francesca gollini boss video

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francesca gollini boss video
lunedì 26 gennaio 2015
ANNO LXXI N. 25
TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE CONTRIBUTI PUBBLICI COME PREVEDE LA LEGGE N° 250/90
771720
SPED. IN ABB. POST. COMMA 20B
ART.2 LEGGE 662/96 FIL.CT
9
808405
5 0 1 2 6
del lunedì
E 1,30
www.lasicilia.it
Catania
Arresto «in diretta»
tra carrelli e scaffali
Catania
Pioggia e grandine
A18 come trappola
S. Giovanni la Punta
Negate le sonde
a malata di Sla
Borseggiatore preso all’Ikea: tra i clienti
la psicosi di un nuovo allarme elettrico
Incidenti in prossimità dei caselli
«Maltempo non segnalato»
Denuncia del marito di una 52enne
«Ne servono 10 al giorno, troppe per l’Asl»
PAGINA 13
PAGINA 13
SIMONE RUSSO PAGINA 13
GRECIA. No all’austerità, Syriza (stando a dati parziali) sfiora la maggioranza assoluta. «Abbiamo fatto la storia». Samaras secondo, terzi i neo-nazi
il caso
Tsipras stravince e scuote l’Europa
TEATRI SICILIA
MATRIMONIO
CHE NON S’HA
DA FARE
«Rinegoziamo gli accordi». Ma la Bundesbank: rispettateli. Oggi vertice Draghi-Eurogruppo
unedì
iciliano
LS
IL PERSONAGGIO
L’arcivescovo
di Aleppo
«Chi vuol cacciare
i cristiani»
GIORGIO PETTA PAGINA 9
LA STORIA
È una vittoria che sa di storia: Tsipras e il suo partito di sinistra
anti-austerità Syriza hanno trionfato nelle elezioni in Grecia, un
voto che potrebbe avere un effetto sismico sulle politiche economiche dell’Ue. «Oggi abbiamo fatto la storia», dice Tsipras ai
sostenitori in festa. «La Troika è finita. Rinegozieremo gli accordi». Il voto respinge le politiche di austerità, e rigetta il Memorandum tra Grecia e Troika (Ue, Bce,
Fmi), ma la Bundesbank si fa sentire, invitando Atene a rispettare gli impegni, e
oggi saranno a consulto Draghi e l’Eurogruppo. Seconda, nelle elezioni greche, è
risultata Nea Dimokratia del premier
uscente Samaras, e terza Alba Dorata, il
partito neo-nazista che attualmente ha i
leader in carcere.
SI RIAPRE LO SCONTRO SULLE FERIE. E L’ANM RICORDA IL SALVA-BERLUSCONI
Renzi alle toghe: accuse ridicole
basta con lo strapotere delle correnti
Duro scontro Renzi-Anm, dopo le critiche al governo all’inaugurazione dell’anno giudiziario. «Basta allo strapotere delle correnti», tuona il premier, definendo «ridicole» le contestazioni di chi, come il magistrato Maddalena, accusa il governo di «far crepare di fatica » le toghe col taglio delle ferie. L’Anm
replica rimproverando al governo «la timidezza in materia di prescrizione e
corruzione» nonché «la proposta di depenalizzare l’evasione fiscale fino al 3%»,
col cosiddetto salva-Berlusconi.
MATTIA BERNARDO BAGNOLI PAGINA 3
CHIARA DE FELICE, PATRIZIO NISSIRIO PAGINA 2
In arrivo un portiere e altre due punte
Ici
2009,
nulli
Il Catania lavora
per ingaggiare gli accertamenti
notificati
nel
2015
altri tre rinforzi
Sono nulli gli accertamenti per l’anno
2009, in rettifica dell’Ici, che alcuni
Comuni hanno notificato nel mese di
gennaio 2015. In questi casi, i Comuni
non hanno più diritto di chiedere il
tributo comunale in quanto avrebbero
dovuto consegnare gli accertamenti
all’agente postale entro il 31 dicembre
2014. I cittadini che hanno ricevuto
fuori tempo massimo queste richieste
di pagamento possono chiedere di annullare in autotutela l’accertamento
per decadenza dei termini.
L’isolamento
di Stromboli
e i “miracoli”
del telefonino
S. MARINA, T. MORINA PAGINA 12
FABIO TRACUZZI PAGINA 10
GIALLO NEL PALERMITANO
Nudi nel letto, lui morto
l’amante in fin di vita
IL CASO
Terremoti
pillole in radio
di prevenzione
civile
COMUNI FUORI TEMPO MASSIMO
Dopo i sette acquisti che hanno rivoluzionato
la squadra e segnato una prima svolta con il 40 inflitto venerdì scorso alla Pro Vercelli, il Catania cerca ancora un portiere e due punte
per completare il mercato di riparazione e
cercare il rilancio decisivo in campionato.
Palermo, a Marassi
gol di Morganella
negato dall’arbitro
A. LODATO E FINOCCHIARO PAGINE 30/34
Giacomo La Cova, benzinaio ventiduenne di Gratteri, piccolo comune
montano delle Madonie, in provincia di Palermo, e Maria Grazia Falliti, parrucchiera di Cefalù che di anni ne ha 46 e con la quale da qualche tempo intratteneva una relazione, sono stati trovati ieri nudi nel
letto di un casolare di campagna: lui morto, lei in fin di vita. Entrambi sono stati trovati con la bava alla bocca, come se fossero stati vittime di una tossicosi. Sulle prime si è pensato alle esalazioni di monossido di carbonio provenienti da una stufa, che però era spenta.
ORNELLA SGROI PAGINA 11
sicilian
comedi
di
OTTAVIO CAPPELLANI
I
l sito che dovrebbe promuovere la
cultura italiana e gli eventi culturali italiani durante il periodo di Expo
Italia 2015, si chiama “Verybello”, e a
molti è esploso il cervello.
Sarebbe come (ragioniamo per assurdo) se il popolo di sinistra, dopo
avere indicato per un paio di decenni
Silvio Berlusconi come il male assoluto, votasse poi alle primarie come segretario del partito uno che in gioventù, al posto di frequentare la cosiddetta “base”, non avesse trovato di meglio da fare che partecipare alla “ruota
della fortuna”.
In tanti, sulla rete e non, si sono ci-
LEONE ZINGALES PAGINA 8
«VERYBELLO» DI FRANCESCHINI
È «MOLTO PICCIORESCO»
mentati per scovare da dove potesse
essere saltato fuori questo delirio di
nonsenso. Da Pietrangelo Buttafuoco,
che lo individua nell’ “Awanagana”, a
Francesco Borgonovo che risale a “Prisencolinensinainciusol” di Adriano Celentano.
Chi scrive, inorridito e imbarazzato
come tanti altri scrittori che ancora si
affannano con una lingua oramai evidentemente rottamata da questo governo, crede di trovare l’origine di questo obbrobrio nella romantica signora
inglese interpretata da Enrico Montesano, innamorata del siculo Salvatore,
anzi “Salvaciore, che mi piace a tutte
l’ore”, e che di fronte a qualsiasi manifestazione della cultura italiana non
sapeva fare altro che esclamare “Molto piccioresco” (e la mente non può
che andare alla foto di Angela Merkel e
Matteo Renzi sotto il pisellino del David di Donatello).
Questa è l’immagine che Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, vuole dare della cultura italiana: “very bello”.
Di fronte all’ironia e all’indignazione
Franceschini ha snocciolato i dati: “Abbiamo avuto cinquecentomila click”.
Questo dimostra l’approccio da bimbominkia di questo governo: identico
agli adolescenti che si aprono un blog,
pubblicano l’ultima sparata della pornostar Valentina Nappi, e data l’impennata dei “click” si credono giornalisti, allo stesso modo Franceschini si
sta credendo un ministro.
Scenderanno di nuovo a frotte babbione bionde alla ricerca dei giuovini
pescatori nudi come quelli fotografati
da Von Gloeden, ci riapproprieremo
nuovamente del turismo sessuale riaffemando il nostro essere terzo mondo,
passeggeranno sulle nostre rovine indossando kaftani e Birkenstock, elargendoci sveglia da collo e anelli da naso. La rinuncia alla sovranità economica è una sciocchezza, di fronte alla cessione della dignità della propria lingua
e cultura.
OMBRETTA GRASSO
S
ull’altra sponda dell’Isola il matrimonio sembra già cosa fatta:
una dichiarazione d’intenti comune tra il Biondo di Palermo e lo Stabile di Catania per affrontare uniti il
decreto Franceschini che prevede per
gli enti che ne posseggono i requisiti la
trasformazione in Teatri nazionali. E
chissà, forse costretti dai numeri, alla
fine si farà, così come chiede la politica.
Ma su questa sponda della Sicilia, in
questa città che è teatro, si guarda la
“dote” e vengono dubbi su queste precipitose nozze. Si scorre l’elenco dei fatidici parametri come fossero le misure di una reginetta di bellezza a un
concorso e le crocette vanno tutte a
posto. Balza davanti agli occhi Turi
Ferro che “gira” la corda pazza e il teatro viene giù. A Mosca, a Bonn, all’Odeon di Parigi, in tutti i palcoscenici un
silenzio denso e un ciclone di applausi lo seguivano nel “Berretto a sonagli”.
La storia è gloriosa, come il presente.
La stessa attesa carica di emozione la
provano gli spettatori in questi giorni
al Piccolo di Milano per “Otello” con
Luigi Lo Cascio e Vincenzo Pirrotta.
Perché il Teatro Stabile di Catania è
già di rilevanza nazionale. Non è
un’ambizione, un desiderio, un progetto: lo è già.
Ed è la sua storia a raccontarlo. Fitta
di titoli, di successi, di tournée, anche
internazionali. Passa da “La lunga vita
di Marianna Ucria” della Maraini a “La
concessione del telefono” di Camilleri,
incontra la triade Sciascia-BufalinoConsolo e l’ironia di Brancati, dà spazio
al teatro civile di Fava e a quello di tradizione, l’anima colta e popolare di
questa città, un patrimonio da Martoglio a Pirandello che continua a riempire le sale. Senza dimenticare gli autori contemporanei, i viventi (almeno
due) come richiesto dal ministero, ad
esempio i siculi Savatteri, Seminara,
Castelli, Arriva, in ordine di apparizione nel cartellone di questa stagione.
Fondi più risicati, qualche polemica,
tanti attacchi personali, la crisi che
scoraggia pure il pubblico non intaccano il passato né il presente di un Teatro
simbolo di una città che sembra aver
smarrito l’identità e che certo ne può
ritrovare un pezzo importante attorno
a un Teatro nazionale. “L’intesa” allora
sembra fantascienza, pardon, fantapolitica. I due enti, infatti, per ora restano single e avanzeranno la candidatura separatamente. Per il matrimonio
è ancora tutto da vedere.
LA SICILIA
2.
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
la POLITICA
La Grecia è di Tsipras
trionfa il no al rigore
terremoto in Europa
Dati parziali: Syriza sfiora la maggioranza assoluta
Il leader: «La Troika è finita, rinegoziamo gli accordi»
VOTO DI RABBIA
Terzo partito
sono i neo-nazi
di Alba Dorata
coi capi in cella
ATENE. Il peggior incubo dei democratici greci è diventato ieri realtà:
ripetendo il successo delle Politiche
del 17 giugno 2012 (in cui ottenne
il 6,92% e 18 seggi in Parlamento), il
partito di estrema destra Chrysi
Avghì (Alba Dorata, formazione
con forti connotazioni filo-naziste e
razziste) secondo gli exit poll
avrebbe ricevuto il 6,3% dei voti,
diventando il terzo partito del Paese dopo Syriza e Nea Dimokratia.
Le urne sembrano quindi aver
confermato quanto andavano predicendo da mesi le solite Cassandre
mai ascoltate: devastato da oltre
cinque anni di crisi economica e
profonda recessione, il Paese è
sempre più spaccato e ciò è dimostrato dalla polarizzazione dell’elettorato ai danni dei partiti
centristi e socialdemocratici. Coloro che speravano che le raffiche di
arresti effettuati l’anno scorso tra
le fila del partito fondato e guidato da Nikos Michaloliakos potessero stroncare il rigurgito dei neonazi in Grecia si sono sbagliati. La
disperazione della gente e il voto
«per rabbia» contro i partiti tradizionali hanno avuto la meglio sulla ponderazione e anche stavolta i
greci hanno votato per ripicca a favore delle formazioni politiche più
estremiste.
Alba Dorata era finita in Parlamento per la prima volta nella sua
storia il 6 maggio 2012 ottenendo
il 6,97% delle preferenze e 21 seggi (su 300) in Parlamento. Il 17
giugno successivo il partito di Michaloliakos fece il bis con il 6,92%
e 18 seggi, scavalcando ampiamente a destra lo stesso partito
Laos - un bastione della destra
greca più retriva - che non superò
(né il 6 maggio né il 17 giugno) la
soglia di sbarramento del 3% per
entrare in Parlamento.
Fra i temi di Alba Dorata che
hanno fatto più presa sui greci vi
sono stati senz’altro la linea durissima contro il crimine, contro
l’immigrazione illegale (tanto da
arrivare a proporre di minare le
frontiere) e l’espulsione forzata
dei clandestini. Proposte che senza dubbio hanno contribuito ad
attirare sulle liste di Chrysi Avghì i
voti di un elettorato sempre più
stanco e confuso ma, soprattutto,
arrabbiato con i soliti partiti percepiti come i responsabili dello
sfascio del Paese.
Ieri tutti i parlamentari di Alba
Dorata, detenuti da mesi con l’accusa di aver costituito un’organizzazione criminale, hanno votato
nei seggi installati appositamente
nelle carceri del Paese. Fra loro,
hanno votato in prigione Michaloliakos ed il portavoce del partito
Ilias Kassidiaris oltre a Nikos Michos, Yannis Lagos, Giorgos Germenis e Efstathios Mpoukouras.
Per loro e per gli altri parlamentari del partito, lo scorso 16 ottobre il
giudice istruttore Isidoros Dogiakos ha chiesto il rinvio a giudizio. La magistratura greca avviò
un’inchiesta sulle asserite attività
criminali del partito filo-nazista
dopo l’uccisione del rapper antifascista Pavlos Fyssas avvenuta ad
Atene il 18 settembre 2013 per mano di Georgios Roupakias, militante di Alba Dorata e reo confesso.
ATENE. È una vittoria che sa di storia:
Alexis Tsipras e il suo partito di sinistra
anti-austerità Syriza hanno trionfato
nelle decisive elezioni politiche in Grecia, un voto che potrebbe avere un effetto sismico sulle politiche economiche
dell’Ue e persino sull’intero percorso europeo nei prossimi anni. «La Speranza ha
vinto», ha scritto Syriza sul suo profilo
Twitter, cambiando il vincente slogan
pre-elettorale «La Speranza arriva». «Oggi il popolo greco ha fatto storia», ha detto Tsipras alla folla in festa ad Atene. Oggi «chiudiamo il circolo vizioso dell’austerità», ha proseguito: «I greci hanno
mostrato la strada del cambiamento all’Europa», verso «nuova Europa basata
sulla solidarietà», mentre la Troika diventa «una cosa del passato». «Oggi torna il sorriso sul viso dei greci», ha detto
ancora: torna «il sole della giustizia, della dignità, della democrazia», e il nuovo
governo greco negozierà «una soluzione
finanziaria giusta e vantaggiosa per tutte le parti».
Il voto in effetti respinge seccamente
le politiche del rigore, che dall’inizio della crisi e soprattutto dalla firma del Memorandum tra Grecia e Troika (Ue, Bce,
Fmi) hanno fallito nel loro obiettivo di
creare sviluppo ed occupazione, volute
dal governo del premier uscente Antonis
Samaras, con il sostegno del Pasok di
Evangelos Venizelos. Che ora vedono
ombre nere sul proprio futuro politico.
Le proiezioni della Singular Logic per
le tv greche mettono Tsipras a un soffio
dalla maggioranza assoluta in Parlamento con 150 seggi (ne servono 151 su
300 per governare da soli) e il 36,5% dei
Movimento dei socialisti democratici
(Kinima) dell’ex premier Giorgos Papandreou (che a caldo dice che «nessun partito, anche se ha la maggioranza assoluta, può affrontare questa crisi da solo»),
emerge come possibile partner di Syriza
il partito Potami, che con il suo leader
Stavros Theodorakis condivide il rigetto
del Memorandum, ma poco altro. Prima
del voto anche il Pasok aveva segnalato
disponibilità «condizionata» ad entrare
in una coalizione.
La Grecia dunque cambia pagina. E lo
«Oggi abbiamo fatto la
storia», dice il vincitore.
Samaras secondo
ALEXIS TSIPRAS E I SUOI SOSTENITORI ESULTANO PER IL TRIONFO
voti (c’è un margine dello 0,5% di errore, dicono gli statistici, e a metà scrutinio la proiezioni davano 148 seggi per
Syriza, col 35,9% dei voti), Nea Dimokratia al 27,7% e 75 seggi; Alba Dorata 6,3%
(17 seggi); Potami (centrosinistra) 5,1%
(16); KKe (comunisti) (15); Pasok 4,8%
(13); Greci Indipendenti (centrodestra)
al 4,7% (13).
E da questi risultati emerge un altro
dato forte quanto inquietante: Alba Dorata, il partito xenofobo di aperte simpatie naziste, nonostante abbia tutta la sua
leadership in carcere (dove ha votato) e
sia stato sconquassato da inchieste penali per aver costituito un’organizzazione
criminale, conquista abbastanza voti da
diventare la terza forza del Paese. Se si
dovesse arrivare alla necessità di creare
una coalizione, e fallissero i tentativi di
Syriza e Nea Demokratia, la palla passerebbe a Nikos Michaloliakos (tuttora detenuto). Il presidente Karolos Papoulias,
fanno sapere fonti informate, in quel caso gli darebbe l’incarico per telefono.
Ma queste ore appartengono comunque a Syriza e al suo messaggio dirompente di cambiamento. Alla notizia dei
primi exit poll, che davano il partito a
una percentuale fino al 39.5%, la folla
pro-Syriza assiepata in piazza Klathmonos, al centro di Atene, è esplosa in un
boato, e poi in canti, slogan e balli. Tra loro anche gli italiani della Brigata Kalimera, con bandiere de «L’Altra Europa per
Tsipras», di Rifondazione e anche un tricolore. Ad Arta, villaggio da dove viene la
famiglia del giovane leader, la folla è scesa in strada a ballare.
Mentre resta fuori dal Parlamento il
si capisce anche dal primo commento a
caldo del capo economista di Syriza,
Giannis Milios, che alla domanda su cosa farà all’Eurogruppo il ministro delle
Finanze Gikas Hardouvelis ha risposto:
«Immagino che Hardouvelis chiuderà i
casi pendenti, cose di natura tecnica. Il
programma che è stato concordato con
l’Eurogruppo da Hardouvelis come rappresentante del signor Samaras è ormai morto».
Nonostante l’avvertimento arrivato
dalla Bundesbank prima ancora che arrivassero i primi dati reali («La Grecia
rispetti gli impegni, fare le riforme è nel
suo interesse», ha ammonito il presidente della Bundesbank Jens Weidmann), Tsipras sembra voler tirare dritto per la sua strada.
PATRIZIO NISSIRIO
L’UOMO E IL PROGRAMMA. Tsipras viene da una famiglia agiata. Vuole rinegoziare gli impegni di Atene
I quattro pilastri dell’ingegnere Alexis
su sacrifici, sviluppo, lavoro, politica
ATENE. «Mi metterò la cravatta solo quando ci sarà l’haircut sul debito greco». Noto
per la sua allergia a quel capo d’abbigliamento «borghese», Alexis Tsipras lo ha
promesso alla vigilia del voto. Ora che la
sua Syriza ha sbancato le urne in Grecia e
lui sta per diventare premier, dovrà pensarci seriamente. Informale ed affabile
con la stampa, viene definito da chi lo conosce bene l«un perfezionista», capace
anche di portare i suoi collaboratori sull’orlo di una crisi di nervi.
Oltre che per la Grecia, anche per Tsipras, 41 anni, ingegnere civile, quella di ieri è stata «una giornata storica», come egli
stesso l’ha definita ieri mattina davanti
ad una selva di giornalisti e fotoreporter
dopo aver votato nel seggio del quartiere
ateniese di Kypseli, dove abita. Nonostante anche in questa campagna elettorale,
come nelle precedenti, Tsipras si sia presentato come uomo del popolo e rappresentante della classe operaia, in effetti
Alexis conosce meglio una vita fatta di
agi e molto meno il duro lavoro in fabbrica. Nato ad Atene il 28 luglio 1974, quattro
giorni dopo la caduta del regime dei colonnelli, proviene da una famiglia della
media borghesia e, mentre studia, comincia a fare politica nel movimento dei giovani comunisti. La sua carriera inizia a decollare nel 2006, quando si fa notare arrivando terzo nella corsa per la poltrona di
sindaco di Atene. L’ingresso in Parlamen-
ITALIA TERZO CREDITORE
Il nostro Paese
esposto per 40 mld
SOSTENITRICI DI SYRIZA ALL’ANNUNCIO DEI PRIMI EXIT POLL
to invece risale al 2009, con Syriza. Che
negli anni successivi cresce impetuosamente. Il leit-motiv di Tsipras nelle ultime
settimane è stato uno solo: ottenere dagli
elettori la maggioranza per far sì che Syriza potesse formare un governo monocolore ed attuare senza intralci il suo programma, soprattutto eliminando l’austerità imposta dalla Troika «che ha messo in
ginocchio la Grecia».
Tsipras ha presentato il suo programma economico lo scorso settembre, inter-
venendo alla Fiera Internazionale di Salonicco. Il suo Piano per la ricostruzione nazionale si basa su quattro pilastri generali: la fine della crisi umanitaria in Grecia,
la rivitalizzazione dell’economia, il rilancio dell’occupazione e la riforma del sistema politico.
Il suo principale impegno è il taglio del
debito greco, non solo sulla parte degli
interessi, così che diventi sostenibile. Ciò
prevede ovviamente un negoziato (non
con la Troika, se davvero il Memorandum
MILANO. L’Italia è esposta verso la
Grecia per circa 40 miliardi di euro,
se si considerano i prestiti bilaterali
e le quote di partecipazione nel
fondo salva-Stati Esm, nella Bce e
nell’Fmi. Lo calcola Bloomberg
secondo cui, davanti al nostro
Paese ci sono solo Germania (60
miliardi) e Francia (46 miliardi). I
322 miliardi di debiti della Grecia,
secondo dati del ministero delle
Finanze greco, sono solo per il 17%
in capo a soggetti privati. Il 62% è
in capo ai governi dell’Eurozona, il
10% all’Fmi e l’8% alla Bce mentre
il restante 3% è custodito nella
Banca centrale greca. I governi
dell’Eurozona sono esposti
complessivamente per 195 miliardi
di euro. Inoltre hanno sostenuto la
Grecia anche attraverso la Bce, di
cui l’Italia detiene il 12,3% del
capitale, e l’Fmi, di cui il nostro
Paese è socio con il 3,2%.
verrebbe stracciato): la sede, è stato detto,
potrebbe essere una conferenza internazionale dei creditori sul modello di quella
che si tenne nel 1953 quando fu abbattuto il debito della Germania post-bellica.
Alla crisi umanitaria, ovvero la povertà
che attanaglia molti greci, è legato innanzitutto un intervento sul fisco, divenuto un peso insostenibile per molte famiglie elleniche. Il governo di Syriza intende
cancellare l’odiata tassa sulla casa (Enfia)
e innalzare a 12.000 euro la soglia di esenzione fiscale. Lo Stato greco denuncia
un’evasione fiscale per 68 miliardi: 20 di
questi verranno ripresi in un arco di 7
anni con la lotta agli evasori, soprattutto
appartenenti alle classi più abbienti. La
misura porterebbe 3 miliardi nelle casse
statali già nel primo anno, secondo le
previsioni. Gli strati sociali più deboli beneficeranno di elettricità in parte gratuita e sostegno all’alimentazione con i buoni pasto. Ci sarà il ripristino della tredicesima, assistenza medica gratuita per chi è
disoccupato e non ha polizza assicurativa,
pass gratuito per i trasporti per i disoccupati a lungo termine.
Occupazione: è previsto un piano biennale da 5 miliardi di euro, finanziato da
fondi Ue, per creare occupazione, stimolando soprattutto piccole e medie industrie con una visione «etica» dell’economia
e create da giovani. Verranno cancellate le
leggi che oggi consentono licenziamenti
facili e di massa da parte delle aziende. Syriza promette che uno dei primissimi
provvedimenti sarà innalzare il salario
minimo a 751 euro, dai 450 attuali.
FURIO MORRONI
OGGI DRAGHI ED EUROZONA A CONSULTO. ORA RENZI, SECONDO I SUOI, AVRÀ PIÙ MARGINI DI MANOVRA
La Bundesbank subito in campo: Atene rispetti gli impegni
ANGELA MERKEL E MARIO DRAGHI
BRUXELLES. La vittoria di Syriza in Grecia scuote l’Europa e la costringe a fare i conti con uno scenario ostile, che mette in discussione tutte le decisioni prese finora dalla Ue e che potrebbe portare alla fine della logica «aiuti in cambio di austerità» applicata fino ad oggi. È per questo che Berlino, preoccupata dalla «rivoluzione» che vede all’orizzonte, non perde tempo e
ancora prima dei risultati affida al presidente della
Buba Jens Weidmann il suo avvertimento a Tsipras:
«La Grecia rispetti gli impegni, fare le riforme è nel suo
interesse».
Anche i vertici dell’Eurozona cioè i presidenti Draghi, Juncker, Tusk e Dijsselbloem, responsabili del
programma di aiuti e di tutte le sue scelte più o meno felici, hanno bisogno di rivedere la loro linea sulla Grecia e fissano una riunione per oggi prima dell’Eurogruppo.
I ministri dell’Economia della zona euro avevano
già da tempo deciso di tenere oggi la loro riunione
mensile proprio per parlare della Grecia il giorno dopo le elezioni che si prevedeva avrebbero cambiato
le carte in tavola. Il passaggio da un governo che ha
sempre assecondato le richieste della Troika UeBce-Fmi, ad uno che mette in discussione l’esistenza stessa del Memorandum con la Ue, è un evento
che costringe l’Eurozona ad immaginare un altro
futuro per la Grecia.
Che tipo di futuro sarà, è ora soprattutto nelle mani di Tsipras, che dovrà fare la prima mossa con
Bruxelles. Richiamata a casa la Troika infatti, l’Europa
aspetta le decisioni di Atene: a fine febbraio scade il
programma di aiuti e dal primo marzo la Grecia sarà
lasciata da sola con tutte le scadenze del suo debito.
È per questo che l’Eurozona si aspetta che chieda
una nuova proroga del programma, che la metterebbe al riparo dai suoi creditori. Ma in cambio, dovrebbe proseguire con le riforme e le misure stabilite dalla Troika con un calendario che in questi anni ha
di fatto commissariato il governo. Ipotesi che Tsipras
ha totalmente escluso e perciò la Germania ieri ha inviato un messaggio chiaro al nuovo leader: «È nell’interesse del governo greco fare le riforme necessarie
per risolvere i suoi problemi strutturali, la Grecia deve aderire alle condizioni del salvataggio», ha ammonito Weidmann alla tv tedesca Ard dopo gli exit poll.
Continuare ad onorare gli impegni del piano è anche una condizione necessaria per entrare nel Qe
lanciato da Draghi giovedì scorso: «La Bce comprerà
i bond della Grecia solo con il piano della Troika», aveva detto il presidente dell’Eurotower
Per valutare gli scenari futuri, Draghi, Juncker, Dijsselbloem e Tusk hanno deciso di tenere una riunione
ad hoc prima dell’Eurogruppo. L’incontro serve anche
a fissare una linea comune da tenere soprattutto di
fronte ai mercati, che potrebbero trovarsi disorientati per la vittoria del partito che si oppone ai piani europei i quali finora hanno dato certezze ai creditori
della Grecia evitando il peggio.
Da parte sua Matteo Renzi non commenta direttamente la vittoria di Tsipras, ma, secondo l’entourage
renziano, ora in Europa per l’Italia ci sono margini di
manovra più ampi per sostenere la flessibilità.
CHIARA DE FELICE
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
la POLITICA
.3
AI FERRI CORTI. Il premier replica duramente all’accusa di far «crepare di lavoro» i magistrati
Renzi alle toghe: ridicolaggini
L’Anm: governo timido su prescrizione e corruzione. Bordata sul salva-Berlusconi
ROMA. Duro scontro - con qualche colpo
sotto la cintura - tra il presidente del
Consiglio Matteo Renzi e l’Associazione
nazionale magistrati. Per il premier, infatti, l’inaugurazione dell’anno giudiziario ha dato il destro ad alcuni giudici di
criticare il governo. «Basta allo strapotere delle correnti», ha tuonato Renzi. Che
poi è tornato sull’annosa polemica sulla
sforbiciata alle ferie dei magistrati. «L’Italia per prima cosa è la patria del diritto, merita un sistema migliore». Ma
l’Anm non ci sta e attacca: «Il problema
non sono i magistrati ma le promesse
mancate».
Per capirci qualcosa bisogna riavvolgere il nastro. Sabato, a Torino, il procuratore generale presso la corte d’Appello, Marcello Maddalena, ha accusato il
premier di volersi ispirare «al personaggio di Napoleone della Fattoria degli animali di orwelliana memoria» e «far lavorare gli altri fino a farli crepare dalla fatica, come il cavallo Gondrano». Insomma,
a Maddalena non è andato giù il fatto
che come prima cosa il governo abbia
non solo «brutalmente e malamente ridotto le ferie dei magistrati», ma che la
misura sia stata accompagnata «alla gogna del decreto legge sotto l’accusa, anzi l’implicita condanna, di scansafatiche». Quando invece i magistrati italiani
sarebbero fra «i più produttivi d’Europa».
L’intervento del procuratore generale
non è però piaciuto al premier, che ha
definito «ridicole» le «contestazioni».
«Non vogliamo far “crepare di lavoro”
nessuno, ma vogliamo un sistema della
giustizia più veloce e più semplice. E,
polemiche o non polemiche, passo dopo
passo, ci arriveremo», scrive Renzi su Facebook, sottolineando di non aver paura
«di vendette» da parte delle toghe per le
sue sferzanti parole.
L’Anm a questo punto ribatte a tono,
rimproverando al governo «la timidezza
in materia di prescrizione e corruzione»
nonché «la proposta, alla vigilia di Natale, di depenalizzare l’evasione fiscale fino al 3%», ovvero il cosiddetto salva-Berlusconi. «Se Renzi vuole un sistema più
veloce e più semplice - prosegue l’Anm
- blocchi la prescrizione almeno dopo la
sentenza di primo grado, introduca
sconti di pena ai corrotti che collaborano
con la giustizia, estenda alla corruzione
gli strumenti della lotta alla mafia e trovi le risorse per coprire le oltre 8.000
scoperture nell’organico del personale
amministrativo». L’Anm chiude riaffermando «il valore delle diverse sensibilità
dell’associazionismo». Cioè delle correnti. Critiche «ingenerose» per il ministro
della Giustizia, Andrea Orlando.
A intervenire - via Twitter - nel botta
e risposta è anche Anna Canepa, segretario generale di Magistratura Democratica: «Pg Maddalena su ferie... assist facile
e goal! ». Poi però al premier chiede «a
che punto siamo con riforma della prescrizione? », allegando il tweet con cui, lo
scorso 20 novembre, il presidente del
Consiglio annunciava misure imminenti in materia. I magistrati, dunque, tengono il punto e respingono al mittente le
critiche.
Ma la diatriba solletica la penna di di-
MATTEO RENZI
versi esponenti del centrodestra (in particolare Forza Italia), che al terzo potere
dello Stato rimproverano l’eccessivo protagonismo. «Il nostro Paese non merita lo
scontro ideologico che l’Anm sta mettendo in campo», nota Manuela Repetti
di Fi. «Prendiamo atto - gli fa eco Fabrizio
Cicchitto di Ncd - che l’Anm ancora una
volta interviene come se fosse un partito politico».
La replica del governo arriva attraverso il responsabile di via Arenula, Orlando, che dopo aver bollato come «ingenerose» le critiche, aggiunge: «Dispiace che
l’Anm non colga il passaggio solenne
dell’inaugurazione dell’anno giudiziario
per recuperare obiettività». Mentre per il
Pd, parla il responsabile giustizia, Davide
Ermini: «Dalla Anm si fa polemica politica gratuita che poco ha a che vedere
con l’impegno reciproco tra istituzioni
per risolvere i problemi della giustizia.
Rimane quindi un fondo di amarezza
per l’ennesima occasione perduta per
confrontarsi sui problemi reali evitando
scivolate corporative».
MATTIA BERNARDO BAGNOLI
LA QUESTIONE RISOLLEVATA DAL PROCURATORE GENERALE DI TORINO MADDALENA
Il pomo della discordia è il taglio di due settimane di ferie
MARCELLO MADDALENA
ROMA . Il taglio di due settimane dal pacchetto
ferie dei magistrati - che ora hanno a
disposizione un mese - è il pomo della
discordia su cui si sono concentrate le
polemiche, che l’altroieri sono riesplose
soprattutto con la relazione del Procuratore
generale di Torino Marcello Maddalena, tra i
magistrati e il premier Matteo Renzi. La fine di
quello che molti hanno considerato un
privilegio non più tollerabile, è stato attuato
dalla riforma varata per snellire la mole
dell’arretrato civile, convertita in legge il 6
novembre scorso. La riduzione delle ferie è
stata molto osteggiata da Magistratura
Indipendente, la corrente più «conservatrice»
delle toghe, della quale Maddalena è un
esponente di spicco.
Le nuove norme hanno prodotto una sensibile
contrazione dei termini di sospensione feriale
dei procedimenti giudiziari: il periodo di
«chiusura» per ferie dei tribunali, che
comunque rimanevano aperti e funzionanti per
i casi urgenti con scadenza dei termini di
custodia cautelare, è stato ora fissato dal primo
al 31 agosto. Prima rimanevano chiusi fino al 15
settembre.
Il provvedimento è stato osteggiato dall’Anm
che, in maniera più problematica e meno
corporativa, ha sostenuto che i problemi della
giustizia non si risolvono così dal momento che
nei giorni di ferie i magistrati scrivono le
sentenze e spesso lavorano la domenica. Per il
sindacato delle toghe occorre invece assumere
cancellieri e fare i concorsi per i magistrati,
riformare la prescrizione, e fare in modo che il
processo civile non convenga più per la sua
lungaggine solo alle banche e alle assicurazioni.
Il Guardasigilli Andrea Orlando subito dopo
l’approvazione della riforma dichiarò che c’era
stata troppa «enfasi» e che nessuno aveva
voluto attribuire al taglio «un valore decisivo ai
fini dell’efficienza della giustizia».
Comunque, sulla querelle, non è detta ancora
l’ultima parola: c’è il rischio di un ricorso al Tar.
Il 22 gennaio, infatti, il presidente dell’Anm,
Rodolfo Sabelli, ha sottolineato che «è una
questione che stiamo esaminando, sussistono
ancora problemi tecnici di interpretazione della
norma».
Il punto ruota attorno all’art. 8 bis che è stato
aggiunto all’ordinamento giudiziario e il
dilemma è se il taglio delle ferie valga solo per
chi non esercita funzioni giudiziarie, come i
magistrati fuori ruolo, mentre per tutti gli altri
le ferie potrebbe essere paradossalmente
aumentate fino a 75 giorni perché non è stato
soppresso l’art. 8. La tesi è stata sostenuta da
Piercamillo Davigo, ex membro del pool di
«Mani pulite», ora consigliere in Cassazione.
Anche lui sulle posizioni di Maddalena.
SOLO IL 17% DEL DEBITO ELLENICO È COI PRIVATI
Mercati alla finestra
per i risultati in Grecia
ma senza troppi timori
MILANO. L’esito del voto greco tiene
in apprensione i mercati, preoccupati per il destino del debito di Atene - circa 320 miliardi di euro - nel
caso in cui Syriza, il partito della sinistra radicale favorito nei sondaggi, dopo aver fatto il pieno nelle
elezioni per il Parlamento ellenico,
dovesse mantenere mantenere la
sfida lanciata in campagna elettorale, cioè non mantenere gli impegni sottoscritti dal governo uscente, invece che più realisticamente
rinegoziare gli accordi.
Gli analisti sembrano in realtà
escludere reazioni isteriche, un po’
per l’effetto paracadute rappresentato dal quantitative easing lanciato giovedì scorso dalla Bce e un po’
per il fatto che - dopo il piano di
aiuti condizionato alle misure di
austerity imposte dalla Troika (Fmi,
Ue, Bce) - l’esposizione verso i privati, secondo i dati elaborati da Ig
Markets, è scesa dal 59% al 17% del
totale, a fronte di un 62% in mano ai
governi dell’Eurozona, un 11% della Bce e un 10% dell’Fmi.
Insomma qualora dovesse aprirsi un tema di taglio del debito greco - punto qualificante del programma del partito guidato da
Alexis Tsipras - questa volta, a differenza che nella crisi del 2010, il
problema sarà in primo luogo dei
governi e della istituzioni europee
e non di banche e fondi. «Il tema del
contagio non è del tutto superato
me si è ridotto» afferma Lucy O’Carroll, economista di Aberdeen
Asset Management.
Gli analisti di Axa Investment
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Mario Ciancio Sanfilippo
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Management ammettono che «le
incertezze sulle trattative tra la
Grecia e i creditori internazionali
faranno le loro vittime tra gli asset
rischiosi» ma si aspettano un effetto «marginale» sul complesso
dell’Eurozona. Lo stesso Tsipras ha
detto di non avere come obiettivo
l’uscita dall’euro e dunque dovrà
cercare un compromesso con i suoi
creditori, anche per non vedere i
bond di Atene esclusi dagli acquisti
della Bce.
La conferma di una vigilia tranquilla arriva anche dall’andamento
dei rendimenti e degli spread dei
titoli sovrani nell’Eurozona, scesi a
livelli bassissimi grazie all’ombrello della Bce. Unica eccezione i bond
greci, che nelle ultime sedute hanno registrato un’inversione della
curva dei rendimenti, con i titoli
triennali che rendono di più dei
decennali (il 9,7% contro l’8,1%), segno che il mercato teme una ristrutturazione che andrà a colpire
maggiormente le scadenza più vicine.
Oggi alla riapertura delle borse si
conosceranno con esattezza le dimensioni del successo di Syriza,
che secondo i primi exit polls potrebbe ambire alla maggioranza assoluta. E si capirà se il movimento
«anti-austerity» avrà da solo i 151
voti necessari per controllare l’assemblea legislativa ellenica (ipotesi meno gradita al mercato) o dovrà trovare alleati più moderati, come il partito socialista Pasok o il To
Potami guidato dal giornalista televisivo Stauros Theodorakis.
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del 7giugno 1948
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PEFC/18-31-493
LA SICILIA
4.
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
la POLITICA
Renzi stana la fronda
incontro con Bersani
per scovare il nome
Uomini del premier negano tentata intesa su Amato
E il vento greco riporta in prima fila Visco o Padoan
BORSINO DEI CANDIDATI
Risale Fassino
ma il premier
deve scegliere
notaio o arbitro?
ROMA. Cominia oggi la settimana
del “game over”. Tre giorni ancora e,
giovedì 29 alle 15, le grandi urne di
vimini e broccato carminio saranno
state già sistemate dai commessi di
Montecitorio al centro dell’Aula per
raccogliere i voti dei 1009 grandi
elettori del nuovo presidente.
Renzi è ancora davanti allo stesso
bivio: scegliere un candidato forte,
che non sia un “signor nessuno”
all’estero e che conosca nel
profondo i meccanismi della
politica italiana; oppre, optare per
una figura che, come si è ripetuto in
questi giorni, non gli faccia ombra.
In entrambi i casi è indiscutibile per
il premier che debba trattarsi di un
esponente del Pd, «arbitro sopra le
parti», garante della Costituzione e
dell’unità degli italiani.
Veltroni, Amato, Prodi sono ancora
oggi i nomi in campo nella prima
delle due ipotesi. In una fase di
fragilità della politica interna e
internazionale, con una crisi ancora
in atto e riforme appena avviate,
esperienza politica a caratura
internazionale sono ciò che
rassicura i cittadini: ed è questo il
motivo per cui Prodi e Veltroni
restano in testa a diversi sondaggi. E
anche il Rottamatore, allergico a
condividere la ribalta e non troppo
disponibile ad affiancare il suo volto
“nuovo” a quello di chi da tempo è
in scena, può convincersi che sia
utile avere al fianco un politico puro
per reggere il timone della barca fra
eventuali marosi.
Prodi non è una scelta possibile per
il premier. Per il quale sarebbe, però,
impossibile ignorare il nome del
fondatore dell’Ulivo, se questo
uscisse dal segreto delle urne come
espressione forte di tutti gli “antiNazareno. Per la stessa ragione,
essendo la prima scelta di
Berlusconi e Alfano, gradita anche a
“bersaniani” e “dalemiani”, Amato
potrebbe risultare simbolo di un
suggello del patto del Nazareno e
scatenare di nuovo i cecchini nel Pd.
Per questo, il premier punta in
primo luogo sull’orgoglio dei grandi
elettori Pd (460) e sonda
discretamente se su Veltroni l’unità
sia raggiungibile, per poi costruire
intorno a quella una maggioranza
più ampia che includa Fi, Ncd-Udc.
«Non siamo autosufficienti»,
continua a ricordare il
vicesegretario, Guerini. Ma una cosa
sarebbe sommare i voti di
Berlusconi e Alfano ai numeri già
alti del Pd; altra cosa cedere la
“golden share” a causa di un Pd
lacerato. Ma rimane ancora
possibile, e per questo stanno in
piedi altri candidati (nelle ultime
ore guadagna posizioni Fassino) che
consegnino a Renzi il ruolo di
premier sempre più forte.
Del resto, il capo del governo sta
predisponendo le cose perché la sua
figura assuma sempre più la forza di
quella di un Cancelliere tedesco. La
nuova legge elettorale, con il 55% al
primo partito, la riforma del Senato
e molti degli altri cambiamenti che
il premier va attuando vanno nella
direzione di un premier fortissimo,
con al Quirinale un mero custode
della Costituzione, dell’unità
nazionale e dei simboli della
Repubblica.
MILENA DI MAURO
ROMA. Oggi il Pd, martedì gli altri. Renzi
è pronto ad avviare le consultazioni per
il Quirinale nella convinzione che, per
eleggere il nuovo presidente, sia necessario partire dal confronto interno ai
“dem”, ma che poi sarà inevitabile dialogare con gli altri partiti perché il Pd non
è autosufficiente. A tre giorni dall’inizio
delle votazioni sono ancora molti i nomi
che girano e ogni giorno le quotazioni
del borsino subiscono variazioni: oggi
viene dato in ascesa un ex-segretario
“dem” come Fassino, ma resiste anche il
trio Prodi-Veltroni-Amato. E nel giorno
in cui Tsipras stravince in Grecia, rendendo centrale la partita europea, torna a
farsi largo anche l’ipotesi di un “tecnico”:
il governatore di Bankitalia, Visco, o il
ministro dell’Economia, Padoan.
I contatti fra i protagonisti sono conti-
nui, ma sia la minoranza “dem” sia Berlusconi sono ancora in attesa di conoscere il candidato del premier. E ognuno rivendica la necessità che siano un nome
condiviso. Dopo le prove di forza dei
giorni scorsi, consumate durante l’esame
della legge elettorale in Senato, sono in
corso trattative con tutte le aree dei dissidenti del Pd, “bersaniani” in testa.
Ragion per cui in molti attendono un
incontro fra il premier e l’ex-segretario:
«Non penso - osserva Guerini - che tutto
dipenda da un incontro tra i due». Poi,
aggiunge: «Si sta ricercando l’unità dentro il Pd sapendo che abbiamo una grande responsabilità: esprimiamo 460 grandi elettori». Un numero alto, ma non sufficiente a eleggere da soli il nuovo inquilino del Colle: tralasciando le prime tre
votazioni, dove serve la maggioranza
CRISI FINANZIARIA.
agguati hanno l’unico effetto di togliere
dalla mischia candidati pur autorevoli,
ma imposti senza partire dal Pd e da lui
che, per ammissione di tutti, deve fare la
prima mossa.
Sono tre, tutti al momento plausibili, i
profili immaginati dal capo del governo
per il prossimo capo dello Stato: il politico, opzione che vuole Berlusconi e il Pd,
il “tecnico”, e la carta di riserva da calare se il cerchio non quadrasse. Tra i politici la parte del leone la fanno gli ex-se-
Gli altri. Civati insiste
su Prodi ed evoca lo
spettro della scissione
PIER LUIGI BERSANI
qualificata dei due terzi, dal quarto scrutinio sono infatti necessari 505 voti. «Immaginare di eleggere da soli il presidente - sottolinea Guerini - è immaginare
qualcosa che non si può realizzare». Ecco, quindi, che gli altri partiti diventano
necessari.
Domani, quando Renzi sentirà tutti i
partiti, sarà la volta anche di Forza Italia,
anche se non è escluso che Renzi e Berlusconi tornino a vedersi in un incontro
separato. Il capogruppo degli “azzurri” al
Senato, Romani, si dice convinto che il
premier non potrà non tener conto del
«blocco dei moderati» e che, dunque,
sarà difficile che, in caso d’intesa con la
minoranza Pd, possa nascere una candidatura sgradita a Forza Italia. Dove, intanto, continuano a registrarsi fibrillazioni con Fitto che intravede il rischio di una
«obbedienza cieca» al premier: «Io vorrei
una personalità autonoma e di rilievo internazionale». Ma a fare da controcanto
c’è l’area più irriducibile della minoranza “dem”: «Vorrei - dice Civati che su
Prodi e arriva a evocare la scissione che il nome non fosse deciso da un veto
di Berlusconi». Chi non andrà al Nazareno, come il M5S, insiste poi nel voler sapere in anticipo i papabili, in modo da
poterli sottoporre al gradimento della
Rete con in cambio la promessa di votare il prescelto già al primo scrutinio.
Niente veti, né Diktat, però. Renzi alza
il sipario sul Quirinale con tre identikit
possibili, ma un’unico metodo: cercare la
massima condivisione «possibile» a partire dal Pd. Per questo, alla vigilia delle
consultazioni, manda a dire che fronde
interne, assi trasversali e, men che meno,
CRISTINA FERRULLI
CHIARA SCALISE
In attesa che Crocetta rientri, l’assessore all’Economia fa il punto della situazione
Baccei: «Ci servono 3,6 miliardi»
e la Regione non sa dove trovarli
LILLO MICELI
PALERMO. Quale strategia intende
adottare la giunta Crocetta per uscire
dalla grave situazione finanziaria in
cui versa la Regione, si potrà comprendere quando sarà convocato il tavolo di confronto nazionale, a palazzo
Chigi, con il sottosegretario alla Presidenza, Delrio. Finora, a spizzichi e bocconi, sono trapelate indiscrezioni che
non lasciano intravedere quale direzione si intenda seguire. Al tavolo di
confronto tra i governi nazionale e regionale chiede con forza di partecipare anche il sindaco di Palermo, Orlando, nella qualità di presidente dell’Anci-Sicilia. I sindaci isolani, infatti, non
si fidano della giunta Crocetta. Non a
caso, il prossimo 9 febbraio, in segno
di protesta esporranno a mezz’asta le
bandiere dei municipi e spegneranno
le luci. Sarà ammesso Orlando al tavolo nazionale?
Intanto, l’assessore all’Economia,
Baccei, in vista del tavolo nazionale, ha
chiesto al presidente della Regione,
che tornerà alla politica attiva nelle
prossime ore dopo avere subito un
intervento chirurgico al naso, di convocare, in separata sede, i deputati
della maggioranza, quelli dell’opposizione e le forze sociali per illustrare le
misure economiche che intende adot-
gretari, poiché uno dei papabili, Amato,
è visto dai “renziani” come frutto di
un’intesa tra Berlusconi e gli ex-ds e dà
l’impressione di uscire da una operazione di Palazzo.
Con uno schema da rifinire, Renzi domani entrerà nel vivo della partita. Che
dovrebbe prevedere due incontri clou:
con Berlusconi e con Bersani. Questi nega di pensare, né tanto meno di lavorare,
ad accordi con Fi su Amato. «Se non lo
vogliono loro, lo dicano», spiegano amici di Bersani che manda messaggi di
lealtà, ma chiede che il nome non sia calato un minuto prima della prima chiama: «Altrimenti, invece del premier nominato dal capo dello Stato avremmo il
capo dello Stato nominato dal premier».
ROSARIO CROCETTA
tare, ma anche quali riforme strutturali mettere sul piatto della contrattazione romana.
Per potere redigere il bilancio definitivo per il 2015, il fabbisogno calcolato dalla Ragioneria generale è di 3,6
miliardi di euro. Una cifra che la Regione, con le sole proprie risorse, non
è in grado di mettere insieme. Anche
perché il governo nazionale trattiene
direttamente il contributo per il risanamento della finanza nazionale chie-
sto alla Sicilia: per il 2015 è di circa 1,5
miliardi di euro.
Inoltre, il clima politico non è così
idilliaco come poteva lasciare supporre la formazione del Crocetta-ter. Non
a caso, il segretario regionale del Pd,
Raciti, nei giorni scorsi ha messo in
guardia dal rischio di «ricadere nella
palude». Sintomo evidente del malessere, la conferenza stampa di Cracolici nel corso della quale lo stesso ha annunciato di avere saputo di essere sta-
to denunciato dal direttore generale
dell’Asp di Palermo, Antonio Candela,
al quale aveva sollecitato l’indizione
della gara di appalto per gli infusori
d’insulina per i malati di diabete. Insomma, il fuoco cova sotto la cenere.
Preoccupazione si coglie qua e là nell’ambito della maggioranza, ma al
momento i malumori vengono sopiti.
«È Il momento di varare riforme e
provvedimenti - ha sottolineato il presidente della direzione regionale del
Pd, Lupo - per il risanamento, la riqualificazione delle spesa e l’attrazione
degli investimenti per la crescita. Abbiamo straordinarie opportunità da
valorizzare, come l’Expo di Milano e la
nuova programmazione dei fondi europei. È urgente riunire la maggioranza per condividere le scelte - in particolare, per la prossima finanziaria - e
aprire il confronto con le parti sociali».
Per ottenere consistenti risparmi si
punta alla riduzione del 20% della platea di dipendenti, di ruolo e precari, a
libro paga della Regione. Ma un taglio
lineare non avrebbe senso. Infatti, sarebbe opportuno individuare le centinaia di dipendenti degli uffici periferici che spesso hanno carichi di lavoro
piuttosto evanescenti. Non tutti, comunque.
C’è poi il buco che producono le società partecipare strategiche e non
strategiche. Sul mercato dovrebbero
essere messe anche le Terme di Acireale e Sciacca. Per il presidente della
commissione regionale Antimafia,
Musumeci, però, «sulla gravissima crisi delle Terme di Acireale e Sciacca
vanno individuate responsabilità amministrative e coperture politiche del
passato, ma occorre anche neutralizzare possibili tentativi di speculazione
messi in atto per favorire interessi privati». Secondo Musumeci, «almeno
negli ultimi quindici anni la gestione
delle strutture termali non appare finalizzata a obiettivi di efficienza e di
efficacia, ed è stata contrassegnata da
irregolarità contabili, sprechi e atti
clientelari. Una gestione irresponsabile, resa possibile dall’assenza pressocché costante di controllo da parte delle Regione, preoccupata più di effettuare nomine improntate a criteri di
fiducia, invece che di competenza».
I buchi neri che costellano la storia
dell’Autonomia siciliana sono parecchi. Quello delle Terme di Acireale e
Sciacca è, certamente, uno dei più vistosi. Avrebbero dovuto e potuto essere il traino del turismo siciliano, anche
invernale: invece, sono state trasformate in carrozzoni clientelari. È incomprensibile come stazioni invernali del Centro o del Nord-Europa siano attivi dodici mesi l’anno, mentre
Acireale e Sciacca rimangono chiuse
nei medi più «freddi». Gli impianti termali gestiti con criteri manageriali
producono ovunque ricchezza; in Sicilia solo debiti.
DALLA CONVENTION DI SEL L’IDEA DI RIUNIRE LA SINISTRA CONTRO IL PD RENZIANO: TIEPIDI CIVATI E CUPERLO
Vendola modello Tsipras: «Doppia tessera ai dissidenti dem»
NICHI VENDOLA IERI A MILANO
MILANO. «Renzi è peggio di Berlusconi». Dal palco di
Human Factor, la “tre giorni” organizzata a Milano,
Vendola lancia la sua sfida al premier e prova a porre le basi per la nascita di un fronte, ormai non più
soltanto “anti-Nazareno, ma esplicitamente antirenziano, in vista del voto per il Quirinale. Il segretario di Sel, forte del successo di Syriza in Grecia, chiama a raccolta tutte le forze di sinistra italiane a fare
da argine al «renzismo» che - assicura - trova la sua
massima espressione proprio nel patto del Nazareno e, in futuro, nella nascita di quello che definisce il
«partito della nazione» composto da Pd e Fi. Parole
che destano maggiormente interesse dopo l’intervento, proprio dal palco di Human Factor, di Civati. Il
deputato Pd, pur affermando che per ora non lascia
il partito, evoca l’ipotesi di una scissione fra i dem:
«In tanti se ne sono già andati. Non c’è bisogno di dividere il Pd, ma io non posso garantire che questo
non succeda. Non c’è alcun disegno per rompere».
Civati elenca i punti di contrasto con la direzione
del partito: conflitto d’interessi, legge elettorale,
riforme, lavoro e Quirinale. In particolare, insiste
sulla candidatura di Prodi sulla quale - dice - «non ho
capito perché il segretario non esprima una parola».
Civati punta a far convergere sull’ex- premier i voti
della sinistra, dei dissidenti Pd e quelli del M5S con
i quali i contatti si sarebbero intensificati negli ultimi giorni, dopo la chiusura di Grillo alla trattativa con
Renzi. «Se queste cose interessano il Pd, io ne sarò felice. Se non interessano, come dice Renzi, ce ne faremo una ragione». D’accordo Vendola, per il quale il
presidente non deve essere «il garante di un patto
scellerato, ma il garante della Costituzione». Nel Pd,
però, l’area “bersaniana” punta a una candidatura
che unisca il partito: «Mi auguro che ci sia una proposta unitaria, seria, autonoma - dice Cuperlo -. Sarebbe un elemento che darebbe maggiore equilibrio
e garanzia al percorso che stiamo per fare».
A Milano Cuperlo è stato più tiepido anche in merito all’idea di aderire d’impeto a un “coordinamento delle sinistre” affermando che non ha alcuna intenzione di mollare il partito, in modo da poter «fa-
re battaglia da dentro»: ha tutto l’interesse a proseguire un cammino di sinistra assieme a Sel e ad altre
forze che si riconoscano nel progetto, ma non a
spaccare il Pd. Non prenderà la doppia tessera che
Vendola ha lanciato per il coordinamento. Netto
Fassina: «Bisogna lasciare da parte la discussione sui
contenitori e lavorare sui contenuti. Non serve prendere scorciatoie sui contenitori».
È lo scenario all’interno del quale Vendola lancia la
proposta del “coordinamento delle sinistre” che, tra
l’altro, incassa la convinta adesione dei vecchi amici-rivali di Rifondazione (il segretario, Ferrero, è uno
degli ospiti più applauditi a Human Factor). «Possiamo immaginare la nascita di un coordinamento dei
popoli di sinistra che dovrebbe lavorare tutto il mese di febbraio per organizzare campagne nazionali.
In questo coordinamento, e nella sua proiezione, a
questi compagni deve essere consentita la doppia
tessera o la doppia militanza. Poi, ci ritroveremo in
primavera per fare il punto».
TEODORO FULGIONE
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
i FATTI
Ebola, mea culpa Oms
«Il mondo, compresi noi, troppo lento
nel vedere cosa stava succedendo»
GINEVRA. La direttrice generale
dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms),
Margaret Chan ha riconosciuto ieri che l’agenzia
specializzata delle Nazioni Unite ha reagito in
ritardo allo scoppio dell’epidemia di Ebola in
Africa occidentale. «Il mondo, l’Oms inclusa, è
stato troppo lento nel vedere cosa stava
succedendo» ed «Ebola è una tragedia che ha
insegnato al mondo, e all’Oms, molte lezioni,
anche su come prevenire simili eventi in futuro»,
ha detto Chan nel suo intervento davanti al
Consiglio esecutivo dell’Oms, riunito in sessione
speciale a Ginevra per fare il punto sull’epidemia
che ha causato circa 9mila morti in Sierra Leone,
Guinea e Liberia. La direttrice generale ha detto
che servono cambiamenti urgenti per, tra l’altro,
rafforzare il modo in cui l’Oms lavora durante le
emergenze ed ha proposto la creazione di un
fondo di emergenza. Sul fronte dell’attuale
epidemia di Ebola, la più grave in 40 anni di
storia del virus, la direttrice generale dell’Oms ha
detto che i dati indicano che è stato «evitato lo
scenario peggiore. Ora dobbiamo concentrarci
sulle misure di sanità pubblica».
LONDRA
Beffata la sicurezza di Cameron
LONDRA. Downing Street starebbe rivedendo le procedure di sicurezza dopo che un
uomo che ha affermato di essere Robert Hannigan - il capo dell’agenzia di
sorveglianza britannica Gchq - si è fatto passare al telefono il primo ministro David
Cameron. Lo scrive la Bbc online. Il premier ha chiuso la chiamata quando si è
capito che si trattava di uno scherzo. Nessuna informazione sensibile è stata
diffusa nella chiamata, precisa Downing Street. La Gchq era finita al centro dello
scandalo Datagate con l’americana Nsa.
LA SCHEDA
L’anfiteatro
romano di
Catania è situato
al centro della
piazza di Via
Stesicoro. Con
una circonferenza
esterna di 309
metri e un’arena
di 192 metri, può
considerarsi uno
dei più grandi
anfiteatri di età
romana in Italia,
risultando
inferiore solo al
Colosseo e a
quello di Verona.
Secondo i calcoli
degli archeologi
poteva contenere
ben 15.000
spettatori tra
seduti e in piedi.
Costruito con
pietra lavica,
marmo e mattoni
venne arricchito
da una serie di
decorazioni e di
stucchi che
dovevano
conferirgli un
tocco d’eleganza.
Dalla tecnica
costruttiva,
utilizzata
soprattutto nel
periodo
compreso fra
l’età di Adriano e
quella degli
Antonini, si
ipotizza che fu
Luci hi-tech e app, la nuova vita
del “Colosseo” sotto il Vulcano
Dal Cnr un progetto per valorizzare l’Anfiteatro romano di Catania
ISABELLA DI BARTOLO
OCCASIONE
MANCATA
na meraviglia soffocata dalla città
moderna. L’Anfiteatro romano è
un tesoro ancora nelle viscere di
piazza Stesicoro che, da secoli, cela alla vista il monumento che magnificò la Catania di età imperiale e che, grazie agli studi eseguiti nel 2006 dall’Istituto archeologico germanico di Roma, rivela alcuni suoi
misteri.
Il monumento etneo è un sito archeologico sui generis: nascosto eppure prepotentemente visibile. Della sua grandezza
fanno capolino solo piccole porzioni che
alimentano il fascino e la voglia di riscoprirlo nella sua integra bellezza. Per questa ragione, il 2 febbraio del 2006 venne
istituita dal governo regionale una “Commissione tecnico-scientifica per lo studio
Nel 2006 il
governo
regionale
istituì la
“Commission
e tecnicoscientifica per
lo studio e la
valorizzazione
del complesso
archeologico
dell’Anfiteatr
o di Catania”
di cui si sono
perse le
tracce.
U
sì l’Anfiteatro è stato protagonista di una
serie di studi curati anche da Umberto Spigo, grande conoscitore del sito, che avviò
un saggio archeologico e rilievi per restituire il monumento nelle sue fasi costruttive.
Quel che è certo, è che l’Anfiteatro romano
non ha la cura che merita per la sua stessa
ubicazione, proprio nel cuore del centro di
Catania, e per le peculiarità della sua costruzione: ciò lo distingue molto dagli altri
anfiteatri dell’antichità. La vita della città
etnea è legata all’Etna, alle grandi eruzioni
che hanno imposto l’aspetto urbano di Catania. E così l’Anfiteatro si trova in un’area
caratterizzata da una depressione dovuta a
una colata lavica. Ed è proprio dentro la lava che venne costruita dai Romani l’arena,
mentre il livello vero di camminamento si
trova 8 metri più su; questa conformazione molto strana con l’arena interrata e il livello di accesso al primo rango contraddistingue l’Anfiteatro che è dunque diverso
dal Colosseo di Roma e, in Sicilia, da quello di Siracusa. La sua forma particolare e lo
stesso fatto di essere così nascosto, dopo
essere stato ricoperto da altre colate di lava, danneggiato da terremoti e poi protagonista della crescita urbana della città lo
rendono un unicum».
A differenza di altre realtà urbane, Catania si è estesa tutt’intorno al monumento
senza tenerne conto. «Non è stato così, per
esempio, a Lucca dove i quartieri sono stati condizionati dalla presenza del monumento – dice Mertens- o a Roma. A Catania
no, tutto è stato coperto e poi riutilizzato.
.5
Poi distrutto dal terremoto e ricostruito e,
ancora, rinato in età barocca. La città attorno all’Anfiteatro è sorta senza rispettare il
grandioso monumento che, allo stesso
tempo, è sempre stata parte della città nelle sue varie fasi di vita».
La decisione della Regione, 8 anni fa,
mirava a colmare la vacatio della conoscenza del sito e dunque a promuovere
una sua valorizzare vera. Ma nulla è stato
fatto dopo una prima riunione della Commissione degli esperti. «Avevamo dato
disponibilità con entusiasmo – dice Giuseppe Voza, archeologo e soprintendente
emerito di Siracusa – proprio per la
straordinaria valenza di questo sito.
Ognuno di noi avrebbe dato il proprio
contributo per far sì che l’Anfiteatro fosse
studiato, scavato e messo in sicurezza per
riconsegnarlo a Catania e al mondo in
una ritrovata bellezza. Il monumento è
uno dei baluardi dell’antichità che merita di essere meglio conosciuto e, quindi,
valorizzato ed è un vero peccato che nulla sia stato più fatto». Dopo alcuni tentativi della Regione di ridar vita alla Commissione senza tuttavia alcun risultato
concreto, le ultime notizie relative all’Anfiteatro sono quelle del Centro nazionale
di ricerche che, nell’ambito delle iniziative volte promuovere alcuni simboli delle
città siciliane, ha scelto il monumento etneo per un esperimento di innovazione
archeologica: il sito sarà illuminato con
un sistema sofisticato di led su esempio di
quanto già realizzato per le Terme Achilliane che si estendono sotto piazza Duomo. «Stiamo valutando il progetto – dice
il direttore dell’Ibam del Cnr, l’archeologo
Daniele Malfitana – per poter contribuire
alla rinascita del monumento come è stato fatto per le Terme Achilliane. Un’idea
ancora in fieri che rappresenta un significativo, ulteriore, impegno nei confronti
della città etnea e dei suoi monumenti
antichi non adeguatamente valorizzati».
E di valorizzazione e futuro parla anche
l’archeologo tedesco che in Sicilia ha curato campagne di scavi e di rilievi che hanno
restituito pezzi dell’Isola più antica. «Si potrebbe almeno pensare di dare lustro a
piazza Stesicoro – dice Dieter Mertens –
dando nuovo lustro così al monumento
almeno nella sua parte oggi visibile. L’Anfiteatro romano, insieme con il Teatro, rese la città di Catania tra le più monumentali di età romana. E la corretta conoscenza e dunque valorizzazione di questo sito,
contribuirebbe a una vera rivalutazione
dell’antica Catania greca che in epoca romana ha avuto la sua grande importanza,
la sua più bella prosperità».
MASSACRATO. “Arancia meccanica” a Mentana
Ucciso per 1.800 euro e un tablet
ma anche per una donna contesa
arrestati tre giovani romeni
edificato intorno
al II secolo a. C. In
seguito fu
parzialmente
coperto dalla lava
del 251 d. C.,
durante
un’eruzione
dell’Etna.
Conobbe il suo
massimo
splendore solo in
epoca romana. Gli
scavi che lo
riportarono alla
luce risalgono al
1904.
e la valorizzazione del complesso archeologico dell’Anfiteatro di Catania” di cui, oggi, si sono perse le tracce. Nello stesso anno di nascita della commissione di esperti vennero avviate alcune importanti indagini i cui risultati sono in fase di ultima revisione scientifica.
La commissione, voluta dall’allora soprintendente Maria Grazia Branciforti e
sostenuta dall’ex assessore regionale ai Beni culturali, Lino Leanza, mise insieme i
più grandi studiosi ed esperti di archeologia romana e tecniche edilizie antiche che,
a titolo gratuito, avrebbero dovuto dettare
le linee della rinascita del monumento. Tra
loro il docente Dieter Mertens, già direttore dell’Istituto germanico archeologico di
Roma e archeologo di fama internazionale,
e l’architetto Heinz Junger Beinz (che ha
curato tra gli altri anche il progetto di restauro della Domus aurea di Roma) e che
ha firmato l’ultimo studio sul monumento
con i colleghi Frank Becker e Umberto Spigo. Saggio che sarà a breve pubblicato e
svelerà i segreti del monumento a partire
dalla sue precedenti fasi costruttive.
Gli studiosi hanno infatti individuato un
primo anfiteatro, molto più piccolo di quello in parte visibile oggi, grazie all’esattezza
del rilievo e alla registrazione di tutti i reperti rinvenuti ma anche grazie alla mappatura delle differenti tecniche murarie.
«Il nostro lavoro era iniziato con grande
passione - dice il professor Mertens - e co-
ROMA. Massacrato di botte per un bottino di 1.800 euro in contanti, un tablet e
un iphone. È stato risolto in poche ore dai
carabinieri del Comando provinciale di
Roma l’omicidio di Lucio Giacomoni, il
medico di famiglia in pensione ucciso
venerdì sera nella sua villa di Mentana,
alle porte di Roma. I tre presunti responsabili, giovani romeni di 24, 25 e 26 anni,
sono stati fermati nella notte tra sabato e
ieri e hanno confessato. Per gli investigatori, il professionista 71enne, è stato ucciso durante una violenta rapina. L’uomo
sarebbe rimasto in balìa dei malviventi
per circa un’ora.
Dietro il colpo finito nel sangue, secondo chi indaga, ci sarebbe anche un
movente passionale: uno dei rapinatori, quello nella cui abitazione è stato
trovato il tablet della vittima, contendeva all’anziano medico una giovane donna romena. Sarebbe stata lei a fornire al
connazionale l’informazione, poi rivelatasi errata, che il medico avesse in casa
la disponibilità di una grossa somma di
denaro. La banda, composta da due incensurati e un terzo con un piccolo precedente per detenzione di arnesi da
scasso, era infatti convinta che in casa ci
fossero circa 20mila euro, e ha picchiato brutalmente il 71enne per costringerlo a parlare.
Immobilizzata e sequestrata anche
un’amica del medico, una moldava di
23 anni, che venerdì sera era in casa con
L’“errore”
I tre romeni erano
convinti che in
casa ci fossero
20mila euro
perché Giacomoni
(nella foto),
abituato a pagare
in contanti anche
cifre alte, il giorno
prima aveva
effettuato un
prelievo
lui. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, i tre fermati hanno prima staccato la corrente nell’abitazione e poi, quando il professionista è uscito all’esterno
per capire l’entità del guasto, si sono scagliati contro di lui. Lo hanno pestato selvaggiamente, sbattendogli anche la testa
per terra sul cemento, per convincerlo a
parlare: «Devi dirci dove hai messo i soldi» gli avrebbero ripetuto. Poi lo avrebbero trascinato all’interno dove c’era la ragazza. A scatenare la furia dei rapinatori,
probabilmente la resistenza dell’uomo a
parlare o un tentativo di reazione.
LA SICILIA
6.
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
i FATTI
Egitto. Finisce nel sangue il quarto anniversario della rivoluzione contro l’allora presidente
Mubarak. Mano pesante della polizia, ma anche violenze dei «terroristi» Fratelli musulmani
i fronti caldi
Riesplode piazza Tahrir
scontri e morti al Cairo
Il video dell’uccisione di un leader di sinistra icona della negazione dei diritti
all’Angelus
Appello del Papa
per l’Ucraina
«Basta ostilità
Sì al dialogo»
FAUSTO GASPARRONI
CITTÀ DEL VATICANO. Papa Francesco ha
rinunciato ieri al tradizionale lancio
delle due colombe della pace insieme
ai ragazzi dell’Acr, memore del fatto
che l’anno scorso i due volatili, appena
spiccato il volo dalla finestra dello
studio papale, furono attaccati da un
gabbiano e da una cornacchia (sui
giornali ci fu addirittura chi lo
interpretò come un presagio nefasto):
ieri all’Angelus si è quindi ripiegato,
all’ultimo momento, su un più asettico
lancio di palloncini dai tremila
bambini dell’Azione Cattolica Ragazzi,
presenti in piazza per la “Carovana
della pace”. Ma Bergoglio non ha
rinunciato a elevare un forte appello di
pace, dedicandolo agli ultimi tragici
fatti accaduti in Ucraina. «Seguo con
viva preoccupazione - ha detto il
Pontefice scandendo lentamente le
parole - l’inasprirsi degli scontri
nell’Ucraina orientale, che continuano
a provocare numerose vittime tra la
popolazione civile». «Mentre assicuro
la mia preghiera per quanti soffrono ha aggiunto -, rinnovo un accorato
appello perché si riprendano i
tentativi di dialogo e si ponga fine ad
ogni ostilità». Dopo la strage compiuta
a colpi di missili dai separatisti proRussia nella città di Mariupol, con 30
morti e 93 feriti tra la popolazione
civile - tra le vittime anche un bimbo
di cinque anno e sette minori - il Papa
è tornato immediatamente a far
sentire la sua voce per la fine degli
scontri, che proprio in questi giorni
conoscono un drammatico
inasprimento. Al conflitto in Ucraina,
tra l’altro, Bergoglio ha dedicato
numerosi appelli, l’ultimo il 12
gennaio scorso, subito prima di partire
per l’Asia, nel discorso di inizio d’anno
al Corpo diplomatico, quando ha detto
che la «vicina Ucraina» è «divenuta
drammatico teatro di scontro e per la
quale auspico che, attraverso il
dialogo, si consolidino gli sforzi in atto
per fare cessare le ostilità, e le parti
coinvolte intraprendano quanto
prima, in un rinnovato spirito di
rispetto della legalità internazionale,
un sincero cammino di fiducia
reciproca e di riconciliazione fraterna
che permetta di superare l’attuale
crisi». All’Angelus il Papa ha anche
ascoltato il messaggio letto «per
testimoniare il nostro desiderio di
pace» da due ragazzi dell’Acr di Roma Sara e Matteo - affacciatisi con lui
dalla finestra su Piazza San Pietro. Il
tema della giornata, per il Pontefice,
era comunque anche l’esortazione alla
preghiera e a rafforzare l’impegno per
la piena unità di tutti i cristiani, a
conclusione della Settimana a questo
dedicata. «È una cosa brutta che i
cristiani siano divisi! - ha esclamato
all’Angelus - Gesù ci vuole uniti: un
solo corpo. I nostri peccati, la storia, ci
hanno divisi e per questo dobbiamo
pregare tanto perché sia lo stesso
Spirito Santo ad unirci di nuovo». «Il
diavolo - lo sappiamo - è il padre delle
divisioni, è uno che sempre divide, che
sempre fa guerre, fa tanto male», ha
aggiunto. Poi nel pomeriggio, nella
celebrazione dei Vespri nella basilica
di San Paolo fuori le Mura, davanti ai
rappresentanti delle altre Chiese,
Francesco ha detto che «tante
controversie tra cristiani, ereditate dal
passato, si possono superare
mettendo da parte ogni
atteggiamento polemico o apologetico
e cercando insieme di cogliere in
profondità ciò che ci unisce».
RODOLFO CALÒ
IL CAIRO. Sanguinosi scontri tra sostenitori dei Fratelli Musulmani e le forze dell’ordine hanno segnato il quarto anniversario della Rivoluzione egiziana che durante la Primavera araba
depose l’allora presidente Hosni Mubarak. Bilanci ufficiali provvisori citati dai media in serata riferiscono di almeno 18 morti e una cinquantina di
feriti. Circa 150 gli arresti.
Le avvisaglie
Già alla vigilia c’erano state manifestazioni disperse dalla polizia che avevano causato la morte di una ragazzina di 17 anni ad Alessandria venerdì e,
il giorno dopo, di Shaimaa Al-Sabbagh, attivista di un piccolo partito di sinistra secondo le più recenti ricostruzioni raggiunta alla schiena da proiettili di gomma sparati a distanza ravvicinata.
I loro volti, freschi e graziosi accostati nelle foto rilanciate su siti d’informazione e social network, e l’immagine della militante di 33 anni fra le
braccia di un uomo che la soccorre le
hanno rese in poche ore icone della
negazione del diritto di manifestare
che colpisce i Fratelli Musulmani ma
anche altre formazioni non illegali.
L’anniversario
Mentre nel 2011 milioni di persone
colmarono l’enorme piazza Tahrir al
centro del Cairo, quest’anno l’immensa rotatoria era chiusa da una ventina
di blindati, filo spinato e barriere di
metallo con i colori della bandiera
egiziana.
In una capitale relativamente deserta per paura degli scontri, anche altre parti del centro sono state bloccate o presidiate in maniera massiccia
da forze dell’ordine ed esercito anche con armi pesanti.
Gli incidenti
Da particolari del bilancio di morti e
feriti emerge che la polizia ha usato la
mano pesante in tre quarti dei casi ma
anche che i Fratelli Musulmani sono
tornati a sparare come ai tempi delle
proteste contro la rimozione da parte
dei militari del presidente e loro leader Mohamed Morsi.
Fra le vittime, in gran parte (12) segnalate ad Al Matariyyah, un turbolento quartiere filo-Confraternita nella periferia nord-est del Cairo, c’è almeno anche un giovane poliziotto, riferisce il ministero dell’Interno. Il dicastero ha sostenuto inoltre che un
manifestante ucciso ad Alessandria
stava sparando con un mitra.
Altre due vittime della giornata
erano «terroristi», secondo la definizione ufficiale che indica in genere i
Fratelli musulmani messi al bando
un anno fa, morti per l’esplosione
dell’ordigno che stavano piazzando
sotto un pilone.
In serata circolavano informazioni
su altri due agenti uccisi «da sconosciuti» a Giza, nell’ovest del Cairo.
Come nel 2014
Il bilancio è ancora inferiore ma si av-
vicina ai 29 morti dell’anno scorso (in
cui c’erano state però 14 vittime alla
vigilia). Nei 18 giorni di rivolta iniziati il 25 gennaio contro il regime di
Mubarak, morirono più di 800 persone e uno slogan della manifestazione
di ieri inneggiava contro «gli assassini
dei martiri».
Il caos è stato accresciuto fra l’altro
da un ufficio circoscrizionale dato alla fiamme con bottiglie molotov sempre a Giza e da un ordigno che ha feri-
CALCIO, SHOCK ALLO STADIO IN BELGIO
Defour, l’ex centrocampista dello Standard Liegi
viene “decapitato” su uno striscione degli ultrà
ROMA. Duemila metri quadri di cattiveria e volgarità: «Un
inno all’odio e alla violenza», titolano i giornali online belgi,
mentre fanno il giro del mondo le immagini dell’enorme
striscione - un personaggio da film dell’orrore che impugna
una scimitarra e mostra la testa mozzata del “traditore”,
affiancato dalla scritta «Rosso o morto» - esposto dagli tifosi
dello Standard Liegi per accogliere l’odiato ex Steven
Defour, centrocampista passato la scorsa stagione agli
arcirivali dell’Anderlecht dopo aver militato cinque anni in
biancorosso fino al trasferimento al Porto nel 2012. La
vicenda avrà un seguito perché le autorità di Liegi hanno
convocato il capo degli ultrà dello Standard, ma loro saranno
soddisfatti sia per l’impatto sui media, sia perché Defour si è
fatto espellere per un gesto di reazione, contribuendo alla
sconfitta per 2-0 dell’Anderlecht. Il “Clasico” del Belgio è una
partita calda per la forte rivalità che c’è tra i due club e tra le
rispettive tifoserie, spesso segnata da scontri, che non sono
mancati anche ieri. Quel che si è visto ieri allo stadio di Liegi
ha però raggiunto vette insolite di cattivo gusto anche nel
mondo poco edificante degli ultrà. Defour sapeva che il suo
ritorno a Liegi non sarebbe stato facile ma probabilmente
non prevedeva tale accoglienza e, dopo aver subìto anche
insulti e fischi continui, ha reagito male ad una decisione
dell’arbitro, calciando il pallone in tribuna contro i suoi ex
tifosi, facendosi espellere. Il giocatore non ha commentato
lo striscione, ma si è scusato con i propri tifosi per
l’espulsione, sostenendo però di non averla capita. Non solo
lui è finito però nel mirino dei tifosi del Liegi: un grosso
petardo è esploso a pochi metri dal portiere ospite Proto,
senza causargli danni.
to due poliziotti nell’est della capitale.
Alla vigilia il presidente Abdel Fattah al Sisi, in un discorso televisivo,
aveva esaltato la rivoluzione antiMubarak ma anche la «correzione»
che la sollevazione di fine giugno
2013 aveva apportato dando l’occasione ai militari di cacciare gli integralisti islamici rivelatisi troppo invadenti istituzionalmente ed inefficienti.
Ieri è stato prolungato di altri tre
mesi il coprifuoco imposto sul Sinai
settentrionale in ottobre dopo un sanguinoso attentato dinamitardo. Lo annunciano media ufficiali come l’agenzia Mena e la tv di Stato. Un coprifuoco serale-notturno di 14 ore era stato
dichiarato nel nord della penisola dopo l’attentato terroristico con almeno
33 uomini della sicurezza uccisi il 24
ottobre a Sheikh Zuweid: era stato il
peggior attacco in Egitto dell’ultimo
anno. L’attentato era stato rivendicato da Ansar Bait al-Maqdis, i “Partigiani di Gerusalemme”, il principale
gruppo jihadista egiziano da poco ribattezzatisi “Stato del Sinai” nel quadro di un’alleanza con l’Isis. In dicembre il divieto di circolare era stato ridotto a 11 ore, dalle sette di sera alle
sei del mattino.
Misura cautelare per l’albanese arrestato a Fontanarossa
CATANIA. Si sgonfia la pista legata al terrorismo, mentre sono stati contestati reati da delinquente comune
CONCETTO MANNISI
CATANIA. Fabbricazione e possesso di documenti falsi nonché utilizzo indebito di
carta di credito. Sono esclusivamente
questi i reati contestati a Ziadin Gjorgji,
l’albanese di trent’anni arrestato lo scorso 21 gennaio da personale della polizia
aeroportuale mentre cercava di imbarcarsi su un volo per Londra utilizzando
una carta di’imbarco stampata on line e
un documento falso, ma dopo avere passato i consueti controlli con il suo documento e un’altra carta d’imbarco, valida
anch’essa, per il volo diretto a Bucarest
che sarebbe partito da lì a poco.
Una circostanza che ha allarmato in
tanti e che ha fatto pensare a possibili
strategie terroristiche. Ciò anche in consi-
Controlli
all’interno
dell’aeroporto
di
Fontanarossa
derazione del fatto che in una pen drive
sequestrata all’uomo è stata trovata una
foto dello stesso albanese in compagnia
di un altro soggetto, armato, come il
Gjorgji, di kalashnikov.
La domanda che ci siamo posti a quel
punto, però, è stata semplice: è lecito ritenere che un terrorista, per altro già fermato a Malpensa appena qualche giorno
prima mentre cercava di imbarcarsi su un
altro volo con documento contraffatto,
sia stato così stupido da farsi sorprendere in fallo in tal modo? Apparentemente
la risposta è no, anche se i magistrati della Procura della Repubblica si stanno riservando giustamente qualche margine
di dubbio, affermando che indagini sono
in corso per “valutare la sussistenza di più
gravi ipotesi di reato”.
Di che genere di indagini si sta parlando? Di quelle affidate alla squadra mobile, alla Digos, ma soprattutto al compartimento Sicilia orientale della polizia postale e delle comunicazioni, che dopo
avere estratto dalla pen drive sequestra-
LA PROCURA
IN STAND BY
Si resta in
attesa di
«valutare più
gravi ipotesi di
reato». Lo si
legge in una
nota relativa
all’arresto
dell’albanese
emessa dalla
Procura etnea:
l’attesa è per i
dati presenti
nel computer
dell’uomo,
estratti dalla
polizia postale
ta al Gjorgji una serie di file propedeutici alla realizzazione di documenti falsi,
hanno analizzato il telefonino dell’uomo
e hanno eseguito accertamenti irripetibili sul computer portatile dell’albanese,
per altro ancora in corso.
Dal telefonino non sono emersi contatti sconvolgenti, mentre ci vorrà qualche
giorno per avere i risultati degli accertamenti irripetibili (nel senso che possono
essere eseguiti soltanto una volta, perché
poi i dati del computer non saranno più
utilizzabili) che chiariranno una volta per
tutte se il Gjorgji - per il quale il Gip ha applicato la custodia cautelare in carcere,
così come richiesto dalla Procura - ha
contatti di natura terroristica, con la criminalità organizzata o se sia soltanto un
comunissimo malfattore.
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
i FATTI
il ricatto
Barbaramente uccisi
NOVEMBRE
OTTOBRE
SETTEMBRE
AGOSTO
Salgono a 7 i non mediorientali decapitati dai jihadisti,
6 dall'Isis in Siria, 1 da un gruppo affiliato algerino
19 agosto
2 settembre
DICEMBRE
GENNAIO
JAMES FOOLEY
40 anni
freelance Usa
STEVEN SOTLOFF
31 anni
reporter Usa
DAVID HAINES
14 settembre 44 anni
esperto Ong (Gb)
HERVÉ GOURDEL
24 settembre 55 anni
(Algeria)
guida alpina (Fra)
3 ottobre
ALAN HENNING
47 anni
cooperante inglese
PETER KASSIG
16 novembre 26 anni
cooperante Usa
24 gennaio
HARUNA YUKAWA
42 anni
contractor nipponico
AGENTI DELL’UNITÀ TIRATORI SCELTI DELLA POLIZIA DI FRONTIERA PRESIDIANO L’ALL’AEROPORTO DI FIUMICINO
ANSA
Cercansi cento 007
contro il terrorismo
in Italia
Verso un “reclutamento” straordinario nell’intelligence
Permesso di soggiorno a chi denuncerà il jihadista
MASSIMO NESTICÒ
ROMA. In attesa che il Consiglio dei ministri, mercoledì prossimo 28 gennaio,
dopo due rinvii, approvi le misure antiterrorismo, è ancora in corso e tra non
poche difficoltà, il lavoro di limatura e
coordinamento dei tanti ministeri - soprattutto il Viminale di Angelino Alfano
- che collaborano al pacchetto di provvedimenti. Mentre si rifinisce la messa a
punto e si calibrano le nuove strategie di
contrasto, è continuato l’intensificarsi
della sorveglianza delle forze dell’ordine
negli scali aeroportuali e nelle stazioni
dove l’allerta è sempre alta dopo le stragi di Parigi.
Alla stazione di Torino Porta Nuova, la
Polfer ha identificato 56 persone, 22 delle quali straniere. Tra loro un marocchino che si era allontanato dagli arresti
domiciliari. A Catania, invece, è stato
convalidato l’arresto dell’albanese sospetto che tre giorni fa aveva tentato di
prendere un volo per Londra con un passaporto falso.
Tra le misure allo studio contro la minaccia del fondamentalismo islamico
armato - il condizionale è d’obbligo per
la delicatezza della materia già saltata all’ultimo momento dall’ordine del giorno
di due Cdm - ci sarebbe anche la concessione del permesso di soggiorno a chi
collabora con l’intelligence, come incentivo. Gli uffici legislativi sono al lavoro
sulle bozze: coinvolti Interno, Giustizia,
Difesa, Esteri, Economia ed anche la presidenza del Consiglio dei ministri per la
parte che riguarda i servizi segreti. Il responsabile degli 007, il sottosegretario
I LE MISURE
W
introduzione
di un nuovo
reato per
punire i
foreign
fighters
W ritiro del
passaporto ai
sospetti
jihadisti
W
oscuramento
dei siti
islamisti
W stretta sui
precursori di
esplosivi che
servono a
confezionare
bombe
Marco Minniti, ha preparato le proposte
per «elevare, in maniera mirata, la capacità degli organismi di sicurezza».
Sul piano legislativo si punta ad ampliare le garanzie degli agenti che operano in scenari ad alto rischio, dandogli la
possibilità di testimoniare sotto falso
nome per non bruciare la vera identità
degli infiltrati. Si prevede anche di fornire «nuovi strumenti di acquisizione
informativa», consentendo agli 007 di
avere colloqui con i detenuti (ora vietati dalla legge). L’obiettivo è quello di
mettere sotto stretto monitoraggio un
ambiente, quello carcerario, particolarmente fertile al proselitismo jihadista.
Nel “pacchetto”, dovrebbe esserci anche un piano di “reclutamento” straordinario nell’intelligence di professionalità
specialilizzate: si tratterebbe di circa
100 uomini in più nel triennio 20152017 da impiegare nei campi del terrorismo di matrice religiosa, della conoscenza di lingue rare e della sicurezza cibernetica. Cinque milioni di euro la spesa aggiuntiva prevista.
Naturalmente il piano di contrasto
punta anche sul miglioramento tecnologico con il potenziamento dei database,
della capacità di ricerca e di condivisione delle informazioni, degli strumenti
informatici e dei collegamenti.
Nato inizialmente come snello disegno di legge (5 articoli) predisposto da
Alfano, in collaborazione con il Guardasigilli Andrea Orlando, negli ultimi giorni il “pacchetto” si è appesantito e a quel
punto si è deciso di trasformarlo in un
decreto accorpandovi anche il rifinanziamento delle missioni internazionali.
CONTROLLI. S’intensifica in Italia la
sorveglianza delle forze dell’ordine
negli scali aeroportuali e nelle stazioni
Il piano
Nel decreto
le proposte di Alfano
e del responsabile
dei servizi segreti
Nella discussione generale è finita anche
l’ipotesi di inserirvi l’istituzione della
Procura nazionale antiterrorismo, da incardinare nella Direzione nazionale antimafia. Ma questo nodo non è sciolto.
Tanta carne al fuoco, dunque, e non
tutta da introdurre con decreto legge.
Per questo sembrerebbe che parte delle
misure - quelle sulle quali c’è unanimità
- verranno incanalate per decreto, ed il
resto in un disegno di legge che seguirà
l’iter parlamentare, compresa la Procura antiterrorismo che in molti preferirebbero incardinare presso la Procura
nazionale antimafia.
Nel decreto dovrebbero andarci alcune delle misure proposte da Alfano:
l’introduzione di un nuovo reato per
punire i foreign fighters, il ritiro del
passaporto ai sospetti jihadisti, l’oscuramento dei siti islamisti e la stretta
sui precursori di esplosivi che servono
a confezionare bombe.
Dovrebbero entrarci anche le proposte di Minniti.
Ancora nel decreto, infine, dovrebbe
esserci il rifinanziamento delle missioni
internazionali, che coinvolgono il ministero degli Esteri e quello della Difesa,
con circa 800 milioni di euro. In questo
ambito sarà inserito il nuovo stanziamento per l’operazione “Strade Sicure”,
che prevede l’impiego di un contingente di militari a disposizione dei prefetti
per la sicurezza nelle città. Tagliato da
4.250 a 3.000 uomini dall’inizio di quest’anno, si stanno cercando le risorse
per ripristinare il numero precedente e,
se possibile, arrivare anche a 5.000 divise in campo.
.7
Sotto più
stretto
controllo
anche gli
stranieri
reclusi in
carcere
Per le
nuove spie
5 milioni,
e 800
milioni per
missioni
estere
Nuovi
fondi
e più
uomini
per
“Strade
sicure”
Video Isis vero
ora Tokyo teme
per l’altro
ostaggio
CLAUDIO ACCOGLI
ROMA. Il Giappone è sotto shock,
«senza parole», dopo l’annuncio
dell’uccisione da parte dell’Isis di uno
dei due ostaggi nelle mani dello Stato
islamico, Haruna Yukawa. Le
immagini dell’esecuzione pubblicate
in rete dai jihadisti sono
«verosimilmente autentiche», stima il
governo giapponese, ora alle prese
con il tentativo di salvare l’altro
ostaggio, il reporter Kenji Goto. Tokyo
ha deciso di non commentare la
nuova richiesta dei seguaci di Abu
Bakr al Baghdadi, che vogliono la
liberazione di una terrorista qaedista,
Sajida al-Rishawi, detenuta in
Giordania, per rilasciare l’uomo. Il
Giappone «darà una risposta in
stretta collaborazione con la
Giordania, avendo per priorità il
salvataggio della vita umana», ha
sottolineato il premier Shinzo Abe.
Anche Amman ha un ostaggio
catturato dall’Isis: è il pilota Muadh
al Kassasbe, sulla cui sorte si
rincorrono voci discordanti. È toccato
proprio a Goto annunciare la morte
dell’amico Yukawa, con un fermo
immagine in cui
tiene in mano la
foto della
decapitazione e
un audio in
inglese. «È
semplice,
consegnate loro
Sajida e io sarò
liberato», recita
l’audio che
accompagna il
fermo immagine, attribuito a Goto: «I
nostri responsabili sono
ironicamente in Giordania, dove la
loro sorella Sajida è tenuta
prigioniera». E ancora: «Stanno
diventando giusti, non chiedono più
denaro, così non dovrete
preoccuparvi di finanziare i
terroristi». Rita Katz, la “cacciatrice”
di jihadisti che ha fondato il Site,
sottolinea che «non è la prima volta
che lo Stato islamico cambia le
proprie richieste. Prima di uccidere
James Foley, l’organizzazione
aggiunse un’opzione per la
liberazione di prigionieri musulmani
all’iniziale richiesta di un riscatto». Il
Site conferma che il video è stato
pubblicato dall’Isis, ma non riesce a
spiegare perché sia tanto diverso da
quelli precedenti. Senza loghi
“ufficiali”, senza una regia articolata,
con una qualità scadente. Nulla a che
vedere con i precedenti filmati. Forse
è il segno che i jihadisti sono alle
strette, incapaci di utilizzare la
propria filiera propagandistica
digitale. Barack Obama intanto
assicura che gli Usa lavoreranno col
Giappone e con tutti gli alleati per
portare davanti alla giustizia i
responsabili dell’assassinio
dell’ostaggio giapponese e di tutte le
altre vittime dei jihadisti:
«Continueremo ad agire con lo scopo
di sconfiggere l’Isis», ha detto il
presidente americano. Sono già oltre
6.000 i miliziani dell’Isis uccisi
dall’inizio dei raid della Coalizione.
Villaggi rasi al suolo, «donne e bimbi sgozzati come agnelli»
Nella loro offensiva i Boko Haram compiono nuovi massacri di massa in Nigeria. Liberati però 192 ostaggi
ALLARME
PER MAIDUGURI
Amnesty
International:
«Temiamo che la
vita di centinaia
di migliaia di civili
sia in pericolo».
Maiduguri ha più
di un milione di
abitanti. Se la
conquistassero i
Boko Haram
otterrebbero un
nodo di enorme
importanza per il
“Califfato”
ROMA. Villaggi rasi al suolo, donne e
bambini sgozzati, omicidi di massa. A tre
settimane dalle elezioni presidenziali in
Nigeria, i fondamentalisti islamici Boko
Haram hanno ulteriormente intensificato l’offensiva contro città e villaggi nel
Nord-est, peraltro abitati a grandissima
maggioranza da musulmani.
A partire dalla notte tra sabato e ieri
hanno sferrato attacchi coordinati di
inaudita violenza contro la capitale dello Stato di Borno, Maiduguri, e contro la
vicina località di Monguno. Hanno però
trovato l’accanita resistenza dell’esercito regolare che sembra essere riuscito a
impedire la caduta della città. Ieri pomeriggio i militari hanno esteso a 24 ore il
coprifuoco, già in vigore da un anno per
12 ore al giorno. Attualmente nessun ci-
vile può entrare o uscire dalla metropoli e Amnesty International ha lanciato un
drammatico grido d’allarme. «Temiamo
- ha comunicato l’organizzazione umanitaria - che la vita di centinaia di migliaia di civili sia in pericolo».
