Intervento

Transcript

Intervento
Vorremmo fare insieme a voi una breve riflessione su come l’operare del Gruppo di lavoro
dipartimentale Inclusione Sociale nella cura riabilitativa di persone con problemi di salute mentale e
di dipendenze, sia volto alla ri-appropriazione di diritti fondamentali come: il diritto al lavoro, alla
socialità, all’abitare, agli affetti… il diritto all’autodeterminazione, in poche parole a garantire il
diritto di cittadinanza.
Questi principi sono da sempre al centro del nostro pensare e del nostro agire e si esplicano
attraverso la programmazione di progetti individuali condivisi (in equipe e con la persona
interessata)
Risulta evidente che, gli strumenti che l’Azienda Sanitaria può mettere a disposizione per
concretizzare il rispetto di questi diritti e l’attuazione dei progetti individuali, come supporti
fondamentali per la ripresa del ben-essere della persona, siano oggettivamente limitati da confini
istituzionali. Ecco allora che l’intersecarsi tra sistema pubblico e privato sociale diventa necessario.
E’ innegabile quindi che senza la collaborazione e il supporto dell’associazione l’Uovo di Colombo,
con la quale la nostra Azienda, in concomitanza con la nascita dell’allora “U.F. Inserimenti
lavorativi e socializzazione”, ha stipulato una convenzione proprio per i principi a cui si ispirava e a
tutt’oggi si ispira, questo gruppo di lavoro per l’Inclusione Sociale non potrebbe offrire le
molteplici opportunità che servono per garantire un reale processo riabilitativo e di inclusione, dei
soggetti con disagio.
Per chiarire meglio quanto appena detto, basta riflettere sul dato di fatto che noi, come servizio, non
potremmo né avviare, né portare avanti nessun progetto lavoro senza il sostegno indispensabile
della suddetta associazione, in quanto essa, provvede ( attraverso varie iniziative di
autofinanziamento ) all’acquisto di mezzi trasporto e relative assicurazioni bolli rifornimenti;
acquisto di strumenti e materiale necessari per l’espletamento dei vari progetti lavori, come serre,
trattori, tosaerba, lavatrici, libri e molto altro ancora…
L’associazione inoltre, già dal 2014, si è organizzata per sostenere economicamente le persone che,
a causa della crisi che ha investito tutti e in particolar modo l’universo del sociale, sono le più
soggette a portare il peso di questa crisi. (Condizione questa che può certamente favorire ricadute
dal punto di vista della salute).
Si è organizzata, quindi, “sostituendosi” a quegli enti che non possono più garantire aiuti e sostegni
come ad es. il minimo vitale; oppure anticipando i contributi (in caso di necessità) o facendo
prestiti, o meglio ancora, attraverso quello che noi abbiamo chiamato “bonus autonomia” che
consiste in un contributo economico erogato a quelle persone che pur avendo capacità e risorse non
sono spendibili (per età o altro) nel mondo del lavoro.
Allora, non possiamo fare a meno di riconoscere che l’interagire tra sistema pubblico e privato
sociale, sia una risorsa, un valore aggiunto, e una buona pratica che la nostra Azienda ( come altre)
ha adottato per far fronte alle domande che il nostro territorio pone in tema di disagio psichico e
dipendenze, e che senza questa condivisione di lavoro e interazione reciproca, poco o nulla sarebbe
realizzabile.
Gruppo di lavoro dipartimentale Inclusione Sociale
E a proposito di buone pratiche……
Noi, come gruppo di lavoro Inclusione Sociale, approfittiamo di questa occasione per ringraziare la
responsabile di questo gruppo, Ondina Della Martina, alla quale riconosciamo non solo l’idea di
questa Buona Pratica Sociale che lei ha voluto fortemente e con passione; passione che da sempre
mette al servizio del suo lavoro, ma soprattutto, passione che riesce a rinnovare e a trasmettere,
quotidianamente, a tutte noi operatrici.
Vogliamo riconoscerle la capacità di abbinare Professionalità e Umanità, un binomio indispensabile
nel lavoro di cura che ognuno di noi, qua dentro, è chiamato a fare.
Vogliamo ringraziarla per la fiducia che ripone in ognuna di noi e per l’attenzione che pone, ogni
volta che è possibile, alle nostre individuali predisposizioni, in un contesto di lavoro così variegato.
E ancora, vogliamo ringraziarla per la sua capacità di accogliere, di ascoltare, e di trovare sempre
soluzioni ai dubbi e alle difficoltà che ogni giorno si presentano a noi operatrici e alle persone che
usufruiscono del nostro servizio. Per il suo saper essere, insomma, una di noi ed una di loro.
Cinzia Valleroni per il Gruppo di lavoro Inclusione sociale