studio D_ FASCICOLO COMPLETO doc. AIEA
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Bonifichiamo la BASILICATA Per liberarci dal rischio QUANDO IL LAVORO AMMALA Dignità e Giustizia per le Vittime dell'amianto pag. 1 di 39 SOMMARIO INDICE DEGLI AGOMENTI TRATTATI 0.0 Premessa pag. 03÷03 1.0 CENNI BIBLIOGRAFICI SULLAMIANTO pag. 04÷05 1.1 GLI IMPIEGHI DELL'AMIANTO pag. 05÷08 1.2 LA NOCIVITA pag. 08÷10 2.0 L'AMIANTO IN BASILICATA pag. 11÷12 2.2. IL DEGRADO DELLE SUPERFICI DI CEMENTO pag. 12÷18 2.3 PERIODO POST TERREMOTO pag. 18÷18 2.4 AMIANTO PER USO INDUSTRIALE pag. 18÷19 2.4.1 MALATTIE PROFESSIONALI pag. 19÷22 3.0 L'INCIDENZA DELL'AMIANTO NELLE PATOLOGIE MULTIFATTORIALI pag. 22÷23 4.0 OMISSIONI pag. 23÷25 5.0 LE MORTI BIANCHE DIMENTICATE pag. 25÷27 6.0 FONDO VITTIME DELL'AMIANTO pag. 27÷29 7.0 ORIENTAMENTI DEL TRIBUNALE DI MATERA pag. 29÷31 in tema di Benefici Previdenziali Amianto 8.0 DISEGNO DI LEGGE PER I LAVORATORI ESPOSTI pag. 32÷32 ED EX ESPOSTI ALLAMIANTO Pacchetto Welfare 9.0 RICHIESTA ATTO INDIRIZZO MINISTERIALE pag. 32÷33 10.0 ESPOSTI-DENUNCIA PROCURA DELLA REPUBBLICA pag. 33÷34 11.0 CONCLUSIONI pag. 35÷39 ALLEGATI 1. INAIL_Dir.Cent.Prest., circ. prot. 7187/bis, del 28.11.2005 2. AIEA VBA_ dati casi patologie registrati al 31.03.2014 3. 20140312-ex ENI_Atto Senato_4.01846_interrogazione Casson 4. 20130415-ex ENI_stralci esposto alla Procura della Repubblica di Matera 5. 20130415-ex MATERIT stralci esposto alla Procura della Repubblica di Matera 6. 20140503-World Day Amyant_ storie di lavoro e di morte 7. 20140402-Atto Indirizzo Ministeriale ex stab. ANIC/EniChem di Pisticci Scalo - MT 8. 20140926-disegno di legge_ pacchetto Welfare 9. 20140606-esposto Falde_StudioValBasento_ARPAB_Dip.Prov.Matera pag. 2 di 39 0.0 Premessa Nei periodi precedenti la legge nr. 257/1992, i funzionari e i dipendenti delle industrie, non venivano informati della pericolosità delle sostanze tossico e nocive, come lamianto, presenti e utilizzate nei processi produttivi e non esisteva alcuna forma di precauzione; solo negli anni successivi, i funzionari e i dipendenti vennero a conoscenza della correlazione tra l'esposizione allamianto e a tali sostanze e le patologie oncologiche e non da essa derivanti. Molte persone che lavoravano all'interno degli insediamenti industriali della Regione Basilicata (il più significativo era il complesso industriale del Gruppo ENI di Pisticci Scalo - MT) cominciavano ad accusare gravi patologie, con un elevato numero di decessi. A molti lavoratori con patologie tumorali in fase di cura chemioterapica, non fu redatta alcuna denuncia per Malattia Professionale da parte di presidi preposti, facendo così perdere agli stessi lavoratori ogni beneficio ed ogni diritto contributivo (disattenzione - se così si può definire - sia del medico curante che della Struttura Sanitaria operante). A diversi lavoratori, anche deceduti, pur avendo ottenuto il riconoscimento INAIL di malattia professionale in qualità di ex esposti allamianto, non venne riconosciuto, da parte INPS, il diritto alla rivalutazione contributiva perché pensionati prima della Lg. 27 marzo 1992. Tale norma è INGIUSTA perché lede i diritti dell'uomo e solleva motivi di illegittimità costituzionale. Molti casi di patologie multifattoriali e di morte prematura, verosimilmente dovute all'esposizione ad un cocktail di sostanze tossiche, nocive ed in presenza di asbesto, richiederebbero uno studio epidemiologico approfondito del sito, al fine di essere riconosciuti come affetti da Malattie Professionali. Tra gli obiettivi che l'Associazione si è prefissata di perseguire promuovendo Convegni ed incontri nel Territorio, sono prevalenti: · conoscenza della pericolosità derivante dall'esposizione alle fibre di amianto ed alle altre sostanze che hanno effetti dannosi sull'uomo; · importanza della prevenzione sanitaria e della istituzione della Sorveglianza Sanitaria, anche alla luce del lungo tempo di latenza per la individualità della cancerogenità (da 15 ad oltre 40 anni per le coseguenze all'esposizione alle fibre di amianto); · sensibilizzare tutte le Istituzioni direttamente ed indirettamente interessate affinchè rendano giustizia alle famiglie dei cittadini deceduti a causa delle suddette esposizioni; pag. 3 di 39 1.0 CENNI BIBLIOGRAFICI SULLAMIANTO L'amianto, detto anche asbesto, è un minerale naturale a struttura fibrosa appartenente alla classe chimica dei silicati e alla serie mineralogica del serpentino e degli anfiboli; in natura sono presenti oltre 400 specie di silicati. Questa diversità condiziona: la forma delle fibrille, la loro denominazione, la loro nocività per l'uomo. Di queste 400 specie, 6 composti naturali vengono definiti comunemente amianto e hanno avuto largo utilizzo nella produzione di manufatti per uso industriale (25%) e civile (75%). Lamianto crisotilo, appartenente alla serie serpentino, che in Italia veniva estratto e lavorato prevalentemente a Balangero, per anni la sede della cava più grande d'Europa; la Crocidolite, l'Amosite, la Tremolite, l'Anofillite e l'Actinolite (amianti di Anfibolo). I primi tre tipi di amianto sono stati quelli un tempo maggiormente utilizzati in edilizia come componenti dell'impasto con cemento. L'amianto crisotilo, o amianto bianco, rappresenta circa il 95% degli amianti estratti nel mondo, si differenzia dagli altri per la lunghezza e la flessibilità delle fibre, per la resistenza alla tensione di trazione e per l'elevato grado di resistenza alle alte temperature. E' doveroso evidenziare che in natura non esiste silicato puro, per cui anche nel minerale crisotilo si può riscontrare la presenza di altre specie quali la Crocidolite, l'Amosite, la Tremolite, l'Anofillite e l'Actinolite e viceversa. La crocidolite, o amianto blu, differisce ampiamente dall'amianto crisotilo sia per l'aspetto fisico, sia per la composizione chimica; nella sua molecola sono presenti anche ferro e sodio. Le sue fibre hanno un aspetto aghiforme e si frazionano longitudinalmente con maggiore facilità risultando, perciò, più pericolose. L'amosite, presenta una composizione chimica simile a quella della crocidolite con magnesio al posto del sodio ed una maggiore concentrazione di ossido di ferro, che le conferisce un caratteristico colore bruno. La Tremolite, o amianto verde, Anfibolo calcico magnesifero, nella sua struttura molecolare può avere da 0 a 20% di Fe massimo in sostituzione di Mg. All'aumentare della quantità di Fe nella struttura cristallina del minerale si hanno colorazioni dal verde pallido al verde. L'ETERNIT è una mistura di cemento e fibre di amianto la cui concentrazione è stata variata per conferire ai manufatti prodotti una elevata resistenza alla trazione, alla corrosione, alla temperatura ed usura, che uniti ad una notevole leggerezza favoriva la messa in opera dei manufatti nonché la realizzazione di strutture portanti più snelle. La formulazione dell'impasto per le lastre in cemento-amianto conteneva dal 10 al 16% di crisotilo con modeste percentuali di crocidolite e/o amosite per favorire la dispersione delle fibre e il rinforzo della struttura. pag. 4 di 39 Il cemento utilizzato è stato il portland ordinario la cui composizione (alto contenuto di silicato bicalcico e basso contenuto di alluminato tricalcico) ottimizzavano la plasticità e la lavorabilità dell'impasto. La tecnologia di produzione sfruttava alcune proprietà delle fibre di amianto quali: · buona distribuzione delle fibre al fine di ottenere un impasto omogeneo con presenza di fibre in tutte le direzioni; · buona ritenzione delle particelle cementizie per assicurare un alto peso specifico e, conseguentemente, una buona resistenza meccanica. L'amosite e la crocidolite conferivano ai manufatti una buona resistenza agli acidi e sono stati utilizzati soprattutto nella produzione di cemento amianto utilizzato nelle tubazioni o condotte perché assicuravano anche il rinforzo alla tenuta di circonferenza. Il cemento-amianto è stato brevettato nel 1901 dall'austriaco Ludwig Hatschek che lo battezza col nome di Eternit (dal latino aeternitas,). Un anno dopo Alois Steinmann acquista la licenza per la produzione e nel 1903 apre a Niederurnen le Schweizerische Eternitwerke AG. La società Eternit insediò la sua prima attività produttiva in Italia, a Casale Monferrato a marzo del 1907, la maggior parte dell'amianto (crisotilo) era estratto dal giacimento di Balangero, il più grande giacimento di amianto in Europa. Lattività di estrazione fu avviata nel 1918, si incrementò negli anni'40 con il passaggio all'IRI. L'Eternit per dare valore aggiunto alla propria società, acquisì Il giacimento nel 1951 e per far fronte alle richieste del mercato raggiunse la massima capacità produttiva agli inizi degli anni '60 utilizzando tecniche meccanizzate di estrazione e confezionamento innovative. 1.1 GLI IMPIEGHI DELL'AMIANTO Lamianto, grazie alle sue straordinarie qualità, è stato ampiamente utilizzato dal 1930 nei settori industriali e tecnologici. Lamianto è resistente al calore fino a 1000 °C e allazione di numerosi agenti chimici. Presenta, inoltre, unelevata conducibilità elettrica e termica, è molto elastico e resistente alla trazione e si lega facilmente con altri materiali. Per decenni è stato considerato un materiale estremamente versatile ed ha trovato utilizzazione in molti campi; sono stati realizzati pannelli, lastre, compound e teli per la protezione antincendio e lisolamento termico, nelle pasticche dei freni e nelle frizioni per lindustria automobilistica, nelle guarnizioni in virtù della sua elevata resistenza termica e chimica. Alla fine degli anni 60 si trovavano già in commercio oltre 3000 prodotti contenenti amianto per: edilizia, navi, serbatoi per lacqua, freni per auto, guanti di protezione, isolamento per vagoni ferroviari, guarnizioni per testate motori, ferodi per freni e frizioni, tubi per acquedotti e pag. 5 di 39 fognature, canne fumarie, tessuti resistenti al fuoco, corde, schermi. In quel periodo, ne venne incrementato lutilizzo in campo edilizio che fu protratto in buona parte degli anni 80. I minerali di amianto crisotilo, crocidolite e aminosite sono stati i più utilizzati. In Italia il crisotilo ha rappresentato il 75% delluso totale di amianto, il 75% di tutto lamianto utilizzato è stato impiegato nel settore edilizio e delle costruzioni (sottoforma di fibrocemento). Il restante 25% è stato utilizzato per la produzione di manufatti e tessuti per uso industriale. LItalia è stata, fino alla fine degli anni 80, il secondo maggiore produttore europeo di amianto in fibra dopo lUnione Sovietica, ed il maggiore della Comunità Europea. Dal dopoguerra al 1992 sono state prodotte 3.748.550 tonnellate di amianto grezzo e nel periodo tra il 1976 ed il 1980 l'Italia ha avuto il picco di produzione con più di 160.000 tonnellate/anno. Fino al 1987 la produzione non è mai scesa sotto le 100.000 tonnellate-anno per poi decrescere rapidamente ed azzerarsi a partire dal 1992. Verso la fine degli anni '70, anche in Italia, l'attività lavorativa della Ditta Eternit veniva accompagnata da una drammatica sequenza di patologie professionali e conseguentemente furono avviate le prime indagini epidemiologiche. Eppure, nella Comunità Internazionale più evoluta, la prima nazione al mondo a riconoscere la natura cancerogena delle fibre di amianto e a prevedere un risarcimento per i lavoratori danneggiati fu la Germania nazista nel 1943 a seguito di pioneristici studi medici che dimostrarono il rapporto diretto tra l'utilizzo dell'amianto ed i tumori. Solo nel giugno del 1986, dopo lunghi anni di crisi la produzione, la città di Casale perdeva il ruolo di capitale del cemento-amianto per assumere quello di città a rischio oncologico, perché i danni causati dall'amianto lavorato nella ditta Eternit, non interessavano solo i lavoratori esposti professionalmente, ma riguardavano anche i suoi abitanti e l'ambiente. Infatti negli anni '70 si cominciava a registrare nel reparto di Medicina dell'Ospedale di Casale Monferrato, un significativo incremento di decessi per mesotelioma anche tra i cittadini che non avevano avuto esposizione professionale all'amianto, e sino al 2008 sono stati rilevati oltre 1200 casi di mesotelioma pleurico; una vera e propria strage se si considera che la città di Casale Monferrato contava allora 37.000 abitanti. Come si nota nitidamente dal grafico, di seguito riportato, il maggior impiego del minerale nei due continenti si verifica nella seconda metà del Novecento, declinando vistosamente dagli anni Ottanta in poi. pag. 6 di 39 fig. 1 : Rappresentazione grafica del consumo in tonnellate di amianto in Europa e in Nord America dal 1920 al 2000. Inizialmente il Nord America presentava maggiori consumi, in seguito, con la massiccia crescita economica europea degli anni Cinquanta - Sessanta, lutilizzo di amianto in Europa raggiunse quello del Nord America, per poi superarlo negli anni Settanta. Allinizio degli anni Settanta, negli Stati Uniti, scoppiò la disputa sulla nocività del minerale e questo ne fece ridurre progressivamente limpiego (gli Stati Uniti fino agli anni Ottanta sono stati il maggior consumatore di amianto, primo il Nord America, poi superati dal Canada e dal Messico). In Europa la questione amianto scoppiò solo successivamente, ed anche qui portò un drastico ridimensionamento dellutilizzo del minerale. Con la direttiva 1999/77/CE la Commissione della Comunità Europea previde per tutti gli stati membri che la compongono, il divieto definitivo a decorrere dal primo gennaio 2005. E' auspicabile che la sentenza Eternit di Torino abbia un ruolo propulsivo nel far recepire le normative presenti nella Direttiva CE anche agli Stati-extra-comunitari non solo europei, dando inizio così ad un processo che porti alla eliminazione globale dell'amianto. La cessazione dellimpiego dellamianto (estrazione, produzione, lavorazione e commercio), introdotta in Italia nel 1992 con la legge 27 marzo n. 257 non ha del tutto preservato il nostro paese dagli effetti negativi dallesposizione alle fibre aerodisperse di questo materiale sulla salute. (Luso diffuso del minerale fino al 1992, in numerosi settori produttivi, la lunga latenza della malattia (mediamente intorno ai 40 anni dallesposizione) e la possibile presenza di fonti non pag. 7 di 39 conosciute di esposizione rendono necessaria la sorveglianza epidemiologica del fenomeno. Lart. 1 della legge dell'importazione, della 257/92 definisce lavorazione, le norme per: dell'utilizzazione, il divieto della dell'estrazione, commercializzazione, dell'esportazione dell'amianto e dei prodotti che lo contengono, nonché le finalità per il suo trattamento e smaltimento nel territorio nazionale. La stessa legge n.257/92, arrestò definitivamente la diffusione dei prodotti contenenti amianto sul territorio nazionale ma, disgraziatamente, si noti bene, non vietò l'uso dei materiali in opera e la loro rimozione ed è questa la causa della presenza di questo materiale in molti edifici civili, industriali, pubblici e privati. Da tale lacuna nasce limpellenza di isolarlo, oppure rimuoverlo e smaltirlo seguendo particolari procedure di sicurezza. Solo in seguito allulteriore condanna della CE, lItalia ha disposto lobbligo di rimozione dei manufatti in amianto presenti nel settore industriale. La pericolosità dei materiali che contengono amianto dipende dalla possibilità che le sue fibre si disperdano nellambiente e vengano inalate da tutti coloro che vivono in quellambiente; la sua friabilità costituisce la maggiore pericolosità. Solo per quanto riguarda le coperture in cemento-amianto si calcola che ci siano in Italia circa un miliardo e mezzo di metri quadri; un parametro circa la pericolosità di piccoli quantitativi di amianto è costituito dalla dispersione nell'aria di un cm cubico di treccia di amianto. In un grammo di amianto vi sono cento miliardi di fibre, secondo il fattore di conversione ricavato dal centro di ricerche americano USEPA per il SEM (microscopia elettronica a scansione) riportato nell'allegato del D.M. 06.09.1994 (1000 fibre per un nanogrammo). Un cm cubo di treccia di amianto ha un contenuto di fibre tale da contaminare pericolosamente un'area paragonabile alla superficie di un campo sportivo. Per i materiali edilizi in cemento-amianto presenti in edifici privati in buono stato, non è previsto alcun obbligo di comunicazione alla ASL o di rimozione, comunque vige lobbligo della denuncia della presenza del manufatto. Diversa è la situazione nel caso in cui il manufatto compatto presenti segni di degrado; a tal riguardo si evidenziano i risultati fatti dai ricercatori G. CHIAPPINO, I. VENERANDI del Centro di Studio e Ricerca sugli Effetti Biologici delle Polveri Inalate - Istituto di Medicina del Lavoro - Università di Milano * Dipartimento di Scienze della Terra - Sezione Mineralogia Università di Milano. 1.2 LA NOCIVITA La natura fibrosa dellamianto è una proprietà tecnologica primaria, ed è altrettanto rischioso per la salute, essendo causa di gravi patologie prevalentemente a carico dellapparato respiratorio. La sua pericolosità consiste, nella rapida diffusione di fibre facilmente inalabili. pag. 8 di 39 Per dare unidea delle dimensioni delle stesse fibre, basti pensare che in un centimetro lineare si possono affiancare 250 capelli umani, o 1300 fibre di nylon, o 30.000 (trentamila) fibre di amianto crisotilo oppure 330.000 fibre di crocidilite. Tale conformazione è lorigine delle molteplici applicazioni di questo minerale, ma costituisce anche il pericolo più critico per la salute umana perché si può scomporre in fibrille di diametro sempre più ridotto e quindi facilmente respirabili. Le fibre sono così leggere da impiegare nellaria, circa ventiquattro ore per percorrere un metro verso il basso. Si definiscono fibre inalabili le fibre di lunghezza inferiore od uguale a 5 micron e da un rapporto di allungamento (L:D) maggiore od uguale a 3:1, così come accennato dallOMS. Solo una parte di queste fibre viene eliminata o scomposta dallorganismo, anche una bassa concentrazione di polveri di amianto nellaria potrebbe indurre gravi danni. Le fibrille di spessore inferiore a tre micron di metro, qualora inalate, penetrano nei polmoni e causano diverse patologie. Le malattie da amianto possono manifestarsi dopo molti anni, a volte persino dopo 40 anni dalla prima esposizione. Il rischio individuale dipende dal numero di fibre biopersistenti inalate, ossia da quelle fibre che si accumulano e permangono nei polmoni in forma inalterata; inoltre esse possono annidarsi in tutti i tessuti ed organi del organismo. Esse circolano nel sistema sanguigno e generano una grave forma di neoplasia maligna delle membrane sierose che sono particolarmente sensibili al processo di cancerogenesi per mesotelioma pleurico, pericardio, peritoneo, tonaca vaginale del testicolo. L'Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (IARC) sugli organi bersaglio della cancerogenicità dell'amianto ha iniziato a valutarne il rischio nel 1971. Nei primi anni del programma e, in tutte le sue forme, venne riconosciuto come dotato di cancerogenicità per la specie umana, con la proprietà di causare cancro del polmone e delle sierose. Nel 2009, IARC creò una serie di gruppi di lavoro, nell'ambito del programma delle monografie, con lo scopo di definire con criteri standardizzati la persuasività degli indizi riguardanti diversi organi bersaglio sulla base della letteratura scientifica. Nel 2009, il gruppo di lavoro dello IARC rivolto all'amianto, concluse che: · l'amianto causa anche cancro della laringe e dell'ovaio, · il cancro della laringe di 1.4 (IC 95% 1.2 ÷ 1.6) può essere causato da qualsiasi esposizione professionale all amianto. · Il rischio relativo per esposizione alto rispetto a o basso era almeno 2.0 (1.6÷2.5). · le donne esposte allamianto nell'ambiente di lavoro evidenziano un alto rischio di cancro ovarico. pag. 9 di 39 · risulta limitata la correlazione con il cancro colon-rettale, faringeo e gastrico. fig. 2: Rappresentazione grafica andamento della produzione e della importazione di amianto grezzo in Italia. Fig. 3: ITALIA, Rappresentazione grafica della proiezione del n° casi di mortalità per anno. pag. 10 di 39 2.0 L'AMIANTO IN BASILICATA In Basilicata sono presenti terreni affioranti in area Pollino, conosciute come Pietre verdi, in cui si sono individuate formazioni potenzialmente contenenti minerali raggruppati nella famiglia dell'amianto (crisotilo e anfiboli) che possono generare, data la loro friabilità alle intemperie, il rischio connesso all'esposizione per la presenza di fibre di amianto nellaria, nei sedimenti fluviali e nelle acque del bacino idrico del Sinni. Detta problematica, causa di numerosi decessi tra i cittadini del territorio del Pollino, è stata oggetto di studio con indagine epidemiologica sugli animali (capre) ed è tuttora oggetto di studio con finanziamenti della Regione Basilicata con delibera nr.1653 del 15/11/2011 con un finanziamento di 372.000,00 euro per il progetto di caratterizzazione dei sedimenti fluviali del bacino; un successivo finanziamento equivalente al precedente è stato deliberato nell'ultimo trimestre del 2012. Premesso ciò, si evidenzia quanto segue: Dagli anni 60 alla fine degli anni '90, l'amianto a scopo industriale è stato utilizzato massivamente nella completa ignoranza della sua pericolosità da migliaia di lavoratori che hanno operato in tutti i grandi complessi industriali. Questi insediamenti furono giustificati per dare lavoro alle grandi masse di lavoratori, e dalla ricaduta di benessere sui territori interessati. Agli inizi degli anni '60, anche la Basilicata, regione ricca di acqua e gas metano, ha avuto la massima occupazione industriale con relativo benessere, ma anche, con lutilizzo di ingenti quantità di manufatti in amianto con conseguenze negative oggi a noi note. 2.1 Periodo di diffusione dei manufatti in amianto per uso industriale a) negli anni '60, insediamenti nell'area Alto Basento, quali: Liquichimica di Tito, Sider Cementi, Magneti Marelli, etc nel Basso Basento, quali: Liquichimica (chimica Ferrandina), stabilimento ex ENI di Pisticci, la Ferrosud (area industriale Matera), etc; b) negli anni 73-75, in Macchia di Ferrandina, lungo lasse Val Basento, si insediavano altre piccole e medie attività produttive: Manifattura del Basento per la produzione di filati cucirini per l'industria della calzatura e delle confezioni, la Penelope, la Comeba, la Pirelli; tante altre piccole attività con minore livello occupazionale, comunque con alto utilizzo di manufatti in amianto. Nellarea industriale di Matera si insedia lItalcementi e successivamente la Ferbona. Le attività industriali che si sono insediate in Basilicata a partire dagli anni'60 nelle aree dell'Alto e Basso Basento hanno dato occupazione ad oltre 10.000 persone, di cui ca. 7.000 tra gli insediamenti della Val Basento e dell'area industriale di Matera. pag. 11 di 39 L'insediamento ex ENI di Pisticci Scalo (MT) ha dato occupazione a ca. 5.000 persone: ca. 3.000 dipendenti diretti e 2.000 indiretti di supporto alle attività dello stabilimento. In queste iniziative è stato utilizzato un ingente quantitativo di manufatti ad alto contenuto di amianto (anfiboli), la cui azione patologica si è sommata agli effetti tossici e nocivi delle sostanze presenti nei processi produttivi. L'amianto ha contribuito a creare un cocktail che può avere generato molte patologie multifattoriali che hanno portato alla morte prematura centinaia di lavoratori. 2.2 Periodo diffusione dei manufatti in amianto per uso civile ed agricolo Nei primi anni del '70 si insedia nell'area industriale di Ferrandina la MATERIT (1972÷1989), volta alla produzione di manufatti in cemento amianto tipo eternit (M.C.A.), favorendo la diffusione capillare nel territorio dei suoi manufatti per l'applicazione in campo edilizio ed in agricoltura. Nell'ambito civile, lamianto ebbe grande diffusione grazie alla sua resistenza alla temperatura ed alla sua notevole leggerezza. Nell'ambito agricolo, fu utilizzato amianto amosite e crocidolite soprattutto per la realizzazione delle reti di irrigazione al posto dei canali in cemento, tali specificità conferivano alle tubazioni e alle condotte di cemento amianto il rinforzo alla tenuta di circonferenza. A tal riguardo si riporta uno stralcio di un documento tecnico concernente il fenomeno del degrado del cemento amianto esposto ai cambiamenti climatici, in contrapposizione ai parametri che sono stati divulgati per favorire la vendita dei manufatti contenenti amianto. Il documento è stato redatto dal Centro di Studio e Ricerca sugli Effetti Biologici delle Polveri Inalate - Istituto di Medicina del Lavoro - Università di Milano - Dipartimento di Scienze della Terra - Sezione Mineralogia - Università di Milano (Med Lav 1991; 82, 2: 99-121) IL DEGRADO DELLE SUPERFICI DI CEMENTO Lesposizione alle basse concentrazioni di fibre di amianto non porta, teoricamente, alle gravi alterazioni fibrotiche della asbestosi; la presenza degli amianti anfibolici, (amianto blu o crocidolite, amianto bruno o amosite) costituisce rischio di mesotelioma pleurico. Per il carcinoma polmonare non si può sostenere con certezza lesistenza o meno di una esposizione soglia, perché non si conosce il meccanismo della cancerogenesi diretta da amianto e perché il problema, è reso particolarmente complesso dalla capacità del minerale di adsorbire e concentrare altre sostanze cancerogene e di moltiplicarne l'effetto. Pur nella consapevolezza della impossibilità di ottenere una concentrazione atmosferica pari a zero nell'ambiente di vita come in quello di lavoro, debbono essere pertanto individuate e inattivate le principali fonti di dispersione atmosferica di fibre al fine di evitare ogni indebito aumento della esposizione cumulativa, ossia della quantità totale di fibre inalate nel corso della vita. pag. 12 di 39 Va ricordato che la dispersione di amianto da certe sorgenti può essere un fenomeno discontinuo nel tempo e prevalentemente rappresentato dalla liberazione di fibre relativamente grossolane che sedimentano rapidamente al suolo (inquinamento primario): a questa prima fase consegue inevitabilmente una successiva (inquinamento secondario) per l'azione macinante e risollevante di agenti atmosferici e di traffico che incrementa la concentrazione di fibre fini, respirabili, poco sedimentabili e perciò trasportabili anche a distanza notevole dalla fonte di emissione (6). Questo lavoro dimostra che le coperture in cemento amianto si deteriorano ad opera degli agenti atmosferici in modo tale da costituire una importante fonte di dispersione di fibre di amianto ed offre alcuni orientamenti sulle possibilità di arrestare sia il deterioramento che il conseguente rilascio di fibre nella atmosfera. a) LE COPERTURE IN CEMENTO AMIANTO In uso da decenni in forma di lastre piane o più spesso ondulate le coperture in cemento amianto si ritrovano prevalentemente nella edilizia industriale, ma anche in quella civile ed in quella agricola. I materiali per coperture sono costituiti da un impasto di cemento contenente dal 6 al 12% di fibre di amianto che, operando quale legante interno, permettono di ottenere lastre sottili e leggere ma ad alta resistenza meccanica. Fino a pochi anni or sono tutti i tipi di amianto erano utilizzati in miscele varie costituite da amianto bianco (crisotilo) e da amianto blu e bruno (anfiboli): questi ultimi più cancerogeni. Oggi tutte le specie di amianto sono state abolite nella loro produzione; pertanto tutti i manufatti vengono prodotti con mareriali strutturati con reticolato polimerico non nocivo in quanto non disperdono fibre inalabili. Il problema amianto rimarrà per molti anni ancora perché i manufatti esposti alla azione degli agenti atmosferici, da anni o da decenni, sono diffusi su tutto il territorio nazionale. Si tratta di superfici di notevole estensione, valutabili nell'ordine di milioni di mq., ovviamente tali superfici sono più concentrate nelle zone industriali, ma si ritrovano frequentemente anche nelle aree residenziali e nelle costruzioni agricole. Mancano dati per l'Italia, ma per la Germania Federale è stato stimato che la superficie complessiva delle coperture in cemento amianto è dell'ordine di 109 milioni di mq. e che, per tutta l'Europa si raggiunge una superficie dell'ordine di 1010 milioni di mq.. b) LA SCELTA DEL METODO DI STUDIO Uno studio rivolto a valutare la eventuale liberazione di fibre di amianto dalle superfici delle coperture deve essere disegnato tenendo conto della particolare incostanza nel tempo dei fenomeni di degrado del cemento. In altri termini dopo una pioggia acida e/o dopo una gelata, tutta la aliquota di materiale reso friabile tenderà a liberarsi con modalità e durata che, pur pag. 13 di 39 portando fibre di amianto nell'ambiente quale risultato finale, non sono prevedibili né misurabili. Di volta in volta variano, infatti, la profondità della corrosione superficiale, le quantità di fibre asportate direttamente dal dilavamento idrico, di quelle distaccate dalla erosione eolica e di quelle rimaste libere sulla superficie. Le misure della concentrazione atmosferica delle fibre in prossimità delle coperture, più volte tentate, non sono adeguate allo studio del fenomeno, in quanto limitate nel tempo e nello spazio. I risultati delle ricerche svolte con questi metodi hanno comunque mostrato, nelle vicinanze di edifici con coperture in cemento amianto, concentrazioni atmosferiche più elevate in confronto alle misure effettuate a distanza ed è stato segnalato il fenomeno della deposizione di amianto attorno agli edifici con tali coperture nei punti di drenaggio a terra dell'acqua. Le indagini citate hanno dunque richiamato l'attenzione sul fenomeno, ma non hanno fornito dimostrazioni convincenti sulla sua entità. Più recentemente una quantificazione di maggiore precisione è stata ottenuta in Germania utilizzando una particolare camera di prelievo applicata direttamente sulla superficie: il fenomeno della dispersione di fibre è risultato di notevole entità. Altre misure effettuate a Berlino hanno portato a calcolare che la quantità media di amianto rilasciato corrisponde a 3gr/mq./anno. Considerata la inapplicabilità delle misure di concentrazione atmosferica per la notevole variabilità nel tempo del rilascio di fibre e la indaginosità dei metodi utilizzati in Germania, abbiamo ritenuto che lo studio morfologico dello stato delle superfici rappresenti il metodo più semplice, meno costoso e meglio applicabile nella pratica. Lo studio morfologico permette infatti di evidenziare in modo convincente la corrosione del cemento e la conseguente liberazione di fibre e fornisce orientamenti qualitativi e quantitativi, permettendo la valutazione della entità del fenomeno nelle varie specifiche