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ROM D- COME FARE NEL C I segreti del video digitale SETTEMBRE 2003 € 5,00 www.pcmagazine.it Come eseguire montaggi video da professionisti > WINDOWS Operazioni automatiche con le macro > OFFICE Usare il processo di Stampa unione con origine intestazione da un file separato in Word > UTILITY Bloccare i virus con Mail Virus Blocker > ONLINE Gestire mailing list in ambiente Unix > LINUX Come creare un piccolo sistema cluster > MULTIMEDIA Foto di paesaggi con camere digitali Quali interventi effettuare per aggiornare il proprio computer e mantenerlo sempre perfettamente in forma > pag 48 Test: Editor Audio In prova i migliori programmi di elaborazione audio, per utenti domestici e professionisti > pag 156 Intel incrementa la frequenza dei processori per Pc: 3,2 GHz per P4 e 2,6 per Celeron. > pag 12 Flash drive Usb Prezzi e caratteristiche di oltre 50 modelli di memorie flash Usb, per sostituire il floppy. > pag 146 9 771128 876006 Un'analisi approfondita della versione per server del sistema operativo Microsoft. > pag 188 Nuove CPU Intel HARDWARE Windows 2003 Server ANTEPRIMA A confronto 7 modelli a getto d'inchiostro per stampare le proprie fotografie con la massima qualità > pag 78 ISSN 1128-8760 30207 Stampanti fotografiche SOFTWARE Focus: Speciale upgrade Hardware: Stampanti fotografiche Software: Editor audio Come fare: Montaggio video Spedizione in A.p. - 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Milano - in caso di mancata consegna restituire all’editore che si impegna a pagare la relativa tassa presso il CMP di Roserio - Milano - Frs, 7.17 207 SETTEMBRE 2 0 0 3 Ashampoo Mail Virus Blocker versione completa Editoriale < Arriveranno anche in Italia i dischi usa e getta? F a b i o b o s s i I Dvd a tempo È di poche settimane fa la notizia che entro il disco dalla sua confezione, il colore della superficie l’anno, almeno negli Stati Uniti, verranno “incisa” sarà rosso, mentre una volta divenuto lanciati sul mercato dei nuovi Dvd, chiamati EZ- inutilizzabile il colore diventerà nero. La prima azienda D, la cui caratteristica fondamentale è quella di avere che ha annunciato di voler utilizzare la tecnologia una durata limitata a 48 ore. Grazie alla tecnologia Flexplay è la Buona Vista Home Entertainment, Flexplay, infatti, questi Dvd diventeranno inutilizzabili sussidiaria della Walt Disney Company. In principio dopo due giorni: ciò dovrebbe, secondo i produttori, la quantità di EZ-D messi in commercio sarà limitata, rivoluzionare l’attuale sistema del videonoleggio. sia per sondare l’interesse del pubblico verso questo tipo di prodotto, sia per verificare il funzionamento Entro l’anno apparirà negli Usa un nuovo Dvd progettato per poter essere utilizzato solo per 48 ore: sarà la rivoluzione del videonoleggio? del sistema di riciclo dei dischi inutilizzabili. Infatti, l’obiezione più comune verso gli EZ-D è proprio il loro impatto ambientale, essendo questo un prodotto nato proprio per essere gettato via dopo Gli EZ-D, non dovranno essere riconsegnati al pochi giorni; quindi un programma di riciclo era negoziante, ed è questa la cosa che aprirà molte nuove fondamentale per convincere tutti i clienti della opportunità di mercato; non sarà più necessaria una validità del sistema, anche se in molti continuano a struttura di noleggio che preveda l’onerosa gestione pensare che solo pochi dischi finiranno effettivamente della restituzione dei Dvd, ma sarà sufficiente anche nel ciclo di recupero del policarbonato con cui sono un semplice distributore automatico, da cui acquistare prodotti. La seconda fondamentale perplessità il Dvd che inizierà a degradarsi non appena aperta riguarda invece l’aspetto economico, dato che gli stessi la confezione. I vantaggi ci saranno quindi anche produttori dichiarano che gli EZ-D avranno un costo per l’utente, che sarà sicuro di acquistare un Dvd in superiore a quello dell’attuale prezzo del noleggio di perfette condizioni e che non dovrà più preoccuparsi un Dvd, il che potrebbe frenare l’interesse dei possibili di ritornare al videonoleggio per restituire il titolo. clienti. La stessa tecnologia potrà però essere La tecnologia Flexplay utilizza delle sostanze chimiche applicata non solo ai Dvd video, ma a qualsiasi tipo che, al contatto con l’aria, fanno sì che la superficie di contenuto, sia esso software, videogame o musica; del disco diventi opaca e quindi non più riconoscibile inoltre questi supporti potranno essere utilizzati dal lettore. Ci si potrà rendere conto dello stato del disco per iniziative di marketing, per esempio per distribuire semplicemente osservandone il colore: quando si estrae prodotti dimostrativi che l’utente potrà testare per due giorni in tutte le loro funzioni, riducendo in parte il rischio della pirateria, anche se è probabile che alcuni Marisa Pittari utenti non resisteranno alla tentazione di duplicare il disco prima che questo “scada”. A due anni dalla scomparsa, l’editore e i colleghi ricordano Marisa con commozione e profondo affetto. Non si sa ancora se e quando questa tecnologia Un abbraccio a Sarah e Roberto. in un Paese dove si getta nella spazzatura di tutto, arriverà in Europa e in particolare in Italia ma, non se ne sentirà certo la mancanza. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 5 www.pcmagazine.it Il mensile per il mondo digitale > Sommario 48 Settembre 2003 Speciale upgrade Quando si acquista un Pc spesso ci si preoccupa che possa essere aggiornato con facilità in futuro. Dopo un paio d’anni, infatti, arriva solitamente l’ora di affrontare un upgrade per far fronte alle nuove esigenze che via via si sono sviluppate. Vediamo dunque quando è possibile aggiornare il proprio Pc e quali sono i componenti che possono migliorarne le prestazioni con una spesa ridotta. Prima pagina 12 Prestazioni sempre più elevate Il più veloce processore Intel è adesso il Pentium 4 3.20C con frequenza di clock a 3,2 GHz 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 Elettrodata Sam@ra C2600 Asus WL-300G e WL-100G Sapphire All In Wonder Radeon 9800Pro Asus MyPal A620 con Windows Mobile 2003 Acer Travelmate C110 Pinnacle Systems Edition Version 5 PowerQuest Drive Image 7 Jasc Paint Shop Pro 8.01 Microsoft Visio 2003 beta Corel WordPerfect Office 11 Autodesk Inventor 7 PC MAGAZINE Settembre 2003 Grouptest Stampanti Fotografiche 78 Stampe per tutti A confronto le migliori stampanti fotografiche a tecnologia inkjet per stampare direttamente a casa. Reportage 36 Il futuro è nei Web service Al Tech-Ed 03, il raduno degli sviluppatori Microsoft, al centro dell’attenzione i servizi Web, Exchange 2003, Windows Server 2003 e il nuovo Office 38 Electronic Entertainment Exposition 42 News prodotti Focus 48 Aggiornare il Pc Spesso fare un buon upgrade al Pc può essere molto più conveniente. Nel caso in cui si abbia semplicemente bisogno di più memoria Ram o di un disco fisso più capiente, oppure anche solo per riuscire a installare le applicazioni e i giochi di ultima generazione. 6 Hardware Grouptest Telefoni Cellulari 98 Con quattro sensi Colore, design, prestazioni sempre migliori. I produttori di cellulari rilasciano nuovi modelli praticamente ogni mese. Vi proponiamo i più convenienti. Test 112 Bow.It Home Theatre Solution 114 Acer Aspire 1314LC 116 Frael Leonhard AT3200R 118 Ibm ThinkPad X31 120 Enface Filo 1900 122 Samsung SM 191 T 124 Viewsonic PJ250 126 Hyundai Imagequest P571 128 Asus A7V600 130 Kodak EasyShare DX6340; EasyShare Camera Dock 6000; Printer Dock 6000 132 Terratec Mistify 5900 Ultra 134 Nfren NF1700MAF 134 Mitsumi CR 487E TE 135 Palm Tungsten 136 Samsung ML 1510 ML 1750 138 Sanyo Xacti VpcJ1EX 140 Seagate Technology ST3160021A 140 TX Dvd-R/-Rw 141 Wacom Home Photo Studio Collection 142 Gigabyte 8PENXP e MSI 865PE Neo2-FIS2R 144 Kyocera-Yashica Finecam L4v 144 Sitecom WL-013 145 Typhoon Speednet Wireless Access Point e 2x Guida all’acquisto 146 Dati Ovunque Prezzo, capacità, velocità di lettura e scrittura, sono le caratteristiche dei cosiddetti flash drive Usb. Abbonati e vinci con PC Magazine Schede video e lettori Dvd in regalo per te Scopri come fare a pag. 198 Software Internet Grouptest Editor Audio 156 Musica con il Pc Grouptest Ecommerce 202 Test 170 Corel Painter 8.0 171 Alpha Software Alpha Five 5 172 Macromedia Authorware 7 174 Yosemite Technologies TapeWare 7.0 174 VisualVision CDFrontEnd 175 Jasc Paint Shop Photo Album 4 PE 176 Pinnacle Systems InstantCD/DVD version 7 177 Eovia Amapi Designer 7.02 178 Steganos Security Suite 5 Titoli multimediali 179 CodeWeavers CrossOver Office 2.0 180 Marsilio Editori Andrea Palladio. Atlante delle Architetture 181 Aiutoooo.com Il Web è per tutti Giochi 182 183 183 184 Rise of Nations Freelancer Grande Fratello: il gioco Scudetto 4: Championship Manager 186 Programmi 2° Cd-Rom APPROFONDIMENTO 188 Microsoft Windows 2003 Server Come fare L’ecommerce 230 Come a portata diventare di clic registi digitali Nella varietà di prodotti e servizi sviluppati per la vendita diretta di prodotti sul Web, sono da privilegiare quelli che garantiscono, un’offerta di funzionalità. Il computer è uno strumento molto importante per la produzione audio, tanto che la maggior parte dei Cd viene prodotta su Pc. Il cuore di un sistema audio è il software e il mercato offre prodotti per tutte le esigenze. In pratica Test 216 PepiMK Software Spybot Search and Destroy 1.2 217 Vandyke Software Crt 4.0.6 218 Gate Comm PostCast Server 2.5 Con la diffusione delle telecamere digitali e la proliferazione dei software di editing video il sogno di poter realizzare in casa i propri filmati è alla portata di tutti. 238 240 242 244 248 250 252 256 262 Windows: Con le Macro Windows lavora da solo Office: Intestazioni tappabuco Office: L’arte del riempimento Office: Creare file Pdf online Utility: Mail Virus Blocker Online: Il principe dei server per mailing list Programmazione: Java, dalla teoria alla pratica Linux: OpenMosix, tutti per uno Multimedia: I paesaggi fotografici Approfondimento 220 Da Java a J2ME 264 La posta di PC Magazine Le indicazioni dei Test in questo caso, è quello ottenuto dal sistema di rifePC Magazine misura le prestazioni dei sistemi in prova con i programmi di test Sysmark 2002, rimento dai laboratori Bapco, ovvero un notebook MobileMark 2002 e 3DMark 2001 Se. I risultaCompaq Armada M700, con Cpu Pentium III a 1 GHz e 256 Mbyte di Ram. ti delle prove sono espressi con un valore numerico, 3DMark, infine, viene utilizzato per misurare le prerappresentato graficamente da una barra colorata, stazioni con giochi e applicazioni grafiche 3D, come gli esempi che trovate qui sotto. Per i Sysmark 2002, utilizzati con i Pc, il valore 100 è quello otteed esprime un valore assoluto. Per i test delle nuto da un Pc con mainboard Intel D815EEA2U, schede video viene utilizzata un Pc con Cpu Amd Athlon XP 2600+ ed Fsb a 333 MHz. La memoria è Cpu Pentium III a 1 GHz con bus a 133, 256 Mbyte di 512 Mbyte di tipo Ddr Pc-2700, installata su una SdRam, disco fisso Ibm Dtla-307030 e scheda grafischeda madre Msi con chipset Via Kt400 dotata di ca con chip GeForce 3 con 64 Mbyte di Ram Ddr. La risoluzione video adottata per la prova è di 1.024x768 bus Agp 8x. punti, con una profondità Legenda Prestazioni di colore di 32 bit. 0 100 200 300 100 MobileMark 2002 è inve? ö ö ö ö ö scarso SYSMARK 2002 ce utilizzato solo con i 0 100 200 300 ? ? ö ö ö mediocre öö 142 computer portatili, e MobileMark 2002 Performance fornisce due valori: uno 0 100 200 300 ? ?ö ? ö ö discreto öö 158 riguardante le prestazioMobileMark 2002 Battery ni del sistema, e uno rela0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000 ? ?ö ?ö ? ö buono öö 2.100 tivo all’autonomia del 3DMARK 2001 Se dispositivo. Il valore 100, ? ?ö ?ö ?ö ? ottimo öö Settembre 2003 PC MAGAZINE 7 In edicola trovate: Pc Magazine con 1 Cd a 5,00 Euro > Nel primo Cd In Prova La sezione In Prova presenta il software recensito all’interno della rivista. DriveImage 7 Consente di creare e ripristinare immagini complete del disco. Authorware 7 Una delle migliori soluzioni per la creazione di contenuti di e-learning. Yosemite TapeWare 7.0 Una soluzione completa e professionale di backup. Alpha Five 5 Full Version Alpha Five è un gestore di database relazionali facile da usare. Sound Forge 6.0 Un software di editing audio che include un potente set di filtri. DigiDesign Pro Tools Free 5.01 Uno dei più potenti e flessibili software in circolazione per registrare, modificare e mixare musica. WaveLab 4.0 Un software professionale di editing e mastering audio. Cool Edit 2000 Per trasformare il proprio Pc in una sala di registrazione. Cool Edit Pro 2.1 Per registrare, editare e mixare fino a 128 tracce audio. Cakewalk Sonar 2.2 Sonar è uno dei programmi attualmente più usati per produrre ed editare file audio e Midi. Dvd PictureShow 2 Una suite di programmi per ottenere il meglio dalle proprie presentazioni multimediali. WinRar 3.20 Ita Un programma per comprimere e decomprimere file in formato Rar. Ashampoo Mail Virus Blocker Permette di avere una protezione attiva per le email, identificando e bloccando tutti gli elementi potenzialmente dannosi. 8 PC MAGAZINE Settembre 2003 Utility ˘ COMUNICAZIONE Visual Irc 2.0rc5 Fax Machine 3.04 IceChat Irc Client 4.13 mIrc 6.03 PopBeamer for Microsoft Exchange v3.34 TurboIrc 3.401 ˘ DESKTOP Easy Screensaver Creator Express 1.72 Power Launch 2 WinGuides Tweak Manager 2.12 TestPen 1.5 ˘ EMAIL Mail Express PRO 2002 v4.0 build 0610 GearVox 3.0 Eudora 5.2 EmotiPad II v2.13 Desktop Fay 2.2 ˘ FILE Drasbek DiffnMerge V1.3 Folder Guard Pro 5.5 DiskIndex V6.1 up1 AscToHTM 4.1 FastSplit Gold 2.5 ViceVersa pro 1.1 ˘ FUN Bubble Frenzy 1.0.5 Mad Bomber 0.2.5 Puzzlic Advanced 1.0 Archibald Arcade Diver 1.0 Pterotrooper Ftp Navigator 6.90 A1 Visual Contact pro 1.48 Net Viewer Lite 2.0 Mach5 Faststats Analyzer 3.03 ˘ MULTIMEDIA Microangelo 5.58 AudioEdit Deluxe 2.2 Audio Cd Maker 5.1 Cd-Runner 2004 AcdSee 5.0 ˘ OFFICE Time & Chaos 5.6.0 HyperPublish 3.10.126 Animated ArtCard Creations(tm) Package v2.00.1381 Annotis Mail 2.0 (Build 108) MySlideShow 2.1.2 Winzip 8.1 ˘ SICUREZZA Access Manager 1.3 Zero footprint crypt 2.1 AB System Spy 5.1.1 Masking Password Generator 2.0.8 TrojanHunter 3.5 Privacy Protector 2.50 Exe Protector 2.01a ˘ SISTEMA WinHvance 1.6.3 12Ghosts SuperGee 6.2.0 E-Icons 4.15 Total Control version 2.3 Tweaki ... for Power Users 4.3.1 CleanUp! 2.5.0.3 Schedule Wizard 3.0 Driver ˘ GRAFICA 2d & 3d Animator 1.5 AZ Image 1.0.2 Catalog Wizard 2.0 CyberMotion 3D Designer v.8.0 Albumshop standard edition 2.0 VaryView 1.3 build 0251 Creative Matrox ViaTech Matrox ˘ INTERNET GetRight(r) 5.0.1a FreeFtp v3.2 ˘ BROWSER Internet Explorer 6 SP1 ITA Opera 7.11 Win con Java ITA Internet Problemi con il Cd? C’è l’hotline PC Magazine mette a disposizione dei propri lettori una linea telefonica diretta e un indirizzo email per la segnalazione dei problemi riguardanti i Cd contenuti nella rivista (malfunzionamenti, problemi tecnici di diversa natura). L’hotline è in funzione tutti i Lunedì e i Giovedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00 al numero 06 86210069 e risponde via email all’indirizzo [email protected] Linux ˘ AMMINISTRAZIONE UTENTI Clobberd Versione 4.17 Coas Versione 1.1 Gnome Admin Versione 1.0.3 Webmin Versione 1.090 ˘ BACKUP Afbackup Versione 3.3.7pl6 Amanda Versione 2.4.4 CompuApps DataRecall Mondo Versione 1.60 Mondo Rescue Versione 1.22 Partition Image Versione 0.6.2 Scdbackup Versione 0.6 ˘ DEVELOPMENT Jedi Versione 2.3.1 Kdevelop Versione 2.0.1 QtEZ Versione 0.93.5 VdkBuilder Versione 1.2.5 Aegis Versione 3.28 Anjuta Versione 0.1.7 AurigaDoc Versione 1.2b Autoconfigure Versione 2.52 Doxygen Versione 1.2.11 ˘ GESTIONE FILE fileutils Versione 4.1 GFile Versione 0.0.9 GtKtalog Versione 0.99.15 KCommander Versione 2-1.94 Kruiser (kexplorer) Versione 0.4 Krusader Versione 1.0 Linux Commander 0.5.2 Midnight Commander 4.6.0 X Northern Captain 4.4.6 ˘ KERNEL Linux Kernel Versione 2.4.21 ˘ MAIL UTILITY Adje Webmail Versione 3.57 Althea Versione 0.5.7 CaMail Modular Webmail Elm Versione 2.5.6 Eucalyptus Versione 0.1.6 GMailWatch Versione 1.1 gtkmail Versione 1.1.1 Mahogany Versione 0.63 Pine Versione 4.56 ˘ PACCHETTI Alien Versione 7.27 KPackViewer Versione 0.70 KRPMBuilder Versione 0.2.2 RedHat Package Manager 4.1 rpm2html Versione 1.7 rpmfind Versione 1.8.0 In edicola trovate: Pc Magazine con 2 Cd a 7,75 Euro > Nel secondo Cd Made in Italy Utility e applicazioni sviluppate da programmatori italiani. Per proporre l’inserimento di software mandate un messaggio di posta elettronica a [email protected] Gepim Acronimo di GEstione PIccola IMpresa, Gepim è un software gestionale semplice e potente che grazie alla sua elevata possibilità di parametrizzazione può adattarsi a numerose attività aziendali: commercio, servizi, produzione, distribuzione. Config 2003 2.0 Config consente di configurare il foglio di lavoro di AutoCAD secondo la normativa Uni-Iso. Progetto 1 Progetto1 è un programma gestionale dedicato alle piccole e medie aziende. Lottobusiness 4.1.55 La caratteristica principale di LottoBusiness è la sua immediata comprensione e facilità d’uso con diverse funzioni statistiche. CicloManiac 2000 Dedicato a tutti i ciclisti per la gestione degli allenamenti. Consente di catalogare tutte le uscite effettuate con particolare riguardo agli allenamenti in salita. Gestione Fattura Un programma realizzato in Access per l’emissione, la registrazione e la stampa delle fatture. Dall’uso semplice ed immediato, vi permetterà di non affannarvi più nella ricerca e catalogazione delle vostre fatture, ma avrete tutto a portata di un click del mouse. ShutDown Per spegnere il Pc programmando un timer. Basterà dirgli dopo quante ore e minuti dovrà farlo e ci penserà lui stesso. FattServizi.Mdb Ottimo e completo gestionale di Fatturazione in Access, strumento ideale per attività di Servizi, Consulenti, Professionisti, gestione Clienti, Pagamenti, Statistiche e molto altro. Gestione Preventivi È indirizzato a chi vuole gestire con facilità i preventivi di qualsiasi genere (materiali, esecuzione di lavori ecc) con la relativa fatturazione. Battaglia Navale Uno dei più famosi giochi al mondo......il titolo dice tutto!!! Shareware Una collezione di circa cento programmi distribuiti principalmente come shareware o freeware. La documentazione allegata a ciascun programma spiega eventuali limitazioni. ˘ ANIMAZIONE Swish Mix-FX 1 Cool Menu FX Tool Toolkit For Swish 3D Flash Animator A4Desk Flash WebSite ˘ ASP Asp Explorer Asp Database Builder LogAspClass Coalesys WebMenu for Asp Asp Express ASaP ˘ CGI Cgi*StarPro KForum Message Board Cgi OptiPerl Webstat Cgi CgiMailer CgiExpert ˘ DHTML WhizBase Server Pages Dhtml Menu Builder AllWebMenus Dhtml Menu Creator Style Master ˘ EDITOR AuthorIT BestAddress 2003 CoffeeCup Html Editor Cool Page CSE Html Validator Pro Enhanced Html Editor HotDog Professional Html Builder XP AceHtml 5 Pro Arachnophilia Hypertext Builder Koala Html LightPad Easy Web Editor Std ˘ JAVA/JAVASCRIPT Auscomp eNavigator Suite Javascript Menu Builder Antechinus JavaScript Editor Apycom Java Menu and Button 1 Cool Button Tool Cavaj Java Decompiler 1 Cool Button Tool Just NavBars Just Tabs ˘ MISCELLANEA BrowserSizer Color Wheel Expert Far Html Help FormPal Html Calendar Maker Pro Html Guardian Interspector KyoSoft Link Checker MagicJpgHtmlPager Pdf2Htm PhotoLibrarian Splitz! TagsLock Pro Ftp Studio Lite ˘ SEARCH Search Engine Builder Pro AddWeb Website Promoter Arelis AS Keywords Generator iSeekTraffic Enterprise PrePromote Meta Tag Plugin SignPoster4 Mp3 Circa cento programmi per codificare, ascoltare e organizzare file Mp3, suddivisi per categorie: All-in-One Audio Control Decoder - Encoder DJ mixer Editor Finder Player Playlist Skins Tags Vari Winamp Guide Guide filmate che spiegano passo dopo passo come sfruttare al meglio i più diffusi programmi. Questo mese, le guide per: Ace Utilities Quindici utility raggruppate in un unico programma, eccellente per migliorare un po’ tutti gli aspetti di Windows Xp. L’interfaccia grafica sufficientemente intuitiva, unita a delle funzionalità davvero all’avanguardia ne fanno uno strumento utile a tutti. Ad-aware Questa utility permette di rilevare ed eliminare tutti quei banner che in qualche modo “spiano” le nostre abitudini e il nostro comportamento con il Pc e su Internet. EyeBatch Software per la modifica e la gestione delle immagini. Tweak-Xp Pro Per l’ottimizzazione e la pulizia del sistema operativo e di molte risorse hardware. Speciale Una raccolta di programmi. Questo mese, abbiamo inserito uno speciale dedicato ai programmi per archiviare video e musica: Movie Organizer Deluxe Music Organizer Deluxe 2.0 CatVids 5.21 FotoArchive 2.5.1 Video Solution 3.0 Media Organizer 3 Cd Bank cd cataloguer 1.4.0 Photo Organizer Deluxe 2.0 Dalla rete... Le ultime interessanti novità, per usare al meglio la Rete. Questo mese, ci occupiamo di newsgroup: Tifny 4 NewsReactor Build 8885 Ozum 2.87 Express NewsPictures 2.15 NewsBin Professional 4.1 NewsWolf 1.3 Noworyta News Reader 2.9 Binary Boy 1.92 NewsPro 3.65 Settembre 2003 PC MAGAZINE 9 > Abbiamo parlato di: ACER 22-114-148 ACTIVISION 38 ADD ON 174 ADOBE 44-163-169-244 ADOOK 148 AIUTOOOO.COM 181 AKKLAIM 38 ALCATEL 100 ALPHA SOFTWARE 171 ANTARES 217 ASHAMPOO 248 ASUS 16-20 ASUSTEK COMPUTER 128 ATI 42 AUTODESK 34 BOW.IT 112 CAKEWALK 159 CANON 43-82-88-94-95 CANOPUS 127 CIDIVERTE 183 CODEMASTERS 38 CODEWEAVERS 179 COREL 32-44-170 CREATIVE 146 DIGIDESIGN 164 DISNEY INTERACTIVE 44 DRIVE ART 44 EDISPLAY 210 EIDOS 38 ELECTRONIC ARTS 38 ELETTRODATA 14 EMPIRE 38 ENFACE 120 EOVIA 177 EPAGE 206 EPSON 84-88-94-95 FOWA 138-144 FRAEL 116 FREECOM 148 GATE COMM 218 GIGABYTE 142 HAMLET 148 HP 42-84-90-94-95 HYUNDAI IMAGEQUEST ITALY 126 IBM 118 IN448 208 INFOGRAMES 38 INTEL 12 IOMEGA 42-150 IPER1 211 IQR 212 JASC 44 KODAK 42-130 KONAMI 38 KYOCERA-YASHICA 144 LEADER 184 LEXAR 150 LEXMARK 84-95 LG 42 LINDOWS 44 MACROMEDIA 172 MAGIX 166 MAGNEX 150 MARSILIO EDITORI 180 MICROSOFT 30-36-182-183-188 MICROSTAR INTERNATIONAL 142 MIDWAY 38 MITSUMI ELECTRIC JAPAN 134 MOTOROLA 100 NFREN 134 NOKIA 99-102-220 NON-SOLO SHOP 213 OLIDATA 123-150 PALM 135 PEPIMK SOFTWARE 216 PHILIPS 102 PICO 44-177 PINNACLE SYSTEMS 24-176 PLEXTOR 152 POWERQUEST 26-44 QUESTAR 28-174 SAGEM 102 SAMSUNG 106-122-136 SANDISK 150 SANYO 138 SAPPHIRE TECHNOLOGIES 18 SCONTRINO 208 SEAGATE TECHNOLOGY 140 SEGA 38 SIEMENS 98-106-221 SITECOM 144 SKYLOGIC 45 SOFTWARE SOLUTIONS 45 SONIC FOUNDRY 160-163-167 SONY ERICSSON 100-104-106 SONY 150 STEGANOS 178 STEINBERG 158-162-167-168 SUN MICROSYSTEMS 100 SYNTRILLIUM 163-169 TAKE 2 38 TAPEWARE TECHNOLOGIES 174 TERRATEC 132 THQ 38 TISCALI 45 TRANSCEND 150 TRAXDATA 150 TX ITALIA 140 TYPHOON 141 VANDYKE SOFTWARE 217 VIADEIMERCATI 214 VIEWSONIC 124 VISUALVISION 174 VIVACITY SHOPCITY 209 VIVENDI 38 VSN 210 WACOM 145 WIND 45 > Elenco inserzionisti ACCA SOFTWARE 161 ACER ITALY 13 - INSERTO AGINFORM 73 - 101 ALA POINT 125 ALEA SISTEMI 75 ALICOM 83 AMENWORLD 23 APS 119 ARMOR ITALIA 93 ARS TECNOLOGIA E AMBIENTE 241 AVM 15 AZ INFORMATICA 165 BLIZZ TECHNOLOGY 226 BRAIN TECHNOLOGY 110 - 111 BREVI 61 - 96 - 97 CA&G ELETTRONICA III COP. CARECA 39 CEE DI MAURO PUGLIESE 87 CREATIVE LABS 63 - 81 DEA ITALIA 57 DELL COMPUTER 17 - BATTENTE E4 173 EPSON ITALIA 67 EUTRON INFOSECURITY 117 FINSON 40 - 41 FOCELDA 89 FUJI FILM ITALIA 46 - 47 FUJITSU ITALIA 71 HEWLETT PACKARD 129 - 131 ITALSEL 43 10 PC MAGAZINE Settembre 2003 JEPSSEN 21 LACIE 41 MAGIX ENTERTAINMENT 91 MARVEL 76 MAXDATA ITALIA 4 MEDIANET 2000 55 MICROFORUM ITALIA 154 NEXT 207 NITAL 35 NON STOP 185 OLI ITALIA 219 OLIDATA 19 - IV COP. OPEN SKY 200 PANDA SOFTWARE 143 PARTNER DATA 45 PHILIPS 133 PLANET COMPUTER 247 PLUS TECHNOLOGIES 103 REFILL 105 REM INFORMATICA 193 SALTEK 107 SAMSUNG 69 SIDIN 121 SMAU 2003 228 SPEEKA 31 TALLY 51 - 53 TECO INFORMATION SYSTEM 27 - 29 TOSHIBA 11 TX ITALIA 113 US ROBOTYICS 115 business publications italia Via Gorki, 69 - 20092 - Cinisello B. (MI) - Tel: 02 66034.1 - Fax: 02 66034.238 Publishing Redazione Test Labs Grafica e produzione Direzione Pubblicità Marketing VNU Labs Newswire Abbonamenti Claudio De Falco Direttore Responsabile Fabio Bossi Vicedirezione • [email protected] Mario De Ascentiis • [email protected] Cinzia Jannelli • [email protected] Dario Meoli • [email protected] Antonella Pipero Segreteria • [email protected] - tel: 02 66034305 Francesco Ferrari Responsabile • [email protected] Collaboratori: per la redazione: Marco Avidano, Eva Bene, Andrea Bethlen, Stefano Bussolino, Paolo Canali, Luigi Caputo, Gino Celin, Silvia Ciampoli, Elena Clescovich, Francesco Corba Colombo, Stefano Costa, Silvio de Pecher, Bettina Di Virgilio, Edgardo Fantazzini, Masato Furusawa, Patrizia Lucchetti, Marina Macrì, Francescopaolo Manicone, Antonio Nappa, J.P. Nobrega, Giorgio Papetti, Massimo Perrone, Claudio Russo, Carlo Sala, Vincenzo Senaso, Giorgio Sitta, Marco Soffientini, Paolo Sommaruga, Anna Stefani, Alan Stevens, Enrico Tanteri, Paola Tigrino, Mattia Verga, Francesco Zappa Traduzioni dall’inglese a cura di: Mauro Cristuib Grizzi Traduzioni dallo spagnolo a cura di: Marinella Fioretto Per il laboratorio: G11: Alessandro Camisasca, Massimo Giudici, Damir Laurenzi, Daniele Preda Marco Passoni Coordinamento grafico & Responsabile DTP Studio Talarico Impaginazione e Progetto Grafico Logo 24 Copertina Roberto Cappuccio Servizi Fotografici Nuovo Istituto Italiano Arti Grafiche S.p.A. (BG) Stampa Bama Trezzo S/Adda (MI) Fotolito Distribuzione esclusiva Italia DeADIS S.r.l. Viale Sarca, 235 - 20126 Milano Tel. 02.64110911 - fax 02.64110919 - e-mail: [email protected] Ufficio Traffico tel: 02 66034219 Ruud Bakker Presidente Richard Halpenny Amministratore Delegato Claudio De Falco Publisher Giovanni Corti Sales & Marketing Manager • [email protected] Marco Calvi Product Manager • [email protected] INTERNATIONAL SALES • www.globalreps.com European / Middle East representation: Global Media Europe Ltd. 32 - 34 Broadwick Street • London W1A 2 HG Tel: ++44 20 7316 9101 • Fax: ++44 20 7316 9774 Email: [email protected] Internet: www.globalreps.com US Representation: Global Media USA, LLC • 565 Commercial Street 4th Floor, San Francisco, CA 94111 - 3031 USA Tel: 001 415 249 1620 • Fax: 001 414 249 1630 Email: [email protected] Internet: www.globalreps.com I laboratori europei VNU svolgono i test per tutte le riviste pubblicate dal Gruppo. I sei laboratori con sede a Londra, Amsterdam, Milano, Bruxelles, Parigi e Madrid sono responsabili dei test di tutte le riviste VNU in Europa. Tutti i laboratori VNU si avvalgono delle stesse metodologie e benchmark. Newswire, divisione della New Media Division della VNU è un servizio di news giornaliero. Il servizio fornisce news e analisi utilizzate da tutte le riviste specializzate VNU. Ha sedi presenti a Londra e Silicon Valley e un network di corrispondenti specializzati in tutto il mondo. 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Questo nuovo processore appartiene alla famiglia delle Cpu Pentium 4 con clock esterno a 800 MHz, e ne eredita tutte le caratteristiche tecniche come l’impiego della tecnologia HyperThreading, la cui attivazione (gestibile direttamente da Bios del sistema) consente il miglioramento delle performance (per esempio i tempi di risposta quando si usano applicazioni in modo interattivo). Rispetto ai modelli precedenti, la Cpu si distingue principalmente per la più elevata frequenza interna di funzionamento ottenuta dal Fsb a 800 MHz. A sua volta questa frequenza di clock è ottenuta > Caratteristiche I öö ? ?ö ?ö ?ö Pentium 4 3.2 GHz Prezzo: Dollari 637 (in lotti da 1000 unità) Contatto: Intel Web: www.intel.it Pro: Prestazioni elevate; Fsb 800 MHz. Contro: Nessun inconveniente rilevato. Cpu/clock: Intel Pentium 4 / 3,2 GHz Socket: 478 Fsb: 800 MHz moltiplicando per quattro (Intel chiama questo sistema “quad pumped”) un segnale base a 200 MHz. Il processo produttivo del nuovo modello di processore resta a 0,13 micron, così come i 512 Kbyte di cache al secondo livello sono rimasti invariati rispetto alle precedenti versioni. Si tratta di memoria che usa la tecnologia Advanced Transfer cache, organizzata in modo associativo a otto vie in modo da migliorare l’hit rate nelle operazioni di load e store. Solitamente quando ci si trova di fronte a un salto di frequenza, cambiano anche i parametri relativi alla dissipazione termica. In effetti qualche differenza rispetto al Pentium 4 a 3 GHz c’è, ma il power thermal design cambia in modo quasi impercettibile. I valori infatti I risultati dei test Intel P4 a 3.0 GHz Intel P4 a 3.2 GHz Sysmark 2002 (Indice complessivo) 299 308 Internet Content Creation 420 438 Office Productivity 213 216 Integer iSSE2 it/s 14013 14952 Floating-Point iSSE2 it/s 21989 23727 RAM Bandwidth Int Buffered iSSE2 4748 4783 Sandra 2002 12 RAM Bandwidth Float Buffered iSSE2 4759 4798 3DMark2001Se (build 330) 17014 17484 3DMark2003 (build 330) 4881 4897 PC MAGAZINE Settembre 2003 passano da 81,9 W del Pentium 4 a 3 GHz, a 82 W della versione a 3,2 GHz, sempre con una temperatura massima del case di 70 gradi. Per evidenziare le prestazioni raggiungibili abbiamo utilizzato durante i test una scheda madre Intel D875PBZ, basata sul chipset 875, con 512 Mbyte di Ram e una scheda grafica nVidia GeForce Fx 5900 Ultra, con 256 Mbyte di memoria video. I driver usati sono stati i Detonator per Xp, nella versione 44.03. Nelle prove effettuate con le consuete suite di test, con Windows Xp Professional, come già ci si aspettava, abbiamo rilevato un innalzamento delle performance piuttosto contenuto, di circa il 6-7%, rispetto al Pentium 4 con 3,0 GHz di frequenza interna. Il guadagno, in linea con il maggior numero di cicli di clock, viene sfruttato soprattutto quando si utilizzano applicazioni che usano intensivamente la potenza di calcolo della Cpu nella sezione floating point. Con normali applicazioni di office automation la differenza con il modello precedente non è così evidente (circa il 2%). L’utilizzo di applicazioni multimediali evidenzia invece un risultato a metà strada (un incremento del 4%). Naturalmente questo è dovuto essenzialmente al diverso utilizzo delle risorse hardware che viene fatto dall’applicazione. Per il prezzo, come di consueto Intel propone inizialmente la versione più potente dei suoi processori a una cifra relativamente elevata.. Come accade spesso con l’introduzione di nuovi prodotti, va quindi valutata attentamente l’opportunità di acquistare questo modello oppure rivolgersi al precedente se l’obiettivo è un migliore rapporto tra prestazioni e prezzo. ù > Prima Pagina Anteprima Un Pc con una configurazione equilibrata ed equipaggiato con il più recente processore Intel Celeron Elettrodata Sam@ra C2600 Marco Soffientini 2,6 GHz per il Celeron lettrodata è il primo produttore che ci ha fatto pervenire un Pc basato sul recente processore Intel Celeron con una frequenza di 2,6 GHz. Questa Cpu, realizzata con un processo produttivo a 0,13 micron, conserva sostanzialmente l’architettura interna rispetto alle precedenti versioni: la cache al secondo livello è di 128 Kbyte, la frequenza base di funzionamento è di 100 MHz, mentre il Front side bus è a 400 MHz. La Cpu è affiancata da 512 Mbyte di tipo Pc-3200, suddivisa in due banchi da 256 Mbyte ciascuno, questo permette di usufruire della funzione Dual channel offerta dal chipset Intel 865PE installato sulla scheda madre Abit IS7. E L’utilizzo di questo chipset rende Sam@ra C2600 facilmente espandibile, grazie anche al supporto per processori più veloci, come i più recenti Intel Pentium 4 che sfruttano un Front side bus a 800 MHz. Il nuovo chipset permette di usare sia due canali Serial Ata implementati direttamente nel Southbridge Ich5R, öö ? ?ö ?ö ?ö Sam@ra C2600 Prezzo: Euro 1.027,00 (Iva inclusa) Prezzo monitor: Euro 372,00 (Iva inclusa) Contatto: Elettrodata Tel: 02 547771 N. verde: 800 915725 Web: www.elettrodata.it Pro: Buone prestazioni sezione grafica; 256 Mbyte di memoria video; elevata integrazione scheda madre. Contro: Nessun inconveniente rilevato. Prestazioni 0 100 200 300 196 SYSMARK 2002 0 2.500 5.000 7.500 10.000 7.138 3DMARK2001SE 0 2.500 5.000 1.810 3DMARK2003 14 PC MAGAZINE Settembre 2003 7.500 10.000 > Caratteristiche Cpu/clock: Intel Celeron 2,6 GHz Memoria: 512 Gbyte Sdram Ddr Pc-3200 Hard disk: 80 Gbyte Serial Ata Scheda grafica: nVidia GeForce FX 5600 / 256 Mbyte Display: Tft 15” / 1024x768 pixel sia di sfruttare la tecnologia Raid 0. Per questa configurazione è stato scelto di installare il disco prodotto da Seagate ST380023AS, con capacità di 80 Gbyte, su uno dei due canali Serial Ata a disposizione. Come altra memoria di massa è stato utilizzato un lettore ottico combo, che consente sia di masterizzare Cd-Rom a una velocità massima di 48x, sia di visualizzare filmati in formato Dvd. Per quanto riguarda la sezione grafica, il Sam@ra C2600 usa una scheda Agp 8x basata sull’acceleratore grafico GeForce FX 5600. La scheda è la Abit Siluro FX 5600 DT che dispone di ben 256 Mbyte di memoria di tipo Ddr che funziona a 275 MHz. Il processo costruttivo utilizzato per la Gpu è a 0,13 micron e l’architettura interna prevede la presenza di quattro pipeline di rendering, compatibile con le nuove DirectX 9.0. Questa accoppiata fra Gpu e processore mette a disposizione una discreta potenza complessiva, più che sufficiente per applicativi professionali, ma anche per giocare senza troppe rinunce in termini di qualità e velocità. La connessione verso periferiche esterne, è garantita dalle molteplici porte integrate nella scheda madre. Sono presenti infatti, quattro porte Usb 2.0 e una porta Firewire direttamente saldate sulla motherboard mentre, grazie al modulo aggiuntivo, si può disporre di due porte Usb e due Firewire in più. Anche per quanto riguarda la sezione audio questa configurazione risulta essere molto completa. Per usufruire al meglio del supporto multicanale messo a disposizione del chipset integrato sulla motherboard, sono state installate, oltre alle consuete uscite analogiche, anche un’uscita e un ingresso S/Pdif ottico. Dal punto di vista delle prestazioni, analizzando quelle offerte da questo processore è possibile constatare l’effettivo aumento di performance rispetto a Cpu Intel Celeron con frequenza di clock inferiore. La configurazione proposta da Elettrodata comprende inoltre il monitor con tecnologia Tft Lg 566 LM, capace di una risoluzione massima di 1024x768 pixel e con una diagonale di 15”. Il sistema operativo installato è Windows Xp Professional. In definitiva si tratta di una soluzione con un rapporto prezzo/prestazioni ben bilanciato e con una configurazione che si conferma ideale per un uso domestico.Potenza di calcolo e prestazioni grafiche sono più che sufficienti per soddisfare le esigenze di tutta la famiglia, soprattutto per i videogiocatori alle prime armi. ù > Prima Pagina Anteprima Asus WL-300G e WL-100G Alessandro Camisasca Una soluzione di rete wireless di Asus che corre a 54 Mbps Finalmente più veloce tanno iniziando ad essere disponibili i primi prodotti che utilizzano collegamenti wireless secondo le specifiche 802.11g a 54 Mbps. Asus è tra i primi produttori che ci ha messo a disposizione una soluzione completa composta da un access point WL-300G e da schede Pc card a 32 bit WL100G. Mentre la scheda non possiede alcuna peculiarità fuori dalla norma, se non l’antenna pieghevole integrata, il discorso, invece, è diverso per quanto riguarda l’access point. Il WL-300G, infatti, non è solo un comune dispositivo che consente di connettere gli apparecchi della rete wireless a una rete locale già cablata, ma a seconda delle esigenze può essere configurato, per esempio, come router con funzionalità di firewall o come un server Dhcp. La configurazione avviene attraverso interfaccia Web accessibile semplicemente indicando l’indirizzo Ip di default nel browser Internet. Le impostazioni sono numerose e complete, e riguardano la rete wireless, gli indirizzi Ip, il router e il firewall.Ognuna di queste categorie comprende naturalmente le varie personalizzazioni. Nella sezione wireless si prende in considerazione, per esempio, l’uso dell’apparecchio in funzionalità access point oppure in quella di wireless bridge, il controllo degli accessi tramite indirizzo Mac delle schede di rete e l’attivazione della crittografia a 64 o 128 bit. Per quanto riguarda il sistema di crittografia, oltre a quello Wep (Wired equivalent privacy) già utilizzato nei precedenti standard, sarà possibile abilitare, aggiornando il firmware, il più recente Wpa (Wi-Fi protected access) che garantisce una maggiore protezione dei dati e un maggior controllo dell’autenticazione degli accessi mantenendo un elevato grado di interoperabilità tra posizionandosi con il notebook a una distanza di due piani, si rileva un naturale decremento delle prestazioni, con minimi di circa 7,0 Mbps. S 16 PC MAGAZINE Settembre 2003 Alle buone prestazioni ottenute nelle nostre prove, si aggiunge un costo decisamente competitivo rispetto a unità basate sulla tecnologia precedente. i dispositivi di produttori diversi. Per quanto riguarda il firewall si possono impostare i filtri sulle pagine Web in base all’ora e al giorno della settimana, e alla parola chiave nella ricerca delle pagine stesse, oppure filtrare l’uso degli applicativi più comuni per chattare e così via. Durante i nostri test abbiamo verificato, come del resto ci attendavamo, migliori performance nel trasferimento dei dati rispetto alla tecnologia precedente (802.11b), ottenendo una velocità di trasferimento media di circa 20 Mbps posizionando i due dispositivi nella stessa stanza entro un raggio di nove metri, contro i poco più di 5 Mbps medi dell’802.11b. Uscendo dall’ufficio e öö ? ?ö ?ö ?ö WL-300G E WL-100G Prezzo: WL-300G Euro 165,00 WL-100G Euro 95,00 (Iva inclusa) Contatto: Asus Web: www.asus.it Pro: Ottime prestazioni; prezzo competitivo; Pc card con antenna orientabile. Contro: Nulla da segnalare. Infatti, considerando la flessibilità dell’access point ad adattarsi al meglio alle esigenze domestiche o di un piccolo ufficio, il prezzo appare già ora equilibrato, senza contare che con l’affermarsi della tecnologia i prezzi probabilmente si abbasseranno ulteriormente. Le funzionalità di base e l’installazione non differiscono in alcun modo dai modelli precedenti basati sullo standard 802.11b. È stata mantenuta inoltre la compatibilità tra i due sistemi per cui non è necessario cambiare eventualmente gli apparecchi già installati negli uffici, che continueranno a dialogare con quelli nuovi, a discapito naturalmente della velocità. Questo grazie alla tecnologia Wds (Wireless distribution system) che consente di far dialogare gli access point compatibili e ottimizzare la ricezione del segnale. L’installazione è ben guidata dal manuale multilingua, mentre per la configurazione dell’access point bisogna consultare il manuale pubblicato sul Cd-Rom dei driver, completo ed esaustivo in tutte le sue parti, ma solo in lingua Inglese. Oltre ai driver sono stati inseriti una serie di software per la configurazione e il controllo delle schede e dell’access point, che risultano semplici da utilizzare. Le condizioni di garanzia prevedono una durata di due anni con assistenza di tipo on center. ù > Prima Pagina Anteprima Sapphire Technologies All In Wonder Radeon 9800Pro Potenza e capacità di acquisizione video di alta qualità per questa nuova scheda video Daniele Preda Una scheda tutto fare ll In Wonder Radeon 9800Pro è una scheda video molto potente, capace di soddisfare i videogiocatori più esigenti, ma anche caratterizzata da funzioni di acquisizione video evolute. Il chipset utilizzato è il Radeon 9800Pro. La Vpu a 256 bit utilizzata per questa scheda (la sigla in codice è R350), è realizzata con una tecnologia costruttiva a 0,15 micron e opera alla frequenza di 380 MHz. Le memorie utilizzate dalla scheda sono di tipo Sdram Ddr e lavorano alla frequenza di 680 MHz. Dal punto di vista prettamente tecnico, il chipset è compatibile con le recenti librerie DirectX 9.0. Per quanto riguarda le funzioni di acquisizione video, questa scheda grafica permette di registrare da sorgenti analogiche i segnali Pal e Ntsc, con una risoluzione di 720x576 pixel, in formato Avi, Mpeg 1 e 2. A Nel complesso, la qualità di acquisizione nei differenti formati dimostrata dalla All In Wonder Radeon 9800Pro si è dimostrata molto elevata e quasi paragonabile a dispositivi dedicati ben più costosi. La disponibilità di un apposito box per la connessione di dispositivi analogici in formato S-Video e composito, facilita inoltre l’integrazione con altri componenti. Oltre al pod di connessione öö ? ?ö ?ö ?ö ? Aiw Radeon 9800 Pro Prezzo: Euro 519,00 (Iva inclusa) Remote Wonder Euro 39,00 (Iva inclusa) Contatto: Sapphire Technologies Web: www.sapphiretech.com Pro: Prestazioni elevate; funzione timeshifting; facilità d’uso e elevata integrazione con le funzioni di controllo remoto; ampio raggio d’azione del telecomando; bundle software. Contro: Nessun inconveniente rilevato. 18 PC MAGAZINE Settembre 2003 e ai cavi di prolunga, la dotazione comprende il cavo video con uscite YPrPb, S/Pdif e audio analogico, ideale per collegare Tv ad alta definizione (Hdtv) e altri apparecchi capaci di gestire il segnale in formato “component”. Infine, la funzione di TimeShifting permette di effettuare la registrazione digitale su disco fisso, di mettere in pausa un programma in tempo reale, e di scorrere all’indietro e all’interno del programma stesso fino a sincronizzarsi nuovamente con la trasmissione realtime. Questo insieme di funzioni permette di creare una postazione ideale per la realizzazione di sequenze video e la visione di programmi e film con una qualità elevata (Tv on demand). All-In-Wonder Radeon 9800Pro, offre dunque prestazioni 2d/3d adatte a realizzare postazioni multimediali e home theatre. Per chi non fosse soddisfatto delle funzioni Tv di questo prodotto, è possibile affiancare un secondo sintonizzatore, utilizzando una Ati Tv Wonder Pci. Contestualmente alla prova di questa scheda grafica, abbiamo potuto constatare i vantaggi legati all’utilizzo del telecomando Remote Wonder (da acquistare separatamente). Questo dispositivo, che dialoga con il Pc attraverso onde radio, utilizza un ricevitore con interfaccia Usb. > Caratteristiche Bus: Agp 8x/4x Acceleratore grafico: Radeon 9800 Pro Risoluzione massima/colori: 2048x1536 / 16 milioni Refresh alla massima risoluzione: 85 Hz Memoria video/tipo: 128 Mbyte / Sdram Ddr 3Dmark2001SE: 18.022 3Dmark2003: 5.759 Codecreatures Benchmark: 3.623 Quake III Arena (Demo 1) fps 1024x768x32: 321,9 1280x1024x32: 277,6 Aquamark (fps min/max/med) 1024x768x32: 72,3 / 128,9 / 97,1 1280x1024x32: 43,6 / 112,8 / 79,8 Grazie anche al software Gemstar Guide Plus+, è possibile gestire tutte le principali funzioni per la visione della Tv, dei film in formato Dvd, per la programmazione dei canali e la registrazione dei programmi. Il raggio d’azione è tale da permettere di controllare le funzioni della scheda anche se siamo nella stanza adiacente. Questo consente, per esempio, di utilizzare il Pc del nostro studio, per visualizzare i programmi o i film sulla Tv del salotto, senza dover spostare nessun dispositivo o riempire la casa di cavi. ù > Prima Pagina Anteprima La nuova versione del palmare Asus è la prima a utilizzare il processore PXA255 e il sistema operativo Windows Mobile Asus MyPal A620 Fabio Bossi Windows Mobile 2003 indows Mobile 2003 è il nome del nuovo sistema operativo per computer palmari di Microsoft, l’evoluzione del precedente PocketPc 2002. Il primo palmare dotato di questo sistema che abbiamo potuto provare è il modello Asus MyPal A620, basato sull’ultimissima versione del microprocessore Intel Xscale, il PXA255 a 400 MHz, che rispetto alla versione precedente sfrutta una velocità di bus raddoppiata (da 100 a 200 MHz) e offre una prolungata autonomia, dato che le richieste energetiche del processore sono state sensibilmente ridotte. W Questo palmare è molto compatto e leggero, dispone di uno slot per schede CompactFlash tipo II ma non integra funzioni wireless, verso le quali Microsoft ha rivolto una particolare attenzione nello sviluppo di Windows Mobile 2003. Û Espansione CompactFlash Il MyPal A620 integra uno slot per schede CompactFlash, che consente di utilizzare molti dispositivi, come moduli Gps o schede Wi-Fi. Il nuovo sistema operativo consente infatti di collegarsi a reti Wi-Fi in modo molto semplice, grazie al Connection Manager attivabile direttamente tramite una piccola icona in fondo allo schermo. Ogni volta che il sistema rileva un punto d’accesso Wi-Fi, viene visualizzata una finestra in cui si chiede se si vuole attivare la connessione. Per effettuare la prova della sezione Wi-Fi di Windows Mobile con il MyPal A620 di Asus abbiamo dovuto ricorrere a una scheda 20 PC MAGAZINE Settembre 2003 CompactFlash 802.11b, il modello Asus WL-110. Abbiamo però avuto una spiacevole sorpresa: i driver per PocketPc non sono risultati compatibili con Windows Mobile, il che ha obbligato Asus ha rilasciare una versione dei driver compatibili con il nuovo sistema operativo. Anche il supporto Bluetooth è ora integrato nel sistema: Windows Mobile utilizza lo stesso stack software di Windows Xp, il che significa ridurre al minimo i problemi di compatibilità che possono affliggere questa tecnologia. Per quanto riguarda il palmare in prova, è previsto che Asus rilasci a breve una versione del MyPal A620 con funzionalità Bluetooth integrate, che consentirà di sfruttare il supporto nativo offerto dal sistema operativo. Tra le altre novità, anche il browser Internet è stato rivisto: Pocket Internet Explorer supporta ora le ultime versioni di Javascript (5.5), XHtml 4, Wap 2 e Ipv6, così öö ? ?ö ?ö ?ö ? MyPal A620 Prezzo: Euro 399,00 (Iva inclusa) Contatto: Asus Tel: 02 20231030 Web: www.asus.it Pro: Ottime prestazioni e autonomia; dimensioni contenute. Contro: Non integra né Bluetooth né Wi-Fi. come i fogli di stile Css e lo standard per la sicurezza delle transazioni Wireless Wtms. L’interfaccia di Windows Mobile è difficilmente distinguibile da quella di PocketPc 2002, la differenza si nota però subito quando compaiono dei messaggi di segnalazione del sistema operativo: ora le finestre di segnalazione sono molto più grandi, e forniscono le indicazioni necessarie per risolvere l’eventuale problema senza dover navigare tra i menu per cercare la soluzione. Altre novità di Windows Mobile riguardano il supporto a un’eventuale tastiera “fisica”, un miglioramento delle applicazioni Calendario e Contatti, Û Windows Mobile e Wi-Fi La nuova versione del sistema operativo Microsoft supporta direttamente le connessioni a reti wireless. un programma di visualizzazione di immagini e Windows Media Player 9 Series. Windows Mobile 2003 include anche un nuovo videogioco, chiamato Jawbreaker. Una piacevole funzione inclusa da Asus è, invece, SmartKeeper, che consente di effettuare automaticamente un backup dei dati su scheda CompactFlash in prossimità dell’esaurimento della batteria, cosa che nei normali dispositivi PocketPc provoca l’inevitabile perdita di tutti i programmi e i dati presenti nella memoria del sistema. I primi modelli dell’Asus MyPal A620 sono stati distribuiti con sistema operativo PocketPc 2002, ma Asus renderà disponibile l’aggiornamento agli utenti che scaricheranno un apposito coupon dal relativo sito Internet. Non sono ancora state definite le modalità, ma sembrerebbe che per l’aggiornamento si dovrà pagare la somma di 30 euro. ù > Prima Pagina Anteprima La leggerezza di un ultraportable con tecnologia Centrino e la comodità di un blocco per gli appunti Acer Travelmate C110 Alessandro Camisasca Notebook o Tablet Pc ? a tecnologia Intel Centrino è oggi disponibile anche nei Tablet Pc prodotti da Acer con il nuovo TravelMate C110, destinato a utenti di tipo corporate e ai professionisti che si spostano molto. Oltre ai significativi vantaggi apportati da questa piattaforma hardware, sono state introdotte importanti migliorie nella configurazione rispetto al modello precedente, a partire naturalmente dal processore. Il Pentium M, installato su scheda madre basata sul chipset 855GM, ha una frequenza di 900 MHz, mentre la memoria di base su questo modello è di 512 Mbyte. Il disco fisso ha una capacità di 40 Gbyte mentre l’unità ottica (esterna come il floppy disk) è di tipo combo Dvd/Cd-R/Rw. Va comunque precisato che il prototipo che abbiamo provato, disponeva di un disco fisso Hitachi da 60 Gbyte. Lo schermo Tft ha una diagonale di 10,4” ed è in grado di visualizzare una risoluzione massima di 1024x768 punti. Oltre all’interfaccia Wireless basata sullo standard 802.11b, viene integrata anche la tecnologia Bluetooth per una maggiore flessibilità, ma non mancano le tradizionali interfacce di rete 10/100 Mbps e un modem analogico a 56 Kbps. Dal punto di vista dell’impiego, TravelMate C110 è un ottimo compromesso tra quello che solitamente viene offerto da un L öö ? ?ö ?ö ?ö ? Travelmate C110 Prezzo: Euro 2.638,80 (Iva inclusa) Contatto: Acer Web: www.acer.it Pro: Facilità d’uso; versatilità; dimensioni e peso contenuto. Contro: Nessun inconveniente rilevato. 22 PC MAGAZINE Settembre 2003 > Caratteristiche Cpu: Intel Pentium M 900 MHz Ram: 512 Mbyte Sdram Ddr Hard Disk: 40 Gbyte / Udma100 Display/risoluzione: Tft 10,4” / 1024x768 punti momento al computer: per esempio i medici, i giornalisti o i manager durante le riunioni. notebook ultraportable in termini di peso (solo 1,4 Kg) e dimensioni estremamente ridotte (251x208x25,4 mm), e ciò che è possibile fare con il tradizionale blocco note. Grazie allo schermo ruotabile di 180° che si sovrappone alla tastiera, il notebook si trasforma in un vero e proprio notes elettronico. A questo punto basta lanciare l’apposita applicazione Zinio e tramite lo Stylo Electromagnetic Resonance è possibile prendere appunti e disegnare proprio come su un foglio di carta. Inoltre è possibile utilizzare il Tablet Pc anche per registrare degli appunti vocali. Grazie alla seconda penna in dotazione, potremo scrivere e cancellare il testo semplicemente usando l’estremo opposto dello stick, come avviene nella realtà utilizzando una normale matita. Per questi motivi il Tablet Pc si rivolge a una fascia di utenti ben definita, cioè coloro che necessitano di prendere appunti scritti comodamente, ma con il vantaggio di poterli archiviare direttamente senza doverli trascrivere in un secondo Dal lato pratico, l’uso del TravelMate C110 si è rivelato estremamente semplice, ma soprattutto comodo, sia nella modalità notebook che Tablet Pc. Proprio questa capacità di adattarsi alla situazione rende la macchina molto più versatile di altri prodotti analoghi che sono solo Tablet Pc o solamente notebook. Per chi scrive relazioni o articoli è infatti molto più comodo avere a disposizione una tastiera vera e propria, mentre durante alcuni eventi, come per esempio presentazioni, interviste, riunioni, la comodità del Tablet Pc è sicuramente imbattibile. Per le prestazioni, l’incompatibilità del sistema operativo (Windows Xp per Tablet Pc in inglese) con i test che eseguiamo normalmente non ci ha consentito di verificare direttamente questo aspetto. Il produttore comunque dichiara che la batteria agli ioni di litio garantisce fino a 2,5 ore di autonomia, che possono diventare cinque qualora si utilizzi la seconda batteria opzionale. Considerando la configurazione a disposizione, il prezzo ci sembra ben equilibrato, ma per prodotti di questo tipo l’elemento di valutazione principale probabilmente è maggiormente legato ad aspetti come la versatilità e la flessibilità. Infine le condizioni di garanzia hanno validità per due anni e comprendono la copertura internazionale per il primo anno. La garanzia è comunque estensibile acquistando un pacchetto Acer Advantage. ù > Prima Pagina Anteprima Ancora più versatile e professionale uno dei migliori software per l’editing video, specifico per il formato DV Pinnacle Systems Edition version 5 Giorgio Papetti Montaggio da perfezionisti Û dition 5 è il software Pinnacle di editing video che rappresenta, di fatto, il principale antagonista di Adobe Première in questa tipologia di applicativi. E Edition 5 è dedicato agli utenti evoluti e ai professionisti che non necessitano di soluzioni broadcast. Fin dalle prime versioni Edition ha favorevolmente impressionato per l’efficacia della sua interfaccia, per le sofisticate funzioni di editing, le complete possibilità di personalizzazione e per alcune caratteristiche avanzate, come l’ottima titolatrice e il generatore di effetti. Chi è abituato a utilizzare Premiere lo troverà forse meno intuitivo o più macchinoso, ma chi ha deciso di investire un po’ di tempo per capirne il funzionamento apprezzerà poi questo prodotto e la rapidità con cui è possibile portare a compimento anche progetti molto complessi. Con la release 5 Pinnacle ha voluto sottolineare l’impegno rivolto al costante miglioramento, offrendo agli utenti un software caratterizzato da moltissime öö ? ?ö ?ö ?ö Edition version 5 Prezzo: Edition 5 Euro 799,00; Edition Pro 5 con scheda grafica Agp Pinnacle Edition Pro e Breakout Box analogico/digitale Euro 999,00 (Iva inclusa) Contatto: Pinnacle Systems Tel: 02 93796165 Web: www.pinnaclesys.com Pro: Funzioni di editing ottimali; ricca effettistica; authoring su Dvd integrato. Contro: Richiede un certo periodo di ambientamento se si è abituati a usare altri prodotti; alcuni inconvenienti iniziali su specifiche configurazioni hardware. 24 PC MAGAZINE Settembre 2003 > Requisiti Cpu: 1 GHz Intel o equivalente (consigliato un sistema a doppio processore con Intel Xeon) Ram: 512 Mbyte Ram (768 consigliati) Spazio disco: 100 Mbyte Sistema operativo: Microsoft Windows 2000 o Xp Altro: Scheda grafica Agp (64 Mbyte necessari per Rt Fx con Gpu) e monitor Svga con risoluzione 1024 x 768 a 32 bit; uno slot Pci libero (per la scheda Ieee 1394 fornita di serie) novità, alcune anche molto interessanti. Cominciamo con la possibilità di utilizzare risoluzioni fino a 1600x1200 punti su singolo e doppio monitor, caratteristica che permette di gestire le finestre Sorgente, Master ed Effetti alla risoluzione Pal piena. Per ottimizzare la Preview, specie sui computer meno performanti, è però possibile passare in qualsiasi momento da una rappresentazione ad alta risoluzione a quella a bassa risoluzione. Un apposito indicatore riporta inoltre il numero di fotogrammi al secondo in esecuzione, utile per verificare fenomeni di Drop Frame durante la riproduzione. Per il suo software Pinnacle ha sviluppato un motore 3d di ultima generazione che permette a Edition di gestire una grande Miglioramento costante Di versione in versione l’interfaccia viene aggiornata senza mai essere stravolta. Si noti la nuova libreria per gli effetti e le icone per l’authoring su Dvd disponibili direttamente all’interno della Timeline. varietà di effetti in tempo reale utilizzando una scheda grafica Agp di ultima generazione (che offre una banda passante notevolmente più ambia rispetto a quella consentita dalle schede Pci) in combinazione con la potenza di una o più Cpu controllate da Windows 2000 o Xp. Pinnacle Edition 5 è compatibile con la maggior parte delle schede grafiche in commercio, ma chi desiderasse una soluzione completa può scegliere la versione Pro, che include anche una scheda Agp con acceleratore 2d/3d Ati Radeon 8500 e dotata di box esterno con ingressi e uscite video analogico e digitale, che sostituisce la scheda grafica del proprio Pc. A seconda della configurazione impiegata si possono gestire da 3 a 5 flussi o effetti DV in tempo reale e per quelli che richiedono il rendering è comunque prevista la preview a un frame rate ridotto, un bel passo avanti rispetto alla schermata vuota che veniva mostrata dalle precedenti versioni. Le operazioni che traggono vantaggio dalla potenza di calcolo della Cpu includono Cross dissolve, Gradient wipe, Scale, Move, Rotate, Chroma key, Color correction e Roll/crawl. Tra quelle basate sulla potenza del processore grafico troviamo invece Dissolve, Waterdrop, Explosion, Page peel/curl, Wipe, Bevel, Crystal e Reflection. Ovviamente il software mantiene tutte le caratteristiche già apprezzate nelle precedenti versioni, come la gestione delle operazioni di Û Anteprima Authoring integrato Edition 5 è il primo software della sua categoria a fornire la possibilità di creare completi Dvd e video Cd direttamente dalla Timeline. rendering in background e il salvataggio automatico a ogni operazione. All’interno della nuova libreria, riorganizzata per garantire una migliore gestione delle nuove potenzialità, gli effetti in tempo reale sono identificati dal termine Realtime, mentre quelli che richiedono il rendering sono elencati con la dicitura Classic. Inoltre, tutti gli effetti forniti da terze parti sono accessibili dalla cartella Plug-In. L e n o v i tà Versione Pro, con scheda Agp La versione Pro di Edition 5 comprende una scheda Agp basata su un chip Ati Radeon 8500 e dotata di 64 Mbyte di memoria, che ha le connessioni video analogico e digitale su un pratico pannello esterno. Û Tra le altre novità della release 5 segnaliamo la possibilità di mandare in playback anche clip parzialmente renderizzate, senza dover attendere il completamento del rendering, e una funzione che sta spopolando nei software di fascia bassa; la capacità di identificare automaticamente le scene all’interno di un video. Ovviamente trattandosi di un software dedicato agli utenti più evoluti questa funzione è stata particolarmente curata e la suddivisione automatica può essere gestita sia analizzando il contenuto del video (si possono impostare differenti livelli di sensibilità) sia utilizzando la data di registrazione (che ovviamente deve essere preventivamente incisa sul nastro). La funzionalità di riconoscimento automatico delle scene è integrata nella finestra per la gestione delle clip e combinata con il comando di inserimento diretto permette di disporre automaticamente più clip direttamente nella timeline, caratteristica utile per creare molto rapidamente un primo storyboard. Sempre per migliorare la produttività è stata inserita direttamente nella Timeline la possibilità di importare un nuovo contributo video senza dover richiamare la finestra di digitalizzazione. Questa è stata ulteriormente ottimizzata e per agevolare gli utenti che hanno poca esperienza con la digitalizzazione in batch è previsto un sistema di numerazione automatica delle cassette. Passando alle funzioni di editing, è stata semplificata la gestione dei fermi immagine e la Timeline è stata raffinata per fornire importanti informazioni e assicurare maggiori possibilità di personalizzazione. Per esempio, un sistema basato su colori identifica i differenti tipi di effetti: giallo per gli effetti in tempo reale, rosso per quelli che devono ancora essere renderizzati, eccetera. Possiamo anche personalizzare il modo di gestire gli In e gli Out, così come impostare la gestione delle icone che identificano le clip in modo che vengano automaticamente aggiornate anche durante le operazioni di trim. A proposito di tagli, il Trim editor permette ora di effettuare lo Scrub sull’audio per Prima Pagina < individuare esattamente il punto in cui tagliare. Sempre a livello audio, una nuova opzione consente di inserire in Timeline un file audio stereo separandolo automaticamente in due tracce mono. Anche la gestione dei progetti è stata ulteriormente affinata, in particolare abbiamo apprezzato la nuova funzione che permette di consolidare i media e copiarli in una nuova location, per esempio un disco fisso aggiunto appositamente per gestire il progetto o per creare un backup completo su Dvd. Pinnacle Edition 5 integra anche un nuovo modulo di authoring, prima disponibile solo come prodotto separato. Ora dall’interno del programma è possibile creare completi Dvd e Video Cd direttamente dalla Timeline, sfruttando un sofisticato editor di menu a pieno schermo e una libreria di oltre 1.000 template pronti all’uso. Questo modulo si distingue anche per la possibilità di importare direttamente le grafiche di PhotoShop individuando i livelli, per la generazione automatica dei capitoli e per la funzione di anteprima Dvd a partire da sorgenti DV (senza quindi dover prima generare il file in Mpeg2). Rispetto alla precedente versione sono stati anche eliminati alcuni piccoli difetti che avevamo riscontrato con Windows Xp. Per esempio, è stato risolto il problema che spesso si aveva quando si tentava di accedere al menu di avvio del programma, che causava inavvertitamente l’apertura del menu Avvio di Windows Xp. In definitiva non possiamo che confermare le ottime impressioni che avevamo avuto provando le versioni precedenti. Edition è un software completo e potente e per sfruttarlo a fondo basta entrare nelle sue logiche di funzionamento. In questo la documentazione, veramente completa e disponibile anche in italiano, aiuta moltissimo, così come è di grande aiuto per i principianti il tutorial multimediale fornito gratuitamente. Non manca neppure un documento che mette in evidenza le differenze rispetto a Premiere, utile per chi conosce il programma di Adobe e vuole passare rapidamente a quello di Pinnacle. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 25 > Prima Pagina Anteprima Uno dei più diffusi tool per fare l’immagine dei dischi si aggiorna e consente di salvare partizioni complete, anche in uso, senza uscire da Windows PowerQuest Drive Image 7 Vincenzo Senaso Backup fedeli byte per byte rive Image è uno degli strumenti più diffusi sul mercato per creare l’immagine dei dischi. L’”imaging” dell’hard disk è una particolare tecnica di backup che salva in un’unico file una o più partizioni (anche se il ripristino dei dati può poi essere parziale), copiandole byte per byte. Si parla spesso di copia fisica in quanto le tecnologie su cui questi programmi si basano (SmartSector nel caso di Drive Image) non salvano solo le cartelle e il loro contenuto, ma anche le informazioni relative al posizionamento su disco dei singoli file. Con Drive Image si può così reinstallare in pochi minuti un intero sistema. D Il programma può essere usato a casa prima di installare software poco “affidabili” in modo da ripristinare perfettamente il Pc in caso di bisogno, o in azienda per clonare un’installazione di Windows in modo da rendere operative in modo identico le workstation. Da alcune versioni è anche possibile lanciare il programma facendo il boot dal Cd di installazione, opzione utile se il sistema risulta danneggiato al punto da non poter più essere avviato. La versione 7 di Drive Image rappresenta per più di un motivo un punto di svolta. öö ? ?ö ?ö ?ö Drive Image 7 Prezzo: Euro 87,00; upgrade Euro 67,00 (Iva inclusa) Contatto: PowerQuest Email: Form online www.powerquest.com Web: www.powerquest.com Pro: Procedure semplificate, creazione di immagini senza uscire da Windows. Contro: Versione 7 solo per Windows 2000 e Xp. 26 PC MAGAZINE Settembre 2003 Û Sempre più wizard Drive Image 7 strizza l’occhio ai meno esperti e offre procedure guidate per tutti i principali task. Con la nuova release si riescono a svolgere tutte le operazioni di backup senza mai dover uscire da Windows. > Requisiti Cpu: Pentium o superiore Ram: 256 Mbyte Spazio su disco: 45 Mbyte (più 40 Mbyte per eventuale Framework .Net, incluso nel Cd) Sistema operativo: Windows 2000, Xp Il taglio netto col passato è testimoniato dai requisiti di sistema del programma, che consentono l’utilizzo solo con i sistemi Windows Xp e 2000 Professional, con tanto di .Net Framework installato. Questo significa che gli utenti dei vecchi sistemi 9x e Nt - tutt’altro che spariti dal mercato - sono di fatto tagliati fuori dalle nuove release di Drive Image (per venire incontro alle loro esigenze PowerQuest, sul Cd di installazione, ha incluso anche la vecchia versione 2002 del programma). La release 7 di Drive Image sfrutta la tecnologia Virtual Volume Imaging (V2i), la stessa disponibile anche per Protector (più indicato per un utilizzo strettamente aziendale), e si rivolge con i suoi numerosi wizard anche a utenti poco esperti. La finestra principale si presenta in veduta Basic, in cui sono cioè presenti solo alcuni pulsanti da usare per lanciare le principali procedure automatiche; basta però un clic nella colonna di sinistra per passare alla Advanced View, dedicata ai più esperti e da cui si raggiungono tutte le funzioni di backup e ripristino, compreso lo Scheduler integrato. Tra i wizard disponibili segnaliamo quelli per il salvataggio dei dati, per il loro ripristino e per la copia diretta dei file da disco a disco, ma anche per programmare nel tempo la creazione di una nuova immagine. Al di là degli aspetti legati all’interfaccia, ci sono parecchie altre innovazioni, a partire dal supporto sempre più esteso al lavoro sotto Windows: sono lontani i tempi in cui i tool di imaging richiedevano per qualunque operazione l’uscita in ambiente Dos, e se la release 2002 di Drive Image già permetteva di lavorare sulle partizioni non utilizzate, con l’avvento della 7.0 cade anche l’ultima barriera, e si possono creare immagini dei dischi su cui risiedono file attualmente aperti o addirittura lo stesso sistema operativo. Sono state migliorate anche le funzioni per la creazione di immagini sui più diversi dispositivi di storage: adesso Drive Image supporta i dischi Usb e Firewire, così come i masterizzatori di Cd e Dvd, le unità removibili e via dicendo. È infine possibile salvare le immagini su un disco di rete in modo più semplice che in passato, senza bisogno di utilizzare componenti aggiuntivi o appositi dischetti di boot: durante il setup del programma all’utente viene semplicemente chiesto se intende o meno attivare le funzioni di backup in rete e in caso di risposta affermativa vengono immediatamente installate tutte le librerie necessarie. ù > Prima Pagina Anteprima Nuovi filtri, comandi per la correzione automatica delle immagini e funzioni di scripting caratterizzano l’ottava release che è ancora più facile da usare Jasc Paint Shop Pro 8.01 Bettina Di Virgilio Fotoritocco accessibile P Û aint Shop Pro è il conosciuto programma di fotoritocco di Jasc. Il programma soddisfa le esigenze di un pubblico evoluto a un prezzo competitivo. Anche questa versione comprende Animation Shop, l’applicativo per fare animazioni per il Web, in modo da lavorare con le foto digitali in ogni ambito. Gli strumenti di produttività sono aumentati a seguito dell’integrazione del linguaggio di scripting Phyton, grazie al quale è possibile applicare delle serie di azioni preimpostate, modificarle e crearne di proprie da salvare e riutilizzare su diversi file, manualmente o in batch. Anche il nuovo Enhance Photo, la cui funzione è quella di migliorare le foto con correzioni di contrasto, luminosità e bilanciamenti automatiche, sfrutta il linguaggio di scripting, e ci permette con un solo clic di correggere difetti grossolani. Per chi vuole calibrare bene le correzioni, non mancano però strumenti più evoluti, come Levels e Histogram Adjustement per luminosità e contrasto, e Manual Color Correction, con cui variare e virare le singole tinte. Se da un lato possiamo modificare colori öö ? ?ö ?ö ?ö Paint Shop Pro 8.01 Prezzo: Euro 149,90; Education e aggiornamento Euro 99,90 (Iva inclusa) Contatto: Questar Tel: 800 7837827 (Questar) Web: www.jasc.com; www.questar.it Pro: Strumenti completi; prezzo contenuto; guide di apprendimento rapido. Contro: Gestione dei campi di testo limitata; non è possibile creare immagini usando il modello Cmyk. 28 PC MAGAZINE Settembre 2003 > Requisiti Cpu: Pentium Ram: 128 Mbyte Spazio disco: 200 Mbyte Sistema operativo: Windows 98; Me, Xp, Nt 4.0, 2000 Altro: Internet Explorer 5.0 e successive ed equilibri di un’immagine fin nei minimi dettagli, non possiamo ancora lavorare direttamente in quadricromia creando immagini secondo il modello Cmyk e impostare le tinte in percentuali di Cmyk. Abbiamo però a disposizione la possibiltà di separare le immagini nei quattro canali e regolare alcuni parametri per l’esportazione. Gli strumenti di selezione sono molto completi: con la modalità Smart Edge è semplice individuare il contorno di un oggetto, mentre con Edit Selection possiamo dipingere o cancellare zone della selezione come fossero una macchia di colore su un livello separato. Col nuovo Brush Engine sono realizzabili poi moltissime tipologie di pennello, che possiamo personalizzare e rendere sensibili al nostro tratto tramite i valori del pannello Brush Variance, se possediamo una tavoletta grafica. Con i pennelli possiamo applicare anche correzioni puntuali come per esempio Il sogno dei fotografi Col nuovo strumento Soft Focus è possibile rielaborare le fotografie in modo da creare effetti di aloni e aree illuminate. nelle modalità Doodge e Burn, con cui compensare i problemi di esposizione. Molto speciale è il nuovo pennello Warp Brush, con cui applicare deformazioni, arricciamenti, ringonfiamenti e strizioni, dipingendole direttamente nell’area di lavoro. Un altro interessante nuovo strumento di deformazione è Mesh Warp, con cui possiamo distorcere l’immagine tirando i punti di una griglia. Se invece di aggiungere, vogliamo correggere distorsioni indesiderate, sono a disposizione una serie di strumenti dedicati ai problemi più frequenti, come quelli causati da obbiettivi grandangolari che generano linee cadenti troppo accentuate, soprattutto nelle foto architettoniche. I filtri e gli effetti a disposizione sono molti e di ottima qualità. Possiamo adesso visualizzarli in anteprima nell’Effect Browser o direttamente sulla finestra di lavoro. Tra le novità il filtro Bubble, con cui creare bolle e sfere di ogni genere, Soft Focus, per atmosfere romantiche e Halftone. La parte dedicata al disegno vettoriale è ricca e completa. Si possono tracciare forme di vario genere, modellarle come curve di Bezier, scegliere tra riempimenti piatti, texture e vari tipi di tratto, il tutto in maniera veloce e semplice. Resta invece abbastanza difficoltoso l’inserimento e la modifica del testo. Gli strumenti per il Web non si limitano alle animazioni Gif di Animation Shop: possiamo creare mappe sensibili, utilizzare la funzione di Slice per dividere o creare con Buttomize un pulsante personalizzabile a piacere. ù > Prima Pagina Anteprima Nuove librerie, più scelta tra i template e agevoli modalità di lavoro collaborativo: il Pc, meglio se Tablet, si trasforma in una lavagna elettronica Microsoft Visio 2003 Beta Vincenzo Senaso Schemi e grafici per le aziende isio fa parte della scuderia Microsoft da poco più di tre anni, e in breve tempo è stato integrato completamente nella famiglia dei prodotti Office, in cui sembra assumere un ruolo sempre più importante. Ne ricordiamo a grandi linee le caratteristiche: con Visio si creano schemi e diagrammi di qualunque tipo, grazie ad una vasta libreria di simboli suddivisi in numerose categorie. I simboli si possono trascinare nella pagina con il mouse, personalizzare e collegare tra loro; i diagrammi creati si possono condividere tra più utenti ed inviare ad altre applicazioni, grazie al formato Xml. Visio può così diventare un vero centro di organizzazione delle informazioni. Una parte della potenza del programma sta nella possibilità di poter disegnare in modo automatico schemi complessi che altrimenti richiederebbero un lungo lavoro manuale, come la mappa di un sito Web o la topologia della rete aziendale. Attualmente sono disponibili le due versioni beta di Visio 2003, Standard e Professional. Û V Visio Standard è pensata per i professionisti di molte aree aziendali, quali project manager, responsabili del marketing e delle vendite, delle risorse umane o dell’amministrazione. La versione Professional, invece, è destinata principalmente a sviluppatori, progettisti e professionisti dell’Information Technology. Visio Professional 2003 risulta uno strumento versatile per presentare idee, informazioni e sistemi esistenti e per creare nuovi progetti, mentre Visio 30 PC MAGAZINE Settembre 2003 Simboli per tutti i gusti Con Visio si creano grafici e schemi di qualunque genere, in modo manuale o automatico. In figura si vedono l’interfaccia di un’applicazione, una piccola rete di Pc e il layout di un sito Web. > Requisiti Cpu: Pentium III o superiore Ram: 128 Mbyte Spazio su disco: 245 Mbyte Sistema operativo: Windows 2000 Sp3, Windows Xp Standard, a causa di una libreria non particolarmente ricca, rischia di non soddisfare tutte le tipologie di utenti. Tra le novità di Visio 2003 hanno particolare rilievo le funzionalità di collaborazione, a partire dall’uso dei Document Workspaces. Si tratta di un servizio offerto dal nuovo Windows SharePoint Services e condiviso dalle altre applicazioni di Office 2003, che con un avanzato meccanismo di check-in e check-out permette l’editing contemporaneo dello stesso documento da parte di più persone. Il formato di file proprietario di Visio è stato mantenuto compatibile con il passato: i file creati con Visio 2003 possono quindi essere aperti anche con Visio 2002, sebbene non se ne possano sfruttare tutte le öö ? ?ö ?ö ?ö Visio 2003 Beta Prezzo: n.d. Contatto: Microsoft Tel: 02 70398398 Web: www.microsoft.it Pro: Librerie di oggetti aggiornate, ottimizzato per il lavoro di gruppo e per i Tablet Pc. Contro: La versione Standard è poco versatile. potenzialità. È anche possibile salvare il lavoro nel formato standard Svg (Scalable Vector Graphics) definito dal W3c per la descrizione in Xml di immagini vettoriali bidimensionali. Molto utile anche la funzione che permette di convertire i file in pagine Web interattive. Le categorie delle librerie di Visio sono state ampliate: tra le più interessanti citiamo quelle dedicate all’ingegneria e alla pianificazione degli spazi abitati, alla progettazione di software e database e quelle per l’organizzazione dei processi aziendali. All’interno dei diagrammi si possono ora includere come forme (Shape) anche Web Service esterni. L’uso delle Shape è stato inoltre reso più semplice per quanto riguarda la catalogazione (è ora disponibile la ricerca per parole chiave) e la gestione all’interno della pagina: sempre in un’ottica di praticità va inquadrato lo strumento Ink, che permette di utilizzare un Tablet Pc e il suo stilo come un normale blocco per gli appunti, molto più potente e quasi altrettanto immediato. L’interfaccia di Visio è simile a quella delle altre applicazioni Office; da segnalare la piena integrazione con il nuovo SharePoint Services, la presenza di riquadri Attività e Smart Tag, il registratore di macro con cui automatizzare le operazioni di routine. ù > Prima Pagina Anteprima È disponibile la nuova suite per lavorare in azienda, caratterizzata da interessanti innovazioni, con un occhio attento al passato Corel WordPerfect Office 11 Giorgio Sitta Un’alternativa in ufficio ordPerfect Office 11 rappresenta la proposta più recente di Corel nel settore delle suite di office automation e arriva prima della commercializzazione della versione definitiva di Microsoft Office 2003. Abbiamo provato la prima versione definitiva in lingua inglese. WordPerfect Office 11 include, nella versione Professional e in quella Education, tutti i pacchetti e gli strumenti aggiuntivi presenti nelle versioni precedenti, più qualche interessante novità. Dopo l’installazione, viene avviata automaticamente l’utility Desktop Application Director (Dad), che si pone nell’area di notifica (Traybar) di Windows. Grazie ad alcune icone, sarà quindi possibile avviare “al volo” tutti i programmi della suite, oltre alla finestra di creazione di un nuovo documento, denominata PerfectExpert. Nella versione Professional ed Education sono inclusi il programma di scrittura WordPerfect, Quattro Pro, per Û W öö ? ?ö ?ö ?ö WordPerfect Office 11 Prezzo: Edizione Standard Euro 324,00 (Iva inclusa); Edizione Professional Euro 465,60 (Iva inclusa); Edizione Education Euro 138,00 (Iva inclusa) Contatto: Corel Tel: 02 36003600 Web: www.corel.com Pro: Supporto al formato Xml; forte integrazione tra i pacchetti, esportazione nativa in formato Pdf. Contro: Non è prevista una versione in italiano della versione Professional e della versione Education. 32 PC MAGAZINE Settembre 2003 Ritorno al passato. WordPerfect 11 può essere visualizzato secondo le modalità delle vecchie versioni Dos. > Requisiti Cpu: Pentium 166 MHz Ram: 64 Mbyte (128 Mbyte consigliati) Spazio disco: 330 Mbyte (370 Mbyte per l’edizione Professional) Sistema operativo: Windows 98 Se, 2000 con Sp3, Windows Me, Windows Nt 4.0 con Sp6a o Windows Xp con Sp1 Altro: Per alcuni strumenti Microsoft Outlook e Microsoft Internet Explorer 5.5 o superiore. la gestione dei fogli di calcolo e dei grafici, il software per le presentazione e la grafica Presentations, ed il database Paradox, escluso dalla distribuzione Standard. In Italia le versioni Standard e Professional di questa suite, pensata soprattutto per le aziende, saranno disponibili unicamente come prodotto su licenza (non in box), con condizioni particolarmente vantaggiose per chi aggiorna le versioni precedenti. Solamente la versione Standard verrà commercializzata in lingua italiana, mentre la Professional rimarrà in inglese. Avviato WordPerfect, il programma di videoscrittura, non si notano grandi novità dal punto di vista dell’interfaccia, a parte la possibilità di ripristinare, tramite l’opzione denominata Classic Mode, presente nella sezione Display dei Settings, la vecchia schermata blu delle versioni Dos del programma. In tal modo, scompaiono tutti gli elementi di interfaccia, mentre vengono rese disponibili le vecchie combinazioni di tasti. Vi sono, però, altre novità ben più interessanti, tra le quali spicca senza dubbio la forte apertura del programma agli altri formati, ampiamente testimoniato dalla voce di menu File/Publish To, che permette di salvare i documenti in formato Html, in Pdf (in modalità nativa, senza la necessità di Adobe Acrobat, supportato sino alla versione 5.0), in Xml (possibilità condivisa con altre applicazioni della suite) e come documenti Edgar (Electronic Data Gathering, Analysis, and Retrieval), formato utilizzato in ambiti legali. Vi è poi un apposito programma, chiamato Conversion Utility, che permette di effettuare conversioni di blocchi di file in modalità batch, con il supporto di un notevole numero di formati. Sono anche presenti tutti gli strumenti per il mail merge, con un curioso limite: per l’indirizzario occorre appoggiarsi a un software esterno, come Outlook della concorrente Microsoft. Per cui, in pratica, sarebbe necessario possedere anche una licenza Outlook in versione completa, dato che la versione gratuita Express non è supportata. I più curiosi, poi, potranno sfruttare la funzione Reveal Codes per visualizzare i codici di formattazione. Il programma Presentations, forte di alcuni nuovi strumenti di disegno, soprattutto riguardo le figure 3d, supporta ora anche le immagini Gif Anteprima Caratteristiche dei singoli pacchetti WordPerfect Novità Supporto Xml Utilizzo del programma in Classic Mode Document Map Codici di formattazione Conversion utility Funzione di pubblicazione in Xml L’interfaccia presenta la schermata blu delle vecchie versioni Dos e le relative combinazioni di tasti Permette una facile navigazione all’interno di documenti molto complessi, rendendone visibile la struttura È possibile la loro stampa Il programma permette rapide conversioni batch di gruppi di documenti Miglioramenti Esportazione in Pdf I tool dedicati alla creazione e gestione dei documenti legali Supporta ora il formato Acrobat 5.0 Sono stati potenziati, con la possibilità di esportarli direttamente in linguaggio Edgar Quattro Pro Novità Supporto Xml Comando Insert/Paste Subtotali Funzione di pubblicazione in Xml Permette l’inserimento automatico del numero di celle corretto quando si copiano dati da un’area ad un’altra Ora è possibile calcolarli rapidamente grazie allo strumento QuickSubtotal Miglioramenti Formati file Apertura e salvataggio nei e verso i formati Microsoft Excel 2000 ed Xp Ricerca Estese le funzionalità Find and replace all’intera area di lavoro Presentations Novità Supporto Xml Supporto formati Importazione di file Salvataggio Flowchart Funzione di pubblicazione in Xml Apertura e salvataggio in formato Powerpoint Supportati formati audio Mp3 e Wma Pubblicazione delle presentazioni in formato Flash Strumenti per la descrizione delle organizzazioni Miglioramenti Esportazione Supportato il formato Pdf Produttività Migliorati il controllo ortografico e quello grammaticale Paradox * Importazione ed esportazione Supporto Web Modelli Connettività Sviluppo Supporto del formato Microsoft Access Ottimo nella pubblicazione su Web dei database Ampia disponibilità di template, pronti per essere utilizzati e personalizzati Supporto degli standard Microsoft Sql Server, Oracle e Odbc Grazie ad ObjectPal, linguaggio di sviluppo di Paradox, è possibile generare applicazioni personalizzate *In WordPerfect Office 11 è ancora fornita la versione 10 di Paradox, per cui, non essendoci novità rispetto alle distribuzioni precedenti, vengono solamente fornite le caratteristiche distintive del programmaIn WordPerfect Office 11 è ancora fornita la versione 10 di Paradox, per cui, non essendoci novità rispetto alle distribuzioni precedenti, vengono solamente fornite le caratteristiche distintive del programma Prima Pagina < animate e i formati audio Mp3 e Wma. Il programma può anche essere utilizzato come software di grafica, in grado di fornire alcune funzionalità di ritocco fotografico di immagini provenienti da fonti digitali. Lo spreadsheet Quattro Pro include una nuova interessante funzionalità chiamata Zim Sms Office, che permette l’interazione con i database tramite telefono Gsm e messaggi Sms. Anche nel caso di questo pacchetto, vi è il supporto del formato Xml, in grado di potenziare le possibilità del lavoro collaborativo. Il database Paradox, infine, supporta un notevole numero di formati in importazione ed esportazione, oltre ad Html 4.0 e Css per la pubblicazione on-line. Questo è l’unico pacchetto che, al momento, è ancora rimasto alla versione 10, per cui non vi sono novità da segnalare. I documenti possono esser creati utilizzando i singoli pacchetti, oppure sfruttando il programma PerfectExpert, che permette l’apertura di progetti esistenti o la creazione guidata di altri. Tra le utility fornite a corredo della suite, vale la pena citare PerfectScript Debugger, un compilatore e debugger per macro, e la presenza di tutti i manuali in formato Pdf. La prova dei programmi che compongono la suite non ha dimostrato particolari problemi, anzi, si apprezza sicuramente la pulizia dell’interfaccia e la presenza di innumerevoli strumenti di produttività. Nel caso di incertezze sull’utilizzo dei vari applicativi, ci si può rivolgere al manuale, all’Help, oppure alla Corel Knowledge Base, un valido servizio di assistenza online. In ogni momento, e per ciascun pacchetto, è possibile visualizzare, utilizzando l’apposito tasto caratterizzato da un asterisco, una Task Windows, posta sul lato sinistro della schermata. Tramite tale barra è possibile accedere alle principali funzionalità dei singoli pacchetti, oltre che alle altre procedure assistite. Le modalità di passaggio da una fase di lavoro all’altra sono quelle tipiche di qualunque ipertesto. La suite, infine, presenta un rapporto qualità/prezzo che ne rende giustificato l’utilizzo anche in realtà con budget ridotti. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 33 > Prima Pagina Anteprima Il software per la progettazione 3d consente di limitare la visualizzazione a singole componenti di un progetto per una migliore gestione della memoria Autodesk Inventor 7 Edgardo Fantazzini Tecnologia 3d su misura Û nnovare mantenendo alti livelli di produttività per l’utente è la sfida con la quale si confronta ogni nuovo software di progettazione, il fattore cruciale che ne determina la buona riuscita. La rispondenza agli standard di mercato, l’usabilità delle interfacce, l’attenzione al risultato sono le chiavi per valorizzare lo sforzo progettuale liberandolo sempre più da ogni dettaglio informatico. I Inventor 7 è l’ultima versione dello strumento di Autodesk rivolto a ingegneri e progettisti meccanici per ottenere risultati rapidi nel disegno 3d. Permette di conservare il bagaglio di conoscenze legato ad Autodesk AutoCad grazie all’elevato livello di integrazione e di compatibilità dei formati. Pur collocandosi nella fascia media del software di progettazione meccanica, Inventor 7 si presenta come uno strumento avanzato che offre i vantaggi della progettazione 3d e permette di salvaguardare il lavoro già realizzato. La grande attenzione dedicata a questo aspetto si nota dal pieno supporto dei file Dwg di AutoCad, compresi quelli della versione 2004, e dall’assistenza che viene öö ? ?ö ?ö ?ö ? Inventor 7 Prezzo: Euro 7.920, 00; Licenza studente Euro 108,00 (Iva inclusa) Contatto: Autodesk Tel: 800 288633 Web: www.autodesk.com Pro: Tecnologia adattiva, presenza di molti aiuti per la transizione da AutoCad; ottima compatibilità con AutoCad 2004, prestazioni elevate. Contro: Nulla da segnalare. 34 PC MAGAZINE Settembre 2003 > Requisiti Cpu: Pentium III, Athlon (consigliato 1 GHz) Ram: 128 Mbyte (consigliati almeno 512 Mbyte) Spazio disco: 50 Mbyte per l’installazione minima (consigliato 1 Gbyte) Sistema operativo: Windows Nt 4.0 con Sp6a, Windows 2000 Pro con Sp2, Windows Xp con Sp1 Altro: Scheda video OpenGl e 32 Mbyte di Ram (consigliati 64 Mbyte) fornita all’utente abituato all’operatività di AutoCad. Per accelerare il processo di importazione dei file Dwg, Inventor 7 offre estese funzionalità per controllare il flusso di lavoro con comodi wizard ed è possibile ridurre la quantità di operazioni da svolgere attraverso raggruppamenti di comandi frequentemente usati. La funzionalità di Preview interattiva consente di selezionare i componenti che si desidera importare, mentre strumenti specifici permettono la loro conversione in diverse strutture scelte dal progettista: simboli, blocchi o nuovi disegni 3d. Ulteriori aiuti per il rapido apprendimento di Inventor 7 comprendono interessanti animazioni che mostrano come eseguire le operazioni, una documentazione sulle differenze fra AutoCad e Inventor, e una comparazione fra i comandi. Nella Tecnologia adattiva Specificando il modo in cui le parti si adattano fra loro si ottiene automaticamente il posizionamento all’interno del disegno. gestione di disegni di grande formato e ricchi di particolari ha dotato Inventor 7 di due caratteristiche importanti. La prima è la possibilità di limitare la visualizzazione ai componenti necessari per svolgere una singola operazione, riducendo così la quantità di memoria richiesta e le risorse di calcolo impiegate. La seconda è il pieno supporto alla gestione della memoria di sistema fornita da Windows Xp Professional che permette di sfruttare appieno fino a 3 Gbyte. Inventor 7 si avvale della tecnologia cosiddetta “adattiva” che completa la progettazione di tipo parametrico rendendola più vicina al modo di operare umano. La tecnologia parametrica consente grandi vantaggi nella definizione degli oggetti, ma risulta essere complessa per la creazione di rapporti fra gli oggetti, realizzati attraverso equazioni e quotature. La tecnologia adattiva si inserisce in questo contesto permettendo di specificare direttamente i rapporti fra le parti. Da queste informazioni vengono generati automaticamente i dati di scala e di posizionamento. La presenza di Api consente lo sviluppo di applicazioni personalizzate; a tal scopo è stato istituito l’Autodesk Inventor Certified Application Program con soddisfare differenti specificità progettuali. Sono quindi disponibili sul mercato applicazioni realizzate da terze parti e certificate da Autodesk. L’esteso supporto del formato Dwf (Design Web Format) assicura la compatibilità con Autodesk Express Viewer. ù > Prima Pagina Reportage Tech.Ed 03 Il raduno per gli sviluppatori e i professionisti dell’IT è giunto alla decima edizione. Al centro dell’attenzione i servizi Web, Exchange 2003, Windows Server 2003 e il nuovo Office Tech•Ed 03 Mario De Ascentiis Il futuro è nei Web service i è tenuto a Barcellona dal 30 di Giugno al 4 Luglio il raduno per gli sviluppatori che Microsoft organizza ogni anno anche con una data europea. Il Tech•Ed rappresenta non solo un’importante occasione di aggiornamento, ma anche un’opportunità di confronto per chi ha la necessità di imparare ad utilizzare al meglio gli strumenti software a disposizione e si aspetta indicazioni precise sul futuro delle tecnologie secondo la casa di Redmond. S P r e - Co n f e r e n c e e K e y n ot e di Russinovich, per l’occasione affiancato da David Solomon, ha analizzato le possibilità di controllo sui processi attivi del sistema operativo, quelli indicati nel Task Manager di Windows Xp. È possibile, anche attraverso i tool di Winternals, correggere e controllare appieno la maggior parte dei problemi riguardanti i processi attivi se si conosce la funzione di ciascun task. Jean-Philippe Courtois, Ceo Microsoft per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa, ha aperto ufficialmente il Tech•Ed e ha dato il via alla cerimonia di assegnazione dei premi dell’Imagine Cup, una sorta di concorso riservato agli studenti e alle Università per la creazione di progetti innovativi che sfruttano al meglio la tecnologia Microsoft. Imagine Cup Durante il Tech•Ed sono stati premiati i progetti del concorso Imagine Cup. Il team di Singapore ha proposto uno speciale “Smart Cart” per trovare un prodotto in un supermarket e aggiungerlo alla spesa. 36 PC MAGAZINE Settembre 2003 Non solo seminari Una veduta dell’area espositiva riservata a Microsoft Office 2003 e ai partner. Presso lo stand di Deloitte Consulting e Altevie, era possibile assistere alla presentazione di una soluzione per il monitoraggio delle cartelle cliniche. Û Û La manifestazione si è aperta con un’intensa giornata di seminari PreConference dedicati ad aspetti specifici per la soluzione dei problemi nei sistemi operativi (client e server), all’utilizzo dell’Xml e dei Web Service e allo sviluppo con .Net. Le sessioni, di alto livello tecnico, hanno coperto a tutto campo quelli che poi sono stati anche i temi più ricorrenti nelle Conference dei giorni successivi. Tra i vari interventi segnaliamo quello di Mark Russinovich, fondatore e Chief Software Architect di Winternals, sul Troubleshooting. La relazione Quest’anno il tema era lo sviluppo di una tecnologia funzionale per un mondo dove le persone, le informazioni, i sistemi e i dispositivi sono tutti tra loro collegati. Il concorso è un chiaro segnale dell’attenzione riservata ai servizi e alla Rete. Il primo premio è stato vinto da Nguyen Tu studente dell’università del Nebraska (Usa) che ha proposto un’applicazione wireless per il mondo della ristorazione che consente a un cameriere di utilizzare un Pda per prendere le ordinazioni in una determinata lingua e trasmetterle a un server che provvede a fornire allo chef la traduzione dei contenuti dell’ordine nella sua lingua nativa. Sanjay Parthasarathy, Corporate Vice President, Platform Û Strategy & Partner Group Microsoft Corporation, nel Keynote ha sottolineato i principali cambiamenti nel mondo dello sviluppo con lo spostamento di attenzione dal singolo software, destinato a svolgere una determinata funzione e pensato per lavorare in modalità standalone, verso soluzioni di servizio destinate a integrarsi in processi Web complessi che siano nel tempo modificabili e in grado di fornire ampi margini di integrazione su diverse piattaforme. Tra i protagonisti del mercato ci sono Microsoft con .Net, Ibm con WebSphere e Sun con One: la sfida è aperta. Parthasarathy ha richiamato l’attenzione anche sul Trustworthy Computing (l’insieme delle tecnologie per la tutela della sicurezza, della privacy, e dell’affidabilità), vero banco di prova per la casa di Redmond. Lavorare in sicurezza significa poter disporre di un ambiente protetto dagli attacchi esterni, ma anche in grado di garantire l’integrità delle informazioni, la certezza delle fonti, la disponibilità dei dati senza interruzioni, la riservatezza articolata in modo da non pregiudicare l’interazione con i partner e con i clienti. Il Keynote si è concluso con un breve cenno alla roadmap dei rilasci dopo Office 2003; le prossime release riguarderanno soprattutto soluzioni per il mercato delle imprese con BizTalk Server 2004, Sql Server “Yukon”, Visual Studio “Whidbey” e Mom 2004 (la nuova versione del tool per gli amministratori di sistema dedicato alla gestione delle prestazioni e delle operazioni sui server). Il 2005 dovrebbe aprirsi invece con il rilascio di Windows “Longhorn” e vedere la nascita della versione di Office dedicata al nuovo sistema operativo, oltre che di SharePoint Portal Server v3, Visual Studio Û “Orcas” e “Jupiter” Business Suite, la raccolta di programmi per la gestione dei processi aziendali integrata con funzionalità per il commercio elettronico e l’organizzazione dei contenuti Web. I seminari Per tutte le giornate dedicate alle Conference Session i partecipanti hanno potuto sfruttare le opportunità di connessione offerte da un’efficiente rete wireless. Era così possibile scaricare le slide delle presentazioni, esprimere il proprio giudizio sul valore tecnico delle sessioni e tenere traccia del proprio calendario di conferenze con Outlook. Chi non disponeva del materiale hardware necessario ha potuto utilizzarne uno fonrito dall’organizzazione o eventualmente acquistarlo. Il calendario delle Conference di quest’anno è stato influenzato, ovviamente, dall’imminente rilascio di Office 2003. In un ciclo di tre incontri sono state illustrate tutte le potenzialità del linguaggio Xml con Word 2003. L’utilizzo di uno “schema” (Xsd) predefinito per rendere facilmente disponibili i dati dei documenti in tutte le applicazioni - ovviamente anche per i servizi Web - è una possibilità sfruttabile senza difficoltà in ogni contesto professionale, e non richiede costosi periodi di training, per l’utente finale. I massimi benefici nella nuova suite sono accessibili soprattutto a chi decide di implementare la piattaforma Microsoft nel suo complesso. È il caso per esempio di Outlook 2003 quando viene utilizzato con Exchange 2003 che ora dispone del supporto integrato per l’accesso Tech•Ed 2003 Durante la prima giornata si sono svolte le procedure di registrazione dei partecipanti (circa 5.500), ognuno ha ricevuto in dotazione un badge con User Id per l’accesso ai servizi e il calendario completo degli incontri. Û Keynote Sanjay Parthasarathy e Jean Philippe Courtois sia durante il Keynote del Tech•Ed 2003 di Barcellona, sia nell’incontro con i giornalisti hanno sottolineato l’importanza dello sviluppo del software nell’ottica dell’integrazione dei servizi. Prima Pagina < Reportage wireless con Pocket PC e i cellulari di ultima generazione. Nelle Conference sono state evidenziate le potenzialità del nuovo server di messaggistica, entrato in produzione proprio nei giorni del Tech•Ed, in grado di facilitare la gestione del calendario del Pim di Microsoft e l’accesso ad Outlook dal Web. Una Conference ad hoc ha spiegato tutte le strategie che si possono adottare per ridurre il problema dello spam utilizzando proprio Exchange. Il tema della sicurezza in realtà ha rappresentato quasi un filone trasversale a tutte le sessioni. I seminari di Rafal Lukawiecki, Strategic Consultant and Director per il progetto Botticelli, sulla crittografia e sull’implementazione di infrastrutture a chiave pubblica (Pki) meritano però una segnalazione a parte. Lukawiecki ha dato una visione ampia del concetto di sicurezza: ha spiegato gli aspetti fondamentali riguardanti le differenze tra soluzioni a chiave simmetrica e a chiave pubblica e ha illustrato con chiarezza tutti i protocolli e le possibilità per la creazione di Pki. Al termine delle singole Conference e nell’arco di tutte le giornate, erano attive sessioni Hands-On Lab per mettere in pratica quanto spiegato durante i seminari. Sono stati organizzati anche degli incontri “botta e risposta” su uno dei temi più interessanti del momento cioè Microsoft e l’Open Source. Questi incontri hanno messo in luce l’esigenza della casa di Redmond di una maggiore apertura al confronto con il mondo esterno e con idee diverse dalle proprie. Proprio il “confronto” con gli utenti/clienti e l’attenzione alle loro richieste esigenze sembrano essere, in Microsoft, la parola d’ordine per il futuro. ù Û Tech.Ed 03 Conferenze La struttura di una giornata tipo prevedeva al Tech•Ed 2003 sessioni di un’ora e quindici minuti, intervallate da brevi pause. Un calendario quindi molto impegnativo che era possibile spezzare partecipando ai laboratori. Settembre 2003 PC MAGAZINE 37 > Prima Pagina Reportage Electronic Entertainment Exposition L’evento dell’industria dei videogames si concentra sui prodotti lasciando da parte lo show. Ancora protagonisti i grandi publisher e riflettori puntati sulle consolle Electronic Entertainment Exposition Giorgio Papetti E3: trend e novità ome ogni anno, tutti gli operatori del settore dei videogiochi si sono dati appuntamento dal 14 al 17 Maggio al Convention Center di Los Angeles per partecipare all’E3, la manifestazione considerata la più importante vetrina per la presentazione di anteprime e prodotti di punta. La prima sensazione che abbiamo avuto, confermata poi dall’elenco degli espositori e da un’approfondita visita agli stand, è che il mercato dei videogiochi sia sempre più nelle mani di poche multinazionali. Inoltre, gli organizzatori hanno cercato di puntare più sulla sostanza che non sui gadget e sugli effetti speciali: la tendenza degli anni precedenti si è palesemente rovesciata e a farla da padrone sono stati finalmente i giochi in tutte le loro possibili declinazioni. Negli stand abbondavano le postazioni (spesso anche quattro o cinque per il medesimo gioco) per consentire ai visitatori di toccare con mano le ultime novità. E di novità ce ne erano veramente per tutti i gusti, anche se prima di addentrarci in una rapida carrellata sui prodotti più significativi torniamo brevemente sui publisher e sulle piattaforme. Riguardo ai primi non possiamo che sottolineare come il mercato si sia di fatto concentrato in mano a quattro grandi colossi, Electronic Arts, Vivendi, Activision e Infogrames, nonché a una ristretta cerchia di publisher ormai affermati, come Eidos, Take 2, Midway, Thq, Codemasters, Empire, Akklaim, Konami, Sega e pochi altri. Per quanto riguarda le piattaforme, è evidente la continua ascesa delle consolle, anche se il Pc è tutt’altro che morto. Protagonista assoluta è ancora la Playstation 2 di Sony, incalzata Û C 38 PC MAGAZINE Settembre 2003 dalla Xbox di Microsoft. Nettamente staccata è invece Nintendo che, a fronte di un hardware altrettanto sofisticato e di un prezzo aggressivo, non regge sul mercato lo scontro diretto con i due concorrenti. Del resto Sony e Microsoft hanno da tempo intrapreso una battaglia durissima che ha fatto felici gli utenti meno frettolosi, che ora possono acquistare entrambe le consolle a meno di 200 euro e finalmente anche giocare online. Proprio il gioco in rete è stato infatti uno dei temi dominanti dell’E3 e, dopo il parziale fallimento di questa nuova forma di intrattenimento su Pc, sembra che grazie a Microsoft e Sony sia finalmente giunto il momento del decollo. È comunque presto per giudicare se questa nuova strategia avrà successo, specialmente qui in Italia, per via della diffusione tutt’altro che ottimale della banda larga. Sta di fatto però che all’E3 i giochi per Xbox e Playstation 2 già pensati anche per l’online erano veramente parecchi. Passando alle novità, non possiamo che aprire con Half-Life 2: abbiamo provato in anteprima l’attesissimo sequel di uno dei titoli più gettonati e siamo rimasti stupefatti dalla qualità del gioco. Restando in casa Vivendi, abbiamo apprezzato anche il simpaticissimo The Postazioni di gioco Rispetto alle scorse edizioni, sono diminuiti gli “effetti speciali”, a favore delle postazioni di gioco. Simpson, Hulk e, tra gli strategici, Homeworld 2, il seguito di Ground Control e l’enorme espansione di Warcraft. Allo stand di Electronic Arts troneggiavano le nuove versioni del Signore degli Anelli e di Harry Potter, Black and White 2, Need for Speed Underground, Medal of Honor e The Sims 2, il gioco di simulazione di vita reale che per primo nella storia dei videogiochi è riuscito ad attirare importantissimi sponsor, a riprova che questo settore affascina le multinazionali alla ricerca di nuovi canali di comunicazione. Un altro grande colosso americano, Activision, proponeva titoli validi tra cui True Crime Street of L.A., Spider-Man 2 e X2: Wolverine’s revenge, con i personaggi di X-Men. Interessante anche lo stand di Eidos, dove oltre all’immancabile sequel di Tomb Raider faceva bella mostra di sé The Italian Job, un gioco di corse d’auto derivato dall’omonimo film di Gary Gray con dieci percorsi ambientati nella città di Los Angeles. Molto appassionante anche Commandos 3, così come Thief, una sorta di Metal Gear Solid ambientato nel passato. A proposito di Konami, publisher di Metal Gear Solid, abbiamo apprezzato Silent Hill 3, la nuova versione di uno splendido horror per Playstation 2. Citiamo infine il nuovo Grand Theft Auto di Take-Two, Gran Turismo 4 di Sony e Colin McRae Rally 4 di Nintendo, tre giochi di auto destinati ad avere un grandissimo successo. A partire dalla prossima estate, molti titoli presentati in questa edizione di E3 saranno distribuiti anche in Italia. ù > Prima Pagina >Fotocamere digitali Kodak La Dcs 14n è una nuova reflex digitale super professionale Kodak l’aveva promesso: la nuova reflex digitale sarà una macchina con caratteristiche di altissimo livello. Le promesse sembrano essere state mantenute. Anche dal punto di vista del prezzo che è di circa 6.700,00 euro. Certo non è poco ma si tratta di quanto di meglio oggi esprima la tecnologia digitale, con un sensore a pieno formato e una risoluzione di 13,5 megapixel. Insieme alla fotocamera viene dato in dotazione tutto quanto occorre per farla funzionare, compresi due software di gestione ricchi di funzioni: Kodak Dcs Photo Desk versione 3, un browser per la gestione dei file Raw, e Dcs Camera Manager con il quale si ottiene il controllo diretto dell’apparecchio attraverso collegamento firewire. Il pacchetto comprende anche quattro ore di corso gratuito offerto da Kodak per imparare a usare la fotocamera. œ www.kodak.com >Chipset Ati Presentato il chipset Radeon 9100 Igp in versione per desktop e in quella per portatili Questi chipset, che integrano la sezione grafica, si posizionano sostanzialmente come 42 PC MAGAZINE Settembre 2003 News Hardware concorrenti di quelli Nvidia Nforce2. Le novità principali consistono nelle prestazioni, che Ati dichiara essere migliori fino a sei volte rispetto a prodotti concorrenti, e nelle capacità grafiche sofisticate grazie alla presenza dell’unità programmabile per il pixel shading. La sezione grafica risiede nel northbridge del chipset, utilizza l’interfacciamento tramite Agp 8x e supporta fino a 128 Mbyte di frame buffer. Tra le caratteristiche supportate c’è il motion compensation per la riproduzione dei Dvd e un Dac a 10 bit per l’uscita Tv, mentre dal punto di vista dei filtri disponibili, è implementato quello anisotropico 16x e l’antialising full scene 4x. Anche per questo chipset è previsto il supporto di più monitor grazie alla tecnologia Hydravision. A parte la grafica, il chipset può gestire memoria Ddr fino a 400 MHz tramite un doppio canale a 128 bit. La versione per portatili, ovviamente dispone di un sistema in grado di ottimizzare i consumi per prolungare l’autonomia delle batterie. œ www.ati.com >Nas Iomega Nas (Network attached storage) per tutti Iomega ha presentato la nuova gamma di unità Nas che rinnova l’offerta dell’azienda per il segmento midrange. Queste unità, che come tutte quelle Nas offrono il vantaggio di poter essere installate in pochissimo tempo, sono destinata alle piccole e medie imprese e si collocano nella fascia di prezzo da circa 3.000 euro a 8.000, a seconda delle caratteristiche. La famiglia P400 è composta da modelli con montaggio in rack (una unità di altezza) che usano processori Pentium 4, e quattro dischi hot swappable per una capacità totale da 320 a 720 Gbyte. Per i collegamenti, ol- Nuovi scanner da HP La nuova famiglia di Hp comprende tre modelli, siglati rispettivamente Sj8200, Sj8250 e Sj 8290. Caratteristiche comuni sono l’utilizzano di un triplo sensore Ccd e di un motore Dc anziché di uno passo-passo, elementi che permettono di ridurre sensibilmente i tempi di scansione. L’8250 e l’8290 dispongono di un alimentatore automatico di fogli, e permettono di effettuare la scansione rispettivamente di 15 e 25 pagine al minuto. La massima risoluzione è di 4800 dpi, supportata anche da un’ottica di elevata qualità, e gli scanner integrano anche l’apposito dispositivo per la scansione di pellicole, diapositive e trasparenti in generale. Con il modello di punta, che costa 1.999 euro, è fornita anche il software Kofax Vrs che permette di migliorare sensibilmente la qualità delle scansioni di documenti commerciali con elementi solitamente difficili da interpretare (per esempio parti marcate con evidenziatori, scritte con carta copiativa eccetera). œ www.hp.com tre alla classica porta Scsi sono previste due porte Gigabit Ethernet. I nuovi modelli sono siglati P435m, P440m e P445m (il suffisso “m” significa Microsoft dato che utilizzano la tecnologia Windows 2000), e