Compiti per estate 2015 4A
Transcript
Compiti per estate 2015 4A
Liceo Scientifico e Linguistico Paritario Ven. A. Luzzago COMPITI PER LE VACANZE ESTIVE Prof. Matteo Asti - Classe 4A AS 14-15 Tutti i compiti scritti di italiano e latino (normali e aggiuntivi) vanno svolti su un quaderno che verrà ritirato e valutato i primi giorni del nuovo anno scolastico. LETTURE OBBLIGATORIE Leggere i seguenti libri su cui saranno svolte UNA PROVA O PIÙ PROVE all'inizio del prossimo anno. • Irene Nemirosky, SUITE FRANCESE, ed. Adelphi • Paul Veyne, ROMANI E NO, ed. Laterza • Alan Moore Dave Gibbons, THE WATCHMEN, Dc Comics Tutti i libri possono essere acquistati in formato ebook (più economico) LETTURE SUGGERITE Per chi fosse interessato vi propongo un elenco di letture fondamentali per vere una più ampia comprensione della cultura di fine '800 e del '900 e per avere una preparazione più ampia a livello letterario in vista dell'esame di maturità. Non si fanno distinzioni tra testi prosa, teatrali e poesia, ne tra testi italiani e stranieri. CHI SVOLGESSE TALI UNA O PIU' DI TALI LETTURE LE POTRA' POI UTILIZARE PER AVERE UNA VALUTAZIONE AGGIUNTIVA NEL CORSO DEL NUOVO ANNO (dopo averle comunicate al docente a inizio anno). Gustave Flaubert, EDUCAZIONE SENTIMENTALE Giovanni Verga, I MALAVOGLIA Henrik Ibsen, CASA DI BAMBOLA Emile Zola, NANA Charles Baudelaire, I FIORI DEL MALE Oscar Wilde, IL RITRATTO DI DORIAN GRAY Antonio Fogazzaro, MALOMBRA Grazia Deledda, CANNE AL VENTO Guido Gozzano, I COLLOQUI Luigi Pirandello, SEI PERSONAGGI IN CERCA d'AUTORE James Joyce, ULISSE Thomas Mann, I BUDDENBROK Virginia Woolf, LA SIGNORA DALLOWAY Franz Kafka, LA METAMORFOSI Federigo Tozzi, CON GLI OCCHI CHIUSI Umberto Saba, CANZONIERE Eugenio Montale, OSSI DI SEPPIA Primo Levi, LA CHIAVE A STELLA Cesare Pavese, LA CASA IN COLLINA Giuseppe Tomasi di Lampedusa, IL GATTOPARDO John Steinbeck, FURORE Ernest Hemingay, PER CHI SUONA LA CAMPANA Bertold Brecht, LA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI Eugene Ionesco, IL RE MUORE Dario Fo, MISTERO BUFFO Carlo Emilio Gadda, LA COGNIZIONE DEL DOLORE Italo Calvino, LE CITTA' INVISIBILI Pier Paolo Pasolini, RAGAZZI DI VITA Jean Paul Sartre, LA NAUSEA George Orwell, 1984 Gabriel Garcia Marquez, CENT'ANNI DI SOLITUDINE COMPITI DI ITALIANO Svolgere tre temi a scelta tra quelli proposti alla maturità del Liceo Scientifico 2014-2015. Oltre al tema inserire anche la scaletta preparatoria del testo. COMPITI DI LATINO Per rispondere alle domande fare anche ricorso al testo di grammatica e sintassi in adozione. (2) stricto gladio ad dormientem Lucretiam venit sinistraque manu mulieris pectore oppresso inquit; "Tace, Lucretia: Sextus Tarquinius sum; ferrum in manu est; moriere, si emiseris vocem." (3) Cum pavida ex somno mulier nullam opem, prope mortem imminentem videret, tum Tarquinius fateri amorem, orare, miscere precibus minas, versare in omnes partes muliebrem animum. (4) Ubi obstinatam videbat et ne mortis quidem metu inclinari, addit ad metum dedecus: cum ea mortua iugulatum servum nudum positurum ait, ut in sordido adulterio necata dicatur. (5) Quo terrore cum vicisset obstinatam pudicitiam velut vi victrix libido, profectusque inde Tarquinius ferox expugnato decore muliebri esset, Lucretia maesta tanto malo nuntium Romam eundem ad patrem Ardeamque ad virum mittit, ut cum singulis fidelibus amicis veniant; ita facto maturatoque opus esse; rem atrocem incidisse. (La violenza di Tarquinio – Ab Urbe Condita I 58 2-5) COMPRENSIONE 1. In che modo Tarquinio tenta di espugnare la pudicitia di Lucretia? 2. Con quale espediente ha la meglio su di lei? 3. Chi manda a chiamare Lucrezia dopo la violenza? ANALISI DEL TESTO 4. Che costrutto è “stricto gladio”? 5. Che tipo di periodo ipotetico è “moriere si emiseris vocem”? 6. Quale valore hanno gli infiniti “fatefri, orare, ,miscere, versare”? 7. Svolgi l'analisi grammaticale del verbo “vicisset”? 