storia delle barche

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storia delle barche
ALEPH
1951 Vintage Yacht
Cantiere: Abeking & Rasmussen
Progetto: Henry Rasmussen
Aleph, il cui progetto risale alla fine degli anni Cinquanta, è costruita in fasciame di pino
e mogano Honduras su ordinate di acacia, e venne varata con il nome di Konigin.
Successivamente acquisì i nomi di Jutta ed Eskimosa finchè nel 1970 venne acquistata da
Mario Pirri, futuro armatore di Latifa, che con Aleph attraversò quattro volte l’oceano
Atlantico, di cui tre in solitario. Nei primi anni del Duemila lo yawl subì un importante
restauro presso il cantiere Beconcini della Spezia, durante il quale vennero sostituite le
tavole di fasciame dell’opera viva. Nel 2009 Aleph è stata rilevata dagli armatori Agnese
della Spezia.
ALTAIR
1931 Vintage Yacht
Cantiere: William Fife & Son
Progetto: William Fife III
E’ una delle più belle e maestose golette che navigano in Mediterraneo, frutto del genio
progettuale e cantieristico della generazione dei progettisti e costruttori scozzesi Fife.
Lo scafo è in fasciame di teak del Siam su ordinate di quercia. Durante la seconda guerra
mondiale venne requisita per essere messa a disposizione delle Forze Armate.
Successivamente acquisì bandiera portoghese e poi spagnola. Proprio con l’armatore
Miguel Sans Mora di Barcellona percorse più di 100.000 miglia di mare. Oltre ad avere
navigato ai Caraibi, si è vista in banchina in occasione di numerosi raduni di vele
d’epoca del Mediterraneo.
ARCADIA
1969 Sloop bermudiano
Cantiere: Olin Stephens – USA
Progetto: Fèlix Silvestro
Arcadia venne progettata in primo luogo per fare le regate ma l’insieme di tutte le sue
caratteristiche l’hanno resa poi perfetta per le crociere. Ora si sta distinguendo nel
Panerai Classic Yachts Challenge in quanto ha vinto tre regate della tappa di Antibes
nella categoria Classici Marconi inferiori ai 15 metri. Lo sloop bermudiano del 1969 di
nazionalità francese.
ARTICA II
1956 Classic Yacht
Cantiere: Sangermani
Progetto: John J. Illingworth-Laurent Giles
Un’imbarcazione tanto gloriosa quanto scomoda per viverci a bordo. Così viene ricordata
Artica II, scafo in mogano appartenente alla flotta dello Sport Velico della Marina
militare italiana. Artica II viene ricordata soprattutto per la vittoria conseguita nel 1956
in occasione della regata Torbay-Lisbona, anno in cui l’organizzazione inglese Sailing
Training Association diede inizio alle regate internazionali di velieri, alle quali prese
parte anche il piccolo yawl. Numerose le sue partecipazioni ai raduni di vele d’epoca del
Mediterraneo, con a bordo alti ufficiali della Marina militare un tempo qui imbarcati (
Mario Bini, Giavanni Iannucci, Giancarlo Basile e Piero Carpani). Qualche anno fa la
vecchia coperta in tela impermeabilizzata è stata sostituita da un nuovo ponte in doghe
teak. Nel 2010 Artica II è stata sottoposta a lavori di ristrutturazione compiuti dal
Cantiere Pezzini di Viareggio.
BIRBONA
1980 – Spirit of Tradtion Yacht
Cantiere: Shipyard
Progetto: Naval Architect
Birbona è uno sloop da regata/crociera commissionato nel 1979 da un armatore italosvizzero allo yacht designer romano Andrea Vallicelli. L’armo velico a 7/8 venne
progettato dal danese Paul Elvestrom, noto campione di vela, che timonò la barca anche
in occasione delle prime regate. Varata nel 1980 con il nome Birba cambiò presto nome
in Birbona. Per vent’anni fece base a Portofino, poi passò di mano diverse volte finchè
nel 2010 il nuovo armatore la sottopose a un restauro conservativo, durante il quale
venne sostituito anche il motore. La costruzione di Birbona è in tre strati di fasciame di
lamellare di mogano incrociato e incollato con colla rossa, su ordine e madieri in acacia
lamellare o Laripan rinforzati in acciaio, bagagli in cedro rosso e arredi in teak.
BUFEO BLANCO
1963 – Classic Yacht
Cantiere: Sangermani
Progetto: Sangermani
L’imbarcazione, costruita in fasciame di cedro, venne commissionata dal torinese Luigi
Botto Steglia e varata con il nome di Luima, poi modificato in Bufeo Blanco (un delfino
fluviale del Rio delle Amazzoni). In seguito è appartenuta a Ido Minola e Luigi Oneto.
Quest’ultimo nel 1992, l’ha sottoposta a un refit che gli ha permesso di partecipare con
ottimi piazzamenti ai raduni di vele d’epoca nel 1994, 1996 e 1998. Per un verto periodo
ha fatto base all’Isola di Salina, in Sicilia. L’ultimo armatore, il professore milanese
Giuseppe Marino, l’ha rilevata nel 2006 e affidata al cantiere viareggino Del Carlo per un
nuovo restauro. Nel 2007, all’ArgentarioSailing Week di Porto Santo Stefano, in Toscana,
si p classificato al terzo posto nella sua classe. Ha anche partecipato ai raduni di
Imperia, Cannes e agli eventi organizzati dalle Vele Storiche Viareggio.
CAPRICIA
1963 – Classic Yacht
Cantiere: A.B. Neglinge
Progetto: Sparkman& Stephens
Lo scafo verniciato a coppale e le vele color mattone rendono riconoscibile a prima vista
questo yawl che, dopo la vittoria al Fastnet del 1965, viene acquistato dall’avvocato
Gianni Agnelli, il padrone della Fiat. Ne rimarrà proprietario fino al 1993, momento in
cui lo donerà alla Marina militare italiana. Capricia diventa così una nave scuola che
periodicamente ospita a bordo gli allievi dell’Accademia Navale di Livorno. Ogni anno
parte per una crociera di istruzione, che spesso include tra le varie tappe la
partecipazione a numerosi raduni di vele d’epoca, da Imperia a Napoli, da La Spezia a
Cannes. Periodicamente vengono imbarcati anche giovani di età compresa tra i 18 e i 25
anni appartenenti alla Sta-I di Genova il cui scopo è diffondere la cultura della marineria
e della navigazione.
