DA Caffita rev.4
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Caffita System spa Dichiarazione Ambientale secondo i requisiti del Regolamento (CE) EMAS n. 1221/2009 giugno 2014 Redazione: Renato Castiglione Dottore in Scienze Ambientali [email protected] 347 7845929 DA Caffita rev.4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE Revisione 4 del 10.6.2014 SOMMARIO INTRODUZIONE ..................................................................................................... 1 1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE .............................................................. 2 1.1 1.1.1 Il capoluogo .................................................................................................... 2 1.1.2 Situazione demografica ................................................................................... 3 1.1.3 Sistema produttivo .......................................................................................... 4 1.2 2 INQUADRAMENTO SOCIO ECONOMICO ............................................................. 2 CONTESTO AMBIENTALE .................................................................................... 5 1.2.1 Aspetti climatici ............................................................................................... 5 1.2.2 Geologia e idrogeologia .................................................................................. 6 1.2.3 Flora e fauna .................................................................................................. 6 1.2.4 Aree naturali ................................................................................................... 7 1.2.5 Atmosfera ....................................................................................................... 8 1.2.6 Acqua ........................................................................................................... 10 1.2.7 Rumore......................................................................................................... 14 1.2.8 Rifiuti ............................................................................................................ 15 1.2.9 Rischi ambientali ........................................................................................... 16 STRUTTURA DELL’ORGANIZZAZIONE ....................................................... 23 2.1 DESCRIZIONE GENERALE ................................................................................. 23 2.2 DESCRIZIONE DEL CICLO PRODUTTIVO .......................................................... 27 2.3 ORGANIGRAMMA AZIENDALE ........................................................................... 33 3 CONFORMITÀ LEGISLATIVA ....................................................................... 34 4 LA POLITICA E IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE ......................... 38 4.1 LA POLITICA PER LA QUALITA' E L'AMBIENTE ................................................. 38 4.2 IL SISTEMA DI GESTIONE .................................................................................. 40 4.2.1 Pianificazione ............................................................................................... 40 4.2.2 Funzionamento e struttura organizzativa ........................................................ 40 5 PRESTAZIONI E INDICATORI AMBIENTALI ................................................ 43 6 GLI ASPETTI AMBIENTALI ........................................................................... 48 6.1 DEFINIZIONI ....................................................................................................... 48 6.2 MODALITÀ DI IDENTIFICAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI ........................ 48 6.3 ASPETTI DIRETTI ............................................................................................... 50 6.4 ASPETTI INDIRETTI ........................................................................................... 50 6.5 VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI .................................................... 51 7 PROGRAMMA AMBIENTALE ....................................................................... 54 8 CONVALIDA E VALIDITÀ DICHIARAZIONE AMBIENTALE ........................ 58 DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 1 di 58 INTRODUZIONE La Ditta CAFFITA SYSTEM S.P.A., con sede legale e insediamento produttivo nel Comune di Gaggio Montano (BO), attualmente opera nei seguenti settori: – produzione, lavorazione per conto terzi e commercializzazione all'ingrosso di capsule contenenti caffè e altri prodotti affini; – progettazione e commercializzazione all’ingrosso di distributori automatici e macchine per la somministrazione di alimenti e bevande a capsula. Caffita ha deciso di dotarsi di un Sistema di Gestione Ambientale certificato EMAS (Regolamento CE n. 1221/2009), ritenendo che il successo aziendale debba dipendere non solo dalla considerazione delle componenti economiche e sociali, ma anche dal connubio positivo fra tali componenti e la sostenibilità ambientale. Attraverso questa Dichiarazione Ambientale, a garanzia degli sforzi messi in atto per tutelare l’ambiente, intendiamo rendere partecipe tutta la collettività e le parti interessate rendendo pubbliche le nostre prestazioni ambientali: un processo di comunicazione sistematica ai soggetti interessati e al pubblico delle informazioni relative alle attività, agli aspetti ambientali, alla politica ambientale, al sistema di gestione, agli obiettivi e ai programmi di miglioramento ambientale dell’organizzazione. Un Sistema di Gestione Ambientale consente, oltre ad adempiere con precisione agli obblighi di legge in materia ambientale, di sorvegliare e monitorare gli impatti ambientali diretti e indiretti provocati dalla nostra attività, di razionalizzare i consumi e di ridurre l’inquinamento. La tutela dell’ambiente infatti non deve essere vissuta come un limite, ma piuttosto come un’opportunità di crescita, economica e sociale, che determini le condizioni per una migliore qualità della vita e per la salvaguardia del patrimonio naturale. La registrazione EMAS significa andare oltre il semplice rispetto delle prescrizioni di legge in campo ambientale, ponendosi volontariamente obiettivi mirati al miglioramento continuo delle prestazioni; significa investire risorse nell'ambiente e valutare il modo migliore per gestirlo. La Dichiarazione Ambientale viene distribuita alle parti esterne interessate in forma stampata, ed è resa disponibile alla consultazione www.caffitaly.com. DA Caffita rev.4 sul sito internet Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 2 di 58 1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Figura 1 – Provincia di Bologna e confini comunali. Fonte: Provincia di Bologna 1.1 INQUADRAMENTO SOCIO ECONOMICO 1.1.1 Il capoluogo Situato in posizione panoramica sulla valle del Silla e decentrata rispetto al territorio comunale, il Comune di Gaggio Montano ha una popolazione di 5.154 abitanti, un’altitudine di 680 metri s.l.m. e una superficie di 58,68 kmq. Da qualunque parte si arrivi a Gaggio non si può fare a meno di notare il Sasso di Rocca, grande blocco ofiolitico che sovrasta il paese conferendogli un aspetto del tutto particolare. Inoltre, il territorio comunale è ricco di presenze che documentano la sua storia passata: la Chiesa dei Santi Michele e Nazario, di forme classicheggianti e con numerose opere d’arte, l’Oratorio di San Giovanni Evangelista, il Santuario della Madonna degli Emigranti, il Palazzo Comunale, Casa Pasi, alcuni edifici medievali di pregio e il Parco delle Rimembranze. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 3 di 58 1.1.2 Situazione demografica Figura 2 - Densità della popolazione nella provincia di Bologna al 31/12/2009. Fonte: ISTAT ABITANTI anno maschi femmine totale 2002 2351 2432 4783 2003 2416 2431 4847 2004 2430 2457 4887 2005 2467 2461 4928 2006 2478 2478 4956 2007 2479 2509 4988 2008 2549 2551 5100 2009 2568 2569 5137 2010 2572 2582 5154 2011 2537 2594 5131 2012 2488 2581 5069 2013 2467 2586 5053 Grafico 1 – andamento popolazione di Gaggio Montano 2002-2013. Tabella 1 – abitanti di Gaggio Montano 2002-2013. Fonte: ISTAT DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 4 di 58 1.1.3 Sistema produttivo TOTALE A Agricoltura, silvicoltura e pesca C Manifattura F Costruzioni G Commercio H Trasporti I Alloggio e ristorazione J Informazione e comunicazione K Credito e assicurazioni L Attività immobiliari M Attività professionali N Servizi alle imprese Q Sanità R Arte, sport e intrattenimento S Altri servizi personali X Imprese non classificate Gaggio Montano Provincia BO Gaggio Montano Provincia BO Gaggio Montano Provincia BO Gaggio Montano Provincia BO Gaggio Montano Provincia BO Gaggio Montano Provincia BO Gaggio Montano Provincia BO Gaggio Montano Provincia BO Gaggio Montano Provincia BO Gaggio Montano Provincia BO Gaggio Montano Provincia BO Gaggio Montano Provincia BO Gaggio Montano Provincia BO Gaggio Montano Provincia BO Gaggio Montano Provincia BO Gaggio Montano Provincia BO Registrate 574 97.173 145 9.975 94 10.398 94 14.456 111 22.890 18 4.398 31 6.489 5 2.555 11 2.291 34 7.171 6 4.470 6 3.166 3 499 2 969 10 3.765 4 2.976 Attive 550 87.222 143 9.916 90 9.269 88 13.532 108 21.281 18 4.132 28 5.526 5 2.337 11 2.156 32 6.536 6 4.010 6 2.925 3 447 2 838 10 3.609 0 62 % 0,6% 1,4% 1,0% 0,7% 0,5% 0,4% 0,5% 0,2% 0,5% 0,5% 0,1% 0,2% 0,7% 0,2% 0,3% 0,0% Iscritte 25 5.936 7 244 2 336 4 723 2 996 0 82 0 257 0 126 2 93 0 111 0 194 1 217 0 9 0 38 0 153 7 2.338 Cessate 33 6.422 13 485 1 676 10 1.056 3 1.671 2 246 2 447 0 186 1 195 0 270 0 309 0 216 0 14 0 73 1 247 0 289 Saldo -8 -486 -6 -241 +1 -340 -6 -333 -1 -675 -2 -164 -2 -190 0 -60 +1 -102 0 -159 0 -115 +1 +1 0 -5 0 -35 -1 -94 +7 +2.049 Assenti a Gaggio Montano: B (Attività estrattiva), D (Energia), E (Acqua e trattamento rifiuti), P (Istruzione) Tabella 2: consistenza e natalità-mortalità imprese - anno 2012. Fonte: Camera di Commercio BO A livello percentuale, la categoria più rilevante rispetto ai numeri provinciali è l’agricoltura, benché nel corso degli ultimi decenni il settore agricolo abbia perso progressivamente importanza a vantaggio del settore industriale e dei servizi. Nonostante i vincoli dovuti alla struttura geomorfologica del territorio, si osserva tuttavia una sostanziale tendenza all’affermazione di un’agricoltura biologica o integrata e ad una produzione di qualità (numerose produzioni vantano marchi di certificazione). Tale tendenza, ancor più significativa considerando che l’agricoltura biologica copre superfici irrilevanti nel resto della provincia, viene spesso incoraggiata nel contesto di iniziative turistico-culturali in ottica di ecocompatibilità. Buone cifre anche per quanto riguarda la categoria “alloggi e ristorazione”. Il turismo assume notevole importanza nell’Appennino bolognese, in cui l’ambiente naturale e il paesaggio costruito si uniscono formando un’attrattiva naturale e storica. Le presenze sono distribuite nell’arco di tutto l’anno, anche se a luglio-agosto si registra un picco, accentuato dalla presenza di turisti stranieri. L’offerta turistica è varia; escludendo il fenomeno delle “seconde case”, si registra una forte concentrazione delle presenze in campeggi e villaggi turistici (circa 45%) e in alberghi (circa 44%), mentre agriturismo e affittacamere/B&B coprono una fascia di nicchia (7% e 4%). DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 5 di 58 1.2 CONTESTO AMBIENTALE 1.2.1 Aspetti climatici Il clima è tipicamente continentale, ossia con inverni rigidi ed estati calde; le massime precipitazioni si hanno in autunno (ottobre-novembre) ed in primavera (marzo-aprile), mentre le precipitazioni minime si hanno solitamente nel mese di luglio. La media annua di precipitazioni va da circa 1400 mm nella parte più settentrionale del comune a circa 2500 mm nella parte sud. La temperatura media decresce ovviamente con l’altitudine, da circa 12-14 °C attorno ai 600 m di quota a circa 9-10 °C intorno ai 1000 m s.l.m. La Classificazione climatica dei comuni italiani è stata introdotta dal D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993. Gli oltre 8.000 comuni italiani sono stati suddivisi in 6 zone climatiche, per mezzo della tabella A allegata al Decreto. Sono stati forniti inoltre, per ciascun comune, le indicazioni sulla somma, estesa convenzionalmente a tutti i giorni di un periodo di riscaldamento annuale, delle sole differenze positive giornaliere tra la temperatura dell'ambiente, convenzionalmente fissata a 20 °C, e la temperatura media esterna giornaliera; l'unità di misura utilizzata è il grado-giorno (GG). La zona climatica di appartenenza indica in quale periodo e per quante ore è possibile accendere il riscaldamento negli edifici. Al di fuori di tali periodi, gli impianti termici possono essere attivati solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l'esercizio, e comunque con durata giornaliera non superiore alla metà di quella prevista a pieno regime. Il Comune di Gaggio Montano, con 2983 gradi-giorno, è classificato in zona climatica E. Zona climatica Periodo di accensione Orario consentito A 1 dicembre - 15 marzo 6 ore giornaliere B 1 dicembre - 31 marzo 8 ore giornaliere C 15 novembre - 31 marzo 10 ore giornaliere D 1 novembre - 15 aprile 12 ore giornaliere E 15 ottobre - 15 aprile 14 ore giornaliere F nessuna limitazione nessuna limitazione Tabella 3 – classificazione zone climatiche DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 6 di 58 1.2.2 Geologia e idrogeologia Inquadramento geomorfologico Il versante in esame si sviluppa fra le quote di 425 e 535 m s.l.m., lungo il fianco sinistro della valle del torrente Silla. Si tratta di un ambito, compreso fra il rio delle Saldine ed il rio Botti, in gran parte antropizzato e caratterizzato da un assetto che risente delle lavorazioni contestuali alla realizzazione delle infrastrutture esistenti. La presenza di una coltre detritica di notevole spessore, costituita da materiali piuttosto eterogenei e caratterizzata da una circolazione idrica localizzata, discontinua e a tratti abbondante, rende il versante vulnerabile dal punto di vista morfologico, considerata anche la graduale azione di scalzamento al piede ad opera dei corsi d’acqua che solcano la pendice. Durante lo studio geologico nell’ambito del Piano Particolareggiato di iniziativa privata per utilizzo edificatorio a destinazione produttiva di un’area in località “Panigali”, è stato effettuato un monitoraggio inclinometrico su due punti di controllo; tale rilievo ha evidenziato la presenza di una superficie di discontinuità attestata a 24,5 m nel punto “i1” e -27 m in “i2”, con velocità di deformazione prossime a 8 mm/anno. In base alla scala di velocità dei movimenti di pendio (Cruden e Varnes, 1996), i fenomeni con velocità inferiori a 16 mm/anno sono classificati come estremamente lenti e definiti “impercettibili se non con strumentazioni”. Il rilievo geologico-morfologico ha evidenziato condizioni del versante e delle opere esistenti tali da ritenere gran parte del versante stesso non esposto a significative criticità geomorfologiche. Al margine nord-ovest si trova un ambito con strutture ed elementi che testimoniano una spiccata attività di versante, quali forti ondulazioni con locali contropendenze e forme concave; alla confluenza dei rii Botti e Saldine, si riscontra un’area esposta a dinamiche gravitative connesse all’attività erosiva dei corsi d’acqua. 