numero 1 |Aprile 2012 Unindustria Ferrara
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2-04-2012 9:37 numero 1 | Aprile 2012 Sped. in abb. postale - 70% (aut. n° 43649) Filiale di Ferrara FeInd01-2012Ok:luglio 2010 Pagina II Unindustria Ferrara FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:37 Pagina III Pubblicita FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:38 Pagina 1 sommario 3 editoriale 22 Dare credito alla capacità delle imprese servizi Bus&Fly - Una navetta per l’areoporto: il servizio piace di Riccardo Fava 4 In copertina: Drapeaux Européens © - Fotolia.com associazione 23 formazione Export - Dieci aziende al corso per i mercati Confindustria - Giorgio Squinzi nuovo presidente nazionale 24 giovani Il premio - Sei volti nuovi per l’industria ferrarese FERRARA INDUSTRIA Periodico di Unindustria Ferrara Anno XVI - Aprile 2012 n. 1 EDITORE Unindustria Ferrara via Montebello, 33 - Ferrara tel. 0532 205122 fax. 0532 204740 www.unindustria.fe.it [email protected] 6 Industriamoci - Gli studenti alla scoperta delle aziende DIRETTORE RESPONSABILE Roberto Bonora COMITATO DI REDAZIONE Piero Puglioli, Riccardo Fava, Paolo Saini, Monica Talmelli, Claudio Viganelli Leopoldo Santini, Roberto Bonora primopiano 14 scenari Regione - Un Patto per crescere insieme COORDINAMENTO EDITORIALE E REDAZIONE aziende 26 Acotec - Gli specialisti delle camere bianche CONTESTO via G. Zucconi, 90 - Modena tel. 059 346318 fax. 059 2929842 e-mail: [email protected] GRAFICA E IMPAGINAZIONE CONTESTO FOTO Meridiana Immagini - Voli Soc. Coop. Stefano Benini 27 Bia - Tra i leader PUBBLICITÀ Studio Borsetti srl - Ferrara tel. 0532 210444 STAMPA nella produzione del couscous 18 infrastrutture S.A.T.E. s.r.l. Ferrara Cispadana - Via libera al progetto preliminare 28 in breve Dai giovani imprenditori spunti per uscire dalla crisi UNINDUSTRIA FERRARA FERRARAINDUSTRIA | 1 FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:38 Pagina 2 Pubblicita FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:38 Pagina 3 editoriale Dare credito alla capacità delle imprese i certo, se oggi chiedessimo a un imprenditore quale ritiene essere uno dei problemi più pressanti per la propria azienda, la risposta sarebbe: il credito. Una questione che è strettamente legata alla crisi che stiamo attraversando, ma è proprio per questo, e per la funzione che come Associazione siamo chiamati a svolgere, che dobbiamo richiamare con forza questo tema, che rischia di soffocare definitivamente un’economia già duramente provata dalla recessione. Scriviamo queste riflessioni poco tempo dopo la sottoscrizione della nuova moratoria per le imprese che ha visti coinvolti Confindustria, la Piccola Industria di Confindustria e Abi. Un’intesa più volte sollecitata da parte di tante imprese e che certamente va vista positivamente, ma prima di esprimere un giudizio compiuto deve esserne valutata l’applicazione concreta. Quello che più preoccupa, infatti, è capire come sarà declinata la moratoria nei confronti delle imprese che operano in settori in crisi, con un’attenzione particolare a quello delle costruzioni che, oggi, si trova in un vero e proprio stallo finanziario, peraltro espressamente dichiarato dal Presidente regionale di Ance, Gabriele Buia. Quella dell’edilizia è una situazione drammatica che va affrontata a livello nazionale, con interventi straordinari che coinvolgano tutte le parti interessate per identificare interventi concreti e credibili ed evitare un collasso di settore. Sul credito parlano i dati riportati recentemente da Vincenzo Boccia, Presidente della Piccola Industria di Confindustria, nell’audizione di fronte alla Commissione finanze della Camera, “per le imprese – ha detto Boccia – è in atto un preoccupante fenomeno di restrizione del credito sia in termini di quantità erogata che di costi applicati. Secondo i più recenti dati elaborati da Banca d’Italia, il tasso di crescita su base annua del credito alle imprese mostra un forte rallentamento: 3,1% a dicembre contro il 4,9% di novembre e il 5,8% di ottobre (il picco dell’anno è stato il 6,1% di maggio). Per le piccole imprese la crescita si è sostanzialmente azzerata (0,4%). In dicembre si è registrata una contrazione di addirittura 20 miliardi di euro”. Partendo da questi numeri crediamo che oggi il sistema bancario, a partire da quello locale che così bene conosce la realtà territoriale, debba mettersi in gioco direttamente e adempiere in pieno a quella che è la sua funzione sociale principale: sostenere l’economia e la dinamica dei consumi e degli investimenti. Il credito rappresenta l’anello fondamentale nella catena della crescita e dello sviluppo, ma oggi quell’anello si è spezzato. Può apparire singolare, forse, che anche Unindustria sollevi questa questione quando alcuni suoi rappresentanti sono nei Consigli di Amministrazione delle banche locali: ma non faremmo gli interessi delle aziende che rappresentiamo se non mettessimo questo tema al centro della discussione, senza attendere che siano altri ad avanzarlo. Per questo la nostra Associazione continuerà nei prossimi mesi ad essere presente su tutti i temi che interessano le imprese, ma sarà il credito il tema sul quale concentreremo gli sforzi maggiori, rimarcando direttamente rispettivi compiti e impegni: da un lato l’imprenditore deve saper salvaguardare il merito creditizio e capitalizzare l’azienda, dall’altro la banca deve saper valutare con competenza e obiettività la singola realtà in esame, senza preconcetti o generalizzazioni. E’ una scelta obbligata, una scelta di sopravvivenza e di responsabilità. D Riccardo Fava Presidente di Unindustria Ferrara In attesa di capire come sarà applicata la nuova moratoria, l’Associazione vuole richiamare l’attenzione su un tema decisivo FERRARAINDUSTRIA | 3 FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:38 Pagina 4 Pubblicita FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:38 Pagina 5 Copyright Studio Franceschin associazione Unindustria Ferrara si congratula con Giorgio Squinzi per la nomina a presidente di Confindustria. È stata scelta una persona competente, dinamica, un imprenditore di successo che ha tutte le capacità per guidare la nostra associazione in una fase delicatissima per il Paese”. Queste le prime parole di Riccardo Fava, presidente di Unindustria Ferrara, dopo la designazione di Giorgio Squinzi da parte della giunta di Confindustria avvenuta a Roma il 22 marzo scorso. “Le sfide che ci attendono riguardano temi cruciali per lo sviluppo e la crescita dell’Italia – spiega il presidente Fava – dalla riforma del mercato del lavoro alle liberalizzazioni, al fisco, allo sviluppo e la crescita. Su tutte le questioni aperte, che delineeranno l’Italia del futuro, Confindustria sarà una voce importante e determinante, forte della rappresentanza di migliaia di imprese italiane. Crediamo che Giorgio Squinzi, candidato sul quale avevamo espresso la preferenza come Unindustria Ferrara, abbia le carte in regola per svolgere il suo mandato nel migliore dei modi”. Soddisfazione dall’associazione “ Confindustria Giorgio Squinzi nuovo presidente nazionale La soddisfazione di Unindustria Ferrara: “Un imprenditore in grado di guidare l’associazione in questa fase difficile” estense anche per il settore da cui proviene l’imprenditore. “La sua provenienza dal mondo della chimica, inoltre, rappresenta un valore aggiunto per il nostro territorio – commenta Fava – nel quale questo settore ha una storia decennale con realtà importanti e significative”. “Voglio esprimere – ha proseguito il presidente di Unindustria Ferrara – già in questa occasione, personalmente e a nome dell’Associazione che rappresento, il più sentito ringraziamento alla presidente Emma Marcegaglia, che in que- “Una persona competente, dinamica e di successo” [ sti anni difficili ha guidato Confindustria con competenza, coraggio e determinazione, contribuendo a creare le condizioni per una uscita positiva da una crisi pesante e generalizzata. Allo stesso modo mi sento di sottolineare il valore dello sfidante di Giorgio Squinzi: Alberto Bombassei, infatti, è un altro rappresentante di quell’imprenditoria illuminata e coraggiosa che ha contribuito al successo del nostro Paese del mondo. Sono convinto che la sua esperienza e la sua capacità siano di assoluta rilevanza per Confindustria e vadano quindi adeguatamente valorizzate e riconosciute”. FERRARAINDUSTRIA | 5 FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:38 Pagina 6 primopiano DI GIACOMO QUADRI Gli studenti alla scoperta delle aziende [ 32 classi e oltre 650 studenti hanno partecipato alla seconda edizione dell’iniziativa. 14 le aziende ospitanti ltre 650 studenti, il 62% in più rispetto all’anno scorso. Tanti sono quelli che, provenienti da 32 classi diverse, a fine novembre hanno varcato le porte di 14 Pmi aderenti a Unindustria Ferrara. Merito dell’iniziativa “Industriamoci”, coronata anche per questa seconda edizione da un grande successo. Incontri informali, ma molto partecipati che hanno visto gli studenti rivolgere numerose domande agli imprenditori che li hanno accolti. Si è celebrata così a Ferrara e provincia la Giornata nazionale della Piccola e Media Industria, O 6 | FERRARAINDUSTRIA organizzata dalla Piccola Industria di Confindustria e che si svolge in occasione della Settimana della Cultura d’Impresa di Confindustria e dell’Orientagiovani. Da Ferrara, a Cento, a Ostellato, a Sant’Agostino a Serravalle, erano diverse le zone della provincia coinvolte nell’iniziativa, così come i settore rappresentati dalle imprese. “Siamo molto soddisfatti del risultato della giornata – ha detto Simonetta Talmelli, vice- presidente di Unindustria Ferrara e coordinatrice della commissione Piccola Industria – la partecipazione crescente e il grande interesse che i ragazzi hanno dimostrato per le nostre aziende, per i prodotti che vengono realizzati e per le modalità organizzative e produttive, ci fanno ben sperare per un rapporto sempre più saldo tra mondo della scuola e imprese, soprattutto nell’ottica di favorire l’orientamento e le scelte al termine del percorso di studi”. “Ovviamente – ha proseguito Talmelli – questa è solo una tappa, per quanto significativa, di un lavoro di relazione e di promozione della cultura d’impresa verso le giovani generazioni che intendiamo rafforzare e consolidare. Vorrei infine ringraziare tutte le persone, del mondo sia scolastico sia istituzionale, che hanno contribuito alla buona riuscita di questa giornata, oltre naturalmente agli imprenditori che si sono resi disponibili ad aprire le porte delle proprie aziende”. All’iniziativa, insieme alla vicepresidente di Unindustria Ferrara Simonetta Talmelli, hanno preso parte diversi rappresentanti