La notte del giudizio
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La notte del giudizio
La notte del giudizio Un film di James DeMonaco. Con Lena Headey (nel ruolo di Mary Sandin, la madre), Ethan Hawke (James Sandin, il padre), Adelaide Kane (Zoey Sandin, la figlia), Max Burkholder (Charlie Sandin, il figlio), Edwin Hodge (lo sconosciuto di colore), Tony Oller. Rhys Wakefield (il capo dei purificatori), Tom Yi, Alicia, Vela-Bailey, John Weselcouch, Dana Bunch, Nathan Clarkson, Tisha French, Tyler Jaye, Peter Gvozdas, David Basila, Chester Lockhart Titolo originale The Purge. Durata 85 min. - USA, Francia 2013. “Benedetti siano i nuovi padri fondatori, per averci permesso di sfogare e purificare le nostre anime. Benedetta sia l'America, una nazione risorta”. L'intervento di un esperto in TV: “La nostra specie ha una violenza innata. La negazione della nosra natura è il problema”. Comunicato ufficiale: “Lo “sfogo” annuale è sancito dal Governo degli Stati Uniti d'America. Al suono della sirena, ogni crimine, incluso l'omicidio, sarà legale per le successive 12 ore. Polizia, vigili del fuoco e servizi sanitari di emergenza non saranno attivi prima delle sette di domattina, alla conclusione dello sfogo”. “Perchè voi non partecipate /allo sfogo)?” - domanda Charlie. Il padre James risponde: “Perchè non ne sentiamo il bisogno. Tu non ricordi quanto fosse grave la povertà, la criminalità. Questa notte ha salvato il nostro Paese”. Un criminologo in TV: “I detrattori dello sfogo sostengono che questa notte serva all'eliminazione dei poveri, dei bisognosi, dei malati... Lo sradicamento dei cosiddetti membri non contribuenti della società, col fine di sollevare l'economia. Lo sfogo una questione di denaro. La criminalità è scesa e l'economia è fiorente”. “L'America era al collasso. Una quadruplice recessione, seguita da un completo crollo del mercato. Un debito esorbitante. Molteplici guerre. E una rilevante svalutazione del dollaro avevano provocato il maggior disastro economico della storia degli Stati Uniti. La criminalità e la povertà erano aumentate in modo esponenziale. I nuovi padri fondatori, pochi mesi dopo essere stati eletti, molto audacemente teorizzarono che la depenalizzazione dell'omicidio per una notte, uno sfogo legale per la rabbia americana, fosse un modo per contenere la criminalità. Il fatto innegabile è che sta funzionando”. Il giovane capo dei purificatori a James Sandin: “Siete benestanti e dai fiori blu capisco che appoggiate lo sfogo. Vi tratteremo in modo equo, perciò. Ci presentiamo: siamo un esclusivo gruppo di giovani ragazzi ben istruiti, pronti a violare, annichilire e detergere le vostre anime... L'uomo (che si è rifugiato dai Sandin) è un lurido infame senza dimora, una goffa minaccia alla nostra equanime società. Ha avuto l'audacia di ribellarsi uccidendo uno di noi mentre cercavamo di giustiziarlo. L'infame non ha capito il suo ruolo e bisogna impartirgli una lezione. Libereremo la bestia contro l'infame. Il volere è la nostra volontà in questa notte. Non vogliamo farvi del male: perchè uccidere i nostri simili? Lasciateci sfogare”. Charlie obietta all'ipotesi di consegnare lo sconosciuto ai purificatori fuori casa: “Lo uccideranno. Perchè dovrebbe morire?”. Gli risponde il padre: “O lui, o noi”. Mary, la madre, mentre cercano di legare lo sconosciuto per portarlo ai purificatori, rivolgendosi al marito James: “Quanto sei cambiato. Che cosa ci sta succedendo?”. E ancora al marito, che cerca di tranquillizzarla dicendo che tutto ritornerà come prima: “Niente sarà come prima in questa famiglia”. Il capo dei purificato a Mary, che tiene fra le braccia il marito ucciso: “La sua anima è stata purificata. Si è sfogato (anche lui ha ucciso coloro che lo minacciavano). Una sola domanda: quella vita valeva veramente la sua?”. L'accusa di Grace Ferrin (la vicina di casa): “Vi siete arricchiti alle nostre spalle e avete ostentato la vostra ricchezza. Vi sentite così maledettamente perfetti. Noi saremo persone migliori (per aver dato sfogo al nostro odio) e voi vi sarete sacrificati per rendere il mondo un posto migliore”. Un giudizio da “MyMovies”: Forse è eccessivo cercare significati socio-politici in un film di consumo come questo, ma l'horror è sempre stato un formidabile terreno per le metafore: il ritratto di una società paranoica, violenta, senza alcun ideale che possa redimerla, appare molto rispondente alla crisi che stiamo vivendo. De Monaco ... punta soprattutto a creare un buon meccanismo di tensione, lasciando al minimo necessario la caratterizzazione psicologica e permettendo, nella seconda parte del film, che un certo conformismo morale prenda il sopravvento, forse per creare un meccanismo di identificazione e di riscatto morale. Il percorso motivazionale dei protagonisti è infatti dato per scontato... Mancano il coraggio di una maggiore cattiveria e