1.2.3 Flora e fauna Per quanto riguarda la vegetazione, se ne possono individuare tre distinte fasce: la fascia collinare dei querceti misti a foglia caduca, che non sale oltre gli 800 - 900 m di quota, la fascia montana dei boschi di faggio, che qui raggiunge i 1600 - 1700 m circa, e la fascia subalpina delle brughiere e delle praterie d'alta quota, localizzata sulle cime più elevate. I boschi misti naturali sono costituiti dall'associazione di Querce (Quercus sp.), Carpini DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 7 di 58 neri (Ostrya carpinifolia), Aceri (Acer sp.), Ornielli (Fraxinus ornus) e Ciliegi (Prunus avium). Tali boschi, in passato molto diffusi, hanno subito una notevole riduzione dovuta alla diffusione della coltura del Castagno; tuttavia, l'attuale tendenza ad abbandonare i Castagneti da frutto sta determinando una loro lenta ma progressiva ripresa. Alle quote inferiori il faggio inizia a svilupparsi solo limitatamente ai versanti più freschi e umidi, ma ben presto si afferma divenendo la specie arborea più diffusa, spingendosi fino ai 1600-1700 m d'altitudine e segnando così il limite superiore della vegetazione arborea. Alle faggete che si sviluppano alle differenti quote si associa un sottobosco caratterizzato da differenti e numerose specie erbacee. Alcune aree del territorio sono state interessate da interventi di forestazione, effettuati con specie pioniere come Pino nero (Pinus nigra) e Pino silvestre (Pinus silvestris), nonché con vari tipi di Abeti. Il loro scopo iniziale era la stabilizzazione dei versanti, ma in seguito sono stati utilizzati per la produzione di legname pregiato. Questi boschi hanno una fisionomia che riflette il carattere artificiale delle formazioni: gli alberi, disposti in gruppi di individui della medesima età e specie, danno vita nel tempo a dense fustaie sempreverdi che lasciano filtrare poca luce al suolo, limitando lo sviluppo delle specie del sottobosco. Questi ambienti così vari e diversificati, unitamente ad altri fattori quali la maturità e complessità degli ecosistemi forestali e il contenuto impatto antropico, consentono la presenza di una fauna varia e interessante: si possono citare l’arvicola rossastra, lo scoiattolo, il gufo comune e, alle quote più alte, l'arvicola delle nevi, la rana temporaria, la marmotta, il capriolo, il muflone, il sordone, il fanello e l'aquila. 1.2.4 Aree naturali Il Comune di Gaggio Montano è lambito dal Parco Regionale del Corno alle Scale, la cui istituzione risale al 1988 (L.R. 11/88). Il territorio si estende per 4974 ettari, di cui 2545 di aree contigue (Zona di Pre-Parco distinto in boschivo, agrario e sciistico) e 2429 per le restanti zone del Parco (Zona A di protezione integrale, Zona B di protezione generale, Zona C di protezione e riqualificazione ambientale finalizzata alla fruizione turistica). Si tratta di un parco di crinale, la cui importanza naturalistica è legata a molteplici emergenze, dalle singolarità geologiche e mineralogiche, alle presenze floro-faunistiche o agli elementi paesaggistici suggestivi (come ad esempio le spettacolari Cascate del Dardagna o quelle del selvaggio Orrido di Tanamalia). L'aspetto forse più interessante è che da un lato le caratteristiche geografiche e orografiche hanno permesso un pieno sviluppo di ambienti appenninici (con il loro corredo di vegetazione, flora e fauna), DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 8 di 58 dall'altro le quote sufficientemente elevate raggiunte dal Corno alle Scale e dalle cime vicine (la Nuda, il Cornaccio, il Gennaio) hanno consentito il permanere di habitat alpini. Le foreste di latifoglie, soprattutto faggio, interessano buona parte della superficie e avvolgono il corso solitario di torrenti cristallini. 1.2.5 Atmosfera La normativa in materia prevede che in tutto il territorio siano definiti dei piani e programmi per il rientro nei valori limite di qualità dell'aria, dove sono superati, e per il mantenimento dove non sono stati registrati superamenti. La Provincia di Bologna ha avviato un processo di pianificazione e gestione della qualità dell'aria, al cui interno si realizzano in maniera coordinata tutte le attività necessarie, tra le quali riveste un ruolo fondamentale la stesura del Piano di Gestione della Qualità dell'Aria (Risanamento, Azione, Mantenimento). Nel Piano di risanamento vi sono 50 azioni per contenere le emissioni degli inquinanti che superano il valore limite di legge (PM10, ossidi di azoto, benzene): • mobilità: incentivi per la mobilità a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici, con sistemi di condivisione dell'auto (car pooling) e di noleggio a tempo (car sharing); • urbanistica: costruire prioritariamente in prossimità di fermate ferroviarie e favorendo un'edilizia attenta al risparmio e all'efficienza energetica; • attività produttive: limitazioni per impianti di combustione, sviluppo delle certificazioni ambientali EMAS e delle aree industriali ecologicamente attrezzate. Altre azioni riguardano la razionalizzazione della distribuzione merci (uso condiviso di furgoni - van sharing e infrastrutture di smistamento). L’adeguamento normativo avviato nel 1996 ha consentito di estendere il monitoraggio a nuovi inquinanti, tra cui la frazione inalabile delle polveri (PM10) ed il benzene, nonché di estendere le misure anche ai centri urbani con 40.000-50.000 abitanti e in centri abitati minori confinanti con vasti comprensori industriali e aree urbane. A partire dal 2006 è stata avviata un´ulteriore evoluzione della rete, per rispondere a necessità emerse in questi ultimi anni; sono stati definiti i punti di misura più significativi nelle stazioni esistenti, e individuati nuovi siti "ad hoc" che consentono una lettura uniforme della qualità dell´aria sul territorio, sia per la protezione della salute che per la protezione dell´ambiente. Il progetto di ristrutturazione prevede la predisposizione di nuove stazioni, con strumenti che permetteranno di focalizzare l´attenzione sugli inquinanti più critici come le PM10, per le quali viene raddoppiata la copertura delle misure, e sulle PM2,5 installando almeno due strumenti di misura in ogni provincia. Le stazioni sono posizionate secondo i dettami del DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 9 di 58 D.M. 60/2002 e del D.Lgs. 183/2004. La normativa suddivide il territorio in aree omogenee: l´agglomerato (Aggl) gravitante sui comuni con più di 50.000 abitanti o con comparti produttivi significativi, in cui la maggioranza dei cittadini è sottoposta a valori critici di inquinamento; l´area esterna all´agglomerato (Zona A), sostanzialmente la restante parte del territorio regionale di pianura; la zona di tutela o sensibile (Zona B), in cui si deve preservare la qualità dell´aria affinché non siano perturbati gli ecosistemi naturali presenti (parchi naturali e territori di collina/montagna. L´attuale rete di monitoraggio viene costantemente modificata dalla attività di predisposizione e aggiornamento delle stazioni di misura e dei sensori, ed è attualmente composta da 193 analizzatori distribuiti in 60 stazioni di misura (dati aggiornati al 2011). In provincia di Bologna vi sono attualmente 8 centraline, ma la zona del comune di Gaggio Montano non rientra fra quelle monitorate. Attualmente non ci sono quindi dati disponibili sulla qualità dell’aria. Le principali emissioni in atmosfera presenti nel territorio sono individuabili in: - traffico veicolare di medio bassa intensità; - siti produttivi (tra i principali si notano Saeco s.p.a., Vebal Diffusion, EdilFerro Maggese, F.A.R., Elettronica Biesse, Filatura Papi, PiQuadro, Devit, ecc..); - impianti di riscaldamento civili a gasolio nelle zone non servite dal gas metano. Figura 3 - Fonte: ARPA Emilia-Romagna DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 10 di 58 Figura 4 - Fonte: ARPA Emilia-Romagna 1.2.6 Acqua Il Decreto legislativo n. 152 del 3/4/2006 ha riordinato e integrato le disposizioni di tutti i settori ambientali. Nella Parte III sono dettate le norme in materia di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche. Il decreto attuativo n. 131 del 16/6/2008 ”Regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici” e il D.M. n. 56 del 14/4/2009 “Criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e l’identificazione delle condizioni di riferimento” hanno fornito alle Regioni gli strumenti per definire le nuove reti di monitoraggio. Livello di Inquinamento dei Macrodescrittori (LIM): si ottiene sommando i punteggi ottenuti da 7 parametri chimici e microbiologici (“macrodescrittori”), considerando il 75° percentile della serie di misure; il risultato rientra in una scala a livelli decrescenti da 1 a 5. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 11 di 58 Tabella 4 - Livello di inquinamento da macrodescrittori. Fonte: ARPA Emilia-Romagna Indice Biotico Esteso (IBE): classifica la qualità di un corso d’acqua su di una scala che va da 12 (qualità ottimale) a 1 (massimo degrado), suddivisa in 5 classi di qualità. Classi qualità Classe I Classe II Classe III Classe IV Classe V Valore IBE 10-11-12 8-9 6-7 4-5 1-2-3 Ambiente Ambiente Ambiente Ambiente Ambiente Giudizio non alterato in modo sensibile con moderati sintomi di alterazione alterato molto alterato fortemente degradato Colore Azzurro Verde Giallo Arancione Rosso Tabella 5 - Conversione valori I.B.E. in Classi di Qualità e giudizio. Fonte: ARPA E.R. Di seguito si riportano i risultati di qualità ambientale ottenuti dalla campagna di monitoraggio per la vita dei pesci. (D. Lgs. 152/99 All. 2B) effettuata da ARPA nel 2009. Le frequenze di monitoraggio di queste stazioni sono di norma trimestrali, per cui i dati LIM sono indicativi della qualità ambientale. N. 2 3 9 Corpo idrico Silla Silla Reno Stazione Porchia Mulino di Gaggio Berzantina Tipo S C C LIM 340 440 IBE 11 9 9 Tabella 6 – valori LIM e IBE nelle stazioni più vicine a Caffita (2008). Fonte: ARPA E.R. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 12 di 58 Figura 5 – qualità acque superficiali per la vita dei pesci. Fonte: ARPA Emilia-Romagna Sommando e integrando i risultati dei monitoraggi sulle acque per la vita dei pesci (di cui alla figura precedente) e sulle acque destinate alla potabilizzazione (per le quali non vi sono stazioni di monitoraggio vicine a Caffita), si giunge al seguente insieme: DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 13 di 58 Figura 6 – qualità complessiva acque superficiali. Fonte: ARPA Emilia-Romagna Nel bacino montano, gli obiettivi dichiarati dall’Autorità di Bacino del Reno nel Piano di Tutela della Regione erano finalizzati al mantenimento delle caratteristiche di idoneità alla vita dei pesci (salmonidi o ciprinidi), al mantenimento delle caratteristiche di idoneità all’uso potabile in corrispondenza alle aree di prelievo degli acquedotti, e al mantenimento, ove esistente, degli stati ecologici elevato e buono. Tale obiettivo è stato sostanzialmente raggiunto. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 14 di 58 1.2.7 Rumore La normativa nazionale (L. 447/95 e decreti applicativi) e regionale (L.R. 15/01 e direttive applicative) prevede l´attuazione di una articolata serie di azioni, in capo a soggetti diversi, volte alla riduzione e alla prevenzione dell´inquinamento acustico: classificazione acustica del territorio e piani di risanamento comunali, piani di risanamento delle aziende nonché piani di contenimento e abbattimento del rumore per le infrastrutture, valutazioni previsionali di impatto acustico e di clima acustico. La classificazione acustica (o zonizzazione), ovvero l´assegnazione di una delle 6 classi indicate dalla normativa, sulla base della prevalente destinazione d´uso, è il presupposto indispensabile alla predisposizione dei piani di risanamento acustico, e costituisce per i Comuni un fondamentale strumento di prevenzione anche in riferimento alla sua integrazione con la pianificazione urbanistica. La Regione Emilia-Romagna ha definito i criteri tecnici per la classificazione acustica del territorio; sulla base degli indirizzi regionali, i Comuni provvedono all´adozione del regolamento ai sensi dell´art. 6 comma 1 della Legge 447/95. Nella zonizzazione acustica del Comune di Gaggio sono evidenziate le zone di territorio in base al “rumore” cui sono sottoposte, con relative norme specifiche. Le aree più soggette all’inquinamento acustico sono quelle lungo la ferrovia Bologna – Porretta e lungo la strada Provinciale ex S.S. 64, oltre alle zone industriali: in loc. Torretta, loc. Roncole, frazione Marano, fraz. Canevaccia, loc. Panigali (ove risiede Caffita), e tutta l’area nelle adiacenze della strada che collega Silla al capoluogo. L’area Caffita rientra nella Classe V (“Aree prevalentemente produttive”); le zone adiacenti sono in Classe III (“Aree di tipo misto” o “Ambito agricolo/extraurbano”). Figura 7 – dettaglio zonizzazione acustica. Fonte: Comune di Gaggio Montano DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 15 di 58 1.2.8 Rifiuti La quantità di rifiuti solidi urbani prodotti in un determinato territorio fornisce la rappresentazione della pressione ambientale che i rifiuti generano sul territorio stesso, e descrive la produzione annuale espressa in tonnellate/anno. Si precisa che la produzione dei rifiuti urbani è strettamente connessa all’evoluzione della propensione delle famiglie al consumo; essa costituisce una base per comprendere la ricchezza del territorio oggetto di studio, e consente di elaborare le percentuali di raccolta differenziata (% RD/RT). Tale indicatore di risposta ha la funzione di valutare la raccolta differenziata nell’ottica di un ruolo prioritario nel sistema di gestione integrata dei rifiuti. Gaggio M. Abitanti Provincia BO 5.140 5.136 998.931 1.003.915 pro capite rifiuti indifferenziati (kg/ab. *anno) 491 339 324 305 Produzione pro-capite totale (kg/ab.*anno) 742 656 562 544 Tot rifiuti urbani indifferenziati (t) 2.522 1.741 323.984 306.121 Tot raccolta differenziata (t) 1.294 1.627 237.900 239.742 Totale rifiuti prodotti (t) 3.816 3.367 561.884 545.863 33,9 48,3 42,3 43,9 % raccolta differenziata (recupero e smaltimento) Tabella 7 – dati complessivi sui rifiuti 2011 e 2012. Fonte: Report rifiuti 2013 Provincia di BO Figura 8 - Distribuzione RD per Comuni, 2012. Fonte: Arpa Emilia-Romagna DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 16 di 58 La percentuale di raccolta differenziata nel Comune di Gaggio Montano è inferiore alla media provinciale; ciò è imputabile alle caratteristiche logistico - morfologiche del territorio montano: densità abitativa molto bassa, territorio con numerose frazioni e/o case sparse, viabilità disagevole. Il dato risulta tuttavia superiore alla media del comprensorio (gestito da Cosea). Figura 9 - Gestori che operano nella raccolta dei rifiuti urbani, 2012. Fonte: Arpa ER 1.2.9 Rischi ambientali Rischio sismico La riclassificazione sismica del territorio nazionale (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003) prevede che tutto il territorio nazionale sia classificato a livello sismico, con diversi gradi di pericolosità. In Emilia-Romagna, 105 comuni sono classificati in zona 2 (praticamente tutta la Romagna, il settore orientale della Provincia di Bologna, il comprensorio delle ceramiche modenese-reggiano, alcuni comuni nel crinale tosco-emiliano delle Province di Modena, Reggio Emilia e Parma), 214 comuni in zona 3 e i rimanenti 22 comuni in zona 4 (tutti in pianura: l’estremità nord-occidentale delle Provincia di Piacenza, alcuni comuni in prossimità del Po, nelle Province di Piacenza, Reggio Emilia e Ferrara, e la zona del delta del Po). In Emilia-Romagna non esistono comuni classificati in zona 1 (alta sismicità). Il Comune di Gaggio Montano è inserito in zona 3 (sismicità bassa). Per quanto riguarda l’area Caffita, la situazione litologica DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 17 di 58 consente peraltro di escludere, qualora si verificassero sismi di magnitudo > 5.5, pericoli derivanti da fenomeni di liquefazione. Figura 10 – classificazione sismica regionale. Fonte: Regione Emilia-Romagna Rischio industriale La bassa densità industriale, nonché la tipologia prevalente di imprese, fa sì che in questa zona non siano presenti, a tutto il 2012, impianti a rischio di incidente rilevante (D.Lgs. 334/1999). Esistono unicamente 2 stabilimenti (Saeco Vending S.p.A. e FAR S.r.l.), che possiedono depositi o serbatoi di oli minerali, disciplinati ai sensi del D.P.R. 420/94, classificati dalla Provincia come “altre tipologie” di aziende (Piano Provinciale di Emergenza della Provincia di Bologna – Rischio Industriale 2009): “Per gli altri stabilimenti censiti nel database provinciale (par. 5.1) a completamento del quadro conoscitivo delle aziende che trattano o utilizzano, materiali pericolosi, non è possibile conoscere gli scenari incidentali, non essendoci specifici adempimenti di legge. Si è tuttavia adottato il criterio di realizzare per ciascuno di essi un quadro conoscitivo territoriale articolato su più quadri a diversa scala, da riferirsi ad una area di inquadramento pari alla superficie contenuta all’interno del cerchio di raggio di 250 metri dallo stabilimento stesso secondo un criterio definito nel tavolo tecnico con la Agenzia Regionale di Protezione Civile (i valori fissati corrispondono alla quarta parte della distanza indicata nel DPCM 31/03/1989 – punto 1.A.1.2 “Localizzazione e identificazione dell’impianto”). Si sottolinea che il criterio proposto non trova alcun riferimento nella normativa vigente, ma è applicato esclusivamente a fini conoscitivi del territorio.” L’ubicazione degli stabilimenti, indicata nel grafico seguente, mostra distanze di circa 3 km fra i 2 stabilimenti e quello Caffita. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 18 di 58 Figura 11 – estratto Piano provinciale di emergenza - rischio industriale. Fonte: Provincia di Bologna DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 19 di 58 Rischio incendi boschivi Il rischio di incendi boschivi è inteso come prodotto degli indici medi di pericolosità potenziale per quelli di vulnerabilità effettiva, calcolati sulla superficie percorsa da incendi: PERICOLOSITA' POTENZIALE (proprietà intrinseca di un territorio ad essere percorso dal fuoco in base ai soli fattori fisico-ambientali) X VULNERABILITA' EFFETTIVA (analisi della statistica degli incendi registrati nel tempo) = RISCHIO DI INCENDI BOSCHIVI (risultato previsionale della probabilità che si verifichino incendi boschivi in una certa area del territorio) In Emilia-Romagna, gran parte dei comuni appenninici sono caratterizzati da indici di rischio compresi tra 1.5 e 3.5, che evidenziano nel complesso la grande diffusione di un grado di rischio medio, ovvero con indici di rischio tra “moderato” e “marcato” nella terminologia adottata per il Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi ex L.353/00 (anno 2010). In base a tale Piano, il Comune di Gaggio Montano è classificato a rischio “moderato” (vds. figura seguente). Figura 12: indici di rischio da incendio boschivo. Fonte: Regione Emilia-Romagna DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 20 di 58 Rischio elettromagnetico/radiazioni Sul territorio comunale sono presenti vari elettrodotti. Il Comune di Gaggio Montano non è tuttavia soggetto a campi elettromagnetici generati da linee ad alta e altissima tensione, come si evince dalla figura seguente. Non sono inoltre riscontrate sorgenti di radiazioni ionizzanti. Figura 13 – rete di trasporto e distribuzione di energia elettrica. Fonte: ARPA ER Rischio idraulico-idrogeologico Le problematiche relative alla sicurezza del territorio si concentrano prevalentemente nell’area di pianura: in collina ed in montagna, infatti, la presenza di diffusi movimenti di massa determina numerose situazioni di dissesto, ma solo in alcuni casi il rischio idraulico connesso supera la dimensione puntuale. La rete idrografica principale del bacino Reno è costituita, per 420 km su oltre 850, da corsi d’acqua arginati perlopiù pensili, con argini che possono raggiungere i 15 m di altezza sopra il piano campagna. Lo scolo è garantito da una complessa rete di fossi e canali artificiali; la sicurezza idraulica dei centri abitati e delle infrastrutture dipende dalla capacità di smaltimento delle acque meteoriche e dal buon funzionamento della rete di scolo. L’area di insediamento Caffita non è soggetta a rischio esondazione. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 21 di 58 Rischio frana Il dissesto idrogeologico è l’effetto di quell’insieme di processi morfologici che producono modificazioni territoriali che in alcuni casi possono essere molto rapidi, interagendo in modo negativo o distruttivo su insediamenti, infrastrutture, attività presenti sul territorio, ed assumendo quindi la connotazione di rischio in termini di rilevanza sociale ed economica. Le frane, gli smottamenti e i processi erosivi accelerati sui versanti, ma anche i processi fluviali (erosioni di sponda, laterali, divagazioni e alluvioni) sono fenomeni naturali, che nel corso di centinaia di migliaia di anni hanno modellato l’Appennino, costruito la pianura emiliano-romagnola e alimentato di sedimenti la costa adriatica. La stessa influenza dell’uomo su tali processi, spesso evocata, non è ben quantificabile, sebbene alcune modifiche dirette del territorio (disboscamenti e usi del suolo non idonei) e altre indotte sul clima a scala globale, ne abbiano sicuramente intensificato l’azione. La propensione al dissesto dell’Appennino bolognese, dovuta all’estesa diffusione di formazioni a prevalente composizione argillosa e assetto caotico, rende la provincia di Bologna una delle più franose dell’Emilia Romagna. La maggior parte dei movimenti franosi è dovuta a riattivazione di corpi di frana, sui quali in molti casi sono stati edificati nel tempo centri abitati e infrastrutture, sia per mancanza di memoria storica che per errata valutazione della pericolosità. Le frane appenniniche più frequenti sono gli scorrimenti rototraslativi e le colate, che possono provocare danni diffusi ma generalmente poche vittime, grazie alla cinematica lenta dei fenomeni dovuta alle frequente e cospicua presenza di componenti argillose. Sostanzialmente buona è la conoscenza dei fenomeni franosi che insistono sul territorio provinciale, con una banca dati del dissesto predisposta dal Servizio Geologico della Regione Emilia Romagna in collaborazione con la Provincia, i Comuni e l’Autorità di Bacino, in continuo aggiornamento anche cartografico, e integrata da progetti specifici di censimento come il progetto IFFI (Inventario Fenomeni Franosi in Italia), promosso a livello nazionale. Le frane presenti nel territorio comunale sono: Battuta Bianca - Case di Serra; CollinaColombara; Bombiana; Giugnano loc. Costellina-Usignolo; Marano-Buca di Pilato; Molinazzo-Pianella di sotto; Rocca Pitigliana; Silla; Marano; Montecchi-Silla. L’area di insediamento Caffita non è soggetta a rischio frana. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 22 di 58 Figura 14 – estratto Piano provinciale di emergenza - rischio frana e rischio esondazione. Fonte: Provincia di Bologna DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 23 di 58 2 STRUTTURA DELL’ORGANIZZAZIONE 2.1 DESCRIZIONE GENERALE Lo stabilimento Caffita di Gaggio Montano è dedicato alla lavorazione del caffè mediante processo di torrefazione e alla produzione di capsule contenenti caffè o altri prodotti affini. Le capsule di caffè possono essere prodotte anche a partire dal caffè, già macinato e confezionato, proveniente da fornitori esterni. Il complesso aziendale sorge all’interno di un’area della zona industriale di Via Panigali, non direttamente confinante con altri insediamenti. La zona industriale di Panigali, situata in posizione periferica rispetto al centro abitato del capoluogo del Comune di Gaggio Montano, è raggiungibile attraverso la strada statale SS 623 del Passo Brasa che, nel tratto in questione, prende appunto il nome di Via Panigali. All’area dello stabilimento aziendale, parzialmente recintata, si accede dall’ingresso posto su Via Panigali, che presenta ingressi separati, carrabile e pedonale; da qui, attraverso i percorsi interni pedonali e carrabili, è possibile raggiungere rispettivamente la zona uffici e le diverse aree dello stabilimento. Nel suo complesso, l’insediamento produttivo è costituito dal corpo di fabbrica principale con i reparti produttivi, da un magazzino per lo stoccaggio di merci e materiali, dalla palazzina che ospita gli uffici, i laboratori ed i servizi e, infine, dalla palazzina in cui hanno sede gli impianti tecnologici ausiliari all’attività produttiva. Il capannone industriale si sviluppa su un unico livello (superficie lorda complessiva pari a circa 5.000 m2 ) suddiviso nei seguenti ambienti di lavoro: il reparto produzione con le linee per il confezionamento delle capsule, il reparto torrefazione e macinazione del caffè con annessa sala controllo su due livelli, il locale di installazione dell’impianto pulitura caffè, n. 4 locali adibiti a magazzino per lo stoccaggio rispettivamente delle materie prime, dei prodotti finiti confezionati, dei componenti semilavorati e dei materiali per imballaggio. La lavorazione del caffè effettuata all’interno dello stabilimento aziendale, con i relativi macchinari ed impianti, rientra tra le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi (punto n. 37 dell’allegato al D.M. 16 febbraio 1982), per le quali l’Azienda ha richiesto e ottenuto il Certificato di Prevenzione Incendi. Le aree a rischio specifico presenti all’interno del capannone (reparto torrefazione e magazzini di stoccaggio materiali combustibili) costituiscono compartimenti antincendio, e come tali sono separati dagli ambienti circostanti mediante elementi DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 24 di 58 costruttivi aventi caratteristiche di resistenza al fuoco REI 120. Le operazioni di movimentazione dei materiali all’interno dello stabilimento e le operazioni di carico e