del mondo istituzionale: nelle diverse aziende sono infatti intervenuti il vicesindaco di Ferrara Vincenzo Maisto; il sindaco di Ostellato Andrea Marchi; Caterina Ferri, assessore al Lavoro della Provincia di Ferrara; Pier Paolo Busi, assessore alle Attività produttive del Comune di Cento; Carlotta Gaiani, assessore alle Politiche industriali e alle Attività produttive della Provincia di Ferrara; Claudia Rinaldi, assessore Edilizia residenziale pubblica e Associazionismo. Fava: “Cresce l’interesse dei ragazzi per le imprese” FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:38 Pagina 7 primopiano Baltur Idee innovative nel settore del riscaldamento Con 60 anni di storia alle spalle, l’azienda è arrivata alla terza generazione R aggiunti i 60 anni può ben dire di essere un’assoluta novità nel panorama delle aziende familiari italiane: è una delle poche, infatti, ad essere arrivata alla terza generazione senza aver smarrito la strada del successo. È Baltur, costituita nel 1950 per iniziativa di due amici, Giuseppe Ballanti e Ferdinando Tura, che avevano saputo cogliere le opportunità di un mercato allora in rapida evoluzione per sviluppare le loro innovative idee nel settore del riscaldamento. Fin dai primi passi le strade di Ballanti e Tura si incrociano con quella della famiglia Fava. I fratelli Augusto, Lino e Arturo già nel primo dopoguerra avevano affermato il proprio talento imprenditoriale, partendo da una piccola bottega artigianale e sviluppando in pochi anni una vera e propria leadership nel settore degli impianti per l'essiccazione di paste alimentari con l'azienda di famiglia. E' proprio ad Augusto che nel 1961 Ballanti e Tura si rivolgono per proporre l'entrata in società al 50%. Nel 1987 i Fava acquisiscono l'intero pacchetto azionario della Baltur Spa e negli anni '90, sotto la presidenza di Gianni Fava (secondogenito di Augusto), l'azienda regi- Hotel Carlton stra una crescita importante in Italia e all'estero. Cresciuti e formati nell’esempio e nel senso del dovere, Luigi e Riccardo costituiscono la terza generazione di imprenditori dei Fava: con la loro holding, Relfin S.r.l., hanno acquisito negli ultimi anni il controllo azionario di Baltur Spa e Fava Spa. Ma il segreto della Baltur è anche nella Ricerca e Sviluppo, affidate alla professionalità di un team dinamico e pronto a trasformare le richieste del mercato in idee innovative. La ricerca delle alte prestazioni e la tecnologia d’avanguardia non mettono certo in secondo piano il rispetto per l’ambiente e la volontà di creare macchine che siano user friendly. In particolare gli ampi laboratori di sviluppo e test di bruciatori e caldaie sono dotati di sofisticati strumenti per l'acquisizione e l'elaborazione automatica dei parametri caratteristici degli apparecchi e di strumentazione e procedure in accordo con le norme internazionali di prodotto e di qualità. L’ospitalità in stile estense Un tre stelle superior in pieno centro storico È un tre stelle superior, in pieno centro storico, in una posizione tranquilla e ideale, essendo a circa 200 metri dal Castello Estense, dal Duomo, dal Teatro Comunale. Ma l’Hotel Carlton non è l’unica struttura che la catena internazionale ha radicato a Ferrara. Al suo fianco troviamo, infatti, la Dependance Carlton (appartamenti per soggiorni brevi, formula all-inclusive) e la Casalbergo Carlton (appartamenti per soggiorni mediolunghi). L’Albergo Carlton mette a disposizione dei clienti 58 camere, elegantemente arre- date, spaziose e perfettamente accessoriate con vasca o doccia, climatizzazione individuale, tv-sat, connessione wi-fi, minibar e cassaforte. Se arrivate in auto potete lasciarla nel garage interno o nell’ampio parcheggio proprio di fronte e visitare la città con le biciclette messe a disposizione dalla struttura. L’Hotel Carlton ha conseguito l’elevato standard di qualità ISO 9001. Per gli incontri di lavoro l'Hotel Carlton è dotato di un'area business composta da una Sala Meeting per i congressi e da due sale riunioni in grado di accogliere dalle 10 alle 80 persone. FERRARAINDUSTRIA | 7 FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:38 Pagina 8 primopiano Baruffaldi Tecnologia per la plastica Nata 60 anni fa, da tre anni è entrata nel Gruppo Dosi È nata sessant’anni fa ed è cresciuta costruendosi nel tempo una reputazione solida nel proprio ambito di lavoro, che non è mai cambiato. Perché fin dalla fondazione Baruffaldi costruisce attrezzature e linee di estrusione per materie plastiche e macchine automatiche in linea o fuori linea per profili in PVC, avvolgibili in PVC, alluminio e acciaio, canalette portacavi e da cablaggio, macchine speciali su richiesta e impianti chiavi in mano. Una base solida sulla quale, tre anni fa, è avvenuto un passaggio importante. L’azienda, infatti, ha parzialmente mutato nome, divenendo Baruffaldi Plastic Technology ma soprattutto è entrata a far parte del Gruppo Dosi. Due scelte che evi- denziano con chiarezza la volontà – e la capacità – di crescere ancora puntando sulle due principali leve strategiche del presente, ovvero internazionalizzazione e innovazione. Grazie, infatti, alle nuove sinergie del gruppo l’impresa ferrarese potrà contare su nuove risorse da investire nel settore Ricerca e Sviluppo, per offrire ai clienti soluzioni efficaci e all’avanguardia, capaci di aiutarli ad ottimizzare sempre più i loro processi produttivi. Anche in un momento difficile per l’economia Baruffaldi continua così a investire per sviluppare ed espandere l’attività storica dell’azienda e tutte le linee di prodotto strategiche: macchine per la lavorazione degli avvolgibili in PVC e alluminio, impian- ti di punzonatura per canali elettrici da cablaggio e da installazione, unità di taglio per profili plastici, punzonatrici per profili tecnici e per l'edilizia, attrezzature e linee di estrusione e impianti chiavi in mano. Una traiettoria di crescita che si fonda sulla capacità di coniugare le capacità e competenze del proprio personale con gli investimenti in ricerca e innovazione, la disponibilità di ascolto del cliente in un’ottica di miglioramento continuo teso al raggiungimento di soluzioni innovative, efficaci e competitive con le scelte giuste per dare a tutto ciò le gambe per competere nel mercato globale. In una frase: un’impresa capace di fare scuola davvero per chi inizia ad affacciarsi oggi sul mercato del lavoro. Centro Computer La rete super professionale Information Technology al servizio del territorio H a creato un sistema per gestire tutti i dati dei punti vendita Mercatone Uno, così come l’infrastruttura storage per il Consorzio Latterie Virgilio o un modo per integrare dati sul venduto e scorte di magazzino della catena Eurospin. Lo fa grazie ad una rete super professionale e 8 | FERRARAINDUSTRIA articolata sul territorio. È questo uno dei principali punti di forza della rete Centro Computer, che anche nel ferrarese offre i propri servizi alle imprese del territorio. Una rete capace di attivare partnership con le più importanti aziende ICT del mercato per offrire ai propri clienti il meglio del settore. Centro Computer è un gruppo di Information Technology fondato nel 1984, presente in Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche e Veneto. Gli addetti sono circa 150. Fornisce strumenti per la gestione delle informazioni, soluzioni e servizi per aumentare la produttività delle persone delle aziende. Oltre alla fornitura di ogni tipo di hardware e software, mette a disposizione servizi nell’ambito del management, integrazione e progettazione di reti, della manutenzione software e hardware, della formazione informatica, della sicurezza, dell’outsourcing dei servizi ICT. L'evoluzione attuale dell'informatica nelle aziende porta a ricercare un partner che non sia solamente un semplice fornitore di parti del sistema informativo, bensì un consulente informatico globale in grado di sviluppare progetti integrati hardware e software personalizzati per ogni particolare esigenza, di elaborare soluzioni per il trattamento delle informazioni e non solamente dei dati e che abbia la possibilità di fornire mezzi innovativi di finanziamento, di gestione, di aggiornamento dell'investimento informatico nel suo complesso. Obiettivo principale di Centro Computer è quello di capire e anticipare le necessità dei propri clienti per fornire un servizio che soddisfi non solo le esigenze esplicite ma anche i bisogni impliciti. Un ruolo proattivo che può fare davvero la differenza in un settore nel quale la competizione è ogni giorno più agguerrita. Ecco perchè il gruppo è più che mai impegnato nella realizzazione di un Sistema Qualità che garantisca ai clienti affidabilità, capacità di risposta e serietà. FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:38 Pagina 9 primopiano Paver Costruzioni e sostenibilità Quattro stabilimenti, 360 dipendenti e cinque sedi estere G li ultimi nati sono un’arteria stradale a impatto zero e il Biodigestor, ovvero un digestore specializzato per la produzione di biogas. Due novità improntate alla sostenibilità ambientale e all’innovazione, due fronti competitivi che vedono impegnata da sempre Paver Costruzioni. La Spa ferrarese è oggi, infatti, uno dei principali complessi produttivi nel campo dei prefabbricati in calcestruzzo per l'edilizia e l'arredo urbano, grazie a una crescita costante realizzata nei suoi 40 anni di vita. Paver vede oggi la produzione articolata su quattro stabilimenti in Italia situati nel centro e al nord per una superficie di oltre 600mila metri quadrati, di cui oltre 50mila coperti, con 360 dipendenti. La produzione è costituita da un ampio ventaglio di prodotti brevettati e caratterizzati da una spiccata originalità, frutto della ricerca continua dello staff tecnico aziendale che ha messo a punto oltre 60 brevetti. Cinque le sedi all’estero: in Spagna, Portogallo, Belgio, Romania e Marocco. Sessanta brevetti nascono da un’attenzione con- tinua all’innovazione. Quella da cui – a partire dalla produzione di porcilaie e impianti per l’allevamento – nasce il Biodigestor, messo a punto e brevettato dalla divisione PaverAgri: un digestore specializzato per la produzione di biogas realizzato con conci prefabbricati a taglio termico, assemblati mediante post-tensione di cavi in acciaio armonico, protetti da guaina in pvc. Il Biodigestor prevede la coibentazione integrata dei conci in modo da evitare la formazione di ponti termici. Solo il pavimento interno è realizzato in opera. La strada? Da fonte d’inquinamento per Paver può diventare una fonte di energia rinnovabile. Per trovare una soluzione realistica l’azienda ferrarese insieme a Total Tool ha partecipato alla realizzazione di un'importante progetto di arteria stradale evoluta, il "KmZero Road" che prende forma lungo un percorso che prevede: impianto minieolico con generatori ad asse verticale, impianti fotovoltaici costituiti da celle solari, sistema per il recupero di energia termica da terreno, sistema che produce energia elettri- ca espandendo l'aria compressa prodotta dal veicolo in frenata. Un sistema posto sotto il manto stradale convoglia l'acqua in serbatoi e l'energia prodotta nei sistemi di riscaldamento e illuminazione. L'illuminazione a bordo strada è composta di Led e contro l'inquinamento acustico è stato ideato un sistema con capacità fonoassorbente. Sono state studiate ben tre applicazioni: montagna, pianura e lungo la costa, per applicare la formula più opportuna in base alle esigenze, il tutto abbinato a una valutazione di efficienza energetica e fattibilità economica. L'investimento per il progetto, per un solo km di strada, è di circa 7.690.000 euro ammortizzabili in sei anni, grazie alla produzione di energia pulita. La Valle Esperti del trasporto passeggeri Noleggio bus, minibus, mezzi di lavoro e autolinee O pera nel settore da 40 anni, ma La Valle è un’azienda giovane e dinamica, che continua a puntare tutto sulla qualità dell’offerta e la professionalità. Scelte che le consentono di essere ancor oggi un punto di riferimento nel sistema del trasporto passeggeri con autobus. Un’attività articolata tra il noleggio turistico di autobus, minibus e mezzi da lavoro e l'esercizio di autolinee interregionali a lunga percorrenza che collegano le principali città italiane. La Valle offre pullman Gran Turismo, con una specializzazione nei viaggi congressuali – con l’organizzazione di servizi navetta anche per aeroporti, fiere e meeting – e nei tour Italia/estero. I mezzi della categoria Lusso sono dotati di sedili reclinabili, aria condizionata, toilette, mini bar, macchina del caffè e una capacità che oscilla dai 16 agli 80 posti. Ma La Valle dispone anche di una flotta di scuolabus di tutte le dimensioni, settore in cui l’impresa vanta una grande esperienza, gestendo il servizio per il Comune di Ferrara da oltre dieci anni. La diversificazione è una scelta fondamentale per chi ha – come recita il sito dell’impresa – “l’arte del viaggio” come la propria mission. La Valle noleggia così auto con conducente, che può accedere alle corsie preferenziali e alle zone a traffico limitato. Ma la flotta dell’impresa ferrarese comprende anche i mezzi necessari ad assicurare trasporti speciali, dal trasporto per utenti diversamente abili ai trasporti sostitutivi per Trenitalia, che La Valle svolge in modo continuativo. Grazie a una flotta di furgoni l’azienda garantisce ai propri clienti trasporti merci rapidi e flessibili, compresi pasti, documenti e bianche- ria. Più in generale lo staff de La Valle potrà supportare e consigliare ogni potenziale cliente per capire insieme come trovare la migliore risposta alle esigenze di trasporto, fornendo tutte le informazioni utili, anche sull’accesso alle città e la prenotazione di guide oppure offrendo la stipula di assicurazioni integrative. Tutto quel che serve, insomma, per pianificare un viaggio in modo intelligente e affidabile. FERRARAINDUSTRIA | 9 FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:39 Pagina 10 primopiano Famar Dove i modelli diventano abiti La micro impresa trasformata in azienda d’avanguardia Q uarantacinque anni fa era una micro impresa fondata da una ‘sartina’ intraprendente. Intraprendente tanto quanto lungimirante e capace di cavalcare le innovazioni del mercato. Tanto che oggi Famar – nonostante ripetute e violente crisi del mercato – è ancora sulla breccia e ad ago e filo ha sostituito il Cad. Una storia di successo, che può insegnare tanto ai giovani di oggi anche e soprattutto in questi tempi difficili. Famar viene fondata, come si diceva, nel 1966 da Giancarla Villani, una giovane e intraprendente ‘sartina’, come si chiamavano allora. In origine l'azienda produceva esclusivamente abbigliamento esterno da donna per conto terzi all'interno del ciclo classico cucito-stiro e i clienti erano essenzialmente piccole aziende del pronto moda dell'area di Bologna e Modena. Già negli anni Settanta la clientela inizia a differenziarsi, ma il salto avviene negli anni Ottanta. In questo periodo, infatti, avvengono grandi cambiamenti nell'approccio aziendale che da artigianale diventa industriale con l’introduzione di una gamma completa di prodotti: abiti da sera, abbigliamento tecnico sportivo uomo, costumi da bagno uomo e donna, intimo di altissimo livello qualitativo. La clientela? Dal pronto moda dietro casa siamo passati a nomi che rappresentano il made in Italy nel mondo. Gli anni Novanta così sono caratterizzati da una sfida: trasformare l’azienda da manifatturiera ad azienda di servizi senza perdere knowhow e competenze interne di produzione. Si introduce così un sistema Cad per la modellazione dando inizio alla nascita di un intero reparto che oggi conta ben dodici stazioni ad altrettante modelliste e un piccolo reparto di cucito dedicato alla costruzione di tutti i prototipi di abbigliamento possibili. I reparti di produzione vengono invece rivoluzionati con l'introduzione di un sistema di movimentazioni merci chiamato "mover": alta automazione del semilavorato e controllo degli avanzamenti in tempo reale. Gli anni Duemila completano i processi di automazione industriale sia del reparto taglio, con due stenditori automatici e l'integrazione dei processi Cad col reparto modellazione, sia dei flussi informatici dall'arrivo delle merci alla distinta base del prodotto. Ma Famar è all’avanguardia in tutto: dentro il capannone, ma anche sopra. L’azienda può contare, infatti, su un impianto fotovoltaico che permette una produzione annua di circa 220mila kilowatt possibile grazie a una potenza di 200kw realizzata da 845 pannelli installati sul tetto in modo totalmente integrato. Ma l’attenzione all’ambiente non si ferma qui: tutte le materie prime godono del Certificato Oeko contro sostanze nocive e tossiche, il marchio ecologico leader al mondo per gli articoli tessili, e del certificato Reach per la gestione dei rischi legati alle sostanze chimiche. Zuffellato Computer Soluzioni Ict personalizzate Società nata nel 1975, sviluppa e progetta per le Pmi D a 37 anni le migliori soluzioni ICT personalizzate per le Pmi. È questa l’offerta di Zuffellato Computer, attiva dal 1975 a Ferrara. La società sviluppa, progetta, modifica e ricerca soluzioni in grado di affrontare tutte quelle esigenze aziendali che 10 | FERRARAINDUSTRIA portano a una informatizzazione ad alto livello con prodotti che si adattano alle esigenze dell’azienda garantendo affidabilità e semplicità d’uso e non che obbligano l’impresa a modificare procedure e organizzazione per riuscire ad accedervi. Merito di un team di professionisti e di una rete di collaborazioni d’altissimo livello. Zuffellato ha scelto così come partner NTS Informatica che opera con le tecnologie e le basi dati più diffuse sul mercato, facilitando lo scambio di dati in qualsiasi formato e permettendo un’efficace e rapida integrazione con il mondo Office e applicativi di terzi. Insieme è stata sviluppata la Linea Business, suite di software gestionali estremamente scalabile e configurabile in base alle reali specificità di ogni azienda – dalla micro alla grande impresa – grazie alla struttura modulare. Con Business – che incorpora numerose innova- zioni rispetto ai software tradizionali – è possibile rispondere in modo affidabile e flessibile alle necessità relative alle classiche funzioni gestionali, amministrative, commerciali, logistiche e di gestione della produzione, ma anche a quelle della pianificazione e del controllo di gestione, del project management e della logistica estesa. Tra i prodotti che Zuffellato offre alle imprese troviamo anche DocNet, capace di garantire una corretta gestione dei documenti. La procedura – a partire da documenti cartacei (fatture, DDT ecc.) scansionati o in formato digitale – consente di riconoscerne gli elementi significativi e di memorizzarli, attraverso apposite chiavi di ricerca. I documenti così archiviati possono essere velocemente rintracciati e rielaborati. Zuffellato si occupa della progettazione e realizzazione di siti web per diverse esigenze aziendali. Per chi possiede i gestionali della società ICT è possibile implementare siti per gestione di ordini e/o vendite on-line grazie allo sviluppo di sistemi di sincronizzazione. FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:39 Pagina 11 primopiano Vortex Hydra Impianti per l’edilizia Leader nella manifattura di tegole in calcestruzzo È per volontà di un gruppo di ingegneri che nel 1967 nasce a Copparo Vortex Hydra. Inizialmente studio di progettazione per l’automatizzazione dei progetti produttivi, sviluppa in breve tempo in modo innovativo la propria attività, strutturandosi come azienda specializzata nella produzione di impianti automatici per l’edilizia. Molto attiva sui mercati internazionali, la realtà ferrarese oggi è un attore di primo piano nel campo della manifattura di tegole in calcestruzzo. Due sono infatti i settori in cui opera Vortex Hydra: da un lato l’industrializzazione edilizia e la prefabbricazione, dall’altro la realizzazione di opere elettromeccaniche per il controllo e la regolazione delle acque. Nel primo ambito l’azienda ha guadagnato negli ultimi dieci anni la posizione di leader mondiale nella produzione di impianti manuali e automatici per la produzione di tegole colorate in calcestruzzo, sviluppando nuovi impianti capaci di produrre elementi innovativi sul mercato dell’edilizia. Tra questi di grande interesse sono gli impianti per la produzione di rivestimenti per le facciate ventilate degli edifici e per la produzione di pietre ricostruite, che permettono di nobilitare pareti semplici e di realizzare un efficiente isolamento termico. Nel settore delle opere idrauliche Vortex Hydra costruisce elementi per il controllo delle acque, tra cui paratoie e valvole di grandi dimensioni destinate a opere per la regimentazione dei corsi d’acqua: sbarramenti fluviali, conche di navigazione come quella di Pontelagoscuro, oppure dighe. Dal 1981 l’azienda è sbarcata nel settore dell’automazione dei processi di confezionamento dei prodotti alimentari, con una divisione specializzata, divenuta nel 1986 Vortex Systems Srl e poi confluita in CT Pack Srl. Grazie a una rete commerciale capillare l’azienda di Copparo è presente in diverse aree del mondo. Possiede filiali estere in Cina, in particolare a Shanghai, dove è attivo un centro produttivo, a Carlisle (Gran Bretagna), grazie all’acquisizione di un’azienda concorrente, e a San Paolo del Brasile. Cromital La chimica d’eccellenza Al top nel