studio D_ FASCICOLO COMPLETO doc. AIEA

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studio D_ FASCICOLO COMPLETO doc. AIEA
Bonifichiamo la BASILICATA
“Per liberarci dal rischio”
QUANDO IL LAVORO AMMALA
“Dignità e Giustizia
per le Vittime dell'amianto”
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SOMMARIO
INDICE DEGLI AGOMENTI TRATTATI
0.0
Premessa
pag. 03÷03
1.0
CENNI BIBLIOGRAFICI SULL’AMIANTO
pag. 04÷05
1.1
GLI IMPIEGHI DELL'AMIANTO
pag. 05÷08
1.2
LA NOCIVITA’
pag. 08÷10
2.0
L'AMIANTO IN BASILICATA
pag. 11÷12
2.2.
IL DEGRADO DELLE SUPERFICI DI CEMENTO
pag. 12÷18
2.3
PERIODO POST TERREMOTO
pag. 18÷18
2.4
AMIANTO PER USO INDUSTRIALE
pag. 18÷19
2.4.1
MALATTIE PROFESSIONALI
pag. 19÷22
3.0
L'INCIDENZA DELL'AMIANTO NELLE PATOLOGIE MULTIFATTORIALI
pag. 22÷23
4.0
OMISSIONI
pag. 23÷25
5.0
LE MORTI BIANCHE “DIMENTICATE”
pag. 25÷27
6.0
FONDO VITTIME DELL'AMIANTO
pag. 27÷29
7.0
ORIENTAMENTI DEL TRIBUNALE DI MATERA
pag. 29÷31
in tema di Benefici Previdenziali Amianto
8.0
DISEGNO DI LEGGE PER I LAVORATORI ESPOSTI
pag. 32÷32
ED EX ESPOSTI ALL’AMIANTO “Pacchetto Welfare”
9.0
RICHIESTA ATTO INDIRIZZO MINISTERIALE
pag. 32÷33
10.0
ESPOSTI-DENUNCIA PROCURA DELLA REPUBBLICA
pag. 33÷34
11.0
CONCLUSIONI
pag. 35÷39
ALLEGATI
1.
INAIL_Dir.Cent.Prest., circ. prot. 7187/bis, del 28.11.2005
2.
AIEA VBA_ dati casi patologie registrati al 31.03.2014
3.
20140312-ex ENI_Atto Senato_4.01846_interrogazione Casson
4.
20130415-ex ENI_stralci esposto alla Procura della Repubblica di Matera
5.
20130415-ex MATERIT stralci esposto alla Procura della Repubblica di Matera
6.
20140503-World Day Amyant_ storie di lavoro e di morte
7.
20140402-Atto Indirizzo Ministeriale ex stab. ANIC/EniChem di Pisticci Scalo - MT
8.
20140926-disegno di legge_ pacchetto Welfare
9.
20140606-esposto Falde_StudioValBasento_ARPAB_Dip.Prov.Matera
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0.0
Premessa
Nei periodi precedenti la legge nr. 257/1992, i funzionari e i dipendenti delle industrie, non
venivano informati della pericolosità delle sostanze tossico e nocive, come l’amianto, presenti e
utilizzate nei processi produttivi e non esisteva alcuna forma di precauzione; solo negli anni
successivi, i funzionari e i dipendenti vennero a conoscenza della correlazione tra l'esposizione
all’amianto e a tali sostanze e le patologie oncologiche e non da essa derivanti.
Molte persone che lavoravano all'interno degli insediamenti industriali della Regione Basilicata
(il più significativo era il complesso industriale del Gruppo ENI di
Pisticci Scalo - MT)
cominciavano ad accusare gravi patologie, con un elevato numero di decessi.
A molti lavoratori con patologie tumorali in fase di cura chemioterapica, non fu redatta alcuna
denuncia per Malattia Professionale da parte di presidi preposti, facendo così perdere agli
stessi lavoratori ogni beneficio ed ogni diritto contributivo (disattenzione - se così si può
definire - sia del medico curante che della Struttura Sanitaria operante).
A diversi lavoratori, anche deceduti, pur avendo ottenuto il riconoscimento INAIL di malattia
professionale
in qualità di ex esposti all’amianto, non venne riconosciuto, da parte INPS, il
diritto alla rivalutazione contributiva perché pensionati prima della Lg. 27 marzo 1992.
Tale norma è INGIUSTA perché lede i diritti dell'uomo e solleva motivi di illegittimità
costituzionale.
Molti
casi
di
patologie
multifattoriali
e
di
morte
prematura,
verosimilmente
dovute
all'esposizione ad un cocktail di sostanze tossiche, nocive ed in presenza di asbesto,
richiederebbero uno studio epidemiologico approfondito del sito, al fine di essere riconosciuti
come affetti da Malattie Professionali.
Tra gli obiettivi che l'Associazione si è prefissata di perseguire promuovendo Convegni ed
incontri nel Territorio, sono prevalenti:
·
conoscenza della pericolosità derivante dall'esposizione alle fibre di amianto ed alle altre
sostanze che hanno effetti dannosi sull'uomo;
·
importanza della prevenzione sanitaria e della istituzione della Sorveglianza Sanitaria,
anche alla luce del lungo tempo di latenza per la individualità della cancerogenità (da 15
ad oltre 40 anni per le coseguenze all'esposizione alle fibre di amianto);
·
sensibilizzare tutte le Istituzioni direttamente ed indirettamente interessate affinchè
rendano giustizia alle famiglie dei cittadini deceduti a causa delle suddette esposizioni;
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1.0
CENNI BIBLIOGRAFICI SULL’AMIANTO
L'amianto, detto anche asbesto, è un minerale naturale a struttura fibrosa appartenente alla
classe chimica dei silicati e alla serie mineralogica del serpentino e degli anfiboli; in natura
sono presenti oltre 400 specie di silicati.
Questa diversità condiziona: la forma delle fibrille, la loro denominazione, la loro nocività per
l'uomo.
Di queste 400 specie, 6 composti naturali vengono definiti comunemente amianto e hanno
avuto largo utilizzo nella produzione di manufatti per uso industriale (25%) e civile (75%).
L’amianto crisotilo, appartenente alla serie serpentino, che in Italia veniva estratto e lavorato
prevalentemente a Balangero, per anni la sede della cava più grande d'Europa; la Crocidolite,
l'Amosite, la Tremolite, l'Anofillite e l'Actinolite (amianti di Anfibolo). I primi tre tipi di amianto
sono stati quelli un tempo maggiormente utilizzati in edilizia come componenti dell'impasto con
cemento.
L'amianto crisotilo, o amianto bianco, rappresenta circa il 95% degli amianti estratti nel
mondo, si differenzia dagli altri per la lunghezza e la flessibilità delle fibre, per la resistenza
alla tensione di trazione e per l'elevato grado di resistenza alle alte temperature. E' doveroso
evidenziare che in natura non esiste silicato puro, per cui anche nel minerale crisotilo si può
riscontrare la presenza di altre specie quali la Crocidolite, l'Amosite, la Tremolite, l'Anofillite e
l'Actinolite e viceversa.
La crocidolite, o amianto blu, differisce ampiamente dall'amianto crisotilo sia per l'aspetto
fisico, sia per la composizione chimica; nella sua molecola sono presenti anche ferro e sodio.
Le sue fibre hanno un aspetto aghiforme e si frazionano longitudinalmente con maggiore
facilità risultando, perciò, più pericolose.
L'amosite, presenta una composizione chimica simile a quella della crocidolite con magnesio
al posto del sodio ed una maggiore concentrazione di ossido di ferro, che le conferisce un
caratteristico colore bruno.
La Tremolite, o amianto verde, Anfibolo calcico magnesifero, nella sua struttura molecolare
può avere da 0 a 20% di Fe massimo in sostituzione di Mg. All'aumentare della quantità di Fe
nella struttura cristallina del minerale si hanno colorazioni dal verde pallido al verde.
L'ETERNIT è una mistura di cemento e fibre di amianto la cui concentrazione è stata variata
per conferire ai manufatti prodotti una elevata resistenza alla trazione, alla corrosione, alla
temperatura ed usura, che uniti ad una notevole leggerezza favoriva la messa in opera dei
manufatti nonché la realizzazione di strutture portanti più snelle.
La formulazione dell'impasto per le lastre in cemento-amianto conteneva dal 10 al 16% di
crisotilo con modeste percentuali di crocidolite e/o amosite per favorire la dispersione delle
fibre e il rinforzo della struttura.
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Il cemento utilizzato è stato il portland ordinario la cui composizione (alto contenuto di silicato
bicalcico e basso contenuto di alluminato tricalcico) ottimizzavano la plasticità e la lavorabilità
dell'impasto.
La tecnologia di produzione sfruttava alcune proprietà delle fibre di amianto quali:
·
buona distribuzione delle fibre al fine di ottenere un impasto omogeneo con presenza di
fibre in tutte le direzioni;
·
buona ritenzione delle particelle cementizie per assicurare un alto peso specifico e,
conseguentemente, una buona resistenza meccanica.
L'amosite e la crocidolite conferivano ai manufatti una buona resistenza agli acidi e sono stati
utilizzati soprattutto nella produzione di cemento amianto utilizzato nelle tubazioni o condotte
perché assicuravano anche il rinforzo alla tenuta di circonferenza.
Il cemento-amianto è stato brevettato nel 1901 dall'austriaco Ludwig Hatschek che lo
battezza col nome di Eternit (dal latino aeternitas,).
Un anno dopo Alois Steinmann acquista la licenza per la produzione e nel 1903 apre a
Niederurnen le Schweizerische Eternitwerke AG.
La società Eternit insediò la sua prima attività produttiva in Italia, a Casale Monferrato a marzo
del 1907, la maggior parte dell'amianto (crisotilo) era estratto dal giacimento di Balangero, il
più grande giacimento di amianto in Europa.
L’attività di estrazione fu avviata nel 1918, si incrementò negli anni'40 con il passaggio all'IRI.
L'Eternit per dare valore aggiunto alla propria società, acquisì Il giacimento nel 1951 e per far
fronte alle richieste del mercato raggiunse la massima capacità produttiva agli inizi degli anni
'60 utilizzando tecniche meccanizzate di estrazione e confezionamento innovative.
1.1
GLI IMPIEGHI DELL'AMIANTO
L’amianto, grazie alle sue straordinarie qualità, è stato ampiamente utilizzato dal 1930 nei
settori industriali e tecnologici.
L’amianto è resistente al calore fino a 1000 °C e all’azione di numerosi agenti chimici.
Presenta, inoltre, un’elevata conducibilità elettrica e termica, è molto elastico e resistente alla
trazione e si lega facilmente con altri materiali.
Per decenni è stato considerato un materiale estremamente versatile ed ha trovato
utilizzazione in molti campi; sono stati realizzati pannelli, lastre, compound
e teli per la
protezione antincendio e l’isolamento termico, nelle pasticche dei freni e nelle frizioni per
l’industria automobilistica, nelle guarnizioni in virtù della sua elevata resistenza termica e
chimica.
Alla fine degli anni ‘60 si trovavano già in commercio oltre 3000 prodotti contenenti amianto
per: edilizia, navi, serbatoi per l’acqua, freni per auto, guanti di protezione, isolamento per
vagoni ferroviari, guarnizioni per testate motori, ferodi per freni e frizioni, tubi per acquedotti e
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fognature, canne fumarie, tessuti resistenti al fuoco, corde, schermi.
In quel periodo, ne venne incrementato l’utilizzo in campo edilizio che fu protratto in buona
parte degli anni ’80. I minerali di amianto crisotilo, crocidolite e aminosite
sono stati i più
utilizzati.
In Italia il crisotilo ha rappresentato il 75% dell’uso totale di amianto, il 75% di tutto l’amianto
utilizzato è stato impiegato nel settore edilizio e delle costruzioni (sottoforma di fibrocemento).
Il restante 25% è stato utilizzato per la produzione di manufatti e tessuti per uso industriale.
L’Italia è stata, fino alla fine degli anni ’80, il secondo maggiore produttore europeo di amianto
in fibra dopo l’Unione Sovietica, ed il maggiore della Comunità Europea.
Dal dopoguerra al 1992 sono state prodotte 3.748.550 tonnellate di amianto grezzo e nel
periodo tra il 1976 ed il 1980 l'Italia ha avuto il picco di produzione con più di 160.000
tonnellate/anno.
Fino al 1987 la produzione non è mai scesa sotto le 100.000 tonnellate-anno per poi
decrescere rapidamente ed azzerarsi a partire dal 1992.
Verso la fine degli anni '70, anche in Italia, l'attività lavorativa della Ditta Eternit veniva
accompagnata da una drammatica sequenza di patologie professionali e conseguentemente
furono avviate le prime indagini epidemiologiche.
Eppure, nella Comunità Internazionale più evoluta, la prima nazione al mondo a riconoscere la
natura cancerogena delle fibre di amianto e a prevedere un risarcimento per i lavoratori
danneggiati fu la Germania nazista nel 1943 a seguito di pioneristici studi medici che
dimostrarono il rapporto diretto tra l'utilizzo dell'amianto ed i tumori.
Solo nel giugno del 1986, dopo lunghi anni di crisi la produzione, la città di Casale perdeva il
ruolo di capitale del cemento-amianto per assumere quello di città a rischio oncologico, perché
i danni causati dall'amianto lavorato nella ditta Eternit, non interessavano solo i lavoratori
esposti professionalmente, ma riguardavano anche i suoi abitanti e l'ambiente.
Infatti negli anni '70 si cominciava a registrare nel reparto di Medicina dell'Ospedale di Casale
Monferrato, un significativo incremento di decessi per mesotelioma anche tra i cittadini che non
avevano avuto esposizione professionale all'amianto, e sino al 2008 sono stati rilevati oltre
1200 casi di mesotelioma pleurico; una vera e propria strage se si considera che la città di
Casale Monferrato contava allora 37.000 abitanti.
Come si nota nitidamente dal grafico, di seguito riportato, il maggior impiego del minerale nei
due continenti si verifica nella seconda metà del Novecento, declinando vistosamente dagli
anni Ottanta in poi.
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fig. 1 : Rappresentazione grafica del consumo in tonnellate di amianto in Europa e in Nord
America dal 1920 al 2000.
Inizialmente il Nord America presentava maggiori consumi, in seguito, con la massiccia crescita
economica europea degli anni Cinquanta - Sessanta, l’utilizzo di amianto in Europa raggiunse
quello del Nord America, per poi superarlo negli anni Settanta.
All’inizio degli anni Settanta, negli Stati Uniti, scoppiò la disputa sulla nocività del minerale e
questo ne fece ridurre progressivamente l’impiego (gli Stati Uniti fino agli anni Ottanta sono
stati il maggior consumatore di amianto, primo il Nord America, poi superati dal Canada e dal
Messico).
In Europa la “questione amianto” scoppiò solo successivamente, ed anche qui portò un drastico
ridimensionamento dell’utilizzo del minerale.
Con la direttiva 1999/77/CE la Commissione della Comunità Europea previde per tutti gli stati
membri che la compongono, il divieto definitivo a decorrere dal primo gennaio 2005.
E' auspicabile che la sentenza Eternit di Torino abbia un ruolo “propulsivo” nel far recepire le
normative presenti nella Direttiva CE anche agli Stati-extra-comunitari non solo europei, dando
inizio così ad un processo che porti alla eliminazione globale dell'amianto.
La cessazione dell’impiego dell’amianto (estrazione, produzione, lavorazione e commercio),
introdotta in Italia nel 1992 con la legge 27 marzo n. 257 non ha del tutto preservato il nostro
paese dagli effetti negativi dall’esposizione alle fibre aerodisperse di questo materiale sulla
salute.
(L’uso diffuso del minerale fino al 1992, in numerosi settori produttivi, la lunga latenza della
malattia (mediamente intorno ai 40 anni dall’esposizione) e la possibile presenza di fonti non
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conosciute di esposizione rendono necessaria la sorveglianza epidemiologica del fenomeno.
L’art.
1
della
legge
dell'importazione,
della
257/92
definisce
lavorazione,
le
norme
per:
dell'utilizzazione,
il
divieto
della
dell'estrazione,
commercializzazione,
dell'esportazione dell'amianto e dei prodotti che lo contengono, nonché le finalità per il suo
trattamento e smaltimento nel territorio nazionale.
La stessa legge n.257/92, arrestò definitivamente la diffusione dei prodotti contenenti
amianto sul territorio nazionale ma, disgraziatamente, si noti bene, non vietò l'uso dei
materiali in opera e la loro rimozione ed è questa la causa della presenza di questo materiale in
molti edifici civili, industriali, pubblici e privati. Da tale lacuna nasce l’impellenza di isolarlo,
oppure rimuoverlo e smaltirlo seguendo particolari procedure di sicurezza.
Solo in seguito all’ulteriore condanna della CE, l’Italia ha disposto l’obbligo di rimozione dei
manufatti in amianto presenti nel settore industriale.
La pericolosità dei materiali che contengono amianto dipende dalla possibilità che le sue fibre si
disperdano nell’ambiente e vengano inalate da tutti coloro che vivono in quell’ambiente; la sua
friabilità costituisce la maggiore pericolosità.
Solo per quanto riguarda le coperture in cemento-amianto si calcola che ci siano in Italia circa
un miliardo e mezzo di metri quadri; un parametro circa la pericolosità di piccoli quantitativi di
amianto è costituito dalla dispersione nell'aria di un cm cubico di treccia di amianto.
In un grammo di amianto vi sono cento miliardi di fibre, secondo il fattore di conversione
ricavato dal centro di ricerche americano USEPA per il SEM (microscopia elettronica a
scansione) riportato nell'allegato del D.M. 06.09.1994 (1000 fibre per un nanogrammo).
Un cm cubo di treccia di amianto ha un contenuto di fibre tale da contaminare pericolosamente
un'area paragonabile alla superficie di un campo sportivo.
Per i materiali edilizi in cemento-amianto presenti in edifici privati in buono stato, non è
previsto alcun obbligo di comunicazione alla ASL o di rimozione, comunque vige l’obbligo della
denuncia della presenza del manufatto.
Diversa è la situazione nel caso in cui il manufatto compatto presenti segni di degrado; a tal
riguardo si evidenziano i risultati fatti dai ricercatori G. CHIAPPINO, I. VENERANDI del
Centro di Studio e Ricerca sugli Effetti Biologici delle Polveri Inalate - Istituto di Medicina del
Lavoro - Università di Milano * Dipartimento di Scienze della Terra - Sezione Mineralogia Università di Milano.
1.2
LA NOCIVITA’
La natura fibrosa dell’amianto è una proprietà tecnologica primaria, ed è altrettanto rischioso
per la salute, essendo causa di gravi patologie prevalentemente a carico dell’apparato
respiratorio.
La sua pericolosità consiste, nella rapida diffusione di fibre facilmente inalabili.
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Per dare un’idea delle dimensioni delle stesse fibre, basti pensare che in un centimetro lineare
si possono affiancare 250 capelli umani, o 1300 fibre di nylon, o 30.000 (trentamila) fibre di
amianto crisotilo oppure 330.000 fibre di crocidilite.
Tale conformazione è l’origine delle molteplici applicazioni di questo minerale, ma costituisce
anche il pericolo più critico per la salute umana perché si può scomporre in fibrille di diametro
sempre più ridotto e quindi facilmente respirabili.
Le fibre sono così
leggere da impiegare nell’aria, circa ventiquattro ore per percorrere un
metro verso il basso.
Si definiscono fibre inalabili “le fibre di lunghezza inferiore od uguale a 5 micron e da un
rapporto di allungamento (L:D) maggiore od uguale a 3:1”, così come accennato dall’OMS.
Solo una parte di queste fibre viene eliminata o scomposta dall’organismo, anche una bassa
concentrazione di polveri di amianto nell’aria potrebbe indurre gravi danni.
Le fibrille di spessore inferiore a tre micron di metro, qualora inalate, penetrano nei polmoni e
causano diverse patologie. Le malattie da amianto possono manifestarsi dopo molti anni, a
volte persino dopo 40 anni dalla prima esposizione.
Il rischio individuale dipende dal numero di fibre “biopersistenti” inalate, ossia da quelle fibre
che si accumulano e permangono nei polmoni in forma inalterata; inoltre esse possono
annidarsi in tutti i tessuti ed organi del organismo.
Esse circolano nel sistema sanguigno e generano una grave forma di neoplasia maligna delle
membrane sierose che sono particolarmente sensibili al processo di cancerogenesi per
mesotelioma pleurico, pericardio, peritoneo, tonaca vaginale del testicolo.
L'Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (IARC) sugli organi bersaglio della
cancerogenicità dell'amianto ha iniziato a valutarne il rischio nel 1971.
Nei primi anni del programma e, in tutte le sue forme, venne riconosciuto come dotato di
cancerogenicità per la specie umana, con la proprietà di causare cancro del polmone e delle
sierose.
Nel 2009, IARC creò una serie di gruppi di lavoro, nell'ambito del programma delle
monografie, con lo scopo di definire con criteri standardizzati la persuasività degli indizi
riguardanti diversi organi bersaglio sulla base della letteratura scientifica.
Nel 2009, il gruppo di lavoro dello IARC rivolto all'amianto, concluse che:
·
l'amianto causa anche cancro della laringe e dell'ovaio,
·
il cancro della laringe di 1.4 (IC 95% 1.2 ÷ 1.6) può essere causato da “qualsiasi”
esposizione professionale all’ amianto.
·
Il rischio relativo per esposizione “alto” rispetto a o “basso” era almeno 2.0 (1.6÷2.5).
·
le donne esposte all’amianto nell'ambiente di lavoro evidenziano un alto rischio di
cancro ovarico.
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·
risulta “limitata” la correlazione con il cancro colon-rettale, faringeo e gastrico.
fig. 2: Rappresentazione grafica andamento della produzione e della importazione di amianto
grezzo in Italia.
Fig. 3: ITALIA, Rappresentazione grafica della proiezione del n° casi di mortalità per anno.
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2.0
L'AMIANTO IN BASILICATA
In Basilicata sono presenti terreni affioranti in area Pollino, conosciute come “Pietre verdi”, in
cui si sono individuate formazioni potenzialmente contenenti minerali raggruppati nella famiglia
dell'amianto (crisotilo e anfiboli) che possono generare, data la loro friabilità alle intemperie, il
rischio connesso all'esposizione per la presenza di fibre di amianto nell’aria, nei sedimenti
fluviali e nelle acque del bacino idrico del Sinni.
Detta problematica, causa di numerosi decessi tra i cittadini del territorio del Pollino, è stata
oggetto di studio con indagine epidemiologica sugli animali (capre) ed è
tuttora oggetto di
studio con finanziamenti della Regione Basilicata con delibera nr.1653 del 15/11/2011 con un
finanziamento di 372.000,00 euro per il progetto di caratterizzazione dei sedimenti fluviali del
bacino; un successivo finanziamento equivalente al precedente è stato deliberato nell'ultimo
trimestre del 2012.
Premesso ciò, si evidenzia quanto segue:
Dagli anni 60 alla fine degli anni '90,
l'amianto a scopo industriale è stato utilizzato
massivamente nella completa ignoranza della sua pericolosità da migliaia di lavoratori che
hanno operato in tutti i grandi complessi industriali. Questi insediamenti furono giustificati per
dare lavoro alle grandi masse di lavoratori, e dalla ricaduta di benessere sui territori
interessati.
Agli inizi degli anni '60, anche la Basilicata, regione ricca di acqua e gas metano, ha avuto la
massima occupazione industriale con relativo benessere, ma anche, con l’utilizzo di ingenti
quantità di manufatti in amianto con conseguenze negative oggi a noi note.
2.1
Periodo di diffusione dei manufatti in amianto per uso industriale
a)
negli anni '60, insediamenti nell'area Alto Basento, quali: Liquichimica di Tito, Sider
Cementi, Magneti Marelli, etc – nel Basso Basento, quali: Liquichimica (chimica Ferrandina),
stabilimento ex ENI di Pisticci, la Ferrosud (area industriale Matera), etc;
b)
negli anni ‘73-75, in Macchia di Ferrandina, lungo l’asse Val Basento, si insediavano
altre piccole e medie attività produttive: “Manifattura del Basento” per la produzione di filati
cucirini per l'industria della calzatura e delle confezioni, la Penelope, la Comeba, la Pirelli; tante
altre piccole attività con minore livello occupazionale, comunque con alto utilizzo di manufatti
in amianto. Nell’area industriale di Matera si insedia l’Italcementi e successivamente
la
Ferbona.
Le attività industriali che si sono insediate in Basilicata a partire dagli anni'60 nelle aree
dell'Alto e Basso Basento hanno dato occupazione ad oltre 10.000 persone, di cui ca. 7.000
tra gli insediamenti della Val Basento e dell'area industriale di Matera.
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L'insediamento ex ENI di Pisticci Scalo (MT) ha dato occupazione a ca. 5.000 persone:
ca.
3.000 dipendenti diretti e 2.000 indiretti di supporto alle attività dello stabilimento.
In queste iniziative è stato utilizzato un ingente quantitativo di manufatti ad alto contenuto di
amianto (anfiboli), la cui azione patologica si è sommata agli effetti tossici e nocivi delle
sostanze presenti nei processi produttivi. L'amianto ha contribuito a creare un cocktail che può
avere generato molte patologie multifattoriali che hanno portato alla morte prematura
centinaia di lavoratori.
2.2
Periodo diffusione dei manufatti in amianto per uso civile ed agricolo
Nei primi anni del '70 si insedia nell'area industriale di Ferrandina la MATERIT (1972÷1989),
volta alla produzione di manufatti in cemento amianto tipo eternit (M.C.A.),
favorendo la
diffusione capillare nel territorio dei suoi manufatti per l'applicazione in campo edilizio ed in
agricoltura.
Nell'ambito civile, l’amianto ebbe grande diffusione grazie alla sua resistenza alla temperatura
ed alla sua notevole leggerezza.
Nell'ambito agricolo, fu utilizzato amianto amosite e crocidolite soprattutto per la realizzazione
delle reti di irrigazione al posto dei canali in cemento, tali specificità conferivano alle tubazioni
e alle condotte di cemento amianto il rinforzo alla tenuta di circonferenza.
A tal riguardo si riporta uno stralcio di un documento tecnico concernente il fenomeno del
degrado del cemento amianto esposto ai cambiamenti climatici, in contrapposizione ai
parametri che sono stati divulgati per favorire la vendita dei manufatti contenenti amianto.
Il documento è stato redatto dal Centro di Studio e Ricerca sugli Effetti Biologici delle Polveri
Inalate - Istituto di Medicina del Lavoro - Università di Milano - Dipartimento di Scienze della
Terra - Sezione Mineralogia - Università di Milano (Med Lav 1991; 82, 2: 99-121)
IL DEGRADO DELLE SUPERFICI DI CEMENTO
L’esposizione alle basse concentrazioni di fibre di amianto non porta, teoricamente, alle gravi
alterazioni fibrotiche della asbestosi; la presenza degli amianti anfibolici, (amianto blu o
crocidolite, amianto bruno o amosite) costituisce rischio di mesotelioma pleurico.
Per il carcinoma polmonare non si può sostenere con certezza
l’esistenza o meno di una
esposizione soglia, perché non si conosce il meccanismo della cancerogenesi diretta da
amianto e perché il problema, è reso particolarmente complesso dalla capacità del minerale di
adsorbire e concentrare altre sostanze cancerogene e di moltiplicarne l'effetto.
Pur nella consapevolezza della impossibilità di ottenere una concentrazione atmosferica pari a
zero nell'ambiente di vita come in quello di lavoro, debbono essere pertanto individuate e
inattivate le principali fonti di dispersione atmosferica di fibre al fine di evitare ogni indebito
aumento della esposizione cumulativa, ossia della quantità totale di fibre inalate nel corso della
vita.
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Va ricordato che la dispersione di amianto da certe sorgenti può essere un fenomeno
discontinuo
nel
tempo
e
prevalentemente
rappresentato
dalla
liberazione
di
fibre
relativamente grossolane che sedimentano rapidamente al suolo (inquinamento primario): a
questa prima fase consegue inevitabilmente una successiva (inquinamento secondario) per
l'azione macinante e risollevante di agenti atmosferici e di traffico che incrementa la
concentrazione di fibre fini, respirabili, poco sedimentabili e perciò trasportabili anche a
distanza notevole dalla fonte di emissione (6).
Questo lavoro dimostra che le coperture in cemento amianto si deteriorano ad opera degli
agenti atmosferici in modo tale da costituire una importante fonte di dispersione di fibre di
amianto ed offre alcuni orientamenti sulle possibilità di arrestare sia il deterioramento che il
conseguente rilascio di fibre nella atmosfera.
a)
LE COPERTURE IN CEMENTO AMIANTO
In uso da decenni in forma di lastre piane o più spesso ondulate le coperture in cemento
amianto si ritrovano prevalentemente nella edilizia industriale, ma anche in quella civile ed in
quella agricola. I materiali per coperture sono costituiti da un impasto di cemento contenente
dal 6 al 12% di fibre di amianto che, operando quale legante interno, permettono di ottenere
lastre sottili e leggere ma ad alta resistenza meccanica.
Fino a pochi anni or sono tutti i tipi di amianto erano utilizzati in miscele varie costituite da
amianto bianco (crisotilo) e da amianto blu e bruno (anfiboli): questi ultimi più cancerogeni.
Oggi tutte le specie di amianto sono state abolite nella loro produzione; pertanto tutti i
manufatti vengono prodotti con mareriali strutturati con reticolato polimerico non nocivo in
quanto non disperdono fibre inalabili.
Il problema amianto rimarrà per molti anni ancora perché i manufatti esposti alla azione degli
agenti atmosferici, da anni o da decenni, sono diffusi su tutto il territorio nazionale.
Si tratta di superfici di notevole estensione, valutabili nell'ordine di milioni di mq., ovviamente
tali superfici sono più concentrate nelle zone industriali, ma si ritrovano frequentemente anche
nelle aree residenziali e nelle costruzioni agricole. Mancano dati per l'Italia, ma per la
Germania Federale è stato stimato che la superficie complessiva delle coperture in cemento
amianto è dell'ordine di 109 milioni di mq. e che, per tutta l'Europa si raggiunge una superficie
dell'ordine di 1010 milioni di mq..
b)
LA SCELTA DEL METODO DI STUDIO
Uno studio rivolto a valutare la eventuale liberazione di fibre di amianto dalle superfici delle
coperture deve essere disegnato tenendo conto della particolare incostanza nel tempo dei
fenomeni di degrado del cemento. In altri termini dopo una pioggia acida e/o dopo una gelata,
tutta la aliquota di materiale reso friabile tenderà a liberarsi con modalità e durata che, pur
pag. 13 di 39
portando fibre di amianto nell'ambiente quale risultato finale, non sono prevedibili né
misurabili.
Di volta in volta variano, infatti, la profondità della corrosione superficiale, le quantità di fibre
asportate direttamente dal dilavamento idrico, di quelle distaccate dalla erosione eolica e di
quelle rimaste libere sulla superficie.
Le misure della concentrazione atmosferica delle fibre in prossimità delle coperture, più volte
tentate, non sono adeguate allo studio del fenomeno, in quanto limitate nel tempo e nello
spazio.
I risultati delle ricerche svolte con questi metodi hanno comunque mostrato, nelle vicinanze di
edifici con coperture in cemento amianto, concentrazioni atmosferiche più elevate in confronto
alle misure effettuate a distanza ed è stato segnalato il fenomeno della deposizione di amianto
attorno agli edifici con tali coperture nei punti di drenaggio a terra dell'acqua.
Le indagini citate hanno dunque richiamato l'attenzione sul fenomeno, ma non hanno fornito
dimostrazioni convincenti sulla sua entità.
Più recentemente una quantificazione di maggiore precisione è stata ottenuta in Germania
utilizzando una particolare camera di prelievo applicata direttamente sulla superficie:
il fenomeno della dispersione di fibre è risultato di notevole entità. Altre misure effettuate a
Berlino hanno portato a calcolare che la quantità media di amianto rilasciato corrisponde a
3gr/mq./anno.
Considerata la inapplicabilità delle misure di concentrazione atmosferica per la notevole
variabilità nel tempo del rilascio di fibre e la indaginosità dei metodi utilizzati in Germania,
abbiamo ritenuto che lo studio morfologico dello stato delle superfici rappresenti il metodo più
semplice, meno costoso e meglio applicabile nella pratica. Lo studio morfologico permette
infatti di evidenziare in modo convincente la corrosione del cemento e la conseguente
liberazione di fibre e fornisce orientamenti qualitativi e quantitativi, permettendo la valutazione
della entità del fenomeno nelle varie specifiche situazioni ed anche un controllo dei trattamenti
di bonifica.
c)
METODI
Campioni di lastre ondulate in cemento amianto sono stati prelevati a Milano dalle coperture
poste in opera da 2 mesi, 1,2, 5, 10, 15 anni e da oltre 15 anni.
Campioni di controllo sono stati prelevati da lastre nuove, conservate al riparo degli agenti
atmosferici e da lastre utilizzate all'interno di edifici.
Almeno due campioni per ciascuna delle categorie indicate sono stati studiati: di ciascun
campione è stata analizzata la superficie superiore e quella inferiore, riparata dalle piogge.
Le superfici delle lastre sono state analizzate con microscopio stereoscopico illuminato a luce
incidente con doppia sorgente a fibre ottiche e ingrandimento adeguato per evidenziare lo
stato della superficie e dei fasci di fibre di amianto.
pag. 14 di 39
Le immagini più significative sono state fotografate, su pellicola Kodak Ektachrome 50 per luce
artificiale.
Sono state inoltre studiate lastre sottoposte all'intervento protettivo mediante applicazione di
incapsulanti polimerici elastici e resistenti agli agenti atmosferici, nelle diverse fasi del
trattamento.
d)
RISULTATI
Lo studio morfologico ha dimostrato che la superficie del cemento-amianto nuovo è costituita
da uno strato di cemento, senza fibre visibili, ma non uniforme: sono evidenti infatti
microcavità poco profonde, irregolarmente distribuite su tutta la superficie e costituenti la
«porosità intrinseca» sopracitata.
La permanenza all'interno di edifici di tali manufatti, anche per lungo tempo (oltre l0
anni), non produce significative alterazioni, a meno che non ci sia un assottigliamento della
superficie che lascia trasparire le fibre sottostanti sempre saldamente inglobate.
Diversa è la criticità che si manifesta quando questi manufatti sono esposti ad agenti
atmosferici; per esempio: i mesi di gennaio e febbraio 1991 furono caratterizzati da 11 giorni
di pioggia con precipitazioni di 75,8 mm e da 24 giorni con gradiente termico intorno allo 0°C
(dati Osservatorio Brera) – per cui le microcavità superficiali esaminate apparivano ampliate
innescando il rilascio delle fibre.
A cinque anni dalla messa in opera all’aperto, i fenomeni di corrosione sono molto
evidenti con presenza di crateri profondi e confluenti. Fasci di fibre talora compatti, talora
sfrangiati a ciuffo ad opera del vento,
generano ammassi di fibre
relativamente sottili e
presentano impurità scure, verosimilmente carboniose, depositate e intrappolate nei crateri e
nelle fessure aderenti ai fasci di fibre superficiali.
A dieci/quindici anni ed oltre il quadro della corrosione è imponente: le alterazioni sono
sostanzialmente analoghe in tutti i campioni esaminati. La superficie di cemento è in certi punti
invisibile perché ricoperta da un feltro di fibre di vario tipo e dimensione, spesso aperte a
fiocco, emergenti per tutta o per gran parte della loro lunghezza; le perdite di sostanza, sia
cemento che fibre, sono ampie e a limiti indistinti. Il disfacimento è profondo ed esteso a tutta
la superficie ed è molto evidente la presenza di particelle estranee, carboniose o di altro tipo e
quella di organismi vegetali.