sono destinati a applicazioni come, per esempio, il backup, la condivisione dei dati, l’incremento della capacità di storage, l’aumento della sicurezza tramite data mirroring. Dal punto di vista dei servizi e del supporto, Iomega prevede una garanzia limitata di tre anni su tutti i prodotti Nas, con varie opzioni per il supporto, con programmi di servizio completi. œ www.iomega.com >Domotica Lg Presentata la casa del futuro Lg ha presentato le sue soluzioni per la domotica della linea HappyNet. La presentazione non ha riguardato però solamente i prodotti, ma anche esempi molto pratici, legati al loro uso e alla loro integrazione, ambientati nei vari locali in un appartamento appositamente ricostruito. L’elemento che assume praticamente un ruolo centrale, anche perché è un dispositivo resta sempre acceso, è il frigorifero che, oltre alle funzioni canoniche, permette di guardare la televisione (incorporata tramite un display Tft da 15”), ma anche di leggere al posta elettronica, navigare in Internet e lasciare messaggi audio e video. Anche altri elettrodomestici si integrano nel sistema con funzionalità aggiuntive rispetto a quelle tradizionali come per esempio la gestione remota via Internet, funzioni di autodiagnosi e la capacità di aggiornamento dei programmi interni scaricabili dal sito Inter- Hardware net www.dreamlg.com. Per esempio, anche la lavatrice è gestibile da Internet, con la possibilità di monitorare i cicli di lavaggio e di scaricare nuovi programmi. L’unico elettrodomestico non controllabile via Internet è, per evidenti motivi di sicurezza, il forno a microonde, anche se permette di scaricare dalla Rete nuove ricette. Lg ha sottolineato, inoltre, i vantaggi legati alle capacità di comunicazione e controllo dei nuovi dispostivi, come per esempio il risparmio di tempo, utilizzabile per altre attività, ed energetici. Questa possibilità di comunicazione avvantaggia anche al sicurezza, dato che si possono monitorare gli elettrodomestici anche quando non si è a casa. œ www.lge.it >Scanner e bubble jet Canon Tecnologia avanzata e design accattivante per Canon Canon ha presentato due nuovi prodotti: la stampante Bubble Jet i560 e lo scanner CanoScan LiDE 80. La Bubble Jet i560 è il seguito ideale del modello precedente, la i550: è studiata per garantire ai fotografi stampe di qualità fotografica a livello di laboratorio, ma anche a chi deve stampare grafici dai colori brillanti. La stampante adotta la tecnologia Advanced MicroFine Droplet Technology, con testine di stampa con microugelli e gocce da soli 2 picolitri. È una stampante quadricromica, ma riesce a ottenere risultati comparabili a una esacromica. Per aumentare la velocità Canon utilizza una testina monocromatica più grande e quindi con una maggior copertura del supporto di stampa per ogni News questo permette di incrementare la risoluzione senza sacrificare la qualità dell’immagine, rendendo possibile l’ingrandimento a larga scala di fotogrammi 35mm. Lo scanner utilizza poi la tecnologia Fare Level 2, che ripristina automaticamente la qualità delle immagini singolo passaggio: in altre parole, a ogni passata, la striscia stampata è più ampia. Inoltre quattro motori indipendenti velocizzano l’alimentazione della carta e i movimenti del carrello. La testina di stampa è bidirezionale, eseguendo una passata completa in una direzione e una singola nell’altra, eliminando i tempi morti e riducendo molto l’effetto “banding”, ossia la presenza di bande di tonalità differenti: queste compaiono nelle stampe a colori di molte stampanti con testine bidirezionali, a causa dell’inverso ordine degli inchiostri che si depositano sulla pagina. La tecnologia Single Ink consente di sostituire soltanto il serbatoio colore effettivamente esaurito; il livello colore dei medesimi viene effettuato direttamente da Pc, oltre che visivamente. Lo standard PictBridge permette di collegare direttamente fotocamere e videocamere digitali compatibili (di qualsiasi marca e modello) attraverso il cavo Usb, senza necessità del computer. Lo scanner CanoScan LiDE 80, con uno spessore di soli 38 millimetri, ha un design molto accattivante, ma si distingue soprattutto per la tecnologia. È dotato di sensore Cis (Contact Image Sensor) in grado di digitalizzare pellicole, con l’elevata risoluzione di 2.400x4.800 dpi: ottenute da originali sbiaditi o danneggiati. A differenza di un semplice filtro software, Fare Level 2 usa una scansione del- Prima Pagina < la pellicola a luce infrarossa per individuare irregolarità sulla sua superficie, contribuendo a eliminare la grana della pellicola e migliorando in generale la ricostruzione dei colori, per una più elevata qualità delle scansioni. L’interfaccia verso il Pc è la veloce Usb 2.0, che consente un’efficienza maggiore rispetto alla Usb tradizionale. Da rilevare infine quattro pulsanti, programmabili, che consentono di selezionare le opzioni più comuni come copiare, acquisire, memorizzare, inviare via email o automatizzare l’opzione “Scan to Pdf”. È incluso il software Adobe PhotoShop Elements 2.0 per il fotoritocco, più numerosi altri pacchetti. Il prezzo, comprensivo di Iva, è di 199 euro. œ www.canon.it > Prima Pagina >Effetti speciali Auto FX Mystical Tint Tone and Color è un nuovo plugin, dedicato ad Adobe Photoshop, Elements, Jasc Paint Shop Pro e Corel Photo Paint, per il controllo di toni e colori su ogni elaborato I professionisti che lavorano con pazienza all’elaborazione delle immagini digitali hanno bisogno di avere a disposizione una buona collezione di plugin di effetti, a volte anche solo per modificare di poco una sfumatura luminosa. Non si tratta di mettere insieme filtri su filtri per stupire a tutti i costi, ma di poter proporre l’immagine digitale, così come è stata catturata, ma elaborata al meglio. Mystical Tint Tone and Color è una collezione di 38 effetti (tra cui segnaliamo: Rgb adjust, Blue Sky, Soft Saturation) e lavora, come dice il nome stesso su toni, tinte e colori. Il programma offre un pieno controllo grazie alla possibilità di lavorare in due modi: con il nostro programma di fotoritocco abituale, oppure utilizzando l’interfaccia disponibile con il software, cioè in modalità standalone. Il programma è distribuito in Italia da Pico www.pico.it e Drive Art www.driveart.it. Per funzionare bene richiede un Pc veloce (Pentium IV) e con un’ottima dotazione di Ram (minimo 256 Mbyte, ma si consigliano almeno 512 Mbyte). Il prezzo è di 286,80 euro (Iva inclusa) œ www.autofx.com 44 PC MAGAZINE Settembre 2003 News Software >Tra Windows e Linux Lindows Arriva alla versione quattro il sistema operativo che dovrebbe riunire le migliori qualità di Windows e Linux, con un licensing aggressivo per il mercato Oem Il progetto LindowsOS di Michael Robertson, è cresciuto costantemente negli anni, ma per la versione numero quattro le novità più significative riguardano soprattutto le modalità di distribuzione. La Click-N-Run Membership non costa più 99 dollari, ma già con 49,95 dollari si può portare a casa un anno di sottoscrizione per scaricare i programmi da Lindows.com (senza però includere StarOffice, Bitstream Fonts, Tux Deluxe e altri) inoltre sono pronti per la distribuzione una serie di software in box: Lindows Office (con Sun’s StarOffice e Bitstream Deluxe Fonts), l’antivirus VirusSafe, SurfSafe come sofware di protezione famigliare quando si è online, e LindowsPlus con la licenza vitalizia su oltre 1.500 programmi con la funzione Click-N-Run, per 49,95 dollari. Finalmente poi sarà possibile provare le nuove singole offerte di pacchetti trial per quindici giorni e procedere al pagamento della Membership Edition con rate mensili. Per quanto riguarda le novità tecniche, la versione 4.0 include il supporto a Java per invogliare gli sviluppatori alla creazione di software per LindowsOS. L’idea di Robert- son è quella di un Pc semplicissimo da usare e con costi di manutenzione pari a zero. In questo senso vanno le altre migliorie di questa versione: installazione e upgrade degli applicativi e del sistema operativo in un unico clic (dalla versione 3.0 alla versione 4.0)e un supporto plug&play migliorato per decine di dispositivi digitali. œ www.lindows.com ché è conforme ai programmi didattici ministeriali. Disponibile in Cd-Rom per Pc e Mac al prezzo di 29 euro il gioco comprende, inseriti nella narrazione, 420 esercizi di lettura e scrittura, 160 esercizi di matematica, 170 esercizi sul corpo umano e sulla classificazione degli animali. Anche i genitori devono fare la loro parte: possono verificare i progressi compiuti dai bimbi nell’apprendimento, ma anche partecipare ai giochi secondo un livello di comprensione dedicato. œ www.disney.it/ DisneyInteractive/ >Protezione dati PowerQuest V2i Protector 2.0 Server e Desktop Edition: una soluzione completa per la protezione dei dati e la gestione delle immagini di backup >Si impara giocando Disney Interactive Il Libro della Giungla - Primo ciclo scolastico è un titolo multimediale pensato come un gioco per aiutare i bimbi a fare i compiti divertendosi Il periodo delle vacanze è drammatico quando arriva il momento di convincere i bambini a fare i compiti di scuola. Se invece di noiose sessioni di studio si può proporre loro di giocare tenendosi in esercizio tutto può risultare più semplice. Il libro della Giungla è un vero e proprio videogame, in grado di soddisfare sia i bambini che gli adulti. Infatti ha lo scopo di allenare i piccoli a leggere, a fare gli esercizi di matematica e a capire le scienze, anche nel periodo estivo. Il titolo è studiato con pedagogisti e ricercatori dell’Università Cattolica di Milano e gode dell’approvazione ufficiale della Pubblica Istruzione anche per- V2i (Virtual Volume Imaging) è la proposta software di PowerQuest per la protezione dei dati in azienda. Il programma V2i Protector è in grado di creare immagini incrementali durante il normale utilizzo delle postazioni e del server.La nuova versione oltre a lavorare con tutte le versioni di Windows successive alla 2000 è ottimizzato per il nuovo Win 2003 Server. È stata cambiata anche l’interfaccia utente per una gestione ancora più agile delle attività di programmazione e il supporto per Active Directory semplifica di molto il lavoro anche negli ambienti multi server. V2i Protector consente di salvare e scrivere backup su, praticamente, tutti i supporti, compresi Dvd+R/Rw e Dvd-R/Rw. V2i Protector 2.0 Server Edition è disponibile a 1.656 euro (Iva inclusa) per ciascun server, mentre la Desktop Edition ha un prezzo di listino di 129,60 euro (Iva inclusa) œ www.powerquest.com >Più sicuri con SuperMail Tiscali In un mese bloccati oltre 5 milioni di messaggi spam e 200.000 mail infettate da virus SuperMail è il nuovo servizio di posta elettronica di Tiscali che oltre a garantire maggiore sicurezza al Pc, grazie ad efficaci funzioni antispam e antivirus, aumenta lo spazio disponibile per la propria casella di posta elettronica di 40 Mbyte, per un totale di 50 per i clienti Tiscali dial-up e 90 per quelli Adsl. Inoltre ogni singolo messaggio inviato o ricevuto può avere un documento allegato dalla dimensione massima di 15 Mbyte, invece dei 4 di una casella di posta standard. SuperlMail, dopo un periodo iniziale in cui è stata concessa gratuitamente agli abbonati Tiscali, è ora un servizio a pagamento, a 30 euro per ogni anno. œ www.tiscali.it >Cellulari i-mode Wind Attivo fin dal 1999 in Giappone, ora l’i-mode arriva anche in Italia Il 25 giugno, con una conferenza stampa congiunta, Wind e NTT DoCoMo hanno annunciato l’accordo per commercializzare in Italia la tecnologia imode. L’i-mode (information mode), nato prima del Wap e attivo dal 1999 in Giappone sulle reti di NTT DoCoMo, è un ambiente operativo per l’accesso ad Internet tramite Gprs, Gsm e Umts (Pdc e Foma in Giappone): utilizza il protocollo Http, si basa su cHtml, una versione compatta di Html, e supporta un’offerta completa di applicazioni Java, frutto della sinergia tra NTT DoCoMo e Sun. Entro la fine del 2003, Wind sarà pronta per il lancio dei servizi i-mode su Gprs, in attesa di compiere il salto all’Umts, con il supporto tecnologico dell’alleata giapponese. Le applicazioni disponibili saranno molteplici: web browsing, email, geolocalizzazione, multimedia e altro ancora. œ www.wind.it >In montagna arriva Internet via Sat Skylogic I comuni della provincia di Torino saranno collegati in rete via satellite Skylogic, la società di Eutelsat che fornisce servizi IP, in collaborazione con la Provincia di Torino e il consorzio informatico pubblico CSI Piemonte, ha annunciato la realizzazione di una rete satellitare digitale, che sostituisca le tradizionali connessioni a banda ristretta. Verrà installata una rete satellitare ad alta velocità con banda garantita: 1024 Kbps in downstream (dal centro verso le periferie) e 512/256 Kbps. NetOp Remote Control Nel numero di luglio/agosto di PC Magazine, a pagina 95 è stato indicato per il software NetOp Remote Control (www.netop.com) un prezzo di 179 dollari. In realtà questo prodotto è disponibile in Italia distribuito da Software Solutions (www.softsol.it) a un prezzo di 238,80 euro (licenza client+host). Ci scusiamo dell’imprecisione con i lettori e con l’azienda. > Focus Se il Pc che utilizzate vi sembra sempre più lento, se non avete abbastanza spazio per installare nuove applicazioni e l’ultimo videogioco che avete comprato rifiuta di installarsi, forse per il vostro computer è giunta l’ora di essere aggiornato Aggiornare il Pc A. Camisasca, P. Canali, F. Ferrari, M. Giudici, D. Laurenzi, D. Meoli, A. Nappa, D. Preda, M. Soffientini uando si acquista un Pc solitamente ci si preoccupa che, in un futuro non troppo distante, la configurazione del medesimo possa essere aggiornata con facilità in futuro. Dopo un paio d’anni, che rappresentano attualmente la vita media di un Pc, arriva solitamente l’ora di affrontare un upgrade per far fronte alle nuove esigenze che via via si sono sviluppate. Con questo articolo cerchiamo di capire se un’operazione di aggiornamento è ancora conveniente, oppure se vale la pena di prendere in considerazione l’acquisto di un Pc nuovo. Vediamo Q 48 PC MAGAZINE Settembre 2003 quindi quali sono i componenti che possono essere migliorati con una spesa ridotta e quali combinazioni di componenti è giusto acquistare per avere una configurazione ben bilanciata. Abbiamo cercato di capire anche se vale la pena di velocizzare, con una spesa minima, la configurazione esistente con qualche intervento di overclock su processore e scheda video. Attenzione, però: se l’aspetto economico è sicuramente importante e non da sottovalutare, è altrettanto importante capire se si ha o meno la necessaria competenza per effettuare questo tipo di operazioni, sia per quanto riguarda il “semplice” aggiornamento, sia per operazioni più rischiose come l’overclock. Basta poco, infatti, per compromettere tutto. La configurazione utilizzata per le prove rappresenta una soluzione di medio livello per quello che si poteva avere due anni fa: una scheda madre con chipset nVidia nForce 220, un processore Amd Athlon 900 MHz, 128 Mbyte di memoria Ddr a 266 MHz, disco fisso da 8 Gbyte Udma/66 e infine, una scheda video GeForce2 Gts con 32 Mbyte di memoria dedicata.Le operazioni di upgrade che abbiamo valutato riguardano Upgrade Rispetto a qualche tempo fa i costi si sono ridotti e oggi con un budget di circa 400 euro siamo già in grado di cambiare significativamente la configurazione adeguandola a quella di un Pc che oggi definiremmo “base”. Abbiamo cercato di stabilire dei possibili budget e indicato quali sono, a nostro giudizio, i passaggi da seguire per ottenere prestazioni più elevate proporzionalmente alla spesa investita. Se invece le vostre esigenze si sono evolute a tal punto da richiedere un upgrade radicale, abbiamo cercato di spiegare quale soluzione può convenire di più, tra il Pc “fatto e finito” e un aggiornamento completo. Anche in questo caso l’ago della bilancia è rappresentato dalla vostra competenza e voglia di “metterci le mani sopra”. Aggiornamento della Cpu Sommario 49 52 56 62 66 72 Aggiornamento della Cpu Overclocking La gestione dei dischi rigidi Aggiornare la scheda video La memoria Ram Upgrade totale i componenti principali quali processore e memoria, facendo ben attenzione che la scheda madre sia in grado di supportare i nuovi acquisti, oppure disco fisso e scheda video per poter archiviare ancora più dati e per poter giocare con i più recenti videogame. Per individuare quale modello di Cpu è compatibile con il proprio computer è importante conoscere le tre caratteristiche che stabiliscono l’espandibilità della scheda madre. Il primo elemento da controllare è il tipo di connettore che accoglie il processore. In tutti i computer recenti è uno zoccolo dotato di una levetta per lo sblocco del chip e di un sistema d’incastri che trattiene il dissipatore di calore metallico (di solito completato da una piccola ventola). Il tipo di zoccolo è scelto dal costruttore della scheda madre per adattarsi alla tecnologia di Front Side Bus (Fsb) della Cpu, che cambia con la marca e la generazione tecnologica del chip. I produttori di Cpu apportano di tanto in tanto piccoli miglioramenti alle tecnologie Fsb, per esempio cambiando la funzione di un contatto dello zoccolo o il livello di tensione di un segnale; per questo motivo non basta scegliere una Cpu meccanicamente compatibile con il tipo di zoccolo della scheda madre, ma ci deve essere compatibilità tra la specifica tecnologia Fsb del processore e quelle gestite dalla scheda madre. Focus < Il secondo punto da verificare prima dell’aggiornamento è quindi la versione del Fsb gestita dalla scheda madre, cioè la massima frequenza di clock e il tipo di nucleo (detti anche “core”) delle Cpu elettricamente compatibili. Nel fare il confronto non bisogna confondere la frequenza massima del Fsb con quella del nucleo della Cpu: frequenze Fsb tipiche sono 100, 133, 166 e 200 MHz con i loro multipli (per esempio 400, 533 e 800 MHz). Si potranno innestare nello zoccolo della scheda madre solamente le Cpu che hanno una frequenza del Fsb supportata. Inserendo nello zoccolo una Cpu con frequenza Fsb che supera le possibilità della scheda madre, il Pc non si avvia oppure funziona con prestazioni ridotte. Lo stesso accade se si tenta l’aggiornamento montando una Cpu con core non supportato: a causa della diversa funzione di alcuni dei suoi contatti elettrici, il Pc non parte oppure segnala la presenza di una Cpu sconosciuta (che potrebbe inizializzare in modo scorretto causando instabilità di funzionamento). C’è infine un terzo elemento che stabilisce La Cpu è il cuore del computer, quindi è anche il primo componente da aggiornare per potenziare le prestazioni di un Pc non più nuovo. La maggior parte dei costruttori presta molta attenzione a questa necessità, predisponendo la scheda madre e gli altri componenti critici per facilitare l’aggiornamento. la compatibilità della scheda madre con i nuovi processori: la potenza e la gamma di tensione del regolatore di tensione che gestisce l’alimentazione del nucleo del processore. Questo circuito elettronico, chiamato Vrm dalle iniziali di Voltage Regulator Module, ha lo scopo di adattare la tensione a +12V oppure +3,3V proveniente dall’alimentatore principale del Pc alle esigenze degli elementi di calcolo e di cache della Cpu, che tipicamente lavorano a tensioni attorno a 1,5V. La stabilità e la precisione di questa tensione sono critiche per il buon funzionamento del Pc, quindi un circuito ausiliario spegne Settembre 2003 PC MAGAZINE 49 > Focus Upgrade Assorbimenti delle principali Cpu compatibili con Socket A Core Frequenza interna (MHz) Assorbimento di corrente massimo (A) Tensione di lavoro (V) Athlon 900 Palomino 900 29,9 1,75 Athlon 950 Palomino 950 30,3 1,75 Athlon 1000 Palomino 1.000 31,5 1,75 Athlon 1100 Palomino 1.100 34,5 1,75 Athlon 1133 Palomino 1.133 35,5 1,75 Athlon 1200 Palomino 1.200 37,5 1,75 Athlon 1266 Palomino 1.266 38,3 1,75 Athlon 1300 Palomino 1.300 39,0 1,75 Athlon 1333 Palomino 1.333 39,9 1,75 Athlon 1400 Palomino 1.400 41,2 1,75 Athlon Xp 1500+ Palomino 1.333 34,3 1,75 Athlon Xp 1600+ Thoroughbred 1.400 30,3 1,60 Athlon Xp 1600+ Palomino 1.400 35,9 1,75 Athlon Xp 1700+ Thoroughbred 1.467 30,9 1,60 Athlon Xp 1700+ Thoroughbred 1.467 32,9 1,50 Athlon Xp 1700+ Palomino 1.467 36,6 1,75 Athlon Xp 1800+ Thoroughbred 1.533 31,9 1,60 Athlon Xp 1800+ Thoroughbred 1.533 34,0 1,50 Athlon Xp 1800+ Palomino 1.533 37,7 1,75 Athlon Xp 1900+ Thoroughbred 1.600 35,0 1,50 Athlon Xp 1900+ Palomino 1.600 38,9 1,75 Athlon Xp 2000+ Thoroughbred 1.667 37,7 1,60 Athlon Xp 2000+ Palomino 1.667 40,0 1,75 Athlon Xp 2100+ Thoroughbred 1.733 38,8 1,60 Athlon Xp 2100+ Palomino 1.733 41,1 1,75 Athlon Xp 2200+ Thoroughbred 1.800 41,2 1,65 Athlon Xp 2400+ Thoroughbred 2.000 41,4 1,65 Athlon Xp 2500+ Barton 1.833 41,4 1,65 Athlon Xp 2600+ Thoroughbred 2.133 41,4 1,65 Athlon Xp 2600+ Thoroughbred 2.083 41,4 1,65 Athlon Xp 2600+ Barton 1.917 41,4 1,65 Athlon Xp 2700+ Thoroughbred 2.167 41,4 1,65 Athlon Xp 2800+ Barton 2.083 41,4 1,65 Athlon Xp 3000+ Barton 2.167 45,0 1,65 Athlon Xp 3000+ Barton 2.100 41,4 1,65 Athlon Xp 3200+ Barton 2.200 46,5 1,65 Nome commerciale 50 PC MAGAZINE Settembre 2003 immediatamente il modulo Vrm se durante l’avvio del computer si verifica un sovraccarico oppure la Cpu richiede una tensione non gestibile dal regolatore. Purtroppo all’aumentare della frequenza di lavoro della Cpu aumentano notevolmente anche le richieste di corrente al modulo Vrm: una scheda madre non più giovane può avere zoccolo e frequenze Fsb perfettamente compatibili con le nuove Cpu, ma se il circuito Vrm è debole il funzionamento del Pc sarà pessimo, con difficoltà di avvio e possibili spegnimenti improvvisi. Dopo aver verificato con cura le prestazioni massime della propria scheda madre, magari consultando il sito Web del produttore o il manuale d’istruzioni ricevuto con il computer, è il momento d’iniziare a scegliere l’esatto modello di Cpu adatto alla propria situazione. S ocket A Lo zoccolo Socket A, contrassegnato anche con il nome Socket 462, è progettato per accogliere i processori costruiti da Amd che appartengono alle famiglie Duron, Athlon, Athlon Xp e Athlon Mp. Sono state prodotte Cpu di questo tipo con quattro distinte frequenze del Fsb (100, 133, 166 e 200 MHz, spesso indicate con valore doppio) e 10 generazioni del nucleo, in perenne sviluppo; spesso a parità di frequenza corrispondono tre o quattro Cpu con requisiti di bus e alimentazione totalmente diversi. Per questo motivo l’aggiornamento di una Cpu in tecnologia Socket A montata su scheda madre vecchia di oltre un anno va fatto con cautela, procedendo per scelte successive. La prima cosa da scegliere è la frequenza del Fsb. Le schede madri più vecchie gestiscono solo la frequenza di 100 MHz, leggermente elevabile con il setup del Bios, quindi possono accogliere solamente le Cpu Duron (di qualsiasi frequenza) e gli Athlon più vecchi che hanno Fsb di 100 MHz. Si possono inserire anche la maggior parte dei modelli di Athlon Xp con core Palomino e Thoroughbred, anche se hanno Fsb di 133 MHz, ma in questo caso può essere necessario aggiornare il Bios prima di eseguire la sostituzione, e comunque la frequenza di lavoro della Cpu resterà più bassa del 33% rispetto a quella nominale. A prima vista un aggiornamento di questo tipo sembra una cattiva idea, ma se la Cpu originale è un vecchio e lento Duron la sostituzione con un Athlon Xp (purché gestibile dalla scheda madre) porta sensibili vantaggi, anche se lavora a velocità ridotta. Dopo aver individuato un modello di Cpu Amd con frequenza del Fsb compatibile con la scheda madre, bisogna verificare la compatibilità con la tecnologia scelta per il nucleo. Come regola generale, le schede madri che hanno due zoccoli Socket A accettano esclusivamente le Cpu Athlon MP, anche quando si vuol montare un solo processore; per quelle che invece hanno un solo zoccolo per Cpu conviene controllare la pagina di supporto sul sito Web del produttore per esaminare l’elenco dei processori ufficialmente supportati. Alcune schede madri di grande successo, come la serie A7V di Asus, sono rimaste a lungo in produzione e quindi hanno ricevuto nel tempo delle migliorie tecniche per aumentare la compatibilità con le Cpu recenti. In questi casi si deve controllare la sigla completa della scheda madre, e leggere il numero di revisione che di solito è stampato sui circuiti in un angolo della scheda o accanto alla sigla identificativa. L’ultimo aspetto da esaminare è l’assorbimento di corrente, quindi la frequenza massima di lavoro interna del processore. Non sempre ci si può fidare della eventuale tabella di compatibilità indicata nel manuale della scheda o nella pagina Web di supporto, perché a volte si limita a elencare i processori disponibili al momento dell’ultimo aggiornamento, tralasciando altre versioni più veloci. Bisogna invece confrontare con i dati visibili in tabella l’assorbimento massimo gestito dal regolatore Vrm, che a volte è citato nel manuale d’istruzioni. In assenza di questo dato, per non rischiare è meglio scegliere una Cpu con assorbimento e tensione vicine a quelle del processore originale. > Focus Upgrade S ocket 478 Lo zoccolo Socket 478 è compatibile con i processori Intel Pentium 4 e con i Celeron più recenti. Intel ha imposto ai costruttori di sovradimensionare il circuito Vrm, quindi la corrente assorbita di solito non è un problema: in caso di aggiornamento bisogna controllare soprattutto le frequenze di lavoro del Fsb supportate dalla scheda madre, che possono essere pari a 100, 133 oppure 200 MHz, con valore equivalente quadruplo (400, 533 e 800 MHz). Le prime due versioni del core di Pentium 4 (Willamette e Northwood) sono compatibili con tutte le schede madri Socket 478, mentre le più recenti versioni di Northwood e il suo successore Prescott possono funzionare solo nelle schede se il costruttore non ha mantenuto aggiornato l’elenco delle compatibilità sul sito Web di supporto. La situazione migliore si verifica quando la scheda madre è dichiarata compatibile con il core Tualatin, che rappresenta l’ultima e più veloce versione del chip Pentium III, disponibile sino alla frequenza di 1,13 GHz (questo modello è contraddistinto dalla lettera B per distinguerlo dalla versione per server). Se la compatibilità con Tualatin non è sicura oppure la massima frequenza Fsb è di soli 100 MHz, la migliore soluzione è rappresentata dalle Cpu Celeron a 1 oppure 1,1 GHz. Queste due frequenze di Celeron (e solo queste) hanno un nucleo con prestazioni pressoché identiche al chip Pentium III a 1 GHz, ma con frequenza Fsb e assorbimento di corrente compatibili Il Socket 478 è utilizzato da tutti i processori Intel più recenti, ma la maggior parte dei Pentium III veniva montata su Socket 370: l'aggiornamento è un problema, perché Intel non produce più Cpu compatibili con questo zoccolo. madri compatibili con la tecnologia Hyperthreading. In linea di massima, se la scheda madre del computer ha uno zoccolo Socket 478 le possibilità di espansione sono molto buone: si può inserire qualsiasi versione di Cpu Celeron adatta a questo zoccolo, oltre a buona parte degli attuali chip Pentium 4. S ocket 370 Lo zoccolo Socket 370 è stato ampiamente utilizzato fino a circa un anno fa, ed equipaggia la maggior parte dei computer con processore Pentium III. Durante la sua lunga vita commerciale sono state progressivamente introdotte le frequenze Fsb di 66, 100 e 133 MHz, oltre a numerose versioni di core: la conseguenza pratica è che sulle schede madri più vecchie non è facile capire che tipo di Cpu si può inserire, 52 PC MAGAZINE Settembre 2003 con le schede madri originariamente calcolate per ospitare i Pentium III fino a 700 MHz. Chi vuole aggiornare una scheda madre Socket 370 ha tuttavia un piccolo problema: Intel non produce più Cpu compatibili con questo zoccolo. Gli unici modelli ancora disponibili, i Pentium III a 1,13 GHz, 1,26 GHz oppure 1,4 GHz con cache da 512 Kbyte, entrano meccanicamente nello zoccolo Socket 370 ma sono elettricamente compatibili soltanto con speciali schede madri per server, dove la disposizione di alcuni segnali elettrici è permutata rispetto agli zoccoli standard. A lt r e C p u Negli ultimi quattro anni i produttori di Cpu hanno introdotto molti altri zoccoli: si va dal Socket 423 delle prime Cpu Pentium 4 allo Slot A dei primi Athlon, passando per connessioni chiamate Slot 1, Socket 8, Socket 7 eccetera. Tutte queste tecnologie hanno una cosa in comune: sono da tempo fuori produzione e non permettono l’aggiornamento della Cpu perché i modelli necessari sono ormai introvabili o comunque troppo lenti per gli standard attuali. Se non si vuole sostituire l’intera scheda madre, non resta che cercare una Cpu sostitutiva nelle aste online e nei mercatini dell’usato. Socket 423 ha una storia a parte: le schede madri di questo tipo sono state vendute quasi esclusivamente all’interno di sistemi completi e solo per pochi mesi, rendendo praticamente nullo il mercato delle Cpu retail per Socket. Overclocking L’overclocking è una tecnica che consente di aumentare la frequenza di funzionamento del microprocessore, del bus di sistema e delle memorie, tramite delle apposite procedure. Anche se così descritta potrebbe sembrare la più immediata e poco onerosa soluzione per aggiornare il proprio sistema, di fatto non è così. Infatti questa procedura ha dei limiti e soprattutto delle controindicazioni, legate all’aumento della temperatura di funzionamento della Cpu e al suo probabile danneggiamento. Per cercare di ovviare a questo spiacevole inconveniente, un buon “overclocker” deve conoscere quali sono i migliori materiali per la dissipazione del calore e cercare di utilizzare un buon dispositivo di raffreddamento. Per prolungare la vita dei componenti elettronici, in generale, è utile avere una temperatura di funzionamento bassa, che ne consenta un utilizzo ottimale. Il sistema standard di raffreddamento dei microprocessori si compone, generalmente, di un blocco di metallo a lamelle (radiatore) e di una ventola installata sul lato superiore. Per agevolare il passaggio del calore tra il microprocessore e il dissipatore è necessario ricoprire la parte della Cpu a contatto con il metallo del dissipatore con della pasta termoconduttiva. I d i s s i pato r i e l e pa st e termoconduttive L’ o v e r c l o c k i n g i n p r at i c a Innanzitutto è necessario sapere se il processore sul quale è basato il nostro sistema ha il moltiplicatore della frequenza di clock sbloccato. Il modo più semplice e immediato per accertarsene consiste nel modificare manualmente il fattore di moltiplicazione della Cpu entrando nel Bios oppure tramite i ponticelli presenti sulla scheda madre, in funzione della scelta adottata dal produttore; questo fattore moltiplicato per la frequenza del bus ci darà la frequenza reale di funzionamento del microprocessore. Per esempio se abbiamo un processore Athlon 2700+, alla Bios La schermata di configurazione del Bios che consente di modificare il fattore del moltiplicatore. Û Per poter effettuare in sicurezza le operazioni che porteranno all’aumento della frequenza del processore è necessario munirsi di un dissipatore dalle buone caratteristiche. Per cominciare, è opportuno considerare un radiatore realizzato in rame, un metallo caratterizzato da una particolare struttura atomica, che consente una dissipazione del calore molto superiore all’alluminio abitualmente utilizzato. Oltre a un buon dissipatore in rame è necessario scegliere una ventola ad alta velocità. Questa soluzione si può considerare buona per affrontare l’overclocking del processore, rimanendo chiaramente entro limiti ragionevoli. Infatti esistono molti altri sistemi di raffreddamento delle Cpu, con una capacità di dissipazione più elevata, che consentono di incrementare notevolmente la frequenza del processore. Un sistema molto apprezzato per l’elevatissima capacità di raffreddamento è la cella di Peltier, un sistema costituito da un insieme di celle elettriche per lo scambio di calore. Il principio di funzionamento è abbastanza semplice e si basa sul principio della termocoppia: una tensione continua attraversa due conduttori di materiale diverso; un lato assorbe calore, mentre l’altro di conseguenza lo cede. L’efficienza di questo sistema si misura tramite la variazione di temperatura tra il lato caldo e quello freddo. Per esempio una cella di Peltier da circa 60 Watt è in grado di produrre una differenza di temperatura dal lato freddo al lato caldo di circa 50°, se la temperatura ambientale fosse di circa 27° la cella di Peltier genererebbe -5° sul lato freddo e +45° sul lato caldo. Dalla somma algebrica tra i due valori si arriva a determinare il valore totale di 50°: [45-(-5)=50]. Questo sistema di raffreddamento risulta essere molto efficace ma, dato che l’elevatissimo assorbimento elettrico genera calore altrettanto elevato sulla faccia calda della cella, viene vivamente sconsigliato ai meno esperti. Questa soluzione presenta inoltre problematiche legate all’elevato assorbimento di corrente, che obbliga all’utilizzo di un alimentatore molto potente oppure di un sistema di alimentazione esterno. Oltre a un buon dissipatore, per consentire un trasferimento uniforme del calore tra Cpu e dissipatore, vengono utilizzate delle speciali paste termoconduttive, disponibili di varie qualità. Solitamente quella più indicata per l’overclocking è a base di ossido di argento, che possiede un elevato coefficiente di conducibilità termica. > Focus Upgrade Athlon Thoroughbred Una recente versione dei processori di Amd. Û continuare a sperimentare, con pazienza e incrementando i valori poco alla volta. Û A thlon Athlon Thunderbird Uno dei più vecchi modelli di processore Athlon. Una nota a favore di questi processori è data dall’elevata superficie di contatto con il dissipatore. Nove centimetri quadrati consentono infatti 54 PC MAGAZINE Settembre 2003 I contatti L1 Si tratta dei ponticelli che consentono di sbloccare il moltiplicatore dei modelli Amd Athlon Thunderbird. Lo “smatitamento” Grazie alle proprietà elettriche della grafite i contatti sono stati ripristinati. Û P entium 4 e Celeron su Socket 478 di trasferire il calore molto agevolmente: in questo modo, in caso di overclocking sarà più facile dissipare il calore generato. Dato che il moltiplicatore di questi processori nella maggior parte dei casi è bloccato, dovremo agire sulla frequenza di Front Side Bus. Per poter effettuare questa manovra, occorre leggere attentamente il manuale della scheda madre per conoscere quali sono le frequenze massime che è in grado di sostenere, e soprattutto per scoprire come è possibile modificare i parametri di frequenza. Alcuni modelli di motherboard offrono la possibilità di modificare la configurazione direttamente via Bios, mentre in altri modelli sarà necessario agire su alcuni jumper. È raccomandato un incremento progressivo di pochi MHz alla volta, per poter capire se il sistema risulta stabile. Effettuando alcune prove con un Celeron alla frequenza nativa di 2,6 GHz, siamo riusciti a portarlo senza troppe difficoltà alla frequenza di 3,13 GHz, con l’accortezza di aumentare il voltaggio del Core da 1,525 V a 1,550 V, per garantire maggiore stabilità al sistema. Il problema fondamentale che si pone quando si effettua un overclocking del Fsb è legato all’aumento di tutte le frequenze di funzionamento dei dispositivi di sistema. Per questo motivo è necessario impostare una frequenza fissa per il bus Pci e quello Agp, rispettivamente a 33 e 66 MHz. L’unico modo per conoscere le migliori modifiche da apportare è Û frequenza reale di 2.158 MHz con un Fsb a 166 MHz, è facile intuire che il fattore del moltiplicatore è 13, infatti 166x13=2.158. Se il modello di Cpu che possediamo ha il moltiplicatore bloccato, come spesso avviene, sarà compito nostro riuscire a sbloccarlo tramite alcune particolari manovre. Per prima cosa bisogna raccogliere le caratteristiche di produzione del processore (modello, frequenza di funzionamento del core, processo produttivo, frequenza del Front Side Bus, voltaggio del core); dopo aver raccolto questi dati, è possibile recarsi su vari siti Internet dove reperire consigli, trucchi e preziose informazioni, per esempio www.overclockers.com. Questo portale offre un ottimo supporto anche a chi si avventura per la prima volta nel mondo dell’overclocking. Di seguito riporteremo le tecniche per sbloccare i moltiplicatori dei processori più diffusi. Cominciamo questo piccolo corso sull’overclocking iniziando a descrivere le tecniche relative alle Cpu commercializzate più di recente e spostandoci gradualmente verso i processori più vecchi. La tecnica più conosciuta per lo sblocco dei moltiplicatori di questa categoria di Cpu Socket A consiste nell’unire alcuni contatti sulla parte superiore del processore, semplicemente unendoli tracciando una riga con una normale matita: la grafite è infatti un ottimo conduttore, e un tratto di matita è sufficiente per collegare i contatti. Questa tecnica risulta essere efficace per la famiglia con il core Thunderbird, mentre per quanto riguarda le famiglie Palomino e Thoroughbred (versioni A e B) è necessario utilizzare una particolare vernice argentata per unire i contatti L1. Come è possibile notare dalla fotografia, i contatti del bridge L1 risultano disconnessi; nei primi modelli di Athlon è possibile sbloccare il moltiplicatore semplicemente con l’utilizzo di una matita, per unire questi contatti. Per quanto riguarda invece i processori Amd Athlon Xp con il core Palomino e Thoroughbred, la procedura, anche se similare, risulta leggermente più complessa da attuare: il produttore ha inserito tra i contatti separati una solcatura che, anche in caso di “smatitamento”, non consente lo sbloccaggio del moltiplicatore. Upgrade In questo caso procederemo inserendo nei piccoli solchi un materiale non conduttivo, per esempio della colla a base di cianoacrilato. La colla, una volta solidificata, ci consentirà di unire i punti con della vernice conduttiva a base di argento. Per rendere più efficace questa operazione è opportuno livellare al meglio lo strato di colla che si è inserito nel solco, utilizzando della carta vetrata molto sottile. È inoltre conveniente, mentre si sta utilizzando la colla, separare con del nastro adesivo i contatti, per poterli preservare a dovere. La recente uscita delle Cpu Athlon Xp con Core Barton ha reso necessario un cambiamento nella tecnica di overclocking. Infatti per lo sblocco del moltiplicatore della frequenza non dovremo curarci di unire i ponticelli L1, ma dovremo effettuare un’operazione più rischiosa, che consisterà nel cortocircuitare due piedini del processore, precisamente AC 33 e AD 32. Esistono due possibili procedure per poter effettuare questa operazione. La Precisione e parsimonia Ecco come salvaguardare a dovere i punti non interessati dalla modifica. prima consiste nel cortocircuitare i piedini direttamente sul processore, recidendone uno e ripiegando sopra l’altro e successivamente saldando il ponticello con dello stagno. La seconda tecnica utilizzabile prevede l’intervento sulla motherboard, utilizzando i punti sul retro del Socket. Nel caso in cui si effettui la modifica sul processore, questa risulterà irreversibile; se invece abbiamo intenzione di rendere questa modifica reversibile sarà conveniente utilizzare la tecnica della scheda madre, ponendo tra i due piedini un piccolo interruttore collegato con dei fili, che ci consentirà all’occorrenza di attivare o disattivare lo sblocco del moltiplicatore. Û Le solcature su L1 Ecco un particolare ravvicinato del punto da modificare. Û Prodotti per l’aggiornamento Solitamente, quando ci si appresta ad aggiornare un Pc, è il processore il primo elemento che si cerca di sostituire con una versione più potente, ma spesso, anche se la nuova Cpu utilizza lo stesso Socket di quella precedente, ci si scontra con problemi di incompatibilità a causa di differenti tensioni di alimentazione o mancato riconoscimento da parte del Bios della scheda madre. Powerleap, i cui prodotti sono distribuiti in Italia da Silda (www.silda.net), propone alcune soluzioni che semplificano l’aggiornamento del Pc. 56 PC MAGAZINE Settembre 2003 I più diffusi modelli PowerLeap sono il PLiP3/T, che consente di aggiornare un sistema Slot 1 con Cpu per Socket 370 fino a 1,4 GHz; il Neo T e il PL370T che consentono di utilizzare Cpu Socket 370 “Tualatin” anche su schede che non le supportano; il PLP4 N, per poter aggiornare sistemi Pentium 4 su zoccolo 423 con i nuovi modelli Socket 478, con supporto anche alla tecnologia HyperThreading. PowerLeap dispone inoltre di alcuni modelli che consentono di aggiornare anche sistemi multiprocessori su architettura Slot 1 e Socket 370. Û > Focus Overclock Athlon In particolare vediamo i piedini da unire su un Athlon Thoroughbred. Il piedino A1 si trova in alto a sinistra. O verclockare, va l e l a p e n a ? Il fine dell’overclocking, oltre a essere legato all’aumento delle prestazioni, comprende una buona dose di soddisfazione personale. Se l’overclocking riesce e risulta stabile (nella misura di circa il 25% in più rispetto alla frequenza nativa) si può tranquillamente dire che siamo riusciti a risparmiare nell’upgrade del nostro Pc. Infatti il costo di un buon dissipatore abbinato a una buona pasta termoconduttiva, difficilmente va oltre i 100 - 150 euro. Se per ottenere l’incremento prestazionale è necessario spendere di più, fare l’overclocking del processore risulta invece sconveniente. La gestione dei dischi rigidi Un buon sistema per aumentare le prestazioni del proprio computer è quello di sostituire il disco o i dischi rigidi interni con prodotti dalle caratteristiche meccaniche ed elettroniche migliori, che riducano i tempi di attesa quando i dati devono essere letti o scritti dall’unità di memoria di massa. Infatti oggi, con sistemi operativi multitasking e multiuser, la velocità di trasferimento dal disco rigido riveste particolare importanza, data la mole di dati Upgrade I piedini sulla motherboard In alcuni casi è preferibile intervenire sulla scheda madre, per non rendere irreversibile la modifica. utilizzata dalle diverse applicazioni. Un possibile miglioramento può quindi prevedere l’ingresso di dischi rigidi con velocità di rotazione più elevata. In passato, per i sistemi consumer, si è passati da dischi rigidi da 4.500 Rpm (la velocità di rotazione dei dischi, espressa in numero di giri per minuto) a 5.400 Rpm; oggi la maggior parte dei dischi rigidi ha una velocità di rotazione interna di 7200 Rpm, cosa fino a poco tempo fa riservata al mercato professionale. Anche i protocolli di trasferimento utilizzati dalle periferiche hanno subito delle evoluzioni e i dispositivi con interfaccia Eide gareggiano, per alcuni versi, con dispositivi dotati di interfaccia Scsi. Sebbene quest’ultima tecnologia possa vantare velocità di trasferimento di 320 Mbyte/s (suddivisi tra tutti i dispositivi collegati al canale), i dischi con interfaccia Eide e protocollo UltraDma/133 permettono un transfer rate di 133 Mbyte/s per singola unità. Û Utilizzando dischi contraddistinti da una velocità di rotazione interna elevata e che adottano il protocollo di trasferimento più aggiornato oggi disponibile (ovviamente legato al tipo di interfaccia utilizzato) si possono notare buoni miglioramenti nei tempi di accesso, con un incremento delle prestazioni generali del sistema, ma una gestione dei dischi in modalità Raid permette in genere performance ancora più elevate. U sa r e i d i s c h i i n pa r a l l e l o La sigla Raid sta per Redundant Array of Inexpensive Disks (che in italiano si può tradurre con “configurazione Focus < ridondante di dischi economici”) e sta a indicare la possibilità di utilizzare un numero imprecisato di dischi collegati e gestiti come se fossero un disco solo. In tempi non recenti, infatti, i dischi rigidi costavano diversi milioni di lire; più erano capienti, maggiore era il loro costo (quasi a livello esponenziale). I grossi centri di elaborazione dati, come anche gli istituti di ricerca, dovevano usare dischi a grande capacità, ma l’investimento necessario poteva risultare proibitivo. La soluzione Raid, ideata per venire incontro a questi bisogni, ha fatto sì che anche con dischi non particolarmente capienti fosse possibile creare dei sistemi di registrazione con capacità accettabili. Quando questo sistema di gestione è stato ideato, per disco “economico” si intendevano unità con interfaccia Scsi, che per l’utente comune non ha mai rappresentato un sistema a basso costo; ma le prestazioni di questo sistema di collegamento hanno sempre dimostrato degli ottimi rendimenti, che sono migliorati di pari passo con le diverse generazioni di interfacce Scsi. Il disco fisso pronto per la rete da 599 Euro* LaCie Ethernet Disk Un disco fisso di rete da 80GB, 160GB, 250GB o 500GB. Capacità ®espandibile illimitata grazie alle porte Firewire e USB. Tecnologia Microsoft Windows XP Embedded. 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Utilizzare sullo stesso canale Eide (ricordiamo che su un canale Eide possono coesistere fino a due sole unità) dischi rigidi di nuova generazione e dischi rigidi che utilizzino protocolli più vecchi, fa sì che le prestazioni dei nuovi dischi siano degradate: per la legge che impone l’utilizzo di un protocollo comune, i dischi rigidi sono limitati a utilizzare tutti quello più lento a disposizione. Un’altra limitazione dell’interfaccia Eide è il non poter indirizzare più di un’unità contemporaneamente, limitando di fatto le prestazioni che si potrebbero ottenere pur impiegando dischi dalle prestazioni (sulla carta) di notevole spessore. Questo fa sì che le operazioni avverranno in modalità sequenziale, inficiando di fatto il parallelismo del sistema di registrazione, anche comandando un’operazione di scrittura parallela su due dischi collegati allo stesso canale Eide di trasmissione. Alcuni controller Raid basati sull’interfaccia Eide risolvono questo problema consentendo il collegamento di un solo disco per canale. Inoltre a un controller Raid non dovrebbero mai essere collegate periferiche diverse dai dischi rigidi, quali lettori o masterizzatori per CdRom, Dvd-Rom o Tape streamer. Le case produttrici di controller Raid in effetti impediscono l’utilizzo di queste unità sui propri prodotti. Anche in questo caso infatti si avrebbe un decadimento di prestazioni. Nonostante queste e altre limitazioni, oggi esistono controller con interfaccia Eide che possono gestire i dischi rigidi interni in modalità Raid 0, Raid 1 o addirittura Raid 5, per venire incontro alle più diverse necessità degli utenti sia di tipo professionale, sia appartenenti alla fascia di mercato Soho. S t r i p i n g , p e r l a v e l o c i tà In una configurazione di tipo Raid livello 0 (striping, in gergo) si dà maggiore importanza alle performance che si vogliono ottenere dal sottosistema dei dischi, I livelli Raid premiando i tempi di attesa ridotti al minimo. In La sigla comune Raid in effetti sta solo a indiuna simile configurazione, care il particolare uso dei dischi rigidi collegati le operazioni di al controller, ma non esplica come i dischi siano lettura/scrittura avvengono in realtà utilizzati da quest’ultimo: oggi sono diin parallelo su due sponibili per questo diverse modalità (chiamao più dischi riducendo ti livelli) contraddistinte da un numero che va conseguentemente il tempo da 0 a 7 e prevedono anche dei sottoinsiemi necessario a leggere (0+1, 5+0, eccetera). Una notazione corretta del o scrivere il o i file. proprio sistema di dischi non è più “configuraIl principale lato negativo zione Raid”, ma “configurazione Raid livello 0 o di questa configurazione livello 1”. I diversi livelli Raid sono nati per poter è rappresentato dalla rispondere alle diverse esigenze degli utilizzasicurezza dei dati, che non tori e, al variare di queste, anch’essi hanno subìviene garantita. Infatti, to un’evoluzione nel tempo. Per esempio la mose uno dei dischi viene dalità Raid livello 4 è stata soppiantata dalla a mancare per rottura o modalità Raid livello 5, che garantisce la stessa malfunzionamento, viene sicurezza nella gestione dei dati e una maggioperso il contenuto di tutti re velocità di accesso a questi ultimi. i dischi utilizzati. Questo si verifica perché non esiste 58 PC MAGAZINE Settembre 2003 modo per l’utente di ricostruire i dati contenuti nei dischi rimanenti, una volta che uno di questi si guasta. Le maggiori performance misurabili in fase operativa sono però di ottimo livello. Infatti, grazie all’accesso contemporaneo sia per le operazioni di lettura, sia per quelle di scrittura, il sistema risponde molto velocemente. M irror, se volete la sicurezza Se i vostri dati sono particolarmente importanti e la velocità di trasferimento non è il primo dei vostri problemi, una soluzione può essere quella di adottare, invece del sistema Raid livello 0, il sistema Raid livello 1 (chiamato anche mirror). Questa modalità prevede l’utilizzo di un numero pari (multipli di 2) di dischi rigidi, la metà dei quali viene usata per la registrazione dei dati, mentre l’altra metà sarà solo una copia speculare. Quando un disco viene a mancare, il contenuto può essere recuperato dai dischi con funzione di “specchio”. Una simile configurazione quindi permette la salvaguardia dei dati ma non aumenta le performance del sottosistema dischi, in quanto le operazioni di lettura/scrittura di ogni file sono sempre affidate alle capacità di ogni singolo disco rigido. S triping + Mirror, unire l a v e l o c i tà a l l a sicurezza Un ulteriore passo in avanti è quello di utilizzare una combinazione di entrambi i livelli Raid appena indicati. Con un sistema Raid di livello 0+1 si ottengono buone performance da parte del sistema (scrittura/lettura in parallelo di più dischi contemporaneamente) mantenendo anche buone garanzie di sicurezza grazie alla gestione in mirror. Questa modalità richiede risorse di un certo livello, dato che non bisogna pensare solo alle unità per creare la configurazione Raid > Focus livello 0, ma ne è necessario un numero doppio, per poter attivare anche la funzionalità mirror. Per implementare una simile configurazione quindi sono necessari non meno di 4 dischi rigidi. La metà di questi sarà utilizzata per implementare la configurazione Raid di livello 0, mentre l’altra sarà impiegata per generare il mirror, cioè una configurazione Raid livello 1. U na migliore i m p l e m e n ta z i o n e , R a i d livello 5 Il bisogno di aumentare le performance durante le operazioni di lettura/scrittura dei dati e di salvaguardarne anche la durata nel tempo ha fatto sì che venissero progettati anche i livelli Raid 2, 3 o 4 che oggi sono usati meno frequentemente, fino alla modalità Raid di livello 5 (esistono anche i livelli Raid 6 e 7, ma non sono ancora impiegati su larga scala). Nella configurazione a livello 5, che richiede come minimo la presenza di tre dischi rigidi, i dati sono scritti su più dischi contemporaneamente, ma assieme a questi viene anche scritto un blocco di controllo che permette di ricostruire il contenuto di un eventuale disco che smettesse di funzionare. La modalità Raid livello 5 consente quindi un miglioramento delle prestazioni (dato l’utilizzo in parallelo dei dischi rigidi), ma permette anche la salvaguardia dei dati, contenendo al contempo le spese necessarie a far sì che il tutto funzioni. I lati positivi sono rappresentati dall’ottima possibilità di recupero e dal buon rendimento del sistema durante le operazioni di lettura. Gli aspetti negativi includono la perdita di capacità del sottosistema dischi, dato che per registrare il codice di correzione (il checksum) viene perso uno spazio equivalente alla capacità di uno dei dischi rigidi, e le procedure di creazione di questo checksum (che avvengono “al volo” mentre i dati sono scritti) fanno sì che le operazioni di scrittura siano rallentate rispetto alla scrittura normale. G l i u lt i m i a cc o r g i m e n t i Non basta solo avere un controller Raid e scegliere la modalità di utilizzo, ma è anche da verificare la corretta configurazione sia hardware che software. Configurare il sistema con un controller Raid è il primo passo, ma deve essere fatta anche una scelta ragionata sulle dimensioni del cluster che indica il numero minimo di byte che deve essere scritto su ogni disco, solitamente presentato in multipli di 16 Kbyte. A seconda delle tipologie di file che si utilizzeranno maggiormente sarà da preferire una dimensione piuttosto dell’altra. Esistono Prestazioni Raid Disco Samsung da 8 Gbyte Disco Maxtor da 40 Gbyte Due dischi Maxtor da 40 Gbyte in Raid 0 Sysmark 2002 75 86 88 Internet Content Creation 103 105 105 Office Productivity 55 71 73 Cpu Score 2.437 2.435 2.436 Memory Score 2.643 2.632 2.636 271 1.005 1.379 PcMark 2002 Hdd Score 60 PC MAGAZINE Settembre 2003 Û Upgrade Il Controller Promise Sx4000 Questo è il controller Promise utilizzato per la configurazione in Raid. La memoria installata è di 64 Mbyte di tipo Pc-100. ovviamente delle scale statistiche su quale sia la scelta ottimale (che non necessariamente è quella migliore) e sovente il controller Raid, durante la configurazione, è programmato per proporre quella adatta a un uso comune. Se le vostre richieste sono particolari non sarete però soddisfatti delle impostazioni automatiche e sarà preferibile effettuare alcune prove operative per decidere quale sia la dimensione del cluster che meglio vi soddisfa. Una volta programmato per gestire i dischi collegati in modalità Raid, qualunque sia il livello scelto, il controller gestirà automaticamente le operazioni di scrittura e lettura dei dischi in modo completamente trasparente per il sistema cui è collegato e per l’utente. Da questo momento potrete anche dimenticare che il vostro disco è in realtà un’unione di più unità. Non sono tutte rose e fiori, naturalmente: per mantenere coerente il contenuto dei dischi rigidi, ogni produttore di controller Raid (siano essi con interfaccia Scsi o Eide) si basa su sistemi proprietari, che solitamente non sono compatibili gli uni con gli altri e in alcuni casi non sono compatibili neppure all’interno di una stessa famiglia. Se quindi il componente che viene a mancare è proprio il controller Raid, è probabile che si debba dire addio al contenuto dei dischi, a meno di recuperare lo stesso modello di controller. Questo è il vero punto debole della struttura ma, considerando la qualità dei componenti oggi utilizzati, le possibilità che si verifichi sono piuttosto remote. > Focus Upgrade L e p r e sta z i o n i s u l ba n c o d i p r o va Nelle prove effettuate abbiamo avuto modo di verificare come due configurazioni perfettamente analoghe, fatta eccezione per l’uso di diversi dischi rigidi e la configurazione Raid livello 0, abbiano evidenziato risultati molto diversi. Nella tabella potete osservare nella colonna più a sinistra le prestazioni del sistema con un disco rigido prodotto qualche anno fa. Come potete notare dai dati presenti nella colonna centrale, già solo sostituendo il disco rigido con un prodotto più aggiornato le prestazioni sono cambiate notevolmente. Dischi a confronto Ecco il “vecchio” hard disk da 8 Gbyte Udma/66 utilizzato inizialmente per i test, a confronto con il più recente Maxtor da 40 Gbyte Udma/133. Û L’introduzione di un controller Raid e la configurazione in modalità striping ha permesso di aumentare ancora il livello delle prestazioni. Con la suite di test Sysmark 2002, rivolta principalmente all’uso di applicazioni, il guadagno misurato è piuttosto contenuto; invece con il test PcMark 2002, che misura direttamente le prestazioni dei dischi rigidi, i risultati ottenuti sono decisamente diversi. L’utilizzo di un disco nuovo ha fatto registrare un aumento del 300% rispetto al disco impiegato in origine, e nella configurazione in Raid livello 0 il guadagno è stato di circa il 508%. Non sempre quindi è necessario dover acquistare la Cpu a più elevata frequenza per migliorare le prestazioni del proprio sistema: alcune volte è sufficiente aggiornare qualche altro componente, forse meno appariscente, ma non per questo meno importante. 62 PC MAGAZINE Settembre 2003 Aggiornare la scheda video Tra gli aggiornamenti che possiamo effettuare per migliorare le prestazioni del nostro Pc, quello della scheda video è sicuramente tra i più importanti, soprattutto se apparteniamo a quella fascia di utenti che amano dilettarsi con i videogame. Per gli appassionati della grafica 3d, la scheda video rappresenta l’elemento, assieme alla Cpu e alla memoria di sistema, che più influisce sulle prestazioni e sulla velocità di rendering. Installare il più potente microprocessore oggi disponibile risulta infatti del tutto inutile, se poi disponiamo di una scheda grafica incapace di supportare le più importanti funzioni per il calcolo di scene 3d. Analogamente alle Cpu, anche le Gpu (o Vpu), ossia i chipset delle schede grafiche più recenti, hanno un arco di vita sempre più breve, e indirizzarsi sul prodotto migliore per le nostre necessità è diventato molto difficile. Spesso infatti, a fronte di sigle e nomenclature sempre nuove e aggiornate, la sostanza di un dato chipset non cambia, o muta di pochissimo. U n p o ’ d i sto r i a I più recenti chipset grafici offrono un’enorme quantità di funzioni integrate e, in alcuni casi, la complessità elettrica raggiunge e supera quella dei microprocessori per Pc più diffusi. La strada verso l’aumento delle prestazioni 3d è iniziata ormai diversi anni fa anche se, tra i passaggi più importanti, è sicuramente necessario menzionare l’ingresso di processori grafici capaci di gestire “in autonomia” la geometria delle strutture a schermo. Grazie al Transform & Lighting (T&L), la scheda video si incarica di gestire i calcoli geometrici e l’elaborazione delle luci, togliendo gran parte del carico del lavoro alla Cpu principale. Questo si traduce in prestazioni superiori e maggiore tempo macchina per effettuare altri calcoli. Le prime Gpu (Graphic Processor Unit) a integrare queste funzioni sono nVidia GeForce 256 e Ati Radeon 256. Precedentemente gli acceleratori video effettuavano unicamente il passaggio di applicazione delle texture e degli effetti grafici, quali per esempio la nebbia o le ombre. La gestione della geometria permette dunque di beneficiare di maggiori Per molti anni l’evoluzione delle memorie Ram si è mossa al rallentatore, con progressi minimi nonostante l’enorme aumento di velocità delle Cpu. Tutto è cambiato di colpo nel 2002, quando sono comparsi improvvisamente molti nuovi tipi di moduli Ram, mentre altri già si affacciano all’orizzonte. velocità di calcolo, anche se il processore principale non è particolarmente veloce. In funzione di un eventuale aggiornamento della scheda video è perciò essenziale tenere in considerazione questo parametro. Va però precisato che questa funzione è ormai quasi “di serie” sugli acceleratori grafici di fascia media, dato che la sua introduzione sul mercato risale ad alcuni anni fa. Meno diffuso è invece il supporto per funzioni hardware Vertex e Pixel Shader, che possono essere di differenti tipo e con capacità di calcolo molto diverse. Grazie a questi motori di calcolo, è possibile effettuare centinaia di operazioni parallelamente, per generare scenari 3d molto più reali e verosimili. Sfruttando la tecnica Vertex Shader si possono creare complessi oggetti 3d e visualizzare in modo molto credibile la deformazione dei materiali. Le basi di questa tecnologia sono legate a una complessa funzione di calcolo grafico, con la quale è possibile aggiungere effetti speciali sugli oggetti, caricando apposite istruzioni in un’area di memoria dedicata. Questi calcoli vengono effettuati sulle informazioni relative a ogni vertice di ogni oggetto (posizione nello spazio, colore, alphachannel, texture, eccetera). Ogni vertice manipolato con questa tecnica risulta alterato in real time e può Upgrade quindi presentare differente posizione, texture o colore. Sfruttando il motore programmabile Pixel Shader, si possono invece effettuare operazioni di illuminazione e una serie di effetti proprietari a livello di pixel. In questo modo si ottiene il controllo completo durante il calcolo del singolo pixel (luci, ombre, colori etc.). Queste tecnologie permettono di velocizzare ulteriormente il calcolo di ogni oggetto visualizzato e di migliorare in modo drastico la qualità delle superfici riprodotte. Questi motori di calcolo programmabili facilitano notevolmente il lavoro dei programmatori e degli sviluppatori di giochi e applicazioni multimediali. Ciò è reso possibile dall’elevata quantità di possibili combinazioni messa a disposizione dall’hardware e dalle librerie software. A tale proposito è opportuno segnalare il supporto per le Api DirectX e OpenGL da parte dei differenti chipset. Entrambi i set di librerie offrono un ambiente di lavoro per gli sviluppatori di software e consentono di sfruttare le potenzialità dei chipset compatibili. I più recenti sono in grado di supportare DirectX 9.0 e 8.1, mentre i chip meno aggiornati non sono capaci di beneficiare dei nuovi set di librerie e si appoggiano alle versioni 7.0 e 6.1. La capacità di utilizzare queste funzioni determina in buona parte le prestazioni e la compatibilità hardware/software della scheda video stessa. Q ua l e s c e lta ? È necessario precisare che, con l’esclusione dei modelli più economici, quasi tutte le schede video oggi in commercio sono compatibili con gli standard più aggiornati. Per fare esempi concreti, le più recenti famiglie di prodotti Ati e nVidia assicurano il supporto per le DirectX 9.0, Vertex e Pixel Shader programmabili e l’accesso al sistema mediante Agp 8x. La scelta della scheda video opportuna, capace 64 PC MAGAZINE Settembre 2003 Û > Focus Software L’overclock della scheda video avviene via software e ci permette di aumentare i parametri del nostro hardware senza aprire il Pc. di soddisfare le nostre esigenze è quindi legata al tipo di chipset e alla sua velocità, alla quantità di memoria, e al prezzo di commercializzazione. Quest’ultimo aspetto risulta di primaria importanza, dato che il mercato odierno è fortemente suddiviso in fasce basate sul prezzo e sulle prestazioni del prodotto. Per un Pc di fascia media, dal valore di circa 700 1.000 euro, è indicata una scheda video compresa tra i 100 e i 250 euro, mentre sopra questa fascia rientrano i prodotti per i cosiddetti hardcore gamer. Sono prodotti destinati a chi desidera il massimo delle prestazioni e non si pone particolari problemi di prezzo. Per ciò che riguarda la memoria integrata, è sicuramente più importante valutare il tipo di memoria piuttosto che la quantità. Le capacità tipiche oggi presenti sul mercato sono di 64 e 128 Mbyte per le schede video mainstream e di 256 Mbyte per i modelli di punta. La memoria è un parametro fondamentale, che determina le prestazioni soprattutto quando si lavora a risoluzioni elevate. Prima delle modifiche Ecco come si presenta la scheda video GeForce 2 Gts prima dell’installazione del kit di raffreddamento. Û Risulta dunque determinante il tipo di memoria utilizzato: Sdram, Sgram, Ddr oppure Sdr, il tempo di accesso e la frequenza operativa. Un modulo che permette l’accesso ai dati con tempi di 3,6 ns è sicuramente migliore di un altro che opera a 6 ns; ma anche la frequenza delle Ram rappresenta un parametro chiave per le prestazioni che il chipset grafico può esprimere. È infatti prassi abituale affiancare chipset di un determinato tipo a moduli di memoria con prestazioni e prezzi diversi, per l’assemblaggio di prodotti destinati a fasce di mercato diverse. Ovviamente le prestazioni che potremo avere sono nettamente differenti, nonostante si tratti dello stesso acceleratore grafico. A u m e n ta r e l e p r e sta z i o n i 3d Se non siamo orientati all’acquisto di una nuova scheda video, ma desideriamo aumentare la velocità di esecuzione del nostro videogioco preferito, abbiamo ancora alcuni assi nella manica. La prima operazione, che richiede unicamente una conoscenza base dei sistemi di installazione e configurazione software in ambiente Windows, riguarda l’aggiornamento dei driver. Effettuare questo upgrade ci permette di migliorare la stabilità del sistema e ottimizzare le prestazioni soprattutto con i videogiochi. Il miglioramento Focus < Upgrade Prestazioni dopo l’aggiornamento dei driver video Driver versione 44.03 (14/5/2003) Driver versione 40.72 (8/11/2002) Driver versione 30.82 (7/6/2002) Driver versione 29.42 (11/6/2002) 3DMark2001Se (build 330) 3518 3511 3492 3575 3DMark2003 (build 330) 153 151 150 148 0,4 / 26,7 / 14,8 0,6 / 28,1 / 14,2 0,5 / 27,7 / 14,4 0,5 / 22,4 / 12,4 101 100,4 99,6 96,2 Aquamark (fps min/max/med) Quake III Timedemo (Demo 1) fps Kit Overclock Questo set di componenti è composto da una solida ventola in rame e dagli opportuni dissipatori per le Ram. Û complessivo che possiamo trarre non è elevato sul fronte della velocità di calcolo, ma non è ugualmente da sottovalutare se siamo soliti giocare molto ed eseguire test di diagnostica e di performance. Disporre di driver aggiornati significa una migliore integrazione con le differenti release di DirectX e significa assicurarsi il supporto del produttore per tutti i problemi noti, legati a un dato applicativo. Infatti una versione aggiornata del software permette spesso di risolvere i problemi di stabilità e di esecuzione dei videogiochi. Per effettuare la prova di aggiornamento dei driver, abbiamo scelto di confrontare le prestazioni di versioni differenti, rilasciate dal 11/6/2002 ai più recenti del 14/5/2003. La scheda video che abbiamo scelto come campione di prova è una GeForce 2 Gts. Se da un lato le prestazioni non cambiano in modo eclatante, la stabilità del sistema aumenta sensibilmente, soprattutto per quanto riguarda l’esecuzione dei giochi Quake e Aquamark (benchmark derivato dal gioco Aquanox). Se quindi siamo interessati a ottimizzare il nostro sistema e vogliamo ridurre i problemi legati all’esecuzione di alcuni videogiochi, l’aggiornamento dei driver può essere molto utile. La seconda possibilità che abbiamo per migliorare le prestazioni del nostro sistema è data dall’aumentare le frequenze operative del chipset e della Ram della scheda video. È necessario precisare come quest’operazione possa provocare danni e rovinare in modo permanente l’hardware, soprattutto se effettuata da chi non dispone delle opportune conoscenze tecniche. L’overclock della scheda video è un’operazione che potrebbe risultare molto semplice, ma che nasconde problemi di natura elettrica e termica. Superare i limiti imposti dal produttore infatti non è sempre possibile o è fattibile solo grazie a particolari accorgimenti. Prima ancora di pensare a eventuali “ritocchi” di frequenza, è necessario predisporre la scheda con dei dissipatori adeguati per raffreddarla al meglio. In commercio sono infatti disponibili svariati kit composti da un dissipatore attivo per la Gpu e una serie di alette di raffreddamento per i moduli di memoria. È inoltre indispensabile disporre di un cabinet ben aerato, capace di offrire un buon ricircolo dell’aria. A questo punto siamo pronti per effettuare l’overclock vero e proprio, che di fatto viene operato completamente via software. Sono infatti disponibili differenti tool ideati per aumentare le frequenze dei componenti della scheda video. Tra i tanti liberamente scaricabili da Internet, PowerStrip (www.entechtaiwan.com/ps.htm) è sicuramente il più noto e il più completo. La scheda video che abbiamo scelto di overclockare è una GeForce 2 Gts con 32 Mbyte di memoria Sgram Ddr: la Gpu lavora a 200 MHz, mentre le memorie sono a 400 MHz. Se diamo uno sguardo ai risultati ci accorgiamo che è possibile ottenere un vantaggio in termini di prestazioni senza faticare troppo e aumentando parallelamente la frequenza della memoria e della Gpu. Quando il sistema diventa instabile e le immagini a schermo appaiono con dei difetti e delle spurie, significa che abbiamo esagerato. Per superare anche questo limite, non è sufficiente il kit di raffreddamento aggiuntivo, ma occorre passare a soluzioni più drastiche come il lapping della superficie dei componenti. In pratica si tratta di assottigliare lo strato esterno del package del chip, per avvicinarci allo strato di silicio interno e ottenere una maggiore capacità di dissipazione del calore. È un’operazione molto rischiosa e perciò sconsigliata. Per aumentare il trasporto di calore dal chip al radiatore, è inoltre possibile usare una pasta termoconduttiva, analoga a quella usata per le Cpu. Nel nostro caso abbiamo ottenuto un incremento di circa 5 fps nei giochi Quake e Aquamark e un aumento di punteggio di circa 100 punti con i test 3DMark2001SE. L’hardware scelto per le prove di overclock è sicuramente obsoleto, risulta quindi immediato il vantaggio che possiamo trarre dall’overclock di sistemi più Settembre 2003 PC MAGAZINE 65 > Focus Upgrade Overclock della scheda video Gpu Clock: 200 MHz / Memory Clock: 400 MHz Gpu Clock: 210 MHz / Memory Clock: 420 MHz Gpu Clock: 220 MHz / Memory Clock: 440 MHz Gpu Clock: 225 MHz / Memory Clock: 445 MHz 3DMark2001Se (build 330) 3518 3559 3592 3607 3DMark2003 (build 330) 153 155 161 162 0,4 / 26,7 / 14,8 1,1 / 28,9 / 16,2 1,1 / 29,6 / 17,1 1,5 / 31,1 / 18,0 101 103,8 105,8 107,1 Aquamark (fps min/max/med) Quake III Timedemo (Demo 1) fps recenti. I chipset più nuovi sono infatti prodotti con processi costruttivi che permettono di ridurre le temperature operative e sono quindi più facili da “velocizzare”. Buona parte delle possibilità di overclock della scheda video dipendono però dalla scheda madre. Gli ultimi modelli permettono infatti di aumentare la tensione sul bus Agp, favorendo l’aumento di frequenza e stabilizzando il sistema. La memoria Ram Tra tutti i componenti all’interno di un personal computer, la memoria centrale è senz’altro la parte che è più necessaria alla Cpu per portare a termine i propri compiti. Tanto importante che sin dall’inizio dell’era informatica apparve subito evidente quanto la corretta gestione di questo componente fosse prioritaria rispetto non solo al corretto utilizzo da parte dei programmi, ma anche da parte della Cpu. Nei sistemi multiprocessore, che oggi stanno vivendo una buona diffusione e che possiamo trovare anche sulle nostre scrivanie, la memoria centrale si dimostra ancora più importante per il sempre maggior numero di applicazioni che vengono svolte contemporaneamente. C ome utilizza la memoria un computer? In un computer perfetto (e quindi realizzabile solo in teoria), in realtà non esisterebbero differenze riguardanti la memoria come oggi le 66 PC MAGAZINE Settembre 2003 conosciamo, ma ci si affiderebbe solamente a un tipo di memoria che registri e che restituisca al processore i dati necessari il più velocemente possibile, compito che oggi è svolto dalla memoria cache di primo, secondo e, in alcuni casi, terzo livello. Purtroppo bisogna fare sempre i conti con l’impegno economico e proprio per questo la memoria cache (che costa parecchio) viene impiegata solo in piccola parte. In seconda battuta però esiste la memoria Ram, per fortuna sempre più economica rispetto al passato. La Ram può essere utilizzata per espandere il sistema che utilizziamo per svolgere il più velocemente possibile il nostro lavoro. L’ultimo tipo di memoria (e anche il più economico) che può essere messo a disposizione della Cpu è quella di massa. Su tutti i computer che giornalmente utilizziamo è infatti possibile trovare sul disco rigido un file di swap dedicato a contenere dati che dovrebbero però essere in Ram. Questo file viene utilizzato quando i dati che devono essere a disposizione del sistema operativo e delle applicazioni superano il quantitativo di Ram installata e vengono quindi parcheggiati dove c’è ancora spazio: sul disco rigido. I tempi di accesso necessari per leggere e scrivere su un disco rigido sono però decisamente elevati se confrontati con quelli della Ram, e questo porta a tempi di attesa molto lunghi, quando gli accessi al file di swap diventano frequenti. È da tenere presente che durante le operazioni di “parcheggio” vengono anche sospese le eventuali sessioni di lettura/scrittura sul disco da parte delle applicazioni, rallentando ancora di più i tempi di risposta di tutto il sistema. Aumentare il quantitativo di memoria all’interno di un personal computer può quindi essere una scelta vincente, in alcuni casi molto più dell’impiego di una Cpu di nuova generazione, o con una frequenza di clock superiore. Avere a disposizione più memoria significa per il sistema operativo non dover più ricorrere al disco rigido per accedere ai file (o alle partizioni) di swap, o almeno ricorrervi solamente in parte. Il ricorso al disco rigido da utilizzarsi invece della memoria di sistema penalizza in modo determinante le prestazioni di un computer, qualunque sia la sua configurazione hardware o i compiti cui viene dedicato. Anche il semplice start-up di un sistema operativo può avvenire più velocemente se questo non deve fare continuamente ricorso al file di swap per poter registrare dati là dove lo spazio è già occupato. Le applicazioni, che sempre più spesso vogliamo eseguire in modo parallelo, piuttosto che sequenzialmente, non possono che trarre beneficio da una maggiore disponibilità di memoria e possono essere portate a termine più velocemente. Anche il lavoro cui ci dedichiamo tutti i giorni con il personal computer può trarre giovamento da un maggior quantitativo di memoria ed esser compiuto con minori attese. M e m o r i e v e cc h i e e n u o v e La situazione attuale crea qualche problema a chi vuole espandere il proprio computer: se fino a qualche tempo fa bastava entrare in un negozio e chiedere un modulo di > Focus Upgrade memoria con la capacità desiderata, oggi si deve essere estremamente precisi. Per espandere con successo il computer bisogna quindi conoscere più da vicino i tipi di memoria esistenti e le corrispondenti tecnologie. Il tipo di memoria più usato nei Pc costruiti fino all’inizio del 2002 porta la sigla Pc100 oppure Pc133, che indica la capacità di funzionare alla frequenza rispettivamente di 100 oppure 133 MHz. Le memorie Pc133 completamente conformi allo standard hanno una capacità massima di 256 Mbyte, ottenuta disponendo otto (oppure nove) chip di memoria su ciascun lato del modulo. La maggior parte delle schede madri che supporta la tecnologia di memoria Ram Pc133 accetta da due a quattro di questi moduli, per un totale massimo di 1 Gbyte di Ram. Nuovi sviluppi nella produzione dei chip di Ram permettono la fabbricazione di moduli da 256 Mbyte con otto (oppure nove) chip di silicio disposti su un solo lato del modulo; ovviamente con questa tecnologia si possono fabbricare moduli da 512 Mbyte con i chip su entrambi i lati. Queste Ram, anche se portano il marchio Pc133, non sono conformi allo standard originale e quindi vengono accettate soltanto dalle schede madri di costruzione recente progettate dopo la revisione dello standard. Le schede madri progettate in precedenza, come la maggioranza di quelle che adottano chip-set Intel, riconoscono soltanto un quarto o metà della capacità del modulo, e in certi casi non lo riconoscono affatto o funzionano in modo instabile. Lo standard Pc133 può essere soggetto ad altre limitazioni, che nascono nel controllore di memoria del chipset della scheda madre. Il chipset per schede madri per Pentium II e Pentium III Intel 440bx supporta fino a quattro moduli indipendenti; ciò significa che le schede madri con quattro zoccoli per moduli Pc133 oppure Pc100 controllati dal chipset 440bx (e degli analoghi modelli proposti dai concorrenti di Intel) possono accettare altrettanti moduli diversi tra loro. 68 PC MAGAZINE Settembre 2003 La situazione cambia per i chipset Intel serie 8xx per Pentium III, prodotti successivamente: la frequenza di clock della Ram è stata portata a 133 MHz, ma è stato dimezzato il numero di banchi Ram supportati. Per questo motivo le schede madri Pentium III con chipset Intel 8xx, anche quando hanno tre zoccoli per memorie, accettano un massimo di soli 512 Mbyte di Ram e non è possibile usare il terzo zoccolo quando i primi due sono occupati da memorie a doppia faccia. Per le schede madri di altre marche la situazione varia da modello a modello, e la massima quantità di Ram installabile si può conoscere solo cercando le caratteristiche tecniche sul sito web del costruttore (oppure nel manuale). Le memorie Pc133 si possono inserire senza problemi anche nelle schede madri che richiedono moduli Pc100 o Pc66. L’unica eccezione sono le tipiche sono 100 MHz (Pc1600), 133 MHz (Pc2100) e 200 MHz (Pc3200). Di solito le massime prestazioni del computer si raggiungono quando la Ram funziona con frequenza identica a quella del bus Fsb della Cpu; montare Ram più veloci della Cpu non porta benefici apprezzabili (ma aumenta sicuramente la spesa). R ambus Per oltre un anno, le memorie Rambus Pc800 hanno rappresentato il vertice delle prestazioni, con caratteristiche tecniche nettamente superiori a ogni altra tecnologia Ram concorrente. Dal punto di vista pratico la caratteristica peculiare di questo costoso modello di memoria, ormai al tramonto, è il funzionamento a linea di trasmissione che obbliga a montare “finti moduli” (continuity module) negli zoccoli lasciati inutilizzati. Espandere un sistema con memorie Rambus non è molto conveniente, vista la difficile reperibilità e il prezzo elevato. In questo caso spesso è meglio cambiare anche la scheda madre. schede madri per Cpu Pentium basate sul chipset Intel 430VX: possono gestire al massimo moduli Pc66 da 32 Mbyte con 16 chip disposti sulle due facce, oppure i rari moduli Pc66 a doppia altezza con 32 chip su due facce. D dr Lo standard Pc133 è stato soppiantato dalla tecnologia Ddr, che ha una moltitudine di varianti. Le memorie Ddr sono classificate per la massima velocità di trasferimento dati teorica supportata, che a grandi linee è otto volte maggiore della frequenza di clock equivalente; la frequenza di clock effettiva è a sua volta pari alla metà di quella equivalente. Per esempio, le memorie Ddr Pc2700 lavorano con una frequenza di clock equivalente di 333 MHz, ottenuta campionando entrambi i fronti di un segnale di clock con frequenza effettiva di 166 MHz. Altre frequenze Questo accorgimento è indispensabile per chiudere i circuiti della linea di trasmissione, e quindi permettere il funzionamento del computer. L’espansione di una scheda madre con memorie Rambus (chiamate anche “moduli Rimm”) va studiata con attenzione, perché il rapporto prezzo/prestazioni potrebbe essere sfavorevole. Spesso le schede madri che adottano la tecnologia Rambus sono a doppio canale, quindi è necessario acquistare moduli Rimm a coppie identiche, da inserire negli zoccoli liberati dai continuity module. O ttimizzazioni Un parametro importante per valutare la qualità e le prestazioni di una memoria Ram è il valore della latenza Cas; numeri tipici sono CL2 oppure CL3 per i moduli Pc133, e CL2.5 oppure CL3 per quelli Ddr. Si tratta del rapporto (arrotondato per > Focus Upgrade eccesso) tra il tempo di accesso a una colonna della matrice Ram e il tempo di ciclo (che è il reciproco della frequenza di lavoro). Per esempio, se il tempo di accesso alla colonna è 20 nanosecondi e il tempo di clock è 10 nanosecondi (corrispondenti alla frequenza di 100 MHz), la memoria sarà di tipo CL2. Valori più bassi di latenza Cas si traducono in un tempo di attesa inferiore quando la Cpu chiede nuovi dati, e quindi in migliori prestazioni del computer. C’è tuttavia un particolare molto importante da ricordare: la scheda madre accede ai moduli di memoria Ram in modo sincrono, e cioè con cadenza regolare e uguale per tutti i moduli installati. Mescolando moduli con valori CL differenti il Bios della scheda madre è costretto a sincronizzare gli accessi sul valore di CL peggiore, sprecando le prestazioni dei moduli più veloci. Le tecnologie Ddr e Rambus permettono un nuovo metodo di ottimizzazione dei tempi di accesso: la gestione a doppio canale. In questa modalità, supportata per esempio dai chipset Intel 820 e Nvidia Nforce, il controllore della memoria ha una coppia di bus dati distinti per l’accesso simultaneo e indipendente a coppie di Ram identiche tra loro, sommando così le rispettive velocità. L’accesso a doppio canale garantisce un notevole miglioramento delle prestazioni, quindi se la scheda madre lo supporta è importante montare sempre coppie di moduli Ram identici, rispettando la sequenza di posizioni indicate dal manuale della scheda madre. M oduli con buffer Un grosso problema della tecnologia Ddr è la scarsa compatibilità reciproca dei moduli, che interferiscono elettricamente tra loro creando a volte problemi di stabilità del funzionamento. La soluzione a questo fastidioso inconveniente è arrivata con le memorie Ddr di tipo buffered (dette anche registered), che però sono accettate soltanto dalle schede madri più pregiate. I moduli Ddr registered si distinguono 70 PC MAGAZINE Settembre 2003 Memoria e prestazioni con 128 Mbyte con 1 Gbyte Sysmark 2002 75 94 Internet Content Creation 103 111 Office Productivity 55 80 Cpu Score 2.437 2.449 Memory score 2.643 2.624 271 336 Integer aEMMX/aSSE (It/s) 4.704 4.707 Floating-Point aE3DNow! (It/s) 5.429 5.431 RAM Bandwidth Int Buffered aEMMX/aSSE (Mbyte/s) 1.154 1.221 RAM Bandwidth Float Buffered aEMMX/aSSE (Mbyte/s) 1.152 1.231 3DMark2001Se (build 330) 3.518 3.560 153 155 Aquamark (fps min/max/med) 0,4 / 26,7 / 14,8 8,4 / 29,1 / 15,4 Quake III Timedemo (Demo 1) 101 102,4 PcMark 2002 Hdd score Sandra 2002 3DMark2003 (build 330) facilmente da quelli standard per la presenza di almeno due piccoli chip aggiuntivi (i buffer o registri) che servono a stabilizzare i segnali elettrici sul bus. Non è possibile mescolare memorie buffered e standard (unbuffered), ma tutte le memorie devono essere dello stesso tipo. Oltre alla maggiore stabilità di funzionamento, i moduli registered offrono il vantaggio di poter gestire capacità più alte, che attualmente arrivano a 1 Gbyte per modulo. Se è vero che la memoria Ram non basta mai, bisogna fare attenzione con i moduli ad alta capacità. Un limite hardware dei processori Athlon e Intel standard non permette l’installazione di più di 3,5 Gbyte di memoria Ram, e comunque le versioni standard di Windows 2000/Xp non possono sfruttare più di 2 Gbyte di memoria Ram per i programmi (e altrettanta per il sistema operativo, che tuttavia non saprebbe sfruttare questa abbondanza). Per usare quantità di Ram ancora più alte, al momento utili solo a un server di rete locale, occorre un processore Amd Opteron oppure Intel Xeon Mp (o Itanium) abbinato al sistema operativo Linux. Il limite massimo di Ram per Windows 9x/Me è ancora più basso: non si devono superare i 512 Mbyte, pena la beffarda comparsa di messaggi di errore che segnalano erroneamente la mancanza di Ram. M e m o r i e E cc A volte l’aggiornamento della memoria Ram apre un fastidioso capitolo fatto di crash di sistema e malfunzionamenti inspiegabili. Questo problema si può verificare se i moduli acquistati non sono certificati in modo completo dal costruttore, come spesso accade per la componentistica sfusa. Per restare al riparo da queste sorprese si possono acquistare i costosi moduli di buona marca venduti in confezioni singole sigillate, oppure chiedere moduli in tecnologia Ecc (Error Correcting Code, a correzione di errore). > Focus Upgrade La tecnologia Ecc, supportata solo da alcune schede madri, garantisce la correzione automatica degli eventuali errori singoli grazie alla presenza di un chip di Ram aggiuntivo che subentra a quello difettoso in caso di necessità. I moduli Ecc si possono inserire anche nelle schede madri che non gestiscono questa tecnologia, dove portano comunque un grande vantaggio: poiché si tratta di componenti costruiti per l’uso professionale, è molto più difficile imbattersi in esemplari non certificati. Per le applicazioni dove l’integrità dei dati è vitale esistono soluzioni ancora più sofisticate come il sistema ChipKill, adottato su alcuni modelli di punta Ibm e Dell, che corregge anche gli errori multipli. È v e r a m e n t e n e c e s sa r i o e s pa n d e r e l a m e m o r i a ? Nelle nostre sessioni di test abbiamo voluto verificare quali miglioramenti è possibile ottenere aumentando il quantitativo di memoria Ram fino a 1 Gbyte e la teoria ha trovato conferma nei risultati. Con il sistema operativo Windows Xp abbiamo misurato performance diverse, a seconda del tipo di applicazione utilizzato. Nell’utilizzo di applicazioni disegnate per la navigazione su Internet il guadagno ottenuto è di un modesto 10%, mentre con applicazioni destinate alla produttività personale si ottiene un miglioramento nelle prestazioni di un buon 45%. Generalmente si ottiene un miglioramento, nei tempi di risposta del sistema, di circa il 25%. Nella tabella riassuntiva è facile notare come i due diversi quantitativi di memoria non intervengano assolutamente in quelli che sono i tempi di risposta della Cpu. Tutte le applicazioni però, per quanto poco facciano uso della memoria di sistema, traggono giovamento dalla maggiore disponibilità. Nel benchmark eseguito con la suite PcMark 2002 si nota come anche le performance rilevate del disco rigido, nonostante questa periferica non sia direttamente interessata dalla memoria centrale, traggono un certo miglioramento. Come si evince dalle prove effettuate, la spesa da sostenere per l’acquisto di memoria Ram oggi ripaga ampiamente con vantaggi di tutto rispetto. Certamente non tutti possono ipotizzare l’acquisto di 1 Gbyte di memoria di sistema, ma già con 256 o 512 Mbyte di Ram si possono ottenere miglioramenti nelle prestazioni, rispetto a quelle di una configurazione base che ne utilizzi solo 128 Mbyte. Upgrade totale Mai come in questi tempi risulta vera la definizione di “era dell’usa e getta”, applicata ormai anche alle apparecchiature informatiche. È da un po’ di tempo che ci siamo accorti infatti che non conviene neppure acquistare le cartucce di ricambio delle stampanti a getto d’inchiostro più economiche, perché, in alcuni casi, si spende una cifra paragonabile al costo di una stampante nuova. Di primo acchito, a chi sta pensando di aggiornare il proprio Pc si potrebbe rispondere nello stesso modo, ovvero che ad acquistarne uno nuovo si spenderebbe meno. Ma questo argomento merita almeno una piccola riflessione, in modo da cercare di effettuare la scelta giusta che non sempre è dettata dal risparmio economico. Bisogna distinguere subito il tipo d’intervento da effettuare sul proprio Pc in base alle specifiche necessità: lavoro, intrattenimento, gioco e così via. È naturale che più complesse sono le proprie esigenze, più la spesa da affrontare è elevata. È inoltre necessario stabilire un budget da destinare a questo tipo di operazione, e bisogna tenere conto anche dell’eventualità che le operazioni di upgrade debbano essere svolte da persone con una competenza tecnica e manuale specifica. Rispetto alla configurazione di partenza che vede un Pc basato su processore Amd Athlon 900 MHz, con 128 Mbyte di memoria Ddr a 266 MHz, con un disco fisso da 8 Gbyte Udma/66, il tutto installato su una scheda madre con chipset nVidia nForce 220, consigliamo una serie di possibili upgrade in base alle proprie necessità e tenendo una mano sul portafoglio. Come singolo upgrade abbiamo scelto componenti al di sotto della soglia dei 100 euro e abbiamo preso in considerazione la sostituzione di quei componenti che apporterebbero un significativo cambiamento alla configurazione originale come il processore, la memoria, la scheda madre, la scheda video e il disco fisso. Upgrade dei componenti principali Budget Cpu Ram Scheda madre Scheda video Disco fisso Upgrade singolo componente Amd Athlon Xp 2000+: 68 euro, più 15 euro per il dissipatore 256 Mbyte Ddr PC 2100: 44 euro Nvidia Nforce2 400: 93 euro Ati Radeon 9100 – 128 Mbyte: 88 euro Hdd 80 Gbyte: 90 euro Fino a 150 euro ● ● Da 150 a 225 euro ● ● ● Da 225 a 325 euro ● ● ● Da 325 a 400 euro ● ● ● Nota: Prezzi medi relativi al mese di luglio 2003 72 PC MAGAZINE Settembre 2003 ● ● ● > Focus Upgrade Nella tabella indichiamo inoltre come abbinare i vari componenti per migliorare la propria situazione stabilendo delle fasce di prezzo crescenti e scegliendo i componenti da aggiornare. L’ordine seguito è dettato dall’importanza degli stessi al fine di soddisfare le esigenze di un uso generico per i bisogni di tutta la famiglia, e soprattutto si è cercato di creare una configurazione bilanciata tra i vari componenti. Non avrebbe senso infatti sostituire tutti i componenti ma lasciare (per esempio) il disco fisso originale, in quanto rappresenterebbe un collo di bottiglia che rallenterebbe tutte le operazioni; oppure mettere un processore molto potente, ma lasciare solo 128 Mbyte di memoria Ram. S o st i t u i r e t u t to ? La tabella relativa all’aggiornamento dei componenti principali è da ritenersi valida solamente se si segue un naturale processo di evoluzione nell’uso di un Pc, ovvero seguendo il progredire delle proprie capacità e passioni, cercando di migliorare le risposte del computer in termini di velocità sulle applicazioni che si è soliti utilizzare. Infatti a volte basta il solo ampliamento della memoria Ram per avere già una risposta soddisfacente con qualsiasi applicazione, con un costo limitato sia dal punto di vista economico sia in termini di tempo. L’upgrade della Ram è infatti semplice e veloce. Un po’ più delicata invece la sostituzione del processore, per la quale sarebbe preferibile farsi assistere da un amico esperto, perché si rischierebbe facilmente di bruciare sia la Cpu sia la scheda madre, se non si effettuano i giusti settaggi. Eseguiti da una mano esperta, gli aggiornamenti della Ram e della Cpu sono operazioni piuttosto veloci e di norma non implicano alcuna altra operazione. Diverse complicazioni invece comporterebbe la sostituzione della scheda madre o del disco fisso, soprattutto in termini di tempo. Con l’aggiornamento della scheda madre consiglieremmo di reinstallare il sistema operativo e tutte le 74 PC MAGAZINE Settembre 2003 Comprarlo o assemblarlo? Computer Preassemblato Computer da assemblare Cabinet Atx 300W 44,00 Scheda madre KT400 137,04 Cpu Xp 2600+ 110,10 Ventola Cpu 14,99 Ram 512 Mbyte PC3200 137,99 Hdd 80 Gbyte 104,15 Dvd 16x 42,44 Masterizzatore 52x 54,34 Floppy disk 13,00 Vga GeForce4 TI4200-8X 128Mbyte 167,03 Modem 56K 22,80 Scheda di rete 10/100 8,74 Scheda Audio integrata Casse Acustiche 4+1 28,99 Sistema operativo Windows Xp Home 274,07 COSTO TOTALE 1.379,00 1.159,68 Nota: Prezzi medi relativi al mese di luglio 2003 applicazioni, in quanto il cambio di chipset potrebbe creare problemi di stabilità alla vecchia installazione. Potrebbe essere l’occasione buona sia per aggiornare il sistema operativo stesso passando a versioni più recenti, sia per fare pulizia di tutte quelle applicazioni che, per esempio, avete scaricato da Internet e non riuscite più a disinstallare. Detto ciò è comprensibile come tale operazione comporti comunque alcune ore di lavoro. Per quanto riguarda il disco fisso il discorso è più o meno lo stesso. O si installa ex novo il sistema operativo e successivamente si trasferiscono i propri dati, oppure si decide di mantenere il sistema così com’è copiandolo con appositi programmi dal disco vecchio a quello nuovo. La copia della partizione è consigliabile solo se non si sono sostituiti altri componenti chiave (la scheda madre appunto), e se si utilizzano applicazioni vitali di cui si sia smarrito il Cd d’installazione. Altrimenti è valido il discorso sopra citato riguardo alla pulizia del sistema. Infine per gli appassionati di videogiochi, l’upgrade più interessante potrebbe riguardare principalmente la scheda video. Il consiglio è quello di far crescere la configurazione senza troppi sbilanciamenti, quindi Cpu, Ram e scheda video; ma anche la sola sostituzione della scheda grafica potrebbe apportare significativi miglioramenti. Infatti le schede video degli ultimi anni sono in grado di svolgere autonomamente la maggior parte dei calcoli relativi alla grafica sgravando la Cpu di sistema e rendendo il Pc più performante. Se si dispone di un budget di circa 400 euro si può scegliere di aggiornare tutti i componenti indicati, trasformando il vecchio Pc in un computer in linea con lo standard attuale di mercato. Dato per scontato che il cabinet non ha bisogno di essere rinnovato se non per esigenze puramente estetiche, le ultime cose da valutare sono lo stato dell’alimentatore e che la sua potenza sia sufficiente per sostenere senza problemi i nuovi componenti. Upgrade U n P c n u o v o d i z e cc a Abbiamo appurato che con un budget tutto sommato contenuto è possibile apportare modifiche alla configurazione iniziale senza stravolgere gli equilibri grazie a componenti bilanciati tra loro. Ma se c’è la necessità di cambiare il passo e utilizzare il computer per soddisfare nuove esigenze come, per esempio, applicazioni di video e foto editing, anche solo a livello amatoriale, oppure semplicemente per cominciare a giocare, allora vale la pena prendere subito in considerazione l’acquisto di un potente nuovo Pc, che abbia una vita utile di almeno due anni. Inoltre occorre valutare se conviene acquistare una configurazione fatta e finita direttamente dal negozio di fiducia, o acquistare i singoli pezzi e costruirsi da soli il nuovo Pc. I costi di un personal computer nuovo, attualmente, partono da circa 800 euro (Iva inclusa) per una configurazione base priva di monitor. A onor del vero bisogna dire che esistono anche configurazioni più economiche, ma non vorremmo tenerne conto; per una configurazione di livello medio/alto si spendono almeno 1.400 euro, che possono arrivare a oltre 2.500 per le configurazioni allo stato dell’arte: l’ultimo processore disponibile, il massimo della memoria possibile, il disco più capiente, eccetera. Queste configurazioni comprendono condizioni di garanzia a volte personalizzate, il sistema operativo, i vari applicativi preinstallati e naturalmente l’assemblaggio dei componenti. La soluzione dell’upgrade dei componenti principali può convenire in termini economici, ma bisogna tenere assolutamente presente che l’ago della bilancia che determina la convenienza è rappresentato dal costo della Focus < manodopera per l’assemblaggio e l’installazione del sistema operativo e dei driver di ciascun componente. Infatti solo se si ha la necessaria competenza per farlo in autonomia (e non si conteggiano le ore perse) risulterà un’operazione conveniente. Queste considerazioni valgono anche qualora si presentasse un problema. Se si acquista il Pc in negozio si potrà contare sull’assistenza del negoziante stesso, mentre acquistando i singoli pezzi bisogna essere in grado di analizzare un eventuale problema e quindi far sostituire il pezzo guasto, con il rischio di dover attendere del tempo prima che la sostituzione avvenga. Riteniamo quindi che l’upgrade totale (per un appassionato esperto) potrebbe essere conveniente per la spesa, ma ciò può essere poco importante, visto che per molti mettere mano al Pc rappresenta comunque una forma di divertimento. ù Hardware < > all’interno: 78 Stampe per tutti Le stampanti inkjet riescono ormai a produrre stampe di qualità realmente fotografica, in grado di competere con le foto stampate su carta chimica, e anche nelle fasce di prezzo più basse. Abbiamo messo alla prova sette periferiche di questo tipo provenienti dai principali produttori, tre con un prezzo inferiore ai 200 euro e quattro oltre questa cifra. I risultati sono stati molto interessanti anche perché alcuni modelli permettono di stampare senza dover utilizzare il Pc. 118 Ibm ThinkPad X31 Il portatile dei sogni per molti è il Thinkpad X31. Estremamente compatto, questo modello ultraportable utilizza la recente tecnologia Centrino che permette di raggiungere un’autonomia considerevole. Ci sono in sostanza tutti gli elementi per interessare gli utenti business in cerca di un prodotto funzionale e potente. Il prezzo è ovviamente proporzionato alle soluzioni tecnologiche implementate. 136 Piccole, veloci ed economiche La tecnologia di stampa laser ormai è alla portata di tutti, a partire da meno di 200 euro. Abbiamo provato le ML-1510 e ML-1750, due compattissime stampanti laser monocromatiche prodotte da Samsung che conciliano questa tecnologia con un costo decisamente contenuto, alla portata di tutti. Le due periferiche sono interessanti non solo per i piccoli uffici, ma anche per un’utenza domestica. 146 Memorie removibili Nella Guida all’acquisto ci occupiamo questo mese delle piccole “chiavette” Usb che costituiscono una delle novità più funzionali degli ultimi tempi. Trasferire i dati con questo tipo di dispositivo infatti è estremamente semplice, soprattutto se si utilizza un macchina con Windows Xp dove il supporto è nativo e non servono specifici driver. Per la capacità, oramai siamo arrivati al gigabyte, anche se a costi non proporzionati a quelli dei modelli da 128 o 256 Mbyte. Settembre 2003 PC MAGAZINE 77 > Hardware Abbiamo provato per voi le migliori stampanti fotografiche con tecnologia inkjet Stampe per tutti Francesco Ferrari a stampa di fotografie tramite tecnologie inkjet ha raggiunto ormai livelli ottimi dal punto di vista della qualità. È diventato, infatti, molto difficile distinguere a occhio nudo fra una fotografia ottenuta da sviluppo chimico e stampa su carta fotosensibile e una stampa fotografica prodotta, invece, con stampanti inkjet o con tecnologia a sublimazione. I prezzi dell’hardware, inoltre, non sono un problema visto che ci sono stampanti inkjet per tutte le tasche, a partire da poco più di 100 euro. Il problema dei costi è legato ormai più ai materiali consumabili (inchiostri L 78 PC MAGAZINE Settembre 2003 e carte speciali) che alla stampante vera e propria. Per renderci conto di quali siano le effettive capacità dei più recenti prodotti con tecnologia inkjet destinati alla stampa fotografica, abbiamo richiesto le stampanti in due distinte categorie di prezzo: fino a 200 euro e fino a 500 euro. Abbiamo preferito analizzare separatamente i prodotti dato che rispondono a esigenze diverse. Complessivamente ci sono arrivati sette modelli: quattro di fascia medioalta e tre con prezzo entro i 200 euro. Due modelli dispongono di lettori per le schede di memorie utilizzate dalle fotocamere digitali. In questo modo è possibile realizzare la stampa delle fotografie anche senza dover collegare la stampante a un Pc. In una stampante c’è persino un piccolo display Lcd per visualizzare la foto, in modo da semplificare le operazioni. I profili colore Se dal punto di vista della risoluzione, le stampanti fotografiche attuali hanno raggiunto risultati eccellenti, grazie anche al ricorso a punti sempre piccoli (le gocce sono Stampanti Fotografiche Grouptest Hardware < Non solo inkjet Oltre alle periferiche a getto d’inchiostro, per la stampa delle fotografie digitali sono utilizzate anche quelle con tecnologia a sublimazione. Normalmente le stampanti a sublimazione usano una cartuccia che ospita una pellicola in poliestere su cui sono depositati i colori base. Il processo di stampa, solitamente, prevede che la testina, scorrendo vicino alla pellicola, ne faccia sublimare il supporto colorato, che si deposita sulla carta. Le stampe sono molto vicine, dal punto di vista qualitativo, alle normali fotografie. Sommario STAMPANTI SOTTO I 200 EURO 82 Canon i850 84 Epson Stylus Photo 830U 84 Hp Photosmart 7350 85 Lexmark P 707 STAMPANTI SOPRA I 200 EURO 88 Canon i950 88 Epson Stylus Photo 950 90 Hp Photosmart 7550 sempre più spesso da soli 2 picolitri), dal punto di vista della rispondenza dei colori ci sono ancora delle disparità. Regolare i vari dispositivi (monitor, stampanti, scanner) in modo che riproducano esattamente gli stessi colori è ancora un’operazione indispensabile per evitare brutte sorprese quando si stampano le fotografie. È necessario introdurre delle correzioni specifiche poiché i dispositivi usano processi fisici completamente diversi. Il monitor, per esempio, visualizza i colori in modalità Rgb (Red Green Blue), mentre le stampe riflettono la luce dell’ambiente tramite l’uso di inchiostri Cmyk (Cyan, Magenta, Yellow, Black). Ci sono inoltre delle differenze nel modo in cui i dispositivi gestiscono i vari colori e quindi diventa molto difficile ottenere dei colori identici dalla stessa immagine nei passaggi fra un dispositivo e l’altro. Il ricorso ai profili colore può contribuire all’eliminazione di sgradite sorprese, specialmente quando si stampano delle fotografie. Questi profili, in pratica, descrivono le caratteristiche di gestione del colore degli specifici dispositivi, e attraverso il loro uso è possibile ottenere la riproduzione di colori accurati e coerenti in ogni passaggio. I profili che sono forniti insieme ai vari dispositivi, a volte chiamati “profili preconfezionati”, sono comunque relativamente generici e descrivono le caratteristiche di colore di un certo modello di scanner, monitor, o stampante. In realtà ci sono spesso delle differenze anche tra Uno dei principali svantaggi di questo tipo di periferiche è legato ai costi, sia della periferica, sia dei materiali consumabili. Spesso la cartuccia è infatti suddivisa in matrici, cioè in porzioni delle stesse dimensioni del foglio di carta per ogni colore base, il che significa che se si stampa anche solo un punto di un colore, tutta la parte rimanente va sprecata. Alcune periferiche aggiungono, al termine della stampa vera e propria, una pellicola trasparente sulla carta per proteggerla. le diverse versioni del medesimo modello. Quasi sempre i driver di stampa forniti con la stampante utilizzano uno specifico e diverso profilo per ogni tipo di carta proposto dal produttore, in modo da ottenere automaticamente i risultati migliori. Per le stampanti inkjet esistono numerose alternative dal punto di vista della carta, spesso dedicate al mercato professionale. Quasi sempre sono corredate dal relativo profilo colore per ottenere i migliori risultati. Per esempio, potete trovare delle alternative agli indirizzi Internet Complessivamente, dal punto di vista della qualità di stampa, abbiamo ottenuto risultati molto buoni www.ici-imagedata.com/-ithome.nsf e www.lyson.com/includes/framesit.html. Per effettuare delle correzioni e adattare i profili colore alle specifiche esigenze, si possono fare degli esperimenti, a seconda dei risultati che si vogliono ottenere dalla stampante. Una soluzione implica la realizzazione di una scansione di un’immagine da utilizzare come riferimento, per poi correggerla fino a quando non si ottiene una stampa con la qualità desiderata. Il passo successivo è quello di usare le correzioni per tutte le immagini che verranno stampate. Settembre 2003 PC MAGAZINE 79 > Hardware Grouptest Per l’immagine da usare come riferimento, si possono trovare numerosi esempi su Internet, per esempio all’indirizzo www.hutchcolor.com/Images_and_targets.html. Tra le altre cose, la maggior parte delle fotocamere digitali produce immagini caratterizzate da un profilo colore di tipo sRGB, e quindi è preferibile lavorare con l’editor di immagini utilizzando questo spazio colore. Stampanti Fotografiche I tempi di stampa Modello Testo (secondi) Fotografia A4 (secondi) Canon i850 85 169 Canon i950 238 155 Epson Stylus Photo 830U 304 460 Epson Stylus Photo 950 98 530 Hp Photosmart 7350 142 380 Hp Photosmart 7550 141 373 Lexmark P707 104 1.730 Nota: nella modalità "testo" sono stati stampati 10 fogli con copertura 5% in qualità normale; per l'Hp 7350 e la Lexmark P707 sono stati utilizzati gli inchiostri appositi per la stampa in bianco e nero; per le foto A4 è stata sempre impostata la massima risoluzione. C o m e s o n o stat i e s e g u i t i i t e st (6x4”, 7x5” e A4), utilizzando le impostazioni di default e la massima risoluzione, con le carte fotografiche indicate dal produttore. La seconda fotografia è invece un ritratto e abbiamo utilizzato le stesse modalità della foto precedente. Per valutare la qualità di riproduzione dei colori, abbiamo usato un sample di riferimento delle stesse immagini ottenuto con un sistema di stampa professionale. Anche se è un parametro meno importante della qualità di stampa, la velocità con cui sono prodotte le foto è comunque un dato abbastanza interessante. Queste fotografie sono state stampate anche utilizzando la modalità Le stampe al sole ottimizzata, se messa a disposizione dalla La luce e l’inquinamento dell’aria sono in grado periferica, in modo da di deteriorare in modo più o meno rapido le norverificare quali differenze mali fotografie, ma anche le stampe fotografici sono, sia in termini di che non sono immuni da questi problemi. Le qualità, sia di tempi di aziende che producono stampanti e inchiostri stampa, rispetto alle inkjet sono sempre più sensibili al problema e impostazioni di default. stanno introducendo nuove soluzioni per riOltre a questi test abbiamo durre questo tipo di inconvenienti. Abbiamo voeseguito anche quelli luto fare un esperimento esponendo le staminerenti la stampa di pe ottenute in questo grouptest alla luce di una normali testi con copertura finestra per due settimane ininterrottamente, al 5%, in modo da renderci e per tre giorni alla luce diretta del sole. I risulconto della velocità di tati sono stati molto interessanti. Quasi tutte le stampa della meccanica stampe hanno retto abbastanza bene alla “torin questa modalità. tura”, ma tutte hanno perso qualcosa in termiNel caso il produttore ni di qualità rispetto alle copie non esposte. Ovmetta a disposizione viamente questa è una situazione estrema, e delle testine particolari scarsamente utile per qualificare con precisioper la stampa di testi in ne il deterioramento, ma il consiglio è quello di nero, le abbiamo richieste non esporre le stampe alla luce diretta del sole. per verificare se convenga o meno utilizzare questi Per provare l’effettiva qualità di stampa ottenibile da questa serie di periferiche, abbiamo eseguito una serie di test che prevedono la riproduzione di due fotografie. Dato che non è affatto improbabile che queste stampanti debbano produrre anche normali testi, abbiamo eseguito delle prove anche per questa modalità. La prima fotografia comprende diverse immagini che permettono di valutare diversi aspetti, come per esempio la corrispondenza dei colori, il contrasto, la presenza di artefatti legati alla stampante. La fotografia è stata stampata in diversi formati 80 PC MAGAZINE Settembre 2003 componenti alternativi, oppure se è preferibile fare affidamento alle testine già in dotazione. Per queste prove abbiamo utilizzato normale carta da fotocopiatrice e abbiamo rilevato i tempi di stampa su 10 pagine. Il terzo test prevede la stampa di 10 pagine miste, con testo e grafica. Anche in questo caso sono stati rilevati i tempi. Una ulteriore prova consiste nella riproduzione di sette pagine alla massima risoluzione per verificare la qualità di stampa non fotografica, utile per capire, per esempio, come si comporta la periferica per produrre presentazioni, brochure eccetera. In questo caso abbiamo utilizzato carta speciale per inkjet con un peso di 90 g/m2 . L a s c e lta d e l l a r e da z i o n e Per scegliere i prodotti più interessanti, abbiamo valutato, come di consueto, tre elementi principali: le prestazioni, le caratteristiche e le condizioni commerciali intese come prezzi e garanzie. Le valutazioni sono frutto di una media pesata di questi elementi, per cui il risultato che scaturisce indica quanto i prodotti sono più o meno bilanciati rispetto ai fattori considerati. Abbiamo diviso la scelta dei prodotti in due fasce, visto che hanno caratteristiche sostanzialmente diverse fra loro. Le due scelte sono diverse anche dal punto di vista dei > Hardware Stampanti sotto i 200 € Grouptest pesi assegnati alle singole categorie. Per le caratteristiche, abbiamo considerato elementi come la risoluzione per pollice quadrato, la presenza di accessori come lettori di schede di memoria, la disponibilità di serbatoi di inchiostro separati per i singoli colori. Per le prestazioni abbiamo valutato sia la qualità di stampa, sia la velocità. Trattandosi di stampanti fotografiche abbiamo ovviamente attribuito un peso nettamente maggiore alla qualità di stampa rispetto alla velocità. In generale, dal punto di vista della qualità delle stampe, i risultati ottenuti sono stati complessivamente molto buoni. Tutte le periferiche hanno infatti riprodotto in modo molto realistico i soggetti delle fotografie. Qualche differenza si ha valutando la rispondenza esatta dei colori con quelli originali, ma “l’interpretazione” fatta dai driver e dalle periferiche è quasi sempre molto realistica, e, se non si dispone di una foto di confronto, difficilmente ci si può accorgere della discrepanza di questo elemento. Le differenza maggiori sono state riscontrate nella velocità di stampa, specialmente in quella per la modalità testo. Del resto è perfettamente lecito aspettarsi che una periferica destinata alla stampa fotografica non sia particolarmente brillante su questo versante: esistono altre categorie di prodotti se questa è un’esigenza importante per l’acquirente. Per la fascia sotto i 200 euro, il migliore risultato in termini di qualità di stampa della fotografia formato A4 è stato ottenuto da Epson, risultato mitigato però dalla velocità di stampa. Considerando entrambi i fattori, il miglior punteggio è stato ottenuto dalla stampante Canon, seguito a breve distanza da Hp. La Photosmart 7350 ha ottenuto però anche il miglior punteggio in termini di caratteristiche, e per questo motivo ha ottenuto il riconoscimento Best Buy. Il miglior valore in termini di condizioni commerciali è, invece, quello della stampante Lexmark. Nel segmento di prezzo fino a 500 euro abbiamo premiato come Best Buy la stampante Hp Photosmart 7550. Da un lato le caratteristiche hanno ottenuto il punteggio più alto del gruppo, ma anche le condizioni commerciali si sono dimostrate di ottimo livello. Le prestazioni complessivamente migliori in questo gruppo sono state ottenute, invece, dalla stampante Canon. ù Stampanti sotto i 200 € ● Canon i850 Scelta della redazione Stampanti sotto i 200 euro Condizioni commerciali 4,50 Lexmark P 707 Epson Stylus Photo 830U 4,00 Hp Photosmart 7350 4,00 3,50 Canon i850 Caratteristiche tecniche 4,25 Hp Photosmart 7350 3,85 Lexmark P 707 Epson Stylus Photo 830U Canon i850 2,95 2,90 Prestazioni 4,31 Canon i850 4,22 Hp Photosmart 7350 3,74 Epson Stylus Photo 830U Lexmark P 707 3,21 Giudizio complessivo Hp Photosmart 7350 Canon i850 Hp Photosmart 7350 Epson Stylus Photo 830U 82 PC MAGAZINE Settembre 2003 4,01 3,78 3,72 3,66 La i850 di Canon si presenta molto compatta e la sua caratteristica più interessante è legata all’utilizzo dei colori per la stampa delle immagini. Questa stampante è infatti l’unica del grouptest a utilizzare quattro colori per la stampa delle fotografie (quadricromia), rispetto alle concorrenti che invece offrono la stampa esacromica. Anche se potrebbe sembrare una limitazione, i risultati ottenuti da questa stampante sono stati ottimi, come evidenziato dai test che abbiamo eseguito. La qualità complessiva delle stampe prodotte, infatti, si allinea a quella ottenuta dalle altre stampanti, con colori nitidi e una più che discreta rappresentazione dei dettagli. Canon è riuscita in questa impresa grazie allo sviluppo della Advanced MicroFine Droplet Technology e alla riduzione delle dimensioni degli ugelli fino a 10 micron. Questi due elementi permettono alla i850 di generare gocce di appena 2 picolitri, capaci di riprodurre in modo molto dettagliato ogni particolare, anche di ridotte > Hardware Grouptest dimensioni. L’altro fattore su cui Canon punta molto nelle sue stampanti è la velocità. Questa stampante si è infatti dimostrata tra le più veloci. I nostri test hanno evidenziato dei risultati ottimi dal punto di vista della velocità di stampa: la i850 ha infatti impiegato 169 secondi per riprodurre una fotografia in formato A4, mantenendo una elevata qualità dell’output. Oltre ai driver di stampa, è disponibile in bundle una collezione di software per la stampa, tra i quali segnaliamo Canon PhotoStitch, che permette di unire diverse fotografie per formare öö ? ?