numero 1 |Aprile 2012 Unindustria Ferrara

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numero 1 |Aprile 2012 Unindustria Ferrara
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numero 1 | Aprile 2012
Sped. in abb. postale - 70% (aut. n° 43649) Filiale di Ferrara
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sommario
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editoriale
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Dare credito alla capacità
delle imprese
servizi
Bus&Fly - Una navetta
per l’areoporto: il servizio piace
di Riccardo Fava
4
In copertina:
Drapeaux Européens
© - Fotolia.com
associazione
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formazione
Export - Dieci aziende
al corso per i mercati
Confindustria - Giorgio Squinzi
nuovo presidente nazionale
24
giovani
Il premio - Sei volti nuovi
per l’industria ferrarese
FERRARA INDUSTRIA
Periodico di Unindustria Ferrara
Anno XVI - Aprile 2012 n. 1
EDITORE
Unindustria Ferrara
via Montebello, 33 - Ferrara
tel. 0532 205122
fax. 0532 204740
www.unindustria.fe.it
[email protected]
6
Industriamoci - Gli studenti
alla scoperta delle aziende
DIRETTORE RESPONSABILE
Roberto Bonora
COMITATO DI REDAZIONE
Piero Puglioli, Riccardo Fava, Paolo Saini,
Monica Talmelli, Claudio Viganelli
Leopoldo Santini, Roberto Bonora
primopiano
14
scenari
Regione - Un Patto
per crescere insieme
COORDINAMENTO EDITORIALE
E REDAZIONE
aziende
26 Acotec - Gli specialisti
delle camere bianche
CONTESTO
via G. Zucconi, 90 - Modena
tel. 059 346318
fax. 059 2929842
e-mail: [email protected]
GRAFICA E IMPAGINAZIONE
CONTESTO
FOTO
Meridiana Immagini - Voli Soc. Coop.
Stefano Benini
27 Bia - Tra i leader
PUBBLICITÀ
Studio Borsetti srl - Ferrara
tel. 0532 210444
STAMPA
nella produzione del couscous
18
infrastrutture
S.A.T.E. s.r.l. Ferrara
Cispadana - Via libera
al progetto preliminare
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in breve
Dai giovani imprenditori spunti
per uscire dalla crisi
UNINDUSTRIA FERRARA
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editoriale
Dare credito alla
capacità delle imprese
i certo, se oggi chiedessimo a un imprenditore quale ritiene essere
uno dei problemi più pressanti per la propria azienda, la risposta
sarebbe: il credito. Una questione che è strettamente legata alla crisi
che stiamo attraversando, ma è proprio per questo, e per la funzione
che come Associazione siamo chiamati a svolgere, che dobbiamo richiamare con forza questo tema, che rischia di soffocare definitivamente un’economia già duramente provata dalla recessione.
Scriviamo queste riflessioni poco tempo dopo la sottoscrizione della nuova
moratoria per le imprese che ha visti coinvolti Confindustria, la Piccola
Industria di Confindustria e Abi.
Un’intesa più volte sollecitata da parte di tante imprese e che certamente va
vista positivamente, ma prima di esprimere un giudizio compiuto deve esserne valutata l’applicazione concreta. Quello che più preoccupa,
infatti, è capire come sarà declinata la moratoria nei confronti
delle imprese che operano in settori in crisi, con un’attenzione
particolare a quello delle costruzioni che, oggi, si trova in un
vero e proprio stallo finanziario, peraltro espressamente dichiarato dal Presidente regionale di Ance, Gabriele Buia. Quella
dell’edilizia è una situazione drammatica che va affrontata a
livello nazionale, con interventi straordinari che coinvolgano
tutte le parti interessate per identificare interventi concreti e credibili ed evitare un collasso di settore.
Sul credito parlano i dati riportati recentemente da Vincenzo
Boccia, Presidente della Piccola Industria di Confindustria,
nell’audizione di fronte alla Commissione finanze della
Camera, “per le imprese – ha detto Boccia – è in atto un preoccupante fenomeno di restrizione del credito sia in termini di quantità erogata che di costi
applicati. Secondo i più recenti dati elaborati da Banca d’Italia, il tasso di crescita su base annua del credito alle imprese mostra un forte rallentamento:
3,1% a dicembre contro il 4,9% di novembre e il 5,8% di ottobre (il picco
dell’anno è stato il 6,1% di maggio). Per le piccole imprese la crescita si è
sostanzialmente azzerata (0,4%). In dicembre si è registrata una contrazione di addirittura 20 miliardi di euro”.
Partendo da questi numeri crediamo che oggi il sistema bancario, a partire
da quello locale che così bene conosce la realtà territoriale, debba mettersi in
gioco direttamente e adempiere in pieno a quella che è la sua funzione sociale principale: sostenere l’economia e la dinamica dei consumi e degli investimenti. Il credito rappresenta l’anello fondamentale nella catena della crescita e dello sviluppo, ma oggi quell’anello si è spezzato. Può apparire singolare, forse, che anche Unindustria sollevi questa questione quando alcuni suoi
rappresentanti sono nei Consigli di Amministrazione delle banche locali: ma
non faremmo gli interessi delle aziende che rappresentiamo se non mettessimo questo tema al centro della discussione, senza attendere che siano altri ad
avanzarlo. Per questo la nostra Associazione continuerà nei prossimi mesi ad
essere presente su tutti i temi che interessano le imprese, ma sarà il credito il
tema sul quale concentreremo gli sforzi maggiori, rimarcando direttamente
rispettivi compiti e impegni: da un lato l’imprenditore deve saper salvaguardare il merito creditizio e capitalizzare l’azienda, dall’altro la banca deve
saper valutare con competenza e obiettività la singola realtà in esame, senza
preconcetti o generalizzazioni. E’ una scelta obbligata, una scelta di sopravvivenza e di responsabilità.
D
Riccardo Fava
Presidente
di Unindustria Ferrara
In attesa di capire
come sarà applicata
la nuova moratoria,
l’Associazione vuole
richiamare l’attenzione
su un tema decisivo
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Copyright Studio Franceschin
associazione
Unindustria Ferrara si
congratula con Giorgio
Squinzi per la nomina a
presidente di Confindustria. È stata scelta una persona
competente, dinamica, un imprenditore di successo che ha
tutte le capacità per guidare la
nostra associazione in una fase
delicatissima per il Paese”.
Queste le prime parole di Riccardo Fava, presidente di Unindustria Ferrara, dopo la designazione di Giorgio Squinzi da
parte della giunta di Confindustria avvenuta a Roma il 22
marzo scorso.
“Le sfide che ci attendono riguardano temi cruciali per lo sviluppo
e la crescita dell’Italia – spiega il
presidente Fava – dalla riforma
del mercato del lavoro alle liberalizzazioni, al fisco, allo sviluppo e la crescita. Su tutte le questioni aperte, che delineeranno
l’Italia del futuro,
Confindustria sarà
una voce importante
e determinante, forte
della rappresentanza
di migliaia di imprese
italiane. Crediamo
che Giorgio Squinzi,
candidato sul quale
avevamo espresso la
preferenza come Unindustria
Ferrara, abbia le carte in regola
per svolgere il suo mandato nel
migliore dei modi”.
Soddisfazione dall’associazione
“
Confindustria
Giorgio Squinzi
nuovo presidente
nazionale
La soddisfazione di Unindustria Ferrara: “Un imprenditore
in grado di guidare l’associazione in questa fase difficile”
estense anche per il settore da
cui proviene l’imprenditore. “La
sua provenienza dal mondo
della chimica, inoltre, rappresenta un valore aggiunto per il
nostro territorio –
commenta Fava – nel
quale questo settore
ha una storia decennale con realtà importanti e significative”.
“Voglio esprimere –
ha proseguito il presidente di Unindustria
Ferrara – già in questa occasione, personalmente e a
nome dell’Associazione che
rappresento, il più sentito ringraziamento alla presidente
Emma Marcegaglia, che in que-
“Una persona
competente,
dinamica
e di successo”
[
sti anni difficili ha guidato Confindustria con competenza,
coraggio e determinazione, contribuendo a creare le condizioni
per una uscita positiva da una
crisi pesante e generalizzata.
Allo stesso modo mi sento di
sottolineare il valore dello sfidante di Giorgio Squinzi: Alberto Bombassei, infatti, è un altro
rappresentante di quell’imprenditoria illuminata e coraggiosa
che ha contribuito al successo
del nostro Paese del mondo.
Sono convinto che la sua esperienza e la sua capacità siano di
assoluta rilevanza per Confindustria e vadano quindi adeguatamente valorizzate e riconosciute”.
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primopiano
DI
GIACOMO QUADRI
Gli studenti
alla scoperta
delle aziende
[
32 classi e oltre 650 studenti hanno partecipato
alla seconda edizione dell’iniziativa. 14 le aziende ospitanti
ltre 650 studenti, il 62%
in più rispetto all’anno
scorso. Tanti sono quelli
che, provenienti da 32
classi diverse, a fine novembre
hanno varcato le porte di 14 Pmi
aderenti a Unindustria Ferrara.
Merito dell’iniziativa “Industriamoci”, coronata anche per questa seconda edizione da un grande successo. Incontri informali,
ma molto partecipati che hanno
visto gli studenti rivolgere numerose domande agli imprenditori
che li hanno accolti.
Si è celebrata così a Ferrara e
provincia la Giornata nazionale
della Piccola e Media Industria,
O
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organizzata dalla Piccola Industria di Confindustria e che si
svolge in occasione della Settimana della Cultura
d’Impresa di Confindustria e dell’Orientagiovani. Da Ferrara, a Cento, a Ostellato, a Sant’Agostino a
Serravalle, erano diverse le zone della
provincia coinvolte
nell’iniziativa, così
come i settore rappresentati dalle imprese.
“Siamo molto soddisfatti del
risultato della giornata – ha
detto Simonetta Talmelli, vice-
presidente di Unindustria Ferrara e coordinatrice della commissione Piccola Industria – la partecipazione crescente e il grande
interesse che i ragazzi hanno
dimostrato per le nostre aziende,
per i prodotti che vengono realizzati e per le modalità organizzative e produttive, ci fanno ben sperare per un rapporto sempre più
saldo tra mondo della scuola e
imprese, soprattutto nell’ottica di
favorire l’orientamento e le scelte al termine del percorso di
studi”.
“Ovviamente – ha proseguito
Talmelli – questa è solo una
tappa, per quanto significativa,
di un lavoro di relazione e di promozione della cultura d’impresa verso le giovani generazioni che
intendiamo rafforzare e consolidare. Vorrei infine ringraziare
tutte le persone, del
mondo sia scolastico
sia istituzionale, che
hanno contribuito alla buona
riuscita di questa giornata, oltre
naturalmente agli imprenditori
che si sono resi disponibili ad
aprire le porte delle proprie
aziende”.