8. Che proposizione è “ut veniat”? 9. Come si spiegano sintatticamente gli infiniti “opus esse” e “incidisse”? APPROFONDIMENTI 10. Quali valori importanti per Livio vengono messi in gioco in questa storia e che fine persegue con il racconto di questa leggenda (rispondere in non meno di mezza pagina) COMPITI AGGIUNTIVI DI LATINO (per chi ha avuto la lettera di latino) Quo fugis ah demens? Nulla est fuga , tu licet usque Ad Tanaim fugias , usque sequetur Amor . Non , si Pegaseo vecteris in aere dorso: Nec , tibi si Persei moverit ala pedes; Vel , si te sectæ rapiant talaribus auræ , Nil tibi Mercurii proderit alta via . Instat semper Amor supra caput, instat amanti, Et gravis ipse super libera colla sedet. Excubat tile acer custos et tollere numquam Te patietur humo lumina capta semel! Et iam si pecces , Deus exorabilis ille est Si modo praesentis viderit esse preces. (Properzio, Elegiae II 30A) TRADUZIONE 1. Traduci il testo COMPRENSIONE 2. Che concetto vuole esprimere il poeta nominando il fiume Tanai? 3. Quali riferimenti mitologici sono presenti nel testo? 4. Quali sono i c omportamenti e il ruolo di Amor nei confronti degli uomini? ANALISI DEL TESTO 5. Che tipo di proposizione è “licet... fugias”? 6. Quale funzione sintattica svolge “talaribus”? 7. Come si spiega sintatticamente la presenza dei congiuntivi “vecteris, moverit ,rapiant”? 8. Quale figura retorica si può individuare nel verso “Instat semper Amor supra caput, instat amanti “? 9. Che complemento è “gravis”? 10. Svolgi l'analisi grammaticale del verbo “patietur”? Ille quidem ferus est et qui mihi saepe repugnet: Sed puer est, aetas mollis et apta regi. Phillyrides puerum cithara perfecit Achillem, Atque animos placida contudit arte feros. Qui totiens socios, totiens exterruit hostes, Creditur annosum pertimuisse senem. Quas Hector sensurus erat, poscente magistro Verberibus iussas praebuit ille manus. Aeacidae Chiron, ego sum praeceptor Amoris: Saevus uterque puer, natus uterque dea. (Ovidio Ars Amatoria 11-18) TRADUZIONE 1. Traduci il testo COMPRENSIONE 2. Quale legame lgico c'è tra l'esempio mitico presentato e la definizione di Ovidio come praeceptor amoris? ANALISI DEL TESTO 3. Che funzione svolge il promnome relativo “qui” nel verso “qui totiens...” 4. Come è costruito il verbo “credo”? 5. A quale elemento si riferisce ”quas”? 6. Che costrutto è “sensurus erat”? 7. Svolgi l'analisi grammaticale di “praebuit” 8. Che complemento è “dea”? COMPITI AGGIUNTIVI DI ITALIANO (per chi ha avuto la lettera di italiano) Svolgere i seguenti temi (anche le traccia che si sono svolte già in classe durante le verifiche) GIACOMO LEOPARDI IL SABATO DEL VILLAGGIO 1. La donzelletta vien dalla campagna, 2. in sul calar del sole, 3. col suo fascio dell’erba, e reca in mano 4. un mazzolin di rose e di viole, 5. onde, siccome suole, 6. ornare ella si appresta 7. dimani, al dí di festa, il petto e il crine. 8. Siede con le vicine 9. su la scala a filar la vecchierella, 10. incontro lá dove si perde il giorno; 11. e novellando vien del suo buon tempo, 12. quando ai dí della festa ella si ornava, 13. ed ancor sana e snella 14. solea danzar la sera intra di quei 15. ch’ebbe compagni dell’etá piú bella. 16. Giá tutta l’aria imbruna, 17. torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre 18. giú da’ colli e da’ tetti, 19. al biancheggiar della recente luna. 20. Or la squilla dá segno 21. della festa che viene; 22. ed a quel suon diresti 23. che il cor si riconforta. 24. I fanciulli gridando 25. su la piazzuola in frotta, 26. e qua e lá saltando, 27. fanno un lieto romore: 28. e intanto riede alla sua parca mensa, 29. fischiando, il zappatore, 30. e seco pensa al dí del suo riposo. 