Maiduguri ha più di un milione di abitanti e se i Boko Haram la conquistassero si impadronirebbero di un nodo di
enorme importanza strategica e commerciale per il “Califfato” che, in stretto
coordinamento con l’Isis di Abubakr alBaghdadi, gli integralisti stanno cercando di imporre come Stato indipendente
nel Nord-est della Nigeria.
Bloccati a Maiduguri con un bilancio
di almeno 200 combattenti morti, ieri i
Boko Haram si sono però spostati più a
Sud, nello Stato di Adamawa, al confine
con il Camerun. Qui hanno avuto campo
libero: le milizie di autodifesa degli abitanti non sono riusciti a fermarli e alcuni superstiti riferiscono di un’ennesima
carneficina. Sopravvissuti fuggiti nella
foresta hanno raccontato che i fanatici
sono arrivati all’alba mitragliando e lan-
SCENE DI GUERRA IN NIGERIA
ciando bombe a mano, hanno incendiato e raso al suolo interi villaggi, «sgozzando come agnelli donne e bambini». I
testimoni hanno citato Garta, Mbororo,
Shadu, Liddle, Kamala e Ghumci, località
che sarebbero state letteralmente cancellate dalla carta geografica. E Michika,
una cittadina di circa 10.000 abitanti dove «non si riescono a contare i morti».
In questa situazione ieri a Lagos, capitale commerciale del più popoloso Paese d’Africa, è arrivato il segretario di stato Usa, John Kerry. Una visita lampo per
incontrare il presidente uscente Goodluck Jonathan, cristiano del Sud che si è
ricandidato, e il suo principale avversario Muhammadu Buhari, ex dittatore
militare negli anni Ottanta, musulmano
del Nord che della lotta ai Boko Haram
Visita di
Kerry in
vista delle
elezioni:
«Questo
voto sia
pacifico»
ha fatto il suo vessillo elettorale. «Quelle del 14 febbraio saranno le più imponenti elezioni democratiche del continente - ha detto Kerry -. È assolutamente necessario che questo voto si svolga in
modo pacifico e che la consultazione sia
credibile, trasparente», senza brogli né
violenze.
Nella tragedia causata dai Boko Haram
ieri è comunque spuntata anche una
buona notizia: sono stati liberati 192
donne e bambini rapiti dai miliziani lo
scorso 6 gennaio nello Stato di Yobe. Sono stati liberati ma nella maggior parte
dei casi non potranno tornare alle loro
case, ai loro mariti e padri. Il 6 gennaio le
case erano state date alle fiamme e quasi tutti gli uomini erano stati ammazzati.
ROSSELLA BENEVENIA
LA SICILIA
8.
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
i FATTI
«Screening per tutti»
Esperti: fare alla totalità dei neonati
quello neonatale allargato
ROMA. Estendere lo screening neonatale allargato a tutti i
neonati, possibilmente con linee guida emanate dal
ministero della Salute. È questa la richiesta che arriva da
molti specialisti italiani, che sottolineano come questo
programma di test effettuati entro 72 ore dalla nascita del
bambino sia fondamentale per la cura di molte patologie.
Attualmente, lo screening neonatale in Italia è utilizzato con
forti differenza regionali e solo una decina di centri - su un
totale di 32 centri specializzati sul tutto il territorio - è
attrezzato per lo screening allargato, che permette di
identificare alla nascita l’eventuale presenza di circa 20-40
malattie, in aggiunta alle 3 (fenilchetonuria, fibrosi cistica ed
ipotiroidismo congenito) che da tempo vengono cercate in
ogni neonato. Si tratta dei centri di Toscana, Umbria,
Sardegna, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia,
Campania e, da quest’anno, Marche. «Lo screening neonatale
allargato per circa 40 malattie metaboliche - sottolinea
Giancarlo La Marca, dell’ospedale pediatrico Meyer di
Firenze - è un fiore all’occhiello della Sanità della Regione
Toscana che per prima in Italia già a fine 2001 aveva iniziato
un progetto pilota. Da allora al Meyer sono stati sottoposti a
screening neonatale circa 500.000 neonati, identificando un
nuovo caso ogni 1.500 nati circa. Abbiamo sviluppato test
come quello per la tirosinemia di tipo I e quello per la
diagnosi precoce di una delle più frequenti
immunodeficienze severe combinate, il deficit di Ada Scid».
L’auspicio, afferma, «è che i programmi di screening
allargato, che sono servizi fondamentali di medicina
preventiva, diventino presto uniformi in tutta Italia». Il dato
nuovo, inoltre, è che l’applicazione dello screening neonatale
allargato «ci sta insegnando che certe malattie sono meno
rare di quanto si pensasse - avverte Alberto Burlina, direttore
dell’Unità operativa di malattie metaboliche ereditarie
all’Azienda ospedaliera universitaria di Padova -. I disturbi
metabolici ereditari possono essere rari se presi
singolarmente, ma riguardano un neonato ogni 3.000».
Eterologa a carico della Regione
ma ancora non decise le tariffe
Al via il 2 febbraio, numero verde al “Cannizzaro”, capofila nell’Isola
IL PROTOCOLLO
DONAZIONI
La donazione è
consentita ai
soggetti di sesso
maschile di età
non inferiore ai
18 anni e non
superiore ai 40
anni e ai soggetti
di sesso
femminile di età
non inferiore ai
20 anni e non
superiore ai 35
anni. La selezione
di un donatore,
inoltre, dovrebbe
essere effettuata
da un team
composto da un
endocrinologourologo con
competenze
andrologiche e
biologo, con
possibilità di
consulenza da
parte di un
genetista ed uno
psicologo, sotto
naturalmente la
consulenza del
responsabile
sanitario di ogni
centro
autorizzato.
ANTONIO FIASCONARO
PALERMO. Ci siamo. Tra una settimana,
così come previsto, dopo la Toscana, il
Lazio e l’Emilia Romagna, anche la Sicilia si adegua alle esigenze delle coppie
infertili che chiedono di accedere alla
fecondazione eterologa, offrendo a queste coppie la possibilità di accedere alle
tecniche di procreazione medicalmente assistita (Pma) anche di tipo eterologo usufruendo del rimborso del Servizio
sanitario. Da lunedì prossimo, 2 febbraio, infatti, anche le coppie siciliane già circa mille quelle in liste di attesa da
mesi - che hanno problemi di infertilità
e che desiderano accedere alla fecondazione eterologa in Sicilia potranno farlo
a carico del Servizio sanotario. Queste
coppie dovranno attendere, quindi, ancora 8 giorni, data in cui è prevista l’apertura alle procedure di fecondazione
eterologa assistita nei centri pubblici e
privati. I centri a cui le coppie potranno
giallo sulle Madonie
5.000
LE
COPPIE
che ogni
anno in
Sicilia
ricorrono
alla Pma
2.000
LE
COPPIE
che
vanno in
altre
regioni
36
CENTRI
operanti
in Sicilia
rivolgersi per effettuare la fecondazione
sono 12, di cui 4 pubblici e 8 privati.
Capitolo tariffe: ancora l’assessorato
alla Salute non le ha predisposte. Sembra che entro questa settimana dovrebbero essere divulgate per evitare che
l’attività di fecondazione eterologa parta con un handicap: sarebbe una beffa.
Le coppie che si rivolgeranno ai centri pubblici potranno fare riferimento al
Servizio sanitario nazionale. Per ulteriori informazioni sui costi della fecondazione eterologa in Sicilia, però, come
sottolineato, bisognerà attendere ancora una settimana, quando verranno
rese note le tariffe e le modalità attraverso cui le prestazioni sanitarie verranno erogate.
L’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, ha commentato la vicenda come un
passo in avanti, una opportunità di crescita per il sistema sanitario siciliano,
che potrà finalmente offrire alle coppie
colpite da infertilità un aiuto concreto,
«nella più ampia accezione del concetto di benessere individuale e collettivo».
Ci sono novità sostanziali che le coppie siciliane potranno prendere in considerazione. A cominciare dalla scelta,
da parte dell’assessorato alla Salute, dell’azienda ospedaliera “Cannizzaro” di
Catania come centro capofila. Nel nosocomio etneo sarà istituito un numero
verde sia a scopo solidaristico (offerta di
donazione di gameti maschili e femminili) sia per permettere la realizzazione
di un centro unico di prenotazione re-
Un migliaio di coppie in
attesa. In Sicilia 12 centri
autorizzati (4 pubblici, 8
privati). A Palermo polo
pubblico unico
gionale per le coppie che necessitano
della fecondazione eterologa.
Altra novità rimbalza da Palermo ed è
la creazione di un unico centro per la
procreazione medicalmente assistita
per le aziende ospedaliere “Villa SofiaCervello”, azienda ospedaliera universitaria Policlinico ed Asp (ospedale Ingrassia Palermo).
Finalmente, quindi, le coppie siciliane
potranno rimanere nell’Isola e non saranno costrette a “emigrare”. Sono circa
5mila le coppie siciliane che ogni anno,
infatti, ricorrono ai trattamenti di fecondazione assistita, dei quali circa 2mila vengono effettuati in altre regioni. In
Sicilia operano 36 centri di cui 7 pubblici e 29 privati. Quelli autorizzati, come
detto prima, sono dodici in tutta l’Isola
- 4 pubblici e 8 privati - e sono quelli che
in atto già effettuano l’omologa.
Nel frattempo l’assessorato ha emanato anche i criteri di regolamentazione
dell’attività dei Centri di procreazione
medicalmente assistita, in particolare di
tipo eterologa. Il provvedimento recepisce gli indirizzi operativi contenuti nel
“Documento sulle problematiche relative alla fecondazione eterologa” approvati dalla Conferenza delle Regioni e
delle Province autonome e definisce le
modalità con le quali i centri siciliani
pubblici e privati accreditati come centri di Pma opereranno all’interno di un
network regionale coordinato da una
“cabina di regia” istituita all’assessorato
alla Salute con funzioni di monitoraggio
e verifica degli standard qualitativi e
quantitativi dei Centri e delle prestazioni erogate.
In particolare, la “cabina di regia” dovrà fissare i criteri di autorizzazione
preventiva al trattamento Pma fuori regione a carico del Servizio sanitario regionale; fissare i criteri perché si possa
svolgere un monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva dei farmaci oggetto di nota Aifa 74 (Agenzia italiana
del farmaco) anche ai fini di controllo
dei costi sostenuti; effettuare il monitoraggio, la verifica ed il controllo delle attività in tema di procreazione assistita,
valutando altresì le performance dei
centri pubblici e privati accreditati con
valutazione della qualità del servizio e
delle prestazioni erogate e con definizione di un’apposita griglia, com’è stato
spiegato in assessorato, per la valutazione della “customer satisfaction”.
Per quanto riguarda la selezione dei
donatori, la donazione è consentita ai
soggetti di sesso maschile di età non
inferiore ai 18 anni e non superiore ai 40
anni e ai soggetti di sesso femminile di
età non inferiore ai 20 anni e non superiore ai 35 anni. La selezione di un donatore dovrebbe essere effettuata da un
team composto da un endocrinologourologo con competenze andrologiche e
biologo, con possibilità di consulenza da
parte di un genetista ed uno psicologo,
sotto naturalmente la consulenza del
responsabile sanitario di ogni centro
autorizzato.
Nudi a letto e con la bava: lui morto, lei è grave
Dopo una notte assieme. Benzinaio di 22 anni e parrucchiera 46enne (sposata) le vittime di un avvelenamento
LEONE ZINGALES
LE VITTIME
GIACOMO
LA COVA 22 anni,
benzinaio di
Gratteri, originario
di Termini Imerese
MARIA GRAZIA
FALLITI 46 anni,
parrucchiera di
Cefalù, sposata,
originaria di
Messina
PALERMO. Giallo in una casa di campagna. Un ragazzo di 22 anni è stato trovato cadavere mentre la donna che era
con lui respirava ancora quando è stata
soccorsa. È accaduto a Gratteri, minuscolo centro agricolo a una cinquantina
di chilometri da Palermo. Giacomo La
Cova (originario di Termini Imerese e
residente a Gratteri) e Maria Grazia Falliti (46 anni, originaria di Messina ma
residente a Cefalù) si erano dati appuntamento al bivio che da Gratteri conduce alle alte Madonie e con le rispettive
automobili, sabato sera, hanno raggiun-
A Gratteri. I due ritrovati nella casa
di campagna del nonno del giovane.
La donna salvata dal 118. Escluse le
esalazioni di monossido di carbonio.
Sequestrati cibo, bevande e vestiti
to la casa di campagna dei nonni del ragazzo. L’allarme è scattato ieri mattina
in contrada Sillitta. Quando il personale del 118 è arrivato sul posto ha constato il decesso del ragazzo, ed è riuscito a
salvare Maria Grazia Falliti, parrucchiera. La donna è stata rianimata. I due so-
no stati trovati nudi ed era evidente la
schiuma alla bocca di origine ignota.
Inoltre non è stata riscontrato alcun segno di violenza. Come hanno accertato
i carabinieri della compagnia di Cefalù,
La Cova e la parrucchiera avevano una
relazione. La donna anche se viveva con
il marito era di fatto separata.
Ieri mattina l’allarme è scattato intorno alle 9 in contrada Sillitta, quando un
nipote, dopo aver bussato ripetutamente alla porta e non avendo ricevuto risposta, ha deciso di sfondarla perché pensava che fosse accaduto qualcosa al nonno.
I sospetti erano fondati. Ma si sbagliava sul contesto. In casa del nonno c’era il
cadavere di un altro nipote, Giacomo La
Cova. La donna in fin di vita è stata sottoposta a massaggio cardiaco e stabilizzata in attesa di un immediato trasporto
con l’elisoccorso presso l’Ospedale “Civico e Benfratelli” di Palermo.
Sul luogo della tragedia sono intervenuti i carabinieri di Gratteri assieme ai
colleghi della compagnia di Cefalù. La
Procura di Termini ha disposto l’autopsia
sul corpo di Giacomo La Cova che è stato trasferito all’istituto di Medicina legale del Policlinico. Al momento i carabinieri non escludono nessuna ipotesi. Le
cause della morte saranno stabilite dagli
esami medici disposti sul corpo del giovane. In casa i militari hanno trovato i resti di alcuni panini e di alcune bibite che
i due si erano portati nel monolocale di
Gratteri. I carabinieri escludono che la
causa della morte del ventiduenne di
Gratteri sia dovuta a esalazioni di monossido di carbonio proveniente dalla
stufa: in casa non c’erano riscaldamenti
accesi. Il ragazzo e la donna trovata in fin
di vita, avevano la bava alla bocca e questo lascia pensare a una tossicosi non
alimentare, visto che i due avevano mangiato separatamente. Da qui l’ipotesi che
si trattasse di un avvelenamento causato dai gas della stufa, che però non ha
trovato riscontro. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, ieri dopo cena la donna si era messa in macchina e da Cefalù,
dove vive, ha raggiunto Gratteri, a circa
20 chilometri di distanza, sulle Madonie.
Ieri mattina la nonna del giovane, proprietaria dell’immobile in cui è avvenuta la tragedia, ha notato davanti casa le
automobili dei due e ha chiesto a un nipote di verificare che tutto fosse a posto.
Il giovane ha sfondato la porta e ha visto
i due sul letto, il cugino morto e la donna agonizzante.
Gli inquirenti hanno sequestrato i resti della cena trovati nel monolocale. Sono stati ascoltati dai militari i parenti
del giovane e il marito della donna.
Ascoltati anche i i nonni che vivono nel
casolare di Gratteri dove c’era il monolocale che veniva utilizzato spesso dalla
coppia per trascorrere le serate. La donna, madre di due figli, sabato sera avrebbe incontrato il giovane con il quale
avrebbe fissato un incontro. Ma avrebbe
cenato con il marito, prima di uscire senza fare più ritorno, così come ha spiegato il coniuge ai carabinieri. Ciò potrebbe
escludere la tossicosi alimentare, anche
se non è detto che i due non abbiano comunque consumato del cibo o bevuto
qualcosa assieme. Una prima ispezione
cadaverica effettuata dal medico legale
Su Facebook il
ricordo degli
amici di Giacomo
La Cava (nella
foto): un ragazzo
«con un sorriso e
un modo di fare
speciali»
accrediterebbe l’ipotesi di un avvelenamento. Ma non è ancora chiaro cosa possa aver provocato la bava alla bocca. Le
indagini sono soltanto alle prime battute e gli investigatori sono molto cauti.
Su Facebook sono stati numerosi i
commenti di amici e parenti di Giacomo,
figlio dell’unico benzinaio di Gratteri.
«Amici da una vita, ancora non ci credo scrive Michele -. Avrò sempre un ricordo
profondo di te, del tuo sorriso e del tuo
modo di fare, sei speciale! ». Foto e canzoni sono dedicate sul social network al
giovane. «Non dovrebbe accadere, non
così, non quando ancora si conosce così
poco del mondo. Ti porterò nei miei ricordi, quando da piccoli ci bastava così
poco per divertirci, e le mele non ancora
mature sembravano dolci. Buon viaggio
amico mio». In tanti ricordano aneddoti
e momenti di vita vissuti insieme. «In
questi casi non ci sono parole non c’è
modo di trovare una spiegazione a ciò
che e successo - scrive Salvo - Un cugino
e un amico anche se ogni tanto mi facevi arrabbiare con la tua presa in giro
scherzosa. Ricordi quante risate insieme? Ricordi quella giornata io e tu a Capaci che sembravano due ricconi? ». «Caro amico mio. Non so da dove iniziare scrive Maura -. Forse dalla tua immensa
disponibilità, dalla tua meravigliosa risata, dalla tua generosità, bravura, allegria.
E stavi sempre li a chiedermi: «Mauretta,
non vuoi niente? Che ti posso offrire? ».
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
.9
unedì
iciliano
LS
iL personaggio
la storia
Stromboli, vita
da “isolati”
il caso
Terremoti
la radio t’aiuta
Il bimbo salvato via WhatsApp
e i potenti mezzi della tecnologia
Su un’emittente universitaria etnea
6 puntate di informazione corretta
FABIO TRACUZZI
10
Ospite a Monreale. «In Siria prima
della Primavera araba ci si
accettava reciprocamente. Ora i
fondamentalisti vogliono mandarci
via per eliminare il dissenso»
«Pace per la terra
dove è nata
la Chiesa di Cristo»
L’arcivescovo di Aleppo, mons. Jeanbart
«C’è un complotto per cacciare i cristiani»
GIORGIO PETTA
«Pace. Sono già quattro anni che noi cristiani e islamici moderati la invochiamo. Quattro anni di lutti, dolore e distruzioni senza fine. Pace per fermare la guerra che ha sconvolto la Siria. Pace per fare ripartire il
dialogo e la convivenza. Pace per fare rinascere la speranza. Pace per ricostruire e restare. Pace per la terra
dove è nata la prima Chiesa di Cristo».
Monsignor Jean-Clement Jeanbart è l’arcivescovo
della Chiesa cattolica greco-melchita di Aleppo, la
città più grande, con il suo 1.700.000 abitanti, della Siria, il Paese mediorientale martoriato da una guerra
che ha già provocato circa 200mila morti, metà dei
quali civili, 4 milioni di sfollati all’interno dei confini
nazionali e 2 milioni e mezzo di profughi in Turchia,
Giordania, Libano e Kurdistan iracheno. E anche in Italia, dove sono già migliaia i siriani arrivati con le
“carrette del mare” dei trafficanti di disperati. Monsignore da qualche giorno è in Sicilia, ospite dell’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, per concludere la
settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Ieri ha
concelebrato, in Duomo, la Divina liturgia in rito ortodosso slavo; poi, nel pomeriggio ha partecipato ad
una tavola interreligiosa con Stefano Di Mauro Itzaak Ben Avraham, rabbino capo del Centro Sefardico Siciliano, e Sami Salem, l’imam della Grande Moschea di Roma.
Un’avventura arrivare in Sicilia. «Ho dovuto viaggiare in auto sette ore - racconta - per raggiungere
Beirut partendo da Aleppo, che si trova nel nordovest della Siria. Cercando di evitare cecchini e problemi. Quindi mi sono imbarcato sull’aereo in partenza per Roma, dove nel 1972 ho studiato teologia, infine ho raggiunto Palermo e Monreale. La Sicilia è bellissima e la sua storia assomiglia molto a quella della Siria, come tutti i luoghi di passaggio del mondo. Il
Duomo di Monreale, che ho visitato, è straordinario.
Con i suoi mosaici è quasi l’anticipo del Paradiso. Per
questo vorrei fare un gemellaggio con la mia città, in
modo da inviare a Monreale i miei chierici e studenti del seminario».
«La Chiesa - spiega Mons. Jeanbart - è nata ai piedi
del Golgota e si è sviluppata ed cresciuta, dopo la Pentecoste, in Siria. Per questo noi vescovi siamo così particolarmente attaccati al nostro Paese, alla Chiesa siriana. Aleppo è una città millenaria e la sua storia è legata al Cristianesimo. Ma oggi essere cristiani in Siria
è molto pericoloso con la guerra civile in corso. I cristiani rischiano di sparire dal Medio Oriente. Fuggono dalla Siria, dal Libano, dall’Iraq, dalla Terra Santa.
Ha ragione Papa Francesco quando dice che c’è un
complotto per farli sparire da quell’area. I cristiani
perseguitanti non sono presenti sulla scena internazionale. Non si parla mai di loro. Ma bisogna fare sentire la loro voce. Il mio attaccamento alla Siria, al mio
Paese e alla Chiesa siriana è fortissimo. Due mesi fa, in
una conferenza in Svizzera, ho detto che non lascerò
mai Aleppo, né i miei fratelli cristiani. La mia missione è di perpetuare, con l’aiuto di Dio, la presenza dei
cristiani in questa parte del mondo dove è nata la
Chiesta di Cristo. Il Signore mi chiederà conto del mio
il dibattito
Aleppo ha vissuto a fine 2014 il
suo terzo Natale di guerra. La
città contava 3 milioni di abitanti
prima dell’inizio del conflitto, ne
conta oggi la metà e risulta divisa
in due cerchi concentrici: quello
esterno in mano ai ribelli e quello
interno controllato dall’esercito
di Damasco. I cristiani sono
300mila e sono presenti in Siria
fin dalle origini della Chiesa degli
apostoli. Stretti fra due fuochi,
essi sono stati costretti a lasciare
le loro case e vivere in alloggi di
fortuna.
Fra la diocesi di Aleppo e quella di
Monreale s’è stretto in questi
giorni un gemellaggio. Il primo
segno di questa solidarietà sarà
la raccolta di fondi per la Chiesa
di Aleppo che si terrà nella
diocesi di Monreale durante la
Quaresima. «Vogliamo
testimoniare - ha detto
l’arcivescovo di Monreale, mons.
Michele Pennisi - che siamo
chiamati come Chiesa a vivere
una solidarietà che passa
attraverso il volto familiare del
fratello, in quanto figli dell’unico
Padre».
atteggiamento, della mia vittoria o della mia disfatta.
Due anni fa mi sentivo vecchio, ero sfiduciato di fronte a tanta violenza e odio. Aveno 69 anni e pensavo di
ritirarmi e di dedicarmi ad altro. Poi d’improvviso mi
sono sentito forte e giovane. Il Signore fa di questi
scherzi. E allora mi sono sentito obbligato ad andare
avanti per dare consolazione, coraggio e speranza ai
miei fratelli della Chiesa di Aleppo. Mi sono alzato e
mi sono messo a lavorare. Adesso mi sento giovane,
come se avessi 55 anni e non 71. Il Signore ci dà forza,
gioventù ed entusiasmo».
Il 10% della popolazione siriana, su 18 milioni di
abitanti, è cristiana, concentrata soprattutto nel Nord
del Paese. Il resto è musulmano. Il 64% sunnita, il 26
druso, una piccola percentuale alawita, un ramo islamico sciita a cui appartiene il presidente siriano Bashar al Assad. I cristiani sono di varie confessioni: greci ortodossi di Antiochia, melchiti, maroniti, siri, armeno-cattolici, caldei, Chiesa ortodossa siriaca, Chiesa apostolica armena, Chiesa Assira d’oriente, protestanti. «Il mio dovere - spiega - è che i cristiani continuino a vivere in Siria. I fondamentalisti islamici vo-
11
gliono cacciarci via perché senza di noi non c’è più alcuna voce di dissenso al loro operato, non c’è più alcuna opposizione».
Quando parla di Aleppo e della Siria e di com’erano prima del marzo 2011, quando si cominciò a sparare e distruggere, la voce di monsignor Jeanbart si incrina per la commozione. «Sono stato molto maltrattato - ricorda con un filo di voce - ma non dal governo che era pluralista e faceva in modo che tutti vivessero in comunità, anzi promuovera la cultura perché tutti vivessero insieme e si accettassero reciprocamente, ognuno nella sua diversità. La Siria era un
mosaico di religioni e di riti. Abbiamo vissuto così per
50-60 anni. In pace. Poi un giorno è arrivata quella che
è stata chiamata la “Primavera araba”. Non è stata una
primavera, ma un grave danno per tutti, anche per
quelli che si sono lasciati manipolare da predicatori
venuti da fuori. Ha distrutto un Paese dove tutti convivevano e la gente viveva tranquilla, anche se mancava un po’ di democrazia che comunque andava
avanti, lentamente ma sicuramente. In Siria c’erano
poveri ma non miserabili, non c’era una persona affamata, non c’era chi non poteva studiare ed arrivare ad
occupare posti di rilevo. L’insegnamento era gratuito
dall’asilo alla laurea universitaria, la Sanità era gratuita, le case erano facili da acquistare con piccoli mutui
statali, il pane costava meno che in tutti gli altri Paesi arabi: appena 15 centesimi al chilo. Tutti vivevano
bene. L’università statale di Aleppo aveva 150mila
studenti, le scuole erano frequentate da un altro mezzo milione di ragazzi. Con questo tipo di istruzione,
anche se non del livello delle università di Roma o di
Parigi, in poco tempo avremmo avuto persone che
avrebbero capito che il mondo non è Aleppo o la Siria,
che il dialogo, la comprensione reciproca, l’accettazione dell’altro e la convivenza sono le cose più importanti. Non solo per Aleppo, la Siria, i Paesi arabi, ma
per il mondo intero. Il tasso di alfabetizzazione per i
maschi era dell’86%, per le femmine del 74%. Questa
era la speranza. Quindicimila studenti dell’università
venivano dalla periferia e dalle campagne di Aleppo.
Pagavano un euro al mese di pigione. Sono quelli che
si sono ribellati. Oggi non c’è più niente. Quale democrazia sarà ancora possibile? Quale altro Paese del
Golfo Persico può vantare una situazione come quella che c’era in Siria? ».
Un complotto - e non solo per eliminare la presenza dei cristiani in Medio Oriente - ha distrutto la Siria.
«Un complotto internazionale - aggiunge monsignor
Jeanbart - in cui l’odio si è mescolato con interessi
geopolitici, economici e finanziari. La Siria si è ritrovata al centro di tutto ciò. Con la Turchia che ha recitato un ruolo ben preciso con le sue mire imperialistiche ottomane nel Medio Oriente; con l’Arabia Saudita e il Qatar che hanno alimentato, finanziato ed armato il fondamentalismo islamico in odio allo sciismo
e ora rischiano di esserne travolti; con Israele che ha
soffiato sul fuoco delle divisioni religiose tra sunniti e
sciiti per spezzare il fronte gli avversari e fare passare in secondo piano il problema palestinese; con i
Paesi occidentali che, tranne l’Italia, non hanno capito nulla di quanto stava accadendo in Siria ed hanno
sostenuto i ribelli. Adesso, dopo le stragi di Parigi, scoprono, Stati Uniti e Francia in testa, di essere nel mirino dei fondamentalisti, si ricredono e cambiano
strategia. E con loro i Paesi arabi che hanno sostenuto i salafiti perché con il califfato proclamato dallo Stato islamico dell’Iraq e del Levante anche la sopravvivenza delle loro dinastie al potere è messa in discussione, compresa la gestione dei luoghi santi della
Mecca e della Medina. Vent’anni fa, a parte i Fratelli
musulmani, il fondamentalismo islamico non esisteva e c’era convivenza. Adesso c’è la guerra. Solo la
pace può salvarci e per la pace, ricordo a tutti, non è
mai troppo tardi».
Satira sì, ma nel rispetto della dignità
della persona e dei valori di tutti
L
a libertà di religione costituisce uno dei diritti più antichi, anzi si può dire il primo diritto
umano formalmente riconosciuto. Se è antico, è altrettanto vero che è delicato, così delicato che
la nostra Corte costituzionale, in una delle sue prime sentenze nel lontano 1957, non ha esitato ad affermare che nessun controllo preventivo può essere effettuato dallo Stato sulla libertà di culto, ma che
l’autorità di pubblica sicurezza può intervenire solamente in via repressiva qualora l’esercizio della
religione nasconda in realtà un reato.
Ancora oltre, in tempi più recenti, la Corte europea dei diritti umani ha evidenziato che l’esprimersi secondo la propria fede o credenza, o contro una
fede o una credenza, comporta naturalmente un talora necessario bilanciamento con altri diritti altrettanto fondamentali, in particolare con la libertà di
parola e di espressione garantite dall’art. 10 della
Convenzione europea dei diritti dell’uomo. La Corte ha così evidenziato che anche la libertà di espressione non è assoluta, ma ha dei limiti intrinseci ed
altri estrinseci. Tra questi ultimi vi è il rispetto degli altri diritti, come quello di libertà di religione,
che, in un bilanciamento di interessi ugualmente
garantiti, può prevalere su quello di espressione.
Coerentemente, nel caso Otto Preminger Institut
contro Austria, la Corte ha stabilito che la confisca di
un film lesivo del sentimento religioso della mag-
I CRISTIANI DI ALEPPO
ORNELLA SGROI
IL SIMBOLO DELLA MARCIA DI PARIGI
Responsabilità
sociale. Per sradicare
il fanatismo religioso
occorre un giornalismo
più consapevole
gioranza della popolazione rientra legittimamente
nel margine di apprezzamento da parte dello Stato.
E, non diversamente, la Corte nel caso Wingrove
contro Regno Unito ha statuito che il rifiuto dell’autorizzazione necessaria per la proiezione di un film
blasfemo non costituisce una violazione della libertà di espressione: la blasfemia grave e offensiva
non è cioè coperta dalla libertà di parola e di espressione.
La satira subisce pertanto (e necessariamente) i
limiti stabiliti dal codice penale e dal suo bilanciamento con i diritti protetti a pari titolo costituzionale, in sintesi, con il valore della dignità della persona.
La satira, infatti, ha sì bisogno di un limite, ma (altrimenti non sarebbe satira) per provare ad infrangerlo. Se non fosse irriverente, se non giocasse sempre la sua partita border line tra lecito e illecito e
non provasse costantemente a superare quest’ultimo, quale significato rivestirebbe, quale valore
eversivo avrebbe mai? Insomma, non si potrebbe
parlare di libertà di espressione in maniera propria
senza che vi sia la possibilità di fare un cattivo uso
di tale libertà. Ma, appunto, vi è un limite, la dignità
della persona, il rispetto che si deve sempre all’avversario.
Quanto sin qui detto ci permette di incanalare nel
giusto alveo alcune riflessioni sui recenti terribili
fatti francesi che hanno scosso l’opinione pubblica
non meno delle nostre coscienze. Passato il momento emozionale di compattezza nella condanna
di un comunque ingiustificabile atto terroristico, si
stanno ora razionalizzando i fatti e le idee, e forse
ognuno di noi si è anche solo dubitativamente (o
implicitamente) chiesto, come ha fatto uno dei fondatori di Charlie Hebdo, se non ha qualche fondamento l’accusa a Charb, il direttore del settimanale satirico tra le vittime della strage, di aver “trascinato la sua squadra verso la morte” pubblicando vignette dal contenuto provocativo sul profeta Maometto.
La «tragica strage avvenuta a Parigi alcuni giorni
fa», ha detto il Papa al Corpo diplomatico, nasce da
«una cultura che rigetta l’altro, recide i legami più
intimi e veri, finendo per sciogliere e disgregare tutta quanta la società e per generare violenza e morte». E di lì a poco il Pontefice avrebbe aggiunto che
«è una aberrazione uccidere in nome di Dio» ma
«non si può insultare la fede degli altri». Insomma,
«non si può prendere in giro la fede», avverte il Papa. «C’è un limite, quello della dignità di ogni religione». Per Bergoglio, sia quello di libertà di espressione sia quello di una fede a non essere ridicolizzata,
«sono due diritti umani fondamentali».
Esaltare sino quasi alla beatificazione giornalisti
la cui attività pare più un lucroso affare fondato sullo scandalo che una lotta per la libertà costituisce
con molta probabilità un errore di prospettiva che
impedisce di cogliere il nocciolo della questione. Se
vogliamo sradicare il fanatismo religioso la strada
non passa dalla glorificazione dell’insulto rivolto a
chi la pensa diversamente da noi, ma da un giornalismo maggiormente consapevole della sua responsabilità sociale e più sensibile ai diritti e ai valori
delle minoranze.
ANDREA BETTETINI
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
10.
INVERNO. In questo periodo
Stromboli sembra un’isola deserta.
Ma il grigio di cielo e mare non riesce a
offuscare il senso di libertà che sa
regalare questa isola magica
[fotoservizio di Antonio Parrinello]
La storia
FABIO TRACUZZI
STROMBOLI. Tommaso ha sette mesi. Ed è già un bimbo famoso. Tommaso vive a Stromboli insieme al suo
papà, alla sua mamma Carolina Barnao e a due fratellini, Maddalena di 7
anni e Salvatore di cinque. Tommaso
ora respira bene e regala sorrisi
“strappa baci” alle facce nuove che
sono arrivate a casa sua. La macchina
fotografica di Antonio Parrinello lo
incuriosisce e nemmeno il seno della
mamma pronto alla poppata riesce a
distrarlo. Ha due guanciotte paffutelle e morbide. E sorride. Sempre. Tommaso ora respira bene. Il pericolo è
passato, anche mamma Carolina è
tornata a sorridere, i fratellini giocano
con il preciso intento di farsi notare
dai due ospiti inattesi, papà Domenico Cusolito è andato a lavoro. Gioca
anche col telefono della mamma il
piccolo Tommaso. Non sa di cosa si
tratta ovviamente. E’ un oggetto come
tanti altri che lo circondano e che trova a portata della sua manina. Ma
proprio quell’oggetto, quel telefono
gli ha forse salvato la vita o, comunque, evitato complicazioni più gravi.
La bronchite
La storia è conosciuta. Tommaso ha
una bronchite che peggiora di giorno
in giorno, sull’isola non è prevista la
presenza di un pediatra e mamma
Carolina può solo affidarsi al medico
di base. E, come succede spesso in
questi casi, la cura suggerita è sempre
la stessa. Antibiotico. Ma il piccolo
non migliora. Anzi peggiora. Il suo
respiro si fa sempre più pesante e
difficile. E la mamma comincia a
preoccuparsi. Non sa che fare. E a
Stromboli non è possibile uscire di
casa, mettersi in strada, o in mare, e
raggiungere l’ospedale più vicino. «E,
ora dopo ora - racconta la mamma rivivendo quei momenti di angoscia il suo respiro peggiora. Tommaso ha
difficoltà respiratorie, questo solo capisco. Non so cosa fare. E allora penso alla mia amica palermitana, la pediatra Delia Russo, specialista in tumori per bambini». E che fa mamma
Carolina? Prende il telefono, anzi lo
smarphone, apre l’appalicazione
WhatsApp e registra il respiro affannoso e affannato del bambino. Un
click su “invia” e lo manda a Delia che
vive e lavora a Palermo.
La registrazione
Ce la fa ascoltare la registrazione di
quel respiro e anche noi, ora che tutto è finito, ci impressioniamo e capiamo quello che la mamma ha passato sentendo il respiro del suo piccolo. E ci racconta tutto. Paure, angosce, rabbia, sollievo finale. Prepara il
caffè e racconta. Fuori, intanto, il cielo si fa sempre più nero e il vento,
non saremmo alle Eolie, continua ad
aumentare senza alcun preavviso.
Sull’isola siamo arrivati con l’unico
aliscafo partito da Milazzo. «Parte ma
con riserva», ci dicono alla biglietteria.
Che vuol dire con riserva? Vuol dire
che parte, va fino a Stromboli ma non
si sa se riuscirà ad attraccare causa
forte risacca. Rischiamo. Ma una volta arrivati il tempo peggiora e in fretta. Sembra un’isola deserta Stromboli in questo periodo. Ma cielo e mare
dello stesso colore nero inchiostro
non riescono a offuscare i colori, i mille colori, che l’isola sa offrire sempre.
Colori e profumi che sprigionano, comunque, un senso di libertà. Gli ibiscus rossi, gialli, bianchi sono aperti e
vivranno, anche senza sole, il loro unico giorno di vita, gli alberi sono talmente carichi di limoni che i rami
quasi toccano terra. E, come ci dicono
quelle poche persone che incontriamo mentre andiamo a casa di Carolina, dobbiamo rassegnarci a restare
sull’isola, il tempo peggiora e ci si prepara all’ennesimo isolamento. Quanti giorni? Chi può dirlo.
Il maltempo
Ecco Stromboli d’inverno. Arrivi e
non sai se riparti. Un bambino, Tommaso nel nostro caso, sta male? Non
ci sono rimedi. Devi inventarti qual-
Isolani e isolati.
Il bambino assistito
grazie al telefonino
per l’assenza di un
pediatra e le difficoltà
di vivere su un’isola
dove puoi rimanere
“ostaggio” del cattivo
tempo. L’aiuto della
tecnologia e le
polemiche sulle
“diagnosi telefoniche”
Stromboli, la vita appesa a un’onda
Tommaso “salvato” dallo smartphone ma non tutti possono essere “curati” via WhatsApp
cosa. E il cattivo tempo che abbiamo
trovato con la reale prospettiva di
non poter ripartire ci fa capire ancora di più l’angoscia vissuta in quei
giorni a casa di Tommaso.
Il caffè è pronto. E mamma Carolina
continua il suo racconto. «Il bambino
ha dei broncospasmi diffusi e la mia
preoccupazione aumenta di minuto
in minuto». «Ma questa – vuole precisare – non vuole essere un atto di accusa contro quei medici che operano
a Stromboli. Adesso qui c’è anche un
medico di base, che sta sull’isola tutta la settimana. Hanno visitato Tommaso con cura e attenzione ma non
sono pediatri e per le malattie dei
bambini ci vogliono i pediatri. Tanto
che le visite e le cure non bastano e la
respirazione peggiora. Sempre». E
quindi mi rivolgo alla mia amica Delia.
Riceve il messaggio della tosse, lo
ascolta e mi dice che devo subito dar-
La mamma: «Il bimbo peggiorava e
la mia ansia aumentava di ora in
ora. Il mio non è un atto d’accusa ai
medici che operano qui, anzi. Ma a
me serviva un pediatra. Così ho
pensato alla mia amica Delia. E’
bastato un messaggio e poi... »
PROTAGONISTI
Ecco i
protagonisti di
questa storia a
lieto fine che
viene dall’isola di
Stromboli. A
destra, Carolina
Barnao con i suoi
figli: Maddalena
di 7 anni,
Salvatore di 5 e
Tommaso di
sette mesi. In
basso la pediatra
palermitana
Delia Russo nel
suo studio. In
alto Carolina con
la conversazione
su Whatsapp (a
sinistra il
dettaglio) che ha
permessodi
prestare le cure
al piccolo
Tommaso
gli il Bentelan. E che se non dovesse
bastare bisognerà portare Tommaso
nel più vicino centro di rianimazione.
La pediatra
E nel racconto a questo punto si inserisce proprio lei, Delia, la pediatra
che al telefono ci dice. «Carolina è
una mamma attenta, mi fido di lei.
Certo non sono poi così favorevole alle diagnosi telefoniche anche se la
telemedicina è il futuro. Di bambini
ne visito e ne sento tantissimi quindi
ho l’orecchio allenato anche se il monitoraggio è un’altra cosa, vedere il
bambino in faccia, mettergli una mano sul petto. Ma non c’era da perdere tempo e avevo già deciso che se
Tommaso, che ho visto nascere, non
dava segni di miglioramento avrei
fatto intervenire il 118». Ammesso
che il tempo avesse consentito l’atterraggio dell’elisoccorso.
Alla pediatra palermitana sono arrivate non poche critiche per la sua
diagnosi telefonica. «Le critiche non
mi preoccupano, mi fido di quello che
mi dicono le mamme e ci vuole anche
un po’ di buon senso. Certo con
un‘amica, come Carolina c’è più complicità». Stesse critiche sono arrivate
anche alla mamma, ma anche lei non
se ne preoccupa. E di Delia si fida ciecamente: «Non mi avrebbe mai detto
una cosa, qualsiasi cosa, tanto per dire. Se non avesse capito me lo avrebbe confessato». Ed è anche vero che il
caso di Carolina apre interrogativi sul
ruolo che i recenti mezzi di comunicazione potrebbero giocare nella relazione tra medici e assistiti.
I bambini
Adesso il suo bambino, grazie a
WhatsApp è tornato a sorridere e,
soprattutto, a respirare normalmente. A Stromboli, oltre i neonati, ci sono una ventina di bambini, dai tre ai
cinque anni, che vanno all’asilo, 22
frequentano le scuole elementari e
una decina le scuole medie. Eppure
non è prevista la presenza di un pediatra. Specialmente in inverno dove
è più facile restare bloccati dal maltempo che partire. In caso di emergenza ci si affida all’elicottero. Ma
non sempre - come detto - può atterrare. Quel giorno non avrebbe potuto farlo per il forte vento.
Noi riusciamo a partire grazie a una
nave merci che sfida le onde sempre
più forti. Ma è un caso e la salute di un
bambino non può essere affidata al
caso o ai social network. E’ andata bene questa volta. Ma un gesto istintivo
di disperazione e di speranza non può
essere la soluzione. I bambini di
Stromboli meritano le stesso trattamento di tutti gli altri bambini. Così
difficile da capire?
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
.11
I temi. Genesi dei terremoti,
iL caso
tecnologie antisismiche, pianificazione
urbanistica, Protezione civile,
accorgimenti domestici per rendere
sicure le case e testimonianze
Terremoto, pillole
di prevenzione civile
da Radio Zammù
Sull’emittente universitaria etnea 6 puntate
di informazione corretta sul rischio sismico
ORNELLA SGROI
ono giovani, pieni di entusiasmo e vengono
dalle facoltà più disparate: Lettere moderne,
Lingue o Comunicazione, Scienze politiche o
Giurisprudenza, ma anche Archeologia e Farmacia.
Ad unirli è l’amore per la radio, passione già collaudata o nata da semplice curiosità, di cui oggi comunque non possono più fare a meno. Ce lo raccontano,
seduti intorno al tavolo delle riunioni di redazione
assieme al nuovo direttore responsabile Mariano
Campo, i ragazzi di Radio Zammù, la radio universitaria catanese che da quasi 10 anni colleziona riconoscimenti e premi a livello nazionale.
Alcuni hanno iniziato attratti proprio dal mondo
radiofonico, altri spinti più dall’interesse per il giornalismo, ma tutti stanno scoprendo le potenzialità
che cuffie e microfono hanno nel campo dell’informazione. Prova ne è la nuova iniziativa di Radio
Zammù volta a diffondere la cultura della prevenzione antisismica, ovvero il programma “Terremoto. Il
giorno prima” in onda per sei puntate a partire da
oggi alle 15 sulla frequenza dei 101 in Fm e sul sito
www. radiozammu. it. Sei “pillole di prevenzione civile”, realizzate in collaborazione con il Centro di iniziative e studi per la prevenzione antisismica Giovanni Campo, per fare informazione corretta in materia di terremoti, partendo proprio da Catania, una
delle città italiane più studiate sotto il profilo della
pericolosità sismica, e con l’obiettivo di raggiungere anche gli studenti delle altre radio universitarie
S
d’Italia, tramite il network Raduni che favorisce gli
scambi di format tra le radio d’ateneo.
«Si tratta di un’operazione culturale coraggiosa commenta Mariano Campo - che non punta ai facili ascolti ma alla divulgazione di un messaggio importante. In un Paese come il nostro che, fatta eccezione per la Sardegna, ha il più alto rischio sismico
d’Europa e in una regione come la Sicilia, la più a rischio d’Italia, è stupido lasciarsi andare alla scaramanzia. Bisogna invece puntare con lungimiranza
alla mitigazione del rischio e dei danni provocati dai
terremoti, che non si possono prevedere né tanto
meno evitare».
Nel corso delle prime cinque puntate (oggi, 28, 30
gennaio, 2 e 4 febbraio) i professori Stefano Gresta,
Ivo Caliò e Paolo La Greca e i due esperti di protezione civile Paolino Maniscalco e Vito Baturi - intervistati da Mariano Campo - spiegheranno agli ascoltatori la genesi dei terremoti, le tecnologie impiegate
per rendere più sicuri gli edifici, la nuova frontiera
della pianificazione urbanistica antisismica, il ruolo
della Protezione civile e alcuni accorgimenti domestici per mettere in sicurezza la propria abitazione.
«La nostra proposta culturale si rivolge a 60.000
studenti - spiega Campo - vale a dire altrettanti giovani cittadini. Vorremmo contribuire ad una forma
di educazione preventiva alla convivenza con il rischio, come in Giappone o in California, per fare maturare il buon senso nella popolazione e un cambio
di mentalità».
La sesta ed ultima puntata (6 febbraio) avrà inve-
In alto, i protagonisti di Radio Zammù.
Qui sopra, un’immagine del terremoto
del Belice del 1968
ce un protagonista speciale, Sergio Bianchi, padre di
Nicola, uno dei tanti studenti morti sotto le macerie
dell’Aquila, e presidente dell’Avus, l’associazione
dei familiari delle vittime universitarie del sisma del
6 aprile 2009. «È la puntata più emozionante», osserva una delle studentesse che ha collaborato al programma, e dimostra con la testimonianza diretta di
un padre che ha mandato il proprio figlio a studiare
in un’altra città che «non è un problema solo delle
zone sismiche da bollino rosso, ma un problema che
riguarda tutti gli italiani», osserva Campo.
Elemento prezioso del format sono le schede introduttive, una per puntata, dedicate ai 5 terremoti
più devastanti della storia sismica italiana (Belìce, Irpinia, Friuli L’Aquila, Emilia), di cui si sono occupati gli studenti Barbara Oliveri, Debora Borgese, Leonardo Di Stefano, Vittoria Marletta e Benedetta Intelisano. Per non dimenticare il dolore degli abitanti e
la devastazione dei territori già colpiti dai terremoti, la disattenzione e le speculazioni della politica,
magari raccontandoli a chi è troppo giovane per
conoscerli.
«Sono nato nel 1986, dieci anni dopo il terremoto
del Friuli - ci racconta Leonardo Di Stefano - e non ne
avevo mai sentito parlare. Durante le ricerche che ho
fatto su internet mi ha colpito il senso civico e l’amore che le popolazioni colpite hanno mostrato verso
la propria terra. Riuscirono a risollevarsi con grande
lavoro e coraggio, anche grazie alla pronta risposta
del governo italiano. È un esempio di ricostruzione
virtuosa e di cooperazione tra gli italiani che accor-
sero da varie regioni per dare una mano».
«Io ho scoperto un errore di accento fatto dai media che seguirono la tragedia del Belìce, non del Bèlice - ci racconta Barbara Oliveri - un errore di pronuncia tramandato per decenni, che rappresenta lo
sguardo distratto dell’Italia su una tragedia di cui si
piangono ancora le conseguenze dopo più di quarant’anni». La scheda sul sisma che colpì la Sicilia nel
1968 si apre con la notizia data al Telegiornale Nazionale da Piero Angela con l’accento sbagliato e ripropone la voce di Danilo Dolci che denuncia le infiltrazioni mafiose e la non curanza di Stato verso un vero e proprio dramma umano. Materiali di repertorio
preziosi ed efficaci, come le registrazioni ambientali fatte in Emilia al momento della scossa successiva a quella più grave.
«Per me è stato più facile trovare testimonianze
dirette - racconta Benedetta Intelisano - dato che il
terremoto in Emilia è il più recente e mi ha colpito
scoprire che, dopo i numerosi suicidi verificatesi
tra i superstiti del precedente terremoto a L’Aquila,
furono mandati molti psicologi in Emilia per dare
supporto ai terremotati ed evitare così che la tragedia si ripetesse».
Il lavoro di questi ragazzi, i loro racconti, sono
l’essenza formativa di Radio Zammù. Fucina radiofonica di speaker, autori e giornalisti, pronta ad
accogliere chiunque, tra gli studenti, sia interessato a fare parte della squadra. Basta solo inviare una
mail motivazionale e di presentazione a info@radiozammu. it.
LA SICILIA
12.
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
Economia finanza
OLD&NEW ECONOMY
La “cura Draghi”
farà bene all’Europa
Chi la critica è fazioso
(oppure ignorante)
ENRICO CISNETTO
icono sia servo dei poteri occulti, amico delle banche,
filotedesco, dicono che ha aspettato troppo o che non
ha fatto abbastanza. Ne dicono veramente tante, ma
non ne azzeccano nemmeno una. Eppure è sufficiente ripercorrere la storia di Mario Draghi alla guida della Bce, analizzare le oggettive condizioni politiche ed economiche di partenza, e ogni accusa evapora, lasciando ai critici scegliere se
iscriversi alla categoria dei faziosi o a quella degli ignoranti. A
cominciare da chi, in Italia più che altrove, avanza critiche sul
Quantitative Easing appena varato. Sostenere che la condivisione dei rischi al 20% sia un risultato minimale significa ignorare che per la prima volta si è incrinato il muro dei nein tedeschi ad ogni forma di mutualizzazione del debito, che si è
fatto il primo passo verso la creazione di un debito federale.
È stato tardivo rispetto alle altre banche centrali? Provateci voi
senza avere un governo centrale come interlocutore, e con un
perimetro di azione disegnato dallo statuto della banca centrale che non ti consente di fare niente. Sì, il QE è (anche) uno
strumento anti-deflattivo e fare la sentinella della stabilità dei
prezzi significa raffreddarli sia quando vanno troppo su (inflazione) che troppo giù (deflazione): ma pensate che sia solo quello? L’operazione va ben al di là, e dentro la Bce sono in
molti ad averlo ricordato (rinfacciato?) a Draghi. Certo, c’è voluto del tempo per convincere tutti i 19 membri dell’eurozona, ma alla fine è stato raggiunto un “consensus” tale che il
Consiglio della Bce non ha neppure avuto bisogno di votare.
Gli allarmi lanciati dalla Merkel perché il QE non fermi il rinnovamento in molti Paesi europei, poi, rientrano nel gioco politico interno dei tedeschi. Sanno anche loro, infatti, che le
riforme – che hanno effetti benefici nel lungo periodo ma altissimi costi politici e sociali nel breve – si fanno meglio in un
ciclo economico positivo, non con deflazione e recessione alle caviglie. D’altra parte, mentre nel panico estivo del 2012
Draghi “comprò tempo” con l’Omt ma il “bazooka” rimase con
le polveri bagnate per un ricorso tedesco alla Corte Federale,
dopo che quello della Germania fu l’unico voto negativo,
questa volta, invece, i tedeschi hanno fatto buon viso a cattivo gioco.
Già, ma saranno sufficienti 60 miliardi al mese per allontanare lo spettro della deflazione che minaccia l’eurozona? Da
soli, certamente no, perché il calo dei prezzi ha radici psicologiche (mancanza di fiducia) che frenano consumi e investimenti. Ma lo stesso Draghi lo ha ripetuto fino alla noia: se i governi non coglieranno l’occasione, ogni azione della Bce non
potrà che restare un palliativo. E oltre alle riforme nazionali,
serve una maggiore integrazione politico-istituzionale europea perché è palese che la Bce non potrà mai essere l’eterno
supplente del contumace governo federale.
È evidente, dunque, che chi accusa Draghi non si rende conto della partita che deve giocare e dei risultati che ha già ottenuto. Basta metterli in fila: l’Smp, 218 miliardi di euro (103
per l’Italia) per comprare titoli di stato sul mercato secondario e frenare gli spread; Ltro e Tltro, circa 1500 miliardi per favorirne il consolidamento patrimoniale delle banche; l’Omt,
il bazooka di cui speriamo non ci sia mai bisogno; adesso il QE.
Provateci voi a fare lo stesso in meno di quattro anni, se ne siete capaci.
twitter: @ecisnetto
D
FISCO. Le verifiche sull’imposta del 2009, notificate nel 2015, devono essere annullate per decadenza dei termini
Ici, Comuni fuori tempo massimo
Accertamenti ricevuti dopo il 31 dicembre 2014: ecco cosa fare
Ogni fine anno si assiste a una valanga di accertamenti che spesso vengono notificati
dalle pubbliche amministrazioni a caccia
disperata di soldi. In particolare, i cittadini
sono presi di mira da accertamenti degli uffici dell’Agenzia delle Entrate e dei Comuni.
Purtroppo, alcune pubbliche amministrazioni notificano anche accertamenti dopo la
scadenza, con il rischio di perdere i soldi per
decadenza dei termini. È quello che è capitato ad alcuni Comuni che hanno notificato
nel mese di gennaio 2015 accertamenti per
l’anno 2009, in rettifica dell’Ici, la vecchia
imposta comunale sugli immobili. In questi
casi, i Comuni non hanno più diritto di chiedere il tributo comunale in quanto avrebbero dovuto consegnare gli accertamenti all’agente postale entro il 31 dicembre 2014.
I cittadini che hanno ricevuto queste richieste di pagamento, anziché perdere tempo a cercare l’eventuale pagamento o capire se la richiesta del Comune è più o meno
legittima, possono chiedere al Comune e al
responsabile dell’Ici di annullare in autotu-
tela l’accertamento per decadenza dei termini. Peraltro, capita che, per “salvarsi” dalla decadenza dei termini, alcuni Comuni
abbiano segnalato nella «relazione di notifica a mezzo posta» che l’avviso di accertamento «è stato spedito in data (...) dicembre
2014 mediante piego raccomandato con avviso di ricevimento (articolo 3 legge 890/82)
dall’ufficio postale di (…) e notificato alla data e con le modalità risultati dall’allegata notifica».
I cittadini possono però controllare facilmente se è giusta la data di spedizione, controllando sul sito delle Poste italiane, alla voce “cerca spedizioni”, la data di consegna
della raccomandata all’agente postale. In
molti casi, è risultato che l’avviso di accertamento non «è stato spedito in data (...) dicembre 2014», ma è stato spedito nel mese
di gennaio 2015, per come risulta dalla stessa raccomandata accettata dal centro postale nel mese di gennaio 2015. È evidente che,
magari a causa delle festività di Natale 2014
e Capodanno 2015, gli accertamenti Ici rela-
tivi al 2009 saranno rimasti in qualche cassetto, per poi essere consegnati all’agente
postale nei primi giorni del 2015. La “dimenticanza” del diligente compilatore degli
accertamenti Ici comporta in ogni caso la
decadenza dei termini per l’accertamento,
in quanto è esclusa l’emissione di un accertamento Ici in rettifica per l’anno 2009 consegnato all’agente postale dopo il 31 dicembre 2014.
È evidente che, a seguito di presentazione
dell’istanza in autotutela, il Comune deve
annullare l’accertamento notificato dopo la
scadenza dei termini, anche perché l’eventuale ricorso del contribuente comporterebbe l’inevitabile annullamento dell’atto e
la condanna del Comune al pagamento delle spese di giudizio.
In tema di versamenti di tributi locali,
quali l’Imu, cioè l’imposta municipale sugli
immobili, a causa della complessità delle
regole introdotte negli ultimi anni, considerato anche il caos di questi giorni dell’Imu
sui terreni montani ed i contribuenti a sfo-
SALVINA MORINA
TONINO MORINA
LA COMPAGNIA INGLESE HA AVANZATO UN’OFFERTA PER 1,3 MILIARDI DI EURO
British Airways punta su Aer Lingus
ROMA. British Airways ci riprova con
Aer Lingus. E questa potrebbe essere
la volta buona. Iag, la holding che
controlla la compagnia inglese (oltre
a Iberia e Vueling), ha avanzato per la
terza volta un’offerta sull’aviolinea
irlandese: un’offerta cash che valuta
la compagnia di Dublino oltre 1,3
miliardi di euro e che, secondo fonti
finanziarie, potrebbe essere sufficientemente alta perché partano a
breve trattative formali. Qualcosa di
più si capirà oggi, quando è previsto
che le due società diffondano comunicati ufficiali alla Borsa di Londra.
L’offerta di Iag è di 2,50 euro per
azione e alza il tiro rispetto ai due
precedenti tentativi entrambi rifiutati dal board di Aer Lingus, uno all’inizio del mese per 2,40 euro per azione e l’altro prima di Natale a 2,30
euro: dietro questo ‘corteggiamento’
c’è anche il fatto che il ceo di Iag Willie Walsh conosce bene Aer Lingus,
avendola guidata dal 2001 al 2005.
Le precedenti offerte erano state bocciate perché avevano allegate condi-
zioni non rese note e «sottovalutavano» la compagnia. Il fatto che Aer
Lingus non abbia risposto subito con
un ‘no’ formale a questa terza offerta - scrive la stampa irlandese - fa
pensare che questa volta potrebbe
essere stata accettata.
Se l’offerta riceverà il disco verde,
servirà comunque il via libera del
Governo di Dublino, che detiene il
25,1% della compagnia irlandese. E
anche l’approvazione di Ryanair, che
possiede il 29,9% e che già in passato
ha provato senza successo a prendere il controllo di Aer Lingus: la low
cost irlandese ha comunque già manifestato l’intenzione di prendere in
considerazione un’offerta tra 2,502,70 euro per azione.
Contro questa operazione si è però
scagliata la politica, con il partito repubblicano Fianna Fail che chiede al
ministro dei trasporti Paschal Donohoe di impedire la vendita della
quota del Governo in Aer Lingus: il
Fianna Fail sostiene che con la vendita si rischia che ad Aer Lingus venga-
no sottratti alcuni degli slot di Heathrow (British - sostiene - non ne
avrebbe abbastanza per far fronte alla domanda), con conseguenze per i
posti di lavoro e i collegamenti. Ma il
ministro dei trasporti Donohoe, interpellato oggi dalla radio-televisione ‘Rte’, ha assicurato che il Governo
valuterà qualunque proposta, con
l’obiettivo di mantenere gli slot a
Heathrow e garantire la sicurezza
dei posti di lavoro.
La compagnia irlandese è il quarto
operatore nel principale scalo londinese dopo British Airways, Lufthansa e Virgin Atlantic. E le sue attività
sono migliorate negli ultimi mesi,
sotto la guida del ceo Christoph
Mueller: la compagnia ha messo a
segno il miglior risultato estivo dall’inizio della crisi, chiudendo il terzo
trimestre 2014 con un utile operativo in crescita del 19% a 112,9 milioni
di euro e nelle ultimi previsioni ha
stimato un utile 2014 superiore alle
attese.
Nuovo catasto, si parte da aste e rogiti
62 milioni gli immobili da classificare
le calcolare il valore tassabile del singolo immobile. Questo dipenderà non
solo dalla categoria, ma anche dalle
zone o dagli ambiti territoriali in cui
l’Italia verrà suddivisa. Un problema
questo ancora da sciogliere: dalle micro-zone catastali si potrebbe infatti
passare ad ambiti più vasti o direttamente alle zone OMI, quelle cioè già
utilizzate dalle Entrate nell’Osservatorio del mercato immobiliare e che in
alcuni casi equivalgono alle province.
Anche sulla definizione del valore in
base ai rogiti 2012-2014 restano però
delle perplessità. L’intenzione ultima
della delega è quella di aggiornare i
valori catastali a quelli di mercato, sostituendo ad esempio al conteggio dei
vani quello dei metri quadri. Ma negli
anni neri della crisi immobiliare le
compravendite sono diminuite anche
di un quarto in alcune aree del Paese,
rendendo i dati dei rogiti scarsi e poco
attendibili rispetto al potenziale andamento del mercato. Il ricorso anche alle aste giudiziarie dovrebbe inoltre
abbassare di molto i valori medi.
L’operazione di riordino catastale
sarà imponente e richiederà, per essere attuata, almeno 5 anni. Riguarderà
infatti circa 62 milioni di immobili
(ma c’è chi ne conta anche oltre 63
milioni), che dovrebbero essere suddivisi in destinazione «ordinaria» e destinazione «speciale», ognuna con delle sottocategorie. Nella seconda rientreranno sicuramente i castelli (già in
categoria A9), mentre è ancora incerta la classificazione degli immobili
storico-artistici (anch’essi attualmente in A9). L’intenzione sarebbe quella
di valutarli singolarmente decidendone l’appartenenza al gruppo ordinario o speciale, a seconda della prevalenza dell’aspetto abitativo o monumentale.
A. A.
«UN ERRORE DECRETO SU POPOLARI»
Furlan (Cisl): «Sulle pensioni
ripristinare flessibilità in uscita»
ROMA. «Il decreto sulle banche popolari è un errore
clamoroso. Il governo farebbe meglio a occuparsi della
crescita e delle pensioni. Questo sì è urgente». Il
segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una
intervista ad «Avvenire», critica la riforma del credito e
coglie al volo l’apertura del ministro Poletti sulla
previdenza, sottolineando che il sistema previdenziale
oggi è troppo rigido. «Occorre invece ripristinare una
certa flessibilità in uscita e tenere conto che non tutti i
lavori e non tutti i lavoratori, sono uguali: le persone
hanno esigenze differenti e a 67 anni è diverso stare
seduti ad una scrivania o salire su un’impalcatura.
Bisogna far sì, perciò, che sia possibile andare in pensione
dopo un certo numero di anni di contribuzione, in
combinazione a una certa età». Per Furlan la strada giusta
sarebbe ripristinare il sistema delle quote ed incentivare con contributi figurativi o sgravi fiscali - le «staffette» tra
un lavoratore anziano che passa a part-time ed un
giovane che entra in azienda ed impara un mestiere.
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AL CDM DEL 20 FEBBRAIO ALGORITMO PER STABILIRE VALORE DI MERCATO
ROMA. Si partirà dai rogiti del triennio
2012-2014 per definire i nuovi valori
catastali, ma per avere un quadro
completo della situazione di oltre 60
milioni di immobili di tutto il territorio nazionale si prenderanno in considerazione anche le aste giudiziarie.
È uno dei primi punti che dovrebbero essere inseriti nel decreto attuativo
della delega fiscale in arrivo al consiglio dei ministri del 20 febbraio.
Il provvedimento è ancora all’esame di Ministero dell’Economia e dell’Agenzia delle Entrate, in particolare
da parte dei responsabili del ramo territorio, che in questi giorni hanno incontrato il Coordinamento nazionale
interassociativo Catasto (costituito da
Abi, Ance, Ania, Casartigiani, Cia, Cna,
Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confindustria e
Fiaip) per illustrare il lavoro in corso
d’opera.
Si tratta del secondo decreto legislativo sul catasto, dopo quello sulle
commissioni censuarie approvato in
via definitiva il 10 novembre scorso e
pubblicato pochi giorni fa in Gazzetta
ufficiale. Ad essere messe a punto nel
testo saranno le cosiddette funzioni
statistiche, ovvero l’algoritmo sul qua-
gliare la margherita “pago/non pago”, è capitato che diversi cittadini hanno pagato
più di quanto avrebbero dovuto. Al riguardo,
con la risoluzione 2/DF del 13 dicembre
2012, il dipartimento delle finanze ricorda
che per i rimborsi dell’Imu si applica l’articolo 1, comma 164, della legge 296/2006, che
individua nel Comune il soggetto che deve
effettuare la restituzione dei tributi, entro
180 giorni dalla data di presentazione dell’istanza. Il riferimento normativo è corretto,
la legge citata esiste, ma, purtroppo, nel momento in cui il cittadino ha diritto a un rimborso da parte del Comune, deve solo sperare che venga fatto, magari nell’arco di qualche anno, per la ragione che per gli enti locali fare rimborsi sono atti contro natura.
Esistono infatti casi di cittadini che aspettano il rimborso della vecchia Ici da più di sei
anni, ricevendo risposte del tipo: «Nelle casse comunali non c’è una lira, anzi, un centesimo».
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LA SICILIA
© L' utilizzazione o la riproduzione, anche parziale - con qualunque mezzo e a qualsivoglia titolo - degli articoli e di quant'altro pubblicato in questo giornale sono assolutamente riservate, e quindi vietate se non espressamente autorizzate. Per qualunque controversia il Foro competente è quello di Catania
e provincia
Redazione: viale O. da Pordenone, 50 tel. 095 330544 [email protected]
19
lunedì 26 gennaio 2015
ADRANO. L’asfalto viscido
ACI S. ANTONIO. Erano due
CALTAGIRONE. Oggi in visita
causa scontro auto-scooter
i «titolari» della pompa abusiva
il commissario all’Ap Romano
Un ragazzo di 19 anni è ricoverato all’ospedale Cannizzaro
per le ferite (per fortuna non gravi) riportate in un incidente
19
Sono emersi nuovi particolari sull’operazione dei Cc
che ha portato alla scoperta di una maxitruffa all’erario
19
L’incontro con la Giunta e le forze politiche della città
una occasione per fare il punto su due «incompiute»
CANALE DI GRONDA INSERITO NEL PIANO DI INTERVENTI DEL GOVERNO
la storia
Piogge, opere urgenti per ridurre i rischi
La città continua ad essere troppo esposta al rischio idraulico, in caso di nubifragi, con “epicentro” proprio nel suo asse centrale, via Etnea, dove da nord scorre a velocità un fiume che arriva con violenza fino a piazza Duomo. Le opere
necessarie per aumentare la protezione del canale di gronda, a cui diversi Comuni a nord della citta non sono “agganciati”, sono state inserite nella piattaforma “Rendis” che
comprende gli interventi urgenti in ambito nazionale per la
protezione dal rischio idrogeologico. Per Catania, sono
compresi anche il completamento del tratto ovest del canale di gronda, al confine con Misterbianco, il risanamento
della costa del lungomare, dal Caito a Ognina, e la messa in
sicurezza dei torrenti della zona sud.
Effetto maltempo: incidenti in serie sulla «A18»
Giornata terribile, causa maltempo,
per gli utenti della strada che si sono
trovati a percorrere le grandi arterie.
In particolar modo una lunga serie di
incidenti si è registrata lungo la «A18»,
dove pioggia e grandine hanno reso
particolarmente insidioso l’asfalto,
specialmente nei confronti di coloro i
quali sono soliti schiacciare più del
dovuto sul pedale dell’acceleratore:
auto contro le barriere di protezione,
altre capotate, altre in collisioni fra
loro. per fortuna non si sono avuti
feriti gravi.
CESARE LA MARCA PAG. 14
ZONA INDUSTRIALE. Carabinieri arrestano “manolesta” che aveva tentato la fuga correndo all’impazzata fra gli scaffali
Ladro di borse inseguito e preso all’Ikea
CONCETTO MANNISI
Sabato l’allarme con sgombero per un guasto elettrico, ieri mattina la grande tensione in seguito ad un arresto eseguito, proprio fra gli scaffali del centro commerciale, dai carabinieri della compagnia di Fontanarossa. Sono stati giorni particolari - quelli di questo weekend - per i clienti dell’Ikea, il colosso svedese che a Catania ha realizzato una
grande (e molto spesso affollata...) struttura in un’area
della Zona industriale cittadina.
Purtroppo pare che da alcune settimane il grande negozio fosse frequentato non soltanto dai clienti, ma pure da un
“manolesta” che, specialmente in occasione dei saldi, quindi di grande affluenza di persone, sarebbe stato solito aggirarsi per l’area espositiva dove più di una volta avrebbe approfittato della distrazione delle acquirenti. In pratica il
malfattore avrebbe seguito le donne che procedevano agli
acquisti lasciando la borsa nel carrello: non appena una di
questa si allontanava per visionare un oggetto, l’uomo afferrava la borsa e si dileguava con passo veloce fra gli scaffali.
Ruba oggi, ruba domani, i responsabili dell’Ikea hanno segnalato ogni cosa ai militari dell’Arma di Fontanarossa che
hanno avviato una serie di servizi in borghese proprio all’interno della struttura. Facendo subito centro.
Nella tarda mattinata di ieri, infatti, un uomo di 44 anni
- Rosario Foti, abitante nella vicina Librino, in viale Bummacaro - ha cominciato ad aggirarsi nell’area espositiva, aspettando di poter colpire la prima preda. Cosa che è puntualmente accaduta. E’ stato a quel punto che i carabinieri sono entrati in azione, intimando al ladro di fermarsi.
La reazione di Foti è stata scomposta: scatto immediato
e fuga fra gli scaffali, con i militari dell’Arma all’inseguimento e i clienti sorpresi e spaventati. Ciò un po’ perché avevano appreso del guasto elettrico del giorno precedente e temevano un poco gradito bis, un po’ perché hanno avuto la
sensazione che stesse accadendo qualcosa di ancora più
grave (numerose le segnalazioni di sparatoria arrivate ai
numeri di pronto intervento delle forze dell’ordine).
Alla fine, grazie anche alla bravura degli stessi carabinieri, tutto è comunque andato per il verso giusto. Il Foti è stato tratto in arresto per furto e resistenza a pubblico ufficiale, mentre l’attività dell’Ikea ha potuto riprendere a pieno
regime come accade puntualmente ogni domenica.
San Giovanni la Punta
I NODI POLITICI
Il Pd ribadisce
l’appoggio
alla Giunta Bianco
Berretta polemico
GIUSEPPE BONACCORSI PAGINA 15
IL CASO
«A Goliarda
Sapienza
una piazza
in centro»
PINELLA LEOCATA PAGINA 16
VIA PLEBISCITO
Centro Experia
Trappeto: prima rubano escavatore grande festa
di riapertura:
poi sfondano di nuovo l’ufficio Pt
#noauditorium#
SIMONE RUSSO A PAGINA 19
PINELLA LEOCATA PAGINA 18
«L’Asl di Gravina
nega le sonde
a mia moglie
malata di Sla»
on riuscire più a muoversi e a parlare, dipendere da una macchina per
respirare o da un sondino nello stomaco per alimentarsi è difficile da far capire
a chi non ha vissuto sulla propria pelle il dolore di vedere un familiare affetto da Sla (sclerosi laterale amiotrofica).
Un dolore con cui, purtroppo, giorno dopo
giorno si deve combattere per dare forza a chi
ti sta accanto. Se, però, al dolore si somma
l’ingiustizia della burocrazia italiana il tutto
diventa veramente inaccettabile.
A lanciare un forte grido di aiuto è Alfio Caccamo, 58enne di San Giovanni la Punta. Sua
moglie, 52enne, oggi si ritrova a convivere
con la Sla, una malattia neurodegenerativa
progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè
le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria. La Sla ha una caratteristica che la rende particolarmente drammatica. Pur bloccando progressivamente tutti i
muscoli, non toglie la capacità di pensare e la
volontà di rapportarsi con gli altri. La mente
resta vigile, ma prigioniera in un corpo che diventa via via immobile.
Caccamo chiede giustizia
per sua moglie, tracheo«Ne servono
tomizzata, che respira
tramite respiratore inva- 10 al giorno
sivo ed è nutrita artifiper farla
cialmente tramite “Peg”.
Il 16 di dicembre Caccarespirare,
mo ha richiesto all’Asl di
ma per
Gravina la fornitura di
circa 2mila sonde di aspil’Azienda
razione endotracheale,
almeno 10 sonde al gior- sono troppe»
no, per un tempo stimato
di 6 mesi. «Dopo oltre un
mese d’attesa - spiega Caccamo - ieri pomeriggio la specialista che segue mia moglie mi
ha detto di essere stata richiamata da parte
dell’Asl perché ha richiesto troppe sonde per
mia moglie. Secondo loro la fornitura è di 2 o
al massimo 3 sonde al giorno. Le sonde sono
monouso e da utilizzare immediatamente
appena viene aperta la confezione - continua
Caccamo - ed è una esigenza vitale per mia
moglie e per tutti i malati. Queste sonde vengono usate per permettere la corretta respirazione di mia moglie. Senza queste sonde
sarò costretto a correre d’urgenza al Pronto
Soccorso per salvare la vita di mia moglie. È
assurdo e inaccettabile. Tra l’altro è da oltre
un mese che aspetto queste sonde e oggi me
ne sono rimaste solo 30. Mi bastano appena
per tre giorni. E poi? Vorrei fare capire - continua Caccamo - che nessuno si deve permettere di decidere quanti sondini dare ai malati perché state tranquilli che noi non li mangiamo e non ci giochiamo. E si parla tanto di
rispetto della vita umana. Ho già scritto al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e al
premier Matteo Renzi. Ho avvisato anche i carabinieri della stazione di San Giovanni la
Punta, il prefetto e il presidente della Repubblica. Ogni ora che passa è un’ora che qualcuno vuole giocare con la vita di mia moglie.
Aiutatemi».
N
SIMONE RUSSO
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
14. CATANIA
Allarme nubifragi
e difesa del suolo
Pericoli oltre il limite per il “fiume”
che da nord scende sulla via Etnea
Città inserita nel programma di
interventi previsti a livello nazionale
Piogge, territorio a rischio
Catania nel piano “Rendis”
Il governo ha chiesto relazioni integrative sui progetti
CESARE LA MARCA
Un rischio troppo alto, che non è possibile correre all’infinito con la frequenza ormai ravvicinata di ogni nubifragio
con eventuale grandinata. Un pericolo
annunciato e innescato regolarmente
soprattutto dal “fiume” che prende origine dai centri a nord della città e scende a velocità sulla via Etnea, alimentando impetuosi corsi d’acqua in tutte le
strade e zone adiacenti, e contribuendo
al puntuale allagamento di piazza Duomo; questa rappresenta ormai una sorta di “capolinea” di questo fiume di
pioggia che parte dalle pendici dell’Etna, che non a caso continua a scorrere
sulla sua pendenza anche al cessare
delle precipitazioni, e su cui è meglio
non trovarsi nel momento peggiore.
Quanto durerà ancora questo rischio
idraulico ormai risaputo a cui l’intera
città è esposta in maniera così grave,
con epicentro proprio nel suo asse viario centrale? Se è vero che significativi passi avanti sono stati fatti - costituendo una “cabina di regia” coordinata da Catania con i Comuni a nord dell’area urbana, in gran parte non ancora “agganciati” al collettore principale
- e che un iter è stato avviato per affrontare con una visione metropolitana le criticità di un canale di gronda
che non riesce a proteggere la città da
piogge tropicali e sempre più frequenti, non vi sono certezze sui tempi per
realizzare queste opere idrauliche. Urgenti a nord della città, che da parte
sua su questo fronte sarebbe adeguatamente protetta, se non fosse appunto
per i “pettini” dei diversi comuni da
collegare al collettore, che provocano il
fiume che scorre in superficie senza
essere intercettato; e urgenti a ovest, al
confine con Misterbianco, per completare anche su questo versante il canale di gronda che dovrebbe proteggere il Vallone Cubba e l’area commerciale che viene messa in ginocchio da
ogni nubifragio.
Le opere in questione, unitamente
ad altri rilevanti interventi per proteggere Catania e il suo territorio dal rischio idrogeologico, (ovvero la messa
in sicurezza del tratto costiero del lun-
gomare dal Caito a Ognina, e il risanamento dei torrenti della zona sud) sono
state inserite nella cosiddetta piattaforma “Rendis”, che prevede in ambito
nazionale una serie di interventi urgenti per la mitigazione del rischio
idrogeologico finanziati dal ministero
dell’Ambiente con fondi europei. «Ab-
lo dico a La Sicilia
Sono stato anch’io una vittima di
giovedì scorso, il giorno dell’acquazzone e della grandine alta 30 centimetri. Certo, vittima parziale, dopo
le 13, quando la grandine era finita
ma la pioggia continuava persistente anche se a tratti. Dovendo fare il
tragitto da Corso Italia fino a Piazza
Dante, per motivi che non sto qui a
spiegare, ho potuto verificare come
a Catania manchi tutto: tombini?
Spesso otturati e pieni di foglie, qualcuno avrebbe dovuto pensarci; circolazione auto? File lunghissime fin
dal viale Libertà, qualcuno avrebbe
dovuto pensarci, magari mandando
biamo avuto conferma che tutti i progetti necessari per la tutela del nostro
territorio, e che avevamo trasmesso all’assessorato regionale al Territorio e
«La città in tilt e i vigili finiti chissà dove»
qualche vigile; semafori regolarmente saltati dagli indisciplinati di
turno con conseguente ingorgo: chi
ci doveva pensare? Corsie degli autobus regolarmente percorse in senso contrario (e dire che non si potrebbero percorrerle nemmeno nel
senso giusto): chi c’era a controllare? Nessuno.
Senza dilungarmi oltre, a Piazza
Dante ci sono arrivato, da via Plebiscito, ma non ho più potuto arrivare a
casa, in periferia: alle 15,30 stavo ancora imbottigliato nel traffico e alle
16 dovevo tornare in ufficio, quindi...
Ma intorno a me, come a migliaia di
automobilisti, non è stato possibile
vedere alcun vigile che regolasse il
traffico, che sanzionasse le scorrettezze degli automobilisti, che aprisse
magari un varco verso Piazza Duomo,
beatamente priva di auto perché è
vietato percorrerla, e così continuando fra un clacson e l’altro.
Ah dimenticavo: un’auto dei vigili
urbani l’ho vista materializzarsi in via
Vittorio Emanuele, ma mi ha colpito
più per la mano con le unghie laccate che sporgeva dal finestrino perché
voleva strada, e non per altro. Nemmeno degnarsi di dare assistenza.
TULLIO CAMILLERI
Ambiente, sono stati inseriti nel piano
nazionale degli interventi. Ora il governo ha chiesto ulteriori approfondimenti, relazioni integrative sui proget-
COLTURE, VISITA DI CALECA
«L’eccezionale grandinata di
giovedì e gli improvvisi sbalzi
climatici stanno danneggiando in
maniera inaccettabile le coltivazioni
della Sicilia orientale. Occorre
intervenire in maniera immediata
per sostenere gli enti locali e le
attività colpite dall’ondata di gelo».
Lo dice Lino Leanza di Sicilia
democratica. «Per questo aggiunge - ho chiesto la presenza
dell’assessore regionale
all’Agricoltura Nino Caleca che oggi
sarà nel Catanese per incontrare gli
operatori e comprendere come la
Regione può intervenire».
ti - spiega l’assessore ai Lavori pubblici
Luigi Bosco - che dovranno essere prodotte nei tempi più rapidi. Ormai è
chiaro che dobbiamo prepararci anche
alle eventuali grandinate che rappresentano un fenomeno diverso dal rischio idraulico, non meno pericoloso
anche perché causa l’ostruzione dei
tombini e delle caditoie».
Il principale obiettivo della piattaforma Rendis è la formazione di un quadro
unitario, a livello nazionale, delle opere e delle risorse impegnate per la difesa del territorio dal rischio idrogeologico, condiviso tra tutte le Amministrazioni che operano nella pianificazione
e attuazione degli interventi. Il fatto
che Catania vi sia rientrata è un fatto
positivo perché certifica il lavoro svolto e le emergenze del territorio in cui le
amministrazioni locali devono essere
sostenute. A patto di non arrivare dopo
la tragedia annunciata, nemmeno la
prima, che ogni nubifragio rischia di
causare in piena città.
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
CATANIA .15
I nodi politici
e la polemica aperta
Bagarre alla riunione provinciale. Soddisfatto
Bianco: «Risultato schiacciante. Ringrazio
il partito per l’appoggio». La relazione però
non è stata votata dai delegati vicini a Berretta
Il Pd: «Netto sostegno a Bianco»
Berretta abbandona la riunione
«Si è tenuta la segreteria per lanciare una fatwa contro di me»
GIUSEPPE BONACCORSI
E’ stata un’autentica baraonda alla presenza del segretario regionale Fausto Raciti, impassibile sulla poltrona. Era comunque prevedibile che dopo sette mesi dall’ultima convocazione sarebbe stato questo il clima della riunione della segreteria
provinciale del Pd. Ed è stata una riunione
che ha fatto riemergere nel partito etneo il
dualismo tra Bianco e il deputato Berretta,
vero nodo dello scontro in atto.
Anche il risultato del voto sulla relazione del segretario Enzo Napoli dà l’esatta
dinamica di questa spaccatura. A votarla
sono stati 65 delegati sui 100 aventi diritto (ma in sala ce n’erano un’ottantina circa) e un astenuto. Ma la vera questione è
che al voto non ha partecipato tutta la
componente che fa capo a Berretta e questo è il punto vero, al di là della dialettica
e del pluralismo che sono il sale della democrazia.
Alla vigilia i temi da trattare per la segreteria erano tanti. Ci sono da qui a pochi
mesi le elezioni in numerosi centri della
provincia, ma la questione più dibattuta è
stata quella dei rapporti tra il Pd (e soprattutto una parte di questo) e l’amministrazione Bianco. E su questo punto sono
riemerse le vere divergenze che danno
l’immagine di un partito ancora separato
in due tronconi, dove non si intendono
trovare punti d’intesa. A nulla sono anche
valsi gli inviti alla moderazione come quello lanciato dal deputato Giovanni Burtone,
che ha esortato «cerchiamo di volere bene
a questa ditta».
La bufera era già nell’aria da qualche
giorno. Alcune componenti del partito
avevano già chiaro il concetto che il segretario Napoli avrebbe posto sul tavolo del-
In alti i relatori: da sx il segretario
Napoli, il segretario reg. Raciti e l’ex
sindaco Mirone. In basso la platea con
in primo piano il sindaco Bianco
(Foto Scardino)
Il segretario Napoli: «Il dibattito
sulle amministrazioni Pd deve
avvenire nelle sedi opportune non
farsi strumentalmente sui media»
Ma i dissidenti: un bavaglio
la riunione, cioè quello di proporre la compattezza del partito a sostegno delle amministrazioni in carica, soprattutto quella
di Bianco. Ora questo giudizio è apparso a
taluni come una sorta di bavaglio per la
dialettica del partito e soprattutto per l’azione da pungolo verso l’amministrazione
che non può essere accettata da componenti della stessa maggioranza che sostengono Bianco. Il riferimento chiaro va
anche al consigliere Pd Niccolò Notarbartolo che più volte ha avuto con la Giunta
Bianco diverse polemiche sull’azione amministrativa. Il segretario Enzo Napoli, facendo riferimento a Catania, d’altronde
ha espresso chiamanente la sua idea:
«Continuano a riprodursi all’interno del
partito e delle rappresentanze consiliari
spinte centrifughe disgreganti che più che
aiutare l’azione in positivo delle amministrazioni assumono il profilo proprio dell’opposizione, alimentando disagi e offuscando ruolo e immagine del Pd. Ancora
più preoccupante per l’importanza che
riveste è la situazione a Catania. Occorre
sottolineare gli sforzi profusi dal sindaco
Bianco per rimettere in equilibrio i conti...
E Ciò, nonostante il dibattito, alimentato
strumentalmente sui mezzi di informazione, che registra quasi quotidianamen-
te una polemica inaccettabile sulla capacità di governo dell’amministrazione e di
conseguenza dello stesso Pd. Rispetto a tale situazione - ha puntualizzato Napoli - la
direzione provinciale esprime un giudizio
di netto sostegno al sindaco Bianco e alla
sua Giunta... e in relazione anche alle altre
realtà governate dal Pd esprime l’indicazione che il dibattito attorno all’operato di
ciascuna amministrazione avvenga nelle
sedi opportune».
Le parole di Napoli sono apparse ad alcuni delegati come un bavaglio anche per
l’operato che si svolge in Consiglio comunale. La replica del deputato Berretta è
stata altrettanto chiara: «Il documento è
molto grave. In questa sede ci saremmo
aspettati un dibattito sulle difficoltà del
partito a livello locale e sulla gestione provinciale. Ci saremmo attesi questo e non
un documento preconfezionato nel quale
si fa la “fatwa” nei confronti miei, di Notarbartolo e dim altri... E’stato detto che siamo noi che screditiamo una amministrazione che invece gode di un ampio consenso nella città... Vi invito a registrare
che l’unico momento nel quale i capigruppo della maggioranza Bianco sono
apparsi compatti è stato per andare contro
di me. E si tratta di capigruppo tutti puntualmente provenienti da formazioni di
centrodestra: Coppolino, Bottino, Nuccio
Lombardo, Nicotra, Alessandro Porto.., tutti del centrodestra che pensano, invece,
che io abbia il rimpianto del centrodestra.... Ora si tenta di derubricare questa
questione a un conflitto personale con
Bianco, ma io non ce l’ho col sindaco. Noi
non facciamo azioni strumentali, vorremmo ragionare su come rilanciare l’azione
del governo di questa città e ci saremmo
aspettati che il partito proponesse un luogo nel quale ragionare di Catania. Comunque questi tentativi di intimidazione non
funzionano. Sia chiaro che noi continueremo a fare una azione politica puntuale
nel merito delle azioni, per affrontare davvero i problemi di Catania».
In sala ad ascoltare gli interventi
(e anche gli insulti)
numerosi esponenti del partito: i
deputati naz. Burtone, Albanella,
quelli regionali
Barbagallo, Raya,
Vullo. E poi ancora
gli assessori catanesi D’Agata, Villari, numerosi sindaci ed esponenti anche della Cgil. Presente per la prima
parte dei lavori il
sindaco Bianco che
poi, appresa l’approvazione del documento, ha dichiarato:
«Sono molto soddisfatto del risultato finale, schiacciante. Ringrazio il mio partito
per il pieno sostegno all’azione dell’amministrazione». Anche Francesco Marano
membro dell’assemblea reg. Pd e molto
vicino a Bianco ha dichiarato: «Il voto ci
consegna una fotografia abbastanza chiara, anche grazie alla significativa presenza
del segretario Raciti. Il Pd di Catania sostiene pianamente Bianco».
Alla fine ha preso la parola il segretario
Raciti che ha parlato principalmente dei temi forti dell’azione regionale: gestione rifiuti, logistica e programmazione europea.
RAIA (PD)
«Bene la rete
ospedaliera
serve Neurologia»
«Finalmente la nuova rete ospedaliera
ha visto la luce con l’uscita in Gazzetta
Ufficiale, ciò comporterà,
nell’immediato, lo sblocco delle piante
organiche con i relativi concorsi. Ma
oggi più che mai c’è l’urgenza che
nella provincia di Catania si completino
le nomine dei manager, affinché si
programmi un lavoro chedia una
visione d’insieme al nuovo assetto che
si intende dare all’offerta sanitaria nel
suo complesso. Un vero e proprio
“sistema”: in questo senso,
risulterebbe prezioso un osservatorio
sulla Sanità di cui auspico al più presto
l’istituzione, per la sua funzione pratica
e per il suo valore emblematico”. Lo
dichiara la parlamentare regionale del
partito democratico, Concetta Raia.
«In particolare – sottolinea – all’Asp di
Catania degli 818 posti letto, sono
previste 51 unità operative (Uoc) a
fronte delle 46 precedenti, ma alla
sanità catenese continua a mancare la
neuro-riabilitazione, cosi come manca
nel centro storico della citta il
dipartimento emergenza-urgenza di
primo livello, mentre la rete della
terapie intensive va integrata con la
rete del dolore».
«Il distretto di Caltagirone presenta
complessivamente un rafforzamento
dei servizi – spiega – ma bisogna
lavorare per ripristinare il servizio di
odontoiatria affinché l’integrazione tra
ospedale e territorio sia più efficace e il
servizio di interruzione di gravidanza
sospeso da un anno, nel rispetto della
legge 194, mentre va istituita la
riabilitazione cardiologica, servizio
molto importante per chi subisce un
trapianto. L’ospedale di Caltagirone
deve diventare di primo livello».
A proposito di sanità catanese il
deputato regionale Marco Forzese ha
detto la sua sulla vicenda dei due
manager di Policlinico e Cannizzaro: «Si
faccia chiarezza - ha detto - alla luce
della circolare Madia e
dell’applicazione di tale norma e si
decide in maniera univoca. Con i
manager Cantaro e Pellicanò
convivono due commissari straordinari
nominati dallo stesso governo. Oltre
all’aggravio di costi per le loro
retribuzioni, non mi spiego come
possa giustificarsi una realtà del
genere».
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
16. CATANIA
FEMMINISTE E LETTERATE PROTESTANO CONTRO LA SCELTA DI RELEGARLA LONTANO DAI SUOI LUOGHI
«Goliarda Sapienza merita una strada in centro storico»
PINELLA LEOCATA
Scoppia la guerra della toponomastica. La commissione competente ha intitolato otto nuove
strade dedicandone solo una ad una donna, ed è
bagarre. Per il mancato rispetto della rappresentatività di genere alla quale, nelle città più evolute, viene prestata grande attenzione. E di certo
non mancano scrittrici, letterate, scienziate e artiste in Italia e in Sicilia, a partire da Rosa Balistreri e da Maria Messina. Ma a far saltare i nervi alle femministe e alle letterate catanesi, e non solo, è stata la scelta di intitolare a Goliarda Sapienza una strada di San Nullo, zona lontana dal cuore antico della Catania che la grande scrittrice catanese ha raccontato nei sui magnifici libri.
A protestare è la Società delle Letterate che, nel
settembre del 2012, ha organizzato a Catania una
tre giorni di incontri culturali dedicati a Goliarda
Sapienza e ai suoi luoghi. Appuntamento al quale hanno partecipato studiose e appassionate
provenienti da tutta Italia e dalla Francia, catturate, tutte, dalla Catania vista con gli occhi di Goliarda: la Civita, San Berillo, il cinema Mirone, il teatro Massimo Bellini, la Plaia... «Da dieci anni noi
della Società delle Letterate - dice Pina Mandolfo,
che di quell’incontro è stata l’anima e l’organizzatrice - siamo impegnate nel fare conoscere Goliarda Sapienza, una delle più illustri scrittrici
della letteratura europea del Novecento. I suoi sono libri di culto, amati sia dagli studiosi sia dalle
persone comuni. E Catania, la Catania di Goliarda,
quella del centro storico, è conosciuta in tutto il
mondo proprio attraverso le sue pagine. Per questo è inconcepibile che le sia intitolata una strada
in una zona che nulla ha a che vedere con la sua
storia. Dedicarle una strada nei suoi luoghi, viceversa, significa onorarla e riportarla nella città che
Verso la festa
di Sant’Agata
ha nutrito la sua fantasia e che lei ha amato, come
recita la targa che la Società delle letterate ha posto sulla sua casa natale, in via Pistone. E sarebbe
tanto più doveroso alla luce del tentativo che sto
facendo di riportare a Catania, nella sua città, il
suo immenso e prezioso archivio».
Più dura Emma Baeri, storica e femminista,
che si dice «colpita dall’insensibilità culturale di
un’amministrazione che si accredita come colta».
«E’ una disattenzione, un’arroganza che nasce
dal disprezzo», commenta. E la rabbia e la delusione sono tanto più grandi in quanto, nell’ottobre scorso, le femministe di «Le Voltapagina» e «Se
non ora quando» scrissero, e protocollarono, una
lettera indirizzata al sindaco e all’assessora alle
Pari Opportunità per chiedere di intitolare a Goliarda Sapienza piazza Delle Belle, nel cuore di
San Berillo. «La nostra lettera aperta, pubblicata
anche su La Sicilia il 16 novembre scorso, è rima-
Ieri sera il sindaco ha rinnovato
il simbolico rito della consegna
del prezioso cameo a mons. Gristina,
che lo porterà al dito sino al 12 febbraio
sta senza risposta - ricorda la giornalista Ada
Mollica, tra le firmatarie della richiesta -. Per
questo il 25 novembre scorso, giornata contro la
violenza sulle donne, abbiamo messo noi, in quella piazza, una targa intitolata a Goliarda Sapienza, un gesto simbolico che è rimasto, ancora una
volta, inascolato».
Ma perché l’amministrazione ha fatto una scelta tanto inappropriata?
Il prof. Antonio Di Grado, italianista e membro
della commissione toponomastica, si stupisce di
tanta polemica, anche perché non era a conoscenza della richiesta e delle iniziative delle femministe catanesi. «Perché non hanno protestato
prima, quando a Goliarda Sapienza non era intitolata alcuna strada? In commissione toponomastica ho fatto io questa proposta: nella documentazione a nostra disposizione non risulta alcuna richiesta in questo senso. A scegliere il luo-
L’INTITOLAZIONE SIMBOLICA DEL 25 - 11- 2014
go non siamo noi: la commissione propone e i
funzionari poi indicano quali sono le strade nuove da intitolare e tra quelle abbiamo scelto. Avrei
preferito anche io una strada in centro». Per questo s’impegna a porre il problema nella prossima
riunione della commissione toponomastica sperando che la sollecitazione sia accolta. «Intanto attendo una richiesta ufficiale».
