ergonomia posturale - Azienda USL 2 Lucca
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ERGONOMIA POSTURALE LA CORRETTA POSIZIONE NELLA MOVIMENTAZIONE DI CARICHI O PAZIENTI E NELLE POSTURE FISSE SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE – Regione Piemonte AZIENDA OSPEDALIERA O.I.R.M. S.Anna (Azienda di rilievo nazionale e di alta specializzazione materno infantile) 10126 Torino – C.so Spezia 60 – Tel 011.3134444 www oirmsantanna piemonte .it www.oirmsantanna.piemonte it C.F. e P.IVA 06815430019 Dr. Pier Luigi Pavanelli IL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE Dr. Pier Luigi Pavanelli DLgs 81/08 e 106/09 – TITOLO VI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art 167. Art. 167 Campo di applicazione 1. Le norme del presente titolo si applicano alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi che comportano per i lavoratori rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorsolombari. 2. Ai fini del presente titolo, titolo ss’intendono: intendono: a) movimentazione manuale dei carichi: le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le p , spingere, p g , tirare,, p portare o spostare p un azioni del sollevare,, deporre, carico, che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari; b) patologie t l i da d sovraccarico i bi biomeccanico: i patologie t l i delle d ll strutture t tt osteoarticolari, muscolo-tendinee e nervovascolari. Dr. Pier Luigi Pavanelli DLgs 81/08 e 106/09 – TITOLO VI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Art. 168. Obblighi del datore di lavoro 1. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie e ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori. 2. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati e fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi tenendo conto dell carichi, dell’allegato allegato XXXIII, XXXIII ed in particolare: a) organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione assicuri condizioni di sicurezza e salute; b) valuta, se possibile anche in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute connesse al lavoro in questione tenendo conto dell’allegato XXXIII; c) evita o riduce i rischi, particolarmente di patologie dorso-lombari, adottando le misure adeguate, tenendo conto in particolare dei fattori individuali di rischio, delle caratteristiche dell’ambiente di lavoro e delle esigenze che tale attività comporta, in base all’allegato XXXIII; p i lavoratori alla sorveglianza g sanitaria di cui all’articolo 41,, sulla base della valutazione del d)) sottopone rischio e dei fattori individuali di rischio di cui all’allegato XXXIII. 3. Le norme tecniche costituiscono criteri di riferimento per le finalità del presente articolo e dell’allegato XXXIII, ove applicabili. Negli altri casi si può fare riferimento alle buone prassi e alle linee guida. Dr. Pier Luigi Pavanelli DLgs 81/08 e 106/09 – TITOLO VI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Art. 169. Informazione, formazione e addestramento 1. Tenendo conto dell 1 dell’allegato allegato XXXIII, XXXIII il datore di lavoro: a) fornisce ai lavoratori le informazioni adeguate relativamente al peso ed alle altre caratteristiche del carico movimentato; b) assicura ad essi la formazione adeguata in relazione ai rischi lavorativi ed alle modalità di corretta esecuzione delle attività. 2. Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori l’addestramento adeguato in o a alle corrette o manovre a o e p procedure o du da ado adottare a nella a merito movimentazione manuale dei carichi Dr. Pier Luigi Pavanelli DLgs 81/08 e 106/09 – TITOLO VI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI CAPO II SANZIONI Art. 170. Sanzioni a carico del S d l datore d d lavoro di l e del d l dirigente d 1. Il datore di lavoro ed il dirigente sono puniti: a) co con l’arresto a esto da ttre e a se sei mesi es o co con l’ammenda a e da da 2.500 500 fino oa6 6.400 00 euro per la violazione dell’articolo 168, commi 1 e 2. b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 750 a 4.000 euro per la violazione dell dell’articolo articolo 169, comma 1. Dr. Pier Luigi Pavanelli ALLEGATO XXXIII DLgs 81/08 e 106/09 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ESIGENZE CONNESSE ALL’ATTIVITA’: CARATTERISTICHE DEL CARICO: troppo pesante (Kg 30) ingombrante o difficile da afferrare in equilibrio