scarico degli automezzi sono eseguite dal personale con l’ausilio di tradizionali mezzi di trasporto e sollevamento, quali carrelli elevatori a trazione elettrica e transpallet elettrici o manuali; il capannone dispone di banchine attrezzate con relative rampe di carico / scarico regolabili. In un edificio a pianta rettangolare, separato dal corpo di fabbrica principale, è ricavato un magazzino per lo stoccaggio di merci e materiali, attrezzato con scaffalature metalliche di tipo industriale. Un sistema di nastri trasportatori consente la comunicazione tra il magazzino ed i reparti produttivi. La palazzina uffici e servizi sorge in adiacenza al capannone industriale, lungo il lato ovest dell’edificio, e si sviluppa su tre livelli, separatamente dal capannone stesso; al piano terra e al piano rialzato sono presenti due passaggi, dotati di porte REI munite di congegno per l’autochiusura, che consentono di mettere in comunicazione l’area uffici e servizi con i reparti di lavorazione. L’ingresso principale ai locali della palazzina uffici è posto al piano rialzato (livello 0), ove è situata la postazione del centralino – reception; dalla hall d’ingresso, attraverso una scala interna o per mezzo di ascensore, è possibile raggiungere il piano superiore della struttura. Un ingresso secondario, cui si accede dall’area esterna che separa la palazzina dal capannone, è ubicato al piano terra (livello -1). I locali della palazzina sono caratterizzati dalle destinazioni d’uso di seguito indicate: – al piano terra (livello -1) sono stati collocati gli spogliatoi per il personale (in locali distinti uomini/donne e provvisti del necessario arredamento) con i relativi servizi igienici, il locale infermeria, un locale di riposo a disposizione del personale in pausa dall’attività lavorativa, i locali adibiti a laboratorio controllo qualità e ricerca sviluppo, il locale CED, alcuni ripostigli e vani tecnici vari; – al piano rialzato (livello 0), oltre al centralino / reception, sono presenti i seguenti locali: l’ufficio tecnico di ricerca e sviluppo, una saletta per riunioni, una sala congressi, i servizi igienici, ripostigli e vani tecnici; – il primo piano (livello +1) è riservato agli uffici direzionali, amministrativi e commerciali a supporto dell’attività produttiva aziendale; sono inoltre presenti i servizi igienici e alcuni vani tecnici. In adiacenza al corpo di fabbrica principale, sul lato nord-est dell’edificio, sorge la palazzina dei servizi tecnologici, su due livelli fuori terra; è separata dal capannone DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 25 di 58 che ospita il reparto di confezionamento mediante un vano di distacco, che costituisce un’intercapedine antincendio con funzione di passaggio di persone. Al piano terra della palazzina sono ricavati una serie di locali tecnici, ad uso esclusivo, tra loro separati da elementi costruttivi aventi caratteristiche di resistenza al fuoco REI 120, con accesso diretto dall’area esterna dello stabilimento: – centrale per la produzione di aria compressa: all’interno del locale sono installati n. 4 elettrocompressori a vite con relativi apparecchi essiccatori e serbatoio di accumulo (capacità pari a 5.000 litri e pressione massima di esercizio pari a 8,5 bar); la centrale alimenta la rete di distribuzione dell’aria compressa a servizio dei reparti di lavorazione dello stabilimento; – cabina di ricezione e trasformazione MT/bt: all’interno del locale sono installati il gruppo di arrivo MT, un trasformatore da 2.000 kW e i quadri di distribuzione bt; all’esterno della cabina è collocato il pulsante di sgancio dell'alimentazione che consente, in caso di necessità, di togliere tensione all’intero stabilimento; – centrale termica: all’interno del locale sono installati 2 generatori di calore con bruciatori a metano, ciascuno dei quali con potenzialità termica di circa 511 kW; il locale è dotato di aperture permanenti di aerazione, realizzate su parete esterna, di dimensioni adeguate a quanto richiesto dalle norme di prevenzione incendi. L’accesso ai suddetti locali e vani tecnici è riservato al personale autorizzato. Sempre al piano terra della palazzina, in un locale dedicato, è ubicata l’officina di manutenzione attrezzata con un banco di lavoro, scaffali e strutture porta-barre, macchine utensili tradizionali, attrezzi manuali e attrezzature portatili ad azionamento elettrico o pneumatico. Il locale, in cui non è prevista la presenza continuativa di personale, è a disposizione degli operatori addetti alla manutenzione per eseguire interventi di riparazione e lavorazioni meccaniche a supporto dell’attività produttiva dello stabilimento. Per l’esecuzione di occasionali operazioni di saldatura, il personale addetto alla manutenzione dispone anche di attrezzature per la saldatura ad arco con elettrodo e carrello ossiacetilenico. In un secondo locale sono installati 2 centri lavoro a controllo numerico, nei quali il personale addetto esegue lavorazioni meccaniche a supporto dell’attività produttiva; in particolare vengono realizzati pezzi di ricambio e nuovi prototipi per le linee confezionamento e, sotto il controllo dell’ufficio tecnico, prototipi di macchine per caffè. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 26 di 58 Al primo piano della palazzina che ospita i servizi tecnologici sono presenti: – un ufficio a disposizione del personale addetto alla manutenzione; – un magazzino per lo stoccaggio di componenti, particolari meccanici e ricambi; – un locale con l’impianto di aspirazione per il recupero degli sfridi delle capsule. Sulla copertura della palazzina, raggiungibile per mezzo di una scala metallica esterna, sono alloggiate le unità di trattamento aria, un box di contenimento delle batterie di pompe per la creazione del vuoto, necessario al trasporto pneumatico del caffè alle linee di confezionamento, i gruppi di raffreddamento e le pompe per il ricircolo dell’acqua a servizio delle macchine termoformatrici. Nelle aree esterne di pertinenza dello stabilimento sono inoltre presenti: – n. 4 sili di stoccaggio, sul lato sud-ovest, in prossimità del reparto torrefazione e della palazzina uffici / servizi; sono destinati rispettivamente allo stoccaggio di caffè crudo (capacità massima pari a 200 t) e di caffè tostato (capacità massima pari a 100 t), all’interno di appositi settori; – n. 2 serbatoi di azoto liquido, posti in prossimità dei sili di stoccaggio del prodotto crudo / tostato; l’utilizzo dell’azoto serve per l’inertizzazione delle macchine macinacaffè e per il confezionamento del prodotto macinato in atmosfera protetta; – n. 1 impianto di aspirazione e abbattimento a due stadi (ciclone abbinato a filtro a tessuto), a servizio delle macchine termoformatrici, per la raccolta degli scarti di materie plastiche in big bags; – n. 1 impianto di aspirazione polveri a servizio delle linee di confezionamento; – una batteria di pompe, per la creazione del vuoto necessario al trasporto pneumatico del caffè ad una delle linee di confezionamento; – n. 1 sala pompe in cui è alloggiato il gruppo di pressurizzazione (gruppo elettropompe e motopompa diesel di emergenza) a servizio dell’impianto idrico antincendio, con relativa riserva idrica costituita da una cisterna interrata di accumulo avente capacità di 72 m3. Le restanti aree esterne dello stabilimento sono in parte riservate ad aree di parcheggio per le autovetture di dirigenti, impiegati, clienti e visitatori, in parte sono a disposizione come aree di transito, sosta e manovra dei mezzi interni di trasporto e degli automezzi pesanti, impegnati nelle operazioni di carico e scarico delle materie prime, dei prodotti e dei materiali in ingresso e in uscita dallo stabilimento. L’area di deposito temporaneo dei rifiuti prodotti dalle attività lavorative dell’Azienda è ricavata in una porzione del piazzale esterno, attrezzato con container e cassoni per la raccolta degli scarti di lavorazione. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 27 di 58 2.2 DESCRIZIONE DEL CICLO PRODUTTIVO Gli impianti utilizzati sono: impianto di carico caffè verde; impianto di carico caffè tostato; impianto di carico caffè macinato; 2 silo stoccaggio caffè verde; 2 silo stoccaggio caffè tostato; 20 silo stoccaggio caffè macinato; 2 tostatrici caffè; 2 macinatori caffè; 2 macchine termoformatura; 2 macchine trancia e salda; 5 linee di confezionamento in capsula; 1 macchina confezionamento sacchetti caffè tostato. . Arrivo materie prime All’unità produttiva giungono le materie prime quali caffè verde, caffè tostato in grani, caffè tostato macinato, aggregati (orzo tostato macinato, the in foglia, tisane, prodotti in polvere) e imballi per la produzione di capsule monodose. . Immagazzinamento Le materie prime, i semilavorati e i prodotti finiti vengono sottoposti a controllo di conformità all’ordine e ai requisiti qualitativi prima di essere immagazzinati. . Carico caffè verde e tostato in grani Il caffè verde viene scaricato su una tramoggia di carico e tramite trasporto pneumatico viene condotto nella sala di pulizia del caffè crudo. I chicchi di caffè vengono separati dagli eventuali elementi estranei (polveri, metalli, ecc.) tramite un prepulitore, una spazzolatrice, una spietratrice e una selezionatrice ottica. Successivamente, tramite un elevatore pneumatico, il caffè crudo viene stoccato in un silos esterno a scomparti. Il caffè tostato viene scaricato su una tramoggia di carico ed inviato tramite trasporto pneumatico all’interno del sistema di pesatura, stoccato in un silos esterno a scomparti o essere destinato direttamente alla macinazione. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 28 di 58 . Carico caffè macinato Le confezioni vengono caricate in una macchina tagliasacchi che provvede a svuotarle dal caffè in una tramoggia di carico collocata nei pressi dell’impianto di macinazione ed inviarlo ai silo a bordo delle linee di confezionamento. . Carico aggregati (orzo tostato macinato, tè in foglia, tisane, e prodotti in polvere) Questi prodotti vengono trasferiti dalle confezioni di arrivo all’interno delle tramogge di carico mobili collocate nei pressi delle linee confezionatrici. . Tostatura (o torrefazione) Tutti i tipi di caffè crudo vengono sottoposti a torrefazione che consiste nel trattamento termico del caffè crudo (o verde) nella TOSTATRICE. La macchina tostatrice è provvista di un generatore di calore a metano con scambiatore di calore che consente di tostare il caffè senza che quest’ultimo venga a contatto con i fumi della combustione. La tostatura ha una durata variabile in funzione del prodotto desiderato ma sempre maggiore di 10 min. ad una temperatura finale superiore ai 200° C. Le pellicole dei chicchi di caffè, che costituiscono uno scarto di lavorazione, vengono smaltite, raccolte e compattate con apposita macchina. . Raffreddamento Al termine della tostatura, il portellone della tostatrice si apre automaticamente ed il caffè è trasferito, per caduta, nella sottostante vasca di raffreddamento e miscelazione; il calo di temperatura viene attuato da un passaggio di aria che attraversa il caffè torrefatto. . Trasporto e immagazzinamento Il caffè tostato raffreddato viene trasportato attraverso una conduttura in acciaio inox tramite propulsore per vuoto, a silos di stoccaggio. Qui è lasciato riposare per un tempo massimo di 5 giorni. . Macinatura Il caffè viene macinato con macinatori industriali e fatto riposare per un tempo massimo di 3 giorni in appositi silos, per poi passare al confezionamento. La movimentazione del caffè macinato avviene tramite trasportatori pneumatici a batch (in fase densa). DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 29 di 58 . Confezionamento Tutti i prodotti vengono confezionati con macchine automatiche in capsule monodose. . Immagazzinamento confezioni Le capsule monodose sono confezionate in box contenenti molteplici capsule a seconda delle specifiche commerciali; successivamente i pallet di prodotto finito vengono stoccati in magazzino in attesa della spedizione ai clienti. . o Termoformatrice per la produzione di capsule: nel forno di preriscaldo la foglia permane per 3 minuti a 115°C e per 30 sec nel letto di resistenze e arriva sotto lo stampo a 135° - 145°C. Le operazioni sotto lo stampo sono: o chiusura, discesa imbuttitori, soffio aria contro fondello, taglio, apertura stampo, espulsione; o pressini, fondello, aria a T ambiente; o tranciante ed espulsore raffreddati con impianto frigorigeno a 15°-20°C. . Diparto Il prodotto finito, a seconda degli accordi commerciali, viene destinato a: o B to B (Business to Business) i lotti di prodotto finito vengono spediti interamente al cliente/torrefattore che provvede alla vendita diretta; o B to C (Business to Customer) il prodotto finito viene venduto al consumatore finale: attraverso il canale Network Italia; attraverso il Punti Vendita. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 30 di 58 DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 31 di 58 DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 32 di 58 DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 33 di 58 2.3 ORGANIGRAMMA AZIENDALE DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 34 di 58 3 CONFORMITÀ LEGISLATIVA L’elenco delle leggi e normative che hanno rilevanza ai fini ambientali, comprendente la legislazione di carattere comunitario, nazionale e regionale, si articola per Caffita nelle seguenti tematiche: emissioni atmosferiche, risorse idriche, rifiuti, sostanze pericolose, emissioni sonore, consumi energetici, controllo integrato dell’inquinamento, traffico/mobilità, sicurezza e prevenzione incendi, emergenze, sostanze lesive della fascia di ozono. Per ogni tematica sopra citata viene indicata la legislazione comunitaria, nazionale o regionale di pertinenza, gli obblighi derivanti e lo stato di conformità. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 35 di 58 Aspetto ambientale Emissioni atmosferiche Risorse idriche Rifiuti Oggetto Normative Obblighi principali Stato Emissione produttiva Decreto legislativo 3/04/2006, n. 152. Norme in materia ambientale Ottenimento e mantenimento dell’autorizzazione all’emissione in atmosfera Conforme Utilizzo caldaia a metano DPR 26.8.1993 n.412 (Reg. L.10/91), modificato dal DPR 21.12.1999 n.551 (esercizio e manutenzione impianti termici, controllo rendimento combustione) e dal DM 17.03.2003 (aggiornamento All. F e G) Manutenzione caldaia Conforme Utilizzo condizionatori DPR 21 dicembre 1999, n 551, DPR 412/93 - DPR 551/99, L. 46/90; L. 28/12/1993 n.549 modificata da L. 16 giugno 1997 n.179 Utilizzo condizionatori e caldaia a metano Direttiva 2002/91/CE Utilizzo autovetture Azienda Direttive 99/102/CE rif. 98/69/CE, 96/20/CE, 95/54/CE, 94/12/CEE, 93/116/CE Controllo dei fumi da parte di officine abilitate Conforme Scarichi idrici Decreto legislativo 3/04/2006, n. 152. Norme in materia ambientale - PARTE TERZA Regolamentazione degli scarichi idrici e dell’autorizzazione allo scarico Conforme Scarichi idrici Decreto legislativo 3/04/2006, n. 152. Norme in materia ambientale; L.R. 21 aprile 1999 n.3 "Norme in materia di territorio, ambiente e infrastrutture", art.111 Ottenimento dal Comune dell’autorizzazione allo scarico Conforme Produzione, gestione, trasporto, conferimento, eliminazione dei rifiuti Decreto legislativo 3/04/2006, n. 152. Norme in materia ambientale - PARTE QUARTA L. 23/03/2001 n. 93, DM1/04/1998 n. 148 (Reg. carico/scarico), Circ. Min. 4/08/1998 n. GAB/DEC/812/98 (compilazione registri carico scarico rifiuti e formulari di accompagnamento rifiuti trasportati - D.M.1/4/1998 n.145 e 1/4/1998 n.148), Decisione Comunitaria 2000/532/CE e ss. mm. (Nuovo Catalogo Europeo dei rifiuti “CER 2002”), Direttiva Min. Ambiente 9/04/ 2002 (Nuovo catalogo Eur. rifiuti “CER 2002”, spedizioni di rifiuti Reg. Comunitario n. 2557/2001), L.8/08/2002 n.178 (interpretazione autentica di rifiuto), DPCM 24.12.2002 (nuovo MUD) Disposizioni per, gestione, differenziazione, conferimento e trasporto rifiuti, redazione Formulario, olii usati, imballaggi, rifiuti non pericolosi, contributi, sanzioni Produzione rifiuti, consumo carta, toner ed Regolamento Comunale del servizio di nettezza urbana e per lo smaltimento dei rifiuti apparecchiatu re informatiche DA Caffita rev.4 Manutenzione impianto; sostituzione e smaltimento di Freon R22 Art. 8 – Ispezione periodica caldaie e impianti di riscaldamento. Art. 9 – Ispez. periodica impianti condizionamento Obblighi, divieti e norme comportamentali per i produttori di rifiuti nel Comune di Gaggio Montano Conforme Conforme Conforme Conforme Conforme Conforme Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 36 di 58 Aspetto ambientale Oggetto Utilizzo generale sostanze pericolose Sostanze pericolose Sostanze pericolose / lesive dello strato di ozono Normative _ D.L.vo 28/07/ 2008, n. 145 _ D.Lgs. 02/02/2002, n. 25 _ D.Lgs. 3/2/97 n. 52, modificato e integrato da D.Lgs. 25/02/98 n.90 _ DM 4/4/97 (scheda di sicurezza sostanze pericolose) _ D.Lgs. 14/03/2003 n.65, come corretto da D.Lgs. 28/7/2004 n.260 Classificazione, etichettatura e _ D.Lgs. 22/5/99 n.174 utilizzo sostanze pericolose, _ DM 12/8/98, modificato da DM 13/12/99 e integrato da DM 10/1/2002 possesso schede di sicurezza _ DM 11/2/2003, DM 12/3/2003, DM 17/4/2003, DM.10/5/2004, DM 18/6/2004 _ DM 28/04/97, e sue successive modifiche: DM 1/9/98, DM 7/07/99, DM 10/04/2000 rettificato da DM 30/10/2000 e mod. in All. IV da DM 15/09/2000, DM 26/1/2001, DM 11/4/2001 come poi rettificato da: DM 12/12/2002 (termini), DM 9/1/2003 (aggiunge in All. III “R 68 possibilità effetti irreversibili”), DM 7/9/2002, DM. 12/12/2002 (scheda di sicurezza sostanze e preparati) _ DM 14/06/2002 (classificazione, etichettatura, frasi di rischio, consigli di prudenza, metodi tox/ecotox) Modalità per il controllo ed il recupero delle fughe di sostanze lesive della fascia di ozono DPR 15 febbraio 2006, n. 147 stratosferico da apparecchiature di refrigerazione e di condizionamento d'aria e pompe di calore Rumore nei luoghi di lavoro Stato Conforme Conforme Obbligo di non acquistare apparecchiature refrigeranti contenenti idroclorofluorocarburi Conforme DPCM 1/03/91 (limiti massimi di esposizione amb. abitativo/esterno), D.Lgs. 15/8/91n.277 (amb. Lavoro), L.26/10/95 n.447 (Legge quadro inquinam. acustico), DM 11/12/96 (applicazione criterio differenziale per impianti a ciclo produttivo continuo), Rispetto dei limiti di esposizione DPCM 14/11/97 (valori limite), DM 16/03/98 (tecniche di rilevamento e di misurazione), in ambiente lavorativo D.Lgs. 4/9/2002 n.262 (emissione acustica di attrezzature/macchine destinate a funzionare all’aperto: dir.2001/14/CE) D.Lgs. 10/04/2006 n. 195 Attuazione della direttiva 2003/10/CE relativa all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore). Conforme Reg. CE 2037/2000 art. 5 Rumore Obblighi principali DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 37 di 58 Aspetto ambientale Consumi energetici Oggetto Normative Obblighi principali Risparmio energetico Contenimento consumi, valorizzazione fonti rinnovabili e L.R. n.26 del 23/12/2004 art. 5; L. 9/01/91 n.10; DPR 26/8/93 n.412 (Reg. L.10/91), modificato dal DPR assimilati, realizzazione standard 21/12/99 n.551 (esercizio e manutenzione impianti termici, controllo rendimento combustione) e dal DM di prestazione energetica, 17/3/2003 (aggiornamento All. F e G) progettazione degli edifici in funzione del risparmio Consumo energia elettrica DPR 22/10/2001 n. 462 artt. 4 e 6; DPR 547/55 Verifica periodica impianto elettrico D.Lgs. 81/2008 Sicurezza sul luogo di lavoro DPR 459/1996 DLGS 359/1999 LEGGE 5 marzo 1990, n. 46 DPR 462/2001 Sicurezza Prevenzione incendi _ DPR 12/01/98 n.37, Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma della Legge n.59 del 15/3/97 art. 20, comma 8 _ D.P.R. 26/5/59 n. 689, modificato da DM 16/02/1982 e da Legge 1/08/2003 n.200, art.9 bis _ DM 10/03/98, Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro. Sicurezza alimentare _ 178/02 _ 852/04 _ 1935/2004 _ 109/1992 Tabella 8 - Legislazione applicabile DA Caffita rev.4 Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, redazione ed applicazione del Documento di Valutazione dei Rischi, norme anti infortunistica, informazione ai lavoratori Sicurezza e marcatura delle macchine Norme di sicurezza e verifiche periodiche ponti sollevatori Norme per la sicurezza degli impianti Verifiche impianti elettrici Certificato prevenzione incendi, controllo del Comando dei Vigili del fuoco, adozione misure preventive/protettive, manutenzione dispositivi anti incendio, adozione piano di emergenza, registri e controlli Principi e requisiti generali della legislazione alimentare; igiene dei prodotti alimentari; materiali e oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari; etichettatura alimenti Stato Conforme Conforme Conforme Conforme Conforme Conforme Conforme Conforme Conforme Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 38 di 58 4 LA POLITICA E IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Nel 2013 Caffita ha deciso di integrare i propri Sistemi di Gestione 9001 e 14001, realizzando il Manuale Integrato per la Qualità e l'Ambiente. 4.1 LA POLITICA PER LA QUALITA' E L'AMBIENTE La Politica Integrata di Caffita System SPA è quella di raggiungere i seguenti obiettivi: • Eccellenza nella qualità e nella sicurezza alimentare dei prodotti ed eccellenza nella qualità dei servizi forniti; • Garanzia della soddisfazione delle esigenze e aspettative espresse ed implicite del Cliente; • Adozione di una responsabile strategia economica, rivolta alle problematiche ambientali derivanti dalle proprie attività; • Mantenimento della conformità con le leggi e i regolamenti vigenti in campo ambientale. • Garanzia del successo dell’Azienda e della soddisfazione dei suoi Collaboratori; • Miglioramento continuo dei processi realizzati e delle performance ambientali minimizzando, ove tecnicamente possibile ed economicamente sostenibile, ogni impatto negativo verso l’ambiente delle sue attività; I metodi ed i sistemi adottati per il raggiungimento dei punti sopraelencati sono: • mantenimento di un sistema di gestione integrato che soddisfi gli standard della UNI ISO 9001:2008 e della UNI EN ISO 14001:2004 e del Regolamento EMAS 1221/2009; • ottenimento della certificazione secondo lo schema Europeo IFS issue 6; • la ricerca e l’individuazione di fornitori in grado di soddisfare i requisiti di Caffita • realizzazione o applicazione di processi produttivi tecnologicamente avanzati • realizzazione di capsule conformi ai requisiti di legge • comunicazione al pubblico (fornitori e clienti) delle informazioni necessarie per comprendere gli effetti sull'ambiente delle attività dell'impresa, perseguendo un dialogo aperto; • promozione della responsabilità dei dipendenti verso la protezione dell'ambiente e realizzazione di programmi di informazione e formazione del personale; • continua cooperazione con le autorità pubbliche; • conoscenza della gestione ambientale dei propri fornitori; • valutazione dell’introduzione nell’attività di prodotti che abbiano una migliore compatibilità ambientale rispetto a quelle attualmente in uso; • analisi preventiva degli impatti ambientali degli impianti esistenti; • prevenzione e mitigazione degli impatti delle proprie attività sul suolo e sulle acque sotterranee; • controllo e riduzione degli impatti sulle acque superficiali; • controllo e riduzione della produzione di emissioni inquinanti in atmosfera; • miglioramento della gestione dei rifiuti prodotti, con particolare attenzione a quelli pericolosi; DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 39 di 58 • adozione delle misure necessarie per ridurre gli impatti ambientali connessi a situazioni di emergenza; • controllo del consumo di risorse idriche; • controllo della quantità e della tipologia delle materie prime ed ausiliarie e prodotti finiti per la corretta definizione degli indicatori ambientali. • coinvolgimento del personale rispettando le più comuni regole di sicurezza dei luoghi di lavoro e l’etica nei loro confronti prendendo spunto dalla linee guida in letteratura “SA 8000” L’impegno aziendale è definito e descritto nel Manuale Integrato è basato sui seguenti principi: - Realizzazione di prodotti sicuri e legali; - Che utilizza un sistema HACCP sistematico ed esaustivo utilizzando i principi del codex alimentarius - Orientamento ai Clienti: per capire le loro esigenze presenti e future, rispettare i loro requisiti e per mirare a superare le loro stesse aspettative. - Leadership diffusa: che deve garantire unità di intenti, indirizzi e l’ambiente interno atto a determinare il pieno coinvolgimento del personale nel perseguimento degli obiettivi definiti dall’azienda. - Coinvolgimento del personale: che costituisce l’essenza dell’azienda, perché vive quotidianamente il contatto con il Cliente e trasforma l’impegno per la Qualità in concrete azioni quotidiane tese al suo raggiungimento. - Approccio basato sui processi: per ottenere con maggior efficienza i risultati attesi. - Approccio sistemico della gestione: per identificare, capire e gestire il sistema dei processi aziendali che sono interconnessi per perseguire gli obiettivi stabiliti e per contribuire all’efficacia e all’efficienza dell’azienda. - Miglioramento continuo: che costituisce un obiettivo permanente dell’azienda. - Decisioni basate su dati di fatto: perché le decisioni efficaci si basano sull’analisi, logica ed intuitiva, di dati e informazioni reali. - Rapporti di reciproco beneficio con i partner commerciali: perché un rapporto di questo tipo migliora la capacità reciproca di creazione di valore. Questi principi contribuiscono a migliorare la potenzialità interna anche con il coinvolgimento e sensibilizzazione di tutte le persone in modo che ciascuna di esse si comporti nel duplice ruolo di Cliente e Fornitore: • come Cliente, nel pretendere il massimo livello di qualità da chi esegue il lavoro a monte; • come Fornitore, nell’assicurare il massimo livello di qualità nel risultato del proprio operato, impegnandosi a svolgerlo correttamente in modo da evitare rifacimenti e proponendo miglioramenti. La Direzione della Azienda si assume la responsabilità di diffondere e sostenere la Politica per la Qualità e l'Ambiente, e di stabilirne annualmente gli obiettivi. CAFFITA SYSTEM SPA (Presidente) Data : 29/03/2013 DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 40 di 58 4.2 IL SISTEMA DI GESTIONE 4.2.1 Pianificazione Nel momento in cui ha deciso di chiedere la registrazione EMAS per tutta l’organizzazione, e quindi sviluppare il Sistema di Gestione Ambientale, Caffita ha provveduto a: • elaborare l’Analisi Ambientale Iniziale, che ha dato l‘avvio ad un processo di individuazione e valutazione sistematica degli aspetti e impatti ambientali diretti ed indiretti delle attività, volto ad identificare ed aggiornare gli aspetti che presentano un impatto significativo sull’ambiente; • redigere gli strumenti di pianificazione a disposizione dell’organizzazione; • definire l’organigramma del Sistema, i cui responsabili sono indicati nel paragrafo seguente; • predisporre il Manuale, che descrive il Sistema nel suo complesso e i criteri con cui l’organizzazione ha applicato i requisiti della norma di riferimento; • stabilire le procedure di gestione, controllo, prevenzione e miglioramento, in base alla significatività degli aspetti individuati; • approntare le istruzioni operative, che descrivono quelle attività che richiedono particolari specificazioni, a supporto e/o integrazione delle procedure e del Manuale; • preparare le registrazioni e i moduli, che sono gli strumenti volti a documentare le attività svolte, a dimostrare il funzionamento del Sistema e dei meccanismi di controllo. 