La gemma incisa a rilievo, di color
avorio, reca impressa l’immagine
del busto reliquiario della Patrona
ed è custodito a Palazzo degli Elefanti
L’arcivescovo indossa l’“anello agatino”
GLI APPUNTAMENTI DI OGGI
DONNE OPERATE AL SENO
Stasera alle 20,30, nella basilica Cattedrale, a cura dell’Andos onlus
(Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) comitato di Catania,
presieduto dalla dott. ssa Francesca Catalano, concerto in onore di
Sant’Agata e delle donne operate al seno “Le sorgenti della vita” della New
Orchestra “Riviera dei Ciclopi” diretta dal maestro William D’Arrigo.
RELIQUIA MAMMELLA
Oggi, dalle 16 alle 20, la reliquia della Mammella di Sant’Agata sarà esposta
alla venerazione dei fedeli e dei devoti nella chiesa confraternale Santa
Caterina al Rinazzo, via Umberto angolo via Santa Filomena.
TAVOLA ROTONDA DELL’UCSI
“Comunicare il sacro - La festa di Sant’Agata a Catania”, è il tema della
tavola rotonda organizzata dall’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) che
avrà luogo oggi alle 18 nella chiesa della Badia di Sant’Agata. Dopo il saluto
dell’arcivescovo, mons. Salvatore Gristina, del sindaco Enzo Bianco e del
presidente regionale dell’Ucsi, Giuseppe Vecchio, interverranno nel
dibattito, moderato da Giuseppe Adernò, presidente provinciale Ucsi, don
Paolo Buttiglieri, consulente regionale Ucsi; il presidente del Comitato
organizzativo Festa di Sant’Agata, Luigi Maina; mons. Gaetano Zito, vicario
per la Pastorale della Cultura; i giornalisti Salvo La Rosa e Rossella Jannello; il
dott. Giuseppe Carbonaro, fondatore e presidente “Amici del Rosario”. Il
giovane Giovanni Finocchiaro, studente di Ingegneria, presenterà la sua
testimonianza di devoto di Sant’Agata.
S. AGATA AL CARCERE
Oggi alle 18 pellegrinaggio al santuario diocesano S. Agata al Carcere della
comunità parrocchiale basilica Collegiata Santa Maria dell’Elemosina e S.
Messa presieduta dal parroco della basilica Cattedrale e amministratore
parrocchiale della Collegiata, mons. Barbaro Scionti.
CANDELORA PANETTIERI
Oggi alle 9 uscita ufficiale del cereo votivo agatino dei panettieri dalla chiesa
di S. Caterina in via Umberto; festeggiamenti in piazza Vittorio Emanuele III;
trasferimento in via De Felice e in via Caronda; alle 18 S. Messa in onore di S.
Agata a S. Caterina al Rinazzo; in serata festeggiamenti in via Etnea, di fronte
all’ingresso del Giardino Bellini.
CANDELORA ORTOFRUTTICOLI
Oggi alle 17 la candelora dei fruttivendoli si recherà in via S. Maria della
Concordia; in serata il cereo raggiungerà i mercati agroalimentari
all’ingrosso Maas.
CEREO VILLAGGIO SANT’AGATA
Oggi alle 9 il cereo votivo del Villaggio Sant’Agata sosterà davanti
all’istituto comprensivo scolastico “Pestalozzi”; alle 15,30 la candelora,
partendo dal capolinea Amt, farà il giro della zona A, da via Giovanni da
Verazzano.
Ieri sera, nella suggestiva cornice del
santuario diocesano Sant’Agata al
Carcere, affollato di devoti, alla presenza della sacra reliquia del Velo di
Sant’Agata, si è rinnovato il simbolico
e commovente rito - originale esclusiva catanese, dal carattere sacro e
profano, ecclesiale e civile, religioso e
civico nello stesso tempo - della solenne consegna ufficiale dell’“anello
agatino” all’arcivescovo, mons. Salvatore Gristina, a conclusione della
concelebrazione eucaristica da lui
stesso presieduta, a coronamento
delle domeniche agatine di gennaio e
all’inizio dei festeggiamenti in onore
della Santa Patrona, nello stesso sacro
luogo in cui la protomartire patì la restrizione, conclusasi con il processo,
le torture e la condanna a morte nel
carcere del pretorio del proconsole
di Sicilia, Quinziano.
Il metropolita ha concelebrato il solenne pontificale con i sacerdoti del I
vicariato foraneo della città - tra cui il
rettore, padre Carmelo Asero, il vicario
foraneo, mons. Carmelo Smedila, il
delegato arcivescovile per la Cattedrale, mons. Barbaro Scionti, il rettore
della chiesa Sant’Agata alla Fornace,
mons. Leone Calambrogio, il segretario arcivescovile, padre Massimiliano
Parisi - con la partecipazione del Sovrano Militare Ordine di Malta, dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro
di Gerusalemme e dell’Ordine Pontificio di San Gregorio Magno, del prefetto Maria Guia Federico, del commissario straordinario del Libero Consorzio comunale di Catania, Giuseppe
Romano, del sindaco Enzo Bianco con
gli assessori della Giunta Municipale,
del presidente del Consiglio comunale, Francesca Raciti, con i consiglieri, le
massime autorità militari, il maestro
del fercolo, Claudio Consoli, i presi-
VIA DEL VELO
Si fingono clienti per eludere videosorveglianza
carabinieri arrestano tre spacciatori di cocaina
I carabinieri della squadra “Lupi” del
Reparto operativo del comando
provinciale li tenevano d’occhio da
qualche giorno, ovvero da quando
avevano appreso che in
quell’abitazione al civico 6 di via del
Velo era stata attivata una piccola
centrale dello spaccio. I militari
sapevano pure che i “gestori
dell’attività” erano molto attenti alla
clientela e che avevano predisposto un
sistema di videosorveglianza
abbastanza valido, cosicché hanno
deciso di “aggirare l’ostacolo” grazie
all’opera di un collega poco conosciuto
nel settore, che ha rappresentato il
grimaldello per spalancare la porta di
quella casa e fare arrestare i tre pusher:
il quarantatreenne Salvatore Barone, il
venticinquenne Salvatore Fraschilla e il
trentatreenne Luca Sorrenti. Tutti
dovranno rispondere di spaccio di
sostanze stupefacenti in concorso e
detenzione illegale di munizionamento.
Il militare si è presentato al citofono di
SALVATORE BARONE
SALVATORE FRASCHILLA
quell’abitazione da solo e, una volta
inquadrato dalla telecamera, è stato
autorizzato ad accedere nel cortile,
dove avrebbe dovuto realizzarsi la
compravendita: «Cosa hai di buono? »,
chiede il “lupo”; «Cocaina», risponde
l’altro.
E’ un lampo. In un attimo, ricevuto il
segnale dal collega, i militari sono già
dentro la casa, dove all’opera vengono
sorpresi altri due soggetti intenti a
confezionare la droga.
LUCA SORRENTI
Perquisito l’appartamento, i militari
dell’Arma hanno rinvenuto e
sequestrato 20 grammi di cocaina, già
in parte suddivisa in dosi, un bilancino
di precisione, materiale adatto al
confezionamento della droga, 165 euro
in contanti (considerati provento
dell’attività illecita), nonché 4 proiettili
calibro 38 special marca Fiocchi.
Gli arrestati sono stati condotti e
rinchiusi nella casa circondariale di
piazza Lanza.
in breve
POLIZIA
Si insedia oggi il nuovo questore
Passaggio di testimone, questa
mattina, al vertice della questura di
Catania. Il dirigente superiore
Marcello Cardona, dopo aver diretto la
questura di Livorno dal giugno 2012,
assumerà ufficialmente l’incarico di
questore. Cardona, che già in
mattinata incontrerà i giornalisti,
sostituirà Salvatore Longo, destinato
alla guida della questura di Torino.
SEL
Conferenza ed esposto sul Pua
Oggi alle 11, in piazza Verga, lato
tribunale, Sinistra Ecologia Libertà
terrà una conferenza stampa sul
tema: “Pua: perché il consiglio
comunale ha rigettato il parere del
Cru? ” Nel corso della conferenza
stampa sarà reso pubblico l’esposto
presentato dal Sinistra Ecologia
Libertà per chiedere l’avvio di una
indagine giudiziaria sugli effetti della
delibera del Consiglio comunale n.
132 del 10 dicembre 2014.
2ª CIRCOSCRIZIONE
Seduta itinerante a Barriera
denti e i commissari delle Associazioni Agatine Rosario Rizza, Mariella Aurite Baturi, Claudio Baturi, Francesco
Fabiano, Fabio Stefano Sanfilippo, del
gruppo diocesano di preghiera “Amici del Rosario”, Giuseppe Carbonaro,
della confederazione diocesana delle
confraternite, Giuseppina Fazzio.
Come vuole la tradizione, reintrodotta tempo fa dal presidente del comitato organizzativo della festa di
Sant’Agata e cerimoniere onorario del
Comune, comm. Luigi Maina, con riferimento all’antico rito risalente a don
Alvaro Paternò, che disciplinò il cerimoniale cinquecentesco della festa, è
stato il sindaco a consegnare al metropolita il prezioso “anello della festa”,
che indosserà fino a giovedì 12 febbraio, giorno dell’ottava, come segno
del simbolico “sposalizio con la Città
di Catania, attraverso la persona del
primo cittadino”. L’anello è ricavato da
un cameo, gemma incisa a rilievo di
color avorio, appartenuto alla mamma del comm. Maina: reca impressa
l’immagine del busto reliquiario di S.
Agata ed è conservato nella “vetrina
dei tesori” della Galleria dei sindaci di
Palazzo degli Elefanti.
Il Coro Lirico Siciliano, diretto dal
maestro Francesco Costa, ha eseguito
la “Missa et proprium in festo Sanctae
Agathae”, musiche di Bartolucci, Banchieri e Licciardello. Al termine della
liturgia, il Coro ha eseguito in concerto la “Messa dell’Incoronazione” in do
maggiore KV 317 di W. A. Mozart, uno
dei più celebri capolavori di musica
sacra liturgica e inni agatini della tradizione religiosa musicale catanese
dal Settecento al Novecento; soprano
Gonca Dogan, contralto Antonella
Leotta, tenore Dave Monaco, bass-baritone Riccardo Bosco.
ANTONINO BLANDINI
Oggi alle 9,30, presenti il presidente
Vincenzo Li Causi e i Consiglieri della
2ª Circoscrizione, si svolgerà una
seduta itinerante in piazza S. Maria
del Carmelo di Barriera per
evidenziare le problematiche
esistenti. Saranno presenti l’assessore
alle Manutenzioni, Luigi Bosco, e
l’assessore all’Ecologia, Rosario
D’Agata.
LIBRINO
Violò affidamento in prova: preso
I carabinieri della stazione di Librino
hanno arrestato il 23enne Luca
D’Ambra in esecuzione di un ordine di
carcerazione emesso dal Tribunale di
Catania. Il giovane, nel dicembre
scorso, ha violato gli obblighi
derivanti dall’ affidamento in prova ai
servizi sociali cui era sottoposto.
L’arrestato è stato rinchiuso nel
carcere di Bicocca.
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
CATANIA .17
Pubblica
Amministrazione
Entro il 31 marzo di ogni anno
si dovranno comunicare nomi,
dettagli, numero di permessi
e contingente di giorni e ore
Un modello di civiltà a favore
di situazioni di disagio
e svantaggio familiare ma
bisogna evitare eventuali abusi
Legge 104, giro di vite sui controlli
il ministero detta le regole alle scuole
Non si è ancora spenta l’eco che ha riguardato una scuola della provincia di Agrigento
con oltre il 40 % di personale docente ed Ata
che fruisce della Legge 104 (quella che consente ad un parente disabile o anziano di assentarsi dal lavoro ndr) che il ministero dell’Istruzione cerca di correre ai ripari, attraverso la puntuale osservanza dell’art. 24
della legge n. 183/2010 che ha introdotto
l’obbligo della comunicazione al Dipartimento della Funzione Pubblica, entro il 31
marzo di ogni anno, dei dati relativi ai permessi fruiti, in base alla legge 5 febbraio
1992, n. 104 (l’assistenza alle persone disabili), dai dipendenti pubblici, ivi compreso il
personale scolastico. Il ministero ha infatti
inviato la nota 943 del 13 gennaio 2015 ai
direttori degli Uffici scolastici regionali, al fine di rilevare i seguenti dati: i nominativi
dei dipendenti cui sono accordati i permessi di cui all’articolo 33, commi 2 e 3, della
legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive
modificazioni, ivi compresi i nominativi dei
lavoratori padri e delle lavoratrici madri,
specificando se i permessi sono fruiti dal lavoratore con handicap in situazione di gravità, dal lavoratore o dalla lavoratrice per assistenza al proprio figlio, per assistenza al
coniuge o per assistenza a parenti o affini; in
relazione ai permessi fruiti dai dipendenti
per assistenza a persona con handicap in situazione di gravità, il nominativo di quest’ultima, l’eventuale rapporto di dipendenza da un’amministrazione pubblica e la denominazione della stessa, il comune di residenza dell’assistito; il rapporto di coniugio,
il rapporto di maternità o paternità o il grado di parentela o affinità intercorrente tra
ciascun dipendente che ha fruito dei permessi e la persona assistita; per i permessi
fruiti dal lavoratore padre o dalla lavoratrice madre, la specificazione dell’età maggiore o minore di tre anni del figlio; il contingente complessivo di giorni e ore di permesso fruiti da ciascun lavoratore nel corso
dell’anno precedente per ciascun mese, specificando, in particolare, le ore o frazioni di
ore fruite per ciascuna giornata nel corso del
mese di riferimento.
La nota, inoltre, detta precise disposizioni per i dirigenti scolastici, di volersi adoperare per agevolare il tempestivo ed esatto
adempimento da parte delle istituzioni scolastiche, che dovranno come di consueto
comunicare anche quest’anno i dati di cui
sopra, per il tramite della piattaforma per la
Pubblica amministrazione, ministero per la
Pubblica Amministrazione).
Per quanto riguarda Catania e la Sicilia si
è assistito negli ultimi anni ad una vera e
«Il campus soluzione per il caro-affitti agli studenti»
Una soluzione efficace e duratura per gli alloggi agli
studenti universitari fuori sede? Può arrivare dalla
realizzazione del progetto del Campus che dovrebbe
sorgere su un terreno di proprietà dell’Iacp. Il Sicet e la Cisl
Giovani chiedono un incontro all’istituto assieme alle altre
forze sociali, per far sì che finalmente si possa trovare una
soluzione per il fabbisogno degli studenti universitari.
La richiesta è stata fatta in occasione della riunione che i
responsabili della Cisl Giovani etnea, Adina Celona e
Rosario Grasso, hanno avuto con Carlo D’Alessandro,
segretario generale del Sicet di Catania. All’ordine del
giorno, la questione degli affitti per gli studenti
universitari fuori sede.
«Siamo un’organizzazione sindacale dell’inquilinato –
ricorda D’Alessandro – e tutti i giorni siamo impegnati a
dare consulenza e supporto anche a tutti gli studenti
universitari fuori sede che si rivolgono a noi, per gli affitti e i
propria impennata dei fruitori della 104, come d’altra parte nel meridione in genere.
Tra l’altro questo fenomeno fa aumentare a
dismisura il numero delle assenze nel corso dell’anno scolastico, per non dire che la
104 spesso si trasforma in vero e proprio
“lasciapassare” ai fini della mobilità, basti
pensare che in materia di trasferimenti di
contratti di locazione. Purtroppo, quello che emerge è che
non ci sono abbattimenti del costo dei fitti nella misura
sperata. L’abbattimento fino al 30 per cento si verifica solo
in alcuni casi davvero sporadici».
Ecco perché la soluzione che potrebbe sollevare tantissimi
studenti può arrivare dalla realizzazione del progetto del
Campus universitario, più volte sollevato dal Sicet. «Il
campus dovrebbe sorgere su un terreno di proprietà
dell’Iacp – sottolinea D’Alessandro – e darebbe la possibilità
di soddisfare gran parte del fabbisogno di posti letto, per
tutti quegli studenti fuori sede che non possono
permettersi di andare in affitto di libero mercato. Infatti,
ogni anno purtroppo, l’Ersu mette a disposizione sempre
meno posti letto riservati agli studenti fuori sede».
«Per questi motivi – conclude D’Alessandro – è necessario
un incontro tra il Sicet, l’Iacp, la Ust Cisl, la Cisl Giovani e
altre forze sociali per trovare una soluzione».
insegnanti capita che 2 su tre lo ottengano
grazie al possesso di questa certificazione.
L’applicazione di questa normativa costa
centinaia di milioni di euro a carico del bilancio dell’istruzione statale e forse è il caso di prevedere modalità di controllo adeguato e condizioni un po’ più stringenti, al
fine di evitare abusi, è infatti indiscutibile
che la Legge 104 rappresenta un modello di
civiltà a favore di situazioni di disagio e
svantaggio familiare e sociale, è pertanto
opportuno trovare il modo di evitare che
eventuali abusi ne compromettano l’utilizzazione per coloro che ne hanno veramente bisogno e diritto.
MARIO CASTRO
SCONGELATI I TRATTAMENTI DI FAMIGLIA INPS
«Rimborso in arrivo per 3.500 pensionati»
Sono circa 4300 i pensionati in provincia di
Catania che, a gennaio, si sono visti sospendere dall’Inps i trattamenti di famiglia. Sospensione dovuta alla mancata memorizzazione
dei dati relativi al reddito successivi al
2011. La Fnp Cisl e il patronato Inas
Cisl sono intervenuti presso direzione provinciale dell’ente per
sollecitare una soluzione. Che arriverà per almeno 3500 di loro.
«La direzione ha confermato di
aver istituito un ufficio “ad hoc”
per accelerare l’esame delle pratiche – affermano Marco Lombardo
(nella foto), segretario generale dei Pensionati della Cisl etnea, e Vincenzo Salanitri, responsabile dell’Inas Cisl di Catania - Per almeno 3500 pensionati ci sarà un esito positivo
della vicenda, riprenderà il trattamento di
famiglia e saranno rimborsati. Vigileremo
con le nostre strutture per monitorare il buon
andamento delle procedure».
«A tal proposito – aggiungono - per la maggior tutela degli assistiti, è fondamentale
rivolgersi all’Inas per presentare immediatamente domanda di ricostituzione della pensione in favore
dei soggetti ai quali, dal mese di
gennaio, è stato sospeso il pagamento del trattamento di famiglia». Nessuna informazione dall’Inps né ai Patronati né agli interessati allarmati dalla mancata corresponsione del trattamento. «Nei giorni
scorsi – spiegano Lombardo e Salanitri – tanto dai pensionati quanto da più strutture sul
territorio, ci era segnalato quanto stava accadendo. La stessa notizia era stata pubblicata
dal Sole 24 Ore, con dettagli precisi sulla opportunità di rivolgersi ai patronati per presentare le domande di ricostituzione».
«Dopo diverse vicissitudini – rivela Salanitri – solo oggi siamo venuti a conoscenza che
l’Area Procedure dell’Inps, il 31 dicembre
scorso, ha inviato ai direttori regionali e territoriali dell’Istituto una comunicazione che
da gennaio 2015 sarebbero stati sospesi i
trattamenti di famiglia sulle pensioni, riguardo alle quali non risultavano i redditi successivi al 2011».
«Il problema – sottolinea Lombardo – pare
sia stato causato da un forte ritardo nell’acquisire i dati dei redditi da parte dell’Inps,
presumibilmente regolarmente comunicati
dai soggetti interessati. Abbiamo avuto notizia che comunque l’istituto sta già provvedendo, ad aggiornare gli archivi».
«Macigno burocratico
sui dirigenti scolastici»
Scade il 31 gennaio il termine per la trasmissione
all’Anac (Autorità Nazionale Anti Corruzione) di tutti i
dati riferiti agli appalti conferiti dalle Pubbliche
Amministrazioni nell’anno 2014. Disposizione di
legge che vige anche per le istituzioni scolastiche,
come ricorda la nota del 22 gennaio della Direzione
Generale del personale del Ministero dell’Istruzione
alle direzioni regionali: «In mancanza di un’espressa
deroga per le istituzioni scolastiche, le stesse devono
considerarsi destinatarie dei citati obblighi di
pubblicità e comunicazione». Esattamente un anno fa
lo stesso Ministero aveva rilevato invece la necessità di
adattare la normativa alla specificità della scuola, e
conseguentemente, «nelle more della definitiva
adozione del suddetto atto aggiuntivo da parte degli
organismi competenti, di astenersi dall’adottare
qualsiasi indicazione alle istituzioni scolastiche
relativamente alle tematiche della trasparenza e
dell’anticorruzione».
Appare quindi evidente che nella scuola si applicano i
codici e le norme di comportamento sul pubblico
impiego, pertanto i dipendenti si attengono a
«conformare la propria condotta ai principi di buon
andamento e imparzialità dell’azione amministrativa;
svolgendo i propri compiti perseguendo l’interesse
pubblico senza abusare della posizione o dei poteri di
cui è titolare; rispettando altresì i principi di integrità,
correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività,
trasparenza, equità e ragionevolezza e agendo in
posizione di indipendenza e imparzialità, astenendosi
in caso di conflitto di interessi; non usando a fini privati
le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio,
evitando situazioni e comportamenti che possano
ostacolare il corretto adempimento dei compiti o
nuocere agli interessi o all’immagine della pubblica
amministrazione; esercitando i propri compiti
orientando l’azione amministrativa alla massima
economicità, efficienza ed efficacia».
Fermo restando queste linee di condotta, negli
ambienti scolastici ci si chiede come le oltre 8mila
scuole italiane potranno contribuire alle finalità della
Legge, attraverso la trasmissione di tutti gli atti relativi
ai contratti di un anno, considerato tra l’altro che gli
importi riguardano prevalentemente somme irrisorie
per non dire che tutti gli atti di conferimento di
nomine o di acquisto sono soggetti al rispetto di
procedure tassative e rigorose, pubblicate all’albo e
sui siti delle scuole. Non si comprende inoltre come, a
distanza di un anno lo stesso Ministero prima
evidenzia la necessità di apposite indicazioni per le
scuole e adesso invece mette in guardia dalla mancata
ottemperanza, evidenziando le sanzioni a cui si va
incontro in caso di mancato adempimento.
«Purtroppo siamo alle solite - commenta il presidente
provinciale dell’Associazione Nazionale Dirigenti
Scolastici, Santo Molino - da un lato si registra lo sforzo
della politica per il cambiamento e per dare alle scuole
più autonomia, dall’altro lato si assiste alla
riproposizione del modello burocratico-verticistico,
che ciecamente richiede adempimenti a prescindere
dalla loro effettiva utilità e non tenendo conto dei
sovraccarichi di lavoro richiesti ai Dirigenti Scolastici e
al personale delle segreterie (sempre più
insufficiente). Non si vuole comprendere che i tempi
dedicati agli adempimenti burocratici si traducono in
tempi tolti alla missione educativa».
Per questo da più parti si sollecita una modifica della
legge o l’emanazione di disposizioni amministrative
che rendano più semplice ed efficace la realizzazione,
in ambito scolastico, di quanto stabilito dalla Legge
190. In questo senso vanno le posizioni dei sindacati, a
partire dalla Flc Cgil che in una nota chiede al Miur «di
farsi carico degli adempimenti previsti dalla norma».
M. C.
LE VISITE DEGLI STUDENTI ALLO STABILIMENTO TIPOGRAFICO ETIS 2000
DOMANI IL GIORNO DELLA MEMORIA
I. I. S. S. CARLO GEMMELLARO
INDIRIZZI TURISMO, MARKETING
ED I NFORMATICA
Quarte classi
Nelle scuole si parla di Shoah
con il pensiero al prof. Salanitro
Domani il «Giorno della Memoria», lo
prevede anche il testo dell’articolo 1
della legge 211 del 20 luglio del 2000
che così definisce le finalità del Giorno
della Memoria: «La Repubblica Italiana
riconosce il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz,
“Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione,
la prigionia, la morte, nonché coloro
che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di
sterminio e, a rischio della propria vita,
hanno salvato altre vite e protetto i
perseguitati». Tra gli internati nei campi nazisti, durante la seconda guerra
mondiale vi furono anche molti siciliani e catanesi, in buona parte militari
che al momento dell’armistizio non
vollero sottomettersi al nazismo continuando a combattere dalla parte delle
truppe germaniche.
E’ una buona occasione affinché gli
alunni delle scuole di ogni ordine e grado recuperino memoria storica delle
tragiche vicende derivanti dal secondo
conflitto mondiale, dai lager e dalla
condotta razzista perseguita da ideologie disumane e violente. Purtroppo i recenti fatti accaduti in Francia, con l’attentato ai giornalisti di Charlie Hebdo e
OBBLIGO DI COMUNICAZIONE ALL’ANAC
la conseguente uccisione di vittime innocenti, per non parlare della pulizia
razziale e religiosa da parte dell’Isis
praticata in diverse aree del Medio
Oriente, ci consegnano un dato di reale attualità sull’argomento.
Il ministero dell’Istruzione invita le
scuole e gli studenti ad affrontare in
ambito educativo e didattico il tema
della Shoah. La discriminazione razziale, religiosa, politica esplicitamente
condannata, dalla Convenzione dei Diritti dell’Uomo e convintamente esplicitata nella nostra Costituzione, trova
purtroppo ancora oggi in molte aree
del nostro pianeta una sua assurda ragion d’essere. Anche a Catania è auspicabile che da parte delle scuole si
rinnovi l’impegno civile a dare priorità alla trattazione del Giorno della
Memoria al fine di sensibilizzare la formazione etica dei giovani verso i valori della nostra Costituzione. Tra l’altro a
Catania vi è l’opportunità di ricordare
una grande testimonianza, di resistenza contro il fascismo e quegli aspetti di
violenza che lo caratterizzavano, parliamo di un uomo di scuola quale è
stato il prof. Carmelo Salanitro, docente del Liceo Cutelli che pagò con la vita
nel campo di concentramento di
Mauthausen la sua coerente opposizione al regime fascista.
M. C.
Alunni: Valeria Toscano, Chiara Rizzo, Anthony Sanfilippo,
Sebastiano Carnazza, Federica Iozzia, Manuel Orlando,
Antonino Grasso, Denise Bongiovanni, Federica
Cantella, Erika Corso, Grazia Di Franco, Anna Rosa
D’Ignoti Parenti, Mariaclara Di Stefano, Marika
Stramondo, Maria Francesca Tucci, Soraya Bajeli,
Thallia Buonerba, Viviana Cantavenera, Alessandra
Consoli, Jessica Consoli, Agata Christy D’Amico, Laura
De Fiori, Noemi Di Fede, Giulia Leotta, Chiara Lupica,
Mariarachele Maricchiolo, Noemi Murabito, Giada
Schillaci, Francesca Sirni, Giorgia Strano, Emanuela
Vitale, Agata Bonaccorsi, Cristian Caruso, Chiara Di
Costa, Sharon Marchese, Morena Scardaci, Federica
Coco, Dalila Fazzeni, Rosa Marchese, Flavia Nicolosi,
Valentina Parisi, Federica Petralia.
Insegnanti: Cettina Basso e Vincenza Pulvirenti.
I. T. I. S “S. CANNIZZARO” INFORMATICA
Classe III A
Alunni: Alexia Cantale, Igor Di Mauro, Alessandro Fonti, Vincenzo Martino,
Carmelo Micalizzi, Erica Solarino, Rosario Vinciguerra.
Insegnante: Giusy Ferlito
I. T. I. S “S. CANNIZZARO” TRIENNIO ELETTROTECNICA
Classe III B
Alunni: Federico Calogero, Davide Cristaldi, Andrea Cuccurullo, Kevin La Mela,
Santo Marletta, Francesco Ragusa, Samuele Stagno, Kevin Verderame, Marco
Zappalà.
Insegnante: Maurizio Ronzivalle
LA SICILIA
18. CATANIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
QUARTIERI (“Le città nella città”)
Al quartiere
Antico Corso
NOMI & LUOGHI
La prima battaglia: costituire un
comitato contro la realizzazione
dell’auditorium nell’ex sede da cui
sono stati sloggiati con la forza
I VIA MALETTO
Riapre il centro Experia
Il quartiere in grande festa
PINELLA LEOCATA
Riapre l’Experia. E riapre sempre in via Plebiscito, al
civico 903, quasi di fronte allo storico portone rosso, simbolo del centro popolare chiuso a manganellate all’alba del 30 ottobre 2009. Un’aggressione
contro un luogo d’incontro e di confronto aperto a
tutto il quartiere, un posto dove i ragazzi andavano
a fare doposcuola, a imparare le arti marziali, a riparare le biciclette e a fare musica. Allora, quando i militanti furono allontanati con la forza, come se fossero criminali, le prime a scendere in piazza per protestare contro questa decisione furono le mamme
del quartiere che, per esprimere solidarietà e rabbia,
continuarono a portare i figli al doposcuola che si teneva all’aperto, in strada, su tavoli approntati alla
buona che, di sera, per giorni, si trasformavano in tavolate e in occasione di festa e di protesta. Fu tutto
inutile, l’amministrazione si guardò dal cercare
un’altra sede per un gruppo di persone che si spendevano per attività gratuite utili al quartiere.
Così ieri sera, quando il nuovo Experia ha riaperto i battenti, sono accorsi in tanti, tantissimi, ed è
stata una grande festa, una festa di nuovo in strada,
ché lo spazio preso in affitto - due stanze, una piccola cucina e un magazzino - non sono abbastanza
grandi da accogliere tutti. La nuova sede è stata attrezzata con il passa parola: c’è chi ha regalato un
frigorifero, chi ha promesso un divano, i militanti
hanno riportato da casa, dove li custodivano, i vecchi manifesti... L’Experia torna a vivere con tanti progetti tra i quali la realizzazione, al suo interno, di una
piccola libreria, con libri di saggistica e di politica
presi in conto vendita da piccole case editrici. Il
In alto, il portone d’ingresso del nuovo Comitato popolare Experia, e poi le stanze all’interno, prima
della grande festa di ieri sera, con le tavolate e i cibi preparati dai volontari e dalle persone del
quartiere, felici per il ritorno di un’esperienza molto amata (foto Anastasi)
centro sarà aperto, intanto, ogni lunedì sera e presto sarà pronto il calendario degli incontri e delle
iniziative per la settimana. La domenica mattina, invece, questo spazio diventerà il luogo in cui i giovani di Terre Forti, i ragazzi di Paternò oggetto di pensanti intimidazioni, metteranno in vendita i prodotti da loro coltivati, anche attraverso la costituzione
di un Gas (gruppo di acquisto solidale). Questo spa-
zio, infatti, è preso in comune e sarà gestito insieme.
Non solo. Se i volontari dell’Experia hanno voluto riaprire il centro proprio qui, di fronte alla loro
vecchia sede, è perché - come spiega Valeria Castorina - vogliono costituire un comitato popolare
contro la realizzazione dell’auditorium nelle sede da
cui suo stati allontanati. «Spenderanno 1.600.000
euro per costruire un auditorium per l’Ersu, che non
l’ha mai chiesto, in una zona in cui, a pochi metri,
nella chiesa della Purità, ne è stato realizzato un altro, per Giurisprudenza, ultimato nel 2008 e mai utilizzato. Fare un doppione è assurdo, inutile e dannoso. Non si sprecano così i soldi pubblici. Per questo
lotteremo contro questo progetto chiedendo che
sia utilizzato per altri fini, come casa del popolo, come spazio di aggregazione per le persone del quartiere. E torneremo a chiedere che l’area libera retrostante, l’arena della
scuola Manzoni, sia utilizzata come
giardino aperto al pubblico, con piccoli impianti sportivi per ragazzi e
strutture per giochi da tavolo per gli
anziani. Chiediamo che vengano valorizzati anche i resti archeologici trovati nella zona, che siano messi in rete
con il circuito dei Benedettini e collegati alla visita del Bastione degli Infetti e che a gestire questi beni siano
cooperative di giovani. Un modo per
creare occupazione e per fare sentire e vivere questi
luoghi come beni comuni, da tutelare. Un altro auditorium sarebbe estraneo alla vita del quartiere».
Una scelta che esprime anche la determinazione
a discutere delle decisioni urbanistiche su questa
parte di città e non solo, per contestare - come dice
il Comitato popolare Experia - «una politica trasversale che da vent’anni evita di confrontarsi sul piano
regolatore preferendo fare un uso indiscriminato
delle varianti per soddisfare interessi di lobby che
scambiano favori e voti con la classe politica, leggi
Corso dei Martiri, Centro storico, Pua, San Berillo,
centro storico».
V MUNICIPALITÀ. Corso Indipendenza e viale Rapisardi: allarme per i rami caduti. D’Agata: «Obiettivo: salvaguardia»
Tra via Calatabiano e via Milo, in zona
Borgo, sorge via Maletto. Comune
della provincia di Catania, Maletto
ebbe il primo nucleo nel 1263, anno in
cui il Conte Manfredi Maletta degli
Svevi, fece edificare su uno sperone
roccioso una torre di avvistamento,
poi ampliata e fortificata e chiamata
“castello”, attorno a cui si raccolse la
prima comunità con precarie
costruzioni di legno e argilla. Dopo un
breve periodo di possesso della
famiglia Omodei di Randazzo, nel
1358 il Castello fu concesso a Ruggero
Spadafora e quindi al fratello Rinaldo
che nel 1386 acquistò anche il feudo
divenendo signore di Maletto. La
famiglia Spadafora rimase feudataria
di Maletto fino al 1812, anni in cui
venne costruito l’antico centro
urbano e i suoi monumenti, tra cui: il
Palazzo Baronale; la Chiesa di S.
Michele, i magazzini del feudo, il
loggiato. Abitato e poi spopolato
numerose volte, il borgo fiorì quando,
in seguito all’investitura nel 1619 di
Michele Spadafora Bologna del titolo
di Principe di Maletto, fu avviata
un’intensa opera di colonizzazione
del feudo dando forte impulso
all’agricoltura, concedendo terreni,
prestiti, agevolazioni ed esenzioni,
così che la popolazione di Maletto
subì un rapido incremento. Maletto fu
dichiarato comune autonomo nel
1818, negli ultimi decenni l’antico
borgo feudale è diventato una
moderna cittadina.
I VIA NICOTRA
Nel quartiere San Cristoforo, lungo via
Belfiore, è sita via Nicotra. La
denominazione è derivata dai
proprietari frontisti, il cui cognome,
molto diffuso a Catania, trae origine
dalla città calabra di Nicotera. Tra i
Nicotra più importanti ricordiamo
Rosario Nicotra, che nel XVIII secolo fu
professore di matematica e logica
all’Università di Catania e, durante la
prima guerra mondiale, il
sottotenente di fanteria Alberto
Nicotra, il capitano di fanteria Marco
Nicotra e il soldato di fanteria Rodolfo
Nicotra, tutti distintisi per gli atti
eroici che valsero loro la medaglia
d’argento al valor militare.
I VIA ERASMO MAROTTA
«Alberi, se necessario saranno rimossi»
NOTIZIE IN BREVE DALLE CIRCOSCRIZIONI
«DISCARICA ABUSIVA IN VIA TOLEDO»
Il consigliere Dario Bussolari della 1ª Municipalità, unitamente ai
consiglieri dI Forza Italia al Comune in una nota esprimono
solidarietà ai residenti di via Toledo e zone limitrofe per la
presenza di una discarica a abusiva. «Via Toledo - si legge nel
documento - è attualmente un immensa distesa di rifiuti a cielo
aperto, con eternit, amianto e materiale edile dove manca pulizia
e igiene. Il plesso dell’ex scuola materna “Livio Tempesta” è
totalmente abbandonato e vandalizzato, la zona è degradata e
privata di tutti i più elementari servizi civili. Tra via Toledo, via
Stella Polare e via Moncada c’è uno spazio aperto e
abbandonato, di proprietà privata, utilizzato come campetto da
gioco dai bambini del quartiere che si trova in pessimo stato. In
più la grandine caduta in città nei giorni scorsi è stata trasportata
dagli operai del Comune nella discarica abusiva».
Il consigliere Riccardo Pellegrino dichiara che «invece di ripulire
questi spazi si incrementa la discarica, l’inciviltà e l’indecenza,
discriminando ancora una volta questi quartieri periferici e
popolari». Quindi lancia un appello all’Amministrazione perché
ponga attenzione alle reali problematiche dei residenti.
CAMPISI ADERISCE AL MEGAFONO
Il coordinatore provinciale del Megafono, Antonio Di Giovanni, e
il capogruppo nella 2ª Circoscrizione, Adriana Patella, in una nota
esprimono soddisfazione per l’adesione al Megafono del
vicepresidente della 2ª Circoscrizione, Alessandro Campisi, e
chiariscono la propria posizione sulla vicepresidenza. «All’inizio
della consiliatura - ricordano - Articolo 4 chiese al Megafono di
collaborare attraverso l’indicazione del vicepresidente. Ai tempi
l’accordo venne disatteso e solo oggi si presenta per Articolo 4
l’occasione di ricostruire col Megafono un percorso politico
condiviso, mantenendo Campisi in qualità di vicepresidente. Sta
ora al presidente Enzo Li Causi rispettare la nostra scelta».
Abbatterli, continuare a curarli oppure spostarli? Nel territorio di “Nesima-Monte PoSan Leone-Rapisardi”, sul destino dei pini e
delle altre piante disseminate lungo il corso
Indipendenza e il viale Mario Rapisardi, il dibattito è aperto. A quasi un mese dalla più
recente caduta di un ramo, nei pressi di via
della Bainsizza, la situazione del verde nelle principali arterie della quinta municipalità divide commercianti e abitanti. Tra chi è
“pro” e chi è “contro”, tra chi
vuole magari trasformarli in
legna da ardere e chi, invece, li
considera un patrimonio da
salvaguardare.
Meglio avere due strade più
verdi o più sicure? «Non si può
tagliare indiscriminatamente
tutte le piante ma, allo stesso
tempo, non si più fare finta di
nulla - afferma il presidente
di quartiere Orazio Serrano lungo queste due strade si vive
un’emergenza continua e i fatti di questi ultimi anni ne sono
l’esempio più evidente. La II
commissione consiliare ha
svolto un grande lavoro di studio e valutazione del problema - prosegue Serrano dati e valutazioni che presto consegneremo
a Palazzo degli Elefanti».
Intanto le segnalazioni dei residenti agli
uffici municipali continuano. Negli ultimi
anni i rami che si sono staccati e sono finiti
in strada sono oltre una decina. Il Comune è
sempre intervenuto eliminando gli alberi
pericolosi e effettuato gli interventi di potatura del verde. «Il nostro obiettivo è quello di
preservare la flora cittadina - sottolinea l’assessore all’Ambiente Rosario D’Agata - ma
in caso di necessità siamo pronti a rimuovere completamente il problema per questioni di sicurezza e pubblica incolumità».
Temporali e forti folate di vento causano
sempre più di una preoccupazione in corso
Indipendenza e nel viale Mario Rapisardi. In
passato alcuni rami sono finiti in mezzo alla strada, bloccando la carreggiata per alcune ore. Altri, invece, sono caduti sulle abitazioni circostanti. Nei pressi di via XXXI Maggio a dicembre del 2012 un ramo ha colpito
una donna nei pressi della fermata dell’autobus. «Così non può andare - spiega il componente della commissione alla Viabilità
Giuseppe Catalano - ad ogni ondata di maltempo il problema peggiora. Va bene la salvaguardia delle piante ma qui c’è in gioco
l’incolumità di migliaia di persone».
Nel viale Rapisardi gli alberi sono soprattutto robinie e di fichi piantati oltre 30 anni fa. Più vecchi,
invece, i pini del corso Indipendenza che hanno oltre
mezzo secolo di vita. Alcuni
sporgono pericolosamente
verso la strada, altri sono troppo vicini alle case. Qualcuno è
stato trasformato persino in
una bacheca per attaccarci
cartelli pubblicitari. E ancora,
molti tronchi, mica tanto piccoli, in mezzo al marciapiede
rappresentano un problema
per i pedoni. «Il quartiere ci
chiede certezze - prosegue Catalano - gli occasionali lavori di
potatura fin qui effettuati non
possono bastare. Si tratta di
una questione dettata dall’emergenza. Occorrono interventi definitivi
soprattutto per quelle piante - e sono molte - che non sono più stabili e rischiano di
cadere da un momento all’altro. Da dove cominciare? Dalla parte sud di corso Indipendenza che, per i festeggiamenti agatini, sarà
invasa da migliaia di persone».
DAMIANO SCALA
ANTENNA A SAN GIOVANNI GALERMO
Scoppiano le proteste dei residenti di San Giovanni Galermo per
un’antenna che sta per essere installata a poche decine di metri
dalle proprie case, nei pressi di piazza Chiesa Madre. «I residenti
chiedono l’eliminazione dell’impianto perché si tratta
dell’ennesimo traliccio in questa parte della città - afferma il
consigliere comunale Sebastiano Anastasi - I controlli, da parte
degli enti competenti, sulle onde elettromagnetiche ci sono ma
ciò non toglie che la gente è infuriata. Ecco perché a breve
presenterò una richiesta a Palazzo degli Elefanti per ottenere la
documentazione necessaria e verificare le conseguenze che
questo tipo di impianti possano avere sui residenti delle case
circostanti. Non solo, chiederò una mappatura sulla presenza di
questo tipo di strutture in tutta la città e l’intervento dell’Arpa, e
di tutti gli altri organi competenti». «Ci attiveremo subito sottolinea il consigliere comunale Giuseppe Catalano - per
verificare che il traliccio rispetti i parametri previsti dalla legge
oltre ad essere in regola con permessi e certificazioni».
“LIBRINO CHE VORREI”
Duecento alunni di quattro istituti disegnano murales
“Librino che vorrei” è il tema dei
murales che verranno realizzati a partire
da oggi al Polo Educativo Librino. Il
progetto “ColoriAMO Villa Fazio...
Insieme”, indirizzato agli istituti
comprensivi della VI Circoscrizione,
mira a stimolare la fantasia e la
creatività dei giovani alunni, che
realizzeranno dei murales sulle mura
perimetrali interne del centro di
aggregazione giovanile, sito in viale
Sisinna 1.
L’evento coinvolge duecento ragazzi di
quattro diversi Istituti scolastici, che
potranno lasciare il proprio segno in
cinquanta metri di mura di cinta grazie a
una tavolozza di colori ricca e variopinta.
Villa Fazio conferma la volontà di voler
coinvolgere gli adolescenti e gli abitanti
del quartiere di Librino e renderli
protagonisti attivi del loro territorio
attraverso la realizzazione di attività
ludico-ricreative e socio-educative.
Quattro le mattine interessate, nelle
quali, a partire dalle ore 9, verrà
approfondito un tema specifico: oggi
inizierà il percorso artistico l’istituto
“Campanella Sturzo”, che si occuperà di
approfondire il tema della danza,
mercoledì 28 sarà presente a Villa Fazio
l’istituto “Brancati”, che svilupperà il
tema della natura, giovedì 29 l’istituto
“Dusmet”, invece, approfondirà il tema
del teatro e, infine, venerdì 30 gennaio
l’istituto “Angelo Musco” si dedicherà al
tema della musica.
In zona Picanello, lungo viale Ulisse è
situata via Erasmo Marotta. Nato a
Randazzo, in provincia di Catania, nel
1565, Erasmo Marotta si dedicò fin da
bambino allo studio della musica, a
cui si dedicò per tutta la vita con
profonda passione. Divenuto gesuita
nel 1610 ottenne la carica di Rettore
del Collegio dei Gesuiti di Messina nel
1612, nello stesso periodo musicò
“L’Aminta” di Torquato Tasso, sua
opera più importante, e
successivamente, trasferitosi a
Palermo, su richiesta del Viceré di
Sicilia Don Francesco Castro duca di
Tauresana e con i versi di Padre
Fabrizio Spuches, compose la tragedia
“San Belagio Martire”, e un’altra
opera fondamentale: “Il pianto della
Maddalena. Considerato l’inventore
del dramma musicale pastorale,
Marotta fu autore di numerosi
madrigali e opere andate purtroppo
disperse, e non smise di comporre
fino alla morte, avvenuta a Palermo
nel 1641.
I VIA DELLA ZAPPETTA
Lungo lo stradale San Giorgio, nel
quartiere Cardinale, incontriamo via
della Zappetta. Omaggio alla vita dei
campi, il toponimo fa riferimento al
noto attrezzo manuale largamente
usato per i lavori agricoli. Diffusa in
tutto il mondo, la zappa è costituita
da una robusta lama in ferro
quadrata, trapezoidale o triangolare,
infissa ad un manico generalmente di
legno o metallo leggero – e
modernamente plastica dura – della
lunghezza tra i 35 ed i 70 cm, che
insieme alla lama forma un angolo
retto. Utilizzato per tagliare e
spianare le zolle, livellare il terreno, e
fare solchi e fossetti, l’attrezzo ha
numerose varianti: esistono infatti
zappe a bidente o a tridente, per
terreni sassosi o per piccoli lavori
attorno a piante coltivate, mentre per
lavori più duri si ricorre a zapponi o
picconi particolarmente robusti; la
zappetta è invece utilizzata
principalmente per i lavori da
giardinaggio e per estirpare l’erba
nociva. Progressivamente l’impiego
di questo antico attrezzo viene
limitato alle piccole superfici e al
giardinaggio; i lavori più impegnativi
vengono svolti infatti con l’ausilio di
zappatrici meccaniche (o
motozappe), più veloci e potenti.
CLAUDIA PACE
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
CATANIA PROVINCIA .19
ADRANO
SAN GIOVANNI LA PUNTA. «Colpo» nella notte
in breve
Poste di Trappeto
di nuovo «bucate»
Una scena di un film già visto quella accaduta la
notte scorsa alla posta di via Duca degli Abruzzi a Trappeto, frazione di San Giovanni La Punta.
Ancora una volta ai danni dello sportello “Atm”.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, ancora in fase di verifica da parte delle autorità competenti, intorno alle 2 della notte tra sabato e domenica sembrerebbe che i ladri abbiano forzato
un cantiere in prossimità
dell’ufficio postale e abbiano messo in funzione un
escavatore. A un centinaio
di metri dal cantiere sono
arrivati davanti all’ufficio
postale, hanno agganciato
il muro con il relativo “Atm”
e lo hanno sbalzato in strada. Distrutto il distributore
automatico e presi i soldi al
suo interno.
Al momento, però, non è
stato ancora possibile quantificare la somma. Sicuramente, però, è entrato in funzione il sistema
di sicurezza che ha spruzzato l’inchiostro blu
sulle banconote. Questo inchiostro, infatti, era
sparso anche sul pavimento della posta. Con questa azione, i ladri hanno distrutto anche i pali e il
marciapiede che erano davanti l’ingresso dell’ufficio postale. Nessuno dei residenti della zona,
sembrerebbe che abbia visto o sentito nulla.
Una scena, però, già vissuta da questo ufficio
postale e di conseguenza da chi ci abita di sopra. Nel gennaio di due anni fa, i ladri hanno demolito l’intera parete del palazzo (facendo più
danni) senza riuscire a portar via i soldi del Postamat poiché per il forte impatto è sbalzato sugli sportelli impedendo di poter prendere i soldi. Allora venne usato un
EuroCargo Iveco in retromarcia. Anche questo, come l’escavatore, abbandonato davanti l’ufficio postale. Stranamente, sembrerebbe che i malviventi
scelgano sempre il mese di
gennaio per tentare il “colpo grosso” alla Posta di
Trappeto. Nel gennaio di
un anno fa, in pieno giorno,
i ladri hanno fatto irruzione all’interno dei locali forzando e danneggiando la porta di ingresso e la cassaforte. In
quella occasione il direttore dell’ufficio postale è stato mandato in ospedale con le costole
rotte. Adesso però, come è stato in passato, la
chiusura di questo ufficio creerà molti disagi
agli utenti della zona.
SAN GIOVANNI LA PUNTA
Oggi incontro sulla psoriasi al liceo artistico
Oggi dalle 12 si parlerà di psoriasi al Liceo Artistico statale
“Emilio Greco” (Auditorium - Sede San Giovanni La Punta in
via Motta, 87). La dermatologa dott. Maria Letizia Musumeci
dell’Uoc di Dermatologia (diretta dal prof. Giuseppe Micali)
del Pog Rodolico afferente all’Azienda ospedaliera
Policlinico-Vittorio Emanuele, incontrerà gli studenti.
ACIREALE
Oggi «Religione tra pace e violenza»
Diciannovenne perde il controllo dello scooter
e va a sbattere violentemente contro un’auto
Momenti di paura per un incidente stradale avvenuto poco prima delle
13 di ieri in piazza Alcide De Gasperi, ad Adrano. In un violento impatto
tra una Lancia Y e uno scooter, ha avuto la peggio il centauro, un adranita di 19 anni che ha riportato ferite piuttosto serie ma la sue condizioni
non sono gravi. Mentre percorreva piazza De Gasperi a bordo del suo
Honda SH, il ragazzo ha perso il controllo del mezzo, forse a causa dell’asfalto scivoloso, ed è andato a schiantarsi contro l’auto che proveniva
dalla direzione opposta.
Il centauro, che viaggiava senza casco, ha sbattuto il capo sul parabrezza della Lancia ed ha riportato la frattura del femore e contusioni ad un ginocchio. Sul posto un’ambulanza del 118 di Adrano che ha trasportato il ferito all’ospedale di Biancavilla ma dopo è stato disposto il trasferimento al
Cannizzaro di Catania con l’elisoccorso. Il ragazzo è stato sempre cosciente e alla prima Tac sono state escluse conseguenze per il trauma al capo. Illeso il conducente dell’auto, un 21enne di Adrano che si è subito adoperato per soccorrere il ferito.
SALVO SIDOTI
g. r.) “Religione tra pace e violenza” è il tema di una
conferenza che si terrà oggi alle 10,30, nell’aula magna del
liceo scientifico “Archimede”. Interverranno mons. Antonino
Raspanti, vescovo della diocesi di Acireale, Kheit Abdelhafid,
imam di Catania, Paolo Gionfriddo, direttore regionale
dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso,
Salvatore Rapisarda, pastore emerito della Chiesa valdesebattista di Catania, e padre Mikhail Ichim, parroco della
chiesa ortodossa rumena di Catania.
ACIREALE
Piano d’azione per l’energia sostenibile
Oggi, alle 16, al Palazzo del Turismo di Acireale, in presenza
del sindaco Roberto Barbagallo, e dell’assessore
all’Ambiente, Francesco Fichera, i responsabili della Spes
Consulting e il coordinatore Fabio Stella illustreranno il
Piano d’azione per l’energia sostenibile di Acireale.
ACICATENA
«La famiglia in cammino verso il Padre»
m. g.) Oggi alle 17,15 nella chiesa Maria Ss. della Catena, per
la ‘Giornata del Padre Nostro’, incontro con il biblista
Carmelo Raspa su “La famiglia in cammino verso il Padre”.
SIMONE RUSSO
GIARRE
Attività ispettiva oggi in Consiglio comunale
La donna si discolpa: «Ero solo incaricata»
Aci S. Antonio. Diffusi particolari dell’operazione che ha portato alla scoperta di un distributore abusivo
CATERINA MOSCHETTO
MARIO RUSSO
Sono stati resi noti ieri dai carabinieri della Stazione di Aci
Sant’Antonio e del Nucleo operativo di Acireale, i nomi dei tre arrestati ritenuti responsabili di aver allestito un deposito con annesso un rifornimento abusivo di carburante per autoveicoli in
via Lanza. Si tratta di tre pregiudicati della zona: Caterina Moschetto, 52 anni; Giovanni Aleo, 50 anni (di cui non è stata diffusa la fotografia) e Mario Russo, di 48 anni. La donna ha dichiarato ai militari intervenuti di essere solo un’incaricata dai proprietari, i due imprenditori che identificati e posti di fronte all’evidenza dei fatti hanno ammesso le proprie responsabilità. I tre dovranno ora rispondere di sottrazione aggravata al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici. I militari dell’Arma hanno inoltre
sequestrato nell’area sottoposta a controllo due serbatoi da 7 mila litri ciascuno contenenti gasolio per autotrazione, cisterne su
cui erano state installate due pompe con contatori/erogatori ed
una cisterna vuota, oltre a quattro serbatoi da mille litri ciascuno trovati all’interno di un furgone utilizzato per rifornire il distributore e delle agende attestanti il traffico dell’attività illegale.
Ad insospettire i carabinieri è stato l’anomalo via vai di veicoli diretti verso il deposito; clienti attirati dal prezzo particolarmente contenuto del carburante applicato dai gestori dell’attività
illegale. L’operazione è scattata venerdì scorso a conclusione di
una serie di servizi di appostamento ed ha consentito di cogliere i tre arrestati, e i loro clienti, in flagranza intenti a travasare il
carburante dalle cisterne agli autoveicoli. Per i carabinieri tale fenomeno criminoso sarebbe in continua espansione e proprio per
tale motivo l’attenzione rimane molto alta.
ANTONIO CARRECA
m. g. l.) Il Consiglio comunale è convocato, in adunanza
ordinaria per oggi alle ore 20. Tra i punti l’attività ispettiva.
GIARRE
Presentazione del libro di Frudà su Garibaldi
a. f.) Oggi alle 17 al palazzo delle culture di piazza
Macherione, la Società Giarrese di Storia Patria e Cultura in
collaborazione con il Comune di Giarre -assessorato alla
Cultura - e con l’Agorà presenta il volume di Luigi Gabriele
Frudà “Garibaldi in Sicilia”. Interventi dei professori: Nicolò
Mineo, Girolamo Barletta, Luigi Gabriele Frudà.
SCORDIA
Oggi riapre il centro comunale di raccolta rifiuti
lo. gu.) Sarà riaperto oggi il centro di raccolta comunale dei
rifiuti ingombranti sito nella zona industriale. Il
conferimento sarà possibile dal lunedi al sabato dalle 9.15
alle 12.15 e il martedi e venerdi anche dalle 14 alle 17. Sarà
possibile richiedere il ritiro a domicilio.
GRAVINA. Due studentesse di Nicolosi
CALTAGIRONE. Oggi in visita istituzionale il commissario all’Ap prefetto Romano
sorprese dopo aver rubato capi al «Katanè»
Obiettivo Via di fuga e Metropol
I carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Gravina di Catania hanno
arrestato, in flagranza, due giovani studentesse di Nicolosi, appena ventenni, per furto
aggravato in concorso. Nello spirito di collaborazione tra il personale di sicurezza, in
servizio continuativo nei vari centri commerciali della provincia etnea, e i carabinieri,
sabato sera all’interno del centro commerciale “Katanè’”, di via Quasimodo a Gravina,
sono state sorprese le giovani taccheggiatrici mentre si allontanavano dal negozio
“H&M”, con le borse zeppe di capi d’abbigliamento ed accessori. La merce, del valore di
circa 200 euro, era stata sottratta abilmente dall’interno del negozio dopo averne
rimosso il dispositivo antitaccheggio. La refurtiva è stata restituita al responsabile
dell’esercizio commerciale. Il magistrato dopo averne convalidato l’arresto ha disposto
la liberazione delle due ragazze.
CALTAGIRONE. Inizio esercizi spirituali per i sacerdoti
Si apre oggi, all’Hotel Villa Sturzo, la settimana di esercizi spirituali per il clero della
Diocesi di Caltagirone. Fino al 30 gennaio, i sacerdoti condivideranno un’esperienza di
crescita e di comunione presbiterale. Predicherà gli esercizi p. Ildebrando Scicolone,
monaco benedettino, professore emerito al Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo di
Roma, istituto del quale è stato anche preside, e oggi assistente degli Oblati benedettini.
FARMACIE DI TURNO
ACI BONACCORSI: Eredi Portale – via Garibaldi, 21; ACICASTELLO (Cannizzaro): Fonte –
via Musco, 11/A; GRAVINA: La Falce – via Fasano, 112; MASCALUCIA: Caragliano – via del
Bosco, 50; MISTERBIANCO: Greco – via Zinirco, sn; MISTERBIANCO (Lineri): Condorelli –
via Lenin, 93/F; MOTTA: Bellassai snc – via Regina Elena, 2; PEDARA: Martinico – corso Ara
di Giove, 70; S. AGATA LI BATTIATI: De Geronimo – via Umberto, 13; S. GIOVANNI LA
PUNTA (Trappeto): Cardillo – piazza R. Elena, 13/A; TRECASTAGNI: Leonardi snc – piazza
Marconi, 4; TREMESTIERI ETNEO: D’Urso – via Tremestieri, 459/O; ACI CATENA
(Vampolieri): Vampolieri – via Vampolieri, 9/F; ACIREALE: Avitabile – piazza L. Vigo, 11;
ACI S. ANTONIO: Caruso – via Martoglio, 11; S. VENERINA: Patanè – via Stabilimenti, 24;
CALATABIANO (Pasteria): Gerola - piazza Sac. Dominici; CARRUBA: Savoca – via E. Toti,
36; FIUMEFREDDO: Patti – via Roma, 13/A; GIARRE: Rapisarda – via Callipoli, 240;
NUNZIATA: Montalto – via Etnea, 203; RIPOSTO: Antica Farmacia Elma – corso Italia, 65;
ADRANO: Mandragona – via Spampinato, 35; BELPASSO: Grasso – via Mongibello, 77;
BELPASSO: Lombardo – via Roma, 260; BIANCAVILLA: Di Stefano – via F. Crispi, 35;
BRONTE: Rapisarda – piazza Rosario, 5; LINGUAGLOSSA: Nicolosi – via Umberto, 22;
PATERNO’ (Diurno): Palermo snc – piazza Indipendenza, 30; RANDAZZO: Giardina snc –
via C. A. dalla Chiesa, 11, S. ALFIO: Di Silvestri – via V. Emanuele, 5; ZAFFERANA ETNEA:
Raciti – via Roma, 327; CALTAGIRONE: Felice - via Ten. Cataldo, 16 (25/1); CALTAGIRONE:
Ingala – via V. Emanuele, 14 (26/1); CALTAGIRONE: Traversa – via G. Arcoleo, 87 (27/1);
CALTAGIRONE: Alì – via P. Amedeo, 7 (28/1); CALTAGIRONE: Rodomonte – via Roma, 115
(29/1); CALTAGIRONE: Scalia – viale M. Milazzo, 28 (30/1); CASTEL DI IUDICA: Impelluso –
via Trieste, 1; GRAMMICHELE: Vanella – via V. Emanuele, 146; MILITELLO: Ragusa – via
Umberto, 41; MINEO: Cuscunà – piazza Buglio, 32; MIRABELLA I.: Polizzi – via Profeta, 2
(fino al 25/1); MIRABELLA I.: Cosentino – via Garibaldi, 11 (dal 26/1); PALAGONIA:
Scichilone – via Umberto, 22 (fino al 25/1); PALAGONIA: Iraci – via Palermo, 192 (dal
26/1); RAMACCA: Gulizia – piazza Umberto, 7; SCORDIA: Bentivegna – via Garibaldi, 151;
VIZZINI: Scalia – via V. Emanuele, 87.
FARMACIE NOTTURNE
ACIREALE: Impellizzeri – via Verga, 47; PATERNO’: Lavore – via V. Emanuele, 234.
Alle 15 di oggi il commissario straordinario alla
Provincia di Catania, il prefetto Giuseppe Romano,
giungerà in visita istituzionale a Caltagirone, per incontrare il sindaco, Nicola Bonanno e compiere alcuni sopralluoghi in alcune strutture di competenza dell’ente di Palazzo Minoriti. Prioritarie saranno
le visite da compiere al Palasport di località Divisa
e nell’ex sede dell’Istituto tecnico Agrario «Cucuzza»
del rione Cappuccini. Nel primo caso, l’impianto
sportivo, già ultimato, è rimasto chiuso da qualche
anno, poiché non sono giunti in porto i relativi
bandi di affidamento, emanati a suo tempo dalla
Provincia. Quanto all’ex sede dell’istituto Agrario, il
prefetto Romano dovrà invece prendere atto delle
attuali condizioni di degrado in cui versa l’imponente immobile. Gli intendimenti, a ogni modo,
sarebbero quelli di individuare, in entrambi i casi,
soluzioni che potessero risolvere le problematiche.
Va dato atto al commissario Romano che, grazie
al suo intervento, l’istituto musicale «Pietro Vinci»,
che era a rischio chiusura per mancanza di fondi,
la Provincia ha di recente erogato un contributo
economico pari a 100 mila euro, per garantire la
continuità didattica di una scuola che garantisce la
formazione musicale a oltre un centinaio di allievi; il direttore musicale del «Vinci» è Maurizio
Ciampi.
Nel corso della sua visita saranno esposte al prefetto altre situazioni di competenza dell’ente. Si
tratta, più precisamente, del completamento dello
svincolo in entrata della Sp 180, Via di fuga e del futuro progettuale dell’ex cinema Metropol. A segnalarle il neo coordinatore cittadino di Forza italia, Sergio Gruttadauria, già consigliere provinciale nelle
scorse consiliature. Relativamente al completamento della Sp 180 Via di fuga, l’opera già finanziata con
un milione e 200 mila euro, è indicata al primo punto come priorità nel Piano annuale delle opere pubbliche della Provincia, ma è rimasta impantanata nei
meandri della burocrazia. Situazione diversa, invece, per l’ex cinema Metropol, al momento interessato da lavori di messa in sicurezza, peraltro sbloccati dallo stesso prefetto Romano, che è intervenuto a
seguito di svariate sollecitazioni.
Conclude il sindaco, Nicola Bonanno. «Ringrazio
il prefetto Romano - dice Bonanno - per avere sinora risolto, grazie al suo intervento, le situazioni
connesse all’istituto musicale Pietro Vinci e dei lavori in corso di messa in sicurezza dell’ex cine Metropol. La visita che compirà il prefetto segue, fra
l’altro, un recente sopralluogo preventivo già effettuato da alcuni dirigenti della Provincia, all’ex Agrario e al Palasport».
GIANFRANCO POLIZZI
RIPOSTO: «COLAJANNI» E «PIRANDELLO» CALATABIANO: DI 750MILA EURO
«Giorno della Memoria» Negli ultimi tre anni
le scuole si mobilitano ridotti i debiti comunali
Sono due gli appuntamenti del
“Giorno della Memoria” organizzati dall’assessorato alla Cultura e Pubblica istruzione, guidato da Gianfranco Pappalardo Fiumara, con il
coordinamento del sindaco Enzo
Caragliano, per commemorare le
vittime dell’Olocausto e coloro che,
a rischio della propria vita, hanno
protetto durante l’ultimo conflitto
mondiale migliaia di perseguitati.
Le due manifestazioni commemorative – promosse con il contributo
delle scuole ripostesi – si terranno
domani e venerdì. Domani, dalle 9
alle 11, l’Aula magna dell’Itg “Colajanni” ospiterà un incontro con il
magistrato catanese Marisa Acagnino, preceduto dalla rappresentazio-
ne teatrale «La Costituzione secondo
Gesù», tratto dall’opera «Mistero
buffo» di Dario Fò, con gli attori Maria Leotta e Francesco Russo. Gli studenti delle scuole in rete del progetto «Una città per la Costituzione»
leggeranno subito dopole «Lettere
dei condannati a morte della Resistenza europea».
L’altro appuntamento si terrà venerdì, alle 11, nell’Aula magna della
scuola media “Pirandello”, dove interverranno, dopo il saluto del sindaco Caragliano e dell’assessore
Pappalardo, il presidente della sezione catanese dell’Anpi, Santina
Sconza, e il capo dei rabbini di Siracusa, Stefano Di Mauro.
SALVO SESSA
Buone notizie per le casse del Comune. Negli ultimi tre anni ridotta di circa 750 mila euro l’esposizione debitoria dell’ente. Ad annunciarlo il sindaco Giuseppe Intelisano, che illustra la
diminuzione dei fattori di criticità rilevati dalla Corte dei Conti“. A fronte
di un esposizione debitoria nel 2011
pari a 940 mila euro - dichiara soddisfatto il primo cittadino - tre anni dopo la cifra si è ridotta a 180 mila euro”.
Un risultato reso possibile grazie ad
un’azione finalizzata alla riscossione
dei tributi e al contenimento di alcuni costi operativi. L’Amministrazione
comunale ha avviato un progetto interarea per il recupero tributario in
materia di Imu, relativi agli anni 2009,
2010 e 2011. “Un tributo quello del
2009 - continua il sindaco Intelisano
- che poteva già essere riscosso nel
2011, con gli atti depositati presso l’area economico-finanziaria”. Sono state ridotte le spese per manutenzioni
varie e pulizia degli edifici comunali,
grazie anche alle borse lavoro trimestrali, che vede impegnate a fronte di
attività socialmente utili persone con
disagi economici. Dimezzati anche i
costi per la manutenzione dei depuratori comunali, e per i canoni di locazione per il ricovero dei mezzi comunali, con l’utilizzo di un bene confiscato alla mafia. Ma anche gli investimenti nelle energie rinnovabili, con
pannelli fotovoltaici in quasi tutti gli
edifici comunali, hanno consentito
un risparmio di 140 mila euro.
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
20. CATANIA
CALENDARIO
IL SOLE: sorge alle 7:07 e tramonta alle
17:17.
LA LUNA: sorge alle 10:11 e tramonta
alle 23:14.
IL SANTO: Santi Timoteo e Tito.
PREVISIONI DEL TEMPO: Cielo
nuvoloso con probabili precipitazioni.
Massime in diminuzione venti moderati o
forti da nord est.
FARMACIE APERTE ANCHE DALLE
13 ALLE 16. Via Garibaldi 376, Via S. G.
Battista 8, Via G. Vagliasindi 25, V. le
Libertà 57, V. le Bummacaro 6, Via A. Diaz
17.
FARMACIE NOTTURNE
Via del Bosco, 282, Via G. D’Annunzio 43,
Via Vitt. Emanuele 54, Corso Italia 111, Via
S. Giovanni Battista 8 (S. G. Galermo), Via
L. Nobili 3, Vill. S. Agata – Zona A, 26.
Città flash
INCONTRO CULTURALE
Oggi alle 18, alla Feltrinelli di via Etnea
285, Graziella Priulla presenta “Parole
tossiche”. Intervengono Marina
Cosentino e Alessandro Motta,
presidente di Arcigay Catania.
PREVENZIONE ANTISISMICA
Oggi alle 15, sulle frequenze di Radio
Zammù (101 FM e in streaming su
www. radiozammu. it), andrà in onda
la prima puntata del programma
“Terremoto. Il giorno prima”, un ciclo
di sei trasmissioni dedicate alla
cultura della prevenzione antisismica,
realizzato dallo staff della radio
dell’Università di Catania in
collaborazione con il Centro di
iniziative e studi per la prevenzione
antisismica “Giovanni Campo”. Ospite
della puntata inaugurale sarà il
sismologo catanese Stefano Gresta,
presidente dell’Istituto nazionale di
Geofisica e Vulcanologia.
ROTARY CATANIA EST
Stasera alle 20,30, nella segreteria del
Club, in via Bicocca 8, Caminetto di
Club.
SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI
Domani, martedì 27, alle ore 17, nella
Sala Rettangolare del Coro di Notte
nell’ex Monastero dei Benedettini,
avrà luogo il primo appuntamento del
ciclo di incontri “Concordando;
Seminario permanente su testi e
parole della poesia contemporanea”,
organizzato dal Dipartimento di
Scienze Umanistiche, in
collaborazione con la Società Dante
Alighieri e il Centro di poesia
contemporanea di Catania. Il titolo di
questo primo incontro è “Poesia,
lessicografia e metodo
concordanziale” e il relatore sarà il
presidente della Dante Alighieri, il
professor Giuseppe Savoca.
EX ALUNNE S. BENEDETTO
Domani, martedì 27, alle 16,30, nel
salone dell’istituito S. Benedetto,
conferenza del prof. Luigi Scrofani sul
tema “Globalizzazione e sviluppo
locale. Opportunità e minacce per la
Sicilia”.
KIWANIS CATANIA ETNA
Domani, martedì 27, alle 20,15, al Cafè
de Flore di via Caronda 290, caminetto
sul tema “Universalità del metodo
educativo di Don Bosco: i sogni
missionari e i salesiani nel mondo” a
cura del prof. Alfredo Petralia socio del
club. - Introdurrà il presidente
Roberto Suma.
IST. LEONARDO DA VINCI
«Scuola aperta» al Leonardo da Vinci.
Il direttore, Fratel Stefano Agostini, e i
docenti sono a disposizione per
illustrare il progetto educativo di
istituto e i corsi interni (scuola
dell’infanzia, scuola primaria e scuola
secondaria di primo grado), mercoledì
28 gennaio (ore 9-18), quando si
svolge anche l’attività didattica, e
anche sabato 31 gennaio (ore 9-13). Le
famiglie potranno anche visitare gli
ampi spazi interni e le dotazioni per la
didattica.
EX ALLIEVI SALESIANI
Mercoledì 28, nel teatro di viale Mario
Rapisardi 56, inizio del triduo per la
festa di San Giovanni Bosco, promosso
dalla Consulta cittadina della famiglia
salesiana con un momento di festa
che vedrà riuniti tutti i rami della
famiglia Salesiana di Catania. Alle ore
18,30, dopo un momento di festa,
l’ispettore dei Salesiani di Sicilia, don
Giuseppe Ruta, commenterà la
strenna del rettor maggiore per il
2015 “Come don Bosco con i giovani e
per i giovani”.
Lo dico a La Sicilia
«Vita da guardia medica»
Faccio guardia medica da vent’anni e pur essendo considerato il lavoro dei “poveri” medici principianti, la considero invece una scuola di formazione che oggi manca a tanti medici che avendo
svolto dei “validi corsi di formazione “ hanno
avuto dei bonus di anzianità e quindi saltato la
gavetta. E’ un servizio capillare economico e soprattutto gratuito, ma, proprio per quest’ ultimo
motivo, molti utenti considerano i medici di
guardia allo stesso livello di semplici infermieri
(senza offesa per la categoria ovviamente). Se un
bimbo ha 39 di febbre il pediatra di base non si
scomoda quasi mai dallo studio e pretende la visita in ambulatorio, mentre spesso per episodi di
febbricola durante le ore di guardia la visita a domicilio viene non solo pretesa, ma addirittura si
giunge a minacce del tipo “lei non fa il suo dovere” se si chiede di portare il bimbo in guardia.
Questo vale per le richieste più disparate: dalle
“disintossicanti” da fare dopo il rientro dalle cene o dalla misurazione della pressione a domicilio, alla pillola del giorno dopo. il medico di guardia spesso viene considerato un servo e non un
professionista. Riceve minacce e insulti, spesso
per cattiva informazione data dai medici di base
sul suo reale ruolo e cioè l’urgenza che deve fungere da filtro ad inutili visite agli intasati pronto
soccorsi. Invito quindi i colleghi pediatri e medici generici ad essere reperibili più spesso fino alle 20 (anche solo per telefono) e ad istruire i
propri assistiti al corretto uso della guardia medica per evitare che si abusi di un servizio che, se
ben utilizzato, spesso rende vane inutili attese ai
pronto soccorso.
CARLO TORRISI
«Sos per il turismo in coma»
Ancora una volta la Sicilia è stata additata come
lo zimbello d’Italia da un servizio televisivo realizzato da Rai tre nazionale del 23 gennaio, in cui
si è parlato di Pantalica in termini vomitevoli e
vergognosi. Il servizio ha messo in evidenza il sito di Pantalica, riconosciuto dieci anni fa come
patrimonio dell’Umanità, in uno stato di abbandono deplorevole, con un centro accoglienza ormai diruto, cadente e privo di qualsiasi personale. Il giornalista che ha realizzato il servizio, ha rimarcato la mancanza di qualsiasi struttura, servizi igienici, un patrimonio in uno stato di degrado assurdo. Eppure Pantalica, testimonianza archeologica risalente al quarto millennio a. c., con
le sue cinquemila tombe e i numerosi ruderi dell’antico sito, rappresenta la testimonianza viva di
un patrimonio che tutto il mondo ci invidia. Purtroppo per i turisti che vogliono visitare Pantalica non vi è nessun servizio. Il sistema viario è antidiluviano e nemmeno le moderne tecniche di
rilevamento stradale riescono a far localizzare il
sito. Manca un centro di accoglienza, mancano i
servizi igienici, mancano strutture di accoglienza (alberghi, bar, ristoranti ecc.). La desolazione si
è impadronita dell’intero territorio da anni sottoposto a vincoli assurdi e deleteri, prodotti da parassiti imbecilli e cretini che hanno distrutto
ogni possibilità di sviluppo, con buona pace degli ambientalisti e dei politici che hanno permesso questo scempio. Io sono stato qualche
mese fa in Giordania, a Petra, città del secondo
millennio a. c. anch’essa patrimonio dell’Umanità. Attorno all’antico sito, a cui si accede con un
biglietto salatissimo, vi sono centinaia di alberghi, ristoranti, strutture turistico-ricettive dove
ogni anno arrivano milioni e milioni di visitatori. Lo stesso servizio televisivo ha evidenziato lo
scarso numero di visitatori e turisti in Sicilia,
quattro milioni all’anno contro i dieci o quindici
milioni di altre regioni del nord. Oggi la Sicilia è
impossibilitata a fare anche il bilancio di previsione 2015 per l’enorme debito pubblico ammontante a otto miliardi di euro. Negli ultimi mesi vi
sono stati in Sicilia 300.000 licenziamenti. Cinquecentomila siciliani sono a rischio sopravvivenza: un bollettino di guerra! Cosa aspettano i
nostri governanti a procurarsi una katana per
fare harakiri? La Sicilia ha bisogno di un grande
rinnovamento innanzitutto morale e poi politico.
I siciliani sono stufi di questi politici incapaci,
inetti e presuntuosi che sanno solo mantenere a
denti stretti la loro poltrona. Negli ultimi anni
nessun investitore straniero è venuto ad investire in Sicilia con questa burocrazia fatiscente e
perversa, con una giustizia civile ed amministrativa da far rabbrividire, con una delinquenza che
imperversa da ogni parte e con un sistema di corruttele che non risparmia nessun ganglo vitale
segnalazioni al numero fax 095 253495, e-mail [email protected] - Le lettere devono recare
nome e cognome del mittente (che a richiesta non viene pubblicato) e un suo recapito telefonico
«Che vergogna le sedie dell’aeroporto, non le vede nessuno?»
Le condizioni in cui si trovano
le sedie dell’aeroporto nella
zona partenze sono veramente pietose. Ma nessun responsabile si accorge che le
sedie sono distrutte, consumate dalle migliaia di passeggeri che transitano. Provo
vergogna come catanese nel
pensare cosa possano pensare i turisti che partono da Catania e sono costretti e vedere tutto ciò. Se la mentalità
radicata da millenni di noi siciliani non cambia rimarremmo sempre il fanalino di coda
dell’Italia. Eppure il siciliano è
una persona orgogliosa ma,
spesso, vedo che siamo rassegnati nel vedere un lassismo
generale che non fa altro che
farci indietreggiare sempre di
più. Che tristezza!
GIUSEPPE PAVONE
dell’economia! La Corte Costituzionale nei mesi
scorsi ha chiaramente sancito che la Regione Siciliana deve rispettare la legge quadro nazionale
sulle aree protette e non può inglobare nei parchi
e nelle riserve o oasi, i terreni dei privati! Sono
trascorsi sei mesi e a Palermo non si è mosso proprio niente, nonostante centinaia di denunzie,
centinaia di articoli sui giornali e centinaia di
istanze: I nostri amministratori regionali, governatore in testa, stanno facendo finta che non sia
successo niente: presso la quarta commissione
regionale Territorio e Ambiente, dove erano in discussione numerosi disegni di legge per riformare i Parchi in Sicilia, si è bloccato tutto. Questi signori si sono paralizzati senza alcun uso di anestetici! Aspettano forse che il popolo appronti le
forche nella piazza antistante il Palazzo dei Normanni?
CARLO CINCOTTI
«Lucio Dalla, Alan Turing
e le vie cittadine»
Leggo dalle pagine del vostro giornale che il nostro sindaco ha annunciato l’intitolazione di alcune strade cittadine ad alcuni personaggi illustri
che a Catania hanno avuto i natali o hanno esercitato la loro professione contribuendo a rendere noto fuori dai nostri confini insulari il nome
della nostra città. Leggo anche però, con mia
grande sorpresa, che nell’ultima “trovata” pensata da questa amministrazione (e applaudita anche dalla commissione toponomastica) nella lista
dei nomi prescelti ci sono un cantante italiano
contemporaneo, da poco passato ad altra vita, e
un famoso matematico inglese, padre di una della più grandi scoperte della storia, ma venuto fuori agli onori della cronaca solo dopo il successo di
un film, tutt’ora in programmazione nelle sale cinematografiche, che ne racconta la storia. Ora,
senza nulla voler togliere a ciò che Lucio Dalla e
Alan Turing hanno rappresentato e continuino a
rappresentare per la memoria storica dell’umanità intera, vorrei sommessamente chiedere ai
nostri amministratori: cosa c’entrano queste persone con la città di Catania? Qual è il fil-rouge che
li lega alla storia di una città che paga ancora oggi la grave mancanza di memoria verso quelli che
davvero hanno contribuito al suo sviluppo, alla
sua credibilità in campo nazionale e alla sua storia? Vorrei ricordare al nostro sindaco che la memoria storica ha costituito in passato un alto
obiettivo per una società di uomini imprigionati e attanagliati da un paradosso: il desiderio di
poter dimenticare ciò che è stato, l’ambizione di
ricordare e trovare una continuità con ciò che è
avvenuto, cercando così di trasporre nella prassi
la definizione degli antichi di “storia maestra di
vita”. La storia, in quanto mutamento implica
anche il tramonto di ciò che è stato bello, la rovina di ciò che è stato potente, ma dalla morte rinasce la vita, lo spirito che agisce nella storia ringiovanisce. Ricorda Enzo Bianco che Catania è stata
conosciuta e apprezzata nei circoli culturali e
economici del mondo grazie a personaggi davvero impegnati sul territorio come Salvatore Conservo, Giuseppe Auletta, Quintino Cataudella,
BELCOSTUME
Lettera
“a me
stesso”
di ENZO TRANTINO
Il capitale
umano
Gaetano Zingali, Giovanni Grasso, Carlo Muscetta o Pietro Barcellona? La memoria storica costituisce quindi “un” sapere, oggetto di analisi rispetto alle trasformazioni sociali, culturali, economiche e politiche. Ne tengano conto i nostri
amministratori, i catanesi ne saranno felici.
PROF. GIOVANNI GRASSO
«S. Agata, evitiamo i fuochi»
Sarebbe oggi un crimine contro l’umanità sperperare denaro, pubblico e privato, per la festa in
onore della patrona e martire cristiana, S. Agata.
Sarebbe un atto di reale blasfemia utilizzare fondi pubblici e dell’Arcivescovado per dei fuochi
d’artificio che peraltro nulla hanno da spartire
con la religiosità e con i principi cristiani, oltre
che con la laicità dello Stato come dichiara la Costituzione.
Che il denaro disponibile per tali fuochi, e per
ogni ulteriore costosa futilità, venga devoluto alle associazioni di volontariato che si occupano,
sostituendosi a quelli che dovrebbero essere
compiti istituzionali e della stessa Chiesa, ma
che spesso ignorano la realtà, di quei cittadini e
famiglie catanesi e non che, abbandonati a se
stessi cercano giornalmente rifugio, magari sotto i portici della città o in rifugi di fortuna, non
avendo più una degna casa, diritto questo inalienabile ma ignorato, e sostegno alimentare nelle
poche mense sociali che stentano a dare risposte
ai tanti che chiedono un pasto caldo e nutriente.
Ecco perché sarebbe un vero atto “criminale” e
anti-cristiano sperperare anche un solo euro, in
un periodo di grave crisi economica che dura da
anni e che ha comportato un aumento esponenziale di povertà ed emarginazione sociale, per essere utilizzati per superflui e pagani fuochi d’artificio.
Per tali aspetti che nessuno delle istituzioni pubbliche e religiose può negare, chiediamo al sindaco e all’arcivescovo che i finanziamenti comunali ed ecclesiastici previsti per i fuochi d’artificio
(ma anche i fondi raccolti dalle offerte dei devoti di cui da sempre si sconosce l’utilizzo) vengano in gran parte devoluti a quelle associazioni di
volontariato che si occupano da tempo dei senza
fissa dimora e delle famiglie indigenti inserendoli nei fondi previsti per finalità sociali e umanitarie, affinché le strade della città non assomiglino
sempre più ai paesi poveri del terzo mondo.
ALFIO LISI
Free Green Sicilia
«Rotonda di via Nuovalucello
ripulita dal Leo Club Gioeni»
La rotonda di via Nuovalucello, abbellita con
piante su iniziativa dei soci del Lions Club Catania Gioeni e inaugurata dal sindaco appena tre
anni fa, versava in una condizione di degrado; un
particolare ringraziamento va ai ragazzi del Leo
Club Catania Gioeni che si sono adoperati affinché la rotonda fosse ripulita dalle erbacce e dai rifiuti, ridando così alla nostra comunità un piccolo spazio verde.
LETTERA FIRMATA
«Mascalucia, pericoloso tombino senza grata in via Rapisarda»
Vorrei segnalare come, ormai da circa 10
giorni, in via Rapisarda a Mascalucia vi
è un tombino aperto al centro della carreggiata. La situazione è estremamente
pericolasa per il traffico veicolare, soprattutto nelle ore notturne, in quanto il
tombino si trova subito a ridosso di una
ripida salita. Il tombino è stato subito
delimitato in maniera alquanto “improvvisata” con due transenne e senza
l’applicazione di una segnaletica regolamentare.
I residenti si augurano soltanto che non
debba verificarsi un incidente prima
dell’intervento degli addetti del Comune di Mascalucia.
FABRIZIO ROCCAFORTE
Enzo,
il professore Z aveva nausea di tutto. “Ciò che
non assicura conforto è polizza di disperazione” diceva ai rari amici a cui destinava rare telefonate. Non usciva più, se non per cause eccezionali (il dentista, la spesa al supermercato, l’acquisto di medicinali). Per il resto viveva nell’ovatta chiodata di giorni tutti eguali:
la donna che lo aveva accudito da anni gli preparava il caffè, il pasto, la zuppa di latte, la sera. Poi andava via e ritornava l’indomani alle
otto.
Alla TV solo un telegiornale, qualche raro interesse per “FOCUS”. E poi libri, libri e libri.
Così viveva, quando un pensiero ruppe quel
grigiore: doveva quantificare meglio la propria vita, dare un valore monetario al proprio
“capitale umano”.
Non era uno schizzo di follia, ma un ragionamento lucido e determinato: “tutti siamo
convinti che il mondo non si alza senza di noi.
Sopravvalutarci è forse alimento di pietà, che
elargiamo al fine di prenderci in giro. Ma ora
ho deciso di fare un viaggio senza percorso
prestabilito (l’infinita New York, sarebbe il
mio sogno). Non vendo nulla, perché così
avrò il gusto futuro di deludere nipoti ingrati. Troveranno roba vecchia e libri in prevalenza. Le cose valutabili andranno a Mara, l’antica cameriera. La casa (modesta) con i relativi
mobili (ordinari): il corrispettivo adeguato
di una vita di fedele rispetto. Merita riconoscenza per tanta sopportazione. E poi è l’unica ombra umana, oltre la mia che, da tempo,
mi è venuta a noia. Non vi sono ori e gioielli
(non c’è stata mai presenza femminile). Un
orologio di marca è pensato per Attilio, un
giovane dal braccio offeso, che, quando c’è
cattivo tempo, si offre per acquistare le provviste necessarie, tornando sempre munito di
scontrini. Arrossisce anche davanti al grazie.
Come bene di valore resta un crocifisso d’avorio, dono impostomi per la preparazione estiva di due gemelli, nipoti di un teologo. Ho già
detto a Mara: “quando sarà, mettimelo sul
petto: lui conosce i miei pensieri, per averlo
disturbato spesso”.
Quindi, la decisione. “Quanto valgo? Alla vicina banca viene inoltrata la mia pensione di
professore di belle lettere. Serve per vivere oltre a qualcosa per le inevitabili future spese
funerarie. In banca io chiederò quanto vale il
mio “capitale umano”. Prima che il triste impiegato, stanco di badare ai soldi degli altri e
sempre in debito con se stesso, potrà riaversi dalla sorpresa, gli metterò sotto gli occhi
questa nota matematica dei miei elementi vitali e funzionanti. Sarà lui, dopo averne parlato col direttore, a sorprendermi con la risposta.
Il mio ragionamento è: “io, come tutti gli esseri viventi, sono un possibile negozio umano di pezzi di ricambio. Non sono giovane, ma
sono sano, a parte qualche insolente reumatismo. Offro, a chi lo richiederà alla banca
(ospedali, cliniche, congressi) un repertorio
vitale. Potrebbero pensarlo in tanti. Non
l’hanno fatto, sinora. Anche le scoperte risultano alla portata di altri, diversi dal brevettatore. Ma vince chi pensa. E’ la vita”.
Correva maggio, tepore insinuante, cielo azzurrissimo; tutto cantava: dai bimbi a frotte
verso le ultime lezioni, ai fiori, agli uccelli. Alle 14, nello stanzone del pubblico, in banca,
poche persone.
Venne il turno e presentò un foglietto azzurro, al frastornato impiegato (così appariva,
dopo la lettura).
C’era scritto: “in un adulto vi sono 208 ossa
(alla nascita circa 270); 31 in testa, 51 nel
tronco, 64 negli arti superiori, 62 negli arti inferiori (52 solo nel piede); 29 le arterie e 26 le
vene principali, circa 750 i muscoli”.
“Io assicuro il diritto ad ogni prelievo; vi chiedo conteggio delle offerte, e via libera dopo
opportuno controllo. Aspetto vostra telefonata, se arrivano richieste. Sono sempre in casa;
c’è comunque la donna, che, in caso di precaria assenza, mi riferirà ed io tornerò subito”.
Fu l’argomento del giorno e dei giorni seguenti in banca: “il capitale umano del professore Z”.
Il direttore fu saggio nel trovare una risposta
ruffiana: “Ci siamo informati. Ma, data l’età,
l’usura non consente il riutilizzo”.
Si fece coraggio e chiamò. Non rispose nessuno. Ne fu sorpreso: almeno la donna doveva
esserci. Ritentò, e finalmente una voce flebile, alla richiesta di parlare col professore, disse e chiuse: “Ma come, non lo sa? …”.
ENZO
enzo. trantino@virgilio. it
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
GIORNO & NOTTE
IERI IL TERZO APPUNTAMENTO MUSICALE A PALAZZO DEGLI ELEFANTI
Visite e concerti formula vincente: “Municipio aperto” riprende ad aprile
L’elegante e aristocratico salone “Bellini” del piano nobile dello storico palazzo degli Elefanti ha ospitato il terzo concerto in onore della santa Patrona della città, con
l’ottima esibizione al numerosissimo pubblico catanese, che ha visitato le sale di rappresentanza del Municipio, del “Trio Chamaelèon”. Il Trio - fondato a Catania
e costituito da Maria Luisa Sacco all’arpa, Damiana
Vinci al flauto traverso e dal tenore Marco Ravalli, ex allievi e compagni di classe dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini” di Catania - ha regalato
brani di un articolato repertorio che va dall’inizio del secolo XIX alla seconda metà del secolo XX.
Sono risuonate le note melodiose di brani poco noti
di Bellini, di Rossini, Mascagni, Bononcini, Leoncavallo,
Morricone, Bacalov e Gaetano Emanuel Calì.
Una novità molto apprezzata dal pubblico è stata la
stessa composizione del Trio, per l’inserimento sperimentale del tenore al posto del soprano, nonché l’inedita versione cantata di brani da film. Il sindaco Enzo
Bianco e il maestro delle cerimonie Luigi Maina hanno fatto gli onori di casa ai musicisti e ai concittadini
ospiti graditissimi e si sono congratulati col Trio per la
straordinaria performance offerta nel terzo concerto in
onore di Sant’Agata, in vista della grande festa patronale cittadina.
I numerosi visitatori, come ha ammesso soddisfatto
il sindaco - mentre in piazza Duomo venivano ammirati da una folla di catanesi la piccola candelora Mons.
Ventimiglia, carretti siciliani e saltellanti cavalli - sono
stati «felici di scoprire questo scrigno colmo di opere
d’arte di cui andare orgogliosi, custodito come un autentico gioiello dal cerimoniere Luigi Maina».
Turisti e catanesi si sono soffermati in modo particolare nella galleria dei sindaci e davanti alla vetrina delle “meraviglie dei tesori del palazzo” e ad ammirare,
nell’ampia corte dell’ingresso principale dell’edificio, le
carrozze del Senato catanese: una sontuosa berlina in
legno dorato e dipinto della fine del Settecento e, un’altra più piccola, usate durante i festeggiamenti agatini.
Al termine dell’esibizione il sindaco Enzo Bianco ha
annunciato che, visto l’apprezzamento del pubblico, a
partire dal mese di aprile il Municipio sarà nuovamente tenuto aperto la domenica e, sempre nel Salone Bellini, saranno offerti nuovi concerti alla cittadinanza.
ANTONINO BLANDINI
Teatro
Stabile
A Trecastagni in scena l’opera di
Sciascia con una magnifica Laura
Marinoni, parabola impietosa di
un prof. che viene eletto deputato
Com’è attuale questo onorevole
CARMELITA CELI
oggi dove
Cineteatro Odeon. Alle
21.15, i Lautari in «Canzoni
corsare».
Centro Zo. Alle 21, «Una
crudele invenzione», di Elena
Rosa che cura anche la regia.
Teatro Massimo Bellini.
Alle 21, «Bach networks»,
recital con Mario Brunello e
Uri Caine.
Sala Museion. Alle 18, in via
Verona 25/a, «Il Giorno della
memoria: ricordi e
testimonianze», a cura
dell’Associazione artistica
«Amici dell’Arte».
Castello Ursino. Mostra
«Artisti di Sicilia. Da
Pirandello a Iudice». Fino al 16
marzo. Aperto da lunedì a
domenica dalle 9 alle 19
(ultimo biglietto ore 18,30).
Per prenotazioni gruppi e
visite guidate, tel.
095.345830.
Palazzo della Cultura.
Orari feriali: 9-13 e 15,30-19;
festivi 9-13. L’area
permanente di libero scambio
di libri per bambini e adulti è
aperta da lunedì a venerdì
dalle 9 alle 13 e sabato dalle 9
alle 12. Ingresso libero.
Museo Emilio Greco.
Aperto da lunedì a sabato
dalle 9 alle 19 e domenica
dalle 9 alle 13 in piazza S.
Francesco d’Assisi.
Segnalazioni al fax 095253495 o
cronaca@lasicilia. it.
Che L’onorevole di Sciascia - al Teatro
Comunale di Trecastagni per la stagione “extra moenia” dello Stabile di Catania, nella messinscena austera e inquietante di Enzo Vetrano e Stefano
Randisi che ne firmano
adattamento, regìa e ne
sono inchiodanti protagonisti con Laura Marinoni, magnifica prima inter pares d’intensa presenza scenica – sia diventato un “classico”, atemporale e universale,
avrebbe probabilmente
gratificato il Leonardo
Sciascia scrittore. Ma
chissà quanto avrebbe
fatto piacere allo Sciascia
palpitante di coscienza
civile vedere come la sua
pièce, 90 minuti riarsi e
fulminanti, sia ancora di
bruciante, pesante, ineluttabile attualità.
Vero è che la storia
d’ordinaria corruzione e
straordinaria corruttibilità di Frangipane, un professore tutto
latinorum e lezioni private, integerrimo
e perciò appetibile alla politica occhiuta che lo vuole e lo “fa” onorevole
senz’anima - vero è, dunque, che una
storia così assurda e verosimile provoca
raccapriccio muto e rassegnato (lo stesso che avvolgeva gli spettatori in sala),
tanto è riconoscibile.
Ma il punto è un altro ed è “altro”. Al
di là dell’immediato contingente storico (la Prima Repubblica dell’onnivora,
proteiforme Dc tra dorotei della prima
ora e “pluriministri” come Emilio Colombo con cui si trova in corsa lo stesso
Frangipane), la domanda, spietata ed
eterna, è: si può governare senza sporcarsi? Si può senza compromessi, transazioni, cedimenti? E’ possibile uscirne
nudi come auspica Sancho Panza di Don
Chisciotte, un tempo livre de chevet di
Frangipane che l’ha poi messo cauta-
mente da parte? Risposta non c’è, né
per Bob Dylan né per Sciascia. Per lui e
con lui, però, Vetrano e Randisi disegnano la “resistibile ascesa” del prof che
nelle lezioni private, per lui necessarie
per sbarcare il lunario, vedeva addirittura “ragione di cocente rimorso”. Ma la
stanza-cubicolo della casa popolare
(scene e costumi di Mela Dell’Erba) si allarga a vista, s’allungano i tavoli delle
trattative, aumenta lo spazio e aumentano gli agi, mentre telefoni e campanelli squillano l’urgenza dei ricatti e degli “aggiustamenti”.