instabile con contenuto in grado di spostarsi collocato ll t in i posizione i i disagevole di l per maneggiarlo i l di conformazione esterna e consistenza pericolose in caso di urto SFORZO FISICO RICHIESTO: eccessivo possibile solo con torsione del tronco da effettuare con il corpo in posizione instabile sforzi fisici frequenti o prolungati insufficiente riposo / recupero eccessive distanze da colmare ritmi imposti e non modulabili FATTORI INDIVIDUALI: inidoneita’ fisica alla mansione indumenti calzature o effetti personali indumenti, inadeguati insufficiente o inadeguata conoscenza e formazione causa di movimento brusco del carico CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO: spazio p libero insufficiente pavimento ineguale (inciampo / scivolamento) pavimento con dislivelli pavimento o punto di appoggio instabili temperatura, umidita’, circolazione d’aria i d inadeguate t . Dr. Pier Luigi Pavanelli ALLEGATO XXXIII – DLgs 81/08 e 106/09 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI La prevenzione del rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare d dorso-lombari, l b i connesse alle ll attività tti ità lavorative l ti di movimentazione i t i manuale l dei d i carichi dovrà considerare, in modo integrato, il complesso degli elementi di riferimento e dei fattori individuali di rischio riportati nel presente allegato. ELEMENTI DI RIFERIMENTO 1. CARATTERISTICHE DEL CARICO La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi: a- il carico è troppo pesante; b- è ingombrante o difficile da q instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; p ; afferrare;; c- è in equilibrio d- è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato a una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco; e- può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza comportare lesioni per il lavoratore, consistenza, lavoratore in particolare in caso di urto. Dr. Pier Luigi Pavanelli ALLEGATO XXXIII DLgs 81/08 e 106/09 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ELEMENTI DI RIFERIMENTO 2. SFORZO FISICO RICHIESTO Lo sforzo fisico può presentare rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi: a- è eccessivo; b- può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco; c- può comportare un movimento brusco del carico; d- è compiuto col corpo in posizione instabile. Dr. Pier Luigi Pavanelli ALLEGATO XXXIII DLgs 81/08 e 106/09 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ELEMENTI DI RIFERIMENTO 3. CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO Le caratteristiche dell dell'ambiente ambiente di lavoro possono aumentare le possibilità di rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi: a- lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento dell'attività richiesta; b b- il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o è scivoloso il posto o l'ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi a un'altezza di sicurezza o in buona posizione; c- il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la manipolazione del carico a livelli diversi; d- il pavimento o il punto di appoggio sono instabili; e- la temperatura, l'umidità o la ventilazione sono inadeguate. inadeguate 4. ESIGENZE CONNESSE ALL’ATTIVITA’ L'attività p può comportare p un rischio di p patologie g da sovraccarico biomeccanico,, in particolare i l d dorso-lombari l b i se comporta una o più iù delle d ll seguentii esigenze: i a- sforzi f i fisici fi i i che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati; b- pause e periodi di recupero fisiologico insufficienti; c- distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto; d- un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore. Dr. Pier Luigi Pavanelli ALLEGATO XXXIII DLgs 81/08 e 106/09 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO Fatto salvo quanto previsto dalla normativa vigente in tema di tutela e sostegno della maternità e di protezione dei giovani sul lavoro, il lavoratore può correre un rischio nei seguenti casi: a- inidoneità fisica a svolgere l ill compito in questione tenuto altresì l ì conto delle d ll differenze d ff d di genere e di età; b- indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore; c- insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione o dell dell’addestramento addestramento RIFERIMENTI A NORME TECNICHE Le norme tecniche della serie ISO 