Maria ai piedi della Croce

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Maria ai piedi della Croce
Maria ai piedi della Croce
Momento di contemplazione.
Lettura ecclesiale:
Gesù è morto. Maria lo tiene tra le braccia, inerte,
sfigurato, freddo. Non è questa l’ora terribile in cui ogni
speranza viene meno? Come pensare che Gesù non parlerà più, non guarderà i suoi amici, non poserà più le
sue mani sui malati per guarirli?.
È finito. D’altro non si parla, a voce bassa se non
di sepoltura e di tomba. La fede e la speranza vegliano
dolorose nell’anima di Maria. Ella è in attesa del dopo,
ma per il momento tutto è veramente infranto. E per gli
apostoli il crollo è completo. Fino all’ultimo gemito si
poteva sperare che si sarebbe salvato da sé. Gesù non è
dunque la vita, se è morto!.
Nelle ore incomprensibili della nostra vita, quando
tutto sembra finito e Gesù sembra morto, Maria ci dona
la forza della speranza, perché spesso proprio allora la sor-
G. Contempliamo Maria che nel suo immenso dolore
sta ai piedi di Gesù sulla Croce. Dalla Risurrezione la
sua pena è diventata conforto di tutte le madri che sperano e lottano per la vita. Maria sta con il cuore affranto
ma non è schiacciata dal peso del dramma, la sofferenza
non la vince, l’angoscia non la tormenta poiché vinta è
la morte. Ella è in piedi come eretto è il cuore che sospira verso il Figlio suo. Tanto dolore esplode in gemme di
speranza, di fiducia, di abbandono al Padre. In Lei trovano casa e conforto gli abbandonati, gli esclusi dalle
nostre sicurezze, i poveri di pane e di amore, i malati di
solitudine, i giovani confusi, gli anziani solitari, gli adulti disorientati. Il suo dolore sotto la Croce raccoglie
il gemito di uomini e donne bisognosi di fede e di misericordia.
gente definitiva della vita è vicina. (Renè Voillaume)
A questo punto l’assemblea compie il rito del bacio all’icona, mentre ci si avvicina si possono proclamre delle preghiere spontanee o
delle lodi alla Madre di Dio.
G Santa Maria, donna che sta sotto la croce, presso
l’albero da cui è scaturita la vita. Tu sei l’umanità obbediente e docile agli insegnamenti del Figlio, forte nella
sequela, aperta allo Spirito. Svelaci, Madre nell’Ora
della prova il segreto che ti fece superare la prova; donaci di comprendere le risposte di Gesù nella nostra
esistenza per diventare testimoni coraggiosi, annunciatori della speranza che non muore mai. Amen
L’assemblea radunata accoglie l’icona di Maria sotto la Croce,
con un canto adatto mentre viene portata una lampada e l’incenso
collocati sotto l’icona.
Dopo un opportuno silenzio di contemplazione un lettore legge.
Dal Vangelo secondo Luca
1L Simeone parlò a Maria, madre di Gesù: “Egli è qui
per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno
di contraddizione, perché siano svelati i pensieri di molti cuori.
E anche a te una spada trafiggerà l’anima”.
Pausa di silenzio intercalato da un brano musicale.
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Lettura Ecclesiale:
Lettura Ecclesiale:
2L. E’ il primo dei sette dolori, che comprende tutti gli
altri e velatamente li annuncia. È stato detto alla Vergine che il Figlio sarà “un segno di contraddizione perché
siano svelati i pensieri di molti cuori” (Lc 2,35); che
egli incontrerà ostilità; egli vuole salvare i suoi, ma i
suoi vorranno farlo perire. Questa profezia sconvolge la
Vergine. Di più: la colma di amarezza. Il suo essere è
spezzato. La sua bellezza affonda nella tristezza. Geme
silenziosamente nel suo cuore: “Non mi chiamate Bella
ma Amara perché l’Onnipotente mi ha colmato di grande amarezza”.
Tuttavia non si abbatte. Dal profondo della sua amarezza sorge in lei la luce di un’aurora mai vista. Ella è ormai certa di essere divinamente associata alla sofferenza del Figlio, ci sarà la tenera compassione della Madre. Sostenuta d2 questa sublime speranza, essa attende
che insieme con il cuore del Figlio trafiggerà il suo
cuore di Madre. (Charles Jornuet, vescovo)
Canto mariano.
Dal Vangelo secondo Giovanni (19,25-27)
1L Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella
di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo
figlio!” Poi disse al discepolo: “ ecco la tua madre!”.
Pausa di silenzio.
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2L. Chiudete la bocca, o empi! E voi, fedeli, aprite le orecchie e udite ciò che dice Cristo. egli dalla croce fa il suo
testamento e sospende per un istante la salute del genere umano per assicurare l’onore di sua Madre! Giovanni sottoscrive il testamento del Cristo. Alla Madre viene lasciata, in
eredità, la difesa della sua purezza, la testimonianza della sua
integrità; al discepolo la tutela della madre e il merito della
pietà filiale. E da quel momento il discepolo la prese con sé.
Né il Cristo, dunque, stabiliva un divorzio né Maria abbandonava il consorte. Ma con chi avrebbe dovuto abitare la Vergine se non con colui che sapeva essere l’erede del Figlio e il
custode della sua verginità? (Ambrogio di Milano)
pausa di silenzio.
G. Ogni volta che la Chiesa celebra il memoriale della Croce
di Cristo, essa associa in maniera privilegiata, con la sua e la
nostra preghiera, quella di Maria e delle donne ai piedi di
Gesù. Dobbiamo metterci alla scuola di Maria perché educhi
la nostra preghiera e la renda ecclesiale. Ella non aggiunge
nulla all’unica intercessione del Cristo, unico mediatore tra il
Padre e gli uomini, ma la Chiesa ha bisogno della sua preghiera per contemplare ciò che manca alla passione di Cristo
per il suo corpo che è la Chiesa.
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Si esegue un canto.
Dal Vangelo secondo Giovanni (19,40-42)
I discepoli presero il corpo di Gesù, e lo avvolsero
in bende insieme con oli aromatici. Nel luogo dove era
stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là deposero Gesù.
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