Il Tuono

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Il Tuono
Anno II
Numero 16
11 settembre 2010
€ 1,00
di Daniele Pertot
. L’impegno del nostro giornale é la semplice ed antica regola cavalleresca: dire la verità, non avere paura, proteggere i più deboli .
Redazione e pubblicità: TRIESTE - Via Fabio Filzi 9 - tel. 040 771103 - Fax 040 3725881 - Mailbox [email protected] - inteRnet www.iltuono.it - ESCE IL SABATO
Stampa
ed informazione
Quando vi serve della carta di
giornale per un uso qualsiasi (detto senza malizia) quali pagine di
un quotidiano italiano convenzionale – esclusi quindi Il Fatto, il
Sole 24 Ore e gli sportivi – sacrificate subito senza ripensamenti?
Le prime, perché a differenza
che in altri Paesi sono occupate
da teatrini e battibecchi di politici che nessun cittadino italiano
normale legge al di là dei titoli, già
offensivi dell’intelligenza. E subito
dopo sacrificherete le pagine interne analoghe in cronaca locale.
È un esempio pratico perfetto della differenza tra stampa
ed informazione. Che pare ovvia
(stampare una scemenza non basta a trasformarla in notizia utile)
ma troppo spesso non viene esattamente percepita.
Mentre il legislatore politico
non si vergogna di sovralimentare con valanghe di denaro pubblico quotidiani e periodici d’ogni
livello che propagandano sfacciatamente politici e partiti più che
fare informazione. E per questo
censurano, manipolano, rinunciano al giornalismo d’inchiesta, e
così via, in un degrado evidente a
qualsiasi lettore con un minimo di
capacità critica.
Ma non è colpa della stragrande maggioranza dei colleghi giornalisti, che sono vittime professionali dello stesso andazzo che colpisce i lettori come utenti.
La colpa è degli editori, legati quasi tutti a carozzoni nemici
dell’informazione libera, e di quei
pochi ma influenti giornalisti che
vi si asserviscono con entusiasmo.
Verificare se un giornale faccia
informazione o solo stampa, ed in
che misura, non è difficile se potete
confrontarne più di uno. Cosa che
ora si può fare finalmente anche a
Trieste.
Ed una buona parte del calo
continuo di vendite dei quotidiani
deteriori è dovuto ai contenuti.
Ma il resto si deve ad una delle verità scomode che loro stessi
censurano: sono sempre di più i
cittadini che semplicmeente non
possono più spendere 30 euro al
mese per continuare a comperarsi un quotidiano.
(pgp)
mentre la disoccupazione di giovani e adulti aumenta ancHe a trieste
I politici giocano sulla pelle
dei nuovi poveri
vengono emarginati anche dai discorsi e programmi di tutti i partiti
In questo inizio di settembre che dovrebbe segnare la
ripresa del lavoro dopo le ferie l’Istat, centro statistico
pubblico, ha reso noto che in
Italia quasi il 27% dei giovani, cioè più di uno su quattro,
sono senza lavoro: molto più
che nel resto dell’Unione Europea.
Non si tratta di semplici
cifre, ma di un disastro personale e sociale spaventoso,
al quale si aggiunge la massa
dei disoccupati di età media
o prossimi a pensione, per un
totale complessivo di oltre 15
milioni di persone. Cui dovremmo aggiungere i milioni
di sottooccupati che riescono
a guadagnarsi, ufficialmente o
in nero, meno del minimo necessario per una sopravvivenza normale, e gli anziani con
pensioni insufficienti: in tutto,
quasi metà della popolazione.
Il futuro di Trieste, se andrà avanti così... (acrilico di Sergio Martini - trieste fantastica)
Questa massa crescente di
povertà e disperazioni di noi
cittadini comuni è il problema principale del Paese, e la
violazione principale della
Costituzione che fonda la Repubblica sul diritto al lavoro.
Dovrebbe essere perciò al cen-
tro reale delle preoccupazioni
della classe politica italiana e
della stampa autorevole.
continua a pagina 2
Benefici e riaperture più che Benvenuti dell’unione europea
Il ritorno delle ferrovie austriache
incominceranno a ricollegare meglio trieste al suo retroterra mitteleuropeo
Ci risulta confermata la notizia che, nello
sfascio deplorevole delle ex ferrovie di Stato
italiane frammentate e
semiprivatizzate, le ferrovie federali austria-
che – Österreichische
Bundesbahnen (ÖBB),
che funzionano invece
benissimo, intendono
avvalersi della liberalizzazioni europee delle reti ferroviarie per
Le vostre
lettere
e segnalazioni
a pagina 9-10
Chi usa
e truffa
gli istriani
a pagina 4
estendere i loro servizi
anche all’Alto Adriatico.
Il che a Trieste e Gorizia
significa il loro ritorno in
forza ed efficienza per la
prima volta dopo il 1918.
Qui in sostanza, e
come già con la Slovenia, l’unificazione europea abbatte i diaframmi politici artificiali del
Novecento che ci hanno
Polizia Civile:
le foto
a pagina 16-17
isolati. E così ripristina
i flussi naturali di merci, persone e culture sui
quali Trieste ed il retroterra sono cresciuti in
osmosi sino al disastro
mondiale del 1914-18,
aggravato dai regimi e
dalle guerre successivi.
Era ora, ma occorre
capire bene che questa
nuova Europa aperta
I cani
da adottare
a pagina 15
é l’unica realtà concreta su cui Trieste si può
ricostruire un futuro
rilanciando con vera intelligenza porto, traffici,
autonomie funzionali,
ed una rinascita culturale che spazzi via tutte le scorie tossiche del
vecchio nazionalismo di
confine e della guerra
fredda.
Appuntamenti
di cultura
ed arte
a pagina 25-26-27-28
2 q il tuono
OSSERVATORIO SETTIMANALE
Quest’Osservatorio, a cura del direttore, vi offre una scelta di notizie particolari della settimana sino al venerdì mattina (quando chiudiamo il numero in tipografia), approfondite per quanto possibile e commentate.
La scarcerazione di Maniero, capomafia del Brenta
Il capo della feroce mafia del
Brenta, Felice Maniero, coinvolta
in ogni genere di delitti e traffici
– anche a Trieste ed oltreconfine,
alcuni in sospetto di devianze istituzionali – viene scarcerato dopo
breve pena, graziato e pure premiato garantendogli una nuova vita
sotto falso nome, con tanto di lavoro, casa, nuova famiglia e prole.
La notizia pone gravissimi problemi etici, sociali ed istituzionali.
Non perché la cosa non avvenga
secondo legge, ma per i limiti e le
conseguenze evidenti delle norme
specifiche. Che consistono in due
messaggi devastanti all’intera col-
lettività nazionale.
Il primo è che le vittime di mafia
e le loro famiglie non possono attendersi dallo Stato giustizia vera,
cioé adeguata alla violenza subìta.
E questo significa che la criminalità organizzata più violenta è anche
più forte delle Istituzioni.
Il secondo è che aderirle conviene, anche e soprattutto se arrivi ai
gradi di comando: fai quello che ti
pare a chiunque finché ti prendono
definitivamente. Ed a quel punto
basta che tradisci i compari della
tua stessa organizzazione per ottenere al posto di una serie di ergastoli solo qualche annetto di carce-
Delocalizzazioni e compartecipazione
Roma, 1 settembre – I dati sempre più allarmanti
dell’Istat sono accompagnati da previsioni di aggravamento ulteriore della disoccupazione nei prossimi mesi,
in particolare dell’Italia settentrionale, perché molte
fabbriche andate in ferie non avranno i mezzi per riaprire, mentre altre “delocalizzeranno”, cioè trasferiranno, le produzioni all’estero dove il lavoro costa di meno,
mandando disoccupati i lavoratori nostri d’ogni livello.
Ed a questo proposito c’è anche da chiedersi perché
nella politica italiana non abbiano mai trovato spazio gli
strumenti per bloccare le delocalizzazioni e sviluppare
la cointeressenza dei lavoratori nelle imprese, che potrebbe portare benefici notevoli e fa parte del patrimonio storico del pensiero cristiano-sociale, tanto che da
quello sloveno derivò il modello internazionale ora sottovalutato dell’autogestione socialista jugoslava, fallito
solo dove e perché si rubava.
In Italia risulta invece introdotta solo durante la seconda guerra mondiale, con la compartecipazione agli
utili prevista dal programma di rifondazione economica
(meritevole di studio per molti aspetti) del breve esperimento statuale disperato del Nord, con le note derive
criminali, che fu la Repubblica Sociale Italiana. Dove
l’asservimento ideologico e militare più abietto ai nazisti
si trovò paradossalmente accompagnato da un relativo
affrancamento politico-economico dallo strapotere delle vecchie lobby industriali padrone del regno sabaudo,
che si reimposero poi nel Regno ripristinato e poco dopo
nella Repubblica democratica del dopoguerra.
Barcolana, Gas Natural Fenosa
e soldi pubblici
Trieste, 1 settembre – La regata Barcolana per essere ormai dichiaratamente “la più affollata del Mediter-
re, seguito dalla protezione totale
dello Stato col premio di una normale vita comoda garantita. Quella
stessa che decine di milioni di cittadini non riescono a procurarsi con
tutta un’esistenza onesta di fatiche
e sacrifici.
Non è sbagliato il ruolo e sistema dei pentiti, ma la sproporzione
assurda dei benefici del pentimento. Che di fronte a responsabilità
criminali di questo livello possono
ragionevolmente consistere nell’attenuazione di severità, ma non di
durata, della pena detentiva, e mai
nel premio di un’indulgenza plenaria con vantaggi di vita speciali.
raneo” diventa, più che una regata, una specie di sagra
della vela. Pittoresca, divertente e gradevole – è anche
l’unica occasione dell’anno per rivedere piena d’imbarcazioni la nostra rada altrimenti semideserta – ma comunque sagra.
Quest’edizione del 6 ottobre 2010 viene preannunciata sul quotidiano locale ed altri media come “dedicata
all’ambiente” perché nell’apposita cittadella di chioschi
commerciali e promozionali sulle rive vi saranno sezioni
dedicate all’ecosostenibilità ed alle energie rinnovabili.
Giusto e lodevole, ma perfettamente normale, e chi
ama il mare piuttosto che il giro d’affari della nautica da
diporto ci avrebbe dovuto pensare anche prima.
Non è invece affatto normale, e stride come gesso sulla lavagna con la propaganda di quest’asserito ambientalismo, che tra gli sponsores (plurale di sponsor, che
non è inglese ma latino) della regata sagraiola risulterebbe ora la multinazionale Gas Natural Fenosa.
Proprio quella che sta tentando di imporre alla città,
provincia ed oltreconfine un rigassificatore antiquato e
pericolosissimo su progetti manipolati, col favore o silenzio di quasi tutti i politici locali di noto livello. E lo fa
sostituendo l’informazione ai cittadini con grossi investimenti di denaro, anche in pubblicità e sponsorizzazioni di attività popolari.
Se gli organizzatori della Barcolana hanno davvero
tanto a cuore l’ambiente, dovrebbero rifiutare pubblicamente sia questi rigassificatori che le sponsorizzazioni
pelose delle società proponenti. O di spiegare pubblicamente perché non lo fanno.
Non si comprende poi perché una manifestazione
straricca finanziata con sponsorizzazioni commerciali
debba e possa ricevere – e la società nautica organizzatrice accetti – contributi di denaro pubblico, ed in
particolare dal Comune una regalìa di 35.000 euro (70
milioni delle vecchie lire) per riprese video, che se invece devoluti alla troppo magra assistenza sociale potreb-
Sabato, 11 settembre 2010
bero alleviare la povertà drammatica di molte persone e
famiglie.
italia - libia
Roma, 1 settembre – Politici e media italiani lamentano indignati che il leader libico Gheddafi, in visita al
collega – sotto più profili – Berlusconi, abbia trattato
l’Italia come un palcoscenico da carnevalate. Cioè esattamente come l’hanno ridotta loro.
Ma gli affari protetti pubblici e privati più o meno puliti ed opportuni col regime libico, e con tanti altri, continuano indisturbati.
E Tripoli potrebbe anche diventare per il cosiddetto
“cavaliere” della pseudo-destra attuale quello che fu Hammamet per il suo benefattore pseudo-socialista Craxi.
commercio: i conti giusti
Trieste, 2 settembre – I politici locali stanno litigando
sull’opportunità o meno di consentire l’insediamento in
città di sette nuovi centri commerciali variamente appoggiati – dagli arcivescovi alla sinistra – che si afferma
porterebbero circa 500 nuovi posti di lavoro commerciale ed 800, durante la costruzione, nel settore edilizio.
Ma i conti non sono così semplici quando si tratta di
inserire nuove attività in un ambiente commerciale già
saturo rispetto alle possibilità d’acquisto di una collettività in crisi.
Occorre infatti calcolare anche il numero di posti di
lavoro che i nuovi centri farebbero perdere ammazzando attività esistenti, il fatto che quasi tutta la manodopera edile di queste costruzioni non è locale, ed i costi
ambientali ed economici dell’occupazione di territorio
sia in sé che rispetto ad altre possibili destinazioni economiche.
Nei Paesi più progrediti i partiti seri fanno a chi vuol
candidare con loro dei corsi elementari di pubblica amministrazione. Qui siamo invece, come sempre, ai dilettanti allo sbaraglio.
per essere informati
seriamente:
– sul malaffare in Italia (e connessioni
estere), leggete il quotidiano Il Fatto, che a 1,5
euro euro vi offre le migliori firme del giornalismo
investigativo italiano, e non solo;
– su quello che accade nel mondo,
trovate ogni venerdì in edicola a soli 3 euro
InternazIonale,
ottima
rassegna
settimanale di articoli e notizie tradotti della
migliore stampa estera, su 106 pagine praticamente
senza pubblicità, e così interessanti e ben fatte che
si finisce per leggerle tutte.
continua dalla prima
mentre la disoccupazione di giovani e adulti aumenta ancora
I politici giocano sulla pelle
dei nuovi poveri
emarginati anche dai discorsi e programmi di tutti i partiti
Invece la trattano
come cosa secondaria ed
ininfluente: nei discorsi
e programmi dei partiti
quasi non esiste, e così
sui media. Contano sul
fatto che l’emarginazione nella povertà ti toglie
anche voce e peso sociali.
Ma dimenticano che può
diventare esplosiva anche senza preavvisi.
Trieste non fa eccezione, anzi. Anche da noi il
numero delle persone
disoccupate o sottooccupate che incominciano a
non avere più i soldi non
solo per affitti e bollette,
ma nemmeno per il cibo,
sta aumentando oltre i
livelli già drammatici ri-
scontrati ormai da anni,
mentre la nostra città offre ancor meno prospettive di lavoro che altrove.
Ed anche i politicanti
locali e regionali continuano tutti a giocare
sulla nostra testa le loro
partite di chiacchiere
vuote e poltrone concrete, premiandosi lo sforzo
con superstipendi, vitalizi e privilegi d’ogni tipo.
Per cui loro, con soci,
amici e prole, rimangono
comunque fuori da questi problemi.
Non possiamo pretendere che si sani a livello locale un disastro
economico nazionale.
Ma questi politicanti
locali e regionali hanno e vantano anche dei
poteri autonomi, amministrativi e persino legislativi, di cui usano ed
abusano volentieri per
escludere i controlli dello Stato su clientele, appalti, consulenze ed altri settori di corruzione,
per razzismi populisti e
per far sparire ipocritamente dalle strade, con
ordinanze
persecutorie, i poveri più visibili:
mendicanti, senzatetto,
piccoli venditori abusivi
e quant’altri.
Perché non usano
doverosamente quegli
stessi poteri per creare
nuovo lavoro a vari li-
velli, con formule assistite d’interesse pubblico? Quando lo fece negli
altrettanto difficili anni
Cinquanta il meritorio
Governo Militare Alleato dell’allora Zona A
del Territorio Libero di
Trieste, quei lavori pubblici assistiti servirono a
restituire i mezzi di sopravvivenza immediati
ad innumerevoli persone e famiglie travolte
dai disastri della guerra
e dalle crisi del dopoguerra, e fornirono loro
la sicurezza minima necessaria per ricostruire
gradualmente una vita
dignitosa per sé e per i
propri figli.
Possibile che non ci
sia oggi nessuna parte
politica – mentre dovrebbero essere tutte,
ad iniziare dalla pseudosinistra – che si impegni
sul serio e come priorità
assoluta ad escogitare
ed attuare rapidamente
qualcosa del genere per
la nostra gente che sta
affondando nelle niove
povertà?
Invece di continuare
imbottirci di propagande elettorali sul nulla,
che a questo punto non
sono più tollerabili.
Paolo G. Parovel
aNcora sileNzi a Dieci mesi Dalla DeNuNcia peNale
e Dopo tre mesi Della Nostra campaGNa stampa:
V E R G O G N A !!!
I politici locali di maggioranza e di opposizione continuano a
coprire con un silenzio omertoso lo scandalo Dipiazza. Cioè
la speculazione immobiliare illecita da 200.000 euro del
sindaco con un terreno del Comune e con la complicità attiva
e passiva dei funzionari, della giunta e del consiglio. Arriveranno prima la magistratura penale e contabile, e il prefetto?
Sabato, 11 settembre 2010
I beni “abbandonati”
e l’ambasciatore croato
Trieste, 2 settembre – Alcune dichiarazioni dell’ambasciatore croato a Roma, Tomislav Vidoševič, in visita
ieri a Trieste per un accordo di collaborazione tra i sindaci di Trieste (il discusso Dipiazza) e Rijeka (Obersnel),
hanno determinato ulteriore confusione politica su una
recente sentenza della corte suprema di Zagabria che ha
stabilito la restituzione di beni nazionalizzati dopo la seconda guerra mondiale ad un’esule croata in Brasile.
Poiché le organizzazioni estremiste italiane che vivono di equivoci su questo tema hanno chiesto l’estensione del precedente ai beni di italiani assoggettati a nazionalizzazione o cessione e relativi indennizzi (si veda
qui il nostro servizio informativo a pag. 4 e 5), ed il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanardi,
era intervenuto precisando che l’indennizzo di quei beni
spetta all’Italia.
Roma vuole e deve infatti ridimensionare queste rivendicazioni per non disturbare l’ingresso accelerato della
Croazia nell’UE sul quale Washington conta per stabilizzare prima possibile il settore ex-jugoslavo (si veda la nostra analisi sulla politica italiana a pag. 2 del n. 15).
Secondo il quotidiano di Trieste l’ambasciatore croato avrebbe invece espresso un’interpretazione estensiva, anche se non chiara, della sentenza. A favore quindi delle rivendicazioni che il
governo italiano e Washington vogliono ridimensionare.
Ma la nostra impressione è che le dichiarazioni attribuite dal quotidiano all’ambasciatore esprimano una
sua personale imprecisione espressiva sull’argomento,
piuttosto che una linea del governo croato.
Superstrada saponetta:
si scivola anche a piedi!
Trieste, 2 settembre – Emerge dalla stampa che in occasione di un ennesimo incidente sul tratto di superstrada ad “effetto saponetta” accanto alla Ferriera, con auto
distrutte ma per fortuna senza feriti, durante i rilievi si
è constatato che si scivolava persino a piedi. Altro che
velocità eccessive!
E questo estende con evidenza defintiva le responsabilità civili e penali a tutte le autorità che non risultano
aver fatto ancora nulla benché sollecitate formalmente
da mesi a far cessare immediatamente lo stato di pericolo con chiusure del tratto autostradale quando piove, e
con accertamenti ed interventi tecnici adeguati.
Sono, per la precisione, l’ANAS, il Sindaco, il Prefetto,
la Polizia Stradale, la Polizia Municipale e la Procura:
aspettano che ci scappi il morto, il ferito grave, o cos’altro? Oppure dobbiamo inoltrare le denunce disattese
alle rispettive autorità superiori?
Crollo sospetto all’inceneritore
Trieste, 2 settembre – Secondo l’AcegasAps ed il
quotidiano locale un camion in manovra avrebbe urtato e fatto crollare alcune strutture murarie dell’inceneritore comunale, causando anche l’interruzione per
alcune ore dello scarico dei rifiuti.
Nostre fonti qualificate affermando invece che si sarebbe trattato di un cedimento strutturale, che come
tale implicherebbe l’obbligo immediato di chiusura
temporanea dell’inceneritore per le necessarie verifiche a tutela della sicurezza delle persone, dei mezzi e
del ciclo d’incenerimento. Nonché rivalse sulle imprese costruttrici.
È un’ipotesi che dovrebbe essere quindi oggetto di
accertamenti tecnici tempestivi ed imparziali, cioè diversi da quelle delle parti coinvolte (gestore AcegasAPS, Comune proprietario, costruttori). Noi non ne
abbiamo i mezzi, né la funzione. La magistratura sì.
Auto blu
Trieste, 3 settembre – Il presidente leghista del
Consiglio Regionale, Eduard Ballaman, è indagato dalla Procura della Repubblica e da quella della Corte dei
conti per abuso di automobili di servizio, le cosiddette
auto blu, a fini privati.
Ballaman va ritenuto, come ogni altro, innocente
sino a prova contraria. Ma i casi del genere da parte di
politici di tutti i colori e livelli non sono mai mancati.
Sollevando nei cittadini sempre lo stesso interrogativo:
con tutti i soldi che costoro prendono, ufficialmente ed
alcuni anche in nero, che bisogno hanno di approfittare
il tuono q 3
OSSERVATORIO SETTIMANALE
delle auto di servizio invece di usarne una propria, o pagarsi un tassì od un altro mezzo pubblico come i comuni
mortali?
Le risposte sono: avidità di denaro e/o ostentazione
di potere. E dovrebbe bastare una sola di queste due
caratteristiche ad escluderli da qualsiasi candidatura e
mandato elettorale.
Moralità limitata
Trieste, 2 settembre – A fianco della notizia del
Piccolo sulle indagini a carico di Ballaman per abusi di auto blu interviene il collega e direttore Paolo
Possamai, attaccandolo con un severo corsivo moralizzatore intitolato La casta in azione – Dimettersi è un dovere, imputandogli anche una “rapina
del bene comune”, benchè ancora in ipotesi.
Bene. Ma ora rimane da capire chi, cosa e perché impedisce da quasi un anno ad un collega del
livello di Possamai di scrivere sul giornale che dirige le stesse cose sul sindaco Dipiazza, denunciato
per una speculazione illecita da 200.000 euro su
un terreno del Comune, che è perfettamente documentata in atti tavolari.
Cioè per una rapina di beni pubblici già provata,
molto più grave e scandalosa di quella attribuita a
Ballaman, e con una quantità incredibile di complici istituzionali.
Dipiazza a Lubiana
Trieste, 5 settembre - Organizzazioni e politici nazionalisti locali fremono perché il loro sindaco Roberto Dipiazza, imprenditore di supermercati, è andato a Lubiana a sostenere in un comizio elettorale slovenissimo la
rielezione del collega sindaco della città ed imprenditore di supermercati Zoran Jankovič, ed ha pure ottenuto
applausi dicendo la verità sull’incendio protosquadrista
italiano del Narodni dom di Trieste nel 1920, mentre
settimane prima con le associazioni estremiste istriane
sosteneva la loro versione opposta.
Il rimprovero più candidamente rivelatore è quello
del suo vicesindaco di estrema destra Paris Lippi: gli ricorda che il loro centrodestra raccoglie i voti proprio in
base a propagande contrarie.
Ma la diagnosi più giusta l’ha fatta per una volta un
altro estremista di destra, il parlamentare e sottosegretario Roberto Menia. Mentre infatti la sinistra come al
solito non ha capito niente e si affanna ad accreditare
il Dipiazza come democratico antifascista, Menia ha osservato che Dipiazza ha semplicemente l’abitudine di
dire a ciascun interlocutore od uditorio ciò che quello
vuol sentire, cioè tutto ed il contrario di tutto. Vero, ed è
esattamente quest’abilità bottegaia disinvolta il segreto
reale (stranoto) del successo politico del Dipiazza in una
città dove le opposizioni hanno l’encefalogramma politico a zero.
Altri sostengono invece che Dipiazza sa benissimo che
la sua carriera è finita con il caso, anche a scoppio scandalosamente ritardato, della speculazione edilizia personale illegittima con un fondo del Comune. E sostengono che si stia semplicmente preparando ad estendere la
sua attività commerciale in Slovenia.
Assassinii di ambientalisti
Napoli – Trieste, 6 settembre – I difensori dell’ambiente che si oppongono a camorre locali e multinazionali non vengono minacciati e poi assassinati solo
nell’America Latina, ma anche in Italia. È accaduto purtroppo ad Angelo Vassallo, sindaco dell’incantevole paese di Pollica nel Napoletano, ucciso presso casa con nove
colpi di pistola.
I magistrati antimafia di prima linea ammoniscono
che almeno non dev’essere una morte inutile, e ad incrementare la vigilanza. La Procura di Trieste farebbe dunque bene a non sottovalutare le intimidazioni mafiose
contro i nostri ambientalisti che denunciano malaffare
e corruzioni molto simili, e forse connessi a quelle che
devastano il Meridione d’Italia.
É illegittima la secretazione
del Piano Regolatore
del Comune di Trieste
Trieste, 9 settembre – La Regione ha confermato l’illegittimità della secretazione sospetta dei lavori di Commissione sul Piano Regolatore del Comune di Trieste,
che noi avevamo già denunciato sul nostro numero del
5 giugno 2010.
Secondo gli uffici regionali infatti le Commissioni
sono articolazioni del Consiglio comunale con funzioni
non solo istruttorie, ma anche decisorie, che come tali
tali escludono la secretazione.
Druckfehlerteufel
Il Druckfehlerteufel, diavoletto internazionale degli errori di stampa che in sloveno diventa
un folletto, tiskovni škrat, abita tutte le redazioni, e con maggior gusto e successo quelle nuove
e sovraccariche come la nostra.
Ve ne sarete probabilmente accorti, anche se
con tolleranza così cortese da farcene solo un
paio di rilievi benevoli. Noi ce ne accorgiamo
solo alla classica rilettura delle prime copie ormai stampate, quando ti salta subito all’occhio
l’errore che prima dell’avvìo della rotativa era
sfuggito a tutti.
Al che non rimane, ogni volta, che consolarsi con gli aneddoti sui disastri scampati. Come
quando, anni addietro, chi scrive si accorse
all’ultimo istante che nel titolo del suo articolo
sui porti di Trieste e Capodistria il proposito di
integrarli era stato trasformato, col solo cambio di una g, in quello di interrarli.
O con la storiella classica dell’editore che, fiero di pubblicare infine un libro senza refusi, vi
aveva fatto aggiungere in chiusura senza altre
revisioni: “questo è il primo libro al mondo pubblicato senza errori di stumpa”.
Noi, più modestamente, possiamo promettervi di sfidare il folletto: riducendo al minimo i
nostri errori di stumpa, distraendolo per quanto posssibile con altre grattificazioni. E rilegendo magarri tuto una vvolta di più.
Ma forse, come vedete, è meglio lasciargli
fare pacificamente il suo.
Il 17-18-19 settembre in Piazza Sant’Antonio
40 ANNI: LA COMUNITÀ DI SAN MARTINO AL CAMPO
PARLA IN PIAZZA ALLA CITTÀ
La Comunità sarà presente per tre giorni in piazza Sant’Antonio per incontrare la gente, presentarsi, offrire
spunti di dibattito e fornire dati sulle situazioni di disagio in questa città: povertà, carcere, stranieri, lavoro,
condizione giovanile.
Venerdì 17 – apertura gazebo dalle ore 14.00 alle ore 22.00. Alle ore 17.30 incontro con Anna Martini,
presidente del CNCA (Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza) per la Regione FVG sul tema
I diritti alzano la voce; introduce l’incontro don Mario Vatta, fondatore e presidente onorario della Comunità
di San Martino al Campo.
Sabato 18 – apertura gazebo dalle 9.00 alle 22.00. Alle ore 10.30 incontro con i referenti di cinque associazioni triestine sul tema I bisogni e le attese di bambini, ragazzi e giovani nella nostra città; introduce l’incontro Miriam Kornfeind, coordinatrice della Comunità di San Martino al Campo. Alle ore 17.00 incontro con
Marina Osenda, referente provinciale dell’Associazione Libera. Nomi e numeri contro le mafie sul tema Dalla
parte giusta. La legalità, le mafie e noi; introduce l’incontro Claudio Calandra di Roccolino, presidente della
Comunità di San Martino al Campo.
Domenica 19 – apertura gazebo dalle 9.00 alle 13.00. Mattinata di animazione e musica. Alle ore 11.00
antologia di letture di autori vari , con accompagnamento musicale.
4 q il tuono
INCHIESTE
Sabato, 11 settembre 2010
Una frode di Stato coloSSale appoggiata e coperta da politici ed organizzazioni
Chi continua ad usare e truffare gli istriani
È analoga alla truffa di Stato italiana verso i lavoratori coatti di guerra negli USa
È dalla fine della seconda guerra mondiale,
cioé da oltre sessant’anni, che Roma manipola ed aggrava i problemi della città-porto internazionale di Trieste e del confine orientale
usando, e peggio ancora truffando, la massa
dei profughi ed immigrati istriani di allora
(fiumani e dalmati fanno capitoli a sé).
L’uso è elettorale, e la truffa consiste
nell’accreditare e finanziare come rappresentanti di tutti gli istriani, che sono in maggioranza democratici, alcune organizzazioni
estremiste minoritarie, imporne come storia
patria le propagande faziose e far credere,
con la loro complicità, che si potranno recuperare i beni immobili lasciati in Slovenia e
Croazia.
E la situazione è peggiorata da quando gli
ex-comunisti, per dimostrarsi tali, si sono
messi a cavalcare apertamente anche loro il
nazionalismo di confine, a gara con le destre.
Tutti costoro alimentano la favola del recupero dei beni fornendo da decenni agli
interessati solo slogan ed informazioni aggrovigliate ed approssimative, invece di un
quadro semplice e chiaro del vero stato giuridico della questione e di eventuali soluzioni
possibili e corrette.
Alcuni degli amici istriani che se ne sono
resi conto ci hanno chiesto perciò di sintetizzare e pubblicare noi queste informazioni fondamentali, perché ognuno se ne possa
fare finalmente una propria idea chiara. Lo
facciamo volentieri, riassumendo analisi
professionali preesistenti. E l’evidenza dei
fatti è tale da non richiedere nemmeno commento.
1. L’abbandono dei beni
Per prima cosa, non si tratta affatto di beni abbandonati da masse di sconfitti e discriminati in fuga,nè
di espulsi ed espropriati dallo Stato come fece, ad
esempio, l’allora Cecoslovacchia (non ancora comunista) con i Tedeschi dei Sudeti, né di nazionalizzazioni comuniste selvagge e senza indennizzi.
Si tratta invece dell’unico caso di quel dopoguerra nel quale i beni sono stati ceduti, espropriati od
abbandonati gradualmente, nell’arco di decenni, secondo procedure internazionali accurate e regolari.
Pattuite tra Italia Jugoslavia in attuazione dei trasferimenti di sovranità sui territori e dei relativi scambi
di popolazione stabiliti dal Trattato di Pace di Parigi
del 1947 e dal Trattato italo-jugoslavo di Osimo del
1975, con risarcimenti regolati definitivamente da
sette accordi bilaterali specifici, per cui gli obblighi di
indennizzo finale diretto agli ex proprietari spettano
soltanto all’Italia.
Questa differenza radicale di trattamento rispetto
al sequestro dei beni degli espulsi dal resto dell’Est
europeo si deve al fatto che dal 1948 la Jugoslavia si
era staccata dal blocco militare ed ideologico sovietico moderando progressivamente il proprio regime
socialista ed integrandosi dall’esterno nelle strategìe
difensive della NATO.
2. Le rinunce territoriaLi itaLiane
coL trattato di Pace deL 1947
col trattato di Pace del 1947 l’Italia, quale
aggressore sconfitto, rinunciò a tutti i possedimenti
e le colonie europei ed extraeuropei al di fuori della
penisola appenninica, inclusi tutti i territori adriatici orientali, dalla soglia del Timavo in poi, che aveva
posseduto tra il 1918 ed il 1943. Cioé per non più di 25
anni, o addirittura solo per i primi tre anni di guerra
(come la Dalmazia e la “provincia di Lubiana”).
I territori dell’Adriatico orientale vennero ceduti o
restituiti a due Stati plurinazionali.
Uno era nuovo: il Free Territory of Trieste -Territorio Libero di Trieste (TLT), creato col Trattato per
garantire sotto tutela diretta delle Nazioni Unite la
libertà dei traffici internazionali attraverso il porto
della città. Il nucleo del TLT era l’attuale provincia
di Trieste, cui si garantì l’accesso diretto alle acque
internazionali aggiungendovi la vicina fascia costie-
ra dell’Istria sino alla foce del fiume Quieto-Mirna.
Queste due parti del TLT vennero affidate ad amministrazioni militari provvisorie rispettivamente angloamericana e jugoslava.
Gli altri territori vennero invece restituiti o ceduti
alla Jugoslavia vincitrice divenuta federazione, che li
incluse nelle proprie repubbliche di Slovenia e di Croazia, divenute indipendenti dal 1991 quali Stati successori della disciolta federazione.
2.1. iL trattamento generaLe dei beni
itaLiani
Il problema dei beni italiani pubblici e privati passati così sotto sovranità del TLT o della Jugoslavia
venne regolato dal Trattato con lo stesso regime applicato favore delle altre potenze vincitrici, degli altri
Paesi aggrediti e delle ex colonie. Esso assegnava allo
Stato subentrante – in quanto tale, a prescindere dal
suo regime politico – il diritto generale (v. art. 79) di
requisire, detenere, liquidare o comunque agire nei
confronti di tutti i beni, diritti ed interessi appartenenti allo Stato od a cittadini italiani colà esistenti alla
data dell’entrata in vigore del Trattato.
Per il territorio jugoslavo originario che l’Italia restituiva dopo averlo occupato durante la guerra questo diritto era illimitato ed incondizionato.
Per i territori che l’Italia invece cedeva vennero stabilite norme di garanzia speciali: acquisizione
senza indennizzo dei beni statali e parastatali e degli
archivi o documenti; restituzione dei beni privati ai
proprietari, liberi da vincoli o misure di alienazione
forzosa successivi al 3.9.1943 e precedenti l’entrata
in vigore del Trattato; i beni dei cittadini italiani che
avevano già residenza permanente sarebbero stati
trattati come quelli dei cittadini dello Stato subentrante, mentre se la residenza era stata acquisita dopo
il Trattato sarebbero stati assoggettati alle norme sui
beni degli stranieri.
2.2. Le oPzioni di cittadinanza,
i beni trasferiti e queLLi abbandonati, gLi accordi sPecifici
La gestione italiana 1918-43 ed i fatti di guerra
avevano generato tensioni acute e pericolose tra le
diverse componenti etniche e politiche dei territori
in questione. Questo problema venne affrontato col
metodo allora invalso di consentire uno scambio di
popolazioni riconoscendo alle persone il diritto di optare per la cittadinanza dell’altro Paese, trasferirvisi
con i propri beni mobili (oggetti e denaro), e vendere
alle stesse condizioni dei non optanti i beni che invece
abbandonava.