31. Poi quando intorno è spenta ogni altra face, 32. e tutto l’altro tace, 33. odi il martel picchiare, odi la sega 34. del legnaiuol, che veglia 35. nella chiusa bottega alla lucerna, 36. e s’affretta, e s’adopra 37. di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba. 38. Questo di sette è il piú gradito giorno, 39. pien di speme e di gioia: 40. diman tristezza e noia 41. recheran l’ore, ed al travaglio usato 42. ciascuno in suo pensier fará ritorno. 43. Garzoncello scherzoso, 44. cotesta etá fiorita 45. è come un giorno d’allegrezza pieno, 46. giorno chiaro, sereno, 47. che precorre alla festa di tua vita. 48. Godi, fanciullo mio; stato soave, 49. stagion lieta è cotesta. 50. Altro dirti non vo’; ma la tua festa 51. ch’anco tardi a venir non ti sia grave. COMPRENSIONE 1) Prova a sintetizzare il contenuto della poesia in una decina di righe ANALISI 2) Individua due o tre parole chiave del linguaggio leopardiano attraverso cui collegarla l'opera col suo pensiero. 3) Individua la figura retorica di significato presente ai vv. 44-45 e spiegane il significato cercando di ritrovare altre immagini simili nel componimento 4) Prova a fare un confronto e a interpretare la figura della donzelletta e quella della vecchierella INTERPRETAZIONE E APPROFONDIMENTO 5) Il sabato del villaggio fa parte dei cosiddetti “grandi idilli” e fu composto a Recanati nel 1829, subito dopo La quiete dopo la tempesta. Prova a descriverne le analogie sia a livello di distribuzione dei contenuti sia di concetti. TIPOLOGIA B Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Traccia n.2 (Tipologia B saggio breve o articolo di giornale – storico politico) ARGOMENTO: Tecnologia pervasiva. DOCUMENTI «Anche la Silicon Valley ha la sua religione. E potrebbe presto diventare il paradigma dominante tra i vertici e gli addetti ai lavori della culla dell'innovazione contemporanea. È il «transumanismo» e si può definire, scrive il saggista Roberto Manzocco in "Esseri Umani 2.0" (Springer, pp. 354), come «un sistema coerente di fantasie razionali parascientifiche», su cui la scienza cioè non può ancora pronunciarsi, «che fungono da risposta laica alle aspirazioni escatologiche delle religioni tradizionali». Per convincersene basta scorrerne i capisaldi: il potenziamento delle nostre capacità fisiche e psichiche; l'eliminazione di ogni forma di sofferenza; la sconfitta dell'invecchiamento e della morte. Ciò che piace ai geek della Valley è che questi grandiosi progetti di superamento dell'umano nel "post-umano" si devono, e possono, realizzare tramite la tecnologia. E tecniche, la cui fattibilità è ancora tutta da scoprire, come il "mind uploading", ossia il trasferimento della coscienza su supporti non biologici, e le "nanomacchine", robot grandi come virus in grado di riparare le cellule cancerose o i danni da malattia degenerativa direttamente a livello molecolare.» Fabio CHIUSI, TRANS UMANO la trionferà, "l'Espresso" – 6 febbraio 2014 «Lord Martin Rees, docente di Astrofisica all'Università di Cambridge e astronomo della Regina, la vede un po' diversamente: i robot sono utili per lavorare in ambienti proibitivi per l'uomo – piattaforme petrolifere in fiamme, miniere semidistrutte da un crollo, centrali in avaria che perdono sostanze radioattive – oltre che per svolgere mestieri ripetitivi. Ma devono restare al livello di «utili idioti: la loro intelligenza artificiale va limitata, non devono poter svolgere mestieri intellettuali complessi». L'astronomo della Corte d'Inghilterra, occhi rivolti più alle glorie del passato che alle speranze e alle incognite di un futuro comunque problematico, propone una ricetta che sa di luddismo. Una ricetta anacronistica ed estrema che si spiega con l'angoscia che prende molti di noi davanti alla rapidità con la quale la civiltà dei robot – della quale abbiamo favoleggiato per decenni e che sembrava destinata a restare nei libri di fantascienza – sta entrando nelle nostre vite. Che i robot stiano uscendo dalle fabbriche lo sappiamo da tempo: il bancomat è un bancario trasformato in macchina, in servizio