CHAPLIN
1974 Classic Yahct
Cantiere: Sangermani
Progetto: Carlo Sciarrelli
Il suo progettista, il triestino Carlo Sciarrelli, ha definito Chaplin “uno yacht di classe,
concepito per crociere e regate”. Dal 1975 al 1977 il cutter si è classificato al
sedicesimo posto e due volte quarto alla Giraglia, regata poi vinta nel 1989. Ha ottenuto
vittorie di classe a Le Vele d’Epoca di Imperia nel 2002, 2004 e 2006 nella categoria
Yacht Classici. L’11 gennaio del 2008 è stata donata dalla famiglia genovese Novi, da
sempre sua proprietaria, alla Marina militare italiana. Nel 2009, al comando del C.V.
Bruno Puzone Bifulco, ha partecipato ai raduni di Antibes, La Spezia, Marciana Marina,
Napoli, Porto Rotondo, Montecarlo e Cannes, aggiudicandosi il Panerai Classic Yachts
Challenge (Pcyc) nella categoria Classici. Nel 2010 è tornata al Pcyc, dove si è piazzata
seconda. Chaplin, di base a Napoli, è a disposizione del Gruppo Vela Altura della Marina
militare.
CHIN BLUE III
1965 Classic Yacht
Cantiere: Shipyard
Progetto: Naval Architect
Chin Blu III associa il suo nome a una serie di partecipazioni alla regata Giraglia,
avvenute dal 1966 al 1972, anno in cui si afferma nella Classe I- Divisione B. Dopo i due
primi proprietari, entrambi francesi, la barca viene venduta all’imperiese (anzi,
onegliese come tiene a ricordare). Nello Saltalamacchia, che le fa partecipare
regolarmente alle Vele d’Epoca di Imperia. Nel 1991 vince nella propria classe al Trofeo
Almirante Conde de Barcelona. La partecipazione ai raduni proseguirà anche con
Riccardo Degiovanni, nuovo proprietario del 1992. Chin Blu III è costruita in fasciame di
mogano su ordinate in acacia.
CHINOOK
1916 – Vintage Yacht
Cantiere: Shipyard
Progetto: Naval Architect
Chinook, ex Pauline, appartiene alla classe tra il 1916 e il 1926 su commessa di un
gruppo di soci del New York Yacht Club. Se ne contano non più di quattro esemplari
ancora naviganti tra cui Rowdy (1916) e Marilee (1926). Quest’ultima e Chinook sono le
uniche ad essere armare a cutter aurico. E’ stata costruita contemporaneamente
insieme alle altre 11 gemelle in solo 6 mesi, a cavallo tra il 1915 e il 1916. Chinook,
acquistata nel marzo 2010 presso il Mystic Seaport Museum di Newport dallo skipper
irlandese Jonathan Greenwood e Sandra Ugolini, è stata trasferita via cargo a Genova e
quindi Bizerta, in Tunesia. Nel frattempo il nuovo proprietario è diventato Graham
Walker, l’armatore già plurivincitore del Trofeo Panerai a bordo del suddetto Rowdy. Ha
esordito in regata a Les Voiles d’Antibes nel 2013.
CORSARO II,
1961 - Classic Yacht
Cantiere: Costaguta
Progetto: Sparkman & Stephens
Il Prima Classe Rorc Corsaro II, come Artica II, Caroly, Chaplin, Sagittario, Capricia e
Stella Polare, appartiene al naviglio della Marina militare italiana e viene adibito
all’addestramento degli allievi ufficiali dell’Accademia Navale di Livorno.
Commissionato espressamente dalla Marina, con al comando l’allora Capitano di Fregata
Agostino Straulino si classificò al quarto posto alla Transpac da Los Angeles a Honolulu
del 1961 e primo in tempo reale alla Honolulu-Isola di Kauai. Nel 1962 prese parte alla
Newport-Bermuda (quinto classificato) e vinse la Torbay- Rotterdam, nel 1963 giunse
nono alla Annapolis-Newport e secondo alla Transatlantica verso l’Europa. Innumerevoli
le regate e le navigazioni: dalla Cowes Week al Fastnet, dalla Lisbona-Bermude (vittoria
di classe nel 1964) alla Buenos Aires-Rio de Janeiro e alla Sydney-Hobart. Ogni anno il
Corsaro II parte per una crociera di istruzione estiva di tre mesi.
DIDA IV
1974 – Classic Yacht
Cantiere: Carlini
Progetto: Sparkman & Stephens
Dida Quarta è nata per volontà del professor Calandriello di Firenze: era uno dei suoi
tanti Dida, commissionati specificatamente per regatare e quindi solitamente vuoti
all’interno, per contenere al Massimo il peso (non a casonel passato di Dida Quarta vi è
anche una vittoria a una edizione della Giraglia). Durante gli anni ottanta il cantiere
Sangermani ha realizzato gli interni di questo sloop che poi, all’inizio degli anni
Novanta, è stato rilevato dal torinese Marco Rizzioli, il quale l’ha affidato al maestro
d’ascia imperiese Mario Quarantaaffinchè lo ristrutturasse, posando anche una nuova
coperta in teak. Dida Quarta ha compiuto crociere alle Baleari, in Corsica e Sardegna.
Nel 2008 si è piazzata seconda di classe alle Régates Royales di Cannes, preceduta da
Sagittarius. Dida Quarta è costruita con tre strati di lamellare incrociato di mogano, su
ossatura e interni anch’essi in mogano.
DULCINEA
1991- Spirit of tradition
Cantiere: Carlini
Progetto: Carlo Sciarrelli
Dulcinea, costruita in lamellare di mogano su ossatura in frassino, è appartenuta fino al
2006 all’armatore torinese Mario Merlin. Durante quel periodo, dalla mase di Mentone,
in Costa Azzurra, ha navigato in tutto il Mediterraneo. Imbarcazioneveloce e marina, nel
2003 si è aggiudicata una vittoria in occasione del Trofeo Almirante Conte di Barcellona.
Nel 2007 è stata rilevata dal cardiochirurgo torinese Marco Diena che, dopo il
trasferimento press oil porto ligure di varazze, l’ha impiegata per vleeggiare nel Mar
Tirreno.
Nel 2010 lo scafo Dulcinea è stato riportato interamente a legno e riverniciato press il
Centro Nautico Marina Uno di Federico Massabò a Imperia. Nel 2011 ha partecipato a
Les Voiles d’Antibes, prima tappa del circuito Panerai Classic Yachts Challenge.
EA
1952 – Classic Yacht
Cantiere: Baglietto
Progetto: Vittorio Baglietto
Il progetto Ea,iniziali della figlia del primo armature, il Cavaliere Guido Giovannelli, si
rifà a quello di Miranda IV, un’altra costruzione di Baglietto del 1950 ispirata a piani
dell’inglese Laurent Giles. La barca ha partecipato a nove edizioni dalla Giraglia,
vincendone 3 in reale.