All’iniziativa, insieme alla vicepresidente di Unindustria Ferrara Simonetta Talmelli, hanno
preso parte diversi rappresentanti del mondo istituzionale:
nelle diverse aziende sono
infatti intervenuti il vicesindaco
di Ferrara Vincenzo Maisto; il
sindaco di Ostellato Andrea
Marchi; Caterina Ferri, assessore al Lavoro della Provincia di
Ferrara; Pier Paolo Busi, assessore alle Attività produttive del
Comune di Cento; Carlotta
Gaiani, assessore alle Politiche
industriali e alle Attività produttive della Provincia di Ferrara; Claudia Rinaldi, assessore
Edilizia residenziale pubblica e
Associazionismo.
Fava: “Cresce
l’interesse
dei ragazzi
per le imprese”
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Baltur
Idee innovative nel settore del riscaldamento
Con 60 anni di storia alle spalle, l’azienda è arrivata alla terza generazione
R
aggiunti i 60 anni può ben dire
di essere un’assoluta novità nel
panorama delle aziende familiari italiane: è una delle poche, infatti, ad
essere arrivata alla terza generazione senza
aver smarrito la strada del successo. È
Baltur, costituita nel 1950 per iniziativa di
due amici, Giuseppe Ballanti e Ferdinando
Tura, che avevano saputo cogliere le opportunità di un mercato allora in rapida evoluzione per sviluppare le loro innovative
idee nel settore del riscaldamento.
Fin dai primi passi le strade di Ballanti e
Tura si incrociano con quella della famiglia
Fava. I fratelli Augusto, Lino e Arturo già
nel primo dopoguerra avevano affermato il
proprio talento imprenditoriale, partendo
da una piccola bottega artigianale e sviluppando in pochi anni una vera e propria leadership nel settore degli impianti per l'essiccazione di paste alimentari con l'azienda
di famiglia. E' proprio ad Augusto che nel
1961 Ballanti e Tura si rivolgono per proporre l'entrata in società al 50%.
Nel 1987 i Fava acquisiscono l'intero pacchetto azionario della Baltur Spa e negli
anni '90, sotto la presidenza di Gianni Fava
(secondogenito di Augusto), l'azienda regi-
Hotel Carlton
stra una crescita importante in Italia e
all'estero. Cresciuti e formati nell’esempio e
nel senso del dovere, Luigi e Riccardo costituiscono la terza generazione di imprenditori dei Fava: con la loro holding, Relfin
S.r.l., hanno acquisito negli ultimi anni il
controllo azionario di Baltur Spa e Fava Spa.
Ma il segreto della Baltur è anche nella
Ricerca e Sviluppo, affidate alla professionalità di un team dinamico e pronto a trasformare le richieste del mercato in idee
innovative. La ricerca delle alte prestazioni
e la tecnologia d’avanguardia non mettono
certo in secondo piano il rispetto per l’ambiente e la volontà di creare macchine che
siano user friendly. In particolare gli ampi
laboratori di sviluppo e test di bruciatori e
caldaie sono dotati di sofisticati strumenti
per l'acquisizione e l'elaborazione automatica dei parametri caratteristici degli apparecchi e di strumentazione e procedure in
accordo con le norme internazionali di prodotto e di qualità.
L’ospitalità in stile estense
Un tre stelle superior in pieno centro storico
È
un tre stelle superior, in pieno
centro storico, in una posizione
tranquilla e ideale, essendo a
circa 200 metri dal Castello Estense, dal
Duomo, dal Teatro Comunale. Ma l’Hotel
Carlton non è l’unica struttura che la catena internazionale ha radicato a Ferrara. Al
suo fianco troviamo, infatti, la Dependance
Carlton (appartamenti per soggiorni brevi,
formula all-inclusive) e la Casalbergo
Carlton (appartamenti per soggiorni mediolunghi).
L’Albergo Carlton mette a disposizione
dei clienti 58 camere, elegantemente arre-
date, spaziose e perfettamente accessoriate
con vasca o doccia, climatizzazione individuale, tv-sat, connessione wi-fi, minibar e
cassaforte. Se arrivate in auto potete
lasciarla nel garage interno o nell’ampio
parcheggio proprio di fronte e visitare la
città con le biciclette messe a disposizione
dalla struttura. L’Hotel Carlton ha conseguito l’elevato standard di qualità ISO 9001.
Per gli incontri di lavoro l'Hotel Carlton è
dotato di un'area business composta da una
Sala Meeting per i congressi e da due sale
riunioni in grado di accogliere dalle 10 alle
80 persone.
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Baruffaldi
Tecnologia per la plastica
Nata 60 anni fa, da tre anni è entrata nel Gruppo Dosi
È
nata sessant’anni fa ed è cresciuta
costruendosi nel tempo una reputazione solida nel proprio ambito di
lavoro, che non è mai cambiato. Perché fin
dalla fondazione Baruffaldi costruisce attrezzature e linee di estrusione per materie plastiche e macchine automatiche in linea o
fuori linea per profili in PVC, avvolgibili in
PVC, alluminio e acciaio, canalette portacavi
e da cablaggio, macchine speciali su richiesta
e impianti chiavi in mano. Una base solida
sulla quale, tre anni fa, è avvenuto un passaggio importante.
L’azienda, infatti, ha parzialmente mutato
nome, divenendo Baruffaldi Plastic
Technology ma soprattutto è entrata a far
parte del Gruppo Dosi. Due scelte che evi-
denziano con chiarezza la volontà – e la
capacità – di crescere ancora puntando
sulle due principali leve strategiche del presente, ovvero internazionalizzazione e
innovazione. Grazie, infatti, alle nuove
sinergie del gruppo l’impresa ferrarese
potrà contare su nuove risorse da investire
nel settore Ricerca e Sviluppo, per offrire ai
clienti soluzioni efficaci e all’avanguardia,
capaci di aiutarli ad ottimizzare sempre più
i loro processi produttivi.
Anche in un momento difficile per l’economia Baruffaldi continua così a investire per
sviluppare ed espandere l’attività storica
dell’azienda e tutte le linee di prodotto
strategiche: macchine per la lavorazione
degli avvolgibili in PVC e alluminio, impian-
ti di punzonatura per canali elettrici da
cablaggio e da installazione, unità di taglio
per profili plastici, punzonatrici per profili
tecnici e per l'edilizia, attrezzature e linee
di estrusione e impianti chiavi in mano.
Una traiettoria di crescita che si fonda sulla
capacità di coniugare le capacità e competenze del proprio personale con gli investimenti in ricerca e innovazione, la disponibilità di ascolto del cliente in un’ottica di
miglioramento continuo teso al raggiungimento di soluzioni innovative, efficaci e
competitive con le scelte giuste per dare a
tutto ciò le gambe per competere nel mercato globale. In una frase: un’impresa
capace di fare scuola davvero per chi inizia
ad affacciarsi oggi sul mercato del lavoro.
Centro Computer
La rete super professionale
Information Technology al servizio del territorio
H
a creato un sistema per
gestire tutti i dati dei punti
vendita Mercatone Uno, così
come l’infrastruttura storage per il
Consorzio Latterie Virgilio o un modo per
integrare dati sul venduto e scorte di
magazzino della catena Eurospin. Lo fa
grazie ad una rete super professionale e
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articolata sul territorio. È questo uno dei
principali punti di forza della rete Centro
Computer, che anche nel ferrarese offre i
propri servizi alle imprese del territorio.
Una rete capace di attivare partnership
con le più importanti aziende ICT del
mercato per offrire ai propri clienti il
meglio del settore.
Centro Computer è un gruppo di Information Technology fondato nel 1984,
presente in Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche e Veneto. Gli
addetti sono circa 150. Fornisce strumenti per la gestione delle informazioni, soluzioni e servizi per aumentare la produttività delle persone delle aziende. Oltre alla
fornitura di ogni tipo di hardware e software, mette a disposizione servizi nell’ambito del management, integrazione e
progettazione di reti, della manutenzione
software e hardware, della formazione
informatica, della sicurezza, dell’outsourcing dei servizi ICT.
L'evoluzione attuale dell'informatica
nelle aziende porta a ricercare un partner che non sia solamente un semplice
fornitore di parti del sistema informativo,
bensì un consulente informatico globale
in grado di sviluppare progetti integrati
hardware e software personalizzati per
ogni particolare esigenza, di elaborare
soluzioni per il trattamento delle informazioni e non solamente dei dati e che
abbia la possibilità di fornire mezzi innovativi di finanziamento, di gestione, di
aggiornamento dell'investimento informatico nel suo complesso.
Obiettivo principale di Centro Computer
è quello di capire e anticipare le necessità dei propri clienti per fornire un servizio che soddisfi non solo le esigenze
esplicite ma anche i bisogni impliciti.
Un ruolo proattivo che può fare davvero la differenza in un settore nel quale
la competizione è ogni giorno più
agguerrita. Ecco perchè il gruppo è più
che mai impegnato nella realizzazione
di un Sistema Qualità che garantisca ai
clienti affidabilità, capacità di risposta e
serietà.
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Paver
Costruzioni e sostenibilità
Quattro stabilimenti, 360 dipendenti e cinque sedi estere
G
li ultimi nati sono un’arteria stradale
a impatto zero e il Biodigestor, ovvero un digestore specializzato per la
produzione di biogas. Due novità improntate alla
sostenibilità ambientale e all’innovazione, due
fronti competitivi che vedono impegnata da
sempre Paver Costruzioni. La Spa ferrarese è
oggi, infatti, uno dei principali complessi produttivi nel campo dei prefabbricati in calcestruzzo
per l'edilizia e l'arredo urbano, grazie a una crescita costante realizzata nei suoi 40 anni di vita.
Paver vede oggi la produzione articolata su
quattro stabilimenti in Italia situati nel centro e
al nord per una superficie di oltre 600mila metri
quadrati, di cui oltre 50mila coperti, con 360
dipendenti. La produzione è costituita da un
ampio ventaglio di prodotti brevettati e caratterizzati da una spiccata originalità, frutto della
ricerca continua dello staff tecnico aziendale
che ha messo a punto oltre 60 brevetti. Cinque
le sedi all’estero: in Spagna, Portogallo, Belgio,
Romania e Marocco.
Sessanta brevetti nascono da un’attenzione con-
tinua all’innovazione. Quella da cui – a partire
dalla produzione di porcilaie e impianti per l’allevamento – nasce il Biodigestor, messo a punto
e brevettato dalla divisione PaverAgri: un digestore specializzato per la produzione di biogas
realizzato con conci prefabbricati a taglio termico, assemblati mediante post-tensione di cavi in
acciaio armonico, protetti da guaina in pvc. Il
Biodigestor prevede la coibentazione integrata
dei conci in modo da evitare la formazione di
ponti termici. Solo il pavimento interno è realizzato in opera.
La strada? Da fonte d’inquinamento per Paver
può diventare una fonte di energia rinnovabile.
