LIBERTA` DEL 9 MARZO 2016 - Reboli

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LIBERTA` DEL 9 MARZO 2016 - Reboli
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Sport
■ Johnny Aubert e Alex Salvini
sono stati protagnonisti della
prima giornata della seconda
prova del campionato italiano
assoluto di enduro a Pietramontecorvino (Foggia). Al termine di
sei ore di gara e dopo nove speciali, solo 5 secondi hanno separato i due portacolori del Fornaroli, entrambi su Beta; terzo a 31
secondi Manuel Monni delle
Fiamme Oro.
La gara si è sviluppata su un
tracciato di 55 km con al suo interno tre prove speciali e un controllo tirato, che ha lasciato poco
margine di respiro agli atleti. Per
LIBERTÀ
mercoledì 9 marzo 2016
motoenduro - Dominano la prima giornata, poi la sfortuna rallenta Alex quando era in testa
Aubert (Motoclub
Fornaroli) in azione sulle
strade pugliesi
quanto riguarda la classifica a
squadre, terzo posto per il Fornaroli con il MC Sebino e le
FFOO a pari punti in vetta alla
classifica.
Nella singole classi, Alex Salvini (E2) ha dominato la prima
giornata terminando anche secondo assoluto, ma è stato costretto alla terza posizione di
lini, costretto al ritiro causa la
lussazione di una spalla. Infine
da segnalare la buona prova del
giovane Davide Pelizzaro nella
Coppa Italia Cadetti: sesto il primo giorno e ritirato il secondo.
Il prossimo appuntamento
con il campionato italiano assoluti è l’8 maggio a Pieve Bovigliana, nelle Marche.
Aubert e Salvini ok agli Italiani
classe ed al dodicesimo posto
assoluto nella seconda giornata,
causa una caduta nella prova estrema che gli ha fatto perdere
circa 40 secondi, ai quali si è aggiunto un altro minuto al controllo orario per riprare i danni
alla moto: il tutto mentre era saldamente in testa alla classe E2
ed in lotta con Monni per la pri-
ma posizione assoluta.
Per Aubert quarto posto assoluto nella seconda giornata. Per
quanto riguarda gli altri Piloti
del Fornaroli, bene Mirko Gritti
(E3) su Husquarna Team Jet, sesto nella prima tappa e quarto
nella seconda a soli 3’’ dal secondo posto. Michele Marchelli
(Honda Team Jet) è stato 8° e 5°
nella combattutissima classe Junior; sfortunato invece Andrea
Castellana, su Husquarna Osel-
pro piacenza aLLievi - Il tecnico racconta l’impresa in casa dei rossoneri. «Sto vivendo una bella avventura in una società a misura d’uomo»
PIACENZA - Acuto memorabile
quello dell’Under 17 (Allievi
classe ‘99) del Pro Piacenza, guidata con mano felice da Emanuele Reboli, uscita vittoriosa
dal campo del Milan grazie a un
rigore propiziato e trasformato
dall’attaccante Pastore (ex Como e Monza), già trapiantato
anche nella Berretti di Campese.
Successo da urlo con tanto di
dedica speciale, da parte del mister ed i suoi ragazzi, indirizzata
alla società. «Ce lo eravamo ripromessi - sottolinea il tecnico
- di fare un figurone, coronandolo, magari, con un risultato
prestigioso. Esserci riusciti, tra
l’altro con pieno merito, è fonte
di orgoglio e credo il miglior modo per ripagare i notevoli sacrifici che la società, in particolare
il dirigente Alberto Burzoni, si
sta sobbarcando per consentire
a tutte le squadre giovanili del
Pro di misurarsi con grande dignità in campionati nazionali e
regionali di stampo professionistico».
L’Under 17 rossonera è cresciuta in maniera esponenziale
dal giorno del battesimo stagionale («dopo solo quattro allenamenti») al Torneo Burzoni-Memorial Pissasegola e che, nonostante una flessione, ha solo
quattro punti di ritardo dall’area
play off. «Premesso che ci avremmo messo tutti la firma, a
bocce ferme, per trovarci in tale
situazione a questo punto del
campionato - osserva mister Reboli -, è vero che prima dell’impresa contro il Milan abbiamo
attraversato un periodo non felice, per la difficoltà di mantenere la giusta tensione mentale a
questi livelli: i miei ragazzi vengono da torni provinciali o regionali. Peraltro bravi - aggiunge
- a rispondere alle recenti sollecitazioni, tanto da tornare a vivere una domenica da leoni».
Come è maturato lo scacco
matto al Milan?
