17 - Marinai d`Italia

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17 - Marinai d`Italia
Marine militari
e siti storico-navali
su Internet
di Maurizio Brescia
Segretario Gruppo ANMI “V. Folco” – Savona
USS Oklahoma City (CLG-5)
www.okieboat.com/
I primi incrociatori lanciamissili dell’US Navy, ottenuti dalla trasformazione di unità appartenenti alle classi «Cleveland» e «Baltimore» di costruzione bellica, hanno rappresentato un indiscusso successo tecnico e operativo per la Marina degli Stati Uniti:
furono spesso presenti anche nel Mediterraneo, ove alcuni di
essi (Little Rock, Springfield e Albany) ricoprirono per lunghi anni il ruolo di nave ammiraglia della 6ª Flotta.
Questo sito veramente ben realizzato è dedicato all’USS Oklahoma
City che - insieme ad altre tre unità della classe - oltre ad essere
trasformato in lanciamissili tra il 1957 e il 1960 fu anche dotato di
particolari sistemazioni per poter operare come nave-comando.
Il sito è ricco di gallerie fotografiche, dati tecnici, pagine riferite
alla vita di bordo, link con siti di analogo argomento e numerosi
altri elementi ancora: tutti elementi da rendere la visita di okieboat.com un assoluto «must» per tutti gli appassionati e gli studiosi delle vicende e della tecnica delle unità dell’US Navy. Particolarmente interessanti alcuni manuali (scaricabili in formato
«pdf»), relativi all’operatività dei missili antiaerei «Talos» di cui
era dotato l’Oklahoma City.
Una pagina di un manuale dell’US Navy, scaricabile
dal sito dell’incrociatore Oklahoma City, con lo schema tecnico
di un lanciatore per missili “Talos”
Una delle numerosissime pagine, ricche di fotografie e testimonianze,
riferite all’attività dell’incrociatore Oklahoma City
La “home page” del sito http://www.okieboat.com
Infine, alla pagina http://www.okieboat.com/CAD%20model.html,
sono presenti un gran numero di immagini di immagini CAD realizzate con tecniche tridimensionali relative ad un eccezionale
modello «virtuale» di questa storica unità.
Un sito analogo, riferito al similare incrociatore Little Rock (CLG-4,
oggi conservato come nave-museo a Buffalo, nello Stato di New York
è: www.williammaloney.com/Aviation/USSLittleRock/index.htm.
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“Saturatore.it”
www.saturatore.it/
La flotta di Napoleone III
dossiersmarine.free.fr
Il sito che si presenta sul web con la curiosa definizione di “Saturatore” (http://www.saturatore.it/), è una delle più interessanti pagine internet di cui siamo venuti a conoscenza negli ultimi
tempi. Gestito dal Socio dell’ANMI prof. Guido Andriani dell’Istituto tecnico Nautico di Civitavecchia, in collaborazione con altri docenti e appassionati della materia, presenta numerose sezioni - riferite al mondo della nautica e della marineria - che spaziano dai corsi di vela ai nodi, dai video di settore a link con siti di astronomia, del diporto e della cantieristica locale.
Nel corso degli eventi dell’epopea napoleonica, tra la fine del secolo XVIII e il 1815, la Marina francese ricoprì un ruolo secondario,
quasi mai commisurato alle aspirazioni internazionali e militari dell’Empereur e segnato da diverse sconfitte - subite ad opera della
Royal Navy - tra cui quelle di Aboukir e di Trafalgar sono le più conosciute ed eclatanti. Fu solo verso la metà dell’800 che la Marine
Nationale, grazie all’opera di Napoleone III, avviò un processo di
rinnovamento che non soltanto ne avrebbe consolidato la posizione a livello europeo ma che in taluni occasioni, come nel caso della costruzione della pirofregata Gloire (prima moderna unità corazzata europea, entrata in servizio nel 1860), consentì di raggiungere
una posizione di primato, indicando quello che sarebbe stato il corso tecnico del mondo navale per gli anni a venire.
