninoto di Ragusa. RETI: 12’ Cafiso, 10’ st Veneziano, 40’ st Massimino. NOTE: Espulso Iudice. Continua la marcia del Pro Ragusa del presidente Giorgio Mirabella che si conferma come una delle migliori formazioni del girone I del campionato di Seconda categoria. Tre punti che permettono alla squadra ragusana di continuare a sperare nella promozione diretta. La vittoria d’altronde è anche ampiamente meritata. MICHELE FARINACCIO SCICLI 2013 SPORTISPICA 3 0 GIARRATANESE EUROSPORT AVOLA 1 0 SCICLI 2013: Retrime, Iozzia, Manenti (22° st Sabellini), Trovato, Marinero, Dongola, Donzella, Alfieri, Vilardo (34° st Bongiardina), Di Raimondo (1° st Beqiri), Aliaj. All. Pisani. SPORTISPICA: Rosa, Di Mari, Angelico, Denaro, Avveduto, Scatà, Maucieri (8° st Lissandrello), Giuca, Fronterrè (18° st Perez), Di Pietro, Moltisanti. All. Liuzzo. ARBITRO: Ghazi Arfaoui di Ragusa. RETI: 2° pt Trovato, 19° pt Vilardo, 31° st Marinero. GIARRATANESE: Fiderio, Raddino, Criscione, Lena, Castello, V. Puma, Cultrera, Giaquinta, Amato (65’ Garofalo), Raciti, Giannantonio (82’ Antoci). EUROSPORT AVOLA: Caruso, Tiralongo, Giudice, Calvo, Modica, Oliva, Genesio, De Luca, Magro (62’ Chiodo), Basile, Gregorini (79’ Listo). ARBITRO: Indomenico di Siracusa. RETE: 80’ Lena. GI. CA. RADDUSA CITTÀ COMISO 2 PER SCICLI 2 PORTOPALO FERLA RADDUSA CITTÀ COMISO: Monaco, Amoretti, Puccia (75’ Rizza), Giudice, Indigeno, Fazio, Cutello, Burrafato, Gurrieri (51’ Modica), Babaalhassan (63’ Ferreri), Mazza. All. Alì. PER SCICLI: Bruni, Rizza, Manenti, Salemi, Asta, Gius. La China, Migliorino, Campailla, Galizia (75’M. La China), Voi, Russino (60’ Iurato). All. Rosa. ARBITRO: Arestia di Ragusa. RETI: 22’ Burrafato, 59’ Babaalhassan, 70’ Gius. La China, 91’ Campailla. (NUBIFRAGIO SULL’1-1 DOPO 45’) PORTOPALO : La Marca, Marina, Campisi Paolo, Iacono, Ferlisi, Campisi Gabriele, Micieli, Betulla. Mallia, Maltese, Satta. All. Balduino Ferlisi. FERLA: Galioto, Giansiracusa Salvatore, Di Martino, Giansiracusa Federico, Pisasale Sebastiano, Fisicaro, Pisasale Giuseppe, La Cognata, Piluso, Di Giorgio, Ganci. SOSP. ARBITRO: ATTARDI DI RAGUSA. RETI: Piluso al 27’ (F), Maltese al 42’ (P). LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA lo SPORT .47 Rugby SERIE B. Domenica amara per il XV etneo: alla vigilia la scomparsa del papà del tecnico Vittorio e in campo il ko con i campani L’Amatori Catania costretto alla resa contro Benevento non basta Borina La mischia degli ospiti e i calci di Newton hanno fatto la differenza AMATORI CATANIA BENEVENTO 19 25 AMATORI CATANIA: Borina, Di Paola, Zappalà (65’ Di Prima), Calamaro, Greco, Camino, Ruscica (47’ Mannarà), Vasta, Palmieri, Martelli, Grimaldi, Ferrara, Ardito (65’ F. Guglielmino), Di Raimondo, Guglielmino. A disposizione: Tripi, Scuderi, Gravagna. All. Pippo Puglisi. BENEVENTO: Esposito, Caporaso, Bocchino (53’ Petrone), Ciampa, Casillo, Newton, Botticella, Passariello, Di Matteo, Russo, (60’ Almerico), Giangregorio, Fragnito, Notariello, Racioppi (75’ Calicchio). A disposizione: Marrone, Tornusciolo, Santillo. All. Cioffi. ARBITRO: Masini di Roma. MARCATURE: 2’ m. Racioppi; 15’ m. Palmieri tr. Borina; 20’ c. p. Borina; 23’ c. p. Newton; 27’ c. p, Borina; 31’ m. Russo; 48’ c. p. Newton; 52’ c. p. Borina; 60’ drop Newton; 70’ c. p. Newton; 78’ c. p. Newton; 82’ c. p. Borina. CATANIA. Non è tanto la sconfitta a rendere amarissima la domenica dell’Amatori, quanto la morte del papà di coach Ezio Vittorio, piombata sul «Benito Paolone» di Santa Maria Goretti proprio mentre i biancorossi cedevano al Benevento. Nemmeno le candelore di S. Agata con il loro seguito colorato e la banda hanno saputo spronare i biancorossi. Onore al Benevento che ha avuto nella mischia e nel calcio dell’apertura Jason Newton i suoi punti di forza. Fabio Borina è stato più preciso (14 punti, uno score di 5/5) ma non è bastato. Benevento subito avanti al 2’ con una meta di Racioppi, ma risponde subito l’Amatori con Palmieri e la trasformazione di Borina per il 7 a 5 etneo e una fase di dominio con azioni penetranti, rapida trasmissione dell’ovale, difesa altissima, fino ad arrivare al 10-5 sempre con Borina. Ci pensa però Newton, 3’ dopo, con una punizione potente e precisa, a riavvicinare gli ospiti, che arrivano al pari. Nella ripresa Newton un calcio piazzato da una cinquantina di metri per il sorpasso; al 52’, dai piedi di Borina, arriva il pari destinato a non durare. Poco dopo infatti, Newton compie una prodezza tecnico-balistica infilando i pali con uno splendido drop da distanza assai ragguardevole. Nel giro di 8’, complice un Amatori falloso e confuso, l’apertura avversaria centra per altre due volte i pali e nulla può, in pieno recupero, l’ennesimo piazzato di Borina che fissa il risultato su 19 a 25. «Ci dispiace tanto perdere così - spiega il team manager Max Vinti - anche perché avremmo voluto dedicare la vittoria al nostro allenatore Ezio Vittorio». Oggi i funerali di Alfio Vittorio, saranno celebrati alle 15,30 nella Chiesa degli Angeli Custodi di Catania. Borina super. Per il giocatore etneo (a sin. in azione; a dx Vasta svetta in una touche) 5 su 5 nei calci (Foto Santi Zappalà) PESANTE SCONFITTA A FRASCATI POULE RETROCESSIONE Trasferta da dimenticare per l’Amatori Messina Non basta il cuore al Padua i ragusani battuti a Napoli FRASCATI-AMATORI ME PARTENOPE-PADUA 24-6 46-10 FRASCATI: Scairato, Baccani, Silvestri, Varriale, A. Barbati, Farina, Viscusi, Cugini, M. Barbati, Becattini, Manciocchi, Palozzi, Reali, Carinci, Orlando. A disposizione: Cortese, Mercurio, Donadio, Dal Poz, Teotino, Ilfi, Grizzi. All. Paladini. AMATORI MESSINA: Romagnoli, Ahmid Salayman, Bertè, Santamaria, Dejean, Santilano, Lafalla, Tornesi, Scaloni, Miduri, Garozzo, Blandino, D’Apice, Lo Re, Pezzotti. A disposizione Ippolito, Spanò, Salvador, Cipriano, Cappadonia, Marzullo, Milazzo. All. Insaurralde. ARBITRO: Di Febo. MARCATORI: 24’ m. Silvestri; 35’ m. A. Barbati; 37’ c. p. Bertè; 51’ c. p. Bertè; 65’ m. Silvestri, tr. Baccani; 78’ m. Varriale, tr. Baccani. PARTENOPE: Reyna; Antonelli, Cidro, Fiore, De Nigro; Martone, Gherardi; Valerio, Termini, Ricciardi; Piscopo, Nappi; Canzanella, M. Zito, Caterino. All. Ezio Fallarino. PADUA RAGUSA: P. Iacono; Tumino, S. Iacono, Valenti, O. Modica, G. Modica, Digrandi; Lo Presti, Stracquadanio, Carbonaro; Vona, Bellio; Di Mauro, Campanella. Entrati nel 2° t.: Cirnigliano, A. Modica, G. Tumino, Garozzo, Cappa, Muccio. All. German Greco. ARBITRO: Passacantando (L’Aquila). MARCATORI: nel pt al 2’ m. Stracquadanio, 6’ c. p. Reyna, 11’ e 31’ m. Fiore, 36’ m. Reyna tr Reyna, 41’ m. Antonelli tr Reyna; nel st al 12’ m. Termini, 23’ m. Tumino, 27’ m. Gherardi tr Martone, 30’ m. Antonelli tr Reyna. FRASCATI. Pesante sconfitta esterna per l’Amatori Messina di Insaurralde, superata, dal Frascati (24-6). I laziali sono andati quattro volte a meta, mentre per i biancorossi da registrare unicamente due piazzati di Bertè. NAPOLI. Il miracolo sportivo all’ombra del Vesuvio non si materializza. Sul campo di una Partenope più esperta e oggettivamente più dotata sul piano tecnico e fisico, la Padua gioca una gara di grande orgoglio, ma, come prevedibile, è costretta ad alzare bandiera bianca. M. O. Serie C1: il Cus Catania a valanga col Bari (110-0) La Nissa cade in Puglia CUS CATANIA TIGRI BARI CUS CATANIA: Di Mauro, Serra (57’ V. Pagano); C. Leonardi, V. Leonardi, Auteliano, Giammario, Nocera (41’ Gualtieri); Cosentino (45’ Bonaccorso); Hliwa, Spina, Solano (41’ Falcone); Russo, Mammana (65’ D. Pagano); Toscano (45’ Liotta); Agosta (45’ Jagic). All. C. Leonardi. TIGRI BARI: Pastore, Battista, Sebastiani, Di Giovanni, Cirasola, Pedrelli, Lo Zito, Longo, Giaquinto, Grassi, De Chiara, Raffaele, Caporusso, Terrenzio. All. Bianchini ARBITRO: Gurrieri di Ragusa. MARCATORI: 1’ m. Cosentino t. V. Leonardi, 3’ m. 3’ Di Mauro t. V. Leonardi, 7’ c. p. Autelitano, 13’ m. C. Leonardi t. V. Leonardi, 16’ m. Serra, 22’ m. 22’ Cosentino t. V. Leonardi, 30’ m. Spina, 33’ m. Giammario, 37’ e 43’ m. C. Leonardi t. - V. Leonardi, 45’ m. Cosentino t. V. Leonardi, 53’ M. Gualtieri t. V. Leonardi, 57’ m. Hliwa t. V. Leonardi, 61’ m. C. Leonardi t. V. Leonardi, 65’ m. Gualtieri t. V. Leonardi, 68’ m. V. Leonardi t. stesso, 73’ m. Spina. Vendemmia del Cus Catania sul terreno amico della Cittadella Universitaria. La squadra cusina ha travolto le Tigri di Bari. Show dell’allenatoregiocatore Carlo Leonardi autore di ben quattro mete, cecchino implacabile il fratello Lorenzo, bene i tre giocatori della giovanile Auteliano, Cosentino e Hliwa. «Dopo i primi 8’ posso ritenerla una buona seduta di allenamento dichiara Nino Puleo, responsabile del settore rugby del Cus Catania - sapevamo che erano deboli ma non fino a questo punto, spero che questa netta vittoria non comporti cali di tensione, bisogna pensare al primo impegno in trasferta, domenica prossima sul difficile rettangolo di gioco dell’Amatori Napoli che a Benevento non ha giocato». GIUSEPPE CONDORELLI PAOLO BOCCACCIO SERIE A2. Nell’ultimo prima prova assoluta dei societari Ieri a Piazza Armerina in gara Gabriele Antibo Tradizionale festival del cross ieri a Piazza Armerina con la prima prova dei societari assoluti e giovanili che hanno visto la presenza di grandi campioni del fondo siciliano. A seguire le gare c’era infatti Totò Antibo, la gazzella di Altofonte, doppio oro europeo sui 5000 e 10000 e argento olimpico sui 10000, ha fatto il tifo per il figlio Gabriele, classe 2014, 5° negli esordienti. Gabriele è allenato all’Arci Altofonte da Nino Bruno, il mitico allenatore-bidello che aveva scoperto Totò. «Gabriele ha cominciato prima di me - confessa emozionato Totò - e ha delle grandi doti. Adesso si allena con Nino Bruno, ma già Gaspare Polizzi, il mio tecnico di sempre, l’ha messo nel mirino». Ad assistere alle gare organizzate dall’Atletica Bellia di Ettore Rivoli, nelle vesti di tecnici, genitori o semplici spettatori anche altri ex azzurri come Vincenzino Massimo Modica (sua figlia Sofia Fatima ha chiuso al 16° posto tra le ragazze); i nisseni Francesco Bennici e Salvatore Vincenti; il modicano Giuseppe Gerratana, l’ennese Andrea Tagnese e il palermitano Marcello Gargano. Oltre 400 i partecipanti nelle varie categorie con l’azzurrino Ala Zoghlami, il tunisino-palermitano del Cus Palermo che ha vinto la prova assoluta precedendo sul podio i compagni di squadra Alessio Terrasi e il fratello Osama. La prova assoluta femminile è andata a Giovanna Lentini (Cus Palermo), davanti alla nissena Giusi Chiolo (Atl. Mazzarino) e la modicana Chiara Pianeta (Catania 2000). Negli allievi successo del messinese Tindaro Lisa (Cus Pa) e nelle allieve la gelese Clara Tasca (Young Runner Gela), ha preceduto la sciclitana Flavia Belluardo (Lib. Scicli) e la compagna di squadra, l’ostacolista Giorgia Di Vara. Nelle cadette s’è imposta l’etnea Alice Leonardi (Freelnace Paesi Etnei) e nei cadetti il formidabile modicano Michele Maltese (Modipa) davanti a Wilson Marquez (Siracusatletica) e Simone Arena (Virtus Acireale). Nei ragazzi successo di Calogero Zafarana (Atl. Mazzarino) e Giorgia Ceraolo (Tyndaris Pattese) e tra gli esordienti a segno Giuseppe Veneziano (Trinacria Solarino) e Serena Inglese (Real Paceco). 