Frangipane – che Vetrano fregia di
reviviscenza stanislavskiana: prima la
deambulazione timidamente domestica che odora di libri e tavoli di formica,
poi una postura pericolosamente eretta,
abiti impeccabili e occhiali di rango –
subisce una metamorfosi più che
kafkiana. Le “zampette” dell’onorevole
già professore sono ormai lunghe e
prensili. E, complice il suo doppio in
abito talare che dapprima era stato pigmalione e mentore politico, Monsignor
Barbarino (Stefano Randisi gli restituisce l’untuosità “piaciona” di cui tutti
noi abbiamo almeno un esemplare di riferimento, sorrisi eloquenti ed eloquenza altamente criminale così di casa nelle “segrete stanze” che Papa Francesco
vorrebbe murare), il prof si permette
“parallelismi” concettuali da fariseo:
“Come professore non ho mai fatto particolarità ma da onorevole devo farle”.
E nel letamaio di parenti e amici (a
cui bene danno voce Aurelio D’Amore,
Aurora Falcone, Angelo Campolo, Giovanni Moschella, Antonio lo Presti, Alessio Barone), un fiore, Assunta, moglie di
Frangipane: unica paladina di un’etica
che lui ha dato alle ortiche, lei è come
Atlante, si carica sulle spalle un mondo
in disfacimento e Don Chisciotte diventa la sua bibbia. La Marinoni ne traccia la
parabola esistenziale con debordante
senso della misura, disperatamente lungimirante nelle “agnizioni”, tragicamente “lobotomizzata” quando diventa
capo dell’Associazione “Pro aeterna
pauperitate”. In latino la beffa suona
meglio. Ma in latino suona la campana,
quell’ode di Orazio tanto cara al prof:
Cras ingens iterabimus aequor, domani
torneremo a navigare l’immenso mare.
Che, direbbe Pirandello di cui Vetrano e
Randisi sono ottimi officianti, “ha la potenza di far crollare dalle fondamenta
un’intera città”.
Il “Diario dalla prigionia” di Filippo Carbonaro
In occasione della “Giornata della Memoria” il Rotary Club di Catania Est, su iniziativa del presidente Salvino Belfiore, ha organizzato una serata in cui il presidente del Rotary di Acireale, dott. Vincenzo Carbonaro, a 10 anni dalla scomparsa del padre ne ha commentato il “Diario dalla prigionia”, illustrando le condizioni di vita degli ufficiali del Regio Esercito italiano nei campi di concentramento nazisti.
In due anni di prigionia, tra Germania, Polonia e Cecoslovacchia, sempre con
gli stessi abiti poi fortunatamente riportati a casa e conservati come cimelio,
l’ufficiale Filippo Carbonaro racconta nel suo diario, realizzato con foglietti di
fortuna, il tormento della vita nelle baracche, soprattutto la grande fame, la
mancanza totale di igiene, le fetide latrine, la costrizione del far nulla che trascina all’inedia, contro la quale occorre lottare per difendersi, per non morire,
dando vita alla speranza inventandosi dei piccoli diversivi, dei semplici lavori manuali, delle conversazioni stimolanti per non impazzire. Nato nel 1920 a
Catania, coinvolto dalla propaganda fascista, nel pieno degli studi universitari Filippo Carbonaro era partito volontario assieme ai colleghi Arcangelo Santuccio e Piero Corigliano, come sottotenente del Battaglione San Marco, truppe di sbarco. Dopo la cattura a Pola, da parte dei tedeschi, dopo l’11 settembre
del 1943, iniziò il suo calvario di prigionia. A centinaia i prigionieri italiani,
chiusi nei vagoni, con la piastrina al collo, furono condotti a destinazione da un
campo all’altro d’Europa
nazista. Il disagio, la fame,
la mancanza degli affetti familiari e di contro la voglia
di riscatto e di libertà gli
diedero la forza di resistere.
La rara posta veniva censurata. Venivano assegnate ai
prigionieri, come paga, alcune banconote spendibili
esclusivamente allo spaccio del campo dove non c’era nulla da acquistare ed
era in uso il baratto degli
oggetti personali per qualche pagnotta. Quando qualche raro pacco di viveri giungeva al campo per un
prigioniero, questi ne divideva in parti uguali il contenuto con i compagni perché a tutti andasse qualcosa. A 24 anni il sottotenente Carbonaro, prigioniero,
pesava 41 Kg e soffriva i morsi della fame, le giornate non passavano mai e l’unica salvezza per distrarsi erano le conferenze di intrattenimento su argomenti vari. Nell’aprile del 1945 finalmente la liberazione e la possibilità di mangiare a sazietà, tanto che molti disabituati al cibo finirono per intossicarsi.
Il dott. Vincenzo Carbonaro ha poi mostrato una serie di antiche fotografie e
soprattutto i pantaloni e il copricapo della divisa del padre, indossati per due
anni nei campi di concentramento. Quindi ha ricordato con commozione i momenti dell’atteso ritorno a casa, accolto con trepidazione dai vecchi genitori.
MILLY BRACCIANTE
Alla Fidapa l’Etna com’è e come la vorremmo
L’Etna? E’ come una bella donna: ricca, sì, di fascino e di attrattive ma, al tempo stesso, bizzarra, imprevedibile e pericolosa. E’ da sempre oggetto di ammirazione in tutto il mondo per il suo aspetto solenne e maestoso, per la sua irrefrenabile attività, per quella bocca eternamente infuocata e per quei suoi
fianchi solcati da tutto un intercalare di lava raffreddata e definitivamente consolidata, da oltre trecento coni e innumerevoli fratture, da ampie e ubertose distese di boschi e di colture oltre che tutta una corona di crateri che fanno da
splendida corona alla bocca sommitale. Tra le molteplici attestazioni d’amore per questo vulcano particolarmente colorita quella di Dominique VivandDenon nel suo “Voyage in Sicily”, che risale al 1788. «Tutto ciò che la natura ha
di grande, di piacevole e di terribile si può paragonare all’Etna ma l’Etna non
si può paragonare a nulla». E non a caso un anno addietro il comprensorio del
vulcano è stato inserito da parte dell’Unesco nel patrimonio mondiale dell’umanità, consegnando in tal modo a tutta la Sicilia una grande responsabilità
di tutela e di valorizzazione. Ed è proprio su tale ultimo messaggio che è stata in gran parte ispirata la presentazione alle socie di un docu-film su “L’Etna:
com’era, com’è e come vorremmo che fosse” da parte dello stesso regista Alessandro Viani con larga e circostanziata appendice storica da parte dell’avv. Andrea Giuffrida, socio fondatore e past presidente dell’associazione culturale
“Etna viva”. L’incontro - come sottolineato dalla presidente della Fidapa, Silvana Papa Bognanni - è stato inserito nella prima parte di un programma stilato dalla commissione “Ambiente e Turismo” (referente la socia Francesca
Giunta Giuffrida) e avrà un seguito entro l’anno. Il documentario, attraverso le
sue splendide immagini, ha offerto l’occasione di ammirare gli aspetti più spettacolari del vulcano cui fanno riscontro i pregi paesaggistici, tra i quali l’immensa Valle del bove, Val Calanna, i Monti Silvestri, i Monti Rossi e i vari crateri, tra
cui si erge quello, particolarmente attivo, di Nord-Est. Nella sua relazione l’avv.
Andrea Giuffrida ha parlato del substrato storico del vulcano, snodatosi attraverso scritti che risalgono a oltre duemila anni addietro, mentre nel suo intervento il sommelier Raffaele Zappalà ha descritto tutto l’indotto ergostronomico che si sviluppa alle pendici dell’Etna e che ha nel vino il punto di forza. Per
la presidente distrettuale della Fidapa, dott. ssa Dora Caserta, infine, l’attenzione nei confronti dell’Etna sta a testimoniare l’interesse e l’impegno del sodalizio nei confronti della cultura in generale, ivi compresa quella del turismo.
A. T.
“Sposami”, trionfale passerella finale
prime tre coppie classificate, Martina
Polizzi e Andrea Livoti, Eleonora Saraniti e Igor Stracuzzi, Lucilla Toscano e
Giovanni Meli, è stata una giuria tecnica all’altezza del compito formata da
Antonio Cristaldi (Modhair), Roberto
Termine (SposiMagazine), Filippo Mannino (Le Nozze Magazine), Simone
Mazzone (FreeTime Magazine), Salvo
Filetti (hair designer Compagnia della
Bellezza), Roberta Puglisi (blogger
“Your Fashion outfit”).
Con la brillante conduzione di Emanuele Bettino, le coppie di “Modelli
Sposi” sono state rese dei perfetti fashion “modelli” grazie alla “magia” dello stylist siciliano Salvo Presti e ovviamente grazie al “trucco e parrucco” di
Modhair, agli abiti di Bridal Uomo e
degli Atelier: Bridal, Choc, Kea Atelier,
La Coccarda, Lady Grazia, Le Spose di
Lucia Nicotra, Marco Strano, Momenti
Sposa, Polisano Spose, Smeralda, Sposamata e infine ai bouquet di Flavia Finocchiaro, Fiorelli, Michelangelo Finocchiaro, Davide e Francesca Giardinaro,
PantaRhei, Salemi, Angela Giarratana,
Wedding House.
La prima coppia classificata ha vinto
un abito da uomo dell’azienda Cleofe
Finati by Archetipo offerto da Trend
Adrano, la seconda un velo da sposa in
pizzo di La Coccarda Più, la terza un allestimento floreale per la chiesa di Davide e Francesca Giardinaro.
Grandi consensi ha riscosso anche
l’evento “Wedding Cake Show” vinto,
secondo il giudizio di “qualità, da La
Torre Catering. A C&G per W. E. Concept, invece, è andato il “Wedding Cake
Party”, mentre i voti della giuria popolare hanno scelto la torta di Ikebana
Ricevimenti. Il giudizio “tecnico” è stato affidato all’Associazione Ducezio.
ElabPhotographers di Emanuele Carpenzano si è aggiudicato il concorso
“Wedding Photo Gallery” secondo la
giuria tecnica, mentre i visitatori hanno
scelto Magmatika.
Fittissima, anche ieri, l’agenda di
eventi, tutti molto partecipati. L’ambito “Wedding Design Awards”, per la
CATANIA .21
omnibus
GRANDE SUCCESSO DEL SALONE CONCLUSOSI ALLE CIMINIERE, ASSEGNATI TUTTI PREMI DEI CONCORSI UFFICIALI
Si è conclusa, con un boom generale di
consensi, l’11ª edizione di “Sposami”, il
Salone della Sposa e della Casa organizzato dalla Expo di Barbara Mirabella
nel centro fieristico “Le Ciminiere”.
«Grandi marchi di settore, concorsi a
premi, eventi, ospiti d’onore del mondo
dell’alta pasticceria, dell’arte fotografica, del settore wedding, dello spettacolo - ha dichiarato Mirabella - Nella “nove giorni” dedicata ai futuri sposi, abbiamo cercato di offrire una Fiera di
qualità, sia dal punto di vista dell’intrattenimento che da quello delle proposte
aziendali che abbracciano il mondo del
matrimonio. Desidero ringraziare tutti
i nostri numerosissimi visitatori, i partners che ci hanno sostenuto e dare l’appuntamento alla 12ª edizione».
La sala eventi stracolma era per la finale del concorso simbolo di “Sposami”, i “Modelli Sposi”. A decretare le
LA SICILIA
categoria “Set Design”, è stato vinto da
Carlotta Patti, per “D-Gusto” da Castello Xirumi-Serravalle, per “Bridal Collection” da Trend Adrano, per “Honey
Moon” da Destinazione Sogni, per “Note” da Sikula Retrò, per “Gift” da Sonia
Partecipazioni Nozze”, per “T’immagini” da Magmatika.
LA SICILIA
22.
ggi
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
Cultura
SCAFFALE/1
SCAFFALE/2
Il segreto che protegge Catania
La vita di strada di un giornalista
Una Catania misteriosa e inedita fa da sfondo a una casuale scoperta archeologica in
piazza Stesicoro. Il messaggio criptato inciso sullo scrigno ritrovato, tramanda un
segreto d’ordine sacro che miete vittime tra chi tenti di carpirlo. Nell’immaginario
del catanese Paolo Sidoti, esordiente con il thriller “Pietra lavica” (Algra Editore, pp.
198), la città etnea sette volte distrutta e ricostruita a seguito di eruzioni, terremoti e
maremoti, oltre che luogo tra mare e fuoco, è sito tra forze di luce e forze
dell’oscurità. “Pietra lavica” è al contempo materia di distruzione ed elemento di
ricostruzione. Dal manto stradale di copertura della via principale, dalla coltre di
stratificazioni edificatorie risalenti alla dominazione greca, uno sprofondamento
lascia affiorare una reliquia sacra. Segue l’omicidio di un giornalista catanese, che
investe la vita dell’amico e collega Carlo Nicotra (l’uomo puro protagonista),
milanese d’adozione, rientrato per scrivere un pezzo d’arte. Con la sovraintendente
Lucia Consoli egli si muoverà tra i monumenti più noti di Catania dribblando killer e
poteri occulti sulla città. Nasce una storia d’amore tumultuosa e incalzante con cui
l’autore tiene al guinzaglio il lettore trovando la giusta miscela tra parti descrittive del
luogo d’ambientazione e l’intricata trama del romanzo. Tra storia e immaginazione, il
lettore resta sospeso nel discernere le due, scrutando la città “lavica” con occhi nuovi.
“Una vita per strada” è la giusta introduzione al talento narrativo di Joseph Mitchell,
leggendario cronista newyorchese, antesignano del New Journalism e cantore della
città in modo così pregnante da rappresentare quasi il contraltare giornalistico della
poesia musicata da Bob Dylan. Edito da Adelphi, “Una vita per strada” è un asciutto
romanzo, testimonianza diretta di un giornalista eccentrico totalmente immerso nei
meandri multietnici e multiformi della città. Come col successivo collega Truman
Capote, con Joseph Mitchell è lapalissiano accorgersi di come sia possibile fare
giornalismo con eleganza narrativa o scrivere romanzi dal retrogusto descrittivo così
spiccato da farne cronaca, seppur bizzarra. Qui - infatti - siamo dalle parti della
letteratura evocativa dall’afflato giornalistico, laddove la città descritta da Mitchell
non è certo quella dei lustrini di Broadway o della magnificenza di Times Square,
quanto quella grigia, come l’animo dei barboni con cui il cronista spesso
s’intratteneva, o plumbea, come i ruderi nascosti che andava scovando lungo le sue
passeggiate. Joseph Mitchell entrò nella redazione del giornale New Yorker nel 1938 e
vi rimase fino al 1996. Si dice che lui fosse il giornalista che non scriveva affatto, meno
di una parola al giorno, però furono parole magnifiche. Narra la leggenda che si chiuse
in ascetico silenzio, un giorno all’improvviso, senza più parlare. Aveva già scritto tutto.
LUCIA RUSSO
GIUSEPPE CIOTTA
Intervista a Carmine Abate, autore
de “La festa del ritorno” romanzo
“autobiografico” intessuto di
valori etici e di sentimenti
profondi
SALVO FALLICA
«Q
uesta storia è il tentativo
di riconciliazione tra un
padre e un figlio, che l’emigrazione tiene separati per undici mesi all’anno. Una riconciliazione possibile, perché
i due riescono a stabilire un dialogo
profondo, svelandosi i loro segreti e recuperando la memoria che li accomuna:
lo strumento più potente per orientarsi
meglio nel nostro presente così complicato». In questo incipit del dialogo con
Carmine Abate (già vincitore del premio Campiello) vi è il senso de “La festa
del ritorno” ed ancor di più vi è la cifra
del suo mondo narrativo.
Un libro pieno di vita, un romanzo
intessuto di valori etici e di sentimenti
autentici. Un romanzo ripubblicato da
Mondadori dieci anni dopo, ancora
profondamente attuale. Segno di una
dimensione letteraria vera, non legata
alle mode. Una dimensione nella quale
la memoria ha un ruolo fondamentale,
come luogo del soggetto individuale e
come spazio della vita di una comunità.
Questo romanzo parte da un tema che
è un filo rosso della sua intera produzione narrativa: l’emigrazione. Vi è un pezzo della sua esistenza in questo tema?
«Sì, il pezzo forse più importante, la mia
infanzia libera e gioiosa, malgrado tutto.
Sono cresciuto in un paese della Calabria, Carfizzi, dove ancora si parla l’albanese antico e dove c’era un forte senso
comunitario. Le scorribande avventurose che facevo ogni giorno da bambino
con il mio cane Spertina sono alla base
del forte rapporto con la mia terra, con i
suoi paesaggi vividi e profumati, con le
sue ferite».
L’altro punto fondamentale del romanzo, intimamente connesso con quello
dell’emigrare, è il lavoro. Se alcuni
esponenti politici leggessero il suo libro, potrebbero trarne ispirazione per
migliorare il discusso “Jobs Act”?
«Il tema del lavoro dovrebbe figurare al
primo posto nell’agenda di ogni schieramento politico, come ci ricorda il primo
articolo della Costituzione italiana. Purtroppo, nella realtà non è così. Lo dimostra la ripresa massiccia dell’emigrazione dal Sud al Nord. Questa storia può
ML E T T E R AT U R A M
La deliziosa
allucinazione
del fiabesco
in Capuana
Qui a fianco la
copertina del
romanzo “La
festa del ritorno”
e, a destra,
Carmine Abate
MARIA NIVEA ZAGARELLA
C
Un padre emigrato
e un figlio riconciliati
tramite il dialogo
essere letta come un caso esemplare
dell’assenza del lavoro, con tutte le conseguenze negative che ciò comporta a livello individuale, familiare e collettivo.
Non a caso il mio romanzo è stato scelto per i 100 anni della Cgil tra gli otto romanzi italiani che meglio raccontano il
mondo del lavoro».
Nel romanzo è centrale la figura di Marco, il protagonista che racconta. Può
delinearne i tratti essenziali?
«Marco è un bambino sensibile e curioso, che riesce a cogliere il lato magico
delle cose grazie al suo sguardo puro
sul mondo. Un bambino felice, malgrado l’assenza del padre. E ha una grande
dote: sa ascoltare. In questo modo cresce in una famiglia comunque unita, introiettando valori fondamentali, come la
dignità».
Dunque è un romanzo di formazione.
Quanto vi è di autobiografico?
«È autobiografica soprattutto la parte
relativa al rapporto padre-figlio. Il padre
che parte per dare un futuro dignitoso ai
figli, dando loro un’istruzione, è mio padre, a cui sarò sempre grato per la lungimiranza che ha avuto; il figlio che studia,
che racconta la sua vita e i suoi segreti,
che cerca e ottiene l’abbraccio del padre,
sono io».
In questo libro vi sono dei temi e dei
luoghi che lei ha ripreso in romanzi successivi. Sembra quasi una premessa allo splendido “Il bacio del pane”, ripubblicato da poco nell’edizione Oscar Bestsellers della Mondadori.
«È vero: è come se nel “Bacio del pane”
raccontassi l’adolescenza di Marco, alle
prese con un altro problema drammati-
co dell’Italia di oggi, la mafia. Grazie ai
valori trasmessigli dalla sua famiglia, il
ragazzo diventa il testimone del rifiuto
della prepotenza e della solidarietà e
soprattutto della legalità».
Recenti e drammatici fatti di cronaca, in
Italia ed all’estero, sembrano il risultato della perdita della pratica quotidiana
dei valori di unità familiare. Lei lancia
un messaggio di ritorno ad una dimensione etica ed al contempo semplice.
Emerge un messaggio legato ai valori
del cristianesimo e dell’umanesimo...
«Io cerco di scrivere storie autentiche e
impegnate. Se ci sono dei messaggi, sono insiti nella forza della storia, e il lettore li coglie e li apprezza non per il risvolto didascalico, che irriterebbe me
per primo, ma per condivisione etica ed
emotiva».
“SALTO MORTALE”
I versi sospesi su altro
di Candelaria Romero
La felicità di chi legge sta nel trovare
in pagine sconosciute ciò che rende
più ricco il momento della lettura.
Come una piacevole e inaspettata
scoperta lo scrittore ci porta altrove.
Eccoci dinnanzi a una finestra aperta,
su cortili periferici, sentieri nascosti o
deserti sconfinati. Così, “Salto
mortale” (LietoColle, pp. 78). In 60
liriche l’autrice, Candelaria Romero,
esprime ora un arco di tempo
sospeso in attesa di un finale, ora una
simmetrica dimensione circoscritta e
dolorosa, tutto all’insegna di un
impegno civile. “Avrei bisogno di una
distanza / tra i vuoti e pieni della mia
infanzia / scindere e separare /
dall’antica ferita / il tuo sangue
frizzante. / Avrei bisogno di una
distanza / tra i miei boschi fitti e la
tua pianura / tra i miei fossati e i tuoi
campi aperti. / Questi miei rovi non ti
appartengono / (nemmeno l’esilio, le
bombe o l’oscurità). Avrei bisogno di
una distanza / per lasciar nascere il
tuo urlo afono / che punge in fondo al
corpo / il sudore acre / e liberarti da
me. / Avrei bisogno di una distanza /
per lasciarti sfuggire nello sterrato /
tra i campi gialli e il cielo blu svedese
/ dove in fondo al molo / si arriva
sempre al mare”.
RITA CARAMMA
IL RECENTE VOLUME DELLO STUDIOSO CATANESE BILANCIO DELLA SUA PRODUZIONE FILOSOFICA
La ricerca di Piscione da Platone a Kant
SALVATORE DE MAURO
I
LA COPERTINA DEL LIBRO DI ENRICO PISCIONE
l recente volume di Enrico Piscione “Dalla scepsi greca alla certezza cristiana. Da Platone a
Kant” (Editrice Istina, 2014) costituisce una sorta di bilancio della produzione filosofica dello
studioso catanese e si spera anche un punto di partenza per ulteriori ricerche. Il termine “scepis” assume l’accezione di una “ricerca perenne” la quale, superando un malinteso scetticismo, approda, dopo
un lungo cammino, alla verità secondo la magistrale interpretazione di Luigi Stefanini. Il termine
poi così solenne di “certezza” va a coincidere con
quanto Newman ha acutamente scritto nella sua
“Grammatica dell’assenso” dove il pensatore inglese ha sottolineato che il mistero cattivo del reale si risolve nella «gioia complessa della sorpresa,
dell’impazienza, della speranza, del nostro faticoso,
ma sicuro progresso verso un ignoto».
Il testo si apre con tre studi su Platone che, in fondo, intendono sottolineare la validità dell’affermazione di Emerson secondo cui il pensatore ateniese
«è la filosofia». Il saggio sul IV libro della Metafisica
di Aristotele approda all’interessante tesi che la difesa di un principio trascendente coincide «con lo
stesso svolgimento della metafisica». Le pagine dedicate ad Agostino trattano i complessi temi della
giustizia e della memoria, così come sono stati affrontati dal grande pensatore africano. Facendo ora
un accenno agli studi dedicati ad un pensatore come Alredo di Rievaulx, bisogna notare che essi pescano in una frequentazione assidua di Piscione
nei confronti del monaco cistercense di cui egli
esamina “Gesù a dodici anni”, “La regola delle Recluse” e il “De anima”, opera della quale lo studioso catanese è stato il primo traduttore in italiano. Della filosofia medievale appaiono di rilievo tre studi: uno
dedicato al “De ente et essentia” di Tommaso d’A-
quino, un altro all’Amore mistico in Raimondo Lullo ed un terzo che è un serrato confronto tra Bernardo di Chiaravalle e il Doctor Angelicus sul problema
dell’amore, confronto teso a ridimensionare la distanza fra i due pensatori dell’età di mezzo.
Della speculazione moderna, infine, l’autore analizza il contributo filosofico di Cusano e Campanella le cui tematizzazioni della presenza, seppure allo stato germinale, in ogni uomo e in ogni popolo,
del Logos divino, esprime la possibilità di un autentico ecumenismo non solo all’interno delle confessioni cristiane, ma più estesamente fra le religioni
monoteistiche del ceppo di Abramo.
Il volume si chiude con uno studio sul problema
della teodicea in Leibniz e Kant, volto a chiarire la
fondazione di questa branca della filosofia che,
prendendo le mosse dalla constatazione di un mondo che porta i segni della bontà del Creatore, non ne
nega, però, l’imperfezione e l’incompiutezza.
ento anni fa moriva Luigi Capuana (1839/1915) figura versatile di narratore e critico militante, poeta e drammaturgo,
uomo politico e docente universitario.
Anche se più noto come teorico e scrittore verista, le sue raccolte di fiabe edite dal 1882 al 1908 (“C’era una volta”, “Il
regno delle Fate”, “Il Raccontafiabe”,
“Chi vuole fiabe, chi vuole”) mostrano
caratteri tutt’altro che da opere minori
o prodotti improvvisati per il mercato librario per ragazzi allora assai remunerativo.
Capuana ha chiari i termini dell’operazione letteraria e di qualità che sta
realizzando col muoversi tra motivi della tradizione fiabesca scritta e orale
(Perrault, Collodi, i racconti popolari siciliani) e reinvenzione personale («un
mondo mio sbocciatomi non so come
sotto una esaltazione nervosa che aveva
dell’allucinazione»).
La felice riuscita dei suoi testi nasce
dalla sua “cognizione della forma artistica delle fiabe”, di precisi meccanismi
narrativi e moduli espressivi con il loro
“ristretto” materiale di reucci, reginotte,
maghi, re, orchi, fate, nani, lupi mannari e mondo “estraneo a ogni legge di
verosimiglianza e logica comune”, nella consapevolezza tuttavia che in letteratura nulla - scriveva - è “più difficile
del facile e nulla più complicato, nell’esecuzione, della apparente semplicità”.
Perciò di silloge in silloge l’atteso giudizio dei piccoli lettori ai quali, con l’ingenua disposizione ludica di un bambino e col sempre rinnovato supporto di
fata Fantasia (dal grembiule pieno di
strani oggetti ispiratori al sacchettino di
polvere magico/portentosa al borbottio a occhi chiusi dello stesso invecchiato novellatore), il raccontafiabe/Capuana si affanna a fornire “fiabe nuove”, simili a un tempo e diverse da quelle ormai logore per l’uso della Bella Addormentata, Cappuccetto rosso, Cenerentola…o da quelle “imbalsamate” e conservate in cassetti numerati dal mago TrePi (alias il Pitrè) immerso nei suoi boschi
di aranci.
E fioriscono storie deliziose in cui la
mano di Capuana deposita, su quello
che Calvino chiamerà lo “scheletro invariante” della fiaba, le tracce peculiari
della sua “gioia” narrativa (Comare Formica), estro poetico (Cingallegra, La figlia del giardiniere), divertimento parodico (Re Tuono, Topolino, L’uovo nero,
L’asino del gessaio), movimentazione
rustico/paesana di oggetti (padellina,
trottola, gattino di gesso), mestieri, situazioni, inflessioni della lingua, e soprattutto il sonno/sogno in cui vivono
personaggi (e autore) nel continuo sbrigliato slargarsi di spazi fisici reali e favolistici (Grillino, Saltacavalla, Primpellino,
Piuma d’oro). Se una feroce cultura di
morte oggi continua a violare l’infanzia
fino al cinico “uso” di bimbe kamikaze,
la cechina che chiede al padre “il fiore
che rende la vista” e “il frutto che raddrizza le gambe” o le varie Serpentina,
Trottolina, Carbonella che proprio dal
fuoco “nascono” in carne ed ossa o più
belle paiono affermare più forte il diritto di ogni infanzia al gioco, al sogno, alla fantasia, a un giusto e pieno vivere.
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
.23
SPETTACOLI
JAZZ
Il trio Giammarco venerdì a Valverde
CATANIA. il 30 gennaio, alle ore 21, il Maurizio
Giammarco Trio sarà protagonista di “Casale in
Jazz”, rassegna che si svolge al Casale Borghese di
Valverde. Giammarco è uno dei sassofonisti italiani
con maggior esperienza internazionale. Attivo sin
dai primi anni Settanta, ha infatti collezionato un
gran numero di collaborazioni con colleghi d’oltre
confine: bastino per tutti i nomi di Chet Baker,
Lester Bowie, Dave Liebman, Billy Cobham, Peter
Erskine, Toots Thielemans. Il sassofonista ha
esplorato a fondo i territori del jazz elettrico,
tornando successivamente alla dimensione
acustica, al centro tra l’altro dello stesso trio con il
bassista Dario Deidda e il batterista John Arnold.
«Dopo le fatiche con Carmen
ci siamo presi 2 anni di pausa»
Oggi il ritorno dei Lautari, tra Pasolini e un “Paese da tre soldi”
lettore dare un ordine ai racconti, trovare un ragionamento unico. È un po’
quello che abbiamo fatto noi: tante
canzoni e storie diverse che, tuttavia,
hanno un minimo comune denominatore. Racconti inverosimili che hanno
un legame con la realtà. Ci sono personaggi di fantasia creati da Gionni (Allegra, ndr), come Ciccio Patata o il lupo,
che poi abbiamo ritrovato davvero dopo aver scritto la canzone».
GIUSEPPE ATTARDI
“
Un tour de
force al
quale non
eravamo
abituati
perché
siamo pigri
C’è un
nuovo
chitarrista,
con Fuzio
un addio
traumatico
per tutti
Oggi
all’Odeon
“Canzoni
corsare”, un
“best” più
due o tre
inediti
CATANIA. «No, non abbiamo fatto figli ride Puccio Castrogiovanni - ci siamo
semplicemente riposati, è notorio che
noi siamo pigri». Nessun mistero, dunque, sui due anni “sabbatici” che i Lautari si sono presi dopo l’album C’era cu
c’era con il quale sono arrivati a un
passo dal premio Tenco.
«Eravamo giunti a un punto importante della nostra carriera - riprende
più seriamente Castrogiovanni - C’era
stata l’esperienza meravigliosa con
Carmen Consoli, che per noi è stata
davvero stancante: un tour de force,
pieno di soddisfazioni certo, ma al
quale non eravamo abituati. Così dopo
25 anni di carriera, che sono tanti, abbiamo deciso di prenderci una pausa.
Ormai siamo vecchietti..., abbiamo toccato i cinquant’anni... », torna a scherzare il virtuoso del marranzano.
Il nuovo spettacolo
Traumatico addio
Dopo due anni di sosta, tuttavia, una
sorpresa c’è. Ed è nella formazione
con la quale i Lautari tornano stasera
sulla scena: Gionni Allegra al contrabbasso, plettri, chitarra e voce; Puccio
Castrogiovanni alla fisarmonica, plettri, chitarra e voce; Salvo Farruggio alla batteria e percussioni; Salvatore Assenza al sax e flauto; Marco Corbino
alle chitarre.
All’appello manca Roberto Fuzio,
uno dei componenti storici della formazione catanese. «Sì, c’è un nuovo
chitarrista, più giovane. È stato un addio traumatico per tutti» si limita a
commentare amareggiato Castrogiovanni.
Lo spettacolo con il quale si ripresentano stasera alle ore 21.15 al Teatro
Odeon di Catania, ospiti della stagione
dell’Associazione musicale etnea, s’intitola Canzoni corsare. «È mutuato dal
libro di Pier Paolo Pasolini - spiega Castrogiovanni - Nella prefazione di Scritti corsari, l’autore avvisa che spetta al
verso Sanremo
I LAUTARI
Gionni Allegra,
Puccio
Castrogiovanni,
Salvo
Farruggio,
Salvatore
Assenza,
Marco Corbino
O LO SHOW DI OGGI ALLE ORE 21.15 AL TEATRO ODEON DI CATANIA
«“Canzoni corsare”
mutuato dal libro
di Pasolini»
S
periamo di non aver commesso peccato di presunzione riferendoci per questo nostro
concerto ad uno dei maggiori intellettuali del secolo scorso: Pier Paolo Pasolini. Ma
ora, che risaliamo su un palco dopo un paio di anni sabbatici, abbiamo cercato di produrre qualcosa che assomiglia a quello che erano in fondo gli “scritti corsari”, semplicemente una raccolta, un riassunto delle puntate precedenti, un punto a cui riferirsi e dal quale
ripartire. D’altronde ognuno, nel proprio lavoro deve cercare dei riferimenti alti, degli obiettivi, e a noi, che facciamo musica popolare, piace credere di avere qualche lontana parentela con l’opera dell’artista.
LAUTARI
Una summa e un nuovo punto di partenza Canzoni corsare. «Sì è una sorta
di “best of... ” più qualcosa di nuovo.
Abbiamo scritto due-tre canzoni nuove, ma solo prima di salire sul palco
decideremo se eseguirle tutte. Una è
dedicata proprio a Pasolini, lo immaginiamo mentre canta il requiem prima
di morire. Gionni invece ha fatto un ritratto del Paese di tre soldi, che potete
immaginare quale sia. Si parla di quelle “signore in Parlamento” che una
volta Battiato definì in un certo modo
(”troie”, ndr) e perse il posto di assessore, non manca il Cavaliere “imbroglione” e poi tanti altri politici che riconoscerete. Il terzo inedito è una introduzione, recitata (nell’originale la
voce è di Angelo Tosto) e suonata, in
cui vengono citati tutti i titoli delle
nostre canzoni».
Un po’ sullo stile di C’era cu c’era, la
canzone-titolo del loro ultimo album,
insieme di citazioni, una sorta di gioco,
in cui l’antico si mescola con il moderno, “c’era na figghia da maritari” con
una canzone dei Kunsertu.
I Lautari restano i “musicanti cu lu
cori di briganti” che recuperano l’“anima antica” dell’Isola adattandola ai
nostri tempi. «Sì, lo stile rimane lo stesso - assicura Castrogiovanni - Abbiamo
fatto tesoro delle meravigliose esperienze che abbiamo fatto».
E presto arriverà anche il disco. «Ma
senza fretta, siamo pigri» sorride Castrogiovanni.
Caccamo: «Io “stalker” di Battiato e di Fiorello»
Il cantante di Modica è fra le otto “nuove proposte” in gara all’Ariston. Una web serie sul Festival
I LE QUOTE
Il Volo è proposto
dai bookmaker a
quota 5. Lorenzo
Fragola, a 6. Terzi
favoriti dai
pronostici, i Dear
Jack quotati a 8.
Matchpoint a 10
per Malika Ayane,
Alex Britti, Chiara
e Annalisa
CLAUDIA FASCIA
ROMA. Sul palco dell’Ariston, prima di sedersi al piano, dovrà toccarsi la guancia. È
il saluto in codice che Giovanni Caccamo,
ventiquattrenne di Modica scelto tra le
otto Nuove Proposte del prossimo Festival di Sanremo con il brano Ritornerò da
te, da lui scritto e composto, ha promesso di fare all’Edicola di Fiorello, dove è già
stato ospite, facendo “le poste” all’alba al
mattatore radiofonico.
Ma il ruolo di stalker - come scherza
lui - è venuto fuori anche altre volte. Con
Dolcenera, ad esempio, e con Franco Bat-
È anche autore del brano di Malika
Ayane. «Ho fatto la promessa di
lanciare un segnale all’Edicola del
mattatore radiofonico durante la mia
esibizione mentre suono il piano»
tiato, tampinato sulle spiagge siciliane
per la consegna di un cd. «Dopo tante
porte sbattute in faccia, mi sono trasferito a Milano in cerca di fortuna - racconta - Proprio quando avevo deciso di
smettere con la musica, sono tornato in
Sicilia e ho saputo che Battiato era in va-
canza a Donnalucata, a pochi chilometri
da casa mia. L’occasione era irripetibile.
Mi sono accostato davanti alla casa in cui
trascorreva la vacanza e, appena uscito,
gli ho consegnato il cd con le mie canzoni. Con mio immenso stupore, dopo
qualche ora mi ha lasciato un messaggio
sul cellulare chiedendomi un incontro il
giorno dopo. È nato tutto così e la nostra
collaborazione non è ancora finita».
Un’ostinazione che però ha portato
bene: il maestro, dopo aver ascoltato il
suo lavoro, lo ha voluto con sé ad aprire
i live del tour del 2013, in una collaborazione che riserverà in un prossimo futuro sorprese ancora da svelare.
Il Festival dunque - già provato altre
tre volte - è la ciliegina sulla torta, considerando anche che oltre alla partecipazione tra i “giovani”, Caccamo è anche
uno degli autori del brano di Malika Ayane, in gara tra i “big”. E si candida già per
scrivere testi per Elisa, Bocelli, Giorgia,
Francesca Michielin.
«C’è grande emozione per Sanremo
ed ho la stessa paura di quando Battiato
mi chiese di aprire i suoi live. In più in
questo mese di pre-festival c’è stata anche la chiusura del mio album, Qui per te
- e lo dice mostrandoci soddisfatto la copertina già pronta -, e questo mi dà grande gioia ed entusiasmo».
Undici brani, uno diverso dall’altro,
più una bonus track che avranno suoni
inaspettati, promette, e il cui filo conduttore è l’introspezione e il rapporto
con se stessi.
Colpiscono i suoi occhi accesi, il suo
bel viso in cui si incontrano in un mix
perfetto dolcezza e sfrontatezza. E si
capisce come in passato abbia già lavorato per la tv con le trasmissioni di Rai
Gulp, per Uno Mattina Estate, per Lo
Zecchino d’Oro. E grazie al Coro dell’Antoniano, dove aveva debuttato a 11
anni, qualche anno fa arriva come inviato all’Ariston. «Intervistavo i grandi artisti e quanto avrei voluto essere al loro
posto! - ricorda - Oggi ci sono e mi sento euforico. Avevo provato altre volte,
ma senza la stessa serenità e soprattutto senza la Sugar e Caterina Caselli.
Giovanni
Caccamo, 24
anni, modicano.
Arriva la Festival
di Sanremo dopo
tre tentativi
andati a vuoto
Adesso è il momento giusto».
Per esorcizzare la settimana «alienante» del Festival come la definisce lui
stesso, si sta dedicando a una divertente web serie un po’ alla Nanni Loy, visibile sul suo canale youtube, in cui va alla ricerca porta a porta di un pianoforte
per esercitarsi. «È la versione demente
del Live at home, un concept live che per
il mio bisogno di tour, mi ha portato a
fare 54 date in giro per l’Europa nei salotti di chi metteva a disposizione, sul
mio sito, il proprio pianoforte - spiega . Un modo di avvicinarmi molto al pubblico, perché io credo che la musica sia
uno scambio tra le storie che racconto e
quelle che ho la possibilità di conoscere
e il contatto umano è linfa vitale. Nella
web serie vado in giro a suonare ai citofoni di sconosciuti chiedendo di poter
utilizzare il loro piano perché il mio si è
rotto e devo prepararmi per il Festival.
Un modo per capire anche come l’Italia
reagisce a un sorriso». Il risultato non
sembra incoraggiante: «L’80% mi manda a quel paese, il 10% non mi apre, un
ultimo 10% ha il piano e mi apre. W
quel 10%».
Ma Battiato come ha commentato
Sanremo? E imitando la voce del maestro, Caccamo risponde: «Mi ha detto: “È
il tuo momento”. È persona splendida. È
una persona presente nella sua vita, in
quello che fa: un esempio».
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
24. lo SPETTACOLO
«Cinema in crisi»
Mikhalkov: «Quello europeo è
asservito agli Usa, anche in Italia
ha perso spessore»
CATANIA.
ospite del Festival internazionale per i giovani
cineasti organizzato ogni anno da Emir Kusturica
a Drvengrad, il villaggio interamente in legno
realizzato dal regista serbo sulle montagne
nell’ovest della Serbia. «Ora l’Europa è caduta
sotto il controllo americano, è divenuta
superficiale e frivola. E il cinema di conseguenza
ha perso il suo spessore e significato sociale.
Difficilmente vedrei oggi in Italia registi del
calibro di Visconti, Pasolini, Fellini». «Certo - ha
concluso - da voi c’è la scuola italiana, ma il vostro
cinema non è più come quello di una volta».
DRVENGRAD. Il cinema europeo, compreso quello
italiano, vive una crisi generale, legata alla perdita
di valori autentici del vecchio continente,
asservito ormai alla cultura dominante imposta
dagli Usa. La pensa così Nikita Mikhalkov, uno dei
maggiori registi russi, per il quale anche il cinema
italiano ha perso vigore e spessore. «Il grande
cinema del neorealismo italiano o della Nouvelle
Vague francese è lontano anni luce. Quello era un
cinema che affondava le radici nella società reale
con tutti i suoi problemi e tutte le sue
sfaccettature», ha detto Mikhalov. Il regista è
IL BOX OFFICE USA
Eastwood inarrestabile: 64 milioni
ROMA. Inarrestabile “American Sniper”: il film di Clint Eastwood con Bradley Cooper
(Warner Bros), mette a segno ancora un ottimo risultato al box office Usa, con 64,4
milioni di dollari nel week end (200,1 milioni in totale). Buon debutto per il thriller “The
Boy Next Door”, con Jennifer Lopez (Universal), in seconda posizione con 15 milioni di
dollari. Tiene l’orsetto britannico “Paddington”, che porta a casa 12,3 milioni di dollari
(40 in due settimane) ed è terzo. Esordio deludente, invece, per “Strange Magic”, al 7°
posto con 5,5 milioni di dollari, e per “Mortdecai” con Johnny Depp, solo 9°.
Uri Caine e Mario Brunello al Teatro Bellini
Piano jazz e violoncello
per il “Bach Network”
CATANIA. Stasera alle ore 21 a Catania di
scena uno dei massimi pianisti jazz
del nostro tempo, Uri Caine, ospite
della stagione concertistica del Teatro
Bellini insieme con il violoncellista
Mario Brunello.
Due musicisti di forte personalità
che hanno lavorato per la prima volta
insieme intorno alla costruzione di un
programma intitolato Bach Network,
che alterna Suite per violoncello solo e
Sonate a composizione ed improvvisazioni del compositore e pianista jazz
statunitense. Non a caso Bach, come
molti celebri autori del passato, era un
grande improvvisatore ed è stato un
modello per molti musicisti jazz.
Pianista e compositore, direttore di
Festival (Biennale di Venezia, Bergamo
Jazz Festival) e, perché no, pianista
d’eccezione per Giuni Russo nel progetto postumo A casa di Ida Rubinstein.
Solista e partner appassionato (con
Rea e Trovesi), americano di Philadelphia e allievo di un francese (Bernard Pfeiffer), di casa nell’ebraismo
ma spirito indipendente che nel jazz
abbraccia la più felice forma di «meticciato» culturale. Perciò la sua parola in
musica è inarrestabile. Assai più misu-
rata, invece, è la parola parlata. Conversatore “impressive” e autorevole
ma non una congiunzione di troppo
nel suo “speech”. Tutto questo è Uri
Caine.
«Mi sono interessato alla musica
classica ed alla composizione come al
piano jazz sin da quando cominciai a
studiare musica, da bambino - racconta - Ho avuto la fortuna d’essere in-
IL PIANISTA URI CAINE
L’artista americano
«La musica barocca
contempla
l’improvvisazione»
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R. SP.
al cinema
CATANIA
coraggiato da insegnanti eccellenti e
da musicisti più anziani di me, a Philadelphia, e non ho mai visto contraddizione tra composizione e improvvisazione».
E a proposito degli autori classici
aggiunge: «Bach, Mahler, Wagner non
hanno bisogno di me ma la loro musica può essere la base per creare strutture adatte a improvvisazioni di gruppo». E ricordano che la musica barocca contempla l’improvvisazione, realizzata proprio in modo molto simile a
quanto riproposto dalla musica jazz
due secoli più tardi.
Sono in programma le tre Sonate
per viola da gamba e cembalo e la terza delle sei Suites per violoncello solo:
composte nello stesso anno (1720), le
prime concludono idealmente il ciclo
storico della viola da gamba, caduta in
disuso proprio a favore del violoncello, mentre le Suites costituiscono la
base della letteratura dedicata al violoncello. È lungo, quindi, quasi tre secoli, il suggestivo ponte tra le interpretazioni bachiane dei due musicisti e le
loro improvvisazioni e invenzioni ispirate a Bach.
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EXODUS: DEI E RE. H. 2,30. Un film di Ridley
Scott con Christian Bale, Sigourney Weaver.
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LA TEORIA DEL TUTTO. H. 2,05. Vincitore 2
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Redmayne, Miglior Colonna Sonora. Ore 17,45 - 20,15 - 22,40.
SEI MAI STATA SULLA LUNA? H. 1,59. Commedia
con Raoul Bova, Sergio Rubini, Neri Marcorè.
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AMERICAN SNIPER. H. 2,15. Un film di Clint
Eastwood, con Bradley Cooper e Sienna
Miller. Ore - 17,25 - 20,00 - 22,35.
THE IMITATION GAME. H. 1,55. La vera storia del
matematico Alan Turing, con Keira Knightley
e Benedict Cumberbatch. Ore - 18,00 - 20,15 22,35.
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EXODUS 3D 2h30 - Azione - Ore 22.05
THE IMITATION GAME - L’ENIGMA DI UN GENIO 1h53
- Biografico - Ore 22.25
LA TEORIA DEL TUTTO 2h03 - Biografico - Ore
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IL NOME DEL FIGLIO 1h34 - Commedia - Ore
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periodi: intero da lunedì a venerdì (esclusi martedì, festivi e prefestivi) euro 7.00, festivi e prefestivi 8.00 euro, ridotto per tutti martedì euro5,70
e martedì rosa per le donne a euro 4,90; ragazzi fino a 10 anni e over 65 euro 5,90, ridotto spettacoli dopo le 23:00 solo sabato euro4,50 no 3D
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profeta Mosè e del faraone Ramses. ORE 17,30 - 20,30
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OGGI: “ THE IMITATION GAME “ Candidato a 8
premi Oscar the Imitation Game racconta la
vita
del
matematico
inglese
Alan
Turing,Genio indiscusso del XX secolo. ORE 17,30 - 19,45 - 22,00.
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LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
in tv
.25
TORNA OGGI ALLE ORE 21.10 IL REALITY OSPITE DI CANALE5
All’insegna del trash “L’isola dei famosi”
R
iparte stasera da Canale 5 (ore 21.10), la rete che l’ha accolta dopo l’addio di Rai2, l’Isola
dei famosi. I dodici naufraghi (non esattamente famosissimi), tra i quali spiccano Catherine
Spaak, il pornostar Rocco Siffredi che “denuncia” la
sua paura per «fame e astinenza sessuale», e Melissa P. autrice catanese del romanzo erotico autobiografico “Cento colpi di spazzola”, saranno in diretta
dalla spiaggia di Cayo Cochinos. Con loro la ex di Balotelli Fanny Neguesha pronta, parole sue, «a riprendersi la sua vita»; la ex concorrente piagnucolosa di Masterchef, Rachida Karrati; Le Donatella,
non indimenticabili ex concorrenti di X Factor e
Charlotte, sexy figlia del calciatore argentino Clau-
RaiUno
06.55 RAI PARLAMENTO
TELEGIORNALE
Informazione
07.00 TG 1 Informazione
07.30 TG 1 L.I.S. Informazione
08.00 TG 1 Informazione
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09.30 TG 1 FLASH Informazione
10.00 STORIE VERE Attualità
11.00 TG 1 Informazione
11.05 CHE TEMPO FA Informazione
11.10 A CONTI FATTI Attualità
12.00 LA PROVA DEL CUOCO
Varietà
13.30 TG 1 Informazione
14.00 TG1 ECONOMIA
Informazione
14.05 DOLCI DOPO IL TIGGÌ
Varietà
14.40 TORTO O RAGIONE?
IL VERDETTO FINALE Attualità
16.00 LA VITA IN DIRETTA Attualità
16.30 TG 1 Informazione
18.50 L'EREDITÀ Varietà
20.00 TG 1 Informazione
20.30 AFFARI TUOI Varietà
ASCOLTI
DE FILIPPI
REGINA
DEL SABATO
Maria De Filippi
si conferma
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sabato sera: C’è
posta per te è
stato seguito su
Canale 5 da
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08.30 IL TOCCO DI UN ANGELO
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10.00 TG2 INSIEME Informazione
11.00 I FATTI VOSTRI Attualità
13.00 TG 2 GIORNO Informazione
13.30 TG 2 COSTUME E SOCIETÀ
Informazione
13.50 TG2 MEDICINA 33
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14.00 DETTO FATTO Attualità
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17.00 COLD CASE
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17.55 TG 2 FLASH L.I.S.
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18.00 RAI TG SPORT Sport
18.20 TG 2 Informazione
18.50 BLUE BLOODS Telefilm
19.40 N.C.I.S. Telefilm
20.30 TG 2 Informazione
21.00 ZIO GIANNI Sitcom
dio Caniggia. Sul fronte maschile il pugile Patrizio
Oliva; il vincitore della 60° edizione del Festival di
Sanremo Valerio Scanu; gli attori Alex Belli e Andrea
Montovoli e il giornalista Pierluigi Diaco. Le novità,
dice la conduttrice Alessia Marcuzzi, saranno tante.
Quelle fin qui svelate sono una tredicesima concorrente che il pubblico da casa avrà la possibilità di
scegliere col televoto tra Cristina Buccino, ex professoressa dell’Eredità, e la modella Margot Ovani; l’esistenza di Playa Goduria, spiaggia con benefit, e una
spiccata interattività col pubblico per mezzo di app
e social network. L’inviato sull’Isola è Alvin, gli opinionisti in studio Alfonso Signorini e Mara Venier.
MARIELLA CARUSO
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08.00 AGORÀ Attualità
10.05 RAI PARLAMENTO
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10.15 MI MANDA RAITRE Attualità
11.00 ELISIR Attualità
11.10 TG 3 MINUTI Informazione
12.00 TG 3 Informazione
12.25 TG3 FUORI TG Informazione
12.45 PANE QUOTIDIANO Attualità
13.10 IL TEMPO E LA STORIA
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14.00 TG REGIONE Informazione
14.20 TG 3 Informazione
14.50 TGR LEONARDO Informazione
15.05 TGR PIAZZA AFFARI
Informazione
15.10 TERRA NOSTRA 2 Soap
15.55 ASPETTANDO GEO Documenti
16.40 GEO Documenti
19.00 TG 3 Informazione
19.30 TG REGIONE Informazione
20.00 BLOB Varietà
20.15 SCONOSCIUTI - LA NOSTRA
PERSONALE RICERCA
DELLA FELICITÀ Attualità
20.35 UN POSTO AL SOLE Soap
06.00 TG 4 NIGHT NEWS
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06.50 ZORRO Telefilm
07.10 HUNTER Telefilm
08.05 CUORE RIBELLE Soap
09.30 CARABINIERI Telefilm
10.35 SAI COSA MANGI? Attualità
10.45 RICETTE ALL'ITALIANA
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11.30 TG 4 Informazione
11.55 METEO.IT Informazione
12.00 DETECTIVE IN CORSIA
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13.00 LA SIGNORA IN GIALLO
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14.00 LO SPORTELLO DI FORUM
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16.35 IERI E OGGI IN TV Varietà
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19.35 TEMPESTA D'AMORE Soap
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15.00 ARROW
Telefilm
15.50 THE VAMPIRE DIARIES
Telefilm
16.40 DR HOUSE MEDICAL
DIVISION
Telefilm
17.30 SPECIALE CHICAGO FIRE
Varietà
18.30 STUDIO APERTO
Informazione
19.15 METEO.IT Informazione
19.20 C.S.I. NEW YORK
Telefilm
La7
06.00 TG LA7 MORNING NEWS
Informazione
07.00 OMNIBUS
RASSEGNA STAMPA
Informazione
07.30 TG LA7 Informazione
07.50 OMNIBUS METEO
Informazione
07.55 OMNIBUS DIBATTITO
Informazione
09.45 COFFEE BREAK
Attualità
11.00 L'ARIA CHE TIRA Attualità
13.30 TG LA7 Informazione
14.00 TG LA7 CRONACHE
Informazione
14.40 IL COMMISSARIO MAIGRET
Telefilm
16.25 L’ISPETTORE TIBBS
Telefilm
18.05 CROSSING JORDAN
Telefilm
19.45 METEO Informazione
20.00 TG LA7
Informazione
20.30 OTTO E MEZZO Attualità
tv locali
AntennaSicilia
sul telecomando al n. 10
6.30 7 DÌ INTENNA
7.45 IL SEGRETO DELLA NOSTRA VITA
Telenovela
8.30 BLACK STALLION Telefilm
9.00 TELEVENDITE
10.30 PERLE DI NAPOLI
11.25 TELEVENDITE
13.05 IL SEGRETO DELLA NOSTRA VITA
Telenovela
14.00 TG LA SICILIA
14.30 BLACK STALLION Telefilm
15.05 TELEVENDITE
18.30 BLACK STALLION Telefilm
19.00 IL SEGRETO DELLA NOSTRA VITA
Telenovela
20.00 TG LA SICILIA
20.45 INSIEME - In diretta dal Cine-Teatro
ABC di Catania. Presenta Salvo La
Rosa. Regia di Natale Zennaro.
23.35 TG LA SICILIA
0.00 INSIEME (replica)
Telecolor
sul telecomando al n. 12
21.15 MAX E HÉLÈNE
Nel 1944 l’ebreo Max Sereni,
uno studente ebreo che vive
a Venezia, sceglie di non
fuggire nonostante rischi
la deportazione
21.10 BOSS IN INCOGNITO
Costantino della Gherardesca
presenta le storie di alcuni
capi di aziende che si fingono
dipendenti per capire come
migliorare gli ambienti di lavoro
21.05 ULISSE: IL PIACERE
DELLA SCOPERTA
Nemici invisibili: Alberto
Angela spiega l'importanza
di virus, microbi e microrganismi
nella nostra esistenza
21.15 QUINTA COLONNA
Nuova serata con il
programma di attualità
condotto da Paolo Del Debbio
che approfondisce i temi
di attualità politica
21.10 L'ISOLA DEI FAMOSI
Nuova edizione del programma
cult passato dalla Rai
a Mediaset. Conduce Alessia
Marcuzzi, affiancata da Mara
Venier e Alfonso Signorini
21.10 FERITE MORTALI
Un poliziotto troppo violento
viene punito e trasferito nel
peggiore distretto di Detroit,
dove si troverà a fronteggiare
un grosso traffico di droga
21.10 PIAZZAPULITA
Il programma condotto da
Corrado Formigli propone un
confronto serrato tra
i rappresentanti del mondo
politico su temi d'attualità
23.20
00.55
01.25
01.30
02.00
02.45
22.40 BLUE BLOODS Telefilm
23.30 TG 2 Informazione
23.45 ARPAD WEISZ, DALLO
SCUDETTO AD AUSCHWITZ
Documenti
00.40 SORGENTE DI VITA Attualità
01.05 HAWAI FIVE-0
Telefilm
01.55 METEO 2 Informazione
23.15 GAZEBO
Attualità
00.00 TG 3 LINEA NOTTE
Informazione
00.10 TG REGIONE Informazione
01.00 METEO 3 Informazione
01.05 RAI PARLAMENTO
TELEGIORNALE
Informazione
23.55 TERRA! Attualità
00.55 DONNAVVENTURA Attualità
01.40 TG 4 NIGHT NEWS
Informazione
02.00 FIVE ALBUM 1983 Varietà
03.20 DEDICATO A SENTACRUZ
1979 Varietà
03.50 POLIZIOTTI Drammatico
(Ita, 1994)
00.00 X STYLE
Varietà
00.55 TG 5 NOTTE Informazione
01.40 METEO.IT Informazione
02.15 AMICI Reality
03.45 MA IL PORTIERE NON C’È
MAI? Telefilm
05.15 TG 5 Informazione
05.40 METEO.IT Informazione
22.10 METEO.IT Informazione
23.15 TIKI TAKA IL CALCIO È
IL NOSTRO GIOCO Sport
02.00 SPORT MEDIASET Sport
02.25 STUDIO APERTO
LA GIORNATA Informazione
02.40 TRASFORMAT Quiz
04.30 LA PIÙ BELLA DEL REAME
Commedia (Ita, 1989)
00.00 TG LA7
Informazione
00.15 OTTO E MEZZO Attualità
00.55 COFFEE BREAK
Attualità
02.10 PAPILLON
Drammatico (Usa, 1973)
04.55 OMNIBUS DIBATTITO
Attualità
PORTA A PORTA Attualità
TG 1 NOTTE Informazione
CHE TEMPO FA Informazione
SOTTOVOCE Attualità
TERZA PAGINA Documenti
MILLE E UNA NOTTE
FICTION Documenti
03.25 PROCACCIATORI D'AFFARI
Varietà
06.05 SERIAL WEBBERS
06.30 SABRINA VITA DA STREGA
Telefilm
07.20 BEING ERICA Telefilm
08.05 STARGATE ATLANTIS
Telefilm
08.50 XENA Telefilm
09.35 RUSH Telefilm
10.20 MEDIUM Telefilm
11.50 LA VITA SEGRETA DI UNA
TEENAGER AMERICANA
Telefilm
12.35 XENA Telefilm
13.20 ANDROMEDA Telefilm
14.05 STAR TREK ENTERPRISE
Telefilm
14.55 GREEK Telefilm
15.40 LA VITA SEGRETA DI UNA
TEENAGER AMERICANA
Telefilm
16.25 THE LOST WORLD Telefilm
17.15 RAI NEWS Informazione
17.20 STREGHE Telefilm
18.05 XENA Telefilm
18.50 ANDROMEDA Telefilm
19.35 STARGATE ATLANTIS
Telefilm
20.20 STAR TREK ENTERPRISE
Telefilm
21.10 END OF WATCH Film
23.10 THE WHITE QUEEN Telefilm
00.00 IL TRONO DI SPADE Telefilm
sul telecomando al n. 18
Rai5
06.30 VIAGGIO AL CENTRO
DEL PIANETA
07.35 MILLENIUM NASCITA
DI UN BESTSELLER
08.30 I GIARDINI PIÙ BELLI
DEL MONDO Doc.
09.35 MEMO L'AGENDA
CULTURALE
10.15 FANTASMA D’AMORE Film
11.55 SCARAMOUCHE
SCARAMOUCHE
12.15 CONCERTO DIRETTO
DA JOHN AXELROD
13.40 CULT BOOK
14.15 1.000 GIORNI
PER IL PIANETA TERRA
15.05 CAPOLAVORI DELLA
NATURA
16.05 MEMO L'AGENDA
CULTURALE
16.40 DISCENDENTI DEI NAZISTI
17.45 RAI NEWS Informazione
17.50 MEMO TEATRO L'AGENDA
CULTURALE
18.25 STORIA E SPLENDORE DEI
PALAZZI REALI
19.30 GLI IMPRESSIONISTI
20.35 PASSEPARTOUT: QUANDO
SI GUARDAVANO LE STELLE
21.15 TUTTO CIÒ CHE MI RESTA
23.15 SE QUESTO E UN UOMO
00.10 RAI NEWS Informazione
RealTime
IRIS
06.00 DIRE, FARE, BACIARE
Documenti
06.30 SEX ER: TUTTA COLPA
DEL SESSO Documenti
07.20 24 ORE IN SALA PARTO
Documenti
08.10 MALATTIE MISTERIOSE
Documenti
09.05 IO E LA MIA OSSESSIONE
Documenti
10.00 GIPSY SISTERS
10.55 LITTLE MISS AMERICA
Documenti
11.50 IL NOSTRO PICCOLO
GRANDE AMORE Documenti
12.50 CUCINE DA INCUBO Doc.
13.50 AMICI DI MARIA DE FILIPPI
14.50 IL NOSTRO PICCOLO
GRANDE AMORE Documenti
15.45 DUE ABITI PER UNA SPOSA
Documenti
17.15 QUATTRO MATRIMONI USA
Documenti
18.10 AMICI DI MARIA DE FILIPPI
Documenti
19.10 UNDERCOVER BOSS
Documenti
20.10 CUCINE DA INCUBO Reality
21.10 MALATTIE MISTERIOSE
Documenti
23.05 ERO MORTO Documenti
00.05 MALATTIE MISTERIOSE
06.35
07.40
07.45
08.35
09.30
11.45
13.35
15.30
17.25
17.30
19.15
20.05
21.00
23.25
02.05
03.45
03.50
UGO Sitcom
CIAKNEWS Informazione
SUPERCAR Telefilm
A-TEAM Telefilm
VENTO DI TEMPESTA
Film
LA DOTTORESSA
DEL DISTRETTO MILITARE
Film
ARRIVEDERCI E GRAZIE
Film
POLIZIA ACCUSA:
IL SERVIZIO SEGRETO
UCCIDE
Film
NOTE DI CINEMA
Show
COME RUBARE LA CORONA
D'INGHILTERRA
Film
SUPERCAR Telefilm
A-TEAM Telefilm
LA GIUSTA CAUSA
Film
IL MOMENTO DI UCCIDERE
Film
SEI SOLO, AGENTE VINCENT
Film
CIAKNEWS Informazione
DELITTO A POSILLIPO
(LONDRA CHIAMA NAPOLI)
Film
CIELO
RaiMovie
06.00 SKY TG24 MATTINA
07.00 FRATELLI IN AFFARI
Documenti
08.45 LA BOSS DELLA CUCINA
Documenti
09.15 IL BOSS DEL FAI DA TE
Documenti
09.45 VENDITE IMPOSSIBILI
10.15 BUYING & SELLING
Documenti
12.00 MASTERCHEF USA
Documenti
14.00 MASTERCHEF AUSTRALIA
ALL STARS Documenti
14.45 SKYTG24 MEZZOGIORNO
15.00 MASTERCHEF AUSTRALIA
ALL STARS Documenti
16.00 FRATELLI IN AFFARI
Documenti
16.45 BROTHER VS. BROTHER
Documenti
17.45 BUYING & SELLING
Documenti
18.45 CUCINE DA INCUBO
Documenti
19.45 AFFARI DI FAMIGLIA
Documenti
21.10 THE BELIEVER Film
23.00 I COMUNISTI LO FACEVANO
MEGLIO? Documenti
00.00 METROPOLSEX: INSIDE
BERLINO Documenti
06.30 L'ORO DI PICANO VALLEY
07.25 DUELLO A BERLINO
09.10 APPUNTAMENTO
AL CINEMA
09.15 PRONTO... LUCIA
Film
10.40 IL SUO NOME
È DONNA ROSA
Film
12.20 OPERAZIONE
SAN GENNARO Film
14.05 SHAFT Film
15.50 LA MIA PISTOLA PER BILLY
Film
17.35 RAI NEWS
Informazione
17.40 RUBA AL PROSSIMO TUO
Film
19.35 ARAGOSTA A COLAZIONE
Film
21.15 A VISO APERTO
Film
22.55 BELLA IN ROSA
Film
00.30 RAI NEWS Informazione
00.35 MOVIEXTRA 60
01.10 DIARIO NAPOLETANO
Film
02.45 DUELLO A BERLINO
Film
04.30 GANG
Film
DMax
06.25 I MAGHI DELLE AUTO
07.15 COME È FATTO Documenti
08.10 COME È FATTO IL CIBO
Documenti
09.00 WILD FRANK: AMAZZONIA
Documenti
10.00 AFFARI A QUATTRO RUOTE
Documenti
10.50 BAD DOG Documenti
11.40 I SIGNORI DEL BARBECUE
Documenti
12.35 LIQUIDATOR Documenti
13.25 CONTAINER WARS
Documenti
14.15 BANCO DEI PUGNI
Documenti
15.10 CHI TI HA DATO
LA PATENTE? Documenti
16.00 TOP GEAR USA Documenti
16.50 AFFARI A QUATTRO RUOTE
Documenti
17.45 AIRPORT SECURITY
Documenti
18.35 BAD DOG Documenti
19.30 BANCO DEI PUGNI
Documenti
20.20 RIMOZIONE FORZATA
Documenti
21.10 I RE MAGHI Documenti
22.00 MAGIC CAMERA Documenti
22.55 ED STAFFORD:
DURO A MORIRE Documenti
Dal satellite
Sport&News
19.00 SERIE B REMIX
Sky Sport 1
19.00 NBA Sky Sport 2
19.30 I SIGNORI DEL CALCIO
Sky Sport 1
20.00 HISTORY REMIX ROMA
SCUDETTO 1982-83
Sky Sport 1
20.30 SKY CALCIO PREPARTITA
Sky Sport 1
21.00 GAME, SET AND MATS
Eurosport
21.00 SERIE A Sky Sport 1
21.00 WWE EXPERIENCE
Sky Sport 2
21.30 AUSTRALIAN OPEN
Eurosport
22.00 WIMBLEDON OFFICIAL
FILMS 2014 Sky Sport 2
23.00 SKY CALCIO POSTPARTITA
Sky Sport 1
23.00 947 UOMO DI FERRO
ALESSANDRO ZANARDI
Sky Sport 2
22.25
22.50
23.15
0.10
0.30
JOYCE MEYER
PRIMALINEA TG
TELEVENDITE
SCOOP Telefilm
TELEVENDITE
BLACK STALLION Telefilm
PRIMALINEA TG
BLACK STALLION Telefilm
TELEVENDITE
JOYCE MEYER
BLACK STALLION Telefilm
PRIMALINEA TG
SCOOP Telefilm
SICILIA SPORT GAME OVER - In
studio Angelo Micale
PRIMALINEA TG
BLACK STALLION Telefilm
SCOOP Telefilm
PRIMALINEA TG
SICILIA SPORT GAME OVER
(replica)
TSC Rete8
Zapping
Rai4
7.00
7.25
8.30
10.00
10.50
12.25
13.30
13.55
14.25
18.30
18.55
19.30
20.00
21.00
Intrattenimento
PRIMA SERATA
21.00 UNA PROMESSA È UNA PROMESSA
SKY CINEMA FAMILY
Il giorno di Natale si avvicina per tutte le famiglie alla ricerca de l
dono e contagia anche l'indaffarato uomo d'affari Howard Langston. Rendendosi conto che è stato ben poco vicino alla famiglia
e al figlio, decide che gli farà avere il regalo più ambito:Turbo Man,
il giocattolo dell'anno.
21.00 THE EXPATRIATE - IN FUGA DAL NEMICO
SKY CINEMA MAX
Rimasto da poco vedovo, Ben Logan ha rassegnato le dimissioni
da agente della Cia e si è trasferito a Bruxelles per crescere la figlia adolescente, che ha visto raramente negli ultimi 14 anni. Mentre è impegnato a costruire le basi del rapporto con lei, Ben
accetta di lavorare nella filiale di una multinazionale specializzata
in sistemi di sicurezza.
21.10 STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI
SKY CINEMA 1
Adottata a nove anni, Lieselvive con i genitori in un quartiere tedesco di operai. Testimone degli orrori del nazismo, Liesel trova
conforto nei libri da quando, dopo averne rubato uno, comincia a
collezionare volumi e impara a leggere mentre i suoi genitori nascondono sotto le scale della loro abitazione un rifugiato ebreo.
22.35 UN'ESTATE AL RANCH
SKY CINEMA FAMILY
Due sorelle di Beverly Hills vivono l'avventura della loro vita
quando vengono mandate a lavorare per l'estate in un ranch di
cavalli con il loro estraniato padre. Nonostante le iniziali difficoltà,
le due otterranno più di quanto si aspettassero quando rimangono
coinvolte in una caccia al tesoro al cardiopalma tra le montagne
circostanti.
22.50 THE UNSAID - SOTTO SILENZIO
SKY CINEMA MAX
Uno psicologo è annichilito dal suicidio del figlio affidato alle cure
di un collega. La famiglia, dopo la morte del ragazzo, non esiste
più. La moglie vive in un'altra casa e l'altra figlia si allontana dal
padre, ma frequenta i suoi pazienti. Una ex allieva del colpevolizzato protagonista, diventata terapista, chiede aiuto per risolvere
il caso di un altro adolescente dal passato tragico.
23.25 SOLE A CATINELLE
SKY CINEMA 1
Checco, un padre di famiglia che vende aspirapolveri, promette
al figlio Nicolò di portarlo in vacanza qualora venga promosso a
scuola con una pagella perfetta. Poiché Nicolò si impegna con
tutto se stesso per essere promosso a pieni voti ma i soldi in fa-
miglia sono pochi, Checco decide di mantenere a modo suo la
promessa fatta. Partendo con la speranza di vendere qualche
aspirapolvere ai parenti in Molise, padre e figlio si ritrovano a casa
di Zoe, una ragazza ricca e madre di un bambino della stessa età
di Nicolò.
00.10 SISTER ACT 2 - PIÙ SVITATA CHE MAI
SKY CINEMA FAMILY
La suore del convento di Santa Caterina si sono trasferite nel centro di San Francisco, ma qui la loro scuola è fatiscente, sull'orlo
della chiusura, e i ragazzi sono delle pesti. Non resta che affidarsi
di nuovo a Deloris, che è tornata al suo vero mestiere di cantante
di night, a Las Vegas. Ci penserà lei a risolvere tutti i problemi e a
entusiasmare gli studenti, amalgamandoli in un ottimo coro. La
Goldberg è una forza della natura e riesce da sola a dare spessore,
forza e vitalità a questo sequel del ben più noto film uscito nel
1992.
01.00 GIOVANE E BELLA
SKY CINEMA 1
Il racconto della formazione di una diciassettenne francese - dalla
comparsa del desiderio sessuale alla sua prima volta, dall'esplorazione dell'amore alla ricerca di un'identità propria - si sviluppa
attraverso il corso di quattro stagioni e quattro canzoni.
15.45
16.10
16.35
16.40
17.30
17.35
18.20
18.30
19.15
19.20
20.05
20.10
21.00
21.00
22.45
22.50
23.35
23.45
CSI Fox Crime
I SIMPSON Fox
CSI Fox Crime
LA VITA SECONDO JIM Fox
CSI Fox Crime
CASTLE Fox
NCIS LOS ANGELES
Fox Crime
CASTLE Fox
NCIS LOS ANGELES
Fox Crime
I SIMPSON Fox
NCIS LOS ANGELES
Fox Crime
HOW I MET YOUR MOTHER
Fox
THE WALKING DEAD Fox
NCIS Fox Crime
SONS OF ANARCHY Fox
THE BLACKLIST Fox Crime
HOW I MET YOUR MOTHER
Fox
NCIS LOS ANGELES
Fox Crime
TG8 Informazione
TG8 SALUTE Rubrica medica
TG8 Informazione
PUNTO D’INCONTRO
VIAGGIO NEI QUARTIERI
Intrattenimento
23.00 TG8 Informazione
14.35
15.30
19.55
22.30
22.45
Video3
sul telecomando al n. 97
7.25
9.20
11.15
12.05
14.00
15.00
15.30
17.10
19.10
21.00
21.25
23.30
23.55
RICORDAMI DI SOGNARE Film
AMOR GITANO Telenovela
SCOOP Telefilm
AMOR GITANO Telenovela
SCOOP Telefilm
PRIMALINEA TG
AMOR GITANO Telenovela
UNA CANAGLIA DA ABBATTERE
Film
SCOOP Telefilm
PRIMALINEA TG
SCOOP Telefilm
PRIMALINEA TG
MATALO Film
TeleJonica
sul telecomando al n. 285
14.10
19.00
20.30
21.00
22.30
0.05
TG8 Informazione
TG8 Informazione
VIAGGIO NEI QUARTIERI
TG8 SALUTE Rubrica medica
TG8 Informazione
SEVEN SHOW Varietà
Sicilia Channel
sul telecomando al n. 290
7.30
8.05
9.45
11.10
11.55
14.05
15.00
15.25
16.55
19.05
19.50
21.30
22.10
23.50
0.35
7 DI ANTENNA
LA REGINA D’AFRICA Film
GRANDI VIAGGI Documentario
VIDEO NATURA Documentario
FFSS - CHE MI HAI PORTATO A FA
SOPRA POSILLIPO Film
IL SEGRET0 DELLA NOSTRA VITA
Telenovela
TG LA SICILIA
IL FORESTIERO Film
GRANDI VIAGGI Documentario
LE LEGGENDE DEL JAZZ
Documenti
PERLE DI NAPOLI
TG LA SICILIA
GOOD LUCK - BUONA FORTUNA
Film
LE LEGGENDE DEL JAZZ
Documenti
PERLE DI NAPOLI
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
26.
La Sicilia
Lavoro
Opportunità, Annunci e non solo
LAVORO@LASICILIA. IT
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per posta elettronica a lavoro@lasicilia. it
Per il materiale tratto da comunicati
o da internet, la redazione non assume
responsabilità sulla pertinenza
e veridicità delle informazioni riportate
INNOVAZIONE. Quattro catanesi creano un sito per favorire domanda e offerta
Per studenti e lavoratori fuorisede
da oggi “trovocamera” con un click
Idee in movimento e giovani in fermento,
alla ricerca di nicchie di mercato dove
posizionare nuovi progetti, tutti orientati al mondo digitale. Società hi tech che
mai come adesso devono pensare non
solo allo “start”, ma anche all’”up”, ovvero a quella fase di crescita e di effettivo
impatto economico e occupazionale che
trasforma la creatività in business. Noi
continuiamo la nostra carrellata di cervelli in azione, raccontando modelli, piattaforme, strategie di una popolazione under 35 che sotto il Vulcano trova vocazione&ispirazione.
Oggi è tempo di “Student Flat”, il gioiellino tecnologico che porta la firma di Giuseppe Malatino (ingegnere di 33 anni) e
Carmelo Lorena (34 anni dottore in Comunicazione), e che dopo tre anni di incubazione, presto sbarcherà online per rivoluzionare il mondo dei fuorisede in cerca di
un tetto da condividere. Il cercacamere
degli studenti 2.0 rappresenterà – come si
legge nel “pitch”, la presentazione del progetto - «il primo vero sito di annunci immobiliari dedicato a studenti e professionisti fuori sede in cerca di casa e coinquilini». Sotto la formula dell’house-sharing,
nasce infatti uno strumento che consentirà di trovare alloggio e coinquilini, nel
minor tempo possibile e con il miglior
rapporto qualità/prezzo.
In che modo e con quali benefici? «Il sistema, che è in una fase di testing per la
messa a punto degli ultimi ritocchi web –
spiega Giuseppe - punta a favorire il matching diretto e ideale tra domanda e offerta attraverso un’innovativa gestione
del database; la semplificazione dei processi di ricerca dei coinquilini mediante
strumenti social integrati e l’utilizzo di sistemi di online booking per affitti a breve termine».
La differenza con quanto attualmente
esiste sul mercato «è principalmente la
presenza di alcuni criteri di ricerca avanzata – continua il giovane - specifici rispetto alle esigenze degli utenti. Per esempio
la prossimità a punti d’interesse (Poi) del
target attraverso un database multilingua
con gli indirizzi georeferenziati di tutte le
sedi delle facoltà italiane; l’inserimento
delle caratteristiche dei coinquilini ideali o l’indice di completezza dell’arredamento, che consente di conoscere dotazioni e comfort degli immobili». Ma non
è finita, perché Student Flat, così com’è
stato concepito offre la possibilità di inserire specifiche date per conoscere/richiedere la disponibilità dell’immobile, puntando a incoraggiare affitti a breve-medio
termine per studenti italiani e stranieri. E
per non stare 24 h su 24 a cercare sma-
Il sistema punta a
Si possono inserire
Un giovane fra i 25 e
favorire il matching
specifiche date per
i 35 anni, che ha
diretto e ideale tra
conoscere e richiedere
vissuto lontano da
domanda e offerta
la disponibilità dell’immobile, casa per gli studi, preferisce
attraverso la
per incoraggiare affitti a
abitare un alloggio in
semplificazione dei processi
breve e medio termine per
condivisione piuttosto che
di ricerca dei coinquilini
studenti italiani e stranieri
tornare in famiglia
“
“
niosamente un alloggio, questa piattaforma (totalmente autofinanziata e su cui,
ad oggi, sono stati investiti oltre 40mila
euro e impiegati 10 professionisti) consentirà di iscriversi al sistema di newsletter personalizzabile, per ricevere email e
sms sugli annunci che rispondono alle
proprie preferenze, utilizzando un algoritmo unico per la verifica della disponibilità degli appartamenti e delle stanze,
che risolve il problema dell’obsolescenza
degli annunci.
«Analizzando i dati del Miur - sottolinea
ancora l’ingegnere - su un totale di oltre 2
milioni di studenti iscritti, circa il 50% è
fuori sede; così come continuano ad aumentare i flussi Erasmus, che alimentano
la permanenza di italiani all’estero e, viceversa, di stranieri nelle nostre città. Si trat-
“
ta di dati in crescita, che tuttavia non considerano la vastissima mole di spostamenti intraprovinciali, oltre al crescente
numero di professionisti che si spostano
dalla città di residenza: un giovane fra i 25
e i 35 anni, che ha vissuto lontano da casa
per il periodo universitario, infatti, preferisce abitare un alloggio in condivisione
piuttosto che affrontare la spesa per l’affitto di un intero appartamento o tornare a
vivere in famiglia. Contestualmente la
Banca d’Italia denuncia un trend negativo
nella concessione di mutui per l’acquisto
di abitazioni, che ha ridotto le transazioni
di vendita di circa l’8,5%. A questo dato negativo corrisponde una domanda di affitto crescente e un aumento dell’offerta di
alloggi in locazione, come confermato dai
dati dell’Ufficio Studi della Federazione
italiana agenti immobiliari professionali».
Un’analisi che ha spinto i due ragazzi a
investire tempo e risorse su un progetto
innovativo, che rispondesse alle esigenze
della modernità: «Il piano di lancio spazierà dal posizionamento strategico di video sui 19 domini di nostra proprietà, per
concentrarsi, lato locatori, sull’allestimento di un database di annunci in partnership con uno dei maggiori call-center italiani, e raggiungere parallelamente il potenziale pubblico attraverso campagne di
digital marketing mirate, che mantenendo bassi i costi, garantiscono alta penetrazione nel mercato di riferimento» (nella
foto, da sinistra a destra: Vittorio Urzì,
Adriano Pappalardo, Luca Sciacca, Giuseppe Malatino, Carmelo Lorena).
ASSIA LA ROSA
CONCORSI
I N. 1 POSTO RICERCATORE PRESSO INAF
ISTITUTO NAZIONALE DI ASTROFISICA DI CATANIA
(scade il 26 febbraio 2015) – È indetta una
selezione pubblica, per titoli ed eventuale
colloquio per il conferimento di n. 1 assegno di
collaborazione ad attività di ricerca (tipologia A,
Post-Doc) nell’ambito del progetto “iALMA”
(Miur). L’attività di ricerca della durata di 1 anno
verte sul seguente programma: Molecole
complesse nelle regioni di formazione stellare. Il
bando è rivolto a tutti gli studenti e richiede una
laurea in Chimica, Astronomia o in Fisica, con
cittadinanza sia europea che extracomunitaria.
L’attività di ricerca offre contratto di dottorato di
ricerca e assegno per l’attività da svolgere.
L’assegnista svolgerà la propria attività di ricerca,
curando in particolare i seguenti aspetti: analisi di
dati di laboratorio al fine di individuare le specie
molecolari formate in seguito a processamento
con ioni veloci o fotoni UV di ghiacci di interesse
per l’astrofisica; analisi di spettri osservativi e
confronto fra i dati osservativi e quelli
sperimentali; analisi dei risultati e preparazione di
articoli che verranno sottomessi su riviste ‘peer
reviewed’; divulgazione dei risultati ottenuti
mediante partecipazione a congressi scientifici e a
eventi aperti ad un pubblico generico. La domanda
deve essere spedita al seguente indirizzo: Direttore
dell’INAF; Osservatorio Astrofisico di Catania, via
S. Sofia n. 78, 5123 Catania. La prova d’esame si
baserà sulla valutazione dei titoli e un colloquio. Gli
interessati potranno rivolgersi per ulteriori
informazioni di carattere scientifico alla Dott. ssa
Maria Elisabetta Palumbo (tel. 095-7332242
elisabetta. palumbo@oact. inaf. it) e per
chiarimenti di carattere amministrativo al
responsabile del procedimento, Dott. ssa Marina
Messineo (tel. 095-7332226 mmes@oact. inaf. it).
Fonte: www. concorsipubblici. com
I N. 1 RICERCATORE 06/D3 PRESSO L’UNIVERSITÀ
DI PALERMO (scade l’8 febbraio 2015) - Il Rettore
dell’Università degli Studi di Palermo, con D. R. n.
4704 del 23-12-2014 indice una procedura
selettiva, per titoli e colloquio, finalizzata
all’assunzione con contratto a tempo
determinato, presso il Dipartimento Biomedico di
Medicina Interna e Specialistica (Di. Bi. M. I. S.), di
n. 1 ricercatore a tempo determinato della
tipologia contrattuale A, con regime di impegno
a tempo pieno, nel seguente settore concorsuale:
S. C. 06/D3- «Malattie del Sangue, Oncologia e
Reumatologia» S. S. D. MED/16- «Reumatologia».
I candidati dovranno compilare la domanda di
ammissione alla selezione utilizzando
l’applicativo online disponibile all’indirizzo
https: //concorsi. unipa. it. La domanda prodotta
dovrà essere stampata, firmata, scansionata e
trasmessa, pena l’esclusione, entro le ore 24
della data di scadenza del bando, tramite posta
certificata (PEC), inviando, da un indirizzo di PEC
personale, un’email all’indirizzo pec@cert.
unipa. it avente come oggetto: n. 1 posto
Ricercatore T. D. - S. C. 06/D3- S. S. D. MED/16codice concorso 201406D3- e citando il numero
progressivo prodotto dall’applicativo. Ove non
sia possibile sottoscrivere la domanda con firma
digitale, il candidato straniero dovrà validare la
domanda stessa e le dichiarazioni mediante
sottoscrizione autografa prima del colloquio. Il
bando di indizione della procedura sarà
pubblicizzato all’Albo Ufficiale di Ateneo http:
//portale. unipa. it/albo. html sul sito di Ateneo
http: //portale. unipa.
it/amministrazione/area4/set27/Docenti/Ricercato
riTD/ su sito dell’Unione Europea: http: //www. ec.
europa. eu/euraxess/index. cfm/jobs/index sul sito
della CRUI: http: //www. crui. it/HomePage. aspx?
ref=1824. Fonte: www. concorsipubblici. com
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della piattaforma cms wordpress e ottimo utilizzo dei principali social
network. Per candidature contattare il numero: 095 2270547. Fonte:
www. linkedin. com
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
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NORD: Prevalenti condizioni di tempo
soleggiato su tutte le regioni. Nubi diffuse
su Nord Piemonte e Val d'Aosta, qui con
neve. Più freddo con estese gelate notturne
in pianura.
CENTRO: Bel tempo sulle regioni tirreniche.
Più nubi con piovaschi e neve dai 200
metri tra Marche, Abruzzo e Molise. Sole
prevalente anche sulla Sardegna.
Freddo,specie di notte e al mattino.
SUD: Tempo perturbato sulle aree ioniche e
su Nord ed Est Sicilia con piogge e neve a
600/700 m. Nubi con piovaschi e fiocchi
irregolari a bassa quota altrove, meglio su
Ovest Campania.
stabile e soleggiato, ma più nubi sparse
interesseranno i settori prealpini, ma senza
precludere il sole. Temperature massime
tra 7 e 9˚. Gelate notturne.
CENTRO: In gran parte stabile e soleggiato
salvo nubi diffuse su Abruzzo e Molise. Nel
pomeriggio/sera peggiora in Sardegna con
più nubi sui settori costieri sudoccidentali.
Freddo notturno.
SUD: Ancora qualche nube associata a
deboli piogge sulla Sicilia settentrionale,
Reggino tirrenico e gran parte della Puglia.
Sole prevalente sul resto delle regioni.
Fresco.
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NORD: Condizioni di tempo stabile e
Alghero
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Campobasso
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MONDIALI IERI
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Ariete 21 marzo - 20 aprile
E’un eccellente momento per superare le
difficoltà d’ogni ordine e grado perché vedete chiaro dove sono e avete l’energia per
farlo. Siate concreti in amore.
Toro 21 aprile - 20 maggio
Abbiate un comportamento pacato, ricordate che la saggezza è a favore, perciò non
lanciate sfide, attenzione a venere disarmoN
nica.
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Belgrado
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Berlino
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Buenos Aires 23 33 Londra
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La misura
L’importo della pensione è dato da una percentuale di
quella che sarebbe spettata all’assicurato o di quella già
liquidata al pensionato.
E precisamente: 60% al coniuge solo; 80% al coniuge e
un figlio ovvero due figli senza coniuge; 100% al coniuge e due o più figli oppure tre o più figli; 60% a un figlio
solo (minore, studente o inabile) per le pensioni liquidate fino al 31 agosto 1995 e 70% per quelle con decorren-
Limiti di reddito 2015
L’importo della pensione ai superstiti è tuttavia cumulabile con i redditi del beneficiario entro certi limiti annualmente rivalutabili, con esclusione dei soggetti facenti parte di un nucleo familiare con figli minori, studenti
o inabili.
In pratica, l’importo della pensione spettante viene ridotto del 25%, 40% o 50% a seconda che il reddito del beneficiario, per il 2015, sia rispettivamente oltre 19.593,21
e fino a 26.124,28; oltre 26.124,28 e fino a 32.655,35; oltre 32.655,35.
Una particolare riduzione del 10% dell’aliquota percentuale della pensione spettante al coniuge superstite viene effettuata, in ragione di ogni anno di matrimonio
mancante rispetto al numero 10 (tranne che vi siano figli minori, studenti o inabili) quando il matrimonio sia
avvenuto ad una età del coniuge deceduto superiore a 70
anni e la differenza di età tra i coniugi sia superiore a 20
anni.
La vignetta
GIOVANNI PAVONE
SOLUZIONI
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Ci sono periodi dell’anno scolastico,
come il rientro dalle vacanze natalizie, in cui le classi si arricchiscono
numericamente di nuovi alunni trasferitisi per vari motivi da altre scuole. Più passano gli anni, più è difficile lasciare un ambiente familiare,
tranne che non sia, al contrario, una
liberazione o una fuga. In ogni caso,
non deve essere facile ricominciare
tutto daccapo, soprattutto dal punto
di vista delle relazioni e delle amicizie. Molto dipende dall’età, ma non
si può dire a quale davvero questi
trasferimenti siano più semplici, poiché diversi fattori incidono: chi ha
deciso questo cambio, il carattere
aperto o chiuso della persona, il modo in cui è stato preparato il passaggio prima in famiglia e poi a scuola,
la capacità di accoglienza della classe.
Due primi giorni di scuola nello
stesso anno, in effetti, non sono proprio il massimo! Però, giunti in classe, tocca a tutti, studenti e docenti,
costruire il miglior clima possibile
perché sia un vero e caldo benvenuto. Nella nostra scuola ci sono delle
buone prassi: ai più piccoli si fa svolgere qualche giorno di prova prima
della decisione finale e dell’inserimento; si prepara per tempo il resto
degli studenti all’arrivo della “novità” e, tra gli adolescenti, c’è la classica domanda: «È femmina o maschio? »; il dirigente-preside fa conoscere anticipatamente qualche insegnante e magari qualche compagno
Gemelli 21 maggio - 21 giugno
Non siate troppo intransigenti nei giudizi.
Oggi, relax senza malumori, lasciate stare
instabilità e giudizio, perché, parte della
colpa è anche vostra
Cancro 22 giugno - 22 luglio
Risolverete problemi più o meno spinosi e
superare difficoltà che si trascinavano. L’energia non vi manca e siete in grado di dirigerla verso buoni obiettivi.
Leone 23 luglio - 22 agosto
PENSIONE AI SUPERSTITI 2015, I CASI DI RIDUZIONE BENVENUTO A NUOVI COMPAGNI
za successiva; 80% a due figli soli e 100% a tre o più figli;
15% per ciascun genitore, fratello o sorella.
OROSCOPO di Anna Maria Neri
Fonte iLMeteo.it
Diario di prof
In applicazione dell’indice Istat di rivalutazione delle
pensioni per il 2015 (0,3%), l’Inps ha aggiornato, con la
circolare n. 1/2015, anche i limiti di reddito oltre i quali
viene percentualmente ridotto il trattamento pensionistico ai superstiti.
Il trattamento pensionistico a superstiti è costituito
dalla “pensione di reversibilità” (con esclusione dell’assegno di invalidità), qualora il defunto fosse già pensionato, e dalla “pensione indiretta”, in caso di decesso di un
lavoratore non ancora pensionato, ma in possesso di almeno 15 anni di contribuzione oppure di 5 anni di assicurazione e 5 di contribuzione, di cui almeno 3 nei 5 anni precedenti il decesso.
RUBRICHE .27
di classe. Così chiunque e a qualunque età troverà un clima accogliente
sin dal primo impatto, sarà coinvolto a livello del cuore, luogo nel quale avviene il vero processo educativo
della persona; in questo caso la temuta nuova avventura scolastica si
presenterà subito affascinante.
Nel frattempo, dall’altro lato ci sono i genitori trepidanti (e pure molti nonni), a casa o a lavoro, in attesa
della fine della giornata, del ritorno,
per il fatidico «com’è andata? ». E
magari potesse risuonare sempre un
«io lì ci sto bene» da ascoltare felicemente oppure un «io oggi a scuola
mi sono sentito a casa». Tutti abbiamo un ruolo in simili piacevoli situazioni, certi che i protagonisti restano
sempre gli studenti che riescono
spesso ad avere interpretazioni da
Oscar dell’accoglienza. Infatti, mentre da educatori cerchiamo le strategie con cui agire per il meglio, essi
hanno già giocato di sorpresa, anzi di
meraviglia. Nei cinque minuti in cui
parliamo con il nuovo alunno per
dargli il benvenuto, la classe ha già
imbandito un paio di banchi con tovaglia colorata arricchita da torte e
ciambelle; ci giriamo per il profumo e chiediamo chi ha compiuto gli
anni, ma scopriamo con piacere che
si fa festa perché in classe c’è una
nuova amica o un nuovo amico. Non
c’è altro da fare: partecipare con
gioia e complimentarsi per l’idea da
dieci e lode!
Attenzione alle decisioni che prendete, lasciate perdere le intuizioni, perché potrebbero essere dispersive. Stasera, potete distrarvi, oziando quel po’ che vi serve.
Vergine 23 agosto - 22 settembre
Vedete fatti e persone come sono: è un ottimo giorno per capire se tra le novità che arrivano e tra le idee in aria, c’è qualcosa che
vale la pena di seguire.
Bilancia 23 settembre - 22 ottobre
Lucidi, estremamente abili nel dare e cercare certezze, è un aggancio da non perdere
se avete progetti da lanciare, idee da proporre.
Scorpione 23 ottobre - 22 novembre
Dovete cercare di non perdere fiducia nelle
vostre possibilità. Se c’è qualche ostacolo,
potete affrontarlo serenamente, basta che
non vi lasciate prendere da paure
Sagittario 23 novembre - 21dicembre
Ricordate che non è il momento di farsi
prendere dalla tentazione di fare qualcosa di
speciale. La voglia di decisione che potete
prendere e l’eccesso di azione è sottilissimo.
Capricorno 22 dicembre - 20 gennaio
Impulso ad azionare i progetti più importanti. Fare il punto delle situazioni, significa
organizzare meglio la vita e sfruttare al meglio il transiti.
Acquario 21 gennaio - 19 febbraio
Usate una certa cautela perché certi atteggiamenti possono suscitare critiche e nel
settore familiare, non è il caso di far cambiare opinione a chi vi ama.
Pesci 20 febbraio - 20 marzo
Umore giusto: traetene il massimo beneficio: Attenzione solo alle novità, quelle vanno sempre guardate anche oltre le apparenze e mai fidandovi di ciò che appare allettante.
MARCO PAPPALARDO
Opinioni
III ANNIVERSARIO
LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA IN ITALIA PERDE IL TRENO
La complessa vicenda dell’amministrazione della giustizia è stata soltanto
evocata dal governo in carica, ma di
fatto non se ne sta parlando più.
Sulla ribalta vi sono altri argomenti,
quali l’elezione del capo dello Stato, la
legge elettorale e il compendio delle
riforme istituzionali. Magari saranno
impegnati tempi lunghi, il governo entrerà in crisi, si faranno nuove elezioni
e ogni cosa sarà come prima.
