Asian Record Circuit 2006 Ellen McArthur detta i tempi

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Asian Record Circuit 2006 Ellen McArthur detta i tempi
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Vela internazionale
16 - 31 MAGGIO 2006
Guai per la Gipsy Moth IV
É naufragata la Gipsy Moth IV, storico cinquantatre piedi disegnato appositamente da Sir Francis
Chichester per affrontare il Giro del Mondo senza
scalo del 1967, terminato in duecentoventisei giorni.
Un’impresa storica per quei tempi, che ha tenuto con
il fiato sospeso tutto il movimento velico internazionale. E non solo. La stessa Regina Elisabetta II insignì
Sir Francis del cavalierato di Greenwich dopo che il
Capitano aveva passato Capo Horn, ancora oggi una
delle tratte più dure, durante una furiosa tempesta.
La Gipsy Moth IV, recentemente rimessa in condizioni
di navigare, si è spiaggiata durante un Giro del Mondo
celebrativo della storica impresa.
Emiliano Cipriani
P
rovare a fermare Ellen MacArthur è un’impresa impossibile.
Il vento e il mare sono gli unici
che potrebbero farlo ma, forse per
affetto o per simpatia, non «osano» e
osservano ammirati le sue traversate
limitandosi, a volte, a rallentarla un po’.
Ma anche a terra la piccola britannica,
che in barca si trasforma in gigante, è in
moto perpetuo, mentalmente più che
fisicamente. Nella sua testa le imprese
si susseguono, le sfide si moltiplicano
e la linea del suo traguardo personale si sposta «sempre un po’ più in
là». Forse è proprio questa voglia di
«nuove frontiere» a spingere Ellen a
cimentarsi in avventure di altissimo
livello e di ancora maggiore difficoltà.
Sfide come l’appena conclusa prima
edizione dell’Asian Record Circuit,
undici tappe nelle acque asiatiche
durante le quali gli unici avversari sono
il tempo, le proprie paure e le proprie
capacità (o meglio i propri difetti). A
bordo di «B&Q», trimarano di venticinque piedi, Ellen e il suo team internazionale (allo storico gruppo composto da Loik Gallon, Erwan Lemeilleur e
Charles Darbyshire si sono aggiunti il
cinese ShaunWeng, il francese Thomas
Covile e, da Singapore, Elaine Chua)
hanno navigato per otto settimane,
coprendo quattromilacinquecento
A remi nel Pacifico
Adesso per i francesi è la «fidanzata del
Pacifico». La ventiseienne Maud Fontenoy
ha attraversato l’Oceano a remi, impresa mai
riuscita prima a nessun’altra donna. Partita da
Puerto Callo, in Perù, ha remato per settemila
chilometri, percorsi in settantatre giorni, fino a
raggiungere l’isola di Hiva Oa, nell’arcipelago
delle Marchesi. Tante le difficoltà e gli ostacoli:
caldo, balene e grandi navi cargo da schivare,
solo per citarne alcune. All’arrivo, però, grande
felicità e la lucida consapevolezza di aver
compiuto un’impresa storica.
America’s Cup Collection
I licenziatari della 32ma America’s Cup hanno presentato le nuove collezioni ispirate all’evento. Tra
gli esclusivi oggetti novità, rigorosamente «limited
edition», spicca la collezione Lalique che comprende
un vaso disegnato da Javier Mariscal, una lampada
in cristallo e un portachiavi con il logo della 32ma
America’s Cup. A questa collana si aggiunge la collezione Montegrappa che sfoggia finissime penne
stilografiche realizzate in argento, ma anche una
completamente d’oro. Tutti questi i oggetti sono
disponibili presso gli America’s Cup Store di Valencia,
negli shop autorizzati d’Europa e sul sito online:
www.americascup.com
Asian Record Circuit 2006
Ellen McArthur detta i tempi
Nella1ª edizione della competizione asiatica la navigatrice britannica
stabilisce i record delle 13 tappe e scopre quanto sia forte la sua squadra
miglia. Il tempo totale di regata, dalla
partenza del 25 marzo all’arrivo del 12
maggio, è stato di 24 giorni, 0 ore, 40
minuti e 15 secondi. In questi due mesi
la MacArthur ha toccato otto diversi
paesi: Giappone, Corea del Sud,
Cina, Taiwan, Vietnam, Thailandia,
Malesia e Singapore. Queste le tappe
in dettaglio: 1) Yokohama (Japan)
- Jeju Island (South Korea), 906 miglia