situazioni ed anche un controllo dei trattamenti di bonifica. c) METODI Campioni di lastre ondulate in cemento amianto sono stati prelevati a Milano dalle coperture poste in opera da 2 mesi, 1,2, 5, 10, 15 anni e da oltre 15 anni. Campioni di controllo sono stati prelevati da lastre nuove, conservate al riparo degli agenti atmosferici e da lastre utilizzate all'interno di edifici. Almeno due campioni per ciascuna delle categorie indicate sono stati studiati: di ciascun campione è stata analizzata la superficie superiore e quella inferiore, riparata dalle piogge. Le superfici delle lastre sono state analizzate con microscopio stereoscopico illuminato a luce incidente con doppia sorgente a fibre ottiche e ingrandimento adeguato per evidenziare lo stato della superficie e dei fasci di fibre di amianto. pag. 14 di 39 Le immagini più significative sono state fotografate, su pellicola Kodak Ektachrome 50 per luce artificiale. Sono state inoltre studiate lastre sottoposte all'intervento protettivo mediante applicazione di incapsulanti polimerici elastici e resistenti agli agenti atmosferici, nelle diverse fasi del trattamento. d) RISULTATI Lo studio morfologico ha dimostrato che la superficie del cemento-amianto nuovo è costituita da uno strato di cemento, senza fibre visibili, ma non uniforme: sono evidenti infatti microcavità poco profonde, irregolarmente distribuite su tutta la superficie e costituenti la «porosità intrinseca» sopracitata. La permanenza all'interno di edifici di tali manufatti, anche per lungo tempo (oltre l0 anni), non produce significative alterazioni, a meno che non ci sia un assottigliamento della superficie che lascia trasparire le fibre sottostanti sempre saldamente inglobate. Diversa è la criticità che si manifesta quando questi manufatti sono esposti ad agenti atmosferici; per esempio: i mesi di gennaio e febbraio 1991 furono caratterizzati da 11 giorni di pioggia con precipitazioni di 75,8 mm e da 24 giorni con gradiente termico intorno allo 0°C (dati Osservatorio Brera) per cui le microcavità superficiali esaminate apparivano ampliate innescando il rilascio delle fibre. A cinque anni dalla messa in opera allaperto, i fenomeni di corrosione sono molto evidenti con presenza di crateri profondi e confluenti. Fasci di fibre talora compatti, talora sfrangiati a ciuffo ad opera del vento, generano ammassi di fibre relativamente sottili e presentano impurità scure, verosimilmente carboniose, depositate e intrappolate nei crateri e nelle fessure aderenti ai fasci di fibre superficiali. A dieci/quindici anni ed oltre il quadro della corrosione è imponente: le alterazioni sono sostanzialmente analoghe in tutti i campioni esaminati. La superficie di cemento è in certi punti invisibile perché ricoperta da un feltro di fibre di vario tipo e dimensione, spesso aperte a fiocco, emergenti per tutta o per gran parte della loro lunghezza; le perdite di sostanza, sia cemento che fibre, sono ampie e a limiti indistinti. Il disfacimento è profondo ed esteso a tutta la superficie ed è molto evidente la presenza di particelle estranee, carboniose o di altro tipo e quella di organismi vegetali. La superficie inferiore delle lastre, esposta ai vapori, alle nebbie ed agli sbalzi termici ma non alla pioggia mantiene invece integre le caratteristiche morfologiche per molti anni: si nota la tipica serie di impronte lineari a trama impresse dal feltro di supporto in fase di produzione senza significativi affioramenti né immagini di liberazione di fibre. Soltanto in uno dei campioni in opera da oltre 15 anni sono stati notati marcati fenomeni di corrosione sulla superficie inferiore con altrettanto evidente liberazione di fibre. In questi vecchi materiali colpisce la elevata percentuale di fibre di anfibolo (amianto blu pag. 15 di 39 soprattutto). Nei campioni esposti per oltre 15 anni sottoposti a trattamento protettivo con incapsulante si rileva che il pretrattamento con idropulitrice ad alta pressione, necessario per mettere a nudo una superficie solida di ancoraggio, asporta per uno spessore di circa 0,25 mm la componente corrosa, friabile, molto ricca di fibre libere. La superficie risultante è costituita da cemento compatto che conserva parziali tracce dell'attacco acido, in forma di inclusi pseudo cristallini (gesso1) sparsi e che ingloba fibre ben trattenute. La applicazione del primo strato di ancorante lascia intravedere in trasparenza le strutture sottostanti ed infine, il polimero ricopre la superficie con un primo film continuo aderente all'ancorante, sul quale lo strato di finitura si dispone poi in modo omogeneo. e) DISCUSSIONE La tecnica microscopica utilizzata nella presente ricerca è semplice, agevolmente impiegabile in pratica per i controlli di routine ed è adeguata a dimostrare l'esistenza e la entità del fenomeno della erosione superficiale delle lastre di cemento amianto esposte agli agenti atmosferici e della conseguente liberazione di fibre nella atmosfera. Lo studio indica che il fenomeno corrosivo-erosivo, già documentabile dopo pochi mesi dalla installazione, si fa evidente nell'arco di pochi anni e diviene imponente entro il decennio. È teoricamente possibile che la rapidità di evoluzione delle alterazioni e la loro entità siano variabili da zona a zona in rapporto alla qualità dei manufatti ed alle situazioni climatiche locali; poiché il fenomeno delle piogge acide è ubiquitario, nella pratica sembra tuttavia poco probabile lesistenza di zone ove le coperture rimangano a lungo indenni. La relativamente buona conservazione delle superfici inferiori delle lastre conferma che l'attacco delle piogge acide più che quello di inquinanti gassosi costituisce la causa principale del deterioramento e della liberazione di fibre. La entità dell'inquinamento da amianto dell'ambiente di vita conseguente alle alterazioni delle coperture non è quantificabile perché, a differenza di quanto accade negli ambienti confinati, la estrema variabilità dei fattori meteorologici si ripercuote sia nella sua produzione che nella sua modificazione. Le immagini da noi osservate portano a sospettare che il fenomeno possa raggiungere punte anche molto elevate: se si considerano le stime recenti compiute in Germania che riferiscono dispersioni medie di alcuni grammi di amianto/mq./anno, in una grande città industriale la dispersione annua è valutabile nell'ordine di tonnellate. La quasi costante presenza di estese coperture in cemento amianto anche nelle costruzioni agricole lombarde potrebbe spiegare i non rari casi di positività degli indicatori di esposizione ad amianto da noi individuati negli agricoltori mediante lavaggio broncoalveolare. E importante ricordare poi che la recente indagine di Spurny (14) ha dimostrato che lamianto libero alla superficie delle coperture, a causa del suo noto potere assorbente, si carica di altri prodotti cancerogeni captati dalla atmosfera ed in particolare di idrocarburi aromatici policiclici. pag. 16 di 39 Nella valutazione della entità del problema di salute pubblica costituito dalla dispersione di amianto dalle coperture va tenuta presente quindi non soltanto la entità dell'inquinamento da fibre prodotto, ma anche il potere sinergizzante, moltiplicativo, che la quota di esposizione indebita al minerale esercita sulla azione degli altri inquinanti atmosferici cancerogeni o irritanti. È assai opportuno, quindi, che le coperture più deteriorate siano individuate ed inattivate. La asportazione e sostituzione delle coperture, attuabile in situazioni particolari, è improponibile come intervento estensivo di bonifica per le enormi implicazioni di fattibilità, di costo, di eliminazione di migliaia di tonnellate di materiale deteriorato in superficie, ma ancora pienamente valido nella sua funzione edilizia. Nella pratica occorre tempestivamente individuare, con il controllo microscopico, le situazioni che sono fonte di maggior rischio potenziale (i materiali più deteriorati e/o particolarmente ricchi di crocidolite) e su quelle intervenire con adeguato trattamento della superficie, definendo un ordine di priorità. La tecnica dell'intervento incapsulante deve essere ben controllata perché la prima fase (rimozione dello strato corroso) comporta la possibilità di dispersione di grandi quantità di fibre, anche se eseguita ad umido: abbattimento delle nebbie prodotte dalla idropulitrice e corretta filtrazione delle acque sono aspetti richiedenti particolari attrezzature e adeguata vigilanza. Le proposte indicate concordano con gli orientamenti più recenti della Environmental Protection Agency (EP A) (8) che in tema di interventi rivolti a contrastare le indebite dispersioni di amianto tendono a ridurre il più possibile le operazioni di rimozione privilegiando il «trattamento dell'amianto sul posto». f) RIASSUNTO Lo studio microscopico di campioni di coperture in cemento amianto esposti agli agenti atmosferici per tempi variabili da 2 mesi a oltre 15 anni, ha dimostrato che i fenomeni corrosivi con liberazione di fibre iniziano dopo pochi mesi e sono abbastanza evidenti dopo pochi anni e divengono imponenti tra 5 e 10 anni. Le piogge acide costituiscono il principale fattore di deterioramento delle superfici. In base ai risultati della ricerca le coperture in cemento amianto debbono essere considerate importanti fonti di inquinamento da amianto dell'ambiente di vita anche in considerazione della loro grande estensione negli ambienti industriali, residenziali ed agricoli. Nel valutare la opportunità di un trattamento delle superfici con composti incapsulanti, resistenti agli agenti atmosferici, deve essere data priorità alle coperture che alla indagine microscopica risultano maggiormente alterate e più ricche di crocidolite. pag. 17 di 39 La crocidolite o amianto blu è ben identificabile in microscopia ottica in quanto i fasci di fibre incorporati nel cemento sono per la massima parte di dimensioni tali da essere facilmente visibili. 2.3 PERIODO POST TERREMOTO Negli anni '80÷82, nell'area del cratere sono arrivati in Basilicata, tramite la Protezione Civile, 28.000 prefabbricati e 12.000 containers che utilizzavano manufatti coibenti in amianto e coperture in eternit. Alla luce del documento tecnico sopra riportato è lecito dire che Sbagliare è umano, perseverare è diabolico, perché si condivide la necessità di reperire quanto allora disponibile in uno stato di emergenza (terremoto), ma non si approva che finita l'emergenza detti Manufatti in cemento amianto non siano stati rimossi e siano tuttora presenti in quartieri abitati. Allo scopo si (riporta) ricorda un'analisi giornalistica sull'argomento BUCALETTO 2012 : LA FERITA ANCORA APERTA http://basilicata24tv.com/inchieste/sgiagurati-bucaletto-viaggio-baracche-abusive-traslochi-autorizzati-124.php 2.4 AMIANTO PER USO INDUSTRIALE AllEniChem non si produceva amianto, ciò nonostante esso era molto diffuso ed utilizzato La legge n. 257/92 arrestò definitivamente lulteriore diffusione amianto sul territorio nazionale ma, non di prodotti contenenti vietò la posa in opera di quelli esistenti, conseguentemente nello stabilimento di Pisticci Scalo (MT) e nelle altre realtà simili si continuò ad utilizzare manufatti di amianto anche in presenza di altre sostanze tossiche e nocive. A tal riguardo è da precisare che: E' Scienza Applicativa Industriale che tutti i processi per la produzione di polimeri fusi per uso tessile e dei relativi processi di trasformazione in manufatti intermedi (Reparti di Filatura, Stiro, Testurizzazione/Orditura, ...etc), come quelli dell'EniChem di Pisticci, di Ottana, della Cucirini di Ferrandina, della Meraklon di Terni, della Nero Montoro di Terni, della Montefibre di Marghera,..... etc , hanno utilizzato equivalenti o simili apparecchiature, macchinari, sistemi di protezione in assoluto ed individuali (D.P.I. in tessuto di fibre di amianto), sistemi di coibentazione e protezione delle strutture e infrastrutture impiantistiche protette con fibre in amianto floccato (espressamente richiesto dalle normative di prevenzione incendi, allora vigenti, per migliorare la resistenza al fuoco delle strutture metalliche in funzione del carico di incendio gravante sulla struttura). Quanto detto è conosciuto da tutti gli ispettori degli Enti preposti al controllo della prevenzione, della sicurezza sia dei lavoratori che degli ambienti di lavoro. Nel 2003, alcuni funzionari dello stabilimento di Pisticci Scalo (MT), non avendo accettato pag. 18 di 39 l'esclusione ingiusta dello stabilimento dall'atto di indirizzo ministeriale dellanno 2001 che avrebbe permesso di avere un po' di giustizia ai lavoratori ex esposti, si sono organizzati ed hanno costituito un gruppo di lavoro che ha avviato azioni legali per il riconoscimento dell'esposizione alle fibre di amianto. Lo stesso gruppo ha approfondito la tematica dellamianto al fine di far emergere le patologie esplose tra i lavoratori dello stabilimento che ancora oggi continuano a manifestarsi. Per dare maggiore incisività all'azione che si riteneva opportuna, per proseguire la vertenza, i predetti funzionari contattando l'A.I.E.A. Nazionale, nel 2009 hanno costituito la sezione A.I.E.A. Val Basento; lAssociazione che non ha vincoli, non ha compromessi, è determinata nel perseguire le azioni che si era prefisso. 2.4.1 MALATTIE PROFESSIONALI Oggi giorno la correlazione tra l'esposizione alla fibra di amianto e le patologie derivate e conclamate è accettata da tutti i servizi sanitari, Procure, Tribunali e tutta lopinione pubblica. Purtroppo molte persone che lavoravano all'interno dello stabilimento di Pisticci Scalo (MT) hanno accusato e continuano ad accusare le conseguenze di dette patologie, subendo immani sofferenze e decessi. L'Associazione AIEA VBA e le Parti Sociali territoriali hanno firmato 2 (due) protocolli di intesa con il Dipartimento Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale della Regione Basilicata, uno per l'Istituzione del registro esposti ed ex esposti ad amianto e del protocollo operativo di sorveglianza sanitaria, il secondo per rendere attuativo uno Studio epidemiologico di settore anche alla luce di una esposizione lavorativa ad altre sostanze cancerogene presenti nei cicli produttivi dellEx EniChem di Pisticci Scalo (MT). Con il DGR 527/2006, approvato dalla Giunta Regione Basilicata, è iniziata l'attività di sorveglianza sanitaria, ma per i soli lavoratori riconosciuti come esposti allamianto dalla CONT.A.R.P. - INAIL. Con la delibera regionale DGR nr. 1662 del 25/09/2009, è stato istituito il registro degli esposti ed ex esposti ad amianto e finanziato il protocollo operativo di sorveglianza sanitaria esteso a tutti i lavoratori (come da libro matricola aziendale) che hanno prestato servizio in siti industriali ove era stata riscontrata la presenza di manufatti in fibra di amianto, ai sensi del comma 4 dell'art. 29, D.Lgs. 277/1991. (primo obiettivo di AIEA VBA) A tal riguardo si evidenzia: I dati della Sorveglianza Sanitaria relativi ai lavoratori ex esposti dei Siti industriali del Basso Basento, aggiornati alla data del 31 dicembre 2011, sono stati divulgati ed ufficializzati nella II Conferenza Governativa sull'Amianto tenutasi dal 22 al 24 novembre 2012 a Venezia: pag. 19 di 39 · nel periodo aprile 2006 ÷ fine dicembre 2011 sono state effettuate 2.085 visite e screening di primo e secondo livello che hanno interessato un totale di 1.322 lavoratori con età media di 66 anni e di cui 1.107 sposati con prole, 2-3 figli (equivalenti 3.874 casi esposizione indiretta, potenziali esposti a basso dosaggio); · rispetto alla sorveglianza preventiva biennale di 1.322 lavoratori sottoposti ad osservazione di primo livello, sono state effettuate nr. 700 visite e screening per controlli più ravvicinati (secondo livello) che hanno riscontrato le seguenti patologie: - nr. 208 casi di placche pleuriche; - nr. 27 casi di asbestosi; - nr. 198 casi di noduli non calcifici; - nr. 23 tumori polmonari, di cui nr. 2 casi non operabili e successivo decesso; - nr. 1 caso di mesotelioma, non operabile e successivo decesso. · durante questa attività la Medicina del Lavoro dell'U.O. dell'ASM di Matera ha inoltrato all'INAIL ed agli altri Enti interessati, 225 denunce di Malattia professionale ed ha registrato ulteriori 24 casi di patologie tumorali (tumori polmonari, epatici, linfomi, leucemie) diagnosticate da altre U.O. Nazionali e Territoriali; · la prevalenza delle patologie tumorali e non tumorali rispetto alle persone visitate è risultato essere oltre il 18,7% (225 + 24 / 1332); · le malattie professionali ufficialmente denunciate dalla U.O. Medicina del Lavoro dell'ASM, non vengono nella maggior parte dei casi riconosciute dall'INAIL, nonostante trattasi di patologie tabellate. Oltre ai casi riscontrati dalla Medicina del Lavoro dell'ASM, l'Associazione AIEA VBA registra numerosi casi di patologie (benigne e tumorali) ed a tal riguardo riportiamo la: SINTESI SULLE MALATTIE PROFESSIONALI E DEI DECESSI REGISTRATI DALLASSOCIAZIONE AIEA VBA al 31/03/2014 · Casi registrati da AIEA VBA per patologie oncologiche e non nr. 366 · Casi registrati (dipendenti) per patologie maligne con decesso nr. 183 · Casi registrati (familiari) per patologie maligne con decesso nr. 2 Di questi 183 casi di decesso 66 casi sono patologie nosologicamente definite, mentre per gli altri 117 casi, quasi tutti ex dipendenti EniChem, conosciamo le generalità che abbiamo pag. 20 di 39 trasmesso alle Istituzioni competenti ed alla Procura della Repubblica di Matera per i dovuti approfondimenti. Si evidenzia che il 30% dei lavoratori del reparto della polimerizzazione dell'impianto di produzione della fibra poliammidica, 1965, è deceduto prematuramente insediata nel sito industriale di Pisticci Scalo (MT) nel per patologie oncologiche, di cui molte causate dall'esposizione all'amianto. Le mansioni dei lavoratori del Reparto non sono state riconosciute per l'esposizione all'amianto perché la CONT.A.R.P.-INAIL, incaricata dal Ministero del Lavoro al rilascio degli attestati, non ha ritenuto vi fossero le condizioni di esposizione. Le ispezioni fatte nel Reparto dalle CTU incaricate sia dal Tribunale di Matera che dalla Corte di Appello di Potenza, in presenza dell'avvocatura e del CTP dell'INPS, a seguito dei ricorsi prodotti dai lavoratori per la rivalutazione contributiva ai sensi del comma 8, art.13, LG 257/92, hanno constatato (nel 2008), invece la presenza massiva dell'amianto in diverse forme e specie certificandone l'esposizione dei ricorrenti. L'Associazione ha parzialmente ufficializzato i dati sopra esposti alla Procura della Repubblica di Matera in data 22/06/2010, al Re.Na.M. COR del Dipartimento Sanitario Regione Basilicata, alle Istituzioni ed agli Enti competenti alla presenza delle OO.SS. durante l'incontro del 25/11/2011 tenutosi presso la Prefettura di Matera. Patologie Nosologicamente Definite · · · · · · · Mesotelioma Maligno CA polmonare Asbestosi Placche Pleuriche Leucemie CA app. urogenitale (ex ANIC/EniChem) casi nr. 7, deceduti nr. 4 (ex MATERIT) casi nr. 1, deceduto nr. 1 (ex ANIC/EniChem) casi nr. 53, deceduti nr. 36 (altre ditte) casi nr. 6, deceduti nr. 3 (ex ANIC/EniChem) casi nr. 5, deceduti nr. 0 (altre ditte) casi nr. 1, deceduti nr. 0 (ex ANIC/EniChem) casi nr. 57, deceduti nr. 0 (altre ditte) casi nr. 3, deceduti nr. 0 (ex ANIC/EniChem) casi nr. 9, deceduti nr. 2 (altre ditte) casi nr. 1, deceduti nr. 0 (ex ANIC/EniChem) casi nr. 14, deceduti nr. 2 (altre ditte) casi nr. 1, deceduti nr. 0 CA app. gastrointestinale (ex ANIC/EniChem) (altre ditte) casi nr. 23, deceduti nr. 18 casi nr. 0, deceduti nr. 0 pag. 21 di 39 LAssociazione ha istruito numerose pratiche amministrative per il riconoscimento della Malattia Professionale, di queste oltre 70 sono state riconosciute dallINAIL; per questi casi lAssociazione ha avviato le pratiche per la certificazione INAIL allesposizione allamianto e per la successiva rivalutazione contributiva INPS. In diversi altri casi, nonostante il decesso dei lavoratori per patologie tabellate, gli eredi non hanno potuto godere della rendita INAIL, perché tale Istituto ha impropriamente motivato la reiezione della richiesta con la prescrizione del diritto, contrariamente alle decisioni dei Giudici di Legittimità esposte nelle sentenze nn. 13145/1999, 10697/2002, 12734/2003, 2002/2005. Molti casi di patologie multifattoriali, con altrettanti casi di morte prematura, probabilmente dovute all'esposizione di un cocktail di sostanze tossiche e nocive ed in presenza di asbesto, dimostrano l'esigenza stringente di una analisi approfondita che, come dal secondo protocollo su citato, solo attraverso lo studio epidemiologico del sito si potrebbe evidenziare la correlazione tra le sostanze utilizzate nell'ex EniChem di Pisticci Scalo (MT) e le patologie che si vanno registrando. Con lo studio epidemiologico si otterrebbe l'obiettivo di effettuare screening preventivi che potrebbero mettere in evidenza patologie in atto correlabili alle sostanze utilizzate permettendo interventi preventivi così come si sta riscontrando in diversi casi sottoposti a Sorveglianza Sanitaria per le patologie oncologiche del polmone. 3.0 L'INCIDENZA DELL'AMIANTO NELLE PATOLOGIE MULTIFATTORIALI Negli anni Sessanta lo scienziato statunitense Irving SELIKOFF effettuò un imponente studio su un campione di 17.800 lavoratori, confermando la sua convinzione che l'esposizione all'amianto potesse causare il cancro. Lo scienziato, morto nel 1992, evidenziò che le persone che lavoravano a contatto con l'asbesto anche per un periodo inferiore ad una settimana, riportavano segni a livello polmonare fino a 30 anni dopo. Gli studi dello scienziato furono ritenuti molto importanti dalle istituzioni statunitensi. Nel 1970 l'Occupational Safety and Health Administration impose limiti di esposizione per i lavoratori e nel 1989 l'Environmental Protection Administration emanò nuove norme per il graduale arresto della produzione di prodotti con asbesto. L'amianto, oltre ad essere implicato nella patogenesi della asbestosi e del mesotelioma pleurico, mostra un ruolo sinergico con il fumo di tabacco per lo sviluppo di carcinoma del polmone. In Gran Bretagna è stato stimato che il 2-3% dei casi di cancro mortale è causato dall'amianto. In Italia, la correlazione tra l'esposizione all'amianto e il carcinoma del polmone è stata documentata per la prima volta nel 1995. pag. 22 di 39 Numerosi studi successivi hanno mostrato che la mortalità per tumori in genere è più alta nei lavoratori esposti a polveri libere di asbesto rispetto alla popolazione generale ed in particolare sembrano più frequenti il tumore del tratto gastro-intestinale e della laringe. Tutti i cicli produttivi possono essere intrinsecamente pericolosi per produzione o trattamento industriale di sostanze tossiche o nocive o esserlo in relazione alle condizioni di impiego di prodotti, la cui concentrazione trasforma il sistema produttivo in un contesto pericoloso e tossico (esempio lazoto è un gas presente nellaria che respiriamo, quindi non tossico nénocivo; se però una generica lavorazione comporta delle concentrazioni molto elevate di azoto, allora lesposizione a tale gas in quelle condizioni rappresenta un rischio in quanto questo può essere letale non per intossicazione ma per asfissia). Anche la maggior parte dei processi produttivi del sito ex ENI di Pisticci Scalo (MT) utilizzava sostanze chimiche allo stato gassoso, liquido e solido, come materie prime di reazione; olii di ensimaggio, coloranti e solventi nelle fasi di filatura, bobinatura, stiro, etc; sostanze nocive come l'acrilonitrile ed il metilacrilato come materie prime nella produzione della fibra acrilica; trielina e clorotene (cancerogene) utilizzato in grandi quantità come sgrassante; acido solforico, acido nitrico e vapori nitrosi, ammoniaca, freon, sesquiossido di antimonio (cancerogeno), l'epicloridrina, l'ortocresolo, resina epossidica, olii diatermici, chemicals da laboratorio per la caratterizzazione delle sostanze chimiche di reazione e per seguire le fasi intermedie di lavorazione fino alla caratterizzazione del prodotto finito dei vari impianti di produzione, come l'ortoclorofenolo (cancerogeno), olii combustibili ad alto contenuto di zolfo per la Centrale Termoelettrica con inquinamento ambientale a causa delle emissioni dei fumi di combustione, PCB olio di isolamento per i trasformatori (cancerogeno), ...etc. 4.0 OMISSIONI Il 22 giugno 2010, dopo l'ennesimo decesso, lAssociazione ha inoltrato alla Procura della Repubblica di Matera un esposto/denuncia per malattie professionali correlabili all'ambiente di lavoro ed ha chiesto di accertare eventuali responsabilità dei datori di lavoro che hanno operato in Val Basento (società del Gruppo ENI, SNIA, Liquichimica, Materit ed altre) e di accertare le eventuali responsabilità da parte dell'Ente Tecnico CONT.A.R.P. - INAIL. L'Associazione denuncia gravi omissioni Istituzionali: · da parte della Contarp-INAIL, che nonostante la RELAZIONE TECNICA RELATIVA ALL' ESPOSIZIONE ALL' AMIANTO DEL PERSONALE AZIENDALE trasmessa dall'Enichem di Pisticci Scalo (MT) allIstituto Assicurativo nel mese di agosto 1998 avesse evidenziato la presenza di manufatti in amianto in tutte le sue varie forme e specie per uso industriale, esso Istituto non fece le idonee visite ispettive atte a verificare la reale presenza di manufatti in amianto negli impianti di produzione. Tali informazioni erano anche reperibili nei registri del Magazzino Centrale e nei registri pag. 23 di 39 delle ditte che effettuavano le coibentazioni negli impianti di tutto il sito industriale, in questo modo contravvenne al mandato assegnatole dal Ministero del Lavoro. Se ciò fosse stato fatto, si sarebbero potute creare le condizioni per attivare la sorveglianza sanitaria ai sensi dellart.29, comma 4 dell'ex D.Lgs. 277/1991. · da parte della INAIL, la mancata richiesta del premio assicurativo contro l'asbestosi ai sensi dellarticolo n. 153 del Testo Unico di cui al D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124 e successive modifiche ed integrazioni. Ciò avrebbe permesso il riconoscimento all'esposizione per Atto di Indirizzo Ministeriale. · da parte del Datore di Lavoro e dell'INAIL, la mancata ufficializzazione e coinvolgimento delle OO.SS. sulle valutazioni del rischio concernente la presenza dell'amianto nello Stabilimento ex EniChem di Pisticci Scalo (MT). Il D.Lgs. 277/1991, nei commi dell'art. 24 (valutazione del rischio) prevede che i lavoratori ovvero i loro rappresentanti debbono essere consultati prima dell'effettuazione della valutazione del rischio e debbono essere informati dei risultati. Quindi anche le risposte del'EniChem riportate nel Questionario CONT.A.R.P. - INAIL suddetto andavano ufficializzate, ciò avrebbe permesso a tutti i lavoratori di rivendicare i propri diritti in tempo debito (entro il 15/06/2005). Ciò avrebbe fatto prendere coscienza ai lavoratori del rischio amianto, avrebbe favorito ed anticipato la Sorveglianza Sanitaria, avrebbe evitato gli innumerevoli ricorsi legali e il relativo aggravio erariale. · da parte dei Medici di Famiglia, per la mancata denuncia di Malattia professionale. Il Decreto 27 Aprile 2004 riporta lElenco delle malattie professionali per le quali è obbligatoria la denuncia da parte dei medici di famiglia, ai sensi e per gli effetti dell'art. 139 del Testo Unico. (GU n.134 del 10/6/2004) L'elenco è costituito: dalla lista I, contenente malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità; dalla lista II, contenente malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità; dalla lista III, contenente malattie la cui origine lavorativa è possibile. Lelenco con lo stesso criterio discerne i tumori di tipo professionale a seconda del grado di probabilità dellorigine lavorativa. Ciò ha ritardato la conoscenza delle varie delle Malattie professionali, la causa che le hanno determinate, quindi, il mancato riconoscimento del danno patrimoniale e non per le vittime pag. 24 di 39 dirette ed i loro familiari; inoltre, non ha permesso di individuare la causa di decessi causati da malattie professionali acclamate MORTI BIANCHE, DIMENTICATE In questi anni di attività, cercando di colmare il vuoto creatosi dalle omissioni per la mancata compilazione dei certificati e per la mancata denuncia/segnalazione di malattie professionali da parte dei medici di famiglia forse per sottovalutazione o per negligenza, l'Associazione ha predisposto diverse decine di certificati di presunte malattie professionali (mod. 5 SS INAIL) invitando poi i medici di famiglia a completarli nella parte diagnostica. L'Associazione ha istruito le pratiche amministrative, ai sensi del comma 7, art. 13 della legge 257/92, modificato dalla legge n. 271/93, per l'attestato di esposizione INAIL e successiva rivalutazione contributiva INPS a molti lavoratori o ai loro familiari, dopo il riconoscimento della Malattia Professionale. 