Per trovare una soluzione realistica l’azienda ferrarese insieme a Total Tool ha partecipato alla
realizzazione di un'importante progetto di arteria stradale evoluta, il "KmZero Road" che prende forma lungo un percorso che prevede:
impianto minieolico con generatori ad asse verticale, impianti fotovoltaici costituiti da celle
solari, sistema per il recupero di energia termica
da terreno, sistema che produce energia elettri-
ca espandendo l'aria compressa prodotta dal
veicolo in frenata.
Un sistema posto sotto il manto stradale convoglia l'acqua in serbatoi e l'energia prodotta nei
sistemi di riscaldamento e illuminazione.
L'illuminazione a bordo strada è composta di Led
e contro l'inquinamento acustico è stato ideato
un sistema con capacità fonoassorbente.
Sono state studiate ben tre applicazioni: montagna, pianura e lungo la costa, per applicare la
formula più opportuna in base alle esigenze, il
tutto abbinato a una valutazione di efficienza
energetica e fattibilità economica.
L'investimento per il progetto, per un solo km di
strada, è di circa 7.690.000 euro ammortizzabili in sei anni, grazie alla produzione di energia
pulita.
La Valle
Esperti del trasporto passeggeri
Noleggio bus, minibus, mezzi di lavoro e autolinee
O
pera nel settore da 40 anni, ma La
Valle è un’azienda giovane e dinamica, che continua a puntare tutto
sulla qualità dell’offerta e la professionalità.
Scelte che le consentono di essere ancor oggi
un punto di riferimento nel sistema del trasporto passeggeri con autobus. Un’attività
articolata tra il noleggio turistico di autobus,
minibus e mezzi da lavoro e l'esercizio di autolinee interregionali a lunga percorrenza che
collegano le principali città italiane.
La Valle offre pullman Gran Turismo, con una
specializzazione nei viaggi congressuali – con
l’organizzazione di servizi navetta anche per
aeroporti, fiere e meeting – e nei tour
Italia/estero. I mezzi della categoria Lusso
sono dotati di sedili reclinabili, aria condizionata, toilette, mini bar, macchina del caffè e
una capacità che oscilla dai 16 agli 80 posti.
Ma La Valle dispone anche di una flotta di
scuolabus di tutte le dimensioni, settore in cui
l’impresa vanta una grande esperienza,
gestendo il servizio per il Comune di Ferrara
da oltre dieci anni.
La diversificazione è una scelta fondamentale
per chi ha – come recita il sito dell’impresa –
“l’arte del viaggio” come la propria mission. La
Valle noleggia così auto con conducente, che
può accedere alle corsie preferenziali e alle
zone a traffico limitato. Ma la flotta dell’impresa ferrarese comprende anche i mezzi
necessari ad assicurare trasporti speciali, dal
trasporto per utenti diversamente abili ai trasporti sostitutivi per Trenitalia, che La Valle
svolge in modo continuativo.
Grazie a una flotta di furgoni l’azienda garantisce ai propri clienti trasporti merci rapidi e
flessibili, compresi pasti, documenti e bianche-
ria. Più in generale lo staff de La Valle potrà
supportare e consigliare ogni potenziale cliente per capire insieme come trovare la migliore
risposta alle esigenze di trasporto, fornendo
tutte le informazioni utili, anche sull’accesso
alle città e la prenotazione di guide oppure
offrendo la stipula di assicurazioni integrative.
Tutto quel che serve, insomma, per pianificare
un viaggio in modo intelligente e affidabile.
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Famar
Dove i modelli diventano abiti
La micro impresa trasformata in azienda d’avanguardia
Q
uarantacinque anni fa era una
micro impresa fondata da una
‘sartina’ intraprendente. Intraprendente tanto quanto lungimirante e capace di cavalcare le innovazioni del mercato.
Tanto che oggi Famar – nonostante ripetute e
violente crisi del mercato – è ancora sulla
breccia e ad ago e filo ha sostituito il Cad. Una
storia di successo, che può insegnare tanto ai
giovani di oggi anche e soprattutto in questi
tempi difficili.
Famar viene fondata, come si diceva, nel 1966
da Giancarla Villani, una giovane e intraprendente ‘sartina’, come si chiamavano allora. In
origine l'azienda produceva esclusivamente
abbigliamento esterno da donna per conto
terzi all'interno del ciclo classico cucito-stiro e
i clienti erano essenzialmente piccole aziende
del pronto moda dell'area di Bologna e
Modena. Già negli anni Settanta la clientela
inizia a differenziarsi, ma il salto avviene negli
anni Ottanta.
In questo periodo, infatti, avvengono grandi
cambiamenti nell'approccio aziendale che da
artigianale diventa industriale con l’introduzione di una gamma completa di prodotti:
abiti da sera, abbigliamento tecnico sportivo
uomo, costumi da bagno uomo e donna, intimo di altissimo livello qualitativo. La clientela?
Dal pronto moda dietro casa siamo passati a
nomi che rappresentano il made in Italy nel
mondo.
Gli anni Novanta così sono caratterizzati da
una sfida: trasformare l’azienda da manifatturiera ad azienda di servizi senza perdere knowhow e competenze interne di produzione. Si
introduce così un sistema Cad per la modellazione dando inizio alla nascita di un intero
reparto che oggi conta ben dodici stazioni ad
altrettante modelliste e un piccolo reparto di
cucito dedicato alla costruzione di tutti i prototipi di abbigliamento possibili.
I reparti di produzione vengono invece rivoluzionati con l'introduzione di un sistema di
movimentazioni merci chiamato "mover": alta
automazione del semilavorato e controllo
degli avanzamenti in tempo reale. Gli anni
Duemila completano i processi di automazione industriale sia del reparto taglio, con due
stenditori automatici e l'integrazione dei processi Cad col reparto modellazione, sia dei
flussi informatici dall'arrivo delle merci alla
distinta base del prodotto.
Ma Famar è all’avanguardia in tutto: dentro il
capannone, ma anche sopra. L’azienda può
contare, infatti, su un impianto fotovoltaico
che permette una produzione annua di circa
220mila kilowatt possibile grazie a una potenza di 200kw realizzata da 845 pannelli installati sul tetto in modo totalmente integrato.
Ma l’attenzione all’ambiente non si ferma qui:
tutte le materie prime godono del Certificato
Oeko contro sostanze nocive e tossiche, il
marchio ecologico leader al mondo per gli
articoli tessili, e del certificato Reach per la
gestione dei rischi legati alle sostanze chimiche.
Zuffellato Computer
Soluzioni Ict personalizzate
Società nata nel 1975, sviluppa e progetta per le Pmi
D
a 37 anni le migliori soluzioni ICT
personalizzate per le Pmi. È questa
l’offerta di Zuffellato Computer, attiva dal 1975 a Ferrara. La società sviluppa, progetta, modifica e ricerca soluzioni in grado di
affrontare tutte quelle esigenze aziendali che
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portano a una informatizzazione ad alto livello
con prodotti che si adattano alle esigenze dell’azienda garantendo affidabilità e semplicità
d’uso e non che obbligano l’impresa a modificare procedure e organizzazione per riuscire ad
accedervi. Merito di un team di professionisti e
di una rete di collaborazioni d’altissimo livello.
Zuffellato ha scelto così come partner NTS
Informatica che opera con le tecnologie e le basi
dati più diffuse sul mercato, facilitando lo scambio di dati in qualsiasi formato e permettendo
un’efficace e rapida integrazione con il mondo
Office e applicativi di terzi. Insieme è stata sviluppata la Linea Business, suite di software
gestionali estremamente scalabile e configurabile in base alle reali specificità di ogni azienda
– dalla micro alla grande impresa – grazie alla
struttura modulare.
Con Business – che incorpora numerose innova-
zioni rispetto ai software tradizionali – è possibile rispondere in modo affidabile e flessibile
alle necessità relative alle classiche funzioni
gestionali, amministrative, commerciali, logistiche e di gestione della produzione, ma anche a
quelle della pianificazione e del controllo di
gestione, del project management e della logistica estesa.
Tra i prodotti che Zuffellato offre alle imprese
troviamo anche DocNet, capace di garantire una
corretta gestione dei documenti. La procedura –
a partire da documenti cartacei (fatture, DDT
ecc.) scansionati o in formato digitale – consente di riconoscerne gli elementi significativi e di
memorizzarli, attraverso apposite chiavi di ricerca. I documenti così archiviati possono essere
velocemente rintracciati e rielaborati. Zuffellato
si occupa della progettazione e realizzazione di
siti web per diverse esigenze aziendali. Per chi
possiede i gestionali della società ICT è possibile implementare siti per gestione di ordini e/o
vendite on-line grazie allo sviluppo di sistemi di
sincronizzazione.
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primopiano
Vortex Hydra
Impianti per l’edilizia
Leader nella manifattura di tegole in calcestruzzo
È
per volontà di un gruppo di
ingegneri che nel 1967 nasce a
Copparo Vortex Hydra. Inizialmente studio di progettazione per l’automatizzazione dei progetti produttivi, sviluppa in breve tempo in modo innovativo
la propria attività, strutturandosi come
azienda specializzata nella produzione di
impianti automatici per l’edilizia.
Molto attiva sui mercati internazionali, la
realtà ferrarese oggi è un attore di primo
piano nel campo della manifattura di
tegole in calcestruzzo. Due sono infatti i
settori in cui opera Vortex Hydra: da un
lato l’industrializzazione edilizia e la prefabbricazione, dall’altro la realizzazione di
opere elettromeccaniche per il controllo e
la regolazione delle acque.
Nel primo ambito l’azienda ha guadagnato negli ultimi dieci anni la posizione di
leader mondiale nella produzione di
impianti manuali e automatici per la produzione di tegole colorate in calcestruzzo,
sviluppando nuovi impianti capaci di produrre elementi innovativi sul mercato dell’edilizia. Tra questi di grande interesse
sono gli impianti per la produzione di
rivestimenti per le facciate ventilate degli
edifici e per la produzione di pietre ricostruite, che permettono di nobilitare pareti semplici e di realizzare un efficiente
isolamento termico.
Nel settore delle opere idrauliche Vortex
Hydra costruisce elementi per il controllo
delle acque, tra cui paratoie e valvole di
grandi dimensioni destinate a opere per la
regimentazione dei corsi d’acqua: sbarramenti fluviali, conche di navigazione
come quella di Pontelagoscuro, oppure
dighe.
Dal 1981 l’azienda è sbarcata nel settore
dell’automazione dei processi di confezionamento dei prodotti alimentari, con una
divisione specializzata, divenuta nel 1986
Vortex Systems Srl e poi confluita in CT
Pack Srl.
Grazie a una rete commerciale capillare
l’azienda di Copparo è presente in diverse
aree del mondo. Possiede filiali estere in
Cina, in particolare a Shanghai, dove è
attivo un centro produttivo, a Carlisle
(Gran Bretagna), grazie all’acquisizione di
un’azienda concorrente, e a San Paolo del
Brasile.