Poi è scomparsa nel Mediterranea e alla fine degli anni SeSessanta è stata segnalata
lungo le coste della Francia atlantica. Nel 2006, in seguito a un fallimento è stata
acquistata a Les Sables d’Olonne a un’asta giudiziaria da Paolo Giorgetti della classic
Yachts management di Milano, per conto del nuovo armature. Trasferita via camion
presso il cantiere sibma Navale di Imperia, è stata sottoposta a un restauro integrale da
Mario Quaranta, specialist dei refitting. Nel 2008 ha preso parte alle Vele d’Epoca di
Imperia. E’ costruita in triplo fasciame di mogano incrociato su ordinate di frassino.
EILEAN
1937 - Vintage Yacht
Cantiere: William Fife III& Son
Architetto: William Fife III
Eilean, nome che in gaelico significa “piccola isola”, nacque nel 1936 presso i cantieri
Fife, su progetto di William Fife III, e venne varato l’anno successivo. Protagonista di 36
traversate atlantiche, Eilean ha navigato tra l’Europa e Antigua per buona parte della
propria storia e nel 1982 diventò anche il set per il videoclip di Rio dei Duran Duran.
Ritrovato nel 2006, in stato di grave degrado, dall’azienda italiana di alta orologeria
Officine Panerai, Eilean venne subito acquistato e trasferito via cargo presso il cantiere
Francesco Del Carlo di Viareggio, per essere sottoposto a un restauro integrale e
filologico durato oltre tre anni. Lo scafo di Eilean è stato costruito in composito, con il
fasciame in teak di Burma spesso quattro cm su ordinate, madieri, bagli e rinforzi in
ferro zincato. Durante il refitting è stato recuperato quasi tutto il fasciame originale.
Nel 2012 Eilean ha nuovamente attraversato l’Atlantico. Il ritorno in mare di Eilean è
stato celebrato alla fine del 2009 presso la Sezione Velica della Marina Militare Italiana a
La Spezia, in virtù dello storico legame tra la Marina Militare e Officine Panerai.
L’azienda fiorentina di alta orologeria ha infatti prodotto nel 1936, anno di nascita di
Eilean, il primo prototipo di orologio subacqueo per le incursioni del Comando del Primo
Gruppo Sommergibili della Regia Marina Italiana. In riconoscimento della propria storia,
e dei molti parallelismi tra l’artigianalità che caratterizza lo yachting classico e l’alta
orologeria, Officine Panerai promuove da anni la cultura delle vele d’epoca tramite il
Panerai Classic Yachts Challenge.
ELENA
2009- Spirit of tradition yacht
Cantiere: Factoria Naval Marìn
Progetto: N.G. Herreshoff E Acubens Naval Architects
Elena è la replica di una goletta aurica progettata e costruita nel 1911 presso il cantiere
americano Herreshoff Manufacturing Company del geniale progettista. N.G. Herreshoff,
soprannominato il mago di Bristol. Ha una lunghezza di 55 metri compreso il bompresso,
mentre il solo scafo misura 41,60 metri. Elena, che appartiene a un armatore tedesco, è
costruita in acciaio e lamiere saldate, mentre l’originale dell’epoca era in lamiere
chiodate.
Perfettamente bilanciata, nelle andatura in poppa può esporre fino a 1800 metri
quadrati di velatura. Il suo comandante, lo scozzese Steve Mc Laren, ha affermato che
condurre Elena <<è come guidare una Bentley>>. Nel 2011 il due alberi ha partecipato
all’Argentario Sailing Week di Porto Santo Stefano, al Veteran Big Boat Rally di Porto
Cervo ed ai raduni di Montecarlo, Cannes e Saint Tropez. Nel 2012 ha attraversato
l’Oceano Atlantico.
ELEONORA
2000 - Replica of vintage yacht
Cantiere: Van der Graaf
Progetto: Nathanael G. Herreshoff
Eleonora è una replica della goletta Westward del 1910. Il due alberi in acciaio è stato
ricostruito, secondo i piani dell’epoca, presso I cantieri olandesi Van der Graaf per
l’armatore olandese Ed Kastelein, appassionato di vintage yacht che nel 1992 aveva già
fatto realizzare Zaca A Te Moana Le Herreshoff Manufacturing Company si fece un nome
agli inizi del secolo come disegnatrice e costruttrice di defender di Coppa America, così
come dei nove yacht appartenenti alla cosiddetta Big Class Racing Schooners. Eleonora è
proprio uno di questi scafi ed è tra le più greandi repliche che siano mai state
realizzate. L’originale Westward avrebbe dovuto essere affondata nella Manica se I suoi
eredi non fossero stati capaci di mantenerla in ottimo stato. Così avvenne: il 15 luglio
del 1947 fu fatta saltare con l’esplosivo e affondò poco dopo. Nel 2005 Eleonora è stata
venduta a Zbynek Zak, il nuovo armature svizzero.
FAMALU’
1957 Classic Yacht
Cantiere: Gino d’Este
Progetto: Laurent Giles
Il nome di Famalù, cutter che durante la ricostruzione sporgeva di ben sei metri dallo
squero veneziano dove è stato realizzato, nasce dall’unione delle iniziali dei tre figli del
primo armatore triestino, che l’ha tenuto per circa 15 anni. Poi, con base a Santa
Margherita Ligure, è dapprima appartenuto ad un professionista genovese, a un
imprenditore edile e quindi a un pool di tre notai. Dal 2006 Famalù è stato rilevato da
paolo Bonetti, che nel 2007 l’ha sottoposto ad alcuni lavori di restauro presso il cantiere
dello Yacht Club Italiano di Genova, eseguiti dal maestro d’ascia Balanzoni e
supervisionati dall’ammiraglio Piero Carpani. Tra i lavori effettuati vi sono il rifacimento
di parte della chiglia, il rinforzo dell’ossatura in acacia e la parziale sostituzione di
qualche corso di fasciame in mogano Honduras. Nel 2003 si è piazzato primo di classe a
Imperia.
FIRE BIRD
1963 Classic Yacht
Cantiere: Port Hamble
Progetto: Robert Clark
Costruita sotto sorveglianza dei Lloyds (categoria 100 A1 la massima) ha sempre navigato
tra l’Inghilterra e i Caraibi. Negli anni Settanta è stata acquisita da un armatore
pesarese che la teneva a Villefranchesur-Mer. Nei primi anni Ottanta viene rilevata da
un armatore torinese che continua a tenerla in Costa Azzurra. Nel 1986 subentra un
nuovo proprietario che la trasferisce a Imperia. Nei primi anni Novanta, con il nome di
Ornella III, vince una Transat des Alizes, traversata atlantica in regata. Nel 2005, presso
il cantiere Baglietto di Varazze, il maestro d’ascia Mario Quaranta posa una nuova
coperta in teak. Fire Bird è costruita in fasciame di iroko su ordinate di quercia. Vanta
una decina di presenze alla Barcolana di Trieste e nel 2006, 2008 e 2010 ha partecipato
a Le Vele d’Epoca di Imperia. Monta ancora gli alberi originali in alluminio d’epoca.