Il sito è suddiviso per sezioni, e di particolare interesse risultano le
pagine dedicate alle varie classi di unità, tanto a vela quanto a propulsione mista, con dati tecnici, testi relativi all’attività operativa e
numerose fotografie o riproduzioni di quadri e stampe dell’epoca. In
particolare, un vero e proprio “fermo immagine” sulla composizione dell’intera flotta al 1° gennaio 1860 (http://dossiersmarine2.free.fr
/k_1860.html - realizzato utilizzando documenti originali conservati al
Musée de la Marine di Parigi) costituirà un indispensabile elemento di valutazione per studiosi e ricercatori.
Non mancano numerose altre pagine “collaterali” riferite alle biografie di ufficiali di marina ed esponenti politici dell’epoca, una vasta bibliografia, numerosi links con siti di interesse navale e sezioni dedicate sia a specifici avvenimenti militari della metà dell’800
(ad esempio la Guerra di Crimea), come pure alla cantieristica o alle caratteristiche di cannoni e altri armamenti navali dell’epoca.
_collection.asp), con un gran numero di immagini a colori di cimeli, documenti ed uniformi visualizzabili tramite un’interfaccia
intuitiva e dal facile uso.
Risulta infine di grande aiuto la suddivisione “per decenni” della timeline del periodo, riportata nella parte alta della “home page”: cliccando, ad esempio, sul decennio “1950” si apre una pagina contenente links a diverse decine di schede riferite ai più
importanti avvenimenti del periodo 1950-1960, alle principali personalità militari e civili (tanto americane quanto sovietiche) e ad
altri elementi di notevole interesse.
Il Museo della “Guerra Fredda”
www.coldwar.org
Abbiamo scoperto questo notevole sito nel corso di una ricerche
in rete sulle due “navi comando” dell’US Navy Northampton (CC1) e Wright (CC-2) che, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, costituirono uno dei principali asset della difesa strategica statunitense nel periodo più significativo e cruciale della “Guerra
Fredda” (http://www.coldwar.org/museum/doomsday_ships.asp).
Abbiamo così potuto risalire alla “home page” del sito del “Cold
War Museum” che - con sede a Vint Hill (Virginia, USA) - è un’importante istituzione per la conservazione di cimeli e documentazione riferiti ai lunghi decenni di contrapposizione tra la NATO e
il Patto di Varsavia.
Particolarmente notevole la sezione relativa alle collezioni documentali del museo (http://www.coldwar.org/museum/museum
Dal sito del "Cold War Museum, l'inizio della sezione dedicata ai "patches"
dei principali reparti dello Strategic Air Command dell'USAF
Numerose dispense in lingua inglese e sono riferite agli argomenti più disparati: dall’uso del radar nell’ambito della navigazione diportistica, a elementi di costruzione navale, teoria delle
macchine e - addirittura - la guida al “fitness” studiata per i noti “SEALS” dell’U.S. Navy, assimilabili per formazione e attività
agli incursori della nostra Marina Militare.
Non mancano poi un gran numero di dispense in italiano per corsi di nautica e di vela, come pure un grande numero di files (sempre in formato pdf) su argomenti di meteorologia, astronomia, architettura navale, diritto della navigazione... e l’elenco potrebbe
continuare quasi all’infinito. Si tratta quindi di un sito “eclettico”,
nel quale chiunque riuscirà a scovare qualche elemento di notevole interesse.
L’iscrizione al sito è gratuita e - registrandosi - è possibile accedere a tutte le sezioni per visionarne i contenuti; di tutti i files è
infine possibile effettuare il “download”, consentendo così di
creare - con i documenti più importanti - un vero e proprio “archivio virtuale” anche sul proprio hard-disk.
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San Diego Navy Historical Association
www.quarterdeck.org/index.html
La pagina web relativa al pirovascello francese Montebello,
dal sito http://dossiersmarine.free.fr/
Le città di San Diego, sulla costa meridionale della California,
ospita un’importante base della Marina statunitense, già attiva
dagli anni del primo dopoguerra ed oggi “homeport” di unità di
superficie, anfibie e portaerei.