Cromital
La chimica d’eccellenza
Al top nel settore, realizza prodotti a base di cromo
P
roduce e commercializza prodotti chimici a base di cromo, elemento fondamentale per la concia delle pelli, per il
trattamento superficiale dei metalli, per la produzione di pigmenti protettivi contro la corrosione. La Cromital è un’azienda chimica, nata
nella zona industriale di San Giovanni di
Ostellato, come componente italiana di una
grande multinazionale del settore.
Grazie a un impegno continuo per la qualità la
società è diventata leader assoluta in Italia in
questo settore e possiede un impianto per recuperare il cromo esausto dai bagni dell’industria
galvanica, unico in Italia. Un impegno premiato
anche con la certificazione Emas che attesta, in
seguito a verifiche da parte di enti di certificazione, la completa conformità alle normative
vigenti e l’impegno continuo al miglioramento
delle prestazioni ambientali.
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primopiano
Ceramica Sant’Agostino
Le piastrelle di qualità
Una capacità produttiva di 23mila mq al giorno
I
rivestimenti della nuova linea della
Metropolitana di Milano? La M5, che
in 26 minuti taglierà la città da nordest (stazione Bignami) a sud-ovest (stazione
S.Siro), sarà ‘vestita’ da Laser e Natural Trend,
due linee in gres porcellanato di Ceramica
Sant'Agostino. Una delle aziende leader del
settore nel nostro Paese, capace di produrre
oggi 23mila metri quadrati di piastrelle ogni
giorno divisi tra pavimenti e rivestimenti,
grazie a 400 dipendenti che operano quotidianamente sui 420mila metri quadrati
occupati dall’azienda, in un ambiente di
lavoro razionale, progettato secondo standard di sicurezza altissimi.
Coerenza nelle scelte strategiche, soddisfazione del cliente, miglioramento continuo
dei processi produttivi e coinvolgimento
delle risorse umane, sono i quattro pilastri
della filosofia dell’azienda. Il modello industriale elaborato alla Ceramica Sant’Agostino ha permesso di imprimere forti e costanti accelerazioni nello sviluppo dei processi
aziendali per aderire in tempo reale alle
continue evoluzioni del mercato e captarne
anche gli umori e quindi anticiparne i cambiamenti.
Protagonista di un percorso imprenditoriale
di grande successo, Ceramica Sant’Agostino
inizia la sua attività nel 1964 vicino a
Ferrara, in un’area geograficamente lontana
dalle altre aziende italiane del settore quasi
tutte concentrate in un punto ben preciso
dell’Emilia. Una scelta che negli anni si è
rivelata sinonimo di forte autonomia progettuale e di visione strategica sempre
innovativa. L’azienda, guidata ancora oggi
dalla famiglia del suo fondatore, investe
continuamente in innovazione di prodotto e
insieme di processo e opera al cento per
cento in Italia. Da diversi anni sta attuando
anche una politica di recuperi energetici e
utilizzo di energie da fonti rinnovabili.
Questo le ha consentito di ridurre le proprie
emissioni di CO2 di 2.800 tonnellate/anno,
pari alla CO2 assorbita da una foresta di
120mila alberi.
Lift Truck Equipment
Tutto per i carrelli elevatori
L’azienda di Ostellato dà lavoro a 200 addetti
Q
uando un’azienda necessita
di attrezzature per carrelli
elevatori o gruppi di sollevamento dalle performance elevate è a
L.T.E. che si rivolge. Nata nel 1975, Lift
Truck Equipment ha sede nella zona
12 | FERRARAINDUSTRIA
industriale di Ostellato e oggi dà lavoro a
oltre 200 dipendenti. Forte del suo know
how e della sua tecnologia offre prodotti per le diverse esigenze di movimentazione. I suoi clienti sono infatti costruttori di carrelli elevatori frontali, da
magazzino, imbarcati o fuoristrada, che
richiedono prodotti affidabili, sia di serie
sia speciali.
Proprio la capacità di progettare e produrre montanti speciali o a bassi volumi
con gli stessi standard qualitativi dei
prodotti di serie contribuisce a fare di
L.T.E. una realtà di successo, a cui viene
riconosciuto lo status di Oem (Original
equipment manufacturer) dai maggiori
costruttori.
Costante sin dagli esordi il percorso di
crescita. Nel 2005 il passaggio cruciale,
con l’acquisizione da parte della Tmhg
(Toyota material handling group): L.T.E.
entra così a far parte del primo costruttore mondiale di carrelli elevatori. Un
cambiamento che non muta la mission
aziendale e dà il via a una nuova fase
di sviluppo, supportata dall’implementazione del TPS (Toyota Production
System) e l’avvio di importanti trasformazioni in tutti i processi aziendali,
dalla progettazione alla fabbricazione,
introducendo un sistema comune di
valori, conoscenze e procedure.
Il TPS incoraggia infatti l’aspirazione al
miglioramento continuo, con l’adozione
di metodologie ispirate alla strategia di
management giapponese Kaizen. Un
processo che contribuisce al consolidamento della competitività di L.T.E., che
migliora la propria offerta.
Centrale in questo percorso la solida
competenza progettuale. Protagonista
il Centro di Ricerca & Sviluppo prodotto che grazie ad avanzati sistemi di progettazione e calcolo strutturale, idea e
sviluppa, in collaborazione con il cliente, gruppi di sollevamento e attrezzature dedicati a specifici campi di applicazione, poi sottoposti a rigorosi test di
performance e durata, nel reparto Prove
ed esperienze.
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Cierre
L’outsourcing elettronico
Un percorso imprenditoriale avviato negli anni ‘70
C
omincia nel 1970 a Serravalle
l’avventura imprenditoriale della
Cierre. Il fondatore, Renato
Chiaveri, avvia l’attività come ditta individuale specializzata nell’assistenza elettronica e rapidamente estende l'area di intervento alla produzione di schede elettroniche,
lavorando come terzista per le aziende locali. Così attraverso quarant’anni di lavoro,
passione e servizi di eccellenza, la Cierre
oggi rappresenta un punto di riferimento
nell’outsourcing elettronico, capace di offrire soluzioni relative a progettazione, produzione, servizi, organizzazione del lavoro e
logistica, operando nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza.
Oltre 200 i clienti che in questi anni si sono
affidati a Cierre, molti di loro sono partner di
lunga data, con casi record che superano i
25 anni di collaborazione. Un risultato raggiunto attraverso un percorso ricco di sfide.
È negli anni Ottanta che l’azienda riesce ad
ampliare il numero di clienti, coltivando le
basi di collaborazioni che dureranno a
lungo, integrando i processi offerti verso il
settore Cablaggi elettrici di segnale e di
potenza, introducendo la tecnologia della
resinatura dei cavi. Viene così edificato un
nuovo edificio di 400 mq che occupa una
ventina di addetti.
Nel corso degli anni Novanta l’altra importante svolta, con l’aggiunta del settore
Moduli e Quadri di potenza, che completa la
filiera produttiva. I tre settori operativi ven-
gono negli anni costantemente aggiornati
con l’adozione di innovative attrezzature e
strumentazioni. Ma serve più spazio: viene
così edificato un nuovo sito di 1000 mq,
dove lavorano una quarantina di addetti.
Dal 2000 a oggi Cierre continua a crescere:
vengono introdotti una serie di servizi e processi di alto valore aggiunto quali la progettazione elettronica, la gestione evoluta del
Conto lavoro e Conto deposito. Viene certificato il sistema qualità alla norma ISO9001 e
vengono ampliati i locali fino agli attuali
6mila mq, mentre le risorse umane arrivano
a superare i 100 collaboratori.
TFC Galileo
La fonderia moderna
Specializzata in leghe di alluminio, occupa 103 persone
D
a qui escono componenti per motori
di scooter e moto d'acqua, piccole
auto e motoslitte, ma anche componenti per forcelle e parti di telaio per scooter e
mountain bike. Siamo alla TFC Galileo, una
moderna fonderia di leghe di alluminio specializzata nella fusione in conchiglia a gravità, in
grado di fornire getti di forma complessa con
elevate caratteristiche meccaniche ed alto
grado di finitura superficiale.
L'azienda, che occupa una superficie coperta di
5.200 metri quadrati, ha sede a Vaccolino di
Lagosanto. Anche in un settore tradizionale
come la fonderia di metalli, fondamentale per
raggiungere i propri obiettivi è il rapporto – di
più: la stretta collaborazione – con il cliente e la
personalizzazione. TFC studia così e personalizza gli stampi e fornisce i getti allo stato grezzo,
trattati termicamente, sbavati o sabbiati, ma
anche i particolari finiti con trattamenti superficiali come, ad esempio, la verniciatura.
TFC occupa 103 persone, di cui 91 uomini. La
progettazione degli stampi viene eseguita tramite i più aggiornati software in grado di eseguire la modellazione solida, effettuare simulazioni e fornire i percorsi per la lavorazione dello
stampo. Per la simulazione di colata ci si avvale
del software ProCAST. La produzione avviene
con macchine all’avanguardia che, tramite
diversi sistemi di automazione, permettono alta
produttività pur mantenendo un elevato grado
di flessibilità. TFC Galileo Spa è certificata UNI
EN ISO9001, Vision2000 e 14001:2004 e dispone di un laboratorio attrezzato con le più
moderne apparecchiature per realizzare tra l’altro radiografie e scopie, indagini metallografiche e chimiche, collaudi con liquidi penetranti,
prove di durezza, controlli dimensionali e prove
di trazione o di tenuta in pressione.
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scenari
DI
GIACOMO QUADRI
Regione
Un Patto
per crescere
insieme
[
di un’economia sana con la lotta
a ogni forma di attività economica illegale, dalle infiltrazioni criminali all’evasione fiscale; il
sostegno a nuove e proficue relazioni industriali: sono questi alcuni dei filoni principali attorno ai
quali è stato costruito il Patto sottoscritto il 30 novembre scorso.
Il nuovo accordo supera il “Patto
per attraversare la crisi” siglato
nel 2009 e prevede qualche strumento utile a garantire che non
rimanga lettera morta. La realizzazione degli obiettivi sarà, infatti, monitorata da mo- menti di
confronto tra le parti che
dovranno verificarne, anche con
tavoli di monitoraggio, la corretta applicazione. Tutte le realtà
del mondo produttivo dialogheranno mediante specifici gruppi
di lavoro, per conseguire risultati
nell’interesse generale. Passeranno da qui le riforme strutturali
della Pubblica amministrazione,
del welfare e del mercato del
lavoro, ma anche il
sostegno all’export e
una forte spinta alla
ricerca e all’innovazione. Vediamo nel dettaglio cosa prevede il
Patto su quattro temi
fondamentali per il
futuro
dell’EmiliaRomagna.
Firmato un accordo con il mondo economico per far ripartire
l’economia regionale. Ecco le azioni concrete in programma
n Patto per ritornare a
crescere. Lo hanno siglato in Emilia-Romagna la Regione e tutte le
Autonomie locali con le associazioni di categoria, Unioncamere,
i sindacati e il Terzo settore. Una
carta comune, in grado di guardare oltre la crisi per costruire le
condizioni di una nuova stagione
di sviluppo. Un buon esempio
per tutto il Paese, la dimostrazione che si può davvero fare sistema attorno a obiettivi positivi. E
un esempio concreto, se è vero
che la Regione metterà sul tavolo dello sviluppo – così come si è
U
impegnata a fare – risorse cospicue: almeno 70 milioni di euro tra
stanziamenti e incentivi per innovazione, turismo e per chi assume
precari.