la volontà di una denuncia più credibile e sferzante. E manca soprattutto il colpo d'ala che riscatti la storia dalla sua prevedibilità, anche se la conclusione non è peregrina e lascia intatto il carico di tensione… Ma il fatto che le vittime predilette siano i senzatetto, i poveracci di colore, evidenzia come la lotta di classe, nella società odierna, sia soprattutto tra ricchi e poveri. Il film non se ne fa carico se non in termini sfumati e poco impegnativi, ma anche solo esponendo la situazione determina una significativa presa di coscienza”. Traccia per una riflessione e una discussione sul film La notte del giudizio 1. E' facile intuire che il film non intende proporre lo “sfogo” come pratica da introdurre realmente nelle società contemporanee. Ma quali elementi del film inducono a questa concusione? Cioè: perchè la pratica dello “sfogo” annuale degli odii repressi è presentata come negativa? - La domanda chiede di compiere un'analisi del film (delle immagini, delle sequenze, delle inquadrature, delle relazioni fra i personaggi...) e di esplicitare ciò che si intuisce: si tratta di una operazione fondamentale. 2. Le motivazioni che sono proposte come giustificazioni degli omicidi sono almeno due: l'economia migliora se vengono eliminate le persone improduttive; la società migliora se le persone possono liberarsi dall'odio (sfogo della violenza, riduzione della criminalità). Ciascuna di queste due giustificazioni può essere accettata o rifiutata: perchè è giusto e conveniente, oppure non è giusto eliminare le persone improduttive? Perchè è giusto – o non è giusto – dare sfogo all'odio istintivo, anche se si propone di eliminare fisicamente le persone odiate? Sulle due questioni il film propone importanti elementi di riflessione: inizialmente anche James e Mary, i genitori di Zoey e Charlie, ritengono accettabile e giustificabile lo “sfogo” annuale e si limitano a predisporre la difesa della loro famiglia; poi cambiano idea: quando e perchè cambia idea James, il padre? quando e perchè cambia idea Mary, la madre? Da subito i due giovani figli, Zoey e Charlie, sono dubbiosi e rapidamente si schierano contro lo “sfogo”. Che senso può avere la scelta degli autori del film di sottrarre la generazione più giovane alla pratica della violenza? Coloro che accettano la violenza – sia i giovani “purificatori” che pretendono di avere lo sconosciuto di colore nelle loro mani, per ucciderlo; sia il gruppo di amici guidati da Grace (la vicina di casa che inizialmente regala a Mary dei biscotti e alla fine accusa i Sandin di essersi arricchiti alle spalle della gente del quartiere) – partono da una distinzione-separazione delle persone in due categorie: quelli come loro e gli altri. Ma gli uomini non sono tutti uguali per dignità? Fino a che punto è possibile tener fermo questo principio della tradizione occidentale moderna? 3. È diventata estremamente attuale la presunta minaccia al benessere delle società industrializzate e ricche che viene dalle popolazioni povere: taluni interpretano in tal senso le migrazioni dai Paesi della povertà verso l'Europa occidentale, il nord America, l'Australia... Il film non propone un interrogativo solo sulla violenza omicida; forse implicitamente, ma realmente pone anche una domanda sulla giustizia sociale: è accettabile una società che non tollera la violenza privata, ma tollera disparità economiche così grandi che taluni vivono nel benessere, mentre altri non hanno un lavoro, una casa, di che nutrirsi e vestirsi...? 4. Che cosa può difenderci dalla violenza? Lo stato? Cioè le forze dell'ordine, la polizia i carabinieri, le carceri? Il film, alla sua conclusione, ci mostra che la vera difesa sta nella coscienza: Mary si rifiuta di uccidere i suoi aggressori, perchè non vuole che la morte prevalga. D'accordo? 5. La volontà è la fonte della norma? O la norma deve venire dalla ragione, che individua, o vede il bene e la giustizia? Ciò che io voglio (con i miei amici) è e deve essere approvato dalla comunità? la volontà della comunità deve assumere il mio volere come indicazione di un bene che tutti possono riconoscere? 6. È buona cosa che qualcuno sia sacrificato per il bene della comunità? È la logica che giustifica le operazioni militari, l'invio di truppe che mettono in gioco la propria vita per obiettivi indicati dalle autorità politiche... Nota bene: non si chiede se è buona cosa che qualcuno sacrifichi se stesso (come, di fatto, fa James, il padre), ma se è buona cosa che qualcuno sia sacrificato per volontà di altri, e più precisamente per volontà della comunità e/o dei suoi capi politici (come propone il capo dei giovani che uccide James). - Determina la tua risposta alla domanda e formula la motivazione che può sostenerla. Scegliere almeno due domande e preparare risposte da comunicare in classe lunedì 30/01, per confrontarsi con i compagni e gli insegnanti.