FLICKA
1934 Vintage Yacht
Cantiere Woodnutt & Co.
Progetto: Alfred Westmacott- UK
Costata al momento del varo 13.000 sterline, Flicka (nome svedese che significa
“ragazza”) viene varata per Lord Turquande Young con il nome di Wee Mac e rimane in
Inghilterra fino agli anni Settanta. Trasferita prima in Mediterraneo, naviga
successivamente negli Usa. Rimane abbandonata nel fango per circa 16 anni, poi viene
acquistata da un armatore australiano. Nei primi anni Novanta la rileva il presidente
dello Yacht Club Antigua; dal 2003 al 2006 vince nella sua classe alle regate di Antigua.
Nel 2007 il nuovo armatore olandese la trasferisce ad Antibes, poi diventa di proprietà di
Daniela Gandini di Imperia. Periodicamente è sottoposta a lavori presso i cantieri Marina
Uno di Imperia e Vitulano di Sanremo. Ha partecipato ai raduni di Imperia nel 2008 e
2010. Flicka, che dal 2007 batte bandiera italiana, è costruita in fasciame di teak di
Burma su ordinate di quercia.
GOLONDRINA
1968 – Classic Yacht
Cantiere: Carlini
Progetto: Sparkman & Stephens
E’ sempre costante la presenza di Golondrina ai raduni di vele d’epoca e classiche del
Mediterraneo. Questo sloop Marconi è stato realizzato nel 1968 dal cantiere Carlini di
Rimini, tra i più noti e apprezzati costruttori italiani di scafi in legno. Varato con il nome
di Ojalà per l’armatore Charles Holland, appartiene alla categoria dei One Tonner. Nel
1971 ha partecipato alla regata del Fastnet, classificandosi dodicesimo. Nel 1998 e 2000
ha vinto nella propria classe alle Vele d’Epoca di Imperia, mentre nelle edizioni del 2004
e 2006 dello stesso raduno si è classificato secondo nella propria categoria.
HALLOWE’EN
1926 - Vintage Yacht
Cantiere: William Fife & Son
Progetto: William Fife III
Hallowe’en è un cutter Marconi ispirato alle linee dei 15 Metri S.I., che nello stesso anno
del varo vinse il Fastnet stabilendo un record rimasto imbattuto. In seguito navigò in
Mediterraneo, in Atlantico e, con il nome di Magda XII, in Norvegia. Qui ospitò spesso il
Principe Olaf, futuro re della Norvegia. Tra gli anni Quaranta e Cinquanta, con il nome di
Cotton Blossom IV, navigò in America, vincendo numerose regate. Durante gli anni
Ottanta venne sottoposta a un restauro presso il Classic Boat Museum di Newport, cui
l’imbarcazione era stata donata. Nel corso della sua vita Hallowe’en è passata dall’armo
a cutter Marconi a quello aurico e fu anche attrezzata a yawl. Nel 1993, in occasione di
un restauro effettuato a Barcellona, tornò a cutter Marconi. Nel 1999 l’imbarcazione
venne venduta a un nuovo armatore olandese; dal 2007, invece, appartiene a un
irlandese. Il progettista Fife definì Halloween “perfetta, un gioiello”.
Il Moro di Venezia
1976 Cantiere Carlini
Sloop bermudiano
Il Moro di Venezia è stato il capostipite della classe Maxi Yacht IOR, primo di una serie di
gloriosi maxi yacht, tra cui il Moro III che fu il primo maxi italiano a vincere il mondiale
Maxi Yacht nel 1988, tutti disegnati da German Frers oltre ai 5 leggendari classe coppa
America, tutti identificati con questo famoso nome. Varato nel 1976, costruito a Rimini
dal cantiere Carlini, Il Moro di Venezia è uno sloop di 20,45 metri realizzato interamente
in legno lamellare a sette strati, armato con un albero di 27 metri, estremamente
innovativo per l'epoca, studiato e perfezionato da Ted Hood, essendo la prima volta che
un maxi di oltre 20 metri veniva realizzato con questo armamento. Il Moro I è stato uno
dei più avvenieristici yacht, progettato e realizzato secondo specifiche richieste di
innovazione e sperimentazione di nuove tecnologie e materiali, una sperimentazione che
non si è mai fermata: il Moro II nell’82 fu il primo scafo maxi realizzato in alluminio ed il
Moro III nell'87 è stato il primo ad avere un armamento frazionato.Nell'anno successivo al
suo varo il Moro vince la prestigiosa Channel Race e sarà la prima barca italiana a girare
il Fastnet in testa alla flotta. Nel 1978 attraversa l’Atlantico prendendo parte alle regate
del SORC dominando la classicissima Miami-Nassau. Il Moro I ha partecipato
vittoriosamente a numerose regate del circuito IOR, tra cui il drammatico Fastnet del
’79, ed ha detenuto il record della Barcolana dal 1987 fino al 2005.
IRINA VII
1934 -Vintage Yacht
Cantiere: William Fife & Son
Progetto: Alfred Mylne
Irina VII è un’imbarcazione che, in occasione dei raduni di vele d’epoca e classiche,
corre nella categoria degli yacht d’epoca con armo Marconi. Varata con il nome di
Sonas, venne costruita per uno scozzese. Dopo la seconda Guerra mondiale ne divenne
proprietario il norvegese George von Erpecom, poi, negli anni Sessanta, diventò
un’imbarcazione scuola in Inghilterra. A metà degli anni Ottantacambiò nuovamente
proprietario e nel 2002 fu restaurata a Marsiglia secondo piani originali. Irina VII ha vinto
nella propria classe al Trofeo Bailli de Suffren del 2005, lungo la rotta St.Tropez –Malta.
Alle Vele d’Epocadel 2008 ha ricevuto la coppa Cim per il comportamento e lo spirit
sportivo. Nel 2009 ha partecipato a Les voiles d’Antibes. Solitamente viene adibita a
crociere charter.