Investimenti nel sapere e nelle
competenze, soprattutto dei giovani, con incentivi nei
loro confronti sul versante occupazionale;
azioni mirate ad
aumentare l’occupazione femminile e a
favorire la conciliazione dei tempi di vita e
di lavoro; la promozione della legalità e
A disposizione
70 milioni
tra incentivi
e stanziamenti
Foto: © Gaia Levi
Relazioni industriali
14 | FERRARAINDUSTRIA
Per il documento, relazioni sindacali corrette e avanzate sono
parte integrante delle politiche di
responsabilità sociale dell’impresa. La contrattazione è, infatti,
fondamentale per raggiungere
risultati funzionali all’attività
delle imprese e alla crescita di una
occupazione stabile e tutelata e
deve essere orientata a una politica di sviluppo adeguata alle differenti necessità produttive, da conciliare con il rispetto dei diritti e
delle esigenze delle persone.
Per questo – sostiene il Patto –
fermo restando il ruolo del contratto collettivo nazionale di lavoro, lo sviluppo e la diffusione della
contrattazione collettiva di secondo livello è essenziale per collega-
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scenari
re gli aumenti retributivi alla redistribuzione del reddito, al raggiungimento di obiettivi di produttività, redditività, qualità, efficienza, efficacia e altri elementi
rilevanti ai fini del miglioramento
della competitività e dell’andamento economico delle imprese.
La Regione ritiene che tali principi siano bene interpretati, nella
loro interezza, nell’accordo interconfederale del 28 giugno 2011,
siglato il 21 settembre.
Giovani e lavoro
Il Patto, anche su questi temi,
contiene alcuni principi generali
condivisi. Fermo restando che
sono ormai urgenti le riforme del
mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali – cui il Governo dovrebbe aver messo
mano entro il mese di marzo –
per l’Emilia-Romagna l’investimento principale riguarderà
l’Università e il sistema formativo, per innalzare le competenze
delle nostre risorse umane. Su
questo versante è ormai indispensabile raggiungere i traguardi europei in termini di giovani
laureati e riduzione degli abbandoni scolastici e sostenere la cultura tecnica e i percorsi professionalizzanti, integrare formazione
e lavoro e ridurre i tempi di transizione al lavoro. Ma il Patto contiene anche una serie di misure
concrete.
La Regione si impegna, infatti,
ad attivare per l’anno 2012 una
misura di agevolazione finanziaria alle imprese che assumeranno con contratto a tempo indeterminato i giovani, compresi gli
apprendisti, nel limite dei fondi
previsti per il lavoro giovanile.
Tutte le forme di incentivo terranno conto della differenza di
genere per sostenere l’occupazione femminile. Nei bandi
regionali per i contributi alle
imprese sarà previsto un premio
per le nuove assunzioni, la trasformazione dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato e l’assunzione di lavoratori che abbiano esaurito il
periodo coperto dalla indennità
di mobilità. Di più: nel quadro
della applicazione delle norme
sul federalismo fiscale che
entreranno in vigore nel 2013 la
Regione si impegna ad esaminare la possibilità di ricorrere alla
deduzione integrale a tempo
dalla base imponibile Irap del
costo del dipendente stabilizzato.
Per il contratto di apprendistato
sono previste risorse regionali a
sostegno della dimensione for-
mativa e un impegno congiunto
per la sua diffusione e il suo concreto utilizzo da parte delle
imprese. Per i giovani tra 30 e 34
anni (per i quali non è possibile
l’accesso al contratto di apprendistato) la Regione prevede una
misura formativa mirata per inserimento lavorativo accompagnata da un incentivo all’assunzione
con contratto a tempo indeterminato.
ilcommento
“Bene gli impegni concreti
contenuti nell’accordo”
Per il presidente di Confindustria Maccaferri servono
relazioni industriali coerenti con lo spirito di coesione
L
a condivisione parte dalle fondamenta:
“In una fase delicata come l’attuale gli
industriali condividono il richiamo al forte
senso di responsabilità e di coesione che è alla base
del Patto”. Spiega così il presidente di Confindustria
Emilia-Romagna Gaetano Maccaferri la scelta di
sottoscrivere il "Patto per la crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva” con la Regione e tutte le
altre organizzazioni datoriali e sindacali.
“Lo scenario economico – spiega Maccaferri –
desta grandi preoccupazioni nelle prospettive di
sviluppo. Si tratta di un problema non soltanto
italiano, ma come minimo europeo, che impatta
in modo diretto sul tema del credito e sulle risorse finanziarie alle quali le imprese possono accedere, con il rischio di compromettere la crescita.
Dobbiamo tutti, pur senza drammatizzare la
situazione, prendere coscienza che i problemi non
sono alle nostre spalle e che occorre focalizzare
l’attenzione verso lo sviluppo e l'occupazione.
Sono le imprese a creare valore e lavoro, e per
questo occorre attivare tutte le opzioni possibili
per sostenere l'attività manifatturiera, dai
Confidi, al credito, alla semplificazione”.
Maccaferri dà un giudizio positivo sugli impegni
concreti contenuti nel nuovo accordo che supera
il “Patto per attraversare la crisi” del 2009: “Su
questi aspetti gli impegni assunti dalla Regione
per il 2012 sono positivi – spiega, infatti, il presidente di Confindustria Emilia-Romagna - così
come, in coerenza con questi obiettivi, va il progetto di legge sulla semplificazione, che rappresenta un significativo elemento di novità. Sul
versante lavoro il Patto si colloca in un’ottica
positiva, sia prevedendo di dare continuità agli
interventi di ammortizzatori in deroga, sia mettendo in campo innovative azioni per favorire la
crescita occupazionale, specie dei giovani”.
Ora si tratterà di trasformare gli intenti sulla
carta in comportamenti concreti e coerenti, da
parte di tutti, a partire proprio dal tema delicato
e decisivo delle relazioni sindacali: “Naturalmente
gli imprenditori dell’Emilia-Romagna – conclude
il presidente Maccaferri – si attendono che anche
le relazioni industriali concorrano ad alimentare
maggiore coesione e condivisione delle scelte,
evitando forzature e frammentazioni della rappresentanza, che rischiano di indebolire il valore
dell’unità sindacale, che è punto di riferimento
anche per le imprese”.
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scenari
Priorità ai giovani, ma il Patto
non dimentica tutti i lavoratori
disoccupati, in mobilità e coinvolti in situazioni di crisi: in
questa direzione sono perciò
orientati gli strumenti formativi e i criteri premianti dei bandi
e la formazione delle persone
in mobilità sarà finanziata con i
Fondi nazionali che lo Stato ha
assegnato alla Regione con
l’accordo Stato-Regioni del
12/02/2009.
Legalità
L’obiettivo è sostenere l’economia sana. L’azione congiunta di
istituzioni e società civile dovrà
far emergere e debellare le infiltrazioni della criminalità organizzata, l’usura, il caporalato, l’evasione fiscale e contributiva e ogni
altra manifestazione delle attività
economiche illegali. La partecipazione degli Enti locali al recupero dell’evasione potrà dare un
ilcommento
“Insieme poniamo le basi
per il futuro della regione”
La soddisfazione del presidente Errani
per il clima di condivisione che si è creato
“
Sono molto soddisfatto per l’esito di questo lavoro e non solo per l’importantissimo clima di condivisione che ha accompagnato il percorso di costruzione dell’accordo.
Sono soprattutto soddisfatto perché in questo
Patto si definiscono i criteri base necessari per
affrontare la crisi: lavoro e impresa, qualità sociale e sostenibilità dello sviluppo”. Così il presidente
della Regione Vasco Errani sintetizza il giudizio sul
nuovo accordo.
“L’Emilia-Romagna – spiega il presidente – conserva sempre un differenziale positivo, ma subisce
come le altre aree di questo Paese le conseguenze
di uno stato di sofferenza e purtroppo le previsioni sono preoccupanti. Si tratta di uno scenario inedito, diverso da tutti quelli affrontati nel
Novecento, che necessita di una nuova mentalità
e scelte conseguenti, a cui con il Patto abbiamo
voluto dare corpo con una sintesi in cui si manifesta la forte responsabilità per promuovere tante
politiche con un unico progetto che individui un
interesse di comunità. Abbiamo sostenuto il sistema regionale contro la crisi, salvando molte
migliaia di posti di lavoro. Ora abbiamo deciso di
accelerare, promuovendo concrete azioni di sistema che sono il naturale proseguimento degli
impegni presi negli anni trascorsi”.
“Io credo che la cosa più importante sia questa –
prosegue Errani - dobbiamo lavorare ancora di più
per andare maggiormente nella direzione di rendere più giusta la vita delle persone, per dare occupazione ai giovani e alle donne, per evitare che
16 | FERRARAINDUSTRIA
delle persone a 50 anni vengano definitivamente
espulse dal mercato del lavoro, perché venga fermamente difeso il criterio di servizi sanitari e
sociali per tutti, per garantire una maggiore qualità soprattutto in un momento così difficile, con
un’immigrazione destinata a crescere, con la
necessità di una nuova economia sociale che
metta insieme il profit e il no profit, il volontariato e le diverse componenti della società civile”.
“Questo è il corpo, l’insieme della nostra visione di
futuro – conclude Errani – in un ambito in cui,
senza demagogia, noi per primi siamo chiamati e
ridurre gli sprechi, laddove ve ne siano. Abbiamo
fatto molto e altro faremo per andare incontro alle
giuste esigenze dei cittadini e delle imprese, come
con la nostra recente legge sulla semplificazione,
guardando in faccia la sfida che più ci deve stare a
cuore: provare a fare il salto di qualità che la
comunità emiliano-romagnola veramente merita,
sa- pendo che in un momento così complesso per
l’economia il Patto regionale per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva può rappresentare
un’indicazione di metodo per il Paese”.
contributo rilevante alla lotta al
sommerso e alla giustizia fiscale, a
tutela delle imprese che agiscono
correttamente. Le maggiori
entrate saranno destinate agli
investimenti per la crescita e l’occupazione e alla riduzione della
pressione fiscale sul lavoro e le
imprese. Con le leggi 11/2010 e
3/2011 la Regione si è dotata di
ulteriori strumenti di contrasto
alle infiltrazioni mafiose e criminali e di controllo della legalità e
sicurezza sui cantieri edili.