4.2.2 Funzionamento e struttura organizzativa Al fine di garantire l'efficiente funzionamento del Sistema di Gestione Ambientale, sono identificati i ruoli, le responsabilità, i compiti e i rapporti reciproci di tutto il personale che dirige, svolge e controlla le attività che hanno un impatto (attuale o potenziale) sull’ambiente. L’Organigramma Ambientale svolge attività sia di supporto per le scelte strategiche e di programmazione dell’Alta Direzione, sia di coordinamento con la struttura aziendale per la corretta ed efficiente gestione delle problematiche ambientali. L’Organigramma è stato concepito per rispondere in modo funzionale ed univoco alle mansioni attribuite aziendalmente, ed è composto dalle seguenti figure: DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 41 di 58 ► ALTA DIREZIONE (AD) Individua i ruoli, le responsabilità e assegna le deleghe per la gestione ambientale; indirizza la politica ambientale; determina le modifiche ai documenti di Politica e Programma ambientali; approva procedure e documenti di Sistema. Si avvale del supporto del RD per l’individuazione degli Obiettivi ambientali e per il loro riesame; verifica ed indirizza l’attività del RSGI. ► RAPPRESENTANTE DELLA DIREZIONE (RD) L’Alta Direzione nomina un proprio Rappresentante che, a prescindere da altri incarichi, ha il potere e la responsabilità di verificare che il SGA sia mantenuto conforme alla norma di riferimento. Il RD contribuisce alla stesura della Politica Ambientale, alla definizione degli Obiettivi e alla elaborazione del Programma Ambientale; segnala al RSGI eventuali variazioni da apportare negli aspetti ambientali e lo supporta nell’identificazione delle norme / regolamenti e nella relativa conformità. Inoltre svolge una attenta attività di verifica della corretta redazione della documentazione, delle azioni correttive e delle registrazioni previste dal Sistema. ► RESPONSABILE DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE (RSGI) Il Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale si occupa dell’attuazione e del funzionamento del sistema con l’assistenza del Rappresentante della Direzione; svolge un ruolo di interfaccia tra la struttura organizzativa operativa e il RD per quanto attiene le problematiche ambientali. Identifica, con la collaborazione del RD, gli aspetti ambientali, la loro significatività e le eventuali variazioni da apportare; collabora con il RD per l’individuazione degli Obiettivi ambientali e per il loro riesame. Inoltre identifica, reperisce e aggiorna le norme; individua le procedure e le istruzioni di controllo operativo necessarie; sensibilizza i fornitori; individua e gestisce le non conformità e il programma degli audit. Inoltre è responsabile delle attività di formazione. ► AIUTO RESPONSABILE DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE (ARSGI) L’aiuto del Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale supporta per le azioni operative e di routine il RSGI, cui riferisce in merito allo stato di attuazione del sistema. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 42 di 58 ► RESPONSABILE DELLA COMUNICAZIONE (RC) Il responsabile della Comunicazione è responsabile della gestione di tutte le comunicazioni, interne ed esterne, inerenti al Sistema di Gestione Ambientale: mantiene un dialogo aperto con le parti interessate, raccoglie ed archivia le segnalazioni, rapportandosi al RSGI nella gestione delle attività. ► RESPONSABILE GESTIONE DOCUMENTI (RGD) Il responsabile della Gestione documenti si occupa della documentazione ambientale correlata al Sistema; archivia le norme; distribuisce, rapportandosi al RSGI, la documentazione ritenuta necessaria dal Responsabile. ► RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione sovrintende all’applicazione di quanto richiesto dal D.L. 8/5/2008 n. 81 e ss. mm. Organigramma Ambientale ALTA DIREZIONE (AD) RAPPRESENTANTE DELLA DIREZIONE (RD) RESPONSABILE DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE (RSGI) RESPONSABILE COMUNICAZIONE (RC) AIUTO RESPONSABILE SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE (ARSGI) RESPONSABILE GESTIONE DOCUMENTI (RGD) DA Caffita rev.4 RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 43 di 58 5 PRESTAZIONI E INDICATORI AMBIENTALI ASPETTO Utilizzo di energia elettrica DESCRIZIONE Utilizzo ordinario di energia elettrica dalla rete Emissioni / Output Consumi / Input Utilizzo di Utilizzo ordinario di gas metano dalla rete combust.gassosi UNITÀ MIS. QUANTITÀ 2011 QUANTITÀ 2012 QUANTITÀ 2013 kW 5.190.693 4.995.765 5.346.806 mc 284.405 325.762 325.207 Utilizzo di Utilizzo ordinario di gasolio per autotrazione km combustib.liquidi Utilizzo di acque Utilizzo ordinario di acqua dalla rete mc acquedottistiche Fotovoltaico 22 KW; scambiatore calore sala Utilizzo diretto di compressori 40-50 KW (in uso); scambiatore di calore altre forme di tostatrice 120 KW (in uso); scambiatore di calore kW energia tostatrice 2 (freddo) 60 KW inverno - 150 KW estate (in studio) Caffè (verde, tostato o macinato); Utilizzo di altre plastica (per capsule e diffusore); t risorse carta/cartone (per ufficio e imballaggi); multistrato plastica/alluminio (per capsule) Utilizzo di acque Nessun utilizzo / superficiali Utilizzo di acque Nessun utilizzo / sotterranee Utilizzo di altre Nessun utilizzo previsto; displuvio regolato a norma di / acque legge Utilizzo di sostanze Nessun utilizzo / pericolose Emissioni convogliate e controllate (valori 2010, aut. Emissioni valida fino al 31/12/2015), distribuite regolarmente mg/N convogliate in durante l’anno; assenza di scuole, ospedali, aree di m3 atmosfera ricreazione/riposo, parchi o giardini pubblici nelle vicinanze. In base alle misurazioni di aprile 2011, polveri mg/N Emissioni diffuse aerodisperse respirabili ampiamente al di sotto del valore m3 limite (10 mg/Nm³) Modeste emissioni di calore prodotte dai macchinari Emissioni di produttivi, circoscritte all’interno del reparto; fumi caldi °C calore emessi dal punto emissivo E2 (fumi tostatrice) – previsto recupero di calore RAPPORTO RAPPORTO RAPPORTO DATO/UNITÀ DATO/UNITÀ DATO/UNITÀ TREND DI PRODOTTO DI PRODOTTO DI PRODOTTO 2011 (1545,88) 2012 (1371,19) 2013 (1350,64) 2.225,77 1.863,69 1.480,89 ↓ 393.875 121,95 120,87 146,15 ↑ 502.274 366.459 210,37 366,31 271,32 ↓ 509 1.257 1.843 0,22 0,47 0,51 ↑ 15.009 25.603 20.642 / / / ↓ caffè 4.416 plastica 2.346 carta/cartone 1.853 plastica/allum 357 caffè 4.745 plastica 1.703 carta/cartone 1.634 plastica/allum 217 caffè 4.676 plastica 1.653 carta/cartone 1.585 plastica/allum 309 2,86 1,52 1,20 0,23 3,46 1,24 1,19 0,16 3,46 1,22 1,17 0,23 = ↓ ↓ ↑ / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / NO 2 50,00 SOV 1,35 mat. partic. 10,90 NO 2 38,10 SOV 2,39 mat. partic. 12,11 NO 2 55,60 SOV 23,12 mat. partic. 40,14 0,032 0,001 0,007 0,030 0,002 0,010 0,040 0,020 0,030 ↑ ↑ ↑ 0,26 / / 0,0002 / / / 460 414 494 / / DA Caffita rev.4 / Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 44 di 58 ASPETTO DESCRIZIONE UNITÀ MIS. CER 120109 - emuls. oleosa (non contenente alogeni); CER 130205 - scarti di olio minerale; CER 150101 - imballaggi in carta e cartone; CER 150102 - imballaggi in plastica (da aprile 2011); CER 150106 - imballaggi in materiali misti; CER 160117 - materiali ferrosi; CER 170405 - ferro e acciaio; CER 160214 - apparecchiature fuori uso; Rifiuti CER 160216 - comp. rimossi da app. div. da 160215 kg CER 170604 - materiali isolanti; CER 150105 - top film alluminio; CER 170903 - altri rifiuti dell'attività di costruzione; CER 150203 - assorbente materiale filtrante; CER 080317 - toner esauriti pericolosi; CER 200121 - tubi fluorescenti con mercurio; CER 150202 - assorbent mat.filtrant indum prot.e stracci. RIFIUTI TOTALI Scarichi di Acqua di raffreddamento tostatrice e caffè liquido per lt/giorn processo prove di laboratorio (modiche quantità) o Scarichi idrici civ Utilizzo di acqua per i sanitari dell’edificio / Acque pluviali regolarmente convogliate in acque Scarichi acque superficiali tramite grondaie e pozzetti (aut. valida fino al / piovane 21/02/2013) Deposito temporaneo in area coperta di olii e morchie Depositi materiali oleose destinati a smaltimento; aree esterne sporchi in aree / pavimentate, non utilizzate per lavorazioni; muretto di esterne contenimento a confine Rad. ionizzanti Trascurabili: rischio basso in base al DVR / Trascurabili reparto torrefazione: rischio basso in base al Campi elettrom. / DVR Rumori circoscritti al reparto di produzione, conformi alla Rumori / normativa sulle misure di prevenzione del rumore Trascurabili e limitate all’utilizzo di condizionatori: rischio basso in base al DVR. Come da prescrizioni di legge, l’azienda ha predisposto tutti i libretti di impianto e ha Sostanze pianificato i periodici controlli manutentivi interni e da pericolose / parte di ditte specializzate, con registrazione delle / lesive dello strato eventuali perdite di gas refrigerante. In azienda, come di ozono previsto dal DM del 03/10/2001 (modificato dal DM 02/09/2003), non sono presenti halon nei sistemi di protezione antincendio e negli estintori, né in altri apparecchi. QUANTITÀ 2011 QUANTITÀ 2012 QUANTITÀ 2013 emuls oleosa 400 emuls oleosa 500 emuls oleosa / scarti olio min. 830 scarti olio min. 430 scarti olio min. 1.150 imb.carta 114.495 imb.carta 101.550 imb.carta 123.310 imb. plastica 8.780 imb. plastica 16.720 imb. plastica 35.600 imb.misti 253.288 imb.misti 259.520 imb.misti 259.740 material ferrosi 2.000 materiali ferrosi 0 materiali ferrosi 0 ferro e acciaio 9.160 ferro e acciaio 6.200 ferro e acciaio 4.330 app. fuori uso 2.940 app. fuori uso 1.700 app. fuori uso 6.943 comp.div.da160215 - 0 com.div.da160215 -820 com.div.da160215 -750 mat. isolanti 160 mat. isolanti 360 mat. isolanti 0 top film allu. 205.880 top film allu. 142.382 top film allu. 140.706 rifiuti costruzion 930 rifiuti costruzione 0 rifiuti costruzione 0 assorb. mat. filtr. 500 assorb. mat. filtr. 500 assorb. mat. filtr. 380 toner pericolosi 0 toner pericolosi 0 toner pericolosi 127 tubi con mercurio 0 tubi con mercurio 0 tubi con mercur. 159 ass.mat.filt.ind.st. 720 ass.mat.filtr.ind.str. 0 ass.mat.filtr.ind.str. 0 RIF. TOTALI 600.083 RIF. TOTALI 530.682 RIF. TOTALI 573.195 RAPPORTO RAPPORTO RAPPORTO DATO/UNITÀ DATO/UNITÀ DATO/UNITÀ TREND DI PRODOTTO DI PRODOTTO DI PRODOTTO 2011 (1545,88) 2012 (1371,19) 2013 (1350,64) 0,26 0,54 74,06 5,68 163,85 1,29 5,93 1,90 / 0,10 133,18 0,60 0,32 / / 0,47 388,18 0,36 0,31 74,06 12,19 189,27 / 4,52 1,24 0,60 0,26 103,84 / 0,36 / / / 387,02 / 0,85 91,30 26,36 192,31 / 3,21 5,14 0,56 / 104,18 / 0,28 0,09 0,12 / 424,39 ↓ ↑ ↑ ↑ ↑ = ↓ ↑ ↓ ↓ = = ↓ ↑ ↑ = ↑ 10 15 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / ↑ / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 45 di 58 Situazioni incidentali / transitorie ASPETTO DESCRIZIONE UNITÀ MIS. Impatto di bassa rilevanza sulla viabilità in occasione dei cambi turno per circa 15 minuti due volte giorno, con una punta massima di circa 50 dipendenti in entrata/uscita alle 18; inoltre, transito giornaliero di circa 10 camion/giorno + circa 10 furgoni/giorno. I flussi di transito Traffico veicolare veicoli veicolare avvengono principalmente su strade comunali, a percorrenza prevalentemente locale; l’Azienda possiede un parcheggio privato, 6 autovetture diesel (circa 50.000 km/anno/cad). Viabilità interna in fase di regolamentazione. Organismi Nessuno molesti o / patogeni PCB Nessuno / Materiali contenenti fibre Nessuno / di amianto Vibrazioni Nessuno / In base al DVR, rischio presente per gli apparecchi a Avviamento / pressione (officina di manutenzione, officina macchine spegnimento / CNC, locali tecnici, servizi ausiliari e aree esterne), rottura di gestibile predisponendo le pratiche per la messa in impianti, / servizio e l’utilizzazione degli impianti e delle attrezzature tubature, a pressione, nonché effettuando i controlli periodici. apparecchi a Impianti di confezionamento avviati il lunedì e spenti il pressione sabato; tostatrice spenta e riavviata quotidianamente. In base al DVR, classificazione di rischio medio per alcune aree, in caso di mancato rispetto delle norme di sicurezza e/o di utilizzo di apparecchiature/dispositivi non Esplosioni / consentiti; rischio gestibile attraverso il rispetto delle / incendi norme, il controllo e manutenzione di impianti/dispositivi, l’aggiornamento della classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione, la pulizia dei luoghi con formazione di polvere di caffè. Eventuale esposizione ad agenti biologici (spore tetaniche) in caso di ferite nella manipolazione dei materiali metallici, e di proliferazione batterica in caso di infrequente sostituzione degli oli. Gas tossici / / agenti biologici Rischio trascurabile rispettando le norme igieniche, indossando i D.P.I. e proseguendo le attività di formazione e sorveglianza sanitaria (vaccinazioni antitetaniche) RAPPORTO RAPPORTO RAPPORTO DATO/UNITÀ DATO/UNITÀ DATO/UNITÀ TREND DI PRODOTTO DI PRODOTTO DI PRODOTTO 2011 (1545,88) 2012 (1371,19) 2013 (1350,64) QUANTITÀ 2011 QUANTITÀ 2012 QUANTITÀ 2013 50 (ore 18) 50 (ore 18) 50 (ore 18) / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / DA Caffita rev.4 / Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 46 di 58 QUANTITÀ 2011 QUANTITÀ 2012 QUANTITÀ 2013 mq % 8937,49 21% 8937,49 21% 8937,49 21% / / / / Tutta l’area è pavimentata; le operazioni avvengono nel rispetto delle norme sulla sicurezza; assenza di serbatoi interrati; muretto di contenimento a confine / / / / / / / / Tutta l’area è pavimentata; acque di dilavamento convogliate in acque superficiali previo abbattimento in depuratori; muretto di contenimento a confine / / / / / / / / Nessuno / / / / / / / / Nessuno, in base alla tipologia produttiva dell’Azienda ed alle attività limitrofe / / / / / / / / Attività interne