Il viaggio di Fungus

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Il viaggio di Fungus
Il viaggio di Fungus
In un tempo lontano lontano, nella valle solare e pacifica di Erolas, abitava un
piccolo essere, uno gnomo, chiamato Fungus.
Era una persona molto ordinata e poco cordiale, abitava in una piccola casetta
su una collina e adorava mangiare.
Aveva dei capelli lunghi e mossi, una barba corta e scura come i capelli e dei
piedi molto grandi. Indossava spesso dei pantaloni corti e comodi e una
camicia con sopra una giacchetta colorata e abbottonata davanti.
Era abbastanza basso e grassottello; infatti era preso di mira da quasi tutta la
valle per la sua panciona.
Inoltre stava antipatico a molte persone per il fatto che odiava quando
qualcuno gli rovinava il giardino: come ad esempio, quando i bambini
strappavano dell’erba o per recuperare il pallone gli sporcavano il vialetto di
casa.
Fungus era sempre da solo: non aveva amici e i suoi parenti lo evitavano.
Contrariamente a quanto avveniva a Erolas, a molte miglia di distanza, alcuni
villaggi erano da tempo sotto attacco da alcune tribù nomadi chiamate
Shannara.
Queste tribù, avevano un alleato molto importante e utile: un drago di nome
Saurus.
Era lungo circa 9-10 metri e largo 2, era protetto da una corazza squamosa e
sulla schiena si trovavano degli aculei molto grossi e appuntiti.
La coda era molto potente, lunga e anch’essa con aculei.
Inoltre Saurus poteva anche sputare fuoco e in un colpo distruggere un intero
villaggio.
Un giorno, nella valle di Erolas arrivò l’invito per tutti gli uomini a partecipare
ad un viaggio per salvare quei poveri villaggi sotto attacco.
Allora tutti cominciarono a prepararsi, tranne Fungus.
A lui non piaceva viaggiare e soprattutto quando si trattava di combattere,
preferiva starsene a casa, al caldo, facendosi le sue cenette tranquille.
Tutti gli dissero che aveva fatto bene a rimanere perché in viaggio sarebbe
stato solo inutile.
Il giorno della partenza Fungus si svegliò prima del solito.
Continuava a pensare a quanto bene aveva fatto a non partire. Ad un certo
punto, però, bussò alla porta qualcuno: era Amadir, un suo caro e vecchio
amico elfo.
Amadir era molto deluso dal suo amico per il fatto che fosse rimasto a casa da
pigrone senza aver provato a combattere mentre molti altri rischiavano la pelle
per salvare lui e tutti gli altri villaggi.
Fungus cominciò a pentirsi di ciò che aveva fatto, ma non voleva comunque
avere a che fare con quelle persone che lo deridevano sempre.
Allora Amadir provò a spiegargli che, partecipando al viaggio, avrebbe potuto
dimostrare che era diverso, farsi amicizie e alla fine se la missione fosse
riuscita, anche diventare l’eroe della valle e di tutti i villaggi.
Con quelle parole riuscì a convincere Fungus a partire. Così lo gnomo si
preparò velocemente e corse fuori di casa, nella piazza per intraprendere il
viaggio.
Appena gli altri lo videro si misero a ridere e lo presero in giro, ma lui non si
tirò indietro, salì sul cavallo e tutti i 30 uomini partirono salutando.
Continuarono a camminare per ore e ormai erano ben lontani dalla valle. Poi si
fece sera e dovettero fermarsi per la notte.
Si sedettero nel bosco attorno ad un fuoco e si misero a cantare; l’unico
lontano da tutti e che non cantava era Fungus, al quale mancavano molto la
sua casa e le sue cenette, nonostante fossero partiti solo da qualche ora.
Ad un certo punto gli si avvicinò un membro della compagnia. Si chiamava
Broks, era anche lui uno gnomo ed era molto simile a Fungus: ad entrambi
piaceva stare a casa, fare delle belle cenette e svegliarsi tardi alla mattina.