La superficie inferiore delle lastre, esposta ai vapori, alle nebbie ed agli sbalzi termici ma non
alla pioggia mantiene invece integre le caratteristiche morfologiche per molti anni: si nota la
tipica serie di impronte lineari a trama impresse dal feltro di supporto in fase di produzione
senza significativi affioramenti né immagini di liberazione di fibre.
Soltanto in uno dei campioni in opera da oltre 15 anni sono stati notati marcati fenomeni di
corrosione sulla superficie inferiore con altrettanto evidente liberazione di fibre.
In questi vecchi materiali colpisce la elevata percentuale di fibre di anfibolo (amianto blu
pag. 15 di 39
soprattutto).
Nei campioni esposti per oltre 15 anni sottoposti a trattamento protettivo con incapsulante si
rileva che il pretrattamento con idropulitrice ad alta pressione, necessario per mettere a nudo
una superficie solida di ancoraggio, asporta per uno spessore di circa 0,25 mm la componente
corrosa, friabile, molto ricca di fibre libere. La superficie risultante è costituita da cemento
compatto che conserva parziali tracce dell'attacco acido, in forma di inclusi pseudo cristallini
(gesso1) sparsi e che ingloba fibre ben trattenute. La applicazione del primo strato di
ancorante lascia intravedere in trasparenza le strutture sottostanti ed infine, il polimero ricopre
la superficie con un primo film continuo aderente all'ancorante, sul quale lo strato di finitura si
dispone poi in modo omogeneo.
e)
DISCUSSIONE
La tecnica microscopica utilizzata nella presente ricerca è semplice, agevolmente impiegabile in
pratica per i controlli di routine ed è adeguata a dimostrare l'esistenza e la entità del fenomeno
della erosione superficiale delle lastre di cemento amianto esposte agli agenti atmosferici e
della conseguente liberazione di fibre nella atmosfera.
Lo studio indica che il fenomeno corrosivo-erosivo, già documentabile dopo pochi mesi dalla
installazione, si fa evidente nell'arco di pochi anni e diviene imponente entro il decennio.
È teoricamente possibile che la rapidità di evoluzione delle alterazioni e la loro entità siano
variabili da zona a zona in rapporto alla qualità dei manufatti ed alle situazioni climatiche
locali; poiché il fenomeno delle piogge acide è ubiquitario, nella pratica sembra tuttavia poco
probabile l’esistenza di zone ove le coperture rimangano a lungo indenni.
La relativamente buona conservazione delle superfici inferiori delle lastre conferma che
l'attacco delle piogge acide più che quello di inquinanti gassosi costituisce la causa principale
del deterioramento e della liberazione di fibre.
La entità dell'inquinamento da amianto dell'ambiente di vita conseguente alle alterazioni delle
coperture non è quantificabile perché, a differenza di quanto accade negli ambienti confinati, la
estrema variabilità dei fattori meteorologici si ripercuote sia nella sua produzione che nella sua
modificazione. Le immagini da noi osservate portano a sospettare che il fenomeno possa
raggiungere punte anche molto elevate: se si considerano le stime recenti compiute in
Germania che riferiscono dispersioni medie di alcuni grammi di amianto/mq./anno, in una
grande città industriale la dispersione annua è valutabile nell'ordine di tonnellate. La quasi
costante presenza di estese coperture in cemento amianto anche nelle costruzioni agricole
lombarde potrebbe spiegare i non rari casi di positività degli indicatori di esposizione ad
amianto da noi individuati negli agricoltori mediante lavaggio broncoalveolare.
E’ importante ricordare poi che la recente indagine di Spurny (14) ha dimostrato che l’amianto
libero alla superficie delle coperture, a causa del suo noto potere assorbente, si carica di altri
prodotti cancerogeni captati dalla atmosfera ed in particolare di idrocarburi aromatici policiclici.
pag. 16 di 39
Nella valutazione della entità del problema di salute pubblica costituito dalla dispersione di
amianto dalle coperture va tenuta presente quindi non soltanto la entità dell'inquinamento da
fibre prodotto, ma anche il potere sinergizzante, moltiplicativo, che la quota di esposizione
indebita al minerale esercita sulla azione degli altri inquinanti atmosferici cancerogeni o
irritanti.
È assai opportuno, quindi, che le coperture più deteriorate siano individuate ed inattivate.
La
asportazione
e
sostituzione
delle
coperture,
attuabile
in
situazioni
particolari,
è
improponibile come intervento estensivo di bonifica per le enormi implicazioni di fattibilità, di
costo, di eliminazione di migliaia di tonnellate di materiale deteriorato in superficie, ma ancora
pienamente valido nella sua funzione edilizia.
Nella pratica occorre tempestivamente individuare, con il controllo microscopico, le situazioni
che sono fonte di maggior rischio potenziale (i materiali più deteriorati e/o particolarmente
ricchi di crocidolite) e su quelle intervenire con adeguato trattamento della superficie,
definendo un ordine di priorità.
La tecnica dell'intervento incapsulante deve essere ben controllata perché la prima fase
(rimozione dello strato corroso) comporta la possibilità di dispersione di grandi quantità di
fibre, anche se eseguita ad umido: abbattimento delle nebbie prodotte dalla idropulitrice e
corretta filtrazione delle acque sono aspetti richiedenti particolari attrezzature e adeguata
vigilanza.
Le proposte indicate concordano con gli orientamenti più recenti della Environmental Protection
Agency (EP A) (8) che in tema di interventi rivolti a contrastare le indebite dispersioni di
amianto tendono a ridurre il più possibile le operazioni di rimozione privilegiando il
«trattamento dell'amianto sul posto».
f)
RIASSUNTO
Lo studio microscopico di campioni di coperture in cemento amianto esposti agli
agenti atmosferici per tempi variabili da 2 mesi a oltre 15 anni, ha dimostrato che i
fenomeni corrosivi con liberazione di fibre iniziano dopo pochi mesi e sono
abbastanza evidenti dopo pochi anni e divengono imponenti tra 5 e 10 anni.
Le piogge acide costituiscono il principale fattore di deterioramento delle superfici.
In base ai risultati della ricerca le coperture in cemento amianto debbono essere
considerate importanti fonti di inquinamento da amianto dell'ambiente di vita anche
in considerazione della loro grande estensione negli ambienti industriali, residenziali
ed agricoli.
Nel valutare
la opportunità di un
trattamento
delle superfici con
composti
incapsulanti, resistenti agli agenti atmosferici, deve essere data priorità alle
coperture che alla indagine microscopica risultano maggiormente alterate e più
ricche di crocidolite.
pag. 17 di 39
La crocidolite o amianto blu è ben identificabile in microscopia ottica in quanto i fasci
di fibre incorporati nel cemento sono per la massima parte di dimensioni tali da
essere facilmente visibili.
2.3
PERIODO POST TERREMOTO
Negli anni '80÷82, nell'area del cratere sono arrivati in Basilicata, tramite la Protezione Civile,
28.000 prefabbricati e 12.000 containers che utilizzavano manufatti coibenti in amianto e
coperture in eternit.
Alla luce del documento tecnico sopra riportato è lecito dire
che “Sbagliare è umano,
perseverare è diabolico”, perché si condivide la necessità di reperire quanto allora
disponibile in uno stato di emergenza (terremoto), ma non si approva che finita l'emergenza
detti Manufatti in cemento amianto non siano stati rimossi e siano tuttora presenti in quartieri
abitati.
Allo scopo si (riporta) ricorda un'analisi giornalistica sull'argomento “BUCALETTO 2012 : LA
FERITA ANCORA APERTA “
http://basilicata24tv.com/inchieste/sgiagurati-bucaletto-viaggio-baracche-abusive-traslochi-autorizzati-124.php
2.4
AMIANTO PER USO INDUSTRIALE
All’EniChem non si produceva amianto, ciò nonostante esso era molto diffuso ed
utilizzato
La legge n. 257/92
arrestò
definitivamente l’ulteriore diffusione
amianto sul territorio nazionale ma,
non
di prodotti contenenti
vietò la posa in opera di quelli esistenti,
conseguentemente nello stabilimento di Pisticci Scalo (MT) e nelle altre realtà simili si continuò
ad utilizzare manufatti di amianto anche in presenza di altre sostanze tossiche e nocive.
A tal riguardo è da precisare che: “E' Scienza Applicativa Industriale che tutti i processi per la
produzione di polimeri fusi per uso tessile e dei relativi processi di trasformazione in manufatti
intermedi (Reparti di Filatura, Stiro, Testurizzazione/Orditura, ...etc), come quelli dell'EniChem
di Pisticci, di Ottana, della Cucirini di Ferrandina, della Meraklon di Terni, della Nero Montoro di
Terni,
della
Montefibre
di
Marghera,.....
etc
,
hanno
utilizzato
equivalenti
o
simili
apparecchiature, macchinari, sistemi di protezione in assoluto ed individuali (D.P.I. in tessuto
di fibre di amianto), sistemi di coibentazione e protezione delle strutture e infrastrutture
impiantistiche protette con fibre in amianto floccato (espressamente richiesto dalle normative
di prevenzione
incendi, allora vigenti,
per migliorare la resistenza al fuoco delle strutture
metalliche in funzione del carico di incendio gravante sulla struttura).
Quanto detto è conosciuto da tutti gli ispettori degli Enti preposti al controllo della prevenzione,
della sicurezza sia dei lavoratori che degli ambienti di lavoro.
Nel 2003, alcuni funzionari dello stabilimento di Pisticci Scalo (MT), non avendo accettato
pag. 18 di 39
l'esclusione ingiusta dello stabilimento dall'atto di indirizzo ministeriale dell’anno 2001 che
avrebbe permesso di avere un po' di giustizia ai lavoratori ex esposti, si sono organizzati ed
hanno costituito un gruppo di lavoro che ha avviato azioni legali per il riconoscimento
dell'esposizione alle fibre di amianto. Lo stesso gruppo ha
approfondito la tematica
dell’amianto al fine di far emergere le patologie esplose tra i lavoratori dello stabilimento che
ancora oggi continuano a manifestarsi.
Per dare maggiore incisività all'azione che si riteneva opportuna, per proseguire la vertenza, i
predetti funzionari contattando
l'A.I.E.A. Nazionale, nel 2009 hanno costituito la sezione
A.I.E.A. Val Basento; l’Associazione che non ha vincoli, non ha compromessi, è determinata nel
perseguire le azioni che si era prefisso.
2.4.1 MALATTIE PROFESSIONALI
Oggi giorno la correlazione tra l'esposizione alla fibra di amianto e le patologie derivate e
conclamate è accettata da tutti i servizi sanitari, Procure, Tribunali e tutta l’opinione pubblica.
Purtroppo molte persone che lavoravano all'interno dello stabilimento di Pisticci Scalo (MT)
hanno accusato e continuano ad accusare le conseguenze di dette patologie, subendo immani
sofferenze e decessi.
L'Associazione AIEA VBA e le Parti Sociali territoriali hanno firmato 2 (due) protocolli di intesa
con il Dipartimento Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale della Regione Basilicata, uno per
l'Istituzione del registro esposti ed ex esposti ad amianto e del protocollo operativo
di sorveglianza sanitaria, il secondo per rendere attuativo uno Studio epidemiologico di
settore anche alla luce di una esposizione lavorativa ad altre sostanze cancerogene
presenti nei cicli produttivi dell’Ex EniChem di Pisticci Scalo (MT).
Con il DGR 527/2006, approvato dalla Giunta Regione Basilicata, è iniziata l'attività di
sorveglianza sanitaria, ma per i soli lavoratori riconosciuti come “esposti all’amianto” dalla
CONT.A.R.P. - INAIL.
Con la delibera regionale DGR nr. 1662 del 25/09/2009, è stato istituito il registro degli esposti
ed ex esposti ad amianto e finanziato il protocollo operativo di sorveglianza sanitaria esteso a
tutti i lavoratori (come da libro matricola aziendale) che hanno prestato servizio in siti
industriali ove era stata riscontrata la presenza di manufatti in fibra di amianto, ai sensi del
comma 4 dell'art. 29, D.Lgs. 277/1991. (primo obiettivo di AIEA VBA)
A tal riguardo si evidenzia:
I dati della Sorveglianza Sanitaria relativi ai lavoratori ex esposti dei Siti industriali del Basso
Basento, aggiornati alla data del 31 dicembre 2011, sono stati divulgati ed ufficializzati nella
II Conferenza Governativa sull'Amianto tenutasi dal 22 al 24 novembre 2012 a Venezia:
pag. 19 di 39
·
nel periodo aprile 2006 ÷ fine dicembre 2011 sono state effettuate 2.085 visite e
screening di primo e secondo livello che hanno interessato un totale di 1.322 lavoratori
con età media di 66 anni e di cui 1.107 sposati con prole, 2-3 figli (equivalenti 3.874
casi esposizione indiretta, potenziali esposti a basso dosaggio);
·
rispetto alla sorveglianza preventiva biennale di 1.322 lavoratori
sottoposti ad
osservazione di primo livello, sono state effettuate nr. 700 visite e screening per
controlli più ravvicinati (secondo livello) che hanno riscontrato le seguenti patologie:
-
nr. 208 casi di placche pleuriche;
-
nr. 27 casi di asbestosi;
-
nr. 198 casi di noduli non calcifici;
-
nr. 23 tumori polmonari, di cui nr. 2 casi non operabili e successivo decesso;
-
nr. 1 caso di mesotelioma, non operabile e successivo decesso.
·
durante questa attività la Medicina del Lavoro dell'U.O. dell'ASM di Matera ha inoltrato
all'INAIL ed agli altri Enti interessati, 225 denunce di Malattia professionale ed ha
registrato ulteriori 24 casi di patologie tumorali (tumori polmonari, epatici, linfomi,
leucemie) diagnosticate da altre U.O. Nazionali e Territoriali;
·
la prevalenza delle patologie tumorali e non tumorali rispetto alle persone visitate è
risultato essere oltre il 18,7% (225 + 24 / 1332);
·
le malattie professionali ufficialmente denunciate dalla U.O. Medicina del Lavoro
dell'ASM, non vengono nella maggior parte dei casi riconosciute dall'INAIL, nonostante
trattasi di patologie tabellate.
Oltre ai casi riscontrati dalla Medicina del Lavoro dell'ASM, l'Associazione AIEA VBA registra
numerosi casi di patologie (benigne e tumorali) ed a tal riguardo riportiamo la:
SINTESI SULLE MALATTIE PROFESSIONALI E DEI DECESSI REGISTRATI
DALL’ASSOCIAZIONE AIEA VBA al 31/03/2014
·
Casi registrati da AIEA VBA per patologie oncologiche e non nr. 366
·
Casi registrati (dipendenti) per patologie maligne con decesso nr. 183
·
Casi registrati (familiari) per patologie maligne con decesso nr. 2
Di questi 183 casi di decesso 66 casi sono patologie nosologicamente definite, mentre per gli
altri 117 casi, quasi tutti ex dipendenti EniChem, conosciamo le generalità che abbiamo
pag. 20 di 39
trasmesso alle Istituzioni competenti ed alla Procura della Repubblica di Matera per i dovuti
approfondimenti.
Si evidenzia che il 30%
dei lavoratori del reparto della polimerizzazione dell'impianto di
produzione della fibra poliammidica,
1965, è
deceduto prematuramente
insediata nel sito industriale di Pisticci Scalo (MT) nel
per
patologie
oncologiche, di
cui
molte
causate
dall'esposizione all'amianto.
Le mansioni dei lavoratori del Reparto non sono state riconosciute per l'esposizione all'amianto
perché la CONT.A.R.P.-INAIL, incaricata dal Ministero del Lavoro al rilascio degli attestati, non
ha ritenuto vi fossero le condizioni di esposizione.
Le ispezioni fatte nel Reparto dalle CTU incaricate sia dal Tribunale di Matera che dalla Corte di
Appello di Potenza, in presenza dell'avvocatura e del CTP dell'INPS, a seguito dei ricorsi
prodotti dai lavoratori per
la rivalutazione contributiva ai sensi del comma 8, art.13, LG
257/92, hanno constatato (nel 2008), invece la presenza massiva dell'amianto in diverse
forme e specie certificandone l'esposizione dei ricorrenti.
L'Associazione ha parzialmente ufficializzato i dati sopra esposti alla Procura della Repubblica
di Matera in data 22/06/2010, al Re.Na.M. COR del Dipartimento Sanitario Regione Basilicata,
alle Istituzioni ed agli Enti competenti alla presenza delle OO.SS. durante l'incontro del
25/11/2011 tenutosi presso la Prefettura di Matera.
Patologie Nosologicamente Definite
·
·
·
·
·
·
·
Mesotelioma Maligno
CA polmonare
Asbestosi
Placche Pleuriche
Leucemie
CA app. urogenitale
(ex ANIC/EniChem)
casi nr. 7, deceduti nr. 4
(ex MATERIT)
casi nr. 1, deceduto nr. 1
(ex ANIC/EniChem)
casi nr. 53, deceduti nr. 36
(altre ditte)
casi nr. 6, deceduti nr. 3
(ex ANIC/EniChem)
casi nr. 5, deceduti nr. 0
(altre ditte)
casi nr. 1, deceduti nr. 0
(ex ANIC/EniChem)
casi nr. 57, deceduti nr. 0
(altre ditte)
casi nr. 3, deceduti nr. 0
(ex ANIC/EniChem)
casi nr. 9, deceduti nr. 2
(altre ditte)
casi nr. 1, deceduti nr. 0
(ex ANIC/EniChem)
casi nr. 14, deceduti nr. 2
(altre ditte)
casi nr. 1, deceduti nr. 0
CA app. gastrointestinale (ex ANIC/EniChem)
(altre ditte)
casi nr. 23, deceduti nr. 18
casi nr. 0, deceduti nr. 0
pag. 21 di 39
L’Associazione ha istruito numerose pratiche amministrative per il riconoscimento della
Malattia Professionale, di queste oltre 70 sono state riconosciute dall’INAIL; per questi casi
l’Associazione ha avviato le pratiche per la certificazione INAIL all’esposizione all’amianto e per
la successiva rivalutazione contributiva INPS.
In diversi altri casi, nonostante il decesso dei lavoratori per patologie tabellate, gli eredi non
hanno potuto godere della rendita INAIL, perché tale Istituto ha impropriamente motivato la
reiezione della richiesta con la prescrizione del diritto, contrariamente alle decisioni dei Giudici
di Legittimità esposte nelle sentenze nn. 13145/1999, 10697/2002, 12734/2003, 2002/2005.
Molti casi di patologie multifattoriali, con altrettanti casi di morte prematura,
probabilmente dovute all'esposizione di un cocktail di sostanze tossiche e nocive ed
in presenza di asbesto, dimostrano l'esigenza stringente di una analisi approfondita
che, come dal secondo protocollo su citato, solo attraverso lo studio epidemiologico
del sito si potrebbe evidenziare la correlazione tra le sostanze utilizzate nell'ex
EniChem di Pisticci Scalo (MT) e le patologie che si vanno registrando.
Con lo studio epidemiologico si otterrebbe l'obiettivo di effettuare screening
preventivi che potrebbero mettere in evidenza patologie in atto correlabili alle
sostanze utilizzate permettendo interventi preventivi così come si sta riscontrando in
diversi casi sottoposti a Sorveglianza Sanitaria per le patologie oncologiche del
polmone.
3.0
L'INCIDENZA DELL'AMIANTO NELLE PATOLOGIE MULTIFATTORIALI
Negli anni Sessanta lo scienziato statunitense Irving SELIKOFF effettuò un imponente studio
su un campione di 17.800 lavoratori, confermando la sua convinzione che l'esposizione
all'amianto potesse causare il cancro. Lo scienziato, morto nel 1992, evidenziò che le persone
che lavoravano a contatto con l'asbesto anche per un periodo inferiore ad una settimana,
riportavano segni a livello polmonare fino a 30 anni dopo. Gli studi dello scienziato furono
ritenuti molto importanti dalle istituzioni statunitensi. Nel 1970 l'Occupational Safety and
Health Administration impose limiti di esposizione per i lavoratori e nel 1989 l'Environmental
Protection Administration emanò nuove norme per il graduale arresto della produzione di
prodotti con asbesto.
L'amianto, oltre ad essere implicato nella patogenesi della asbestosi e del mesotelioma
pleurico, mostra un ruolo sinergico con il fumo di tabacco per lo sviluppo di carcinoma del
polmone.
In Gran Bretagna è stato stimato che il 2-3% dei casi di cancro mortale è causato dall'amianto.
In Italia, la correlazione tra l'esposizione all'amianto e il carcinoma del polmone è stata
documentata per la prima volta nel 1995.
pag. 22 di 39
Numerosi studi successivi hanno mostrato che la mortalità per tumori in genere è più alta nei
lavoratori esposti a polveri libere di asbesto rispetto alla popolazione generale ed in particolare
sembrano più frequenti il tumore del tratto gastro-intestinale e della laringe.
Tutti i cicli produttivi possono essere intrinsecamente pericolosi per produzione o trattamento
industriale di sostanze tossiche o nocive o esserlo in relazione alle condizioni di impiego di
prodotti, la cui concentrazione trasforma il sistema produttivo in un contesto pericoloso e
tossico (esempio l’azoto è un gas presente
nell’aria che respiriamo, quindi non tossico
nénocivo; se però una generica lavorazione comporta delle concentrazioni molto elevate di
azoto, allora l’esposizione a tale gas in quelle condizioni rappresenta un rischio in quanto
questo può essere letale non per intossicazione ma per asfissia).
Anche la maggior parte dei processi produttivi del sito ex ENI di Pisticci Scalo (MT) utilizzava
sostanze chimiche allo stato gassoso, liquido e solido, come materie prime di reazione; olii di
ensimaggio, coloranti e solventi nelle fasi di filatura, bobinatura, stiro, ……etc; sostanze nocive
come l'acrilonitrile ed il metilacrilato come materie prime nella produzione della fibra acrilica;
trielina e clorotene (cancerogene) utilizzato in grandi quantità come sgrassante; acido
solforico, acido nitrico e vapori nitrosi, ammoniaca, freon, sesquiossido di antimonio
(cancerogeno), l'epicloridrina, l'ortocresolo, resina epossidica, olii diatermici, chemicals da
laboratorio per la caratterizzazione delle sostanze chimiche di reazione e per seguire le fasi
intermedie di lavorazione fino alla caratterizzazione del prodotto finito dei vari impianti di
produzione, come l'ortoclorofenolo (cancerogeno), olii combustibili ad alto contenuto di zolfo
per la Centrale Termoelettrica con inquinamento ambientale a causa delle emissioni dei fumi di
combustione, PCB olio di isolamento per i trasformatori (cancerogeno), …...etc.
4.0
OMISSIONI
Il 22 giugno 2010, dopo l'ennesimo decesso, l’Associazione ha inoltrato alla Procura della
Repubblica di Matera un esposto/denuncia per malattie professionali correlabili all'ambiente di
lavoro ed ha chiesto di accertare eventuali responsabilità dei datori di lavoro che hanno
operato in Val Basento (società del Gruppo ENI, SNIA, Liquichimica, Materit ed altre) e di
accertare le eventuali responsabilità da parte dell'Ente Tecnico CONT.A.R.P. - INAIL.
L'Associazione denuncia gravi omissioni Istituzionali:
·
da
parte
della
Contarp-INAIL,
che
nonostante
la
“RELAZIONE
TECNICA
RELATIVA ALL' ESPOSIZIONE ALL' AMIANTO DEL PERSONALE AZIENDALE”
trasmessa dall'Enichem di Pisticci Scalo (MT) all’Istituto Assicurativo nel mese di agosto
1998 avesse evidenziato la presenza di manufatti in amianto in tutte le sue varie forme
e specie per uso industriale, esso Istituto non fece le idonee visite ispettive atte a
verificare la reale presenza di manufatti in amianto negli impianti di produzione.
Tali informazioni erano anche reperibili nei registri del Magazzino Centrale e nei registri
pag. 23 di 39
delle ditte che effettuavano le coibentazioni negli impianti di tutto il sito industriale, in
questo modo contravvenne al mandato assegnatole dal Ministero del Lavoro.
Se ciò fosse stato fatto, si sarebbero potute creare le condizioni per attivare la
sorveglianza sanitaria ai sensi dell’art.29, comma 4 dell'ex D.Lgs. 277/1991.
·
da parte della INAIL, la mancata richiesta del premio assicurativo contro l'asbestosi
ai sensi dell’articolo n. 153 del Testo Unico di cui al D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124 e
successive modifiche ed integrazioni.
Ciò avrebbe permesso il riconoscimento all'esposizione per Atto di Indirizzo
Ministeriale.
·
da parte del Datore di Lavoro e dell'INAIL, la mancata ufficializzazione e
coinvolgimento delle OO.SS. sulle valutazioni del rischio concernente la presenza
dell'amianto nello Stabilimento ex EniChem di Pisticci Scalo (MT).
Il D.Lgs. 277/1991, nei commi dell'art. 24 (valutazione del rischio) prevede che i lavoratori
ovvero i loro rappresentanti
debbono essere
consultati
prima dell'effettuazione della
valutazione del rischio e debbono essere informati dei risultati. Quindi anche le risposte
del'EniChem riportate nel Questionario CONT.A.R.P. - INAIL suddetto andavano ufficializzate,
ciò avrebbe permesso a tutti i lavoratori di rivendicare i propri diritti in tempo debito (entro il
15/06/2005).
Ciò avrebbe fatto prendere coscienza ai lavoratori del rischio amianto, avrebbe
favorito ed anticipato la Sorveglianza Sanitaria, avrebbe evitato gli innumerevoli
ricorsi legali e il relativo aggravio erariale.
·
da parte dei Medici di Famiglia, per la mancata denuncia di Malattia professionale.
Il Decreto 27 Aprile 2004 riporta l’Elenco delle malattie professionali per le quali è obbligatoria
la denuncia da parte dei medici di famiglia, ai sensi e per gli effetti dell'art. 139 del Testo
Unico. (GU n.134 del 10/6/2004)
L'elenco è costituito: dalla lista I, contenente malattie la cui origine lavorativa è di elevata
probabilità; dalla lista II, contenente malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità;
dalla lista III, contenente malattie la cui origine lavorativa è possibile.
L’elenco con lo stesso criterio discerne i tumori di tipo professionale a seconda del grado di
probabilità dell’origine lavorativa.
Ciò ha ritardato la conoscenza delle varie delle Malattie professionali, la causa che le hanno
determinate, quindi, il mancato riconoscimento del danno patrimoniale e non per le vittime
pag. 24 di 39
dirette ed i loro familiari; inoltre, non ha permesso di individuare la causa di decessi causati
da malattie professionali acclamate “MORTI BIANCHE, DIMENTICATE”
In questi anni di attività, cercando di colmare il vuoto creatosi dalle omissioni per la mancata
compilazione dei certificati e per la mancata denuncia/segnalazione di malattie professionali da
parte dei medici di famiglia forse per sottovalutazione o per negligenza, l'Associazione ha
predisposto diverse decine di certificati di presunte malattie professionali (mod. 5 SS INAIL)
invitando poi i medici di famiglia a completarli nella parte diagnostica.
L'Associazione ha istruito le pratiche amministrative, ai sensi del comma 7, art. 13 della
legge 257/92, modificato dalla legge n. 271/93, per l'attestato di esposizione INAIL e
successiva rivalutazione contributiva INPS a molti lavoratori o ai loro familiari, dopo il
riconoscimento della Malattia Professionale.
5.0
LE MORTI BIANCHE “DIMENTICATE”
La complessa problematica che coinvolge le “Morti dimenticate”, oggetto di valutazione da
parte della Commissione Parlamentare Infortuni (definita anche commissione per “Morti
Bianche”) oggi in vista del Presidente della Repubblica,
Direzione Nazionale INAIL durante la II Conferenza
è stata evidenziata dalla stessa
Nazionale Governativa sull'Amianto in
Venezia (22÷24 novembre 2012).In quella occasione emerse l’interesse di TUTTI per fare
emergere le peculiarità del rischio salute dei Cittadini negli ambienti di lavoro e/non al fine di
individuare soluzioni atte ad evitare le cause di invalidità e di decessi.
Queste situazioni pur essendo radicate nel Territorio Nazionale non sono emerse soprattutto
per le omissioni riportate al punto 4.0, esempio emblematico: l'ILVA di Taranto.
Ciò nonostante, l'Associazione nel rivendicare, il diritto alla rendita del superstite a causa di
una malattia professionale “tabellata”, constata che l'INAIL della Regione Basilicata rigetta le
richieste per “scadenza dei termini” (tre anni e 150 giorni dalla data del decesso) ai sensi
dell'art. 112 D.P.R. 1124/1965. A tal proposito si ricorda
l'intervento della Commissione
Parlamentare Infortuni che ha sollecitato l'INAIL territoriale a riesaminare i casi alla luce di
quanto di seguito riportato:
·
la Cassazione dispone che, “qualora“ non sia conoscibile la causa della
malattia, la prescrizione non può iniziare a decorrere, poiché la malattia
viene vissuta e sofferta solamente come una tragica fatalità”. (Cass. 21
Febbraio 2003 n. 2645; Cass. 05 luglio 2004 n. 12287; Cass. 08 Maggio
2006 n. 10493).
La fattispecie costitutiva del diritto alla rendita ai superstiti, si realizza a favore dei familiari
del lavoratore assicurato non per il solo fatto della morte del congiunto, essendo altresì
pag. 25 di 39
necessario che il decesso sia causalmente riconducibile ad una tecnopatia; il diritto, quindi,
può essere fatto valere solo dal momento in cui è conosciuta, o è “oggettivamente
conoscibile”, da parte dei superstiti la causa lavorativa della morte; di conseguenza, sulla
base del principio generale secondo il quale il termine di prescrizione inizia a decorrere dal
momento in cui il diritto può essere fatto valere (art. 2935 cod. civ.),
il dies a quo del periodo prescrizionale per la rendita ai superstiti coincide
·
con la data dalla quale la causa lavorativa della morte era conosciuta, o era
“oggettivamente
conoscibile”,
dai
superstiti.
Sentenza
Cassazione
n.
2002/05.
È dunque palese che, con questa decisione la S.C., pur senza prendere espressamente
posizione sulla questione generale del rilievo degli impedimenti di fatto, abbia in definitiva
riconosciuto che,
·
un impedimento di fatto, qual è l'ignoranza delle cause della malattia,
impedisce il corso della prescrizione:
impedisce, cioè, che il diritto, per gli effetti dell'articolo 2935 c.c., possa essere fatto
valere.
·
“Contra non valentem agere non currit praescriptio”.
Non si può prescrivere un diritto prima che esista.
La
decorrenza
della
prescrizione
dell'azione
non
può
essere
collegata
solo
alla
manifestazione o esteriorizzazione del danno, in questo caso dalla morte, ma deve
presupporre la conoscibilità della natura professionale della malattia. Non è affatto
semplice per l’interessato o per i suoi familiari, cogliere con compiutezza che quella
sintomatologia o che quella malattia è riferibile ad una causa lavorativa, soprattutto non lo
era alla fine degli anni 80’. La rendita per malattia professionale può essere richiesta
allorché si realizzano le condizioni che consentano al titolare del diritto di conseguire la
ragionevole conoscenza dell'esistenza del diritto; così il termine di prescrizione inizierà a
decorrere dal momento della conoscenza o conoscibilità della malattia e della natura
professionale delle stessa, nonché della sua indennizzabilità: non vi è alcuna ragione di
distinguere il caso in cui sia in discussione una prestazione diretta, o si tratti invece di
rendita ai superstiti, i quali, se hanno piena conoscenza della malattia e della causa del
decesso, non necessariamente sono in grado di conoscere taluni risvolti dell'attività
lavorativa del "de cuius" che indichino la causa professionale della malattia.
Il rilievo della certezza dei termini di decorrenza della prescrizione andrebbe, invece,
pag. 26 di 39
bilanciato con la valutazione di conoscibilità non solo di natura oggettiva, ma anche
soggettiva da parte del lavoratore o dei suoi eredi, della eziogenesi della patologia, non
potendo porsi a carico del danneggiato un effetto sfavorevole che dipende da omissione di
informazioni del datore di lavoro o, comunque, da ignoranza non imputabile.
In tema di malattie professionali, anche per i superstiti dell'assicurato, perché possa
esercitarsi l'azione per il conseguimento delle prestazioni loro spettante "iure proprio",
nella qualità, e quindi, perché possa iniziare il decorso della prescrizione, è indispensabile
il realizzarsi di entrambi i requisiti previsti dalla relativa disciplina, e cioè la morte
dell'assicurato e la conoscenza o conoscibilità da parte dei predetti superstiti, dell'eziologia
professionale del decesso, la quale può non coincidere con la morte, ma essere raggiunta
solo dopo di essa.
Tale
interpretazione
ha
trovato
puntuale
riscontro
anche
nell’interpretazione
della
giurisprudenza di legittimità, la quale ha affermato che “Il termine di prescrizione
dell'azione diretta a conseguire la rendita per malattia professionale decorre dal momento
in cui uno o più fatti concorrenti forniscano certezza dell'esistenza dello stato morboso o
della sua conoscibilità da parte dell'assicurato, in relazione anche alla sua eziologia
professionale”.
Il medesimo criterio va adottato anche ai fini della decorrenza del termine ordinario di
prescrizione del diritto al correlato risarcimento del danno riconducibile all'articolo 2059
codice civile trattandosi di situazione analoga e addirittura sovrapponibile.
La Direzione Centrale Prestazioni INAIL recepisce le disposizioni della Suprema
Corte e dispone nel merito con la circolare cfr. nota del 28.11.2005, nr. prot.
7187/bis, di cui si allega copia.
6.0
FONDO VITTIME DELL'AMIANTO
La Francia ha stanziato per il Fondo per le Vittime dell'amianto 550 milioni di euro/anno, il
Governo italiano, dopo tanti anni di rivendicazioni, ha deliberato una tantum pari a 50
milioni di euro: 30 milioni pubblici e 20 milioni rivenienti da privati.
Il decreto attuativo per il Fondo Vittime Amianto è stato emanato il 13.01.2011 dai
Ministri del Lavoro e dell'Economia, riporta le norme che regolano la legge istitutiva ( legge
24 dicembre 2007, nr. 244, pubblicata nella G.U. nr. 300 del 28.12.2007 ).
La somma messa a disposizione dal Governo italiano va confrontata con quanto prevede il
fondo FIVA deliberato dal Governo francese, nazione della CE che ha avuto un utilizzo di
manufatti in amianto notevolmente inferiore a quello dell'Italia, il cui fondo è operativo dal
2002. Questo diverso modo di gestire il problema da parte dei Governi mette in evidenza
pag. 27 di 39
come i Governi italiani hanno preferito e preferiscono salvaguardare l'equilibrio dei bilanci a
discapito di una corretta programmazione delle politiche sociali, pur conservando i privilegi
della burocrazia e non recuperando i fondi necessari per le politiche sociali nonostante le
costanti promesse e programmazioni enunciate solo in campagna elettorali, ma mai
attuate.
Il bene comune rappresenta sempre meno l'obiettivo al quale i Governi sono
obbligati dal Giuramento alla Costituzione Italiana.
Il decreto è inadeguato per gli stessi parlamentari interessati che l'hanno approvato sia per
in termini di disponibilità economica che per le modalità attuative. Infatti hanno diritto al
Fondo solo “i titolari di rendita ….. che hanno contratto patologie asbesto correlate
per esposizione alle fibre di amianto riconosciute dall'INAIL ....”.
Invece, Coloro che sono stati esposti in ambiente non lavorativo e non sono stati
riconosciuti dall'INAIL, come i familiari dei lavoratori esposti o i cittadini vicino ad altre
fonti nocive, pur avendo contratto patologie oncologiche anche con decesso non hanno
alcun diritto.