20 10 SALENTO TREPUZZI: A. Miglietta; Ursino, Ragione, Antonante, M. Miglietta; Nestola, Bonaparte; Cascarano, Solazzo, Vergallo; Tardio, Assenzio; Colica, G. Perrone, Pezzuto. Entrati anche: Cassone, C. Perrone, Mele, Maruccio, Vergine, De Marco, Monti. All. Nestola. NISSA: Aimi; Di Maura, Strazzieri, Faia, Murabito; Gorgone, Cozzo; Di Trapani, Nicolosi, Viscuso; Lo Celso, Catania; Cinà, Emma, Venturino. Entrati anche: Platania, Kuranage, Tarantino, Carbone, Bonnici, Cambria, Salvo. All. Granata. ARBITRO: D’elia di Taranto. MARCATORI: nel pt all’8’ m. Ursino, 16’ m. Aimi; nel st al 2’ m. Nestola tr. Ursino, 30’ m. Bonaparte, 38’ m. Faia (N), 40’ c. p. Ragione. TREPUZZI. Una gran bella partita, disputata fra due squadre destinate a recitare in questa poule promozione di C1 un ruolo da protagonisti. Alla fine a far festa per il successo (20-10) sono i locali del Salento Trepuzzi. Per il Nissa una sconfitta rimediata a testa altissima, visto che solo all’ultimo istante, i pugliesi hanno trovato dalla piazzola, con Ragione, il definitivo allungo. Senza quel piazzato, gli ospiti avrebbero perso 17-10 e avrebbero strappato il punticino che premia tutte le squadre capaci di chiudere con un passivo inferiore alle 8 lunghezze. Un margine meno vistoso avrebbe rispecchiato con più fedeltà l’andamento dell’incontro, viaggiato a lungo sui binari dell’equilibrio. Nissa più abile nelle mischie chiuse, locali più concreti nelle touches. I salentini sbloccano il punteggio con una meta di Ursino. Il Nissa risponde e pareggia con Aimi (5-5). Lo strappo decisivo dei leccesi con le mete siglate al 2’ ed al 30’ della ripresa: 15-5. Faia riapre i giochi (15-10 al 78’), Ragione li chiude in dirittura d’arrivo (20-10). turno sono arrivati tre successi Le tre siciliane su di giri non si ferma l’Augusta Acireale e Catania volano Figlio d’arte. Il papà è Totò, l’ex grande campione di fondo LORENZO MAGRÌ TREPUZZI NISSA Calcio a 5 Atletica CROSS. La 110 0 Argento olimpico. Totò Antibo col figlio Gabriele ieri all’esordio, ha finto anche l’oro europeo sui 5000 e 10000 TUTTI I RISULTATI Altofonte, Cus Palermo e Siracusatletica svettano nelle classifiche a squadre La prima prova dei societari di atletica ha visto il dominio assoluto della Siracusatletica a livello giovanile e del Cus Palermo a livello assoluto. La Siracusatletica del prof. Salvo Dell’Aquila ha vinto la prima prova a squadre nelle categorie cadette, ragazzi e ragazze; mentre all’Arci XIII Dicembre Altofonte è andata a classifica cadetti. Poker per il Cus Palermo di Gaspare Polizzi e Totò Liga che ha vinto le classifiche allievi, allieve, assoluti maschili e assoluti femminili. Dopo questa prima prova organizzata magistralmente dall’Atletica Bellia Piazza Armerina, terzo appuntamento con il cross in Sicilia (il priomo si era svolto il 18 scorso a Ravanusa con impegnati i master) è in programma il 22 febbraio a Catania con l’organizzazione della Sal Catania. Il calendario dell’atletica siciliana, in questa prima parte della stagione invernale prevede anche la seconda prova del campionato regionali lanci in programma a Messina, dopo la prima prova che s’è svolta ieri a Palermo. L. MAG. Meta «corsara» e la Final Eight è più vicina VIRTUS RUTIGLIANO 3 META S. G. LA PUNTA 4 LUDOVICO LICCIARDELLO Sabato di festa per la siciliane impegnate nel campionato di A2 di calcio a 5: al PalaJonio l’Augusta schianta il Catanzaro (8-3), l’Acireale passeggia a Pozzuoli (1-7) ed il Catania s’impone a Policoro (34), sponda Avis Borussia. Riflettori puntati sull’Augusta che continua a far punti e divertire, grazie alla precisa impronta tattica impressa da mister Rinaldi. Goleada maturata nell’ultimo quarto della gara e firmata dal capocannoniere del girone Jorginho che, con le 4 reti segnate ai calabri, è balzato a quota 27, tallonato dal compagno di squadra Scheleski (24 gol). Il brasiliano il simbolo della mutazione, in positivo, compiuta dall’Augusta rispetto alla scorsa stagione: «Non è solo merito mio ma dell’intera squadra e dell’allenatore. Quest’anno abbiamo un’identità maggiore e grazie al tecnico siamo più impegnati e focalizzati sull’obiettivo». Overdose di gol anche per l’Acireale che ha inflitto una severissima lezione al Pozzuoli, rispondendo con una prestazione super alle provocazioni dei padroni di casa. Sul risultato la firma indelebile di Eriel Pizetta autore di una quaterna, messa a segno nella ripresa. Un bel segnale per il talento italo-brasiliano costretto a saltare la parte iniziale della stagione per infortunio. Brinda anche il Catania che viola il campo dell’Avis Borussia Policoro, non senza effetti collaterali. «Avremmo dovuto chiudere la gara nel 1° tempo - spiega il tecnico Rino Chillemi - ma abbiamo sprecato una serie incredibile di ripartenze». L’espulsione di Fantecele, doppia giallo, e l’ammonizione inflitta a Rizzo, faranno scattare la squalifica per i due atleti mettendo ancora una volta in ambasce coach Chillemi. In settimana non sono escluse sorprese, compreso il ritorno sul mercato. SERIE B JORGE JORGINHO (AUGUSTA) ERIEL PIZETTA (ACIREALE) VIRTUS RUTIGLIANO: Sibilia, A. Rotondo, Gasparro, D’Aprile, P. Rotondo, Vitto, Lestingi, Bonvino, Ranieri, Lemonache, Potente, Di Ciaula. META SAN GIOVANNI LA PUNTA: Pacini, Bidinotti, Ficili, Farina, Di Maria, Marletta, Buzzanca, Finocchiaro, Da Silva, D’Angelo, Hajari, Russo. All. Bosco. ARBITRI: Acquafredda (Molfetta) e Impedevo (Bari); crono Agostinelli (Bari). RETI: 15’ Bidinotti (M), 18’ D’Aprile (R); 3’ Finocchiaro (M), 6’ A. Rotondo (R), 7’ P. Rotondo (R), 10’ Bidinotti (M), 16’ Da Silva (M). RUTIGLIANO. Di forza. La Meta sbanca Rutigliano e compie un importante passo in direzione Final Eight del campionato di Serie B di calcio a 5. Il quintetto puntese prova la fuga due volte (0-1 e 1-2), ma in entrambi i casi viene raggiunto. Al 7’ della ripresa i padroni di casa riescono a portarsi pure in vantaggio (3-2) ed è proprio nel momento più difficile che viene fuori la caratura della Meta. I neroverdi non ci stanno, reagiscono rabbiosamente, ribaltando il risultato con gli uomini di maggiore esperienza e classe: Bidinotti e Da Silva. L. L. SILVEIRA (CATANIA C5) LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 48. lo SPORT Volley SERIE B1 MASCHILE O L’ALTRA FORMAZIONE DI B1 Il Gela fallisce l’aggancio alla vetta Il Brolo dei giovani Brusco ko a Latina. La società deve risolvere il caso Manuilov, non convocato dopo il duro confronto col tecnico HYDRA LATINA MEIC SERVICES GELA season di serie B1 era costretta a riposare. Il pesante stop in terra pontina conferma il periodo di appannamento del sestetto allenato da coach Fabrizio Marano, che dopo la sconfitta di Cosenza e la vittoria stentata contro Cinquefrondi Reggio Calabria toppa clamorosamente anche a Latina in una partita che avrebbe potuto dare ai siciliani uno slancio in più per lottare direttamente per il primo posto. Pesa, indubbiamente, anche la «querelle Manuilov». Il capitano bulgaro e bandiera della squadra biancazzurra è stato lasciato a casa per motivi disciplinari, dopo la brusca reazione nei confronti del tecnico Marano al termine del match di domenica scorsa. Nelle prossime ore, tra l’altro, la dirigenza capitanata dal presidente Rosario Faraci deciderà il da farsi e non è escluso un clamoroso divorzio dal forte atleta di Sofia che per anni ha vestito la casacca dei 3 0 LATINA: Bigarelli 10, Rossini (lib.), Rico ne, Calcabrini, Bacci 2, Razzetto 4, Fortunato 8, Sanfilippo ne, Biribanti 19, Monti ne, Cominardi ne, Saglimbene, Baldasseroni 7. All. Pozzi. MEIC GELA: Iapichello, Bocchieri, Mitidieri 5, Testagrossa 1, Torre 1, Brigandì ne, Lombardo (lib.), Crinò ne, Caci 5, De Rosas 3, Roberti 16, Di Belardino 1. All. Marano. ARBITRI: Caretti e Grassia di Terni. SET: 25-15; 25-16; 25-22. LATINA. Clamoroso scivolone della vice capolista Meic Services Gela che cede nettamente a Latina, in casa dell’Hydra Volley, e chiude il girone di andata con un tonfo inaspettato. Sciupata, d’altro canto, l’occasione per i gelesi di agganciare in testa alla classifica la capolista Ceramiche Globo Civita Castellana, che in questo turno di chiusura della fase ascendente della regular- club cittadini e che ormai risiede e lavora in zona, ed ha anche disputato i campionati minori, legandosi a Gela in maniera quasi epidermica. Non è detto che vada via, ma sarà importante una riunione societaria programmata a brevissima scadenza. Tornando alla gara di Latina c’è ben poco da dire. I parziali dei primi due set parlano chiaro. La Meic Services Gela è rimasta negli spogliatoi e l’Hydra Latina, soprattutto con l’ex Nazionale Biribanti e con Bigarelli, ha fatto il vuoto chiudendo in un battibaleno primo e secondo set. Più equilibrato il terzo ed ultimo parziale, ma oramai era troppo tardi e per il team gelese arriva la sconfitta più bruciante di questa stagione agonistica. Adesso una tonificante sosta, che dovrà servire alla Meic Services Gela per ritemprarsi e ricaricare batterie che sembrano in fase di esaurimento. G. FR. cede pure a Cosenza COSENZA VOLLEY BROLO 3 0 COSENZA: Cannistrà 8, Aprea 1, Civita 4, Fontana 12, Conti 4, Astarita 5, Piluso 3, Andropoli 1, Rizzuto, Spadafora, Zito (L), Testagrossa 17. All. Del Federico BROLO: Azzarà 7, Bonina 6, Colloca 3, Di Luca, Guerrazzi 4, Mirenda 3, Ruggeri, Vitanza 3, Scaffidi. All. Ferrara. ARBITRI: Rossi di Napoli e Sorrentino di Salerno. SET: 25-15, 25-13, 25-19. COSENZA. Nulla da fare per il Brolo, nella difficile trasferta di Cosenza. Nonostante il risultato di 3 a 0, i ragazzi di mister Ferrara, escono a testa alta dal confronto. Imbottita di giovani, la formazione sicula ha tenuto testa ai più forti avversari, soprattutto nelle fasi iniziali dei singoli set. Nel terzo ed ultimo parziale, i giovani brolesi riescono ad andare in vantaggio sul punteggio di 8 a 7, cercando di restare in partita fino all’ultimo e raccogliendo a fine gara gli applausi del pubblico di casa, che ne ha apprezzato la prestazione determinata e grintosa. Il siciliano d’origine Testagrossa è stato il top scorer del confronto con 17 punti messi a segno. ROBERTO BARBAROSSA MANUILOV IN UNA FOTO D’ARCHIVIO CON LA MOGLIE SERIE B2 FEMMINILE Il Pedara blocca la Pallavolo Sicilia in un derby infinito e il S. Teresa fugge PEDARA PALL. SICILIA 3 2 GIAVÌ PEDARA: Mosca 0, Carmeci 3, Rizzo 14, Leone 7, Calì 13, Lombardo L. 13, Lombardo 19, Colombrita, Catania. Iazzetti (L). Ne: Laudani, Giachino, Dispiensieri, Polizzi. All. Milazzo. PALLAVOLO SICILIA: Vinciguerra 11, Milici 11, Chiavaro 15, Tomaselli 17, Ferlito 2, Bontorno 11, La Ferrera 2, Rendo 1, Torre 0, Gueli (L). Ne: Glorioso, Miuccio, Bonaccorso (L2). All. Licciardello. ARBITRI: Messina e Bentivegna SET: 21-25, 25-22, 25-12, 20-25, 15-10. EFFE VOLLEY SANTA TERESA CASTELVETRANO 3 0 TEAMS VOLLEY NOMA SANTO STEFANO 2 3 S. TERESA: Mucciola 2, Lo Re 20, Bilardi 7, Casale 9, Saporito 13, Composto 6, Scalise (L), Tracinà S., Tracinà K., Serban, Cosentino All. N. Rigano e Mantarro CASTELVETRANO: Isoldi 3, Greco 5, Modena 9, Sorrentino 2, Maiello 2, Corallo 8, Giacalone (L), Giallongo, Di Como M., Di Como Ma. All. Calcaterra ARBITRI: Stefano D’Ignoti e Federica Gallazzi di Catania SET: 25-19, 25-16, 25-14 TEAMS HOBBIT CATANIA: Chiesa 9, Polito 9, Natale 15, Marcianò 3, Alikaj 18, De Luca 3, Guglielmino, Aliffi, Sozzi ne., Musarra ne., Rinaldi ne., Finocchiaro (Lib. 1), Mirabella (Lib. 2). All. Baldi. NOMA S. STEFANO: Caruso 4, Giusti 8, Romani 32, Ridolfi 15, Tzankova 12, Prinzivalli 7, Mercanti 1, Parisi (Lib.). All. Scandurra. ARBITRI: Dicerto e Donato. SET: 25-21; 25-21; 19-25; 16-25; 14-16. PEDARA. Il derby tra Giavì Pedara e Pallavolo Sicilia, vinto dalle pedaresi al tie break, riapre la corsa ai play off: le locali infatti, grazie ai due punti conquistati sabato, rimangono agganciate al treno promozione salendo a quota 19 punti, appena tre dalla terza classificata Cuore Reggio Calabria. Per le ragazze della Licciardello invece la sconfitta costa cara, dato che dopo la vittoria del capolista Santa Teresa sul Castelvetrano, le messinesi chiudono il girone d’andata a +5 dalle catanesi. Una partita che regala spettacolo al pubblico accorso numeroso al Palazzetto comunale di Pedara: ospiti protagoniste nel primo set, locali vincenti nel secondo; al terzo parziale le ragazze di Milazzo compiono un’autentica impresa, giocando un set da manuale, chiuso con un pesante 25-12 che però non taglia le gambe a Chiavaro e compagne, capaci di portare la partita al tie break vincendo il quarto gioco. Al quinto set le squadre rimangono affiancate fino al cambio di campo (7-8), poi le pedaresi ingranano la quinta e con un incredibile parziale di 8-1 portano a casa il fondamentale set. S. TERESA. La capolista Effe Volley Santa Teresa supera con un netto 3-0 il Pasta Primeluci Castelvetrano e conclude il girone d’andata a punteggio pieno. Sostenute dai tifosi che