Forse non è abbastanza noto come,
sin dai primi anni della Repubblica,
ogni forza politica al potere abbia annunziato di volere affrontare, in modo
radicale, il problema dell’amministrazione giudiziale. Fatto l’annuncio, poi,
tutto è rimasto sostanzialmente come
prima. Così, negli anni ’50, alla fine del
lungo governo di De Gasperi, mentre
venivano varate riforme di cospicuo
rilievo - si pensi al “piano casa” redatto da Fanfani - la sia pure annunciata
riforma della giustizia penale si concluse, nel 1955, con la cosiddetta “riforma
novellistica” di alcune parti, non molte,
del codice di procedura penale, a cura
di un gruppo di deputati iscritti alla
Dc, tra cui gli onorevoli Amatucci e Riccio, che vantavano una certa esperienza professionale e dottrinaria. Peraltro, il “nuovo” codice di procedura penale vide la luce nel 1988, ma era durata tanto la sua preparazione che entrò
in vigore già vecchio: ancora vige, è
stato in parte modificato e, comunque,
non soddisfa le esigenze degli amministrati.
Sono alcuni esempi e non si può tacere della legge fallimentare del 1942 ancora applicata, a più riprese in parte
modificata, soprattutto a mezzo il farraginoso Decreto Legislativo n. 169 del
12 settembre 2007. In realtà una procedura fallimentare ha durata ultradecennale, fa perdere capacità lavorativa
all’imprenditore, aggrava l’erario di spese irripetibili, soddisfa tardi e solo in
minima parte i riconosciuti diritti dei
creditori.
Va tenuto presente che, nei vari settori giudiziari, le leggi sostanziali non
vanno separate da quelle processuali, in
caso di riforma. Infatti, diventa difficile
tenere il passo con carichi sempre più
pletorici di processi quale che sia l’efficienza dei magistrati e il loro numero.
Per inciso va detto che la magistratura italiana è la più produttiva in Europa.
Però bisogna fare i conti con sconnesse
norme processuali, fondate sulla ripetitività, quindi contagiate dalla lentezza.
Il vero è che molti governi, e l’attuale in particolare, a parte la declinazione
di principi di riforma, si trovano meglio
a dar luogo a riforme di maggiore impatto sociale e più semplici nel loro allestimento. Non si ha la forza di capire
però che inefficienza giudiziaria significa di per sé incrementare la paralisi
del corpo sociale ed alimentare, in corrispondenza, elementi di crisi, quali atti di corruzione, insolvenze, ricorso a
vie alternative nella definizione della
pretesa. È male quando, tenendo pre-
sente la situazione del singolo, tutto si
faccia per agevolarlo a colpi di legge o,
con lo stesso sistema, lo si voglia placcare. Questo costituisce il più grave vizio
dell’attività legislativa e l’altra faccia
della medaglia, paradossalmente, viene
rappresentata dall’opera di supplenza
esercitata dai giudici.
Nella constatata inadeguatezza della politica-amministrazione, purtroppo, la storia unitaria dell’Italia dimostra che disordinato dibattito ideologico, o contrasto rissose di vedute all’interno della classe politica, impediscono il sorgere di un codice riformatore.
Non va dimenticato, anche questo è un
solo esempio, che lo stesso Codice penale ha ottantacinque anni e venne
creato quando il governo, purtroppo,
era forte. In tal senso è stato superato il
primato dell’Unione Sovietica, il cui
Codice penale durò soltanto dal 1921
alla caduta del Comunismo. “Appena”
settanta anni.
NELLO POGLIESE
Start up su cui investe Google
E’ tornata alla Casa del Signore
IOLANDA COCO
in GUGLIELMINO
ne danno il triste annuncio il marito
Rosario, i figli Bernadette, Antonio, il
genero Lorenzo, la nuora Giusy, i nipoti Flavia, Rosario,Antonio, la cugina
Antonietta Corsale.
I funerali si svolgeranno Lunedì 26 gennaio alle ore 16.00 nella Parrocchia San
Marco - zona Tivoli.
Catania, 25 gennaio 2015
FRANCESCO GERACI
Avvocato
La moglie Adele, i figli Mariaconcetta
con Roberto, Sebastiano con Laura e
la piccola Sofia, il fratello Corrado, lo
ricordano con amore.
Nella ricorrenza del III anniversario una
messa in memoria il 27 gennaio ore
18,30 Chiesa Crocifisso dei Miracoli.
Catania, 26 gennaio 2015
XV ANNIVERSARIO
Dopo una lunga malattia è venuto a
mancare il nostro amatissimo padre
FRANCESCO DI GUARDO
Titolare della Radiator Service
la moglie, i figli, le nuore e i nipoti ne
danno il triste annuncio.
I funerali si svolgeranno lunedì 26 gennaio alle ore 15.00 nella chiesa San Luigi
Gonzaga - viale Mario Rapisardi.
Catania, 25 gennaio 2015
CON GUANTI E OCCHIALI MAGIC, LA FANTASIA DIVENTERÀ TANGIBILE
Un mondo popolato da draghi volanti e panorami che
si aprono nel chiuso di una stanza. Tastiere immateriali con cui scrivere su schermi immateriali, supermercati che diventano set di un videogioco per bambini, pareti che si arredano con quadri e poster in base a ciò che
trasmette la tv. Sembra fantascienza, sarà invece realtà,
virtuale e aumentata, grazie ad un guanto e ad un paio
d’occhiali, così come la immaginano i visionari di Magic Leap, la start-up su cui ha puntato anche Google con
un investimento di oltre mezzo miliardo di dollari.
Il tema della realtà aumentata è di grande attualità
come dimostra HoloLens appena presentato da Microsoft, un visore che proietta ologrammi. Del lavoro di
Magic Leap si sa ancora poco, se non che è convinta sia
«ora di riportare la magia nel mondo», come è scritto a
caratteri cubitali sul suo sito.
Un brevetto registrato in Usa, tuttavia, consente di
farsi un’idea di ciò che bolle in pentola. Le immagini depositate mostrano un paio di occhiali con sistema di
proiezione a fibre ottiche, insieme ad un guanto tattile
che rileva i movimenti e consente di interagire con
quanto visualizzato. Fin qui la dotazione tecnologica,
non nuova né sorprendente. Non mancano guanti, fasce
da polso e anelli che consentono di controllare dispositivi hi-tech senza toccarli fisicamente. E non mancano
occhiali e visori per la realtà aumentata o virtuale.
La visione di Magic Leap, però, si spinge ancora oltre,
con una nuova forma di realtà virtuale, la “realtà cinematica”. Le illustrazioni dei brevetti mostrano schermi
che “si aprono” su pareti e pavimenti, o in una sorta di
anello che avvolge il corpo a mò di hula hoop. Social
network a cui accedere muovendo l’indice o toccando
un braccialetto, persone che appaiono per fare yoga insieme a noi e medici che mostrano in 3D un intervento al paziente. E poi un mondo parallelo che trasforma
la realtà in un videogame: con il tosaerba si sconfiggono i roditori, sulla cyclette si partecipa al Tour de France, e al supermercato la mamma legge in aria le recensioni dei vini in vendita mentre il bimbo è immerso in
una caccia al tesoro tra gli scaffali da cui spuntano mostri e indizi. Quel che viene prefigurato è in sostanza una
realtà che può essere arricchita sovrapponendole l’immaginazione, per facilitare il lavoro o intrattenere. E con
un business che le si può costruire tutt’attorno, dalle applicazioni per la produttività a nuove forme di pubblicità nei negozi. Per avere una simile tecnologia tra le
mani, forse bisognerà attendere ancora un po’.
LAURA GIANNONI
RITA SPADARO
Ciao, finalmente sei riuscita a battermi !
L’ultimo e il più geniale scherzo è stato
il Tuo e la cosa buffa è che ancora una
volta ci hanno pure creduto!
Poveri ingenui, non sanno che Tu vivrai
per sempre !
Vittorio.
Catania, 25 gennaio 2015
FRANCESCA ABBATE
Angelo sorridente, Sei sempre con noi...
Papà, mamma, Giusy e Giovanni
Pregheremo per Te, martedì 27 gennaio
durante la S. Messa delle ore 19,00 nella
chiesa S. Maria della Guardia.
Catania, 26 gennaio 2015
Cura insieme a noi i bambini
leucemici inviando il tuo contributo a
XII ANNIVERSARIO
IBISCUS
DOTT.
Lega per la ricerca e il trattamento
del bambino leucemico presso
la Divisione di Ematologia
e Oncologia pediatrica Università di Catania
C/C postale n. 13676952
ANTONINO GIARDINELLA
Un ricordo.
Catania, 26 gennaio 2015
www.legaibiscus.it
28.
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
sport
lunedì
IL NUOVO CORSO.
PRIMA CATEGORIA
PRIMA CATEGORIA
SECONDA CATEGORIA
La corsa del Megara L’Adrano viola Milo
Catenanuova, tonfo
bloccata dal Dagata ed è il nuovo leader
col Real Picanello
L’Adrano «corsaro» Calatabiano secondo Cara Mineo: rimonta
Cometa Biancavilla spenta
è stoppata dal Calatabiano
mentre il Florenzia «zittisce»
la temibile New Pozzallo
26 I 1 I 2015
pagg. 44-45
New Team infinita
diciottesima vittoria
Il Marina di Ragusa
affossa l’Atl. Scicli
pag. 45
Il Città di Pedara ultimo
segna ben cinque reti
in casa del Tremestieri
Germanà fa una tripletta
pag. 46
La coppia Calaiò-Maniero con dietro il fantasista Rosina sono il valore aggiunto per i rossazzurri
CATANIA
tre uomini
e una squadra
Costruito un attacco che è già protagonista
e che può essere decisivo ora per il rilancio
di un gruppo più forte e anche più equilibrato
ANDREA LODATO, GIOVANNI FINOCCHIARO, GIANNI DI MARZIO, GINO ASTORINA PAGINE 30/32
SERIE D
ECCELLENZA
PROMOZIONE
L’Akragas dilaga Siracusa exploit Sicula Leonzio
e torna a vincere passa ad Acireale vittoria faticosa
Noto, un tornado Granata infuriati L’Atl. Gela risale
Pioggia di gol. La squadra di Feola ne fa
Decide Mascara. Segna su punizione
quattro alla Leonfortese. Sette gol della
rinata squadra di Romano all’Orlandina
l’attaccante, ma i padroni di casa contestano
duramente l’arbitraggio per una espulsione
Il Città di Catania impatta col Gela e nel girone
C lo Sporting Taormina vola anche contro il
Randazzo in vista del big match col Trecastagni
ANASTASI E CATALDO PAGINA 37
SERVIZI PAGINE 11-13
LENTINI E GINTOLI PAGINA 35
SERIE A I giallorossi di Garcia, col terzo pareggio consecutivo (1-1 a Firenze), rallentano ancora
La Juve batte il Chievo e allunga: Roma a -7
LA CRISI DELLE MILANESI. Inter battuta in casa dal Toro al 94’. Inzaghi a un passo dall’esonero
SERVIZI ALLE PAGINE 33 E 34
VOLLEY
RUGBY
Amatori Catania
sconfitto in casa
Il Cus Catania
segna 110 punti
SERVIZI PAGINA 47
B2/F, Pedara
che impresa
Battuta (3-2)
la Pall. Sicilia
SERVIZI PAGINE 48 E 49
BASKET
PALLANUOTO
Passalacqua
primo ko
della stagione
Agrigento vola
Il Cus Unime
vola in vetta
L’Acicastello
cede di misura
SERVIZI PAGINE 50 E 51
SERVIZI PAGINA 52
I BIANCONERI FESTEGGIANO LA VITTORIA SUL CHIEVO
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
30. lo SPORT
IL “NUOVO” CATANIA
Attacco esplosivo. Con i nuovi equilibri a centrocampo, il
varo della coppia Calaiò-Maniero e Rosina dietro di loro, la
prima linea rossazzurra è oggi davvero un valore aggiunto
13 + 13 + 7
IL TRIO “MARAVIGLIA”
GIOVANNI FINOCCHIARO
Obiettivamente: ma un attacco da 33 gol come
fai a limitarlo? Rosina 7 marcature, Calaiò e Maniero 13 a testa. Con le due punte in cima alla
classifica cannonieri, il Catania può sognare, ma
non distrarsi. Può continuare a migliorare l’intesa di gruppo e non beccarle di santa ragione
com’è spesso accaduto.
Il potenziale offensivo è il migliore della categoria nonostante il mercato degli altri, specie
quello del Bologna. Calaiò, al di là del bottino di
gol, è un attaccante che corre, arretra per dare
una mano agli altri reparti, difesa compresa.
Apre il gioco, smarca chi si inserisce. E vede la
porta come pochi. In B è sprecato, ma lui nel Catania ha creduto fin dal primo istante.
Non ha ceduto di un solo millimetro quando la
squadra incappava in giornate tremende (Vercelli fuori, Bari in casa, le trasferte di Cittadella e
Spezia, il confronto del Massimino col Carpi...)
anche a costo di girare a vuoto e subire le umiliazioni che forse mai aveva vissuto durante la sua
«dorata» carriera.
Oggi raccoglie il frutto del lavoro costante in
allenamento e quelli di una personalità che lo
hanno fatto diventare leader indiscusso di que-
Una corsa al vertice.
I due capocannonieri della
Serie B duellano, fianco a
fianco, per vincere la
speciale classifica del gol
sto gruppo. Adesso che si parla italiano, anche all’interno dello spogliatoio, Calaiò viene compreso meglio, probabilmente. Lui, Emanuele, è
uno che mette in riga chiunque se nota cose
che non vanno. Lo ha fatto e continuerà a farlo se
fosse necessario. In campo fa di tutto: ha segnato su punizione, in acrobazia, dal dischetto, di testa. Serve altro?
Riccardo Maniero era andavo via da Pescara
lasciandosi alle spalle un periodo d’oro sul piano personale e polemiche altrettanto vibranti
perché società, tifosi, tecnico non avevano gradito questo cambio repentino di casacca. E, poi, a
Lanciano cioè a due passi da casa, la prima non
è che fosse andata alla perfezione. Tutt’altro.
Contro la Pro Vercelli, Riccardo non solo ha firmato il primo gol rossazzurro per di più firmato di fronte al suo nuovo pubblico. Ha dato, soprattutto, prova di muoversi per la squadra: tiene palla, la protegge, fa i movimenti giusti in entrata e al momento di tornare indietro. Gioca e
lotta. Sgomita e tira. Ha tirato poco, ma un gol
importante l’ha anche realizzato.
Adesso, lassù, in cima all’olimpo dei goleador,
il Catania ha due amici che lottano per il primato. Non ci saranno liti per chi dovrà tirare i rigori. Il primo designato è Calaiò. I due non si pesteranno i piedi, in area.
CIFRE E CURIOSITÀ
Mascara-Lulù Oliveira
che coppia d’attacco
in Serie B nel 2004
E Delvecchio ne firmò 8
Tuonano i tre tenori Emanuele Calajò (due gol), Alessandro
Rosina (uno) e Riccardo Maniero (uno); il più roboante
messaggio è rivolto a tutto il campionato, al Perugia che
arriverà sabato al “Massimino”, ai delusissimi tifosi che già
sentivano i pesanti suoni delle campane a martello. Se il
“nuovo” Catania è davvero grande dovranno comunque
dirlo i prossimi incontri; ma che sia la bellissima copia di
quello dell’andata non c’è alcun dubbio. Prima della Pro
Vercelli, i più recenti successi per 4-0 che avevano
infiammato di entusiasmo il Massimino erano stati quelli
inflitti alla Lazio nel 2012-13, al Genoa nel 2011-12 ed al
Palermo nel 2010-11; in Coppa c’era anche un bel 5-1
appioppato al Brescia nel 2010-11.
I QUELLI CHE… Ma vi si chiesti chi sono stati gli stormi di
bombardieri nel Catania? Oggi sul set salgono per il
momento Calaiò (13), Rosina (7) e l’ultimo arrivato Maniero
(13, ma dodici nelle file del Pescara). Il potenziale di 33
realizzazioni è dunque eterogeneo. I mastini più famelici della
storia sono stati i quattro goleador Bodini, Pignatelli, Nicolosi
e Casanova nella lontana stagione 1933-34 in Prima Divisione
(oggi Lega Pro): come si può evincere dalla tabella allegata,
toccarono quota 63 in trenta partite! In Serie B comunque
tengono banco i 41 gol messi insieme da Klein, Randon e
Gavazzi nel ’50-51.
I POKER D’ASSI. Ma torniamo al campionato in corso. Le
vittorie interne per 4-0 salgono a quota cinque, la prima di
tutte – vedi caso – ad opera della Pro Vercelli sul Varese alla
quarta giornata. Seguono nell’ordine Pescara-Virtus Entella,
Virtus Lanciano-Vicenza e Carpi-Perugia. Due invece gli 0-4:
Ternana-Livorno e Pro Vercelli (la solita) -Pescara.
I CINQUINA. Ma sul tabellone del campionato sono anche
due 5-1: il primo in questo caso è del Catania sulla Virtus
Entella, l’altro in occasione di Frosinone-Livorno.
I CAPPOTTI. E già, i cappotti; sono due, confezionati dal
Livorno per il Trapani e dal Carpi in trasferta al Pescara.
Gaetano Sconzo
I ANNATE PROLIFICHE.
PRIMA DIVISIONE (1932-33): Cini 15 reti, Bianzino 12,
Pagliano 11- Totale 38 gol in ventotto partite.
PRIMA DIVISIONE (1933-34): Bodini 21 reti, Pignatelli 18,
Nicolosi 14, Casanova 10. Totale: 63 gol in 30 partite.
SERIE B (1950-51): Klein 15, Randon 14, Gavazzi 12. Totale:
41 gol in 40 partite.
SERIE C (1974-75): Spagnolo 20, Ciceri 18, Malaman 8.
Totale: 46 gol in 38 partite.
ECCELLENZA (1993-94): Belnome e Mariano 15, Vacca 9.
Totale 39 gol in 32 partite.
SERIE B (2003-04): Mascara e Oliveira 13, Delvecchio 8. Totale
34 gol in 42 partite.
LE ALTRE. Non vanno dimenticati comunque i picchi di 20
reti di Mosca nel Campionato nazionale Dilettanti 1994-95,
quindi di 23 di Spinesi (più 14 di Mascara) nella Serie B
2005-06.
GAETANO SCONZO
La fuga di Emanuele per il 4-0, con l’apertura per Rick è la conferma dell’altruismo
innato che ha il primo e dell’efficacia del secondo.
Marcolin ha cercato di perfezionare movimenti e copertura del campo, imponendo ai
due, spesso, di agire più larghi, ma anche di
accentrarsi quando c’era da aggredire lo spazio non più sulle fasce, ma a pochi metri dalla lunetta. Giorno dopo giorno i movimenti
delle punte saranno più fluidi e meno improvvisati. Ma c’è già una buona base dettata dall’esperienza e dalla voglia di arrivare più
lontano possibile.
Forse la posizione attuale di classifica, impone al Catania un ritmo molto alto. Potrebbe trasformarsi in pressione positiva, vedremo se le prossime partite confermeranno
questa impressione generale dettata, però, da
un solo confronto.
Rosina, adesso. Ultimo ma non ultimo.
Perché il fantasista rossazzurro, quando non
soffre di guai muscolari, diventa il valore aggiunto della squadra. Ha Sciaudone pronto a
coprirgli le spalle (e non solo, visto il passo
che ha l’ex del Bari anche nella fase di possesso), ha due punte che si muovono in mo-
Martinho recupera.
Quando Rapha rientrerà,
potrà agire sia a
centrocampo che
sul fronte d’attacco
do da ricevere suggerimenti. Ha, anche, la
possibilità di segnare ancora, Alex: non solo rigori, non solo azioni. Pure calci piazzati
da urlo. E se prima la corsa a tutto campo di
Rosina sembrava fine a sé stessa, con un
centrocampo che accompagna, spezza e riparte con i tempi giusti, ecco che le accelerazioni e i tagli dell’ex senese, diventano un
elemento imprevedibile, proprio per questo
motivi davvero efficace.
Tra qualche giorno il Catania completerà il
mercato e, cedendo Castro e Cani, potrebbe
anche aggiungere alla lista due attaccanti.
Non dimentichiamo che, con il rientro di
Martinho, anche il centrocampo, non solo il
settore avanzato guadagneranno una firma di
non poco conto. Al di là dei tre gol segnati in
15 incontri, Martinho potrà essere utile in
ogni caso: in progressione se parte da dietro,
in fase finalizzativa se dovesse agire nel tridente d’attacco. E’ più facile che il tecnico Dario Marcolin decida di schierarlo nel terzetto
in mediana, per dare modo al brasiliano di
non dare punti di riferimento quando parte
da dietro, creando superiorità numerica e
mettendo in crisi le difese avversarie che fanno fatica a tamponare su Rapha quando è in
forma ideale.
VISTO DA...
BRAVO MARCOLIN
SQUADRA RIVOLTATA
CON NUOVI EQUILIBRI
E I GEMELLI DEL GOL
imbarazzante per le sue
performances negative precedenti. I
nuovi difensori sono apparsi già ben
l’anno del Carpi.
affiatati, aggressivi senza essere
Prontamente archiviato il
brutto incidente di percorso inutilmente fallosi, attenti sulle
diagonali, pronti a chiudere gli spazi
della settimana scorsa, gli emiliani,
con i due centrali, gli esperti ed
grazie anche al portiere Gabriel
affidabili Schiavi e Ceccarelli; quanto
hanno capitalizzato al massimo le
agli esterni bassi, Belmonte è più
poche occasioni da rete create
incline alla interdizione, dunque,
battendo di misura un Varese che
perfettamente complementare ad
avrebbe ampiamente meritato il
uno straripante Mazzotta, grande
pareggio. Ha sofferto molto anche il
gamba e buon piede, che, spesso e
Bologna a Chiavari ma è riuscito a
volentieri, andava a sovrapporsi ma
portare in porto la quarta vittoria
era ben coperto da un efficace
consecutiva; a dimostrazione di
Coppola. Nuovo look pure per il
come la squadra di Lopez abbia
acquisito una grande consapevolezza centrocampo, con un unico
dei propri mezzi, non solo tecnici ma sopravvissuto all’epurazione,
Rinaudo, schierato playmaker. Ha
anche… economici. A Catania la
rivoluzione “marcoliniana” ha pagato ben impressionato anche Sciaudone,
fortemente voluto da Marcolin, che
subito e in contanti. Il percorso
ha caldeggiato l’acquisto proprio di
tracciato da Dario è stato
un giocatore abile tra le linee e bravo
inequivocabile: rivoltare la squadra
come un calzino, in particolare
ad inserirsi. Il successo del Catania è
anche merito della strategia tattica
retroguardia e centrocampo, quasi
dell’allenatore che imponeva all’ex
azzerando il gruppo argentino, che
Bari di interscambiarsi con Rosina, a
mal si era adattato alla serie B tanto
da sprofondare nel baratro della zona sua volta pronto a svariare ma anche
a rientrare e a sacrificarsi. Quanto alla
retrocessione, ed affidandosi a
“strana” coppia in attacco, non so
giocatori italiani e di categoria sulle
qualità dei quali il tecnico e il DS Delli quanti avrebbero scommesso sulla
Carri si sono assunti ogni
loro pacifica e proficuacoesistenza ed
invece ecco che i due bomber
responsabilità. Bisogna, comunque,
attaccavano la profondità, si venivano
dare atto a Pulvirenti che l’implicita
incontro e si cercavano. Bisogna,
ammissione di aver commesso gravi
errori nella costruzione della squadra quindi, dare atto all’intelligenza
a giugno sia un intelligente atto di
tattica di entrambi e merito alle loro
eccellenti prestazioni suggellate da
umiltà. Sbagliare è umano ma
perseverare sarebbe stato diabolico e splendidi gol. Si respira un’aria nuova
in casa Catania; anche sul tre a zero,
molto pericoloso. Anche la torcida
per esempio, la squadra non si è mai
rosso azzurra ha dimostrato di
adagiata e ha continuato a proporsi e
apprezzare lo sforzo societario e si è
a pressare con convinzione e
ricompattata attorno all’undici
etneo; dovrà essere il valore aggiunto decisione. E’ presto per dire se la serie
nel prosieguo del campionato. Contro cadetta abbia ritrovato un
protagonista perduto. Sarebbe,
la Pro Vercelli si è vista subito la
mano di un tecnico giovane ma molto invece, un errore imperdonabile
pensare che la crisi sia già
preparato che aveva il difficile
compito di assemblare tanti giocatori definitivamente alle spalle; la strada
intrapresa è quella giusta ma non c’è
nuovi, dare equilibrio tattico,
spazio per i voli pindarici, soprattutto
organizzazione di gioco e
in considerazione della vittoria del
motivazione a lottare. E, soprattutto,
Cittadella ad Avellino. …
solidità ad una retroguardia spesso
GIANNI DI MARZIO
E’
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
.31
TUTTI I NUMERI DEI ROSSAZZURRI
lo SPORT
IL NUOVO SCENARIO.
La netta affermazione contro la Pro Vercelli è soltanto un inizio e un buon segnale di ripartenza
CATANIA, adesso però #staisereno
Per invertire davvero la rotta serve tranquillità, sospensione delle polemiche e confronti rinviati alla fine
il
supertifoso
Presidente col Ds
Nino Pulvirenti in
panchina al
Massimino accanto al
direttore sportivo,
Daniele Delli Carri. La
società rossazzurra ha
fatto una autentica
rivoluzione in questo
mercato di gennaio e i
movimenti non sono
ancora finiti. Ma serve
ora andare avanti con
un ambiente
ricompattato
(foto Filippo Galtieri)
ANDREA LODATO
Guardare da due prospettive diverse, per essere
seri, concreti, pragmatici e per potere, volendo,
anche lasciarsi andare liberamente a qualunque sogno possibile. Prospettiva 1: non è successo nulla. Prospettiva 2: è cambiato tutto. Hanno
entrambe un senso e, pur sembrando così distanti tra loro, in effetti convergono.
Prospettiva 1. Non è cambiato nulla nel senso
che una partita, per quanto vinta benissimo, oltre il rotondo punteggio, può non significare
tutto quel che ognuno di noi vorrebbe significasse. In fondo il Catania in casa, sino ad un certo
punto, anche nel periodo più nero della stagione,
cioè per quasi tutto il girone d’andata, al Massimino ha costruito quel minimo di resistenza
che ha consentito di non sprofondare più di
quanto non si sia fatto. Insomma siamo a sei vittorie con questa trionfale con la Pro Vercelli, con
le altre cinque tutte timbrate in casa e con soli
due punticini in trasferta. Insomma, su 21 punti 19 venivano dalla dotazione casalinga e anche
in fatto di reti segnate, in fondo, non era esattamente quello il deficit più grave. Tutt’altro.
Ecco perché una prova non dice tutto. E’ solo
una prova, appunto, e non esattamente una controprova rispetto a quel che è accaduto prima.
Tra l’altro la squadra ha finito anche con l’incassare un tifo incessante, rabbioso, intenso da parte di una tifoseria che ha scelto questa strada, pur
contestando la società, ed ha scelto la strada più
utile anche alla causa.
Insomma, se vogliamo considerare quel che il
Massimino è stato anche in questi mesi tormentati e difficili, cioè il fortino che ha resistito con le
unghia e con i denti al disastro collettivo, è chiaro che questo 4-0 con la Pro Vercelli va interpretata con prudenza, con misura, con equilibrio. E
la valutazione del “non è cambiato” nulla va letta in questa direzione: dopo una prova, attesa la
controprova. Ancora in casa, ma contro il Perugia. E poi, per avere il terzo riscontro oggettivo,
anche una partita fuori casa, perché il carattere
di questa squadra adesso va verificato sì sul
campo, ma su quello degli avversari, dove si è
sempre e troppo sofferto, maledettamente.
Prospettiva 2. E’ cambiato tutto, nel senso che
già il sol fatto di vedere una squadra con sette
uomini nuovi di zecca è un fattore di rivoluzione reale. E vedere accanto a questi sette un
portiere che, di fatto, si era soltanto intravisto
giusto alla prima di campionato, finendo fuori
per un grave infortunio e, dunque, lasciando in
sospeso il giudizio sulla sua personalità, sulla
sua maturazione, sulla sua affidabilità. Ma c’è
di più per cui si è portati a credere che sia
cambiato tutto, e non è un aspetto marginale. La società ha fatto piazza pulita dei giocatori che non avevano più nulla da dare a Catania e al Catania. E’ del tutto evidente che
parliamo della colonia argentina, non foss’altro perché il grosso della rosa era composta
da loro. Quasi tutti via, rimasto solo chi è certa-
GINO ASTORINA
SE ’NTA RANNULIATA DI GIOVEDÌ C’ENTRA...
A “MACHINA DO FRIDDU” DI VENTRONE!
ncora prima che la partita cominciasse, ad essere
sinceri, l’argomento principe sugli spalti, non era
l’epurazione dei gauchos dalla compagine etnea,
ma a “rannula” che copiosa, il giorno prima, aveva
ammantato Catania. Teneva banco, come detto, la
grandinata fuori ordinanza che aveva trasformato in
pochi minuti via Etnea in una discesa di slalom e piazza
Carlo Alberto molto più vicino a Madonna di Campiglio
che non a Maronna o Camminu.
C’era una gara a chi l’avesse vista più grossa, a dare
inizio ai vari guiness ha dato il via un tifoso do
Canalicchio: «ogni cocciu di rannula era quantu a un
uovo», immediatamente bloccato da un collega che a
Barriera aveva visto piovere dal cielo pezzi di ghiaccio
quantu a na nuci di coccu, a zittire tutti ci ha pensato
chi all’Angilu Custode ha raccolto dei reperti della
dimensione di ‘nmuluni di ciauru. Ma il vero vincitore è
stato quel signore che divertito ha dato la spiegazione
di questo eccezionale evento meteorologico
addossando la colpa al dottor Ventrone, responsabile,
secondo lui, di aver dimenticato accesa la fantomatica
“machina do friddu”.
Per fortuna la partita ha inizio e i nuovi rossazzurri (per
niente spaesati) hanno immediatamente dichiarato le
loro intenzioni e cioè curriri! A tal proposito molti di noi
abbiamo avuto non poca difficoltà nel seguire la partita,
abituati a seguire le azioni a velocità do “vaccareddu”, ci
siamo persi alcune ripartenze per via di alcune
verticalizzazioni repentine che hanno messo a dura
prova la nostra cervicale. Cosa dire? È andato in
scena un Catania tutto cuore, che non ha mai
smesso di mordere le caviglie agli avversari,
affamati, generosi, pratici, senza leziosismi, con
la voglia di portare al più presto la barca ad un
approdo sicuro. Si perché ora fussi ’mpiccatu se
cominciassimo a pinsari: «Su vincemu tutti i
pattiti, su ci levunu vinti punti di
penalizzazioni e primi sei squatri in classifica,
se, se, se, se…. ».
Primo obiettivo conservare la categoria, poi
tuttu chiddu ca veni è di guadagnato. Il
calendario sembra sorridere, con un altro
appuntamento interno, che vede gli etnei
affrontare il Perugia, ed un’altra prova come
quella contro il Pro Vercelli non sarebbe per
niente male, per il morale e per la gioia dei
tifosi. Non so se augurare alla squadra una
A
mente integrato nel progetto di riscatto. Adesso, però, sia chi guarda
ancora dalla prospettiva 1 e chi sbircia il futuro dalla prospettiva 2, diciamo che al Catania serve serenità. Bilaterale, con una forma di reciprocità che
deve investire società e squadra da una
parte e il resto dell’ambiente dall’altra.
Quando diciamo e scriviamo Catania #staisereno, è un invito che rigaurda tutti, indistintamente. Sarebbe un peccato oggi, di fronte alla
possibilità di disputare un girone di ritorno entusiasmante e da protagonisti, per fare poi i conti alla fine, restare fermi a ripicche, risentimenti, capricci, pregiudizi, suscettibilità, bizze e risentimenti. Se si può remare tutti insieme in piena serenità, senza rinunciare a quel ognuno pensa in
piena libertà degli altri, lo si faccia. Se al centro del
progetto c’è il Catania.
I TIFOSI ROSSAZZURRI SUGLI SPALTI DEL “MASSIMINO”
[FOTO GALTIERI]
settimana di sereno “allenamento” o non viririsi pi nenti
e darsi appuntamento direttamente sabbutu
pomeriggiu o Cibali per evitare ca macari qualcuno
c’accumencia a mettiri manu!
Godiamoci questa rinascita, senza pressare e senza
creare aspettative, porre rimedio ad un inizio disastroso
è già qualcosa di positivo. Questa è una squadra
concreta e cazzuta. Bella, ci manca sulu… a parola!
IL POSTICIPO DI SERIE B
Modena-Lanciano finisce in parità
MODENA
LANCIANO
1
1
MODENA: Pinsoglio 7; Gozzi 5.5, Cionek 6.5, Zoboli 5.5; Manfrin 5, Schiavone 6, Signori 5 (18’ st Martinelli 6), Nizzetto 6.5 (1’ st Ferrari 5); Fedato 7; Granoche 6.5, Garritano 6.5 (26’ st Luppi 6). Allenatore: Novellino 6.
VIRTUS LANCIANO: Nicolas 6; Aquilanti 5.5 (44’ st Conti sv), Troest 6.5, Ferrario 5, Mammarella 6; Di Cecco 6.5, Agazzi 6, Grossi 5.5; Thiam 6 (40’ st De Silvestro sv), Monachello 7.5, Gatto 6 (30’ st Pinato 5.5). Allenatore: D’Aversa 6.
ARBITRO: Abbattista di Molfetta 5.
RETI: 11’ st Monachello, 40’ st Fedato.
NOTE: Ammoniti: Agazzi, Nizzetto, Fedato, Manfrin. Angoli: 9-5 per la Virtus
Lanciano. Recupero: 2’; 4’.
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
32. lo SPORT
IL MERCATO ROSSAZZURRO.
La società è ancora attiva per completare la rosa
Oggi arriva il nuovo portiere
e si cercano altre due punte
Si dovrebbe chiudere per l’estremo difensore. Via Cani e Castro, Spolli resta
GIOVANNI FINOCCHIARO
NOSTRO INVIATO
TORRE DEL GRIFO. Un portiere, forse due
attaccanti per completare l’organico. Il
Catania ha quasi completato il mercato alla voce rinforzi e la prova offerta
con la Pro Vercelli ha dato conferma al
presidente Pulvirenti della bontà delle idee nate nei giorni in cui si è avuta
la consapevolezza che quel che era
stato messo su in estate non stava funzionando. Toccato il fondo, la società
rossazzurra sta cercando di riorganizzarsi. Manca un’alternativa a Terracciano e arriverà nelle prossime ore.
Poi si cercherà soltanto di cedere o di
congedare coloro che non interessano.
La questione portiere non è legata
soltanto a Gillet, che per giorni e giorni è stata l’unica idea, quella più forte
almeno. C’è la possibilità di avere Bardi e di cedere al Chievo Castro. In questo modo, il Catania darebbe via un
calciatore che non interessa più, accogliendo a Torre del Grifo un portiere
relativamente giovane. Ma visto che
Terracciano, classe ‘90, non è un veterano, l’idea che prevale in queste ore è
di dotarsi in un dodicesimo di provata esperienza. Ecco perché era tornato
attuale il nome di Polito, che in estate
era già circolato, e quello di Walter
Bressan (’81), del Cesena.
E le cessioni saranno decisive, visto
che in queste ore, il Catania sta lavorando non solo per cedere Castro, ma
anche per liberare Cani che vuole andare via da qui e che sembra destinato al Leeds, a meno che la società inglese non ci ripensi. C’è stato un filo diretto Catania-Leeds, visto che lì sono
stati girati sia Antenucci, Bellusci e
Doukara.
Per quel che si intuisce, i sette nuovi acquisti, hanno preso il posto di chi
è stato ceduto e di chi verrà dato via.
Sono andati altrove Frison, Peruzzi,
SPOLLI IN AZIONE A LANCIANO CONTRO MONACHELLO
Difesa. Nicolas destinato
a restare per dare un
contributo importante di
esperienza ai nuovi
compagni di reparto
[FOTO FILIPPO GALTIERI]
Monzon, Rolin, Marcelinho, mentre
aspettano una collocazione lo stesso
Castro, Leto, Cani e Almiron. Quest’ultimo che riesca a trovare o meno una
destinazione, a questo punto non dovrebbe essere comunque più utilizzato. Stesso discorso per Leto per il
quale s’erano mossi i tifosi del Panathinaikos e che, però, fino a oggi
non ha trovato accordi con nessuno,
rifiutando a quanto pare il ritorno in
Argentina.
Cedendo Cani e Leto, il Catania potrebbe anche aggiungere due calciatori in più alla rosa bloccata dei 18 nomi
necessari per completare la lista. E sarebbero due attaccanti, viste le possibili partenze.
Il nome di Valerio Rossetti (Atalanta, classe 1994) resta attuale: l’ex Siena (ha esordito in B con i toscani sostituendo un ex del Catania, la punta Michele Paolucci) fa gola ad altri club di
B, per esempio il Vicenza di Marino,
ma il ragazzo ha preso tempo perché
sta valutando la soluzione Catania.
Questione under: potrebbero essere ceduti anche il centrocampista Garufi e la punta Aveni che, a questo
punto, cercano spazio altrove e che
sembrano non interessare più di tanto per quelli che sono i progetti di
Marcolin per la prima squadra.
Abbiamo lasciato per ultimo il discorso che riguarda Nicolas Spolli, che
per giorni è stato in bilico tra una possibile partenza e una conferma a denti stretti. In realtà, il Catania mai ha
pensato di cedere il capitano attuale,
nonostante non stesse giocando al
massimo delle potenzialità e nonostante abbia cambiato per intero la
difesa. Spolli è tra i confermati, adesso
dovrà lottare come un leone, tornando il Nicolas che in Serie A faceva la
differenza e guidava il gruppo dall’alto della sua esperienza e con la grinta
che ha caratterizzato il suo periodo
di permanenza in maglia rossazzurra.
Da parte del giocatore mai c’è stato
il minimo dubbio. Spolli è voluto restare a Catania per contribuire a portare i rossazzurri di nuovo nel posto in
cui anche la città merita di stare: in Serie A. Occorrerà del tempo, ma se la
scelta del presidente Pulvirenti è stata chiara, tenere Spolli alla base, un
motivo ci sarà.
IL MERCATO DELLE ALTRE DI SERIE B
ROSARIO SORTINO
I Livorno (ALL. EZIO GELAIN). Dopo Pires
Scopriamo le ultimissime delle
formazioni di Serie B dopo la terza
settimana di calciomercato. Dopo un
inizio a ritmi blandi ecco sbucare colpi coi
fiocchi che infiammano il torneo.
I Avellino (ALL. MASSIMO RASTELLI). Per i
lupi calciomercato in standby.
Sfumato il passaggio di Ruber Oliveira
dal Brescia, adesso cercano un nome
nuovo per il centrocampo.
I Bari (ALL. DAVIDE NICOLA). Dopo aver
preso Leandro Rinaudo dall’Entella, i
pugliesi insistono per avere Nicola
Bellomo dal Chievo. Dal Torino arriva
Nicholas Lentini figlio del mitico Gigi,
ex Torino e Milan.
I Bologna (ALL. DIEGO LOPEZ). Dopo
aver preso Mbaye dall’Inter il colpo
del giorno si chiama Matteo Mancosu.
Manca l’ufficialità ma ormai è fatta
per l’attaccante del Trapani.
I Brescia: (ALL. GIUNTA- JAVORCIC) La
permanenza di Valerio Di Cesare è già
un colpo. Sondaggi del Fulham per il
centrocampista talento delle
rondinelle Ismail H’Maidat. Sestu in
uscita.
I Carpi (ALL. FABRIZIO CASTORI). Arriva in
prestito dal Torino il giovane
Francesco Tahiraj. Vicino l’accordo
con Molina. Il diesse Giuntoli
annuncia due arrivi importanti nei
prossimi giorni.
I Cittadella: (ALL. CLAUDIO FOSCARINI).
Ufficializzato Agostino Camigliano
difensore proveniente dall’Udinese, i
veneti adesso sondano per Daniele
Paponi dell’Ancona ma di proprietà
del Bologna.
I Crotone: (ALL. MASSIMO DRAGO).
Ufficializzati Stojanovic, portiere
proveniente dal Bologna e
l’attaccante Stoian dal Chievo.
Aperta la pista Gianmario Comi
dell’Avellino
I Frosinone (ALL. ROBERTO STELLONE).
Preso Matteo Sammarco, tassello
importante per il centrocampo dei
ciociari. Daniele Altobelli, potrebbe
andare al Pisa. Interesse per il
difensore Terlizzi.
I Lanciano (ALL. ROBERTO D’AVERSA).
Come anticipato arriva Elio De
Silvestro dalla Juventus. In uscita
Laurentiu Branescu ad un passo dagli
ungheresi dell’Haladas.
I Latina (ALL. MARK IULIANO). I
nerazzurri hanno preso Oduamadi dal
Crotone. Molti in uscita, tra questi
Ferdinando Sforzini in direzione
Varese e Cottafava verso la Spal.
i labronici annunciano il portiere
Bastianoni dal Varese. A breve
l’annuncio del giovane Ribeiro in
prestito dalla Fiorentina.
I Modena (ALL. WALTER NOVELLINO). I
canarini inseguono “bomber” Matteo
Ardemagni ormai in rottura con il club
di La Spezia. Alessandro Gatto invece
è andato al Pordenone. Arriva
l’algerino Bidaoui.
I Perugia (ALL. ANDREA CAMPLONE).
Sondaggi dei grifoni per l’attaccante
Ardemagni. Idea Alessio Sestu, in
partenza da Brescia per il
centrocampo.
I Pescara (ALL. MARCO BARONI). Gli
abruzzesi dopo Andrea Rossi e
Michele Fornasier hanno preso
l’attaccante brasiliano Pablo Moreira.
Intanto piace il giovane Armando
Anastasio del Napoli.
I Pro Vercelli (ALL. CRISTIANO
SCAZZOLA). Arriva Edgaras Dubickas,
giocatore lituano dell’F. K Svyturs. In
forse invece la permanenza di
Francesco Ardizzone che potrebbe
tornare alla Reggiana.
I Spezia: (ALL. NENAD BJELICA). Perso
Ebagua ed in rottura con Ardemagni a
quanto pare i liguri hanno pensato a
Nenè, brasiliano del Verona. Angelozzi
ha chiesto De Feudis al Cesena. Piace
Andrea Lazzari della Fiorentina.
I Ternana: (ALL. ATTILIO TESSER). Colpo
a sorpresa per gli abruzzesi. Preso il
serbo David Milinkovic, classe ‘94, ex
Stella Rossa e Cannes. Sfuma Pablo
Cavani, centrocampista del
Portuguesa.
I Trapani (ALL. ROBERTO BOSCAGLIA).
Perso Mancosu, il Trapani sembra aver
subito nelle ultime ore il no del Bari
per l’attaccante Caputo. Siciliani che
hanno preso Milanovic dal Palermo.
I Varese (ALL. STEFANO BETTINELLI). I
lombardi nelle ultime ore stanno
cercando di battere la concorrenza del
Cittadella per assicurarsi le
prestazioni di Daniele Paponi
promettente attaccante dell’Ancona.
In uscita Bruno Petkovic che torna a
Catania.
I Vicenza (ALL. PASQUALE MARINO).
Oggi sarà il giorno di Jan Koprivec,
portiere in arrivo dal Perugia. I
biancorossi tentato di insistere per
Improta del Bologna.
I Virtus Entella (ALLENATORE LUCA
PRINA). I liguri puntano al serbo Cosic
del Pescara. Ceduto Rinaudo arrivano
da Bari Ligi e Rozzi. Quasi fatta per
l’attaccante Ferrari del Modena.
LA PRIMAVERA ROSSAZZURRA. La squadra di Pulvirenti ha due settimane di tempo per preparare il confronto più importante
Il Catania sente profumo di play off
Con il Latina in campo il 14 febbraio
NUNZIO CURRENTI
La Primavera del Catania tornerà in
campo tra due settimane. E’ stata
rinviata al prossimo 14 febbraio la
sfida play off, prevista per sabato
mattina da calendario, in casa del
Latina. La squadra allenata da Giovanni Pulvirenti avrà insomma altre
due settimane per rifinire la preparazione, continuare il percorso di crescita e cercare di migliorare alcuni
aspetti - come l’approccio alla partita e l’incisività sotto porta - che hanno condizionato anche quest’anno
l’efficacia in alcune partite, in particolare a Torre del Grifo. Tutto in funzione della qualificazione ai play off.
Ad oggi, la Primavera in campionato ha vinto tra le mura amiche solo
tre volte, l’ultima con la Ternana ha
permesso ai colori rossazzurri di cominciare il nuovo anno nel migliore
dei modi, ma occorre continuità anche perché in trasferta la squadra
porta quasi sempre risultati.
L’attacco, insomma, deve cercare
di sbloccarsi (anche la Primavera dei
record nell’andata ebbe difficoltà
sotto porta per poi scatenarsi nel ritorno), specialmente in casa.
La vittoria contro gli umbri ha permesso di cominciare l’anno nel migliore dei modi con Mattia Rossetti, a
segno per la quarta volta in questa
stagione dopo le due partite giocate
in B. Un buon inizio, ma bisogna insistere. Andrea Di Grazia - che ha
mezzi tecnici importanti - ha segnato sei reti ed è il rigorista della squadra, può ancora migliorare tanto.
Compagno e Bortolussi, sinora sono
andati a segno due volte e una, sono
state le punte centrali.
Andrea Di Grazia, spesso convocato in prima
squadra, è una colonna della Primavera. A destra
Mattia Rossetti, due presenze in B [Foto Galtieri]
Complessivamente con 18 reti il
Catania vanta uno degli attacchi meno prolifici (a zero la differenza reti),
dato sensibile se si pensa che quattro
reti sono state segnate solo nella partita con l’Avellino. Ed è un peccato
perché le prestazioni sono state all’altezza della situazione, specie contro il Napoli e Crotone (1-1) e il derby
con il Palermo perso 1-0, dove si sono persi punti preziosi.
Il Catania può tornare ai play off
quest’anno, dopo un anno di assenza, ma deve continuare a esprimere
gioco (in trasferta è molto efficace
con 11 punti), lavorare sulla crescita
dei singoli (quanti esordi in B) e magari poter contare sulla continuità di
impiego di alcuni elementi più importanti (visti anche i recenti innesti in prima squadra) come Odjer,
Parisi, Ramos e magari lo stesso
Piermateri.
Saranno dodici finali tutte da vivere. C’è una tradizione e una storia da
difendere. E i piccoli rossazzurri daranno il massimo.
IL PUNTO SULLE ALTRE SICILIANE
Il Trapani risale battendo il Bologna
La Roma capolista affonda il Palermo
Il Catania a riposo, Trapani e Palermo regolarmente in campo nel campionato Primavera. Il Trapani, che per scelta partecipa nel girone A con le big del calcio italiano, conquista la terza vittoria nelle ultime cinque partite, superando per 2-0 il Bologna (decisiva la doppietta di Costa)
e riprende quota in classifica dopo un inizio incerto. Nel girone C, quello dei rossazzurri, il Palermo cade in casa (seconda sconfitta consecutiva nel 2015, dopo il ko di Frosinone) al cospetto della capolista Roma che chiude la pratica, segnando un gol per tempo. Per i rosanero di Bosi comincia uno degli appuntamenti più attesi della stagione, quello con il Torneo di Viareggio.
Terza sconfitta consecutiva per gli Allievi Nazionali del Trapani (girone A) che al campo Sorrentino hanno perso 3-0 dall’Empoli, dopo i ko subiti da Torino e Sampdoria. Nel girone C, il Palermo, terzo in classifica, frena pareggiando in casa del Lanciano 0-0. Nel girone H Giovanissimi, il Palermo vince il derby di Sicilia contro il Catania (all’andata era finita 2-2). Bella rimonta del Trapani contro il Cosenza. Il Messina impatta a Salerno.
Nei campionati regionali bottino pieno del Catania. Nei Giovanissimi, l’undici di La Causa
s’impone per 2-0 sulla Leonfortese, mentre negli Allievi arriva il rotondo 9-0 inferto all’Erg Priolo: poker di Asero, doppietta di Fulvi, Napolitano, Papaserio, e Gallo.
NUN. CUR.
IL PUNTO SULLE ALTRE GIOVANILI ROSSAZZURRE
W ALLIEVI
I RISULTATI (3ª giornata): Lazio-Avellino 2-1, Frosinone-
I
I
Bari nd, Catania-Latina 7-3, Pescara-Napoli 0-2, Virtus
Lanciano-Palermo 0-0, Crotone-Roma 0-3, PerugiaTernana 2-0.
CLASSIFICA: Roma 44, Lazio e Palermo 34, Napoli e
Perugia 28; Avellino e Catania 19; Virtus Lanciano 18;
Pescara 17; Frosinone 16; Bari 15; Crotone 14; Latina 12;
Ternana 5.
PROSSIMO TURNO (8 febbraio): Roma-Catania, TernanaCrotone, Palermo-Frosinone, Bari-Lazio, Napoli-Perugia,
Avellino-Pescara, Latina-Virtus Lanciano.
W GIOVANISSIMI
I RISULTATI (3ª giornata): Palermo-Catania 3-0, TrapaniI
I
Cosenza 4-3, Salernitana-Messina 0-0, Crotone-Napoli 23, Catanzaro-Reggina 1-1, Paganese-V. Lamezia 0-4.
CLASSIFICA: Napoli 39; Palermo 37; Catania 24; Trapani
20; Paganese 19; Catanzaro, Reggina e Salernitana 18;
Crotone 15; Cosenza 12; Messina 11; Vigor Lamezia 6.
PROSSIMO TURNO (8 febbraio): Catania-Catanzaro,
Cosenza-Crotone, Reggina-Paganese, Messina-Palermo,
Napoli-Salernitana, Vigor Lamezia-Trapani.
Gli Allievi in trionfo con una goleada
Giovanissimi, derby amaro col Palermo
CATANIA-LATINA
7-3 PALERMO-CATANIA
CATANIA: Biondi (68’ Spataro), Migliaccio, Dadone, Schisciano (72’ Spampinato), Rescigno, Longo, Garofalo (44’
Rizzo), Biondi K., Tupta, Maccioni (65’ Papaserio), Graziano (68’ Napolitano). All. Suriano.
LATINA: Sottoriva, Zorresi, Zimbrardi (52’ De Renzi), Tancredi (22’ Beccaceci), Malfettone (60’ Menichelli), Brahushaj, Pisano (72’ Santovito), Gennari, Di Nardo, Moretta
(65’ Dal Monte), Stefanoni (62’ Rufo). All. Selvaggio.
ARBITRO: Francesco Raciti di Acireale (assistenti Ronsivalle e Polignano di Acireale)
RETI: 12’, 67’ Graziano, 28’ Beccaceci, 48’ Rizzo, 49’
Biondi K, 55’, 61’ Maccioni, 64’ Tupta, 75’ Dal Monte,
81’ De Renzi
3-0
PALERMO: Guarnieri, Romano, Gallo A. (57’ Daniello),
Lombino (57’ Di Marco), Gallo M., Gambino, Retucci (57’
Trapani), Ruggiero (61’ Alagna), Mazzara (63’ Mendola),
D’Amico (61’ Angileri), Sicuro (52’ Danna). All. Zammitti.
CATANIA: Grasso, La Spina (61’ Nania), Rosano, Bulla (45’
Barbaro), Di Stefano, Berti, Rausi (52’ Pennavaria), Lombardo (68’ Zappalà), Santoro (39’ Finocchiaro), Bellanca,
Arena (39’ Zannini). All. Ardita.
ARBITRO: Emanuele Pulejo di Palermo.
RETI: 17’ Lombino, 36’ Mazzara 56’ Ruggiero.
PALERMO. Il Palermo si aggiudica il derby di Sicilia, valevole per il campionato nazionale Giovanissimi. L’undici di Zammitti supera il Catania di PepTORRE DEL GRIFO. Goleada degli Allievi Nazionali pe Ardita per 3-0. Decisive le reti di Lombino, Mazzara e Ruggiero.
del Catania, allenati da Andrea Suriano.
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
lo SPORT
.33
Serie A
FUGA PER LO SCUDETTO. I bianconeri allungano in testa alla classifica: adesso hanno sette punti di vantaggio sulla Roma
Juve, basta un super Pogba
Il Chievo resiste solo un’ora
Primo tempo mediocre, poi il fuoriclasse francese fa la differenza
segnato il raddoppio bianconero.
Logico quindi che nella hit parade della curva bianconera, il motivetto «Non si vende Pogba» abbia
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon 6, Caceres
6, Bonucci 6, Chiellini 6, Evra 6 (7’ st Pa- surclassato ogni altro, dallo sberdoin 6), Vidal 6 (18’ st Lichtsteiner 6.5), leffo alla Roma «E la Juve se ne va»
Marchisio 6, Pogba 7.5, Pereyra 6 (37’ all’omaggio all’Avvocato Giovanni
st Pepe sv), Morata 6, Tevez 6. A disp: Agnelli, a 12 anni dalla morte.
Il tormentone-Pogba è appena
30 Storari 34 Rubinho 5 Ogbonna 11
Coman 12 Giovinco 14 Llorente 15 Bar- cominciato, anche se nei sondaggi
cresce la quota di chi vede l’asso
zagli 39 Marrone. All.: Allegri 6.5.
francese in partenza. E da qualche
CHIEVO (4-4-1-1): Bizzarri 6.5, Frey 6
(43’ pt Biraghi 6), Dainelli 5.5, Gambe- frase di Allegri traspare la rasserini 6, Zukanovic 6, Birsa 6, Cofie 5, He- gnazione a perderlo, con la contemaj 6, Schelotto 6, Botta 5.5 (18’ st vinzione però che in cambio si poMeggiorini 5.5), Paloschi 5 (31’ st Pellis- trà fare una Juve ancora più forte.
Il Chievo dunque si è arreso, ma
sier sv). A disp: 25 Bardi 90 Seculin 7 Lazarevic 10 Christiansen 63 Bellomo. All.: è uscito a testa alta dallo «Juventus
Stadium». Non voleva fare le figuMaran 6.
racce dei «cugini» dell’Hellas, torARBITRO: Massa 6.
nati a Verona con 10 reti sul gropRETI: nel st 15’ Pogba, 29’ Lichsteiner.
pone in due partite, tra Coppa ItaNOTE: angoli: 9 a 1 per la Juventus. Recupero: 5’ e 3’. Ammoniti: Vidal per lia e campionato. E ci è riuscito benissimo per un tempo, chiudendosi ma sempre pronto a ripartire.
Ha pagato il conto con quattro ammoniti (tre difensori e Schelotto)
ed un infortunio grave: Frey è uscito dal campo in barella e con il collo immobilizzato dopo una tremenda zuccata con Evra in un contrasto areo. Con il suo capitano ko trauma cranico e ampia ferita alla
fronte, è rimasto qualche ora in osservazione all’ospedale Cto di Torino - Maran ha ritoccato la difesa:
Gamberini sulla
destra, Zukanovic
fatto scalare al
centro, il neo entrato Biraghi sulla
sinistra, nella fascia presidiata da
Vidal e Caceres,
FREY FERITO ALLA TESTA: È STATO RICOVERATO AL CTO
quindi più pericolosa. Ha avuto ancomportamento non regolamentare che una palla-gol, un tocco volante
(simulazione), Marchisio per proteste, di Gamberini (23’ pt), complice
Dainelli, Frey, Schelotto e Zukanovic per una Juve meno ‘cattivà del solito.
Birsa ed Hetemaj sono riusciti a
gioco scorretto. Spettatori 39.045 (abbonati 25.466), incasso 1.383.326 eu- chiudere abbastanza bene, ma è
stato bravissimo Bizzarri: il porro.
TORINO. Quando ci sono i fuoriclas- tiere del Chievo ha respinto una
se è facile sbrogliare le matasse più bordata di Vidal ed un colpo di teintricate. Forse questa volta non sta piazzato all’angolino da Chielliera ancora così ingarbugliata, ma lo ni, autore di tre tiri pericolosi.
Vidal ha girato alto su cross di
stava diventando per la Juventus
dopo «un primo tempo mediocre» Evra (5’ st), poi Allegri è passato dal
per ammissione dello stesso Alle- 4-3-1-2 al 3-5-2. Ma i veri colpi di
gri, contro un Chievo capace di te- genio sono stati quelli del «Polpo»
nere per un’ora lo 0-0. Poi si è pre- Pogba. E (anche) al Chievo non è riso la scena Pogba ed è stato l’enne- masto che applaudire, anche se
simo show: un gol spettacolare, si- avrebbe ancora potuto segnare a
nistro angolato e carico d’effetto sua volta. Ma nel finale il tiro di
dopo un dribbling secco, e qual- Schelotto è finito sul palo ed un
che minuto dopo aggancio in area invitante contropiede si è dissolto
in volo e destro potente. Non è sta- per un passaggio sbagliato di Megto gol solo per la parata di Bizzarri, giorini.
ma sulla ribattuta Lichtsteiner ha
RENATO BOTTO
JUVENTUS
CHIEVO
2
0
Grave incidente a
Frey (trauma
cranico e ferita alla
testa) ricoverato
in ospedale
LEGA PRO. Otto
LE ALTRE PARTITE
Il Cesena affonda il Parma all’89’
Il Verona si ritrova: Atalanta ko
PARMA
CESENA
1
2
PARMA (4-3-3): Mirante 5.5, Cassani 5 (29’ st Rispoli 6), Paletta 5, Costa 5.5, Gobbi 5, Mauri 6,
Lodi 5.5 (1’ st Cassano 5.5), Nocerino 5.5, Varela 5.5, Palladino 5 (17’ st Galloppa 5), C. Rodriguez 6. All. Donadoni 5.
CESENA (3-4-1-2): Leali 5.5, Perico 6.5, Lucchini
6 (6’ st Volta 5.5), Krajnc 5.5, Renzetti 6, Giorgi 6
(36’ st Cazzola sv), Cascione 5, Pulzetti 6.5, Brienza 6, Djuric 5.5, Defrel 6 (17’ st A. Rodriguez 6.5).
All. Di Carlo 6.
ARBITRO: Tagliavento di Terni 5.
RETI: nel pt 21’ Pulzetti. Nel st 30’ Cascione (autorete), 44’ A. Rodriguez.
NOTE: angoli: 5 a 3 per il Parma. Recupero: 1’ e
4’. Ammoniti: Cascione, Palladino, Renzetti, Mauri, Varela, Krajnc e Paletta per gioco scorretto,
Leali per comportamento non regolamentare.
VERONA
ATALANTA
1
0
VERONA (3-5-2): Benussi 6, Sorensen 5.5, Mar-
quez 5.5 (1’ st Marques 6.5), Moras 6, Sala 7 (25’
st Martic sv), Tachtsidis 6.5, Lazaros 6.5 (29’ st Ionita sv), Hallfredsson 6, Brivio 6, Saviola 6.5, Toni
6.5. A disp: 1 Rafael, 95 Gollini, 33 Agostini, 27 Valoti, 30 Campanharo, 21 Gomez, 93 Fares, 17 Lopez, 99 Nenè. All: Mandorlini 6.
ATALANTA (4-4-2): Sportiello 6, Bellini 6, Stendardo 6, Biava 5.5, Del Grosso 6 (23’ st D’Alessandro
sv), Zappacosta 6, Cigarini 5.5 (15’ st Baselli 6),
Cardona 5.5, Moralez 6, Denis 6 (33’ st Gomez
sv), Pinilla 6. A disp: 1 Avramov, 5 Scaloni, 8 Migliaccio, 9 Bianchi, 27 Rossetti, 29 Benalouane, 31
Molina, 95 Grassi, 99 Boakye. All: Colantuono 5.5.
ARBITRO: Doveri di Roma 5.5.
RETI: nel st 7’ Saviola.
NOTE: angoli 2-0 Atalanta. Recupero: 0’ e 4’.
L’esultanza dei bianconeri dopo il gol del raddoppio di Lichsteiner: In
precedenza aveva segnato Pogba che è poi stato determinante anche
nell’azione della seconda marcatura
IL POSTICIPO. I giallorossi rallentano ancora e vedono allontanarsi i rivali diretti
La Roma si è ammalata di «pareggite»
Terzo pari di fila. Viola avanti con Gomez. A Firenze l’ex Ljajic salva gli uomini di Garcia dalla sconfitta
FIORENTINA
ROMA
1
1
FIORENTINA (3-5-2): Tatarusanu 6.5, Tomovic
6, Gonzalo Rodríguez 6, Basanta 5, Joaquin 6.5,
Mati Fernandez 5.5 (18’ st Kurtic 5), Pizarro 7,
Borja Valero 6, Pasqual 5.5 (25’ st Alonso 5), Cuadrado 6, Gomez 7 (33’ st Babacar sv). A disp: 31
Rosati, 24 Lezzerini, 4 Richards, 55 Hegazi, 6 Vargas, 18 Diamanti, 72 Ilicic. All. Montella 6
ROMA (4-3-3): De Sanctis 6.5, Florenzi 6, Manolas 5.5, Yanga Mbiwa 5.5, Holebas 5, Nainggolan 6.5, De Rossi 6, Strootman 5.5 (34’ pt Pjanic
6), Iturbe 7, Totti 6 (33’ st Destro sv), Ljajic 7 (42’
st Maicon sv). A disp: 1 Lobont, 28 Skorupski, 50
Somma, 3 Cole, 32 Paredes, 48 Ucan, 53 Verde,
91 Calabresi, 9 Borriello. All.: Garcia 6.
ARBITRO: Banti di Livorno 5 Reti: nel pt, 19’ Gomez; nel st, 4’ Ljajic
NOTE: angoli: 5-4 Fiorentina. Recupero: 2’e3’
FIRENZE. Il settimo gol in campionato di di
Adem Ljajic, ex di turno, non è servito alla
Roma per espugnare Firenze e restare in
scia alla Juve. Anzi i punti di distacco dai
bianconeri sono diventati ben sette e parlare di fuga da parte della squadra di Allegri non è campato in aria.
Anche perché i giallorossi sembrano ormai malati di pareggite: con l’1-1 ottenu-
IL GOL DELL’1-1 SIGLATO DALL’EX LJAJIC
to questa sera al Franchi, peraltro in rimonta visto che la Fiorentina ha chiuso il
primo tempo in vantaggio grazie al gol del
ritrovato Mario Gomez, sono ben quattro i
pareggi (tre di fila) nelle ultime cinque
partite. Un ruolino che classifica alla mano
rischia fortemente di compromettere il sogno-scudetto. Non bastasse, nel corso della gara si è fatto male Strootman al ginoc-
chio operato l’anno scorso e nei minuti di
recupero si è infortunato anche De Rossi.
Quanto a Montella, ha cullato il sogno
dell’impresa dopo un bel primo tempo
della sua squadra e può consolarsi con il
primo punto conquistato sui giallorossi
dopo 6 ko di fila, la conferma di Gomez e
quel terzo posto che in attesa di Napoli-Genoa resta a tre punti.
La Fiorentina è passata al 19’ del primo
tempo con uno dei suoi giocatori più attesi, Mario Gomez: rivitalizzato dalla doppietta segnata all’Atalanta in Coppa Italia,
spezzando un digiuno che durava da mesi,
l’attaccante tedesco ben appostato davanti a De Sanctis, tenuto in gioco da un difensore giallorosso, ha messo il piede giusto
nel momento giusto. I viola avevano già
sfiorato il gol poco prima con un’inzuccata di Gonzalo Rodríguez respinta sulla linea
da De Rossi. Mentre la Roma agiva solo a
fiammate, senza grande ordine e lucidità,
lasciando spesso l’iniziativa agli avversari.
Il vantaggio dava ulteriore carica ad una
buona Fiorentina che andava vicina al raddoppio con Basanta. I giallorossi apparivano in difficoltà, nervosi e incapaci di reagire fino al colpo di testa al 31’ di Nainggolan
(rientrato dopo la squalifica, così come De
Rossi) su cui Tatarusanu faceva una super
parata, prima e unica nei primi 45’. L’infortunio Strootman costringeva la Roma a
giocare in 10 per qualche minuto, fino all’ingresso di Pjanic, La Fiorentina chiudeva
il tempo in attacco ma Tomovic e Mati Fernandez sprecavano il bis.
Errori costati caro visto che la squadra di
Garcia affrontava la ripresa con ben altro
piglio riuscendo a pareggiare subito con
Ljajic (assist di Iturbe) che da buon ex non
esultava. Era il momento migliore dei giallorossi, la Fiorentina appariva in affanno e
lo scatenato Iturbe andava vicino al raddoppio. Ma come la Roma rifiatava tornavano a farsi sotto i viola e i continui capovolgimenti rendevano la sfida, non ben diretta da Banti, intensa e in bilico fino alla fine. Iturbe teneva in costante ansia gli avversari, Pasqual sprecava malamente un
ghiotto contropiede.
Intorno alla mezz’ora Montella inseriva
Babacar per un Gomez ancora in partita,
Garcia rispondeva richiamando Totti (così
così il capitano nel primo tempo) e schierando Destro. Finale col brivido: Ljajic lambiva la traversa, De Sanctis deviava in angolo su Tomovic. Finiva 1-1, giusto così ma
quanti rimpianti.
anni addietro la sconfitta subita al Granillo aveva condannato i messinesi alla retrocessione
La vendetta del Messina: 4 gol alla Reggina fanalino di coda
MESSINA
REGGINA
4
1
MESSINA (4-3-3): Iuliano 6.5; Cane 7, Altobello 6.5, Stefa-
A sinistra, nella foto di Fabrizio
Pernice, l’esultanza di Orlando con
dedica. Sopra, il selfie dei giocatori
del Messina per celebrare la rotonda
vittoria nel derby con la Reggina
ni 6.5, Benvenga 6.5; Damonte 6.5, Izzillo 7, Bortoli 6.5; Ciciretti 7.5 (40’ st Donnarumma ng), Corona 7 (46’ st Sciliberto ng), Orlando 7 (34’ st Bonanno 6). A disp.: Berardi,
Sciotto, Bellamacina, Giove. All. Grassadonia 7.
REGGINA (4-3-3): Belardi 5.5; Di Lorenzo 5.5, Camilleri 5.5,
Aronica 5.5, Karagounis 5; Condemi 5 (16’ st Gallozzi ng),
Mazzone 5 (34’ st Maimone ng), Armellino 6; Insigne 6,
Louzada 5 (13’ st Viola 5.5), Masini 5. A disp.: Kovacsik, Cirillo, Lancia, Ungaro. All. Alberti 5.5.
ARBITRO: Cifelli di Campobasso 6.5.
RETI: Pt 41’ Bortoli; St 3’ Orlando, 19’ Corona, 32’ Ciciretti, 41’ Insigne.
NOTE: Spettatori 5.515 (l’incasso non è stato comunicato).
Ammoniti: Altobello, Aronica e Ciciretti. Angoli: 4-2 in favore della Reggina. Recupero: 2’ nel primo tempo e 2’ nella ripresa.
SERGIO MAGAZZÚ
MESSINA. La vendetta è un piatto da servire freddo. E
i tifosi giallorossi non avevano certo dimenticato
quella sconfitta al Granillo, che aveva sancito la retrocessione in Serie B della loro squadra del cuore. Otto anni dopo il Messina ha presentato il conto ai cugini d’oltre Stretto, battendoli con un 4-1 che non
ammette discussioni e lasciandoli desolatamente
sul fondo della classifica di Lega Pro (se il campionato fosse finito ieri la Reggina sarebbe in Serie D). Il
derby finisce in delirio per i tifosi di casa. Il Messina,
che si era già imposto nella gara d’andata, se lo è aggiudicato anche stavolta. Eppure, i primi 40’ erano
stati di sofferenza per la squadra di casa. Poi, a 4’ dall’intervallo, ecco l’invenzione di Ciciretti, bravo a fare filtrare nell’area reggina un pallone sul quale si avventava Bortoli che da pochi passi non dava scampo
a Belardi.
A inizio ripresa il colpo del ko. Angolo battuto da
Ciciretti e Orlando - l’eroe dell’andata - tutto solo a
centro area a battere ancora l’estremo difensore
ospite. La Reggina sbandava e incassava anche il terzo gol, quello di «re Giorgio» Corona, che controllava
un pallone servitogli da Damonte e di sinistro batteva ancora Belardi in uscita. Entusiasmo alle stelle nella curva sud, sotto la quale poco dopo la mezz’ora
Amato Ciciretti confezionava la perla della giornata:
il fantasista di scuola Roma - alla seconda rete consecutiva - superava un paio di difensori della Reggina, accentrandosi e battendo Belardi con un sinistro
a fil di palo. Era l’apoteosi fissata nel selfie con tutta
la squadra con il contorno della tifoseria giallorossa
festante. Sul finire il gol della bandiera, siglato su punizione da Roberto Insigne, che non mitigava la delusione dei 600 sostenitori ospiti. «Ha vinto Messina,
non il Messina», il commento finale di Giorgio Corona, che a quasi 41 anni ha segnato il suo primo gol nel
derby dello Stretto. Un’altra pietra miliare della sua
straordinaria carriera.
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
34. lo SPORT
Serie A
CONTRO LA SAMPDORIA. Le
due squadre si sono equivalse ma i rosanero recriminano per un episodio decisivo
zare dal limite un tiro imparabile per Viviano. Il gol gela la Sampdoria e carica
ancor di più gli ospiti che all’ottavo colpiscono la traversa con Dybala da posizione defilata a sinistra. Al 10’ st episodio
che farà discutere a lungo: Morganella da
fuori area lascia partire un vero e proprio
missile che colpisce la parte inferiore
della traversa e rimbalza a prima vista all’interno della porta ma né Cervellera né
l’arbitro addizionale Chiffi assegnano la
rete alla squadra ospite. Vane ma sentite
le proteste degli uomini di Iachini, l’arbitro espelle il terzo portiere rosanero e altri tre ospiti della panchina rosanera.
Poco dopo Vazquez prova a sorprendere da fuori area Viviano che con un
colpo di reni evita il gol deviando in angolo. La Samp si sveglia al 25’ con Soriano che fa tutto da solo ma trova Sorrentino pronto alla deviazione.
È solo una fiammata però perché il
Palermo torna padrone del campo rendendosi pericoloso ancora con Dybala
di testa ma Viviano blocca a terra. La
Sampdoria si affida così solo al contropiede senza però riuscire a pungere in
maniera adeguata. I due tecnici provano
così con alcuni cambi ma il risultato rimane invariato sino al termine.
Rabbia del Palermo a Genova
per un gol regolare non visto
La rete negata. Il tiro del rosanero Morganella aveva superato la linea bianca
Proteste ed espulsioni. Rosso diretto al terzo portiere e a tre panchinari siciliani
SAMPDORIA
PALERMO
1
1
SAMPDORIA (4-3–1–2): Viviano 6,5, De Silve-
stri 5,5, Romagnoli 6, Silvestre 6,5, Regini 5,5,
Obiang 6, Palombo 5 (24’ st Rizzo 6), Duncan
6 (44’st Krsticic sv), Soriano 6, Bergessio 6 (15’
st Okaka 6), Eder 6,5. A disp: 33 Romero, 88
Frison, 8 Correa, 27 Djordjevic, 25 Coda, 28 Gastaldello, 32 Marchionni, 77 Wszolek, 95 Ivan.
All. Mihajlovic 6
PALERMO (3–5-2): Sorrentino 6,5, Vitiello 6,
Gonzalez 6, Andelkovic 6, Morganella 6,5, Bolzoni 6 (45’ st Belotti sv), Rigoni 6, Barreto 6,5,
Lazaar 6,5 (36’ st Daprelà 6), Vazquez 6,5, Dybala 6,5. A disp: 1 Ujkani, 68 Fulignati, 3 Pisano, 10 Silva, 13 Emerson, 14 Della Rocca, 18
Chichev, 19 Terzi, 21 Quaison, 23 Feddal. All.
Iachini 6
ARBITRO: Cervellera di Taranto 5
RETI: 6’ pt Eder. 3’ st Vazquez
NOTE: angoli: 11 a 9 per la Sampdoria Recupero: 0’ e 4’ Ammoniti: Gonzalez, Obiang, Bolzoni, Andelkovic, Soriano, De Silvestri per gioco
scorretto
GENOVA. Non basta la suggestione di Samuel Etòo in tribuna per regalare il successo alla Sampdoria che si fa raggiungere dal Palermo in un pareggio per 1-1
tutto sommato giusto. A viziare il risultato finale però è un gol fantasma di Morganella con il pallone che sembrerebbe
aver varcato la linea di porta.
Nessuna sorpresa dai due tecnici che
confermano le formazioni annunciate
in una sfida che si fa subito subito interessante.
Dopo appena 3’ infatti Barreto conquista un pallone a centrocampo e al limite serve Bolzoni il cui tiro appena entrato in area dal vertice di destra viene
deviato in angolo da Viviano. La risposta
di Eder è invece molto più precisa e al 6’
i blucerchiati passano in vantaggio. L’attaccante brasiliano raccoglie al limite un
taglio di Soriano, entra in area e batte
Sorrentino. Al 15’ ancora Eder pericoloso
sugli sviluppi di un angolo ma Morganella salva a portiere battuto.
Al 22’ pt Sorrentino salva la propria
porta con un intervento miracoloso su
Silvestre, che aveva sorpreso la difesa
rosanero sugli sviluppi di una punizione
dalla trequarti, trovandosi solo davanti al
portiere ospite. Il Palermo fatica a concretizzare le azioni create sbattendo
spesso contro il muro blucerchiato ma al
30’ trova un varco dal limite che Barreto
non sfrutta al meglio mettendo alto. Ma
è la Sampdoria ad impegnare ancora una
volta l’estremo difensore rosanero ed è
sempre Silvestre il protagonista. Perfetto il colpo di testa del difensore blucerchiato, altrettanto la risposta di Sorrentino che in tuffo salva in angolo.
Al rientro dagli spogliatoi gli ospiti
appaiono letteralmente trasformati e al
3’ st pareggiano grazie a Vazquez. L’attaccante rosanero, non perfettamente
controllato dalla difesa di casa, può piaz-
Il pallone calciato
dal rosanero
Morganello, dopo
avere colpito la
parte inferiore
della traversa,
cade oltre la linea
bianca e torna in
campo ma nè
l’arbitro
Cervellera nè
l’addizionale
Chiffi assegnano
il gol
I GRANATA SI IMPONGONO AL «MEAZZA» DOPO VENTISETTE ANNI
Inter, la beffa del Toro arriva al 94’
Champions lontana. Nonostante i nuovi innesti i nerazzurri arrancano. Mancini però pensa al futuro
INTER
TORINO
0
1
INTER (4-2-3-1): Handanovic 6; D’Ambrosio 6 (11’ st Shaqiri
6), Andreolli 6 (44’ pt Ranocchia 6), Vidic 5, Obi 5; Guarin 6,
Kuzmanovic 6; Podolski 5.5 (21’ st Donkor 5.5), Kovacic 5.5,
Palacio 5; Icardi 5. All.: Roberto Mancini 5.
TORINO (3-5-2): Padelli 6; Maksimovic 6 (36’ st Bovo 6), Glik
6, Moretti 7; Darmian 6, Benassi 6.5, Gazzi 5.5, Farnerud 6
(21’ st El Kaddouri6), Molinaro 6; Martinez 5.5 (12’ st Lopez
6.5), Quagliarella 5.5. All.: Giampiero Ventura 6.5.
ARBITRO: Irrati di Firenze 6
RETE: nel st 49’ Moretti.
NOTE: angoli: 8-5 per l’Inter. Recupero: 3’ e 4’. Ammoniti:
D’Ambrosio, Gazzi, Icardi e Darmian per gioco antiregolamentare. Spettatori: 34.209.
MANCINI, LA SUA INTER NON DECOLLA
MILANO. Sorriso amaro per Thohir in tribuna, al suo
fianco resta impietrito Massimo Moratti: Emiliano
Moretti, a dieci secondi dalla fine, al termine del quarto minuto di recupero, compie l’impresa e segna il gol
che regala la vittoria al Torino, ridimensionando i sogni di gloria dell’Inter.
Si allontana il traguardo della Champions per i nerazzurri che non riescono a giocare un calcio brioso,
poca fantasia, tanta prevedibilità, quasi nessun pericolo in avanti. L’Inter di oggi è da dimenticare ma forse
la sconfitta è una punizione troppo severa e in parte sa
di beffa. La partita sembrava infatti ormai destinata a
un pari a reti inviolate. Il primo tempo è soporifero, il
secondo è più vivace con un Torino che inizia a credere nel colpaccio. L’Inter svetta nel possesso palla ma
mostra un grave impaccio negli ultimi venti metri.
Così la squadra di Ventura porta via da San Siro i tre
punti. Una vittoria che non arrivava dal 14 febbraio
1988, ben ventisette anni fa.
L’Inter resta indietro nella classifica, otto punti la separano da Sampdoria e Napoli.
I nerazzurri affidano a Mancini la loro riscossa e il loro restyling. Tuttavia, non è un processo immediato: ci
vorrà tempo per avere continuità di gioco e di risultati. Un’operazione tutt’altro che semplice, nonostante
il mercato sia stato positivo e probabilmente non è ancora concluso. Serve pazienza e lasciare che i nuovi,
Shaqiri e Podolski, trovino condizione e si inseriscano
nei meccanismi della squadra. La Champions rischia di
essere una chimera e tuttavia resta la promessa di
Mancini: l’Inter ci proverà fino alla fine. Il girone di ritorno è appena iniziato, non è detta l’ultima parola.
La partita non è stata nè brillante, nè divertente: l’Inter è apparsa timida e molle ma ha tenuto il pallino del
gioco: Fino alla beffa finale.
LA CRISI DEL MILAN. Il passaggio alla semifinale di Coppa Italia è determinante per sperare ancora di tornare in Europa
Inzaghi, con la Lazio l’ultima chance
I possibili successori. In caso di esonero sarà promosso Tassotti in attesa di Spalletti o di Cesare Prandelli
PIPPO INZAGHI AD UN PASSO DALL’ESONERO
MILANO . Sopravvivere in coppa Italia per resistere sulla panchina del Milan. Non può fare
altro Filippo Inzaghi, perché la crisi profonda
della sua squadra lo ha portato a un passo dall’esonero, che potrebbe aprire una transizione
con Mauro Tassotti come traghettatore verso
il prossimo allenatore. Una corsa che vede
Luciano Spalletti in pole. Tutto è congelato fino a martedì e nel frattempo, dopo un pomeriggio di libertà, a Milanello sono tutti in ritiro con un giorno di anticipo per provare a
compattare l’ambiente in vista della seconda
sfida in quattro giorni con la Lazio.
La prima, sabato, ha messo in ginocchio i
rossoneri, facendo emergere tutti i limiti di
una squadra in crisi di nervi. Come dimostra-
to dalla scellerata aggressione a Mauri di
Mexes, che rischia una pesante squalifica in
campionato (oltre a una sicura multa dal club).
Il prossimo incrocio con la Lazio (senza Bonaventura, ko per un trauma all’articolazione
della clavicola sinistra e con El Shaarawy in
dubbio per una contusione al piede destro)
vale un posto in semifinale di coppa Italia,
l’ultima strada percorribile per tornare a giocare fuori dai confini nazionali, in Europa League. E fallire anche questo traguardo può costare il posto a Inzaghi.
Rientrata nella notte da Roma, la squadra si
è allenata in mattinata e dallo spogliatoio filtra la sensazione che un’altra sconfitta avrebbe effetti traumatici. La situazione assomi-
glia molto a quelle vissute negli ultimi dodici
mesi quando si avvicinava il capolinea di Allegri e Seedorf, che è a libro paga fino al 2016.
Già sconfortato dalla sconfitta di una settimana fa con l’Atalanta, è facile immaginare che
Silvio Berlusconi sia di umore nero. Ma nulla
è ancora deciso.
Intanto sono venuti fuori i limiti di una rosa che, al di là degli elogi presidenziali, ha
profondi limiti tecnici e atletici. Fra le insicurezze dell’allenatore (troppe formazioni cambiate, sostituzioni non sempre convincenti,
come la gestione di Pazzini e altri giocatori), il
deludente rendimento dei giocatori più rappresentativi (De Sciglio, El Shaarawy, Montolivo) e problemi cronici (in difesa sui calci
I politicamente scorretti del calcio europeo
Anche i campioni picchiano. Mexes e Ronaldo gli ultimi esempi. Poi calci, pugni e sputi da Cantona a Ibrahimovic
ROMA. Calcioni, sputi, colpi proibiti: sui campi
di calcio s’è sempre visto di tutto. Ma certi giocatori portano indosso il marchio di «politically uncorrect»: sono intimamente propensi a
superare il limite della legge non scritta del
calcio. Il tentativo di Mexes di strozzare Mauri,
20 anni dopo il clamoroso colpo di kung fu assestato da Cantona a uno spettatore, fa rima con
gli schiaffoni in campo di Ibrahimovic, gli insulti di Cassano all’arbitro, il calcione di Totti a Balotelli. Gesti inconsulti, che neanche le scuse quando presentate - possono cancellare dalla lista delle follie al di là del bene e del male.
La trance agonistica a volte sconfina nell’impensabile, se perfino un esempio di professionalità e fair play come Cristiano Ronaldo cade come sabato - nell’errore: prima un pugno, poi
un calcio all’avversario in Cordoba-Real ed è
rosso. Ai mondiali del Brasile l’attaccante uru-
guayano Suarez prese a morsi l’azzurro Chiellini, guadagnandosi 4 mesi di stop forzato: era
recidivo, già in Premier League aveva tirato
fuori il pezzo dal suo repertorio, causando uno
scandalo. Senza parlare poi della storica «testata» di Zidane a Materazzi nella finale del Mondiale 2006.
Nel campionato italiano tre grandi cattivi
sono i recordman della squalifica (11 turni a testa): Paolo Di Canio, Roberto Boninsegna e Andrea Gimona. Quest’ultimo negli anni ‘50 colpì
il tecnico Bruno Pesaola in Roma-Palermo. L’ex
centravanti della nazionale, e futuro eroe del
mundial messicano, Boninsegna, aggredì l’arbitro Bernardis in un Varese-Cagliari del ‘67.
L’ex laziale Di Canio, trent’anni dopo, scaraventò l’arbitro per terra, durante una partita
dello Sheffield in Premier League. In tempi più
recenti si ricorda il calcione nel sedere rifilato
da Totti a Balotelli durante Roma-Inter, finale di
Coppa Italia 2010. Lo stesso attaccante romanista si prese 3 turni di squalifica nell’Europeo
2004 per uno sputo in faccia al danese Poulsen
che l’aveva insultato. Frequenti le intemperanze di Ibrahimovic: quando giocava con il Milan
una volta schiaffeggiò Aronica del Napoli, un’altra diede un calcio in testa all’allora romanista
Cassano.
Nel 1991 l’ex del Torino Pasquale Bruno aggredì l’arbitro che l’aveva appena espulso, e si
beccò 8 giornate di stop. Lunga squalifica (7 turni) pure per Mauro Tassotti, ex milanista dai
modi rudi, per una gomitata in faccia a Luis Enrique, a Usa ‘94.
Nel 2001, 3 anni di squalifica furono inflitti a
Massimiliano Ferrigno per aver ferito gravemente a pugni Francesco Bertolotti, in occasione di Como-Modena.
Sopra lo storico sputo di Totti a
Poulsen. A destra, sopra il tentativo
di... strangolamento di Mexes a Mauri
sabato sera in Lazio-Milan; in basso
Eric Cantona e Cristiano Ronaldo
piazzati) la situazione è quasi a un punto di
non ritorno.
Il terzo esonero in un anno sarebbe un
evento epocale per il Milan, nonché grave per
le casse del club. Non abbondano le alternative. L’idea che più tenta Berlusconi è Spalletti
(non trova conferme la voce secondo cui il
presidente avrebbe assistito con lui davanti alla tv alla disfatta di Roma), svincolato dallo Zenit San Pietroburgo dopo l’esonero di dieci
mesi fa. Oppure Cesare Prandelli, reduce dai
flop con la Nazionale e il Galatasaray. Ma al
momento, in caso di svolta, per vari motivi la
soluzione più quotata pare quella interna, con
la promozione di Tassotti fino a giugno, quando le alternative potrebbero aumentare.
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
lo SPORT
.35
Serie D
INTERROTTA LA «PAREGGITE».
La squadra di Feola travolge i cugini ennesi. Amaro debutto in panchina per Infantino
Poker dell’Akragas e crisi superata
Per la Leonfortese giornata storta
Meloni, Savanarola, Arena e Longoni fanno esplodere l’«Esseneto»
AKRAGAS
LEONFORTESE
LE PAGELLE
4
0
AKRAGAS
AKRAGAS: D’ Alessandro, De Rossi, Dentice
(80’Pellegrino), Baiocco, Vindigni, Maraucci, Tiscione (57’ Arena), Trofo, Meloni (62’
Longoni), Savanarola, Catania. A disposizione: Lo Monaco, Terminiello, Pellegrino, Bonaffini, Arena, Napoli, Longoni, Risolo, Perrone. All. Feola.
LEONFORTESE: Pentimone, Bonaventura, Maria (60’ Montalbano), Calabrese, Monforte,
Fecarotta, Floridia (65’ Russo), Guerreri (85’
Liuzzo Scorpa), Franzese, Candiano, Castro. A
Disposizione: Astolfo, Russo, Pasqua, Furnò,
Montalbano, Di Pasqua D, Liuzzo Scorpo, Costanzo, Geraci. All. Infantino.
ARBITRO: Ramy Ibrahim Kamal Jouness di Torino. Assistenti: Emanuele Antonino Amato
di Catania e Michele Gerbino di Acireale.
RETI: 6’ Meloni, 52’ Savanarola, 83’ Arena,
85’ Longoni.
NOTE: Oltre 2.500 spettatori sugli spalti. La
gara è stata giocata senza sostenitori ospiti
per il divieto imposto dalla Questura di Agrigento.
Ammoniti: Floridia, Candiano, Franzese (L),
Tiscione (A).
AGRIGENTO. L’Akragas ritorna alla vittoria dopo quasi un mese, e cioè, dalla
trasferta di Marcianise. Una netta affermazione, molto salutare, che spazza
un po’ di polemiche sorte a causa degli
ultimi tre pari consecutivi, di cui due
interni con le dirette rivali, Rende ed
Agropoli. Il punteggio uscito fuori dall’Esseneto con la Leonfortese, indurrebbe a pensare che si è trattata di una
semplice passeggiata, ma non è così. I
ragazzi, del neo tecnico Piero Infantino,
hanno lottato con grinta e determinazione, cedendo alla distanza, sotto i
colpi implacabili dei calciatori biancazzurri, che oggi hanno mostrato di
avere una marcia in più, rispetto alle
precedenti esibizioni.
Le reti che hanno completato l’opera dei
biancazzurri. Quella di Nicola Arera su calcio di
punizione e quella di Longoni dopo una bella azione
Sin dai primi minuti, si è vista una
Leonforte pimpante, che ha cercato di
sorprendere la retroguardia di casa con
lo sgusciante Guerrieri. Quest’ultimo,
non appena si è trovato a tiro, ha subito
messo in allarme il portiere D’Alessandro. L’Akragas cerca di rispondere per le
rime, ma è la Leonfortese a recriminare
al 4’, per un contrasto in piena area akragantina, che ha visto cadere un calciatore biancorosso. Si grida al penalty, ma
l’arbitro fa continuare tra le proteste dei
TUTTO TROPPO FACILE.
D’ALESSANDRO
DE ROSSI
DENTICE
BAIOCCO
VINDIGNI
MARAUCCI
TISCIONE
TROFO
MELONI
SAVANAROLA
CATANIA
PELLEGRINO
6,5
6,5
6
7,5
6,5
7
5
6,5
5,5
7
6,5
SV
LEONFORTESE
PENTIMONE
BONAVENTURA
MARIA
CALABRESE
MONFORTE
FECAROTTA
FLORIDIA
GUERRERI
FRANZESE
CANDIANO
CASTRO
RUSSO
MONTALBANO
LIUZZO SCORPO
6,5
6,5
5,5
5,5
5,5
5
5
5,5
5
6
5,5
5,5
5,5
5,5
giocatori ospiti. Ed è proprio in conseguenza a questo episodio che arriva, invece, il vantaggio biancazzurro. Baiocco
recupera un importantissimo pallone a
ridosso della propria area e serve Catania, il quale «pesca» Tiscione libero sulla destra. Lo sgusciante folletto biancazzurro fa alcuni passi, ed effettua un
assist al centro area avversaria per l’accorrente Meloni, che di testa non ha
difficoltà a insaccare.
Un vantaggio improvviso che mette
maggiore adrenalina ai giovani di mister
Infantino, che rispondono al 7’ con un
tiro forte, ma alto, di Candiano, e al 16’
con un’incursione di Franzese, che il
portiere D’Alessandro anticipa in uscita.
Al 25’, viene annullata una rete a Meloni per fuorigioco.
Il primo tempo si conclude con un tiro di Savanarola, che il bravo portiere
Pentimone respinge d’intuito, di piede.
L’inizio della ripresa, fa subito intuire
che sarebbe stata ancora più veloce. Al
48’, un colpo di testa Catania, viene deviato ancora dal guardiapali biancoverde. Al 50’, Franzese, da ottima posizione
cerca di sorprendere D’Alessandro con
un pallonetto, ma il tiro risulta alto. Al
52’, c’è il raddoppio dell’Akragas. Savanarola prende palla sulla trequarti, punta veloce verso l’area avversaria, e trafigge in uscita, il portiere Pentimone. Adesso la squadra di Feola gioca in scioltezza e al 54’, con Meloni cerca il tris. Bravo l’estremo ospite a respingere in angolo. Arriva il momento di Nicola Arena,
che entra al posto di Tiscione. Il calore
dei tifosi si fa sentire e, il fantasista biancazzurro, inizia a farsi notare, per volontà, e grande voglia di ben figurare. La
Leonfortese si sbilancia in avanti, e con
Candiano cerca di sorprendere D’Alessandro. Arena è in giornata e all’83’su un
calcio di punizione battuto, egregiamente, porta a tre le reti dei locali. A 5
minuti dalla fine del match, ecco la perla della giornata: Savanarola, appostato
in area avversaria, riceve un pallone,
quasi si ferma, poi con la punta del piede, lo alza per l’accorrente Longoni, che
con rabbia gonfia la rete del quarto gol.
Esplode lo stadio Esseneto. L’Akragas
ritorna al successo, ma giù il cappello a
questa Leonfortese, che ha avuto il pregio di avere giocato la partita senza
troppi timori reverenziali.
CARMELO LENTINI
Alessi: «Passo avanti
verso il grande sogno»
Un Akragas superbo, compatto nei
reparti, ha piegato una irriducibile e
giovane Leonfortese. Finalmente è
tornata la vittoria, e questo ha reso il
dopopartita più sereno. Dentro gli
spogliatoi, il presidente Silvio Alessi
elogia tutta la squadra, che ha saputo recepire le raccomandazioni fatte
in settimana: «Oggi ho assistito a un
gran bel gioco di squadra, che mi ha,
finalmente, reso felice. Sulla bontà e
sulla qualità dei nocalciatori, non
Feola: «Tre stri
avevo assolutapunti molto mente dubbi, ed
si è visto cosa
importanti oggi
si può ottenere,
giocando con la
che ci
rabbia in
consentono giusta
corpo, la grinta e la
determinazione.
adesso di
Adesso bisogna
respirare»
continuare su questa strada, guardare
meno gli avversari che, in questo
momento, stanno lottando per la
promozione, e fare la nostra strada.
Tutto dipende da noi stessi, ma se
giochiamo con la stessa intensità di
oggi tutte le restanti partite, riusciremo a realizzare il nostro sogno».
Visibilmente soddisfatto il tecnico
Vincenzo Feola che esordisce: «Ho
avuto le conferme che mi attendevo.
L’Akragas è una squadra che si giocherà la promozione in Lega Pro, si-
no all’ultimo. Purtroppo il calcio è
fatto di episodi, e rispetto all’ultima
esibizione interna con l’Agropoli,
non è cambiato nulla sotto l’aspetto
tecnico e dell’impegno dei calciatori. Oggi, almeno, il nostro avversario
ha tirato in porta e ci ha impegnato,
ma l’Agropoli ha pareggiato senza
mai tirare in porta e questo mi ha
fatto rabbia - poi con un pizzico di
polemica tiene a sottolineare - Purtroppo, quando non si riesce a vincere, piovono inopportune le critiche,
ma si avanti con le mie idee, perché
sono abituato a fare sempre così. Ho
tanti giocatori a disposizione, e li
predispongo secondo i miei piani
tattici, l’importante che si facciano
trovare pronti».
– Adesso c’è la sosta di campionato:
opportuna oppure no?