notte e giorno. In molti supermercati il cassiere non c'è più, sostituito da sensori, lettori di codici a barre, sistemi di pagamento automatizzati. In Giappone e Francia si moltiplicano treni e metropolitane guidate da un computer (è così la nuova Linea 5 della metropolitana di Milano), così come tutti i convogli che si muovono all'interno dei grandi aeroporti del mondo sono, ormai, senza conducente.» Massimo GAGGI, E il robot prepara cocktail e fa la guerra, "Corriere della Sera. la Lettura" – 26 gennaio 2014 «Per molto tempo al centro dell'attenzione sono state le tecnologie e gli interrogativi che si portano dietro: «Meglio i tablet o i netbook?», «Android, iOs o Windows?», seguiti da domande sempre più dettagliate «Quanto costano, come si usano, quali app…». Intanto i docenti hanno visto le classi invase da Lim, proiettori interattivi, pc, registri elettronici o tablet, senza riuscire a comprendere quale ruolo avrebbero dovuto assumere, soprattutto di fronte a ragazzi tecnologicamente avanzati che li guardavano con grandi speranze e aspettative. Per gli studenti si apre una grande opportunità: finalmente nessuno proibisce più di andare in internet, di comunicare tramite chat, di prendere appunti in quaderni digitali o leggere libri elettronici.» Dianora BARDI, La tecnologia da sola non fa scuola, "Il Sole 24 ORE. nòva" – 12 gennaio 2014 «Passando dal tempo che ritorna al tempo che invecchia, dal tempo ciclico della natura regolato dal sigillo della necessità al tempo progettuale della tecnica percorso dal desiderio e dall'intenzione dell'uomo, la storia subisce un sussulto. Non più decadenza da una mitica età dell'oro, ma progresso verso un avvenire senza meta. La progettualità tecnica, infatti, dice avanzamento ma non senso della storia. La contrazione tra "recente passato" e "immediato futuro", in cui si raccoglie il suo operare, non concede di scorgere fini ultimi, ma solo progressi nell'ordine del proprio potenziamento. Null'altro, infatti, vuole la tecnica se non la propria crescita, un semplice "sì" a se stessa. L'orizzonte si spoglia dei suoi confini. Inizio e fine non si congiungono più come nel ciclo del tempo, e neppure si dilatano come nel senso del tempo. Le mitologie perdono la loro forza persuasiva. Tecnica vuol dire, da subito, congedo dagli dèi.» Umberto GALIMBERTI, Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli, Milano 2002 Traccia n.3 (Tipologia B saggio breve o articolo di giornale – storico politico) ARGOMENTO: Origine e sviluppi della cultura giovanile. DOCUMENTI «Gli stili della gioventù americana si diffusero direttamente o attraverso l’amplificazione dei loro segnali mediante la cultura inglese, che faceva da raccordo tra America ed Europa, per una specie di osmosi spontanea. La cultura giovanile americana si diffuse attraverso i dischi e le cassette, il cui più importante strumento promozionale, allora come prima e dopo, fu la vecchia radio. Si diffuse attraverso la distribuzione mondiale delle immagini; attraverso i contatti personali del turismo giovanile internazionale che portava in giro per il mondo gruppi ancora piccoli, ma sempre più folti e influenti, di ragazzi e ragazze in blue jeans; si diffuse attraverso la rete mondiale delle università, la cui capacità di rapida comunicazione internazionale divenne evidente negli anni ’60. Infine si diffuse attraverso il potere condizionante della moda nella società dei consumi, una moda che raggiungeva le masse e che veniva amplificata dalla spinta a uniformarsi propria dei gruppi giovanili. Era sorta una cultura giovanile mondiale.» E.J. HOBSBAWM, Il secolo breve, trad. it., Milano 1997 «La cultura giovanile negli ultimi quattro decenni s’è mossa lungo strade nuove, affascinanti, ma al tempo stesso, anche pericolose. I diversi percorsi culturali che i giovani hanno affrontato dagli anni cinquanta ad oggi sono stati ispirati soprattutto