ö ?ö ?ö i850 Prezzo: Euro 199,00 (Iva inclusa) Pro: Elevata velocità di stampa e buona qualità. Contro: Prezzo al di sopra della media del gruppo. una vista panoramica. Sebbene il prezzo sia il più elevato in questo gruppo di stampanti, e appena sotto il limite dei 200 euro, questa periferica si distingue per le sue ottime qualità complessive e l’elevata velocità di stampa. Ciò la rende particolarmente appetibile per tutti gli appassionati di fotografia digitale che hanno la necessità di contenere i tempi di stampa. (m.v.) ● Epson Stylus Photo 830U La Epson Stylus Photo 830U, che sostituisce il modello precedente Epson Stylus Photo 830, 84 PC MAGAZINE Settembre 2003 Stampanti sotto i 200 € ˇTips & Tricks Grande è meglio Per ottenere delle buone stampe, la prima operazione è quella di verificare che la fotocamera sia impostata sulla massima qualità e la massima risoluzione possibile. Maggiore è il numero dei pixel dell’immagine originale, più ampia sarà la libertà d’azione successiva. Se infatti è sempre possi- si caratterizza per un ottimo rapporto tra qualità e prezzo. A differenza della versione precedente, questo modello dispone di una seconda porta Usb, posta sul lato anteriore, per il collegamento di fotocamere digitali che supportano la tecnologia Print Image Matching. Questa permette di stampare direttamente dalla fotocamera utilizzata senza dover scaricare le fotografie sul Pc. Con questa tecnologia tutti i parametri impostati per lo scatto effettuato con la fotocamera vengono memorizzati, in modo da poter riprodurre stampe fedeli alle fotografie originali. Grazie alla tecnologia Epson Resolution Performance Management, la Epson Stylus Photo 830U è capace di stampare in orizzontale a una risoluzione di 5760 dpi in esacromia. I cinque serbatoi dei colori sono racchiusi in un unico involucro, perciò, nel caso si finisca un colore prima degli altri, saremo comunque costretti a sostituire l’intero blocco. Per quanto riguarda la velocità di stampa, questo modello è risultato il più lento del gruppo nella stampa in bianco e öö ? ?ö ?ö ?ö Photo 830U Prezzo: Euro 129,60 (Iva inclusa) Pro: Qualità di stampa; porta Usb frontale. Contro: Velocità di stampa in bianco e nero. bile rimuovere dei pixel da un’immagine troppo grande, non si possono però aggiungere ulteriori pixel a un’immagine troppo piccola sperando di aumentare le informazioni contenute. Considerate che se non potete avvicinarvi al soggetto che volete fotografare è necessario tagliare l’immagine, e le dimensioni in pixel della fotografia potrebbero ridursi in modo significativo. nero. Per stampare una foto in formato A4 al massimo della risoluzione, invece, ci sono voluti circa sette minuti e mezzo. A fronte di una velocità di stampa non esaltante, possiamo invece confermare una qualità molto elevata nella realizzazione di fotografie e documenti a colori. Questa stampante si è infatti distinta per la capacità di riprodurre dettagli in modo molto preciso. L’ottima qualità di stampa e il prezzo interessante offerti dalla Epson Stylus Photo 830U, sono in grado di soddisfare anche gli utenti più esigenti. (m.s.) ● Hp Photosmart 7350 Nel segmento di prezzo al di sotto dei 200 Euro, Hp propone l’interessante modello Photosmart 7350 che utilizza un sistema di stampa in esacromia. Le due cartucce incluse nella confezione dispongono infatti di tre colori ciascuna: ciano, magenta e giallo e la seconda con il nero e le tonalità di ciano e magenta fotografici. Tra le tecnologie utilizzate, c’è da segnalare la Hp Photoret IV che permette di sovrapporre fino a 32 gocce di colore (della dimensione di 4 picolitri) sullo stesso punto, Stampanti sotto i 200 € così i colori realizzabili arrivano fino a 1,2 milioni. La risoluzione massima utilizzabile con il sistema Hp Photoret IV è di 1200x1200 dpi. In alternativa è possibile ottenere una risoluzione 4800x1200 dpi tramite interpolazione e usando la carta fotografica di alta qualità. Le tecnologie integrate nella Photosmart 7350 si sono dimostrate all’altezza delle aspettative, riproducendo fotografie caratterizzate da un’ottima qualità, con colori nitidi e brillanti. Le stampe, confrontate con quelle delle altre stampanti, sono caratterizzate da una resa dei dettagli quasi sempre puntuale e un bilanciamento dei colori in linea con quello del campione di riferimento. Anche il contrasto è risultato decisamente buono. Hp Photosmart 7350 integra una serie di lettori per i vari formati di schede di memoria usate dalle fotocamere digitali. Grazie a questi accessori si possono stampare le fotografie senza l’ausilio del Pc, interagendo tramite il display Lcd. I formati di schede supportati sono il MultiMedia Card, Memory Stick, il Secure Digital, quello SmartMedia e Compact Flash. Per l’interfacciamento al Pc, la stampante usa una porta Usb ed è presente un’altra porta frontale che consente di collegare ˇTips & Tricks Le misure giuste Esistono numerose regole su come calcolare la risoluzione in pixel ottimale che consente di ottenere le stampe di qualità migliore con le varie stampanti a risoluzioni diverse. Eccone una particolarmente facile da ricordare: usate 200 ppi come dimensioni PC MAGAZINE Settembre 2003 Grouptest öö ? ?ö ?ö ?ö ? Photosmart 7350 Prezzo: Euro 149,00 (Iva inclusa) Pro: Lettori di memoria; porta usb frontale. Contro: Nessun inconveniente rilevato. una fotocamera per la stampa diretta. Nel complesso, Photosmart 7350 si è dimostrata un ottimo compromesso tra prezzo e prestazioni, ed è anche risultata particolarmente versatile grazie alla possibilità di stampa stand-alone. (a.n.) ● Lexmark P 707 La stampante P 707 prodotta da Lexmark, si caratterizza per il prezzo appetibile e per la presenza del lettore di schede di memoria per fotocamere. Sul lato sinistro dello chassis, sono infatti presenti i lettori per schede di memoria formato CompactFlash, Secure Digital, SmartMedia, Memory Stick, Multimedia Card e Ibm Microdrive. Grazie a questi lettori è possibile scaricare sul Pc direttamente le proprie dell’output. Queste dimensioni risultano sostanzialmente adatte a molte situazioni e permettono di ottenere dei risultati eccellenti quasi sempre. Se desiderate ottenere una stampa 10x8 pollici di buona qualità, dovete considerare che le dimensioni in pixel dovranno essere di 2000x1600, in modo da arrivare al valore di soglia di 200 ppi relativamente alla qualità della risoluzione. Hardware < fotografie senza dover collegare la fotocamera digitale utilizzata. Non è però possibile stampare direttamente dalla P 707, come avviene invece per altri prodotti provati. La risoluzione massima di questa stampante è di 4800x1200 dpi e può stampare sia in esacromia sia in quadricromia, in base alla cartuccia che viene installata. Sono infatti disponibili sia il serbatoio del nero sia la cartuccia contenente l’inchiostro nero fotografico. Al momento dell’acquisto la cartuccia installata permette di stampare in esacromia, grazie ai tre colori base, al nero e ai due toni fotografici (ciano e magenta). Analizzando i test effettuati, i tempi di stampa ottenuti sono stati decisamente lunghi: per riprodurre una foto in formato A4 sono stati necessari circa 28 minuti. Per chi ha la necessità di stampare frequentemente, oltre alle fotografie, diverse pagine di testo in bianco e nero, è consigliabile utilizzare la cartuccia del solo nero. Infatti, per stampare 10 pagine con copertura del 5% in qualità normale, sono necessari circa 11 minuti utilizzando la cartuccia “nero photo”, contro i circa 2 minuti rilevati utilizzando il serbatoio del nero opzionale. La qualità di stampa, anche se öö ? ?ö ?ö ?ö P 707 Prezzo: Euro 129,00(Iva inclusa) Pro: Prezzo contenuto; presenza dei lettori di memoria; garanzia on site. Contro: Riproduzione dei colori non sempre molto precisa; velocità di stampa. complessivamente buona, non è risultata perfettamente corrispondente all’originale dal punto di vista dei colori. Questi infatti risultano piuttosto carichi, con particolare predominanza dei colori blu e del nero. Questa stampante è ideale per chi non vuole spendere molto e accetta qualche limite in termini di fedeltà di riproduzione dei colori e nei tempi di stampa. Buona la garanzia che prevede un servizio di tipo on site. (m.s.) ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 85 > Hardware Grouptest Stampanti sotto i 200 € Caratteristiche tecniche Produttore Canon Epson Hp Lexmark i850 Stylus Photo 830U Photosmart 7350 P 707 € 199,00 € 129,60 € 149,00 € 129,00 Nero € 15,10 / Ciano € 12,02 / Magenta € 12,02 / Giallo € 12,02 Nero, Epson Intellidge, Durata circa 540 pagine (A4, testo ECMA, copertura 3,5%) € 34,60 / Colore, Epson Intellidge, Durata circa 220 pagine (A4, copertura 5% per ogni colore) € 28,00 Nero € 23,50 / Colore € 40,00 / Fotografica € 29,00 17G0648E Nero 21,79 / 15M2619E Colore 27,49 / 12A1990 Fotografica € 27,99 Telefono 02/82492000 02/660321 - - N° Verde - 800801101 - - Sito Web www.canon.it www.epson.it www.hp.com www.lexmark.it quadricromia esacromia quadricomia / esacromica quadricomia / esacromica n.d. 256 16.384 1024 4800x1200 5760x720 4800x1200 4800x1200 Usb / Parallela 2 x Usb 2 x Usb Usb 150 100 100 100 nero mod. normale (pag/min) 22 (max) / 13 (standard) 14 10 (bozza) / 17 (cartuccia nero opzionale) 17 colore mod. normale (pag/min) 14 (max) / 9 (standard) 13,7 11 (bozza) 10 Nero: 330 pagine al 5% / Ciano: 570 pagine al 5% / Magenta : 440 pagine al 5% / Giallo: 380 pagine al 5% Nero: 540 pagine (A4, Testo ECMA, copertura 3,5%) / Colore: 220 pagine (A4, copertura 5% per ogni colore) Nero: 450 pagine (copertura 5%, Normale) / Colore: 400 pagine (copertura 15%, Normale) / Fotografica: 125 foto 10x15 cm Nero: 225/410 pagine al 5% Normale / Colori: 260/450 pagine al 15% Normale / Fotografica: 450 pagine al 15% Normale - - Lettore MultiMedia Card, Memory Stick, Secure Digital, Smart Media, Compact Flash Supporto integrato per stampa striscioni / Lettore MultiMedia Card, Memory Stick, Secure Digital, Smart Media, Compact Flash Tipo I & II, Ibm Microdrive Easy WebPrint / Easy-PhotoPrint / PhotoRecord / ZoomBrowser EX / PhotoStich Epson PhotoQuicker 3.4 / Epson Print Image Framer Hp Photo & Imaging / Hp memories disc creator Fotoslate 1 1 1 1 on site on center on center (tramite servizio di assistenza clienti HP) on site con sostituzione Estensioni di garanzia - 3 anni on site con sostituzione € 108,00 / Contratto assistenza tecnica 3 anni on-center, attivabile esclusivamente mediante il sistema EPSON Value Card entro 1 anno dall'acquisto del prodotto. si-Hp CarePack costo 111,6 euro per tre anni - Assistenza telefonica sì - Pronto Canon 02/82492000 sì si- Call Center 848 800 871 no Modello Prezzo (Iva inclusa) Prezzo cartucce (Iva inclusa) Caratteristiche tecniche Stampa (quadricromia, ecc.) Memoria buffer (Kbyte) Risoluzione massima (dpi) Interfacce Capacità alimentatore carta (pagine) Velocità di stampa Capacità cartucce Accessori (vassoi, cassetti, dispositivi di rete, cartucce speciali, ecc.) comprensivi di prezzo Software Garanzia Durata (anni) Modalità 86 PC MAGAZINE Settembre 2003 > Hardware Stampanti sopra i 200 € Grouptest Stampanti sopra i 200 € öö ? ?ö ?ö ?ö ● i950 Prezzo: Euro 429,00(Iva inclusa) Pro: Elevata velocità di stampa. Contro: Limitato rapporto prezzo/dotazione. Canon i950 La stampante Canon i950, si caratterizza per l’alta velocità di stampa e la buona qualità nella riproduzione di fotografie. Con questo prodotto, Canon introduce nelle proprie stampanti delle nuove testine capaci di erogare gocce di soli 2 picolitri. La meccanica rinnovata e le nuove testine, garantiscono una maggiore precisione nel posizionamento delle gocce sul foglio e consentono di ottenere immagini più nitide. La risoluzione massima di questa stampante è di 4800x1200 dpi ed è dotata di un sistema a sei inchiostri separati. Questo consente di sostituire ogni singola cartuccia riducendo gli sprechi. Analizzando i risultati dei test, la i950 si è dimostrata la stampante più veloce in assoluto, per quanto riguarda le stampe fotografiche. Per stampare una fotografia in formato A4 alla massima qualità, infatti, questo modello ha impiegato circa 3 minuti, praticamente la metà del tempo degli altri prodotti. La velocità di stampa della i950 accontenterà sicuramente chi necessita di effettuare un gran numero di stampe di alta qualità in poco tempo. La periferica si è invece dimostrata più lenta per ciò che riguarda le stampe di testo in bianco e nero, nelle quali Scelta della redazione Stampanti sopra i 200 euro Condizioni commerciali 4,00 Canon i950 4,00 Hp Photosmart 7550 3,00 Epson Stylus Photo 950 Caratteristiche tecniche 3,40 Hp Photosmart 7550 2,70 Epson Stylus Photo 950 Canon i950 1,50 Prestazioni 4,23 Canon i950 Hp Photosmart 7550 3,98 Epson Stylus Photo 950 3,95 Giudizio complessivo 3,81 Hp ,Photosmart 7550 Epson Stylus Photo 950 Canon i950 88 PC MAGAZINE Settembre 2003 3,38 3,36 ha ottenuto risultati molto bassi. Confrontando il prodotto con i suoi diretti concorrenti è da notare come il prezzo sia un po’ elevato. Infatti, non sono disponibili accessori come per esempio lettori di memoria, supporti per la stampa su carta in rotoli e quant’altro, che renderebbero la stampante ancora più appetibile. Buona infine, la garanzia che prevede un servizio di tipo on site. (m.s.) ● Epson Stylus Photo 950 Con Stylus Photo 950, Epson propone una stampante fotografica ideale per gli appassionati di elaborazione digitale delle immagini, capace di riprodurre stampe di ottima qualità. Tra le tecnologie implementate in questo modello, sono da annoverare la Advanced Micro Piezo con Ultra MicroDot e la Variable-sized Droplet. La prima consente di generare gocce di dimensioni minime pari a 2 picolitri, mentre la seconda permette di stampare gocce di differenti dimensioni. Per quanto riguarda la risoluzione, è ora possibile stampare su supporti fotografici fino a un massimo di 2880x1440 dpi e, per rendere più veloce la stampa e migliorare la qualità in modalità draft, è presente una seconda cartuccia del nero. Le testine di stampa integrano 192 ugelli per quanto riguarda l’inchiostro nero e 96 per ogni colore (in totale ci sono sette cartucce). Per le prestazioni, sul versante della velocità di stampa i tempi ottenuti con i nostri test sono allineati a quelli della concorrenza per la stampa di fotografie in diversi formati. Più veloce di altri prodotti, invece, è risultata la stampa del testo, che può quindi essere effettuata senza dover attendere tempi troppo elevati. Per quanto riguarda la qualità emersa dai test, possiamo confermare > Hardware Grouptest öö ? ?ö ?ö ?ö Stylus Photo 950 Prezzo: Euro 499,20 (Iva inclusa) Pro: Stampa su Cd; accessori in dotazione di serie; taglierina per rullo fotografico. Contro: Prezzo sopra la media; manutenzione onerosa. l’elevata precisione e il realismo delle foto stampate, con una particolare cura nella riproduzione dei dettagli, sempre ben delineati e visibili. Tra gli aspetti più interessanti di questo prodotto, va sicuramente messa in evidenza la dotazione di serie, tra le più ricche e utili che abbiamo provato. Il primo accessorio, normalmente molto diffuso sui plotter e sulle stampanti di grande formato, è la taglierina per la carta in rotoli. Questa taglierina automatica, che si installa con una semplice pressione lungo le guide del vassoio frontale, facilita notevolmente la stampa su rullo, ottimizzando il consumo di carta e garantendo una qualità di taglio molto buona. Una volta tagliate, le differenti foto vengono raccolte in un apposito cestino da agganciare al cassetto inferiore, realizzato in materiale sintetico morbido. Per quanto riguarda la stampa su Cd, ora potremo finalmente dire basta alle noiose etichette da appiccicare sui supporti. ˇTips & Tricks Stampe migliori Ecco alcuni semplici consigli per evitare sgradite sorprese. Il colore originale della carta influenza i colori delle immagini stampate: tenetene conto. Occorre lasciare il tempo alle stampe per asciugarsi bene prima di sovrapporle, in 90 PC MAGAZINE Settembre 2003 Stampanti sopra i 200 € Grazie a Stylus Photo 950 è ora possibile stampare direttamente su supporti predisposti con una qualità elevata, quasi indistinguibile rispetto a una stampa professionale tipica dei Cd originali. Grazie al software Epson PrintCd si può posizionare l’immagine che preferiamo, importare dei loghi e aggiungere titolazioni in diversi formati. Un’ultima nota è legata ai costi di ricambio delle cartucce; nel complesso, il cambio dei sette serbatoi costa oltre 114,00 Euro. (d.p.) ● Hp Photosmart 7550 Il modello di punta di HP per la stampa di qualità fotografica è la Photosmart 7550, che rientra nel segmento di prodotti con un prezzo compreso tra 200 e 500 euro.Esteriormente il design rimane fedele alle linee delle stampanti Hp, con il cassetto di entrata e di uscita posto sulla parte frontale della stampante. Una delle caratteristiche più importanti che contraddistingue la Photosmart 7550 è però l’autonomia nell’elaborare le immagini da stampare, senza necessità di essere collegata a un Pc. Sulla parte superiore è infatti presente uno schermo Lcd reclinabile, nel quale viene visualizzata l’anteprima modo da evitare sbavature, specialmente usando carta lucida. Controllate sempre che la stampa avvenga sul lato giusto della carta, visto che non tutti e due i lati spesso dispongono dello speciale rivestimento per la stampa. Quando non usate la carta speciale, riponetela accuratamente in modo da evitare i danni derivanti da luce e polvere. dell’immagine. Questa può essere caricata sulla stampante tramite una connessione Usb diretta tra fotocamera e stampante, oppure grazie ai lettori di schede di memoria presenti, che supportano una gran quantità di formati. Tramite i pulsanti di menu presenti, si può poi scegliere la foto che si vuole stampare e l’elaborazione voluta. Il software presente nella stampante offre infatti diverse opzioni: oltre alla comune scelta del formato di stampa o del tipo di supporto utilizzato, si può inserire una cornice attorno alla propria fotografia, scegliendo tra i vari tipi a disposizione, oppure stampare la foto in una combinazione di colori tale da creare un “effetto antico”. La tecnologia di stampa si basa sull’utilizzo di sette colori e sul software di ottimizzazione dell’immagine Hp PhotoRet IV. Quest’ultimo consente di interpolare la risoluzione massima della stampante fino a 4.800x1.200 dpi. La Photosmart 7550 öö ? ?ö ?ö ?ö ? Photosmart 7550 Prezzo: Euro 329,00 (Iva inclusa) Pro: Ottime capacità di elaborazione delle immagini; lettori di memoria; elevata qualità di stampa; prezzo interessante; porta Usb frontale. Contro: Nessun inconveniente rilevato. può anche essere utilizzata per la stampa di documenti con una buona velocità di stampa. Inoltre è possibile l’acquisto separato del modulo di stampa fronte-retro automatica. La qualità di stampa fotografica che è emersa analizzando i risultati dei nostri test pone la Photosmart 7550 al vertice della classifica, grazie alla fedele resa cromatica e all’ottima riproduzione dei più minuti dettagli. Infine il prezzo risulta molto interessante, essendo il più basso tra le dirette concorrenti di questo grouptest. (m.v.) ù > Hardware Grouptest Stampanti sopra i 200 € Caratteristiche tecniche Produttore Canon Epson Hp i950 Stylus Photo 950 Photosmart 7550 € 429,00 € 499,20 € 329,00 Nero € 12,02 / Ciano € 12,02 / Magenta 12,02 / Giallo 11,78 / Ciano fotografico € 12,02 / Magenta fotografico € 12,02 Cartuccia inchiostro nero / ciano / magenta / giallo / ciano fotografico / magenta fotografico Epson Intellidge € 16,32 Nero € 23,50 / Colore € 40,00 / Fotografica € 29,00 Telefono 02/82492000 02/660321 - N° Verde - 800801101 - Sito Web www.canon.it www.epson.it www.hp.com esacromia esacromia esacromia n.d. 256 16.384 4800x1200 2880x1440 4800x1200 Interfacce Usb Usb / Parallela 2 x Usb Capacità alimentatore carta (pagine) 150 100 nero mod. normale (pag/min) 7 (max) / 3,7 (standard) 8,8 17 (bozza) colore mod. normale (pag/min) 7 (max) / 3,2 (standard) 8,5 13 (bozza) Nero: 210 pagine al 5% / Ciano: 750 pagine al 5% / Magenta: 620 pagine al 5% / Giallo: 460 pagine al 5% / Ciano fotografico: 340 pagine al 5% / Magenta fotografico: 260 pag al 5% n.d. Nero: 450 pagine (copertura 5%, Normale) / Colore: 400 pagine (copertura 15%, Normale) / Fotografica: 125 foto 10x15 cm - taglierina / supporto per stampa Cd / vassoio morbido per raccolta foto / supporti per stampa su rullo / server di stampa esterno EsponNet 10/100 € 205,75 (Opzionale) / Server di stampa esterno EsponNet Wireless 802.11b € 420,00 (Opzionale) Lettore MultiMedia Card, Memory Stick, Secure Digital, Smart Media, Compact Flash Tipo I & II / Display Lcd a colori Easy WebPrint / Easy-PhotoPrint Epson PhotoQuicker 3.1 / Epson Print Cd Hp Photo & Imaging 1 1 1 on site on center on center (tramite servizio di assistenza clienti HP) Estensioni di garanzia - 3 anni on center € 102,00 / Contratto assistenza tecnica 3 anni on-site sostituzione,attivabile esclusivamente mediante il sistema EPSON Value Card entro 1 anno dall'acquisto del prodotto. si-Hp CarePack costo 111,6 euro per tre anni Assistenza telefonica sì - Pronto Canon 02/82492000 sì si- Call Center 848 800 871 Modello Prezzo (Iva inclusa) Prezzo cartucce (Iva inclusa) Caratteristiche tecniche Stampa (quadricromia, ecc.) Memoria buffer (Kbyte) Risoluzione massima (dpi) Velocità di stampa Capacità cartucce Accessori Vassoi, cassetti, dispositivi di rete, cartucce speciali, eccetera, comprensivi di prezzo Software Garanzia Durata (anni) Modalità 92 PC MAGAZINE Settembre 2003 > Hardware Grouptest Stampanti Fotografiche Le prove di stampa Per verificare l’effettiva qualità di stampa delle periferiche inkjet in prova, abbiamo utilizzato due fotografie formato A4 che coprono un casistica piuttosto ampia di situazioni (sfondi di diverso colore, tonalità della pelle, contrasti accentuati). Abbiamo isolato i dettagli più significativi delle immagini per darvi un’idea più precisa della reale qualità delle fotografie stampate. Canon i950 Colore Buona corrispondenza dei colori, ad eccezione di una leggera ma percettibile dominante Blu Dettaglio Contorni non sempre nitidi, soprattutto su toni simili Epson Stylus Photo 950 Colore Buona corrispondenza dei colori, Blu e Nero particolarmente intensi Dettaglio Contorni ben delineati, contrasto netto tra colori chiaro/scuri Hp Photosmart 7550 Colore Buona corrispondenza dei colori, ad eccezione di una leggera dominante Rossa, che influenza in parte anche le sfumature di Blu. Dettaglio Contorni molto precisi in ogni situazione 94 PC MAGAZINE Settembre 2003 Stampanti Fotografiche Grouptest Hardware < Canon i850 Colore Buona corrispondenza, anche se i colori risultano "schiariti" rispetto all'originale Dettaglio Contorni non sempre nitidi, contrasto netto tra colori chiaro/scuri Epson Stylus Photo 830U Colore Buona corrispondenza dei colori, Blu e Nero particolarmente intensi Dettaglio Contorni nitidi, particolari poco precisi su tonalità simili Hp Photosmart 7350 Colore Buona corrispondenza dei colori, ad eccezione di una leggera dominante Rossa. I colori risultano un po’ più scuri rispetto all'originale Dettaglio Contorni molto precisi in ogni situazione Lexmark P 707 Colore Fortissima dominante blu e decisa presenza del Rosso Dettaglio Contorni non sempre nitidi, soprattutto su toni simili. Buono il contrasto sui colori primari Settembre 2003 PC MAGAZINE 95 > Hardware Grouptest Con quattro sensi J. P.Nobrega I produttori di cellulari uniscono colore e design alle migliori prestazioni tiamo assistendo a un’attesa evoluzione dei terminali mobili, che da tempo non sono soltanto strumenti di comunicazione voce, ma anche dispositivi in grado di gestire dati. Le nuove tecnologie wireless (Bluetooth) si affiancano ad altre ormai molto note (IrDA) per offrire agli utenti capacità di sincronizzazione dei dati con sistemi portatili e desktop. I più potenti integrano o possono integrare macchine fotografiche digitali, l’ultima moda che permette di sfruttare tutti i vantaggi della S Con gli ultimi cellulari si stanno affermando caratteristiche sempre più richieste, come i display a colori o i messaggi multimediali. Contemporaneamente, i nuovi servizi di dati e la connettività (tramite infrarossi o Bluetooth) acquistano un’importanza crescente. messaggistica multimediale. Molti operatori di telefonia mobile si sono concentrati proprio su questo settore e, curiosamente, su quello dei giochi, un piccolo segmento emergente che sta dando molte sorprese. È questo il caso del recentissimo N-Gage di Nokia, un ibrido tra cellulare e consolle che prenderemo in esame più avanti in questo articolo. Anche il design diventa sempre più importante, come ha dimostrato Siemens con la sua nuova famiglia 98 PC MAGAZINE Settembre 2003 Xelibri, che non abbiamo ancora potuto analizzare ma che ha già sorpreso per il suo stile veramente originale. C ellulari a colori L’attesa evoluzione dei tradizionali display si è affermata tra tutti i produttori, che ora includono il colore nella maggior parte delle proprie offerte. Le batterie agli ioni di litio con capacità che sfiorano i 700 mAh (milliampere/ora) sono le principali fautrici di questa nuova possibilità, dato che gli schermi retroilluminati normalmente consumano molta energia. Qualcosa di simile sta accadendo con i PocketPC, i quali solo ora iniziano ad offrire una buona autonomia (circa cinque ore di funzionamento continuato) rispetto ai modelli precedenti, che a malapena arrivavano all’ora e mezza. Il colore è indubbiamente la caratteristica più vistosa di questi terminali, che inoltre includono interfacce impreziosite da grandi icone e animazioni, sfondi e addirittura screensaver; tutto questo ci permette di personalizzare sempre più il nostro apparecchio ma si traduce anche in un aumento del consumo e in una riduzione dell’autonomia. Ciò nonostante, questo aspetto ha molto a che fare con le possibilità dei telefoni, che ora sono molto più Û Xelibri La nuova famiglia di cellulari Xelibri di Siemens proporrà un design veramente originale, oltre alle migliori prestazioni. preparati per la gestione dei dati multimediali. La valanga di macchine fotografiche digitali a bassa risoluzione integrate nei cellulari o collegabili tramite piccoli moduli, si è vista avvantaggiata da questa possibilità. Come ben sanno gli operatori, il beneficio non sta nella vendita di terminali, ma in tutti i servizi che possono fornire. E la messaggistica multimediale è di gran lunga il più attraente di questi servizi, pur non essendo esattamente il più utile. Gli ultimi modelli sono in grado di mostrare simultaneamente fino a 4.096 tonalità ovvero 12 bit di profondità di colore per ogni pixel che appare sul display, rispetto agli 8 bit che si erano affermati come lo standard nella prima generazione di prodotti con display a colori. Questo permette di rappresentare le foto con maggiore qualità, oltre a fornire più definizione per gli sfondi, le icone o addirittura per la navigazione Wap. Parte di questa novità nei servizi Wap e del loro recente passaggio alla versione 1.2.1 (benché in www.openmobile-alliance.org siano già disponibili i whitepaper della 2.0) Telefoni cellulari Hardware < Grouptest è circa sette volte più veloce e inoltre evita la Messaggi dappertutto necessità di mantenere un campo visivo La sigla Mms si riferisce alla nuova generazione di diretto tra il ricevitore messaggistica multimediale alla base di gran parte e l’emettitore. Le onde dei problemi degli operatori e dei produttori di terradio di questa minali mobili. Il costo di questi messaggi è alto e, cosoluzione erano state me nel caso di altri nuovi servizi, il loro utilizzo tra il concepite grande pubblico è limitato sia dalla novità implicioriginariamente per ta in questi servizi, sia dall’esistenza di un numero il vivavoce, ma ridotto di terminali capaci di sfruttarli al massimo. lentamente sono Di fatto, anche il costo dei cellulari con capacità Mms riuscite a dimostrare è evidentemente maggiore di quello dei modelli trale proprie possibilità dizionali di fascia medio-bassa. Ciò nonostante, l’uanche nella nione di questi messaggi ai tradizionali e diffusissisincronizzazione mi Sms o ai meno utilizzati Ems continua a carattedei dati con il Pc. rizzare il cellulare come uno strumento perfetto per Questa mantenere un contatto permanente con altri tersincronizzazione minali. La storia non finisce qui, dato che gli ultimi avviene grazie alla servizi di comunicazione dati hanno permesso che presenza nei telefoni molti di questi nuovi sviluppi tecnici sfruttino la redei tipici strumenti te Gprs per inviare Sms o email, attraverso i “corriPim, che gestiscono doi” offerti dagli operatori telefonici. i contatti, la rubrica o il blocco note in modo molto simile a ciò che influenza la disposizione delle accade nel Pc con il client di posta informazioni e lo sfruttamento di Wml convenzionale. Alcuni di questi come linguaggio per quello che telefoni dispongono di un software potremo definire un “Internet apposito per poter usare queste parallelo”. funzioni in modo molto semplice, e ci sono addirittura modelli che riconoscono e usano correttamente le I n t e g r at i n e l m o n d o schede dei contatti in formato VCard, d i g i ta l e come quelle previste dal diffuso Un altro dei principali vantaggi offerti dalle proposte più recenti di Nokia, Siemens o Philips (per citarne solo N-Gage di Nokia alcune), sta nella loro capacità di mantenere le informazioni sincronizzate con altre piattaforme. Lo scorso 5 febbraio, in un ambiente Il Pc torna ad essere il centro di spettacolare (la gigantesca ruota paquesto “rifornimento” di dati e, di noramica “London Eye” sulle rive del fatto, molte delle soluzioni analizzate Tamigi) e in simultanea con Sydney, sono in grado di collegarsi al nostro Nokia ha presentato ufficialmente al sistema desktop o portatile. I costosi mondo il prodotto con cui intende rie limitati cavi di collegamento voluzionare il mercato delle consolle opzionali sono stati soppiantati da portatili per giochi: l’N-Gage. Sebbene interfacce universali, come l’Usb, non potremo trovarlo nei negozi fino attraverso le porte di connessione alla fine del 2003, possiamo anticipare del cellulare tradizionalmente usate che si tratta di una consolle con celluper ricaricare le batterie. Per quanto lare triband integrato (900/1800/1900 riguarda questo aspetto, entrano in MHz), in cui è stato incorporato un gioco anche le tecnologie wireless più gran display da 176x208 pixel e 4.096 note. Da una parte, gli infrarossi colori. Inoltre, è dotato di Bluetooth, (IrDA), già utilizzati nei prodotti di Gprs, messaggistica multimediale fascia alta e che, per esempio, Mms, posta elettronica, rubrica, supsvolgevano le funzioni di modem porto Java, riproduttore di Mp3 e radio senza cavi. Dall’altra, Bluetooth, che Outlook di Microsoft. In ogni caso, la comparsa delle capacità multimediali rende possibile anche la trasmissione di altri tipi di dati. In questo modo, inviare una foto scattata con una macchina fotografica digitale per modificarla nel Pc (o Pda) e rispedirla tramite Mms è questione di minuti. Lo stesso accade con gli sfondi o addirittura con la musica, che continuano a servire per personalizzare sempre più la cosiddetta “esperienza”, come amano chiamarla i produttori. R e t i d i dat i L’arrivo della rete Gprs a commutazione di pacchetto ha rappresentato un enorme passo avanti in questo segmento di mercato. Questa tecnologia permette di accedere a qualsiasi tipo di dati e informazioni a una velocità rispettabile (la stessa che ottenevamo con un modem a 56 Kbps, ma può raggiungere anche i 114 Kbps) e questo ha letteralmente “messo le ali” ai servizi tanto pubblicizzati dagli operatori di telefonia mobile. La distanza che mantiene il Giappone in questo tipo di industria rispetto all’Europa (e ancora di più rispetto agli Usa) è sorprendente; in quel stereo. I giochi, come Sonic o Tomb Raider, saranno commercializzati sotto forma di schede MultiMediaCard da inserire nell’apposito slot. Noi abbiamo avuto l’occasione di provarne uno e possiamo solo rilevare l’eccellente velocità d’elaborazione e la qualità dei giochi, che senza dubbio faranno parlare molto di questa consolle tra i giovani. L’attesa ci sembrerà eterna. Settembre 2003 PC MAGAZINE 99 > Hardware Grouptest paese, infatti, la terza generazione di cellulari si è attestata pienamente, con streaming video, i-mode e reti di dati estremamente efficienti. Per ora sembra che la nostra 2,5G stia soddisfacendo le necessità in modo adeguato; ma la quantità di informazioni gestite cresce geometricamente, mentre le tecnologie di comunicazione dati possono farlo solo aritmeticamente, rappresentando quindi il principale collo di bottiglia nell’evoluzione di questo settore delle telecomunicazioni. I nuovi cellulari si destreggiano perfettamente con queste reti e, inoltre, alcuni modelli sono compatibili sia in Europa che negli Usa. Questa compatibilità Gsm, l’inclusione del supporto Gprs e del colore (con tutte le sue conseguenze) di serie in tutti i terminali, definiscono una nuova gamma di soluzioni che, naturalmente, non deluderanno nessuno. ù ● Alcatel One Touch 715 È l’unico cellulare di questo studio comparativo che non ha un display a colori, ma controbilancia questa Telefoni cellulari öö ? ?ö ?öö One Touch 715 Prezzo: Euro 199,00 (Iva inclusa) Con data kit Euro 249,00 (Iva inclusa) Pro: Elevata autonomia. Contro: Assenza di Java e Bluetooth. carenza con un’eccellente sincronizzazione con il Pc. Integra infatti lo standard SyncML (disponibile anche nel T68i), oltre al supporto per VCard. La connettività si ottiene sia tramite la porta a infrarossi sia attraverso il cavo seriale (peccato che non sia Usb) e nel prodotto è incluso un software specifico che permette di sincronizzare le informazioni, comporre melodie o aggiungere nuova grafica al telefono. Il display è ampio (100x150 pixel), ma come dicevamo dispone solo di 4 livelli di grigio che ne impoveriscono la visibilità e la definizione. Questa caratteristica, però, va a tutto vantaggio dell’autonomia, che può raggiungere le sette ore di conversazione. L’assenza di Java e Bluetooth ci obbligano a togliergli qualche punto, ma dobbiamo anche affermare che per quanto riguarda il prezzo (orientativo, gli operatori fanno variare di molto quest’importo) Le qualità di Java Uno dei linguaggi di programmazione più versatili da un certo periodo di tempo sta cercando di estendersi alle soluzioni mobili, grazie alla piattaforma J2ME (Java 2 Platform Micro Edition) di Sun Microsystems. Tramite l’uso degli strumenti messi a disposizione da quest’azienda saremo in grado di creare i noti midlet, piccoli programmi Java simili agli applet che possiamo trovare ovunque in Internet. Le caratteristiche dei midlet sono orientate al loro utilizzo nei dispositivi mobili, con una di- 100 PC MAGAZINE Settembre 2003 mensione che oscilla tra i 30 e i 90 Kbyte. Le loro possibilità sono eccezionali e i giochi si stanno trasformando in una rampa di lancio eccellente per questi piccoli programmi. Ma Java sa fare molto di più: piccole applicazioni aziendali, strumenti di uso generale e addirittura la personalizzazione del cellulare sono solo alcune delle opzioni offerte da J2ME. Di questo si sono accorti produttori come Nokia (uno dei principali alleati di Sun in questo settore), Motorola, Siemens e Sony Ericsson. è tra i più convincenti. Le funzioni di navigazione tra i menu sono controllate da un piccolo joystick, molto simile a quello presente nei modelli T300 e T68i. ● Motorola T720i Sulla stessa linea del Samsung SGH-S100, questo terminale ha due display. Il primo, esterno e visibile con il telefono chiuso, ha una risoluzione monocromatica di 96x32 pixel. Il secondo, cioè quello principale, lo troviamo quando apriamo il coperchio protettivo, e offre una risoluzione (120x160) e una profondità di colore (4.096 colori) eccellenti. La disposizione del tastierino e le sue dimensioni lo rendono molto comodo da gestire, anche se per raggiungere alcune opzioni dobbiamo usare percorsi poco ortodossi. Questo modello con il suffisso “i” si differenzia per la presenza di una macchina fotografica digitale che permette di effettuare scatti di qualità accettabile a 640x480 e di immagazzinarli nel cellulare. Non potremo invece trasferire le immagini né tramite Bluetooth né tramite IrDA, dato che nessuna di queste due opzioni è prevista. Per la sincronizzazione con il Pc dovremo comprare un connettore opzionale Motorola. öö ? ?ö ?öö T720i Prezzo: Euro 249,00 (Iva inclusa) Digital Camera Euro 79,00 (Iva inclusa) Pro: Supporto Java; tastiera comoda. Contro: Assenza Bluetooth e IrDA. > Hardware Grouptest È invece inclusa una macchina virtuale Java che ci permette, tra l’altro, di giocare con midlet progettati appositamente, come il gioco MotoGP incluso. Telefoni cellulari porta a infrarossi) e le dimensioni ridotte del tastierino. I tasti, totalmente integrati nel design, richiedono una certa pratica e non sono comodi quando dobbiamo digitare molto. Possiamo comunque definirlo un terminale di fascia alta. ● ● Nokia 7210 Philips Fisio 825 Il nuovo modello della ditta finlandese è molto lontano dal veterano 7110. Il suo sostituto ha un formato molto ridotto e leggero, e integra tutte le ultime tecnologie del momento. Come principale novità rispetto ai modelli precedenti, il Fisio 825 integra l’eccellente tecnologia Contrast Plus, che dà il primo tocco visibile di eleganza al display, permettendogli di mostrare simultaneamente fino a 4.096 colori. öö ? ?ö ?ö ?ö 7210 Prezzo: Euro 459,00 (Iva inclusa) Pro: Supporto Java Contro: Assenza Bluetooth; tastiera troppo piccola. Il 7210 è quindi un terminale triband (per reti a 900/1800/1900 MHz) con capacità Gprs e messaggistica multimediale. Include il supporto per applicazioni Java, rubrica e una lista di 21 toni di chiamata polifonici di alta qualità. A tutto questo si aggiunga un display da 128x128 pixel e 4.096 colori, che offre un’eccellente qualità e permette di sfruttare giochi e sfondi per rendere piacevoli i momenti di ozio. La stessa funzione spetta alla radio FM integrata, che funziona tramite il vivavoce del cellulare o l’altoparlante del telefono. Possiamo attribuirgli solo due pecche costruttive: l’assenza di Bluetooth (anche se è disponibile una 102 PC MAGAZINE Settembre 2003 L’ottimo display e la funzione FotoCall ci permettono di scaricare immagini dal Pc per associarle a determinati contatti della rubrica. L’invio di Sms è stato migliorato dallo standard Ems, che permette di allegare disegni e musica ai testi. Questa proprietà è un piccolo passo avanti, anche se, con le caratteristiche tecniche offerte, ci si poteva aspettare l’inclusione degli Mms (almeno in ricezione). La parte ludica è coperta dal download di giochi offerto da In Fusio. L’interfaccia dei menu “a giostra”, oltre al colore, mostra icone animate che rallentano l’accesso a ogni opzione. Infine, per quanto riguarda la funzionalità come cellulare, risalta il rapido browser Gprs (4+2), l’eccellente autonomia della batteria, il supporto Java e la famosa tecnologia Bluetooth. öö ? ?ö ?ö ?ö Fisio 825 Prezzo: Euro 179,00 (Iva inclusa) Pro: Autonomia della batteria, supporto Java e Bluetooth Contro: Nulla da segnalare ● Sagem My X-5 Anche l’ultimo dei modelli di questa marca ha accolto la nuova moda dei terminali a colori, con un display che offre una risoluzione di 101x80 pixel e 8 bit di profondità di colore. Questo significa che si potranno mostrare simultaneamente fino a 256 colori, anche se la presentazione su schermo delle icone e dei menu öö ? ?ö ?ö ?ö ? My X-5 Prezzo: Euro 169,00 (Iva inclusa) Pro: Presenza porta a infrarossi Contro: Assenza Bluetooth. è meno vistosa che negli altri modelli. Di fatto, la navigazione nelle opzioni è abbastanza strana, dato che i tasti per eseguire le chiamate e riagganciare sono invertiti rispetto alla posizione normale; inoltre, per accettare le modifiche dobbiamo usare altri tasti, il che richiede una certa abitudine. Se lo confrontiamo con gli altri terminali esaminati, il My X-5 è un modello di fascia media, il che giustifica sia il prezzo contenuto che l’assenza di opzioni come Bluetooth o gli Mms. Non permette nemmeno di inviare email o di scaricare giochi e applicazioni Java; dispone però di una porta a infrarossi, che aiuta a mantenere i contatti sincronizzati e anche di trasferire immagini o toni polifonici da/a altri dispositivi con un sensore IrDA. > Hardware Grouptest Telefoni cellulari Sony Ericsson P800 Grazie al successo delle piattaforme che uniscono i Pda e i terminali mobili, i telefoni intelligenti si stanno imponendo. Rispetto alla Smartphone, sviluppata da Microsoft e della quale non è ancora stato commercializzato alcun prodotto nel nostro paese, la veterana Nokia, fino alla comparsa di questo P800, era la regina di questo mercato. L’arrivo della famiglia 9xxx e la comparsa del recente 7650 ha affermato il Symbian come sistema operativo competitivo, come ha dimostrato anche il P800, che include già la versione 7.0 rispetto alla 6.1 del 7650. TELEFONO O AGENDA? Anche se le dimensioni sono simili, il P800 ha un design nettamente diverso. Nella parte posteriore scopriamo l’obiettivo della macchina fotografica, che non è protetto e che quindi richiede una certa cautela per proteggerlo dai graffi; la parte frontale è occupata dal display tattile e da un coperchio con un tastierino telefonico che si apre per mostrare tutta la superficie del display. Sui fianchi si trovano gli slot per la scheda Memory Stick (16 Mbyte, che si sommano ai 12 di serie del dispositivo), la porta a infrarossi e il pulsante di accensione/spegnimento. Inoltre, ha il comando jogdial tipico di Sony, che permette di gestire le opzioni in modalità telefono (con il coperchio del tastierino chiuso), l’ingresso per il vivavoce e due accessi diretti al browser Internet e alle funzioni della macchina fotografica digitale. Offre due modalità di funzionamento. In primo luogo, con il coperchio chiuso, la modalità telefono, appoggiata dal jogdial e dal tastierino numerico. In secondo luogo, la modalità Pda, con il coperchio aperto e i due metodi di inserimento del testo (riconoscimento della scrittura e tastiera su schermo) attraverso il “touch screen”, che per- öö ? ?ö ?ö ?ö P800 Prezzo: Euro 799,00 (Iva inclusa) Pro: Eccellenti utility per la gestione delle informazioni personali; possibilità di allegare file multimediali; compatibilità con Java 2. Contro: Prezzo eccessivo. 104 PC MAGAZINE Settembre 2003 mette di visualizzare una quantità di informazioni più che accettabile grazie ai suoi 208x320 pixel di risoluzione e a una qualità/definizione invidiabili. C’È PROPRIO TUTTO Le prestazioni del telefono coprono l’intero ventaglio attuale delle telecomunicazioni mobili: supporto triband, Gprs e una novità, la versione 2.0 di Wap. La connettività è garantita dalla presenza di una porta a infrarossi, dalla tecnologia Bluetooth e da una porta di espansione inferiore, che oltre a servire per la ricarica permette il collegamento per la sincronizzazione. Qui entra in gioco il software incluso nel pacchetto, un indubbio punto a favore di questo cellulare, che oltre all’applicazione di sincronizzazione (Pc Suite) offre alcune utilità e giochi extra. A questo proposito (Doom e Opera sono già disponibili per il P800) ha una particolare importanza la compatibilità con Java2, che permette anche un discreto numero di midlet progettati appositamente per questo dispositivo. Ma l’offerta software principale si basa sul sistema operativo Symbian OS7, che mette a disposizione un nutrito catalogo di applicazioni freeware che possiamo scaricare e usare gratuitamente da siti web come www.allaboutsymbian.com o dallo stesso sito sonyericcson.com. Per quanto riguarda la messaggistica, prevede l’invio di Sms, Ems, Mms ed email, con la possibilità di allegare file multimediali (per esempio, immagini da 640x480 pixel scattate con la macchina fotografica integrata). È inoltre possibile registrare appunti vocali o allegare quelli scritti con l’utility Jotter. Il riconoscimento della scrittura divide il display in due parti distinte per i numeri e le lettere, ma possiamo ricorrere anche alla tastiera su schermo, che è disponibile in inglese (mentre tutti i menu e le applicazioni sono stati tradotti in italiano) ma che offre l’accesso a simboli locali di ogni paese. È strano che non sia stato incluso alcun metodo di testo predittivo, così utile per l’invio di Sms. Le utility Pim per la gestione delle informazioni personali sono eccellenti e lo sono pure gli altri visualizzatori (possiamo gestire documenti d’ufficio), i riproduttori multimediali e l’applicazione della macchina fotografica digitale, le cui funzioni sono limitate ma che è più potente di quella offerta con i dispositivi Mca-20 di Sony Ericsson. Le possibilità di configurazione di questo terminale, la capacità di associare foto e suonerie diverse in base al numero chiamante e l’eccezionale navigazione tramite menu completano un dispositivo “da sogno” che - per il momento e con la riserva del prezzo, non ancora disponibile ma sicuramente elevato - sarà abbordabile solo dalle tasche più fornite. > Hardware Grouptest Telefoni cellulari ● ● ● Samsung SGH-S100 Oltre all’eccellente suoneria polifonica e al supporto Gprs, Wap o Java, questo prodotto risalta per l’enorme display da 180x160 pixel e addirittura öö ? ?ö ?ö ?ö ? SGH-S100 Prezzo: Euro 579,00 (Iva inclusa) Pro: Supporto Gprs, Wap o Java; tastiera comoda. Contro: Nulla da segnalare 65.000 colori, che permette di sfruttare giochi di alta qualità ed eccellenti sfondi per personalizzare il nostro cellulare. Ciò che ci è piaciuto di più sono le soluzioni ergonomiche adottate. Il comodo display Lcd frontale ci permette di vedere in qualsiasi momento l’ora, la copertura e il livello della batteria, oltre al numero della chiamata in arrivo. Non possiamo dimenticare nemmeno il tastierino, enorme rispetto alle scarse dimensioni dell’apparecchio. I tasti sono molto comodi e la sensazione al tatto è impeccabile. Se a questo uniamo la visualizzazione dei messaggi e dei numeri su un ampio display, possiamo considerarlo un cellulare perfetto per le persone con le mani grandi o con problemi di vista da vicino. In definitiva è un terminale con ottime caratteristiche, molto comodo da usare e con tutte le tecnologie necessarie. 106 PC MAGAZINE Settembre 2003 Siemens S55 Ci troviamo davanti al top della gamma di questo produttore, che supera ampiamente le caratteristiche che a suo tempo ostentava il T68in di Sony Ericsson. Inizialmente la sua linea può ingannare, dato che il design è praticamente identico a quello della famiglia S45, ma con un tastierino più comodo e accessibile. Ma le differenze non finiscono qui, dato che offre tutta una serie di prestazioni che pochi prodotti possono vantare: tra queste, capacità triband e porta IrDA o Bluetooth per la sincronizzazione con un Pc o Pda. Inoltre, è il primo prodotto di quest’azienda a integrare un display a colori da 101 x 80 pixel, con una profondità di colore di 8 bit. La definizione delle icone e del testo non è elegante come in altri modelli, ma la qualità è comunque notevole. Un altro grande protagonista dell’S55 è Java, supportato grazie alla macchina virtuale inclusa, che permette di sfruttare numerosi giochi. Il client di posta elettronica, con capacità di gestire fino a 4 account diversi, è affiancato dalla possibilità di inviare messaggi Sms, Ems ed Mms, di cui questi ultimi rappresentano un’altra novità importante. Sony Ericsson T300 Il “fratello minore” del rinomato T68i mantiene molte delle buone caratteristiche del suo famoso predecessore. In primo luogo, la capacità di funzionare sulle tre bande Gsm ci permetterà di usarlo praticamente in qualsiasi parte del mondo. Non ha Bluetooth, ma dispone di una porta a infrarossi e di supporto sia Gprs che Wap 1.2.1. La sua alta connettività è öö ? ?ö ?ö ?ö T300 Prezzo: Euro 189,00 (Iva inclusa con 10 € di traffico Wind) Con fotocamera Mca 25 Euro 199,00 (con 15 € di traffico) Pro: Presenza di una porta infrarossi e supporto Gprs e Wap. Contro: Assenza Bluetooth. dimostrata anche dalla sua capacità di inviare Mms ed email, a cui possiamo allegare file audio e foto. Questo cellulare, infatti, ha una macchina fotografica digitale che ci permette di catturare immagini in qualsiasi momento. öö ? ?ö ?ö ?ö ? S55 Prezzo: Euro 339,00 (Iva inclusa) Pro: Capacità triband e porta IrDa o Bluetooth; compatibilità Java. Contro: Nulla da segnalare Ha lo stesso display del suo predecessore (101x80 pixel con un massimo di 256 colori simultanei) e un joystick che agevola lo spostamento tra i suoi intuitivi menu, che si annoverano tra i più potenti e semplici da usare; il loro design è diverso, dato che le linee sono molto più diritte dello stilizzato T68i. Un terminale con un prezzo di fascia media e prestazioni che, se omettiamo l’assenza di Bluetooth, lo collocano tra i veri “fuoristrada” delle comunicazioni mobili. ù > Hardware Grouptest Telefoni cellulari Caratteristiche tecniche Produttore Alcatel Motorola Nokia Philips One Touch 715 T220i 7210 Fisio 825 199,00 249,00 459,00 179,00 www.alcatel.it www.motorola.it www.nokia.it www.philips.it 039 68691 199 501160 06 72423789 039 2035812 GSM 900/1800 sì/sì sì/sì sì/sì sì/sì GSM 1900 (USA) no no sì no GPRS sì sì sì sì WAP 1.2.1 1.2.1 1.2.1 1.2.1 Bluetooth no no no sì Infrarossi sì no sì no Polifonia sì sì sì no SMS sì sì sì sì EMS sì sì sì sì MMS no sì sì no Email sì sì sì sì Java no sì sì no Sincronizzazione con il Pc sì opzionale sì sì Registratore audio sì no no sì Radio no no sì no Macchina fotografica no sì no no Display a colori no sì sì sì - 4.096 4.096 4.096 100x150 120x160 120x120 120x120 Autonomia in conversazione (ore) 6,5 4 6 6 Autonomia in stand-by (ore) 260 160 380 380 116x43x20 90x48x21 98x47x21 98x47x21 88 111 85 85 Modello Prezzo (1) Web Telefono Caratteristiche tecniche Colori su schermo Risoluzione Dimensioni (mm) Peso (g) (1) I prezzi indicati sono orientativi è possibile che i costi indicati possano subire cambiamenti grazie ai piani tariffari e ai contratti offerti dagli operatori che riducono di molto gli importi di partenza. (2) Il display di questo modello è Stn, diversamente dalla maggior parte degli apparecchi, che utilizzano la tecnologia Tft. Si possono integrare altri colori, ma la qualità dell'immagine finale e l'angolo visivo sono inferiori nell'Stn, 108 PC MAGAZINE Settembre 2003 Telefoni cellulari Grouptest Hardware < Sagem Samsung Siemens Sony Ericsson Sony Ericsson MyX5 SGH-S100 S55 T300 P800 169,00 579,00 339,00 189,00 799,00 www.sagem.it www.samsung-italia.com www.my-siemens.it www.sonyericsson.it www.sonyericsson.it 02 3180621 02 4335301 02 24364400 06 59531 06 59531 sì/sì sì/sì sì/sì sì/sì sì/sì no sì sì sì sì sì sì sì sì sì 1.2 1.2 1.2.1 1.2.1 1.2.1 no no sì no sì sì sì sì no sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì no no sì sì sì no no sì sì sì no sì sì no sì no sì sì sì sì sì no sì no sì no no no no no no no opzionale opzionale sì sì sì sì sì sì 256 65.536 (2) 256 256 4.096 101x80 128x160 101x80 101x80 208x320 4 4 6 7,5 2 240 160 288 350 100 105x46x20 89x47x23 101x42x18 106x48x21 117x59x27 92 92 85 101 158 così come le condizioni di luminosità/contrasto all'esterno Settembre 2003 PC MAGAZINE 109 > Hardware Test Xxxxxx xxxx Un Pc silenzioso ed elegante che si propone come il centro del salotto Bow.it Home Theatre Solution Antonio Nappa Il centro multimediale della casa ow.it ha progettato un Pc da salotto che abbina una buona configurazione hardware a un design accattivante e moderno. Il produttore ha infatti dotato il suo Home Theatre Pc di un cabinet di colore nero, dalle linee decise ed essenziali, che lo rende molto simile ai componenti di un comune impianto stereo o video. Sul lato anteriore è presente un display programmabile e collegato tramite la porta parallela. Tutte le funzioni di visualizzazione possono essere regolate tramite l’apposito software di controllo e in questo modo l’utente può decidere quali informazioni avere costantemente sotto controllo (per esempio la frequenza della Cpu oppure il tempo di playback di un film Dvd). Il Pc si basa sulla scheda madre Albatron PX845PE e sul processore Intel Pentium 4 a 2,4 GHz. La sezione audio è quella integrata sulla motherboard e offre un’uscita analogica, mentre per sfruttare set di diffusori 5.1, sono presenti due uscite digitali, ottica e coassiale. Per visualizzare le immagini sulla Tv o su un proiettore, è sufficiente collegare l’uscita Tv messa a disposizione B All’interno Una volta aperto il cabinet, possiamo constatare come i componenti utilizzati siano gli stessi di un tradizionale Pc desktop. > Caratteristiche Cpu/clock: Intel Pentium 4 / 2,4 GHz Memoria: 512 Mbyte Sdram Ddr Pc-3200 Hard disk: 120 Gbyte Udma/100 Scheda grafica: Ati Radeon 9500 / 128 Mbyte dalla scheda video Ati Radeon 9500, scelta per questa configurazione. Sfruttando la tecnologia Hydravision si può estendere il desktop su più display, oppure visualizzare un film sul televisore e navigare su un monitor secondario. La dotazione hardware comprende anche una scheda di rete wireless conforme allo standard 802.11b. Per quanto riguarda invece i lettori ottici, la configurazione prevede la presenza di un lettore Dvd e un masterizzatore DvdR/Rw. Durante il funzionamento, il sistema è apparso notevolmente silenzioso. Sono state utilizzate infatti del- öö ? ?ö ?ö ?ö Home Theatre Solution Û Prezzo: Euro 1.950,00 (Iva inclusa) Contatto: Bow.it Tel: 02 92442121 Web: www.bow.it Pro: Configurazione hardware stabile; silenziosità; design. Contro: Mancanza scheda di sintonizzatore Tv. Prestazioni 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000 9.949 3DMARK 2001 Se 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000 2.590 3DMARK 2003 112 PC MAGAZINE Settembre 2003 le ventole Verax sia per l’alimentatore, sia per la Cpu, ma anche per la Gpu Ati. Queste ventole, grazie a un sistema di costruzione particolare, sono in grado di limitare il rumore a soli 21/24 Decibel. Questa scelta è senza dubbio apprezzabile, dato che il personal computer è destinato a un ambiente dove la soglia di rumore è un parametro piuttosto importante. Più che misurare le prestazioni con i consueti benchmark su software di tipo office, abbiamo preferito eseguire (e riportare) i test che stressano la parte grafica 3d, sicuramente più indicativi per questo tipo di prodotto. In definitiva, gli accorgimenti che sono stati adottati per questa configurazione pesano inevitabilmente sul prezzo finale. Infatti, la spesa totale per l’integrazione delle ventole silenziose, dell’alimentatore e del cabinet “stile” Hi-Fi, raggiunge una cifra ragguardevole sul totale. Valutando nell’insieme l’offerta proposta e la validità della configurazione hardware, il costo di questo Htpc può però considerarsi adeguato. L’unica eventuale osservazione che si può fare riguarda la mancanza di un sintonizzatore Tv con funzioni di Timeshifting, che ci avrebbe consentito di rimpiazzare anche il vecchio videoregistratore Vhs. Come opzione (a 990,00 euro), Bow.it propone per i suoi Htpc anche la scheda Pci Immersive Holo3DGraph, basata su un processore video Faourdja, in grado di migliorare drasticamente la qualità di video acquisito dagli ingressi composito, S-Video o component, ideale per chi intende utilizzare il sistema con videoproiettori o schermi al plasma. ù > Hardware Test Xxxxxx xxxx Acer Aspire 1314LC Alessandro Camisasca Un notebook per tutti a un prezzo contenuto Il notebook per la vostra scrivania a famiglia di notebook Aspire 1310 permette di soddisfare le articolate esigenze di quanti hanno bisogno di una configurazione completa, sufficientemente potente per applicazioni tipiche di office automation e di intrattenimento e infine, ma non meno importante, hanno problemi di spazio sulla scrivania. Abbiamo provato il modello Aspire 1314LC che si basa su un microprocessore Amd Athlon Xp-M 2400+ con una frequenza di funzionamento di 1.790 MHz, e che offre discrete prestazioni. La configurazione non tralascia nulla e offre all’utente tutto quanto necessario sia per il lavoro, sia per il divertimento. Al processore viene affiancato una cospicua quantità di memoria, ben 512 Mbyte, necessari per poter lavorare in tutta tranquillità anche con applicazioni come per esempio database “pesanti” e complessi fogli di calcolo. L’acceleratore grafico è il Savage8 di S3 che utilizza fino a un massimo di 32 Mbyte di memoria di sistema per assolvere i propri compiti. Anche se le prestazioni ottenute, per quanto riguarda sia l’aspetto grafico che le ap- L öö ? ?ö ?öö aspire 1314LC Prezzo: Euro 1.606,80 (Iva inclusa) Contatto: Acer Tel: 0931 469411 Web: www.acer.it Pro: Rapporto prezzo/configurazione. Contro: Riscaldamento eccessivo; prestazioni poco brillanti. Prestazioni 0 100 200 300 200 300 108 MOBILEMARK 2002 PERFORMANCE 0 100 158 MOBILEMARK 2002 BATTERY 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000 521 3DMARK 2001 Se 114 PC MAGAZINE Settembre 2003 > Caratteristiche Cpu/clock: Amd Athlon Xp-M 2400+/ 1790 MHz Memoria: 512 Mbyte Sdram Ddr Hard Disk: 40 Gbyte Display/ris.: Xga Tft 15,0” / 1.024x768 pixel Peso dichiarato: 3,1 Kg Ingombro: 330x267x35 mm plicazioni di office automation, non sono state particolarmente brillanti, l’Aspire 1314LC è comunque una buona postazione di lavoro per la maggior parte degli utenti. Chiaramente non bisogna pretendere di giocare con soddisfazione con l’ultimo titolo appena uscito. L’Aspire 1314LC dispone comunque di ottime memorie di massa come il disco fisso da 40 Gbyte e l’unità combo che unisce le funzionalità del lettore di Dvd-Rom a quelle del masterizzatore di Cd-R/Rw. Inoltre, essendo un notebook di tipo all in one, integra anche il lettore di floppy disk che, nonostante sia stato abbandonato da alcuni produttori, risulta ancora comodo per trasferire i propri documenti. Non è da sottovalutare l’ampio display da 15” anche se la risoluzione massima non va oltre i 1.024x768 pixel. Le interfacce comprendono due porte Usb 2.0, un modem analogico e scheda di rete 10/100 Mbps, una porta Firewire e un’uscita Tv di tipo S-Video. Non mancano neppure una porta parallela, quella Vga e il lettore di Pc Card con due slot per schede di tipo II. Infine nella parte frontale vengono invece integrati due piccoli altoparlan- ti. L’Aspire 1314LC è risultato comodo da utilizzare grazie a una spaziosa tastiera e a un’affidabile sistema di puntamento di tipo touchpad. L’unico problema della tastiera è la presenza di alcuni tasti funzione posizionati sull’estrema destra che possono portare a errori di digitazione. Se dobbiamo segnalare un difetto durante l’impiego della macchina, è sicuramente il raggiungimento di temperature relativamente elevate, soprattutto nella parte inferiore della macchina. A causa di questo eccessivo riscaldamento la scrivania rimane il luogo ideale dove lavorare. Anche l’autonomia delle batterie costringe l’utente a non allontanarsi troppo dal proprio posto di lavoro se la macchina non è collegata alla rete elettrica. Infatti dai nostri test, la sezione relativa all’autonomia batterie ha evidenziato una durata di questi componenti di poco superiore a 2,5 ore, un valore che comunque avremmo definito normale prima dell’arrivo della piattaforma Intel Centrino. Aspire 1314LC è un notebook all in one ideale per sostituire il proprio Pc senza rinunciare a utilizzare tutte le proprie applicazioni e guadagnando finalmente spazio sulla scrivania. Tirando le somme, bisogna sottolineare l’ottimo rapporto prezzo/configurazione. Infatti con una spesa contenuta si ha a disposizione un notebook versatile. Le condizioni di garanzia comprendono la copertura per un periodo di due anni di cui il primo con garanzia internazionale. ù > Hardware Test Xxxxxx xxxx Frael Leonhard AT3200R Per chi vuole il massimo in termini di velocità Francesco Corba Colombo Velocità soprattutto uesto Pc desktop proposto da Frael è rivolto a coloro che esigono il massimo in termini di prestazioni, soprattutto in ambito 3d. Si tratta infatti di una soluzione ideale per soddisfare le esigenze dei giocatori più pretenziosi che, per poter esprimere al meglio la loro abilità, necessitano di una configurazione potente e veloce, e di una scheda video che sia in grado di fornire un’accelerazione ragguardevole. Tra i componenti hardware più innovativi c’è da annoverare la Cpu Athlon Xp 3200+, che rispetto alla precedente versione, l’Athlon Xp 3000+ offre due interessanti novità: l’aumento della frequenza di clock interna che passa da 2,167 a 2,2 GHz, mentre il Front side bus è stato portato da 333 a 400 MHz. Per sfruttare al meglio queste caratteristiche, è stato scelto il chipset nVidia nForce2, capace di gestire il Fsb a 400 MHz e le veloci memorie Sdram Ddr, anch’esse con frequenza di 400 MHz. I moduli installati sono due, da 256 Mbyte ciascuno, prodotti da Corsair Q öö ? ?ö ?ö ?ö Leonhard AT3200R Prezzo: Euro 1.820,00 (Iva inclusa) Contatto: Frael Tel: 055 6240234 Web: www.frael.it Pro: Ottime prestazioni generali e 3d. Contro: Sistema di raffreddamento migliorabile. Prestazioni 0 100 200 300 266 SYSMARK 2002 0 2.500 5.000 7.500 10.000 12.500 15.000 20.000 17.503 3DMARK2001Se 0 2.500 5.000 7.500 5.768 3DMARK2003 116 PC MAGAZINE Settembre 2003 10.000 > Caratteristiche Cpu/clock: Amd Athlon 3200+ / 2,2 GHz Memoria: 512 Mbyte Sdram Ddr Pc-3200 Hard disk: 80 Gbyte Serial Ata Scheda grafica: Ati Radeon 9800 / 128 Mbyte con un valore di Cas latency pari a 2. Questi tempi di accesso particolarmente ridotti sono capaci di migliorare sensibilmente le prestazioni delle operazioni di lettura/scrittura in memoria e di rendere più performante il Pc. Per garantire un buon raffreddamento di questi moduli è stato applicato un rivestimento metallico, perfettamente aderente ai chip della Ram. Per assicurare elevate prestazioni con gli applicativi di grafica 3d e ai videogiochi, la sezione video è stata affidata alla scheda Ati Radeon 9800 Pro, che dispone di un acceleratore grafico tra i più potenti oggi disponibili. Il chipset lavora alla frequenza di 380 MHz, mentre i 128 Mbyte di memoria Sdram Ddr lavorano a 340 MHz e si interfacciano mediante un bus a 256 bit. È inoltre presente un disco fisso Seagate con capacità di 80 Gbyte, in grado di trasferire dati con una velocità massima teorica di 150 Mbyte/s, grazie all’utilizzo del protocollo Serial Ata. Le unità ottiche installate sono due: un masterizzatore Asus con velocità pari a 52x, sia in lettura che in scrittura, e 24x in riscrittura, e un lettore Dvd Pioneer. A completamento di questa configurazione Leonhard AT3200R dispone di una scheda audio Terratec Aureon Space 7.1 che, accompagnata da un kit di diffusori acustici Creative Inspire 6700, permette di usufruire al meglio degli effetti sonori e rendere ancor più avvincenti i giochi e i film di ultima generazione. La peculiarità più interessante di questa scheda audio è legata alla gestione di ben 8 canali, per la riproduzione di sorgenti audio come film Dvd e videogiochi di ultima generazione. Aureon 7.1 Space supporta inoltre gli standard DirectSound 3D, A3D, Eax 1.0 e 2.0, MacroFx e il “None-audio-mode” per la trasmissione di dati Ac3 e Dts mediante l’interfaccia digitale. Infine è presente un modem analogico Atlantisland Webrunner. Dal punto di vista dei risultati dei test, questa configurazione ha ottenuto degli ottimi valori non solo per quanto riguarda i benchmark grafici 3DMark, ma anche con la suite Sysmark2002 che valuta le prestazioni con applicazioni di office automation. Molto alto il punteggio emerso dai benchmark Bapco: 266 punti. Ancora una volta però, una nota dolente riguarda il sistema di raffreddamento: per poter completare con successo i test, siamo stati costretti ad aprire il cabinet. La struttura consente comunque di ospitare eventuali ventole aggiuntive, in modo da aumentare il riciclo di aria e garantire al sistema temperature adeguate anche in caso di condizioni d’uso particolarmente stressanti come quelle indotte dai nostri test.ù > Hardware Test Xxxxxx xxxx Un notebook molto leggero, caratterizzato da ottime prestazioni e un’autonomia record Ibm ThinkPad X31 Alessandro Camisasca Ultraleggero e ultraportatile a famiglia di computer portatili Thinkpad X31 si caratterizza principalmente per la sua portabilità grazie a dimensioni estremamente ridotte, che lo rendono un ottimo compagno di viaggio. L Ideale per chi trascorre molto tempo lontano dal proprio ufficio e che al tempo stesso necessita di un computer potente, versatile e flessibile per quanto riguarda le connessioni. Con l’introduzione della piattaforma Intel Centrino inoltre, questa famiglia di notebook acquista un ulteriore valore legato all’autonomia delle batterie. Infatti nella configurazione standard del modello in prova, i nostri test hanno fornito un valore estremamente interessante relativamente alla durata della batteria, ben 344 minuti. Questo comporta naturalmente un’elevata libertà di movimento, ma qualora serva un’autonomia ancora maggiore, si può acquistare la seconda batteria opzionale che ne raddoppia quasi i tempi di utilizzo: poco più di 10 ore. öö ? ?ö ?ö ?ö ThinkPad X31 Prezzo: Euro 3.492,00 (Iva inclusa) Contatto: Ibm Numero verde: 800 017001 Web: www.ibm.it Pro: Autonomia batterie eccezionale. Contro: Prestazioni grafiche 3d limitate; costo elevato degli accessori. Prestazioni 0 100 200 300 400 154 MOBILEMARK 2002 PERFORMANCE 0 100 200 300 400 344 MOBILEMARK 2002 BATTERY 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000 1.572 3DMARK2001 SE 118 PC MAGAZINE Settembre 2003 > Caratteristiche Cpu/clock: Intel Pentium M / 1400 MHz Memoria: 256 Mbyte Sdram Ddr Hard Disk: 40 Gbyte Display/ris.: Xga Tft 12,1” / 1024x768 pixel Peso dichiarato: 1,65 Kg Ingombro: 273x223x30,2 mm Essendo un notebook ultraportable, il peso e le dimensioni assumono un aspetto molto importante nella valutazione. Il primo si aggira intorno a 1,67 Kg (il solo notebook), mentre le dimensioni sono 273x223x30,2 mm. Con la seconda batteria e i cavi di alimentazione, si rimane comunque sotto i 2,5 Kg, un peso ancora ottimo considerando anche i benefici che ne derivano. Le dimensioni ridotte nascondono un display Tft da 12,1” capace di visualizzare una risoluzione massima di 1.024x768 pixel, mentre se occorre una risoluzione maggiore, si deve necessariamente collegare il portatile a un monitor esterno, e in questo caso si possono visualizzare fino a 2.048x1.536 pixel grazie all’acceleratore grafico Ati Mobility Radeon affiancato da 16 Mbyte di memoria dedicata. Se da un lato questo tipo di acceleratore grafico garantisce una certa versatilità, dall’altro bisogna segnalare le limitate performance 3d, come evidenziato anche dai test 3DMark 2001SE. Normali invece, le prestazioni ottenute nella sezione relativa alle performance con gli applicativi di tutti i giorni. Il risultato ottenuto infatti è in linea con quelli ottenuti con configurazione equivalente. Il ThinkPad X31 si basa infatti sul microprocessore Intel Pentium M a 1400 MHz e viene affiancato da 256 Mbyte di memoria di sistema. La scheda madre integra il chipset Intel 855PM e a completare la piattaforma Intel Centrino c’è la scheda di rete basata sullo standard 802.11b che garantisce la connessione wireless in ufficio o nei sempre più diffusi ho spot. ThinkPad X31 dispone come memoria di massa integrata del solo disco fisso, che in questo modello ha una capacità di 40 Gbyte. L’unità ottica è invece opzionale e si può installare nell’apposito alloggiamento presente nella base X3 Mediaslice anch’essa opzionale. Il problema è che l’acquisto di questi due optional non è certamente economico visto che il lettore Dvd-Rom costa 319,00 euro e la base ne costa 279,00. La seconda batteria costa invece 262,00 euro. Considerando il prezzo del ThinkPad X31 e dei suoi optional, la soluzione Ibm non offre apparentemente un elevato rapporto prezzo prestazioni, ma come per alcune automobili, bisogna inquadrare questo portatile tra i prodotti di fascia alta, dove la cura dei dettagli, il design, l’ergonomia della tastiera e la robustezza dei materiali impiegati va ben oltre quella di prodotti più comuni. Bisogna avere la possibilità di utilizzarli per poter percepire la differenza e apprezzarla. ù > Hardware Test Xxxxxx xxxx Enface Filo 1900 Come rimanere sempre connessi ovunque vi troviate Alessandro Camisasca Il notebook con il Gprs pesso abbiamo pensato di poter lavorare al di fuori dell’ufficio e poter usufruire dei dati sul server aziendale, consultare la posta elettronica e navigare sul Web. Con il notebook Filo 1900 ora è possibile fare tutto questo in qualsiasi luogo dove si può ricevere una telefonata sul proprio cellulare, e quindi non più limitatamente agli hot spot, oggi sempre più diffusi in luoghi come per esempio aeroporti e alberghi. Questo grazie al modulo Gprs integrato nel notebook, che permette, senza ingombri aggiuntivi e device delicati, come per esempio alcune schede Pc Card Gprs, di navigare in Internet, comunicare via posta elettronica e di telefonare. Filo 1900 è un notebook ultraleggero (praticamente 2 Kg) e ha dimensioni contenute (274x230x31 mm), ideale quindi per chi viaggia spesso e non vuole avere troppi ingombri nella propria valigetta 24 ore. La macchina è comunque disponibile in diverse versioni. Quella che abbiamo provato si basa sul processore Intel Pentium 4 Mobile a 2,0 GHz, affiancato da 256 Mbyte di memoria di sistema ed equipaggiato con un disco fisso da 40 Gbyte. Lo schermo ha una diagonale S öö ? ?ö ?ö ?ö Filo 1900 Prezzo: Euro 1.920,00 (Iva inclusa) Contatto: Enface Web: www.enface.it Pro: Modulo Gprs integrato; peso e dimensioni contenuti. Contro: Autonomia delle batterie un po’ limitata; prestazioni grafiche. contenuta, soli 12,1”, ma è comunque in grado di visualizzare una risoluzione massima di 1024x768 punti. L’acceleratore grafico è integrato nel chipset della scheda madre. Si tratta del Sis 650 che non brilla per le prestazioni grafiche, aspetto confermato anche in questa serie di prove. Con i benchmark Mobile Mark i risultati sono stati migliori, mentre nei test relativi alla batteria i valori ottenuti sono stati sensibilmente più bassi di quelli mediamente ottenibili su sistemi basati sulla nuova piattaforma Centrino: 121 minuti. La configurazione in prova prevede un modulo esterno che integra sia il lettore di floppy disk che l’unità ottica combo, con funzionalità di Dvd-Rom e di masterizzatore Cd-R/Rw. Questa unità viene collegata al notebook tramite un’apposita interfaccia seriale. Le altre porte disponibili sono due di tipo Usb 2.0, una porta Firewire, una infrarossi, uno slot pc Card di tipo II, rete 10/100 e modem analogico, e una porta Vga per il collegamento contemporaneo di un secondo monitor. Per utilizzare il modulo Gprs integrato, bisogna inserire l’apposita Sim telefonica in uno slot protetto da uno sportellino sul fondo del notebook. L’antenna telescopica invece è inserita sul pannello del display e può essere riposta quando non utilizzata. Per prolungare l’autonomia della batteria è possibile disattivare il modulo Gprs con la semplice combinazione di due tasti. Enface Filo 1900 è dunque sia un portatile che Prestazioni 0 100 200 300 200 300 103 MOBILEMARK 2002 PERFORMANCE 0 100 121 MOBILEMARK 2002 BATTERY 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000 1.318 3DMARK 2001 Se 120 PC MAGAZINE Settembre 2003 La Sim telefonica In un apposito alloggiamento posto sul fondo del notebook, è possibile inserire la propria Sim telefonica abilitata al traffico dati e alla funzionalità Gprs ed essere subito pronti a utilizzarla. Û > Caratteristiche Cpu/clock: Intel Pentium 4 M / 2 GHz Memoria: 256 Mbyte Sdram Ddr Hard Disk: 40 Gbyte Display/ris.: Xga Tft 12,1” / 1024x768 pxel Peso dichiarato: 1,9 Kg Ingombro: 274x230x31 mm un telefono cellulare, utile in qualsiasi situazione e luogo in quanto permette una connessione continua con i propri dati. Il prezzo di questo notebook appare abbastanza equilibrato rispetto alla buona configurazione di cui è dotato, che comprende anche l’unità esterna con masterizzatore e floppy disk. Se il tipo di impiego a cui è destinato il notebook è legato alla notevole portabilità, l’autonomia delle batteria, per contro, potrebbe risultare limitante rispetto ad altre soluzioni. Le condizioni di garanzia hanno validità per 24 mesi che può essere estesa fino a un massimo di tre anni con la garanzia Pick&Fix che garantisce il servizio di ritiro e riconsegna gratuiti direttamente al proprio domicilio. ù > Hardware Test Xxxxxx xxxx Uno schermo Tft caratterizzato da una grande superficie visibile e da una qualità di visualizzazione molto buona Samsung SM 191 T Daniele Preda Il 19”del professionista m 191 T è uno schermo con tecnologia Tft, caratterizzato da un’ampia superficie visibile e da una serie di funzionalità particolarmente utili per applicazioni professionali. Il pannello da 19” a matrice attiva utilizzato è capace di gestire una risoluzione massima di 1.280x1.024 pixel e offre un rapporto di contrasto 500:1. Gli ingressi disponibili sono due, uno analogico Vga e uno digitale di tipo Dvi, facilmente controllabili via Osd. S > Caratteristiche Tecnologia: Tft Diagonale: 19” Ris. Max: 1280x1024 Pixel Dot Pitch: 0,294 mm Particolarmente interessante la funzione Pivot, che permette di ruotare il pannello in qualsiasi direzione. Per poter sfruttare questa funzione, è necessario installare il software a corredo Pivot Pro 6.05. Questo programma professionale, prodotto da Portrait Display (www.portrait.com), supporta ogni tipo di orientamento dello schermo (90°, 180° e 270°) e può gestire schermi multipli, se utilizzato con i sistemi operativi Windows Xp e 2000. Portrait Display è comunque compatibile con i più diffusi sistemi operativi Microsoft ed è in grado di passare automaticamente dal desktop in posizione standard (landscape) a quello ruotato (portrait) e di ridimensionare le applicazioni e le finestre, sempre in modo autonomo. Dopo aver installato Portrait Display, vi si può accedere cliccando sull’apposita icona posizionata nell’area preposta nella barra di Windows. In questo modo potremo selezionare le modalità dello schermo e salvare le impostazioni del nostro “workspace”, per poter poi richiamare una determinata modalità in base ad esigenze specifiche. Se si dispone di schede video di ultima generazione e di driver altrettanto aggiornati, si può utilizzare la funzione di Pivot senza installare il programma in bundle. Questo perché i più recenti driver a corredo con le schede video oggi in commercio, permettono di gestire in 122 PC MAGAZINE Settembre 2003 modo nativo i parametri di rotazione. Una nota di merito è sicuramente da assegnare al sistema di gestione Osd, particolarmente ben congegnato e facile da pilotare. I sei pulsanti disposti lungo il lato inferiore dello schermo, ci consentono infatti di effettuare la regolazione automatica dei parametri, di selezionare l’ingresso attivo in un dato mo- Pivot Software Pivot Pro 6.05 è molto facile da usare e, grazie alle proprietà avanzate, potremo scegliere la combinazione di pulsanti rapidi per impostare la rotazione dello schermo. Û öö ? ?ö ?ö ?ö ? SM 191 T Prezzo: Euro 919,00 (Iva inclusa) Contatto: Samsung Tel: 199153153 Web: www.samsung.it Pro: Buona qualità generale; doppio ingresso; funzione pivot con software in bundle; garanzia di 3 anni on site. Contro: Nessun inconveniente rilevato. mento e di entrare nel menu vero e proprio. Quest’ultimo è decisamente essenziale, ma completo, e comprende la regolazione di luminosità, contrasto, peso di ogni singolo colore base e la regolazione di fase e clock che generano l’immagine. I test effettuati hanno confermato le nostre aspettative e ci hanno permesso di saggiare a fondo le doti dell’SM 191 T. Questo monitor mostra di essere a proprio agio soprattutto durante la visualizzazione dei colori e delle sfumature. La rappresentazione di gradienti cromatici molto complessi, sia di tonalità pastello sia di colori intensi, è resa in modo eccellente, con sfumature costanti e precise. SM 191 T ci ha impressionato molto positivamente, per l’insieme di caratteristiche tecniche di rilievo e per l’ottimo comportamento mantenuto durante i test. Il prezzo e le caratteristiche offerte da questo monitor Samsung, ne fanno il pretendente ideale per occupare la scrivania del professionista, sia in ufficio sia a casa, grazie anche ai due ingressi a disposizione e della funzione Pivot, pienamente supportata dal software in bundle. L’unico neo, anche se di lieve entità, è dato dalla risoluzione massima supportata: da uno schermo con diagonale da 19”, ci saremmo aspettati una risoluzione nativa più elevata. ù Test Hardware < Buone prestazioni e un prezzo molto interessante per questo portatile con tecnologia Centrino Olidata Tehom 2013C Alessandro Camisasca Centrino a un prezzo imbattibile lidata ha iniziato a proporre anche per i notebook configurazioni equilibrate e caratterizzate da un ottimo rapporto prezzo/prestazioni. Tehom 2013C è infatti un portatile basato sulla piattaforma Intel Centrino che offre prestazioni elevate in termini sia di velocità di elaborazione, sia di autonomia delle batterie. Le prestazioni ottenute con i nostri test sono state tra le migliori, almeno nel segmento dei portatili con processore Pentium M a 1300 MHz, ed è risultata molto buona anche l’autonomia delle batterie, con un valore di 257 minuti. Unico limite è costituito dall’acceleratore grafico integrato direttamente nel chipset Intel 855GM, che non è ovviamente all’altezza di Gpu dedicate, capaci di offrire maggiori prestazioni, soprattutto in ambito 3d. La configurazione del Tehom 2013C prevede la presenza di 256 Mbyte di memoria, espandibile fino a un massimo di 1 Gbyte, di un disco fisso da 30 > Caratteristiche O öö ? ?ö ?ö ?ö ? Tehom 2013C Prezzo: Euro 1.499,00 (Iva inclusa) Contatto: Olidata Tel: 0547 419111 Web: www.olidata-computers.com Pro: Ottimo rapporto prezzo/prestazioni; buona autonomia della batteria. Contro: Prestazioni grafiche 3d limitate. Prestazioni 0 100 200 300 148 MOBILEMARK 2002 PERFORMANCE 0 100 200 300 257 MOBILEMARK 2002 BATTERY 0 2.500 1.816 3DMARK2001Se 5.000 7.500 10.000 12.500 15.000 20.000 Cpu/clock: Intel Pentium M / 1300 MHz Memoria: 256 Mbyte Sdram Ddr Hard Disk: 30 Gbyte Display/ris.: Xga Tft 14,1” / 1.024x768 pixel Peso dichiarato: 1,5 Kg Dimensioni: 318x277x34,1 mm Gbyte e di un lettore ottico che combina le funzioni di un masterizzatore di Cd-R/Rw e di un lettore di Dvd-Rom 8x. Non trova spazio invece il lettore di floppy disk (opzionale in versione Usb), mentre nella parte frontale è stato integrato un lettore per memorie flash di tipo Secure Digital, Multimedia Card, Smart Media e Memory Stick. L’integrazione di questo tipo di lettore, aumenta sicuramente la versatilità del Tehom 2013C e garantisce un supporto a chiunque faccia uso di memorie per dispositivi portatili, come per esempio, lettori Mp3 e le sempre più diffuse fotocamere digitali. Tra le interfacce posizionate sui lati del notebook, sono disponibili uno slot Pc Card di tipo II, tre porte Usb, il connettore di rete 10/100, il modem analogico, la porta Firewire, quella infrarossi, la porta Vga e quella S-Video. Non sono previste invece la porta seriale, ma sono ormai disponibili adattatori Usb/seriali, e neppure quella parallela, anche se ormai la totalità delle stampanti integra l’interfaccia Usb. Non manca naturalmente l’interfaccia di rete basata sullo standard 802.11b che è attualmente ancora il più diffuso. Oltre che per la buona configurazione, Tehom 2013C si caratterizza anche per il design sottile (poco più di 3 cm) e per il peso di 2.720 Kg. Le dimensioni (318x277 mm) sono legate alla presenza di un display con diagonale di 14,1” in grado di visualizzare 1.024x768 punti. La profondità del notebook consente inoltre di disporre di una comoda tastiera e un’ampia fascia per appoggiare i polsi. Va segnalato un elevato riscaldamento della parte inferiore della macchina, aspetto comunque comune a molti prodotti di questo tipo. Le buone prestazioni e l’autonomia elevata rendono il Tehom 2013C una buona soluzione per chi si assenta spesso dall’ufficio e necessita di una buona flessibilità di connessione, ma anche di una discreta potenza di calcolo, affrontando una spesa estremamente contenuta. Infatti è la prima volta, fino a questo momento, che un notebook Centrino ha un costo inferiore a 1.500,00 Euro (Iva compresa), un prezzo assolutamente interessante considerando la buona qualità della configurazione e le buone prestazioni ottenute. Le condizioni di garanzia hanno validità per due anni presso il rivenditore, ad eccezione del primo anno durante il quale la presa e la riconsegna avviene tramite corriere direttamente al proprio domicilio e senza alcuna spesa.ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 123 > Hardware Test Xxxxxx xxxx Un videoproiettore dalle dimensioni estremamente ridotte, ideale per chi si sposta spesso per effettuare presentazioni Viewsonic PJ250 Daniele Preda Un peso piuma imensioni e peso estremamente ridotti sono le principali attrattive del PJ250, ma anche la qualità di visualizzazione è molto elevata. Infatti, l’unità misura 180x141x45 mm e il peso è di soli 1,06 Kg, elementi che lo rendono facilmente trasportabile e posizionabile. In pratica si tratta di un compagno di viaggio ideale per ogni professionista che si sposta spesso e deve presentare prodotti e soluzioni anche in ambienti diversi dall’ufficio. La versatilità di questo prodotto si apprezza soprattutto quando è necessario allestire una postazione audio/video in poco tempo e in poco spazio. D La piccola valigetta in dotazione, che ospita il proiettore, i cavi e tutti gli accessori, non supera il peso di 2 Kg: una soglia davvero minima per portare con sé tutto l’occorrente per lavorare. Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, questo videoproiettore usa la tecnologia Dlp (Digital light processing), che permette di raggiungere prestazioni particolarmente elevate in termini di definizione e di brillantezza dei colori. Il chip Dmd (Digital micromirror device) è formato da migliaia di specchi dalle dimensioni microscopiche, con il lato di appena 16 millesimi di millimetro. Ogni microspecchio si occupa di gestire un singolo colore di un dato pixel. Il tipo di supporto Dlp utilizzato > Caratteristiche Tecnologia: Dlp Ris. Max: 1024x768 Pixel Connessioni: Dvi / S-Vhs Din Peso e Dimensioni: 1 Kg / 180x141x45 mm per il PJ250 è da 0,7” Xga e permette di visualizzare immagini fino a una risoluzione massima di 1024x768 pixel. La lampada utilizzata ha una potenza di 120 Watt ed è garantita per circa 2000 ore di utilizzo. La luminosità assicurata è di 1000 Lumen, mentre il contrasto è di ben 2000:1. La messa a fuoco avviene in modo manuale, utilizzando Le connessioni Sul lato posteriore trovano posto i connettori per l’ingresso del segnale proveniente dal Pc e da altri dispositivi analogici. Û öö ? ?ö ?ö ?ö ? PJ250 Prezzo: Euro 2.790,00 (Iva inclusa) Contatto: Viewsonic Tel: 02 89079340 Web: www.viewsoniceurope.com Pro: Peso e dimensioni contenute; dotazione completa; facilità d’uso. Contro: Telecomando migliorabile. 124 PC MAGAZINE Settembre 2003 l’apposita ghiera girevole posta in corrispondenza delle ottiche. La distanza dalla superficie di proiezione è variabile tra 1,2 m e 6,62 m, in questo modo è possibile riprodurre immagini con dimensioni comprese tra 20” e 245”. Sul lato posteriore è presente l’ingresso video Dvi, quello analogico S-Vhs e quello audio, oltre al ricevitore a infrarossi per il telecomando. Per utilizzare il PJ250 è sufficiente collegare la fonte del segnale video e tutto viene impostato automaticamente. Se invece si vuole intervenire manualmente,si possono utilizzare i pulsanti posti sul lato superiore, oppure il telecomando in dotazione. Quest’ultimo, sebbene molto leggero, si è dimostrato poco ergonomico e non sempre comodo da impugnare. Il menu Osd è facile e di immediata consultazione e permette di regolare le più comuni voci relative alla qualità e al formato video. È possibile, tra l’altro, impostare la visualizzazioni in modalità 4:3 e 16:9, ingrandire lo schermo oppure visualizzarlo con le proporzioni native. Durante l’utilizzo abbiamo apprezzato, oltre alla semplicità d’uso, l’elevata qualità e la nitidezza dei colori, sempre molto brillanti. La visualizzazione di immagini in rapido movimento, come per esempio film in Dvd, risulta sempre particolarmente incisiva e ben contrastata. Decisamente buona la garanzia prevista da Viewsonic, comprensiva di 3 anni con intervento a domicilio. PJ250 si propone come soluzione ideale per ogni attività che richiede la visualizzazione di immagini e contenuti multimediali su superfici di grandi dimensioni. La semplicità d’uso e le ridotte dimensioni infine, consentono di ridurre al minimo i problemi relativi al trasporto e alla configurazione del dispositivo. ù > Hardware Test Xxxxxx xxxx Un notebook dalle buone prestazioni, ma dalla limitata autonomia dovuta al processore di tipo desktop Hyundai Imagequest P571 Mattia Verga L’alternativa l processore su cui si basa questo portatile è un Intel Pentium 4 nella versione desktop, con frequenza di 2,6 GHz. Anche se sono disponibili i Pentium 4 Mobile e la nuova piattaforma Centrino di Intel, i processori per desktop permettono di contenere maggiormente i costi. Gli inconvenienti più rilevanti legati a questa scelta, sono però correlati a un elevato riscaldamento del portatile, che potrebbe essere fastidioso se utilizziamo la macchina appoggiata sulle ginocchia, e una limitata autonomia delle batterie. In realtà, per quanto riguarda le temperature d’esercizio, il P571 riesce a cavarsela abbastanza bene, grazie a un buon sistema di dissipazione del calore, mentre per l’autonomia delle batterie, abbiamo ottenuto effettivamente risultati piuttosto bassi, almeno rispetto ai portatili con Cpu a basso consumo. Infatti i test MobileMark 2002 hanno rilevato una durata di soli 114 minuti per le batterie. L’indice delle prestazioni ha invece mostrato un punteggio di 134, abbastan- I öö ? ?ö ?ö ?ö ? Imagequest P571 Prezzo: Euro 1.960,00 (Iva inclusa) Contatto: Hyundai Imagequest Italy Tel: 06 72434343 Web: www.hyundai.it Pro: Monitor di buona qualità. Contro: Scarsa durata delle batterie; prezzo elevato. 100 200 300 200 300 134 MOBILEMARK 2002 PERFORMANCE 0 100 114 MOBILEMARK 2002 BATTERY 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000 1.290 3DMARK2001SE 126 PC MAGAZINE Settembre 2003 Cpu/clock: Intel Pentium 4 / 2,6 GHz Memoria: 512 Mbyte Ddr Pc-2100 Hard disk: 40 Gbyte Udma/100 Scheda grafica: Sis 650 / 64 Mbyte condivisa Display/ris.: Tft 15” / 1.024x768 Dimensioni/peso: 329x275x36,5 mm / 3,0 Kg za buono e sostanzialmente nella media rispetto a macchine con la medesima Cpu. La prima impressione che si ha maneggiando il P571 di Hyundai Imagequest è quella di un peso leggermente superiore alla media, ma, considerando il solo portatile, il peso è di 3 Kg, un valore abbastanza usuale. Se si comprende anche l’alimentatore, si arriva invece a 4,1 Kg. Le dimensioni sono di 329 mm di larghezza, 275 mm in lunghezza e 36,5 mm in altezza, quindi sostanzialmente nella norma. La trasportabilità è facilitata dalla borsa in dotazione. Il monitor ha una diagonale di 15” e permette una risoluzione massima di 1.024x768 pixel con una buona qualità di visualizzazione. Prestazioni 0 > Caratteristiche La sezione grafica è integrata nel chipset Sis M650, mentre la memoria video utilizzata per sezione 2d/3d, viene condivisa con la Ram di sistema, che in totale è di 512 Mbyte di tipo Ddr Pc-2100. Nel Bios è possibile impostare la quantità di memoria da condividere scegliendo in un range che va da 16 a 64 Mbyte. Vista la disponibilità di memoria, abbiamo eseguito i test 3DMark2001SE scegliendo la massima quantità disponibile. I risultati si sono comunque rivelati bassi rispetto ad altre soluzioni con acceleratore grafico non integrato: 1290 3DMark, che rappresentano comunque un buon valore visto il tipo di chipset video installato. L’hard disk utilizzato è un Hitachi da 40 Gbyte di capacità, mentre l’unità ottica è un drive combo che permette la lettura di Dvd a un fattore di velocità massimo di 8x. Nella parte Cd è invece possibile masterizzare a 8x sia Cd-R che Cd-Rw, mentre in lettura la velocità massima raggiungibile è di 24x. Il notebook dispone inoltre di tre porte Usb di tipo 2.0, una porta Firewire e una porta Pcmcia. Sono presenti anche una scheda di rete 10/100 integrata e un modem a 56 Kbps. Infine, sulla parte frontale, sono posti i connettori della scheda audio, che si compongono di un’uscita per le cuffie, un ingresso microfonico e una uscita S/Pdif. La dotazione software comprende Windows Xp Professional, WinDvd 4.0, per guardare i Dvd sul portatile, e Easy Cd Creator, per la masterizzazione. Hyundai Imagequest P571 si propone come una soluzione ideale per chi vuole sostituire il proprio Pc desktop di casa o in ufficio e che non ha necessità di un’elevata durata delle batterie. Un’ultima nota riguarda il prezzo, a nostro avviso piuttosto elevato se rapportato alle caratteristiche offerte. ù Hardware < Test Una soluzione molto performante, dedicata in particolar modo a chi utilizza Adobe Premiere e lavora prevalentemente con i segnali DV Canopus DVRaptor RT2 Giorgio Papetti Acquisizioni veloci anopus è un’azienda nota agli utilizzatori di sistemi dedicati all’acquisizione e all’editing video per aver ideato una serie di prodotti che basano le loro prestazioni prevalentemente sulla potenza di calcolo della Cpu, oltre che su alcune tecnologie software proprietarie. Praticamente anziché realizzare soluzioni basate su chip hardware dedicati, più performanti su computer di fascia intermedia, ma anche più soggetti a invecchiamento, hanno preferito puntare sul costante aggiornamento dei processori. I prodotti Canopus si sono conquistati una buona fetta di mercato e anche la DVDRaptor RT2 è destinata a incontrare i favori del pubblico, specie degli utenti che lavorano con Adobe Premiere. C La scheda è infatti ottimizzata per il software di Adobe e anche se questo non è indispensabile (e non viene fornito nemmeno in versione LE) è altrettanto vero che acquistare una DVDRaptor RT2 per usarla solo con il software fornito in dotazione, per quanto discreto, è poco proficuo. L’installazione è molto semplice è viene fornito anche con un pratico software in grado di testare automaticamente l’hardware per verificare se sono sod- öö ? ?ö ?ö ?ö DVRaptor RT2 Prezzo: Euro 598,80 (Iva inclusa) Contatto: Canopus Web: www.canopus.it Pro: Possibilità di acquisire segnali analogici tramite il box opzionale; ottime prestazioni in abbinamento ad Adobe Premiere. Contro: Solo i filtri e gli effetti progettati espressamente per Conopus RT possono essere processati in tempo reale; plugin solo per Adobe Premiere. > Requisiti Processore: Pentium III a 700 MHz o superiore (consigliato Pentium 4 o doppio processore) Memoria: 256 Mbyte di Ram Sistema operativo: Windows 2000 o XP Scheda grafica: 24 bit 1024x768 compatibile con Directdraw e DirectDraw overlay disfatti i requisiti minimi. Gli unici problemi possono derivare dalla necessità di destinare un Irq esclusivamente al prodotto di Canopus. Per il resto è sufficiente inserire la scheda in uno slot Pci e procedere all’installazione dei driver e delle applicazioni. Tra queste ci sono, fra l’altro, il software EzEdit, i plugin della serie Xplode Basics, la versione SE di Ulead DVD Workshop. Viene anche fornito Canopus DV Capture, un software proprietario in grado di acquisire e suddividere le clip con un’unica operazione e di catturare tre video contemporaneamente da sorgenti DV differenti. Nella configurazione standard la DVRaptor RT2 mette a disposizione direttamente sulla scheda una porta firewire per la gestione dei segnali DV in ingresso e in uscita, le uscite videocomposito e S-video e le uscite audio analogiche. La configurazione base può però essere espansa con un pratico pannello di controllo frontale, che trova posto in un vano da 5” e 1/4 all’interno del Pc. Oltre a semplificare i collegamenti delle periferiche DV, il pannello frontale offre anche input audio e video analogici, caratteristica che permette di digitalizzare direttamente in formato DV anche sorgenti composite e S-video. Quando viene utilizzata con il software in dotazione o in abbinamento ad Adobe Premiere, DVRaptor RT2 offre 24 filtri video e 6 filtri audio che a seconda della configurazione utilizzata possono o meno essere utilizzati in tempo reale, ed è in grado di gestire, sempre in tempo reale, fino a tre livelli video e oltre 30 tracce per i titoli e le grafiche, anche in movimento. Già con un Pentium III a 700 MHz si può contare su numerosi effetti in realtime, mentre per quelli più complessi, come Old Movie e Chroma Key, occorre un Pentium 4 di ultima generazione o una configurazione a doppio processore. Tra le altre caratteristiche pienamente sfruttabili da Premiere troviamo anche la correzione colore in tempo reale e le funzioni di vectorscope e waveform. DVRaptor RT2 permette inoltre di utilizzare effetti di slow motion in tempo reale, con possibilità di variare la velocità da 1 a +/- 10.000%. Tornando alle applicazioni fornite di serie, la produzione di Dvd e video Cd è affidata all’utilizzo combinato di SoftMPG Encoder e Ulead DVD Workshop SE. Gli utenti di Premiere hanno a disposizione un plugin specifico per la release 6.5 e possono installare i plugin di XplodeBasics e 3DRT, che permettono di aggiungere effetti e transizioni 2d e 3d con oltre 160 preset pronti all’uso. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 127 > Hardware Test La prima scheda madre con il nuovo chipset Via KT600 per processori Amd con Fsb fino a 400 MHz. Asus A7V600 Daniele Preda Evoluzione costante sus è il primo produttore a proporci una motherboard con il chipset KT600, il più recente e veloce prodotto da Via, per Cpu Amd. L’architettura di base prevede poche migliorie, legate principalmente al supporto di frequenze operative più elevate sia per le memorie, sia per il Fsb. Questa scheda madre può ospitare processori Amd fino agli Athlon Xp con nucleo “Barton”. È infatti aumentata la compatibilità con le Cpu più recenti, grazie al supporto del FSB da 200 MHz a 400 MHz, indispensabile per poter operare con l’Athlon Xp 3200+. Per le memorie, è possibile installare un massimo di 3 Gbyte distribuiti su tre banchi, si può usare memoria Sdram Ddr Pc-2100/2700 e Pc-3200. Nel caso di memorie a 400 MHz però, si possono installare un della memoria e di aumentare le prestazioni senza dover integrare molti transistor, come avviene per i chipset con sistema dual channel. Ciò implica costi inferiori. Il Southbridge presenta la maggior parte delle modifiche strutturali e ora ospita al suo interno un quantitativo più elevato di dispositivi. Il Via VT8237 svolge infatti più mansioni rispetto al precedente VT8235CE e si dimostra più versatile. A öö ? ?ö ?ö ?ö A7V600 Prezzo: Euro 105,00 (Iva inclusa) Contatto: Asustek Computer Inc Web: www.asus.it Pro: Supporto nativo per drive Serial Ata; rete a 1 Gbit; velocità di accesso alla Ram. Contro: Alcuni problemi di compatibilità con moduli Ddr Pc-3200. La più interessante novità è legata alla presenza del controller per dischi Serial Ata, che incorpora la funzione di Raid 0 e 1, per configurare array di hard disk al fine di migliorare le prestazioni o la sicurezza dei dati. massimo di due moduli Dimm. Per gli slot di espansione per schede interne, è presente un connettore Agp 8x, sei Pci e uno slot per la connessione di moduli Wi-Fi proprietari Asus. Il chipset è composto come di consueto da due unità, con funzione rispettivamente di Northbridge e Southbridge. Il primo, Via KT600, integra la nuova tecnologia FastStream64, che utilizza un array di maggiori dimensioni per il prefetch dei dati in lettura/scrittura. Questo permette di ridurre i tempi di latenza del controller I risultati dei test Chipset nVidia nForce 2 Via KT600 Sysmark 2002 Rating 279 267 Internet Content Creation 344 336 Office Productivity 227 198 3DMark2001SE / 3DMark2003 17.073 / 5.768 16.624 / 5.598 PCMark2002 / Memory Score 4.698 4.806 RAM Bandwidth Int Buffered (Mbyte/s) 2.687 2.787 RAM Bandwidth Float Buffered (Mbyte/s) 2.338 2.572 Sisoftware Sandra 2002 Test effettuati con Cpu Amd Athlon XP 3200+, memorie 512 Mbyte Sdram Ddr Pc-3200, scheda video Ati Radeon 9800 Pro con 128 Mbyte, disco fisso Maxtor 6Y120L0 da 120 Gbyte. 128 PC MAGAZINE Settembre 2003 La scheda in prova dispone inoltre di otto porte Usb 2.0 e un controller Gbit Lan 3Com 3C940. Il codec audio Via Vinyl Six-Trac gestisce direttamente sei canali surround e l’uscita audio in formato digitale. I test svolti per valutare le reali prestazioni di questo chipset, sono stati confrontati con quelli ottenuti con il principale chipset concorrente, nVidia nForce2. In quanto al test che misura le prestazioni con applicativi reali, Sysmark2002, nForce2 risulta notevolmente avvantaggiato a parità di Cpu e memoria. Lo stesso gap è mantenuto nei benchmark 3d e multimediali 3Dmark2001SE e 2003. Sisoftware Sandra 2002 e PcMark2002, test sintetici che rilevano anche le velocità di accesso alla Ram, evidenziano risultati in controtendenza. La velocità massima in lettura/scrittura, risulta infatti più elevata per il chipset Via KT600, con un vantaggio che in alcuni casi raggiunge i 200 Mbyte/s. Nel complesso Asus A7V600 si è comportata bene durante tutta la fase di test, anche se ravvisiamo quale piccolo problema di stabilità con alcuni tipi di memorie Pc-3200. Il prezzo è particolarmente basso, soprattutto se paragonato a quello di schede madri con caratteristiche analoghe e chipset concorrenti. ù > Hardware Test Xxxxxx xxxx Kodak EasyShare DX6340; EasyShare Camera Dock 6000; Printer Dock 6000 Una fotocamera digitale e una Marco Soffientini stampante a sublimazione estremamente semplici da utilizzare Dalla foto alla stampa odak, per gli amanti della fotografia digitale propone diverse soluzioni, anche sul versante della stampa. Abbiamo provato la fotocamera digitale EasyShare DX6340, la EasyShare Camera Dock 6000 che è un dispositivo per il collegamento al Pc e infine la Printer Dock 6000, una piccola stampante a sublimazione che funziona anche come camera dock. La fotocamera digitale utilizza un sensore Ccd da 3,1 Megapixel, capace di una risoluzione massima di 2.032x1.524 pixel. La EasyShare DX6340 monta lenti Schneider Kreuznach Variogon professionali e dispone di uno zoom ottico K 4x affiancato da quello digitale 3.5x. Il display utilizzato ha una diagonale di 1,8”, ed è risultato sempre ben visibile in qualsiasi condizione di luce. La memoria interna della fotocamera è di 16 Mbyte, ma è presente anche uno slot per l’alloggiamento di schede MultiMedia Card o Secure Digital. La dotazione standard permette di immagazzinare un massimo di 17 fotografie se si usa la risoluzione più alta. Il numero delle fotografie memorizzabili aumenta fino ad arrivare a un massimo di 50 se si imposta la fotocamera al minimo della 130 PC MAGAZINE Settembre 2003 > Caratteristiche EasyShare DX6340: Sensore: Ccd da 3,1 Megapixel Risoluzione massima: 2.032x1.524 pixel Interfacce: Usb / Tv-Out Memoria: 16 Mbyte/integrata Printer Dock 6000: Tecnologia: sublimazione termica Formato di stampa: 10x15 cm Interfacce: Usb / Tv-Out risoluzione (1,1 Megapixel). Questa risoluzione si adatta perfettamente alle fotografie che devono essere spedite via email. Grazie al pulsante denominato “share”, posto sul retro della fotocamera, si può impostare la fotocamera per spedire gli scatti effettuati via email agli indirizzi precedentemente importati. Oltre alle impostazioni completamente automatiche per i fotografi meno esperti, sono presenti una gamma di controlli manuali che permettono di intervenire sul controllo dell’apertura focale o sui tempi di esposizione. Con tutti gli automatismi attivati, nelle foto in ambiente esterno abbiamo però notato una netta tendenza a sovraesporre. La navigazione all’interno öö ? ?