fornitori (consumi) Antincendio: strumenti di rilevazione e PC, bassi consumi; idranti estintori: per le sostituzioni della carica, il materiale viene prelevato e la ricarica viene effettuata presso stabilimento manutentore; antinfestanti: ricambi smaltiti dal manutentore. / / / / / / / / Conflitto con destinazioni d’uso e/o con vincoli di legge Nessuno / / / / / / / / Impatto visivo Trascurabile nel contesto di destinazione d’uso dell’area utilizzata; area impermeabilizzata / / / / / / / / Interferenza con reti di Nessuna modifica delle condutture a servizio della zona approvvigioname nto / / / / / / / / Biodiversità Inquinamento suolo da sversamenti di sost. pericolose/oli Inquinamento acque da sversamenti di sost. pericolose/oli Pulizie periodiche (lavaggi chimici, decapaggi, ecc..) Rischio di effetti domino (interazioni con altri stabilimenti) Interferenza con il territorio RAPPORTO RAPPORTO RAPPORTO DATO/UNITÀ DATO/UNITÀ DATO/UNITÀ TREND DI PRODOTTO DI PRODOTTO DI PRODOTTO 2011 (1545,88) 2012 (1371,19) 2013 (1350,64) UNITÀ MIS. ASPETTO DESCRIZIONE Superficie edificata mq 8937,49 Terreno mq 42554,00 DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 47 di 58 ASPETTO DESCRIZIONE Il sito si trova in un’area antropizzata a destinazione d’uso industriale/artigianale a margine di un’area forestale, quasi completamente priva di vegetazione arboreo – arbustiva, con piante di modeste dimensioni Interferenza su (roverella e acacia), prato e area residuale del comunità vegetali parcheggio. L’Azienda ha operato un rinverdimento e animali realizzato in maniera casuale a macchie, tramite impianto di nuove alberature delle aree disponibili, con specie prevalentemente arbustive, autoctone e già presenti nell’area. Fornitori ambientali: circa 45 interventi/anno, provenienti da una distanza media di 50-60 km; trasporto Materie Attività esterne Prime: 3 camion/giorno; trasporto Prodotti Finiti: 3 fornitori trasporti) camion/giorno; trasporto Rifiuti: circa 115 trasporti nel 2012. RAPPORTO RAPPORTO RAPPORTO DATO/UNITÀ DATO/UNITÀ DATO/UNITÀ TREND DI PRODOTTO DI PRODOTTO DI PRODOTTO 2011 (1545,88) 2012 (1371,19) 2013 (1350,64) UNITÀ MIS. QUANTITÀ 2011 QUANTITÀ 2012 QUANTITÀ 2013 / / / / / / / / / / / / / / / / DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 48 di 58 6 GLI ASPETTI AMBIENTALI In questo capitolo vengono definiti gli aspetti diretti e indiretti che hanno un impatto significativo sull’ambiente e che, una volta avviato il Sistema di Gestione Ambientale, dovranno essere tenuti sotto controllo. 6.1 DEFINIZIONI Aspetto ambientale: elemento delle attività, dei prodotti e dei servizi di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente; un aspetto ambientale significativo è un aspetto ambientale che ha o può avere un impatto rilevante sull’ambiente. Impatto ambientale: qualsiasi modifica all’ambiente, positiva o negativa, derivante in tutto o in parte dalle attività, dai prodotti o dai servizi di un’organizzazione. 6.2 MODALITÀ DI IDENTIFICAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI Considerata l’enorme quantità di informazioni che potrebbero essere considerate significative per l’impostazione di un Sistema di Gestione Ambientale, la razionalizzazione delle informazioni e la scelta degli indicatori assumono grande importanza per il mantenimento e verifica del Sistema stesso. Il Reg. EMAS prevede che un’organizzazione debba considerare tutti gli aspetti ambientali delle sue attività e dei suoi prodotti e servizi decidendo, sulla base di criteri che tengono conto della normativa comunitaria, quali aspetti ambientali abbiano un impatto significativo e da lì stabilire i suoi obiettivi e target ambientali. Il Regolamento opera un’importante distinzione fra due tipi di aspetti ambientali: sono considerati diretti tutti quegli aspetti ambientali legati ad attività che l’organizzazione svolge direttamente in proprio e che controlla totalmente; vengono invece considerati indiretti tutti gli aspetti su cui l’organizzazione può non avere un controllo gestionale totale, ma su cui può esercitare qualche forma di influenza. Nel corso della stesura dell’Analisi Ambientale Iniziale è stata effettuata una prima valutazione per trovare gli aspetti significativi che derivano dalle attività svolte DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 49 di 58 dall’Azienda. Di seguito viene descritta la modalità utilizzata per costruire le tabelle delle pagine successive. Gli aspetti ambientali possono cambiare nel tempo, a causa di modifiche delle attività o delle modalità operative, di nuove leggi / disposizioni, di variazioni delle criticità territoriali. Per questo motivo è necessario verificare periodicamente, almeno una volta l’anno, la completezza dell’elenco degli aspetti ambientali pertinenti, eventualmente aggiornandolo con l’inserimento di nuovi aspetti ambientali o eliminando aspetti non più presenti. A tal fine si devono prendere in considerazione tutte le eventuali modifiche come: - modifiche della legislazione vigente; - variazioni nelle criticità del territorio; - introduzione o modifica di vincoli sul territorio; - variazione di strumenti di pianificazione territoriale; - verificarsi di emergenze territoriali; - attivazione/eliminazione di servizi o attività; - introduzione, eliminazione o modifiche sostanziali di procedimenti, regolamenti, convenzioni, contratti; - modifiche nelle procedure o nelle pratiche di lavoro; - occupazione o liberazione di nuove aree/edifici; - altro. In questa fase vengono considerate le condizioni operative normali, le condizioni anormali (fermata o avviamento di impianti, manutenzione straordinaria delle macchine, ecc.), nonché le potenziali situazioni di emergenza. Gli aspetti ambientali possono essere aggiunti o eliminati, o semplicemente possono variare le attività che concorrono a generare gli aspetti ambientali preesistenti. Questa revisione in futuro deve essere fatta: • immediatamente dopo eventuali modifiche sostanziali; • in ogni caso almeno una volta l’anno, effettuando una nuova valutazione degli aspetti in occasione del Riesame della Direzione. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 50 di 58 6.3 ASPETTI DIRETTI Fra gli aspetti diretti, si annoverano le attività dell’organizzazione sotto il suo completo controllo gestionale; essi possono includere: emissioni nell’aria; scarichi nell’acqua; limitazione, riciclaggio, riutilizzo, trasporto e smaltimento dei rifiuti, specialmente dei rifiuti pericolosi; uso e contaminazione del terreno; uso delle risorse naturali e delle materie prime (compresa l’energia); questioni locali (rumore, vibrazioni, odore, polvere, impatto visivo, ecc.); questioni di trasporto (per le merci, i servizi e i dipendenti); rischio di incidenti ambientali e di impatti sull’ambiente conseguenti, o potenzialmente conseguenti, agli incidenti e situazioni di potenziale emergenza; effetti sulla biodiversità. Sono considerati diretti anche gli aspetti ambientali correlati alla gestione e dei beni mobili ed immobili di cui l’Azienda ha il totale controllo, e gli aspetti derivanti dallo svolgimento delle attività tecniche ed amministrative da parte del personale. 6.4 ASPETTI INDIRETTI Sono definiti indiretti quegli aspetti che l’organizzazione non ha sotto il proprio pieno controllo, ma sui quali può esercitare un’azione o un’influenza mediante interventi che possono determinare il comportamento dei soggetti (fornitori, appaltatori, ecc.) che causano gli impatti ambientali veri e propri. Per gli aspetti indiretti è opportuno considerare: condizioni in cui si verifica l’aspetto (normali, anormali, di emergenza); altri soggetti dotati di competenze e loro individuazione; indicatori, dati e informazioni ambientali; settori coinvolti; possibilità di miglioramento. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 51 di 58 6.5 VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI La valutazione è stata effettuata sulla base di dati e informazioni relative tutte le attività che concorrono alla determinazione di ogni aspetto, in condizioni normali, anormali e di emergenza. La valutazione avviene sommando, per ogni aspetto, il punteggio assegnato ai singoli criteri riportati nella tabella 12. Nella valutazione degli aspetti indiretti, è necessario considerare la capacità di controllo/influenza che l’Azienda può esercitare. Quindi, il valore ottenuto applicando i criteri delle tabelle che seguono viene moltiplicato per un coefficiente in relazione alla capacità che ha l’Azienda di influire nella gestione quel determinato aspetto. coefficiente 0 influenza Nulla 0,1 - 0,3 Bassa. Possibilità di effettuare azioni di sensibilizzazione. 0,4 - 0,6 Media. Possibilità di agire solamente mediante iniziative di sensibilizzazione, informazione o incentivazione/disincentivazione. 0,7 - 0,9 Elevata. Possibilità di emanare disposizioni, procedure, contratti, accordi. 1 Totale. Tabella 10 - Coefficienti di influenza sugli aspetti indiretti L’aspetto verrà considerato significativo in base a quanto riportato nella seguente tabella. ASPETTI SIGNIFICATIVO SE… SOGLIA Diretti >o= 10 Indiretti >o= 7 Tabella 11 - Soglie di significatività degli aspetti ambientali Tali valori limite, abbastanza restrittivi, derivano dalla sensibilità dell’Azienda rispetto alla sostenibilità ambientale, oltre al fatto che il rispetto dei limiti di legge è da considerarsi un pre-requisito per una corretta gestione ambientale. La classificazione numerica degli aspetti ambientali è utilizzata in sede di riesame della Direzione per orientare la politica ambientale dell’Azienda, definire obiettivi e programmi ambientali, identificare opportunità per il miglioramento continuo, definire programmi di formazione per il personale, indicare le modalità di comunicazione con le parti interessate, individuare aree di priorità per gli audit interni, orientare la definizione del sistema di procedure per la conduzione, il controllo e la sorveglianza delle attività. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 52 di 58 N. 1 2 Criterio Valutazione 0 Vicinanza delle misure ambientali ai limiti prescritti dalla legge Severità (qualitativa e quantitativa) dell’impatto provocato Valutazione 1 Valutazione 2 I valori rilevati si avvicinano ai Nessun limite di legge o misure L’andamento delle misure valori soglia, misure non “lontane” dai limiti manifesta una crescita dei valori conosciute Impatto ridotto in aree scarsamente popolate Impatto modesto Quantità minime Quantità contenute Danni temporanei, necessità di interventi limitati Danni facilmente reversibili o reversibili in un arco di 5 anni Stato non critico, scarse pressioni e risposte adeguate, trend positivo Stato mediamente critico, scarse pressioni e risposte adeguate, trend negativo in aree scarsamente popolate Impatto significativo in aree mediamente popolate Quantità rilevanti Alterazione degli equilibri esistenti, danno reversibile in 10 anni, entità non conoscibile Stato critico, alte pressioni ma risposte sostanzialmente adeguate, trend stazionario/negativo Valutazione 3 I valori rilevati superano i valori soglia Impatto estremamente significativo in aree altamente popolate Quantità elevate Danni per l’uomo e l’ambiente, difficilmente reversibili Stato estremamente critico, alte pressioni e mancanza di risposte adeguate, trend negativo 3 Sensibilità ambientale del contesto all’aspetto Poco sensibile L’aspetto contribuisce alla qualità dell’ambiente cumulandosi con altri impatti Presenza di specie vegetali o di Estremamente vulnerabile animali a rischio 4 Preoccupazione, manifestazione di interesse delle parti interessate Nessuna preoccupazione Preoccupazione da parte dei responsabili di servizio e/o utenti Segnalazioni, annunci che esplicitano le preoccupazioni delle parti interessate 5 Possibilità dell’aspetto di essere generato da situazioni incidentali che comportano danni ambientali Probabilità remota e danni limitati 6 Sufficiente disponibilità di informazioni (conoscenza) per la caratterizzazione dell’aspetto Dati presenti anche se non Dati presenti ma non aggiornati Dati isolati o non riferibili al aggiornati, buona conoscenza delle o non significativi, isolati o non contesto principali informazioni riferibili al contesto Forte carenza di informazioni e di misure 7 Capacità di miglioramento tenendo conto della disponibilità delle migliori tecnologie ad un costo sostenibile Modesti margini di Scarsi margini di miglioramento, miglioramento esistenza di sistemi di recupero Discreti benefici a fronte di (necessari forti investimenti energia, materie investimenti limitati tecnologici - economici a fronte prime, riciclo rifiuti di modesti benefici) Notevoli margini di miglioramento Danni localizzati in determinate zone, probabilità < 5 volte/anno Danni delimitati a piccole aree, probabilità tra 5 e 10 volte/anno Procedimenti legali in corso, querele, dimostrazioni pubbliche, comunicazioni scritte Danni diffusi nel territorio, probabilità > 10 volte/anno, i valori rilevati in condizioni particolari superano i limiti prescritti Tabella 12 - Criteri per l’assegnazione dei punteggi nella valutazione degli aspetti DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 53 di 58 Aspetto Punti Punti Punti Punti Punti Punti Punti Somma Coefficiente Valutazione crit. 1 crit. 2 crit. 3 crit. 4 crit. 5 crit. 6 crit. 7 punteggi di influenza impatto Utilizzo di energia elettrica 0 3 1 1 0 0 2 7 1 7 Utilizzo di combustibili gassosi 0 2 1 1 1 0 1 6 1 6 Inquinamento suolo da sversamenti di sostanze pericolose/oli 1 0 1 0 1 1 1 5 1 5 Inquinamento acque da sversamenti di sostanze pericolose/oli 1 0 1 0 1 1 1 5 1 5 Utilizzo di altre risorse 0 1 1 1 1 0 1 5 1 5 Avviam./spegnim./rottura impianti, tubature, appar. a pressione 0 1 0 1 1 0 2 5 1 5 Utilizzo di acque acquedottistiche 1 1 1 1 0 0 1 5 1 5 Attività fornitori * 1 1 1 1 1 1 1 7 0,6 4,2 Rifiuti 0 1 1 1 0 0 1 