percorse in 5 giorni, 11 ore, 10 minuti
e 51 secondi alla media di 6.91 nodi;
2) Jeju Island (South Korea) - Dalian
(China), 418 miglia percorse in 1
giorno, 15 ore, 57 minuti e 28 secondi
alla media di 10.46 nodi; 3) Dalian
(China) - Qingdao (China)¸ 265
miglia percorse in 1 giorno, 2 minuti e
53 secondi alla media di 11.03 nodi; 4)
Qingdao (China) - Shanghai (China),
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308 miglia percorse in 1 giorno 5 ore
25 minuti e 33 secondi alla media
di, 10.52 nodi; 5) Shanghai (China) Taipei (Taiwan), 580 miglia percorse
in 3 giorni 1 minuto e 55 secondi alla
media di 7.41 nodi; 6) Taipei (Taiwan) Hong Kong SAR, 465 miglia percorse in
2 giorni 16 ore 46 minuti e 37 secondi
alla media di 7.21 nodi; 7) Hong Kong
SAR - Sanya, 354 miglia percorse in 1
giorno, 22 ore, 53 minuti 25 secondi
alla media di 7.60 nodi; 8) Sanya - Nha
Trang (Vietnam,) 360 miglia percorse
in 2 giorni, 1 ora, 37 minuti e 45 secondi
alla media di 7.30 nodi; 9) Nha Trang
(Vietnam) - Tumpai (Thailand), 570
miglia percorse in 2 giorni, 17 ore, 55
minuti e 14 secondi alla media di 8.69
nodi; 10) Tumpai (Thailand) - Terengganu (Malaysia), 75 miglia percorse in
5 ore, 39 minuti 26 secondi alla media
di 13.91 nodi; 11) Terengganu (Malaysia), - Singapore 280 miglia percorse in
1 giorno, 23 ore, 9 minuti e 8 secondi
alla media di 5.94 nodi.
Un’avventura molto dura ma altrettanto bella, come emerge dalle parole
di Ellen:«C’era una strana atmosfera
a bordo dopo la conclusione. Poca
voglia di festeggiare e un clima di
tristezza. Questo tour è stato entusiasmante dal punto di vista agonistico
e ancor più umanamente parlando:
l’equipaggio è strabiliante. Insieme
- ha concluso - abbiamo condiviso
emozioni che rimarranno per sempre
nei nostri cuori».
FORMAZIONE VIP
Cristiana Monina a bordo
di «Adriatica» nell’Atlantico
I
«Velisti per Caso» hanno sempre
affidato la loro Adriatica a mani
esperte. Guide sicure in grado di
garantire alla barca e al suo equipaggio
traversate piacevoli e in massima sicurezza. Nel solco di questa tradizione va
intesa la partecipazione di Cristiana
Monina alla tappa da Praia, capitale
di Capo Verde, a Guadalupa, caratterizzata dalle grosse onde dell’Oceano
Atlantico. Due settimane, dal 12 al 26
aprile, durante le quali la skipper ha
cercato di trasmettere un po’ della sua
esperienza all’attore Rolando Ravello,
un perfetto esempio di velista per caso
che, nonostante la forte passione per
il mare, non ha mai affrontato una
navigazione così lunga ed impegnativa come una traversata oceanica.
Questa per Cristiana, madrina d’eccezione dell’intero viaggio di Adriatica,
è la seconda traversata, ma il suo
curriculum è ricco di partecipazioni,
e trionfi, a prestigiose regate: nel
palmares risaltano il titolo europeo
conquistato nella classe laser (1996)
e il dominio della ranking list italiana
di match race acquisito negli anni
1998 e 1999. Va in barca da una vita,
ma ciononostante, o forse proprio
per questo, il mare rimane la sua vera
L’esperta skipper si è unita ai
«Velisti per Caso» nella tratta
da Capo Verde a Guadalupa.
A lei il compito di «aiutare»
l’attore Rolando Ravello
passione: «La vela - racconta - è sempre
stata la mia più grande amica con le sue
gioie e i suoi dolori. Mi ha insegnato a
combattere, a non mollare mai, mi ha
sempre dato energia e riempito il cuore
di grandi sentimenti, regalandomi forti
emozioni e bellissime esperienze. Gli
incontri con delfini e globicefali, i cieli
stellati e quelli carichi di nuvole, il mare
mosso che torna calmo hanno fatto
parte della mia crescita in barca. Per
mia fortuna tutto questo riesce ancora
a farmi provare delle sensazioni forti,
come se fosse la prima volta, forse per
questo adoro così tanto il mare...». La
passione di Cristiana emerge con forza
dalle sue parole e ci rassicura, se ce ne
fosse stato bisogno, sulla sorte della
barca più amata dal pubblico televisivo
italiano. Adriatica è, ancora una volta,
in buone mani.
Em.Cip.
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