Le associazioni ed i movimenti dei familiari delle vittime continuano a rivendicare:
·
a) che il decreto attuativo, per dovere di giustizia, venga modificato ed integrato
affinché il diritto venga esteso a Tutti coloro che si sono e sono riconosciuti vittime
dell'amianto;
·
b) che il Fondo per le vittime abbia una adeguata copertura finanziaria (vedi fondo
FIVA), nel rispetto della dignità umana e per soddisfare tutti gli aventi diritto (il
decesso di una persone non vale 4÷5.000 euro, così come previsto dal vigente
decreto).
Nel constatare che le Regioni meridionali per proprie negligenze hanno permesso di
devolvere l'85% dei fondi erogati in funzione delle Malattie Professionali riconosciute alle
Regioni del centro-Nord ed il restante 15%, a favore degli ex esposti della Fibronit di Bari e
dell'ILVA di Taranto, l'Associazione AIEA VBA propose l'istituzione di un “Fondo
regionale Vittime Amianto ed altre sostanze classificate nocive o cancerogene”.
Tale proposta supportata da una petizione popolare con l'adesione di oltre 2500 cittadini
depositate presso la Presidenza della Provincia di Matera che si impegnava a supportare la
proposta presso il Governo della Regione Basilicata, in attesa di una adeguata modifica
della legislazione nazionale, aveva la finalità di attenuare l'ingiustizia profusa alle tante
vittime dell'amianto e delle altre sostanze nocive o cancerogene come quelle presenti nei
dell'intero Territorio Regionale Basilicata.
L'Associazione propose di finanziare il Fondo Regionale con le rivenienze delle risorse
energetiche naturali.
pag. 28 di 39
Riteniamo che le risorse erogate per il bonus benzina, quei 90 denari distribuiti senza senso
nel territorio regionale, avrebbero potuto avere una destinazione più meritevole e più
nobile ed avrebbero potuto dare, anche se in ritardo, un sostegno alle famiglie di quei
lavoratori che hanno subito e continuano subire le conseguenze dell'inquinamento
ambientale.
7.0
Orientamenti del Tribunale di Matera in tema di Benefici Previdenziali
Amianto, ex art. 13, comma 8, L. 257/1992 e s.m.i.
7.1
Sulla proponibilità dell'azione giudiziale nel regime precedente alla novella
legislativa di cui all'art. 47 del D.L. 269/2003
Il Tribunale di Matera – Sez. Lavoro, si esprime su questo primo punto nel senso della
rilevanza del procedimento amministrativo, che si risolve nella presentazione
all'INPS della domanda amministrativa di riconoscimento del beneficio per
esposizione all'amianto.
7.2
Sulla legittimazione passiva dell'INPS
Il Tribunale di Matera – Sez. Lavoro, ritiene che la legittimazione passiva nelle azioni
aventi come petitum la richiesta di riconoscimento dei benefici economici previsti dalla
legge in tema di amianto appartiene in via esclusiva all'INPS.
Ciò in quanto “il beneficio della rivalutazione contributiva previsto dall'art. 13, comma
8, L. 257/1992 in favore dei lavoratori del settore dell'amianto ha carattere
pensionistico,
essendo
finalizzato
dell'anzianità
contributiva
utile
a
per
consentire
ottenere
un
le
più
rapido
prestazioni
raggiungimento
pensionistiche
dell'assicurazione generale obbligatoria; ne consegue che nella controversia instaurata
dal lavoratore ai fini del riconoscimento del relativo diritto, l'unico soggetto
legittimato a stare in giudizio è l'Inps, essendo tale ente il solo tenuto ad operare
la richiesta di rivalutazione”.
L'INAIL dunque, non è parte del rapporto previdenziale e, di conseguenza, non è
configurabile una posizione giuridica autonomamente tutelabile nei confronti di tale
Istituto.
7.3
Sulla decadenza con riguardo ai diritti previdenziali vantati in relazione agli
artt. 47, c. 2 d.p.r. 30/04/1970 n. 639 e 47, c. 5, decreto legge n. 269 del 2003
Con riferimento all'art. 47, c. 2, d.p.r. n. 639/1970, il Tribunale di Matera – Sez.
Lavoro, è costante nell'affermare che il termine iniziale del maturarsi della decadenza in
questione decorre dalla istanza amministrativa inoltrata all'INPS.
pag. 29 di 39
Con riferimento all'art. 47, c. 5, d.l. 269/2003, il medesimo Tribunale si è espresso a
più riprese e con costante orientamento nel senso che deve escludersi l'applicabilità
della nuova disciplina introdotta dall'art. 47 d. l. 269/2003 a tutti coloro che alla data
del 2 ottobre 2003 fossero già pensionati o rientrassero nelle altre categorie di cui al c.
6-bis dell'art. 47 in questione e di cui all'art. 3, comma 132, l. 350/2003.
Ancora, il Tribunale di Matera, in numerose sentenze precisa che:
“l'attribuzione del beneficio di cui all'art. 13, c. 8, l. 257/1992 in relazione alla disciplina
meno favorevole di cui all'art. 47 del d.l. 269/2003, presuppone l'adibizione per un
periodo non inferiore a dieci anni del lavoratore a mansioni comportanti un effettivo e
personale rischio morbigeno a causa della presenza nei luoghi di lavoro, di una
concentrazione media annua di fibre di amianto non inferiore a 100 fibre/litro come
valore medio su otto ore al giorno.
A tal riguardo, ulteriore condizione del diritto vantato è rappresentata dalla specifica e
personale esposizione ad un ambiente, connotato dal superamento dei valori di rischio
previsti dal d.lgl. n. 277/1991 per le polveri di amianto.
La Suprema Corte (...) ha poi, affermato il principio secondo il quale il beneficio per cui
è causa spetta a coloro che dimostrino l'adibizione ultradecennale a mansioni
comportanti un effettivo e personale rischio morbigeno a causa della presenza, nei
luoghi di lavoro, di una concentrazione di fibre di amianto che, per essere superiore ai
valori limite indicati nella legislazione prevenzionale di cui al d.lgs. n. 277/1991 (...),
renda concreta e non solo presunta la possibilità del manifestarsi delle patologie che la
sostanza nociva – l'amianto – è idonea a generare”.
7.4
Situazione legale delle pratiche per la rivalutazione contributiva ai sensi del
d.lgs 257/92, s.m.i, promosse da AIEA VBA a favore dei suoi iscritti.
Dei ca. 10.000 lavoratori che hanno lavorato nell’ambiente industriale di Basilicata, in
cui era presente l’amianto, oltre alle certificazioni all’esposizione emesse per via
amministrativa dall’INAIL, altri 977 lavoratori hanno ottenuto lo stesso riconoscimento
dalla Magistratura dei Tribunali di Potenza e di Matera a seguito di azioni giudiziarie
contro l’INPS.
L’avvocatura INPS ha presentato appello per ca. 535 di queste sentenze che sono state
rigettate nella maggior parte dalla Corte di Appello di Potenza, solo 27 hanno avuto
accoglimento.
La Corte di Potenza nell’udienza del 28/11/2013 ha rigettato 80 appelli condannando
l’INPS al pagamento delle spese per un ammontare di ca. 100.000,00 euro.
pag. 30 di 39
Fig. 1: Sentenze emesse dalle sezioni Lavoro dei Tribunali Matera e Potenza
PROSPETTO RIEPILOGO SENTENZE al 15 giugno 2014
Sede
Tribunale
Sentenze di primo grado
Sentenze Corte Appello Potenza
TOTALI
rigetto vs favorevoli ai procedimenti di accoglimento Rigetto
Lavoratori Lavoratori
pendenti
per INPS
vs INPS
POTENZA ca. 736
MATERA
ca. 1050
139
457
140
54
520
476
27
335
procedimenti
pendenti
totali
173
ca. 535
Nr. 220 ricorsi istruiti con il supporto tecnico legale dell’AIEA VBA (in attività dal febbraio
2009), hanno ottenuto sentenza favorevole dal Tribunale di Matera; di queste sentenze Nr. 55
sono state appellate da parte dell’avvocatura INPS sono stati rigettati dalla Corte di Appello di
Potenza.
Dei 476 ricorsi in attesa di giudizio da parte del Tribunale di Matera nr. 173 sono stati istruiti
con il supporto tecnico legale dell’AIEA VBA ed altri Nr. 30 verranno depositati prima della
chiusura estiva delle attività giudiziarie.
Nr. 120 pratiche sono in fase di definizione amministrativa da parte dell’associazione.
Nonostante la Corte di Appello di Potenza, il 28 /11/2013, abbia rigettato ca. 80 appelli
INPS, dall’inizio dell’anno, l’avvocatura INPS si è appellata su ulteriori casi, e tra questi anche
per 25 soci dell’AIEA VBA.
Dato che i costi relativi ai procedimenti giudiziari nella sezione civile sono ulteriormente
lievitati:
·
un giudizio di primo grado (spese giudiziarie, legali, CTU), ca. 4.000,00 euro;
·
un giudizio di secondo grado (spese giudiziarie, legali, CTU), ca. 6.000,00 euro.
Ci chiediamo quanti soldi dei contribuenti, l’INPS deve continuare a
sperperare in sentenze identiche a quelle che si sono dimostrate inattaccabili
sotto il profilo giudiziario?
Ci chiediamo perché l’INPS non sposti le sue attenzioni verso l’INAIL che,
negando ingiustamente il riconoscimento all’esposizione ai lavoratori, ha
riversato e tuttora riversa il contenzioso sull’Ente Previdenziale?
pag. 31 di 39
8.0
DISEGNO DI LEGGE PER I LAVORATORI ESPOSTI ED EX ESPOSTI
ALL’AMIANTO “Pacchetto Welfare”
Il presente disegno di legge ha l’obiettivo di armonizzare le disposizioni che negli anni
successivi alla 257/92 hanno modificato ed integrato la tematica della concessione dei benefici
previdenziali a seguito del riconoscimento dell’esposizione certificata all’amianto per l’attività
lavorativa soggetta all’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie
professionali gestita dall’INAIL.
I punti più significativi del disegno di legge sono:
-
la riapertura dei termini per poter inoltrare domanda di rilascio delle certificazioni di
esposizione per l'accesso ai benefici previdenziali, estendendo le modalità di acceso agli
stessi benefici anche agli eredi degli aventi diritto;
-
la riproponibilità della domanda da parte dei lavoratori per i quali è intervenuta la
prescrizioni delle prestazioni previdenziali al fine di mantenere il diritto relativo
alla
rivalutazione contributiva pur perdendo i ratei pregressi;
-
introduce l'elemento della conoscibilità relativa alla decorrenza della prescrizione del diritto
alla rendita diretta o alla rendita del superstite, già da tempo riconosciuto dalla
giurisprudenza di legittimità e di merito, nonché da quella europea;
-
l'istituzione di un indennizzo da corrispondersi una tantum nei confronti di quei lavoratori
collocati in trattamento di quiescenza prima dell'entrata in vigore della L. 257 del 1992;
-
la “non applicazione dell’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito,
con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 (Legge Fornero), ai lavoratori
esposti o ex esposti all'amianto”.
9.0
RICHIESTA
EMANAZIONE
ATTO
INDIRIZZO
MINISTERIALE
per
lo
Stabilimento ex Anic/EniChem di Pisticci Scalo (MT)
·
Viste le numerosissime sentenze che riconoscono la presenza dell’amianto e la relativa
esposizione degli ex dipendenti dello Stabilimento;
·
Visti le patologie asbesto-correlate, registrate nell’ambito della Sorveglianza Sanitaria
dell’Ospedale;
·
Visti
i
numerosi
riconoscimenti
di
malattia
professionale
ottenuti
sia
in
via
amministrativa che in via giudiziaria;
· Vista la tipologia dello Stabilimento Petrolchimico/Chimico EniChem di Pisticci Scalo,
delle
lavorazioni
svolte
e
dell’ambiente
lavorativo,
perfettamente
identica
agli
stabilimenti ANIC/EniChem di Brindisi, Marghera e Ravenna.
pag. 32 di 39
SI ha la convinzione che il sito industriale ex Enichem di Pisticci Scalo (MT) abbia
tutti i requisiti per essere destinatario di un Atto di Indirizzo Ministeriale.
Tra gli allegati riportiamo la richiesta dell’Atto di Indirizzo Ministeriale che AIEA VBA ha
inoltrato al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, ed al Presidente della
Regione Basilicata, Marcello Pittella.
10.0 Esposti–denuncia alla Procura della Repubblica di Matera
Alla Procura della Repubblica di Matera si è chiesto di svolgere idonee indagini preliminari per
verificare l’eventuale sussistenza di estremi di rilevanza penale per:
10.1
Stabilimento ex ANIC/EniChem S.p.A. di Pisticci Scalo (MT)
Lo stabilimento ANIC S.p.A., sito presso l’area industriale
di
Pisticci
Scalo nacque
principalmente per produrre fibre sintetiche in processi produttivi che operavano a temperature
tra 250÷320°C, utilizzando manufatti in amianto come supporto coibente e per i sistemi di
tenuta.
A seguito della constatazione di centinaia di decessi e di patologie oncologiche e non,
constatate nello stabilimento ex ANIC/EniChem.
Essendo palese il nesso di causalità intercorrente tra i decessi dei dipendenti e le mansioni
lavorative svolte, degli incarichi ricoperti e del contatto che queste persone hanno avuto nel
corso della loro vita con il subdolo e mortale nemico su ricordato: l’amianto.
10.2 Stabilimento ex Materit S.r.l. Macchia di Ferrandina (MT)
Per la giacenza incustodita di diverse centinaia di big bag contenenti amianto crisotilo o
amianto bianco e centinaia di sacchi contenenti crocidolite o amianto blu.
Da ricordare che l’ex Materit fu chiusa dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri
proprio a causa della mancanza di una discarica autorizzata per lo smaltimento dei propri
rifiuti.
Degli 86 operai che ci lavoravano, 10 sono deceduti, molti altri sono ammalati con il dubbio
continuo di essere già condannati.
10.3 Presenza di sostanze nocive e probabilmente cancerogene sia sulle
acque superficiali che in quelle di falda più profonde lungo il corso del
Basento.
Inquinamento di vaste proporzioni che riguarda tanto il suolo che il sottosuolo comprese le
falde acquifere, delle aree interne ed esterne al polo chimico industriale lungo il corso del
Basento poiché interessate da una sistematica attività di inquinamento prodotto dai cicli
pag. 33 di 39
produttivi degli stabilimenti ivi presenti con grave compromissione delle acque e dell'ambiente
in generale.
·
Se le analisi sono risalenti al 2004 e si sono protratte fino al 2012 per quale motivo non
sono stati allertati i sindaci della zona affinché emanassero ordinanze dello stesso
tenore di quelle emanate durante il 2014? Chi avrebbe dovuto effettuare queste
comunicazioni?
·
Il ritardo nella comunicazione delle analisi svolte e nel prendere gli opportuni
provvedimenti da parte dei Sindaci o da parte delle autorità sanitarie competenti ha
portato ulteriori conseguenze? Ha aggravato gli effetti del reato? Ha messo a
repentaglio la salute e l’incolumità pubblica?
·
L’omissione di queste informazioni ha aggravato lo stato già drammatico della
situazione delle acque di falda?
·
L’obbligo di comunicare la potenziale contaminazione di un sito agli enti pubblici nel cui
territorio si prospetta l’evento lesivo, finanche, al Prefetto della Provincia, perché non è
stato rispettato?
pag. 34 di 39
11.0 CONCLUSIONI
Nelle conclusioni della II Conferenza Nazionale Governativa che si è tenuta a Venezia dal
22÷24 novembre 2012 il Ministro della Sanità, Renato Balduzzi nell'annunciare una
disponibilità finanziaria di 22÷23 milioni di euro per il Piano Nazionale sull'Amianto, rimarca
quanto segue:
·
che il piano conterrà proposte di grande innovazione rimarcando l'impegno di affrontare
il problema Amianto come una grande questione nazionale e internazionale;
·
l'importanza dell'applicazione del Piano nelle Regioni nel fornire i dati ad esempio su
malattia e siti contaminati;
·
visto la virtuosità di poche Regioni, il Ministro ha avvertito che saranno sanzionate le
Regioni che non si adegueranno alle normative vigenti (l'autonomia delle Regioni non
può significare irresponsabilità).
Gli obiettivi principali posti dal Coordinamento Nazionale “amianto” CNA sono:
a)
divieto globale utilizzo dell’amianto;
b)
adeguamento del Fondo Vittime Amianto, istituito con la legge finanziaria 2008, anche
a favore dei familiari che subiscono le stesse patologie per esposizione indiretta e per Tutti
coloro che vivendo nel Territorio contraggono patologie simili.
Il Fondo Vittime Amianto è stato modificato trascurando proprio i familiari dei dipendenti ed i
Cittadini per i quali era stato previsto;
c)
Venga istituito un fondo nazionale per la bonifica e la messa in sicurezza degli edifici
pubblici con priorità nelle situazioni di emergenza;
d)
Nei siti di interesse nazionale le operazioni di bonifica stanno procedendo molto
lentamente; in molte regioni come nella nostra Regione non è stata completata nemmeno la
mappatura o il censimento dell’amianto e di conseguenza non sono state ancora avviate le
bonifiche;
e)
I costi della bonifica, dello smaltimento dell’amianto (a discarica controllata o
inertizzazione termica) rimarranno molto alti perché il piano nazionale che le prevede non
viene
approvato;
non
esistono
misure
incentivanti
né
informazioni
sulla
pericolosità
dell’amianto, il Cittadino e le Istituzioni non vengono stimolati a tutelare la propria salute.
f)
I materiali contenenti amianto (MCA), soprattutto eternit, per la loro vetustà e l’azione
a cui sono continuamente sottoposti dagli agenti atmosferici pertanto sono ormai deteriorati
e/o danneggiati. Solo la Regione Lombardia, nella seduta del 06 agosto 2012 con la delibera n°
IX/3913, ha pianificato la mappatura, la bonifica e lo smaltimento dell'amianto presente nel
territorio regionale.
pag. 35 di 39
La responsabilità penale e civile compete prima di tutto ai Sindaci, ad ogni
Istituzione
e
nessuno
può
sentirsi
esentato
dal
compiere
iniziative
utili
a
determinare una azione globale o locale per evitare il protrarsi della contaminazione
umana e ambientale della fibra killer.
10.1
Nella
REGIONE BASILICATA
nostra
Regione,
dove
è
presente
la
tremolite
affiorante
che
contribuisce
all'inquinamento dell’aria e dell’ambiente territoriale con probabile danno alla salute della
Cittadinanza circostante, si aggiunge anche l’amianto che riguarda il mondo del lavoro, i siti
industriali dismessi e non bonificati, le discariche a cielo aperto, gli edifici pubblici e privati.
Le omissioni e i ritardi nell’attuazione della normativa in vigore sono incostanti e incoerenti
rispetto all’emergenza sanitaria e ambientale.
Se non si interviene con urgenza ad attuare le bonifiche e avviare la fuoriuscita dall’amianto, le
generazioni future sono destinate ad ereditare il rischio amianto con conseguenze ben note.
Nella nostra Regione si registra l'incremento percentuale di morti premature per patologie
tumorali, molte delle quali potrebbero essere causate dall’inquinamento ambientale da
amianto.
A tal riguardo vedi:
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_traduci_notizia.php?IDNotizia=223850&IDC
Occorre istituire Centri Operativi regionali per la
raccolta dei dati su questi tumori e sulla loro
possibile
origine
possono
coincidere
adeguatamente
professionale.
con
potenziati,
gli
Tali
centri
attuali
COR,
oppure
essere
realizzati presso altre strutture del SSN o delle
università.
pag. 36 di 39
Occorre prevedere il successivo ampliamento della registrazione di tutti gli altri tumori a bassa
frazione etiologica, sempre tenendo conto della classificazione IARC: Ca del fegato, leucemia,
tumori del tessuto linfatico ed emopoietico, sarcomi delle parti molli, mammella, vescica,
pancreas.
Il costo di eventuali indagini sui dati registrati può essere di molto ridotto ricorrendo ad analisi
caso-controllo effettuate con l’ausilio di banche dati informatizzate esistenti, quali le SDO, i
Registri Tumori e le banche dati INPS, sul modello già operativo presso ISPESL (OCCAM).
10.2
1.
La Regione Basilicata e Tutte le Istituzioni Territoriali dovrebbero:
intraprendere una iniziativa rivolta al Governo nazionale affinché finanzi la bonifica e lo
smaltimento dei prefabbricati e dei containers pervenuti ed installati nei primi anni '80,
in occasione del terremoto;
2.
realizzare ed attuare il Piano Regionale Amianto (PRA) come previsto dall’art. 10
della Legge n. 257/1992 “Attuazione della direttiva 2003/18/CEE”;
3.
realizzare la mappatura territoriale pubblica e privata, nonché il censimento dei
manufatti inseriti nel Territorio, quali: condotte idriche, pluviali, contenitori – vasche, e
qualsiasi altro manufatto di matrice friabile che compatta, l'eliminazione delle discariche
a cielo aperto, così come deliberato dalla Regione Lombardia, “Deliberazione IX/3913
del 06/08/2012”;
4.
informare la popolazione del rischio amianto attraverso progetti di informazione e
l’apertura di appositi Sportelli Informativi Amianto;
5.
incentivare finanziariamente l'edilizia privata per favorire la bonifica e lo smaltimento
dell'amianto ed eliminare l'attuale contributo ASL che incide notevolmente sul costo/mq
soprattutto per le piccole superfici;
6.
organizzare quanto prima la Conferenza Regionale;
7.
istituire una Commissione Regionale specifica con rappresentanti delle associazioni
impegnate;
8.
istituire prioritariamente uno studio epidemiologico di settore e di area per permettere
di correlare le malattie oncologiche e l'esposizione agli agenti chimici, alle sostanze
tossiche o/e nocive;
9.
vietare severamente dopo corretta informazione l’abbandono di ogni quantità di
manufatto di amianto nell’ambiente;
10. creare aree di raccolta di piccole quantità di manufatti in amianto e appalti regionali per
il loro smontaggio, la loro raccolta, ed il loro avvio a discarica;
11. i rifiuti contenenti amianto sia a matrice compatta (MCA) che a matrice friabile vanno
sempre classificati come pericolosi;
12. individuare siti tecnicamente idonei alla realizzazione di discariche provvisorie, e
pag. 37 di 39
individuare siti per discariche idonee definitive;
13. verificare
l’opportunità
di
una
progettualità
di
inertizzazione
definitiva
con
il
coinvolgimento di industrie statali, come l'ENI che è presente nel nostro territorio, ed è
comunque corresponsabile dell'inquinamento esistente;
14. esigere dalle società interessate alle estrazioni petrolifera risorse per finanziare studi
epidemiologici nelle aree delle attuali estrazioni mineraria che interessino i lavoratori
diretti e la popolazione coinvolta;
15. costituire un FONDO REGIONALE VITTIME a carico delle società interessate per risarcire
le vittime per l’esposizione a sostanze tossiche e/o nocive e cancerogene (benzene,
trielina, clorotene IPA, amianto, PCB, .......etc.);
16. esigere dall'ENI risorse per finanziare la Sorveglianza Sanitaria;
17. potenziare il C.O.R. del Re.Na.M e applicare la Dir. UE 2009 che prevede l’istituzione
del registro per tutte le malattie asbesto correlate (e non solo per i mesoteliomi
polmonari) compresi i tumori professionali in genere;
18. i risultati rivenienti annualmente
dalla Sorveglianza Sanitaria Regionale debbono
essere ufficializzati e trascritti sui Report annuali;
19. esigere l'Atto di Indirizzo Ministeriale per lo stabilimento ex ANIC/EniChem di Pisticci
Scalo (MT);
20. esigere l’approvazione del DISEGNO DI LEGGE PER I LAVORATORI ESPOSTI ED EX
ESPOSTI ALL’AMIANTO “Pacchetto Welfare”;
21. il RE.NA.M. COR ha l'obbligo di avviare a Sorveglianza Sanitaria tutti gli ex esposti
all’amianto della Regione. Tale monitoraggio sta avendo valenza come diagnosi precoce
dei carcinoma polmonari, creando le premesse per abbattere i costi futuri inerenti i
trattamenti oncologici. Visto il vincolo della “privacy”, si propone al Renam Cor di
chiedere a tutti coloro che hanno lavorato in presenza di manufatti di amianto, la
disponibilità a sottoporsi a tale sorveglianza;Premesso che il
Registro Tumori della
Basilicata non rispetta quanto previsto dall’Atto di Intesa tra Stato e Regioni (G.U. n. 8,
12 gennaio 1994), sottolineando l’importanza di tale registro come risorsa insostituibile
per la valutazione sia dell’entità della popolazione malata, sia per la promozione di
ricerche volte a comprenderne le cause, si chiede che il Registro Tumori della Basilicata,
riporti gli indicatori di Mortalità e di Prevalenza ed elimini il vincolo di riservatezza dei
dati (Dlgs. 196/2003) che non permette di acquisire e trattare gli stessi dati sanitari.
22. Si invita la Regione ad eliminare detto vincolo al fine di permettere che il patrimonio di
informazioni portato dalla storia clinica del singolo individuo possa e debba essere
utilizzato per la promozione della salute della collettività;
23. Ricordiamo che i Sindaci sono giuridicamente responsabili della salute dei propri
Concittadini per cui è possibile promuovere l’Aggiornamento annuale del Registro
Regionale dei tumori con la richiesta ai Sindaci del territorio regionale di check-up
pag. 38 di 39
sullo stato di salute della popolazione comunale basato sui dati già presenti
(ricoveri, mortalità, ecc.), anche per malattie non tumorali.
10.3
INAIL
 vista, la relazione Tecnica EniChem S.p.A. del 05/08/1998 relativa all'esposizione
all'amianto del personale aziendale dello stabilimento di Pisticci Scalo (MT);
 vista, la raccomandata A.R. trasmessa dall'INAIL sede di Matera al Sig. Prefetto di
Matera, alle OO.SS. di Matera (Filcem CGIL – Femca CISL – Cem UIL) in data
10/06/2008 avente per oggetto: Benefici previdenziali amianto (ex art. 13, c. 8,
Legge n. 257/92), in cui si evince che in sede amministrativa sono state riconosciute
e certificate come esposti all’amianto oltre 400 lavoratori dell’ex ANIC/EniChem per
il periodo 1961 al 31/08/1990;
 viste, le relazioni tecniche prodotte da CTU incaricati dal Giudice del Tribunale della
Sezione Lavoro di Matera e della Corte di Appello di Potenza, riportanti i Piani di
Bonifica Amianto che hanno interessato il suddetto Stabilimento;
 viste, le centinaia di sentenze a favore di lavoratori ex dipendenti dello Stabilimento
ex EniChem di Pisticci Scalo (MT);
 visti, i risultati della Sorveglianza Sanitaria che hanno interessato finora oltre 2.000
lavoratori dei Siti industriali della Provincia di Matera, oltre l'80% dei quali erano
dell'ex ANIC/EniChem di Pisticci Scalo (MT);
 viste, le innumerevoli richieste di Malattie Professionali e le relative denunce
/segnalazioni, ai sensi degli art. 139 DPR 1124 del 1965 e art. 10 D.Lgs 38/2000,
per patologie oncologiche e non, “asbesto correlate”, inoltrate dagli ex dipendenti
dell'ANIC/EniChem di Pisticci Scalo (MT) o dai loro familiari in caso di decesso,
l'Associazione ritiene, che l'INAIL debba chiedere all’ex ANIC/EniChem S.p.A.
gli arretrati del premio assicurativo contro l'asbestosi ai sensi dell’articolo n.
153
del Testo Unico di cui al D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124 e successive
modifiche
ed
integrazioni
e
riconoscere
in
sede
amministrative
le
rivendicazioni degli ex dipendenti dell'EniChem di Pisticci Scalo (MT).
pag. 39 di 39
ALLEGATI
Eustachio
Ambrosecchia
Ambrosecchia
Andrisani
Angelino
Angelone
Angelone
Angelastro
3
4
5
6
7
8
9
Campomaggiore
Giacinto
Giovanni
Domenico
Franco
Vincenzo
Michele
Tommaso
13 Arnone
14 Astorino
15 Azzone
16 Baldari
17 Barbarito
18 Bartucci
04/10/2014
Pisticci
Dante
12 Arnò
Matera
Miglionico
Pisticci Scalo
Pisticci
Pisticci
Crema
Michele
11 Armandi
Grassano
Nicola
Tricarico
Marconia
Marconia
Matera
Montescaglioso
Matera
Matera
Matera
Matera
RESIDENZA
10 Anneca
Domenico
Nicola
Giuseppe
Michele
Michele
Gianpaolo
Abbondanza Salvatore
2
Antonio
Abbatino
NOME
1
N°
COGNOME
Prg.
Via Agri, 12
Via D'Annunzio, 4
Via Pomarico, 14
Via Roma, 39
Enichem
Enichem
OMCM
Enichem
Enichem
Enichem
Via Principessa
Giovanna, 30/b
Via Vasto, 5
CICLAT
Enichem
Via Roggia Comune,
30/1
Via Napoli,53
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Liquichimica
Liquichimica
EDILSUD
Liquichimica
Enichem
Enichem
SOCIETA'
Vico 4° Meridionale, 13
Via G. Sciarra, 10/7
Via Pordenone, snc
Via Salerno,8
Viale Europa, 22
Viale Europa, 42
Via F. Lecce, 18
Via Gravina, 39
Via Sinni,7
INDIRIZZO
Ispess.diffusi pala inf.dx con formaz.
CA colon retto moderatamente differenziato
C.A. Polmonare
TUMORE alla vescica Presenza di grossolane placche
pleuriche, calcifiche bilaterali
numerose placche a livello delle regioni posteriori dei
lobi inferiori e della pleura diaframmatica
placche pleuriche ispessimento pleurico
nodulo polmonare
PATOLOGIA
operatore/caposquadr
a /capo turno
piccole placche calcifiche localizzate a livello dei
segmenti apicali dei lobi inferiori,presenza di cisti del
polo sup.del rene dx diam.7 cm
PAM/FIL-ACN/FIL.LAVACN/MAG-
OFFICINA CENTRALE
+TAS + TRAC
Deficit ostruttivo moderato_ispess. Interstizio
con marcato enfis. tendente alla fibrosi_lobo
sup. con aree fibrotiche con aspetto a vetro
smerigliato
Leucemia mieloide acuta
Duplice nodularità subcentimetrica polmone
dx. Sottoposto a resezione tipica del lobo
polmonare inf. dx
MESOTELIOMA pleurico
chemio per metastasi in zona sacrale....,
MAG. Scorte+PAM/Stiro Carcinoma vescica, in trattamento
inf._placca pleurica non calcifica
MAN/MECC impianti ACN e
disventilazione a livello segmento lingulare
TER
responsabile
M.P.
19.07.2011- in
attesa esiti Inail
“ 100 %
SI
SI
deceduto MAR. 2013
deceduto DIC. 2006
deceduto –
LUG 2012
deceduto 2008
deceduto Ott. 2010
NOTE
AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 1.15
operatore impianto
SI
Addetto mautenzione
mecc.
SI
SI
SI
SI
SI
Responsabile impianti
TRAC + TAS
M.P.
Addetto
03.09.2012- in
Manutenzione mecc.
attesa esiti Inail
“ 16 %
Asbestosi – Fibrosi parenchimale – BCO_ M.
Prof.le emessa dr. Lobuono_20.03.2012
piccole aree a vetro smerigliato_area di
“ 75 %
MESOTELIOMA
MAGAZZINO
Gestione Scorte
SI
SI
ispess. Setti interlobulari+enfisema lobi
sup._2 noduli solidi non calcifici ca 7
mm+min.ispess.non calc. a placca pleurica
C.A. Stomaco e metastasi ossea diffusa
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
MOD.
LIBER
.
Leucemia Linfatica cronica
operatore
addetto
manutenzione mecc.
operatore macchine
utensili (fresatore)
Presenza mmtriche placche pleuriche non calcifiche;
nodulo mmtrico segm.ant.lobo sup.dx. Limitazione lieve
ai piccoli flussi espiratori curva flusso-volume+
“2%
“2%
addetto man. Mecc.
“40=> 100 %
oeraio qualificato
operatore/capo
squadra/pianificatore
di manutenzione
operatore
MANSIONI
“ 6 => 14%
M.P.INAIL
grado%
PAM / STIRO
OFF/ELESTRUM
PAM/FIL- PAM/POL
OFF / MECC
sp. 6 mm e isp.piccola scissura con strie fibrotiche.
Manutenzione Meccanica nodulare.Presenza di placca intrascissurale calcifica
Manutenzione edile
manutenzione meccanica
Manutenzione edile
PAM/FIL-STIRO
REPARTO
PROSPETTO PATOLOGIE TABELLATE CORRELATE AD ESPOSIZIONE LAVORATIVA al 31 marzo 2014
Domenico
Giovanni
Nicola
Alfredo
Pietro
Bartolomeo
Filippo
Giuseppe
Leonardo
Giuseppe
Leonardo
Giuseppe
20 Battista
21 Bellezza
22 Berardi
23 Bojano
24 Borraccia
25 Bove
26 Caiella
27 Caldone
28 Camardo
29 Cancelliere
30 Cantarella
31 Canterino
Francesco
Michele
35 Carioscia
36 Carioscia
Vincenzo
Vincenzo
39 Cataldi
40 Caruso
04/10/2014
Leonardo
38 Cascione
Maddalena
Giuseppe
34 Carella
37 Carriero
Leonardo
Rocco
33 Capraiuolo
32 Capobianco Saverio
Francesco
19 Bartoletti
Pisticci
Marconia
Matera
Montescaglioso
Pomarico
Pisticci scalo
Marconia
Marconia
Tricarico
Miglionico
Salandra
Matera
Marconia
Pomarico
Matera
Bernalda
Pisticci
Crotone
Grassano
Pisticci
Tinchi (Pisticci)
Bernalda
Via Eugenio Grandi
C.A. Polmonare lobo sup. dx, resezione
Micronodulo subpleurico +BPCO
vinile
C.A. polmonare da esp.ne a polvere
C.A. Polmonare
Lesioni pleuro parenchimali polmonari
C.A. Pancreas – Metastasi epatiche -
C.A. Polmonare
BCP cronica enfisematosa -Ispessimenti
pleurici bilaterali
stria fibro-cicratriziale e minute broncochiectasie
cilindriche. Modesti isp.to pseudo-nodulare
CA epatocellulare
Off.stumentista
ACN
Gemonti –
OMCM –
Enichem
Isp.to sporadico non calcifico pleura; micro
nodulo pochi mm in sede sub-pleurica;
modesto isp.to setti interlobulari
Leucemia mieloide acuta
sotto
osservazione,
visita Nov. 2011
“ 6 =>
12=>18%
“ 100 %
“ 100 %
“4%
“ 80 ?? %
Controllo medicina
lavoro a 4 mesi
M.P. Istruita il
17/03/2010
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
deceduto –
2011
deceduto
deceduto
deceduto –
GE 2011
deceduto –
2004
deceduto
-2010
Deceduto1998
decedutoMA 2013
deceduto2009
decedutoMA 2014
deceduto –
2009
AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 2.15
meccanico
Stumentista
addetto
manutenzione mecc.
+ capo squadra
Operatore
addetto al magazzino
Ponteggista e add.
coibentazione
Capo Squadra
operatore
operatore
operatore impianto
addetto impianto
Capo Turno
manutentore
SI
Disventilopia tipo misto misto di grado lieve -Interstizio
irr.con tendenza a fibrosi- area consolidazione
pseudonodulare ca. 1cm con colleg. alla pleura- placca
pleurica 5mm x 3cm lobo sup.dx
adenocarcinoma acinare della prostata di alto grado
SI
SI
SI
SI
Adenocarcinoma (G2) ulcerato del grosso intestinoTC torace: presenza in entrambe i polmoni di lesioni
nodulari non calc. d. inf.cm, di cui 7 almeno a dx e di
almeno 9 a sx.- lieve disventilazione segm.ingulare inf.
