«Aiutiamo padre Ibrahim»

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«Aiutiamo padre Ibrahim»
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Lettera a una madre
malata di Alzheimer
li sono momenti indimenticabili.
Come non scordo quando ti hanno
operata e in sala rianimazione ti
Ricordi quando prendendo in
ho pregato di non morire. Anche in
mano una farfalla le avevo tolto
quel frangente non mi hai abbanquella “polverina magica”, chiadonato, risvegliandoti hai subito
mata anche squametta, che dona
scorto un merlo sul prato e, addicolore al lepidottero e che in sua
tandolo, mi hai accarezzato il viso,
assenza non gli permette di volapur non essendo cosciente di tutto
re? Ho pianto così tanto correndo
quello che ti era appena accaduto.
da te, e tu mi hai subito rassicuraPur non essendo cosciente di quelto. Così pure quando un macellalo che avevamo passato noi parenti.
io teneva in spalla un cervo morto
Dell’ansia provata per te. Dei passi
e io sono corso da te piangendo,
che avevo percorso io attendendo i
tanto piangevo da non poterti dire
dottori dalla sala operatoria. Ti ho
cosa mi fosse accaduto. Sempre mi
detto subito grazie di esistere anhai rassicurato. Mi hai detto delle
cora. Grazie di non avermi lasciato.
piccole bugie per farmi accettare
Oggi dimentichi tante cose, io ti
le cose brutte di questa vita, come
parlo e tu mi ascolti, ma poi ti perdi
ad esempio che la carne cresceva
nella tua smemoratezza. Ed io non
sulle piante. Perché non mi dici più
posso più fare affidamento sulle tue
le stesse bugie per farmi accettare
risposte. Eppure capita che a volte,
questo mondo? Perché ora tu taci e
quando non mi vedi arrivare, mi temi guardi persa nel vuoto?
fondo
lefoni
per sapere
dove
sono.
A volte
- G.A. In
6900
LUGANO
- ANNO
LXXXIX
- NR.
198
sempre corriamo noi figli dai nostri
anzi fai ancora i capricci per avermi
AGOSTO
genitori per 2014
essere rasserenati. Anpiù vicino.
che quando ho scoperto che l’amoDicevo che non mi hai abbandonare faceva tanto soffrire se non era
to, ma un giorno te ne dovrai andacorrisposto, tu avevi parole adatte
re e io ti perderò per sempre almeal momento, in fondo “ogni scarno in questa vita. Tutti dicono che
rafone è bella a mamma soja” dice
dovrò farmene una ragione, ma io
anche la canzone. E per te, come
non ci riesco. Perché quando vorrò
dici a volte tu, io sono il tuo princidelle risposte sulla vita, e tu non sape. Ma poi ti richiudi nel tuo mutirai accanto a me, mi sentirò dispesmo, dimentichi chi sono, chi siarato. Questo lo capisci mamma? Tu
mo mia sorella ed io per te. Eppure
dici che non morirai mai, ma queaccade che a volte mi vuoi abbracsto non è possibile.
ciare e poi baciare, e appoggiando
Allora vivo nel presente e ricordo
le tue labbra sul mio viso, mi dici
quando ad esempio questa sera ti
che mi vuoi bene. Non me l’avevi
osservavo giocare con dei pezzetmai detto prima. Io dal canto mio ti
tini di carta, disegnare un fiore.
sfioro il viso con le mani e vedendo
Mi hai intenerito. Mi hai intenerito
il tuo sorriso nascere ed estendersi
per come ti entusiasmi ancora, ansul tuo volto m’intenerisco. Quelche guardando alla tivù dei bam-
diano
della Svizzera italiana
0
Evelina consiglia
Macedonia millecolori. Riducete a dadini
una bella fetta di anguria, due kiwi, due pesche e una piccola papaya. Riunite la frutta in
una coppa, spruzzate con brandy e due bicchieri di spumante. Lasciate riposare 30 minuti e servite in coppette.
Una volta alla settimana dopo aver lavato i
capelli, applicate dell’aceto frizionando sulle
radici. Lasciate in posa per circa 2 minuti e
sciacquateli con acqua fredda. Avrete capelli
lucidissimi e pieni di vita.
Ripieno per le tinche. Mescolate un trito di
prezzemolo, basilico, sale, pepe, pangrattato,
tuorlo d’uovo, grana e riempite con questo
composto la pancia delle tinche spinate e lavate. Sistematele in una pirofila imburrata,
spruzzatele con la birra e infornate in forno
caldo a 250° per 15 minuti.
Per pulire in profondità la pelle del corpo
mettete nell’acqua calda del bagno un sacchetto di tela sottile riempito di crusca, ben
chiuso. È un validissimo strumento di peeling
naturale per rimuovere le cellule morte dell’epidermide.