JALINA
1946 -Vintage Yacht
Cantiere: P.Jouet
Progetto: Eugene Cornu
“Un magnifique animal de course”. Così, nel 1953, la rivista francese Le Yacht
descriveva Jalina, nata dalla matita dell’affermato progettista francese Cornu. All’epoca
la barca aveva già dimostrato quanto valesse, vincendo nel 1947 la Cowes-Dinard e la
Cannes-Portoferraio. Nel 1953 è sua la vittoria alla Giraglia, ripetuta nei due anni
successivi nella propria classe. Altre vittorie le conquista alla Porto Azzurro-Anzio del
1955 e alla Ajaccio-Monaco del 1957. Nel 2007 viene scoperta semiabbandonata a
Portoferraio dal milanese Luciano Frattini, che se ne innamora e l’acquista. Il restauro,
completato nel 2010 all’isola d’Elba, viene eseguito dai fratelli Stefano e Marco
Bonacina, valenti maestri d’ascia già autori di importanti refitting, tra cui quello di
Vistona del 1937. Jalina è costruita in fasciame di mogano su ordinate di quercia e ha
l’albero in douglas.
JOUR DE FETE
1930 Progetto: Franck Paine
Cantiere Lawley Yard- USA
Jour de Fete è un Q Class disegnato da Franck Paine. Inizialmente si chiamava "Falcon
puis Hayday". Fu costruito dal cantiere Lawley Yard nel Massachussets. Varato nel 1930 è
stato di recente perfettamente restaurato e portato alle "Voiles d'Antibes", tappa del
circuito "Panerai Classic Yachts Challenge", dall'ex skipper francese Bruno Troublé,
celebre come organizzatore della "Louis Vuitton Cup".
KELPIE
1903 - Vintage Yacht
Cantiere: J.G. - UK
Progetto: Alfred Mylne- Scozia
Il cutter aurico Kelpie, costruito in fasciame di pino su ordinate di quercia e con interni
in mogano, è un Solent 38 One Design, commissionato da un gruppo di armatori
desiderosi di possedere un’imbarcazione che gli permettesse di regatare, o compiere
crociere, senza penalizzazioni. Sembra che di scafi come questi ne siano stati progettati
11 e costruiti otto. Kelpie ha navigato lungo la costa occidentale dell’Inghilterra. Tra il
2009 e il 2011 è stata oggetto di lavori presso Fairlie Restorations, il cantiere inglese di
Hamble, vicino a Southampton, specializzato nel recupero di scafi d’epoca. Nel 2010,
tra un intervento e l’altro, Kelpie ha regatato ai raduni di vele d’epoca di Barcellona,
Mahon, Imperia, Nizza e Cannes, conseguendo diversi primi posti di categoria. Nel 2009
e 2010 ha partecipato alla British Classic Yacht Club Regatta di Cowes.
MARIGOLD
1892 - VintageYacht
Cantiere: Shipyard
Progetto: Naval Architect
La prua dritta a piombo e la poppa molto slanciata. A qualunque evento abbia
partecipato, il cutter aurico Marigold si è sempre fatto ammirare per le sue linee
d’epoca vittoriana, che gli sono valse premi e riconoscimenti. Altro non poteva essere,
per uno dei rari e ancora naviganti scafi ottocenteschi. Nei primi anni del nuovo
millennio, l’imbarcazione è stata sottoposta a un restauro che le ha permesso di
partecipare a numerosi raduni di vele d’epoca e di entrare a fare parte della Belle
Classe, l’esclusivo club di armatori di scafi d’antan dello Yacht Club di Montecarlo. Pur
di mantenere lo spirito di un tempo, il proprietario Richard Allan ha scelto di non
installare su Marigold né l’impianto elettrico né eventuali winch in coperta.
MADIFRA
1965 - Classic Yacht
Cantiere: Cantieri Gino d’Este
Progetto: Laurent Giles & Partners
Madifra, acronimo dei figli del primo armatore, venne varata dal cantiere Gino d’Este di
Fiumicino, con l’ar,mo e cutter Marconi. Più tardi venne trasformata a yawl. La partita
di legname con la quale fu costruita aveva una stagionatura trentennale, che in futuro
avrebbe assicurato la tenuta dello scafo e impedito infiltrazioni. In epoca moderna
Madifra venne acquistata dall’avvocato milanese e appassionato velista Matteo Rossi,
per 23 anni proprietario dell’11 metri Blue Bird. Madifra si è classificata al terzo posto,
preceduta da Strale e dal vincitore Emeraude, nella categoria yacht Classici in occasione
del Panerai Classic Yachts Challenge 2006, circuito di regate riservato alle vele d’epoca
e classiche.
In quello stesso anno è arrivata seconda alla regata Mahon-Imperia, dove ha partecipato
alle Vele d’Epoca di Imperia con a bordo un equipaggio di allievi del Centro Velico
Caprera.
MANITOU
1931 -
Cantiere M.M. Davis
Progetto: Olin Stephens – Usa
MANITOU, LA CASA (BIANCA) GALLEGGIANTE
Il miliardario greco Aristotele Onassis provò per ben due volte a comprarla, fallendo
entrambe i tentativi, finchè non tornò nelle mani del suo primo proprietario. Ma la sua
storia è legata al nome di uno dei presidenti americani ancora oggi più famosi: John F.
Kennedy. Per un certo periodo di tempo infatti appartenne alla "flotta" della Casa Bianca
e custodì nel suo sfarzoso salone molti segreti della "guerra fredda"... John Kennedy
scelse lei, "Manitou", il 62 piedi disegnato da Sparkman & Stephens nel 1936, che
divenne così lo Yacht Presidenziale. Gli fu donata nel 1955 dall'Accademia della Guardia
Costiera quando venne portata alla Chesapeake Bay dove venne equipaggiata con
sofisticati sistemi di comunicazione che da bordo consentivano al Presidente di tenersi
sempre in contatto con il suo ufficio o con... il Cremlino. Da grande appassionato di
vela, John Kennedy navigò spesso intorno alla baia spingendosi fino al New England. Per
lavoro, con la famiglia, con gli amici (e con Marylin?). Cinque anni dopo il suo assassinio
venne venduta dal Governo per la modesta somma di 35.000 dollari e usata come traino
per la Marina Mercantile... Fu proprio in quell'anno che l'armatore greco Onassis tentò
per ben due volte di aggiudicarsela e di riportarla in famiglia, visto il suo imminente
matrimonio con Jacqueline Kennedy. Nel 1999, "Manitou" venne acquistata dalla nipote
di James Lowe, suo proprietario originale. Da allora la barca è stata sottoposta a
numerosi restauri. La potrete ammirare in tutto il suo splendore in occasione delle "Vele
d'Epoca di Imperia" .