Nell’ambito delle competenze
regionali una nuova legge sarà
introdotta per intervenire nei settori della logistica, dei trasporti,
dei servizi e della distribuzione. In
materia di appalti pubblici la
Regione e le Autonomie locali
sono impegnate ad adottare le
regole più stringenti consentite
dalla normativa nazionale e
comunitaria per impedire la concorrenza sleale e favorire la selezione delle imprese socialmente
responsabili. In particolare le
Istituzioni regionali intendono
verificare con il massimo rigore,
negli appalti e sub-appalti, in
attuazione delle norme del decreto sviluppo (Dl 70/2011), il rispetto del costo del lavoro stabilito
dai contratti collettivi nazionali.
Occupazione femminile
L’aumento della presenza femminile sul mercato del lavoro è
un indicatore di crescita economica e di crescita sociale e culturale. Oltre alla precarietà è
necessario rimuovere le discriminazioni di genere negli accessi e
nelle carriere e promuovere
un’organizzazione del welfare e
della società che non solo non
scarichi sulla donna il peso del
lavoro di cura ma ne valorizzi
l’apporto favorendo la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Come per i giovani, la politica
per l'occupazione femminile
integrerà le azioni di formazione
con quelle di inserimento nel
mercato del lavoro e sarà sostenuto con interventi finanziari e
formativi l'avvio di attività autonome e di nuove imprese.
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infrastrutture
DI
GIOVANNA CHIARINI
Cispadana
Via libera
al progetto
preliminare
[
Dopo l’approvazione, lo scorso dicembre, della Giunta regionale
si attende ora l’avvio della progettazione definitiva
utostrada Cispadana, un
altro passo verso la realizzazione. Il lungo iter
procedurale è giunto a
una svolta lo scorso dicembre,
quando la Giunta regionale ha
approvato il progetto preliminare dell’opera, ritenuta da molte
associazione del territorio, a partire da Unindustria Ferrara, fondamentale per lo sviluppo della
città e della provincia. Il tracciato dell’infrastruttura, che rappresenterà la prima autostrada
regionale, percorrerà in modo
trasversale con direzione ovestest il quadrante nord-orientale
A
18 | FERRARAINDUSTRIA
della pianura emiliana, attraversando le province di Reggio
Emilia, Modena e Ferrara. Quattro (su tredici complessivi) i
comuni interessati nella nostra
provincia: oltre al capoluogo, si
tratta di Cento, Sant’Agostino e
Poggio Renatico.
Prevista dalla pianificazione
regionale per rispondere a un’esigenza di razionalizzazione della
rete infrastrutturale, l’opera si
presenta anche come elemento di
connessione tra i principali itinerari nord-sud del Paese. Il progetto intercetta infatti le direttrici
dell’A1/Autocisa, dell’Autobren-
nero, dell’A13/E55 e, attraverso
quest’ultima, dell’E45/A14.
“Sono tuttora valide – ha
dichiarato il presidente di Unindustria Ferrara Riccardo Fava –
le motivazioni che oltre 30 anni
fa portarono a immaginare la
costruzione di un’importante
arteria che collegasse l’area
orientale dell’Emilia-Romagna
con l’autostrada del Brennero,
creando un’alternativa funzionale all’A1 a sud e all’A4 a nord.
Siamo del tutto consapevoli – ha
proseguito Fava – dell’impatto
che un’opera del genere potrà
avere sul territorio e per questo,
sin dall’inizio, abbiamo chiesto
che fossero tenute in seria considerazione tutte le esigenze
ambientali e di tutela dei territori interessati dal suo passaggio.
Allo stesso tempo è nostra profonda convinzione che un’opera
del genere sia indispensabile e
quindi che la sua realizzazione
non possa essere messa in discussione”.
In occasione dell’approvazione
la Regione ha fatto il punto sui
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infrastrutture
recenti passaggi dell’iter che porterà alla
realizzazione dell’infrastruttura. I soggetti
del territorio hanno
espresso i propri pareri per il miglioramento
del progetto e del tracciato, tra cui numerose
varianti che interessano la provincia di Ferrara, indicazioni che dovranno essere recepite dal concessionario.
A partire da aprile il concessionario avvierà la progettazione
definitiva, che sarà sottoposta
alla procedura di Valutazione di
impatto ambientale (Via) da
parte del ministero dell’Ambiente. La tappa successiva sarà la
Conferenza di servizi sul progetto definitivo dell’opera.
L’approvazione da parte della
Regione, compatibilmente con i
tempi impiegati dal Ministero
per effettuare la procedura di
Via, è prevista per l’estate del
2013. Dopo l’approvazione del
progetto esecutivo da parte della
Regione, l’avvio dei lavori. 44 i
mesi previsti per la
realizzazione
che
dovrà quindi essere
pronta entro metà
febbraio del 2017.
“Siamo preoccupati
dalle reazioni, spesso
poco razionali, di chi
si oppone in maniera
pregiudiziale alla realizzazione della nuova autostrada”, ha rimarcato il presidente
Fava, secondo cui grazie alla
Cispadana sarà possibile rafforzare il collegamento con le zone
forti del nord Emilia, consentendo uno sbocco agevole alle aree
dell’alto ferrarese: “La nuova
infrastruttura – ha proseguito –
tra cui numerose varianti che
interessano la provincia di Ferrara servirà a facilitare l’uscita di
Fer- rara e del suo territorio dall’oggettivo isolamento geografico nel quale si trova. Questo è
ancora più indispensabile oggi,
perché il mantenimento dei livelli di benessere e di sviluppo sono
sempre più legati agli investimenti e alla presenza di realtà
Fava:
“Infrastruttura
fondamentale
per il territorio”
lascheda
Il tracciato dell’opera
L
ungo 67,5 km, il tracciato dell’autostrada regionale
Cispadana ha inizio nel comune di Reggiolo (dove si
raccorda con l’autostrada A22 del Brennero) e termina nel comune di Ferrara, alla barriera di Ferrara Sud
dell’A13 Bologna-Padova, con diversi interventi di collegamento viario al sistema autostradale. Quattro le autostazioni
sul percorso (San Possidonio-Concordia-Mirandola, San
Felice sul Panaro-Finale Emilia, Cento, Poggio Renatico) ciascuna con parcheggi di interscambio; due le aree di servizio
(Mirandola e Poggio Renatico).
Per ogni direzione è prevista la doppia corsia di marcia e
corsia d’emergenza e la pavimentazione sarà realizzata con
tappeto d’usura drenante fonoassorbente. È previsto inoltre
un impianto antinebbia con sistema di guida luminosa a led;
stazioni di rilevamento delle condizioni meteorologiche; rilevatori automatici delle condizioni di traffico; opere per la
protezione acustica tra cui barriere fonoassorbenti.
Oltre 1 miliardo e 150 milioni di euro il costo dell’opera,
di cui quasi un miliardo a carico di privati e 179,7 milioni
della Regione che, visto il consistente impegno finanziario
richiesto, ha deciso di fare ricorso al project financing.
La procedura di gara si è conclusa a inizio 2010 con l’aggiudicazione della concessione all’Ati Autostrada del
Brennero in qualità di mandataria, cui è subentrata la società di progetto Autostrada regionale Cispadana, che realizzerà e gestirà l’infrastruttura.
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infrastrutture
produttive non locali che però
possono trovare a Ferrara terreno favorevole per avviare attività e insediamenti. Le infrastrutture rappresentano uno degli
aspetti che rendono maggiormente attrattivo un territorio; le
nuove arterie di comunicazione
significano nuovi investimenti,
nuove imprese, sviluppo e benessere diffuso, occupazione”.
Ferrara del resto si è sempre contraddistinta, rispetto alla realtà
emiliana, per la scarsa presenza
industriale. “Con quest’opera –
ha ribadito Riccardo Fava –
abbiamo la possibilità di incrementare gli insediamenti produttivi, presupposto indispensabile per garantire alla nostra
comunità, attraverso
la creazione di nuovi
posti di lavoro, un alto
livello di qualità della
vita”.
“Come Unindustria
Ferrara – ha concluso
Fava – siamo da sempre convinti che l’autostrada Cispadana
possa rappresentare un’opportunità straordinaria per la nostra
comunità. A maggior ragione se
troverà realizzazione anche l’altro asse legato alla E55 con il collegamento a Ravenna
e al corridoio adriatico”.
Resta ancora da
sciogliere infatti il
nodo relativo alla
E55. Da anni ormai
si parla della realizzazione della Nuova
Romea, l’alternativa
alla SS309, ormai al
collasso. Strada costiera priva di
percorsi alternativi, la statale è
sottoposta a volumi di traffico
insostenibili, il 30-35% del quale
è dovuto a mezzi pesanti. Tra il
2003 e il 2011 solo nel tratto che
attraversa la provincia di
Ferrara, lungo 41 km, gli incidenti hanno provocato quarantasette vittime. La Nuova Romea, di
cui un primo progetto risale al
2001, sarebbe il tratto iniziale di
un’altra grande opera, la MestreCivitavecchia, con un tracciato
che attraversa cinque regioni
Lazio, Toscana, Umbria, EmiliaRomagna, Veneto e undici province, per circa 400 chilometri.
Un miliardo
e 150 milioni
il costo
dell’intervento
lemodifiche
Le varianti al tracciato nel territorio ferrarese
Diverse le indicazioni dei soggetti locali da recepire nel progetto definitivo
S
ono diverse le varianti al progetto della Cispadana che
riguardano la provincia di Ferrara e che dovranno
essere recepite dal concessionario. La Conferenza dei
Servizi preliminare sul progetto preliminare ha visto infatti il
coinvolgimento di circa cento soggetti di tutti i territori interessati dal tracciato: sono state così raccolte indicazioni per l’ottimizzazione del progetto definitivo. In occasione dell’annuncio
dell’approvazione del progetto preliminare l’assessore regionale
alla Mobilità e trasporti Alfredo Peri ha comunicato gli aggiornamenti relativi alla realizzazione dell’infrastruttura, ricordando
che, a conclusione della Conferenza di Servizi, è stato richiesto
al concessionario (Arc) di procedere all’integrazione del progetto, conformandolo alle prescrizioni tecniche contenute nel verbale conclusivo e ritenute non rinviabili. Buona parte delle indicazioni fornite dagli enti territoriali in sede di Conferenza dei
20 | FERRARAINDUSTRIA
Servizi preliminare sono state infatti recepite nel progetto preliminare approvato. In particolare, in territorio ferrarese, sono
quelle relative al nodo di Ferrara, al collegamento BondenoCento, alla variante nel comune di Sant’Agostino e alla
Partecipanza agraria di Cento, con lo studio di un tracciato più
a sud, che presenta un impatto inferiore rispetto alla soluzione
del progetto valutato in sede di Conferenza di servizi. Ma varianti plano-altimetriche sono da effettuare anche su importanti
nodi al di là del territorio ferrarese, tra cui il casello San FeliceFinale Emilia, l’attraversamento in trincea del comune di
Mirandola, la tangenziale di Concordia in complanare all’autostrada, l’interconnessione con l’A22. Per quanto riguarda le altre
richieste emerse in Conferenza dei Servizi, la Regione si è impegnata a vigilare affinché il concessionario le approfondisca nelle
fasi successive.