hanno gremito il Palabucalo all’inverosimile, con effetti anche spettacolari, le ragazze santateresine, allenate da dal duo Mantarro- Rigano, non hanno avuto grosse difficoltà per avere ragione della squadra ospite. Molto acclamata dai tifosi il neo libero Luana Scalise, ma anche la centrale Ambra Composto pure al suo esordio davanti al proprio pubblico amico, dopo il debutto in trasferta. Partenza sparata dell’Effe Volley S. Teresa, ma il Castelvetrano riesce a contenere Casale e compagne fino al 19-16, poi, le battute di giustezza della Mucciola, e le schiacciate delle avanti di casa hanno fatto la differenza. Nel secondo set, muri invalicabili e servizi su misura, soprattutto della Saporito, fanno pendere il punteggio, ancora più netto, a favore della squadra di casa. Il Castelvetrano, nel terzo set, riesce a giocare alla pari fino all’11-11, poi, le santateresine riprendono in mano il bandolo della matassa e trascinate dalle bordate di Lo Re dal fondo, dominano il set e mettono in classifica altri 3 punti pesanti nel cammino verso la B1. CATANIA. La Teams Volley accarezza il sogno della vittoria, si fa rimontare e perde un’occasione ghiotta per guadagnare la vittoria perdendo al tie-break. A spuntarla è stata la Noma Santo Stefano, che ha avuto il merito di crederci fino alla fine. Le giovani ragazze di casa, persa un po’ la bussola e commessi alcuni errori di troppo, si sono disunite facendosi rimontare. L’inizio è stato più che promettente per il sestetto di Ina Baldi che giocava molto compatto. Nel primo set sul 18-18 due punti di Alikaj portano avanti le catanesi che vincono il set con il punto finale di Natale. Molto bene in difesa la Teams Hobbit, ma anche a muro nel secondo set con Polito che regala il +4 (16-12) per chiudere il set a 21. Nel terzo parziale il blackout da parte della Teams Volley che pecca un po’ di inesperienza. La ricezione latita più del previsto e la Noma inizia a macinare punti vincendo il set. Partita riaperta e quarto set che riparte come era finito il precedente, ovvero con le ospiti avanti (4-11). Romani è devastante (32 punti) ben supportata da Ridolfi. La rimonta è completa, si va al quinto set. Un muro di Natale regala il match ball alla Teams, ma la Noma annulla una palla match e vince ai vantaggi conquistando due punti insperati. FEDERICA SUSINI PIPPO TRIMARCHI DAVIDE CALTABIANO ANDROS PALERMO GALLICO ANDROS: Magherini 20, Lo Cascio 6, Bruno Maria Grazia 13, D’Amico 3, Bruno Gloria 8, Puleo 3. N. e. D’Antoni. All. Caccamo GALLICO: Asero 2, Chindemi 4, Marra 1, Falcone 6, Genovese 13, Neves 17, Rapisarda 2, Cristallino (libero), Postorino 1. N. e. Petroiu. All. Porcino ARBITRI: Leonardo e Monica di Enna SET: 25-21; 20-25; 25-14, 25-11. PALERMO. Impresa della Andros Palermo che in formazione rimaneggiatissima centra un’importante vittoria per 3-1 contro la Gallico diretta concorrente per la salvezza nel campionato nazionale di serie B2 femminile. Con appena 7 giocatrici a referto, la squadra di Caccamo ha centrato tre punti d’oro.. EDOARDO ULLO MESSINA VOLLEY BARCELLONA ’95 MESSINA. Affermazione di carattere del Barcellona a Messina. Dopo un avvio difficile, le atlete di Fazio reagiscono e, trascinate dalle schiacciate dell’ex di turno Derobertis, ribaltano. Nel quarto set Barcellona chiude con la grintosa Caruso. OMAR MENOLASCINA SERIE D Amici del Volley Giarre impresa straordinaria sul campo del Milazzo Atletico con un piede in C Di Franco, Chiesa, Scibilia tra i migliori realizzatori che ha lasciato tutti con il fiato sospeso. Nel girone B straordinaria prova degli Amici del Volley Giarre di Giovanni Cardillo (bene Il Grande e Fichera, specie in seconda linea) che conquistano la nona vittoria stagione e il secondo posto in classifica, grazie al successo conquistato in casa della Nino Romano Milazzo. Ritrova la vittoria la Naf Nicosia di Andrea Angilello che ha la meglio in tre set della Virlinzi Saturnia Acicastello. Nel girone C, la Pro Volley Team Modica, prima in classifica, e il Volley Etneo, che insegue, hanno preso ormai il largo. La capolista trova i tre punti in casa della Liberamente Acicatena, in una partita conclusa 3-1 per le ragazze di Cutrona che vincono il quarto parziale 27-25. Il Volley Etneo di Saro Trombetta torna dalla trasferta di Comiso con una vittoria nei contenuti importante in casa di una società più blasonate del volley siciliano. La Planet sale al terzo posto, grazie alla vittoria conquistata ad Augusta e alla contemporanea sconfitta del Paternò che cade a Modica contro il Motuca Trade. La Golden Acicatena del tecnico Carlo D’Urso torna al successo dopo quattro giornate, superando per 3-1 la Juvenilia. Tre punti, quelli conquistati dalla squadra del presidente Milazzo, pesanti nell’ottica salvezza. NUN. CUR. MIMMA IL GRANDE (GIARRE) GABR. CARTILLONE (BRONTE) BARTOLO FERRO (PVT) Va in archivio il girone d’andata nel campionato di Serie D maschile. La copertina spetta all’Atletico Volley Sv che vince lo scontro diretto con il Mondo Giovane (3-1) e resta in testa a punteggio pieno dopo sei giornate. Promozione in Serie C, praticamente ipotecata, dei giovani pallavolisti catanesi (formazione composta da Under 17) con una prova maiuscola del gruppo, trascinato in attacco da Andrea Di Franco autore di 24 punti. Gli altri punti: Chiesa 14, Scibilia 13, Nicolussi 7, Testa 6, Cucuccio 2. «Sono strafelice - ammette il presidente Pippo Leone - i ragazzi ci esaltano, stanno crescendo partita dopo partita. Le vittorie sono frutto di un lavoro di un grande condottiero il nostro mister Di Leo. La società, il tecnico e tutti i componenti dello staff vogliono dedicare la vittoria al centrale Carlo Nicolussi che ha giocato notevolmente acciaccato, mettendo a segno punti preziosi». Il Gabbiano Pozzallo crolla in tre parziali contro la Pgs Luce. La Zanclon ha la meglio sulla Pallavolo Bronte per 3-1 al termine di una partita combattutissima. FEMMINILE. La Planet &Lavina e il Ribera conservano la testa della classifica nel girone B femminile. La prima è andata a vincere in casa dell’Open Club mentre il sestetto agrigentino rifila lo stesso punteggio al Nike San 1 3 MESSINA: Mento n. e., Criscuolo 10, Fabiano 4, Laganà n. e., Millo, Montalto 6, Carnazza 16, Cannizzaro, Donato 3, Scimone 4, Rando (L1), Oliveri n. e. (L2). All. D. Cacopardo. BARCELLONA: Saccà 1, Caruso 10, Scupola 3, Genovesi 11, Scrimieri n. e., Ferro n. e., Derobertis 17, Marzo 5, Perdichizzi n. e., Munafò 7, Torre (L1), Manfrè (L2). All. Domenico Fazio. ARBITRI: D’Amico e Venuti di Messina. SET: 25-17; 15-25; 20-25; 10-25. SERIE C Giornata interlocutoria nel campionato di Serie C maschile di pallavolo. Nel girone B, vincono le prime della classe. La Pall. Augusta di Giovanni Caramagno, leader della classifica, la spunta in casa dell’Usco Gravina per 3-0. Il Letojanni di Peppe Staiti s’impone alla Mascagni di Catania sul Social Volley Valley. Il Carlentini agguanta tre punti in casa del Floridia. Continua anche il buon campionato della Peloro di Andrea Caristi che batte per 3-0 lo Csain Ragusa. Cede a Giarratana l’Aquila Bronte di Franco Cartillone che resta a quota 18 in classifica. Preziosa vittoria in chiave salvezza della New Image Giarre del presidente Antonello Sorbello che regola per 3-1 i giovani talenti della Gupe Aquila Battiati. Significativa affermazione in tre parziali del Nicosia Volley di Mimmo Tripi che supera a domicilio la Pallavolo Messina (i primi due set vinti ai vantaggi) sul campo dove la passata stagione pregiudicò a due giornate dalla fine il cammino salvezza. Nel girone A, il Barcellona di Enza Torre si guadagna la copertina del weekend, sconfiggendo a domicilio il Csi Milazzo. La lotta per la promozione diretta è apertissima. Straordinaria rimonta del Volley Club Sciacca che a Partinico cede i primi due set (26-24, 25-23), ma riesce a vincere i successi tre parziali (26-24, 26-24, 15-12) per una partita 3 1 Cataldo. Campionato comunque apertissimo con le prime sei nello spazio di appena cinque punti. Alle spalle del duo di testa si consolidata il San Giuseppe Adrano che vince in casa del Clan dei Ragazzi per 3-1. Quarta vittoria centrata dal il Canicattì che ha ingranato, dopo le difficoltà iniziali, la marcia giusta: Romeo e compagne tornano dalla trasferta di Misterbianco con una vittoria preziosa per 3-2, vincendo 15-13 il tie break decisivo. A segno l’Alus Mascalucia che perde il primo set, vincendo gli altri tre sul Militello. Nel girone C, l’Annunziata Chiaramonte piega in tre set l’Ora Don Bosco, conservando la testa della classifica. A sole due lunghezze c’è sempre l’Holimpia Siracusa di Bucello. La squadra aretusea sta viaggiando a mille, aggiudicandosi ieri anche il derby con l’Angelo Custode per 3-0. Successi interni per l’Emmevi Comiso (sull’Avola) e la Meic Gela sulla Libertas Santa Croce, entrambi in tre set. Nel girone D, la Saracena vola al comando solitario del girone, dopo la vittoria nello scontro diretto con il Santa Teresa e la contemporanea vittoria per 3-2 del Semper Volley sull’Azzurra. Torna al successo l’Arci Randazzo che vince lo scontro salvezza con il Trinisi e ritorna legittimamente a sperare nella permanenza. NUN. CUR. DANIELA CASSATA (HOLIMPIA) ANDR. DI FRANCO (ATLETICO) MARIA TILENNI (PAPIRO) LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA lo SPORT .49 Volley SERIE B1 FEMMINILE Tremestieri, volo play off sospeso il Dannunziana passa in quattro set Inutili il successo nella terza e il break (7-2) nella quarta frazione DANNUNZIANA 3 ORIZZONTE TREMESTIERI 1 DANNUNZIANA : Calista 2, Di Gregorio 6, Spagnoli 23, Ballarini libero, Costantini 20, Borelli 10, Guadagnino 15. All. Di Rocco. O RIZZONTE TREMESTIERI: Escher 14, Salamone 14, Avenia 4, Morfino 4, Oliva 12, Camarda 9, Barbagallo libero, Foscari, Ne Scirè e Sfogliano. All. Scavino. ARBITRO: Stefano Telese e Luca Varriale. SET: 25-22, 25-16, 19-25, 25-20. PESCARA. A Pescara l’Orizzonte Tremestieri non trova la continuità necessaria per spiccare il volo definitivamente nella zona play off. La squadra allenata da Corrado Scavino perde per 3-1 al cospetto della Dannunziana, trascinata dal duo Spagnoli-Costantini, che con grande cattiveria agonistica porta a casa tre punti preziosi per conservare il titolo di B1. Nel primo parziale, Salamone e compagne non hanno l’approccio giusto alla partita. La Dannunziana ne approfitta e parte a mille: al primo time out tecnico (8-5) e al secondo addirittura le pescaresi raddoppiano il break di vantaggio (16-8). La reazione d’orgoglio è immediata. MARTA FRANCHI E SCAVINO SI RITROVANO Tremestieri non ci sta a subire. Punto dopo punto le etnee si riportano sotto sino al 23-22 pescarese. Lo slancio finale pescarese porta le padroni di casa avanti di un set. Orizzonte Tremestieri non riesce a reagire, la Dannunziana è scatenata. Le locali allungano il passo e portano a casa anche il secondo parziale. Sotto di due a zero, l’Orizzonte prova a giocare il tutto per tutto. Il carattere del resto non è mai mancato alla squadra di Scavino che parte bene e va avanti al primo time out tecnico (8-7). Scavino incita le sue atlete che vanno avanti il 16-14. La partita sembra incanalarsi sul binario siciliano: il 25-19 riporta sotto le giocatrici del presidente onorario Romano. Serve lo slancio finale per strappare punti sul parquet abruzzese. L’Orizzonte c’è, va avanti 8-7. Pescara ribalta la situazione sul 16-12. L’Orizzonte martella, vuole rinviare la contesa al quinto parziale, infliggendo il break del 7-2 che potrebbe tagliare le gambe alle locali. Ma Dannunziana ha cuore per chiudere i conti e incassare l’intera posta in palio ai danni delle etnee che da oggi penseranno alle prossime sfide in una classifica che nelle parti alte, soprattutto, comincia a essere davvero corta, Golem a parte e dopo il ritiro del Brindisi. Tutto è possibile. Curioso il siparietto prima del match con l’ex atleta della Pvt Modica, Marta Franchi (la prima atleta a schiacciare la fast in B2 qualche anno fa...) che ha ritrovato il suo allenatore d’un tempo, cioè lo stesso Scavino. Scatta il