«Con una condotta attenta e
improntata alla massima ag-
PIACENZA - Il suo archivio è paragonabile ad una sorta di almanacco del calcio che, da metà
anni Ottanta, documenta una
cavalcata lunga trent’anni e che,
proprio nei giorni scorsi, ha fatto segnare ben 700 panchine nel
calcio dilettantistico piacentino.
Roberto “Cele” Grassi è di fatto
un’istituzione del pallone di casa nostra, un mister innamorato
di un gioco che ha accompagnato tutta la sua vita, prima da giocatore e poi da tecnico. Quasi
maniacale nel raccogliere dati,
statistiche e semplici annotazioni sulle gare che lo hanno visto
all’opera sin dagli esordi, così
come in campo la sua conoscenza tattica è il frutto di continui aggiornamenti e di una
passione sfrenata.
«Iniziai con Camillo Orsi - dice - sulla panchina della Castellana e da lì è partita un’avventura che mi ha consentito di conoscere tanti amici: giocatori, presidenti, dirigenti e collaboratori
che hanno costellato questi anni».
Partiamo allora dai presidenti: chi si porta nel cuore?
«Di sicuro Giuseppe Gobbi
che, ai tempi del San Nicolò, ha
rappresentato una figura molto
importante per me anche fuori
dal campo. Arrivai a campionato in corso e riuscimmo a salva-
«I miei ragazzi sono fantastici:
così hanno dato scacco al Milan»
L’allenatore Lele Reboli: «Tanto pressing e ripartenze veloci»
A sinistra
l’allenatore
Emanuele Reboli.
Nelle altre
immagini, gli Allievi
rossoneri in azione
gressività. Pressando alto, in
maniera organizzata, abbiamo
avuto buon gioco nei confronti
di un Milan che basa il proprio
credo sulla manovra corale. Al
gap tecnico noi dobbiamo ovviare con tanto carattere, cuore
e testa, riconquistando palla velocemente ed affondando i colpi
in ripartenza. Domenica la nostra partita più bella? Certo la
più entusiasmante. Altrettanto
bene avevamo fatto anche nella
giornata d’esordio contro l’In-
ter, più dotata sul piano dei singoli, cedendo di misura 2-1».
Quanto ti sta gratificando
questa avventura sulla panchina degli Allievi nazionali?
«Per me è qualcosa di speciale, forse unico, in un ambiente
dove la serenità è di prassi e dove sono stato subito accolto come uno di casa. Sto facendo il
massimo per ripagare la fiducia
di Burzoni e di Moretti, che per
inciso fa miracoli nelle sue vesti
di responsabile del settore, nonché la grande stima e amicizia
accordatami da tutti i collaboratori, gli altri allenatori ed i magazzinieri».
Nel suo valente gruppo dei ‘99
spazio anche per due 2000 in
gamba come il difensore centrale Agnelli ed il trequartista Briza.
L’organico
Portieri: William Rancati, Alessandro Scarcella. Difensori:
Umberto Agnelli, William Cameletti, Mattia Dametti, Tommaso Groppi, Carlo Lo Nardo,
Giuseppe Restuccia, Cristopher Zammati. Centrocampisti: Alberto Fellegara, Riccardo Fornasari, Emanuele Greco,
Marco Rossetti, Ladis Baba Sanogo, Filippo Soresina. Attaccanti: Ronaldo Ajdini, Antonio
Amatruda, Davide Guasconi,
Patrik Masha, Youssef Mennai,
Marco Pastore, Mamadou
Traorè. Preparatore atletico:
Francesco Bianco. Preparatore
portieri: Roberto Serena.
Marco Villaggi
▼rugby
Tripletta dei Lyons
in C, Riserve, Under 18
■ La squadra di serie C dei
Rugby Lyons ha vinto nettamente a Gussago: 84-0. Formazione: Boreri, Rossi, Bellassi, Cacciatore, Molinari,
Beghi, Rivetti, Bosoni, Tarantini, Moraschi, Dimroci, Sfulcini, Malchiodi, Groppelli,
Cantù. Marcatori: mt Boreri tr
Beghi (7-0), mt Rivetti tr Beghi
(14-0), mt Bellassi tr Beghi
(21-0), mt Dimroci tr Beghi
(28-0), mt Bosoni tr Beghi (350), mt Rossi tr Beghi (42-0), mt
Beghi tr Beghi (49-0). Secondo tempo: mt Cantù tr Beghi
(56-0), mt Bosoni tr Beghi (630), mt Beghi tr Beghi (70-0),
mt Rossi tr Beghi (77-0), mt
tecnica tr Bosoni (84-0).