Il trasferimento dei beni mobili degli optanti venne regolato già con l’Accordo italo–jugoslavo del 18
agosto 1948: venivano revocate le eventuali misure
di detenzione e sequestro dei beni da trasferire; potevano essere trasferiti i beni mobili non facenti parte di imprese industriali, commerciali ed agricole; i
fondi provenienti dalla vendita di immobili ed altro
denaro liquido andavano versati e trasferiti tramite
conti speciali tra i due Paesi. Quest’ultima prassi e la
parziale disponibilità anticipata dei fondi per i beneficiari vennero subito perfezionate con lo specifico accordo del 30 agosto 1948.
Rimaneva da stabilire l’indennizzo dei beni, diritti ed interessi italiani su tutto il territorio jugoslavo
che non erano compresi nelle categorie precedenti, e
di quelli che la federazione jugoslava avesse sottoposto a nazionalizzazione, alla riforma agraria o ad altre
misure lesive della proprietà in base a leggi generali
dello Stato socialista (che non erano affatto provvedimenti contro gli Italiani).
Questa materia venne regolata con l’accordo
del 23 maggio 1949: la Jugoslavia si impegnava
all’indennizzo, da versare al Governo italiano, dei
beni sottoposti a nazionalizzazione o riforma agraria, ed all’indennizzo forfettario di quelli confiscati
con sentenza penale o provvedimento di polizia per
collaborazionismo, sabotaggio economico e simili. La
valutazione degli indennizzi doveva esser fatta entro
6 mesi da un’apposita Commissione italo–jugoslava
secondo i criteri prescritti dall’Accordo.
La Jugoslavia si impegnava anche a versare, con
modalità da concordarsi, un acconto di 10 miliardi
di lire (valore 1949) e ad esaminare la possibilità di
acquistare essa, in base ad accordo ulteriore, i beni
in libera disponibilità, cioè non sottoposti alle misure
sopra dette, dei proprietari che intendevano venderli.
L’Italia si impegnava ad inoltrare ai titolari dei beni,
secondo il proprio diritto interno, le somme incassate
per essi con gli accordi stipulati ed i successivi.
Invece arenò i lavori della Commissione, mentre
col successivo accordo di roma del 23 dicembre
1950 la Jugoslavia confermava la propria disponibilità a versare l’acconto sopra detto e si impegnava ad
acquistare dai privati venditori i beni in libera disponibilità, immobili e mobili non esportabili, previa comunicazione entro 4 mesi tramite il Governo italiano
e valutazione entro un anno da parte della Commissione. Di cui si concordò anche un’accelerazione e la
proroga dei lavori sino all’agosto 1951.
La Jugoslavia avrebbe inoltre consegnato all’Italia
l’elenco dei beni che aveva incamerato senza indennizzo ai sensi dell’art. 79 del Trattato di Pace (quelli
sul vecchio territorio jugoslavo e quelli statali e parastatali), e dei quali l’Italia doveva perciò indennizzare
essa i privati od enti proprietari italiani. Ma Roma per
non pagarli ritardò la ratifica di questo accordo sino
al marzo 1955.
Il 18 dicembre 1954 i due Paesi firmarono a Belgrado l’accordo per il regolamento definitivo
di tutte le obbligazioni reciproche di carattere
economico e finanziario derivanti dal trattato
di pace e dagli accordi successivi.
Esso chiudeva definitivamente, con le indennità di
compensazione dovute dal Governo jugoslavo a quello italiano, anche le questioni dei beni, diritti ed interessi italiani nazionalizzati a persone fisiche o giuridiche italiane, dei beni sottoposti dalla parte italiana
alla Commissione in forza dell’accordo del 1949 e da
questa respinti, nonché dei beni in libera disponibilità degli optanti che ne avevano fatta dichiarazione di
vendita.
Per i beni in libera disponibilità degli optanti di cui
non vi fosse invece dichiarazione di vendita presentata entro il 5 ottobre 1954 si rinviava il perfezionamento degli atti ad accordo successivo.
Come base per il calcolo degli indennizzi agli ex
proprietari venne stabilita una valutazione provvisoria di 72 milioni di dollari (al valore 1954). Tutti i
beni così acquisiti divenivano proprietà definitiva dello Stato jugoslavo, ed i due Governi si impegnavano
espressamente a non avanzare più alcun reclamo in
merito.
Il 3 luglio 1965, infine, venne firmato a Roma l’accordo per il regolamento di pendenze finanziarie derivanti dall’accordo di belgrado del
18 dicembre 1954. Esso lasciava 500 proprietà immobiliari, elencate, in libera proprietà di optanti che
lo avevano richiesto, ed acquisiva definitivamente allo
Stato jugoslavo quelle pubbliche e private di cui si era
convenuto l’indennizzo, stabilito in 2.600.000 dollari (valore 1965), che la Jugoslavia avrebbe pagato
all’Italia in 10 annualità eguali dal gennaio 1966.
Le parti si impegnavano nuovamente a non avanzare più alcun reclamo in merito. Con ciò la questione
dei beni in territorio jugoslavo – esclusa quindi l’ex
Zona B del TLT – era definitivamente chiusa, rimanendo da perfezionare soltanto gli atti formali relativi
alla lista dei 500 immobili. L’indennizzo fu saldato, in
valuta e conti di compensazione.
3. trasferimenti e beni tra Le zone a
e b deL tLt
Nel frattempo, col Memorandum di Londra del 5
ottobre1954, Italia e Jugoslavia avevano ottenuto
l’amministrazione civile provvisoria rispettivamente
delle zone A e B del TLT, per gestirla come annessione di fatto.
Anche il Memorandum consentiva perciò uno
scambio di popolazioni, in due forme: come diritto al
ritorno entro due anni delle persone già residenti in
ciascuna zona, con libera disponibilità dei beni che
non avessero già venduto; e come diritto di trasferirsi
entro il medesimo termine nell’altra zona, trasferendovi in esenzione fiscale anche i propri beni mobili e
capitali. Ed anche qui il denaro ricavato dalle vendite
Sabato, 11 settembre 2010
di beni abbandonati doveva esser trasferito tramite appositi conti di compensazione italo-jugoslavi.
L’annessione di fatto delle due zone venne perfezionata col Trattato italo-jugoslavo di Osimo del
10 novembre 1975, nella forma di un riconoscimento
reciproco di sovranità fra i due Paesi.
Col Trattato essi si impegnavano anche (art. 4) a
regolare con un accordo successivo i beni, diritti ed
interessi delle persone fisiche e giuridiche italiane nella Zona B che fossero stati espropriati o sottoposti a
misure restrittive della proprietà a partire dalla data
d’ingresso dell’amministrazione militare jugoslava
(1945), e ad esaminare favorevolmente le domande
di chi chiedeva la libera disponibilità di beni lasciati
in uso od amministrazione a famigliari residenti, ed in
altri casi simili. Ma questa previsione bloccò gli adempimenti in corso per la restituzione di 460 delle proprietà al di fuori dell’ex Zona B determinate nel 1965.
Il 18 febbraio 1983 venne perciò firmato a Roma
l’Accordo tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia per il
regolamento definitivo di tutte le obbligazioni
derivanti dall’articolo 4 del Trattato di Osimo
del 10 novembre 1975.
I beni relativi vennero definitivamente acquisiti alla
Jugoslavia, che si impegnò ad un indennizzo di 110 milioni di dollari (valore 1983) da pagarsi in 13 annualità eguali, a partire dal 1º gennaio 1990 (e dunque sino al 2002).
Ne erano escluse 179 proprietà immobiliari richieste
ed ottenute in libera disponibilità da cittadini italiani,
e veniva contemporaneamente sbloccata la restituzione delle rimanenti 460 del 1965.
Le prime rate d’indennizzo vennero versate dalla
Jugoslavia ed accettate dall’Italia.
4. DOpO lA DISSOluzIOne
DellA JugOSlAvIA
Con la dissoluzione della Jugoslavia l’Italia ha riconosciuto la successione slovena e croata anche in
questi Trattati ed Accordi. Ma ha avviato contemporaneamente intense attività di pressione e rivendicazione contraria, disconoscendoli di fatto sia attraverso
richieste di restituzione di beni in natura, sia con il rifiuto di incassare dai due Paesi successori le altre rate,
che perciò vengono versate provvisoriamente su conti
esteri a disposizione del Governo italiano.
Il quale in tal modo non riversa i 110 milioni di dollari ai propri cittadini che attendono da mezzo secolo
gli indennizzi, dei quali invece promette e procrastina
forti rivalutazioni. Ma nel frattempo invìa tamite la
Banca d’Italia agli stessi aventi diritto assegni di liquidazione per gli importi non rivalutati: ne abbiamo un
campione di 25 euro per una casa con terreni nell’ex
Zona B. Se il destinatario ci casca ed incassa, o non si
oppone, perde ogni ulteriore diritto.
5. lA TRuFFA è cOlOSSAle,
pROvATA e DenuncIAbIle
La truffa politica e di Stato, storica ed attuale, verso gli istriani è quindi evidente, colossale, provata, ed
a questo punto reclamabile denunciando l’Italia alle
Nazioni Unite, ed all’Unione Europea.
Si può anche richiamare un precedente specifico:
subito dopo la guerra Washigton versò all’Italia una
somma enorme per le paghe guadagnate da tutti i
lavoratori coatti italiani negli USA. Ma Roma le ha
incamerate senza mai riversarle agli aventi diritto ed
eredi (che hanno perciò avviato un’azione giudiziaria
internazionale clamorosa).
Altrettanto evidente è la complicità politica in questa truffa di tutte le organizzazioni “istriane” (ma anche “giuliano-fiumano-dalmate”), e dei loro esponenti, che invece di denunciarla per primi continuano a
coprirla e sfruttarla agitando da destra o da sinistra
le vecchie rivendicazioni irrealistiche sui beni abbandonati. Con l’appoggio ulteriore e corresponsabile di
partiti e stampa collusi.
Noi non crediamo occorra aggiungere qui altro:
l’iniziativa spetta e passa agli istriani truffati.
INCHIESTE
il tuono q 5
In posizione panoramica lungo via Brigata Casale, presso la polveriera
Il destino del lotto 81
42.000 metri quadrati da tenere d’occhio contro speculazioni edilizie
Di questi tempi vale la pena di tenere d’occhio l’esito di un’altra cessione di beni regionali trasferiti alla
discussa Società Gestione Immobili
Friuli-Venezia Giulia spa, che li ha
dati da vendere all’asta alla Società
P.R.IM.A. F.V.G. Srl.
Si tratta di un enorme fondo di
42.606 mq, per ora non edificabile
a parte un’area perimetrale, nella
zona panoramica di via Brigata Casale vicino all’ex polveriera, e perfettamente accessibile dalla strada.
L’ideale per un’iniziativa edilizia di
urbanizzazione massiccia. È stato
venduto nel 2007-08. come “lotto 81”
al prezzo d’asta di 540.000 euro, ad
acquirenti privati che non possono
non voler valorizzare al meglio un
investimento immobiliare di queste
proporzioni.
Non risulta che enti pubblici, dal
Comune all’ATER, abbiano manifestato intenzioni d’acquisto per
conservare o realizzare una destinazione d’interesse della collettività:
orti urbani, coltivazioni di pregio,
pascolo, tutela ambientale, edilizia
popolare.
Sembra quindi vi siano tutte le
premesse per grossi interventi edilizi
speculativi.
Per il momento la zona appare
abbandonata alla sterpaglia, alle
essenze infestanti periurbane ed alle
discariche abusive, sotto gli occhi dei
tantissimi che percorrono via Brigata Casale.
Ma per renderla del tutto od in
parte edificabile potrebbe bastare,
come altrove, lasciarla ferma ed
inosservata per qualche anno, sino
ad una variantina di Piano Regolatore del Comune da far passare
d’intesa con la maggioranza e compromesso con l’opposizione di turno. Moltiplicandone enormemente il
valore con un tratto di penna, anche
a prescindere dall’edificazione conseguente. Il destino del lotto 81 va
quindi seguito con molta attenzione.
L
6 q il tuono
ETTERE E SEGNALAZIONI
Questa pagina è aperta a tutti, negli ovvi limiti
dello spazio e della ragionevolezza, e vedremo anche
di darvi risposte e chiarimenti. Potete inviarci i vostri scritti per posta (Via Fabio Filzi 9) o via e-mail
([email protected]), o portarceli direttamente
in redazione. Vi preghiamo di indicare un recapito
postale o telefonico, di essere chiari e possibilmente
brevi, e ci riserviamo di proporvi sia abbreviazioni,
sia modifiche di espressioni che fossero querelabili.
Mentre sulla pubblicazione di eventuali scritti anonimi decideremo noi. Lettere e segnalazioni potranno venir pubblicate, a vostra scelta, con firma intera o parziale, con una sigla, o anche senza. Questo
per evitare che i problemi che qualcuno può avere ad
esporsi impediscano la pubblicazione di informazioni rilevanti. Eviteremo invece di pubblicare propagande e ruffianate politiche. Precisazioni e rettifiche
di legge verranno pubblicate come dalle norme specifiche, ospitandole sulla pagina pertinente oppure,
se espressamente richiesto, su questa.
Consensi
Chi vi scrive è un giovane che come molti se n’e’ andato a cercare lavoro all’estero, a causa delle non poche
difficolta’ che si trovano da noi.
Vi leggo on-line appena posso e spero di poter passare
da voi a prendere gli arretrati che mi mancano non appena tornero’ in citta’: complimenti, ricordo ancora di
quando leggevo i primi numeri de “ Il Fatto quotidiano”
e mi auguravo di poter vedere un giorno anche a Trieste
nascere una voce forte, libera e priva di padroni e che
racconti ai Triestini tutte le verita’ che spesso vengono
loro taciute o edulcorate. Andate avanti cosi’ e tornate
a settembre.
Riccardo Scheriani
Ricevete i miei più “forti” complimenti per il vostro
ineguagliabile lavoro. Era ora che la nostra città si meritasse una voce così appropriata e “tonante”. Mi auguro
solo che i nostri concittadini apprezzino e sostengano i
vostri sforzi e il vostro coraggio nel dare rilievo a quello
che “non si dovrebbe dire”.
Abbiamo in comune l’insofferenza ai soprusi, alle ipocrisie, alla tracotanza di chi gestisce il potere, alla corruzione palese e nascosta. Infine alla condannabile omertà
delle stesse vittime che non reagiscono per pusillanimità.
lo, da sempre, ho il brutto difetto e sottolineo “difetto”
di prendere di mira non i poveracci che rubano per vivere, ma coloro che, sommi ladri, giudicano i ladruncoli.
Ho l’abitudine pertanto di giudicare i giudici, di predicare ai predicatori, di controllare i controllori, di criticare i critici~ me la prendo in sostanza con tutti quelli che
pontificano dall’ alto di un pulpito, che, nascondendo i
loro scheletri nell’armadio fanno della morale ipocrita
alle masse. I più cordiali saluti ed auguri per il massimo
successo della vostra opera.
S.M.
*
Sabato, 11 settembre 2010
* *
Grazie, ad ambedue.
Richiesta d’aiuto di due anziani
contro un’ingiustizia vergognosa
Illustri signori, sono una cittadina di Trieste, ho 72
anni e le porgo la disperazione nella quale siamo caduti
io e mio marito (anni 79) per essere stati, 15 anni orsono,
sbattuti in un processo penale (assolti alla grande!) ma
poi condannati al processo di lavoro ad un risarcimento
danni morali di ben 162.000.000 ad una poliziotta di
Roma, i parenti della quale noi abbiamo accudito per 2
anni, giorno e notte, previo loro accorata richiesta!
Abitavano nel nostro stesso condominio al piano di
sopra. Il 19 luglio 1995 un branco di persone di “legge”
con un attacco a sangue hanno distrutto le loro vite mandandoli a morire in un cronicario in piena estate, come
animali! In meno di 2 mesi sono morti tutti e due. Segue
poi una denuncia da parte di unavvocato. Grande amico
di un magistrato, temuto qui a Trieste. Tutto si è svolto
sotto l’egida di raccomandazioni e corruzione! Nessuno
mi ascolta! Ormai, dicono le sentenze sono state fatte!
Calpestando, però tutti i diritti umani e civili dettati dalla costituzione italiana!
I documenti parlavano chiaro ma già al Gip hanno
escluso prove e testimoni portandoci alla distruzione totale dell’esistenza.
La depressione ci mangia il cervello. Ho denunciato
più volte questi misfatti ma niente, sono stata, dopo i
processi, ascoltata per 8 volte da tutte le qualità di polizia e carabinieri, nessun segno di rivedere niente. Alla
procura di Bologna è arrivata una mia querela, ma da
dicembre 2008 nessun segno di niente!
Siamo disperati anche perché anizani, se non verrà
pubblica questa disumana vicenda non so cosa sarà di
noi!
Ci tolgono dall’unica pensione di mio marito il 20%
ogni mese per rimpinguare le tasche della poliziotta di
Roma che ha fatto morire quei nonni in un modo così
orrendo.
Non ci sono più opinioni o fatti di logica per questi
reati gravissimi, già tante volte esposti, delitti oscuri e
corrotti da parte di chi amministra la giustizia in nome
del popolo italiano: non si permetta a questi crudeli giustizieri, con il silenzio, provocare delitti perfetti. Nelle
altre regioni d’Italia, vengono arrestati anche pezzi da
90 se necessario, perché a Trieste no?
Nelle mie piene facoltà mentali invoco con umiltà una
mano tesa, al di fuori di Trieste, che qualcuno di legge
ma anche di coscienza che possa con una mano sul cuore, far venire fuori la verità, non abbiamo più la possibilità di niente, da 7 anni dormo per terra, perché ci hanno
sequestrato gran parte dei mobili, in 27 minuti hanno
profanato ricordi e valori. Vi prego aiutateci!
Con riconoscenza.
Rosamaria Cappelli
vanti che si possono verificare negli stabilimenti industriali triestini.
Le informazioni sui rischi dovrebbero inoltre essere fornite d’ufficio anche alle autorità della Slovenia,
poiché gli incidenti nelle industrie triestine potrebbero estendere le loro conseguenze anche al suo territorio.
Il sondaggio di Greenaction, pur non avendo un
valore ufficiale, servirà a comprendere il livello di
conoscenza della popolazione su un argomento tanto importante anche in considerazione del progetto
del terminale di rigassificazione Gas Natural a Zaule
che porterebbe ad un enorme incremento del rischio
nell’intera area del Golfo di Trieste.
Per votare accedere alla home page http://www.
greenaction-transnational.org da cui è possibile accedere direttamente al sondaggio.
* * *
Invitiamo tutti ad aderire.
P.S. La denuncia dell’avvocato contro noi si è realizzata in meno di due mesi, sono anni che invoco l’intervento per questi misfatti disumani ma nessuno ancora
mi ha ascoltata, pur avendo inequivocabile documentazione! Aiutateci!
A Trieste la giustizia si muove!
* * *
Invitiamo Autorità e privati ad intervenire in aiuto
ai due anziani, e gli altri organi di stampa ad avere il
coraggio di pubblicare questi casi drammatici.
Morti perché mancava il defibrillatore?
Faccio riferimento alla mia del 31/07 u.s. nella quale
segnalavo alcune criticità riscontrate nelle case di riposo
di proprietà dell’amministrazione comunale. Tra queste, emergeva la mancata dotazione del “defibrillatore”.
Apparecchio sanitario indispensabile.
In queste ultime settimane, dopo un triste e doloroso
evento: il decesso di una persona anziana in crisi cardiorespiratoria (ma non è stata la prima volta), avvenuta presso la casa di riposo “G. Bartoli”, la direzione ha
provveduto dotare il servizio infermieristico del defibrillatore.
Bisognava che ci “scappasse il morto” affinchè si rendessero conto che, in presenza di una numerosa popolazione anziana, prevalentemente sofferente di cardiopatia e ipertensione arteriosa, l’apparecchio salvavita
diventava oggetto di primaria necessità? Un tanto di
rettifica e di corretta informazione. Ringrazio di avermi
letto e con l’occasione, invio cordiali e distinti saluti.
PS.: Dubito che l’intero organico infermieristico, dipendente della cooperativa sociale che gestisce l’appalto, sia stato addestrato all’uso del defibrillatore.
Sergio Vicini
Successo antidroga
Il SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) plaude al
lavoro svolto dagli uomini della Polizia di Stato di
Trieste nello stroncare in varie città d’Italia un’organizzazione criminale nigeriana dedita al traffico internazionale di stupefacenti.
Il riconoscimento va a questi uomini che malgrado
le carenze di organico, mezzi ed autovetture ed il trattamento economico, fermo ancora al 2007, riescono a
svolgere in maniera encomiabile il loro lavoro.
Spesso questi uomini per poter garantire il buon
esito del lavoro debbono addirittura anticipare di tasca propria le spese di missione.
è necessario quindi che le forze di Governo facciano una riflessione sui tagli previsti dalla manovra
economica ai danni delle Forze dell’Ordine e facciano
uno sforzo per migliorare le loro condizioni.
Non di minor importanza una consona valutazione
sul paventato taglio delle “intercettazioni telefoniche”, strumento molto importante nell’ambito delle
indagini ed in particolare in quelle complesse come
quella appena conclusasi.
Lorenzo Tamaro (Segretario Provinciale)
* * *
Si può andar fieri di queste operazioni di polizia
vere e rischiose, mentre la Municipale si vanta di
angariare sistematicamente i più poveri.
* * *
Queste carenze assurde comportano anche responsabilità civili e penali.
Sondaggio di Greenaction
sulla Legge Seveso
Greenaction Transnational ha attivato sul proprio
sito internet (www.greenaction-transnational.org) un
sondaggio per verificare se a Trieste i cittadini siano informati dei rischi degli stabilimenti industriali ritenuti
pericolosi in base alla legge Seveso. A Trieste sono sette
le industrie per le quali in base alla legge Seveso devono
essere predisposte le misure di sicurezza che prevedono la comunicazione alla popolazione dei PEE (Piani di
emergenza esterna) degli stabilimenti e l’addestramento
alle emergenze con esercitazioni periodiche.
A seguito della petizione presentata da Greenaction
al Parlamento Europeo (petizione n° 1147/08) la Commissione Europea ha già messo in mora l’Italia per il
mancato rispetto della direttiva Seveso, non avendo le
autorità pubbliche fornito d’ufficio ai cittadini tutte le
informazioni necessarie ad affrontare gli incidenti rile-
il
tuono
EditorE: Il
SETTIMANALE PER TRIESTE
E DINTORNI
Tuono di Daniele Pertot
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a quEsto nuMEro hanno collaborato:
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Mofalcone (Gorizia) - Via Bagni Nuova
Autorizzazione Tribunale di Trieste 1169 del 18 marzo 2008
Questo numero e stato chiuso per la stampa il 10 settembre 2010
Diritti riservati
GLI ARRETRATI SONO DISPONIBILI IN REDAZIONE
ed in rete su: www.iltuono.it
Sabato, 11 settembre 2010
L
ETTERE E SEGNALAZIONI
il tuono q 7
Inquinamento atmosferico
Sono fortemente preoccupata per la garanzia della tutela della salute dei cittadini triestini.
Da anni incombe l’inquinamento atmosferico sulla nostra città. Dalle emissioni di scarichi delle automobili,agli
scarichi nel suolo e nelle acque,alle emissioni aeree da
parte di industrie molto come la Ferriera di Servola.
Il tutto, va avanti essendo noti gli effetti di queste
sostanze chimiche a danno del nostro bene primario la
salute.
Mi rivolgo a voi affinchè possiate porre all’attenzione
di tutti cittadini triestini e quindi a tutte le famiglie di
Trieste che la salute è un bene primario e un diritto inviolabile di tutta la comunità e non va messo in secondo
piano per nessun motivo o fine.
Si è parlato molto in questi anni, ma si è fatto ben poco
per far sì che sia rispettato ed applicato il diritto primario della tutela alla salute di ogni singolo individuo.
Si parla tanto di tutela della salute e norme di sicurezza sui posti di lavoro, ma di applicazione effettiva, pratica di tutela della salute globale dei cittadini al di sopra di
interessi imprenditoriali no.
Vi prego, parlatene, informate i cittadini triestini.
Fate conoscere i possibili danni per la salute su ogni
singolo cittadino per le emissioni costanti di sostanze
chimiche industriali su una realtà come Trieste.
P.B.
* * *
La nostra prima inchiesta in argomento è pubblicata sul numero 2 (“I veleni sulla città”); ne seguiranno altre.
Il Tribunale
di Trieste
peranza del l’invocato D,lgs 267/2000 ed in patente contraddizione con quanto sostenuto di recente, il Consiglio
deliberò il 21.12.2006 l’alienazione del terreno di via Verga
e con piena competenza in materia, anche se va fortemente
ribadito che non può porsi in votazione il compimento di
un atto illecito.
2)L’art.77 del citato D.lgs 267/2000 comma 2 definisce
chi sono gli amministratori locali e tra questi, per interpretazione ed applicazione costante , sono da includere i
consiglieri comunali . Ricorrono pertanto i presupposti
sanciti dall’art.1471 Codice Civile e la conseguente nullità
dell’acquisto in parola.
3)La nullità dell’atto può essere fatta valere appar Codice, da chiunque ne abbia interesse sollecitando quindi
un provvedimento giudiziario in merito. E’ fuor di dubbio che il massimo interesse faccia capo al Comune, illecitamente privato di un suo bene, e che esso vada tutelato
dal suo più elevato organo elettivo, promovendo la necessaria azione giudiziaria, ponendo in tal modo rimedio al
malfatto,seppure tardivamente.
4)Segnaliamo inoltre, a conferma del nostro assunto,
che tutte le aste bandite dai comuni italiani, anche di recentissima data, evidenziano espressamente il divieto di
partecipazione degli amministratori locali con esplicito riferimento all’art.1471 Codice civile.
Ciò posto, preghiamo le Autorità in indirizzo, ciascuna per la propria competenza, a far si’ che gli organi
comunali, menzionati nell’articolo del 2.8 c.a.rispondano
correttamente del loro operato e diano soluzione ad un
problema aperto ormai da troppo tempo.
Greenaction Transnational
* * *
SCANDALO DIPIAZZA
Pubblichiamo il nuovo esposto inviato da Greenaction
Transnational all’assessore regionale Seganti, al prefetto, al presidente del Consiglio Comunale, avv. Pacor ed al
quotidiano Il Piccolo, che non ci risulta averne pubblicato.
Il quotidiano “Il Piccolo” ha pubblicato in data 2.8.2010
un articolo titolato “Terreno del sindaco, i consiglieri non
c’entrano” in cui si riportano i convincimenti dei consiglieri
comunali componenti la Commissione Lavori Pubblici in
merito alla nota questione relativa alla alienazione del terreno comunale di via Verga a favore del sindaco in carica.
Se il testo dell’articolo riporta fedelmente le dichiarazioni
del Presidente della Commissione, del capo dell’opposizione nonché i pareri forniti dal legale del Comune e del
Dirigente dell’Area immobiliare – tutte informazioni non
smentite – riteniamo che in materia debba essere fatta
chiarezza:
1)Il richiamo all’art.42 del D.lgs n.267/2000, comma 1
che recita: “Il Consiglio è l’organo di indirizzo e di controllo
politico-amministrativo” è del tutto iinconferente nel caso
in esame, per il quale va invece applicato quanto previsto
al comma 2 del medesimo articolo che statuisce: “Il Consiglio ha competenza limitatamente ai seguenti atti fondamentali: lettera l) “acquisti e alienazioni immobiliari…che
non siano previsti espressamente in atti fondamentali del
Consiglio o che non ne costituiscano mera esecuzione…”.
L’alienazione in questione non era assolutamente prevista
in atti fondamentali del Consiglio, quindi in stretta ottem-
Il commento si impone. Non tanto per la questione
del terreno sulla quale si ormai detto di tutto, ma sul
comportamento dei signori citati nell’esposto. In sintesi, dicono: il consiglio comunale non è competente in
materia; ma i documenti attestano che con delibera
n.119 del 21 dicembre 2006 è il Consiglio che ha dato il
via libera alla vendita.
Dicono ancora: se il tutto è viziato qualunque cittadino può darsi da fare per ottenere un decreto di nullità,
sopportandone le spese e l’impegno, perché noi non c’entriamo: affermazioni suffragate dal talento politico del
presidente della Commissione Lavori Pubblici, Lorenzo
Giorgi, dalla competenza del dirigente l’Area Immobiliare e Patrimonio, Mauro Silla e, pare, dall’ardimento giuridico dell’avvocato del comune, Oreste Danese.
Ma sono giustificazioni ed alibi impossibili. A costoro
possiamo anche citare la delibera n.21 del 29.4.2009
del Comune di Lecco, in cui per un caso analogo di illecito acquisto da parte di un assessore, il Sindaco informa della «apertura ufficiale da parte del Comune
di Lecco di un contenzioso per tornare in possesso del
terreno, In data 7 aprile è stato consegnato l’atto di citazione per la dichiarazione di nullità del contratto di
compravendita…». I relativi documenti sono a disposizione presso la nostra redazione. Siamo in possesso di
altri documenti del genere.
Questi signori e quelli che li sostengono dovrebbero
smetterla di considerare i cittadini degli stolidi babbei.
E così Fabio Omero, capogruppo del maggior partito
dell’opposizione, che si è dichiarato in sintonia con le
loro posizioni. Un comportamento che viene quotidianamente reiterato su pressoché tutte le questioni
riguardanti il governo della nostra città, attuando di
fatto una convergenza tra maggioranza e opposizione.
Ricordiamo tra tutti il dissennato progetto dell’Unicredito per il porto, la dismissione illegale del Porto Vec
AMMINISTRAZIONI
DI SOSTEGNO
Il sottoscritto A.d.S. Marco Marcon chiede scusa
nel voler rubare nuovamente spazio prezioso a questa rubrica, ma vi si trova costretto a causa dell’ironia fuoriluogo degli avvocati autori della missiva
pubblicata sul n. 5.
Il sottoscritto si definisce “indipendente, in quanto non iscritto o collaborante con organizzazioni o
enti sociali quali i patronati, sindacati, associazioni
di consumatori; né tantomeno facente parte di studi legali.
Invece di sbeffeggiare il sottoscritto, farebbero
meglio a preoccuparsi, del crescente degrado della professione forense a Trieste. Nella quale non di
rado la deontologia professionale lascia il posto ad
una squallida ricerca di vantaggi personali anche ai
danni dei propri clienti.
È doveroso informare l’opinione pubblica (cosa
che questa testata libera fa correttamente) che il
giudice tutelare nomina guarda caso un avvocato o
praticante tale in caso di conflitti tra parenti. Ma
sulla nomina dell’avvocato e di un eventuale protutore ci sono in alcuni casi, parecchie anomalie.
La nomina di un legale poi, porta alle volte ad una
secretazione pressoché totale nei confronti dei parenti esclusi.
Sul fatto che questo sia uno stato di diritto, forse
è meglio sorvolare (vedi leggi ad personam). È ovvio che le leggi vengono fatte rispettare dalla magistratura e dalle forze dell’ordine e da altri pubblici
ufficiali, ma non certo dagli avvocati, che rimangono soggetti privati.
E se questo fosse uno stato di diritto, molti di più
sarebbero già stati radiati dall’albo. Tengo inoltre
a precisare che al sottoscritto, non interessa farsi
leggere, ma segnalare un certo malcostume in questo settore, spiacente per voi ma regolarmente documentato.
In merito poi all’affermazione che tutti i magistrati locali sono sempre stati pronti a sventare gli
abusi, scusate ma per esperienza diretta sarebbe
stato più opportuno a mio avviso usare il tlermine
alcuni.
Inoltre dallo scritto si evince che in sostanza secondo quegli avvocati, tutti gli A.d.S. non-avvocati
sarebbero degli incapaci se non peggio, mentre loro
sono tutti bravi e onesti. Un’immagine alquanto
semplicistica che non fotografa di certo la realtà,
fatta si di avvocati onesti, ma anche di avvocati disonesti, così come ci sono A.d.S. e tutori non avvocati onesti e altri che si approffittano della situazione e della mole di lavoro alla quale il tribunale è
sottoposto con la mancanza di mezzi e personale.
In merito agli indennizzi a favore di chi svolge
questo compito la differenza sta nel fatto che se non
sei avvocato forse otterrai il rimborso del trasporto
pubblico perché lo fai per un parente o amico perché sei un pensionato, quindi hai tempo da perdere: vuoi mettere un avvocato, che “deve” sottrarre
tempo alla sua attività.
Infine sull’affermazione c che gli avvocati non si
sottraggono agli uffici ai quali sono chiamati: forse
perché sono praticanti, quindi non possono rifiutarsi, oppure scaricano il peso dell’amministrazione
e/o tutela sui famigliari (ladri e incapaci),inviando
la propria segretaria al disbrigo di questa o quella
8 q il tuono
L
ETTERE E SEGNALAZIONI
pratica burocratica per il beneficiario. E a questo
punto mi chiedo chi è realmente tale, l’avvocato o il beneficiario stesso.
Ovviamente il sottoscritto è sempre disponibile ad
un libero scambio di opinioni sull’amministrazione di
sostegno e tutela a Trieste anche in un’altra sede, ma
dubito fortemente che lorsignori avranno il coraggio di
accettare.
Marco Marcon - Amministratore di Sostegno
* * *
Ne dubitiamo anche noi.
RIFLESSIONI
Etologia sociale - Uomini o insetti?
Si fa presto ad affermare che la legge è uguale per tutti
o che i diritti umani devono essere rispettati da chiunque verso chiunque. La realtà purtroppo è da sempre
stata ben diversa.
Nell’ambito della giustizia sociale, in tutti i paesi anche i più “civili”, benché la frase dogmatica “la legge è
uguale per tutti” campeggi nelle aule dei tribunali di fatto tale “dogma” viene sovente interpretato secondo determinate condizioni.
Sia l’uomo culturalmente evoluto, sia il più misero
ignorante, sanno che la legge non è uguale per tutti.
Entrambi sanno che un povero rubagalline viene perseguito in ossequio alla legge, e qualche volta anche con
rigore, mentre l’uomo potente viene spesso premiato
d’intoccabilità proprio perché potente. E tutti sanno che
è sempre l’uomo potente che fa le leggi e che le applica
con parametri personali.
Tutti le devono rispettare, tranne naturalmente lui
che le emana, poiché troverà un appiglio, una scappatoia - sempre legale - per sfuggire alla sua legge. Egli
domina perché ricco, istruito, sa e può, maneggiare il
dispositivo che ha creato. E quando la legalità non basta, lusinga, corrompe, minaccia e conduce il suo gioco
secondo i propri interessi. Tutti sanno la verità.
Esattamente la stessa cosa accade coi popoli. Essi
possono essere divisi in una graduatoria di cinque grandi categorie che indica soprattutto “il loro potere d’acquisto”:
serie A, i più ricchi e potenti che dominano il mondo.
Costoro vogliono imporre all’umanità la loro dottrina,
economia, politica, cultura, per la sola emancipazione e
benessere della loro categoria.
serie B, anche ricchi, ma al servizio di quelli di serie
A, costoro temono di compromettersi con i dominatori
e pur sviluppandosi come loro, ora li temono, ora li aiutano.
serie C, molto meno ricchi, che si contenterebbero
della posizione B. Costoro sono i paesi in via di sviluppo,
non allineati, che secondo la convenienza appoggiano A
o B.
serie D, grandi masse di gente. ricche e povere. dominate da direttive religiose o politiche che contrastano
con lo stile di vita di A, B e C.
serie E, lo sterminato numero dei miserabili, ignoranti, che pur sfruttati danno fastidio con la sola loro presenza, ad A, B, C e D.
Se in natura non meraviglia che il più forte viva alle
spese del più debole, perché recriminare se l’uomo fa lo
stesso?
