commercio ambulante - Provincia di Cuneo
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COMMERCIO AMBULANTE PREMESSA Per commercio ambulante (o su area pubblica) si intende l’attività di vendita di merci al dettaglio sulle aree pubbliche, su piazzole (posteggi) assegnati oppure in forma itinerante, comprese quelle del demanio marittimo o delle quali il comune abbia la disponibilità, attrezzata o meno, coperte o scoperte. Il commercio ambulante purché in forma itinerante può essere svolto su posteggi dati in concessione per la durata di dieci anni dai Comuni. Questa attività consiste essenzialmente nella vendita al dettaglio degli articoli che si è scelto di proporre alla clientela; si potrà infatti offrire: abbigliamento, prodotti per la casa, calzature, generi alimentari (frutta, verdura), fiori, ecc… Per quanto riguarda la vendita di alimentari e la somministrazione di alimenti e bevande in forma ambulante, la licenza e i requisiti professionali richiesti sottostando alla tipologia specifica. Questo genere di vendita si svolge essenzialmente in un luogo denominato mercato. Nello specifico, per mercato si intende l’area pubblica o privata della quale il comune abbia la disponibilità, attrezzata o meno, destinata all’esercizio dell’attività, mediante una concentrazione di posteggi, per uno o più giorni della settimana o del mese per l’offerta integrata di merci al dettaglio, la somministrazione di alimenti e bevande e l’erogazione di pubblici servizi. Le categorie di operatori di mercato sono tre e si distinguono in funzione delle zone occupabili: - zona 1: posti fissi da assegnare ai commercianti - zona 2: posti fissi da assegnare ai produttori diretti - zona 3: posti da assegnare a turno Sportelli provinciali per la creazione di impresa P.O.R. 2007-2013 Ob. 2 “Competitività’ regionale e occupazione” Asse “Adattabilità’” – Obiettivo specifico C Si distingue dal mercato la fiera, manifestazione caratterizzata dall’afflusso, nei giorni stabiliti sulle aree pubbliche o private delle quali il comune abbia la disponibilità, di operatori autorizzati ad esercitare il commercio su aree pubbliche, in occasione di particolari ricorrenze, eventi o festività. In questo caso si parla di autorizzazione o concessione temporanea. DESTINATARI Secondo un’indagine Fiva (Federazione Italiana venditori ambulanti su aree pubbliche www.fiva.it) del 2004 (condotta attraverso la somministrazione a campione di 1721 questionari in 307 mercati di 202 capoluoghi di provincia) il consumatore tipo è donna (80%), di età compresa fra i 31 e i 55 anni, casalinga ma anche impiegata,con famiglia, che frequenta il mercato costantemente (almeno una volta a settimana oppure ogni ¾ giorni). La componente maschile, anche se in regresso rispetto agli anni passati, è ben presente; non mancano gli under 30 (quasi il 28% dei frequentatori) e i giovanissimi, soprattutto studenti (circa l’8%). L’universo sociale è quindi ben rappresentato da chi si incontra al mercato: non mancano operai (il 12%), lavoratori autonomi (il 6%), persone in attesa di occupazione (oltre l’11%) e molti pensionati (quasi il 21%).Nel dettaglio il banco acquista più potere attrattivo se: • è gestito da persone disponibili e cortesi; • propone spesso novità e offerte e cura l’impatto visivo della merce. COMPETENZE PROFESSIONALI • Il commerciante ambulante deve, tra l’altro: • saper gestire i rapporti con la clientela; • ascoltare le esigenze del cliente; • saper proporre il prodotto, • supportare le operazioni di assistenza e eventuali reclami; • gestire il magazzino; • controllare i documenti e la merce in arrivo; • gestire le scorte; • saper predisporre il banco; • curare lo spazio espositivo; • rispettare le norme igienico-sanitarie; • promuovere i prodotti. Se la zona è caratterizzata da alto flusso turistico, gioverà al commerciante ambulante la conoscenza di almeno una lingua straniera. Non vanno