ö ?ö ?ö ? DX 6340; Printer Dock; Dock 6000 Prezzo: EasyShare DX6340 Euro 499,00 (Iva inclusa); Printer Dock 6000 Euro 249,00 (Iva inclusa); EasyShare Camera Dock 6000 Euro 99,00 (Iva inclusa) Contatto: Kodak Tel: 02 69633452 Web: www.kodak.it Pro: facilità d’utilizzo sia della fotocamera che della stampante; batterie ricaricabili. Contro: quantità di memoria in alcuni casi insufficiente; sovraesposizione in ambiente esterni in modalità automatica. del menu è molto semplice anche perché può essere impostata la lingua italiana, ma soprattutto grazie al pratico joystick che agevola lo scorrimento attraverso le varie opzioni. La EasyShare Camera Dock 6000 consente, invece, di collegare la fotocamera al Pc e di scaricare le foto effettuate, inoltre serve per ricaricare la batteria inclusa nella confezione. La Print Dock 6000 è una stampante a sublimazione termica che permette di stampare fotografie in formato 10x15 cm, ma anche di scaricare le foto sul proprio Pc e nel frattempo ricaricare la batteria della fotocamera. Per stampare basta inserire la fotocamera digitale nell’apposito supporto e premere un tasto. L’accoppiata fotocamera /stampante costituisce una soluzione ideale per chi desidera scattare foto digitali di buona qualità e di stamparle con la massima facilità. In alternativa, entrambi i prodotti possono essere collegati al Pc mediante porta Usb. Tramite la fotocamera, si possono inoltre visualizzare le foto sul televisore di casa, grazie all’uscita Tv, disponibile anche sulla Printer Dock 6000. Il kit per la stampa delle fotografie incluso nella confezione, comprende un nastro per la stampa termica e un blocco di 10 fogli. Terminato il materiale di consumo (carta e nastro), il costo per un nuovo kit da 40 fogli e il nastro per la stampa, è di 29,99 Euro. ù > Hardware Test Xxxxxx xxxx La famiglia GeForce Fx è stata ulteriormente migliorata dal punto di vista tecnico e delle prestazioni Terratec Mistify 5900 Ultra Daniele Preda La GeForce più potente pochi mesi di distanza dalla presentazione del chipset NV30, che equipaggia le schede video GeForce Fx 5800 e 5800 Ultra, nVidia ha introdotto il rinnovato NV35. A maggio è stata infatti annunciata la nuova famiglia di Gpu nVidia e abbiamo provato una della prime schede grafiche che utilizzano questo chip: la Terratec Mistify 5900 Ultra. La scheda si propone come la soluzione attualmente più veloce con chip nVidia e capace di competere con quelle dotate di Ati Radeon 9800 Pro, sia sul piano delle prestazioni in ambiente OpenGL che Direct3D. L’aspetto che colpisce maggiormente a un primo sguardo è la totale assenza di sistemi di raffreddamento a liquido e grandi dissipatori in rame, come avveniva invece per alcuni modelli con GeForce Fx 5800 Ultra. Il sistema Flow Fx è stato infatti abbandonato a favore di un complesso sistema di raffreddamento attivo, che fa uso di dissipatori opportunamente mo- > Caratteristiche A öö ? ?ö ?ö ?ö ? Mistify 5900 Ultra Prezzo: Euro 699,00 (Iva inclusa) Contatto: Terratec Web: www.terratec.com Pro: Prestazioni generali e in ambito OpenGL; 256 Mbyte di memoria video. Contro: Il primo slot Pci risulta inutilizzabile. Bus: Agp 8x/4x Acceleratore grafico: GeForce Fx 5900 Risoluzione massima/colori: 2.048x1.536 / 16 milioni Refresh alla massima risoluzione: 85 Hz Memoria video/tipo: 256 Mbyte / Sdram Ddr dellati. La scheda è dunque più silenziosa rispetto a quelle con Fx 5800 Ultra e abbiamo inoltre rilevato temperature operative decisamente più basse e accettabili. Dal punto di vista prettamente tecnico, le novità più importanti, sono legate al tipo di memoria utilizzato e al bus di interfacciamento. Le precedenti schede con GeForce FX 5800 Ultra adottavano infatti una soluzione con memoria Ddr-II e un bus a 128 bit. Questo produce buoni risultati, anche se il bus ridotto penalizza le ottime prestazioni delle memorie DdrII, con un transfer rate massimo di 16 Gbyte/s. Il chip GeForce FX 5900 Ultra fa invece uso delle tradizionali memorie Ddr, con una frequenza operativa di 850 MHz, interfacciate alla Gpu con un bus a 256 bit. La larghezza di bus, di fatto raddoppiata, permette dunque prestazioni molto superiori. Questa scheda video è inoltre tra le poche a ospitare ben 256 Mbyte di I risultati dei test 3DMark2001 (Build 330) 3DMark2003 (Patch 330) Aquamark (fps min/ max/med) Quake III Arena (fps) 1.024x768x32 16922 / 15290 (AA2x) / 14413 (AA 4x) 4928 / 3966 (AA 2x) / 3501 (AA 4x) 67,9 / 124,6 / 89,5 394,6 1.280x1.024x32 15040 / 13181 (AA 2x) / 11975 (AA 4x) 3715 / 2869 (AA 2x) / 2480 (AA 4x) 60 / 102,5 / 80,6 336,9 1.600x1.200x32 13022 / 11120 (AA 2x) / 9539 (AA 4x) 2890 / 2180 (AA 2x) / 1887 (AA 4x) 40,9 / 96,1 / 65,1 264,3 Risoluzione Configurazione di test: motherboard con chipset Intel 875; Cpu Intel Pentium 4 3 GHz (Fsb a 800 MHz); 512 Mbyte Sdram Ddr a 400 MHz. 132 PC MAGAZINE Settembre 2003 memoria. Il chip del processore grafico è realizzato con processo produttivo a 0,13 micron e lavora alla frequenza di 450 MHz. Come il predecessore, l’NV30, ha quattro pixel pipeline e due texture unit per pipeline. Le prestazioni dichiarate sono di 1.800 Mpixel/s e 3.800 Mtexel/s di fill rate, mentre l’interfacciamento verso il sistema avviene mediante il bus Agp 8x. Il supporto Vertex e Pixel Shader è invece di tipo 2.0. Tra le novità tecniche particolarmente interessanti la UltraShadow Technology, capace di rendere più veloce il calcolo delle ombre generate da più fonti di luce contemporaneamente. Anche le interazioni delle ombre calcolate con altri oggetti 3d presenti sulla scena possono beneficiare di una maggiore velocità e qualità di rendering. La tecnologia CineFX, ora alla versione 2.0, consente di superare una delle limitazioni principali del “vecchio” NV30, raddoppiando le prestazioni in virgola mobile con pixel shader. Migliora anche la gestione della compressione dei dati (colori, Z-data e texture), grazie alla High Compression Technology (HCT). I test che abbiamo eseguito mettono in evidenza risultati di ottimo livello, con frame rate molto elevati sia nel test Quake III, con circa 400 fps a 1.024x768 pixel, sia con quello Aquamark, con quasi 100 fps massima a 1.600x1.200 pixel. Molto interessante il comportamento della scheda con i test 3DMark, eseguiti con differenti livelli di antialias. La perdita di prestazioni risulta estremamente lineare e l’impatto in termini di velocità è di lieve entità. ù > Hardware Test NFren NF-1700MAF Mattia Verga Monitor Lcd economico ma di buona qualità Piccoli spazi, piccolo prezzo ra i monitor Lcd di fascia economica NFren inserisce il NF1700MAF che presenta una diagonale da 17” e una risoluzione nativa di 1280x1024 pixel a 16 milioni di colori. Pur puntando a contenere il prezzo, NF-1700MAF presenta caratteristiche di tutto rispetto, a cominciare dall’elevato contrasto di 400:1 e dalla luminosità di T öö ? ?ö ?öö NF-1700MAF Prezzo: Euro 590,00 (Iva inclusa) Contatto: Nfren Tel: 001-510-657-3956 Web: www.nfren.com Pro: Prezzo competitivo; buona definizione delle immagini; altoparlanti integrati. Contro: Qualità non elevata di riproduzione dei colori; base non sempre stabile. Francesco Corba Colombo 250 candele al metro quadro. Il dot pitch è di 0,264 mm, mentre gli angoli visivi sono di 150° sull’asse orizzontale e 140° in verticale. I test eseguiti per verificare l’effettiva qualità delle immagini hanno evidenziato un’ottima definizione dei particolari geometrici, mentre la resa dei colori è risultata poco incisiva. In particolare le sfumature continue presentano evidenti “scalettature” e i colori più accesi sono risultati poco intensi. Quando si visualizzano schermate con colori molto scuri, abbiamo verificato la presenza di aloni più chiari lungo i lati, anche se di lieve entità. Il menu Osd risulta abbastanza intuitivo anche se non si è dimostrato tra i più immediati da utilizzare. Integrati nel monitor e posti nella parte inferiore della cornice, sono presenti due altoparlanti della po- Mitsumi CR 487E TE tenza di 2 Watt. La base, di forma circolare, non è risultata molto stabile durante l’operazione di posizionamento. In conclusione il monitor di NFren presenta, a un prezzo relativamente contenuto, una buona qualità delle immagini, penalizzando un po’ l’ergonomia. La garanzia di 3 anni, con assistenza on center offre una buona copertura in caso di malfunzionamenti. ù Un masterizzatore di Cd per l’ufficio e la casa Masterizzare molto velocemente R 487E TE è il nuovo masterizzatore interno di Mitsumi che è in grado di svolgere le operazioni di lettura e scrittura a una velocità massima di 52x, mentre le operazioni di riscrittura possono essere eseguite a 24x. Questo significa che CR 487E TE è in grado di raggiungere un transfer rate massimo di 3.600 Kbyte/s, consentendo di ridurre notevolmente i tempi di scrittura su supporti Cd-Rw. La scrittura dei Cd-R avviene con sistema Cav, mentre per la scrittura dei Dvd-Rw il drive usa quello P-Cav. Una caratteristica importante del drive Mitsumi CR 487E TE è l’implementazione di Mount Rainier. Grazie a questo standard è C 134 PC MAGAZINE Settembre 2003 possibile utilizzare il supporto Cd come se fosse un floppy disk. Questo permette di avere a disposizione un’unità molto capiente, sulla quale memorizzare informazioni in modo semplice e veloce. Questa tecnologia permette inoltre öö ? ?ö ?ö ?ö CR 487E TE Prezzo: Euro 79,00 (Iva inclusa) Contatto: Mitsumi Electric Japan Tel: +49 1805212530 Web: www.mitsumi.de Pro: Buona velocità in lettura, scrittura e riscrittura. Contro: Nessun inconveniente rilevato. di formattare supporti Cd-Rw in tempi molto brevi, pari a circa 2 minuti e 41 secondi. In generale, le prove che abbiamo effettuato confermano le buone prestazioni del prodotto. Durante i test che prevedono la copia di un Cd-Rom su disco fisso, i tempi di lettura dei dati rilevati sono stati decisamente buoni. Per estrarre un file dalle dimensioni di 650 Mbyte circa, sono stati impiegati poco più di due minuti. Per quanto riguarda le operazioni di scrittura invece, sono stati riscontrati tempi allineati a quelli di masterizzatori della stessa fascia. Per il software, in bundle, Mitsumi fornisce il programma Nero Burning Rom per la masterizzazione di dati, audio e video, mentre grazie all’applicativo InCd è possibile eseguire la scrittura a pacchetti. ù Test Hardware < Palm Tungsten C Caratteristiche all’avanguardia per la più recente piattaforma di Palm che può comodamente sostituire un Pc portatile Mattia Verga Tutto in viaggio ungsten C è il palmare più potente creato sinora da Palm grazie all’adozione del processore Intel PXA250 con frequenza di funzionamento di 400 MHz. Con questo modello, Palm vuole conquistare la fascia alta di mercato e in particolare punta a quelle persone che utilizzano un palmare anche per applicazioni d’ufficio. Per questo motivo Tungsten C offre interessanti novità, a cominciare dalla dotazione di memoria di 64 Mbyte. È bene precisare però che l’effettiva quantità di memoria libera, una volta installato l’ultima versione del sistema operativo Palm OS (la versione 5.2.1), scende a 51 Mbyte, una quantità che rimane comunque di tutto rispetto. L’altra novità che caratterizza anche il look del palmare, è la presenza di una piccola tastiera integrata sotto lo schermo, che sostituisce la tradizionale zona dove era possibile inserire lettere e numeri tramite lo stilo. Questa tastiera si presenta completa e sicuramente molto funzionale, permettendo una più > Caratteristiche T Tastiera una piccola tastiera integrata è molto funzionale. Û veloce digitazione delle parole senza la scomodità di trasportare un tastierino separato da collegare al palmare. Per i nostalgici dell’immissione delle parole tramite lo stilo è comunque presente una versione migliorata del software Graffiti, chiamato appunto Graffiti2. Questo permette di comporre le parole esattamente nello stesso modo della precedente versione, ma con due novità: le si può digitare su qualsiasi parte dello schermo e si può modificare il metodo di tracciamento delle lettere. Non si dovrà più Cpu/clock: Intel PXA250 / 400 MHz Memoria Ram: 64 Mbyte Display risoluzione/colori: 320x320 / 65.536 colori Sistema operativo: Palm OS 5.2.1 Dimensioni e peso: 12,2x7,8x1,7 cm / 178 g quindi tenere a mente gli spostamenti dello stilo da effettuare per una determinata lettera, ma li si potrà modificare nel proprio modo preferito. In epoca di Wi-Fi e nell’ottica di una più semplice gestione dello scambio di documenti, Palm ha integrato nel Tungsten C anche una interfaccia di rete wireless con standard 802.11b. Non manca inoltre la possibilità di un collegamento a Internet grazie al browser integrato nel sistema operativo. La buona qualità visiva è assicurata da un display con risoluzione di 320x320 pixel e con profondità di öö ? ?ö ?ö ?ö ? Tungsten C Prezzo: Euro 559,00 (Iva inclusa) Contatto: Palm Web: www.palm.com/it Pro: Processore potente; buona dotazione di memoria; tastiera integrata; presenza di interfaccia wireless; generoso bundle software; prezzo interessante. Contro: Nessun inconveniente rilevato. colore a 16 bit. La tecnologia su cui si basa lo schermo è di tipo transriflettivo, vengono cioè combinate l’illuminazione dell’ambiente e la retroilluminazione dello schermo in modo tale da garantire la massima qualità di visualizzazione in ogni condizione ambientale. Dal punto di vista dell’impiego, l’interfaccia è semplice ed è basata sul tradizionale funzionamento dei sistemi operativi Palm OS. Meno intuitive sono invece le impostazioni per il funzionamento dell’interfaccia wireless, che richiedono una seppur minima conoscenza del funzionamento delle reti. La produttività in ambito d’ufficio è invece assicurata da una grande quantità di software forniti in bundle o direttamente integrati nella Rom del palmare. Tra questi è presente anche l’applicativo DataViz Documents To Go nella sua versione Professional Edition 5.1, che permette la creazione e la modifica di file pienamente compatibili con gli applicativi Word, Excel e PowerPoint di Microsoft. Per chi è invece incline a dimenticarsi appuntamenti importanti, Tungsten C integra anche una agenda elettronica con suoneria a vibrazione. In definitiva questo prodotto Palm è indirizzato a quelle persone che hanno bisogno di avere sempre a disposizione un piccolo ufficio portatile e funzionale e che non vogliano avere l’assillo del trasporto di un “pesante” notebook. Il costo elevato ne sconsiglia invece l’acquisto ai semplici appassionati di questi dispositivi, anche se in relazione ai Pocket Pc, il rapporto tra prezzo e caratteristiche risulta a favore di questa piattaforma Palm. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 135 > Hardware Test Xxxxxx xxxx Due stampanti compatte e veloci, dedicate all’utenza domestica e i piccoli uffici Samsung ML 1510 e ML 1750 Mattia Verga Piccole,veloci ed economiche e stampanti laser sono spesso viste come periferiche veloci, ma relativamente costose, più adatte per l’utilizzo in un ufficio, dove serve la stampa di grandi quantità di pagine in breve tempo. Abbiamo provato due stampanti monocromatiche Samsung che, invece, differiscono molto da questa visione e si propongono anche all’utenza domestica grazie al prezzo contenuto. ML 1510 è il più economico tra i due prodotti ed è il modello entry level di Samsung. Basata su un processore Samsung a 90 MHz, la ML 1510 ha un buffer di 2 Mbyte e una risoluzione massima di 600 dpi. L’interfacciamento con il Pc è gestito tramite la porta Usb, standard 1.1, e il linguaggio Samsung Printer Language. La stampante ML 1750 si differenzia invece per il processore a 166 MHz, il buffer di 8 Mbyte e la risoluzione L öö ? ?ö ?ö ?ö ? ML 1510 e ML 1750 Prezzo (Iva inclusa): Euro 199,00 (ML 1510); Euro 299,0o (ML 1750) Contatto: Samsung Electronics N. verde: 199153153 Web: www.samsung.it Pro: Buona velocità di stampa; dimensioni ridotte; prezzo contenuto; interfaccia Usb 2.0 (solo ML 1750). Contro: Nessun inconveniente rilevato. 136 PC MAGAZINE Settembre 2003 > Caratteristiche Modello: ML 1510, ML 1750 Tecnologia: Laser monocromatica Buffer: 2 Mbyte, 8 Mbyte Ris. Max.: 600 dpi, 1.200 dpi Interfaccia: Usb 1.1, Usb 2.0/Parallela massima di 1.200 dpi. È inoltre possibile scegliere il tipo di interfaccia da utilizzare tra porta parallela o la più veloce porta Usb 2.0 mentre, tra i linguaggi di stampa supportati c’è anche il Pcl6. Esteriormente le due stampanti sono quasi identiche, a parte una leggera variante di colore della parte frontale, e si caratterizzano per l’elevata compattezza. Entrambe infatti, misurano 348x355x193 mm e necessitano di pochissimo spazio per essere inserite nell’ambiente lavorativo o sulla scrivania di casa. Il cassetto di alimentazione è identico per entrambe le stampanti e la sua capienza è di 250 fogli. È inoltre presente un vassoio di alimentazione manuale, dotato anche di una guida per l’inserimento di buste, in cui è possibile inserire un foglio alla volta. Il vassoio principale di uscita ha invece la capienza di 50 fogli. Anche il toner è uguale per entrambi i modelli: ha una durata dichiarata di circa 3.000 pagine e un costo di 79,00 Euro. Le prove svolte hanno messo in evidenza l’elevata velocità di questi due modelli, sia per quanto riguarda la stampa di documenti con copertura di testo al 5%, sia per le stampe di foto e documenti con elementi di grafica. La ML 1510, nei nostri test ha mostrato una velocità di stampa di circa 13 pagine al minuto nella prima prova e di 12,6 ppm nella seconda. ML 1750 è invece risultata leggermente più veloce, con rispettivamente 14,5 e 14 pagine al minuto. Confrontando i risultati ottenuti da questi due modelli con altre stampanti della stessa fascia di prezzo provate in precedenza, possiamo confermare che ML 1510 e 1750 sono tra le più veloci. Il rapporto prezzo/prestazioni di questi prodotti risulta dunque molto interessate, in particolare per il modello ML 1510. Nonostante la velocità di stampa, la qualità delle immagini e dei testi riprodotti risulta sempre in linea con le aspettative, con contorni dettagliati e sfumature ben riprodotte e contrastate. La garanzia, infine, offre una certa tranquillità, grazie al periodo di copertura di un anno con ritiro, riparazione e riconsegna entro cinque giorni dalla segnalazione. Queste stampanti offrono dunque ottime prestazioni in termini di velocità e qualità grafica, pur disponendo di un prezzo di commercializzazione tra i più bassi. ML 1510 e 1750 sono in definitiva destinate ai piccoli uffici e agli ambienti domestici, dove non è richiesta la stampa di elevate moli di stampa. ù > Hardware Test Xxxxxx xxxx Con meno di 500 euro, Sanyo mette a disposizione una digitale di ottima qualità, che soddisfa sia il neofita sia il fotoamatore esperto Sanyo Xacti Vpc-J1EX Marina Macrì Una compatta ben dotata rovare difetti in questa piccola compatta non è facile. Sanyo ha fatto le cose proprio per bene e ha costruito una fotocamera compatta non solo bella dal punto di vista estetico, ma anche ricca di funzioni e semplice da usare, con una qualità di immagini molto buona. È piccolina (98x57x31 mm), e il suo peso è appena superiore a 150 grammi completa di supporto di memoria e della batteria ricaricabile agli ioni di litio. A corredo viene fornito il software Sanyo Software Pack 6.4 e una scheda Sd da 16 Mbyte, oramai la capacità standard della maggior parte dei produttori. Quando le fotocamere sono così minuscole bisogna fare un po’ di pratica per trovare una buona impugnatura, soprattutto per coloro che hanno mani grandi. Attenzione in particolare a non mettere le dita davanti al flash. L’uso si comprende facilmente maneggiandola. T La cosa che più sorprende è che la fotocamera Xacti Vpc-J1EX parla: sì, proprio così, vi dice cosa state facendo e cosa state impostando. Dopo i primi minuti di divertimento, la cosa viene un po’ a noia, ma la si può disinserire dal menu dei settaggi, quello che viene impostato mettendo il selettore sul simbolo della chiave inglese. Risparmierete la batteria. öö ? ?ö ?ö ?ö Xacti Vpc-J1EX Prezzo: Euro 499,00 (Iva inclusa) Contatto: Fowa Spa Tel: 011 81441 Web: www.fowa.it Pro: Numerose funzioni, velocità di azione, modalità Basic ed Expert. Contro: Menu e messaggi in lingua inglese. 138 PC MAGAZINE Settembre 2003 > Caratteristiche Sensore: Ccd da 3,2 Megapixel Risoluzione massima: 2.880x2.160 pixel per immagini statiche, 2.048x1.536 pixel per immagini in sequenza Interfaccia: Usb 1.1, possibilità di collegamento diretto con stampante Dotazione: Sanyo Software Pack 6.4, scheda Sd da 16 Mbyte A questo proposito, da segnalare, la presenza del mirino, oltre al display Tft che può essere escluso per consumare meno. Per i meno esperti c’è l’Help Disp da selezionare dalla modalità Guidance, che fa apparire sullo schermo la scritta che spiega la funzione impostata. Un aiuto molto utile per chi non ha grande pratica di fotografia. Le modalità di ripresa sono tre: oltre allo scatto normale, c’è quello in sequenza e la modalità video. Sono selezionabili attraverso il tasto Mode posto sul retro. A fianco, si accende il simbolo corrispondente che vi assicura dell’avvenuta impostazione. Sotto Mode, c’è il pulsante per il menu principale, attraverso il quale possiamo impostare tutte le funzioni per la ripresa. Potete scegliere il menu Basic, con le funzioni principali, oppure quello Expert, attravero il quale possiamo intervenire sui diversi parametri di ripresa, imponendo la nostra creatività agli automatismi base. Per passare da uno all’altro, si deve schiacciare due volte di seguito il ta- stino sinistro del selettore Set, che serve anche per spostarsi da una funzione all’altra nel menu. In Basic troviamo le funzioni principali. Oltre alla modalità di ripresa Auto, possiamo scegliere diversi programmi: i classici sport, ritratto, paesaggio, notturni, a cui si aggiungono tre modalità particolari come “cosmetic”, per migliorare i primi piani con un’immagine più morbida; oppure “lamp”, che ottimizza la ripresa con poca luce, per esempio una semplice candela; o la divertente funzione “slim”, che corregge la prospettiva e conferisce un aspetto più snello alla persona ritratta. Se non lo dite, fate un figurone facendo sembrare più magri gli amici un po’ grassottelli... Oltre ai programmi è possibile impostare la risoluzione e l’autoscatto. Chi usa Basic non deve fare nient’altro. Mentre con Expert possiamo intervenire in più fasi: dalla correzione dell’esposizione alla scelta del tipo di lettura, multizonale, media o spot, dal bilanciamento del bianco sui diversi tipi di luce e personalizzato all’impostazione della sensibilità fino a 400 Iso. Completa la dotazione, uno zoom ottico equivalente a un 37-104 mm con modalità super macro ad appena due centimetri dal soggetto; e un flash da usare secondo le necessità oppure in completo automatismo. Xacti offre una buona funzione video per filmati con qualità Tv Movie a 30 o 15 fotogrammi al secondo, a una risoluzione massima di 640x480 pixel. Una compatta decisamente piacevole, con la quale è possibile realizzare con facilità ottime immagini, ma anche aggiungere del nostro con la modalità Expert. Ci piace l’idea di una fotocamera “scalabile”, che può essere acquistata da chi non ha mai preso una digitale in mano e può da subito realizzare belle foto, ma che gli permette anche di crescere diventando nel tempo un vero esperto. ù > Hardware Test Francesco Corba Colombo Seagate Technology ST3160021A Veloce hard disk da 160 Gbyte Silenzioso e capiente eagate amplia la famiglia di prodotti Barracuda Ultra Ata, con l’aggiunta del modello ST3160021A. Questo hard disk si avvale dello standard UltraDma/100 per l’interfacciamento, mentre la velocità di rotazione dei dischi è di 7200 giri al minuto. Considerata anche la capienza, 160 Gbyte, e la velocità con la quale svolge le operazioni di lettura e scrittura, Seagate ST3160021A risulta essere un’ottima soluzione per coloro che abitualmente utilizzano programmi di video editing o lavorano su immagini di grandi dimensioni (Dtp e impaginazione grafica). Il tempo di accesso medio dichiarato è di 8,5 ms, il tempo di latenza è di 4,16 ms, mentre il buffer integrato è di 2 Mbyte. S Le prove effettuate hanno messo in luce le ottime qualità di questo drive e l’elevata velocità ottenibile sia nelle operazioni di lettura, sia in quelle di scrittura. I benchmark HdTach 2.61, rilevano infatti un transfer rate di 61 Mbyte/s in lettura e di 27,9 Mbyte/s per quanto riguarda la scrittura. öö ? ?ö ?ö ?ö ? ST3160021A Prezzo: Euro 168,00 (Iva inclusa) Contatto: Seagate Technology Tel: 800790695 Web: www.seagate.com Pro: Ottima capacità del disco; silenziosità. Contro: Nessun inconveniente rilevato. Tx Dvd-R/-Rw Antonio Nappa Un’altra caratteristica, tutt’altro che trascurabile, riguarda la soglia di rumore prodotta dal disco fisso durante l’accesso ai dati. Grazie alla tecnologia SoftSonic, Seagate è riuscita a limitare la rumorosità dei propri dischi fissi, limitando la soglia a circa 28 Decibel durante la fase di lettura, e di 36 Decibel durante le operazioni di scrittura, momento in cui il rumore raggiunge il suo picco massimo. Questa tecnologia fa parte del 3D Defense System, un sistema appositamente studiato per prevenire danni accidentali dovuti, per esempio, alle cariche elettrostatiche residue, e per garantire affidabilità e sicurezza al disco fisso. ù Un masterizzatore Dvd-R/Rw e Dvd-Ram Multimedia e Backup X Dvd-R/-Rw è un masterizzatore interno Dvd-R/Rw con interfaccia Ide/Atapi, che offre anche la compatibilità per i supporti Dvd-Ram in cartuccia. Infatti la slitta per l’inserimento dei dischi è stata realizzata in modo da poter accogliere sia i comuni supporti Cd e Dvd sia i Dvd-Ram. L’unità ottica si basa sulla meccanica Matshita SW9571, dispone di un buffer di 2 Mbyte ed è in T öö ? ?ö ?ö ?ö TX Dvd-R/-Rw Prezzo: Euro 249,00 (Iva inclusa) Contatto: Tx Italia Tel: 02 92112092 Web: www.txitalia.it - www.txeurope.com Pro: Compatibilità Dvd-Ram; buon supporto software. Contro: Nessun inconveniente rilevato. 140 PC MAGAZINE Settembre 2003 grado di supportare una velocità di scrittura di 2x per i DvdR/Rw/Ram, mentre per i Cd-R/Rw la velocità massima è rispettivamente di 12x e 8x. Per consentire un’adeguata gestione dei dischi DvdRam, è incluso nella confezione il software Dvd Form, che consente la formattazione dei supporti con filesystem Udf o Fat 32. Per garantire l’accesso diretto al disco e per poterlo usare come un floppy disk, è presente Dla (Drive letter access), un pacchetto software che consente la scrittura in modalità Packet Writing. All’interno un completo software per il backup di sistema, che si rivela molto efficace per i piccoli uffici, grazie alle buone funzionalità di archiviazione dei dischi Dvd e alla semplicità d’uso. Infatti, grazie alle apposite procedure guidate, l’impostazione del backup risulta facile e personalizzabile in ogni aspetto, dal tipo di file da salvare, alle modalità di scrittura. Per quanto riguarda l’utilizzo domestico, è disponibile il programma di masterizzazione Veritas RecordNow Dx, in lingua italiana, anche per gli utenti meno esperti. TX Dvd-R/-Rw è una soluzione ideale per gli utenti che necessitano di un masterizzatore Dvd con supporto per media Dvd-Ram e una dotazione software completa. ù Test Alessandro Camisasca Hardware < Typhoon speednet wireless access point e 2x usb kit Una soluzione economica per la rete wireless domestica La rete wireless per la casa ra i diversi dispositivi wireless basati sullo standard 802.11b prodotti da Typhoon, abbiamo provato Speednet Access point e Speednet 2xUsb Kit, una soluzione completa che permette di allestire una piccola rete senza fili sia per uso domestico che per un piccolo ufficio. Questa soluzione è composta da un access point e da due adattatori esterni con interfaccia Usb caratterizzati da dimensioni estremamente contenute. Il kit 2xUsb sarebbe gia sufficiente per mettere in comunicazione due computer, siano essi di tipo desktop o laptop, in una rete definita Ad-Hoc. Questo tipo di collegamento è analogo a quello che si effettua fra due computer con un cavo di rete crossover, per condividere cartelle, file ed eventuali stampanti. Con l’aggiunta di un access point la piccola rete passa in modalità Infrastruttura e, in questo modo non solo è possibile collegare più di due Pc in rete tra loro in modalità wireless, ma diventa possibile integrare la rete wireless con un eventuale rete locale cablata già esistente. Inoltre l’access point integra anche una porta Wan alla quale si può collegare direttamente un Router/modem xDsl per consentire ai computer collegati di navigare in Internet, e di usufruire dei relativi servizi, con una connessione a banda larga. La configurazione risulta abbastanza semplice, almeno per chi possiede un T öö ? ?ö ?ö ?ö Speednet wireless Prezzo: speednet wireless access point Euro 139,00 (Iva inclusa) speednet wireless 2x usb kit Euro 129,00 (Iva inclusa) Contatto: Typhoon Tel: 06 71584529 Web: www.anubisline.com Pro: Facilità di configurazione; prezzo contenuto. Contro: Livello di protezione limitato. minimo di nozioni sulle reti. Gli adattatori Usb si comportano come una normale scheda di rete, e l’interfaccia Usb contribuisce a facilitarne il collegamento. A questo punto basta indicare al sistema operativo dove trovare i driver necessari al riconoscimento e le schede sono pronte. Un discorso a parte merita la configurazione dell’access point, che a differenza di molti altri prodotti analoghi, non viene gestita tramite interfaccia Web. Per questa fase infatti bisogna collegare l’access point direttamente a un computer tramite la porta Usb e solamente in questo modo l’utility, fornita insieme al Cd-Rom dei Driver, riesce a rilevarne la presenza. A questo punto è possibile accedere ai menu per modificare le poche impostazioni di base, come per esempio, il nome della rete (Ssid), se ottenere l’indirizzo Ip tramite un server Dhcp o impostarne uno fisso, attivare o meno la crittografia. A questo proposito va segnalato che la crittografia supportata da questo access point non va oltre i 40 bit, contro i 128 bit di altri prodotti analoghi basati sullo stesso standard 802.11b. Messa alla prova, la soluzione prodotta da Typhoon si è dimostrata affidabile anche in ambienti chiusi con e senza ostacoli, mantenendo una discreta velocità di trasferimento dei dati a anche a distanze diverse. Si passa da circa 5/5.5 Mbps per la velocità di trasferimento dati come picco massimo, installando nello stesso ambiente sia la scheda che l’access point, fino a minimi di qualche migliaio di Kbps quando si arriva ai limiti della copertura del segnale. A distanze intermedie la velocità di trasferimento dei dati si mantiene a livelli superiori a 3,5/4 Mbps. La soluzione Typhoon potrebbe essere una soluzione economica per creare la rete wireless nella propria abitazione dove solitamente non sono richiesti elevati standard di protezione dei dati. Il consiglio è naturalmente di posizionare l’Access Point al centro dell’abitazione o ufficio, oppure al piano intermedio qualora dovesse essere disposta su più livelli, per garantire la copertura nel modo più uniforme possibile. In questo modo tutti i computer presenti in casa avranno un accesso a Internet senza dover cablare l’appartamento per disporre i cavi di rete. Infine le condizioni di garanzia per entrambi i prodotti hanno validità per due anni. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 141 > Hardware Test Xxxxxx xxxx Da Gigabyte e MSI due schede madri con chipset i865PE destinate alla fascia di mercato mainstream Gigabyte 8PENXP e MSI 865PE Neo2-FIS2R Damir Laurenzi Springdale si diffonde l chipset Intel 865PE, dedicato ai personal computer per la fascia di mercato mainstream è già ampiamente diffuso tra i produttori di schede madri che lo integrano nei propri prodotti per il supporto alle Cpu Intel Pentium 4 con Front side bus a 800 MHz. Questo chipset fornisce inoltre diversi aggiornamenti rispetto alla precedente famiglia di punta prodotta da Intel (sempre per le Cpu Pentium 4). Infatti, oltre al supporto per la frequenza di Fsb più elevata disponibile oggi (almeno per Cpu in tecnologia x86) c’è anche l’impiego di un doppio canale di accesso alla memoria di sistema, di tipo Ddr con frequenza di funzionamento esterna fino a 400 MHz (i moduli di questo tipo sono identificati con la sigla PC3200). Il Southbridge gestisce invece i collegamenti verso i bus Usb 2.0 e Serial Ata. I Abbiamo provato due schede madri con il chipset 865PE, indirizzate prevalentemente a un’utenza che richiede buone prestazioni e un’elevata integrazione dei diversi componenti. Grazie a questi due componenti è quindi possibile integrare nel personal computer diverse estensioni, sia per l’utenza domestica che per quella di tipo professionale. G yg a b y t e G a - 8 P E N X P La scheda madre Ga-8PENXP, prodotta da Gigabyte è indirizzata a utenti che richiedono prestazioni elevate, ma anche caratteristiche avanzate. Integrati nella scheda madre troviamo infatti ben sei slot per alloggiare altret- 142 PC MAGAZINE Settembre 2003 öö ? ?ö ?ö ?ö 8PENXP Prezzo: Euro 222,60 (Iva inclusa) Contatto: Gigabyte Tel: +390423722614 Web: www.gigabyte.com.tw www.abacointernational.com Pro: Gestione alimentazione; connessioni esterne; gestione dischi con interfaccia Eide. Contro: Nessun inconveniente rilevato. tanti moduli di memoria Ddr (per un massimo di 4 Gbyte). Questa scheda madre dispone inoltre di un sistema di controllo dell’alimentazione (chiamato Dual Power System 2) completamente separato e installato su un modulo aggiuntivo, su cui è montata anche una ventola per il raffreddamento. La scheda dispone di cinque slot di tipo Pci mentre, per quanto riguarda la gestione delle unità di memoria di massa, sono disponibili le interfacce Eide di tipo parallelo e seriale. La metà dei connettori è dedicata alla gestione di dischi da configurare in modalità Raid 0 e 1. Grazie a un modulo aggiuntivo questa scheda madre permette la connessione di dischi con interfaccia Eide Seriale anche all’esterno del cabinet, oltre che Firewire 1394 e Usb 2.0. Per la connessione Lan è disponibile un’interfaccia Giganet controllata dal chip Intel 82547EI. M SI 865PE Neo2-FIS2R Anche la scheda madre 865PE Neo2FIS2R, prodotta da MSI, risulta ben equi- paggiata in termini di controller e interfacce, con numerose possibilità di collegamento sia di tipo interno che esterno. Grazie all’adozione del chipset Springdale viene gestito il supporto al doppio canale Eide parallelo e seriale, inoltre è stato aggiunto il chip Promise FastTrack 378, che porta a quattro le unità seriali Ata150 collegabili contemporaneamente. Questa seconda coppia di canali, collegata con un canale Eide parallelo indipendente, può essere gestita in modalità Raid livello 0 o 1 direttamente in hardware dal chip stesso di controllo. Per la memoria di sistema sono disponibili qiuattro slot che consentono di alloggiare fino a quattro Gbyte di memoria in modalità a doppio canale. La possibilità di effettuare eventuali öö ? ?ö ?öö 865PE Neo2-FIS2R Prezzo: Euro 246,60 (Iva inclusa) Contatto: Microstar International Tel: 886 2 3234 5599 Web: www.msi-italia.com Pro: Controllo stabilità; connessioni esterne; garanzia di 3 anni. Contro: Prezzo sopra la media. upgrade di componenti interni, è garantita dalla disponibilità di cinque slot Pci. Per le connessioni esterne sono pronte già sulla scheda madre sei porte Usb 2.0, mentre moduli aggiuntivi consentono di aumentare le possibilità di connessione a otto porte Usb 2.0 e di aggiungere anche due porte di tipo FireWire 1394. Per questo prodotto viene assicurata una garanzia di 3 anni. ù > Hardware Test Marco Soffientini Kyocera-Yashica Finecam L4v Una digitale da 4,0 Megapixel Anteprima da 2,5” yocera Yashica ha presentato la Finecam L4v, una fotocamera digitale da 4.0 Megapixel che si distingue da prodotti analoghi per le elevate dimensioni del display Lcd. K Il pannello Lcd infatti ha una diagonale di 2,5”e consente di visualizzare le anteprime delle foto in modo ben visibile e dettagliato. öö ? ?ö ?ö ?ö Finecam L4v Prezzo: Euro 599,00 (Iva inclusa) Contatto: Fowa Tel: 011-81441 Web: www.fowa.it Pro: Ampio display da 2,5 pollici. Contro: Non disponibile sequenza rapida di scatti. Alessandro Camisasca Il display, impostando la modalità di playback, permette anche di visionare fino a un massimo di sei immagini contemporaneamente e di tenere sotto controllo le ultime foto scattate. Sul versante delle caratteristiche tecniche principali, il sensore Ccd permette di effettuare scatti a una risoluzione massima di 2304x1728 pixel, mentre le ottiche prodotte da Kyocera, permettono di usufruire di uno zoom 3x. Infatti la focale equivalente è di 35-105 mm, rispetto a una fotocamera tradizionale a pellicola 35 mm. La macchina ha anche uno zoom digitale 4x. Per quanto riguarda le modalità di scatto, è possibile scegliere tra quella automatica, per gli utenti meno esperti oppure potremo utilizzare la modalità manuale, che ci permette di intervenire su parametri come, per esem- Sitecom WL-013 pio, il bilanciamento del bianco, l’apertura focale e la messa a fuoco. L’uso della fotocamera, nel complesso, è risultato molto semplice, anche se dobbiamo segnalare che non è prevista la possibilità di effettuare scatti in sequenza rapida. La fotocamera funziona solamente con memorie esterne, e possono essere utilizzate sia di tipo Secure Digital che Multimedia Card. Nella confezione è inclusa una memoria Secure Digital da 16 Mbyte, sulla quale è possibile registrare da un minimo di 7 fotografie fino a un massimo di 123, a seconda della risoluzione e della compressione utilizzate. Oltre alle fotografie, con la Finecam L4v è possibile effettuare filmati con audio, a una risoluzione di 320x240 pixel oppure di 160x120 punti. ù Per un ufficio più esteso Soluzione wireless versatile itecom propone soluzioni complete per reti Wireless, basate sullo standard 802.11b e su quello più recente, e veloce, 802.11g. Abbiamo provato il modello WL-013, che si basa sullo standard a 11 Mbps, ma, oltre alla funzionalità classica di access point, si aggiunge anche quella di ripetitore del segnale, che permette di estendere la copertura su un’area più estesa. Naturalmente le due funzionalità possono essere impostate per operare contemporaneamente. La configurazione è semplice e può avvenire sia tramite apposita utility, oppure tramite interfaccia Web richiamando l’indirizzo Ip e inserendo user id e password. Le possibilità di configurazione comprendono sia il settaggio della rete Wlan (i parametri sono Essid, Channel, Ap Name) sia le impostazioni della rete locale (l’indirizzo Ip o eventua- S 144 PC MAGAZINE Settembre 2003 le server Dhcp). Non mancano naturalmente le impostazioni per aumentare la sicurezza, come il sistema di crittografia a 64 o 128 bit, il controllo degli accessi tramite indirizzo Mac e l’invisibilità dell’ac- cess point. Tramite il controllo degli indirizzi Mac è possibile abilitare o inibire una postazione dall’uso della rete inserendo in un apposito elenco gli indirizzi Mac di ciascun utente. öö ? ?ö ?ö ?ö WL-013 Prezzo: Euro 99,95 (Iva inclusa) Contatto: Sitecom Tel: 0773 473691 Web: www.sitecom.com Pro: Impostazioni avanzate complete; condizioni di garanzia. Contro: Nessun inconveniente rilevato. Con l’invisibilità dell’access point, invece, si può nascondere il nome della rete in modo che questa non possa essere rilevata da appositi programmi (sniffer) e quindi risulti inaccessibile a eventuali utenti non autorizzati. La certificazione Wi-Fi garantisce la piena interoperabilità con qualsiasi altro dispositivo 802.11b. Infine, vanno segnalate le condizioni di garanzia che hanno una durata di ben 10 anni. ù Hardware < Test Uno strumento preciso e sensibile controlla al meglio un ottimo software grafico Wacom Home Photo Studio Collection Paolo Sommaruga Disegno e ritocco: soluzione completa ome Photo Studio Collection, d’ora in poi Studio, è una combinazione indovinata tra Graphire 2, una delle migliori tavolette grafiche Wacom per il mercato domestico e semi professionale, e Adobe Photoshop Elements 2 con il plugin PenPalette LE, a sua volta una coppia di programmi che possono risolvere tutti i problemi di ritocco di immagini digitali senza bisogno di altri strumenti. In Studio è incluso anche Painter, oggi con il marchio Procreate che ha acquisito questo tormentato programma grafico. Il tutto reca comunque il marchio Wacom, produttore della tavoletta grafica. H L’insieme di Studio è azzeccato perché, se è vero che una tavoletta senza programmi grafici non serve, software come quelli forniti a corredo vengono usati nel modo più proficuo con la tavoletta che sostituisce anche il mouse. Graphire 2 replica il successo della precedente serie e apporta pochi miglioramenti significativi. Il mouse, senza filo e senza sfera, è più pesante e decisamente più slanciato e sottile. Adatto a mani piccole e grandi, si muove senza sforzo sulla superficie della tavoletta, ma richiede qualche attenzione. Il driver riconosce se stiamo usando la penna o il mouse. Nel primo caso la tavo- öö ? ?ö ?ö ?ö ? Home Photo Studio Prezzo: Euro 149,00 (Iva inclusa) Contatto: Wacom Web: www.wacom.com Pro: Soluzione facile e potente per il ritocco amatoriale, ergonomia. Contro: Alcune difficoltà nell’installazione del software a corredo. > Caratteristiche Cpu: Processore Pentium 200 o superiore, porta Usb Ram: 64 Mbyte Spazio disco: 200 Mbyte driver e tutto il software Sistema operativo: Windows 98, 2000, Me, Xp letta controlla il puntatore grafico in modo assoluto, nel secondo caso simula la “rollata”, cioè l’operazione di sollevamento del mouse e la collocazione in un posto più comodo da cui riprendere il puntamento. La superficie utile della tavoletta grafica è un rettangolo poco più piccolo di un foglio A6, cioè una pagina di quaderno tagliata a metà. Il cavo Usb esce dalla tavoletta al centro del lato superiore, dove troviamo un porta penna che si può staccare. Appena sopra l’area attiva c’è un led, colore giallo smorzato, che ad ogni clic diventa verde vivo e offre un meccanismo di conferma (retroazione) a volte addirittura troppo visibile. Penna e mouse non hanno filo e funzionano senza pile. Sulla penna è collocato un pulsante a bilanciere, programmabile, che in genere sostituisce il tasto destro. All’estremità opposta della penna c’è una punta tonda grossa che sostituisce la gomma per cancellare delle matite vere. Il mouse ha due bottoni e la rotellina centrale clicca- bile, in pieno standard Logitech, e funziona subito senza problemi, ma la funzione del tasto centrale non è assegnata. Per farlo, in Windows 2000 Pro è necessario aprire il Pannello di controllo e attivare la voce Wacom tablet. Il driver consente di configurare separatamente la penna e il mouse e le impostazioni sono quelle di un sistema professionale: uso di un’area al posto dell’intera tavoletta, sensibilità di punta e gomma, orientamento della tavoletta rispetto allo schermo e un controllo molto sofisticato del doppio clic, che con una penna è forse una delle operazioni meno naturali da fare perché non corrisponde ad alcuno strumento di disegno “reale”. Photoshop Elements 2 offre strumenti di disegno e fotoritocco alla portata dell’appassionato ma non semplicistici. Il plugin PenPalette LE offre un diverso punto di vista sul fotoritocco, con strumenti più semplici da capire nel loro funzionamento teorico, ma più critici da usare per ottenere i risultati migliori. Purtroppo, Pen Palette si installa in una cartella fissa (quella del vecchio Elements), quindi ricordate di cambiarla scegliendo la cartella PlugIns collocata in “Photoshop Elements 2”. Fatto questo, Pen Palette appare come comando esterno nel menu File, Strumenti di automazione. Elements 2 infatti identifica le impostazioni locali italiane e propone l’installazione direttamente nella nostra lingua. Pen Palette e Painter invece sono in inglese. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 145 > Hardware Guida all’acquisto Prezzo, capacità, velocità di lettura e scrittura, consumi e affidabilità sono le caratteristiche da tenere in considerazione per una giusta scelta Paolo Canali e memorie miniaturizzate da inserire nella porta Usb stanno diventando la soluzione più pratica e immediata per spostare file da un computer all’altro. Capacità, velocità e affidabilità sono migliori rispetto al vecchio floppy disk, dal quale ereditano il vantaggio principale: qualsiasi computer con Windows 98 o successivo può leggere i dati memorizzati, di solito senza bisogno di caricare driver software. Grazie alla loro completa standardizzazione, le chiavette Usb sono una buona soluzione anche per chi utilizza il sistema operativo Linux, purché basato L Capacità, velocità e affidabilità sono le caratteristiche che hanno permesso alle memorie Usb di diventare la valida alternativa ai vecchi floppy disk sul kernel 2.4.x. L’unico inconveniente è la scomodità d’installazione iniziale, perché la comunità Linux non ha ancora integrato in modo nativo il supporto per le memorie Usb nelle distribuzioni più celebri. La popolarità delle chiavette ha ormai raggiunto un tale consenso che, secondo alcuni esperti, potrebbero sostituire del tutto il vecchio e scomodo floppy disk come mezzo di scambio e archiviazione a breve termine. Oggi conviene davvero acquistare una piccola chiavetta di memoria Usb: costa poco e risolve 146 PC MAGAZINE Settembre 2003 Dati ovunque in un attimo molti problemi, mettendo fine a lentezze e inaffidabilità dei floppy disk. F o r m a ot t i m a l e Prezzo e capacità non sono gli unici parametri da considerare nella scelta. La grande varietà di prodotti disponibili permette di dedicare la giusta attenzione a dettagli che, solo in apparenza, sono di minore importanza. Un esempio tipico è la forma fisica. Se nei connettori Usb posteriori dei computer da tavolo si riesce ad innestare praticamente qualsiasi modello di chiavetta, lo stesso non si può dire per i Pc portatili, o per quelli dove la presa Usb è riportata sul pannello frontale (magari in una posizione molto incassata). Una chiave con forma troppo tozza potrebbe urtare contro i connettori dei cavi adiacenti o i particolari della carrozzeria del computer, impedendo l’inserimento. Alcuni costruttori tentano di aggirare il problema accompagnando la chiavetta con un cavo di prolunga lungo qualche centimetro, ma è una soluzione scomoda giustificata solo in caso di consistenti risparmi economici. Un altro dettaglio utile è la spia indicatrice di attività, che si accende mentre è in corso il trasferimento dati. Per ridurre i tempi di attesa, Windows non scrive i dati direttamente nella memoria Usb, ma li fa passare per un grande buffer contenuto nella Ram di sistema del computer, che viene successivamente svuotato poco alla volta all’interno della memoria Usb. Se l’indicatore di attività manca o è poco visibile, si corre il rischio di estrarre la memoria Usb mentre la scrittura è ancora in corso, perdendo i file che contiene. P r e sta z i o n i Non tutte le memorie Usb hanno la stessa velocità di lettura e scrittura, anzi questo parametro varia moltissimo tra marche e modelli diversi. Se per una memoria da 32 oppure 64 Mbyte ciò ha un’importanza relativa, perché i tempi di attesa sono comunque piccoli, nel caso dei “tagli” di capacità superiore la differenza tra i tempi di scrittura per ottenere il pieno riempimento può anche superare il minuto. Questo fenomeno si verifica perché le memorie Usb usano la tecnologia Flash a stato solido, dove la scrittura è anche sei volte più lenta dell’operazione di lettura. Nei chip che usano le tecnologie più moderne il divario tra le velocità di lettura e scrittura diminuisce, ma in compenso crescono notevolmente i costi. Oggi quasi tutte le memorie seguono la versione 1.1 del protocollo Usb, che è limitato ad un tetto di 12 Megabit al secondo: quindi la velocità di copia massima non supera il megabyte al secondo. Memorie Usb Più che tascabili Alcuni dispositivi di memorizzazione con interfaccia Usb sono veramente piccoli, tanto da poter essere tranquillamente custoditi nel portafogli. Guida all’acquisto Û P r ot e z i o n e d e i dat i Le memorie di tipo standard usano il driver Usb integrato nelle ultime versioni di Windows, quindi appaiono come unità removibili simili a un floppy drive. Una recente innovazione è la funzione di cifratura hardware, che nasconde il contenuto della memoria a chiunque non possiede l’apposita “chiave elettronica” (cioè password) per la decodifica. Se questa caratteristica è importante per le proprie esigenze, bisogna verificare con attenzione per quali versioni di Windows è disponibile il driver che la attiva: non tutti i costruttori supportano la cifratura in Windows Xp o Windows 98. non trascurabile, specialmente nelle versioni a capacità più alta. Se la corrente assorbita dalla memoria supera quella erogabile dall’hub Usb possono nascere problemi di compatibilità difficili da risolvere, mentre nel caso dei Pc portatili potrebbe diminuire l’autonomia di funzionamento. A f f i da b i l i tà La tecnologia Flash usata dalle memorie a stato solido ha purtroppo un grosso limite: ogni operazione di scrittura provoca una C onsumi leggera usura dell’ossido di silicio contenuto nel chip, che con il tempo potrebbe guastarsi o perdere dati. Le memorie Usb si alimentano Ogni costruttore di memorie ha direttamente dalla presa del adottato contromisure per aumentare computer, ma spesso hanno un la robustezza del chip, con risultati difetto che fa disperare i possessori non sempre ottimali. La resistenza di Pc portatili e hub esterni passivi: all’usura della memoria Usb è consumano una quantità di corrente riassunta in due parametri, chiamati data retention ed endurance. Memorie Usb e Mp3 Il primo parametro indica per quanti anni la chiavetta Da qualche tempo sono comparsi in commercio Usb conserva i dati. dispositivi molto simili alle cosiddette “chiavetDi solito i costruttori te” Usb, o Flash Drive, che alla funzione di medichiarano una data morizzazione aggiungono la capacità di poter riretention compresa tra 10 produrre file Mp3 contenuti nella memoria. e 90 anni, che a prima vista Il primo modello disponibile è stato il MuVo di è senz’altro rassicurante, Creative, al quale sono seguiti altri prodotti, per ma questo dato va esempio, di Hamlet o di BenQ. Questi oggetti interpretato attentamente. possono essere quindi utilizzati sia come sostiSe non viene specificato tuti del classico floppy disk, sia come riprodutdiversamente, si riferisce tori portatili di musica in formato Mp3. Rispeta una stima “media”, to ai Flash Drive, questi dispositivi sono più incalcolata per memorie gombranti, soprattutto perché devono integranuove di fabbrica re anche una batteria per consentirne il conservate in condizioni funzionamento come lettore Mp3, e ovviamenambientali ottimali, te hanno un costo più elevato, anche se a volte partendo dai risultati solo di pochi euro. sperimentali di un test d’invecchiamento rapido Hardware < eseguito su un campione di chiavette Usb. Il procedimento offre una misura puramente indicativa, che rende poco significativo il confronto con i dati dichiarati dai diversi costruttori. Il parametro endurance, sempre dichiarato tra i dati tecnici della chiavetta di memoria, è un valore statistico che indica il numero medio di scritture necessarie per usurare l’ossido di silicio del chip al punto da rendere impossibili ulteriori modifiche affidabili dei dati. Le procedure di misura sono molto più precise rispetto a quelle che servono a conoscere la data retention, quindi prima dell’acquisto è importante confrontare l’endurance della chiavetta di memoria Usb con quella dei concorrenti. I modelli meno evoluti garantiscono almeno 100.000 operazioni di scrittura, mentre i più robusti oltre 1.000.000. Anche in questo caso il valore molto elevato dei numeri può dare un senso di sicurezza che purtroppo non è giustificato. Per garantire la massima compatibilità con Windows, sulle memorie Usb si usa di solito il filesystem Fat, concepito in origine per le tecnologie magnetiche (floppy e hard disk) che non hanno il problema dell’endurance. La tecnologia Fat esegue una scrittura sull’area di sistema della chiavetta ogni volta che un file viene spostato, creato o modificato: ciò significa che la Fat della chiavetta è aggiornata decine o centinaia di volte ad ogni utilizzo. M e m o r i e e s pa n d i b i l i Alcuni produttori hanno iniziato a proporre una soluzione dove il banco di memoria (di tipo standard) è separabile dalla chiave vera e propria. Sulla porta Usb del computer s’innesta quindi la sola interfaccia elettrica, mentre la memoria è fisicamente costituita da una schedina Mmc (MultiMediaCard) oppure Memory Stick. Ciò che distingue questi prodotti dai comuni lettori Mmc e Ms esterni è la loro minuscola dimensione, appena più grande di quella delle chiavette di memoria convenzionali. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 147 > Hardware Guida all’acquisto Memorie Usb Flash drive Usb PRODUTTORE / MODELLO Acer My AcerKey TELEFONO PREZZO EURO (IVA INCLUSA) CAPACITÀ FORMATTATA INTERFACCIA 0931 469411 60,00 64 Mbyte Usb 1.1 e 2.0 full speed 60 0931 469411 84,00 128 Mbyte Usb 1.1 e 2.0 full speed 84, 0931 469411 156,00 256 Mbyte Usb 1.1 e 2.0 full speed 156 0931 469411 312,00 512 Mbyte Usb 1.1 e 2.0 full speed 312 055 3370 46,68 32 Mbyte Usb 1.1 46, 02 66988357 114,00 128 Mbyte Usb 2.0 (compatibile 1.1) 114 02 66988357 195,00 256 Mbyte Usb 2.0 (compatibile 1.1) 195 02 66988357 438,00 512 Mbyte Usb 2.0 (compatibile 1.1) 438 0522 991711 20,20 16 Mbyte Usb 1.1 20, 0522 991711 27,75 32 Mbyte Usb 1.1 27, 0522 991711 33,00 64 Mbyte Usb 1.1 33, 0522 991711 54,00 128 Mbyte Usb 1.1 54, 0522 991711 99,00 256 Mbyte Usb 1.1 99, 0522 991711 210,00 512 Mbyte Usb 1.1 210 0522 991711 390,00 1 Gbyte Usb 1.1 390 0522 991711 195,00 512 Mbyte Usb 1.1 195 0522 991711 21,00 32 Mbyte Usb 1.1 21, 0522 991711 29,00 64 Mbyte Usb 1.1 29, 0522 991711 45,00 128 Mbyte Usb 1.1 45, 0522 991711 59,00 64 Mbyte Usb 1.1 59, www.acer.it Acer My AcerKey www.acer.it Acer My AcerKey www.acer.it Acer My AcerKey www.acer.it Adook Memory Pen Security www.chl.it Freecom FM-10-128 www.addon.it Freecom FM-10-256 www.addon.it Freecom FM-10-512 www.addon.it Hamlet Zelig Pen www.hamletcom.com Hamlet Zelig Pen www.hamletcom.com Hamlet Zelig Pen www.hamletcom.com Hamlet Zelig Pen www.hamletcom.com Hamlet Zelig Pen www.hamletcom.com Hamlet Zelig Pen www.hamletcom.com Hamlet Zelig Pen www.hamletcom.com Hamlet Zelig Pen (edizione Silver) www.hamletcom.com Hamlet Zelig One www.hamletcom.com Hamlet Zelig One www.hamletcom.com Hamlet Zelig One www.hamletcom.com Hamlet Zelig X Pen (3 in 1) www.hamletcom.com 148 PC MAGAZINE Settembre 2003 Memorie Usb SISTEMI OPERATIVI SUPPORTATI SOFTWARE E ACCESSORI IN DOTAZIONE ,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 9.0 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) key safe - drive scaricabile dal sito 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 9.0 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) 6,00 Guida all’acquisto Hardware < PROTEZIONE DA SCRITTURA (SÌ/NO) GARANZIA (ANNI) - sì - Key safe 2 key safe - drive scaricabile dal sito - sì - Key safe 2 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 9.0 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) key safe - drive scaricabile dal sito - sì - Key safe 2 ,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 9.0 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) key safe - drive scaricabile dal sito - sì - Key safe 2 68 Windows Me, 2000, Xp, MacOs e Linux (kernel 2.4.0) Floppy di installazione, cavo, manuale d'uso no no 2 4,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 9.0 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Freecom Software Suite e Cavo prolunga Usb no sì 2 ,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 9.0 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Freecom Software Suite e Cavo prolunga Usb no sì 2 8,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 9.0 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Freecom Software Suite e Cavo prolunga Usb no sì 2 20 Windows, Mac, Linux Password per la riservatezza no sì 2 75 Windows, Mac, Linux Password per la riservatezza no sì 2 00 Windows, Mac, Linux Password per la riservatezza no sì 2 00 Windows, Mac, Linux Password per la riservatezza no sì 2 00 Windows, Mac, Linux Password per la riservatezza no sì 2 0,00 Windows, Mac, Linux Password per la riservatezza no sì 2 0,00 Windows, Mac, Linux Password per la riservatezza no sì 2 ,00 Windows, Mac, Linux Password per la riservatezza no sì 2 00 Windows, Mac, Linux no sì 2 no sì 2 no sì 2 sì (Mm e Sd) sì 2 SLOT MEMORIE AGGIUNTIVE 00 Windows, Mac, Linux - 00 Windows, Mac, Linux - 00 Windows, Mac, Linux Software gestione posta elettronica in remoto, prolunga Usb Settembre 2003 PC MAGAZINE 149 > Hardware Guida all’acquisto Memorie Usb Flash drive Usb PRODUTTORE / MODELLO Hamlet Zelig X Pen (3 in 1) TELEFONO PREZZO EURO (IVA INCLUSA) CAPACITÀ FORMATTATA INTERFACCIA 0522 991711 89,00 128 Mbyte Usb 1.1 89 0522 991711 179,00 256 Mbyte Usb 1.1 179 02 69633538 49,00 64 Mbyte Usb 49, 02 69633538 89,00 128 Mbyte Usb 89, 02 69633538 169,00 256 Mbyte Usb 169 055 3370 34,00 64 Mbyte Usb 34, 02 93901383 99,00 123 Mbyte Usb 2.0 / Usb 1.1 99, 02 93901383 179,00 247 Mbyte Usb 2.0 / Usb 1.1 179 02 93901383 338,00 495 Mbyte Usb 2.0 / Usb 1.1 338 02 93901383 69,00 61,5 Mbyte Usb 1.1 69, 02 93901383 89,00 123 Mbyte Usb 1.1 89, 02 93901383 169,00 247 Mbyte Usb 1.1 169 02 93901383 39,00 62,5 Mbyte Usb 1.1 39, 02 93901383 59,00 125 Mbyte Usb 1.1 59, 02 93901383 109,00 251 Mbyte Usb 1.1 109 02 93901383 29,00 31,2 Mbyte Usb 1.1 29, 02 93901383 39,00 62,5 Mbyte Usb 1.1 39, 02 93901383 59,00 125 Mbyte Usb 1.1 59, 0547 419111 19,00 64 Mbyte Usb 1.1 19, 0547 419111 39,00 128 Mbyte Usb 1.1 39, www.hamletcom.com Hamlet Zelig X Pen (3 in 1) www.hamletcom.com Iomega Mini Usb drive 64 Mb www.iomega.com/europe Iomega Mini Usb drive 128 Mb www.iomega.com/europe Iomega Mini Usb drive 256 Mb www.iomega.com/europe Lexar JumpDrive www.chl.it Magnex Fast Drive Flash Disk Usb 2.0 www.magnex.it Magnex Fast Drive Flash Disk Usb 2.0 www.magnex.it Magnex Fast Drive Flash Disk Usb 2.0 www.magnex.it Magnex Smart Drive Plus Sd Flash Disk Usb 1.1 www.magnex.it Magnex Smart Drive Plus Sd Flash Disk Usb 1.1 www.magnex.it Magnex Smart Drive Plus Sd Flash Disk Usb 1.1 www.magnex.it Magnex Mini Drive Flash Disk Usb 1.1 www.magnex.it Magnex Mini Drive Flash Disk Usb 1.1 www.magnex.it Magnex Mini Drive Flash Disk Usb 1.1 www.magnex.it Magnex Easy Disk Flash Disk Usb 1.1 www.magnex.it Magnex Easy Disk Flash Disk Usb 1.1 www.magnex.it Magnex Easy Disk Flash Disk www.magnex.it Olidata ACUSBDISK64MB www.olidata-computers.com Olidata ACUSBDISK128MB www.olidata-computers.com 150 PC MAGAZINE Settembre 2003 Memorie Usb Guida all’acquisto Hardware < SISTEMI OPERATIVI SUPPORTATI SOFTWARE E ACCESSORI IN DOTAZIONE SLOT MEMORIE AGGIUNTIVE PROTEZIONE DA SCRITTURA (SÌ/NO) GARANZIA (ANNI) ,00 Windows, Mac, Linux Software gestione posta elettronica in remoto, prolunga Usb sì (Mm e Sd) sì 2 9,00 Windows, Mac, Linux Software gestione posta elettronica in remoto, prolunga Usb sì (Mm e Sd) sì 2 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Iomega Active Disk no sì 2 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Iomega Active Disk no sì 2 9,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Iomega Active Disk no sì 2 00 Windows 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore - no sì 5 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Driver (Windows 98, Se), Usb Extension Cable, Docking Stand, Neck Strap no sì 2 9,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Driver (Windows 98, Se), Usb Extension Cable, Docking Stand, Neck Strap no sì 2 8,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Driver (Windows 98, Se), Usb Extension Cable, Docking Stand, Neck Strap no sì 2 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Driver (Windows 98, Se), Docking Stand, Neck Strap sì / per Sd / Mmc sì 2 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Driver (Windows 98, Se), Docking Stand, Neck Strap sì / per Sd / Mmc sì 2 9,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Driver (Windows 98, Se), Docking Stand, Neck Strap sì / per Sd / Mmc sì 2 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Driver (Windows 98, Se), Umsd, Usb Extension Cable, Neck Strap no sì 2 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Driver (Windows 98, Se), Umsd, Usb Extension Cable, Neck Strap no sì 2 9,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Driver (Windows 98, Se), Umsd, Usb Extension Cable, Neck Strap no sì 2 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Driver (Windows 98, Se), Umsd, Flash Mail, Pc Lock, SecretZip, Usb Extension Cable, Neck Strap no sì 2 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Driver (Windows 98, Se), Umsd, Flash Mail, Pc Lock, SecretZip, Usb Extension Cable, Neck Strap no sì 2 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Driver (Windows 98, Se), Umsd, Flash Mail, Pc Lock, SecretZip, Usb Extension Cable, Neck Strap no sì 2 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Cavo Usb, cordino da trasporto e crittografia dei dati. no sì 2 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Cavo Usb, cordino da trasporto e crittografia dei dati. no sì 2 Settembre 2003 PC MAGAZINE 151 > Hardware Guida all’acquisto Memorie Usb Flash drive Usb PRODUTTORE / MODELLO Olidata ACUSBDISK256MB TELEFONO PREZZO EURO (IVA INCLUSA) CAPACITÀ FORMATTATA INTERFACCIA 0547 419111 89,00 256 Mbyte Usb 1.1 89 0547 419111 189,00 512 Mbyte Usb 1.1 189 0547 419111 379,00 1000 Mbyte Usb 1.1 379 055 3370 154,20 256 Mbyte Usb 2.0 154 055 3370 28,99 32 Mbyte Usb 1.1 28, 02 618381 70,00 64 Mbyte Usb 2.0 70, 02 618381 120,00 128 Mbyte Usb 2.0 120 02 618381 220,00 256 Mbyte Usb 2.0 220 02 618381 199,00 256 Mbyte Usb 2.0 199 02 66988357 63,00 128 Mbyte Usb 1.1 (comp 2.0) 63, 02 66988357 123,00 256 Mbyte Usb 1.1 (comp 2.0) 123 02 66988357 234,00 512 Mbyte Usb 1.1 (comp 2.0) 234 02 66988357 483,00 1 Gbyte Usb 1.1 (comp 2.0) 483 02 48018126 24,00 32 Mbyte Usb 1.1 24, 02 48018126 33,00 64 Mbyte Usb 1.1 33, 02 48018126 52,00 128 Mbyte Usb 1.1 52, 02 48018126 99,00 256 Mbyte Usb 1.1 99, www.olidata-computers.com Olidata ACUSBDISK512MB www.olidata-computers.com Olidata ACUSBDISK1000MB www.olidata-computers.com Plextor Flash Memory PX256 www.chl.it Sandisk Key Drive Cruzer www.chl.it Sony Rme Mini Micro Vault www.sony-europe.com Sony Rme Mini Micro Vault www.sony-europe.com Sony Rme Mini Micro Vault www.sony-europe.com Sony Rme Micro Vault Usb 2.0 www.sony-europe.com Transcend JetFlash www.addon.it Transcend JetFlash www.addon.it Transcend JetFlash www.addon.it Transcend JetFlash www.addon.it Traxdata EZ drive 32MB www.traxdata.com Traxdata EZ drive 64MB www.traxdata.com Traxdata EZ drive 128MB www.traxdata.com Traxdata EZ drive 256MB www.traxdata.com 152 PC MAGAZINE Settembre 2003 Memorie Usb Guida all’acquisto Hardware < SISTEMI OPERATIVI SUPPORTATI SOFTWARE E ACCESSORI IN DOTAZIONE SLOT MEMORIE AGGIUNTIVE PROTEZIONE DA SCRITTURA (SÌ/NO) GARANZIA (ANNI) ,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Cavo Usb, cordino da trasporto e crittografia dei dati. no sì 2 9,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Cavo Usb, cordino da trasporto e crittografia dei dati. no sì 2 9,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Cavo Usb, cordino da trasporto e crittografia dei dati. no sì 2 4,20 Windows 2000, Me, Xp, MacOs 9.0 o superiore - no sì 2 99 Windows 98, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore Guida installazione, Cd driver Secure Digital e MultiMediaCard no 5 00 Windows 98, 2000, Me, Xp e Mac Os 9.0 o superiore - Password Lock per proteggere qualsiasi area di memoria del dispositivo 1 - 0,00 0,00 9,00 Windows 98, 2000, Me, Xp e Mac Os 9.0 o superiore - Password Lock per proteggere qualsiasi area di memoria del dispositivo 1 - Windows 98, 2000, Me, Xp e Mac Os 9.0 o superiore - Password Lock per proteggere qualsiasi area di memoria del dispositivo 1 - Windows 98, 2000, Me, Xp e Mac Os 9.0 o superiore - Password Lock per proteggere qualsiasi area di memoria del dispositivo 1 - 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Cavo prolunga Usb no sì 2 ,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Cavo prolunga Usb no sì 2 4,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Cavo prolunga Usb no sì 2 ,00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Cavo prolunga Usb no sì 2 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Usb 1.1 full speed (trasferimento fino a 12 Mbps) per il desktop Pc, notebook e Mac Supporta Windows 98Se, 2000, Me, Xp; Mac 8.6, 9.X., 10.1.2 e versioni superiori; Linux Kernel 2.4.0 e versioni superiori. Supporta il Software 1.3.5 fornito da Apple Computer Inc. Dotato di dispositivo di protezione in scrittura e funzione password di sicurezza 2 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Usb 1.1 full speed (trasferimento fino a 12 Mbps) per il desktop Pc, notebook e Mac Supporta Windows 98Se, 2000, Me, Xp; Mac 8.6, 9.X., 10.1.2 e versioni superiori; Linux Kernel 2.4.0 e versioni superiori. Supporta il Software 1.3.5 fornito da Apple Computer Inc. Dotato di dispositivo di protezione in scrittura e funzione password di sicurezza 2 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Usb 1.1 full speed (trasferimento fino a 12 Mbps) per il desktop Pc, notebook e Mac Supporta Windows 98Se, 2000, Me, Xp; Mac 8.6, 9.X., 10.1.2 e versioni superiori; Linux Kernel 2.4.0 e versioni superiori. Supporta il Software 1.3.5 fornito da Apple Computer Inc. Dotato di dispositivo di protezione in scrittura e funzione password di sicurezza 2 00 Windows 98Se, 2000, Me, Xp, MacOs 8.6 o superiore, Linux (kernel 2.4.0) Usb 1.1 full speed (trasferimento fino a 12 Mbps) per il desktop Pc, notebook e Mac Supporta Windows 98Se, 2000, Me, Xp; Mac 8.6, 9.X., 10.1.2 e versioni superiori; Linux Kernel 2.4.0 e versioni superiori. Supporta il Software 1.3.5 fornito da Apple Computer Inc. Dotato di dispositivo di protezione in scrittura e funzione password di sicurezza 2 Settembre 2003 PC MAGAZINE 153 Software < > all’interno: 156 Musica con il Pc Da tempo la produzione dei Cd audio professionali passa attraverso una corposa elaborazione al computer, grazie a plugin in grado di ricreare strumenti musicali di qualsiasi tipo e alla possibilità di miscelare suoni campionati e tracce Midi. A confronto quattro editor audio professionali e quattro per gli utenti evoluti che consentono di lavorare al meglio come se ci si trovasse in un vero studio di registrazione. 170 Creatività in punta di pennello Corel Painter è il software ideale per chi vuole usare al meglio il Pc come se fosse una vera tela da pittore. Consente di riprodurre, in digitale, sia il tocco, sia il tratto, sia la velocità della mano che disegna e pittura su carta e tela, per questo, per il suo utilizzo, è consigliata la tavoletta grafica. La nuova versione consente di miscelare i colori proprio come se si lavorasse su una vera tavolozza e ha un assortimento di pennelli impareggiabile. 178 Dati sotto protezione Steganos Security Suite 5 è una raccolta completa di programmi per cifrare e decifrare i file in modo da proteggere i documenti. Il suo utilizzo è semplice, ma le funzionalità sono di tutto rispetto, anche per un utilizzo in ufficio. Tra gli strumenti a disposizione nella nuova versione segnaliamo Portable Safe per cifrare i dati su Cd e decodificarli poi, tramite password, su qualsiasi Pc, senza aver bisogno di installare alcun software. 188 Creato per servire Microsoft Windows 2003 Server, dopo tanta attesa è ormai una realtà in molte aziende, utilizzato sia da chi ha proceduto all’upgrade da Windows 2000 sia da chi lo ha scelto per la prima volta. Ecco un’analisi approfondita di tutte le sue caratteristiche con un’attenzione particolare su quanto può offrire in termini di flessibilità, sicurezza e prestazioni. Settembre 2003 PC MAGAZINE 155 > Software Musica con il Pc Giorgio Papetti Il computer è uno strumento molto importante per la produzione audio, tanto che la maggior parte dei Cd viene prodotta su Pc. Il cuore di un sistema audio è il software, e il mercato offre prodotti per tutte le esigenze 156 PC MAGAZINE Settembre 2003 nche a causa delle strette relazioni esistenti tra notazione musicale e formalismo matematico, fin dalla loro nascita i Pc sono stati utilizzati per gestire l’audio e per produrre musica. Non è quindi un caso che questo settore sia oggi uno dei più avanzati e che il mercato sia in grado di fornire una varietà di prodotti tale da mettere in difficoltà anche l’utente più smaliziato. L’offerta è ampia sia da un punto di vista economico, con prodotti che spaziano da costi irrisori (alcuni sono addirittura gratuiti) a qualche migliaio di euro (per i prodotti che prevedono anche un hardware A dedicato), sia sotto il profilo delle funzionalità. Sarebbe impensabile analizzare nei dettagli le varie tipologie di prodotti; cercheremo pertanto di suddividerli in tre grandi categorie che rispecchiano grosso modo l’utilizzo che gli utenti fanno di questi prodotti: Editor puri, con cui registrare ed editare audio campionato, Sequencer, adatti alla composizione musicale e alla gestione di periferiche Midi, e Studi di registrazione virtuali, in grado di gestire entrambi i formati fornendo spesso funzionalità avanzate per la sincronizzazione del video e il mastering su Cd. Una piccola Editor audio Software < Grouptest Tanti strumenti direttamente sul Pc Gli strumenti software sono da tempo una realtà di fatto e le nuove tecnologie permettono di simulare alla perfezione decine di apparecchiature sfruttando la potenza dei moderni Pc. Sviluppato da Native Instruments, Reaktor è un vero e proprio ambiente per la creazione e l’utilizzo di strumenti musicali software. Il programma è in grado di emulare sintetizzatori analogici, campionatori, batterie elettroniche e generatori di loop offrendo una varietà di controlli impressionante. I musicisti più esperti potranno addirittura creare i propri stru- nel primo caso è possibile registrare e utilizzare una sola traccia audio stereofonica alla volta, mentre nel secondo caso è possibile registrare ed editare più tracce contemporaneamente. Va da sé che nel caso di produzioni complesse che prevedono la necessità di mixare suoni provenienti da differenti sorgenti, per esempio più strumenti musicali e un canto, è indispensabile acquistare un editor multi traccia. L a s c e lta d e l s o f t wa r e Sommario SOFTWARE PROFESSIONALI 159 Cakewalk Sonar 2.2 160 Sonic Foundry Sound Forge 6.0 162 Steinberg WaveLab 4.0 163 Syntrillium Cool Edit Pro 2.1 SOFTWARE UTENTI EVOLUTI 164 Digidesign ProTools Free 5.0.1 166 Magix Music Studio Deluxe 167 Sonic Foundry Sound Forge Studio 6 167 Steinberg Cubasis Vst 4.0 168 Steinberg WaveLab Essential 169 Syntrillium Cool Edit 2000 precisazione va fatta per gli editor puri, che possono essere singola traccia o multi traccia. Si tratta di una differenza sostanziale, poiché Tenendo presente la suddivisione in tre gruppi principali, per fornire un quadro significativo di quanto esiste in commercio abbiamo cercato di individuare ulteriori due macrocategorie che riguardano i destinatari dei diversi prodotti: gli utenti professionisti, per i quali alcune funzioni apparentemente superflue, come un analizzatore di spettro o un particolare compressore, possono essere fondamentali per la corretta riuscita di un lavoro; e gli utenti avanzati, che magari già conoscono le diverse tecnologie, ma che comunque necessitano di funzioni limitate. Abbiamo quindi scelto cinque prodotti per la prima macrocategoria e sei prodotti per la seconda. menti virtuali sfruttando moduli e funzioni predefinite, e interfacciare il programma ad altri software per accedere istantaneamente all’intera libreria di strumenti disponibili. œ www.native-instruments.com Premettiamo che per quanto abbiamo cercato di fornire un quadro esaustivo, la scelta è stata soggettiva. In commercio sappiamo esistere decine di altri prodotti validi e con tutti i requisiti per questo grouptest. Come sempre però lo spazio a disposizione impone delle scelte e il nostro consiglio è di prendere questa panoramica come spunto per I software dedicati all’audio possono essere divisi in tre categorie, a seconda della loro capacità di gestire audio digitale, segnali Midi o entrambi i formati. individuare la tipologia di software che fa per voi. Dove possibile, abbiamo inoltre utilizzato le versioni “Lite” e “Full” del medesimo prodotto poiché in molti casi è consigliabile iniziare con un software economico, ma inevitabilmente limitato, per poi passare a soluzioni più professionali nel momento in cui si ha l’esperienza necessaria per sfruttarne le funzionalità più sofisticate. In questo caso poter aggiornare il prodotto a condizioni favorevoli, ma soprattutto senza dover imparare un nuovo ambiente di lavoro, è un vantaggio non da poco. Ecco spiegata la presenza di Sound Forge, CoolEdit e WaveLab in entrambe le categorie. Settembre 2003 PC MAGAZINE 157 > Software Grouptest I c r i t e r i d i va l u ta z i o n e Fissare dei parametri di valutazione per software spesso molto differenti fra loro non è semplice, anche perché questi prodotti devono essere analizzati e giudicati nel loro contesto di utilizzo. Il medesimo software può infatti essere considerato ottimo o deludente da utenti che hanno esigenze completamente diverse. Più che soffermarci sulle singole funzioni, abbiamo quindi cercato di valutare Editor audio lavora anche sui file Midi (ma che penalizza generalmente l’editing puro del campione) non è di fatto possibile. Abbiamo pertanto assegnato i voti cercando di immedesimarci nelle varie tipologie di utenti, provando i vari programmi e cercando di far emergere nella pratica le caratteristiche salienti di ognuno di essi. La voce Interfaccia e facilità di utilizzo rispecchia la sensazione che abbiamo avuto nell’utilizzare il prodotto, prima e dopo aver letto la documentazione. Se l’obiettivo è produrre complete canzoni e realizzare un Cd audio, allora bisogna acquistare un editor multi traccia, possibilmente in grado di gestire anche segnali Midi. alcune caratteristiche comuni, come la praticità, la velocità di utilizzo, la conformità agli standard di mercato, la varietà di plugin o di funzioni accessorie offerte, nonché importanti aspetti secondari, come l’elaborazione in batch o il supporto per il video. Resta il fatto che valutare in termini di valori numerici caratteristiche di editing di un software che lavora solo sui file campionati con quelle di uno che Questa in alcuni casi viene fornita in formato cartaceo o solo elettronico, corredata da tutorial o addirittura da presentazioni in video. Ecco perché abbiamo deciso di dare un punteggio anche al materiale di supporto. Sotto la voce Stabilità e velocità abbiamo cercato di racchiudere non solo il nostro giudizio in termini di prestazioni e di affidabilità, ma anche di compatibilità con le piattaforme hardware e software.Tre voci importanti, anche se molto difficili da uniformare, Per mixare come i Dj sono Funzioni di registrazione, Funzioni Steinberg Remix è un sequencer di nuova genedi editing e Plugin. razione che permette di combinare in tempo Complessivamente danno reale clip audio e loop, affidando al programma infatti un’idea della il compito di rispettare il tempo impostato e l’inpotenza e della versatilità tonazione. Non solo, Remix può essere utilizzadel software. to come una vera e propria consolle da Dj, per La voce Funzioni esempio alterando i suoni e i loop senza dover accessorie è altrettanto interrompere la musica. Questa caratteristica lo importante ed è rende uno strumento molto interessante anche stata determinata per chi suona dal vivo, in quando consente di analizzando le funzioni cambiare istantaneamente un brano inserendo secondarie, per esempio effetti e nuovi campioni, variando il modo in cui la presenza di linguaggi i loop vengono suonati e molto altro ancora. Il di scripting o di funzioni programma funziona anche su Macintosh e vieper l’elaborazione batch ne fornito con oltre 500 Mbyte di campioni e dei file. Le ultime due voci loop pronti all’uso, suddivisi per generi musicadi punteggio si riferiscono li (Techno, Dance, HipHop, House, eccetera). invece alla possibilità œ www.steinberg.net di masterizzare direttamente Cd audio, 158 PC MAGAZINE Settembre 2003 senza ricorrere a un software esterno, e di inserire un video per poter editare la traccia audio o realizzare colonne sonore in syncro. Tutte le voci, considerate le premesse nella scelta del software, sono state bilanciate secondo la tipologia dell’applicativo stesso. C o n f i g u r a z i o n i u sat e p e r l a p r o va Per provare i prodotti sono state utilizzate due configurazioni differenti in funzione delle due categorie di software esaminati. Per quelli professionali abbiamo optato per Windows Xp Professional su un Intel Pentium IV a 2,4 GHz con 768 Mbyte di Ram, due dischi fissi da 40 Gbyte, scheda video Hercules Kyro Prothet da 64 Mbyte e monitor da 21 pollici. Per i software più economici la configurazione si è invece limitata a Windows 98 Se su un Athlon Xp 1500+ con 384 Mbyte di Ram, 40 Mbyte di disco fisso, scheda Matrox G450 DualHead e monitor da 17 pollici. Entrambe le macchine arano equipaggiate con una scheda audio compatibile con Windows, interfaccia Midi Usb e un masterizzatore di Cd-Rom. Come componenti esterni abbiamo utilizzato un Expander Korg e una tastiera Gem WK8. Le indicazioni riportate da tutti i produttori indicano configurazioni minime ben al di sotto di quelle scelte, ma si tratta di dati poco realistici e per utilizzare al meglio anche i programmi più semplici non è consigliato scostarsi più di tanto dalla tipologia di macchine utilizzate per questa prova. L a s c e lta d e l l a r e da z i o n e È stato molto difficile individuare un prodotto a cui assegnare la coccarda di BestBuy. Per la varietà della funzioni e la versatilità abbiamo deciso di premiare ex-equo Syntrillium CoolEdit Pro e Cakewalk Sonar. Non ci sembrava infatti corretto escludere l’uno o l’altro, poiché Editor audio Software < Grouptest La Scelta della redazione INTERFACCIA E FACILITÀ DI UTILIZZO MATERIALE DI STABILITÀ E FUNZIONI DI SUPPORTO VELOCITÀ EDITING PLUGIN FUNZIONI ACCESSORIE FUNZIONI DI REGISTRAZIONE MASTERING CD AUDIO SUPPORTO VIDEO GIUDIZIO COMPLESSIVO SOFTWARE PROFESSIONALI Cakewalk Sonar 2.2 Sonic Foundry Sound Forge 6.0 Steinberg WaveLab 4.0 non disponibile Syntrillium Cool Edit Pro 2.1 SOFTWARE UTENTI EVOLUTI Digidesign ProTools Free 5.0.1 non disponibile non disponibile Magix Music Studio Deluxe Sonic Foundry Sound Forge Studio 6 Steinberg Cubasis Vst 4.0 Steinberg WaveLab Essential non disponibile Syntrillium Cool Edit 2000 si tratta di due prodotti altrettanto validi, anche se pensati per scopi differenti. Sofisticato editor multi traccia il primo, in grado di gestire anche file Midi, potente strumento di composizione musicale il secondo, adatto ai musicisti che intendono partire da subito con uno strumento professionale. Appena un gradino sotto si colloca SoundForge per la sua facilità di utilizzo, la versatilità e la capacità di gestire anche il video digitale. E praticamente alla pari WaveLab, che ha dalla sua la possibilità di gestire più tracce contemporaneamente ma non supporta il video e ci è parso meno immediato. Passando ai prodotti più economici, la coccarda di Bestbuy è andata a Steinberg Cubasis Vst, per la sua versatilità e la potenza degli strumenti e delle funzioni di editing. In un unico prodotto l’utente trova tutto ciò che serve per cominciare a lavorare, sia con l’audio campionato, sia con i suoni Midi e può facilmente integrare il tutto fino a realizzare i propri Cd audio. A chi invece desidera uno strumento potente e versatile per la registrazione e l’editing dell’audio digitale consigliamo SoundForge Studio, al quale va la coccarda di Recommended. ù non disponibile Software Professionali ● Cakewalk Sonar 2.2 Cakewalk Sonar si è affermato come uno dei più sofisticati sequencer audio/Midi in ambiente Windows e si rivolge in particolar modo ai musicisti, ai compositori, a chi lavora nel campo della discografia e della postproduzione audio/video. È un prodotto adatto al musicista che desidera integrare efficacemente suoni Midi e audio digitale. Si tratta di un vero e proprio ambiente integrato per la registrazione e l’editing multi traccia in grado di gestire Completo ambiente di produzione Sonar è un vero e proprio studio musicale in cui è possibile miscelare indifferentmente tracce audio digitali e tracce Midi sfruttando potenti strumenti e sintetizzatori software. non disponibile indifferentemente tracce audio digitali e Midi, caratteristica che permette di lavorare su progetti anche molto complessi sfruttando, tra l’altro, una vasta libreria di effetti, sintetizzatori software, controller hardware e altro ancora. Il cuore di Sonar è rappresentato dall’editor delle tracce, dove vengono effettuate tutte le operazioni di registrazione, editing e mix. Oltre a poter gestire le singole tracce, dall’editor si possono definire i bus di collegamento, le uscite, monitorare i livelli, applicare effetti, accedere ai sintetizzatori software e gestire tutti gli aspetti legati al mastering finale. Fornisce una vasta libreria di effetti e strumenti software e inoltre Sonar 2.2 integra un potente kit per la Û Settembre 2003 PC MAGAZINE 159 > Software Grouptest öö ? ?ö ?ö ?ö ? Sonar 2.2 Prezzo: Euro 468,00 (Iva inclusa) Contatto: Cakewalk; Midi Music Pro: Integrazione audio/Midi, strumenti software forniti di serie. Contro: Limitato numero di plugin forniti in dotazione nella versione base. ˇTips & Tricks Convertire i file in batch Molti software integrano un batch converter che permette di elaborare più file audio senza dover ripetere tutte le volte i medesimi comandi. Nel caso di Sound Forge 6 è possibile trascinare più file nell’ap- 160 PC MAGAZINE Settembre 2003 la notazione musicale e una volta pronti possono essere stampanti includendo lirica, accordi, traccia per la batteria e segni di dinamica. Si possono anche stampare partiture per chitarra e sincronizzare il testo alla partitura utilizzando apposite funzioni. Di Sonar è disponibile anche la versione Lx con in più il DXi drum synth/sampler e i plugin per la masterizzazione a 64 bit. ● Sonic Foundry Suond Forge 6.0 Le nuove opzioni di rendering comprendono la possibilità di ridimensionare e ricampionare velocemente il video e di sincronizzare l’audio con una precisione che arriva al singolo fotogramma. Se si dispone di una periferica firewire è inoltre possibile gestire il segnale video su un monitor esterno di riferimento. Come tutti i programmi di ultima generazione Sound Forge offre complete funzioni Ottimo anche per il video SoundForge supporta anche l’editing dell’audio sul video, caratteristica molto utile nelle produzioni multimediali. Û generazione di loop, consente di modificare il tempo e il pitch in tempo reale, di compiere operazioni di time stretching e cambio di intonazione e di uniformare automaticamente un audio a un tempo stabilito. Tra i synt software forniti in dotazione troviamo Dreamstation, per la riproduzione di suoni analogici, Virtual Sound Canvas e una versione di prova di LiveSynth Pro. Tra gli effetti troviamo invece reververi, echo, equalizzatori parametrici, delay, chorus, flange e 14 effetti specifici per le tracce Midi. La nuova release 2.2 supporta lo standard Omfi, assicurando così la compatibilità multi piattaforma con altri strumenti standard di mercato, come ProTools, Avid e Logic. È stato inoltre ampliato il supporto per i controller hardware e reso disponibile Cyclone Dxi, un nuovo potente strumento a 16 parti compatibile con Acid per la creazione di groove e loop tramite strumenti Midi, sintetizzatori software, la tastiera del Pc o il mouse. Come si conviene a un software pensato per i professionisti, Sonar non solo offre funzioni avanzate di registrazione e di editing ma anche un completo set di strumenti per la gestione dei progetti e altre funzioni per la produzione degli spartiti. Questi possono essere visualizzati ed editati utilizzando Editor audio Sound Forge è da anni uno degli editor audio più utilizzati su Pc, merito delle ottime funzionalità, della rapidità con cui vengono eseguite le operazioni e di una grande semplicità di utilizzo. Si tratta di un ottimo editor audio penalizzato però dalla possibilità di gestire una sola traccia stereofonica alla volta. Espressamente pensato per l’editing di singoli file audio, non adatto quindi per il mix multi traccia, il programma offre la possibilità di lavorare su una traccia stereo alla volta (anche se possiamo tenere aperti più file audio), di processare i comandi in background e di editare la traccia audio in sync con il video. A tale proposito la release 6 supporta video in formato Avi, QuickTime, Mpeg 1 e 2, nonché il formato Windows Media di Microsoft. posita finestra e definire un preset di conversione, che potrà essere riutilizzato in seguito. Se vi occupate di produzioni per conto terzi, per esempio, può essere utile definire un preset per ogni cliente in modo da assicurare una qualità costante nel tempo ed evitare banali errori di conversione. di registrazione e di editing non distruttivo, vanta una vasta libreria di effetti, tra cui compressori, espansori, reverberi, controllo di dinamica, distorsione, delay ed echo, e supporta tutti i formati audio più diffusi. A livello di motore software il programma è in grado di lavorare con risoluzioni di 32 bit e con frequenze di campionamento fino a 192 KHz. L’interfaccia è molto ben strutturata e l’accesso alle funzioni è immediato. Tra queste segnaliamo le potenti funzioni di elaborazione batch e di encoding, il menu personalizzabile per la gestione öö ? ?ö ?ö ?ö Sound Forge 6.0 Prezzo: Euro 478,80 (Iva inclusa) Contatto: Sonic Foundry; Midi Music Pro: Facilità di utilizzo, strumenti di editing, batch converter, supporto per il video. Contro: Si può lavorare su una sola traccia stereo alla volta. Grouptest dei plugin (tutti compatibili con DirectX) e le funzioni per l’analisi del segnale. Tornando agli effetti, questi sono completamente personalizzabili e un apposito Preset Manager permette di gestire facilmente centinaia di configurazioni differenti. Per agevolare il compito agli utenti vengono già forniti oltre 200 settaggi pronti all’uso. Tra i filtri più sofisticati segnaliamo Acoustic Mirror, che permette di ricreare differenti ambientazioni (club, teatro, arena, eccetera) e di applicare il sound tipico dei microfoni più famosi, e Wave Hammer, uno strumento di mastering che comprende le funzioni di compressiore e massimizzatore di volume per ottimizzare il segnale. L’audio può poi essere masterizzato direttamente su Cd, così come è possibile acquisire direttamente in digitale l’audio a partire da questo supporto sfruttando pratiche funzioni di preview. Assieme al programma viene fornito Batch Converter, un potente software per la conversione in batch che permette di processare i file, per esempio applicando degli effetti, direttamente in fase di conversione da un formato a un altro. Ovviamente sono supportati tutti i formati più diffusi, compresi Mp3, Real e Windows Media. Sempre in bundle viene inoltre fornita la versione Le di Vegas Video, un interessante programma di editing video. ● Steinberg WaveLab 4.0 Il software è un sofisticato editor audio multitraccia caratterizzato da ottime funzioni di editing e di mastering Dedicato ai professionisti, WaveLab 4.0 è un software pensato per fornire funzionalità avanzate di registrazione, editing, montaggio audio e mastering su Cd. Tutto, a cominciare dall’interfaccia, completamente personalizzabile, fino alle caratteristiche più evolute, 162 PC MAGAZINE Settembre 2003 Editor audio Û > Software Interfaccia personalizzabile Il programma può essere completamente personalizzato a livello di interfaccia e possono essere salvati differenti schemi, richiamabili in seguito in funzione della tipologia di lavori. è pensato per consentire il più alto livello di produttività in applicazioni professionali e il raggiungimento di un’altissima qualità, merito delle tecnologie impiegate, delle numerose funzioni utilizzabili in realtime, della modalità di editing non distruttivo e della capacità di lavorare utilizzando fino a 32 bit di risoluzione e frequenze di 192 KHz. Rispetto ad altri prodotti quello di Steinberg, ora divenuta la divisione audio di Pinnacle Systems, è forse meno intuitivo, ma una volta presa padronanza con tutti gli strumenti si possono fare cose veramente notevoli, a patto di conoscere perfettamente il proprio mestiere e il significato di ogni funzione, specialmente di quelle più sofisticate. Il rischio è altrimenti quello di perdersi e di avere a che fare con strumenti talmente potenti da poter stravolgere completamente qualsiasi file audio. Fortunatamente i progettisti hanno previsto due modalità di utilizzo, che permettono ai professionisti di sfruttare sempre lo strumento al meglio delle sue possibilità e a chi si avvicina per la prima volta al prodotto di cominciare a piccoli passi. WaveLab offre infatti una modalità di editing su singolo file, utile per prendere familiarità con i vari strumenti, e una modalità montaggio, che prevede invece tutte le funzionalità tipiche di un sistema di editing multi traccia di alto livello. Il programma supporta una buona varietà di formati audio, implementa numerosi processori di effetti virtuali, tra cui equalizzatori, reverberi, echi, chorus e compressori, e grazie alla tecnologia Vst può essere facilmente espanso tramite una vastissima libreria di plugin. Tra le funzioni avanzate citiamo Meta leveler, un processore batch in grado di uniformare il livello di più file analizzando i segnali per evitare fenomeni di clipping, la possibilità di intonare un file specificando la nota di riferimento (utilissimo per il canto), la sofisticata base di dati che semplifica la gestione dei progetti e dei file audio, la possibilità di applicare fino a 10 effetti ad ogni singola clip audio, le funzioni avanzate per il doppiaggio in voice over e molto altro ancora. Interessanti öö ? ?ö ?ö ?ö WaveLab 4.0 Prezzo: Euro 588,00 (Iva inclusa) Contatto: Steinberg; MidiWare Pro: Ambiente di lavoro ottimale, funzioni per la gestione dei progetti, plugin in dotazione. Contro: Alcune funzioni, come la gestione della lista, sono poco intuitive. anche le numerose possibilità di segmentazione automatica dei file, di generazione di loop, di Time stretching, Pitch shift e Pitch bend, così come le complete funzioni di archiviazione su Cd o su altri dispositivi. Passando alle funzioni di mastering, queste comprendono la possibilità di creare Cd audio, data Cd, Mixed Mode Cd e Cd Extra. Per velocizzare il processo di mastering è anche disponibile un wizard che a partire dalla finestra di montaggio audio permette di produrre rapidamente un Cd audio. La nuova release integra inoltre un editor per creare copertine e serigrafie per i Cd e un sofisticato meccanismo per la Editor audio Grouptest pulizia dell’audio, per esempio proveniente da vecchi vinili. Sia l’input che l’output possono essere monitorati in tempo reale sfruttando numerosi strumenti e sempre in tempo reale possono essere effettuate la maggior parte delle operazioni. ● Cool Edit Pro 2.1 è un prodotto eccellente sia per l’editing e il mastering audio sia per le produzioni multimediali che necessitano della possibilità di lavorare in sync con il video. La soluzione dedicata alla registrazione e all’editing audio su Pc proposta da Sintryllium, la cui tecnologia audio è stata di recente acquisita da Adobe, è da anni apprezzata dai musicisti e da sound engineer di tutto il mondo. Cool Edit Pro offre infatti tutto ciò che occorre Û Syntrillium Cool Edit Pro 2.1 Sofisticato registratore multitraccia La finestra di editing è molto sofisticata e permette di gestire contemporaneamente sia tracce audio sia tracce Midi. per registrare, editare, mixare ed effettuare il mastering su Cd. Oltre ad essere completamente personalizzabile, l’ambiente di lavoro è molto ben fatto e offre la possibilità di utilizzare fino a 128 tracce stereo, gestite dal motore software a 32 bit in Software < grado di lavorare con una risoluzione fino a 24 bit e frequenze di campionamento fino a 192 KHz. Le funzioni di editing sono all’altezza delle aspettative e si hanno a disposizione oltre 45 processori di segnali digitali, a cui si aggiunge il supporto per i plugin compatibili con DirectX. Molti effetti possono essere applicati in tempo reale. Non mancano ovviamente le funzioni avanzate per raggruppare le tracce, sfruttare i bus per indirizzare i segnali audio, gestire tracce Midi, applicare l’automazione a numerosi parametri e utilizzare strumenti di elaborazione batch per applicare comandi o effettuare la conversione dei file. A tale proposito il programma supporta oltre 20 formati audio in ingresso e in uscita. Una caratteristica innovativa della nuova release è la Sonic Foundry Vegas 4.0 Vegas rappresenta un prodotto molto particolare. Racchiude infatti in un unico ambiente le funzionalità di editor audio ma anche di montaggio video e per tale motivo si presta particolarmente per essere utilizzato da chi ha la necessità di produrre audio per il video, o di lavorare su produzioni multimediali in un ambiente altamente integrato pensato per la registrazione, la postproduzione, il mix e il mastering. Il programma può inoltre essere espanso con ulteriori moduli, pensati per esempio per l’authoring su Dvd. Non è però paragonabile in termini assoluti di prestazioni con i più sofisticati editor audio, pertanto sebbene ci sembrasse corretto inserirlo abbiamo pensato, di fatto, che fosse altrettanto corretto non farlo partecipare, questo semplicemente perché i parametri di valutazione sono troppo differenti rispetto a quelli utilizzati per tutti gli altri prodotti proprio considerate le sue caratteristiche. Di fatto Vegas 4 estende il concetto di Timeline presente in tutti i programmi di editing video per integrare anche un reale supporto delle tracce audio, con possibilità di gestire segnali fino a 24 bit e 96 KHz, applicare effetti in tempo Û Per produzioni multimediali Le ottimi funzioni di gestione dell’audio rendono Vegas un valido strumento per la produzione di videoclip, anche se non vengono gestite tracce Midi. reale, monitorare in tempo reale gli ingressi e le uscite, gestire l’automazione delle tracce e sfruttare strumenti avanzati per l’analisi del segnale. Tra i 30 effetti applicabili in tempo reale dedicati all’audio (in questo caso sono ovviamente presenti anche quelli specifici per il video) troviamo equalizzazione, reverbero, compressori, gate, chorus e delay, mentre è da segnalare la possibilità di effettuare il mix multi traccia, per esempio per produrre un audio surround 5.1. Non ci sono limiti al numero di tracce gestibili dal programma, sia audio che video, e l’integrazione tra i due mondi è veramente notevole. Essendo pensato anche per il video, Vegas offre strumenti avanzati per la gestione dei media particolarmente utili per elaborare progetti audio complessi. Possiamo per esempio creare cartelle e sottocartelle per gestire meglio i progetti, effettuare ricerche e organizzare la vista del materiale in differenti modalità. Vegas 4 è disponibile al prezzo di Euro 714,00 (Iva inclusa). Settembre 2003 PC MAGAZINE 163 > Software öö ? ?ö ?ö ?ö ? Cool Edit Pro 2.1 Prezzo: Dollari 249,00 (Iva inclusa) Contatto: Adobe Pro: Potente, libreria di loop in dotazione, mix multicanale. Contro: Funzioni di mastering su Cd. PC MAGAZINE Settembre 2003 Software Utenti evoluti ● Digidesing ProTools Free 5.0.1 Scaricabile gratuitamente dal sito www.digidesign.com e disponibile nel Cd di PC Magazine di questo mese, ProTools Free rappresenta un eccellente strumento per coloro che desiderano avvicinarsi al mondo della postproduzione audio e desiderano partire con un prodotto utilizzato nella maggior parte degli studi professionali sparsi nel mondo. La versione gratuita del software offre tutte le funzionalità di base della Ambiente professionale La versione gratuita di ProTools è sostanzialmente identica a quella fornita in bundle con l’hardware ed è un esempio di razionalità e praticità. Û possibilità di codificare l’audio multicanale sia in formato Wma sia in Wav 5.1. Grazie al nuovo encoder direttamente dalla finestra principale è possibile posizionare l’audio all’interno delle varie tracce per creare un mix in surround. Questo può essere ascoltato su una qualsiasi scheda audio che prevede un driver DirectSound multicanale ed esportato come singoli file Wma 5.1, come un file Wav multicanale o come 6 file mono, uno per ogni canale. Ovviamente l’audio multicanale è supportato anche in fase di import; in questo caso un file Wav codificato su più canali viene automaticamente convertito in una serie di file mono. Ottima anche la gestione del video, con possibilità di editare la colonna sonora ed esportare nuovamente il filmato. Assieme al programma vengono forniti migliaia di loop liberi da diritti, che rappresentano un’ottima base di partenza per la creazione di nuovi brani musicali. Ovviamente è anche disponibile un sofisticato generatore di loop e apposite funzioni che semplificano il match tra intonazioni e tempi differenti. Cool Edit Pro integra anche apposite funzioni che agevolano la programmazione dei brani musicali, utili per esempio alle emittenti radiofoniche. Una chicca per chi si occupa di audio a livello professionale è rappresentato da Red Rover, un controller Usb che permette di controllare molte funzionalità senza dover necessariamente essere davanti al computer. Un chitarrista, per esempio, può gestire la registrazione del proprio assolo tramite questa pratica interfaccia e anche effettuare un mix di base. Il costo di Red Rover è di 121 dollari, decisamente concorrenziale rispetto ad altre apparecchiature di questo tipo esistenti in commercio. 164 Editor audio Grouptest versione hardware e ha il vantaggio di poter essere utilizzata con qualsiasi scheda supportata da Windows. ProTools è fortemente sbilanciato sulla postproduzione ed è perfetto sia per registrare ed editare i contributi audio, sia per effettuare il mix finale utilizzando fino a un massimo di 8 tracce contemporaneamente per l’audio digitale e fino a 48 tracce per i segnali Midi. Rispetto ai concorrenti più diretti, che nel nostro caso sono i prodotti meno costosi dato che öö ? ?ö ?öö ProTools Free 5.0.1 Prezzo: Gratuito Contatto: Digidesign Italy Pro: Nessun costo, avanzate funzioni di editing, gestione di audio digitali e segnali Midi. Contro: Al momento non è possibile utilizzare il software su Windows Nt, 2000 e Xp. stiamo parlando della versione gratuita per questo programma, il software di Digidesign non offre tutta una serie di funzioni accessorie, per esempio la digitalizzazione diretta da Cd o la masterizzazione di Cdaudio, ma in compenso vanta una praticità e una varietà di funzioni di editing che lo rendono uno strumento veramente potente e veloce da utilizzare. Lo spazio di lavoro è diviso in tre grandi aree destinate alla gestione delle tracce, alla visualizzazione delle medesime in varie modalità (Forma d’onda, Volume, Pan, eccetera) e alla lista dei contributi audio disponibili all’interno del progetto. I principali comandi sono accessibili direttamente dalla barra degli strumenti posta nella parte superiore dello schermo (ma anche tramite pratiche scorciatoie da tastiera), mentre i comandi più utilizzati legati alle tracce (Rec, Mute, Solo, Canali, Volume, eccetera) sono posti direttamente all’interno della traccia. Tagli, dissolvenze, gestione dei volumi e altre operazioni di base possono essere gestite con una rapidità impressionante e la vera nota dolente è rappresentata dallo scarso supporto di formati audio e dalla mancanza di un sistema per l’applicazione di operazioni in batch. Queste pecche rendono ProTools uno strumento molto valido nel campo della postproduzione audio, ma costringono a qualche rinuncia nelle produzioni multimediali, dove spesso è necessario processare rapidamente centinaia di file audio. Del resto > Software Grouptest Editor audio Û ProTools nasce come sistema professionale e come tale prevede che gli utenti utilizzino poi software specifici per le operazioni secondarie, come può essere ritenuta la conversione dei file in batch. In virtù del fatto che è un software totalmente gratuito, non possiamo che esprimerci più che positivamente. ● Magix Music Studio DeLuxe 2003 Music Studio DeLuxe 2003 è un ottimo programma che consente di gestire efficacemente sia segnali Midi sia l’audio digitale. Il programma di Magix si propone come un completo studio di registrazione e di postproduzione audio dedicato sia ai principianti sia agli utenti evoluti che desiderano uno strumento semplice da utilizzare, ma sufficientemente potente per gestire anche produzioni abbastanza complesse. In realtà il software è composto da due programmi distinti, anche se ottimizzati per lavorare assieme, accomunati da una grande facilità di utilizzo: Midi Studio e Audio Studio. Il primo è un semplice sequencer dedicato alla gestione dei segnali Midi e permette di utilizzare il sintetizzatore della scheda audio o strumenti esterni per produrre i propri brani musicali o editarne di esistenti. Oltre alle tradizionali funzioni di registrazione e di editing, con possibilità di utilizzare differenti viste per la gestione delle varie tracce (spartito, sequencer, lista di eventi, Un hardware per lavorare Il nuovo Mbox di Digidesign rappresenta la porta di ingresso ai sistemi professionali di hard disk recording di Digidesign, famosa per i sistemi Pro Tools. Si tratta di una periferica collegabile tramite porta Usb che fornisce due canali audio, progettata specificatamente per offrire un suono accurato. A tale scopo integra i rinomati preamplificatori microfonici Focusrite e offre una gestione del segnale totalmente a 24 bit, dall’ingresso fino all’uscita. In bundle con l’hardware viene fornita la versione Le di Pro Tools, che offre avanzate funzionalità di registrazione e di editing. Il principale pregio di Mbox, oltre alla qualità audio, è indubbiamente la grande facilità di utilizzo. È sufficiente interfacciare il box esterno a un Pc tramite un cavo Usb e collegare le periferiche in ingresso e in uscita. Mbox supporta connessioni microfo- 166 PC MAGAZINE Settembre 2003 niche Xlr e input Trs da 1/4” per linea o strumenti utilizzando un jack combo Neutrik. Gli ingressi ad alta impedenza favoriscono la connessione di chitarre e tastiere e sul pannello frontale sono disponibili pratiche manopole per il controllo del guadagno. Una volta che i segnali sono transitati da Mbox, Pro Tools Le gestisce l’elaborazione e l’editing dell’audio con grande precisione, offrendo tutte le risorse necessarie per manipolare le tracce, registrare, editare e mixare. Ovviamente il prodotto è totalmente compatibile con tutte le altre piattaforme Pro Tools, dalla Digi 001 al sofisticato Pro Tools|Hd, caratteristica che rende Mbox adatto per realizzare, in abbinamento a un portatile, una stazione di registrazione e di editing mobile da affiancare a una stazione da studio più sofisticata. œ www.digidesign.com La sezione dedicata all’audio digitale Il modulo dedicato all’audio digitale è un potente editor multitraccia dal quale si possono realizzare direttamente i propri Cd musicali. barre, eccetera), il programma offre un semplice campionatore software, un generatore di percussioni caratterizzato da 4 moduli (Rock, Acustico, Techno, Hiphop) e la possibilità di utilizzare fino a sei tracce audio sulle quali registrare suoni prodotti con i sintetizzatori software forniti in dotazione. Per agevolare il lavoro la dotazione comprende anche una libreria di oltre 1500 campioni e loop Midi utilizzabili liberamente. Direttamente da Midi Studio si possono anche registrare o importare file Wav, oppure trasformare i brani Midi in file Wav da riutilizzare successivamente in Audio Studio. Quest’ultimo è un versatile sistema di hard disk recording che mette a disposizione fino a 64 tracce, una buona varietà di strumenti di editing e sofisticati effetti per processare i segnali audio, come riverbero, equalizzatore grafico, compressore, vocoder e simulatore di ambiente virtuale, alcuni dei quali applicabili in tempo reale e caratterizzati da un’interfaccia che riproduce le apparecchiature utilizzate negli studi professionali. Interessanti inoltre le funzioni per ottimizzare il suono proveniente da vecchie sorgenti analogiche, così come la possibilità di lavorare sia öö ? ?