I media, i politici, i religiosi, i sindacati, la magistratura - solo per citare coloro che si dichiarano paladini
della giustizia - denunciano situazioni di sfruttamento
ed ineguaglianza, ma nel loro piccolo sia il giornalista,
il politico, il religioso, il sindacalista, il magistrato, a
qualunque delle succitate categorie appartengano, tirano egoisticamente, l’acqua alloro mulino. I loro infimi
interessi sono sufficienti a far loro dimenticare le belle
parole, pronunciate magari in diretta Tv. Costoro però,
se presi con le mani nel sacco sapranno addurre valide e
brillanti scuse per la loro sfacciata ipocrisia.
Allora perché meravigliarsi se i governi, le multinazionali, la WTO, la banca mondiale, fanno la stessa cosa,
però alla luce del sole? Viene allora da riconoscere che
almeno questi ultimi sono coerenti, rispetto all’impiegato d’ufficio che, mentre sfila contro la guerra, odia il
collega che gli ha fatto lo sgambetto; allo studente universitario che, mentre sfila contro l’inquinamento, fuma
e butta la cicca per terra; all’industriale che, mentre protesta che il governo fa poco, cerca di pagare meno tasse
possibile; al commerciante che, mentre teme le rapine,
rapina i clienti appena può, aumentando i prezzi.
Perché dunque vedere sempre la pagliuzza negli occhi
degli altri e non la trave nel proprio occhio?
Perché indignarsi per il megasperpero edilizio frutto
d’intrallazzo-ingordigia di mafie-politica, e dar nessun
conto quando noi spendiamo stupidamente il nostro denaro?
Un commerciante spara al rapinatore che lo ha assalito e derubato: perché l’America non dovrebbe sparare
agli arabi o ai comunisti o a chiunque minacci il suo benessere?
La risposta è semplice: perché ci sono gli uomini, categorie A, B, e forse C e poi gli insetti di tutte le altre
categorie. Egli uomini, sfruttano, gli insetti... e quando
questi diventano troppi e danno fastidio, allora li si elimina: lasciandone però un numero sufficiente da schiavizzare.
Sergio Martini
* * *
L’etologia sociale è senz’altro uno studio da coltivare.
2010 anno europeo della lotta
alla povertà
La storia di ogni società esistita, fino a questo momento, è storia di lotte di classi.
Oppressori ed oppressi sono in reciproco contrasto,
e nell’attuale dittatura del denaro, il potere statale è un
comitato che amministra gli affari delle classi egemoni.
Il potere (anche quello occulto, anche l’intreccio tra
politica, economia, finanza) dovrebbe rappresentare il
principale interesse della scienza politica, ma è un fenomeno difficile da comprendere, sfuggente ad un’analisi
precisa.
I poteri sono rapporti sempre su altri (sfruttatori e
sfruttati) e tendono a stabilizzarsi, cioè a trasformarsi
in dominio. La menzogna è la verità del dominio, con la
disinformazione organica.
“Tutto il progresso tecnico è posto al servizio della
menzogna. L’uomo moderno è immerso nella menzogna, respira la menzogna, è sottomesso alla menzogna
ogni istante della sua vita” (Alexandre Koyre’ 18921964).
Il potere mass-mediatico o manipolativo significa
la vittoria, sul piano macrosociale e psicologico-individuale, dell’immagine sintetica, ipnotizzante rispetto
alla logica della lettura, e della scrittura basata sul discorso logico-analitico, in cui il libro e non l’immagine audio-visiva, continua ad essere lo strumento più
importante della comunicazione. Il potere mass-mediatico dell’attuale rivoluzione digitale, sembra offrire
all’individuo maggiori possibilità di informazione e di
libera fruizione attraverso la multicanalità. Scatta però
qui il cortocircuito digitale. Come dalla prima televisione generalista e poi tematica, questo individuo in realtà
è stato appiattito e sgretolato dalla manipolazione, attraverso la massiccia pressione di stimoli e suggestioni
emotive (pensiamo anche al ruolo della pubblicità).
“Il popolo esiste solo in quanto assiste, quando applaude lo spettacolo messo in scena” (Alessandro Dal
Lago, sociologo).
Sabato, 11 settembre 2010
Che fare? Disvelare con l’analisi, le inchieste, la
contro informazione, i rapporti di potere, e recuperare l’autonomia dell’individuo (non solo consumatore e cliente) per trasformare la rivoluzione digitale
in un’occasione di autentica crescita umana invece
di subirla. Noam Chomski nel suo saggio “Capire il
potere” dice che finché ci sarà il controllo privato
dell’economia non importano le forme di governo,
perché la politica avrà un ruolo marginale.
“Il fatto è che il potere sta sempre altrove”.
Il potere va distinto dall’autorità. Il potere costringe, comanda e obbliga, l’autorità fa crescere ed è accettata fino a quando è percepita come autorevole,
fondamentale per l’aspirazione al riconoscimento
sociale, come osserva Heinrich Popitz in “Fenomenologia del potere”.
Il potere consiste, dunque, nella facoltà di piegare
altri al proprio disegno, indipendentemente dal loro
desiderio o volontà. I vertici sociali, culturali o politici, connotati dall’avidità in una a-società diventata
“mercato”, sono strutturalmente conservatori, perché non hanno interesse allo sviluppo. Credono, al
più, nell’espansione compatibile con i loro interessi,
e sanno che ogni cambiamento reale può comportare
la rottura dei loro equilibri privilegiati e mettere a
rischio la loro posizione di vantaggio.
Elsa Morante ha scritto: “II disonore dell’uomo è il
potere, fondato sul binomio padroni e servi, sfruttati
e sfruttatori. Una rivoluzione che ribadisce il potere
è una falsa rivoluzione”.
Rivoluzione come dissoluzione del potere-dominio, non come sua conquista per una nuova qualità
di vita equo-solidale.
“Chi ha manipolato e radicalmente (antropologicamente) mutato le grandi masse contadine e operaie italiane è un nuovo potere, che mi è difficile
definire: ma di cui sono certo che è il più violento e
totalitario che ci sia mai stato. Esso cambia la natura
della gente, entra nel più profondo delle coscienze”
diceva in un’intervista del 1974 Pier Paolo Pasolini,
profeta del capitalismo consumista.
La visione antagonista e utilitarista dell’altro è
all’origine di tutte le guerre e sulle risorse, a partire
dalle guerre economiche, commerciali, tecnologiche.
Per questa ragione il regime capitalistico è incapace
di pace, di solidarietà, di condivisione, di giustizia
sociale.
Espropria anche l’anima agli umani questo sistema economico criminale, che socializza le perdite,
privatizza i profitti e realizza il miracolo di creare denaro dal denaro senza alcun lavoro socialmente utile. Ma l’umano, cittadino del pianeta, farà disobbedienza, dissenso, resistenza, perché come dice Sören
Kierkegaard: “L’uomo è una sintesi di infinito e di
finito, di temporale e di eterno, di libertà e di necessità. Lo spirito è il potere che la conoscenza esercita
sulla vita. L’uomo è spirito. è l’essere se stessi”.
E la ricchezza non può essere il fine ultimo degli
Stati, ma la felicità interna lorda (Gross National
Happiness), che può sconfiggere il potere-dominio.
2010 anno europeo della lotta alla povertà e
all’esclusione sociale, un’occasione concreta per passare dalle riflessioni alle politiche concrete.
Per soddisfare la fame e la sete di giustizia non basta la solidarietà. ci vuole anche la legalità (anche a
Trieste!).
Edoardo Kanzian
Giornalista/pubblicista
***
Giusto, anche se la storia dell’umanità non è
solo lotta di classi, ma anche di idee, spiritualità,
saggezze e follìe.
CARTA D’IDENTITà ELETTRONICA:
NON SERVE L’APPUNTAMENTO
L’ufficio stampa del Comune di Trieste comunica che dallo scorso 23 agosto i cittadini i
quali intendono richiedere una carta d’identità
elettronica potranno rivolgersi agli uffici di via
Genova 6, senza dover fissare preventivamente
un appuntamento come avveniva fino ad ora.
L’orario di apertura al pubblico, analogamente a
quello degli altri uffici, sarà il seguente: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,30 e anche il
pomeriggio dalle 14 alle 16,30 nelle giornate di
lunedì e mercoledì. Il costo della carta d’identità
elettronica è di 25,42 Euro.
il tuono q 9
DIRITTI DEI CITTADINI
Sabato, 11 settembre 2010
dal 1999 ad oggi l’abbonamento ha subito un aumento del 40% a fronte di un’inflazione del 25,69%
Autobus, quanto ci costi?
Il 1° gennaio 2002 in 12
Paesi europei, Italia compresa, è arrivato l’Euro: in
effetti si è semplicemente
materializzato (come si
dice tecnicamente è entrato in circolazione), perché era già entrato in vigore il 1° gennaio 1999 (per
11 Paesi - era esclusa la
Grecia che lo adottava il 1°
gennaio 2001). Per convincersene bastava guardare i
biglietti (e gli abbonamenti) dell’autobus, dell’ACT
(Azienda Consorziale Trasporti) prima, della TT
(Trieste Trasporti) poi:
nel 1999 appare il doppio
prezzo Lire/Euro che sparisce nel 2002.
Il tasso di cambio era
stato fissato dal Consiglio
europeo in base ai valori
sul mercato al 31 dicembre
1998 nel passaggio dallo
SME alla moneta comune:
ad 1 Euro corrispondono 1936,27 Lire.
Ricordo che lo SME (Sistema Monetario Europeo) era stato creato nel
1979 dal presidente francese Giscard d’Estaing assieme al cancelliere tedesco
Helmut Schmidt. Quest’ultimo, nel 1997, in un’intervista rilasciata al Reader’s
Digest edizione tedesca
(Das Beste) affermava che
l’adozione dell’Euro come
moneta comune europea
era necessaria e che «sta
diventando sempre più
importante nell’era della
globalizzazione, e risponde agli interessi fondamentali della Germania,
della Francia e degli altri
Paesi». E aggiungeva che
l’Euro «sarà stabile quanto
il marco tedesco all’interno
dell’Unione Europea. Al di
fuori dell’Unione sarà anche più stabile, e dunque
otterrà un successo completo». Anche se Schmidt,
nella stessa intervista, era
molto critico a proposito
dei criteri di stabilità formulati nel trattato di Maastricht del 1992, e gli svi-
luppi dell’ultimo decennio
sembrano proprio dargli
ragione: «Sono criteri illusori, per rispettare i quali
saranno necessari giochi di
prestigio e operazioni cosmetiche».
Ma ritorniamo al nostro
portafoglio e a una spesa
fissa e necessaria per buona parte dei triestini: l’abbonamento rete.
L’ultimo anno con
stampato il solo valore
in Lire è il 1998 e l’abbonamento costava 35.000
Lire. L’anno dopo il prezzo diventava 38.500 Lire
e appariva l’equivalente
19,88 Euro. Dopo un decennio, anno dopo anno,
aumento dopo aumen-
to, ora paghiamo 27,90
Euro: ben 8,02 Euro in
più corrispondente ad un
aumento del 40 % (per
la precisione 40,34%).
A fronte di un’inflazione
ISTAT del 25,69% (dato
che si evince dalle tabelle
ISTAT - FOI- indici nazionali dei prezzi al consumo
per le famiglie di operai e
impiegati - indice generale). L’abbonamento rete
è il corrispettivo per un
servizio pubblico che pure
gode di sovvenzioni regionali – tutto ciò stride con
l’immagine che il cittadino
spererebbe avere: un servizio, quindi un’azienda
no profit, non un’azienda
che si divide utili – se han-
no tanti soldi abbassino il
prezzo – ma poi chi decide
i prezzi è la Regione: per
il 2010 bisogna far riferimento alla Deliberazione
della Giunta regionale 10
dicembre 2009, n. 2796,
BUR n. 51 del 23 dicembre
2009, p.282 e successive,
allegato A.
Ma il nostro Euro non
è più la Lira: partito più
forte del dollaro USA a
1,16675 dollari, dopo varie
fasi altalenanti (il 26 ottobre 2000 l’euro crolla al
minimo storico di 0,8229
e il dollaro vale oltre 2.350
delle vecchie lire) ora
vale 1,27 dollari (31 agosto 2010) ovvero più del
dollaro, quindi più di una
moneta che decenni fa,
al pari di marco tedesco e
sterlina inglese, era ritenuta moneta forte. Per renderci conto di cosa voglia
dire moneta forte si pensi
a Stravinskij che nel 1934,
rimasto senza patria dopo
la rivoluzione d’Ottobre
del 1917, ricevuta la cittadinanza dalla Francia, continuò a pretendere che i suoi
onorari “francesi” fossero
versati in dollari o sterline, perché scrisse: «Non
volevo perdere neanche un
centesimo di quel che la
mia arte mi permetteva di
guadagnare».
Noi invece di centesimi
ne abbiamo persi parecchi
visto che in un decennio il
prezzo del nostro abbonamento rete è rimasto fermo solamente dal 1999 al
2000. E non possono neanche giustificarsi dicendo
che le paghe sono aumentate del 40%, allo scrivente
non risulta.
Gli aumenti “esorbitanti” verificatisi a partire
E per avere l’abbonamento
rete gratuitamente?
Dall’11 gennaio 2010, la Provincia
di Trieste rilascia tessere annuali gratuite per il trasporto urbano ed extra
urbano in favore di determinate categorie di persone, fra cui invalidi civili,
ex deportati, invalidi di guerra e altri.
L’attuale servizio prevede, almeno
fino a luglio, il rilascio immediato
della tessera dell’intera rete gestita
dalla Trieste Trasporti.
Inoltre la Provincia di Trieste
interviene a sostegno dei lavoratori
che hanno perduto il lavoro o si trovano in cassa integrazione.
La prima misura, concordata con
CGIL, CISL e UIL, è la distribuzione
dal 2002 non sono legati
all’Euro, che è entrato in
vigore in effetti nel 1999,
ma dipendono dall’introduzione della sua realizzazione e materializzazione
–banconote e monete–,
alla “lettura” sbagliata
“1 Euro = 1000 LIRE” e
a coloro che hanno pensato che dovevano vigilare i
cittadini isolando i “cattivi
convertitori” con la “forza
del mercato”. Purtroppo
ciò non è avvenuto e molto
spesso le istituzioni sono
quelle che favoriscono gli
aumenti, come nel caso
del nostro abbonamento rete che dal 2000 non
si è fermato neanche un
anno. Riusciranno a capire che l’Euro non è più la
Lira? Ora anche i turisti si
lamentano dei prezzi! E se
li perdiamo per altri lidi …
Anna MAG
di tessere mensili gratuite di abbonamento per le linee della Trieste Trasporti.
Rivolgersi a: Ufficio Relazioni col
Pubblico della Provincia di Trieste
Piazza Vittorio Veneto n.4
040 3798512-538
Dal lunedì al venerdì: 10 - 12.30.
Lunedì e giovedì anche dalle 15.00
alle 17.00
Consegne tessere:
lunedì e giovedì 10 - 12.30 – prime
due settimane del mese
Nota: per le tessere bus del trasporto agevolato per invalidi recarsi
presso il Palazzo provinciale, via S.
Anastasio 3, piano terra, orario 8:30
- 12.
Il Bosco dI BasovIzza sfregIato dalla sporcIzIa: perché rovInare un’area così Bella dal punto dI vIsta naturalIstIco?
Sempre nuove discariche sul Carso
Uno dei fenomeni geologici più importanti
al mondo è il Carsismo. Circa un terzo del nostro pianeta ne è interessato e il suo prodotto,
il Carso (termine di origine preindoeuropea) si
è sviluppato nel corso di milioni di anni a partire dal Giurassico giungendo fino
ai giorni nostri
sotto forma di
splendidi paesaggi naturali ricchi
di
vegetazione
(prevalentemente macchia mediterranea), fiumi
sotterranei e animali selvatici.
Ed è proprio
dal nostro Carso
che sono iniziati i
primi importanti
studi a riguardo
visto la complessità
morfologico- strutturale e
bellezza. Oggi è
anche diventato
meta per le famiglie in cerca di relax, gli sportivi e gli escursionisti. Insomma, si tratta di un
grande polmone verde che sa offrire ai suoi
amanti la possibilità di risanarsi dallo stress
della vita quotidiana; il tutto a pochi chilometri dalla città.
Purtroppo la generosità con cui questo vec-
chio polmone dona i suoi
frutti non è sempre ripagata
a dovere.
Il Bosco di Basovizza, ad
esempio, è stato sfregiato da
alcuni incendi e soprattutto dalla
sporcizia. In
particolare
il tratto di
bosco che si
apre
sulla
strada verso Draga S. Elia e Strada per
Pesek, è completamente sommerso dall’immondizia: vecchi indumenti, scarpe di ogni
tipo, borsette e borse frigo,
mozziconi di sigaretta, bottiglie e lattine, vecchi copertoni
e addirittura un
climatizzatore avvolto nel nylon.
Perché? Eppure
le discariche cittadine ci sono e
funzionano.
Non mancano poi escrementi di ogni tipo: parecchie sono le
persone di passaggio che dopo essere scese dalle proprie automobili usano il bosco come toilette.
Anche il tratto di bosco che avvol-
ge l’antico pozzo minerario
oggi
trasformato in foiba
monumentale
è
imbrattato
da escrementi
maleodoranti.
Fortunatamente la zona
attorno
alla
Grotta Nera e
allo stagno, il
Bosco Bazzoni,
sembra essersi in parte salvata e questo perché è continuamente monitorata e curata dagli
studiosi del Gruppo Speleologico San Giusto.
Perché dunque rovinare un’area così bella
dal punto di vista naturalistico e così importante per gli studiosi moderni?
Angela Spechar
10 q il tuono
DIRITTI DEI CITTADINI
Sabato, 11 settembre 2010
«Un miliardo di persone soffrono la fame con vera e propria difficoltà qUotidiana di reperire acqUa e alimenti»
Economia del dono contro la fame
Sono circa un miliardo le persone che nel mondo soffrono la
fame. Sentire questi dati fa sempre una certa impressione e le
persone vogliono saperne di più,
ed ecco infatti che parlare di diritto al cibo ha portato a riempire la
piccola sala di Androna degli Orti,
che questa volta ha ospitato Vittorio Rinaldi assieme a Pino Roveredo per il nuovo appuntamento
di “Incroci di parole”.
Questo incontro, che fa parte
di una serie di eventi organizzati
dall’Associazione Alt (Associazione cittadini e familiari per la
prevenzione e la lotta alla tossicodipendenza) per festeggiare i
suoi vent’anni e i dieci anni del
suo giornale Volere Volare, è stato organizzato con la collaborazione dell’Associazione Mosaico
e dell’Associazione Senza confini - Brez Meja. Il tema è stato la
campagna D(i)ritto al cibo di Ctm
Altromercato, che ha lo scopo di
promuovere il commercio equo
e solidale, far conoscere le cause
della fame e proporre soluzioni
concrete.
Il coordinatore di questa cam- solidarietà in risposta; se questa
pagna a livello nazionale, Vittorio strategia fallisce allora le famiglie
Rinaldi, è stato l’ospite di questa smettono di essere solidali e si engiornata ed ha promosso anche il tra nella “seconda fame”, dove si
suo libro Anatomia della fame, iniziano a creare forti dipendenze
che uscirà a novembre nelle libre- dei più poveri nei confronti dei
rie, ma che è disponibile in ante- più ricchi. Se la crisi prosegue
prima nelle botteghe del commer- si propagano le carestie, che
cio equo e solidale. «Un miliardo portano alla scomposizione
di persone soffrono la fame» ha del tessuto sociale».
esordito Rinaldi, che oltre ad esRinaldi ha spiegato infatti
sere un esperto dell’argomento e come uno degli effetti più pespecializzato in antropologia, ha ricolosi della fame sia il fatto
passato dieci anni lavorando per che possa portare a comportala cooperazione internazionale. menti che normalmente ver«Ma questa situazione non com- rebbero considerati aberranti
prende solo la povertà in senso che sfaldano i legami comunilato, ma la vera e propria difficol- tari. «In ogni caso la carestia
tà quotidiana di reperire acqua e è poco frequente ed è legata
alimenti - ha continuato l’antro- ad eventi straordinari ripetupologo - questo libro è la sintesi ti, come alluvioni e siccità»,
di vent’anni di espeha affermato lo
rienza di vita e di ristudioso nella
«Se
si
arriva
alla
cerca».
sua spiegaziocarestia c’è una
Alla domanda di
ne, «molto più
Pino Roveredo sulla
corresponsabilità diffusa è invece la
differenza del signipolitica: significa fame cronica, che
ficato dell’affermacolpisce tutti i giorche nessuno è
zione “ho fame” in
ni i nove decimi di
intervenuto»
occidente rispetto ai
quel miliardo di
paesi più poveri, Ripersone, soprattutnaldi ha spiegato che «la fame di to i bambini durante i loro primi
cui si parla qui non è appetito, ma anni di vita». Rinaldi ha illustrato
una pressante esigenza di soddi- inoltre la differenza sostanziale
sfare bisogni fondamentali». La tra le carestie di oggi rispetto a
FAO (Food and Agriculture Or- quelle precedenti, che consiste nel
ganization) classifica come “affa- fatto che prima il mondo non era
mati” persone che rispondono a in grado di intervenire in questi
condizioni molto diverse e a modi casi, mentre a partire dalla secondi vivere differenti. «La “prima da metà del Novecento può farlo.
fame” riguarda una scarsità dif«Tutte le carestie del seconfusa – ha continuato a chiarire do dopoguerra potevano essere
l’esperto - che porta a reazioni di evitate perché maturano lenta-
internazionale, è intervenuto». Si
è entrati poi nella questione degli
aiuti umanitari, un tema delicato
poiché si rischia di portare a una
perdita di fiducia o a diminuire la
voglia di mobilitarsi, ma a questo
proposito Rinaldi ha assicurato
che «questo tipo di aiuti ha scongiurato molte carestie».
L’antropologo ha confermato
però che se questi sostegni non
vengono gestiti in modo oculato possono avere anche effetti
controproducenti. «Se inondi un
territorio di cibo è inevitabile un
conseguente scoraggiamento della produzione agricola locale e
questo è grave perché queste po-
polazioni vivono prevalentemente di agricoltura». Inoltre, «se gli
aiuti umanitari diventano la principale fonte di potere sul territorio si avrà una delegittimazione
delle istituzioni locali».
Alla fatidica domanda su
dove finiscano i soldi donati con gli sms o nelle situazioni di emergenza come
Haiti, Rinaldi ha risposto
che «è molto difficile da
stabilire perché ci sono
molte variabili: dipende
da quando li si dona, a chi,
eccetera. È certo che la cooperazione internazionale
ha dei costi del personale
e di struttura, quindi una
parte del denaro è sicuramente destinato a quello.
Bisogna poi vedere se i soldi che arrivano sono destinati ad aiuti di emergenza
oppure a progetti che poi
durano nel tempo».
L’incontro è terminato con
un’ultima riflessione di Vittorio Rinaldi: «La mancanza di
cibo non riguarda soltanto gli
effetti corporei ma anche quelli
dell’identità della comunità locale e porta alla perdita di tutta una
serie di valori nel legame affettivo. L’economia del dono, che implica un dovere di accettare e di
restituire, oltre ad avere l’obiettivo di salvaguardare i rapporti sociali e un certo grado di coesione
nella comunità, è l’unico modo di
sopravvivere in condizioni di privazione estrema».
Diana Collarini
famiglie.
Tutti i centri dell’associazione
Sonček sono allestiti per esser vissuti da persone con limitate capacità motorie; in essi sono assenti
tutte le barriere architettoniche
che impediscono il normale svolgimento dell’attività per gli
ospiti e i loro genitori. Il
pernottamento d’ogni singola famiglia con accanto
il proprio figlio – aggiunge
Sonja – è assicurato da una
serie di bungalow privati
dove la quiete e la vita privata di ognuno sono preservate.
La programmazione giornaliera è molteplice e coinvolge i genitori con i loro
figli, oppure singolarmente i genitori o i figli. Ogni
giorno gli ospiti disabili, in
base all’età, sono coinvolti
in attività motorie e didattiche atte a migliorare le loro
capacità. «Seguiti costantemente da figure professioniste – spiega la direttrice –,
i ragazzi sono guidati e spronati a
lavorare su se stessi per raggiungere piccole mete quotidiane e a
conoscere altre persone con gli
stessi problemi. La partecipazione
attiva dei genitori è essenziale per
la buona riuscita del soggiorno. Il
successo è garantito già grazie alla
conoscenza reciproca tra le famiglie, allo scambio d’esperienze e di
consigli».
«La possibilità di accogliere
bambini e adulti disabili provenienti dall’estero – conclude la
direttrice – è una realtà. Tre anni
fa un italiano, lamentansodi delle
difficoltà riscontrate in Italia per
far ottenere delle sedute di fisioterapia per suo figlio disabile, è rimasto positivamente colpito dalla
nostra organizzazione e apertura.
Non siamo soltanto noi ad aiutare
chi ha bisogno: ogni bambino, ragazza, genitore, fisioterapista e volontario che solca la nostra porta è
un plus-valore per noi che facciamo questo mestiere. Per noi, che
non smettiamo mai d’imparare».
Daniele Fasolo
mente e in questo tempo c’è la
piena possibilità di intervenire.
Se si arriva alla carestia c’è una
corresponsabilità politica poiché
significa che nessuno, né a livello locale né a livello nazionale o
Associazione Sonček, un aiuto
contro la paralisi cerebrale
Una realtà che potrà giovare a
molte persone nate prematuramente o affette da paralisi celebrale e alle loro famiglie si situa
ad Elleri (Elerji, Slovenia), a poche centinaia di metri dal confine muggesano di Santa Barbara.
Questa realtà si chiama associazione Sonček.
Sonček è un’associazione slovena nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della pari opportunità, per integrare le persone
colpite da paralisi celebrali nella
società, per aiutare loro e le rispettive famiglie e per dare l’opportunità ai genitori di conoscere altre
famiglie con le stesse situazioni in
modo da scambiarsi
saperi ed esperienze.
«L’associazione –
ci spiega Sonja Kerhe,
la direttrice del centro di Elleri – vanta
l’ausilio di numerosi
centri sparsi in tutta
la Slovenia e da molti
anni accoglie bambini e adulti disabili con
le famiglie per dei periodi di dodici giorni.
Durante i soggiorni,
divisi per età e grado
di disabilità, gli ospiti
sono invitati a conoscersi, a fare dei percorsi
d’educazione
motoria e didattica,
passeggiate a cavallo, escursioni,
nuotare e divertirsi. Infatti – continua la direttrice – la conoscenza
reciproca e la consapevolezza di
non esser soli, è un aspetto importantissimo per la crescita di bambini disabili e per le loro famiglie
le quali, ricoprono un importante
ruolo attivo per tutta la durata del
soggiorno».
La qualità e la competenza
dell’associazione sono comprovate da molti anni d’esperienza nella
cura e nella riabilitazione di persone disabili grazie all’impiego di
professionisti come fisioterapisti,
medici, fisiatri etc. «Il personale
volontario – sottolinea la direttrice –, anch’esso selezionato in
base a rigorosi criteri di professionalità, rispetta i prerequisiti
di competenza richiesti dall’associazione per potervi lavorare».
Il centro di Elleri non è l’unico ad essere alla portata delle
famiglie italiane: poco distante da
esso è in funzione il centro di Premanzano (Premančan), preposto
alle stesse finalità e gestito con
pari professionalità, può ospitare sedici ospiti con le rispettive
Sabato, 11 settembre 2010
TRIESTE che lavora
Pubblicità
il tuono q 11
12 q il tuono
SOCIETÀ
CaratteristiChe del disturbo da defiCit di attenzione Con iperattività
La sindrome di Gianburrasca
Che cos’è l’ADHD?
Ci sono bambini che sembrano schegge impazzite. Toccano tutto, non riescono
a stare fermi, parlano in continuazione. A
scuola sono distratti, si alzano continuamente e girano per l’aula, fanno i dispetti,
non sanno rispettare le regole e i turni nei
giochi.
Sono tanti i bambini che possono essere considerati vivaci, ma quando si nota
che questi comportamenti sono eccessivi,
sono persistenti in diversi contesti (a casa,
a scuola, in ambienti di gioco) e nella gran
parte delle giornata, contrastano con il livello di sviluppo e provocano un forte disagio al bambino stesso e agli adulti che lo
circondano, è il caso di porsi una domanda precisa: questo è soltanto un bambino
particolarmente agitato o c’è qualcosa di
diverso che non dipende dall’educazione
che ha ricevuto e prescinde la sua volontà?
Il Disturbo da Deficit di
Attenzione con Iperattività
(in americano Attention Deficit Hyperactivity Desorder
- ADHD), è un disordine dello sviluppo neuropsichico del
bambino e dell’adolescente,
caratterizzato da mancanza
di attenzione, impulsività e
iperattività. (APA, 1994).
In alcuni casi può essere
difficile discriminare tra eccessiva vivacità del bambino
ed una lieve forma di ADHD,
ma la maggior parte dei soggetti che vengono riferiti ai clinici presentano una sintomatologia ben superiore alla
soglia.
«Stai attento!»
Uno dei sintomi centrali della patologia è la mancanza di attenzione, ma che
cosa si intende per attenzione? Per tentare di chiarire questo concetto complesso,
facciamo qui riferimento in particolare
all’ambito scolastico, in quanto la scuola
è l’ambiente dove il soggetto con deficit
di attenzione incontra maggiori difficoltà.
Prestare attenzione alle istruzioni per svolgere un determinato compito comprende
la capacità di essere tranquilli, di ignorare
o di non rispondere a stimoli esterni, non
pertinenti al compito, quella di isolare la
voce dell’insegnante da altri stimoli uditivi e comprendere dal suo tono, dall’atteggiamento, dall’espressione, la sua richiesta
di attenzione. Include anche la capacità di
resistere alla tentazione di chiedere il permesso di uscire e di fare domande, di organizzare il proprio materiale e di accorgersi
tempestivamente dei cali di concentrazione. La richiesta «Fai attenzione!» comprende quindi la pretesa che il bambino metta in
gioco tutte queste abilità, diverse tra loro e
per nulla semplici.
«Prima di ... pensa!»
Il secondo elemento
distintivo della sindrome è l’impulsività, una
caratteristica individuale abbastanza stabile nel
tempo che si manifesta
nella tendenza ad agire
prima di aver riflettuto
adeguatamente, nello “sparare” una risposta prima che sia terminata la domanda
e nel non riuscire ad attendere il proprio
turno nel gioco e in altre attività di gruppo.
Oltre che nella persistente impazienza, si
manifesta anche con l’intraprendere azioni
pericolose prima di aver considerato le possibili conseguenze negative che esse possono generare.
«Stai fermo!»
L’iperattività, infine, è caratterizzata da
una continua agitazione, dall’incapacità di
rimanere seduti e fermi e dall’eccessiva at-
tività verbale e motoria. Le manifestazioni
di iperattività tendono a modificarsi nel
corso del tempo: nei primi sei anni è molto
marcata, successivamente essa diminuisce
in frequenza ed intensità e si sostituisce con
un senso di irrequietezza e con l’incapacità
di sostenere un impegno prolungato.
Un altro aspetto significativo della sindrome è l’incapacità di mettere in atto processi di controllo e di autoregolazione del
proprio comportamento. Il termine autocontrollo indica la capacità di inibire o di
posporre le immediate risposte motorie ed
emotive ad un evento ed è fondamentale
per l’esecuzione di qualsiasi compito.
La diagnosi
Alcuni studi epidemiologici condotti in
Italia (Gallucci et al.,1993 Camerini et al.
1999, Marzocchi e Cornoldi, 2000 in SINPIA, 2006) dimostrano che la frequenza del
disturbo nella popolazione
infantile generale è circa del
4% (in pratica un bambino
in ogni classe di 25 alunni) e
che la sindrome è molto più
diffusa tra i maschi che tra le
femmine.
La diagnosi di ADHD è
essenzialmente clinica ed è
di competenza di un centro
specialistico di neuropsichiatria infantile. Essa si basa
sull’osservazione del bambino e sulla raccolta di informazioni fornite da fonti multiple
e diversificate quali genitori, insegnanti,
educatori. (SINPIA, 2002). Gli insegnanti hanno infatti un ruolo fondamentale
nell’osservazione del bambino e nella collaborazione attiva al piano terapeutico stabilito. Si utilizzano spesso questionari e interviste semistrutturate, utili per misurare la
severità del disturbo e seguirne l’andamento nel tempo. Tali strumenti possono essere esclusivamente centrati sulla sintomatologia ADHD, oppure spaziare sui diversi
ambiti della psicopatologia, per individuare
possibili disturbi associati (come disturbi
Che cosa causa l’ADHD?
Quali siano le ragioni dell’insorgenza
del ADHD rimane una delle questioni più
intricate e tuttora irrisolte di psichiatria,
psicologia e genetica clinica dell’infanzia.
Diversi sono i fattori che determinano lo
sviluppo di questa sindrome: essi vengono
generalmente distinti in fattori genetici,
neurologici, ambientali e psicosociali.
Gli studi condotti sulle famiglie dei bambini con ADHD dimostrano la componente
ereditaria del disturbo: si è osservato che i
fratelli e le sorelle di bambini con ADHD
hanno una probabilità di sviluppare la sindrome da cinque a sette volte superiore a
quella dei bambini appartenenti a famiglie non colpite; anche gli studi condotti sui gemelli riportano
che un numero variabile
tra il 50 ed il 90% dei gemelli monozigoti presenta
la stessa sindrome.
Inoltre, i figli di un genitore affetto da ADHD hanno fino a cinquanta probabilità su cento di manifestare le stesse
difficoltà. Alcune caratteristiche dei genitori sono predittive della presenza dell’ADHD
nel figlio: fattori di rischio sono la depressione o la condotta antisociale dei genitori,
problemi di alcoolismo durante la gravidanza e complicazioni durante la gestazione o il parto. La presenza di problematiche
attentive e/o comportamentali nei genitori
rappresenta un importante elemento di rischio per l’insorgenza del ADHD anche nei
figli con una probabilità che raggiunge il
57% (Biederman et al., 2000).
Il filone di ricerca centrato sui fatto-
Sabato, 11 settembre 2010
L’articolo medico che pubblichiamo qui è rigoroso e di notevole interesse, ma
richiede l’avvertenza ai lettori che la diagnosi della sindrome non può venire
azzardata da profani appena si ritiene un bambino troppo agitato.
Si tratta infatti di diagnosi specialistiche straordinariamente difficili e delicate,
così come le relative terapie farmacologiche con sostanze che hanno dato luogo
in molti Paesi a gravi abusi. Si sono diffuse infatti le somministrazioni improprie
di Ritalin per “tenere buoni” bambini che in realtà non avevano quella sindrome,
ma vivacità particolari o problemi caratteriali, comportamentali ed affettivi da
affrontare e risolvere altrimenti.
ri neurologici ritiene che all’origine del
disturbo vi sia un danno cerebrale e che
l’ADHD nasca da un difetto evolutivo
nei circuiti cerebrali che stanno alla base
dell’inibizione e dell’autocontrollo. In particolare, alcuni studi fondati sulle moderne
tecniche di elaborazione di immagini hanno indicato quali potrebbero essere le regioni cerebrali il cui cattivo funzionamento spiegherebbe i sintomi dell’ ADHD. La
corteccia prefrontale e i nuclei della base
modulano la capacità di controllo dell’inibizione, il cervelletto e la percezione del
tempo e la capacità di posticipare le gratificazioni e, negli individui affetti da ADHD,
sono state riscontrate specifiche alterazioni morfologiche e funzionali di queste aree
significativamente meno estese del normale. (Sonuga-Barke, 2003). L’anomalo funzionamento di queste strutture cerebrali
ha molteplici cause: in più della metà dei
casi sembra che tale fenomeno sia dovuto
ad una disfunzione di alcuni dei numerosi
geni che normalmente sono attivi durante
la formazione e lo sviluppo della corteccia
prefrontale e dei gangli basali (Barkley,
1999). Sembra che i bambini con ADHD
abbiano una maggior probabilità di presentare una particolare variante del gene
che regola la percezione della dopamina
(Cook et al., 1995).