11228 (parti 1-2-3) 1 2 3) relative alle attività di movimentazione manuale (sollevamento, trasporto, traino, spinta, movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza) sono da quelle p previste all’articolo 168,, comma 3. considerarsi tra q Dr. Pier Luigi Pavanelli DEFINIZONI Definizione in ambito medico della Movimentazione manuale: tutte le operazioni comportanti “trasporto” o “sostegno” di un carico svolto ad opera di uno o più lavoratori, comprrese tutte le azioni tipiche del “sollevare”,, “deporre”, p , “spingere”, p g , “tirare”,, “portare”, o “spostare”. Il rischio intrinseco a dette attività, o in conseguenza di condizioni di i i ergonomiche i h sfavorevoli, risulta essere l’insorgenza di lesioni al rachide lombosacrale Dr. Pier Luigi Pavanelli DEFINIZONI Il rachide dorso-lombare: La colonna vertebrale o rachide è l’asse portante del corpo umano. Le sue principali funzioni sono: 1. Offrire un sostegno al corpo; 2. Offrire possibilità di movimenti su tutti i piani; 3. Proteggere 3 otegge e il midollo do o sp spinale, a e, da cu cui pa partono to o i nervi e che raggiungono tutto il nostro corpo. Dr. Pier Luigi Pavanelli DEFINIZONI Pericolo: Una situazione, situazione una sostanza, sostanza un oggetto che, che per le sue proprietà o caratteristiche, ha la capacità potenziale di causare un danno alle persone. Esempio: Un pacco pesante e privo di appigli è un pericolo poiché….. può cadere su un piede e ferirlo oppure… nel tentare di sollevarlo posso farmi male alla schiena. Dr. Pier Luigi Pavanelli DEFINIZONI Rischio: è la probabilità che un pericolo possa provocare un danno alle persone. Esempio: il rischio che si corre nel sollevare un pacco o un paziente cresce proporzionalmente all’aumentare del peso del pacco / paziente. Dr. Pier Luigi Pavanelli DEFINIZONI Danno: è la conseguenza dovuta all’esposizione pericolo al momento che q questo di un p concretizza la sua potenzialità causando un incidente o un infortunio. Esempio: il danno si verifica quando, quando non attenendosi alle precauzioni indicate sul pacco che dichiara di avere un peso superiore ai 50 Kg cerco di sollevarlo e mi colpisce un forte mal di schiena che mi blocca a letto per 10 giorni Dr. Pier Luigi Pavanelli QUANDO SI E’ ESPOSTI AI RISCHI DA MMC MMC? ? può comportare, a causa della struttura t tt esterna t e/o / d della ll consistenza, lesioni per il lavoratore in caso di urto è ingombrante o difficile da afferrare, ff è iin equilibrio ilib i instabile o con il contenuto che si può spostare; In linea generale la MMC può costituire un rischio quando il carico: è troppo pesante > 25 Kg K per i maschi, hi > 20 Kg per le donne collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato gg ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione dello stesso; Dr. Pier Luigi Pavanelli QUANDO SI E’ ESPOSTI AI RISCHI DA MMC MMC? ? Nella SANITA’ SANITA la MMC può costituire un rischio nei seguenti casi: •Movimentazione Manuale di Pazienti: ad es. reparti ospedalieri di degenza, sala operatoria. •Movimentazione di oggetti: ad es. magazzini, servizi tecnici, manutentori, centrale di sterilizzazione. L'incidenza degli sforzi fisici e delle conseguenti patologie è ovviamente più elevata in reparti dove è necessario assistere soggetti immobilizzati o poco collaborativi (ortopedia, chirurgia, geriatria, riabilitazione funzionale, rianimazione, pronto soccorso, blocco operatorio, ecc.) Dr. Pier Luigi Pavanelli QUANDO SI E’ ESPOSTI AI RISCHI DA MMC MMC? ? E’ inoltre possibile valutare il rischio di MMC in ambito sanitario, in relazione al tipo di manovra di mobilizzazione: MANOVRA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Presa a cucchiaio Alto Da carrozzina a letto Alto Sollevamento a tre persone Alto Presa gomito gomito--ascella Moderatamente alto Da letto a carrozzina Moderatamente alto Presa di spalla Basso Sollevamento con traversa Molto basso Dr. Pier Luigi Pavanelli QUANDO SI E’ ESPOSTI AI RISCHI DA MMC MMC? ? Biomeccanica del rachide Secondo S d alcuni l i studi t di di biomeccanica bi i all rachide hid il carico i t ll bil del tollerabile d l rachide lombosacrale risulta essere compreso tra 275Kg. e 400 Kg. Nello specifico è stato calcolato il crash point (punto di rottura) con sollecitazioni lombosacrali indirette comprese tra 450 Kg. e 600 Kg. Tipo di manovra Carico a livello L3-L4 Sollevamento paziente