La “San Diego Navy Historical Association” ha come scopo la
conservazione e lo sviluppo della memoria storica della città e
della sua base navale, la cui importanza come polo culturale riferito alla storia dell’US Navy è stata notevolmente accresciuta
- alcuni anni fa - dell’apertura al pubblico come “nave museo”
della ex-portaerei Midway (CV-41).
Il sito è ben realizzato, con una grafica semplice e user-friendly:
già dalla “home page” è possibile accedere a numerose sezioni
di grande interesse tra le quali, in particolare, risalta quella riferita ai vari regolamenti delle uniformi dell’US Navy per il periodo
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Tra i numerosi links presenti sul sito della “San Diego Navy
Historical Association”, è particolarmente significativo
quello relativo alla pagina web della portaerei-museo USS Midway
(http://www.midway.org/).
1897-1947 (http://www.quarterdeck.org/uniforms/uniforms.htm).
Tuttavia, non è questo l’unico elemento di interesse: ad esempio, i
collezionisti di cartoline “navali” troveranno senz’altro accattivante
un’altra pagina (http://www.quarterdeck.org/postcards/San_Diego_Navy_via_postacrds.html), ove è possibile visualizzare una settantine di cartoline - soprattutto riferite agli anni Venti e Trenta aventi come soggetto il personale e le navi di stanza a San Diego in
quel particolare periodo.
Ulteriori links consentono di accedere ai siti web del Museo della USS Midway, del “Maritime Museum” di San Diego e a quello del “Flying Leatherneck Museum”, un’interessante installazione museale cittadina ove sono esposti numerosi aerei ed elicotteri che hanno prestato servizio con il Corpo dei Marines.
I mezzi dell’Armata Rossa
nella seconda guerra mondiale
www.o5m6.de/index.html
Forse i lettori si stupiranno di trovare il link ad un argomento
prettamente “terrestre”, ma la qualità e gli aspetti grafici di questo interessante sito possono, a nostro avviso, essere considerati un davvero ottimo e ben realizzato esempio di come “dovrebbe essere” una pagina web dedicata ad argomenti di iconografia militare.
Dalla “home page” è possibile accedere a sezioni relative a tutti i mezzi (corazzati, cingolati, blindati, ruotati ecc.) in servizio con
l’Armata Rossa tra il 1941 e il 1945: per ciascuno di essi, vengono presentati numerosi disegni a colori, viste laterali e frontali e
numerosi dettagli espressamente realizzati dall’autore del sito
(probabilmente tedesco ma il cui nome non sembrerebbe indicato - celandosi sotto lo pseudonimo “ www.o5m6.de “ - e che
quindi non ci è stato purtroppo possibile rintracciare) con programmi di grafica computerizzata.
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In aggiunta ai carri armati di produzione sovietica, vengono presentati quelli ricevuti da Stati Uniti e Inghilterra in base alla legge “Lend-Lease”, ma anche, semoventi di artiglieria, autocannoni, autocarri e persino mezzi ferroviari. Per ciascuno di essi
non sono presenti i soli disegni, ma anche concise schede con
i principali dati tecnici e - spesso - interessanti fotografie.
Va rilevato che lo stesso autore del sito sui mezzi dell’Armata
Rossa, ha in corso d’opera un analogo sito dedicato a quelli tedeschi (http://www.german.o5m6.de/) che, per il momento, “copre” i soli autocarri e autovetture, con alcune interessanti “chicche” relative ad autocarri italiani utilizzati, soprattutto sul finire
del conflitto, anche dalla Wehrmacht: Alfa Romeo “800”, Fiat
“666” e Lancia “3RO”...
L’unico appunto va rivolto alla presenza di un “logo” trasversale su tutte le immagini, la cui invasività - fortunatamente - è molto ridotta e consente comunque di apprezzare appieno l’ottima
grafica, la precisione e la ricerca del particolare che caratterizzano le centinaia di immagini di questo eccezionale sito.
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