4 1 4 Traffico veicolare 0 1 1 0 0 0 2 4 1 4 Odori 2 1 0 0 0 1 0 4 1 4 Utilizzo di combustibili liquidi 1 0 1 1 0 0 1 4 1 4 Rumori 0 1 1 1 0 0 1 4 1 4 Depositi materiali sporchi in aree esterne 0 0 1 0 0 1 1 3 1 3 Esplosioni / incendi 0 0 0 1 1 0 1 3 1 3 Emissioni convogliate in atmosfera 0 0 1 0 1 0 1 3 1 3 Emissioni di calore 0 1 1 0 0 0 1 3 1 3 Scarichi idrici civili 0 1 1 0 0 1 0 3 1 3 Scarichi di processo 0 0 1 0 0 1 1 3 1 3 Scarichi acque piovane 0 1 0 0 0 1 1 3 1 3 Radiazioni ionizzanti 0 0 1 0 0 1 0 2 1 2 Campi elettromagnetici 0 0 1 0 0 1 0 2 1 2 Sostanze lesive dello strato di ozono 0 0 1 0 0 1 0 2 1 2 Gas tossici / agenti biologici 0 0 0 1 1 0 0 2 1 2 Tabella 13 - Valutazione aspetti ambientali * La valutazione ambientale dei fornitori viene effettuata tramite l'analisi di un questionario che considera elementi come: possesso SGA, produzione rifiuti interna e presso Caffitaly, km da sede a Caffitaly, conformità ambientale, risparmio energetico, manutenzione, emissioni, prodotti chimici, consumi. DA Caffita rev.4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 54 di 58 7 PROGRAMMA AMBIENTALE Aspetto Obiettivo Traguardi per raggiungere l’obiettivo Utilizzo di energia elettrica Minimizzare il consumo di energia Stabilità o riduzione del consumo in rapporto alla (significatività: 7) elettrica da fonti non rinnovabili produzione Utilizzo di combustibili Minimizzare il consumo di gas metano gassosi (significatività: 6) Stabilità o riduzione del consumo in rapporto alla produzione Indicatore Rapporto consumo/ produzione annuale Rapporto consumo/ produzione Minimizzazione scarto plastica (capsule e diffusore) Minimizzazione utilizzo risorse Minimizzazione scarto carta/cartone (ufficio e imballaggi) Minimizzazione scarto multistrato plastica/alluminio (capsule) Utilizzo di altre (significatività: 5) risorse Acquisti verdi Acquisto di manufatti e beni “verdi” per almeno il 35% del fabbisogno nelle principali tipologie non legate alla produzione Estensione conteggio acquisti verdi ad ulteriori tipologie di acquisto Inserimento quesiti ambientali nel questionario valutazione Ottimizzazione Ambientale dei fornitori fornitori Minimizzazione del rischio per gli Ottimizzazione delle pratiche per la messa in servizio e apparecchi a pressione (officina di l’utilizzazione degli impianti e delle attrezzature a pressione manutenzione, offic. macchine CNC, Ottimizzazione dei controlli periodici locali tecnici, servizi ausiliari e aree Avviam./spegnim./rottura Realizzazione tettoia per ricarica muletti impianti, tubature, appar. a esterne) pressione (significatività: 5) Creazione al piano terra di una sala controllo processo di Miglioramento della sicurezza per il tostatura isolata dai macchinari personale Creazione al primo piano di una sala controllo processo di tostatura isolata dai macchinari Minimizzare la produzione dei rifiuti in rapporto alla produzione Rifiuti (significatività: 4) Ottimizzazione del riutilizzo dei materiali differenziabili; minimizzazione dei rifiuti Verifica riutilizzo o vendita pallet / plastica / scarti / altro Inserimento container raccolta olio, neon, toner Utilizzo top film plastico per nuovi clienti con eventuale differenziazione nella plastica DA Caffita rev.4 Tempi annuale Resp. AD AD Conteggio fatture e consuntivi; attestazioni di certificazioni ambientali, marchi ecologici o utilizzo di materiale riciclato Inserimento nel file di calcolo indicatori prestazionali annuale N. EP - IC (2011→2012→2013: 121,95→120,87→146,15) 2 E - IC(2011→2012→2013: 3 1,52→1,24→1,22) annuale Documenti e progetti sulle valutazioni periodiche di minimizzazione; rapporto consumo/produzione Note E - IC(2011→2012→2013: 1 2225,77→1853,69→1480,89) AD / RSGI annuale E - IC(2011→2012→2013: 4 1,20→1,19→1,17) EP - IC (2011→2012→2013: 0,23→0,16→0,23) 5 2014 RSGI IC 6 2014 RSGI E 7 Presenza del documento 2014 RSGI E 8 Doc. di verifica conformità 2015 RSPP IC 9 Doc. di verifica conformità annuale RSPP IC 10 Presenza ed utilizzo tettoia 2014 RSPP IC 11 Attivazione ed utilizzo 2014 RSPP E 12 Attivazione ed utilizzo 2014 RSPP IC 13 Rapporto quantità rifiuti/ produzione annuale RSGI 2014 RSGI IC 15 2014 RSGI IC 16 annuale RSGI IC 17 Richieste di preventivi; offerte; progetti Presenza ed utilizzo containers Inserimento in produzione EP - IC (2011→2012→2013: 388,18→387,02→424,39) 14 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 55 di 58 Aspetto Obiettivo Traguardi per raggiungere l’obiettivo Studio sistema per apertura capsule di caffè utilizzato da parte del cliente per differenziazione plastica/alluminio Indicatore Tempi Resp. Note N. Presenza campionatura 2014 AD IC 18 Presenza pompa a secco in prossimità castello pompe 2015 RSGI IC Mondini Minimizzazione della percezione Verifiche periodiche per l’implementazione di sistemi di Ricerche on line; richieste di Odori (significatività: 4) annuale RSGI IC odorigena di caffè in alcune aree del sito abbattimento preventivi; offerte; progetti Valutazione di fattibilità tecnico-economica di misure di Documenti e progetti sulle Rumori (significatività: 4) Minimizzazione dei rumori interni 2014 RSPP IC abbattimento/coibentazione valutazioni periodiche Tabella 14 - Programma ambientale (note: E = azione effettuata; ER = azione effettuata in ritardo; EP = azione effettuata parzialmente; NE = azione non effettuata; IC = azione in corso) Valutazione di prova per eventuale implementazione pompe a secco al posto delle pompe per vuoto ad olio 19 20 21 TRAGUARDI RAGGIUNTI Aspetto Utilizzo di energia elettrica (significatività: 7) Inquinamento del suolo e delle acque (significatività: 6) Obiettivo Minimizzare il consumo di energia elettrica da fonti non rinnovabili Contenimento degli eventuali sversamenti / dilavamenti inquinanti dal piazzale Ottimizzazione del riutilizzo dei materiali Rifiuti (significatività: 5) differenziabili; minimizzazione dei rifiuti Minimizzazione del rischio per gli Avviam./spegnim./rottura apparecchi a pressione (officina di impianti, tubature, appar. a manutenzione, offic. macchine CNC, pressione (significatività: 5) locali tecnici, servizi ausiliari e aree esterne) Esplosioni / incendi (significatività: 5) Traguardi per raggiungere l’obiettivo Messa a regime copertura fotovoltaica magazzino autop. Realizzazione di un muretto di contenimento a confine Ottimizzazione della differenziazione dei rifiuti Ottimizzazione dei controlli periodici Perfezionamento dell’applicazione delle norme di sicurezza e di utilizzo di apparecchiature/dispositivi Ottimizzazione del controllo e manutenzione di Minimizzazione del rischio di esplosioni / impianti/dispositivi incendi Aggiornamento della classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione Pulizia dei luoghi con formazione di polvere di caffè Traffico veicolare Minimizzazione dei rischi legati al Regolamentazione viabilità interna (significatività: 4) traffico veicolare interno Depositi materiali sporchi in Contenimento degli eventuali aree sversamenti / dilavamenti inquinanti dal Realizzazione di un muretto di contenimento a confine esterne(significatività:4) piazzale esterno DA Caffita rev.4 Indicatore Tempi Resp. Note N. Contratto di attivazione; conteggio energia prodotta 2011 AD E 1 Attestato fine lavori 2011 AD E 4 Containers e bidoni 2011 RSGI E 5 Doc. di verifica conformità 2011 RSPP E 8 Doc. di verifica conformità 2011 RSPP E 15 Doc. di verifica conformità 2011 RSPP E 16 Doc. di verifica conformità 2011 RSPP E 17 Doc. di verifica conformità 2011 RSPP E 18 Doc. di verifica conformità della segnaletica 2011 AD E 19 Attestato fine lavori 2011 AD E 21 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 56 di 58 Aspetto Utilizzo di altre risorse (significatività: 5) Obiettivo Acquisti verdi Minimizzazione del rischio per gli Avviam./spegnim./rottura apparecchi a pressione (officina di impianti, tubature, appar. a manutenzione, offic. macchine CNC, pressione (significatività: 5) locali tecnici, servizi ausiliari e aree esterne) Ottimizzazione del riutilizzo dei materiali Rifiuti (significatività: 4) differenziabili; minimizzazione dei rifiuti Ottimizzazione del riutilizzo dei materiali Rifiuti (significatività: 4) differenziabili; minimizzazione dei rifiuti Ottimizzazione del riutilizzo dei materiali Rifiuti (significatività: 4) differenziabili; minimizzazione dei rifiuti Utilizzo di energia elettrica Minimizzare il consumo di energia (significatività: 7) elettrica da fonti non rinnovabili Utilizzo di combustibili Minimizzare il consumo di gas metano gassosi (significatività: 6) Traguardi per raggiungere l’obiettivo Acquisto di manufatti e beni “verdi” per almeno il 30% del fabbisogno nelle principali tipologie non legate alla produzione Ottimizzazione dei controlli periodici Ottimizzazione della differenziazione dei rifiuti Minimizzare la produzione dei rifiuti in rapporto alla produzione Utilizzo top film plastico per nuovi clienti con eventuale differenziazione nella plastica Stabilità o riduzione del consumo in rapporto alla produzione Stabilità o riduzione del consumo in rapporto alla produzione Utilizzo di altre risorse (significatività: 5) Minimizzazione utilizzo risorse Minimizzazione scarto plastica (capsule e diffusore) Utilizzo di altre risorse (significatività: 5) Minimizzazione utilizzo risorse Minimizzazione scarto carta/cartone (ufficio e imballaggi) Utilizzo di altre risorse (significatività: 5) Minimizzazione utilizzo risorse Minimizzazione scarto multistrato plastica/alluminio (capsule) Utilizzo di energia elettrica (significatività: 7) Minimizzare il consumo di energia elettrica da fonti non rinnovabili Stabilità o riduzione del consumo in rapporto alla produzione Utilizzo di altre risorse (significatività: 5) Minimizzazione utilizzo risorse Minimizzazione scarto plastica (capsule e diffusore) Utilizzo di altre risorse (significatività: 5) Minimizzazione utilizzo risorse Minimizzazione scarto carta/cartone (ufficio e imballaggi) DA Caffita rev.4 Indicatore Conteggio fatture e consuntivi; attestazioni di certificazioni ambientali, marchi ecologici o utilizzo di materiale riciclato Tempi Resp. Note N. 2012 RSGI E 6 Doc. di verifica conformità 2012 RSPP E 8 Containers e bidoni 2012 RSGI E 5 Rapporto quantità rifiuti/ produzione 2012 RSGI E 9 Inserimento in produzione 2012 RSGI 2012 AD 2012 AD 2012 AD / RSGI (2011→2012: 1,52→1,24) 2012 AD / RSGI (2011→2012: 1,20→1,19) 2012 AD / RSGI (2011→2012: 0,23→0,16) 2013 AD 2013 AD / RSGI (2012→2013: 1,24→1,22) 2013 AD / RSGI (2012→2013: 1,19→1,17) Rapporto consumo/ produzione Rapporto consumo/ produzione Documenti e progetti sulle valutazioni periodiche di minimizzazione; rapporto consumo/produzione Documenti e progetti sulle valutazioni periodiche di minimizzazione; rapporto consumo/produzione Documenti e progetti sulle valutazioni periodiche di minimizzazione; rapporto consumo/produzione Rapporto consumo/ produzione Documenti e progetti sulle valutazioni periodiche di minimizzazione; rapporto consumo/produzione Documenti e progetti sulle valutazioni periodiche di minimizzazione; rapporto consumo/produzione (2011→2012: 388,18→387,02) E 12 E 1 (2011→12: 2225,77→1853,69) E (2011→2012: 121,95→120,87) E E E E (2012→13: 1853,69→1480,89) E E 2 3 4 5 1 3 4 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 57 di 58 Aspetto Utilizzo di altre risorse (significatività: 5) Obiettivo Acquisti verdi Minimizzazione del rischio per gli Avviam./spegnim./rottura apparecchi a pressione (officina di impianti, tubature, appar. a manutenzione, offic. macchine CNC, pressione (significatività: 5) locali tecnici, servizi ausiliari e aree esterne) Ottimizzazione del riutilizzo dei materiali Rifiuti (significatività: 4) differenziabili; minimizzazione dei rifiuti Ottimizzazione del riutilizzo dei materiali Rifiuti (significatività: 4) differenziabili; minimizzazione dei rifiuti Traguardi per raggiungere l’obiettivo Acquisto di manufatti e beni “verdi” per almeno il 30% del fabbisogno nelle principali tipologie non legate alla produzione Ottimizzazione dei controlli periodici Utilizzo top film plastico per nuovi clienti con eventuale differenziazione nella plastica Differenziazione dei residui di caffè da operazioni di pulizia in reparto produzione DA Caffita rev.4 Indicatore Conteggio fatture e consuntivi; attestazioni di certificazioni ambientali, marchi ecologici o utilizzo di materiale riciclato Tempi Resp. Note N. 2013 RSGI E 6 Doc. di verifica conformità 2013 RSPP E 8 Inserimento in produzione 2013 RSGI E 12 Presenza contenitori in produzione 2013 RSGI E 14 Revisione 4 DICHIARAZIONE AMBIENTALE del 10.6.2014 Pagina 58 di 58 8 CONVALIDA E VALIDITÀ DICHIARAZIONE AMBIENTALE CAFFITA SYSTEM S.P.A. Sede legale e insediamento produttivo: via Panigali, 38 40041 Gaggio Montano (BO) Tel. 0534 38911 Fax 0534 38943. Sito web: www.caffitaly.com Codice NACE: 10.83 La Direzione Caffita dichiara che i dati e le informazioni contenuti in questa Dichiarazione Ambientale sono reali e corrispondono a verità; si impegna a diffondere e a rendere pubblico il presente documento. Alta Direzione: Sig. Giovanni Zaccanti – [email protected] Responsabile Sistema di Gestione Ambientale: Sig. Marco Pizzirani – [email protected] Verificatore accreditato: TUV Nord Numero di Registrazione: Data di Registrazione: Numero di accreditamento: Timbro Verificatore Ambientale Data Convalida ________________________ ____________ La presente Dichiarazione Ambientale è valida per 3 anni dalla data di convalida. Nel corso di questo periodo verranno effettuate visite di sorveglianza da parte di organismi esterni, per il mantenimento delle certificazioni del Sistema di Gestione Ambientale secondo la Norma UNI EN ISO 14001 ed il Regolamento (CE) 1221/2009 EMAS. L’Organizzazione si impegna all’aggiornamento annuale dei dati della Dichiarazione Ambientale, da sottoporre a convalida ai sensi del Regolamento EMAS. DA Caffita rev.4