«Per certi versi è opportuna, perché mi consente di recuperare alcuni calciatori, come Bonaffini, Dentice e Chiavaro che sono infortunati.
Per questo motivo, concederò un
giorno in più di riposo. Si riprenderà
mercoledì prossimo, e poi domenica
a riposo».
Peppe Savanarola: «Quando c’è la
serenità e la tranquillità interiore, si
può fare di tutto, ed il passaggio per
Longoni è stato dettato da tutto questo. Siamo sulla buona strada, e dobbiamo continuare a lottare per tutta
la stagione»”.
La squadra di Pippetto Romano chiude il match con i tirrenici dopo appena trenta minuti
Il Noto bussa 7 volte alla porta dell’Orlandina
Salvezza vicina. Terza vittoria consecutiva, non accadeva da due anni. Montalto distanziato di sei punti
NOTO
ORLANDINA
LA RETE REALIZZATA DA COCUZZA DOPO NOVE MINUTI DI GIOCO
LA SECONDA PERLA DELLA GIORNATA DELL’ATTACCANTE NETINO
7
0
NOTO (3-5-2): Ferla sv (5’ st Paladino 6); Cassandro 6, Cucinotta 6, Peluso 6; Marino 6 (1’ st Lentini 6), Primo 6, Saluto 7,5 (1’ st Leone 6,5), Butera 7, Cordeddu 6,5; Cocuzza 8, Kabangu 7. All. Romano. (A disp.: Novello, Rizza, Caci)
ORLANDINA (4-4-2): Taranto 6,5; Giampietruzzi
5, Zingales 5 (5’ st Rocchetta 5,5), Masiello 5,
Frontino 5; Paolino 5,5 (1’ st Loghin 5,5), Caruso
5,5 (1’ st Sgrò 5,5), Vitanza 6, Avella 5,5; Placido
5, Di Giglia 5,5. All. Mazzullo. (A disp.: Santaromita, Ferro, Falcone, Reale).
ARBITRO: Nicoletti di Catanzaro 6. Assistenti: Barbagallo di Acireale 6, Musumeci di Catania 6.
RETI: 9’ e 19’ Cocuzza, 23’ Butera, 28’ e 38’ Saluto, 40’ Kabangu; 25’ st rig. Leone.
NOTE: spettatori presenti circa duecento. Nessun
ammonito. Calci d’angolo 7 a 0 in favore della
squadra di casa.
PALAZZOLO. Vince in scioltezza il Noto, che infila la terza vittoria consecutiva, cosa che
non succedeva dal campionato 2012/2013,
e accorcia le distanza dalla zona salvezza.
Adesso sono solo quattro i punti di differenza con la Battipagliese, che attualmente occupa l’ultima posizione utile per non disputare nemmeno i play out. Di contro, grazie alla vittoria di ieri, i granata hanno distanziato il Comprensorio Montalto di altri
tre punti, portando a sei punti la distanza
dalla penultima posizione in classifica, che
vorrebbe dire retrocessione diretta. Si fanno
un po’ di conti in casa granata, anche perchè
parlare della sfida contro il fanalino di coda
Orlandina da un punto di vista tecnico non
avrebbe tanto senso.
Un risultato rotondo, un 7 a 0 rifilato ai ragazzi di mister Santo Mazzullo che sono
usciti tra gli applausi dei pochi spettatori
presenti sugli spalti dello stadio palazzole-
se. Una partita che non c’è stata, e questo lo
si sapeva già in partenza. Nonostante in settimana si era cercato di far finta di niente.
L’Orlandina imbottita di giovani, si è presentata a Palazzolo onorando lo sport e il calcio,
onorando l’impegno, recitando purtroppo
per loro un copione già scritto.
Il Noto ha sbloccato la partita, dilagando
già nel primo tempo, per poi fermarsi. Come
è giusto che sia. Vincere 7 a 0, o con qualche
gol di più, non cambia la vita e nemmeno la
classifica. Cambia però le statistiche: quella di ieri rappresenta la vittoria più larga del
Noto della sua recente storia.
La situazione di equilibrio è durata solo
nove minuti. Tanto ci ha impiegato Cocuzza
per trovare la via del gol. Ieri capitano per
l’assenza di Rizza - ne avrà almeno per un
mese - il numero dieci del Noto si è involato solo verso la porta dei messinesi, sfruttando un filtrante dello spagnolo Primo, e
depositando in rete. Dopo dieci minuti, al
19’, Cocuzza raddoppia, saltando direttamente l’estremo difensore e appoggiando
alle sue spalle a porta sguarnita, su assist del
giovane Saluto.
Tenue la risposta degli ospiti, con il tecnico Mazzullo che fino all’ultimo minuto della partita ha dispensato parole e indicazioni a suoi. Al 23’ il Noto cala il tris con Butera, il più lesto a risolvere una mischia sugli
sviluppi di un calcio d’angolo. Il Noto, prima
dell’intervallo, riesce addirittura a trovare il
gol per altre tre volte, chiudendo il primo
tempo con un tennistico 6 a 0. Al 28’ e al 38’
doppietta per il giovane Saluto, il primo su
assist di Butera, e il secondo dopo una bella azione personale di Kabangu, sull’out di
destra dell’attacco netino. Giovane Kabangu
al 40’ chiude i conti. Per lui secondo gol
consecutivo.
OTTAVIO GINTOLI
LE ALTRE PARTITE
DUE TORRI
COMPR. MONTALTO
1
0
DUE TORRI: Ingrassia, Cassaro, Pitarresi, Calafiore, Fantino (74’ Cardaci),
Tricamo, Cicirello, Provenzano, Puntoriere, Scolaro, Compagno (46’ Scaffidi Argentina). All. Antonio Venuto.
MONTALTO: Ramunno, Maglione, Musacco, Mazzoleni Dos Santos, Itri (5’
Gifuni), Buono, Bilello (73’ Canale),
Nanci, Le Piane (60’ Sorrentino),
Manfrè, Quintoni. All. Marco Nappi.
ARBITRO: Enrico Leo di Roma. Assistenti: Filippo Luca Scannella di Caltanissetta e Federico Principato di
Agrigento.
RETE: 84’ Cassaro.
TORRECUSO
HINTERREGGIO
2
1
TORRECUSO: Minichiello 6; Di Maio 6,
Monti 6,5, Astarita 6, Fabozzi 6,5;
Aracri 7, Wade 6 (10’ st Iadaresta 7),
Pecora 6; Zerillo D. 6,5 (29’ st Furno
6), Perna 7 (37’ st Pagano ng), Galizia
7. All. Dellisanti.
HINTERREGGIO: Parisi 6; Scoppetta 6,
Cianci 5,5 (28’ st Filidoro 5,5), Papasidero 5,5, Morabito 4,5; De Marco
5, Forgione 6, Corso 5,5, Lavrendi 5;
Crisalli 6 (28’ st Manganaro 5), Gallon 5 (22’ Spanò 5,5). All. Ferraro.
ARBITRO: Paterna di Teramo 6.
RETI: pt 26’ Crisalli (H), 45’ Perna (T);
st 13’ Iadaresta (T).
SORRENTO
AGROPOLI
1
1
SORRENTO: Lombardo 7; Gabbiano 6,
Ferrara 6,5, Noto 6,5, Raimondo 7;
Ferraro 6, Lalli 6,5, Schiavone 7, Polichetti 6 (42’ st Elefante ng); Viscido
5,5 (29’ st Avagliano 5,5), Esposito R.
5.5 (48’ st Caldore ng). All. Chiancone.
AGROPOLI: Maiellaro 6; Viscardi 6, Panini 7, Cuomo 7, Russo 6; Alleruzzo 6
(17’ st Arena 6), Esposito G. 5,5, Berretti 5,5; Canotto 6 (21’ st Capozzoli
6), Tarallo 5,5, Ragosta 7 (39’ st Clara
ng). All. Rigoli.
ARBITRO: Palermo di Bari 6.
RETI: pt 5’ Ragosta (A); st 3’ Schiavone (S).
ROCCELLA
RENDE
1
3
ROCCELLA: Belcastro 6; Pastore 6, Coluccio 6, Pizzoleo 6; Odwige 6, Laaribi 6, Franco 6 (27’ st Minici ng), Criniti 6 (2’ st Calabrese 6), Maiese 6;
Carbone 6, Khoris 6. All. Galati.
RENDE: De Brasi 7,5; Ruffo 6,5, Musca 7, Ginobili 7, Crispino 6,5; Fiore
7, Benincasa 6,5; Gigliotti 6,5, Caruso S. 6,5, Piromallo 6; Caruso F. 6,5
(22’ st Zangaro 7). All. Trocini.
ARBITRO: Meraviglia di Pistoia 6.
RETI: pt 22’ Caruso F. (Re), rig., 26’
Khoris (Ro), 34’ Musco (Re), rig.; st
28’ Caruso S. (Re).
NOTE: pomeriggio freddo.
NEAPOLIS
MARCIANISE
0
2
NEAPOLIS: Liccardo 6; Accardo 5,5,
Nocerino 6, Allocca 5,5, Della Guardia 5,5; Perna 5, (1’ st D’Auria 5,5),
Liccardo 5,5, Sekkoum 5,5, Manzo
5,5; Prisco 6, Moxedano 6,5. All. Mandragora.
MARCIANISE: Barone 7; Ciano 7, Giordani 7,5, Lagnena 7, Ciocia 7; Partipilo 7, Temponi 7; Conte 6,5 (20’ st
Tenneriello 6), D’Anna 7, D’Ursi 8; El
Ouazni 6,5 (46’ st Sparaco ng). All.
Sanchez.
ARBITRO: Fichera di Catania 6 (assistenti: Sifonetti e Catalano).
RETI: st 18’ Giordani, 23’ D’Anna.
FRATTESE
TIGER BROLO
2
1
FRATTESE: Vitale 6; Costanzo G. 6, Petrarca 6,5, Spinelli 6,5, Mora 6; Buondonno 6, Costanzo C. 7, Bonavolontà 6;
Corace 6 (39' st Damiano ng), Marotta
6, Celiento 7. All. Grimaldi.
TIGER: Mannino 6; Perricone 5, Kouadio 5, Patti 5, Falanca 4,5; Lupo 5,5, De
Cristofaro ng (17' pt Addamo 5,5; 18'
st Librizzi 4), Bica Badan 5,5; Saani 6, Di
Senso 5,5, Sparacello 5,5. All. Bellinvia.
ARBITRO: Politi di Lecce 6 (assistenti:
Cortese e Paglianiti).
RETI: pt 32’ Costanzo C. (NF), rig.; st
5’ Saani (TB), 9’ Celiento (NF), rig.
NOTE: pomeriggio freddo e ventoso.
BATTIPAGLIESE
GIOIESE
0
3
BATTIPAGLIESE: De Marino 6; Aprile 6,
Garofalo 6, Corbo 6,5, Giordano 6; Aufiero 6, Compierchio 6, Scuotto 6, Signorelli 6; Leone 7, Minnucci 6. All.
Condemi.
GIOIESE: Panuccio 6; Cosoleto 6, Gambi 6, Somma 6, D’Angelo 6; Taverniti
6,5, Crucitti 6, Vitale 6, Manfrellotti 6;
Zampaglione 6, De Angelis 6. All. Viola.
ARBITRO: Zufferli di Udine 6,5.
RETI: pt 10’ D’Angelo; st 14’ Manfrellotti; 44’ Capria.
NOTE: giornata fredda, terreno di gioco in buone condizioni. Ammonito
Aprile. Espulsi Garofalo e Signorelli.
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
36. lo SPORT
Eccellenza - girone B
DECIDONO GLI EPISODI.
Molti dubbi su un gol annullato a Panatteri per un presunto fallo di mano dello stesso giocatore
Il Modica vende cara la pelle
ma deve arrendersi allo Scordia
MILAZZO FERMATO IN CASA
Cristiano Parisi.
Suo il gol su
assisit di
Mangano che ha
permesso all’Igea
Virtus di
riacciuffare il
Milazzo
Gol in apertura poi il raddoppio su un contestatissimo rigore
MODICA
SCORDIA
LE PAGELLE
0
2
MODICA
GIANNÌ
NASSI
IABICHELLA
ROSI
PIANESE
RAVALLI
ORLANDO CONTI
GUGLIOTTA
PANATTERI
FILICETTI
OKOLIE
OSTENTA
MODICA: Giannì, Nassi, Iabichella, Rosi,
Pianese, Ravalli, Orlando Conti (57’ Ostenta), Gugliotta, Panatteri, Filicetti, Okolie. A
disp. Di Pasquale, Adamo, Gozzo, Sabellini,
C. Paolino. All. Gianluca Filicetti.
SCORDIA: Fagone, Russo, Tarantino, Privitera, Diop, Bertolo, Crisafulli, Zumbo, Ousmane (88’ Serafino), Cocimano (83’ Marziale), Rametta (73’ Bellino). A disp. Cultrera, Cannatella, Gallipoli, Castiglia. All. Natale Serafino.
ARBITRO: Francesco Carrione di Castellammare di Stabia
RETI: 12’ Ousmane, 86’ Bertolo
N OTE: pomeriggio soleggiato; spettatori
350 circa (una cinquantina al seguito dello
Scordia); angoli 6-1 per gli ospiti; ammoniti: Pianese (Modica); Rametta, Privitera e
Ousmane (Scordia).
7
6,5
6,5
7
7
6,5
6
6,5
7
7
6,5
6
SCORDIA
6,5
6,5
7
7,5
7,5
7,5
6,5
7
8
6,5
6,5
6,5
6
FAGONE
RUSSO
TARANTINO
PRIVITERA
DIOP
BERTOLO
CRISAFULLI
ZUMBO
OUSMANE
COCIMANO
RAMETTA
MARZIALE
BELLINO
MODICA. Umori opposti al triplice fischio del direttore di gara. Alla felicità
dei calciatori dello Scordia si contrappone la delusione ed una certa amarezza –anche per il doppio svantaggio
subito- dei rossoblù locali; pur nella
consapevolezza che gli ospiti hanno
dato qualcosa in più nel corso dei 90’ e
la loro vittoria può essere accettata.
Nell’entourage rossoblù il più deluso è il vice presidente Sebastiano Failla che –pur ammettendo che gli ospiti avrebbero vinto in ogni caso- non ha
condiviso alcune decisioni del direttore di gara e lo dice apertamente. Quanto alla gara, la formazione allenata da
Natale Serafino ha messo sul piatto
della bilancia –o per meglio dire sul
terreno di gioco- le proprie potenzialità tecnico/tattiche che alla fine hanno
fatto la differenza con la squadra di
Gianluca Filicetti; che nel corso del
primo tempo ha sofferto oltre quanto
Nella foto in alto il calcio di rigore trasformato da
Bertelo. In basso una fase di gioco a centrocampo
lecito attendersi le giocate della vice
capolista. Ed infatti già al 9’ gli scordiensi sono vicinissimi al vantaggio
con Ousmane, ma Ravalli allontana il
pallone quando stava per varcare la
fatidica linea di porta. Il vantaggio è,
comunque, rinviato di qualche minuto
ed al 12’ è lo scatenato centravanti
ospite a depositare in rete il pallone
dopo un errore di Ravalli. 3’ dopo ancora Ousmane impegna Giannì in una
parata a terra.
Subito dopo gol annullato al Modica
COLPACCIO ESTERNO.
GI. CA.
–lo aveva segnato Panatteri- per un
presunto fallo di mano dello stesso
realizzatore. Poi, lo Scordia rallenta il
ritmo ma mantiene sempre la superiorità nei confronti del Modica che tenta di superare i difensori ospiti con
lunghi lanci che, erano però, facile preda dei centrali difensivi ospiti e con
Diop in particolare. I primi 45’ si concludono senza latri sussulti e azioni
degni di particolare notazioni. Nel secondo tempo si attende l’11’ prima di
vedere un pallone indirizzato nello
specchio della porta ed è Rametta a
farsene interprete. Sulla ripartenza sono i rossoblù locali a farsi pericolosi
con un’azione in velocità da Filicetti
per Rosi e cross al centro per Panatteri o Okolie che, però, non arrivano in
tempo sul pallone. Rispondono gli
ospiti al 17’ con un’azione simile; il
pallone viaggia da Crisafulli per Rametta che apre sulla sinistra per Zumbo che entra in area di rigore del Modica ed effettua un tiro in diagonale che
attraversa tutto lo specchio della porta di Giannì e termina sul fondo. Ci
prova Filicetti (19’) dalla distanza, pallone alto sulla traversa. Al 25’ è Rosi a
crossare al centro per Panatteri, libera
di testa Diop. Punizione per il Modica
(28’) sulla tre quarti e il pallone da Filicetti è indirizzato su Panatteri che
con un tiro al volo sfiora l’incrocio dei
pali. Scordia vicino al raddoppio su
azione di calcio d’angolo al 36’, il colpo
di testa di Bertolo sfiora il palo alla destra di Giannì.
Al 40’ l’episodio contestato -dai calciatori in campo e dai dirigenti negli
spogliatoi- per un pallone che scende
“a campanile” ed incoccia un braccio di
Pianese. Per l’arbitro è calcio di rigore
(ma non ammonisce il difensore) che
Bertolo trasforma con freddezza alla
sinistra dello spiazzato Giannì.
C’è il tempo per un calcio di punizione dal limite dell’area di rigore ospite
(pallone respinto di pugni dal portiere
fuori dalla propria area), ma il pallone
calciato da Filicetti termina di poco alto sulla traversa. Poi, in contropiede gli
ospiti creano le condizioni per realizzare il terzo gol. Marziale crossa per
Crisafulli che tira debole e Giannì para,
mentre lo stesso Marziale (ex calciatore del Modica) colpisce il palo alla destra di Giannì.
GIOVANNI CALABRESE
Pari che sa di beffa
nel derby con l’Igea
MILAZZO
IGEA VIRTUS
1
1
MILAZZO: Di Dio (59’ Sanfilippo), Calderone, Laquidara, Ciccone (59’ Mangano),
Dall’Oglio, Parisi, Costa (71’ Isgrò), Alosi,
Vitale, Camarda, Mento. A disposizione:
Russo, Gualdi, Impalà Rotuletti. All. Perdicucci.
IGEA VIRTUS: Galipò, Ravidà (81’ Pino),
Di Stefano, Benenati, Cardia, Lanza, Genovese A., Serraino, Di
Salvo (85’ Accordino), Biondo, Isgrò.
A disposizione: Scibilia, Paratore, Pandolfo, Genovese P.,
Mamone. All. Raffaele.
RETI: 45’ Isgrò, 76’
Parisi
Le troppe
assenze per
squalifica
hanno
penalizzato la
squadra di
Perdicucci
MILAZZO. Era ormai un ricordo il
sapore del derby,
così due storiche formazioni siciliane, in rappresentanza di Milazzo e
Barcellona, dopo tanti anni si sono ritrovate a duellare in campo e ordinatamente anche sugli spalti. Purtroppo,
è stato un derby non esaltante dal
punto di vista del gioco e dello spettacolo, quindi, l’1-1 finale ha accontentato le due squadre ed i relativi supporter. Tante le assenze lamentate, soprattutto tra i padroni di casa che dovevano fare a meno degli squalificati
Ancione, Venuti, Messineo, D’Anna e
Salmeri, mentre tra i barcellonesi, se
mancava lo squalificato Carrello e gli
infortunati Crinò e Frassica, si poteva
contare sui rientri di Biondo, Di Stefano, e Lanza. Insomma un Milazzo un
po’ rabberciato, specialmente nel reparto avanzato. Questo ha condizionato i padroni di casa che hanno finito
per concedere campo agli igeani. Impennata nel gioco solo sul finale di
tempo con una progressione di Serraino e tiro bloccato da Di Dio e sul ribaltamento di fronte con il tiro di Costa,
servito da Mento, che si schianta sul
palo e poi viene abbrancato dal portiere Galipò. Quando mancano pochi secondi ala fine del primo parziale, l’insistenza di Serraino su un pallone proveniente dalla destra ed una serie di
rimpalli favorevoli, fanno si che Isgrò,
a due passi dalla porta, abbia la possibilità di infilare in rete all’altezza del
primo palo. Il Milazzo viene penalizzato oltre i propri demeriti e a inizio ripresa, con un campo resosi ancor più
pesante dalla pioggia che ricomincia a
cadere, è costretto a rincorrere il risultato. Il pari giunge al 76’ e trae origine
da una punizione di Alosi, colpo di testa di Mangano e zampata vincente di
Parisi. Nel giro di 2’ il Milazzo si trova
in 9 per le espulsioni di Mangano e
Calderone, ma il risultato rimane bloccato sul pareggio.
GIOACCHINO LO PRESTI
La squadra di Pannitteri risponde nel migliore dei modi alle polemiche di inizio settimana
Paternò, vittoria che vale il doppio
Punti pesanti. Preziosissimo il successo contro una diretta rivale nella corsa per la salvezza
CITTÀ DI ROSOLINI
PATERNÒ
0
3
CITTÀ DI ROSOLINI: Fornoni, Guarrasi, Brancato, Monaco (46’ Lorefice), Cosenza, Ulma, Di Dio
(85’ Stracquadanio), Pizzo, Carbonaro (81’Zarouali), Implatini, Ricca. All. Orazio Trombatore.
PATERNÒ: Polessi, Genovese, Isaia, Lo Verde
(63’ Ricciari), Cannavò, Tornatore, Olivieri (74’
Corallo), Santangelo, Scariolo, Fayè, Rinaldi (80’
Furnari). All. Franco Pannitteri.
ARBITRO: Alessandro Cutrufo di Catania.
RETI: 5’ e 47’ Scariolo, 73’ Rinaldi
Christian Scariolo
autore di una
doppietta. Nella
foto sotto
l’allenatore
Franco Pannitteri
BATTUTA LA CASTELBUONESE.
ROSOLINI. Colpaccio del Paternò che rifila tre
reti al Rosolini e torna alla vittoria che mancava oramai da quattro turni. La formazione etnea di Ciccio Pannitteri, capitalizza al
meglio le occasioni create a discapito di un
Rosolini volenteroso ma poco incisivo in
avanti, spazzando in un sol colpo le polemiche di inizio settimana contro la propria
tifoseria che ha portato alla clamorosa decisione della presidentessa Amato di negare agli ultras l’accesso in curva da qui a fine
stagione. Vittoria questa, che vale doppio
perché permette al Paternò di andare avan-
ti negli scontri diretti proprio contro una diretta concorrente alla salvezza. Per il Rosolini invece, è crisi nera. Pronti via e ospiti subito in vantaggio dopo appena cinque minuti. Cross di Olivieri, l’ex di turno Scariolo
colpisce di testa e, complice uno scivolone
di Fornoni, porta avanti i suoi. Il Paternò, al
secondo dei quattro minuti di recupero,
colpisce per la seconda vola e ancora con
Christian Scariolo. Lancio in profondità dalle retrovie, la difesa granata si fa sorprendere e per l’attaccante etneo è un gioco da ragazzi battere Fornoni in uscita disperata.
Nella ripresa, il Rosolini cerca di intensificare gli attacchi alla ricerca di un’insperata rimonta, ma le idee sono confuse e la frenesia la fa da padrone. Al 51’ Implatini supera
in velocità due uomini, assist in area per il
neo entrato Lorefice ma Polessi blocca. Al
62’ il solito Implatini addomestica palla a limite e scarica una gran tiro che lambisce la
traversa. Al 73’. Scattato sul filo del fuorigioco, l’attaccante rossoblù si invola verso la
porta ed entrato in area, batte per la terza
volta l’incolpevole Fornoni.
LUCA NIGRO
Incrementato il vantaggio in una partita forse decisiva ai fini della qualificazione ai play off
Prodezza di Carbonaro spinge il Viagrande
Pallonetto millimetrico. Intuito e tecnica del giocatore etneo che beffa il portiere ospite Ilardi
VIAGRANDE
CASTELBUONESE
1
0
VIAGRANDE: Colonna, Abate, Mauro (41’ Mazzarino), Platania, Cristaldi, D’Arrigo, Buda (46’
Giulio), Strano (90’ D. Grasso), G. Grasso, Carbonaro, Scapellato. A disp: Ravasco, Iacobello, Laudani, Grazioso. All. Sanginisi (Buttò, squalificato).
CASTELBUONESE: Ilardi, Balistreri, Giglio, Inguglia, (75’ Comparato), Lipari, Speciale (87’
Sorrentino), Megna, Cardinale, Totaro, Elamrauoi, Li Castri (37’ Mercanti). A dispos: Cicero,
Montesanto, Schillaci, Di Scala. All. Mutolo.
ARBITRO: Selmi di Acireale
RETE: al 65’ Carbonaro
VIAGRANDE. C’è voluta una prodezza di Antonino Carbonaro (che fortifica il bottino di
reti sin qui realizzate), per mandare al tappeto la forte Castelbuonese e consolidare la
posizione nei play off, portando a 6 lunghezze il vantaggio proprio sulla squadra di
Mutolo.
E’ stata una gran bella partita, davvero,
giocata a viso aperto fra due squadre che
godono ottima salute e possono contare
su una rosa di giocatori generosi che non
lresinano le energie per l’intera durata della contesa. Gara maschia, vibrante, con trame di gioco avvincenti, di quelle, per intenderci, che riconciliano il pubblico con il
gioco del calcio. Peccato che i veri tifosi del
Viagrande sono una decina: la squadra del
presidente D’Agata, infatti, meriterebbe
maggiore attenzione.
I locali presentano subito le loro creden-
ziali con un gran tiro di Grasso dalla traiettoria diabolica che finisce d’un soffio a lato
e con una perfetta triangolazione StranoScapellato-Carbonaro e girata di testa di G.
Grasso che incoccia il braccio di un difensore (l’arbitro fa continuare). Gli ospiti non
son da meno: sulla fasce Giglio e Speciale
vengono serviti a pennello e smistano su
Totaro e Elmraoui; questi si frappone involontariamente ad un potente tiro di Totaro
a porta vuota. Svarione di Ilardi, palla in angolo sui cui sviluppi (al 21’) G. Grasso, di testa, gira in rete, ma l’arbitro annulla su segnalazione del sig. Messina. Lo scatenato
Scapellato costringe Ilardi a salvarsi in angolo e, sull’altro fronte è Li Castri, su invito
di Megna, a scaricare un bolide a volo, con
ottima respinta di Colonna. Li Castri si
infortuna ed è costretto ad abbandonare il
campo. Al 43’ Cardinale, direttamente dal
corner cerca di infilzare Colonna che interviene, respingendo sul palo il pallone che
schizza fuori. Giglio urla contro l’arbitro,
questi però allontana l’incolpevole tecnico
locale Sanginisi. Nella ripresa Giulio sostituisce Buda, il centrocampo del Viagrande
si fortifica e in difesa Gianluca Cristaldi e
Ciccio D’Arrigo svettano come ai bei tempi,
con Platania che placca lo sgusciante Elamraoui: tre tentaivi di andare in porta co
Scapelliti, Mazzarino e G. Grassso e poi la
“perla”della giornata con Carbonaro che
raccoglie dalle retrovie, ospiti sbilanciati
all’attacco, pallonetto millimetrico con Ilardi fuori dai pali e palla nel sacco.
PAOLO LICCIARDELLO
Antonio
Carbonaro,
autore della rete
che ha deciso la
partita. Nella foto
in basso
l’abbraccio tra i
giocatori del
Viagrande dopo il
gol
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
lo SPORT
.37
Eccellenza - girone B
UN DERBY APPASSIONANTE. Si
spezza la serie utile dei granata che si sono opposti con coraggio agli aretusei
LA SVOLTA
Nelle due foto a
sinistra la
punizione calciata
da Mascara che dà
la vittoria al
Siracusa. A destra
il fallo di Cocuzza
su Contino, punito
dall’arbitro con
l’espulsione del
giocatore granata.
Una decisione che
ha fatto infuriare
l’Acireale
[FOTOSERVIZIO
F. BARBAGALLO]
Siracusa, ad Acireale un colpaccio firmato Mascara
Decisiva alla fine del primo tempo una delle solite e diaboliche punizioni dell’ex rossazzurro
FRANCO ANASTASI
ACIREALE. Vince il Siracusa al termine di
un confronto tutt’altro che spettacolare
e rimane saldamente al comando. La
squadra acese, dopo una serie di risultati utili che l’hanno portata in zona play
off, era attesa dalla prova della verità in
cui fra l’altro doveva riscattare la pesante sconfitta subita all’andata.
Purtroppo, per i granata di Salvo Ricca
(squalificato), le cose sono andate diversamente; a vincere è stata la formazione aretusea tutt’ora imbattuta in trasferta. Probabilmente, nell’economia di
gioco granata, l’espulsione di Cocuzza, al
41’ del primo tempo, ritenuto (forse a
torto) ultimo uomo quando ha commesso il fallo su Contino, ha pesato più del
dovuto quando ha cercato di recuperare
il risultato.
I giocatori dell’Acireale, sorretti anche da un tifo infernale, tornato quello
dei vecchi tempi, forse hanno risentito in
maniera eccessiva il peso della responsabilità di fare risultato a tutti i costi tanto
è vero che sono apparsi nervosi, una tensione che non li ha fatti ben ragionare.
La squadra di Peppe Anastasi, da parte sua, ha fatto la sua onesta partita, badando soprattutto a non scoprirsi, colpendo con Mascara che, dopo il fallo con
relativa espulsione di Cocuzza, ha sfruttato in pieno l’occasione segnando imparabilmente il gol-partita scavalcando la
barriera. Ha avuto ragione il difensore
centrale aretuseo Davide Pettinato quando, in fase di pronostico, ha sostenuto
che questa non era partita da giocare, ma
da vincere. Sì, perchè il Siracusa ha badato soltanto a controllare il match e, una
volta passato in vantaggio, a difendere il
risultato, aspettando di colpire in contropiede.
ACIREALE -SIRACUSA
0-1
ACIREALE: Arcoria; Raneri, Sardo, Truglio (86’ Parachì), Cocuzza, Ricca; Godino (67’ Barberi), Messina, Frittitta, Sciré,
Maimone. A disp: Romano, Lopez, Gatto, Bonnici e Sinatra.
All: Salvo Ricca (in panchina Tommaso Zanghì).
SIRACUSA: Vitale; Liistro, Santamaria, Arena, Orefice, Pettinato; Mascara (53’ Fichera, 94’ Zappalà), Palermo, Contino,
D’Agosta (67’ Grasso), Santanna. A disp: Pandolfo, Carpinteri, Scarano e Strano. All: Giuseppe Anastasi.
ARBITRO: Biffi di Bergamo (Di Paola e Picciolo di Catania).
RETE: 43’ Mascara.
NOTE: 2500 spettatori, terreno di gioco disastroso. Espulsi
41’ Cocuzza per fallo da ultimo uomo e 92’ Contino
Leader. La squadra di Anastasi,
oltre a conservare l’imbattibilità in
trasferta, resta sempre al comando
Nel secondo tempo con la sua squadra
in 10, l’allenatore acese ha ridisegnato lo
schieramento difensivo spostando Raneri al centro, Sardo a destra e Maimone arretrato esterno di sinistra, lasciando in
avanti soltanto Frittitta, che in precedenza era stato assistito dallo stesso
Maimone, migliore giocatore granata.
E passiamo a qualche cenno di cronaca. Erano passati appena 30 secondi e
Maimone ha avuto la palla buona per segnare ma l’azione è sfumata. Lo stesso
Maimone al 2’ con un gran tiro, ha impegnato Vitale a una respinta; la sfera è
pervenuta a Frittitta, che ha insaccato,
ma era in fuori gioco. Il primo tentativo
ospite, si fa per dire, al 17’ con un tiraccio
di Santamaria, che era più che altro un
rinvio. Finisce fuori al 25’ una punizione
in diagonale di Maimone, mentre al 28’,
su tiro da fermo di Mascara, Ricca sfiora
l’autogol.
Al 31’ Arcoria si rifugia in angolo per
deviare una punizione di Mascara mentre al 43’, dopo il presunto fallo da ultimo
uomo di Cocuzza, nulla può sulla diabolica punizione dello stesso Mascara. La
reazione granata produce un tiro fuori
da buona posizione di Godino, su corner
dell’ex Paolo Messina.
Nella ripresa l’Acireale gioca quasi
sempre nella metà campo avversaria.
Al 6’ finisce a lato una punizione di
Maimone. Al 79’ assist di Grasso per Fichera che calcia a colpo sicuro, ma Ricca salva in angolo. All’87’ Vitale sventa
in angolo una punizione di Messina,
mentre nel recupero lo stesso portiere
ospite si esalta per ribattere l’unica vera conclusione che l’altro ex, Frittitta, è
riuscito a scagliare. Prima del triplice
fischio a Maimone non riesce la deviazione vincente su traversone di Parachì. Era destino.
LE PAGELLE
ACIREALE
6
SIRACUSA
ARCORIA Quando è stato chiamato se l’è
cavata bene. Nulla da fare sul gol incassato.
7
VITALE Forse un po’ teatrale ma, con la
solita sicurezza, in chiusura, salva la vittoria.
5,5
6 LIISTRO Ha avuto la consegna di non
6,5
6
5,5
6 ARENA Il disastroso terreno di gioco non
6
7 OREFICE Dalle sue parti non si “acchiappa”
RANERI Sia a destra che poi al centro
della difesa ha giocato una buona partita.
SARDO Sugli esterni bassi ha mostrato
grinta e determinazione.
TRUGLIO Avrebbe voluto spaccare il
mondo ma non era la giornata giusta.
COCUZZA Aveva cominciato bene su
Contino, ma il “rosso”, che forse non c’era, è
costato caro alla squadra.
5,5
RICCA Da capitano dovrebbe dare
l’esempio e invece è stato nervoso e falloso.
5,5
6
GODINO Soltanto qualche spunto, ma
sinceramente troppo poco.
MESSINA Ha retto quasi da solo la zona
nevralgica del campo con diligenza tattica.
5,5
SANTAMARIA Dalle sue parti non hanno
trovato sbocchi i giocatori granata.
l’ha aiutato nello smistamento del pallone.
nulla, figuriamoci contro un solo attaccante.
7 PETTINATO Ha presidiato la zona con
grande sicurezza, quasi mai s’è spinto in
avanti.
7 MASCARA Fischiato sonoramente, ma è
sempre un giocatore super; uomo del match,
ha lasciato il campo con la testa fasciata.
6 PALERMO Non ha badato alle finezze, non
era la giornata per i preziosismi.
FRITTITTA Una sola conclusione, a
tempo scaduto, degna di menzione; per il
resto troppo teso e assai spesso in fuori gioco.
6 CONTINO Ha lottato come un leone, ha
SCIRÉ Sinceramente si è visto in poche
occasioni, ma in pratica non ha mai brillato.
6 D’AGOSTA Sono mancati i suoi guizzi e i
5,5
7
lasciare la difesa e l’ha fatto badando al sodo.
MAIMONE Il migliore dei granata, sia in
fase di propulsione che difensiva.
5,5 BARBERI Non è entrato in partita.
sv PARACHÌ Troppo poco in campo.
incassato tanti falli senza mai reagire, ma
all’ultimo non ce l’ha fatta.
suoi dribbling ma su quel terreno non era
possibile.
6 SANTANNA Uno degli ex in campo, ma si è
visto troppo poco.
sv
FICHERA, ZAPPALÀ E GRASSO.
FR. AN.
FR. AN.
SPOGLIATOI AZZURRI. Grande entusiasmo per il colpaccio, ma Mascara predica calma e attenzione
«Siamo forti, ma restiamo concentrati»
ACIREALE. Gerlando Contino espulso anzitempo aggiunto: “Nessun dubbio, era rosso”.
L’Amministratore Delegato del Siracusa, Gaedal direttore di gara Biffi, ha seguito gli ultimi minuti di gara da bordo campo, prima di gioire al tano Albergamo ha parlato di presente e di futu94’. “Era un campo molto difficile ma siamo riu- ro. “Abbiamo incassato tre punti contro una sisciti a uscire con i tre punti, che era quello che gnora squadra, la strada è ancora lunga però, dovolevamo. E’ un passo in avanti verso la vittoria vremo andare ancora a giocare a Castelbuono, a
di questo torneo che meritiamo di conquistare”. Giarre e in altri campi ostici, siamo solo a metà
dell’opera, ancora tutto è aperto”. Virgilio Vitale,
E sul rosso a Cocuzza. “Era fallo netto”.
Il tecnico del Siracusa, Giuseppe Anastasi, mo- è stato uno dei migliori in campo per i suoi e negli ultimi minuti è stato fondastra un sorriso sempre cordiamentale. “Sono contento per
le, e sembra particolarmente
la prestazione della squadra,
sereno dopo la vittoria. “E’ stache ha dimostrato di avere gli
ta una gara maschia, combatattributi. Su Frittitta e Messina
tuta da entrambe le squadre.
me la sono cavata – dice sorriEra molto difficile vincere al
dendo – qui non era facile, ma
Tupparello, ma aver conquiabbiamo vinto”. Vinceremo il
stato l’intera posta in palio ci
torneo?. “Spero di sì – dice –
da morale e consapevolezza
abbiamo i mezzi per farlo”.
dei nostri mezzi. Eravamo vePeppe Mascara ha deciso
nuti per vincere e ci siamo riul’incontro con una prodezza
sciti, non sempre accade, e per L’ESULTANZA DI PEPPE MASCARA
sensazionale, ed è segnato dal
questo dobbiamo essere soddisfatti di noi stessi. Era un grosso ostacolo ma combattimento. Porta infatti un cerotto sullo ziancora c’è il Milazzo, e poi saranno tutte dure da gomo sinistro e lo spiega così. “Sono cose che cavincere. Non dobbiamo mai finire di dimostrare pitano in campo, può succedere”. Poi aggiunge:
il nostro valore, altrimenti se abbassiamo la “Il campo era duro, dispiace vedere che una città
guardia siamo spacciati. Questa vittoria la dedi- come Acireale che ha fatto grande calcio debba
co ai nostri tifosi della Curva Anna, che in setti- giocare su un campo ridotto così male. Adesso
mana hanno dimostrato, con un gesto meravi- dobbiamo solo stare attenti a noi, perché solo da
glioso, di essere di altre categorie. Sono venuti noi possono arrivare le insidie. Già dai prossimi
venerdì al campo di allenamento e hanno tifato, giorni dobbiamo pensare al Milazzo, perché è un
cantato acceso fumogeni come fossero allo Sta- campionato equilibrato e non possiamo rallendio per seguire una partita di campionato. Sono tare. ”
stati eccezionali”. Sull’azione tanto discussa ha
ANDREA CATALDO
I GRANATA
«Un arbitraggio scandaloso
letale l’espulsione inventata»
MISTER ZANGHÌ
[FOTO BARBAGALLO]
ACIREALE. Al triplice fischio, è l’azione da cui è scaturito il gol del Siracusa a tenere banco. Proprio Giuseppe
Cocuzza, espulso al 40’ per fallo su
Gerlando Contino, dice la sua. “L’arbitro direi che è stato cieco in quell’occasione, io neanche lo tocco l’attaccante loro, che cade solo, e poi comunque non era fallo da ultimo uomo perché Carmelo Ricca che aveva
seguito l’azione era più avanti di me.
La decisione è stata pesante perché
ha condizionato la gara e deciso l’incontro a nostro sfavore”. Anche il
segretario della società, Alessandro
Ragonese, espulso dalla panchina a
partita in corso ritorna sul caso tanto discusso. “L’espulsione è stata inventata, la decisione arriva su un
non intervento e il cartellino rosso è
stato pesantissimo. L’arbitro in quella decisione è stato poco lucido e ha
preso un abbaglio. Ma è stata la direzione di gara che è stata scadente,
L’ESPULSIONE DI COCUZZA
tutte le decisioni che erano dubbie la
terna le girava a favore del Siracusa”.
Tutti visibilmente arrabbiati sulla
decisione che ha inciso sull’incontro
e che il direttore sportivo, Pasquale
Leonardo ha commentato così: “La
gara è stata subdolamente pilotata,
meritavamo noi di fare punti, ma
c’è andata male. Loro hanno avuto il
calcio di punizione e nient’altro e
hanno vinto la partita. Fino a che è
così, c’è poco da fare per noi, ma anche per tutti gli altri avversari che il
Siracusa incontrerà nelle prossime
gare. Meritavamo sul campo di vincere la gara, e anche in 10 contro 11
li abbiamo messi sotto con il nostro
gioco. A noi piacerebbe vincere le
gare sul campo per questo cerchiamo di dettare il nostro gioco, ma
non è per tutti così. L’arbitro ha visto
solo lui questo fallo da ultimo uomo,
pazienza è andata così. Comunque
per noi non cambia nulla, siamo for-
[FOTO BARBAGALLO]
ti e non abbiamo paura di nessuno.
Continueremo per la nostra strada,
consapevoli dei nostri mezzi”.
Il tecnico Salvo Ricca, ieri squalificato, ha voluto sfogare tutta la sua
amarezza. “Ho smesso di giocare a
28 anni perché mi era passata la voglia per quello che avevo visto e
adesso a 31 anni sarei intenzionato
ad abbandonare tutto. Se hanno già
deciso di mandare il Siracusa in D, lo
dicano. Non era fallo da ultimo uomo, aveva ragione mister Serafino
dello Scordia quando ha detto che
contro il Siracusa non si può giocare.
Io sono molto orgoglioso della prova
dei miei ragazzi ma non sono felice
di questo mondo-calcio. Questo non
è calcio è un campionato già segnato”. E poi aggiunge: “Ringrazio i tifosi, perché noi forse abbiamo qualche
lacuna in campo, ma loro sono tifosi che meritano il professionismo”.
A. C.
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
38. lo SPORT
Eccellenza - girone B
ALL’ULTIMO RESPIRO.
Sprecata dal Città di Messina una grandissima opportunità per ritrovare morale e fiducia
Giarre in 10, ma arriva il pareggio
Punto d’oro. Ci pensa Patti a tempo scaduto a raddrizzare una partita che sembrava ormai perduta
GIARRE
1
C. DI MESSINA 1
GIARRE: Nicotra, Di Mauro, Villani, Napoli, Mastronardi (20’ s. t. Mirenna),
Cordima, Monteforte (11’
s. t. Aleo), Patanè (34’ s. t.
Cartellone), Patti, Nirelli,
Leotta. All. Romeo.
CITTÀ DI MESSINA:
Trovato, Iovine, Fleri, Ballarò (37’ s. t. Giordano),
Munafò, Fragapane, Calogero (1’s. t. D’Angelo),
D’Arrigo, Matera, Mazzullo (13’ s. t. Ghartey), La
Rocca. All. Luigi D’Alessandro.
ARBITRO: Augello di Catania
R ETI: 72’ D’Angelo, 91’
Patti
GIARRE. All’ultimo respiro. Un guizzo in
pieno recupero di Rosario Patti regala al
Giarre, a lungo in inferiorità numerica, un
pareggio strameritato. “Un punto d’oro”
lo battezza a fine gara mister Romeo che
consente ai gialloblù di archiviare lo
scontro salvezza senza danni. Tanta amarezza, invece, per Città di Messina: la vittoria sfumata in extremis, avrebbe dato
una scossa alla pesante situazione dei
giallorossi.
Il primo tempo vola via senza troppo
emozioni sino al 40’, quando a conclusione di un’azione offensiva, Nirellisi becca
il cartellino rosso per un fallo a gioco fermo (questa la lettura del direttore di gara) su Fragapane.
Nella ripresa D’Alessandro prova ad
accelerare inserendo Ghartey e D’Angelo
il Giarre non si scompone e con l’ingresso in campo del bomber Aleo, non al meglio per una caviglia gonfia, crea tre buone occasioni: Patti calcio alto da buona
posizione (11’); Cordima inzucca fuori
d’un soffio (19’); Aleo, dal limite, spara so-
BATTUTO IL CITTÀ DI VITTORIA
Travaglia tiene accese
le speranze del Taormina
TAORMINA
CITTÀ DI VITTORIA
1
0
TAORMINA: Scalia, Mammone, Cannone, Gatto, Ignazzitto, Filistad, Di Bella, Corsaro, Vaccaro (87’ Fichera), Maggioloti (92’ Sturiale), Tropea (54’ Travaglia). A disp.
Scardaci, Mirabella, Merlino, Cannizzo, Fichera. All. Raciti.
VITTORIA: Bibba, Vittoria (78’ Imbino), Guglielmino, De Guido, Sgambato, Savoia,
Guastella, Crisafulli, Santamaria, Commentatore, Esposito (46’ Aliano). A disp. Scalogna, Aquila, Fiorilla, Campoccia. All. Catania.
ARBITRO: Leotta di Acireale
RETE: 77’ Travaglia
DUE FASI DEL MATCH. A SINISTRA OFFENSIVA DEL GIARRE, A DESTRA L’ESPULSIONE DI NIRELLI
pra la traversa (23’). Nel momento migliore dei padroni di casa sfonda, paradossalmente, il Città di Messina. Sugli
sviluppi di un calcio d’angolo D’Angelo
incorna sul primo palo beffandoNicotra e
l’intera difesa etnea (27’).
Romeo butta dentro Cartellone e sfrutta la grinta di Villani avanzandolo al fianco del trio offensivo. Il Giarre spinge sul-
l’acceleratore e crea due pericoli Cordima
e Patti entrambi sventati dall’estremo
ospite. Trovato, però, nulla può sulla gran
conclusione dal limite scagliata da Patti
(su lancio di Cordima) che pareggia i conti; gli ospiti, tuttavia, reclamano per unintervento scorretto di Cartellone su Fragapane, ad inizio dell’azione.
TAORMINA. E’ un Taormina che... Travaglia per evitare la retrocessione diretta quello che ieri al “Bacigalupo” ha battuto, 1-0, con un gol del jolly biancazzurro, il Città di Vittoria. I padroni di casa erano obbligati a vincere se volevano tenere acceso un lumicino di speranza per la salvezza e ci sono riusciti, attaccando sin dal primo minuto. Gli ospiti, invece, sono scesi in campo
senza pretese, con l’obiettivo di portare il punticino a casa. Certamente tre
punti meritati per un Taormina “imbottito” di giovani, allenato da Ezio Raciti, al primo successo da quando siede sulla panchina biancazzurra. Al 77’ arriva il gol-vittoria: Travaglia riceve palla in area e con un bolide trafigge il portiere ospite. La formazione iblea accusa il colpo, mentre il Taormina, nel quarto d’ora finale, si difende bene e incamera tre punti preziosi per la classifica.
SARO LAGANÀ
LUDOVICO LICCIARDELLO
Eccellenza- girone A
Vittoria pesante della Sancataldese ad Alcamo
LE ALTRE PARTITE
Battuto il Gemini senza sforzi
il Marsala consolida il primato
MARSALA–S. GIOVANNI GEMINI
1-0
MARSALA: Lo Verde, Lombardo, Sammartano, Arnone, Maltese S., Giardina, Genesio, Fina,
Testa (88’ Gancitano), Riccobono (77’ Cortese), Convitto (66’ De Vita). All. Rosario Pergolizzi.
S. GIOVANNI GEMINI: Chimenti, Lo Giudice (46’ Di Franco), Russo, Cricchio, Priola, Armenio, Di Miceli, Noto, Bruscia, Rappa, Vitello (63’ Consiglio). All. Riccardo Chico.
ARBITRO: Fantaccione di Palermo.
RETE: 18’ Riccobono.
MARSALA. Un gran tiro da circa 25 metri di Vincenzo Riccobono ha dato al Marsala una vittoria per consolidare il primato. In verità non ha offerto molto questa partita che il S. Giovanni Gemini aveva iniziato bene. Infatti al 4’, con una buona azione di rimessa, Rappa aveva tirato da buona posizione ma a lato. Poi, al 7’, si era reso
ancora più insidioso con Vitello che, servito in area da Noto, aveva tirato su Lo Verde in uscita; la palla era andata a Di Miceli la cui conclusione era stato respinto sulla linea di porta da Fina di testa. Scampato il pericolo, il Marsala aveva cercato di portarsi dalle parti di Chimenti senza, però, essere preciso nelle conclusioni, almeno fino al 18’ allorché Riccobono ha infilato l’incrocio dei pali della porta avversaria con
la predetta conclusione da lunga distanza. A quel punto la partita è un po’ scaduta
di tono, perché la squadra di Pergolizzi ha gestito l’incontro senza sprecare energie.
Scilluffo è il match winner con una rete per tempo
ALCAMO
SANCATALDESE
1
2
ALCAMO: Ilario, Di Giovanni (91’ Meo), Falletta, Marino, Di
Donato, Licata, Emmolo, Levantino, Gambino, Jimoh, Palazzolo (74’ Di Bartolo). All. Capodicasa.
SANCATALDESE: Dolenti, Bello, Di Marco Y., Chiazzese, Di
Marco s., Di Marco D., Bruno, Maniscalco, Scilluffo, Balistreri
(49’ Lo Grasso) Mulè (91’ Guerra). All. Marcenò.
ARBITRO: Ramondino di Palermo
RETI: al 27’ Gambino, al 43’ e al 47’ Scilluffo
ALCAMO. Seconda sconfitta consecutiva dell’Alcamo,
questa volta interna, contro una caparbia Sancataldese che nel secondo tempo ha legittimato la vittoria arginando con molto mestiere e con ordine la scomposta reazione dei bianconeri. Eppure le cose non erano
iniziate male per i padroni di casa che al 27’ sbloccavano il risultato con Gambino che al limite dell’area di rigore scambiava con Levantino e lasciava partire in rasoterra che batteva il portiere. Ma la cronaca della ga-
SCILLUFFO, AUTORE DI DUE GOL, IN UNA FOTO D’ARCHIVIO
ra iniziava al 14’ con la prima vera azione da gol che capitava agli ospiti con Di Marco Y. che dal limite dell’area con un gran tiro impegnava il portiere locale ad
una deviazione in angolo. L’Alcamo rispondeva subito al 17’ con Emmolo che con un diagonale impegnava il portiere ospite che si salvava in angolo con l’ausi-
lio del palo. Al 24’ un tiro cross di Marino non sorprendeva Dolenti che bloccava la palla. Quindi la rete dei locali descritta sopra e la reazione degli ospiti al 29’ con
una punizione di Maniscalco con la palla che subiva
una leggere deviazione della barriere e sfiorava il gol.
Nel finale del primo tempo al 43’ arrivava il pareggio
ospite lo realizzava Scilluffo che ben servito in area con
un passaggio filtrante di Balistreri infilava il portiere in
uscita. In avvio di ripresa grazie alla doppietta personale di Scilluffo e alla clamorosa papera del portiere locale, che si lascia passare tra le gambe un irresistibile
tiro centrale dell’attaccante, la Sancataldese passa in
vantaggio. Al 68’ gli ospiti avevano l’occasione di triplicare il vantaggio ma Scilluffo arrivava leggermente in
ritardo sul cross dalla destra di Di Marco Y. Un minuto dopo Marino approfitta di un errore difenivo e si
presenta tutto solo davanti al portiere che era bravo a
neutralizzare la sua conclusione centrale. L’ultima occasione per pareggiare capita a Emmolo al 71’ ma il
suo diagonale viene respinto con i pugni da Dolenti.
MARIO FERRARA
MICHELE PIZZO
PACECO-PRO FAVARA
3-0
PACECO: Mistretta, Russo, Grimaldi, Agate, Baiata, Bognanni, Terranova (82’ D’Aguanno), Lamia, Albeggiano (70’ Perricone), Iovino, Marino (75’ Parisi). All. Mazzara
PRO FAVARA: Virzì, Costanza, Riccobono, Ballacchino, Romeo, Raimondi, Leone, Cusumano,
Cordaro, Lo Coco, Fanara. All. Longo
ARBITRO: Giovanni Figuccia di Marsala
RETI: Iovino (r) 30’, Lamia 41’, Lamia 69’
PACECO. Netto successo interno del Paceco che supera per 3-0 il Pro Favara e conquista così la terza vittoria consecutiva, centrando anche il nono risultato utile di fila. Una cura firmata Massimiliano Mazzara che sta dando i suoi frutti e che ha portato i pacecoti del presidente Marino dal penultimo posto al dodicesimo posto, a ridosso della salvezza. Padroni di casa avanti al 30’ con un penalty trasformato da Iovino. Il raddoppio giunge 11’ più tardi grazie alla rete messa a segno dal centrocampista Lamia che nella ripresa centra la doppietta andando in gol anche al 69’. Tre minuti più tardi il Pro Favara potrebbe accorciare le distanze con Lo Coco che però dal
dischetto si fa ipnotizzare dal portierone di casa Mistretta.
GIUSEPPE FAVARA
RIBERA-RIVIERA MARMI
2-1
RIBERA: Cascione, Grippi, Margarini, Licata, Lepre, Ciancimino, Lala, Coco (55’ Li Greci), Giaretti (90’ Indelicato), Martorana, Cardovino (70’ Bonocore). All. Talluto
RIVIERA MARMI: Longo, Pampalone, Paladino, Calaiò (73’ Liga), Russello (55’ Pirrotta),
Gennaro, Messina, Genna, Romeo, Prestia, Salone (80’ Giuffrè). All. Firicano.
ARBITRO: Piazza di Palermo.
RETI: 2’ Lepre, 30’ Lala, 60’ Paladino
RIBERA. Con un arbitro impreciso che rischia di far degenerare la partita, il Ribera
riesce a guadagnare i 3 punti e il sesto risultato utile consecutivo, battendo il Riviera Marmi che non è mai pericoloso. I goal. Al 2’ punizione di Licata e testa di Lepre
che va in rete. Al 30’ azione personale di Lala che infila il portiere a fil di palo. Al 60’
netta carica di Paladino sul portiere Cascione che segna e l’arbitro Piazza convalida.
ENZO MINIO
SERRADIFALCO-DATTILO NOIR
2-0
SERRADIFALCO: Buscemi (88’ Ammendola), D’Amico, Ricotta, Firingeli, Di Bella, Ferraro
(70’ De Mare), Geraci, Agnello (46’ Haba), Faraci, Alessi, Pastorello. All. Caramanna.
DATTILO NOIR: Bevilacqua, Ouertani, Emmolo, Manuguerra, Palma, Lo Piccolo, Licata
(75’Messina), Pisciotta (46’ Marrone), Parisi (55’ Benenati), Castiglione, Porto. All. Formisano.
ARBITRO: Ganci di Enna.
RETI: 65’ Firingeli, 86’ Faraci.
CANICATTÌ. Vince meritatamente il Serradifalco 2-0 contro il Dattilo Noir. Al 65’ Firingeli, con un gran tiro dal limite ha portato in vantaggio il Serradifalco che nel finale ha poi raddoppiato con una bella conclusione di Faraci in diagonale.
CARMELO LOCURTO
In pieno recupero il gol-partita del Mussomeli
KAMARAT
MUSSOMELI
0
1
KAMARAT: Pellitteri, Reina, Fragapane,
Tinnirello, Scrudato, Canzoneri (73’ Petruzzella), Lando Borges (65’ Li Castri), Lo Guasto, Greco, Hader, Giacalone (76’ Di Liberto). All. Renato Maggio.
MUSSOMELI: Randazzo, Corso, Scrò, Costantino, Licari, Casisa, Morello (85’ Spoto), Giannola (76’ Calì), Messina, Guastella, Mercurio. All. Lucio Sapia.
ARBITRO: Berti di Pavia
RETE: 91’ Guastella
CAMMARATA. Una rete di Peppe Guastella, l’uomo in più del Mussomeli di
questa stagione, realizzata in pieno
recupero fa pendere l’ago della bilancia a favore della formazione di Lucio
Sapia.
Al Kamarat non rimane altro che
mordersi le mani per le diverse occasioni non sfruttate a dovere, ed incassare la terza sconfitta di fila.
Il match è equilibrato e con diverse
occasioni da reti. Al 3’ ci provava il
Mussomeli con Messina il suo tiro era
sbilenco. Al 10’ Giacalone, si vestiva di
egoismo, e invece che servire i compa-
gni pronti a mettere in rete calciava alto sulla traversa. Al 35’ Randazzo metteva in angolo un tiro di Giacalone. Al
38’ Guastella serviva Giannola, il tiro
del giovane di Sapia usciva di un niente.
Nella ripresa erano i due portieri a
mettersi in mostra. Al 56’ Pellitteri
parava su Giannola. Poi era super Randazzo al 62’ su Greco da due passi. Al
72’ ancora il portiere ospite protagonista sulla conclusione di Mattia Lo Guasto. Al 75’ ci provava Tinnirello, Randazzo si opponeva con decisione.
Al 91’ quando il risultato ad occhia-
li sembrava cosa fatta ecco arrivare la
zampata vincente di Guastella, che
sfruttava al meglio un traversone dell’ex Scrò e con un preciso tiro dal limite superava Pellitteri.
Finiva così 1-0 per il Mussomeli,
che raggiunge il secondo posto con
una partita da recuperare.
Per il Kamarat la sconfitta suona
come un campanello di allarme, anche se i ragazzi di Renato Maggio hanno giocato una buona partita e non
meritavano la sconfitta, domenica a
Custonaci sarà vietato perdere.
TONINO BUTERA
Sfuma in chiusura di match la vittoria del Campofranco
CAMPOFRANCO
MAZARA
2
2
CAMPOFRANCO: Cusimano, Morreale, Immesi, Lo Nigro,
Provenzano, Giovenco, Panepinto, Di Leo, Serio, Polito, Minnone (66’ Bellante). All. Restivo
MAZARA: Iacono, Alagna, Cammareri, Fontana, Esposito, Pirrone, De Benedictis (55’ Erbini), Lunetto (63’ Accetta), Cimino,
Bono (89’ Armato), Impeduglia. All. Terranova
ARBITRO: Cumbo di Agrigento
RETI: 13’ Polito; 20’ Impeduglia; 75’ Serio; 85’ Accetta
CASTELTERMINI. Una bella gara tra due squadre che non si
sono risparmiate per un pareggio finale che lascia l’amaro in bocca ai padroni di casa. Una partita tutto
sommato ben diretta dal giovane arbitro Cumbo (forse
affrettata l’es-pulsione di Polito). Il Campofranco co-
POLITO APRE LE MARCATURE SU COLCIO DI RIGORE
mincia in avanti con Polito che da due passi non aggancia, risponde Impeduglia che davanti a Cusimano tira
debole. Il Mazara costruisce azioni pericolose con Morreale che salva sulla linea e con Cusimano strepitoso
due volte su Impeduglia. Passa il Campofranco su rigore di Polito per fallo di mani, ma viene raggiunto da Impeduglia lasciato solo di colpire. Il primo tempo vede le
due squadre giocare in velocità e diverse occasioni da
rete non vengono con- cretizzate da entrambe le formazioni. Nella ripresa comincia meglio il Campofranco, ma
il Mazara regge bene: Alagna salva su Polito davanti la
porta, Iacono su Panepinto e ancora il portiere ospite si
supera su Minnone mentre Polito sfiora la traversa.
Per il Mazara è Bono a sfiorare l’incrocio dei pali prima
che il Cam-pofranco passi in vantaggio con un eurogol
di Serio dalla distanza che finisce all’incrocio. L’espulsione di Polito fa innervosire il Campofranco che viene raggiunto nel finale in mi- schia con il gol di Accetta. Nei
minuti di recupero ci prova il Campofranco con Bellante e Panepinto ma Iacono salva il risultato per il Mazara.
RINO PITANZA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
lo SPORT
.39
Promozione - girone C
UN DERBY INEDITO ED EMOZIONANTE. La squadra allenata da Damiano Proto ha messo in seria difficoltà i lentinesi
A sinistra il gol di
Signorelli che
decide la sfida con
l’Atletico Catania;
a destra, la gioia
del match-winner
bianconero.
In basso la grande
parata di
D’Antone su
sventola di Randis
che salva il
risultato
[FOTOSERVIZIO
SANTI ZAPPALÀ
E GIANNI D’AGATA]
Leonzio, una faticaccia battere l’Atletico Catania
Provvidenziale e implacabile Lino Signorelli che realizza dopo una respinta del portiere etneo
ROSARIO SORTINO
LENTINI. Torna alla vittoria la Leonzio
che mantiene anche la vetta. A decidere il match Lino Signorelli. Un successo dal sapore particolare per la storia
che accomuna Sicula Leonzio e Atletico Catania, con la presidenza Proto,
sin dai campionati professionistici dei
primi anni Novanta, che fa vivere queste gare con quella tensione e quella rivalità da derby.
Se da un lato la Sicula Leonzio s’è
mostrata ancora una volta la squadra
da battere, al di la degli ultimi due mezzi passi falsi, l’Atletico Catania con un
tecnico, Damiano Proto, che migliora di
domenica in domenica, ha giocato una
grande partita.
Tra gli assenti il portiere dei bianconeri Peppe D’Antone, infortunato, e capitan Dario Bonelli squalificato; per l’Atletico da forfait in fase di preparazione,
Rosario La Marca, che lascia il posto a
Spartà al centro della difesa.
Buona la partenza degli ospiti con
Concialdi che al 5’ tenta di impensierire Dario D’Antone che in tuffo devia in
corner. All’11 arriva invece la prima
azione della Sicula Leonzio con Signorelli che serve Carbonaro chiuso dal
portiere ospite. Su capovolgimento di
fronte è Tumiolo per i rossoblù a cercare il gol con una gran botta dalla distanza che sfiora la traversa.
Al 21’ Leonzio ancora avanti con Palazzolo autore di una buona azione nonostante il suo tiro non da gli effetti
sperati. Al 28’ pericolosi ancora gli
avanti bianconeri. Pregevole il colpo
d’esterno di Signorelli per Carbonaro
che spara sopra la traversa. Al 35’ bianconeri ancora vicini al vantaggio con
Carbonaro che si fa ipnotizzare da Farò.
LEONZIO-ATLETICO CATANIA
1-0
SICULA LEONZIO: D’Antone D, Lauria, Cerra, Cordova, Costanzo, Fascetto, Palazzolo (82’ Regalino), Platania, Ardizzone, Signorelli (86’ Bonaccorsi), Carbonaro (71’ Sangiorgio). All: Alderisi
ATL . CATANIA: Farò, Sanfilippo, Marguglio, Tumiolo, Spartà,
Semprevivo, Di Venuto, Minutola (69’ D’Urso), Randis (71’
Ventura), Concialdi, Censabella (69’ Ardizzone). All: Proto
ARBITRO: Bonaccorso di Catania; assistenti Palla e Anastasi di
Catania.
RETI: 56’ Signorelli
NOTE: Spettatori 500 circa. Giornata fredda. 90’ espulso Di
Venuto per la formazione ospite. Corner: 1-4.
D’Antone a un minuto dalla fine salva
il risultato parando una punizione
dalla distanza battuta da Tumiolo
Leonzio che fa fatica sottoporta mentre è ben messa in campo la squadra di
Proto. Al 38’ ci prova Cordova su punizione, ma Farò para senza problemi.
Dopo qualche minuto, è ghiotta l’occasione di Concialdi che gioca un gran
pallone sulla destra, entra in area, calcia
di potenza sfiorando il palo. Quasi allo
scadere buon traversone di Lauria per
Palazzolo che viene chiuso da Spartà.
La ripresa comincia con l’Atletico che
recrimina per un fallo da ultimo uomo
di Fascetto non visto dall’arbitro. Al 48’
è straordinaria l’azione degli ospiti con
Di Venuto che dalla sinistra serve Concialdi che da pochi metri imbatte contro un super D’Antone che spizzica
quanto basta deviando in corner.
Al 56’ il gol della Sicula Leonzio con
Signorelli, dopo un’azione di Ardizzone
con il pallone respinto da Farò, che a tu
per tu con il portiere non sbaglia. L’Atletico non ci sta e al 58’ cerca il pari con
Randis autore di un tiro da fuori area
che D’Antone para.
Al 63’ ci prova Marguglio con una
bordata da fuori area che il portiere
bianconero respinge. Al 67’ Leonzio vicina al raddoppio. Carbonaro dalla sinistra mette al centro per Ardizzone ma il
portiere respinge trovando fortuitamente Signorelli che di prima intenzione calcia con palla salvata sulla linea da
Semprevivo. Padroni di casa pericolosi
all’84 con Signorelli che serve Ardizzone chiuso da Spartà.
Nei minuti finali a seminare il panico
ci pensa Sangiorgio che prima serve
Ardizzone che sfiora ancora il gol e poi
lo stesso centrocampista tenta il tiro
dalla distanza che termina sul fondo.
All’89’ l’Atletico cerca il pari su punizione dalla distanza di Tumiolo ma D’Antone salva il risultato.
LE PAGELLE
SICULA LEONZIO
ATLETICO CATANIA
6,5 D’ANTONE Buona la prestazione per Dario.
6,5 FARÒ Buona partita dell’estremo difensore
Buone parate, grande slancio e qualche
parata da applausi. Un vero erede?
6,5 LAURIA Mancano le sue discese ma in
difesa è sempre attento e ordinato. Mai una
sbavatura.
6 CERRA Rispetta il ruolo e i compiti da uomo di
esperienza. Avversari difficili oggi ma prova
superata.
7 CORDOVA Prende le chiavi del centrocampo e
concede poco a chiunque gli capiti vicino.
Palle giocate? Infinite.
6,5 COSTANZO Al centro della difesa fa paura.
Non passa nessuno. Che coppia con Ciccio
Fascetto.
6,5 FASCETTO Tanto lavoro fatto con maestria
concedendo poco agli attaccanti dell’Atletico
che cercavano gli spazi giusti
6 PALAZZOLO Ha giocato al di sotto delle sue
enormi qualità. Ha messo la firma su qualche
azione importante della partita.
6 REGALINO Il poco tempo a disposizione lo
sfrutta a dovere per dare il massimo per la
propria squadra.
6 PLATANIA Lavora tanti palloni a centrocampo
guastando a dovere le giocate degli avversari.
6 ARDIZZONE Non segna ma lotta come un
leone. Allo scadere sfiora il gol che avrebbe
meritato. Grande cuore.
7 SIGNORELLI Ha sfornato assist, lottato e
finalmente ha messo la palla dentro. Un gol da
tre punti. Signorelli è tornato?
S. V BONACCORSI Gioca solo i minuti finali.
5,5 CARBONARO Non era in partita. Qualche
occasione gol che avrebbe potuto chiudere
con facilità
6 SANGIORGIO Entra portando scompiglio in
campo. Si è fatto trovare pronto ed ha giocato
con grande intensità.
atletista che si arrende solo a Signorelli.
Ottimo su Carbonaro.
6 SANFILIPPO Bravo in fase di copertura e
concede poco agli avversari che tentano di
passare dalle sue parti con difficoltà.
7 MARGUGLIO Gran bella partita la sua. Uno dei
migliori in campo sia in difesa che in attacco
sfiorando il gol.
6 TUMIOLO Ordinaria amministrazione in mezzo
al campo. Sfiora il gol e tanti palloni giocati
contro un avversario ostico.
6,5 SPARTÀ Si fa trovare pronto. Gioca bene e
concede poco agli attaccanti bianconeri.
Elegante negli anticipi.
6,5 SEMPREVIVO Arcigno in difesa anche se gli
avanti bianconeri sono clienti assai difficili.
Grande salvataggio sulla linea.
5,5 DI VENUTO Peccato per l’espulsione a fine
gara. Prestazione opaca per il calciatore.
6 MINUTOLA Lotta a centrocampo come pochi.
Tanti i palloni che passano dai suoi piedi.
6 D’URSO l’ex entra, corre e lotta, ma non è mai
pericoloso. Forse, però, doveva essere servito
di più.
5,5 RANDIS Un solo tiro in porta. Sempre
chiuso da Fascetto e Costanzo che gli hanno
reso la domenica difficile.
6 VENTURA Non gioca molto ma cerca di dare il
suo contributo alla squadra alla ricerca del
pareggio.
7 CONCIALDI Con la palla tra i piedi è sempre
una minaccia per la difesa bianconera. Più
volte vicino al gol.
6 CENSABELLA Non punge come dovrebbe.
Oggi grande lotta contro i difensori
bianconeri.
6 ARDIZZONE Poche palle a disposizione per
poter dare il suo contributo.
R. S.
R. S.
QUI LEONZIO. Il presidente della società lentinese, Giuseppe Leonardi, non nasconde la sua soddisfazione
«La corsa verso la promozione continua»
LENTINI. Gara sofferta ma l’obiettivo è stato somma, penso che abbiamo legittimato i tre
raggiunto. Continua la corsa in vetta alla punti».
Un gol importantissimo, quello siglato da
classifica della Leonzio. « Vittoria meritata spiega soddisfatto il patron della società len- Lino Signorelli, un ex della partita.
«Gol a parte sono felice per la vittoria, ne
tinese - Giuseppe Leonardi - gara sofferta ma
alla fine abbiamo ottenuto una vittoria im- avevamo bisogno, abbiamo meritato, dobportantissima contro una buona squadra biamo continuare su questa strada, nulla ci
quale l’Atletico Catania, forse la formazione viene regalato, abbiamo anche a tratti sofferpiù in forma del campionato in questo mo- to, ma alla fine abbiamo vinto con grande merito». Arturo Barbagalmento. La Leonzio è vilo, digì lentinese, prova, la corsa verso l’Ecprio con Franco Proto,
cellenza continua».
oggi patron dell’Atletico
Felice anche il diesse
Catania, cominciò a
dei bianconeri Davide
Lentini la sua carriera di
Mignemi il quale afferdirigente calcistico nei
ma: «Dobbiamo contiprofessionisti negli anni
nuare a lottare, sono fe80. «Prova di carattere
lice per questi tre punti,
da parte della Leonzio
nelle restanti giornate
che ha vinto con meridobbiamo rimanere seto»ci dice.
reni, lavorare tanto e
Pierpaolo Alderisi ha
dare il massimo in ogni
gara, la lotta al vertice è IL TECNICO DELLA LEONZIO PIERPAOLO ALDERISI vissuto la gara agistandosi in panchina e dandiventata agguerrita,
Atletico Gela, Gela, Santa Croce, lo stesso do durante tutto l’arco della gara indicazioni
Atletico Catania sono squadre che ci daranno ai suoi ragazzi. Il tecnico bianconero ancora
una volta ha fatto i giusti cambi e ha guidato
filo da torcere fino alla fine della stagione».
Nella prima frazione avete sofferto un po’. i suoi al successo. «Tre punti conquistati con
«Nella prima frazione i nostri avversari merito, non possiamo permetterci cali di tenhanno giocato bene, ma nella seconda metà sione, nelle prossime nove gare, dabbiamo
di gara penso che sia stata la Leonzio a fare la dare il massimo, siamo un ottimo gruppo, lapartita, abbiamo fatto gol con Lino Signorel- vorando possiamo toglierci tutti insieme delli, un salvataggio di un loro difensore sullali- le soddisfazioni».
nea sempre su conclusione di Signorelli, inANDREA RAPISARDA
QUI ATLETICO CT
La rabbia del tecnico Proto
«Troppe occasioni sciupate»
LA DELUSIONE DI PROTO
LENTINI. Un match vibrante, una gara dai tanti significati per il tecnico
dell’Atletico Catania, Damiano Proto, figlio del patron della società
catanese Franco Proto, che per tanti anni a cavallo tra gli anni 80 e 90
è stato presidente dell’allora Atletico Leonzio con tante buone stagioni tra i professionisti. Il tecnico rossoblù si è innamorato del calcio
proprio ammirando i bianconeri
trionfare all’Angelino Nobile anni
addietro.
Il suo ritono allo stadio lentinese
è stato amaro, il suo Atletico Catania perde di misura dopo aver disputato una buona gara contro la
capolista. «Abbiamo giocato una
buona partita - spiega il tecnico
Proto - nella prima frazione di gioco abbiamo avuto noi le migliori
occasioni da rete con Concialdi ma
non le abbiamo sfruttate a dovere e
nella ripresa siamo stati puniti».
CARBONARO FALLISCE IL 2-0 A TU PER TU COL PORTIERE
Atletico Catania che mira sempre a
raggoungere i play off.
«E’ un nostro obiettivo e lotteremo
sino alla fine per raggiungerlo e giocarci le nostre carte in chiave promozione, mancano ancora nove partite alla fine della regular season e ci
sono tanti punti in palio. In più siamo anche ai quarti di finale di Coppa Italia e proveremo a vincere questa manifestazione per essere promossi in Eccellenza. Abbiamo comunque dimostrato, anche contro la
Leonzio, di essere una squadra forte
e compatta».
Amareggiato l’esperto centrocampista rossoblù Rosario La Marca,
rimasto in panchina il quale spiega:
«Ingiusta l’espulsione di Di Venuto
nel finale, arbitraggio approssimativo, il loro gol siglato con Signorelli, a
mio avviso, in netta posizione di fuorigioco, insomma, sono molto amareggiato per l’esito di questa gara,
ma non molliamo, vogliamo far più
punti possibili in questa seconda fase di stagione».
Antonio Marletta, il digì dell’Atletico Catania è un fiume in piena, se
la prende con l’arbitro e con la Lega,
rea di aver mandato a dirigere un
match importante, un arbitro con
poca esperienza: « Così si falsano i
campionati - chiosa Marletta - si
danneggiano le società, Fascetto nel
primo tempo ha commesso un netto fallo da rigore e non è stato sanzionato».
Amarezza anche nelle parole di
Mario Noto, il preparatore dei portieri atletista: «Gol bianconero in
netta posizione irregolare, la Leonzio
è stata comunque brava e fortunata,
noi continuiamo la nostra corsa verso i play off e in Coppa Italia, vogliamo a fine stagione trionfare anche
noi e conquistare l’Eccellenza».
AN. RAP.
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
40. lo SPORT
Promozione - girone D
RIPRESA TRAVOLGENTE.
Tripletta della squadra di Pardo
ETNEI SFORTUNATI.
A reti inviolate la sfida con il Gela
L’Atl. Gela riprende quota Un palo in «zona Cesarini»
e il Santa Croce si arrende vieta al Città di Catania
dopo 6 vittorie consecutive di superare un’altra big
Una squadra rinata. Il portiere ospite Annese sullo 0-0 è
Sfida nervosa. Messina, ben lanciato da Garozzo e solo soletto
stato bravo a parare il calcio di rigore battuto da Leone
davanti al portiere del Gela Pandolfo, ha sciupato l’occasione
ATLETICO GELA
S. CROCE CAMERINA
3
0
ATLETICO G ELA : Di Martino, Marchese,
Brancacci, Pira, Alma, Famà, Mallia (13’st
Ascia), Satorini (45’st Falcone), Fiore, Leone (35’st Fraglica), Scerra. A disp: Cacici,
Biundo, Cauchi, Turco. All: Pardo.
S. CROCE CAMERINA: Annese, Piluso, Nei
(38’st Scribano), Ruscica, Basile, Ragusa,
Iurato, Buscema, Puma (18’st Scacco), Bonarrigo, Incardona (21’st La Vaccara). A disp.: Barbera, Sheu, Tumino, Buoncompagni. All: Buoncompagni-La Vaccara.
ARBITRO: Cusumano di Caltanissetta
(Guardalinee: Daquino e Scrofani di Siracusa).
RETI: 30’st Brancacci, 43’st Fiore, 47’st
Scerra.
NOTE: Espulsi Iurato (7’st) e Basile (14’st).
Ammoniti: Alma, Famà, Satorini, Fiore, Annese, Ruscica ed Incardona.
GELA. L’Atletico Gela torna in quota e
ferma la splendida serie utile di sei
vittorie consecutive del Santa Croce
Camerina. La squadra di Simone Pardo, che usciva da una settimana alquanto complicata (dopo la sconfitta
di Palazzolo Acreide c’erano state le
dimissioni del direttore-sportivo,
Marco Cammarata), è riuscita a ricompattarsi e nonostante l’assenza
contemporanea dei suoi due attaccanti titolari (Venniro squalificato e
Carfì fuori per motivi di lavoro) ha
avuto la forza di aspettare il momento propizio per avere ragione di un
ostico avversario.
Primo tempo equilibrato con occa-
FIORE CONTRASTATO DA BASILE
PUMA INSEGUITO DAL GELESE ALMA
sioni dall’una come dall’altra parte.
Inizia meglio la compagine iblea che
dopo 3’ va già in rete, ma l’arbitro annulla. Su azione d’angolo Puma impegna di testa Di Martino, sulla ribattuta Ruscica deposita in rete ma l’arbitro
ravvisa una carica sul portiere gelese
ed invalida la rete, ammonendo il calciatore ragusano.
Al 7’ la replica dei padroni di casa è
nella saetta che Pira scaglia direttamente su punizione: Annese deve
inarcarsi per deviare in corner. La gara si accende, però, nella ripresa. Al 7’
Iurato lascia in 10 i suoi (espulsione
per due ammonizioni rimediate nel
breve volgere di tre minuti). Al 14’
l’Atletico Gela ha l’opportunità per
portarsi in vantaggio. Basile intercetta con un braccio un pallone proveniente da corner ed è rigore. Il calciatore ospite viene prima ammonito,
continua a protestare e si fa espellere,
riducendo in 9 uomini i suoi compagni.
Dagli undici metri,
però, è bravissimo
Annese a respingere
per ben due volte le
conclusioni ravvicinate di Leone (al suo secondo penalty consecutivo sbagliato).
In 11 contro 9 è un
autentico assedio a
Forte Apache. Al 22’
Alma incorna di forza
su corner, ma Annese
ci arriva. Lo stoico tentativo di resistere, da parte iblea, si infrange sul destro velenoso di Brancacci (il migliore in campo) che alla mezz’ora esatta
della ripresa fa saltare lo 0-0.
Il gol dei gelesi spezza in due la
partita e le altre reti dei padroni di casa (al 43’ Fiore su assist di Ascia ed al
47’ Scerra su veloce contropiede) servono solo per la statistica.
CITTA’ DI CATANIA
GELA
0
0
CITTÀ DI CATANIA Calderone, Falletta, Cammarata, Mirabito, Bruno, Coniglio, Famà
R., Cannizzaro (92’ Vittorio), Messina (86’
Tamburella), Maesano, Garozzo (89’ Romano). All: Di Maria.
GELA Pandolfo, Calvaruso, Runza, Messana, Italiano, Cutaia, Bessio (68’ D’Amico),
Vella (59’ Guglielmino), Genova, Ascia,
Deoma (46’ Mezzasalma). All. Bruccoleri.
ARBITRO: Battiato di Acireale, assistenti di
Acireale e Napoli di Catania.
NOTE: 80’ Espulsi Bruno e Cutaia per comportamento non regolamentare.
Città di Catania grande con le grandi.
Dopo il pareggio contro la Leonzio a
Lentini, arriva un altro pari contro
una delle big del campionato: il Gela.
La squadra allenata da di Di Maria
ha accarezzato il sogno di vincere la
partita a pochi minuti dal triplice fischio, ma è stato il palo a dire di no a
Messina, sfortunato nell’occasione.
Una partita molto combattuta, giocata senza timore reverenziale da
parte del Città di Catania, ma a livello di gioco si è visto ben poco. Gara
che si è giocata molto sull’agonismo,
trasformatosi fin troppo presto in
nervosismo.
Nel primo tempo ci prova il Gela
all’8’ con Deoma, ma in uscita bassa è
bravo a chiudere Calderone, sulla ribattuta ancora Deoma si defila ma il
suo tiro termina sull’esterno della rete. Al 17’ Genova elude l’intervento di
Falletta, va via sulla sinistra e con un
FRANCO GALLO
LA SFIDA TRA CATANESI E GELESI
UN’ALTRA FASE DELLA CONCITATA GARA
cross basso libera al tiro Bessio che
non arriva ad impattare con la sfera
per un soffio. Il Città di Catania ci prova in due circostanze con Messina, al
22’ è bravo Pandolfo in uscita e al 39’,
quando il diagonale dalla destra dell’attaccante locale è troppo strozzato.
Nel finale di prima frazione di gioco
un’azione per parte.
Nella ripresa Bruccoleri, non soddi-
sfatto della prova dei suoi, prova a
cambiare volto alla squadra inserendo Mezzasalma, Guglielmino e D’Amico. I neo entrati danno un po’ più di
vivacità al Gela ma gli ospiti non riescono a creare azioni degne di nota. Il
Città di Catania lotta con caparbietà e
dimostra molta compattezza soprattutto in fase difensiva.
Al 71’ Bruno si coordina bene in
area, stop di petto e rovesciata al volo che termina a lato. Mezzasalma ci
prova direttamente su calcio piazzato al 78’, con palla che
termina di poco fuori
alla sinistra del portiere. Il nervosismo
continua a crescere e
ne fanno le spese
Bruno e Cutaia, gettati fuori dal direttore
di gara per comportamento non regolamentare. Ultimi minuti concitati, il Gela
desideroso di punti
non riesce ad essere
pericoloso nella metà
campo avversaria, il Città di Catania
vuole mantenere a tutti costi la porta inviolata.
L’occasione più clamorosa della
partita però capita sui piedi di Messina. A cinque minuti dal termine Garozzo dalla sinistra lancia con un bel
filtrante il numero 9 del Città di Catania, che solo davanti al portiere calcia
a botta sicura ma è il palo a dire di no.
DAVIDE CALTABIANO
O SPOGLIATOI
O SPOGLIATOI
Giallorossi costretti a festeggiare
sotto la doccia con acqua fredda
Di Maria: «E’ un punto-salvezza»
Tuccio: «Arbitraggio inadeguato»
GELA. La scena che si presenta ai cronisti, nei
corridoio degli spogliatoi, è la solita con i calciatori alla disperata ricerca di una doccia con
acqua calda che non c’è. Per l’ennesima settimana, infatti, gli uffici comunali dell’assessorato che gestisce il “Vincenzo Presti” non si sono attivati per fare sistemare la caldaia rotta e,
di conseguenza, docce ghiacciate per tutti.
Tranne per chi, come i calciatori gelesi, ha
deciso di andarla a fare a casa la doccia. Per gli
ospiti, invece, le urla dell’acqua gelata addosso si sentivano anche fuori dallo stadio. Semplicemente una indecenza che denunciamo,
invano, da diverse settimane anche da queste
colonne. Sulla partita, invece, ci affidiamo ai
tecnici: «Era importante tornare a vincere dopo i problemi che abbiamo accusato in settimana - dice Simone Pardo, trainer dei gelesi -
dedico quest’importante vittoria a Marco
Cammarata. Amico e direttore sportivo prezioso, assieme al quale abbiamo costruito
questo fantastico gruppo».
Sul fronte ibleo parla Samuele Buoncompagni, uno dei due allenatori del Santa Croce:
«Abbiamo perso contro l’Atletico Gela, è vero,
ma anche e soprattutto contro un arbitro che
nella ripresa ha condizionato l’esito della partita. Solo a Lentini, contro la Sicula Leonzio,
quest’anno avevamo avuto un arbitraggio così ostile. Nel primo tempo, quando cioè si è vista la partita vera, le due squadre si sono equivalse. A conferma che Atletico Gela e Santa
Croce sono sullo stesso livello. Poi, però, l’arbitro ha sparigliato tutto e la sconfitta, per noi,
è stata inevitabile».
F, G.
Il Città di Catania recrimina contro la sfortuna mentre il Gela contro la terna arbitrale. La
squadra del presidente Pinazzo può appellarsi alla sfortuna per il palo colpito a pochi minuti dal termine, che ha respinto il possibile
colpaccio del Città di Catania.
I gelesi, non contenti del risultato, esprimono il loro disappunto. Città di Catania che
guadagna un punto importante che muove la
classifica in chiave salvezza, ne è consapevole mister Alessandro Di Maria che commenta così il buon momento dei suoi: «Abbiamo
giocato una gran partita al cospetto di una
delle squadre più forti del campionato. Possiamo recriminare per quel palo colpito, non
siamo stati fortunati in quell’occasione. I ragazzi stanno lavorando bene – afferma con
fierezza Di Maria – nonostante alcuni gioca-
SCERRA AUTORE DEL 3° GOL
Protesta il tecnico
camarinense,
Buoncompagni:
«Arbitraggio
contro di noi»
tori siano andati via la squadra ha mantenuto l’ossatura e il collettivo è molto affiatato.
Proseguiamo per il nostro obiettivo che rimane la salvezza, domenica ci aspetta una partita importante contro l’Atletico Catania per
chiudere un trittico di partite difficili».
Molto amareggiato il presidente del Gela
Angelo Tuccio, che se la prende con gli arbitri: «Arbitraggio inadeguato per una partita di
promozione, non hanno permesso di far giocare la partita, davvero fuori luogo. Non hanno fatto si che le regole venissero rispettate,
le perdite di tempo durante la partita non sono state recuperate. Non è ammissibile – afferma Tuccio – che una terna formata da arbitri e assistenti di Acireale e Catania venga
mandata a Catania per arbitrare una partita».
D. C.
IL TECNICO DI MARIA
Per il presidente
del Gela il
direttore di gara
avrebbe influito
sul risultato finale
SCONFITTA-BEFFA PER IL PACHINO IN VANTAGGIO DI UN GOL
Il Palazzolo capovolge il risultato nei 5’ di recupero
PACHINO
PALAZZOLO
1
2
PACHINO: Lucifora, Curcio (77’ Alagna),
Glietti, Pitino, Dipasquale, Parisi, Didida, Salerno (64’ Santuccio), Adamo, Livia, Malandrino (82’ Cultrera). All: Attardi-Cervillera.
PALAZZOLO: Navanteri, Saraceno, Accardo,
Quarto (63’ Gennarini), Gallo, Ricca, Lenares (70’ Lentini), Calabrese, Germano, Miraglia, Sollano (78’ Garacci). All: Attardo.
ARBITRO: Gurrieri di Ragusa
RETI: 60’ Livia, 91’ Ricca, 95’ Gennarini.
CAPITAN SALVO SALERNO ESULTA MA IL FINALE SARÀ AMARO PER IL PACHINO
PACHINO. Partita stregata per il Pachino
che nei minuti finali passa dalla gioia
del successo alla delusione cocente di
una sconfitta che rallenta la marcia di
risalita avviata dalla squadra guidata
da Attardi e Cervillera.
Il Palazzolo, infatti, fino al 90’, si è
trovato sotto di un gol, ribaltando il
risultato con un clamoroso uno-due
nei minuti di recupero. Una mazzata
pesante per i pachinesi, soprattutto da
un punto di vista psicologico.
Incontro piacevole anche se caratterizzato da parecchi errori in fase offensiva, soprattutto da parte del Pachino.
Già nella prima frazione, la squadra
padrone di casa avrebbe potuto sbloccare la partita, perdendo l’attimo giusto al momento della finalizzazione.
C’è anche un gol fantasma (la palla
aveva varcato la linea) non concesso ai
locali, mentre il Palazzolo, ben disposto da Attardo, ha collezionato un palo e una traversa.
Le emozioni salienti del match si
sono tutte concentrate nella seconda
frazione di gioco. Dopo un quarto d’ora, infatti, il Pachino sbloccava le marcature con Livia che, sugli sviluppi di
un corner, impattava il pallone che,
complice probabilmente una deviazione di un difensore del Palazzolo, si
insaccava alle spalle dell’incolpevole
Navanteri.
Il gol metteva le ali alla squadra di
casa. In almeno tre circostanze, il Pachino avrebbe potuto raddoppiare.
Ospiti in dieci uomini al 75’ per l’espulsione di Saraceno. Sembra la
svolta della partita a favore del Pachino. Adamo si divora una colossale
palla gol, decentrandosi troppo ed
ignorando Livia che tutto solo era
pronto alla stoccata vincente. Come
spesso avviene nel calcio, quando non
si castiga l’avversario, la squadra sciupona viene punita.
Al 90’, quando l’arbitro aveva indicato il recupero, piuttosto corposo
per via di un paio di infortuni, arriva
il pareggio ospite. Ricca ci prova di testa, Lucifora compie una prodezza
ma è lo stesso giocatore del Palazzolo a ribadire in rete nella porta ormai
sguarnita, tra la disperazione dei giocatori di casa.
Pochi istanti prima, il pachinese Cultrera era rimasto a terra dopo aver subito un colpo al viso. Circostanza non
rilevata dal direttore di gara. Ma le
emozioni non sono finite. Quattro minuti dopo, traversone in area pachinese, tocco quasi di tacco di Gennarini
che s’insacca nel primo palo, con Lucifora. L’ultima emozione è nell’area
del Palazzolo: Adamo, pronto a battere in rete, viene atterrato ma per l’arbitro è tutto regolare. Ottimo Calabrese
tra gli ospiti. Sconfitta immeritata per
il Pachino.
SERGIO TACCONE
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
lo SPORT
.41
Promozione - girone C
TESTACODA SPETTACOLARE. Due gol a testa di Varrica e Amato per preparare tranquillamente il big match con il Trecastagni
Sporting Taormina schiacciasassi
Randazzo battuto nettamente, ma la reazione dei suoi giovani consente di sperare
RANDAZZO
1
SP. TAORMINA 4
RANDAZZO: Calà, Carmeni, Franco, Caggegi (81’
Marzullo), Spataro, Conti,
Fornitto (46’ Trazzera),
Bonaccorso, Milazzo, Modica, Mavica (67’ Andrei),
All. Bruno.
SPORTING TAORMINA: Gulisano, Pino, Urso, Puleo,
Stracuzzi, Trovato, Emanuele, Mento (63’ Catania), Amante, Varrica (80’
Bevacqua), Sparacino (61’
Rapisarda), All. Coppa.
ARBITRO: Iapichino di Siracusa, assistenti Pernicone e Testa di Catania.
RETI: 17’ su rigore e 39’
Varrica, 55’ e 70’ su rigore Amante, 73’ Milazzo su
rigore.
CASTIGLIONE. Risultato bugiardo, in una
sfida che vedeva in campo la prima contro la terz’ultima con oltre 30 punti di
differenza in classifica. Differenza che
non si è vista più di tanto, specie nel primo tempo quando gli ospiti per andare
in vantaggio hanno dovuto approfittare
degli errori avversari. Un Randazzo imbottito di giovani e con assenze pesanti
tra cui Corrente e Scandurra infortunati,
ma che ha giocato alla pari contro i più
blasonati avversari.
A rompere gli equilibri ci ha pensato
Amante, che in un contrasto in area con
Caggegi al 17’ è andato giù. E l’arbitro ha
assegnato il rigore che Varrica ha trasformato spiazzando Calà.
Randazzo in avanti a cercare il pari, ma
al 39’ una ripartenza del Taormina porta
gli ospiti al raddoppio. Lancio lungo, su
cui Calà esce dalla porta anticipando tutti, ma invece di rinviare passa la palla a
Varrica, che la accompagna in porta.
Nella ripresa il copione non cambia, il
Randazzo cerca il gol, ma gli attacchi si
infrangono contro la linea difensiva dello Sporting, che ribatte colpo su colpo. Al
55’ cross da destra dello Sporting, Amante, tutto solo in area, insacca di testa.
Sembra finita, ma non è così, al 70’ ancora Amante sfugge alla difesa del Ran-
LE ALTRE PARTITE
Atletico Pedara, pareggio d’oro
Il Troina corsaro con il Pistunina
JONICA
ATLETICO PEDARA
0
0
JONICA: Potenza, Casale, Lombardo (65’ Cambria), Todaro, Sanfilippo, Smiroldo, Romeo (18’ Bagnato dall’80’ Frazzica), Monaco, La Speme, Herasymenko, Sterrantino. All. Filoramo
PEDARA: Gambino, Salemi, Ponzo, (85’ Cartella), Borzì, Bisicchia, Percipalle, Lizio (90’ Navarria),
De Carlo, Toba, Manca, Mirabello. All: Moschetto
ARBITRO: Raso di Messina 4 (Carpinato e Sirna)
NOTE: 75’ espulso La Speme per doppio giallo
S. TERESA RIVA. L’Altetico Pedara esce indenne dal comunale di Bucalo, nel finale l’unica nota positiva per la Jonica è il ritorno in campo del bomber Frazzica dopo un lungo infortunio.
PIPPO TRIMARCHI
IL RIGORE REALIZZATO DA AMANTE
dazzo, entra in area ma viene atterrato
da Carmeni, altro rigore che lo stesso
Amante realizza.
Il Randazzo prova ancora nonostante il
grave passivo, a al 73’ trova il gol della
bandiera. Incursione in area di Conti che
viene atterrato, rigore che Milazzo realizza. Poi nulla più, con il Taormina che rifiata in attesa della sfida cruciale di domenica prossima contro il Trecastagni.
A fine partita Coppa, allenatore dello
Sporting Taormina commenta: «Partita
difficile, perché il Randazzo ha giocato
bene e ha venduto cara la pelle, abbiamo
sofferto, e faccio i miei complimenti ad
una squadra che non merita l’attuale po-
sizione in classifica. Domenica prossima, ci giocheremo una bella fetta di campionato nello scontro diretto contro il
Trecastagni».