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servizi
DI EMANUELE
[
MORELLI
Bus&Fly
Una navetta
per l’areoporto:
il servizio piace
Lo scalo di Bologna è più accessibile grazie al progetto
di cinque aziende locali. Ecco il bilancio dei primi 60 giorni
ille al mese. Tanti
sono stati i ferraresi
che nei primi 60 giorni di esercizio hanno
usufruito di Ferrara Bus&Fly,
un servizio giornaliero di
navette che collega il centro
della città estense all'aeroporto
di Bologna, il più importante
dell’Emilia-Romagna.
Un'opportunità di collegamento diretta come un taxi ma più
comoda ed economica di una
Freccia d’Argento, che apre
nuove e interessanti opportunità sia per il turismo sia per le
imprese.
Da quando nel 2008 la compagnia irlandese low-cost Ryanair
M
ha portato all'aeroporto di
Bologna nuove linee per oltre
250 voli settimanali – con 30
nuove destinazioni delle quali 24
internazionali – il traffico di passeggeri è salito di oltre
il 10% all'anno, con un
progressivo aumento
dei pernottamenti nel
capoluogo emiliano.
Un progetto come
Bus&Fly consentirà
anche a Ferrara di
usufruire di questa
opportunità e, insieme, favorirà connessioni e scambi tra le due province, per un aumento della competitività di entrambe.
Bus&Fly è un progetto gestito
da cinque imprese locali ed è
stato caldeggiato fin dall’inizio
dagli operatori turistici, in particolare da quelli appartenenti
alla sezione Turismo di Unindustria. Ma il nuovo servizio
può essere importante anche
per tutto il tessuto produttivo
locale. Ai dipendenti, ai manager, ai fornitori e ai clienti che
si servono normalmente dello
scalo bolognese permette,
infatti, di recarsi all'aeroporto e
di ritornare a Ferrara avvalendosi di un servizio affidabile e
funzionale.
La navetta effettua tre fermate
a Ferrara – giardini di viale
Cavour, stazione dei treni e
centro commerciale Il Castello
– per poi imboccare l'autostrada A13 e dirigersi direttamente
verso l'hub emiliano. La prima
corsa è alle 5 del mattino, mentre per il ritorno l’ultima riparte dall’Aeroporto Marconi alla
23.45.
Complessivamente
sono otto le coppie di
corse giornaliere. Il
viaggio dura, in media, un’ora circa. Il
prezzo? Assolutamente accessibile: appena
15 euro a tratta, per un servizio
comodo, preciso e affidabile.
I riscontri, così, non hanno tardato a farsi attendere: nei primi
due mesi di attività – come
accennato – Bus&Fly ha già trasportato più di 2mila passeggeri.
Le aziende che hanno necessità
particolari inerenti il servizio –
ad esempio per orari, viaggi di
gruppo aziendali, fermate aggiuntive – possono rivolgersi in
associazione a Loris Graffiedi
(tel. 0532.205122 - [email protected]).
Per informazioni più complete
sul servizio navetta è on-line
anche il sito dell’iniziativa
www.ferrarabusandfly.it.
Tre le fermate
in città.
Il costo a tratta
è 15 euro
A lato la home del sito
www.ferrarabusandfly.it
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formazione
DI
GIOVANNA CHIARINI
Export
Dieci aziende
al corso
per i mercati
Un percorso di otto lezioni, dagli aspetti normativi
a quelli tecnici, senza dimenticare la visione strategica
ono dieci le aziende ferraresi che stanno partecipando al Corso di alta formazione per l’internazionalizzazione 2012, il percorso formativo promosso e organizzato
da Unindustria Ferrara in collaborazione con Assoservizi, con il
contributo della Camera di commercio di Ferrara.
Partito a fine gennaio,
il progetto si sviluppa
attraverso otto giornate formative dedicate
ai differenti aspetti
legati all’accrescimento della competitività
aziendale sui mercati
internazionali.
Dagli aspetti normativi a quelli tecnici, senza dimenticare la visione strategica, le
lezioni sono pensate per fornire
ai partecipanti gli strumenti
necessari per strutturare il proprio export, scegliere l’approccio
più appropriato, organizzare la
struttura aziendale, essere competitivi.
Positivo il riscontro da parte
delle aziende. “In aula – spiega
Martina Cristofori dell’Ufficio
internazionalizzazione
di
Unindustria – tra allievi e
docenti si instaura un positivo
clima di confronto, facilitato
anche dal numero limitato di
partecipanti, che agevola il rapporto faccia a faccia con i relatori”.
S
Molto varia la platea degli iscritti, provenienti in prevalenza da
aziende medio-piccole del settore metalmeccanico e chimico:
“Alcune, le più strutturate – prosegue Martina Cristofori – sono
già proiettate nella loro attività
verso i mercati esteri e possiedono competenze di base da rafforzare o ampliare in
direzione strategica.
Altre operano su
mercati di dimensioni
minori, limitati al
contesto europeo, ma
desiderano mettersi
in gioco a un livello
superiore,
perciò
hanno colto l’opportunità del corso per
prepararsi al meglio a questa
sfida”.
Del resto sono numerosi gli
aspetti da tenere presente quando si lavora oltre confine, dalla
contrattualistica alla scelta del
migliore strumento di pagamento, per citare due ambiti potenzialmente problematici. Nulla va
lasciato al caso e le imprese
vogliono farsi trovare pronte:
“Di volta in volta, in base all’argomento in programma, le
aziende mandano un collaboratore diverso, operante nell’ambito da trattare. Quando abbiamo
affrontato temi legati al marketing erano presenti operatori
degli uffici comunicazione o
export, alla giornata dedicata
Cristofori:
“In aula
un clima positivo
di confronto”
[
agli aspetti doganali hanno invece partecipato collaboratori che
si occupano di questi aspetti tecnici”. Di primo piano i professionisti che si alternano in cattedra:
Alessandro Maggio, dello studio
di consulenza Sci; Pier Paolo
Ghiretti, dello studio Toscano;
Eugenio Bettella, avvocato dello
studio Rödl & Partner; Maurizio
Favaro, professore all’Università
di Venezia; Vittorio Anelli di
Luseis e Antonio Di Meo, dello
studio Di Meo & C. Il corso 2012
prosegue fino al 18 aprile.
Per informazioni contattare
l’Ufficio internazionalizzazione, tel. 0532.205122; e-mail:
[email protected]
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giovani
DI
CINZIA BARILLI
[
Il premio
Sei volti nuovi
per l’industria
ferrarese
I nomi degli associati under 40 che si sono aggiudicati
la seconda edizione del riconoscimento Giovani imprenditori
ono sei i volti nuovi del
panorama industriale ferrarese che hanno saputo
distinguersi per impegno
e passione, aggiudicandosi il
Premio giovani imprenditori del
2011 di Unindustria Ferrara:
Leonardo Frabetti, Andrea
Sivieri, Enrico Zuffellato, Sandro Dalla Torre, Andrea Pizzardi e Massimiliano Prearo sono
gli associati under 40 giudicati
più meritevoli e premiati il 21
dicembre scorso durante l’annuale assemblea che riunisce i
membri del Gruppo Giovani
imprenditori.
Giunto alla seconda edizione il
Premio è stato istituito con
l’obiettivo di favorire l’associazione al Gruppo, incentivare la
partecipazione dei soci e quindi
premiare gli imprenditori che si
contraddistinguono per proposizione, promozione, gestione e
partecipazione alle diverse attività. Alla premiazione – che ha
dato conferma della vitalità del
Gruppo Giovani anche per l’anno che si è appena concluso –
hanno partecipato tra gli altri
Giorgia Iasoni, presidente regionale dei Giovani di Confindustria Emilia-Romagna, Roberto
Bonora, direttore di Unindustria Ferrara e Patrizio Bianchi,
assessore regionale a Scuola,
Formazione, Lavoro, Università
e Ricerca.
“L’anno che si è chiuso – ha com-
S
24 | FERRARAINDUSTRIA
mentato Claudio Bighinati, presidente del Gruppo Giovani di
Ferrara – è stato molto difficile
per l’economia e per le aziende
ferraresi. Come Gruppo Giovani
possiamo però confermare una
valutazione molto positiva dell’attività che abbiamo messo in
campo nel corso del 2011, riconosciuta dalla rappresentanza dell’associazione di Ferrara a livello
nazionale con Naike Gruppioni
e nella vicepresidenza regionale
con il sottoscritto. Anche l’aver
puntato molto sulle attività di
formazione ci ha dato conferma
dell’interesse e della dinamicità
dei nostri associati”.
Leonardo Frabetti, dell’azienda
Lef Packard Energy Sistemi,
consigliere del Gruppo Giovani,
ha ricevuto il Premio per l'impegno dimostrato nella “diffusione
della cultura d'impresa”. Andrea
Sivieri di Le Casas ed Enrico
Zuffellato della Zuffellato Computers, consiglieri del Gruppo,
sono i destinatari del riconoscimento per l'impegno dimostrato “nell'organizzazione degli
eventi”, mentre Sandro Dalla
Torre di Pronto Coffee, Andrea
Pizzardi di Sistema Walcon e
Massimiliano Prearo di 626
Antincendi, sempre consiglieri,
sono stati premiati per la "partecipazione costante" alle attività del Gruppo.
La consegna del Premio, avvenuta nel corso dell’assemblea
annuale, ha rappresentato anche
l’occasione per fare il punto della
situazione e approvare il bilancio
associativo del Gruppo. Per il
2012 il presidente Bighinati ha
confermato la volontà di portare
avanti le attività e gli impegni già
intrapresi, con l’obiettivo di
ampliare ulteriormente la rappresentanza e la presenza del
Gruppo Giovani sul territorio e
tra le imprese.
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aziende
DI
MARCO CASAMENTI
[
Acotec
Gli specialisti
delle Camere
bianche
Non si ferma la crescita dell’azienda, ora entrata nel Gruppo
Angelantoni. Due le divisioni: Colture protette e Clean rooms
a realizzato la principale
serra tecnologica della
Russia. Ma impianti e
realizzazioni Acotec si
trovano in importanti industrie
farmaceutiche, centri ospedalieri
e complessi industriali, dei più
disparati settori produttivi. E
ora, con l’ingresso nel Gruppo
Angelantoni, insieme a Steril è
andata a costituire il più importante polo italiano per gli
ambienti a contaminazione controllata e, con Solarlight Italia,
per la realizzazione di serre fotovoltaiche ad avanzata tecnologia.
Non si ferma la crescita della ferrarese Acotec, costituita nel 1986
da personale della Sogei,
un’azienda impiantista specializzata nella gestione delle commesse estere chiavi in mano,
giunta oggi a fatturare attorno
agli 8 milioni di euro, con 19
H
In alto
Massimo Cremonini,
amministratore delegato
di Acotec
26 | FERRARAINDUSTRIA
dipendenti. Il cammino dell’azienda ferrarese inizia producendo impianti specialistici per
serre e, verso la fine degli anni
’90, ambienti sterili nel settore
farmaceutico. Si delineano così
con chiarezza le due divisioni –
Colture protette e Clean rooms
– che ancora oggi caratterizzano
l’attività di Acotec.
