STORIA DI UNA FARFALLA E DI UNA FALENA
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STORIA DI UNA FARFALLA E DI UNA FALENA
STORIA DI UNA FARFALLA E DI UNA FALENA di Martina Faggian, 3 A C'era una volta una farfalla molto curiosa. Spesso si domandava cosa succedesse di notte mentre lei riposava. Chiese a tutti i suoi amici, al grillo, alla formica e persino all'ape, ma nessuno seppe darle una risposta. Una mattina dunque, incuriosita, si svegliò quando il sole non era ancora sorto e uscì dal suo piccolo rifugio: non poteva credere ai suoi occhi! Intorno a lei c'era solo buio, eccetto la debole luce dei lampioni. Si guardò intorno meravigliata e fece un paio di giri intorno alla sua casa per osservare il paesaggio così tranquillo e avvolto nella nebbia e poi, dato che stava sorgendo il sole, si avviò verso il suo bozzolo. Mentre rientrava, però, vide una sagoma scura volare verso di lei e posarsi su un ramo di un albero poco distante. Spinta dalla curiosità, le andò incontro e si trovò davanti una creatura molto simile a lei, ma poco più grande e di colore marrone tendente al nero. Dato che, oltre ad essere curiosa, era anche molto chiacchierona, si avvicinò all'animaletto ed esclamò: "Ciao! Non ti ho mai visto da queste parti, che strano animale sei?". La creatura si girò con fare sorpreso, la squadrò dalla punta delle antenne ai minuscoli piedini e rispose "Ehm, ciao... Io sono una falena come tante altre, tu piuttosto che cosa sei? E, tanto per la cronaca, io vivo qui e non ho mai visto te!". Detto questo, continuò dicendo: "Adesso non ho tempo, devo andare a dormire, ci vediamo in giro allora, se davvero abiti qui anche tu come dici" e iniziò a volare nella direzione opposta. La farfalla, che non aveva intenzione di mollare, le corse dietro urlando: "Aspetta! Perché dormi di giorno?" L'altra, sbuffando, replicò: "Forse perché di notte lavoro, non credi? Senti, io ho davvero bisogno di andare a riposarmi, se vuoi stasera ci troviamo qui dopo il tramonto e mi farai tutte le domande che vorrai". Soddisfatta, la creatura diurna se ne andò e passò una giornata fantastica come tutte le altre, con la differenza però che pensava sempre allo strano insetto incontrato. Il tramonto arrivò presto e lei si presentò in perfetto orario. Dopo un po' arrivo anche la falena, che subito disse: "Allora, dimmi cosa vuoi sapere, sono di fretta, stasera devo aiutare il mio amico ragno a scegliere un posto adatto a tessere la sua nuova tela!". Subito l'interessata iniziò a farle domande a raffica, ma l'altra la fermò subito dicendo: "Guarda, facciamo così: domani sera tu verrai qui alla stessa ora e io ti porterò a fare un giro con me di notte, così imparerai tutto quello che faccio senza che io te lo debba spiegare, adesso scusami ma è già sceso il buio e, come vedi, sono di fretta!" e se ne andò. La sera dopo la farfalla era emozionatissima; non vedeva l'ora di imparare qualsiasi cosa. Quando vide la falena che la aspettava, si precipitò da lei e la salutò, mentre la falena disse: "Okay, prima di tutto dobbiamo farti diventare scura, non vorrai mica andare in giro di notte tutta bianca!" e la condusse fino ad una pozzanghera. Poi le spiegò che avrebbe dovuto rotolarsi nel fango fino a che non si fosse sporcata completamente. Così fece e, una volta imbrattata, iniziarono a volare nel cielo, che nel frattempo si era scurito sempre di più. Passarono tutta la notte con gli amici della falena, cioè un piccolo ragno, un pipistrello e una ranocchia, guardando le stelle e bevendo le gocce di rugiada che si formavano sugli steli dell'erba. Quando sorse il sole, la farfalla era molto stanca, ma aveva passato la notte più bella della sua vita. L'amica quindi la riportò a casa, la ringraziò infinite volte e le fece una proposta: "Perché domani mattina non vieni con me, ti farò vedere il mio mondo!" La falena accettò subito contenta, in fondo anche lei era curiosa di scoprire cosa facesse durante il giorno quella creatura così socievole, alla quale aveva persino iniziato a voler bene. Fu così che la mattina successiva si presentò davanti a casa sua e quando la farfalla uscì, le rivolse un sorriso radioso: "Buongiorno! Aspetta qui, ho trovato qualcosa che potrà coprire il colore delle tue ali!" E rientrò, uscendo subito dopo con una ciotolina di latte in una mano e un pennello nell'altra. Iniziò subito a dipingerle le ali e quando ebbe finito, la falena guardò il suo riflesso nella piccola pozzanghera che si era creata vicino alle radici dell'albero: aveva fatto un bellissimo lavoro! Anche l'altra ammirò il suo lavoro e poi volò via, seguita subito dalla più grande. La giornata passò benissimo e la falena si divertì un mondo a farsi rincorrere dai cani nei giardini delle abitazioni e a svolazzare nei cortili delle scuole mentre i bambini facevano ricreazione. Purtroppo il tempo passò molto velocemente e la sera arrivò troppo presto. A malincuore, si salutarono, ma si promisero di rivedersi presto. Ancora oggi le due amiche spesso passano delle intere giornate insieme, ricordando il loro primo incontro e pensando a quanto siano state fortunate quella notte.