I pro e i contro delle lettiere

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I pro e i contro delle lettiere
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Natural Vet
IL BENESSERE DEL CAVALLO
I pro e i contro
delle lettiere
Vicino ai cavalli, niente è banale o scontato e anche la scelta
della lettiera può essere un utile strumento per contribuire
all’igiene ambientale e quindi al benessere del nostro amico
Testo del Dott. Stefano Morini*, foto di Paolo Biroldi
P
Penso di poter affermare
con una certa tranquillità` che
tenere un cavallo in box, con
relativa lettiera, è un ripiego, dovuto in genere alla mancanza di pascolo. Sarebbe bello e decisamente molto salutare per i nostri amici a
quattro gambe, avere la
possibilità di tenerli in un
grande paddock con buona
erba, libertà di muoversi a
loro piacimento e possibilità
di socializzare con altri
compagni di lavoro.
Non dimentichiamo che i
cavalli sono animali predati e quindi con strettissimi legami di sopravvivenza e di
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senso del “gruppo”.
Ma tant’è… siamo costretti
a questa soluzione, quindi vediamo di dotare i box del necessario comfort. A parte le
dimensioni, i materiali di costruzione, l’acqua per l’abbeverata, i rulli di sale, la
mangiatoia adatta... parliamo della lettiera, argomento di enorme importanza
per chi desidera allevare e utilizzare al meglio i propri cavalli.
Tutti conosciamo i materiali usati in genere per le lettiere: la paglia di vari tipi di
graminacee, il truciolo di vari tipi, la fibra di cocco, la torba, le foglie, la segatura, la
pula di riso... fino ad arrivare
al poliuretano espanso, usato qualche anno fa in Giap-
pone, ma che sembra non
aver dato risultati soddisfacenti! Ognuno di questi materiali ha pregi e difetti che
dovranno essere valutati in
base alle patologie che possono eventualmente causare (prima regola: non nuocere!), ai costi , ai problemi
di smaltimento, allo stato di
salute del cavallo, alla sua
eventuale abitudine a mangiare la lettiera e così via.
Quello che posso suggerire
è di tenere presente quali caratteristiche deve avere una
buona lettiera per dare il massimo risultato.
1) Deve assorbire con facilità le urine, disperdendo
velocemente nell’aria l’odore di ammoniaca , relegando l’eccesso di umidità alla
base della lettiera e mantenendo asciutto lo strato superiore.
2) Deve essere coibentante
3) Non deve produrre polvere
4) Non deve ferire i piedi del
cavallo
5) Deve essere asciutta e
confortevole per permettere
al cavallo di rotolarsi e, se lo
desidera, dormire coricato.
Come vado? Avete già il
mal di testa?
Per capire meglio l’importanza della scelta di una lettiera idonea, proviamo a considerarla in relazione alle malattie o ai disagi psico-fisici
che, in caso di scelta sbagliata,
può procurare.
Una lettiera polverosa
può, assieme alla mancata
bagnatura del fieno per immersione, causare l’inizio di
una bronchite ostruttiva allergica, la quale apre la strada all’enfisema alveolare
cronico e quindi alla bolsaggine. Non parliamo poi di
animali già colpiti da queste
patologie, che peggioreranno velocemente e definitivamente il loro stato di salute.
In questi casi, lettiere
particolarmente adatte potrebbero essere quelle in truciolo ventilato con aggiunta
di acqua ed enzimi, per abbattere completamente le polveri e rendere più difficile la
produzione di ammoniaca.
Ovviamente si parla di truciolo appositamente realizzato e lavorato per la lettiera del nostro amico e non di
quello ottenuto dal riciclaggio di mobili e manufatti del
legno in cui sono contenute
colle e altre sostanze tossiche e velenose , quindi da evitare assolutamente.
Anche la vecchia paglia,
di buona qualità, abbondante,
preferibilmente di frumento, produce poca polvere.
È bene forse fare qui un
po’ di chiarezza sui vari tipi di paglia che si possono
usare. La migliore è quella
di frumento perchè flessibile, molle e più adatta a fare
la lettiera; quella di segale è
più dura e rigida e può anche produrre ferite alle mucose oculari; la paglia di avena non è così elastica come
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quella di frumento, si raggruppa facilmente e dura meno. Infine quella di riso è dura, rigida, ammuffisce e
marcisce facilmente, produce
polvere, è poco digeribile…
Uno dei criteri da considerare, in genere, per la scelta di un materiale da lettiera è la sua appetibilità.