Inoltre tutti e due erano delle persone solitarie.
Legarono subito e cominciarono a parlare della missione.
“Amadir aveva ragione” disse Fungus “La missione si sta facendo più
interessante”.
Poi si misero a dormire. La mattina seguente si alzarono presto e ripartirono;
viaggiarono per molte ore.
Ad un certo punto si fermarono per bere ma l’acqua nelle bottiglie era finita,
allora continuarono a camminare finchè non trovarono un pozzo pieno d’acqua.
Scesero di corsa dai cavalli e si misero a bere, tutti tranne Fungus e Broks che
avevano bevuto tanto prima di ripartire.
All’improvviso tutti i loro compagni svennero e poi si tramutarono in oche.
Solo a quel punto Fungus si ricordò delle parole di Amadir: ”Giungerete in una
valle e sarete assetati, ma non dovrete bere dal pozzo. E’ magico, rende le
persone animali. E’ opera di una strega della tribù degli Shannara. Se la
berrete non ritornerete più normali finchè la strega non sarà morta”.
Allora Fungus e Broks si preoccuparono perché non sapevano come e se
continuare la missione. Poi però pensarono alle povere tribù distrutte e ai loro
compagni-oche e si misero a galoppare in contro al pericolo.
Dopo un po’ trovarono un elfo che vendeva delle armi e le comprarono con
tutti i soldi che avevano ancora in tasca.
Alla sera si fermarono in una grotta e prima di dormire fecero pratica con le
spade e le frecce.
La mattina ripartirono e camminando giunsero in prossimità delle tribù.
Erano molto numerose e con un esercito molto più forte di loro due. I due
gnomi però erano bassi e silenziosi e si intrufolarono tra una capanna e l’altra
per rubare un po’ di armi, frecce e cibo. Poi giunsero nella capanna della
strega, che in quel momento stava provando qualche magia; Fungus e Broks si
nascosero dietro al letto e ascoltarono le parole degli incantesimi.
Poi la strega uscì e Fungus cercò qualche magia di intrappolamento o
congelamento, ma non fece in tempo: la strega era ritornata e appena lo vide
cominciò a scagliargli qualche magia ma per fortuna riuscì a schivarle tutte.
Poi ad un certo punto, Broks saltò fuori dal letto e con la spada uccise la
strega. I due gnomi erano felicissimi perché finalmente avevano fatto qualcosa
di coraggioso e così i loro compagni si liberarono.
Poi Fungus e Broks presero il libro di magie e scapparono silenziosamente dal
villaggio e andarono in cerca dei loro compagni. Quando li trovarono i
compagni li ringraziarono per averli salvati e dissero loro che non erano così
inutili e antipatici come sembrava.
Così continuarono il viaggio molto più uniti di quando erano partiti.
Qualche giorno dopo erano vicino ad un villaggio che, da quanto avevano
sentito dire, era sempre pacifico e vivace, ma, quando arrivarono, sentirono
delle urla e videro del fuoco: era Saurus.
Allora si prepararono e andarono a combattere. Appena il drago li vide
cominciò a sputar loro contro palle di fuoco, che fortunatamente schivarono.
A quel punto si prepararono e gli lanciarono contro delle lance e delle frecce.
Poi Fungus si accorse, quando il drago gli passò vicino, che l’unico punto in cui
non aveva la corazza e quindi possibile da ferire, era il cuore.
Allora cominciò ad infastidire il drago a tal punto che si avvicinò.
Così, quando fu abbastanza vicino gli tirò una freccia nel cuore e lo uccise.
I suoi compagni erano fieri di lui e tutto il villaggio lo ringraziò.
Fungus era entusiasta di ciò che aveva fatto.
Dopo qualche giorno tornarono nella valle e tutti lo acclamarono e si resero
conto di quale persona fosse realmente.
Finalmente aveva salvato un popolo e si era fatto degli amici.