E postero basale bilaterale, con min.versamento
pleurico
addetto
manutenzione mecc.
CT-C.RepartoC.Impianto
elettricista
apparecchiature
SI
SI
SI
SI
“6%
“ 60 % =>
M.P. Istruita il
14.03.2011
meccanico
strumentista
M.P. Istruita, non
ricosciuta Inail
“3%
RESPONSABILE
“ 100 %
C.A. Polmonare
BPCO- sindrome di Parkinson_ nodulo d. 5 mm
segm.ant.lobo sup. sx-modesto isp.sub.pleurico con
tralci fibrotici-altra form.ne nod.subpleurica d.5mmnodulo 7 mmdx pala inf.grande scissura
operabile in tattamento chemioterapico
ottobre/2012
C.A. Polmonare dx (N3), non
Lesioni pleuriche compatibili con pregressa
esposizione ad amianto in atto- placche pleuriche
Ispess.to e rugosità pleura parietale con placche
pleuriche. Isp.to setti interlobarie e interlobulari.
Modeste bronchietasie ai lobi inferiorii
TUMORE vescica + accertamenti in corso sul
polmone
C.A. Polmonare
OFFICINA MECCANICA del 12/11/2010_ aggravamento progressivo
della funzionalità respiratoria x asbestosi
(CTU 14/05/2014)
Orditura stiro pam
CVM
OFFICINA MECCANICA
Enichem
Enichem
Via Alano da
Matera, 1
Via Timeo ,25
Enichem
via Pirro del balzo
73
Liquichimica
Enichem
Tema
Via Confinanti
politici
ACN
PAM/FIL-STIRO
Enichem
-Carbon Valley
Enichem
PAM / FIL.FILO
ACN/ Tow + CRV
Filaatura
PAM / STIRO
ACN/Manutenzione
OFF/CENTR Mecc
PAM / FIOCCO-STIROORDITURA
Metanolo-TER/FioccoPOL-INCA
OFF / CENTR -ELE.
TER / MAN - STRU
Manutenzione edile
Enichem
Enichem
Via Parmisco
Via Aldo Moro,1
Via S. Pellico, 15
Mons. Ciocia, 3
Enichem
Enichem
Via Giustino
Fortunato
Via Sinni, 18
Enichem
Enichem
Enichem
S. Giovanni, 16
Via Parmisco, 8
4
Enichem
Enichem
Via Appulo Lucana,
4
Via Nicola Lappicola,
OMCM - MEBA Sud Elettra
Enichem
Enichem
XX Settembre, 10
Via Isernia, 8
Via Gianperduto 31
Mario
Damiano
Giovanni
Maurizio
45 Ciannella
46 Ciocia
47 Cipriani
Ferrandina
Salandra
Pisticci
Matera
Rocco
Filippo
Amedeo
Domenico
Carmine
Gaetano
Giacomo
Vito
Domenico
Antonio
Domenico
Giovanni
50 Colangelo
51 Colucci
52 Continanza
53 Coppola
54 Coppola
55 Cospito
56 Daddiego
57 Dagostino
58
Giuseppina
Angela Maria
Giovanni
Gerardo
60 Danzi
61 D'Armento
62 Daria
63 Delcastello
04/10/2014
Giovanni
59 D'Amico
D'Alessandro
Matera
Giuseppe
49 Chironde
Miglionico
Salandra
Marconia
Matera
Pisticci
Pomarico
Salandra
Bernalda
Marconia
48 Cirigliano
Montalbano J.
Salandra
Montescaglioso
Pisticci
Vito
44 Cazzetta
Matera
Marconia
Luigi
42 Casamia
Pisticci
43 Castronuovo Antonio
Giovanni
41 Caruso
Via Pinerolo,41
Vico II Piave, 5
surreno sin.
C.A. polmone sin con metastasi al
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
deceduto
deceduto
deceduto2001
Deceduto16/10/2012
deceduto
decedutoDIC 1998
deceduto
deceduto2009
deceduto2010
deceduto
decedutoMAR 2013
decedutoAGO 2008
decedutoLU 1996
AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 3.15
operatore
diffuso ispessim.dell'interstizio con
pachipleurite calcificata sin.e ipoespansione
del polmone omolaterale
Imprese varie,
Enichem,
Carbon Valley
analista
operatrice
impianto+addetta
LABO
carrellista
operatore impianto
elettricista
meccanico
operatore impianto
operatore impianto
Leucemia Mieloide cronica
M.P. Da fare
dopo controllo
previsto a
dic.2011
da preparare
M.P.
M.P. Inail istruita
il
“6%
Enichem
Laboratorio analisi +
tintoria
micronodulo solido non calcifici ca. 5 mm
PAM/CONF-ORD-STIROsegm. Apicale LSD + micronodulo mm
LABO
subpleurico nel LSD
COOP SRL
esofageo
Linfoma non hodgins
C.A . stomaco
CA prostata – Ispessimento pleurico parietale post,
con aspetto mammellonato e segni infiltrazione
polmonare- Placca pleurica calcifica
Operatore + addetto
manut. Mecc.
C.A. Polmonare
+ polipi vescicali + asportazione tiroide
SI
SI
SI
caposquadra,
capoturno
Capo Turno
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Responsabile
operatore
Capo Turno
elettricista
addetto laboratorio
M.P. Inail istruita
il 08/04/2011
“ 100 %
analista chimico
Epato Carcinoma
C.A. Polmonare + C.A. stomaco
Bronchietactasie con diffusi e marcati
ispess.to bronchitico e peribroch. Segni di
fibrosi polm.re multipli micron. D max 7.5
mm. Grossolane placche pleuriche
ispessimento pleurico-lieve deficit ventilatorio
di tipo misto
TUMORE vescica con metastasi diffuse
TUMORE vescica + probl. Polmonari in
accertamento
C.A. Polmonare
riduzione grado lieve fattore diffusione
CO+DLCO ridotta del 49%_segni di fibrosi
polmonare con aspetto ad alveolare
operatore polivalente
operatore impianto
CA colon con metastasi epatiche e
polmonari
Nel lobo medio presenti aree di
disventilazione associate ad aree a vetro
smerigliato di dubbia interpretazionecarcinoma parotideo con metastasi ossee
diffuse
addetto impianto +
man/ele
K polmonare
PAM/Torcitura-TER/Test.K
TER/Stiro-PEA/Poy
OFF/CENTR- MAN_ELE
PAM / POLIMERO
PAM / STIRO
PAM /Stiro+TER/MANMECC+AGIP Centro olii
LABO/CHI
ACN +
MOVIMENTAZIONE
TER / FIOCCO
MAGAZZINO
Gestione Scorte
PAM / STIRO
TER / Testurizzato
- TER / POL
PAM/MAN ELE
LABO/CHI
TER / POL
PAM / STIRO
PAM / STIRO + OFF/ELE +
ALTA
diffuso ispess.to dei setti intra e interlobulari modeesto aspetto a vetro smerigliato del parenchima
polmonare. Isp.to pleura parietale, tipo placca pleurica
non calcifica.
Enichem
Via Teodoro Ricciardi,
37
Via Togliatti, 18
Cooperative
Enichem
Enichem
Via Boccaccio,33
Via Fr.sco Zizzi, 24
Enichem
Enichem
Via Cantore Senise,
6
Vico Passarelli, 6
Enichem
Enichem+AGIP
Liquichimica
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Piazza dei Tigli, 32
Via san rocco, 26
Via Mazzini, 27
Pza L. Radice, 2
Via P. Vena, 74
Via Togliatti
Via Torino 43
Enichem
Via Chiesa
Maggiore, 16
Enichem
Enichem
Cooperativa
MTS
Enichem
Enichem
Via Archimede,28
P.zza Roma, 2
Via Terenzio, 11
Via IV Caselli, snc
Donato Michele
Francesco
Nicola
Giambattista
Francesco
Agostino
Domenico
Leonardo
Raffaele
Antonio Cos.
Damiano
Domenico
Berardino
Vito Rocco
Franco
70 Di Cuia
71 Di Fesca
72 Di Lecce
73 Dimuccio
74 Dinnella
75 Di Marsico
76 Di Pizzo
77 D'Onofrio
78 Duni
79 Epifania
80 Epifania
81 Falotico
82 Farina
83 Farris
04/10/2014
84
Angelo
69 Dibiase
Donato
Matera
Pietro
68 De Rosa
Fattore
Matera
Vincenzo
67 D'Ercole
Pomarico
Bernalda
Marconia
Pomarico
Marconia
Marconia
Pisticci
Marconia
Pomarico
Matera
Pomarico
Matera
Montescaglioso
Pisticci Scalo
Pisticci
Ferrandina
Michele
66 De Filippis
Matera
Mario
Montalbano
Jonico
65 De Angelis
64 Dello Russo Pasquale
Via D. Ricci, 33
Via Aldo Moro, 14
Via Piemonte,50
Via F. Zizzi, 26
Via La Martella, 44
Via Lupo Protospata
Via Curiel, 6
Via Monreale, 23
Via Cugnarelle, 274
Vico Lecce, 6
via Domenico Ricci,
7
Via Terenzio, 2/4
Via Leonardi,2
Enichem
Enichem
Edil/sud
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Tecnoparco
Enichem
Ferrosud
Via Don Liborio
Palazzo, 48
Viale Italia 70
Enichem
Enichem
Contrada Fondo
Messera
Via Vasto, 10
Liquichimica
Enichem
Enichem
Via C. Beccaria, 10
Via Isonzo, 58
-
M.P. Inali istruita
24.04.2012
“7 % => ??
Mielofibrosi idiopatica I grado
Placche pleuriche bilaterali calcifiche, lieve
deficit restrittivo, sofferenza cardiaca
(aggravamento il 21/11/2013 dott. Lobuono)
prossima visita
prevista a fine
dicembre 2011
(6mesi)
nodulo parenchimale submantellare d. 7 mm segmento
bas. Lat. Lobo sx. Presenza numeroe
linfoadenomegalie non conglobate di massimo 3-5 cm
in sede sottocarenale, tracheo-bronchiale e ilare
destro. Necessita esame PET-TC
PAM / STIRO
ACN 544 - LAB. CRV
Edile
PAM/FIL-FIN
per doppia neoplasia, CA spino-cellulare e CA
mascellare
Placche pleuriche
C.A. Ademacarcinoma
brancheoloalveolo +placche pleuriche
“2%
“16 %
Invariati 3 millimetrici micronoduli non calcifici in
parenchima mant.re e subpleurico.Invariato isp.to
pleura costale post...LM..LID.Micronoduli
calcifici.Modestissimo isp.to pseudo-nodulare pala
inf.re grande scissura
C.A. Vescica
Referto del
18/05/2011, invariato
refert 06/12/2011Controllo a 8 mesi
bronchite cronica
Off. Centrale –
carpenteria
TER/Fiocco
M.P. Inail
03/02/2010
C.A. vescica
TER/ Fiocco
“30 %
M.P. Inali istruita
21.03.2011
Referto 05/10/2011,
in osservazione 6
mesi
BPCO
presenza minuscole bolle enfisematose in entrambe
polmoni.microformazioni nodulari non calcifiche in
sede subpleurica
Indagine x patologia colon retto
Ca Polmonare operato a Matera luglio 2012,
CA lobo superiore polmone dx., asportato
TER/ TEST – ACN-550 – chirurgicamente /20/07/2012) con diagnosi
IMP/PAM – Centro E.D.P. C.A. moderatamente differenziato con necrosi
intratmorale : pT1aN0Mx
ACN
OFF/CENTR- macch.
Utensili
ACN-Tow + CTE
“ 60 %
ASSISTENTE
M.P. Inail
10/12/2010
Piccola area a vetro smerigliato di ca=1 cm_enfisema
panlobulare lobi superiori e bolle di enfisema
segm.basale post. LIS_strie fibrotiche_ispessimento
pala inferiore scissura interl.sx_falda di versamento
pleurico basale di ca 25 mm_ BPCO entità grave
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
deceduto
deceduto –
FE 2014
deceduto2008
deceduto GE 2012
deceduto2009
AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 4.15
addetto impianto
Capo Turno/ Assist
maestranza edile
operatore
operatore impianto
addetto
manutenzione
addetto impianto
addetto impianto –
Capo Squadraprogrammatore
meccanografico
addetto impianto
tornitore
operatore
carpentiere
operatore
carpentiere
Operatore
operatore impianto
Capo Turno
operatore
formazione nodulare 8 mm -strie disvent.ne strie fibrotiche-ispessimento pleuradisvetilopatia di tipo misto lieve entità
C.A. Polmonare
Micronodulo solido, in sede apicale subpleurica,
Da Compilare
ispessimento setti interlobulari, sollevato emidiaframma
M.P. Mod. S 55
sx con parziale obliterazione seno costo-frenico
PAM/STIRO-FILOPlacche pleuriche
FIOCCO TER/FIOCCO
Broncopatia cronica di tipo ostruttivo (causa
Off. Mecc. Centr.
polveri ferrose)
Reparto Preparazione
PAM / Stiro Filo
OFF/CENTR -EDILE
ACN 543-5546-549
Uff. Personale
Metanolo + EniChem
Tecnoresine +INCA
Nicola
Emanuele
Franco
Giuseppe
Rocco
Pasquale
Rocco
Vincenzo
Pasquale
Luigi
Nicola
Pietro
Aldo
Nicola
Angelo
Berardino
Pasquale
Antonio
Serafino
Alessandro
Giovanni
Cosimo
Emanuele
86 Ferri
87 Festa
88 Fiore
89 Fiorenza
90 Florio
91 Fontana
92 Gaeta
93 Gallotta
94 Gallitelli
95 Gargiulo
96 Gaudiano
97 Gentile
98 Gentilucci
99 Giasi
100 Gioffredi
101 Gioia
102 Glinni
103 Glionna
104 Graniello
105 Granieri
106 Grassani
107 Gravela
108 Grieco
04/10/2014
Vincenzo
85 Ferraroni
Bernalda
Matera
Matera
Teverola (CE)
Grottole
Matera
Marconia
Bernalda
Pomarico
Ferrandina
Pisticci Scalo
Grottole
Matera
Matera
Bernalda
Matera
Pisticci
Via Pietro Nenni, 26
Via Conversi, 70
Viale Italia 5
Trav. Via Roma, 11
Via Nazionale, 79
Via Onorati 12
Enichem
Enichem
METANOLO + MAS
TER/FIL
TER/MAN-MECC
ACN- PET / DMT
Enichem Pisticci
– Montefibre
Acerra
Labo.Chim-CRV
PAM /STIRO
Enichem
CA colon retto_ LINFOMA_Disventilopatia tipo misto
placche pleuriche in entrambi lobi superiori
versante posteriore
chirurgicamente nel1996 all'IRCS di Milano
C.A. Polmonare dx asportato
Leucemia Mieloide cronica
Fibrosi polmonare idiopatica
consolid.parenchimale+micron.non calcifico 7 mm
Placche pleuriche
C.A. Polmonare
chemioterapico
C.A. Polmonare
in trattamento
Presenza micronoduli solidi non calcifici. Minute strie
di raccordo alla pleura, numerosi piccoli linfonodi
inferiori a 1 cmparzialmente calcifici.
C.A. Polmonare
Placche pleuriche
Pam/filatura fiocco pulizia
Epatocarcinoma
filiere
+ MAG. Gestione
Scorte
Prod. Film / PET
ACN / 548
Enichem
LiquichimicaEnichem
Enichem
Enichem
SNIA-FAPACKCAFFARO-CFP
Corso Vittorio
Emanuele, 76
Enichem
marcata fibro-schelosi centrale
CARPENTERIA
grado medio-Placca pleura costale (4x0.5cm) e
Linea Macchine utensili diaframmatica bilaterale- Ispess.dei setti interlob. +strie
disventilatorie + strie fibrocicatriziali- Area
carpenteria
MAN/MECC
Marina Mercant.
Liquichimica
FERROSUD
presenza micronoduli solidi non calcif localizzati in
entrambe i polmonici.max 7mmsegm.to ant. LSD
CRV+ACN/POL+Agrobios Melanoma Cutaneo
PAM / POL
M.P. Inail
23/04/2010
“6%
“ 40 %
“ 80 %
M.P. Inail del
23.06.2010
“2%
“ 16 %
M.P. Inail del
19.01.2010
“ 45 %
nodulo calcifico lobo sup. dx . Fibrosclerosi
in osservazione
apicale a dx
numerose placche pleuriche in entrambe i
polmoni e alivello pleura diaframmatica + strie “ 4 % => ??
di disventilazione
neoplasia neuroendocrina con metastasi
M.P. Inail del
polmonare
01.10.2009
K gastrico , poco differenziato, ulcerato, della
mucosa esofago-cardiale
minimo isp.to della pleura con placche
“4%
calcifiche d.max 14x3 mm
compattamento parenchimale d. 2 cm
LABORATORIO CHIM.- C.A.polmonare scarsamente differnziato
2,2 cm, trattato con lobectomia polmonare sup.dx;
SINEL_LAMITEL
PAM/STIRO
MAN. ELE / PAM
mauntenzione edile
TER/Fiocco
PAM/STIRO
Enichem
Via Kennedy, 6
Via Nitti, 39
V.le Boccaccio, 10
Via dei Bruzi, 84
Piazza del Popolo
Enichem
Enichem
Via Angelo Onorati,
10
Via Cosenza, 48
Enichem
Enichem
Enichem
Via N. Farina, 22
Camerino 1/18
Matera
Via Massarotti, 36
ORMI
Via Giustino
Fortunato, 1
Pomarico
EDILSUD
Enichem
Enichem
via Dante, 105
Vico Kennedy, 43
Via Lupo
Protospata, 64/c
Camerino fraz.
Marconia
Matera
Matera
Miglionico
Matera
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
deceduto 2010
deceduto 1998
deceduto –
FE 2014
deceduto –
GIU 2012
Deceduto –
APR. 2004
deceduto –
marzo 2014
deceduto 2008
deceduto –
GIU 2012
deceduto 2009
deceduto GEN. 2013
AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 5.15
operatore impianto
Quadrista imp.
Chmico
meccanico
Capo turno – Tecnico
di processo – Uff.
Tecnico
operatore
RESPONSABILE
Operatore
Capo Turno-Capo
Reparto- Tecn. Proc.
addetto impianto
carpentiere montatore
+ addetto taglio
macchine
assistente man. Mecc
addetto impianto
Capo Turno
addetto impianto
addetto impianto
elettricista
carpentiere
addetto
manutenzione edile
operatore
Lorenzo
Nicola
Michele
Domenico
110 Grieco
111 Grieco
112 Guida
113 Gurrado
Matera
Cosimo
Damiano
Francesco
Giuseppe
Fr.sco Paolo
Ottavio
Antonio
Marino
Giuseppe
Michele
Leonardo
Antonio
Giovanni
118 Lamacchia
119 Lamacchia
120 Lardo
121 Lapadula
122 Lapadula
123 Laraia
124 Laterza
125 Laurenza
126 Laurenza
127 Laurenza
128 Laviola
129 Laviola
04/10/2014
Marconia
.Sabato
117 La Candia
Marconia
Pisticci
Pisticci
Marconia
Marconia
Salandra
Pisticci Scalo
Marconia
Matera
Marconia
Matera
Marcon (VE)
Vincenzo
116 Labriola
Ferrandina
Leonardo
Tinki di Pisticci
Matera
Marconia
Montalbano J.
Pomarico
Matera
115 Lacarpia
114 Jannuzziello Giuseppe
Giovanni
109 Grieco
Edil Sud –
Nuova NAPOLI
Via Principe
Ereditario, 6
Enichem
Enichem
Via Giulio Cesare,
10
Liside, 6
Enichem
Enichem
P.zza Vittorio
Veneto,15
Via Como, 1
Enichem
Enichem
Enichem
TUCAM Srl
Ferbona
Enichem
Enichem
Enichem
Liquichimica
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Via Ravenna, 5
Via Liside, 6
Via Lucana,323
Via Rosselli, 3
Via Salvemini, 49
San Pardo, 41
Via Aldo Moro, 19
Via Treviso, 4/2
viale Ionio, 4
Via Paolo Festa, 6
Via Taranto, 1
Via Cesare Battisti,
24
Vico Gioberti,4
micronoduli polmonari , M.P. INAIL 6%
Tumore alla laringe + presenza micronodulo non
calcifico d. 6 mm nel segmento apicale del LID in sede
parascissurale, caso da approfondire
presenza nodulo solido d. 11 mm LSD con
strie collegate alla pleura parietale. Scissure
polmonari e foglietti pleurici parietali.
K stomaco stenosante
CA squamoso corde vocali, moderatamente
differenziato ed infiltrante. NO fumatore
Metanolo
decedutoGEN 2014
deceduto _
1988
deceduto _
2001
deceduto
deceduto 2004
AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 6.15
SI
SI
Micronoduli calcifici, ispessimento dei setti
M.P. Inailinterlobari. Foglietti pleurici ispessiti no placca
25/01/2011
pleurica
operatore edile
SI
da valutare caso
x M.Professionale
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Area di consolidazione parenchimale solida non
calcifica tra segmento dorsale del LSD e il laterale LMIspessimento setti interlobulari e minuti micronoduli
aumento volumetrico micronodulo non calc. Da 5 a7
mm........................
C.A. gastrico
lobo sup. sx. Ablaz. Chirurgica
“20 %
operatore
ACN 543-OFF/CENTR.
ELE+ Fapack
C.A. mucoepidermide di h
grado, invasivo, del polmone d. 3,5 cm
addetto MTZ mecc
operatore impianto
Neoplasia cerebrale emisfero sx
M.P. Inail del
02/03/2011
M.P. Del 16/11/2012
emessa Medicina
Lavoro MT
TUBISTA
CTP dr Convertini ed
in fase istruttoria
ricorso vs INAIL
caldaista TER
addetto produzione
operatore impianto
“ 75 %
“ 45 %
operatore impianto
addetto
man.meccanica
capo turno + resp.
Produzione
Capo Squadra
operatore
BPCO, grave insufficienza respiratoria,
ispess.to pleura in soggetto con pregressa
pleurite
C.A. Polmonare
Placche pleuriche.
Presenza di cellule metaplassiche
Leucemia Mieloide cronica
pregressa neoplasia colon + BPCO ed
insufficiente respiratoria cronica
C.A. Polmonare (triplice intervento) in
C.A. Polmonare
“6%
“ 6 % => 7%
M.P. Inail del
04.03.2011
operatore
operatore impianto
operatore/caposquadr
a/impiegato
ACN - MAN.MECC
PAM / FIL +POL
MAN. MECC/ TER –
PAM
TER/POL
Manutenzione EniChem
TER / FIL + Terbond
OFF/MECC
BCO - modereto deficit respiratorio di tipo
ostruttivo ai piccoli flussi- in attesa S.S.
PAM/FIL + TER/FILO + Eteroplasia prostatica: "CA pT2aG2 score 5
TER/POL + INCA
(3+2) di Gleason" operato ottobre/2011
placche pleuriche , min. isp.to inter.le segm.
Metanolo
Apicale lobo inf. dx.
ACN 548
PAM/STIRO
ACN
Parco Serbatoi +
Distribuzione Fluidi
CONFEZIONE- ERGON
Min.ispessimento interstizio subpleurico a livello
PAM/STIRO – MAGAZZINOapicale con piccole bolle di enfisema parasettale dx.
PROGRAMMAZIONE
Strie disventilazione
Bernalda
Stigliano
Marconia
Matera
Bernalda
Marconia
Matera
Vincenzo
Giuseppe
Innocenzo
Vincenzo
Tommaso
Mario
Innocenzo
Agostino
Ambrogio
Francesco
Pietro
Donato Vito
Francesco A.
Giuseppe
Giuseppe
Teresa
Addolorata
Antonio
Antonio
Giovanni
Antonio
Francesco
Pasquale
Sestilio
133 Lionetti
134 Locantore
135 Loliscio
136 Lopez
137 Lorito
138 Luberto
139 Malvasi
Malvasi
141 Malvasi
142 Manicone
143 Manco
144 Manicone
145 Mannarella
146 Manta
147 Margarita
148 Marino
149 Marsico
150 Martemucci
151 Martino
152 Massari
04/10/2014
153 Mastrangelo Felice
140
Matera
Pasquale
132 Lerose
Ferrandina
Salandra
Grassano
Pisticci Scalo
Pisticci
Matera
Montalbano
Matera
Marrconia
Grassano
Grassano
Napoli
Matera
Matera
Pisticci
Pietro
131 Laviola
Marconia
Rocco
Giuseppe
130 Laviola
Via Aldo Moro, 55
Via E. Maiorana,3
Via Padova, 21
Via Corso Dante, 16
Via Aldo Moro 3
Via Manfredonia, 6
Via Sabin, 2
Via Manicone, 5
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Liquichimica
Enichem
Via San Maurizio
26/A
via della croce, 9
Enichem
Enichem
Via Mastronardi, 10
Via Togliatti, 32
Enichem
Ditte varie
Enichem
via Giuseppe Di
Vittorio, snc
Via De Pretis,20
vico IV Prrincipe di
Napoli, 35
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Via Ciannella, 32
Via Brindisi, 4
Via Taranto, 14
Via Bergamo, 7
CICLAT
Duplice neoplasia polmonare,
Noduli polmonari
TUMORE ?
diffusa
C.A. Polmonare e metastasi ossea
Tum. app. urinario
Bronchite + peribrochite cronica. In corrispondenza
seg.to ant. del LSS, presenza area di sfumato e
disomogeneo add.to parinchimale in contatto con il
piano pleurico
C.A. Polmonare
“85%
oper.impianto
tornitore+ programm.
MTZ Mecc / TER
TER/Stiro -ConfezioneAlta Carbon Valley
MAG/CENTR.
PAM/Fiocco
Pam-Filatura
OFF/CENTR meccanalisi
PAM / Orditura
TER Fil+ Spun Bonded
Clorosoda + PVC
ACN-548 + INCA+INT'L
Placche pleuriche
“2%
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
'deceduto 2011
deceduto2009
deceduto
deceduto –
AGO 2011
deceduto
deceduto 2008
deceduto
Deceduto
_2004
AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 7.15
meccanico
Operatore impianto
Ispess. Interstizio con ispess.setti interlombari
M.P. Inail emessa
e interlobulari+ strie disventilazione_Placca
ASM 11/07/2011
pleurica diametro 19 e sp. 4.5 mm
Operatore+Capo
Squadra+ Capo turno
Operatore
addetto meccanalisi
addetto ricevimento
“100 %
M.P. Inail
21/03/2013
C.Turno + C. Reparto
operatore
Operatore
MESOTELIOMA
CA colon retto
Ca. Vescicale
diffusa
C.A. Polmonare e metastasi ossea
squamoso scarsamente differenziato (G3),
lobo super. Polmone sx (ablato
chirurgicamente)
K prostata e nefrectomia sinistra
C.A. Polmonare, duplice carcinoma
TUMORE gastrointestinale (colon)
tumore cervicale
Mieloma multiplo già trattato con chemio
terapia
addetto+ C.
squadra
Ispessimento pseudonodulare non calcifico ,
pala sup.della grande scissura-placche
pleuriche lobi post.inferiori bilateralmente
PAM e PET/ MANMECC
“1%
operatore impianto
operatore impianto
Operatore
operatore
operatore
Capo scquadra
operatore
Dirigente
vigile del fuoco
area nodulare ca. 11 mm in pala inf. grande scissura
dx, aspetto vetro smerigliaro + piccole placche
pleuriche in entrambe i polmoni
cervicale
Placche Pleuriche
Placche Pleuriche_ CA scarsamente
differenziato della prostata
“80 %
in attesa, esito 2°
controllo med.
Lavoro
“100 %
Data 23/11/2011,
a controllo fra 6
mesi
ACN 548 + TERBOND
Edile
TER/STIRO
FIOCCO+POLITEX
TER/Testur.+POL+CR ablazione linfonodale, trattamento
V
chemioterapico, presenza metastasi
TER/POL
ACN 545-547
PAM / FIL - POL
ACN /PROC DIR (INCA-OttanaAcerra)
VIGILI del Fuoco
PAM/FIL + OFF/MECC +
Programm.
SI
sporadiche strie disventilazione - minuta
formazione pseudonodulare 7 mm. Controllo 6
mesi
SI
C.A. Polmonare
Salvatore
Alfredo
Nicola
Domenico
156 Melissa
157 Mendosa
158 Micucci
Vincenzo
Mori
Pomarico
Marconia
Matera
Matera
Rocco
Giovanni
Pasquale
Francesco
Giuseppe
Nicola
Mario
Francesco
Emanuele
Francesco
Paolo
164 Musillo
165 Natalino
166 Natuzzi
167 Nicoletti
168 Nocca
169 Orlandi
170 Panetta
171 Paolicelli
172 Paolicelli
Gaetano
Francesco P.
175 Pepe
176 Pizzilli
04/10/2014
Matera
Liborio
174 Pecora
Matera
Grottole
Matera
173 Papapietro Benito
Marconia
Matera
Marconia
Pisticci Scalo
Pomarico
Pomarico
Michele
163 Musillo
Matera
Graziantonio
Marconia
Marconia
Montescaglioso
Ferrandina
Salandra
Pisticci
Miglionico
Marconia
162 Moro
161
Vincenzo
160 Mori
159 Montemurro Vito
Giovanni
155 Matera
154 Mastrogiulio Vito
Via Ariete, 1
Vico Nazionale, 1
Via Ovidio, 3
Via Gravina, 20
MAN /Off Ele
PAM / FIL
ItalsiderEnichem
CVM
ACN 545/547
TER/ Test. Filo –
MAN/MECC- CRV
MAG/CENTR.
“3%
diffusa
Asbestosi + Placche pleuriche
C.A. Polmonare con ablazione
Placche pleuriche
placche Pleuriche ed enfisema
polmonare
difetto restrittivo moderato alla spirometriamodesto ispp.to setti intra e interlobulari in
sede sub pleurica.
Presenza linfonodi ovolari d 18 mm
polmonari
Mielodisplasia (ARS)+BCPlobo sup. sx con
vers.to pleurico +addensa.ti parenchimali e
piccole opacità alveolari
dopo ricorso legale
“5% => 7 %,
“12 =>18%
M.P. Inail
09/12/2010
M.P.emessa il
06.03.2012 _dr.
Lobuono
SI
SI
SI
SI
deceduto
decedutoLUG 2011
deceduto1983
deceduto2007
deceduto2008
AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 8.15
elettricista
operatore
operatore impianto
Capo Squadra
SI
SI
operatore
impianto+addetto
manutenzione
operatore impianto
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
addetto Magazzino
centrale
eletticista
“6%
M.P. Inail istruita
il 08/04/2011
C.Turno +Resp.
Montaggi
Quadrista elettrico
“ 100 %
dopo ricorso legale
(ablato chirurgicamente)
C.A. Polmonare e metastasi ossea
“ 0% =>17 %
C.A. polmonare 14 mm, tipo acinare
operatore
“8%
Presenza bolle di enfisema e di distrofia
bollosa in regione dx d. 6,5 cm e minute
placche pleuriche bilaterali
operatore
SI
Operatore + addetto
lavori meccanici extra
routine
addetto meccanalisi
“ 60 %
M.P. Inail
25/09/2012
SI
SI
SI
OFF. MECC
meccanico
meccanico
SI
addetto MTZ +
macchine utensili
“2%
“1%
SI
SI
SI
SI
metalmeccanico
addetto Man. Edile
operatore
addetto Filatura
SI
“2%
M.P. Inail
15/12/2011
M.P. Inail
15/12/2010
metastasi polmonare di CA
renale
Prostatico pluritrattato con metastasi ossea
CA polmonare lobo inf. Dx+C.A.
OFF/CENTR. MAN_ELE micronodoli polmonari in soggetto con BPCO
ACN + Ufficio Tecnico
CTE
Metanolo
OFF/MECC+Uff./Coll.
_Meccanalisi
PAM/STIRO
TER/POL
Enichem
Tralci fibrotici nel lobo superiore dx,
micronodulo d= 3 mmnel lobo medio
Modesto diffuso ispessimento dei setti
interlobari ed interlobulari
K gastrico – MTS epatiche – K peritoneale –
PAM / MAN - Meccanica aneorisma aorta addominale – addensamento
polmonare
Insufficienza respiratoria cronica da Fibrosi
OFF/CENTR. MAN-Edile
polmonare
Tralci di fibrosi - molteplici placche pleuriche
Metalmeccanica
sp. 2 mm a livello entrambi gli emitoracicon
estenzione di ca. 7 cm
Presenza di alcune placche pleuriche
localizzate a livelli foglietti dei segmenti pst
MTZ/ACN + OFF/CENTR
dei lobi inferiori bilat.Piccole bolle di enfisema
segm.ant.lobo sup.sx
Manutenzione Mecc.
placche pleuriche bilaterali
Melanoma pollice dx
Manutenzione Mecc.
melanoma subungueale
CA gastrico+piccoli moduli in ambedue i
OFF/CENTR_ MECC
campi polmonari+Bronchite cronica
K gastrico , poco differenziato, ulcerato, della
PAM / STIRO
mucosa esofago-cardiale + doppi intervento x
K squamoso della glottide
PAM / FIL
Enichem
Liquichimica
Enichem
Enichem
Via del Sagittario,
12
Viale Italia, 39
Enichem
Enichem
Enichem
Liquichimica
Enichem
Enichem
Enichem
Via Puglia, 41
Via E. Sisto, 21
Via Cagliari, snc
Via Fermi, 71
Via Veneto, 12
Via Ravenna, 5
Via Europa,13
Enichem
Enichem
Via Nicola
Montefinese, 2
vico 1° R. Jozzino, 4
Enichem
Enichem
Enichem
TUCAM Srl
Enichem
Via Ipposo,26
Via Ipposo,25
Viale Europa, 66
Via Cairoli, 43
Via Padre Serafino, 11
Enichem
Enichem
Via Secondo
Torchiano
Via Aldo Rinaldi, 28
Enichem
Contrada Puccheta
Bernalda
Pisticci
Marconia
Emanuele
Mario
Vito
Raffaele
Antonio
Giosuè
Giuseppe
Rocco
Salvatore
Antonio
Emanuele
Emanuele
Giovanni
Emanuele
Giovanni
Francesco
Donato
Alessandro
180 Popolizio
181 Porcellini
182 Prudente
183 Purgatorio
184 Prisco
185 Quinto
186 Raimondo
187 Recchia
188 Risimine
189 Rizzi
190 Rondinone
191 Rubino
192 Ruggieri
193 Ruo
194 Russo
195 Sacco
04/10/2014
Miglionico
Giuseppe
179 Pontillo
Matera
Bernalda
Grottole
Matera
Matera
Marconia
Matera
Bernalda
Ferrandina
Marconia
Pomarico
Matera
Grassano
Grassano
Innocenzo
178 Pontillo
Matera
Donato M.
177 Plasmati
via Matteotti, 114
via Gesualdo da
Venosa, 3
viale Kennedy, 74
Via Collodi, 5
Via Taranto, 9
via F.Natale Farina, 23
Via Rosselli, 35
Via E. Mattei, 25/12
via Padova, 25
Via Gorizia, 14
via Pietro Nenni, 23
via Roma, 66
Piazza Elettra, 1
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Liquichimica
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem +
Agrobios
MATERIT
Liquichimica
Enichem
Enichem
Salita Guido
D'Orso, 97
Via Fermi, 22
Enichem
Enichem
Ferrosud
via C. Battista
Vico IV S. Giovanni, 6
Via Basento, 6
PAM MAN/MECC
M.P. INAIL del
03.09.2010- rigettato
in data 08/11/2010
per scadenza dei
termini
dopo ricorso legale
“6% => 16 %,
Leucemia Mieloide cronica
Asbestosi+ispessimento pleurico +
pachipleurite +neoplasia colon+insufficienza
renale +cardiopatia
Diffuso ispessimento della pleura parietale che
presenta i caratteri di placche pleuriche_ no
calcificazioni. Modesto ispessimentto dei setti
inlobulari.