selfie, ovviamente, che riproponiamo in questa pagina. SIGEL MARSALA: Agola 8, Antonaci 1, Culiani 8, Gennari 2, Giombetti (L), Marino 1, Ognibene 7, Pinzone 10, Ruberti 15, Spanò 1, Cialona n. e. All. Campisi. HOLIMPIA SIRACUSA: Cianci 11, Di Parenti, Drago, Franzò 5, Lena 4, Licata 9, Perticone 1, Ruta, Vittorio (L). All. Sciacca. ARBITRI: Giorgianni e Molino di Messina. SET: 25-17, 25-14, 25-21. vando una resistenza inaspettata da una encomiabile Holimpia Siracusa. Equilibrati sono stati l’inizio del primo set quando Roberta Licata e compagne hanno fatto registrare un momentaneo vantaggio (10-11) e la parte centrale del terzo (da 12-12 a 20-19). E’ da evidenziare l’apprezzabile contributo delle quindicenni Sara Lena e Diana Spanò (realizzatrice del primo punto in B1 all’esordio casalingo) e la volontà delle due dirigenze a rinforzare gli organici. La tm siracusana La Pira ha annunciato più interventi sul mercato di rafforzamento. M. D. S. MARSALA. Come da pronostico, ha vinto Marsala, ma tro- MICHELE PIZZO Nella foto piccola la schiacciatrice Camarda, che a Pescara è stata autrice di nove punti. Nella foto in alto, la rosa al completo dell’Orizzonte Tremestieri, massima rappresentante etnea al femminile e in lotta per agguantare i play off IL DERBY SICILIANO Il Siracusa lotta anche a Marsala, poi cede (3-0) MARSALA HOLIMPIA SIRACUSA 3 0 SERIE B2 MASCHILE Sprint del Viagrande alla maratona di Modica Cinque set da urlo. Gara sospesa per... applausi nel quarto set: un’azione ha mandato in estasi il pubblico VOLLEY MODICA CITTA’ DI VIAGRANDE 2 3 VOLLEY MODICA: Spadaro 4, Assenza 13, Campo 19, Modica 2, Chillemi 13, Sortino (L), Amore 1, Pappalardo 17, Cappello 3, Scollo 3. n. e. Barone, Cavallo (L2). All. Zito/Carpenzano. CITTÀ DI VIAGRANDE: Isidoro 8, Pricoco 25, Arezzo 21, Saraceno 10, Sanfilippo 10, Tomasello 5, Allegra, Cavalli (L). n. e. Vitello, Mirone, Di Guardo. All. Bonaccorso. ARBITRI: Alaimo e Di Paola di Caltanissetta SET: 26-24, 23-25, 25-20, 23-25, 17-19. MODICA. Al termine delle due ore e quaranta mi- L’ESULTANZA DEL VIAGRANDE A MODICA DOPO IL 3-2 nuti di gioco - tanto è durato lo spettacolare confronto tra il Volley Modica e il Viagrande - rimane un dato di fatto inconfutabile: è stato un pomeriggio dove ha vinto lo sport. Onore ai vincitori, ma meriti anche ai vinti che non hanno lesinato energie e risorse per non soccombere al cospetto della formazione ospite; perché la differenza fra i due sestetti l’hanno fatto gli episodi e perché una squadra doveva vincere. E’ stato un match che ha deliziato gli ap- passionati di questo sport presenti - questa volta numerosi - al PalaRizza, che nel corso del quarto set (sul 20 pari) al termine di uno spettacolare scambio hanno «costretto» alla sospensione temporanea del gioco per fare gustare agli atleti gli applausi che sono partiti spontaneamente dalle due componenti della tifoseria (anche gli atleti hanno applaudito). Due sestetti che meritano la posizione in classifica (appaiate al quarto posto) e che fin dall’inizio hanno evidenziato quali sarebbero stati gli schemi per riuscire a prevalere una sull’altra. I locali con Campo, Pappalardo, Chillemi e Assenza; gli ospiti con Pricoco (topo scorer con 25 punti) e Arezzo ed in seconda battuta Saraceno e Sanfilippo. Primo set con fasi alterne, che anticipa quello che sarà l’andamento del match: avanti punto a punto. Così 6/8, 12/12, 16/14, 24/24, 26/24 in 25’. Quasi simile l’andamento nel secondo parziale che riporta in parità i sue sestetti per l’affermazione del Viagrande col risultato di 23/25 in 30’. Nel terzo set un leggero calo di Pricoco e compagni consente al sestetto locale di prendere un leggero vantaggio (dopo il secondo time out tecnico) e mantenerlo fino al 25/20. Spettacolare il quarto set con Campo e Pappalardo che tentano di fare la differenza, ma la ricezione ospite non si piega e prende anche l’impossibile. Di riflesso Pricoco e Arezzo continuano a «martellare» con buona continuità e mettono a dura prova la ricezione dei locali che si difendono bene - ottima la prestazione di Sortino, che nel corso del match avrà sbagliato solamente un poker di ricezioni - e contribuiscono per fare aumentare il livello tecnico del match. Gli ospiti sembrano avere in mano il parziale 6/10, 10/16, ma il recupero di Assenza e compagni dà i frutti sperati e si arriva al 22 pari prima di assistere allo sprint degli ospiti che chiudono sul 23/25 per il 2-2, che obbliga la disputa del tie break. Quinto set che si mantiene sulla parità 4/4, 6/6, 10/10, 12/12 e così via fino al 16/16, 17/17 e poi il guizzo finale di Pricoco per il 17/19. KERAKOL MISTERBIANCO: Bandieramonte 8, Battiato 7, Balsamo 3, Spampinato 10, Martinengo 12, Nicotra 3, Maccarone 13. Giuffrida F. 1, Aiello 0, Carbone 0, Cucuzza 0, Sabister F. (L1) Sabister (L2). All. Maccarone RAFFAELE LAMEZIA: Chirumbolo 2, Presta 4, Porfida 6, G. Sacco 5, Citriniti 2, Rizzo 0, Butera 5, Ferraro 3, Graziano (L). Vescio, Leone, M. Sacco (L2). All. Torchia ARBITRI: Amenta e Calafiore di Siracusa SET: 25-11, 25-19, 25-18. MISTERBIANCO. Il Misterbianco chiude imbattuto il girone d’andata asfaltando anche l’ultima squadra rimasta sulla lista, il Raffaele Lamezia: per la sesta volta in undici giornate Martinengo e soci portano a casa i tre punti: 3-0. Primo set senza storia: i padroni di casa giocano sul velluto, riuscendo a mettere in difficoltà gli ospiti soprattutto in battuta e chiudendo in poco meno di venti minuti il set sul 25-11. Nella seconda e terza frazione di gioco l’allenatore del Misterbianco Piero Maccarone decide di lasciar spazio agli uomini della panchina che, nonostante qualche incertezza alla metà di entrambi i parziali, offrono una buona prestazione e riescono a non far rimpiangere i titolarissimi. F. S. TERRASINI PAPIRO FIUMEFREDDO 1 3 PALL. TERRASINI: Palazzolo G. 13, Giannusa (n. e.), Pipitone 15, Ganci 3, Palazzolo F. 1, Favarò (n. e.) Gancitano 15, Camilleri 0, Garofalo 14, Valenti 0, Vitale 0, Russo (L.). All. Zangara. PAPIRO FIUMEFREDDO: Sabella 1, Fasanaro 7, Patti 8, Buremi 14, Gualtieri 5, Vitale 3, Castrogiovanni 1, Leonardi 5, Nucifora 6, Berretta 1, Lombardo (L). Ne Bellitto. All. Ferluga ARBITRI: Cigna e Costanzo di Agrigento e Caltanissetta SET: 25-22; 20-25; 24-26; 23-25. FIAMMA CALVARUSO RO. GA. VOLLEY AGIRA 1 3 FIAMMA CALVARUSO: Barbera 11, Calabrò 5, D’Andrea 1, Filoramo E, Giliberto, Neri 1, Pino 7, Remo Fabio, Remo Stefano 8, Scollo 19, Trifiletti 16. All. Anastasi. Volley Agira: Alderuccio 19, Bafumo 6, Capuano 22, Gagliano G., Gagliano R, Livera 9, Mauceri, Millauro G. 4, Millauro S., Morale 3, Sanfilippo, Scala 11. All. Di Mario. ARBITRI: Di Bari e Mazzarrà di Palermo. SET: 29-27, 23-25, 25-27, 25-27. TERRASINI. Papiro Fiumefreddo corsara a Terrasini. La squadra di Vladimiro Ferluga si è imposta 3-1 in una sfida contro una diretta concorrente per la salvezza centrando la terza vittoria esterna stagionale, dopo quelle su Calvaruso e sull’Agira. Gli etnei sono adesso in una comoda posizione di centro classifica. Match equilibrato tra due compagini che hanno offerto un buono spettacolo. Ha vinto chi ha sbagliato di meno ed il Papiro è stato più cinico soprattutto nei momenti decisivi del terzo e del quarto set dove ha saputo recuperare lo svantaggio e ribaltare la situazione sfruttando i troppi errori dei locali. SPADAFORA. Brutta ed inaspettata battuta d’arresto per la Fiamma Calvaruso davanti ai numerosi tifosi. Ad avere la meglio è stata la squadra ospite che ha capitalizzato al meglio lo scontro diretto tra due compagini alla ricerca di una salvezza senza patemi. Ora per la squadra cara al presidente Mascena, con l’odierna sconfitta, il futuro si fa incerto: ma ancora per Barbera & company non tutto è perduto e il bravo coach Anastasi riuscirà a studiare le soluzioni migliori. La cronaca: tutte e quattro i set sono stati aggiudicati in un finale mozzafiato. Unico rammarico dei locali non essere riusciti a chiudere in positivo il terzo set nonostante un vistoso 18 a 13 a proprio favore. EDOARDO ULLO ELIO VINCI 2 3 AQUILIA GUPE ACIREALE: Mungiello 28, Bonsignore 16, Genovese 7, Nicotra 5, La Rosa 5, Bertone 9, Gulisano 1 (L), Petrone S. 5, Petrone D. 0, Trombetta 0. Ne: Zappalà. All. Petrone CICALA PALERMO: Bellone 2, Tamburello 12, Tusa 0, Teresi 10, Trifirò 17, Lumia 12, La Rosa 15, Cutro (L). Ne: Bruno, Ferro. All. Troiano ARBITRI: Bressi e Gaetano di Catanzaro SET: 22-25, 22-25, 25-23, 25-20, 8-15. LEONFORTE. Lo Sporting Club Leonforte passeggia sul Coordiner Club Catania e si impone per 3-0. Vittoria facile dei locali che impiegano poco più di un’ora per aggiudicarsi il match e i catanesi, fanalino di coda del girone, rimangono con un punto in classifica. Vola a 27 punti, invece, Leonforte, in seconda posizione che inizia a far paura alla capolista Misterbianco a soli 6 punti di distacco. Nel match Montaruli sperimenta nuove soluzioni con Di Blasi in un ruolo inedito, Cappadonna e Costanzo in campo quasi per tutta la durata dell’incontro. Ottima la partita di Lentini e del solito Marino. In campo con il Coordiner, Leonforte rivede una vecchia conoscenza, ovvero l’ex Vitale. CALOGERO BARBA FEDERICA SUSINI GIOVANNI CALABRESE Le partite clou. Anche il Leonforte domina in tre set la Coordiner Catania e l’Agira viola il campo di Villafranca 3 0 ACIREALE CICALA PALERMO BATTIATI. Impresa sfiorata per l’Aquilia Gupe Acireale: sotto 2-0 contro la vicecapolista Cicala Palermo, i giovani acesi riescono a riportarsi in partita ed a pareggiare i conti, trascinando la gara al tie break. Al quinto set però la grinta degli ospiti risulta letale ai locali, costretti ad arrendersi nonostante il caloroso sostegno del Pala Sporting Center. Sin dal primo parziale i ragazzi di Petrone danno filo da torcere ai più esperti palermitani: Mungiello e compagni infatti, timidi solo ai punti iniziali, riescono ad affiancare il Palermo sul 22-22. A quel punto però la fortuna volta le spalle ai granata e gli avversari riescono ad infilare tre punti consecutivamente, chiudendo il set sul 22-25. Anche nella seconda frazione di gioco i padroni di casa sfiorano la vittoria, andando in vantaggio sia al primo (8-6) che al secondo (16-15) time out tecnico: al rientro sul parquet tuttavia gli ospiti schiacciano il piede sull’acceleratore e portano a casa la vittoria del secondo parziale. Il terzo è il set più emozionante della gara: l’Aquilia si mantiene avanti per l’intero parziale, trascinata da un break di capitan Mungiello che permette ai locali di portarsi dal 11-11 al 15-11. Al rush finale i palermitani provano a beffare gli acesi, arrivando ad un passo dall’aggancio (21-20), ma stavolta i giovani acesi non si lasciano intimorire e riescono ad accorciare le distanze. Ottima prestazione dei locali nel quarto parziale, il Palermo dal canto suo non tira il fiato, subendo in particolar modo il dolore alla spalla destra accusato da Tamburello, uomo di punta degli ospiti. Si ribalta nuovamente la situazione al tie break: i granata accusano eccessivamente la tensione, lasciandosi sopraffare dagli avversari, capaci di andare al cambio di campo sul 4-8 e di chiudere il set sul 8-15. «Gioco ogni partita per vincerla - dichiara l’allenatore dell’Aquilia Gupe, Petrone - comunque abbiamo guadagnato un punto importante, voglio guardare il bicchiere mezzo pieno. Sono soddisfatto da quello che ho visto stasera, abbiamo ancora un margine di crescita altissimo». Misterbianco, una formalità. Papiro, che impresa MISTERBIANCO RAFFAELE LAMEZIA Gupe Acireale show sotto di due parziali conquista un punto col Cicala Palermo S. C. LEONFORTE COORDINER CLUB CATANIA 3 0 HOME&BEAUTY LEONFORTE: Lentini 8, Costanzo, Salonia 7, Marino 16, Sterminio 11, Lo Bello (L1), Maurizi (L2), Cappadonna 5, Buttafuoco 2, Di Blasi 5. All. Mauricio Montaruli COORDINER CLUB CATANIA: Verona 5, Boccafoschi 2, D’Amico 1, Gavazzi 4, Alibrandi 4, Perrotta 1, Vitale 2, Grillo (L). All. Giuseppe Privitera ARBITRI: Antonio Tanania e Giuseppe Virga di Palermo. SET: 25-12, 25-8, 25-14. LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA 50. lo SPORT Basket SERIE A2 GOLD Gli americani trascinano Agrigento alla salvezza Manca poco per la matematica, Casale superato FORTITUDO AGRIGENTO 64 CASALE 57 FORTITUDO AG: Evangelisti 10, Williams 19, Chiarastella 9, Piazza, Dudzinsky 18, De Laurentiis 4, Saccaggi 2, Udom 2. N. e. Vai e Portannese. All. Ciani. CASALE: Tomassini 5, Natali, Martinoni 14, Samuels 4, Marshall 16, Amato 11, Blizzard 5, Fall 2. N. e. Ruiu e Valentini. All. Ramondino. ARBITRI : Ciano di Roma, Degli Onesti e Ascione di Firenze. PARZIALI: 16-14; 15-15; 22-14; 11-14. PORTO EMPEDOCLE. Vittoria doveva essere e vittoria alla fine è stata per la gioia dei tifosi biancazzurri che si erano un tantino preoccupati delle ultime sconfitte in serie che avevano fatto scattare il rosso nel serbatoio salvezza. Il quintetto di Ciani, contro un voli- tivo, ma null’altro, Casale, ha svolto il compito alla perfezione, accelerando nel terzo quarto quando Williams è salito letteralmente in cattedra facendo quello che ha voluto. L’americano della Fortitudo, coadiuvato dal compagno di bandiera Dudzinsky, hanno fatto la differenza quando hanno capito che Casale non ne aveva più. I due hanno spaccato in due la difesa nerostellata, dimostrando che la classifica attuale è bugiarda. Ciani, come al solito, ha dosato le energie dei suoi uomini nel migliore dei modi, ha apportato delle correzioni difensive che si sono rese necessarie dopo aver visto i primi due quarti, ha saputo leggere la gara più del collega Ramondino che è rimasto spiazzato. I primi venti minuti sono stati più che altro di studio. A un canestro degli agrigentini rispondevano subito i pie- montesi. L’equilibrio non si è mai interrotto, anche perché, le due squadre si sono temute sempre parecchio. Agrigento che aveva vinto in terra piemontese all’andata, ha studiato nel dettaglio la gara, ha saputo arginare le conclusioni di Marshall e Martinoni che comunque hanno fatto il loro, come sempre, ma ha saputo anche trasformare in oro le poche conclusioni dalla lunga distanza. Dopo l’intervallo lungo, come detto, la svolta del match. La Fortitudo ha cominciato a suonare le danze, mettendo a nudo i problemi difensivi di Casale, anche i due lunghi, Evangelisti e Chiarastella sono sembrati più cattivi e reattivi, mettendo a segno i canestri della vittoria. La Fortitudo, infatti, ha disputato l’ultimo quarto senza correre mai seri rischi. VITTORIA CASALINGA BEFFA NEL FINALE Shepherd trascina Barcellona fermata la corsa di Ferentino Trapani sfiora l’impresa contro la capolista Verona BARCELLONA FERENTINO PALL. TRAPANI VERONA 82 80 BARCELLONA: Marchetti 3, Spizzichini 10, Fiorito, Maresca 14, Shepherd 22, Garri 12, Da Ros 21, Leonzio, Varotta ne, Pettineo ne. All. Giovanni Perdichizzi. FERENTINO: Guarino 11, Starks 14, Allodi 6, Bucci 18, Pierich, Ghersetti 16, Martino 2, Biligha 13, Okon ne, Roffi Isabelli ne. All. Franco Gramenzi. ARBITRI: Materdomini, Scudiero e Saraceni. PARZIALI: 18-27, 42-45, 62-60. 91 92 TRAPANI: Meini 14, Bray 14, Legion 21, Baldassarre 15, Renzi 17, Bossi 1, Ferrero 7, Conti 2, Urbani ne, De Vincenzo ne. All. Lardo. VERONA: De Nicolao 25, Umeh 14, Boscagin 19, Ndoja, Monroe 20, Giuri 14, Reati, Gandini, Petronio ne, Bartolozzi ne, Mazzantini ne. All. Ramagli. ARBITRI: Masi, Scrima, Triffiletti. PARZIALI: 28-27; 51-49; 70-68. BARCELLONA. Basket Barcellona, in cerca di riscatto, centra il secondo successo di fila al PalAlberti e ferma Ferentino dei tanti ex, anche di coach Gramenzi. I barcellonesi, reduci dalla sconfitta di Trieste, nel turno infrasettimanale, ottengono un’importante vittoria contro i ciociari, terza forza del campionato Serie A2 Gold. TRAPANI. La miglior Pallacanestro Trapani della stagione beffata a fil di sirena dalla capolista. Epilogo amaro per la squadra di Lardo che ha messo in grande difficoltà Verona. I granata avevano anche raggiunto il massimo vantaggio sul 37-27 all’inizio del secondo quarto. Dopo la rimonta ospite il match è proceduto punto a punto. A meno di 2’ dalla fine Trapani era riuscita a scavare un solco di 5 punti, poi annullato da Verona. ENZO LO PRESTI MICHELE CALTAGIRONE GAETANO RAVANÀ SERIE C Piove al PalaCus, sospesa Acireale-Cosenza. Aretusa corsara Parquet scivoloso, la gara verrà recuperata nei prossimi giorni. I siracusani scacciano la crisi grazie a una prova superlativa di Agosta NOVA VIRTUS ARETUSA 74 84 FP SPORT-GREEN FP SPORT MESSINA: Andronaco, Santoro 4, Bellomo 27, Buono 14, Squillaci 6, Sabarese Martino, Salvatico, Ponzù Donato, Perrone. All. Paladina. GREEN BASKET PALERMO: Gullo 13, Davi, Mantia, Lombardo 12, Provenzano 2, Forzano 3, Trevisano 9, Maritano 14, Tagliareni, Bontempo 10. All. Giorgio Bonanno. ARBITRI: Nocera e Castorina. PARZIALI: 22-18; 35-30; 45-45. NOVA VIRTUS RAGUSA: Girgenti 7, Iabichella 27, Sorrentino Alessandro 16, Cintolo 2, Boiardi 5, Canzonieri, Ferlito 2, Cataldi, Cascone 4. Sorrentino Andrea 11. All. Di Gregorio. KAMA ITALIA ARETUSA SIRACUSA: Marisi 1, Bonaiuto 12, Messina 15, Grillo 10, Carbone A., Carbone C., Casiraghi 20, Alescio 9, Agosta 17, Ferraro. All. Anastasi. ARBITRI: Mssimiliano Lucifero di Milazzo e Sara Sciliberto di Messina. PARZIALI: 15-25; 29-53; 50-68. I GIOCATORI ACCANTO AL PUNTO SU CUI PIOVEVA ACIREALE-COSENZA (SOSPESA AL 23’ SUL 29-37) ACIREALE: Marzo, Arena, Maric, Ferrara, Patanè, Arcidiacono, Cusenza, Abramo. All. Foti. COSENZA: Cesana, Bacchini, Coscarella, González, Pirrone, Tommasiello. All. Seidita. ARBITRI: Di Giorgi e Noto. PARZIALI: 12-20, 12-14; 5-3. Basta mezz’ora di acquazzone affinché l’infiltrazione d’acqua ritorni a far capolino sul parquet del PalaCus di Catania: per la seconda volta quest’anno una partita dell’AciBasket non si conclude per il tetto gocciolante dell’impianto. La gara si recupererà, riprendendo dal 23’, nei prossimi giorni. ROBERTO QUARTARONE RAGUSA. La Kama Italia spazza la crisi (gli aretusei venivano da cinque sconfitte di fila) violando a mani basse il parquet di una Nova Virtus impalpabile, addirittura «non pervenuta» nei primi due tempini. Gara sempre condotta dal quintetto ospite che approfitta della scarsa vena difensiva dei padroni di casa. Gli aretusei hanno i nuovi arrivati Marisi (out dopo pochi minuti per un problema muscolare) e il tonico Walter Grillo, mentre la Nova Virtus sconta ancora l’assenza del play Licitra e perde presto Canzonieri, dopo un duro scontro con Ciccio Messina. Alla bomba iniziale di Casiraghi rende la pariglia il siluro di Ale Sorrentino, ma è solo un fuoco di paglia perché la Kama Italia ingrana presto le marce alte, al cospetto di una Nova Virtus del tutto inconsistente in difesa. Bonaiuto, Casiraghi e Messina assestano la mitraglia dall’arco grande ed il solo Ale Sorrentino non può fare la barricata. Al resto ci pensa il totem Alessandro Agosta, eterno «enigma» per la Nova Virtus, che costringe il 51-63 MILAZZO-VIS RC IABICHELLA (NOVA VIRTUS) E AGOSTA (ARETUSA) I PROTAGONISTI baby Cascone a tre falli in un amen. Il divario, dunque, prende corpo e si allarga a dismisura già al primo gong (15-25 al 10’). Non cambia nulla dopo la sosta breve, con i ragusani che proprio non si raccapezzano, anche se si sveglia Iabichella e arriva una fiammata di Andrea Sorrentino. Nell’ultima frazione, malgrado un Matteo Iabichella che sembra invasato (16 punti nel periodo), la Kama Italia giostra ancora a meraviglia, con Messina e l’irrefrenabile Agosta che rintuzzano ogni velleità di rimonta iblea (72-84 al 40’). Vince, meritatamente, l’Aretusa che, dopo un periodo di crisi, torna a respirare. In casa Nova Virtus, invece, si guarda avanti, senza fare drammi. MICHELE FARINACCIO 66-76 MILAZZO: Darby 22, Cassisi 9, Barbera 2, Coppolino ne, La Spada, Rath 13, Amato 6, Li Vecchi 6, Scilipoti 4, Italiano 4. All. Massimiliano Fiasconaro. VIS REGGIO C ALABRIA: Zampogna 16, Grasso 12, Pellegrino 12, Warwick 14, Viglianisi 4, Stracuzzi 10, Carnazza 9, Di Dio, Barrile ne, Tramontana ne. All. Checco D’Arrigo. ARBITRI: Massari e Giunta di Ragusa. PARZIALI: 15-16, 36-34, 55-52. COCUZZA-COSTA D’ORLANDO 88-89 (DTS) COCUZZA S. FILIPPO DEL MELA: Carpinteri 22, Pandolfi 23, Laganà 15, Luzza 5, Kipa 3, Paulesu ne, Cocuzza 1, Rizzo ne, Colica 5, Albana 15. All. Francesco Romeo. COSTA D’ORLANDO: Micale ne, Sgrò 10, De Lise 13, Nici ne, Vazzana 14, Dominguez 22, Marinello 12, Lopez Rodriguez 6, Fazio 12, Crisà ne. All. Giuseppe Condello. ARBITRI: Paternicò di Piazza Armerina e Attard di Priolo Gargallo. PARZIALI: 17-25, 34-45, 59-59, 82-82. SERIE C REGIONALE Alla Vigor lo «spareggio» per il 2º posto, vola il Cus Catania Gravina cade a Santa Croce Camerina, Studentesca Licata ko a Messina, Adrano batte la Pgs Sales dopo un supplementare, Giarre non può nulla VIGOR S. CROCE GRAVINA 57 47 VIGOR SANTA CROCE: Mandarà L. 3, Pace 15, Susino 7, Occhipinti G. 13, Rizzo G. 11, Mandarà M., Distefano 8, Emmolo, Cordova ne, Occhipinti R. ne, Rizzo S. All. Di Stefano. GRAVINA: Minardi, La Mantia 2, Crisafi, Barbera 12, Genovese 2, Verzì 6, Paglia ne, Spina 7, Burgio 5, Consoli 15. All. Guadalupi. ARBITRI: Cappello di Porto Empedocle e Melizia di Piazza Armerina. PARZIALI: 16-13; 25-22; 46-36. SANTA CROCE. La Vigor Santa Croce supera il Gravina e si piazza da sola, sfruttando anche i risultati favorevoli degli altri campi, al secondo posto in classifica, a conferma della buona annata del gruppo allenato da coach Giancarlo Di Stefano. Tattica difensivistica da entrambe le parti, con i locali che hanno sfruttato al meglio la buona verve dei singoli, sebbene i camarinensi venissero fuori da due trasferte consecutive in cui hanno collezionato una serie di infortuni che hanno costretto la squadra ad allenarsi a ranghi ridotti. La Vigor è sempre stata avanti anche se il quintetto etneo ha cercato di allentare l’intensità offensiva degli avversari, spesso riuscendovi. Nei primi due quarti, i padroni di casa dimostrano di sapere gestire al meglio la partita e il vantaggio accumulato. Dopo il riposo, però, risultano troppi gli errori commessi. Ne approfittano gli ospiti grazie alle giocate che passano attraverso l’asse Verzì-Consoli. Ma è troppo tardi per cercare di concretizzare un vero e proprio aggancio. Alla Vigor serve solo contenere gli ospiti per portare a casa l’ennesimo risultato positivo. Buona performance di Pace che mette a segno quindici punti oltre che di Giovanni Occhipinti, autore di interessanti giocate sotto le plance. G. L. AMATORI MESSINA STUDENTESCA LICATA 90 76 AMATORI MESSINA: Mondello 9, Centorrino 15, Rizzo, L. Restuccia 22, Maggio 15, Irrera, Casablanca, S. Restuccia 25, Valitri, Sciliberto, Pistorino 4. All. Mario Maggio. STUDENTESCA LICATA: Di Pasquale ne, Rapidà, Crucitti 28, Peritore ne, De Caro, Carità 2, Consagra ne, Zambito 7, Fatallah 14, Cosimo 2, Falanga 15, Antronaco 8. All. Ettore Castorina. ARBITRI: C. Esposito e A. Esposito di Ragusa. PARZIALI: 24-29; 54-48; 72-66. MESSINA. Colpo a sorpresa dell’Amatori Messina, che ha superato, sul parquet del «PalaTracuzzi», la quotata Studentesca Licata, conquistando, così, la quarta vittoria stagionale. Un successo fortemente voluto dai ragazzi allenati da Mario Maggio, come ha subito dimostrato il massimale impegno profuso su ogni pallone. Dopo un avvio di gara favorevole agli ospiti, Mondello e compagni prendono progressivamente il controllo del gioco ed operano, nel secondo parziale, il meritato sorpasso. In questa fase, i fratelli Restuccia e Centorrino mettono in mostra tutte le loro qualità e con penetrazioni e triple portano l’Amatori a +6 all’intervallo lungo (54-8). Il copione non cambia nel terzo parziale, nonostante le pregevoli giocate di Crucitti, miglior realizzatore del match (28 punti), e Falanga. Sull’altro fronte, prezioso è l’apporto fornito dal giovane Maggio, che regala ulteriore vivacità alla già ispirata manovra nero-arancio. Nel finale, il quintetto dello Stretto capitalizza poi i numerosi falli subiti dell’estroso play Luca Restuccia e chiude - di fatto - i conti con i liberi. A poco servono, infatti, gli ultimi orgogliosi tentativi licatesi. OMAR MENOLASCINA