Successo bianconero anche nel campionato Riserve:
45-12 ai danni del Piacenza.
Formazione: Cammi, Rattotti,
Bassi, Alfonsi, Seccaspina,
Montanari, Gherardi, Hess,
Barroni, Cazzarini, Moretto,
Del Forno, Staibano, Ceresa,
Ferri. Marcatori: cp Piacenza
(0-3), mt Rattotti nt (5-3), mt
Bassi tr Montanari (12-3), cp
Piacenza (12-6), mt Cammi tr
Montanari (19-6), cp Piacenza (19-9), mt Hess tr Montanari (26-9), cp Piacenza (2612). Secondo tempo: mt Bassi
tr Cammi (33-12), mt Paratici
nt (38-12), mt Cammi tr Cammi (45-12).
Il triplete Lyons è stato
completato dal successo per
57-0 ottenuto dalla formazione Under 18 ai danni del Reno
Bologna. Formazione: Bertoli,
Beltramini, Dallavalle, Sagner, Belforti, Via, Dal Capo,
Bedini, Brigati, Monsoni, Bassi, Hoxha, Lekic, Borghi,
Groppi.
“Cele”Grassi, settecento volte allenatore
Si è fermato alla Promozione: «Ho declinato offerte superiori, non ho mai avuto rimpianti»
re la squadra che si trovava in ultima posizione. Ovviamente i
presidenti delle promozioni che
fortunatamente sono state parecchie e gli ultimi, Trevisan e
Buttafuoco, persone splendide».
Sei “scudetti” per l’esattezza,
con tre ascese dalla Prima Categoria alla Promozione conquistate con Borgonovese e due a
San Nicoló, oltre a River, Gragnano e Sarmatese, tutte condotte dalla Seconda alla Prima
Categoria.
Mister, perché non oltre la
Promozione? C’è qualche rimpianto?
«Perché la carriera da allenatore, come quella da calciatore,
richiede tanti fattori che devono
incastrarsi l’un l’altro e ovviamente è necessario saper coglier
occasioni che si presentano.
Non voglio entrare nei dettagli
della questione, ma quando capitò a me, dissi “no”: non sarebbe stata per puro merito e quindi declinai l’offerta».
Quali gli anni che porta maggiormente nel cuore?
«Il periodo a Borgonovo con il
presidente Garbi. Nel 93 vin-
La“top 11”deL mister
cemmo il campionato di Prima
firmando dieci record: fu un’annata splendida».
Si dice che il calcio, quello dilettanti in particolare, sia scaduto dal punto di vista tecnico
con il trascorrere degli anni. È
così?
«No, credo sia un luogo co-
mune. Sono convinto del contrario e che, soprattutto, il calcio
sia cambiato, sia diventato molto più rapido. E il livello tecnico
è aumentato».
Che cosa c’è alla base di un
campionato di successo?
«L’allenamento. Credo, anzi
sono convinto, sia il momento
più importante in assoluto. L’intensità e l’impegno determinano ciò che si mette in campo alla
domenica».
Chi è il suo maestro?
«Sicuramente Pietro Ferri, ex
giocatore di serie B che è stato
un vero e proprio esempio».
Integralista del modulo tattico o non ci sono particolari preferenze?
«Ho sempre adattato il modulo sulla base dei giocatori che avevo a disposizione. Difesa a
quattro o a tre elementi, non ho
mai avuto schemi predefiniti».
La gara perfetta?
«Un Sarmatese-Nibbiano di
Seconda Categoria terminata 20 per i miei ragazzi: fu una grande impresa di fronte ad un’avversaria tostissima e ad un pubblico d’altra categoria».
E ora, la domanda più scontata ma anche quella dalla risposta più complicata: escludendo i suoi uomini della Sarmatese di questo campionato,
quale la sua top 11?
«Così su due piedi, non saprei.
Facciamo così: mi lasci una notte per pensare e le mando tutto
Roberto“Cele”Grassi
quanto. Anche se escludere
questi ragazzi e tutti coloro che
hanno caratterizzato gli ultimi
cinque anni non è facile». Il risultato è quello nello specchietto qui a fianco: due giocatori per
ruolo sono concessi, d’altronde
dopo trent’anni di carriera pare
complicato operare scelte radicali.
E per le prossime 700 panchine, qual è l’obiettivo?
«Chissà, magari riassaporare
il gusto di un campionato di
Promozione non sarebbe male.
Ma dovrà essere un traguardo
sudato e ottenuto per meriti: da
questo non posso prescindere».
Corrado Todeschi