MANTA
1935 Vintage Yacht
Cantiere: Pietro Tarabocchia
Progetto: Mario Tarabocchia
Manta, ex Toosa, era stato costruito per l’industriale milanese Dante Ceschina e
rappresentò una delle prime esperienze di progettazione di Tarabocchia nel campo
dell’architettura navale. Nel 1937-38 tentò una traversata atlantica, ma dovette
desistere. Negli anni Cinquanta si chiamò Paitan e Odilia. Nei primi anni Ottanta venne
acquistato dall’avvocato Ernesto Irace e dal 1985 cominciò a partecipare ai raduni di
vele d’epoca, tra cui Porto Cervo (terzo di classe nel 1985), Palma di Maiorca ( quinta
assoluta nel 1986) e Imperia ( prima di classe in tempo reale). Il simbolo della barca è un
orso, che rispecchia il carattere dell’armatore. Orso è anche il nome del figlio di Irace,
battezzato proprio a prua di Manta. Nel 2004 il cutter, costruito in rovere, è stato
sottoposto a restauro integrale presso il canterie Skipper della Spezia, supervisionato da
Franco Giorgetti e Luigi Lang.
MARIETTE
1915 - Vintage Yacht
Cantiere: Herreshoff Man CO
Progetto: Nathanael G. Herreshoff
E’ una delle Big Boats più vittoriose, soprattutto tra gli anni Novanta e I primi del
Duemila, quando apparteneva all’americano Thomas J. Perkins, future propietario di
Maltese Falcon. Mariette è uno dei sette grandi schoonervarati da Herreshoff tra il 1903
e il 1915. L’unca sua gemella sopravvisuta, Vagrant, naviga in Adriatico. Negli anni
Settanta Mariette apparteneva ad Andrea Rizzoli, che la tenne per oltre un decennio con
Erik Pascoli al commando. Nei primi anni Ottantasubì un restauro presso I Cantieri
Beconcini della Spezia, seguito dall’architetto Ugo Faggioni, L’armo a goletta
bermudiana pressente da oltre 50 anni, fu riprestinato a goletta aurica sotto la prorietà
Perkins. Nel 2001 ha vinto il Prada Challenge e nel 2006 è arrivata prima nella propria
classe all’Argentario Sailing Week e nel 2006 è arrivata prima nella propria classe
all’Argentario Sailing Week e seconda tra le Big Boat alle Vele d’Epoca di Imperia.
MARIQUITA
1911 - Vintage Yacht
Cantiere: W. Fife & Son
Progetto: William Fife III
E’ l’unico 19 m S.I navigante dei sei costruiti (Celie, Corona, Ellinor, Mariquita, Norada,
Octavia). Durante gli anni Vnti questo genere di imbarcazioni furono surclassare dai 12
m S.I. Mariquita associate a doti velocistiche interni molto confortevoli per la crociera,
con Quattro cabine e alloggi per l’equipaggio. Il cutture ha subito numerosi passaggi di
proprità, finchè nel 2004 è stato rilevato e restaurato da un gruppo di armatori presso
Fairlie Restorations, il cantiere inglese di Hamble, di teak su ossatura metallica. Nei
numerosi raduni del Mediterranea cui partecipa regolarmente, corre nella catetegoria
delle Big Boat. Nel 2008 ha partecipato in scozia alla terza edizione della Fife Regatta,
evento quinquennale riservato alle barche costruite da fife. Nel 2011 si è aggiudicato il
Prix du Yacht de Tradition de l’Année.
MARJATTA
1943 Vintage Yacht
Cantiere: Abo Batvarf
Progetto: Jarv Lindblom
La pluripremiata Marjatta, registrata a Londra nel 1948, rimase in Finlandia fino agli
anni Sessanta, poi venne in Italia e nel 1989 fu sottoposta a un restauro a Santa
Margherita Ligure. Da quell’anno, con il nuovo proprietario, il milanese Giovanni Broggi,
lo scafo venne sempre dipinto di blu chiaro. Questo un riassunto del palmarès di
Marjatta: seconda di classe a Imperia 1998, prima di classe a Imperia nel 2000, seconda
di classe all’Argentario Sailing Week e prima a Imperia nel 2002, terza di classe
all’Argentario nel 2006, prima di classe all’Argentario nel 2007, seconda all’Argentario e
a Imperia nel 2008, seconda di classe a Porto Rotondo nel 2009. Marjatta, che naviga per
almeno quattro mesi all’anno tra Italia, Grecia e Spagna, ha gli interni originali e monta
ancora gli alberi del 1943.
MOONBEAM III
1903 Vintage Yacht
Cantiere: W. Fife & Son
Progetto: William Fife III
Moonbeam III, numero velico 88, è anche conosciuta con il nome di Moonbeam of Fife. E’
la terza di quattro imbarcazioni, aventi stesso nome, varate tra il 1858 e il 1920.
Commissionata dall’avvocato londinese Charles Plumtree Johnson, nacque con l’armo a
yawl. Tra gli anni Venti e Trenta si trasferì nel Mediterraneo, dove vinse la Course
Crosiére de la Mèditerranèe. Rimase poi abbandonata in Francia per quasi un quarto di
secolo. Nel 1988, presso gli ex cantieri Camper & Nicholson di Southampton, fu
restaurata e cominciò a partecipare ai raduni di vele d’epoca. Nel giugno del 2008
Moonbeam III era in Scozia alla terza edizione della Fife Regatta. Nel settembre dello
stesso anno ha vinto nella categoria Epoca Aurici A a Le Voiles de St. Tropez.
L’imbarcazione è costruiita in fasciame di teak su ossatura di olmo.
MOONBEAM IV
1914 -Vintage Yacht
Cantiere: W.Fife & Son
Progetto: William Fife III
Lunga 30 metri senza il bompresso, è la quarta di una serie di imbarcazioni con lo stesso
nome, realizzate tra il 1858 e il 1920. Il cutter aurico Moonbeam IV, numero velico 8,
venne costruito in teak e acciaio nel 1914, ma gli eventi bellici fecero slittare la
registrazione ufficiale, avvenuta nel 1920. Tra il 1998 e il 2000 ha subìto in Birmania un
restauro integrale ed è ricordato come lo yacht della luna di miele tra il Principe Ranieri
di Monaco (che ne fu proprietario tra il 1950 e il 1959) e la diva americana Grace Kelly.
Ha vinto tutto: da Le Vele d’Epoca di Imperia (2006) al Trofeo Bailli de Suffren (2009,
2010 e 2011), fino a Les Voiles d’Antibes (2009), Calanques Classique (2010 e 2011),
Cannes, St. Tropez, Barcellona e Mahon, oltre al Prix du Yacht de Tradition de l’Année
(Pyta) del 2009 e, nel 2011, al Panerai Classic Yachts Challenge (categoria Big Boat).
NAÏF
1973 Classic Yacht
Cantiere: Carlini
Progetto: Dick Carter
Naïf, costruita in tre strati di mogano lamellare su ordinate di acacia, era stata
commissionata dall’imprenditore ravennate Raul Gardini, l’ex re della chimica italiana.