Come in altre patologie psichiatriche, è
verosimile che i fattori
genetici e neurologici
determinino la
predisposizione allo
sviluppo della sindrome, ma l’attivazione di
tale predisposizione è
modulata anche da fattori ambientali, come
le condizioni socio-economiche e il clima
familiare, l’esposizione prenatale a sostanze tossiche e farmaci, basso peso dell’individuo alla nascita, il consumo di alcol e
droghe durante al gravidanza (Jensen et al.
1997; Jensen 2000; Zuddas et al. 2000).
Considerando l’importanza dell’influenza
esercitata dal contesto familiare sullo sviluppo psicoaffettivo del bambino di può
affermare che l’interazione disfunzionale
genitore-bambino rappresenta un’aggravante del disturbo ADHD.
Si parla spesso di bambini iperattivi, dimenticando che essi cresceranno, diventeranno adolescenti e poi adulti. L’ADHD è
un disturbo di tipo cronico e, nella maggior
parte dei casi la sintomatologia non sparisce con la crescita; secondo quanto riportano le linee Guida (2002) il decorso del
disturbo può essere così riassunto:
25-35% Recupero completo in adolescenza
15-20% Evoluzione verso altra psicopatologia
40-50% Persistenza in adolescenza:
Che fare?
In generale la prognosi per il soggetto
ADHD non sottoposto ad un adeguato trattamento non è felice: «Si possono riscontrare problemi della salute mentale e non
si possono escludere problemi relazionali
anche nella vita di coppia e di inserimento
lavorativo» (Kirby, 1986, pag 50).
Il problema non va quindi ignorato,
pensando che si risolva con lo sviluppo. Al
contrario, durante la crescita si associano
problematiche meno presenti durante infanzia, quali le difficoltà di relazione con
gli altri e la mancanza di auto stima, due
aspetti interconnessi che si influenzano reciprocamente. I trattamenti, che si divido-
no principalmente nel filone psicologico e
in quello farmaco logico, sono i seguenti:
• Sul bambino: Intervento di tipo psicoeducativo, Terapia cognitivo-comportamentale e Terapia farmacologica.
• Sui genitori: Parent training, che consiste nel coinvolgimento della famiglia in
un programma strutturato; i genitori non
vengono colpevolizzati, ma sollecitati a
collaborare per promuovere dei miglioramenti: si insegnano loro modalità adeguate
e non punitive per gestire i comportamenti
problematici del figlio.
• Sulla scuola: Teacher training, che
prevede la consulenza e la formazione degli insegnanti, volta a potenziare le proprie
risorse emotive e a migliorare la relazione
col bambino e i suoi rapporti con i compagni, e la progettazione di un ambiente
classe altamente strutturato, per facilitare
i processi di apprendimento.
Per quanto riguarda il trattamento farmacologico, l’ADHD è curato principalmente con un farmaco a base di Metilfenidato, commercializzato dalla Novartis con
il nome di Ritalin.
Il “Disturbo da Deficit di Attenzione
con Iperattività” rappresenta una delicata
tematica d’attualità e si trova al centro di
numerosi dibattiti soprattutto per l’aspetto
relativo alla terapia farmacolgica: i media
e numerose associazioni
segnalano il grave pericolo di abuso delle sostanze farmaceutiche e
ne mettono in evidenza
gli effetti collaterali. Va
sottolineato che gli psicostimolanti
vengono
somministrati solo nei
casi
sintomatologicamente più gravi e che in
Italia l’Istituto Superiore di Sanità ha avviato, nel 2007, il Registro Nazionale per
l’ADHD dove vengono protocollati e monitorati i bambini a cui è stato prescritto il
farmaco (rnetilfenidato e atomexetina).Vi
sono quindi delle direttive molto precise
circa le procedure di diagnosi e di prescrizione e il Registro consente una costante
verifica dei casi. Il farmaco è un mezzo e,
se usato in modo corretto e responsabile,
contribuisce al miglioramento della qualità
della vita del bambino. Sulla base di numerosi studi di efficacia, la letteratura appare
sempre più orientata a sostenere la necessità di adottare un approccio multimodale
che riesca a combinare gli interventi psicoeducativi, centrati sulla famiglia, sulla
scuola e sul bambino, con la terapia farmacologia.
Il volontariato e l’aiuto reciproco fra le
famiglie svolgono un ruolo chiave nella
gestione di situazioni come l’ADHD. Si segnalano i siti internet http://www.aidaiassociazione.com. curato dall’Associazione
Italiana Disturbi Attenzione e Iperattività,
un’organizzazione costituita da operatori clinici (medici e psicologi) e addetti al
mondo della scuola (insegnanti e pedagogisti) e www.aifa.it dell’Associazione Italiana Famiglie ADHD, ricchi di informazioni,
segnalazioni bibliografiche, iniziative di
formazione per genitori e insegnanti.
Il bambino con ADHD è una sfida impegnativa: è irrealistico credere che gli
obiettivi siano raggiungibili in tempi brevi e senza difficoltà. Per questo motivo, è
necessario rispondere senza allarmismi
agli insuccessi o alle ricadute e fattori indispensabili, in ogni caso, sono la conoscenza, l’impegno e la dedizione degli adulti che
circondano il bambino.
Maddalena Vulcani
Sabato, 11 settembre 2010
VOLONTARIATO
il tuono q 13
«la generosità, semplicità, disponibilità ed ospitalità degli albanesi nei vari villaggi visitati»
Missione umanitaria Trieste - Albania
Commozione e gioia con il Club 4x4
Siamo rientrati nella nostra Trieste ed
è doveroso rivolgere un ulteriore ringraziamento al nostro Comune per averci
concesso il Patrocinio e l’opportunità di
condividere momenti di grande soddisfazione al taglio del
nastro avvenuto il giorno 10 luglio in piazza
dell’Unità d’Italia, in
occasione della nostra
partenza, con la partecipazione del vice
Sindaco e Assessore
allo Sport Paris Lippi
e dell’Assessore Regionale alla Salute e Politiche Sociali Vladimir
Kosic.
Come avviene regolarmente alla fine di
ogni bel viaggio, una
volta rientrati a casa,
appena trascorse le
prime 24 ore, si parla di quanto vissuto
come se si fosse trattato di un sogno, ma
ricco di dettagli, colori, profumi, volti
delle persone incontrate, paesaggi, avventure e piatti tipici. La nostra Missione Umanitaria in Albania si è conclusa
come previsto con il rientro in Italia, al
Tronchetto Venezia, mercoledì 28 luglio
ore 9.
Le tante ore trascorse in gruppo sul
traghetto ci hanno offerto l’occasione
per riflettere, commentare e confrontare
le emozioni e l’esito di questa nostra ennesima esperienza. Abbiamo condiviso
momenti di intensa commozione e gioia
negli incontri avvenuti presso le strutture che abbiamo avvicinato ed abbiamo
avuto modo di apprezzare la generosità,
semplicità, disponibilità ed ospitalità
degli albanesi nei vari villaggi visitati.
Abbiamo potuto trasportare gli aiuti
raccolti, 64 scatoloni contenenti abbigliamento, giocattoli, materiale didatti-
co e sanitario, suddiviso per età e sesso,
3 sedie a rotelle nuove e 300 cappellini,
il tutto grazie alla sensibilità dei nostri
sponsors che hanno creduto e condiviso
la nostra iniziativa. Consegne avvenute
nel pieno rispetto del programma prestabilito cercando di ripartire la distribuzione a seconda delle
realtà che incontravamo
di volta in volta. Compito
che diveniva estremamente critico dal punto di vista
umano e ancora di più al
momento della partenza
verso la meta successiva.
I bambini sono il dono
più bello del mondo e vedere i loro sorrisi ricchi
di gioia e le loro manine
agitate al momento dei
saluti ha spesso originato momenti di grande
commozione in tutti noi,
è bellissimo arrivare ma
difficilissimo partire. L’attraversamento dei confini, quello
Greco e quello Albanese,
grazie ad un preventivo lavoro organizzativo non ha
compromesso in termini
di tempo la marcia dei 12
fuoristrada componenti la
carovana.
La presenza della nostra
guida Marco Montanari e
di quella albanese Alush,
hanno fattivamente contribuito a garantire il buon
esito in termini fuoristradistici e di alloggiamento
nei vari alberghi delle città in cui siamo scesi quali
Gjirokaster, Berat, Gramsh, Voskopoje,
Permet. Inutile nascondere gli imprevisti ai nostri fuoristrada, la rottura di una
pompa dei freni, un manicotto, un ammortizzatore staccato, alcuni insabbiamenti ma tutto sempre risolto grazie alla
capacità dei componenti il gruppo ed
alla seria preparazione dei nostri mezzi.
Di gran spessore ed
importanza sono stati
gli incontri avuti con le
autorità Albanesi quali
il Sindaco di Gjirokaster e Libhova, Assessori, Vicepresidenti di
Regione e Provincia,
Direttori di: Università, Orfanatrofi, Istituti
scolastici,
Professori Universitari, Capo
della Polizia e rappresentanti dell’Ente
Turismo, il tutto con
squisita accoglienza dei
comitati organizzativi
locali e tutto documentato da giornalisti, fotografi e cineoperatori
che puntualmente
attendevano e documentavano il nostro
arrivo.
Incontenibile
la nostra sorpresa e soddisfazione
nell’aver
saputo
della messa in onda
televisiva sulla rete
Nazionale Albanese
dei nostri passaggi ed incontri, oltre
alle varie emittenti
locali. La consegna
degli omaggi rivolti alle autorità incontrate, effettuata a diversi livelli
è stata particolarmente apprezzata
sia per i Crest con l’Alabarda di Trieste
che per i Gagliardetti gentilmente offer-
ti dal nostro Sindaco Roberto Di Piazza,
ed anche per le coppe e gagliardetti del
NordEst4x4 Trieste.
Il Tuono ha pubblicato l’articolo
di presentazione della missione umanitaria sul numero 12 del 17 luglio.
A distanza di alcune settimane abbiamo ricevuto via mail corali ulteriori
testimonianze di stima da parte della
autorità Albanesi con l’invito e la disponibilità a ripetere quello che è stato per
la prima volta un importante segno di
solidarietà nei loro confronti organizzato da un gruppo privato di
fuoristradisti e supportato dalla
nostra città di cui manterranno un
ottimo ricordo.
Stiamo lavorando per produrre
un DVD grazie alle riprese effettuate dal nostro Presidente Andrea
Olivetti ed un book fotografico che
raccoglierà le migliori fotografie fatte dai componenti del gruppo, il tutto come documento a testimonianza di questa nostra missione. Sarà
nostra cura poterlo rappresentare e
condividere in data e luogo da definire con tutti coloro che ne saranno
interessati compreso alcune scuole.
È tempo di pensare già a quella che
sarà la meta della prossima Missione Umanitaria del NordEst4x4 Trieste.
Valdo Stas - Organizzatore della
Missione Umanitaria
14 q il tuono
SCIENZE E TECNOLOGIE
Sabato, 11 settembre 2010
i ricercatori del dipartimento di ingegneria civile e ambientale ricevono un prestigioso premio internazionale per la sicurezza stradale
Strade sicure con i modelli dell’Università
Un gruppo di ricercatori del no – intitolato “Applicazione di
Dipartimento di Ingegneria Ci- strumenti di valutazione della
vile e Ambientale dell’Univer- congruenza di progetto di strasità di Trieste ha ricevuto un de extraurbane a due corsie e
prestigioso riconoscimento. Si doppio senso di marcia: un caso
tratta dell’Outstanding Paper di studio italiano” – a vincere il
Award, vinto dal team triestino premio.
Il gruppo, coordinato dal
nell’ambito del 4th International Symposium on Highway prof. Aurelio Marchionna (ordinario di strade,
Geometric Deferrovie e trasporsign, organizzato
Attraverso una
ti presso il nostro
dal
Transporlunga campagna
ateneo), ha lavoratation Research
hanno
determinato
to al progetto con
Board (TRB), e
modelli di sicurezza una campagna di
consegnato per il
per le nostre strade valutazione straloro ultimo lavodale durata circa
ro sulla sicurezza
10 anni.
stradale.
Il risultato è stato un paper
Al symposium hanno preso
parte ricercatori da 46 Paesi; che tratta dell’impiego del cosono stati ben 180 i “paper” siddetto “diagramma delle veloscientifici sottoposti al Comita- cità operative” per la valutazioto Scientifico, ma solo 85 sono ne della sicurezza delle strade:
stati ritenuti idonei ad essere «Il diagramma delle velocità
presentati al convegno. Tra tut- operative – spiega il professore
ti questi è stato il paper italia- – è l’andamento delle velocità
tenuta dai veicoli; cioè,
punto per punto su una
determinata strada viene
fatta una previsione delle velocità operative degli
utenti. Per velocità operativa si intende una velocità piuttosto alta tenuta da
alcuni utenti, quella cioè
che si calcola non essere
superata dall’85% degli
guidatori. Questa dipende dal tipo di utente, dal
veicolo, dalle condizioni
atmosferiche e dal genere di strada oltre che dalla situazione del manto
stradale. Attraverso una
lunga campagna abbiamo
fatto una valutazione e grazie a
questa abbiamo messo a punto
delle previsioni e dei modelli
per le nostre strade».
Attraverso l’uso di questo diagramma, considerato uno degli
strumenti all’avanguardia per
la valutazione della sicurezza
di un tracciato stradale, si possono definire i punti critici di
una strada già esistente oppure
fare le valutazioni necessarie a
rendere sicuro un tratto in fase
costruttiva; consente l’individuazione dei punti di potenzia-
le rischio per l’utente stradale e
risulta particolarmente efficace
nella pianificazione degli interventi di adeguamento della reti
stradali esistenti. I modelli definiti dal team di ingegneri sono
già utilizzati in tutta Italia.
Sara Stulle
Presentato il progetto “Presto a casa”
Pronti due appartamenti con tecnologie domotiche per persone con disabilità: tecnologie e soluzioni progettate ad hoc per attività in sicurezza
Due appartamenti – tamenti sono infatti state
palestra attrezzati con integrate tecnologie e sotecnologie e soluzioni do- luzioni progettate ad hoc,
motiche per agevolare il per aiutare e facilitare lo
ritorno alla “normalità”, svolgimento delle attività
e aiutare a migliorare la di tutti i giorni in totale
qualità della vita di perso- sicurezza.
Inoltre con un
ne che presentasingolo
telecono un’autonomia
Tecnologie
motoria limitata
e soluzioni mando collegato
ad un PC è possono stati inaugudomotiche sibile controllare
rati martedì scortutte le funzionaso nell’ambito del
lità domotiche di specifico
progetto Presto a Casa.
Nato con l’obiettivo di interesse: dalla movimenestendere questi modelli tazione automatica deldi domicilio temporaneo la porta d’entrata e delle
dedicati a utenti con di- tapparelle alla chiusura
sabilità fisiche, il progetto delle finestre, dal controlè realizzato dal Comune lo dell’impianto climatico
di Trieste, AREA Scien- alla regolazione dell’ince Park e ATER Trieste, tensità delle luci. L’accon la collaborazione cesso ai due alloggi sarà
dell’Area Riabilitazione gestito dall’Area Riabilidegli Ospedali riuniti e tazione degli Ospedali riuniti che vaglierà i fruitori
della Provincia di Trieste.
Le due abitazioni, di con il profilo più idoneo
circa 80 metri ciascuna, alla sperimentazione.
Denis Locoselli
sono state concepite per
coadiuvare nella delicata
fase del recupero dell’autonomia dei pazienti ricercatori di padova e trieste riproducono artificialmente il cuore della fotosintesi
dalla mobilità ridotta, a
causa di casi traumatici
o dell’accrescersi di malattie degenerative. ConUna tappa decisiva verso versità di Trieste, dell’Uni- un’azione sinergica tale da
cluso il periodo di riabi- la realizzazione di energie versità di Bologna, la SISSA gestire la trans-locazione di
litazione in ospedale, il alternative arriva dallo stu- e il Sincrotrone di Trieste.
atomi ed elettroni a bassa
rientro a casa può essere dio, pubblicato sulla prestiLa natura, da almeno energia.
difficile, date le modifica- giosa rivista Nature Chemi- due miliardi di anni, grazie
Il catalizzatore sintetico
te necessità e la presenza stry e coordinato dal Prof. al ciclo della fotosintesi clo- è funzionante in ambiente
nella casa di ostacoli atti Maurizio Prato del Centro rofilliana, usa l’acqua per acquoso anche attivato da
al movimento.
di Eccellenza per le Nano- produrre ossigeno e con- luce visibile attraverso senUna volta lasciata la tecnologie dell’Università vertire anidride carbonica sibilizzatori antenna.
struttura ospedaliera, la di Trieste e dalla Dr.ssa in energia e nutrimento.
La scoperta di questo
persona può sperimen- Marcella Bonchio della se- I ricercatori di Padova e catalizzatore, che ha carattare, assieme a un fami- zione padovana dell’Istitu- Trieste hanno isolato, per teristiche analoghe al sistegliare, tutte le situazioni to ITM-CNR.
la prima volta, un materiale ma naturale della fotosinmesse a disposizione nei
Il progetto ha coinvolto catalitico unico nel gene- tesi clorofilliana segna un
due appartamenti – pale- i ricercatori del Diparti- re, poiché costituito da un punto di svolta importante
stra e decidere in maniera mento di Scienze Chimiche centro reattivo posto sulla nella ricerca di sistemi caconsapevole quali di que- dell’Università di Padova, superficie di nanotubi di paci di attuare la fotosinteste utilizzare nella propria del Dipartimento di Scien- carbonio dove quattro ato- si artificiale finalizzata alla
abitazione. Negli appar- ze Farmaceutiche dell’Uni- mi di rutenio instaurano produzione di idrogeno.
Energia pulita dall’acqua
Se trasferito in un dispositivo elettrico, la prospettiva per la costruzione di un
generatore di idrogeno ad
alta efficienza che impiega
acqua ed energia solare diventa una possibilità concreta.
La ricerca, che apre
nuove vie alla possibilità
di fonti energetiche rin-
novabili e compatibili con
l’ambiente in alternativa ai
combustibili fossili, fa parte del progetto strategico
Helios finanziato dall’Ateneo patavino, e del progetto Prin 2008 finanziato dal
Miur, di cui il prof. Maurizio Prato è coordinatore
nazionale.
C.S.
il tuono q 15
ANIMALI
Sabato, 11 settembre 2010
Domenica scorsa a Fido Lido: politici in passerella
Avrebbe dovuto essere un discorso fuori programma delincontro per far conoscere le la presidente del sodalizio trieassociazioni che transfronta- stino, che ha evidenziato senza
liere che si occupano di cani mezzi termini l’ incapacità delabbandonati e rinunciati, ma le amministrazioni che si sono
si è trasformato in un mediocre succedute fino ad oggi senza
quanto già visto teatrino della esser capaci, nonostante le promesse ed i copolitica.
spicui fondi a
Hanno parL’ incontro si è trasformato disposizione,
tecipato alcuin un mediocre quanto già di realizzani esponenti
delle associavisto teatrino della politica re un canile
assistenziale
zioni slovene
adeguato alle
Pes moj prijatelj e Litorale Contro il Mal- modeste esigenze della provintrattamento degli Animali, che cia di Trieste.
collabora da anni con l’associaAlla passerella polizione triestina di volontariato il tica hanno invece parCapofonte onlus. Ma non erano tecipato per Trieste il
stati preavvisati della presenza capogruppo dell’ UDC
dei politici.
al comune di Trieste
Nell’intervento introduttivo Roberto Sasco e l’asla direttrice del canile sloveno sessore comunale Padi sv.Anton ha illustrato la si- olo Rovis, per Muggia
tuazione e la normativa slovena il sindaco Nesladek e
sulla tutela degli animali, sof- l’assessore Tarlao. più
fermandosi sull’attività svolta per
Duino-Aurisina
dalla sua associazione e sul gran l’assessore comunale
numero di adozioni effettuate Andrea Humar, con
da triestini grazie alla collabo- apprezzamenti
per
razione dell’associazione il Ca- la realizzazione del
pofonte. Con la testimonianza Fido Lido come prisignificativa della giovane Sabi- ma spiaggia regionale riservata
na, che ha adottato Dik, stupen- ai cani e proprietari. Il sindaco
do esemplare di pastore tedesco di Muggia ha rimarcato le diffiormai anziano che si trovava al coltà incontrate perché il luogo
canile sloveno da 6 anni.
è inquinato e non può essere
I volontari del Capofonte utilizzato dall’uomo (rientra nel
hanno distribuito un docu- sito inquinato di interesse namento molto dettagliato dal zionale – SIN).
titolo molto chiaro - Canile
L’assessore ai lavori pubblici
assistenziale: l’ennesimo Humar ha sottolineato la posbusiness sulla pelle dei sibilità di destinare un’area per
cani/anno 2010 alla beffa i cani anche lungo “la costa dei
si aggiunge l’inganno - sul- barbari”.
la questione infinita della coMentre l’assessore del comustruzione del canile assistenzia- ne di Trieste Paolo Rovis ha dele, che si trascina addirittura da finito testualmente una “bufa21 anni per essere riproposta ad la” il project financing proposto
ogni campagna elettorale.
nel 2006 dal suo predecessore.
Ed è proprio su questo argo- Sorprendente, perché alcuni
mento che si è concentrato il mesi fa fu proprio l’assessore
Rovis assieme ai colleghi Lobianco e Lippi a presentare agli
organi di stampa le meraviglie
del “project financing agevolato” per la costruzione del nuovo
mega canile assistenziale da 3
milioni e 750mila euro, di cui
ben 1 milione e 250 mila euro di
contributo pubblico .
Ma come molti ricorderanno
la gara d’appalto bandita dal comune di Trieste andò deserta,
fu una figuraccia verso i confronti cittadini ed un vero flop
per l’amministrazione municipale, che ora per non perdere i
rispetto degli animali è sinonimo del grado di civiltà di un popolo. Ha auspicato la possibilità
di autorizzare l’ingresso ai cani
nei giardini e nei parchi ed ha
ribadito che il parc degli animali
d’affezione non sarà fatto nella
località prescelta alcuni anni orsono, essendo il sito contestato
da più parti, ma sarà, come richiesto dai cittadini, un semplice cimitero che verrà realizzato
nei pressi del confine sloveno.
Sasco non ha specificato la
località esatta, ma ha sostenuto che la spesa di 2 milioni 950
mila euro complessivi prevista
a suo tempo dalla precedente
amministrazione era ed è esagerata.
É utile ricordare ai lettori che
il piccolo e semplice cimitero
per animali richiesto da varie
associazioni animaliste era stato trasformato chissà per quale motivo in un progetto per la
realizzazione di un parco commemorativo che prevedeva l’urbanizzazione di un’area situata
alla periferia di Trieste che è
ancora sostanzialmente integra
dal punto di vista ambientale,
fondi stanziati dalla regione accon la costruzione di: parchegcelera i tempi optando per una
gi, palazzine per i servizi, aule
soluzione alternativa,più contedidattiche, biblioteca, mediatenuta e corrispondente alle reali
ca, bar-ristorante, ambulatorio
esigenze della città. Come semveterinario, inceneritore, papre richiesto da
rete commemorativa
coloro che opeecc... ma i costi risulIl canile sarà pubblico o sarà l’ennesimo
rano attivamente
tarono eccessivi.
business per qualche privato?
sul territorio nel
Ennesimo
falliL’assessore Rovis non ha saputo rispondere mento delle scelte
campo delle adozioni.
dell’amministrazione
Più volte infatcomunale che privileti i volontari che vivono gior- a questa domanda l’assessore giando progetti inutili e quannalmente la realtà dei canili Rovis non ha saputo risponde- tomai pretenziosi ha dimostraavevano sostenuto l’inutilità di re !!!!
to irresponsabilità nel gestire il
progetti faraonici per la costruL’ingenier Sasco si è concen- denaro pubblico. Sarebbe intezione di una struttura sovradi- trato sulla necessità di costrui- ressante conoscere quanto demensionata ed economicamen- re il canile che a suo dire dovrà naro è stato versato per il pagate onerosa. Nel frattempo chi essere una struttura pubblica mento dell’inutile progetto.
paga la lentezza degli ammini- moderna e adeguata perché il
Il Capofonte
stratori sono proprio i cani abbandonati, usati senza ritegno
nelle varie campagne elettorali
come argomento da sfruttare,
e che purtroppo nonostante le
proteste dei cittadini sono stati
trasferiti nel mega canile privato friulano di Porpetto, a spese
dei contribuenti triestini.
Sorge un dubbio sull’immediatezza della realizzazione della nuova struttura, in quanto il
sito prescelto per l’ubicazione
del canile in una zona nei pressi di Fernetti, è stato dichiarato
del tutto inidoneo da numerose
associazioni ambientaliste (Wwf, Lega
Ambiente, Italia nostra ecc) perché di tipico ambiente carsico.
E per la procedura
di Valutazione Ambientale
Strategica
(VAS) della Variante
118 al P.R.G.C anche
la Soprintendenza per
i Beni Architettonici e
Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia ha
espresso perplessità
sull’ubicazione del canile in quel sito.
Resta da vedere se il tanto
atteso canile sarà una struttura
pubblica e non l’ennesimo business per qualche privato: ed
Il Gattile e il Capofonte domenica al Del can de Trieste
Anche Il Gattile si mobilita in favore dei cani rinunciati dai proprietari nella provincia di Trieste:
in collaborazione con l’associazione il Capofonte,
domenica dalle ore 14 a Basovizza presso il centro
addestramento del Pastore Tedesco, situato sul lato
sinistra della statale a 100 metri dal confine di Lipiza, nell’ambito della giornata Del can de Trieste,
verranno presentati alcuni dei cani che attendono
una nuova famiglia.
Nel corso della manifestazione giochi, gare e con-
Sheila: stupendo esemplare di pastore tedesco femmina adulta sana vaccinata con
microchip e pedigree, tranquilla con i gatti
e bambini è stata rinunciata dalla proprietaria a causa del trasferimento in Germania.
Il vecchio Archimede: dopo la morte dell’anziano proprietario con cui aveva condiviso
tutta la vita, il povero Archimede ormai vecchio e sordo si è ritrovato a trascorrere gli
ultimi anni della sua vita dietro le sbarre di
un mega canile; abituato a vivere all’aperto chiede disperatamente ospitalità presso
una famiglia con giardino che sappia gestire
la sua sordità. No gatti no bambini e no cani.
corsi e dimostrazioni cinofile.
Questa settimana presentiamo quattro cani rinunciati dai proprietari nella provincia di Trieste
che attendono con speranza di trovare una nuova
famiglia.
Bobo: appello urgente per Bobo
meticcio di taglia media dal carattere socievole abituato anche
alla vita in appartamento, rinunciato dal proprietario si trova ora
in un giardino non recintato ed è
costretto pertanto a vivere legato.
Sano e vaccinato merita davvero di trovare una nuova famiglia.
Per tutti gli appelli di smarrimento/adozione chiamare l’associazione
il Capofonte” al numero 040 571623 dalle ore 09:00 alle 13:00
oppure: 3383498405 dopo le 16:00 sms
Scrivere a: [email protected]
Per vedere altri cani da adottare:
www.ilcapofonte.it
c/c postale n. 94147162
causale obbligatoria: cani
Lupo: giovane e meraviglioso incrocio lupo Cecoslovacco dall’aspetto selvaggio e dal carattere
indipendente, molto intelligente ed agile necessita di ampi spazi ben recintati ma anche del contatto umano. Abile nel gioco e nell’apprendere gli
insegnamenti può essere davvero un grande amico. Difficile resistere al suo sguardo magnetico è
davvero inspiegabile il fatto che nessuno lo abbia mai voluto nemmeno vedere. Carattere forte,
non adatto alla convivenza con altri maschi fondamentalmente molto socievole con le persone.
16 q il tuono
MEMORIA STORICA
Sabato, 11 settembre 2010
Free Territory of Trieste 1947-54
Trieste ha avuto nella sua storia due fasi internazionali di rilievo. La prima è l’appartenenza all’impero degli Absburgo,
iniziata nel 1382 con la dedizione della città a Casa d’Austria e terminata nel 1918 col primo conflitto mondiale.
La seconda è il Territorio Libero di Trieste, costituito come Stato indipendente nel 1947 dal Trattato di Pace di Parigi
e vanificato nel 1954. La città venne amministrata provvisoriamente da un serio ed onesto Governo Militare Alleato
anglo-americano, che costituì anche una Polizia Civile sul modello inglese, straordinariamente efficiente e modernamente
attrezzata, che arruolava già anche le donne. Ne iniziamo qui una ricognizione fotografica tratta dal libro di Silvano
Subani “La Polizia triestina dal 1945 al 1954” (Trieste 2003), su cortese concessione dell’autore.
Ippodromo di Montebello,
1953, festa della Polizia:
sfila la Mounted Police Polizia a cavallo.
(Archivio Mario Magajna)
Molo Zero
del Porto Vecchio
di Trieste: l’ormeggio
delle motovedette.
(Archivio Mario Magajna)
Sabato, 11 settembre 2010
MEMORIA STORICA
il tuono q 17
Ippodromo di Montebello,
1953, festa della Polizia:
esibizione
dei cani-poliziotto.
(Archivio Mario Magajna)
Autopattuglia
radiomobile:
in Italia
non esistevano ancora.
(Archivio Stelio Codric)
Caserma Beleno:
il terzo corso base
femminile di Polizia:
in Italia ci vollero
ancora decenni.
(Archivio Silvano Subani)
18 q il tuono
CULTURA
Sabato, 11 settembre 2010
il teatro rossetti offrirà nella stagione 2010 - 2011 Un cartellone molto vario e ricco, di estrema qUalità ed interesse
Al via la stagione del Teatro Rossetti
Io amo il Rossetti è lo
slogan della nuova stagione teatrale 2010/2011 del
Teatro Stabile del Friuli
Venezia Giulia il Politeama Rossetti presentata
alla stampa lo scorso 2 settembre.
Titolo e grafica – rappresentata da un cuore
formato da foto
di vari spettacoli
- vogliono indicare la forte simbiosi che ormai
lega la città a
questo Teatro, il
quale mira a diventare sempre
di più, appunto, il “teatro del
cuore” per un
pubblico sempre Chess
più vasto ma anche un punto di riferimento sempre maggiore per i
vari artisti e compagnie.
Anche quest’anno grandi
novità e un calendario ric-
co di spettacoli di
qualità.
Tra le prime sicuramente spicca il fatto
che dal prossimo
6 ottobre la sala
del
Politeama
Rossetti
prenderà il nome di
Sala Assicurazioni Generali, conseguenza della
nuova e triennale
collaborazione
tra Assicurazioni
Generali e il Teatro Stabile del
Friuli
Venezia
Giulia.
«L’accordo
premia una formula di
eccellenza» ha affermato
alla conferenza il Ceo del
Gruppo Generali Giovanni Perissinotto, seduto
accanto al Presidente del
Teatro Paris Lippi che si
dichiara «orgoglioso degli
obiettivi raggiunti».
Altri cambiamenti, suggeriti dallo stesso pubblico, i posti numerati della Sala Bartoli, il nuovo
abbonamento musical &
danza, l’utilizzo anche di Sala Bartoli qualche gioruna sola stella in almeno no dopo salirà sul palco
un settore del Teatro per uno dei più grandi attori
ogni spettacolo e la possi- italiani Franco Branciaroli
bilità di ricevere il biglietto con il Don Chisciotte.
per posta elettronica per
Si proseguirà con altri
gli abbonati con
le stelle che utilizzeranno il servizio
di
prenotazione
telefonica. Buone
notizie anche per
le famiglie dato
che l’età massima
dei bambini che
utilizzano “l’abbonamento famiglie”
è aumentata da 14
a 16 anni.
Passando
al
cartellone,
presentato dal diret- American Ballet
tore artistico dello
Stabile Antonio Calenda, distinti nomi italiani tra i
anche quest’anno l’imba- quali Gabriele Lavia che
razzo della scelta: 61 spet- ritorna con Il malato imtacoli in tutto tra cui 13 maginario di Moliére,
di prosa, 10 di “musical & Massimo Castri regista de
grandi eventi”, 17 di “altri il Misantropo, sempre
percorsi”, 8 di “danza & dello stesso autore, ma andintorni”, 12 eventi che Marina Confalone con
speciali nella Sala Capasciacqua, Elio GerAssicurazioni Ge- mano con Thom Pain,
nerali e 1 evento Claudio Gioè con L’oscuspeciale nella Sala ra immensità della
Bartoli, tutti otti- notte, e molti altri che inmi candidati a far terpreteranno la contemsuperare i 12 mila poraneità alla Sala Bartoli.
abbonamenti della
Per quanto riguarda il
scorsa stagione.
Musical il Teatro, «ormai
Un grande inizio il primo in Italia per queil 6 ottobre proprio sto genere», come affercon la prosa, una ma Lippi, non poteva che
commedia di Sha- lasciare a bocca aperta.
kespeare in lingua origina- Tra tutti spiccano lo show
le, The Man From Stra- di apertura con Musical
tford, con Simon Callow, Rocks per festeggiare i
uno dei più ammirati atto- 10 anni di Musical al Teri britannici, mentre alla atro Stabile Regionale, le
prime assolute in Italia
di Chess e Monty Python’s Spamalot, Grease per la prima volta da
Londra in lingua originale,
Flashdance frutto della
nuova collaborazione con la Stage
Entertainment e
l’evento fra musica e danza Swan
Lake di Matthew
Bourne, uno degli spettacoli più
importanti del panorama anglosassone.
Ottimo
programma
anche
quello della danza
con la prima nazionale di Tanguera, «il miglior
spettacolo di tango in circolazione» secondo Calenda, l’omaggio della danza
alla musica rock Rock the
ballet e Complexions,
ma anche con gli importanti nomi e le grandi
compagnie come Martha
Simon Callow - The Man
From Stratford
Graham, madre della danza contemporanea, l’American Ballet Theatre e il
ritorno dei Momix. Non
potevano inoltre mancare
i comici e da Beppe Grillo con Beppe Grillo is
back, Maurizio Crozza
con Fenomeni, Michelle
Hunziker con Mi scappa da ridere, Antonio
Albanese con Personaggi, Ale & Franz con Aria
precaria fino agli Oblivion ci sarà da divertirsi.
Momenti di teatro anche
per le famiglie e i più piccoli con Playhouse Disney
live, il primo spettacolo
Disney allo Stabile e Aladin. Tra gli eventi speciali
alla Sala Assicurazioni Generali musica leggera con
la prima nazionale del concerto di Keith Emerson
& Greg Lake, il Soweto
Gospel Choir e Giovanni Allevi, mentre alla Sala
Bartoli Dacia Maraini con
Stravaganza.
