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IL GIORNALE DI VICENZA
Martedì 16 Novembre 2010
L’UNIVERSITÀ
IlprofessorRobertoFilippini, fotografato da
FrancescoDalla Pozza.Vent’annifafondò
l’universitàaVicenza
n. 22
ILPERSONAGGIO.Ha tenutoabattesimo ingegneriagestionale nel ’90
«UNA“VISION”
CONDIVISA
ÈLANOSTRA
ARMAVINCENTE»
RobertoFilippinispiega lastrategiae irisultati
«Realizzatoa Vicenzaun vero centro universitario
diricercadialtolivelloenon soloun polo didattico»
Antonio Di Lorenzo
Erano in due nel 1990 e oggi i
docenti sono cinquanta. Erano 250 gli allievi e oggi sono oltre 3.600. Erano utilizzate le
stanze prese in affitto dalle
“Missioni estere” a Monte Berico e oggi le sedi sono due, autonome. L’ha vista crescere in
questi vent’anni l’università a
Vicenza. L’ha tenuta a battesimo nel 1990, mentre la città,
mai sazia di polemiche, si interrogava già sul futuro: meglio una sede in centro storico
o il campus esterno? S’è visto
com’è finita: uno a uno, ammesso che viale Margherita
sia “esterno” alla città.
Quando il rettore mandò lui
e Renato Lazzarin a fondare
ingegneria gestionale la consegna fu una sola: «Ti dò carta
bianca, ma tienimi informato». Mario Bonsembiante lo
aveva scelto per curare l’organizzazione, mentre Lazzarin
doveva occuparsi della didattica. Ed ebbe le sue gatte da pelare: all’inizio gli ordinari incardinati (per trasferimento) erano soltanto due, e solo nel
1996, quando i primi iscritti
s’erano già laureati, saranno
coperti i posti messi in dote
dal Ministero: 12 da docente e
7 da ricercatore.
Ma, per usare le parole di Pa-
olo Conte nella sua celebre
canzone “Boogie”, “quei due sapevano a memoria dove volevano arrivare”. E oggi Roberto
Filippini ricorda che la vision
era chiarissima sin dall’inizio
e condivisa da tutti negli anni.
La riassume in alcuni punti:
«Realizzare un progetto in
grande e di qualità. Aggancio
con il territorio. Coniugare la
dimensione locale con quella
internazionale. Attirare e valorizzare persone di capacità e
competenti. Insomma, puntare all’eccellenza». Esattamente il contrario di pensare in piccolo e guardarsi l’ombelico,
tentazione ricorrente sotto
Monte Berico.
L’identikit
Ilprofessore
amaigialli
loscielavela
Sessantunanni, sposato,
quattrofigli,Roberto Filippini è
prorettoreallaricerca europea.
Laureatoin ingegneria
meccanicanel1973(110/100
elode)dal 1991èprofessore
ordinariodiGestione
Aziendale,cheinsegna
attualmentenelcorso dilaurea
magistralea Ingegneria
Gestionalea Vicenza. Gli
piaccionoi romanzithriller
gialli.Ultimamentehascoperto
GlennCooper. Quandopuò,
d’inverno fa fondo
sull'altopianodiAsiago,
d’estateva inbarcaa vela.
Del resto, anche i titoli dei
giornali del tempo parlavano
chiaro: «Vicenza non sarà un
piccola “colonia” padovana»,
giurava Bonsembriante. È stato di parola. E i suoi successori
hanno mantenuto la linea.
«Quando nacque ingegneria
gestionale - ricorda Filippini fu grazie a una concentrazione di fattori positivi. A Padova
prendeva vita il secondo dipartimento a ingegneria. Il mondo imprenditoriale vicentino
era interessato a questi corsi;
c’era un momento favorevole
della politica e soprattutto
l’ateneo dava una risposta positiva a queste esigenze senza
duplicare corsi già esistenti».
Filippini elenca gli altri “comandamenti” rispettati in
questi vent’anni: «Cercare gli
elementi di unità e chiarire subito gli eventuali conflitti. Questo significa spersonalizzare i
contrasti che all’università si
«Pensare
ingrande,
conprogetti
acarattere
internazionalee
interdisciplinare»
«Inostrilaureati
trovanolavoro
da...subito
apochimesi
Eil7%dilorova
all’estero»
Primianni Novanta.Così si presentava lasededi San Nicolaoggetto di uninterventoradicaledi
ristrutturazionepertrasformarla nella nuova sedeuniversitaria diVicenza
ASan Nicolasi inaugura l’annoaccademico 1999-2000:da sinistra,ilprof.Roberto Filippini,ilsindaco
Hüllweck, ilrettoreGiovanniMarchesini,Silvio Fortuna, Manuela Dal Lago,DaniloLonghi, AldoPivetti
Dicembre 1990. Si inaugurano i corsi di ingegneria gestionale a Vicenza. Da sinistra Lorenzo Pellizzari,
LauraFincato,Giuliano Zoso, ilministroRuberti,ilrettore Bonsembiante,ilpresideMariani
Luglio 1995. Con una cerimonia al teatro Olimpico, sono consegnate le prime lauree in ingegneria gestionale. Inprimo piano ilrettoredeltempo, Gilberto Muraro
possono accendere facilmente». Infine, un altro punto strategico era di «integrare le varie aree dell’ingegneria dei materiali e di quella informatica
con l’area economico-gestionale. Vale a dire puntare non
sulla monocultura ma sull’inetrdisciplinarietà». «I progetti
sono comuni tra ingegneri ed
economisti - spiega Filippini perché significa vedere le cose
in modo più completo, da due
punti di vista».
La fortuna dell’università a
Vicenza sta tutta qui: in questa strategia mantenuta e condivisa. Le difficoltà non sono
mancate - ricorda Filippini perché il rapporto con il ministero è stato meno felice di
quello con le aziende del Vicentino. «Ma l’idea di fare di
Vicenza un vero polo universitario, di ricerca, internazionale e interdisciplinare, e non un
distaccmento didattico, resta
vincente». f