di 70 Kg. Fino 640 Kg Spostamento nel letto pz di 55 Kg. Circa 350 Kg Spostamento letto carrozzina pz. di 65 Kg. Fino 450 Kg Spostamento paziente di 95 Kg. Dr. Pier Luigi Pavanelli Oltre 1000 Kg QUANDO SI E’ ESPOSTI AI RISCHI DA MMC MMC? ? Esistenza di specifici rischi lavorativi in diversi contesti in cui vi è un largo ricorso alla forza manuale Studi e ricerche indicano come g gli infermieri siano fra le categorie professionali più colpite da patologie della colonna vertebrale. I disturbi acuti e cronici del rachide sono assai diffusi fra i lavoratori addetti alla movimentazione manuale di carichi Dr. Pier Luigi Pavanelli QUALI PRECAUZIONI E’ NECESSARIO ADOTTARE PER MINIMIZZARE I RISCHI DA MMC FORMAZIONE –INFORMAZIONE INFORMAZIONE del personale affinchè non vengano adottate procedure ergonomicamente scorrette durante la movimentazione di oggetti o malati Dr. Pier Luigi Pavanelli QUALI PRECAUZIONI E’ NECESSARIO ADOTTARE PER MINIMIZZARE I RISCHI DA MMC AUSILIAZIONE Movimentazione di oggetti (carrelli carrelli elevatori, (carrelli, elevatori transpallet) Mobilizzazione dei pazienti ((sollevatori ll meccanici, carrozzine, cinture per ill trasferimentodei f d pazienti, teli “senza attrito”, ogni volta che ciò è possibile) Adozione di letti con ruote e barelle regolabili in altezza Dr. Pier Luigi Pavanelli QUALI PRECAUZIONI E’ NECESSARIO ADOTTARE PER MINIMIZZARE I RISCHI DA MMC PROGETTAZIONE DI SPAZI OPERATIVI ADEGUATI In ambito ospedaliero la ristrettezza degli spazi costituisce un ostacolo al corretto svolgimento della mobilizzazione dei pazienti, sia perché impedisce l’assunzione delle posture corrette, sia perché costituisce uno dei principali motivi el mancato utilizzo degli ausili. ausili Dr. Pier Luigi Pavanelli QUALI PRECAUZIONI E’ NECESSARIO ADOTTARE PER MINIMIZZARE I RISCHI DA MMC ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Team infermieristici più numerosi nei reparti in cui vengono assistiti pazienti non collaboranti o nelle situazioni in cui si rende necessaria la movimentazione di oggetti gg pesanti. p Dr. Pier Luigi Pavanelli ERGONOMIA POSTURALE Posture e movimenti scorretti sono responsabili dell’ 80% delle algie vertebrali: Dr. Pier Luigi Pavanelli ERGONOMIA POSTURALE Dr. Pier Luigi Pavanelli LOW BACK PAIN La Movimentazione Manuale di Carichi o Pazienti ed il mal a d di sc schiena: e a Patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorsolombari derivanti da condizioni ergonomiche sfavorevoli. In particolare le patologie da sovraccarico biomeccanico: sono patologie delle strutture osteoarticolari, muscolo-tendinee e nervovascolari. Dr. Pier Luigi Pavanelli LOW BACK PAIN Epidemiologia p g : La prevalenza nella popolazione generale degli USA risulta essere intorno al 70%; ll’incidenza incidenza dell’assenteismo sul comparto industriale risulta essere del 15% del totale. totale Secondo Nicolson l’incidenza di LBP nella popolazione addetta a servizi sanitari assistenziali (health care professions) risulta essere del 43%. Dai principali dati nazionali a disposizione emerge che nel comparto sanità la patologia più presente risulta essere il LBP. Dr. Pier Luigi Pavanelli LOW BACK PAIN Dr. Pier Luigi Pavanelli LOW BACK PAIN Cause: – posizione i i di lavoro l scorretta tt – errata scelta degli arredi – posizione i i di lavoro l fissa fi e mantenuta t t per lungo l tempo – movimenti rapidi e ripetitivi delle mani (uso di tastiera e mouse) Dr. Pier Luigi Pavanelli ANATOMIA DEL RACHIDE Dr. Pier Luigi Pavanelli ANATOMIA DEL RACHIDE Dr. Pier Luigi Pavanelli ANATOMIA DEL RACHIDE Il NUCLEO… lavora come una molla o una sospensione tra i due dischi intervertebrali Dr. Pier Luigi Pavanelli ANATOMIA DEL RACHIDE GENESI DELL’ERNIA DISCALE: A) quando il soggetto si curva in avanti, il nucleo viene spinto all’indietro B) nel momento in cui si afferra il peso, la pressione si trasmette in modo asimmetrico C) quando il tronco si raddrizza,la pressione pinzetta il disco posteriormente Dr. Pier Luigi Pavanelli ANATOMIA DEL RACHIDE > PRESSIONE del rachide = > USURA = DOLORE èq quindi indi opportuno: oppo t no p incongrue g ed i movimenti scorretti 1)) sostituire le posizioni con quelli corretti 2) alternare le posizioni fisse o di sforzo massimale che provocano più pressione con quelle che ne provocano meno Dr. Pier Luigi Pavanelli ANATOMIA DEL RACHIDE Pressione P i a livello li ll del d l