dai desideri e dalle fantasie dell’adolescenza; anche i rapporti spesso conflittuali con gli adulti e l’esperienza culturale delle generazioni precedenti, tuttavia, hanno profondamente influenzato la loro ricerca. Essi sono andati fino ai limiti estremi della propria fisicità, hanno esplorato nuove dimensioni della mente e della realtà virtuale, hanno ridisegnato la geografia dei rapporti sessuali, affettivi e sociali, hanno scoperto, infine, nuove forme espressive e comunicative. [...] Le strategie sperimentate dai giovani, in sostanza, propongono tre differenti soluzioni. La prima, di marca infantile, è fondata sulla regressione e sulla fuga dalla realtà per affrontare il dolore ed il disagio della crescita. Essa, quindi, suggerisce di recuperare il piacere ed il benessere nell’ambito della fantasia e dell’illusione. L’esperienza eccitatoria della musica techno e d’alcune situazioni di rischio, il grande spazio onirico aperto dalle droghe e dalla realtà virtuale, la dimensione del gioco e del consumo, sono i luoghi privilegiati in cui si realizza concretamente questo tipo di ricerca. [...] La seconda strategia utilizza la trasgressione e la provocazione per richiamare l’adulto alle sue responsabilità e per elaborare le difficoltà dell’adolescenza. [...] La terza strategia, infine, la più creativa, prefigura un modo nuovo di guardare al futuro, più carico d’affettività, pace e socialità. Essa s’appoggia sulle capacità intuitive ed artistiche dei giovani, e lascia intravedere più chiaramente una realtà futura in cui potranno aprirsi nuovi spazi espressivi e comunicativi.» D. MISCIOSCIA, Miti affettivi e cultura giovanile, Milano 1999 «Oggi il termine “cultura giovanile”, quindi, non ha più il significato del passato, non indica più ribellione, astensionismo o rifiuto del sistema sociale. Non significa più nemmeno sperimentazione diretta dei modi di vivere, alternativi o marginali rispetto ad un dato sistema sociale. Cultura giovanile sta ad indicare l’intrinseca capacità che i giovani hanno di autodefinirsi nei loro comportamenti valoriali all’interno della società della quale sono parte.» TOMASI, Introduzione. L’elaborazione della cultura giovanile nell’incerto contesto europeo, in L. TOMASI (a cura di), La cultura dei giovani europei alle soglie del 2000, Milano 1998. Traccia n.4 (Tipologia C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO) E' Joseph Ignace Guillotin, un ex gesuita uscito dalla Compagnia di Gesù nel 1763 per studiare la medicina del corpo anziché quella dell'anima ad inventare la ghigliottina. Nel 1789 entra negli Stati Generali (poi trasformatisi in Assemblea Nazionale) come rappresentante del Terzo Stato di Parigi, la città dove esercita l'arte medica. In tale veste, nel novembre dello stesso 1789, egli presenta un progetto di legge che comprendeva, fra l'altro, l'introduzione di un nuovo sistema di morte democratico e indolore. L'articolo 6 del suo progetto recitava: «Il criminale sarà decapitato: lo sarà per effetto di un semplice meccanismo». In pratica, secondo la mente contorta di Guillotin, estendere la decapitazione a tutti e sopprimendo l'impiccagione, si eliminava un privilegio nobiliare: in questo modo si rendeva tutti i cittadini uguali, anche di fronte alla morte legale. A partire da questa storia legata alla Rivoluzione Francese prova a spiegare come i suoi ideali, oggi ritenuti fondamentali da molte società democratiche e pensatori occidentali, abbiano preso la strada del Terrore e in base a quali dinamiche culturali e sociali la Rivoluzione abbia avuto questa evoluzione. Traccia n.3 (Tipologia D - TEMA DI ORDINE GENERALE) «Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita» (Paul Nizan, Aden Arabia, 1931 scrittore, saggista, filosofo, giornalista e traduttore francese). Il candidato rifletta sulla dichiarazione di Nizan e discuta problemi, sfide e sogni delle nuove generazioni.