settore, realizza prodotti a base di cromo P roduce e commercializza prodotti chimici a base di cromo, elemento fondamentale per la concia delle pelli, per il trattamento superficiale dei metalli, per la produzione di pigmenti protettivi contro la corrosione. La Cromital è un’azienda chimica, nata nella zona industriale di San Giovanni di Ostellato, come componente italiana di una grande multinazionale del settore. Grazie a un impegno continuo per la qualità la società è diventata leader assoluta in Italia in questo settore e possiede un impianto per recuperare il cromo esausto dai bagni dell’industria galvanica, unico in Italia. Un impegno premiato anche con la certificazione Emas che attesta, in seguito a verifiche da parte di enti di certificazione, la completa conformità alle normative vigenti e l’impegno continuo al miglioramento delle prestazioni ambientali. FERRARAINDUSTRIA | 11 FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:39 Pagina 12 primopiano Ceramica Sant’Agostino Le piastrelle di qualità Una capacità produttiva di 23mila mq al giorno I rivestimenti della nuova linea della Metropolitana di Milano? La M5, che in 26 minuti taglierà la città da nordest (stazione Bignami) a sud-ovest (stazione S.Siro), sarà ‘vestita’ da Laser e Natural Trend, due linee in gres porcellanato di Ceramica Sant'Agostino. Una delle aziende leader del settore nel nostro Paese, capace di produrre oggi 23mila metri quadrati di piastrelle ogni giorno divisi tra pavimenti e rivestimenti, grazie a 400 dipendenti che operano quotidianamente sui 420mila metri quadrati occupati dall’azienda, in un ambiente di lavoro razionale, progettato secondo standard di sicurezza altissimi. Coerenza nelle scelte strategiche, soddisfazione del cliente, miglioramento continuo dei processi produttivi e coinvolgimento delle risorse umane, sono i quattro pilastri della filosofia dell’azienda. Il modello industriale elaborato alla Ceramica Sant’Agostino ha permesso di imprimere forti e costanti accelerazioni nello sviluppo dei processi aziendali per aderire in tempo reale alle continue evoluzioni del mercato e captarne anche gli umori e quindi anticiparne i cambiamenti. Protagonista di un percorso imprenditoriale di grande successo, Ceramica Sant’Agostino inizia la sua attività nel 1964 vicino a Ferrara, in un’area geograficamente lontana dalle altre aziende italiane del settore quasi tutte concentrate in un punto ben preciso dell’Emilia. Una scelta che negli anni si è rivelata sinonimo di forte autonomia progettuale e di visione strategica sempre innovativa. L’azienda, guidata ancora oggi dalla famiglia del suo fondatore, investe continuamente in innovazione di prodotto e insieme di processo e opera al cento per cento in Italia. Da diversi anni sta attuando anche una politica di recuperi energetici e utilizzo di energie da fonti rinnovabili. Questo le ha consentito di ridurre le proprie emissioni di CO2 di 2.800 tonnellate/anno, pari alla CO2 assorbita da una foresta di 120mila alberi. Lift Truck Equipment Tutto per i carrelli elevatori L’azienda di Ostellato dà lavoro a 200 addetti Q uando un’azienda necessita di attrezzature per carrelli elevatori o gruppi di sollevamento dalle performance elevate è a L.T.E. che si rivolge. Nata nel 1975, Lift Truck Equipment ha sede nella zona 12 | FERRARAINDUSTRIA industriale di Ostellato e oggi dà lavoro a oltre 200 dipendenti. Forte del suo know how e della sua tecnologia offre prodotti per le diverse esigenze di movimentazione. I suoi clienti sono infatti costruttori di carrelli elevatori frontali, da magazzino, imbarcati o fuoristrada, che richiedono prodotti affidabili, sia di serie sia speciali. Proprio la capacità di progettare e produrre montanti speciali o a bassi volumi con gli stessi standard qualitativi dei prodotti di serie contribuisce a fare di L.T.E. una realtà di successo, a cui viene riconosciuto lo status di Oem (Original equipment manufacturer) dai maggiori costruttori. Costante sin dagli esordi il percorso di crescita. Nel 2005 il passaggio cruciale, con l’acquisizione da parte della Tmhg (Toyota material handling group): L.T.E. entra così a far parte del primo costruttore mondiale di carrelli elevatori. Un cambiamento che non muta la mission aziendale e dà il via a una nuova fase di sviluppo, supportata dall’implementazione del TPS (Toyota Production System) e l’avvio di importanti trasformazioni in tutti i processi aziendali, dalla progettazione alla fabbricazione, introducendo un sistema comune di valori, conoscenze e procedure. Il TPS incoraggia infatti l’aspirazione al miglioramento continuo, con l’adozione di metodologie ispirate alla strategia di management giapponese Kaizen. Un processo che contribuisce al consolidamento della competitività di L.T.E., che migliora la propria offerta. Centrale in questo percorso la solida competenza progettuale. Protagonista il Centro di Ricerca & Sviluppo prodotto che grazie ad avanzati sistemi di progettazione e calcolo strutturale, idea e sviluppa, in collaborazione con il cliente, gruppi di sollevamento e attrezzature dedicati a specifici campi di applicazione, poi sottoposti a rigorosi test di performance e durata, nel reparto Prove ed esperienze. FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:39 Pagina 13 primopiano Cierre L’outsourcing elettronico Un percorso imprenditoriale avviato negli anni ‘70 C omincia nel 1970 a Serravalle l’avventura imprenditoriale della Cierre. Il fondatore, Renato Chiaveri, avvia l’attività come ditta individuale specializzata nell’assistenza elettronica e rapidamente estende l'area di intervento alla produzione di schede elettroniche, lavorando come terzista per le aziende locali. Così attraverso quarant’anni di lavoro, passione e servizi di eccellenza, la Cierre oggi rappresenta un punto di riferimento nell’outsourcing elettronico, capace di offrire soluzioni relative a progettazione, produzione, servizi, organizzazione del lavoro e logistica, operando nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza. Oltre 200 i clienti che in questi anni si sono affidati a Cierre, molti di loro sono partner di lunga data, con casi record che superano i 25 anni di collaborazione. Un risultato raggiunto attraverso un percorso ricco di sfide. È negli anni Ottanta che l’azienda riesce ad ampliare il numero di clienti, coltivando le basi di collaborazioni che dureranno a lungo, integrando i processi offerti verso il settore Cablaggi elettrici di segnale e di potenza, introducendo la tecnologia della resinatura dei cavi. Viene così edificato un nuovo edificio di 400 mq che occupa una ventina di addetti. Nel corso degli anni Novanta l’altra importante svolta, con l’aggiunta del settore Moduli e Quadri di potenza, che completa la filiera produttiva. I tre settori operativi ven- gono negli anni costantemente aggiornati con l’adozione di innovative attrezzature e strumentazioni. Ma serve più spazio: viene così edificato un nuovo sito di 1000 mq, dove lavorano una quarantina di addetti. Dal 2000 a oggi Cierre continua a crescere: vengono introdotti una serie di servizi e processi di alto valore aggiunto quali la progettazione elettronica, la gestione evoluta del Conto lavoro e Conto deposito. Viene certificato il sistema qualità alla norma ISO9001 e vengono ampliati i locali fino agli attuali 6mila mq, mentre le risorse umane arrivano a superare i 100 collaboratori. TFC Galileo La fonderia moderna Specializzata in leghe di alluminio, occupa 103 persone D a qui escono componenti per motori di scooter e moto d'acqua, piccole auto e motoslitte, ma anche componenti per forcelle e parti di telaio per scooter e mountain bike. Siamo alla TFC Galileo, una moderna fonderia di leghe di alluminio specializzata nella fusione in conchiglia a gravità, in grado di fornire getti di forma complessa con elevate caratteristiche meccaniche ed alto grado di finitura superficiale. L'azienda, che occupa una superficie coperta di 5.200 metri quadrati, ha sede a Vaccolino di Lagosanto. Anche in un settore tradizionale come la fonderia di metalli, fondamentale per raggiungere i propri obiettivi è il rapporto – di più: la stretta collaborazione – con il cliente e la personalizzazione. TFC studia così e personalizza gli stampi e fornisce i getti allo stato grezzo, trattati termicamente, sbavati o sabbiati, ma anche i particolari finiti con trattamenti superficiali come, ad esempio, la verniciatura. TFC occupa 103 persone, di cui 91 uomini. La progettazione degli stampi viene eseguita tramite i più aggiornati software in grado di eseguire la modellazione solida, effettuare simulazioni e fornire i percorsi per la lavorazione dello stampo. Per la simulazione di colata ci si avvale del software ProCAST. La produzione avviene con macchine all’avanguardia che, tramite diversi sistemi di automazione, permettono alta produttività pur mantenendo un elevato grado di flessibilità. TFC Galileo Spa è certificata UNI EN ISO9001, Vision2000 e 14001:2004 e dispone di un laboratorio attrezzato con le più moderne apparecchiature per realizzare tra l’altro radiografie e scopie, indagini metallografiche e chimiche, collaudi con liquidi penetranti, prove di durezza, controlli dimensionali e prove di trazione o di tenuta in pressione. FERRARAINDUSTRIA | 13 FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:39 Pagina 14 scenari DI GIACOMO QUADRI Regione Un Patto per crescere insieme [ di un’economia sana con la lotta a ogni forma di attività economica illegale, dalle infiltrazioni criminali all’evasione fiscale; il sostegno a nuove e proficue relazioni industriali: sono questi alcuni dei filoni principali attorno ai quali è stato costruito il Patto sottoscritto il 30 novembre scorso. Il nuovo accordo supera il “Patto per attraversare la crisi” siglato nel 2009 e prevede qualche strumento utile a garantire che non rimanga lettera morta. La realizzazione degli obiettivi sarà, infatti, monitorata da mo- menti di confronto tra le parti che dovranno verificarne, anche con tavoli di monitoraggio, la corretta applicazione. Tutte le realtà del mondo produttivo dialogheranno mediante specifici gruppi di lavoro, per conseguire risultati nell’interesse generale. Passeranno da qui le riforme strutturali della Pubblica amministrazione, del welfare e del mercato del lavoro, ma anche il sostegno all’export e una forte spinta alla ricerca e all’innovazione. Vediamo nel dettaglio cosa prevede il Patto su quattro temi fondamentali per il futuro dell’EmiliaRomagna. Firmato un accordo con il mondo economico per far ripartire l’economia regionale. Ecco le azioni concrete in programma n Patto per ritornare a crescere. Lo hanno siglato in Emilia-Romagna la Regione e tutte le Autonomie locali con le associazioni di