Scontento mister Bruno del Randazzo:
«Devo dire che la situazione non è bella,
anche se quando ho preso la squadra era
ultima con due soli punti e ora siamo
terz’ultimi. Ci giocheremo la salvezza fino alla fine e nonostante la sfortuna e gli
episodi contrari, lotteremo per dare seguito al nostro progetto, che vede in
campo tanti giovani». In tribuna presente Gaetano Mirto, ex allenatore della
Leonfortese e randazzese.
PISTUNINA
TROINA
0
1
PISTUNINA: Di Pietro, Munafò, Campo (85’ Romeo), Angerame (46’ Giacopello), Foresta, De
Salvo, D’Angelo, Calarco, Minissale, Ingemi, Fugazzotto (46’ Savoca). All. Miano.
TROINA: Ventura, Pappalardo, Cantagallo, Di Marco, Russo, Scalia, Garrasi (84’ Romano), Messina, Lu Vito (55’ Piyuka), Marletta, Meta (69’ Souare). All. Pagana.
ARBITRO: Severino di Catania (Regolo di Acireale e Alizzi di Barcellona P. G.).
RETE: 80’ Marletta (rigore)
Note: la partita è iniziata con 20’ di ritardo. Espulsi Foresta, Cantagallo e Munafò. Recuperi: 2’ e
5’.
MESSINA. Preziosa vittoria esterna del Troina nella sfida d’alta quota con il Pistunina. Il match si decide al 78’, quando Garrasi, lanciato tutto solo in area, viene toccato
da dietro da Munafò; l’arbitro assegna il contestato rigore, che Marletta trasforma con
freddezza.
OMAR MENOLASCINA
LUIGI SAITTA
Promozione - girone A
A Cozma basta un minuto per portare il sereno
Grazie a una sua magia la Libertas 2010 tiene il passo delle prime della classe
LIBERTAS 2010
BORGATA TERRENOVE
2
1
LIBERTAS 2010: Priolo C., La Mendola (68’
Di Salvo), Capraro, Arnone, Nicastro, Salemi
(79’ Cozma), Ferlisi, Priolo G., Bennardo
(85’ Restivo), Russo, Piazza. All. Alessio Sferrazza.
BORGATA TERRENOVE: Rustico, Castiglione,
Pinto, Annatelli, De Vita, Anselmi, Galfano,
De Marco, Omolade (74’ Cupani), Sorrentino, Accardi. All. Nino Barraco.
ARBITRO: Bennici di Caltanissetta.
RETI: 7’ Bennardo, 62’ De Marco, 80’ Cozma.
GROTTE. Grazie a un’autentica magia di
Oliver Cozma, in campo da soli 60’’, la
Libertas supera il coriaceo e manovriero Borgata Terrenove.
Pronti via e al 7’ La Mendola serviva
in corridoio Bennardo, che proteggeva
palla e con un bel diagonale superava
Rustico.
Al 10’ Sorrentino calciava una punizione dai 20 metri, un uomo in barriera si opponeva con un braccio, l’arbitro
lasciava correre tra le proteste degli
ospiti. Al 17’ grande discesa di Calò Salemi, palla per Russo, che non inquadrava la porta.
Al 24’ rispondeva Galfano, il suo tiro
COZMA UOMO DELLA PROVVIDENZA
era addomesticato dall’attento Calogero Priolo mentre al 29’ Piazza con un
gran fendente impegnava alla respinta in corner Rustico.
Al 39’ Piazza lasciava sul posto Castiglione e metteva in mezzo, Russo arrivava per primo sul pallone, ma alzava
la mira. Il primo tempo si chiudeva
con un tiro di Galfano ben parato da
Priolo, poi gli spogliatoi pe riordinare
le idee e mettere a punto la mossa vincente.
All’inizio della ripresa la Libertas
aveva due opportunità per chiudere
la contesa.
Al 54’ Bennardo, tutto solo, provava
il pallonetto, Rustico si trovava la sfera
tra le mani. Al 55’ Peppe Priolo su punizione timbrava la traversa.
Al 60’ l’arbitro, su segnalazione dell’assistente Lo Presti, mostrava il cartellino rosso a Nino Barraco, reo di avere
accesso una sigaretta.
Il Borgata sembrava alle corde, invece al 62’ riusciva a realizzare il pareggio
con un tocco di De Marco, che sfruttava al meglio un taglio centrale di Sorrentino.
Da quel momento era un continuo
assalto dei padroni di casa. Al 65’ Priolo impegnava Rustico alla parata. Al
66’ Russo, di testa, su cross di Piazza
mandava a lato da pochi passi.
Al 75’ Rustico, con i piedi, respingeva un tiro a botta sicura di Russo.
Per la Libertas sembrava una partita
stregata, invece ecco in campo Cozma, l’uomo della provvidenza che, in
pratica, risolve la sfida e fa impazzire i
tifosi di casa.
Al 80’, infatti, il romeno, non nuovo
a questo tipo di prodezze, tirava fuori
dal suo cilindro magico un gran tiro dal
limite dell’area la cui corsa terminava
sotto l’incrocio dei pali gonfiando la rete della porta difesa da Rustico.
LE ALTRE PARTITE
LIGNY TRAPANI-DELFINI VERGINE MARIA
3-1
LIGNY TRAPANI: Costa, Mighali, Giurlanda, Caltagirone (24’st Ferrante), Montemaggiore, Campaniolo, La Commare (1’st Tripodi), Culcasi, Nolfo, Baiata (20’st Spezia), Demma. All. Cavataio.
DELFINI VERGINE MARIA: Tarantino, Buccioli, Ignoffo, Beninati (5’st Calivà), Di Grazia,
Calderone, Basile, Arlotta, Butera, Di Vincenzo (20’st Camorano), Urso. All. Perricone.
ARBITRO: Pantaleo di Marsala
RETI: Demma 41’, Caltagirone 45’, Ignoffo 67’, Nolfo 87’.
NOTE: espulsi Butera (D) al 55’ e Costa (L) al 70’
AUDACE PARTINICO-ARAGONA
1-2
AUDACE PARTINICO BORGETTO: Dragotto, Tumminello, Giuliano, Castellini (70’ Fayssal), Alfano, Amiri, Barranca, Volpe, Spataro (11’ Giuseppe Rinaudo), Claudio Rinaudo (75’
Said), D’Oca. All. Vassallo.
ARAGONA: Palumbo, Graziano, Rapisarda, Kouiyo, Lo Bianco, Patti, Di Vincenzo, Privitera, Gagliano, Di Piazza, Spina. All. La Bianca.
ARBITRO: Griffo di Palermo
RETI: 10’ D’Oca, 13’ Privitera, 51’ Patti.
CARINI-CASTELTERMINI
1-1
CITTÀ DI CARINI: Militello; Giammona, Caputo; Cavaliere, Sposito Ant., Cinolauro; Gallina
A. (dal 62’ Cacciatore), Cataldo A. (dal 75’ Cipolla A.), Virga, Milano, Cataldo V. (dal
46’ Cucuzza). All. Prestigiacomo
CASTELTERMINI: Amelia; Sanfilippo C., Saieva; Raimondi, Lo Presti, Curto; Contino, Sanfilippo M., Agozzino (dall’ 86’ Sferrazza), Giardina, Musumeci (dal 92’ Carta). All. Micciché
ARBITRO: D’ Angelo (Trapani)
RETI: 72’ Giardina (rigore); 81’ Cacciatore
TONINO BUTERA
Il Siculiana senza problemi A giocare c’è solo l’Accademia Licata
contro uno Sciacca spento dopo due minuti il Salemi è già Ko
SICULIANA
SCIACCA
2
0
SICULIANA: Pullara, Piazza V., Montana Lampo,
Chiara, Portera, Piazza I., Caruso (78’ Zeus), Indelicato V., Santangelo (88’ Lo Bue), Ferrera, Argento (73’ Indelicato I.). All. Filippazzo.
SCIACCA: Catalano, Avona (64’ La Bella), Rallo,
Cacciatore, Bontempo, Barbera, Rocchi (64’ Roberto), Siracusa, Venezia A., Venezia D., Buchashivili. All. Milanese.
ARBITRO: Bongiorno di Marsala.
RETI: 30’ Santangelo, 47’ Argento.
SICULIANA. Con il classico punteggio di 2-0, il
Siculiana, dopo la battuta di arresto subìta
ad Aragona, torna al successo contro lo
Sciacca e si avvicina a grandi passi verso
quella salvezza diretta, che è l’obiettivo primario della società.
Il primo tempo, specie nei primi minuti
era di studio. A rompere l’equilibrio al 30’ ci
pensava Peppe Santangelo, che ben appostato in area finalizzava in rete una bella
azione di Caruso.
Nella ripresa i ragazzi di Filippazzo hanno
aumentato la pressione sugli avversari, tanto che Argento al 47’ coglieva il raddoppio
con un preciso tiro, che non lasciava scampo al pur bravo Catalano. Il portiere ospite
evitava un passivo ancora più pesante parando al 71’ un calcio di rigore allo stesso Argento.
Per il Siculiana un successo ampiamente
meritato.
Per lo Sciacca, fanalino di coda della classifica, l’ultima chiamata potrebbe essere sabato in casa contro l’Audace Partinico: non
vincere significherebbe dire addio ai sogni
di salvezza.
TONINO BUTERA
ACCADEMIA LICATA
SALEMI
4
1
ACCADEMIA LICATA: Savaia, Prestino, Morgana (23’ st S. Cannizzaro), Joel, Ortugno, Puccio, D. Cannizzaro, Curella (26’ st Scalisi),
Bonvissuto, Iannello, Zarbo (16’ st Raia). All. Angelo Vecchio
SALEMI: Sciarrino, Gandolfo (1’ st Benenati), Galuffo, Gulotta
(15’st Cangemi), Giglio (10’ st Abbene), Calandrino, Santangelo,
Costa, Rustico, Galluzzo, Fatallah. All. Filippo Foscari
ARBITRO: Claudio Scarantino di Caltanissetta
RETI: 2’ Bonvissuto, 43’ e 47’ Zarbo, 76’ Iannello (rigore), 82’ Galluzzo
NOTE: ammoniti Raia, Gandolfo, Cangemi, Giglio, Costa e Fatallah.
LICATA. L’Accademia centra la prima vittoria del 2015 rifilando un poker al malcapitato Salemi. La resistenza
ospite salta già dopo due minuti, quando Bonvissuto imbeccato da un perfetto lancio trafigge imparabilmente
Sciarrino.
Il monologo gialloblù continua per tutta la prima frazione di gioco con il Licata alla costante ricerca del rad-
doppio che si materializza a due minuti dallo scadere
quando Zarbo di testa capitalizza un cross di Bonvissuto
e chiude virtualmente la contesa.
A inizio ripresa il Licata serve il tris ancora con Zarbo
che al termine di una pregevole serpentina di Iannello deve solo spingere in rete il pallone della sua personale doppietta.
Non c’è traccia del Salemi, mai in partita e a cui non
giovano nemmeno i cambi di mister Foscari. L’Accademia
non è paga e trova anche la quarta marcatura con Iannello che si procura e trasforma con freddezza un rigore che
suggella una prestazione maiuscola dell’ala gialloblu.
L’unica traccia del Salemi sulla gara arriva quando il Licata, messo ampiamente al sicuro il risultato, abbassa l’intensità. E’ il minuto 82 quando Galluzzo trova la rete della bandiera che rende un po’ meno amaro il pomeriggio
di un Salemi che rimane impelagato nella lotta per evitare la retrocessione. Boccata d’ossigeno importante per il
Licata.
GIUSEPPE CELLURA
FOLGORE IN VETTA
Caruana
sigla la rete
che aggancia
il Raffadali
FOLGORE SELINUNTE
CASTELLAMMARE
1
0
FOLGORE: Montagna, Campione, Morici. Montepiano, Pizzitola, Bonino,
Scappini, Lanza (46’ Siracusa), Carovana, Di Giuseppe (79’Licata), Biundo (86’
Di Carlo). All. Bonomo
CASTELLAMMARE: Costantino, Como, D’Angelo, Pizzolato, Ferrino, Turano (86’ Mione), Amedeo, Di Giuseppe,
Norfo (71’Miceli), Agueci, Vitale. All
Mione
ARBITRO: Gasparri di Palermo.
RETI: 85’ Caruana
CASTELVETRANO. Solita Folgore che
regala un tempo agli avversari per
poi provare le coronarie di tifosi e
dirigenti e vincere in zona cesarini.
Assente quasi tutto l’attacco titolare tra le fila dei locali, Mr Bellomo
blinda la difesa e si affida ai giovanissimi Scappini, Lanza e Biundo
che hanno ripagato la fiducia con
una positiva prestazione. La gara
viene giocata a centrocampo e la fase di studio dura forse un poco più
del necessario. La formazione ospite è molto attenta a non offrire facili opportunità a Carovana e compagni e non disdegna di farsi vedere
con una certa pericolosità dalle
parti di Montagna. Intorno alla
mezzora è Vitale a sprecare una occasione estremamente favorevole
ma il suo tiro è impreciso e sfuma la
possibilità del gol per gli ospiti.
Nella ripresa si vede la solita Folgore che macina gioco e crea occasioni senza riuscire a concretizzare.
Al 72’ bellissima azione personale
di Campione che si fa circa 50 metri palla al piede e entrato in area,
trova pronto alla deviazione sul suo
diagonale il portiere Costantino.
Quando il pareggio sembra dovere chiudere la gara, arriva il gol
del solito Caruana che si avventa su
un cross di Licata deviato da un difensore e insacca la palla della vittoria.
GIUSEPPE MONTEROSSO
LA SICILIA
42. lo SPORT
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
lo SPORT .43
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
44. lo SPORT
Prima Categoria - girone G
Il Dagata frena la corsa del Megara
Un Palagonia deciso
manda al tappeto
il Castel di Iudica
Un attacco sprecone, contro la capolista un pareggio che sta stretto ai padroni di casa
DAGATA
MEGARA
1
1
DAGATA: Famà, Campisi, Indelicato S, Benigno, Fallica, Questorino, Giuffrida, Sicali, Bonfiglio, Indelicato A, Marchese.
All: Indelicato.
MEGARA: Passanisi, Conti, Rapisarda (al
53’ Lischi), Scatà, Marziano, Mazza (al 75’
Giliberto), Di Grande (al 53’ Di Mauro), Pasqua, Tringali, Migneco, Castiglia. All: Riccobbello.
ARBITRO: Coco di Caltanissetta.
RETI: al 5’ Indelicato A, al 55’ Migneco su rigore.
NOTE: espulsi al 70’ Giuffrida, al 79’ Conti.
CATANIA . Si ferma sul più bello la corsa
della capolista Megara che si trova davanti un muro invalicabile chiamato
Dagata.
La squadra di Indelicato meritava decisamente la vittoria contro la prima
della classe, ma l’imprecisione dei propri attaccanti ha fatto sì che la gara finisse in parità. L’occasione più clamorosa
in piena zona Cesarini con Bonfiglio che
si conquista abilmente un calcio di rigo-
re, ma lo spreca clamorosamente e di
fatto non regala i tre punti alla propria
squadra. A sbloccare l’incontro ci pensa
al 5’ il bomber di casa Indelicato A. che,
a tu per tu con Passanisi, lo fredda con
un potento destro. Gli ospiti reagiscono
e sfiorano il pareggio allo scoccare della mezz’ora con Tringali, ma Famà si
esalta e devia in calcio d’angolo.
A inizio ripresa, però, i ragazzi di Ric-
negli spogliatoi ci va Conti, che viene allontanato dal direttore di gara per un
brutto falla da dietro. Al 90’, come detto in precedenza, Bonfiglio spreca la più
ghiotta occasione per regalare l’intera
posta in palio al Dagata. Al triplice fischio amaro in bocca in casa Dagata per
aver buttato alle ortiche una ghiotta occasione.
ANTONIO D’AGATA
PALAGONIA
CASTEL DI IUDICA
UN’AZIONE DELLA PARTITA
Il Real Paternò «regola» un Carlentini orgoglioso
REAL PATERNO’
CARLENTINI
NICASTRO E COPPOLA [FOTO ANICITO]
Lineri Misterbianco di misura
Privitera «impallina» l’Aquila
LINERI MISTERBIANCO
AQUILA SAMMICHELESE
cobello usufruiscono di un sacrosanto
calcio di rigore conquistato da Migneco
che lo trasforma abilmente. A quel punto è un monologo del Dagata che mette
seriamente alle corde il Megara che non
riesce più a uscire dal guscio. Al 70’ i padroni di casa restano in inferiorità numerica per l’allontanamento dal campo
di Giuffrida per doppia ammonizione.
Nove minuto dopo a fargli compagnia
4
3
REAL PATERNO’: Rosiglione, Peci, D’Alì, Buemi
(24’ Rutella), Rizzuto, Cunsolo, Fazio, Sciacca,
Coppola (52’ Giambra), Castelli, Borzì (58’ Nigito). All.: Franco Marino.
CARLENTINI: Siciliano, Modica S. (84’ Modica
C.), Fazio, Nicastro, Scaparra, Vizzi, Cammarata,
Lentini, Corso (50’ Martines), Sparagnini, Sicura.
All.: Carlo Scalisi.
ARBITRO: Riccardo Del Popolo (CT).
RETI: 5’ Coppola, 16’ Buemi, 20’ Castelli, 43’
Corso, 45’ Borzì, 46’ e 90’ Sparagnini.
PATERNÒ. Grande prestazione dei padroni di
casa che battono il Carlentini con facilità, per
poi calare il ritmo ed amministrare. Real
Paternò in vantaggio al 5’: gran punizione al
limite d’area di Coppola, palla che finisce in
fondo al sacco. I paternesi insistono e al 16’
3
0
PALAGONIA: Tringali, Caniglia, Politino (46’
G. Calcagno), La Terra (60’ Ricordi), Senia, Sicilia, Megna, A. Calcagno (73’ Motta), Gulizia, Nicotra, Cucuzza. All. Monteleone.
CASTEL DI IUDICA: Cianciolo, Scuderi, M.
Nicolosi, Pappalardo, Cutrona, Abbate, S. Nicolosi, Giannone, Recupero, Spina, Oliveri. All.
Incardona.
ARBITRO: Tumminelli di Enna.
RETI: 55’ Nicotra, 76’ Megna, 82’ G. Calcagno.
raddoppiano. Corner di Castelli e Buemi anticipa tutti. Al 20’ eurogol di Castelli, che si
esibisce in una pregevole e spettacolare sforbiciata. Il Carlentini accorcia al 43’ con Corso, ma il 4-1 è dietro l’angolo. Borzì dribbla
in area e per Siciliano non c’è nulla da fare. Al
46’ Sparagnini da calcio d’angolo beffa Rosiglione. Nella ripresa il Carlentini non demorde e al 90’ Sparagnini trova il 4-3.
PALAGONIA. Il Palagonia si aggiudica il
derby con il Castel di Iudica, calando un
secco tris nella ripresa. Gli ospiti subiscono al 55’ con Nicotra, che trafigge
Cianciolo su calcio di punizione. La reazione iudicana non arriva, nonostante alcune rapide azioni di Recupero, che non
supera l’attenta retroguardia dei padroni di casa. Megna sigla al 76’ il raddoppio
biancorosso. Sei minuti più tardi, al termine di un’azione laterale, Gianluca Calcagno realizza l’ultima marcatura.
VINCENZO ANICITO
L. G.
Issara del Militello lascia la panchina Il Mirabella segna ancora il passo
La Nuova Niscemi affonda in casa
e condanna il Kennedy Caltagirone
Nbi Misterbianco replica due volte lo Sporting Eubea cala un poker
1
0
KENNEDY CALTAGIRONE
MILITELLO
1
2
MIRABELLA
NBI MISTERBIANCO
2
2
0
4
LINERI MISTERBIANCO: Bonaiuto, Privitera, Musumeci (49’ Licciardello), Ragusa, Celi, Crimi, Laudani, Fisichella (75’ Cannarrozzo),
Leonardi (80’ Di Bella), Finocchiaro, Missale. All. Garofalo.
AQUILA SAMMICHELESE: Scacco, Amato, Oliveri, Lotauro (49’
Barresi), Cascio, Buttiglieri, F. Palermo (85’ Seminara), Minù Leo, L.
Palermo, Ragusa, Alessandro. All. Ancella.
ARBITRO: Reitano di Acireale.
RETE: 80’ Privitera.
KENNEDY CALTAGIRONE: Placenti, Secondo, Lagona, Calì, Ausilio
(52’ Annaro), Biondo, Giaquinta, Sottile, Cimino, Messina (47’ Dolce), Parisi (55’ Sortino) All.: Dolce
MILITELLO: Cannata, Fucile (83’ Issara), Zappalà, Albergamo, La
Ganà, Cristofaro, Pillirone (70’ Di Guardo), Astorina, Di Grazia, Onorato (55’ Campilongo), Napoli All.: Serafino
RETI: 51’ Di Grazia, 64’ Giaquinta, 88’ Issara
ARBITRO: De Caro di Agrigento
CALTAGIRONE . Ospiti avanti con un colpo di testa di Di Grazia,
pareggia Giaquinta, rete decisiva del neo entrato Issara.
MIRABELA IMBACCARI . Segna il passo il Mirabella: a Nobile e
Scroppo, replicano Catania e un’autorete di Privitera.
NISCEMI. Schiacciante poker degli ospitigrazie alle doppiette di Sammartino e Messina.
NUNZIO LEONE
IVANO MESSINEO
LUCIO GAMBERA
ALBERTO DRAGO
MISTERBIANCO . Il Lineri Misterbianco batte l’Aquila Sammichelese con un tiro di Privitera su assist di Cannarrozzo.
MIRABELLA: Carobene, Gentile (67’ Paratore), Tavano (75’ Amato), Gagliano, Odourojobo, Cavolina, Privitera, Alirou, Nobile, Scroppo, Abdullahi (83’ Matei), All. Gagliano.
NBI MISTERBIANCO: Tosto, Anzà, Manduca (76’ Fazio), La Rosa,
Grasso, Principato, Platania, Caffarelli, Schilirò (76’ Spartà), Catania, Lo Giudice (87’ Tirenni). All. Cocivera.
ARBITRO: Cavallaro di Acireale.
RETI: 2’ Nobile, 9’ Catania, 53’ Scroppo, 78’ (aut.) Privitera.
NUOVA NISCEMI
SPORTING EUBEA
NUOVA NISCEMI: Russo (81’Alma), Iudicelli M. (55’ Piazza),
Vaccaro (66’Messineo), Cona, Quinci, Bonaffini, Giugno, Patti, Gagliano, Militello, Giarrizzo. All. Iudicelli.
SPORTING EUBEA: Gandolgo, Strano, Astorino (55’Cataudo),
Pappalardo, Brullo, Fidone, Accardi (46’Vitale), Varga, Sammartino, Caruso, Messina (66’Scollo). All. Astorino e D’Aragona.
ARBITRO: Martorana di Enna.
RETI: 46’e 65’ Sammartino, 57’ e 64’Messina.
Prima Categoria - girone C
Non si ferma la rincorsa del Canicattì
Tra Branciforti
e Atl. Caltanissetta
pareggio di rigore Troppi errori in difesa contro avversari cinici, alla Sc Nissa non basta giocare tra le mura amiche
BRANC. LEONFORTE
1
ATLETICO CALTANISSETTA 1
SC NISSA
CANICATTI’
BRANCIFORTI LEONFORTE: Sanfilippo, Aniceto, Giangrasso (70’ Marraffino), Mordà, L’Episcopo (80’ Algozino), Leanza, Campagna,
Bruno, Licata F., Screpis, Lo Pumo (80’ Carrivale). All. Licata
ATLETICO CALTANISSETTA: Baglio, Amico, Lo
Piano, Mangiavillano, Brancaforte, Di Blasi,
Mirisola, Bertuccio (85’ Castellana), La Marca (65’ Restivo), Nasonte, Timo. All. Greco
ARBITRO: Marco Testa di Catania
RETI: 70’ Timo (r), 80’ Screpis (r)
S PORT CLUB N ISSA 1962 (4-4-2): Arcati;
Del Popolo Carciopolo, La Mattina, Cravotta (70’ Vitellaro), Stivala (74’ Augeri); Pirrera, Rizzo (46’ Mendola), Augello, Maira; Alù,
Arpidone. A disp.: Caristia, Vaccarella, Bosco, Stellino. All.: Massimo Ribellino.
CANICATTÌ (4-5-1): Giardina; Cino, Munda,
Ciulla, Costantino; Agozzino, Paci, Minio,
Munna (80’ Facciponte), Valenti; Orlando.
A disp.: Roccaro, Guarneri, Ficarra, Sardone, Colley, Celani. All.: Calogero Giardina.
ARBITRO: Dario Poma di Palermo.
RETI: 14’ Orlando (C), 33’ Minio (C), 45’
Alù (SN), 64’ Valenti (C).
NOTE: Espulsi Valenti (C) e La Mattina (SN)
al 90’ per doppia ammonizione.
LEONFORTE. Pareggio di… rigore tra
Branciforti Leonforte e Atletico Caltanissetta. Gara giocata finalmente a
porte aperte, ma con un terreno al limite della praticabilità, difficoltà superata dall’agonismo dei giocatori. Fallite diverse pallegol, con una traversa
dei nisseni e, addirittura, una in chiusura di partita, quando il leonfortese
Maraffino ha buttato alle ortiche l’occasione della vittoria per i padroni di
casa.
CARMELO PONTORNO
1
3
CALTANISSETTA Meglio attrezzato tecnicamente e più cinico rispetto alla Nissa il Canicattì ha espugnato il «Palmintelli» proseguendo la sua rincorsa
al vertice della classifica.
I volenterosi padroni di casa hanno
sbagliato troppo in fase difensiva: sul
vantaggio ospite, arrivato al 14’, la re-
troguardia biancoscudata si è fatta
scavalcare dal lancio partito dalle retrovie e il guizzante Orlando ha superato Arcati con un preciso pallonetto.
Infortunio difensivo anche sul raddoppio canicattinese: Cravotta e La
Mattina non hanno chiuso bene su
una ripartenza canicattinese, la sfera è
finita a Minio, il quale ha avuto il tempo di girarsi e siglare lo 0-2.
I biancoscudati le occasioni per
renmdere la pariglia le hanno avute,
ma per due volte Arpidone ha calciato a lato da favorevole posizione (23’ e
28’) e la punizione rasoterra di Maira
al 35’ è stata deviata dall’attento Giardina.
Nella ripresa l’inserimento di Mendola ha dato più verve ai nisseni, ma
su una punizione calciata da destra in
area locale, Valenti ha trovato la deviazione vincente per l’1-3, dopo che
nessuno dei difensori era riuscito a
respingere il pallone che pericolosamente danzava in area.
Al 72’ su cross basso di Mendola
Arpidone sembrava aver trovato la deviazione vincente, ma un difensore
ha respinto a portiere battuto ed
all’87’ la conclusione di Maira dalla
distanza ha trovato la pronta risposta
di Giardina.
VINCENZO PANE
UNA PARATA DI GIARDINA DEL CANICATTÌ
La Pol. Palma dilaga, il Real Suttano abbandona il campo
POLISPORTIVA PALMA
REAL SUTTANO
FABRIZIO VELLA
6
0
POLISPORTIVA: Schembri (46’ Pirrera), Gallea,
Bonfatto, Sacco, Vella Francesco, Ciscardi, Vella
Fabrizio, Marrella, Amato, Lo Sardo, Avarello. Allenatore Pietro Alotto
REAL SUTTANO: Di Prima, Condeni, Volanti, Maccadino, Tumminaro, Macaluso, Ippolito, Salerno,
Puleo, Ganci, Falsone. All. Lillo Macaluso
Marcatori: Amato (29’, 43’, 55’, 56’), Lo Sardo
(48’, 59’)
ARBITRO: Carpenzano di Ragusa
Incredibile al Comunale di Palma: al 66’, in
balia dell’avversario il Real Suttano lascia il
campo e l’arbitro fischia la fine della partita
sul 6-0 per la Polisportiva. Mattatore dell’incontro il cannoniere Rosario Amato che fa
poker in una partita a senso unico. Il primo
tempo si chiude sul 2-0 grazie alla doppietta dell’attaccante palmese (43’). Nel secondo tempo il crollo degli ospiti che porta a
quattro reti in 11’ per i padroni di casa, ancora con Amato (55’ e 56’) e Lo Sardo (48’ e 59’)
che torna così al goal. Poi la scelta del Real
Suttano, a Palma senza neppure una riserva.
LUIGI ARCADIPANE
Il Ravanusa «fulmina» gli avversari Il Nicosia si inchina alla Sopranese
Torcivia dell’Enna fallisce due rigori Ferrigno e La Rosa della Barrese
e si fa perdonare con una doppietta rimediano all’eurogol di D’Ambra con un secondo tempo irresistibile la rete di Bruno fa soltanto sperare
ENNA
NUCCIO
3
0
GANGI
BARRESE
2
2
ENNA: Patrinicola; Vigiano, Starrantino, Murgano, Pirrera; Sgroi (76’
Vicari), Picone (89’ Zodda), Di Stefano; Occhipinti (83’ Colombo), Torcivia, Lucenti. All. Cosimano.
NUCCIO: Brucato; Scarnici, Marabeti, Sabatino, Fucà; Piffanelli, Prisinzano, Pagano, A. Macaluso; Gulino (78’ L. Macaluso), Strano (47’ Nantista). All. Brucato.
ARBITRO: Lombardo di Caltanissetta.
RETI: 12’ Sgroi, 75’ Torcivia.
NOTE: al 26’ Brucato para rigore a Torcivia, 67’ rig. Torcivia su traversa.
GANGI: Franco, Nasello, Farinella, Scavuzzo, Flauto,
Spena, D’Ambra, Dino, Patti, Norato, Trapani.
BARRESE: Grillo, Avola, Bonaventura, Pilumeli, La
Rosa, Strazzanti, Saldi, Ragusa, Avola, Ferrigno, Di Biasi.
ARBITRO: José di Caltanissetta
RETI: ‘25 Ferrigno, ‘40 e ‘43 D’Ambra, ‘50 La Rosa.
RAVANUSA
CITTA’ DI CASTELLANA
5
2
SOPRANESE
NICOSIA
4
1
SOPRANESE: Danso, Scelfo, Lo Dico R., Badjie, Albanese (’67 Sabatino), Vinci, Sabatino, Lo Dico G., Li Sacchi, Farinella, Scelfo (’75
Librizzi). All. Giaconia
NICOSIA: Ridolfo, Rizzo, D’Amico (’55 Lombardo), Pidone, Emanuele, Catania, Cacciato M., Stimolo, Scardino (’76 Raffaele), Bruno, Castrogiovanni.
ARBITRO: Fichera di Enna
RETI: ‘10 Li Sacchi, ‘22 e ‘86 Badjie, ‘27 Bruno, ‘63 Sabatino.
ENNA. Torna a vincere dopo oltre un mese l’Enna che travolge
il malcapitato Nuccio 3-0 e con due rigori falliti da Torcivia che
si è fatto perdonare siglando una doppietta dopo l’iniziale gol
di Sgroi. Per gli ennesi la speranza di risalire la classifica.
GANCI. Il Gangi deve accontentarsi di un pareggio contro un’agguerrita Barrese.
La gara non è stata entusiasmante, con poche
occasioni da rete per entrambe le compagini.
Da segnalare l’eurogol di D’Ambra che ha fatto
la differenza assieme a Trapani in difesa.
RAVANUSA: Loretta, Sireci, Ilardo, Avarello, Piccirillo, Lo Coco,
Giarrana, Lo Curto, Loggia, Brunetto M., Merlo. A dip. Brunetto G,
Bella, Di Liberto, D’Angelo, Intorre, Paci. All. Loggia.
CITTA’ DI CASTELLANA: Fragapane, Di Gangi, Cascio, Pace, Ciarda, Mascellino, Maddione, Di Gangi, Russo, Albanese, Barberino. A
disp. Cascio, Gerardi. All. Russo.
ARBITRO: Luigi Scicolone di Caltanissetta.
RETI: 18’ Giarrana (R), 24’ Barberino (C), 50’Giarrana (R), 67’ Lo
Curto (R), 73-79’ Merlo (R), 81’ Albanese (C).
RAVANUSA. Continua la scalata del Ravanusa che s’impone al
Saraceno grazie alle doppiette di Giarrana e Merlo e al gol
di Lo Curto. Il primo tempo finisce in parità con i gol di Giarrana e Barberino, ma i padroni di casa dilagano nella ripresa.
PETRALIA SOPRANA. Gran bella vittoria della Sopranese che
straccia il Nicosia. Un piccolo patema solamente quando gli
ospiti hanno accorciato le distanze ma per il resto non c’è
stata storia. La squadra ben messa in campo ha divertito
l’infreddolito pubblico. Per la Sopranese salvezza vicina.
WILLIAM SAVOCA
GAETANO LA PLACA
CARMELO SCIANGULA
G. L. P.
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
lo SPORT
.45
Prima Categoria - girone F
L’Adrano espugna Milo e vola in testa
Big match divertente. La formazione di Borzì si mostra più smaliziata e più cattiva
MILO
ADRANO
0
2
MILO: Sommese, Flori (50’ De Carlo), Parisi S.,
Leonardi (62’ Andrea Grasso), Spadaro, Vecchio,
Cantarella, Messina, Grasso Pietro, Lo Certo,
Monte (87’ Mazza). All. Fichera.
ADRANO: Mazzeo, Teriaca, Inzerilli, Spitaleri, Quaceci, Daidone, Nicolosi, Malvuccio, Virgillito (91’
Leanza), Bua (95’ Diolosà), Battiato (75’ Calamato). All. Borzì.
ARBITRO: Marco Mirabella di Acireale.
RETI: 27’ Virgillito, 91’ Calamato.
NOTE: Partita giocata a porte chiuse. Presenti fuori dallo stadio una cinquantina di sostenitori adraniti. Espulsi Spadaro (Milo, 83’, doppia ammonizione) e Spitaleri (96’, rosso diretto per scorrettezze).
MILO. L’Adrano è la nuova capolista solita-
ria del girone F, che si rivela più avvincente
che mai. L’undici di Gioacchino Borzì si rivela efficace e più convinto nei momenti decisivi, superando un Milo che esce comunque a testa alta, ma cede il primo posto dopo 15 turni. Nel primo tempo le squadre si
rispettano e si temono, la partita è vivace e
ricca di spunti. L’Adrano è in agguato ed è
pronto a sfruttare l’agilità dei giocatori più
incisivi. Borzì scende in campo con tre attaccanti: Virgillito, Bua e Battiato. Proprio
dall’azione di uno di essi, Virgillito, arriva la
rete del vantaggio sigillata da un tiro angolato. Nella ripresa le emozioni più intense.
Il Milo cerca il pari, incontrando un Mazzeo
in grande giornata, determinante in almeno due occasioni nel secondo tempo su
Grasso Pietro al volo (60’) e Lo Certo, lanciato in contropiede, con il portiere adranita
che salva (73’). In mezzo il palo interno colpito dall’adranita Bua con la palla che danza sulla linea e non entra (60’).
Al 75’ il cambio che decide la partita con
Calamato che subentra al posto di Battiato
che pochi minuti prima di uscire incontra
un Sommese superlativo. All’80’ Lo Certo che tornava dal primo minuto dopo l’infortunio - scavalca con un pallonetto Mazzeo,
ma incontra Quaceci che salva sulla linea. Al
primo dei sei minuti di recupero Calamato,
imbeccato da Bua, chiude i conti.
«Non abbiamo fatto nulla - ammette
Gioacchino Borzì, tecnico dell’Adrano - ci rimangono otto finali. Devo ringraziare i miei
giocatori davvero superlativi». Giancarlo Fichera, tecnico del Milo: «Abbiamo giocato a
testa alta, ma senza segnare».
NUNZIO CURRENTI
LE ALTRE PARTITE
Ruggeri al 45’ regala tre punti al Belpasso
La Russo vince anche ad Aci Bonaccorsi
BELPASSO-REAL TREMESTIERI
1-0
BELPASSO: Cirnigliaro, Timpano, Romeo, Finocchiaro, Reale, Russo, Licciardello (46’ Scuto),
Mazzola, Ruggeri (71’ Indelicato), Saraceno (80’ Ilardo), Litteri. All. Stella.
REAL TREMESTIERI: Di Mauro, Trovato, Fontanarosa, La Rosa, Consoli (86’ Barbagallo), Gregorio (46’ Caniglia), D. Sciuto, Ferrara, Pandetta, Coriolano, Milazzo. ALL . Zuccarello.
ARBITRO: Antonio Andre D’Aquino di Catania.
RETE: 45’ Ruggeri.
ACI BONACCORSI-RUSSO SEBASTIANO
IL TECNICO GIOACCHINO BORZÌ
0-1
ACI BONACCORSI: Sardo, Pappalardo, Spadaro, Coriano’, Munzoni, Magri, Sonko, Cirino,
Bojang (55’ Amore), Parisi, Gallo. All. Nastasi.
RUSSO SEBASTIANO: Cisterna, Pappalardo, Dilettoso, Torrisi, Falco (76’ Contarino), M. Barbagallo (53’ D’Urso), Licciardello, Belfiore, Suman (64’ Re), Bonomo, Finocchiaro. All. L.
Barbagallo.
ARBITRO: Nania di Catania.
RETE: 43’ Torrisi.
NOTE: Espulso Re.
CATANESE-MALETTO
Cometa e Calatabiano si annullano
Locali sfortunati. La squadra di Basile costruisce diverse occasioni e al primo errore viene punita
COMETA BIANCAVILLA
CALATABIANO
1
1
COMETA BIANCAVILLA: Verzì, Arona, Marrone, Salpietro, Platania, Ardizzone (75’ Petralia), Magrì
(60’ Scavuzzo), Amato, Rubino (55’ Lasmè),
Arena, Giacalone. All. Basile.
CALATABIANO: Barbera, Intelisano, Giannetto A.,
Cerrito, Avezzo, Aiello, Mangano, Monforte, Trefiletti, Beccaria, Bonamonte. All. Lombardo.
ARBITRO: Emanuele Orlandi di Siracusa.
RETI: 15’ Mangano, 40’ Arena (rig.).
IL TECNICO NICOLA BASILE
BIANCAVILLA. Un confronto a muso duro per
una sfida al vertice. Alla fine, il pareggio tra
la Cometa di Nicola Basile e il Calatabiano
di Pippo Lombardo, all’«Orazio Raiti» di
Biancavilla, non fa fare il balzo in alto agli
ospiti. Ma allo stesso tempo lascia un po’ di
amarezza ai padroni di casa, che probabil-
mente meritavano di avere una dosa di
fortuna maggiore, rispetto all’impegno e
agli sforzi dimostrati in campo, tra il fragoroso sostegno dei tifosi.
Già allo scoccare del primo quarto d’ora,
su contropiede, è Mangano a mettere sotto i biancavillesi, sfruttando anche un mix
d’errore tra Verzì e la difesa della Cometa.
La partita si fa dura, il confronto più aspro
e alla formazione di Basile è richiesto uno
scatto maggiore. Le distanze si annullano,
quando, al 40’, l’ennesimo fallo subito da
Antonio Rubino, nell’area del Calatabiano,
viene segnalato dall’arbitro. Rigore calciato da Luca Arena e trasformato nel pareggio che riacciuffa i ragazzi di Lombardo e fa
ricominciare tutto d’accapo.
Alla ripresa, le formazioni si inseguono e
il ritmo si fa più sostenuto. Ma nessuna
conclusione per entrambe. Gli ultimi dieci
minuti, dopo l’espulsione di Arena, i padroni di casa soffrono un po’ per l’inferiorità
numerica, ma non accennano a cedimenti o distrazioni, blindando così il pareggio
che consente loro di aggiungere un altro
punto (portandosi a 35) che li fa stare nell’alto della classifica, ad un passo e col fiato sul collo dal vertice.
«Non posso che elogiare ancora una volta i miei ragazzi, che mostrano sempre impegno e sacrificio –dice il mister Basile –
abbiamo perso diverse occasioni in questa
partita. I ragazzi stanno dando il massimo
e spesso dominiamo sotto il profilo tecnico e atletico. Speriamo che nel proseguo la
fortuna sia più dalla nostra parte, a cominciare da Aci Catena».
VITTORIO FIORENZA
4-1
POLISPORTIVA CATANESE Silvestri, Maugeri, Padalina, Mannino M., Lo Cicero (55’ Marletta),
Reale (68’ Sciuto), Cucè, Messina, Perez, Venticinque (62’ Vadalà), Abate. All. Giustolisi.
MALETTOSaporito, Incognito, Spampinato, Gugliuzzo, Marullo (83’ Tirendi), Schilirò, Genna (60’ Liuzzo), Russo L., Serravalle, Fallico, Meli (71’ Russo E.). All. Mannino V.
ARBITRO: Cucuccio di Acireale.
RETI: 15’, 22’ e 70’ Abate, 28’ Venticinque, 50’ Genna (rig.).
NOTE: Espulso all’82’ Russo L..
CICLOPE BRONTE-ACI CATENA
4-1
CICLOPE BRONTE: Gangi; Vacarescu, Castiglione (72° Salanitri), Scarlata, Giannattasio; Basile, Marullo, Bua (57° Conti); Ruffino, Catania (78° Grassia), Ciraldo. All. Orefice.
ACI CATENA: Guzzardi; Ferlito, Riccobene, Milici, Platania; Sciacca, Pavone (62° Zuccarello),
Iraci, Scirè; Castro, Leonardi (74° Mannino). All. Seminara.
ARBITRO: La Rosa Giorgio (Catania).
RETI: 25° Marullo (Br), 32° Catania (Br), 40° Ruffino (Br), 70° Marullo (Br), 80° Castro ((rig) (AC).
AGIRA-CITTÀ DI MASCALUCIA
3-0
AGIRA: Serrafiore, Scardilli S., Scardilli F., Scardilli V., Miceli, Fiorenza, Ingarao (80’ Travagliante G.), Iurato (80’ Gagliano), Travagliante I., Cavallaro, Arena (72’ La Mela). All. Travagliante.
C. DI MASCALUCIA: Spina, Musumarra, Esposito, Di Mauro, Vitale, Russo, Porto (85’ Florio),
Aversa (55’ Romano), Papaserio (82’ Viola), Billa, Ricciari. All. Contarino.
ARBITRO: Pirrera di Enna.
RETI: 71’ Arena, 77’, 90’ Fiorenza.
Prima Categoria - girone H
L’ottima Florenzia stende la New Pozzallo
New Team infinita
In pieno recupero
va due volte a rete Gara avvincente. Decide la rete di Cassia. I locali sempre più seconda forza del torneo
NEW TEAM
RINASCITANETINA
3
2
NEW TEAM: Taranto, Garzia, Paravizzini,
Gurrieri, Madera, Conti, Curatolo, Pellegrino, Vitale Sal. (30’ st Drago), Vitale Dan.
(30’ st Guastella), Occhipinti (9’ st Battaglia). All. Vacca.
RINASCITANETINA: Modica, Lupo, Listo, Cavallo, Santuccio, Sessa, Wadia, Fusca, Giarratana (38’ st Docile), Salemi, Rebenciuc
(26’ st Tringali). All. Tringali.
ARBITRO: Scicolone di Caltanissetta.
RETI: 10’ Cavallo, 20’ Vitale Sal. (rig.), 35’
Giarratana, 45’ st Conti, 47’ st Pellegrino.
Anche quando la giornata avrebbe potuto essere storta, la capolista New
Team ha portato a casa ancora una vittoria, grazie a due prodezze di Conti e
Pellegrino nel finale. E pensare che fino al 90° minuto la formazione di Fabrizio Vacca si trovava sotto di un gol.
Poi ci ha pensato Conti al 90’ ad incornare di testa per il 2-2 e Pellegrino,
due minuti dopo, con un tiro da fuori
area che si è infilato sotto il sette.
MICHELE FARINACCIO
FLORENZIA
NEW POZZALLO
1
0
FLORENZIA: D’Alessio, Aparo, Mazzarella, Speranza (75’ Marino A.), Cassia, Marino G., Somma (60’ Angelica), Latina, Conti (65’ Carrabino), Cocola, Catinello. All. Melluso.
NEW POZZALLO: Brafa, Aprile (46’ Occhipinti),
Memoli, Macauda, Buscema, Melilli, Strabone (35’ Mallo), Agnello, Rosa, Assenza, Cannata (65ì Pellegrino). All. Tasca.
ARBITRO: Naselli di Catania.
RETE: 10’ Cassia.
FLORIDIA. Partita avvincente e ricca di
emozioni al «Santuzzo», come si conviene a un match di cartello fra squadre, seconda e terza della classe, molto toniche
che lottano sino alla fine. Ha prevalso di
stretta misura la Florenzia con un gol di
Cassia ma il New Pozzallo ha mostrato di
essere strenua avversaria irriducibile.
Inizio a fasi alterne con continui capovolgimenti di fronte e marcature strette a
centrocampo. Poi, dopo un tiro insidioso
a fil di palo, deviato da Brafa in angolo, al
10’ i flordiani sono passati in vantaggio
quando sul corner calciato corto da Apa-
ro per Somma, questi ha crossato al centro dove l’accorrente Cassia ha messo
dentro. Risposta immediata degli ospiti
pozzallesi al 12’ con Agnello che, su assi
di rosa, ha sfiorato il palo. Al 15’ punizione dal limite di Macauda respinta da
D’Alessio a pugni uniti. Al 25’ altra punizione di Macauda da sinistra con Strabone che ha servito Agnello, la cui conclusione è terminata di poco sul fondo. A
inizio di ripresa ospiti in avanti alla ricer-
ca del pareggio: al 48’ cross da destra di
Mallo al centro per Rosa, che in girata ha
messo di poco a lato. A questo punto i locali hanno reagito ed hanno confezionato alcune opportunità per raddoppiare:
prima un tiro saettante di Conti, fuori di
poco, poi un tiro alto sulla traversa di Latina alta sopra alla traversa, indi una
gran staffilata dal limite di Speranza che
ha sorvolato d’un soffio la traversa. Ma
dal 65’ il Pozzallo ha pressato a più non
posso e la Florenzia ha arretrato il baricentro non disdegnando azioni di ripartenza. All’85’ due occasioni di Melilli in
mischia, prima di piede e poi con un
colpo di testa entrambe però che hanno
scheggiato la parte alta della traversa. I
padroni di casa hanno chiuso tutti i varchi respingendo ogni tentativo ospite sino al fischio finale dell’ottimo arbitro
etneo Naselli.
BEPPE JANNÌ
L’ATTACCANTE COCOLA (FLORENZIA)
Marina di Ragusa corsara, Atletico Scicli in caduta libera
ATLETICO SCICLI
MARINA DI RAGUSA
IL TECNICO GIANNO GURRIERI
1
2
ATLETICO SCICLI: Lutri, Gentile, Occhipinti, Santospagnuolo (17° st Trovato), Arrabito, Garofalo,
Donzella, Drago, Campailla (25° st Patanè), La
China, Cannella (30° st Adamo). All. Tasca.
MARINA DI RAGUSA: Fatuzzo, Grimaldi (36° st Lentini), Cilia, Occhipinti (8° st Farina), Fumia, Gulino,
De Luca, La Rosa, Verdicchio, Rizzo (31° st Ferreri), Di Pasquale. All. Gurrieri.
ARBITRO: Lucini di Caltanissetta.
RETI: 3° pt La China, 7° st Rizzo, 40° st Di Pasquale.
SCICLI. Continua la serie negativa dell’Atletico Scicli che si è fatta battere in casa da un
Marina di Ragusa molto determinato. E’
stata una gara giocata senza risparmio da
entrambe le squadre, che ha offerto un di-
screto spettacolo agli spettatori presenti. I
locali sono passati in vantaggio subito con
una perfetta punizione di La China. Avrebbero potuto pareggiare al 42° con Arrabito,
ma Fatuzzo ha detto di no. Nella ripresa gli
ospiti hanno fatto la gara. Prima hanno pareggiato con Rizzo, poi al 40° con Di Pasquale hanno firmato il successo.
OTTAVIO MODICA
Arcobaleno salvo in «zona Cesarini» Bomber Sirugo trascina il Real Avola Pokerissimo del Canicattini di Ficara Apre Solarino e chiude Guglielmino
Al Real Biscari solo le recriminazioni Floridia, troppe distrazioni in difesa Hellenika, non basta il super Porchia per il Frigintini una vittoria pesante
ARCOBALENO ISPICA
REAL BISCARI
1
1
REAL AVOLA
FLORIDIA
3
1
ARCOBALENO ISPICA: Fidelio, Cappello, Ficarra, Trigilia, Accaputo, Latino, Peluso, Fonte (46’ Gianna), Presti (66’ Lauretta), Maucieri, Solarino (66’ Di Benedetto). All. Di Martino.
REAL BISCARI: Mignacca, Ferraro, Cappello, R. Bennice, D’Amico,
Ferrigno, Cosentino, S. Bennice (81’ Raniolo), La Terra, Bongiorno,
Migliore. All. Gurrieri.
ARBITRO: Vincenzo Falco di Siracusa.
RETI: al 25’ Cosentino su calcio di rigore, all’86’ Peluso.
REAL AVOLA: Falco, Generosi, Rametta, Costa A., Carbè, Caruso,
Molisina (67’ Filpi), Spatola, Sirugo, Mangiagli, Arena (46’ Insolia).
All. Rosario Monaca.
FLORIDIA: Romano, De Simone, Quartarone, Correnti, Carpinteri,
Tinè, Vasques, Gozzo, Greco, Alfano, Infantino (69’ Accardo). All. Luciano Buda.
ARBITRO: Gabriele Giuca di Siracusa.
RETI: 59’ Costa A., 72’ Accardo, 76’, 90’ Sirugo.
ISPICA. L’undici di mister Franco Di Martino in «zona Cesarini» è riuscito ad acciuffare un meritato risultato di parità nel
derby che lo vedeva opposto al «Peppino Moltisanti», al Real
Biascari. Gli ospiti si erano portati in vantaggio su calcio di rigore contestato dai padroni di casa, concesso con generosità.
AVOLA. Torna al successo il Real Avola. Padroni di casa in
vantaggio al 59’ grazie ad un colpo di testa di Costa A. Al 72’
gli ospiti pareggiano con il neo entrato Acccardo ma nei
minuti finali si scatena Sirugo che realizza prima in mischia al 76’, chiudendo infine i conti allo scadere.
GIUSEPPE FLORIDDIA
L. N.
HELLENIKA
CANICATTINI
3
5
HELLENIKA: Sorano, Mallo, Di Mari, Piazzese A., La Rosa, Sinatra, Santarosa, Schepis (55’ Bordonaro), Limeri (75’ Gibilisco), Porchia, Trigilio (55’ Faraci). All. Pugliares.
CANICATTINI: Caruso, Gulino P., Petrolito, Caccamo O., Buccheri, Presti, Sammito, Velasco, Spadaro (80’ Cultrera), Randazzo (90’ Gulino), Caccamo G. All. Ficara.
ARBITRO: Puglisi di Catania.
RETI: 6’ Spadaro, 11’ Porchia, 38’ e 46’ Randazzo, 49’ Porchia rig.,
69’ Porchia, 76’ Randazzo rig., 80’ Velasco.
FRIGINTINI
MODICANESE
2
0
FRIGINTINI: Giurdanella, Iemmolo (71’ Leone), Giannone, Sabellini,
Di Rosa, Bonomo, Maltese, Solarino, Melilli (60’ Cicero), Calabrese
(77’ Guglielmino), Buscema. All. Alfonso Adamo.
MODICANESE: Sammito, Avola, Profetto, Caschetto (63’ Macauda),
Sarta, Angelico, Terranova (44’ Fornì), Pitino, Nicastro, Iabichella, Iachininoto (52’ Ciacera). All. Giovanni Spadola.
ARBITRO: Salvatore Contrafatto di Catania.
RETI: 2’ Solarino, 88’ Guglielmino.
Vince il Canicattini al termine di un match esaltante Pronti
via e Spadaro porta in vantaggio il Canicattini trafiggendo Sorano su cross di Randazzo. L’Hellenika reagisce e pareggia
con la punizione di Porchia. Poi nella ripresa il festival del gol.
FRIGINTINI. I rossoblù del Frigintini si aggiudicano il derby con
la Modicanese, portano a tre i successi consecutivi e «vedono»
da vicino le squadre che lottano per la salvezza. In gol dopo
appena 2’ con Solarino che riprendeva una corta respinta del
portiere ospite, il raddoppi quasi alla fine con Guglielmino.
MAURILIO ABELA
GIOVANNI CALABRESE
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
46. lo SPORT
Seconda Categoria
GIRONE H
GIRONE G
La capolista Catenanuova crolla Sporting Mascalucia, sette gol
Il Real Picanello firma l’impresa Germanà-tris, il Pedara dilaga
CARA MINEO
TUTTA CATANIA
3
1
C ARA M INEO : Camara, Jallou, Bass (75’
Sambou), Samateh, Sanyang, Abubakar,
Ali Ciao, Jabè, Cham, Sanogo, Sanneh (56’
Kijera). All. Manzella - Trombino.
TUTTA C ATANIA : D’Amico, Santonocito,
Santagati (68’ Ensabella), Di Bella, Pulvirenti, Borzì, Mercadante, Palmeri (54’ Gentile), Anfuso, Musumeci, Scavuzzo. All.
Santagati.
ARBITRO: Di Guardo (Catania).
RETI: 18’ Napoli, 19’Sanyang, 61’ e 69’
Cham.
MINEO. Vedono la vetta quelli del Cara Mineo e questi ultimi tre punti confermano il loro trend positivo. Periodo d’oro per i padroni di casa che battono i rosso azzurri di Tutta Catania in
rimonta nello scontro tra i piani alti di
questo campionato.
Aprono gli ospiti con Napoli, ma la
gioia si spegne nel giro di un minuto
con la rete di Sanyang. Nella ripresa
Cham firma una doppietta e nel conto ci sono anche due legni.
Gara di livello superiore, come anche la direzione di gara. Di Guardo è
stato impeccabile.
GIUSEPPE CENTAMORI
REAL CATENANUOVA
REAL PICANELLO
1
4
REAL CATENANUOVA: La Spina, Maita, Girasole (55’ Ingrassia), Roccasalva, Risiglione,
Musarra, Rapisarda (32’ Privitera Rosario),
Valenti, Giunta, Lo Presti Orazio, Picone. All.
Davide Maita.
REAL PICANELLO: Genovese, Giacalone, Caio
Adornetto, D’Antoni (46’ Patanè), Di Mauro, Lupino, Fischetti, La Piana, Campanile,
Belgiorno (51’ Consoli), Innocente (80’
Cannavò Alessandro). All. Alfio Barbagallo.
ARBITRO: Valerio Gambacurta di Enna.
RETI: 4’ e al 47’ Belgiorno, 65’ Lo Presti
Orazio, 67’ Patanè, 85’ Lupino.
MARIO RAPISARDI
ATL. LIBRINO
0
3
MARIO RAPISARDI: Guzzetta, Malaponte, La
Spina G. Pecora, Barcella, Ofria (78’ Trovato), Condorelli (70’ La Piana), Pecora D., Di
Stefano Luca, Gravagna, Sambataro. All.
Giuseppe Pecora.
ATLETICO LIBRINO: Finocchiaro R., Finocchiaro P., Cascio, Beltempo, Vinciguerra,
Giustolisi, Ternullo, Anastasi, Grasso, Longo, Fiume. All. Fichera.
ARBITRO: Consoli di Acireale.
RETI: 34’e 71’ Anastasi, 56’ Fiume.
VALGUARNERESE
F. C. MOTTA
0
2
VALGUARNERESE: Litteri, Manna (48’ Di
Dio), Strazzeri, Denaro, Viavattene; Lattuca, Barbarino, Di Simone, Dragà; Accorso
(69’ Lombardo), Cannella (77’ Spitaleri).
All. Spampinato.
M OTTA: D’Amico; Bruno (76’ Vitanza),
Maenza, Santonocito, Mercadante; Gentile (88’ Puliafito), Patti, Musumeci, Rugeri;
Ensabella, Messina (68’ Di Bella). All. Santagati.
ARBITRO: Buzzone di Enna.
RETI: 52’ Patti, 77’ Gentile.
ASD GRAMMICHELE
ASD SORTINO CALCIO
0
1
ASD G RAMMICHELE: La Ferla, Scacciante,
Barone, Manduca, Costanzo, Modica (46’
Renda), Occhipinti (68’ D’Amanti), Grosso, La Rocca (71’ Catania), Anfuso, Murgo.
All. Michele Santoro.
ASD SORTINO CALCIO: Pavone, Cafra, Gennusio, Salemi, Ramondetta (61’ Pattavina), Campisi, Cannata, Cantone, Mignosa
(93’ Brinzi), Benvenuto, Di Maria (65’ Rio).
All. Aldo La Rosa.
ARBITRO: Frazzetto di Ragusa.
RETI: 36’ Benvenuto
GIRONE F
REAL ADRANO
ZAFFERANA
1
2
REAL ADRANO: Pistorio, Cuttone, Sergi, La
Mela, Malvuccio, Gemmellaro, A. Santangelo, Lo Cicero (68’ Armenia), Corvasce
(60’ A. Tomaselli), Maccarrone, V. Tomaselli (64’ Serravalle). All. N. Santangelo.
ZAFFERANA: Trovato, Fresta (80’ Zappalà),
Tasta (84’ Cirino), Messina, Caramanna,
D’Aquino, Romeo (64’ Giuffrida), Sorbello, Quattrocchi, Coco, Rando. All. Giordano.
ARBITRO: La Vaccara di Acireale.
RETI: 50’ e 85’ Coco, 78’ A. Tomaselli.
ADRANO. Vittoria al fotofinish per i ragazzi di Giordano, che, trascinati da
Coco, espugnano il «Dell’Etna» e si rilanciano dopo la sconfitta interna col
Mascalucia.
Il Real Adrano non riesce a mantenere il pareggio raggiunto con Tomaselli e subisce la seconda sconfitta
consecutiva. Lo Zafferana con questo
successo scavalca il Real Adrano e
continua la corsa per la vetta; brutta
battuta d’arresto per i locali, invece,
che restano comunque aggrappati alle prime posizioni. Il Real Adrano, comunque, deve cambiare letteralmente registro.
DANIELE SIDOTI
ACIPLATANI
VIOLA 2010
3
0
SPORTING MASCALUCIA 7
CESARÒ
4
ACIPLATANI: Tutino, Di Stefano, Paternò, La
Rosa (al 70’ Nocilla), Samuele, Ternullo, Zuccaro, Costa, Manna (al 50’ Leotta), Raciti, Valenti (al 67’ Faasari). All. Barbagallo.
VIOLA 2010: Cortese, D’Amico, Di Vincenzo
(al 52’ Baudo), Sutera, La Blunda, Iannitello
(al 52’ Li Volsi C), Li Volsi E, Lo Presti, Lo Guzzo, Biondo (al 63’ Carlisi), Plumari. All. Intili.
ARBITRO: Vigo di Acireale.
RETI: al 28’ Manna, al 45’ e al 62’ Valenti.
NOTE: Espulso al 79’ Ternullo.
MASCALUCIA: Tranchina, Luca, Cascio
(Grasso dal 65’, Savatteri dal 78’), Garipoli, Pozza (55’Lagona), Randazzo, Magrì, Costanzo, Lupo, D’Amico (Calvagno dal 90’),
Tricomi. All. Costa.
CESARÒ: Fusari, Calabrò, Di Paola, Calaciura, Calabrò P., Caputo, Pino, Sirna, Fusari
M., Travaglianti, Trovato. All. Di Franco.
ARBITRO: Faro di Catania
RETI: 1’ Tricomi, 10’ e 30’, 38’ Magrì, 40’
Lupo, 23’ Trovato, 33’ Travagliante, 61’
Trovato, 77’ Sirna, 85’ Lagona, 91’Garipoli.
TREMESTIERI ETNEO
CITTA’ DI PEDARA
2
5
TREMESTRIERI E TNEO: Calvagna, Gennaro,
Spampinato, Muzzetta, Papotto, Frisenna
(46’ F. Rapisarda), O. Rapisarda, La Rocca,
Moschetto (81’ Bertini), S. Conti (63’ A. Rapisarda), Trovato. All. D. Conti.
CITTÀ DI PEDARA: Nicosia, S. Longo (63’ B.
Longo), T. Cordova, E. Cordova, Di Giorgio,
Nicoletti, Garufi, Pagano, Squadrito (55’ Di
Mauro), Raciti (76’ Nicoloso), Germnà. All.
Zappalà.
ARBITRO: Motta di Acireale.
RETI: 24’ e 76’ Moschetto, 38’ Garufi, 41’,
62’, 70’ e 84’ Germanà.
CITTÀ DI S. VENERINA
S. DOMENICA VITTORIA
2
1
CITTÀ DI SANTA VENERINA: Leonardi A, Leonardi S, Calì A, Di Paola, Pavone (dal 40’
D’Urso Andrea), Grasso, Indelicato (dal 68’
Finocchiaro), Di Maria, Russo Alfio (dal 79’
Calì Adamo), Valeri, Spina. All. Valeri.
SANTA DOMENICA VITTORIA: Spartà A, Manciò, Spartà V, Mollica, Camarata, Sgroi, Dell’Erba, Palermo, Zirilli, Lembo, Granata. All.
Mollica.
ARBITRO: Ramella di Acireale
RETI: 40’ Valeri, 75’ Russo Alfio, 90’ Lembo.
GIRONE I
Il Piedimonte cede nel finale Scicli, una macchina da record
S. Alessio, nessuno ti fermerà La Pro Ragusa domina il derby
GHIBELLINA
PIEDIMONTE ETNEO
2
1
F24 GHIBELLINA: Parisi, Aiello, Mazzeo, De Luca (60’ Nocera), Amato, Cucinotta (60’ Giuffrida), Gazzè, Brancati, La Valle, Quartarone,
D’Amore (92’ Mancuso). All. Randazzo.
PIEDIMONTE ETNEO: Vitello, Monforte (46’
Crimi), Reitano, Zappalà, D. Pagano, Ferrara, S. Pagano (75’ Miskhin), Rapisarda (58’
Pennisi), Contarino, Panebianco, Fieschi. All.
Torrisi.
ARBITRO: Aliquò di Messina.
RETI: 37’ Zappalà, 65’ D’Amore, 88’ La Valle (rigore).
NOTE: espulso all’82’ Quartarone per proteste.
MESSINA. Il Ghibellina ha centrato, in rimonta, il settimo risultato utile consecutivo.
Gli ospiti sbloccano il punteggio al 37’
con un colpo di testa di Zappalà su punizione di Salvatore Pagano. Nella ripresa, pareggia i conti D’Amore, che insacca di precisione. All’88’, l’arbitro assegna, un contestato rigore, per una leggera trattenuta di un difensore ai danni
di Gazzè, che decide il match.
OMAR MENOLASCINA
LETOJANNI
N. INDIPENDENTE
0
3
LETOJANNI: Alessandro, Pedale, Smiroldo, Lo
Giudice, Paiano, Parlatore, D’Allura (84’ Arpa), Lo Turco W. (62’ Mercia), Lo Monaco,
Calì (72’ Lo Turco G.), Trefiletti. All. Camarda.
N. INDIPENDENTE: Miceli, Puglisi (52’ Andò),
Russo, Giuffrida (55’ Proteggente A,), Ucchino, Muscolino G., D’Amico, Muscolino C.,
Proteggente D. (67’ Spadino), Cutroneo,
Miano. All. Ucchino.
ARBITRO: Mangiagli di Catania.
RETI: 40’ e 67’ Proteggente D., 85’ Cutroneo.
ANTILLESE
AGOSTINIANA
0
0
ANTILLESE: Finocchio, Marinacci, cardone
(46‘ G. Mastroeni), Chillemi, Santoro, Di Pietro (10’ Muscolino), S. Mastroeni, Ambruno,
Moschella, Lombardo, Crupi (65’ Buongiorno). All. Mastroeni.
AGOSTINIANA: Oliva, Cicero (75’ Crupi), Lombardo (63’ Luchino), Stracuzzi, Principato, Tomasello, Carnabuci, Rizzo, Di Nuzzo (88’ Orsi), Zohuir, Casablanca. All. Rigano.
ARBITRO: Leone di Acireale.
PIPPO TRIMARCHI
S. ALESSIO
SPARAGONA
2
0
S. ALESSIO: Brigulgio, Ciatto, Tappa, Bartorilla (67’ Giannetto), Di Bartolo, Zanino,
Crisafulli (82’ Bondì), Cutroneo, Pistone,
Toscano (82’ Leo), Mastroeni. All. Mancuso.
SPARAGONA: Vittorio, Naccari (49’ Giunta), Franchetti (64’ Lama), M. Spadaro, Calafiore, P. Spadaro, D’Agostino, O. Smiroldo, A. Smiroldo (78’ Fazio), E. Santoro, A.
Santoro. All. Famulari.
ARBITRO: Bruno di Acireale.
RETI: 3’ Mastroeni, 80’ (rig.) Pistone.
PIPPO TRIMARCHI
INTER GE
SP. GIARDINI
N. D.
(PER IMPRATICABILITÀ DI CAMPO)
INTER GE: Torrisi, Raneri, Canino, Palazzolo, An. Fichera, Al. Fichera, Mammino, La
Spina, Cicoria, Privitera, Leotta. All. Puglisi.
SPORTING GIARDINI: Venuto, Parisi, Campione, Oliveri, Colica, Savio, Mirabelli,
Scavo, Trefiletti, Nassi, Curcuruto. All.
Cannata.
ARBITRO: Grasso di Acireale.
ATLETICO RAGUSA
PRO RAGUSA
0
3
ATLETICO RAGUSA: Scannavino, Provenzale, La Cognata, Canonico, Brullo, Iudice, Dinatale (15’ st Vita), Cabibbo, Cascone, Trovato (36’ st Battaglia), Amenta (25’ st Mallia). A disposizione: Dimartino, Occhipinti, Corallo, Spadola.
PRO RAGUSA: Nobile, Veneziano, Migliorisi (36’ st Raniolo), Cabibbo, Milazzo, Suizzo, Distefano, Agosta, Cafiso (30’ st Baglieri), Burgio (40’ st Martorana), Massimino.
A disposizione: Occhipinti, Raniolo. All. Gulino.
ARBITRO: Gianninoto di Ragusa.
RETI: 12’ Cafiso, 10’ st Veneziano, 40’ st
Massimino.
NOTE: Espulso Iudice.
Continua la marcia del Pro Ragusa del
presidente Giorgio Mirabella che si
conferma come una delle migliori formazioni del girone I del campionato
di Seconda categoria. Tre punti che
permettono alla squadra ragusana di
continuare a sperare nella promozione diretta. La vittoria d’altronde è anche ampiamente meritata.
MICHELE FARINACCIO
SCICLI 2013
SPORTISPICA
3
0
GIARRATANESE
EUROSPORT AVOLA
1
0
SCICLI 2013: Retrime, Iozzia, Manenti (22° st
Sabellini), Trovato, Marinero, Dongola, Donzella, Alfieri, Vilardo (34° st Bongiardina), Di
Raimondo (1° st Beqiri), Aliaj. All. Pisani.
SPORTISPICA: Rosa, Di Mari, Angelico, Denaro, Avveduto, Scatà, Maucieri (8° st Lissandrello), Giuca, Fronterrè (18° st Perez), Di Pietro, Moltisanti. All. Liuzzo.
ARBITRO: Ghazi Arfaoui di Ragusa.
RETI: 2° pt Trovato, 19° pt Vilardo, 31° st Marinero.
GIARRATANESE: Fiderio, Raddino, Criscione, Lena, Castello, V. Puma, Cultrera, Giaquinta, Amato (65’ Garofalo), Raciti, Giannantonio (82’ Antoci).
EUROSPORT AVOLA: Caruso, Tiralongo, Giudice, Calvo, Modica, Oliva, Genesio, De Luca, Magro (62’ Chiodo), Basile, Gregorini
(79’ Listo).
ARBITRO: Indomenico di Siracusa.
RETE: 80’ Lena.
GI. CA.
RADDUSA CITTÀ COMISO 2
PER SCICLI
2
PORTOPALO
FERLA
RADDUSA CITTÀ COMISO: Monaco, Amoretti,
Puccia (75’ Rizza), Giudice, Indigeno, Fazio,
Cutello, Burrafato, Gurrieri (51’ Modica), Babaalhassan (63’ Ferreri), Mazza. All. Alì.
PER SCICLI: Bruni, Rizza, Manenti, Salemi,
Asta, Gius. La China, Migliorino, Campailla,
Galizia (75’M. La China), Voi, Russino (60’
Iurato). All. Rosa.
ARBITRO: Arestia di Ragusa.
RETI: 22’ Burrafato, 59’ Babaalhassan, 70’
Gius. La China, 91’ Campailla.
(NUBIFRAGIO SULL’1-1 DOPO 45’)
PORTOPALO : La Marca, Marina, Campisi
Paolo, Iacono, Ferlisi, Campisi Gabriele, Micieli, Betulla. Mallia, Maltese, Satta. All. Balduino Ferlisi.
FERLA: Galioto, Giansiracusa Salvatore, Di
Martino, Giansiracusa Federico, Pisasale
Sebastiano, Fisicaro, Pisasale Giuseppe, La
Cognata, Piluso, Di Giorgio, Ganci.
SOSP.
ARBITRO: ATTARDI DI RAGUSA.
RETI: Piluso al 27’ (F), Maltese al 42’ (P).
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
lo SPORT
.47
Rugby
SERIE B. Domenica amara per il XV etneo: alla vigilia la scomparsa del papà del tecnico Vittorio e in campo il ko con i campani
L’Amatori Catania costretto alla resa
contro Benevento non basta Borina
La mischia degli ospiti e i calci di Newton hanno fatto la differenza
AMATORI CATANIA
BENEVENTO
19
25
AMATORI CATANIA: Borina, Di Paola, Zappalà (65’ Di Prima), Calamaro, Greco, Camino, Ruscica (47’ Mannarà), Vasta, Palmieri, Martelli,
Grimaldi, Ferrara, Ardito (65’ F. Guglielmino), Di Raimondo, Guglielmino. A disposizione: Tripi, Scuderi, Gravagna. All. Pippo Puglisi.
BENEVENTO: Esposito, Caporaso, Bocchino (53’ Petrone), Ciampa, Casillo, Newton, Botticella, Passariello, Di Matteo, Russo, (60’ Almerico), Giangregorio, Fragnito, Notariello, Racioppi (75’ Calicchio). A disposizione: Marrone, Tornusciolo, Santillo. All. Cioffi.
ARBITRO: Masini di Roma.
MARCATURE: 2’ m. Racioppi; 15’ m. Palmieri tr. Borina; 20’ c. p. Borina; 23’ c. p. Newton; 27’ c. p, Borina; 31’ m. Russo; 48’ c. p. Newton;
52’ c. p. Borina; 60’ drop Newton; 70’ c. p. Newton; 78’ c. p. Newton;
82’ c. p. Borina.
CATANIA. Non è tanto la sconfitta a rendere amarissima la domenica dell’Amatori, quanto la morte del papà di coach Ezio
Vittorio, piombata sul «Benito Paolone» di Santa Maria Goretti proprio mentre i biancorossi cedevano al Benevento. Nemmeno le candelore di S. Agata con il loro seguito colorato e la
banda hanno saputo spronare i biancorossi. Onore al Benevento che ha avuto nella mischia e nel calcio dell’apertura Jason
Newton i suoi punti di forza. Fabio Borina è stato più preciso
(14 punti, uno score di 5/5) ma non è bastato.
Benevento subito avanti al 2’ con una meta di Racioppi, ma
risponde subito l’Amatori con Palmieri e la trasformazione di
Borina per il 7 a 5 etneo e una fase di dominio con azioni penetranti, rapida trasmissione dell’ovale, difesa altissima, fino
ad arrivare al 10-5 sempre con Borina. Ci pensa però Newton,
3’ dopo, con una punizione potente e precisa, a riavvicinare gli
ospiti, che arrivano al pari.
Nella ripresa Newton un calcio piazzato da una cinquantina di metri per il sorpasso; al 52’, dai piedi di Borina, arriva il
pari destinato a non durare. Poco dopo infatti, Newton compie
una prodezza tecnico-balistica infilando i pali con uno splendido drop da distanza assai ragguardevole. Nel giro di 8’, complice un Amatori falloso e confuso, l’apertura avversaria centra per altre due volte i pali e nulla può, in pieno recupero, l’ennesimo piazzato di Borina che fissa il risultato su 19 a 25.
«Ci dispiace tanto perdere così - spiega il team manager Max
Vinti - anche perché avremmo voluto dedicare la vittoria al nostro allenatore Ezio Vittorio». Oggi i funerali di Alfio Vittorio, saranno celebrati alle 15,30 nella Chiesa degli Angeli Custodi di
Catania.
Borina super. Per il giocatore etneo (a
sin. in azione; a dx Vasta svetta in una
touche) 5 su 5 nei calci (Foto Santi Zappalà)
PESANTE SCONFITTA A FRASCATI
POULE RETROCESSIONE
Trasferta da dimenticare
per l’Amatori Messina
Non basta il cuore al Padua
i ragusani battuti a Napoli
FRASCATI-AMATORI ME
PARTENOPE-PADUA
24-6
46-10
FRASCATI: Scairato, Baccani, Silvestri, Varriale, A.
Barbati, Farina, Viscusi, Cugini, M. Barbati, Becattini, Manciocchi, Palozzi, Reali, Carinci, Orlando.
A disposizione: Cortese, Mercurio, Donadio, Dal
Poz, Teotino, Ilfi, Grizzi. All. Paladini.
AMATORI MESSINA: Romagnoli, Ahmid Salayman,
Bertè, Santamaria, Dejean, Santilano, Lafalla, Tornesi, Scaloni, Miduri, Garozzo, Blandino, D’Apice,
Lo Re, Pezzotti. A disposizione Ippolito, Spanò, Salvador, Cipriano, Cappadonia, Marzullo, Milazzo.
All. Insaurralde.
ARBITRO: Di Febo.
MARCATORI: 24’ m. Silvestri; 35’ m. A. Barbati;
37’ c. p. Bertè; 51’ c. p. Bertè; 65’ m. Silvestri, tr.
Baccani; 78’ m. Varriale, tr. Baccani.
PARTENOPE: Reyna; Antonelli, Cidro, Fiore, De Nigro;
Martone, Gherardi; Valerio, Termini, Ricciardi; Piscopo, Nappi; Canzanella, M. Zito, Caterino. All. Ezio Fallarino.
PADUA RAGUSA: P. Iacono; Tumino, S. Iacono, Valenti, O. Modica, G. Modica, Digrandi; Lo Presti, Stracquadanio, Carbonaro; Vona, Bellio; Di Mauro, Campanella. Entrati nel 2° t.: Cirnigliano, A. Modica, G.
Tumino, Garozzo, Cappa, Muccio. All. German Greco.
ARBITRO: Passacantando (L’Aquila).
MARCATORI: nel pt al 2’ m. Stracquadanio, 6’ c. p.
Reyna, 11’ e 31’ m. Fiore, 36’ m. Reyna tr Reyna,
41’ m. Antonelli tr Reyna; nel st al 12’ m. Termini,
23’ m. Tumino, 27’ m. Gherardi tr Martone, 30’ m.
Antonelli tr Reyna.
FRASCATI. Pesante sconfitta esterna per
l’Amatori Messina di Insaurralde, superata,
dal Frascati (24-6). I laziali sono andati quattro volte a meta, mentre per i biancorossi da
registrare unicamente due piazzati di Bertè.
NAPOLI. Il miracolo sportivo all’ombra del
Vesuvio non si materializza. Sul campo di una
Partenope più esperta e oggettivamente più
dotata sul piano tecnico e fisico, la Padua gioca una gara di grande orgoglio, ma, come prevedibile, è costretta ad alzare bandiera bianca.
M. O.
Serie C1: il Cus Catania
a valanga col Bari (110-0)
La Nissa cade in Puglia
CUS CATANIA
TIGRI BARI
CUS CATANIA: Di Mauro, Serra (57’ V. Pagano); C. Leonardi, V. Leonardi, Auteliano, Giammario, Nocera (41’ Gualtieri);
Cosentino (45’ Bonaccorso); Hliwa, Spina, Solano (41’ Falcone); Russo, Mammana (65’ D. Pagano); Toscano (45’ Liotta);
Agosta (45’ Jagic). All. C. Leonardi.
TIGRI BARI: Pastore, Battista, Sebastiani,
Di Giovanni, Cirasola, Pedrelli, Lo Zito, Longo, Giaquinto, Grassi, De Chiara, Raffaele, Caporusso, Terrenzio. All. Bianchini
ARBITRO: Gurrieri di Ragusa.
MARCATORI: 1’ m. Cosentino t. V. Leonardi, 3’ m. 3’ Di Mauro t. V. Leonardi, 7’ c. p.
Autelitano, 13’ m. C. Leonardi t. V. Leonardi, 16’ m. Serra, 22’ m. 22’ Cosentino
t. V. Leonardi, 30’ m. Spina, 33’ m. Giammario, 37’ e 43’ m. C. Leonardi t. - V. Leonardi, 45’ m. Cosentino t. V. Leonardi, 53’
M. Gualtieri t. V. Leonardi, 57’ m. Hliwa t.
V. Leonardi, 61’ m. C. Leonardi t. V. Leonardi, 65’ m. Gualtieri t. V. Leonardi,
68’ m. V. Leonardi t. stesso,
73’ m. Spina.
Vendemmia del Cus Catania sul terreno amico della Cittadella Universitaria. La squadra cusina ha travolto le
Tigri di Bari. Show dell’allenatoregiocatore Carlo Leonardi autore di
ben quattro mete, cecchino implacabile il fratello Lorenzo, bene i tre giocatori della giovanile Auteliano, Cosentino e Hliwa.
«Dopo i primi 8’ posso ritenerla
una buona seduta di allenamento dichiara Nino Puleo, responsabile del
settore rugby del Cus Catania - sapevamo che erano deboli ma non fino a
questo punto, spero che questa netta
vittoria non comporti cali di tensione, bisogna pensare al primo impegno in trasferta, domenica prossima
sul difficile rettangolo di gioco dell’Amatori Napoli che a Benevento non
ha giocato».
GIUSEPPE CONDORELLI
PAOLO BOCCACCIO
SERIE A2. Nell’ultimo
prima prova assoluta dei societari
Ieri a Piazza Armerina
in gara Gabriele Antibo
Tradizionale festival del cross ieri a Piazza Armerina con la prima prova dei societari assoluti e giovanili che hanno visto la
presenza di grandi campioni del fondo siciliano. A seguire le
gare c’era infatti Totò Antibo, la gazzella di Altofonte, doppio
oro europeo sui 5000 e 10000 e argento olimpico sui 10000,
ha fatto il tifo per il figlio Gabriele, classe 2014, 5° negli esordienti. Gabriele è allenato all’Arci Altofonte da Nino Bruno, il
mitico allenatore-bidello che aveva scoperto Totò. «Gabriele
ha cominciato prima di me - confessa emozionato Totò - e ha
delle grandi doti. Adesso si allena con Nino Bruno, ma già Gaspare Polizzi, il mio tecnico di sempre, l’ha messo nel mirino».
Ad assistere alle gare organizzate dall’Atletica Bellia di Ettore Rivoli, nelle vesti di tecnici, genitori o semplici spettatori anche altri ex azzurri come Vincenzino Massimo Modica
(sua figlia Sofia Fatima ha chiuso al 16° posto tra le ragazze);
i nisseni Francesco Bennici e Salvatore Vincenti; il modicano
Giuseppe Gerratana, l’ennese Andrea Tagnese e il palermitano Marcello Gargano.
Oltre 400 i partecipanti nelle varie categorie con l’azzurrino Ala Zoghlami, il tunisino-palermitano del Cus Palermo che
ha vinto la prova assoluta precedendo sul podio i compagni
di squadra Alessio Terrasi e il fratello Osama. La prova assoluta femminile è andata a Giovanna Lentini (Cus Palermo), davanti alla nissena Giusi Chiolo (Atl. Mazzarino) e la modicana Chiara Pianeta (Catania 2000).
Negli allievi successo del messinese Tindaro Lisa (Cus Pa) e
nelle allieve la gelese Clara Tasca (Young Runner Gela), ha preceduto la sciclitana Flavia Belluardo (Lib. Scicli) e la compagna
di squadra, l’ostacolista Giorgia Di Vara. Nelle cadette s’è imposta l’etnea Alice Leonardi (Freelnace Paesi Etnei) e nei cadetti il formidabile modicano Michele Maltese (Modipa) davanti a Wilson Marquez (Siracusatletica) e Simone Arena
(Virtus Acireale). Nei ragazzi successo di Calogero Zafarana
(Atl. Mazzarino) e Giorgia Ceraolo (Tyndaris Pattese) e tra gli
esordienti a segno Giuseppe Veneziano (Trinacria Solarino) e
Serena Inglese (Real Paceco).
20
10
SALENTO TREPUZZI: A. Miglietta; Ursino, Ragione, Antonante, M. Miglietta; Nestola,
Bonaparte; Cascarano, Solazzo, Vergallo;
Tardio, Assenzio; Colica, G. Perrone, Pezzuto. Entrati anche: Cassone, C. Perrone, Mele, Maruccio, Vergine, De Marco, Monti. All.
Nestola.
NISSA: Aimi; Di Maura, Strazzieri, Faia, Murabito; Gorgone, Cozzo; Di Trapani, Nicolosi, Viscuso; Lo Celso, Catania; Cinà, Emma,
Venturino. Entrati anche: Platania, Kuranage, Tarantino, Carbone, Bonnici, Cambria,
Salvo. All. Granata.
ARBITRO: D’elia di Taranto.
MARCATORI: nel pt all’8’ m. Ursino, 16’ m.
Aimi; nel st al 2’ m. Nestola tr. Ursino, 30’
m. Bonaparte, 38’ m. Faia (N), 40’ c. p. Ragione.
TREPUZZI. Una gran bella partita, disputata fra due squadre destinate a recitare in questa poule promozione di C1
un ruolo da protagonisti. Alla fine a far
festa per il successo (20-10) sono i locali del Salento Trepuzzi. Per il Nissa
una sconfitta rimediata a testa altissima, visto che solo all’ultimo istante, i
pugliesi hanno trovato dalla piazzola,
con Ragione, il definitivo allungo.
Senza quel piazzato, gli ospiti avrebbero perso 17-10 e avrebbero strappato il punticino che premia tutte le
squadre capaci di chiudere con un
passivo inferiore alle 8 lunghezze. Un
margine meno vistoso avrebbe rispecchiato con più fedeltà l’andamento
dell’incontro, viaggiato a lungo sui binari dell’equilibrio.
Nissa più abile nelle mischie chiuse,
locali più concreti nelle touches. I salentini sbloccano il punteggio con una
meta di Ursino. Il Nissa risponde e pareggia con Aimi (5-5). Lo strappo decisivo dei leccesi con le mete siglate al 2’
ed al 30’ della ripresa: 15-5. Faia riapre
i giochi (15-10 al 78’), Ragione li chiude in dirittura d’arrivo (20-10).
turno sono arrivati tre successi
Le tre siciliane su di giri
non si ferma l’Augusta
Acireale e Catania volano
Figlio d’arte. Il papà è Totò, l’ex grande campione di fondo
LORENZO MAGRÌ
TREPUZZI
NISSA
Calcio a 5
Atletica
CROSS. La
110
0
Argento olimpico. Totò Antibo
col figlio Gabriele ieri
all’esordio, ha finto anche l’oro
europeo sui 5000 e 10000
TUTTI I RISULTATI
Altofonte, Cus Palermo
e Siracusatletica svettano
nelle classifiche a squadre
La prima prova dei societari di atletica ha visto il
dominio assoluto della Siracusatletica a livello giovanile
e del Cus Palermo a livello assoluto. La Siracusatletica
del prof. Salvo Dell’Aquila ha vinto la prima prova a
squadre nelle categorie cadette, ragazzi e ragazze;
mentre all’Arci XIII Dicembre Altofonte è andata a
classifica cadetti. Poker per il Cus Palermo di Gaspare
Polizzi e Totò Liga che ha vinto le classifiche allievi,
allieve, assoluti maschili e assoluti femminili.
Dopo questa prima prova organizzata magistralmente
dall’Atletica Bellia Piazza Armerina, terzo
appuntamento con il cross in Sicilia (il priomo si era
svolto il 18 scorso a Ravanusa con impegnati i master) è
in programma il 22 febbraio a Catania con
l’organizzazione della Sal Catania.
Il calendario dell’atletica siciliana, in questa prima parte
della stagione invernale prevede anche la seconda prova
del campionato regionali lanci in programma a Messina,
dopo la prima prova che s’è svolta ieri a Palermo.
L. MAG.
Meta «corsara»
e la Final Eight
è più vicina
VIRTUS RUTIGLIANO 3
META S. G. LA PUNTA 4
LUDOVICO LICCIARDELLO
Sabato di festa per la siciliane impegnate nel campionato di A2 di calcio a 5: al PalaJonio l’Augusta
schianta il Catanzaro (8-3), l’Acireale passeggia a
Pozzuoli (1-7) ed il Catania s’impone a Policoro (34), sponda Avis Borussia.
Riflettori puntati sull’Augusta che continua a far
punti e divertire, grazie alla precisa impronta tattica impressa da mister Rinaldi. Goleada maturata nell’ultimo quarto della gara e firmata dal capocannoniere del girone Jorginho che, con le 4 reti
segnate ai calabri, è balzato a quota 27, tallonato
dal compagno di squadra Scheleski (24 gol).
Il brasiliano il simbolo della mutazione, in positivo, compiuta dall’Augusta rispetto alla scorsa
stagione: «Non è solo merito mio ma dell’intera
squadra e dell’allenatore. Quest’anno abbiamo
un’identità maggiore e grazie al tecnico siamo
più impegnati e focalizzati sull’obiettivo».
Overdose di gol anche per l’Acireale che ha inflitto una severissima lezione al Pozzuoli, rispondendo con una prestazione super alle provocazioni dei padroni di casa. Sul risultato la firma indelebile di Eriel Pizetta autore di una quaterna, messa a segno nella ripresa. Un bel segnale per il talento italo-brasiliano costretto a saltare la parte
iniziale della stagione per infortunio.
Brinda anche il Catania che viola il campo dell’Avis Borussia Policoro, non senza effetti collaterali. «Avremmo dovuto chiudere la gara nel 1°
tempo - spiega il tecnico Rino Chillemi - ma abbiamo sprecato una serie incredibile di ripartenze».
L’espulsione di Fantecele, doppia giallo, e l’ammonizione inflitta a Rizzo, faranno scattare la squalifica per i due atleti mettendo ancora una volta in
ambasce coach Chillemi. In settimana non sono
escluse sorprese, compreso il ritorno sul mercato.
SERIE B
JORGE JORGINHO (AUGUSTA)
ERIEL PIZETTA (ACIREALE)
VIRTUS RUTIGLIANO: Sibilia, A. Rotondo, Gasparro, D’Aprile, P. Rotondo,
Vitto, Lestingi, Bonvino, Ranieri, Lemonache, Potente, Di Ciaula.
META SAN GIOVANNI LA PUNTA: Pacini, Bidinotti, Ficili, Farina, Di Maria,
Marletta, Buzzanca, Finocchiaro, Da
Silva, D’Angelo, Hajari, Russo. All.
Bosco.
ARBITRI: Acquafredda (Molfetta) e
Impedevo (Bari); crono Agostinelli
(Bari).
RETI: 15’ Bidinotti (M), 18’ D’Aprile
(R); 3’ Finocchiaro (M), 6’ A. Rotondo (R), 7’ P. Rotondo (R), 10’ Bidinotti (M), 16’ Da Silva (M).
RUTIGLIANO. Di forza. La Meta
sbanca Rutigliano e compie un
importante passo in direzione
Final Eight del campionato di
Serie B di calcio a 5. Il quintetto
puntese prova la fuga due volte
(0-1 e 1-2), ma in entrambi i
casi viene raggiunto. Al 7’ della
ripresa i padroni di casa riescono a portarsi pure in vantaggio
(3-2) ed è proprio nel momento più difficile che viene fuori la
caratura della Meta.
I neroverdi non ci stanno, reagiscono rabbiosamente, ribaltando il risultato con gli uomini
di maggiore esperienza e classe: Bidinotti e Da Silva.
L. L.
SILVEIRA (CATANIA C5)
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
48. lo SPORT
Volley
SERIE B1 MASCHILE
O L’ALTRA FORMAZIONE DI B1
Il Gela fallisce l’aggancio alla vetta Il Brolo dei giovani
Brusco ko a Latina. La società deve risolvere il caso Manuilov, non convocato dopo il duro confronto col tecnico
HYDRA LATINA
MEIC SERVICES GELA
season di serie B1 era costretta a riposare.
Il pesante stop in terra pontina conferma il periodo di appannamento del sestetto allenato da coach Fabrizio Marano,
che dopo la sconfitta di Cosenza e la vittoria stentata contro Cinquefrondi Reggio
Calabria toppa clamorosamente anche a
Latina in una partita che avrebbe potuto
dare ai siciliani uno slancio in più per
lottare direttamente per il primo posto.
Pesa, indubbiamente, anche la «querelle Manuilov». Il capitano bulgaro e bandiera della squadra biancazzurra è stato
lasciato a casa per motivi disciplinari, dopo la brusca reazione nei confronti del
tecnico Marano al termine del match di
domenica scorsa.
Nelle prossime ore, tra l’altro, la dirigenza capitanata dal presidente Rosario
Faraci deciderà il da farsi e non è escluso
un clamoroso divorzio dal forte atleta di
Sofia che per anni ha vestito la casacca dei
3
0
LATINA: Bigarelli 10, Rossini (lib.), Rico ne, Calcabrini, Bacci 2, Razzetto 4, Fortunato 8, Sanfilippo ne, Biribanti 19, Monti ne, Cominardi ne,
Saglimbene, Baldasseroni 7. All. Pozzi.
MEIC GELA: Iapichello, Bocchieri, Mitidieri 5, Testagrossa 1, Torre 1, Brigandì ne, Lombardo
(lib.), Crinò ne, Caci 5, De Rosas 3, Roberti 16, Di
Belardino 1. All. Marano.
ARBITRI: Caretti e Grassia di Terni.
SET: 25-15; 25-16; 25-22.
LATINA. Clamoroso scivolone della vice
capolista Meic Services Gela che cede
nettamente a Latina, in casa dell’Hydra
Volley, e chiude il girone di andata con un
tonfo inaspettato.
Sciupata, d’altro canto, l’occasione per
i gelesi di agganciare in testa alla classifica la capolista Ceramiche Globo Civita
Castellana, che in questo turno di chiusura della fase ascendente della regular-
club cittadini e che ormai risiede e lavora in zona, ed ha anche disputato i campionati minori, legandosi a Gela in maniera quasi epidermica. Non è detto che
vada via, ma sarà importante una riunione societaria programmata a brevissima scadenza.
Tornando alla gara di Latina c’è ben
poco da dire. I parziali dei primi due set
parlano chiaro. La Meic Services Gela è rimasta negli spogliatoi e l’Hydra Latina,
soprattutto con l’ex Nazionale Biribanti e
con Bigarelli, ha fatto il vuoto chiudendo
in un battibaleno primo e secondo set.
Più equilibrato il terzo ed ultimo parziale, ma oramai era troppo tardi e per il
team gelese arriva la sconfitta più bruciante di questa stagione agonistica.
Adesso una tonificante sosta, che dovrà
servire alla Meic Services Gela per ritemprarsi e ricaricare batterie che sembrano
in fase di esaurimento.
G. FR.
cede pure a Cosenza
COSENZA
VOLLEY BROLO
3
0
COSENZA: Cannistrà 8, Aprea 1, Civita 4, Fontana 12, Conti 4, Astarita 5, Piluso 3, Andropoli 1, Rizzuto, Spadafora, Zito (L), Testagrossa 17. All. Del Federico
BROLO: Azzarà 7, Bonina 6, Colloca 3, Di Luca, Guerrazzi 4, Mirenda 3, Ruggeri, Vitanza 3, Scaffidi. All. Ferrara.
ARBITRI: Rossi di Napoli e Sorrentino di Salerno.
SET: 25-15, 25-13, 25-19.
COSENZA. Nulla da fare per il Brolo, nella difficile trasferta di
Cosenza. Nonostante il risultato di 3 a 0, i ragazzi di mister
Ferrara, escono a testa alta dal confronto.
Imbottita di giovani, la formazione sicula ha tenuto testa
ai più forti avversari, soprattutto nelle fasi iniziali dei singoli set. Nel terzo ed ultimo parziale, i giovani brolesi riescono ad andare in vantaggio sul punteggio di 8 a 7, cercando
di restare in partita fino all’ultimo e raccogliendo a fine gara gli applausi del pubblico di casa, che ne ha apprezzato la
prestazione determinata e grintosa. Il siciliano d’origine Testagrossa è stato il top scorer del confronto con 17 punti
messi a segno.