CUS CATANIA N. AGATIRNO 73 66 CUS CATANIA: Lo Faro 27, Cuccia, Dinicola 2, Strano 2, Santonocito 10, Selmi 8, Bonaccorsi, Giarrusso 10, Sgroi, Tracuzzi ne, Fichera, Elia 14. All. Malagò. NUOVA AGATIRNO CAPO D’ORLANDO: Gambardella 6, M. Galipò, Sindoni 8, Motta, Karavdic 10, Munastra 21, G. Galipò 16, Spampinato 1, Pappalardo 4. All. Silva Suárez. ARBITRI: Buscema e Filesi. PARZIALI: 12-11, 34-23; 53-42. PGS SALES ADRANO 65 75 (DOPO UN SUPPLEMENTARE) PGS SALES: Licciardello 4, Frazzetto 14, Musumeci 19, Santuccio ne., Cantone 14, Ba 6, Alongi, Pasquali 8. All. Condorelli. ADRANO: Sortino 34, Riganati, Russo 4, Ricceri 2, Bascetta 5, De Masi, Leanza 3, Distefano ne, Amoroso 12, Pignato 10, La Mela 5. All. Castiglione. ARBITRI: Perrone di Catania e La Macchia di Giarre. PARZIALI: 14-14; 29-27; 52-37; 65-65. Federico Lo Faro fa il bello e il cattivo tempo in una gara dai ritmi alti, conclusa con la suspense finale. Se non fosse stato per Luca Munastra, tuttavia, i cussini avrebbero urlato «Mamma butta la pasta! » già a metà gara. L’inizio infatti è tutto di marca catanese: il play-guardia, insieme a Manfredi Elia, solca il 7-2, ma due triple di Giorgio Galipò ribalta il vantaggio. Nel batti e ribatti, Santonocito, Lo Faro (2+1), Dinicola e Selmi (con tripla ignorante sulla sirena) giungono al +15. La guardia paladina trova fiducia dopo l’intervallo e guida la rimonta. Otto triple nel terzo periodo divertono il pubblico, poi tre bombe di Munastra portano al 68-64. Karavdic manca la tripla del -3 e i cussini consolidano il quinto posto. Occasione gettata alle ortiche dalla Pgs Sales, che ha perso contro Adrano in rimonta. I ragazzi di Condorelli, hanno sprecato il vantaggio di +17 del terzo parziale, si sono fatti raggiungere da un Adrano mai domo per poi arrendersi al tempo supplementare. Dopo i primi due quarti di sostanziale equilibrio, la Sales ha provato a creare il solco, riuscendoci molto bene con un ottimo contropiede grazie a Cantone, Frazzetto e Musumeci. Licciardello e Ba sono presenti a rimbalzo e l’Adrano vede la Sales allontanarsi. Nell’ultimo quarto esce il carattere adranita, con Sortino che si carica la squadra sulle spalle. Tempo supplementare senza storia. R. Q. DAVIDE CALTABIANO GIARRE SPADAFORA 73 90 BASKET GIARRE: Caminiti 27, A. Cantarella ne, M. Cantarella, Di Bella 2, D’Urso 1, Leonardi 3, Maccarrone 6, Quattropani 8, Spadaro 7, Spina 19. All. Borzì. IL NUOVO AVVENIRE SPADAFORA: Vento 11, Mobilia 9, Busco 16, Stuppia 12, Barbera 5, Contaldo 21, Molino 7, Colosi 9. All. Maganza. ARBITRI: Lorefice e Modica. PARZIALI: 15-19, 39-48; 54-66. GIARRE. La capolista vince senza troppo forzare, anche se Giarre non molla mai e resta agganciato alla partita sino al termine. MARSALA VIRTUS TRAPANI 74 59 MARSALA: Colicchia 3, Cucchiara 3, Frisella 21, Gangarossa 8, Maggio 14, Marino 11, Sutera 2, Tarantino 12, Catalano, Laudicina, Marullo, Obbiso. All. Cardillo. VIRTUS TRAPANI: Asta G. 8, Asta S. 10, Costadura 5, Esposito 9, Felice 11, Genovese 8, Massa 6, Perrone 2, Lombardo, Longo. All. La Commare. ARBITRI: Cinzia Savoca di Bagheria e Andrea Fava di Palermo. PARZIALI: 12-19, 29-36, 43-45. LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 lo SPORT .51 Basket SERIE A1 DONNE La Passalacqua si ferma a Vigarano Coach Molino «tradito» dalle esterne Gara sempre sul filo dell’equilibrio, decide un canestro di Ugoka a 3” dalla fine VIGARANO PASSALACQUA 58 56 VIGARANO: Bestagno 12, Moroni 8, Andrenacci, Zara 8, Nakov, Cirov 5, Zanetti 2, Cupido 4, Brunelli 2, Ugoka 17, Venzo. All. Ravagni. PASSALACQUA SPEDIZIONI RAGUSA: Ivezic 7, Gorini 4, Cinili 2, Mauriello 2, Galbiati, Walker 23, Gonzalez 2, Nadalin 2, Canova ne, Pierson 14. All. Molino. ARBITRI: Pilati di Zanè, Marton di Conegliano e Sartori di Arsiè. PARZIALI: 14-20, 28-24, 44-43. VIGARANO. Prima sconfitta stagionale per la Passalacqua che cede di misura, inaspettatamente, sul parquet di Vigarano al termine di una gara sempre all’insegna dell’equilibrio ma soprattutto contrassegnata dalle basse percentuali al tiro e dalle difese che hanno sempre superato gli attacchi. Una sconfitta che non ridimensiona e che non scalfisce per niente quanto di buono fatto in campionato dalla squadra di coach Molino che adesso dovrà rialzarsi da subito per confermare tutto il proprio valore. Buona partenza di Ragusa che, dopo il 2-0 per le padrone di casa firmato Bestagno, trova con Gorini, Walker e Pierson i punti che consentono al quintetto bian- coverde di portarsi subito in vantaggio. Walker firma il 4-10, Gorini il 4-12 ed arriva il primo time-out per coach Ravagni. Ma la musica, nei primi minuti non cambia. Perché è ancora un’ispiratissima Walker, poco dopo, a mettere il canestro del +10 mentre al 6’ la Passalacqua raggiunge il massimo vantaggio di 4-16, che poi diventa 14-20 al termine del primo parziale. Nel secondo quarto è prima un gioco da tre di Bestagno a riportare le padrone di casa sul -5 punti, poi Ugoka per il -3. Molino richiama in panca Walker e Gal- biati per Nadalin e Mauriello mentre Moroni firma il -1 (24-23) fino al primo vero vantaggio di Vigarano che si porta sul 25-24 e con il secondo quarto che termina 28-24 con Ragusa che non segna da un’eternità. La seconda parte della gara s’inizia con le ispiratissime Pierson e Walker che impattano e Ivezic per il nuovo vantaggio ragusano. La tripla di Ivezic che firma il 39-36 sembra mettere l’inerzia nuovamente in favore delle biancoverdi, ma il match resta in equilibrio. Nell’ultimo quarto, dopo che il punteggio rimane fermo per tantissimi minuti, è Walker a sbloccare per il +1 a circa 3’ e mezzo dalla fine. Ugoka fa canestro e prende il quinto di Cinili a 3’09’’: 52-49, time out ancora chiesto da Molino e 53-49 dopo il tiro libero supplementare. Ragusa a -2 ma Ugoka risponde, dall’altra parte Walker fa canestro e fallo per il 55-54. Le due americane di Ragusa sono affiatatissime e Ragusa torna in vantaggio di una lunghezza. Si entra nell’ultimo minuto con Ragusa sopra di 1 (55-56). Bestagno fa 1\2 e impatta dalla lunetta ma Ugoka segna a 3” dalla fine e la Passalacqua non riesce più a impattare. BASKET IN CARROZZINA Brutta sconfitta per il Cus Cus Sansolino castiga gli etnei SERIE A MASCHILE Capo d’Orlando, a Pistoia una sconfitta pesante si salva soltanto Archie PISTOIA CAPO D’ORLANDO 94 73 CAPO D’ORLANDO: Archie 19, Freeman 4, Hunt 17, Basile 5, Cochran 2, Burgess 8, Bianconi ne, Soragna 5, Henry 13, Cordaro ne. All. Griccioli. PISTOIA: Amoroso 9, Magro 6, Cinciarini 18, Williams 14, Hall 8, Bianchi 2, Easley 14, Moretti 5, Filloy 10, Brown 6, Mastellari, Severini 2. All. Moretti. ARBITRI: Lamonica, Di Francesco, Borgioni. PARZIALI: 29-13, 54-33, 69-46. Brutta sconfitta del Cus Cus contro il Boys Taranto. Con l’uscita per cinque falli di Pasqualitto, l’unico che in attacco ha concluso qualcosa degno di nota, ha fatto calare il sipario su 40’ da dimenticare, in cui i biancazzurri non sono riusciti a sfruttare la più giovane età e la superiorità nei numeri. Taranto, che chiude la tournée tra Reggio Calabria e Catania con sei punti su sei, si è presentata infatti con appena sei elementi, con un’età tra i 36 e i 57 anni, ma ha svolto perfettamente il compitino. Protagonista assoluto è stato Nicola Sansolino, che ha tramutato in oro ogni pallone ricevuto dai compagni, mentre capitan Todaro e Pastore orchestravano sul perimetro. PISTOIA. L’Upea Capo d’Orlando è sconfitta al PalaCarrara dalla Giorgio Tesi Group Pistoia. Al termine di un match condotto per intero dai padroni di casa, i paladini riportano un pesante 94-73. Sebbene coach Griccioli abbia recuperato appieno Burgess, l’ala piccola statunitense non parte in quintetto. Lo starting five infatti è: Henry, Freeman, Soragna, Archie e Hunt. Forse proprio questo rappresenta uno dei problemi per la formazione di Capo d’Orlando che sin dalle prime battute ha subito i colpi di Pistoia. Henry (uno dei pochi a chiudere in doppia cifra) prova ad arginare ma è un autentica pioggia di triple quella dei padroni di casa. Nel secondo quarto l’Orlandina prova subito a rientrare in partita con le realizzazioni di Archie e Basile. La squadra allenata da coach Moretti non ha però problemi a gestire il vantaggio. L’Upea tuttavia cerca di reagire in tutti i modi grazie all’esperienza proprio dell’ex giocatore del Barcellona, ma questo non basta. Gli ultimi minuti sono di garbage time, la gara è, infatti, ormai andata, termina 94-73. Archie è l’high scorer del match con 19 punti, l’ala americana conquista anche 7 rimbalzi. Tutto da rifare per Coach Griccioli e per la sua Upea che restano con l’amaro in bocca. R. Q. S. P. CUS CUS CATANIA TARANTO 39 56 CUS CUS CATANIA: Seminara, Barcella ne, Pappalardo 2, Garraffo, Florio, Messina 7, Pasqualitto 26, Malaponte, Fonte 4. All. Lo Faro. BOYS TARANTO BASKET: Todaro 6, Labellarte, Eletto 7, Gallipoli 2, Sansolino 35, Pastore 6. ARBITRI: Di Mauro e Miceli. PARZIALI: 8-18, 20-31; 30-44. MATTEO MINARDI SERIE B-C Rainbow e Lazùr, il duello al vertice è tutto catanese IL RECUPERO Ad Maiora super Olimpia Alcamo ko AD MAIORA OLIMPIA ALCAMO 80 50 AD MAIORA RAGUSA: Ragusa 24; Battaglia 15; Licitra 13; Molino 8; Spata 8; Vitale 5; Fazio 5; Guastella R. 2; Guastella C.; Parrino; Caruso; Barone. All. Leggio. OLIMPIA ALCAMO: Adragna 11; Bonura 3; Pirrello; Ballarò 9; Di Marco 14; Lo Gaglio 13; Scerra; Vannini. All. Dentici. PARZIALI: 31-7, 40-24, 61-34. ARBITRI: Scalone di Ragusa e Pancrazi di Vittoria. RAGUSA. Con un significativo gap piazzato nel primo quarto e un buon rendimento sia in difesa che in contropiede, le iblee di coach Leggio si sono imposte senza problemi sull’Alcamo. Tra le migliori, Ragusa (24 punti e 6 triple), Battaglia e Licitra, entrambe in doppia cifra. Buona la prova delle 14enne Fazio e Vitale che hanno ben tenuto il confronto con le avversarie. L. C. Il presidente Ferlito. «La A2? È un obiettivo, ma è nostra Il presidente Cicero. «La squadra è ancora in itinere, se ci intenzione puntare alla valorizzazione delle giovani» sarà bisogno prenderemo un rinforzo prima dei play off» La Rainbow guarda tutti dall’alto, prima nel girone L di Serie C, e veleggia verso i play off per l’A2 e continua a coltivare il suo progetto giovanile. Il presidente Fabio Ferlito guarda comunque oltre i risultati sul campo, finora senza macchia: «Vedo la squadra - spiega - per certi verso molto concentrata e in certi momenti assolutamente distratta. L’obiettivo è progredire verso una concentrazione maggiore. La nostra è una squadra giovane, che si è dimostrata all’altezza. Ora si è fatta male Valentina Parisi, le bambine devono portar palla e dunque si valuterà se aggiungere un play per sostituirla. Ma se dovesse arrivare qualcuno, prenderei delle giovani, non certo delle 30-35enni, va contro il progetto». L’obiettivo rimane comunque l’A2? FABIO FERLITO «Un’A2 può essere interessante a Catania se c’è un gruppo locale che la conquista. L’esperienza dello scorso anno con l’Olympia insegna. Inneggio, dunque, alla prudenza assoluta e alla valorizzazione delle giovani che devono crescere. Bisogna creare ricambio e una generazione che si appassioni più rispetto al passato. Bisogna stare attenti, essere prudenti e lungimiranti. I costi sono assurdi, tra trasferte e costi di federazione e lega se ne vanno 70 mila euro. Dunque si va in A2… e poi? Il segreto è farlo con le proprie forze, senza immissioni di altri soggetti, e usando le proprie strutture. Questo per fare una figura dignitosa, se invece si vuole soffrire è un altro discorso». Come vede le giovani che giocano in C? «Le ragazzine le vedo bene, c’è una crescita evidente. Giulia Patanè, poi, farà bene se continua così. Non solo lei, ancora devono esordire Spampinato e tante altre ragazzine molto buone. Adesso dobbiamo dedicar loro una persona che curi i fondamentali, il lavoro fisico e individuale. Bisogna curare i particolari. L’Under 13 è ora allenata da Tania Seino, Gabriella Di Piazza si occupa un po’ di tutto, ma l’anno prossimo avremo un altro istruttore importante per le giovanili, di cui non