categoria, Unioncamere, i sindacati e il Terzo settore. Una carta comune, in grado di guardare oltre la crisi per costruire le condizioni di una nuova stagione di sviluppo. Un buon esempio per tutto il Paese, la dimostrazione che si può davvero fare sistema attorno a obiettivi positivi. E un esempio concreto, se è vero che la Regione metterà sul tavolo dello sviluppo – così come si è U impegnata a fare – risorse cospicue: almeno 70 milioni di euro tra stanziamenti e incentivi per innovazione, turismo e per chi assume precari. Investimenti nel sapere e nelle competenze, soprattutto dei giovani, con incentivi nei loro confronti sul versante occupazionale; azioni mirate ad aumentare l’occupazione femminile e a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; la promozione della legalità e A disposizione 70 milioni tra incentivi e stanziamenti Foto: © Gaia Levi Relazioni industriali 14 | FERRARAINDUSTRIA Per il documento, relazioni sindacali corrette e avanzate sono parte integrante delle politiche di responsabilità sociale dell’impresa. La contrattazione è, infatti, fondamentale per raggiungere risultati funzionali all’attività delle imprese e alla crescita di una occupazione stabile e tutelata e deve essere orientata a una politica di sviluppo adeguata alle differenti necessità produttive, da conciliare con il rispetto dei diritti e delle esigenze delle persone. Per questo – sostiene il Patto – fermo restando il ruolo del contratto collettivo nazionale di lavoro, lo sviluppo e la diffusione della contrattazione collettiva di secondo livello è essenziale per collega- FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:39 Pagina 15 scenari re gli aumenti retributivi alla redistribuzione del reddito, al raggiungimento di obiettivi di produttività, redditività, qualità, efficienza, efficacia e altri elementi rilevanti ai fini del miglioramento della competitività e dell’andamento economico delle imprese. La Regione ritiene che tali principi siano bene interpretati, nella loro interezza, nell’accordo interconfederale del 28 giugno 2011, siglato il 21 settembre. Giovani e lavoro Il Patto, anche su questi temi, contiene alcuni principi generali condivisi. Fermo restando che sono ormai urgenti le riforme del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali – cui il Governo dovrebbe aver messo mano entro il mese di marzo – per l’Emilia-Romagna l’investimento principale riguarderà l’Università e il sistema formativo, per innalzare le competenze delle nostre risorse umane. Su questo versante è ormai indispensabile raggiungere i traguardi europei in termini di giovani laureati e riduzione degli abbandoni scolastici e sostenere la cultura tecnica e i percorsi professionalizzanti, integrare formazione e lavoro e ridurre i tempi di transizione al lavoro. Ma il Patto contiene anche una serie di misure concrete. La Regione si impegna, infatti, ad attivare per l’anno 2012 una misura di agevolazione finanziaria alle imprese che assumeranno con contratto a tempo indeterminato i giovani, compresi gli apprendisti, nel limite dei fondi previsti per il lavoro giovanile. Tutte le forme di incentivo terranno conto della differenza di genere per sostenere l’occupazione femminile. Nei bandi regionali per i contributi alle imprese sarà previsto un premio per le nuove assunzioni, la trasformazione dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato e l’assunzione di lavoratori che abbiano esaurito il periodo coperto dalla indennità di mobilità. Di più: nel quadro della applicazione delle norme sul federalismo fiscale che entreranno in vigore nel 2013 la Regione si impegna ad esaminare la possibilità di ricorrere alla deduzione integrale a tempo dalla base imponibile Irap del costo del dipendente stabilizzato. Per il contratto di apprendistato sono previste risorse regionali a sostegno della dimensione for- mativa e un impegno congiunto per la sua diffusione e il suo concreto utilizzo da parte delle imprese. Per i giovani tra 30 e 34 anni (per i quali non è possibile l’accesso al contratto di apprendistato) la Regione prevede una misura formativa mirata per inserimento lavorativo accompagnata da un incentivo all’assunzione con contratto a tempo indeterminato. ilcommento “Bene gli impegni concreti contenuti nell’accordo” Per il presidente di Confindustria Maccaferri servono relazioni industriali coerenti con lo spirito di coesione L a condivisione parte dalle fondamenta: “In una fase delicata come l’attuale gli industriali condividono il richiamo al forte senso di responsabilità e di coesione che è alla base del Patto”. Spiega così il presidente di Confindustria Emilia-Romagna Gaetano Maccaferri la scelta di sottoscrivere il "Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” con la Regione e tutte le altre organizzazioni datoriali e sindacali. “Lo scenario economico – spiega Maccaferri – desta grandi preoccupazioni nelle prospettive di sviluppo. Si tratta di un problema non soltanto italiano, ma come minimo europeo, che impatta in modo diretto sul tema del credito e sulle risorse finanziarie alle quali le imprese possono accedere, con il rischio di compromettere la crescita. Dobbiamo tutti, pur senza drammatizzare la situazione, prendere coscienza che i problemi non sono alle nostre spalle e che occorre focalizzare l’attenzione verso lo sviluppo e l'occupazione. Sono le imprese a creare valore e lavoro, e per questo occorre attivare tutte le opzioni possibili per sostenere l'attività manifatturiera, dai Confidi, al credito, alla semplificazione”. Maccaferri dà un giudizio positivo sugli impegni concreti contenuti nel nuovo accordo che supera il “Patto per attraversare la crisi” del 2009: “Su questi aspetti gli impegni assunti dalla Regione per il 2012 sono positivi – spiega, infatti, il presidente di Confindustria Emilia-Romagna - così come, in coerenza con questi obiettivi, va il progetto di legge sulla semplificazione, che rappresenta un significativo elemento di novità. Sul versante lavoro il Patto si colloca in un’ottica positiva, sia prevedendo di dare continuità agli interventi di ammortizzatori in deroga, sia mettendo in campo innovative azioni per favorire la crescita occupazionale, specie dei giovani”. Ora si tratterà di trasformare gli intenti sulla carta in comportamenti concreti e coerenti, da parte di tutti, a partire proprio dal tema delicato e decisivo delle relazioni sindacali: “Naturalmente gli imprenditori dell’Emilia-Romagna – conclude il presidente Maccaferri – si attendono che anche le relazioni industriali concorrano ad alimentare maggiore coesione e condivisione delle scelte, evitando forzature e frammentazioni della rappresentanza, che rischiano di indebolire il valore dell’unità sindacale, che è punto di riferimento anche per le imprese”. FERRARAINDUSTRIA | 15 FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:40 Pagina 16 scenari Priorità ai giovani, ma il Patto non dimentica tutti i lavoratori disoccupati, in mobilità e coinvolti in situazioni di crisi: in questa direzione sono perciò orientati gli strumenti formativi e i criteri premianti dei bandi e la formazione delle persone in mobilità sarà finanziata con i Fondi nazionali che lo Stato ha assegnato alla Regione con l’accordo Stato-Regioni del 12/02/2009. Legalità L’obiettivo è sostenere l’economia sana. L’azione congiunta di istituzioni e società civile dovrà far emergere e debellare le infiltrazioni della criminalità organizzata, l’usura, il caporalato, l’evasione fiscale e contributiva e ogni altra manifestazione delle attività economiche illegali. La partecipazione degli Enti locali al recupero dell’evasione potrà dare un ilcommento “Insieme poniamo le basi per il futuro della regione” La soddisfazione del presidente Errani per il clima di condivisione che si è creato “ Sono molto soddisfatto per l’esito di questo lavoro e non solo per l’importantissimo clima di condivisione che ha accompagnato il percorso di costruzione dell’accordo. Sono soprattutto soddisfatto perché in questo Patto si definiscono i criteri base necessari per affrontare la crisi: lavoro e impresa, qualità sociale e sostenibilità dello sviluppo”. Così il presidente della Regione Vasco Errani sintetizza il giudizio sul nuovo accordo. “L’Emilia-Romagna – spiega il presidente – conserva sempre un differenziale positivo, ma subisce come le altre aree di questo Paese le conseguenze di uno stato di sofferenza e purtroppo le previsioni sono preoccupanti. Si tratta di uno scenario inedito, diverso da tutti quelli affrontati nel Novecento, che necessita di una nuova mentalità e scelte conseguenti, a cui con il Patto abbiamo voluto dare corpo con una sintesi in cui si manifesta la forte responsabilità per promuovere tante politiche con un unico progetto che individui un interesse di comunità. Abbiamo sostenuto il sistema regionale contro la crisi, salvando molte migliaia di posti di lavoro. Ora abbiamo deciso di accelerare, promuovendo concrete azioni di sistema che sono il naturale proseguimento degli impegni presi negli anni trascorsi”. “Io credo che la cosa più importante sia questa – prosegue Errani - dobbiamo lavorare ancora di più per andare maggiormente nella direzione di rendere più giusta la vita delle persone, per dare occupazione ai giovani e alle donne, per evitare che 16 | FERRARAINDUSTRIA delle persone a 50 anni vengano definitivamente espulse dal mercato del lavoro, perché venga fermamente difeso il criterio di servizi sanitari e sociali per tutti, per garantire una maggiore qualità soprattutto in un momento così difficile, con un’immigrazione destinata a crescere, con la necessità di una nuova economia sociale che metta insieme il profit e il no profit, il volontariato e le diverse componenti della società civile”. “Questo è il corpo, l’insieme della nostra visione di futuro – conclude Errani – in un ambito in cui, senza demagogia, noi per primi siamo chiamati e ridurre gli sprechi, laddove ve ne siano. Abbiamo fatto molto e altro faremo per andare incontro alle giuste esigenze dei cittadini e delle imprese, come con la nostra recente legge sulla semplificazione, guardando in faccia la sfida che più ci deve stare a cuore: provare a fare il salto di qualità che la comunità emiliano-romagnola veramente merita, sa- pendo che in un momento così complesso per l’economia il Patto regionale per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva può rappresentare un’indicazione di metodo per il Paese”. contributo rilevante alla lotta al sommerso e alla giustizia fiscale, a tutela delle imprese che agiscono correttamente. Le maggiori entrate saranno destinate agli investimenti per la crescita e l’occupazione e alla riduzione della pressione fiscale sul lavoro e le imprese. Con le leggi 11/2010 