Nell’anno del varo, al comando dello skipper Cino Ricci, venne trasferita via mare in
Inghilterra per partecipare all’Admiral’s Cup e al Fastnet. Nel 1977 fu rivenduta alla
famiglia Trombini di Ravenna. Riacquistata nel 2004 da Ivan Gardini, figlio di Raul, è
stata restaurata nel 2005 dal cantiere De Cesari di Cervia su disegni di Michele Ansaloni.
Fino al 2009 ha fatto base a Marina di Ravenna e ha partecipato a Trieste alla Barcolana
Classic e al Trofeo Sciarrelli. In Tirreno ha preso parte al campionato invernale di Riva di
Traiano, ai raduni di Porto Rotondo, al Tan di Livorno, allo Ior Revival di Sanremo, agli
eventi di Viareggio e Imperia e al Durand de la Penne di Le Grazie del 2010, che ha vinto
OISEAU DE FEU
1937 Vintage Yacht
Cantiere: Camper & Nicholson
Progetto: Charles E. Nicholson
Oiseau de Feu nacque con il nome di Firebird X per il presidente del Royal Ocean Racing
Club, Ralph Hawks, che commissionò uno yacht ispirato ai 12 Metri Stazza
Internazionale, ma comodo per le regate d’altura e la crociera veloce. Dopo la seconda
guerra mondiale venne armato a yawl e continuò a regatare fino agli anni Cinquanta. Dal
1963 battè bandiera francese e cambiò nome in Flame II, poi divene Vindilis II e infine
Oiseau de Feu nel 1970. In seguito ad un naufragio avvenuto nel 1983 venne sottoposta a
un restauro effettuato a Saint Malo sotto la supervisione dell’architetto navale Guy
Ribadeau-Dumas, che lo riportò come in origine avvalendosi dei piani originali reperiti
presso il Museo di Londra. Da quel momento il cutter fu classificato monumento storico
dalle autorità francesi e messo a disposizione di chiunque desiderasse noleggiarlo per
partecipare ai principali raduni di vele d’epoca.
ORIOLE
1905 Vintage Yacht
Cantiere: Herreshoff Manufacturing Co.
Progetto: Nethanael G. Herreshoff
Oriole, che ha sempre mantenuto lo stesso nome dal momento del varo, è gemella di
Linnet. E’ l’undicesimo di 18 scafi appartenenti alla classe monotipo dei Nyyc 30 ( New
York Yacht Club 30). Il numero 30 indica la lunghezza minima al galleggiamento espressa
in piedi ( 1 piede= 30,48 centimetri). La barca si è mantenuta come in origine fino alla
vigilia della seconda guerra mondiale, momento in cui è stata trasformata in yawl
Marconi. Così è rimasta per 50 anni. Nel 2003 viene scoperta dal consulente di barche
d’epoca francese Francis Van de Velde, che ne consiglia l’acquisto a un sindacato
composto da sei americani. Sottoposta a restauro presso il cantieri Cannel ( lo stesso del
restauro di Marilee), nel 2005 prende parte a Newport al centenario della classe e oi si
trasferisce in Mediterraneo, a La Ciotat. Da anni partecipa con successo ai raduni di
vele d’epoca.
PAULENA
1966 - Classic Yacht
Cantiere: Sangermani
Progetto: Cesare Sangermani
Lo yawl Paulena venne rinomato Kaligo a metà degli anni Ottanta fino al 2010, momento
in cui l’armatore vicentino Luciano Masiero lo sottopose a un restauro presso il cantiere
Alfa Yachts di Varazze. Nell’agodto di quell’anno I nuovi proprietary, I conti francesi De
Ganay, ripristinarono il nome originale. Paulena ha partecipato ai raduni di Imperiadel
1987 e 1991; nel 2011 ha regatato as Antibes, all’ArgentarioSailing Week di Porto Santo
Stefano e ai raduni di Napoli, Gaeta e Saint Tropez. La barca, iscritta al Circolo Nautico
Ugo Costaguta di Genova Voltri, è diventata il punto di incontro dei tre attuali
proprietary, provenienti da Italia, Belgio e Austria.
In futuro verranno effettuati nuovi interventi per riportare questo Sangermani come era
esattamente al momento del varo.
RUNNING TIDE
1969 – Marconi Sloop
Cantiere: Shipyard
Progetto: Naval Architect
E’ la prima imbarcazione in alluminio realizzata dal cantiere olandese negli USA, prezzo
Kretzer Boat Works di City Island, per essere completata e allestita. Il primo proprietario
è stato il costruttore americano Jacob Ibralsteen, poi appartenuta al tycoon Ted Turner,
fondatore del canale televisivo CNN. Nel 2001 è passata al francese Eric Pol. Running
Tide ha partecipato e vinto in occasione di numerose regate , collezionando oltre a 200
trofei. Ha attraversato più volte l’Oceano Atlantico. Durante gli anni Duemila ha
partecipato a Les Voiles d’Antibes e ad almeno cinque edizioni di Les Voiles de Saint
Tropez. Nel 2012 ha preso parte per la prima volta alle Régates Royales di Cannes.
SAGITTARIO
1972 Classic Yacht
Cantiere: Mariano Craglietto
Progetto: Carlo Sciarrelli
Sagittario è una delle numerose imbarcazioni classiche in legno che, insieme a Stella
Polare, Corsaro II, Artica II e Chaplin, fa parte del naviglio dello Sport Velico della
Marina militare italiana. Nel corso dell’anno, oltre a partecipare ai raduni di vele
d’epoca, viene adibita all’addestramento degli allievi. Costruita in soli 78 giorni dal
cantiere, prese parte alla Ostar del 1972, arrivando a Newport settima su 55 iscritti.
Negli anni Ottanta ha partecipato a diverse edizioni della Middle Sea Race, vincendo nel
1980 e 1981, e durante gli anni Novanta si è distinta alla Barcolana di Trieste con a
bordo l’ammiraglio Agostino Straulino. Nel 2009, con a bordo gli allievi della Scuola
Navale Militare Morosini di Venezia, ha vinto nella propria categoria il Trofeo Città di
Trieste e la Barcolana Classic. È uno degli scafi che concorre alla Sciarrelli Cup, regata
nata in onore del suo famoso progettista.