diciamo il nome finché non firma». Cosa la spinge a rimanere ancora nella basket? «Sono entrato molti anni fa grazie a mia figlia Marzia. Mi spinge ancora la passione. Pur vedendo l’ignavia e l’indifferenza delle istituzioni e degli sponsor, nelle mie vene, tra eritrociti e leucociti, gira anche il basket». ROBERTO QUARTARONE La Lazùr è l’unica squadra che sin dall’inizio ha diE le più giovani? chiarato di voler puntare ai play off per la Serie A2. «Licciardello ha ripreso al meglio, Pistritto e LomFinora, la formazione fucsiablù non ha tradito le at- bardo sono ottimi innesti; le altre nostre giovani tese, perdendo solo il derby con la Rainbow e vin- vanno a fasi alterne, Messina e Privitera dimostracendo in scioltezza con le altre avversarie. «È vero - no buona qualità e speriamo di recuperare le inforspiega il presidente Federico Cicero - ma la squadra tunate Grosso e Tropea». è ancora in itinere. Nonostante il lavoro di Gianni Saltato l’Under 19, ci sono possibilità per un camCatanzaro, non siamo riusciti a ragpionato giovanile? giungere un amalgama soddisfacen«La federazione nazionale non ha acte, non vedo ancora un gioco d’insieconsentito al campionato a tre Under me. Inoltre, siamo indietro con la pre19. Con il presidente Rescifina stiamo parazione atletica: abbiamo cominproponendo alle società di fare un ciato tardi, ora abbiamo anche una campionato Under 20, anticipando i nuova preparatrice. Sul roster, se vatempi rispetto alla riforma nazionale la pena di aggiungere qualcuna, le». valuteremo nei due mesi residui di Cosa la spinge a investire ancora nella campionato, prima dei play off». pallacanestro e a puntare anche alla FEDERICO CICERO Come giudica la squadra? promozione? «Marija Eric è una fuoriclasse anche «Con la mia ex compagna, Saska Alekper l’A1: molto intelligente, sa quando accelerare e sandrova, fondammo la Lazùr, e quando lei è partiquando mettersi al servizio della squadra. La sua ta ho deciso di ripartire dalla base. Sto costruendo tecnica è avanzata e a volte le ragazze non la seguo- tutto attorno a Gianni Catanzaro, che ha preso le reno. Gioia è una ragazza dal grande carattere, Ripel- dini della squadra. A fronte di sacrifici personali, ho lino è dura e coriacea sotto canestro, Bruni è un pi- voluto continuare il progetto, per tutte le ragazze lastro della società, Buscema e Carbone mettono un cresciute in società, come Carolina Pappalardo gran impegno, Cutugno ha grande volontà di recu- (sbocciata di recente) che è andata in Nazionale». perare dopo la gravidanza». R. Q. SERIE D MASCHILE Lo Zafferana torna al successo col Palagonia Exploit Salusport, Pol. Alfa battuta a Messina Il Basket School Gela non sbaglia un colpo La Virtus Canicattì sconfitta a Torrenova ZAFFERANA PALAGONIA BS GELA CUS PALERMO 76 66 ASD BASKET CLUB ZAFFERANA: Pistarà 12, Raciti 5, Torrisi 14, Maugeri 20, Re 2, Cavallaro Ne, Sapienza P. Ne, Fichera 2, Giuffrida 4, Garozzo, Signorelli 17, Sapienza C. Ne. All. Privitera S. FORTITUDO PALAGONIA: Musumeci 8, Di Martino 2, Alba, Calcagno 2, Mammana 17, Murgo D. 12, Murgo A. 17, Caputo 4, Gurlando 4. All. Garretto F. ARBITRI: Rinaldi e Moschitto. PARZIALI: 16-19, 36-35, 55-51. CASTANEA ME MASCALUCIA 68 72 C ASTANEA MESSINA: Balacanao, Frisone 9, Carpinteri 23, D’Ignoti 13, Bonsignore 17, Campanella 3, Saccà, Sturniolo 3, Biondo n. e. All. Frisenda. MENS SANA MASCALUCIA: Gulinello 16, Scerra 14, Zafarana 3, Gissara 10, Battiato, Bonfiglio, Boschetti 5, Costanzo 2, Johnson 22, Pappalardo, Roccella. All. Giorgianni. ARBITRI: De Pasquale e Di Bella. PARZIALI: 11-15; 24-35; 45-51. ACI BONACC. SALUSPORT 57 65 PALLACANESTRO ACI BONACCORSI: Vigo 2, Catalano 11, Leotta, Prudente 14, Barbagallo, Costanzo 8, Mazzerbo 15, Cacciato 2, Brischetto, Borzì 5, Casella. All. Formica. SALUSPORT PRIOLO: Giarratana 6, Parrinello 2, Santaera 17, Nicita, Sgarellino 12, Zivillica, Siracusa, Tringali 28, Giardina. All. Coppa. ARBITRI: Di Franco e Cavallaro. PARZIALI: 13-16, 29-30, 39-44. BS MESSINA POL. ALFA 49 48 BASKET SCHOOL MESSINA: Adorno 15, Di Dio 13, Occhino 9, Trimarchi 5, Mazzù 7, Calderazzo, Casile, Andronico, De Domenico. All. Baldaro. POLISPORTIVA ALFA C ATANIA : Valenti 2, Saccà 5, Marino 4, Catotti 5, Vetrano 2, Licciardello 8, Puglisi, Marchetta 2, Gambino 20, Alfrè. All. Di Masi. ARBITRI : Gennaro e Lenzo di Messina. PARZIALI: 10-13; 22-29; 29-39. 76 64 BASKET SCHOOL GELA: Nicastro 4, Caiola G. 2, Pozzo 18, Sanfilippo 13, Urrico, Guarnaccia 8, Caiola E. 29, Termine, Cosenza 2, Bulone, Passaniti. ALL . Bernardo. CUS PALERMO: Garofano 8, Rizzo 16, Viola 16, Bonanno 12, Catania 2, Inzerillo 4, Patti 4, Billitteri 2. All. La Rosa. ARBITRI: Cocchiara e Cravana di Gela. PARZIALI: 17-21; 39-37; 64-51. ORSA INVICTA 66 GROTTACALDA 63 BALESTRATE ORSA BARCELLONA POZZO DI GOTTO : Biondo 3, Bisignani, Valenti 24, Stuppia 2, Porcino, Gugliotta 4, G. Pirri 21, Munafò 1, F. Pirri, Ceraolo 5. All. Antonio Varotta. I NVICTA CALTANISSETTA: La Cagnina 7, Amato, Sanicola 17, Alù 12, Lombardo ne, M. Terrana 9, G. Terrana 3, La Malfa 15, Messina, Salina ne, Villa ne, Lorina ne. All. Peppe Zugno. ARBITRI: Di Bella di San Filippo del Mela e Catania di Barcellona. PARZIALI: 23-18, 38-31, 54-42. 66 90 GROTTACALDA PIAZZA ARMERINA : Giunta 17, A. Ciancio 10, Guadagnino 3, Santoro, La Rosa 6, Pecoraro 8, Rotolo 3, M. Ciancio 8, Cattuti 11, Cannata, Ciancio. All. Barravecchia. BALESTRATE: Agrusa, Bottiglia 34, Impellizzeri 9, Ferrara 5, Russo 8, Giungi 12, Sottile 18, Altadonna 4. All. Ferrara. ARBITRI : Ansaldi di Piazza Armerina e Spadaro di Enna. PARZIALI: 15-38, 34-61, 56-78. TORRENOVESE CANICATTÌ 69 55 CESTISTICA TORRENOVESE: Urso 24, Valente 16, Papa 11, Sindoni 8, Strati 5, Micciulla 3, Florio, Spina 1, Masitto, Serafino, Marino. All. Bacilleri. VIRTUS CANICATTÌ: Rampello 19, Strazzera 17, Brancato 10, La Marca 7, Ukai E. 2, Spena, Manto, Drago, Manzo, Uka M. All. Manzo. ARBITRI: Rocca e Micalizzi. PARZIALI: 8-14, 29-31, 53-38. LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 52. lo SPORT Pallanuoto Scherma COPPA DEL MONDO. A Barcellona le azzurre chiudono con la medaglia d’argento SERIE B MASCHILE. La terza giornata Terzo podio a squadre per la Fiamingo Acicastello, sconfitta Italspada battuta in finale dalla Svezia più che onorevole L’iridata catanese: «Adesso mi manca solo l’acuto individuale» Cus Unime capolista LORENZO MAGRÌ Le prime due tappe di Coppa del Mondo di scherma si chiudonon con un bottino di medaglie preziose per i big siciliani. Aveva cominciato la settimana scorsa l’acese Daniele Garozzo, splendido argento nella prova di Coppa del Mondo di fioretto a Parigi e venerdì scorso aveva continuato il fratello maggiore Enrico Garozzo, bronzo nella prova di Coppa del Mondo di spada a Heidenheim e ha chiuso ieri la catanese Rossella Fiamigo protagonista dello splendido argento a squadre vinto dall’Italspada rosa nella prova di Coppa del Mondo di barcellona. Ieri, in Spagna, Rossella Fiamingo, ha mitigato in parte la delusione per la sconfitta di misura subita nel tabellone delle 32 contro la cinese Sun (14-13), che aveva frenato la corsa al podio individuale. Un peccato per l’iridata 2014, perchè aveva tirato bene all’esordio contro la statunitense Trzopek vincendo sul 13-12 e il suo maestro Giovanni Sperlinga, in Spagna con lo staff tecnico azzurro diretto dal c. t. Sandro Cuomo, era convinto che potesse andare avanti, prima dell’inopinata sconfitta contro la cinese. Ieri, Rossella completava il Il quartetto italiano, composto da Mara Navarria, reduce dal secondo posto conquistato il giorno prima nella prova individuale, Bianca Del Carretto e Francesca Quondamcarlo. Questo magnifico poker azzurro, dopo il terzo posto ottenuto nella tappa d’esordio stagionale di Coppa del Mondo a squadre a Legnano ed il secondo posto conquistato sulle pedane cinesi di Xuzhou, si sono fermati solo in finale contro la Svezia. Ieri, l’ultimo assalto della tappa di Barcellona ha infatti visto le portacolori svedesi superare le azzurre col punteggio di 45-37, dopo che la squadra azzurra guidata dal commissario tecnico Sandro Cuomo, aveva iniziato la sua corsa superando, nel turno delle 16 squadre, il Venezuela col punteggio di 45-23. Nel tabellone dei quarti, poi, è arrivato il successo contro l’Ucraina col punteggio di 45-22, a cui è seguita la vittoria in semifinale, col punteggio di 16-16, contro la Russia, testa di serie numero 1 del tabellone principale. «Un peccato - ci dice Rossella con al fianco i maestro Giovanni Sperlinga - perchè contro la Svezia potevano vincere. L’ennesimo podio in Coppa del Mondo è comunque importante per proseguire al meglio la corsa verso le qualificazioni in vista dei Giochi di Rio de Janeiro 2016. Adesso dopo questo terzo podio a squadre, continuerò la corsa al podio individuale, magari cominciando dalla prossima gara di Coppa in programma dal 13 febbraio a Buenos Aires in Argentina». Splendido tris. Dopo il bronzo a Legnano e l’argento a Xuzhou in Cina, il quartetto azzurro di spada femminile con l’iridata Rossella Fiamingo (nella foto la 2ª da sinistra dopo la Francesca Quondamcarlo e prima di Bianca Del Carretto e Mara Navarria) ha chiuso al 2° posto nella prova di Barcellona BOXE: OGGI SI PRESENTA AL COMUNE LA SFIDA DI SABATO AL PALACATANIA Clemente Russo a Catania a caccia del pass olimpico g. f. t.) Clemente Russo é sbarcato ieri sera a Catania (nella foto al suo arrivo con Luca Napoli). Per il pugile di Marcianise, due volte campione del Mondo dei massimi dilettanti e due volte argento olimpico, ai piedi dell’Etna sarà una settimana cruciale visto che sabato nel PalaCatania di corso Indipendenza avrà la grande occasione di cogliere subito il «pass» olimpico per i Giochi di Rio 2016 sfidando nella finale del torneo Apb (Aiba Pro Boxing) il ventitreenne russo Aleksey Egorov, campione europeo. Oggi, alle 10, al Comune di Catania ci sarà la presentazione ufficiale dell’evento catanese che vedrà tra l’altro sul ring anche altri otto protagonisti stranieri di questa preolimpica dei pesi massimi che è stata organizzata dalla Federazione Italiana Pugilato. Clemente Russo (tesserato per il gruppo Fiamme Azzurre), che avrà al suo fianco l’ex campione del Mondo professionisti Francesco Damiani, si è allenato intensamente a Santa Maria degli Angeli, nei pressi di Assisi e in questi giorni rifinirà la sua preparazione alla Fitbull di Giovanni Cavallaro, organizzatore locale dell’evento insieme con la Italia Eventi di Luca Napoli. Catania sta rispondendo bene all’evento e la prevendita continua proficuamente e si spera di poter contribuire alla qualificazione olimpica di un campione amato come Clemente Russo, affettuosamente chiamato “Tatanka”. Pallamano SERIE A2 FEMMINILE. La capolista ha battuto nettamente la Messana Scinà senza avversarie Cade la Guidotto Licata Palermitane imprendibili. Un successo per la Sicilia U. 17 maschile Il campionato di Serie A2 femminile ha tenuto bancvo nel fine settimana della pallamano in Sicilia che aveva visto registrare sabato scorso l’ennesima impresa dell’Albatro Sircausa in A1 maschile. Il «sette» di Peppe Vinci vincendo a Benevento ha infatti conquistato il terzo posto e quando mancano ormai tre turni al termine della fase regolare, ha praticamente ipotecato l’ammissione alla Final Eight di Coppa Italia in programma dal 27 febbraio all’1 marzo al PalaLoBello. Fermi gli altri tornei maschili (da registrare il recupero della B maschile che ha visto il successo del Girgenti di Lillo Gelo nei confronti dei palemitani del Villaurea: 19-14) l’A2 donne ha confermato il netto dominio dello Scinà Palermo. La squadra palermitana che lo scorso anno aveva conquistato l’accesso alle coppe europee dopo lo splendido campionato con in panchina il tecnico ennese Salvo Cardaci, è ripartita dalla A2 e ha praticamente ipotecato il salto nella massima serie. Sabato scorso contro la Messana di Marco Parisio, la partita non ha avuto storia con lo Scinà che s’è imposta sul 46-19. Al PalaOreto di Palermo la capolista Scinà ha così ottenuto la quinta vittoria consecutiva