e 3/2011 la Regione si è dotata di ulteriori strumenti di contrasto alle infiltrazioni mafiose e criminali e di controllo della legalità e sicurezza sui cantieri edili. Nell’ambito delle competenze regionali una nuova legge sarà introdotta per intervenire nei settori della logistica, dei trasporti, dei servizi e della distribuzione. In materia di appalti pubblici la Regione e le Autonomie locali sono impegnate ad adottare le regole più stringenti consentite dalla normativa nazionale e comunitaria per impedire la concorrenza sleale e favorire la selezione delle imprese socialmente responsabili. In particolare le Istituzioni regionali intendono verificare con il massimo rigore, negli appalti e sub-appalti, in attuazione delle norme del decreto sviluppo (Dl 70/2011), il rispetto del costo del lavoro stabilito dai contratti collettivi nazionali. Occupazione femminile L’aumento della presenza femminile sul mercato del lavoro è un indicatore di crescita economica e di crescita sociale e culturale. Oltre alla precarietà è necessario rimuovere le discriminazioni di genere negli accessi e nelle carriere e promuovere un’organizzazione del welfare e della società che non solo non scarichi sulla donna il peso del lavoro di cura ma ne valorizzi l’apporto favorendo la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Come per i giovani, la politica per l'occupazione femminile integrerà le azioni di formazione con quelle di inserimento nel mercato del lavoro e sarà sostenuto con interventi finanziari e formativi l'avvio di attività autonome e di nuove imprese. FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:40 Pagina 17 Pubblicita FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:40 Pagina 18 infrastrutture DI GIOVANNA CHIARINI Cispadana Via libera al progetto preliminare [ Dopo l’approvazione, lo scorso dicembre, della Giunta regionale si attende ora l’avvio della progettazione definitiva utostrada Cispadana, un altro passo verso la realizzazione. Il lungo iter procedurale è giunto a una svolta lo scorso dicembre, quando la Giunta regionale ha approvato il progetto preliminare dell’opera, ritenuta da molte associazione del territorio, a partire da Unindustria Ferrara, fondamentale per lo sviluppo della città e della provincia. Il tracciato dell’infrastruttura, che rappresenterà la prima autostrada regionale, percorrerà in modo trasversale con direzione ovestest il quadrante nord-orientale A 18 | FERRARAINDUSTRIA della pianura emiliana, attraversando le province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara. Quattro (su tredici complessivi) i comuni interessati nella nostra provincia: oltre al capoluogo, si tratta di Cento, Sant’Agostino e Poggio Renatico. Prevista dalla pianificazione regionale per rispondere a un’esigenza di razionalizzazione della rete infrastrutturale, l’opera si presenta anche come elemento di connessione tra i principali itinerari nord-sud del Paese. Il progetto intercetta infatti le direttrici dell’A1/Autocisa, dell’Autobren- nero, dell’A13/E55 e, attraverso quest’ultima, dell’E45/A14. “Sono tuttora valide – ha dichiarato il presidente di Unindustria Ferrara Riccardo Fava – le motivazioni che oltre 30 anni fa portarono a immaginare la costruzione di un’importante arteria che collegasse l’area orientale dell’Emilia-Romagna con l’autostrada del Brennero, creando un’alternativa funzionale all’A1 a sud e all’A4 a nord. Siamo del tutto consapevoli – ha proseguito Fava – dell’impatto che un’opera del genere potrà avere sul territorio e per questo, sin dall’inizio, abbiamo chiesto che fossero tenute in seria considerazione tutte le esigenze ambientali e di tutela dei territori interessati dal suo passaggio. Allo stesso tempo è nostra profonda convinzione che un’opera del genere sia indispensabile e quindi che la sua realizzazione non possa essere messa in discussione”. In occasione dell’approvazione la Regione ha fatto il punto sui FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:40 Pagina 19 infrastrutture recenti passaggi dell’iter che porterà alla realizzazione dell’infrastruttura. I soggetti del territorio hanno espresso i propri pareri per il miglioramento del progetto e del tracciato, tra cui numerose varianti che interessano la provincia di Ferrara, indicazioni che dovranno essere recepite dal concessionario. A partire da aprile il concessionario avvierà la progettazione definitiva, che sarà sottoposta alla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) da parte del ministero dell’Ambiente. La tappa successiva sarà la Conferenza di servizi sul progetto definitivo dell’opera. L’approvazione da parte della Regione, compatibilmente con i tempi impiegati dal Ministero per effettuare la procedura di Via, è prevista per l’estate del 2013. Dopo l’approvazione del progetto esecutivo da parte della Regione, l’avvio dei lavori. 44 i mesi previsti per la realizzazione che dovrà quindi essere pronta entro metà febbraio del 2017. “Siamo preoccupati dalle reazioni, spesso poco razionali, di chi si oppone in maniera pregiudiziale alla realizzazione della nuova autostrada”, ha rimarcato il presidente Fava, secondo cui grazie alla Cispadana sarà possibile rafforzare il collegamento con le zone forti del nord Emilia, consentendo uno sbocco agevole alle aree dell’alto ferrarese: “La nuova infrastruttura – ha proseguito – tra cui numerose varianti che interessano la provincia di Ferrara servirà a facilitare l’uscita di Fer- rara e del suo territorio dall’oggettivo isolamento geografico nel quale si trova. Questo è ancora più indispensabile oggi, perché il mantenimento dei livelli di benessere e di sviluppo sono sempre più legati agli investimenti e alla presenza di realtà Fava: “Infrastruttura fondamentale per il territorio” lascheda Il tracciato dell’opera L ungo 67,5 km, il tracciato dell’autostrada regionale Cispadana ha inizio nel comune di Reggiolo (dove si raccorda con l’autostrada A22 del Brennero) e termina nel comune di Ferrara, alla barriera di Ferrara Sud dell’A13 Bologna-Padova, con diversi interventi di collegamento viario al sistema autostradale. Quattro le autostazioni sul percorso (San Possidonio-Concordia-Mirandola, San Felice sul Panaro-Finale Emilia, Cento, Poggio Renatico) ciascuna con parcheggi di interscambio; due le aree di servizio (Mirandola e Poggio Renatico). Per ogni direzione è prevista la doppia corsia di marcia e corsia d’emergenza e la pavimentazione sarà realizzata con tappeto d’usura drenante fonoassorbente. È previsto inoltre un impianto antinebbia con sistema di guida luminosa a led; stazioni di rilevamento delle condizioni meteorologiche; rilevatori automatici delle condizioni di traffico; opere per la protezione acustica tra cui barriere fonoassorbenti. Oltre 1 miliardo e 150 milioni di euro il costo dell’opera, di cui quasi un miliardo a carico di privati e 179,7 milioni della Regione che, visto il consistente impegno finanziario richiesto, ha deciso di fare ricorso al project financing. La procedura di gara si è conclusa a inizio 2010 con l’aggiudicazione della concessione all’Ati Autostrada del Brennero in qualità di mandataria, cui è subentrata la società di progetto Autostrada regionale Cispadana, che realizzerà e gestirà l’infrastruttura. FERRARAINDUSTRIA | 19 FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:40 Pagina 20 infrastrutture produttive non locali che però possono trovare a Ferrara terreno favorevole per avviare attività e insediamenti. Le infrastrutture rappresentano uno degli aspetti che rendono maggiormente attrattivo un territorio; le nuove arterie di comunicazione significano nuovi investimenti, nuove imprese, sviluppo e benessere diffuso, occupazione”. Ferrara del resto si è sempre contraddistinta, rispetto alla realtà emiliana, per la scarsa presenza industriale. “Con quest’opera – ha ribadito Riccardo Fava – abbiamo la possibilità di incrementare gli insediamenti produttivi, presupposto indispensabile per garantire alla nostra comunità, attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro, un alto livello di qualità della vita”. “Come Unindustria Ferrara – ha concluso Fava – siamo da sempre convinti che l’autostrada Cispadana possa rappresentare un’opportunità straordinaria per la nostra comunità. A maggior ragione se troverà realizzazione anche l’altro asse legato alla E55 con il collegamento a Ravenna e al corridoio adriatico”. Resta ancora da sciogliere infatti il nodo relativo alla E55. Da anni ormai si parla della realizzazione della Nuova Romea, l’alternativa alla SS309, ormai al collasso. Strada costiera priva di percorsi alternativi, la statale è sottoposta a volumi di traffico insostenibili, il 30-35% del quale è dovuto a mezzi pesanti. Tra il 2003 e il 2011 solo nel tratto che attraversa la provincia di Ferrara, lungo 41 km, gli incidenti hanno provocato quarantasette vittime. La Nuova Romea, di cui un primo progetto risale al 2001, sarebbe il tratto iniziale di un’altra grande opera, la MestreCivitavecchia, con un tracciato che attraversa cinque regioni Lazio, Toscana, Umbria, EmiliaRomagna, Veneto e undici province, per circa 400 chilometri. Un miliardo e 150 milioni il costo dell’intervento lemodifiche Le varianti al tracciato nel territorio ferrarese Diverse le indicazioni dei soggetti locali da recepire nel progetto definitivo S ono diverse le varianti al progetto della Cispadana che riguardano la provincia di Ferrara e che dovranno essere recepite dal concessionario. La Conferenza dei Servizi preliminare sul progetto preliminare ha visto infatti il coinvolgimento di circa cento soggetti di tutti i territori interessati dal tracciato: sono state così raccolte indicazioni per l’ottimizzazione del progetto definitivo. In occasione dell’annuncio dell’approvazione del progetto preliminare l’assessore regionale alla Mobilità e trasporti Alfredo Peri ha comunicato gli aggiornamenti relativi alla realizzazione dell’infrastruttura, ricordando che, a conclusione della Conferenza di Servizi, è stato richiesto al concessionario (Arc) di procedere all’integrazione del progetto, conformandolo alle prescrizioni tecniche contenute nel verbale conclusivo e ritenute non rinviabili. Buona parte delle indicazioni fornite dagli enti territoriali in sede di Conferenza dei 20 | FERRARAINDUSTRIA Servizi preliminare sono state infatti recepite nel progetto preliminare approvato. In particolare, in territorio ferrarese, sono quelle relative al nodo di Ferrara, al collegamento BondenoCento, alla variante nel comune di Sant’Agostino e alla Partecipanza agraria di Cento, con lo studio di un tracciato più a sud, che presenta un impatto inferiore rispetto alla soluzione del progetto valutato in sede di Conferenza di servizi. Ma varianti plano-altimetriche