Il settore Clean rooms cresce:
nel 2002 arrivano i primi impianti sterili per terapie avanzate, nel
2007 i primi due laboratori chiavi in mano autorizzati a operare
in qualità di officine farmaceutiche per Terapie avanzate accreditati dal Ministero della Sanità
vengono realizzati proprio da
Acotec. “In tutti questi anni –
spiega l’amministratore delegato Massimo Cremonini – abbiamo saputo favorire al nostro
interno l'emergere e l’affermarsi
di una cultura orientata all’innovazione, stimolando le risorse
umane a lavorare per il miglioramento dei prodotti, dei processi,
delle tecnologie, dei flussi e dei
servizi in termini globali”.
Grazie a questa scelta, perseguita con coerenza, oggi Acotec è in
grado di proporre nel settore
dell’impiantistica e, in particolare, delle Clean rooms progettualità, know-how, selezione dei
materiali più appropriati, tecnologie avanzate, operatività tecnico-funzionale e assistenza.
L’azienda ferrarese ha ottenuto
la certificazione ISO 9001:2000,
oltre a possedere l’attestazione
di qualificazione alle categorie
OG11, OS3, OS28 e OS30. Dal 6
agosto 2010 è entrata a far parte
del Gruppo Angelantoni Industrie, società con sede a Massa
Martana (Pg) e unità produttive
localizzate in Italia, Germania,
Francia, India e Cina.
Il Gruppo – attivo nei settori
produzione di camere per prove
ambientali simulate, banchi
prove autoveicoli, sistemi vibranti elettrodinamici e nel settore
delle energie rinnovabili, soprattutto nel solare – potenzia con
questa operazione il settore Life
Science, ma il matrimonio apre
prospettive interessanti anche
per Acotec. La divisione Clean
rooms, insieme a quella della
divisione Steril presente nel
Gruppo dal 2008, è in grado di
proporsi come partner unico per
la progettazione e realizzazione
di ambienti a contaminazione
controllata completi di apparecchiature specifiche per la protezione dell'operatore e del prodotto, oltre che di apparecchiature frigorifere a bassa e bassissima
temperatura. La divisione Colture protette, insieme alla consociata Solarlight Italia, consentirà
invece di fornire serre fotovoltaiche ad avanzata tecnologia,
affiancandole alle serre già installate da Acotec in tre dei cinque
continenti.
Tra le novità anche l’avvio della
prima start up a Pechino e tre
ospedali con Camere Bianche nel
Kurdistan iracheno, mentre sono
in corso di realizzazione i laboratori per terapia cellulare genica al
Policlinico Mangiagalli di Milano.
Da dicembre inoltre Acotec ha
ottenuto lo status europeo di
Operatore economico autorizzato.
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aziende
DI
IA nel 2005 sfornava
4mila tonnellate di cous
cous. In pochi anni ha
quintuplicato le proprie
vendite, superando le 20mila tonnellate/anno e conquistando la
leadership italiana. Oggi, con
l’avvio di un terzo impianto, arriverà a disporre di una capacità di
circa 30mila tonnellate ed a
entrare tra le aziende top a livello mondiale. Per la Bia di
Argenta questi che ci siamo
lasciati alle spalle, nonostante le
difficoltà dell’economia mondiale, sono stati anni di grande crescita. Merito della capacità di
compiere le scelte giuste nel
momento giusto, con la giusta
dose di coraggio imprenditoriale.
Bia nasce nel 2004 e avvia la produzione acquisendo il ramo di
azienda di produzione e commercializzazione del couscous
dal ravennate Pastificio Bacchini
che circa vent’anni prima aveva
iniziato l’attività. L’idea iniziale è
semplice: sostituire il vecchio
impianto, migliorando le capacità produttive dell’azienda, e puntare sul connubio tra un prodotto universale e le garanzie di
qualità che da sempre connotano
l’alimentare made in Italy. Tra il
2006 e il 2007, però, l’andamento
dei mercati rende necessario un
passo ulteriore.
“Il mercato delle semole – ricorda l’amministratore delegato
Luciano Pollini – in quel biennio
entra in fibrillazione, anche a
causa di forti influssi speculativi”. Stare fermi non è possibile.
“Così abbiamo deciso di puntare
in modo ancor più spinto sulla
crescita per poter competere
disponendo di un adeguato rapporto prezzo/qualità”. Arriva
così un secondo impianto produttivo, capace di aumentare
ancora la capacità della prima
installazione.
Grazie a investimenti complessivi per circa 10 milioni di euro, la
produzione vola dalle 4mila tonnellate del 2005 alle 20,5mila
tonnellate del 2011, portando il
fatturato a 19 milioni di euro.
Oggi una trentina di dipendenti
seguono processi di produzione
B
ODOARDO ALVISI
Bia
Tra i leader
nella produzione
del couscous
L’azienda di Argenta punta a superare quota 30mila tonnellate
di capacità produttiva e a entrare tra le aziende top del settore
e confezionamento che, essendo
completamente automatizzati,
sviluppano il massimo dell'efficienza, della flessibilità e della
qualità. Tutto il processo è
garantito, così, dai marchi top a
livello mondiale: BRC, IFS, ISO
9001:2000. L'intera produzione
è, inoltre, certificata Kosher.
Una crescita impressionante, per
un prodotto il cui mercato si sta
rapidamente espandendo. Il couscous, nato tra le tribù nomadi
del Maghreb, presenta infatti un
aspetto significativo dal punto di
vista sia alimentare sia ambientale: a differenza della pasta è un
precotto e quindi per essere
pronto al consumo al couscous
“basta che incontri” un equivalente volume d’acqua per reidratarsi con un tempo di preparazione che va dai due ai cinque
minuti a seconda dei gusti. È un
alimento estremamente versatile
tanto da poter essere preparato
sia a caldo sia a freddo, per
accompagnare piatti unici o
diventare velocemente insalata
per la stagione estiva o per un
aperitivo. Fattori competitivi
importanti, sostenuti da scelte di
marketing azzeccate.
“Fondamentale per sostenere la
crescita – spiega l’amministratore delegato Pollini – è stato puntare sul prodotto italiano di qualità ceduto attraverso una politica di incentivazione del privat
label e portato a conoscenza dei
principali mercati esteri attraverso le fiere internazionali”.
Oggi Bia oltre ad essere il più
importante produttore italiano
dispone anche di un catalogo
prodotti non secondo ad alcun
competitor, infatti oltre al tradizionale couscous di semola di
grano duro offre anche una
vasta gamma di couscous biologici certificati (integrale, semintegrale, farro, kamut, orzo, 4
cereali), couscous aromatizzati
(al peperoncino, con funghi e
con verdure varie) e da ultimo
anche couscous senza glutine
(mais e riso).
[
Luciano Pollini,
amministratore delegato
di Bia
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in breve
Livio Sgarbi
Incontri
Eventi
Dai giovani imprenditori
spunti per uscire dalla crisi
Aperte
le iscrizioni
per partecipare
a Innovat&Match
T
rovare insieme una strada per
riuscire a superare il momento
di crisi, in ogni ambito, personale, professionale e sociale. È stato
questo l’obiettivo dell’incontro organizzato il 22 marzo scorso dal Gruppo
Giovani Imprenditori di Unindustria
Ferrara con Livio Sgarbi, mental coach
di campioni dello sport, di manager e
imprenditori di successo.
L’appuntamento – dal titolo provocato-
rio "SVEGLIATI! codice per riuscire a
superare il momento di crisi" – ha fornito spunti per uscire dalla situazione
bloccata nella quale ci troviamo e
ripartire, attraverso tra l’altro esercitazioni di coaching e la proposta di una
case history, con l’imprenditore Gianfranco Bertoli, fondatore di Area Banca,
Banca Fineco, Systema Mutui, oggi
impegnato sul tema delle fonti di energia alternative.
Finanziamenti
Un milione di euro per il credito alle Pmi
U
n milione di euro. A
tanto ammonta lo
sforzo finanziario
messo in gioco, nel 2012, dalla
Camera di Commercio di Ferrara
con Provincia e Comuni del territorio ferrarese. Obiettivo:
sostenere l’accesso al credito
delle piccole e medie imprese
ferraresi, mettendo in moto
finanziamenti per oltre 76
milioni di euro, in un momento
difficile per l’intero sistema produttivo, colpito dalla recessione.
Secondo un’indagine di Unioncamere Emilia-Romagna la
maggioranza delle imprese ferraresi registra aumenti del tasso
di interesse (54,4%) e delle
commissioni (54,4%) applicati
dal sistema bancario. Stabile
invece, per il 78,6% degli
imprenditori, il livello di garanzie necessarie all’ottenimento di
finanziamenti.
A soffrire maggiormente dell’aumento dei tassi di interesse
sono il settore alimentare
(68,2%) e il comparto metalmeccanico (57,1%).
C’
è tempo fino al 16
maggio per iscriversi a
Innovat&Match 2012.
Una due giorni di incontri bilaterali durante i quali imprese e ricercatori potranno entrare in contatto
per trovare insieme soluzioni adatte per innovare e risolvere le sfide
del mercato, nuove opportunità di
collaborazione, clienti per i propri
prodotti, partner internazionali per
crescere sui mercati europei ed
extraeuropei. L’iniziativa, giunta
alla quarta edizione, si svolgerà a
Bologna il 6 e 7 giugno, durante il
settimo Salone della ricerca industriale R2B - Research to Business.
Per iscriversi all’evento organizzato
da Aster è possibile collegarsi al sito
www.b2match.eu/r2b2012/particip
ants/new
Innovazione
Un nuovo bando della Regione
per sostenere la ricerca industriale
È
stato pubblicato il 15 marzo
un nuovo bando regionale per
sostenere gli investimenti delle
imprese per l’innovazione. Progetti che,
per essere finanziati, dovranno produrre
tra l’altro un aumento occupazionale
certo e misurabile. Per fare domanda c’è
tempo fino al 15 maggio.
La nuova misura è stata pubblicata in
attuazione dell’articolo 8 della Finanziaria regionale (legge 21/2011). Potranno
essere finanziati progetti di ricerca
industriale o di sviluppo sperimentale,
non ancora avviati all’atto di presentazione della domanda, il cui importo
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complessivo non sia inferiore a un
milione di euro. Sono sostenibili le spese
per il personale, l’acquisto o la locazione
di strumenti e impianti, la ricerca contrattuale e i brevetti, materiali e lavorazioni direttamente imputabili alla realizzazione dei prototipi e spese generali
fino a un massimo del 5% del totale.
L’aiuto potrà arrivare a coprire fino al
50% delle spese ammissibili per attività di ricerca industriale e fino al 25%
per lo sviluppo sperimentale. Queste
percentuali devono essere incrementate del 10% nel caso in cui l’impresa sia
una Pmi.
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