Per calmare i dolori mestruali un rimedio
efficace è un infuso preparato con mezzo litro
di acqua bollente, due prese di salvia secca e
due prese di foglie secche di mirtillo. Lasciate
riposare 10 minuti e bevetelo giornalmente.
Verdure alla carbonara. Rosolare nell’olio
d’oliva una cipolla tritata e uno spicchio d’aglio, aggiungere 3 carote e 3 zucchine tagliate a fiammifero e cuocere a fuoco basso con
il coperchio. Salare e pepare e a fine cottura
versare 50 g di panna mescolata con due tuorli
d’uovo. Servire con formaggio grattugiato.
bini dello zecchino d’oro cantare.
Non pensavo che potessi ancora
insegnarmi qualcosa sulla vita, su
questa mia vita. Sulla mia esistenza
che a volte è magari triste e desolata. Ma tu, che oggi sei una signora
anziana e ti perdi appunto nella tua
smemoratezza, mi insegni anche
che ancora a volte ci può essere la
serenità, forse un Dio amore chissà
(meno quando vedo i bambini in
Siria morire sotto i bombardamenti). Che esiste l’amore. Anche se
spesso amare vuol dire sofferenza e
ci può sembrare meglio non amare
affatto.
Ma non sei sempre serena. A volte
vorresti che ti portassi a casa tua,
quella casa di quasi quarant’anni
fa dove vivevamo tutti assieme, in
faccia alle scuole. Lì vedevi i bambini uscire da scuola e ora non li
vedi più. Ebbene se non ti assecondiventi aggressiva,
Indocollaborazione
con ilpiangi. Altre
volte sei tranquilla ma stai sempre
a letto. Conti le lampadine del lampadario. E chiedi per quanto tempo
ancora devi restare in questa casa
che non riconosci più come tua. È
capitato che ti abbia fatto fare un
giro in automobile per fingere di riportarti a casa tua e che tu ti sia così
calmata. Spesso dici che nell’altra
casa ci sono le tue cose: i tuoi rossetti, le giacche, le camicie da notte. E che devi ritirare il bucato. Che
hai i figli piccoli che ti aspettano a
casa. All’ospedale lo dicevi pure ai
dottori di lasciarti andare a casa
dai tuoi bambini. Infatti hai un nipote grande, ma per te è sempre il
tuo nipotino indifeso che gioca alle
automobiline. Poi, quando lo vedi
perché ti viene a trovare, rimani
il santo del giorno
Roberto
monaco del XII secolo
Nacque a York in Inghilterra sul finire dell’XI
secolo. La sua storia si ricollega alla fortunata
diffusione in tutta l’Europa e anche in Inghilterra dell’Ordine francese di Cîteaux o cistercense, che ebbe il suo maggior centro propulsivo nella celebre abbazia di Chiaravalle, dove
fu abate il grande San Bernardo.
In Inghilterra il primo monastero cistercense
venne fondato nel 1132 da dodici monaci benedettini. Il monaco Roberto chiese di entrarvi e venne accolto. Particolarmente apprezzato per le sue doti di saggezza e pietà, ricevette
l’incarico di fondare il secondo monastero cistercense nella località di Newminster.
Come guida della nuova comunità si preoccupò in particolare della formazione dei giovani, scrivendo per loro bellissimi trattati e
commenti ai Libri Sacri, dando comunque la
lezione più efficace con la sua vita, austera e
di preghiera.
Per questo veniva additato a tutti monaci e
anche ai fedeli, quale prezioso esempio, la cui
efficacia continuò anche dopo la sua morte,
avvenuta nel 1159.
Santi di mercoledì 8 giugno: Medardo, Mino
Preghiera perenne: Gruppi di Preghiera di San Pio
da Pietrelcina
Colletta del GdP
di quando eri più giovane. Tu dici
quella sono io? E sei orgogliosa. In
Franchi 2.fondo oggi pensi di avere 50 anni, o
poco meno. Cosa importa se ne hai
invece 82. Siamo un po’ tutti ancorati al passato, E ci illudiamo di non
essere soli. Ma ogni vita è diversa
dall’altra e le emozioni sono una
cosa del tutto personale. Nasciamo
dal ventre materno, ma moriamo
da soli anche se abbiamo qualcuno
che ci dà la mano per l’ultimo viaggio.