ö ?ö ?ö Music Studio 2003 DeLuxe Prezzo: Euro 69,99 (Iva inclusa) Contatto: Magix Pro: Facilità di utilizzo, sito dedicato agli utenti con nuovi suoni da scaricare e possibilità di pubblicazione, mastering su Cd incorporato, tutorial video. Contro: Mancano funzioni avanzate per l’elaborazione in batch; gestione dei file migliorabile. Editor audio Basato sulla medesima tecnologia, incluso il rendering in background e la possibilità di gestire file più grossi di 4 Gbyte, Sound Forge Studio può essere considerata a tutti gli effetti la versione entry level di Sound Forge. È dedicato a chi desidera avvicinarsi alla registrazione e all’editing con un prodotto molto facile e completo. Offre le principali caratteristiche del programma dal quale deriva, eccetto le funzionalità più avanzate destinate agli utenti professionali. In questo caso, per esempio, la registrazione può avvenire al massimo a 16 bit e 48 KHz e mancano strumenti sofisticati, come l’analizzatore di spettro e il plugin per la compressione e l’ottimizzazione dedicati espressamente al mastering. Non vengono inoltre fornite le utility per simulare gli ambienti e i differenti microfoni, per elaborare i file in batch e nemmeno la versione Le di Vegas Video. L’interfaccia utente, molto Come la versione professionale L’interfaccia è in tutto e per tutto simile a quella della versione professionale di Sound Forge. In questo caso però mancano le funzioni più sofisticate. intuitiva e facilmente personalizzabile, offre la possibilità di utilizzare una traccia stereofonica alla volta per effettuare registrazioni da qualsiasi sorgente collegata alla scheda audio ed editare i file sfruttando innumerevoli funzioni tra cui taglia, incolla, sposta, inverti, azzera il volume, normalizza, inserisci silenzio, sfuma e molto altro. Il programma integra inoltre una discreta libreria di plugin tra cui troviamo equalizzatore a 10 bande, reverbero, delay, distorsione, time stretch, pan e amplificatore. Non sono però supportati i plugin DirectX, di conseguenza manca anche l’apposito gestore che caratterizza Sound Forge 6.0. Anche in questo caso è però disponibile il Preset Manager e vengono forniti 90 preset (contro 200 della versione professionale) pronti all’uso che semplificano l’applicazione dei filtri e degli effetti. La dotazione software comprende anche una libreria contenente oltre 1000 effetti audio öö ? ?ö ?ö ?ö Sound Forge Studio 6 Prezzo: Euro 160,80 (Iva inclusa) Contatto: Midi Music Pro: Semplicità di utilizzo; libreria di effetti. Contro: Mancano le funzioni di conversione e di elaborazione in batch. ● Steinberg Cubasis Vst 4.0 Cubasis Vst è un potente studio di registrazione multi traccia dedicato agli utenti evoluti che si occupano di produzione musicale e mastering su Cd audio. Cubasis Vst è una soluzione dedicata in particolar modo ai musicisti Tante funzioni da gestire Cubasis Vst offre una grande varietà di funzioni e di strumenti e per sfruttarlo al meglio servirebbe una configurazione a doppio monitor. Û ● Sonic Foundry Sound Forge Studio 6 liberi da diritti. Passando ai formati di file, la versione Studio supporta 10 formati in ingresso e 15 in uscita, tra cui Mp3, Real e Windows Media. Permette inoltre di lavorare anche in sincronia con il video con un livello di precisione che arriva al singolo fotogramma. Û a 16 sia a 24 bit. Entrambi i prodotti consentono di importare un video per realizzare facilmente la colonna sonora e offrono complete funzioni di mix e masterizzazione su Cd. Audio Studio prevede un wizard che all’apertura permette di creare un nuovo progetto, lavorare su un singolo file audio, masterizzare un Cd, accedere al tutorial video e altro ancora. L’integrazione tra i due programmi è buona, anche se non è possibile effettuare operazioni di drag & drop, per esempio per portare un file Wav all’interno del sequencer. Interessante la possibilità di scaricare nuovi suoni dal Web e di poter pubblicare gratuitamente sul sito di Magix i proprio lavori, con tanto di classifica per i video migliori con votazione diretta da parte degli utenti. Software < Grouptest e a chi ha la necessità di utilizzare un software per la registrazione di audio Midi e digitale, il mix e il mastering su Cd. Il programma offre 48 tracce audio, in cui inserire file Wave e Mp3 codificati fino a 24 bit e 96 KHz , e 64 canali Midi nei quali registrare suoni provenienti da strumenti esterni o da sintetizzatori e campionatori software. Sulle tracce si può intervenire utilizzando una grande varietà di strumenti di editing e grazie alla versione Le di WaveLab è possibile editare anche le tracce audio digitali senza dover acquistare un altro prodotto. Direttamente dalla finestra principale possiamo accedere Settembre 2003 PC MAGAZINE 167 > Software Editor audio Grouptest a oltre 30 effetti completamente programmabili, al mixer e ai potenti strumenti di mastering che comprendono appositi controlli per l’ottimizzazione dell’audio in fase di riproduzione. Grazie alla compatibilità con DirectX possiamo inoltre accedere a tutti i plugin sviluppati appositamente per la piattaforma software di Microsoft. Un altro plus di Cubasis Vst è la vasta gamma di strumenti virtuali forniti di serie, tra cui spiccano sintetizzatori analogici, batterie elettroniche e chitarre; il programma garantisce inoltre la possibilità di aprire un file ● öö ? ?ö ?ö ?ö Steinberg WaveLab Essential La versione a basso costo di uno dei più sofisticati programmi di editing audio è perfetta per chi aspira a lavorare con gli editor multi traccia. Strettamente derivato da WaveLab 4.0, questo pacchetto offre gran parte delle funzionalità del prodotto destinato ai professionisti a un costo decisamente interessante. Rappresenta un’ottima soluzione per gli utenti evoluti alla ricerca di un prodotto potente e versatile per la gestione dell’audio digitale. A livello di tecnologie, WaveLab Essential non presenta grandi differenze e l’unica limitazione, solo teorica per un utente evoluto, è data dal fatto che la frequenza di campionamento supportata è “solo” di 96 KHz anziché 192 KHz. Resta invece il supporto per Asio, lo standard Vst per i plugin e la totale compatibilità per i plugin sviluppati öö ? ?ö ?ö ?ö ? Steinberg Cubasis Vst 4.0 Prezzo: Euro 99,00 (Iva inclusa) Contatto: Steinberg, MidiWare, Italsel, KochMedia Pro: Potente, strumenti forniti in dotazione, possibilità di editare anche l’audio digitale. Contro: Interfaccia utente complessa. video e di mandarlo in play sincronizzato con l’audio. Tra i “gadget” non possiamo non segnalare la possibilità di inserire le note utilizzando il riconoscimento vocale e di creare una jam session virtuale sul Web. A parte la mancanza del manuale cartaceo, la dotazione è molto ricca e oltre al programma comprende la già citata versione Le di Wavelab, un tutorial interattivo, il software Easy Guitar e un Cd contenente oltre 600 Mbyte di esempi e campioni. WaveLab Essential Prezzo: Euro 264,00 (Iva inclusa) Contatto: Steinberg, MidiWare Pro: Ambiente di lavoro, plugin in dotazione. Contro: Finestra di montaggio limitata a due tracce. per DirectX, così come la completa gestione dei file Mp3. Per la verità sono supportati meno formati audio, ma quelli più diffusi ci sono tutti. Le differenze più sostanziali si ritrovano a livello di editing non distruttivo. In questo caso infatti la finestra di montaggio permette di utilizzare solo due tracce stereofoniche e offre un set di funzionalità più limitato rispetto a WaveLab 4.0. Anche le funzioni di registrazione, così come quelle di batch processing, sono decisamente più limitate. In ogni caso sono più che sufficienti per la maggior parte degli utenti e solo chi lavora molto in campo multimediale potrebbe sentirsi troppo limitato a causa di alcune restrizioni, per esempio legate all’impossibilità di processare più file in batch applicando effetti o altre funzioni o alla mancanza del sistema di backup automatico dei progetti Û Quasi come la versione professionale Malgrado le limitazioni rispetto a WaveLab 4.0, l’interfaccia è molto simile e mantiene le ottime possibilità di personalizzazione. Produttore Prezzo (Iva inclusa) Contatto Telefono Email Sonar 2.2 SoundForge 6.0 WaveLab 4.0 Cooledit Pro 2.1 Cakewalk Sonic Foundry Steinberg Syntrillium Euro 468,00 Euro 478,80 Euro 588,00 Dollari 249,00 Midi Music Midi Music MidiWare Adobe 011 3185602 011 3185602 06 30363456 0269633317 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.midimusic.it www.midimusic.it www.midiware.com www.adobe.it Cpu Intel Pentium 500 MHz o superiore Intel Pentium a 200 MHz Intel Pentium II o superiore Intel Pentium a 233 MHz Ram 64 Mbyte 32 Mbyte 128 Mbyte 64 Mbyte Win 98 Se, Me, 2000 o Xp WIn 98, Me, 2000 o Xp WIn 98, Me, 2000 o Xp Win 98, Me, 2000 o Xp Web Requisiti minimi Sistema operativo 168 Software professionali Caratteristiche tecniche PC MAGAZINE Settembre 2003 su Cd, molto utile sopratutto quando un progetto comprende centinaia di file audio. Passando alle funzioni di mastering su Cd, le differenze sono percepibili solo nella sfera del professionale, dove per esempio si sente la mancanza del tool per la generazione automatica dei report relativi al master, utili per andare poi a produrre il glass master per la duplicazione in serie. ● Syntrillium Cool Edit 2000 Editing su singola traccia A differenza della versione Pro, Cool Edit 2000 permete di default di lavorare su una singola traccia stereo alla volta, anche se può essere espanso per lavorare con due tracce stereo o quattro mono. di mercato, Cool Edit offre alcune funzioni molto sofisticate, per esempio gli strumenti che permettono di esaminare la frequenza e ottenere un’analisi spettrale del segnale. Interessante anche la possibilità di utilizzare un linguaggio macro per automatizzare numerose operazioni, per esempio la conversione dei file da un formato a un altro. L’audio può essere estratto da Cd, registrato da una qualsiasi sorgente collegata alla scheda audio o importato da altre applicazioni. Sono supportati tutti i formati più diffusi e tramite un apposito codec è possibile sia importare che esportare file in formato Mp3 e Real G2. Peccato che non sia prevista la possibilità di importare un Versione semplificata di Cool Edit Pro, Cool Edit 2000 è un software pensato sia per gli utenti alle prime armi, sia per gli utenti evoluti che desiderano trasformare il Pc in uno studio di registrazione caratterizzato da funzionalità avanzate per la registrazione di musica, parlato e audio, l’editing delle tracce, il mix, il mastering su Cd o la pubblicazione delle proprie composizioni sul web. L’unico vincolo è rappresentato dalla gestione di al massimo due tracce audio, o di una stereofonica, anche se un plugin opzionale consente di espandere il prodotto per gestire un massimo di quattro tracce contemporaneamente. L’interfaccia utente è essenziale, con la grande finestra per la visualizzazione della forma d’onda che occupa quasi interamente lo schermo. I menu e la barra degli strumenti permettono di accedere alle innumerevoli funzioni mentre le funzioni di trasporto, l’indicatore del tempo e i comandi di zoom sono accessibili direttamente dalla finestra principale. Il programma offre tutto ciò che occorre a un utente per effettuare registrazioni e le operazioni di editing. Buona anche la dotazione di effetti, tra cui spiccano reverbero, echo, chorus, compressione, riduzione del rumore, time compression, modifica dell’intonazione e amplificazione. Malgrado il prezzo lo collochi inequivocabilmente nella fascia bassa ProTools Free 5.0.1 Magix Music Studio DeLuxe 2003 Sound Forge Studio 6.0 Digidesign Magix Sonic Foundry Steinberg Steinberg Syntrillium Gratuito Euro 69,99 Euro 160,80 Euro 99,99 Euro 264,00 Dollari 69,00 Digidesign Italy Magix Midi Music MidiWare Italsel, KochMedia MidiWare Adobe 02 5778971 0522 933642 011 3185602 02 93796165 (Pinnacle) 06 30363456 (Midiware) 0269633317 Un semplice prodotto per iniziare a lavorare con l’audio digitale e apprendere le basi dell’hard disk recording. Software utenti evoluti Software < Grouptest Û Editor audio Cubasis Vst 4.0 öö ? ?ö ?öö Cool Edit 2000 Prezzo: Dollari 69,00 (Iva inclusa) Contatto: Adobe Pro: Costo contenuto, linguaggio di scripting ed elaborazione in batch. Contro: Finestra di editing migliorabile, il prodotto base consente di lavorare con una sola traccia stereo. video per editarne la traccia audio. Cool Edit 2000 supporta frequenze di campionamento fino a 24 bit e 96 KHz e può essere espanso con l’aggiunta di numerosi plugin. Tra questi, oltre all’espansione per lavorare su quattro tracce, troviamo per esempio un sofisticato strumento di pulizia, utile per ripristinare audio proveniente da vecchi nastri o vinili. ù WaveLab Essential CoolEdit 2000 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.digidesing.com www.magix.com www.midimusic.it www.pinnaclesys.com www.midiware.com www.adobe.it Intel Pentium II o superiore Intel Pentium a 200 MHz Intel Pentium a 200 MHz Intel Pentium II Intel Pentium II o superiore Intel Pentium 128 Mbyte 32 Mbyte 32 Mbyte 128 Mbyte 128 Mbyte 16 Mbyte Win 98, Me Win 98, Me, 2000 o Xp WIn 98, Me, 2000 o Xp WIn 98, Me, 2000 o Xp WIn 98, Me, 2000 o Xp Win 95, 98, Me, Nt, 2000, Xp Settembre 2003 PC MAGAZINE 169 > Software Test La nuova versione consente di miscelare i colori come si farebbe su una vera tavolozza Corel Painter 8.0 Bettina Di Virgilio Creatività in punta di pennello Û ainter è, da sempre, lo strumento per definizione per chi vuole passare dai pennelli reali a quelli digitali. Oltre a riprodurre tutti gli effetti dei classici strumenti del pittore, i risultati ottenibili sono legati alla manualità dell’utente, di cui vengono riprodotti il tocco, la velocità, la direzione del tratto e molto altro. Per utilizzare al meglio questo programma è indispensabili quindi una tavoletta grafica e, magari, anche un areografo. P Painter è pensato per i professionisti del colore che possono davvero ricreare in digitale tutte le sfumature e i tratti della pittura su tela. La grande risorsa del pacchetto sono infatti i pennelli, la cui quantità si è arricchita di 400 nuovi modelli. Con Brush Creator, possiamo combinarli tra loro con la funzione Trasposer, crearne di nuovi casualmente col Randomizer, o definirli fin nei minimi dettagli con i parametri dello Stroke Designer. Ogni strumento può essere personalizzato: dalla dimensione e forma delle setole del pennello per acrilico, alla velocità e modalità di asciugatura dell’acquarello. L’espressività del nostro tratto non andrà persa: attraverso la penna grafica possiamo rendere Painter öö ? ?ö ?ö ?ö Painter 8.0 Prezzo: Euro 574,80; Upgrade Euro 322,80 (Iva inclusa) Contatto: Corel Tel: 02 36003600 Web: www.it.corel.com Pro: Ampia disponibilità di strumenti personalizzabili, tavolozza digitale. Contro: Lentezza di alcuni comandi anche utilizzando un Pc con caratteristiche ben sopra i requisiti minimi; non del tutto stabile. 170 PC MAGAZINE Settembre 2003 > Requisiti Cpu: Processore Pentium 200 MHz o superiore Ram: 128 Mbyte Spazio disco: 225 Mbyte Sistema operativo: Windows 2000 e Xp Altro: Schermo 24-bit colore, 1024x768; raccomandata tavoletta grafica. sensibile alla pressione, alla direzione o all’inclinazione con cui disegnamo. Chi possiede più di una penna elettronica potrà inoltre assegnare a ciascuna un differente strumento e alternare come se stesse lavorando con un vero set di pennelli. Dobbiamo purtroppo segnalare che alcuni strumenti, come gli acquarelli o gli inchiostri liquidi, richiedono molte risorse e quindi il tratto appare in ritardo rispetto a quando lo si è tracciato, perdendo un feedback importante. Il realismo di Painter include anche la possibilità di scegliere tra vari tipi di carta e supporto il cui comportamento varia a seconda degli strumenti di disegno utilizzati. La texture del supporto può essere resa visibile e, così come gli accumuli di colore ed altri elementi tridimensionali, è influenzata dal tipo di luci e dalla direzione con cui queste illuminano il Canvas. I più Una vera tavolozza Nel pannello Mixer possiamo mescolare i colori tra loro come se utilizzassimo una vera tavolozza. Le combinazioni possono poi essere salvate e riutilizzate senza che... “le tinte si secchino”. pigri apprezzeranno il nuovo filtro Sketch, con cui trasformare foto in schizzi da colorare, e lo strumento Clone, con cui è possibile ridipingere un’immagine con diverse tecniche e con il proprio tocco, ottenendo così opere inedite e di sicuro impatto. La gestione del colore è ben curata. Con Color Management è possibile impostare i profili colore di monitor e degli strumenti di acquisizione a seconda del tipo di lavoro che stiamo facendo, come in funzione di Internet, della propria stampante o della stampa tipografica. È stata migiorata la compatibilità con Photoshop, con cui adesso è possibile scambiare set di livelli, maschere e canali. È stato inoltre implementato un sistema di scripting con cui registrare azioni e che funziona anche come “salvagente” per recuperare il lavoro nel caso il programma si chiuda inavvertitamente, cosa che putroppo accade sovente anche in questa versione. Painter è ricco di effetti speciali, come i Dinamic Layer, con cui aggiungere gocce di metallo, effetti lente e bruciature. Possiamo inoltre applicare filtri per ottenere vari risultati artistici tra cui ricordiamo Serigraphy e Woodcurt. Segnaliamo anche lo strumento Mosaic, con cui creare raffinati mosaici e a cui sono dedicati molteplici parametri. In piena sintonia con le tendenze del mercato, anche questo pacchetto offre un’ampia serie di funzioni Web, come l’ottimizzazione dei formati Gif e Jpg, strumenti di Slice, creazione di Rollover. Sono possibili persino piccole animazioni e piccoli montaggi video. ù Software < Test Si rinnova con una serie di funzioni predefinite il database che sfrutta come linguaggio di programmazione XBasic Alpha Software Alpha Five v5 Claudio Russo Un’alternativa nel mondo dei db Û lpha Five V5 è un database relazionale che consente la creazione di applicazioni personalizzate. A In questa nuova versione sono state aggiunte molte funzioni predefinite per aiutare l’utente nella creazione di applicazioni, anche complesse, partendo da una buona strumentazione di base e risparmiando parecchio tempo in fase di programmazione. L’interfaccia rinnovata garantisce una migliore reperibilità di tutte le principali sezioni di un database (maschere, tabelle, report, eccetera), molto spesso corredate da opzioni, filtri e azioni condizionali anche se, a volte, è un po’ laborioso l’intervento sui singoli oggetti. Per stabilire, per esempio, se un campo di una tabella deve essere un contatore, occorre aprire tre diverse maschere e cercare tra le numerosissime opzioni a disposizione. Molto ben congeniate e curate le autocomposizioni attivabili cliccando sull’icona Lampada magica onnipresente. Diventa così facile costruire maschere nelle quali è possibile definire un layout tra i 29 modelli proposti. Inoltre una grafica più docile e flessibile rende piacevole la vista di un db o di una applicazione molto spesso utilizzata solamente per lavoro (è possibile per esempio creare veri e propri pulsanti rollover in pochi passaggi); a confronto basta ricordare la staticità delle finestre create con Access, dove le immagini di sfondo possono rendere l’applicazione molto pesante, anche in termini di dimensione del file. Nel testare l’applicazione ci si accorge che le funzioni caratterizzanti di alcuni oggetti sono davvero particolari: è il caso dei campi data e dei campi numerici. Infatti si Un ambiente di lavoro pulito e funzionale Amapi Alpha five 5V offre all’utente gli stessi oggetti che troverebbe su tutti gli altri database, con la possibilità di tenere tutte le proprietà sotto controllo. > Requisiti Cpu: Pentium 200 MHz Ram: 64 Mbyte (consigliati 128 Mbyte) Spazio su disco: circa 50 Mbyte (30 Mbyte aggiuntivi per le indispensabili guide) Sistema operativo: Windows 98, Me, Nt, 2000, Xp può impostare una proprietà delle caselle di testo affinché, una volta selezionate, si aprano in automatico un calendario o una calcolatrice; così facendo lo sviluppatore principiante può non far ricorso ad oggetti ActiveX a volte di difficile gestione. In tutta l’applicazione è possibile interagire con il codice di programmazione che regge le funzioni. Qui però si incominciano a vedere le vere diversità dal mondo Microsoft. La scelta infatti di Alpha Software è stata quella di appoggiarsi su XBasic invece che sul ben conosciuto Visual Basic for Application (Vba). XBasic è un ambiente di programmazione open source e, data la sua limitata diffusione in Italia, è di difficoltosa comprensione anche se consente di sviluppare sia per Windows öö ? ?ö ?öö Alpha Five V5 Prezzo: Dollari 349,00 (Full version); Dollari 99,00 (Home Edition) Contatto: Alpha Software Email: [email protected] Web: www.alphasoftware.com Pro: Database potente e flessibile, ricca documentazione. Contro: Linguaggio di programmazione non semplice. sia per Linux. A supporto ci sono 160 azioni già pronte all’uso, cosicché basta scegliere un oggetto e, dopo aver aperto la finestra popup contenente gli eventi divisi per utilità, scegliere quella che più fa al caso nostro. Le query di Alpha Five V5 sono vere e proprie opere architettoniche. Possiamo veramente eseguire qualsiasi azione sulle tabelle; dalla semplice selezione, a una elaborata Crosstable, fino alla ricerca di valori all’interno delle celle nella tabella in esame. Se dovessimo avere delle difficoltà, basta ricorrere alla solita funzione Lampada magica. Una novità sicuramente di notevole interesse è la possibilità di salvare la reportistica in formato Pdf, Dhtml, Doc, Txt, è inoltre possibile inviarla immediatamente tramite posta elettronica. Uscendo dal database appena creato, dopo aver salvato, ci si accorge che il file non è in realtà unico, non avviene cioè come per Access in cui tutto è racchiuso in un file Mdb. Le tabelle, così come i file che contengono tutte le proprietà, sono esterni al file principale. Infatti l’estensione che identifica il database è Adb, mentre tutte le tabelle sono in Dbf. Questo determina buone funzioni di esportabilità dell’applicazione. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 171 > Software Test L’ultima release del software per i corsi multimediali e l’e-learning può ora importare elementi direttamente da Microsoft PowerPoint Macromedia Authorware 7 Vincenzo Senaso L’editor per l’insegnante digitale uthorware è il software Macromedia dedicato all’authoring multimediale, e in particolare alla realizzazione di soluzioni per l’e-learning. Offre una vasta gamma di strumenti di facile utilizzo per sviluppare corsi in formato elettronico largamente fruibili. L’applicazione è progettata per ambienti Windows, ma i prodotti realizzati si possono visualizzare anche su Mac Os X tramite un apposito player (scaricabile in versione standalone o come plugin per il browser). I corsi creati con Authorware si possono naturalmente integrare con qualsiasi tipo di piattaforma e-learning (Lms e Lcms), e sono conformi ad Aicc (Aviation Industry Computer-Based Training Committee) e Scorm (Sharable Content Object Reference Model) gli standard internazionali per la gestione della formazione online. Û A Authorware 7 è chiaramente destinato ai professionisti della formazione a distanza e agli sviluppatori di contenuti didattici multimediali. Anche se gli strumenti di Authorware 7 sono piuttosto semplici da utilizzare, è infatti da escludere un uso diverso del programma anche solo per i costi elevati di licenza. Un’interessante novità è la compatibilità con Microsoft öö ? ?ö ?ö ?ö Authorware 7 Prezzo: Euro 3.514,80 (Iva inclusa) Contatto: Macromedia Tel: 800 781372 Web: www.macromedia.com Pro: Semplice da utilizzare, ampie potenzialità. Contro: Nulla da segnalare. 172 PC MAGAZINE Settembre 2003 > Requisiti Cpu: Pentium II o superiore Ram: 128 Mbyte Spazio su disco: 120 Mbyte Sistema operativo: Windows 95 e successivi PowerPoint: i file Ppt vengono importati e convertiti in Xml, in questo modo il materiale di una presentazione PowerPoint è utilizzabile per creare una Flowline in Authorware, ossia l’ossatura di un nuovo corso. Questa funzione è specificatamente pensata per gli sviluppatori di corsi che devono basarsi su materiale didattico preesistente, convenzionalmente realizzato con i tool di presentazione come PowerPoint, appunto. Creare una presentazione interattiva con Authorware 7, una volta raccolti tutti i contenuti, non è particolarmente difficile. All’apertura di un nuovo Courseware si possono specificare informazioni come il layout dell’applicazione, i principali componenti dell’interfaccia e la struttura logica del documento. Quest’ultima è visualizzata graficamente come una timeline, in cui è possibile inserire in ogni momento sezioni, pagine, media, Knowledge Objects ed eventuali sottomappe. Un ambiente in stile L’ambiente di lavoro di Authorware 7 è in linea con quello dei più noti tool Macromedia. In figura è visibile una finestra per il browsing delle variabili utilizzate e una sezione di un courseware. I Knowledge Objects sono elementi di informazione digitale che vengono utilizzati come unità costitutive di un sistema di gestione della conoscenza: nella pratica, sono dati raccolti dall’applicazione attraverso le procedure di verifica quali test e quiz. Una volta decisa la struttura logica dell’ipertesto, si può passare alla realizzazione del corso e all’inclusione dei contenuti multimediali: il programma può importare animazioni Flash, stream Mp3 e filmati di vario genere (in questa release si possono acquisire anche da Dvd). Le principali funzioni di interazione con l’utente vengono realizzate in modo automatico tramite brevi script modificabili. Anche se Authorware si può utilizzare senza mai scrivere una riga di codice, una buona conoscenza del linguaggio di scripting è essenziale per realizzare corsi di qualità. L’inserimento dei contenuti nelle pagine è semplice e segue regole simili a quelle dei programmi di grafica vettoriale per la composizione di slide. I tool per la creazione di quiz ed esercizi sono accessibili con facilità: per ciascuna domanda - aperta, a scelta multipla, vero o falso e così via - si definiscono risposte esatte ed errate, assegnando a ciascuna di esse punteggi e messaggi di feedback. Anche la pubblicazione finale dei Courseware non presenta ostacoli: la destinazione finale del documento può essere Web o standalone, su disco locale o in Rete. ù > Software Test Yosemite Technologies TapeWare 7.0 Luigi Caputo Salvare i dati on TapeWare si dispone di un potente tool che assicura il backup dei dati in ogni situazione di lavoro, tra le funzioni più importanti della nuova versione spicca la possibilità di operare con Microsoft Windows Server 2003. C anche in italiano. Si rivolge ai professionisti che necessitano di periodiche operazioni di backup e ripristino dei propri dati sia per singole workstation, sia in un ambiente di rete. L’applicativo, prodotto dalla statunitense Yosemite Technologies, è disponibile La caratteristica principale del software è proprio la modularità. TapeWare prevede infatti la possibilità di implementare strumenti aggiuntivi di volta in volta, senza dover sfruttare da subito tutte le potenzialità dell’applicativo.Il pacchetto è disponibile nelle seguenti versioni: Desktop (Dos, Windows e Linux), Workgroup (per le piccole reti fino a dieci postazioni, anche Linux) e, in presenza di uno o più server di rete: Small Business Server for Windows; Master Server, che consente di eseguire backup dei dati presenti sia sul server sia sulle workstation, an- öö ? ?ö ?ö ?ö ? TapeWare 7.0 Prezzo: Desktop Euro 117,60; Workgroup fino a 5 workstation Euro 238,80 (Iva inclusa) Contatto: Tapeware Technologies e Add On Tel: 02 66988357 (Add On) Web: www.tapeware.com Pro: Modulare e ben localizzato in italiano. Contro: Nulla da segnalare. VisualVision CDFrontEnd Luigi Caputo Û Backup professionale Recupero in caso di errore L’opzione consente di accedere a due funzionalità alternative: Crea dischetti e Crea immagine Cd. che Netware e Linux; Media Server, quando i server sono più di uno; Client Server, in presenza di un server remoto, ma quando già si utilizzano Master e Media Server. TapeWare 7.0 consente di effettuare il backup anche su dischi dinamici Microsoft. Buone le possibilità di gestione del software via Web. ù Un applicativo per Cd autoinstallanti Il multimedia ad effetto DFrontEnd è uno strumento altamente flessibile e ricco di funzionalità, che permette di creare in poco tempo presentazioni multimediali autoeseguibili di ogni tipo. C Per l’utilizzo di CDFrontEnd non è richiesta alcuna conoscenza specifica di linguaggi di programmazione: bastano öö ? ?ö ?ö ?ö CDFrontEnd Prezzo: Dollari 99,90; Versione Gold Dollari 189,090 Contatto: VisualVision Email: [email protected] Web: www.cdfrontend.com/ita/ Pro: Semplicità di utilizzo; non vengono installate Dll aggiuntive. Contro: Nulla da segnalare. 174 PC MAGAZINE Settembre 2003 Creativi da subito Utilizzando i template messi a disposizione dal programma, in pochi passi è possibile creare un’applicazione multimediale ricca di funzionalità. Û le nozioni basilari di Windows e un po’ di intraprendenza. Per cominciare con la creazione di un progetto multimediale, è possibile fare riferimento alla collezione dei template messa a disposizione dal programma. La scelta è davvero variegata: si va da modelli indicati come base su cui progettare la pagina iniziale ad altri template, alle funzioni per la realizzazioni di Cd catalogo con carrello virtuale e moduli ad hocper eventuali ordini di acquisto (nella versione Gold). Ricca poi la dotazione di componenti multimediali da inserire in ciascuna delle pagine in fase di creazione: dai contributi filmati Macromedia Flash a file audio e video, a classi Java e controlli ActiveX. Efficace il riferimento all’albero dei contenuti (Toc Tree), una vera e propria consolle sulla falsariga di Esplora Risorse che permette di visualizzare costantemente la struttura dell’applicazione che si sta creando. Con CDFrontEnd si possono creare presentazioni autoeseguibili anche protette da password, o con una data di scadenza prefissata. ù Test Software < Jasc Paint Shop Photo Album 4 PE Francescopaolo Manicone Nuove funzionalità multimediali per creare presentazioni su VideoCd dai nostri album fotografici Le foto animate asc Paint Shop Photo Album 4 è un software per l’organizzazione, la gestione e il ritocco delle immagini digitali che consente di creare slideshow e piccoli filmati in Quicktime. Il programma è utile quindi per chi, in seguito alla diffusione delle macchine fotografiche digitali, si è avvicinato al mondo della grafica e della archiviazione delle immagini e ha bisogno di una soluzione veloce, anche nelle fasi di apprendimento. Û J Si tratta spesso di utenti non particolarmente esperti che desiderano avere a disposizione una quantità di funzioni non enorme (ne uscirebbero soltanto confusi), ma sufficiente per condividere velocemente le foto dopo le normali operazioni di ritocco. Paint Shop Photo Album 4 mette a disposizione un buon numero di strumenti, inserendo direttamente nella barra di gestione molti dei tool fondamentali. Tramite i tasti della barra è possibile eseguire operazioni elementari, ma anche avviare procedure che richiedono una precisa sequenza di passaggi (comunque guidati): una di queste è il divertente strumento per la creazione di un’immagine panoramica. Poiché la fonte principale è sostanzialmente la macchina digitale, un altro pulsante consente di connettersi e di visionare le foto contenute nella sua memoria. Selezionando una singola foto, si apre l’immagine dell’album e sono visibili alcuni tasti nella barra degli strumenti che consentono di fare operazioni di fotoritocco semplici ma molto utili, come l’eliminazione degli “occhi rossi” Effetto occhi rossi Selezionando la foto, poi il tasto Red Eye e puntando il mirino sugli occhi, si riduce sensibilmente questo sgradevole effetto. La procedura ricorda quella già in adozione in Microsoft Digital Image studio. È un sistema meno potente rispetto alla soluzione adottata da Adobe nei suoi applicativi, ma sicuramente più facile da usare. > Requisiti causata dal flash. Questa ultima versione di Paint Shop Photo Album arricchisce il programma anche di nuovi effetti da inserire nella creazione di uno slideshow, sia per quanto riguarda le transizioni da una foto all’altra, sia per quanto riguarda altri effetti sonori o allegati multimediali. La barra che viene visualizzata avviando lo slideshow consente di gestire completamente la visione delle foto. Le opzioni di gestione dell’archivio fotografico e le operazioni di ricerca sono elencate sulla sinistra della finestra di lavoro e sono accessibili mediante la selezione dell’apposita linguetta. Tra le possibilità previste (sempre mediante una singola selezione) ci sono le funzioni che consentono di organizzare le foto per parola chiave (evento, soggetto, eccetera) ma anche di navigare agevolmente all’interno dei vostri supporti di memoria. öö ? ?ö ?ö ?ö Paint Shop Photo Album Prezzo: Euro 49,90 (Iva inclusa) Contatto: Questar Tel: 800 7837827 Web: www.jasc.com Pro: L’impiego degli elementi multimediali è semplice e divertente; ben strutturato. Contro: Nulla di rilevante. Cpu: Processore Pentium o superiore Ram: 64 Mbyte Spazio disco: 24 Mbyte Sistema operativo: Windows 98 SE, Me, Nt4 (con Sp 3 o superiore), 2000, Xp La suddivisione delle tipologie di attività in zone distinte dello schermo certamente consente all’utente meno esperto di lavorare secondo una logica intuitiva. Altra novità importante di questa versione 4 del programma è la possibilità di creare VideoCd. La procedura è guidata e comprende una sequenza di sei passi. Si richiede di selezionare l’album che verrà visualizzato come slideshow, e poi di aggiungere una colonna sonora o altri effetti speciali. Come per ogni buon VideoCd che si rispetti, si richiede di indicare lo sfondo e la musica che si vogliono inserire per la schermata principale che serve come menu di accesso alle immagini. Il passo finale è la masterizzazione del Cd. Anche in questo caso il processo è semplice. In definitiva, questa nuova versione del Photo Album ci sembra ben strutturata con una rapida curva di apprendimento e ricca di effetti per creare un bel prodotto finale da subito. Nel caso in cui si abbiano dei problemi, infine, all’indirizzo www.jasc.com/learncenter.asp (o direttamente dal sito Jasc) si può accedere al Jasc Learning Center all’interno del quale si trovano utili tutorial per iniziare a maneggiare le funzioni fondamentali. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 175 > Software Test Pinnacle Systems InstantCD/DVD version 7 Giorgio Sitta In un unico pacchetto software un set di strumenti per ogni esigenza di masterizzazione e backup Cd e Dvd in un attimo Û software di masterizzazione disponibili sul mercato seguono in linea di massima due linee principali: prodotti di tipo “all in one”, ossia programmi tuttofare in grado di soddisfare la maggior parte delle esigenze, oppure soluzioni specializzate, destinate, per esempio, unicamente alla copia dei supporti, alla gestione di Cd audio e così via. I Pinnacle InstantCD/DVD è una suite completa e multifunzionale, e riunisce attraverso un’interfaccia comune moduli differenti, alcuni commercializzati anche singolarmente. Le applicazioni di InstantCD DVD sono suddivise in quattro categorie: Crea, Copia/Backup, Strumenti e Informazioni. La sezione Crea include le icone Dati, Cd audio, Mp3, Foto/Video e Altre: le prime tre lanciano l’interfaccia di InstantDisc, il software dedicato alla masterizzazione di dati e file musicali. InstantDisc consente anche di elaborare e ritoccare le tracce audio attraverso un editor wave. L’icona Foto/Video, invece, lancia l’applicazione Pinnacle Expression per l’acquisizione video e la generazione di Dvd, VideoCd e SVcd. Con questo programma è possibile acquisire filmati direttamente da fonti Dv, come videocamere digitali o webcam: per la cattura da Dv e Digital8 è necessario possedere la scheda di interfaccia Ieee 1394/Firewire Ohci-compatibile, non inclusa nel pacchetto. L’ultima applicazione della sezione Crea, chiamata Altre, consente di masterizzare file di formati meno comuni oppure di aprire un progetto già esistente. Tutte le procedure necessa- 176 PC MAGAZINE Settembre 2003 L’interfaccia principale Tramite questa finestra iniziale, è possibile accedere a tutte le funzionalità del programma. > Requisiti I formati supportati • Audio: Mp3, Wma, Wav, audio Cd, Mp3 Cd • Video: VCd, SVcd, Dvd • Dati: ISO 9660, Udf, Udf Bridged, Joliet, Apple Hfs, CdExtra, Cd-Plus, Cd-Enhanced, MixedMode, Data disc Mode 1 & 2XA, El Torito (bootable) Cd & Dvd, Multisession • Altro: Cd-Text e tag M3U ID rie alla generazione di Cd e Dvd sono previste anche in modalità wizard assistita. La sezione Copia/Backup regola l’accesso ai programmi InstantCopy e InstantBackup, dedicati, rispettivamente, alla copia di Cd e Dvd e alle operazioni di backup. InstantCopy consente di öö ? ?ö ?ö ?ö InstantCD/DVD version 7 Prezzo: Euro 69,00 (Iva inclusa) Contatto: Pinnacle Systems Italia Tel: 02 93796165 Web: www.pinnaclesys.com Pro: Semplicità di utilizzo, completezza funzionale, presenza di un editor audio, duplicazione Dvd video. Contro: Nulla da segnalare. Cpu: Pentium III 500 MHz o superiore (consigliato Pentium 4 o Athlon 1,2 GHz) Ram: 64 Mbyte (consigliati 256 Mbyte) Spazio disco: 650 Mbyte per l’installazione, almeno 1 Gbyte per i file temporanei e video Sistema operativo: Windows 98 Se e successivi Altro: Masterizzatore Dvd-R/Rw, Dvd+R/Rw o Cd-R/Rw. Consigliate schede audio e video con 32 Mbyte di Ram duplicare anche film in Dvd, purché non siano protetti. Può ridurne il bit rate per adeguarli alla capacità dei DvdR, infine convertirli in formato VideoCd o SVcd anche distribuendo il contenuto originale su più supporti. Un’altra applicazione, InstantBackup, può essere utilizzata con efficacia per salvaguardare l’intera configurazione del sistema o singole risorse, con tutti gli strumenti dei software di backup più evoluti. Dal menu Strumenti, invece, si può decidere di simulare la presenza di un Cd o un Dvd virtuale sull’hard disk, formattare i dischi riscrivibili o accedere all’editor audio. Altri moduli interessanti compresi nel pacchetto sono InstantDrive, per copiare su un drive virtuale i file immagine creati con InstantCopy, e InstantWrite, che consente di scrivere i Cd in modalità Udf packet writing, che consente di scrivere e leggere il supporto come si fa normalmente con i floppy disc. È assicurato, infine, un discreto livello di gestione dell’audio: il software inserito a questo scopo è InstantMusic, un editor di buona qualità per il mixaggio, l’applicazione di effetti sonori, lettura e scrittura dei brani musicali. ù Software < Test Da sempre apprezzato per le sue doti di modellatore, nella nuova versione è stato riscritto in ampie porzioni di codice per offrire maggiore produttività Eovia Amapi Designer 7.02 Masato Furusawa Specializzato nel creare forme mapi è un programma per la modellazione e la progettazione 3d. In questa nuova versione il software è stato completamente riscritto per garantire maggiori performance e flessibilità di utilizzo. Amapi supporta in maniera nativa sia la piattaforma Pc, sia quella Mac. La sua originale interfaccia, che fino alla versione precedente sfoggiava una palette di comandi flottanti disposta a mezzaluna, è stata rivista per un’impostazione più minimale e pulita, anche se per certi versi meno innovativa. Una particolarità rimasta invariata è la possibilità di richiamare tre diversi set di strumenti mediante un rapido movimento del puntatore verso il bordo dello schermo. Inevitabile che ci sia un certo periodo di adattamento, ma infine la soluzione risulta pratica e intuitiva. I comandi sono quasi completamente rappresentati da sole icone (senza testo) nell’impostazione di default. Certo è possibile sostare con il mouse su ogni voce per farne apparire il nome corrispondente, ma la mancanza di scritte provoca un certo disagio iniziale. Û A La vocazione del pacchetto per la progettazione è evidente fin dal nome. Amapi Designer öö ? ?ö ?öö Amapi Designer 7.02 Prezzo: Euro 598,80 (Iva inclusa) Contatto: Eovia e Pico Tel: 0522 512332 Email: [email protected] Web: www.pico.it (www.eovia.com) Pro: Strumenti di modellazione di elevata qualità. Contro: Render limitato, prezzo elevato. > Requisiti Cpu: Pentium III 500 MHz, Power Macintosh G3 600 MHz Ram: 128 Mbyte Spazio su disco: 65 Mbyte Sistema operativo: Windows 98, Me, Nt, Sp3, 2000, Xp, Mac OS 9.2/X è un pacchetto indicato per artisti del 3d, architetti e ovviamente designer. Il punto di forza che ha sempre contraddistinto Amapi è la sua notevole capacità di costruire modelli, soprattutto mediante superfici Nurbs (NonUniform Rational B-Spline, una rappresentazione matematica di un oggetto 3d) a cui si sono aggiunti buoni strumenti di modellazione poligonale. Principale novità di questa release è la memorizzazione dei passaggi nella costruzione di un modello. Tramite questa potente funzione è ora possibile modificare dinamicamente parametri già impostati tornando indietro nelle varie fasi per avere un diverso risultato finale. Altra interessante aggiunta è la modellazione Simmetrica dinamica con la quale costruire e modificare oggetti simmetrici, come personaggi o volti, agendo su Un ambiente di lavoro pulito e funzionale Amapi Designer offre un’ordinata interfaccia personalizzabile. La visualizzazione OpenGl è stata rivista e ora risulta più precisa e performante anche con modelli complessi. una sola metà del modello. La propensione a comunicare con altri pacchetti è sottolineata dall’ampia quantità di formati compatibili sia in esportazione, sia in importazione compresi i programmi di Cad meccanico. Le funzioni di animazione, già limitate nella precedente versione, sono state completamente eliminate, come pure le interessanti applicazioni 3d per Internet. Le possibilità di resa del motore di render sono state limitate, tanto da rendere praticamente inutilizzabile questa opzione. Per creare materiali si deve fare riferimento a mappe procedurali di qualità non particolarmente elevata senza possibilità di utilizzare immagini bitmap. L’intento di Eovia è quello di rendere Amapi la soluzione dedicata alla modellazione avanzata, delegando render e animazione a un altro ottimo pacchetto della stessa software house, ovvero Carrara Studio 2. L’accoppiata Amapi Design 7 e Carrara Studio 2 offre sicuramente una soluzione ricca e di grande potenzialità. Il costo, che risulta però oltre i mille euro, non è più così competitivo tanto che possiamo iniziare a prendere in considerazione programmi del calibro di LightWave 3D e Cinema 4D. Per coloro che possiedono già un pacchetto 3d per animare e renderizzare scene l’acquisto di Amapi Designer offre strumenti di modellazione più versatili ed efficienti ma il suo uso standalone rimane limitato per la sua specializzazione nella modellazione avanzata. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 177 > Software Test Un’estesa gamma di funzionalità, integrate in un unico prodotto, per garantire la privacy delle proprie informazioni Steganos Security Suite 5 Anna Stefani Dati sotto protezione pesso i programmi di crittografia sono così ostici da usare, da scoraggiare perfino la codifica dei dati contenuti nei messaggi di posta elettronica. Steganos però ha rilasciato sul mercato una nuova versione di Security Suite, semplice ed efficace. Security Suite 5 è una raccolta di programmi per cifrare e decifrare file e per proteggere i documenti da sguardi indiscreti. S A tal fine, basta selezionare con il tasto destro del mouse il file o la cartella da nascondere e scegliere dal menu Steganos security suite l’opzione Codifica: si aprirà una finestra di dialogo che richiederà all’utente alcune informazioni, quali il nome del file in cui archiviare i dati, il tipo di estensione (per esempio Sef, Steganos encrypted file) e la password. Dopodiché gli utenti sprovvisti di parola chiave non avranno più accesso a quei file o cartelle. Questi dati cifrati però rischiano talvolta di suscitare un interesse indesiderato proprio perché è impossibile leggerli. Steganos Security Suite offre la soluzione anche a questo problema. Combinando infatti alla crittografia la öö ? ?ö ?ö ?ö Security Suite 5 Prezzo: Euro 44,95 (Iva inclusa) Contatto: Steganos Email: [email protected] Web: www.steganos.com Pro: Facile da configurare; consente di essere subito operativi. Contro: Obbliga l’utente a utilizzare un unico algoritmo di crittografia (Aes, Advanced encryption standard). 178 PC MAGAZINE Settembre 2003 Cpu: Pentium Ram: 32 Mbyte Spazio disco: 15 Mbyte Sistema operativo: Windows 9.x, Me, Nt, 2000 e Xp Û Questa suite rappresenta quindi lo strumento ideale per chiunque voglia difendere la propria privacy, sia un utilizzatore inesperto e occasionale, sia un’azienda. > Requisiti Interfaccia intuitiva L’interfaccia di Steganos Security Suite 5 è molto curata e intuitiva e permette un’agevole configurazione dei vari strumenti (Safe, Portable Safe, Codifica email, File manager, Password manager, Internet Trace Destructor e Shredder). Con grande semplicità si riesce a nascondere un file all’interno di un altro sia esso di tipo grafico Bmp oppure audio Wav. steganografia, che consente di celare un messaggio in un file di altro tipo (per esempio un testo in una fotografia o in un brano di musica), è possibile nascondere l’esistenza stessa di informazioni riservate. Per raggiungere questo obiettivo, è sufficiente utilizzare il comando Codifica e nascondi. Apparirà quindi un wizard che guiderà passo passo l’utente nell’operazione di occultamento del file. Chiederà in particolar modo di selezionare un File carrier esistente (file grafico o audio al cui interno è possibile nascondere altri dati) oppure di crearne uno nuovo. Le tipologie di file supportate per nascondervi all’interno dei documenti sono Bmp e Wav. A questo punto, il sistema è in grado di prendere in input un file ospite, impacchettarlo e cifrarlo all’interno di un file sorgente e salvare il tutto in un file di destinazione. Quest’ultimo sarà dello stesso tipo del file sorgente e conterrà al suo interno il file ospite. Dotato inoltre di una funzionalità denominata Pacchetti a decodifica automatica, Steganos Security Suite è in grado di creare un eseguibile autoestraente (per tutti i sistemi Windows), contenente il file selezionato criptato e protetto da password, con la possibilità di aggiungere dei commenti. Per la decodifica non è necessario disporre di un software particolare, ma basta solamente immettere la password concordata. Grazie infatti ad un plugin specifico, che integra Steganos in Microsoft Outlook, tutte le operazioni di protezione dei dati possono essere effettuate all’interno del programma di posta. La novità interessante è Steganos Portable Safe, una funzionalità che consente di creare un’unità di sicurezza portatile, ogniqualvolta sia necessario trasportare informazioni riservate su Cd-Rom. Grazie ad una interfaccia semplice e veloce da usare, i dati vengono cifrati su un’unità di supporto Cd-R, Cd-Rw o Dvd e possono così essere decodificati ed utilizzati su qualsiasi Pc, specificando semplicemente una password, senza la necessità di installare alcun software aggiuntivo in quanto Portable Safe contiene già quanto serve per la decodifica dei dati. La suite comprende poi Password Manager, per ricordare password e codici di accesso memorizzandoli in un solo elenco creando categorie personalizzate; Internet Trace Destructor, che serve invece per cancellare le tracce accumulate durante la navigazione in Rete e, infine, uno Shredder (trancia documenti) per la cancellazione definitiva di file confidenziali. ù Test Software < Consente di utilizzare Microsoft Office, Adobe Photoshop e Lotus Notes su un sistema Linux, ma ancora con qualche limite CodeWeavers CrossOver Office 2.0 Stefano Costa Una sola suite in ogni ambiente rossOver Office è un prodotto che si basa su Wine, attualmente il miglior emulatore software di Windows in circolazione, ma in una chiave profondamente diversa da quest’ultimo: supporta infatti solamente Microsoft Office - nelle sue diverse versioni - Adobe Photoshop, Lotus Notes, Microsoft Visio. Questa particolare impostazione garantisce il funzionamento delle applicazioni più usate e evita di compromettere con crash e malfunzionamenti l’utilizzo del computer. C In questo modo CrossOver Office offre il meglio del mondo Windows, la potenza ed il supporto di Microsoft Office con la solidità ed il basso costo di Linux: è una soluzione apprezzabile soprattutto in ufficio. Linux, grazie a pacchetti di emulazione come Wine e Bochs, si comporta già in maniera eccellente ma, come spesso accade, è fruibile solo dall’utente esperto. Si è perciò creato un mercato per tutti quegli ambienti che permettono un’emulazione Windows efficace senza però appesantire l’utente con un fardello eccessivo per la manutenzione e la gestione del prodotto. öö ? ?ö ?ö ?ö CrossOver Office 2.0 Prezzo: Dollari 64,95 Contatto: CodeWeavers Email: [email protected] Web: www.codeweavers.com Pro: Solidità; di uso immediato. Contro: Non supporta completamente Office Xp; non agevole da utilizzare in configurazioni di Linux non standard. > Requisiti Û Cpu: Pentium II Ram: 128 Mbyte Spazio disco: 25 Mbyte più lo spazio per gli applicativi Windows Sistema operativo: Linux su distribuzione RedHat 9, SuSe 8.1 e successive, Mandrake 9 Linux e Windows insieme Il meglio dei due mondi, la solidità di Linux e la potenza di Office 2000. Negli ambienti di ufficio dove convivono ambienti multipiattaforma può essere la soluzione ideale. CrossOver Office anche nella versione 2.0 non supporta però tutte le versioni di Office, dato che al momento la versione Xp è, in parte, ancora esclusa (per quello che riguarda Outlook e Access). L’installazione non pone particolari difficoltà ma CrossOver Office premia l’utente medio, che installa senza personalizzazioni spinte Linux da una distribuzione RedHat o SuSe. In configurazioni particolarmente personalizzate mostra qualche affanno, per esempio nel riconoscimento dei device Cd-Rom e nella definizione delle barre dei menu. Anche qui dimostra di privilegiare il più popolare Kde rispetto a Gnome, dato che in un caso l’installazione ha fallito la creazione del menu in questo ambiente. È bene notare che per problemi di licenza occorre scaricare da Internet il pacchetto Distributed Com 95 dal sito Microsoft (operazione peraltro automatica se si è già configurato l’accesso Internet e non molto onerosa dato che il pacchetto occupa circa due megabyte e mezzo), oltre che avere naturalmente una licenza di Office valida. Si può quindi procedere all’installazione della suite Office prescelta scegliendo da un menu la versione da utilizzare. Fatto questo si inserisce il Cd-Rom del prodotto in questione e si continua come se fosse una normale installazione di Office su Pc. Il funzionamento è praticamente indistinguibile dal suo omologo Windows, se si eccettua la diversa struttura del file system Linux. Un’applicazione interessante di CrossOver Office riguarda la sicurezza e in particolare gli attacchi di virus e worms: infatti grazie all’emulazione su Linux è possibile isolare e contenere i file di Word con macro virus, senza che questi si moltiplichino in maniera incontrollata all’interno del Pc. Pur infettandosi alla stessa maniera della suite Office, dato che pure il software virale gira nell’ambiente emulato, risulta molto meno pericoloso perché mancano tutte quelle scorciatoie di Windows ben conosciute dai virus writer. Senza contare che i programmi Linux nativi sono immuni a questi attacchi. Ovviamente i file Word con macro virus rimangono attivi, e quindi pericolosi, se letti su sistemi Windows; quindi questa caratteristica non può essere presa come scusa per evitare di installare software antivirale nei Pc con Windows. CrossOver Office 2.0 è un pacchetto solido e interessante per tutte quelle realtà disposte a prendersi carico di un nuovo sistema operativo mantenendo però un piede nel più diffuso e supportato mondo delle applicazioni da ufficio. È disponibile una versione trial, vale senza dubbio una prova. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 179 > Software Titoli multimediali Marsilio Editori Andrea Palladio. Atlante delle Architetture Alla scoperta dell’opera di un maestro del Rinascimento Eva Bene In viaggio tra ville e palazzi veneti Û e ragioni che potrebbero spingerci a scoprire questo Cd sono molteplici. L’ammirazione per Andrea Palladio, uno dei più grandi architetti del Rinascimento, un viaggio in Veneto, l’amore per l’arte, una ricerca scolastica o la semplice curiosità. L Atlante delle Architetture è un Cd-Rom che ci permette di scoprire tutto sull’architettura di Palladio. Bastano pochi clic per vedere schede descrittive, immagini e ricostruzioni virtuali mozzafiato. Una volta avviato il Cd, ci troveremo di fronte al menu principale. Dipenderà dai nostri gusti e dalle nostre esigenze decidere di iniziare la navigazione dalla sezione Indice o dalla sezione Itinerari, quest’ultima più adatta a predisporre in anticipo il percorso di un’eventuale visita turistica. Sulla schermata dell’indice alfabetico tipologico troveremo le miniature di tutte le opere architettoniche di Andrea Palladio. Possiamo scegliere di vederle tutte insieme, così come ci propone il programma, oppure di visualizzarle per categoria, cliccando su quella che ci interessa sul lato sinistro della schermata. La scelta è tra ville, edifici religiosi, palazzi privati e opere pubbliche. Pas- öö ? ?ö ?ö ?ö Andrea Palladio. Atlante delle Architetture Prezzo: Cd e libro Euro 14,50 (Iva inclusa) Contatto: Marsilio Editori Tel: 041 2406511 Web: www.marsilioeditori.it Pro: Interessante, efficace, visita virtuale ben realizzata. Contro: Manca un commento sonoro alla pari con la qualità delle immagini. 180 PC MAGAZINE Settembre 2003 > Requisiti Cpu: Pentium II 350 MHz Ram: 64 Mbyte Spazio disco: funziona da Cd-Rom Sistema operativo: Windows 9x e successivi. Altro: Lettore Cd-Rom 32x, QuickTime 3.0. sando il mouse sulle foto degli edifici, potremo leggerne il nome, l’ubicazione e la data di costruzione nella parte superiore della schermata. Per vedere l’immagine dell’opera ingrandita e avere maggiori informazioni tecniche, è sufficiente cliccare sull’immagine stessa. Fatto ciò, avremo una piacevole sorpresa: le foto che abbiamo di fronte sono realizzate in QuickTime Virtual. Questo significa che le immagini sono tridimensionali e possiamo “passeggiarci” dentro proprio come se ci trovassimo sul posto. Basterà cliccare e trascinare il mouse nel punto in cui ci vogliamo dirigere. In questa schermata sono disponibili molte altre opzioni di esplorazione. Se clicchiamo sulle icone nella parte inferiore dello schermo, leggeremo le schede informative sulle caratteristiche dell’opera selezionata e le indicazioni stradali per raggiungerla, e persino una nutrita bibliografia per approfondire gli studi sul- Tutte le opere Basterà un clic del mouse per accedere a schede informative e a splendide foto interattive dell’architettura di Palladio. l’argomento. Se le ragioni per cui ci siamo avvicinati al Cd sono più di natura turistica, e quindi cerchiamo informazioni su come raggiungere i luoghi palladiani, entriamo nella sezione Itinerari dalla schermata principale. Verrà visualizzata una cartina del Veneto e del Friuli con diversi riquadri che segnalano l’ubicazione dei complessi architettonici. Se clicchiamo su uno dei quadratini relativi alla zona che ci interessa visitare, vedremo comparire una mappa punteggiata da segnalini che rappresentano ognuno una diversa opera architettonica. Ogni segnalino presenta una scheda informativa sull’opera, completa dei dati utili per la visita: indirizzo e numero di telefono, orari di visita, giorni di chiusura. Sulla destra della schermata potremo invece consultare una cartina stradale con le indicazioni necessarie per il viaggio. Per accedere alla scheda e alla navigazione in QuickTime Virtual dell’edificio selezioniamo l’icona rossa in basso a sinistra. Se dal menu principale andiamo su Cronologia, potremo consultare una tabella riassuntiva che mette in relazione le opere di Palladio con la sua biografia ed il contesto storico-artistico in cui è avvenuta la sua formazione. La sezione Andrea Palladio, infine, ci porta ai riferimenti utili per ricostruire e approfondire il suo percorso artistico. Questo titolo ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria del premio Möbius Multimedia di Lugano nella categoria Cd-Rom Scienza Tecnica e Medicina. ù Software < Titoli multimediali Un progetto originale di e-learning per imparare a realizzare siti Web fruibili anche da un’utenza disabile Aiutoooo.com Il Web è per tutti Eva Bene Siti Internet accessibili nternet è alla portata di tutti, si sente dire spesso. Ma non è esattamente così. Purtroppo, a causa delle caratteristiche tecniche della maggior parte dei siti, oltre mezzo milione tra i possibili fruitori del Web sono di fatto impossibilitati ad accedervi. Gli esclusi non sono solo coloro che non possiedono un computer, ma soprattutto i disabili, che spesso devono far fronte ad ostacoli insormontabili per godere dei vantaggi delle tecnologie più diffuse. E realizzare pagine Web fruibili da tutti non è impossibile. Un’iniziativa di e-learning promossa da www.aiutoooo.com si è proposta di far luce su questo argomento spesso trascurato. I Il Web è per tutti è un corso online pensato per aggiornare e sensibilizzare i webmaster e gli appassionati di Internet sulle problematiche relative all’usabilità. Attraverso un servizio di chat si impara a creare e organizzare siti accessibili anche agli utenti parzialmente o totalmente disabili. Questo corso specifico è articolato in quattro moduli, iniziato in primavera proseguirà fino a ottobre. Le lezioni so- öö ? ?ö ?öö Il Web è per tutti Prezzo: Il corso è gratuito. Materiale del corso in versione cartacea Euro 25,00 (Iva inclusa) Contatto: [email protected] Web: www.aiutoooo.com Pro: Non necessita di plugin, gratuito, ben strutturato. Contro: Il corso richiede una disponibilità a orari fissi; sito migliorabile. Û Massima interazione In qualsiasi momento della lezione possiamo intervenire e fare domande: il tutor ci risponderà immediatamente. zione tramite un sintetizzatore vocale e una barra Braille. Nella terza parte del corso si entra nel vivo della pratica: organizzazione di no erogate attrasiti, grafica, ani> Requisiti verso una chat mazioni, programCpu: Pentium impostata come mazione e tutto Ram: 32 Mbyte un’aula virtuale e ciò che bisogna Spazio disco: n.d. moderata da un conoscere sull’arSistema operativo: Qualsiasi docente esperto gomento. Si impaAltro: Connessione a Internet in Web Usability. rerà a realizzare PC Magazine ha pagine Web che assistito a una delle prime lezioni. supportino l’utilizzo degli screen reader Quella di Aiutoooo, al di là di questo e dei browser vocali, ossia gli applicatispecifico ciclo già in corso, è sicuravi che vocalizzano il contenuto dello mente una modalità interessante per schermo, indispensabili per i non vel’apprendimento online. In prima batdenti. Particolare rilievo, nell’ultima tuta si affrontano concetti come accesparte, viene dato allo studio delle spesibilità e usabilità di un sito e si fornicifiche elaborate dall’organismo che si scono alcune importanti informazioni occupa di definire gli standard di Insulle direttive per la Pubblica Amminiternet, il World Wide Web Consorstrazione. tium, nel corso del progetto Wai (Web È prevista una parte di trattazione teoAccessibility Initiative), norme fondarica: sono illustrate le principali promentali per la progettazione di qualblematiche legate al mondo della disiasi servizio. sabilità, in modo da incentivare i webSi accede allo spazio e-learning direttamaster ad adottare soluzioni creative e mente dal sito, senza dover scaricare compatibili con questo tipo di utenza. software o plugin particolari. Le lezioTutti infatti sappiamo che i non veni preparate dal tutor sono predisposte denti hanno bisogno di dispositivi alin pagine Html, i cui link vengono internativi al monitor per consultare un seriti nell’area della chat e resi subito sito, ma non è altrettanto diffusa la attivi. È prevista inoltre una piena inteconsapevolezza che gli utenti parzialrazione tra i partecipanti e il tutor, per mente non vedenti, per esempio, poproporre e discutere eventuali quesiti. trebbero navigare normalmente tra le Per monitorare il grado di apprendipagine Web, purché progettate ad hoc mento, infine, vengono svolte verifiche attraverso un uso sapiente dei colori periodiche, naturalmente non di natucomplementari e l’uso di caratteri di ra valutativa. Per seguire agevolmente grandi dimensioni. il corso è necessario possedere una Ancora meno diffusa è la consuetudine buona conoscenza di base di Web condi realizzare siti che supportino la fruitent management e di Html. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 181 > Software Giochi Dopo Age of Empires, in tutte le possibili varianti, Microsoft continua la saga dei giochi strategici di ambientazione storica Rise of Nations Francesco Zappa L’Arte della guerra a differenza tra Microsoft di Bill Gates e gli altri? Che alla casa di Redmond una volta “addentata la preda” non la mollano più. Solo quelli di Electronic Arts riescono a reggere il passo, grazie alle licenze sportive e agli innumerevoli add-on di The Sims. Da quando Microsoft ha toccato la vetta delle classifiche di vendita con Age of Empires, sono fioccati i sequel e gli expansion pack, da Age of Kings ad Age of Mithology. Tutti giochi che avevano come caratteristica principale quella di riproporre i grandi conflitti della storia e tutte le più grandi civiltà: dagli Egizi ai Romani, dai Celti ai Vichinghi. L Con Rise of Nations, titolo realizzato da Brian Reynolds, uno dei creatori degli acclamati Civilization II e Alpha Centauri si va davvero oltre ogni limite. Lo scenario proposto da questo gioco strategico, infatti, permetterà di ridisegnare la mappa del mondo. L’America è solo uno Stato che cerca di emergere tra i tanti. I Tedeschi si fanno forti delle loro tecnologie. I Romani e i Greci non hanno mai conosciuto il declino delle loro civiltà. Giapponesi e Russi si sono alleati per fer- öö ? ?ö ?ö ?ö ? Rise of Nations Prezzo: Euro 59,99 (Iva inclusa) Contatto: Microsoft Tel: 02 70398398 Web: www.riseofnations.com Pro: Grafica dettagliata, ottimo multiplayer. Esaltante la visione storica. Contro: Colonna sonora ripetitiva. 182 PC MAGAZINE Settembre 2003 > Requisiti Û Cpu: Pentium III 500 MHz Ram: 128 Mbyte Spazio disco: 800 Mbyte Sistema operativo: Windows 98 e successivi Altro: Scheda video 3d con 16 Mbyte di Ram, lettore Cd-Rom 8x Rise of Nations Ancora una volta grafica molto definita e intelligenza artificiale di alto livello. mare l’avanzata mongola. Incas e Maya si contendono il dominio dell’intera America del Sud, mentre i Nubiani sono arrivati prima degli Aztechi sulla luna. In tutto, diciotto civiltà (azteca, bantù, britannica, cinese, egizia, francese, tedesca, greca, incas, giapponese, coreana, maya, mongola, nubiana, romana, russa, spagnola e turca) sono in conflitto per l’egemonia o la sopravvivenza attraverso le epoche storiche, dall’età antica all’era dell’informazione. Se non è fantapolitica questa! Ogni civiltà, come consuetudine, dispone di oltre duecento truppe di base e di truppe speciali con abilità particolari, il che moltiplica in modo esponenziale la longevità del gioco. Alcuni popoli sono più portati per lo sviluppo scientifico, altri per quello economico, altri ancora possono essere più o meno forti in campo militare e rapidi nella produzione di truppe e unità speciali. Per poter avanzare all’epoca successiva sarà necessario progredire in quattro diversi settori - militare, economico, civile e scientifico - annullan- do di fatto lo specifico vantaggio iniziale di ogni civiltà. Appare migliorata rispetto ai soliti canoni l’intelligenza artificiale, che asseconda le scelte del giocatore offrendogli maggiore libertà di azione. La visuale di gioco è invece la solita: isometrica con tre livelli di zoom, con edifici e strutture ben curate nei dettagli e calate nei contesti storici, dalle piramidi ai grattacieli. Le maggiori novità si rintracciano nelle modalità di gioco. Accanto alla classica partita singola dalla durata anche breve, e alla campagna lunga e ampiamente strutturata, è stata aggiunta una nuova modalità simile a Risiko. In questo caso Rise of Nations si trasforma. Si dovranno scegliere gli obiettivi, stipulare trattati di alleanza con gli altri popoli, dichiarare guerra e poi affrontare otto piccole missioni, ognuna con lo scopo di annettere un territorio al nostro impero in espansione. Dopo ogni vittoria sul campo si guadagneranno fondi per la guerra successiva, risorse speciali e Bonus Cards. Da segnalare inoltre che, come accade nell’ultima versione di Civilization, è possibile vincere non soltanto affermando la propria supremazia bellica, ma anche conquistando particolari obiettivi strategici, o utilizzando strumenti paramilitari come la diplomazia e lo spionaggio, oppure costruendo meraviglie architettoniche e tecnologiche (il gioco ne include di quattordici tipi). Paradossalmente, potreste trovarvi la fronte cinta d’alloro senza neppure imbracciare il moschetto! ù Giochi Freelancer Francesco Zappa Software < Un videogioco di combattimento spaziale roviamo a fare la spunta dei titoli spaziali negli ultimi mesi: le immancabili uscite della serie Star Trek (Armada, Starfleet Command...), Haegemonia e... fine dell’elenco. Pertanto questo Freelancer annunciato per la prima volta nel lontano 1999 è un titolo da valutare attentamente. L’idea originale infatti è nientemeno che di Chris Roberts - il papà di Wing Commander - che ha poi rinunciato al progetto. P Sviluppato dalla Digital Anvil, Freelancer è il seguito dello sconosciuto Starlancer: un simulatore spaziale nel quale due blocchi politici, chiaramente ispirati a quelli della passata Guerra Fredda, si scontravano per la supremazia sul mondo. Il giocatore è Edison Trent, pilota “freelance” (appunto). La vostra fazione è stata sconfitta e ora dovrete affrontare una serie di missioni di combattimento e strategia per rovesciare la situazione. Per questo qualcuno l’ha definito “gioco d’azione e simulatore”. In verità di tratta di un gioco di combattimento spaziale in cui si potranno vivere diverse esperienze, anche se strettamente correlate: pilotare astronavi, commerciare, esplorare l’universo, cercare fortuna come pirata... Si può iniziare la Campagna e poi decidere öö ? ?ö ?ö ?ö Freelancer Nave in avvicinamento verso il Settore Sirio! Freelancer Prezzo: Euro 49,99 (Iva inclusa) Contatto: Microsoft Tel: 02 70398398 Web: www.microsoft.it Pro: Interessante mix di gestione e azione; buona grafica 3d. Contro: Spessore non eccezionale. Grande Fratello: il gioco Francesco Zappa Û Spazio,ultima frontiera che è meglio dedicarsi al contrabbando, per migliorare più rapidamente le caratteristiche della propria navicella spaziale. Oppure fare un giretto dalle parti del Settore di Sirio per scattare qualche foto... Insomma, la libertà prima di tutto. Più divertente in modalità multiplayer - via Lan o Internet - che in single player. ù In attesa della nuova edizione opo la pubblicazione del gioco da tavolo distribuito in Italia dalla Clementoni, arriva anche la trasposizione in elettronico della famosa (e discussa) trasmissione televisiva Il Grande Fratello. Anche qui l’appartamento più spiato e chiacchierato dalla Tv è stato riprodotto come piano di gioco, e i personaggi/giocatori sono coinvolti in un fatale gioco a eliminazione: il vinci- D öö ? ?ö ?ö ?ö Grande Fratello: il gioco Prezzo: Euro 19,99 (Iva inclusa) Contatto: CiDiverte Tel: 0331 226900 Web: www.cidiverte.it Pro: Umorismo; grafica in stile “Il giorno del tentacolo”. Contro: Alla lunga un po’ ripetitivo. tore sarà colui o colei che riuscirà a rimanere nell’appartamento dopo essere riuscito a sfrattare gli altri concorrenti. Il concept resta fedele all’originale. Quello che hanno aggiunto in dosi massicce i programmatori dell’italiana Trecision è l’umorismo: proprio l’elemento che nel programma televisivo mancava un po’. Si inizia a giocare scegliendo il proprio personaggio e gli altri abitanti della casa selezionandoli da tutte e tre le edizioni del Grande Fratello. Poi si entra nel vivo della gara. Ad ogni turno i giocatori scelgono un movimento e quindi un’azione da compiere: ognuna delle azioni compiute ha una certa influenza sia sul gradimento del pubblico, sia nei rapporti tra i vari concorrenti. Si può tentare un flirt, fare uno scherzo, prendere a cuscinate chi Û Vince... chi resta Esclusi e salvati Chi sarà il primo escluso? Qualcuno sembra messo davvero male. dorme, fare uno spuntino... Mai lasciare nulla al caso però. Attenzione anche ai tre parametri fondamentali che definiscono i personaggi: fisico, emozioni e intelletto. Ma pure agli imprevisti: i giocatori infatti, saranno periodicamente coinvolti nelle “nomination” e in sei differenti prove di abilità - balletto, disegno, cyclette, flessioni- gestite attraverso un sistema di minigame. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 183 > Software Giochi Ritorna il manageriale di calcio per eccellenza. Il gioco in cui tutto è davvero possibile grazie anche a un ricchissimo database Scudetto 4: Championship Manager Francesco Zappa La grande sfida grandi attori restano e le comparse spariscono. È questo il primo pensiero che viene in mente rigirando tra le mani la confezione di Scudetto 4: Championship Manager Stagione 2002-2003. La mente infatti, va immediatamente ai vari Ultimate Soccer Manager (Impressions), Fifa Soccer Manager (Electronic Arts), Calcio Manager (Anco), 90° minuto (Ubi Soft), PcCalcio (Dinamic Multimedia)... e agli ancora meno conosciuti Calcio Manager (Ascaron), Campioni! (Esp Software). Che fine hanno fatto? Qualcuno ha cambiato nome, qualcun altro ha seguito le cattive sorti della software house che lo pubblicava, altri ancora si sono semplicemente estinti. È la dura legge del mercato. Non lasciatevi indurre in inganno dal titolo: se Scudetto è solo alla quarta release, Championship Manager (il nome del gioco originale prima della localizzazione) è un titolo che ha venduto più di otto milioni di copie in tutto il mondo e che ha appena superato la boa del primo decennio di vita. Un raro esempio di longevità in un settore in cui, Lara Croft a parte, tutte le serie più famose si sono gradualmente estinte (da Wing Commander a King’s Quest). Concluso il do- I öö ? ?ö ?ö ?ö ? Championship Manager Prezzo: Euro 49,99 (Iva inclusa) Contatto: Leader Tel: 800 821177 Web: www.leaderspa.it Pro: Database di incredibili proporzioni; calcio mercato molto realistico. Contro: Chi ama il “calcio-spettacolo” rimarrà deluso, l’impostazione è decisamente di tipo gestionale. 184 PC MAGAZINE Settembre 2003 Û Disporre la squadra L’Inter è in vantaggio di un goal... ma gli avversari non stanno a guardare, con questa visualizzazione sono molto più chiari gli schemi di gioco. re l’orientamento. Il momento clou è ovviamente la partita, che non ha caso è proprio quello che ha subito il più importante restyling grafico. Va detto infatti, che Scudetto/Championship Manager, probabilmente per mantenere la sua incontaminata purezza, veroso preambonon ha mai fatto > Requisiti lo, è finalmente il molte concessioni Cpu: Pentium III a 600 MHz momento di punallo spettacolo. Ram: 64 Mbyte tare i riflettori sulNiente rappresenSpazio sul disco: 200 Mbyte le novità di questa tazioni tridimenSistema operativo: Windows 98, Xp. nuova versione. sionali della partiAltro: Scheda video 1.024x768 con colore È nuovo il ta, niente coma 32 bit; lettore Cd Rom 4x database delle mento audio di un squadre e dei telecronista famogiocatori, con i consueti annessi so... Solo le azioni salienti, nude e crude. e connessi: dal calciomercato, Stavolta invece, al gioco è aggiunto un con 39 campionati (tra cui persino motore che consente al giocatore di Hong Kong, Singapore e India) prendere le sue decisioni tattiche in teme oltre 200.000 giocatori reali, po reale, proprio mentre le due squadre agli allenamenti, alla stampa. si sfidano in campo. Si tratta solo di una Anche se mancano le “bombe” di Maurappresentazione bidimensionale che rizio Mosca e le invenzioni lessicali di rappresenta in modo grafico l’andamenAldo Biscardi, Scudetto 4 “marca stretto della partita, ma rispetto alle tante verto” ogni aspetto del mondo del calcio: la sioni precedenti è una bella novità. Per voce legata al giocatore famoso che vorchi preferisce Championship Manager rebbe cambiare casacca, come quella di vecchia maniera poi, questa modalità chi vorrebbe uno stipendio più consografica si può anche limitare alle sole no alle proprie doti. Le rose delle squaazioni chiave, oppure disattivare del tutdre poi, sono proprio quelle autentiche, to. Il meglio della nuova versione è un con tanto di giovanissimi della primavenuovo sistema di calcio mercato (si posra... anche se, sicuramente, i più esperti sono cercare giocatori inserendo praticasapranno scovare sicuramente qualche mente qualsiasi cosa come chiave di riassenza (che fine ha fatto il figlio di cerca: età, prezzo, nome, ruolo...), la “spillo” Altobelli che Hector Cuper ha modalità di connessione in rete e l’interchiamato già almeno un paio di volte faccia grafica sono completamente persulla panchina dell’Inter?). Un database sonalizzabili (ora si possono anche insesterminato nel quale si rischia di perderire skin personalizzati). ù > Software Programmi 2º CD Ecco un assaggio dei programmi presenti sul secondo Cd utili sia per lavorare, sia per divertirsi Shareware e Programmi italiani Andrea Bethlen Web authoring a tutto campo ul secondo Cd di PC Magazine questo mese proponiamo una serie di programmi che consentono di progettare e realizzare al meglio i siti Web. Ben otto categorie di strumenti per soddisfare tutte le necessità del caso: dalla realizzazione di semplici siti statici, fino alla possibilità di inserire animazioni, script Java o Cgi particolari. Sono tutti software di alto livello con grandi prestazioni, ma anche di semplice utilizzo per un rapido e sicuro conseguimento dei propri obiettivi. Una volta che tutto è pronto è possibile iscrivere il sito sui motori di ricerca utilizzando i programmi della sezione Search, in modo da renderlo visibile a tutti. Una collezione da tenere e conservare con cura. Toolkit For Swish 2.0 S Shareware MagicJpgHtmlPager 3.93 Licenza: Shareware Autore: Michael Koop Web: www.magicseries.de/ Dimensioni: 4.625 Kbyte MagicJpgHtmlPager offre il sistema più semplice e più veloce per pubblicare una galleria di immagini sul Web. Non è un semplice tool per la gestione di thumbnail: il programma organizza le preview e da queste richiama le immagini a grandezza naturale come se fossero dei link. Per realizzare ciò non c’è bisogno di alcuna conoscenza di programmazione, infatti MagicJpgHtmlPager gestisce la scrittura dell’Html a seconda delle nostre azioni, ma senza richiedere di scrivere codice. È possibile aggiungere header, meta tag e descrizioni alle immagini per una migliore fruibilità della galleria stessa. 186 PC MAGAZINE Settembre 2003 Licenza: Shareware Autore: Swishtools Web: www.swishtools.com/ Dimensioni: 3.980 Kbyte Ultimo, ma non meno importante, questo programma contiene utili strumenti per la gestione della struttura delle pagine, i nomi dei file e la loro numerazione. PrePromote 4.0.5 Licenza: Freeware Autore: InterLyn Web: www.interlyn.com/ Dimensioni: 31.445 Kbyte Con questo programma è possibile inserire il proprio sito Web sui motori di ricerca, la sua forza sta nell’aiutarvi ad inserire meta tag per ottenere il massimo ranking e risultare il più in alto possibile nelle liste fornite in risposta dai motori. Una sezione apposita aiuta in questa operazione, unita a un altro tool: la pagina dell’analisi. In questa sezione PrePromote controlla che il vostro sito Web sia pronto per essere sottoposto a un motore di ricerca. Il processo analizza la struttura dei Meta tag e verifica che siano di lunghezza accettabile, inoltre vengono anche cercati eventuali duplicati delle chiavi di ricerca che possono inficiare l’efficienza per un buon posizionamento. Un’ultima caratteristica di PrePromote è quella per la realizzazione delle doorway page: pagine del sito appositamente realizzate per apparire ai primi posti nei motori di ricerca. Il software è un toolkit aggiuntivo per Swish. Contiene una suite di oggetti per trasformare Swish da un semplice animatore di testi, ad un potente strumento per l’authoring di animazioni di tipo Flash e per il Web in generale. L’idea base di Swish è ‘risparmiare tempo per generare codice Flash’, quella di questo toolkit è ‘risparmiare tempo per generare Swish’. Questo toolkit contiene i seguenti strumenti: tool che mostrano lo stato di avanzamento del caricamento della pagina in differenti modi (percentuale o byte), box animati con testi e pulsanti pronti da usare; una serie di controlli per la sezione audio composta da bottoni e slider per il volume da inserire anche nei filmati, e molte altre funzioni e controlli, per dare un aspetto professionale al sito. Html Builder Xp 5.6 Licenza: Shareware Autore: Code-Builders Web: www.code-builders.com/ Dimensioni: 9.154 Kbyte Html Builder Xp è un ambiente per lo sviluppo dell’Html semplice e potente al tempo stesso. Include librerie Java e Dhtml per uso personale e professionale. All’interno di questa collezione di software sono presenti anche due plugin che implementano funzionalità Ftp, Telnet e un generatore di meta tag. Questo editor ha numerose e interessanti funzioni come, per esempio, la capacità di riconoscere e gestire il codice scritto per diversi linguaggi come Html, Php, Asp, Perl, VbScript, JavaScript, C, C++, Python, Programmi 2º CD Delphi e Xhtml. Con l’uso dei plugin si implementano funzioni che permettono di effettuare l’upload ed il download da e per il proprio server senza dover uscire dall’ambiente di sviluppo, rendendo così assai più veloce e semplice la realizzazione delle pagine. È possibile anche ottimizzare la ricerca del sito stesso, effettuata dai diversi motori, gestendo al meglio i meta tag contenuti nelle pagine. Programmi italiani Gepim Licenza: Shareware Autore: Roberto Petraccone (Gamma Software & Hardware sas) Web: www.gammash.com/gepim/GEPIM.htm Dimensioni: 11.050 Kbyte Acronimo di Gestione Piccola Impresa, Gepim è un software gestionale semplice e potente che grazie alla sua elevata possibilità di parametrizzazione può adattarsi a numerose attività aziendali: commercio, servizi, produzione, distribuzione. Tra le caratteristiche principali troviamo: Gestione vendite a banco (disabilitabile), Ddt, Fatturazione (immediata e differita), Impegni da clienti ( con possibilità di trasformazione in Ddt o Fattura), Carico Magazzino da documento fornitore, Ordini a fornitori e molto altro ancora. È il programma ideale per quelle imprese di fascia piccola e media che mirano a uno strumento di controllo per la gestione della propria azienda, efficiente e nello stesso tempo di facile utilizzo. La semplicità d’uso e l’intuitività delle icone, attraverso una grafica di dimensioni ben visibili, sono i veri punti di forza di Gepim. Config 2003 2.0 Licenza: Freeware Autore: Paolo Grigio Web: http://web.tiscali.it/pgrigio Dimensioni: 156 Kbyte Config consente di configurare il foglio di lavoro di AutoCad secondo la normativa Uni-Iso. La sua interfaccia semplice ed intuitiva permette a chiunque di realizzare un disegno corretto in scala naturale in funzione dell’unità di misura, della scala di rappresentazione, dello spessore massimo delle linee stampate e dello spazio adottato (spazio modello o spazio carta). Questo risultato viene ottenuto attraverso l’impostazione della scala di stampa, la parametrizzazione degli elementi dipendenti dalla scala (linee, testo, quote, tratteggio) e la definizione della squadratura del foglio. È pertanto un applicativo estremamente utile oltre che rivoluzionario perché semplifica la fase iniziale (configurazione delle variabili di sistema) e finale (stampa) di qualsiasi elaborato Cad. Per essere installato correttamente necessita della libreria run-time di Visual Basic 6.0, reperibile anche sul sito dell’autore. Progetto 1 Licenza: Shareware Autore: Ezio Frausin Web: www.cfhosting.it/Progetto1 Dimensioni: 15.528 Kbyte Progetto1 è un programma gestionale dedicato alle piccole e medie aziende. Il prodotto è shareware con un costo per registrazione di 20,00 euro. L’operatore può efficacemente controllare più aziende che verranno gestite separatamente tramite l’utilizzo di archivi in formato Mdb. Il programma attualmente è composto da cinque moduli: Tabelle, Contabilità generale, Contabilità di magazzino, Gestione corrispondenza in entrata e in uscita, Stampe. Le tabelle sono costituite da tutti quei dati ricorrenti che periodicamente vengono richiamati dai vari moduli Software < del programma, come il piano dei conti, i codici Iva, le anagrafiche, gli articoli di magazzino. Uno dei punti di forza del programma è l’unicità di inserimento delle anagrafiche, siano esse relative a clienti o fornitori o a semplici interlocutori in corrispondenza. Contestualmente all’inserimento dell’anagrafica è possibile stampare l’Informativa sulla Privacy, essa appare già intestata con i dati dell’azienda e dell’anagrafica; nel modulo di stampa è possibile risalire alle anagrafiche cui l’informativa non è stata inviata e anche avere una visione completa alfabetica di queste. Il modulo di contabilità generale si occupa esclusivamente dell’inserimento dei dati contabili integrando in un’unica registrazione i movimenti contabili e quelli Iva. LottoBusiness 4.1.55 Licenza: Shareware Autore: Claudio Cozzi Web: www.tortonaonline.it/ccsoft/ Dimensioni: 3.717 Kbyte La caratteristica principale di LottoBusiness è la sua immediata comprensione e facilità d’uso. In breve le sue caratteristiche sono: l’archivio in linea delle estrazioni a partire dal 1871, la possibilità di aggiornamento deagli archivi, le funzioni di ricerca in tempo reale, tramite la procedura di visualizzazione estrazioni di un’infinità di formazioni numeriche, i ritardi attuali, storici e rapporti vari, la ricerca di numeri spia e di formazioni numeriche (decine, cadenze, figure, eccetera) con statistiche finali molto dettagliate; e ancora la ricerca di ritardi e frequenze degli ambi, i ritardi e le frequenze (fino a 50 risultati) di terzine, quartine, cinquine e sestine per ambo, le previsioni (su base statistica) anche su tutte le ruote. Troviamo anche implementato un metodo di invenzione dell’autore (CCstat 1.0) che fonde una serie di ricerche statistiche attribuendo diversi “punteggi” ai numeri trovati e che può dare discrete soddisfazioni. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 187 > Software Approfondimento Windows 2003 Server Il sistema operativo per i server migliora in termini di flessibilità, sicurezza e prestazioni Microsoft Windows 2003 Server Alan Stevens Creato per servire riginariamente noto con il nome di Whistler e, per un certo periodo di tempo, con quello di Windows .Net Server, la più recente incarnazione di Windows per i server viene ora chiamata semplicemente Windows Server 2003. Si tratta di un sistema operativo accompagnato da molta pubblicità prima del lancio sul mercato; in ogni caso, già in primavera, hanno finalmente avuto inizio le consegne di questo sistema operativo - che Microsoft spera sarà in grado di allettare un’ampia fascia di aziende, dalle piccole e medie imprese fino alle grandi imprese. Analogamente a Windows Xp, il programma di beta testing ha coinvolto migliaia di aziende in tutto il mondo; di conseguenza, la maggior parte dei bug dovrebbe essere già stata eliminata. Û O Windows 2003 server a procedura di installazione ultimata si presenta con solo i servizi minimi attivi. Una scelta precisa di Microsoft per tutelare la sicurezza Dal momento che il lancio sul mercato è stato ritardato di più di un anno per ottenere una sicurezza adeguata, molto probabilmente questo sistema operativo non contiene così tante vulnerabilità sfruttabili dagli hacker, come accadde nelle versioni precedenti. Microsoft ha migliorato le prestazioni, la scalabilità e la gestione del software con l’intento di attrarre le aziende che usano Unix, Linux e altri sistemi operativi, nel tentativo di spingerle a passare alla piattaforma Windows. In particolare, il produttore ha risolto molti problemi relativi ad Active Directory, che hanno assillato questa tecnologia fino dalla sua introduzione in Windows 2000. Ovviamente, Microsoft 188 PC MAGAZINE Settembre 2003 ha incorporato dei servizi al fine di supportare l’iniziativa .Net Web services. Adesso comunque il produttore non insiste più su questa funzionalità (da qui la scomparsa di .Net dal nome del prodotto), probabilmente perché avrebbe potuto portare i clienti a ritenere che il software si incentri soltanto sulla tecnologia .Net. Windows Server 2003 deriva, invece, da una completa riscrittura del sistema operativo server Microsoft ed è in grado di offrire vantaggi sia nell’hosting delle applicazioni, sia nella condivisione dei file. Ecco la descrizione delle funzionalità chiave del sistema operativo, con una verifica delle rivendicazioni sulle prestazioni e una valutazione indipendente di ciò che Windows Server 2003 ha da offrire. T utte le versioni In totale sono previste cinque versioni di Windows Server 2003, compreso un prodotto per le piccole aziende che includerà in bundle alcune applicazioni come Exchange e Sql Server. Questa versione non sarà tuttavia disponibile fino a un periodo successivo nel corso di quest’anno. Per adesso, i quattro Server e configurazione Per evitare problemi di sicurezza correlati alla presenza di componenti indesiderati, si usa la nuova procedura guidata per configurare i servizi richiesti in base ai ruoli del server. La consolle Group Policy Management, eseguita sui server Windows e sulle workstation Xp, mette a disposizione un’interfaccia complessiva per tutte le attività di gestione Group Policy. pacchetti che sono stati lanciati sul mercato in aprile partono da Windows Server 2003 Standard Edition, destinato soprattutto ai mercati server dipartimentali e medio-piccoli. Questa versione offre nella configurazione standard la capacità di gestire un massimo di quattro processori a 32 bit e 4 Gbyte di memoria; si tratta di un’implementazione completa di Windows Server, che comprende i Terminal Service e il più recente software Iis (Internet Information Services) 6, anche se è priva del supporto per il clustering e di alcune ulteriori funzionalità di fascia alta. Se si desidera ottenere il supporto per il clustering, bisogna acquistare la Enterprise Edition. In questo caso, il nome riflette chiaramente il mercato al quale è destinato il prodotto. Questa versione è molto più scalabile della Standard Edition e offre, nella configurazione standard, il supporto per i sistemi multiprocessing a otto vie e - se richiesta - un’implementazione per processori a 64 bit. È opportuno notare che il software a 64 bit si basa sull’attuale kernel a 64 bit Windows Advanced Server Le (Limited Edition), per il quale il supporto dovrebbe cessare 90 giorni dopo il lancio di Windows 2003. In questa edizione è stato migliorato anche il supporto per la memoria, Windows 2003 Server Windows e le licenze In Windows Server 2003, le connessioni client possono avere una licenza per singolo utente oltre che per singolo dispositivo. L’esigenza di licenze client fa tuttavia di Windows un sistema operativo particolarmente costoso da implementare rispetto a Linux, specie per grandi numeri. In gergo Microsoft queste licenze sono chiamate Cal (Client Access License), sono licenze associate all’utente indipendenti dal numero di dispositivi utilizzati per collegarsi al server. La loro gestione potrebbe risultare onerosa in termini di manutenzione, questo, come si sa, è il vero campo su cui si gioca la disputa sulla convenienza di un sistema Linux o Microsoft. P er iniziare Û con un massimo di 32 Gbyte di memoria indirizzabili dai server Enterprise con processori a 32 bit, oppure di 64 Gbyte con processori a 64 bit. Insieme alla Enterprise Edition vengono fornite anche alcune funzionalità aggiuntive, tra cui il supporto per piattaforme Numa (Non Uniform Memory Architecture), archiviazione remota, funzionalità per l’avvio delle San (Storage Area Network) e il manager Wrm (Windows Resource Manager), che permette di allocare ad applicazioni specifiche le Cpu, la memoria e altre risorse. Più in alto nella scala c’è sempre la Datacenter Edition che analogamente alla versione Datacenter di Windows 2000 - è disponibile unicamente presso alcuni produttori di hardware selezionati come Hp, Dell e Unisys. Questa versione è disponibile anche per le piattaforme a 64 e 32 bit e può scalare fino ai sistemi Smp (Symmetric MultiProcessing) a 32 vie con uno spazio di indirizzamento di 64 Gbyte sulle piattaforme a 32 bit e di 512 Gbyte con i processori a 64 bit. La versione Datacenter non offre Software < Approfondimento Accesso remoto Windows 2003 permette funzioni avanzate di controllo per tutti i tipi di connessione remota, sia per la parte client/server che per le funzioni di management tuttavia nessuna funzionalità aggiuntiva oltre a quelle già comprese nella Enterprise Edition; inoltre, il software Datacenter richiede un minimo di otto processori. Microsoft considera Datacenter quale veicolo principale per acquisire come clienti le aziende che desiderano consolidare l’hardware server. In corrispondenza dell’estremità opposta della gamma è disponibile una versione a basso costo del software server Microsoft, destinata espressamente alle aziende che intendono sviluppare ed effettuare l’hosting di applicazioni basate sul Web. Questa versione, poco sorprendentemente chiamata Web Edition, è ottimizzata per il serving di pagine Web con Iis 6 ed è un’implementazione a 32 bit che si può utilizzare sui server con al massimo di due processori e 2 Gbyte di memoria. Le piccole aziende che desiderano risparmiare installando la Web Edition invece della Standard Edition potrebbero tuttavia restare deluse, dal momento che le funzionalità (oltre al serving Web) sono limitate. Windows Server 2003 Datacenter Edition è disponibile solo in versione Oem, attraverso il programma Datacenter; la versione Windows Server 2003 in versione Oem oppure attraverso i programmi Licensing Select, Enterprise Agreement e Asp. Da fine estate dovrebbe essere disponibile anche la Small Business Server 2003 edition. I requisiti relativi a Windows Server 2003 non sono molto più onerosi di quelli che caratterizzano Windows 2000; questa è senz’altro una buona notizia per le aziende che intendono effettuare l’aggiornamento, dal momento che non c’è un’assoluta necessità di sostituire l’hardware. Per esempio, tutte le versioni - a eccezione della Datacenter Edition si possono utilizzare usando un processore Pentium a 133 MHz sebbene sia certamente preferibile usare una macchina di più veloce - mentre i requisiti relativi alla memoria e altri componenti variano a seconda della versione del sistema operativo (vedere tabella Requisiti Hardware). Anche l’installazione è molto simile a quella di Windows 2000, con un Cd-Rom avviabile che usa una routine di setup di base a schermo blu per formattare il disco di sistema e caricare il software centrale, prima di passare a una routine di installazione grafica dotata di procedure guidate. È comunque presente un significativo cambiamento, dal momento che è indispensabile attivare il software entro trenta giorni, proprio come nel caso di Windows Xp: se non si compie questa operazione, il sistema operativo cessa di funzionare. I grandi clienti con i necessari contratti di supporto non hanno bisogno di compiere questa operazione, che in ogni caso è molto rapida e priva di problemi. Abbiamo incontrato ben pochi problemi anche nell’installazione del pacchetto su vecchi server Pentium II e Pentium III; nei test che abbiamo effettuato, tutte queste macchine hanno funzionato virtualmente in modo più veloce rispetto alla configurazione con Windows 2000 (vedi tabella Windows Server 2003: prestazioni nella gestione dei file). In effetti, i pochi problemi che abbiamo incontrato erano correlati ai nuovi controller di rete e di archiviazione presenti nei server più moderni (principalmente i controller Raid), i cui driver non erano espressamente certificati per l’utilizzo con la nuova piattaforma. Si tratta comunque di problemi piuttosto comuni con qualsiasi nuovo sistema operativo, che probabilmente verranno risolti Settembre 2003 PC MAGAZINE 189 > Software Approfondimento Terminal server Windows 2003 offre diverse migliorie per la gestione del terminal server, che in passato poteva generare qualche problema. Windows 2003 Server Û rapidamente. Adesso la procedura guidata di setup è in grado di verificare sul Web la disponibilità di file aggiornati per i driver; questa opzione si può usare anche in uno script per installazioni automatizzate. L’installazione richiede circa 30-40 minuti per giungere alla fase di login; in ogni caso, è importante capire che in questa fase verranno installati o configurati ben pochi dei servizi che potrebbero risultare necessari. Ciò è in netto contrasto con le precedenti implementazioni di Windows Nt e Windows 2000, dove per default veniva installato tutto ciò che si potesse desiderare. La vecchia soluzione rendeva la vita molto più facile, ma rappresentava un potenziale rischio per la sicurezza dal momento che, anche se un certo componente non veniva mai usato, gli eventuali difetti presenti nel suo codice potevano comunque essere sfruttati dagli hacker e dagli sviluppatori di virus. Con Windows Server 2003 è necessario configurare espressamente i servizi e i componenti opzionali usando la nuova procedura guidata Manage Your Server, che sostituisce la procedura guidata di Windows 2000 e, in modo simile, viene eseguita nel momento in cui l’amministratore effettua il logon sul sistema appena installato. Per facilitare l’operazione, la procedura guidata descrive i ruoli del server, elenca i ruoli già assegnati al sistema e accompagna l’amministratore passo a passo attraverso le varie opzioni per l’assegnazione di un nuovo ruolo. Per esempio, si può scegliere di assegnare separatamente i ruoli di server di file e stampa, di effettuare il setup del server come controller di dominio, oppure di configurarlo per eseguire il nuovo server di posta Smtp/Pop3, anche se non è incluso nel sistema operativo. In modo analogo, con questa procedura guidata è possibile configurare i Terminal Service integrati e, se necessario, cancellare tutti i servizi associati a un ruolo che non risulta più necessario. Per facilitare ulteriormente la vita dell’amministratore è disponibile anche un’opzione di configurazione tipica che aggiunge i ruoli richiesti più comunemente per un nuovo server. Questa opzione installa Active Directory e trasforma il server in controller di dominio, configura i servizi opzionali Dhcp/Dns e attiva il nuovo firewall integrato. Rispetto al modo di lavorare di Windows Nt/2000 è necessario un po’ di tempo per abituarsi, ma la cosa non è particolarmente difficile. A ciò bisogna aggiungere che la procedura guidata Manage Your Server offre una comoda piattaforma di lancio per i vari tool che permettono di configurare ulteriormente e gestire i servizi dopo la loro installazione. G e st i o n e f i l e e sta m pa Il serving di file e stampa è ancora un ruolo chiave per tutti i server di rete; di conseguenza, Microsoft si è data molto da fare per migliorare queste funzionalità nel nuovo sistema operativo. Per esempio, le San (Storage Area Network) vengono considerate da Microsoft come molto importanti, dal momento che è presente una nuova funzionalità per l’avvio delle San e il servizio Vds (Virtual Disk Service), che fornisce un’interfaccia comune per gestire la virtualizzazione dell’archiviazione in blocco, facilitando efficacemente l’integrazione in Windows dei dispositivi forniti dai produttori di Windows Server 2003 Contatto: Microsoft - Tel: 02 70398398 - Web: www.microsoft.it Datacenter Enterprise Standard Web Cpu Edizione Pentium a 400 MHz o Itanium a 733 MHz Pentium a 133 MHz o Itanium a 733 MHz Pentium a 133 MHz Pentium a 133 MHz Supporto Smp 32 vie (è richiesto un minimo di otto processori) 8 vie 8 vie 4 vie Ram (minima) 512 Mbyte 128 Mbyte 128 Mbyte 128 Mbyte 1 Gbyte 256 Mbyte 256 Mbyte 256 Mbyte 64 Gbyte (x86) o 512 Gbyte (Itanium) 32 Gbyte (x86) o 64 Gbyte (Itanium) 4 Gbyte 2 Gbyte 1,5 Gbyte o 2 Gbyte per Itanium 1,5 Gbyte o 2 Gbyte per Itanium 1,5 Gbyte 1,5 Gbyte 8 vie 8 vie N.d. N.d. Solo licenze Oem attraverso programma Datacenter Euro 5.478,00 con 25 licenze client (Iva inclusa) Euro 1.426,80 con 5 licenze client (Iva inclusa) Disponibile tramite contratti Oem oppure tramite programmi Ram (raccomandata) Ram (massima) Spazio su disco richiesto Clustering Prezzo 190 PC MAGAZINE Settembre 2003 Windows 2003 Server Approfondimento L’alternativa Linux Attraverso la nuova Web Edition di Windows Server 2003, Microsoft spera di riuscire a ridurre la crescente quota del mercato server assorbita da Linux. Il produttore potrebbe tuttavia non essersi spinto abbastanza in là per riuscire a ottenere questi risultati nei mercati delle piccole aziende o delle grandi imprese. In ogni caso, la Web Edition dovrebbe essere in grado di allettare le piccole aziende che altrimenti potrebbero prendere in considerazione Linux. La situazione è comunque diversa, dal momento che la Web Edition è de- Sun e di altro hardware. Anche il file system Dfs (Distributed File System), che consente di creare un singolo file system logico tra molteplici server, è stato migliorato al fine di renderlo maggiormente efficiente e affidabile. È stato migliorato anche il file system Efs (Encrypting File System), introdotto per la prima volta in Windows 2000; in Windows Server 2003 sono presenti anche numerose nuove funzionalità di gestione file e stampa. Queste funzionalità comprendono la condivisione dei documenti remoti usando WebDav (Web Distributed Authoring and Versioning), per fare in modo che i file possano essere utilizzati e condivisi usando un’applicazione basata sul Web o un browser Http. La disponibilità del file system viene gestita dalla nuova funzionalità Asr (Automated System Recovery), in modo da fornire il ripristino del sistema operativo in una sola passata nelle situazioni di recovery. È disponibile anche la nuova opzione di volume Shadow Copy, che scatta istantanee point-in-time dei volumi dati Internet Information Server 6 Analogamente al codice principale di Windows Server 2003, l’installazione di default di Iis 6 lascia il server Web in uno stato di “chiusura a chiave” sicura, in grado di servire unicamente pagine statiche - a meno che venga configurato diversamente. Û dicata soprattutto all’hosting Web e offre funzionalità limitate in altri settori. Per esempio, non può essere configurata come controller di dominio e supporta soltanto un massimo di dieci connessioni per la condivisione dei file. Con queste caratteristiche bisogna confrontare il più recente prodotto Red Hat Linux 9 che non soltanto comprende il diffuso server Web Apache, ma non ha nessun limite nella condivisione dei file e, attraverso Samba, può addirittura emulare un controller di dominio Windows. importanti. I programmi di backup di terze parti offrono da tempo questa funzionalità, che adesso è stata integrata nel sistema operativo e permette di effettuare il backup dei file aperti senza bisogno di ricorrere a speciali agenti software. La funzionalità Shadow Copy consente inoltre agli utenti di trovare da sé le versioni precedenti dei file usando Windows Explorer, pur essendo richiesto uno speciale software client (incluso nel sistema). Con un numero così elevato di opzioni potrebbe sembrare difficile riuscire a padroneggiare ogni cosa; è comunque stata migliorata anche la gestione dell’archiviazione, grazie alla presenza di migliori interfacce grafiche che semplificano la vita. Gli amministratori in remoto potranno trovare delle nuove utility a linea di comando per molte operazioni di gestione dei dischi - come la configurazione delle Shadow Copy. Software < Sono stati migliorati anche il tool Defrag e l’utility Chkdsk, mentre sul fronte delle stampanti è disponibile il supporto per più di 3.800 nuovi dispositivi, il supporto per la stampa a 64 bit e alcuni miglioramenti correlati alle prestazioni. In Windows Server 2003 viene supportata anche la stampa wireless e attualmente è disponibile una migliore interoperabilità con altre piattaforme server, oltre alla presenza di un’interfaccia migliorata per la gestione delle stampanti. U n ’A c t i v e D i r e c to r y migliore? Introdotta in Windows 2000, ha sostituito efficacemente i domini in stile Nt con un singolo servizio di directory distribuito e maggiormente scalabile. Ciò costituisce un vantaggio soprattutto nelle grosse reti con molti server, dove Active Directory archivia in una singola ubicazione le informazioni correlate a tutte le risorse di rete e lo stesso magazzino di informazioni può essere distribuito tra molteplici controller di dominio replicati per offrire un accesso rapido ed efficiente. Purtroppo l’implementazione iniziale di Active Directory non era priva di problemi, soprattutto per quanto riguarda la scalabilità e la prestazioni ma anche nel modo in cui veniva gestita la directory. Ciò ha portato a una limitata diffusione della directory di Microsoft, anche tra i clienti delle grandi aziende. In Windows Server 2003, Active Directory cerca di affrontare questi (e altri) problemi per incoraggiare un maggior numero di aziende ad adottarla nelle proprie reti. Microsoft non ha fornito dei dati precisi sul modo in cui questi cambiamenti dovrebbero influenzare scalabilità e prestazioni, ma in ogni caso si augura che potranno invogliare le aziende a usare Active Directory per fornire i servizi di directory in un contesto più ampio - per esempio, nel supporto delle applicazioni extranet su larga scala. Inevitabilmente, nella nuova implementazione di Active Directory è presente un gran Settembre 2003 PC MAGAZINE 191 Approfondimento numero di dettagliati cambiamenti, alcuni di natura molto tecnica; in ogni caso, i più importanti sono correlati alle prestazioni e alla scalabilità e sono piuttosto facili da capire. Per esempio, dove i controller di dominio sono distribuiti in sedi periferiche remote, gli utenti non devono più accedere a un server di catalogo globale centralizzato tutte le volte che fanno logon. Questo requisito - presente nell’implementazione Windows 2000 - ha creato dei notevoli problemi in termini di prestazioni e affidabilità, soprattutto quando venivano usati dei lenti collegamenti Wan. In Windows 2000 poi la replicazione iniziale del dominio poteva richiedere un tempo molto lungo se veniva effettuata attraverso un collegamento Wan, adesso invece la replicazione si può effettuare usando dei supporti rimovibili, come i Cd riscrivibili. È stata migliorata anche la più generica replicazione delle informazioni della directory. Per esempio, quando si aggiungono, cancellano, o modificano i membri dei gruppi, vengono replicate soltanto le modifiche e non l’intero gruppo (come avveniva invece nell’implementazione precedente). Agli amministratori viene inoltre offerto un maggiore potere relativamente al tipo di informazioni da replicare all’interno dei Windows 2003 Server Û > Software Qualità della documentazione Un pacchetto come Windows Server 2003 deve poter presentare una documentazione in linea all’altezza delle notevoli potenzialità del prodotto. domini e tra un dominio e l’altro, con lo scopo di migliorare il flusso di carico dei dati in lavorazione. Risulta inoltre possibile disattivare la compressione dei dati replicati nelle reti ad alta velocità, al fine di ridurre i carichi sui processori host e migliorare anche qui le prestazioni. Sul fronte della gestione, i vari plugin Mmc (Microsoft Management Console) per Active Directory sono stati aggiornati in modo da offrire delle funzionalità di drag & drop. È stata aggiunta la capacità di compiere operazioni su molteplici oggetti e adesso è possibile salvare Windows o Linux? Resta comunque la sottile questione legata alle maggiori capacità tecniche richieste per installare e gestire un server Linux, fattore che tradizionalmente gioca a favore di Windows. Grazie alle più recenti interfacce grafiche, Linux tuttavia non è più così difficile da padroneggiare e può venire preinstallato dai produttori di server - i quali lo vendono sempre più spesso quale piattaforma server alternativa per le piccole aziende. Microsoft dovrà affrontare la concorrenza di Linux anche più in alto nella scala, dal momento che Red Hat, Suse e altri produttori hanno rilasciato dei sistemi server di livello enterprise in 192 PC MAGAZINE Settembre 2003 grado di fornire ciò che offre Windows Server 2003 a un costo inferiore. Come reazione al lancio di Aprile, per esempio, Red Hat ha presentato il suo nuovo pacchetto Enterprise Linux Es per i server di fascia media. Il pacchetto Es rappresenta una completa soluzione