Certo è meglio che un cavallo
che sta su una lettiera di cocco, di torba, di sabbia o di truciolo non se ne nutra perchè
questo potrebbe causare
coliche, blocchi intestinali, enteriti settiche, insomma guai
grossi!
Se però forniamo una buona, spessa lettiera di paglia
di frumento, questa potrebbe essere una sana integrazione alla sua dieta. Non dimentichiamo che il nostro cavallo ha ancora una memoria genetica che lo porterebbe
a occupare il 70% del suo
tempo ad alimentarsi di erba, mentre noi lo costringiamo a fare 2 o 3 pasti abbondanti al giorno, il cui la
parte masticatoria non è preponderante. In pratica quando ha fatto fuori il mangime
(5-10 minuti) e la sua razione
di fieno (direi un’ora o due),
tutto il resto del tempo è per
lui una noia mortale. Mangiandosi un po’ di buona paglia (pulita, magari) passa il
tempo e integra la razione.
Attenzione, se ne mangia
troppa può significare che la
sua razione, soprattutto di fieno, è troppo scarsa oppure
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può avere una carenza di vitamine e sali minerali o, ancora, deve essere sverminato
meglio e regolarmente.
La pula di riso e la fibra
di cocco sono pregevoli lettiere nella misura in cui facilitano e sveltiscono il lavoro
degli artieri e sono poco appetibili per i cavalli, ma in caso di problemi respiratori possono presentare qualche
controindicazione, perchè
producono polveri molto
sottili e leggerissime che si
evidenziano con la colorazione scura delle froge: cercando di afferrare i resti del
fieno rimasti a terra i cavalli
annusano la lettiera e finiscono per sembrare degli
spazzacamini.
Parliamo anche della sabbia, materiale di enorme importanza in casi di laminite
acuta, tanto da essere considerato fondamentale nella prevenzione della rotazione
della terza falange. Alcuni
riempiono la suola del piede con gesso, altri suggeriscono ferri chiusi al silicone,
ma il dottor O.R. Adams, autore di una delle “Bibbie” sulle zoppie dei cavalli, consiglia la lettiera di sabbia soffice e io sono, modestamente,
totalmente d’accordo con lui.
La sabbia costituisce un
buon sostegno fisiologico per
la suola e diminuisce le forze impiegate nella flessione
e nella estensione delle articolazioni interfalangee ed
è sicuramente molto confortevole perchè permette al ca-
vallo di stazionare nella posizione per lui più comoda.
E poi, la più banale ma disattesa delle raccomandazioni: la lettiera deve essere
alta, profonda di spessore, a
parte il caso in cui siano presenti tendiniti o comunque
danni a legamenti e tendini,
nel qual caso la morbidezza
del piano d’appoggio porterebbe ad una eccessivo
sforzo dell’apparato di sostegno. Il vostro cavallo deve essere in grado di rotolarsi
comodamente e dormire,
quando ne ha la necessità,
su un morbido letto. Non vi
immaginate neanche le volte in cui, visitando un cavallo,
ho trovato come lettiera cemento e feci o ,tutt’al più, terra battuta: in questi casi diventa molto difficile superare
la barriere di diffidenza e superficialità dei proprietari o
di chi accudisce i cavalli. L’ovvia conseguenza è uno stato di salute compromesso che
si esemplifica in evidenti stati di sofferenza grave o cronica dell’animale, con dimagramento, astenia, abrasioni anche gravi a gomiti e
anche, depressione del sensorio, eccessivo nervosismo
nel lavoro...
Risultato: non fatelo.
Alla luce di quanto fin qui
detto, non prendete l’argomento sottogamba! Valutate assieme al vostro cavallo
la lettiera migliore per lui: sentite il parere del vostro veterinario, parlate con i venditori e provate il materiale
toccandolo, annusandolo,
battendoci il piede sopra per
vedere se fa polvere. Provate
le lettiere constatandone
l’effetto sul vostro cavallo . Tutte queste cose vi indirizzeranno verso la scelta più consona e faranno anche un’altra cosa stupenda: vi porteranno a stare più tempo con
lui, a condividere fatti e sensazioni, a considerarlo come
un compagno di viaggio, un
amico insostituibile. Il vostro
cavallo.
Nitrite anche voi.
* [email protected]
www.naturvet.it
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