poi trascurate le capacità gestionali e di promozione dell’azienda; quelle relative alla comunicazione, si pensi alla capacità di attirare il cliente al proprio banco, e alla flessibilità rispetto agli orari, al tempo atmosferico, allo spazio da occupare spesso diverso dalla volta precedente. Infine fondamentale la capacità di fidelizzare i clienti. Occorre, altresì, una conoscenza della normativa relativa alla gestione di un'attività imprenditoriale dal punto di vista organizzativo ed alcune nozioni in merito alla tenuta della contabilità (per la quale, comunque, ci si potrà servire di un consulente di fiducia). I LOCALI Il commerciante ambulante essenzialmente non necessita di locali. Il suo lavoro infatti si svolge in luoghi aperti dove predispone il proprio banco per la vendita della merce. Se si tratta di commercio Sportelli provinciali per la creazione di impresa P.O.R. 2007-2013 Ob. 2 “Competitività’ regionale e occupazione” Asse “Adattabilità’” – Obiettivo specifico C di generi alimentari (salumi, formaggi, carne arrosto, ecc…) può dover utilizzare un furgone adibito (con frigo, forno, ecc…) a questo genere di alimenti. Può necessitare di un magazzino dove conservare le merci fino al momento della vendita. Il magazzino deve essere idoneo al mantenimento igienico e sanitario della merce. ANALISI DI MERCATO E SCELTE STRATEGICHE ANALISI DEL MACRO AMBIENTE E CONTESTO LOCALE Stando ai dati forniti dalla Regione e dall’osservatorio regionale del commercio, la provincia di Cuneo è un luogo fertile per le attività di commercio ambulante, ma al tempo stesso molto competitivo. L’affluenza è data sia dai residenti che dall’elevato flusso turistico, quest’ultimo attratto principalmente dal mercato enogastronomico. Occorre quindi che l’offerta all’interno dei mercati sia la più varia possibile così da consentire al cliente di poter reperire in un unico posto tutto ciò di cui necessita (dalla frutta all’abbigliamento, agli articoli per la pulizia della casa e così via). Da tenere in considerazione è la forte presenza nei mercati cittadini di commercianti ambulanti stranieri che offrono i loro prodotti a prezzi più concorrenziali rispetto alla media delle attività. DESCRIZIONE DELL’IMPRESA Come già detto, l’ attività consiste nella vendita al dettaglio di articoli scelti tra i più diversi generi, dall’ abbigliamento ai prodotti per la casa, dalle calzature ai generi alimentari (frutta, verdura), ecc. L’attività può essere svolta su posteggi dati in concessione per la durata di dieci anni o a turno; si svolge essenzialmente su aree pubbliche all’aperto. E’ necessario un banco dove posizionare in modo ben visibile la propria merce e i relativi prezzi. Per i generi alimentari freschi è inoltre prevista una struttura frigorifera per conservare il prodotto. Il personale deve essere disponibile alle esigenze del cliente e la merce deve essere il più possibile varia per consentire alla clientela di scegliere. I SERVIZI OFFERTI Un’attività di commercio ambulante può offrire qualsiasi genere di merce; è infatti possibile commercializzare: • Abbigliamento (donna, uomo, bambino), • Calzature; • Accessori (borse, gioielli di bigiotteria, sciarpe, ecc...); • Accessori per la casa (tappeti, vasi, stoviglie, tende, cuscini, lenzuola, ecc…); • Prodotti per la pulizia personale (bagnoschiuma, shampoo, creme, profumi, ecc…) e della casa (detersivi, spray per la polvere e per ambienti, ecc…); • Gadget sportivi; • Musica e videocassette; • Generi alimentari: • Frutta • Verdura • Carni Sportelli provinciali per la creazione di impresa P.O.R. 2007-2013 Ob. 2 “Competitività’ regionale e occupazione” Asse “Adattabilità’” – Obiettivo specifico C • Pesce • Pasta fresca • Salumi e formaggi • Dolciumi • Fiori. Un ruolo essenziale in questo tipo di attività lo assume la qualità del servizio, il quale, oltre a rappresentare un eccellente strumento di promozione, consente la