dipartimentale per le reti dedicate all’hosting di applicazioni e servizi di file e stampa. Inoltre, come accade per tutte le versioni di Linux, non ci sono costi aggiuntivi in termini di licenze client. Per contro, Windows Server 2003 richiede l’uso di licenze client anche per le operazioni di base di condivisione dei file. e riutilizzare le query Active Directory. Un’altra nuova funzionalità è rappresentata dalla possibilità di cambiare i nomi Dns e/o NetBios dei domini preesistenti quando, per esempio, l’azienda acquisisce un’altra società o procede a una fusione. Ciò elimina la necessità di creare un nuovo dominio e far migrare al suo interno gli oggetti della directory. Anche l’aggiornamento ad Active Directory è stato semplificato, grazie ad alcuni miglioramenti apportati al tool Admt (Active Directory Migration Tool) che adesso permette di effettuare la migrazione delle password dai precedenti domini Nt e Windows 2000 e lo scripting delle operazioni comuni di migrazione. Group Policy, una funzionalità che dipende da Active Directory, è stata migliorata con circa 150 nuove impostazioni di politiche. È disponibile anche una nuova consolle Gpmc (Group Policy Management Console), che può essere eseguita sui server Windows e sulle workstation Xp e sostituisce una serie di tool che in precedenza venivano usati per gestire queste impostazioni. Tutte le funzionalità offerte dai precedenti tool di gestione Windows 2000 sono presenti anche nella nuova utility Gpmc. Quest’ultima permette inoltre di effettuare il backup e il ripristino degli oggetti Gpo (Group Policy Object), offre un reporting in stile Html e aiuta a semplificare la gestione delle impostazioni Group Policy correlate alla sicurezza. Un’altra funzionalità offerta da Active Directory di Windows Server 2003 è rappresentata dal supporto per la versione più recente del protocollo Ldap (Lightweight Directory Access Protocol); sono presenti anche numerosi miglioramenti introdotti a livello di sicurezza del servizio di directory. Per quanto riguarda le rivendicazioni di Microsoft relative a prestazioni e scalabilità, soltanto il tempo potrà confermarle o smentirle. È opportuno notare che, anche se molti sforzi sono stati rivolti all’obiettivo di rendere la nuova directory compatibile con la vecchia versione, le aziende che desiderano ottenere il massimo vantaggio da ciò che adesso offre dovranno effettuare l’aggiornamento. > Software Protezione L’esigenza di ottenere un’appropriata sicurezza ha ritardato il lancio di Windows Server 2003. Tra le funzionalità che sono state aggiunte da Microsoft, sono presenti le opzioni per gestire la sicurezza wireless e per limitare la capacità del software di essere eseguito in un dominio. Approfondimento Windows 2003 Server Û I i s 6 p i ù p ot e n t e e r o b u sto Nessuna implementazione del sistema operativo Windows potrebbe essere considerata completa senza un aggiornamento a Iis (Internet Information Services), il software server Web di Microsoft. In Windows Server 2003 c’è tuttavia qualcosa di più di un semplice aggiornamento. Il nuovo server Web Iis 6 qui introdotto è dotato di un’architettura interamente nuova per l’elaborazione delle richieste, che dovrebbe renderlo ancora più robusto e potente di prima. Il cambiamento fondamentale introdotto in Iis 6 è rappresentato dalla capacità di eseguire le applicazioni e i siti Web usando i loro processi worker autocontenuti, impedendo che interferiscano o blocchino altri siti o programmi. Analogamente, il codice principale del server Web e il servizio di amministrazione Web associato dispongono di propri processi dedicati, che rendono più difficile al codice ostile di riuscire a bloccare il server centrale. Purtroppo alcune applicazioni potrebbero non funzionare correttamente quando vengono isolate in questo modo; di conseguenza, Iis 6 può passare alla cosiddetta modalità di isolamento Iis 5 per offrire la compatibilità all’indietro con la precedente modalità. La nuova architettura è stata progettata anche per migliorare le prestazioni, soprattutto quando è coinvolta l’elaborazione delle applicazioni sul lato server. Viene offerto il supporto per varie “raccolte” di applicazioni (che consentono la condivisione dei processi di lavoro comuni) - invece dell’unica disponibile in Iis 5; anche i miglioramenti introdotti nel bilanciamento dei carichi dovrebbero consentire il miglioramento delle 194 PC MAGAZINE Settembre 2003 prestazioni. In effetti, Microsoft ha fatto importanti rivendicazioni per quanto riguarda il nuovo server Web, indicando guadagni fino al 100 per cento con alcune applicazioni Asp (Active Server Pages). Nei test non abbiamo ottenuto lo stesso risultato (vedi Tabella Test Application Server), anche se con il nuovo software si possono ottenere dei reali miglioramenti che portano ad avere applicazioni e siti più veloci e una maggiore scalabilità. In Iis 6 è stata migliorata notevolmente anche la sicurezza. In primo luogo, il server Web deve essere installato espressamente e l’installazione di default (quando viene selezionata) è minima, proprio come accade con lo stesso Windows Server 2003. In effetti, per default il server Web serve normalmente soltanto le pagine statiche. Le estensioni - per esempio, quelle per Asp e FrontPage - devono essere attivate specificamente prima di poter implementare qualsiasi applicazione Web. Sotto questo aspetto, è disponibile anche un nuovo server di applicazioni che si può configurare usando un’utility dedicata. Ciò installa non soltanto il software Iis, ma anche altri componenti necessari per supportare le applicazioni basate sul Web, come Asp.Net, Com+ e Msmq (Microsoft Message Queuing), insieme ai tool necessari per gestirle. Altri cambiamenti relativi alla sicurezza comprendono i processi Iis worker e Asp, che sono dotati di privilegi di accesso molto limitati al fine di ridurre l’impatto di eventuali vulnerabilità nella sicurezza ed eliminare la funzionalità che permette di eseguire i tool a linea di comando attraverso il server Web - una funzionalità che viene spesso sfruttata dagli hacker. Al fine di impedire di deturpare i siti a chi ottiene l’accesso, il server Web di Microsoft impedisce di sovrascrivere contenuti agli utenti anonimi. Gli amministratori possono inoltre limitare la quantità di dati che gli utenti possono sottoporre a upload con il nuovo server Web; è opportuno notare che i processi Iis 6 sono ora in grado di rilevare gli overflow dei buffer e, quando se ne presenta uno, smettono di eseguire il codice associato. In Iis 6 è stato aggiornato anche il supporto per il protocollo Ssl (Secure Sockets Layer), soprattutto al fine di migliorare prestazioni e scalabilità, ma anche per facilitare lo spostamento dell’elaborazione Ssl su acceleratori di terze parti. Un’altra aggiunta è rappresentata dall’autenticazione degli utenti col Microsoft Passport; Iis 6 estende l’uso di una nuova infrastruttura di autorizzazione inclusa in Windows Server 2003 fornendo l’autorizzazione di gatekeeper a Url specifici. Inevitabilmente è stata aggiornata anche la gestione, in particolare attraverso nuove capacità per gli amministratori che devono gestire molteplici server e siti Web. Per esempio, Iis 6 sostituisce lo store binario di configurazione del server Web con dei file Xml in normale testo, che si possono modificare direttamente e copiare su altri server per replicare una data configurazione. Analogamente, il migliore supporto per la linea di comando e Wmi (Windows Management Instrumentation) rende possibile un’amministrazione remota più facile grazie alla nuova consolle di amministrazione basata sul Web inclusa nella release Iis 6. Infine, analogamente al sistema operativo centrale, anche Iis 6 è disponibile nel formato a 64 bit per l’uso sui processori Itanium; sono state introdotte anche delle funzionalità migliorate per la gestione delle patch, al fine di consentire l’applicazione degli aggiornamenti senza bisogno di spegnere l’intero server. È disponibile una cache in modalità kernel per i contenuti dinamici, un migliore supporto per alcuni standard di settore come Xml (eXtensible Markup Language) e Soap (Simple Object Access Protocol), oltre a ulteriori miglioramenti troppo numerosi per poterli elencare qui - tutti progettati per consentire ad Iis di competere meglio con Apache e con altre piattaforme di server Web. Windows Server 2003 offre molto e molto di più delle nuove funzionalità di gestione, oltre alla Group Policy Management Console e agli Snap-in (programmi di Microsoft Management Control usati per il controllo dei servizi di rete) migliorati per la gestione di Active Directory. È disponibile anche un nuovo e utile lettore chiamato RSoP (Resultant Set of Policies), che permette agli amministratori di capire in anticipo quale sarà l’effetto su sistemi e utenti reali dei cambiamenti apportati a Group Policy e altre impostazioni. In ogni caso, questi non sono gli unici miglioramenti correlati alla cosiddetta Gestione dei server headless: una delle funzionalità chiave del nuovo sistema operativo. G e st i o n e H e a d l e s s La gestione headless permette di attivare remotamente l’accesso al server, senza bisogno di usare del software grafico di controllo remoto - come quello fornito da Terminal Services in Windows 2000. Quest’ultimo è ancora incluso, ma il nuovo software server comprende molte nuove utility a linea di comando. È disponibile anche il supporto per l’accesso Telnet, Wmi (Windows Management Instrumentation) e Wsh (Windows Scripting Host), che aiuta a semplificare la gestione remota negli ambienti di blade server e in quelli caratterizzati da elevate densità di rack. Ulteriori nuovi e importanti tool comprendono i servizi Ems (Emergency Management Services) e l’associata consolle Sac (Special Administration Console), per consentire l’accesso consolle remoto out-of-band anche quando Windows non è funzionante per esempio, durante l’avvio o dopo un crash del server. Al sistema operativo server è stata aggiunta anche la funzionalità Assitenza Approfondimento Û Windows 2003 Server Windows 2003 e .Net Anche se ha perso la parte .Net del suo marchio, Windows Server 2003 è ancora un componente chiave dell’iniziativa .Net di Microsoft per i Web services. remota già introdotta in Windows Xp, così come il supporto per il download e l’installazione automatica delle patch del software attraverso il servizio Windows Update. Si possono scaricare e installare in modo simile anche i driver aggiornati, mentre ora è possibile usare i servizi Ris (Remote Installation Services) per installare tutte le versioni del nuovo sistema operativo server, oltre ai prodotti Windows 2000 e Xp. Tra gli svantaggi, le funzionalità di gestione presenti nel nuovo sistema operativo sono orientate soprattutto alla gestione di singoli server. Di conseguenza, per far fronte ai più estesi siti multiserver e per una più ampia gestione della rete, è ancora necessario aggiungere dei tool extra prodotti da sviluppatori di terze parti o direttamente da Microsoft. Questi tool comprendono Sms (Systems Management Server) per i servizi di inventario e distribuzione del software, Mom (Microsoft Operations Manager) per la gestione degli allarmi e il consolidamento degli eventi e Application Centre per l’implementazione delle applicazioni Web. S icurezza Uno dei motivi del ritardo nel lancio sul mercato di Windows Server 2003 è stato correlato all’esigenza di verificare che il sistema operativo fosse il più sicuro Software < possibile, nel quadro dell’iniziativa Trustworthy Computing di Microsoft. Di conseguenza sono state aggiunte molte nuove funzionalità - tra cui il Runtime Clr (Common Language Runtime), un nuovo componente progettato per ridurre il numero dei bug e delle potenziali falle nella sicurezza che potrebbero dipendere da errori nella programmazione dell’applicazione. Per raggiungere questo obiettivo, il Clr verifica che le applicazioni siano in grado di funzionare senza errori e controlla la presenza di appropriati permessi di sicurezza oltre ad accertare che il codice compia unicamente operazioni autorizzate. Per esempio, verifica da dove il codice è stato scaricato o installato, se dispone di una firma digitale e se è stato alterato dopo l’applicazione della firma. Sono stati migliorati anche i servizi dei certificati digitali introdotti in Windows 2000, dal momento che Windows 2003 supporta l’autenticazione a due fasi con contrassegni fisici quali le smart card. Insieme alle capacità Crl (Certificate Revocation List), queste funzionalità permettono alle aziende di implementare con maggiore facilità la propria infrastruttura Pki (Public Key Infrastructure), senza bisogno di usare del software aggiuntivo. Detto questo, in questo settore Microsoft dovrà affrontare un’agguerrita concorrenza da parte di produttori che offrono un più ampio supporto per le piattaforme e una gestione molto più semplice anche se il fatto che i servizi Pki adesso sono completamente integrati in Windows rappresenta senza dubbio un punto a suo favore. Per quanto riguarda la protezione della sicurezza più di routine - ma comunque necessaria - Windows Server 2003 dispone di un firewall Icf (Internet Connection Firewall), molto simile a quello incluso in Xp. Questo firewall si può usare con le connessioni Ethernet, dial-up, Vpn (Virtual Private Network) e PPPoE. La sicurezza per il networking wireless costituisce un’ulteriore aggiunta; anche il servizio Ias (Internet Authentication Service) Settembre 2003 PC MAGAZINE 195 PC MAGAZINE Settembre 2003 però che Windows Server 2003 sia dedicato unicamente ai Web service. Come abbiamo cercato di evidenziare altrove nell’articolo, c’è anche molto di più e si tratta veramente del piolo successivo nella scala tradizionale dei sistemi operativi server. Il server Web Iis e i servizi di file e stampa rappresentano ancora le funzionalità primarie, con moltissimi miglioramenti in termini di prestazioni, affidabilità, sicurezza e gestibilità, volti a incoraggiare all’aggiornamento gli attuali utenti di Windows Nt o Windows 2000. Oltre a questo c’è molto altro, come il nuovo server di posta Smtp/Pop3, il clustering migliorato, Vpn e terminal services. I test sono stati effettuati usando due benchmark standard: il primo - Netbench - viene usato per valutare le prestazioni della condivisione dei file sulla Lan, mentre il secondo - Webbench - misura le prestazioni del server di applicazioni per la combinazione tra sistema operativo e software server Web associato; questo benchmark può essere usato anche per valutare quanto le prestazioni scalano bene in corrispondenza dell’implementazione di più processori in un server. T e st d e l l a c o n d i v i s i o n e dei file Viene riconosciuto che la condivisione dei file non richiede molto in termini di potenza di elaborazione; di conseguenza, invece di sottoporre a test il nuovo sistema operativo su un server Smp (Symmetric MultiProcessing) allo stato dell’arte, abbiamo deciso di usare un sistema leggermente più vecchio. In questo modo avremmo potuto valutare il tipo di miglioramenti che ci si può ragionevolmente aspettare di ottenere aggiornando semplicemente C o m e s o n o stat i e s e g u i t i i t e st Microsoft ha fatto significative rivendicazioni relativamente ai miglioramenti delle prestazioni resi possibili dall’uso di Windows Server 2003; in ogni caso, questi miglioramenti derivano soprattutto dai test su larga scala effettuati con un hardware già molto potente. Al fine di sottoporre a test in modo più realistico le prestazioni del nuovo sistema operativo, l’abbiamo installato in un normale laboratorio usando del normale hardware server di fascia media connesso alla rete di test. A confronto Con il semplice aggiornamento da Windows 2000 a Windows Server 2003 si ottiene un miglioramento fino al 30% nel throughput della condivisione dei file, ma nelle piccole reti questi miglioramenti dovrebbero essere meno significativi. Û è stato migliorato nel nuovo server. Un meccanismo pilotato da policy specifiche consente intoltre identificare il software attivo in un dominio e controllarne l’esecuzione. Grazie a questo meccanismo si può, per esempio, identificare il software ostile o i programmi privi di licenza e impedirne l’esecuzione sui sistemi Windows Xp e Windows Server 2003 nella Lan. Il semplice fatto che Microsoft abbia eliminato .Net dal nome del suo nuovo server non significa che .Net non rappresenti una parte chiave della strategia Web service del gigante del software. Nel caso in cui questo aspetto sia sfuggito, si tratta della capacità di implementare dei servizi “a building block” auto-contenuti sul Web, che possono essere scoperti e usati da altre applicazioni al fine di compiere operazioni senza bisogno di una programmazione personalizzata. Il servizio .Net Passport ne costituisce un valido esempio e permette alle applicazioni di autenticare gli utenti in modo semplice e facile. Malgrado il nome abbreviato, Windows Server 2003 è completamente integrato con la .Net Framework e offre il supporto nativo per tutti gli standard correlati ai Web service. Questi ultimi sono guidati da Xml (eXtensible Markup Language) e Soap (Simple Object Access Protocol), il protocollo di messaggistica basato sull’Xml e usato per codificare i messaggi di richiesta e risposta di Web service prima di inviarli in rete. Il runtime Clr (Common Language Runtime) di Windows Server 2003 è un altro componente chiave della .Net Framework, così come il nuovo servizio Enterprise Uddi (Universal Description, Discovery, and Integration). Il servizio Uddi, che rappresenta una sorta di pagine gialle per i Web service distribuiti, è richiesto per consentire alle applicazioni di individuare, condividere e riutilizzare i Web service e altre risorse. Di conseguenza, avendo incluso i servizi Uddi in Windows Server 2003, Microsoft si augura evidentemente che le aziende decideranno di basare le proprie strategie di Web services sulla sua piattaforma invece che su quelle rivali. Il semplice fatto che il nuovo sistema operativo è cruciale per i piani di Microsoft relativi a .Net non significa 196 Windows 2003 Server Approfondimento Windows Server 2003: performance nella condivisione dei file 120 Windows 2000 Advanced Server Windows Server 2003 Enterprise Edition 24 36 100 Throughput (Mbit/sec) > Software 80 60 40 20 0 1 4 8 12 16 20 Client 28 32 40 44 48 Windows 2003 Server T e st d e l l’A p p l i c at i o n S e rv e r I test del server di applicazioni Webbench sono stati effettuati in modo analogo, usando sia Windows 2000 Advanced Server che Windows Server 2003 Enterprise Edition. In questo caso, i sistemi operativi sono stati installati su un server Ibm Xseries 225 con due processori Xeon a 2,4 GHz, 1 Gbyte di memoria e archiviazione Ultra 320 Scsi. Abbiamo usato una combinazione di client in cui questi ultimi erano necessari per eseguire gli script sul lato server sul server Web host, quindi abbiamo eseguito i test con uno e due processori per valutare in che modo avrebbero scalato i diversi sistemi operativi e server Web. In corrispondenza di bassi carichi client si sono manifestate poche differenze, dove Windows 2000 e IIS 5 hanno offerto prestazioni marginalmente superiori a quelle che caratterizzano la configurazione di Windows Server 2003 con Iis 6. Quando tuttavia il numero di client è aumentato nei nostri Test dell’Application Server Windows Server 2003 (1 CPU) Windows Server 2003 (2 CPUs) Windows 2000 Advanced Server (1 CPU) Windows 2000 Advanced Server (2 CPUs) 2.500 2.000 Richieste al secondo 1.500 1.000 500 0 1 4 8 12 16 20 24 Client 28 32 36 40 44 48 Û un server abbastanza moderno da Windows 2000 a Windows Server 2003. Il server che abbiamo usato era un Dell Poweredge 2550 con un singolo processore Pentium III a 1,26 GHz e 512 Mbyte di memoria, con archiviazione Ultra 160 Scsi. Questo sistema è stato sottoposto a test usando Windows Server 2003 (Enterprise Edition) e Windows 2000 Advanced Server, mantenendo per quanto possibile un’identica configurazione del file server. Poco sorprendentemente, in corrispondenza di bassi carichi client dove il sistema operativo viene relativamente poco sollecitato si sono manifestate poche differenze nel throughput; di conseguenza, sulle piccole reti non si dovrebbero manifestare degli effetti notevoli con il passaggio a Windows Server 2003. In corrispondenza dei carichi più elevati, Windows Server 2003 ha tuttavia fornito ai client collegati un numero di dati superiore del 30 per cento rispetto alla configurazione Windows 2000 Advanced Server. Questo tipo di miglioramento dovrebbe risultare evidente in tutte le reti con dimensioni ragionevoli. Software < Approfondimento test, le posizioni si sono rapidamente invertite e Windows Server 2003 con Iis 6 ha costantemente offerto prestazioni migliori di quelle che caratterizzano la configurazione Windows 2000 con Iis 5. Le differenze maggiori si sono manifestate nella configurazione con due processori, dove in corrispondenza dei maggiori carichi client sono stati registrati dei guadagni di quasi il 60 per cento. Il nuovo software ha inoltre scalato meglio in corrispondenza dell’aggiornamento da uno a due processori. Anche con un solo processore, Windows Server 2003 ha offerto spesso prestazioni migliori di quelle che caratterizzano Windows 2000 con due processori, permettendo di supportare un maggior numero di utenti e offrendo dei tempi di risposta più bassi rispetto a quelli dell’equivalente piattaforma Windows 2000. C onclusioni Gli sviluppatori software sono a volte noti per le rivendicazioni esagerate relativamente alle prestazioni che caratterizzano i loro prodotti. Nel caso di Windows Server 2003, molte di queste rivendicazioni si sono tuttavia dimostrate giustificate - l’unica condizione che giustifica o meno l’aggiornamento dipende dalle Application Server I risultati ottenuti con l’Application Server usando Windows Server 2003 sono notevoli, con una migliore scalabilità dei processori e miglioramenti nel throughput fino al 60 per cento rispetto a Windows 2000. dimensioni della rete e dai carichi che gravano sul server. Per una piccola rete con meno di venti utenti, per esempio, è dubbio che si potrà ottenere qualche miglioramento rilevabile rispetto a Windows 2000. Ciò dipende dal fatto che il server sarà usato soprattutto per la condivisione dei file e gli eventuali guadagni offerti dalla migliore architettura del server Web Iis 6 risulterebbero irrilevanti, rendendo discutibile l’aggiornamento. Sulle reti più grandi, dove i server Windows vengono usati per l’hosting di siti Web pubblici, i miglioramenti in termini di prestazioni risulteranno invece più palpabili e si dimostrano realmente allettanti. In effetti, abbiamo potuto effettuare il test soltanto con un server a due vie e non siamo stati in grado di provare l’implementazione a 64 bit; se tuttavia i trend che abbiamo registrato verranno seguiti anche su queste piattaforme, con il nuovo software Windows si dovrebbero ottenere dei miglioramenti significativi a livello di prestazioni. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 197 Internet < > all’interno: 202 L’ecommerce a portata di clic Negli ultimi anni il Web è molto cambiato e le aziende che vogliono vendere i loro prodotti online possono contare su molto di più di un semplice sito-vetrina. Sono numerosi i software che consentono di creare un sito di ecommerce con vendita diretta ai clienti, e altrettanti sono i servizi online che hanno lo stesso scopo. Abbiamo provato in questo grouptest quelli più interessanti e convenienti che garantiscono funzionalità e sono in grado di soddisfare ogni esigenza. 217 Lavorare in remoto Telnet è il protocollo utilizzato per controllare in remoto un Pc, per creare e terminare processi, modificare la configurazione del sistema, installare programmi o consultare i log. Sebbene un semplice software di Telnet sia incluso in tutti i sistemi operativi Windows, per utilizzare comodamente tale protocollo è importante dotarsi di un software più comodo e potente. Crt (Combined Rlogin and Telnet) adempie perfettamente allo scopo. 218 L’ufficio postale per tutti Chi si collega a Internet utilizzando di volta in volta un provider differente, o chi ha un computer portatile e cambia spesso il proprio fornitore di connettività deve affrontare il problema di riconfigurare il proprio programma di posta; per ovviare a questo inconveniente è possibile installare sul proprio Pc PostCast, un server Smtp per inviare email direttamente, senza passare attraverso il server del proprio provider. 220 Da Java a J2ME I telefoni cellulari che possono eseguire programmi Java sono sempre più diffusi: vediamo insieme come è possibile programmare applicazioni utilizzando J2ME, la variante di Java per dispositivi mobili e con risorse limitate. Per non essere più legati al software preinstallato sul telefono ma anche per sviluppare una serie di servizi a valore aggiunto per i cellulari di nuova generazione. Settembre 2003 PC MAGAZINE 201 > Internet Nella varietà di prodotti e servizi sviluppati per implementare la vendita diretta di prodotti sul Web, sono da privilegiare quelli che garantiscono, a prezzi non proibitivi, un’offerta di funzionalità in grado di soddisfare ogni esigenza L’ecommerce a portata di clic Luigi Caputo onostante i tanti freni legati alla mancanza di fiducia da parte degli acquirenti, l’utilizzo dell’ecommerce sta via via diventando una piacevole abitudine anche nel nostro Paese. Sono infatti tante le realtà commerciali che, dopo aver realizzato il proprio sito Internet, facendolo vegetare per molto tempo alla stregua di una mera digitalizzazione della propria brochure, oggi hanno finalmente deciso di vivacizzarlo. Sempre più aziende inseriscono nelle pagine web non solo il catalogo dei propri prodotti con relativi prezzi, aggiornato in tempo reale, ma anche N 202 PC MAGAZINE Settembre 2003 servizi di acquisto tramite carta di credito. L’acquisto avviene secondo procedure automatizzate del tutto trasparenti all’utente, e soprattutto in grado di portare a termine il loro compito, ovvero l’effettuazione della transazione, la registrazione dell’ordine e la consegna del prodotto. Ma quali sono i principali aspetti legati alle problematiche di business online, e come vengono risolti da parte di chi intende realizzare una vetrina telematica che renda possibile gestire in modo efficiente la vendita dei propri prodotti? A questo quesito abbiamo cercato di offrire delle risposte, attraverso l’analisi di servizi e prodotti dedicati all’implementazione di soluzioni di ecommerce promosse per il mercato. S e rv i z i e p r o d ot t i di ecommerce In prima battuta, se all’interno del management aziendale si pensa di realizzare un servizio di ecommerce sul proprio sito web, si pensa all’aspetto economico: “Quanto mi costerà?” e “Mi conviene?” sono le due domande che si susseguono con precisione quasi scientifica in sede di riunione. Se la risposta alla ecommerce Sommario SERVIZI 206 ePage 208 In448 208 Scontrino 209 Vivacity 210 VSN SOFTWARE PROFESSIONALI 210 eDisplay 211 Iper1 212 IQR 213 Non-solo Shop 214 ViaDeiMercanti seconda domanda è decisamente difficile, poiché è altrettanto poco semplice prevedere l’esito di un’operazione come l’attivazione Grouptest di un sito commerciale, in realtà i costi da sostenere, di per sé, non sembrerebbero essere poi così proibitivi. Certo, occorre guardare alla realtà aziendale che si intende promuovere tramite Internet e, in particolare, all’effettiva caratterizzazione della potenziale clientela a cui ci si intende rivolgere. Parallelamente, se si decide di attivare un servizio di ecommerce, si pensa alla disponibilità di personale qualificato, che abbia cioè le opportune competenze e che quindi sia in grado di intervenire in tutte le situazioni che si possono verificare, cercando di assicurare al sito la piena e continua funzionalità. Per questo motivo, spesso si intende delegare la realizzazione e la gestione del servizio di ecommerce a realtà esterne, che siano qualificate e competenti. Esse comprendono da un lato, i provider operanti su scala locale o nazionale e, dall’altro, software house piccole o grandi. I primi, richiedendo il pagamento di un canone periodico, promuovono la disponibilità di servizi, offrendo la connettività e quindi non pretendendo che l’azienda attivi una configurazione hardware di supporto all’attività del sito. Le seconde invece realizzano un prodotto finito, ovvero il sito perfettamente funzionante, ma prevedono la disponibilità, a carico dell’azienda, di un componente server che abbia una configurazione adeguata alla gestione delle operazioni funzionali al traffico gestito. La differenza sussiste nella qualità del servizio offerto: nel primo caso, il servizio di ecommerce del proprio sito potrà essere disponibile sulla pagina di un provider, raggiungibile mediante un link poco memorizzabile (magari un dominio di terzo livello) e capace di offrire un catalogo prodotti limitato. Nel secondo caso, si avrà a disposizione un sito con un link più immediato (del tipo www.nomesito.com), con un’offerta prodotti illimitata e diverse altre facility adeguate a supportare un servizio professionale. Un sito del genere può essere realizzato con uno dei pacchetti software realizzati a hoc proprio per gestire l’implementazione di siti che abbiano funzionalità di Internet < ecommerce: essi sono acquistabili dal sito della casa produttrice, e utilizzabili direttamente sulla propria postazione hardware. In realtà si tratta di moduli software in tutto e per tutto: in quanto tali, pur essendo dotati di interfacce funzionali e user-friendly, non sono diretti al principiante, ma all’esperto, o comunque a persone che sappiano già utilizzare in tutte le sue funzionalità Microsoft FrontPage, e che anzi lo ritengano un prodotto tutto sommato modesto per l’implementazione e la gestione di servizi di ecommerce complessi e completi. Appare quindi chiara la distinzione tra servizi e prodotti, due tipologie di offerta che non possono che essere rivolte a clientele diverse: nel primo caso, l’azienda che acquista un servizio di ecommerce disponibile presso un provider spesso lo fa perché vuole sperimentare la transazione telematica quale forma di commercio alternativo a quello tradizionale, mentre nel secondo caso si tratta di grosse realtà commerciali che, con l’acquisto di un software, Per un’azienda, aprire una vetrina elettronica significa avvicinare ai propri prodotti una platea di clienti potenzialmente vastissima. intendono realizzare (direttamente o per conto terzi) siti web pienamente efficienti e funzionali, dai quali ci si aspetta un flusso di utenza, e un conseguente ritorno economico della stessa entità, assai cospicuo. C r i t e r i d i va l u ta z i o n e La nostra analisi ha riguardato dieci realtà, cinque relative ai servizi di ecommerce e altrettante dedicate a prodotti di sviluppo software. Abbiamo analizzato, in particolare, i servizi Scontrino di Vitamino, In448 di Sviluppo Impresa, Shopcity di VivacityStore, ePage di Linkto e Vsn di Virtual Solution; tra le soluzioni software abbiamo provato ViaDeiMercanti di Intermedia, Iper1, eDisplay, Non-solo Shop e Iqr. Occorre precisare che questa scelta ha risposto Settembre 2003 PC MAGAZINE 203 > Internet Grouptest a criteri di eccellenza oltre che di omogeneità, nel senso che in ciascuna delle categorie, anche per non banalizzare il confronto, abbiamo inteso restringere l’analisi dettagliata alle migliori realtà del settore, cercando quindi di selezionare quanto di più completo ed efficiente venisse fuori dalle tantissime offerte che la Rete ci mette a disposizione. Nell’individuazione dei criteri di valutazione portati avanti nel nostro esame, si è partiti da un elemento di fondo, ovvero il rapporto costo/prestazioni promosso da ciascuna delle due realtà. Per quanto ecommerce quali immagini, taglia e colore, da associare a ciascun prodotto, e il supporto della funzione carrello, che tiene traccia dei prodotti prenotati per l’acquisto nella visita in corso e che ne permette la modifica e la rimozione nonché l’inserimento di nuovi articoli. Le funzionalità avanzate invece comprendono il supporto multilingua, quello multivaluta, la possibilità di gestire sconti e più forme di pagamento, nonché quella di far promuovere il sito all’interno di motori di ricerca; infine la presenza, all’interno del sito, di un tool che consenta al potenziale I servizi di ecommerce sono offerti da provider che richiedono la sottoscrizione di un canone periodico di mantenimento. riguarda poi le caratteristiche di valutazione di prodotti e servizi, ci siamo soffermati a esaminare qualitativamente anzitutto la fase dell’approccio e della realizzazione, privilegiando le realtà che consentono di implementare un sito, con possibilità di aggiornarne i contenuti, in breve tempo e in modo estremamente intuitivo e immediato, cercando il più possibile di andare incontro alle esigenze di ciascun utente e considerando anzi il fatto che si possa partire da competenze tecniche non elevate. Questo aspetto introduce un altro criterio di valutazione, ossia la qualità della documentazione di supporto alla realtà sotto esame: essa è stata distinta in help contestuale e manualistica per i prodotti software, e pagine online di aiuto per i servizi, anche se in alcuni casi anche per l’acquisto dei servizi è possibile ricevere la manualistica tradizionale: è il caso del servizio offerto da In448. Abbiamo analizzato le funzionalità offerte, distinte in base e avanzate a seconda delle tipologie di facility presenti. Nel raggruppamento delle funzionalità di base rientrano la presenza di un catalogo prodotti di almeno trenta unità, la disponibilità di almeno dieci diverse categorie merceologiche a cui associare i prodotti, la presenza di attributi, 204 PC MAGAZINE Settembre 2003 cliente di effettuare una ricerca all’interno del catalogo. Le funzioni di amministrazione sono legate alla gestione degli ordini in corso di evasione: esse comprendono quindi la funzione di notifica, attraverso la quale ogni volta che viene effettuato un ordine un account aziendale riceve un’email informativa, e quella di tracking, relativa cioè alla visualizzazione dello stato di un ordine. Un altro parametro di valutazione è legato alla disponibilità di una versione demo dell’applicazione, che nel caso dei servizi si traduce nella possibilità di visualizzare in anteprima le pagine del sito, e, per quanto riguarda i pacchetti software, significa poter scaricare una versione dimostrativa del prodotto di sviluppo che, pur non avendo abilitate tutte le funzioni, renda comunque un’idea delle possibilità del tool e di cosa si può realizzare utilizzandolo. Abbiamo poi inserito come parametro di valutazione la disponibilità, da parte del servizio o del prodotto analizzato, di un’area di gestione del B2B, ovvero l’insieme delle transazioni commerciali effettuate da un’azienda verso le altre aziende, con possibilità di prevedere aree offerte personalizzate e network di affiliazione. Infine l’ultimo criterio ha riguardato la tipologia di canone minimo di acquisto, intesa, per quanto riguarda i prodotti, come importo minimo da corrispondere per l’acquisto del programma, e, per i servizi, come rapporto tra tempo di utilizzo minimo in mesi del servizio e importo minimo da corrispondere per quell’utilizzo: questo, per valutare la spesa minima sostenuta da un’azienda La vetrina di Libero Libero, uno dei portali più consultati in Italia, offre, a chi vuole sviluppare un’attività commerciale online, la possibilità di creare, a costi bassissimi, uno spazio vetrina attraverso cui farsi conoscere. Il servizio, denominato Vetrina Online, intende offrire il minimo indispensabile, ovvero un mini sito le cui pagine contengono la descrizione dell’attività svolta e dei servizi offerti dall’azienda. Due sono le tipologie di vetrina disponibili, la Base e la Prodotti. Con la prima non si può inserire un vero e proprio catalogo dei prodotti, ma solo 10 offerte speciali e 40 keywords di ricerca; si ha comunque la possibilità di ricevere ordini o prenotazioni online e quella di modificare i contenuti della vetrina per tutta la durata del contratto. Ciascuna vetrina, oltre a essere inserita nel motore di ricerca e tra le categorie merceologiche di Elenco Aziende, avrà il privilegio di apparire, secondo una logica puramente rotazionale, con una foto in home page, cercando di catturare anche l’utente più distratto. Il tutto a 175 euro per 6 mesi, e a 300 euro per un anno di utilizzo. L’altra tipologia, la Vetrina Prodotti, per 225 euro semestrali e 400 annuali, oltre a quanto offerto dalla Vetrina Base dà anche la possibilità di inserire un catalogo di 30 prodotti, e fornisce visibilità, oltre che in Elenco Aziende e in rotazione nella home page di Vetrine, anche nei risultati della ricerca dell’Area Prodotti di Business Center e di Prodotti Business, la guida professionale. ecommerce Internet < Grouptest La Scelta della redazione APPROCCIO E REALIZZAZIONE DOCUMENTAZIONE FUNZIONALITÀ FUNZIONALITÀ DI BASE AVANZATE AMMINISTRAZIONE DEMO B2B CANONE MINIMO DI ACQUISTO GIUDIZIO COMPLESSIVO SERVIZI ePage In448 Scontrino Vivacity VSN SOFTWARE eDisplay Iper1 IQR Non-solo Shop ViaDeiMercanti che volesse sperimentare la strada dell’ecommerce. In conclusione, occorre precisare che nel valutare ciascuna delle caratteristiche finora enunciate si è tenuto conto della loro disponibilità in relazione al prezzo corrisposto, e in che termini queste rientrano nell’offerta base di ciascun servizio. M o da l i tà d e l l a p r o va Una volta definiti i criteri di valutazione, siamo passati all’analisi dei singoli servizi e prodotti. Nel realizzare il test abbiamo contattato in una duplice veste tutte le realtà prese in esame, operando inizialmente come se fossimo responsabili dell’area sviluppo di un’azienda e volessimo sia implementare da zero un sito dotato di servizi di ecommerce, sia inserire il servizio di transazione elettronica all’interno di un sito già esistente. Per dovere di cronaca, occorre precisare che abbiamo trovato in tutti i casi una totale disponibilità, del tutto confermata quando, in un secondo tempo, abbiamo ricontattato nuovamente le realtà esaminate, ma stavolta assumendo la nostra reale identità di giornalisti. C’è stata maggiore attenzione, certo, e abbiamo anche perso per strada un candidato (MCStore di MC-Link, che sta per distribuire una nuova soluzione ecommerce e pertanto ci ha chiesto non essere inserito nella nostra prova comparativa); ma anche rivelando la nostra identità non abbiamo riscontrato maggiori agevolazioni, e questo va a tutto vantaggio della professionalità con cui operano i responsabili delle realtà commerciali esaminate, che ringraziamo per la disponibilità. S c e lta d e l l a r e da z i o n e I risultati del nostro test, come è facile dedurre dall’analisi della tabella riepilogativa, hanno finito per premiare Scontrino tra i servizi ed eDisplay tra i prodotti. Per motivare questa scelta, occorre considerare i risultati ottenuti scorrendo righe e colonne della tabella, che riportano le prestazioni ottenute testando le singole caratteristiche. Tra i servizi, Scontrino ha la meglio perché riesce a garantire performance eccellenti in quattro campi (Approccio e realizzazione, Funzionalità di base, Demo e Canone minimo di acquisto) e ottime in altrettanti ambiti di valutazione (Documentazione, Funzionalità avanzate, Amministrazione e B2B). Soprattutto, viene premiata la scelta di offrire un servizio ricco di funzionalità a un prezzo tutto sommato accettabile e poco dispendioso. Stupisce, e non poco, il tipo di logica opposto, che non a caso contribuisce in misura evidente a consolidare l’ultima posizione per Shopcity, il servizio fornito da Vivacity, per il quale viene richiesta una cifra esorbitante per realizzare un sito assai modesto nelle peculiarità. Chi riesce a salire sul podio e a occupare le due posizioni lasciate libere da Scontrino sono invece ePage e Vsn: il primo si segnala per l’estrema semplicità di utilizzo (paragonabile solo a Scontrino), oltre che per la conveniente offerta che rende gratuito l’utilizzo del servizio fino alla gestione di dieci prodotti, restando poi su cifre non eccessive per gestioni più popolose. Vsn è invece decisamente meno facile da utilizzare, ma presenta i picchi di eccellenza nella disponibilità delle funzioni di base e nella gestione delle problematiche di B2B. Tra l’altro, il servizio può vantare anche buone performance riguardo ai tempi di visualizzazione delle pagine, fissati, secondo un report commissionato dalla stessa Vsn, mediamente in 4.9 secondi. Settembre 2003 PC MAGAZINE 205 > Internet A motivare queste performance contribuisce senza dubbio la scelta del sistema operativo Linux, con l’uso del linguaggio Php 4 abbinato a MySql, e la conseguente possibilità di compilare il linguaggio Php ottenendo così performance che garantiscono velocità in media dieci volte superiori. Poco più in basso in graduatoria, In448, purtroppo penalizzato dal costo eccessivo ma ricco di spunti di buona fattura. Tra i prodotti software, invece, a farla da padrone è eDisplay, che raggiunge le eccellenze nelle modalità di approccio e realizzazione, nella documentazione, nelle funzionalità di base, nella gestione del B2B e nel canone minimo di acquisto (solo 250 euro per gestire fino a 100 prodotti in due lingue: cosa volete di più?), restando a livelli di pochissimo inferiori nel resto dei parametri di valutazione. Meritato secondo giunge ViaDeiMercanti, che fornisce un servizio basato su una struttura organizzata e funzionale, e dove a costi non bassi si ottengono prestazioni pienamente positive in tutti i campi. Iqr e Non-solo Shop sono rispettivamente al terzo e quarto posto, e per poco non sarebbero giunti ex-aequo, mantenendo prestazioni simili in tutti i settori a eccezione della documentazione e della gestione B2B. Infine, ultima della categoria si “laurea” Iper1. In conclusione, occorre sottolineare la piena maturità delle applicazioni per gestire l’ecommerce in italiano. Il nostro paese rappresenta ormai un punto di eccellenza nello sviluppo di software dedicato all’implementazione di strutture web dinamiche che gestiscono transazioni commerciali su Internet, garantendo il rispetto di tutte le norme in materia di privacy e di sicurezza. ù ˇTips & Tricks Affiliazione Epage promuove un programma di affiliazione, in base al quale è possibile accedere a una pagina online riservata, aggiornata in 206 PC MAGAZINE Settembre 2003 ecommerce Grouptest öö ? ?ö ?ö ?ö Servizi ● ePage Prezzo: Canone gratuito fino a 10 prodotti Euro 300 (Iva inclusa) Pro: Semplicità di utilizzo, possibilità di gestione gratuita. Contro: Poca varietà di scelta tra i template. ePage ePage mette a disposizione delle aziende online un servizio di e-shop che in poco tempo consente l’implementazione di un punto vendita sul Web. Il sistema ePage è formato da due parti, una di frontend dedicata all’utenza, e una di gestione, tramite cui è possibile personalizzare, aggiornare e gestire il negozio virtuale. Le caratteristiche del front end comprendono una generale semplicità di navigazione, che rende ciascun sito pienamente consultabile da chiunque. Le funzionalità del servizio prevedono la gestione del catalogo prodotti, con ripartizione in categorie e visualizzazione delle relative pagine complete di schede descrittive, e una pagina “Dove siamo” in cui inserire gli elementi di localizzazione geografica dell’azienda, un motore di ricerca interna dei prodotti in base a categoria, prodotto e parola chiave, la scelta tra diverse modalità di tempo reale, che fornisce informazioni sul numero degli utenti che stanno provando il servizio e su quanti lo hanno acquistato, nonché sull’importo di commissioni maturate su vendite effettuate. spedizione e modalità di pagamento personalizzate, e la presenza di un modulo di registrazione clienti al negozio, da compilarsi solo nel caso di acquisti. Non manca la funzionalità Carrello, con l’ammontare totale delle spese sempre in vista prodotti. Il sistema di gestione offre, dal canto suo, un assistente virtuale, utile nella configurazione del sito, nonché la possibilità di scelta della veste grafica del sito e della vetrina, con foto o solo testo, e la configurazione della pagina “Come si acquista?” specificando modalità e tempi di consegna e tipologie di pagamento. Dal punto di vista commerciale, l’offerta si articola in un pacchetto base, comprendente tra l’altro un sistema front end e di gestione, un catalogo di 35 prodotti di cui 9 in vetrina, la promozione interna e un dominio di terzo livello (del tipo www.nomenegozio.-epage.it). Il costo è gratuito fino alla gestione di 10 prodotti, mentre, per 35 prodotti, è di 250 euro annuali più Iva. Û Spese di spedizione Attraverso il sito di ecommerce realizzato con In448 è possibile calcolare in automatico, all’atto dell’ordine, le spese di spedizione dei prodotti ordinati. Esse possono essere configurabili con diverse opzioni: L’e-shop di ePage L’e-shop dimostrativo di ePage mostra come, con estrema facilità, si possa realizzare una valida soluzione di ecommerce. da zero addebiti di spese di spedizione, all’impostazione di un costo fisso in funzione della modalità scelta dal cliente, al settaggio di un costo variabile in funzione dell’importo ordinato, al costo variabile in funzione del peso del prodotto. > Internet Grouptest Quanto agli optional, prevedono un dominio di secondo livello, l’espansione di 50 prodotti per un totale di 85 prodotti in catalogo, un modulo pagamento con carta di credito e una veste grafica personalizzata ed esclusiva. ● In448 Funzionalità del servizio Ecco un modello di esempio, tra i tanti disponibili, che consente di avere un’idea delle funzionalità del servizio ecommerce offerto da In448. di 100 all’anno), con un traffico mensile di 9000 Mbyte. Il servizio consente all’utente di navigare all’interno del catalogo prodotti procedendo per categorie merceologiche, osservando i prezzi e le caratteristiche di ciascun prodotto presente. 208 PC MAGAZINE Settembre 2003 öö ? ?ö ?öö In448 Prezzo: Canone semestrale di Euro 542,28 (Iva inclusa) Pro: Versatilità degli strumenti,quantità e ottima qualità di materiale di supporto. Contro: Lentezza in alcuni comandi, pochi comandi di produttività; imprecisione di alcuni risultati. Proseguendo, è possibile configurare ciascun prodotto gestendo delle possibili varianti nel prezzo, così come si possono effettuare ricerche mirate all’interno del catalogo usando qualsiasi elemento di ricerca. All’interno del sito è possibile calcolare in automatico lo sconto da applicare, che potrà essere incondizionato al tipo di cliente per tutti gli ordini, o condizionato alla quantità ordinata, al prodotto o alla categoria di prodotti, o all’importo dell’ordine. Possono essere poi abilitate tutte le modalità di pagamento, dal contrassegno al bonifico bancario, dalla ricevuta al conto corrente postale, mentre il pagamento elettronico tramite carta di credito è abilitato solo in alcuni casi: in particolare, occorre acquistare un sito abilitato, aprire un Conto Merchant, una sorta di conto corrente elettronico, presso un gateway abilitato. È supportata anche la funzionalità di verifica dello stato delle consegne e degli ordini precedenti. Direttamente online è anche la procedura di amministrazione del sito, mentre tra le altre facility sono da segnalare l’offerta di supporto tecnico continuo, anche mediante help desk telefonico, l’invio di documentazione completa su come utilizzare le funzionalità del servizio, nonché la possibilità di consultare le statistiche di accesso al sito, e l’utilizzo di 31 caselle di email e 30 Autorisponditori per il Servizio Clienti. Sono inclusi poi il nome di dominio e l’hosting Professional da 350 Mbyte, mentre è abilitato il servizio di notifica via posta elettronica ogni volta che si effettua un ordine da parte di un cliente. L’ordine stesso è poi memorizzato in automatico nel database del sito, e utilizzato per analisi di tipo statistico. I costi del servizio lievitano se si passa a soluzioni professionali, fino a 405,42 euro mensili per la gestione illimitata dei prodotti in catalogo e il supporto di Sql Server. ● Scontrino Scontrino fornisce un servizio di eshop attivabile su base annuale. Il negozio virtuale è totalmente gestibile dal cliente, poiché si tratta di una web application pienamente configurabile a seconda delle esigenze dell’azienda. Tra le caratteristiche del servizio, occorre menzionare il supporto multipiattaforma e la possibilità di creare e gestire negozi virtuali che commercializzano ogni genere di prodotto. Esiste la possibilità di creare un catalogo prodotti, dove a ciascun Gestione delle spese di spedizione Scontrino gestisce, tra le altre cose, anche le spese di spedizione: un esempio del funzionamento del servizio è dato dal sito Black Bass Shop, dedicato a chi pratica il golf. Û Û Una soluzione di ecommerce veloce e immediata: è quanto propone In448, realtà di business napoletana che offre il proprio servizio alle aziende che intendono aprire un e-shop. Per iniziare, viene proposta una soluzione Start, che al costo di 90 euro mensili prevede la realizzazione di un sito con design a scelta tra 5 schemi possibili, la gestione di un catalogo prodotti con al massimo 50 unità, illimitate categorie e sottocategorie merceologiche, e un basso volume di ordini di acquisto online (non più ecommerce ecommerce ˇTips & Tricks Moduli aggiugntivi Tra i moduli che si possono acquistare per migliorare le potenzialità di Scontrino, da segnalare quello che consente di interfacciare il servizio con il proprio gestionale, in modo da poter agevolmente operare importando ed esportando il database dei prodotti e degli ordini. öö ? ?ö ?ö ?ö ? Scontrino Prezzo: Canone annuale di Euro 250 (Iva inclusa) Pro: Gestione efficace di tutte le funzionalità, semplice anche per i meno esperti; pronta assistenza tecnica. Contro: Nessun inconveniente da segnalare. prodotto è possibile associare, oltre al nome, alla descrizione e al prezzo, tre foto e anche altre opzioni liberamente creabili e personalizzabili, dal colore alla finitura, alla taglia e alle misure. In più, il catalogo è potenzialmente divisibile in varie categorie merceologiche, mentre occorre rilevare la disponibilità del servizio nelle lingue italiana e inglese, oltre alla possibilità, opzionalmente, di adoperare anche i moduli francese, spagnolo e tedesco. Un pannello di amministrazione offre poi la possibilità di visionare ed editare gli ordini pervenuti, processandoli, annullandoli o rifiutandoli, mentre è possibile impostare l’opzione che invia un’email all’indirizzo dell’esercente qualora venga effettuato un nuovo ordine. Da segnalare poi la presenza di un’area clienti riservata, ovvero un particolare database che può gestire una serie di utenti che, previa Vivacity e UniCredit Da sottolineare con una certa rilevanza per la convenienza offerta ai clienti sono gli accordi che Vivacity ha sottoscritto con Dhl e con Unicredit Banca. Se si è clienti presso UniCredit Banca, si avrà diritto a uno sconto del 25% sul costo di attivazione del servizio, mentre grazie all’accordo tra Vivacity e Dhl il costo della spedizione dei prodotti acquistati attraverso ShopCity sarà ridotto del 25%. autenticazione, potranno accedere alla versione dell’e-shop con i prodotti scontati: in questo modo è possibile gestire anche il B2B, creando un accesso preferenziale per i fornitori. Per quanto concerne i sistemi di pagamento, sono disponibili il bonifico bancario, il contrassegno e la carta di credito, attraverso la gestione delle transazioni online con Banca Sella. Il costo del servizio parte da 250 euro annuali con la gestione di un massimo di 50 prodotti e l’inserimento nei principali motori di ricerca. Tra i moduli opzionali, a 30 euro annuali quelli di gestione degli sconti e delle sottocategorie gerarchiche e, a 50 euro all’anno, il pacchetto di 50 prodotti aggiuntivi e l’associazione dell’e-shop a un dominio di secondo livello. Per 100 euro annuali, il pacchetto prodotti diventa illimitato. ● Vivacity Shopcity Con Vivacity Store creare e gestire un e-shop è un’attività che si realizza in modo semplice e veloce. Basta scegliere la tipologia di sito, decidere una veste grafica tra quelle disponibili, inserire e aggiornare tutti i contenuti con una procedura semplicissima, e sfruttare le funzioni Internet < previste dal sito scelto. Le soluzioni Vivacity partono da quella chiamata Minicity, che offre una scheda composta da logo, foto e testo descrittivo dell’azienda, logo e testo dell’offerta speciale, testo informazioni, fino a 10 prodotti da esporre per un totale di 4 pagine, l’attivazione di una casella email da 5 Mbyte sul dominio vivacityshop.it, e due funzionalità: “Invia a un amico” per l’invio dell’indirizzo del sito Web via email, e “Stampa questa pagina” per la stampa delle offerte speciali offline. Le realizzazioni potranno essere visualizzate in anteprima, il sito sarà creato all’interno della struttura del provider, e avrà un indirizzo del tipo www.vivacity.it/m-inicity/nome_sito. Il costo di attivazione è di 400 euro e, a partire dal secondo anno, il canone scende a 330 euro. Più completa e costosa (1.070 euro per l’attivazione, e 800 euro per il pagamento del secondo canone annuale) è la soluzione WebCity, che rispetto a Minicity offre l’estensione a 100 dei prodotti gestibili sulla vetrina, con un apposito spazio per segnalare le offerte speciali e le promozioni, la registrazione del dominio di terzo Template grafici Uno dei template grafici disponibili in Shopcity prevede la presenza dell’immagine di un prodotto in primo piano, altre due sottostanti e tre all’interno di una vetrina, con un impatto comunicativo differenziato e gestibile autonomamente. Il template è indicato se si ha bisogno di lanciare alcuni prodotti o servizi in una “vetrina novità” o in una “vetrina sconti”. Û Il servizio gestisce la funzione carrello, che permette l’aggiunta, modifica e rimozione dei singoli prodotti inseriti, e anche la disponibilità di un prodotto, così come un’area offerte con prodotti di cui si può specificare il prezzo alternativo e il periodo per il quale è valida la promozione. Grouptest Settembre 2003 PC MAGAZINE 209 > Internet Grouptest öö ? ?ö ?öö ShopCity Prezzo: Canone annuale di Euro 2000,00 (Iva inclusa) Pro: Versatilità degli strumenti di creazione del sito, ampia scelta template grafici. Contro: Gestisce soltanto 100 prodotti, non prevede la gestione del B2B. livello (del tipo www.nomeazienda.vivacityshop.it), l’inserimento delle parole chiave per l’indicizzazione sui maggiori motori di ricerca. Se si vuole fare ecommerce occorre ShopCity, ovvero la soluzione più completa, e qui sia il costo di attivazione che il secondo canone annuale salgono di molto, rispettivamente a 2.000 euro e 1.750 euro. Il servizio, oltre alle caratteristiche di Webcity, prevede il carrello sicuro per vendere i prodotti presentati, attraverso contrassegno, carta di credito, e funzionalità banking di UniCredit Banca. ˇTips & Tricks Newsletter All’interno di Vsn è possibile gestire in modo semplice e affidabile le attività di mailing pubblicitario e informativo. Merito di un modulo che consente l’invio multiplo di pagina e, a fianco della singola categoria, compare il numero di prodotti online in tempo reale: da notare che se una categoria risulta priva di prodotti, non verrà visualizzata. È poi previsto che ciascun prodotto sia accompagnato da una serie di attributi, per esempio la taglia e il colore, ma anche da tre diversi livelli di immagini. Supportata anche la gestione della multivaluta, così come la presenza di sconti. Il sito realizzato con Vsn sarà corredato, all’interno delle proprie pagine, dall’inserimento delle tabelle dei costi di spedizione via Web, così come sarà supportata la gestione del pagamento con carta di credito. Sono poi previsti un modulo di Demo online La demo disponibile online consente di testare agevolmente il servizio di ecommerce offerto a utenti e aziende. Û ● Vsn ecommerce Vsn, acronimo di Virtual Shopping Network, è un servizio per l’ecommerce ricco di importanti funzionalità e dai costi contenuti. Tre sono le diverse tipologie di offerta: quella B2C, che gestisce la vendita al dettaglio, quella B2B, per la distribuzione e la vendita all’ingrosso, e quella completa B2CB2B. Sono comuni a tutte le versioni la gestione dei prodotti mediante catalogo con categorie e sottocategorie, in modo che l’utente possa sfogliare il catalogo online in modo semplice e agevole. L’indice delle categorie e sottocategorie è posizionato in evidenza in alto a sinistra nella 210 PC MAGAZINE Settembre 2003 messaggi corredati di immagini e basati su modelli preimpostati in codice Html o in testo. All’interno del modulo sono supportate funzionalità di codifica a seconda dei paesi, così come la visione dello storico delle newsletter. öö ? ?ö ?ö ?ö Vsn Prezzo: Euro 4.800 (Iva inclusa) una tantum Pro: Efficace gestione del B2B; ottime performance nella visualizzazione dei siti. Contro: Poco immediato; canone troppo alto. sottocategorie con cui effettuare l’affiliazione pur sussistendo diverse condizioni contrattuali. Il servizio, che poggia su sistema operativo Linux, si poggia su un database MySql e è sviluppato in Php4, gestisce la funzione carrello e offre anche la possibilità di gestire un’area di offerte speciali, da richiamare opportunamente in home page. Per quanto riguarda i costi, la versione base, con la possibilità di gestire un catalogo prodotti e le spese di spedizione per gli acquisti effettuati, parte da 4.000 euro. Il servizio prevede anche un programma di affiliazione. Software professionali ● eDisplay gestione ordini e uno di resi, la presenza di un motore di ricerca prodotti e la gestione multivetrina mediante network di affiliazione. Quest’ultima facility ha lo scopo di creare dei corner perfettamente funzionali all’interno dei siti dei singoli affiliati al network: il modulo messo a disposizione da Vsn consente di scegliere le categorie o eDisplay è sicuramente uno strumento completo e flessibile per lo sviluppo di siti di commercio elettronico, sia in modalità B2C che B2B. L’applicativo, giunto alla release 2, presenta una serie di indubbi punti di forza che lo distinguono in positivo rispetto agli altri. Anzitutto, la capacità di generare negozi abbastanza completi, nelle funzioni ecommerce Û öö ? ?ö ?ö ?ö ? eDisplay Prezzo: Base Euro 300,00 (Iva inclusa) Pro: Ottima gestione di tutte le funzionalità. Contro: Nessun inconveniente da segnalare. ˇTips & Tricks Multilingua Per creare un negozio mulitilingua basta selezionare la voce Nuovo negozio dal menu File, e specificare la cartella locale di destinazione: questa operazione comporterà la creazione di un nuovo database che comprenderà inizialmente la sola Supporto di filmati In pochi minuti abbiamo creato il catalogo dei Cd musicali da vendere online. pagamento attivi sul territorio italiano. A questo si accompagna il supporto di negozi multilingua, attraverso l’uso dei moduli linguistici: ciascun modulo linguistico è costituito da un file di testo nomelingua.lng (per esempio “tedesco.lng”) e da un’immagine nomelingua.gif che identificherà la bandierina del paese di riferimento e che diventerà il pulsante di scelta della lingua nelle pagine online del negozio. eDisplay è disponibile in diverse versioni: si parte dalla Base, che è limitata alla gestione di un solo negozio con un massimo di 100 prodotti e supporta al massimo due lingue, ma costa solo 250 euro: un prezzo più che accettabile per quello che è in grado di offrire. Vi è poi la Pro, che, al costo di 500 euro, permette di generare negozi perfettamente funzionanti lato client, creando cataloghi in italiano, inglese e francese, ma non consente funzioni di ricerca offline. La versione Enterprise, dal costo di 1.500 euro, è invece sviluppata in Php con il supporto di MySql, ed è lingua italiana, a cui sarà possibile aggiungere altre lingue. L’aggiunta di nuove lingue al negozio è vincolata alla presenza dei relativi moduli linguistici, I moduli linguistici vanno salvati nella sottocartella Languages all’interno della directory di installazione del programma. È necessario che anche il template utilizzato per il negozio sia in rivolta al B2B, cioè alla realizzazione di negozi che abbiano la necessità di gestire diverse tipologie di clientela, con accessibilità, listini e sconti differenziati e gestione dinamica del magazzino. Infine, la Suite, pensata per le Web Agency, che, a 1.800 euro, fornisce la Pro, l’Enterprise e altri tool per lo sviluppo di siti più complessi. Dal sito è possibile provare una demo funzionante per 30 giorni, con la gestione di 10 prodotti. ● Iper1 Il software legato a Iper1 è un applicativo completo, che permette la facile gestione dei contenuti con cui riempire un sito: essi sono suddivisi per sezioni e vanno dalle Negozio virtuale online I risultati del test dell’e-shop effettuato con Iper1 possono essere visualizzati facilmente online. Û e nelle caratteristiche, in grado di funzionare su qualsiasi configurazione standard di Web hosting, su piattaforme Unix, Linux e Windows, e tutto senza che venga richiesta all’utente alcuna competenza specifica nell’amministrazione dei server Web. A ciascun prodotto gestibile dal programma è associata poi una serie di caratteristiche, tra cui descrizioni, foto e taglie, mentre può essere gestita la sezione novità e offerte, così come quella dedicata ai saldi di fine stagione: non occorre cambiare i prezzi uno per uno, basta semplicemente indicare al programma lo sconto da applicare, se per ogni reparto o per tutto il negozio, e il gioco sarà fatto. Un altro indubbio vantaggio presente all’interno di eDisplay è l’interazione con i più diffusi gateway di Internet < Grouptest grado di supportare l’uso delle diverse lingue. Sono disponibili per questo motivo nuovi template che prevedono la possibilità di inserire in apposite sottocartelle tutti i file specifici per la lingua interessata, che saranno poi utilizzati da eDisplay al posto dei file aventi lo stesso nome, ma collocati nella cartella principale del template. Questo farà sì che eDisplay costruisca il negozio utilizzando per tutte le lingue i file presenti nella cartella principale del template, a meno che le sottocartelle dei modelli specifici per ciascuna lingua non contengano gli stessi file, opportunamente tradotti e adattati, che nel caso avranno la precedenza. Settembre 2003 PC MAGAZINE 211 Grouptest ˇTips & Tricks Sconti e pubblicità La funzionalità Associazioni gestisce l’applicazione di sconti ai membri di un’associazione, mentre attraverso l’opzione Pubblicità si consente la gestione dell’applicazione di uno sconto a tutti i clienti che arrivano in un negozio cliccando su un determinato banner pubblicitario: per effettuare entrambe le operazioni, basterà allestire un listino con lo sconto che si vuole praticare, registrare l’associazione o il mez- news agli articoli, dai sondaggi al forum, dai download alle immagini. Il programma è realizzato in Html e in Asp, e poggia su un database Access, che gestisce l’archivio prodotti. La parte amministrativa può restare uguale per tutti i negozi, per la parte che vede il cliente finale vengono invece fornite tutte le informazioni necessarie per adattare il tutto a qualsiasi soluzione grafica. Il prodotto supporta anche la presenza di più lingue, fino a un massimo di cinque (italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo). Sono invece dieci, orientati a soddisfare le diverse esigenze delle realtà commerciali a cui si rivolgono, i diversi listini prezzi gestibili dalla versione Pro del programma, con molteplici campi di utilizzo e quindi diretti a diverse tipologie di clienti. Il cliente-visitatore accede al sito e si registra alla pagina ver_index.asp. Intanto, al gestore del negozio arriva un’email di avviso, a seguito della quale egli decide se attivare il cliente e a quale listino abbinarlo. Quando il cliente poi ritorna e inserisce la password, vedrà automaticamente i prodotti con öö ? ?ö ?öö Iper1 Prezzo: Euro 120,00 (Iva inclusa) Pro: Semplice creazione preventivi e sconti personalizzati. Contro: Un po’ spartano nelle funzionalità. 212 PC MAGAZINE Settembre 2003 ecommerce zo pubblicitario come se fossero agenti, abbinando così il relativo listino. Nel caso di sconti per associazioni, l’associazione consegna a ogni socio il codice, e l’associato accede al negozio, e qui avrà la possibilità di comprare i prodotti venduti ai prezzi riservati all’associazione. Nel caso del banner pubblicitario, invece, esso sarà collegato a www.negozio.com?ref=nomebanner. Il visitatore che entra nel negozio dopo aver cliccato il banner, vedrà il listino abbinato e nell’ordine sarà riportato il nome agente/pubblicità. il listino prezzi stabilito dal gestore del negozio. Il software supporta anche la presenza di agenti o rappresentanti: questo significa che il gestore del negozio registra i vari agenti/rappresentanti/procacciatori di clienti in agenti dell’amministrazione, abbinando uno dei 10 listini prezzi e un codice riservato a ogni agente. L’agente fornisce il codice ai propri clienti: questi accedono alla pagina del negozio e vi inseriscono il codice, vengono riconosciuti, hanno la possibilità di accedere al listino prezzi abbinato all’agente e nell’eventuale ordine verrà riportato il nome dell’agente. Gli altri strumenti messi a disposizione dal programma includono la funzione Preventivi, che permette all’amministratore e ai clienti/rivenditori autorizzati la creazione di preventivi personalizzati e professionali con la possibilità di inviarli via email. Ci sono poi le statistiche visite, che per ogni visitatore forniscono contatore accessi, data e ora, numero Ip, lingua, sito o motore di ricerca dal quale è arrivato, la prima pagina che ha visitato, il numero di pagine che ha visitato, i link delle pagine che ha visitato, e il browser che ha utilizzato. Sono poi disponibili il contatore giornaliero dei visitatori, il contatore giornaliero delle pagine visitate, e ancora la registrazione delle visite degli spider dei maggiori motori di ricerca per l’indicizzazione delle pagine. Il prodotto costa 100 euro nella versione Light, che consente la gestione di un massimo di 50 prodotti, mentre per estendere la gestione a un numero illimitato di prodotti occorre acquistare la versione Pro a partire da 200 euro. ● Iqr LibraModulo Shop Online Il software Libra Modulo Shop Online 2.0 rappresenta la soluzione ecommerce B2C proposta da Iqr. Interamente sviluppata con la nuova piattaforma Microsoft .Net, l’applicazione è mirata alla realizzazione e gestione da parte di un’azienda di un negozio online dedicato alla vendita di propri prodotti. La soluzione è costituita da un applicativo da installare Û > Internet Catalogo servizi e prodotti Il catalogo dei servizi e dei prodotti distribuiti da Iqr Libra è stato realizzato con il software Modulo Shop Online 2.0. localmente per amministrare gli archivi, e da un sito Web da installare su un server connesso permanentemente in Internet. È prevista anche l’implementazione della procedura di gestione delle anagrafiche dei clienti per ciò che riguarda sconti e pagamenti. Il programma consente anche di personalizzare la grafica del sito attraverso l’utilizzo di una procedura ecommerce öö ? ?ö ?ö ?ö Iqr Prezzo: Euro 852,00 (Iva inclusa) Pro: Funzionalità avanzate nel modulo B2B. Contro: Ambiente spartano e presenza di template troppo rigidi. guidata per la generazione automatica delle pagine Html che poggiano su uno dei template grafici messi a disposizione dell’utente. Il software permette una gestione efficace degli archivi dei prodotti raggruppabili per categorie e sottocategorie, con la possibilità di gestire eventuali varianti. ˇTips & Tricks B2B Il modulo software per la gestione del Business-To-Business offre, tra le funzionalità più interessanti, l’implementazione di interrogazioni WebServices che consentono a programmi o siti web dei partner o clienti di rice- Se si vuole poter disporre di una lingua aggiuntiva, occorre dotarsi di un nuovo add-on, al costo di 100 euro. Dalla terza lingua in poi, il prezzo dell’add-on scende a 50 euro, mentre occorre spendere fino a 1.100 euro per acquistare il modulo B2B: esso presenta funzionalità avanzate quali l’autenticazione degli utenti con il sistema Hash MD5. Nonostante la varietà di offerte, ci troviamo dinanzi a un’applicazione leggermente rigida, che riesce a produrre siti efficienti, funzionali, ma forse troppo uguali a se stessi. ● Non-solo Shop Non-solo Shop è un software modulare, in quanto le sue funzionalità sono tra loro indipendenti All’interno del gestionale La demo consente di visualizzare anche la struttura di gestione del software Û Il software di amministrazione gestisce un database locale, installato sulla macchina dell’azienda che deve implementare l’e-shop, attraverso l’utilizzo di Msde2000 (Microsoft Sql Server Desktop Edition). Gli archivi possono poi essere inviati e tenuti aggiornati sul sito Web attraverso una semplice procedura guidata. Sul sito web che ospita l’e-shop è possibile inoltre effettuare una ricerca dei prodotti per descrizione, marca o testo libero, effettuare la loro ordinazione, e visualizzare lo storico delle ordinazioni effettuate online. Il prodotto viene venduto a 580 euro Iva esclusa, ma per assicurarsi l’addon Credit card, che gestisce le operazioni di pagamento con carta di credito tramite il servizio fornito dai circuiti Gestpay di Banca Sella, Pago24 (proposto dalle banche del gruppo Cardine) e Telepay del network bancario SSB è necessario pagare 130 euro aggiuntivi. vere un elenco prodotti con relativa disponibilità in formato Xml. Moduli Non-solo Shop Tra i moduli aggiuntivi che è possibile acquistare in integrazione con Non-solo Shop, tre risultano essere particolarmente importanti. Anzitutto, il Modulo Nts, Internet < Grouptest öö ? ?ö ?ö ?ö NonSolo Shop Prezzo: Base Euro 588,00 (Iva inclusa) Pro: Accesso a listini personalizzati; efficace supporto multilingue. Contro: Troppo spartano nei risultati. e aggregabili, e soprattutto acquistabili indifferentemente nel tempo. I moduli del prodotto sono forniti come sito finito e pronto all’uso secondo un template grafico chiamato “Skin”. A disposizione dello sviluppatore, la possibilità di realizzare sia le pagine istituzionali sia il catalogo prodotti, da sfogliare attraverso le categorie principali e secondarie. Per quanto concerne la struttura dei campi del database che raccoglie le informazioni relative ai prodotti, essa è caratterizzata da una serie di campi predefiniti, ma è espandibile con eventuali campi aggiuntivi che possono implementare caratteristiche dei prodotti non previste. La struttura principale del catalogo è costituita da due livelli di categorie, che possono essere rappresentate o mostrate in svariate modalità, dalla disposizione su più colonne a quella che evidenzia particolari punti elenco o immagini, o il numero di prodotti contenuti al suo interno. Cliccando su una categoria, l’utente può visualizzare una che permette l’integrazione con il software Nts Business, uno dei pacchetti ERP più affidabili, stabili e consolidati del mercato italiano, che non a caso conta oltre 5.000 installazioni e che consente l’implementazione di funzionalità quali contabilità generale, magazzino e vendite, agenti e provvigioni, cespiti e gestione or- dine. Poi, il Modulo Statistiche, che permette di contare e analizzare le caratteristiche degli accessi al sito, le pagine viste e i percorsi eseguiti dai naviganti, e infine il Modulo News, grazie al quale è possibile mostrare e gestire notizie, novità e comunicati che si vogliono rendere visibili sul proprio sito. Settembre 2003 PC MAGAZINE 213 > Internet ˇTips & Tricks Campi custom Per ogni prodotto gestito con ViaDeiMercanti, è possibile indicarne la disponibilità di magazzino, eventualmente inibendo l’ordine per prodotti divenuti non disponibili. ViaDeiMercanti offre poi l’interessante possibilità di gestire un numero illimitato di campi serie di prodotti appartenenti alla categoria selezionata, mentre scegliendo con un clic un singolo prodotto, verrà visualizzata una pagina dedicata al prodotto stesso, con tutte le caratteristiche di riferimento, dalla descrizione al prezzo, alle foto, alle taglie e alle diverse tipologie disponibili. Il programma consente di supportare la funzionalità di specifica della spedizione e della forma di pagamento desiderata, con invio all’utente e all’esercente di una email di conferma per ciascuna transazione effettuata. PC MAGAZINE Settembre 2003 custom, ovvero campi che possono essere definiti e gestiti a completamento delle informazioni del prodotto. Questa peculiarità consente per esempio di associare a ogni prodotto un numero illimitato di file in qualsiasi formato, compreso quello Macromedia Flash. In tal modo, potremo associare a ciascun prodotto in catalogo un’animazione che renderà più originale la sua presentazione. normale), e Limitata, relativa cioè a offerte promozionali costituite da pacchetti limitati di vari moduli. Si può partire, spendendo 490 euro, con il modulo base, che, abilita il funzionamento dei moduli principali, e consente di gestire la struttura delle categorie, l’elenco dei prodotti, la scheda prodotto, i dati dell’azienda e il gestionale del back-office. L’acquisto degli altri moduli consente l’accesso alle altre funzionalità: la spesa massima prevista per moduli che gestiscono il B2B, ammonta a 4.800 euro. ● ViaDeiMercati ViaDeiMercanti, che ha recentemente debuttato nella versione 4.0, è una soluzione software completa, flessibile e innovativa, che consente di creare e gestire i siti con problematiche di business online Gestione catalogo All’interno del software ViaDeiMercanti è possibile, tra l’altro, gestire il collegamento tra un prodotto e altri prodotti correlati. Û Da segnalare poi anche la funzionalità di ricerca tra i prodotti a catalogo per tutti i campi fondamentali dei prodotti, il supporto multilingue, con la disponibilità dei tool per realizzare le sezioni del sito in italiano, inglese, francese e tedesco, e quello multivaluta. Viene gestito l’accesso a listini personalizzati, con riconoscimento dell’utente previa inserimento di username e password di identificazione. Il software, le cui funzionalità possono essere testate direttamente dal sito, viene rilasciato con tre possibili licenze d’uso: Normale, relativa all’utilizzo del software a tempo indeterminato dietro pagamento del corrispettivo unatantum; Annuale, per una licenza d’uso a tempo determinato (un anno) con pagamento del corrispettivo annuale (50% del costo di una licenza 214 ecommerce Grouptest tenendo presenti tutte le esigenze degli utenti. Molto semplice da effettuare risulta essere l’operazione di trasferimento dati al server che ospita il sito, grazie alla funzione di aggiornamento dati che è totalmente automatizzata. Se si ha invece qualche esperienza in ambito grafico, è possibile intervenire per personalizzare l’aspetto estetico del sito, utilizzando per la parte dinamica (catalogo prodotti, carrello, ordine, validazione carta di credito) il motore server messo a sua disposizione. Per la gestione dell’archivio è richiesta una conoscenza minima öö ? ?ö ?ö ?ö ViaDeiMercanti Prezzo: Euro 1.300,00 (Iva inclusa) Pro: Semplice gestione del catalogo prodotti. Contro: La demo dispone di una varietà di template assai limitata. dell’Html e della tecnologia Asp, mentre chi ha conoscenze avanzate può introdurre nuove funzionalità sfruttando quelle già messe a disposizione dal motore server. Anche in quest’ultimo caso l’applicativo che controlla l’archivio consente una agevole gestione dei dati e, grazie alla flessibilità interna al prodotto, i webmaster possono sviluppare siti web originali ed elaborati, offrendo comunque al cliente un ambiente di gestione facile ed efficiente. Quanto alle tantissime funzionalità supportate dal software, da segnalare la possibilità di utilizzare un numero illimitato di lingue per gestire in automatico l’inserimento di informazioni su descrizioni e prezzi dei prodotti da pubblicare sul sito web. Tra le altre caratteristiche, la possibilità di disporre di un motore di ricerca prodotti e di un catalogo che può essere suddiviso in un numero illimitato di categorie merceologiche, con denominazione, descrizione e immagini opportune. A ogni prodotto sono abbinabili un numero illimitato di altri prodotti correlati in ecommerce accessorio, nonché fino a quattro prezzi di listino e un numero illimitato di colori e di taglie, secondo la disponibilità effettiva. È possibile effettuare aggiornamenti sui listini in base a variazioni percentuali positive o negative. Sono previste quattro modalità di pagamento: bonifico, conto corrente postale, contrassegno, carta di credito (in quest’ultima forma è gestita totalmente l’interfaccia con il Internet < Grouptest gateway Banca Sella). L’applicativo gestisce anche le spese di spedizione per un numero illimitato di possibili destinazioni, nonché la notifica via email degli ordini al cliente e al gestore del sito. Attiva anche la funzionalità di tracking, che permette di conoscere lo stato di avanzamento di ciascun ordine. Per attivare lo spazio web sul server ecommerce ViaDeiMercanti, in modo da poter valutare meglio le caratteristiche del software, è possibile richiedere una licenza demo della validità di 30 giorni dall’attivazione. Per quanto riguarda la commercializzazione del prodotto, mediamente l’attivazione o il rinnovo del dominio parte dalla versione base che, con 25 Mbyte di hosting e 10 caselle di posta elettronica viene venduto a partire da 1.300 euro. ù Specifiche dei servizi di ecommerce Servizi Scontrino In448 VSN ePage Shopcity Produttore Vitamino Sviluppo Impresa srl Virtual Solution Linkto VivacityStore Canone minimo (Euro, Iva inclusa) 300 542,28 4.800 300 (* Per la gestione fino a 10 prodotti, il servizio è gratuito) 2.400 Tipologia canone Annuale Semestrale Annuale Annuale 0434 738111 800 066868 0544 271026 06 86206044 800 919959 Email [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] Web http://www.scontrino.com http://www.in448.com http://www.vsn.it http://www.epage.it http://www.vivacitystore.it Telefono * Poiché la gestione del sito è tutta a carico del singolo produttore, al cliente non sono richiesti particolari requisiti Specifiche e requisiti dei software di ecommerce Software eDisplay ViaDeiMercanti Iper1 NonSoloShop Libra Modulo eDisplay Intermedia European Service Conceptio snc IQR 300 1.560 120 588 852 02 2615366 0828 302495 199 440870 0583 77377 848 781993 Email [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] Web http://www.edisplay.it http://www.viadeimercanti.com http://www.iper1.com http://www.conceptio.it http://www.iqr.it Cpu Processore Intel Pentium o superiore Processore Intel Pentium o superiore Processore Intel Pentium o superiore Processore Intel Pentium o superiore Processore Intel Pentium o superiore Ram 32 Mbyte di Ram (consigliati 64) 32 Mbyte di Ram (consigliati 64) 32 Mbyte di Ram (consigliati 64) 32 Mbyte di Ram (consigliati 64) 32 Mbyte di Ram (consigliati 64) Microsoft NT o Windows 2000 Server. Client: Sistema operativo Windows 9x, Me, NT, 2000; Server: Sistema operativo Windows NT4.0 Server o Windows 2000 Server Microsoft NT o Windows 2000 Server. Microsoft NT o Windows 2000 Server. Lato client: Windows 98/ME/NT/2000/XP. Lato server: Windows 2000 Server IIS 4.0 o superiore - MDAC 2.6 (per accesso a database Access) o SQL Server Una cartella dello spazio Web con i permessi di scrittura abilitati. Produttore Prezzo (Euro, Iva inclusa) Telefono Requisiti Sistema operativo Altro Mouse, connessione ad Internet, Internet Explorer 5.0 o superiore, un indirizzo di posta elettronica, Framework Microsoft.NET, Database Microsoft SQL Server Settembre 2003 PC MAGAZINE 215 > Internet Test PepiMK Software Spybot Search and Destroy 1.2 Paola Tigrino Cerca e distrugge A caccia di ospiti indesiderati a navigazione in Internet e l’installazione di programmi possono nascondere insidie e sorprese sgradevoli: spyware, dialer, trojan, tracking cookie, cioè (o porzioni di codice), non definibili propriamente come codici virali, che si installano nel nostro sistema in modo più o meno manifesto e ne modificano il comportamento. Gli spyware, per esempio, tracciano i nostri comportamenti (siti visitati, programmi utilizzati) e li inviano agli autori, che li utilizzeranno a scopo commerciale; i dialer modificano il numero di accesso della nostra connessione dialup, sostituendolo con un numero internazionale o prefissato da 709 (e quindi a tariffazione speciale) sull’utilizzo del quale l’autore ha una percentuale di guadagno. Poi ancora toolbar, programmi che modificano la home page, veri e propri trojan: l’elenco è davvero lungo. Û L Spybot Search and Destroy permette di individuare e eliminare tutti i programmi “con cattive intenzioni”, individuando quelli installati sul nostro sistema e confrontandoli con un elenco di quasi ottomila noti programmi del genere, integrato nel programma stesso e continuamente aggiornato. Il programma è di utilizzo semplice e immediato: dopo l’installazione, si sceglie fra le due modalità di esecuzione, Easy e Advanced. Nel primo caso si accede a un’interfaccia semplificata e alle opzioni di base, nel secondo si ha accesso a tutti i menu di configurazione e alle opzioni avanzate. In ogni caso, dopo aver scelto la propria lingua fra le 25 disponibili, è possibile avviare subito la scansione (anche se è sempre opportu- 216 PC MAGAZINE Settembre 2003 Scansione approfondita Search and Destroy confronta il suo elenco di quasi ottomila applicazioni “maliziose” con il contenuto del sistema e del Registro, fornendo anche una breve spiegazione per ogni applicazione rilevata. > Requisiti Cpu: Pentium Ram: 64 Mbyte Spazio disco: 5 Mbyte Sistema operativo: Windows 95, 98, Me, 2000, Nt, Xp. no, soprattutto al primo utilizzo, effettuare prima di tutto un aggiornamento in linea dell’elenco dei programmi “maliziosi”), per rimuovere poi successivamente il codice sgradito individuato. Si ricordi che certi programmi, se privati della loro componente spyware, smettono di funzionare: quindi è meglio controllare l’elenco delle applicazioni individuate da Spybot Search and Destroy nel sistema, verificare le informazioni relative ad ognuna di esse e scegliere se avvalersi ugualmente del programma. Meglio ancora, è possibile sfogliare l’elenco degli spyware e dei dialer noti prima della scansione fin da subito, selezionando quelli che si vuole mantenere. Alcuni utenti sono infatti consapevoli dei dialer e fanno volutamente uso di tariffazioni 709 per accedere a determinati servizi premium. Di öö ? ?ö ?ö ?ö Spybot Prezzo: Gratuito Contatto: PepiMK Software Email: [email protected] Web: www.spybot.info Pro: Vasto elenco di malware, aggiornamento automatico e frequente, spiegazioni dettagliate, facilità d’uso. Contro: Nessun inconveniente da segnalare, se non la mancanza di un wizard di guida all’uso per gli utenti meno esperti. ogni elemento eliminato viene comunque effettuato un backup, in modo da poter recuperare i file in caso di errori. Una volta effettuata la scansione e eliminati gli ospiti molesti, è possibile, mediante la funzione di immunizzazione, evitare che i suddetti ospiti tornino a farci visita, bloccandone lo scaricamento e l’installazione sul nostro sistema. Si tenga però presente che tale impostazione bloccherà l’accesso alle opzioni di configurazione avanzata di Internet Explorer, ed è per questo raccomandabile solo in caso di utilizzo in ambienti multiutente di pubblico utilizzo - come per esempio le aule scolastiche - dove è più opportuno che gli utenti non intervengano direttamente sulle configurazioni più delicate. Fra le opzioni avanzate di esecuzione del programma troviamo i parametri inseribili da linea di comando, l’automazione programmabile delle operazioni di scansione, rimozione e aggiornamento, l’individuazione di programmi potenzialmente pericolosi, seppure non compresi nell’elenco, e la possibilità di variare l’aspetto del programma mediante differenti skin. È inoltre possibile eliminare le tracce di utilizzo del sistema, funzione utile nel caso si lavori su computer condivisi con altri utenti, e addirittura distruggere completamente ogni traccia di un file cancellato, con numerose sovrascritture. ù Internet < Test Un emulatore di terminale per avere sempre sotto controllo tutti i computer aziendali Vandyke Software Crt 4.0.6 Anna Stefani Lavorare in remoto Û on Crt (Combined Rlogin and Telnet) è possibile non solo trasferire informazioni da un computer a un altro, ma anche controllare a distanza uno o più Pc per avviare e fermare servizi, creare e terminare processi, modificare la configurazione del sistema, monitorare le sue performance, installare e rimuovere programmi e sfogliare file di Log. C Crt è quindi lo strumento ideale per tutti gli amministratori di sistema che vogliono avere in ogni momento il controllo completo delle macchine connesse alla rete aziendale. L’applicativo presuppone però una conoscenza più che buona degli ambienti e delle logiche di rete per poter iniziare a utilizzare correttamente l’applicazione. I termini utilizzati sono marcatamente tecnici: ciò potrebbe generare qualche difficoltà in un utente non esperto. Prima di cominciare a intervenire al cuore del programma per configurarlo, è bene quindi conoscere e avere ben chiare alcune nozioni fondamentali sui sistemi di rete onde poter sfruttare al meglio le potenzialità di Crt. La sezione dedicata alla configurazione dell’host presenta diverse tipologie di connessione: direttamente tramite un cavo che collega fisicamente i due Pc, tramite modem per chi desidera connettersi chiamando telefonicamente il computer che funge da server, tra- öö ? ?ö ?ö ?ö Crt 4.0.6 Prezzo: Euro 36,07 (Iva inclusa) Contatto: Vandyke Software; Antares Tel: 011 9550250 (Antares) Web: www.vandyke.com Pro: Supporta i più noti protocolli e permette un alto livello di personalizzazione delle impostazioni di connessione remota. Contro: Istruzioni e opzioni di configurazione non sempre intuitive. > Requisiti Cpu: Pentium Ram: 16 Mbyte Spazio disco: 4 Mbyte Sistema operativo: Windows 9.x, Me, Nt, 2000 e Xp Altro: Connessione a Internet. mite rete interna o rete cablata o Internet per chi ha esigenza di gestire reti e sottoreti di computer. Una volta individuato il protocollo di comunicazione (Telnet, Rlogin, Serial) e specificato l’identificativo della macchina a cui ci si vuole connettere è possibile definire nel dettaglio i parametri della connessione. L’accesso tramite collegamento a distanza realizzato da Crt permette infatti all’utente remoto di disporre di tutte le funzionalità offerte dai vari protocolli di rete utilizzando un unico strumento integrato. Se vogliamo per esempio verificare i problemi di connettività, possiamo utilizzare il comando Ping per controllare la destinazione dell’indirizzo Ip che si desidera raggiungere e, se il risultato così ottenuto non è sufficiente e la risposta è ancora di tipo Request Timed Out, possiamo procedere a un’analisi ulteriore sull’instradamento dei pacchetti tramite l’opzione Trace. Quest’ultima, in particolare, consente di testare anche le Interfaccia personalizzabile Crt consente di impostare opzioni di configurazione diverse per ogni sessione di terminale. In tal modo è possibile personalizzare ogni sessione salvando le opzioni in un profilo. performance di un determinato sito Web effettuando un trace dettagliato dei pacchetti di dati che viaggiano sulla Rete. A tal fine basta inserire nella finestra Connect l’indirizzo Ip o l’hostname del sito da testare, impostare una serie di opzioni legate, per esempio, al numero di volte in cui il programma effettua il Trace dell’Url, al Timeout, al Ttl (Time to Live) o al tipo di servizio. Cliccando poi sul pulsante Connect o Quick Connect, sarà possibile attivare la connessione e il relativo programma di Trace. La funzionalità più interessante è comunque data dalla possibilità di loggare su un file l’intera sessione, indicando per ogni collegamento i protocolli attivi, gli indirizzi Ip locali e remoti e le porte. È quindi possibile avere in tempo reale delle statistiche dettagliate sul numero totale di pacchetti ricevuti, spediti, o in errore, suddivisi per protocollo. Crt consente inoltre di operare in ambiente Telnet facendo sì che l’utente possa eseguire dal proprio Pc remoto i programmi presenti sul computer host, per ottenere per esempio informazioni sui proprietari di determinati nomi di dominio, contatti tecnici e amministrativi (WhoIs); per sapere il nome degli utenti connessi al sistema (Finger); per cercare un nome di dominio secondo il suo indirizzo Ip o viceversa (Dns List Hosts, Dns Lookup Name); per cercare oppure per controllare a distanza il computer remoto, monitorandone le performance e terminando eventualmente processi indesiderati. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 217 > Internet Test Server Smtp veloce e gratuito, per una pratica distribuzione di newsletter o anche solo per affrancarsi dall’Smtp del proprio provider Gate Comm PostCast Server 2.5 Paola Tigrino L’ufficio postale per tutti ostCast Server è un server Smtp gratuito, semplice da configurare e utilizzare per inviare la posta in modo indipendente dagli Smtp dei vari provider, a prescindere da quale sia in uso in quel momento. Il programma dispone di un sistema di blocco e limitazione Ip, in modo da poter essere utilizzato solo dagli utenti locali o comunque abilitati, per evitare abusi da parte degli spammer, sempre alla ricerca di server Smtp per consegnare in modo non tracciabile i loro messaggi indesiderati. Basterà indicare quali siano i range di Ip autorizzati all’utilizzo del programma, e qualsiasi timore di abuso sarà completamente fugato. Altra prerogativa non di secondaria importanza legata all’utilizzo di un server Smtp “personale” è quella della salvaguardia della privacy: i nostri messaggi in uscita non transiteranno più attraverso server esterni, riducendo quindi la possibilità di intercettazioni e di modificazioni più o meno dolose. L’installazione e la configurazione di PostCast Server sono semplicissimi: sarà lo stesso programma a indicare quale porta e quale indirizzo inserire nel proprio mailer. È consiglia- Û P öö ? ?ö ?ö ?ö ? PostCast Server Prezzo: Gratuito Contatto: Gate Comm Email: [email protected] Web: www.postcast.com Pro: Semplice da configurare, possibilità di editare direttamente i messaggi. Contro: Nessun inconveniente rilevato. 218 PC MAGAZINE Settembre 2003 Configurazione immediata PostCast ha un menu di configurazione semplice e facilmente comprensibile, dove tutte le opzioni sono chiaramente indicate. > Requisiti Cpu: 486 (consigliato Pentium) Ram: 16 Mbyte Spazio disco: 20 Mbyte Sistema operativo: Windows 9x, Me, Nt 4.0 SP3, 2000, Xp. bile comunque effettuare qualche test di invio, per verificare la corretta configurazione del server, prima di procedere all’utilizzo di PostCast Server in sostituzione dell’usuale Smtp. I messaggi possono essere creati con qualsiasi programma di posta elettronica o anche mediante l’editor interno, che supporta il formato Html, e inviati immediatamente, o inseriti in una coda d’invio. Si sottolinea a questo proposito che la gratuità del programma è davvero totale: non ci sono, come accade per altri simili programmi, messaggi pubblicitari o simili appesi in coda alle email in uscita; tantomeno sono presenti banner o sottoprogrammi spyware più o meno evidenti.In fase di invio dei messaggi può essere appositamente evocata una connessione dial up, che verrà poi riagganciata automaticamente una volta esauriti i messaggi in uscita. Ma PostCast Server può essere utilizzato anche all’interno di una Lan (seppure debba essere installato sempre sulla macchina direttamente collegata alla Rete), per distribuire messaggi all’interno della stessa o in modo da essere usufruibile dalle varie postazioni di rete o mediante Internet: PostCast Server supporta fino a 100 connessioni contemporanee. Di ogni operazione effettuata viene mantenuto un dettagliato log, dal quale si possono anche verificare eventuali errori o problemi nell’invio o nel recapito (quali indirizzi sbagliati o irraggiungibili). Non ci sono problemi di compatibilità con i firewall più diffusi; la sola accortezza è quella di lasciare libero accesso al programma alle porte 53 (per la risoluzione Dns) e 25 (per la comunicazione Smtp), nonché al protocollo Icmp. Si verifichi attentamente che il proprio provider non sia uno di quelli che bloccano l’accesso di default a queste due porte, come putroppo sempre più spesso accade. Oltre all’utilizzo come server Smtp unificato, PostCast si dimostra uno strumento utile per l’invio di newsletter, bollettini o comunicazioni aziendali. Per questo genere di utilizzo viene raccomandato il programma commerciale PostCast, che mette in comunicazione PostCast Server con il proprio database di indirizzi. PostCast Server è utile comunque in tutte quelle situazioni in cui ci sia necessità di inviare uno stesso messaggio a più indirizzi in modo semplice e veloce. Ma questo non ne fa uno strumento per spammer: gli indirizzi Ip di transito non vengono in alcun modo occultati, né è possibile inserire nei campi Cc: e Bcc: più di 50 indirizzi di recapito. ù > Internet Approfondimento J2ME Programmare applicazioni per il nostro telefono cellulare: finalmente è possibile Java per cellulari Massimo Perrone Da Java a J2ME e distribuzioni di Java che Sun mette a disposizione per gli sviluppatori sono sostanzialmente tre: la standard Edition (J2SE), la Enterprise Edition (J2EE) e la Micro Edition (J2ME). Le differenze derivano dall’uso che si vuole fare di Java. J2SE è stata creata per poter funzionare sui sistemi desktop e sulle workstation. J2EE, avendo al suo interno tutto il necessario per supportare le Servlet, Jsp e l’Xml verrà invece utilizzata su sistemi server. Infine, J2ME verrà utilizzata su tutti i dispositivi che, per caratteristiche costruttive, hanno limitate risorse di sistema (per esempio palmari e telefoni cellulari). Esistono alcune importanti differenze tra Java tradizionale (rappresen- Û L Il più grande pregio di Java è quello di rendere portabile le applicazioni, da una piattaforma all’altra, senza riscrivere il codice. Un programma scritto in Java, quindi, potrà essere eseguito, allo stesso modo, su sistemi Windows, Mac, Linux e via dicendo. tato dal J2SE) e J2ME. Per poter funzionare su sistemi che hanno risorse limitate (rispetto ai normali Pc desktop), Sun ha dovuto raggiungere alcuni compromessi. La prima differenza degna di nota è quella relativa alle variabili, che in J2ME non fanno uso della virgola mobile. Vista infatti l’implementazione di processori di potenza limitata, non si possono usare nella stesura dei programmi J2ME variabili che fanno uso di tale caratteristica. Per il rilascio delle risorse di sistema, Java utilizza un metodo intelligente che si chiama garbage collector. Durante l’esecuzione 220 PC MAGAZINE Settembre 2003 dei programmi, il garbage collector si occupa di controllare, a intervalli regolari, se ci sono oggetti di cui non facciamo più uso e li elimina automaticamente. Può succedere che il programmatore voglia che vengano eseguite delle particolari operazioni, prima che questo processo si attivi; per fare tutto questo, si utilizza un metodo che si chiama finalize(). Il processo di finalizzazione porta via molto tempo computazionale e sui dispositivi limitati, come i cellulari e i Pda, non è utilizzabile in maniera efficiente; si è deciso quindi di non implementarlo. Altro punto in cui si è deciso di intervenire è la gestione degli errori. Java è famosa per la sua capacità di gestire in maniera molto efficiente i problemi di programmazione tramite l’uso delle eccezioni. In J2ME, l’uso delle eccezioni è stato diminuito e, pur esistendo, non è completo come per J2SE. Dal lato della sicurezza, i sistemi Java tradizionali si occupano di verificare durante l’esecu- Nokia 3510i in azione Un gioco di corse sull’emulatore per 3510i. Û J2ME Java apre la strada per la nuova frontiera della programmazione wireless. zione il codice delle classi e vietare accessi pericolosi al sistema. Tutto questo, in J2SE avviene tramite il caricamento in memoria di un gestore della sicurezza. Ancora una volta, visto l’appesantimento che sarebbe derivato dall’uso di un simile sistema, in J2ME si è preferito procedere in altro modo. Tutte le classi che utilizzeremo per scrivere i nostri programmi verranno verificate in via preventiva in fase di compilazione, tramite un apposito programma chiamato preverificatore. Questo metodo, seppur efficiente perché riduce il carico computazionale del processore, aumenta la grandezza delle nostre classi di circa il 20%. Oltre a queste, esistono altre differenze tra J2SE e J2ME. A livello di interfaccia grafica, per esempio, sempre per i soliti motivi di risorse, anche il semplice uso dei classici oggetti messi a disposizione da Java per creare pulsanti o finestre di dialogo non può essere usato efficacemente su sistemi che hanno ridotte capacità computazionali. Si è vista quindi la necessità di creare Api per la gestione di interfacce grafiche di alto e basso livello particolari, da utilizzare appositamente nelle applicazioni J2ME. Allo stesso modo e per gli stessi motivi, non tutte le classi di J2SE sono presenti in J2ME in quanto Sun ha effettuato un “taglio” di quelle che, per motivi di ordine pratico, non sono utilizzabili in ambienti J2ME. In alcuni casi (vedi più avanti la sezione relativa al- J2ME Siemens S55 L’emulatore del telefono in questione ci mostra un classico puzzle game. Û la configurazione) esistono differenze anche a livello di “Virtual Java machine”. Alla luce di quanto sopra esposto, pur avendo alcune limitazioni, J2ME permette di realizzare applicazioni di importante uso pratico sui dispositivi mobili, tra cui programmi che possono far uso di connessioni http e permettere lo scambio di informazioni in tempo reale. Potremo, quindi, fare acquisti, trattare titoli in borsa, chattare, vedere e/o inviare video e/o immagini e utilizzare tutta una serie di servizi che sfruttano la sicurezza e le potenzialità di Java direttamente sul nostro telefono cellulare. L’ architettura Midp generica: le configurazioni e i profili debba poter utilizzare J2ME, Sun ha introdotto i concetti di Profilo e Configurazione. Quest’ultima è strettamente legata alla Jvm usata sulla macchina ospite e mostra, nel dettaglio, quali debbano essere i requisiti minimi relativi alla connettività e alle risorse di memoria del dispositivo mobile in questione. Attualmente, J2ME prevede due configurazioni: una, chiamata Cdc 1.0, è relativa ai dispositivi fissi che debbano essere connessi perennemente alla rete (un esempio tipico potrebbero essere i televisori che fanno uso di Java per connettersi a Internet); l’altra, Cldc 1.0, è relativa a quelli che letteralmente potete “tenere in mano” (per esempio cellulari e palmari). In tutto l’articolo, faremo sempre riferimento alla configurazione Cldc 1.0, perché la Cdc 1.0 è ancora troppo poco diffusa. Siccome la tecnologia è in continuo mutamento, Sun ha inserito il concetto di profilo, che affianca direttamente ed estende quello di configurazione. Un profilo è in effetti una serie di informazioni in più che servono a meglio specificare i connotati della configurazione. Il mobile information device profile, ovvero il MIDP 1.0 (che vedremo nello specifico più avanti) si occupa di specificare le Api necessarie a creare L’architettura Midp Ecco come si presenta, nella maniera più semplice possibile, l’architettura Midp. Û Ogni piattaforma che si rispetti è basata su una precisa architettura e anche J2ME non fa eccezione. Partendo dal basso verso l’alto, ecco come possiamo riassumere l’architettura software generica J2ME, basata su Midp: • software che compone il sistema operativo del dispositivo; • K Virtual Machine; • librerie software che compongono la configurazione Cldc 1.0 ; • librerie software che compongono il profilo Mid 1.0. Tale schema, in realtà, è più complicato e prevede anche altri particolari, tra cui l’insieme delle classi specifiche dei vari costruttori di dispositivi (Oem, original equipment manifacturer) ma per motivi di semplicità, nonché praticità, prendiamo come valida questa visione semplificata dell’architettura Midp. Il sistema operativo del dispositivo e la Jvm non vengono gestite direttamente dall’utente e quindi non ci dilungheremo nel descriverle ulteriormente. Configurazione Cldc 1.0 e profilo Mid 1.0 hanno invece bisogno di un approfondimento. Per definire precisamente come un dispositivo mobile Approfondimento Internet < l’interfaccia utente, gli input e gli output da e verso il dispositivo, la connessione con le reti, eccetera Ecco che quindi profilo e configurazione collaborano nel definire come i produttori debbano creare i loro dispositivi, per poter essere conformi allo standard J2ME. C l d c 1 . 