5.0 LE MORTI BIANCHE DIMENTICATE La complessa problematica che coinvolge le Morti dimenticate, oggetto di valutazione da parte della Commissione Parlamentare Infortuni (definita anche commissione per Morti Bianche) oggi in vista del Presidente della Repubblica, Direzione Nazionale INAIL durante la II Conferenza è stata evidenziata dalla stessa Nazionale Governativa sull'Amianto in Venezia (22÷24 novembre 2012).In quella occasione emerse linteresse di TUTTI per fare emergere le peculiarità del rischio salute dei Cittadini negli ambienti di lavoro e/non al fine di individuare soluzioni atte ad evitare le cause di invalidità e di decessi. Queste situazioni pur essendo radicate nel Territorio Nazionale non sono emerse soprattutto per le omissioni riportate al punto 4.0, esempio emblematico: l'ILVA di Taranto. Ciò nonostante, l'Associazione nel rivendicare, il diritto alla rendita del superstite a causa di una malattia professionale tabellata, constata che l'INAIL della Regione Basilicata rigetta le richieste per scadenza dei termini (tre anni e 150 giorni dalla data del decesso) ai sensi dell'art. 112 D.P.R. 1124/1965. A tal proposito si ricorda l'intervento della Commissione Parlamentare Infortuni che ha sollecitato l'INAIL territoriale a riesaminare i casi alla luce di quanto di seguito riportato: · la Cassazione dispone che, qualora non sia conoscibile la causa della malattia, la prescrizione non può iniziare a decorrere, poiché la malattia viene vissuta e sofferta solamente come una tragica fatalità. (Cass. 21 Febbraio 2003 n. 2645; Cass. 05 luglio 2004 n. 12287; Cass. 08 Maggio 2006 n. 10493). La fattispecie costitutiva del diritto alla rendita ai superstiti, si realizza a favore dei familiari del lavoratore assicurato non per il solo fatto della morte del congiunto, essendo altresì pag. 25 di 39 necessario che il decesso sia causalmente riconducibile ad una tecnopatia; il diritto, quindi, può essere fatto valere solo dal momento in cui è conosciuta, o è oggettivamente conoscibile, da parte dei superstiti la causa lavorativa della morte; di conseguenza, sulla base del principio generale secondo il quale il termine di prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui il diritto può essere fatto valere (art. 2935 cod. civ.), il dies a quo del periodo prescrizionale per la rendita ai superstiti coincide · con la data dalla quale la causa lavorativa della morte era conosciuta, o era oggettivamente conoscibile, dai superstiti. Sentenza Cassazione n. 2002/05. È dunque palese che, con questa decisione la S.C., pur senza prendere espressamente posizione sulla questione generale del rilievo degli impedimenti di fatto, abbia in definitiva riconosciuto che, · un impedimento di fatto, qual è l'ignoranza delle cause della malattia, impedisce il corso della prescrizione: impedisce, cioè, che il diritto, per gli effetti dell'articolo 2935 c.c., possa essere fatto valere. · Contra non valentem agere non currit praescriptio. Non si può prescrivere un diritto prima che esista. La decorrenza della prescrizione dell'azione non può essere collegata solo alla manifestazione o esteriorizzazione del danno, in questo caso dalla morte, ma deve presupporre la conoscibilità della natura professionale della malattia. Non è affatto semplice per linteressato o per i suoi familiari, cogliere con compiutezza che quella sintomatologia o che quella malattia è riferibile ad una causa lavorativa, soprattutto non lo era alla fine degli anni 80. La rendita per malattia professionale può essere richiesta allorché si realizzano le condizioni che consentano al titolare del diritto di conseguire la ragionevole conoscenza dell'esistenza del diritto; così il termine di prescrizione inizierà a decorrere dal momento della conoscenza o conoscibilità della malattia e della natura professionale delle stessa, nonché della sua indennizzabilità: non vi è alcuna ragione di distinguere il caso in cui sia in discussione una prestazione diretta, o si tratti invece di rendita ai superstiti, i quali, se hanno piena conoscenza della malattia e della causa del decesso, non necessariamente sono in grado di conoscere taluni risvolti dell'attività lavorativa del "de cuius" che indichino la causa professionale della malattia. Il rilievo della certezza dei termini di decorrenza della prescrizione andrebbe, invece, pag. 26 di 39 bilanciato con la valutazione di conoscibilità non solo di natura oggettiva, ma anche soggettiva da parte del lavoratore o dei suoi eredi, della eziogenesi della patologia, non potendo porsi a carico del danneggiato un effetto sfavorevole che dipende da omissione di informazioni del datore di lavoro o, comunque, da ignoranza non imputabile. In tema di malattie professionali, anche per i superstiti dell'assicurato, perché possa esercitarsi l'azione per il conseguimento delle prestazioni loro spettante "iure proprio", nella qualità, e quindi, perché possa iniziare il decorso della prescrizione, è indispensabile il realizzarsi di entrambi i requisiti previsti dalla relativa disciplina, e cioè la morte dell'assicurato e la conoscenza o conoscibilità da parte dei predetti superstiti, dell'eziologia professionale del decesso, la quale può non coincidere con la morte, ma essere raggiunta solo dopo di essa. Tale interpretazione ha trovato puntuale riscontro anche nellinterpretazione della giurisprudenza di legittimità, la quale ha affermato che Il termine di prescrizione dell'azione diretta a conseguire la rendita per malattia professionale decorre dal momento in cui uno o più fatti concorrenti forniscano certezza dell'esistenza dello stato morboso o della sua conoscibilità da parte dell'assicurato, in relazione anche alla sua eziologia professionale. Il medesimo criterio va adottato anche ai fini della decorrenza del termine ordinario di prescrizione del diritto al correlato risarcimento del danno riconducibile all'articolo 2059 codice civile trattandosi di situazione analoga e addirittura sovrapponibile. La Direzione Centrale Prestazioni INAIL recepisce le disposizioni della Suprema Corte e dispone nel merito con la circolare cfr. nota del 28.11.2005, nr. prot. 7187/bis, di cui si allega copia. 6.0 FONDO VITTIME DELL'AMIANTO La Francia ha stanziato per il Fondo per le Vittime dell'amianto 550 milioni di euro/anno, il Governo italiano, dopo tanti anni di rivendicazioni, ha deliberato una tantum pari a 50 milioni di euro: 30 milioni pubblici e 20 milioni rivenienti da privati. Il decreto attuativo per il Fondo Vittime Amianto è stato emanato il 13.01.2011 dai Ministri del Lavoro e dell'Economia, riporta le norme che regolano la legge istitutiva ( legge 24 dicembre 2007, nr. 244, pubblicata nella G.U. nr. 300 del 28.12.2007 ). La somma messa a disposizione dal Governo italiano va confrontata con quanto prevede il fondo FIVA deliberato dal Governo francese, nazione della CE che ha avuto un utilizzo di manufatti in amianto notevolmente inferiore a quello dell'Italia, il cui fondo è operativo dal 2002. Questo diverso modo di gestire il problema da parte dei Governi mette in evidenza pag. 27 di 39 come i Governi italiani hanno preferito e preferiscono salvaguardare l'equilibrio dei bilanci a discapito di una corretta programmazione delle politiche sociali, pur conservando i privilegi della burocrazia e non recuperando i fondi necessari per le politiche sociali nonostante le costanti promesse e programmazioni enunciate solo in campagna elettorali, ma mai attuate. Il bene comune rappresenta sempre meno l'obiettivo al quale i Governi sono obbligati dal Giuramento alla Costituzione Italiana. Il decreto è inadeguato per gli stessi parlamentari interessati che l'hanno approvato sia per in termini di disponibilità economica che per le modalità attuative. Infatti hanno diritto al Fondo solo i titolari di rendita .. che hanno contratto patologie asbesto correlate per esposizione alle fibre di amianto riconosciute dall'INAIL ..... Invece, Coloro che sono stati esposti in ambiente non lavorativo e non sono stati riconosciuti dall'INAIL, come i familiari dei lavoratori esposti o i cittadini vicino ad altre fonti nocive, pur avendo contratto patologie oncologiche anche con decesso non hanno alcun diritto. Le associazioni ed i movimenti dei familiari delle vittime continuano a rivendicare: · a) che il decreto attuativo, per dovere di giustizia, venga modificato ed integrato affinché il diritto venga esteso a Tutti coloro che si sono e sono riconosciuti vittime dell'amianto; · b) che il Fondo per le vittime abbia una adeguata copertura finanziaria (vedi fondo FIVA), nel rispetto della dignità umana e per soddisfare tutti gli aventi diritto (il decesso di una persone non vale 4÷5.000 euro, così come previsto dal vigente decreto). Nel constatare che le Regioni meridionali per proprie negligenze hanno permesso di devolvere l'85% dei fondi erogati in funzione delle Malattie Professionali riconosciute alle Regioni del centro-Nord ed il restante 15%, a favore degli ex esposti della Fibronit di Bari e dell'ILVA di Taranto, l'Associazione AIEA VBA propose l'istituzione di un Fondo regionale Vittime Amianto ed altre sostanze classificate nocive o cancerogene. Tale proposta supportata da una petizione popolare con l'adesione di oltre 2500 cittadini depositate presso la Presidenza della Provincia di Matera che si impegnava a supportare la proposta presso il Governo della Regione Basilicata, in attesa di una adeguata modifica della legislazione nazionale, aveva la finalità di attenuare l'ingiustizia profusa alle tante vittime dell'amianto e delle altre sostanze nocive o cancerogene come quelle presenti nei dell'intero Territorio Regionale Basilicata. L'Associazione propose di finanziare il Fondo Regionale con le rivenienze delle risorse energetiche naturali. pag. 28 di 39 Riteniamo che le risorse erogate per il bonus benzina, quei 90 denari distribuiti senza senso nel territorio regionale, avrebbero potuto avere una destinazione più meritevole e più nobile ed avrebbero potuto dare, anche se in ritardo, un sostegno alle famiglie di quei lavoratori che hanno subito e continuano subire le conseguenze dell'inquinamento ambientale. 7.0 Orientamenti del Tribunale di Matera in tema di Benefici Previdenziali Amianto, ex art. 13, comma 8, L. 257/1992 e s.m.i. 7.1 Sulla proponibilità dell'azione giudiziale nel regime precedente alla novella legislativa di cui all'art. 47 del D.L. 269/2003 Il Tribunale di Matera Sez. Lavoro, si esprime su questo primo punto nel senso della rilevanza del procedimento amministrativo, che si risolve nella presentazione all'INPS della domanda amministrativa di riconoscimento del beneficio per esposizione all'amianto. 7.2 Sulla legittimazione passiva dell'INPS Il Tribunale di Matera Sez. Lavoro, ritiene che la legittimazione passiva nelle azioni aventi come petitum la richiesta di riconoscimento dei benefici economici previsti dalla legge in tema di amianto appartiene in via esclusiva all'INPS. Ciò in quanto il beneficio della rivalutazione contributiva previsto dall'art. 13, comma 8, L. 257/1992 in favore dei lavoratori del settore dell'amianto ha carattere pensionistico, essendo finalizzato dell'anzianità contributiva utile a per consentire ottenere un le più rapido prestazioni raggiungimento pensionistiche dell'assicurazione generale obbligatoria; ne consegue che nella controversia instaurata dal lavoratore ai fini del riconoscimento del relativo diritto, l'unico soggetto legittimato a stare in giudizio è l'Inps, essendo tale ente il solo tenuto ad operare la richiesta di rivalutazione. L'INAIL dunque, non è parte del rapporto previdenziale e, di conseguenza, non è configurabile una posizione giuridica autonomamente tutelabile nei confronti di tale Istituto. 7.3 Sulla decadenza con riguardo ai diritti previdenziali vantati in relazione agli artt. 47, c. 2 d.p.r. 30/04/1970 n. 639 e 47, c. 5, decreto legge n. 269 del 2003 Con riferimento all'art. 47, c. 2, d.p.r. n. 639/1970, il Tribunale di Matera Sez. Lavoro, è costante nell'affermare che il termine iniziale del maturarsi della decadenza in questione decorre dalla istanza amministrativa inoltrata all'INPS. pag. 29 di 39 Con riferimento all'art. 47, c. 5, d.l. 269/2003, il medesimo Tribunale si è espresso a più riprese e con costante orientamento nel senso che deve escludersi l'applicabilità della nuova disciplina introdotta dall'art. 47 d. l. 269/2003 a tutti coloro che alla data del 2 ottobre 2003 fossero già pensionati o rientrassero nelle altre categorie di cui al c. 6-bis dell'art. 47 in questione e di cui all'art. 3, comma 132, l. 350/2003. Ancora, il Tribunale di Matera, in numerose sentenze precisa che: l'attribuzione del beneficio di cui all'art. 13, c. 8, l. 257/1992 in relazione alla disciplina meno favorevole di cui all'art. 47 del d.l. 269/2003, presuppone l'adibizione per un periodo non inferiore a dieci anni del lavoratore a mansioni comportanti un effettivo e personale rischio morbigeno a causa della presenza nei luoghi di lavoro, di una concentrazione media annua di fibre di amianto non inferiore a 100 fibre/litro come valore medio su otto ore al giorno. A tal riguardo, ulteriore condizione del diritto vantato è rappresentata dalla specifica e personale esposizione ad un ambiente, connotato dal superamento dei valori di rischio previsti dal d.lgl. n. 277/1991 per le polveri di amianto. La Suprema Corte (...) ha poi, affermato il principio secondo il quale il beneficio per cui è causa spetta a coloro che dimostrino l'adibizione ultradecennale a mansioni comportanti un effettivo e personale rischio morbigeno a causa della presenza, nei luoghi di lavoro, di una concentrazione di fibre di amianto che, per essere superiore ai valori limite indicati nella legislazione prevenzionale di cui al d.lgs. n. 277/1991 (...), renda concreta e non solo presunta la possibilità del manifestarsi delle patologie che la sostanza nociva l'amianto è idonea a generare. 7.4 Situazione legale delle pratiche per la rivalutazione contributiva ai sensi del d.lgs 257/92, s.m.i, promosse da AIEA VBA a favore dei suoi iscritti. Dei ca. 10.000 lavoratori che hanno lavorato nellambiente industriale di Basilicata, in cui era presente lamianto, oltre alle certificazioni allesposizione emesse per via amministrativa dallINAIL, altri 977 lavoratori hanno ottenuto lo stesso riconoscimento dalla Magistratura dei Tribunali di Potenza e di Matera a seguito di azioni giudiziarie contro lINPS. Lavvocatura INPS ha presentato appello per ca. 535 di queste sentenze che sono state rigettate nella maggior parte dalla Corte di Appello di Potenza, solo 27 hanno avuto accoglimento. La Corte di Potenza nelludienza del 28/11/2013 ha rigettato 80 appelli condannando lINPS al pagamento delle spese per un ammontare di ca. 100.000,00 euro. pag. 30 di 39 Fig. 1: Sentenze emesse dalle sezioni Lavoro dei Tribunali Matera e Potenza PROSPETTO RIEPILOGO SENTENZE al 15 giugno 2014 Sede Tribunale Sentenze di primo grado Sentenze Corte Appello Potenza TOTALI rigetto vs favorevoli ai procedimenti di accoglimento Rigetto Lavoratori Lavoratori pendenti per INPS vs INPS POTENZA ca. 736 MATERA ca. 1050 139 457 140 54 520 476 27 335 procedimenti pendenti totali 173 ca. 535 Nr. 220 ricorsi istruiti con il supporto tecnico legale dellAIEA VBA (in attività dal febbraio 2009), hanno ottenuto sentenza favorevole dal Tribunale di Matera; di queste sentenze Nr. 55 sono state appellate da parte dellavvocatura INPS sono stati rigettati dalla Corte di Appello di Potenza. Dei 476 ricorsi in attesa di giudizio da parte del Tribunale di Matera nr. 173 sono stati istruiti con il supporto tecnico legale dellAIEA VBA ed altri Nr. 30 verranno depositati prima della chiusura estiva delle attività giudiziarie. Nr. 120 pratiche sono in fase di definizione amministrativa da parte dellassociazione. Nonostante la Corte di Appello di Potenza, il 28 /11/2013, abbia rigettato ca. 80 appelli INPS, dallinizio dellanno, lavvocatura INPS si è appellata su ulteriori casi, e tra questi anche per 25 soci dellAIEA VBA. Dato che i costi relativi ai procedimenti giudiziari nella sezione civile sono ulteriormente lievitati: · un giudizio di primo grado (spese giudiziarie, legali, CTU), ca. 4.000,00 euro; · un giudizio di secondo grado (spese giudiziarie, legali, CTU), ca. 6.000,00 euro. Ci chiediamo quanti soldi dei contribuenti, lINPS deve continuare a sperperare in sentenze identiche a quelle che si sono dimostrate inattaccabili sotto il profilo giudiziario? Ci chiediamo perché lINPS non sposti le sue attenzioni verso lINAIL che, negando ingiustamente il riconoscimento allesposizione ai lavoratori, ha riversato e tuttora riversa il contenzioso sullEnte Previdenziale? pag. 31 di 39 8.0 DISEGNO DI LEGGE PER I LAVORATORI ESPOSTI ED EX ESPOSTI ALLAMIANTO Pacchetto Welfare Il presente disegno di legge ha lobiettivo di armonizzare le disposizioni che negli anni successivi alla 257/92 hanno modificato ed integrato la tematica della concessione dei benefici previdenziali a seguito del riconoscimento dellesposizione certificata allamianto per lattività lavorativa soggetta allassicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali gestita dallINAIL. I punti più significativi del disegno di legge sono: - la riapertura dei termini per poter inoltrare domanda di rilascio delle certificazioni di esposizione per l'accesso ai benefici previdenziali, estendendo le modalità di acceso agli stessi benefici anche agli eredi degli aventi diritto; - la riproponibilità della domanda da parte dei lavoratori per i quali è intervenuta la prescrizioni delle prestazioni previdenziali al fine di mantenere il diritto relativo alla rivalutazione contributiva pur perdendo i ratei pregressi; - introduce l'elemento della conoscibilità relativa alla decorrenza della prescrizione del diritto alla rendita diretta o alla rendita del superstite, già da tempo riconosciuto dalla giurisprudenza di legittimità e di merito, nonché da quella europea; - l'istituzione di un indennizzo da corrispondersi una tantum nei confronti di quei lavoratori collocati in trattamento di quiescenza prima dell'entrata in vigore della L. 257 del 1992; - la non applicazione dellarticolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 (Legge Fornero), ai lavoratori esposti o ex esposti all'amianto. 9.0 RICHIESTA EMANAZIONE ATTO INDIRIZZO MINISTERIALE per lo Stabilimento ex Anic/EniChem di Pisticci Scalo (MT) · Viste le numerosissime sentenze che riconoscono la presenza dellamianto e la relativa esposizione degli ex dipendenti dello Stabilimento; · Visti le patologie asbesto-correlate, registrate nellambito della Sorveglianza Sanitaria dellOspedale; · Visti i numerosi riconoscimenti di malattia professionale ottenuti sia in via amministrativa che in via giudiziaria; · Vista la tipologia dello Stabilimento Petrolchimico/Chimico EniChem di Pisticci Scalo, delle lavorazioni svolte e dellambiente lavorativo, perfettamente identica agli stabilimenti ANIC/EniChem di Brindisi, Marghera e Ravenna. pag. 32 di 39 SI ha la convinzione che il sito industriale ex Enichem di Pisticci Scalo (MT) abbia tutti i requisiti per essere destinatario di un Atto di Indirizzo Ministeriale. Tra gli allegati riportiamo la richiesta dellAtto di Indirizzo Ministeriale che AIEA VBA ha inoltrato al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, ed al Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella. 10.0 Espostidenuncia alla Procura della Repubblica di Matera Alla Procura della Repubblica di Matera si è chiesto di svolgere idonee indagini preliminari per verificare leventuale sussistenza di estremi di rilevanza penale per: 10.1 Stabilimento ex ANIC/EniChem S.p.A. di Pisticci Scalo (MT) Lo stabilimento ANIC S.p.A., sito presso larea industriale di Pisticci Scalo nacque principalmente per produrre fibre sintetiche in processi produttivi che operavano a temperature tra 250÷320°C, utilizzando manufatti in amianto come supporto coibente e per i sistemi di tenuta. A seguito della constatazione di centinaia di decessi e di patologie oncologiche e non, constatate nello stabilimento ex ANIC/EniChem. Essendo palese il nesso di causalità intercorrente tra i decessi dei dipendenti e le mansioni lavorative svolte, degli incarichi ricoperti e del contatto che queste persone hanno avuto nel corso della loro vita con il subdolo e mortale nemico su ricordato: lamianto. 10.2 Stabilimento ex Materit S.r.l. Macchia di Ferrandina (MT) Per la giacenza incustodita di diverse centinaia di big bag contenenti amianto crisotilo o amianto bianco e centinaia di sacchi contenenti crocidolite o amianto blu. Da ricordare che lex Materit fu chiusa dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri proprio a causa della mancanza di una discarica autorizzata per lo smaltimento dei propri rifiuti. Degli 86 operai che ci lavoravano, 10 sono deceduti, molti altri sono ammalati con il dubbio continuo di essere già condannati. 10.3 Presenza di sostanze nocive e probabilmente cancerogene sia sulle acque superficiali che in quelle di falda più profonde lungo il corso del Basento. Inquinamento di vaste proporzioni che riguarda tanto il suolo che il sottosuolo comprese le falde acquifere, delle aree interne ed esterne al polo chimico industriale lungo il corso del Basento poiché interessate da una sistematica attività di inquinamento prodotto dai cicli pag. 33 di 39 produttivi degli stabilimenti ivi presenti con grave compromissione delle acque e dell'ambiente in generale. · Se le analisi sono risalenti al 2004 e si sono protratte fino al 2012 per quale motivo non sono stati allertati i sindaci della zona affinché emanassero ordinanze dello stesso tenore di quelle emanate durante il 2014? Chi avrebbe dovuto effettuare queste comunicazioni? · Il ritardo nella comunicazione delle analisi svolte e nel prendere gli opportuni provvedimenti da parte dei Sindaci o da parte delle autorità sanitarie competenti ha portato ulteriori conseguenze? Ha aggravato gli effetti del reato? Ha messo a repentaglio la salute e lincolumità pubblica? · Lomissione di queste informazioni ha aggravato lo stato già drammatico della situazione delle acque di falda? · Lobbligo di comunicare la potenziale contaminazione di un sito agli enti pubblici nel cui territorio si prospetta levento lesivo, finanche, al Prefetto della Provincia, perché non è stato rispettato? pag. 34 di 39 11.0 CONCLUSIONI Nelle conclusioni della II Conferenza Nazionale Governativa che si è tenuta a Venezia dal 22÷24 novembre 2012 il Ministro della Sanità, Renato Balduzzi nell'annunciare una disponibilità finanziaria di 22÷23 milioni di euro per il Piano Nazionale sull'Amianto, rimarca quanto segue: · che il piano conterrà proposte di grande innovazione rimarcando l'impegno di affrontare il problema Amianto come una grande questione nazionale e internazionale; · l'importanza dell'applicazione del Piano nelle Regioni nel fornire i dati ad esempio su malattia e siti contaminati; · visto la virtuosità di poche Regioni, il Ministro ha avvertito che saranno sanzionate le Regioni che non si adegueranno alle normative vigenti (l'autonomia delle Regioni non può significare irresponsabilità). Gli obiettivi principali posti dal Coordinamento Nazionale amianto CNA sono: a) divieto globale utilizzo dellamianto; b) adeguamento del Fondo Vittime Amianto, istituito con la legge finanziaria 2008, anche a favore dei familiari che subiscono le stesse patologie per esposizione indiretta e per Tutti coloro che vivendo nel Territorio contraggono patologie simili. Il Fondo Vittime Amianto è stato modificato trascurando proprio i familiari dei dipendenti ed i Cittadini per i quali era stato previsto; c) Venga istituito un fondo nazionale per la bonifica e la messa in sicurezza degli edifici pubblici con priorità nelle situazioni di emergenza; d) Nei siti di interesse nazionale le operazioni di bonifica stanno procedendo molto lentamente; in molte regioni come nella nostra Regione non è stata completata nemmeno la mappatura o il censimento dellamianto e di conseguenza non sono state ancora avviate le bonifiche; e) I costi della bonifica, dello smaltimento dellamianto (a discarica controllata o inertizzazione termica) rimarranno molto alti perché il piano nazionale che le prevede non viene approvato; non esistono misure incentivanti né informazioni sulla pericolosità dellamianto, il Cittadino e le Istituzioni non vengono stimolati a tutelare la propria salute. f) I materiali contenenti amianto (MCA), soprattutto eternit, per la loro vetustà e lazione a cui sono continuamente sottoposti dagli agenti atmosferici pertanto sono ormai deteriorati e/o danneggiati. Solo la Regione Lombardia, nella seduta del 06 agosto 2012 con la delibera n° IX/3913, ha pianificato la mappatura, la bonifica e lo smaltimento dell'amianto presente nel territorio regionale. pag. 35 di 39 La responsabilità penale e civile compete prima di tutto ai Sindaci, ad ogni Istituzione e nessuno può sentirsi esentato dal compiere iniziative utili a determinare una azione globale o locale per evitare il protrarsi della contaminazione umana e ambientale della fibra killer. 10.1 Nella REGIONE BASILICATA nostra Regione, dove è presente la tremolite affiorante che contribuisce all'inquinamento dellaria e dellambiente territoriale con probabile danno alla salute della Cittadinanza circostante, si aggiunge anche lamianto che riguarda il mondo del lavoro, i siti industriali dismessi e non bonificati, le discariche a cielo aperto, gli edifici pubblici e privati. Le omissioni e i ritardi nellattuazione della normativa in vigore sono incostanti e incoerenti rispetto allemergenza sanitaria e ambientale. Se non si interviene con urgenza ad attuare le bonifiche e avviare la fuoriuscita dallamianto, le generazioni future sono destinate ad ereditare il rischio amianto con conseguenze ben note. Nella nostra Regione si registra l'incremento percentuale di morti premature per patologie tumorali, molte delle quali potrebbero essere causate dallinquinamento ambientale da amianto. A tal riguardo vedi: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_traduci_notizia.php?IDNotizia=223850&IDC Occorre istituire Centri Operativi regionali per la raccolta dei dati su questi tumori e sulla loro possibile origine possono coincidere adeguatamente professionale. con potenziati, gli Tali centri attuali COR, oppure essere realizzati presso altre strutture del SSN o delle università. pag. 36 di 39 Occorre prevedere il successivo ampliamento della registrazione di tutti gli altri tumori a bassa frazione etiologica, sempre tenendo conto della classificazione IARC: Ca del fegato, leucemia, tumori del tessuto linfatico ed emopoietico, sarcomi delle parti molli, mammella, vescica, pancreas. Il costo di eventuali indagini sui dati registrati può essere di molto ridotto ricorrendo ad analisi caso-controllo effettuate con lausilio di banche dati informatizzate esistenti, quali le SDO, i Registri Tumori e le banche dati INPS, sul modello già operativo presso ISPESL (OCCAM). 10.2 1. La Regione Basilicata e Tutte le Istituzioni Territoriali dovrebbero: intraprendere una iniziativa rivolta al Governo nazionale affinché finanzi la bonifica e lo smaltimento dei prefabbricati e dei containers pervenuti ed installati nei primi anni '80, in occasione del terremoto; 2. realizzare ed attuare il Piano Regionale Amianto (PRA) come previsto dallart. 10 della Legge n. 257/1992 Attuazione della direttiva 2003/18/CEE; 3. realizzare la mappatura territoriale pubblica e privata, nonché il censimento dei manufatti inseriti nel Territorio, quali: condotte idriche, pluviali, contenitori vasche, e qualsiasi altro manufatto di matrice friabile che compatta, l'eliminazione delle discariche a cielo aperto, così come deliberato dalla Regione Lombardia, Deliberazione IX/3913 del 06/08/2012; 4. informare la popolazione del rischio amianto attraverso progetti di informazione e lapertura di appositi Sportelli Informativi Amianto; 5. incentivare finanziariamente l'edilizia privata per favorire la bonifica e lo smaltimento dell'amianto ed eliminare l'attuale contributo ASL che incide notevolmente sul costo/mq soprattutto per le piccole superfici; 6. organizzare quanto prima la Conferenza Regionale; 7. istituire una Commissione Regionale specifica con rappresentanti delle associazioni impegnate; 8. istituire prioritariamente uno studio epidemiologico di settore e di area per permettere di correlare le malattie oncologiche e l'esposizione agli agenti chimici, alle sostanze tossiche o/e nocive; 9. vietare severamente dopo corretta informazione labbandono di ogni quantità di manufatto di amianto nellambiente; 10. creare aree di raccolta di piccole quantità di manufatti in amianto e appalti regionali per il loro smontaggio, la loro raccolta, ed il loro avvio a discarica; 11. i rifiuti contenenti amianto sia a matrice compatta (MCA) che a matrice friabile vanno sempre classificati come pericolosi; 12. individuare siti tecnicamente idonei alla realizzazione di discariche provvisorie, e pag. 37 di 39 individuare siti per discariche idonee definitive; 13. verificare lopportunità di una progettualità di inertizzazione definitiva con il coinvolgimento di industrie statali, come l'ENI che è presente nel nostro territorio, ed è comunque corresponsabile dell'inquinamento esistente; 14. esigere dalle società interessate alle estrazioni petrolifera risorse per finanziare studi epidemiologici nelle aree delle attuali estrazioni mineraria che interessino i lavoratori diretti e la popolazione coinvolta; 15. costituire un FONDO REGIONALE VITTIME a carico delle società interessate per risarcire le vittime per lesposizione a sostanze tossiche e/o nocive e cancerogene (benzene, trielina, clorotene IPA, amianto, PCB, .......etc.); 16. esigere dall'ENI risorse per finanziare la Sorveglianza Sanitaria; 17. potenziare il C.O.R. del Re.Na.M e applicare la Dir. UE 2009 che prevede listituzione del registro per tutte le malattie asbesto correlate (e non solo per i mesoteliomi polmonari) compresi i tumori professionali in genere; 18. i risultati rivenienti annualmente dalla Sorveglianza Sanitaria Regionale debbono essere ufficializzati e trascritti sui Report annuali; 19. esigere l'Atto di Indirizzo Ministeriale per lo stabilimento ex ANIC/EniChem di Pisticci Scalo (MT); 20. esigere lapprovazione del DISEGNO DI LEGGE PER I LAVORATORI ESPOSTI ED EX ESPOSTI ALLAMIANTO Pacchetto Welfare; 21. il RE.NA.M. COR ha l'obbligo di avviare a Sorveglianza Sanitaria tutti gli ex esposti allamianto della Regione. Tale monitoraggio sta avendo valenza come diagnosi precoce dei carcinoma polmonari, creando le premesse per abbattere i costi futuri inerenti i trattamenti oncologici. Visto il vincolo della privacy, si propone al Renam Cor di chiedere a tutti coloro che hanno lavorato in presenza di manufatti di amianto, la disponibilità a sottoporsi a tale sorveglianza;Premesso che il Registro Tumori della Basilicata non rispetta quanto previsto dallAtto di Intesa tra Stato e Regioni (G.U. n. 8, 12 gennaio 1994), sottolineando limportanza di tale registro come risorsa insostituibile per la valutazione sia dellentità della popolazione malata, sia per la promozione di ricerche volte a comprenderne le cause, si chiede che il Registro Tumori della Basilicata, riporti gli indicatori di Mortalità e di Prevalenza ed elimini il vincolo di riservatezza dei dati (Dlgs. 196/2003) che non permette di acquisire e trattare gli stessi dati sanitari. 22. Si invita la Regione ad eliminare detto vincolo al fine di permettere che il patrimonio di informazioni portato dalla storia clinica del singolo individuo possa e debba essere utilizzato per la promozione della salute della collettività; 23. Ricordiamo che i Sindaci sono giuridicamente responsabili della salute dei propri Concittadini per cui è possibile promuovere lAggiornamento annuale del Registro Regionale dei tumori con la richiesta ai Sindaci del territorio regionale di check-up pag. 38 di 39 sullo stato di salute della popolazione comunale basato sui dati già presenti (ricoveri, mortalità, ecc.), anche per malattie non tumorali. 