Nodulo fibroscleroticoin sde lingulare di ca. 1cm con
stria fibrotica di raccordo alla pleura scissurale.
Ispessimento interstizio polmonare a livello subpleurico
mediastinico. Placche pleuriche.
Glioblastoma temporale multiforme
presenza micronoduli calcifici di cui il più vol. di 5 mmmicronoduli non calcifici in sede subpleurica a livello
segm. Anteriori, a dx 6 mm a sx 8 mm-- Presenza
placca pleurica
Pregressa emicolectomia (2005) per K colon
e successiva terapia adiuvante- Micronoduli
del LSD e quello con spetto a vetro
smerigliato pala inf.dx
Disventilopatia di tipo restrittivo di entità
lieve+placche pleuriche alcune con piccole
calc._segni interess. Interstizio polm. Ed inizio
ispess. setti interlob.
Neoplasia prostata in trattamento radio
Asbestosi + placche pleuriche multiple_
Spirometria: disventilopatia di tipo misto di
entità moderata-grave
Placche Pleuriche + spirometria ai limiti inf.
Della norma
multiple placche pleuriche bilaterali, alcune
calcifiche + asbestosi
Diffuso ispess.to a placca della pleura costale
e diaframmatica bilateralmente.
Disventilopatia tipo misto grado lieve
(FVC=73%, FEV1=88%), DLC nei limiti, lieve
dispnea da sforzo.
placche pleuriche
Microcitoma Polmonare + notevoli
“40=>
%” ?
“3%
M.P inoltrata
sett/ott 2011
“3%
“12 %
“3% =>
“2 =>11%=>
nodulo da 1,4 =>1,8 cm in osservazione_placche
M.P. Inail istruita il
pleuriche calcifiche_diffusi segni di enfisema
26/02/2014 parasettale e controlobulare_ sirometria: disventilopatia
Medicina del lavoro
di tipo ostruttivo lieve _DLCO, deficit lieve
cellule (microcitoma) del polmone dx e
metastasi ossea diffusa
Placche pleuriche
Minuti micronoduli non calcifici meritevol di
PAM /Stiro+MAN/Edile+
controllo fra 6÷12 mesi-Confermati micronod.
Archivio+INCA
Controllo a 6 mesi
Laboratorio CHIMICO
ACN/ Tow + PAM/Stiro
PAM/STIRO
MAN / EDILE
PAM/STIRO
PAM/POL
MAN/CENTR/EDILE
MAN /EDILE
PAM/ STRUM +
strumentista
MAN/MECC
FILTENI -CUCIRINI ORLA
CTE
PAM/Stiro Fiocco
TER / FIOCCO
K polmonare_ carcinoma a piccole
opacità da versam.pleurico basale sin.
strie distelettasiche in basale bilaterale.
SI
SI
operatore + addetto
MTZ edile
Addetto
manutenzione
meccanica
deceduto –
GE 2011
deceduto 1997
deceduto
decedutomarzo 2007
AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 9.15
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
operatore
analista chimico
operatore impianti
chimici
Operatore
addetto man. Edile
operatore
operatore impianto
addetto falegnameria
manutentore edile
strumentista
meccanico
operatore impianto
operatore centrale
operatore impianto
Operatore impiantoCapo Turno
falegname
Giuseppe
197
Marconia
Graco
Francesco
Antonio
Francesco
Giuseppe
Innocenzo
Vito
200 Sassone
201 Scerra
202 Scialpi
203 Scotuzzi
204 Seccafico
205 Sergio
Filippo
Giovanni
Carmine
Saverio
Annio
210 Tafuno
211 Taddeo
212 Tammone
213 Tiani
Antonio
Marco Dom.
Vito
Michele
Michele
216 Tristano
217 Tubito
218 Tursi
219 Venezia
220 Venezia
04/10/2014
Rocco
215 Torchitti
214
Gennaro
209 Stanzione
Francesco
Nicola
208 Spera
Todisco
Antonio
207 Silvaggi
206 Sigismondo Remo
Matera
Pasquale
199 Sasso
Montescaglioso
Montescaglioso
Pisticci
Miglionico
Pomarico
S. Giorgio Luc.
Matera
Marconia
Matera
Montescaglioso
Policoro
Pomarico
Montescaglioso
Pisticci
Montalbano
Montescaglioso
Tricarico
Montalbano J.
Matera
Marconia
Matera
198 Santantonio Eustachio
Santarcangelo
Luigi
Marcello
196 Saladini
Enichem
Enichem
V. Le Grottaglie,
26/C
Via M. Gallipoli, 24
Via M. Gallipoli, 23
Via E. De Filippo
Vico III Materdomini, 20
Rione Fontanelle,
27
Via Telezio, 5
Via G. Cardone,8
Via Sicilia, 21
Enichem
Via E. De Martino,
45
Enichem
Enichem
Enichem
Liquichimica
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Via S. Caterina, 61
Enichem
Enichem
Enichem
Via Sacerdote
Franc. Grieco, 6
Corso Garibaldi,32
Enichem
Enichem
Via Firenze, 16
Via Spagna, 3
FERROSUD
Enichem
via Ilario da
Montalbano
Via Bernalda, 31
Enichem
Enichem
Recinto
Montescaglioso,2/c
Via Capuccini, 89
Liquichimica
Pastore –
Enichem –
Politex
Italcementi
Via Gravina, 30
Via C. Levi,23
via P.Gobetti
Placche pleuriche di morfologia allungata con
piccole calcificazioni regolari
ACN 545 / 547 + ALTA
ACN 545 / 547 + ALTA
“3%
Presenza di multiple e piccole placche
pleuriche bilateralli cod. alcunu mm. Tralci
fibrosi nelo lobo medio. Piccolo nodulo sbmantellare di pochi mm nel segm.apicalelobo
inf.dx
Neoplasia vescicale
“4%
a- M.P. Inail del
13.09.2012
“8%
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
deceduto2006
deceduto2007
deceduto
deceduto2010
deceduto 2007
deceduto 2010
AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 10.15
operatore
operatore
operatore
operatore
Resp. Manutenzione
operatore
operatore
MESOTELIOMA
TUMORE app. gastrico
PAM/Stiro+ACN/POL+M
Interstiziopatia Polmonare + BPCO
OV.
Formazione nodulare subpleurica diam.trasv.
3,0 cmin modessto alone di ispessimento
interstiziale.
PVC
“1%
“ 45=>55%
addetto impianto +
capo turno
Addetto + Capo
Turno
addetto macchine
utensili
elettricista
operatore
operatore impianto +
add. manutenzione
operatore
Tracciatore
Caldaista -Quadrista
termico
Operatore
meccanico/operatore
addetto
manutenzione
operatore
nel
“16 %
“4 => 9%
Mod. 5 SS -17/01/10,
non accolta INAIL x
decorrenza termini
“2% =>
“3%
“4%
MP emessa da
ASM 15/01/2014
CA stomaco – CA pancreas
Placche pleuriche
2008
MESOTELIOMA, operato a Rionero
MESOTELIOMA
ispess. pleurico campo sup. sin. presenza
micronoduli campo medio sin.
placche pleuriche (ricorso legale)
Condrosarcoma spalla dx, processi ripetitivi
multipl – deceduto il 03/03/2007
placche pleuriche bilaterali + lieve deficit
funzionale
Sarcoidosi mediastino polmonare
Neoplasia della testa del pancreas
Placche pleuriche sp.millimetriche_ modesti
segni ispess.setti interlobulari+alcune strie di
disventilazione_Aspirometria nella norma
Neoplasia vescicale ad alto grado
Mielofibrosi idiopatica
(Leucemia)
Interstiziopatie polmonare con presenza di
placche pleuriche
diffusi segni di fibrosi polmonare. Sporadiche
placche pleuriche. No deficit funzionali
adenocarcinoma della papilla del water
BPCO + Interstiziopatia + Asbestosi
polmonare
ACN / MAN + TER / MAN Placche pleuriche
PAM /FIL- STIRO
PAM / FILATURA
OFF/MECC-- Centrale
SICUREZZA
OFF / CENTR -MAN. ELE
Pam /StiroFilo - MOV
TER/Stiro filo + MTZ
MECC
PAM / FIL
CTE
Finitura
ACN,finituraALTA,
Manutenzione
C.
C.
23
24
04/10/2014
C.
A.
P.
E.
R.
M.
P.
Pisticci
C.
20
C.
M.
19 C.
21
Enichem
N.
C.
18
22
Enichem
R.
C.
17
Matera
C.
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
16
A.
B.
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Liquichimica
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
C.
D.
Pisticci
Bernalda
Bernalda
Marconia
Montescaglioso
Via Grim,38
Piazza dei Tigli, 19
Viale Kennedy
Via XXI Aprile, 44
Via Nazionale, 93
Enichem
14
M.
F.
C.
V.
F.
N.
N.
A.
M.
G.
P.
Matera
Salandra
Pomarico
Grassano
Grottole
Miglionico
15
B.
13
B.
9
B.
B.
8
12
B.
7
B.
B.
6
B.
B.
5
10
A.
4
11
A.
3
Eustacchio
226 Vizziello
A.
Vincenzo
225 Visceglia
2
Gabriele
224 Vitella
A.
Michele
223 Vignola
A.
Rocco
222 Vezzuso
1
Benito
221 Ventura
C.A. Polmonare
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE polmonare
TUMORE
Asbestosi polmonare
TUMORE gastrico
Placche pleuriche
TUMORE polmonare
Tumore ???
ACN 550 - TER/TEST
PAM / FIL
ACN 543 CRV
TUMORE
C.A. Polmonare
TUMORE
OFFICINA MECCANICA Problemi polmonari
TER / FILATURA
PAM / Filatura - CTE
ACN 545-547
PAM / STIRO DOGANA
ACN/PAM/TER/ Man
Capo-turno vigili
OFFICINA EDILE
“3%
deceduto
Deceduto –
APR 2013
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto –
2006
deceduto
deceduto
vericare stato
deceduto2004
AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 11.15
NO
NO
Capo SquadraCapoturno
Capo Squadra
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
SI
SI
SI
SI
SI
SI
addetto carpenteria
operatore
operatore
operatore
RESPONSABILE
operatore
addetto
addetto
Capo Squadra
OFF. CENTRALE - Parco MESOTELIOMA, 2006 - operato a
Serbatoi ?
Rionero
MANUTENZIONE EDILE Placche pleuriche
addetto
CapoTurno
addetto manutenz.
analista chimico
Addetto caldaie
operatore
tornitore
TUMORE
ACN 543 CRV
OFFICINA CENTRALE Placche pleuriche
TER / POL – CRV
OFFICINA CENTRALE TUMORE
LAB/CHIMICO
CTE
PAM / FILATURA
formazione nodulare e grossolani tralci fibrosi
adiacenti. Strie fibrotiche in sovrabasale sx
Capo Turno
addetto
C.A. Polmonare
addetto
operatore
addetto
manutenzione
C.Turno- Capo
Reparto
operatore
operatore
operatore
PAM / FILATURA - Stiro
Fiocco
TUMORE polmonare
“45 %
“3%
Pachipleurite calcifica della parete toracica
ant.sx., placche pleuriche
Nodulo sub-pleurico d. 7,3 mm con associate piccole
strie fibrotiche, con concomitante ispessimento della
pleura anteriore dx.
“3%
Nodulo solido polmonare non calcifico (1cm)
M.P. Inail del
14/04/2011
“4%
OFFICINA MECCANICA Placche pleuriche
TER / MAN - MECC
PAM /POL
TAS + TRAC
Man/Mecc PAM
Lesioni pleuriche compatibili con pregressa
TER/FIOCCO + Lamitel esposizione ad amianto in atto- placche
pleuriche
TER/FIOCCO + Lamitel
Placche Pleuriche + mmtrica formazione
nodulare non calcifica a margini sfumati,
riferibile verosimilmente a margini fibrotici
D.
D.
D.
D.
D.
D.
D.
D.
D.
F.
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
F.
F.
F.
G.
61
62
63
64
04/10/2014
F.
F.
59
60
F.
D.
46
F.
D.
45
57
D.
44
58
D.
43
V.
D.
D.
V.
40 D.
41
M.
39 D.
42
F.
C.
D.
V.
N.
A.
D.
R.
F.
F.
R.
A.
I.
A.
E.
C.
F.
A.
G.
A.
V.
G.
F.
G.
M.
P.
G.
G.
G.
G.
37
C.
33
B.
38
C.
32
D.
C.
C.
31
R.
36
C.
30
V.
A.
C.
C.
29
C.
C.
28
M.
34
C.
27
V.
R.
35
C.
C.
25
26
???????
Scanzano J.
Grassano
Miglionico
Matera
Pisticci
Matera
Matera
Bernalda
Marconia
Matera
Via G. De Angeli, 16
Via San Vito, 21
Via Salvo D'Acquisto,
17
Via Nenni, 20
Via S.Giovanni Bosco,1
Enichem
DOGANA
Enichem
MATERIT
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Liquichimica
Enichem
Probl. Polmonari
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE polmonare
MAN / ELE TER
Tumore al fegato
TUMORE
TUMORE gastrointestinale
TUMORE
Lesioni polmonari
PAM /POL
ACN 543-546
PAM / FILATURA
PAM / UFFICI
LABORATORIO
ACN 544-545-547
Placche pleuriche
MESOTELIOMA
TUMORE
TUMORE polmonare
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TumORE
ACN 543 - TER / POL TUMORE
Cistite interstiziale
OFFICINA STRUMENTI TUMORE
PAM / FILATURA
PAM /POL
MOVIMENTAZIONE
ACN / MAN
probabile mesotelioma
TUMORE gastrointestinale (colon)
TUMORE
ACN 550 – Pam/Fil TUMORE gastrico
Metil Acr. - Ter/Bond
PAM / MAN - STRUM
CENTRALE MAN - ELE TUMORE
PAM/MAG
CRV LABORATORIO
LABORATORIO
Servizi CTE
Enichem
TUMORE polmonare
TUMORE
OFF/MECC PAM/TER tumore pancreas
Officina Mecc.
PAM / POLIMERO
CENTRALE MECC
SICUREZZA
SNIA Viscosa – Milano
PAM/FIL
Enichem
TUMORE polmonare
TUMORE
TUMORE
TUMORE apparato gastrico
TER/POL – OFF/MECC TUMORE gastrointestinale (colon)
TER / AREA FILO
OFF / CENTRALE
LAB/CHIMICO
TER / POL
OFFICINA CENTRALE TUMORE
Enichem
Enichem
TUMORE
TUMORE
ACN / MAN - Strumenti probl. Polmonari
Ufficio Personale
PAM / POLIMERO
SNIA Viscosa –
M I- Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
NO
deceduto
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduta
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
.deceduto2010
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto2000
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 12.15
Capo Turno
operatore
IMPIEGATA
analista chimico
Capo Reparto
Capo Squadra
addetto impianto
strumentista
operatore impianto
operatore
operatore d'impianto
RESPONSABILE
elettricista
addetto Filatura
strumentista
ASSITENTE
operatore
strumentista
elettricista
operatore
coordinatore
NO
NO
tornitore
analista chimico
NO
NO
NO
NO
Addetto sollevamenti
Capo Reparto
operatore
addetto sicurezza
NO
NO
IMPIEGATO
deceduto
decedutoGIU 2011
NO
deceduto
NO
deceduto
deceduto
deceduta
deceduto
Caposquadracapoturno
Capo Turno -Ass.te
OFF MECC
NO
NO
NO
NO
NO
Autista mezzi pesanti
analista chimico
addetto manutenz.
Assistente
Impiegata
operatore
operatrice
A.
M.
N.
P.
97
98
99
M.
T.
F.
102 P.
103 P.
104 P.
04/10/2014
R.
E.
100 P.
101 P.
G.
S.
D.
A.
V.
M.
M.
94
E.
M.
G.
F.
C.
V.
L.
G.
M.
A.
G.
L.
V.
V.
F.
S.
M.
D.
E.
V.
N.
G.
E.
M.
Pietro
M.
D.
93
R.
A.
95
M.
92
B.
D.
96
M.
M.
90
91
M.
M.
88
M.
87
89
L.
M.
85
86
L.
L.
83
84
L.
L.
L.
80
81
L.
79
82
L.
L.
77
L.
76
78
L.
L.
74
75
L.
L.
72
I.
71
73
Grieco
G.
69
70
G.
G.
67
68
G.
G.
65
66
Matera
Ferrandina
Pisticci
Pisticci
Pisticci
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
MAGAZZINO Scorte
C.A. Polmonare
C.A. Polmonare
TUMORE gastrico
TUMORE
TUMORE
C.A. Polmonare
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE stomaco
Problemi polmonari
TUMORE
TUMORE
PAM / FILATURA
PAM + PEOR + AGIP TA
PAM / MAN - Meccanica TUMORE polmonare
MAN /PROGRAMMAZ.
Placche pleuriche
CENTRALE MAN - ELE TUMORE
OFFICINA ELETTRICA TUMORE
ACN / MAN - MECC
LABORATORIO + AMMI TUMORE
LABORATORIO + AMMI TUMORE
PAM / FILATURA
ACN 550 + TER/TEST +
TUMORE polmonare
PAM/ORD
MAN / STRUM TER
ACN 545-547
OFFICINA CENTRALE TUMORE
OFFICINA MECCANICA TUMORE
OFF / ELETTRICA
LABORATORIO
Uff/Acq.
ACN MAN/MECC
AMMINISTRAZIONE
LABORATORIO
PAM / FIL / STIRO
PAM / POLIMERO
PAM / FILATURA
Tum. app. digerente
- MAN-Mecc
TER / MAN - MECC
OFF / CENTR -MAN.
CRV
TER / Filatura + CRV
PAM / FILATURA
CENTRALE
PAM / POLIMERO
PAM / FILATURA
OFF/MECC PAM/TER
PAM / POLIMERO
PAM / FILATURA
PAM / POL - CRV - LAMITEL TUMORE
ACN 543 - Resine Epoxi
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduta
deceduto
deceduto
decedut0
deceduta 2003
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 13.15
operatore
operatore
IMPIEGATO
operatore
ASSISTENTE
elettricista
meccanico
IMPIEGATA
IMPIEGATO
operatore
operatrice
operatrice
Capo Squadra
addetto manutenz.
tornitore
Capo Squadra
Capo Squadra
IMPIEGATO
Capo scquadra
IMPIEGATO
analista chimico
operatore
operatore
operatore
addetto
MANUTENTORE
operatore
operatore
operatore
Capo Turno
Capo Turno
NO
NO
addetto
manutenzione
Capo Turno
NO
NO
NO
operatore
operatore
operatore
NO
NO
operatore
Addetto + Quadrista
NO
Capo Turno
G.
V.
A.
D.
G.
P.
E.
L.
R.
A.
G.
125 V.
126 V.
127 V.
128 V.
129 V.
130 V.
131 V.
132 Z.
133 Z.
134 Z.
135 Z.
04/10/2014
361
C.
F.
121 S.
124 S.
A.
120 S.
L.
A.
119 S.
G.
G.
118 S.
122 S.
L.
117 S.
123 S.
D.
R.
114 S.
E.
F.
113 S.
115 S.
D.
112 R.
116 S.
F.
F.
110 R.
111 R.
Matera
Matera
Pisticci
Bernalda
Grassano
Marconia
Pisticci
Bernalda
Matera
Salandra
Via Liguria, 49
Via Passarelli, 48
Via Capuccini, 46
Enichem
D.
S.
108 P.
109 R.
Enichem
C.
107 P.
Enichem
Liquichimica
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
Enichem
G,
Miglionico
A.
105 P.
106 P.
TER/TEST
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
C.A. Colon retto
TUMORE
TUMORE
C.A. Polmonare
TUMORE
TUMORE
TUMORE
TUMORE
Asbestosi polmonare
TUMORE
TUMORE
Leucemia
TUMORE
Asbestosi polmonare
TUMORE
TUMORE polmonare
PAM / STIRO + MAN
PAM / FILATURA
ACN FILATURA
+ CRV
CA Vescica in trattamento chemioterapico
TUMORE
TUMORE
TUMORE
C.A. alla vescica
OFFICINA CENTRALE TUMORE
PAM / POL e FIOCCO
AMMINISTRAZIONE
PAM / STIRO / FIOCCO TUMORE
OFF/MECC
MAG. Gestione Scorte
PAM / Filatura
MANUTENZIONE EDILE Placche pleuriche
TUMORE
OFFICINA STRUMENTI TUMORE polmonare
LAB/CH + CRV
LAB/CH + CRV
OFFICINA MECCANICA Lesioni polmonari
ACN 544
MAN / STRUM TER
PAM / POLIMERO
PAM / MAN - Meccanica
MOVIMENTAZIONE
TER / POL
PAM / POLIM + PAM /MECC
PAM/FIL
CENTRALE
PAM / MAN - ELE
PAM / POLIMERO
TER / MAN - MECC
Dirigente
operatore
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
183
deceduto2010
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto2006
deceduto MAG 2013
deceduta
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto 1999
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
deceduto
AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 14.15
operatore
operatore
operatore
operatore
addetto manutenz.
Capo Turno
IMPIEGATO
Capo Turno
addetto
manutenzione
IMPIEGATA
operatore
addetto
strumentista
analista chimico
Addetto
apparecchiature
analista chimico
Capo Squadra
Capo Squadra
operatore
NO
NO
addetto
manutenzione
operatore
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
operatore
operatore
fuochista - Impiegato
elettricista
operatore
addetto
operatrice
Annecca
Bruno
Grieco
2
3
4
5
04/10/2014
366
Ripullone
1
COGNOME
Marcosano
N°
Prg.
Maria Teresa
Nicoletta
Margherita
Anna Rosa
Filomena
NOME
Marconia
Pomarico
Grassano
Matera
Grassano
RESIDENZA
Annecca
Nicola
CONIUGE
Carlo Rosselli, 3
Via Europa, 13
Via Brindisi, 4
Lardo Antonio
Musillo Rocco
Loliscio
Innocenzo
Fibrosclerosi apici polm.+ispess. Pleurici
PATOLOGIA MOGLIE
Sarcoidosi Polmonare +
leucemia
Nodulo segm.to apicale lobo
polm. Inferiore dx+C.A.
Prost.co
pluritrattato+metastasi ossea
Deceduto “08 x C.A.
Polmonare e metastasi ossea
diffusa
guscio d'uovo
Neoplasia epiteliale maligna scarsamente
diff.ta dell'ovaio, con aspetti papilliferi e
microghiadolari e con massivi fenomeni
necrotico-emorragici intratumorali
CA polmonare, interv. Marzo 2012, in
trattamento chemioterapico
Presenza linfonodi , diametro asse lungo inf.
1 cm, al livello loggia di Barety
CA polmonare con lesioni ripetitive
all'encefalo e alle ossa
ispess.to pleura+presenza 3 nod.
Deceduto “08 x C.A.
dx,sede post. Aspetto a vetro smerigliato
Stomaco e metastasi ossea
parenchima polm.re in paravert.le dx +
diffusa
STATO DEL
CONIUGE
Vico I Zanardelli, 12 Grieco Giovanni linfonodi con calcificazioni a
Vico 4° Meridionale, 13
INDIRIZZO
DATI PATOLOGIE CONIUGE
N. 15 casi CA vescica
( n. 14 Enichem + 1 Liquichimica)
N. 10 casi Leucemia
( n. 9 ex Enichem +1Tucam)
(n. 57 ex Enichem + n. 3 altre ditte)
N. 60 casi placche pleuriche
( n. 5 ex Enichem + n. CICLAT)
N. 6 casi Asbestosi
N. 58 casi CA/K polmonare
(n. 53 ex Enichem + n. 5 altre ditte)
N. 8 casi Mesotelioma
(n. 7 ex Enichem + n. 1 Materit)
Amaro lucano
Casalinga
Casalinga
Casalinga
Casalinga
MANSIONI
casi riconosciuti
INAIL “45”
SI
26 luglio 2012
185
Deceduta GIU 2010
Deceduta GEN 2013
NOTE
AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 15.15
SI
SI
SI
SI
Deceduta - giugno
2010
23 febbraio 2011
01 marzo 2011
01 marzo 2011
MOD.
RICHIESTA SORV.
LIBER
SANITARIA
.
PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI MATERA
Esposto - denuncia
Il sottoscritto Murgia Mario, nato a Muravera il 2\12\1950 e residente in Matera alla
via E. De Martino, 47, C.F. MRGMRA50T02F808P, in qualità di Presidente e Legale
rappresentante dell’Associazione Italiana Esposti Amianto – Sezione Val Basento,
con sede in Matera alla via E. De Martino, 65, C.F. 9743078151, espone e chiede quanto
segue.
Il caso che si vuole portare all’attenzione della S.v. Ill.ma prende le mosse dalle
decine di morti che solo nell’ultimo decennio si sono verificate tra i dipendenti dello
stabilimento ANIC spa, sito presso l’area industriale di Pisticci Scalo (MT), per varie letali
patologie, in larghissima maggioranza di natura tumorale, addebitabili, con altissimo grado
di probabilità logica e credibilità razionale, a sostanze cancerogene cui questi lavoratori
sono stati esposti per lunghi periodi di tempo sul posto di lavoro; a partire dall’amianto.
Di queste morti da lavoro, di questi altamente probabili omicidi colposi si
sottoporranno, in via meramente esemplificativa, all’attenzione di questo Ufficio solo una
ventina di casi.
Nella tragica certezza che questi ultimi, per l’appunto, costituiscono solo la punta di
un iceberg di dolore e di morte che è stato generato dall’insediamento industriale su citato;
o meglio dalle condotte, commissive ed omissive, di tutti coloro che, a tutti i livelli e per
molti anni, hanno avuto la responsabilità della sua conduzione.
Condotte che, quindi, in quanto tali, sono chiaramente rilevanti sotto il profilo
penale, con riferimento al reato di lesioni e di omicidio colposo aggravati.
Affinché possa apparire palese il nesso di causalità intercorrente tra i decessi
appena ricordati e le mansioni lavorative svolte da queste persone, risulta indispensabile
una breve analisi dello stabilimento in cui lavoravano, del suo ciclo di produzione, degli
incarichi ricoperti e del contatto che queste persone hanno avuto nel corso della loro vita
con il subdolo e mortale nemico su ricordato: l’amianto.
Innanzitutto si procederà con una breve disamina della ANIC spa.
Lo stabilimento ANIC spa, sito presso l’area industriale di Pisticci Scalo (MT) è nato
principalmente per produrre fibre sintetiche. Nel 1961 erano in corso i lavori relativi ai
primi insediamenti impiantistici (impianto produzione di metanolo, centrale termoelettrica e
impianto trattamento di acque di scarico) e con il trascorrere del tempo furono avviati
numerosi impianti riguardanti nello specifico:
• Anno 1963: impianto alcool metilico (metanolo) prodotto intermedio nella
produzione di materiale plastico);
• Anno 1964: impianto per la produzione di fibra acrilica;
• Anno 1965: impianto per la produzione di fibra poliammidica;
• Anno 1970: impianto per la produzione di fibra poliestere;
• Anno 1971: impianto metilacrilato;
• Anno 1972: ampliamento della centrale termoelettrica;
• Anno 1975: centro ricerche fibre (grazie al quale mediante impianti pilota era
possibile lo sviluppo sia dei prodotti che dei processi nonché il controllo delle
materie prime impiegate);
• Anno 1980: ampliamento impianto trattamento acque di scarico;
• Anno 1983: spun bonded.
A metà degli anni 70 si raggiunsero i massimi livelli occupazionali con l’assunzione
di circa 3.000 dipendenti.
---------- o ----------Sul nesso causale
Lo stato dell’arte della giurisprudenza penale in materia di malattie professionali,
con
particolare
riferimento
a
quelle
asbesto
–
correlate,
sia
sotto il
profilo
dell’accertamento del nesso causale che dell’elemento soggettivo, è certamente segnato e
sintetizzato oggi dal più recente e completo arresto della Suprema Corte sul tema, ossia la
c.d. “sentenza Fincantieri” (Cass. Pen. - Sez. IV, - Ud. 24-5-2012 – 27-8-2012, n. 33311).
Il provvedimento in questione è particolarmente pregnante rispetto ai casi oggetto di
questo esposto, giacché, come già cennato, esso tratta di mesoteliomi pleurici e di tumori
polmonari che hanno cagionato la morte di lavoratori esposti, durante la loro attività di
servizio, alle fibre di amianto. Dunque, le stesse patologie e, con ogni probabilità, le stesse
esposizioni che sono alla base della morte delle decine di persone che prestavano lavoro
presso lo stabilimento Eni di Pisticci.
-------- o ---------
Quegli stessi stringenti e cogenti principi in diritto fanno sì che le condotte,
commissive ed omissive, meglio specificate sopra, dei dirigenti dello stabilimento Eni di
Pisticci, nell’organizzazione del ciclo produttivo di quest’ultimo, debbano esser ritenute la
causa dei decessi delle decine di lavoratori di cui all’elenco allegato.
Tanto premesso, il sottoscritto esponente
chiede
che il P.M., in ordine a tutti i fatti sopra descritti, svolga le doverose e idonee
indagini preliminari per verificare l’eventuale sussistenza di estremi di rilevanza penale,
con particolare riferimento alle fattispecie incriminatrici di omicidio colposo e di lesioni
colpose, aggravati dalla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul
lavoro.
Matera, lì 15 aprile 2013
PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE
DI MATERA
ESPOSTO DENUNCIA
Il sottoscritto Piergiorgio Duca – CF.: DCUPGR48M05L746L - Presidente Nazionale e
rappresentante legale pro tempore di Medicina Democratica, residente in via Bramante
23, 20154 Milano e il sottoscritto Mario Murgia – CF.: MRGMRA50T02F808P - residente a
Matera, in via E. De Martino n° 47, vicepresidente nazionale AIEA, nonché
rappresentante legale pro tempore e coordinatore di Aiea VBA corrente in Matera, via E.
De Martino n. 65, rappresentati, assistiti e difesi dall’Avv. Andrea Rosario Di Giura, del
foro di Matera, con studio in Tursi, Via Oliva 06, elettivamente domiciliati come da
procura in calce al presente atto, espongono quanto di seguito
Premesso
Che in data 18/03/2013 a seguito di un servizio del noto Tg “Striscia la Notizia”
(allegato al presente atto) si apprendeva che presso lo stabilimento Materit s.r.l. di
Macchia di Ferrandina (MT) centinaia big bag e di sacchi contenenti amianto erano
ancora abbandonati e lasciati incustoditi.
------- o ------In particolare, risulta che all’interno del capannone siano stoccati i seguenti rifiuti:
-
quantità imprecisata di crisotilo o amianto bianco, stivato in big bags;
-
quantità imprecisata di crocidolite o amianto blu, confezionata in sacchi: il
crocidolite è l'amianto più pericoloso perché le sue fibre hanno un aspetto
aghiforme e si frazionano longitudinalmente con maggiore facilità.
------- o ------Il sito, come bene si comprende, presenta condizioni di rischio per la salute
pubblica e l’ambiente, a causa della contemporanea presenza di amianto, polveri di
asbesto e silicio residui della precedente lavorazione, fanghi e liquami, in centinaia di
big-bag contenenti rifiuti pericolosi. L’ex Materit s.r.l., azienda del gruppo Fibronit con
sede amministrativa a Casale Monferrato è stata in attività dal 1973 al 1989, quando fu
chiusa dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri proprio a causa della mancanza di
una discarica autorizzata per lo smaltimento dei propri rifiuti. L’azienda fu posta in
liquidazione e i lavoratori furono messi in cassa integrazione. Da quel momento si
attende ancora la fine della bonifica. Sull’intero comprensorio vige la potestà del
Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia si Matera. Il sito in questione
presenta numerose analogie con lo stabilimento Fibronit sito nel comune di Broni
(Pavia) e con lo stabilimento Fibronit di Bari.
I lavori di bonifica sono solamente cominciati ma siamo molto lontani dal mettere
completamente in sicurezza la zona. Le bonifiche non sono mai state portate a termine e
chi doveva procedere al risanamento, non lo ha mai fatto. Nel frattempo 10 operai degli
86 che ci lavoravano sono morti, 16 si sono ammalati e tutti gli altri vivono un'esistenza
sospesa fra controlli medici e il sospetto di essere già condannati.
------- o ------Si rimarca ancora il pessimo stato di conservazione dei sacchi contenenti polvere
di amianto; da ultimo le immagini del noto TG “Striscia la notizia” non lasciano scampo
ad equivoci, dove i movimenti dell’aria, le correnti e rimescolamenti tra aria calda e
fredda, come avviene nello stabilimento Materit s.r.l. con vetri e porte rotte, ne
favoriscono la diffusione. Conseguentemente le fibre di amianto si disperdono ancora
oggi nei campi, e nelle acque adiacenti allo stabilimento, ben potendo essere
aerotrasportate nell’aria a km di distanza anche nelle acque del fiume Basento e nelle
case degli abitanti della zona.
------- o ------La stessa acqua, lungo il percorso del fiume, era ed è impiegata per irrigare i
campi. L’amianto, insieme con altre sostanze inquinanti sicuramente entrava e continua
ad entrare, direttamente nel ciclo alimentare di tutto il territorio.
I problemi di bonifica della Materit s.r.l. hanno inizio ufficialmente nell’ottobre
1994 quando la Regione Basilicata prende atto della presenza di amianto stoccato nel
piazzale dello stabilimento e ordina ed autorizza la società a procedere allo
smaltimento. Dopo svariate autorizzazioni allo stoccaggio provvisorio, e svariate
proroghe, di fatto, la bonifica non è mai arrivata a conclusione.
-------- o --------
Esposto quanto in premessa, i Sigg.ri Piergiorgio Duca e Mario Murgia
rappresentati, assistiti e difesi dall’Avv. Andrea Rosario Di Giura del foro di Matera
chiedono
che la S.V., attuati tutti gli strumenti del codice di procedura penale, ivi compresi gli atti
urgenti di competenza autonoma della Polizia Giudiziaria, come ispezioni perquisizioni
e sequestri, verifichi con riferimento a tutti i fatti sopra descritti, l’eventuale sussistenza di
estremi di rilevanza penale, individui e persegua i responsabili delle attività illecite
descritte in esposto le quali integrano presumibilmente le violazioni degli articoli
……………………………
oltre, tutte le altre ipotesi di reato che la S.V. voglia ravvisare e perseguire per i fatti
descritti in esposto, impedisca che detti reati vengano portati a conseguenze ulteriori.
Gli esponenti dichiarano di avvalersi della facoltà prevista dall’art. 408, secondo comma
C.p.p. per essere informati sull’eventuale archiviazione del presente procedimento e,
dichiarano inoltre di opporsi ad una eventuale definizione del presente procedimento
con decreto penale di condanna.