Questo e molto altro per
una città che “amiamo e
merita i nostri sforzi” ribadisce il direttore artistico dopo aver espresso con
termini patriottici come il
Teatro abbia importanza
civile e sociale in quanto
unisce le persone senza
distinzioni e portando a
un’identità comune. Il libretto promozionale arriverà a casa ad ogni famiglia ma per maggiori
informazioni si può consultare il sito www.ilrossetti.it. Che lo spettacolo
abbia inizio!
Sara Cristaldi
L’arte contemporanea dell’associazione Juliet
Cataloghi, libri, mostre, conferenze e una rivista apposita, fondata nel 1980 e diretta da Roberto Vidali, che si chiama Juliet Art Magazine
L’Associazione JULIET
è un’associazione d’arte
contemporanea con sede
a Trieste. Si è fatta conoscere attraverso cataloghi,
libri, mostre, conferenze e
una rivista apposita, fondata nel 1980 e diretta da
Roberto Vidali, che si chiama JULIET ART MAGAZINE.
Vengono pubblicati cinque fascicoli all’anno e,
annualmente, una photo
juliet” e un extra issue, su
argomenti di moda, architettura, design, fotografia
e fumetto. Da non perdere dunque i due appuntamenti della Juliet a settembre con Dino Sileoni e
Massimo Premuda.
Martedì 14 settembre
alle 19.00, si inaugura al
Miti caffè di via Torrebianca 39/b (Trieste), una mostra con le più tipiche opere di Dino Sileoni. Ciò che
caratterizza questo artista
è il modo di trasmettere
le sue opere, in linea con
le sue scelte di vita anticonformiste e genuine che
generano nuovi sentieri
nell’arte contemporanea.
Definito da Luigi Bianco
artista dell’amodalità, si rivolge a coloro che ricercano l’essenzialità delle cose,
i contenuti diretti ed espliciti senza mezze misure.
L’uomo che pensa, si
pone in una condizione
di libertà creativa non da
poco, anche se il suo comportamento responsabile è
precario e il suo lavoro asistematico.
Il pensiero proietta anche al di là del tempo,
tramanda al di là ai suoi
posteri le intenzioni che
ha radicate e si articola in
azioni concrete che hanno un sapore e una natura
quasi istintiva, cruda e primitiva.
Sileoni, cantore di un’arte effimera, vuole distaccarsi dalle correnti dominanti, se ne dissocia con
forza e propone un suo per-
sonale punto di vista disorganico e anacronistico.
L’autore, che invia lettere
in forma di valigia e porta
a spasso cani disegnati con
il fil di ferro, esporrà una
sequenza di foto di paesaggio visitate da “ultracorpi”,
disegnati manualmente sul
fronte e retro di un materiale gelatinoso.
La serata inaugurale,
promossa dall’Associazio-
ne Juliet, viene presentata
dal critico Alessandra Vicari e si inserisce nella sesta edizione del festival di
triestèfotografia VI edizione 2010. La chiusura della
mostra è prevista per il 30
ottobre. Orario di visita da
martedì a sabato
dalle 9 alle 20.
Mercoledì 15
settembre
alle
ore 18:30 si inaugura presso lo
spazio Juliet di
via Madonna del
Mare n.6, II piano (Trieste) la
mostra di Massimo Premuda Pets
Housing a cura
di Caterina Skerl.
L’artista triestino
presenta la sua
più recente ricerca fotografica e
prosegue le sue ipotesi di
edilizia popolare per i piccoli roditori domestici e ci
fa riflettere su quali siano i
migliori habitat per gli es-
seri viventi.
Le sue micro-installazioni in cui vivono i “pets”,
cioè gli animali domestici,
ricordano le strutture a
blocchi dell’urbanizzazione
cittadina visibili da grande
distanza in tutte le città.
I pezzi di design animale
sono pronte ad ospitare
situazioni, gesti e quotidianità che non necessitano di
ulteriori commenti.
Pets Housing prende
spunto da queste suggestioni e crea un insolito
immaginario popolato di
costruzioni con enormi
pezzi di Emmental svizzero, design dai colori esplosivi e rimandi alla tradizione delle piccionaie per il
ricovero degli uccelli: sintomo che anche l’attuale
concezione edilizia non è
delle più rosee...
In mostra anche TOPAIA Rat’s Hotel, versione
roditrice della colombaia,
luogo in cui si annidano
i topi in spazi angusti e
sporchi (detti altrimenti
anche orridi tuguri).
Le osservazioni visive
registrate dall’artista con
ingrandimenti fotografici,
appunti video e microinstallazioni
esprimono
semplicemente un’opinione soggettiva su alcuni
modelli di comportamento
della società e innescano
curiose riflessioni sulla contemporaneità, con
intriganti immagini nella
prospettiva di un’architettura spontanea pensata da
animali architetti.
La mostra, realizzata in
collaborazione con Girardi Spumanti, Gruppo78,
Plevnik-Kronkowska galerija e Trieste Contemporanea, ha l’adesione della
Casa dell’Arte di Trieste.
L’ingresso è libero e sarà
visitabile fino al 21 ottobre
ogni martedì dalle 18 alle
20, o su appuntamento telefonando al numero 040
313425.
Nuria Kanzian
Sabato, 11 settembre 2010
il tuono q 19
CULTURA
A regola d’arte
Le organizzazioni civili, fra
L’ordine è una bella qualità, cose del mondo. Niente più centri
più che altro è rassicurante al siderali, né di potere, certificati e guerre, rivoluzioni, sommosse,
punto che, quando un sistema consacrati: il globo, ormai privo contrasti sociali e quant’altro
normativo crolla, un altro obbli- degli antichi punti di riferimento sono approdate a nuovi equilibri,
gatoriamente lo sostituisce. Per universali, rischiava di diventare impresa lunga, difficile ma, in fin
secoli tutto filò liscio secondo confusa periferia e caotico am- dei conti riuscita.
Assai più grave la situazione
schemi collaudati: la terra delle masso di individui. Più che pegsocietà strutturate a gerarchia gio, ognuno poteva rivendicare il dei precetti religiosi, immutabili e irreversibili per statuto, già
piramidale rifletteva il cielo e il diritto di darsene di propri.
da tempo, sottoposti
cielo benediceva le
all’attacco di pericoarmonie conformi
lose tendenze libertadella terra, finché
rie. Ad esempio come
proprio un matemacomporre il dissidio
tico, esperto di calfra il matrimonio raccoli esatti non portò
comandato dalla dotlo scompiglio (una
trina e quelli più fandelle tante estrosità
tasiosi pubblicamente
della storia) nelle ridiffusi?
gide regole del conL’anziano curato,
sorzio umano.
impensierito
dalle
Galileo
Galilei
confessioni dei suoi
(1564-1642), avalparrocchiani, in melando
scientificarito a comportamenti
mente le teorie
coniugali ben poco
copernicane, rivolodevoli, pensò di sotluzionò non solo il
toporli a un sermone
cosmo ma il metodo
scientifico e con esso Due donne che corrono sulla spiaggia (1922); Pablo Picasso pedagogico elencando i punti chiave per
il modo di vedere le (1881-1973)
Per un matrimonio felice in genere ci vogliono
più di due persone
Oscar Wilde (1854-1900)
un’unione felice, duratura e soprattutto disciplinata. E accidenti
a quel sovversivo di Galileo e alle
sue teorie profane; troppo generosi con gli eretici: il rogo gli dovevano dare, altro che galera!
La cappella si riempì di fedeli
che occuparono i banchi secondo uno schema scolastico anche
quello, chissà perché, inalterato
nel tempo: santarelli in prima fila
e discoli in fondo. A metà della
navata sedeva un vecchio signore
il quale contava sulle dita di una
mano i principi cardine che l’instancabile predicatore andava via
via snocciolando.
Amore, fedeltà, reciproca dedizione, mutuo conforto, comprensione, pazienza e condiscendenza.
Un sorriso di soddisfazione,
affiorò sulle labbra del vecchio
signore: avendo adempiuto tutti
i dettami prescritti, era in grado
di chiamarsi ancora un buon cristiano. Qualche leggero dubbio
gli traversò la mente quando rifletté che per mezzo secolo aveva
dato certamente prova di abnegazione ma non solo ad una donna,
bensì a due: la moglie e l’amante,
entrambe coscienti e consenzienti. L’equa spartizione degli orari,
esattamente dodici ore con una
e dodici con l’altra per via della
doppia abitazione, amori e favori
giustamente elargiti, attenzioni e
prestazioni divise con imparzialità salomonica, senza mai derogare o soprassedere, avevano consentito un’ininterrotta relazione
appagante e gioiosa.
In quel momento il prete parlava di case salde, costruzioni ordinate, che il Grande Architetto
pretendeva dagli uomini. Ogni
perplessità svanì dall’animo del
vecchio signore: nel suo piccolo era riuscito ad ottemperare la
divina raccomandazione. Come
un solido pilastro sosteneva da
una vita, e continuava a sostenere fieramente, due archi uguali e
simmetrici che grazie a lui ancora sfoggiavano, ordinatamente,
un’ardita e lineare bellezza.
Nicola Napoli
“...impazzire è un attimo” con la Contrada
Dodici titoli che alternano brillanti commedie e intensi drammi, varietà e recital musicali, autori classici e contemporanei
È stato presentato il cartellone di pro- dallo stesso Claudio “Greg” Gregari, lo spetsa 2010/2011 che la Contrada porterà sulle tacolo va in scena dal 5 al 7 novembre. Segue
scene del Teatro Orazio Bobbio” nei pros- poi, dal 19 al 28 novembre, un’altra coppia
simi mesi. La manifestazione, introdotta da di comici, Zuzzurro & Gaspare con Non c’è
Livia Amabilino, presidente dello Stabile di più il futuro di una volta. Lo spettacolo, che
strizza l’occhio al cabaret,
Trieste, ha tra i suoi
vede i due protagonisti
obiettivi il legame con
della risata impegnati a
la città e il territorio:
definire “ciò che sarà” da
rimane perciò alta
un’insolita angolazione.
l’attenzione riservata
Il classico goldoniano
al dialetto triestino e
del settecento La locandiealle tradizioni della
ra, viene portato in scena
nostra regione, con i
con Elena Bucci e Marco
testi originali dei più
Sgrosso. La nuova rilettura
importanti scrittori
di questo testo farà rifletlocali che mantengotere sulle differenze tra uono viva la drammamini e donne. In scena dal
turgia in vernacolo.
10 al 19 dicembre. Ornella
La Contrada-TeaIntrappolati nella commedia
Muti è invece la protagotro Stabile di Trieste
nista d’eccezione, con Pino
quest’anno ha scelto il
messaggio …impazzire è un attimo, dodici Quartullo ed Emilio Bonucci, de L’ebreo di
titoli, che alternando brillanti commedie e Gianni Clementi. Ambientato negli anni ’40,
intensi drammi, varietà e recital musicali, mentre erano in vigore le leggi sulla discriautori classici e contemporanei, prometto- minazione razziale, lo spettacolo ha come
no di far “impazzire” di emozioni gli spetta- protagonista una coppia a cui viene lasciatori. La stagione è stata articolata in dodici to in affidamento dal ricco padrone uno
spettacoli: otto con nove repliche e quattro splendido appartamento nel ghetto ebreo di
a tre recite (due serali e una pomeridiana). Roma. Lo spettacolo sarà al Bobbio dal 7 al
La soluzione, che permette di diversificare la 9 gennaio 2011.
Chat a due piazze è la scoppiettante
proposta teatrale, consente al pubblico una
maggiore flessibilità nella scelta dell’abbo- commedia di Ray
Cooney che il reginamento.
Il compito di inaugurare la Stagione sta Gianluca Guidi
2010/2011 spetta a uno dei “figli di Trieste” porta in scena, con
che ha dato lustro alla nostra città in tutto Fabio Ferrari e la
il mondo: Tiberio Mitri. Un testo poetico ed partecipazione straemozionante ispirato all’autobiografia del ordinaria di Raffaepugile La botta in testa, scritto da Enrico le Pisu. Sul palco
Luttmann con il titolo Fuori i secondi. Tibe- del Bobbio dal 21 al
rio Mitri: professione pugile”. La commedia 30 gennaio. Il privede la partecipazione della nostra Ariella mo appuntamento
Reggio accanto a Maurizio Zacchigna e al di febbraio, dal 4 al
giovane Gianmaria Martini. Lo spettacolo 13, è con il thrilling
di Anthony Shaffer
va in scena dall’8 al 24 ottobre.
inter- L’ebreo
Il secondo spettacolo della Stagione, che L’inganno
apre il fronte delle ospitalità, è il varietà pretato da Glauco
Intrappolati nella commedia, interpreta- Mauri e Roberto Sturno. La storia si basa su
to dall’inossidabile coppia di comici Lillo e un gioco di inganni, orgoglio e vendetta di
Greg. Un altro passo avanti nella sperimen- due uomini. Un gioco di investigazione, di
tazione del linguaggio “sul teatro” in cui la cinico umorismo, sul filo del mistero, della
coppia di attori riesce a disintegrare il muro falsità e delle bugie per la vittoria della meninvisibile che li divide dal pubblico. Scritto te più astuta.
Segue, dal 25 febbraio al 6 marzo, la p r o m o s s o
commedia I casi sono due di Armando dalla ProvinCurcio, riportata in scena a distanza di cia di Trieste,
quasi trent’anni dall’attore partenopeo lo spettacolo
Carlo Giuffrè, presenta una particolare in una nuova
ambientazione anni ’40 ed è sottolinea- dimensione più strutturata sarà rappresento dalle indimenticabili musiche di Bixio. tato al Bobbio dall’8 al 17 aprile.
A chiudere la Stagione di Prosa è la terIl recital di Gianfranco Jannuzzo e Angelo
za nuova produzioCalippo Girgenti amore mio, in
ne della Contrada, in
scena dal 11 al 13 marzo, è il tencoproduzione con Lo
tativo sincero e appassionato di
Studio Martini, prodialogare con le proprie radici.
posta per la tournée
Come precisa lo stesso Jannuzin Italia. Tratto da un
zo «lo spettacolo esplora, scava,
brillante testo franlibera le mille contraddizioni che
cese, lo spettacolo
mi legano alla mia isola».
affronta con garbo e
Anche in questa stagione La
umorismo il desideContrada ha ritenuto necessario
rio di paternità a tutti
inserire nel suo cartellone uno
i costi: Daddy blues
dei grandi classici della cultura
di Bruno Chapelle e
italiana: La divina commedia in
Martyne Visciano per
una originale versione musicale.
la regia di Vincenzo
L’opera, basata sul poema danSalemme. Una coppia
tesco, è accompagnata dalle note
di coniugi ottiene un
del Maestro Marco Frisina ed il
bimbo in adozione,
libretto di Gianmario Pagano. Francesca Reggiani
ma la moglie ChristiPrestigiosa è la collaborazione
del Premio Oscar Carlo Rambaldi, che per lo ne ha deciso di lasciare il marito Bernard.
spettacolo ha disegnato le Tre Furie, il Volto Cosa succederà alla famiglia? Lo spettacodi Lucifero e il Grifone, realizzati da Sergio lo, interpretato da Marco Columbro e Paola
Stivaletti. Con cantanti, ballerini e acroba- Quattrini va in scena dal 6 al 15 maggio.
Accanto ai dodici spettacoli in abbonati, questa commedia
musicale è in scena mento diverse sono anche le manifestazioni
dal 25 al 27 marzo presentate fuori dal cartellone. Tra queste,
dal 3 al 7 novembre, l’ultima commedia pro2011.
Il penultimo ap- dotta dalla Contrada: L’aberrazione delle
puntamento
della stelle fisse, realizzata nel 1988 dallo scrittore
stagione è con la se- partenopeo Mario Santanelli e proposta sui
conda della nuove palcoscenici di mezza Europa. A seguire, il 3
produzioni dello Sta- e 4 dicembre, Francesca Reggiani con il suo
bile triestino: Buo- Tutto quello che le donne (non) dicono, dinanotte mamma di vertente riflessione sul “sesso debole” e per
Marsha Norman. Il concludere lo spettacolo di danza con il baldramma, curato dal- lerino Kledi Kadiu con altri eventi al Teatro
la giovane e promet- dei Fabbri.
Per gli abbonamenti ci si può rivolgetente regista Serena
Sinigaglia è interpre- re presso la biglietteria del Teatro (Via del
tato dalla nostra Ariella Reggio affiancata Ghirlandaio, 12 • tel. 040.390613/948471 da Marcela Serli. Quella di Jessie non è una orario: 8.30-13.00/15.30-18.30) o presso la
richiesta di aiuto, ma una fredda e lucida biglietteria del TicketPoint (Corso Italia, 6/c
decisione di comunicare ad una madre l’an- • tel. 040.3498276/3498277 - orario: 8.30gosciante gesto. Presentato in anteprima al 12.30/15.30-19.00).
Festival Open door. Teatri a Teatro 2010
Nuria Kanzian
20 q il tuono
LIBRI
Sabato, 11 settembre 2010
Nel libro di riNo Alessi si ripercorre lA vitA del grANde teNore, origiNArio di sANtA croce : uN ritrAtto vivo, lucido ed esAustivo
Cossutta, un tenore venuto dal Carso
Nel corso della manifestazione estiva
Musei di sera, quest’anno organizzata dai
civici musei di Trieste al Civico Museo teatrale” Carlo Schmidl”, presso il palazzo
Gopcevich, Rino Alessi, già autore della
monografia Piero Cappuccilli.Un baritono da leggenda, ha presentato il nuovo
volume Carlo Cossutta, un tenore venuto
dal Carso uscito per Comunicarte Edizioni nella collana “carte comuni” dedicata a
saggi di approfondimento, spesso caratterizzati dalla ricchezza
di materiale iconografico.
In questo volume,
viene ripercorsa «la
straordinaria
carriera», attraverso gli
enormi successi, di
Cossutta, ha spiegato
il dottor Bianchi, conservatore del Civico
Museo Teatrale, che ha
introdotto la presentazione. Nel corso della
serata Alessi ha fornito
un ritratto vivo, lucido
ed esaustivo del grande tenore, originario di
Santa Croce, come di
una persona sempre riservata, «con uno
scarso interesse per lo star system».
Ne ha poi spiegato, ancora più suggestivamente grazie agli intermezzi delle
registrazioni delle sue esibizioni, le tappe
fondamentali della carriera, che nel volume vengono ripercorse con grande precisione: i primi approcci alla musica, da autodidatta, ascoltando la radio; il debutto
“profetico” nel 1958 nell’Otello, che sarà
l’opera della vita, al Colòn di Buenos Aires, dove emigrò da
giovanissimo, il debutto e la carriera
all’estero: a Lisbona, dove interpretò
Adorno di Simon
Boccanegra, a Londra, dove portò in
scena ad esempio
il Don Carlo, o il
Rigoletto, opera di
cui interpretò un
formidabile Duca
di Mantova, a Chicago. Le esecuzioni
in Italia, al teatro
lirico Verdi di Trieste, dove esordì
con il Don Carlo e
dove, tra gli altri teatri italiani, più frequentemente andò
in scena; il repertorio variegato cui “la
pulitura baritonale”
di fondo della sua
voce lo predisponeva; la spietata concorrenza, di artisti
come Domingo, che
dovette affrontare;
la sua progressiva
“identificazione con
il repertorio verdiano” e infine le
interpretazioni dei
personaggi
chiave della sua vita:
Otello, personaggio
che Cossutta riuscì
sempre ad affrontare in “modo nobile, più in sintonia con
l’idea di Verdi”, restituendone il dramma
in “modo asciutto”; e Sansone, di Samson
et Dalila, opera che interpretò per lo più
nella versione francese.
Fondamentali per la realizzazione del
volume, ha sottolineato Alessi, sono stati i
contributi e le testimonianze di Nidia Co-
tic Cossutta, che
con dedizione ha
ricostruito le tappe della carriera
del grande tenore, di Martina
Royo, Aldo Danieli e Ian Storey,
che di Cossutta
fu allievo e della
cui voce Alessi
colse una forte
somiglianza con
quella del grande
tenore.
Per
questo
volume la famiglia ha messo a
disposizione un
ricco album fotografico che consente di rivedere
la carriera di Cossutta; oltre che dalla dettagliatissima cronologia curata da Nidia
Cossutta, il libro è accompagnato anche
da un cd con le registrazioni di alcuni brani che lo stesso tenore aveva scelto come
più rappresentativi del suo percorso musicale.
Stefania Loretti
Il Carso secondo James C. Davis Marzo Magno racconta il Piave
In quest’ultimo scorcio
d’estate è stata presentata alla Casa della pietra
Igo Gruden di Aurisina
la terza edizione del libro Carso. Riscatto dalla povertà”(edizioni Leg,
pgg. 189, € 22), dello storico americano James C.
Davis.
L’autore, docente di
Storia all’Università di
Pennsylvania a Philadelphia, specializzato in storia europea, è stato presentato da Adriano Papo,
presidente dall’Associazione Italoungherese Pier
Paolo Vergerio, promotrice della manifestazione
con la Sodalitas adriaticodanubiana di Duino Aurisina e la Libreria Editrice
Goriziana nell’ambito della rassegna Scrittori per
tutte le stagioni 2010, sostenuta da Comune e Assessorato alla Cultura di
Duino, Cassa di Risparmio
del FVG, Provincia e Unesco Trieste.
“La città di Trieste è
ampiamente italiana per
lingua e cultura, austriaca
per educazione e un porto
internazionale per natura.
Ma basta prendere il tram
funicolare che risale le
ripide colline che circondano la città, per arrivare
in un altro mondo. Qui
si trova il primo tratto di
quell’altipiano roccioso e
battuto dal vento, il Carso,
che…si snoda con andamento ondulato fin dentro
la penisola balcanica” scrive Davis. E proprio qui,
principalmente tra Duino, Visogliano e Slivia, è
ambientata la storia degli
Žužek, una famiglia come
tante altre, che ha partecipato nei secoli quale pro-
tagonista della storia.
Con una semplicità
straordinaria, che rende
il testo molto scorrevole
e appassionante, Davis
indaga sugli accadimenti
che coinvolsero la famiglia, dall’abolizione della servitù della gleba nel
1781, per opera di Giusep-
pe II d’Asburgo, all’industrializzazione:
evento,
quest’ultimo, ancora più
rilevante, che sconvolse
il ritmo e le consuetudini
James C. Davis è
stato professore di
storia (Full Professor)
alla University of Pennsylvania, a Philadelphia. Dopo la laurea in
letteratura inglese conseguita alla Princeton
University, si è specializzato in storia europea alla Johns Hopkins.
Giornalista e militare
a Trieste nel 1953-54,
quando la città era territorio libero, conobbe
la moglie, Elda Zuzek,
a Visogliano, paese
carsico poco distante
dal castello di Duino.
del nucleo familiare, fino
ai giorni nostri, quando
Elda Žužek, nel 1954, durante l’occupazione alleata, incontrò “un allampanato soldato americano
che scriveva per il giornale
dell’esercito”. Partiti per
l’America, il marito divenne uno storico, l’autore di
questo libro.
Davis consente di capire la storia, non solo dal
punto di vista dei Carsolini, ma anche di coloro
che vissero il fenomeno
della
modernizzazione:
spiega infatti come per
esempio cambiò da metà
‘800 il ruolo della donna
all’interno della famiglia
e quello dell’agricoltore
di sussistenza e come il
tasso di natalità iniziò a
diminuire: un libro che
aiuta a comprendere un
importante svolta sociale del nostro passato e fa
implicitamente chiarezza
su alcuni aspetti essenziali
del nostro presente.
Benedetta Moro
Dall’esperienza diretta
nacque il suo interesse
profondo per queste
zone e la loro storia.
Tra le sue pubblicazioni: The Decline of the
Venetian Nobility as
a Ruling Class (1962),
Pursuit
of
Power:
Venetian
Ambassadors’ Report on Spain,
Turkey, and France
in the Age of Philip
II (1970), A Venetian
Family and its Fortune,
1500-1900 (1975) e The
Human Story: Our
History, from the Stone
Age to Today (2004).
Con dolce accento veneziano e la col- abitudini delle genti che ne abitano gli
loquialità tipica del Veneto lo scrittore e argini (quelle della riva destra non amagiornalista Alessandro Marzo Magno ha no frequentare quelle della riva sinistra,
presentato al caffè Teatro Verdi il suo ul- mentre chi abita a nord entra volentieri
timo libro, Piave. Cronache di un fiume in contatto con il sud...): curiosità, anedsacro (edizioni Il Saggiatore, pgg. 261, e doti, usanze, collegate in modo colto e ra16,00), dialogando assieme al giornalista gionato, sì da ricreare la fisionomia della
Giuliano Sadar, che ne ha sottolineato la sua gente, e da scandagliare la cultura,
completezza, e a Marino Vocci, raffinato la forza, la genuinità e l’attenzione alla
bellezza e all’arte, di quella che
esperto di cuin Italia è chiamata appunto la
cina: un corso
Curiosità, aneddoti e
“razza Piave”. «Una denominad’acqua che vive
usanze, collegate in
nella memoria
modo colto e ragionato zione, che si riferisce in origine a
una razza equina e che il segrecollettiva di un
tario del partito fascista Starace
paese - afferma
l’autore - ma che nel suo letto ormai è diffuse in occasione della visita di Musmorto (o quasi), utilizzato per alimenta- solini nel ‘38 a Trieste e nei territori delre un gran numero di centrali elettriche e la prima guerra mondiale - ha precisato
l’autore - ripresa poi negli anni ‘60 dal
per l’irrigazione”
In modo molto gradevole e sciolto giornalista Gianni Brera, all’inizio in rapporto agli sportivi
quanto approfontrevigiani, e poi
dito, con lo stesso
erroneamente
ritmo con cui la
estesa a tutti i veprosa si snoda fluneti, i giuliani e i
ida a descrivere il
friulani, comprelungo “viaggio” del
so Nereo Rocco».
Piave, Marzo MaIl libro, che afgno ha ricordato
fonda la sua anale origini e le parlisi nelle radici
ticolarità di questo
della civiltà venecorso fluviale, le
ta, fin dall’epoca
cui sorgenti sono
dei menadàs, dei
a Sappada, ma seligadori e degli
condo altri in Val
zattieri, che dal
Visdende, e le cui
Medio Evo confoci sono tre: la
ducevano i tronPiave vecchia, che
chi dai monti al
mantiene il femmare, ne comminile, il cui corpendia tutti gli
so fu deviato dai
aspetti, comprese
veneziani, il Piave
le origini dell’innuovo a Cortellaztraprendenza del
zo e ancora una
terza: una denominazione inizialmente al nord est con le occhialerie del Cadore, i
femminile come quella di molti fiumi ve- gelati di Zoldo e il primo sexy shop d’Itaneti, divenuta maschile grazie ai versi di lia del ’69, le tragedie della guerra e del
D’Annunzio e alla canzone di E.A.Mario, Vajont, il fascino di Tiziano e Buzzati;
che scrisse la famosa Leggenda del Piave presenta, come ha rilevato Vocci, anche
in una notte dopo la famosa battaglia del alcune specificità che toccano da vicino
Trieste, come per esempio il vino ProsecSolstizio.
Un viaggio, quello di Marzo Magno, co e la Glera e il fatto che anche grazie
lungo 220 chilometri, dal monte Peral- alle battaglie sul Piave la città ritornò
ba all’Adriatico, in cui l’autore rievoca all’Italia.
la storia del fiume nel corso dei secoli, le
B.M.
Sabato, 11 settembre 2010
VIAGGI ED ESCURSIONI
il tuono q 21
molte attività alle quali si può prender parte, pensate soprattutto per i bambini per un’esperienza davvero unica
La magia della Fattoria nei Magredi
Vivaro, un piccolo paese nei Magredi, una particolare conformazione del
terreno che dà il nome ad una zona
del pordenonese tra i torrenti Cellina e
Meduna che in questo punto sprofondano nella falda acquifera, dando origine a quest’area che di recente è stata
inserita nell’elenco europeo dei “Siti di
Importanza Comunitaria” riconosciuti
dall’Unione Europea per la sua grande
varietà di flora e fauna. Questa zona funge da rifugio per molte specie di uccelli e
per altri rappresenta un’area di passaggio sorvolata da molte specie avicole in
migrazione.
Proprio qui si trova la fattoria didattica della famiglia Trevisanutto, meglio
conosciuta anche come la famiglia dei
Gelindi. La loro storia inizia negli anni
’50, quando Attilia e Gelindo Trevisanutto decidono di aprire una trattoria
con cucina casalinga, dove vengono servite le ottime pietanze con i prodotti della loro azienda agricola. Tra gli anni ’60
e ’70, grazie anche all’aiuto dei figli Pietro e Giancarlo, vengono messe a disposizione degli ospiti le prime camere. Da
quel momento in poi è un lavoro continuo per far crescere e valorizzare il patrimonio familiare
che oggi può contare non solo
sulla ristorazione e sull’ospitalità, ma anche su una vera
propria fattoria didattica.
Ben arrivati (Foto di Gelindo dei Magredi)
Donatella sono impegnati nelle attività
di ristorazione e di catering, Tiziano ed
Elena si cimentano con la lavorazione
dei prodotti dell’azienda creando ottime
marmellate, conserve, giardiniere, salse
salate e dolci che si possono acquistare
Cibi fatti in casa
Chi arriva oggi da Gelindo
dei Magredi riesce ancora ad
intravvedere la costruzione
originaria che negli anni è
stata ampliata per creare un
ristorante che ospita anche
banchetti e cerimonie e dove
i piatti che vengono serviti
agli ospiti sono preparati con
amorevole dedizione. Il pane,
la pasta e i dolci sono rigorosamente fatti in casa. Le carni Laboratorio di cucina (Foto di Gelindo dei Magredi)
di pollo, anatra, oca e maiale
provengono tutte da allevamenti della anche presso il piccolo spaccio allestito
fattoria. Ad accompagnare queste delizie accanto alla reception, e Donatello si
ci sono i vini di produzione propria quali occupa prevalentemente delle attività
il Merlot, il Cabernet e il Pinot Bianco, agricole e della fattoria didattica. Sì, perfermo o frizzante. Ciò che la famiglia ché dietro l’accogliente ristorante che si
Trevisanutto non riesce a produrre in affaccia sulla provinciale che da Vivaro
proprio, viene acquistato presso altre porta a Spilimbergo, c’è un mondo da
aziende locali che seguono la loro stessa scoprire!
filosofia: buono e naturale.
All’ingresso c’è la reception dove gli Laboratori per bambini
ospiti vengono accolti con cortesia e caTrenta ettari di pascoli ombrosi, orti
lore da Pietro o dalla figlia Chiara. Anche e frutteti biologici, vigne, cereali, foraggere, piante aromatiche ma anche le
scuderie che ospitano diversi cavalli
e qualche asinello,
recinti con galline,
conigli, pecore e
capre che guardano
curiosi i visitatori
grandi e piccini che
trascorrono
alcune ore liete in questo posto magico.
La magia di questo
luogo non sta soltanto in ciò che si
riesce a visitare,
andando a piedi o,
come ai vecchi tempi, in carrozza trainata dai cavalli: ma
anche e soprattutto
Pigiatura (Foto di Gelindo dei Magredi)
nelle molte attività
la terza generazione, infatti, non ha vol- alle quali si può prender parte, pensate
tato le spalle all’azienda di famiglia, ma soprattutto per i bambini che qui han
anzi, vi si dedica anima e corpo. Chia- la possibilità di vivere un’esperienza
ra si occupa dell’accoglienza, Gelindo e davvero unica. Perché è di questo che
si tratta nei numerosi laboratori proposti dalla fattoria: non mere nozioni, ma
esperienza diretta: visiva, tattile, olfattiva e anche gustativa. Sono numerosi i
laboratori che vengono organizzati tutto
l’anno e, se è vero che perlopiù vi partecipano gruppi scolastici dalle
materne alle medie, c’è anche
la possibilità di organizzarsi
in piccoli gruppi e prenotare
dei laboratori ad hoc. La scelta è veramente molto ampia:
c’è il laboratorio in cui i bambini scoprono da dove viene
il formaggio, partendo dalle
piante da foraggio, per poi cimentarsi nella mungitura fino
ad arrivare alla cagliatura del
latte. L’intento della fattoria,
infatti, è quello di far capire ai
piccoli ospiti da dove vengono
e come si producono i cibi che
ogni giorni trovano sulle loro
tavole, dall’origine al prodotto finito. Un percorso simile
è dedicato ai cereali. Prima si
fanno conoscere ai bambini i
vari cereali, poi si macinano i semi per
ottenere la farina e una volta ottenuta la
farina tutti insieme ci si mette a fare una
buona polenta o una pagnotta di pane.
Laboratori simili ci sono anche per
l’uva, dove i bambini hanno la gioia di
entrare nei tini e pestare gli acini con i
piedi come si usava fare anticamente; e
poi ci sono laboratori per le mele, i lamponi e, a seconda delle stagioni, per altri
prodotti della terra. Ma le attività proposte da Gelindo dei Magredi non si limitano ai soli prodotti ed è così che si
può trascorrere del tempo nel bosco o
nei Magredi per scoprire e conoscere le
piante, oppure ci si può avvicinare ai cavalli e agli asini, sia con lezioni in maneggio, sia con gite in carrozza. Ma la vera
chicca, ciò che nessuno si aspetterebbe
di trovare in una fattoria didattica, sono
i laboratori di mosaico. Qui i bambini
possono lasciar andare a briglie sciolte
la loro fantasia e quando si vede cosa riescono a creare queste piccole mani con
la tecnica antica del mosaico, tradizione
secolare di questa zona del pordenonese
dove la Scuola mosaicisti di Spilimbergo
acquisisce di anno in anno più notorietà,
non resta che complimentarsi con chi i
mosaici li ha fatti, ma anche con la famiglia dei Gelindi che con tanta passione
coltiva e perpetua non soltanto la tradizione della propria famiglia, ma anche
quelle del territorio.
Molte sono le attività collaterali: da
percorsi in bicicletta a gite a cavallo, dal
bird watching alla pesca. Per chi, invece, desidera solamente rilassarsi, ci sono
due piscine a bordo delle quali godere
del silenzio che circonda il podere.
E se una giornata non vi sembra sufficiente: Gelindo dei Magredi è aperto
tutto l’anno con possibilità di pernottamento in camere pensate anche per famiglie. Il podere inoltre è dotato di uno
spazio per il campeggio dove ci si può
sistemare con il camper o con la tenda.
Per i più piccoli, infine, d’estate ci sono
gli Agricampus, una settimana in fattoria didattica in compagnia di altri bambini e di un tutor, anche con possibilità
di pernottamento.
D.D.D.
Zona campeggio (Foto di Gelino dei Magredi)
Informazioni:
Gelindo dei Magredi
Via Roma 16
33099 Vivaro (PN)
Come arrivare:
Da Trieste in autostrada fino a Portogruaro, poi proseguire in direzione Pordenone sulla A28. Uscita Cimpello. Da qui, seguire le indicazioni per Sequals e dopo
una ventina di chilometri si trovano le indicazioni per Vivaro. Ancora 5 chilometri
e si giunge a destinazione.
Prenotazioni:
Se si desidera partecipare alle attività organizzate presso Gelindo dei Magredi,
è consigliabile prenotare chiamando il numero fisso 0427 97037 o il cellulare 335
7170806 oppure mandare una mail a [email protected].
Per ulteriori informazioni e dettagli sulle attività: www.gelindo.it
22 q il tuono
PUBBLICITà
Salumeria Villanovich
Chi pensa che il commercio alimentare sia un
lavoro qualunque o standardizzato, si sbaglia.