10.3 INAIL vista, la relazione Tecnica EniChem S.p.A. del 05/08/1998 relativa all'esposizione all'amianto del personale aziendale dello stabilimento di Pisticci Scalo (MT); vista, la raccomandata A.R. trasmessa dall'INAIL sede di Matera al Sig. Prefetto di Matera, alle OO.SS. di Matera (Filcem CGIL Femca CISL Cem UIL) in data 10/06/2008 avente per oggetto: Benefici previdenziali amianto (ex art. 13, c. 8, Legge n. 257/92), in cui si evince che in sede amministrativa sono state riconosciute e certificate come esposti allamianto oltre 400 lavoratori dellex ANIC/EniChem per il periodo 1961 al 31/08/1990; viste, le relazioni tecniche prodotte da CTU incaricati dal Giudice del Tribunale della Sezione Lavoro di Matera e della Corte di Appello di Potenza, riportanti i Piani di Bonifica Amianto che hanno interessato il suddetto Stabilimento; viste, le centinaia di sentenze a favore di lavoratori ex dipendenti dello Stabilimento ex EniChem di Pisticci Scalo (MT); visti, i risultati della Sorveglianza Sanitaria che hanno interessato finora oltre 2.000 lavoratori dei Siti industriali della Provincia di Matera, oltre l'80% dei quali erano dell'ex ANIC/EniChem di Pisticci Scalo (MT); viste, le innumerevoli richieste di Malattie Professionali e le relative denunce /segnalazioni, ai sensi degli art. 139 DPR 1124 del 1965 e art. 10 D.Lgs 38/2000, per patologie oncologiche e non, asbesto correlate, inoltrate dagli ex dipendenti dell'ANIC/EniChem di Pisticci Scalo (MT) o dai loro familiari in caso di decesso, l'Associazione ritiene, che l'INAIL debba chiedere allex ANIC/EniChem S.p.A. gli arretrati del premio assicurativo contro l'asbestosi ai sensi dellarticolo n. 153 del Testo Unico di cui al D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124 e successive modifiche ed integrazioni e riconoscere in sede amministrative le rivendicazioni degli ex dipendenti dell'EniChem di Pisticci Scalo (MT). pag. 39 di 39 ALLEGATI Eustachio Ambrosecchia Ambrosecchia Andrisani Angelino Angelone Angelone Angelastro 3 4 5 6 7 8 9 Campomaggiore Giacinto Giovanni Domenico Franco Vincenzo Michele Tommaso 13 Arnone 14 Astorino 15 Azzone 16 Baldari 17 Barbarito 18 Bartucci 04/10/2014 Pisticci Dante 12 Arnò Matera Miglionico Pisticci Scalo Pisticci Pisticci Crema Michele 11 Armandi Grassano Nicola Tricarico Marconia Marconia Matera Montescaglioso Matera Matera Matera Matera RESIDENZA 10 Anneca Domenico Nicola Giuseppe Michele Michele Gianpaolo Abbondanza Salvatore 2 Antonio Abbatino NOME 1 N° COGNOME Prg. Via Agri, 12 Via D'Annunzio, 4 Via Pomarico, 14 Via Roma, 39 Enichem Enichem OMCM Enichem Enichem Enichem Via Principessa Giovanna, 30/b Via Vasto, 5 CICLAT Enichem Via Roggia Comune, 30/1 Via Napoli,53 Enichem Enichem Enichem Enichem Liquichimica Liquichimica EDILSUD Liquichimica Enichem Enichem SOCIETA' Vico 4° Meridionale, 13 Via G. Sciarra, 10/7 Via Pordenone, snc Via Salerno,8 Viale Europa, 22 Viale Europa, 42 Via F. Lecce, 18 Via Gravina, 39 Via Sinni,7 INDIRIZZO Ispess.diffusi pala inf.dx con formaz. CA colon retto moderatamente differenziato C.A. Polmonare TUMORE alla vescica Presenza di grossolane placche pleuriche, calcifiche bilaterali numerose placche a livello delle regioni posteriori dei lobi inferiori e della pleura diaframmatica placche pleuriche ispessimento pleurico nodulo polmonare PATOLOGIA operatore/caposquadr a /capo turno piccole placche calcifiche localizzate a livello dei segmenti apicali dei lobi inferiori,presenza di cisti del polo sup.del rene dx diam.7 cm PAM/FIL-ACN/FIL.LAVACN/MAG- OFFICINA CENTRALE +TAS + TRAC Deficit ostruttivo moderato_ispess. Interstizio con marcato enfis. tendente alla fibrosi_lobo sup. con aree fibrotiche con aspetto a vetro smerigliato Leucemia mieloide acuta Duplice nodularità subcentimetrica polmone dx. Sottoposto a resezione tipica del lobo polmonare inf. dx MESOTELIOMA pleurico chemio per metastasi in zona sacrale...., MAG. Scorte+PAM/Stiro Carcinoma vescica, in trattamento inf._placca pleurica non calcifica MAN/MECC impianti ACN e disventilazione a livello segmento lingulare TER responsabile M.P. 19.07.2011- in attesa esiti Inail 100 % SI SI deceduto MAR. 2013 deceduto DIC. 2006 deceduto LUG 2012 deceduto 2008 deceduto Ott. 2010 NOTE AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 1.15 operatore impianto SI Addetto mautenzione mecc. SI SI SI SI SI Responsabile impianti TRAC + TAS M.P. Addetto 03.09.2012- in Manutenzione mecc. attesa esiti Inail 16 % Asbestosi Fibrosi parenchimale BCO_ M. Prof.le emessa dr. Lobuono_20.03.2012 piccole aree a vetro smerigliato_area di 75 % MESOTELIOMA MAGAZZINO Gestione Scorte SI SI ispess. Setti interlobulari+enfisema lobi sup._2 noduli solidi non calcifici ca 7 mm+min.ispess.non calc. a placca pleurica C.A. Stomaco e metastasi ossea diffusa SI SI SI SI SI SI SI SI MOD. LIBER . Leucemia Linfatica cronica operatore addetto manutenzione mecc. operatore macchine utensili (fresatore) Presenza mmtriche placche pleuriche non calcifiche; nodulo mmtrico segm.ant.lobo sup.dx. Limitazione lieve ai piccoli flussi espiratori curva flusso-volume+ 2% 2% addetto man. Mecc. 40=> 100 % oeraio qualificato operatore/capo squadra/pianificatore di manutenzione operatore MANSIONI 6 => 14% M.P.INAIL grado% PAM / STIRO OFF/ELESTRUM PAM/FIL- PAM/POL OFF / MECC sp. 6 mm e isp.piccola scissura con strie fibrotiche. Manutenzione Meccanica nodulare.Presenza di placca intrascissurale calcifica Manutenzione edile manutenzione meccanica Manutenzione edile PAM/FIL-STIRO REPARTO PROSPETTO PATOLOGIE TABELLATE CORRELATE AD ESPOSIZIONE LAVORATIVA al 31 marzo 2014 Domenico Giovanni Nicola Alfredo Pietro Bartolomeo Filippo Giuseppe Leonardo Giuseppe Leonardo Giuseppe 20 Battista 21 Bellezza 22 Berardi 23 Bojano 24 Borraccia 25 Bove 26 Caiella 27 Caldone 28 Camardo 29 Cancelliere 30 Cantarella 31 Canterino Francesco Michele 35 Carioscia 36 Carioscia Vincenzo Vincenzo 39 Cataldi 40 Caruso 04/10/2014 Leonardo 38 Cascione Maddalena Giuseppe 34 Carella 37 Carriero Leonardo Rocco 33 Capraiuolo 32 Capobianco Saverio Francesco 19 Bartoletti Pisticci Marconia Matera Montescaglioso Pomarico Pisticci scalo Marconia Marconia Tricarico Miglionico Salandra Matera Marconia Pomarico Matera Bernalda Pisticci Crotone Grassano Pisticci Tinchi (Pisticci) Bernalda Via Eugenio Grandi C.A. Polmonare lobo sup. dx, resezione Micronodulo subpleurico +BPCO vinile C.A. polmonare da esp.ne a polvere C.A. Polmonare Lesioni pleuro parenchimali polmonari C.A. Pancreas Metastasi epatiche - C.A. Polmonare BCP cronica enfisematosa -Ispessimenti pleurici bilaterali stria fibro-cicratriziale e minute broncochiectasie cilindriche. Modesti isp.to pseudo-nodulare CA epatocellulare Off.stumentista ACN Gemonti OMCM Enichem Isp.to sporadico non calcifico pleura; micro nodulo pochi mm in sede sub-pleurica; modesto isp.to setti interlobulari Leucemia mieloide acuta sotto osservazione, visita Nov. 2011 6 => 12=>18% 100 % 100 % 4% 80 ?? % Controllo medicina lavoro a 4 mesi M.P. Istruita il 17/03/2010 SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI deceduto 2011 deceduto deceduto deceduto GE 2011 deceduto 2004 deceduto -2010 Deceduto1998 decedutoMA 2013 deceduto2009 decedutoMA 2014 deceduto 2009 AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 2.15 meccanico Stumentista addetto manutenzione mecc. + capo squadra Operatore addetto al magazzino Ponteggista e add. coibentazione Capo Squadra operatore operatore operatore impianto addetto impianto Capo Turno manutentore SI Disventilopia tipo misto misto di grado lieve -Interstizio irr.con tendenza a fibrosi- area consolidazione pseudonodulare ca. 1cm con colleg. alla pleura- placca pleurica 5mm x 3cm lobo sup.dx adenocarcinoma acinare della prostata di alto grado SI SI SI SI Adenocarcinoma (G2) ulcerato del grosso intestinoTC torace: presenza in entrambe i polmoni di lesioni nodulari non calc. d. inf.cm, di cui 7 almeno a dx e di almeno 9 a sx.- lieve disventilazione segm.ingulare inf. E postero basale bilaterale, con min.versamento pleurico addetto manutenzione mecc. CT-C.RepartoC.Impianto elettricista apparecchiature SI SI SI SI 6% 60 % => M.P. Istruita il 14.03.2011 meccanico strumentista M.P. Istruita, non ricosciuta Inail 3% RESPONSABILE 100 % C.A. Polmonare BPCO- sindrome di Parkinson_ nodulo d. 5 mm segm.ant.lobo sup. sx-modesto isp.sub.pleurico con tralci fibrotici-altra form.ne nod.subpleurica d.5mmnodulo 7 mmdx pala inf.grande scissura operabile in tattamento chemioterapico ottobre/2012 C.A. Polmonare dx (N3), non Lesioni pleuriche compatibili con pregressa esposizione ad amianto in atto- placche pleuriche Ispess.to e rugosità pleura parietale con placche pleuriche. Isp.to setti interlobarie e interlobulari. Modeste bronchietasie ai lobi inferiorii TUMORE vescica + accertamenti in corso sul polmone C.A. Polmonare OFFICINA MECCANICA del 12/11/2010_ aggravamento progressivo della funzionalità respiratoria x asbestosi (CTU 14/05/2014) Orditura stiro pam CVM OFFICINA MECCANICA Enichem Enichem Via Alano da Matera, 1 Via Timeo ,25 Enichem via Pirro del balzo 73 Liquichimica Enichem Tema Via Confinanti politici ACN PAM/FIL-STIRO Enichem -Carbon Valley Enichem PAM / FIL.FILO ACN/ Tow + CRV Filaatura PAM / STIRO ACN/Manutenzione OFF/CENTR Mecc PAM / FIOCCO-STIROORDITURA Metanolo-TER/FioccoPOL-INCA OFF / CENTR -ELE. TER / MAN - STRU Manutenzione edile Enichem Enichem Via Parmisco Via Aldo Moro,1 Via S. Pellico, 15 Mons. Ciocia, 3 Enichem Enichem Via Giustino Fortunato Via Sinni, 18 Enichem Enichem Enichem S. Giovanni, 16 Via Parmisco, 8 4 Enichem Enichem Via Appulo Lucana, 4 Via Nicola Lappicola, OMCM - MEBA Sud Elettra Enichem Enichem XX Settembre, 10 Via Isernia, 8 Via Gianperduto 31 Mario Damiano Giovanni Maurizio 45 Ciannella 46 Ciocia 47 Cipriani Ferrandina Salandra Pisticci Matera Rocco Filippo Amedeo Domenico Carmine Gaetano Giacomo Vito Domenico Antonio Domenico Giovanni 50 Colangelo 51 Colucci 52 Continanza 53 Coppola 54 Coppola 55 Cospito 56 Daddiego 57 Dagostino 58 Giuseppina Angela Maria Giovanni Gerardo 60 Danzi 61 D'Armento 62 Daria 63 Delcastello 04/10/2014 Giovanni 59 D'Amico D'Alessandro Matera Giuseppe 49 Chironde Miglionico Salandra Marconia Matera Pisticci Pomarico Salandra Bernalda Marconia 48 Cirigliano Montalbano J. Salandra Montescaglioso Pisticci Vito 44 Cazzetta Matera Marconia Luigi 42 Casamia Pisticci 43 Castronuovo Antonio Giovanni 41 Caruso Via Pinerolo,41 Vico II Piave, 5 surreno sin. C.A. polmone sin con metastasi al SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI deceduto deceduto deceduto2001 Deceduto16/10/2012 deceduto decedutoDIC 1998 deceduto deceduto2009 deceduto2010 deceduto decedutoMAR 2013 decedutoAGO 2008 decedutoLU 1996 AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 3.15 operatore diffuso ispessim.dell'interstizio con pachipleurite calcificata sin.e ipoespansione del polmone omolaterale Imprese varie, Enichem, Carbon Valley analista operatrice impianto+addetta LABO carrellista operatore impianto elettricista meccanico operatore impianto operatore impianto Leucemia Mieloide cronica M.P. Da fare dopo controllo previsto a dic.2011 da preparare M.P. M.P. Inail istruita il 6% Enichem Laboratorio analisi + tintoria micronodulo solido non calcifici ca. 5 mm PAM/CONF-ORD-STIROsegm. Apicale LSD + micronodulo mm LABO subpleurico nel LSD COOP SRL esofageo Linfoma non hodgins C.A . stomaco CA prostata Ispessimento pleurico parietale post, con aspetto mammellonato e segni infiltrazione polmonare- Placca pleurica calcifica Operatore + addetto manut. Mecc. C.A. Polmonare + polipi vescicali + asportazione tiroide SI SI SI caposquadra, capoturno Capo Turno SI SI SI SI SI SI SI SI SI Responsabile operatore Capo Turno elettricista addetto laboratorio M.P. Inail istruita il 08/04/2011 100 % analista chimico Epato Carcinoma C.A. Polmonare + C.A. stomaco Bronchietactasie con diffusi e marcati ispess.to bronchitico e peribroch. Segni di fibrosi polm.re multipli micron. D max 7.5 mm. Grossolane placche pleuriche ispessimento pleurico-lieve deficit ventilatorio di tipo misto TUMORE vescica con metastasi diffuse TUMORE vescica + probl. Polmonari in accertamento C.A. Polmonare riduzione grado lieve fattore diffusione CO+DLCO ridotta del 49%_segni di fibrosi polmonare con aspetto ad alveolare operatore polivalente operatore impianto CA colon con metastasi epatiche e polmonari Nel lobo medio presenti aree di disventilazione associate ad aree a vetro smerigliato di dubbia interpretazionecarcinoma parotideo con metastasi ossee diffuse addetto impianto + man/ele K polmonare PAM/Torcitura-TER/Test.K TER/Stiro-PEA/Poy OFF/CENTR- MAN_ELE PAM / POLIMERO PAM / STIRO PAM /Stiro+TER/MANMECC+AGIP Centro olii LABO/CHI ACN + MOVIMENTAZIONE TER / FIOCCO MAGAZZINO Gestione Scorte PAM / STIRO TER / Testurizzato - TER / POL PAM/MAN ELE LABO/CHI TER / POL PAM / STIRO PAM / STIRO + OFF/ELE + ALTA diffuso ispess.to dei setti intra e interlobulari modeesto aspetto a vetro smerigliato del parenchima polmonare. Isp.to pleura parietale, tipo placca pleurica non calcifica. Enichem Via Teodoro Ricciardi, 37 Via Togliatti, 18 Cooperative Enichem Enichem Via Boccaccio,33 Via Fr.sco Zizzi, 24 Enichem Enichem Via Cantore Senise, 6 Vico Passarelli, 6 Enichem Enichem+AGIP Liquichimica Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Piazza dei Tigli, 32 Via san rocco, 26 Via Mazzini, 27 Pza L. Radice, 2 Via P. Vena, 74 Via Togliatti Via Torino 43 Enichem Via Chiesa Maggiore, 16 Enichem Enichem Cooperativa MTS Enichem Enichem Via Archimede,28 P.zza Roma, 2 Via Terenzio, 11 Via IV Caselli, snc Donato Michele Francesco Nicola Giambattista Francesco Agostino Domenico Leonardo Raffaele Antonio Cos. Damiano Domenico Berardino Vito Rocco Franco 70 Di Cuia 71 Di Fesca 72 Di Lecce 73 Dimuccio 74 Dinnella 75 Di Marsico 76 Di Pizzo 77 D'Onofrio 78 Duni 79 Epifania 80 Epifania 81 Falotico 82 Farina 83 Farris 04/10/2014 84 Angelo 69 Dibiase Donato Matera Pietro 68 De Rosa Fattore Matera Vincenzo 67 D'Ercole Pomarico Bernalda Marconia Pomarico Marconia Marconia Pisticci Marconia Pomarico Matera Pomarico Matera Montescaglioso Pisticci Scalo Pisticci Ferrandina Michele 66 De Filippis Matera Mario Montalbano Jonico 65 De Angelis 64 Dello Russo Pasquale Via D. Ricci, 33 Via Aldo Moro, 14 Via Piemonte,50 Via F. Zizzi, 26 Via La Martella, 44 Via Lupo Protospata Via Curiel, 6 Via Monreale, 23 Via Cugnarelle, 274 Vico Lecce, 6 via Domenico Ricci, 7 Via Terenzio, 2/4 Via Leonardi,2 Enichem Enichem Edil/sud Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Tecnoparco Enichem Ferrosud Via Don Liborio Palazzo, 48 Viale Italia 70 Enichem Enichem Contrada Fondo Messera Via Vasto, 10 Liquichimica Enichem Enichem Via C. Beccaria, 10 Via Isonzo, 58 - M.P. Inali istruita 24.04.2012 7 % => ?? Mielofibrosi idiopatica I grado Placche pleuriche bilaterali calcifiche, lieve deficit restrittivo, sofferenza cardiaca (aggravamento il 21/11/2013 dott. Lobuono) prossima visita prevista a fine dicembre 2011 (6mesi) nodulo parenchimale submantellare d. 7 mm segmento bas. Lat. Lobo sx. Presenza numeroe linfoadenomegalie non conglobate di massimo 3-5 cm in sede sottocarenale, tracheo-bronchiale e ilare destro. Necessita esame PET-TC PAM / STIRO ACN 544 - LAB. CRV Edile PAM/FIL-FIN per doppia neoplasia, CA spino-cellulare e CA mascellare Placche pleuriche C.A. Ademacarcinoma brancheoloalveolo +placche pleuriche 2% 16 % Invariati 3 millimetrici micronoduli non calcifici in parenchima mant.re e subpleurico.Invariato isp.to pleura costale post...LM..LID.Micronoduli calcifici.Modestissimo isp.to pseudo-nodulare pala inf.re grande scissura C.A. Vescica Referto del 18/05/2011, invariato refert 06/12/2011Controllo a 8 mesi bronchite cronica Off. Centrale carpenteria TER/Fiocco M.P. Inail 03/02/2010 C.A. vescica TER/ Fiocco 30 % M.P. Inali istruita 21.03.2011 Referto 05/10/2011, in osservazione 6 mesi BPCO presenza minuscole bolle enfisematose in entrambe polmoni.microformazioni nodulari non calcifiche in sede subpleurica Indagine x patologia colon retto Ca Polmonare operato a Matera luglio 2012, CA lobo superiore polmone dx., asportato TER/ TEST ACN-550 chirurgicamente /20/07/2012) con diagnosi IMP/PAM Centro E.D.P. C.A. moderatamente differenziato con necrosi intratmorale : pT1aN0Mx ACN OFF/CENTR- macch. Utensili ACN-Tow + CTE 60 % ASSISTENTE M.P. Inail 10/12/2010 Piccola area a vetro smerigliato di ca=1 cm_enfisema panlobulare lobi superiori e bolle di enfisema segm.basale post. LIS_strie fibrotiche_ispessimento pala inferiore scissura interl.sx_falda di versamento pleurico basale di ca 25 mm_ BPCO entità grave SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI deceduto deceduto FE 2014 deceduto2008 deceduto GE 2012 deceduto2009 AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 4.15 addetto impianto Capo Turno/ Assist maestranza edile operatore operatore impianto addetto manutenzione addetto impianto addetto impianto Capo Squadraprogrammatore meccanografico addetto impianto tornitore operatore carpentiere operatore carpentiere Operatore operatore impianto Capo Turno operatore formazione nodulare 8 mm -strie disvent.ne strie fibrotiche-ispessimento pleuradisvetilopatia di tipo misto lieve entità C.A. Polmonare Micronodulo solido, in sede apicale subpleurica, Da Compilare ispessimento setti interlobulari, sollevato emidiaframma M.P. Mod. S 55 sx con parziale obliterazione seno costo-frenico PAM/STIRO-FILOPlacche pleuriche FIOCCO TER/FIOCCO Broncopatia cronica di tipo ostruttivo (causa Off. Mecc. Centr. polveri ferrose) Reparto Preparazione PAM / Stiro Filo OFF/CENTR -EDILE ACN 543-5546-549 Uff. Personale Metanolo + EniChem Tecnoresine +INCA Nicola Emanuele Franco Giuseppe Rocco Pasquale Rocco Vincenzo Pasquale Luigi Nicola Pietro Aldo Nicola Angelo Berardino Pasquale Antonio Serafino Alessandro Giovanni Cosimo Emanuele 86 Ferri 87 Festa 88 Fiore 89 Fiorenza 90 Florio 91 Fontana 92 Gaeta 93 Gallotta 94 Gallitelli 95 Gargiulo 96 Gaudiano 97 Gentile 98 Gentilucci 99 Giasi 100 Gioffredi 101 Gioia 102 Glinni 103 Glionna 104 Graniello 105 Granieri 106 Grassani 107 Gravela 108 Grieco 04/10/2014 Vincenzo 85 Ferraroni Bernalda Matera Matera Teverola (CE) Grottole Matera Marconia Bernalda Pomarico Ferrandina Pisticci Scalo Grottole Matera Matera Bernalda Matera Pisticci Via Pietro Nenni, 26 Via Conversi, 70 Viale Italia 5 Trav. Via Roma, 11 Via Nazionale, 79 Via Onorati 12 Enichem Enichem METANOLO + MAS TER/FIL TER/MAN-MECC ACN- PET / DMT Enichem Pisticci Montefibre Acerra Labo.Chim-CRV PAM /STIRO Enichem CA colon retto_ LINFOMA_Disventilopatia tipo misto placche pleuriche in entrambi lobi superiori versante posteriore chirurgicamente nel1996 all'IRCS di Milano C.A. Polmonare dx asportato Leucemia Mieloide cronica Fibrosi polmonare idiopatica consolid.parenchimale+micron.non calcifico 7 mm Placche pleuriche C.A. Polmonare chemioterapico C.A. Polmonare in trattamento Presenza micronoduli solidi non calcifici. Minute strie di raccordo alla pleura, numerosi piccoli linfonodi inferiori a 1 cmparzialmente calcifici. C.A. Polmonare Placche pleuriche Pam/filatura fiocco pulizia Epatocarcinoma filiere + MAG. Gestione Scorte Prod. Film / PET ACN / 548 Enichem LiquichimicaEnichem Enichem Enichem SNIA-FAPACKCAFFARO-CFP Corso Vittorio Emanuele, 76 Enichem marcata fibro-schelosi centrale CARPENTERIA grado medio-Placca pleura costale (4x0.5cm) e Linea Macchine utensili diaframmatica bilaterale- Ispess.dei setti interlob. +strie disventilatorie + strie fibrocicatriziali- Area carpenteria MAN/MECC Marina Mercant. Liquichimica FERROSUD presenza micronoduli solidi non calcif localizzati in entrambe i polmonici.max 7mmsegm.to ant. LSD CRV+ACN/POL+Agrobios Melanoma Cutaneo PAM / POL M.P. Inail 23/04/2010 6% 40 % 80 % M.P. Inail del 23.06.2010 2% 16 % M.P. Inail del 19.01.2010 45 % nodulo calcifico lobo sup. dx . Fibrosclerosi in osservazione apicale a dx numerose placche pleuriche in entrambe i polmoni e alivello pleura diaframmatica + strie 4 % => ?? di disventilazione neoplasia neuroendocrina con metastasi M.P. Inail del polmonare 01.10.2009 K gastrico , poco differenziato, ulcerato, della mucosa esofago-cardiale minimo isp.to della pleura con placche 4% calcifiche d.max 14x3 mm compattamento parenchimale d. 2 cm LABORATORIO CHIM.- C.A.polmonare scarsamente differnziato 2,2 cm, trattato con lobectomia polmonare sup.dx; SINEL_LAMITEL PAM/STIRO MAN. ELE / PAM mauntenzione edile TER/Fiocco PAM/STIRO Enichem Via Kennedy, 6 Via Nitti, 39 V.le Boccaccio, 10 Via dei Bruzi, 84 Piazza del Popolo Enichem Enichem Via Angelo Onorati, 10 Via Cosenza, 48 Enichem Enichem Enichem Via N. Farina, 22 Camerino 1/18 Matera Via Massarotti, 36 ORMI Via Giustino Fortunato, 1 Pomarico EDILSUD Enichem Enichem via Dante, 105 Vico Kennedy, 43 Via Lupo Protospata, 64/c Camerino fraz. Marconia Matera Matera Miglionico Matera SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI deceduto 2010 deceduto 1998 deceduto FE 2014 deceduto GIU 2012 Deceduto APR. 2004 deceduto marzo 2014 deceduto 2008 deceduto GIU 2012 deceduto 2009 deceduto GEN. 2013 AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 5.15 operatore impianto Quadrista imp. Chmico meccanico Capo turno Tecnico di processo Uff. Tecnico operatore RESPONSABILE Operatore Capo Turno-Capo Reparto- Tecn. Proc. addetto impianto carpentiere montatore + addetto taglio macchine assistente man. Mecc addetto impianto Capo Turno addetto impianto addetto impianto elettricista carpentiere addetto manutenzione edile operatore Lorenzo Nicola Michele Domenico 110 Grieco 111 Grieco 112 Guida 113 Gurrado Matera Cosimo Damiano Francesco Giuseppe Fr.sco Paolo Ottavio Antonio Marino Giuseppe Michele Leonardo Antonio Giovanni 118 Lamacchia 119 Lamacchia 120 Lardo 121 Lapadula 122 Lapadula 123 Laraia 124 Laterza 125 Laurenza 126 Laurenza 127 Laurenza 128 Laviola 129 Laviola 04/10/2014 Marconia .Sabato 117 La Candia Marconia Pisticci Pisticci Marconia Marconia Salandra Pisticci Scalo Marconia Matera Marconia Matera Marcon (VE) Vincenzo 116 Labriola Ferrandina Leonardo Tinki di Pisticci Matera Marconia Montalbano J. Pomarico Matera 115 Lacarpia 114 Jannuzziello Giuseppe Giovanni 109 Grieco Edil Sud Nuova NAPOLI Via Principe Ereditario, 6 Enichem Enichem Via Giulio Cesare, 10 Liside, 6 Enichem Enichem P.zza Vittorio Veneto,15 Via Como, 1 Enichem Enichem Enichem TUCAM Srl Ferbona Enichem Enichem Enichem Liquichimica Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Via Ravenna, 5 Via Liside, 6 Via Lucana,323 Via Rosselli, 3 Via Salvemini, 49 San Pardo, 41 Via Aldo Moro, 19 Via Treviso, 4/2 viale Ionio, 4 Via Paolo Festa, 6 Via Taranto, 1 Via Cesare Battisti, 24 Vico Gioberti,4 micronoduli polmonari , M.P. INAIL 6% Tumore alla laringe + presenza micronodulo non calcifico d. 6 mm nel segmento apicale del LID in sede parascissurale, caso da approfondire presenza nodulo solido d. 11 mm LSD con strie collegate alla pleura parietale. Scissure polmonari e foglietti pleurici parietali. K stomaco stenosante CA squamoso corde vocali, moderatamente differenziato ed infiltrante. NO fumatore Metanolo decedutoGEN 2014 deceduto _ 1988 deceduto _ 2001 deceduto deceduto 2004 AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 6.15 SI SI Micronoduli calcifici, ispessimento dei setti M.P. Inailinterlobari. Foglietti pleurici ispessiti no placca 25/01/2011 pleurica operatore edile SI da valutare caso x M.Professionale SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Area di consolidazione parenchimale solida non calcifica tra segmento dorsale del LSD e il laterale LMIspessimento setti interlobulari e minuti micronoduli aumento volumetrico micronodulo non calc. Da 5 a7 mm........................ C.A. gastrico lobo sup. sx. Ablaz. Chirurgica 20 % operatore ACN 543-OFF/CENTR. ELE+ Fapack C.A. mucoepidermide di h grado, invasivo, del polmone d. 3,5 cm addetto MTZ mecc operatore impianto Neoplasia cerebrale emisfero sx M.P. Inail del 02/03/2011 M.P. Del 16/11/2012 emessa Medicina Lavoro MT TUBISTA CTP dr Convertini ed in fase istruttoria ricorso vs INAIL caldaista TER addetto produzione operatore impianto 75 % 45 % operatore impianto addetto man.meccanica capo turno + resp. Produzione Capo Squadra operatore BPCO, grave insufficienza respiratoria, ispess.to pleura in soggetto con pregressa pleurite C.A. Polmonare Placche pleuriche. Presenza di cellule metaplassiche Leucemia Mieloide cronica pregressa neoplasia colon + BPCO ed insufficiente respiratoria cronica C.A. Polmonare (triplice intervento) in C.A. Polmonare 6% 6 % => 7% M.P. Inail del 04.03.2011 operatore operatore impianto operatore/caposquadr a/impiegato ACN - MAN.MECC PAM / FIL +POL MAN. MECC/ TER PAM TER/POL Manutenzione EniChem TER / FIL + Terbond OFF/MECC BCO - modereto deficit respiratorio di tipo ostruttivo ai piccoli flussi- in attesa S.S. PAM/FIL + TER/FILO + Eteroplasia prostatica: "CA pT2aG2 score 5 TER/POL + INCA (3+2) di Gleason" operato ottobre/2011 placche pleuriche , min. isp.to inter.le segm. Metanolo Apicale lobo inf. dx. ACN 548 PAM/STIRO ACN Parco Serbatoi + Distribuzione Fluidi CONFEZIONE- ERGON Min.ispessimento interstizio subpleurico a livello PAM/STIRO MAGAZZINOapicale con piccole bolle di enfisema parasettale dx. PROGRAMMAZIONE Strie disventilazione Bernalda Stigliano Marconia Matera Bernalda Marconia Matera Vincenzo Giuseppe Innocenzo Vincenzo Tommaso Mario Innocenzo Agostino Ambrogio Francesco Pietro Donato Vito Francesco A. Giuseppe Giuseppe Teresa Addolorata Antonio Antonio Giovanni Antonio Francesco Pasquale Sestilio 133 Lionetti 134 Locantore 135 Loliscio 136 Lopez 137 Lorito 138 Luberto 139 Malvasi Malvasi 141 Malvasi 142 Manicone 143 Manco 144 Manicone 145 Mannarella 146 Manta 147 Margarita 148 Marino 149 Marsico 150 Martemucci 151 Martino 152 Massari 04/10/2014 153 Mastrangelo Felice 140 Matera Pasquale 132 Lerose Ferrandina Salandra Grassano Pisticci Scalo Pisticci Matera Montalbano Matera Marrconia Grassano Grassano Napoli Matera Matera Pisticci Pietro 131 Laviola Marconia Rocco Giuseppe 130 Laviola Via Aldo Moro, 55 Via E. Maiorana,3 Via Padova, 21 Via Corso Dante, 16 Via Aldo Moro 3 Via Manfredonia, 6 Via Sabin, 2 Via Manicone, 5 Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Liquichimica Enichem Via San Maurizio 26/A via della croce, 9 Enichem Enichem Via Mastronardi, 10 Via Togliatti, 32 Enichem Ditte varie Enichem via Giuseppe Di Vittorio, snc Via De Pretis,20 vico IV Prrincipe di Napoli, 35 Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Via Ciannella, 32 Via Brindisi, 4 Via Taranto, 14 Via Bergamo, 7 CICLAT Duplice neoplasia polmonare, Noduli polmonari TUMORE ? diffusa C.A. Polmonare e metastasi ossea Tum. app. urinario Bronchite + peribrochite cronica. In corrispondenza seg.to ant. del LSS, presenza area di sfumato e disomogeneo add.to parinchimale in contatto con il piano pleurico C.A. Polmonare 85% oper.impianto tornitore+ programm. MTZ Mecc / TER TER/Stiro -ConfezioneAlta Carbon Valley MAG/CENTR. PAM/Fiocco Pam-Filatura OFF/CENTR meccanalisi PAM / Orditura TER Fil+ Spun Bonded Clorosoda + PVC ACN-548 + INCA+INT'L Placche pleuriche 2% SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI 'deceduto 2011 deceduto2009 deceduto deceduto AGO 2011 deceduto deceduto 2008 deceduto Deceduto _2004 AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 7.15 meccanico Operatore impianto Ispess. Interstizio con ispess.setti interlombari M.P. Inail emessa e interlobulari+ strie disventilazione_Placca ASM 11/07/2011 pleurica diametro 19 e sp. 4.5 mm Operatore+Capo Squadra+ Capo turno Operatore addetto meccanalisi addetto ricevimento 100 % M.P. Inail 21/03/2013 C.Turno + C. Reparto operatore Operatore MESOTELIOMA CA colon retto Ca. Vescicale diffusa C.A. Polmonare e metastasi ossea squamoso scarsamente differenziato (G3), lobo super. Polmone sx (ablato chirurgicamente) K prostata e nefrectomia sinistra C.A. Polmonare, duplice carcinoma TUMORE gastrointestinale (colon) tumore cervicale Mieloma multiplo già trattato con chemio terapia addetto+ C. squadra Ispessimento pseudonodulare non calcifico , pala sup.della grande scissura-placche pleuriche lobi post.inferiori bilateralmente PAM e PET/ MANMECC 1% operatore impianto operatore impianto Operatore operatore operatore Capo scquadra operatore Dirigente vigile del fuoco area nodulare ca. 11 mm in pala inf. grande scissura dx, aspetto vetro smerigliaro + piccole placche pleuriche in entrambe i polmoni cervicale Placche Pleuriche Placche Pleuriche_ CA scarsamente differenziato della prostata 80 % in attesa, esito 2° controllo med. Lavoro 100 % Data 23/11/2011, a controllo fra 6 mesi ACN 548 + TERBOND Edile TER/STIRO FIOCCO+POLITEX TER/Testur.+POL+CR ablazione linfonodale, trattamento V chemioterapico, presenza metastasi TER/POL ACN 545-547 PAM / FIL - POL ACN /PROC DIR (INCA-OttanaAcerra) VIGILI del Fuoco PAM/FIL + OFF/MECC + Programm. SI sporadiche strie disventilazione - minuta formazione pseudonodulare 7 mm. Controllo 6 mesi SI C.A. Polmonare Salvatore Alfredo Nicola Domenico 156 Melissa 157 Mendosa 158 Micucci Vincenzo Mori Pomarico Marconia Matera Matera Rocco Giovanni Pasquale Francesco Giuseppe Nicola Mario Francesco Emanuele Francesco Paolo 164 Musillo 165 Natalino 166 Natuzzi 167 Nicoletti 168 Nocca 169 Orlandi 170 Panetta 171 Paolicelli 172 Paolicelli Gaetano Francesco P. 175 Pepe 176 Pizzilli 04/10/2014 Matera Liborio 174 Pecora Matera Grottole Matera 173 Papapietro Benito Marconia Matera Marconia Pisticci Scalo Pomarico Pomarico Michele 163 Musillo Matera Graziantonio Marconia Marconia Montescaglioso Ferrandina Salandra Pisticci Miglionico Marconia 162 Moro 161 Vincenzo 160 Mori 159 Montemurro Vito Giovanni 155 Matera 154 Mastrogiulio Vito Via Ariete, 1 Vico Nazionale, 1 Via Ovidio, 3 Via Gravina, 20 MAN /Off Ele PAM / FIL ItalsiderEnichem CVM ACN 545/547 TER/ Test. Filo MAN/MECC- CRV MAG/CENTR. 