fidelizzazione della clientela. L’atmosfera deve essere dinamica consentendo contemporaneamente di poter contare su personale serio e preparato; va tenuta in considerazione anche la predisposizione del banco, infatti la merce esposta deve essere di facile individuazione e posizionata in modo che il cliente possa servirsi autonomamente. LA CURA DELLA CLIENTELA Il punto strategicamente più rilevate per un commerciante ambulante è "la cura della clientela". Il passaparola tra clienti soddisfatti infatti è una fondamentale forma di promozione. E’ opportuno quindi sapere che il primo investimento in termini di promozione è dato dalla capacità del gestore e dei suoi dipendenti di creare con il cliente un rapporto amichevole, ma allo stesso tempo di fiducia. Il compratore ha, infatti, all’interno dello stesso mercato, la possibilità di acquistare il medesimo prodotto in diverse strutture. Se si riesce a diversificare l’offerta con una buona capacità relazionale, il cliente sarà più invogliato a frequentare e servirsi nella nostra attività. Ulteriore segno di un buona capacità a relazionarsi e intrattenere la clientela consiste nella capacità di proporre novità, magari prendendo spunto da suggerimenti dati proprio da questa, che la invoglino a continuare ad servirsi da noi e ci consigli ad amici e conoscenti. PROMOZIONE Il modo migliore per promuovere la propria attività è l’offerta di articoli che abbiano un buon rapporto qualità-prezzo e che siano convenienti. Importante è altresì la disposizione della merce sul banco così da consentire al cliente di avere una visione generale degli articoli che si vendono e la possibilità di scegliere e servirsi autonomamente senza la presenza costante e insistente del commerciante o dei suoi dipendenti. Importante per avere una buona visibilità è la presenza costante nelle giornata di mercato. Utile sarebbe partecipare a fiere locali o feste di rione inserendo il proprio banco all’interno della manifestazione; se si trattano prodotti gastronomici le fiere del settore sono ottimo luogo di visibilità. Rilevante è anche avere sempre un buon assortimento di merci così che il cliente non debba servirsi altrove, con il pericolo che non torni in futuro. La capacità di interagire con il cliente offrendo un servizio cordiale e familiare è un buon modo per promuovere la propria attività. Classico e utile strumento di promozione è la fidelizzazione della clientela; ciò permette al contempo la frequenza assidua di un certo numero di clienti e il passaparola che consente di ingrandire il numero di acquirenti. Sportelli provinciali per la creazione di impresa P.O.R. 2007-2013 Ob. 2 “Competitività’ regionale e occupazione” Asse “Adattabilità’” – Obiettivo specifico C LA POLITICA DEI PREZZI Il prezzo delle articoli offerti da un venditore ambulante può discostarsi ma non di molto da quello applicato dagli altri esercenti dello stesso settore merceologico. I prezzi possono poi variare durante l’anno a seconda del tipo di vendita che si effettua; infatti il prezzo cambia se ci troviamo in periodi ‘normali’ dell’anno o se si è nei periodi di vendita straordinaria come quelle di fine stagione o promozionali. A tale riguardo è possibile consultare la specifica normativa sul sito della Regione Piemonte. LA LOCALIZZAZIONE La localizzazione del banco ha la sua rilevanza, ma non è oggetto di scelta in particolare per il posto fisso che viene assegnato dall’autorità competente. REQUISITI E NORMATIVE L’esercizio dell’attività (sia in forma stabile che itinerante) è soggetto ad apposita autorizzazione rilasciata a persone fisiche o giuridiche regolarmente costituite. L’autorizzazione all’esercizio dell’attività di vendita sulle aree pubbliche mediante l’utilizzo di un posteggio è rilasciata, in base alla normativa emanata dalla regione, dal Sindaco del Comune sede del posteggio ed abilita anche all’esercizio in forma itinerante nell’ambito