il recupero architettonico e il progetto di allestimento

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il recupero architettonico e il progetto di allestimento
IL RECUPERO ARCHITETTONICO E IL PROGETTO DI ALLESTIMENTO
Il progetto ha coinvolto il complesso juvarriano dei Quartieri Militari (1716-1728), composto
dai due palazzi di San Daniele e di San Celso, caratterizzati da avancorpi porticati che formano una scenografica esedra rettangolare, con una superficie complessiva di circa 8.000
metri quadrati. Originariamente destinati a funzioni militari fino ai primi del Novecento, i
Quartieri entrano nelle disponibilità del Comune nel 1885 ma gli edifici furono realmente
dismessi solo nel 1923. L’Amministrazione comunale di Torino fece eseguire lavori di ristrutturazione che riguardarono soprattutto il rifacimento di numerosi solai. Delle test imonianze storiche originarie del palazzo di San Daniele, a seguito dei lavori di ristrutturazione, furono preservati solo la struttura dello scalone (nella manica di via San Domenico)
e, nel piano interrato, le volte e il rifugio anticrollo, risalente all’ultimo conflitto mondiale.
La destinazione dei due palazzi fu per lungo tempo indefinita: servirono da rifugio provvisorio per le famiglie sfrattate a seguito della crisi degli alloggi dopo la Prima guerra mondiale, poi sede di scuole, associazioni ed enti. Solo nel maggio del 1995 l’amministrazione
comunale definì la nuova destinazione d’uso dei due palazzi come sede delle istituzioni del
futuro Polo del ‘900; Palazzo San Celso, di conseguenza, fu rifunzionalizzato nel 2003 dalla
Città di Torino e Palazzo San Daniele ha visto il completamento dei lavori edili nel 2015 .
Il complesso dei Quartieri Militari Juvarriani è inserito nel Piano Regolatore Generale cittadino in quanto “edificio di gran prestigio” esclusivamente per i suoi “fronti di architettura
uniforme e di notevole pregio”; questo aspetto, negativo per la perdita di testimonianze
storiche, consente oggi di operare scelte architettoniche meno vincolanti.
Interventi di recupero funzionale di Palazzo San Daniele
Le opere di recupero funzionale dell’edificio sono state appaltate dalla Città di Torino con
procedura aperta nel corso del 2011 e il cantiere, iniziato nel mese di marzo del 2012, si è
concluso a luglio 2015 con un importo complessivo di circa 5 milioni di euro, interamente
sostenuto dalla Compagnia di San Paolo.
Gli interventi sono stati progettati e diretti dai tecnici del Servizio Edilizia per la Cultura
della Città di Torino, facente capo alla Direzione Servizi Tecnici per l’Edilizia Pubblica, in
collaborazione con gli uffici della Direzione Cultura, Educazione e Gioventù.
L’intervento di recupero del Palazzo di San Daniele ha inoltre ricevuto un contributo di circa 800 mila Euro dalla Regione Piemonte nell’ambito del POR FESR, con il quale saranno
eseguite le opere di sistemazione delle facciate esterne.
Palazzo San Daniele, interessato dagli interventi di recupero funzionale, ha uno sviluppo
planimetrico ad “L” con le due maniche prospicienti su Corso Valdocco e Via San Domenico
angolo Via dei Quartieri.
Gli interventi realizzati hanno interessato la riorganizzazione degli spazi interni e, in linea
generale, sono consistiti nelle seguenti opere:
- opere edili architettoniche di adeguamento normativo e funzionale;
- opere di restauro per il recupero degli elementi d’interesse storico ancora presenti;
- opere strutturali di consolidamento e rinforzo delle strutture esistenti e realizzazione di
nuovi elementi, come alcuni solai, i vani-ascensori, un corpo scala, i vani tecnici, ecc.;
- opere impiantistiche termomeccaniche, elettriche, speciali e di sicurezza mirate
all’adeguamento dell’edificio alle nuove esigenze normative e alle nuove destinazioni
d’uso.
Le scelte progettuali hanno mirato ad adottare soluzioni adeguate alle caratteristiche
dell’edificio, a mettere in risalto le testimonianze di valore storico, a inserire i nuovi manufatti secondo criteri di armonizzazione con le preesistenze, a dotare l’edificio di servizi e di
predisposizioni tecnologiche adeguate a garantire condizioni ottimali di comfort ambientale e di benessere, secondo gli attuali standard normativi.