E tantopiù per i prodotti speciali e delicati della salumeria, salumi e formaggi, caratterizzati da innumerevoli variazioni di lavorazione e
di qualità, e dalle più diverse provenienze regionali ed estere.
La famiglia Villanovich ha maturato in questo settore una professionalità sicura ed ormai
tradizionale, che le consente di offrire alla
clientela il meglio in prodotti e consigli, ai
prezzi giusti.
Ogni singola partita ed ogni singolo prodotto passano il vaglio dell’esperienzustia più che
trentennale di Mario e Giovanna, al quale si
aggiungono la competenza e pari simpatia dei
figli Andrea ed Alberto, in un ambiente amichevole e famigliare per tutti, più che commerciale.
Ed è proprio questo il segreto ed il valore di
questi negozi ed esercizi tradizionali di famiglia, esperti, cordiali e forniti come nessun supermercato o fast food riuscirà mai ad essere.
Sabato, 11 settembre 2010
il tuono q 23
SPORT
Sabato, 11 settembre 2010
La Triestina nella tana dell’Empoli
Nella quarta giornata del campionato cadetto trasferta insidiosa per gli alabardati reduci dalla vittoria casalinga contro il Pescara
Dopo avere incassato la prima vittoria stagionale tra le mura amiche
del Rocco, la Triestina questo pomeriggio affronta in terra toscana l’Empoli (fischio d’inizio fissato alle ore 15)
per la quarta giornata del campionato cadetto. La formazione di mister
Aglietti precede di un punto in classifica la squadra giuliana grazie ad una
vittoria (alla prima giornata in casa
del Frosinone per 3 a 2), e 2 pareggi(
entrambi a reti inviolate contro le neopromosse Pescara e Varese) ottenuti
sino ad ora. L’Empoli oltre ad annoverare tra le sue file l’esperto difensore Stovini (classe ’76), ha un attacco
almeno sulla carta di un certo spessore composto da Lazzari, Coralli e Foti.
La Triestina vista nell’ultima partita contro il Pescara ha dimostrato
dei progressivi miglioramenti sotto
il profilo del gioco, soprattutto nella
prima frazione dove ha
spesso mantenuto in
suo favore il possesso
palla creando nitide
occasioni da gol, anche
se rimane da sottolineare come nel secondo
tempo ci sia stato un
calo fisiologico di intensità agonistica dovuto principalmente al
ritardo di preparazione, ma i numeri
ci sono, ora basta solamente plasmare al meglio la squadra con gli ultimi
innesti arrivati nel calciomercato di
agosto. Novità per quanto concerne
la rosa alabardata, visto il reintegro
in squadra del triestino Princivalli il
gruppo degli “esclusi”si assottiglia a 4 giocatori: Cossu,
Pani, Gorgone e Cottafava.
Tornando alla sfida in programma oggi allo stadio Castellani i precedenti storici
non sono di certo a favore
dell’Unione: in serie B le due
formazioni si sono incontrate per 6 volte con 3 vittorie
dell’Empoli, 2 pareggi e 1 vittoria alabardata risalente al lontano
campionato 1984/85.
D.L.
Dopo avere deciso
di chiudere totalmente
per tutto il campionato
l’intero settore della
gradinata Colaussi in
modo di limitare i costi
di gestione dello stadio
(una cifra attorno ai
100mila euro l’anno), la
società ha deciso dalla
scorsa gara interna di
campionato di collocare delle gigantografie
raffiguranti i tifosi alabardati. La notizia che
velocemente è girata in
tutta Italia provocando
molta curiosità, è frutto
di una collaborazione
della Triestina Calcio
con la società di comunicazione Gsport. Una
riflessione va comunque fatta: i tifosi di
cartone posizionati in
gradinata hanno superato il numero di spettatori paganti (3810) in
carne e ossa presenti nei
rimanenti settori aperti
dello stadio Rocco.
D. L.
Triestina, il ritorno di Umberto Marino
Il vice di Iaconi ha vestito per 3 stagioni la maglia alabardata agli inizi degli anni ’90: «Mi sono pentito di essere andato via da Trieste»
Umberto Marino e Denis Locoselli nel 1992
C’è stata una forte emozione da parte
di chi vi scrive questo articolo quando ha
incontrato a distanza di 18 anni Umberto Marino, ex giocatore alabardato ed ora
vice di Iaconi nella conduzione tecnica
della Triestina nella stagione in corso.
Lo conobbi personalmente da adolescente e fui subito colpito dalle sue giocate spesso di categoria superiore: dribbling
da fare ubriacare l’avversario, tecnica sopraffina e notevole fiuto del gol con realizzazioni quasi sempre di pregevole fattura. Un giocatore completo insomma,
con l’aggiunta di essere anche un grande
uomo al di fuori del campo di gioco, cosa
non sempre scontata nella società in cui
viviamo.
Con i colori biancorossi ha collezionato 65 presenze realizzando
13 reti, disputando 1 campionato
di serie B (1990/91) e 2 di serie C/1
(1991/92 e 1992/93). Salutata Trieste ha girato l’Italia pallonara contribuendo alla promozione in serie
B di società e città importanti come
Ancona, Avellino e Catania. Smessi i panni di calciatore e appese le
scarpe al chiodo ha intrapreso la
carriera di allenatore inizialmente nelle formazioni giovanili del
Siena, per poi successivamente rispondere alla “chiamata” di mister
Iaconi facendogli da vice, incarico
che ricopre attualmente. Ora dopo
18 anni ritorna nel capoluogo giuliano, con l’obiettivo di portare la squadra
nel minor tempo possibile ad una tranquilla salvezza nella serie cadetta.
Qual è il tuo ricordo di Trieste
come giocatore a distanza di quasi
18 anni?
A livello personale stavo troppo
bene,anche se sul campo ero talvolta discontinuo visto che non sempre riuscivo
ad esprimere le qualità che avevo, sinceramente mi sono pentito di essere andato
via da Trieste.
Di gol in alabardato ne hai realizzati più di una decina, c’è ne uno
che ti lega in modo particolare?
Con la Triestina ho segnato 13 gol.
Conservo un ricordo indelebile della rete salvezza in modo tranquillo, mostrando
siglata contro il Cosenza: partito dalla da parte della squadra un buon gioco che
tre quarti campo sulla fascia destra drib- faccia divertire i tifosi.
A distanza di tanti anni come troblai quattro avversari per poi scagliare
la palla con un diagonale in rete. La par- vi la città?
tita terminò in parità sul punteggio di 2 a
La trovo migliorata sotto il profilo este2 dopo che eravamo passati in vantaggio tico, noto un cambiamento notevole nella
per 2 volte, e non consentì purtroppo alla zona delle Rive e di Piazza Unità.
Triestina in quella stagione di salvarsi.
Come vedi il tuo futuro?
Dopo Trieste come è proseguita
Amo molto questo sport, se potessi stala tua carriera?
re tutto il giorno su un campo di calcio lo
Sono ritornato al Siena, poi ho girato farei senza alcun dubbio. Spero di aveun po’ tutta l’Italia ottenendo promozioni re la fortuna di rimanere nell’ambiente
con le maglie di Fermana, Ancona, Avel- il più possibile, con la prospettiva futura
lino e Catania.
di conseguire il patentino di allenatore di
Smessi i panni di calciatore come prima categoria.
mai hai deciso di intraprendere la
Denis Locoselli
carriera di allenatore?
Dopo aver dato l’addio
al calcio giocato per un periodo ho allenato le squadre
giovanili del Siena. Successivamente ricevetti la proposta di Iaconi, che avevo
come mister quando giocavo nella Fermana, di fargli
da vice.
Qual è l’ obiettivo che
ti sei posto per questa
stagione con la Triestina?
Principalmente di fare un
buon campionato cercando
di ottenere al più presto la Umberto Marino e Denis Locoselli oggi
Prosegue la serie positiva del Kras anche in campionato
Il Kras Repen ha
confermato il suo
buon inizio di stagione e si è imposto
anche in occasione
della prima giornata di campionato.
Dopo aver conquistato due
vittorie esterne nei primi
due turni della Coppa Italia di categoria (a Torviscosa e a Concordia Sagittaria contro il Tamai), ha
sbancato Este, campo di
una delle favorite del girone C della serie D. E domenica, alle 15 a Rupingrande, è atteso da un’altra big
quale il Pordenone.
«Non posso che essere
soddisfatto di questo inizio di stagione - afferma
l’allenatore dei carsolini
Alessandro Musolino - ma
non nascondo
che dobbiamo
ancora crescere
molto se vogliamo stare tranquilli in questa
categoria. Fino
ad oggi si è visto il carattere e la personalità di questa
squadra: si tratta di un’ottima base di partenza, però
sotto il punto di vista della
manovra ci aspetta tanto
lavoro.
La grande differenza fra
l’Eccellenza e la serie D sta
nei tempi di gioco, la giocata va fatta velocemente altrimenti non hai una
seconda chance e appena
perdi palla inizia subito
un’altra azione e bisogna
essere svelti di testa e di
gamba a riadattarvisi im-
mediatamente».
E il secondo impegno in campionato?
«Abbiamo
incominciato a preparare la gara con il
Pordenone da giovedì e prima ci siamo
concentrati
sulle
condizioni fisiche di
Contento e Tiziani,
usciti malconci da
Este, e su quelle di
Sessi, che soffre di
un fastidioso mal
di schiena. Spero
di poter disporre di
Rok Bozic, ancora in
attesa del trasferimento, e magari anche del
‘92 Steven Fronzo, anche
lui alle prese con problemi
legati al tesseramento. Di
certo dovremo fare a meno
di Batti, espulso nel finale
di gara domenica scorsa.
Sappiamo che il Pordenone è una delle grandi favorite della vigilia e credo sia
una squadra molto solida,
senza particolari punti deboli. Davanti può disporre
di un tridente “stellare”
con Sessolo, Rossi e Fantin, ma anche in mezzo
non è niente male con
Petris (ex Itala), Tardivo, uno dei migliori
mediani del torneo,
e il giovane Herrera,
mentre - dietro - la
difesa è basata su due
totem come i trentenni Campaner e Battiston. Noi dovremo essere molto aggressivi e
concentrati e cercare
soprattutto di togliere a loro l’iniziativa.
Faremo poi leva sul
grande
entusiasmo
che spero si respirerà
domani a Repen per
l’esordio assoluto del
piccolo borgo carsico
in serie D. Sarà comunque una data da ricordare
se poi arrivassero anche i
punti...».
Massimo Laudani
24 q il tuono
SPORT
Sabato, 11 settembre 2010
Hockey in line: Edera ko in Supercoppa Baseball Junior Alpina
Niente da fare per
l’Edera Trieste che nonostante i favori del pronostico esce sconfitta per 8
a 6 contro gli eterni rivali
di Asiago nella finale della Supercoppa Italiana
edizione 2010/11. I veneti, che per la settima volta
su otto edizioni si aggiudicano il primo trofeo
della stagione, partivano
nettamente sfavoriti in
quanto schieravano una
formazione quasi interamente composta da giovani del proprio vivaio,
con le uniche eccezioni
del portiere Stella, del
capitano Longhini e di
Nicolussi, quest’ ultimo
proveniente dalla squadra di serie B.
L’Edera poteva contare su 4 giocatori sloveni
(Simsic, Zerdin, Krivic
e Kos), e su elementi
di sicuro valore come
il confermato capitano
Sorrenti (autore di una
tripletta), Windmann e
Ferro, oltre al portiere
Peruzzi nuovo acquisto
prelevato dal Modena.
Asiago sin dalle prime
battute dell’incontro ha in perfetta parità sul 4 a
dimostrato una maggio- 4, la ripresa vede subito
re grinta e determina- Asiago allungare con il
zione rispetto a Trieste, doppio vantaggio siglato
grazie alle reti
facendo valere
di Longhini e
la migliore conOggi il via
Rossi, Trieste
dizione atletica
ai quarti
non si da per
rispetto agli avdi finale di
vinta e riacciufversari, requisiCoppa Italia fa il pareggio
to quest’ultimo
con i gol di Sorche ha fatto la
renti e Krivic,
differenza ai fini
ma non è finita, nei midel risultato finale.
Da segnalare la novità nuti finali prima Nicolusimportante riguardante si e poi Stella decretano
il minutaggio delle par- la vittoria dei veneti sui
tite, entrato in vigore da triestini per 8 a 6. Al via
questa stagione, che pas- da oggi i quarti di finale
sa dai 20 minuti effetti- di Coppa Italia: il Polet
vi ai 25 per tempo come affronta in terra lombarper l’hockey su pista. da il Milano 24 (inizio
Ritornando alla crona- ore 20), mentre l’Edera
ca dell’incontro, dopo il è di scena a Ferrara (ore
primo tempo combattuto 20,45).
D.L.
ed equilibrato conclusosi
Ci sarà un
doppio impegno
nel
week-end
per le giovanili della Junior
Alpina, che andranno a Verona
e provincia per
disputare la prima fase dei play
off nazionali.
Domenica 12 settembre i Ragazzi saranno sul
terreno di gioco del San
Martino Buon Albergo e
affronteranno i padroni
di casa e la squadra del
Carpi, mentre sabato 11 le
Cadette andranno a Verona e giocheranno contro la
squadra locale dei Dynos e
contro il Bollate.
Una compagine per categoria passerà il turno. Si
tratta di impegni notevoli
per tutte e due i team - afferma il presidente Fabrizio Cernecca - Il Carpi è
una squadra conosciuta e
quest’anno ha vinto il nostro torneo Senza Confini,
le cadette invece andranno
ad affrontare la società di
softball a livello giovanile più titolata negli ultimi
dieci anni, il Bollate.Che
dire, noi non abbiamo nulla da perdere! Vinca il migliore”.
m.l.
Il difensore Tommaso Morena
Pallacanestro Trieste, presentata
un rinforzo per la Pallanuoto Trieste
la campagna abbonamenti
È stata presentata nella abbonamenti rimarranno
giornata di martedì nella invariati rispetto all’anno
sede della Pallacanestro scorso, ma le partite sono
Trieste in via Locchi la aumentate passando da
campagna abbonamenti 14 a 15.
La volontà da parte
per la stagione 2010/11.
“Insieme per crescere” è della società è di agevoil motto scelto dalla socie- lare i vecchi abbonati,che
tà, che vuole sottolineare avranno il diritto di prelazione fino a
come il sodalizio biancorosPrezzi invariati sabato 18 settembre:
per
so assieme a
rispetto alla
questo motitutti i suoi giopassata
vo all’atto del
catori,
dalla
stagione
rinnovo della
prima squadra
nonostante
tessera
ogni
al settore giol’aumento
singolo abbovanile, voglia
delle partite in nato ricevemigliorarsi per
rà 2 biglietti
essere pronta
programma
in
omaggio
ad un futuro
per assistere
ricco di soddialla prima gara interna
sfazioni.
Il torneo di serie A di- dell’Acegas in programlettanti quest’anno sarà ma il 3 ottobre (nello
molto impegnativo, con- stesso settore dove è stato
siderate le 8 retrocessio- sottoscritto l’abbonamenni previste dovute alle to).
Questi i costi dei tariforme dei campionati
a partire dalla stagione gliandi per ogni singolo
2011/12. I prezzi dei bi- incontro suddivisi per
glietti per assistere ad settore: Tribuna Gold 15
ogni singola partita e degli euro, Tribuna Numerata
12 euro, Anello non Numerato 8 euro, mentre
per gli under 12 l’ingresso
al Palatrieste è gratuito.
Abbonamento alla Tribuna Gold: 180 euro interi
e 135 ridotti (donne e ragazzi dai 12 ai 17 anni),
comprendente area catering parcheggio riservato. Abbonamento alla Tribuna Numerata: 120 euro
interi e 95 euro ridotti,
con parcheggio al secondo e terzo livello. Primo
Anello non Numerato: 80
euro interi e 65 euro ridotti. L’abbonamento Numerato per gli under 12 è
fissato a 20 euro. I biglietti e gli abbonamenti sono
in vendita presso il Ticket
Point di Corso Italia 6/C,
telefono 0403498276 –
0403498277.
Denis Locoselli
La Pallanuoto Trieste piazza un altro
grande colpo di mercato per la squadra
maschile militante in serie A2. Il vicepresidente Renzo Colautti e il direttore
sportivo Stefano Grimaldi hanno raggiunto l’accordo con i vice-campionati
d’Italia del Rn Savona per il passaggio in alabardato del forte difensore Tommaso Morena.
Un rinforzo di spessore che dopo l’arrivo dell’attaccante catanese Aldo Ercolano - conferma
le ambizioni di alta classifica della
Pallanuoto Trieste nel campionato di serie A2 maschile. Tommaso Morena infatti è senza dubbio
uno dei migliori difensori della
waterpolo italiana.
Savonese di nascita, classe
1985, ha alle spalle una lunghissima carriera in serie A1. Prodotto
del vivaio della Rari Nantes, con
la nazionale italiana Under 20 ha inanellato due bronzi ai campionati europei e
mondiali. Nel 2004 è stato acquistato dal
Pescara, per tornare al Savona nel 2006.
In Liguria Morena ha conquistato 2
semifinali scudetto, poi la scorsa estate
è stato girato al Sori. E adesso per Tommaso Morena inizia una nuova avventura
con la Pallanuoto Trieste. La compagine
giuliana è reduce dal terzo posto conquistato a Berlino nell’ambito della Coppa
Abendroth Pokal 2010.
La preparazione è appena iniziata, ma
la compagine di Ugo Marinelli ha fatto
intravedere alcune indicazioni positive a
livello di gioco. Durante le eliminatorie
Trieste ha battuto i polacchi del Byton (75) e i lituani del Vilnius (8-5) e poi si è
arresa ai tedeschi del Neukoelln per 11-0.
Nella finale per il terzo posto c’è stata la
vittoria per 6-5 sul Rovigno.
mas.lau.
Euromarathon 2010: oggi la presentazione a Muggia
Sempre più importante, sempre più
seguita, sempre più prestigiosa. È l’edizione 2010 di Euromarathon, la grande kermesse promossa e organizzata
dall’ASD Evinrude MuggiAtletica, che
rende Muggia il cuore pulsante dello
sport e dell’intrattenimento per un lunghissimo week end di sport e intrattenimento. Il momento clou sarà certamente
rappresentato dalla mezza maratona (21
km), che vivrà il momento dello start
alle 9.30 di domenica 19 settembre e
quest’anno partirà da Muggia (piazza
Caliterna) per giungere nel centro di Capodistria.
Gli atleti si sfideranno lungo un bellissimo percorso costiero in grado di regalare suggestioni ed emozioni anche ai
tanti spettatori che seguiranno la corsa
dal ciglio della strada anche perché è una
delle pochissime corse competitive in
Europa che parte in uno Stato e termina
in un altro.
Nella stessa mattinata, da Ancarano,
partirà anche la marcia (9 km) non competitiva, che porterà i meno allenati sempre nel centro di Capodistria.
Ma è anche il programma del giorno
che precede queste due gare e il week
end dell’11 settembre a fare notizia. Tra
eventi sportivi, appuntamenti con grandi campioni, cultura e intrattenimento,
Muggia sarà pacificamente invasa da
giovani, adulti, anziani e famiglie provenienti anche dal vicino Veneto, ma anche
dalla Lombardia, dall’Austria, dalla Slovenia, dalla Croazia e dall’Ungheria. In
tanti giungeranno nella cittadina riviera-
sca per partecipare alla Mezza Maratona,
che è anche la gara di chiusura del terzo
Sport & Beauty Run Challenge e la quarta prova dell’International Half Marathon Cup che continuerà con la Mezza di
Aurisina e si concluderà con la Maratonina di Palmanova, molti per turismo e altri per sostenere con il proprio
tifo i rispettivi beniamini.
A presentare nel dettaglio tutti gli
appuntamenti, viene organizzata una
conferenza stampa di presentazione alle ore 18.00 di oggi, sabato 11
settembre, presso la Sala Negrisin –
Piazza Marconi a Muggia. Nella stessa
giornata, a seguire, sarà inaugurata
la Mostra fotografica C’era una volta
il confine, mentre alle 20.00, dopo il
rinfresco offerto dall’ASD Evinrude
MuggiAtletica, si terrà un Spettacolo
dei Sinakt di CircoTeatroDanza. Per altre informazioni e iscrizioni www.euromarathon.it.
C.S.
il tuono q 25
APPUNTAMENTI
Sabato, 11 settembre 2010
Cinema? Teatro? Bobo!
La compagnia Bobo e i suoi amici apre le iscrizioni della scuola di teatro per ragazzi
Riempire l’Ariston per un corto di otto scritto il soggetto, la sceneggiatura, diseminuti? Incredibile quello che riesce a gnato lo storyboard e infine recitato. Hanfare la Compagnia Bobo e i suoi amici con no poi costruito assieme ogni piccolo suo
La Cappella Underground: centoundici dettaglio: dalla busta invecchiata a mano
persone in sala per vedere L’ultima pagi- con il caffè al timbro di ceralacca, fino allo
na, il risultato di un corso di cinema per scegliere personalmente il carattere della
ragazzi svoltosi a giugno per due settima- copertina del libro alla tipografia Tassini.
ne dalle 9 alle 17. Il corso era organizzato
Inoltre hanno conosciuto dei professiocome un centro estivo: ogni mattina i ra- nisti del campo cinematografico: hanno
gazzini andavano a piedi da piazza Ober- recitato con il famoso doppiatore Riccardan alla Cappella Underground (situata do Peroni, chi li riprendeva era Ronnie
in via Economo), per svegliarsi, socializ- Roselli, le registrazioni le ha effettuate
zare e interagire già di prima mattina.
Edoardo Milani ed è venuta da loro anche
Una volta arrivati in Cappella passa- Marta Maffucci, scenografa che ha lavovano la giornata imparando a riconosce- rato con Nanni Moretti. Lo scopo di quere le inquadrature dei
film, l’importanza della
colonna sonora, e… anche gli errori all’interno
delle pellicole. Una cosa
notata dai responsabili
Andrea Andolina e Valentina Burolo è la facilità con cui i bambini riconoscono la qualità dei
film che vedono appena
si dà loro delle basi critiche minime. Quest’anno
hanno fatto vedere loro A febbraio al Teatro Miela andrà in scena “Bobo e l’amuleto dei
corti di giovani profes- Fenici” con Riccardo Peroni
sionisti come Del Degan
e Bernardini e alcuni film di Zemeckis sti contatti è far conoscere ai ragazzi dei
come Ritorno al futuro e Chi ha incastra- professionisti e farli subito familiarizzare
to Roger Rabbit? (di cui hanno conosciu- con loro, per renderli in qualche modo
to personalmente una capo-colore, Fede partecipi dei “dietro le quinte” del cineSillani).
ma. Per info www.boboeisuoiamici.com
Dopo la prima settimana passata a capire com’è strutturato un film e dopo esse- Scuola di teatro: aperte le iscriziore stati in gita alla cabina di proiezione del ni!
Cinecity per vedere come viene proiettaÈ da due anni che Valentina Burolo e
to, la seconda settimana è stata impegna- Andrea Andolina hanno ideato il corso
ta a realizzare un cortomeraggio per la re- di cinema, per avvicinare i bambini al
gia di Andolina e Burolo. I ragazzi hanno mondo dello spettacolo tramite un altro
fatto praticamente tutto, nel corto: hanno canale: principalmente però sono attori
e registi di teatro. Attualmente hanno due
progetti teatrali,
uno di teatro per
bambini fatto da
attori professionisti, il famoso
Bobo e l’isola
dei pirati con i
pupazzi di Magda Martinci animati dalla famosi in continuazione, insegnano loro il
Burolo, e poi un corso annuale di teatro linguaggio tecnico del teatro, li fanno colper ragazzi, strutturato con gli stessi me- laborare con i professionisti del settore, e
todi del corso di cinema. Quest’ultimo è i risultati si vedono giorno dopo giorno.
un progetto rivolto ai ragazzi dai 7 ai 15 La scuola inizia ad ottobre, ma sono già
anni, che parte ad ottobre e si conclude aperte le iscrizioni: per informazioni scria maggio con uno spettacolo al Teatro vere a [email protected]
Miela (l’anno scorso è stato messo in
Alessia Dagri
scena Il fantasma sotto il
tetto, ispirato a Il fantaemblematica
Il corto L’ultima lettera
sma di Canterville di Oscar
in
soffitta,
e assieme
pagina
si
può
visualizWilde). Una delle cose più
zare sul canale youtube decidono di aprirla e
importanti per Andolina e
BoboeisuoiAmici: qui la seguire quello che dice.
Burolo è insegnare facenCosì si metteranno alla
trama
do divertire i bambini: il
ricerca di un misterioso
Tre
nipotini
litigano
metodo di apprendimenlibro dei desideri, su cui
mentre
il
nonno
sta
racto è frizzante e i registi si
ognuno dovrà scrivere
contando
una
storia.
impegnano a tirare fuori il
qualcosa che vorrebbe
Ma
dopo
poco
la
storia
meglio da ognuno dei raavere. In mezzo ai desisi
fa
talmente
curiosa
gazzi senza forzarli, favoderi opulenti e modaioli
che
non
lo
interromperendo l’iniziativa individale
degli altri, Marco espriranno
più,
ma
staranno
e l’aiuto reciproco. La loro
ad ascoltare la sua voce merà il desiderio di far
è una scuola di teatro, non
vellutata che narra le avverare i desideri dei
un’accademia: non mira
vicende di Marco e dei suoi amici, e il libro dei
tanto al prodotto finale,
commosso,
suoi amici, dalle cui desideri,
quanto alla formazione dei
deciderà
di
punire i
esperienze
chiunque
ragazzi. Quello che i ragazsuoi
amici
e
non
realizpuò
trarre
insegnazini imparano dal corso,
zarne
i
desideri…
però
mento…
oltre a recitare, è avere uno
concederà
ad
essi
una
“Dei
bimbi
giocano
sguardo critico su quello
possibilità
in
più
per
nel
parco
escludendo
che viene loro mostrato. I
guadagnarsi
l’amicizia
Marco
dal
gruppo.
registi inoltre fanno leggeUno di loro trova una di Marco”.
re ai ragazzi almeno due
libri all’anno, citano autori
venerdì 17 settembre un convegno alla libreria lovat per parlare di riti e credenze
Il Cicap e la superstizione
Il gruppo Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul
Paranormale) del Friuli –
Venezia Giulia organizza,
per venerdì 17 settembre,
un convegno sulla superstizione in programma alle
ore 17:00 presso la libreria
Lovat, viale XX Settembre
20.
Ma che cos’è il Cicap?
«Il Cicap è un’associazione nazionale che nasce
nel 1989 – spiega Giuliano Bettella, informatico,
appassionato di filosofia e
psicologia e coordinatore
del gruppo del Cicap del
FVG – il suo scopo è studiare le affermazioni sul
paranormale: non studia,
ad esempio, di telepatia
in quanto tale, ma se ne
occupa qualora qualcuno
affermi che queste cose
esistono».
I referenti del Cicap
sono essenzialmente due:
il sistema informativo e
l’opinione pubblica: «Si,
infatti, se vogliamo, c’è
anche una punta polemica
in questa sigla – prosegue
Bettella - una polemica
verso media e opinione
pubblica: una cosa, infatti, sono i fenomeni fisici o
naturali rilevati, altra cosa
sono i fenomeni come vengono raccontati e riportati
ai media. Ad esempio la
telepatia non risultava che
esistesse, ma per i media e
l’opinione pubblica degli
anni ‘60 e ‘70 sembrava il
contrario. L’idea, quindi,
è quella di indagare sui
fenomeni e ripristinare
la verità, per quanto possibile, anche a livello dei
media e dell’opinione pubblica».
Per raggiungere questi
obiettivi il Cicap ha due
anime: una investigativa e
una divulgativa: «Nel corso degli anni – aggiunge
Bettella - il Cicap si è spostato sempre più dal piano
dell’indagine a quello della
divulgazione, anche se si
cerca sempre di fare indagini quando si può: a volte
è difficile farle perché il fenomeno che si vuole indagare si deve effettivamente
prestare all’indagine. Se
una persona è in buona
fede, si presta, ma finisce
subito in una bolla di sapone, mentre se non è in
buona fede è difficile poter
controllare il fenomeno».
«Il Cicap – sottolinea
il coordinatore regonale
- non è negazionista, né
integralista o scientista. È
critico e aperto e vuole indagare i fenomeni, quando
è possibile. Poi, attraverso
incontro, convegni, conferenze arrivare all’opinione
pubblica e ai media».
Il gruppo regionale del
Cicap è stato fondato da
Bettella nel 1999 e pochi anni fa si è occupato
di una strana targa posta
all’interno della Camera di
Commercio di Trieste, in
piazza della Borsa: «Tale
targa – spiega Bettella –
parla, con un linguaggio
alquanto strano, di un
dispositivo che dovrebbe
trovarsi nel palazzo atto
alla difesa dai flussi nefasti provenienti dal cosmo o
dal sottosuolo. Non indica
l’ubicazione, ma fa capire
che è il pezzo forte del dispositivo si trova sul retro
della targa».
Il Cicap cercò di informare i media e l’opinione
pubblica della stranezza
di tale targa, arrivando a
coinvolgere studiosi di un
certo livello. Della curiosa
targa se ne occupò anche
Striscia la notizia: «In realtà lo strumento di cui si
parla dovrebbe servire a
togliere l’umidità, ma sulla
targa non è assolutamente
Programma
Introduzione: presentazione del CICAP, e della
giornata nazionale contro la superstizione a cura
del gruppo CICAP Friuli Venezia Giulia e di Margherita Hack
Aspetti cognitivi delle credenze magiche
prof. Donatella Ferrante, Università di Trieste,
Facoltà di Psicologia
Breve discussione con il pubblico
Quando la superstizione dà i numeri
dott. Stefano Polvi, CICAP Friuli Venezia Giulia
Carrellata di testi sulla superstizione
a cura del gruppo CICAP Friuli Venezia Giulia
Passeggiata fotografica tra le superstizioni triestine di ieri e di oggi
a cura del gruppo CICAP Friuli Venezia Giulia
Discussione finale con il pubblico
scritto nulla al riguardo»
ricorda Bettella.
Un episodio, quello
della targa alla Camera di
Commercio, che ha segnato la storia del gruppo, così
come molto importante è
il convegno organizzato
per venerdì 17 settembre:
«La superstizione – dice
Bettella - è un qualcosa di
folcloristico fatto di abitu-
dini, riti, quasi burle ma, a
volte, anche di ansie e paure. Venerdì 17 è l’occasione
di parlare di superstizione
in maniera seria, ma anche
faceta. Le origini o cause
della superstizione sono
essenzialmente emotive,
culturali e cognitive, sulle
quali ci soffermeremo nel
corso del convegno».
f.d.
26 q il tuono
POESIA
Sabato, 11 settembre 2010
quinta edizione del festival dedicato a quell’arte antica, versatile, rivoluzionaria che è la Poesia assoluta: un successo di qualità
Absolute [Young] Poetry a Monfalcone
Si alza ancora una volta il sipario sulla poesia, a Monfalcone, che a partire
dall’anteprima di giovedì 29 settembre,
fino a sabato 2 ottobre, vede aprirsi nuovamente i Cantieri Internazionali di Poesia
di Absolute [Young] Poetry, che come sempre si animano grazie al Comune di
Monfalcone e che quest’anno per la seconda volta fanno parte del progetto della
Rete dei Festival aperti ai
giovani, proposto dal Ministro della Gioventù e sostenuto dall’ANCI.A rendere
possibile Absolute [Young]
Poetry 2010 anche il contributo
dell’Assessorato
all’istruzione, formazione e
cultura della Regione Friuli
Venezia Giulia e quello del
CORECOM – FVG, oltre
alla preziosa collaborazione dei molti “amici” del festival sul territorio.
Saul Willams
«Abbiamo cercato, con
pazienza certosina di individuare i confini
tra le diverse discipline, e insieme i luoghi (e le forme) in cui esse si toccano, si
fondono, trasformandosi in qualcosa di
nuovo, di ‘inaudito’. Perché ogni confine,
a saperlo percorrere con intelligenza, […]
si rivela per quello che esso è veramente:
non una divisione, un muro, ma un punto
di contatto, un ponte, o, come si direbbe
oggi, un link». È così che Lello Voce, direttore artistico del festival, introduce la
nuova edizione della rassegna internazionale, come sempre articolata tra performance, stage, tavole rotonde, presentazioni, incontri di approfondimento dedicati
all’arte che per eccellenza muta se stessa
e i propri confini: la poesia.
È per questo che, con fascino e naturalezza, condividono lo stesso palcoscenico
(quello del Teatro Comunale di Monfalcone) personaggi del calibro di Saul Williams (giovedì 30 settembre) – poeta,
rapper, rockstar, performer completo e
trascinante, protagonista assoluto della
scena artistica statunitense e internazionale che «confida nel potere dell’arte
come una vitamina che dà linfa e irrora
i tessuti, rimuovendo dalla mente e dal
cuore ogni forma di
malattia». O come
Julian Cope (venerdì 1 ottobre), un
‘pezzo di storia’ del
punk britannico sin
dalla militanza nei
Teardrop Explodes,
ma anche scrittore,
musicologo, critico e
poeta dalla raffinata e tagliente ricerca
verbale, la cui arte è
stata definita ‘dirompente e sciamanica’.
E ancora, per la
serata
conclusiva
di sabato 2 ottobre
(che si preannuncia
sicuramente memorabile): Bernardo Atxaga, il più grande autore basco vivente
e simbolo universale del valore delle lingue minoritarie – è davvero raro averlo
in Italia – che incarna, con stile lucido
impegnato e profondo, le
massime possibilità linguistiche dell’Euskadi; e,
stella incondizionata del
festival, Horacio Ferrer,
il Maestro, il Poeta per
eccellenza del tango, che
allo studio e alla sublimazione letteraria dell’arte
tanguera ha dedicato tutta la vita: fedele alle più
antiche tradizioni, Ferrer
– che ha composto insieme ad Astor Piazzolla
e Horacio Salgán, reinventa il tango-canzone,
ne trascende i confini al- A67
largandoli a una dimensione poetica tra
il nostalgico e il surrealista, creando un
gioco verbale e sonoro incomparabilmente toccante. A Monfalcone è accompagnato da una delle migliori
orchestre di tango sulla
scena europea: i Solisti
dell’Orquesta Típica Alfredo Marcucci
Ma Absolute [Young]
Poetry continua anche
nella sua vasta esplorazione linguistica e geografica, con la poesia che
sposa la musica nei rap
esplosivi degli A67 - “(r)
esistenti” della periferia
di Napoli, con l’eccentrico
Spoken Word del giovane
svedese Henry Bowers,
e il lucido e maturo impegno di Ennio Cavalli
(tra gli ospiti di giovedì Horacio Ferrer
30 settembre). E con la
sensibilità tutta femminile della siriana
Maram al Masri, oggi stella internazionale della rinnovata poesia orientale e
simbolo della reazione a ogni integralismo, e del rap ‘combattente’ del giovane
calabrese Francesco ‘Kento’ Carlo (venerdì 1 ottobre). Ed è ancora poesia in
musica quella che
parla di uomini, di
storia, di politica
nei versi in sanseverese del giovane
cantautore Luca
De Nuzzo. Affascinante e magnetica
anche la presenza
dell’anglo-malese
Francesca Beard,
The Queen of London Spoken Word,
una delle voci più
raffinate e importanti della nuova
poesia internazio-
nale (sabato 2 ottobre).