3% diffusa Asbestosi + Placche pleuriche C.A. Polmonare con ablazione Placche pleuriche placche Pleuriche ed enfisema polmonare difetto restrittivo moderato alla spirometriamodesto ispp.to setti intra e interlobulari in sede sub pleurica. Presenza linfonodi ovolari d 18 mm polmonari Mielodisplasia (ARS)+BCPlobo sup. sx con vers.to pleurico +addensa.ti parenchimali e piccole opacità alveolari dopo ricorso legale 5% => 7 %, 12 =>18% M.P. Inail 09/12/2010 M.P.emessa il 06.03.2012 _dr. Lobuono SI SI SI SI deceduto decedutoLUG 2011 deceduto1983 deceduto2007 deceduto2008 AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 8.15 elettricista operatore operatore impianto Capo Squadra SI SI operatore impianto+addetto manutenzione operatore impianto SI SI SI SI SI SI SI addetto Magazzino centrale eletticista 6% M.P. Inail istruita il 08/04/2011 C.Turno +Resp. Montaggi Quadrista elettrico 100 % dopo ricorso legale (ablato chirurgicamente) C.A. Polmonare e metastasi ossea 0% =>17 % C.A. polmonare 14 mm, tipo acinare operatore 8% Presenza bolle di enfisema e di distrofia bollosa in regione dx d. 6,5 cm e minute placche pleuriche bilaterali operatore SI Operatore + addetto lavori meccanici extra routine addetto meccanalisi 60 % M.P. Inail 25/09/2012 SI SI SI OFF. MECC meccanico meccanico SI addetto MTZ + macchine utensili 2% 1% SI SI SI SI metalmeccanico addetto Man. Edile operatore addetto Filatura SI 2% M.P. Inail 15/12/2011 M.P. Inail 15/12/2010 metastasi polmonare di CA renale Prostatico pluritrattato con metastasi ossea CA polmonare lobo inf. Dx+C.A. OFF/CENTR. MAN_ELE micronodoli polmonari in soggetto con BPCO ACN + Ufficio Tecnico CTE Metanolo OFF/MECC+Uff./Coll. _Meccanalisi PAM/STIRO TER/POL Enichem Tralci fibrotici nel lobo superiore dx, micronodulo d= 3 mmnel lobo medio Modesto diffuso ispessimento dei setti interlobari ed interlobulari K gastrico MTS epatiche K peritoneale PAM / MAN - Meccanica aneorisma aorta addominale addensamento polmonare Insufficienza respiratoria cronica da Fibrosi OFF/CENTR. MAN-Edile polmonare Tralci di fibrosi - molteplici placche pleuriche Metalmeccanica sp. 2 mm a livello entrambi gli emitoracicon estenzione di ca. 7 cm Presenza di alcune placche pleuriche localizzate a livelli foglietti dei segmenti pst MTZ/ACN + OFF/CENTR dei lobi inferiori bilat.Piccole bolle di enfisema segm.ant.lobo sup.sx Manutenzione Mecc. placche pleuriche bilaterali Melanoma pollice dx Manutenzione Mecc. melanoma subungueale CA gastrico+piccoli moduli in ambedue i OFF/CENTR_ MECC campi polmonari+Bronchite cronica K gastrico , poco differenziato, ulcerato, della PAM / STIRO mucosa esofago-cardiale + doppi intervento x K squamoso della glottide PAM / FIL Enichem Liquichimica Enichem Enichem Via del Sagittario, 12 Viale Italia, 39 Enichem Enichem Enichem Liquichimica Enichem Enichem Enichem Via Puglia, 41 Via E. Sisto, 21 Via Cagliari, snc Via Fermi, 71 Via Veneto, 12 Via Ravenna, 5 Via Europa,13 Enichem Enichem Via Nicola Montefinese, 2 vico 1° R. Jozzino, 4 Enichem Enichem Enichem TUCAM Srl Enichem Via Ipposo,26 Via Ipposo,25 Viale Europa, 66 Via Cairoli, 43 Via Padre Serafino, 11 Enichem Enichem Via Secondo Torchiano Via Aldo Rinaldi, 28 Enichem Contrada Puccheta Bernalda Pisticci Marconia Emanuele Mario Vito Raffaele Antonio Giosuè Giuseppe Rocco Salvatore Antonio Emanuele Emanuele Giovanni Emanuele Giovanni Francesco Donato Alessandro 180 Popolizio 181 Porcellini 182 Prudente 183 Purgatorio 184 Prisco 185 Quinto 186 Raimondo 187 Recchia 188 Risimine 189 Rizzi 190 Rondinone 191 Rubino 192 Ruggieri 193 Ruo 194 Russo 195 Sacco 04/10/2014 Miglionico Giuseppe 179 Pontillo Matera Bernalda Grottole Matera Matera Marconia Matera Bernalda Ferrandina Marconia Pomarico Matera Grassano Grassano Innocenzo 178 Pontillo Matera Donato M. 177 Plasmati via Matteotti, 114 via Gesualdo da Venosa, 3 viale Kennedy, 74 Via Collodi, 5 Via Taranto, 9 via F.Natale Farina, 23 Via Rosselli, 35 Via E. Mattei, 25/12 via Padova, 25 Via Gorizia, 14 via Pietro Nenni, 23 via Roma, 66 Piazza Elettra, 1 Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Liquichimica Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem + Agrobios MATERIT Liquichimica Enichem Enichem Salita Guido D'Orso, 97 Via Fermi, 22 Enichem Enichem Ferrosud via C. Battista Vico IV S. Giovanni, 6 Via Basento, 6 PAM MAN/MECC M.P. INAIL del 03.09.2010- rigettato in data 08/11/2010 per scadenza dei termini dopo ricorso legale 6% => 16 %, Leucemia Mieloide cronica Asbestosi+ispessimento pleurico + pachipleurite +neoplasia colon+insufficienza renale +cardiopatia Diffuso ispessimento della pleura parietale che presenta i caratteri di placche pleuriche_ no calcificazioni. Modesto ispessimentto dei setti inlobulari. Nodulo fibroscleroticoin sde lingulare di ca. 1cm con stria fibrotica di raccordo alla pleura scissurale. Ispessimento interstizio polmonare a livello subpleurico mediastinico. Placche pleuriche. Glioblastoma temporale multiforme presenza micronoduli calcifici di cui il più vol. di 5 mmmicronoduli non calcifici in sede subpleurica a livello segm. Anteriori, a dx 6 mm a sx 8 mm-- Presenza placca pleurica Pregressa emicolectomia (2005) per K colon e successiva terapia adiuvante- Micronoduli del LSD e quello con spetto a vetro smerigliato pala inf.dx Disventilopatia di tipo restrittivo di entità lieve+placche pleuriche alcune con piccole calc._segni interess. Interstizio polm. Ed inizio ispess. setti interlob. Neoplasia prostata in trattamento radio Asbestosi + placche pleuriche multiple_ Spirometria: disventilopatia di tipo misto di entità moderata-grave Placche Pleuriche + spirometria ai limiti inf. Della norma multiple placche pleuriche bilaterali, alcune calcifiche + asbestosi Diffuso ispess.to a placca della pleura costale e diaframmatica bilateralmente. Disventilopatia tipo misto grado lieve (FVC=73%, FEV1=88%), DLC nei limiti, lieve dispnea da sforzo. placche pleuriche Microcitoma Polmonare + notevoli 40=> % ? 3% M.P inoltrata sett/ott 2011 3% 12 % 3% => 2 =>11%=> nodulo da 1,4 =>1,8 cm in osservazione_placche M.P. Inail istruita il pleuriche calcifiche_diffusi segni di enfisema 26/02/2014 parasettale e controlobulare_ sirometria: disventilopatia Medicina del lavoro di tipo ostruttivo lieve _DLCO, deficit lieve cellule (microcitoma) del polmone dx e metastasi ossea diffusa Placche pleuriche Minuti micronoduli non calcifici meritevol di PAM /Stiro+MAN/Edile+ controllo fra 6÷12 mesi-Confermati micronod. Archivio+INCA Controllo a 6 mesi Laboratorio CHIMICO ACN/ Tow + PAM/Stiro PAM/STIRO MAN / EDILE PAM/STIRO PAM/POL MAN/CENTR/EDILE MAN /EDILE PAM/ STRUM + strumentista MAN/MECC FILTENI -CUCIRINI ORLA CTE PAM/Stiro Fiocco TER / FIOCCO K polmonare_ carcinoma a piccole opacità da versam.pleurico basale sin. strie distelettasiche in basale bilaterale. SI SI operatore + addetto MTZ edile Addetto manutenzione meccanica deceduto GE 2011 deceduto 1997 deceduto decedutomarzo 2007 AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 9.15 SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI operatore analista chimico operatore impianti chimici Operatore addetto man. Edile operatore operatore impianto addetto falegnameria manutentore edile strumentista meccanico operatore impianto operatore centrale operatore impianto Operatore impiantoCapo Turno falegname Giuseppe 197 Marconia Graco Francesco Antonio Francesco Giuseppe Innocenzo Vito 200 Sassone 201 Scerra 202 Scialpi 203 Scotuzzi 204 Seccafico 205 Sergio Filippo Giovanni Carmine Saverio Annio 210 Tafuno 211 Taddeo 212 Tammone 213 Tiani Antonio Marco Dom. Vito Michele Michele 216 Tristano 217 Tubito 218 Tursi 219 Venezia 220 Venezia 04/10/2014 Rocco 215 Torchitti 214 Gennaro 209 Stanzione Francesco Nicola 208 Spera Todisco Antonio 207 Silvaggi 206 Sigismondo Remo Matera Pasquale 199 Sasso Montescaglioso Montescaglioso Pisticci Miglionico Pomarico S. Giorgio Luc. Matera Marconia Matera Montescaglioso Policoro Pomarico Montescaglioso Pisticci Montalbano Montescaglioso Tricarico Montalbano J. Matera Marconia Matera 198 Santantonio Eustachio Santarcangelo Luigi Marcello 196 Saladini Enichem Enichem V. Le Grottaglie, 26/C Via M. Gallipoli, 24 Via M. Gallipoli, 23 Via E. De Filippo Vico III Materdomini, 20 Rione Fontanelle, 27 Via Telezio, 5 Via G. Cardone,8 Via Sicilia, 21 Enichem Via E. De Martino, 45 Enichem Enichem Enichem Liquichimica Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Via S. Caterina, 61 Enichem Enichem Enichem Via Sacerdote Franc. Grieco, 6 Corso Garibaldi,32 Enichem Enichem Via Firenze, 16 Via Spagna, 3 FERROSUD Enichem via Ilario da Montalbano Via Bernalda, 31 Enichem Enichem Recinto Montescaglioso,2/c Via Capuccini, 89 Liquichimica Pastore Enichem Politex Italcementi Via Gravina, 30 Via C. Levi,23 via P.Gobetti Placche pleuriche di morfologia allungata con piccole calcificazioni regolari ACN 545 / 547 + ALTA ACN 545 / 547 + ALTA 3% Presenza di multiple e piccole placche pleuriche bilateralli cod. alcunu mm. Tralci fibrosi nelo lobo medio. Piccolo nodulo sbmantellare di pochi mm nel segm.apicalelobo inf.dx Neoplasia vescicale 4% a- M.P. Inail del 13.09.2012 8% SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI deceduto2006 deceduto2007 deceduto deceduto2010 deceduto 2007 deceduto 2010 AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 10.15 operatore operatore operatore operatore Resp. Manutenzione operatore operatore MESOTELIOMA TUMORE app. gastrico PAM/Stiro+ACN/POL+M Interstiziopatia Polmonare + BPCO OV. Formazione nodulare subpleurica diam.trasv. 3,0 cmin modessto alone di ispessimento interstiziale. PVC 1% 45=>55% addetto impianto + capo turno Addetto + Capo Turno addetto macchine utensili elettricista operatore operatore impianto + add. manutenzione operatore Tracciatore Caldaista -Quadrista termico Operatore meccanico/operatore addetto manutenzione operatore nel 16 % 4 => 9% Mod. 5 SS -17/01/10, non accolta INAIL x decorrenza termini 2% => 3% 4% MP emessa da ASM 15/01/2014 CA stomaco CA pancreas Placche pleuriche 2008 MESOTELIOMA, operato a Rionero MESOTELIOMA ispess. pleurico campo sup. sin. presenza micronoduli campo medio sin. placche pleuriche (ricorso legale) Condrosarcoma spalla dx, processi ripetitivi multipl deceduto il 03/03/2007 placche pleuriche bilaterali + lieve deficit funzionale Sarcoidosi mediastino polmonare Neoplasia della testa del pancreas Placche pleuriche sp.millimetriche_ modesti segni ispess.setti interlobulari+alcune strie di disventilazione_Aspirometria nella norma Neoplasia vescicale ad alto grado Mielofibrosi idiopatica (Leucemia) Interstiziopatie polmonare con presenza di placche pleuriche diffusi segni di fibrosi polmonare. Sporadiche placche pleuriche. No deficit funzionali adenocarcinoma della papilla del water BPCO + Interstiziopatia + Asbestosi polmonare ACN / MAN + TER / MAN Placche pleuriche PAM /FIL- STIRO PAM / FILATURA OFF/MECC-- Centrale SICUREZZA OFF / CENTR -MAN. ELE Pam /StiroFilo - MOV TER/Stiro filo + MTZ MECC PAM / FIL CTE Finitura ACN,finituraALTA, Manutenzione C. C. 23 24 04/10/2014 C. A. P. E. R. M. P. Pisticci C. 20 C. M. 19 C. 21 Enichem N. C. 18 22 Enichem R. C. 17 Matera C. Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem 16 A. B. Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Liquichimica Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem C. D. Pisticci Bernalda Bernalda Marconia Montescaglioso Via Grim,38 Piazza dei Tigli, 19 Viale Kennedy Via XXI Aprile, 44 Via Nazionale, 93 Enichem 14 M. F. C. V. F. N. N. A. M. G. P. Matera Salandra Pomarico Grassano Grottole Miglionico 15 B. 13 B. 9 B. B. 8 12 B. 7 B. B. 6 B. B. 5 10 A. 4 11 A. 3 Eustacchio 226 Vizziello A. Vincenzo 225 Visceglia 2 Gabriele 224 Vitella A. Michele 223 Vignola A. Rocco 222 Vezzuso 1 Benito 221 Ventura C.A. Polmonare TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE polmonare TUMORE Asbestosi polmonare TUMORE gastrico Placche pleuriche TUMORE polmonare Tumore ??? ACN 550 - TER/TEST PAM / FIL ACN 543 CRV TUMORE C.A. Polmonare TUMORE OFFICINA MECCANICA Problemi polmonari TER / FILATURA PAM / Filatura - CTE ACN 545-547 PAM / STIRO DOGANA ACN/PAM/TER/ Man Capo-turno vigili OFFICINA EDILE 3% deceduto Deceduto APR 2013 deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto 2006 deceduto deceduto vericare stato deceduto2004 AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 11.15 NO NO Capo SquadraCapoturno Capo Squadra NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO SI SI SI SI SI SI addetto carpenteria operatore operatore operatore RESPONSABILE operatore addetto addetto Capo Squadra OFF. CENTRALE - Parco MESOTELIOMA, 2006 - operato a Serbatoi ? Rionero MANUTENZIONE EDILE Placche pleuriche addetto CapoTurno addetto manutenz. analista chimico Addetto caldaie operatore tornitore TUMORE ACN 543 CRV OFFICINA CENTRALE Placche pleuriche TER / POL CRV OFFICINA CENTRALE TUMORE LAB/CHIMICO CTE PAM / FILATURA formazione nodulare e grossolani tralci fibrosi adiacenti. Strie fibrotiche in sovrabasale sx Capo Turno addetto C.A. Polmonare addetto operatore addetto manutenzione C.Turno- Capo Reparto operatore operatore operatore PAM / FILATURA - Stiro Fiocco TUMORE polmonare 45 % 3% Pachipleurite calcifica della parete toracica ant.sx., placche pleuriche Nodulo sub-pleurico d. 7,3 mm con associate piccole strie fibrotiche, con concomitante ispessimento della pleura anteriore dx. 3% Nodulo solido polmonare non calcifico (1cm) M.P. Inail del 14/04/2011 4% OFFICINA MECCANICA Placche pleuriche TER / MAN - MECC PAM /POL TAS + TRAC Man/Mecc PAM Lesioni pleuriche compatibili con pregressa TER/FIOCCO + Lamitel esposizione ad amianto in atto- placche pleuriche TER/FIOCCO + Lamitel Placche Pleuriche + mmtrica formazione nodulare non calcifica a margini sfumati, riferibile verosimilmente a margini fibrotici D. D. D. D. D. D. D. D. D. F. 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 F. F. F. G. 61 62 63 64 04/10/2014 F. F. 59 60 F. D. 46 F. D. 45 57 D. 44 58 D. 43 V. D. D. V. 40 D. 41 M. 39 D. 42 F. C. D. V. N. A. D. R. F. F. R. A. I. A. E. C. F. A. G. A. V. G. F. G. M. P. G. G. G. G. 37 C. 33 B. 38 C. 32 D. C. C. 31 R. 36 C. 30 V. A. C. C. 29 C. C. 28 M. 34 C. 27 V. R. 35 C. C. 25 26 ??????? Scanzano J. Grassano Miglionico Matera Pisticci Matera Matera Bernalda Marconia Matera Via G. De Angeli, 16 Via San Vito, 21 Via Salvo D'Acquisto, 17 Via Nenni, 20 Via S.Giovanni Bosco,1 Enichem DOGANA Enichem MATERIT Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Liquichimica Enichem Probl. Polmonari TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE polmonare MAN / ELE TER Tumore al fegato TUMORE TUMORE gastrointestinale TUMORE Lesioni polmonari PAM /POL ACN 543-546 PAM / FILATURA PAM / UFFICI LABORATORIO ACN 544-545-547 Placche pleuriche MESOTELIOMA TUMORE TUMORE polmonare TUMORE TUMORE TUMORE TumORE ACN 543 - TER / POL TUMORE Cistite interstiziale OFFICINA STRUMENTI TUMORE PAM / FILATURA PAM /POL MOVIMENTAZIONE ACN / MAN probabile mesotelioma TUMORE gastrointestinale (colon) TUMORE ACN 550 Pam/Fil TUMORE gastrico Metil Acr. - Ter/Bond PAM / MAN - STRUM CENTRALE MAN - ELE TUMORE PAM/MAG CRV LABORATORIO LABORATORIO Servizi CTE Enichem TUMORE polmonare TUMORE OFF/MECC PAM/TER tumore pancreas Officina Mecc. PAM / POLIMERO CENTRALE MECC SICUREZZA SNIA Viscosa Milano PAM/FIL Enichem TUMORE polmonare TUMORE TUMORE TUMORE apparato gastrico TER/POL OFF/MECC TUMORE gastrointestinale (colon) TER / AREA FILO OFF / CENTRALE LAB/CHIMICO TER / POL OFFICINA CENTRALE TUMORE Enichem Enichem TUMORE TUMORE ACN / MAN - Strumenti probl. Polmonari Ufficio Personale PAM / POLIMERO SNIA Viscosa M I- Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem NO deceduto NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO deceduto deceduto deceduto deceduto deceduta deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto .deceduto2010 deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto2000 deceduto deceduto deceduto deceduto AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 12.15 Capo Turno operatore IMPIEGATA analista chimico Capo Reparto Capo Squadra addetto impianto strumentista operatore impianto operatore operatore d'impianto RESPONSABILE elettricista addetto Filatura strumentista ASSITENTE operatore strumentista elettricista operatore coordinatore NO NO tornitore analista chimico NO NO NO NO Addetto sollevamenti Capo Reparto operatore addetto sicurezza NO NO IMPIEGATO deceduto decedutoGIU 2011 NO deceduto NO deceduto deceduto deceduta deceduto Caposquadracapoturno Capo Turno -Ass.te OFF MECC NO NO NO NO NO Autista mezzi pesanti analista chimico addetto manutenz. Assistente Impiegata operatore operatrice A. M. N. P. 97 98 99 M. T. F. 102 P. 103 P. 104 P. 04/10/2014 R. E. 100 P. 101 P. G. S. D. A. V. M. M. 94 E. M. G. F. C. V. L. G. M. A. G. L. V. V. F. S. M. D. E. V. N. G. E. M. Pietro M. D. 93 R. A. 95 M. 92 B. D. 96 M. M. 90 91 M. M. 88 M. 87 89 L. M. 85 86 L. L. 83 84 L. L. L. 80 81 L. 79 82 L. L. 77 L. 76 78 L. L. 74 75 L. L. 72 I. 71 73 Grieco G. 69 70 G. G. 67 68 G. G. 65 66 Matera Ferrandina Pisticci Pisticci Pisticci Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem MAGAZZINO Scorte C.A. Polmonare C.A. Polmonare TUMORE gastrico TUMORE TUMORE C.A. Polmonare TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE stomaco Problemi polmonari TUMORE TUMORE PAM / FILATURA PAM + PEOR + AGIP TA PAM / MAN - Meccanica TUMORE polmonare MAN /PROGRAMMAZ. Placche pleuriche CENTRALE MAN - ELE TUMORE OFFICINA ELETTRICA TUMORE ACN / MAN - MECC LABORATORIO + AMMI TUMORE LABORATORIO + AMMI TUMORE PAM / FILATURA ACN 550 + TER/TEST + TUMORE polmonare PAM/ORD MAN / STRUM TER ACN 545-547 OFFICINA CENTRALE TUMORE OFFICINA MECCANICA TUMORE OFF / ELETTRICA LABORATORIO Uff/Acq. ACN MAN/MECC AMMINISTRAZIONE LABORATORIO PAM / FIL / STIRO PAM / POLIMERO PAM / FILATURA Tum. app. digerente - MAN-Mecc TER / MAN - MECC OFF / CENTR -MAN. CRV TER / Filatura + CRV PAM / FILATURA CENTRALE PAM / POLIMERO PAM / FILATURA OFF/MECC PAM/TER PAM / POLIMERO PAM / FILATURA PAM / POL - CRV - LAMITEL TUMORE ACN 543 - Resine Epoxi NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduta deceduto deceduto decedut0 deceduta 2003 deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 13.15 operatore operatore IMPIEGATO operatore ASSISTENTE elettricista meccanico IMPIEGATA IMPIEGATO operatore operatrice operatrice Capo Squadra addetto manutenz. tornitore Capo Squadra Capo Squadra IMPIEGATO Capo scquadra IMPIEGATO analista chimico operatore operatore operatore addetto MANUTENTORE operatore operatore operatore Capo Turno Capo Turno NO NO addetto manutenzione Capo Turno NO NO NO operatore operatore operatore NO NO operatore Addetto + Quadrista NO Capo Turno G. V. A. D. G. P. E. L. R. A. G. 125 V. 126 V. 127 V. 128 V. 129 V. 130 V. 131 V. 132 Z. 133 Z. 134 Z. 135 Z. 04/10/2014 361 C. F. 121 S. 124 S. A. 120 S. L. A. 119 S. G. G. 118 S. 122 S. L. 117 S. 123 S. D. R. 114 S. E. F. 113 S. 115 S. D. 112 R. 116 S. F. F. 110 R. 111 R. Matera Matera Pisticci Bernalda Grassano Marconia Pisticci Bernalda Matera Salandra Via Liguria, 49 Via Passarelli, 48 Via Capuccini, 46 Enichem D. S. 108 P. 109 R. Enichem C. 107 P. Enichem Liquichimica Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem Enichem G, Miglionico A. 105 P. 106 P. TER/TEST TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE C.A. Colon retto TUMORE TUMORE C.A. Polmonare TUMORE TUMORE TUMORE TUMORE Asbestosi polmonare TUMORE TUMORE Leucemia TUMORE Asbestosi polmonare TUMORE TUMORE polmonare PAM / STIRO + MAN PAM / FILATURA ACN FILATURA + CRV CA Vescica in trattamento chemioterapico TUMORE TUMORE TUMORE C.A. alla vescica OFFICINA CENTRALE TUMORE PAM / POL e FIOCCO AMMINISTRAZIONE PAM / STIRO / FIOCCO TUMORE OFF/MECC MAG. Gestione Scorte PAM / Filatura MANUTENZIONE EDILE Placche pleuriche TUMORE OFFICINA STRUMENTI TUMORE polmonare LAB/CH + CRV LAB/CH + CRV OFFICINA MECCANICA Lesioni polmonari ACN 544 MAN / STRUM TER PAM / POLIMERO PAM / MAN - Meccanica MOVIMENTAZIONE TER / POL PAM / POLIM + PAM /MECC PAM/FIL CENTRALE PAM / MAN - ELE PAM / POLIMERO TER / MAN - MECC Dirigente operatore NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO 183 deceduto2010 deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto2006 deceduto MAG 2013 deceduta deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto 1999 deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto deceduto AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 14.15 operatore operatore operatore operatore addetto manutenz. Capo Turno IMPIEGATO Capo Turno addetto manutenzione IMPIEGATA operatore addetto strumentista analista chimico Addetto apparecchiature analista chimico Capo Squadra Capo Squadra operatore NO NO addetto manutenzione operatore NO NO NO NO NO NO NO NO operatore operatore fuochista - Impiegato elettricista operatore addetto operatrice Annecca Bruno Grieco 2 3 4 5 04/10/2014 366 Ripullone 1 COGNOME Marcosano N° Prg. Maria Teresa Nicoletta Margherita Anna Rosa Filomena NOME Marconia Pomarico Grassano Matera Grassano RESIDENZA Annecca Nicola CONIUGE Carlo Rosselli, 3 Via Europa, 13 Via Brindisi, 4 Lardo Antonio Musillo Rocco Loliscio Innocenzo Fibrosclerosi apici polm.+ispess. Pleurici PATOLOGIA MOGLIE Sarcoidosi Polmonare + leucemia Nodulo segm.to apicale lobo polm. Inferiore dx+C.A. Prost.co pluritrattato+metastasi ossea Deceduto 08 x C.A. Polmonare e metastasi ossea diffusa guscio d'uovo Neoplasia epiteliale maligna scarsamente diff.ta dell'ovaio, con aspetti papilliferi e microghiadolari e con massivi fenomeni necrotico-emorragici intratumorali CA polmonare, interv. Marzo 2012, in trattamento chemioterapico Presenza linfonodi , diametro asse lungo inf. 1 cm, al livello loggia di Barety CA polmonare con lesioni ripetitive all'encefalo e alle ossa ispess.to pleura+presenza 3 nod. Deceduto 08 x C.A. dx,sede post. Aspetto a vetro smerigliato Stomaco e metastasi ossea parenchima polm.re in paravert.le dx + diffusa STATO DEL CONIUGE Vico I Zanardelli, 12 Grieco Giovanni linfonodi con calcificazioni a Vico 4° Meridionale, 13 INDIRIZZO DATI PATOLOGIE CONIUGE N. 15 casi CA vescica ( n. 14 Enichem + 1 Liquichimica) N. 10 casi Leucemia ( n. 9 ex Enichem +1Tucam) (n. 57 ex Enichem + n. 3 altre ditte) N. 60 casi placche pleuriche ( n. 5 ex Enichem + n. CICLAT) N. 6 casi Asbestosi N. 58 casi CA/K polmonare (n. 53 ex Enichem + n. 5 altre ditte) N. 8 casi Mesotelioma (n. 7 ex Enichem + n. 1 Materit) Amaro lucano Casalinga Casalinga Casalinga Casalinga MANSIONI casi riconosciuti INAIL 45 SI 26 luglio 2012 185 Deceduta GIU 2010 Deceduta GEN 2013 NOTE AIEA VBA - 2011_04_16 - provvisorio Patologie - 15.15 SI SI SI SI Deceduta - giugno 2010 23 febbraio 2011 01 marzo 2011 01 marzo 2011 MOD. RICHIESTA SORV. LIBER SANITARIA . PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI MATERA Esposto - denuncia Il sottoscritto Murgia Mario, nato a Muravera il 2\12\1950 e residente in Matera alla via E. De Martino, 47, C.F. MRGMRA50T02F808P, in qualità di Presidente e Legale rappresentante dell’Associazione Italiana Esposti Amianto – Sezione Val Basento, con sede in Matera alla via E. De Martino, 65, C.F. 9743078151, espone e chiede quanto segue. Il caso che si vuole portare all’attenzione della S.v. Ill.ma prende le mosse dalle decine di morti che solo nell’ultimo decennio si sono verificate tra i dipendenti dello stabilimento ANIC spa, sito presso l’area industriale di Pisticci Scalo (MT), per varie letali patologie, in larghissima maggioranza di natura tumorale, addebitabili, con altissimo grado di probabilità logica e credibilità razionale, a sostanze cancerogene cui questi lavoratori sono stati esposti per lunghi periodi di tempo sul posto di lavoro; a partire dall’amianto. Di queste morti da lavoro, di questi altamente probabili omicidi colposi si sottoporranno, in via meramente esemplificativa, all’attenzione di questo Ufficio solo una ventina di casi. Nella tragica certezza che questi ultimi, per l’appunto, costituiscono solo la punta di un iceberg di dolore e di morte che è stato generato dall’insediamento industriale su citato; o meglio dalle condotte, commissive ed omissive, di tutti coloro che, a tutti i livelli e per molti anni, hanno avuto la responsabilità della sua conduzione. Condotte che, quindi, in quanto tali, sono chiaramente rilevanti sotto il profilo penale, con riferimento al reato di lesioni e di omicidio colposo aggravati. Affinché possa apparire palese il nesso di causalità intercorrente tra i decessi appena ricordati e le mansioni lavorative svolte da queste persone, risulta indispensabile una breve analisi dello stabilimento in cui lavoravano, del suo ciclo di produzione, degli incarichi ricoperti e del contatto che queste persone hanno avuto nel corso della loro vita con il subdolo e mortale nemico su ricordato: l’amianto. Innanzitutto si procederà con una breve disamina della ANIC spa. Lo stabilimento ANIC spa, sito presso l’area industriale di Pisticci Scalo (MT) è nato principalmente per produrre fibre sintetiche. Nel 1961 erano in corso i lavori relativi ai primi insediamenti impiantistici (impianto produzione di metanolo, centrale termoelettrica e impianto trattamento di acque di scarico) e con il trascorrere del tempo furono avviati numerosi impianti riguardanti nello specifico: • Anno 1963: impianto alcool metilico (metanolo) prodotto intermedio nella produzione di materiale plastico); • Anno 1964: impianto per la produzione di fibra acrilica; • Anno 1965: impianto per la produzione di fibra poliammidica; • Anno 1970: impianto per la produzione di fibra poliestere; • Anno 1971: impianto metilacrilato; • Anno 1972: ampliamento della centrale termoelettrica; • Anno 1975: centro ricerche fibre (grazie al quale mediante impianti pilota era possibile lo sviluppo sia dei prodotti che dei processi nonché il controllo delle materie prime impiegate); • Anno 1980: ampliamento impianto trattamento acque di scarico; • Anno 1983: spun bonded. A metà degli anni 70 si raggiunsero i massimi livelli occupazionali con l’assunzione di circa 3.000 dipendenti. ---------- o ----------Sul nesso causale Lo stato dell’arte della giurisprudenza penale in materia di malattie professionali, con particolare riferimento a quelle asbesto – correlate, sia sotto il profilo dell’accertamento del nesso causale che dell’elemento soggettivo, è certamente segnato e sintetizzato oggi dal più recente e completo arresto della Suprema Corte sul tema, ossia la c.d. “sentenza Fincantieri” (Cass. Pen. - Sez. IV, - Ud. 24-5-2012 – 27-8-2012, n. 33311). Il provvedimento in questione è particolarmente pregnante rispetto ai casi oggetto di questo esposto, giacché, come già cennato, esso tratta di mesoteliomi pleurici e di tumori polmonari che hanno cagionato la morte di lavoratori esposti, durante la loro attività di servizio, alle fibre di amianto. Dunque, le stesse patologie e, con ogni probabilità, le stesse esposizioni che sono alla base della morte delle decine di persone che prestavano lavoro presso lo stabilimento Eni di Pisticci. -------- o --------- Quegli stessi stringenti e cogenti principi in diritto fanno sì che le condotte, commissive ed omissive, meglio specificate sopra, dei dirigenti dello stabilimento Eni di Pisticci, nell’organizzazione del ciclo produttivo di quest’ultimo, debbano esser ritenute la causa dei decessi delle decine di lavoratori di cui all’elenco allegato. Tanto premesso, il sottoscritto esponente chiede che il P.M., in ordine a tutti i fatti sopra descritti, svolga le doverose e idonee indagini preliminari per verificare l’eventuale sussistenza di estremi di rilevanza penale, con particolare riferimento alle fattispecie incriminatrici di omicidio colposo e di lesioni colpose, aggravati dalla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Matera, lì 15 aprile 2013 PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI MATERA ESPOSTO DENUNCIA Il sottoscritto Piergiorgio Duca – CF.: DCUPGR48M05L746L - Presidente Nazionale e rappresentante legale pro tempore di Medicina Democratica, residente in via Bramante 23, 20154 Milano e il sottoscritto Mario Murgia – CF.: MRGMRA50T02F808P - residente a Matera, in via E. De Martino n° 47, vicepresidente nazionale AIEA, nonché rappresentante legale pro tempore e coordinatore di Aiea VBA corrente in Matera, via E. De Martino n. 65, rappresentati, assistiti e difesi dall’Avv. Andrea Rosario Di Giura, del foro di Matera, con studio in Tursi, Via Oliva 06, elettivamente domiciliati come da procura in calce al presente atto, espongono quanto di seguito Premesso Che in data 18/03/2013 a seguito di un servizio del noto Tg “Striscia la Notizia” (allegato al presente atto) si apprendeva che presso lo stabilimento Materit s.r.l. di Macchia di Ferrandina (MT) centinaia big bag e di sacchi contenenti amianto erano ancora abbandonati e lasciati incustoditi. ------- o ------In particolare, risulta che all’interno del capannone siano stoccati i seguenti rifiuti: - quantità imprecisata di crisotilo o amianto bianco, stivato in big bags; - quantità imprecisata di crocidolite o amianto blu, confezionata in sacchi: il crocidolite è l'amianto più pericoloso perché le sue fibre hanno un aspetto aghiforme e si frazionano longitudinalmente con maggiore facilità. ------- o ------Il sito, come bene si comprende, presenta condizioni di rischio per la salute pubblica e l’ambiente, a causa della contemporanea presenza di amianto, polveri di asbesto e silicio residui della precedente lavorazione, fanghi e liquami, in centinaia di big-bag contenenti rifiuti pericolosi. L’ex Materit s.r.l., azienda del gruppo Fibronit con sede amministrativa a Casale Monferrato è stata in attività dal 1973 al 1989, quando fu chiusa dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri proprio a causa della mancanza di una discarica autorizzata per lo smaltimento dei propri rifiuti. L’azienda fu posta in liquidazione e i lavoratori furono messi in cassa integrazione. Da quel momento si attende ancora la fine della bonifica. Sull’intero comprensorio vige la potestà del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia si Matera. Il sito in questione presenta numerose analogie con lo stabilimento Fibronit sito nel comune di Broni (Pavia) e con lo stabilimento Fibronit di Bari. I lavori di bonifica sono solamente cominciati ma siamo molto lontani dal mettere completamente in sicurezza la zona. Le bonifiche non sono mai state portate a termine e chi doveva procedere al risanamento, non lo ha mai fatto. Nel frattempo 10 operai degli 86 che ci lavoravano sono morti, 16 si sono ammalati e tutti gli altri vivono un'esistenza sospesa fra controlli medici e il sospetto di essere già condannati. ------- o ------Si rimarca ancora il pessimo stato di conservazione dei sacchi contenenti polvere di amianto; da ultimo le immagini del noto TG “Striscia la notizia” non lasciano scampo ad equivoci, dove i movimenti dell’aria, le correnti e rimescolamenti tra aria calda e fredda, come avviene nello stabilimento Materit s.r.l. con vetri e porte rotte, ne favoriscono la diffusione. Conseguentemente le fibre di amianto si disperdono ancora oggi nei campi, e nelle acque adiacenti allo stabilimento, ben potendo essere aerotrasportate nell’aria a km di distanza anche nelle acque del fiume Basento e nelle case degli abitanti della zona. ------- o ------La stessa acqua, lungo il percorso del fiume, era ed è impiegata per irrigare i campi. L’amianto, insieme con altre sostanze inquinanti sicuramente entrava e continua ad entrare, direttamente nel ciclo alimentare di tutto il territorio. I problemi di bonifica della Materit s.r.l. hanno inizio ufficialmente nell’ottobre 1994 quando la Regione Basilicata prende atto della presenza di amianto stoccato nel piazzale dello stabilimento e ordina ed autorizza la società a procedere allo smaltimento. Dopo svariate autorizzazioni allo stoccaggio provvisorio, e svariate proroghe, di fatto, la bonifica non è mai arrivata a conclusione. -------- o -------- Esposto quanto in premessa, i Sigg.ri Piergiorgio Duca e Mario Murgia rappresentati, assistiti e difesi dall’Avv. Andrea Rosario Di Giura del foro di Matera chiedono che la S.V., attuati tutti gli strumenti del codice di procedura penale, ivi compresi gli atti urgenti di competenza autonoma della Polizia Giudiziaria, come ispezioni perquisizioni e sequestri, verifichi con riferimento a tutti i