- si allega CD contenente l’estratto della puntata del TG “Striscia la Notizia” relativo al servizio sulla MATERIT
Matera, lì 15 aprile 2013
A.I.E.A. Onlus
Associazione Italiana Esposti Amianto
Ban Asbestos Network
www.associazioneitalianaespostiamianto.org
A.I.E.A. VBA
Sede legale: Matera, Via E. De Martino, 65 – cell.: 340.7882621
Sede di Potenza, P.zza Gianturco, 1 – cell.: 347.2220788
Prot. N° 24 /2014 A.I.E.A. VBA Onlus Basilicata
mail: [email protected]
Matera, lì 03 maggio 2014
“28 Aprile 2014”
WORLD DAY AMYANT ‘IX
Premessa
Nella recente “Dichiarazione di Helsinki (Finnish Institute of Occupational Health,
ICOH) sulla gestione ed eliminazione della malattie da amianto correlate”, adottata
dalla Conferenza Internazionale sul Monitoraggio e Sorveglianza delle malattie
asbesto correlate, del 10-13 febbraio 2014, Espo, Finlandia si è messo in evidenza che:
•
Oltre due milioni di tonnellate di amianto vengono ancora prodotte, immesse sul
mercato, esportate ed usate annualmente in alcune parti del mondo, utilizzate
soprattutto per materiali in edilizia, cemento amianto, coibentazione e protezione dal
fuoco. La produzione e l‛uso di amianto si è fortemente spostata dai paesi
industrializzati ai paesi in via di sviluppo ed a quelli in rapida industrializzazione. Si
stima che nel mondo siano esposti ad amianto un totale di 125 milioni di lavoratori.
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 24/2014- World Day Amyant ‘2014_ Matera: “Storie di lavoro e di morte”
-pag. 1 di 7
•
E‛ scientificamente dimostrato che l‛amianto in tutte le sue forme, anche a basse dosi,
è cancerogeno per l‛uomo. E‛ associato ad un alto rischio di tumore del polmone, laringe,
ovaio e mesotelioma (tumore della pleura) tra i lavoratori esposti. Con uguale evidenza
risultano associati all‛esposizione ad amianto altri effetti dannosi per la salute, fibrosi
polmonare (asbestosi), danni alla pleura (ispessimenti) e disfunzioni respiratorie ad
esse associate. Per un‛alta proporzione di casi la diagnosi di una malattia asbestocorrelata avviene quando la malattia è ad uno stadio avanzato, con limitate possibilità
di una cura effettiva. Assistiamo allo sviluppo continuo di nuovi metodi diagnostici e
terapeutici, che possono quindi permettere diagnosi migliori e più precoci.
•
Nell‛ultimo secolo, nei paesi industrializzati, Centinaia di migliaia di lavoratori hanno
contratto patologie asbesto-correlate a causa dell‛uso su larga scala dell‛amianto.
Queste patologie hanno spesso un esito letale. Secondo l‛Organizzazione Mondiale della
Salute, 107.000 persone muoiono annualmente per tumori e fibrosi polmonare asbestocorrelate . Oltre a questa dimensione così rilevante, bisogna tenere in considerazione
i costi sanitari e sociali di ogni singola malattia e prevedere il significativo impatto
economico negativo determinato dall‛esposizione all‛amianto sia per le imprese che per
le economie dei singoli paesi.
•
Cinquantacinque paesi hanno già bandito ogni nuovo uso di amianto, hanno avviato misure
di regolamentazione a difesa dei lavoratori e stanno mettendo in opera concretamente
quanto previsto da questo bando. Nonostante questo, gli effetti negativi sulla salute
derivanti dalle esposizioni del passato si manifesteranno ancora per diverse decine di
anni a venire. La gestione e il trattamento dell‛amianto rimosso da edifici esistenti,
dalle infrastrutture di comunità e dai siti industriali costituisce tuttora un rischio ed
impone urgentemente una stringente legislazione a protezione dei lavoratori.
•
I paesi che non hanno ancora bandito ogni nuovo uso di amianto o che non hanno
adottato le necessarie misure di prevenzione si troveranno certamente ad affrontare
il carico delle patologie asbesto-correlate per un periodo ancora più lungo. Ci si deve
quindi attendere che l‛epidemia globale di queste patologie continuerà ben oltre la
seconda metà del 21 secolo.
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 24/2014- World Day Amyant ‘2014_ Matera: “Storie di lavoro e di morte”
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•
La gestione in positivo del rischio di amianto e l‛eliminazione di ognuna di queste
patologie richiedono il bando globale di ogni nuovo uso di amianto e necessitano efficaci
politiche preventive e protettive nella gestione dei rischi causati dall‛amianto ancora
presente.
Dopo questa lunga ma doverosa premessa, rientriamo nella nostra Regione per mettere
in evidenza FATTI ed ACCADIMENTI che giornalmente ci coinvolgono.
Prima del D.Legislativo n. 277 del 1991, e la successiva Legge n. 257 del 1992, che aveva
disposto la cessazione definitiva dell‛impiego dell‛amianto, e prima della legge n. 271/1993 che
estendeva la stessa legge anche nei settori industriali, la pericolosità dell'amianto veniva
volutamente sottaciuta e di conseguenza non venivano adottate le precauzioni basilari
impiantistiche e personali.
In questi anni cominciavano a manifestarsi i danni provocati dalle fibre di amianto e da altre
sostanze con effetti cangerogenici simili.
Tantissimi lavoratori che operavano nello stabilimento ex EniChem di Pisticci Scalo (MT) e
negli altri Siti industriali della Val Basento, hanno pagato e tuttora stanno pagando le nefaste
conseguenze di quella incuria.
A tal riguardo riportiamo la:
SINTESI SULLE MALATTIE PROFESSIONALI E DEI DECESSI REGISTRATI
DALL‛ASSOCIAZIONE AIEA VBA al 31/03/2014
• Casi registrati da AIEA VBA per patologie oncologiche e non
nr. 366
• Casi registrati (dipendenti) per patologie maligne con decesso
nr. 183
• Casi registrati (familiari) per patologie maligne con decesso
nr.
2
Di questi 183 casi di decesso 66 casi sono patologie nosologicamente definite, mentre
per gli altri 117 casi, quasi tutti ex dipendenti EniChem, conosciamo le generalità che
abbiamo trasmesso alle Istituzioni competenti ed alla Procura della Repubblica di
Matera per i dovuti approfondimenti.
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Patologie Nosologicamente Definite
• Mesotelioma Maligno
• CA polmonare
• Asbestosi
• Placche Pleuriche
• Leucemie
• CA app. urogenitale
• CA app. gastrointestinale
(ex ANIC/EniChem)
casi nr. 7, deceduti nr. 4
(ex MATERIT)
casi nr. 1, deceduto nr. 1
(ex ANIC/EniChem)
casi nr. 53, deceduti nr. 36
(altre ditte)
casi nr. 6, deceduti nr. 3
(ex ANIC/EniChem)
casi nr. 5, deceduti nr. 0
(altre ditte)
casi nr. 1, deceduti nr. 0
(ex ANIC/EniChem)
casi nr. 57, deceduti nr. 0
(altre ditte)
casi nr. 3, deceduti nr. 0
(ex ANIC/EniChem)
casi nr. 9, deceduti nr. 2
(altre ditte)
casi nr. 1, deceduti nr. 0
(ex ANIC/EniChem)
casi nr. 14, deceduti nr. 2
(altre ditte)
casi nr. 1, deceduti nr. 0
(ex ANIC/EniChem)
casi nr. 23, deceduti nr. 18
(altre ditte)
casi nr. 0, deceduti nr. 0
La maggior parte di questi lavoratori operavano negli impianti esclusi dal riconoscimento di
esposizione all'amianto da parte della CONT.A.R.P.-INAIL.
L‛Associazione AIEA VBA ha istruito numerose pratiche amministrative per il riconoscimento
della Malattia Professionale, di queste oltre 70 sono state riconosciute dall‛INAIL; per questi
casi l‛Associazione ha avviato le pratiche per la certificazione INAIL all‛esposizione
all‛amianto e per la successiva rivalutazione contributiva INPS.
In diversi altri casi, nonostante il decesso dei lavoratori per patologie tabellate, gli eredi non
hanno potuto godere della rendita INAIL, perché tale Istituto ha impropriamente motivato la
reiezione della richiesta con la prescrizione del diritto, contrariamente alle decisioni dei
Giudici di Legittimità esposte nelle sentenze nn. 13145/1999, 10697/2002, 12734/2003,
2002/2005.
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In diversi casi di lavoratori ex esposti, anche con premorienza, pur avendo ottenuto il
riconoscimento INAIL di malattia professionale, non hanno ottenuto dall'INPS, la
rivalutazione contributiva (diretta e/o agli eredi) perché pensionati prima della Lgs. 27 marzo
1992.
Norma INGIUSTA
che lede i diritti dell'uomo e solleva motivi di illegittimità costituzionale.
Molti casi di patologie asbesto-correlate rilevate dalla Sorveglianza Sanitaria, che il DGR n.
1662 del 25/09/2009 estende a tutti i lavoratori ex esposti all‛amianto, si stanno
trasformando in rivendicazione di malattia professionale presso l'INAIL per la denunciasegnalazione emesse dalla stessa Medicina del Lavoro dell‛ASL di Matera.
Di tali casi conosciamo solo i dati consuntivi al 31/12/2011, nonostante le nostre continue
richieste ufficiali di aggiornamento per gli anni 2012 e 2013, che di seguito dettagliamo:
•
nel periodo aprile 2006 ÷ fine dicembre 2011 sono state effettuate 2.085 visite e
screening di primo e secondo livello che hanno interessato un totale di 1.322 lavoratori
delle varie società e ditte che hanno operato nel territorio con età media di 66 anni e
di cui 1.107 sposati con prole, 2-3 figli (equivalenti a 3.874 casi di esposizione
indiretta);
•
rispetto alla sorveglianza preventiva biennale di 1.322 lavoratori sottoposti ad
osservazione di primo livello, sono state effettuate nr. 763 visite e screening per
controlli più ravvicinati (secondo livello) che hanno riscontrato le seguenti patologie:
- nr. 208 casi di placche pleuriche;
- nr. 27 casi di asbestosi;
- nr. 198 casi di noduli non calcifici;
- nr. 23 tumori polmonari, di cui nr. 2 casi non operabili e successivo decesso;
- nr. 1 caso di mesotelioma, non operabile e successivo decesso.
•
durante questa attività la Medicina del Lavoro dell'U.O. dell'ASM ha inoltrato
all'INAIL ed agli altri Enti interessati, 225 denunce-segnalazione di malattia
professionale ed ha registrato ulteriori 24 casi di patologie tumorali (tumori polmonari,
epatici, linfomi, leucemie) diagnosticate da altre U.O. Nazionali e Territoriali;
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 24/2014- World Day Amyant ‘2014_ Matera: “Storie di lavoro e di morte”
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•
la prevalenza delle patologie tumorali e non tumorali rispetto alle persone visitate è
risultato essere oltre il 18,7% (225 + 24) x 100/ 1332;
• le malattie professionali ufficialmente denunciate dalla U.O. Medicina del Lavoro
dell'ASM, non vengono nella maggior parte dei casi riconosciute dall'INAIL,
nonostante trattasi di patologie tabellate.
Vista la gravità della realtà territoriale che evidenzia in modo sempre più indiscutibile
il progressivo aumento delle patologie tumorali che interessa sia i lavoratori
direttamente esposti negli ambienti di lavoro che la cittadinanza residente nei comuni
limitrofi,
• è INACCETTABILE il comportamento degli uffici preposti che non comunicano i
dati occorrenti per facilitare il nostro impegno nella tutela dei diritti dei
concittadini e contemporaneamente ampliare la consapevolezza dei rischi
esistenti;
• è INACCETTABILE che il Registro regionale dei tumori non venga aggiornato
annualmente non consentendo la conoscenza delle tipologie e della aggregazione
per area e per settore delle patologie oncologiche;
•
è INACCETTABILE che non venga avviato uno studio epidemiologico al fine di
approfondire le cause di insorgenza dei numerosi casi di patologie oncologiche
dell‛apparato gastroenterico, urogenitale, emolinfopoietico, che potrebbero
essere associabili all‛esposizione ad altre sostanze pericolose (tossiche, nocive,
cancerogene, mutagene, etc) come l‛amianto utilizzate negli ex Siti industriali
della Val Basento;
•
è NECESSARIO che queste patologie vengano diagnosticate più precocemente
possibile, perché una diagnosi precoce è fondamentale per minimizzare gli
effetti negativi o nefasti sulla salute dell‛uomo. Ricordiamo che nel mese di
agosto 2009 è stato firmato un protocollo di intesa tra la Regione Basilicata,
l‛ASL di Matera, le OO.SS e l‛AIEA VBA per l‛attuazione di una specifica
sorveglianza sanitaria per tutte le altre sostanze classificate pericolose
tutt‛oggi ancora disattesa.
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Non si possono né addurre né accettare giustificazioni rispetto alla salvezza di
una vita umana.
Noi riteniamo che l‛indifferenza verso queste richieste sia da considerarsi una
grave ed inammissibile violazione della dignità della persona e dei suoi fondamentali
diritti Costituzionali, per cui l‛Associazione invita le Istituzioni Territoriali, le Parti
Sociali, la Magistratura:
• ad una presa di coscienza della tragedia che ha coinvolto tante famiglie di
Concittadini;
• ad attivarsi affinché si possa dare dignità a quelle persone, uomini e donne, che
sono rimasti senza volto e finalmente possano avere giustizia anche su questa
terra;
• ad attivarsi nella prevenzione primaria che è l‛unico strumento ad oggi
conosciuto per eliminare le patologie maligne come quelle asbesto correlate;
• a promuovere urgenti azioni congiunte che permettano di mettere in azione
interventi per risanare il Territorio dai disastri industriali, ambientali e
naturali. “Chiediamo che la Regione in concorso con i Comuni acceleri il processo
di rimozione definitiva dell‛amianto dalle scuole, dagli ospedali, dagli uffici
pubblici o di uso pubblico, e dai centri sportivi, dai siti industriali dismessi,
dalle abitazioni private per quanto di sua competenza con incentivi e/o obblighi.
Chiediamo che da subito si proceda alla messa in sicurezza di quei luoghi dove il
pericolo di contaminazione è evidente e maggiormente presente”.
• a promuovere azioni di informazione ed educazione della Cittadinanza verso i
pericoli dovuti all‛amianto, sui rischi di malattie maligne e sulla loro prevenzione
ed eliminazione.
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A.I.E.A. Onlus
Associazione Italiana Esposti Amianto
Ban Asbestos Network
www.associazioneitalianaespostiamianto.org
A.I.E.A. VBA
Sede legale: Matera, Via E. De Martino, 65 – cell.: 340.7882621
Sede di Potenza, P.zza Gianturco, 1 – cell.: 347.2220788
Prot. N° 25 /2014 A.I.E.A. VBA Onlus Basilicata
mail: [email protected]
Matera, lì 05 maggio 2014
PRESIDENTE della REPUBBLICA
Giorgio NAPOLITANO
Palazzo del Quirinale
0187 – ROMA
Presidenza Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi
c.a.
Matteo RENZI
Piazza Colonna, 370
00187 - ROMA
Segretariato Generale Presidenza
della Repubblica
Ufficio per gli Affari Giuridici e le
relazioni Costituzionali
c.a.
Luigi Delli PAOLI
Piazza del Quirinale
00187 - Palazzo del Quirinale – ROMA
Consiglio Superiore della Magistratura
c.a.
Vice Pres. Michele VIETTI
Piazza dell'Indipendenza, 6
00185 – ROMA
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Ministero della Giustizia
Palazzo Piacentini
c.a.
Andrea ORLANDO
Via Arenula n. 70
00186 - Roma
Ministero della Salute
c.a.
Beatrice LORENZIN
viale Giorgio Ribotta, 5
00144 - Roma
c.a.
Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali
Giuliano POLETTI
Via Veneto, 56
00187 - ROMA
Commissione Parlamentare
per Infortuni e “Morti Bianche”
Piazza Madama
00186 - ROMA
Direzione Generale INAIL
e Direzione Centrale Prestazioni
Ufficio I
c.a.
Giuseppe LUCIBELLO
P.le Giulio Pastore, 6
00144 – ROMA
Direzione Generale INPS
c.a.
Mauro NORI
via Ciro il Grande, 21
00144 - ROMA
Regione Basilicata
c.a.
Marcello PITTELLA
Via V. Verrastro, 9
85100 – POTENZA
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Assessorato alla Sanità
Regione Basilicata
c.a.
Flavia FRANCONI
Via V. Verrastro, 9
85100 – POTENZA
Prefettura di Potenza
c.a.
Antonio NUNZIANTE
Piazza Mario Pagano
85100 - Potenza
Prefettura di Matera
c.a.
Luigi PIZZI
Piazza V. Veneto n°1
75100 – MATERA
Procura della Repubblica di Matera
c.a.
Celestina GRAVINA
via Aldo Moro, 26
75100 – MATERA (MT)
I.N.A.I.L. Basilicata
Direzione Regionale
c.a.
Pasquale ADDONIZIO
Via V. Verrastro, 3/L
85100 - Potenza (PZ)
I.N.P.S. Basilicata
Direzione Regionale
c.a.
Antonio D‛AGO
Via Pretoria, 277
85100 - Potenza (PZ)
Presidenza Provincia di Potenza
e Assessorato Politiche Lavoro
c.a.
Piero LACORAZZA
Piazza Mario Pagano, 1
85100 - Potenza (PZ)
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Presidenza Provincia di Matera
e Assessorato Politiche Lavoro
c.a.
Pres. Franco STELLA
Via Ridola, 60
75100 – MATERA
Direzione Regionale
del Lavoro di Potenza
c.a.
Nicola SABATINO
Via Isca del Pioppo, 41
85100 – Potenza (PZ)
Direzione Provinciale
del Lavoro di Matera
ca.
Michele CAMPANELLI
Via A. Francia, 32
75100 - MATERA
OGGETTO: patologie oncologiche in Val Basento; richiesta Atto di Indirizzo
Ministeriale; aggiornamento Registro Tumori.
Egregio Signor Presidente della Repubblica,
con la presente poniamo alla Sua attenzione la situazione venutasi a creare tra i
dipendenti dei Siti industriali della Val Basento ed in particolare tra quelli dell‛ex
Stabilimento Petrolchimico/Chimico di Pisticci Scalo (MT), nonché la richiesta di
emanazione di un Atto di Indirizzo Ministeriale che prenda in considerazione la
specificità dell'ambiente di lavoro e delle mansioni che erano presenti all'interno dello
Stabilimento.
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 25/2014 – “Patologie oncologiche in Val Basento; Atto Indirizzo Ministeriale; aggiornamento Registro Tumori”
-pag. 4 di 5
Alla luce dei dati non aggiornati ma sicuramente allarmanti che emergono dalla
Sorveglianza sanitaria in atto presso l‛Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera,
istituita con D.G.R. nr. 527/2006, delle innumerevoli patologie oncologiche e dei
tantissimi decessi ad oggi registrati dall‛Associazione, chiediamo che l‛Ill.ma Signoria
Vostra, sempre sensibile alle vicende operaie, voglia prendere a cuore, stimoli e segua
la produzione e l‛emanazione di tale Atto di Indirizzo.
Nella certezza che il Suo interessamento possa essere di impulso anche per la
Magistratura e le Istituzioni Territoriali, porgiamo i più cordiali saluti.
Alleghiamo:
•
20140503-prot.24_World Day Amyant_ MT storie di lavoro e di morte;
•
20140402-Atto Indirizzo Ministeriale_Pisticci Scalo (MT);
•
Dati sorveglianza sanitaria al 31/12/2011;
•
Elenco patologie registrate al 31/03/2014 presso l‛Associazione Onlus AIEA VBA
Distinti saluti
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 25/2014 – “Patologie oncologiche in Val Basento; Atto Indirizzo Ministeriale; aggiornamento Registro Tumori”
-pag. 5 di 5
Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Ministro P.T.
Via Veneto, 56
00187 Roma
e p.c.
Oggetto:
RICHIESTA
MINISTERIALE
Regione Basilicata
in persona del Presidente P.T.
Via Verrastro
85100 – Potenza (PZ)
EMANAZIONE
Stabilimento
ATTO
INDIRIZZO
Petrolchimico/Chimico
ex
Anic/EniChem di Pisticci Scalo (MT) - esposizione amianto.
PREMESSO
− che sono diversi i siti industriali dove si è fatto largo uso di amianto;
− che gli atti di indirizzo, singolarmente emessi dal Ministero del
Lavoro e firmati del Sottosegretario di Stato, sono successivamente
inoltrati all’INAIL e alla CONTARP-INAIL;
− che con tali atti di indirizzo, il Sottosegretario invita, difatti, l’INAIL
a rilasciare le certificazioni di esposizione, anche relativamente al
ricorso per il riconoscimento dei benefici previdenziali previsti
dall’art. 13, c. 8, Legge 257/92, per l’esposizione all’amianto di ex
lavoratori, nonché per il riconoscimento di malattie professionali;
− che la Legge 426 del 09.12.1998, art. 1, c. 4. lett. d) ed e) definisce i
Petrolchimici EniChem di Manfredonia, Porto Marghera e Brindisi,
siti di interesse nazionale da bonificare, perché contaminati da
amianto;
− che in data 7 marzo 2001, il Sottosegretario di Stato del Ministero
del Lavoro, On. Paolo Guerrini, ha inviato alla Direzione Generale
dell’INAIL e alla Consulta tecnica Accertamenti Rischi Professionali
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 1 di 13
dello stesso Ente, protocollo n. 451-453, una nota con in allegato le
linee di indirizzo per il riconoscimento dei benefici previdenziali
dovuti all’esposizione all’amianto per i periodi di attività lavorativa
svolti fino al 31.12.1992, per gli impianti petrolchimici EniChem di
Brindisi, Porto Marghera e Ravenna;
− che l’art. 1, c. 20, della Legge 247 del 24.12.2007, ribadisce
l’interpretazione autentica dell’atto di indirizzo n. 451/2001 e
consente il riconoscimento dei benefici per i periodi di attività
lavorativa svolta fino all’avvio delle operazioni di bonifica e
comunque non oltre il 02.10.2003;
− che la decisione, non ha tenuto conto, invece, delle condizioni del
rischio espositivo dei lavoratori degli altri impianti petrolchimici
non riconosciuti;
− che tutta la letteratura scientifica è concorde sui risultati dei dati
epidemiologici relativi ai lavoratori dei petrolchimici, per i quali si
parla di rischio elevato a causa delle situazioni di esposizione
all’amianto nei vari ambienti di lavoro, per via delle tecnologie e
delle procedure in uso, standard in tutti gli impianti industriali di
quel tipo, le quali sono tali da determinare condizioni di insorgenza
del mesotelioma pleurico; sul punto, si richiama il Quarto Rapporto
del Registro Nazionale Mesoteliomi – Tabella Mansioni svolte dai
lavoratori nell’Industria Chimica, il quale elenca quali soggetti e
quali mansioni sono state caratterizzate da una significativa
esposizione all’amianto;
− che l’esclusione, dall’atto di indirizzo per il riconoscimento dei
benefici previdenziali per tutti i lavoratori esposti all’amianto (leggi
n.ri
257/1992
e
271/1993),
di
alcuni
stabilimenti
petrolchimici/chimici, tra i quali lo stabilimento ex Enichem di
Pisticci Scalo – dove peraltro si sono già svolte operazioni di
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 2 di 13
smantellamento e di smaltimento dei residui amiantiferi, a conferma
della presenza di manufatti in amianto che hanno determinato la
continua esposizione dei lavoratori; operazioni riconosciute,
appunto, ad alto rischio dal provvedimento in questione – comporta
una grave sperequazione nel riconoscimento del rischio, e del
riconoscimento dei benefici previdenziali, tra i lavoratori degli
stabilimenti dello stesso tipo;
− che, difatti, gli stabilimenti ENICHEM di Brindisi, Marghera,
Ravenna e Pisticci Scalo sono identici, e per questo deve essere
applicato a quest’ultimo un nuovo atto di indirizzo dello stesso
tenore, rispetto a quello emesso dal Sottosegretario al Lavoro
per i Petrolchimici di Brindisi, di Porto Marghera e di Ravenna,
che tenga conto della specificità delle mansioni presenti nello
stabilimento della Val Basento, anche con riguardo ai diversi
riconoscimenti di esposizione qualificata al rischio-amianto
ottenuti tanto in via amministrativa quanto in via giudiziaria,
come meglio infra precisato;
− che l’atto di indirizzo n. 451/2001 è, infatti, un atto amministrativo
dichiarativo a destinatario determinato, (riguarda la Società
ENICHEM); collettivo, (riguarda tutto il personale dei Petrolchimici
del Gruppo ENICHEM, nonché di altri comparti produttivi con
caratteristiche analoghe e la politica ENICHEM, uguale in tutti i
Petrolchimici di Brindisi, Porto Marghera, Ravenna e dunque anche
Pisticci Scalo); generale, (riconosce esposti coloro che svolgevano
determinate
attività
lavorative
e/o
lavoravano
in
ambienti
contaminati da amianto).
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 3 di 13
CONSIDERATO
− che anche l’area industriale della Val Basento è stata dichiarata
sito inquinato di interesse nazionale (SIN) con la Legge 179 del 31
luglio 2002 e che
il sito comprende l’insediamento dello
Stabilimento Anic-Enichem-Syndial SpA di Pisticci Scalo;
− che lo Stabilimento industriale “ANIC/ENICHEM/SYNDIAL”
S.p.A. di Pisticci Scalo inizia le attività nel 1961, su un’area di circa
123 Ha;
− che, la tipologia e la complessità delle attività di produzione dello
stabilimento Enichem di Pisticci Scalo, ha reso necessaria la
realizzazione di strutture di notevoli dimensioni, che avevano al
proprio interno sia i reparti specifici di ogni fase lavorativa sia i
servizi tecnici sia i reparti di manutenzione;
− che ad oggi, si contano centinaia di relazioni tecniche redatte dai
Consulenti Tecnici d’Ufficio (CTU), le quali affermano che nel
Petrolchimico/Chimico ENICHEM di Pisticci Scalo “tutti gli operai
e gli impiegati, sono stati giornalmente sottoposti ad una
esposizione diretta e indiretta all’amianto”. Tali dipendenti erano
impegnati in locali o in ambienti dove l’amianto era utilizzato a vario
titolo per la protezione ignifuga delle strutture degli impianti soggetti
a rischio incendio; per le coibentazioni di tubazioni, di reattori, di
essiccatori, di apparecchiature varie, di rivestimenti di alcuni
elementi strutturali e nelle coperture delle stesse strutture realizzate
in eternit. Tutto ciò ha contaminato tutti gli ambienti di lavoro con
polveri e particelle di asbesto, perché gli impianti non erano dotati di
idonei sistemi di captazione e di filtrazione delle polveri;
− che è evidente, come tutto il personale del Petrolchimico/Chimico
ex EniChem di Pisticci Scalo era sottoposto giornalmente ad una
esposizione qualificata, perché tutti gli ambienti erano contaminati
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 4 di 13
da amianto. Questo è evidenziato in particolare, e rimarcato, dalle
stesse CTU svolte da Consulenti dei magistrati, che volta per volta
hanno effettuato perizie per i lavoratori dello stabilimento Enichem
di Pisticci Scalo. Lavoratori dello stabilimento che hanno chiesto e
continuano a chiedere giudizialmente il riconoscimento dei benefici
previdenziali per esposizione ad amianto;
− che le diverse e cospicue CTU dimostrano l’esposizione all’amianto,
superiore ai limiti prevenzionali previsti dalla legge, di tutti coloro
che hanno svolto specifiche mansioni che hanno comportato la
manipolazione e/o il contatto di materiali in amianto. Per esempio:
gli operatori degli Impianti di produzione, degli impianti e dei reparti
dei Servizi ausiliari, (c.d. esposizione diretta), nonché di coloro che
hanno svolto attività in ambienti contaminati per aerodispersione
delle fibre e polveri di amianto. Tra questi si segnalano: gli impiegati
d’ufficio (addetti magazzino attrezzi e ricevimento materiali) (c.d.
esposizione indiretta), personale di Staff di supporto alla gestione dei
processi produttivi e di servizio, gli operatori posti alle dipendenze
delle ditte esterne che lavoravano nell’indotto e che si occupavano
dei lavori di pulizia, di facchinaggio e di rimozione del cascame;
− che in particolare, dal sopralluogo nell'impianto Poliammidico
effettuato in data 20 novembre 2007 dal CTU, Ing. Maurizio
FRANCO, incaricato dal Giudice della Sez. Lav. del Tribunale di
Matera (Proc. n. 1082/02 R.G./Sez. Lav.), in presenza dell'avvocato
e del CTP INPS, ha riscontrato, ancora, la presenza di manufatti in
amianto. A tal riguardo, nel verbale il CTU, Ing. FRANCO riportava
quanto segue: “...Non è possibile negare che, anche ad un tecnico
che, come il sottoscritto, ha potuto visitare numerosissime aziende in
cui è stato utilizzato amianto, la visita all'impianto poliammidico di
Pisticci ha destato una certa sorpresa nel rilevare il numero
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 5 di 13
impressionante di giunzioni di tipo diverso che, ancora oggi,
presentano manufatti in amianto”;
− che sono molti i lavoratori del Petrolchimico/Chimico ENICHEM di
Pisticci Scalo che hanno ottenuto una certificazione di esposizione
all’amianto, in via amministrativa, attraverso sentenza, o a seguito
del riconoscimento di malattia professionale asbesto-correlata,
con il conseguente riconoscimento del diritto al beneficio
previdenziale ex lege–ratione temporis;
− che sono numerosissime le sentenze di accoglimento che
riconoscono l’esposizione ad amianto ad ex lavoratori del sito
industriale di Pisticci Scalo;
− che la stessa Inail, con nota del 10.06.2008 inoltrata al Prefetto di
Matera e alle OO.SS, dopo aver riesaminato l’intera documentazione
EniChem SPA, le CTU e le numerose sentenze di riconoscimento di
esposizione, ha informato che sussistono i requisiti per accedere
ai benefici della L. 257/1992 per i dipendenti della ex Enichem
Spa di Pisticci Scalo che nel periodo 1961 al 31.08.1990
svolgevano le seguenti mansioni:
Ø operatori addetti alle manutenzioni di strutture, impianti e
macchine delle aree produttive e delle officine centrali (compresi
i capi squadra, gli assistenti ed i tecnici coordinatori che
svolgevano comunque un ruolo operativo all'interno del gruppo
di manutenzione ed esclusi gli operatori addetti alle macchine
utensili);
Ø altre figure professionali (anche di altre aziende) che svolgevano,
con regolarità e continuità, attività di manutenzione all'interno
dell'opificio Enichem di Pisticci, purché risulti espressamente
attestato da curriculum o da dichiarazione aziendale;
Ø operatori antincendio e vigili del fuoco del servizio antincendio;
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 6 di 13
Ø addetti ai magazzini centrali, addetti al magazzino scorte materie
prime ed ai trasporti: addetti al carico, scarico, movimentazione,
taglio, ecc., dei manufatti contenenti amianto, purché risulti
espressamente attestato (da curriculum o da dichiarazione
aziendale) che svolgevano, con regolarità e continuità, attività di
movimentazione di manufatti contenenti amianto;
Ø addetti ed elettricisti presso l'officina elettrica;
Ø addetti e strumentisti presso l'officina strumentale;
Ø addetti e meccanici d'area, carpentieri, saldatori, meccanici
apparecchiature, addetti apparecchiature, addetti apparecchiature
di 1° presso l'officina meccanica;
Ø coibentatori, addetti al rifacimento forni e addetti alla
manutenzione edile;
Ø addetti alle ispezioni ed ai collaudi (compresa la mansione di
corrosionista) presso manutenzione – ufficio ispezione e
collaudi;
Ø addetti al controllo lavori delle imprese edili presso la
manutenzione;
Ø addetti alla manutenzione elettrica e meccanica della centrale
termoelettrica, compresi caldaisti, fuochisti, operatori sala
macchine;
Ø addetti
avvolgitori
motori,
addetti
avvolgitori-motoristi,
motoristi, addetti motoristi-avvolgitori, trasformisti, addetti
motori e trasformatori, addetti trasformatori officina elettrica,
addetti elettricisti motori e trasformatori, capi squadra motori e
trasformatori, elettricisti sala prova motori e trasformatori,
addetti sala prova motori, aiuto sala prove officina elettrica,
quadristi centrale termoelettrica, quadristi elettrici centrale
termoelettrica, addetti centrale telefonica, telefonisti, addetti rete
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 7 di 13
telefonica, addetti montacarichi;
Ø meccanici apparecchiature, addetti apparecchiature, addetti
apparecchiature di 1° (officina meccanica), e simili;
Ø estrusorista area filo, quadristi area filo, addetti sostituzione
pacchi filiera area filo, addetti alla sostituzione filiere area filo,
addetti preparazione pacchi area filo, addetti sala filiere area filo
e capi turno filatura area filo degli impianti di produzione di fibra
poliestere e fibra poliammidica (dal 1965 al 31/08/1990 per
l'impianto fibra poliammidica e dal 1970 al 1981 per l'impianto
poliestere) e dei reparti filatura filo poliestere Pea Seris, Spun
Bonded e Terbond (dal 1970 al 1981);
− che tale elenco deve considerarsi parziale e non esaustivo,
considerati, come innanzi sottolineato, i numerosi riconoscimenti di
esposizione qualificata all'amianto, ottenuti in via giudiziaria, a
seguito di CTU tecnico-ambientale, da molti altri lavoratori del
Petrolchimico/Chimico di Pisticci Scalo che ricoprivano mansioni
non comprese nella disamina Inail appena illustrata. Ad esempio:
coloro che le mansioni di (a titolo esemplificativo e non esaustivo),
Capi Impianto, Capi Reparto, Capi Turno, Tecnici di processo, Capi
Squadra, Conduttori di apparecchiature e macchine, Operatori
Impianti di produzione (aree chimica e tessile), Quadristi, Operatori
Polivalenti, Addetti orditura e confezioni, Addetti recupero sfridi,
Direttori Lavori, Responsabili, Addetti Controllo e Coordinamento
lavori tecnici, Capi cantiere, Addetti ai collaudi, Manutentori
meccanici e utensileria, Carpentieri, Operatori extraroutine per
manutenzione impianto e reparti, Addetti edili, Conduttori caldaie,
Operatori Parco Serbatoi e Distribuzione fluidi, Addetti al
Trattamento Acque (TRAC e TAS), Operatori dei Laboratori
(Chimico e Tessile), Operatori del Centro Ricerche Fibre e degli
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 8 di 13
altri impianti Ausiliari, ecc.;
− che, quindi, è necessario affermare che all'interno dello stabilimento
EniChem di Pisticci Scalo, tutti i dipendenti erano costantemente
esposti all'amianto. Sul punto, si riporta quanto affermato dall'Ing.
Marco CARTA, ctu incaricato dai Tribunali di Matera e Potenza,
dell'espletamento di diverse perizie per lo stabilimento in questione,
il quale afferma a più riprese che “La capacità di dispersione a
seguito di manipolazione dovuta alle caratteristiche chimico-fisiche
proprie delle fibre di amianto, (…) porta ad affermare quanto segue.
In un ambiente confinato, dove l'attività che disperde le fibre non è
isolata dalle altre postazioni, ove mancano sistemi di abbattimento
della diffusione e prassi che tendono a diminuirne la diffusione
stessa, è esposto all'amianto sia l'addetto che lo manipola sia quello
che non lo manipola. Anche se quest’ultimo opera in una postazione
di lavoro non ubicata in prossimità al punto in cui avviene la
manipolazione É sufficiente operare all'interno dello stesso
ambiente chiuso per avere una esposizione qualificata”. Sempre
con riferimento allo stabilimento EniChem di Pisticci, il consulente
afferma: “Le attività di manutenzione, venivano svolte in un
ambiente nel quale i reparti non erano tra di loro separati e dove
l'assenza di sistemi idonei ad aspirare le fibre emesse e le correnti
d'aria, favorivano il rimescolamento dell'aria e la diffusione delle
fibre di amianto, fino a coinvolgere, non solo il manutentore o
montatore o smontatore e chi operava nelle sue vicinanze, ma tutte
le
postazioni
di
lavoro
presenti
nell'ambiente,
(…).