Funzioni e progetto di allestimento
L'allestimento di Palazzo San Daniele ha interessato circa 2.000 mq di spazi ed è stato progettato dagli architetti, Luca Dal Pozzolo, Emanuela Barberini, Roberto Albano, di Studioblu e Fondazione Fitzcarraldo. L’intervento previsto valorizza gli elementi del progetto originale Juvarriano, tant’è che l’arco di accesso genera una volta in metallo che funziona come vero portale di accesso agli spazi. Lo scalone centrale assume il ruolo di elemento di
raccordo tra i diversi spazi per il pubblico e gli ambient i interrati, coperti da volte con mattoni a vista, che racchiudono, tra gli altri, uno spazio destinato a uso pubblico molto suggestivo.
Il piano terra si adatta ai diversi usi previsti, come reading, conferenze, spettacoli teatrali,
meeting e mostre temporanee, grazie a un sistema di scorrevoli e di allestimenti su misura mobili e su ruote, completamente smontabili.
La scelta dei colori mira a differenziare gli spazi in funzione degli usi: colori scuri (alternanza di grigi caldi e freddi) per gli spazi teatrali, toni più chiari per le aree lettura, colori vivaci
per le aree didattica e kids e bordeaux per l’emeroteca della biblioteca.
La sala lettura prevede circa 60 postazioni per la lettura. Gli arredi sono disegnati su misura
con costanti rimandi formali al secolo scorso, interpretati in chiave contemporanea. Sono
stati realizzati tavoli per il deposito temporaneo di materiali d’archivio a servizio degli
utenti e un sistema di lampade declinato per illuminare direttamente i fronti degli scaffali
aperti. L’illuminazione d’accento utilizza, inoltre, i diversi modelli della serie Tolomeo di
Artemide; a braccio per le postazioni di lavoro, a sospensione per zone più riservate.
Molte delle lampade scelte sono icone del secolo scorso e della produzione industriale italiana e completano l’allestimento, come ad esempio le lampade Le Corbusier di Nemo o la
serie Aim di Flos all’interno del Salotto del ‘900. Altre lampade presentano un rimando diretto alla funzione dello spazio, come ad esempio la serie Nuvola di Nemo Cassina, scelta
per l’area kids.
Tavoli, banconi e sedute completano l’allestimento e sono costituite da arredi progettati
su misura, (come nel caso delle sedute realizzate con materiale di riciclo e ispirate alla Berlin Chair di Rietveld) o da produzioni industriali di importanti designer, come ad esempio la
libreria Continental a semisfera di Gio’ Colombo.
Grazie a un progetto di collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
tutti gli elementi decorativi e di scenografia sono stati disegnati dagli studenti
dell’Accademia, con la supervisione dei loro docenti, secondo le indicazioni e con l’aiuto
degli allestitori. Tra questi la boiserie della sala lettura che riprende i temi contenuti
all’interno degli scaffali, i pannelli grafici del piano terra che rimandano a icone classiche
della produzione industriale piemontese o i pannelli interattivi che, grazie a un sistema di
pannelli metallici e lettere magnetiche, consente all’utente una diretta interazione con lo
spazio.
L’area kids è invece stata arredata attraverso la collaborazione con i ragazzi della Cooperativa sociale Esserci che ut ilizzano esclusivamente materie di riciclo.
Anche la tecnologia gioca un ruolo di primo piano nel progetto di allestimento: ledwall,
schermi, proiettori e touch screen completano l’allestimento del luogo e funzionano come
elemento interattivo nel rapporto con il pubblico.
Durante la progettazione è stata dedicata particolare attenzione alle utenze più deboli e ai
più piccoli. Mappe tattili, presentazioni nel linguaggio dei segni e la disponibilità di supporti alla deambulazione sono alcuni dei servizi per i diversamente abili; fasciatoi, scaldabiberon e la disponibilità di passeggini rendono l’esperienza al Polo adatta a tutta la famiglia.
Il progetto è stato sostenuto dalla Compagnia di San Paolo con circa 1,5 milioni di euro per
gli arredi e allestimenti.
Per informazioni - Progettisti dell’allestimento
Luca Dal Pozzolo | [email protected] | [email protected]
Emanuela Barberini | [email protected]
Roberto Albano | 349/35.04.232 | [email protected]