fatti sopra descritti, l’eventuale sussistenza di estremi di rilevanza penale, individui e persegua i responsabili delle attività illecite descritte in esposto le quali integrano presumibilmente le violazioni degli articoli …………………………… oltre, tutte le altre ipotesi di reato che la S.V. voglia ravvisare e perseguire per i fatti descritti in esposto, impedisca che detti reati vengano portati a conseguenze ulteriori. Gli esponenti dichiarano di avvalersi della facoltà prevista dall’art. 408, secondo comma C.p.p. per essere informati sull’eventuale archiviazione del presente procedimento e, dichiarano inoltre di opporsi ad una eventuale definizione del presente procedimento con decreto penale di condanna. - si allega CD contenente l’estratto della puntata del TG “Striscia la Notizia” relativo al servizio sulla MATERIT Matera, lì 15 aprile 2013 A.I.E.A. Onlus Associazione Italiana Esposti Amianto Ban Asbestos Network www.associazioneitalianaespostiamianto.org A.I.E.A. VBA Sede legale: Matera, Via E. De Martino, 65 – cell.: 340.7882621 Sede di Potenza, P.zza Gianturco, 1 – cell.: 347.2220788 Prot. N° 24 /2014 A.I.E.A. VBA Onlus Basilicata mail: [email protected] Matera, lì 03 maggio 2014 “28 Aprile 2014” WORLD DAY AMYANT ‘IX Premessa Nella recente “Dichiarazione di Helsinki (Finnish Institute of Occupational Health, ICOH) sulla gestione ed eliminazione della malattie da amianto correlate”, adottata dalla Conferenza Internazionale sul Monitoraggio e Sorveglianza delle malattie asbesto correlate, del 10-13 febbraio 2014, Espo, Finlandia si è messo in evidenza che: • Oltre due milioni di tonnellate di amianto vengono ancora prodotte, immesse sul mercato, esportate ed usate annualmente in alcune parti del mondo, utilizzate soprattutto per materiali in edilizia, cemento amianto, coibentazione e protezione dal fuoco. La produzione e l‛uso di amianto si è fortemente spostata dai paesi industrializzati ai paesi in via di sviluppo ed a quelli in rapida industrializzazione. Si stima che nel mondo siano esposti ad amianto un totale di 125 milioni di lavoratori. A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 24/2014- World Day Amyant ‘2014_ Matera: “Storie di lavoro e di morte” -pag. 1 di 7 • E‛ scientificamente dimostrato che l‛amianto in tutte le sue forme, anche a basse dosi, è cancerogeno per l‛uomo. E‛ associato ad un alto rischio di tumore del polmone, laringe, ovaio e mesotelioma (tumore della pleura) tra i lavoratori esposti. Con uguale evidenza risultano associati all‛esposizione ad amianto altri effetti dannosi per la salute, fibrosi polmonare (asbestosi), danni alla pleura (ispessimenti) e disfunzioni respiratorie ad esse associate. Per un‛alta proporzione di casi la diagnosi di una malattia asbestocorrelata avviene quando la malattia è ad uno stadio avanzato, con limitate possibilità di una cura effettiva. Assistiamo allo sviluppo continuo di nuovi metodi diagnostici e terapeutici, che possono quindi permettere diagnosi migliori e più precoci. • Nell‛ultimo secolo, nei paesi industrializzati, Centinaia di migliaia di lavoratori hanno contratto patologie asbesto-correlate a causa dell‛uso su larga scala dell‛amianto. Queste patologie hanno spesso un esito letale. Secondo l‛Organizzazione Mondiale della Salute, 107.000 persone muoiono annualmente per tumori e fibrosi polmonare asbestocorrelate . Oltre a questa dimensione così rilevante, bisogna tenere in considerazione i costi sanitari e sociali di ogni singola malattia e prevedere il significativo impatto economico negativo determinato dall‛esposizione all‛amianto sia per le imprese che per le economie dei singoli paesi. • Cinquantacinque paesi hanno già bandito ogni nuovo uso di amianto, hanno avviato misure di regolamentazione a difesa dei lavoratori e stanno mettendo in opera concretamente quanto previsto da questo bando. Nonostante questo, gli effetti negativi sulla salute derivanti dalle esposizioni del passato si manifesteranno ancora per diverse decine di anni a venire. La gestione e il trattamento dell‛amianto rimosso da edifici esistenti, dalle infrastrutture di comunità e dai siti industriali costituisce tuttora un rischio ed impone urgentemente una stringente legislazione a protezione dei lavoratori. • I paesi che non hanno ancora bandito ogni nuovo uso di amianto o che non hanno adottato le necessarie misure di prevenzione si troveranno certamente ad affrontare il carico delle patologie asbesto-correlate per un periodo ancora più lungo. Ci si deve quindi attendere che l‛epidemia globale di queste patologie continuerà ben oltre la seconda metà del 21 secolo. A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 24/2014- World Day Amyant ‘2014_ Matera: “Storie di lavoro e di morte” -pag. 2 di 7 • La gestione in positivo del rischio di amianto e l‛eliminazione di ognuna di queste patologie richiedono il bando globale di ogni nuovo uso di amianto e necessitano efficaci politiche preventive e protettive nella gestione dei rischi causati dall‛amianto ancora presente. Dopo questa lunga ma doverosa premessa, rientriamo nella nostra Regione per mettere in evidenza FATTI ed ACCADIMENTI che giornalmente ci coinvolgono. Prima del D.Legislativo n. 277 del 1991, e la successiva Legge n. 257 del 1992, che aveva disposto la cessazione definitiva dell‛impiego dell‛amianto, e prima della legge n. 271/1993 che estendeva la stessa legge anche nei settori industriali, la pericolosità dell'amianto veniva volutamente sottaciuta e di conseguenza non venivano adottate le precauzioni basilari impiantistiche e personali. In questi anni cominciavano a manifestarsi i danni provocati dalle fibre di amianto e da altre sostanze con effetti cangerogenici simili. Tantissimi lavoratori che operavano nello stabilimento ex EniChem di Pisticci Scalo (MT) e negli altri Siti industriali della Val Basento, hanno pagato e tuttora stanno pagando le nefaste conseguenze di quella incuria. A tal riguardo riportiamo la: SINTESI SULLE MALATTIE PROFESSIONALI E DEI DECESSI REGISTRATI DALL‛ASSOCIAZIONE AIEA VBA al 31/03/2014 • Casi registrati da AIEA VBA per patologie oncologiche e non nr. 366 • Casi registrati (dipendenti) per patologie maligne con decesso nr. 183 • Casi registrati (familiari) per patologie maligne con decesso nr. 2 Di questi 183 casi di decesso 66 casi sono patologie nosologicamente definite, mentre per gli altri 117 casi, quasi tutti ex dipendenti EniChem, conosciamo le generalità che abbiamo trasmesso alle Istituzioni competenti ed alla Procura della Repubblica di Matera per i dovuti approfondimenti. A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 24/2014- World Day Amyant ‘2014_ Matera: “Storie di lavoro e di morte” -pag. 3 di 7 Patologie Nosologicamente Definite • Mesotelioma Maligno • CA polmonare • Asbestosi • Placche Pleuriche • Leucemie • CA app. urogenitale • CA app. gastrointestinale (ex ANIC/EniChem) casi nr. 7, deceduti nr. 4 (ex MATERIT) casi nr. 1, deceduto nr. 1 (ex ANIC/EniChem) casi nr. 53, deceduti nr. 36 (altre ditte) casi nr. 6, deceduti nr. 3 (ex ANIC/EniChem) casi nr. 5, deceduti nr. 0 (altre ditte) casi nr. 1, deceduti nr. 0 (ex ANIC/EniChem) casi nr. 57, deceduti nr. 0 (altre ditte) casi nr. 3, deceduti nr. 0 (ex ANIC/EniChem) casi nr. 9, deceduti nr. 2 (altre ditte) casi nr. 1, deceduti nr. 0 (ex ANIC/EniChem) casi nr. 14, deceduti nr. 2 (altre ditte) casi nr. 1, deceduti nr. 0 (ex ANIC/EniChem) casi nr. 23, deceduti nr. 18 (altre ditte) casi nr. 0, deceduti nr. 0 La maggior parte di questi lavoratori operavano negli impianti esclusi dal riconoscimento di esposizione all'amianto da parte della CONT.A.R.P.-INAIL. L‛Associazione AIEA VBA ha istruito numerose pratiche amministrative per il riconoscimento della Malattia Professionale, di queste oltre 70 sono state riconosciute dall‛INAIL; per questi casi l‛Associazione ha avviato le pratiche per la certificazione INAIL all‛esposizione all‛amianto e per la successiva rivalutazione contributiva INPS. In diversi altri casi, nonostante il decesso dei lavoratori per patologie tabellate, gli eredi non hanno potuto godere della rendita INAIL, perché tale Istituto ha impropriamente motivato la reiezione della richiesta con la prescrizione del diritto, contrariamente alle decisioni dei Giudici di Legittimità esposte nelle sentenze nn. 13145/1999, 10697/2002, 12734/2003, 2002/2005. A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 24/2014- World Day Amyant ‘2014_ Matera: “Storie di lavoro e di morte” -pag. 4 di 7 In diversi casi di lavoratori ex esposti, anche con premorienza, pur avendo ottenuto il riconoscimento INAIL di malattia professionale, non hanno ottenuto dall'INPS, la rivalutazione contributiva (diretta e/o agli eredi) perché pensionati prima della Lgs. 27 marzo 1992. Norma INGIUSTA che lede i diritti dell'uomo e solleva motivi di illegittimità costituzionale. Molti casi di patologie asbesto-correlate rilevate dalla Sorveglianza Sanitaria, che il DGR n. 1662 del 25/09/2009 estende a tutti i lavoratori ex esposti all‛amianto, si stanno trasformando in rivendicazione di malattia professionale presso l'INAIL per la denunciasegnalazione emesse dalla stessa Medicina del Lavoro dell‛ASL di Matera. Di tali casi conosciamo solo i dati consuntivi al 31/12/2011, nonostante le nostre continue richieste ufficiali di aggiornamento per gli anni 2012 e 2013, che di seguito dettagliamo: • nel periodo aprile 2006 ÷ fine dicembre 2011 sono state effettuate 2.085 visite e screening di primo e secondo livello che hanno interessato un totale di 1.322 lavoratori delle varie società e ditte che hanno operato nel territorio con età media di 66 anni e di cui 1.107 sposati con prole, 2-3 figli (equivalenti a 3.874 casi di esposizione indiretta); • rispetto alla sorveglianza preventiva biennale di 1.322 lavoratori sottoposti ad osservazione di primo livello, sono state effettuate nr. 763 visite e screening per controlli più ravvicinati (secondo livello) che hanno riscontrato le seguenti patologie: - nr. 208 casi di placche pleuriche; - nr. 27 casi di asbestosi; - nr. 198 casi di noduli non calcifici; - nr. 23 tumori polmonari, di cui nr. 2 casi non operabili e successivo decesso; - nr. 1 caso di mesotelioma, non operabile e successivo decesso. • durante questa attività la Medicina del Lavoro dell'U.O. dell'ASM ha inoltrato all'INAIL ed agli altri Enti interessati, 225 denunce-segnalazione di malattia professionale ed ha registrato ulteriori 24 casi di patologie tumorali (tumori polmonari, epatici, linfomi, leucemie) diagnosticate da altre U.O. Nazionali e Territoriali; A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 24/2014- World Day Amyant ‘2014_ Matera: “Storie di lavoro e di morte” -pag. 5 di 7 • la prevalenza delle patologie tumorali e non tumorali rispetto alle persone visitate è risultato essere oltre il 18,7% (225 + 24) x 100/ 1332; • le malattie professionali ufficialmente denunciate dalla U.O. Medicina del Lavoro dell'ASM, non vengono nella maggior parte dei casi riconosciute dall'INAIL, nonostante trattasi di patologie tabellate. Vista la gravità della realtà territoriale che evidenzia in modo sempre più indiscutibile il progressivo aumento delle patologie tumorali che interessa sia i lavoratori direttamente esposti negli ambienti di lavoro che la cittadinanza residente nei comuni limitrofi, • è INACCETTABILE il comportamento degli uffici preposti che non comunicano i dati occorrenti per facilitare il nostro impegno nella tutela dei diritti dei concittadini e contemporaneamente ampliare la consapevolezza dei rischi esistenti; • è INACCETTABILE che il Registro regionale dei tumori non venga aggiornato annualmente non consentendo la conoscenza delle tipologie e della aggregazione per area e per settore delle patologie oncologiche; • è INACCETTABILE che non venga avviato uno studio epidemiologico al fine di approfondire le cause di insorgenza dei numerosi casi di patologie oncologiche dell‛apparato gastroenterico, urogenitale, emolinfopoietico, che potrebbero essere associabili all‛esposizione ad altre sostanze pericolose (tossiche, nocive, cancerogene, mutagene, etc) come l‛amianto utilizzate negli ex Siti industriali della Val Basento; • è NECESSARIO che queste patologie vengano diagnosticate più precocemente possibile, perché una diagnosi precoce è fondamentale per minimizzare gli effetti negativi o nefasti sulla salute dell‛uomo. Ricordiamo che nel mese di agosto 2009 è stato firmato un protocollo di intesa tra la Regione Basilicata, l‛ASL di Matera, le OO.SS e l‛AIEA VBA per l‛attuazione di una specifica sorveglianza sanitaria per tutte le altre sostanze classificate pericolose tutt‛oggi ancora disattesa. A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 24/2014- World Day Amyant ‘2014_ Matera: “Storie di lavoro e di morte” -pag. 6 di 7 Non si possono né addurre né accettare giustificazioni rispetto alla salvezza di una vita umana. Noi riteniamo che l‛indifferenza verso queste richieste sia da considerarsi una grave ed inammissibile violazione della dignità della persona e dei suoi fondamentali diritti Costituzionali, per cui l‛Associazione invita le Istituzioni Territoriali, le Parti Sociali, la Magistratura: • ad una presa di coscienza della tragedia che ha coinvolto tante famiglie di Concittadini; • ad attivarsi affinché si possa dare dignità a quelle persone, uomini e donne, che sono rimasti senza volto e finalmente possano avere giustizia anche su questa terra; • ad attivarsi nella prevenzione primaria che è l‛unico strumento ad oggi conosciuto per eliminare le patologie maligne come quelle asbesto correlate; • a promuovere urgenti azioni congiunte che permettano di mettere in azione interventi per risanare il Territorio dai disastri industriali, ambientali e naturali. “Chiediamo che la Regione in concorso con i Comuni acceleri il processo di rimozione definitiva dell‛amianto dalle scuole, dagli ospedali, dagli uffici pubblici o di uso pubblico, e dai centri sportivi, dai siti industriali dismessi, dalle abitazioni private per quanto di sua competenza con incentivi e/o obblighi. Chiediamo che da subito si proceda alla messa in sicurezza di quei luoghi dove il pericolo di contaminazione è evidente e maggiormente presente”. • a promuovere azioni di informazione ed educazione della Cittadinanza verso i pericoli dovuti all‛amianto, sui rischi di malattie maligne e sulla loro prevenzione ed eliminazione. A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 24/2014- World Day Amyant ‘2014_ Matera: “Storie di lavoro e di morte” -pag. 7 di 7 A.I.E.A. Onlus Associazione Italiana Esposti Amianto Ban Asbestos Network www.associazioneitalianaespostiamianto.org A.I.E.A. VBA Sede legale: Matera, Via E. De Martino, 65 – cell.: 340.7882621 Sede di Potenza, P.zza Gianturco, 1 – cell.: 347.2220788 Prot. N° 25 /2014 A.I.E.A. VBA Onlus Basilicata mail: [email protected] Matera, lì 05 maggio 2014 PRESIDENTE della REPUBBLICA Giorgio NAPOLITANO Palazzo del Quirinale 0187 – ROMA Presidenza Consiglio dei Ministri Palazzo Chigi c.a. Matteo RENZI Piazza Colonna, 370 00187 - ROMA Segretariato Generale Presidenza della Repubblica Ufficio per gli Affari Giuridici e le relazioni Costituzionali c.a. Luigi Delli PAOLI Piazza del Quirinale 00187 - Palazzo del Quirinale – ROMA Consiglio Superiore della Magistratura c.a. Vice Pres. Michele VIETTI Piazza dell'Indipendenza, 6 00185 – ROMA A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 25/2014 – “Patologie oncologiche in Val Basento; Atto Indirizzo Ministeriale; aggiornamento Registro Tumori” -pag. 1 di 5 Ministero della Giustizia Palazzo Piacentini c.a. Andrea ORLANDO Via Arenula n. 70 00186 - Roma Ministero della Salute c.a. Beatrice LORENZIN viale Giorgio Ribotta, 5 00144 - Roma c.a. Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano POLETTI Via Veneto, 56 00187 - ROMA Commissione Parlamentare per Infortuni e “Morti Bianche” Piazza Madama 00186 - ROMA Direzione Generale INAIL e Direzione Centrale Prestazioni Ufficio I c.a. Giuseppe LUCIBELLO P.le Giulio Pastore, 6 00144 – ROMA Direzione Generale INPS c.a. Mauro NORI via Ciro il Grande, 21 00144 - ROMA Regione Basilicata c.a. Marcello PITTELLA Via V. Verrastro, 9 85100 – POTENZA A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 25/2014 – “Patologie oncologiche in Val Basento; Atto Indirizzo Ministeriale; aggiornamento Registro Tumori” -pag. 2 di 5 Assessorato alla Sanità Regione Basilicata c.a. Flavia FRANCONI Via V. Verrastro, 9 85100 – POTENZA Prefettura di Potenza c.a. Antonio NUNZIANTE Piazza Mario Pagano 85100 - Potenza Prefettura di Matera c.a. Luigi PIZZI Piazza V. Veneto n°1 75100 – MATERA Procura della Repubblica di Matera c.a. Celestina GRAVINA via Aldo Moro, 26 75100 – MATERA (MT) I.N.A.I.L. Basilicata Direzione Regionale c.a. Pasquale ADDONIZIO Via V. Verrastro, 3/L 85100 - Potenza (PZ) I.N.P.S. Basilicata Direzione Regionale c.a. Antonio D‛AGO Via Pretoria, 277 85100 - Potenza (PZ) Presidenza Provincia di Potenza e Assessorato Politiche Lavoro c.a. Piero LACORAZZA Piazza Mario Pagano, 1 85100 - Potenza (PZ) A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 25/2014 – “Patologie oncologiche in Val Basento; Atto Indirizzo Ministeriale; aggiornamento Registro Tumori” -pag. 3 di 5 Presidenza Provincia di Matera e Assessorato Politiche Lavoro c.a. Pres. Franco STELLA Via Ridola, 60 75100 – MATERA Direzione Regionale del Lavoro di Potenza c.a. Nicola SABATINO Via Isca del Pioppo, 41 85100 – Potenza (PZ) Direzione Provinciale del Lavoro di Matera ca. Michele CAMPANELLI Via A. Francia, 32 75100 - MATERA OGGETTO: patologie oncologiche in Val Basento; richiesta Atto di Indirizzo Ministeriale; aggiornamento Registro Tumori. Egregio Signor Presidente della Repubblica, con la presente poniamo alla Sua attenzione la situazione venutasi a creare tra i dipendenti dei Siti industriali della Val Basento ed in particolare tra quelli dell‛ex Stabilimento Petrolchimico/Chimico di Pisticci Scalo (MT), nonché la richiesta di emanazione di un Atto di Indirizzo Ministeriale che prenda in considerazione la specificità dell'ambiente di lavoro e delle mansioni che erano presenti all'interno dello Stabilimento. A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 25/2014 – “Patologie oncologiche in Val Basento; Atto Indirizzo Ministeriale; aggiornamento Registro Tumori” -pag. 4 di 5 Alla luce dei dati non aggiornati ma sicuramente allarmanti che emergono dalla Sorveglianza sanitaria in atto presso l‛Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera, istituita con D.G.R. nr. 527/2006, delle innumerevoli patologie oncologiche e dei tantissimi decessi ad oggi registrati dall‛Associazione, chiediamo che l‛Ill.ma Signoria Vostra, sempre sensibile alle vicende operaie, voglia prendere a cuore, stimoli e segua la produzione e l‛emanazione di tale Atto di Indirizzo. Nella certezza che il Suo interessamento possa essere di impulso anche per la Magistratura e le Istituzioni Territoriali, porgiamo i più cordiali saluti. Alleghiamo: • 20140503-prot.24_World Day Amyant_ MT storie di lavoro e di morte; • 20140402-Atto Indirizzo Ministeriale_Pisticci Scalo (MT); • Dati sorveglianza sanitaria al 31/12/2011; • Elenco patologie registrate al 31/03/2014 presso l‛Associazione Onlus AIEA VBA Distinti saluti A.I.E.A. Onlus VBA – doc. nr. 25/2014 – “Patologie oncologiche in Val Basento; Atto Indirizzo Ministeriale; aggiornamento Registro Tumori” -pag. 5 di 5 Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Ministro P.T. Via Veneto, 56 00187 Roma e p.c. Oggetto: RICHIESTA MINISTERIALE Regione Basilicata in persona del Presidente P.T. Via Verrastro 85100 – Potenza (PZ) EMANAZIONE Stabilimento ATTO INDIRIZZO Petrolchimico/Chimico ex Anic/EniChem di Pisticci Scalo (MT) - esposizione amianto. PREMESSO − che sono diversi i siti industriali dove si è fatto largo uso di amianto; − che gli atti di indirizzo, singolarmente emessi dal Ministero del Lavoro e firmati del Sottosegretario di Stato, sono successivamente inoltrati all’INAIL e alla CONTARP-INAIL; − che con tali atti di indirizzo, il Sottosegretario invita, difatti, l’INAIL a rilasciare le certificazioni di esposizione, anche relativamente al ricorso per il riconoscimento dei benefici previdenziali previsti dall’art. 13, c. 8, Legge 257/92, per l’esposizione all’amianto di ex lavoratori, nonché per il riconoscimento di malattie professionali; − che la Legge 426 del 09.12.1998, art. 1, c. 4. lett. d) ed e) definisce i Petrolchimici EniChem di Manfredonia, Porto Marghera e Brindisi, siti di interesse nazionale da bonificare, perché contaminati da amianto; − che in data 7 marzo 2001, il Sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro, On. Paolo Guerrini, ha inviato alla Direzione Generale dell’INAIL e alla Consulta tecnica Accertamenti Rischi Professionali A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 1 di 13 dello stesso Ente, protocollo n. 451-453, una nota con in allegato le linee di indirizzo per il riconoscimento dei benefici previdenziali dovuti all’esposizione all’amianto per i periodi di attività lavorativa svolti fino al 31.12.1992, per gli impianti petrolchimici EniChem di Brindisi, Porto Marghera e Ravenna; − che l’art. 1, c. 20, della Legge 247 del 24.12.2007, ribadisce l’interpretazione autentica dell’atto di indirizzo n. 451/2001 e consente il riconoscimento dei benefici per i periodi di attività lavorativa svolta fino all’avvio delle operazioni di bonifica e comunque non oltre il 02.10.2003; − che la decisione, non ha tenuto conto, invece, delle condizioni del rischio espositivo dei lavoratori degli altri impianti petrolchimici non riconosciuti; − che tutta la letteratura scientifica è concorde sui risultati dei dati epidemiologici relativi ai lavoratori dei petrolchimici, per i quali si parla di rischio elevato a causa delle situazioni di esposizione all’amianto nei vari ambienti di lavoro, per via delle tecnologie e delle procedure in uso, standard in tutti gli impianti industriali di quel tipo, le quali sono tali da determinare condizioni di insorgenza del mesotelioma pleurico; sul punto, si richiama il Quarto Rapporto del Registro Nazionale Mesoteliomi – Tabella Mansioni svolte dai lavoratori nell’Industria Chimica, il quale elenca quali soggetti e quali mansioni sono state caratterizzate da una significativa esposizione all’amianto; − che l’esclusione, dall’atto di indirizzo per il riconoscimento dei benefici previdenziali per tutti i lavoratori esposti all’amianto (leggi n.ri 257/1992 e 271/1993), di alcuni stabilimenti petrolchimici/chimici, tra i quali lo stabilimento ex Enichem di Pisticci Scalo – dove peraltro si sono già svolte operazioni di A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 2 di 13 smantellamento e di smaltimento dei residui amiantiferi, a conferma della presenza di manufatti in amianto che hanno determinato la continua esposizione dei lavoratori; operazioni riconosciute, appunto, ad alto rischio dal provvedimento in questione – comporta una grave sperequazione nel riconoscimento del rischio, e del riconoscimento dei benefici previdenziali, tra i lavoratori degli stabilimenti dello stesso tipo; − che, difatti, gli stabilimenti ENICHEM di Brindisi, Marghera, Ravenna e Pisticci Scalo sono identici, e per questo deve essere applicato a quest’ultimo un nuovo atto di indirizzo dello stesso tenore, rispetto a quello emesso dal Sottosegretario al Lavoro per i Petrolchimici di Brindisi, di Porto Marghera e di Ravenna, che tenga conto della specificità delle mansioni presenti nello stabilimento della Val Basento, anche con riguardo ai diversi riconoscimenti di esposizione qualificata al rischio-amianto ottenuti tanto in via amministrativa quanto in via giudiziaria, come meglio infra precisato; − che l’atto di indirizzo n. 451/2001 è, infatti, un atto amministrativo dichiarativo a destinatario determinato, (riguarda la Società ENICHEM); collettivo, (riguarda tutto il personale dei Petrolchimici del Gruppo ENICHEM, nonché di altri comparti produttivi con caratteristiche analoghe e la politica ENICHEM, uguale in tutti i Petrolchimici di Brindisi, Porto Marghera, Ravenna e dunque anche Pisticci Scalo); generale, (riconosce esposti coloro che svolgevano determinate attività lavorative e/o lavoravano in ambienti contaminati da amianto). A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 3 di 13 CONSIDERATO − che anche l’area industriale della Val Basento è stata dichiarata sito inquinato di interesse nazionale (SIN) con la Legge 179 del 31 luglio 2002 e che il sito comprende l’insediamento dello Stabilimento Anic-Enichem-Syndial SpA di Pisticci Scalo; − che lo Stabilimento industriale “ANIC/ENICHEM/SYNDIAL” S.p.A. di Pisticci Scalo inizia le attività nel 1961, su un’area di circa 123 Ha; − che, la tipologia e la complessità delle attività di produzione dello stabilimento Enichem di Pisticci Scalo, ha reso necessaria la realizzazione di strutture di notevoli dimensioni, che avevano al proprio interno sia i reparti specifici di ogni fase lavorativa sia i servizi tecnici sia i reparti di manutenzione; − che ad oggi, si contano centinaia di relazioni tecniche redatte dai Consulenti Tecnici d’Ufficio (CTU), le quali affermano che nel Petrolchimico/Chimico ENICHEM di Pisticci Scalo “tutti gli operai e gli impiegati, sono stati giornalmente sottoposti ad una esposizione diretta e indiretta all’amianto”. Tali dipendenti erano impegnati in locali o in ambienti dove l’amianto era utilizzato a vario titolo per la protezione ignifuga delle strutture degli impianti soggetti a rischio incendio; per le coibentazioni di tubazioni, di reattori, di essiccatori, di apparecchiature varie, di rivestimenti di alcuni elementi strutturali e nelle coperture delle stesse strutture realizzate in eternit. Tutto ciò ha contaminato tutti gli ambienti di lavoro con polveri e particelle di asbesto, perché gli impianti non erano dotati di idonei sistemi di captazione e di filtrazione delle polveri; − che è evidente, come tutto il personale del Petrolchimico/Chimico ex EniChem di Pisticci Scalo era sottoposto giornalmente ad una esposizione qualificata, perché tutti gli ambienti erano contaminati A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 4 di 13 da amianto. Questo è evidenziato in particolare, e rimarcato, dalle stesse CTU svolte da Consulenti dei magistrati, che volta per volta hanno effettuato perizie per i lavoratori dello stabilimento Enichem di Pisticci Scalo. Lavoratori dello stabilimento che hanno chiesto e continuano a chiedere giudizialmente il riconoscimento dei benefici previdenziali per esposizione ad amianto; − che le diverse e cospicue CTU dimostrano l’esposizione all’amianto, superiore ai limiti prevenzionali previsti dalla legge, di tutti coloro che hanno svolto specifiche mansioni che hanno comportato la manipolazione e/o il contatto di materiali in amianto. Per esempio: gli operatori degli Impianti di produzione, degli impianti e dei reparti dei Servizi ausiliari, (c.d. esposizione diretta), nonché di coloro che hanno svolto attività in ambienti contaminati per aerodispersione delle fibre e polveri di amianto. Tra questi si segnalano: gli impiegati d’ufficio (addetti magazzino attrezzi e ricevimento materiali) (c.d. esposizione indiretta), personale di Staff di supporto alla gestione dei processi produttivi e di servizio, gli operatori posti alle dipendenze delle ditte esterne che lavoravano nell’indotto e che si occupavano dei lavori di pulizia, di facchinaggio e di rimozione del cascame; − che in particolare, dal sopralluogo nell'impianto Poliammidico effettuato in data 20 novembre 2007 dal CTU, Ing. Maurizio FRANCO, incaricato dal Giudice della Sez. Lav. del Tribunale di Matera (Proc. n. 1082/02 R.G./Sez. Lav.), in presenza dell'avvocato e del CTP INPS, ha riscontrato, ancora, la presenza di manufatti in amianto. A tal riguardo, nel verbale il CTU, Ing. FRANCO riportava quanto segue: “...Non è possibile negare che, anche ad un tecnico che, come il sottoscritto, ha potuto visitare numerosissime aziende in cui è stato utilizzato amianto, la visita all'impianto poliammidico di Pisticci ha destato una certa sorpresa nel rilevare il numero A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 5 di 13 impressionante di giunzioni di tipo diverso che, ancora oggi, presentano manufatti in amianto”; − che sono molti i lavoratori del Petrolchimico/Chimico ENICHEM di Pisticci Scalo che hanno ottenuto una certificazione di esposizione all’amianto, in via amministrativa, attraverso sentenza, o a seguito del riconoscimento di malattia professionale asbesto-correlata, con il conseguente riconoscimento del diritto al beneficio previdenziale ex lege–ratione temporis; − che sono numerosissime le sentenze di accoglimento che riconoscono l’esposizione ad amianto ad ex lavoratori del sito industriale di Pisticci Scalo; − che la stessa Inail, con nota del 10.06.2008 inoltrata al Prefetto di Matera e alle OO.SS, dopo aver riesaminato l’intera documentazione EniChem SPA, le CTU e le numerose sentenze di riconoscimento di esposizione, ha informato che sussistono i requisiti per accedere ai benefici della L. 257/1992 per i dipendenti della ex Enichem Spa di Pisticci Scalo che nel periodo 1961 al 31.08.1990 svolgevano le seguenti mansioni: Ø operatori addetti alle manutenzioni di strutture, impianti e macchine delle aree produttive e delle officine centrali (compresi i capi squadra, gli assistenti ed i tecnici coordinatori che svolgevano comunque un ruolo operativo all'interno del gruppo di manutenzione ed esclusi gli operatori addetti alle macchine utensili); Ø altre figure professionali (anche di altre aziende) che svolgevano, con regolarità e continuità, attività di manutenzione all'interno dell'opificio Enichem di Pisticci, purché risulti espressamente attestato da curriculum o da dichiarazione aziendale; Ø operatori antincendio e vigili del fuoco del servizio antincendio; A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 6 di 13 Ø addetti ai magazzini centrali, addetti al magazzino scorte materie prime ed ai trasporti: addetti al carico, scarico, movimentazione, taglio, ecc., dei manufatti contenenti amianto, purché risulti espressamente attestato (da curriculum o da dichiarazione aziendale) che svolgevano, con regolarità e continuità, attività di movimentazione di manufatti contenenti amianto; Ø addetti ed elettricisti presso l'officina elettrica; Ø addetti e strumentisti presso l'officina strumentale; Ø addetti e meccanici d'area, carpentieri, saldatori, meccanici apparecchiature, addetti apparecchiature, addetti apparecchiature di 1° presso l'officina meccanica; Ø coibentatori, addetti al rifacimento forni e addetti alla manutenzione edile; Ø addetti alle ispezioni ed ai collaudi (compresa la mansione di corrosionista) presso manutenzione – ufficio ispezione e collaudi; Ø addetti al