Conseguentemente le fibre di amianto prodotte si disperdevano
anche negli altri reparti, (…);
− che, dalla “Relazione Tecnica relativa all’esposizione all’amianto del
personale aziendale” redatta dall’EniChem Spa il 05.08.1998, si
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evince chiaramente il massiccio utilizzo di manufatti in fibra di
amianto all’interno dello stabilimento sotto ogni forma e specie;
− che, emerge dal “Dossier Legambiente 2014”: “Bonifiche dei SIN:
Chimera o Realtà”: “(…) la presenza di amianto sul territorio
risulta ancora oggi una delle criticità ambientali e sanitarie
maggiori in atto (…)”;
− che è da tempo attiva presso l'Ospedale Madonna delle Grazie di
Matera, la “sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti ad
amianto”, dove gli specialisti preposti registrano e monitorano lo
stato di salute dei lavoratori ex esposti all’amianto sia dell'ex
Anic/Enichem di Pisticci che delle ditte appaltatrici e formulano le
eventuali denuncie di malattia professionale;
− che da questi dati emerge una elevata prevalenza di patologie asbesto
correlate, quali: mesotelioma, carcinoma polmonari, asbestosi,
fibrosi polmonari, placche pleuriche e tumori dell’apparato
respiratorio, per la popolazione lavorativa impiegata nello
stabilimento EniChem, e dei lavoratori delle ditte appaltatrici;
− che, dalla stessa sorveglianza sono emersi anche numerosi casi di
patologie oncologiche dell’apparato gastroenterico, urogenitale,
emolinfopoietico che sono associabili all’esposizione ad altre
sostanze tossiche, nocive e cancerogene come l’amianto utilizzate
nello stabilimento EniChem;
− che, in particolare, la sola Associazione ONLUS “AIEA VBA –
Associazione Italiana Esposti all'Amianto, Sez. Valbasento”, ha
registrato ad oggi oltre 350 casi di malattie professionali, tra cui
almeno 180 decessi per patologie oncologiche, dei quali la
maggior parte è riconducibile ad amianto. Il dato è certamente
parziale ed è destinato inevitabilmente a crescere perché è
scientificamente provato che le patologie legate all'amianto possono
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 10 di 13
manifestarsi, anche dopo un periodo di lunga latenza (40 anni ed
oltre);
− che, presso i Tribunali di Matera e Potenza sono depositate
specifiche Consulenze medico-legali, attestanti la sussistenza del
nesso eziologico tra le svariate patologie che hanno colpito gli ex
lavoratori del sito Enichem di Pisticci Scalo e l'esposizione
all’amianto durante la loro attività lavorativa;
− che, l’INAIL ha certificato un consistente numero di malattie
professionali asbesto-correlate per molti di questi lavoratori e che in
caso di reiezione da parte dello stesso INAIL, tale riconoscimento si
è avuto con sentenza presso i Tribunali di Matera e Potenza;
− che, conseguentemente l’INAIL regionale ha rilasciato altrettanto
numerosi certificati di esposizione all'amianto avvalorando la
presenza di amianto nello Stabilimento ex EniChem di Pisticci.
****
“Visti gli atti di indirizzo emanati in circostanze identiche”.
“Viste le conclusioni alle quali si è pervenuto circa la situazione
espositiva all’amianto nelle aziende in oggetto, nonché nelle altre aziende
dello stesso comparto produttivo o di altri comparti produttivi con
caratteristiche analoghe”.
“Valutati gli stessi elementi con riguardo alla globalità del settore
produttivo di appartenenza dell’azienda”.
“Vista la politica industriale di ANIC/EniChem uguale in tutti i suoi
stabilimenti Petrolchimici/Chimici”.
“Viste le numerosissime sentenze di primo e secondo grado, che
riconoscono la presenza e la relativa esposizione qualificata ad amianto
degli ex dipendenti dello stabilimento EniChem di Pisticci Scalo (MT)”.
“Visto il dato allarmante relativo alle patologie asbesto-correlate, che
è emerso dai dati della Sorveglianza Sanitaria istituita presso l'Ospedale
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 11 di 13
Madonna delle Grazie di Matera, nonché i numerosi riconoscimenti di
malattia professionale ottenuti dagli ex lavoratori del sito industriale già
Enichem di Pisticci Scalo, sia in via amministrativa che giudiziaria”.
“Visto il numero consistente di certificazioni di esposizione al
rischio amianto, rilasciate per i lavoratori in questione, anche a seguito del
riconoscimento di malattie professionali”.
Si
ritiene
di
poter
affermare
che
lo
Stabilimento
Petrolchimico/Chimico EniChem di Pisticci Scalo, per la tipologia, per le
lavorazioni svolte, per le problematiche manutentive e di esercizio, e
soprattutto per la presenza massiccia di asbesto, sia del tutto identico agli
stabilimenti ANIC/EniChem di Brindisi, Marghera e Ravenna.
SI AFFERMA
che anche il sito industriale ex Enichem di Pisticci Scalo ha tutti i requisiti
per essere destinatario di un atto di indirizzo di egual tenore rispetto a quello
che ha già interessato gli stabilimenti ANIC/EniChem di Brindisi, Marghera
e Ravenna, connotato dalla identica ratio inspiratrice, e che tale ATTO
tenga conto della specificità dell'ambiente di lavoro e delle mansioni
presenti
all'interno dello
stabilimento di
Pisticci,
nonché dei
riconoscimenti di esposizione qualificata al rischio-amianto, già ottenuti
da molti lavoratori tanto in via amministrativa, quanto e ancor più in
via giudiziaria, e che, di conseguenza riconosca tutte le posizioni
lavorative ivi presenti.
Deve altresì affermarsi la necessità del superamento di ogni
precedente previsione legislativa di un termine decadenziale per il
rilascio delle certificazioni di esposizione al rischio-amianto, nonché la
conseguente ed altrettanto necessaria estensione degli effetti delle linee
di indirizzo invocate per tutti gli ex lavoratori dello stabilimento
EniChem di Pisticci Scalo, indipendentemente dall’aver iniziato o meno
A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 12 di 13
un procedimento amministrativo per il rilascio delle certificazioni in
questione.
Tutto ciò premesso, considerato, visto, ritenuto e affermato, si
chiede, per quanto di competenza, che vengano adottate, anche per l'ex
stabilimento Anic/EniChem/Syndial di Pisticci Scalo (MT), tutte le
misure idonee all'emanazione di un nuovo atto di indirizzo o all'estensione
degli atti di indirizzo esistenti, tenuto conto delle specificità evidenziate, che
tale Stabilimento sia considerato nella sua totalità e complessità e che
vengano riconosciute tutte le posizioni lavorative ivi operanti, al fine di
consentire a tutti gli ex lavoratori, compresi gli operatori ausiliari delle ditte
esterne, di ottenere de jure le corrispondenti certificazioni di esposizione al
rischio amianto, con il superamento di ogni previsione legislativa di
decadenza, prevista per il rilascio delle certificazioni di esposizione.
Distinti saluti
Matera, lì 02 aprile 2014
Allegati:
1)
Nota Inail del 10/06/2008, relativa alle mansioni certificate;
2)
Relazione Enichem del 05/08/1998;
3)
Consulenze Tecniche d’Ufficio: 3a- CTU ing.FRANCO x Fittipaldi, 3aa- Verbale apertura CTU ing FRANCO, CTU
4)
Sentenze: sent.za Basile Fr.Paolo, sent.ze TER_POL, 20131030-sent.za LABRIOLA V., sent.za Mazzone Vito,
5)
L. 179/2002 che riconosce il sito di Pisticci Scalo quale SIN;
6)
Piani di Bonifica, vedi citazione nelle CTU;
COLAZZO ing. Carta Pam-Orditura e Ter-Confezioni, CTU- ing. Carta x MAZZONE V.G.-MAG attrezzi;
sent.za ANDRISANI Mich. - ACN 543-546-549 _PAM-POL ,20140128-orientamenti tribunale vs INPS;
7)
Dati sorveglianza sanitaria presentati alla Conferenza sull’Amianto a Venezia;
8)
AIEA VBA, elenco patologie registrate al 31/03/2014.
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DISEGNO DI LEGGE
PER I LAVORATORI ESPOSTI ED EX ESPOSTI
ALL’AMIANTO
***
“Pacchetto Welfare”
Matera, lì 26 Settembre 2014
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Le finalità del disegno di legge
Il presente disegno di legge ha l’obiettivo di armonizzare le disposizioni che negli
anni successivi alla 257/92 hanno modificato ed integrato la tematica della
concessione dei benefici previdenziali a seguito del riconoscimento dell’esposizione
certificata all’amianto per l’attività lavorativa soggetta all’assicurazione obbligatoria
contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali gestita dall’INAIL.
L’articolo 1 del disegno di legge dà una definizione dei lavoratori esposti ed ex
esposti e dei cittadini esposti ed ex esposti all’amianto.
È importante infatti considerare persone a rischio anche coloro che, pur non
manipolando l’amianto, ne vengono a contatto per motivi ambientali.
L’articolo 2 prevede per l'art. 47 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, una serie di
modifiche nella disciplina relativa alla maggiorazione, ai fini pensionistici, dei
periodi lavorativi contraddistinti da esposizione all’amianto, così suddivise:
- il secondo periodo del comma 1 è modificato nel senso di prevedere che il
coefficiente moltiplicatore si applichi, a scelta del lavoratore esposto o ex
esposto, o ai fini dell’anticipazione dell’accesso al pensionamento o ai fini della
determinazione dell’importo delle prestazioni pensionistiche.
Sul punto va ricordato che il comma 1 dell’articolo 47 del citato decreto-legge n. 269 del
2003 ha riformulato in termini restrittivi il beneficio di cui all'art. 13, comma 8, L.
257/1992, riducendo per tale fattispecie la misura del coefficiente da 1,5 a 1,25 ed
escludendo del tutto l’applicazione di quest’ultimo ai fini del conseguimento del diritto alla
pensione;
-
è introdotto il comma 1-bis, che consente l'estensione dei benefici previdenziali in
questione anche ai lavoratori con una esposizione infra-decennale;
-
la lettera d) prevede la facoltà di certificazione dell'esposizione è estesa alla
competenza dei dipartimenti di prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali presso
il cui territorio si trova o si trovava l’azienda che a qualunque tipo impiegava
amianto;
-
la lettera e) prevede una riapertura dei termini per poter inoltrare all'Inail e/o dai
dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali presso il cui territorio si
trova o si trovava l’azienda che a qualunque tipo impiegava amianto,domanda di
rilascio delle certificazioni di esposizione per l'accesso ai benefici previdenziali.
Occorre ricordare, infatti, che oltre 228.000 erano le domande presentate all’INAIL alla data
pag. 2 di 10
del 1º ottobre 2003, delle quali 109.954 hanno avuto esito positivo, 89.229 hanno avuto esito
negativo e 28.817 sono ancora in fase di istruttoria. Successivamente, anche a causa delle
ulteriori modifiche introdotte alla legge n. 257 del 1992 dall’articolo 47 del decreto-legge 30
settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n.
326, alla data del 15 giugno 2005 sono state presentate all’INAIL ben 236.593 domande,
delle quali 35.089 sono state accolte e 18.986 sono state respinte. Altre 94.199 domande
sono state presentate dai lavoratori non assicurati INAIL e 48.972 domande dai lavoratori
con periodi misti (periodi assicurati e non assicurati INAIL). Al riguardo si precisa che il
totale delle domande presentate dai lavoratori entro il termine di scadenza del 15 giugno
2005 è pari a 607.764. Di queste, erano state evase fino al maggio 2007 con certificazioni
positive o negative solo 253.258 domande. Risultavano pertanto ancora in trattazione
354.506 domande. È da ricordare però che, dopo la scadenza del 15 giugno 2005, sono state
presentate dai lavoratori assicurati e non assicurati INAIL circa altre 60.000 domande.
Il predetto termine viene, dunque, qui prorogato ai dodici mesi successivi alla
data di entrata in vigore della nuova normativa;
- la lettera f) disciplina le modalità di acceso ai benefici previdenziali anche per gli
eredi degli aventi diritto;
- l'introduzione della lettera g) ha funzione puramente interpretativa della norma di
cui al comma 6-bis dell'art. 47 in questione, al fine di evitare interpretazioni
strumentali dello stesso;
- sono poi aggiunti il comma 6-sexies e il comma 6-septies, inerenti l'estensione
dei benefici previdenziali al personale militare delle Forze Armate, al personale
civile dello Stato e agli addetti alla nautica da diporto;
- il comma 6-octies, che prevede l'istituzione di un indennizzo da corrispondersi
una tantum nei confronti di quei lavoratori collocati in trattamento di quiescenza
prima dell'entrata in vigore della L. 257 del 1992;
- il comma 6-novies, relativo al regime delle prescrizioni delle prestazioni
previdenziali. Sul punto si prevede espressamente che l'eventuale maturarsi della
decadenza dall'azione per il conseguimento dei benefici previdenziali ha effetto
solo con riferimento ai ratei pregressi, e non comporta la perdita del diritto e la
riproponibilità della domanda per i ratei futuri;
- il comma 6-decies, consente ai lavoratori esposti all'amianto di agire per il
riconoscimento dei benefici previdenziali anche in costanza di rapporto di lavoro;
- il comma 6-undecies estende l'applicazione dei benefici previdenziali previsti
dall'art. 13, comma 7, L. 257/1992, anche ai lavoratori collocati in trattamento di
quiescenza prima dell’entrata in vigore della legge 27 marzo 1992, n. 257, che si
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ammalano di una patologia correlata all’amianto;
- il comma 6-duodecies, prevede l'estensione dei benefici previdenziali al personale
marittimo della Marina Mercantile attraverso un emendamento chiarificatore
dell'art. 3 comma 3 del DM 27.10.2004, da tempo invocato dalla categoria.
L'articolo 3 prevede la “non applicazione dell’articolo 24 del decreto-legge 6
dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011,
n. 214, ai lavoratori esposti o ex esposti all'amianto”.
L'applicazione della norma contenuta nel c.d. “Decreto Salva Italia” (conosciuta anche come
“Legge Fornero” anche a questi lavoratori, crea infatti una evidente crepa interpretativa, e si pone
in netto contrasto con la ratio stessa della norma di cui alla 257/92. Ratio che va infatti ravvisata
nella finalità di offrire ai lavoratori esposti all'amianto per un apprezzabile periodo di tempo, un
beneficio correlato alla possibile incidenza invalidante di lavorazioni che provocano una minore
aspettativa di vita - nella media di sette anni in meno, rispetto all'aspettativa di vita comune. La
stessa normativa è stata scritta per garantire una più agevole fuoriuscita dal mondo del lavoro a
quei soggetti che erano stati a contatto con l'amianto.
L'articolo 4, con una nuova formulazione del comma 20 dell'art.1 della L.
247/2007, mira ad estendere i benefici previdenziali di cui all'art. 13, comma 8, della
L. 257/1992, a tutti i lavoratori in possesso di una certificazione di esposizione
all'amianto rilasciata dall'INAIL in ogni tempo e/o dai dipartimenti di prevenzione
delle aziende sanitarie locali presso il cui territorio si trova o si trovava l’azienda
che a qualunque tipo impiegava amianto, per periodi di attività lavorativa svolta con
esposizione all’amianto fino all’avvio dell’azione di bonifica anche successivi al
1992 e, comunque, non oltre il 2 ottobre 2003, indipendentemente dal fatto che si
tratti di aziende interessate dagli atti di indirizzo già emanati in materia dal
Ministero del lavoro e della previdenza sociale.
Conseguenza di tale nuova formulazione, è l'annullamento del Decreto
Ministeriale del 12 marzo 2008, nonché la previsione di un nuovo decreto
ministeriale di attuazione del comma in questione.
Viene inoltre abrogato il comma 21 dell'art. 1 della L. 247/2007, contenente
una irragionevole limitazione rispetto ai lavoratori già in pensione alla data di
entrata in vigore della legge medesima, in possesso di certificazione di esposizione
rilasciata dall'INAIL e/o dai dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie
locali presso il cui territorio si trova o si trovava l’azienda che a qualunque tipo
impiegava amianto , che pure abbiano prestato attività lavorativa con esposizione
all'amianto fino all'avvio delle operazioni di bonifica e, comunque, non oltre il 2
ottobre 2003.
Viene infine abrogato il comma 22 dell'art. 1 della L. 247/2007, stante la
previsione di cui al n. 4, relativa all'inserimento del comma 20-bis nell'art. 1 della
legge medesima.
La finalità del presente articolo va ravvisata nell’ottica di un risparmio di
spesa al fine di evitare resistenze e/o ricorsi inutili da parte degli Enti previdenziali.
pag. 4 di 10
L'articolo 5 introduce, per la decorrenza della prescrizione del diritto alla
rendita diretta o alla rendita del superstite, l'elemento della conoscibilità, già da
tempo riconosciuto dalla giurisprudenza di legittimità e di merito, nonché da quella
europea.
In proposito, la Corte di Cassazione, ha più volte affrontato e affermato il significato da attribuirsi
alla frase “verificarsi del danno”, specificando che, il “danno”, si manifesta all’esterno quando
diviene oggettivamente percepibile e riconoscibile.
La fattispecie costitutiva, del diritto alla rendita ai superstiti, si realizza in capo ai familiari del
lavoratore assicurato non per il solo fatto della morte del congiunto, essendo altresì necessario che il
decesso sia causalmente riconducibile ad una tecnopatia; il diritto, quindi, può essere fatto valere
solo dal momento in cui è conosciuta, o è “oggettivamente conoscibile”, da parte dei superstiti la
causa lavorativa della morte; di conseguenza, sulla base del principio generale secondo il quale il
termine di prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui il diritto può essere fatto valere (art.
2935 cod. civ.), il dies a quo del periodo prescrizionale per la rendita ai superstiti coincide con la
data dalla quale la causa lavorativa della morte era conosciuta, o era “oggettivamente conoscibile”.
“Contra non valentem agere non currit praescriptio”. Non si può prescrivere un diritto prima che
esista.
L’articolo 6 prevede la promozione di campagne informative sulle malattie
derivanti dall’esposizione all’amianto.
***
pag. 5 di 10
DISEGNO DI LEGGE
Art. 1
(Definizione)
1. Ai fini della presente legge si intendono per:
a) soggetti esposti all’amianto:
1) i lavoratori addetti ad operazioni di manipolazione dell’amianto, a scopo di
individuazione dei siti, di bonifica e di smaltimento o che siano a contatto con esso in
modo diretto o indiretto;
2) i cittadini che si trovino in situazioni abitative, familiari o ambientali in cui
sia provata l’esposizione a fibre di amianto;
b) soggetti ex esposti all’amianto:
1) i lavoratori e i cittadini che a qualsiasi titolo abbiano manipolato amianto o
siano stati a contatto con esso in modo diretto o indiretto;
2) i cittadini che si siano trovati in situazioni abitative, familiari o ambientali in
cui sia provata l’esposizione a fibre di amianto.
Art. 2
(Modifiche all’articolo 47 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con
modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, in materia di benefici previdenziali ai
lavoratori esposti all’amianto)
1. All’articolo 47 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con
modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) al comma 1, il secondo periodo è sostituito dal seguente: «Con la stessa
decorrenza, il predetto coefficiente moltiplicatore si applica, a scelta del lavoratore, o
ai fini dell’anticipazione dell’accesso al pensionamento o ai fini della determinazione
dell’importo delle prestazioni pensionistiche»;
b) dopo il comma 1 è inserito il seguente:
«1-bis. La prestazione previdenziale di cui al comma 1, nella misura di 1.25, si
applica anche ai lavoratori che abbiano prestato la loro opera esposti all’amianto per
un periodo inferiore a dieci anni, che sono stati esposti all'amianto in concentrazione
media annua non inferiore a 100 fibre/litro come valore medio su otto ore al giorno.
I predetti limiti non si applicano ai lavoratori per i quali sia stata accertata una
malattia professionale a causa dell'esposizione all'amianto, ai sensi del testo unico
pag. 6 di 10
delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le
malattie professionali, di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno
1965, n. 1124»;
c) il comma 3 è abrogato;
d) il comma 4 è sostituito dal seguente:
«4. La sussistenza e la durata dell’esposizione all’amianto di cui al comma 1bis sono accertate e certificate dall’INAIL e/o dai dipartimenti di prevenzione delle
aziende sanitarie locali presso il cui territorio si trova o si trovava l’azienda che a
qualunque tipo impiegava amianto, avvalendosi di rilevazioni strumentali sui soggetti
e relazioni tecniche stilate da esperti, anche in considerazione dell’esistenza di casi
analoghi»;
e) il comma 5 è sostituito dal seguente:
«5. I lavoratori ex esposti all’amianto che intendano ottenere il riconoscimento
dei benefici di cui al comma 1, devono presentare domanda per il rilascio della
certificazione di esposizione all’amianto, all’INAIL e/o ai dipartimenti di
prevenzione delle aziende sanitarie locali presso il cui territorio si trova o si trovava
l’azienda che a qualunque tipo impiegava amianto, entro dodici mesi dalla data di
entrata in vigore della presente disposizione. Per i lavoratori esposti, addetti alle
bonifiche, all’escavazione ed all’estrazione di minerale, non è fissato alcun termine al
fine di ottenere il riconoscimento dei benefici di cui al comma 1»;
f) dopo il comma 5 è inserito il seguente comma:
«5-bis. Gli eredi dei lavoratori ex esposti all’amianto aventi diritto ai benefici
contributivi, deceduti senza aver presentato domanda di rivalutazione contributiva
per esposizione all’amianto, o dopo aver iniziato un procedimento amministrativo,
possono presentare richiesta di rivalutazione contributiva presso gli uffici dell’Inps
competenti territorialmente»;
g) al comma 6-bis si aggiungono le seguenti parole «i quali non hanno alcun
obbligo di presentare domanda di certificazione di esposizione all’INAIL»;
h) dopo il comma 6-quinquies sono aggiunti i seguenti:
6-sexies. «I benefici di cui al comma 1 si applicano anche al personale militare
delle Forze armate e al personale civile dello Stato, in possesso del curriculum
lavorativo o del Libretto Personale rilasciato dal Ministero della difesa ai sensi
dell’articolo 3, comma 3, del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali
27 ottobre 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 295 del 17 dicembre 2004, e
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sono cumulabili con gli altri benefici previdenziali che comportano l’aumento
dell’anzianità contributiva, e possono essere fatti valere ai soli fini della misura del
trattamento pensionistico.
Nei confronti del medesimo personale militare per il quale sia stata accertata
una malattia professionale asbesto-correlata da parte del competente Dipartimento
militare di medicina legale, di cui all’articolo 195, comma 1, lettera c), del codice
dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, si
applica, d’ufficio e senza limiti di tempo, il coefficiente moltiplicatore di cui
all’articolo 13, comma 7, della legge 27 marzo 1992, n. 257, nella misura di 1,5, del
periodo di esposizione all’amianto, accertabile dal curriculum lavorativo o dal
Libretto Personale rilasciato dal Ministero della difesa ai sensi dell’articolo 3, comma
3, del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 27 ottobre 2004,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 295 del 17 dicembre 2004, ovvero, in
mancanza del predetto curriculum e per analogia con altri casi, dall’estratto del foglio
matricolare»;
6-septies. «I benefici di cui al comma 1 si applicano anche ai lavoratori addetti
alla nautica da diporto, nonché ai titolari di piccole imprese che producano idonea
documentazione atta a comprovare che il lavoro che ha comportato esposizione
all’amianto sia stato svolto per conto terzi»;
6-octies. «Ai lavoratori ex esposti all’amianto, collocati in trattamento di
quiescenza prima della data di entrata in vigore della legge 27 marzo 1992, n. 257, è
corrisposta una somma una tantum a titolo di indennizzo, pari a euro XXX per ogni
anno di esposizione»;
6-novies. «I lavoratori ex esposti all’amianto, che hanno presentato domanda
agli enti previdenziali competenti ai fini del riconoscimento dei benefici di cui al
comma 1 e la cui richiesta sia stata respinta, possono presentare una nuova domanda
per i medesimi fini.
In materia di benefici previdenziali per esposizione ad amianto i termini
previsti dall'articolo 47, commi secondo e terzo, del decreto del Presidente della
Repubblica 30 aprile 1970, n. 639 e s.m.i., sono posti a pena di decadenza che
determina l'estinzione del diritto ai soli ratei pregressi delle prestazioni
previdenziali»;
6-decies. «Il lavoratore può agire in giudizio per l’accertamento dei benefici
amianto anche in costanza di rapporto di lavoro»;
6-undecies. «Ai lavoratori ex esposti, collocati in trattamento di quiescenza
prima dell’entrata in vigore della legge 27 marzo 1992, n. 257, che si ammalano di
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una patologia correlata all’amianto, documentata dall’INAIL e/o dai Dipartimenti di
prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali presso il cui territorio si trova o si trovava
l’azienda che a qualunque tipo impiegava amianto, è riconosciuto il beneficio
previsto dall’art. 13, comma 7 della legge 27/03/1992 n. 257»;
6-duodecies. «I benefici di cui al comma 1 si applicano anche ai lavoratori
marittimi della Marina Mercantile. Ai fini dell'avvio del procedimento di
accertamento dell'esposizione ad amianto da parte dell'INAIL e/o dai dipartimenti di
prevenzione delle aziende sanitarie locali presso il cui territorio si trova o si trovava il
naviglio che a qualunque tipo impiegava amianto, è valido, in tutti i casi e in
sostituzione del curriculum lavorativo di cui all’articolo 3, comma 3, del decreto del
Ministro del lavoro e delle politiche sociali 27 ottobre 2004, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 295 del 17 dicembre 2004, l’estratto matricola mercantile
rilasciato dall’Autorità Marittima. Il personale marittimo della Marina Mercantile può
cumulare i benefici previsti dal presente comma con i benefici previdenziali, previsti
dai regimi pensionistici di appartenenza»;
2. Per le finalità di cui al presente articolo è autorizzata la spesa di 75 milioni di euro
per ognuno degli anni 2014, 2015, 2016, 2017.
Art. 3
(Modifiche all’articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011, Nr. 201, convertito, con
modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, Nr. 24, in materia di deroghe ai criteri di accesso al
nuovo regime pensionistico)
1. L’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, Nr. 201, convertito, con
modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, Nr. 214, e successive modificazioni,
denominato “Decreto Salva Italia”, “Disposizioni in materia di trattamenti
pensionistici”, non si applica ai lavoratori esposti o ex esposti all’amianto, di cui
all’articolo 13, commi 7 e 8, della legge 27 marzo 1992, nr. 257 e s.m.i.”.
2. Per le finalità del presente articolo è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per
ciascuno degli anni dal 2014 al 2018.
Art. 4
(Modifiche all'art. 1, commi 20, 21 e 22, della L. 247/2007 e al Decreto del Ministero del Lavoro
del 12 marzo 2008, recante “Modalita' attuative dei commi 20 e 21 dell'articolo 1 della legge 24
dicembre 2007, n. 247, concernente la certificazione di esposizione all'amianto di lavoratori
occupati in aziende interessate agli atti di indirizzo ministeriale”)
1. Il comma 20 dell'art. 1 della L. 247/2007 è sostituito dal seguente: «Ai fini del
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conseguimento dei benefici previdenziali di cui all’articolo 13, comma 8, della legge
27 marzo 1992, n. 257, e successive modificazioni, sono valide le certificazioni
rilasciate in ogni tempo dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni
sul lavoro (INAIL) e/o dai dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali
presso il cui territorio si trova o si trovava l’azienda che a qualunque tipo impiegava
amianto, per periodi di attività lavorativa svolta con esposizione all’amianto fino
all’avvio dell’azione di bonifica e, comunque, non oltre il 2 ottobre 2003».
2. Il comma 21 e il comma 22 dell'art. 1 della L. 247/2007 sono abrogati.
3. E' annullato il Decreto del Ministero del Lavoro del 12 marzo 2008.
4. All'art. 1 della L. 247/2007, dopo il comma 20, è inserito il seguente comma:
«20-bis: Le modalità di attuazione del comma 20 sono stabilite con decreto del
Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro
dell’economia e delle finanze, da emanarsi entro centoventi giorni dalla data di
entrata in vigore della presente legge».
Art. 5
(Modifiche all'art. 112 del Decreto del Presidente della Repubblica del 30 giugno 1965, n. 1124)
1. Al comma 1 dell'art. 112 del D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124, dopo le parole “o da
quello della manifestazione della malattia professionale”, sono aggiunte le parole
“ovvero dalla conoscibilità da parte dell'assicurato o dei suoi aventi causa
dell'eziologia professionale”.
Art. 6
(Campagne informative)
1. Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali promuove, entro sei
mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, una campagna di
informazione sulle patologie asbesto–correlate e sui diritti previsti dalla legislazione
vigente per i lavoratori esposti ed ex esposti all’amianto.
2. Per le finalità di cui al presente articolo è autorizzata la spesa di 1 milioni di euro
per gli anni 2014 e 2015.
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Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
6WXGLRJHRORJLFRHGHOOHFDUDWWHULVWLFKHJHRFKLPLFKHGHOOH
DFTXHVRWWHUUDQHHGHOOD9DO%DVHQWR
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
**Grazia Moliterni-–Tirocinante ARPAB
*Maria Lucia Summa- Arpab –Ufficio Suolo e Rifiuti –Dip. di Matera
*Mario Scarciolla- Arpab –Ufficio Suolo e Rifiuti Dip. di Matera
3UHPHVVD
/·XIILFLR 6XROR H 5LILXWL GHO 'LSDUWLPHQWR 3URYLQFLDOH GL 0DWHUD VYROJH DWWLYLWj LVWLWX]LRQDOH LQ
PDWHULDGLVLWLLQTXLQDWLHFRQVHJXHQWHERQLILFD
7UDLVLWLLQTXLQDWLSUHVHQWLVXOWHUULWRULRSURYLQFLDOHULFDGHQHOO·DWWLYLWjGLXIILFLRLOPRQLWRUDJJLR
DPELHQWDOHGHOVLWRLQGXVWULDOHGHOOD9DO%DVHQWRLQGLYLGXDWRGDOOD/HJJHQGHOFRPH6LWR
GL,QWHUHVVH1D]LRQDOHGDERQLILFDUH/RVFRSRGHOORVWXGLRGLVHJXLWRHVSRVWRqTXHOORGLULFRVWUXLUH
ODVWUXWWXUDJHRORJLFDHORVWDWRJHRFKLPLFRGHOOHDFTXHVRWWHUUDQHHGHO6,1DWWUDYHUVRLOGDWDEDVH
FRVWLWXLWR GDL GDWL GHL 3LDQL GL &DUDWWHUL]]D]LRQH GDL 3LDQL GL %RQLILFD HG GDOOH DWWLYLWj GL
0RQLWRUDJJLR GHOOD )DOGD UHDOL]]DWL GDOOH D]LHQGH FKH LQVLVWRQR VXO WHUULWRULR LQ HVDPH 7DOH
ULFRVWUX]LRQH HVHJXLWD QHOO·DPELWR GL XQD DWWLYLWj GL WLURFLQLR IRUPDWLYR VYROWD SUHVVR LO
GLSDUWLPHQWR GL 0DWHUD VL RIIUH ROWUH FKH FRPH TXDGUR VLQRWWLFR GHOOR VWDWR JHRFKLPLFR GHOOH
DFTXH VRWWHUUDQHH GHOOD 0HGLD 9DO %DVHQWR DQFKH FRPH EDVH GDWL SHU SURPXRYHUH VROX]LRQL DL
SUREOHPLGLWUDVSRUWRLQIDOGDGHLFRQWDPLQDQWLHUHODWLYHD]LRQLGLPHVVDLQVLFXUH]]DHERQLILFD
GHOODIDOGDQHLWUHSROLLQGXVWULDOLULFDGHQWLQHLWHUULWRULGL6DODQGUD6FDOR0DFFKLDGL)HUUDQGLQDH
3LVWLFFL6FDOR
$EVWUDFW
The Soil and Refuse Office of the Provincial Department of Matera is specialized about polluted
areas and environmental remediation.
The Val Basento Area, indentified as Brownfield from the L. 179/2002 is an industrial site that
require activities of remediation. The aim of the study is the necessity to contour the geology
structure and the geochemical condition of the underground water by means of a data base filled
with values obtained from the Characterization and Remediation Plans and from monitoring
activities of the acquifer carried out by the companies in the industrial site.
The study was carried out during an intern activity in the Department of Matera and it is a
summary of the geochemical state of the underground water in the Middle Val Basento Valley.
Furthermore could be a record to promote solutions about the mitigation of pollution in the acquifer
and secure the industrial districts between the towns of Salandra Scalo, Macchia di Ferrandina e
Pisticci Scalo.
1
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
,148$'5$0(1727(55,725,$/(
(YROX]LRQHVWRULFDGHOO·DUHD
/·DJJORPHUDWRLQGXVWULDOHGHOOD9DOOHGHO%DVHQWRVLWXDWRLQ3URYLQFLDGL0DWHUDFRQLVXRL
HWWDULULFDGHQWLQHLWHUULWRULDIIHUHQWLDL&RPXQLGL6DODQGUD)HUUDQGLQDH3LVWLFFLqXQDGHOOHDUHH
LQGXVWULDOLSLJUDQGLGHO0HULGLRQH
,OSRORQDVFHDFDYDOORWUDJOLDQQLHFRQODVFRSHUWDGLXQHVWHVRJLDFLPHQWRPHWDQLIHUR,O
SUHVLGHQWH GHO &RQVLJOLR $PLQWRUH )DQIDQL LO OXJOLR GHO LQDXJXUz L SULPL ODYRUL SHU OD
UHDOL]]D]LRQHGHOPHWDQRGRWWR´)HUUDQGLQD²%DUL0RQRSROLµSRQHQGRDQFKHODSULPDSLHWUDSHU
OD FRVWUX]LRQH GHO FRPSOHVVR SHWUROFKLPLFR GHOO·$QLF $]LHQGD QD]LRQDOH LGURJHQD]LRQH
FRPEXVWLELOL$OO·$QLFQHOWHPSRVHJXLURQRDOWULLPSLDQWLFKHDUULYDURQRDGRFFXSDUHFLUFD
XQLWj1HOFRPLQFLzLOFUROORRFFXSD]LRQDOHHFRQODFKLXVXUDGLQXPHURVLVWDELOLPHQWL&RQXQ
$FFRUGRGL3URJUDPPDGHOVLFRQIHULYDQRDOO·(QLSLHQLSRWHULSHUXQULODQFLRGHFLVLYRGHOOD
9DO %DVHQWR HG DO &RQVRU]LR LQGXVWULDOH GL 0DWHUD LO FRPSLWR GL UHDOL]]DUH XQ 3DUFR WHFQRORJLFR
O·DWWXDOH7HFQRSDUFR9DOEDVHQWR6SDQHOFXLRUJDQLJUDPPDVRFLHWDULRROWUHD6RUJHQLDVSLFFDOD
9HROLDVHUYL]LDPELHQWDOL7HFQLWDOLD
,O6LWRGL,QWHUHVVH1D]LRQDOH6,1
/·DUHDLQGXVWULDOHGHOOD9DO%DVHQWRYLHQHGLFKLDUDWD
6LWRGL,QWHUHVVH1D]LRQDOHGDERQLILFDUHFRQOD/HJJH
OXJOLR Q 'LVSRVL]LRQL LQ PDWHULD
$PELHQWDOH, VLWL G·LQWHUHVVH QD]LRQDOH 6,1 VRQR
DUHH GHO WHUULWRULR QD]LRQDOH GHILQLWH LQ UHOD]LRQH DOOH
FDUDWWHULVWLFKH GHO VLWR DOOH TXDQWLWj H SHULFRORVLWj
GHJOL LQTXLQDQWL SUHVHQWL DOO·LPSDWWR VXOO
DPELHQWH
FLUFRVWDQWH LQ WHUPLQL GL ULVFKLR VDQLWDULR HG
HFRORJLFR
I
6,1 VRQR LQGLYLGXDWL H SHULPHWUDWL FRQ
'HFUHWR GHO 0LQLVWUR GHOO·$PELHQWH G·LQWHVD FRQ OH
UHJLRQL LQWHUHVVDWH 'LIIHULVFRQR GDJOL DOWUL VLWL
Figura 1. Ubicazione ed estensione dei siri di interesse
nazionale (SIN).