La formazione, la conoscenza, l’approfondimento coronano come sempre le attività collaterali del festival che riempiono
intensamente le giornate monfalconesi: due tavole rotonde introducono il festival mercoledì
29 settembre al Palazzetto Veneto, entrambe
dedicate ai dialetti e alle
lingue minori: Quale
dialetto per i giovani?,
un confronto tra accademici e Favelle on
stream. L’accesso delle lingue nei media del
Friuli Venezia Giulia,
incontro tra giornalisti
(iniziative
rispettivamente in collaborazione con Casa editrice
Zanichelli e CORECOM
FVG). In concomitanza con le giornate festivaliere, al Centro
di Aggregazione Giovanile si tengono i
corsi di Tecniche di scrittura in versi con
Gabriele Frasca, di Tecniche di narrazione con Caterina Venturini, di Tecniche di
performatività, con Dome Bulfaro e di Poesia a fumetti con Claudio Calia.
E ancora, al Palazzetto Veneto, dedicate ai più piccoli, le Olimpiadi della lingua,
un laboratorio organizzato da Zanichelli e
curato da Massimo Arcangeli e le presentazioni degli ultimi lavori editoriali degli
A67 (giovedì 30 settembre), di Horacio
Ferrer (alla presenza dell’autore, venerdì
1 ottobre) e dei nuovi volumi di Laura Pugno e Laura Marchig (sabato 2 ottobre).
Poesie in libertà sono infine protagoniste, ogni sera alle 19, degli Absolute Happy Hour – gli aperitivi di poesia offerti dal
Caffè Carducci, uno dei locali più antichi
di Monfalcone: le improvvisazioni poetiche degli ospiti del festival che condividono versi e bollicine con il pubblico.
C.S.
Poetango:il tango, la poesia, la musica e le storie a Oh poetico parco
Prosegue le terza edizione di Oh poetico parco, la
rassegna di poesia e musica
che si svolge nel suggestivo
contesto del parco di San
Giovanni, luogo ideale per
“mettere in scena una piacevole esperienza di condi-
visione”, che è poi il messaggio che la rassegna vuole
comunicare col suo titolo.
La quinta sessione poetica dal titolo Poetango si
è svolta nella serata di venerdì 27 agosto presso lo
Spazio Villas (via De Pastrovich 5/a), nel Parco di
San Giovanni.
L’incontro è iniziato con
la performance Mi Buenos Aires Querido in cui il
tango, la poesia, la musica
e le storie si intrecciano in
un sinestetico incontro di
esperienze espressive diverse.
Presentata da La
piccola bottega dei
libri sonanti, associazione culturale che
si occupa, tra le altre
cose, della promozione della lettura, in
questa performance
Alfonso Cuccurullo,
creatore della fondazione, ha eseguito alcune letture sceniche
di racconti di tango e
di milonga, di autori
vari, alcuni di fama,
come Borges, e di canzoni tradizionali degli
anni ’30; coinvolgendo il pubblico in un immaginario e suggestivo viaggio
tra “le strade indolenti” di
Buenos Aires, e grazie anche all’accompagnamento di
Alessandra Liparesi (canto),
Carmen Falconi (piano) e
Gianluca Ravaglia (contrabbasso), il gruppo ha dato
una travolgente espressione
della natura passionale ma
anche poetica e insieme litigiosa e follemente istintiva
del tango.
Dopo l’intermezzo musicale di Francesco Bruno,
studente al Dipartimento di Tango argentino del
conservatorio di Rotterdam, che accompagnato
dalla Falconi e da Ravaglia
nell’esecuzione di tre can-
zoni del repertorio tradizionale tanguero, con la
musica del suo bandoneòn
ha rivelato la natura invece
struggente e nostalgica del
tango, la serata si è conclusa con la Milonga nel parco.
La milonga è stata organizzata da L’officina del tango,
associazione culturale affiliata al circolo Arci Nuova
Associazione di Trieste e
nata nel 2008 da un grup-
po di appassionati di tango
che organizza corsi, workshop ed eventi riguardanti
il tango per promuoverne la
diffusione nella sua forma
tradizionale dello stile milonguero e farne occasione
d’incontro tra persone socialmente e culturalmente
diverse.
La rassegna proseguirà
con un ultimo incontro il
24 settembre, sempre nel-
la cornice del Parco di San
Giovanni.
Oh poetico parco è
un progetto organizzato
dall’associazione culturale
Nadirpro, con il contributo
della Provincia di Trieste e
promosso dall’Azienda per
i Servizi Sanitari n. 1, dalla
cooperativa La Collina e da
Banca Etica, con la collaborazione di Radio Fragola.
Stefania Loretti
Incontri internazionali di poesia a Sarajevo
Il 24, 25 e 26 settembre 2010
si svolgerà la nona edizione degli “Incontri internazionali di
poesia di Sarajevo”, dedicati alla
memoria del grande poeta Izet
Sarajlic.
La manifestazione è curata
dalla Casa della Poesia di Baronissi – Salerno – www.casadellapoesia.org/news e organizzata
dall’Ambasciata italiana di Sarajevo.
Come di consueto, anche
quest’anno un pullman di viaggiatori consapevoli, poeti e musicisti partirà da Trieste la sera di giovedì 23,
con rientro nella serata di lunedì 27
settembre.
Un’occasione per vedere e ri-ve-
dere Sarajevo, con la sua atmosfera unica e la sua valenza simbolica:
una città distrutta dall’odio proprio
in quanto simbolo di pacifica convivenza, che sta ritrovando faticosamente la sua plurale identità.
Le bellezze della città e dei suoi
dintorni, la cordialità dei suoi abitanti, le gioie della sua gastronomia, dei suoi paesaggi, delle sue
botteghe artigiane coinvolgono
sempre spettatori e poeti in un
partecipe, attento vagabondaggio
che costituisce l’altro lato (poetico
anch’esso) di un’esperienza indimenticabile.
Informazioni ed iscrizioni, dal 2
agosto: martedì e giovedì, ore 1719 c/o KNULP - tel. [email protected] - via Madonna
del mare n. 7/1.
Dal 1° settembre www.casainternazionaledonnetrieste.org - info@
casainternazionaledonnetrieste.org:
martedì, mercoledì e giovedì, ore 1619 - tel. 040568476 - via Pisoni n. 3
il tuono q 27
APPUNTAMENTI
Sabato, 11 settembre 2010
Salvattore Marchese a Villa Prinz Il mare di Franco Pace protagonista
Oggi, sabato 11 settembre 2010, alle
ore 18.30 a Trieste al Centro Socio Culturale di Villa Prinz (Salita di Gretta 38)
avrà luogo l’inaugurazione della mostra
personale del pittore Salvatore Marchese.
La rassegna, che è curata e sarà introdotta dall’architetto Marianna Accerboni,
propone una trentina di opere realizzate
dall’artista a tecnica mista prevalentemente negli anni 2000 e rimarrà visitabile
fino al 19 dicembre con il seguente orario:
da lunedì a sabato 17.30 – 19.30, domenica 10.00 -12.00 e
17.30 - 19.30.
«La
spiccata attitudine di
Marchese a sintetizzare i concetti attraverso
il segno e l’uso
molto significativo del colore,
rendono il pittore particolarmente incline a
esprimersi
attraverso la grafica pubblicitaria e la decorazione. Ciò
è accaduto per esempio in modo molto
interessante nell’ambito della progettazione di un pannello ideato e realizzato
per l’atrio della Scuola elementare A. Padoa di Trieste, in cui l’artista ha reso con
efficacia ed essenziale vitalità il gioco,
l’entusiasmo per la scoperta e la gioia di
vivere infantili: le mani che s’intrecciano,
sopra un prato inondato dalla luce, sono
variamente colorate perchè appartengono ai bambini di tutto
il mondo, che giocano e danzano insieme, senza differenze e contraddizioni, avvolti nel
calore del sole. Armonia e vivacità caratterizzano il progetto,
semplice e nel contempo ricco
di un ritmo festoso e diretto, di
immediata percezione.
La stessa capacità di riassumere in poche linee la figurazione compare anche nelle sue
opere pittoriche più recenti, come per
esempio la serie di paesaggi, in cui spesso una parte è il significante del tutto e
viene trasmessa al fruitore grazie a una
semplificazione materica efficace, lieve
e intensa al tempo stesso. Sono rappresentazioni simboliche e quasi astratte, le
quali trasmettono il proprio pathos anche
attraverso l’uso originale e appassionato
della materia, l’argilla carsica miscelata
ai colori acrilici e ai pastelli a cera, che
testimoniano
ulteriormente
la progressiva
maturazione
del linguaggio
di
Marchese
in
direzione
di un raffinato
minimalismo.
In tali opere
recenti - conclude Accerboni - l’ispirazione dell’artista
prende avvio
da un approccio non convenzionale: nel
descrivere così profondamente la terra,
oltre all’amore atavico per la natura ereditato dalla madre, gioca infatti anche la
sua competenza di appassionato speleologo, mentre sullo sfondo permane, icastico e interessante, un segno costante di
speranza simbolizzato dalla luce dell’orizzonte lontano».
C.S.
Gli Asburgo sui mari del mondo
Fino al 19 settembre a
Porto San Rocco, Muggia, è
visitabile la mostra Con gli
Asburgo sui mari del mondo
– Uomini, navi esplorazioni,
missioni e scontri
dal 1882 all’attentato di Sarajevo.
L’attività del Centro Regionale Studi
di Storia Militare
Antica e Moderna
di Trieste ha come
scopo la raccolta, la
conservazione e la
diffusione delle memorie storiche. Con
quest’unico scopo
allestisce degli itinerari che, di volta
in volta, esaminano
uno specifico argomento possibilmente coinvolgente le
nostre terre.
Nel percorso sviluppato in quest’occasione
si è voluto ricostruire tutte
le fasi di gestazione, nascita e sviluppo della marina asburgica, a partire dal
1382, anno della dedizione
della città di Trieste agli
Asburgo d’Austria, che così
divenne il naturale sbocco
di quei territori sul mare
Adriatico.
Il piacere che i nostri soci
provano nel narrare, descri-
vere, tracciare collegamenti,
e riallacciare il passato al
presente, ha dato modo di
ritrovare antiche tradizioni e
storie di uomini, navi, viag-
gi, esplorazioni e scontri che
hanno avuto come soggetti
attivi le marinerie veneta,
istra ed illirica che hanno
navigato sulle rotte del globo con uomini, nati spesso
lontano dal mare, che però
hanno saputo percepire
l’importanza dell’espansione via mare.
L’attenzione rivolta alla
marina imperiale è frutto
delle attribuzioni proprie dei
Comandanti che, rappresentando ufficialmente la bandiera imperiale, potevano
avviare e consolidare legami
commerciali con i governi
esteri e condurre crociere d’esplorazione
a carattere scientifico in tutti mari del
mondo.
Lo sviluppo economico e non solo,
di Trieste e di alcune città dell’Istria, è
sicuramente legato
agli sviluppi della
marineria in Adriatico. Le Compagnie di
Assicurazione, quelle di Navigazione, gli
Squeri e Cantieri, gli
Arsenali, le Scuole
e Accademie Nautiche, i Monumenti e
le vestigia del passato fanno ricordare che l’economia di tutto
l’Adriatico Settentrionale è
legata alla marineria e che
gli uomini che, in qualche
veste, Comandanti o Marinai, Assicuratori o Armatori,
Ingegneri o Maestri d’ascia,
Insegnanti o Allievi, Architetti o scultori hanno tutti
contribuito a portare nel
mondo la cultura e le tradizioni delle nostre terre.
c.s.
Fino al 24 ottobre, presso il Salone degli Incanti
dell’ex Pescheria Centrale in Riva Nazario Sauro
1, sarà visitabile la mostra
“Tra il dire e il fare… i disegni del mare, accompagnati
dalle immagini di Franco
Pace”. La mostra è aperta
tutti i giorni, feriali e festivi,
con orario 10.00 - 21.00; da
venerdì 1 a domenica 10 ottobre, nella settimana antecedente la Barcolana, l’orario di apertura serale sarà
prorogato fino alle 24.00. Il
costo del biglietto d’ingresso è di 3 euro (gratuito fino
ai 14 anni).
Protagonisti della mostra sono le linee, le sezioni
e i disegni dai quali nasce
una barca a vela; l’ex pescheria ospita un gruppo di
esperti del mare, persone
accomunate dalla passione
per le barche, che nella vita
e nella loro attività hanno
scelto d’investire capacità
ed energie creative in questo campo. Sono presenti
professionisti della progettazione, yacht designers
affermati e famosi a livello
internazionale, nomi come
German Frers, Ron Holland. Judel, Vrolijk e Luca
Brenta presentano i loro
progetti più recenti e innovativi. Un ampio spazio è
riservato anche ai giovani
neolaureati che presentano
i disegni delle loro tesi. Ad
ogni progetto Franco Pace
affianca immagini delle
scafo che da quei disegni ha
preso origine. La sua fotografia vuole in questo caso
essere soprattutto descrittiva ed evidenziare le caratteristiche peculiari delle
diverse imbarcazioni.
Lungo la navata centrale del Salone degli Incanti
una parete di venti metri
d’immagini racconta la città vista dal mare ed il mare
visto dalla città. Trieste e il
suo mare, un modo per dividere lo spazio e organizzare i percorsi, ma anche
per creare una pausa lungo
l’itinerario della mostra,
un momento di distrazione
che consente allo sguardo
di “cambiare aria”.
Fanno da cornice e da
scenografia alla mostra anche una serie di imbarcazioni di varie classi, olimpiche e non.
C.S.
Oblivion al chiaro di luna
Torna per la terza volta l’Oblivion Show a
Trieste, stavolta sotto il cielo – si spera stellato – del cortile del castello di San Giusto.
Nel caso in cui le stelle mancassero, e venissero sostituite da nuvole cariche di pioggia,
lo spettacolo andrebbe comunque in scena,
ma al Politeama Rossetti.
I cinque ragazzi (Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo
Scuda e Fabio Vagnarelli), già popolari sulla
rete grazie al loro esilarante cortometraggio I promessi sposi in
10 minuti (davanti al
quale l’edizione Bignami del romanzo manzoniano impallidisce),
avevano registrato il
tutto esaurito sia alla
Sala Bartoli, dal 9 al 21
marzo, che nei “fuori
programma” al Politeama Rossetti del 13 ed
del 14 maggio, organizzati per rispondere
alla grande richiesta
del pubblico.
Il 16 settembre, alle ore 20.30, i triestini potranno tornare a ridere davanti a quel
cabaret, rigorosamente musicale, che richiama tanto la satira tagliente dei Monty
Python quanto le armoniose melodie anni
’40 del Quartetto Cetra (di cui ripropongono diversi pezzi).
Si prenda ad esempio il loro brano La
stazione di Bologna, che si può ascoltare
anche su youtube o nel dvd Di Palo in Sesto,
di cui lo spettacolo è compendio; qui degli
anacronistici viaggiatori si ritrovano catapultati nell’attuale stazione di Bologna («il
cuore dell’itaico viavai») ed assistono basiti
agli spettacoli che la modernità offre loro:
ragazzi «dagli occhi un po’ fumé» in cerca di
soldi da investire in droga, amichevoli clochard con addosso un aroma di paillard, un
giovane che aspetta molto romanticamente
«il treno che non passa mai» (Trenialia si
scusa per il disagio), toilette in cui «pisciare dà un senso di esclusività» (con quel che
si paga…), aria condizionata che «condiziona l’evacuazione intestinal», e dove alla
fine uno sfortunato viaggiatore perde l’ennesimo convoglio a causa dell’orologio che
non funziona più, infatti «fa le 10.25, son
trent’anni anni che non
va, e chi l’ha rotto non si
sa… o non ce lo voglion
dir!».
C’è poi il Trio Lescano, ci sono Lucio Battisti
e Adriano Celentano (i
cui pezzi più famosi, La
Canzone del Sole e Azzurro, vengono rimodellati a colpi di cazzotti),
c’è Giorgio Gaber e c’è
Rodolfo De Angelis: un
bello spaccato, insomma,
sulla musica italiana del
secolo scorso.
Così il regista Gioele
Dix nelle note di regia:
«È un piacere dirigere gli
Oblivion, cinque solisti che amano il gioco
di squadra. Sono tutti ottimi cantanti, solidi sul piano tecnico e musicalmente versatili. Il loro repertorio spazia dal classico
al pop, passano con disinvoltura dal canto
gregoriano al rap, sono melodici e jazz. Ed è
proprio il gusto per la contaminazione, unito all’innata vocazione per il palcoscenico, a
renderli speciali. Abbiamo lavorato insieme
sui contenuti, sulle geometrie della scena e
soprattutto sul ritmo. Una faticosa e felice
avventura per la quale è valsa la pena spendersi senza risparmio».
I biglietti sono (ancora per poco?) acquistabili al Politeama Rossetti; solo un avvertimento: «non ti fidar d’un bacio a mezzanotte»!
Stefano Tieri
28 q il tuono
MUSICA
Sabato, 11 settembre 2010
Maxino: professione musicista
Massimiliano Cernecca, autore del disco immagino l’inverno, e genio della parodia triestina
Massimiliano Cernecca in arte Maxino,
nato a Trieste classe 1980, è il nuovo genio
triestino che grazie alla sua parodia l’Italia
va in wakka, parodia che nasce dal fallimento della nostra nazionale ai mondiali,
l’ha reso popolare sbancando il web attraverso il portale di Youtube.
Ma oltre alle innumerevoli parodie, è anche autore e compositore di un disco pop,
dove la cura dei testi e la ricerca melodica
e armonica a carattere romantico sono al
centro dell’opera, realizzato con la partecipazione di altri musicisti triestini.
Massimiliano, quando hai scoperto la passione per la musica?
Credo che fosse già tutto scritto nel mio
dna, perché fin da piccolo in casa mia si
ascoltava tanta musica, posso dire di non
ricordare un giorno senza musica in casa,
tenendo conto che mia madre oltretutto
amava, e credo ancora, Baglioni e Battisti.
Diciamo che erano gli artisti dominanti di
quel periodo.
Ricordo che già alle scuole elementari mi divertivo a canticchiare le canzoni
del momento facendo delle variazioni sul
testo, insomma stravolgendo le parole,
il primo segno che forse dopo venticique
anni avrei potuto avere un futuro come
autore di parodie.
Per quanto riguarda il tuo cammino formativo nell’ambito musicale?
Ho studiato pianoforte privatamente
nel periodo delle scuole medie, poi sono
stato forgiato da tanta esperienza sul campo attraverso concerti fatti con svariati
gruppi dell’epoca, suonando veramente di
tutto dal rock fino al liscio e acculturandomi magari attraverso incontri con altri
musicisti o semplicemente curiosità sfatate sul web.
Il nome d’arte utilizzato e anche
quello più conosciuto è Maxino. Da
dove nasce questo pseudonimo?
Maxino trova la sua dimensione artistica nel settore humor quindi per autore di
parodie ecc. Come nasce, come già detto
i primi passi nel settore sono con i primi
pezzi umoristici e parodie. Influenzato da
artisti come Elio che mi hanno sempre fatto impazzire per la loro follia artistica. Poi
ammetto che vergognandomi un po’, piacevolmente intendo, ho deciso di non presentarmi al pubblico con il mio vero nome
ma con uno pseudonimo più simpatico
possibile.
Dopo tanti anni di lavoro è arrivato finalmente quel momento magico,
l’esplosione del fenomeno Maxino in
internet con la tua parodia sull’Italia fallimentare ai mondiali che ti ha
portato anche ad un successo radiofonico, per non parlare di migliaia di
ascolti sul web. Come sei arrivato a
tanto?
Tutta la produzione humor è in dialetto
triestino quindi la cosa è ancora più sim-
patica anche se delicata perché non tutte le
parole sono capibili, infatti in alcuni video
ho inserito la traduzione come sottotitolo
per cercare di renderlo più comprensibile.
Fare parodie in dialetto non è una novità
perchè in quasi tutte le città italiane vi è un
personaggio che traduce canzoni celebri
dall’italiano al dialetto locale magari con
l’aggiunta di parodie simpatiche. Quindi
in realtà non ho inventato nulla ma forse
l’intuito e l’originalità inconscia mi ha aiutato davvero tanto.
A febbraio con la fine di Sanremo, ho
iniziato a divertirmi lavorando sulle canzoni vincitrici dell’ultima edizione. Quindi
prendendo per esempio il pezzo di Scanu
ho iniziato in maniera quasi naturale a
creare delle parodie, ribadisco in maniera
naturale. Così una volta incisa ho inserito
su internet questa mia parodia, riscuotendo un primo piccolo successo di visite, tenendo in considerazione che non ero così
tanto conosciuto al di fuori di Trieste.
Vedendo che le visite sia sul mio sito che
quelle d’ascolto su Youtube aumentavano,
ho pensato di ufficializzare e dare vita a
un vero e proprio progetto personale serio
sulle parodie sanremesi.
Infatti ho lanciato sul mio sito “Sanremo story” una sorta di rivisitazione di alcuni brani celebri della storia della musica
italiana passata per il Festival che incredibilmente riscuoteva sempre più successo
sul web.
Con l’arrivo della creazione de “L’Italia
va in wakka”, il boom è stato immediato,
direi anche inaspettato dato fatto che non
sono l’unico humorista musicale in italia,
anzi ne esistono più di quelli che si possono immaginare. Forse, un po’ per fortuna
o bravura, questo non saprei, la mia realizzazione ha fatto davvero il colpaccio in
internet.
“L’italia va in wakka” nasce quasi per
sbagli mentre stavo tornando dopo aver
guardato la partita con amici, ovviamente delusissimo e molto arrabbiato anche
per una multa che avevo preso (probabilmente durante la partita) di euro 38.
Tornato a casa apro Facebook e inizio a
leggere una serie d’insulti infiniti e di ogni
genere verso Lippi e verso la nazionale
stessa. Dato che le sfighe sono continuate
il giorno dopo mi è saltata una serata importante oltretutto fuori regione, e quindi
mi sono trovato un giorno libero per potermi dedicare magari a riposarmi. Così
ho ascoltato per la prima volta il pezzo
originale di Shakira, anche perché sono
sincero non avevo ancora ascoltato bene il
pezzo quindi non lo conoscevo davvero, a
quel punto ho pensato di crearci qualcosa
di simpatico, infatti ho iniziato a scriverla
e poi l’ho pubblicata sui canali del web, in
pochissimo mi sono trovato con un numero di visitatori che superava i 2.400.000
visitatori.
Non potevo crederci un numero incredibile con una continua crescita di quasi 400.000 visite al giorno, insomma chi
l’avrebbe mai detto? Tant’ è vero che oggi è
il XXX° video di Youtube più visto al mondo, insomma da non crederci davvero.
Per quanto riguarda il discorso economico fino ad oggi non è successo praticamente nulla quindi non posso dire di averci
guadagnato in soldi, chissà magari spero
di portarmi a casa qualcosa in un futuro.
La cosa più importante è che questo lavoro mi ha portato ad avere dei contatti
molto interessanti, infatti il Trio Medusa
mi ha chiesto di riadattare la sigla del loro
programma diventando “il trio va in wakka”, fino ad avere il contattato con radio
nazionali molto importanti mandando in
onda su radio Deejay la mia parodia quasi
un quattro volte al giorno con l’appoggio
di Linus e della Gialappas. Insomma posso
dire un vero e proprio successo artistico.
Pensate anche radio due, rds, studio
aperto fino a trovarmi il link sulla pagina
del Tg5.
Artisticamente sono davvero molto soddisfatto e prendo anche le cose come vanno
senza rincorrere per forza il successo.
Come accennato all’inizio tu sei
anche autore di un disco pop di tutto
rispetto, prodotto in collaborazione
con altri artisti del panorama musicale triestino. Parlaci dell’autore pop
Massimiliano Cernecca.
Da due anni a questa parte ho iniziato
anche a tener conto di tutte quelle melodie
che precedentemente non ho mai tenuto
in considerazione. Ho iniziato a scrivere
per qualche amico e collega, avviando una
sorta di progetto nell’ambiente pop, fino a
che anche per sollecitazione di tanti amici, ho deciso di raccogliere i brani scritti in
un cd finito. Così nasce l’album “Immagino l’inverno”. Ho scritto molto tenendo in
considerazione il profilo personale anche
interiore del cantante che poi avrebbe cantato il mio brano, mettendoci del mio ma
facendo calzare come un vestto su misura
il brano a lui affidato. Effettivamente tutto ha un profilo malinconico sembra triste
anche se poi è semplicemente un aspetto
della stessa medaglia, anche se par strano guardando l’aspetto comico, ma credo
che ogni uomo sia caratterizzato, un po’
per struttura caratteriale e un po’ per la
sua storicità, da più
aspetti anche molto
importanti che nel
suo insieme potremmo chiamarla vita.
Il fatto che Maxino, l’autore di
parodie è emerso
totalmente
a confronto di
Massimiliano
Cernecca,
l’autore “serio” pop, tenendo in considerazione che sono due faccie della
stessa medaglia, come la relazioni a
confronto dei richiedenti, quindi alla
società oggi?
Mi sono reso conto come in questi ultimi
anni la ricerca di evadere da quello che è
la routine quotidiana, con i suoi mali e le
sue preoccupazioni di ogni genere e tipo,
sia sempre più forte. Mentre negli anni’80‘90 la gente si identificava all’interno di un
genere per un discorso di pensiero, moda o
filosofia di vita, oggi si può dire che anche
una “medicina” naturale contro i mali che
stanno divorando la nostra società.
Così il genere humor è il fiore all’occhiello delle “medicine” naturali che il panorama musicale multimediale, stiamo parlando del commercio sul web, offre da dieci
anni a questa parte.
Vi è anche un altro fattore che incide
tanto nella scelta di vedere o sentire in internet un brano al posto di un altro ed è essenzialmente il fatto che siamo più colpiti
da un qualcosa di comico, anche se magari
l’artista che l’ha prodotto è totalmente sconosciuto, al posto di incuriosirsi e cercare
nuovi artisti di qualsiasi genere.
C’è da dire anche che viviamo in un paese dove la realtà comica è molto forte,
quindi sia in televisione che ovviamente in
internet vi è un continuo martellamento di
comici di vario tipo che incidono sulle pubblicità in facebook e tampinano le scalette
di Youtube. Sicuramente, come detto, se c’è
questo boom è dovuto anche ad una forte
richiesta inconscia della popolazione della
parodia e quindi del comico e questo naturalmente fa perdere l’interesse o la curiosità verso tutto un panorama musicale sempre in crescita e fiorente di giovani talenti.
La nostra società in un certo senso è an-
che un po’ povera di cultura musicale, non
voglio dire che siamo un popolo d’ignoranti, ma non possiamo dire che abbiamo
un’attenzione speciale verso l’arte musicale. Essendo carenti in questo, forse anche
per volere di chissà chi, credo fortemente
che qualsiasi cosa in musica che possa distrarre l’uomo da problemi o cos’altro sia
più apprezzata e ricercata, al posto di sviluppare o accrescere quel desiderio di ritrovarsi in una filosofia generata da melodie
racchiuse in generi ben specifici e concreti.
Possiamo dire quindi che l’humor
è il genere che caratterizza il nostro
secolo?
Non possiamo dire proprio così perché
il genere humor è sempre esistito, solo che
oggi grazie ad un’apertura del web e delle nuove gestioni e filosofie prese da tutti
i sistemi radiofonici è più presente e raggiungibile senza grossi problemi, anche se
non possiamo negare che oggi l’humor è il
genere più ricercato per la sua innovatività. Anche perché nella sua demenzialità vi
è anche una ricerca della perfezione, non
certamente nei messaggi ma magari nel
riprendere un brano famoso riuscendo a
creare un testo umoristico stando attenti
a metrica e al labiale del cantante in questione. Insomma un modo per rendere tutto più realistico.
La cosa che agevola è che ci troviamo in
un secolo di rinnovamento del commercio
musicale. La gente si ritrova sempre meno
in un negozio di dischi, quindi facendo
perdere il contatto
con il prodotto stesso, si ritrova sempre
più spesso in internet a scaricare o ad
acquistare musica.
Questo apre sempre
più le porte anche
a quei generi, come
l’humor, che fino
a poco tempo fa non potevano avere una
produzione effettiva per un problema di
costi e di vendite.
Possiamo allora dire che Maxino e
Massimiliano Cernecca sono le due
faccie di una stessa medaglia?
Lo scopo di ogni artista è parlare attraverso il magico mondo delle melodie, esprimendo la propria vita attraverso di esse. Io
questo faccio e mi servo in modo molto naturale e simpatico di queste due figure per
esprimermi e dialogare con il mondo.
A cosa ti lasci ispirare per la tua
musica?
Credo che due particolari momenti caratterizzano la mia creatività. Il primo vi
sono momenti dove mi giungono da chissà dove frasi particolari, di ogni tipo, così
mettendomi sul pianoforte inizio ad elaborare in musica semplicemente quella frase,
in maniera molto libera pian piano inizia
a nascere qualcosa. Il secondo sono gli
eventi, capitano delle situazioni piacevoli o
anche negative che mi portano a comporre, il bello è che non sono previsti o organizzati quindi vi sono dei momenti di forte
tensione compositiva e una ottima predisposizione psico-spirituale, che mi permette di elaborare l’accaduto traducendolo in
musica. Come non so ma questi due punti
sono le chiavi che mi hanno sempre aperto
la strada artistica nella mia vita.
Progetti futuri?
Molti e ancora in fase embrionale, sia
sul versante parodie che pop, vi aspetto sul
mio sito dove troverete tutto!!!!.
Dove ti possiamo trovare?
Sul mio sito: www.maxino.net.
Perché dovremmo comprare o
ascoltare un tuo cd?
Sono sincero, non ho la più pallida idea.
Alessandro Lombardi
Mostra contemporanea
“L’unico/the only one”
Trieste Contemporanea e
L’Officina presentano una
mostra internazionale che potrà essere visitata fino al 16
ottobre allo Studio Tommaseo
di Trieste. Che cosa può essere definito oggi unico, incomparabile, eccezionale o prezioso? La curatrice Julia Trolp ha
posto questa domanda a 34
artisti che le hanno risposto
con fotografie accompagnate
da brevi testi.
La mostra partecipa alla
Sesta Giornata del Contemporaneo, organizzata dall’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani
(AMACI) con il sostegno della
Direzione Generale per la qualità e la Tutela del Paesaggio,
l’Architettura e l’Arte Contemporanee del Ministero dei Beni
e delle Attività Culturali.
Orario: lunedì / sabato 17 - 20
Info: 040 639187
[email protected]
www.triestecontemporanea.it
con degustazione di specialità locali tra cui gli “Idrijski Zlikrofi”
piatto tipico d’Idrija, e momenti
culturali quali le visite guidate al
“Castello Gewerkenegg” e alla
miniera del mercurio - “Galleria
di Antonijev Rov”.
Iscrizioni: Triestina Club - San
Giacomo, sede “Osteria de Luciana & Alessio” via della Guardia
46 (cell.3471057890).
Iscrizioni Master in
comunicazione della scienza
Sono aperte fino al 29 settembre le iscrizioni al Master in comunicazione della scienza della
Sissa di Trieste.
Il percorso formativo biennale
della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati è una
fucina di comunicatori della
scienza istituito con l’obiettivo
di formare figure esperte nella
comunicazione scientifica, in
grado di comprendere le problematiche inerenti il rapporto
fra scienza e società e di favorirne il dialogo in ambiti differenti.
Per partecipare alle selezioni
occorre possedere la laurea (in
qualunque disciplina, scientifica o umanistica). La selezione
dei candidati si effettua attraverso un concorso per titoli ed
esami.
Per l’anno accademico 20102011, le domande di ammissione dovranno pervenire entro
le ore 12.00 del 29 settembre
2010.
Per ulteriori informazioni
consultare il sito mcs.sissa.it.
“Il vento di Trieste in mostra”
Sabato 11, alle ore 11.00
all’Orto Lapidario, in piazza della
Cattedrale 1, avrà luogo una
speciale visita
“…alla scoperta delle eoliche
curiosità archeologiche”
conservate presso i Civici Musei, a cura di Marzia Vidulli
Torlo; poi, alle ore 17, al Palazzo
Costanzi, avrà luogo l’interessante incontro con gli esperti dell’Unione Meteorologica
del Friuli Venezia Giulia che
illustreranno
“Gli effetti della Bora”
cercando di rispondere alla
domanda classica: “ma la Bora è ancora quella di una volta?”.
La mostra sarà visitabile fino a domenica sera, 12 settembre,
con orario 10.00-13.00 e 17.00-20.00
Concerto Banda
Cittadina di Muggia
Domenica 12 settembre alle
ore 20 in Piazza Marconi, la
Banda Cittadina di Muggia terrà il concerto di chiusura della
manifestazione “Muggia Sotto le
Stelle”.
In programma brani della tradizione bandistica, musica classica, leggera e colonne sonore.
Dirige il M.o Andrea Sfetez,
presenta la serata Donatella
Stabile.
Per informazioni sulla formazione: www.muggiamusica.org
Gita a Idrjia
Il Triestina Club San Giacomo
organizza per domenica 12 settembre una gita a Idrjia in Slovenia. Costo per la partecipazione
60,00€
Il programma della giornata prevede momenti eno-gastronomici
il tuono q 29
APPUNTAMENTI
Sabato, 11 settembre 2010
Vaccinazione antirabbica
per le volpi
Prosegue il piano di vaccinazione antirabbica per le volpi
avviato a maggio. Nelle giornate di martedì 14 e mercoledì 15,
nei comuni di Monrupino, San
Dorligo della valle e Muggia, le
esche saranno apposte da squadre operative costituite da guardie forestali, guardiacaccia provinciali e personale dell’ASS n. 1
Triestina. I cani e i gatti devono
essere adeguatamente custoditi
per 15 giorni dopo la posa delle
esche, affinché ne sia resa possibile l’assunzione alle sole volpi.
Per ulteriori informazioni ci si
può rivolgere alla Sanità animale, igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, da lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 10
telefonando allo 040 763606.
Riapertura Ecosportello
Da venerdì 3 settembre ri-
prendono le aperture di Ecosportello, punto informativo
gratuito per i cittadini interessati al risparmio energetico.
Grazie al finanziamento del
progetto di Legambiente deliberato dalla Provincia di
Trieste prosegue l’attività di
informazione dei cittadini sui
vantaggi del risparmio energetico e sulle agevolazioni previste ancora per quest’anno.
Il progetto nasce per fornire gratuitamente ai cittadini
informazioni tecniche, di tipo
normativo ed economico tali
da consentire la progettazione
e l’installazione di sistemi di
isolamento termico dell’abitazione, di impianti a basso consumo energetico, di impianti
solari fotovoltaici e termici e di
altri sistemi utili a garantire un
buon risparmio energetico ed
una consistente riduzione dei
costi tariffari.
Ecosportello sarà operativo
nel centro informativo di via
Donizetti tutti i martedì dalle
10 alle 12 e tutti i venerdì dalle
17 alle 19.
Inoltre dal 9 settembre il
servizio verrà esteso anche a
Muggia, in via Roma n. 22, per
tutti i giovedì dalle 17.30 alle
19.30.
Gli operatori saranno a disposizione del pubblico e, su
richiesta, potranno essere fornite consulenze specifiche su
appuntamento per la realizzazione di interventi tecnici nelle
singole abitazioni.