sono da effettuare anche su importanti nodi al di là del territorio ferrarese, tra cui il casello San FeliceFinale Emilia, l’attraversamento in trincea del comune di Mirandola, la tangenziale di Concordia in complanare all’autostrada, l’interconnessione con l’A22. Per quanto riguarda le altre richieste emerse in Conferenza dei Servizi, la Regione si è impegnata a vigilare affinché il concessionario le approfondisca nelle fasi successive. FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:40 Pagina 21 Pubblicita FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:40 Pagina 22 servizi DI EMANUELE [ MORELLI Bus&Fly Una navetta per l’areoporto: il servizio piace Lo scalo di Bologna è più accessibile grazie al progetto di cinque aziende locali. Ecco il bilancio dei primi 60 giorni ille al mese. Tanti sono stati i ferraresi che nei primi 60 giorni di esercizio hanno usufruito di Ferrara Bus&Fly, un servizio giornaliero di navette che collega il centro della città estense all'aeroporto di Bologna, il più importante dell’Emilia-Romagna. Un'opportunità di collegamento diretta come un taxi ma più comoda ed economica di una Freccia d’Argento, che apre nuove e interessanti opportunità sia per il turismo sia per le imprese. Da quando nel 2008 la compagnia irlandese low-cost Ryanair M ha portato all'aeroporto di Bologna nuove linee per oltre 250 voli settimanali – con 30 nuove destinazioni delle quali 24 internazionali – il traffico di passeggeri è salito di oltre il 10% all'anno, con un progressivo aumento dei pernottamenti nel capoluogo emiliano. Un progetto come Bus&Fly consentirà anche a Ferrara di usufruire di questa opportunità e, insieme, favorirà connessioni e scambi tra le due province, per un aumento della competitività di entrambe. Bus&Fly è un progetto gestito da cinque imprese locali ed è stato caldeggiato fin dall’inizio dagli operatori turistici, in particolare da quelli appartenenti alla sezione Turismo di Unindustria. Ma il nuovo servizio può essere importante anche per tutto il tessuto produttivo locale. Ai dipendenti, ai manager, ai fornitori e ai clienti che si servono normalmente dello scalo bolognese permette, infatti, di recarsi all'aeroporto e di ritornare a Ferrara avvalendosi di un servizio affidabile e funzionale. La navetta effettua tre fermate a Ferrara – giardini di viale Cavour, stazione dei treni e centro commerciale Il Castello – per poi imboccare l'autostrada A13 e dirigersi direttamente verso l'hub emiliano. La prima corsa è alle 5 del mattino, mentre per il ritorno l’ultima riparte dall’Aeroporto Marconi alla 23.45. Complessivamente sono otto le coppie di corse giornaliere. Il viaggio dura, in media, un’ora circa. Il prezzo? Assolutamente accessibile: appena 15 euro a tratta, per un servizio comodo, preciso e affidabile. I riscontri, così, non hanno tardato a farsi attendere: nei primi due mesi di attività – come accennato – Bus&Fly ha già trasportato più di 2mila passeggeri. Le aziende che hanno necessità particolari inerenti il servizio – ad esempio per orari, viaggi di gruppo aziendali, fermate aggiuntive – possono rivolgersi in associazione a Loris Graffiedi (tel. 0532.205122 - [email protected]). Per informazioni più complete sul servizio navetta è on-line anche il sito dell’iniziativa www.ferrarabusandfly.it. Tre le fermate in città. Il costo a tratta è 15 euro A lato la home del sito www.ferrarabusandfly.it 22 | FERRARAINDUSTRIA FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:40 Pagina 23 formazione DI GIOVANNA CHIARINI Export Dieci aziende al corso per i mercati Un percorso di otto lezioni, dagli aspetti normativi a quelli tecnici, senza dimenticare la visione strategica ono dieci le aziende ferraresi che stanno partecipando al Corso di alta formazione per l’internazionalizzazione 2012, il percorso formativo promosso e organizzato da Unindustria Ferrara in collaborazione con Assoservizi, con il contributo della Camera di commercio di Ferrara. Partito a fine gennaio, il progetto si sviluppa attraverso otto giornate formative dedicate ai differenti aspetti legati all’accrescimento della competitività aziendale sui mercati internazionali. Dagli aspetti normativi a quelli tecnici, senza dimenticare la visione strategica, le lezioni sono pensate per fornire ai partecipanti gli strumenti necessari per strutturare il proprio export, scegliere l’approccio più appropriato, organizzare la struttura aziendale, essere competitivi. Positivo il riscontro da parte delle aziende. “In aula – spiega Martina Cristofori dell’Ufficio internazionalizzazione di Unindustria – tra allievi e docenti si instaura un positivo clima di confronto, facilitato anche dal numero limitato di partecipanti, che agevola il rapporto faccia a faccia con i relatori”. S Molto varia la platea degli iscritti, provenienti in prevalenza da aziende medio-piccole del settore metalmeccanico e chimico: “Alcune, le più strutturate – prosegue Martina Cristofori – sono già proiettate nella loro attività verso i mercati esteri e possiedono competenze di base da rafforzare o ampliare in direzione strategica. Altre operano su mercati di dimensioni minori, limitati al contesto europeo, ma desiderano mettersi in gioco a un livello superiore, perciò hanno colto l’opportunità del corso per prepararsi al meglio a questa sfida”. Del resto sono numerosi gli aspetti da tenere presente quando si lavora oltre confine, dalla contrattualistica alla scelta del migliore strumento di pagamento, per citare due ambiti potenzialmente problematici. Nulla va lasciato al caso e le imprese vogliono farsi trovare pronte: “Di volta in volta, in base all’argomento in programma, le aziende mandano un collaboratore diverso, operante nell’ambito da trattare. Quando abbiamo affrontato temi legati al marketing erano presenti operatori degli uffici comunicazione o export, alla giornata dedicata Cristofori: “In aula un clima positivo di confronto” [ agli aspetti doganali hanno invece partecipato collaboratori che si occupano di questi aspetti tecnici”. Di primo piano i professionisti che si alternano in cattedra: Alessandro Maggio, dello studio di consulenza Sci; Pier Paolo Ghiretti, dello studio Toscano; Eugenio Bettella, avvocato dello studio Rödl & Partner; Maurizio Favaro, professore all’Università di Venezia; Vittorio Anelli di Luseis e Antonio Di Meo, dello studio Di Meo & C. Il corso 2012 prosegue fino al 18 aprile. Per informazioni contattare l’Ufficio internazionalizzazione, tel. 0532.205122; e-mail: [email protected] FERRARAINDUSTRIA | 23 FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:40 Pagina 24 giovani DI CINZIA BARILLI [ Il premio Sei volti nuovi per l’industria ferrarese I nomi degli associati under 40 che si sono aggiudicati la seconda edizione del riconoscimento Giovani imprenditori ono sei i volti nuovi del panorama industriale ferrarese che hanno saputo distinguersi per impegno e passione, aggiudicandosi il Premio giovani imprenditori del 2011 di Unindustria Ferrara: Leonardo Frabetti, Andrea Sivieri, Enrico Zuffellato, Sandro Dalla Torre, Andrea Pizzardi e Massimiliano Prearo sono gli associati under 40 giudicati più meritevoli e premiati il 21 dicembre scorso durante l’annuale assemblea che riunisce i membri del Gruppo Giovani imprenditori. Giunto alla seconda edizione il Premio è stato istituito con l’obiettivo di favorire l’associazione al Gruppo, incentivare la partecipazione dei soci e quindi premiare gli imprenditori che si contraddistinguono per proposizione, promozione, gestione e partecipazione alle diverse attività. Alla premiazione – che ha dato conferma della vitalità del Gruppo Giovani anche per l’anno che si è appena concluso – hanno partecipato tra gli altri Giorgia Iasoni, presidente regionale dei Giovani di Confindustria Emilia-Romagna, Roberto Bonora, direttore di Unindustria Ferrara e Patrizio Bianchi, assessore regionale a Scuola, Formazione, Lavoro, Università e Ricerca. “L’anno che si è chiuso – ha com- S 24 | FERRARAINDUSTRIA mentato Claudio Bighinati, presidente del Gruppo Giovani di Ferrara – è stato molto difficile per l’economia e per le aziende ferraresi. Come Gruppo Giovani possiamo però confermare una valutazione molto positiva dell’attività che abbiamo messo in campo nel corso del 2011, riconosciuta dalla rappresentanza dell’associazione di Ferrara a livello nazionale con Naike Gruppioni e nella vicepresidenza regionale con il sottoscritto. Anche l’aver puntato molto sulle attività di formazione ci ha dato conferma dell’interesse e della dinamicità dei nostri associati”. Leonardo Frabetti, dell’azienda Lef Packard Energy Sistemi, consigliere del Gruppo Giovani, ha ricevuto il Premio per l'impegno dimostrato nella “diffusione della cultura d'impresa”. Andrea Sivieri di Le Casas ed Enrico Zuffellato della Zuffellato Computers, consiglieri del Gruppo, sono i destinatari del riconoscimento per l'impegno dimostrato “nell'organizzazione degli eventi”, mentre Sandro Dalla Torre di Pronto Coffee, Andrea Pizzardi di Sistema Walcon e Massimiliano Prearo di 626 Antincendi, sempre consiglieri, sono stati premiati per la "partecipazione costante" alle attività del Gruppo. La consegna del Premio, avvenuta nel corso dell’assemblea annuale, ha rappresentato anche l’occasione per fare il punto della situazione e approvare il bilancio associativo del Gruppo. Per il 2012 il presidente Bighinati ha confermato la volontà di portare avanti le attività e gli impegni già intrapresi, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente la rappresentanza e la presenza del Gruppo Giovani sul territorio e tra le imprese. FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:40 Pagina 25 Pubblicita FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:40 Pagina 26 aziende DI MARCO CASAMENTI [ Acotec Gli specialisti delle Camere bianche Non si ferma la crescita dell’azienda, ora entrata nel Gruppo Angelantoni. Due le divisioni: Colture protette e Clean rooms a realizzato la principale serra tecnologica della Russia. Ma impianti e realizzazioni Acotec si trovano in importanti industrie farmaceutiche, centri ospedalieri e complessi industriali, dei più disparati settori produttivi. E ora, con l’ingresso nel Gruppo Angelantoni, insieme a Steril è andata a costituire il più importante polo italiano per gli ambienti a contaminazione controllata e, con Solarlight Italia, per la realizzazione di serre fotovoltaiche ad avanzata tecnologia. Non si ferma la crescita della ferrarese Acotec, costituita nel 1986 da personale della Sogei, un’azienda impiantista specializzata nella gestione delle commesse estere chiavi in mano, giunta oggi a fatturare attorno agli 8 milioni di euro, con 19 H In alto Massimo Cremonini, amministratore delegato di Acotec 26 | FERRARAINDUSTRIA dipendenti. Il cammino dell’azienda ferrarese inizia producendo impianti specialistici per serre e, verso la fine degli anni ’90, ambienti sterili nel settore farmaceutico. Si delineano così con chiarezza le due divisioni – Colture protette e Clean rooms – che ancora oggi caratterizzano l’attività di Acotec. Il settore Clean rooms cresce: nel 2002 arrivano i primi impianti sterili per terapie avanzate, nel 2007 i primi due laboratori chiavi in mano autorizzati a operare in qualità di officine farmaceutiche per Terapie avanzate accreditati dal Ministero della Sanità vengono realizzati proprio da Acotec. “In tutti questi anni – spiega l’amministratore delegato Massimo Cremonini – abbiamo saputo favorire al nostro interno l'emergere e l’affermarsi di una cultura orientata all’innovazione, stimolando le risorse umane a lavorare per il miglioramento dei prodotti, dei processi, delle tecnologie, dei flussi e dei servizi in termini globali”. Grazie a questa scelta, perseguita con coerenza, oggi Acotec è in grado di proporre nel settore dell’impiantistica e, in particolare, delle Clean rooms progettualità, know-how, selezione dei materiali più appropriati, tecnologie avanzate, operatività tecnico-funzionale e assistenza. L’azienda ferrarese ha ottenuto la certificazione ISO 9001:2000, oltre a possedere l’attestazione di qualificazione alle categorie OG11, OS3, OS28 e OS30. Dal 6 agosto 2010 è entrata a far parte del Gruppo Angelantoni Industrie, società con sede a Massa Martana (Pg) e unità produttive localizzate in Italia, Germania, Francia, India e Cina. Il Gruppo – attivo nei settori produzione di camere per prove ambientali simulate, banchi prove autoveicoli, sistemi vibranti elettrodinamici e nel settore delle energie rinnovabili, soprattutto nel solare – potenzia con questa operazione il settore Life Science, ma il matrimonio apre prospettive interessanti anche per Acotec. La divisione Clean rooms, insieme a quella della divisione Steril presente nel Gruppo dal 2008, è in grado di proporsi come partner unico per la progettazione e realizzazione di ambienti a contaminazione controllata completi di apparecchiature specifiche per la protezione dell'operatore e del prodotto, oltre che di apparecchiature frigorifere a bassa e bassissima temperatura. La divisione Colture protette, insieme alla consociata Solarlight Italia, consentirà invece di fornire serre fotovoltaiche ad avanzata tecnologia, affiancandole alle serre già installate da Acotec in tre dei cinque continenti. Tra le novità anche l’avvio della prima start up a Pechino e tre ospedali con Camere Bianche nel Kurdistan iracheno, mentre sono in corso di realizzazione i laboratori per terapia cellulare genica al Policlinico Mangiagalli di Milano. Da dicembre inoltre Acotec ha ottenuto lo status europeo di Operatore economico autorizzato. FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:40 Pagina 27 aziende DI IA nel 2005 sfornava 4mila tonnellate di cous cous. In pochi anni ha quintuplicato le proprie vendite, superando le 20mila tonnellate/anno e conquistando la leadership italiana. Oggi, con l’avvio di un terzo impianto, arriverà a disporre di una capacità di circa 30mila tonnellate ed a entrare tra le aziende top a livello mondiale. Per la Bia di Argenta questi che ci siamo lasciati alle spalle, nonostante le difficoltà dell’economia mondiale, sono stati anni di grande crescita. Merito della capacità di compiere le scelte giuste nel momento giusto, con la giusta dose di coraggio imprenditoriale. Bia nasce nel 2004 e avvia la produzione acquisendo il ramo di azienda di produzione e commercializzazione del couscous dal ravennate Pastificio Bacchini che circa vent’anni prima aveva iniziato l’attività. L’idea iniziale è semplice: sostituire il vecchio impianto, migliorando le capacità produttive dell’azienda, e puntare sul connubio tra un prodotto universale e le garanzie di qualità che da sempre connotano l’alimentare made in Italy. Tra il 2006 e il 2007, però, l’andamento dei mercati rende necessario un passo ulteriore. “Il mercato delle semole – ricorda l’amministratore delegato Luciano Pollini – in quel biennio entra in fibrillazione, anche a causa di forti influssi speculativi”. Stare fermi non è possibile. “Così abbiamo deciso di puntare in modo ancor più spinto sulla crescita per poter competere disponendo di un adeguato rapporto prezzo/qualità”. Arriva così un secondo impianto produttivo, capace di aumentare ancora la capacità della prima installazione. Grazie a investimenti complessivi per circa 10 milioni di euro, la produzione vola dalle 4mila tonnellate del 2005 alle 20,5mila tonnellate del 2011, portando il fatturato a 19 milioni di euro. Oggi una trentina di dipendenti seguono processi di produzione B ODOARDO ALVISI Bia Tra i leader nella produzione del couscous L’azienda di Argenta punta a superare quota 30mila tonnellate di capacità produttiva e a entrare tra le aziende top del settore e confezionamento che, essendo completamente automatizzati, sviluppano il massimo dell'efficienza, della flessibilità e della qualità. Tutto il processo è garantito, così, dai marchi top a livello mondiale: BRC, IFS, ISO 9001:2000. L'intera produzione è, inoltre, certificata Kosher. Una crescita impressionante, per un prodotto il cui mercato si sta rapidamente espandendo. Il couscous, nato tra le tribù nomadi del Maghreb, presenta infatti un aspetto significativo dal punto di vista sia alimentare sia ambientale: a differenza della pasta è un precotto e quindi per essere pronto al consumo al couscous “basta che incontri” un equivalente volume d’acqua per reidratarsi con un tempo di preparazione che va dai due ai cinque minuti a seconda dei gusti. È un alimento estremamente versatile tanto da poter essere preparato sia a caldo sia a freddo, per accompagnare piatti unici o diventare velocemente insalata per la stagione estiva o per un aperitivo. Fattori competitivi importanti, sostenuti da scelte di marketing azzeccate. “Fondamentale per sostenere la crescita – spiega l’amministratore delegato Pollini – è stato puntare sul prodotto italiano di qualità ceduto attraverso una politica di incentivazione del privat label e portato a conoscenza dei principali mercati esteri attraverso le fiere internazionali”. Oggi Bia oltre ad essere il più importante produttore italiano dispone anche di un catalogo prodotti non secondo ad alcun competitor, infatti oltre al tradizionale couscous di semola di grano duro offre anche una vasta gamma di couscous biologici certificati (integrale, semintegrale, farro, kamut, orzo, 4 cereali), couscous aromatizzati (al peperoncino, con funghi e con verdure varie) e da ultimo anche couscous senza glutine (mais e riso). [ Luciano Pollini, amministratore delegato di Bia FERRARAINDUSTRIA | 27 FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:40 Pagina 28 in breve Livio Sgarbi Incontri Eventi Dai giovani imprenditori spunti per uscire dalla crisi Aperte le iscrizioni per partecipare a Innovat&Match T rovare insieme una strada per riuscire a superare il momento di crisi, in ogni ambito, personale, professionale e sociale. È stato questo l’obiettivo dell’incontro organizzato il 22 marzo scorso dal Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria Ferrara con Livio Sgarbi, mental coach di campioni dello sport, di manager e imprenditori di successo. L’appuntamento – dal titolo provocato- rio "SVEGLIATI! codice per riuscire a superare il momento di crisi" – ha fornito spunti per uscire dalla situazione bloccata nella quale ci troviamo e ripartire, attraverso tra l’altro esercitazioni di coaching e la proposta di una case history, con l’imprenditore Gianfranco Bertoli, fondatore di Area Banca, Banca Fineco, Systema Mutui, oggi impegnato sul tema delle fonti di energia alternative. Finanziamenti Un milione di euro per il credito alle Pmi U n milione di euro. A tanto ammonta lo sforzo finanziario messo in gioco, nel 2012, dalla Camera di Commercio di Ferrara con Provincia e Comuni del territorio ferrarese. Obiettivo: sostenere l’accesso al credito delle piccole e medie imprese ferraresi, mettendo in moto finanziamenti per oltre 76 milioni di euro, in un momento difficile per l’intero sistema produttivo, colpito dalla recessione. Secondo un’indagine di Unioncamere Emilia-Romagna la maggioranza delle imprese ferraresi registra aumenti del tasso di interesse (54,4%) e delle commissioni (54,4%) applicati dal sistema bancario. Stabile invece, per il 78,6% degli imprenditori, il livello di garanzie necessarie all’ottenimento di finanziamenti. A soffrire maggiormente dell’aumento dei tassi di interesse sono il settore alimentare (68,2%) e il comparto metalmeccanico (57,1%). C’ è tempo fino al 16 maggio per iscriversi a Innovat&Match 2012. Una due giorni di incontri bilaterali durante i quali imprese e ricercatori potranno entrare in contatto per trovare insieme soluzioni adatte per innovare e risolvere le sfide del mercato, nuove opportunità di collaborazione, clienti per i propri prodotti, partner internazionali per crescere sui mercati europei ed extraeuropei. L’iniziativa, giunta alla quarta edizione, si svolgerà a Bologna il 6 e 7 giugno, durante il settimo Salone della ricerca industriale R2B - Research to Business. Per iscriversi all’evento organizzato da Aster è possibile collegarsi al sito www.b2match.eu/r2b2012/particip ants/new Innovazione Un nuovo bando della Regione per sostenere la ricerca industriale È stato pubblicato il 15 marzo un nuovo bando regionale per sostenere gli investimenti delle imprese per l’innovazione. Progetti che, per essere finanziati, dovranno produrre tra l’altro un aumento occupazionale certo e misurabile. Per fare domanda c’è tempo fino al 15 maggio. La nuova misura è stata pubblicata in attuazione dell’articolo 8 della Finanziaria regionale (legge 21/2011). Potranno essere finanziati progetti di ricerca industriale o di sviluppo sperimentale, non ancora avviati all’atto di presentazione della domanda, il cui importo 28 | FERRARAINDUSTRIA complessivo non sia inferiore a un milione di euro. Sono sostenibili le spese per il personale, l’acquisto o la locazione di strumenti e impianti, la ricerca contrattuale e i brevetti, materiali e lavorazioni direttamente imputabili alla realizzazione dei prototipi e spese generali fino a un massimo del 5% del totale. L’aiuto potrà arrivare a coprire fino al 50% delle spese ammissibili per attività di ricerca industriale e fino al 25% per lo sviluppo sperimentale. Queste percentuali devono essere incrementate del 10% nel caso in cui l’impresa sia una Pmi. FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:40 Pagina III Pubblicita FeInd01-2012Ok:luglio 2010 2-04-2012 9:40 Pagina IV Pubblicita