Senza titolo-3

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Senza titolo-3
Concerti di Bach 2016-17 in occasione
dei 500 anni della Riforma
Violoncello
Julius Berger
Voce bianca
Immanuel Jun Berger
Corale “Vom Himmel hoch, da komm
ich her” (Martin Lutero, 1535)
Johann Sebastian Bach: suite n. 1 in
sol maggiore BWV 1007 per
violoncello solo
11 Novembre
Christuskirche
Chiesa evangelica luterana
Via Toscana 7, 00187
Roma
19.00
Ingresso libero
Preludio - Allemanda - Corrente Sarabanda - Minuetto I e II - Giga
Corale “O Haupt voll Blut und
Wunden”, Johann Crüger (15981662), melodia, Paul Gerhardt
(1607 - 1676), Testo
Johann Sebastian Bach: suite n. 2 in
re minore BWV 1008 per violoncello
solo
Preludio - Allemanda - Corrente Sarabanda - Minuetto I und II - Giga
Corale “Gelobt sei Gott im höchsten
Thron”, Melchior Vulpius, melodia
(1609), Michael Weiße, testo (1531)
Johann Sebastian Bach: suite n. 3 in
do maggiore BWV 1009 per
violoncello solo
Preludio – Allemanda - Corrente Sarabanda - Bourrée I e II - Giga
“Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata
di mano con la sua presenza gentile” (Johann
Sebastian Bach)
Nessun compositore ha lasciato una tale impronta come
Johann Sebastian Bach. Ha attraversato il tempo e lo
spazio come una cometa inestinguibile. Già nelle opere di
Mozart si parla di progresso attraverso il ritorno a Bach.
Questa sera risuoneranno le prime tre suite per
violoncello solo. I musicologi presumono che Bach abbia
composto per prime queste tre suite e abbia in seguito
aggiunto le suite n. 4, 5 e 6 per completare il ciclo.
Indubbiamente non è possibile conciliare la purezza e la
complessità
della
musica
delle
suite
con
un’interpretazione concreta. Bach, da fervente luterano,
ha scritto: “Lo scopo e il fine ultimo di tutta la musica non
dovrebbe essere altro che la gloria di Dio e il ristoro
dell’anima [...]”. In questo senso oso proporre solo una
delle tante possibili interpretazioni, le quali qui non
approfondirò oltre: la suite 1, in cui si può riscontrare il
corale luterano Vom Himmel hoch, è associata alla nascita
di Cristo; la suite 2 all’episodio del Golgota; e la suite 3
alla Redenzione, la luce fulgida del mattino di Pasqua. Da
questo punto di vista le suite 1-3 rispecchiano anche le
situazioni sempre ricorrenti della nostra vita: promessa,
nascita, tragedia, redenzione e anelito alla perfezione.
Che questa serata con le suite 1-3 per violoncello solo di
Johann Sebastian Bach possa “rivelare
all’uomo il suo significato più profondo”
(Jacob Burckhard).
Julius Berger
Originario di Augusta, il violoncellista
Julius Berger fa indissolubilmente parte
del panorama musicale da più di 40 anni.
E non soltanto perché è un interprete
eccezionale e in seguito alla sua seconda
registrazione delle suite per violoncello
di Bach la Frankfurter Allgemeine Zeitung
lo ha definito “il profeta del violoncello”,
bensì anche perché è richiesto a livello
internazionale come solista e musicista
da camera e ha pubblicato numerosi CD
nonché formato giovani talenti. Ha inizialmente insegnato
a Würzburg e Saarbrücken, mentre dal 2000 è professore
alla Musikhochschule di Augusta e tiene corsi di
perfezionamento in tutto il mondo, come ad esempio, dal
1992, quello presso la internationale Sommerakademie
des Mozarteums a Salisburgo. È altresì direttore artistico
del festival Eckelshausener Musiktage e del festival
Asiago in Italia, è presidente della competizione
strumentale internazionale di Markneukirchen ed è
membro di giuria nei concorsi internazionali. Non da
ultimo si dedica con entusiasmo alla ricerca sulle opere
ancora in parte sconosciute del violoncellista Boccherini.
http://www.juliusberger.de/
„Bei einer andächtigen Musique ist allzeit Gott mit
seiner Gnaden-Gegenwart“ (Johann Sebastian Bach)
Kein Komponist hat so viele Spuren hinterlassen, wie
Johann Sebastian Bach. Wie ein nie erlöschender Komet
durchzieht er Räume und Zeiten. Schon im Schaffen
Mozarts spricht man vom Fortschritt durch den
Rückschritt zu Bach.
Am heutigen Abend erklingen die ersten drei Suiten für
Violoncello solo. Musikwissenschaftler vermuten, dass
Bach diese drei Suiten zuerst schrieb und die Suiten vier
bis sechs später hinzufügte, um den Zyklus zu
vervollständigen. Ohne Zweifel ist die Reinheit und
Vielschichtigkeit der Musik der Suiten nicht mit einer
konkreten Deutung vereinbar. Bach, der gläubige
Lutheraner schreibt: „Aller Musik Finis und Endursache
(solle) nur zu Gottes Ehre und Recreation des Gemüths
sein [...].“ In diesem Kontext wage ich eine von vielen
möglichen Deutungen, die ich hier nicht weiter belege:
Suite 1, in der man den Lutherchoral „Vom Himmel hoch“
nachweisen kann ist der Geburt Christi zugeordnet, Suite
2 dem Golgothageschehen, und Suite 3 der Erlösung, dem
strahlenden Licht des Ostermorgens. So gesehen spiegeln
die Suiten 1-3 auch immer wiederkehrende Situationen
unseres Lebens: Verheißung, Geburt - Tragik - Erlösung
und Sehnsucht nach Vollendung.
Möge dieser Abend mit den Suiten 1-3 für Violoncello
solo von Johann Sebastian Bach „den
Menschen ihr Innerstes deuten“ (Jacob
Burckhard).
Seit mehr als 40 Jahren ist der in Augsburg
geborene Cellist Julius Berger aus dem
Musikleben nicht mehr wegzudenken. Und
das nicht nur, weil er ein wunderbarer
Interpret ist, den die Frankfurter
Allgemeine nach seiner zweiten Aufnahme
der Cello-Suiten von Bach den „Propheten
des Cellos“ nannte. Er ist auch als Solist und
Kammermusiker international gefragt, hat
zahlreiche CDs herausgegeben und bildet
Spitzennachwuchs aus. Zunächst als
Professor in Würzburg und Saarbrücken tätig,
unterrichtet er seit 2000 an der Musikhochschule in
Augsburg und gibt weltweit Meisterkurse, wie z. B. seit
1992 an der internationalen Sommerakademie des
Mozarteums in Salzburg. Er ist gleichzeitig künstlerischer
Leiter der Eckelshausener Musiktage und des Asiago
Festivals in Italien, leitet als Präsident den
Internationalen
Instrumental
Wettbewerb
Markneukirchen und ist Jurymitglied bei internationalen
Wettbewerben. Nicht zuletzt widmet er sich mit Hingabe
der Erforschung der zum Teil noch unbekannten
Cellowerke
von
Boccherini.
http://www.juliusberger.de/