Appuntamenti alla
farmacia Alla Borsa
Prosegue il ciclo di incontri
in Piazza della Borsa 12 con il
seguente calendario:
- martedì 14 settembre alle
ore 17.45 ) “Autostima, senso
di colpa e salute. Come rinforzare le difese immunitarie
attraverso il rinforzo della
stima di sé”, a cura della dott.
ssa Silene Piscanec, terapia
olistica e la psicologa Barbara
Toros.
- giovedì 16 settembre alle
ore 17.45 “Come disintossicarsi dai sovraccarichi alimentari delle vacanze: drenaggio
e depurazione”, a cura della dott.ssa M. Luisa Tognon
esperta in omeopatia
- lunedì 13 settembre alle
ore 17.30, per il servizio
“ L’ esperto risponde“: “Omeopatia” con il medico Maria
Luisa Tognon
- sempre lunedì 13 settembre,
alle ore 18.15 , si svolgerà l’incontro “Domande e risposte”
con Silene Piscanec, medico in
terapia olistica
- mercoledì 15 settembre
alle ore 17.30 “Nutrizione e
diete” con Chiara Modricky,
biologa nutrizionista.
- infine giovedì 16 settembre
alle ore 10.30 “Allattamento materno” con Antonella
Chiurco, consulente professionale IBCLC
Per informazioni: 040-367967
www.farmaciadellaborsa.it
Attività al Teatro Incontro
Dal 14 settembre al 05 ottobre
2010 sono aperte le iscrizioni al
Laboratorio trimestrale sulla
comunicazione teatrale con l’in-
segnante Maurizio Soldà.
Il laboratorio si propone di
formare gli allievi soprattutto
sul legame fra forma comunicativa e testo teatrale.
Inizio laboratorio: venerdì 08
ottobre alle ore 20.00.
Inoltre, dal 14 settembre al
gustazioni, è richiesta la prenotazione, contattando la cooperativa “Curiosi di natura” al
cell. 340 5569374, o all’e-mail:
[email protected].
Altre informazioni sull’offerta escursionistica sul sito web:
www.curiosidinatura.it
Visite sulla
biodiversità in Carso
Al Giardino Botanico Carsiana di Sgonico domenica 12 e 26
settembre, alle ore 16 e 17, si terranno delle visite guidate sul
tema “Quanto vale un petalo?”, sul valore della biodiversità in Carso. Nelle visite guidate verrà illustrata l’importanza delle piante selvatiche e degli ambienti naturali per la vita
dell’uomo, e la necessità di una loro tutela.
La Provincia di Trieste ricorda inoltre che a Carsiana sono
aperte le iscrizioni ai laboratori didattici per le
scuole, sui temi
“Il Carso e i suoi
ambienti” e “Le
piante del Carso si preparano
all’inverno”.
I laboratori,
realizzabili anche in sloveno,
saranno attivi fino a fine ottobre. Altre informazioni e prenotazioni sul sito web www.carsiana.eu, e al tel. 040/229573.
Carsiana, il giardino botanico della Provincia di Trieste dedicato alla flora del Carso, si trova a Sgonico, lungo la strada per
Gabrovizza. Aperto dal martedì al venerdì, dalle ore 10 alle 13;
sabato e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19; visite guidate
nei festivi alle ore 16 e 17.
05 ottobre 2010 sono aperte le
iscrizioni al “Corso di teatro per un incontro con la parola
e col gesto, con chi ama il teatro, con il palcoscenico, con te
stesso”. Durante il corso vengono proposte e sviluppate tre
materie di insegnamento corrispondenti, in linea generale, ai
settori teatrali della Recitazione,
della Mimica e della Dizione. Le
tre materie sono strettamente
interdipendenti.
Inizio corso: giovedì 07 ottobre
alle ore 19.30.
Per informazioni e iscrizioni
gli interessati possono rivolgersi: ogni martedì e giovedì dalle
ore 18.30 alle ore 20.00 c/o “Teatro incontro”- via Somma, 3 Trieste - tel. 338/1167057
e-mail: [email protected]
www.teatroincontro.it
Escursioni con
“Piacevolmente Carso”
Domenica 19 settembre e
domenica 3 ottobre avranno
luogo due escursioni guidate nel
Carso Isontino con degustazione
presso i ristoratori del territorio.
E’ un’iniziativa di “Curiosi di
natura”, in collaborazione con
Ecoturismo FVG.
Per la partecipazione alle
escursioni, e alle eventuali de-
Conferenza di grafologia
L’Associazione
Grafologica
Italiana organizza mercoledì 15
settembre alle ore 18.00 la conferenza “Grafologia, gli elementi
base”.
Luogo da definirsi, vedasi sito
internet www.grafologiatrieste.it
Verranno inoltre presentati
corsi e attività 2010 - 2011.
Conferenza stampa al
Centro San martino
La Comunità di San Martino
al Campo vi invita alla conferenza stampa di presentazione
degli eventi organizzati per festeggiare i 40 anni dell’associazione che si terrà lunedì 13 settembre alle ore 11.00 presso la
sala conferenza del Centro San
Martino in via Udine 19.
Saranno presenti don Mario
Vatta, fondatore e presidente onorario della Comunità e
Claudio Calandra di Roccolino,
presidente in carica.
Nel corso della conferenza stampa verrà presentato il
calendario degli eventi ed illustrato lo spirito - di condivisione con la città ma anche di
denuncia del disagio che in essa
viene vissuto da chi fa più fatica
- dei festeggiamenti di questo
anniversario.
Assistenza sui contratti d’affitto
Il Sunia, Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, informa che, presso la propria sede di Via
Pondares 8, è possibile ricevere assistenza per la stesura e la registrazione di contratti d’affitto stipulati in base
alla legge 431/98 e agli accordi territoriali del Comune di
Trieste che prevedono agevolazioni fiscali sia per il proprietario che per l’inquilino. Gli uffici sono aperti: lunedì
e giovedì 9.00-12.30 e 15.30-18.30, martedì e mercoledì
9.00-15.00, venerdì 9.00-12.30.
30q il tuono
L’oroscopo
della settimana
Gli oroscopi sono tradizione antichissima che ha diversi livelli, dalla
saggezza millenaria raffinata del Libro dei Mutamenti cinese (I Ching)
a scemenze assolute e nocive che
noi non siamo disposti a pubblicare.
Abbiamo scelto perciò di fornirvi un
servizio che si avvicina al livello più
nobile, assegnando settimanalmente ad ogni casa astrologica convenzionale delle massime che è sempre
proficuo meditare. La loro aderenza
personale apparterrà al mistero imponderabile della sorte ed alla vostra sensibilità e riflessione critica.
CALENDARIO
Distributori di carburante aperti nei festivi
saBato 11 e DomenIca 12 settemBre
AGIP - Via Forlanini - Cattinara
AGIP - Viale Miramare 49
ESSO - Viale Campi Elisi
ESSO - S.S. 202 - Km 18+945 - Sgonico
Q8 - Aurisina 129 - Duino Aurisina
FLY - Passeggio Sant’Andrea
SHELL - Aquilinia - Muggia
TAMOIL - Via F. Sebero 2/3
Intuttelecose,èmoltomeglioprevedere
chedoverrimediare.
toro dal 21 aprile
al 20 maggio
Ilmigliormodoperfarcessarelemaldicenzeènonascoltarle.
Gemelli dal 21 maggio
al 20 giugno
C’è una sola cosa davvero peggiore del
fareilmale:insegnarlo.
CAnCro dal 21 giugno
al 22 luglio
Spessoèmegliodareunpiccoloaiutoche
centograndiconsigli.
leone dal 23 luglio
al 22 agosto
Le minacce sono soltanto parole: occorre
badareaifatticoncreti.
VerGine dal 23 agosto
al 22 settembre
Primadicercareiltuonemicoall’esterno,
badadinonesserlotu.
SCorpione dal 23 ottobre
al 21 novembre
Nonèlanascitachenobilita,malecose
chefaiecredinellavita.
SAGittArio dal 22 novembre
al 21 dicembre
Nelbuiodell’animasivedonosoltantocose
chenonesistono.
CApriCorno dal 22 dicembre
al 19 gennaio
Nonbastaparlare:occorrechetiascoltino,echecapiscano.
AquArio dal 20 gennaio
al 18 febbraio
Perpoterperdonarelecolpedeglialtri,
ricordabeneletue.
peSCi dal 19 febbraio
al 20 marzo
Lapazienzaèspessolacuramiglioreper
quasitutteleferite.
FERIALE
TRIESTE
ImpIantI self servIce
AGIP - Via dell’Istria 155
AGIP - Via Forti 2 - B.go San Sergio
AGIP - Viale Miramare 49
AGIP - Via A. Valerio 1 - Università
AGIP - Via Forlanini - Cattinara
AGIP - Strada del Friuli 5
AGIP - Duino S.S. 14
ESSO - Sgonico S.S. 202
ESSO - Via Carnaro - S.S. 202 - Km 3+0.67
ESSO - Piazza Foraggi 7
ESSO - Quadrivio di Opicina
ESSO - Via Flavia 120
ESSO - Str. Prov. del Carso - Km 8+738
OMV - Stazione di Prosecco 35
SHELL - Via Locchi 3
SHELL - Autoporto di Fernetti
TAMOIL - Via F. Severo 2/3
TOTAL - R.A. Km 27 Sistiana
TOTAL - Via Brigata Casale
TAMOIL - Viale Miramare 233/1
se hai abusato
di bevande alcoliche
Partenza
6.45
7.50
9.00
10.10
11.20
14.10
15.10
16.20
17.30
19.35
Partenza
9.30
11.00
13.30
15.00
16.30
18.00
MUGGIA
TRIESTE
7.15
8.20
9.30
10.40
11.50
14.35
15.40
16.50
18.00
20.05
7.15
8.25
9.35
10.45
11.55
14.35
15.45
16.55
18.05
20.05
7.45
8.55
10.05
11.15
12.25
15.05
16.15
17.25
18.35
20.35
MUGGIA
MUGGIA
TRIESTE
10.00
11.30
14.00
15.30
17.00
18.30
10.15
11.45
14.15
15.45
17.15
18.45
10.45
12.10
14.45
16.15
17.45
19.15
Arrivo
Partenza
Arrivo
FESTIVO
TRIESTE
MUGGIA
Arrivo
Partenza
Arrivo
Regime tariffario linee marittime
in vigore dal 1° gennaio 2010
Corsasingola........................................... CorsaAndataeRitorno........................... Abbonamentonominativo10corse......... Abbonamentonominativo50corse......... Biciclette................................................. Euro
Euro
Euro
Euro
Euro
3,45
6,40
11,00
26,50
0,70
Ibigliettiedabbonamentisonovendutidirettamentea
bordodell’imbarcazione.
STAZIONE FERROVIARIA DI TRIESTE CENTRALE
Orario dal 13 giugno 2010
TRIESTE Centrale
Monfalcone
Cervignano
S.GiorgiodiNogaro
Portogruaro-Caorle
S.DonàdiPiave
VENEZIA Mestre
VENEZIA S. Lucia
prosegue per
TRIESTE Centrale
Monfalcone
Cervignano-
S.GiorgiodiNogaro
Portogruaro-Caorle
S.DonàdiPiave
VENEZIA Mestre
VENEZIA S. Lucia
prosegue per
(1)
(2)
(3)
(1)
4.30
4.53
5.05
5.14
5.37
5.57
6.24
6.34
5.32
5.55
6.07
6.16
6.40
7.03
7.30
7.40
6.06
6.28
6.42
6.35
6.58
|
|
7.37
|
8.15
7.04
7.29
7.41
|
8.12
8.30
8.55
7.35
7.57
Tarvisio
11.44
12.07
12.19
12.28
12.52
13.12
13.39
13.49
12.44
13.07
13.19
13.28
13.52
14.12
14.39
14.49
13.44
14.07
14.19
14.28
14.52
15.12
15.39
15.49
14.11
14.34
14.48
Napoli
9.18
9.41
9.53
10.02
10.26
10.46
11.13
11.24
12.20
12.42
12.56
Milano
8.18
8.41
8.53
9.02
9.26
9.46
10.13
10.24
9.38
10.01
|
|
10.40
|
11.16
Carnia
6.41
7.04
7.17
7.24
7.53
8.15
8.51
9.02
(5)
(3)
*
(6)
(7)
(1)
14.44
15.07
15.19
15.28
15.52
16.12
16.39
16.49
15.44
16.06
16.18
16.27
16.51
17.12
17.37
17.49
15.51
16.17
16.25
16.48
17.03
Tarvisio
Tarvisio
16.44
17.07
17.19
17.28
17.52
18.12
18.39
18.49
17.02
17.27
17.40
|
18.11
18.26
18.48
17.34
17.56
18.09
Milano
Tarvisio
17.44
18.07
18.19
18.28
18.52
19.12
19.39
19.49
18.44
19.07
19.19
19.28
19.52
20.12
20.39
20.49
Milano
19.18
19.41
19.54
20.03
20.32
20.59
21.39
21.50
19.46
20.12
20.26
20.35
21.03
21.21
21.49
Tarvisio
(8)
20.22
20.49
21.02
21.10
21.42
21.54
22.20
22.33
22.42
23.08
23.25
23.49
Udine
22.44
23.17
23.37
23.52
0.34
Lecce
(1)Feriale.(2)Festivo.(3)Ferialeesclusosabato.(4)
(1)
TRIESTE Centrale
Monfalcone
GORIZIA Centrale
Cormons
UDINE
prosegue per
5.02
5.27
5.51
5.59
6.23
(2)
TRIESTE Centrale 14.56
Monfalcone
15.19
GORIZIA Centrale 15.40
Cormons
15.49
UDINE
16.04
prosegue per
(1)
5.58
6.23
6.48
7.03
7.28
(1)
(2)
(1)
(1)
6.04
6.29
6.53
7.03
7.28
6.20
6.48
7.10
7.25
7.49
6.56
7.19
7.40
7.49
8.04
7.35
8.03
8.26
8.35
8.57
(6)
(2)
(5)
14.56 15.51
15.19 16.18
15.40 16.40
16.49 16.49
16.04 17.10
Sacile
Tarvisio
(2)
(1)
(2)
7.35
8.56
7.58 9.19
8.18
9.40
8.27 9.49
8.43 10.04
(2)
9.56
10.24
10.48
11.01
11.23
10.56
11.19
11.40
11.49
12.04
11.26
11.54
12.19
12.29
12.53
12.08
12.37
|13.01
|13.15
13.38
(7)
(7)
(8)
16.02 16.03 16.31 16.56 17.23 17.23
16.30 16.28 16.59 17.19 17.51 17.51
16.53 16.51 17.22 17.40 18.15 18.15
17.02 17.00 17.32 17.49 18.28 19.28
17.24 17.24 |17.55 18.04 18.49 18.49
Tarvisio Tarvisio
(7)
17.56
18.19
18.40
18.49
19.04
(9)
18.20
18.49
19.12
19.22
19.46
Sacile
(10)
18.20
18.49
19.12
19.22
19.46
Sacile
(1)
(2)
(1)
12.26 12.56 12.56
12.54 13.19 13.19
13.19 13.40 13.40
13.33 13.49 13.49
13.55 14.04 14.04
(1)
(1)
18.56 19.53 20.42
19.19 20.04 21.08
19.40 20.27 21.31
19.49 20.36 21.40
20.04 20.57 22.04
(1)
(3)
(4)
13.30 14.21 14.21
14.00 14.49 14.49
14.25 15.12 15.12
14.40 15.21 15.21
15.04 15.47 15.47
(11)
(12)
22.21 22.21
22.44 22.44
23.05 23.05
23.14 23.14
23.29 23.29
(1)Feriale.(2)Festivo.(3)Ferialeesclusosabato.(4)Sieffettuailsabatoefestivi.
Occorresaperleggereisegnidelmondo,e
nonsoltantoilibri.
BilAnCiA dal 23 settembre
al 22 ottobre
Linea marittima TRIESTE - MUGGIA
ImpIantI apertI 24 ore su 24
TOTAL - Duino Nord Autostrada TS/VE
AGIP - Duino Sud Autostrada VE/TS
AGIP - Valmaura S.S. 202 - Km 36
(superstrada)
Non metterti
alla guida
***
Ariete dal 21 marzo
al 20 aprile
Sabato,11settembre2010
AEROPORTO FRIULI VENEZIA GIULIA - RONCHI DEI LEGIONARI
Orario estivo 2010 (in vigore dal 28 marzo al 30 ottobre 2010)+++
Glioraripossonosubirevariazionidapartedellecompagniaaereesenzapreavviso
Partenze per
Partenza
BELGRADO
13.15
10.35
13.35
13.15
BIRMINGHAM 16.55
18.05
BRUXELLESCh. 12.30
CAGLIARI
22.10
CATANIA
12.00
DUSSELDORFWe. 12.00
20.55
LONDRASt.
12.25
14.30
14.50
15.00
15.00
21.40
MONACO
06.20
10.50
15.00
18.55
NAPOLI
12.00
OLBIA
13.15
ROMA
06.55
07.20
11.20
15.20
19.20
TIRANA
10.30
13.00
15.10
20.40
TRAPANI
20.00
Arrivo
Frequenza
14.50 -----6-
12.10 -----6-
15.10 -2-----
14.50 ---4---
18.10 ---4---
19.20 ------7
14.05 --3---7
23.55 1---5--
15.25
*
13.45 -2-4---
22.40 -----6-
13.35 ----5--
15.40 --3---7
16.00 -----6-
16.10 -2-4---
16.10 ----5--
21.40 1------
07.30
*
12.00
*
16.10
*
20.05 12345-7
13.10
*
15.00 -----6-
08.05
*
08.30 123456-
12.30
*
16.30
*
20.30
*
12.00 -2-----
14.40 ----5--
16.50 -2-----
22.30 ----5--
21.40 -2-4-6-
Volo
Aereo
JU411
JU411
JU411
JU411
FR1097
FR1097
FR2834
FR4808
AZ1705
FR6488
FR6488
FR169
FR169
FR169
FR169
FR169
FR169
LH4007
LH3999
LH4003
LH4005
AZ1705
EN1728
AZ1356
AZ1360
AZ1358
AZ1364
AZ1362
LZ152
LZ152
LZ152
LZ152
FR8648
AT7 finoal1/5
AT7 dal8/5
AT7 dal6/4
AT7 dal5/5
738
738
738
738
CR9 viaNapoli
738
dal25/5
738
dal29/5
738
finoal8/4
738
738
738
738
dal16/4
738
AT7
AT7
AT7
AT7 nodal2-22/8
CR9
AT7 dal12/6al28/8
CR9/320
734/320 nodal3-27/8
734/320
734/M80 nodal9-22/8
734/320
AT7 finoal27/4
AT7 finoal11/6
AT7 dal15/6
AT7 dal18/6
738
Note
Arrivi da
Partenza
BELGRADO
11.00
08.20
11.20
11.00
BIRMINGHAM 13.15
14.25
BRUXELLESCh. 10.35
CAGLIARI
20.00
CATANIA
08.30
DUSSELDORFWe. 09.50
18.45
LONDRASt.
09.00
11.05
14.05
11.25
11.35
11.35
17.05
MONACO
09.05
13.15
17.15
21.05
NAPOLI
10.10
OLBIA
10.15
ROMA
09.20
13.20
17.20
20.50
21.25
TIRANA
08.10
10.30
12.40
18.00
TRAPANI
17.55
Arrivo
Frequenza
12.40 -----6-
10.00 -----6-
13.00 -2-----
12.40 ---4---
16.30 ---4---
17.40 ------7
12.05 --3---7
21.45 1---5--
11.20
*
11.35 -2-4---
20.30 -----6-
12.00 ----5--
--3---7 FR168
14.25 -----6-
14.35 -2-4---
14.35 ----5--
20.05 1------
10.10
*
14.20
*
18.20 12345-7
22.10
*
11.20
*
12.00 -----6-
10.35
*
14.35
*
18.35
*
22.05 12345-7
22.40
*
09.40 -2-----
12.10 ----5--
14.30 -2-----
19.40 ----5--
19.35 -2-4-6-
Volo
Aereo
Note
JU411
JU411
JU411
JU411
FR1096
FR1096
FR2833
FR4807
AZ1708
FR6487
FR6487
FR168
738
FR168
FR168
FR168
FR168
LH3998
LH4002
LH4004
LH4006
AZ1708
EN1729
AZ1357
AZ1365
AZ1361
AZ1359
AZ1363
AF5981
AF5983
AF5983
AF5983
FR8647
AT7
AT7
AT7
AT7
738
738
738
738
CR9
738
738
738
finoal1/5
dal8/5
dal6/4
dal6/5
Frequenze:1Lunedì,2Martedì,3Mercoledì,4Giovedì,5Venerdì,6Sabato,7Domenica.*Giornaliero.
CompagnieAeree:AZAlitalia,EN-AirDolomiti,FR-Ryanair,JP-AdriaAirways,JU-JatAirways,LH-Lufthansa(operatodaAirDolomiti-LufthansaRegional),LZ-BelleAir.
Aeromobili:319AirbusA319,320AirbusA320,734BoeingB737.400,738BoeingB737.800,AT7-ATR72,CR9BombardierCRJ900,M80-BoeingMDDMD80.
viaNapoli
dal25/5
dal29/9
finoal9/4
738
738
738
dal16/4
738
AT7
AT7
AT7 nodal2-22/8
AT7
CR9
AT7 dal12/6al28/8
734/320
734/M80 nodal9-22/8
734/320
CR9 nodal2-26/8
734/320
LZ152 finoal27/4
LZ152 finoal11/6
LZ152 dal15/6
LZ152 dal18/6
738
Numeri utili
sabato 11 settembre
dalle 13.00 alle 16.00
Emergenza sanitaria
118
Vigili del fuoco
115
Carabinieri
112
Polizia
113
Polizia Stradale
040 4194311
Questura
040 3790111
Emergenza infanzia
114
Antiviolenza donna
1522
Antincendio boschivo
1515
Guardia di Finanza
117
Polizia Municipale
040 366111
Guardia Costiera emergenze
1530
Capitaneria del Porto
040 676611
ASL Numero verde
800 991170
Osp. Riuniti Trieste
040 3991111
CRI Servizi sanitari
040 3186118
Protezione civile
800 500300
ENPA Protez. animali
040 910600
ASTAD Rifugio animali
040 211292
Canile sanitario
040 820026
AcegasAps guasti
800 152152
Acegas informazioni
800 237313
ACI Soccorso stradale
803116
Regione centralino
040 3771111
Comune centralino
040 6751
Provincia centralino
040 37981
Camera di Commercio 040 6701111
Aeroporto Ronchi d. L. 0481 773224
ATER
040 39991
Poste centralino
040 6764111
RadioTaxi
040 307730
Taxi
040 390039
Trieste Trasporti
800 016675
Biblioteca Civica
040 6758200
Biblioteca Gambini
040 634753
Biblioteca Statale
040 300725
Via Fabio Severo, 122 - tel. 040 571088
Aquilinia - tel. 040 232253
Fernetti - tel. 040 212733 - solo per
chiamata telefonica con ricetta urgente
SERVIZIO NOTTURNO
dalle 20.30 alle 8.30
del giorno successivo
Via Combi, 17 (Campi Elisi)
Tel. 040 302800
domenica 12 settembre
dalle 08.30 alle 13.00
e dalle 16.00 alle 20.30
Piazza Ospedale, 8 - tel. 040 767391
Via Commerciale, 21 - tel. 040 421121
Capo di Piazza Mons. Santin, 2
(già piazza unità, 4) - tel. 040 365840
Muggia – lungomare Venezia, 3
tel. 040 274998
Opicina – via di Prosecco, 3
tel. 040 214441
FARMACIE DI TURNO
dal 13 al 17 settembre
dalle 13.00 alle 16.00
Piazza Ospedale, 8 - tel. 040 767391
Via Commerciale, 21 - tel. 040 421121
Muggia – lungomare Venezia, 3
tel. 040 274998
Opicina – via di Prosecco, 3
tel. 040 422478 - solo per chiamata
telefonica con ricetta urgente
...quando
hai bisogno
chiama
Telefono Amico CeVita
SERVIZIO NOTTURNO
dalle 20.30 alle 8.30
del giorno successivo
800 848444
Capo di Piazza Mons. Santin, 2
(già piazza Unità, 4) - Tel. 040 365840
RAI 3 FVG
ARENA ARISTON
L’apprendista stregone
15.55
Il rifugio
sabato 11 settembre
domenica 12 settembre
lunedì 13 settembre
martedì 14 settembre
mercoledì 15 settembre
giovedì 16 settembre
ore 16.30 - 20.00
AMBASCIATORI
Viale Romolo Gessi 14
www.aristontrieste.it
CINECITY
Shrek e vissero felici e
contenti 2D
Sabato e domenica 15.30, 17.10,
18.50, 20.30, 22.15
Altri giorni 16.30, 18.20, 20.10,
22.00
F.FELLINI
Multiplex 7 sale
(di cui 4
predisposte per
il 3D)
Torri d’Europa,
via D’Alviano 23,
tel. 040 6726800
www.cinecity.it
cinema d’essai
Viale xx settembre
37 040636495 www.
triestecinema.it
The American
15.50 - 17.55 20.00 - 22.05
Resident Evil
3D
16.05 - 18.05 20.00 - 22.00
La solitudine
dei numeri primi
17.40- 20.00 - 22.15
The Karate Kid: la leggendea
continua
16.15 - 18.50 - 21.30
I Mercenari The Expendables
16.00 - 18.05 - 20.10 - 22.10
Shrek e vissero felici e contenti 3D
16.00 - 18.00 - 20.00 - 22.00
Shrek e vissero felici e contenti 2D
15.50 - 18.00
Giustizia Privata
20.00 - 22.00
Miral
16.45, 18.40,
20.30, 22.20
GIOTTO
MULTISALA
Via Giotto 8
040637636 www.
triestecinema.it
La solitudine dei
numeri primi
16.15, 18.15, 20.15, 22.15
Somewhere
16.40, 18.30, 20.15, 22.00
20 sigarette
16.30, 18.15, 20.00, 21.45
NAZIONALE MULTISALA
Viale xx settembre 30 040635163
www.triestecinema.it
The American
16.30, 18.20, 20.15, 22.15
Resident evil 3D
16.30, 18.20, 20.15, 22.15
Domenica anche 11.00 e 14.30
a solo 6,5€
I mercenari - The expendables
16.30, 18.20, 20.15, 22.15
The Karate Kid: la leggendea
continua
16.30, 19.00, 21.30
Sansone
Domenica 11.00 e 14.30 a solo 4€
Shrek
e vissero felici e contenti 2D
Domenica 11.00 e 14.30 a solo 4€
SUPER
Via Paduina 4 angolo Viale XX Settembre 040367417 triestecinema.
it - twitter.com/tscinema
L’apprendista stregone
Sabato e domenica 16.30, 20.15
Altri giorni 16.30 al Nazionale.
Domenica anche 11.00 e 14.30 al
Nazionale a solo 4€
Giustizia privata
Sabato e domenica 18.15, 22.15
Altri giorni 22.20
Il biglietto ridotto costa solo 5.00
€ tutti i giorni (festivi e prefestivi
compresi) per tutti gli spettacoli. Per
ridotto si intende: ragazzi fino ai 18
anni, militari, ultrasessantenni, universitari. Abbonati ai teatri e Agis dal
lunedì al venerdì (escluso i festivi).
Mattinate per le scuole 4 €. Al martedì ingresso a prezzo ridotto 5/4 €
CINEMA CARD 10 ingressi 40
€ valida tutti i giorni per i cinema
Ambasciatori, Giotto, Nazionale,
Fellini e Super. Durata illimitata.
Non valida per i film in 3D. OGNI 15
INGRESSI nei nostri cinema riceverete in omaggio: una t- shirt o una
penna Parker o una calcolatrice o
una bottiglia di Merlot o un romanzo
giallo. Parcheggio al Park- Sì di Foro
Ulpiano (a 200 metri dai cinema) a
solo 1 € per 3 ore.
Teatri e concerti
Teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Stagione sinfonica 2010
Sabato 11 settembre 2010, ore 18.00 Turno B
Orchestra della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe
Verdi” di Trieste
Franz Schubert - Ouverture D. 644 “Die Zauberharfe”
Sinfonia in si minore D. 759 “Incompiuta”
Robert Schumann - Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore
op. 97 “Renana”
Venerdì 17 settembre 2010, ore 20.30 Turno A
Orchestra della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe
Verdi” di Trieste
Wolfgang Amadeus Mozart - Divertimento per archi K.
138 in fa maggiore
Martedì 14
Lunedì 13
Viale xx settembre 35 040662424
www.triestecinema.it
Gustav Mshler - Sinfonia n.4 in sol maggiore per
orchestra e voce solista
(gratuito)
Domenica 12
Sabato 11
Mercoledì 15
Cattedrale di San Giusto
33° “SETTEMBRE MUSICALE TRIESTINO”
Lunedì 13 settembre, in una cornice e con
un’ambientazione musicale di particolare suggestione,
l’attore Omero Antonutti reciterà l’AKATHISTOS,
l’antichissimo inno alla Vergine della Chiesa
Cristiana d’Oriente. L’evento, proposto in forma
paraliturgica, sarà replicato anche il giorno seguente,
martedì 14, nella Chiesa Greco-Ortodossa di San
Nicolò, sulle Rive, sempre con inizio alle ore 20.30.
Palazzetto dello sport di Chiarbola
Lunedì 13 settembre
Pinkmoon tribute (cover band dei Pink Floyd)
Info: www.musicclub.it
Giovedì 16
Venerdì 17
07.30 TGR Buongiorno
Regione
14.00 TG Regione
19.00 TG Regione
00.10 TG Regione
07.30 TGR Buongiorno
Regione
14.00 TG Regione
19.00 TG Regione
00.10 TG Regione
07.30 TGR Buongiorno
Regione
14.00 TG Regione
19.00 TG Regione
00.10 TG Regione
07.30 TGR Buongiorno
Regione
14.00 TG Regione
19.00 TG Regione
00.10 TG Regione
07.30 TGR Buongiorno
Regione
14.00 TG Regione
19.00 TG Regione
00.10 TG Regione
07.30 TGR Buongiorno
Regione
14.00 TG Regione
19.00 TG Regione
00.10 TG Regione
07.30 TGR Buongiorno
Regione
14.00 TG Regione
19.00 TG Regione
00.10 TG Regione
Trasmissioni in lingua slovena
18.40 TV Transfrontaliera
20.30 TGR
Trasmissioni in lingua slovena
18.40 TV Transfrontaliera
20.30 TGR
Trasmissioni in lingua slovena
18.40 TV Transfrontaliera
20.30 TGR
Trasmissioni in lingua slovena
18.40 TV Transfrontaliera
20.30 TGR
Trasmissioni in lingua slovena
18.40 TV Transfrontaliera
20.30 TGR
Trasmissioni in lingua slovena
18.40 TV Transfrontaliera
20.30 TGR
Trasmissioni in lingua slovena
18.40 TV Transfrontaliera
20.30 TGR
07:00 concerto del pianista
Pierpaolo Levi (2000)
08:35 Mukko Pallino
09:30 rotocalco Adnkronos
10:35 La grande storia
11:35 Super sea
12:00 Angelus recitato dal Santo
Padre - 2010
12:25 La grande musica
sinfonica - J. Brahms
13:15 Qui Tolmezzo
13:20 Kenya, savane infinite e
mare incantato
14:00 Camper magazine
14:25 Campagna amica
14:50 Il bene oscuro - telefilm
16:20 Captain Cook cruises:
nelle isole Fiji
16:40 UFO di sera
17:30 K2
19:30 Pagine e fotogrammi
19:45 Domenica sport
21:15 Il notiziario della domenica
21:30 Domenica sport
22:30 Prince of central park - film
00:15 Voci dal ghetto “Hermosuras”
01:30 Schimansky - Una pentola
di soldi - telefilm
07:00
07:35
08:05
08:30
09:05
10:25
11:25
12:00
12:40
12:55
13:10
13:30
14:00
15:05
Il notiziario mattutino
Storie tra le righe
Il notiziario mattutino – r.
Domani si vedrà
Daniel Boone - telefilm
documentari sulla natura
TG 2000 flash
rotocalco Adnkronos
Tractor pulling
La provincia ti informa – r.
Antiche ville del FVGiulia
Il notiziario meridiano
... copertina da Udine
Musa TV
TG 2000
Il notiziario meridiano – r.
K2
Conosciamo i nostri ospedali
Il notiziario serale
Il notiziario sport
Tutto Triestina 2010-2011
Il notiziario regione
UFO di sera
La grande musica classica
La grande storia
Il notiziario notturno
TG Montecitorio
In contatto... con la Trieste
Trasporti
00:00 Schimansky - telefilm
07:00
08:05
08:30
10:05
10:55
12:00
13:05
13:15
07:00
08:05
08:30
10:05
10:55
12:00
12:35
13:10
TELEQUATTRO
Cinema
Farmacie di turno
Via Mazzini, 43 - tel. 040 631785
13:30
14:00
14:45
15:35
16:00
16:30
17:00
19:00
19:20
19:30
20:00
20:05
20:30
21:00
22:50
23:00
23:35
Radioattività
il tuono q 31
INFORMAZIONI UTILI
Sabato, 11 settembre 2010
Il notiziario mattutino
Storie tra le righe
Il notiziario mattutino – r.
Daniel Boone
documentari sulla natura
TG 2000 flash
documentari sulla natura
Conosciamo i nostri
ospedali
Il notiziario meridiano
sull’onda dell’UFO
Hard trek
Tractor pulling
TG 2000 - sabato
Il notiziario meridiano – r.
K2
1x2
dai nostri archivi
Il notiziario serale
Il notiziario sport
Campagna amica
Il notiziario regione
Prince of central park
drammatico
Antiche ville del Friuli
Venezia Giulia
Il notiziario notturno
Un uomo, un cavallo, una
pistola - western
16:30
17:00
19:00
19:10
19:30
20:00
20:05
20:30
21:00
21:45
23:02
23:35
23:40
Il notiziario mattutino
Mukko Pallino
Storie tra le righe
Il notiziario mattutino – r.
La grande musica - Brahms
Novecento contro luce
Camper magazine
TG 2000 flash
Hard trek
Videomotori
Pagine e fotogrammi
Il notiziario meridiano
... animali amici miei
Rivediamoli: calcio
dilettanti e Triestina Calcio
Il notiziario meridiano – r.
K2
Italia economia
rotocalco Adnkronos
Il notiziario serale
Il notiziario sport
Qui Tolmezzo
Il notiziario regione
tutto il campionato
dell’Udinese
Serata da macello... al
Keller Platz
Il notiziario notturno
TG Montecitorio
Empoli vs. Triestina
07:00
08:05
08:30
09:00
10:05
10:55
12:00
12:35
13:05
13:30
14:05
14:35
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10.00 Radioattività Magazine,
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10.40 Radioattività
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13.00 Radioattività Rewind (Musicale),
13.15 GR Oggi Trieste News
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Universitario
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Radioattività Notizie, 20.05Units
On Air - Quotidiano Universitario
21.00 The Factory (Musicale)
32 q il tuono
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Una proposta unica
Privato vende splendido attico
da 65 mq. al 7° ed ultimo piano,
in casa signorile, con ascensore,
in centro città.
Appartamento parzialmente
arredato, pari ad un primo ingresso,
composto da ampia entrata, cucina, bagno,
comoda stanza matrimoniale con poggiolo,
ampio e luminoso soggiorno, ripostigli
e ben 145 mq. di terrazza panoramica
con ampia vista sulla città e sul mare.
Per informazioni
telefonare
al n. 337.549460
Sabato, 11 settembre 2010