Mi sono sempre piaciute le luci
della notte, anche se considero il
crepuscolo ingannevole. Molto
suggestivi i semafori e le auto che
con la pioggia battente riflettono i
loro fari sull’asfalto lucido. Ricordo quando, rincasando da scuola in inverno, vedevo quella luce
rosa del lampadario illuminare la
nostra casa. In quel momento sapevo che ti avrei vista, che ti avrei
parlato. Che in quel focolare avrei
trovato la mia pace. Vorrei tornare
ad allora e prenderti la mano per
vedere se trema, camminare dietro
i tuoi passi, nella tua ombra per invitarti a parlarmi di te, a confidarti
ancora una volta con me. Ma non
si può fare. Non possiamo tornare
indietro. E allora ti scrivo anche se
so che non mi leggerai. E prego Dio
affinché tu mi riconosca sempre e
non ti dimentichi di me. Mai.
sergio somazzi, Breganzona
seconda per una Svizzera che ha
ormai raggiunto un livello alquanto
basso nei valori morali. Sembra che
in tutti questi spettacoli televisivi,
la presenza di più tette e sederi davanti alla telecamera rappresentino
un più elevato livello culturale. Non
date comunque nessuna importanza a questo mio scritto, perché sono
di bassa cultura e ignorante in materia.
josef Bechtiger,
Consiglio parrocchiale Camorino
il Vangelo di oggi
MATTEO 5,13-16
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde
il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A
null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare
nascosta una città che sta sopra un monte, né
si accende una lampada per metterla sotto il
moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la
vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al
Padre vostro che è nei cieli».
Letture: 1Re 17,7-16; Sal 4
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Pioda 9, tel. 091/923.84.55. Se non
risponde: 1811. Guardia Medica: 24
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« Aiutiamo padre Ibrahim »
Per aiutare le opere di padre Ibrahim ad Aleppo e permettere a tanti siriani di rimanere nella
loro patria è possibile scegliere (una tantum, o anche a più riprese) tre tipi di donazione:
20.- fr.
sostentamento per un giorno di una famiglia
di quattro persone
materiale per l’inverno
50.- fr. (vestiti, coperte, kit per l’igiene)
100.- fr. contributi per la risistemazione dell’ospedale
di Aleppo (costo totale, 370mila franchi)
Le offerte vanno versate sul conto del Giornale del Popolo, che provvederà
puntualmente a girarle - tramite la Custodia di Terra Santa - alla parrocchia di
padre Ibrahim. Per ulteriori informazioni tel. 091 922 38 00 (ore 15-20).
PER VERSAMENTI
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MARTEDÌ 7 GIUGNO 2016
Redazione Lugano
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da un ignorante
meravigliata scoprendolo
un05 /Lettera
uomo e, una volta andato
via,
ricadi
Redazione Mendrisio
Dopo
l’inaugurazione
della
galleria
nella tua fissazioneCasella
che siapostale
ancora2148,
6830
Chiasso tel. 091
646
41 29
di
base
del
San
Gottardo,
un ragazzino, al massimo
un
adofax 091 646 78 79 / e-mail: [email protected] gli addetti ai lavori hanno scandagliato
lescente, uno scolaro delle elemenBellinzona
Tre Valli
a fondo
il webe eGrigioni
i media Italiano
in cerca di
tari che non vedi daRedazione
diverso tempo.
commenti
relativi atel.
questo
epocapostale
6500 Bellinzona
091 825
53 55
Ti guardo dormire eCasella
mi chiedo
cosa1569,
[email protected]
E in questo modo anche
sogni, perché ansimi
se sei
felice
fax 091
825
53 56 /lee-mail:
la radio della Svizzera tedesca ha
almeno lì, nei tuoi sogni. Poi quanRedazione
Locarnotrovato alcune foto pubblicate sul
do ti alzi, e a fatica cammini
ti vedo
Casella ipostale
6600 online
Locarnodella
tel. BBC.
091 759
73 20
portale
Immaginello specchio pettinarti
capelli,1061,
faxsopracciglia…
091 759 73 21 /nie-mail:
[email protected]
dello spettacolo
di Pollegio, con
truccarti le labbra, le
farti bella e capiscoRedazione
che comunque
Berna tanto di gente in mutande, con la
“Cosa vorrà dire tutto
ancora ci tieni a te. tel. 031 311 68 81 /didascalia:
e-mail: [email protected]
questo?”. Riferendosi proprio a queOggi mi accontento di farti ascolRedazione
Sport sta pubblicazione, il moderatore
tare le canzoni del tuo
tempo, degli
tel.o 091
922 38 34 -radiofonico
fax 091 922commenta:
38 05
“Almeno è
anni ’60, al telefono
di persona,
stato raggiunto lo scopo, abbiamo
e-mail: [email protected]
o raramente in macchina
quando
fatto pubblicità!”. Sì, è vero: abbiaandiamo dal dottore.
Quei dischi
Abbonamenti
mo fatto (duplice) pubblicità! La priche anch’io ho tanto amato perché
tel. 091 922 38 01 ma per una Svizzera all’avanguarmi parlavano del nostro passato. A
091fotografie
922 38 19 /diae-mail:
in [email protected]
i campi della tecnica. La
volte guardo anche fax
le tue