del territorio regionale. L’autorizzazione può essere rilasciata per il posteggio o per la forma itinerante. Nel primo caso il rilascio necessita di appositi bandi comunali. Nel secondo è sufficiente porre istanza al Sindaco. Una volta in possesso di autorizzazione è comunque necessario presentare domanda al Sindaco qualora si intenda ottenere un posto fisso (posteggio) sia attraverso una nuova concessione, sia attraverso trasferimento da altro mercato. E’ possibile presentare domanda di posto fisso per non più di dodici mercati. L’autorizzazione all’esercizio dell’attività di vendita sulle aree pubbliche esclusivamente in forma itinerante è rilasciata, in base alla normativa emanata dalla Regione, dal Comune nel quale il richiedente ha la residenza, se persona fisica, o la sede legale, se persona giuridica. Tale autorizzazione abilita alla vendita al domicilio del consumatore nonché nei locali ove questi si trovi per motivi di lavoro, di cura, di intrattenimento o svago. Nella domanda di autorizzazione l’interessato dichiara: il settore o i settori merceologici, distinti tra generi alimentari e non; il posteggio del quale chiede la concessione, qualora non intenda esercitare in forma itinerante esclusiva. L’autorizzazione da diritto a vendere. In casi particolari (come le aree marittime, portuali, ferroviarie ed autostradali), l’esercizio dell’attività è subordinato a specifici permessi dell’ente proprietario e gestore.L’autorizzazione abilita alla partecipazione a fiere che si svolgono sia nell’ambito della regione cui appartiene il Comune che l’ha rilasciata, sia nell’ambito delle altre regioni del territorio nazionale. L’ultimo step dell’iter burocratico consiste nell’iscrizione all’INAIL; tale procedura è obbligatoria per le società di persone, mentre non lo è per le ditte individuali in quanto l’attività non è soggetta a particolari rischi. Se si esercita il commercio su area pubblica senza autorizzazione o fuori dal territorio previsto dall’autorizzazione stessa, si è puniti con la sanzione amministrativa prevista e con la confisca delle attrezzature e della merce. In casi specifici l’autorizzazione può essere sospesa. I Comuni stabiliscono gli orari del commercio sul suolo pubblico che normalmente sono gli stessi del commercio al dettaglio in sede fissa. Sportelli provinciali per la creazione di impresa P.O.R. 2007-2013 Ob. 2 “Competitività’ regionale e occupazione” Asse “Adattabilità’” – Obiettivo specifico C Solo per esercitare il commercio ambulante nel settore alimentare occorre essere in possesso dei requisiti professionali. Infatti per gestire un'attività di commercio di alimentari, il Decreto legislativo 26 marzo 2010 n. 59, all'art. 71, prevede il possesso dei requisiti professionali e morali; qui di seguito elenchiamo i requisiti professionali previsti dalla normativa (in alternativa fra loro): • aver frequentato con esito positivo un corso professionale per lo svolgimento dell’attività, istituito o riconosciuto dalle regioni o dalle Province autonome di Trento e Bolzano • aver prestato la propria opera, per almeno due anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente, presso imprese esercenti l’attività nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, in qualità di dipendente qualificato, addetto alla vendita o all'amministrazione o alla preparazione degli alimenti, in qualità di socio lavoratore o, se trattasi di coniuge, parente o affine entro il terzo grado dell’imprenditore, in qualità di coadiutore familiare, comprovata dall’iscrizione all’Istituto nazionale previdenza sociale (INPS); • essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola ad indirizzo professionale, almeno triennale, purchè nel corso di studi siano previste materie attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti. Coloro che non sono in possesso dei requisiti sopra elencati devono rivolgersi agli Enti convenzionati