rachide, hid in i particolare ti l l’ i l’azione sull disco di i t intervertebrale, t b l con posture differenti ed un peso da movimentare di 10 Kg. Notare i 340 Kg in flesso estensione massimale. Dr. Pier Luigi Pavanelli POSTURE ERRATE E POSTURE CORRETTE E LA LORDOSI LOMBARE…? … si annulla, quando siamo seduti senza schienale … sii inverte, i t quando d la l sedia di è troppo t bassa b o quando ci si siede in punta posizione corretta Dr. Pier Luigi Pavanelli POSTURE ERRATE E POSTURE CORRETTE La zona ergonomica di lavoro in ortostatismo Come per il battitore nel baseball, la zona di maggior forza e di minor sforzo nella movimentazione di carichi nella posizione ortostatica risulta essere la fascia compresa tra il bacino e la spalla. Più precisamente nel lavoro a gomito flesso compreso p tra spalla p e bacino. L’ergonomicità g del g gesto diminuisce sia nell’allontanamento da tale zona (lavoro sopra le spalle o sotto il bacino) e nell’allontanamento dal tronco (braccio sempre più esteso). Dr. Pier Luigi Pavanelli POSTURE ERRATE E POSTURE CORRETTE Movimentazione Manuale Ergonomica Esempi di movimentazione manuale o attività comportanti sollecitazioni a livello del rachide. Per l’ottimizzazione occorre bilanciare i pesi, avere la schiena dritta, effettuare flessione sulle gambe ed evitare flesso estensioni massimali, utilizzare la zona più ergonomica del nostro corpo. Dr. Pier Luigi Pavanelli POSTURE ERRATE E POSTURE CORRETTE Alcuni esempi di posture non corrette ed a fianco posture corrette. tt Q Queste t i immagini i i dimostrano come nella maggior parte dei casi ci troviamo di fronte ad un rachide “diritto” non in flessione. In particolare nelle attività di movimentazione si vede come la zona ergonomica sia i sfruttata f tt t all massimo. i Dr. Pier Luigi Pavanelli POSTURE ERRATE E POSTURE CORRETTE Se l’attività lavorativa ci costringe ad assumere posizioni i i i dannose d e ad d effettuare ff movimenti i i scorrettii sarà necessario: 1) sostituire le posizioni incongrue ed i movimenti scorretti con quelli corretti ed inserire delle pause. 2) alternare le posizioni fisse o di sforzo massimale, che provocano più pressione dello spazio intervertebrale con quelle che ne provocano meno, eseguendo posture e movimenti di compensazione. compensazione i dischi intervertebrali potranno in tal modo: 1) consentire la massima ampiezza di movimento 2) ammortizzare al meglio gli sforzi p di dolore 3)) evitare la produzione Dr. Pier Luigi Pavanelli PATOLOGIE DEL RACHIDE Artrodesi cervicale Dr. Pier Luigi Pavanelli PATOLOGIE DEL RACHIDE Schiena di un muratore di 55 anni con nefrolitiasi e calcolosi ureterale Dr. Pier Luigi Pavanelli PATOLOGIE DEL RACHIDE Scoliosi del rachide prima e dopo intervento chirurgico Dr. Pier Luigi Pavanelli PREVENZIONE Le principali misure preventive a carico del rachide sono rappresentate da: Corretta Postura, Movimentazione Ergonomica, Ergonomica Igiene del Rachide, Attività Fisica, Fisica si segnalano le seguenti attività che storicamente sono state ritenute importanti per un buon mantenimento a te e to de del ttrofismo o s o muscolare: usco a e Nuoto tutti gli stili, Nuoto solo dorso, Yoga, Esercizi di Back School, Ginnastica Posturale, Posturale Tai Chi, Chi Pilates Watsu, Stretching specifico. Dr. Pier Luigi Pavanelli PREVENZIONE Le posture ed il carico sul rachide Dr. Pier Luigi Pavanelli PREVENZIONE Importanza della muscolatura addominale Il carico a livello del addominale. rachide è inversamente proporzionale alla tonicità ed al trofismo della muscolatura addominale. addominale Meno è rappresentata la muscolatura addominale e più aumentano le sollecitazioni delle vertebre e dei dischi intervertebrali. Analogo A l di discorso vale l per i muscolili Psoas P ed d ileo-psoas, minor tonicità e trofismo comportano un maggior carico di lavoro per il rachide. Dr. Pier Luigi Pavanelli PREVENZIONE TACCHI E CALZATURE: Dr. Pier Luigi Pavanelli PREVENZIONE STRETCHING PER IL RACHIDE Dr. Pier Luigi Pavanelli PREVENZIONE Esercizi di igiene del rachide Dr. Pier Luigi Pavanelli PREVENZIONE Esercizi di igiene del rachide Dr. Pier Luigi Pavanelli PREVENZIONE Lo scopo principale è poter sviluppare la prevenzione delle patologie del rachide nei dipendenti Dr. Pier Luigi Pavanelli PREVENZIONE FINALITA’: FINALITA’ Tutela e mantenimento del benessere psicofisico del lavoratore Dr. Pier Luigi Pavanelli