contro la Messana e in campo la differenza è stata troppa netta con le ospiti che hanno cercato, soprattutto nelle battute iniziali, di contenere il divario grazie alle reti di Sciurba e Cannavò. Alla distanza le ragazze palermitane guidate da Silvia Di Dio si sono mostrate di una caratura superiore e con il trio formato da Romeo, Marino e Sardisco in grado di perforare il “sette” messinese da ogni posizione del campo. Lo Scinà resta in vetta alla classifica con l’altra messinese del girone guidata dal tecnico Tommaso D’Arrigo che ha invece vinto a Licata contro la Guidotto e prova a non farsi staccare troppo in attesa degli scontri diretti della seconda fase. A Licata, le giovanissime del presidente Armando Tabone, hanno provato a tenere testa alle avversarie con l’azzurrina Giulia Burgio tra le migliori in campo. «Troppo netto il divario - spiega Armando Tabone con le nostre ragazze che non sono riuscite a tenere testa alle messinesi che fin dai primi minuti hanno giocato in scioltezza». Tra le file del Messina ottimo l’esordio dell’ennese Greta Di Dio con ben 8 reti, mentre è andata in doppia cifra la Prisa (12 reti). Una vittoria ciascuna invece nella doppia sfida di Caltanissetta che ha visto di fronte sabato e ieri la Nova Audax di A2 maschile di Santi Lo Manto e la rappresentativa Area Sicilia dei talenti isolani diretta da Peppe Vinci e Lillo Gelo. «Due ottimi test - ci dicono i due tecnici - che confermano la crescita dei nostri ragazzi». L. MAG. I TABELLINI SCINÀ PALERMO MESSANA SCINÀ PALERMO: Nangano, Madonia, Dell’Orzo 5, Marino 9, Pizzo 3, Romeo 18, F. Raccuglia 2, M. Raccuglia 3, Sardisco 6, Sinagra, Lunardi, G. Spina. All. Silvia Di Dio. MESSANA: Triolo, Sciurba 8, Bertuccelli, Scordo 1, Luciano 1, Dovile, Cannavò 6, Ferrara 1, Di Mauro 1, Minutelli. All. Marco Parisio. ARBITRI: Chiarello e Nania. NOTE: primo tempo 24-6. GUIDOTTO LICATA ASD HANDBALL MESSINA LILLO GELO (GIRGENTI) 23 27 RAPPRESENTATIVA AREA SICILIA: Aragona 6, Cumbo 1, Carini 2, Biasco 1, Manno 2, G. Marino, Olivo, Pantaleo 3, Ponticelli, V. Marino 1, Saitta 4, Vaiana 1, G. Vinci 1. All. Lillo Calogero. NOVA AUDAX CALTANISSETTA: Sotgia, Picone, Barone 2, Gervasi 1, Patelmo 1, Garofalo 1, M. Giunta 1, A. Lo Manto 5, Melfa 2, Sicilia 2, Lo Guasto, S. Lo Manto, F. Biasco. All. Santi Lo Manto. ARBITRI: Contino e Giordano. NOTE: primo tempo 13-13. NOVA AUDAX CALTANISSETTA RAPPRESENTATIVA AREA SICILIA SILVIA DI DIO (SCINÀ PA) 17 39 GUIDOTTO LICATA: Burgio 6, Bartolotta, Salamone, Bianchi 1, Graci 7, Grillo, Brancato, Iacopinelli, N. Graci 3 Brunetto, Calamita, Tilocca, Schembri, Accursio. All. Toothova. HANDBALL MESSINA: Brunello 4, Cadardella 5, Chillè 1, Di Dio 8, Mollica 2, Prisa 12, Truscello 7, Musumeci, Marino, Celotto, Mangano. All. Tommaso D’Arrigo. ARBITRI: NOTE: primo tempo 6-25. RAPPRESENTATIVA AREA SICILIA NOVA AUDAX CALTANISSETTA GIULIA BURGIO (GUIDOTTO) 46 19 19 28 RAPPRESENTATIVA AREA SICILIA: Aragona 10, Cumbo 1, Carini 2, Biasco 1, Manno 1, G. Marino, Oliva, Pantaleo 2, Ponticelli 1, V. Marino 2, Saitta 7, Vaiana, G. Vinci 1. All. Peppe Vinci e Lillo Calogero. NOVA AUDAX CALTANISSETTA: Passarello, Lo Guasto, Sotgia, Picone, Barone 2, M. Giunta 2, Patelmo 2, Sicilia 5, Melfa 2, Garofalo 1, Ganci 2, Salvaggio. All. Santi Lo Manto. ARBITRI: Vizzin e Guttadauro. NOTE: primo tempo 7-14. Nelle foto in alto, Gianluca Piazza e Marco Ferlito (Acicastello) e Raffaele Cusmano (Cus Unime). In basso, Gianmarco Manna (Cus Unime), Giuseppe Rinaldi e Giorgio Cannizzaro (Ossidiana Messina) GIUSEPPE SCORDO Un Acicastello a corrente alternata ha rischiato di fare lo sgambetto all’Aqavion nella terza giornata di Serie B maschile. La giovane formazione di Salvo Cacia ha dato prova di grande temperamento quando si è trovata sotto nel punteggio, rischiando nel finale quello che sarebbe stato un meritato pareggio contro una delle candidate al salto di categoria. «Avevamo fatto una bella rimonta nell’ultimo periodo e meritavamo il pareggio – spiega il tecnico dell’Acicastello, Salvo Cacia – Siamo riusciti a ridurre il distacco da quattro reti a una soltanto e potevamo completare l’opera se non ci fosse stato fischiato un fallo più che dubbio. In ogni caso, abbiamo commesso tanti errori durante la partita e lavoreremo in settimana per cercare di correggerli». Vola invece il Cus Unime, che dopo tre partite si ritrova con merito a punteggio pieno affiancato alle due napoletane Aqavion e Barbato. Dopo il successo nel derby con l’Ossidiana, gli universitari allenati da Sergio Naccari hanno regolato anche il San Mauro Nuoto, compagine dalle grandi ambizioni. Decisive ancora una volta le prodezze di Cusmano e le parate di La Tona. Felicissimo il portiere del Cus Unime «perché anche stavolta siamo riusciti a portare a casa il risultato contro un ot- CACIA (Acicastello): «Bella rimonta, meritavamo il pareggio, poi qualche errore di troppo... ». LA TONA (Cus Unime): «Ho parato bene? Il merito è di tutta la squadra» timo avversario. Il merito della vittoria non è solo il mio. I compagni riescono con le loro prestazioni a trasmettermi la fiducia e la sicurezza necessaria». Niente da fare alla Scandone di Napoli per la neopromossa Ossidiana. Ma il terzo stop di fila forse è quello che brucia meno in ottica stagionale, perché rimediato dalla formazione definita sulla carta l’ammazza campionato dagli addetti ai lavori. Le ripartenze veloci e il gioco della Barbato Cesport hanno presto messo in difficoltà i ragazzi di Nicola Germanà. Che potranno riprovarci sabato prossimo: alla Cappuccini arriva il Gp Modugno Bari, una delle tre squadre che non ha ancora mosso la propria classifica insieme alla Rari Nantes Napoli, che a sua volta ospiterà il Cus Unime. Per l’Acicastello trasferta delicata, ma non impossibile, nella vasca del Basilicata Nuoto 2000. ACICASTELLO AQAVION 10 11 ACICASTELLO: Gangi, Maiolino, Cardinale, Calarco 1, Parmessur, Anfuso, Russo 1, Zappalà 2, Piazza 3, Ferlito Marco 2, Arena, Sicilia, Privitera 1. All. Cacia. AQAVION: Cappuccio, Criscuolo, Forino, Truppa, Occhiello 2, Tenuto, Riccitiello 4, Esposito 1, Grimaldello, Scalzone 1, Antiero, Mattiello 1, Nina 2. All. Bencivenga. ARBITRO: Carmignani. PARZIALI: 1-3, 5-3, 1-3, 3-2. CATANIA. Secondo stop in campionato per l’Acicastello che cede di misura alla capolista Aqavion. La formazione di Cacia per due volte rischia di rimontare: sull’1-6, pareggiando con un grande secondo periodo (reti di Calarco, Zappalà, Piazza, Privitera e Ferlito), e nel finale su una controfuga fermata dal fischio arbitrale a 40” dalla sirena. GI. SCO. CUS UNIME SAN MAURO NUOTO 10 7 CUS UNIME: La Tona, Sollima, A. Naccari, De Francesco 1, Arcovito, Trocciola 3, Cusmano 5, Rappazzo, Lanfranchi 1, F. Naccari, Manna, Sablone, Frisone. All. Sergio Naccari. SAN MAURO NUOTO: Perfetto, Confuorto 6, De Gennaro, Nweke, Sangermano, Fiorillo, Forrcelli, Iaccarino, Vaccaro, Natangelo, Pererano, Magliulo 1, De Francesco. All. Andrè. ARBITRO: Nicolosi di Catania. PARZIALI: 3-2; 3-2; 3-2; 1-1. MESSINA. Lo scontro al vertice premia il sette di Sergio Naccari che allungano nel 2° parziale con De Francesco (rigore) e Cusmano. Poi ancora lo scatenato Cusmano e Trocciola chiudono la sfida. OMAR MENOLASCINA CESPORT NAPOLI OSSIDIANA MESSINA 12 6 CESPORT NAPOLI: Cuomo, Giamundo 1, Mattiello 1, Begovic, Di Carluccio 3, Paulillo, Esposito 1, Aiello 2, Porro, Femiano 2, A. D’Antonio 1, D. D’Antonio 1, Sciubba. All. Rossi. OSSIDIANA: Vinci, Mantineo, Tripodo 1, Abbaleo, Blandino 2, Cannizzaro, Isaja, Rinaldi, Paratore 3, Falvo D’Urso, Anastasi. All. Germanà. ARBITRO: Rotunno. PARZIALI: 2-1; 5-1; 4-0; 1-4. NAPOLI. o. m.) Terzo ko di fila per la matricola peloritana che a Napoli paga anche l’assenza di Nucita e le non perfette condizioni di Cannizzaro e Rinaldi. A2 FEMMINILE BLU TEAM ANCORA SCONFITTA Quarto stop di fila per la Blu Team Catania. La formazione di Claudia Vinciguerra non si sblocca nemmeno a Santa Maria Capua Vetere, perdendo di misura (9-8) contro il Volturno. La classifica resta preoccupante: catanesi terzultime, per rilanciarsi la sfida con la Roma Waterpolo di domenica prossima potrebbe già essere decisiva. LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 LA SICILIA lo SPORT .53 54. LA SICILIA LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 «ITEM» punta sui giovani e sull’impegno sociale EQP WP RTQITCOOC ƂPCP\KCTKQ FGFKECVQ CNNC cultura, alla formazione e all’aiuto umanitario. Grande interesse per la «ITEM», società di investimenti e di sviluppo catanese, verso gli adolescenti e quella parte “meno fortunata” della nostra città. Come dice lo stesso amministratore delegato Salvo La Mantia «la mission della ITEM non è solo lo sviluppo imprenditoriale del Catanese. Abbiamo profonde radici nel territorio e, oltre a voler contribuire ad offrire un aiuto concreto al miglioramento delle opportunità di crescita e sviluppo imprenditoriale, vogliamo impegnarci concretamente >V i>w>V`ii«iÀÃi`vwVÌD° Ecco le cose già fatte: ITEM per il sociale (15 settembre 2014) In occasione della ristrutturazione dell’ex hotel Perla Jonica, acquistata lo scorso agosto dalla società catanese, donazione di materassi, reti ortopediche, cuscini, tavoli per mensa e complementi d’arredo alla Caritas di Catania. Il mobilio servirà per allestire i ÃViÌwV>]ÛÌi>Û>Àââ>Ài}Û>iVVilenze siciliane. Con tale accordo la Item promuoverà, con le Facoltà di Ingegneria, Architettura, e di Economia del Turismo concorsi di idee per gli studenti su temi di progettazione che interesseranno la struttura turistica di Capo Mulini di proprietà della stessa società e i più meritevoli saranno premiati attraverso borse di studio. Verranno assegnate tre borse di studio per ogni facoltà: la facoltà Architettura curerà il progetto della chiesa multi religiosa, quella di Ingegneria si occuperà della realizzazione dei solarium i `ii `ÃViÃi > >Ài i «iÀ wÀi `«>Àtimento di Economia del turismo effettuerà uno studio sul rilancio dell’utilizzo del fronte mare di Capo Mulini. Altresì, verranno predisposti tirocini formativi e scambi culturali con gli Emirati. ITEM per lo sport (3 novembre 2014) La Item raddoppia l’investimento sui gioÛ> V>Ì>ià `ÛiÌ>` > ëÃÀ mulazioni dell’assemblea generale delle Nazioni Unite. 3 dicembre 2014 - Item per il ricordo La famiglia della Item Nuoto Catania si unisce ancora per non dimenticare uno sportivo, un amico, un presidente, Francesco Scuderi, la cui eredità sportiva viene raccolta Mario Torrisi: egli vuole rilanciare la Nuoto Catania attraverso l’innovazione nel segno della tradizione, ispirato da uomini del carisma di Lallo Pennisi, Franco D’Arrigo e Toni Iuppa. ITEM per la tradizione (31 dicembre 2014) Fascino, storia e tradizione catanesi si uniscono dal 1960 per l’ultimo bagno dell’anno in occasione del “La San Silvestro a mare”. Quest’anno, nella sua cinquantacinquesima edizione la ITEM ha organizzato questa manifestazione sportiva goliardica che unisce atleti, pallanotisti, nuotatori e gente comune che si butta in acqua per scrollar via l’anno passato, questa edizione è stata caratteriz- dormitori e per un appartamento per ragazze madri. ITEM per i giovani (16 ottobre 2014) La società di investimenti e sviluppo e l’Università degli Studi di Enna “Kore” hanno wÀ>Ì Õ >VVÀ` «iÀ ÃÃÌiiÀi vÀi ` collaborazione e cooperazione culturale e della Nuoto Catania, squadra storica di pallanuoto militante nel campionato di Serie A2 che, unita alle squadri giovanili, appassiona l’intera città. Coniugando passione, impegno, buona volontà, organizzazione e capacità finanziaria si ottiene un progetto vincente ed è questa l’idea che la Item decide di sposare. Al fine di sostenere la crescita dei giovani pallanuotisti, la ITEM ha istituito dei corsi di lingua inglese per i fruitori della piscina Zurria, sede della Nuoto Catania, ed inoltre due allievi della squadra under 15 saranno selezionati per vincere un soggiorno studio a New York, dove avranno accesso alle si- zata altresì anche dal ripristino della “tradizione del cappotto” donato dallo sponsor al vincitore degli assoluti.