con la Regione Piemonte il cui elenco è al seguente indirizzo: www.regione.piemonte.it/commercio/cat/dwd/elencogest2010.pdf. Al termine del corso è previsto un esame di idoneità. Si informa che il corso ha durata di 80 ore e che la frequenza di un modulo di ulteriori 50 ore e il superamento dell'esame finale, consente l'accesso anche all'attività di somministrazione di alimenti e bevande. La Regione Piemonte ha inoltre stabilito che la pregressa iscrizione al Rec per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, costituisce requisito anche per l'attività di vendita nel settore alimentare. Tale precisazione è contenuta nella seguente nota: www.regione.piemonte.it/commercio/dwd/integraz_nota_4865_DB1701.doc Per ulteriori informazioni in materia di commercio di prodotti alimentari e di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, si rimanda al sito della Regione Piemonte www.regione.piemonte.it/commercio/riform.htm contenente sia la normativa nazionale che quella regionale e le relative note esplicative. SCELTA DELLA FORMULA SOCIETARIA L’attività può essere svolta sia in forma di impresa individuale che in forma di società di persone. La normativa più recente di ispirazione comunitaria ha previsto che anche le società e le cooperative possono avviare iniziative per vendita in forma ambulante. Dato il tipo di attività, la forma giuridica più semplice è l’impresa individuale (art. 2082 C.C.), o quella dell’impresa a conduzione famigliare (art. 230-bis C.C.). La forma giuridica più consigliabile, oltre l'impresa individuale, è quella familiare. Sportelli provinciali per la creazione di impresa P.O.R. 2007-2013 Ob. 2 “Competitività’ regionale e occupazione” Asse “Adattabilità’” – Obiettivo specifico C INVESTIMENTI Dopo aver illustrato le peculiarità che definiscono l’idea del commercio ambulante, forniamo le prospettive di investimento e sviluppo economico che possono derivare dalla sua apertura. Lo facciamo pensando di dar vita ad un’attività di dimensioni e con caratteristiche ‘tipo’: il lavoro è svolto tutta la settimana in mercati di diverse città dal lunedì al sabato con orario 6:00/19:00, per la quale si può prevedere un’affluenza giornaliera di circa 80-100 persone delle quali circa l’80% decidono di comprare il prodotto offerto. Si ipotizza un banco di una grandezza di circa 5mX2m (le dimensioni dei posteggi sono definite dalla normativa) dove poter posizionare la merce da vendere e che permetta al cliente di prendere visione degli articoli e di servirsi in modo autonomo. È necessario un tendone per la copertura del banco e dove si possano sistemare alcuni dei migliori articoli che l’attività propone con i prezzi della merce che si offre. L’investimento iniziale per l'avvio dell'attività dipende dalle dimensioni del banco, dal posteggio assegnato, dal numero di persone impiegate, ecc… e poi dal fatto che l’attività sia presa in gestione o sia la propria. Ad ogni modo vi è la necessità di alcune attrezzature indispensabili che sono: - una bancarella; - un tendone; - un registratore di cassa; - gli articoli da vendere e le scorte; - un furgone per il trasporto della merce. ATTREZZATURA Bancarella e tendone Furgone (usato) Registratori di cassa TOTALE 5.000,00 € 10.000,00 € 1.500,00 € 16.500,00 € RICAVI E COSTI Le spese fisse che si devono sopportare sono legate ai costi dell'affitto del posteggio ed eventualmente di un magazzino dove conservare le scorte e del personale, a questi si aggiungono dei costi variabili legati all’acquisto all’ingrosso della merce destinata alle vendite e quindi i costi di tenuta della contabilità, ecc… Non è possibile stimare nel dettaglio quale potrà essere il fatturato di un’attività di questo tipo dal momento che le variabili sono notevoli (tipo di prodotto offerto, tipo di clientela, localizzazione del banco, giorni di mercato alla settimana, ecc...). Occorre poi tener conto delle differenze