0 e Kv m ( K Vi r t ua l M a c h i n e ) Come accennato precedentemente, la configurazione utilizzata principalmente da J2ME è la Cldc 1.0. La Cldc 1.0 (Connected Limited Device Configuration) prevede più in dettaglio: • 128 Kbyte di memoria, per garantire l’esecuzione di Java; • 32 Kbyte di memoria allocabile, per i programmi in esecuzione; • l’uso di un’interfaccia utente limitata ma funzionale; • l’alimentazione del dispositivo tramite batterie; • la connessione alla rete di tipo wireless e in modalità intermittente. Come detto prima, le configurazioni vanno di pari passo con la Java Virtual Machine. Bisogna allora specificare che, mentre il profilo Cdc 1.0 fa uso della normale Jvm, il profilo Cldc 1.0 fa invece uso di una particolare Jvm, denominata Kvm. Le caratteristiche peculiari di questa particolare Jvm sono due. La prima è la possibilità di poter funzionare su processori a 16 bit, con velocità di clock superiori o uguali a 25 MHz. La seconda è che, per funzionare correttamente, questa necessita di soli 2040 Kbyte di memoria dinamica e di 4080 Kbyte di memoria totale. La possibilità di poter utilizzare una Jvm di così ridotte dimensioni ha fatto sì che la lettera “K” preceda il nome (K sta per kilobyte, a indicare che è in grado di funzionare con poche decine di kilobyte di memoria). La Kvm differisce dalla normale Jvm anche dal punto di vista funzionale: la Kvm non è in grado di interpretare istruzioni che fanno uso di virgola mobile (come già visto prima, J2ME non fa uso di tali tipi di variabili), non è capace di eseguire contemporaneamente gruppi di thread (vengono, infatti, gestiti in maniera ordinata uno per uno) e, pur essendo rimasta la possibilità di Settembre 2003 PC MAGAZINE 221 > Internet Il J2ME wireless toolkit Ecco come appare al momento dell’esecuzione la finestra dell’ambiente di sviluppo Sun. Approfondimento J2ME Û invocare metodi residenti sul dispositivo, non si possono aggiungere pezzi di programma scritti in codice nativo (per esempio in C++) che potrebbero diminuire le già limitate risorse di sistema. Esistono, inoltre, altre differenze che riguardano la finalizzazione (di cui abbiamo già parlato), le classi Reflection e i weak reference, ma che tralasceremo per motivi di spazio e per non annoiare troppo il lettore. I l profilo Mid Un dispositivo, per poter operare con J2ME, oltre che rispettare la configurazione Cldc 1.0, deve anche essere conforme ad altre disposizioni particolari che sono proprie del profilo Mid. Dal punto di vista hardware, devono essere rispettate caratteristiche ancora più specifiche: • devono essere disponibili 128 Kbyte di memoria non volatile per poter utilizzare i componenti Mid; ulteriori 8 Kbyte di memoria, sempre non volatile, devono essere disponibili per me- morizzare informazioni in maniera persistente. Per meglio supportare tali dati, devono essere presenti particolari metodi di accesso per la lettura e la scrittura delle informazioni. Ulteriori 32 Kbyte di memoria, questa volta volatile, devono essere garantiti per l’esecuzione di Java; • devono essere presenti particolari metodi che garantiscano la corretta connessione alla rete wireless, nonché la possibilità di leggere e scrivere dati attraverso tale rete; • il dispositivo mobile deve avere uno schermo di almeno 96 X 54 pixel; • deve essere possibile gestire l’output a video di immagini di tipo bitmap; • deve essere garantita la possibilità di ricevere l’input dall’utente e di trasferirlo alla Kvm; • il sistema operativo ospite deve garantire l’esecuzione della Kvm; Come potete vedere, tale lista non è che un estensione di quella vista in precedenza, che faceva riferimento al- Link utili URL: http://java.sun.com/j2me/ www.microjava.com Il punto di partenza per ogni programmatore J2ME che si rispetti. Portale dedicato interamente a J2ME. www.billday.com/j2me/ Tools, emulatori, faq, tutorial e tantissime risorse disponibili per migliorare la vostra conoscenza sul tema. www.j2mesource.com/ News relative al mondo J2ME e più in generale a tutto ciò che è wireless. www.jguru.com/faq/J2ME Una serie di faq che spiegano i temi di maggior interesse connessi con J2ME. www.wirelessdevnet.com/ Ancora informazioni per lo sviluppo wireless in generale. www.j2me.org/ www.anywhereyougo.com/ Un forum sempre aggiornato con le ultime notizie del mondo wireless. Un altro interessante portale sul mondo wireless. www.wmlscript.it/j2me/ Ancora tutorial, questa volta in italiano. www.midlet-review.com Un sito pieno zeppo di recensioni di Midlet. http://anfymobile.com/ Una realtà tutta italiana nella produzione di videogiochi J2Me. www.macrospace.com/ Altri giochi dall’Inghilterra. www.gameloft.com/ 222 Contenuto: PC MAGAZINE Settembre 2003 Nota azienda produttrice di videogiochi. la configurazione Cldc 1.0. Insieme, profilo e configurazione identificano in maniera univoca come dovranno essere predisposti, nelle loro caratteristiche minime, i dispositivi mobili che fanno uso di J2ME. Vediamo, ora, di capire come viene strutturata a livello software un’applicazione J2ME che fa uso di Midp 1.0. Tutti i programmi che funzionano in ambiente J2ME che fanno uso di Midp 1.0 e Cldc 1.0 vengono chiamati Midlet. Una Midlet è composta da un file con estensione Jar e da un file con estensione Jad. Il primo di questi contiene tutte le classi e le risorse (immagini, file di dati, “manifest”, eccetera) che compongono effettivamente la nostra applicazione. Il file Jad (Java Application Description) invece contiene gli “attributi”, che vengono utilizzati J2ME permette di scrivere applicazioni, per i dispositivi mobili conformi al profilo Midp 1.0. Alcuni dei cellulari attualmente in commercio permettono di utilizzare questi programmi e non sono più legati pertanto all’uso delle semplici applicazioni che vengono pre-installate su tali dispositivi. per descrivere l’applicazione e identificare cosa conterrà il file Jar. Tali dati sono di varia natura e vanno dal nome dell’applicazione fino a informazioni definite dall’utente che possono essere utili a configurare meglio l’applicazione. Il collegamento tra il contenuto del Jar e il Jad viene mantenuto attraverso un file, presente nel file Jar, chiamato manifest. Infatti, se i cinque attributi fondamentali contenuti nel file Jad non corrispondono perfettamente a quelli presenti nel file manifest, la Midlet non verrà eseguita sul dispositivo. Gli attributi fondamentali che devono sempre essere sempre presenti in un file Jad (e quindi anche nel manifest) sono: • Midlet-Name: identifica il nome della Midlet; • Midlet-Version: indica la versione attuale della nostra applicazione; • Midlet-Version: chi ha creato la Midlet; • Midlet-Jar-Url: indica la posizione del file Jar; • Midlet.Jar-Size: mostra le dimensioni esatte del file Jar. Non preoccupatevi di come avvengano i meccanismi di creazione di questi attributi in quanto, come vedremo più avanti, si tratta di un processo automatico che viene svolto dall’ambiente di sviluppo. In linea di massima, a noi servirà solo conoscere quale nome dare alla nostra applicazione; sarà poi il compilatore a fare il resto, mettendo dei valori di default a ogni singolo attributo. Nulla ci vieterà in seguito di andarli a modificare, in tutta calma, tramite un’utile interfaccia grafica appositamente delegata a tale compito. J 2 M E w i r e l e s s to o l k i t, l’a m b i e n t e d i sv i l u p p o c r e ato da S u n p e r i l M I D P. Nonostante sia possibile compilare le midlet da linea di comando, all’indirizzo http://java.sun.com/products/j2mewtoolkit/index.html potrete trovare l’utile toolkit scritto da Sun per creare le vostre applicazioni tramite una comoda interfaccia grafica. Oltre al toolkit, per poter compilare al meglio le vostre midlet, dovrete avere anche una versione di Java aggiornata almeno alla versione 1.3 (per il toolkit v. 1.0.4) o 1.4 (per il toolkit v. 2.0). Entrambe le versioni della J2SE sono reperibili all’indirizzo: http://java.sun.com/j2se/downloads.html. Java va installato prima del toolkit, per permet- Creiamo la nostra applicazione Dopo aver premuto il tasto “Create Project”, inseriamo il nome della nostra Midlet e della classe delegata a farla partire. Internet < Approfondimento Û J2ME La finestra Open Project Premendo il tasto “Open Project” si accede a una finestra dove è possibile aprire un progetto già esistente. Û tere a quest’ultimo di trovare automaticamente le directory dove andare a reperire tutti i file necessari per effettuare correttamente la compilazione dei nostri programmi. Abbiamo scelto di installare la versione 1.0.4 del toolkit, in quanto gli attuali telefoni cellulari supportano ancora il Midp 1.0 e per esperienza sappiamo che è meglio non utilizzare una nuova piattaforma fino a che questa non viene implementata realmente sui dispositivi hardware. La spiegazione che segue è relativa ai sistemi Windows; tutti coloro che si avvalgono di piattaforme diverse possono consultare le semplici ed esaurienti istruzioni presenti sul sito di Sun relative alla procedura di installazione. Quest’ultima, nel nostro caso, risulta essere molto semplice in quanto si avvale di un utile wizard che vi segue, passo dopo passo, nella scelta di tutte le operazioni da compiere. Gli unici interrogativi che necessitano di una spiegazione sono quelli relativi all’indicazione della directory dove è presente la nostra versione di Java e la richiesta tra l’operare in concomitanza con “Forte” (noto ambiente di sviluppo Rad per Java) oppure come applicazione “stand alone”. Per quanto riguarda il primo punto, se avrete installato correttamente J2SE vedrete come il wizard troverà automaticamente la versione attualmente presente sul vostro sistema e di come vi chiederà conferma, per poterla utilizzare. Per quanto riguarda “Forte”, se non lo utilizzate potete tranquillamente installare il tutto come applicazione a sé stante e usare il vostro editor di testi preferito per creare le vostre classi Java; altrimenti la scelta è d’obbligo, visto che il toolkit si integra perfettamente con questo potente strumento applicativo. Per semplicità, noi faremo in modo di aver installato l’applicazione in modalità “stand alone”. Completata la procedura d’installazione, lanciate il programma (che si chiama “Ktoolbar”) e, se tutto è andato per il meglio, vedrete apparire una finestra rettangolare suddivisa in più parti. Iniziando dall’altro verso il basso, trovia- Û La Midlet “demos” in azione Una Midlet d’esempio, emulata tramite il telefono a colori di default. mo subito sotto alla barra dell’applicazione (J2ME Wireless Toolkit) alcuni menu che permettono di utilizzare istantaneamente tutti i comandi del toolkit. Subito sotto questi, troviamo alcuni pulsanti che ci consentono di eseguire le operazioni di più frequente uso, durante lo sviluppo della nostra applicazione: “New Project” permette di realizzare un nuovo progetto, “Open project”, invece, di caricarne uno creato in precedenza, “Settings” di variarne gli attributi, “Build” di compilarlo, “Run” di eseguirlo e infine, “Clear Console” cancella i messaggi che vengono, di volta in volta, visualizzati nell’apposita finestra sottostante. Subito sotto questi pulsanti, troviamo una casella di testo combinata che ci permette di scegliere il tipo di dispositivo da emulare e su cui andare a visualizzare la nostra applicazione. Proviamo adesso ad aprire un nuovo proSettembre 2003 PC MAGAZINE 223 > Internet Approfondimento La schermata degli attributi Premendo il pulsante “Settings”, avremo accesso a questa comoda finestra, da cui poter modificare i vari attributi della nostra Midlet. getto. Per farlo, premiamo il tasto “Open Project” e dalla lista scegliamo, per esempio, l’applicazione “demos”. A questo punto, per vedere se tutto funziona correttamente, proviamo a premere il tasto “Build”. Il processo di compilazione dovrebbe partire e arrestarsi dopo alcuni istanti: la fine dovrebbe essere segnalata tramite l’apposita stringa di testo “Build complete” nella finestra della console. Non ci resta che scegliere un dispositivo da emulare tra quelli disponibili e premere il pulsante “Run” per vedere in azione la nostra Midlet. Se tutto è andato per il verso giusto, si aprirà una nuova finestra contenente l’immagine del telefono da emulare, sul cui display verrà mostrato il funzionamento della nostra applicazione. Tramite i tasti presenti sul cellulare virtuale, possiamo interagire con la nostra Midlet e vedere se questa funziona. Navigate un po’ tra le varie opzioni del programma e poi premete il tasto “exit”: l’applicazione terminerà e il controllo tornerà alla finestra principa- J2ME Û le. Vi piacerebbe, a questo punto, provare a realizzare da voi una piccola applicazione J2ME? Bene, proviamo subito a creare una nuova Midlet premendo il tasto “New Project”. Vi verrà chiesto di inserire un nome per il progetto e un nome per la classe principale che dovrà gestire la nostra applicazione. Inserite, in tutti e due i campi, il testo: “HelloWorld”; poi premete il tasto “Create Project”. Si aprirà un’altra schermata che conterrà i famosi attributi che devono essere presenti nel file Jad. Come vedete, i campi sono stati riempiti automaticamente con valori di default. Vi consigliamo di lasciarli inalterati, a parte “Midlet-VenLe novità di Midp 2.0 dor” che indica il nome dell’autore della Midlet. SostiSun ha già reso disponibile la versione 2.0 di tuite quindi con il vostro Midp; ecco in breve le novità più importanti che nome il valore “Sun Microsono state introdotte e che presto verranno resystem” e premete il tasto se disponibili nei telefoni di nuova generazione: “Ok”. Con pochi clic abbia• nuovi e più efficaci elementi per l’interfaccia mo creato le impostazioni grafica; base per la nostra applica• miglioramenti nella gestione della rete; zione Midp. Ovviamente, se • nuovi metodi per l’utilizzo del sonoro tramipremete il tasto “Build”, un te toni, sequenze di toni e file Wav; messaggio d’errore vi se• gestione delle animazioni grafiche; gnalerà la mancanza di un • un’Api appositamente progettata per lo svicodice sorgente da compilaluppo di videogiochi; re, in quanto non abbiamo • espansione della connettività tramite introancora scritto fisicamente la duzione del protocollo https, datagram, server nostra applicazione. Però, sockets e metodi per comunicare con le porte se andate a cercare dove è seriali; stato installato il toolkit, al• introduzione dell’architettura server push, per l’interno della directory rendere possibile l’uso di servizi quali trading “C:\-WTK104\apps\” (se lo ondine, chat, messaggistica e news aggiornate avete installato subito sotto in tempo reale. la root del vostro hard disk), troverete una cartella 224 PC MAGAZINE Settembre 2003 che corrisponde al nome “HelloWorld” che conterrà tutti i file relativi alla nostra applicazione. Aprite la directory e al suo interno ne troverete altre quattro: • bin (che contiene il nostro file Jad, il manifest e, una volta compilato e creato il package, anche il Jar); • lib (che contiene eventuali librerie esterne di cui volete far uso); • res (che contiene tutte le ulteriori risorse della vostra applicazione, come immagini o file di dati); • src (che contiene i file sorgente da compilare); Se volete, date una sbirciatina alla directory “bin” e vedrete che il toolkit avrà creato, automaticamente per voi, i file manifest e Jad. Provate ad aprire questi file con un editor di testo e vedrete che tra gli altri attributi, alla voce “Midlet-Vendor” sarà presente come previsto il vostro nome. Ora, non ci resta che riempire le altre directory rimaste vuote. U n esempio di programmazione Cerchiamo infine di vedere come si può completare, utilizzando le Api Midp 1.0, la nostra applicazione che dovrà visualizzare, sullo schermo di un dispositivo mobile, la scritta “Hello World”. Abbiamo detto che dobbiamo andare a creare il nostro codice sorgente all’interno della directory Src. Prendiamo, quindi, il nostro editor preferito e creiamo un nuovo file di testo che conterrà: import ˘ ˘ javax.microedition.lcdui.*; import ˘ ˘ javax.microedition.midlet.*; public class HelloWorld extends ˘ ˘ MIDlet implements ˘ ˘ CommandListener { Display schermo; Command pulsanteEsci; TextBox testo; public HelloWorld() { schermo=Display.getDisplay- ˘ ˘ (this); pulsanteEsci= ˘ ˘new Command(“Esci”,Command. ˘ ˘ EXIT,0); J2ME Approfondimento testo=new ˘ ˘TextBox(“Premi esci per ˘ ˘ uscire”,”Hello ˘ ˘ World!!!”,20,TextField.ANY); testo.addCommand(pulsanteEsci); } public void startApp() { schermo.setCurrent(testo); } public void pauseApp() { } protected void ˘ ˘ destroyApp(boolean ˘ ˘ unconditional) { Display.getDisplay(this).setCurr ˘ ˘ ent(null); notifyDestroyed(); } public void ˘ ˘ commandAction(Command command, ˘ ˘ Displayable displayable) { if(command==pulsanteEsci)˘ ˘ destroyApp(false); } } Dopo aver fatto attenzione a non aver commesso errori di digitazione (pena la mancata compilazione del progetto), salviamo il nostro file, con il nome HelloWorld.java, nella directory ../apps/HelloWorld/src/. Avviamo la compilazione, dopodiché, premiamo il tasto “Run”. Sullo schermo del nostro telefono virtuale vedremo il nome della Midlet e, tramite il pulsante “Launch”, potremo, alla fine, avviarla. Dopo aver fatto questo, apparirà una nuova schermata, con la scritta “Hello World” e un indicazione su come uscire dall’applicazione. Se volete, aggiungete o cancellate qualche carattere, sostituite la scritta utilizzando la tastiera virtuale e quando avete finito, premete il tasto “Esci” per terminare il programma. Vediamo ora di analizzare il Û testo.setCommandListener(this); Le directory del nostro progetto Queste sono le quattro directory base che compongono il progetto di una Midlet. Internet < aggiuntiva. “implements commandListner”, invece, serve ad avvertire il compilatore che abbiamo intenzione di implementare un “ascoltatore” per gestire gli eventi che si verificheranno (per esempio la pressione di pulsanti). Tutto quello che è compreso tra le parentesi graffe successive è il contenuto della nostra classe. Come già detto, le classi hanno delle proprietà che ne descrivono l’aspetto e dei metodi che ne controllano il funzionamento. Le proprietà sono elencate subito dopo: Display schermo, Command pulsanteEsci, TextBox testo. Il primo è un oggetto “Display” che porta il nome “schermo” e che rappresenterà il monitor del nostro telefono cellulare. Il secondo è il pulsante che useremo per uscire dall’applicazione (i pulsanti in Midp si chiamano “Command”) e avrà il nome “pulsanteEsci”. Il terzo è una casella di testo che si chiamerà “testo” e sarà l’oggetto tramite cui visualizzeremo la frase “Hello World” sullo schermo. Come vedete, creare oggetti in Midp è relativamente codice sorgente che abbiamo digitato precedentemente, per cercare di comprendere meglio come funzionano le Midlet. Innanzitutto, facciamo caso alle prime due linee di codice che incontriamo: import javax.microedition.lcdui.*; import javax.microedition.-midlet.*;. Sono molto importanti e servono a collegare la nostra classe con tutte le librerie relative alla conTra breve farà il suo ingresso figurazione “Cldc” e al sulla scena wireless il Midp 2.0. Tutta una profilo “Midp”. Grazie a loro, serie di nuovi servizi a valore aggiunto avremo a disposizione buona potranno essere utilizzati sui nuovi parte delle classi necessarie telefoni cellulari che faranno uso di per scrivere le nostre Midlet. questo profilo scritto appositamente da Sun, A volte, oltre a queste, per riper i dispositivi mobili del futuro. solvere determinati problemi bisognerà includere package di classi aggiuntivi: fare riferimento alsemplice e tramite la documentazione la documentazione Midp per capire, di allegata al toolkit potrete sbizzarrirvi volta in volta, cosa importare. nell’inserire nuovi oggetti alla vostra Per costruire una nuova classe dobbiaMidlet. mo definirla all’interno del nostro coAdesso, non ci resta che analizzare i dice. Tramite l’istruzione: public class metodi che compongono la nostra apHelloWorld extends Midlet impleplicazione. Una Midlet ha dei metodi ments CommandListener facciamo che ne descrivono il ciclo di vita e che proprio questo. devono essere presenti obbligatoria“Helloworld” è il nome della nostra mente all’interno di essa. Il ciclo di una classe e deve essere uguale a quello del Midlet è composto dai seguenti tre stafile “.java” usato per salvare il codice ti, a cui corrisponderanno altrettanti sorgente “.java”; altrimenti avremo un metodi: errore in fase di compilazione e non • attivazione (metodo “startApp()”); potremo avviare il programma. • eventuale pausa (metodo “pause“Extends Midlet” significa che la noApp()”); stra classe è una Midlet e che quindi • distruzione (metodo “destroyApp()”). estenderà le funzionalità della classe Esiste inoltre un altro metodo (non obbase; vi ricordate dell’ereditarietà? In bligatorio ma molto utile) detto costrutquesto modo, potremo utilizzare ditore, che si occupa della creazione delverse funzioni già pronte allo scopo, la Midlet e che viene definito utilizzansenza scrivere nessuna linea di codice do il nome della classe stessa. Settembre 2003 PC MAGAZINE 225 > Internet La nostra prima applicazione Dopo aver compilato e premuto il tasto “Run”, ecco come apparirà la nostra prima Midlet sull’emulatore a colori di default. Approfondimento Û Avremo, quindi, un metodo chiamato “HelloWorld()”, al cui interno saranno presenti tutte le istruzioni che si occuperanno della creazione dei vari oggetti che useremo. Questo metodo sembra l’ideale per dare vita alle nostre proprietà: le linee che seguono creeranno nell’ordine un display, un pulsante con la scritta “Esci” e un TextBox (dal titolo “Premi il pulsante Esci per uscire”) che visualizzerà il testo “HelloWorld”. I pulsanti solitamente vengono collegati ad altri oggetti per essere visualizzati in maniera ordinata; la linea successiva testo.-addCommand (pulsanteEsci) serve infatti proprio a collegare a un oggetto visualizzabile sullo schermo (in questo caso il TextBox) il tasto “pulsanteEsci”. Una volta creati gli oggetti, non dobbiamo far altro che riempire di codice i metodi preposti agli altri stati della Midlet. Per lo stato di attivazione, useremo il metodo “startApp()”. Al suo interno, troveremo le seguenti linee di codice: testo.setCommandListener(this) e schermo.setCurrent(testo). La prima serve a dire che è il “TextBox” che gestirà il nostro ascoltatore. In questo modo, se premeremo un pulsante, di qui in avanti, la Midlet andrà a controllare quale è stato premuto tra tutti quelli J2ME collegati al “TextBox” e si regolerà di conseguenza. La linea successiva invece comunica al display che d’ora in avanti dovrà essere visualizzato sullo schermo il nostro “TextBox”. Quando la nostra Midlet va in pausa (per esempio, a causa di una telefonata in arrivo), il comando dell’applicazione passerà al metodo “pauseApp()”. Come vedete al momento non abbiamo previsto niente e il metodo è vuoto, ma ci sono casi in cui questa funzione risulta essere molto utile. Infine dobbiamo vedere cosa fare quando l’applicazione termina. Per questo compito è stato delegato il metodo “destroy-App()”. Le due istruzioni che vedete sono solitamente quelle che si usano di default; altre possono essere aggiunte, a seconda dei casi. In breve, esse servono per disabilitare il display (la prima) e per notificare al sistema operativo ospite che ci stiamo preparando a distruggere la Midlet (la seconda). Tutto questo è quanto ci serve per far funzionare una Midlet di base. Come vedete, rimane ancora un metodo da analizzare: “commandAction()”. L’ascoltatore è un’interfaccia che ci permette di rispondere agli eventi che vengono raccolti dall’applicazione in fase di esecuzione. Un’interfaccia non avrebbe senso se non avesse anch’essa dei metodi di utilità. “Command List- ner” ne prevede uno (“commandAction()”) che ci permette di controllare, per poter rispondere di conseguenza, quale pulsante è stato premuto. Nel nostro esempio, ci limitiamo a vedere se il nostro tasto “pulsanteEsci” è stato utilizzato o meno; nel caso che questo avvenga, lanciamo il metodo preposto per la distruzione dell’applicazione (“destroyApp()”, di cui abbiamo parlato prima). Abbiamo tralasciato di illustrare alcuni particolari, relativi per esempio ai parametri e ai valori di ritorno di alcuni metodi e/o costruttori di oggetti. Abbiamo effettuato questa scelta per non dilungarci troppo nell’esposizione e perdere di vista l’obbiettivo dell’articolo. C o sa c i r i s e rv e r à il futuro? La tecnologia in questione è relativamente giovane ma in grande fermento. È già presente il Midp 2.0, con incredibili feature aggiuntive quali la possibilità di gestire file musicali e sofisticate funzioni grafiche per l’uso di sprite e immagini. Le applicazioni personalizzate per i vari telefonini esistono già ma per ora si limitano quasi esclusivamente ai videogiochi. Quelle più professionali, comunque, non tarderanno ad arrivare e diventerà cosa di tutti i giorni servirsi del telefono cellulare per utilizzare i nuovi servizi a valore aggiunto. Se nel frattempo vi sarete documentati e avrete fatto pratica nello scrivere Midlet, avrete un vantaggio rispetto agli altri: sarete in grado, infatti, di creare, da soli, i vostri servizi personalizzati. ù In pratica < > all’interno: 230 Tecniche e segreti del video digitale Da qualche tempo sono sempre più diffuse le videocamere digitali. Anche la proliferazione degli strumenti di editing permette a chiunque di realizzare il montaggio, aggiungere titoli ed effetti speciali, inserire una colonna sonora sincronizzata con le immagini. Vediamo come è possibile realizzare queste operazioni e realizzare prodotti di qualità che potrebbero anche essere pubblicati o mandati in onda. 238 Con le macro Windows lavora da solo A volte sentiamo la necessità di automatizzare alcune operazioni ripetitive durante l’esecuzione dei programmi che utilizziamo più spesso. Un utile strumento presente in Windows 95, il Registratore di Macro, era tanto semplice quanto efficace, ma è stato eliminato. Scopriamo insieme come è possibile sopperire a questa mancanza con metodi alternativi e come automatizzare intere sequenze di comandi od operazioni ripetitive. 250 Il principe dei server per mailing list Uno dei software più largamente utilizzati per la gestione delle mailing list e delle newsletter è Majordomo, un’applicativo scritto in Perl e funzionante sui sistemi Unix. In queste pagine analizziamo il suo funzionamento e approfondiamo comandi e istruzioni per un utilizzo consapevole ed efficace, anche attraverso una comoda interfaccia Web. 256 Tutti per uno Ci dedichiamo in questo articolo all’installazione di un cluster, ovvero di un “ammasso” di computer, per disporre di una potenza di calcolo normalmente impensabile per un normale Pc. In questo modo non solo sfruttiamo fino in fondo macchine vecchie e inutilizzate, ma condividiamo le risorse, ottenendo così l’equivalente di un unico Pc estremamente potente. Tutto questo grazie alla versatilità di Linux. Settembre 2003 PC MAGAZINE 229 > In pratica Video digitale Come diventare registi digitali Con la diffusione delle telecamere digitali e la proliferazione dei software di editing video il sogno di poter realizzare in casa i propri filmati è alla portata di tutti. Forse non diventeremo Giorgio Papetti mai i Fellini del digitale, ma i sogni non costano nulla e il divertimento è in ogni caso assicurato ino a pochi anni fa, nel campo dell’editing video c’erano schede complicate e dalle prestazioni molto limitate, sistemi operativi difficili da configurare e software complessi e costosi. Soprattutto c’era un abisso tra le soluzioni a basso costo, dedicate ai dilettanti, e quelle di fascia alta destinate invece ai professionisti, in grado di sostenere costi molto elevati per dotarsi di sistemi al top per l’editing video. Da un lato semplici schede in grado di gestire segnali videocompositi e di digitalizzare il video utilizzando fattori di compressione molto spinti; F 230 PC MAGAZINE Settembre 2003 dall’altro sistemi molto più vicini a quelli usati negli studi televisivi (Avid Media Composer su tutti), in grado di accettare anche segnali component (quelli usati per esempio dalle telecamere e dai videoregistratori professionali in standard Betacam) e che necessitavano di configurazioni hardware allora inavvicinabili per un utente medio. Eppure questi sistemi, con la loro complessità, la scarsa affidabilità e le limitate prestazioni, erano l’inizio di una vera e propria rivoluzione. E non di una semplice rivoluzione tecnologica, ma una rivoluzione di costume come quella che è iniziata con la diffusione capillare della fotografia digitale. Oggi, con costi abbastanza contenuti, chiunque è in grado di fare ottime riprese, acquisire il materiale senza alcuna perdita di qualità, utilizzare sofisticati software di editing video e realizzare prodotti che in alcuni casi potrebbero anche essere pubblicati o mandati in onda. Del resto non è un caso che moltissime troupe televisive, prima indissolubilmente legate alle pesanti telecamere Betacam, oggi si muovono con agili telecamere DV e spesso utilizzano un portatile “sul campo” per confezionare i servizi che devono andare in onda a brevissima distanza. Come fare Firewire per avere sotto mano un semplice studio di montaggio e per muovere i primi passi nell’affascinante mondo del video digitale. In questi casi i software di editing video fanno già parte del sistema operativo e prevedono box di dialogo intelligenti per il rilevamento della telecamera e per la personalizzazione della procedura di montaggio. L a t e c n o l o g i a a l s e rv i z i o del genio umano DV, è questa la parola magica che unitamente al progresso tecnologico e alla diffusione dello standard IEEE 1394 (o Firewire) ha permesso che l’editing video uscisse dalle sale di montaggio per entrare nelle case di migliaia di utenti. DV, ossia video digitale (Digital Video), è lo standard che con le sue declinazioni (prima fra tutte il MiniDV usato da quasi tutte le telecamere digitali amatoriali) assicura un eccellente compromesso tra costi, prestazioni, facilità di utilizzo e versatilità. Con i moderni sistemi operativi, come Windows Xp o MacOS X, è sufficiente una telecamera digitale e una porta Da quanto detto finora si intuisce come la tecnologia rappresenti un potentissimo strumento nelle nostre mani, a patto di comprenderla e di saperla utilizzare al meglio per esprimere il nostro estro creativo. Un telescopio astronomico è un oggetto dalle altissime potenzialità, ma è praticamente inutile se non si possiede almeno qualche rudimento di astronomia. Così è il video digitale: uno strumento potentissimo e affascinante che però necessita della conoscenza e della creatività di chi lo utilizza. La semplicità con cui si possono acquisire, catturare, editare ed integrare immagini con testi ed effetti speciali può portare spesso ad esagerare e a produrre filmati banali o di bassa qualità. Prima di registrare, è consigliabile progettare accuratamente le attività creative, in modo che le riprese siano efficaci e si riesca a produrre in seguito, attraverso il montaggio, un video di qualità. Ma torniamo alla tecnologia e cerchiamo di capire cosa occorre concretamente per iniziare a lavorare con il video digitale, focalizzandoci sui componenti che più di ogni altro influenzano le prestazioni e la produttività. Partiamo come sempre dal processore. Un Pentium III è generalmente sufficiente per iniziare a provare i primi semplici montaggi, di breve durata e senza troppi effetti grafici, mentre un Pentium 4 a 2 GHz è indicato per In pratica < Û Video digitale Script-o-rama Ecco un ottimo sito in cui trovare sceneggiature famose dalle quali prendere spunto per imparare a scrivere i nostri storyboard. coloro che desiderano partire con una configurazione in grado di sfruttare al meglio anche i software di ultima generazione, spesso in grado di compiere molte operazioni in tempo reale a patto di avere processori veloci. Se la Cpu è importante, non sono certamente da meno la Ram e la memoria di massa. Per la Ram non si dovrebbe scendere sotto i 512 Mbyte Un Pentium III è sufficiente per iniziare a fare i primi sempilci lavori con il video digitale, mentre per sfruttare al meglio anche i software di ultima generazione occorre una Cpu ad almeno 2 GHz anche nel caso in cui si utilizzino i software di fascia bassa, mentre per quelli di fascia medio-alta sono praticamente indispensabili almeno 768 Mbyte. Passando al disco fisso, oltre alla capacità, che deve essere molto ampia per poter ospitare i contributi video, è indispensabile la velocità. Sono assolutamente da evitare i dischi con velocità di rotazione inferiore a 7.200 giri al minuto: l’ideale sarebbe poter disporre di un disco principale per il sistema operativo e le applicazioni, e di un disco secondario da destinare esclusivamente ai media. In questo modo si ridurrebbe al minimo la frammentazione, dannosissima Settembre 2003 PC MAGAZINE 231 > In pratica Come fare per il video digitale, e possibili conflitti tra l’applicazione di editing video e il sistema operativo. Una scheda audio compatibile con DirectX Media è più che sufficiente, anche se le schede più sofisticate permettono di ottenere una maggiore qualità, specialmente in fase di registrazione di brani audio o commenti vocali. Per la scheda video il discorso è invece più complesso perché, seppure la qualità della scheda non incide direttamente sulla fase di editing, sicuramente sarebbe opportuno poter disporre di alcune funzionalità particolarmente utili, tra cui il supporto per un doppio monitor e l’uscita televisiva, per verificare il montaggio definitivo e riversare il tutto su un normale Vhs. Per quanto riguarda il monitor, il nostro consiglio è di utilizzarne uno almeno da 17 pollici, in grado di gestire risoluzioni elevate. Molti programmi di editing non funzionano se la risoluzione è inferiore a 1024x768 punti, ma soprattutto prevedono una quantità tale di finestre che è praticamente indispensabile passare a risoluzioni più elevate. Oltre alla normale dotazione di porte, il Pc deve prevedere almeno una porta Firewire per la gestione dei segnali digitali e una scheda dedicata, nel caso si debbano utilizzare anche segnali analogici. Attualmente esistono due tipi di schede: quelle con codifica software e quelle con codifica hardware. Le prime stanno ormai scomparendo e si affidano alla potenza del processore per gestire la digitalizzazione. Tipicamente consentono di gestire solo risoluzioni modeste, spesso ottenute comprimendo fortemente il video a scapito della qualità. Le schede con codifica hardware erano molto in voga prima dell’avvento dello standard DV e tipicamente erano basate su encoder/decoder Mjpeg. Con cifre attorno ai 500 euro si possono acquistare prodotti in grado di assicurare una qualità paragonabile a un buon Vhs. In realtà il successo dello standard DV ha rapidamente cambiato anche questi prodotti e oggi il mercato propone soluzioni che offrono la possibilità di gestire indifferentemente segnali analogici 232 PC MAGAZINE Settembre 2003 Video digitale La scelta del software In commercio esistono oggi decine di programmi in grado di soddisfare le esigenze di chiunque, da quelli a basso costo o gratuiti come Windows Movie Maker 2 di Microsoft, destinati ad utenti meno esperti, a quelli di alto livello adatti agli utenti esperti e ai professionisti, quali Adobe Premiere e Pinnacle Edition Dv. Ogni programma ha la propria interfaccia grafica ma fortunatamente esistono componenti ormai standardizzati che semplificano il passaggio da un software a un altro. Tra i software più economici, il cui costo è inferiore ai 100 euro, segnaliamo per la completezza delle funzioni e la facilità d’uso l’ottimo Pinnacle Studio 8 (www. pinnaclesys.com) e VideoStudio 7 di e digitali. Nei prodotti più sofisticati, come i sistemi di Pinnacle e Matrox, sono disponibili funzioni molto evolute per la gestione di più video contemporaneamente e per l’applicazione di numerosi effetti in tempo reale, quali dissolvenze e correzioni cromatiche. I l m o n ta g g i o v i d e o : sto r y b oa r d e r i p r e s e Al pari di qualsiasi altro mestiere o semplice hobby, il montaggio video ha delle regole non scritte che devono essere rispettate. Come in ogni mestiere, inoltre, è l’esperienza a fare la differenza e il metodo migliore per imparare è provare gli strumenti sul campo, magari affiancando qualcuno che già utilizza questi sistemi per carpirne appieno le tecniche. Lo scopo di un buon montaggio in fondo è comunicare emozioni, veicolare un messaggio, fornire un punto di vista originale sulle cose. Pertanto, indipendentemente dal genere di video che abbiamo in mente, per una buona riuscita del lavoro bisognerebbe progettare tutto attraverso fasi successive: ideazione e pianificazione, realizzazione delle riprese, acquisizione degli spezzoni interessanti e trasferimento dei file sul Pc, una prima organizzazione Ulead (www.ulead.com). Salendo verso i 500 euro troviamo prodotti adatti agli utenti esperti, come l’ottimo Media Studio Pro di Ulead e Vegas di Sonic Foundry (www.sonicfoundry. com). Avvicinandoci poi alla soglia dei 1000 euro possiamo scegliere il famosissimo Premiere di Adobe, facile da usare e in grado di gestire anche segnali analogici (ovviamente tramite apposita scheda di acquisizione), o l’eccellente Pinnacle Edition DV, specifico per le periferiche DV e caratterizzato da un’interfaccia molto professionale. Sopra questa fascia entriamo nel professionale, dove i software sono spesso indissolubilmente legati all’hardware utilizzato. del materiale, successivamente il montaggio vero e proprio e infine la produzione del filmato definitivo. Molti preferiscono saltare le prime fasi e iniziare subito con le riprese. Questo approccio può essere accettabile per i video amatoriali delle vacanze, ma non è assolutamente redditizio nel caso di produzioni più complesse: filmati industriali, documentari o videoclip. Presi dall’entusiasmo della telecamera potremmo tralasciare dettagli importanti, fondamentali per dare al filmato un tocco “d’autore”. In fase di ripresa inoltre è difficile ideare scene o pose originali che fanno la differenza tra un buon montaggio e un montaggio banale. Non dimentichiamo che registrare materiale per alcune ore, nella speranza di ricavarne le scene migliori, allunga notevolmente i tempi di montaggio, poiché ci ritroveremmo a dover selezionare poche scene tra una grande quantità di contenuti. Il nostro consiglio è pertanto quello di seguire le orme dei professionisti e di comporre quello che in gergo si chiama storyboard, o sceneggiatura. Lo storyboard si fonda su un soggetto che definisce la trama del nostro video, e descrive in maniera più o meno approfondita le varie scene che compongono il filmato, a volte anche Video digitale Titolatrice integrata Le titolatrici integrate sono meno versatili rispetto ai prodotti di grafica, tuttavia offrono alcune funzionalità specifiche molto interessanti, come quelle per la produzione di titoli a scorrimento e per la verifica dell’area effettivamente visualizzata su televisore. Û venute bene, in modo da velocizzare la successiva fase di acquisizione. Può capitare infatti di fare una ripresa più volte (si pensi a un amico che gira in pista con una moto e che viene ripreso più volte in piega sulla medesima curva) e di dire la fatidica frase “buona questa”. Se ci annotiamo su un foglio il timecode del punto di inizio (IN) e quello del punto di uscita (OUT) potremo rapidamente andare al punto giusto in fase di digitalizzazione, senza dover rivedere più volte la medesima scena alla ricerca di quella riuscita meglio. Per effettuare riprese di qualità, oltre all’esperienza occorre tenere in considerazione alcune indicazioni di massima. La prima riguarda l’utilizzo dei campi e dei piani. I campi (campo corto, lungo, eccetera) vengono usati quando si vuole porre l’accento TitleDeko Esistono anche appositi programmi di titolazione che offrono funzionalità molto sofisticate. Generalmente vengono inoltre forniti con una grande varietà di stili predefiniti per la creazione di titoli di forte impatto visivo. Û con il supporto di disegni. Nello storyboard si possono inserire i dialoghi, le descrizioni dei luoghi e persino le inquadrature che dovranno essere effettuate. Senza andare troppo nei dettagli, per realizzare un buon video amatoriale è sufficiente descrivere brevemente il soggetto e cercare di suddividere il video in scene successive, corredando ognuna di esse con una breve descrizione e un elenco del materiale necessario per la realizzazione. Con la pratica riuscirete ad ideare storyboard sempre più completi; a tale proposito suggeriamo di creare un modello predefinito, meglio se in elettronico, che può essere stampato e compilato ogni volta che si deve produrre un nuovo video. Così facendo avrete non solo un modello che potrà essere di volta in volta affinato, ma anche un archivio storico di tutte le vostre produzioni. Per avere un’idea di come si realizza un modello di storyboard, potete trovare ottimi spunti sul sito www.script-o-rama.com, contenente numerose sceneggiature di film celebri. Se la sceneggiatura è ben delineata ed abbiamo già una traccia di ciò che ci occorre, la fase delle riprese risulterà alleggerita e semplificata, per cui potremo concentrarci maggiormente sulle inquadrature e sui dettagli. A tale proposito risulta molto utile tenere sotto mano una copia cartacea dello storyboard, in modo da poter spuntare le riprese già effettuate. Sarebbe anche opportuno annotarsi già il timecode (i numerini progressivi che appaino sul display delle telecamere digitali) delle riprese che riteniamo siano Come fare In pratica < sull’ambiente o sul paesaggio. Una piazza, una stanza o un determinato luogo possono essere resi molto bene attraverso inquadrature ampie e panoramiche, con soggetti sempre in posizione defilata o in lontananza. Per i soggetti si utilizzano invece i piani, inquadrature ravvicinate che abbracciano un volto, una figura o un particolare. Anche gli spostamenti di camera sono molto importanti poiché sono quelli che di fatto movimentano il filmato. Se rimaniamo troppo tempo con la telecamera fissa, il video risulterà lento, noioso. Per contro, se spostiamo continuamente la telecamera o giocherelliamo nervosamente con il pulsante avanti/indietro dello zoom otterremo riprese inutilizzabili, o video incomprimibili. Quanto più le parti che compongono un video sono in continuo movimento, tanto più gli algoritmi di compressione deteriorano l’immagine per rispettare i vincoli imposti dall’utente, quali la velocità di erogazione. L’ a c q u i s i z i o n e delle scene Terminata la fase delle riprese siamo finalmente giunti al momento di utilizzare il Pc per digitalizzare il materiale. Anche in questo caso esistono due scuole di pensiero, spesso legate alla quantità di spazio disponibile su disco fisso. Chi non ha problemi di spazio e può occupare diversi Gbyte può infatti decidere di scaricare l’intero girato su disco fisso e procedere poi in tutta tranquillità alla selezione delle scene. In tal caso si ha il vantaggio di poter mandare in play la telecamera senza doverne seguire l’intero processo, ma si tratta di una scelta pericolosa perché il video digitale occupa moltissimo spazio (un minuto in formato Dv richiede oltre 200 Mbyte), al punto che anche chi possiede un disco da 60 Gbyte potrebbe sottovalutare il problema. Per di più questa è un’operazione del tutto Settembre 2003 PC MAGAZINE 233 Come fare inutile perché in ogni caso, quando tutto il materiale è su disco fisso, occorre comunque visionarlo almeno una volta per capire cosa utilizzare e cosa eliminare. È molto meglio compiere questa analisi a monte (operazione obbligata per chi possiede poco spazio), individuando accuratamente i contributi interessanti e tralasciando sin da subito di acquisire materiale che non verrà mai utilizzato. Alcuni software di fascia bassa prevedono algoritmi automatici per il riconoscimento delle scene e la generazione automatica delle sequenze, chiamate in gergo clip. Per quanto gli algoritmi automatici siano abbastanza efficaci, è molto meglio a nostro avviso investire un pò di tempo all’inizio per imparare a suddividere le clip ed essere certi che la suddivisione sia effettivamente quella desiderata. Se inoltre possedete un software in grado di digitalizzare in batch più contributi video sulla base dei punti di ingresso e uscita specificati in fase di visione del materiale, imparate a utilizzare questa funzione strategica. In caso contrario segnatevi su carta i punti di ingresso e di uscita di ogni scena, identificati dal timecode visualizzabile sul display della telecamera, e ricordatevi di lasciare qualche secondo in più sia in testa che in coda, utile in fase di montaggio per poter applicare effetti e dissolvenze. Se state acquisendo materiale da sorgenti analogiche che non prevedono il timecode, segnatevi su carta il tempo di inizio e di fine (visualizzato per esempio sul display del videoregistratore); in questo caso però non sarà possibile in alcun modo sfruttare la digitalizzazione in batch. Sia che si proceda alla digitalizzazione in batch sia a quella dei singoli contributi video, è fondamentale 234 PC MAGAZINE Settembre 2003 Video digitale a 32 o 48 KHz e lo standard televisivo) poiché il video viene trasferito senza alcuna compressione a una velocità di 3,6 Mbyte al secondo. Se invece stiamo utilizzando schede di codifica per la gestione di segnali analogici dovremo impostare tutti i formati legati sia al video sia all’audio. In Italia lo standard utilizzato è il Pal, quindi accertatevi che il software non sia impostato su Ntsc (lo standard americano), altrimenti otterrete un video in bianco e nero e di pessima qualità. Le schede di digitalizzazione che accettano segnali analogici prevedono generalmente la possibilità di scegliere tra una porta videocomposita e una S-Video. Quest’ultima assicura risultati nettamente superiori in quanto i segnali di luminanza e crominanza vengono gestiti separatamente e la qualità del filmato digitalizzato è nettamente superiore a quella ottenibile con l’ingresso videocomposito. Se la periferica di ingresso supporta lo standard Svideo, evitate di utilizzare l’ingresso videocomposito. Oltre all’ingresso, tutte le schede permettono di impostare il fattore di compressione desiderato, in modo da trovare il rapporto più favorevole tra qualità e quantità di spazio occupato su disco. Per fare un esempio, per ottenere una qualità simile a quella di un Vhs occorre utilizzare un fattore di compressione al massimo di 10:1. Si tratta in ogni caso di parametri indicativi, poiché la qualità finale dipende in larga parte anche dalla bontà del materiale di partenza. Û > In pratica La gestione dei media Tutti i programmi offrono una finestra per la gestione dei media utilizzati in un determinato progetto. Nei prodotti più sofisticati si possono creare differenti cartelle per suddividere efficacemente i differenti media e prevedono avanzate funzioni di ricerca, utili per i progetti più complessi. assegnare un nome significativo a ciascuna clip. Mentre stiamo digitalizzando, magari a distanza di poche ore da quando abbiamo fatto le riprese, tutto è perfettamente chiaro nella nostra mente ma a distanza di qualche giorno le clip che appaiono sul nostro computer perdono progressivamente di significato e se non sono nominate correttamente diventano difficilmente riutilizzabili, anche perché non è detto che il fotogramma di partenza usato per generare l’anteprima identifichi con esattezza il contenuto della clip (non a caso i software professionali permettono di specificare quale fotogramma usare come preview). Se la digitalizzazione avviene da periferiche DV non dovremo settare alcun parametro (salvo eventualmente la codifica dell’audio L’ o r ga n i z z a z i o n e d e l m at e r i a l e A partire dal materiale digitalizzato e da eventuali materiali già pronti si può iniziare a importare e Û La ricerca dei media I programmi di fascia alta offrono anche funzioni avanzate per la ricerca di particolari media sia in base a chiavi predefinite sia mediante l’inserimento di parole chiave. Video digitale organizzare il tutto all’interno dell’applicazione. In questa fase, le possibilità che l’utente si trova di fronte dipendono fortemente dalle caratteristiche del software utilizzato, poiché il divario tra le funzionalità offerte dai software di fascia bassa e quelli professionali è veramente notevole. Nei primi possiamo tipicamente riarrangiare le clip spostandole con il mouse all’interno della finestra di progetto, in modo da definire una sorta di storyboard iniziale, negli altri possiamo addirittura creare sottocartelle (chiamate in gergo bin) per suddividere le diverse scene, ordinarle secondo vari criteri, ricercarle tramite parole chiave e molto altro ancora. Se state utilizzando software come Microsoft Movie Maker o Pinnacle Studio 8 è bene cercare di organizzare le clip sulla base dello storyboard cartaceo prima di procedere al montaggio vero e proprio. Se invece usate software come Adobe Premiere o Pinnacle Edition Dv vi suggeriamo di creare differenti cartelle per organizzare il materiale, specie quando il numero di clip è molto elevato e abbiamo l’intenzione di produrre video abbastanza complessi. Tenete infatti presente che oltre alle clip video entreranno a far parte del vostro progetto anche eventuali immagini, fondini, titoli, brani audio che andranno ad affollare la vostra finestra di progetto. È bene pertanto organizzare fin da subito i media, anche semplicemente suddividendoli per tipologia (una bin per i video, una per l’audio, una per i titoli, e via dicendo). I l m o n ta g g i o d e l v i d e o Quando il materiale è tutto disponibile all’interno dell’applicazione e organizzato secondo criteri logici, possiamo procedere con la fase di montaggio vera e propria. Anche in questo caso le caratteristiche del software utilizzato determinano in parte la modalità di montaggio che andremo a sfruttare. Nei software più semplici Come fare In pratica < Creiamo un filmato con Windows Movie Maker 2 Windows Movie Maker 2 per Windows Xp consente di realizzare semplici filmati in brevissimo tempo. Il primo passo prevede la digitalizzazione del materiale e la creazione dello storyboard. Sfruttando la funzione di suddivisione automatica delle scene possiamo digitalizzare il materiale affidando al programma il compito di preparare le varie clip. Le clip appariranno nella finestra Raccolta e con un doppio clic sull’icona che le rappresenta potremo visualizzarle in anteprima. A questo punto non dovremo fare altro che trascinarle all’interno dello story- si utilizza generalmente una finestra in cui disporre in sequenza le clip, che possono anche essere tagliate per eliminare eventuali parti non interessanti. Nei software più sofisticati si ha invece a disposizione quella che in gergo viene definita timeline, ovvero una linea temporale in cui il materiale può essere assemblato sfruttando differenti tracce per il video, l’audio, le grafiche, i titoli e gli effetti. A parte la quantità di opzioni di montaggio disponibili, che di fatto determinano il grado di sofisticazione del software, e indipendentemente dal software utilizzato, il montaggio prevede delle fasi abbastanza standardizzate. Per prima cosa si prepara un premontato, in cui si apportano i primi tagli e si verifica la struttura del filmato. Si procede quindi con l’inserimento di titoli e dissolvenze, per poi passare a fasi più complesse che prevedono la correzione cromatica, l’aggiunta di effetti speciali e altro ancora fino ad arrivare al filmato definitivo. Quando inizierete a fare i primi montaggi vi accorgerete che il lavoro può essere fatto in due modi differenti: utilizzando la traccia video come riferimento principale, oppure sfruttando l’audio per imporre un ritmo al filmato. La prima modalità va molto bene per filmati industriali, documentari e più in generale per tutti i video in cui l’audio ha solo una funzione di sottofondo. La seconda board nell’ordine desiderato. Per modificare una clip è sufficiente visualizzarla nella finestra di anteprima e specificare i punti di inizio e di fine del taglio, sfruttando le funzioni Imposta punto di taglio iniziale e finale dal menu Clip. Per aggiungere l’audio possiamo andare nel riquadro Attività e selezionare Importa audio o musica. I brani importati appaiono nella finestra Visualizzazione Raccolta. Da qui, sarà sufficiente trascinare il brano musicale sulla traccia Audio/Musica della sequenza temporale per realizzare la colonna sonora. modalità si verifica nei casi in cui la musica è prioritaria, per esempio nella realizzazione di un videoclip, o nei casi in cui essa determina i cosiddetti punti di sincronizzazione. Tenete infatti presente che la musica ha una struttura molto rigida che non può essere cambiata con facilità, mentre il video può essere modificato in molteplici modi per adattarsi alla trama musicale. Se il filmato prevede numerosi frammenti, continui cambi di scena e un ritmo sostenuto può risultare molto più facile sfruttare la colonna sonora (per esempio il ritmo imposto dalla batteria), per fare in modo che i cambi scena, le dissolvenze, i titoli e gli effetti siano sincronizzati perfettamente con la musica. Il risultato sarà senz’altro più piacevole e professionale. T i to l at r i c e o s o f t wa r e di grafica? I titoli, i fondini (per esempio i classici sottopancia usati nei TG) e le scritte in generale possono essere realizzate utilizzando le funzioni di titolazione integrate all’interno del software di editing video, oppure sfruttando altri software di grafica e importando le immagini così realizzate. In entrambi i casi, a meno che non si tratti di titoli di testa e di coda visualizzati su un colore di fondo uniforme, l’inserimento richiede Settembre 2003 PC MAGAZINE 235 Come fare Û > In pratica Movie Maker 2 Gli utenti di Windows Xp possono utilizzare gratuitamente Windows Movie Maker 2, un ottimo software adatto agli utenti meno esperti caratterizzato da una grande semplicità di utilizzo. 236 PC MAGAZINE Settembre 2003 numerosi template per realizzare sofisticate scritte e permettono di lavorare all’interno di griglie che mostrano quella che in gergo si chiama “safe area”, ossia l’area in cui ciò che appare sullo schermo del computer viene visualizzato correttamente anche su un televisore. Ricordiamo infatti che, sebbene lo standard Pal preveda una risoluzione di 768x576 punti, i televisori generalmente mostrano una finestra leggermente più piccola e, se i testi vengono disposti troppo vicini ai bordi, si corre il rischio che non vengano visualizzati correttamente. I software di grafica non offrono queste sofisticazioni, ma sono molto più versatili nella costruzione di immagini complesse, in cui oltre ai titoli appaiono fondini, immagini e altro ancora. L’unico vero accorgimento da seguire quando si creano le immagini con i programmi di grafica è quello di impostare le dimensioni delle immagini a 768x576 e la risoluzione a 72 punti per pollice. Consigliamo inoltre di applicare alle immagini il filtro “Blurr” per sfocarle leggermente. Questo accorgimento eviterà il flickering, ossia l’instabilità Edition DV I programmi più sofisticati offrono funzionalità avanzate adatte a produzioni di alto livello. Forniscono inoltre strumenti avanzati per la gestione dei media e dei progetti. Û l’utilizzo di chiavi cromatiche (Croma Key) che consentono di “bucare” il colore di fondo in modo che il testo, o qualsiasi altro elemento grafico, appaia al di sopra del video. Nei software dedicati agli utenti meno esperti, apposite procedure automatiche permettono di scrivere direttamente i testi affidando al programma il compito di applicare le chiavi cromatiche. In alcuni casi non è neppure prevista la possibilità di importare titoli da altri programmi, proprio per evitare all’utente di dover gestire direttamente gli aspetti più complessi. Nei programmi più sofisticati invece le titolatrici sono veri e propri programmi e in ogni caso il prodotto finale è un’immagine, bitmap o vettoriale a seconda dei casi, la quale deve essere manualmente inserita su un’apposita traccia video. Sia la titolatrice che i software di grafica presentano vantaggi e svantaggi, ecco perché gli utenti più smaliziati utilizzano entrambi questi strumenti in modo da trarne il massimo vantaggio. In generale, le titolatrici permettono di gestire rapidamente i titoli a scorrimento, offrono spesso Video digitale dell’immagine sul monitor. Attenzione anche alla dimensione dei testi, perché non sempre ciò che è leggibile sullo schermo di un computer lo è altrettanto su quello di un televisore. Per questi motivi suggeriamo di utilizzare sempre l’uscita videocomposita della scheda grafica per verificare le immagini anche su un televisore. L’ a p p l i c a z i o n e delle transizioni e degli effetti Dopo aver verificato la correttezza del premontato e aver posizionato correttamente i titoli possiamo iniziare ad applicare le transizioni. Nei software che prevedono una sola traccia per gestire il video, le transizioni vengono applicate semplicemente trascinando l’icona corrispondente tra due clip, mentre nei software che prevedono il montaggio utilizzando due tracce video (il cosiddetto A/B Roll) viene utilizzata un’apposita traccia. Le prime volte, vista la possibilità di utilizzare decine di transizioni differenti, si tenderà ad esagerare riempiendo il video di transizioni di qualsiasi tipo. Ben presto però ci si accorgerà che le transizioni devono in realtà essere utilizzate con parsimonia e che, in fondo, le uniche realmente necessarie sono le dissolvenze incrociate e al limite i volta pagina. Ricordatevi che spesso i cambi di scena a stacco sono molto più efficaci e che le transizioni, quando vengono inserite, devono durare il meno possibile. Solitamente una transizione o un cambio pagina dovrebbero completarsi in meno di un secondo. Questo va a vantaggio della fruibilità del video, ma anche dei tempi di rendering poiché tali effetti devono spesso essere calcolati e richiedono un tempo di elaborazione proporzionale alla loro durata. Per quanto concerne gli effetti valgono in parte le considerazioni fatte per le transizioni. Anche questi infatti devono essere utilizzati solo se realmente necessari o se contribuiscono in maniera determinante a migliorare la qualità del video. Gli effetti forse più interessanti sono quelli che permettono Video digitale L a g e st i o n e d e l l’au d i o i l rendering finale Effetti video Nei prodotti di fascia alta gli effetti a disposizione sono innumerevoli, ma soprattutto sono interamente personalizzabili e applicabili in maniera progressiva mediante l’utilizzo di fotogrammi chiave. il file audio così ottenuto rimpiazzando la traccia audio originale. In generale, anche quando il software di editing prevede la possibilità di utilizzare due o più tracce audio, è sempre bene disporre di un buon editor esterno poiché tipicamente anche nei software di montaggio video più sofisticati le funzioni di editing dedicate all’audio sono sempre ridotte ai minimi termini. In linea di principio, tutti i contributi audio dovrebbero essere importati alla stessa risoluzione (per esempio 16 bit e 44 KHz) e livellati per evitare fastidiosi cambi di volume. A tale proposito La gestione dell’audio Solo i programmi di fascia alta offrono un adeguato set di strumenti per la gestione dell’audio. In ogni caso per editare l’audio è preferibile ricorrere a un programma dedicato. Û A seconda del livello di complessità i software di montaggio prevedono l’utilizzo di una o più tracce audio che permettono di aggiungere al filmato una colonna sonora. Questa può essere creata da zero, inserendo musiche, effetti e commenti, oppure ottenuta a partire dall’audio digitalizzato contemporaneamente al video. La prima soluzione è la più semplice, in quanto non ci sono vincoli tecnici né creativi. Nel secondo caso invece dobbiamo considerare il fatto che i tagli apportati al video in fase di acquisizione o di editing si riflettono anche sull’audio, che potrebbe risultare troppo spezzettato per essere realmente utilizzabile. Tipicamente si tende ad utilizzare il parlato e gli effetti presenti nel video (la cosiddetta presa diretta) e ad importare una musica che verrà mixata prima di pubblicare il filmato definitivo. Se il software utilizzato non consente di usufruire di due tracce audio, impedendo di fatto il mix tra musica e colonna effetti/parlato, si può sempre ricorrere a un editor di file audio esterno per generare la traccia. È sufficiente esportare la colonna effetti/parlato, mixare la musica, facendo attenzione a non modificare la durata del file audio, e importare In pratica < molti software offrono un filtro che provvede a normalizzare tutto l’audio per portarlo al massimo livello possibile. Per ottenere risultati migliori consigliamo di normalizzare i file e di utilizzare la traccia per la gestione dei volumi solo successivamente, per correggere eventuali dislivelli residui. Û di correggere le imperfezioni cromatiche, quelli per rallentare o accelerare il filmato e quelli per ruotare, animare o alterare un particolare frammento del video. Anche gli effetti richiedono generalmente un tempo di rendering e quindi il loro utilizzo può rallentare di molto la produzione del filmato definitivo. Come fare Quando siamo soddisfatti del risultato ottenuto, possiamo passare alla fase di creazione del video definitivo. È il momento più importante poiché da questa fase uscirà il nostro video, pronto per essere riversato su cassetta o masterizzato su Dvd. Generalmente questa parte del lavoro prevede un rendering finale che può richiedere anche molto tempo. Prima di pubblicare un video che dura decine di minuti e che spesso richiede diverse ore per essere prodotto, è bene esportare un piccolo pezzo per verificare che tutti i parametri siano corretti. Ovviamente in questa fase è fondamentale la scelta del codec video utilizzato. Se desideriamo riversare il video su Vhs o Dvd dovremo utilizzare un codec come quello usato in fase di cattura. Se invece decidiamo di produrre un video per computer abbiamo infinite possibilità. Per la pubblicazione su Dvd, per esempio, dovremmo necessariamente optare per la codifica in Mpeg2, mentre per la pubblicazione sul Web dovremmo usare formati molto più compressi e adatti all’erogazione in streaming (formati Windows Media e Real Player). La quantità di formati disponibili è troppo elevata per poter compiere una trattazione esauriente. Come sempre i migliori risultati arriveranno con l’esperienza e il nostro consiglio è quello di provare differenti soluzioni su un breve spezzone di video, per raggiungere il compromesso più favorevole tra qualità, quantità di spazio occupato su disco e banda necessaria all’erogazione, il tutto in funzione del dispositivo di uscita. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 237 > In pratica Come fare Windows I registratori di macro permettono di automatizzare operazioni ripetitive del sistema Macro Giorgio Sitta Con le macro Windows lavora da solo ella loro evoluzione, a volte, i sistemi operativi paiono perdere per strada alcuni elementi importanti. Un caso clamoroso è quello delle versioni più recenti di Windows che, a partire dalla versione 98 in poi, ha drasticamente eliminato il registratore di macro, un software tanto semplice quanto efficace. Chi utilizzi con una certa intensità il computer non potrà che lamentare, infatti, la mancanza di uno strumento in grado di registrare e ripetere intere sequenze di comandi od operazioni ripetitive. In altri termini, per migliorare il proprio utilizzo del sistema, spesso sarebbe utile potere creare delle macro, ossia delle sequenze di comandi e istruzioni che facciano eseguire automaticamente i task desiderati. Si immagini, per esempio, quanto può essere comodo per un grafico potere avviare, tramite una semplice combinazione di tasti, un programma di impaginazione, uno di fotoritocco, scaricare automaticamente il contenuto di una fotocamera digitale e aprire la cartella di destinazione di tale operazione, disponendo poi tutte le finestre in zone predefinite del desktop. Si tratta di un esempio volutamente molto semplice, ma utile per comprendere le potenzialità dell’utilizzo delle macro. Û N Si è parlato di software grafici e, non a caso, le macro vengono utilizzate con successo ormai da tempo proprio in tale ambito, oltre che in quello della produttività per l’ufficio. Microsoft Word e Adobe Photoshop, infatti, includono registratori macro, così come Jasc Paint Shop Pro 8. Proprio que- 238 PC MAGAZINE Settembre 2003 F i l e batc h , e s e c u z i o n e au to m at i c a e o p e r a z i o n i p i a n i f i c at e Un metodo per eseguire operazioni e comandi in sequenza, ai tempi del Dos, era quello di creare file batch e di avviarli. In tal modo, per esempio, un file denominato internet.bat potrebbe avviare Internet Explorer e il mailer Eudora, tramite le seguenti istruzioni: Start C:\Programmi\Internet ˘ ˘ Explorer\iexplore.exe Start C:\Programmi\Eudora\- ˘ ˘ Eudora Il metodo, è facile comprenderlo, è però piuttosto primitivo, e non permette funzioni importantissime, come, per esempio, le operazioni di gestione delle finestre o la cattura di quelle eseguite con il mouse. Se, invece, la necessità è semplicemente quella di avviare delle applicazioni insieme a Windows, una valida soluzione è quella di porre dei collegamenti nella cartella esecuzione automatica della sezione Programmi del menu Start. Un ulteriore passo in avanti è quello di utilizzare le Operazioni pianificate di Windows. Grazie a tale programma, infatti, è possibile eseguire determinati programmi a intervalli prestabiliti, con alcune opzioni di configurazione, disponibili nella sezione Opzioni, tra le quali spiccano quelle che permettono di non eseguire Le proprietà di una macro. All’interno della categoria Script è possibile visualizzare e modificare le stringhe relative ai vari comandi e operazioni inclusi nella macro. Û D u e s o f t wa r e c h e s f r u t ta n o l e m a c r o st’ultimo permette di sperimentare gratuitamente il funzionamento delle macro, grazie alla possibilità di scaricare una versione demo del programma. Tutti i software che supportano le macro, in ogni caso, sono caratterizzati dalla possibilità di registrarle, oppure di creare, o di modificare, del codice, in linguaggio macro, che include tutte le istruzioni e i parametri necessari all’esecuzione delle singole operazioni. Ciascun software sfrutta linguaggi differenti, per esempio con Microsoft Office si utilizza Visual Basic, Applications Edition, mentre Jasc Paint Shop Pro ha adottato Python. L’interfaccia principale di Macro Scheduler. Sono evidenti l’elenco delle categorie e le macro contenute in ciascuna di esse. Windows le operazioni nel caso le batterie del computer portatile fossero scariche, oppure di terminare l’esecuzione dei task dopo un certo intervallo di tempo. Anche in questo caso, però, non si tratta di vere e proprie macro, ma semplicemente di singole operazioni eseguite automaticamente. ˇ L a s o l u z i o n e e v o l u ta Per potere creare ed eseguire macro all’interno di Windows occorre, invece, installare appositi software, tra i quali vale la pena di segnalare il programma shareware Macro Scheduler Un esempio di script Questo è il listato di una semplice macro creata con Macro Scheduler. Il testo preceduto da // rappresenta un semplice commento, e non un’istruzione da eseguire. Questa macro in particolare apre il Blocco Note di Windows, crea un nuovo documento, inserisce automaticamente un testo predefinito, salva il file e chiude l’applicazione. //Nome del nuovo file di testo Let>filename=c:\samplefile.txt //Avvia Blocco Note Run>notepad.exe WaitWindowOpen>Untitled - Notepad //Digita il testo Let>firstline=Linea 1 di testo Let>secondline= Linea 2 di testo Let>thirdline=Ultima linea di testo. Let>entiretext=%firstline%%CR%%secondline%%CR%%thirdline% //Invia al Blocco Note il testo Send>entiretext //Salva con nome Press ALT Send>fa Release ALT WaitWindowOpen>Save As //Elimina file precedenti se con stesso nome IfFileExists>filename,fileexists Goto>savefile Label>fileexists DeleteFile>filename //Invia il nome del file alla finestra di dialogo Salva con nome di Blocco Note Label>savefile SetFocus>Save As Send>filename Press Enter //Stampa il file SetFocus>notepad* Press CTRL Send>p Release CTRL //Chiude il Blocco Note SetFocus>Notepad* Press ALT Send>fx Release ALT Come fare In pratica < (reperibile sul sito www.mjtnet.com). All’avvio il programma mostra un’interfaccia essenziale, caratterizzata da una barra dei menu, una dei pulsanti e da un’area di lavoro suddivisa in sezioni, quella a sinistra contenente i vari gruppi di macro, e quella a destra le singole macro inserite in tali gruppi. Tale metodo permette di catalogare le macro secondo categorie, un sistema molto utile quando se ne utilizzino molte. Per registrare una macro occorre selezionare la voce di menu File/New Macro, quindi inserirne il nome e procedere a digitare lo script e a intervenire su tutte le varie opzioni. Si tratta di un metodo adatto agli utenti avanzati, che richiede soprattutto la conoscenza del linguaggio script adottato, molto simile al Basic. L’help del programma include una completa reference di tutti i programmi. Esiste, però, un metodo più semplice per procedere, ossia la registrazione della nuova macro, tramite il pulsante Record. In tal caso, dopo avere inserito il nome della macro e avere assegnato l’eventuale combinazione di tasti, sarà sufficiente seguire tutte le operazioni desiderate, premendo il pulsante Stop per interrompere la registrazione. Effettuando un doppio clic sulle singole macro, in ogni caso, sarà possibile modificarle anche successivamente, intervenendo anche direttamente sugli script. È interessante notare che il programma permette anche la programmazione dell’esecuzione delle varie macro a scadenze prefissate, tramite la sezione Run When delle proprietà delle macro. Con Macro Scheduler è facile automatizzare molti processi, velocizzando a volte in modo notevole le attività lavorative. Si consiglia comunque, a prescindere dal programma di gestione delle macro adottato, un’attenta valutazione preventiva delle operazioni da includere. Con un paragone forse un po’ azzardato, si potrebbe immaginare di dovere organizzare la “sceneggiatura” di un ipotetico film, all’interno della quale ciascuna azione deve seguire una trama precisa, incastrandosi alla perfezione con le altre. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 239 > In pratica Come fare Elena Clescovich Office Word 2000 Creare un’Origine Intestazione separata Intestazioni tappabuco eneralmente il processo di stampa unione prevede la combinazione di un’origine dati con un documento principale, che dia vita a documenti diversi per ogni destinatario. È noto che l’origine dati dovrebbe contenere, oltre alle informazioni che mutano in ogni documento unito, le intestazioni (o campi) che contraddistinguono le singole categorie di dati. La creazione di una nuova origine dati comporta infatti da parte del programma la costruzione automatica di una tabella, nella quale le intestazioni delle singole categorie (i nomi dei campi) vanno a occupare la prima riga superiore, detta perciò “riga di intestazione”. Può però capitare di avere a disposizione un’origine dati esterna già esistente (una tabella di Word, un database di Access o un elenco di Excel), in cui manca la riga d’intestazione, che appare sostituita invece da dati. Cosa fare in tal caso? Dal momento che i nomi dei campi devono essere sempre ben identificabili per poter eseguire una stampa unione, non rimane altra soluzione che creare una apposita riga d’intestazione distinta (anche detta “record d’intestazione”) per permettere l’unione dell’origine con il documento principale. Word prevede que- ˇ Problemi di riga Û G Errori in corso Ecco come risponde Word se le cose non funzionano come dovrebbero tra origine dati e il documento contenete l’intestazione separata. st’eventualità, risolvibile con la creazione di un documento separato di origine intestazione. D i c o sa s i t r at ta Creando un documento di origine intestazione non si fa altro che creare un file di Word molto breve, composto soltanto da una riga di testo, la riga d’intestazione di cui parlavamo sopra. In pratica questo speciale documento fa da collegamento tra un file origine dati cui manca la riga d’intestazione, e il documento principale, che attinge dal contenuto della riga i nomi dei campi che verranno utilizzati nella stampa unione. Il vantaggio sta nel fatto che tale file, sempre con lo stesso gruppo di nomi di campo, è gestibile con diversi origini dati contemporaneamente. Può tornare utile sapere che è consentito utilizzare come origine intestazione anche un file contenente record di dati sottostanti a un record di intestazione. Word se ne accorge immediatamente, ignorando in modo automatico tutti i record di dati, come se non fossero presenti, e considerando solo i nomi di campo inclusi nella riga superiore. Si incorre in un errore invece se si collega un file origine dati corredato da una riga d’intestazione con un file origine intestazione la cui riga superiore contiene nomi di campo diversi: Word risolve la situazione interpretando come dati i nomi presenti nella prima riga anziché come nomi di campo unione. 240 PC MAGAZINE Settembre 2003 R e g o l e da r i s p e t ta r e Un’origine dati alternativa, per funzionare correttamente al momento dell’unione del file, deve includere un nome per ogni campo contenuto nell’origine dati. È inoltre indispensabile che i singoli nomi di campo unione e i dati presenti nell’origine dati corrispondano tra loro e seguano lo stesso or- dine, e che nel documento principale e nell’origine dati siano presenti nello stesso numero. Altrimenti, nel primo caso i dati verranno inseriti in posizioni scorrette all’interno dei documenti uniti, mentre nel secondo potreste rischiare di veder comparire un messaggio d’errore al momento del salvataggio del file di origine intestazioni. D u e s i st e m i d i v e r s i ma simili Come accade per le origini dati, anche un’origine intestazione può venir creata ex novo oppure selezionandola da un file esistente. Si può scegliere se creare prima il file contenente la riga d’intestazione e quindi aprirlo dalla finestra Prepara Stampa Unione, oppure partire da zero da Stampa Unione e crearlo da qui. Nel primo caso basta aprire un nuovo documento di Word e digitare all’interno i nomi dei campi unione, separandoli usando le tabulazioni o suddividendoli nelle celle di una riga, quindi salvare il file assegnandogli un nome significativo. Naturalmente, come abbiamo raccomandato sopra, fate attenzione all’esatta corrispondenza tra ogni campo e i dati che dovrà contenere (quelli presenti nell’origine dati vera e propria), e al corretto ordine con cui li disponete nella riga. Nel secondo caso bisogna comunque aver deciso quale sarà il documento principale e proseguire nel processo di unione. L’ o r i g i n e i n t e sta z i o n e ex novo Avviate Stampa Unione dal menu Strumenti, scegliete il documento principale (può essere uno qualsiasi tra lettera, busta, etichette o catalogo) e fate clic sul pulsante Dati. Il comando che ci interessa è l’ultimo dell’elenco Office Û a tendina, Opzioni Intestazione. Non appena ci fate clic sopra, si apre su schermo l’omonima finestra di informazione, che vi spiega cosa sta succedendo. Nel vostro caso va bene il pulsante Crea, ma se il file di origine intestazione fosse già stato salvato dovreste fare clic su Apri per andarlo a recuperare. Facendo clic sul pulsante Crea aprite la finestra Crea Origine Intestazione, che assomiglia in tutto e per tutto alla fi- Come fare Origini identificate Definiti i due file di origine, potete notare al di sotto del pulsante Dati, sempre nella finestra Prepara Stampa Unione, la presenza dei due percorsi di file distinti. nestra Crea Origine Dati. Qui Word vi permette di indicare i nomi di campo che desiderate includere nella riga d’intestazione, rimuovere quelli non voluti, modificarne l’ordine di comparsa e aggiungerne nuovi. Se avete bisogno di modificare un nome già presente, spostatelo nella casella Nome campo cliccando su Rimuovi Nome Campo, correggetene il testo o ridigitatelo nella forma preferita e fate clic sul pulsante Aggiungi Nome Campo per inserirlo nell’elenco. Salvate il file con un clic su Ok, assegnandogli possibilmente un nome significativo. In pratica < C olleghiamo origine dat i e o r i g i n e i n t e sta z i o n e Ritornati alla finestra Prepara Stampa Unione, dovete specificare il file origine dati (quello cui manca la riga d’intestazione) facendo clic sul pulsante Dati e scegliendo il comando Apri Origine Dati dall’elenco a comparsa. Individuatelo e selezionatelo. L’unione dei due file di origine con il documento principale ora può aver finalmente luogo. L imiti dei nomi di campo Va ricordato che i nomi di campo unione devono iniziare con una lettera (possono però essere composti da numeri), mentre non devono superare i 40 caratteri di lunghezza né contenere spazi al loro interno. È consentito comunque usare il carattere underscore (_) per suddividere le parole. ù > In pratica Come fare Elena Clescovich Office Excel 2000 Affinare la creazione di serie L’arte del riempimento ome utenti di Excel, tutti conosciamo una particolare tecnica per ricopiare rapidamente il contenuto di una o più celle in altre celle contigue, o creare serie di valori a partire da quelli iniziali, senza ricorrere né a menu né all’aiuto della tastiera, ma semplicemente usando il mouse: il cosiddetto “trascinamento” che nasce in corrispondenza dell’angolo inferiore destro di una cella. Eseguendo tale operazione si possono ottenere valori identici oppure serie lineari o esponenziali, se il contenuto da cui parte il trascinamento fa parte di uno degli elenchi prestabiliti in Excel (la cui lista può essere arricchita da elenchi personalizzati). Tale metodo presenta alcuni limiti, superabili utilizzando uno strumento specifico, più preciso e specializzato, la voce Riempimento nel menu Modifica. Selezionandolo vi accorgerete di quanti tipi di riempimento potete realizzare in base al valore di partenza: in basso, a destra, in alto, a sinistra, tra fogli di lavoro, giustificato. Vi è consentito anche scegliere il tipo di serie preferito da applicare in una particolare situazione. Û C R i e m p i r e n e l l e q uat t r o direzioni In una cella di un foglio di calcolo vuoto, digitate un valore, per esempio “100”. Nella cella sottostante inserite “50”. Selezionate ambedue le celle. Fate clic su Modifica-Riempimento e scegliete In Basso. Excel ricopierà “100” nella cella contenente il valore “50”, e sovrascrivendo quest’ultimo. Se invece, avete cliccato su In alto, il valore “100” sarebbe stato soprascritto dl valore “50”. Le opzioni A Destra e A Sinistra funzionano in modo simile. Inserite il valore “50” nella cella posta a destra di quella con il numero “100”. SePoniamoci un limite lezionate le celle e andate in Se la vostra serie deve interrompersi entro un valore Modifica-Riempimento-A preciso, potete indicarlo nella casella Valore Limite. Destra. “50” apparirà anche Il numero può essere positivo o negativo. Anche qui nella cella contenente Excel dà prova di sapersi arrangiare. Se la selezione “100”. Con A Sinistra avviene riempita prima che la serie raggiunga il valore verrà il contrario. ˇ limite, la serie terminerà in quel punto. Se la selezione è più grande di quanto necessario per completare la serie, le restanti celle della selezione verranno lasciate vuote. Possiamo prendere come esempio alcune date per rendere più chiaro il concetto. Se considerate come valori iniziali le due date “17/9/2003” e “19/9/2003”, indicate come valore di incremento “2” e come valore limite “20/9/2003” e selezionate, oltre alle due celle, altre due, Excel le lascerà vuote poiché non potrà andare oltre al “19/9/2003”. 242 PC MAGAZINE Settembre 2003 S tessa cella stesso conte nuto Eseguire un riempimento tra fogli di lavoro equivale a ricopiare tra di essi il contenuto di una o più celle nella medesima posizione. È necessario comunque segui- Giustificare testi L’ultima delle opzioni di Riempimento, Giustifica, unisce nella stessa cella il contenuto testuale di due o più celle selezionate. Inserite gli spazi tra le parole prima di avviare il comando. re una serie di passaggi perché l’operazione riesca. Prendete come “cavia” una cella contenente valori o testo che intendete ricopiare in una cella posta in un altro foglio nella medesima posizione. Rendetela attiva, poi unite il foglio di lavoro corrente con quello in cui intendete effettuare il riempimento, tenendo premuto Maiusc mentre fate clic sul secondo foglio. Quindi scegliete l’opzione Tra Fogli Di Lavoro dal sottomenu Riempimento. A questo punto Excel vi chiederà cosa deve ricopiare di quella cella, Tutto, solo i Formati o solo i Valori. Se fate clic su Formati, il programma non terrà conto del contenuto della cella di origine ma solo del suo formato, e lo ricopierà nella cella del foglio di destinazione posta nella medesima posizione. Se invece scegliete Valori, ciò che interesserà a Excel sarà il contenuto. C reare serie complesse Si presenta più complessa la finestra di dialogo Serie, che viene visualizzata facendo clic sull’opzione omonima. In essa potete scegliere se effettuare il riempimento in righe o colonne (Serie In), e comunque Excel vi segnalerà la situazione esistente in base alla vostra selezione attivando il rispettivo pulsante d’opzione. Nella sezione Tipo avete la possibilità di scegliere se effettuare una serie lineare, esponenziale, o di tipo Data (della quale, se la sezionate, vi è permesso anche decidere il tipo di forma- Office ˇ prodotta invece una serie lineare aggiungendo il valore contenuto nella Esiste anche un menu di scelta rapida per avere più casella Valore Di Increcontrollo sulla realizzazione di serie. Selezionate almeno mento al valore di ogni due celle con i valori iniziali della tendenza. Trascinate il cella, in modo sequenquadratino di riempimento nella direzione verso cui volete ziale. Lo stesso discorso immettere valori crescenti o decrescenti tenendo premuto vale per le serie di tipo il pulsante destro (non il sinistro) del mouse. Rilasciate esponenziale. Se seleil pulsante e scegliete una delle numerose voci dal menu zionate la casella Tendi scelta rapida. Sono previste Copia Celle, Ricopia Serie, denza, l’eventuale valoRicopia Formati. re contenuto nella caselNel caso i valori iniziali siano in formato Data, appariranno la Valore Di Incremento disponibili anche le opzioni Ricopia Giorni, Ricopia Giorni sarà ignorato e sarà calFeriali, Ricopia Mesi, Ricopia Anni. Nel gruppo sottostante colata una tendenza trovate Tendenza Lineare e Tendenza Esponenziale, quindi, esponenziale geometriancora sotto, avete Serie, una scorciatoia per l’apertura ca in base ai valori da della finestra omonima. voi indicati. Altrimenti la serie verrà to). Più sotto vi è possibile anche spunrealizzata moltiplicando in sequenza il tare la casella di controllo Tendenza e, valore contenuto nella casella Valore ancora, indicare il valore di incremenDi Incremento per il valore di ciascuto o il valore limite di una serie. na cella. Riempimenti a scelta rapida I l tipo lineare e quello esponenziale C o sa s i g n i f i c a t e n d e n z a L’opzione Lineare vi consente di dare origine, naturalmente dopo aver selezionato almeno due valori di inizio e le celle in cui intendete inserire i valori prodotti dal riempimento, a una serie lineare o, se avete fatto clic sulla casella di controllo Tendenza, a una tendenza lineare ottimale. Facendo invece clic sull’opzione Esponenziale potete create una serie esponenziale o una tendenza esponenziale geometrica. In pratica la tendenza calcola una linea ottimale (per serie lineari) o una curva geometrica (per serie esponenziali). I valori di incremento della tendenza vengono calcolati tenendo conto dei valori presenti nella parte superiore o sinistra della selezione. U na casella che fa t e n d e n z a Û Fate attenzione alla casella Tendenza: in entrambi i tipi di serie prima descritti il risultato cambia se, prima di procedere alla creazione della serie, attivate o meno questa casella. Volendo ottenere una serie lineare e facendo clic su di essa, il valore contenuto nella casella Valore Di Incremento non verrà considerato. Otterrete come risultato una tendenza lineare in base ai valori selezionati. Se non selezionate la casella, sarà In pratica < Come fare Tendenza o incremento Come si può notare, scegliendo il tipo Lineare potete decidere il valore di incremento della serie, mentre, selezionando Tendenza, la casella e le altre opzioni appaiono disattivate. Come si è visto sopra, la casella di controllo Tendenza, se selezionata, ha la precedenza su qualsiasi valore immesso nella casella Valore Di Incremento. V a l o r i d i i n c r e m e n to Nella casella Valore Di Incremento va digitato il valore in base al quale volete incrementare la serie. In una serie lineare questo valore viene semplicemente aggiunto al valore iniziale e a ogni valore successivo, mentre in una serie di tipo esponenziale il valore iniziale viene moltiplicato per il valore di incremento. In breve la procedura di calcolo è questa: il prodotto che ne risulta e ciascun prodotto successivo vengono moltiplicati per il valore di incremento. I l t i p o Data Se intendete creare una serie di date, questa opzione fa per voi.Il componente della serie di date da incrementare viene automaticamente riconosciuto da Excel. Nel caso abbiate esigenze diverse, dovete indicare al programma il componente da incrementare selezionandolo dalla sezione Unità Di Data (che diviene attiva solo se selezionate l’opzione Data). L’opzione Giorni Feriali considera festivi sia il sabato che la domenica, e li esclude dalla serie. Se l’incremento avviene per valori maggiori di uno, tra i quali è compreso un fine settimana, Excel riprende la serie correggendo la data come meglio può. Per esempio, avendo “18/9/2003” (un giovedì) e “20/9/2003” (un sabato) come valori iniziali, e creando un riempimento di altre due celle attivando quest’opzione, otterrete “25/9/2003” e “27/9/2003”. Il programma, trovandosi di fronte una domenica nel proseguire la serie, passa direttamente da martedì (“23/9/2003”) ma non lo include, ripartendo dalla data successiva nella serie, ovvero giovedì “25/9/2003”. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 243 > In pratica Come fare Elena Clescovich Pdf Office I modi per creare un file Pdf gratuitamente Creare file Pdf online l formato .pdf (Portable Document Format) sta avendo sempre più successo, e per vari motivi, specialmente nella condivisione di documenti online. Rispetto ai file di Office, Pdf non porta con sé temibili virus nascosti nelle macro, non è modificabile da chi lo riceve, e allo stesso tempo si dimostra visibile praticamente da ogni computer (se la versione di Adobe Acrobat Reader è quella consona). Però, chi possiede solo Word 2000, non ha la possibilità di convertire con un clic il documento in Pdf, e ha urgente necessità di preparare solo un paio di documenti in questo formato, si trova un po’ a disagio. Sembra che l’unica soluzione sia procurarsi, spendendo non pochi euro, il famigerato Adobe Acrobat. Invece, l’alternativa c’è, ovviamente se l’obiettivo non è realizzare decine di Pdf. Basta andare sul sito di Adobe (in inglese), per poter usufruire di una demo di Acrobat che consente di creare fino a cinque documenti Pdf gratuitamente in base a file di Office originali (in particolare Û I Word). È necessario registrarsi, dopodiché si può scegliere di ricevere la versione Pdf del proprio documento nella posta elettronica oppure di visualizzarlo in anteprima. P r o v i a m o i l “ f r e e t r i a l” Andate all’indirizzo www.adobe.com, la homepage di Adobe. In fondo alla pagina trovate il link Create Adobe Pdf files online, che punta a createpdf.adobe.com, la sezione riservata alla creazione di documenti Pdf gratuiti. Nella pagina seguente trovate il link al “free trial” (valido per cinque conversioni). Fate clic su tale link e sareUtilizzo della compressione te posizionati in una pagina Tra i metodi di compressione per le immagini in cui vi viene richiesto di monocrome, viene utilizzata per default Ccit Group 4, definire il vostro Paese. Scesenza perdita di risoluzione. In alternativa si può gliete Italy e premete su scegliere Zip, valido per la monocromia ma dai Continue. Nella finestra sucrisultati migliori se applicato a immagini cessiva inserite i vostri dacomposte da motivi ripetitivi. ti, come richiesto. L’alternativa per le immagini a colori o in scala ˇ di grigi è costituita da Jpeg, adatta per file di minor peso, quindi per pagine da visualizzare online, specie se ricche di dettagli e sfumature, come quelle fotografiche, mentre non dà buoni risultati per immagini con vaste aree di colore monocromo e disegni convertiti in immagini. 244 PC MAGAZINE Settembre 2003 A ttiviamo il login Completata la registrazione, riceverete nella posta elettronica da [email protected] Andiamo alla homepage di Adobe All’URL www.adobe.com trovate, tra i tanti link, anche quello relativo al “free trial” di Acrobat che vi consente di effettuare cinque documenti Pdf gratuitamente. questo messaggio: Service Activation for https://createpdf.adobe.-com, in cui vi si richiede di attivare il vostro login precedentemente indicato per poter utilizzare il servizio, facendo clic su di un link chilometrico. Nello stesso momento vi verrà spedito un altro messaggio da [email protected], che vi ringrazia per aver scelto Adobe e di aver creato un Adobe ID. Essendovi registrati, potete anche usufruire di altre iniziative del sito, tra cui la possibilità di acquistare prodotti Adobe e approfondire le vostre conoscenze su Acrobat. T ipi di Pdf possibili Il clic sul link ricevuto nel messaggio vi riporta alla pagina del login, la cui casella però stavolta appare riempita con il vostro nuovo Id. Digitate nella casella sottostante la vostra password. La pagina seguente finalmente vi consente di accedere alla vostra area riservata e di creare il documento Pdf, scegliendo tra tre opzioni. La prima (Convert a file) vi permette di convertire molti formati di file in Pdf. Potete visualizzare l’elenco dei formati compatibili cliccando sul link file types. La seconda (Web capture) prevede la conversione di una pagina web in formato Pdf, mentre la terza (Paper Capture) consente di creare file Pdf a partire da documenti cartacei scansiti, che il servizio di Adobe sottopone al riconoscimento Ocr per voi. > In pratica Come fare Office Û Informazioni di account Per poter accedere alle pagine riservate alla creazione gratuita dei Pdf, è necessario creare un account che richiede l’inserimento dei propri dati personali in un form. ˇ Utilizzando questo metodo di conversione si può scegliere se includere tutti i collegamenti, come riferimenti incrociati, sommari, indici, ma anche la struttura a livelli di titolo presenti nel documento di partenza (titoli e sottotitoli sono visualizzati come segnalibri nel pannello di navigazione separato). Le miniature, che aiutano nella navigazione all’interno del file, per default sono disattivate, poiché accrescono le dimensioni del file. Comunque, se abilitate, appaiono nel pannello di navigazione accanto ai link. Anche l’incorporamento di caratteri True Type, per la stessa ragione, normalmente è disabilitato, ma vi conviene attivarlo se volete essere sicuri che i font del documento originale siano mantenuti nel documento convertito, anche nel caso siano assenti nel computer in cui quest’ultimo viene visualizzato. 246 PC MAGAZINE Settembre 2003 I m p o sta r e l e r e st r i z i o n i d i a cc e s s o a l f i l e Dopo aver definito queste opzioni, potete anche limitare l’accesso al file Pdf applicando una password d’apertura (user password) o di modifica (master password), o entrambe, e impedendo la stampa, la copia, l’aggiunta o la modifica di commenti nei campi di un modulo (in Set Permissions). Terminate le aggiunte fate clic su Set. D a pa g i n e We b a f i l e P d f Scegliendo la seconda opzione, Adobe scaricherà le pagine Html del sito che indicate e lo convertirà in Pdf, mantenendone l’aspetto con tanto di link attivi. Per prima cosa dovete digitare l’Url della pagina Web che volete convertire. Se preferite convertire oltre alOra possiamo entrare Creato il login Id, è possibile accedere all’area riservata ritornando alla pagina di accesso e inserendo la propria “chiave”, con user name e password personali. Û mettere la navigazione all’interno del documento. L’ottimizzazione per lo schermo prevede una conversione della risoluzione a 72 dpi, buona per la T i p i d i ot t i m i z z a z i o n i lettura online, in cui non è importante la fedeltà alla formattazione del file oriSe scegliete la prima opzione, dovete ginale. indicare ad Adobe il file che desideraIn cambio però la stampa ne può softe convertire e, una volta individuato, frire in qualità. Se inveselezionatelo e fate clic su Open. A ce avete bisogno di un questo punto potete decidere l’ottimizPdf che deve produrre zazione (lasciate pure inalterate le imstampe di ottima quapostazioni predefinite) del futuro file lità, è ovviamente nePdf a seconda del risultato che intencessaria una risoluziodete ottenere. Se il vostro obiettivo è ne maggiore. Per colori creare un Pdf leggero, da distribuire e scala di grigio sono via Web, Adobe lo renderà a una risoprevisti 300 dpi, mentre luzione di 150 dpi, che offre una quale immagini monocrolità di stampa discreta e la possibilità me vengono settate a di effettuare lo zoom dei dettagli su 1200 dpi. Inoltre la forschermo. I colori vengono convertiti in mattazione del testo Rgb per renderne possibile la riproduviene rispettata. Un Pdf zione corretta sui tipi di stampante più che ha come destinaziodiffusi. L’ottimizzazione per eBook è ne la stampa professiosimile a quella per il Web, ma aggiunnale e l’editoria, non ge le miniature delle pagine per pertiene conto della pesantezza del file ma delle informazioni necessarie per un risultato di sicuro Impostazioni di Paper Capture effetto (modificare eventualmente le impostazioni). Se avete specificato una password, Adobe ve la chiederà. Digitatela e poi cliccate su Save. la pagina Web anche tutte le altre pagine a essa collegate (attenzione però perché potreste ottenere un file Pdf di dimensioni notevoli, troppo complesso per essere gestito), fate clic su Select the Convert All Linked Pages. Anche in questo caso potete applicare delle restrizioni d’uso al file (come sopra). O cr con conversione in Pdf L’ultima delle tra opzioni offerte da Adobe riguarda la possibilità di effettuare il riconoscimento ottico dei caratteri di un documento dopo averlo scansito e quindi convertirlo in Pdf. Come abbiamo visto per la prima opzione, anche qui dovete selezionare il file originale. Quindi indicate la lingua in cui desiderate sia eseguito l’Ocr. Non è detto che l’Ocr venga effettuato Office Le tre opzioni Pdf Giunti alla pagina di creazione potete scegliere quale dei tre tipi di conversione in Pdf provare. Nulla vi vieta di fare un test di ognuno: tenete conto che avete cinque possibilità. Û correttamente dalla prima all’ultima parola. Potete comunque stabilire una soglia al di sotto della quale una parola può essere considerata dubbia, ma è possibile definire anche quali altri elementi rendono una parola sospetta. Per impostazione predefinita, la soglia è del 95%. Per default è attiva anche l’opzione Enable Page Rotation, che permette a Paper Capture di ruotare una pagina durante il processo Ocr. Se sapete che tutte la pagine sono orientate nel verso giusto, potete deselzionare la rotazione automatica. Se non avete esigenze particolari, fate clic su Capture Pdf. Come per le altre opzioni già ˇ Come fare esaminate, anche per questa vale la possibilità di impostare password e restrizioni d’accesso. S pecifichiamo il tipo di spedizione Dopo aver terminato di definire le impostazioni desiderate, dovete indicare come preferite ricevere il vostro docu- In pratica < mento Pdf. Potete scegliere tra tre metodi (che valgono per qualsiasi tipo di Pdf abbiate deciso di creare). Se siete molto curiosi di vedere subito il documento convertito, fate clic su Convert now in Web browser. Rimanete connessi e tenete aperto il browser. Dopo qualche minuto il documento verrà visualizzato. Se avete un po’ più di pazienza e tempo a disposizione, selezionate la seconda possibilità (E-mail the link to my file), con cui potrete ricevere nella casella di posta l’Url che punta al file (ricordatevi di andarlo a prendere entro 72 ore: dopo questo termine Adobe lo eliminerà). L’opzione forse più comoda è la terza (E-mail the file as an attachment), che invia direttamente al vostro indirizzo di posta il file Pdf in allegato. N u o v o d o c u m e n to P d f in arrivo Impostazioni generali del documento Pdf Per default il formato del documento Pdf è Formatted Text & Graphics (in Acrobat 4.0 era detta “Pdf Normal”), che permette il ridimensionamento, l’indicizzazione e la memorizzazione negli Appunti del testo. L’impostazione Pdf Searchable Image, cioè “immagine con possibilità di ricerca” (che nella versione 4.0 di Acrobat veniva chiamata Pdf Original Image with Hidden Text), rispetto alla precedente, contiene l’immagine Bitmap completa delle pagine del documento originale, simile a quella prodotta dall’acquisizione mediante scanner. Al di sotto dell’immagine il testo è riconosciuto come tale, e come tale può essere indicizzato, ricercato e ricopiato in un documento Pdf Formatted text & Graphics. Searchable Image mantiene l’immagine scansita di un documento ma allo stesso tempo ne permette l’indicizzazione dei contenuti. La versione Compact è maggiormente compressa rispetto a Exact (colori diversi per esempio vengono resi monocromi). Alla fine del processo, Adobe vi invierà un messaggio con allegato il nuovo file Pdf, e in cui viene confermata l’avvenuta conversione del vostro file originale in Pdf, indicandone l’id, il percorso e l’Url dove lo potete anche recuperare.Tenete presente che su Web rimarrà disponibile per 72 ore da quel momento. Il messaggio vi ricorda anche la possibilità di accedere ad altre risorse del sito di Adobe (Faq, Forum User to User, Trucchi per Acrobat, Articoli sull’argomento). ù > In pratica Come fare Utility L’utility di Ashampoo è ideale per prevenire gli attacchi virali che si nascondono nei messaggi di posta elettronica Mail Virus Blocker Luigi Caputo Un efficace sistema di protezione omi quali Melissa, I Love You e Love Bug evocano tristi ricordi a chi avuto la sfortuna di incontrarli, conoscendo disagi che per il proprio Pc saranno difficili da dimenticare. Sappiamo infatti quanto possano essere dannosi gli effetti derivanti dall’attacco di un virus: file persi o danneggiati e tanto tempo sprecato nel dover reinstallare e configurare sistemi operativi, driver e programmi vari. Un applicativo come Mail Virus Blocker serve proprio a fare da scudo tra il messaggio che nasconde l’allegato micidiale e l’ignaro utente, apparentemente pronto ad accogliere ogni genere di regali, anche “avvelenati”. Ma come agisce Mail Virus Blocker? Il suo segreto consiste nell’implementazione di un algoritmo che, una volta individuato un file allegato a un mes- Û N Configurazione saggio di posta, lo neutralizza, semplicemente rinominandolo e rendendolo così non più autoeseguibile. Il programma è stato pensato per un utilizzo accoppiato a Outlook Express, il principale client di posta distribuito con le varie release del sistema operativo Windows e del browser Internet Explorer, entrambi di casa Microsoft. In realtà a essere supportati dal programma sono anche altri applicativi di gestione della posta elettronica che facciano uso del protocollo Pop3. Se si vuole proteggere un account di posta con Ashampoo Mail Virus Blocker, è necessario apportare delle modifiche alle sue impostazioni. In particolare, è necessario cambiare da 100 a 111 il valore del numero di porta del server della posta in arrivo (in Outlook Express questo riferimento è presente all’interno del tab Impostazioni avanzate dell’area Proprietà), quindi aggiungere il nome del server Pop3, quello della posta in arrivo, allo username che consente il collegamento all’account, e infine modificare il nome del server di posta in arrivo nel valore localhost. 248 PC MAGAZINE Settembre 2003 C onfigurare l’a p p l i c at i v o Mail Virus Blocker si presenta agli occhi dell’utilizzatore in modo assai anomalo rispetto a un normale programma. Questo, anzitutto per il duplice aspetto assunto, con una doppia interfaccia caratterizzata, da una parte, dal tool di configurazione, e, dall’altra, dalla finestra di visualizzazio- Scelta degli account La scelta degli account di posta da monitorare viene effettuata all’interno del tool di configurazione del programma. È consigliabile selezionare tutti gli account presenti, per evitare di lasciare incustodite possibili porte di accesso che aiuterebbero i virus a propagarsi. ne. Appena installato il programma, notiamo che la sua icona rappresentativa va a posizionarsi nella parte situata all’estrema destra della barra di stato, in corrispondenza del riferimento alle barre che raffigurano l’ora corrente e la lingua di riferimento al momento attiva. Se clicchiamo con il tasto destro del mouse sull’icona, il menu contestuale a essa legato ci farà vedere tre opzioni: trascurando l’ultima, Exit, che fa terminare istantaneamente l’applicazione, è bene soffermarsi sulle restanti due. La prima è Display, e apre la strada alla visualizzazione dello stato corrente del programma. Per il momento tralasciamola, e diamo invece spazio alla seconda voce, Start Configuration Tool: essa rappresenta lo strumento attraverso cui procedere alla configurazione del nostro agente antivirale. La finestra di configurazione presenta un aspetto assai modesto e poco propenso a premiare l’estetica, quasi a voler dimostrare che il pregio di questo applicativo non è certo l’apparenza, ma la concretezza. Troviamo cinque diversi tab, che richiamano altrettante schermate, quindi un menu con tre voci principali (File, Internet e Help) e due pulsanti posti in basso, che attivano le funzioni di conferma e annullamento delle operazioni di settaggio effettuate. Ma concentriamoci sui tab, escludendo sia il primo (Quick Start), che fornisce una semplice introduzione all’applicativo, che Utility L’offerta Ashampoo Gli utenti che vogliono registrarsi per utilizzare la versione completa di Virus Mail Blocker, che non impone limitazioni al numero di allegati da bloccare (tre nella versione di prova), possono approfittare di un’offerta conveniente, l’aggiornamento a prezzo speciale a WinShampoo, l’utility ideale per fare pulizia all’interno del sistema operativo. Per maggiori informazioni, è consigliabile consultare il sito web www.ashampoo.com biano tra le impostazioni abilitate quella che mantiene una copia dei messaggi sul server. Pertanto, occorre considerare che se si sceglie di monitorare le ricezioni da un account, i messaggi saranno scaricati definitivamente sul Pc dell’utente, e non potranno più risiedere sul server. Proseguendo, l’opzione Accounts: Other mail Clients, relativa al terzo tab del programma, mostra i passi da seguire per configurare altri client di posta elettronica che seguono il protocollo Pop3. Le operazioni di configurazione risultano abbastanza semplici, ma prima di procedere occorre accertarsi che l’account che si intende configurare supporti quel dato protocollo. In pratica < le categorie di file la cui pericolosità è stata valutata nell’area opzioni precedente. La scelta qui è duplice: o rinominare l’estensione dell’allegato in questione prima di inviarlo al client, onde prevenire eventuali esecuzioni incontrollate, e aggiungere una notifica al messaggio corrente, oppure, in alternativa, eliminare completamente Estensioni pericolose Le impostazioni del programma consentono di definire le estensioni ritenute pericolose, e di impostare l’azione da intraprendere quando si incontra un file che appartiene a una delle estensioni sopra citate. Û l’ultimo (Help), che soddisfa ogni genere di curiosità sul programma e su chi lo distribuisce. Il secondo tab è Accounts: Outlook Express, e offre all’utente la possibilità di configurare tutti i possibili account di posta presenti e associabili all’utente corrente. Si procede selezionando con un check l’account visualizzato, preoccupandosi di selezionare anche altri account qualora ve ne fossero: la scelta di selezionare tutti gli account esistenti risponde a esigenze di sicurezza, poiché non avrebbe senso scegliere di prevenire gli eventuali attacchi provenienti da un canale esterno, quello associato a un indirizzo di posta, e lasciare invece incustodito un eventuale altro percorso non meno potenzialmente pericoloso. Dobbiamo poi fare una considerazione: per esigenze di sicurezza, il programma non gestisce account che ab- Come fare P ersonalizzare le difese Nell’excursus dei tab ne incontriamo un altro: si tratta di Program Options, le cui funzionalità rispondono direttamente a modalità operative di Mail Virus Blocker. Nel tab in questione distinguiamo due diverse aree di opzioni: la prima di esse è Identify and block these attachments, e viene utilizzata per specificare i tipi di allegati da bloccare senza condizioni: possono rientrare in questo gruppo di potenziali nemici i file di formato Vbs, Wsh, Js, Wsc, Vbe, Vb e Sct, i più pericolosi, quindi i file Exe, Com e Bat, o altre estensioni definite a scelta dall’utente. L’area Actions offre invece la possibilità di configurare le azioni che il programma dovrà intraprendere quando si verrà a trovare faccia a faccia con un messaggio di posta dall’allegato potenzialmente sospetto, ovvero appartenente a una di quel- Û Monitoraggio Questa finestra mostra lo stato corrente dell’attività di monitoraggio: da qui è possibile sapere se il programma ha incontrato file potenzialmente dannosi e conoscere le relative azioni intraprese. l’allegato e il messaggio, senza che questo arrivi al client e quindi possa essere visionato dall’utente. Nel caso in cui si voglia procedere con l’eliminazione dell’allegato e del messaggio che lo ospita, è possibile anche impostare un’altra azione, ovvero quella che porta alla generazione di un messaggio di notifica da inviare al mittente, in cui sia possibile specificare la natura dell’operazione. In tal modo, si può avvisare la persona che ha inviato un messaggio con un file in allegato, accertandosi della sua effettiva buona fede, o sincerandosi dello scampato pericolo: in entrambi i casi l’operazione è da attuare, poiché se la persona che ha inviato il messaggio lo ha fatto volutamente, allora lo rispedirà, e l’allegato potrà passare senza pericolo. Se invece l’allarme era giustificato, allora il mittente sarà informato della situazione che lo riguarda, e potrà prendere gli opportuni provvedimenti. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 249 > In pratica Come fare Online Un applicativo realizzato in Perl per la gestione efficace delle liste di distribuzione in ambiente Unix Majordomo Luigi Caputo Il principe dei server per mailing list on il termine mailing list si identifica una lista di distribuzione di messaggi di posta elettronica. Il vantaggio di un raggruppamento di account di posta così composto è che, inviando un’email all’indirizzo della mailing list, lo si invierà automaticamente a tutti i componenti della mailing list stessa. Tutto questo è reso possibile da un sistema che automatizza l’intero processo di gestione e smistamento dei messaggi, che tecnicamente è chiamato Mailing List Server. A esso sono assegnate una serie di importanti funzionalità, a cominciare dal processo di gestione delle iscrizioni: chi vuole iscriversi a una mailing list può farlo inviando un messaggio al Mailing List Server, che procederà a inserire l’indirizzo del nuovo iscritto in un particolare database delle liste. In modo analogo, un iscritto che intende cancellarsi da una mailing list, potrà farlo sempre inviando un messaggio di posta elettronica al Mailing List Server. Lo stesso dovrà occuparsi della spedizione e dello smistamento immediato dei messaggi a tutti gli iscritti alle varie liste, ma anche dell’archiviazione dei messaggi, che possono in molti casi essere reperibili anche a distanza di tempo sul Web, e di tutte le problematiche relative alla gestione degli errori e alla sicurezza, per evitare che vi siano accessi impropri e che si produca spam indesiderato. Û C I scriversi e disiscriversi con Majordomo Tra i Mailing List Server operanti nel panorama del networking mondiale, il più famoso è senza dubbio Majordomo, realizzato in Perl da Brent Chapman dell’americana GreatCircle (www.greatcircle.com). Il prodotto gira in ambiente Unix e facilita tutte le operazioni di interazione con gli iscritti alle varie mai- 250 PC MAGAZINE Settembre 2003 ling list attraverso il supporto di diversi sistemi di trasporto dei messaggi di posta (come Sendmail e Smail). Ma vediamo praticamente come vengono gestite le procedure di iscrizione e di cancellazione di un utente. Supponiamo che il nostro amico Pippo, che ha un indirizzo di posta [email protected], voglia iscriversi alla mailing list Juventini.it gestita con Majordomo. Basterà che Pippo invii un semplicissimo messaggio alla casella di posta [email protected] lasciando vuoto l’oggetto ma scrivendo nel corpo l’istruzione subscribe juventini.it. Occorrerà attendere solo qualche minuto, e Pippo riceverà proprio da Majordomo due email di risposta: la prima lo informerà che Majordomo ha ricevuto la sua richiesta di iscrizione alla lista, mentre nella seconda, che ha come oggetto la frase Confirmation for subscribe juventini.it, sarà inserita una stringa così composta: auth 00000000 subscribe ˘ ˘ juventini.it [email protected] Essa contiene il codice numerico che è univoco perché proprio dell’utente. A questo punto è sufficiente rispondere all’indirizzo [email protected] copiando nel corpo del messaggio la riga ricevuta con il codice di accesso personalizzato: in tal modo, si evita La pagina web di Majordomo Dal sito GreatCircle, la pagina Web ufficiale di Majordomo. che una persona possa essere iscritta da altri, contro la propria volontà o a propria insaputa. Majordomo provvederà a rispondere con un messaggio di benvenuto nella mailing-list (che avrà quindi come oggetto Welcome to juventini.it). Da quel momento, Pippo sarà ufficialmente iscritto e pertanto non solo riceverà tutte le email che verranno inviate alla mailing-list Juventini.it, ma potrà inviare le proprie, che saranno spedite a tutti i componenti della lista. In qualsiasi momento, poi ciascun utente potrà annullare la propria iscrizione: per farlo, basterà inviare un nuovo messaggio all’indirizzo [email protected] lasciando come al solito l’oggetto vuoto e scrivendo invece nel corpo l’istruzione unsubscribe juventini.it. A lt r e c a r at t e r i st i c h e Abbiamo visto come si comporta Majordomo con gli utenti che vogliono iscriversi o disiscriversi da una mailing list. Esistono altri comandi grazie ai quali è possibile interagire con il sistema remoto: per esempio, l’iscritto a una mailing list gestita con Majordomo potrà informarsi sull’identità degli altri iscritti inviando un messaggio all’indirizzo majordomo@nomelista che abbia nel corpo il comando who nomelista: a meno che non vi siano particolari restrizioni dovute a evidenti ragioni di privacy, Majordomo dovrebbe inviargli dopo qualche minuto una email con l’elenco di tutti gli indirizzi di posta delle persone che sono iscritte alla lista. Il comando which serve invece per chiedere a Majordomo di in- Online dicarci le liste a cui risultiamo essere iscritti, mentre con il comando lists si chiede a Majordomo di elencare tutte le mailing list che esso gestisce. Dal punto di vista amministrativo, Majordomo presenta una serie di importanti peculiarità, a cominciare dalla gestione via posta elettronica di tutte le attività di management delle liste: in tal modo, gli amministratori di ciascuna lista non avranno il bisogno di accedere alla macchina server di Majordomo, ma potranno effettuare tutte le attività di gestione direttamente via posta elettronica. Inoltre, Majordomo garantisce il supporto di varie tipologie di liste, incluse quelle di tipo moderato, e si preoccupa dell’archiviazione dei messaggi e del loro recupero remoto, anche a distanza di molto tempo. La realizzazione in Perl, e il conseguente design modulare, che consente di utilizzare solo le caratteristiche di cui si ha bisogno, facilitano la personalizzazione dell’applicazione, che include anche il supporto per Ftpmail, l’applicativo che gestisce il trasferimento file via Ftp e le opzioni di filtering, che possono essere Come fare applicate sulle intestazioni o sul corpo dei messaggi attraverso l’utilizzo di espressioni regolari. Ultimamente è stato sviluppato Majordomo 2, la nuova versione dell’applicativo completamente riscritta in Perl 5, che sfrutta la filosofia object-oriented e migliora gli approcci di gestione. L’ i n t e r fa cc i a We b Ma jorCool Per facilitare l’utilizzo delle funzionalità di gestione di Majordomo sono stati realizzati negli anni diversi tool operativi. Uno dei più famosi è MajorCool (reperibile sul sito www.conveyanced.-com/MajorCool), uno script CGI che implementa un’interfaccia Web dedicata agli amministratori di lista (che deve essere installata sullo stesso server sul quale gira Majordomo) che si distingue per una serie di utili funzionalità. Tra esse, quella di Approval Queue, che implementa la coda di approvazione nella quale entrano i messaggi approvati e destinati all’inoltro ai componenti di una lista. In In pratica < più, in qualsiasi momento è possibile visualizzare lo stato di un messaggio e, nel caso che questo sia già stato inviato, conoscere il numero di componenti della lista da cui è stato già letto. Infine, una serie di doverose osservazioni in merito all’interfaccia di MajorCool, decisamente duttile e capace di supportare istanze multiple caratterizzate da configurazioni diverse, ciascuna dedicata da una specifica esigenza. Non è finita qui: sebbene le operazioni di interrogazione utilizzino l’accesso diretto ai file di Majordomo, le modifiche sono implementate per mezzo di messaggi inviati a Majordomo. Tuttavia, a differenza di altre interfacce Web che interagiscono via posta elettronica, MajorCool effettua l’invio dei comandi direttamente all’applicazione. I vantaggi di questa scelta sono duplici: da un lato, l’interazione immediata con le risorse Majordomo elimina i ritardi via posta elettronica; dall’altro, Majordomo mantiene sempre il controllo di ciò che viene fatto, in modo da evitare soluzioni impreviste. ù TUTTO NUOVO - Da ottobre in edicola italia business publications o 5 v N° nuo tto Tu La prima guida con suggerimenti hardware, software ed internet per migliorare le prestazioni del tuo PC. Soluzioni per principianti ed utenti esperti. > In pratica Come fare Luigi Caputo programmazone Java Cerchiamo di comprendere cosa ci serve per scrivere, testare ed eseguire le nostre applicazioni e diamo il benvenuto alle variabili Dalla teoria alla pratica l primo passo da compiere per scrivere, testare ed eseguire applicazioni è dotarsi del Java Development Kit, o Jdk, un applicativo che fornisce tutti gli oggetti software che costituiscono la piattaforma del nostro linguaggio. Jdk può essere scaricato liberamente al sito Java di Sun, all’indirizzo java.sun.com, nelle versioni per i sistemi operativi Windows, Linux e Solaris; per procedere alla sua installazione, basterà decomprimere i file dell’applicazione in una directory dedicata. Per lavorare con gli esempi citati in questo articolo, abbiamo scaricato la versione 1.4.0 di Java 2 Sdk, Standard Edition. Pertanto, la corretta locazione della piattaforma sarà al percorso C:\j2sdk1.4.0_01\bin. La piattaforma Java è composta essenzialmente da due componenti: le Api (Application Programming Interfaces) Java e la Java Virtual Machine (Jvm). Le prime sono delle librerie di codice compilato che possono essere utilizzate all’interno dei programmi Java e che possono essere personalizzate in modo opportuno. La Java Virtual Machine è una sorta di programma che fa da interprete tra il linguaggio Java e l’ambiente di sviluppo su cui si sta operando: questo rappresenta un enorme vantaggio, poiché al di là del sistema operativo, la presenza della Jvm fa sì che tutte le applicazioni Java possano essere interpretate e lanciate: tanto per fare un esempio, se sviluppiamo un programma Java su un personal computer che monta Windows, potremo poi farlo girare senza modifiche al codice su una qualsiasi workstation che monti un sistema operativo Solaris. Oltre alle indicazioni necessarie per l’installazione della piattaforma Java, sul sito java.sun.com sono anche presenti tutti i riferimenti da seguire per Û I 252 PC MAGAZINE Settembre 2003 Java e basta... Al lancio del comando java segue la visualizzazione di una pagina testuale con informazioni sull’uso corretto del comando. procedere alla sua configurazione. In particolare, per quest’ultimo passo l’aspetto più importante è dato dall’impostazione del Path, ovvero del percorso esatto in cui si trova la piattaforma runtime di Java. Opereremo a seconda dell’ambiente di sistema su cui stiamo lavorando. Se ci troviamo in Windows, al prompt del Dos digiteremo il comando lora significa che le impostazioni sono state effettuate correttamente; se così non è, occorrerà ripetere i passi precedenti con maggiore attenzione. Occorre poi impostare un’altra variabile di ambiente, Classpath: essa memorizza il percorso opportuno in cui trovare le classi utilizzate dalle applicazioni Java e, per comodità, la nostra directory di lavoro. La variabile Classpath può essere impostata utilizzando sia il compilatore che l’interprete Java arricchiti dell’opzione -classpath, ma è più comodo impostarla in modo corretto ancora nell’ambito di Autoexec.bat. Lanceremo perciò ancora il comando C:\edit autoexec.bat C:\edit autoexec.bat per accedere al contenuto del file Autoexec.bat. Quindi, modificheremo la stringa in corrispondenza della variabile Path aggiungendo le indicazioni relative al percorso in cui si trovano le applicazioni della piattaforma Java: per accedere al contenuto del file Autoexec.bat e qui modificheremo opportunamente la stringa in corrispondenza della variabile Classpath: Set Path = ˘ ˘ c:\j2sdk1.4.0_01\bin; A questo punto, per verificare che le operazioni svolte siano state corrette, basta lanciare il comando autoexec e poi lanciare il comando java che da qualsiasi posizione dovrebbe lanciare l’applicazione per l’esecuzione di programmi in Java. Al lancio del comando java dovrebbe seguire la visualizzazione di una pagina testuale con informazioni sull’uso corretto del comando. Se accade davvero questo, al- Set Classpath = ˘ ˘ c:\j2sdk1.4.0_01\lib;c:\ ˘ ˘ provejava; A ogni modo, è bene accertarsi che i passi di configurazione siano stati seguiti in modo corretto, o il funzionamento futuro dell’applicazione potrà risultarne pregiudicato. Le impostazioni effettuate rendono possibile l’utilizzo dei comandi java e javac in modo universale, cioè da qualsiasi posizione. Possiamo quindi definire una directory ProveJava in cui andremo a memorizzare tutte le applicazioni che realizzeremo di volta in vol- programmazone ta, e da cui lanceremo in modo sicuro i comandi java e javac: questa scelta di separare la directory che ospita la piattaforma Java da quella in cui sono memorizzate le applicazioni risponde a esigenze di ordine, ed evita di generare confusione man mano che si va avanti con la conoscenza del linguaggio. Dopo aver lavorato sulle configurazioni, possiamo finalmente passare alla scrittura del codice, alla sua compilazione e alla sua esecuzione. Per scrivere un programma Java esistono diversi ambienti di editing. A chi è proprio all’inizio consigliamo di usare l’editor più semplice, ovvero il Blocco Note di Windows, noto anche come Notepad, uno degli accessori più famosi del sistema operativo Microsoft. I più smaliziati possono adoperare Jedit, un ambiente completo da utilizzare anche per altri linguaggi, e disponibile da scaricare al sito www.jedit.org. Supponiamo di dover digitare un semplicissimo programma, Prova.java, che scrive la frase Ciao, come stai?. Il codice relativo è riportato di seguito: class Prova { public static void main ˘ ˘ (String[] args){ System.out.println(“Ciao, come ˘ ˘ stai?”); } } Notiamo che il nome della classe, appunto Prova, è lo stesso di quello del file: in Java si dovrebbe avere per ogni classe un file corrispondente. Per scrivere il codice del nostro programma di esempio apriamo il Blocco Note, digitiamo il testo precedente e salviamo il file con il nome Prova.java. Prima di passare alla compilazione, occorrerà definire le due variabili d’ambiente Path e Classpath: di esse, la prima dovrà avere come valore il percorso della sottodirectory bin del percorso in cui è installato Java, mentre all’interno di gramma sta girando, in modo che essi siano interpretati correttamente dal sistema, e che questo si preoccupi di stampare, a video, la frase Ciao, come stai?, oggetto del nostro esempio. L’interprete Java viene invocato ancora da linea di comando, dal prompt del Dos, con l’istruzione seguente: java Prova Û S crittura, compilazione ed esecuzione di un programma In pratica < Come fare Jedit Jedit è una delle applicazioni di editing più complete per la scrittura e la compilazione di programmi in linguaggio Java. A questo punto, se tutto è andato per il verso giusto, dovremmo vedere comparire a video la frase Ciao, come stai? I n c o sa a b b i a m o s ba g l i ato ? Classpath andrà indicato il percorso esatto dei file contenenti le librerie di volta in volta in uso. Compilare un programma Java significa metterlo in una forma che possa essere ben capita dalla Virtual Machine indipendentemente dalla piattaforma operativa su cui stiamo lavorando. Tecnicamente parlando, questo significa trasformare il nostro file Prova.java leggibile anche mediante un comune editor di testo, in un altro file Prova.class di tipo bytecode, con istruzioni più complesse, meno immediate e non immediatamente leggibili, come il file precedente, ma, paradossalmente, interpretabili in modo universale su tutte le piattaforme. Il compilatore Java viene invocato da linea di comando, dal prompt del Dos, nella posizione in cui è stato salvato il file, mediante il comando javac Prova.java L’esito positivo dell’operazione di compilazione dovrebbe aver generato il file Prova.-class. Se infatti non ci sono stati intoppi, questo significa che il nostro file è stato compilato in bytecode, per cui sarà possibile interpretarlo e lanciarlo su qualsiasi sistema che monti una Java Virtual Machine. Dal canto suo, l’interprete della Java Virtual Machine provvederà a riconvertire il bytecode del file con estensione class in codici dipendenti dalla piattaforma su cui il pro- Nella maggior parte dei casi, chi inizia a programmare in Java incontra sempre qualche errore di notazione. In questo, occorre mettersi in guardia, poiché Java presenta una sintassi case sensitive: questo significa che siamo davanti a un linguaggio estremamente pignolo e che non tollera concessioni di carattere letterale, impuntandosi terribilmente sul corretto utilizzo di maiuscole e minuscole. Pertanto, non è affatto la stessa cosa scrivere javac Prova.java oppure javac prova.java Gli errori possono essere classificati in tipologie diverse. Generalmente possiamo imbatterci in errori di compilazione o di interpretazione, mentre può capitare un intoppo per via di errori di tipo sintattico o semantico. Un errore rilevato in fase di compilazione indica che l’applicazione javac non può essere localizzata: per superare il problema è necessario impostare correttamente nel Path di sistema il percorso corretto in cui risiede il compilatore Java. L’istruzione da linea di comando Dos è la seguente: set path=C:\Java\bin Settembre 2003 PC MAGAZINE 253 > In pratica Come fare valida nell’ipotesi in cui il percorso di localizzazione del Java compiler sia appunto C:\Java\bin. I problemi di interpretazione si verificano invece quando non è possibile trovare la classe craeta dal compilatore. Un errore comune potrebbe essere quello di far sì che l’interprete Java cerchi il file Prova.class piuttosto che la classe Prova. Se infatti lanciamo il comando java Prova.class aspettiamoci un risultato del tipo Exception in thread “main” java.lang.NoClassDefFoundError: Prova/class Questo perché l’argomento che deve essere passato all’interprete Java è il nome della classe che si intende usare, non il nome del file. L’ u s o d i c a r at t e r i s p e c i a l i : p u n to e v i r g o l a e pa r e n t e s i Gli errori sintattici e semantici riguardano direttamente le regole di scrittura e la logica che stanno alla base di un linguaggio come Java. Prima di introdurre le due tipologie di errore, è quindi necessario spendere un po’ di tempo nella trattazione di elementi di notazione tipici del modo di programmare in Java. Cominciamo col dire che in Java l’elemento più semplice è l’istruzione, che dà luogo a una singola operazione. Ecco qualche esempio di istruzioni: programmazone int contatore; import java.io; Come vediamo, al di là del significato di ciascuna istruzione, tutte terminano con un punto e virgola, e questa rappresenta la prima cosa da imparare. Se manca un punto e virgola alla fine di un’istruzione, il compilatore non la ritiene chiusa e andrà a cercare quel carattere speciale nella riga seguente, con conseguenze che possiamo facilmente immaginare. Altri obblighi che ha il programmatore Java sono quelli legati al corretto utilizzo delle parentesi. L’uso dei blocchi, ovvero gruppi di istruzioni composte che fanno capo all’apertura di una classe, ma anche, come vedremo, a comandi di altro genere, legati per esempio all’esecuzione di cicli condizionati, è legato sempre all’adozione delle parentesi graffe, una di apertura e una di chiusura: class Prova { ...codice... } public static void main(String[] ˘ ˘ args){ ...altro codice... } Ogni parentesi aperta va chiusa, altrimenti il compilatore, dopo essere impazzito nel trovarla, si rassegnerà a rilevare un errore. E r r o r i d i s i n ta s s i A proposito di errori, quando si scrive un programma in Java occorre stare molto attenti, perché gli errori sintattici String nome; sono quelli generalmente dovuti alla distrazione. Capita spesso di dimenticare un Le variabili d’ambiente punto e virgola alla fine di una riga, o la chiusura di una Così come accade per Path, la stessa impostaparentesi. Il nostro compilazione della variabile Classpath può essere reatore Java non è affatto palizzata nelle versioni di Windows da Nt in poi ziente, e segnala ognuna di (quindi anche 2000 e Xp), operando sulle variaqueste dimenticanze con bili di ambiente, raggiungibili attraverso il tab puntualità. Per esempio, se Avanzate del gruppo Sistema all’interno del Panall’interno del codice di Pronello di controllo. Cliccando sul pulsante Modifiva.java scrivessimo erroneaca sarà possibile intervenire sulla stringa che demente: finisce il valore corrente della variabile Classpath, e modificarla secondo le proprie esigenze. 254 PC MAGAZINE Settembre 2003 System.out. println˘ ˘ (“Ciao, come stai?”) e provassimo a lanciare il compilatore, questo restituirebbe il messaggio seguente: Prova.java: 3: “;” expected System.out.println (“Ciao ˘ ˘ come stai?”)^ 1 error È facile notare che i messaggi che si accompagnano alle segnalazioni di errore risultano abbastanza chiari. Nell’esempio precedente, viene infatti indicato il nome del file che si sta cercando di compilare (Prova.java), il numero di riga in corrispondenza del quale si è verificato l’errore (3), la natura dell’errore (“;” expected), quindi, alla riga successiva, viene riportata per intero la riga di codice “incriminata”, con l’indicazione della posizione in cui era atteso il carattere mancante. Alla fine, l’ultima riga è dedicata al computo finale degli errori rilevati. V a r i a b i l i e t i p i d i dato Come è noto, una variabile è una locazione di memoria chiamata con un certo nome, in cui è possibile mantenere un dato valore, la cui natura è diversa a seconda della tipologia della variabile stessa. Nome, tipo e valore sono allora i caratteri distintivi di ciascuna variabile, che prima del proprio utilizzo dovrà essere dichiarata all’interno del codice Java. Le variabili più semplici sono quelle locali, e generalmente si dichiarano e si adoperano nelle definizioni di metodi, per immagazzinare temporaneamente dei valori. La loro vita dura per l’esecuzione del blocco in cui sono dichiarate. La dichiarazione di una variabile ha la forma seguente: <tipo> <nome> dove il tipo definisce la natura della variabile (se è un intero, una stringa o altro) e il nome serve per identificarla nel seguito del programma. Un tipo in Java può essere un tipo primitivo, una classe o un’interfaccia, o un’array. Tralasciamo per ora di occuparci di classi, interfacce e array, e soffermiamoci sui tipi di dati primitivi. Java ne definisce programmazone Dichiarazione di variabili Nonostante la sua proverbiale pignoleria, Java concede qualche comoda eccezione. Per esempio, consente di dichiarare più variabili dello stesso tipo su un’unica riga. Così, è corretto scrivere Come fare Pertanto, si troverà ad assegnare un valore int (appunto, var * 3) a una variabile dichiarata come byte. L a ta b e l l i n a d e l 3 e il ciclo while In Java è possibile effettuare le assegnazioni dei valori, che, nel caso delle variabili locali, sono obbligatorie All’interno di una riga, inoltre, possono troprima del loro utilizzo. vare posto dichiarazioni e assegnazioni: Spesso può capitare che, nel corso della digitazione del int altezza, peso = 85; codice, ci si renda conto della necessità di una variabile locale, e allora la si utilizza senza otto: interi (distinti in byte, short, int e dichiararla. In modo analogo, può calong), floating point (a virgola mobile, pitare che una variabile dichiarata aldistinti in float e double), testuali l’inizio di un metodo venga utilizzata (char, per immagazzinare caratteri) e senza essere inizializzata. Queste dilogici (boolean, può assumere i valori strazioni danno luogo a errori che il true o false). compilatore rileva con somma puntuaLa distinzione che interessa i tipi di lità. Occorre invece dichiarare la vadati interi riguarda l’intervallo di rapriabile, quindi inizializzarla e poi utipresentazione: così, un byte può raplizzarla, per esempio per fare confronpresentare 8 bit, ovvero gli interi da ti all’interno del modulo in cui è di128 a +127, mentre uno short 16 bit chiarata. (da -32768 a +32767); proseguendo, avremo 32 bit per un int, e 64 bit per un long. Possono sussistere errori di public class Tabellina { compatibilità tra tipi, se si utilizzano public static void ˘ ˘ main(String[] args) { variabili intere ma di tipi diversi. Per esempio, se definiamo la variabiint a=3; le var come byte e le assegnamo il vaint i=1; int risultato=0; lore 18: int a, b, c; String nome, cognome; byte var=18; var=var*3; In realtà, quest’espressione non piace al compilatore, che la segnalerà come errata. Ma perché? Sembrerà strano, ma si tratta di incompatibilità tra tipi, o più esattamente, della regola della promozione in Java: il compilatore, infatti, prima di realizzare la moltiplicazione, assumerà che 3 sia un int, e promuoverà in automatico a int anche il valore dell’espressione var * 3. Tabellina Il programma Tabellina.java fa uso del ciclo di while e calcola e stampa a video la tabellina del 3. Û Se scegliessimo di moltiplicare la variabile var per 2, verrebbe spontaneo scrivere: In pratica < System.out.println(“Tabellina ˘ ˘ del “ + a); System.out.println(); while (i <11) { risultato=a*i; System.out.println(a + “ X ˘ ˘ “+i+” = “+risultato); i++; } } } Questo semplicissimo programma calcola la tabellina del 3, e fa uso, oltre che delle variabili intere a, i e risultato, di alcuni termini che risultano oscuri, ma che in realtà sono alquanto semplici. Ma andiamo con ordine: il programma inizia con la dichiarazione e contemporanea assegnazione delle variabili intere prima citate, quindi scrive la frase Tabellina del 3 (in realtà scrive la stringa Tabellina del a cui aggiunge il valore corrente della variabile a), e poi inizia un ciclo di while: while (i <11) { risultato=a*i; System.out.println ˘ ˘ (a + “ X “+i+” = ˘ ˘ “+risultato); i++; } Il senso di questo ciclo si traduce in un test sul valore corrente della variabile i: se tale valore è minore di 11, allora al programma viene ordinato di eseguire le istruzioni racchiuse nel ciclo (definito ancora dalle parentesi graffe aperta e chiusa). Queste istruzioni sono tre: anzitutto si assegna alla variabile risultato (che, proprio per far contento Java, era stata inizializzata a 0) il valore dato dalla moltiplicazione tra i valori di a e i, questo valore viene poi scritto a video assieme a quello di a e i, quindi si incrementa (ecco il senso dell’istruzione i++, del tutto identica a i=i+1...!) il valore di i. In altri termini, a mantiene il valore costante 3, mentre i cambia a ogni iterazione del ciclo di while, passando dal valore 1 al valore 10. Quando i assume valore pari a 11, la condizione di ingresso al ciclo non è più soddisfatta, per cui il programma deve terminare. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 255 > In pratica Come fare Marco Avidano Linux OpenMosix Installare un cluster con Linux Tutti per uno a maggior parte dei computer è composta da una Cpu, una certa quantità di memoria, schede video e audio, nonché altre periferiche quali monitor, scanner stampanti, a seconda delle esigenze dell’utente. Se i componenti utilizzati non sono troppo datati, con questa tipica configurazione non avremo problemi a svolgere tutte le operazioni di cui abbiamo bisogno, come per esempio scrivere una lettera con un elaboratore di testi o aggiornare un foglio elettronico. Però nel momento in cui si ha la necessità di eseguire programmi particolarmente pesanti, in particolar modo quelli che fanno uso massiccio del microprocessore, la potenza di calcolo che si ha a disposizione non è mai abbastanza: questo significa che per ottenere il risultato dovremo attendere ore, se non giorni o settimane, sempre che l’apparecchiatura a disposizione riesca effettivamente a reggere il carico enorme di lavoro. Û L In queste situazioni la soluzione più ovvia è aggiornare l’hardware, ovvero sostituire il processore con uno più recente e potente, aumentare la quantità di Ram optando per i modelli più ve- Cluster, non solo per situazioni estreme Per la maggior parte del tempo, un Pc non fa assolutamente niente. Per esempio mentre stiamo scrivendo una lettera non c'è nessuna operazione che può richiedere la potenza di calcolo che un processore dell'ultima generazione mette a disposizione: certo, ci può essere in background il sistema di controllo ortografico, e magari c'è anche l’animazione dell’assistente di Office, ma in fin dei conti di compiti pesanti da svolgere non ce ne sono. Quindi è tutta potenza che non viene sfruttata. Se invece tutti i Pc della rete fossero messi in cluster, nel momento in cui uno degli host si trova a dover effettuare operazioni molto pesanti, può far eseguire parte del lavoro da altri host che in quel momento risultano disoccupati. In questo modo la rete potreb- 256 PC MAGAZINE Settembre 2003 be essere vista composta, anziché da tanti singoli Pc, da un unico Pc potentissimo al quale tutti gli utenti si collegano per lavorare. Anche in una rete così organizzata si può comunque lavorare come sempre si è fatto: infatti ogni host può essere configurato in modo da rendere disponibile per l'elaborazione condivisa solo una parte delle proprie risorse, o magari solo in particolari orari. Ogni utente non noterebbe nessuna differenza nel modo di lavorare, tranne per il fatto che le operazioni più pesanti (che prima richiedevano molto tempo per essere eseguite) ora invece vengono completate molto più rapidamente, in quanto non è più un solo Pc che lavora per portarle a termine ma sono tutti gli host che collaborano. Cluster Ecco come si può presentare un cluster: tre Pc, un monitor, una tastiera e uno switch. Sul display possiamo monitorare lo stato del sistema: come si vede l’host 2 è molto carico, mentre l’host 1 è totalmente disponibile per elaborazioni. loci, installare dischi Scsi e sostituire in generale le varie periferiche con altre dell’ultimissima generazione. Questa, pur essendo la più ovvia, non è detto che sia l’unica e la più efficace soluzione a nostra disposizione. Soprattutto bisogna tenere presente che, se già montiamo l’ultimo processore uscito sul mercato, difficilmente potremo sostituirlo con uno più potente. Inoltre il costo dei componenti più recenti è sempre molto elevato e la spesa da affrontare potrebbe non giustificare l’incremento di prestazioni che si otterrebbe. Viceversa una situazione sicuramente più all’ordine del giorno potrebbe essere quella di trovarsi in casa diversi Pc o componenti vecchi e ormai obsoleti, frutto dei vari upgrade del sistema nel corso degli anni, il cui unico scopo è ormai solo più quello di occupare spazio e prendere polvere: materiale del genere, pur essendo magari in perfette condizioni, non viene valutato più che un ammasso di ferraglia, disfarsi del quale può anche essere un problema. Entrambi i casi hanno però una soluzione, la stessa soluzione: installare un cluster. I l c l u st e r , c o s ’ è c o st u i ? La parola cluster tradotta letteralmente dall’inglese significa mucchio, gruppo, ammasso. Ok, ma di cosa? Semplice: di Pc, almeno in questo caso. Quando si installa un cluster, tutti i Pc che ne fanno parte condividono le risorse, ottenendo così l’equivalente di un unico Pc estremamente potente: per esempio un cluster composto da quat- Linux Quando il cluster non basta Purtroppo non sempre un cluster può risolvere i problemi di prestazioni. Per poter sfruttare appieno le potenzialità di un cluster, il software deve infatti essere scritto in modo tale da usare processi separati per compiere le varie operazioni: in caso contrario l’elaborazione verrà eseguita comunque su un singolo host, in quanto non è possibile eseguire un processo su più macchine. Ma non demoralizziamoci: in generale i programmi che richiedono potenze di calcolo elevate sono scritti dai programmatori in modo da sfruttare un cluster; inoltre, se lanciamo un altro processo su una macchina che sta eseguendo un compito pesante, è probabile che o il nuovo processo o quello vecchio già in esecuzione vengano spostati su un altro host, ottenendo comunque un incremento di prestazioni. Configurazione del kernel per OpenMosix Selezionando openMosix dalla schermata principale della configurazione del kernel, ci verranno mostrate le varie opzioni di openMosix: in figura vediamo come è bene selezionarle per ottenere un kernel adatto al cluster che stiamo installando. sere materiale obsoleto e di recupero. Vedremo ora cosa ci occorre e che passi seguire per installare un piccolo cluster sfruttando la potenza del sistema operativo Linux. H a r d wa r e e s o f t wa r e Û La prima domanda che può sorgere spontanea è: perché Linux? Le risposte sono tante. Innanzitutto Linux è un sistema operativo estremamente stabile, flessibile e personalizzabile. Non da meno Linux è gratuito, quindi almeno per quanto riguarda il software non dovremo spendere neanche un centesimo. Inoltre su Internet si trovano tonnellate di documenti su ogni aspetto di questo sistema operativo e migliaia di persone pronte a dare una mano nel momento in cui ci troviamo in difficoltà. Volendo si potrebbero aggiungere altre decine di motivazioni, tutte valide, ma quelle esposte finora sono più che sufficienti. Un cluster essenzialmente è composto da un certo numero di Pc in rete, attraverso la quale i processi migrano da un host all’altro a seconda del loro carico e delle risorse che mettono a disposizione: quindi l’hardware necessario per installare un cluster è esattamente quello di cui avremmo bisogno per mettere in rete dei computer. Ci dovremo quindi procurare un hub o uno switch di rete: se ne abbiamo la possibilità optiamo per uno switch 10/100 Mbit/s, in quanto risulta più adatto di un hub per In pratica < svolgere i compiti richiesti da un cluster. Teniamo comunque presente che il cluster funzionerà benissimo anche con un hub. Facciamo solo attenzione a procurarcene uno con un numero sufficiente di porte in relazione al numero di Pc che vogliamo collegare. Nell’esempio è stato usato un piccolo e molto economico switch 10/100, acquistato per meno di 30 euro da un rivenditore di hardware su Internet. Dallo stesso rivenditore sono anche state acquistate (a meno di 10 euro l’una) tre schede di rete 10/100, anche esse decisamente eco- Compilazione del kernel In figura si può notare la schermata di configurazione del kernel: dopo aver applicato la patch OpenMosix, in prima riga si può notare la voce openMosix, all’interno della quale potremo configurare i vari parametri del cluster che stiamo installando. Û tro Pc che montano un processore a 1 GHz può essere paragonato a un singolo Pc con un processore da 4 GHz. In realtà le cose non stanno proprio così: l’equivalente non è dato dalla somma algebrica delle prestazioni dei singoli componenti, in quanto parte della potenza viene persa dai processi eseguiti per gestire il cluster stesso. Le prestazioni risultanti sono sempre molto elevate, soprattutto considerando il fatto che l’hardware utilizzato può anche es- Come fare nomiche. Per quanto riguarda i cavi di rete, per le connessioni è stato usato un cavo di rete di categoria 5, indispensabile per ottenere una comunicazione a 100 Mbit/s. La spesa totale è stata inferiore ai 55 euro. I Pc da utilizzare non devono avere nessuna caratteristica particolare: possono anche essere totalmente differenti, anche un numero misto di desktop e notebook; l’unica cosa importante è che su essi possa essere installato Linux, il che significa che qualsiasi computer va bene. Passiamo ora al software: dovremo procurarci una distribuzione qualsiasi di Linux, i sorgenti del kernel e i sorgenti di OpenMosix, ovvero il softwaSettembre 2003 PC MAGAZINE 257 > In pratica Come fare Linux Û re che ci permetterà di creare il cluster. In questo esempio sono stati usati la distribuzione Linux Slackware 9.0 (www.slackware.com), il kernel 2.4.20 (www.kernel.org), la patch OpenMosix per il kernel 2.4.20 e il set di tool OpenMosix 0.3 (http://openmosix.sourceforge.net). Tutto il software necessario è disponibile gratuitamente. Mosmon Tramite l’utilizzo del programma mosmon potremo monitorare l’utilizzo dei vari host del cluster. Mosmon, oltre al carico dei singoli Pc ci può anche indicare la velocità dei processori, l’utilizzo della memoria, o le risorse disponibili per l’elaborazione. biamo scaricato in precedenza con il comando I n sta l l i a m o L i n u x tar -jxf linux-˘ Il primo passo da compiere è installare il sistema operativo Linux su uno dei Pc che comporranno il cluster: procuriamoci quindi i Cd dell’installazione e procediamo. Nel nostro esempio abbiamo utilizzato la distribuzione Linux Slackware 9.0, disponibile gratuitamente sul sito www.slackware.com. Qualsiasi distribuzione Linux è comunque adatta allo scopo: la scelta sta solo ai nostri gusti personali. Durante l’installazione non è necessario effettuare particolari scelte: potremo anche scegliere l’installazione di default, l’importante è ottenere alla fine un sistema Linux funzionante. ˘ 2.4.20.tar.bz2 A p p l i c a r e l a patc h al kernel Una volta completata l’installazione di Linux dovremo procurarci i sorgenti del kernel (www.kernel.org) e la patch OpenMosix (http://openmosix.-sourceforge.net). Il kernel disponibile al momento della stesura dell’articolo è il 2.4.20, sebbene sia ormai alle porte il rilascio del 2.4.21. Apriamo quindi una shell e spostiamoci nella directory /usr/src: scompattiamo il file linux-2.4.20.tar.bz2 contenente i sorgenti del kernel che ab- Diverse tipologie di cluster Essenzialmente esistono tre tipi diversi di cluster: failover cluster, loadbalancing cluster, high performance computing (hpc). Un cluster di tipo failover è composto, come d’altra parte tutti i tipi di cluster, da almeno due Pc connessi in rete tra di loro: il primo Pc è quello che fornisce il servizio. Tramite un processo di controllo chiamato heartbeat viene controllato che i Pc siano perfettamente funzionanti e che i vari servizi siano tutti disponibili: nel momento in cui viene rilevato che il Pc che fornisce il servizio ha qualche problema, il sistema in automatico lo sostituisce con il secondo Pc, perfettamente funzionante, senza causare un disservizio agli utenti: i servizi rimangono infatti tutti disponibili, anche se ora sono forniti da un altro Pc. Nel cluster di tipo loadbalancing invece tutti gli host lavorano contemporaneamente: le varie richieste vengono 258 PC MAGAZINE Settembre 2003 infatti indirizzate al Pc con carico minore, in modo da non intasare un singolo nodo. Questo tipo di cluster è un’evoluzione di quello precedente: anche in un sistema di questo tipo, un eventuale host che non risponde più in maniera adeguata viene automaticamente escluso. Un cluster hpc è infine un’ulteriore evoluzione del cluster loadbalancing: mentre nel caso precedente una richiesta veniva indirizzata a un host dal quale era completamente gestita, in un cluster hpc un singolo processo, se opportunamente programmato, può essere spezzato ed eseguito in parallelo su diversi host. Inoltre ogni task può essere spostato da un host all’altro dinamicamente mentre viene eseguito, a seconda delle risorse disponibili dei vari host in ogni istante dell’elaborazione. Il cluster presentato in queste pagine è di tipo hpc. I file verranno posizionati nella directory /usr/src/linux-2.4.20. Con il comando ln -s /usr/src /linux-2.4.20 ˘ ˘ /usr/src/linux creiamo un link simbolico chiamato linux alla directory con i sorgenti. Spostiamoci dunque in tale directory tramite il comando cd /usr/src/linux Copiamo quindi il file contenente la patch OpenMosix in questa directory e scompattiamola tramite il comando gzip -d openMosix-2.4.20-2.gz Il file generato, ovvero openMosix2.4.20-2, contiene la patch da applicare al kernel. Per applicare tale patch eseguiamo il comando patch -p1 <openMosix- ˘ ˘ 2.4.20-2 Se tutto procede correttamente una serie di messaggi ci indicheranno quali file sono stati aggiornati correttamente e non otterremo alcun errore. Ora il kernel è pronto per essere ricompilato. R icompilazione del kernel Ed ora la parte più difficile: dopo aver applicato la patch dovremo ricompilare il kernel; se non lo abbiamo mai fatto potremmo trovarci in difficoltà. Qualche volta, per avere un kernel funzionante, la distribuzione che abbiamo appena installato potrebbe venirci in aiuto: infatti Linux Cpu o I/O? Le due operazioni che occupano maggiormente un computer sono quelle che sfruttano intensamente la Cpu e quelle con grandi flussi di I/O (input/output). Tramite i comandi cpujob e iojob potremo indicare al sistema quale tipo di processo stiamo per eseguire: in questo modo la gestione delle migrazioni dei processi sarà ottimizzata al massimo. a volte nella directory /boot si può trovare una copia del file usato dall’installazione automatica contenente la configurazione del kernel di default. Se così fosse, copiamolo nella directory con i sorgenti del nostro nuovo kernel, chiamandolo .config, tramite il comando Come fare Come potremo vedere, nell’elenco delle opzioni del kernel in testa figura una nuova voce: openMosix. Selezioniamola e premiamo invio. Selezioniamo quindi queste voci: openMosix process migration support, Stricter security on openMosix ports, openMosix File-System, Poll/Select exceptions on pipes, e assegnamo a Level of process-identity disclosure (0-3) il valore 1. Usciamo quindi dalla configurazione di OpenMosix. Per quanto riguarda il resto della configurazione del kernel si può fare riferimento a quando scritto nel KernelHowto, disponibile sul sito www.linuxdoc.org o negli Appunti di informatica libera, reperibile in italiano su http://appuntilinux.torino.linux.it. Usciamo quindi dalla configurazione del kernel, salvando le modifiche apportate. Tramite il comando make dep; make clean; make ˘ cp /path/file_copia_config_ ˘ kernel /usr/src/.config ˘ ricompiliamo il kernel. Infine installiamo il kernel nel sistema (facciamo sempre riferimento al kernel-Howto o agli appunti di informatica libera). Chiudiamo quindi l’editor e con il comando make compiliamo i sorgenti del programma. Quindi con il comando make install installiamo il programma appena compilato nel sistema. C onfigurazione d e l c l u st e r Ora che abbiamo installato i tool dobbiamo configurare alcuni parametri per permettere al sistema di funzionare come vogliamo: innanzitutto abilitiamo la funzione di autodiscovery editando il file /etc/openmosix/openmosix.config Switch Il fulcro di un cluster è lo switch: questo permette la comunicazione tra i vari host. Dato che il traffico di rete di un cluster è molto elevato, per ottenere alte prestazioni è opportuno preferire uno switch a un hub, possibilmente del tipo 10/100: in questo modo non si creeranno colli di bottiglia e l’elaborazione dei processi non subirà ritardi a causa di un traffico di rete troppo elevato. Û Naturalmente a /path/file_copia_config_kernel dovremo sostituire il nome reale del file contenente la configurazione. Entriamo quindi nella configurazione del kernel: dopo esserci posizionati nella directory /usr/src/linux eseguiamo il comando ˘ bzImage In pratica < I to o l d i c o n t r o l l o di OpenMosix Ora dovremo installare i tool di controllo di OpenMosix che abbiamo scaricato in precedenza insieme alla patch per il kernel: tramite questi strumenti poAutodiscovery tremo controllare lo stato del cluster e dei processi in La configurazione classica di un cluster preesecuzione sui singoli host. vede l’utilizzo di un file di configurazione chiaScompattiamo quindi il file mato mappa, contenente le indicazioni di tutti openmosix-tools-0.3.tgz con i Pc facenti parte del cluster. Questo file deve esil comando make menuconfig sere compilato correttamente e copiato su tutti gli host del cluster: nel momento in cui si decide di aggiungere o togliere un host si deve aggiornare questo file, altrimenti il cluster non potrebbe vedere le modifiche apportate. Come si può immaginare, l’utilizzo di questo file è decisamente scomodo, tanto più quanti sono gli host del cluster. È però disponibile l’opzione di autodiscovery: tramite questa comodissima funzione non è più richiesto l’uso del file di mappa, ma i vari host si cercano e si configurano automaticamente, rendendo molto più semplice la gestione del sistema. tar -zxf openmosix- ˘ ˘ tools-0.3.tgz e spostiamoci nella directory creata. Prima di compilare i tool dovremo modificare alcuni parametri nel file di configurazione: con il nostro editor di testo preferito apriamo il file configuration e modifichiamo il percorso assegnato al parametro Openmosix in /usr/src/linux. con il nostro editor preferito, togliendo il commento all’opzione Autodisc=1 (per togliere il commento va cancellato il simbolo # a inizio riga). Tramite la funzione di autodiscovery la configurazione del cluster è molto più semplice, in quanto non sono più richiesti i file di mappa. Quindi creiamo la directory nella quale verranno montati i file system virtuali dei vari host che fanno parte del cluster: il comando da utilizzare è mkdir /mfs Settembre 2003 PC MAGAZINE 259 > In pratica Come fare Accesso ai file host In un cluster con OpenMosix è attivo un filesystem virtuale, tramite il quale è possibile accedere ai dischi di tutti i Pc facenti parte del sistema. Nella directory /mfs sono presenti tante directory quanti sono gli host della rete, più alcune per l’host locale, chiamate ognuna con l’Id assegnato al Pc: attraverso queste è possibile accedere ai file nella directory radice dei vari nodi. Linux to, non “crossed”) quanti sono gli host del cluster e uno switch o un hub, possibilmente 10/100 Mbit/s. Colleghiamo quindi i vari Pc e controlliamo che la rete funzioni correttamente: per fare ciò potremo usare semplicemente il comando ping, per testare se i vari Pc rispondono. Se la rete funziona siamo pronti per lanciare OpenMosix. E seguire OpenMosix runon 2 programma_di_prova È arrivato il momento della verità: tramite il comando /etc/init.d/openmosix start Editiamo poi il file /etc/fstab indicando al sistema di montare i filesystem remoti del cluster: aggiungiamo quindi a tale file la riga mandi principali sono mosmon, runon e migrate. Tramite mosmon potremo visualizzare lo stato di carico dei vari host che compongono il cluster: un grafico a barre ci indica infatti la percentuale della Cpu occupata dall’elaborazione. Utilizzando runon potremo eseguire un processo su uno qualsiasi degli host del cluster: per esempio con il comando eseguiamo openmosix su tutti gli host della rete. Quindi con il comando mosmon eseguiremo il programma programma_di_prova sull’host con ID 2 del cluster. Con migrate potremo spostare in tempo reale i processi da un host all’altro: per esempio se vogliamo spostare l’elaborazione del programma programma_di_prova dall’host 2 all’host 1 dovremo eseguire il comando cluster /mfs mfs defaults 0 0 Il sistema è ora pronto per far parte del cluster. Riavviamo il Pc e se non abbiamo commesso nessun errore il tutto funzionerà alla perfezione. I n sta l l a z i o n e d e g l i a lt r i h o st A questo punto dovremo preparare gli altri host del cluster. Potremo procedere in due modi diversi: se i vari Pc utilizzati sono tutti uguali, potremo copiare l’intero disco del Pc appena preparato sugli altri Pc non ancora installati; se i Pc sono diversi, dovremo procedere con installazioni tradizionali, ripercorrendo tutti i passi descritti in precedenza. Anche se abbiamo tutti Pc uguali, la soluzione più semplice è reinstallare tutto il sistema dall’inizio: infatti copiare il disco, seppur sia decisamente la strada più breve, è un’operazione che potrebbe comportare problemi. I n sta l l a z i o n e d e l l a r e t e Ora che abbiamo i vari Pc pronti, dovremo configurarli per la rete: ogni Pc dovrà avere un indirizzo Ip diverso e, ovviamente, i servizi di rete attivati. Procuriamoci quindi tanti cavi di rete (di categoria 5, con collegamento dirit- 260 PC MAGAZINE Settembre 2003 potremo controllare se i vari host si “vedono” l’un l’altro: eseguendo questo programma potremo vedere a monitor un grafico con elencati in basso i vari Pc del cluster, con rappresentato il carico dei singoli host. Inizialmente il carico sarà circa a zero per tutti quanti gli host, ma eseguendo applicazioni vedremo le barre muoversi, indicandoci come e dove i processi sono in esecuzione. U t i l i z zo e t e st d e l c l u st e r Tramite i tool che abbiamo installato in precedenza potremo controllare l’esecuzione dei processi nel cluster: i co- migrate 5182 1 supponendo che il Pid (ottenuto con ps ax) del programma programma_di_prova sia 5182. In ogni caso, quando eseguiamo un qualsiasi processo in automatico, questo verrà spostato sull’host meno carico, in modo da ottenere il massimo della resa: inoltre se la situazione dei processi cambia, i task ancora in esecuzione vengono spostati da un host all’altro, in modo da sfruttare sempre al massimo la potenza di calcolo disponibile. Configurare l’Host OpenMosix crea nel filesystem virtuale /proc una directory contenente tutti i dati relativi alla configurazione del cluster: tale directory si chiama /proc/hpc.Tramite essa è possibile accedere alla configurazione sia dell’host locale, sia degli altri host del sistema. Inoltre nella directory relativa a ogni processo in esecuzione vengono aggiunti nuovi parametri: per esempio viene definito se il processo può migrare da un host all’altro, o su quale host è attualmente in esecuzione. Per ulteriori informazioni a riguardo si può fare riferimento al manuale completo di OpenMosix. N on finisce qui... Ora che abbiamo visto come si può installare un cluster, potremo approfondire le nostre conoscenze in questo campo, in modo da sfruttare al massimo tutti i Pc della rete: le potenzialità di un cluster sono veramente numerose e i pregi superano nella maggior parte dei casi i difetti che un sistema del genere può avere. Su Internet si può trovare una quantità enorme di dati sui cluster: infatti openMosix non è che una delle varie possibili soluzioni disponibili. ù > In pratica Come fare Multimedia Il paesaggio è uno dei generi fotografici più diffusi, che tutti prima o poi si trovano ad affrontare; ecco le tecniche di base e i trucchi per migliorarne la qualità Tecniche di ripresa Marina Macrì I paesaggi fotografici hi non ha mai scattato una foto paesaggistica alzi la mano. Probabilmente tutti l’abbiamo fatto almeno una volta, e forse è altrettanto vero che in pochi ne siamo rimasti soddisfatti. Spesso, infatti, la grandiosità di un panorama, la presenza di numerosi elementi nell’inquadratura, ci distrae dall’attenzione che in altre occasioni riserviamo alla preparazione dell’immagine che in questo caso, proprio per questi motivi, deve essere maggiore. Trattandosi di digitale, come paesaggio si intende anche la creazione di un’immagine prodotta dal montaggio di più scatti a computer, con programmi che possiedono specifici strumenti per unire le fotografie l’una all’altra, come Photoshop (anche in versione Elements), Photo Paint 9 o Corel. In queste pagine ci occuperemo della fase precedente all’elaborazione a computer, cioè della realizzazione di un file immagine di buona qualità, sia per la creazione del panorama a più immagini, sia per la realizzazione di paesaggi semplici. Û C A t t e n z i o n e e s c e lta della focale Osservare, osservare, osservare: in fotografia, quale che sia il tipo di immagine che si vuole scattare, questa è la regola fondamentale. Uno scatto affrettato, soprattutto nel caso di un paesaggio, porta quasi sempre a un’immagine scialba, spesso con elementi di disturbo alquanto sgradevoli che rovinano l’immagine e che vi ritroverete a togliere, con fatica, successivamente a computer, magari senza raggiungere un risultato soddisfacente. È meglio quindi provvedere prima, al momento 262 PC MAGAZINE Settembre 2003 della ripresa. Il consiglio più utile è quello di fare diversi scatti dal medesimo punto di vista, cambiando progressivamente focale per vedere quale variazione introduce; dopo potete procedere mantenendo la focale che ritenete migliore, cambiando punto di vista, cioè spostandovi fisicamente. Non buttate via le foto, ma tenetele e riversatele su computer, studiandole nei minimi ˇ Prospettiva schiacciata L’uso delle lunghe focali nei paesaggi permette di comprimere la prospettiva e conferire un aspetto astratto all’immagine. In questo caso, anziché inquadrare l’intera collina si è preferito isolare una piccola porzione, dando risalto alle differenti tonalità di colore. particolari sullo schermo. Vi assicuriamo che è un ottimo esercizio per capire come “leggere” la scena dal punto di vista fotografico. Un’ulteriore prova potrebbe essere quella di fotografare il medesimo luogo con climi e durante ore del giorno diversi: quando è nuvoloso, quando è una bella giornata di sole, verso sera, di primo mattino. Anche questo vi serve per capire quali impostazioni possono fornire i risultati più belli. Variare i tempi Non sempre il paesaggio è composto da elementi perfettamente fermi, come nel caso di un prato o un campo di grano che possono essere mossi dal vento, o l’acqua di un torrente che scorre impetuosa, ma anche le stesse nuvole spinte dal vento o le foglie degli alberi. In questi casi, se si può, è preferibile intervenire sui tempi di esposizione forniti in automatico, variandoli con la funzione di sotto o sovraesposizione; in genere si varia il diaframma da -/+ 2 valori. Oppure potete impostare la modalità manuale con la quale potete scegliere i valori, o almeno uno di essi: tempo di scatto o diaframma. Non sempre però è utile avere un’immagine perfettamente statica. Molti paesaggi risultano belli proprio per la presenza di uno o più elementi mossi. La foto di un bosco con l’acqua della cascata che scorre e appare del tutto mossa è molto suggestiva, per esempio, e conferisce dinamicità alla scena contornata dagli altri soggetti ben nitidi. Sta a voi scegliere quello che vi sembra meglio, ma certo è che l’esperienza e l’occhio allenato all’immagine si acquisisce sperimentando e provando sempre cose nuove. Multimedia ˇ Come fare ni differenti, si ottiene un’immagine piatta e poco gradevole, sopratIl sole all’interno della inquadratura offre opportunità tutto se usiamo focali interessanti. La difficoltà maggiore è l’esposizione, perché gli molto corte. Le quinte automatismi non sempre danno risultati corretti. Tuttavia possono anche essere il digitale, rispetto all’analogico, è in grado di fornire una più distanti fra di loro perampia lettura delle zone più scure e di quelle più chiare. ché, grazie alla ampia Abbiamo sempre il vantaggio di poter correggere l’errore profondità di campo di con un programma di elaborazione successivamente, al un grandangolare, cioè computer, ma farlo in ripresa dà sempre una grande alla grande estensione soddisfazione. Solo l’esperienza ci può fornire indicazioni della messa a fuoco, attendibili, anche se esistono alcune regole fondamentali: avremo perfettamente per esempio, sottoesporre abbondantemente, anche di due nitidi sia il primo piano diaframmi, in modo che le ombre si staglino nere e nette che lo sfondo. in controluce. Il sole diretto nell’obiettivo può provocare Particolare attenzione indesiderati riflessi luminosi, che sulla fotografia appaiono va posta al cielo che, a come macchie e aloni di luce, dovute alla dispersione dei meno di trovarsi in preraggi luminosi. Li possiamo togliere chiudendo il diaframma senza di nubi scenograe cercando di proteggere l’ottica al momento dello scatto, schermando la luce del sole con la mano; oppure aspettando fiche, non è mai un la sera, perché questi difetti diminuiscono con la minore grande soggetto; nonointensità della luce. Per questo è consigliabile fotografare stante ciò si tende a inin controluce, al tramonto o all’alba, quando è possibile cluderne sempre troppo guardare il sole senza problemi. L’esposizione è comunque nell’immagine. Come difficile, per cui è preferibile fare più scatti cambiando regola, che va poi valuil valore del diaframma. tata di volta in volta, il cielo è preferibile che occupi un terzo o meno Se siete alle prime armi, o non avete in dell’intera inquadratura. Basta scegliequel momento possibilità di impostare un punto di ripresa un po’ elevato, re parametri di ripresa di vostra scelta, e anche il più lungo dei teleobiettivi è selezionate il programma “Paesaggio” adatto per realizzare paesaggi. Più che sulla fotocamera, normalmente indicacon il grandangolo, con il teleobiettito con il simbolo di una o più montavo dobbiamo stare attenti affinché gne. In questo modo la macchina imqualche elemento dell’inquadratura posta i parametri più adatti per la fonon copra altri elementi che stanno tografia di paesaggio, offrendo un ridietro. sultato sicuro. La sua principale caratteristica è un apparente appiattimento della prospettiva; maggiore è la G r a n da n g o l o o t e l e lunghezza focale, più la caratteristica è avAmpi spazi, soggetti che si estendono vertibile, con la conper chilometri: sembrerebbe ovvia la seguenza di una scelta del grandangolare. Sbagliato. È immagine senza l’ilsolo una delle possibilità che avete a lusione della profondisposizione, ma valutate anche l’utidità. È una prospettilizzo delle focali tele, che consentono va interessante perdi realizzare immagini di grande effetto e diverse dal consueto. Il cielo protagonista Û Il grandangolare esalta la prospettiva e Solamente in alcune situazioni, quando le nufa apparire piccoli molti dettagli, perbi e i colori conferiscono ché inquadra un ampio angolo di riun aspetto suggestivo presa. È consigliabile usarlo quando all’immagine, bisogna possiamo inserire nell’inquadratura dare risalto al cielo. Aluna serie di piani ben definiti, delle trimenti è consigliabile “quinte” (dal gergo teatrale) che confargli occupare meno feriscono respiro e profondità. Senza di un terzo dell’intera l’ausilio di questi soggetti posti su piainquadratura. Il controluce In pratica < ché privilegia le superfici e le linee, e in alcuni casi aiuta a trasformare un banale paesaggio in un quadro astratto. Per eliminare la leggera foschia dovuta al pulviscolo atmosferico, potete montare davanti all’obiettivo un filtro Skylight o, meglio ancora, un filtro polarizzatore. Nessun problema con le compatte: in commercio ci sono portafiltri per compatte che possono essere montati su tutti gli apparecchi che hanno alla base l’attacco per il cavalletto. I f i lt r i I filtri si usano per riprodurre meglio le varie sfumature dei colori: il filtro giallo scurisce il giallo, un po’ il verde e scurisce di più il blu. È indicato nei paesaggi dove c’è prevalenza di vegetazione. In questi casi va bene anche il filtro verde/giallo, che schiarisce il giallo e il verde e scurisce decisamente il blu. Il filtro verde schiarisce il suo stesso colore, scurisce il rosso e il blu: è adatto per i paesaggi dove ci sono boschi o una vegetazione comunque molto scura. Il filtro arancione schiarisce il giallo, l’arancio e un po’ il rosso, mentre scurisce il blu e leggermente il verde. Va usato per scurire il cielo e dare risalto alle nubi, ai panorami al mare e in montagna. Il filtro rosso schiarisce il rosso, scurisce il verde e, con maggior forza, il blu. Fa diventare quasi neri i cieli con le nubi che vi si stagliano bianchissime. I filtri più importanti sono quello UV e il polarizzatore. Il primo elimina la luce ultravioletta, per esempio in alta montagna dove è presente una dominante azzurra; il secondo, e anche un po’ l’UV e lo Skylight, riduce la foschia. Il polarizzatore, oltre a saturare le tinte, elimina i riflessi sull’acqua, conferendo un azzurro più intenso a un panorama marino. ù Settembre 2003 PC MAGAZINE 263 > In pratica La Posta A cura di Cinzia Jannelli I nostri esperti saranno lieti di rispondere alle lettere che perverranno alla nostra redazione. Vi invitiamo dunque a mandare le vostre lettere preferibilmente via email: [email protected] via fax: 02/66034238 oppure via posta: VNU Business Publications Italia PC Magazine, Via Gorki 69 20092 Cinisello Balsamo (Mi). Richieste di informazioni più dettagliate Hardware > Allungare il cavo Usb Ho un problema con i cavi Usb, devo allungare un cavo Usb di almeno 20 m, ma so che più di cinque non posso. Esiste in commercio qualche cosa che mi possa aiutare a risolvere questo mio dilemma? œ Andrea Napoli Secondo lo standard Usb la lunghezza massima del cavo è di appena tre metri, anche se in commercio si trovano facilmente cavetti di prolunga che di solito permettono di arrivare ai cinque metri senza problemi di funzionamento. Per superare questa distanza il segnale elettrico Usb deve essere rigenerato digitalmente, poiché per motivi tecnici legati ai tempi d’inversione del canale dati non basta una semplice amplificazione elettrica né una prolunga. Per rigenerare il segnale si può usare un comune hub Usb, anche di tipo “passivo” (cioè alimentato dal computer): in questo caso si userà una sola delle sue porte di uscita. Se il cablaggio deve essere fisso, e quindi installato a norma di legge, bisognerà pertanto prevedere lo spazio per 264 PC MAGAZINE Settembre 2003 fissare ogni cinque metri di lunghezza del condotto una scatola di derivazione che ospiterà l’hub o ripetitore Usb. Il collegamento in cascata di molti hub o ripetitori Usb crea problemi di funzionamento alle periferiche che usano la modalità di trasferimento dati isocrona, e già dal terzo hub o ripetitore si possono creare difficoltà. Diventa perciò necessario passare a una soluzione molto più costosa: il convertitore di protocollo, disponibile presso i rivenditori di apparecchiature professionali. Questo apparecchio è venduto in coppie master-slave, ciascuna delle quali ha di solito un connettore Usb e uno di tipo RJ45 simile a quello di una Lan. Il segnale Usb proveniente dal Pc viene convertito in un protocollo proprietario, trasportato da un comune cablaggio di rete locale di categoria 5 (lungo fino a 90 metri), quindi riconvertito in Usb dal convertitore slave che è collegato alla periferica. È una soluzione fuori standard, che può creare problemi di compatibilità con i driver delle periferiche e quindi si adatta solo a specifiche situazioni. (p.c.) rispetto a prodotti, delucidazioni o semplicemente segnalazioni saranno pubblicate in queste pagine. Se avete problemi di configurazione è necessario specificare dettagliatamente le caratteristiche hardware e software del vostro sistema. PC Magazine non si impegna a rispondere privatamente e per ragioni di spazio si riserva il diritto di non pubblicare o riassumere le lettere troppo lunghe. > Fruscio di fondo La configurazione hardware del mio Pc: motherboard PT-6VAX2 133 MHz Bus - Ide Udma/66, Cpu Intel Pentium III 1 GHz, 133 MHz Bus, Ram 384 Mbyte Dimm PC133, video Matrox Millennium G.400 16 Mbyte, scheda audio SoundBlaster PCI128 mod. CT4810, Hd Maxtor D740X Ata 133 49 Gbyte, Windows 2000 Pro SP3. Ho scaricato da Windows Update “Windows Media Player 9”. Se attivo gli effetti grafici ascoltando un Cd musicale, essi producono fruscio di sottofondo. Questo sia con i driver audio caricati automaticamente durante l’installazione del sistema operativo, sia dopo l’aggiornamento di essi dal sito Creative, prima con la versione SBaudioSetup_Wk2.zip del 19/11/2001, poi con la versione precedente Capp_Setupus.exe del 10/11/2000. Ho rimosso Windows Media Player e l’ho scaricato di nuovo: niente da fare. Quanto sopra non si verifica utilizzando Windows Me, operativo sulla partizione primaria dell’Hd. œ Paolo Cazzanti Fruscio o scoppiettii di fondo durante l’ascolto della musica quando il sistema operativo è Windows 2000/Xp, la scheda grafica è sollecitata e la scheda audio è un modello SoundBlaster anteriore alla serie Audigy sono un problema ben noto, provocato quasi sempre dal funzionamento anomalo dell’arbitro del bus Pci/Agp integrato nel south bridge del chipset della scheda madre. Questo componente deve gestire in modo tempestivo le richieste di accesso a scheda audio e scheda video, per ottenere un flusso dei dati ininterrotto e quindi una riproduzione fluida dell’audio e degli effetti video. Purtroppo il risultato non si riesce a raggiungere se il chipset della scheda madre ha buffer poco profondi (è il caso, per esempio, del chip VT82C686b di Via) e contemporaneamente i driver della scheda sonora e della scheda grafica tendono a monopolizzare l’accesso al bus di sistema, non rilasciandolo quando occorre. Il problema si può risolvere solo in modo empirico, eseguendo tentativi successivi: 1) Aggiornare il Bios della scheda madre e il corrispondente driver Windows per il chipset, La Posta che si occupano della configurazione del south bridge. 2) Nel setup del Bios, disabilitare le modalità Fast Write 4x Agp e cambiare i valori del parametro Pci Latency Timer. 3) Aggiornare i driver Windows della scheda grafica e di quella sonora 4) Cambiare modello di scheda grafica o scheda madre, oppure tornare a Windows 9x/Me. (p.c.) > Formattazione Scsi Ho acquistato un hard disk Scsi di Seagate da 10 Gbyte. Come devo fare per metterlo in funzione, cioè come faccio a formattarlo o a fare l’fdisk? Vi chiedo questo perché mi hanno detto che la formattazione di un hard Scsi è diversa, come l’fdisk. Vi chiedo anche: cambia qualcosa d’altro in confronto agli hard disk normali, oltre alle prestazioni? œ Angelo È importante sapere che la tecnologia Scsi non garantisce automaticamente prestazioni maggiori rispetto a quella Ide: un disco Scsi di tre o quattro anni fa potrebbe essere più lento di un hard disk Ide nuovo di zecca da 7200 RPM, magari con parecchi Mbyte di memoria cache interna. Per questo motivo l’acquisto di un disco fisso Scsi di seconda mano è raramente un affare. Le procedure per formattare un disco fisso Scsi dipendono dal tipo di controller installato nel computer. Se il controller è di tipo Raid, cioè comanda in modo simultaneo due o più dischi Scsi (che fa apparire al sistema operativo come se si trattasse di uno solo) bisogna prima di tutto configurare il suo Bios. Ogni costruttore ha messo a punto il proprio programma di setup per indicare i parametri di funzionamento Raid: livello, dimensione dei blocchi di stripe, numero di array ecc. Solo al termine di questa procedura si può avviare l’installazione di Windows 2000/Xp, premendo il tasto F6 all’inizio della procedura e inserendo nel floppy drive il dischetto con i driver del controller Raid fornito dal costruttore. Se invece il computer ha un controller Scsi di tipo standard, inserito in uno degli slot Pci, non sempre è possibile avviare il computer dal disco fisso In pratica < Scsi. Questa possibilità è riservata ai controller che montano un chip direttamente riconosciuto dal Bios della scheda madre, oppure a quelli (decisamente costosi) equipaggiati con un chip Bios Scsi, che simula la presenza di un comune disco fisso Ide. Per questo motivo la preparazione del disco fisso all’installazione di Windows 9x oppure Me si esegue con i soliti comandi Fdisk e Format. Quella di Windows 2000/Xp dovrebbe accontentarsi dei driver interni e quindi proseguire come se il disco fosse Ide, ma se così non fosse basta premere F6 all’inizio e inserire il floppy con i driver del controller Scsi (come nel caso dei controller Raid). Il driver dell’hard disk è già integrato nel sistema Una promozione non riuscita Riceviamo e volentieri pubblichiamo: Le scrivo per complimentarmi (?) con la Sua Società circa la validità della promozione da voi effettuata dall’11 al 14 Aprile c.a. Ho notato come un prodotto messo in offerta dalla vostra società (cod. E-STC3200) alle 10,30 di venerdì 11 Aprile 2003 non sia disponibile in nessun deposito di Napoli e Milano da me interpellati. Ho provato quindi, ad ordinarlo via email (come le dovrebbe risultare) dove prima mi è stato “venduto”, salvo poi correggere l’ordinativo circa mezz’ora dopo. Non credo sia questo il modo di gestire eventi cosiddetti “promozionali”. Il modo più corretto di promozionare un tale articolo sarebbe stato “promozione per un solo articolo: chi prima arriva...” Suppongo che ogni commento ulteriore sia superfluo. I miei più cordiali saluti œ Dr. Nicola Stabile Egr. dott. Nicola Stabile vorrei innanzitutto ringraziarla per la fiducia accordata alla nostra catena di negozi e con l’occasione gradirei portarle le scuse della nostra azienda e del punto vendita da lei scelto per non aver saputo sostenere la sua necessità di acquisto sin dalle prime ore della giornata. Fortunatamente l’operazione promozionale ha riscosso un successo inaspettato con lunghe code di clienti davanti ai negozi sin dalle prime ore della mattina costringendo molti punti vendita (130 in tutta Italia) a comunicare l’esaurimento delle scorte dopo pochissime ore dall’apertura, proprio per il prodotto multifunzione Epson 3200. Tengo a precisare che questa situazione non si è verificata per altre decine di prodotti in offerta disponibili nei punti vendita sino alla giornata del lunedì successivo. Vorrei comunque ricordarle che le offerte nelle giornate promozionali s’intendono sempre valide sino esaurimento scorte e che sono stati accettati ordini tramite ecommerce sino alla giornata successiva, sabato 12 Aprile. Complessivamente abbiamo avuto circa 30.000 clienti che hanno visitato i nostri negozi nelle tre giornate promozionali, acquistando migliaia di multifunzione Epson 3200 e tanti altri prodotti. Considerando la sua lamentela e invitandola ad avere in futuro commenti tutt’altro che superflui sul nostro operato, visto che la nostra azienda opera sul mercato nazionale da oltre 30 anni con serietà e professionalità, la ringrazio per la fiducia accordataci e le porgo Cordiali Saluti. Gianluca Celin Franchising Manager Wellcome - Datamatic Settembre 2003 PC MAGAZINE 265 > In pratica operativo Windows, quindi non è necessario scaricarlo dal sito Internet del costruttore. Se il controller Scsi a cui è collegato il disco non supporta l’avvio del computer, si deve attendere il caricamento di Windows dal disco C: (Ide) del computer, quindi si usa il comando Disk Manager (per Windows Nt4), Gestione Disco (per Windows 2000/Xp) oppure Fdisk (per Windows 9x) per partizionare la nuova unità. (p.c.) > Test della memoria Ram Vorrei testare l’efficienza e il corretto funzionamento della mia Ram e mi piacerebbe sapere da voi il nome di qualche buon software scaricabile dalla rete e non. œ Beppe Grandi Per controllare veramente a fondo il funzionamento di un modulo di memoria Ram non basta un normale programma, ma si deve usare uno speciale analizzatore hardware. Test della memoria Per effettuare un controllo dell’efficienza dei moduli di memoria esistono software appositi, come Docmemory. Û 266 PC MAGAZINE Settembre 2003 La Posta L’apparecchio misura con precisione anche la massima frequenza operativa reale dei chip di memoria, invece di quella indicata dal chip Spd saldato sul modulo, che è facilmente falsificabile. Spesso un controllo così profondo è eccessivo, perché per diagnosticare molti problemi di stabilità basta un software diagnostico. Uno dei più noti è Docmemory, scaricabile dal sito Web www.simmtester.com; in alternativa un ottimo programma gratuito che si esegue da floppy disk e non richiede installazione su disco fisso è Memtest86, disponibile sul sito Web www.memtest86.com. Nonostante la notevole lentezza Memtest è molto usato, poiché la documentazione a corredo delle maggiori distribuzioni Linux raccomanda di eseguirlo prima di avviare l’installazione del sistema operativo. (p.c.) caratteristiche similari. Posso quindi utilizzare un “Plus 9”, considerando come unico vincolo di acquistarne uno della stessa capacità di quello già installato, o devo cercare, magari nel mercato dell’usato, un Hd esattamente identico, anche come modello oltre che capacità? œ Guglielmo Ruffato I costruttori raccomandano di realizzare soluzioni Raid con dischi identici semplicemente perché, salvo poche eccezioni, se i dischi non sono uguali le prestazioni o la capacità complessive sono limitate da quelle del disco più lento o meno capiente, sprecando le possibilità dei dischi più veloci o capienti. Nel caso di Raid 0 realizzato con due dischi la capacità totale è pari al doppio di quella del disco meno capiente, mentre il transfer rate di picco è poco inferiore alla media aritmetica di quello di ciascun disco. (p.c.) > Attivare Raid 0 Vorrei realizzare una configurazione Raid 0 striping. Attualmente sul mio computer ho un hard disk Maxtor D740X da 60 Gbyte, ormai fuori produzione e sostituito dal modello Plus 9, di > Raid hardware e scheda madre P4G8X Di recente ho aggiornato il mio vecchio computer Amd Xp1800+ con un Pentium 4 2,53 GHz, scheda madre Asus P4G8X Deluxe e il controller Ata133 FastTrack SX4000. Una precisazione: nella vostra recensione del mese di maggio avete scritto pag. 80 che la scheda madre Asus P4G8X Deluxe non ha il controller raid, ma non è corretto perché ha un controller Raid in Serial Ata o almeno così c’è scritto nel manuale... visto che io non ho gli hard disk Serial Ata per controllare. Ma arrivo al mio problema: non riesco ad installare Windows Xp Professional su disco in raid 0 con il controller FastTrack SX4000. Visto che avete provato sia la scheda madre (Asus P4G8X Deluxe) che il controller (FastTrack SX4000), Vi chiedo se potete fare una prova anche voi, perché io le ho provate tutte, cambiato più moduli Ram, cambiato più modelli di Hd, cambiato slot Pci, ma niente: non sono riuscito ad installare il sistema operativo su disco in Raid col controller fast track in boot. Sono solo riuscito ad installare il sistema operativo su disco collegandolo alla porta Ide primaria su scheda madre, e poi ad installare la scheda FastTrack collegando 4 Hd al controller, che vede i 4 Hd collegati in raid 0 come configurato. Il mio sistema è: scheda madre Asus P4G8X Deluxe, 2x512 Mbyte PC333 full brand, Pentium 4 2,53 box, Hd Ide primario Maxtor Diamond plus 9 da 80 Gbyte, scheda video Matrox Parhelia 128 Mb, sc.acquisizione ed editing video Matrox RT X100, controller FastTrack SX4000, n.4 Hd Maxtor Ata 133 40 Gbyte, modem interno v90, monitor Sony Lcd X72 (ottimo), masterizzatore Sony dru500ax, lettore Dvd Pioneer 106, alimentatore da 430 W Enermax. Saranno i driver? O cosa? œ Renato Valcanover La lettera non indica qual è il genere di errore incontrato durante l’installazione; nel nostro sistema di prova In pratica < La Posta > Prestazioni di Centrino Vorrei sapere a quale processore Pentium 4 per notebook è paragonabile il nuovo Centrino a 1,3 GHz. œ Luca da Pisa Chiariamo che il nome Centrino indica la nuova piattaforma hardware composta dal processore Pentium M (che non va particolare accettano soltanto segnali di tipo analogico. Il chip GeForce4 MX440 gestisce segnali video analogici anche per la seconda uscita monitor. Il connettore sulla scheda grafica è quindi del tipo Dvi-I (ibrido), e accetta gli adattatori da Dvi a Vga 15 pin necessari per risolvere il problema descritto nella lettera. Le prese Dvi-I si distinguono da quelle puramente digitali Dvi-D perché hanno quattro contatti disposti a forma di croce su un lato del connettore, vicini al blocco dei 24 contatti digitali disposti su tre file. Al contrario, i connettori Dvi-D non supportano l’adattatore Vga, e possono essere collegati soltanto a monitor con cavo d’ingresso dello stesso tipo. (p.c.) In linea di massima le applicazioni che fanno accessi in Ram frequenti ma disordinati beneficiano meno della cache maggiorata di Pentium M. (p.c.) Û l’installazione è stata completata senza il minimo problema, seguendo le istruzioni allegate al controller. Quando il disco fisso è collegato ad un controller Raid, salvo poche eccezioni, non basta entrare nel Bios del controller Raid e predisporre la modalità desiderata. Per installare Windows 2000/Xp si deve anche premere F6 all’inizio dell’installazione (il setup di Windows chiede brevemente di battere questo tasto per caricare il driver di un controller Raid aggiuntivo), quindi inserire dopo qualche decina di secondi il dischetto a corredo del controller e selezionare il driver esatto. In questo modo il setup di Windows può caricare il driver a 32 bit del controller Raid, e riconoscere i dischi fissi collegati. Per evitare conflitti di risorse, prima d’iniziare l’installazione del sistema operativo è consigliabile disabilitare con il setup del Bios il controller Ide integrato nella scheda madre P4G8X che viene lasciato inutilizzato. (p.c.) Le prestazioni di Centrino I processori utilizzati nei sistemi Centrino non sono direttamente paragonabili a quelle dei Pentium 4, a causa della differente architettura. confuso con il più vecchio Pentium 4 M), dal chipset 855 e dalla scheda di rete Intel PRO/Wireless 2100. Intel non ha pubblicato benchmark ufficiali per la versione a 1,3 GHz di Pentium M, limitandosi a confrontare tra loro la Cpu Pentium 4 M a 2,40 GHz (con cache L2 di 512 KB e bus a 400 MHz) e Pentium M a 1,6 GHz (con cache L2 di 1 Mbyte e bus a 400 MHz). In questo confronto il nuovo processore risulta mediamente del 10% più veloce, nonostante la frequenza di clock notevolmente inferiore, grazie alle differenze nell’architettura e soprattutto alla cache L2 più ampia. Poiché il processore Pentium M della piattaforma Centrino compensa la minore frequenza di clock con la dimensione della cache, non è possibile ottenere un esatto rapporto matematico tra le sue prestazioni e quelle di un processore Pentium 4 M: tutto dipende dalle particolari applicazioni utilizzate, ed in particolare dall’uso che fanno della memoria Ram. > Presa Dvi per il monitor Vorrei sapere se è possibile utilizzare l’uscita Dvi della mia scheda video GeForce4 MX440, con il monitor Lcd modello LS1510S della Lg non dotato del medesimo ingresso (magari con un adattatore). œ Paolo Aggio I monitor Lcd che non hanno una presa d’ingresso Dvi si comportano quasi come i comuni monitor a tubo catodico, e in PROCURA DELLA REPUBBLICA Presso il Tribunale L’AQUILA NR 37/2003 Il Tribunale di L’Aquila ha emesso in data 25.02.2003 sentenza di condanna nr. 138 divenuta irrevocabile il 29.04.2004 bei confronti di DIOP Modou nato a Ndiattar (Senegal) il 12.2.1964, residente a Montesilvano (PE), via Agostinone, 8 IMPUTATO Del reato p. e p. dagli artt. 171 ter, 2° comma, lettera a), L. 633/41, in quanto poneva in vendita copie di opere tutelate dal diritto d’autore illecitamente riprodotte e prive di contrassegno S.I.A.E. nelle seguenti quantità: nr. 42 C.D. Play Station e nr. 211 C.D. musicali. In l’Aquila il 2.3.2002 OMISSIS Condanna il suddetto alla pena di anni 1 di reclusione ed _ 3.000 di multa. Ordina la pubblicazione della sentenza sul “il Messaggero” e su “PC Magazine”. Confisca e distruzione di quanto in sequestro. Estratto per Pubblicazione L’Aquila, lì 4.06.2003 Il Cancelliere Tullio DI DONATO > In pratica > Memorie da 256 Mbyte Ho installato una Sdram PC 133 sulla scheda madre Qdi Advance 9 con tre slot per la memoria da 256 Mbyte, ma il Pc ne legge solo 128. È possibile trovare una soluzione? œ Paolo La scheda madre Qdi Advance 9 usa il chipset Via Apollo Pro 133, capace di gestire un massimo di 768 Mbyte di memoria Ram Pc 133. Per raggiungere la massima capacità di memoria i moduli Sdram devono però utilizzare i vecchi chip da 128 Mbit, e non la nuova generazione da 256 Mbit: ciò significa che la maggior parte dei moduli da 256 MByte di recente produzione (con chip saldati su una sola faccia) viene riconosciuta con metà della capacità reale. Poiché la limitazione è legata alla struttura hardware del controller della memoria integrato nel chipset, l’unica soluzione consiste nel sostituire i moduli con altri basati su chip di memoria differenti, saldati su entrambi lati del modulo. (p.c.) > Collegare due Pc Un’esigenza semplicissima che può capitare spesso è quella di dover semplicemente collegare due Pc tra di loro per scambio dati. Numerose opzioni sono possibili (Lan, Ird, seriale, parallela, eccetera) ma non ho mai sentito della possibilità di collegare direttamente due Pc tramite porta Usb. Possibile che non esista qualcosa in Usb che funzioni come il classico 268 PC MAGAZINE Settembre 2003 La Posta Laplink con i cavi seriale e parallelo? Oppure sono io a non saperlo? œ Saverio Amore Come saprà certamente, il sistema di collegamento Usb è nato per facilitare la connessione di periferiche al computer, permettendo il loro collegamento anche quando il computer è già acceso. Nonostante il disegno originale di questo standard non preveda la connessione diretta tra computer, successivamente alla sua pubblicazione diverse sono state le “evoluzioni” in questo senso, che hanno addirittura portato a uno standard utilizzato anche da diversi produttori di schede madri che lo implementano nei loro prodotti. Dal punto di vista fisico, per poter effettuare il collegamento con questo tipo di connessione è necessario che uno dei due computer “finga” di essere una periferica, stabilendo quindi con la controparte la comunicazione. Se non ha una scheda madre che prevede questo tipo di connessione, per poter attivare questa modalità deve acquistare un apposito cavo, che può trovare anche preso le grandi distribuzioni. Successivamente, è necessario installare un apposito software di gestione nei due personal computer interessati, che faccia vedere il collegamento Usb come se fosse relativo a una scheda di rete. In questo modo qualsiasi applicazione che lei usa potrà accedere ai dati resi disponibili sul secondo computer. Faccio presente che la velocità di trasferimento dello standard Usb 1.1 è piuttosto bassa (12 Mbps teorici) e deve rispondere ad alcune limitazioni, proprie dello standard, che non permette di sfruttarne adeguatamente la velocità. Il suo utilizzo diventa accettabile solamente quando la quantità di dati da trasmettere è bassa. Notevolmente diverse sono le prestazioni dello standard Usb 2.0 che può arrivare a 480 Mbps e che permette quindi trasferimenti più veloci. (d.l.) Internet > Collegamento Internet con il cellulare Ho acquistato un notebook Toshiba Satellite 2450-101 dotato di porta a infrarossi, tre prese Usb 2.0 e sistema operativo Windows Xp Home Edition. Ho la necessità di navigare saltuariamente in Internet senza potermi collegare alla linea telefonica, e quindi pensavo di acquistare un telefono cellulare dotato di tecnologia ad infrarossi e/o Bluetooth con l’ausilio delle speciali chiavette Usb Bluetooth. Quale tipo di tecnologia mi consigliate tra quelle proposte (non penso che la tecnologia Wi-Fi sia necessaria per le mie esigenze). In un futuro abbastanza prossimo potrei avere necessità di utilizzare anche un Pda e di sincronizzare i dati con il portatile: questo fattore può influire sulla scelta definitiva? Grazie per la collaborazione. œ Pietro Peruselli Per collegarsi a Internet senza avere a disposizione una linea telefonica fissa, le uniche soluzioni già disponibili in tutta Italia sono le reti cellulari Gsm/Gprs oppure Umts. La rete Wi-Fi permette una connessione Internet via radio a larga banda con prestazioni simili ad Adsl; è relativamente comune nelle maggiori città Usa, ma in Italia, dopo la recente legge che ne regolamenta l’uso per accessi pubblici, non è ancora molto diffusa. La connessione Bluetooth offre alcuni vantaggi pratici su quella a infrarossi, ed in particolare non obbliga ad appoggiare il telefono cellulare accanto al computer in una posizione spesso scomoda o a rischio di cadute. La maggiore velocità di collegamento rispetto ai raggi infrarossi è invece superflua, perché la connessione a Internet è limitata dalle caratteristiche della rete telefonica e del telefono stesso. In compenso l’installazione dei driver Bluetooth è leggermente più complessa, e per evitare sorprese è importante Û Gprs e Bluetooth Il modo migliore per collegarsi a Internet da un notebook tramite un cellulare Gprs compatibile è quello di utilizzare un’interfaccia Bluetooth. La Posta scegliere un adattatore della stessa marca del telefono cellulare o comunque garantito compatibile con esso. Se si pensa di acquistare o usare con regolarità un computer palmare, per maggiore comodità e per evitare conflitti di driver conviene sceglierlo in modo tale che il telefono e il palmare comunichino con il Pc su porte distinte. Poiché tuttavia alcune applicazioni si avvantaggiano della comunicazione diretta tra telefono e palmare, la soluzione migliore si ottiene acquistando telefono e palmare dotati di entrambe le interfacce. (p.c.) > Collegamento a un sito automaticamente La Biblioteca in cui lavoro dispone di una postazione Internet a disposizione degli utenti: il Pc utilizzato è un Pentium II, con Windows 95 ed Explorer 5. Purtroppo, “qualcuno” ha usato questo Pc per collegarsi a un sito pornografico. Da quel momento, ogni volta che si entra in rete e si fa una ricerca (con un motore qualsiasi), si apre una finestra con immagini molto “esplicite” che chiede di collegarsi al sito pornografico in questione. Nello stesso momento, si crea un collegamento sul desktop e uno sulla barra (accanto all’orologio). Tali collegamenti fanno riferimento al programma C:\Windows\S ystem\eros.exe. Io ho provato a disinstallare il programma e a cancellare tutti i collegamenti, ma ogni volta che faccio una nuova ricerca in rete, il programma riappare e si avvia automaticamente. A causa di questo inconveniente, non posso più far usare il Pc agli utenti. Come posso risolvere il problema? Ho dato un’occhiata al file System.ini, ma a prima vista non mi sembra ci siano stati cambiamenti. Ho provato a cancellare i cookie di Explorer e ad aumentarne la protezione, ma non è servito a nulla. Vorrei non dover riformattare la macchina, perché ho dei programmi per la gestione della Biblioteca che preferirei non perdere. œ Giulia Verri Eros.exe è un famigerato dialer che già da diversi mesi ha mietuto numerose vittime e si è distinto per la difficoltà di rimozione, che costringe gli utenti ad agire direttamente all’interno del registro di sistema. Per accedere a quest’ultimo è necessario aprire il menu Start, fare clic su esegui e scrivere il comando Regedit, a questo punto ci si dovrà portare sulla chiave Hkey_Local_Machine Hkey_Current_User\Softwar e\Microsoft\Windows\Curre ntVersion\Run e successivamente RunOnce, all’interno delle quali cancellare ogni riferimento al file Eros.exe o simili. Inoltre bisogna procedere alla cancellazione di alcuni file, possibilmente eseguendo questa operazione in modalità provvisoria o al prompt del Dos, i nomi dei file in oggetto possono cambiare, ma i più frequenti risultano essere: Eros.exe, Windfind.exe, Regcpm.exe, Winupd.exe, Iexpres.exe, Msfindosa.exe e Scvhost.exe, tutti presenti nella directory Windows\system. Talvolta tutto questo può non bastare ed allora è necessario ricorrere all’utilizzo di software In pratica < specializzati nella rimozione di spyware e dialer, i migliori per questa occasione sono AD-Aware disponibile per il download presso il sito www.lavasoft.de e Spybot reperibile in security.kolla.de. Dopo averli aggiornati e configurati ponga particolare attenzione ai file segnalati e agisca di conseguenza procedendo con l’eliminazione. Non guasta in questa specifica occasione anche l’utilizzo di un antivirus aggiornato in grado di rilevare ed eliminare eventuali trojan responsabili del continuo ripresentarsi del problema. (s.b.) > Difficoltà con l’invio di posta Da qualche tempo non riesco ad inviare la posta con Outlook Express (programma di posta che fino a qualche mese fa funzionava benissimo). Quando cerco di inviare Prima pagina indesiderata Sono un docente di un Itc e su uno dei nostri Pc è stata impostata come prima pagina a nostra totale insaputa quella di Babylon. Non riusciamo più a toglierla. Abbiamo tentato di tutto. Potete aiutarci? œ Michele Calà Con il termine “prima pagina” probabilmente si intendeva indicare la pagina che viene caricata in ogni nuova finestra di Internet Explorer, al momento dell’apertura di quest’ultima. Questa pagina viene normalmente impostata in modo da visualizzare siti Microsoft, come Msn o Windows Update, ma risulta facilmente modificabile agendo sulle impostazioni di Internet Explorer. Inoltre talvolta può accadere che durante la navigazione su alcuni siti venga proposto di impostare l’home page su una determinata pagina, ovviamente a fini pubblicitari e per ottenere un maggior numero di visite. Queste “proposte” appaiono sotto forma di finestre di avviso in cui è necessario operare una scelta a cui spesso si risponde distrattamente salvo poi trovarsi con una home page non desiderata. Modificare questa impostazione è comunque molto semplice, basta infatti aprire il menu Strumenti e scegliere la voce Opzioni Internet, dalla finestra che si aprirà si dovrà modificare la voce “Pagina iniziale” all’interno della scheda “Generale”. È possibile in questo frangente scegliere di visualizzare una pagina bianca, la pagina attualmente visualizzata oppure una pagina preimpostata dal browser, inoltre si può semplicemente cancellare l’indirizzo presente ed inserirne uno di proprio gradimento. (s.b.) Settembre 2003 PC MAGAZINE 269 Û > In pratica I server per l’invio di email Per spedire correttamente messaggi di posta elettronica è quasi sempre necessario inserire nelle impostazioni del programma l’indirizzo del server di posta in uscita indicato dal provider che fornisce la connessione a Internet. della posta o per esempio dare conferma a chi mi invia delle email, mi appare un messaggio di errore (premetto che con questo programma ricevo regolarmente le email). Il messaggio che mi appare è “Impossibile inviare il messaggio. Uno dei destinatari non è stato accettato dal server”. L’indirizzo di posta elettronica non accettato è [email protected] (vale per qualsiasi indirizzo io indichi). Invece usando Msn Explorer tutto funziona perfettamente. œ Orazio Barbaro Il suo problema è molto comune e affligge numerosi utenti che soprattutto da quando si sono diffusi gli abbonamenti ad Internet gratuiti dispongono di più connessioni e di relativi account di posta. L’origine di questo problema è da 270 PC MAGAZINE Settembre 2003 La Posta ricercarsi da un lato da una disattenzione da parte dell’utente e dall’altro da una protezione dei server di posta dei vari provider. Ogni provider in grado di offrire una casella di posta elettronica, offre ai propri utenti due indirizzi necessari per configurare il programma di posta elettronica. Questi indirizzi identificano il server Pop3 (Post Office Protocol) e il server Smtp (Simple Mail Transfer Protocol). Quest’ultimo è quello che viene utilizzato per l’invio della posta, ed è quindi quello che crea il suo problema. Se lei infatti si collega a Internet utilizzando per esempio la connessione X deve necessariamente utilizzare il server Smtp offerto dal provider X, mentre può comunque continuare a scaricare la posta dal server Y(Pop3). Questa limitazione è dovuta a problemi di sicurezza e di controllo dello spam, limitando dunque il traffico Smtp verso X solo agli utenti effettivamente connessi con il provider X. Nel suo caso probabilmente sarà necessario modificare le impostazioni dell’account di posta di Outlook Express andando a modificare proprio le impostazioni dei server Smtp, per farlo è sufficiente aprire il menu Strumenti e scegliere la voce Account, dalla finestra che si aprirà basterà poi scegliere l’account di posta elettronica e visualizzarne le proprietà. A questo punto si dovrà scegliere la scheda Server ed impostare gli indirizzi corretti. Tenga dunque presente che con qualunque connessione è possibile utilizzare qualunque server Pop3, mentre dovrà modificare i server Smtp utilizzando quello corrispondente alla connessione utilizzata in quel momento. Per semplificare questo passaggio può creare più account di posta ognuno dedicato a una connessione diversa. Inoltre se intende utilizzare più account per la ricezione può comunque impostarli tutti con il server Smtp corrispondente alla connessione utilizzata più spesso, cioè le impostazioni di server Pop3 e Smtp non devono necessariamente corrispondere al medesimo provider, e potrà così configurare un account con server Pop3 X e server Smtp Y. (s.b.) Software > Doppia configurazione di rete Ho un portatile con sistema operativo Xp Home che utilizzo sia sul lavoro che a casa dove ho due computer in rete. Il mio problema è come, e se è possibile, configurare il portatile per le due reti con nomi diversi. Se configuro la rete per casa mi scrive su quella dell’ufficio e viceversa. œ Lillo Bernardi Per commutare con la massima semplicità e velocità i profili di configurazione rete locale bisogna installare un software aggiuntivo, perché Windows non offre, in modo nativo, questa possibilità. Il più celebre è NetSwitcher (www.netswitcher.com), dal costo di pochi dollari, acquistabile direttamente dal sito Web del produttore. Se tuttavia le configurazioni della Lan domestica e di quella dell’ufficio sono simili (ad esempio cambia solo l’indirizzo Ip e non sono presenti controllori di dominio), possiamo configurare i protocolli della scheda di rete Ethernet per lavorare indifferentemente sulle due reti. Windows Xp permette di attribuire alla scheda di rete locale una configurazione alternativa: basta richiamare le proprietà della connessione alla rete locale dal pannello di controllo di Windows, quindi selezionare il protocollo Tcp/Ip, richiamare le sue proprietà e compilare la scheda chiamata Configurazione alternativa. Windows 2000 non offre questa possibilità, ma permette comunque di assegnare un secondo o terzo indirizzo Ip alla scheda di rete locale premendo il pulsante Avanzate delle proprietà di Tcp/Ip. Se la rete locale dell’ufficio e quella domestica hanno nomi del gruppo di lavoro o dominio differenti, e quindi l’icona delle risorse di rete funziona correttamente solo quando il Pc è collegato alla rete aziendale, è ancora possibile accedere a dischi e stampanti condivisi sulla rete domestica. Basta digitare nella barra degli indirizzi di Explorer La Posta direttamente l’indirizzo Ip del computer da raggiungere, invece del suo nome, premettendo però al numero una doppia barra: per esempio battendo \\192.168.0.1 si vedranno stampanti e dischi condivisi dal Pc che ha indirizzo Ip 192.168.0.1 anche se l’icona del Pc non appare tra le risorse di rete. (p.c.) > Scelta del sistema operativo Ho un computer con Amd 1600, nVidia GeForce 3, 256 Mbyte di Ram e Windows Me. Windows Me lo trovo penoso, a parte i giochi per il resto è veramente pessimo. Compilare Vc++, Vb, utilizzare Api o software tipo SoftIce, e anche utilizzare connessioni hardware alla scheda video è spesso impossibile (problemi con il software\Dll). In ufficio ho Windows 2000 che è perfetto, ma purtroppo per i ‘’giochini’’... Vorrei ‘’sdraiare’’ la macchina che ho a casa ma cosa installare? Windows Xp o meglio tornare a un Windows 98 che forse con un po’ di patch supporta tutto? Qual è il miglior compromesso per “smanettare” sul software e non vedere un simulatore di auto viaggiare ad un frame al secondo? œ Alessandro Rivoli Windows Me è molto simile a Windows 98 ma non identico, e ciò può causare problemi con i driver delle periferiche. Molti produttori hardware hanno preferito concentrare gli sforzi sui driver dei più comuni Windows 98 e Windows In pratica < 2000/Xp, abbandonando gli utenti di Windows Me a un destino fatto di crash di sistema e prestazioni scadenti. Se la configurazione hardware del proprio computer non è adatta a Windows Me, e quindi il funzionamento del computer è spesso instabile o stranamente rallentato, si può provare a formattare il disco fisso per installare il “vecchio” Windows 98 seconda edizione. L’operazione ha raramente effetti negativi, ed anzi Microsoft considera la licenza di Windows Me perfettamente Diritti d’autore È possibile sapere se si possono usare le immagini presenti su un sito in un altro sito? Possiedo un sito www.poesiearitzesi.it e la mia domanda è: ho visto una foto di un paese che mi piacerebbe inserire sul mio sito web; quali sono le procedure? Per fare ciò basta chiedere il permesso al proprietario o esistono altre procedure? E dei piccoli brani presi da libri? Posso inserire un link sul mio sito che porti ad un’altra pagina“aprendola in un’altra schermata” e non in un frame del mio sito? È possibile sapere i link da cui recuperare le varie leggi alle quali mi devo attenere per realizzare tutto ciò? œ Fabio Giovanni Calledda Egregio Signor Calledda, in relazione all’utilizzo di foto altrui, artistiche o meno, la legge sul diritto d’autore prevede che l’autore/fotografo (o il cessionario dei relativi diritti) abbia l’esclusivo diritto di riproduzione, comunicazione al pubblico o diffusione (artt. 13,16 e 88 L. 633/1941). Ragion per cui, al fine di poterne fare uso, sarà necessario ottenere la previa autorizzazione da parte degli aventi diritto. Inoltre, si consiglia che gli esemplari riprodotti riportino il nome del fotografo (o suo committente), indicazione dell’anno di produzione della foto e, nel caso di foto relative ad opere d’arte, il nome dell’autore dell’opera fotografata (art. 90 L. 633 cit.). Tale norma, infatti, è prevista per le foto, per così dire non artistiche, ma la difficoltà nel discernere le une dalle altre consiglia di osservare quanto prescritto in ogni caso. Con riferimento a piccoli brani, in linea generale, la riproduzione è vietata. E’ fatta salva però l’operatività - riscontrata nei casi concreti assai raramente - dell’art. 70 legge sul diritto d’autore, il quale prevede quanto segue: “Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera per scopi di critica, di discussione ed anche di insegnamento sono liberi nei limiti giustificati da tali attività, e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera. Il riassunto, la citazione o la riproduzione debbono essere sempre accompagnati dalla menzione del titolo dell’opera, dai nomi dell’autore, dell’editore e, se si tratta di traduzione, del traduttore, qualora tali indicazioni figurino sull’opera riprodotta.” Infine, con riferimento alle problematiche di linking sollevate, rilevo che negli Stati Uniti le pratiche del framing e del deep link, se non espressamente autorizzata dal titolare del sito “linkato”, vengono considerate illecite. In particolare, si ritiene che il framing, per la “confusione” ingenerata nell’utente della rete possa rappresentare una violazione del copyright, laddove non venga evidenziato dal webmaster del “sito richiamante” che il link è diretto alla pagina di un altro sito. Per quanto mi consta, in Italia non vi sono espresse pronunce sul punto ed in Europa, quelle di cui si ha notizia (Francia ed Olanda) hanno portato a conclusioni opposte sempre sulla base di una supposta violazione delle norme sul diritto d’autore. A mio avviso, se il deep link è realizzato al solo fine di sottrarre accessi all’home page di un sito concorrente, non solo il richiamo alle norme previste in tema di tutela di diritto d’autore è conferente, ma rileva altresì l’applicazione delle norme in tema di concorrenza sleale, per le quali comunque una condotta siffatta, se operata al predetto fine, è da ritenersi a tutti gli effetti illecita (non ostante qualche avviso contrario, la giurisprudenza è concorde nel ritenere la cumulabilità delle norme poste a tutela del diritto d’autore e della sleale concorrenza). E’ evidente peraltro che ove venga evidenziato dal webmaster del “sito richiamante” che il link è diretto alla pagina di un altro sito, il rischio di incorrere in un illecito sfruttamento dell’altrui copyright e/o in un’ipotesi di sleale concorrenza risulta decisamente ridotto. (Avv. Carlo Sala) Settembre 2003 PC MAGAZINE 271 valida per Windows 98 (ma non il contrario). Per allineare Windows 98 Se alle funzionalità di Windows Me, basta eseguire in seguito l’installazione delle ultime versioni di DirectX, MediaPlayer e Internet Explorer. Se l’hardware del computer lo permette, come nel caso descritto dalla lettera, si può “svecchiare” il computer installando Windows Xp completo di Service Pack 1. Purtroppo il costo dell’aggiornamento della licenza di Windows supera abbondantemente i 100 euro, quindi se il computer è usato per attività semplici e poco impegnative la spesa risulta ingiustificata. Al contrario nel caso La Posta di sviluppo software la scelta è quasi obbligata: Microsoft supporta alcune utili funzionalità solo in ambiente Windows 2000 e Xp. (p.c.) > Impossibile stampare Premetto che utilizzo Windows 2000 Professional su una rete aziendale e sulla cartella delle stampanti avevo configurato diverse stampanti di rete e una locale. Durante il download degli aggiornamenti automatici al sistema operativo, lo stesso si è bloccato. Ho riavviato il Pc ma da allora la cartella stampanti è vuota (c’è solo l’icona Aggiungi stampante). Se provo ad installare una nuova Û > In pratica Problema di stampa Visualizzazione della finestra di Windows con la segnalazione dell’errore. stampante si apre una finestra di dialogo di Windows (ho allegato il file) che dice: “Impossibile proseguire con l’utilizzo della stampante. Risorse insufficienti. Il sottosistema di stampa non è disponibile”. œ Angelo Spampinato Windows 2000 e Windows Xp affidano la gestione delle stampanti ad un gruppo di servizi di sistema, per separare la gestione dell’accodamento delle stampe dalla generazione del raster. In questo modo i costruttori di stampanti possono concentrare i loro sforzi sull’ottimizzazione dei driver che sfruttano le funzioni evolute del motore di stampa, affidando le attività di basso livello ai servizi generici del sistema operativo. Il servizio di sistema principale si chiama “spooler di stampa”, e il suo funzionamento si può controllare attraverso l’icona servizi: si trova nella cartella Un servizio per i lettori: Microsoft suggerisce Non riuscite a sfruttare tutte le potenzialità dei prodotti Microsoft? Grazie alla collaborazione con il Supporto Tecnico Microsoft, PC Magazine vi offre l’opportunità di sottoporre i vostri quesiti direttamente ai loro esperti. Scrivete alla redazione di PC Magazine, [email protected], specificando Servizio Tecnico Microsoft. come utilizzare questo strumento le consiglio di consultare la procedura indicata nell’articolo tecnico della Microsoft Knowledge Base presente al seguente link: XFOR: Cannot Migrate Lotus Notes Personal Name and Address Book Contacts to the Outlook Contacts Folder http://support.microsoft.com/default.as px?scid=kb;en-us;324299 Cordiali saluti Sara Pedrielli Supporto Tecnico Microsoft Italia Procedura per Outlook Con quale procedura posso trasferire la mia rubrica di Lotus Notes (Versione 5) nella rubrica di Outlook 5 escludendo di doverla digitare a mano? œ Giorgio Brambilla Gentile lettore per poter utilizzare in Outlook i contatti presenti nella sua rubrica di Lotus Notes deve importarli utilizzando un tool creato apposta per questo scopo (Notes Address Book Importer tool). Per sapere 272 PC MAGAZINE Settembre 2003 Messaggio d’errore Durante l’arresto del sistema o il riavvio del computer a volte mi compare un errore. Cosa posso fare? œ Luca Fantoli Gentile lettore Il primo consiglio è quello di configurare Windows in modo che non venga caricato il file o il servizio menzionato nel messaggio di errore. Se il messaggio di errore si riferisce a un file o a un servizio, è possibile che tale file o servizio sia elencato in una delle schede dell’utilità Configurazione di sistema (Msconfig.exe). In caso affermativo, attenersi alla procedura indicata nel secondo articolo di questa sezione per disattivarlo. In caso contrario, passare alla successiva procedura di risoluzione dei problemi riportata in questo articolo. Per ulteriori informazioni sulla disattivazione di un file o di un servizio mediante l’utilità Configurazione di sistema, consultare l’articolo numero 310353 della Microsoft Knowledge Base: How to Perform a Clean Boot in Windows Xp. Verificare, infine, se di recente è stato rimosso un programma dal computer. Se un programma o un componente di Windows è stato rimosso di recente mediante una procedura di eliminazione manuale, il problema può essere causato dalle relative informazioni rimaste nel computer. Reinstallare il programma o il componente, quindi rimuoverlo utilizzando lo strumento Installazione La Posta Strumenti di amministrazione del Pannello di controllo. In alcune configurazioni speciali sono attivi altri due servizi che appartengono al sottosistema di stampa: “print server for Macintosh” e il client Lpr (gestisce le stampanti condivise in rete locale da un host Linux o Unix). La situazione descritta nella lettera si verifica quando il servizio spooler di stampa si è arrestato, e quindi Windows non riesce a far comunicare i driver delle stampanti con le porte di I/O del computer. Per riavviare lo spooler basta fare click destro con il mouse sulla riga “spooler di stampa” all’interno della finestra dei servizi di Windows, e scegliere la voce “Avvia”. Se si è costretti a ripetere l’operazione a ogni avvio di Windows, può essere necessario richiamare le proprietà dello spooler e scegliere il tipo di avvio automatico nella scheda Generale; nella scheda Ripristino scegliere invece “Riavvia il servizio” per tutti i tentativi. Se lo Spooler si arresta pochi istanti dopo il suo riavvio, significa che il driver di una stampante è corrotto o incompatibile con la versione di Windows presente nel computer: usare la funzione di Windows Xp che riporta il sistema allo stato antecedente l’ultima modifica software. (p.c.) applicazioni o seguendo le istruzioni fornite dal produttore. Cordiali saluti Sara Pedrielli Supporto Tecnico Microsoft Italia Modem non funzionante In seguito all’installazione di Windows Xp Home il modem non funziona. Quale procedura devo seguire per renderlo di nuovo operativo? œ Davide Fonte Gentile lettore È possibile che dopo l’installazione del sistema operativo il modem non funzioni, anche se non è indicato nel controllo eseguito tramite Upgrade Advisor all’avvio di un’installazione di aggiornamento. Questo problema è causato in genere dal fatto che il driver installato non è corretto oppure che il modem in uso non è supportato in Windows Xp. Per verificare se il modem in uso è supportato in Windows Xp, vedere l’elenco dell’hardware compatibile Windows disponibile sul sito Internet. Se il modem non è incluso nell’elenco del- > Installazione di un programma Ho installato “Pc Booster” su un Pc con Windows 2000. Dopo pochi minuti ho deciso di disinstallare questo programma. Il risultato è che il Pc è rallentato, in particolare, nella visualizzazione dei menu a tendina. A voi risulta possibile? Come posso fare per ovviare a questo fastidio? œ Lucio Ferrario Per quanto riguarda Pc Booster, è effettivamente possibile che si possano verificare problemi sia durante che dopo il suo utilizzo. Si tratta di danni probabilmente conseguenti alle modifiche effettuate l’hardware compatibile con Windows Xp, non ne è garantito il funzionamento con questo sistema operativo. Se il modem è riportato nell’elenco, scaricare il driver più recente dal sito Windows Update o richiederlo direttamente al produttore dell’hardware. Se il modem non risulta nell’elenco dell’hardware compatibile con Windows Xp, è possibile che installando un driver per Windows 2000 il modem funzioni, tuttavia questo metodo non viene supportato da Microsoft non essendo stato testato. Cordiali saluti Sara Pedrielli Supporto Tecnico Microsoft Italia File eseguibili Mi risulta impossibile avviare file eseguibili o utilizzare collegamenti alle ap- In pratica < da questo software sul registro di sistema. Le consigliamo di effettuare test precisi per verificare se effettivamente si sono verificati reali rallentamenti delle prestazioni dopo l’utilizzo e disinstallazione di Pc Booster o se il problema è dovuto ad altre cause. Se si trattasse effettivamente di un problema creato dall’utilizzo di Pc Booster le consigliamo di contattare l’assistenza tecnica del produttore oppure di risolvere il problema con altri software analoghi, se non con lo stesso Pc Booster. Se ne avesse la possibilità, una soluzione drastica ma sicura potrebbe essere la reinstallazione del sistema operativo. (a.s.) ù plicazioni in Windows Xp. Si presenta sempre questo messaggio d’errore: “Il percorso specificato non esiste. Verificare il percorso e riprovare”. œ Fulvio Incontri Gentile lettore Questo problema è causato dalla presenza nel computer in uso del virus W32.Sircam.Worm@mm. Per risolvere il problema, installare e utilizzare il software antivirus per ripulire e rimuovere il virus. Per la rimozione di questo virus è disponibile gratuitamente un’utilità sul sito Web di Symantec al seguente indirizzo (informazioni in lingua inglese): http://www.symantec.com/avcenter/venc/data/ [email protected] Cordiali saluti Sara Pedrielli Supporto Tecnico Microsoft Italia Microsoft Product Support Services Il Servizio di Supporto Tecnico Microsoft offre un nuovo modello di assistenza post-vendita che prevede servizi differenziati pensati per ogni tipologia di utenza. La struttura di supporto è composta da un team di 80 tecnici di grande professionalità e di elevata specializzazione in tutti gli ambienti e tecnologie Microsoft. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito Internet www.microsoft.com/italy/support/ Settembre 2003 PC MAGAZINE 273