ROBERTO BARBAROSSA
MANUILOV IN UNA FOTO D’ARCHIVIO CON LA MOGLIE
SERIE B2 FEMMINILE
Il Pedara blocca la Pallavolo Sicilia in un derby infinito e il S. Teresa fugge
PEDARA
PALL. SICILIA
3
2
GIAVÌ PEDARA: Mosca 0, Carmeci 3, Rizzo 14, Leone 7, Calì 13, Lombardo L. 13, Lombardo 19, Colombrita, Catania. Iazzetti (L). Ne:
Laudani, Giachino, Dispiensieri, Polizzi. All. Milazzo.
PALLAVOLO SICILIA: Vinciguerra 11, Milici 11, Chiavaro 15, Tomaselli 17, Ferlito 2, Bontorno 11, La Ferrera 2, Rendo 1, Torre 0, Gueli
(L). Ne: Glorioso, Miuccio, Bonaccorso (L2). All. Licciardello.
ARBITRI: Messina e Bentivegna
SET: 21-25, 25-22, 25-12, 20-25, 15-10.
EFFE VOLLEY SANTA TERESA
CASTELVETRANO
3
0
TEAMS VOLLEY
NOMA SANTO STEFANO
2
3
S. TERESA: Mucciola 2, Lo Re 20, Bilardi 7, Casale 9, Saporito 13, Composto 6, Scalise (L), Tracinà S., Tracinà K., Serban, Cosentino All. N. Rigano e Mantarro
CASTELVETRANO: Isoldi 3, Greco 5, Modena 9, Sorrentino 2, Maiello 2, Corallo 8, Giacalone (L), Giallongo, Di Como M., Di Como Ma. All. Calcaterra
ARBITRI: Stefano D’Ignoti e Federica Gallazzi di Catania
SET: 25-19, 25-16, 25-14
TEAMS HOBBIT CATANIA: Chiesa 9, Polito 9, Natale 15, Marcianò 3,
Alikaj 18, De Luca 3, Guglielmino, Aliffi, Sozzi ne., Musarra ne., Rinaldi ne., Finocchiaro (Lib. 1), Mirabella (Lib. 2). All. Baldi.
NOMA S. STEFANO: Caruso 4, Giusti 8, Romani 32, Ridolfi 15, Tzankova 12, Prinzivalli 7, Mercanti 1, Parisi (Lib.). All. Scandurra.
ARBITRI: Dicerto e Donato.
SET: 25-21; 25-21; 19-25; 16-25; 14-16.
PEDARA. Il derby tra Giavì Pedara e Pallavolo Sicilia, vinto
dalle pedaresi al tie break, riapre la corsa ai play off: le locali infatti, grazie ai due punti conquistati sabato, rimangono agganciate al treno promozione salendo a quota 19
punti, appena tre dalla terza classificata Cuore Reggio Calabria. Per le ragazze della Licciardello invece la sconfitta costa cara, dato che dopo la vittoria del capolista Santa Teresa sul Castelvetrano, le messinesi chiudono il girone d’andata a +5 dalle catanesi.
Una partita che regala spettacolo al pubblico accorso
numeroso al Palazzetto comunale di Pedara: ospiti protagoniste nel primo set, locali vincenti nel secondo; al terzo parziale le ragazze di Milazzo compiono un’autentica impresa,
giocando un set da manuale, chiuso con un pesante 25-12
che però non taglia le gambe a Chiavaro e compagne, capaci di portare la partita al tie break vincendo il quarto gioco.
Al quinto set le squadre rimangono affiancate fino al
cambio di campo (7-8), poi le pedaresi ingranano la quinta e con un incredibile parziale di 8-1 portano a casa il fondamentale set.
S. TERESA. La capolista Effe Volley Santa Teresa supera con un
netto 3-0 il Pasta Primeluci Castelvetrano e conclude il girone
d’andata a punteggio pieno.
Sostenute dai tifosi che hanno gremito il Palabucalo all’inverosimile, con effetti anche spettacolari, le ragazze santateresine, allenate da dal duo Mantarro- Rigano, non hanno avuto
grosse difficoltà per avere ragione della squadra ospite.
Molto acclamata dai tifosi il neo libero Luana Scalise, ma anche la centrale Ambra Composto pure al suo esordio davanti al
proprio pubblico amico, dopo il debutto in trasferta.
Partenza sparata dell’Effe Volley S. Teresa, ma il Castelvetrano riesce a contenere Casale e compagne fino al 19-16, poi, le
battute di giustezza della Mucciola, e le schiacciate delle avanti di casa hanno fatto la differenza.
Nel secondo set, muri invalicabili e servizi su misura, soprattutto della Saporito, fanno pendere il punteggio, ancora più
netto, a favore della squadra di casa. Il Castelvetrano, nel terzo
set, riesce a giocare alla pari fino all’11-11, poi, le santateresine
riprendono in mano il bandolo della matassa e trascinate dalle bordate di Lo Re dal fondo, dominano il set e mettono in classifica altri 3 punti pesanti nel cammino verso la B1.
CATANIA. La Teams Volley accarezza il sogno della vittoria, si fa
rimontare e perde un’occasione ghiotta per guadagnare la
vittoria perdendo al tie-break. A spuntarla è stata la Noma Santo Stefano, che ha avuto il merito di crederci fino alla fine.
Le giovani ragazze di casa, persa un po’ la bussola e commessi alcuni errori di troppo, si sono disunite facendosi rimontare. L’inizio è stato più che promettente per il sestetto di Ina Baldi che giocava molto compatto. Nel primo set sul 18-18 due
punti di Alikaj portano avanti le catanesi che vincono il set con
il punto finale di Natale.
Molto bene in difesa la Teams Hobbit, ma anche a muro nel
secondo set con Polito che regala il +4 (16-12) per chiudere il
set a 21. Nel terzo parziale il blackout da parte della Teams Volley che pecca un po’ di inesperienza. La ricezione latita più del
previsto e la Noma inizia a macinare punti vincendo il set. Partita riaperta e quarto set che riparte come era finito il precedente, ovvero con le ospiti avanti (4-11). Romani è devastante (32 punti) ben supportata da Ridolfi.
La rimonta è completa, si va al quinto set. Un muro di Natale regala il match ball alla Teams, ma la Noma annulla una palla match e vince ai vantaggi conquistando due punti insperati.
FEDERICA SUSINI
PIPPO TRIMARCHI
DAVIDE CALTABIANO
ANDROS PALERMO
GALLICO
ANDROS: Magherini 20, Lo Cascio 6, Bruno Maria Grazia 13, D’Amico 3,
Bruno Gloria 8, Puleo 3. N. e. D’Antoni. All. Caccamo
GALLICO: Asero 2, Chindemi 4, Marra 1, Falcone 6, Genovese 13, Neves
17, Rapisarda 2, Cristallino (libero), Postorino 1. N. e. Petroiu. All. Porcino
ARBITRI: Leonardo e Monica di Enna
SET: 25-21; 20-25; 25-14, 25-11.
PALERMO. Impresa della Andros Palermo che in formazione rimaneggiatissima centra un’importante vittoria per 3-1 contro
la Gallico diretta concorrente per la salvezza nel campionato
nazionale di serie B2 femminile. Con appena 7 giocatrici a referto, la squadra di Caccamo ha centrato tre punti d’oro..
EDOARDO ULLO
MESSINA VOLLEY
BARCELLONA ’95
MESSINA. Affermazione di carattere del Barcellona a Messina. Dopo un avvio difficile, le atlete di Fazio reagiscono e, trascinate dalle schiacciate dell’ex di turno Derobertis, ribaltano.
Nel quarto set Barcellona chiude con la grintosa Caruso.
OMAR MENOLASCINA
SERIE D
Amici del Volley Giarre
impresa straordinaria
sul campo del Milazzo
Atletico con un piede in C
Di Franco, Chiesa, Scibilia
tra i migliori realizzatori
che ha lasciato tutti con il fiato sospeso.
Nel girone B straordinaria prova degli Amici del Volley Giarre di Giovanni Cardillo (bene
Il Grande e Fichera, specie in seconda linea)
che conquistano la nona vittoria stagione e il
secondo posto in classifica, grazie al successo
conquistato in casa della Nino Romano Milazzo. Ritrova la vittoria la Naf Nicosia di Andrea
Angilello che ha la meglio in tre set della Virlinzi Saturnia Acicastello. Nel girone C, la Pro
Volley Team Modica, prima in classifica, e il
Volley Etneo, che insegue, hanno preso ormai
il largo. La capolista trova i tre punti in casa
della Liberamente Acicatena, in una partita
conclusa 3-1 per le ragazze di Cutrona che
vincono il quarto parziale 27-25. Il Volley Etneo di Saro Trombetta torna dalla trasferta di
Comiso con una vittoria nei contenuti importante in casa di una società più blasonate del
volley siciliano.
La Planet sale al terzo posto, grazie alla vittoria conquistata ad Augusta e alla contemporanea sconfitta del Paternò che cade a Modica contro il Motuca Trade. La Golden Acicatena del tecnico Carlo D’Urso torna al successo
dopo quattro giornate, superando per 3-1 la
Juvenilia. Tre punti, quelli conquistati dalla
squadra del presidente Milazzo, pesanti nell’ottica salvezza.
NUN. CUR.
MIMMA IL GRANDE (GIARRE)
GABR. CARTILLONE (BRONTE)
BARTOLO FERRO (PVT)
Va in archivio il girone d’andata nel campionato di Serie D maschile. La copertina spetta
all’Atletico Volley Sv che vince lo scontro diretto con il Mondo Giovane (3-1) e resta in testa a punteggio pieno dopo sei giornate. Promozione in Serie C, praticamente ipotecata,
dei giovani pallavolisti catanesi (formazione
composta da Under 17) con una prova maiuscola del gruppo, trascinato in attacco da
Andrea Di Franco autore di 24 punti. Gli altri
punti: Chiesa 14, Scibilia 13, Nicolussi 7, Testa
6, Cucuccio 2.
«Sono strafelice - ammette il presidente
Pippo Leone - i ragazzi ci esaltano, stanno
crescendo partita dopo partita. Le vittorie
sono frutto di un lavoro di un grande condottiero il nostro mister Di Leo. La società, il
tecnico e tutti i componenti dello staff vogliono dedicare la vittoria al centrale Carlo Nicolussi che ha giocato notevolmente acciaccato, mettendo a segno punti preziosi».
Il Gabbiano Pozzallo crolla in tre parziali
contro la Pgs Luce. La Zanclon ha la meglio
sulla Pallavolo Bronte per 3-1 al termine di
una partita combattutissima.
FEMMINILE. La Planet &Lavina e il Ribera
conservano la testa della classifica nel girone
B femminile. La prima è andata a vincere in
casa dell’Open Club mentre il sestetto agrigentino rifila lo stesso punteggio al Nike San
1
3
MESSINA: Mento n. e., Criscuolo 10, Fabiano 4, Laganà n. e., Millo, Montalto 6, Carnazza 16, Cannizzaro, Donato 3, Scimone 4, Rando (L1), Oliveri n. e. (L2). All. D. Cacopardo.
BARCELLONA: Saccà 1, Caruso 10, Scupola 3, Genovesi 11, Scrimieri n.
e., Ferro n. e., Derobertis 17, Marzo 5, Perdichizzi n. e., Munafò 7, Torre (L1), Manfrè (L2). All. Domenico Fazio.
ARBITRI: D’Amico e Venuti di Messina.
SET: 25-17; 15-25; 20-25; 10-25.
SERIE C
Giornata interlocutoria nel campionato di Serie C maschile di pallavolo. Nel girone B, vincono le prime della classe. La Pall. Augusta di
Giovanni Caramagno, leader della classifica, la
spunta in casa dell’Usco Gravina per 3-0. Il Letojanni di Peppe Staiti s’impone alla Mascagni
di Catania sul Social Volley Valley. Il Carlentini agguanta tre punti in casa del Floridia.
Continua anche il buon campionato della
Peloro di Andrea Caristi che batte per 3-0 lo
Csain Ragusa. Cede a Giarratana l’Aquila
Bronte di Franco Cartillone che resta a quota
18 in classifica. Preziosa vittoria in chiave salvezza della New Image Giarre del presidente
Antonello Sorbello che regola per 3-1 i giovani talenti della Gupe Aquila Battiati. Significativa affermazione in tre parziali del Nicosia
Volley di Mimmo Tripi che supera a domicilio la Pallavolo Messina (i primi due set vinti
ai vantaggi) sul campo dove la passata stagione pregiudicò a due giornate dalla fine il cammino salvezza.
Nel girone A, il Barcellona di Enza Torre si
guadagna la copertina del weekend, sconfiggendo a domicilio il Csi Milazzo. La lotta
per la promozione diretta è apertissima.
Straordinaria rimonta del Volley Club Sciacca
che a Partinico cede i primi due set (26-24,
25-23), ma riesce a vincere i successi tre parziali (26-24, 26-24, 15-12) per una partita
3
1
Cataldo. Campionato comunque apertissimo con le prime sei nello spazio di appena
cinque punti. Alle spalle del duo di testa si
consolidata il San Giuseppe Adrano che vince in casa del Clan dei Ragazzi per 3-1. Quarta vittoria centrata dal il Canicattì che ha ingranato, dopo le difficoltà iniziali, la marcia
giusta: Romeo e compagne tornano dalla
trasferta di Misterbianco con una vittoria
preziosa per 3-2, vincendo 15-13 il tie break
decisivo.
A segno l’Alus Mascalucia che perde il primo set, vincendo gli altri tre sul Militello. Nel
girone C, l’Annunziata Chiaramonte piega in
tre set l’Ora Don Bosco, conservando la testa
della classifica. A sole due lunghezze c’è sempre l’Holimpia Siracusa di Bucello. La squadra
aretusea sta viaggiando a mille, aggiudicandosi ieri anche il derby con l’Angelo Custode
per 3-0. Successi interni per l’Emmevi Comiso (sull’Avola) e la Meic Gela sulla Libertas
Santa Croce, entrambi in tre set. Nel girone D,
la Saracena vola al comando solitario del girone, dopo la vittoria nello scontro diretto
con il Santa Teresa e la contemporanea vittoria per 3-2 del Semper Volley sull’Azzurra.
Torna al successo l’Arci Randazzo che vince lo
scontro salvezza con il Trinisi e ritorna legittimamente a sperare nella permanenza.
NUN. CUR.
DANIELA CASSATA (HOLIMPIA)
ANDR. DI FRANCO (ATLETICO)
MARIA TILENNI (PAPIRO)
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
lo SPORT
.49
Volley
SERIE B1 FEMMINILE
Tremestieri, volo play off sospeso
il Dannunziana passa in quattro set
Inutili il successo nella terza e il break (7-2) nella quarta frazione
DANNUNZIANA
3
ORIZZONTE TREMESTIERI 1
DANNUNZIANA : Calista 2, Di Gregorio 6,
Spagnoli 23, Ballarini libero, Costantini 20,
Borelli 10, Guadagnino 15. All. Di Rocco.
O RIZZONTE TREMESTIERI: Escher 14, Salamone 14, Avenia 4, Morfino 4, Oliva 12, Camarda 9, Barbagallo libero, Foscari, Ne Scirè
e Sfogliano. All. Scavino.
ARBITRO: Stefano Telese e Luca Varriale.
SET: 25-22, 25-16, 19-25, 25-20.
PESCARA. A Pescara l’Orizzonte Tremestieri non trova la continuità necessaria per spiccare il volo definitivamente nella zona play off.
La squadra allenata da Corrado Scavino perde per 3-1 al cospetto della
Dannunziana, trascinata dal duo Spagnoli-Costantini, che con grande cattiveria agonistica porta a casa tre punti
preziosi per conservare il titolo di B1.
Nel primo parziale, Salamone e
compagne non hanno l’approccio giusto alla partita. La Dannunziana ne approfitta e parte a mille: al primo time
out tecnico (8-5) e al secondo addirittura le pescaresi raddoppiano il break
di vantaggio (16-8).
La reazione d’orgoglio è immediata.
MARTA FRANCHI E SCAVINO SI RITROVANO
Tremestieri non ci sta a subire. Punto
dopo punto le etnee si riportano sotto
sino al 23-22 pescarese.
Lo slancio finale pescarese porta le
padroni di casa avanti di un set.
Orizzonte Tremestieri non riesce a
reagire, la Dannunziana è scatenata. Le
locali allungano il passo e portano a casa anche il secondo parziale.
Sotto di due a zero, l’Orizzonte prova a giocare il tutto per tutto. Il carattere del resto non è mai mancato alla
squadra di Scavino che parte bene e va
avanti al primo time out tecnico (8-7).
Scavino incita le sue atlete che vanno
avanti il 16-14. La partita sembra incanalarsi sul binario siciliano: il 25-19 riporta sotto le giocatrici del presidente
onorario Romano.
Serve lo slancio finale per strappare
punti sul parquet abruzzese. L’Orizzonte c’è, va avanti 8-7. Pescara ribalta
la situazione sul 16-12. L’Orizzonte
martella, vuole rinviare la contesa al
quinto parziale, infliggendo il break
del 7-2 che potrebbe tagliare le gambe
alle locali.
Ma Dannunziana ha cuore per chiudere i conti e incassare l’intera posta in
palio ai danni delle etnee che da oggi
penseranno alle prossime sfide in una
classifica che nelle parti alte, soprattutto, comincia a essere davvero corta,
Golem a parte e dopo il ritiro del Brindisi. Tutto è possibile.
Curioso il siparietto prima del match con l’ex atleta della Pvt Modica,
Marta Franchi (la prima atleta a schiacciare la fast in B2 qualche anno fa...)
che ha ritrovato il suo allenatore d’un
tempo, cioè lo stesso Scavino. Scatta il
selfie, ovviamente, che riproponiamo
in questa pagina.
SIGEL MARSALA: Agola 8, Antonaci 1, Culiani 8, Gennari 2, Giombetti (L), Marino 1, Ognibene 7, Pinzone 10, Ruberti 15, Spanò 1,
Cialona n. e. All. Campisi.
HOLIMPIA SIRACUSA: Cianci 11, Di Parenti, Drago, Franzò 5, Lena
4, Licata 9, Perticone 1, Ruta, Vittorio (L). All. Sciacca.
ARBITRI: Giorgianni e Molino di Messina.
SET: 25-17, 25-14, 25-21.
vando una resistenza inaspettata da una encomiabile Holimpia Siracusa. Equilibrati sono stati l’inizio del primo set
quando Roberta Licata e compagne hanno fatto registrare
un momentaneo vantaggio (10-11) e la parte centrale del
terzo (da 12-12 a 20-19).
E’ da evidenziare l’apprezzabile contributo delle quindicenni Sara Lena e Diana Spanò (realizzatrice del primo
punto in B1 all’esordio casalingo) e la volontà delle due dirigenze a rinforzare gli organici. La tm siracusana La Pira ha
annunciato più interventi sul mercato di rafforzamento.
M. D. S.
MARSALA. Come da pronostico, ha vinto Marsala, ma tro-
MICHELE PIZZO
Nella foto piccola la schiacciatrice Camarda, che a Pescara è stata autrice di nove
punti. Nella foto in alto, la rosa al completo dell’Orizzonte Tremestieri, massima
rappresentante etnea al femminile e in lotta per agguantare i play off
IL DERBY SICILIANO
Il Siracusa lotta anche a Marsala, poi cede (3-0)
MARSALA
HOLIMPIA SIRACUSA
3
0
SERIE B2 MASCHILE
Sprint del Viagrande alla maratona di Modica
Cinque set da urlo. Gara sospesa per... applausi nel quarto set: un’azione ha mandato in estasi il pubblico
VOLLEY MODICA
CITTA’ DI VIAGRANDE
2
3
VOLLEY MODICA: Spadaro 4, Assenza 13, Campo 19,
Modica 2, Chillemi 13, Sortino (L), Amore 1, Pappalardo 17, Cappello 3, Scollo 3. n. e. Barone, Cavallo (L2). All.
Zito/Carpenzano.
CITTÀ DI VIAGRANDE: Isidoro 8, Pricoco 25, Arezzo 21,
Saraceno 10, Sanfilippo 10, Tomasello 5, Allegra, Cavalli (L). n. e. Vitello, Mirone, Di Guardo. All. Bonaccorso.
ARBITRI: Alaimo e Di Paola di Caltanissetta
SET: 26-24, 23-25, 25-20, 23-25, 17-19.
MODICA. Al termine delle due ore e quaranta mi-
L’ESULTANZA DEL VIAGRANDE A MODICA DOPO IL 3-2
nuti di gioco - tanto è durato lo spettacolare confronto tra il Volley Modica e il Viagrande - rimane un dato di fatto inconfutabile: è stato un pomeriggio dove ha vinto lo sport.
Onore ai vincitori, ma meriti anche ai vinti che
non hanno lesinato energie e risorse per non
soccombere al cospetto della formazione ospite; perché la differenza fra i due sestetti l’hanno
fatto gli episodi e perché una squadra doveva
vincere. E’ stato un match che ha deliziato gli ap-
passionati di questo sport presenti - questa volta numerosi - al PalaRizza, che nel corso del
quarto set (sul 20 pari) al termine di uno spettacolare scambio hanno «costretto» alla sospensione temporanea del gioco per fare gustare
agli atleti gli applausi che sono partiti spontaneamente dalle due componenti della tifoseria
(anche gli atleti hanno applaudito).
Due sestetti che meritano la posizione in classifica (appaiate al quarto posto) e che fin dall’inizio hanno evidenziato quali sarebbero stati gli
schemi per riuscire a prevalere una sull’altra.
I locali con Campo, Pappalardo, Chillemi e
Assenza; gli ospiti con Pricoco (topo scorer con
25 punti) e Arezzo ed in seconda battuta Saraceno e Sanfilippo. Primo set con fasi alterne, che
anticipa quello che sarà l’andamento del match:
avanti punto a punto. Così 6/8, 12/12, 16/14,
24/24, 26/24 in 25’. Quasi simile l’andamento
nel secondo parziale che riporta in parità i sue
sestetti per l’affermazione del Viagrande col risultato di 23/25 in 30’.
Nel terzo set un leggero calo di Pricoco e
compagni consente al sestetto locale di prendere un leggero vantaggio (dopo il secondo time
out tecnico) e mantenerlo fino al 25/20. Spettacolare il quarto set con Campo e Pappalardo
che tentano di fare la differenza, ma la ricezione
ospite non si piega e prende anche l’impossibile.
Di riflesso Pricoco e Arezzo continuano a
«martellare» con buona continuità e mettono a
dura prova la ricezione dei locali che si difendono bene - ottima la prestazione di Sortino, che
nel corso del match avrà sbagliato solamente un
poker di ricezioni - e contribuiscono per fare aumentare il livello tecnico del match. Gli ospiti
sembrano avere in mano il parziale 6/10, 10/16,
ma il recupero di Assenza e compagni dà i frutti sperati e si arriva al 22 pari prima di assistere
allo sprint degli ospiti che chiudono sul 23/25
per il 2-2, che obbliga la disputa del tie break.
Quinto set che si mantiene sulla parità 4/4,
6/6, 10/10, 12/12 e così via fino al 16/16, 17/17 e
poi il guizzo finale di Pricoco per il 17/19.
KERAKOL MISTERBIANCO: Bandieramonte 8, Battiato
7, Balsamo 3, Spampinato 10, Martinengo 12, Nicotra
3, Maccarone 13. Giuffrida F. 1, Aiello 0, Carbone 0,
Cucuzza 0, Sabister F. (L1) Sabister (L2). All. Maccarone
RAFFAELE LAMEZIA: Chirumbolo 2, Presta 4, Porfida 6,
G. Sacco 5, Citriniti 2, Rizzo 0, Butera 5, Ferraro 3, Graziano (L). Vescio, Leone, M. Sacco (L2). All. Torchia
ARBITRI: Amenta e Calafiore di Siracusa
SET: 25-11, 25-19, 25-18.
MISTERBIANCO. Il Misterbianco chiude imbattuto
il girone d’andata asfaltando anche l’ultima
squadra rimasta sulla lista, il Raffaele Lamezia:
per la sesta volta in undici giornate Martinengo
e soci portano a casa i tre punti: 3-0.
Primo set senza storia: i padroni di casa giocano sul velluto, riuscendo a mettere in difficoltà
gli ospiti soprattutto in battuta e chiudendo in
poco meno di venti minuti il set sul 25-11. Nella seconda e terza frazione di gioco l’allenatore
del Misterbianco Piero Maccarone decide di lasciar spazio agli uomini della panchina che, nonostante qualche incertezza alla metà di entrambi i parziali, offrono una buona prestazione
e riescono a non far rimpiangere i titolarissimi.
F. S.
TERRASINI
PAPIRO FIUMEFREDDO
1
3
PALL. TERRASINI: Palazzolo G. 13, Giannusa (n. e.), Pipitone 15, Ganci 3, Palazzolo F. 1, Favarò (n. e.) Gancitano 15, Camilleri 0, Garofalo 14, Valenti 0, Vitale 0,
Russo (L.). All. Zangara.
PAPIRO FIUMEFREDDO: Sabella 1, Fasanaro 7, Patti 8,
Buremi 14, Gualtieri 5, Vitale 3, Castrogiovanni 1, Leonardi 5, Nucifora 6, Berretta 1, Lombardo (L). Ne Bellitto. All. Ferluga
ARBITRI: Cigna e Costanzo di Agrigento e Caltanissetta
SET: 25-22; 20-25; 24-26; 23-25.
FIAMMA CALVARUSO
RO. GA. VOLLEY AGIRA
1
3
FIAMMA CALVARUSO: Barbera 11, Calabrò 5, D’Andrea
1, Filoramo E, Giliberto, Neri 1, Pino 7, Remo Fabio, Remo Stefano 8, Scollo 19, Trifiletti 16. All. Anastasi.
Volley Agira: Alderuccio 19, Bafumo 6, Capuano 22, Gagliano G., Gagliano R, Livera 9, Mauceri, Millauro G. 4,
Millauro S., Morale 3, Sanfilippo, Scala 11. All. Di Mario.
ARBITRI: Di Bari e Mazzarrà di Palermo.
SET: 29-27, 23-25, 25-27, 25-27.
TERRASINI. Papiro Fiumefreddo corsara a Terrasini. La squadra di Vladimiro Ferluga si è imposta
3-1 in una sfida contro una diretta concorrente
per la salvezza centrando la terza vittoria esterna stagionale, dopo quelle su Calvaruso e sull’Agira. Gli etnei sono adesso in una comoda posizione di centro classifica.
Match equilibrato tra due compagini che hanno offerto un buono spettacolo. Ha vinto chi ha
sbagliato di meno ed il Papiro è stato più cinico
soprattutto nei momenti decisivi del terzo e del
quarto set dove ha saputo recuperare lo svantaggio e ribaltare la situazione sfruttando i troppi
errori dei locali.
SPADAFORA. Brutta ed inaspettata battuta d’arresto per la Fiamma Calvaruso davanti ai numerosi tifosi. Ad avere la meglio è stata la squadra ospite che ha capitalizzato al meglio lo scontro diretto tra due compagini alla ricerca di una salvezza
senza patemi.
Ora per la squadra cara al presidente Mascena,
con l’odierna sconfitta, il futuro si fa incerto: ma
ancora per Barbera & company non tutto è perduto e il bravo coach Anastasi riuscirà a studiare
le soluzioni migliori.
La cronaca: tutte e quattro i set sono stati aggiudicati in un finale mozzafiato. Unico rammarico dei locali non essere riusciti a chiudere in positivo il terzo set nonostante un vistoso 18 a 13 a
proprio favore.
EDOARDO ULLO
ELIO VINCI
2
3
AQUILIA GUPE ACIREALE: Mungiello 28, Bonsignore 16,
Genovese 7, Nicotra 5, La Rosa 5, Bertone 9, Gulisano 1
(L), Petrone S. 5, Petrone D. 0, Trombetta 0. Ne: Zappalà.
All. Petrone
CICALA PALERMO: Bellone 2, Tamburello 12, Tusa 0, Teresi 10, Trifirò 17, Lumia 12, La Rosa 15, Cutro (L). Ne: Bruno, Ferro. All. Troiano
ARBITRI: Bressi e Gaetano di Catanzaro
SET: 22-25, 22-25, 25-23, 25-20, 8-15.
LEONFORTE. Lo Sporting Club Leonforte passeggia
sul Coordiner Club Catania e si impone per 3-0.
Vittoria facile dei locali che impiegano poco più
di un’ora per aggiudicarsi il match e i catanesi,
fanalino di coda del girone, rimangono con un
punto in classifica. Vola a 27 punti, invece,
Leonforte, in seconda posizione che inizia a far
paura alla capolista Misterbianco a soli 6 punti di
distacco. Nel match Montaruli sperimenta nuove soluzioni con Di Blasi in un ruolo inedito, Cappadonna e Costanzo in campo quasi per tutta la
durata dell’incontro. Ottima la partita di Lentini
e del solito Marino. In campo con il Coordiner,
Leonforte rivede una vecchia conoscenza, ovvero l’ex Vitale.
CALOGERO BARBA
FEDERICA SUSINI
GIOVANNI CALABRESE
Le partite clou. Anche il Leonforte domina in tre set la Coordiner Catania e l’Agira viola il campo di Villafranca
3
0
ACIREALE
CICALA PALERMO
BATTIATI. Impresa sfiorata per l’Aquilia Gupe Acireale: sotto 2-0 contro la vicecapolista Cicala Palermo, i giovani acesi riescono a riportarsi in partita
ed a pareggiare i conti, trascinando la gara al tie
break. Al quinto set però la grinta degli ospiti risulta letale ai locali, costretti ad arrendersi nonostante il caloroso sostegno del Pala Sporting Center.
Sin dal primo parziale i ragazzi di Petrone danno filo da torcere ai più esperti palermitani: Mungiello e compagni infatti, timidi solo ai punti iniziali, riescono ad affiancare il Palermo sul 22-22. A
quel punto però la fortuna volta le spalle ai granata e gli avversari riescono ad infilare tre punti consecutivamente, chiudendo il set sul 22-25.
Anche nella seconda frazione di gioco i padroni
di casa sfiorano la vittoria, andando in vantaggio
sia al primo (8-6) che al secondo (16-15) time out
tecnico: al rientro sul parquet tuttavia gli ospiti
schiacciano il piede sull’acceleratore e portano a
casa la vittoria del secondo parziale.
Il terzo è il set più emozionante della gara: l’Aquilia si mantiene avanti per l’intero parziale, trascinata da un break di capitan Mungiello che permette ai locali di portarsi dal 11-11 al 15-11. Al rush finale i palermitani provano a beffare gli acesi,
arrivando ad un passo dall’aggancio (21-20), ma
stavolta i giovani acesi non si lasciano intimorire e
riescono ad accorciare le distanze.
Ottima prestazione dei locali nel quarto parziale, il Palermo dal canto suo non tira il fiato, subendo in particolar modo il dolore alla spalla destra accusato da Tamburello, uomo di punta degli ospiti.
Si ribalta nuovamente la situazione al tie break:
i granata accusano eccessivamente la tensione,
lasciandosi sopraffare dagli avversari, capaci di
andare al cambio di campo sul 4-8 e di chiudere il
set sul 8-15.
«Gioco ogni partita per vincerla - dichiara l’allenatore dell’Aquilia Gupe, Petrone - comunque abbiamo guadagnato un punto importante, voglio
guardare il bicchiere mezzo pieno. Sono soddisfatto da quello che ho visto stasera, abbiamo ancora
un margine di crescita altissimo».
Misterbianco, una formalità. Papiro, che impresa
MISTERBIANCO
RAFFAELE LAMEZIA
Gupe Acireale show
sotto di due parziali
conquista un punto
col Cicala Palermo
S. C. LEONFORTE
COORDINER CLUB CATANIA
3
0
HOME&BEAUTY LEONFORTE: Lentini 8, Costanzo, Salonia 7, Marino 16, Sterminio 11, Lo Bello (L1), Maurizi (L2), Cappadonna 5, Buttafuoco 2, Di Blasi 5. All.
Mauricio Montaruli
COORDINER CLUB CATANIA: Verona 5, Boccafoschi 2,
D’Amico 1, Gavazzi 4, Alibrandi 4, Perrotta 1, Vitale 2,
Grillo (L). All. Giuseppe Privitera
ARBITRI: Antonio Tanania e Giuseppe Virga di Palermo.
SET: 25-12, 25-8, 25-14.
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
50. lo SPORT
Basket
SERIE A2 GOLD
Gli americani trascinano Agrigento alla salvezza
Manca poco per la matematica, Casale superato
FORTITUDO AGRIGENTO 64
CASALE
57
FORTITUDO AG: Evangelisti 10, Williams 19,
Chiarastella 9, Piazza, Dudzinsky 18, De Laurentiis 4, Saccaggi 2, Udom 2. N. e. Vai e Portannese. All. Ciani.
CASALE: Tomassini 5, Natali, Martinoni 14,
Samuels 4, Marshall 16, Amato 11, Blizzard
5, Fall 2. N. e. Ruiu e Valentini. All. Ramondino.
ARBITRI : Ciano di Roma, Degli Onesti e
Ascione di Firenze.
PARZIALI: 16-14; 15-15; 22-14; 11-14.
PORTO EMPEDOCLE. Vittoria doveva essere e vittoria alla fine è stata per la
gioia dei tifosi biancazzurri che si erano un tantino preoccupati delle ultime sconfitte in serie che avevano fatto scattare il rosso nel serbatoio salvezza.
Il quintetto di Ciani, contro un voli-
tivo, ma null’altro, Casale, ha svolto il
compito alla perfezione, accelerando
nel terzo quarto quando Williams è
salito letteralmente in cattedra facendo quello che ha voluto. L’americano
della Fortitudo, coadiuvato dal compagno di bandiera Dudzinsky, hanno
fatto la differenza quando hanno capito che Casale non ne aveva più. I due
hanno spaccato in due la difesa nerostellata, dimostrando che la classifica
attuale è bugiarda. Ciani, come al solito, ha dosato le energie dei suoi uomini nel migliore dei modi, ha apportato delle correzioni difensive che si sono rese necessarie dopo aver visto i
primi due quarti, ha saputo leggere la
gara più del collega Ramondino che è
rimasto spiazzato.
I primi venti minuti sono stati più
che altro di studio. A un canestro degli
agrigentini rispondevano subito i pie-
montesi. L’equilibrio non si è mai interrotto, anche perché, le due squadre
si sono temute sempre parecchio.
Agrigento che aveva vinto in terra piemontese all’andata, ha studiato nel
dettaglio la gara, ha saputo arginare le
conclusioni di Marshall e Martinoni
che comunque hanno fatto il loro, come sempre, ma ha saputo anche trasformare in oro le poche conclusioni
dalla lunga distanza.
Dopo l’intervallo lungo, come detto,
la svolta del match. La Fortitudo ha cominciato a suonare le danze, mettendo a nudo i problemi difensivi di Casale, anche i due lunghi, Evangelisti e
Chiarastella sono sembrati più cattivi
e reattivi, mettendo a segno i canestri
della vittoria. La Fortitudo, infatti, ha
disputato l’ultimo quarto senza correre mai seri rischi.
VITTORIA CASALINGA
BEFFA NEL FINALE
Shepherd trascina Barcellona
fermata la corsa di Ferentino
Trapani sfiora l’impresa
contro la capolista Verona
BARCELLONA
FERENTINO
PALL. TRAPANI
VERONA
82
80
BARCELLONA: Marchetti 3, Spizzichini 10, Fiorito, Maresca 14,
Shepherd 22, Garri 12, Da Ros 21, Leonzio, Varotta ne, Pettineo ne. All. Giovanni Perdichizzi.
FERENTINO: Guarino 11, Starks 14, Allodi 6, Bucci 18, Pierich,
Ghersetti 16, Martino 2, Biligha 13, Okon ne, Roffi Isabelli ne.
All. Franco Gramenzi.
ARBITRI: Materdomini, Scudiero e Saraceni.
PARZIALI: 18-27, 42-45, 62-60.
91
92
TRAPANI: Meini 14, Bray 14, Legion 21, Baldassarre 15, Renzi 17,
Bossi 1, Ferrero 7, Conti 2, Urbani ne, De Vincenzo ne. All. Lardo.
VERONA: De Nicolao 25, Umeh 14, Boscagin 19, Ndoja, Monroe
20, Giuri 14, Reati, Gandini, Petronio ne, Bartolozzi ne, Mazzantini ne. All. Ramagli.
ARBITRI: Masi, Scrima, Triffiletti.
PARZIALI: 28-27; 51-49; 70-68.
BARCELLONA. Basket Barcellona, in cerca di riscatto,
centra il secondo successo di fila al PalAlberti e ferma
Ferentino dei tanti ex, anche di coach Gramenzi.
I barcellonesi, reduci dalla sconfitta di Trieste, nel
turno infrasettimanale, ottengono un’importante vittoria contro i ciociari, terza forza del campionato Serie A2 Gold.
TRAPANI. La miglior Pallacanestro Trapani della stagione beffata a fil di sirena dalla capolista. Epilogo amaro
per la squadra di Lardo che ha messo in grande difficoltà
Verona. I granata avevano anche raggiunto il massimo
vantaggio sul 37-27 all’inizio del secondo quarto. Dopo
la rimonta ospite il match è proceduto punto a punto. A
meno di 2’ dalla fine Trapani era riuscita a scavare un
solco di 5 punti, poi annullato da Verona.
ENZO LO PRESTI
MICHELE CALTAGIRONE
GAETANO RAVANÀ
SERIE C
Piove al PalaCus, sospesa Acireale-Cosenza. Aretusa corsara
Parquet scivoloso, la gara verrà recuperata nei prossimi giorni. I siracusani scacciano la crisi grazie a una prova superlativa di Agosta
NOVA VIRTUS
ARETUSA
74
84
FP SPORT-GREEN
FP SPORT MESSINA: Andronaco, Santoro 4, Bellomo 27, Buono 14,
Squillaci 6, Sabarese Martino, Salvatico, Ponzù Donato, Perrone.
All. Paladina.
GREEN BASKET PALERMO: Gullo 13, Davi, Mantia, Lombardo 12, Provenzano 2, Forzano 3, Trevisano 9, Maritano 14, Tagliareni, Bontempo 10. All. Giorgio Bonanno.
ARBITRI: Nocera e Castorina.
PARZIALI: 22-18; 35-30; 45-45.
NOVA VIRTUS RAGUSA: Girgenti 7, Iabichella 27, Sorrentino Alessandro 16, Cintolo 2, Boiardi 5, Canzonieri, Ferlito 2, Cataldi, Cascone 4. Sorrentino Andrea 11. All. Di Gregorio.
KAMA ITALIA ARETUSA SIRACUSA: Marisi 1, Bonaiuto 12, Messina 15,
Grillo 10, Carbone A., Carbone C., Casiraghi 20, Alescio 9, Agosta
17, Ferraro. All. Anastasi.
ARBITRI: Mssimiliano Lucifero di Milazzo e Sara Sciliberto di Messina.
PARZIALI: 15-25; 29-53; 50-68.
I GIOCATORI ACCANTO AL PUNTO SU CUI PIOVEVA
ACIREALE-COSENZA
(SOSPESA AL 23’ SUL 29-37)
ACIREALE: Marzo, Arena, Maric, Ferrara, Patanè, Arcidiacono, Cusenza, Abramo. All. Foti.
COSENZA: Cesana, Bacchini, Coscarella, González, Pirrone, Tommasiello. All. Seidita.
ARBITRI: Di Giorgi e Noto.
PARZIALI: 12-20, 12-14; 5-3.
Basta mezz’ora di acquazzone affinché l’infiltrazione d’acqua ritorni a far capolino sul parquet del PalaCus di Catania:
per la seconda volta quest’anno una partita dell’AciBasket
non si conclude per il tetto gocciolante dell’impianto. La gara si recupererà, riprendendo dal 23’, nei prossimi giorni.
ROBERTO QUARTARONE
RAGUSA. La Kama Italia spazza la crisi (gli aretusei venivano da cinque sconfitte di fila) violando a mani basse il parquet di una Nova Virtus impalpabile, addirittura «non
pervenuta» nei primi due tempini.
Gara sempre condotta dal quintetto ospite che approfitta della scarsa vena difensiva dei padroni di casa. Gli aretusei hanno i nuovi arrivati Marisi (out dopo pochi minuti per un problema muscolare) e il tonico Walter Grillo,
mentre la Nova Virtus sconta ancora l’assenza del play Licitra e perde presto Canzonieri, dopo un duro scontro con
Ciccio Messina.
Alla bomba iniziale di Casiraghi rende la pariglia il siluro di Ale Sorrentino, ma è solo un fuoco di paglia perché la
Kama Italia ingrana presto le marce alte, al cospetto di una
Nova Virtus del tutto inconsistente in difesa.
Bonaiuto, Casiraghi e Messina assestano la mitraglia
dall’arco grande ed il solo Ale Sorrentino non può fare la
barricata. Al resto ci pensa il totem Alessandro Agosta,
eterno «enigma» per la Nova Virtus, che costringe il
51-63
MILAZZO-VIS RC
IABICHELLA (NOVA VIRTUS) E AGOSTA (ARETUSA) I PROTAGONISTI
baby Cascone a tre falli in un amen. Il divario, dunque,
prende corpo e si allarga a dismisura già al primo gong
(15-25 al 10’).
Non cambia nulla dopo la sosta breve, con i ragusani che
proprio non si raccapezzano, anche se si sveglia Iabichella e arriva una fiammata di Andrea Sorrentino.
Nell’ultima frazione, malgrado un Matteo Iabichella
che sembra invasato (16 punti nel periodo), la Kama Italia giostra ancora a meraviglia, con Messina e l’irrefrenabile Agosta che rintuzzano ogni velleità di rimonta iblea
(72-84 al 40’).
Vince, meritatamente, l’Aretusa che, dopo un periodo di
crisi, torna a respirare. In casa Nova Virtus, invece, si guarda avanti, senza fare drammi.
MICHELE FARINACCIO
66-76
MILAZZO: Darby 22, Cassisi 9, Barbera 2, Coppolino ne, La Spada,
Rath 13, Amato 6, Li Vecchi 6, Scilipoti 4, Italiano 4. All. Massimiliano Fiasconaro.
VIS REGGIO C ALABRIA: Zampogna 16, Grasso 12, Pellegrino 12,
Warwick 14, Viglianisi 4, Stracuzzi 10, Carnazza 9, Di Dio, Barrile
ne, Tramontana ne. All. Checco D’Arrigo.
ARBITRI: Massari e Giunta di Ragusa.
PARZIALI: 15-16, 36-34, 55-52.
COCUZZA-COSTA D’ORLANDO 88-89 (DTS)
COCUZZA S. FILIPPO DEL MELA: Carpinteri 22, Pandolfi 23, Laganà 15,
Luzza 5, Kipa 3, Paulesu ne, Cocuzza 1, Rizzo ne, Colica 5, Albana 15.
All. Francesco Romeo.
COSTA D’ORLANDO: Micale ne, Sgrò 10, De Lise 13, Nici ne, Vazzana
14, Dominguez 22, Marinello 12, Lopez Rodriguez 6, Fazio 12, Crisà ne. All. Giuseppe Condello.
ARBITRI: Paternicò di Piazza Armerina e Attard di Priolo Gargallo.
PARZIALI: 17-25, 34-45, 59-59, 82-82.
SERIE C REGIONALE
Alla Vigor lo «spareggio» per il 2º posto, vola il Cus Catania
Gravina cade a Santa Croce Camerina, Studentesca Licata ko a Messina, Adrano batte la Pgs Sales dopo un supplementare, Giarre non può nulla
VIGOR S. CROCE
GRAVINA
57
47
VIGOR SANTA CROCE: Mandarà L. 3, Pace 15, Susino 7, Occhipinti G.
13, Rizzo G. 11, Mandarà M., Distefano 8, Emmolo, Cordova ne, Occhipinti R. ne, Rizzo S. All. Di Stefano.
GRAVINA: Minardi, La Mantia 2, Crisafi, Barbera 12, Genovese 2, Verzì
6, Paglia ne, Spina 7, Burgio 5, Consoli 15. All. Guadalupi.
ARBITRI: Cappello di Porto Empedocle e Melizia di Piazza Armerina.
PARZIALI: 16-13; 25-22; 46-36.
SANTA CROCE. La Vigor Santa Croce supera il Gravina e si piazza da sola, sfruttando anche i risultati favorevoli degli altri
campi, al secondo posto in classifica, a conferma della buona annata del gruppo allenato da coach Giancarlo Di Stefano. Tattica difensivistica da entrambe le parti, con i locali
che hanno sfruttato al meglio la buona verve dei singoli,
sebbene i camarinensi venissero fuori da due trasferte consecutive in cui hanno collezionato una serie di infortuni che
hanno costretto la squadra ad allenarsi a ranghi ridotti.
La Vigor è sempre stata avanti anche se il quintetto etneo
ha cercato di allentare l’intensità offensiva degli avversari,
spesso riuscendovi. Nei primi due quarti, i padroni di casa
dimostrano di sapere gestire al meglio la partita e il vantaggio accumulato. Dopo il riposo, però, risultano troppi gli errori commessi. Ne approfittano gli ospiti grazie alle giocate che passano attraverso l’asse Verzì-Consoli. Ma è troppo
tardi per cercare di concretizzare un vero e proprio aggancio. Alla Vigor serve solo contenere gli ospiti per portare a
casa l’ennesimo risultato positivo. Buona performance di
Pace che mette a segno quindici punti oltre che di Giovanni Occhipinti, autore di interessanti giocate sotto le plance.
G. L.
AMATORI MESSINA
STUDENTESCA LICATA
90
76
AMATORI MESSINA: Mondello 9, Centorrino 15, Rizzo, L. Restuccia
22, Maggio 15, Irrera, Casablanca, S. Restuccia 25, Valitri, Sciliberto, Pistorino 4. All. Mario Maggio.
STUDENTESCA LICATA: Di Pasquale ne, Rapidà, Crucitti 28, Peritore ne,
De Caro, Carità 2, Consagra ne, Zambito 7, Fatallah 14, Cosimo 2,
Falanga 15, Antronaco 8. All. Ettore Castorina.
ARBITRI: C. Esposito e A. Esposito di Ragusa.
PARZIALI: 24-29; 54-48; 72-66.
MESSINA. Colpo a sorpresa dell’Amatori Messina, che ha superato, sul parquet del «PalaTracuzzi», la quotata Studentesca Licata, conquistando, così, la quarta vittoria stagionale.
Un successo fortemente voluto dai ragazzi allenati da Mario Maggio, come ha subito dimostrato il massimale impegno profuso su ogni pallone. Dopo un avvio di gara favorevole agli ospiti, Mondello e compagni prendono progressivamente il controllo del gioco ed operano, nel secondo
parziale, il meritato sorpasso. In questa fase, i fratelli Restuccia e Centorrino mettono in mostra tutte le loro qualità e
con penetrazioni e triple portano l’Amatori a +6 all’intervallo lungo (54-8). Il copione non cambia nel terzo parziale, nonostante le pregevoli giocate di Crucitti, miglior realizzatore del match (28 punti), e Falanga.
Sull’altro fronte, prezioso è l’apporto fornito dal giovane
Maggio, che regala ulteriore vivacità alla già ispirata manovra nero-arancio. Nel finale, il quintetto dello Stretto capitalizza poi i numerosi falli subiti dell’estroso play Luca Restuccia e chiude - di fatto - i conti con i liberi. A poco servono, infatti, gli ultimi orgogliosi tentativi licatesi.
OMAR MENOLASCINA
CUS CATANIA
N. AGATIRNO
73
66
CUS CATANIA: Lo Faro 27, Cuccia, Dinicola 2,
Strano 2, Santonocito 10, Selmi 8, Bonaccorsi,
Giarrusso 10, Sgroi, Tracuzzi ne, Fichera, Elia
14. All. Malagò.
NUOVA AGATIRNO CAPO D’ORLANDO: Gambardella 6, M. Galipò, Sindoni 8, Motta, Karavdic
10, Munastra 21, G. Galipò 16, Spampinato 1,
Pappalardo 4. All. Silva Suárez.
ARBITRI: Buscema e Filesi.
PARZIALI: 12-11, 34-23; 53-42.
PGS SALES
ADRANO
65
75
(DOPO UN SUPPLEMENTARE)
PGS SALES: Licciardello 4, Frazzetto 14, Musumeci 19, Santuccio ne., Cantone 14, Ba 6, Alongi, Pasquali 8. All. Condorelli.
ADRANO: Sortino 34, Riganati, Russo 4, Ricceri 2, Bascetta 5, De Masi, Leanza 3, Distefano
ne, Amoroso 12, Pignato 10, La Mela 5. All. Castiglione.
ARBITRI: Perrone di Catania e La Macchia di
Giarre.
PARZIALI: 14-14; 29-27; 52-37; 65-65.
Federico Lo Faro fa il bello e il cattivo
tempo in una gara dai ritmi alti, conclusa con la suspense finale. Se non fosse
stato per Luca Munastra, tuttavia, i cussini avrebbero urlato «Mamma butta la
pasta! » già a metà gara. L’inizio infatti è
tutto di marca catanese: il play-guardia,
insieme a Manfredi Elia, solca il 7-2, ma
due triple di Giorgio Galipò ribalta il vantaggio. Nel batti e ribatti, Santonocito, Lo
Faro (2+1), Dinicola e Selmi (con tripla
ignorante sulla sirena) giungono al +15.
La guardia paladina trova fiducia dopo
l’intervallo e guida la rimonta. Otto triple
nel terzo periodo divertono il pubblico,
poi tre bombe di Munastra portano al
68-64. Karavdic manca la tripla del -3 e
i cussini consolidano il quinto posto.
Occasione gettata alle ortiche dalla
Pgs Sales, che ha perso contro Adrano in
rimonta. I ragazzi di Condorelli, hanno
sprecato il vantaggio di +17 del terzo
parziale, si sono fatti raggiungere da un
Adrano mai domo per poi arrendersi al
tempo supplementare. Dopo i primi
due quarti di sostanziale equilibrio, la
Sales ha provato a creare il solco, riuscendoci molto bene con un ottimo
contropiede grazie a Cantone, Frazzetto
e Musumeci. Licciardello e Ba sono presenti a rimbalzo e l’Adrano vede la Sales
allontanarsi. Nell’ultimo quarto esce il
carattere adranita, con Sortino che si
carica la squadra sulle spalle. Tempo
supplementare senza storia.
R. Q.
DAVIDE CALTABIANO
GIARRE
SPADAFORA
73
90
BASKET GIARRE: Caminiti 27, A. Cantarella
ne, M. Cantarella, Di Bella 2, D’Urso 1, Leonardi 3, Maccarrone 6, Quattropani 8, Spadaro 7, Spina 19. All. Borzì.
IL NUOVO AVVENIRE SPADAFORA: Vento 11,
Mobilia 9, Busco 16, Stuppia 12, Barbera 5,
Contaldo 21, Molino 7, Colosi 9. All. Maganza.
ARBITRI: Lorefice e Modica.
PARZIALI: 15-19, 39-48; 54-66.
GIARRE. La capolista vince senza troppo
forzare, anche se Giarre non molla mai
e resta agganciato alla partita sino al
termine.
MARSALA
VIRTUS TRAPANI
74
59
MARSALA: Colicchia 3, Cucchiara 3, Frisella
21, Gangarossa 8, Maggio 14, Marino 11,
Sutera 2, Tarantino 12, Catalano, Laudicina,
Marullo, Obbiso. All. Cardillo.
VIRTUS TRAPANI: Asta G. 8, Asta S. 10, Costadura 5, Esposito 9, Felice 11, Genovese
8, Massa 6, Perrone 2, Lombardo, Longo.
All. La Commare.
ARBITRI: Cinzia Savoca di Bagheria e Andrea
Fava di Palermo.
PARZIALI: 12-19, 29-36, 43-45.
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
lo SPORT
.51
Basket
SERIE A1 DONNE
La Passalacqua si ferma a Vigarano
Coach Molino «tradito» dalle esterne
Gara sempre sul filo dell’equilibrio, decide un canestro di Ugoka a 3” dalla fine
VIGARANO
PASSALACQUA
58
56
VIGARANO: Bestagno 12, Moroni 8, Andrenacci, Zara 8, Nakov, Cirov 5, Zanetti 2, Cupido 4,
Brunelli 2, Ugoka 17, Venzo. All. Ravagni.
PASSALACQUA SPEDIZIONI RAGUSA: Ivezic 7, Gorini 4, Cinili 2, Mauriello 2, Galbiati, Walker 23,
Gonzalez 2, Nadalin 2, Canova ne, Pierson 14.
All. Molino.
ARBITRI: Pilati di Zanè, Marton di Conegliano
e Sartori di Arsiè.
PARZIALI: 14-20, 28-24, 44-43.
VIGARANO. Prima sconfitta stagionale per
la Passalacqua che cede di misura, inaspettatamente, sul parquet di Vigarano
al termine di una gara sempre all’insegna dell’equilibrio ma soprattutto contrassegnata dalle basse percentuali al tiro e dalle difese che hanno sempre superato gli attacchi. Una sconfitta che non ridimensiona e che non scalfisce per niente quanto di buono fatto in campionato
dalla squadra di coach Molino che adesso dovrà rialzarsi da subito per confermare tutto il proprio valore.
Buona partenza di Ragusa che, dopo il
2-0 per le padrone di casa firmato Bestagno, trova con Gorini, Walker e Pierson i
punti che consentono al quintetto bian-
coverde di portarsi subito in vantaggio.
Walker firma il 4-10, Gorini il 4-12 ed arriva il primo time-out per coach Ravagni.
Ma la musica, nei primi minuti non cambia. Perché è ancora un’ispiratissima
Walker, poco dopo, a mettere il canestro
del +10 mentre al 6’ la Passalacqua raggiunge il massimo vantaggio di 4-16,
che poi diventa 14-20 al termine del primo parziale.
Nel secondo quarto è prima un gioco
da tre di Bestagno a riportare le padrone
di casa sul -5 punti, poi Ugoka per il -3.
Molino richiama in panca Walker e Gal-
biati per Nadalin e Mauriello mentre
Moroni firma il -1 (24-23) fino al primo
vero vantaggio di Vigarano che si porta
sul 25-24 e con il secondo quarto che
termina 28-24 con Ragusa che non segna da un’eternità.
La seconda parte della gara s’inizia
con le ispiratissime Pierson e Walker
che impattano e Ivezic per il nuovo vantaggio ragusano. La tripla di Ivezic che
firma il 39-36 sembra mettere l’inerzia
nuovamente in favore delle biancoverdi,
ma il match resta in equilibrio. Nell’ultimo quarto, dopo che il punteggio rimane fermo per tantissimi minuti, è Walker
a sbloccare per il +1 a circa 3’ e mezzo
dalla fine. Ugoka fa canestro e prende il
quinto di Cinili a 3’09’’: 52-49, time out
ancora chiesto da Molino e 53-49 dopo il
tiro libero supplementare. Ragusa a -2
ma Ugoka risponde, dall’altra parte
Walker fa canestro e fallo per il 55-54.
Le due americane di Ragusa sono affiatatissime e Ragusa torna in vantaggio
di una lunghezza. Si entra nell’ultimo
minuto con Ragusa sopra di 1 (55-56).
Bestagno fa 1\2 e impatta dalla lunetta
ma Ugoka segna a 3” dalla fine e la Passalacqua non riesce più a impattare.
BASKET IN CARROZZINA
Brutta sconfitta per il Cus Cus
Sansolino castiga gli etnei
SERIE A MASCHILE
Capo d’Orlando, a Pistoia
una sconfitta pesante
si salva soltanto Archie
PISTOIA
CAPO D’ORLANDO
94
73
CAPO D’ORLANDO: Archie 19, Freeman 4, Hunt 17, Basile 5,
Cochran 2, Burgess 8, Bianconi ne, Soragna 5, Henry 13, Cordaro ne. All. Griccioli.
PISTOIA: Amoroso 9, Magro 6, Cinciarini 18, Williams 14, Hall
8, Bianchi 2, Easley 14, Moretti 5, Filloy 10, Brown 6, Mastellari, Severini 2. All. Moretti.
ARBITRI: Lamonica, Di Francesco, Borgioni.
PARZIALI: 29-13, 54-33, 69-46.
Brutta sconfitta del Cus Cus contro il Boys Taranto. Con
l’uscita per cinque falli di Pasqualitto, l’unico che in attacco ha concluso qualcosa degno di nota, ha fatto calare il sipario su 40’ da dimenticare, in cui i biancazzurri non sono riusciti a sfruttare la più giovane età e la superiorità nei
numeri. Taranto, che chiude la tournée tra Reggio Calabria
e Catania con sei punti su sei, si è presentata infatti con
appena sei elementi, con un’età tra i 36 e i 57 anni, ma ha
svolto perfettamente il compitino.
Protagonista assoluto è stato Nicola Sansolino, che ha
tramutato in oro ogni pallone ricevuto dai compagni,
mentre capitan Todaro e Pastore orchestravano sul perimetro.
PISTOIA. L’Upea Capo d’Orlando è sconfitta al PalaCarrara dalla Giorgio Tesi Group Pistoia. Al termine di un
match condotto per intero dai padroni di casa, i paladini riportano un pesante 94-73. Sebbene coach Griccioli abbia recuperato appieno Burgess, l’ala piccola
statunitense non parte in quintetto. Lo starting five infatti è: Henry, Freeman, Soragna, Archie e Hunt. Forse
proprio questo rappresenta uno dei problemi per la
formazione di Capo d’Orlando che sin dalle prime battute ha subito i colpi di Pistoia. Henry (uno dei pochi a
chiudere in doppia cifra) prova ad arginare ma è un autentica pioggia di triple quella dei padroni di casa. Nel
secondo quarto l’Orlandina prova subito a rientrare in
partita con le realizzazioni di Archie e Basile.
La squadra allenata da coach Moretti non ha però
problemi a gestire il vantaggio. L’Upea tuttavia cerca di
reagire in tutti i modi grazie all’esperienza proprio dell’ex giocatore del Barcellona, ma questo non basta. Gli
ultimi minuti sono di garbage time, la gara è, infatti, ormai andata, termina 94-73. Archie è l’high scorer del
match con 19 punti, l’ala americana conquista anche 7
rimbalzi. Tutto da rifare per Coach Griccioli e per la sua
Upea che restano con l’amaro in bocca.
R. Q.
S. P.
CUS CUS CATANIA
TARANTO
39
56
CUS CUS CATANIA: Seminara, Barcella ne, Pappalardo 2, Garraffo,
Florio, Messina 7, Pasqualitto 26, Malaponte, Fonte 4. All. Lo Faro.
BOYS TARANTO BASKET: Todaro 6, Labellarte, Eletto 7, Gallipoli
2, Sansolino 35, Pastore 6.
ARBITRI: Di Mauro e Miceli.
PARZIALI: 8-18, 20-31; 30-44.
MATTEO MINARDI
SERIE B-C
Rainbow e Lazùr, il duello al vertice è tutto catanese
IL RECUPERO
Ad Maiora super
Olimpia Alcamo ko
AD MAIORA
OLIMPIA ALCAMO
80
50
AD MAIORA RAGUSA: Ragusa 24; Battaglia 15; Licitra 13; Molino 8; Spata 8; Vitale 5; Fazio 5; Guastella R. 2; Guastella
C.; Parrino; Caruso; Barone. All. Leggio.
OLIMPIA ALCAMO: Adragna 11; Bonura
3; Pirrello; Ballarò 9; Di Marco 14; Lo Gaglio 13; Scerra; Vannini. All. Dentici.
PARZIALI: 31-7, 40-24, 61-34.
ARBITRI: Scalone di Ragusa e Pancrazi
di Vittoria.
RAGUSA. Con un significativo gap
piazzato nel primo quarto e un
buon rendimento sia in difesa che
in contropiede, le iblee di coach
Leggio si sono imposte senza problemi sull’Alcamo. Tra le migliori,
Ragusa (24 punti e 6 triple), Battaglia e Licitra, entrambe in doppia
cifra. Buona la prova delle 14enne
Fazio e Vitale che hanno ben tenuto il confronto con le avversarie.
L. C.
Il presidente Ferlito. «La A2? È un obiettivo, ma è nostra Il presidente Cicero. «La squadra è ancora in itinere, se ci
intenzione puntare alla valorizzazione delle giovani»
sarà bisogno prenderemo un rinforzo prima dei play off»
La Rainbow guarda tutti dall’alto, prima nel girone
L di Serie C, e veleggia verso i play off per l’A2 e continua a coltivare il suo progetto giovanile. Il presidente Fabio Ferlito guarda comunque oltre i risultati sul campo, finora senza macchia: «Vedo la squadra - spiega - per certi verso molto concentrata e in
certi momenti assolutamente distratta. L’obiettivo
è progredire verso una concentrazione maggiore. La nostra è una squadra
giovane, che si è dimostrata all’altezza. Ora si è fatta male Valentina Parisi, le bambine devono portar palla e
dunque si valuterà se aggiungere un
play per sostituirla. Ma se dovesse
arrivare qualcuno, prenderei delle
giovani, non certo delle 30-35enni, va
contro il progetto».
L’obiettivo rimane comunque l’A2? FABIO FERLITO
«Un’A2 può essere interessante a Catania se c’è un gruppo locale che la conquista. L’esperienza dello scorso anno con l’Olympia insegna. Inneggio, dunque, alla prudenza assoluta e alla valorizzazione delle giovani che devono crescere. Bisogna creare ricambio e una generazione che
si appassioni più rispetto al passato. Bisogna stare
attenti, essere prudenti e lungimiranti. I costi sono
assurdi, tra trasferte e costi di federazione e lega se
ne vanno 70 mila euro. Dunque si va in A2… e poi?
Il segreto è farlo con le proprie forze, senza immissioni di altri soggetti, e usando le proprie strutture.
Questo per fare una figura dignitosa, se invece si
vuole soffrire è un altro discorso».
Come vede le giovani che giocano in C?
«Le ragazzine le vedo bene, c’è una crescita evidente. Giulia Patanè, poi, farà bene se
continua così. Non solo lei, ancora
devono esordire Spampinato e tante
altre ragazzine molto buone. Adesso
dobbiamo dedicar loro una persona
che curi i fondamentali, il lavoro fisico e individuale. Bisogna curare i particolari. L’Under 13 è ora allenata da
Tania Seino, Gabriella Di Piazza si occupa un po’ di tutto, ma l’anno prossimo avremo un altro istruttore importante per le giovanili, di cui non
diciamo il nome finché non firma».
Cosa la spinge a rimanere ancora nella basket?
«Sono entrato molti anni fa grazie a mia figlia Marzia. Mi spinge ancora la passione. Pur vedendo l’ignavia e l’indifferenza delle istituzioni e degli sponsor, nelle mie vene, tra eritrociti e leucociti, gira anche il basket».
ROBERTO QUARTARONE
La Lazùr è l’unica squadra che sin dall’inizio ha diE le più giovani?
chiarato di voler puntare ai play off per la Serie A2. «Licciardello ha ripreso al meglio, Pistritto e LomFinora, la formazione fucsiablù non ha tradito le at- bardo sono ottimi innesti; le altre nostre giovani
tese, perdendo solo il derby con la Rainbow e vin- vanno a fasi alterne, Messina e Privitera dimostracendo in scioltezza con le altre avversarie. «È vero - no buona qualità e speriamo di recuperare le inforspiega il presidente Federico Cicero - ma la squadra tunate Grosso e Tropea».
è ancora in itinere. Nonostante il lavoro di Gianni
Saltato l’Under 19, ci sono possibilità per un camCatanzaro, non siamo riusciti a ragpionato giovanile?
giungere un amalgama soddisfacen«La federazione nazionale non ha acte, non vedo ancora un gioco d’insieconsentito al campionato a tre Under
me. Inoltre, siamo indietro con la pre19. Con il presidente Rescifina stiamo
parazione atletica: abbiamo cominproponendo alle società di fare un
ciato tardi, ora abbiamo anche una
campionato Under 20, anticipando i
nuova preparatrice. Sul roster, se vatempi rispetto alla riforma nazionale la pena di aggiungere qualcuna,
le».
valuteremo nei due mesi residui di
Cosa la spinge a investire ancora nella
campionato, prima dei play off».
pallacanestro e a puntare anche alla
FEDERICO CICERO
Come giudica la squadra?
promozione?
«Marija Eric è una fuoriclasse anche
«Con la mia ex compagna, Saska Alekper l’A1: molto intelligente, sa quando accelerare e sandrova, fondammo la Lazùr, e quando lei è partiquando mettersi al servizio della squadra. La sua ta ho deciso di ripartire dalla base. Sto costruendo
tecnica è avanzata e a volte le ragazze non la seguo- tutto attorno a Gianni Catanzaro, che ha preso le reno. Gioia è una ragazza dal grande carattere, Ripel- dini della squadra. A fronte di sacrifici personali, ho
lino è dura e coriacea sotto canestro, Bruni è un pi- voluto continuare il progetto, per tutte le ragazze
lastro della società, Buscema e Carbone mettono un cresciute in società, come Carolina Pappalardo
gran impegno, Cutugno ha grande volontà di recu- (sbocciata di recente) che è andata in Nazionale».
perare dopo la gravidanza».
R. Q.
SERIE D MASCHILE
Lo Zafferana torna al successo col Palagonia
Exploit Salusport, Pol. Alfa battuta a Messina
Il Basket School Gela non sbaglia un colpo
La Virtus Canicattì sconfitta a Torrenova
ZAFFERANA
PALAGONIA
BS GELA
CUS PALERMO
76
66
ASD BASKET CLUB ZAFFERANA:
Pistarà 12, Raciti 5, Torrisi 14,
Maugeri 20, Re 2, Cavallaro Ne,
Sapienza P. Ne, Fichera 2, Giuffrida 4, Garozzo, Signorelli 17,
Sapienza C. Ne. All. Privitera S.
FORTITUDO PALAGONIA: Musumeci 8, Di Martino 2, Alba, Calcagno 2, Mammana 17, Murgo
D. 12, Murgo A. 17, Caputo 4,
Gurlando 4. All. Garretto F.
ARBITRI: Rinaldi e Moschitto.
PARZIALI: 16-19, 36-35, 55-51.
CASTANEA ME
MASCALUCIA
68
72
C ASTANEA MESSINA: Balacanao, Frisone 9, Carpinteri 23,
D’Ignoti 13, Bonsignore 17,
Campanella 3, Saccà, Sturniolo
3, Biondo n. e. All. Frisenda.
MENS SANA MASCALUCIA: Gulinello 16, Scerra 14, Zafarana 3,
Gissara 10, Battiato, Bonfiglio,
Boschetti 5, Costanzo 2, Johnson 22, Pappalardo, Roccella.
All. Giorgianni.
ARBITRI: De Pasquale e Di Bella.
PARZIALI: 11-15; 24-35; 45-51.
ACI BONACC.
SALUSPORT
57
65
PALLACANESTRO ACI BONACCORSI: Vigo 2, Catalano 11, Leotta,
Prudente 14, Barbagallo, Costanzo 8, Mazzerbo 15, Cacciato 2, Brischetto, Borzì 5, Casella. All. Formica.
SALUSPORT PRIOLO: Giarratana
6, Parrinello 2, Santaera 17, Nicita, Sgarellino 12, Zivillica, Siracusa, Tringali 28, Giardina. All.
Coppa.
ARBITRI: Di Franco e Cavallaro.
PARZIALI: 13-16, 29-30, 39-44.
BS MESSINA
POL. ALFA
49
48
BASKET SCHOOL MESSINA: Adorno 15, Di Dio 13, Occhino 9, Trimarchi 5, Mazzù 7, Calderazzo,
Casile, Andronico, De Domenico. All. Baldaro.
POLISPORTIVA ALFA C ATANIA :
Valenti 2, Saccà 5, Marino 4, Catotti 5, Vetrano 2, Licciardello
8, Puglisi, Marchetta 2, Gambino 20, Alfrè. All. Di Masi.
ARBITRI : Gennaro e Lenzo di
Messina.
PARZIALI: 10-13; 22-29; 29-39.
76
64
BASKET SCHOOL GELA: Nicastro
4, Caiola G. 2, Pozzo 18, Sanfilippo 13, Urrico, Guarnaccia 8,
Caiola E. 29, Termine, Cosenza
2, Bulone, Passaniti. ALL . Bernardo.
CUS PALERMO: Garofano 8, Rizzo 16, Viola 16, Bonanno 12,
Catania 2, Inzerillo 4, Patti 4, Billitteri 2. All. La Rosa.
ARBITRI: Cocchiara e Cravana di
Gela.
PARZIALI: 17-21; 39-37; 64-51.
ORSA
INVICTA
66 GROTTACALDA
63 BALESTRATE
ORSA BARCELLONA POZZO DI GOTTO : Biondo 3, Bisignani, Valenti
24, Stuppia 2, Porcino, Gugliotta
4, G. Pirri 21, Munafò 1, F. Pirri,
Ceraolo 5. All. Antonio Varotta.
I NVICTA CALTANISSETTA: La Cagnina 7, Amato, Sanicola 17, Alù
12, Lombardo ne, M. Terrana 9,
G. Terrana 3, La Malfa 15, Messina, Salina ne, Villa ne, Lorina ne.
All. Peppe Zugno.
ARBITRI: Di Bella di San Filippo
del Mela e Catania di Barcellona.
PARZIALI: 23-18, 38-31, 54-42.
66
90
GROTTACALDA PIAZZA ARMERINA : Giunta 17, A. Ciancio 10,
Guadagnino 3, Santoro, La Rosa 6, Pecoraro 8, Rotolo 3, M.
Ciancio 8, Cattuti 11, Cannata,
Ciancio. All. Barravecchia.
BALESTRATE: Agrusa, Bottiglia
34, Impellizzeri 9, Ferrara 5,
Russo 8, Giungi 12, Sottile 18,
Altadonna 4. All. Ferrara.
ARBITRI : Ansaldi di Piazza Armerina e Spadaro di Enna.
PARZIALI: 15-38, 34-61, 56-78.
TORRENOVESE
CANICATTÌ
69
55
CESTISTICA TORRENOVESE: Urso
24, Valente 16, Papa 11, Sindoni 8, Strati 5, Micciulla 3, Florio,
Spina 1, Masitto, Serafino, Marino. All. Bacilleri.
VIRTUS CANICATTÌ: Rampello 19,
Strazzera 17, Brancato 10, La
Marca 7, Ukai E. 2, Spena, Manto, Drago, Manzo, Uka M. All.
Manzo.
ARBITRI: Rocca e Micalizzi.
PARZIALI: 8-14, 29-31, 53-38.
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
52. lo SPORT
Pallanuoto
Scherma
COPPA DEL MONDO. A Barcellona le azzurre chiudono con la medaglia d’argento
SERIE B MASCHILE. La terza giornata
Terzo podio a squadre per la Fiamingo Acicastello, sconfitta
Italspada battuta in finale dalla Svezia più che onorevole
L’iridata catanese: «Adesso mi manca solo l’acuto individuale» Cus Unime capolista
LORENZO MAGRÌ
Le prime due tappe di Coppa del Mondo di scherma si chiudonon con un bottino di medaglie preziose per i big siciliani. Aveva cominciato la settimana scorsa l’acese Daniele
Garozzo, splendido argento nella prova di Coppa del Mondo
di fioretto a Parigi e venerdì scorso aveva continuato il fratello maggiore Enrico Garozzo, bronzo nella prova di Coppa del
Mondo di spada a Heidenheim e ha chiuso ieri la catanese
Rossella Fiamigo protagonista dello splendido argento a
squadre vinto dall’Italspada rosa nella prova di Coppa del
Mondo di barcellona.
Ieri, in Spagna, Rossella Fiamingo, ha mitigato in parte la
delusione per la sconfitta di misura subita nel tabellone
delle 32 contro la cinese Sun (14-13), che aveva frenato la
corsa al podio individuale. Un peccato per l’iridata 2014, perchè aveva tirato bene all’esordio contro la statunitense Trzopek vincendo sul 13-12 e il suo maestro Giovanni Sperlinga,
in Spagna con lo staff tecnico azzurro diretto dal c. t. Sandro
Cuomo, era convinto che potesse andare avanti, prima dell’inopinata sconfitta contro la cinese.
Ieri, Rossella completava il Il quartetto italiano, composto
da Mara Navarria, reduce dal secondo posto conquistato il
giorno prima nella prova individuale, Bianca Del Carretto e
Francesca Quondamcarlo. Questo magnifico poker azzurro,
dopo il terzo posto ottenuto nella tappa d’esordio stagionale di Coppa del Mondo a squadre a Legnano ed il secondo posto conquistato sulle pedane cinesi di Xuzhou, si sono fermati solo in finale contro la Svezia.
Ieri, l’ultimo assalto della tappa di Barcellona ha infatti visto le portacolori svedesi superare le azzurre col punteggio
di 45-37, dopo che la squadra azzurra guidata dal commissario tecnico Sandro Cuomo, aveva iniziato la sua corsa superando, nel turno delle 16 squadre, il Venezuela col punteggio di 45-23. Nel tabellone dei quarti, poi, è arrivato il successo contro l’Ucraina col punteggio di 45-22, a cui è seguita la
vittoria in semifinale, col punteggio di 16-16, contro la Russia, testa di serie numero 1 del tabellone principale.
«Un peccato - ci dice Rossella con al fianco i maestro Giovanni Sperlinga - perchè contro la Svezia potevano vincere.
L’ennesimo podio in Coppa del Mondo è comunque importante per proseguire al meglio la corsa verso le qualificazioni in vista dei Giochi di Rio de Janeiro 2016. Adesso dopo questo terzo podio a squadre, continuerò la corsa al podio individuale, magari cominciando dalla prossima gara di Coppa
in programma dal 13 febbraio a Buenos Aires in Argentina».
Splendido tris.
Dopo il bronzo a
Legnano e
l’argento a
Xuzhou in Cina, il
quartetto azzurro
di spada femminile
con l’iridata
Rossella Fiamingo
(nella foto la 2ª da
sinistra dopo la
Francesca
Quondamcarlo e
prima di Bianca Del
Carretto e Mara
Navarria) ha chiuso
al 2° posto nella
prova di Barcellona
BOXE: OGGI SI PRESENTA AL COMUNE LA SFIDA DI SABATO AL PALACATANIA
Clemente Russo a Catania
a caccia del pass olimpico
g. f. t.) Clemente Russo é sbarcato ieri sera a Catania (nella foto al
suo arrivo con Luca Napoli). Per il pugile di Marcianise, due volte
campione del Mondo dei massimi dilettanti e due volte argento
olimpico, ai piedi dell’Etna sarà una settimana cruciale visto che
sabato nel PalaCatania di corso Indipendenza avrà la grande
occasione di cogliere subito il «pass» olimpico per i Giochi di Rio
2016 sfidando nella finale del torneo Apb (Aiba Pro Boxing) il
ventitreenne russo Aleksey Egorov, campione europeo. Oggi, alle 10, al Comune di Catania ci sarà la
presentazione ufficiale dell’evento catanese che vedrà tra l’altro sul ring anche altri otto
protagonisti stranieri di questa preolimpica dei pesi massimi che è stata organizzata dalla
Federazione Italiana Pugilato. Clemente Russo (tesserato per il gruppo Fiamme Azzurre), che avrà al
suo fianco l’ex campione del Mondo professionisti Francesco Damiani, si è allenato intensamente a
Santa Maria degli Angeli, nei pressi di Assisi e in questi giorni rifinirà la sua preparazione alla Fitbull
di Giovanni Cavallaro, organizzatore locale dell’evento insieme con la Italia Eventi di Luca Napoli.
Catania sta rispondendo bene all’evento e la prevendita continua proficuamente e si spera di poter
contribuire alla qualificazione olimpica di un campione amato come Clemente Russo,
affettuosamente chiamato “Tatanka”.
Pallamano
SERIE A2 FEMMINILE. La
capolista ha battuto nettamente la Messana
Scinà senza avversarie
Cade la Guidotto Licata
Palermitane imprendibili. Un successo per la Sicilia U. 17 maschile
Il campionato di Serie A2 femminile
ha tenuto bancvo nel fine settimana
della pallamano in Sicilia che aveva
visto registrare sabato scorso l’ennesima impresa dell’Albatro Sircausa in A1 maschile.
Il «sette» di Peppe Vinci vincendo a
Benevento ha infatti conquistato il
terzo posto e quando mancano ormai tre turni al termine della fase
regolare, ha praticamente ipotecato
l’ammissione alla Final Eight di Coppa Italia in programma dal 27 febbraio all’1 marzo al PalaLoBello.
Fermi gli altri tornei maschili (da
registrare il recupero della B maschile che ha visto il successo del Girgenti di Lillo Gelo nei confronti dei palemitani del Villaurea: 19-14) l’A2 donne ha confermato il netto dominio
dello Scinà Palermo. La squadra palermitana che lo scorso anno aveva
conquistato l’accesso alle coppe europee dopo lo splendido campionato con in panchina il tecnico ennese
Salvo Cardaci, è ripartita dalla A2 e
ha praticamente ipotecato il salto
nella massima serie.
Sabato scorso contro la Messana di
Marco Parisio, la partita non ha avuto storia con lo Scinà che s’è imposta
sul 46-19. Al PalaOreto di Palermo la
capolista Scinà ha così ottenuto la
quinta vittoria consecutiva contro la
Messana e in campo la differenza è
stata troppa netta con le ospiti che
hanno cercato, soprattutto nelle battute iniziali, di contenere il divario
grazie alle reti di Sciurba e Cannavò.
Alla distanza le ragazze palermitane
guidate da Silvia Di Dio si sono mostrate di una caratura superiore e
con il trio formato da Romeo, Marino
e Sardisco in grado di perforare il
“sette” messinese da ogni posizione
del campo.
Lo Scinà resta in vetta alla classifica con l’altra messinese del girone
guidata dal tecnico Tommaso D’Arrigo che ha invece vinto a Licata contro
la Guidotto e prova a non farsi staccare troppo in attesa degli scontri
diretti della seconda fase.
A Licata, le giovanissime del presidente Armando Tabone, hanno provato a tenere testa alle avversarie
con l’azzurrina Giulia Burgio tra le
migliori in campo. «Troppo netto il
divario - spiega Armando Tabone con le nostre ragazze che non sono
riuscite a tenere testa alle messinesi
che fin dai primi minuti hanno giocato in scioltezza». Tra le file del Messina ottimo l’esordio dell’ennese Greta Di Dio con ben 8 reti, mentre è andata in doppia cifra la Prisa (12 reti).
Una vittoria ciascuna invece nella
doppia sfida di Caltanissetta che ha
visto di fronte sabato e ieri la Nova
Audax di A2 maschile di Santi Lo
Manto e la rappresentativa Area Sicilia dei talenti isolani diretta da Peppe
Vinci e Lillo Gelo. «Due ottimi test - ci
dicono i due tecnici - che confermano la crescita dei nostri ragazzi».
L. MAG.
I TABELLINI
SCINÀ PALERMO
MESSANA
SCINÀ PALERMO: Nangano, Madonia, Dell’Orzo 5, Marino 9, Pizzo
3, Romeo 18, F. Raccuglia 2, M. Raccuglia 3, Sardisco 6, Sinagra,
Lunardi, G. Spina. All. Silvia Di Dio.
MESSANA: Triolo, Sciurba 8, Bertuccelli, Scordo 1, Luciano 1, Dovile, Cannavò 6, Ferrara 1, Di Mauro 1, Minutelli. All. Marco Parisio.
ARBITRI: Chiarello e Nania.
NOTE: primo tempo 24-6.
GUIDOTTO LICATA
ASD HANDBALL MESSINA
LILLO GELO (GIRGENTI)
23
27
RAPPRESENTATIVA AREA SICILIA: Aragona 6, Cumbo 1, Carini 2, Biasco 1, Manno 2, G. Marino, Olivo, Pantaleo 3, Ponticelli, V. Marino
1, Saitta 4, Vaiana 1, G. Vinci 1. All. Lillo Calogero.
NOVA AUDAX CALTANISSETTA: Sotgia, Picone, Barone 2, Gervasi 1,
Patelmo 1, Garofalo 1, M. Giunta 1, A. Lo Manto 5, Melfa 2, Sicilia
2, Lo Guasto, S. Lo Manto, F. Biasco. All. Santi Lo Manto.
ARBITRI: Contino e Giordano.
NOTE: primo tempo 13-13.
NOVA AUDAX CALTANISSETTA
RAPPRESENTATIVA AREA SICILIA
SILVIA DI DIO (SCINÀ PA)
17
39
GUIDOTTO LICATA: Burgio 6, Bartolotta, Salamone, Bianchi 1, Graci
7, Grillo, Brancato, Iacopinelli, N. Graci 3 Brunetto, Calamita, Tilocca, Schembri, Accursio. All. Toothova.
HANDBALL MESSINA: Brunello 4, Cadardella 5, Chillè 1, Di Dio 8,
Mollica 2, Prisa 12, Truscello 7, Musumeci, Marino, Celotto, Mangano. All. Tommaso D’Arrigo.
ARBITRI:
NOTE: primo tempo 6-25.
RAPPRESENTATIVA AREA SICILIA
NOVA AUDAX CALTANISSETTA
GIULIA BURGIO (GUIDOTTO)
46
19
19
28
RAPPRESENTATIVA AREA SICILIA: Aragona 10, Cumbo 1, Carini 2,
Biasco 1, Manno 1, G. Marino, Oliva, Pantaleo 2, Ponticelli 1, V. Marino 2, Saitta 7, Vaiana, G. Vinci 1. All. Peppe Vinci e Lillo Calogero.
NOVA AUDAX CALTANISSETTA: Passarello, Lo Guasto, Sotgia, Picone, Barone 2, M. Giunta 2, Patelmo 2, Sicilia 5, Melfa 2, Garofalo 1,
Ganci 2, Salvaggio. All. Santi Lo Manto.
ARBITRI: Vizzin e Guttadauro.
NOTE: primo tempo 7-14.
Nelle foto in alto, Gianluca Piazza e Marco Ferlito (Acicastello)
e Raffaele Cusmano (Cus Unime). In basso, Gianmarco Manna
(Cus Unime), Giuseppe Rinaldi e Giorgio Cannizzaro (Ossidiana Messina)
GIUSEPPE SCORDO
Un Acicastello a corrente alternata ha
rischiato di fare lo sgambetto all’Aqavion nella terza giornata di Serie B maschile.
La giovane formazione di Salvo Cacia
ha dato prova di grande temperamento quando si è trovata sotto nel punteggio, rischiando nel finale quello che
sarebbe stato un meritato pareggio
contro una delle candidate al salto di
categoria.
«Avevamo fatto una bella rimonta
nell’ultimo periodo e meritavamo il
pareggio – spiega il tecnico dell’Acicastello, Salvo Cacia – Siamo riusciti a
ridurre il distacco da quattro reti a una
soltanto e potevamo completare l’opera se non ci fosse stato fischiato un fallo più che dubbio. In ogni caso, abbiamo commesso tanti errori durante la
partita e lavoreremo in settimana per
cercare di correggerli».
Vola invece il Cus Unime, che dopo
tre partite si ritrova con merito a punteggio pieno affiancato alle due napoletane Aqavion e Barbato. Dopo il successo nel derby con l’Ossidiana, gli universitari allenati da Sergio Naccari
hanno regolato anche il San Mauro
Nuoto, compagine dalle grandi ambizioni.
Decisive ancora una volta le prodezze di Cusmano e le parate di La Tona.
Felicissimo il portiere del Cus Unime
«perché anche stavolta siamo riusciti a
portare a casa il risultato contro un ot-
CACIA (Acicastello): «Bella
rimonta, meritavamo
il pareggio, poi qualche
errore di troppo... ».
LA TONA (Cus Unime):
«Ho parato bene? Il merito
è di tutta la squadra»
timo avversario. Il merito della vittoria
non è solo il mio. I compagni riescono
con le loro prestazioni a trasmettermi
la fiducia e la sicurezza necessaria».
Niente da fare alla Scandone di Napoli per la neopromossa Ossidiana. Ma
il terzo stop di fila forse è quello che
brucia meno in ottica stagionale, perché rimediato dalla formazione definita sulla carta l’ammazza campionato
dagli addetti ai lavori. Le ripartenze
veloci e il gioco della Barbato Cesport
hanno presto messo in difficoltà i ragazzi di Nicola Germanà. Che potranno
riprovarci sabato prossimo: alla Cappuccini arriva il Gp Modugno Bari, una
delle tre squadre che non ha ancora
mosso la propria classifica insieme alla Rari Nantes Napoli, che a sua volta
ospiterà il Cus Unime. Per l’Acicastello
trasferta delicata, ma non impossibile,
nella vasca del Basilicata Nuoto 2000.
ACICASTELLO
AQAVION
10
11
ACICASTELLO: Gangi, Maiolino, Cardinale, Calarco 1, Parmessur, Anfuso, Russo 1, Zappalà
2, Piazza 3, Ferlito Marco 2, Arena, Sicilia, Privitera 1. All. Cacia.
AQAVION: Cappuccio, Criscuolo, Forino,
Truppa, Occhiello 2, Tenuto, Riccitiello 4,
Esposito 1, Grimaldello, Scalzone 1, Antiero,
Mattiello 1, Nina 2. All. Bencivenga.
ARBITRO: Carmignani.
PARZIALI: 1-3, 5-3, 1-3, 3-2.
CATANIA. Secondo stop in campionato
per l’Acicastello che cede di misura alla capolista Aqavion. La formazione di
Cacia per due volte rischia di rimontare: sull’1-6, pareggiando con un grande
secondo periodo (reti di Calarco, Zappalà, Piazza, Privitera e Ferlito), e nel finale su una controfuga fermata dal fischio arbitrale a 40” dalla sirena.
GI. SCO.
CUS UNIME
SAN MAURO NUOTO
10
7
CUS UNIME: La Tona, Sollima, A. Naccari, De
Francesco 1, Arcovito, Trocciola 3, Cusmano
5, Rappazzo, Lanfranchi 1, F. Naccari, Manna,
Sablone, Frisone. All. Sergio Naccari.
SAN MAURO NUOTO: Perfetto, Confuorto 6,
De Gennaro, Nweke, Sangermano, Fiorillo,
Forrcelli, Iaccarino, Vaccaro, Natangelo, Pererano, Magliulo 1, De Francesco. All. Andrè.
ARBITRO: Nicolosi di Catania.
PARZIALI: 3-2; 3-2; 3-2; 1-1.
MESSINA. Lo scontro al vertice premia
il sette di Sergio Naccari che allungano
nel 2° parziale con De Francesco (rigore) e Cusmano. Poi ancora lo scatenato
Cusmano e Trocciola chiudono la sfida.
OMAR MENOLASCINA
CESPORT NAPOLI
OSSIDIANA MESSINA
12
6
CESPORT NAPOLI: Cuomo, Giamundo 1, Mattiello 1, Begovic, Di Carluccio 3, Paulillo, Esposito 1, Aiello 2, Porro, Femiano 2, A. D’Antonio 1, D. D’Antonio 1, Sciubba. All. Rossi.
OSSIDIANA: Vinci, Mantineo, Tripodo 1, Abbaleo, Blandino 2, Cannizzaro, Isaja, Rinaldi,
Paratore 3, Falvo D’Urso, Anastasi. All. Germanà.
ARBITRO: Rotunno.
PARZIALI: 2-1; 5-1; 4-0; 1-4.
NAPOLI. o. m.) Terzo ko di fila per la
matricola peloritana che a Napoli paga
anche l’assenza di Nucita e le non perfette condizioni di Cannizzaro e Rinaldi.
A2 FEMMINILE
BLU TEAM ANCORA SCONFITTA
Quarto stop di fila per la Blu Team
Catania. La formazione di Claudia Vinciguerra non si sblocca nemmeno a
Santa Maria Capua Vetere, perdendo di
misura (9-8) contro il Volturno. La classifica resta preoccupante: catanesi terzultime, per rilanciarsi la sfida con la
Roma Waterpolo di domenica prossima potrebbe già essere decisiva.
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
LA SICILIA
lo SPORT
.53
54.
LA SICILIA
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015
«ITEM» punta sui giovani e sull’impegno sociale
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cultura, alla formazione e all’aiuto umanitario.
Grande interesse per la «ITEM», società di
investimenti e di sviluppo catanese, verso
gli adolescenti e quella parte “meno fortunata” della nostra città.
Come dice lo stesso amministratore delegato Salvo La Mantia «la mission della ITEM
non è solo lo sviluppo imprenditoriale del
Catanese. Abbiamo profonde radici nel territorio e, oltre a voler contribuire ad offrire
un aiuto concreto al miglioramento delle
opportunità di crescita e sviluppo imprenditoriale, vogliamo impegnarci concretamente
>˜V…i>w>˜Vœ`ii«iÀܘiˆ˜`ˆvwVœÌD‚°
Ecco le cose già fatte:
ITEM per il sociale (15 settembre 2014)
In occasione della ristrutturazione dell’ex
hotel Perla Jonica, acquistata lo scorso agosto dalla società catanese, donazione di materassi, reti ortopediche, cuscini, tavoli per
mensa e complementi d’arredo alla Caritas
di Catania. Il mobilio servirà per allestire i
ÃVˆi˜ÌˆwV>]ۜÌi>Û>œÀˆââ>Ài}ˆœÛ>˜ˆiVVilenze siciliane. Con tale accordo la Item promuoverà, con le Facoltà di Ingegneria, Architettura, e di Economia del Turismo concorsi
di idee per gli studenti su temi di progettazione che interesseranno la struttura turistica di Capo Mulini di proprietà della stessa
società e i più meritevoli saranno premiati
attraverso borse di studio. Verranno assegnate tre borse di studio per ogni facoltà: la
facoltà Architettura curerà il progetto della
chiesa multi religiosa, quella di Ingegneria
si occuperà della realizzazione dei solarium
i `ii `ˆÃViÃi > “>Ài i «iÀ w˜ˆÀi ˆ `ˆ«>Àtimento di Economia del turismo effettuerà
uno studio sul rilancio dell’utilizzo del fronte
mare di Capo Mulini. Altresì, verranno predisposti tirocini formativi e scambi culturali
con gli Emirati.
ITEM per lo sport (3 novembre 2014)
La Item raddoppia l’investimento sui gioÛ>˜ˆ V>Ì>˜iÈ `ˆÛi˜Ì>˜`œ “>ˆ˜ 뜘ÜÀ‚
mulazioni dell’assemblea generale delle
Nazioni Unite.
3 dicembre 2014 - Item per il ricordo
La famiglia della Item Nuoto Catania si unisce ancora per non dimenticare uno sportivo,
un amico, un presidente, Francesco Scuderi,
la cui eredità sportiva viene raccolta Mario
Torrisi: egli vuole rilanciare la Nuoto Catania attraverso l’innovazione nel segno della
tradizione, ispirato da uomini del carisma di
Lallo Pennisi, Franco D’Arrigo e Toni Iuppa.
ITEM per la tradizione (31 dicembre 2014)
Fascino, storia e tradizione catanesi si uniscono dal 1960 per l’ultimo bagno dell’anno
in occasione del “La San Silvestro a mare”.
Quest’anno, nella sua cinquantacinquesima
edizione la ITEM ha organizzato questa manifestazione sportiva goliardica che unisce
atleti, pallanotisti, nuotatori e gente comune
che si butta in acqua per scrollar via l’anno
passato, questa edizione è stata caratteriz-
dormitori e per un appartamento per ragazze madri.
ITEM per i giovani (16 ottobre 2014)
La società di investimenti e sviluppo e l’Università degli Studi di Enna “Kore” hanno
wÀ“>̜ ՘ >VVœÀ`œ «iÀ ÜÃÌi˜iÀi vœÀ“i `ˆ
collaborazione e cooperazione culturale e
della Nuoto Catania, squadra storica di
pallanuoto militante nel campionato di
Serie A2 che, unita alle squadri giovanili, appassiona l’intera città. Coniugando
passione, impegno, buona volontà, organizzazione e capacità finanziaria si ottiene
un progetto vincente ed è questa l’idea
che la Item decide di sposare. Al fine di
sostenere la crescita dei giovani pallanuotisti, la ITEM ha istituito dei corsi di lingua
inglese per i fruitori della piscina Zurria,
sede della Nuoto Catania, ed inoltre due
allievi della squadra under 15 saranno selezionati per vincere un soggiorno studio
a New York, dove avranno accesso alle si-
zata altresì anche dal ripristino della “tradizione del cappotto” donato dallo sponsor al
vincitore degli assoluti.