FRQWDPLQDWLDQFKHSHUFKpODORURSURFHGXUDGLERQLILFDqDWWULEXLWDDO0LQLVWHURGHOO·DPELHQWHFKH
SXz DYYDOHUVL DQFKH GHOO·,635$ GHOOH $53$7 H GHOO
,66 HG DOWUL VRJJHWWL 1HOOD ILJXUD VRQR
ULSRUWDWHOHQRUPHG·LQGLYLGXD]LRQHHSHULPHWUD]LRQHGHL6,1DGRJJL/DSHULPHWUD]LRQHGHO
2
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
6,1 GHOOD 9DO %DVHQWR q FRQWHQXWD QHO '0 FKH LQGLYLGXD XQD VXSHUILFLH GL FLUFD .PT. ,148$'5$0(172*(2*5$),&2
,O 6LWR G
,QWHUHVVH 1D]LRQDOH LQ HVDPH
ULFDGH QHO )RJOLR ´0DWHUDµ GHOOD
&DUWDJHRORJLFDG
,WDOLDHGqXELFDWRQHOOD
PHGLDYDOOHGHO%DVHQWRLQFRUULVSRQGHQ]D
GHO
IRQGRYDOOH
GHOOD
VWHVVD
1HOOD
FDUWRJUDILD ,*0 q FROORFDWR QHOOD
7DYROHWWD,,,12´3LVWLFFLµ
,O %DFLQR ,GURJUDILFR GHO %DVHQWR VL
VYLOXSSD LQ GLUH]LRQH 126( WUD L EDFLQL
GHO )LXPH %UDGDQR DG (VW H GHO )LXPH
&DYRQHDG2YHVW,OVXRSHUFRUVRGLTXDVL
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)LJ6WUDOFLRFDUWRJUDILFRGHOODWDYROHWWD,*0FRQODSHULPHWUD]LRQH6,1
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WUDVYHUVDOPHQWHOHSURYLQFHGL3RWHQ]DH
0DWHUD
/
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LQWHUHVVDQGR L FRPXQL GL 6DODQGUD
0DFFKLD GL )HUUDQGLQD H 3LVWLFFL 6FDOR
&RPH GD ILJ GD 1: D 6( L SROL
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SRWHQ]LDOHLPSDWWRDPELHQWDOHVRQR
6DODQGUD
6FDOR
&HQWUDOH
GL
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0DFFKLD GL )HUUDQGLQD 3ROR
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D]LHQGH
0DWHULW
GL
WUDWWDPHQWR
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GL
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0\WKHQ SURGX]LRQL FKLPLFKH H[
/LTXLFKLPLFDH[3R]]LRJJL6\QGLDO
)LJ'LVWULEX]LRQHGHLSULQFLSDOLSROLLQGXVWULDOLQHOPHGLR9DOEDVHQWRVX
RUWRIRWR:*6870]RQH1
3
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
3LVWLFFL 6FDOR SROR FKLPLFR H IDUPDFHXWLFR FRQ SUHVHQ]D GL D]LHQGH GL SURGX]LRQH GL
SULQFLSL DWWLYL *QRVLV %LRVHDUFK SURGX]LRQH GL PDWHULH SODVWLFKH H ILEUH FKLPLFKH 'RZ
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VRFLHWj7HFQR3DUFR9DO%DVHQWRHGDUHHGLGLVFDULFD'LVFDULFD&3LVWD9ROR(QULFR0DWWHL
,148$'5$0(172*(2/2*,&2(*(2',1$0,&2
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DVVHWWR VWUDWLJUDILFR VWUXWWXUDOH GHO WHUULWRULR FRVWLWXLVFH XQ HOHPHQWR GL
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FKH ULVXOWD FRPSUHVR WUD OD ILQHVWUD RFHDQLFD GHO 7LUUHQR PHULGLRQDOH DG 2YHVW HG LO VLVWHPD
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$SSHQQLQR PHULGLRQDOH SXz HVVHUH VXGGLYLVR LQ WUH
HOHPHQWLWHWWRQLFLSULQFLSDOLGHILQLWLLQXQDVH]LRQHWLSRGDO7LUUHQRDOO
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$SXOR
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$SXOD
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VWUXWWXUDOH
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$SSHQQLQR PHULGLRQDOH 3LHGLODWR 3URVVHU H
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4
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
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5
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
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− 8QLWj)RQGDPHQWDOHGHL'HSRVLWLDOOXYLRQDOLVRPPLWDOLFRVWLWXLWHGDIDFLHVFRQJORPHUDWLFKH
HVDEELRVHSRVWHLQFRQWDWWRHURVLYRFRQODVRWWRVWDQWHXQLWj"""2ORFHQH
6HFRQGROD&DUWD*HRORJLFDG
,WDOLDILJQHOODPHGLDYDOOHGHO)LXPH%DVHQWRVRQRUDSSUHVHQWDWL
LQDIILRUDPHQWROD)RUPD]LRQHGHOOH$UJLOOH6XEDSSHQQLQHHGL'HSRVLWLDOOXYLRQDOLRORFHQLFL
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VXSHUILFLDOLDOXRJKLSRVVRQRFRQWHQHUHOLYHOOLVDEELRVL
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DOOXYLRQDOL 7DOL GHSRVLWL VRQR UDSSUHVHQWDWL QHOOD SDUWH VWUDWLJUDILFDPHQWH SL EDVVD GD
FRQJORPHUDWLLQPDWULFHVDEELRVDWHQGHQWLYHUVRO
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)LJ6H]LRQH*HRORJLFDGHOOD0HGLD9DO%DVHQWRDOO·DOWH]]DGL)HUUDQGLQD
,148$'5$0(172*(2025)2/2*,&2
/
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6
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
− ODSLDQDG
HVRQGD]LRQH
− LOYDVWRWHUUD]]RRORFHQLFR
,Q]RQDODSHQGHQ]DGHO)LXPH%DVHQWRULVXOWDHVVHUHVHPSUHPLQRUHDOFRQXQDQGDPHQWRGL
WLSREUDLGHGFDUDWWHUL]]DWRGDFDQDOLVHSDUDWLGDEDUUHSRFRHOHYDWHHORQJLWXGLQDOL
/D SLDQD GL HVRQGD]LRQH QRQ q HFFHVVLYDPHQWH DPSLD H VL VYLOXSSD LQ PRGR VQHOOR H FRQIRUPH
DOO
DQGDPHQWRGHOFRUVRWUDOHDOWXUHFLUFRVWDQWL
,OWHUUD]]RRORFHQLFRqOHJDWRDOO
DWWLYLWjHURVLYDGHOFRUVRG
DFTXDFKHQHOVXRFRUVRKDLQWDFFDWRL
GHSRVLWLSOHLVWRFHQLFLGHOOH$UJLOOH6XEDSSHQQLQH
,PSRUWDQWHqVRWWROLQHDUHODSUHVHQ]DQHOO
LQWRUQRGHO6LWRG
,QWHUHVVH1D]LRQDOHGHLWLSLFLHOHPHQWL
PRUIRORJLFLFDUDWWHULVWLFLGHOO
DPELHQWHGLDYDQIRVVDLFDODQFKL
/RVYLOXSSRGLIRUPHFDODQFKLYHqOHJDWRDOODFDUDWWHULVWLFDFRQIRUPD]LRQHOLWRORJLFDGHOO
DUHDHGDO
UHJLPHSOXYLRPHWULFRWLSLFRGHLFOLPLPDULWWLPLGHOO
,WDOLD0HULGLRQDOH
6HFRQGR LO 3LDQR 6WUDOFLR G
$VVHWWR ,GURJHRORJLFR GHO SHU TXDQWR ULJXDUGD LO ULVFKLR
DOOXYLRQDOH O
DUHD ULVXOWD HVVHUH FDUDWWHUL]]DWD GD ULVFKLR HOHYDWR OXQJR WXWWR LO WUDWWR GHOO
DVWD
IOXYLDOHFRQWHPSLGLULWRUQRGLDQQLTXHVWRqLQGLFHGLIUHTXHQWLHVRQGD]LRQLFKHLQWHUHVVDQROD
SLDQDFLUFRVWDQWHHFRQHVVDOHDWWLYLWjDFRQWRUQR
3HU TXDQWR ULJXDUGD OD YDOXWD]LRQH GHO ULVFKLR IUDQH O
DUHD q FDUDWWHUL]]DWD GD XQD GLVWULEX]LRQH
QRQ XQLIRUPH GHL IHQRPHQL LQ DFFRUGR FRQ LO JUDGLHQWH WRSRJUDILFR GHFUHVFHQWH GD 12 D 6( GHO
EDFLQR
1HOO
DUHDDQRUGDOODGHVWUDRURJUDILFDGHO)LXPH%DVHQWR&RPXQHGL6DODQGUDLIHQRPHQLIUDQRVL
VRQRVWDWLFDWDORJDWLFRQ5HG5VLQRQLPRGLHYHQWLFRQULVFKLRGD´PROWRHOHYDWRµDG´HOHYDWRµ
1HL FRPXQL GL )HUUDQGLQD 6FDOR H 3LVWLFFL VHPSUH DOOD GHVWUD RURJUDILFD L IHQRPHQL ULVXOWDQR
SDUHFFKLRSLFLUFRVFULWWLPDFRQULVFKLRYDULDELOHGD5D5RYYHURGD´PROWRHOHYDWRµD´VFDUVRµ
/DVLQLVWUDRURJUDILFDGHO)LXPH%DVHQWRqLQWHUHVVDWDGDHYHQWLSLYLVWRVLSUHVHQWLQHOOHDUHHGHL
FRPXQL GL *URWWROH 0LJOLRQLFR H 3RPDULFR QRQ LQWHUHVVDWL GDOOD SHULPHWUD]LRQH GHO 6LWR
G
,QWHUHVVH1D]LRQDOH
,148$'5$0(172,'52*(2/2*,&2(3/89,20(75,$
/
DUHDRJJHWWRGLVWXGLRIDSDUWHGHOODIDVFLDFOLPDWLFDPDULWWLPDGHOO
,WDOLD0HULGLRQDOH
'DOO
DQDOLVL GHL GDWL SOXYLRPHWULFL LO UHJLPH q FDUDWWHUL]]DWR GD HOHYDWH SUHFLSLWD]LRQL QHO SHULRGR
DXWXQQR²LQYHUQRHSUHFLSLWD]LRQLTXDVLQXOOHQHOODVWDJLRQHHVWLYD
,O SHULRGR GHOOH PDJUH IOXYLDOL q FRPSUHVR WUD L PHVL GL JLXJQR HG RWWREUH H ULVXOWD HVVHUH
SDUWLFRODUPHQWH PDUFDWR WUD OXJOLR H VHWWHPEUH ,O SHULRGR GL PRUELGD LQYHFH VL HVWHQGH
GDOO
DXWXQQRDOODSULPDYHUDPHQWUHOHPDVVLPHSLHQHVLYHULILFDQRWUDQRYHPEUHHJHQQDLR
7
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
*OLHYHQWLGLSLHQDQRQULVXOWDQRDYHUHLPSDWWLGHJQLGLQRWDVXOODIDOGDYLVWHOHFDUDWWHULVWLFKHGL
SHUPHDELOLWjGHOOHOLWRORJLHDUJLOORVHDIILRUDQWL
&RPHGDOODVH]LRQHWLSRLQILJLWHUUHQLSUHVHQWDQRFRQGL]LRQLGLSHUPHDELOLWjDVVDLYDULDELOL
,OVXEVWUDWRGHOOH$UJLOOH6XEDSSHQQLQHSOHLVWRFHQLFKHGDOO
DQDOLVLGLGDWLGLOHWWHUDWXUDHSURYHLQ
VLWR SUHVHQWD XQD SHUPHDELOLWj PROWR ULGRWWD ULIHULELOH D XQLWj LGURJHRORJLFKH FRQ SHUPHDELOLWj
UHODWLYD´EDVVDµ
/D FRQGXFLELOLWj LGUDXOLFD GHL GHSRVLWL RORFHQLFL DOOXYLRQDOL LQYHFH ULVXOWD HVVHUH DVVDL YDULDELOH LQ
YLUW GHOOH GLIIHUHQWL JUDGD]LRQL HG HWHURSLH FDUDWWHUL]]DWH GD DOWHUQDQ]D GL VHGLPHQWL JKLDLRVL
VDEELRVLHOLPRVL,YDORULRVFLOODQRWUDN PVGHOODFRPSRQHQWHJKLDLRVDWLSLFLGLXQLWjFRQ
JUDGR GL SHUPHDELOLWj UHODWLYD ´PROWR DOWDµ DL N PV GHOOD OLPRVD WLSLFL GL XQLWj FRQ
SHUPHDELOLWjUHODWLYD´PHGLR²EDVVDµ
)LJ6H]LRQH,GURJHRORJLFDGHOOD0HGLD9DO%DVHQWRDOO·DOWH]]DGL)HUUDQGLQD
9LVWDO
LPSHUPHDELOLWjGHOVXEVWUDWRDUJLOORVRODFLUFROD]LRQHVRWWHUUDQHDULVXOWDHVVHUHGHOLPLWDWD
DLGHSRVLWLDOOXYLRQDOLFKHYDQQRDGHILQLUHXQDIDOGDQRQFRQILQDWDPXOWLVWUDWR
'D SUHFHGHQWL VWXGL HIIHWWXDWL GDOO
,VWLWXWR GL 0HWRGRORJLH SHU O
$QDOLVL $PELHQWDOH GL 7LWR 6FDOR
HPHUJHFKHQHOODSDUWHEDVVDGHOEDFLQRODIDOGDHGLOFRUVRG
DFTXDULVXOWDQRHVVHUHLQFRQQHVVLRQH
LGUDXOLFDHFKHTXHVW·XOWLPRULVXOWDDYHUHXQHIIHWWRGUHQDQWH
75$77$0(172'$7,
/D SRVVLELOLWj GL XVDUH L GDWL GHL 3LDQL GL &DUDWWHUL]]D]LRQH 3LDQL GL %RQLILFD HG $WWLYLWj GL
PRQLWRUDJJLR GHOOD IDOGD GHOO· DUFKLYLR GHOO·8IILFLR 6XROR H 5LILXWL GHO 'LSDUWLPHQWR $USDE GL
0DWHUDKDSHUPHVVRODFRVWUX]LRQHGLXQPRGHOORJHRORJLFRGLEXRQGHWWDJOLRHO·DQDOLVLFULWLFDGL
DOFXQLGHLSDUDPHWULFKLPLFLG·LQWHUHVVHSHUODFDUDWWHUL]]D]LRQHGHOODFRQGL]LRQHDPELHQWDOHGHOOH
8
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
DFTXHVRWWHUUDQHH
$ VHJXLWR GL XQ·DWWHQWD DQDOLVL ELEOLRJUDILFD GHOO·DVVHWWR JHRORJLFR GHOO·DUHD q VWDWR SRVVLELOH
LPSRVWDUH LO ODYRUR GL FRVWUX]LRQH GL XQ PRGHOOR VWUDWLJUDILFR XWLOH D GHILQLUH O·DQGDPHQWR GHOOH
VXSHUILFLVHSROWHGLFRQWDWWRWUDOHGLYHUVHOLWRORJLH
6RQR VWDWH DQDOL]]DWH VWUDWLJUDILH GL SR]]R GLVORFDWH QHO 6LWR G·,QWHUHVVH 1D]LRQDOH GHOOD 9DO
%DVHQWR
/DVFHOWDGHOOHVXSHUILFLGLVWUDWLILFD]LRQHGDULFRVWUXLUHqVWDWDGHWWDWDGDOODIDFLOLWjGLGLVFULPLQDUH
GDOODFRORQQDVWUDWLJUDILFDLOSDVVDJJLRGDXQOLWRWLSRDOO·DOWURPDVRSUDWWXWWRqVWDWRGHWHUPLQDQWH
O·LQWHUHVVHYHUVRSDVVDJJLWUDXQLWjFRQFDUDWWHULVWLFKHLGUDXOLFKHGLIIHUHQWL
, VRQGDJJL SHU RYYL PRWLYL GL XELFD]LRQH GHOOH D]LHQGH ULVXOWDQR DYHUH XQD GLVWULEX]LRQH QRQ
RPRJHQHD FRQ GHQVLWj PDJJLRUL QHOOH DUHH LQGXVWULDOL GL 6DODQGUD )HUUDQGLQD H 3LVWLFFL 4XHVWR
HOHPHQWRKDJHQHUDWRXQGLYHUVRJUDGRGLFHUWH]]DQHOGDWRFKHSRLqVWDWRWUDGRWWRLQFDUWRJUDILD
$OOHJDWR &DUWRJUDILFR FRQ XQ WUDWWR FRQWLQXR QHOOH DUHH GL FRVWUX]LRQH FHUWD HG XQ WUDWWR
GLVFRQWLQXRQHOOHDUHHDEDVVDGHQVLWjGLVRQGDJJL
, GDWL FKLPLFL SUHVL LQ HVDPH FRPH JLj HVSRVWR LQ SUHPHVVD GHULYDQR GDL GLYHUVL SURFHGLPHQWL
DPELHQWDOLFRQGRWWLGDOOHD]LHQGHFKHLQVLVWRQRVXOWHUULWRULRLQHVDPHHGDOOHUHODWLYHDWWLYLWjGLLQ
FRQWUDGGLWWRULRHIIHWWXDWHGDOGDOO·8IILFLR6XRORH5LILXWLGHO'LSDUWLPHQWRGL0DWHUDGHOO·$JHQ]LD
5HJLRQDOH3URWH]LRQH$PELHQWDOH%DVLOLFDWD
/D WUDWWD]LRQH VWDWLVWLFD GHL GDWL GL QDWXUD FKLPLFD ULOHYDWL QHOOD PDWULFH DPELHQWDOH ´DFTXH
VRWWHUUDQHHµ H OD VXFFHVVLYD LQWHUSROD]LRQH JUDILFD GL GHWWL GDWL KD DYXWR FRPH ULIHULPHQWR LO
FRQIURQWRLFRQLOOLPLWLQRUPDWLYLSUHYLVWLGDO7HVWR8QLFRLQPDWHULDDPELHQWDOH'/JV
$OOHJDWRDOOD3DUWH4XDUWD$OOHJDWR97DEHOOD
0(72'2
3HU TXDQWR DWWLHQH DOOD PHWRGRORJLD GL WUDWWDPHQWR GHL GDWL JHRORJLFL OH HODERUD]LRQL VRQR VWDWH
HIIHWWXDWHSUHYLDFUHD]LRQHDGKRFGLXQGDWDEDVHJHRJUDILFRFKHKDFRQVHQWLWRO·LPSOHPHQWD]LRQH
GHLGDWLFDUWDFHLDGLVSRVL]LRQH
/HSURIRQGLWjDOOHTXDOLYHQJRQRULFRQRVFLXWLSDVVDJJLGLOLWRORJLDG·LQWHUHVVHHOHTXRWHGHLFRQWDWWL
VWUDWLJUDILFL DIILRUDQWL VRQR L GDWL GL SDUWHQ]D SHU OD FUHD]LRQH GHL PRGHOOL (OHYDWLRQ XVDWR LQ
$OOHJDWRFDUWRJUDILFR
,O SDVVDJJLR GD GDWL SXQWXDOL D PRGHOOR ILQDOH ' q VWDWR HIIHWWXDWR PHGLDQWH O·XVR GHO 1DWXUDO
1HLJKERU)LJ,O1DWXUDO1HLJKERUqXQPHWRGRGLLQWHUSROD]LRQHVSD]LDOHVYLOXSSDWRGDO3URI
6LEVRQHEDVDWRVXOODWDVVHOOD]LRQHGL9RURQRLRSROLJRQLGL7KLHVVHQDSDUWLUHGDXQVHWGHILQLWRGL
SXQWL 8QD YROWD RWWHQXWL L PRGHOOL G·HOHYD]LRQH JULG q VWDWR HIIHWWXDWR LO FRQWRXULQJ LQ PRGR GD
UHVWLWXLUHOHFXUYHGLOLYHOORXVDWHQHOODWDYRODULSRUWDWDFRPH$OOHJDWR&DUWRJUDILFR
9
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
/·DWWHQGLELOLWjGHOULVXOWDWRRYYLDPHQWHqIXQ]LRQHGHOODGHQVLWjGHLSXQWLDGLVSRVL]LRQH
,O WUDWWDPHQWR VWDWLVWLFR GHL GDWL FKLPLFL D GLIIHUHQ]D
GHLGDWLJHRORJLFLqVWDWRFRQGRWWRLQDPELHQWH([FHOO
HG KD IRUQLWR FRPH RXWSXW GHL JUDILFL LQ JUDGR GL
GHILQLUHO·DQGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQHGHJOLDQDOLWL
QHOO·LQWHUYDOORGLWHPSRGLPRQLWRUDJJLR
9LVWD O·HWHURJHQHLWj H OD PROH GHOOH LQIRUPD]LRQL
DFTXLVLWH LO GDWD VHW q VWDWR FRVWUXLWR EDVDQGRVL
SUHIHULELOPHQWH VXL GDWL DFTXLVLWL GDOO·8IILFLR 6XROR H
5LILXWL GHO 'LSDUWLPHQWR GL 0DWHUD SUHGLOLJHQGR LQ YLD
)LJ*ULGFRVWUXLWRFRQO·LQWHUSRODWRUH1DWXUDO
1HLJKERU6LEVRQ5
GHOWXWWRFDXWHODWLYDFRQVLGHUDWHOHGLYHUVHFRQGL]LRQLDOFRQWRUQRUHODWLYHDOFDPSLRQDPHQWRVLq
SUHIHULWRLQWHUSRODUHHVFOXVLYDPHQWHLYDORULGLSLFFRGHJOLDQDOLWLSUHVLDULIHULPHQWR
*(2/2*,$ ', '(77$*/,2 ²
6(=,21,6(5,$/,
/D GHILQL]LRQH GHOO·DQGDPHQWR GHOOH VXSHUILFL
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SUHFHGHQWH FDSLWROR q VWDWR HIIHWWXDWR
PHGLDQWHLPSOHPHQWD]LRQHGLGDWLVWUDWLJUDILFL
LQ WHUPLQL GL SURIRQGLWj LQ TXRWD DVVROXWD LQ
DPELHQWH *,6 H UHVWLWX]LRQH GL XQ HODERUDWR
FDUWRJUDILFR H VHJXHQWL VH]LRQL VHULDOL FRQ
LGRQHDVFDODGLUDSSUHVHQWDWLYLWj
)LJ$QGDPHQWRGHOODVXSHUILFLHGHOWHWWRGHOOHDUJLOOHLQGLFDWRGDOOD
OLQHDGLFRQWRXULQJFRORUVHQDSH
'DOO·DQDOLVL GHOOH VWUDWLJUDILH H GHOOD JHRORJLD
GHOO·DUHD &DS VL q ULWHQXWR XWLOH
GLVFULPLQDUH
LO
EDVDPHQWR
DUJLOORVR
)RUPD]LRQH GHOOH $UJLOOH 6XEDSSHQQLQH H O·RUL]]RQWH JKLDLRVR WHUPLQH EDVDOH GHL 'HSRVLWL
$OOXYLRQDOLUHFHQWL
9LVWHOHGLYHUVLWjWHVVLWXUDOLGHLOLWRWLSLODVFHOWDqOHJDWDVLDDOODIDFLOHLQGLYLGXD]LRQHGHOOHVXSHUILFL
GL WHWWR H OHWWR VLD DOO·LQWHUHVVH YHUVR OH ORUR GLYHUVH FDUDWWHULVWLFKH LQ WHUPLQL GL FRQGXFLELOLWj
LGUDXOLFD 'DOO·DQDOLVL GHOOH FXUYH GL OLYHOOR GHOO·DQGDPHQWR GHO WHWWR GHOOH DUJLOOH $OOHJDWR
&DUWRJUDILFRqHYLGHQWHFRPHODTXRWDGHFUHVFDLQDFFRUGRFRQLOJUDGLHQWHWRSRJUDILFRGD1RUG
D 6XG 1HOOD SDUWH YDOOLYD GHO WUDWWR G·LQGDJLQH DOOD GHVWUD RURJUDILFD GHO )LXPH %DVHQWR LQ
FRLQFLGHQ]DGHOSRORLQGXVWULDOHGL7HFQRSDUFR9DOEDVHQWRqSRVVLELOHULFRQRVFHUHXQDYYDOODPHQWR
GHOODVXSHUILFLHFRUULVSRQGHQWHDGXQDIRUPDHURVLYDRUPDLVHSROWD
1HOOD PHGHVLPD DUHD O·LSRWHVL q DFFUHGLWDWD DQFKH GDOO·DQDOLVL GHOO·DQGDPHQWR GHOOD VXSHUILFLH GL
10
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
WHWWRGHOOHJKLDLH)LJFKHDFFRPRGDQRO·DQGDPHQWRGHOOHVRWWRVWDQWLDUJLOOH
'DOO·DQDOLVLGHOOHVH]LRQLVHULDOL)LJGD1RUGD6XGqHYLGHQWHFRPHLOJUDGLHQWHWRSRJUDILFR
VLDGLVFHQGHQWH/DFRSHUWXUDDOOXYLRQDOHDOFRQWUDULRGHOO·DVVHWWRWLSLFR GLSLDQDIOXYLDOHVXELVFH
XQDVVRWWLJOLDPHQWRHYLGHQWHPHQWHOHJDWRDOO·DWWLYLWjHURVLYDGHOOHIDVLGLHVRQGD]LRQH
$ SDUWH OD GHILQL]LRQH GHOO·DQGDPHQWR GHL WHUPLQL JKLDLRVL GDWD OD VFDOD GL UDSSUHVHQWD]LRQH H
O·HOHYDWR JUDGR GL LQFHUWH]]D VL q ULWHQXWD LPSRVVLELOH OD FRVWUX]LRQH GL XQ PRGHOOR GL
FDUDWWHUL]]D]LRQHGLPDJJLRUGHWWDJOLRGHOOD)RUPD]LRQHGHL'HSRVLWL$OOXYLRQDOL,ORJVWUDWLJUDILFL
WXWWDYLDPHWWRQRFKLDUDPHQWHLQHYLGHQ]DODSUHVHQ]DGLLQQXPHUHYROLHWHURSLHGLIDFLHV'DOEDVVR
DOO·DOWRVWUDWLJUDILFRGLHYLGHQ]LDQRFRQRWWLPDFRQWLQXLWjVSD]LDOHODSRU]LRQHJKLDLRVDOHVDEELH
JKLDLRVHFRQDQGDPHQWROHQWLFRODUHHGDOWRSLOLPLVDEELRVLHGDUJLOORVL
11
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
)LJ6H]LRQLVHULDOLUHDOL]]DWHGD1YHUVR6OXQJRO·DVWDLGURJUDILFDGHO%DVHQWRDOO·DOWH]]D
ULVSHWWLYDPHQWHGL6DODQGUDVFDOR0DFFKLDGL)HUUDQGLQDH3LVWLFFLVFDOR
12
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
'$7,*(2&+,0,&,(',17(532/$=,21,*5$),&+(
1HOO· HVDPLQDUH LO GDWD EDVH JHRFKLPLFR FRVWLWXLWR GDL GDWL GL PRQLWRUDJJLR GHULYDQWL GDL
FDPSLRQDPHQWL GHOOH DFTXH VRWWHUUDQHH GHOO· DUHD LQGXVWULDOH GHOOD 9DO %DVHQWR VRQR HPHUVH
DOFXQHFULWLFLWjFKHKDQQRGHWWDWRODVFHOWDGHJOLDQDOLWLGDSUHQGHUHDULIHULPHQWRSHUFRQVHJXLUH
O·RELHWWLYRGLGHILQLUHORVWDWRJHRFKLPLFRGHO6,1
/D SULPD GLIILFROWj q VWDWD TXHOOD GL FRQVLGHUDUH O·DUFR WHPSRUDOH GL FDPSLRQDPHQWR GHOOH DFTXH
VRWWHUUDQHH OD JUDQ SDUWH GHL GDWL q ULIHULELOH DO ELHQQLR WHPSR LQ FXL VRQR VWDWH
HIIHWWXDWHOHLQGDJLQLUHODWLYHDL3LDQLGL&DUDWWHUL]]D]LRQHGHO6LWR*OLDOWULGDWLGDOVLQRDO
ULJXDUGDQRHVVHQ]LDOPHQWHLGXHSROLLQGXVWULDOLGL0DFFKLD)HUUDQGLQDH3LVWLFFL6FDORQHL
TXDOLVLqSURFHGXWRDQFKHDGDWWLYLWjGLPRQLWRUDJJLRGHOODIDOGDFRQVHJXHQWLDOULVFRQWURGDOOH
LQGDJLQLGLFDUDWWHUL]]D]LRQHGLDOFXQLVXSHUDPHQWLGHLOLPLWLQRUPDWLYL
7UDWXWWLJOLDQDOLWLULQYHQXWLQHOGDWDEDVHFRQVXOWDWRVLqIRFDOL]]DWDO·DWWHQ]LRQHYHUVRDOFXQLGL
HVVL FKH SHU SUHVHQ]D H SHUVLVWHQ]D q VWDWR SRVVLELOH FRQVLGHUDUOL QHOOR VWXGLR LQ SDUROD TXDOL
LQGLFDWRUL GL TXDOLWj DPELHQWDOH GHOOH DFTXH VRWWHUUDQHH ,Q SDUWLFRODUH VRQR VWDWL SUHVL LQ
FRQVLGHUD]LRQHLO0DQJDQHVHL6ROIDWLHGFRPSRVWLDOLIDWLFLFORUXUDWLFDQFHURJHQL
8QVHFRQGRHOHPHQWRGLFULWLFLWjqDWWULEXLELOHDOODGLVRPRJHQHLWjGHLSDUDPHWULGDOSXQWRGLYLVWD
GHOOH FRQGL]LRQL ILVLFKHFKLPLFKH WHPSHUDWXUD FRQGXFLELOLWj SRWHQ]LDOH UHGR[ DO PRPHQWR GHO
SUHOLHYR
3HUWDQWRVLqDSSOLFDWDXQDLQWHUSROD]LRQHJUDILFDGLWLSROLQHDUHGHOODFRQFHQWUD]LRQHQHOWHPSR
GHJOLDQDOLWLVRSUDFLWDWLLYDORULLQWHUSRODWLVRQRUHODWLYLDOYDORUHPDVVLPRULVFRQWUDWRQHOO·DQQRGL
ULIHULPHQWR FKH LQ DOFXQL FDVL q XQ YDORUH XQLFR 3HU RSSRUWXQD FRQRVFHQ]D GRYH SUHVHQWL VRQR
VWDWLULSRUWDWLLQJUDILFRDQFKHLGLYHUVLYDORULGLPLVXUDULOHYDWLQHOO·DQQR
/HFRUUHOD]LRQLVRQRVWDWHGLVWLQWHSHUDUHH6DODQGUD)HUUDQGLQDH3LVWLFFLDFDXVDGHOODGLYHUVD
GHQVLWjGLSUHVHQ]DD]LHQGHQRQFKpGHOOHGLIIHUHQ]HGLSDUDPHWULFRQFRQFHQWUD]LRQLHFFHGHQWLL
OLPLWLGLOHJJH
'L VHJXLWR VRQR ULSRUWDWL L JUDILFL LOOXVWUDQWL O·DQGDPHQWR GHOOH FRQFHQWUD]LRQL GL 0DQJDQHVH H
6ROIDWLLQWXWWLHWUHLSROLLQGXVWULDOL&RQWUDULDPHQWHLFRPSRVWLDOLIDWLFLFORUXUDWLFDQFHURJHQLVRQR
VWDWLULVFRQWUDWLVRORD0DFFKLDGL)HUUDQGLQDH3LVWLFFL6FDOR
/DOHWWXUDGHLJUDILFLSHUTXDQWRFRQFHUQHJOLDQDOLWL6ROIDWLH0DQJDQHVHPRVWUDXQDQGDPHQWR
PROWRYDULDELOHQHOWHPSRFKHDOQHWWRGLDOFXQLRXWOLHDUVFRPHTXHOOLULSRUWDWLQHLJUDILFRHH
FRQVLGHUDQGR OD GLVRPRJHQHLWj FKLPRILVLFD GHOOH FRQGL]LRQL GHO SUHOLHYR GHOLQHD XQ WUHQG
GHEROPHQWHFUHVFHQWHUHODWLYDPHQWHDOSHULRGRGLRVVHUYD]LRQH
, FRPSRVWL FORUXUDWL FDQFHURJHQL DQFKH LQ TXHVWR FDVR FRQVLGHUDQGR OD GLVRPRJHQHLWj GHL GDWL
PRVWUDQRXQWUHQGGHVFUHVFHQWHJUDILFRH
13
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
*UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHLVROIDWL
QHOO·DUHDGL6DODQGUD6FDOR07
AZIENDE Salandra
Fergas - Calpine
Rete Ferroviaria Italiana
Lafarge Roofing
SNAM - Area di compressione
ex Desolf
*UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHO
PDQJDQHVHQHOO·DUHDGL6DODQGUD6FDOR07
14
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
*UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHLVROIDWL
QHOO·DUHDGL)HUUDQGLQD6FDOR07
Aziende Ferrandina
Autoparco 2000
Bripla Sud
C.S.I. - Orto del tufo
Calcestruzzi - sito Pomarico
Cogestra
Coopbox Italia
Coparm
Drop
Falbit
La Carpia
Manifattura italiana Divani
Materit
Novatex Italia
Rete Ferroviaria Italiana
San Immobiliare
SAPIO
Smecap
*UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHOPDQJDQHVH
QHOO·DUHDGL)HUUDQGLQD6FDOR07
15
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
*UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHO
7ULFORURHWLOHQHQHOO·DUHDGL)HUUDQGLQD6FDOR07
16
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
AZIENDE Pisticci
Bioserch Manufacturing
M.C.M. - Ex Equipolymers
BNG
Nylstar
C.S.I. - Area discarica 2C
Panasonic
C.S.I. - Area ex pista volo
Plastic Components & Modules Automotive
CFP Flexible Packaging
Politex Detercart
Pregis (ex Pactiv)
Dow Italia (Ex Epoxital)
Rete Ferroviaria Italiana
Ergom Automotive S.p.A.
SNIA Immobiliare
Freundenberg Politex - Area magazzino
Sud Aviation
Gas Plus Italiana
Tecnoparco - Centrale Termoelettrica
Gnosis
Helesi
*UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHLVROIDWLQHOO·DUHDGL
3LVWLFFL6FDOR07
17
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
*UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHOPDQJDQHVH
QHOO·DUHDGL3LVWLFFL6FDOR07
*UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHOWULFORURHWLOHQH
QHOO·DUHDGL3LVWLFFL6FDOR07
18
Dipartimento Provinciale di Matera
Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.*
&RQFOXVLRQL
/·HVDPH GHL QXPHURVL ORJ VWUDWLJUDILFL LQ QXPHUR GL UHODWLYL DOO·DUHD LQGXVWULDOH GHOOD 9DO
%DVHQWR H OD ORUR VXFFHVVLYD LQWHUSUHWD]LRQH LQ DPELHQWH *,6 KD FRQVHQWLWR GL SURGXUUH XQD
FDUWRJUDILDGLGHWWDJOLRLQVFDODGHOOHVXSHUILFLVWUDWLJUDILFKHVHSROWH
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