SAGITTARIUS
1971 Classic Yacht
Cantiere: Carlini
Progetto: Sparkman & Stephens
Il primo armatore di Sagittarius è stato Giorgio Carriero di Firenze, poi dal 1973 è
appartenuta alla famiglia Laffitte di St. Paul De Vence, vicino a Nizza; oggi la barca
viene gestita da Thierry, Florence e Frederic Laffitte. Ha compiuto almeno dieci
crociere in Grecia e Turchia; numerose anche le partecipazioni a regate, come la
Settimana delle Bocche, la Settimana di Alassio per cinque edizioni, il Campionato Cim,
vinto nel 1974, e la Middle Sea Race, vinta nel 1977. Nell’agosto del 2010, dopo il
rifacimento della coperta avvenuto presso il Cantiere Carlini che l’aveva costruita,
Sagittarius ha circumnavigato l’Italia in 15 giorni, da Rimini a Imperia. Tra il 2000 e il
2010 ha partecipato due volte ai raduni di Cannes, di Imperia e tre volte a Les Voiles
d’Antibes. In futuro i sei figli dei Laffitte continueranno a prendersi cura della barca di
famiglia
SIF
1894 - Vintage Yacht
Cantiere: N.F. Hansen
Progetto: L. Hansen
Nata con il nome di sif, quesra goletta aurica risulta essere stata armata a cutter aurico
fino al 1911. Durante gli anni Trenta, già armata a goletta aurica, venne acquistata in
Inghilterra e cambiò nome in Icicle IV.
Durante gli anni Cinquanta fu trasferita nel Mediterranea e cominciò a navigare in Costa
Azzurra. A metà degli anni Ottanta Sif, con il nome di icicle IV, ha preso parte a un paio
di edizioni delle Vele d’Epoca di Imperia. In quell period è stata sottoposta ad alcuni
interventi che hanno riguardato il parziale risanamento della struttura. La goletta è
costruita in fasciame di pitch pine si ordinate di quercia.
SIRIUS
1937 Vintage Yacht
Cantiere: Henri B. Nevins
Progetto: Olin Stephens
Sirius, costruita in fasciame di mogano su ossatura in quercia, è la diciannovesima di 20
imbarcazioni costruite secondo i dettami di una gara d’appalto, formulata nel 1936, per
la realizzazione di una barca ufficiale per il New York Yacht Club. Lo studio newyorchese
Sparkman & Stephens vinse la commessa, dando vita alla classe NY32 (New York 32). Il
numero indicava la lunghezza al galleggiamento espressa in piedi (pari a 9,75 metri). Nel
2004 fu acquistata dall’italiano Fabio Mangione, anche proprietario di Al Na’Ir III del
1964, che la sottopose a un restauro effettuato sia presso il Cantiere Navale
dell’Argentario di Porto Santo Stefano. Nel 2006 si piazzò terza di classe a Le Vele
d’Epoca di Imperia. Sirius è gemella di Ice Fire, di base in Adriatico.
STELLA POLARE
1965 Classic Yacht
Cantiere: Sangerman
Progetto: Sparkman & Stephens
La partecipazione ai raduni di vele d’epoca e classiche rientra nell’addestramento degli
allievi dell’Accademia Navale della Marina militare italiana, cui Stella Polare appartiene.
Il nome rievoca quello della nave del Duca degli Abruzzi, che a fine Novecento raggiunse
il Mare Artico. Nel 1966 battè il record della Giraglia (243 miglia in 29 ore), rimasto
imbattuto per 18 anni. Nel 1968 vinse la regata atlantica Bermuda-Travemunde, nel
1970 la Palma di Maiorca-Cabrea-Palma di Maiorca e la Plymouth–Tenerife e nel 1976 la
Canaria-Bermuda. Nel 1992 ha preso parte alla regata del quinto centenario della
scoperta dell’America, da Genova agli Stati Uniti. Innumerevoli gli ufficiali formatisi a
bordo di Stella Polare, che nel 2011 ha vinto il prestigioso Panerai Classic Yachts
Challenge nella categoria Classici.
SUNNY TEMPER
1974 Classic Yacht
Cantiere: Cantieri Simenone
Progetto: Mino Simeone
Sunny Temper è un piccolo sloop costruito in listellare di cedro. Durante gli anni
Ottanta, stazzato come VI Classe Ior, ha vinto il Campionato Ligure, ha preso parte alla
Settimana di Alassio e ad altre regate. Quando ha smesso di essere competitivo ha
continuato a fare crociere e partecipare a regate di circolo. Gli armatori storici di
questo scafo hanno continuato a mantenere navigante l’imbarcazione, che sottocoperta
non ha l’altezza d’uomo ed è caratterizzata da interni spartani. Sunny Temper ha
partecipato a numerose edizioni delle Vele d’Epoca di Imperia, raggiungendo ottimi
piazzamenti nella propria classe (terza nel 2000 e nel 2002, prima nel 2004 e 2006, terza
nel 2008).
THE BLUE PETER
1930 - Vintage Yacht
Cantiere: William King & Son
Progetto: Alfred Mylne
The Blue Peter è un elegante yacht realizzato con una partita di fasciame di teak
acquistata in Yhailandia nel 1870; l’ossatura è in quercia. Dopo il varo con il guidone del
Royal Corinthian Yacht Club di Burnham-on-Crouch, vines oltre 50 regate nel sud
dell’Inghilterra. Tra I suoi proprietary figura anche D.W.Molins, l’inventore del congegno
per arrotolare le sigarette e future armature del 33 metri Blue leopard del 1963.; Dagli
anni Quaranta furonotre gli armatori italiani. Nel 1999 a tutte le regate mediterranee
del Panerai Classic Yacht Challenge. Queste alcune delle vittorie overall conseguite:
Antibes (2003), Cannes (2005), Ajacco e Barcellona (2009). Nel 2010 si è piazzata al
terzo posto di classe a Le Vele d’Epoca di Imperia.
VISTONA
1937 Vintage Yacht
Cantiere: A. M. Dickie & Sons
Progetto: Mc Persons Campbell
Vistona, appartenuta a un ufficiale in pensione alla Royal Navy e a una società di charter
di Cannes, dai primi anni Settanta è diventata un’imbarcazione scuola al comando del
Duca Gian Marco Borea d’Olmo.
Fondatore del Centro Velico Altura e dei Venturieri di Chioggia, ha navigato a bordo di
Vistona dal 1967 fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1999 all’età di 78 anni. Da quel
momento i figli Giambattista e Ottavia si sono presi cura di Vistona, che dal 2001 al 2004
è stata restaurata in Sardegna dal maestro d’ascia Marco Bonacina. L’armo a ketch
bermudiano è stato sostituito da quello originale a cutter aurico. Vistona compie ogni
anno circa 3000 miglia di navigazione e ha sempre preso parte al Trofeo Bailli de
Suffren, la regata d’altura che collega St. Tropez a Malta, con tappa in Sardegna e Porto
Rotondo.
Non abbiamo informazioni di: Aitor, Alcyon, Andale, Argos, Bonafide, Cartheo, Eileen, Gemini,
Huna II, Idra, Ilha Solteira, Jacob Meindert, Kis, Levantades, Marigold, Mimosa III, Miss K,
Morwenna, Namib, Nannie, Nin, Nida, Olympian, Polaris, Signora del Vento, Silver Heels, Star,
Wianno.