controllo lavori delle imprese edili presso la manutenzione; Ø addetti alla manutenzione elettrica e meccanica della centrale termoelettrica, compresi caldaisti, fuochisti, operatori sala macchine; Ø addetti avvolgitori motori, addetti avvolgitori-motoristi, motoristi, addetti motoristi-avvolgitori, trasformisti, addetti motori e trasformatori, addetti trasformatori officina elettrica, addetti elettricisti motori e trasformatori, capi squadra motori e trasformatori, elettricisti sala prova motori e trasformatori, addetti sala prova motori, aiuto sala prove officina elettrica, quadristi centrale termoelettrica, quadristi elettrici centrale termoelettrica, addetti centrale telefonica, telefonisti, addetti rete A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 7 di 13 telefonica, addetti montacarichi; Ø meccanici apparecchiature, addetti apparecchiature, addetti apparecchiature di 1° (officina meccanica), e simili; Ø estrusorista area filo, quadristi area filo, addetti sostituzione pacchi filiera area filo, addetti alla sostituzione filiere area filo, addetti preparazione pacchi area filo, addetti sala filiere area filo e capi turno filatura area filo degli impianti di produzione di fibra poliestere e fibra poliammidica (dal 1965 al 31/08/1990 per l'impianto fibra poliammidica e dal 1970 al 1981 per l'impianto poliestere) e dei reparti filatura filo poliestere Pea Seris, Spun Bonded e Terbond (dal 1970 al 1981); − che tale elenco deve considerarsi parziale e non esaustivo, considerati, come innanzi sottolineato, i numerosi riconoscimenti di esposizione qualificata all'amianto, ottenuti in via giudiziaria, a seguito di CTU tecnico-ambientale, da molti altri lavoratori del Petrolchimico/Chimico di Pisticci Scalo che ricoprivano mansioni non comprese nella disamina Inail appena illustrata. Ad esempio: coloro che le mansioni di (a titolo esemplificativo e non esaustivo), Capi Impianto, Capi Reparto, Capi Turno, Tecnici di processo, Capi Squadra, Conduttori di apparecchiature e macchine, Operatori Impianti di produzione (aree chimica e tessile), Quadristi, Operatori Polivalenti, Addetti orditura e confezioni, Addetti recupero sfridi, Direttori Lavori, Responsabili, Addetti Controllo e Coordinamento lavori tecnici, Capi cantiere, Addetti ai collaudi, Manutentori meccanici e utensileria, Carpentieri, Operatori extraroutine per manutenzione impianto e reparti, Addetti edili, Conduttori caldaie, Operatori Parco Serbatoi e Distribuzione fluidi, Addetti al Trattamento Acque (TRAC e TAS), Operatori dei Laboratori (Chimico e Tessile), Operatori del Centro Ricerche Fibre e degli A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 8 di 13 altri impianti Ausiliari, ecc.; − che, quindi, è necessario affermare che all'interno dello stabilimento EniChem di Pisticci Scalo, tutti i dipendenti erano costantemente esposti all'amianto. Sul punto, si riporta quanto affermato dall'Ing. Marco CARTA, ctu incaricato dai Tribunali di Matera e Potenza, dell'espletamento di diverse perizie per lo stabilimento in questione, il quale afferma a più riprese che “La capacità di dispersione a seguito di manipolazione dovuta alle caratteristiche chimico-fisiche proprie delle fibre di amianto, (…) porta ad affermare quanto segue. In un ambiente confinato, dove l'attività che disperde le fibre non è isolata dalle altre postazioni, ove mancano sistemi di abbattimento della diffusione e prassi che tendono a diminuirne la diffusione stessa, è esposto all'amianto sia l'addetto che lo manipola sia quello che non lo manipola. Anche se quest’ultimo opera in una postazione di lavoro non ubicata in prossimità al punto in cui avviene la manipolazione É sufficiente operare all'interno dello stesso ambiente chiuso per avere una esposizione qualificata”. Sempre con riferimento allo stabilimento EniChem di Pisticci, il consulente afferma: “Le attività di manutenzione, venivano svolte in un ambiente nel quale i reparti non erano tra di loro separati e dove l'assenza di sistemi idonei ad aspirare le fibre emesse e le correnti d'aria, favorivano il rimescolamento dell'aria e la diffusione delle fibre di amianto, fino a coinvolgere, non solo il manutentore o montatore o smontatore e chi operava nelle sue vicinanze, ma tutte le postazioni di lavoro presenti nell'ambiente, (…). Conseguentemente le fibre di amianto prodotte si disperdevano anche negli altri reparti, (…); − che, dalla “Relazione Tecnica relativa all’esposizione all’amianto del personale aziendale” redatta dall’EniChem Spa il 05.08.1998, si A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 9 di 13 evince chiaramente il massiccio utilizzo di manufatti in fibra di amianto all’interno dello stabilimento sotto ogni forma e specie; − che, emerge dal “Dossier Legambiente 2014”: “Bonifiche dei SIN: Chimera o Realtà”: “(…) la presenza di amianto sul territorio risulta ancora oggi una delle criticità ambientali e sanitarie maggiori in atto (…)”; − che è da tempo attiva presso l'Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, la “sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti ad amianto”, dove gli specialisti preposti registrano e monitorano lo stato di salute dei lavoratori ex esposti all’amianto sia dell'ex Anic/Enichem di Pisticci che delle ditte appaltatrici e formulano le eventuali denuncie di malattia professionale; − che da questi dati emerge una elevata prevalenza di patologie asbesto correlate, quali: mesotelioma, carcinoma polmonari, asbestosi, fibrosi polmonari, placche pleuriche e tumori dell’apparato respiratorio, per la popolazione lavorativa impiegata nello stabilimento EniChem, e dei lavoratori delle ditte appaltatrici; − che, dalla stessa sorveglianza sono emersi anche numerosi casi di patologie oncologiche dell’apparato gastroenterico, urogenitale, emolinfopoietico che sono associabili all’esposizione ad altre sostanze tossiche, nocive e cancerogene come l’amianto utilizzate nello stabilimento EniChem; − che, in particolare, la sola Associazione ONLUS “AIEA VBA – Associazione Italiana Esposti all'Amianto, Sez. Valbasento”, ha registrato ad oggi oltre 350 casi di malattie professionali, tra cui almeno 180 decessi per patologie oncologiche, dei quali la maggior parte è riconducibile ad amianto. Il dato è certamente parziale ed è destinato inevitabilmente a crescere perché è scientificamente provato che le patologie legate all'amianto possono A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 10 di 13 manifestarsi, anche dopo un periodo di lunga latenza (40 anni ed oltre); − che, presso i Tribunali di Matera e Potenza sono depositate specifiche Consulenze medico-legali, attestanti la sussistenza del nesso eziologico tra le svariate patologie che hanno colpito gli ex lavoratori del sito Enichem di Pisticci Scalo e l'esposizione all’amianto durante la loro attività lavorativa; − che, l’INAIL ha certificato un consistente numero di malattie professionali asbesto-correlate per molti di questi lavoratori e che in caso di reiezione da parte dello stesso INAIL, tale riconoscimento si è avuto con sentenza presso i Tribunali di Matera e Potenza; − che, conseguentemente l’INAIL regionale ha rilasciato altrettanto numerosi certificati di esposizione all'amianto avvalorando la presenza di amianto nello Stabilimento ex EniChem di Pisticci. **** “Visti gli atti di indirizzo emanati in circostanze identiche”. “Viste le conclusioni alle quali si è pervenuto circa la situazione espositiva all’amianto nelle aziende in oggetto, nonché nelle altre aziende dello stesso comparto produttivo o di altri comparti produttivi con caratteristiche analoghe”. “Valutati gli stessi elementi con riguardo alla globalità del settore produttivo di appartenenza dell’azienda”. “Vista la politica industriale di ANIC/EniChem uguale in tutti i suoi stabilimenti Petrolchimici/Chimici”. “Viste le numerosissime sentenze di primo e secondo grado, che riconoscono la presenza e la relativa esposizione qualificata ad amianto degli ex dipendenti dello stabilimento EniChem di Pisticci Scalo (MT)”. “Visto il dato allarmante relativo alle patologie asbesto-correlate, che è emerso dai dati della Sorveglianza Sanitaria istituita presso l'Ospedale A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 11 di 13 Madonna delle Grazie di Matera, nonché i numerosi riconoscimenti di malattia professionale ottenuti dagli ex lavoratori del sito industriale già Enichem di Pisticci Scalo, sia in via amministrativa che giudiziaria”. “Visto il numero consistente di certificazioni di esposizione al rischio amianto, rilasciate per i lavoratori in questione, anche a seguito del riconoscimento di malattie professionali”. Si ritiene di poter affermare che lo Stabilimento Petrolchimico/Chimico EniChem di Pisticci Scalo, per la tipologia, per le lavorazioni svolte, per le problematiche manutentive e di esercizio, e soprattutto per la presenza massiccia di asbesto, sia del tutto identico agli stabilimenti ANIC/EniChem di Brindisi, Marghera e Ravenna. SI AFFERMA che anche il sito industriale ex Enichem di Pisticci Scalo ha tutti i requisiti per essere destinatario di un atto di indirizzo di egual tenore rispetto a quello che ha già interessato gli stabilimenti ANIC/EniChem di Brindisi, Marghera e Ravenna, connotato dalla identica ratio inspiratrice, e che tale ATTO tenga conto della specificità dell'ambiente di lavoro e delle mansioni presenti all'interno dello stabilimento di Pisticci, nonché dei riconoscimenti di esposizione qualificata al rischio-amianto, già ottenuti da molti lavoratori tanto in via amministrativa, quanto e ancor più in via giudiziaria, e che, di conseguenza riconosca tutte le posizioni lavorative ivi presenti. Deve altresì affermarsi la necessità del superamento di ogni precedente previsione legislativa di un termine decadenziale per il rilascio delle certificazioni di esposizione al rischio-amianto, nonché la conseguente ed altrettanto necessaria estensione degli effetti delle linee di indirizzo invocate per tutti gli ex lavoratori dello stabilimento EniChem di Pisticci Scalo, indipendentemente dall’aver iniziato o meno A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 12 di 13 un procedimento amministrativo per il rilascio delle certificazioni in questione. Tutto ciò premesso, considerato, visto, ritenuto e affermato, si chiede, per quanto di competenza, che vengano adottate, anche per l'ex stabilimento Anic/EniChem/Syndial di Pisticci Scalo (MT), tutte le misure idonee all'emanazione di un nuovo atto di indirizzo o all'estensione degli atti di indirizzo esistenti, tenuto conto delle specificità evidenziate, che tale Stabilimento sia considerato nella sua totalità e complessità e che vengano riconosciute tutte le posizioni lavorative ivi operanti, al fine di consentire a tutti gli ex lavoratori, compresi gli operatori ausiliari delle ditte esterne, di ottenere de jure le corrispondenti certificazioni di esposizione al rischio amianto, con il superamento di ogni previsione legislativa di decadenza, prevista per il rilascio delle certificazioni di esposizione. Distinti saluti Matera, lì 02 aprile 2014 Allegati: 1) Nota Inail del 10/06/2008, relativa alle mansioni certificate; 2) Relazione Enichem del 05/08/1998; 3) Consulenze Tecniche d’Ufficio: 3a- CTU ing.FRANCO x Fittipaldi, 3aa- Verbale apertura CTU ing FRANCO, CTU 4) Sentenze: sent.za Basile Fr.Paolo, sent.ze TER_POL, 20131030-sent.za LABRIOLA V., sent.za Mazzone Vito, 5) L. 179/2002 che riconosce il sito di Pisticci Scalo quale SIN; 6) Piani di Bonifica, vedi citazione nelle CTU; COLAZZO ing. Carta Pam-Orditura e Ter-Confezioni, CTU- ing. Carta x MAZZONE V.G.-MAG attrezzi; sent.za ANDRISANI Mich. - ACN 543-546-549 _PAM-POL ,20140128-orientamenti tribunale vs INPS; 7) Dati sorveglianza sanitaria presentati alla Conferenza sull’Amianto a Venezia; 8) AIEA VBA, elenco patologie registrate al 31/03/2014. A.I.E.A. Onlus VBA – doc. n. 15/2014- richiesta emanazione Atto Indirizzo Ministeriale - pag. 13 di 13 DISEGNO DI LEGGE PER I LAVORATORI ESPOSTI ED EX ESPOSTI ALL’AMIANTO *** “Pacchetto Welfare” Matera, lì 26 Settembre 2014 pag. 1 di 10 Le finalità del disegno di legge Il presente disegno di legge ha l’obiettivo di armonizzare le disposizioni che negli anni successivi alla 257/92 hanno modificato ed integrato la tematica della concessione dei benefici previdenziali a seguito del riconoscimento dell’esposizione certificata all’amianto per l’attività lavorativa soggetta all’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali gestita dall’INAIL. L’articolo 1 del disegno di legge dà una definizione dei lavoratori esposti ed ex esposti e dei cittadini esposti ed ex esposti all’amianto. È importante infatti considerare persone a rischio anche coloro che, pur non manipolando l’amianto, ne vengono a contatto per motivi ambientali. L’articolo 2 prevede per l'art. 47 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, una serie di modifiche nella disciplina relativa alla maggiorazione, ai fini pensionistici, dei periodi lavorativi contraddistinti da esposizione all’amianto, così suddivise: - il secondo periodo del comma 1 è modificato nel senso di prevedere che il coefficiente moltiplicatore si applichi, a scelta del lavoratore esposto o ex esposto, o ai fini dell’anticipazione dell’accesso al pensionamento o ai fini della determinazione dell’importo delle prestazioni pensionistiche. Sul punto va ricordato che il comma 1 dell’articolo 47 del citato decreto-legge n. 269 del 2003 ha riformulato in termini restrittivi il beneficio di cui all'art. 13, comma 8, L. 257/1992, riducendo per tale fattispecie la misura del coefficiente da 1,5 a 1,25 ed escludendo del tutto l’applicazione di quest’ultimo ai fini del conseguimento del diritto alla pensione; - è introdotto il comma 1-bis, che consente l'estensione dei benefici previdenziali in questione anche ai lavoratori con una esposizione infra-decennale; - la lettera d) prevede la facoltà di certificazione dell'esposizione è estesa alla competenza dei dipartimenti di prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali presso il cui territorio si trova o si trovava l’azienda che a qualunque tipo impiegava amianto; - la lettera e) prevede una riapertura dei termini per poter inoltrare all'Inail e/o dai dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali presso il cui territorio si trova o si trovava l’azienda che a qualunque tipo impiegava amianto,domanda di rilascio delle certificazioni di esposizione per l'accesso ai benefici previdenziali. Occorre ricordare, infatti, che oltre 228.000 erano le domande presentate all’INAIL alla data pag. 2 di 10 del 1º ottobre 2003, delle quali 109.954 hanno avuto esito positivo, 89.229 hanno avuto esito negativo e 28.817 sono ancora in fase di istruttoria. Successivamente, anche a causa delle ulteriori modifiche introdotte alla legge n. 257 del 1992 dall’articolo 47 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, alla data del 15 giugno 2005 sono state presentate all’INAIL ben 236.593 domande, delle quali 35.089 sono state accolte e 18.986 sono state respinte. Altre 94.199 domande sono state presentate dai lavoratori non assicurati INAIL e 48.972 domande dai lavoratori con periodi misti (periodi assicurati e non assicurati INAIL). Al riguardo si precisa che il totale delle domande presentate dai lavoratori entro il termine di scadenza del 15 giugno 2005 è pari a 607.764. Di queste, erano state evase fino al maggio 2007 con certificazioni positive o negative solo 253.258 domande. Risultavano pertanto ancora in trattazione 354.506 domande. È da ricordare però che, dopo la scadenza del 15 giugno 2005, sono state presentate dai lavoratori assicurati e non assicurati INAIL circa altre 60.000 domande. Il predetto termine viene, dunque, qui prorogato ai dodici mesi successivi alla data di entrata in vigore della nuova normativa; - la lettera f) disciplina le modalità di acceso ai benefici previdenziali anche per gli eredi degli aventi diritto; - l'introduzione della lettera g) ha funzione puramente interpretativa della norma di cui al comma 6-bis dell'art. 47 in questione, al fine di evitare interpretazioni strumentali dello stesso; - sono poi aggiunti il comma 6-sexies e il comma 6-septies, inerenti l'estensione dei benefici previdenziali al personale militare delle Forze Armate, al personale civile dello Stato e agli addetti alla nautica da diporto; - il comma 6-octies, che prevede l'istituzione di un indennizzo da corrispondersi una tantum nei confronti di quei lavoratori collocati in trattamento di quiescenza prima dell'entrata in vigore della L. 257 del 1992; - il comma 6-novies, relativo al regime delle prescrizioni delle prestazioni previdenziali. Sul punto si prevede espressamente che l'eventuale maturarsi della decadenza dall'azione per il conseguimento dei benefici previdenziali ha effetto solo con riferimento ai ratei pregressi, e non comporta la perdita del diritto e la riproponibilità della domanda per i ratei futuri; - il comma 6-decies, consente ai lavoratori esposti all'amianto di agire per il riconoscimento dei benefici previdenziali anche in costanza di rapporto di lavoro; - il comma 6-undecies estende l'applicazione dei benefici previdenziali previsti dall'art. 13, comma 7, L. 257/1992, anche ai lavoratori collocati in trattamento di quiescenza prima dell’entrata in vigore della legge 27 marzo 1992, n. 257, che si pag. 3 di 10 ammalano di una patologia correlata all’amianto; - il comma 6-duodecies, prevede l'estensione dei benefici previdenziali al personale marittimo della Marina Mercantile attraverso un emendamento chiarificatore dell'art. 3 comma 3 del DM 27.10.2004, da tempo invocato dalla categoria. L'articolo 3 prevede la “non applicazione dell’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, ai lavoratori esposti o ex esposti all'amianto”. L'applicazione della norma contenuta nel c.d. “Decreto Salva Italia” (conosciuta anche come “Legge Fornero” anche a questi lavoratori, crea infatti una evidente crepa interpretativa, e si pone in netto contrasto con la ratio stessa della norma di cui alla 257/92. Ratio che va infatti ravvisata nella finalità di offrire ai lavoratori esposti all'amianto per un apprezzabile periodo di tempo, un beneficio correlato alla possibile incidenza invalidante di lavorazioni che provocano una minore aspettativa di vita - nella media di sette anni in meno, rispetto all'aspettativa di vita comune. La stessa normativa è stata scritta per garantire una più agevole fuoriuscita dal mondo del lavoro a quei soggetti che erano stati a contatto con l'amianto. L'articolo 4, con una nuova formulazione del comma 20 dell'art.1 della L. 247/2007, mira ad estendere i benefici previdenziali di cui all'art. 13, comma 8, della L. 257/1992, a tutti i lavoratori in possesso di una certificazione di esposizione all'amianto rilasciata dall'INAIL in ogni tempo e/o dai dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali presso il cui territorio si trova o si trovava l’azienda che a qualunque tipo impiegava amianto, per periodi di attività lavorativa svolta con esposizione all’amianto fino all’avvio dell’azione di bonifica anche successivi al 1992 e, comunque, non oltre il 2 ottobre 2003, indipendentemente dal fatto che si tratti di aziende interessate dagli atti di indirizzo già emanati in materia dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale. Conseguenza di tale nuova formulazione, è l'annullamento del Decreto Ministeriale del 12 marzo 2008, nonché la previsione di un nuovo decreto ministeriale di attuazione del comma in questione. Viene inoltre abrogato il comma 21 dell'art. 1 della L. 247/2007, contenente una irragionevole limitazione rispetto ai lavoratori già in pensione alla data di entrata in vigore della legge medesima, in possesso di certificazione di esposizione rilasciata dall'INAIL e/o dai dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali presso il cui territorio si trova o si trovava l’azienda che a qualunque tipo impiegava amianto , che pure abbiano prestato attività lavorativa con esposizione all'amianto fino all'avvio delle operazioni di bonifica e, comunque, non oltre il 2 ottobre 2003. Viene infine abrogato il comma 22 dell'art. 1 della L. 247/2007, stante la previsione di cui al n. 4, relativa all'inserimento del comma 20-bis nell'art. 1 della legge medesima. La finalità del presente articolo va ravvisata nell’ottica di un risparmio di spesa al fine di evitare resistenze e/o ricorsi inutili da parte degli Enti previdenziali. pag. 4 di 10 L'articolo 5 introduce, per la decorrenza della prescrizione del diritto alla rendita diretta o alla rendita del superstite, l'elemento della conoscibilità, già da tempo riconosciuto dalla giurisprudenza di legittimità e di merito, nonché da quella europea. In proposito, la Corte di Cassazione, ha più volte affrontato e affermato il significato da attribuirsi alla frase “verificarsi del danno”, specificando che, il “danno”, si manifesta all’esterno quando diviene oggettivamente percepibile e riconoscibile. La fattispecie costitutiva, del diritto alla rendita ai superstiti, si realizza in capo ai familiari del lavoratore assicurato non per il solo fatto della morte del congiunto, essendo altresì necessario che il decesso sia causalmente riconducibile ad una tecnopatia; il diritto, quindi, può essere fatto valere solo dal momento in cui è conosciuta, o è “oggettivamente conoscibile”, da parte dei superstiti la causa lavorativa della morte; di conseguenza, sulla base del principio generale secondo il quale il termine di prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui il diritto può essere fatto valere (art. 2935 cod. civ.), il dies a quo del periodo prescrizionale per la rendita ai superstiti coincide con la data dalla quale la causa lavorativa della morte era conosciuta, o era “oggettivamente conoscibile”. “Contra non valentem agere non currit praescriptio”. Non si può prescrivere un diritto prima che esista. L’articolo 6 prevede la promozione di campagne informative sulle malattie derivanti dall’esposizione all’amianto. *** pag. 5 di 10 DISEGNO DI LEGGE Art. 1 (Definizione) 1. Ai fini della presente legge si intendono per: a) soggetti esposti all’amianto: 1) i lavoratori addetti ad operazioni di manipolazione dell’amianto, a scopo di individuazione dei siti, di bonifica e di smaltimento o che siano a contatto con esso in modo diretto o indiretto; 2) i cittadini che si trovino in situazioni abitative, familiari o ambientali in cui sia provata l’esposizione a fibre di amianto; b) soggetti ex esposti all’amianto: 1) i lavoratori e i cittadini che a qualsiasi titolo abbiano manipolato amianto o siano stati a contatto con esso in modo diretto o indiretto; 2) i cittadini che si siano trovati in situazioni abitative, familiari o ambientali in cui sia provata l’esposizione a fibre di amianto. Art. 2 (Modifiche all’articolo 47 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, in materia di benefici previdenziali ai lavoratori esposti all’amianto) 1. All’articolo 47 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, il secondo periodo è sostituito dal seguente: «Con la stessa decorrenza, il predetto coefficiente moltiplicatore si applica, a scelta del lavoratore, o ai fini dell’anticipazione dell’accesso al pensionamento o ai fini della determinazione dell’importo delle prestazioni pensionistiche»; b) dopo il comma 1 è inserito il seguente: «1-bis. La prestazione previdenziale di cui al comma 1, nella misura di 1.25, si applica anche ai lavoratori che abbiano prestato la loro opera esposti all’amianto per un periodo inferiore a dieci anni, che sono stati esposti all'amianto in concentrazione media annua non inferiore a 100 fibre/litro come valore medio su otto ore al giorno. I predetti limiti non si applicano ai lavoratori per i quali sia stata accertata una malattia professionale a causa dell'esposizione all'amianto, ai sensi del testo unico pag. 6 di 10 delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124»; c) il comma 3 è abrogato; d) il comma 4 è sostituito dal seguente: «4. La sussistenza e la durata dell’esposizione all’amianto di cui al comma 1bis sono accertate e certificate dall’INAIL e/o dai dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali presso il cui territorio si trova o si trovava l’azienda che a qualunque tipo impiegava amianto, avvalendosi di rilevazioni strumentali sui soggetti e relazioni tecniche stilate da esperti, anche in considerazione dell’esistenza di casi analoghi»; e) il comma 5 è sostituito dal seguente: «5. I lavoratori ex esposti all’amianto che intendano ottenere il riconoscimento dei benefici di cui al comma 1, devono presentare domanda per il rilascio della certificazione di esposizione all’amianto, all’INAIL e/o ai dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali presso il cui territorio si trova o si trovava l’azienda che a qualunque tipo impiegava amianto, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione. Per i lavoratori esposti, addetti alle bonifiche, all’escavazione ed all’estrazione di minerale, non è fissato alcun termine al fine di ottenere il riconoscimento dei benefici di cui al comma 1»; f) dopo il comma 5 è inserito il seguente comma: «5-bis. Gli eredi dei lavoratori ex esposti all’amianto aventi diritto ai benefici contributivi, deceduti senza aver presentato domanda di rivalutazione contributiva per esposizione all’amianto, o dopo aver iniziato un procedimento amministrativo, possono presentare richiesta di rivalutazione contributiva presso gli uffici dell’Inps competenti territorialmente»; g) al comma 6-bis si aggiungono le seguenti parole «i quali non hanno alcun obbligo di presentare domanda di certificazione di esposizione all’INAIL»; h) dopo il comma 6-quinquies sono aggiunti i seguenti: 6-sexies. «I benefici di cui al comma 1 si applicano anche al personale militare delle Forze armate e al personale civile dello Stato, in possesso del curriculum lavorativo o del Libretto Personale rilasciato dal Ministero della difesa ai sensi dell’articolo 3, comma 3, del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 27 ottobre 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 295 del 17 dicembre 2004, e pag. 7 di 10 sono cumulabili con gli altri benefici previdenziali che comportano l’aumento dell’anzianità contributiva, e possono essere fatti valere ai soli fini della misura del trattamento pensionistico. Nei confronti del medesimo personale militare per il quale sia stata accertata una malattia professionale asbesto-correlata da parte del competente Dipartimento militare di medicina legale, di cui all’articolo 195, comma 1, lettera c), del codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, si applica, d’ufficio e senza limiti di tempo, il coefficiente moltiplicatore di cui all’articolo 13, comma 7, della legge 27 marzo 1992, n. 257, nella misura di 1,5, del periodo di esposizione all’amianto, accertabile dal curriculum lavorativo o dal Libretto Personale rilasciato dal Ministero della difesa ai sensi dell’articolo 3, comma 3, del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 27 ottobre 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 295 del 17 dicembre 2004, ovvero, in mancanza del predetto curriculum e per analogia con altri casi, dall’estratto del foglio matricolare»; 6-septies. «I benefici di cui al comma 1 si applicano anche ai lavoratori addetti alla nautica da diporto, nonché ai titolari di piccole imprese che producano idonea documentazione atta a comprovare che il lavoro che ha comportato esposizione all’amianto sia stato svolto per conto terzi»; 6-octies. «Ai lavoratori ex esposti all’amianto, collocati in trattamento di quiescenza prima della data di entrata in vigore della legge 27 marzo 1992, n. 257, è corrisposta una somma una tantum a titolo di indennizzo, pari a euro XXX per ogni anno di esposizione»; 6-novies. «I lavoratori ex esposti all’amianto, che hanno presentato domanda agli enti previdenziali competenti ai fini del riconoscimento dei benefici di cui al comma 1 e la cui richiesta sia stata respinta, possono presentare una nuova domanda per i medesimi fini. In materia di benefici previdenziali per esposizione ad amianto i termini previsti dall'articolo 47, commi secondo e terzo, del decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1970, n. 639 e s.m.i., sono posti a pena di decadenza che determina l'estinzione del diritto ai soli ratei pregressi delle prestazioni previdenziali»; 6-decies. «Il lavoratore può agire in giudizio per l’accertamento dei benefici amianto anche in costanza di rapporto di lavoro»; 6-undecies. «Ai lavoratori ex esposti, collocati in trattamento di quiescenza prima dell’entrata in vigore della legge 27 marzo 1992, n. 257, che si ammalano di pag. 8 di 10 una patologia correlata all’amianto, documentata dall’INAIL e/o dai Dipartimenti di prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali presso il cui territorio si trova o si trovava l’azienda che a qualunque tipo impiegava amianto, è riconosciuto il beneficio previsto dall’art. 13, comma 7 della legge 27/03/1992 n. 257»; 6-duodecies. «I benefici di cui al comma 1 si applicano anche ai lavoratori marittimi della Marina Mercantile. Ai fini dell'avvio del procedimento di accertamento dell'esposizione ad amianto da parte dell'INAIL e/o dai dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali presso il cui territorio si trova o si trovava il naviglio che a qualunque tipo impiegava amianto, è valido, in tutti i casi e in sostituzione del curriculum lavorativo di cui all’articolo 3, comma 3, del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 27 ottobre 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 295 del 17 dicembre 2004, l’estratto matricola mercantile rilasciato dall’Autorità Marittima. Il personale marittimo della Marina Mercantile può cumulare i benefici previsti dal presente comma con i benefici previdenziali, previsti dai regimi pensionistici di appartenenza»; 2. Per le finalità di cui al presente articolo è autorizzata la spesa di 75 milioni di euro per ognuno degli anni 2014, 2015, 2016, 2017. Art. 3 (Modifiche all’articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011, Nr. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, Nr. 24, in materia di deroghe ai criteri di accesso al nuovo regime pensionistico) 1. L’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, Nr. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, Nr. 214, e successive modificazioni, denominato “Decreto Salva Italia”, “Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici”, non si applica ai lavoratori esposti o ex esposti all’amianto, di cui all’articolo 13, commi 7 e 8, della legge 27 marzo 1992, nr. 257 e s.m.i.”. 