di affluenza nei diversi periodi dell’anno e della settimana (prefestivi, Natale, Pasqua, fiere e manifestazioni, ecc…). Sportelli provinciali per la creazione di impresa P.O.R. 2007-2013 Ob. 2 “Competitività’ regionale e occupazione” Asse “Adattabilità’” – Obiettivo specifico C Fatturato acquisto esterno merci e materie prime (40% del fatturato) Reddito lordo Affitto posteggio Utenze (acqua,energia, telefono) trasporti Costo del lavoro Costi vari amministrazione tasse Ammortamenti e e Margine d’impresa Prima Annualità Seconda Annualità TerzaAnnualità 57.600,00 60.000,00 61.500,00 - 23.000,00 - 25.000,00 - 25.500,00 34.600,00 35.000,00 36.000,00 - 3.000,00 - 600,00 - 3.000,00 - 600,00 - 3.000,00 - 700,00 - 1.500,00 - 1.600,00 -1.700,00 - 20.000,00 - 1.200,00 - 20.000,00 -1.200,00 - 20.500,00 - 1.350,00 - 2.000,00 6.300,00 - 2.000,00 6.600,00 - 2.000,00 6.750,00 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Normativa Nazionale Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 114 - "Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell'articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59" Decreto Legislativo 26 marzo 2010, n. 59 - Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno. APPROFONDIMENTO: Risoluzione del Ministero dello Sviluppo Economico - Requisiti morali per l'accesso al commercio, Art. 71 del D.lgs. n. 59/2010 - Art. 110 c. 9 lett. c) e d) del T.U.L.P.S. Normativa Regionale Nota relativa all'applicazione del Decreto Legislativo 20 marzo 2010 n. 59. Direzione Regionale al Commercio - Settore Programmazione del Settore Terziario Commerciale - prot. n. 4865/DB1701 del 7.6.2010. Nota avente ad oggetto: applicazione del decreto legislativo 26 marzo 2010, N. 59 "Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno"; aspetti rilevanti agli effetti della normativa regionale in materia di commercio. Sportelli provinciali per la creazione di impresa P.O.R. 2007-2013 Ob. 2 “Competitività’ regionale e occupazione” Asse “Adattabilità’” – Obiettivo specifico C Indicazioni integrative Protocollo n. 5543/DB1701 del 01/07/2010 alla nota della Direzione regionale Commercio n. 4865/DB/1701 del 7 giugno 2010 avente ad oggetto: applicazione del decreto legislativo 26 marzo 2010, N. 59 "Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno; aspetti rilevanti agli effetti della normativa regionale in materia di commercio". Disposizioni di attuazione della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai servizi del mercato interno. Legge regionale 30 dicembre 2009, n. 38 Testo coordinato della L. R. n. 28/99 Disciplina, sviluppo ed incentivazione del commercio in Piemonte, in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114 Nota della Direzione Regionale al Commercio - Settore Programmazione del Settore Terziario Commerciale -prot. n. 0001501/DB1701 del 24.02.2010 avente ad oggetto: indicazioni sulle recenti novità normative introdotte con leggi Regionali, rilevanti agli effetti della normativa in materia di commercio. Nota della Direzione Regionale al Commercio - Settore Programmazione del Settore Terziario Commerciale -prot. n. 7343/DB1701 del 28.10.2009 avente ad oggetto: Indicazioni sulle recenti novità normative introdotte con leggi dello Stato, rilevanti agli effetti della normativa in materia di commercio D.G.R. n. 20-380 del 26/07/2010 Nota Della Direzione Regionale Commercio - Settore Programmazione del Settore Terziario Commerciale - prot. n. 304/DB1701 del 15.1.2010 avente ad oggetto: DURC. applicazione all'attività di commercio su area pubblica dopo la legge 191/2009 "Finanziaria 2010". Testo coordinato L.R. 29.12.2006, n. 38 "Disciplina dell'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande" Altra Normativa • Regolamenti Comunali Sportelli provinciali per la creazione di impresa P.O.R. 2007-2013 Ob. 2 “Competitività’ regionale e occupazione” Asse “Adattabilità’” – Obiettivo specifico C