2. Per le finalità del presente articolo è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2014 al 2018. Art. 4 (Modifiche all'art. 1, commi 20, 21 e 22, della L. 247/2007 e al Decreto del Ministero del Lavoro del 12 marzo 2008, recante “Modalita' attuative dei commi 20 e 21 dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 247, concernente la certificazione di esposizione all'amianto di lavoratori occupati in aziende interessate agli atti di indirizzo ministeriale”) 1. Il comma 20 dell'art. 1 della L. 247/2007 è sostituito dal seguente: «Ai fini del pag. 9 di 10 conseguimento dei benefici previdenziali di cui all’articolo 13, comma 8, della legge 27 marzo 1992, n. 257, e successive modificazioni, sono valide le certificazioni rilasciate in ogni tempo dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e/o dai dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali presso il cui territorio si trova o si trovava l’azienda che a qualunque tipo impiegava amianto, per periodi di attività lavorativa svolta con esposizione all’amianto fino all’avvio dell’azione di bonifica e, comunque, non oltre il 2 ottobre 2003». 2. Il comma 21 e il comma 22 dell'art. 1 della L. 247/2007 sono abrogati. 3. E' annullato il Decreto del Ministero del Lavoro del 12 marzo 2008. 4. All'art. 1 della L. 247/2007, dopo il comma 20, è inserito il seguente comma: «20-bis: Le modalità di attuazione del comma 20 sono stabilite con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanarsi entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge». Art. 5 (Modifiche all'art. 112 del Decreto del Presidente della Repubblica del 30 giugno 1965, n. 1124) 1. Al comma 1 dell'art. 112 del D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124, dopo le parole “o da quello della manifestazione della malattia professionale”, sono aggiunte le parole “ovvero dalla conoscibilità da parte dell'assicurato o dei suoi aventi causa dell'eziologia professionale”. Art. 6 (Campagne informative) 1. Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali promuove, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, una campagna di informazione sulle patologie asbesto–correlate e sui diritti previsti dalla legislazione vigente per i lavoratori esposti ed ex esposti all’amianto. 2. Per le finalità di cui al presente articolo è autorizzata la spesa di 1 milioni di euro per gli anni 2014 e 2015. pag. 10 di 10 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* 6WXGLRJHRORJLFRHGHOOHFDUDWWHULVWLFKHJHRFKLPLFKHGHOOH DFTXHVRWWHUUDQHHGHOOD9DO%DVHQWR Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* **Grazia Moliterni-–Tirocinante ARPAB *Maria Lucia Summa- Arpab –Ufficio Suolo e Rifiuti –Dip. di Matera *Mario Scarciolla- Arpab –Ufficio Suolo e Rifiuti Dip. di Matera 3UHPHVVD /·XIILFLR 6XROR H 5LILXWL GHO 'LSDUWLPHQWR 3URYLQFLDOH GL 0DWHUD VYROJH DWWLYLWj LVWLWX]LRQDOH LQ PDWHULDGLVLWLLQTXLQDWLHFRQVHJXHQWHERQLILFD 7UDLVLWLLQTXLQDWLSUHVHQWLVXOWHUULWRULRSURYLQFLDOHULFDGHQHOO·DWWLYLWjGLXIILFLRLOPRQLWRUDJJLR DPELHQWDOHGHOVLWRLQGXVWULDOHGHOOD9DO%DVHQWRLQGLYLGXDWRGDOOD/HJJHQGHOFRPH6LWR GL,QWHUHVVH1D]LRQDOHGDERQLILFDUH/RVFRSRGHOORVWXGLRGLVHJXLWRHVSRVWRqTXHOORGLULFRVWUXLUH ODVWUXWWXUDJHRORJLFDHORVWDWRJHRFKLPLFRGHOOHDFTXHVRWWHUUDQHHGHO6,1DWWUDYHUVRLOGDWDEDVH FRVWLWXLWR GDL GDWL GHL 3LDQL GL &DUDWWHUL]]D]LRQH GDL 3LDQL GL %RQLILFD HG GDOOH DWWLYLWj GL 0RQLWRUDJJLR GHOOD )DOGD UHDOL]]DWL GDOOH D]LHQGH FKH LQVLVWRQR VXO WHUULWRULR LQ HVDPH 7DOH ULFRVWUX]LRQH HVHJXLWD QHOO·DPELWR GL XQD DWWLYLWj GL WLURFLQLR IRUPDWLYR VYROWD SUHVVR LO GLSDUWLPHQWR GL 0DWHUD VL RIIUH ROWUH FKH FRPH TXDGUR VLQRWWLFR GHOOR VWDWR JHRFKLPLFR GHOOH DFTXH VRWWHUUDQHH GHOOD 0HGLD 9DO %DVHQWR DQFKH FRPH EDVH GDWL SHU SURPXRYHUH VROX]LRQL DL SUREOHPLGLWUDVSRUWRLQIDOGDGHLFRQWDPLQDQWLHUHODWLYHD]LRQLGLPHVVDLQVLFXUH]]DHERQLILFD GHOODIDOGDQHLWUHSROLLQGXVWULDOLULFDGHQWLQHLWHUULWRULGL6DODQGUD6FDOR0DFFKLDGL)HUUDQGLQDH 3LVWLFFL6FDOR $EVWUDFW The Soil and Refuse Office of the Provincial Department of Matera is specialized about polluted areas and environmental remediation. The Val Basento Area, indentified as Brownfield from the L. 179/2002 is an industrial site that require activities of remediation. The aim of the study is the necessity to contour the geology structure and the geochemical condition of the underground water by means of a data base filled with values obtained from the Characterization and Remediation Plans and from monitoring activities of the acquifer carried out by the companies in the industrial site. The study was carried out during an intern activity in the Department of Matera and it is a summary of the geochemical state of the underground water in the Middle Val Basento Valley. Furthermore could be a record to promote solutions about the mitigation of pollution in the acquifer and secure the industrial districts between the towns of Salandra Scalo, Macchia di Ferrandina e Pisticci Scalo. 1 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* ,148$'5$0(1727(55,725,$/( (YROX]LRQHVWRULFDGHOO·DUHD /·DJJORPHUDWRLQGXVWULDOHGHOOD9DOOHGHO%DVHQWRVLWXDWRLQ3URYLQFLDGL0DWHUDFRQLVXRL HWWDULULFDGHQWLQHLWHUULWRULDIIHUHQWLDL&RPXQLGL6DODQGUD)HUUDQGLQDH3LVWLFFLqXQDGHOOHDUHH LQGXVWULDOLSLJUDQGLGHO0HULGLRQH ,OSRORQDVFHDFDYDOORWUDJOLDQQLHFRQODVFRSHUWDGLXQHVWHVRJLDFLPHQWRPHWDQLIHUR,O SUHVLGHQWH GHO &RQVLJOLR $PLQWRUH )DQIDQL LO OXJOLR GHO LQDXJXUz L SULPL ODYRUL SHU OD UHDOL]]D]LRQHGHOPHWDQRGRWWR´)HUUDQGLQD²%DUL0RQRSROLµSRQHQGRDQFKHODSULPDSLHWUDSHU OD FRVWUX]LRQH GHO FRPSOHVVR SHWUROFKLPLFR GHOO·$QLF $]LHQGD QD]LRQDOH LGURJHQD]LRQH FRPEXVWLELOL$OO·$QLFQHOWHPSRVHJXLURQRDOWULLPSLDQWLFKHDUULYDURQRDGRFFXSDUHFLUFD XQLWj1HOFRPLQFLzLOFUROORRFFXSD]LRQDOHHFRQODFKLXVXUDGLQXPHURVLVWDELOLPHQWL&RQXQ $FFRUGRGL3URJUDPPDGHOVLFRQIHULYDQRDOO·(QLSLHQLSRWHULSHUXQULODQFLRGHFLVLYRGHOOD 9DO %DVHQWR HG DO &RQVRU]LR LQGXVWULDOH GL 0DWHUD LO FRPSLWR GL UHDOL]]DUH XQ 3DUFR WHFQRORJLFR O·DWWXDOH7HFQRSDUFR9DOEDVHQWR6SDQHOFXLRUJDQLJUDPPDVRFLHWDULRROWUHD6RUJHQLDVSLFFDOD 9HROLDVHUYL]LDPELHQWDOL7HFQLWDOLD ,O6LWRGL,QWHUHVVH1D]LRQDOH6,1 /·DUHDLQGXVWULDOHGHOOD9DO%DVHQWRYLHQHGLFKLDUDWD 6LWRGL,QWHUHVVH1D]LRQDOHGDERQLILFDUHFRQOD/HJJH OXJOLR Q 'LVSRVL]LRQL LQ PDWHULD $PELHQWDOH, VLWL G·LQWHUHVVH QD]LRQDOH 6,1 VRQR DUHH GHO WHUULWRULR QD]LRQDOH GHILQLWH LQ UHOD]LRQH DOOH FDUDWWHULVWLFKH GHO VLWR DOOH TXDQWLWj H SHULFRORVLWj GHJOL LQTXLQDQWL SUHVHQWL DOO·LPSDWWR VXOO DPELHQWH FLUFRVWDQWH LQ WHUPLQL GL ULVFKLR VDQLWDULR HG HFRORJLFR I 6,1 VRQR LQGLYLGXDWL H SHULPHWUDWL FRQ 'HFUHWR GHO 0LQLVWUR GHOO·$PELHQWH G·LQWHVD FRQ OH UHJLRQL LQWHUHVVDWH 'LIIHULVFRQR GDJOL DOWUL VLWL Figura 1. Ubicazione ed estensione dei siri di interesse nazionale (SIN). FRQWDPLQDWLDQFKHSHUFKpODORURSURFHGXUDGLERQLILFDqDWWULEXLWDDO0LQLVWHURGHOO·DPELHQWHFKH SXz DYYDOHUVL DQFKH GHOO·,635$ GHOOH $53$7 H GHOO ,66 HG DOWUL VRJJHWWL 1HOOD ILJXUD VRQR ULSRUWDWHOHQRUPHG·LQGLYLGXD]LRQHHSHULPHWUD]LRQHGHL6,1DGRJJL/DSHULPHWUD]LRQHGHO 2 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* 6,1 GHOOD 9DO %DVHQWR q FRQWHQXWD QHO '0 FKH LQGLYLGXD XQD VXSHUILFLH GL FLUFD .PT. ,148$'5$0(172*(2*5$),&2 ,O 6LWR G ,QWHUHVVH 1D]LRQDOH LQ HVDPH ULFDGH QHO )RJOLR ´0DWHUDµ GHOOD &DUWDJHRORJLFDG ,WDOLDHGqXELFDWRQHOOD PHGLDYDOOHGHO%DVHQWRLQFRUULVSRQGHQ]D GHO IRQGRYDOOH GHOOD VWHVVD 1HOOD FDUWRJUDILD ,*0 q FROORFDWR QHOOD 7DYROHWWD,,,12´3LVWLFFLµ ,O %DFLQR ,GURJUDILFR GHO %DVHQWR VL VYLOXSSD LQ GLUH]LRQH 126( WUD L EDFLQL GHO )LXPH %UDGDQR DG (VW H GHO )LXPH &DYRQHDG2YHVW,OVXRSHUFRUVRGLTXDVL NPVLVYLOXSSDGDOODFDWHQDDSSHQQLQLFD )LJ6WUDOFLRFDUWRJUDILFRGHOODWDYROHWWD,*0FRQODSHULPHWUD]LRQH6,1 DO *ROIR GL 7DUDQWR DWWUDYHUVDQGR WUDVYHUVDOPHQWHOHSURYLQFHGL3RWHQ]DH 0DWHUD / DUHD RJJHWWR GL VWXGLR ULFRSUH XQD VXSHUILFLH GL FLUFD NP FRQ XQ SHULPHWUR GL SRFR PHQR GL P LQWHUHVVDQGR L FRPXQL GL 6DODQGUD 0DFFKLD GL )HUUDQGLQD H 3LVWLFFL 6FDOR &RPH GD ILJ GD 1: D 6( L SROL LQGXVWULDOL FRQ DOFXQH GHOOH DWWLYLWj GL SRWHQ]LDOHLPSDWWRDPELHQWDOHVRQR 6DODQGUD 6FDOR &HQWUDOH GL 'HVROIRUD]LRQH(1,H[$*,3 0DFFKLD GL )HUUDQGLQD 3ROR FKLPLFR LQWHUHVVDWR GDOOD SUHVHQ]D GL D]LHQGH 0DWHULW GL WUDWWDPHQWR SURGX]LRQH GL DPLDQWR ELRGLVHO 0\WKHQ SURGX]LRQL FKLPLFKH H[ /LTXLFKLPLFDH[3R]]LRJJL6\QGLDO )LJ'LVWULEX]LRQHGHLSULQFLSDOLSROLLQGXVWULDOLQHOPHGLR9DOEDVHQWRVX RUWRIRWR:*6870]RQH1 3 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* 3LVWLFFL 6FDOR SROR FKLPLFR H IDUPDFHXWLFR FRQ SUHVHQ]D GL D]LHQGH GL SURGX]LRQH GL SULQFLSL DWWLYL *QRVLV %LRVHDUFK SURGX]LRQH GL PDWHULH SODVWLFKH H ILEUH FKLPLFKH 'RZ 1\OVWDU 3ROLWH[ (TXLSRO\PHUV LPSLDQWL GL WUDWWDPHQWR UHIOXL LQGXVWULDOL TXDOL TXHOOR GHOOD VRFLHWj7HFQR3DUFR9DO%DVHQWRHGDUHHGLGLVFDULFD'LVFDULFD&3LVWD9ROR(QULFR0DWWHL ,148$'5$0(172*(2/2*,&2(*(2',1$0,&2 /D FRQRVFHQ]D GHOO DVVHWWR VWUDWLJUDILFR VWUXWWXUDOH GHO WHUULWRULR FRVWLWXLVFH XQ HOHPHQWR GL SULPDULD LPSRUWDQ]D SHU OD FRPSUHQVLRQH GHOOH FDUDWWHULVWLFKH JHRPRUIRORJLFKH H LGURJHRORJLFKH GHOWHUULWRULRVWHVVR / DUHD GHO 0HGLR 9DOEDVHQWR ULFDGH QHO VHJPHQWR FDPSDQR² OXFDQR GHOO $SSHQQLQR 0HULGLRQDOH FKH ULVXOWD FRPSUHVR WUD OD ILQHVWUD RFHDQLFD GHO 7LUUHQR PHULGLRQDOH DG 2YHVW HG LO VLVWHPD $YDPSDHVH$SXOR²$YDQIRVVD%UDGDQLFDDG(VW $OO DWWXDOH GDO SXQWR GL YLVWD VWUXWWXUDOH O $SSHQQLQR PHULGLRQDOH SXz HVVHUH VXGGLYLVR LQ WUH HOHPHQWLWHWWRQLFLSULQFLSDOLGHILQLWLLQXQDVH]LRQHWLSRGDO7LUUHQRDOO $GULDWLFRILJ − $YDPSDHVH $SXOR VWUXWWXUDOPHQWH H WRSRJUDILFDPHQWH SL EDVVR FRVWLWXLWR GD GHSRVLWL FDUERQDWLFL PHVR]RLFL H WHU]LDUL GHOOD 3LDWWDIRUPD $SXOD − $YDQIRVVD %UDGDQLFD HOHPHQWR LQWHUPHGLR FKH UDSSUHVHQWD OD GHSUHVVLRQH VWUXWWXUDOH WUD O $YDPSDHVHHGLOPDUJLQHGLFDWHQD,VHGLPHQWLVRQR WHUULJHQLSOLR²SOHLVWRFHQLFLGLDPELHQWHPDULQR &DWHQD$SSHQQLQLFDSRU]LRQHLQWHUQDSRVWDDGRYHVW − H FRVWLWXLWD GDOOD VRYUDSSRVL]LRQH WHWWRQLFD GL IDOGH OHJDWH GDLGRPLQLSDOHRJHRJUDILFLWULDVVLFR²JLXUDVVLFL − )LJ5DSSUHVHQWD]LRQHVHPSOLILFDWDGHLGRPLQL VWUXWWXUDOL LQ ,WDOLD PHULGLRQDOH/HJHQGD )URQWH GHOO DOORFWRQR DIILRUDQWH 'RPLQLR GL FDWHQD 'HSRVLWL GL DYDQIRVVD 'RPLQLR GHOO DYDPSDHVH FDOFDUHR )URQWH HVWHUQR GHOOD FDWHQD H EDFLQL GL SLJJ\ EDFN /D]]DUL 0 )LJ 6WUXWWXUD GHOO $SSHQQLQR PHULGLRQDOH 3LHGLODWR 3URVVHU H 7UDPXWROL 4 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* ,QPRGRVHPSOLILFDWRODVWUXWWXUDGHOVHJPHQWRLQHVDPHULVXOWDHVVHUHOHJDWDDOODSURSDJD]LRQHGL WKUXVWV D SURJUDGD]LRQH QRUPDOH FRQ JHRPHWULH WLSR IODW ² UDPS H GL WKUXVWV IXRUL VHTXHQ]D ,O VHWWRUH ULVXOWD HVVHUH GLVVHFDWR GD VLVWHPL GL IDJOLH GLUHWWH HG LQYHUVH SUHYDOHQWHPHQWH DG DQGDPHQWR12²6(1(²62H2²( / DUHD RJJHWWR GL VWXGLR ULFDGH QHO EDVVR VWUXWWXUDOH GHO VLVWHPD DSSHQQLQLFR PHULGLRQDOH O $YDQIRVVD %UDGDQLFD ,O ULHPSLPHQWR GL WDOH EDFLQR KD LQL]LR GXUDQWH OD SDUWH DOWD GHO 3OLRFHQH LQIHULRUH²PHGLRVXXQ DPSLDDUHDVXEVLGHQWHGHOO $YDPSDHVH$SXOR&LDUDQILHWDOLL )LJ&DUWD*HRORJLFDGHOOD0HGLD9DO%DVHQWR / DVVHWWR q IUXWWR GL XQ LQWHQVD VHGLPHQWD]LRQH LQ FXL VL DOWHUQDQR H VRYUDSSRQJRQR JOL DSSRUWL JUDYLWDWLYLWHUULJHQLDOOXYLRQDOLFRQVHJXHQWLDOO DWWLYD]LRQHWHWWRQLFDGHOPDUJLQHGLFDWHQDHTXHOOL GLQDWXUDSUHWWDPHQWHPDULQDFKHYHGRQRXQWUHQGSUHWWDPHQWHUHWURJUHVVLYR 1HO GHWWDJOLR OD SDUWH VRPPLWDOH GHO FLFOR SXz HVVHUH GHILQLWD GD XQLWj VWUDWLJUDILFR ² GHSRVL]LRQDOLFKHGDOEDVVRDOO DOWRVRQRFRVuFDUDWWHUL]]DWH/D]]DUL3LHUL − )RUPD]LRQHGHOOH$UJLOOH6XEDSSHQQLQH&DODEULDQR$]]DUROLHWDOLL 5 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* − 8QLWj LQIRUPDOH GHL 'HSRVLWL 5HJUHVVLYL VDEELRVR ² FRQJORPHUDWLFL 3OHLVWRFHQH LQI 3OHLVWRFHQHPHG5H\QDOHWDOLL%RQDGRQQDHWDOLL − 8QLWj)RQGDPHQWDOHGHL'HSRVLWLDOOXYLRQDOLVRPPLWDOLFRVWLWXLWHGDIDFLHVFRQJORPHUDWLFKH HVDEELRVHSRVWHLQFRQWDWWRHURVLYRFRQODVRWWRVWDQWHXQLWj"""2ORFHQH 6HFRQGROD&DUWD*HRORJLFDG ,WDOLDILJQHOODPHGLDYDOOHGHO)LXPH%DVHQWRVRQRUDSSUHVHQWDWL LQDIILRUDPHQWROD)RUPD]LRQHGHOOH$UJLOOH6XEDSSHQQLQHHGL'HSRVLWLDOOXYLRQDOLRORFHQLFL /H$UJLOOH6XEDSSHQQLQHFRPSDLRQRVXLYHUVDQWLFROOLQDULFKHGHOLPLWDQRODYDOOHD1(HGD626L WUDWWD GL DUJLOOH HG DUJLOOH PDUQRVH GL FRORUH JULJLR LQ SURIRQGLWj HG DYDQR QHOOH SDUWL DOWHUDWH VXSHUILFLDOLDOXRJKLSRVVRQRFRQWHQHUHOLYHOOLVDEELRVL 6XOOH DUJLOOH SRJJLDQR D TXRWH GLIIHUHQWL L GHSRVLWL DOOXYLRQDOL UHFHQWL FRVWLWXHQWL L WHUUD]]L DOOXYLRQDOL 7DOL GHSRVLWL VRQR UDSSUHVHQWDWL QHOOD SDUWH VWUDWLJUDILFDPHQWH SL EDVVD GD FRQJORPHUDWLLQPDWULFHVDEELRVDWHQGHQWLYHUVRO DOWRDVDEELHOLPLFRQOHQWLHOLYHOOLJKLDLRVL /DVH]LRQHJHRORJLFDVRWWRULSRUWDWDILJUHDOL]]DWDQHOO·DUHDGL)HUUDQGLQD6FDOR07LOOXVWUD QHOGHWWDJOLRODVHTXHQ]DGHSRVL]LRQDOHWLSRDIILRUDQWHQHOO·DUHDGLVWXGLR )LJ6H]LRQH*HRORJLFDGHOOD0HGLD9DO%DVHQWRDOO·DOWH]]DGL)HUUDQGLQD ,148$'5$0(172*(2025)2/2*,&2 / DUHD LQ HVDPH VL VYLOXSSD QHO WUDWWR PHGLDQR GHO EDFLQR DOOXYLRQDOH GHO )LXPH %DVHQWR LQ XQ FRQWHVWR FRPH HVSUHVVR QHOOR VFRUVR SDUDJUDIR FDUDWWHUL]]DWR GD DIILRUDPHQWL DUJLOORVL HG DOOXYLRQDOL *OLHOHPHQWLPRUIRORJLFLFDUDWWHULVWLFLVRQR − LOOHWWRRUGLQDULRGHOFRUVRG DFTXD 6 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* − ODSLDQDG HVRQGD]LRQH − LOYDVWRWHUUD]]RRORFHQLFR ,Q]RQDODSHQGHQ]DGHO)LXPH%DVHQWRULVXOWDHVVHUHVHPSUHPLQRUHDOFRQXQDQGDPHQWRGL WLSREUDLGHGFDUDWWHUL]]DWRGDFDQDOLVHSDUDWLGDEDUUHSRFRHOHYDWHHORQJLWXGLQDOL /D SLDQD GL HVRQGD]LRQH QRQ q HFFHVVLYDPHQWH DPSLD H VL VYLOXSSD LQ PRGR VQHOOR H FRQIRUPH DOO DQGDPHQWRGHOFRUVRWUDOHDOWXUHFLUFRVWDQWL ,OWHUUD]]RRORFHQLFRqOHJDWRDOO DWWLYLWjHURVLYDGHOFRUVRG DFTXDFKHQHOVXRFRUVRKDLQWDFFDWRL GHSRVLWLSOHLVWRFHQLFLGHOOH$UJLOOH6XEDSSHQQLQH ,PSRUWDQWHqVRWWROLQHDUHODSUHVHQ]DQHOO LQWRUQRGHO6LWRG ,QWHUHVVH1D]LRQDOHGHLWLSLFLHOHPHQWL PRUIRORJLFLFDUDWWHULVWLFLGHOO DPELHQWHGLDYDQIRVVDLFDODQFKL /RVYLOXSSRGLIRUPHFDODQFKLYHqOHJDWRDOODFDUDWWHULVWLFDFRQIRUPD]LRQHOLWRORJLFDGHOO DUHDHGDO UHJLPHSOXYLRPHWULFRWLSLFRGHLFOLPLPDULWWLPLGHOO ,WDOLD0HULGLRQDOH 6HFRQGR LO 3LDQR 6WUDOFLR G $VVHWWR ,GURJHRORJLFR GHO SHU TXDQWR ULJXDUGD LO ULVFKLR DOOXYLRQDOH O DUHD ULVXOWD HVVHUH FDUDWWHUL]]DWD GD ULVFKLR HOHYDWR OXQJR WXWWR LO WUDWWR GHOO DVWD IOXYLDOHFRQWHPSLGLULWRUQRGLDQQLTXHVWRqLQGLFHGLIUHTXHQWLHVRQGD]LRQLFKHLQWHUHVVDQROD SLDQDFLUFRVWDQWHHFRQHVVDOHDWWLYLWjDFRQWRUQR 3HU TXDQWR ULJXDUGD OD YDOXWD]LRQH GHO ULVFKLR IUDQH O DUHD q FDUDWWHUL]]DWD GD XQD GLVWULEX]LRQH QRQ XQLIRUPH GHL IHQRPHQL LQ DFFRUGR FRQ LO JUDGLHQWH WRSRJUDILFR GHFUHVFHQWH GD 12 D 6( GHO EDFLQR 1HOO DUHDDQRUGDOODGHVWUDRURJUDILFDGHO)LXPH%DVHQWR&RPXQHGL6DODQGUDLIHQRPHQLIUDQRVL VRQRVWDWLFDWDORJDWLFRQ5HG5VLQRQLPRGLHYHQWLFRQULVFKLRGD´PROWRHOHYDWRµDG´HOHYDWRµ 1HL FRPXQL GL )HUUDQGLQD 6FDOR H 3LVWLFFL VHPSUH DOOD GHVWUD RURJUDILFD L IHQRPHQL ULVXOWDQR SDUHFFKLRSLFLUFRVFULWWLPDFRQULVFKLRYDULDELOHGD5D5RYYHURGD´PROWRHOHYDWRµD´VFDUVRµ /DVLQLVWUDRURJUDILFDGHO)LXPH%DVHQWRqLQWHUHVVDWDGDHYHQWLSLYLVWRVLSUHVHQWLQHOOHDUHHGHL FRPXQL GL *URWWROH 0LJOLRQLFR H 3RPDULFR QRQ LQWHUHVVDWL GDOOD SHULPHWUD]LRQH GHO 6LWR G ,QWHUHVVH1D]LRQDOH ,148$'5$0(172,'52*(2/2*,&2(3/89,20(75,$ / DUHDRJJHWWRGLVWXGLRIDSDUWHGHOODIDVFLDFOLPDWLFDPDULWWLPDGHOO ,WDOLD0HULGLRQDOH 'DOO DQDOLVL GHL GDWL SOXYLRPHWULFL LO UHJLPH q FDUDWWHUL]]DWR GD HOHYDWH SUHFLSLWD]LRQL QHO SHULRGR DXWXQQR²LQYHUQRHSUHFLSLWD]LRQLTXDVLQXOOHQHOODVWDJLRQHHVWLYD ,O SHULRGR GHOOH PDJUH IOXYLDOL q FRPSUHVR WUD L PHVL GL JLXJQR HG RWWREUH H ULVXOWD HVVHUH SDUWLFRODUPHQWH PDUFDWR WUD OXJOLR H VHWWHPEUH ,O SHULRGR GL PRUELGD LQYHFH VL HVWHQGH GDOO DXWXQQRDOODSULPDYHUDPHQWUHOHPDVVLPHSLHQHVLYHULILFDQRWUDQRYHPEUHHJHQQDLR 7 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* *OLHYHQWLGLSLHQDQRQULVXOWDQRDYHUHLPSDWWLGHJQLGLQRWDVXOODIDOGDYLVWHOHFDUDWWHULVWLFKHGL SHUPHDELOLWjGHOOHOLWRORJLHDUJLOORVHDIILRUDQWL &RPHGDOODVH]LRQHWLSRLQILJLWHUUHQLSUHVHQWDQRFRQGL]LRQLGLSHUPHDELOLWjDVVDLYDULDELOL ,OVXEVWUDWRGHOOH$UJLOOH6XEDSSHQQLQHSOHLVWRFHQLFKHGDOO DQDOLVLGLGDWLGLOHWWHUDWXUDHSURYHLQ VLWR SUHVHQWD XQD SHUPHDELOLWj PROWR ULGRWWD ULIHULELOH D XQLWj LGURJHRORJLFKH FRQ SHUPHDELOLWj UHODWLYD´EDVVDµ /D FRQGXFLELOLWj LGUDXOLFD GHL GHSRVLWL RORFHQLFL DOOXYLRQDOL LQYHFH ULVXOWD HVVHUH DVVDL YDULDELOH LQ YLUW GHOOH GLIIHUHQWL JUDGD]LRQL HG HWHURSLH FDUDWWHUL]]DWH GD DOWHUQDQ]D GL VHGLPHQWL JKLDLRVL VDEELRVLHOLPRVL,YDORULRVFLOODQRWUDN PVGHOODFRPSRQHQWHJKLDLRVDWLSLFLGLXQLWjFRQ JUDGR GL SHUPHDELOLWj UHODWLYD ´PROWR DOWDµ DL N PV GHOOD OLPRVD WLSLFL GL XQLWj FRQ SHUPHDELOLWjUHODWLYD´PHGLR²EDVVDµ )LJ6H]LRQH,GURJHRORJLFDGHOOD0HGLD9DO%DVHQWRDOO·DOWH]]DGL)HUUDQGLQD 9LVWDO LPSHUPHDELOLWjGHOVXEVWUDWRDUJLOORVRODFLUFROD]LRQHVRWWHUUDQHDULVXOWDHVVHUHGHOLPLWDWD DLGHSRVLWLDOOXYLRQDOLFKHYDQQRDGHILQLUHXQDIDOGDQRQFRQILQDWDPXOWLVWUDWR 'D SUHFHGHQWL VWXGL HIIHWWXDWL GDOO ,VWLWXWR GL 0HWRGRORJLH SHU O $QDOLVL $PELHQWDOH GL 7LWR 6FDOR HPHUJHFKHQHOODSDUWHEDVVDGHOEDFLQRODIDOGDHGLOFRUVRG DFTXDULVXOWDQRHVVHUHLQFRQQHVVLRQH LGUDXOLFDHFKHTXHVW·XOWLPRULVXOWDDYHUHXQHIIHWWRGUHQDQWH 75$77$0(172'$7, /D SRVVLELOLWj GL XVDUH L GDWL GHL 3LDQL GL &DUDWWHUL]]D]LRQH 3LDQL GL %RQLILFD HG $WWLYLWj GL PRQLWRUDJJLR GHOOD IDOGD GHOO· DUFKLYLR GHOO·8IILFLR 6XROR H 5LILXWL GHO 'LSDUWLPHQWR $USDE GL 0DWHUDKDSHUPHVVRODFRVWUX]LRQHGLXQPRGHOORJHRORJLFRGLEXRQGHWWDJOLRHO·DQDOLVLFULWLFDGL DOFXQLGHLSDUDPHWULFKLPLFLG·LQWHUHVVHSHUODFDUDWWHUL]]D]LRQHGHOODFRQGL]LRQHDPELHQWDOHGHOOH 8 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* DFTXHVRWWHUUDQHH $ VHJXLWR GL XQ·DWWHQWD DQDOLVL ELEOLRJUDILFD GHOO·DVVHWWR JHRORJLFR GHOO·DUHD q VWDWR SRVVLELOH LPSRVWDUH LO ODYRUR GL FRVWUX]LRQH GL XQ PRGHOOR VWUDWLJUDILFR XWLOH D GHILQLUH O·DQGDPHQWR GHOOH VXSHUILFLVHSROWHGLFRQWDWWRWUDOHGLYHUVHOLWRORJLH 6RQR VWDWH DQDOL]]DWH VWUDWLJUDILH GL SR]]R GLVORFDWH QHO 6LWR G·,QWHUHVVH 1D]LRQDOH GHOOD 9DO %DVHQWR /DVFHOWDGHOOHVXSHUILFLGLVWUDWLILFD]LRQHGDULFRVWUXLUHqVWDWDGHWWDWDGDOODIDFLOLWjGLGLVFULPLQDUH GDOODFRORQQDVWUDWLJUDILFDLOSDVVDJJLRGDXQOLWRWLSRDOO·DOWURPDVRSUDWWXWWRqVWDWRGHWHUPLQDQWH O·LQWHUHVVHYHUVRSDVVDJJLWUDXQLWjFRQFDUDWWHULVWLFKHLGUDXOLFKHGLIIHUHQWL , VRQGDJJL SHU RYYL PRWLYL GL XELFD]LRQH GHOOH D]LHQGH ULVXOWDQR DYHUH XQD GLVWULEX]LRQH QRQ RPRJHQHD FRQ GHQVLWj PDJJLRUL QHOOH DUHH LQGXVWULDOL GL 6DODQGUD )HUUDQGLQD H 3LVWLFFL 4XHVWR HOHPHQWRKDJHQHUDWRXQGLYHUVRJUDGRGLFHUWH]]DQHOGDWRFKHSRLqVWDWRWUDGRWWRLQFDUWRJUDILD $OOHJDWR &DUWRJUDILFR FRQ XQ WUDWWR FRQWLQXR QHOOH DUHH GL FRVWUX]LRQH FHUWD HG XQ WUDWWR GLVFRQWLQXRQHOOHDUHHDEDVVDGHQVLWjGLVRQGDJJL , GDWL FKLPLFL SUHVL LQ HVDPH FRPH JLj HVSRVWR LQ SUHPHVVD GHULYDQR GDL GLYHUVL SURFHGLPHQWL DPELHQWDOLFRQGRWWLGDOOHD]LHQGHFKHLQVLVWRQRVXOWHUULWRULRLQHVDPHHGDOOHUHODWLYHDWWLYLWjGLLQ FRQWUDGGLWWRULRHIIHWWXDWHGDOGDOO·8IILFLR6XRORH5LILXWLGHO'LSDUWLPHQWRGL0DWHUDGHOO·$JHQ]LD 5HJLRQDOH3URWH]LRQH$PELHQWDOH%DVLOLFDWD /D WUDWWD]LRQH VWDWLVWLFD GHL GDWL GL QDWXUD FKLPLFD ULOHYDWL QHOOD PDWULFH DPELHQWDOH ´DFTXH VRWWHUUDQHHµ H OD VXFFHVVLYD LQWHUSROD]LRQH JUDILFD GL GHWWL GDWL KD DYXWR FRPH ULIHULPHQWR LO FRQIURQWRLFRQLOOLPLWLQRUPDWLYLSUHYLVWLGDO7HVWR8QLFRLQPDWHULDDPELHQWDOH'/JV $OOHJDWRDOOD3DUWH4XDUWD$OOHJDWR97DEHOOD 0(72'2 3HU TXDQWR DWWLHQH DOOD PHWRGRORJLD GL WUDWWDPHQWR GHL GDWL JHRORJLFL OH HODERUD]LRQL VRQR VWDWH HIIHWWXDWHSUHYLDFUHD]LRQHDGKRFGLXQGDWDEDVHJHRJUDILFRFKHKDFRQVHQWLWRO·LPSOHPHQWD]LRQH GHLGDWLFDUWDFHLDGLVSRVL]LRQH /HSURIRQGLWjDOOHTXDOLYHQJRQRULFRQRVFLXWLSDVVDJJLGLOLWRORJLDG·LQWHUHVVHHOHTXRWHGHLFRQWDWWL VWUDWLJUDILFL DIILRUDQWL VRQR L GDWL GL SDUWHQ]D SHU OD FUHD]LRQH GHL PRGHOOL (OHYDWLRQ XVDWR LQ $OOHJDWRFDUWRJUDILFR ,O SDVVDJJLR GD GDWL SXQWXDOL D PRGHOOR ILQDOH ' q VWDWR HIIHWWXDWR PHGLDQWH O·XVR GHO 1DWXUDO 1HLJKERU)LJ,O1DWXUDO1HLJKERUqXQPHWRGRGLLQWHUSROD]LRQHVSD]LDOHVYLOXSSDWRGDO3URI 6LEVRQHEDVDWRVXOODWDVVHOOD]LRQHGL9RURQRLRSROLJRQLGL7KLHVVHQDSDUWLUHGDXQVHWGHILQLWRGL SXQWL 8QD YROWD RWWHQXWL L PRGHOOL G·HOHYD]LRQH JULG q VWDWR HIIHWWXDWR LO FRQWRXULQJ LQ PRGR GD UHVWLWXLUHOHFXUYHGLOLYHOORXVDWHQHOODWDYRODULSRUWDWDFRPH$OOHJDWR&DUWRJUDILFR 9 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* /·DWWHQGLELOLWjGHOULVXOWDWRRYYLDPHQWHqIXQ]LRQHGHOODGHQVLWjGHLSXQWLDGLVSRVL]LRQH ,O WUDWWDPHQWR VWDWLVWLFR GHL GDWL FKLPLFL D GLIIHUHQ]D GHLGDWLJHRORJLFLqVWDWRFRQGRWWRLQDPELHQWH([FHOO HG KD IRUQLWR FRPH RXWSXW GHL JUDILFL LQ JUDGR GL GHILQLUHO·DQGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQHGHJOLDQDOLWL QHOO·LQWHUYDOORGLWHPSRGLPRQLWRUDJJLR 9LVWD O·HWHURJHQHLWj H OD PROH GHOOH LQIRUPD]LRQL DFTXLVLWH LO GDWD VHW q VWDWR FRVWUXLWR EDVDQGRVL SUHIHULELOPHQWH VXL GDWL DFTXLVLWL GDOO·8IILFLR 6XROR H 5LILXWL GHO 'LSDUWLPHQWR GL 0DWHUD SUHGLOLJHQGR LQ YLD )LJ*ULGFRVWUXLWRFRQO·LQWHUSRODWRUH1DWXUDO 1HLJKERU6LEVRQ5 GHOWXWWRFDXWHODWLYDFRQVLGHUDWHOHGLYHUVHFRQGL]LRQLDOFRQWRUQRUHODWLYHDOFDPSLRQDPHQWRVLq SUHIHULWRLQWHUSRODUHHVFOXVLYDPHQWHLYDORULGLSLFFRGHJOLDQDOLWLSUHVLDULIHULPHQWR *(2/2*,$ ', '(77$*/,2 ² 6(=,21,6(5,$/, /D GHILQL]LRQH GHOO·DQGDPHQWR GHOOH VXSHUILFL VWUDWLJUDILFKHVHSROWHFRPHJLjHVSUHVVRQHO SUHFHGHQWH FDSLWROR q VWDWR HIIHWWXDWR PHGLDQWHLPSOHPHQWD]LRQHGLGDWLVWUDWLJUDILFL LQ WHUPLQL GL SURIRQGLWj LQ TXRWD DVVROXWD LQ DPELHQWH *,6 H UHVWLWX]LRQH GL XQ HODERUDWR FDUWRJUDILFR H VHJXHQWL VH]LRQL VHULDOL FRQ LGRQHDVFDODGLUDSSUHVHQWDWLYLWj )LJ$QGDPHQWRGHOODVXSHUILFLHGHOWHWWRGHOOHDUJLOOHLQGLFDWRGDOOD OLQHDGLFRQWRXULQJFRORUVHQDSH 'DOO·DQDOLVL GHOOH VWUDWLJUDILH H GHOOD JHRORJLD GHOO·DUHD &DS VL q ULWHQXWR XWLOH GLVFULPLQDUH LO EDVDPHQWR DUJLOORVR )RUPD]LRQH GHOOH $UJLOOH 6XEDSSHQQLQH H O·RUL]]RQWH JKLDLRVR WHUPLQH EDVDOH GHL 'HSRVLWL $OOXYLRQDOLUHFHQWL 9LVWHOHGLYHUVLWjWHVVLWXUDOLGHLOLWRWLSLODVFHOWDqOHJDWDVLDDOODIDFLOHLQGLYLGXD]LRQHGHOOHVXSHUILFL GL WHWWR H OHWWR VLD DOO·LQWHUHVVH YHUVR OH ORUR GLYHUVH FDUDWWHULVWLFKH LQ WHUPLQL GL FRQGXFLELOLWj LGUDXOLFD 'DOO·DQDOLVL GHOOH FXUYH GL OLYHOOR GHOO·DQGDPHQWR GHO WHWWR GHOOH DUJLOOH $OOHJDWR &DUWRJUDILFRqHYLGHQWHFRPHODTXRWDGHFUHVFDLQDFFRUGRFRQLOJUDGLHQWHWRSRJUDILFRGD1RUG D 6XG 1HOOD SDUWH YDOOLYD GHO WUDWWR G·LQGDJLQH DOOD GHVWUD RURJUDILFD GHO )LXPH %DVHQWR LQ FRLQFLGHQ]DGHOSRORLQGXVWULDOHGL7HFQRSDUFR9DOEDVHQWRqSRVVLELOHULFRQRVFHUHXQDYYDOODPHQWR GHOODVXSHUILFLHFRUULVSRQGHQWHDGXQDIRUPDHURVLYDRUPDLVHSROWD 1HOOD PHGHVLPD DUHD O·LSRWHVL q DFFUHGLWDWD DQFKH GDOO·DQDOLVL GHOO·DQGDPHQWR GHOOD VXSHUILFLH GL 10 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* WHWWRGHOOHJKLDLH)LJFKHDFFRPRGDQRO·DQGDPHQWRGHOOHVRWWRVWDQWLDUJLOOH 'DOO·DQDOLVLGHOOHVH]LRQLVHULDOL)LJGD1RUGD6XGqHYLGHQWHFRPHLOJUDGLHQWHWRSRJUDILFR VLDGLVFHQGHQWH/DFRSHUWXUDDOOXYLRQDOHDOFRQWUDULRGHOO·DVVHWWRWLSLFR GLSLDQDIOXYLDOHVXELVFH XQDVVRWWLJOLDPHQWRHYLGHQWHPHQWHOHJDWRDOO·DWWLYLWjHURVLYDGHOOHIDVLGLHVRQGD]LRQH $ SDUWH OD GHILQL]LRQH GHOO·DQGDPHQWR GHL WHUPLQL JKLDLRVL GDWD OD VFDOD GL UDSSUHVHQWD]LRQH H O·HOHYDWR JUDGR GL LQFHUWH]]D VL q ULWHQXWD LPSRVVLELOH OD FRVWUX]LRQH GL XQ PRGHOOR GL FDUDWWHUL]]D]LRQHGLPDJJLRUGHWWDJOLRGHOOD)RUPD]LRQHGHL'HSRVLWL$OOXYLRQDOL,ORJVWUDWLJUDILFL WXWWDYLDPHWWRQRFKLDUDPHQWHLQHYLGHQ]DODSUHVHQ]DGLLQQXPHUHYROLHWHURSLHGLIDFLHV'DOEDVVR DOO·DOWRVWUDWLJUDILFRGLHYLGHQ]LDQRFRQRWWLPDFRQWLQXLWjVSD]LDOHODSRU]LRQHJKLDLRVDOHVDEELH JKLDLRVHFRQDQGDPHQWROHQWLFRODUHHGDOWRSLOLPLVDEELRVLHGDUJLOORVL 11 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* )LJ6H]LRQLVHULDOLUHDOL]]DWHGD1YHUVR6OXQJRO·DVWDLGURJUDILFDGHO%DVHQWRDOO·DOWH]]D ULVSHWWLYDPHQWHGL6DODQGUDVFDOR0DFFKLDGL)HUUDQGLQDH3LVWLFFLVFDOR 12 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* '$7,*(2&+,0,&,(',17(532/$=,21,*5$),&+( 1HOO· HVDPLQDUH LO GDWD EDVH JHRFKLPLFR FRVWLWXLWR GDL GDWL GL PRQLWRUDJJLR GHULYDQWL GDL FDPSLRQDPHQWL GHOOH DFTXH VRWWHUUDQHH GHOO· DUHD LQGXVWULDOH GHOOD 9DO %DVHQWR VRQR HPHUVH DOFXQHFULWLFLWjFKHKDQQRGHWWDWRODVFHOWDGHJOLDQDOLWLGDSUHQGHUHDULIHULPHQWRSHUFRQVHJXLUH O·RELHWWLYRGLGHILQLUHORVWDWRJHRFKLPLFRGHO6,1 /D SULPD GLIILFROWj q VWDWD TXHOOD GL FRQVLGHUDUH O·DUFR WHPSRUDOH GL FDPSLRQDPHQWR GHOOH DFTXH VRWWHUUDQHH OD JUDQ SDUWH GHL GDWL q ULIHULELOH DO ELHQQLR WHPSR LQ FXL VRQR VWDWH HIIHWWXDWHOHLQGDJLQLUHODWLYHDL3LDQLGL&DUDWWHUL]]D]LRQHGHO6LWR*OLDOWULGDWLGDOVLQRDO ULJXDUGDQRHVVHQ]LDOPHQWHLGXHSROLLQGXVWULDOLGL0DFFKLD)HUUDQGLQDH3LVWLFFL6FDORQHL TXDOLVLqSURFHGXWRDQFKHDGDWWLYLWjGLPRQLWRUDJJLRGHOODIDOGDFRQVHJXHQWLDOULVFRQWURGDOOH LQGDJLQLGLFDUDWWHUL]]D]LRQHGLDOFXQLVXSHUDPHQWLGHLOLPLWLQRUPDWLYL 7UDWXWWLJOLDQDOLWLULQYHQXWLQHOGDWDEDVHFRQVXOWDWRVLqIRFDOL]]DWDO·DWWHQ]LRQHYHUVRDOFXQLGL HVVL FKH SHU SUHVHQ]D H SHUVLVWHQ]D q VWDWR SRVVLELOH FRQVLGHUDUOL QHOOR VWXGLR LQ SDUROD TXDOL LQGLFDWRUL GL TXDOLWj DPELHQWDOH GHOOH DFTXH VRWWHUUDQHH ,Q SDUWLFRODUH VRQR VWDWL SUHVL LQ FRQVLGHUD]LRQHLO0DQJDQHVHL6ROIDWLHGFRPSRVWLDOLIDWLFLFORUXUDWLFDQFHURJHQL 8QVHFRQGRHOHPHQWRGLFULWLFLWjqDWWULEXLELOHDOODGLVRPRJHQHLWjGHLSDUDPHWULGDOSXQWRGLYLVWD GHOOH FRQGL]LRQL ILVLFKHFKLPLFKH WHPSHUDWXUD FRQGXFLELOLWj SRWHQ]LDOH UHGR[ DO PRPHQWR GHO SUHOLHYR 3HUWDQWRVLqDSSOLFDWDXQDLQWHUSROD]LRQHJUDILFDGLWLSROLQHDUHGHOODFRQFHQWUD]LRQHQHOWHPSR GHJOLDQDOLWLVRSUDFLWDWLLYDORULLQWHUSRODWLVRQRUHODWLYLDOYDORUHPDVVLPRULVFRQWUDWRQHOO·DQQRGL ULIHULPHQWR FKH LQ DOFXQL FDVL q XQ YDORUH XQLFR 3HU RSSRUWXQD FRQRVFHQ]D GRYH SUHVHQWL VRQR VWDWLULSRUWDWLLQJUDILFRDQFKHLGLYHUVLYDORULGLPLVXUDULOHYDWLQHOO·DQQR /HFRUUHOD]LRQLVRQRVWDWHGLVWLQWHSHUDUHH6DODQGUD)HUUDQGLQDH3LVWLFFLDFDXVDGHOODGLYHUVD GHQVLWjGLSUHVHQ]DD]LHQGHQRQFKpGHOOHGLIIHUHQ]HGLSDUDPHWULFRQFRQFHQWUD]LRQLHFFHGHQWLL OLPLWLGLOHJJH 'L VHJXLWR VRQR ULSRUWDWL L JUDILFL LOOXVWUDQWL O·DQGDPHQWR GHOOH FRQFHQWUD]LRQL GL 0DQJDQHVH H 6ROIDWLLQWXWWLHWUHLSROLLQGXVWULDOL&RQWUDULDPHQWHLFRPSRVWLDOLIDWLFLFORUXUDWLFDQFHURJHQLVRQR VWDWLULVFRQWUDWLVRORD0DFFKLDGL)HUUDQGLQDH3LVWLFFL6FDOR /DOHWWXUDGHLJUDILFLSHUTXDQWRFRQFHUQHJOLDQDOLWL6ROIDWLH0DQJDQHVHPRVWUDXQDQGDPHQWR PROWRYDULDELOHQHOWHPSRFKHDOQHWWRGLDOFXQLRXWOLHDUVFRPHTXHOOLULSRUWDWLQHLJUDILFRHH FRQVLGHUDQGR OD GLVRPRJHQHLWj FKLPRILVLFD GHOOH FRQGL]LRQL GHO SUHOLHYR GHOLQHD XQ WUHQG GHEROPHQWHFUHVFHQWHUHODWLYDPHQWHDOSHULRGRGLRVVHUYD]LRQH , FRPSRVWL FORUXUDWL FDQFHURJHQL DQFKH LQ TXHVWR FDVR FRQVLGHUDQGR OD GLVRPRJHQHLWj GHL GDWL PRVWUDQRXQWUHQGGHVFUHVFHQWHJUDILFRH 13 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* *UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHLVROIDWL QHOO·DUHDGL6DODQGUD6FDOR07 AZIENDE Salandra Fergas - Calpine Rete Ferroviaria Italiana Lafarge Roofing SNAM - Area di compressione ex Desolf *UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHO PDQJDQHVHQHOO·DUHDGL6DODQGUD6FDOR07 14 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* *UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHLVROIDWL QHOO·DUHDGL)HUUDQGLQD6FDOR07 Aziende Ferrandina Autoparco 2000 Bripla Sud C.S.I. - Orto del tufo Calcestruzzi - sito Pomarico Cogestra Coopbox Italia Coparm Drop Falbit La Carpia Manifattura italiana Divani Materit Novatex Italia Rete Ferroviaria Italiana San Immobiliare SAPIO Smecap *UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHOPDQJDQHVH QHOO·DUHDGL)HUUDQGLQD6FDOR07 15 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* *UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHO 7ULFORURHWLOHQHQHOO·DUHDGL)HUUDQGLQD6FDOR07 16 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* AZIENDE Pisticci Bioserch Manufacturing M.C.M. - Ex Equipolymers BNG Nylstar C.S.I. - Area discarica 2C Panasonic C.S.I. - Area ex pista volo Plastic Components & Modules Automotive CFP Flexible Packaging Politex Detercart Pregis (ex Pactiv) Dow Italia (Ex Epoxital) Rete Ferroviaria Italiana Ergom Automotive S.p.A. SNIA Immobiliare Freundenberg Politex - Area magazzino Sud Aviation Gas Plus Italiana Tecnoparco - Centrale Termoelettrica Gnosis Helesi *UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHLVROIDWLQHOO·DUHDGL 3LVWLFFL6FDOR07 17 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* *UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHOPDQJDQHVH QHOO·DUHDGL3LVWLFFL6FDOR07 *UDILFR$QGDPHQWRGHOOHFRQFHQWUD]LRQLGHOWULFORURHWLOHQH QHOO·DUHDGL3LVWLFFL6FDOR07 18 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* &RQFOXVLRQL /·HVDPH GHL QXPHURVL ORJ VWUDWLJUDILFL LQ QXPHUR GL UHODWLYL DOO·DUHD LQGXVWULDOH GHOOD 9DO %DVHQWR H OD ORUR VXFFHVVLYD LQWHUSUHWD]LRQH LQ DPELHQWH *,6 KD FRQVHQWLWR GL SURGXUUH XQD FDUWRJUDILDGLGHWWDJOLRLQVFDODGHOOHVXSHUILFLVWUDWLJUDILFKHVHSROWH ,Q SDUWLFRODUH WDOH HODERUDWR FDUWRJUDILFR ULFRVWUXLVFH QHO GHWWDJOLR O·DQGDPHQWR GHO VXEVWUDWR LPSHUPHDELOH QHO 6,1 9DO %DVHQWR FRVWLWXLWR GDOOH $UJLOOH 6XEDSSHQQLQH H OD GLVWULEX]LRQH GHOO·RUL]]RQWHFRQSHUPHDELOLWjPROWRDOWDGHL'HSRVLWL$OOXYLRQDOL,QROWUHqVWDWRDOWUHVuSRVVLELOH PHWWHUHLQHYLGHQ]DLUDSSRUWLWUDODIDOGDHGLOILXPH%DVHQWRQHOOHDUHHGL)HUUDQGLQD6FDORH 3LVWLFFL6FDOR ,OVHFRQGRULVXOWDWRFRQVHJXLWRqVWDWRTXHOORGLYDOXWDUHORVWDWRGHOOHDFTXHVRWWHUUDQHHQHOO·DUHD LQTXHVWLRQH5HODWLYDPHQWHDTXHVWRDVSHWWRqSRVVLELOHDIIHUPDUHFKHYLqXQDQRWHYROHSUHVHQ]D QHOODIDOGDGHO6,19DO%DVHQWRGLVROIDWLHPDQJDQHVHLQFRQFHQWUD]LRQHEHQVXSHULRUHDLOLPLWL QRUPDWLYL'/JVHGLOFXLFRQWULEXWRYDULDVLJQLILFDWLYDPHQWHQHOFRUVRGHOWHPSR7DOH YDULDELOLWjSRWUHEEHHVVHUHDGGHELWDELOHDOODGLYHUVDPRELOLWjJHRFKLPLFDLQIXQ]LRQHGLIDWWRULVLD LQWHUQLFKHHVWHUQLDOODIDOGDFKHDOWHUDQRO·HTXLOLEULRFKLPLFRILVLFRGHOVLVWHPDGHWHUPLQDQGRXQD PDJJLRUH PRELOLWD]LRQH GHL PHWDOOL ,Q GHILQLWLYD JOL HOHYDWL YDORUL GL PDQJDQHVH H VROIDWL QHOOD IDOGDGHO6,1SRWUHEEHURHVVHUHULIHULWLDGXQDYDORUHGLIRQGRDPELHQWDOHFKHQHFHVVLWHUHEEHGLXQ DSSRVLWR HG DSSURIRQGLWR VWXGLR SHU HVVHUH GHWHUPLQDWR LQ PDQLHUD FRPSLXWD. 8Q XOWHULRUH HOHPHQWR GL YDOXWD]LRQH GHOOR VWDWR GHOOH DFTXH VRWWHUUDQHH GHO 6,1 9DOEDVHQWR q FRVWLWXLWR GDOOD SUHVHQ]D GHL FORUXUDWL DOLIDWLFL FDQFHURJHQL WUD JOL DQDOLWL FRVWLWXHQWL TXHVWD FODVVH GLFRPSRVWL OR VWXGLRLQHVDPHVLqFRQFHQWUDWRVXOODSUHVHQ]DGHO7ULFORURHWLOHQHVFHOWRSHUODVXDGLVWULEX]LRQH QHLGXHSROLLQGXVWULDOLGL)HUUDQGLQD6FDORH3LVWLFFL6FDOR ,O WULFRORURHWLOHQH q XQ VROYHQWH SHU FRPSRVWL RUJDQLFL XWLOL]]DWR QHOO·LQGXVWULD FKLPLFD QHOOD 9DO %DVHQWRQHJOLDQQL¶SHUWDQWRLOVXRULQYHQLPHQWRQHOODIDOGDGHO6,1VDUHEEHDGGHELWDELOHDOOH SURGX]LRQHRSHUDQWLDOO·HSRFDVXOVLWR /DGLVWULEX]LRQHGHO7ULFRORURHWLOHQHIDWWHVDOYHOHHWHURJHQHLWjGLFRQGL]LRQLFKLPLFR²ILVLFKHGHO SUHOLHYRGLDFTXDGLIDOGDPRVWUDXQDQGDPHQWRGHFUHVFHQWHVLDQHOO·DUHDGL3LVWLFFL6FDORFKHLQ TXHOODGL)HUUDQGLQD6FDOR7DOHGLVWULEX]LRQHSRWUHEEHHVVHUHDWWULEXLWDQHOFDVRGL3LVWLFFLVFDOR DOOD VHSSXU SDU]LDOH DWWLYD]LRQH GHO 3URJHWWR FRQVRUWLOH GL 0,6( GHOOH DFTXH GL IDOGD QHO FRPSDUWR LQGXVWULDOH GL 3LVWLFFL 6FDOR VYLOXSSDWR GDOOD VRFLHWj 7HFQR3DUFR 9DOEDVHQWR $O FRQWUDULR QHOO·DUHD GL )HUUDQGLQD 6FDOR LO WUHQG GL GHFUHVFLWD VHPEUHUHEEH XQD DWWHQXD]LRQH QDWXUDOHQRQHVVHQGRDWWLYRDWWXDOPHQWHQHVVXQSURJHWWRGL0LVHHR%RQLILFDGHOOD)DOGD 19 Dipartimento Provinciale di Matera Moliterni G. **; Summa M.L.*, Scarciolla M.* %LEOLRJUDILD $G%$XWRULWjGL%DFLQR%DVLOLFDWDQG&DS&DUDWWHULVWLFKHJHQHUDOLGHOWHUULWRULR $3$70DQXDOHSHUOHLQGDJLQLDPELHQWDOLQHLVLWLFRQWDPLQDWL %LDQFR*1RYDULR*DQG(W$OLLQG9DOXWD]LRQHGHOODFRQWDPLQD]LRQHGD3ROLFORURELIHQLOH3&% LQWHUUHQLGHOOD9DOEDVHQWRPHGLDQWH*&(&'FRQGRSSLDFRORQQDH*&06DGDOWDULVROX]LRQH 8QLYHUVLWjGHJOL6WXGLGL%DVLOLFDWD0HWDSRQWXP$JURELRV &KLOGV&,QWHUSRODWLQJVXUIDFHVLQ$UF*,66SDWLDO$QDO\VW$UF8VHU.LQGOHHG(65,(GXFDWLRQ 6HUYLFHV )LRUH6DQG9LJQROD19DORULGLIRQGRGL0DQJDQHVH)HUURH6ROIDWLQHOOHDFTXHGLIDOGDGHO 6LWRG ,QWHUHVVH1D]LRQDOHGHOOD9DO%DVHQWR ,66,VWLWXWR6XSHULRUH6DQLWj,QGDJLQLHSLGHPLRORJLFKHQHLVLWLGLLQWHUHVVHQD]LRQDOHSHUOH ERQLILFKHGHOOHUHJLRQLLWDOLDQHSUHYLVWHGDL)RQGLVWUXWWXUDOLGHOO¶8QLRQH(XURSHD /D]]DUL0,OFRPSRUWDPHQWRWHWWRQLFRHVHGLPHQWDULRGHOEDFLQRG¶$YDQIRVVD%UDGDQLFD GXUDQWHLO3OHLVWRFHQHLQIHULRUH 3HVFDWRUH73LHUL36DEDWR/DQG(W$OLL6WUDWLJUDILDGHLGHSRVLWLSOHLVWRFHQLFR RORFHQLFLGHOO DUHDFRVWLHUDGL0HWDSRQWRFRPSUHVDWUD0DULQDGL*LQRVDHGLO7RUUHQWH&DYRQH ,WDOLD0HULGLRQDOH&DUWD*HRORJLFDLOVFDOD (QHUJLD$PELHQWH2JJL8QDSSURFFLRFRPSOHWRSHULOGLVLQTXLQDPHQWRGHOVXRORQSS 20